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Banco BPM SpA

Interim / Quarterly Report Aug 11, 2023

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Relazione finanziaria semestrale consolidata

30 giugno 2023

Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

Banco BPM S.p.A.

Sede Legale: Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano - Italia Sede Amministrativa: Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia Capitale sociale al 30 giugno 2023: euro 7.100.000.00,00 i.v. Codice fiscale e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano: 09722490969 Società rappresentante del Gruppo IVA Banco BPM, partita IVA 10537050964 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del Gruppo Bancario Banco BPM Iscritto all'Albo delle Banche della Banca d'Italia e all'Albo dei Gruppi Bancari

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 3

CARICHE SOCIALI E SOCIETÀ DI REVISIONE AL 30 GIUGNO 2023

Presidente Massimo Tononi Vice Presidente Maurizio Comoli Amministratore Delegato Giuseppe Castagna Consiglieri Mario Anolli

Presidente Marcello Priori

Sindaci Supplenti Sara Antonelli

Condirettore Generale Domenico De Angelis

Consiglio di Amministrazione

Paolo Boccardelli Paolo Bordogna Nadine Farida Faruque Paola Ferretti Marina Mantelli Chiara Mio Alberto Oliveti Mauro Paoloni Eugenio Rossetti Manuela Soffientini Luigia Tauro

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Elbano de Nuccio Maurizio Lauri Silvia Muzi Nadia Valenti

Marina Scandurra Mario Tagliaferri

Direzione Generale

Condirettore Generale Edoardo Maria Ginevra

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Gianpietro Val

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Struttura del Gruppo 6
Distribuzione territoriale delle filiali 8
Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo 9
Relazione intermedia sulla gestione 13
Il contesto economico 14
Fatti di rilievo del periodo 20
Risultati 26
Prospetti contabili riclassificati 26
Componenti non ricorrenti del conto economico consolidato riclassificato 31
Dati patrimoniali consolidati 32
Dati economici consolidati 40
Dati delle principali società del Gruppo 46
Titolo e azioni Banco BPM 47
Rating del Gruppo 47
Evoluzione prevedibile della gestione 49
Bilancio consolidato semestrale abbreviato 51
Prospetti contabili 52
Note illustrative 60
Parte A - Politiche contabili 60
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 115
Parte C – Informazioni sul Conto Economico consolidato 160
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 170
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o ramo d'azienda 214
Parte H – Operazioni con parti correlate 215
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 221
Parte L – Informativa di settore 225
Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter
del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche
e integrazioni 235
Relazione della Società di Revisione 239

STRUTTURA DEL GRUPPO: PRINCIPALI SOCIETà

7

STRUTTURA DEL GRUPPO: business line

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE FILIALI

Filiali italiane del Gruppo Banco BPM Numero
Banco BPM 1.382
Banca Aletti 53
Banca Akros 1
Totale 1.436

Presenza all'estero

Il Gruppo è presente all'estero con la società controllata Banca Aletti Suisse e tramite Uffici di Rappresentanza in Cina (Hong Kong) e India (Mumbai).

Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo

Dati di sintesi

Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati di sintesi economici e patrimoniali, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Risultati" della presente Relazione. Sono inoltre rappresentati alcuni indicatori economici e patrimoniali, basati su dati contabili, corrispondenti a quelli utilizzati dalla Direzione Aziendale per l'analisi delle performance e coerenti con le prassi maggiormente diffuse nel settore bancario.

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Gli indicatori alternativi di performance (IAP) riportati nella presente relazione sono individuati dagli amministratori al fine di facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e, pur essendo calcolati su dati di bilancio, non sono soggetti a revisione contabile completa o limitata.

Nell'utilizzo dei suddetti indicatori si tengono in considerazione le linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

Al riguardo si precisa altresì che per ciascun IAP è fornita evidenza della metodologia di calcolo e le grandezze utilizzate sono desumibili, laddove non diversamente precisato, dalle informazioni contenute nelle seguenti tabelle e/o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella sezione "Risultati" della presente relazione.

Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 e successivi aggiornamenti seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di riclassificazione adottati nell'esercizio precedente, con le integrazioni che si sono rese necessarie per riflettere l'applicazione del principio contabile IFRS 17 "Contratti assicurativi".

Negli allegati al bilancio consolidato semestrale abbreviato viene altresì fornito un prospetto di raccordo tra le voci dei prospetti contabili riclassificati e quelle degli schemi predisposti in base alla Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

(milioni di euro) I sem. 2023 I sem. 2022 (*) Variazione %
Dati economici
Margine finanziario 1.613,5 1.097,3 47,0%
Commissioni nette 948,2 966,9 (1,9%)
Proventi operativi 2.577,2 2.272,7 13,4%
Oneri operativi (1.274,7) (1.256,7) 1,4%
Risultato della gestione operativa 1.302,5 1.015,9 28,2%
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.015,6 654,6 55,2%
Risultato netto dell'operatività corrente 698,5 423,6 64,9%
Risultato del periodo di pertinenza della Capogruppo 624,4 351,0 77,9%

30/06/2023 31/12/2022 Variazione %
198.490,1 189.808,1 4,6%
108.157,8 109.455,0 (1,2%)
44.112,4 43.093,5 2,4%
13.387,6 13.015,8 2,9%
121.154,8 120.639,1 0,4%
124.704,6 123.449,5 1,0%
104.027,2 95.029,1 9,5%
99.642,7 91.327,8 9,1%
60.463,8 59.408,7 1,8%
40.973,6 39.916,6 2,6%
4.130,1 3.969,4 4,0%
15.360,1 15.522,7 (1,0%)
43.563,5 35.620,4 22,3%
39.178,9 31.919,1 22,7%
Restated (*)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

30/06/2023 31/12/2022 Variaz. assoluta
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 19.096 19.278 (182)
Numero degli sportelli bancari 1.436 1.504 (68)

(*) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

Indici economici, finanziari e altri dati del Gruppo

30/06/2023 31/12/2022
Restated (*)
Indici di redditività (%)
Margine finanziario / Proventi operativi 62,61% 52,43%
Commissioni nette / Proventi operativi 36,79% 40,66%
Oneri operativi / Proventi operativi 49,46% 54,14%
Dati sulla produttività operativa (/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (1) 5.663,8 5.677,6
Proventi operativi per dipendente annualizzati (euro) (1) (**) 269,9 242,4
Oneri operativi per dipendente annualizzati (euro) (1) (**) 133,5 131,3
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 0,66% 0,66%
Inadempienze probabili nette / Crediti verso clientela (netti) 1,22% 1,44%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 5,31% 5,54%
Texas ratio (2) 17,02% 19,82%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 22,22% 22,70%
Derivati attivi / Totale attivo 1,82% 2,34%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 1,16% 1,44%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,66% 0,90%
Derivati di negoziazione netti (3) / Totale attivo 0,07% 0,03%
Loan to deposit ratio (impieghi netti/raccolta diretta) 89,27% 90,73%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (4) 14,25% 12,84%
Tier 1 capital ratio (4) 16,61% 15,16%
Total capital ratio (4) 19,51% 18,04%
Liquidity Coverage Ratio (LCR) 179% 191%
Indice di leva finanziaria 4,85% 4,75%
Titolo azionario Banco BPM
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 4,250 3,334
- Massimo 4,295 3,630
- Minimo 3,403 2,268
- Media 3,878 2,877
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle

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Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

(**) Il risultato annualizzato non rappresenta la previsione della redditività riferita all'intero esercizio.

(1) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(2) Calcolato come rapporto tra il valore netto dei crediti deteriorati ed il patrimonio netto tangibile del Gruppo, determinato escludendo dal patrimonio netto contabile le attività immateriali, al netto dei correlati effetti fiscali.

(3) L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione".

(4) I ratio patrimoniali al 30 giugno 2023 stati calcolati includendo il risultato economico in corso di formazione al termine del primo semestre 2023 al netto della quota che si prevede di distribuire come dividendo in base alla specifica normativa applicabile. I ratio patrimoniali al 31 dicembre 2022 sono stati rideterminati rispetto a quelli pubblicati nella Relazione Finanziaria Annuale 2022 a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative di controllo e di collegamento detenute dal Gruppo, e dell'IFRS 9 per quelle di collegamento, oltre che per riflettere la diversa classificazione ai fini prudenziali di una complessa operazione di ristrutturazione di esposizioni creditizie deteriorate come illustrato nella sezione relativa alla qualità del credito della presente relazione.

Relazione intermedia sulla gestione

IL CONTESTO ECONOMICO

Lo scenario internazionale

Nella prima metà del 2023 l'economia globale ha rallentato in misura apprezzabile rispetto al tasso di crescita medio del 2022, superando però le attese iniziali, più pessimistiche. Inflazione elevata, tassi di interesse crescenti, riduzione degli investimenti produttivi in diverse economie occidentali e gli ostacoli che l'invasione russa dell'Ucraina continua a porre, rappresentano il principale intralcio sul suo sentiero di crescita. In particolare, negli Stati Uniti ed in Eurozona la fermezza delle politiche monetarie si sta trasmettendo progressivamente all'economia reale, provocando un irrigidimento delle condizioni di finanziamento. Inoltre, le prospettive di una ripresa economica mondiale più robusta nel semestre si sono indebolite sia per l'operare dei fattori succitati e della crescente incertezza, sia per l'impatto sempre più grave del cambiamento climatico e delle sfide macroeconomiche strutturali che rimangono in larga parte irrisolte. Nello specifico, la crescita del PIL globale è attesa al 2,1% nel 2023 (Banca Mondiale), il tasso annuo più basso dalla Grande Crisi Finanziaria del 2008/09, fatta eccezione per il periodo pandemico. Il dato sottende inoltre una distribuzione differenziata tra economie avanzate (+0,7%) ed economie emergenti e di nuova industrializzazione (+4,0%), che nell'anno in corso torneranno a trainare lo sviluppo mondiale.

Nel dettaglio, l'economia statunitense nel semestre ha mantenuto un ritmo di sviluppo nel complesso buono - anche se costellato di segnali contrastanti - grazie anche al residuo risparmio accumulato nel periodo pandemico, che ha sostenuto i consumi, ed alle misure fiscali adottate a fine 2022 (per 1,7 trilioni di USD). Nel primo trimestre la crescita si è attestata al +2,0% annualizzato (in calo rispetto al 2,6% del 4° trimestre 2022), superando le attese degli analisti. Hanno contribuito al risultato principalmente: la spesa in consumi personali, +4,2% annualizzato (+1,0% nel 4° trimestre 2022), e la robusta spesa pubblica, +5,0%, nonostante il serrato confronto sul tetto al debito pubblico USA che ha attraversato il semestre. Per contro ha appesantito il dato il calo degli investimenti privati lordi (-11,9%), in controtendenza però gli investimenti in immobili strumentali (+15,8%). Le aziende hanno in particolare ridotto la spesa per impianti ed attrezzature durante il periodo: -8,9%. Complessivamente l'attività economica ha segnato un'ottima dinamica nel secondo trimestre: il PIL è aumentato ad un tasso del 2,4% annualizzato (stima preliminare) in termini reali. L'aumento del PIL ha riflesso l'aumento dei consumi (+1,6% annualizzato), degli investimenti fissi non residenziali (+7,7%), della spesa del governo statale e locale (+3,6%), degli investimenti in scorte private e della spesa del governo federale (+0,9%), che sono stati in parte compensati dalla diminuzione delle esportazioni (-10,8%) e degli investimenti fissi residenziali (-4,2%). Le importazioni sono infine diminuite (-7,8%). Il mercato del lavoro rimane teso, anche se stanno emergendo elementi di riassestamento: a giugno i dipendenti non agricoli (Non Farm Payroll) sono cresciuti di 209 mila unità, mentre la crescita delle retribuzioni orarie medie è al +0,4% congiunturale (dal +0,3% di maggio, ma dal +0,5% ad aprile) e +4,4% tendenziale (stesso livello di aprile). L'inflazione a giugno rimane al di sopra dell'obiettivo FED: la componente CPI "core" è assai vischiosa, +4,8% tendenziale, ma l'inflazione headline (complessiva) ha iniziato a diminuire, +3,0% tendenziale (+6,5% a dicembre 2022), il tasso più basso degli ultimi due anni. Nel periodo si sono infine riacutizzate però le tensioni commerciali con la Cina nel settore tecnologico.

In Cina l'eliminazione delle restrizioni Zero-Covid ha liberato, nei primi due trimestri del 2023, la domanda repressa di servizi e ha posto fine alle interruzioni della catena di approvvigionamento, rilanciando i ricavi nei settori più duramente colpiti dai blocchi come la ristorazione, il turismo e l'intrattenimento. Al contrario, il consumo di beni, mai interrotto durante i blocchi, è rimasto debole. Nello specifico il PIL è aumentato bruscamente nel primo trimestre: +4,5% tendenziale nel periodo (+2,2% congiunturale), segnando la crescita più alta dal primo trimestre dello scorso anno. Le vendite al dettaglio sono aumentate del 10,6% a marzo col contributo delle vendite online di beni fisici. La produzione industriale è aumentata del 3,9%. Nel secondo trimestre lo slancio della crescita del PIL ha raggiunto il 6,3% tendenziale, contro attese al +7,3%. Le condizioni difficili del mercato immobiliare cinese hanno continuato nel periodo ad esercitare un freno sulla crescita: gli investimenti immobiliari sono diminuiti del 7,9% nei primi sei mesi del 2023. A giugno i prezzi delle case sono rimasti stabili su base mensile (+0,1% a maggio). L'indice dei direttori degli acquisti non manifatturieri è sceso a 53,2 a giugno da 54,5 a maggio; il sottoindice dell'attività dei servizi è sceso al minimo di sei mesi, raggiungendo 52,8 a giugno. Infine, l'export, a riflesso della debole domanda globale, è diminuito del -12,4% tendenziale a giugno. I consumi rimangono frenati da tassi di disoccupazione relativamente elevati, specie tra i giovani dove il gran numero di studenti laureati ha difficoltà a trovare una collocazione. Per il 2023, il governo ha fissato un obiettivo di crescita di circa il 5% (5,5% nel 2022). L'inflazione al consumo ha toccato il minimo degli ultimi 18 mesi: prezzi al consumo invariati a giugno (contro il +0,2% a maggio), mantenendo un tono debole nonostante la ripresa della domanda interna.

Per l'economia giapponese la crescita nel primo semestre dell'anno è stata trainata essenzialmente dalla domanda interna. Nel dettaglio, per il primo trimestre il PIL reale è cresciuto dello 0,4% su base trimestrale (+2,7% trimestrale annualizzato), grazie ad un aumento della domanda interna, +1,2% trimestrale annualizzato (+1,0% la componente privata). Gli investimenti privati non residenziali, o spese in conto capitale, sono aumentati dell′1,4%, dato superiore alle stime iniziali del governo (+0,9%). Il tono meno vivace dell'economia globale ha invece rallentato la crescita della domanda estera: -4,2% le esportazioni di beni e servizi e -2,3% le importazioni grazie alla flessione dei corsi delle materie prime. Per il secondo trimestre si sono manifestati segnali incoraggianti. L'attività manifatturiera è cresciuta in modo più definito: il Manufacturing PMI di maggio si è attestato a 50,6, dopo 6 mesi di risultati intorno alla soglia di 50.

Per quanto riguarda alcune tra le principali economie emergenti od in via di industrializzazione, l'India ad inizio anno ha registrato un'accelerazione della crescita del PIL, +2,0% congiunturale (+6,1% tendenziale) nel primo trimestre, rispetto alla fine del 2022; questo beneficiando anche del suo ruolo geopolitico, tendenzialmente neutrale, che ne fanno un paese interessante (cd. "Friendshoring") per l'insediamento di nuovi impianti industriali occidentali proiettati verso Oriente. L'inflazione a giugno ha toccato il 4,8%, in calo rispetto al +5,7% di inizio anno (gennaio), un dato coerente con l'attesa di un rallentamento dei prezzi al +5,0% per l'intero 2023 (+10,6% nel 2022). Il Brasile ha invece registrato un assestamento della crescita: il rimbalzo del +1,9% congiunturale del PIL nel 1° trimestre 2023 riflette infatti la forte contrazione dell'import.

Il commercio mondiale rimane sotto pressione a causa di tensioni geopolitiche, indebolimento della domanda globale ed inasprimento delle politiche monetarie. Si prevede che il volume degli scambi globali di beni e servizi crescerà dell'1,7% nel 2023 (World Bank), ben al di sotto della tendenza pre-pandemia. L'inflazione globale ha registrato una riduzione delle spinte dal lato dei prezzi delle materie prime, specie quelle energetiche. Questo ha rallentato la crescita dei prezzi al consumo nella maggior parte delle economie, anche se i prezzi di generi alimentari e servizi hanno continuato a salire rapidamente. L'inflazione "core" rimane quindi, in molti casi, ostinatamente alta.

L'economia europea ed italiana

L'economia dell'Eurozona, nel primo semestre è stata influenzata da fattori economici di segno opposto: da un lato l'Area è riuscita a superare l'inverno evitando sia carenze energetiche, sia la grave recessione temuta da molti, ricevendo anzi un sostegno alla crescita - ovviamente relativo - dal calo dei prezzi del gas, che hanno concesso un parziale sollievo ai consumatori; dall'altro lato l'inflazione, che ha inciso negativamente sulla crescita attraverso minori redditi disponibili reali delle famiglie europee. Nel dettaglio, il primo trimestre ha registrato una variazione del PIL marginalmente negativa, -0,1% congiunturale, per il secondo trimestre consecutivo (+1,0% tendenziale). La relativa debolezza della domanda interna è stata parzialmente controbilanciata dal contributo positivo, +0,7%, della componente estera - in controtendenza rispetto al contesto globale – risultante di esportazioni pressoché stabili e di un calo significativo delle importazioni (sulle quali ha impattato in misura importante il saldo energetico). I consumi privati sono calati del -0,3% congiunturale (+0,8% tendenziale), la spesa pubblica è diminuita del -1,6% (- 0,9%) mentre gli investimenti privati lordi sono cresciuti del +0,6% (+1,9%). I singoli Paesi partner hanno però registrato dinamiche contrastanti: il risultato negativo dell'Area è infatti riflesso principalmente della recessione in Germania (-0,3% congiunturale nel 1° trimestre 2023), mentre Spagna, Francia e Italia hanno visto un'espansione, stimolata soprattutto da costruzioni e servizi.

Nel secondo trimestre, l'attività economica ha segnato un miglioramento: il PIL di Eurozona (stima preliminare) è aumentato del +0,3% trimestre su trimestre e del +0,6% tendenziale. Il dato è migliore delle attese ed è stato favorito, in particolare, da una crescita assai forte dell'Irlanda. Le differenze tra i paesi sono comunque notevoli: hanno continuato a soffrire le economie tedesca e italiana. Due paesi che presentano settori manifatturieri più ampi rispetto alla media dei partner dell'Area mentre la domanda di beni rimane in contrazione. La Germania ha però registrato una crescita congiunturale piatta del PIL dopo due trimestri di crescita negativa. Al contrario, Francia e Spagna hanno continuato a registrare buoni risultati: il PIL francese ha accelerato dal +0,1% del primo trimestre al +0,5% del secondo. La Spagna ha visto la crescita decelerare dal +0,5% al +0,4%. La variazione del PIL di Eurozona nel secondo trimestre risulta compatibile con una crescita annua al +0,7% per l'intero 2023. Il mercato del lavoro ha continuato a prosperare, stabilizzando la spesa dei consumatori: il tasso di disoccupazione è stato confermato al 6,5% a maggio (dal 6,6% del dicembre 2022). Nonostante la dinamica salariale si stia rafforzando e in alcuni paesi le richieste sindacali di aumenti in fase di rinnovo contrattuale siano consistenti, nel complesso dell'area i rischi di una spirale al rialzo salari-prezzi-salari rimangono ancora contenuti. L'inflazione, pur rimanendo ancora elevata, evidenzia un progressivo e significativo rallentamento: a luglio è scesa per il settimo mese consecutivo (eccettuato l'incremento di un decimale in aprile) al 5,3% (9,2% a dicembre 2022), riflettendo il forte

rallentamento dei prezzi dei beni energetici. La componente di fondo (core) ha continuato a crescere sino a marzo (5,7%), sostenuta dall'accelerazione dei prezzi dei servizi, per poi iniziare a scendere lentamente sino al 5,5% di luglio.

Sul fronte delle politiche fiscali a sostegno della crescita, nel primo trimestre dell'anno in corso la Commissione europea, nell'ambito del Dispositivo per la ripresa e la resilienza, ha distribuito fondi per circa 15 miliardi (13 di sovvenzioni e 2 di prestiti), portando ad oltre 150 miliardi le erogazioni dall'avvio del programma. Il totale delle risorse raccolte a sostegno di Next Generation EU (NGEU) ha superato i 360 miliardi. In particolare, dall'inizio dell'anno la Commissione ha raccolto sul mercato dei capitali circa 100 miliardi. A febbraio il piano europeo per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia e accelerare la transizione verde (REPowerEU) ha ottenuto l'approvazione finale da parte del Consiglio della UE. A maggio la Commissione ha infine confermato che la clausola di salvaguardia generale del Patto di Stabilità e crescita verrà disattivata alla fine del 2023, formulando raccomandazioni specifiche in termini di contenimento della spesa primaria netta. Il rapporto disavanzo/PIL medio di Eurozona era pari al 4,7% a fine 2022 - ultimo dato disponibile - mentre il rapporto debito/PIL era sceso al 91,6% (93% alla fine del 3° trimestre 2022). La Commissione Europea stima per l'intero 2023 un Disavanzo/PIL ratio al -3,2% ed un Debito/PIL al 90,8% (dal 93,1% del 2022).

Al principio dell'anno, le attese riguardo l'economia italiana si articolavano principalmente sull'ipotesi che si sarebbe evitata una recessione. La portata dell'espansione del PIL nei primi mesi ha quindi sorpreso la maggior parte degli osservatori. Nonostante il calo della domanda internazionale ed il venir meno di parte delle misure fiscali e di mitigazione del caro-energia, l'economia italiana nel primo trimestre è infatti cresciuta del +0,6% congiunturale (+1,9% tendenziale), con una crescita acquisita per il 2023 pari al +0,9%. Il progresso del PIL è stato sostenuto interamente dalla domanda interna, al netto delle scorte, che ha apportato un contributo positivo (+0,7%), mentre la domanda estera netta ha dato un contributo marginalmente negativo (-0,1%), al pari delle scorte (-0,1%). La componente più dinamica è stata la spesa per consumi della pubblica amministrazione (+1,2%), seguita dagli investimenti fissi lordi (+0,8%) e dalla spesa delle famiglie residenti e delle ISP (+0,5%). Quest'ultima cresciuta nonostante la significativa erosione dei redditi reali disponibili, grazie al buon andamento dell'occupazione ed all'utilizzo del restante "risparmio forzoso" accumulato durante la pandemia.

Nel secondo trimestre, il PIL ha invece registrato una flessione del -0,3% congiunturale, una discontinuità su base trimestrale a cui fa però fronte l'evoluzione positiva pari al +0,6% in termini tendenziali, che rappresenta il decimo consecutivo dato di crescita su base annua. Il risultato è riferibile ad una flessione sia del settore primario, sia di quello industriale, a fronte di una moderata crescita del comparto dei servizi. La diminuzione è legata, in particolare, alla variazione negativa della domanda interna al lordo delle scorte mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto nullo. In termini di variazione acquisita, per il 2023 la crescita si attesta nel secondo trimestre al +0,8%, in leggera discesa rispetto al valore del primo trimestre, che era stato pari al +0,9%. Le stime per l'intero 2023 sono di una crescita che si attesta al +1,1% annuo. Nel complesso il deficit energetico è, infine, previsto in netta flessione per l'anno in corso.

Nel frattempo, è proseguita l'espansione del numero di occupati, che ha superato i valori pre-pandemici: il tasso di occupazione si attesta al 61,2% a maggio (età dai 15 ai 64 anni) dal 60,5% del dicembre 2022. La crescita delle retribuzioni, intensificatasi per effetto del pagamento di consistenti arretrati dovuti ai ritardi nei rinnovi nel comparto pubblico, è attesa caratterizzare tutto il 2023, pur rimanendo inferiore al rialzo dei prezzi. L'inflazione a luglio si attesta al 6,0% (11,6 % a dicembre 2022) ed è stimata al 6,0% in media d'anno riflettendo, principalmente, gli effetti diretti e indiretti del calo dei prezzi delle materie prime energetiche. L'inflazione di fondo (core) a luglio ha rallentato ulteriormente al 5,2% (dal 5,8% del dicembre 2022) ed è attesa al 4,5% nella media dell'anno in corso.

Dopo il rinnovo con modifiche di alcune misure di sostegno economico (tra cui il Bonus facciate al 90%) a cavallo d'anno, nel secondo trimestre il Governo ha approvato tre ulteriori decreti contenenti misure di mitigazione, a contrasto del caro energia e dell'incidenza dell'inflazione sui redditi disponibili reali: sono state estese sino al 3° trimestre le misure relative al gas (aliquota ridotta, zero oneri di sistema) e bonus integrativo sociale su gas ed elettricità. A maggio è stato inoltre incrementato il taglio del cuneo contributivo pagato dai lavoratori e confermato l'aumento della soglia per i fringe benefit (a 3 mila Euro) e dei voucher (a 15 mila Euro). È inoltre stato aggiornato il PNRR, che ha presentato qualche ritardo di realizzazione nel semestre, per includervi un capitolo relativo ai progetti legati a REPowerEU: la nuova versione verrà presentata alla Commissione Europea entro il mese di agosto. L'insieme dei provvedimenti approvati aumentano il fabbisogno e l'indebitamento netto di 3,4 miliardi nell'anno in corso. Rimangono però in linea con lo scostamento di Bilancio varato dal Parlamento in aprile e sono coerenti con una flessione dell'indebitamento netto nel corso dell'anno. La Commissione prevede per l'Italia un disavanzo pari al 4,5% del PIL, in linea con il DEF 2023; il rapporto Debito/PIL è atteso al 140% (da 144,4% del 2022).

La politica monetaria ed i mercati finanziari

Lo scenario economico mondiale è ancora gravato da fattori d'incertezza, che incidono sulla volatilità dei prezzi delle materie prime e frenano l'attività produttiva e il commercio internazionale. In questo contesto, l'orientamento delle politiche monetarie nelle principali economie occidentali ha continuato ad essere restrittivo nel semestre. L'inflazione headline ha nel frattempo intrapreso una china discendente che l'ha portata a ridursi significativamente rispetto ai massimi, nella Eurozona e negli USA, in virtù della discesa dei prezzi delle materie prime energetiche. Le banche centrali sono ancora preoccupate dalla vischiosità della componente core dei prezzi al consumo e dalle dinamiche salariali, in particolare negli Stati Uniti. A complicare il quadro, alla fine del primo trimestre hanno contribuito, i fallimenti e successivi salvataggi di alcune banche regionali USA, seguiti dalla crisi di Credit Suisse in Europa, dissesti che hanno fatto temere un ulteriore irrigidimento delle condizioni del credito. Le banche centrali sono quindi state chiamate a modulare con precisione ulteriori interventi restrittivi, per evitare di abbassare la guardia nella lotta all'inflazione, senza però deprimere la domanda oltre il necessario.

Negli USA, dopo i tre rialzi consecutivi di 75 punti base applicati nel 2022, la FED nel 2023 ha proseguito gli aumenti dei tassi di riferimento, seppure ad un ritmo inferiore, nella misura di 25 punti base nelle riunioni del FOMC di marzo e di maggio. Nella riunione di giugno 2023 la FED ha poi deciso di tenere invariati i tassi di policy, mantenendo il saggio di riferimento in un intervallo compreso tra il 5% e il 5,25%. Nel comunicato, il presidente della FED si è ritagliato maggiore libertà di azione, rimarcando al contempo il principio di dipendenza delle prossime decisioni dai futuri dati macroeconomici, con l'obiettivo di definire le misure più appropriate per riportare il tasso di inflazione all'obiettivo target del 2%.

Parallelamente agli interventi sui tassi d'interesse, la Federal Reserve ha proseguito nel processo di quantitative tightening iniziato a giugno 2022, interrompendo il reinvestimento dei titoli in scadenza per un massimo mensile di 60 miliardi di USD.

Nell'Eurozona l'inflazione si è manifestata con ritardo rispetto agli Stati Uniti ed ha iniziato a ridursi alcuni mesi dopo, sulla scorta del deciso calo dei prezzi delle materie prime energetiche. La BCE ha inasprito ulteriormente l'atteggiamento restrittivo utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione. L'azione si è tradotta innanzitutto in aumenti dei tassi di riferimento di 50 punti base nella riunione di febbraio e di marzo, e di altri 25 punti base a giugno, portando a fine periodo il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali al 4% e il tasso sui depositi al 3,50%. Anche la BCE ha rimarcato che le decisioni future del Consiglio direttivo saranno "data driven" e assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi da conseguire un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine e siano mantenuti su tali livelli finché necessario. Pertanto, nell'ottica di perseguire tale obiettivo, è proseguito anche il quantitative tightening, attraverso la misurata riduzione del portafoglio del programma APP ad un ritmo di 15 miliardi di euro al mese e successiva interruzione del reinvestimento dei titoli in scadenza a partire da luglio 2023. Il programma PEPP proseguirà invece con il reinvestimento del capitale dei titoli in scadenza almeno fino alla fine del 2024 e continuerà ad essere condotto in maniera flessibile, in modo da evitare interferenze con l'adeguato orientamento della politica monetaria.

L'andamento dei mercati finanziari, dopo un 2022 caratterizzato da diffuse perdite in tutte le principali asset class mobiliari, ha visto rialzi generalizzati nei principali mercati azionari, che sono proseguiti per tutto il primo semestre del 2023, archiviando rapidamente la volatilità scaturita a seguito delle turbolenze nel settore bancario statunitense. Nonostante il rialzo dei tassi d'interesse da parte di BCE e FED, infatti, la generalizzata tenuta degli utili aziendali e, negli Stati Uniti, il progressivo venir meno delle aspettative di recessione, hanno contribuito ad un consistente recupero delle quotazioni, generalizzato a livello geografico.

In particolare, negli Stati Uniti l'indice S&P 500 nel primo semestre ha fatto registrare un rialzo del 15,9% mentre il Nasdaq 100 è cresciuto del 38,8%, grazie soprattutto alle brillanti performance di alcune delle principali società tecnologiche ad alta capitalizzazione. Anche i mercati azionari europei nei primi sei mesi dell'anno sono stati caratterizzati da aumenti a due cifre. L'indice Eurostoxx 50 ha fatto registrare un +16,0% e il Ftse Mib di Milano, con una crescita del +19,0%, ha realizzato la migliore performance in Europa, grazie alla corsa dei titoli bancari (25,9%); quella raggiunta alla fine del primo semestre 2023 è stata la più elevata capitalizzazione della Borsa italiana da quasi 15 anni. In Giappone l'indice Nikkei 225 nello stesso periodo ha conseguito un rialzo del 27,2%. Maglia nera la borsa di Londra, che in tre mesi ha guadagnato poco più del 2%, superata anche da Hong Kong (+3% circa).

I mercati obbligazionari, invece, hanno risentito più direttamente delle decisioni delle Banche Centrali, specialmente sul tratto breve della curva, con una volatilità pronunciata, legata alle aspettative sugli orientamenti delle politiche monetarie, Dopo la debacle del 2022, sulla parte lunga delle curve dei tassi in dollari e euro la performance, considerando anche le cedole incassate, è stata in prevalenza lievemente positiva, sia a livello di titoli governativi che di corporate, investment grade e high yield. Un'eccezione è stata quella dei bond bancari classificati come AT1 che, pur avendo recuperato buona parte delle perdite accusate all'indomani della ristrutturazione di Credit Suisse, ove tale categoria di titoli è stata azzerata, hanno chiuso il semestre con un segno negativo.

Il rendimento del Bund decennale è calato dal 2,6% di inizio anno al 2,3% di fine giugno, mentre quello del Treasury americano è rimasto sostanzialmente sugli stessi livelli di partenza, al 3,9%, dopo un temporaneo calo al 3,5%, a fine marzo, sulla scia delle turbolenze nel settore bancario USA. Anche il rendimento del BTP decennale, pur con alcune oscillazioni abbastanza ampie, è atterrato a fine giugno su livelli inferiori rispetto a quelli di inizio anno (da 4,70% a 4,06%) Lo spread sui titoli di stati italiani con il bund si è ristretto significativamente nel periodo in esame, passando dagli oltre 200 p.b. di inizio anno ai 168 p.b. a fine giugno.

L'inclinazione della curva dei tassi governativi USA e UEM è rimasta invertita per tutto il semestre; lo spread 2-10 anni negli USA, già in territorio negativo da metà 2022, ha toccato livelli record in prospettiva storica.

L'attività bancaria nazionale

La situazione economica sopra descritta e il nuovo contesto di tassi d'interesse conseguente alle politiche monetarie restrittive hanno frenato la dinamica dei finanziamenti bancari.

Dall'analisi dell'andamento dei prestiti pubblicata dall'ABI a luglio 2023, il totale dei prestiti a residenti in Italia si è collocato, a giugno 2023, a 1.698 miliardi, con una variazione annua – calcolata includendo i prestiti cartolarizzati e corretta delle variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, aggiustamenti di valore e riclassificazioni – pari a -2,2% (+1,9% a dicembre 2022). I prestiti a residenti in Italia al settore privato sono risultati pari a 1.447 miliardi, in calo del -1,9% rispetto a giugno 2022. I prestiti al complesso di famiglie e società non finanziarie, pari a 1.311,5 miliardi, evidenziano una variazione annua pari a -1,5%, (+3,2% a giugno 2022). Nel dettaglio, secondo i dati più recenti disponibili (Banca d'Italia) aggiornati a maggio 2023, il tasso di variazione dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultato pari a -2,9% (era -0,4% a dicembre 2022). Questo andamento negativo riflette, da un lato, l'aumento dei costi di finanziamento e criteri di offerta più stringenti, dall'altro, una minore domanda di credito in funzione delle ampie disponibilità liquide accumulate nei bilanci e, in questo scorcio d'anno, impiegate per fare fronte alle necessità di capitale circolante. Il totale dei prestiti alle famiglie, di contro, pur in forte rallentamento, ha proseguito a crescere in termini tendenziali, +0,8% a giugno (+3,2% a dicembre 2022), mentre risulta già in calo se si osserva la variazione a tre mesi (-2,1%). Sono diminuiti i prestiti per l'acquisto di abitazioni, mentre è rimasta invariata la domanda per finalità di consumo. Su questo rallentamento, oltre al maggior costo dei finanziamenti, hanno inciso anche le prospettive meno brillanti del mercato immobiliare.

Sul lato del funding, lo stock della raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a giugno 2023 era pari a 1.995,4 miliardi, in calo del 2,3% rispetto all'anno precedente. In dettaglio, i depositi da clientela residente presentano una variazione tendenziale a/a pari a -4,1% portando l'ammontare dei depositi a 1.764,4 miliardi; la variazione delle obbligazioni (escluse le obbligazioni emesse da banche) è stata invece di segno inverso, facendo registrare un +14,3% con un saldo pari a 230 miliardi (-4,4% a giugno 2022).

Per quanto riguarda l'evoluzione dei tassi d'interesse nel corso del semestre si osservano delle variazioni molto consistenti in virtù dei numerosi rialzi dei tassi ufficiali operati dalla BCE. Infatti, il tasso medio sulla raccolta bancaria da clientela si è collocato a giugno 2023 allo 0,93% (+0,45% a giugno 2022). Più in dettaglio, il tasso medio sui depositi è stato pari allo 0,73% e al 2,59% sulle obbligazioni. Di contro, il tasso medio sugli impieghi a maggio 2023 è risultato pari a 4,25%, quasi raddoppiato in un anno: era infatti pari a 2,21% a giugno 2022.

A giugno 2023 il mark-up (calcolato come differenza tra il tasso medio sugli impieghi e tasso Euribor a 3 mesi) è quindi stato pari a 0,71 p.b. (era a 2,45 p.b. a giugno 2022) mentre il mark-down (calcolato come differenza del tasso medio sui depositi e tasso Euribor a 3 mesi) è risultato pari al 2,81p.b. (-0,56 p.b. a giugno 2022).

In conseguenza di quanto evidenziato la forbice bancaria ha registrato un significativo allargamento: il differenziale fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie è risultato a giugno 2023 pari a 352 p.b. contro 174 p.b. registrati a giugno 2022.

Sul fronte della qualità del credito, si rileva che l'incidenza sul totale dei prestiti dei crediti deteriorati, fortemente ridotta nel corso degli ultimi anni, è rimasta stabile nel semestre e il tasso di deterioramento del credito si è mantenuto su livelli contenuti.

A maggio 2023, ultimo dato disponibile, le sofferenze al netto delle svalutazioni e accantonamenti, erano pari a 15,3 miliardi, in aumento di circa 1,1 miliardo rispetto a dicembre 2022, e in calo di circa 0,9 miliardi (pari a - 5,7%) rispetto ad un anno prima. Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è attestato allo 0,89% (era 0,81% a dicembre 2022 e 0,92% a maggio 2022).

A maggio 2023 il patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero è salito dello 0,2% rispetto al mese precedente, collocandosi intorno ai 1.103,8 miliardi (+2,1 miliardi). Rispetto a maggio 2022 tuttavia il patrimonio è sceso del 7,2%. Permane il forte sbilanciamento verso i fondi di diritto estero che pesano per il 78,5% del totale.

FATTI DI RILIEVO DEL PERIODO

Il primo semestre dell'esercizio 2023 è stato caratterizzato da uno scenario macroeconomico più rassicurante sul fronte della crescita rispetto alle previsioni dell'ultima parte del 2022, nonostante permangano elementi di incertezza anche per effetto delle dinamiche inflattive in atto e delle conseguenti ripercussioni sul sistema economico internazionale e sull'operatività delle imprese.

In questo contesto, l'operatività del Gruppo si è focalizzata sulle aree di intervento nel seguito descritte.

L'integrazione del business assicurativo

Nel corso del semestre il Gruppo ha proseguito nel processo di integrazione del business assicurativo avviato lo scorso esercizio con l'acquisizione del controllo delle compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni e con il perfezionamento di un accordo con Crédit Agricole Assurances per l'avvio di una partnership commerciale nel settore Danni/Protezione.

Con la comunicazione datata 7 marzo 2023 la Banca Centrale Europea ha riconosciuto al Gruppo Banco BPM lo status di conglomerato finanziario ai sensi della Direttiva 2002/87/EC, al pari dei principali gruppi finanziari italiani ed europei che operano sia nel comparto bancario e dei servizi di investimento sia nel comparto assicurativo.

La decisione della BCE accoglie la richiesta presentata da Banco BPM a seguito del conseguimento del controllo totalitario sulle compagnie assicurative Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A., avvenuto a luglio 2022, e comporta altresì l'adeguamento dell'attività di supervisione esercitata dalla stessa Autorità di Vigilanza al complesso dell'attività svolta dal Gruppo in quanto conglomerato finanziario.

Tale riconoscimento rappresentava la condizione per poter avanzare l'istanza per l'applicazione dell'art. 49 (1) del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) presupposto per l'accesso ai benefici del trattamento prudenziale dell'investimento partecipativo (c.d. "Danish Compromise"), in corso di valutazione da parte delle competenti Autorità1.

Inoltre, in data 29 maggio 2023 Banco BPM ha esercitato l'opzione di acquisto, prevista dagli accordi sottoscritti nel 2021 con Cattolica Assicurazioni, sul 65% del capitale sociale di Vera Vita S.p.A. e di Vera Assicurazioni S.p.A., compagnie assicurative, rispettivamente operanti nel ramo vita e nel ramo danni, di cui Banco BPM già possiede una quota del 35%2 .

Più in dettaglio l'acquisto della partecipazione del 65% nel capitale di Vera Vita sarà effettuato direttamente da Banco BPM Vita, mentre la partecipazione nel capitale di Vera Assicurazioni sarà acquistata direttamente da Banco BPM e oggetto di contestuale rivendita a Crédit Agricole Assurances. Il prezzo di esercizio dell'opzione call per il riacquisto di entrambe le partecipazioni è determinato in complessivi 392,5 milioni, a cui si aggiungerà il 65% del risultato d'esercizio delle compagnie maturato dall'1° gennaio 2023 fino alla data del closing.

Il perfezionamento dell'acquisizione del controllo delle compagnie Vera Vita e Vera Assicurazioni è previsto indicativamente nel corso dell'ultimo trimestre 2023, subordinatamente al rilascio delle prescritte autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità.

L'esercizio dell'opzione call consentirà la creazione di uno dei principali Gruppi Bancassurance Vita captive in Italia, in grado di fornire un'offerta Wealth management integrata (Asset Management, Assicurazioni Vita, Previdenza) e una gamma prodotti Vita rafforzata e omogenea per tutta la clientela del Gruppo Banco BPM.

1 A seguito di tale istanza Banco BPM si attende di ottenere l'autorizzazione per non dover dedurre dal CET 1 Capital il valore contabile della partecipazione detenuta in Banco BPM Vita. In tale ipotesi la partecipazione non dedotta dai fondi propri sarà considerata una

esposizione al rischio di credito da ponderare in conformità a quanto previsto dal CRR. 2 Vera Vita, a sua volta, detiene l'intero capitale sociale di Vera Financial DAC, impresa assicurativa di diritto irlandese, mentre Vera Assicurazioni detiene il 100% del capitale sociale di Vera Protezione S.p.A..

Altri eventi del periodo

Concluse importanti operazioni di provvista

Nel gennaio 2023 la Capogruppo ha portato a termine con successo una nuova emissione di titoli Green Senior Preferred, con scadenza quattro anni per un ammontare pari a 750 milioni, a valere sul Programma Euro Medium Term Notes nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca.

Il titolo, emesso ad un prezzo pari a 99,613%, paga una cedola fissa del 4,875% ed è riservato agli investitori istituzionali.

I proventi derivanti dall'emissione del titolo sono destinati al finanziamento e/o al rifinanziamento di Eligible Green Loans, come definiti nel Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca.

Inoltre, in data 7 giugno 2023 Banco BPM ha concluso una ulteriore emissione Green Senior Non Preferred, riservata agli investitori istituzionali, con scadenza cinque anni e possibilità di rimborso anticipato a giugno 2027, per un ammontare pari a 750 milioni e cedola fissa del 6%. Anche in questo caso i proventi derivanti dall'emissione del titolo sono destinati al finanziamento e/o al rifinanziamento di Eligible Green Loans, come definiti nel Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca.

Il Framework si integra nella strategia ESG di Banco BPM e rappresenta la concreta realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale che sempre più indirizzano e caratterizzano le diverse aree di business della Banca.

Banco BPM ha inoltre ottenuto sul proprio Framework una certificazione fornita da Institutional Shareholder Services ESG (ISS ESG) quale soggetto indipendente avente competenza ambientale, sociale e di sostenibilità: Second Party Opinion (SPO).

Si segnala altresì che a fine giugno 2023 Banco BPM ha concluso il collocamento di una nuova emissione di Covered Bond destinata a investitori istituzionali per un ammontare di 750 milioni e scadenza 5 anni a valere sul proprio programma di Obbligazioni Bancarie Garantite.

Si tratta della prima emissione di European Covered Bond (Premium) emessa da Banco BPM in conformità alla Direttiva (UE) n. 2019/2162 recepita il 30 marzo 2023 e al Regolamento (UE) n. 2019/2160. Per ulteriori dettagli si rinvia al paragrafo "Operazioni di covered bond e cartolarizzazione" della Parte E delle Note illustrative.

Avviato il progetto di valorizzazione del business della monetica

In data 18 aprile 2023, Banco BPM ha deliberato di procedere con un progetto di valorizzazione del business della monetica, tramite lo sviluppo di una potenziale partnership con un primario operatore di mercato, che avrà ad oggetto sia il merchant acquiring e gestione dei POS sia l'issuing e la distribuzione di carte di pagamento.

In tale ambito è previsto che le linee guida della partnership da sviluppare siano le seguenti:

  • sottoscrizione di un accordo distributivo in esclusiva di lunga durata che ricomprenda i business sia dell'issuing sia del merchant acquiring;
  • preservazione dei livelli commissionali running di riferimento;
  • incasso di una quota upfront comportante benefici anche in termini di capitale;
  • previsione di meccanismi volti a consentire alla Banca ulteriore estrazione di valore dalla crescita prospettica.

Come descritto nella sezione dedicata agli eventi successivi alla chiusura del semestre contenuta nella Parte A delle Note illustrative, cui si fa rinvio per maggiori dettagli, in data 14 luglio 2023 Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI hanno sottoscritto un accordo vincolante per la costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali che prevede il conferimento nella joint venture BCC Pay S.p.A. delle attività della monetica di Banco BPM1 con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni emesse dal veicolo Pay Holding, che a sua volta controlla l'intero capitale di BCC Pay S.p.A.. Ad esito dell'operazione, Pay Holding sarà partecipata per circa il 43% da FSI e circa il 28,6% ciascuno da Banco BPM e Iccrea Banca. L'Accordo, inoltre, prevede la sottoscrizione di un contratto di distribuzione pluriennale dei servizi della Società anche sulla rete di Banco BPM.

1 Comprensive della partecipazione rappresentativa dell'intero capitale sociale di Tecmarket Servizi.

Il perfezionamento dell'operazione, subordinato all'approvazione da parte delle competenti Autorità, è previsto per il primo trimestre 2024.

Razionalizzazione della struttura del Gruppo

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, in data 29 maggio 2023, ha approvato il progetto di scissione parziale semplificata, che prevede l'assegnazione da parte di Banca Akros a Banco BPM del ramo d'azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di "Finanza proprietaria" di Banca Akros.

La scissione, la cui realizzazione è prevista con decorrenza dai primi mesi del 2024, subordinatamente al rilascio dell'autorizzazione da parte della BCE nel rispetto della normativa di settore, sarà attuata in forma semplificata, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2506 - ter, quinto comma, e 2505, primo comma, del Codice Civile, e senza determinazione di alcun rapporto di cambio.

Liquidazione società partecipate

Nel gennaio la società controllata Consorzio AT01 e la società collegata Bussentina S.c.r.l sono state cancellate dai competenti Registri delle Imprese, rispettivamente in data 3 gennaio 2023 e 19 gennaio 2023, a completamento delle procedure di liquidazione.

Tali operazioni non hanno prodotto effetti sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo al 30 giugno 2023.

Programma di acquisto di azioni proprie

In attuazione di quanto deliberato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 7 aprile 2022 e in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea, la Capogruppo nel mese di febbraio 2023 ha avviato un programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere.

Il programma è stato eseguito nel periodo 28 febbraio - 6 marzo 2023 con l'acquisto di n. 2.418.855 azioni proprie (pari allo 0,16% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di 4,13 euro, per un controvalore complessivo pari a 10 milioni.

A seguito delle operazioni sopraindicate, Banco BPM, tenuto conto delle assegnazioni avvenute nel semestre e delle altre azioni proprie già in portafoglio, possiede direttamente n. 6.979.418 azioni proprie, pari allo 0,46% del capitale sociale.

Accordo con le Organizzazioni Sindacali

In data 17 febbraio 2023 il confronto con le Organizzazioni Sindacali ha portato all'individuazione di soluzioni condivise in merito alle seguenti tematiche:

  • riconoscimento di un premio welfare a tutto il personale inquadrato nelle Aree professionali e nella categoria dei Quadri Direttivi del valore di 1.500 euro pro capite (costo banca), fruibile esclusivamente in modalità welfare;
  • estensione del Fondo di Solidarietà già attivato con accordi sindacali del 29 dicembre 2020 e 3 maggio 2021 per ulteriori 250 lavoratori, già presenti nella precedente graduatoria, con previsione di due nuove date per l'accesso a dette prestazioni: 30 giugno 2023 (40% del bacino, pari a 100 posizioni) e 31 dicembre 2023 (60% del bacino, pari a 150 posizioni).

Nell'ottica di assicurare il ricambio generazionale, in correlazione con le uscite del Fondo, sono previste 125 nuove assunzioni.

L'estensione del numero di persone interessate dal programma di agevolazione all'esodo comporterà un onere addizionale straordinario stimato pari a 8,5 milioni al lordo degli effetti fiscali, che è stato addebitato al conto economico dell'esercizio 2023, ma per converso consentirà di ottenere in prospettiva ed a parità di ogni altra condizione, una riduzione del costo ricorrente stimato pari a circa 14,5 milioni annui;

• conferma della normativa di secondo livello del Gruppo, ivi compresa l'intesa relativa alle giornate di sospensione lavorativa;

  • a supporto della centralità della formazione quale elemento fondamentale per la valorizzazione e la crescita delle risorse, sottoscrizione di un accordo relativo alla formazione finanziata e conferma dell'iniziativa relativa allo smart learning, per lo svolgimento delle attività formative al di fuori dei locali della Banca, prioritariamente a favore dei colleghi della rete commerciale;
  • con l'obiettivo di continuare a coltivare l'attenzione alla persona e alla migliore gestione dei tempi vita e lavoro, conferma della possibilità di fruire del lavoro agile per i colleghi di sede centrale, con le medesime modalità sin qui applicate e nell'ottica di favorire il raggiungimento dello specifico obiettivo del Piano Strategico 2021 – 2024;
  • infine, con lo scopo di promuovere un clima aziendale positivo e, al contempo, di supportare una corretta, sana e sostenibile crescita del business, proroga dell'accordo in materia di Politiche Commerciali e Organizzazione del lavoro.

Variazione degli organi sociali

In data 20 aprile 2023 l'Assemblea dei Soci ha proceduto a nominare i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale che rimarranno in carica per gli esercizi 2023-2024-2025.

Successivamente, in data 26 aprile 2023, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a nominare l'Amministratore Delegato, Giuseppe Castagna, e i membri dei Comitati endo-consiliari, provvedendo a costituire un comitato ad hoc in ambito ESG denominato Comitato Sostenibilità, attività che veniva svolta in precedenza dal Comitato Controllo Interno, Rischi e Sostenibilità ora ridenominato Comitato Controllo Interno e Rischi.

Reclami vertenze e indagini relativi all'attività di segnalazione alla società Intermarket Diamond Business S.p.A. di clientela interessata all'acquisto di diamanti effettuata in passati esercizi

Nel corso del primo semestre del 2023 i nuovi reclami sono risultati limitati sia come numero che come petitum addizionale complessivo (pari a circa 2,1 milioni). Alla data del 30 giugno 2023, grazie all'attività di composizione tramite transazioni o per effetto di sentenza passata in giudicato, risultano essere stati definiti reclami e contenziosi per un petitum complessivo di circa 654,2 milioni a fronte di pretese che alla stessa data ammontano complessivamente a circa 720,2 milioni.

Come illustrato nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2022, nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio, si ricorda che, in relazione al decreto di sequestro preventivo notificato in data 19 febbraio 20191 , in data 16 febbraio 2023 la Procura di Verona ha disposto il dissequestro a favore della Banca della somma di 80,3 milioni. In questa fase il Pubblico Ministero ha ritenuto di mantenere in sequestro, in via prudenziale, l'importo di circa 3,5 milioni residuo.

Per maggiori dettagli si fa rinvio alla sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle Note illustrative.

Attività ispettive e procedimenti delle Autorità di Vigilanza

Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo è oggetto di accertamenti ispettivi promossi dalle Autorità di Vigilanza. In particolare, nell'ambito del sistema europeo di vigilanza bancaria (Single Supervisory Mechanism), il Gruppo è soggetto alla vigilanza prudenziale della Banca Centrale Europea (BCE); con riferimento a specifiche tematiche, l'attività di vigilanza è di competenza diretta della Banca d'Italia e di Consob.

L'attività di vigilanza comporta lo svolgimento di ordinarie e ricorrenti verifiche ispettive presso la sede della Capogruppo (on site/off site inspection) cui si affiancano attività di verifica a distanza, condotte attraverso scambi informativi strutturati e continuativi piuttosto che attraverso richieste specifiche di documentazione e approfondimenti tematici.

Quanto alle attività ispettive delle Autorità di Vigilanza, con riferimento agli esercizi 2021, 2022 e 2023, le medesime hanno avuto ad oggetto i seguenti ambiti: capital adequacy, contrasto del riciclaggio, trasparenza in ambito servizi di pagamento, product governance e adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela, processo ICAAP, valutazioni dei modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti in materia di fondi propri (credito e

1 Le somme sequestrate ammontavano originariamente a 84,6 milioni poi ridottisi a 83,8 milioni per effetto di un primo parziale dissequestro.

mercato), la valutazione della conformità normativa del framework per l'implementazione del principio contabile IFRS 9 e della connessa qualità del credito (Credit Quality Review) e da ultimo cybersecurity.

Le attività ispettive sono, per la maggior parte, già concluse con il rilascio delle cosiddette Final follow-up letter o delle Final decision, attraverso le quali BCE comunica le azioni correttive richieste in relazione agli ambiti di miglioramento rilevati. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano interessato aspetti con potenziale impatto sulla rappresentazione patrimoniale, le osservazioni formulate, così come gli elementi informativi acquisiti durante tutto il processo, sono stati debitamente considerati nell'ambito della valutazione delle attività/passività aziendali. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano evidenziato ambiti di miglioramento nel contesto dei processi esaminati, il Gruppo ha predisposto specifici piani di azione correttivi.

Alla data della presente relazione, come illustrato dettagliatamente nel prosieguo, per talune ispezioni Banco BPM è ancora in attesa di ricevere, a seconda dei casi, la Final follow-up letter o la Final decision da parte di BCE; per altre, invece, residua solo la conclusione degli interventi correttivi.

Verifiche da parte della BCE

  • a) per la valutazione della gestione del rischio di Sicurezza Informatica ("Cybersecurity"). La fase ispettiva, condotta con modalità ibride (on site/off site), è iniziata in data 30 gennaio 2023, e si è conclusa in data 14 aprile 2023;
  • b) in tema di rischio di credito e di controparte per la valutazione della conformità normativa del framework per l'implementazione del principio contabile IFRS 9 e l'esame delle modalità di gestione del rischio di credito (politiche, metodologie, procedure e governance) con riferimento a portafogli di attività specificamente individuati e assoggettati a revisione qualitativa (Credit Quality Review). La fase ispettiva on site è iniziata il 17 ottobre 2022 si è conclusa il 17 febbraio 2023;
  • c) in materia di adeguatezza patrimoniale al fine di valutare il processo di gestione dell'ICAAP. La fase ispettiva on site è iniziata il 26 settembre 2022 e si è conclusa in data 24 novembre 2022;
  • d) per valutare la domanda presentata dal Banco BPM (anche per Banca Akros) di modifica sostanziale del modello della metodologia di calcolo del parametro di rischio di mercato IRC (Incremental Risk Charge) per il completamento del piano d'azione relativo all'ispezione effettuata nel corso del 2019. La risoluzione di una delle obligation relativa alla misura dell'IRC ha comportato un c.d. "material model change" con conseguente necessità di preventiva istanza nei confronti dell'Autorità di Vigilanza presentata nel gennaio 2022, cui è seguita l'ispezione on site, iniziata il 5 settembre 2022 e conclusa il 28 ottobre 2022. In data 11 gennaio 2023, è pervenuta alla Banca la Final IMI Decision che autorizza la modifica richiesta (anche per Banca Akros), consentendo la rimozione dell'add-on sull'IRC e richiedendo due interventi correttivi, di portata limitata, realizzati nel rispetto della scadenza;
  • e) sui modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti in materia di rischio di credito per le seguenti classi di esposizione: Corporate - Other; Corporate - SME; Retail - Other non-SME; Retail - Other SME; Retail - Qualifying revolving; Retail - Secured by real estate non-SME; Retail - Secured by real estate SME. L'ispezione consegue all'istanza presentata da Banco BPM per l'approvazione della richiesta di estensione e delle modifiche materiali dei modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito, effettuate anche a seguito del recepimento dei nuovi requisiti regolamentari in materia (EBA - IRB Repair programme), ed entrati in vigore il 1° gennaio 2022. In particolare, tra le modifiche materiali oggetto della richiesta di approvazione, e comprese nell'ambito delle indagini ispettive, rientrano anche quelle volte ad ottemperare alle obbligazioni ancora in sospeso derivanti dalle indagini sui modelli interni condotte a partire dal 2018 e fino al 2020. La fase ispettiva, condotta in modalità off-site, è iniziata il 14 febbraio 2022 e si è conclusa in data 20 maggio 2022;
  • f) per la valutazione dell'adeguatezza del calcolo del requisito di capitale di primo pilastro; la fase ispettiva on site è iniziata il 25 ottobre 2021 e si è conclusa in data 23 dicembre 2021. In data 4 agosto 2022, BCE ha trasmesso la lettera di Follow-Up e in data 30 settembre 2022 Banco BPM ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • g) in tema rischio di credito e di controparte per la revisione della qualità degli attivi, con riferimento al portafoglio Commercial Real Estate ("CRE"), e la verifica degli immobili commerciali reimpossessati dal Gruppo oggetto di iscrizione (cosiddetti "Foreclosed Assets") e la valutazione delle procedure di gestione del rischio di credito e dei sistemi di controllo e di governance ("Credit and counterparty risk – Credit Quality Review of CRE portfolio and assess selected credit risk processes"), la fase ispettiva, esclusivamente off-site, è iniziata il 26 aprile 2021 e, come comunicato dalla BCE, si è conclusa in data 5 novembre 2021. L'analisi ha riguardato le modalità di gestione del rischio di credito con riferimento al portafoglio

oggetto di indagine, in particolare i criteri di concessione di nuovo credito e misure di forbearance alle esposizioni in perimetro, l'identificazione delle categorie "specialised lending", la qualità delle perizie, il processo di classificazione e valutazione dei crediti real estate e dei foreclosed asset e la normativa esistente in proposito. In data 29 luglio 2022 la Banca ha ricevuto la versione finale del rapporto ispettivo contenente i risultati dell'ispezione e l'indicazione delle aree di miglioramento; in data 21 aprile 2023 la Banca ha ricevuto la decisione finale che contiene "requirements" e "recommendations" di natura qualitativa per lo più riconducibili a interventi di carattere organizzativo e afferenti al processo per la concessione e il monitoraggio dei prestiti per immobili commerciali, al framework per la valutazione degli immobili commerciali concessi in garanzia, al sistema di controllo interno e di gestione del rischio di credito connesso ai prestiti per immobili commerciali. In particolare, con riferimento alle esposizioni in ambito Commercial Real Estate, nella decisione finale BCE ha richiesto alla Banca un potenziamento del processo decisionale di concessione e monitoraggio del credito, un adeguato trattamento prudenziale per le esposizioni "specialized lending & speculative lending" e l'aggiornamento delle procedure al fine di fornire un quadro informativo più completo e aggiornato ai periti che effettuano la valutazione degli immobili. La Banca ha inviato alla BCE, in data 29 maggio 2023, il relativo piano di interventi correttivi, attualmente in corso. La conclusione degli interventi del piano è prevista per il 31 dicembre 2024.

Verifiche da parte della Banca d'Italia

  • a) per accertamenti volti a verificare la rispondenza alle norme dei dispositivi automatici utilizzati dai cassieri per il ricircolo di banconote presso alcune dipendenze della regione Emilia-Romagna. L'ispezione è iniziata il 6 giugno 2023 e si è conclusa il 16 giugno 2023;
  • b) per accertamenti volti a verificare la rispondenza alle norme dei dispositivi automatici utilizzati dai cassieri per il ricircolo di banconote presso alcune dipendenze nella regione Sicilia. La fase ispettiva è iniziata il 18 ottobre 2022 e si è conclusa in data 26 ottobre 2022;
  • c) in tema di contrasto del riciclaggio nel settore del Private Banking della controllata Banca Aletti con particolare riferimento ai servizi offerti alla clientela con patrimonio di ammontare rilevante. La fase on site è iniziata in data 28 febbraio 2022 e si è conclusa in data 14 aprile 2022. Banca Aletti in data 14 settembre 2022 ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che non ha determinato rilievi di conformità e il 14 ottobre 2022 ha inviato il piano di interventi correttivi, circoscritto alla realizzazione di azioni di rafforzamento dei presidi, alcune delle quali, peraltro, già in corso alla data di avvio dell'accertamento ispettivo;
  • d) in tema di trasparenza, con l'obiettivo di accertare il rispetto degli obblighi rivenienti dalle disposizioni attuative della Direttiva 2014/92/UE "Payment Accounts Directive". L'attività di controllo, iniziata in data 11 novembre 2021 in modalità off site e, dal 22 novembre 2021, on site presso alcune dipendenze della Banca, si è conclusa in data 21 gennaio 2022. Banco BPM in data 27 giugno 2022 ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che ha evidenziato anomalie che attengono a tematiche rilevanti per la tutela della clientela e richiedono azioni correttive, alcune delle quali di natura restitutoria. Banco BPM, in data 21 ottobre 2022, ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • e) in materia di prevenzione del riciclaggio, con l'obiettivo di accertare l'osservanza degli obblighi previsti dal D.lgs. n. 231/2007 con specifico riferimento all'operatività in contanti delle cooperative, anche attraverso la valutazione dell'assetto normativo, procedurale e dei controlli presso la dipendenza di Verona: la fase ispettiva (inizialmente on site) avviata il 4 ottobre 2021, si è conclusa in modalità off site il 21 dicembre 2021, data in cui è stata comunicata la conclusione del procedimento. Banco BPM, in data 18 agosto 2022, ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che ha evidenziato alcune aree di debolezza in materia di adeguata verifica e nel processo di collaborazione attiva con riferimento alla gestione dei rapporti inerenti alle società cooperative oggetto di approfondimento. Banco BPM in data 29 dicembre 2022 ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso.

Verifiche da parte della Consob

a) in tema di product governance e procedure per la valutazione dell'adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela. La verifica è stata avviata nel mese di aprile 2019 e si è conclusa il 3 dicembre 2019. Banco BPM in data 30 luglio 2020 ha ricevuto una nota tecnica con la quale, senza avviare alcun procedimento sanzionatorio, sono stati segnalati taluni aspetti su cui l'Autorità ha richiamato l'attenzione della Banca. Il 16 ottobre 2020 la Banca ha presentato all'Autorità il relativo piano di interventi correttivi, in massima parte già realizzata, e con completamento progressivo entro il 2023.

RISULTATI

Prospetti contabili riclassificati

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 30/06/2023 31/12/2022
Restated (*)
Variazioni
Cassa e disponibilità liquide 21.844.831 13.130.815 8.714.016 66,4%
Finanziamenti valutati al CA 112.013.762 113.632.853 (1.619.091) (1,4%)
- Finanziamenti verso banche 3.855.942 4.177.893 (321.951) (7,7%)
- Finanziamenti verso clientela (**) 108.157.820 109.454.960 (1.297.140) (1,2%)
Altre attività finanziarie e derivati di copertura 44.112.405 43.093.541 1.018.864 2,4%
- Valutate al FV con impatto a CE 8.083.541 8.206.881 (123.340) (1,5%)
- Valutate al FV con impatto su OCI 10.134.981 9.380.520 754.461 8,0%
- Valutate al CA 25.893.883 25.506.140 387.743 1,5%
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 6.001.755 5.892.769 108.986 1,8%
Partecipazioni 1.628.356 1.652.549 (24.193) (1,5%)
Attività materiali 2.825.314 3.034.689 (209.375) (6,9%)
Attività immateriali 1.241.819 1.255.124 (13.305) (1,1%)
Attività fiscali 4.324.187 4.585.484 (261.297) (5,7%)
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 485.968 195.792 290.176 148,2%
Altre voci dell'attivo 4.011.675 3.334.518 677.157 20,3%
Totale attività 198.490.072 189.808.134 8.681.938 4,6%
Raccolta diretta bancaria 121.154.804 120.639.083 515.721 0,4%
- Debiti verso clientela 104.801.422 107.679.408 (2.877.986) (2,7%)
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 16.353.382 12.959.675 3.393.707 26,2%
Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative 5.818.827 5.742.601 76.226 1,3%
- Passività finanziarie valutate al fair value delle imprese di
assicurazione 1.476.068 1.459.075 16.993 1,2%
- Passività assicurative 4.342.759 4.283.526 59.233 1,4%
Debiti verso banche 22.870.102 32.635.805 (9.765.703) (29,9%)
Debiti per leasing 497.147 627.921 (130.774) (20,8%)
Altre passività finanziarie valutate al fair value 26.794.679 13.597.650 13.197.029 97,1%
Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione 2.045 439 1.606 365,8%
Fondi del passivo 865.983 988.852 (122.869) (12,4%)
Passività fiscali 319.166 267.873 51.293 19,1%
Passività associate ad attività in via di dismissione 245.492 25.821 219.671 850,7%
Altre voci del passivo 6.533.860 2.265.592 4.268.268 188,4%
Totale passività 185.102.105 176.791.637 8.310.468 4,7%
Patrimonio di pertinenza di terzi 383 720 (337) (46,8%)
Patrimonio netto del Gruppo 13.387.584 13.015.777 371.807 2,9%
Patrimonio netto consolidato
Totale passività e patrimonio netto
13.387.967
198.490.072
13.016.497
189.808.134
371.470
8.681.938
2,9%
4,6%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

(**) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Conto economico consolidato riclassificato

(migliaia di euro) I sem. 2023 I sem. 2022
Restated (*)
Variazioni
Margine di interesse 1.552.900 1.039.133 49,4%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 60.607 58.168 4,2%
Margine finanziario 1.613.507 1.097.301 47,0%
Commissioni nette 948.203 966.863 (1,9%)
Altri proventi netti di gestione 33.417 31.693 5,4%
Risultato netto finanziario (42.492) 176.796
Risultato dell'attività assicurativa 24.580 -
Altri proventi operativi 963.708 1.175.352 (18,0%)
Proventi operativi 2.577.215 2.272.653 13,4%
Spese per il personale (808.254) (813.204) (0,6%)
Altre spese amministrative (336.824) (318.203) 5,9%
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (129.651) (125.297) 3,5%
Oneri operativi (1.274.729) (1.256.704) 1,4%
Risultato della gestione operativa 1.302.486 1.015.949 28,2%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (258.719) (303.681) (14,8%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (32.375) (40.845) (20,7%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 1.169 (5.540)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 3.318 (12.734)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti (234) 1.466
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.015.645 654.615 55,2%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (317.119) (231.019) 37,3%
Risultato netto dell'operatività corrente 698.526 423.596 64,9%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (57.629) (74.567) (22,7%)
Impairment su avviamenti - (8.132) (100,0%)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo al
netto delle imposte
(2.568) 25.654
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (14.233) (15.663) (9,1%)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 337 109 209,2%
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 624.433 350.997 77,9%

Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale

Voci del conto economico riclassificate Es. 2023 Es. 2022 (*)
(migliaia di euro) II trim. I trim. IV trim. III trim. (**) II trim. I trim.
Margine di interesse 809.926 742.974 723.957 551.319 527.591 511.542
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 24.295 36.312 38.355 39.460 15.729 42.439
Margine finanziario 834.221 779.286 762.312 590.779 543.320 553.981
Commissioni nette 469.549 478.654 453.728 479.664 486.771 480.092
Altri proventi netti di gestione 16.503 16.914 19.491 20.375 15.028 16.665
Risultato netto finanziario (8.356) (34.136) (8.951) 75.138 48.863 127.933
Risultato dell'attività assicurativa 14.969 9.611 6.636 2.131 - -
Altri proventi operativi 492.665 471.043 470.904 577.308 550.662 624.690
Proventi operativi 1.326.886 1.250.329 1.233.216 1.168.087 1.093.982 1.178.671
Spese per il personale (402.858) (405.396) (391.918) (397.285) (405.342) (407.862)
Altre spese amministrative (166.630) (170.194) (170.410) (159.636) (162.650) (155.553)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (65.191) (64.460) (84.553) (69.886) (64.059) (61.238)
Oneri operativi (634.679) (640.050) (646.881) (626.807) (632.051) (624.653)
Risultato della gestione operativa 692.207 610.279 586.335 541.280 461.931 554.018
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (121.264) (137.455) (184.691) (193.909) (152.553) (151.128)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (30.469) (1.906) (59.992) (7.510) (39.609) (1.236)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 488 681 (538) (3.028) (2.346) (3.194)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 868 2.450 (28.220) (16.260) (4.608) (8.126)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti (388) 154 515 277 (60) 1.526
Risultato lordo dell'operatività corrente 541.442 474.203 313.409 320.850 262.755 391.860
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (169.683) (147.436) (85.589) (90.424) (92.599) (138.420)
Risultato netto dell'operatività corrente 371.759 326.767 227.820 230.426 170.156 253.440
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (351) (57.278) (49) (77.271) - (74.567)
Impairment su avviamenti - - - - (8.132) -
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte
(5.845) 3.277 (20.513) (323) 25.478 176
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (6.830) (7.403) (10.248) (16.468) (7.173) (8.490)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 373 (36) 628 49 66 43
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 359.106 265.327 197.638 136.413 180.395 170.602

(*) I dati relativi ai periodi precedenti sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

(**) I dati riferiti al terzo trimestre 2022 sono stati rideterminati rispetto a quelli originariamente approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 8 novembre 2022, a seguito del completamento del processo di Purchase Price Adoption (PPA) relativo all'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni.

Nota metodologica

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sopra esposti sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economico-finanziari aggregati di rapida e facile comprensione.

Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 e successivi aggiornamenti, seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione applicati in sede di predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, con le integrazioni che si sono rese necessarie per riflettere l'applicazione del principio contabile IFRS 17 "Contratti assicurativi".

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006:

Ai fini della predisposizione dello stato patrimoniale consolidato, le voci dell'attivo sono state riclassificate come segue:

  • l'aggregato "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato" è rappresentato dalla voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" con esclusione dei titoli di debito, ricompresi nelle "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" e delle attività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nell'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" dello stato patrimoniale riclassificato. In aggiunta la sottovoce "Finanziamenti verso clientela" comprende l'importo dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati;
  • l'aggregato "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" si compone delle voci 20, 30 e 50, ad eccezione dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati, ricompresi nei finanziamenti verso clientela, e delle attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione, anch'esse esposte nell'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" dello stato patrimoniale riclassificato; include inoltre l'ammontare dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato in precedenza citati;
  • l'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" accorpa le poste finanziarie attive riconducibili all'operatività assicurativa (voci dell'attivo: "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", "30 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", "50. Derivati di copertura");
  • l'aggregato "Altre voci dell'attivo" si compone delle voci residuali 60 "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e 130 "Altre attività". Sono altresì ricondotte le attività assicurative (voce 80 dell'attivo di stato patrimoniale).

Le principali voci del passivo dello stato patrimoniale sono state invece oggetto delle seguenti riclassifiche:

  • l'aggregato "Raccolta diretta bancaria" si compone delle voci 10.b) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela", con esclusione dei debiti per leasing verso clientela (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato) e dei debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione (esposti nella voce "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative" dello stato patrimoniale riclassificato; 10.c) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione" e 30 "Passività finanziarie designate al fair value", al netto dei certificates a capitale protetto, ricompresi nell'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" e delle passività finanziarie designate al fair value delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative";
  • l'aggregato "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative" comprende le passività delle compagnie assicurative per le polizze sottoscritte dalla clientela. Trattasi, in particolare, delle voci del passivo "30. Passività finanziarie designate al fair value", per le polizze unit linked, e "110. Passività assicurative", per i restanti prodotti assicurativi;
  • la voce "Debiti verso banche" si riferisce alla voce 10.a) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche", con esclusione dei debiti per leasing verso banche (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato) e dei debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione (esposti nella voce "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative" dello stato patrimoniale riclassificato);
  • nella voce "Debiti per leasing" sono rilevate le passività al costo ammortizzato verso banche e clientela relative alle operazioni di leasing, come in precedenza descritto;
  • l'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" comprende le voci 20. "Passività finanziarie di negoziazione", incrementata dell'importo dei certificates a capitale protetto come descritto in precedenza, e 40. "Derivati di copertura";
  • la voce "Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione" include i debiti verso banche e verso la clientela delle imprese di assicurazione, non correlati agli impegni verso gli assicurati, rilevati nella voce del passivo "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato";
  • nell'aggregato "Fondi del passivo" confluiscono le voci 90. "Trattamento di fine rapporto del personale" e 100. "Fondi per rischi ed oneri";
  • l'aggregato "Altre voci del passivo" si compone delle voci residuali 50 "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e 80 "Altre passività";
  • l'aggregato "Patrimonio netto del Gruppo" è rappresentato dalle voci 120. "Riserve da valutazione", 140. "Strumenti di capitale", 150. "Riserve", 170. "Capitale", 180. "Azioni proprie (-) e 200. "Utile/Perdita d'esercizio".

Per quanto concerne infine il conto economico riclassificato, sono state effettuate le seguenti principali riclassifiche:

  • la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate a patrimonio netto (compresi nella voce 250) è stata esposta in una specifica voce che costituisce, unitamente al "Margine di interesse", l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Risultato dell'attività assicurativa" include le voci specificatamente riconducibili al business assicurativo rappresentate dal risultato dei servizi assicurativi (voce 160) e dal saldo dei proventi e degli oneri della gestione assicurativa (voce 170), che include la variazione netta delle riserve tecniche, i sinistri di competenza, nonché gli altri proventi ed oneri della gestione assicurativa. In aggiunta, in tale aggregato sono ricondotte le componenti economiche (interessi, dividendi, utili/perdite realizzate, plus/minus da valutazione) relative ai portafogli delle attività e delle passività finanziarie detenuti delle compagnie assicurative ("10. Interessi attivi", "20. Interessi passivi", "70. Dividendi", "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", "90. Risultato netto dell'attività di copertura", "100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto", "110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito"). Si evidenzia, inoltre, che nel conto economico riclassificato le commissioni di collocamento riconosciute dalle compagnie assicurative alla rete bancaria distributiva di Banco BPM, anche se oggetto di consolidamento con il metodo integrale, sono esposte a saldi aperti. Nella voce "Commissioni nette" figurano pertanto le commissioni attive ricevute dalla rete distributiva, mentre nella voce "Risultato dell'attività assicurativa" sono ricondotte le commissioni passive pagate dalle compagnie. Tale modalità espositiva è finalizzata a consentire una rappresentazione dei contributi forniti alla generazione del risultato economico da parte dei diversi settori operativi, in coerenza con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 8;
  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività di negoziazione rappresentate dai certificates di Gruppo, che nello schema di conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 è esposto nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato delle "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento svolta dal Gruppo. Inoltre, le commissioni passive relative all'attività di collocamento svolta da reti terze sono ricondotte nell'ambito del risultato dell'attività di negoziazione;
  • i recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 230) sono stati portati a diretta riduzione delle altre spese amministrative, dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente";
  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" viene esposto nella voce ad hoc "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". Tale scelta deriva dalla necessità di isolare gli effetti economici conseguenti alla volatilità del suddetto merito creditizio in quanto, in ottica gestionale, non sono ritenuti espressivi di un'effettiva redditività del Gruppo;
  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti), negli ammortamenti di attività immateriali rilevati nella voce 220 (ammortamenti delle cosiddette "client relationship" e del cosiddetto "value of business acquired"), negli utili/perdite su partecipazioni ed investimenti (effetto della rimisurazione al fair value della quota del 19% detenuta in Banco BPM Vita precedentemente all'acquisizione del controllo) e nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

Negli allegati al bilancio consolidato semestrale abbreviato vengono forniti i prospetti di raccordo tra gli schemi contabili riclassificati e quelli predisposti in base alla Circolare n. 262.

Componenti non ricorrenti del conto economico consolidato riclassificato

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la Consob ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che il criterio di massima adottato dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le rettifiche/riprese di valore su crediti (sia valutative che le perdite effettive) che traggono origine da un cambio della NPE Strategy deliberato nel corso dell'esercizio dal Consiglio di Amministrazione consistente in una modifica degli obiettivi e/o della tipologia dei crediti oggetto di cessione rispetto a quelli in precedenza previsti;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, addebiti/accrediti straordinari da parte dei Fondi di Risoluzione e del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, si segnala che nel primo semestre 2023 sono state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "spese per il personale" include lo stanziamento relativo agli oneri che si prevede di sostenere a fronte degli accordi con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'esodo anticipato del personale, pari a 8,5 milioni, al netto dei rilasci di passività rilevate nei precedenti esercizi principalmente a fronte degli impegni di pagamento degli incentivi previsti dagli Short Term Incentive Plans per complessivi 9,1 milioni. L'effetto netto sulla voce in esame è pari a +0,6 milioni;
  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" sono rilevate rettifiche di valore nette per -32,3 milioni;
  • la voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" include lo stanziamento di 8,7 milioni relativo alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" include l'impatto, negativo per -0,2 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per +12,9 milioni.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti hanno avuto un impatto sul risultato netto del primo semestre dell'esercizio 2023 negativo e pari a -27,9 milioni.

Nel primo semestre 2022 erano invece state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • le voci "risultato netto finanziario" e "rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" includevano gli impatti, rispettivamente pari a 4,7 milioni e 112,7 milioni, derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo;
  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" erano rilevate rettifiche di valore nette per -40,8 milioni, derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili di proprietà;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" includeva l'impatto, positivo per +1,5 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;
  • la voce "impairment su avviamenti" evidenziava l'impatto del test di impairment che ha portato alla rilevazione di rettifiche di valore per 8,1 milioni sull'avviamento allocato alla CGU Bancassurance;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includevano gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per +51,9 milioni.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti di competenza del primo semestre dell'esercizio 2022 erano quindi risultate negative per 113,0 milioni.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari del Gruppo, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni delle Note illustrative che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze patrimoniali ed economiche al 30 giugno 2023.

Dati patrimoniali consolidati

L'attività di intermediazione creditizia

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 30/06/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 101.340.892 83,6% 103.699.276 86,0% (2.358.384) (2,3%)
- conti correnti e depositi a vista 100.908.444 83,3% 103.410.941 85,7% (2.502.497) (2,4%)
- depositi a scadenza e c/c vincolati 432.448 0,4% 288.335 0,2% 144.113 50,0%
Titoli 16.333.454 13,5% 12.941.380 10,7% 3.392.074 26,2%
- obbligazioni e passività valutate al fair value 16.329.526 13,5% 12.933.380 10,7% 3.396.146 26,3%
- certificati di deposito e altri titoli 3.928 0,0% 8.000 0,0% (4.072) (50,9%)
Pronti contro termine 1.435.470 1,2% 1.460.568 1,2% (25.098) (1,7%)
Finanziamenti ed altri debiti 2.044.988 1,7% 2.537.859 2,1% (492.871) (19,4%)
Raccolta diretta 121.154.804 100,0% 120.639.083 100,0% 515.721 0,4%
Raccolta diretta senza PCT 119.719.334 119.178.515 540.819 0,5%
Altra raccolta (Certificates a capitale protetto) 4.985.251 4.270.993 714.258 16,7%
Totale raccolta diretta senza PCT con certificates 124.704.585 123.449.508 1.255.077 1,0%

La raccolta diretta bancaria1 al 30 giugno 2023 ammonta a 124,7 miliardi, in crescita dell'1,0% nel confronto con il 31 dicembre 2022 ma in flessione dell'1,3% rispetto al 30 giugno 2022.

Più in dettaglio, nel semestre si registra una contrazione di 2,4 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi (-2,3%). Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, lo stock al 30 giugno 2023 è pari a

1 Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta diretta è rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

16,3 miliardi, con un incremento di 3,4 miliardi rispetto al 31 dicembre 2022 per effetto delle nuove emissioni del semestre che hanno superato i rimborsi dei titoli giunti a scadenza.

La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto al 30 giugno 2023 si attesta a 5,0 miliardi, in crescita rispetto al dato di 4,3 miliardi del 31 dicembre 2022 e di 3,5 miliardi del 30 giugno 2022.

A decorrere dal terzo trimestre 2022 trova evidenza l'aggregato costituito dalle passività finanziarie e assicurative delle imprese di assicurazione, esposte nella voce raccolta diretta assicurativa, pari a 5,8 miliardi, sostanzialmente stabile nel confronto con il 31 dicembre 2022.

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 30/06/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 60.463.770 58,1% 59.408.707 62,5% 1.055.063 1,8%
- fondi comuni e SICAV 40.973.556 39,4% 39.916.578 42,0% 1.056.978 2,6%
- gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 4.130.082 4,0% 3.969.419 4,2% 160.663 4,0%
- polizze assicurative 15.360.132 14,8% 15.522.710 16,3% (162.578) (1,0%)
Raccolta amministrata 43.563.474 41,9% 35.620.438 37,5% 7.943.036 22,3%
Totale raccolta indiretta 104.027.244 100,0% 95.029.145 100,0% 8.998.099 9,5%
Raccolta sottostante certificates a capitale
protetto 4.384.549 3.701.323 683.226 18,5%
Totale raccolta indiretta senza certificates 99.642.695 91.327.822 8.314.873 9,1%

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto1 è pari a 99,6 miliardi, in crescita sia su base annua (+10,1%), sia nel confronto con il 31 dicembre 2022 (+9,1%, pari a un aumento di 8,3 miliardi rispetto a fine anno).

La componente della raccolta gestita ammonta a 60,5 miliardi, in crescita rispetto al dato di 59,4 miliardi del 31 dicembre 2022 (+1,8%), per il maggior contributo dei fondi e Sicav; stabile la raccolta riferita al comparto delle gestioni patrimoniali e bancassurance.

La raccolta amministrata si attesta a 39,2 miliardi, con un incremento di 7,3 miliardi (+22,7%) rispetto a fine 2022. Su base annua la raccolta gestita evidenzia una crescita dell'1,0%, mentre per la raccolta amministrata l'incremento è pari a 8,5 miliardi (+27,7%).

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 30/06/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 80.698.848 74,6% 82.019.769 74,9% (1.320.921) (1,6%)
Conti correnti 8.773.562 8,1% 8.571.864 7,8% 201.698 2,4%
Pronti contro termine 3.138.339 2,9% 1.883.322 1,7% 1.255.017 66,6%
Leasing finanziario 680.514 0,6% 780.186 0,7% (99.672) (12,8%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del
quinto 798.441 0,7% 967.941 0,9% (169.500) (17,5%)
Altre operazioni 12.464.176 11,5% 13.298.151 12,1% (833.975) (6,3%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di
crediti deteriorati 1.603.940 1,5% 1.933.727 1,8% (329.787) (17,1%)
Totale crediti netti verso la clientela 108.157.820 100,0% 109.454.960 100,0% (1.297.140) (1,2%)

Gli impieghi netti verso la clientela2 ammontano al 30 giugno 2023 a 108,2 miliardi, in calo di 1,3 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2022. La contrazione è riferibile sia alle esposizioni performing (-1,0%), sia alle esposizioni non performing (-11,4%). Su base annua gli impieghi registrano una riduzione di 2,7 miliardi (-2,4%), derivante dalla contrazione delle esposizioni performing di 1,9 miliardi (-1,7%) e dei crediti deteriorati di 0,8 miliardi (-27,0%). Nel primo semestre dell'anno, il volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese è stato pari a 10,2 miliardi.

1 Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta indiretta è rappresentato al netto della raccolta sottostante ai certificates a capitale protetto.

2 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a 0,5 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.

L'informativa relativa ai rischi diretti nei confronti di clientela residente in Russia e Ucraina o indirettamente correlata a controparti russe è riportata nella parte A – Politiche contabili, Altri aspetti, Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023: Impatti del conflitto Russia-Ucraina, cui si rinvia per maggiori dettagli.

Per quanto concerne infine le misure di sostegno attuate dal Gruppo nei confronti della clientela colpita dalla crisi conseguente alla pandemia Covid-19, si rinvia alla parte A – Politiche contabili, Altri aspetti, Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023: Altri aspetti – Dichiarazione di fine emergenza della pandemia Covid-19 e misure di sostegno Covid-19 da parte del Gruppo.

La qualità del credito

Si precisa che le informazioni contenute nel successivo paragrafo relative alla qualità del credito si riferiscono ai finanziamenti verso clientela compresi nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

30/06/2023 31/12/2022 Var. %
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% Var. ass.
Sofferenze 711.252 0,7% 720.582 0,7% (9.330) (1,3%)
Inadempienze probabili 1.320.641 1,2% 1.574.841 1,4% (254.200) (16,1%)
Esposizioni scadute deteriorate 55.936 0,1% 60.084 0,1% (4.148) (6,9%)
Esposizioni deteriorate 2.087.829 1,9% 2.355.507 2,2% (267.678) (11,4%)
Finanziamenti non deteriorati 104.466.051 96,6% 105.165.726 96,1% (699.675) (0,7%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di
crediti deteriorati
1.603.940 1,5% 1.933.727 1,8% (329.787) (17,1%)
Esposizioni in bonis 106.069.991 98,1% 107.099.453 97,8% (1.029.462) (1,0%)
Totale crediti verso la clientela 108.157.820 100,0% 109.454.960 100,0% (1.297.140) (1,2%)
30/06/2023 31/12/2022
(migliaia di euro) Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura
Sofferenze 1.868.243 (1.156.991) 711.252 61,9% 2.047.001 (1.326.419) 720.582 64,8%
Inadempienze probabili 2.279.849 (959.208) 1.320.641 42,1% 2.639.481 (1.064.640) 1.574.841 40,3%
Esposizioni scadute deteriorate 77.253 (21.317) 55.936 27,6% 82.190 (22.106) 60.084 26,9%
Esposizioni deteriorate 4.225.345 (2.137.516) 2.087.829 50,6% 4.768.672 (2.413.165) 2.355.507 50,6%
di cui: forborne 1.665.247 (723.873) 941.374 43,5% 2.082.727 (885.947) 1.196.780 42,5%
Esposizioni in bonis (*) 106.483.736 (413.745) 106.069.991 0,39% 107.520.221 (420.768) 107.099.453 0,39%
di cui: primo stadio 94.787.796 (158.012) 94.629.784 0,2% 96.657.964 (153.013) 96.504.951 0,2%
di cui: secondo stadio 11.695.940 (255.733) 11.440.207 2,2% 10.862.257 (267.755) 10.594.502 2,5%
di cui: forborne 2.501.090 (79.613) 2.421.477 3,2% 2.803.391 (95.342) 2.708.049 3,4%
Totale crediti verso la
clientela
110.709.081 (2.551.261) 108.157.820 2,3% 112.288.893 (2.833.933) 109.454.960 2,5%

(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati per un importo pari a 1.603,9 milioni (di cui 1.606,6 milioni di esposizione lorda e 2,6 milioni di rettifiche di valore).

I dati della precedente tabella corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportato nella tabella 4.2 della Note illustrative – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 30 giugno 2023 a 2,1 miliardi.

L'esame delle componenti dell'aggregato evidenzia la seguente dinamica:

  • sofferenze nette pari a 0,7 miliardi, in flessione dell'1,3% rispetto al 31 dicembre 2022 e del 7,5% rispetto al 30 giugno 2022;
  • inadempienze probabili nette pari a 1,3 miliardi, in calo del 16,1% rispetto a inizio anno e del 35,1% rispetto al 30 giugno 2022;
  • esposizioni scadute nette pari a 56 milioni (60 milioni al 31 dicembre 2022 e 59 milioni al 30 giugno 2022).

L'incidenza delle esposizioni deteriorate rispetto al totale degli impieghi al lordo delle rettifiche di valore è pari al 3,8%, in calo rispetto al 4,2% di inizio anno e al 4,8% del 30 giugno 2022.

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 50,6% (50,6% al 31 dicembre 2022 e 47,8% al 30 giugno 2022).

In maggior dettaglio, al 30 giugno 2023 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • sofferenze 61,9% (64,8% al 31 dicembre 2022 e 61,5% al 30 giugno 2022);
  • inadempienze probabili 42,1% (40,3% al 31 dicembre 2022 così come al 30 giugno 2022);
  • esposizioni scadute 27,6% (26,9% al 31 dicembre 2022 e 29,8% al 30 giugno 2022).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,39%, stabile rispetto al 31 dicembre 2022 (0,41% al 30 giugno 2022).

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 30/06/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 36.147.793 81,9% 34.940.905 81,1% 1.206.888 3,5%
Titoli di capitale 2.446.584 5,5% 1.821.452 4,2% 625.132 34,3%
Quote di O.I.C.R. 1.309.108 3,0% 1.220.222 2,8% 88.886 7,3%
Totale portafoglio titoli 39.903.485 90,5% 37.982.579 88,1% 1.920.906 5,1%
Strumenti derivati di negoziazione e di copertura 3.610.703 8,2% 4.441.214 10,3% (830.511) (18,7%)
Finanziamenti 598.217 1,4% 669.748 1,6% (71.531) (10,7%)
Totale attività finanziarie 44.112.405 100,0% 43.093.541 100,0% 1.018.864 2,4%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Le attività finanziarie del comparto bancario ammontano a 44,1 miliardi e sono in crescita del 2,4% rispetto a 43,1 miliardi del 31 dicembre 2022; l'incremento è principalmente concentrato nei titoli di debito (+ 1,2 miliardi) ed in particolare nel comparto dei titoli al costo ammortizzato e in quello dei titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Al 30 giugno 2023 l'aggregato in esame comprende titoli di debito per 36,1 miliardi, titoli di capitale e quote di OICR per 3,8 miliardi, strumenti derivati ed altri finanziamenti per 4,2 miliardi.

Nelle tabelle seguenti viene fornito il dettaglio delle attività finanziarie per forma tecnica e portafoglio di appartenenza:

Attività finanziarie valutati al fair value con impatto a conto economico e derivati di copertura

(migliaia di euro) 30/06/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 416.193 5,1% 340.093 4,1% 76.100 22,4%
Titoli di capitale 2.149.320 26,6% 1.535.604 18,7% 613.716 40,0%
Quote di O.I.C.R. 1.309.108 16,2% 1.220.222 14,9% 88.886 7,3%
Totale portafoglio titoli 3.874.621 47,9% 3.095.919 37,7% 778.702 25,2%
Derivati finanziari e creditizi 3.610.703 44,7% 4.441.214 54,1% (830.511) (18,7%)
Finanziamenti 598.217 7,4% 669.748 8,2% (71.531) (10,7%)
Totale complessivo 8.083.541 100,0% 8.206.881 100,0% (123.340) (1,5%)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

(migliaia di euro) 30/06/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 9.837.717 97,1% 9.094.672 97,0% 743.045 8,2%
Titoli di capitale 297.264 2,9% 285.848 3,0% 11.416 4,0%
Totale 10.134.981 100,0% 9.380.520 100,0% 754.461 8,0%

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

(migliaia di euro) 30/06/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 25.893.883 100,0% 25.506.140 100,0% 387.743 1,5%
Totale 25.893.883 100,0% 25.506.140 100,0% 387.743 1,5%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Esposizione al rischio sovrano

Nella tabella seguente si riporta il dettaglio dell'esposizione complessivamente detenuta dal Gruppo nei confronti degli Stati sovrani al 30 giugno 2023, ripartita per singolo Paese (importi in migliaia di euro):

Paesi Totale titoli di debito
Italia 11.548.035
Spagna 4.828.353
Germania 3.308.666
Francia 6.477.095
Austria 275.100
Irlanda 19.691
Altri Paesi UE 335.515
Totale Paesi UE 26.792.455
USA 3.689.790
Cile 14.349
Cina 96.356
Messico 22.269
Hong Kong 20.017
Altri Paesi 60.279
Totale altri Paesi 3.903.060
Totale 30.695.515

L'esposizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco BPM che, alla data del 30 giugno 2023, detiene complessivamente 30,3 miliardi, di cui 11,2 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani.

Gli investimenti in titoli di debito sovrano sono classificati per il 75,1% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 24,6% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per lo 0,3% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Detta esposizione si riferisce per oltre l'87% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 38% dal Paese Italia.

Si precisa che il Gruppo non presenta esposizioni in titoli di debito di emittenti russi e ucraini.

Nelle successive tabelle si forniscono, per i titoli emessi da Paesi UE, informazioni di maggiore dettaglio in termini di ripartizione per portafogli contabili di appartenenza, scaglioni temporali di vita residua e gerarchia di fair value.

mico
mpatto a conto econo
Attività finanziarie valutate al fair value con i
Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale fair value Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2023 2024 al 2028 2029 al 2039 oltre il 2033 al 30/06/2023 LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 30.387 11.928 12.308 3.172 57.795 57.795 - -
Spagna - 1.296 2.957 - 4.253 4.253 - -
Germania - 11.876 9.629 1 21.506 21.506 - -
Altri Paesi UE - 1 2 1 4 4 - -
Totale 30.387 25.101 24.896 3.174 83.558 83.558 - -

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale fair value Riserva Netta Rettifiche di Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2023 2024 al 2028 2029 al 2033 oltre il 2033 al 30/06/2023 FVTOCI valore
LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 173.824 829.241 1.088.251 304.760 2.396.076 (58.983) - 2.396.076 - -
Spagna 50.043 389.296 659.036 - 1.098.375 (59.904) - 1.098.375 - -
Francia - - 1.412.164 - 1.412.164 (132.366) - 1.412.164 - -
Germania - - 843.582 - 843.582 (93.987) - 843.582 - -
Altri Paesi UE - 56.390 56.795 - 113.185 (769) - 113.185 - -
Totale 223.867 1.274.927 4.059.828 304.760 5.863.382 (346.009) - 5.863.382 - -

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale valore di
bilancio al
Totale fair value Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2023 2024 al 2028 2029 al 2033 oltre il 2033 30/06/2023 LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 1.252.872 5.871.757 1.785.403 184.133 9.094.165 8.969.140 8.969.140 - -
Spagna 190.231 1.728.516 1.806.979 - 3.725.726 3.601.133 3.601.133 - -
Francia 596.949 2.679.304 1.788.678 - 5.064.931 4.885.027 4.885.027 - -
Irlanda - 19.687 - - 19.687 18.937 18.937 - -
Germania - 988.684 1.454.894 - 2.443.578 2.331.429 2.331.429
Altri Paesi UE - 297.782 199.646 - 497.428 465.359 465.359 - -
Totale 2.040.052 11.585.730 7.035.600 184.133 20.845.515 20.271.026 20.271.026 - -

Il patrimonio netto e i coefficienti di solvibilità

(*) Il dato relativo all'esercizio precedente è stato riesposto a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 30 giugno 2023, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato del periodo, ammonta a 13.387,6 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2022, rideterminato per omogeneità di confronto, pari a 13.015,8 milioni.

La variazione, positiva per 371,8 milioni, deriva, per -349,5 milioni, dalla destinazione del risultato dell'esercizio 2022 deliberata dall'Assemblea dei Soci del 20 aprile 2023, per -35,4 milioni, dal pagamento delle cedole sugli strumenti Additional Tier 1 e, per -10,0 milioni, dall'acquisto di azioni proprie effettuato dalla Capogruppo a servizio dei piani di incentivazione del personale. Sono state infine registrate altre variazioni positive per complessivi 766,7 milioni riferite prevalentemente al contributo della redditività complessiva registrata nel semestre. Quest'ultima è positiva per 754,9 milioni per effetto di un utile netto di periodo pari a 624,4 milioni e della variazione positiva delle riserve da valutazione pari a +130,5 milioni, riferita in particolare alla riserva da valutazione relativa alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, come conseguenza delle dinamiche dei mercati finanziari osservate nel periodo, e a quella relativa ai ricavi e costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi dalle compagnie assicurative del Gruppo.

Per maggiori dettagli si rinvia al prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato contenuto nei prospetti contabili del bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Nella tabella seguente è fornito il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato della Capogruppo e gli stessi dati a livello consolidato.

(migliaia di euro) Patrimonio
netto
Risultato del
periodo
Saldi al 30/06/2023 come da bilancio della Capogruppo 13.032.109 674.014
Effetto della valutazione a patrimonio netto di società collegate 379.004 60.607
Elisione dei dividendi incassati nell'esercizio da società collegate - (98.860)
Altre rettifiche di consolidamento (23.529) (11.328)
Saldi al 30/06/2023 come da bilancio consolidato 13.387.584 624.433

Coefficienti di solvibilità - normativa di riferimento e requisiti da rispettare

Con la propria comunicazione del 25 novembre 2022 la Banca d'Italia ha confermato il Gruppo Bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII) per l'esercizio 2023. La riserva O-SII ammonta allo 0,25% dei requisiti regolamentari.

Con la comunicazione del 24 marzo 2023, la Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) relativo alle esposizioni verso controparti italiane allo zero per cento anche per il secondo trimestre 2023.

In data 15 dicembre 2022 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato a Banco BPM la SREP decision per l'esercizio 2023, portando al 2,57% il requisito di capitale Pillar 2 (P2R), sostanzialmente invariato rispetto a quello dell'anno precedente al netto degli effetti del rilascio della deduzione computata ex art. 3 della CRR (Regolamento UE n. 575/2013), i cui effetti positivi sui ratio patrimoniali e sul MDA buffer sono stati computati a partire dalla situazione al 31 dicembre 2022.

Pertanto, tenendo conto anche della riserva di capitale anticiclica stabilita dalle competenti autorità nazionali per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera (pari allo 0,028%), i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2023 fino a nuova comunicazione, sono i seguenti1 :

  • CET 1 ratio: 8,72%;
  • Tier 1 ratio: 10,71%;
  • Total Capital ratio: 13,35%.

Dal 1° gennaio 2023 non vi sono più disposizioni transitorie applicabili e pertanto i ratio patrimoniali possono definirsi "fully phased". Da inizio anno è infatti giunta a scadenza la disciplina transitoria introdotta dall'art. 473 bis del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR), che dilazionava nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9, nonché l'opzione prevista dall'art. 468 del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) che consentiva di non considerare nel calcolo dei fondi propri una quota pari al 40% degli utili e delle perdite non realizzati accumulati dal 31 dicembre 2019 sui titoli di debito misurati al fair value con impatto sulla redditività complessiva rappresentati da esposizioni in strumenti di debito emessi da amministrazioni centrali, amministrazioni regionali o autorità locali di cui all'art. 115, paragrafo 2, della CRR e verso organismi del settore pubblico di cui all'art. 116, paragrafo 4.

Al 30 giugno 20232 il Common Equity Tier 1 ratio è pari al 14,25% rispetto al 12,84% del 31 dicembre 2022. L'incremento è dovuto sia alla crescita del patrimonio regolamentare (per effetto dell'inclusione del risultato del semestre al netto dei dividendi di cui è prevista la distribuzione e dell'incremento delle riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva), sia alla diminuzione registrata dalle attività ponderate per il rischio (per effetto, tra l'altro, del minor rischio di credito riveniente da un'operazione di cartolarizzazione sintetica).

Includendo la stima dell'effetto positivo derivante dalla prevista futura applicazione del Danish Compromise, per il quale è già stata presentata istanza, il Common Equity Tier 1 ratio del Gruppo al 30 giugno 2023 sarebbe pari al 14,84% (dal 13,34% del 31 dicembre 2022).

Il Tier 1 ratio è pari al 16,61% rispetto al 15,16% del 31 dicembre 2022, mentre il Total Capital ratio è pari al 19,51% rispetto al 18,04% del 31 dicembre 2022.

La posizione di liquidità e la leva finanziaria

Dal 1° ottobre 2015 è entrato in vigore il Regolamento delegato (UE) n. 61/2015 che impone alle banche di mantenere un determinato livello di liquidità misurata con riferimento ad un orizzonte di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, "LCR"). Il Gruppo Banco BPM presenta al 30 giugno 2023 un indice LCR consolidato pari al 179% rispetto al limite normativo del 100%.

A decorrere dal 30 giugno 2021 l'NSFR, l'indicatore regolamentare di liquidità strutturale volto a misurare il rapporto fra fonti stabili di raccolta e fabbisogni stabili di finanziamento, costituisce un requisito normativo con minimo pari a 100%. Il Gruppo Banco BPM presenta al 30 giugno 2023 un indice NSFR pari a 1323 %.

Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria ("Leverage ratio"), il valore al 30 giugno 2023 si attesta al 4,85%.

1 Tali requisiti sono così determinati:

il requisito minimo di Pillar I pari all'8% (di cui 4,5% di CET 1,5% in termini di AT1 e 2% in termini di AT2);

il requisito di P2R comunicato da BCE pari al 2,57% da soddisfare con CET 1 per il 56,25% e per il 75% con TIER1;

la riserva di conservazione del capitale pari al 2,50% da soddisfare interamente con CET 1;

la riserva O-SII buffer pari allo 0,25% da soddisfare interamente con CET 1;

la riserva di capitale anticiclica allo 0,028% da soddisfare interamente con CET 1. 2 I ratio patrimoniali al 30 giugno 2023 sono stati calcolati includendo il risultato economico in corso di formazione al termine del primo semestre 2023 al netto della quota che si prevede di distribuire come dividendo in base alla specifica normativa applicabile. 3 Dato gestionale.

Dati economici consolidati

Margine di interesse

(migliaia di euro) I sem. 2023 I sem. 2022 Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 355.926 176.027 179.899 102,2%
Interessi netti verso clientela 1.571.169 840.946 730.223 86,8%
Interessi netti verso banche (53.595) 2.507 (56.102)
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (174.371) (124.039) (50.332) 40,6%
Derivati di copertura (saldo netto) (*) 33.384 (20.522) 53.906
Interessi netti su altre attività/passività (179.613) 164.214 (343.827)
Totale 1.552.900 1.039.133 513.767 49,4%

(*) La voce include i differenziali di competenza del periodo relativi ai contratti derivati aventi finalità di copertura delle attività finanziarie (titoli in portafoglio) e delle passività finanziarie emesse.

Margine di interesse

Il margine di interesse si attesta a 1.552,9 milioni in crescita del 49,4% rispetto al dato del primo semestre 2022 (pari a 1.039,1 milioni), attribuibile principalmente all'incremento dello spread commerciale, conseguente al rialzo dei tassi di interesse, e al limitato impatto sul costo dei depositi che hanno più che compensato il venir meno dei benefici relativi alla remunerazione dei finanziamenti TLTRO.

Il margine di interesse del secondo trimestre si attesta a 809,9 milioni in crescita del 9,0% rispetto al dato del primo trimestre 2023 (pari a 743,0 milioni) principalmente per effetto dell'incremento dello spread sui crediti commerciali.

Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

(migliaia di euro) I sem. 2023 I sem. 2022
(*)
Var. ass. Var. %
Agos Ducato 41.583 53.135 (11.552) (21,7%)
Anima Holding 12.322 23.314 (10.992) (47,1%)
Vera Vita (1.264) (29.290) 28.026 (95,7%)
Vera Assicurazioni 4.285 3.857 428 11,1%
Banco BPM Vita 1.227 (1.227)
Altre partecipate 3.681 5.925 (2.244) (37,9%)
Totale 60.607 58.168 2.439 4,2%

(*) I dati del periodo precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative collegate. L'impatto sulla voce in esame è pari a complessivi -32,9 milioni.

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto si attesta a 60,6 milioni, e si confronta con il dato di 58,2 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio.

L'apporto principale alla voce in esame è stato fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato, pari a 41,6 milioni, rispetto a 53,1 milioni del primo semestre 2022, nonché dal contributo della collegata Anima Holding, pari a 12,3 milioni (23,3 milioni nel primo semestre 2022, che però includeva anche il risultato economico conseguito dalla partecipata nell'ultimo trimestre 2021, pari a 11,8 milioni). La contribuzione del secondo trimestre è positiva per 24,3 milioni, in diminuzione rispetto a quella del primo trimestre, pari a 36,3 milioni.

Commissioni nette

(migliaia di euro) I sem. 2023 I sem. 2022 Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 449.568 477.135 (27.567) (5,8%)
Prodotti di risparmio e polizze 349.189 382.557 (33.368) (8,7%)
- Collocamento strumenti finanziari 30.078 13.716 16.362 119,3%
- Distribuzione e gestione di portafogli 244.828 296.521 (51.693) (17,4%)
- Bancassurance 74.283 72.320 1.963 2,7%
Credito al consumo 25.003 27.302 (2.299) (8,4%)
Carte di credito 27.570 31.662 (4.092) (12,9%)
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 44.613 32.805 11.808 36,0%
Altri 3.193 2.809 384 13,7%
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti 326.120 322.704 3.416 1,1%
Servizi di incasso e pagamento 117.139 91.456 25.683 28,1%
Garanzie rilasciate e ricevute 16.520 25.257 (8.737) (34,6%)
Altri servizi 38.856 50.311 (11.455) (22,8%)
Totale 948.203 966.863 (18.660) (1,9%)

Commissioni nette

Le commissioni nette del primo semestre ammontano a 948,2 milioni in calo dell'1,9% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Il comparto dei servizi di gestione, intermediazione e consulenza evidenzia una contrazione del 5,8%, riferibile principalmente al collocamento di fondi e sicav, parzialmente compensata dalla crescita dell'1,8% delle commissioni relative ai servizi di banca commerciale.

Le commissioni nette del secondo trimestre ammontano a 469,5 milioni in calo dell'1,9% rispetto al risultato rilevato nel primo trimestre, principalmente per effetto del minor contributo delle commissioni su servizi di banca commerciale (-3,6% rispetto al primo trimestre), in particolar modo a seguito del miglioramento delle condizioni accordate alla clientela per la tenuta dei conti correnti a decorrere dal 1° aprile 2023 (-13,8 milioni rispetto al primo trimestre).

L'aggregato dei servizi di gestione, intermediazione e consulenza risulta stabile nel confronto con il primo trimestre 2023.

Altri proventi netti di gestione

(migliaia di euro) I sem. 2023 I sem. 2022 Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 3.333 3.213 120 3,7%
Fitti attivi 18.499 17.913 586 3,3%
Oneri su beni rivenienti dal leasing (13.389) (12.661) (728) 5,7%
Altri proventi ed oneri 24.974 23.228 1.746 7,5%
Totale 33.417 31.693 1.724 5,4%

Altri proventi netti di gestione

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 33,4 milioni rispetto a 31,7 milioni del primo semestre 2022.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) I sem. 2023 I sem. 2022 Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione (11.670) 144.733 (156.403)
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 8.508 89.919 (81.411) (90,5%)
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 14.946 13.513 1.433 10,6%
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie (21) (2.029) 2.008 (99,0%)
Risultato netto dell'attività di copertura (5.092) (6.629) 1.537 (23,2%)
Risultato delle attività e passività al fair value (49.163) (62.711) 13.548 (21,6%)
Totale (42.492) 176.796 (219.288)

Il risultato netto finanziario1 del primo semestre è negativo e pari a -42,5 milioni e si confronta con il dato positivo di 176,8 milioni registrato al 30 giugno 2022.

La differente contribuzione è giustificata dal minor apporto degli utili da cessione di titoli (-79,4 milioni), dal maggior costo della raccolta tramite certificates conseguente al rialzo dei tassi (-112,1 milioni nel primo semestre 2023 rispetto a -21,9 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio), dall'impatto CVA/DVA2 (-33,8 milioni) e dal diverso apporto dell'attività di negoziazione e operatività in derivati, parzialmente compensata dall'impatto della valutazione della partecipazione Nexi (+79,5 milioni) e delle variazioni di fair value delle altre attività finanziarie (+58,5 milioni).

Il risultato netto finanziario del secondo trimestre è pari a -8,4 milioni rispetto a -34,1 milioni del primo trimestre. Tale dinamica è imputabile principalmente al recupero delle quotazioni di mercato delle attività finanziarie al fair value, nonostante il maggior costo della raccolta tramite certificates conseguente al rialzo dei tassi (-63,5 milioni del secondo trimestre rispetto a -48,6 milioni del primo trimestre). Nel secondo trimestre si osserva inoltre un diverso impatto della componente di "Credit Value Adjustment" e "Debit Value Adjustment" (CVA/DVA) relativa ai contratti derivati (-3,7 milioni nel secondo trimestre rispetto a -7,0 milioni registrati al 31 marzo).

La valutazione dell'interessenza detenuta in Nexi ha generato nel secondo trimestre un impatto negativo pari a 3,5 milioni rispetto al dato di +4,7 milioni rilevato al 31 marzo 2023.

Il risultato dell'attività assicurativa è pari a 24,6 milioni. In tale voce confluisce l'apporto relativo al primo semestre del 2023 delle compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni a seguito dell'acquisizione del controllo delle stesse a decorrere dal 1° luglio dello scorso anno3 .

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a 2.577,2 milioni, in crescita rispetto a 2.272,7 milioni registrati nel corrispondente periodo dello scorso esercizio (+13,4%).

Core Banking Business

(*) I dati del periodo precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative collegate. L'impatto sulla voce in esame è pari a complessivi -32,9 milioni.

1 La voce non include l'effetto contabile derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione al fair value delle passività di propria emissione (certificates), che ha comportato la rilevazione nel semestre di un impatto negativo pari a -3,8 milioni, rispetto a +38,3 milioni registrati al 30 giugno 2022. Tale effetto è esposto, al netto delle imposte, in una voce separata del conto economico riclassificato.

2 Il CVA esprime la quota parte delle attività finanziarie valutative (fair value) che potrebbe non essere pagata alla banca dalla controparte nell'ipotesi di default di quest'ultima. Il DVA esprime la quota parte delle passività finanziarie valutative (fair value) che potrebbe non essere pagata dalla banca alla controparte nell'ipotesi di default della banca.

3 Il risultato dell'attività assicurativa del primo semestre 2023 non è confrontabile con il primo semestre 2022 (in quanto il controllo delle compagnie assicurative è stato acquisito all'inizio del terzo trimestre 2022).

Prendendo in considerazione i soli ricavi del "core business", rappresentati dalla somma degli aggregati relativi al margine di interesse, alle commissioni nette, al risultato delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e al risultato dell'attività assicurativa, il primo semestre 2023 raggiunge i 2.586,3 milioni, in crescita del 25,3% rispetto al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio.

Oneri operativi

(migliaia di euro) I sem. 2023 I sem. 2022 Var. ass. Var. %
Spese per il personale (808.254) (813.204) 4.950 (0,6%)
Altre spese amministrative (336.824) (318.203) (18.621) 5,9%
- Imposte e tasse (152.114) (159.860) 7.746 (4,8%)
- Servizi e consulenze (159.942) (153.615) (6.327) 4,1%
- Immobili (40.691) (34.247) (6.444) 18,8%
- Postali, telefoniche e cancelleria (11.460) (11.470) 10 (0,1%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (52.758) (47.900) (4.858) 10,1%
- Pubblicità e rappresentanza (8.070) (6.347) (1.723) 27,1%
- Altre spese amministrative (46.476) (45.898) (578) 1,3%
- Recuperi di spese 134.687 141.134 (6.447) (4,6%)
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (129.651) (125.297) (4.354) 3,5%
- Rettifiche di valore su attività materiali (81.126) (83.518) 2.392 (2,9%)
- Rettifiche di valore su attività immateriali (48.678) (41.650) (7.028) 16,9%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento 153 (129) 282
Totale (1.274.729) (1.256.704) (18.025) 1,4%

Oneri operativi

Le spese per il personale, pari a 808,3 milioni, evidenziano una contrazione dello 0,6% rispetto a 813,2 milioni del primo semestre 2022. Alla data del 30 giugno 2023 il numero totale dei dipendenti è pari a n. 19.983 risorse (di cui 134 afferenti le compagnie assicurative), rispetto alle n. 20.157 risorse in organico al 31 dicembre 2022 (di cui 143 afferenti le compagnie assicurative).

Le altre spese amministrative1 , pari a 336,8 milioni, evidenziano un incremento del 5,9% rispetto al dato del primo semestre 2022, pari a 318,2 milioni, anche per effetto delle dinamiche inflattive in corso che hanno impattato in particolare i consumi energetici. Si evidenzia inoltre che il dato del primo semestre 2023 include i costi, pari a 7,1 milioni, relativi alle compagnie assicurative che non erano consolidate integralmente nel primo semestre 2022.

1 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dal contributo al Single Resolution Fund, esposto, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a 129,7 milioni e si confrontano con il dato di 125,3 milioni del primo semestre 2022.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a 1.274,7 milioni, con un incremento dell'1,4% rispetto a 1.256,7 milioni del primo semestre 2022.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) I sem. 2023 I sem. 2022 Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su finanziamenti al CA
verso clientela (249.782) (130.704) (119.078) 91,1%
Terzo stadio (257.442) (124.907) (132.535) 106,1%
Secondo stadio 7.358 10.027 (2.669) (26,6%)
Primo stadio (6.582) 746 (7.328)
Impaired acquisite o originate 6.884 (16.570) 23.454
Utili/(perdite) da cessione di crediti (3.420) (172.058) 168.638 (98,0%)
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni (5.517) (919) (4.598) 500,3%
Totale (258.719) (303.681) 44.962 (14,8%)

Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela del primo semestre, pari a 258,7 milioni, evidenziano una riduzione del 14,8% rispetto al dato del 30 giugno 2022.

Al 30 giugno 2023 il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 48 p.b. annualizzati, che rappresenta il livello più basso registrato dalla nascita del Gruppo Banco BPM.

Tale risultato è stato ottenuto salvaguardando i solidi livelli di copertura raggiunti nei periodi precedenti.

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali al 30 giugno 2023 è pari a -32,4 milioni (-40,8 milioni nel primo semestre 2022).

Nella voce rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono rilevate plusvalenze nette per +1,2 milioni (-5,5 milioni al 30 giugno 2022).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri del primo semestre registrano una ripresa di valore pari a +3,3 milioni (-12,7 milioni di stanziamenti netti al 30 giugno 2022), per effetto dei rilasci di stanziamenti su garanzie e impegni per 14,9 milioni e degli accantonamenti rilevati nel periodo per altri rischi ed oneri pari a 11,6 milioni.

Al 30 giugno 2023 non sono stati rilevati utili su partecipazioni e investimenti di importo significativo. Nel primo semestre 2022 la voce in esame ammontava a +1,5 milioni.

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato lordo dell'operatività corrente ammonta a 1.015,6 milioni rispetto a 654,6 milioni del primo semestre 2022 (+55,2%).

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'operatività corrente sono pari a -317,1 milioni (-231,0 milioni nel primo semestre 2022).

Il risultato netto dell'operatività corrente ammonta pertanto a 698,5 milioni e risulta in crescita del 64,9% rispetto al dato di 423,6 milioni del primo semestre 2022.

Al conto economico del semestre sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 57,6 milioni (74,6 milioni nel primo semestre 2022), rappresentati dal contributo ordinario versato al Single Resolution Fund (85,4 milioni al lordo delle imposte rispetto a 110,5 milioni del 30 giugno 2022).

Nel semestre la variazione del merito creditizio sulle emissioni di Certificates, al netto delle imposte ha generato un impatto negativo pari a -2,6 milioni (-3,8 milioni al lordo degli effetti fiscali), rispetto all'effetto rilevato nel primo semestre 2022 pari a +25,7 milioni (+38,3 milioni al lordo degli effetti fiscali).

Al 30 giugno 2023 l'impatto della Purchase Price Allocation al netto delle imposte ammonta a -14,2 milioni e si confronta con il dato del primo semestre 2022, pari a -15,7 milioni.

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi, il primo semestre 2023 si chiude con un risultato netto di periodo positivo pari a 624,4 milioni (351,0 milioni nel primo semestre 2022, +77,9%).

Dati delle principali società del Gruppo

Di seguito si riporta un riepilogo delle principali partecipazioni in imprese del Gruppo con evidenza dei più significativi dati patrimoniali, reddituali e operativi al 30 giugno 2023.

(milioni di euro) Totale Patrimonio Raccolta Raccolta Impieghi Utile
dell'attivo netto (*) Diretta Indiretta netti (Perdita)
Istituzioni creditizie
Banco BPM S.p.A. 189.828,1 13.032,1 120.236,9 86.826,8 107.478,8 674,0
Banca Aletti & C. 2.002,4 376,8 1.479,1 21.848,0 486,8 18,2
Banca Akros 9.044,9 728,7 1.487,1 - 378,8 17,5
Banca Aletti & C. (Suisse) 76,2 27,2 44,3 571,0 14,1 (0,4)
Bipielle Bank (Suisse) in liquidazione 23,6 22,1 - - - -
Imprese di assicurazione
Banco BPM Vita 6.273,8 350,6 5.818,8 - - 12,5
Banco BPM Assicurazioni (**) 68,8 34,5 - - - 4,2
Società finanziarie
Aletti Fiduciaria 10,2 6,9 - 859,8 1,7 (0,3)
Oaklins Italy 3,0 2,0 - - - 0,3
Altre società
Tecmarket Servizi (**) 21,2 6,2 - - - -
Ge.Se.So. 0,1 - - - - -

(*) importo comprensivo del risultato del periodo.

(**) società in dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

Titolo e azioni Banco BPM

Al 30 giugno 2023 il valore azionario del titolo Banco BPM ha oscillato in un range compreso tra un prezzo di chiusura minimo di 3,403 euro del 24 marzo 2023 ed un prezzo di chiusura massimo di 4,295 euro registrato il 7 febbraio 2023.

Da inizio anno, le azioni del titolo Banco BPM hanno avuto una performance positiva del +27,47%. Al 30 giugno 2023, i volumi medi giornalieri sono stati pari a circa 14 milioni di azioni.

Inoltre, si segnala che a fine giugno 2023 il titolo Banco BPM risultava "coperto" da parte di 16 case di ricerca azionaria (di cui: 15 aventi raccomandazioni positive, 1 neutrali e 0 negative), con le quali è stato mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.

Si rileva infine che tra i soci di Banco BPM risulta in essere un accordo di consultazione avente ad oggetto azioni di Banco BPM S.p.A., reso pubblico ai sensi dell'art. 122 del D.Lgs. n. 58/1998 e dell'art. 129 del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999.

In data 21 dicembre 2020 è stato originariamente sottoscritto un accordo di consultazione tra alcune Fondazioni italiane azioniste di Banco BPM, complessivamente titolari di n. 83.237.332 azioni ordinarie, pari al 5,498% del capitale sociale.

Successivamente, in data 20 luglio 2021 e in data 18 ottobre 2022, l'Accordo è stato integrato da nuovi azionisti; in data 2 gennaio 2023, al solo fine di tenere conto delle intervenute variazioni del numero di azioni oggetto dell'accordo tra gli azionisti di Banco BPM, è stato comunicato che i Pattisti detenevano, alla data del 31 dicembre 2022, n. 125.507.707 azioni ordinarie Banco BPM, pari all'8,28% del capitale sociale della Banca.

Infine, in ragione di un incremento intervenuto nel corso dei primi mesi del 2023, come da Comunicato Stampa diffuso dalla Banca in data 27 marzo 2023, i Pattisti aderenti (in numero complessivo di nove soggetti) risultavano complessivamente titolari di n. 126.318.707 azioni ordinarie Banco BPM, pari all'8,33% del capitale sociale della Banca.

Tale situazione permane anche alla data del 30 giugno 2023.

Le informazioni essenziali ai sensi dell'art. 130 del Regolamento Emittenti, relative al suddetto accordo di consultazione, sono disponibili sul sito internet di Banco BPM, www.gruppo.bancobpm.it nella sezione Investor Relations - Azioni, azionisti e dividendi, alla voce "Accordi di consultazione".

Rating del Gruppo

Tabella sintetica dei rating di Banco BPM

Società di rating Tipo di Rating 30/06/2023 31/12/2022
Lungo Temine sul Debito Senior e Rating
Emittente di lungo termine / Trend
BBB / Trend Stabile BBB / Trend Stabile
Breve Termine sul Debito e Rating Emittente
di breve termine / Trend
R-2 (high) / Trend Stabile R-2 (high) / Trend Stabile
DBRS Morningstar Lungo Temine sui Depositi / Trend BBB (high) / Trend Stabile BBB (high) / Trend Stabile
Breve Termine sui Depositi / Trend R-1 (low) / Trend Stabile R-1 (low) / Trend Stabile
Intrinsic Assessment BBB BBB
Support Assessment SA3 SA3
Fitch Ratings Lungo Termine Issuer Default Rating (IDR) /
Outlook
BBB- / Outlook Stabile BBB- / Outlook Stabile
Breve Termine Issuer Default Rating (IDR) F3 F3
Lungo Termine depositi BBB BBB
Breve Termine depositi F3 F3
Viability Rating (VR) bbb- bbb
Moody's Investors
Service
Lungo Termine su Debito Senior Unsecured e
Rating Emittente / Outlook
Ba1 / Outlook Positivo Ba1 / Outlook Stabile
Lungo Termine sui Depositi / Outlook Baa2 / Outlook Positivo Baa2 / Outlook Stabile
Breve Termine sui Depositi P-2 P-2
Baseline Credit Assessment ba2 ba2
Counterparty Risk Assessment Baa2(cr)/P-2(cr) Baa2(cr)/P-2(cr)
Società di rating Tipo di Rating 30/06/2023 31/12/2022
DBRS Morningstar Lungo Temine sul Debito Senior e Rating
Emittente di lungo termine / Trend
BBB / Trend Stabile BBB / Trend Stabile
Breve Termine sul Debito e Rating Emittente
di breve termine / Trend
R-2 (high) / Trend Stabile R-2 (high) / Trend Stabile
Lungo Temine sui Depositi / Trend BBB (high) / Trend Stabile BBB (high) / Trend Stabile
Breve Termine sui Depositi / Trend R-1 (low) / Trend Stabile R-1 (low) / Trend Stabile
Support Assessment SA1 SA1
Fitch Ratings Lungo Termine Issuer Default Rating (IDR) /
Outlook
BBB- / Outlook Stabile BBB- / Outlook Stabile
Breve Termine Issuer Default Rating (IDR) F3 F3
Shareholder Support Rating bbb- bbb

Tabella sintetica dei rating di Banca Akros

Nel corso del primo semestre 2023, nell'ambito della normale attività di rating, le agenzie DBRS Morningstar, Moody's Investors Service e Fitch Ratings hanno monitorato le attività del Banco BPM attraverso report, comunicati e rating action; tra i principali eventi si segnala:

  • DBRS Morningstar (di seguito DBRS), non ha apportato modifiche ai rating di Banco BPM nel periodo sopra indicato. Si ricorda che, in data 14 ottobre 2022, DBRS aveva migliorato i principali rating di Banco BPM, nonché della sua controllata Banca Akros, di 1 notch, assegnando nel contempo un Trend Stabile motivato dal successo ottenuto dal Banco BPM nel miglioramento della sua posizione finanziaria, in particolare in termini di qualità degli attivi, redditività ed efficienza operativa. DBRS aveva altresì riconosciuto: la solida posizione di mercato del Gruppo nelle ricche regioni del Nord Italia, rafforzata dalle continue misure di razionalizzazione della struttura operativa e dallo sviluppo della digitalizzazione e del business "fee-driven" nonché il solido profilo di funding e di liquidità di Banco BPM e l'adeguata posizione patrimoniale del Gruppo;
  • Fitch Ratings, in data 5 aprile 2023, ha confermato i rating a Banco BPM in area investment grade, con Outlook "Stabile". I rating sono basati sull'analisi del profilo di Banco BPM che fa leva sul suo solido franchise, radicato nel Nord Italia e tengono conto della buona diversificazione del business, del miglioramento della redditività e della qualità degli attivi, di un approccio disciplinato al rischio e adeguate riserve di capitale, di un profilo di funding stabile e diversificato e di solidi parametri di liquidità;
  • Moody's, in data 30 giugno 2023, ha migliorato l'Outlook dei principali rating di Banco BPM da Stabile a Positivo, come evidenziato nella tabella soprastante. Il miglioramento dell'Outlook riflette una pressione al rialzo dei rating di Banco BPM che si basa sull'assunzione che il raggiungimento della rafforzata redditività e della più solida posizione patrimoniale rimarranno sostenuti anche in futuro.

IL PRESIDIO DEI RISCHI

L'informativa sui rischi è riportata nella parte E "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato, cui si fa rinvio.

INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Le informazioni sui rapporti con parti correlate sono riportate nella parte H "Operazioni con parti correlate" delle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato, cui si fa rinvio.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Il quadro generale continua ad essere condizionato dalle dinamiche inflattive pur evidenziandosi primi segnali di rallentamento della componente non energetica.

In tale scenario l'economia italiana, dopo la forte crescita registrata nel 2022 e la moderata espansione del primo trimestre, sta da ultimo evidenziando i primi segnali di rallentamento scontando anche gli effetti di una politica monetaria che rimane restrittiva ma che vede meno probabili ulteriori interventi di inasprimento da qui alla fine dell'anno.

Stante il contesto, anche in questo esercizio le variabili esogene appaiono costituire il principale elemento di influenza sull'andamento operativo del Gruppo.

Il margine di interesse continuerà a trarre vantaggio dall'incremento dei tassi a breve, in particolare nella componente di matrice commerciale, grazie soprattutto a un funding mix che consente di contenere gli effetti di repricing.

Le commissioni, pur scontando ancora un quadro di potenziale volatilità che condiziona in particolare quelle connesse ai prodotti di investimento, continueranno a beneficiare della dinamica di quelle relative all'attività tipica di banca commerciale.

L'andamento degli oneri operativi rimane sotto controllo, essendo una delle principali aree di focus dell'azione manageriale. Peraltro, le stime scontano, prudenzialmente, dinamiche legate alle pressioni inflattive, al rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori del credito e agli effetti della politica di investimento a supporto delle iniziative evolutive previste nel Piano Strategico.

La dinamica dei flussi a default, che risulta stabile e al di sotto delle previsioni, evidenzia un quadro di complessiva resilienza del contesto economico nazionale di cui non si può peraltro escludere un possibile peggioramento nell'ultima parte dell'anno a seguito dell'evoluzione congiunturale. L'approccio al credito si manterrà conseguentemente prudente, con solidi livelli di copertura, confermando il rigore nelle valutazioni adottato negli ultimi anni sia sulle esposizioni performing che non performing.

Per l'intero esercizio si prevede un significativo miglioramento dell'utile netto del Gruppo rispetto allo scorso anno, con un EPS 2023 di 80 centesimi, in ulteriore rafforzamento per il 2024, superando significativamente sia la traiettoria di redditività che i target complessivamente delineati nel Piano Strategico, che sarà oggetto di aggiornamento nel quarto trimestre 2023.

In tale sede si procederà ad aggiornare i target di remunerazione degli azionisti che potranno riflettere i positivi risultati raggiunti in termini di redditività e di creazione organica di capitale.

Bilancio consolidato semestrale abbreviato

PROSPETTI CONTABILI

Stato patrimoniale consolidato

Voci dell'attivo 30/06/2023 31/12/2022 (*)
10. Cassa e disponibilità liquide 21.844.831 13.130.815
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 9.235.000 8.935.495
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.707.152 4.508.497
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 4.527.848 4.426.998
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 13.681.711 12.826.691
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 137.908.219 139.139.766
a) crediti verso banche 5.502.237 5.492.238
b) crediti verso clientela 132.405.982 133.647.528
50. Derivati di copertura 1.302.992 1.717.211
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (430.133) (488.403)
70. Partecipazioni 1.628.356 1.652.548
80. Attività assicurative 8.345 7.192
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività 8.345 7.192
90. Attività materiali 2.825.314 3.034.689
100. Attività immateriali 1.241.819 1.255.124
di cui:
- avviamento 56.709 56.709
110. Attività fiscali 4.324.187 4.585.484
a) correnti 283.607 265.552
b) anticipate 4.040.580 4.319.932
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 485.968 195.792
130. Altre attività 4.433.463 3.815.730
Totale dell'attivo 198.490.072 189.808.134

Voci del passivo e del patrimonio netto 30/06/2023 31/12/2022 (*)
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 144.504.170 153.874.094
a) debiti verso banche 22.872.408 32.636.506
b) debiti verso clientela 105.298.308 108.307.067
c) titoli in circolazione 16.333.454 12.930.521
20. Passività finanziarie di negoziazione 22.589.328 10.181.692
30. Passività finanziarie designate al fair value 4.767.756 3.955.763
40. Derivati di copertura 933.591 948.424
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.125.165) (1.173.078)
60. Passività fiscali 319.166 267.873
a) correnti 58.072 1.610
b) differite 261.094 266.263
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 245.492 25.821
80. Altre passività 7.659.025 3.438.671
90. Trattamento di fine rapporto del personale 245.721 258.457
100. Fondi per rischi e oneri 620.262 730.395
a) impegni e garanzie rilasciate 129.299 144.164
b) quiescenza e obblighi simili 88.892 99.330
c) altri fondi per rischi e oneri 402.071 486.901
110. Passività assicurative 4.342.759 4.283.526
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 4.342.759 4.283.526
120. Riserve da valutazione (261.371) (390.030)
140. Strumenti di capitale 1.389.794 1.389.794
150. Riserve 4.557.732 4.249.231
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (23.004) (18.266)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 383 720
200. Utile (Perdita) del periodo (+/-) 624.433 685.047
Totale del passivo e del patrimonio netto 198.490.072 189.808.134

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Conto economico consolidato

Voci I sem. 2023 I sem. 2022 (*)
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.950.776 1.273.861
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 2.739.760 1.062.702
20. Interessi passivi e oneri assimilati (1.359.801) (242.650)
30. Margine di interesse 1.590.975 1.031.211
40. Commissioni attive 1.001.147 1.032.060
50. Commissioni passive (92.869) (74.465)
60. Commissioni nette 908.278 957.595
70. Dividendi e proventi simili 46.555 36.259
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (38.724) 162.457
90. Risultato netto dell'attività di copertura (5.092) (6.629)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 4.304 (84.168)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (447) (44.964)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 4.772 (37.175)
c) passività finanziarie (21) (2.029)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
1.110 (55.589)
a) attività e passività finanziarie designate al fair value (38.620) 88.110
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 39.730 (143.699)
120. Margine di intermediazione 2.507.406 2.041.136
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (249.124) (136.244)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (249.030) (134.035)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (94) (2.209)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (5.517) (919)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 2.252.765 1.903.973
160. Risultato dei servizi assicurativi 20.857 -
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 54.392 -
b) costi per servizi assicurativi derivanti da contratti assicurativi emessi (33.048) -
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 1.864 -
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione (2.351) -
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa (66.842) -
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi (66.949) -
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione 107 -
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 2.206.780 1.903.973
190. Spese amministrative: (1.355.885) (1.383.202)
a) spese per il personale (799.014) (812.286)
b) altre spese amministrative (556.871) (570.916)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 3.318 (12.734)
a) impegni e garanzie rilasciate 14.867 (83)
b) altri accantonamenti netti (11.549) (12.651)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (79.910) (83.647)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (64.900) (57.126)
230. Altri oneri/proventi di gestione 167.830 173.011
240. Costi operativi (1.329.547) (1.363.698)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 60.607 58.168
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (32.375) (40.845)
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - (8.132)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (234) 1.466
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 905.231 550.932
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (281.135) (200.044)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 624.096 350.888
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - -
330. Utile (Perdita) del periodo 624.096 350.888
340. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 337 109
350. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della capogruppo 624.433 350.997
EPS Base (euro) 0,41 0,23
EPS Diluito (euro) 0,41 0,23

Prospetto della redditività consolidata complessiva

Voci 30/06/2023 30/06/2022 (*)
10. Utile (Perdita) del periodo 624.096 350.888
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico 20.524 35.467
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 21.789 (30.727)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni
del proprio merito creditizio) (11.281) 29.229
50. Attività materiali (3.163) 2.023
70. Piani a benefici definiti 12.270 34.751
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 909 191
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico 110.022 (552.661)
110. Copertura di investimenti esteri (110) (656)
120. Differenze di cambio 295 1.795
130. Copertura flussi finanziari 1.429 (9.974)
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 70.677 (512.557)
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 3.564 (31.269)
180. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi 34.167 -
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 130.546 (517.194)
210. Redditività complessiva (Voce 10+170) 754.642 (166.306)
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (337) (109)
230. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della Capogruppo 754.979 (166.197)

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

Allocazione risultato Variazioni del periodo
Modifica esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto Patrimonio Patrimonio Patrimonio
30 giugno 2023 Esistenze al
31/12/2022
apertura
saldi
all'1/01/2023
Esistenze
Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
straordinaria
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
complessiva
Redditività
I semestre
2023
30/06/2023
netto al
30/06/2023
Gruppo al
netto del
30/06/2023
netto di terzi
al
Capitale: 7.100.731 7.100.731 - - - - 7.100.731 7.100.000 731
a) azioni ordinarie 7.100.731 7.100.731 - - - - 7.100.731 7.100.000 731
b) altre azioni - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di
emissione
- - - - - - - - -
Riserve: 4.220.220 29.786 4.250.006 334.742 (22.661) (4.366) - - - - - 4.557.721 4.557.732 (11)
a) di utili 3.875.778 29.786 3.905.564 334.742 (20.608) (4.366) - - - 4.215.332 4.215.341 (9)
b) altre 344.442 - 344.442 - (2.053) - - - - - 342.389 342.391 (2)
Riserve da valutazione (624.011) 233.980 (390.031) (1.886) - 130.546 (261.371) (261.371) -
Strumenti di capitale 1.389.794 1.389.794 - 1.389.794 1.389.794 -
Azioni proprie (18.266) (18.266) - 5.270 (10.008) (23.004) (23.004) -
Utile (Perdita) del periodo 701.803 (17.542) 684.261 (334.742) (349.519) 624.096 624.096 624.433 (337)
Patrimonio netto 12.770.271 246.224 13.016.495 - (349.519) (24.547) 904 (10.008) - - - - - 754.642 13.387.967 13.387.584 383
- del Gruppo 12.769.551 246.224 13.015.775 - (349.519) (24.547) 904 (10.008) - - - - - 754.979 13.387.584
- di terzi 720 - 720 - - - - - - - - - (337) 383

Variazioni del periodo
Modifica Allocazione risultato
esercizio precedente
Operazioni su patrimonio netto Patrimonio Patrimonio Patrimonio
30 giugno 2022 (*) Esistenze al
31/12/2021
apertura
saldi
all'1/01/2022
Esistenze
Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
complessiva
Redditività
I semestre
2022
30/06/2022
netto al
30/06/2022
Gruppo al
netto del
30/06/2022
netto di terzi
al
Capitale: 7.100.736 - 7.100.736 - - - - - 7.100.736 7.100.000 736
a) azioni ordinarie 7.100.736 - 7.100.736 - - - - - 7.100.736 7.100.000 736
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di
emissione
- - - - - - - - - - -
Riserve: 4.000.506 52.596 4.053.102 280.448 (20.476) (5.760) - - - - 4.307.314 4.306.539 775
a) di utili 3.670.845 52.596 3.723.441 280.448 (28.128) (5.760) - - - 3.970.001 3.969.224 777
b) altre 329.661 - 329.661 - 7.652 - - - - 337.313 337.315 (2)
Riserve da valutazione 341.360 1.237 342.597 - (6.690) - (517.194) (181.287) (181.287) -
Strumenti di capitale 1.092.832 - 1.092.832 297.321 1.390.153 1.390.153 -
Azioni proprie (8.159) - (8.159) - 5.766 (16.016) (18.409) (18.409) -
Utile (Perdita) del periodo 568.784 - 568.784 (280.448) (288.336) 350.888 350.888 350.997 (109)
Patrimonio netto 13.096.059 53.833 13.149.892 - (288.336) (27.166) 6 (16.016) - 297.321 - - (166.306) 12.949.395 12.947.993 1.402
- del Gruppo 13.094.951 53.833 13.148.784 - (288.336) (27.569) 6 (16.016) - 297.321 - - (166.197) 12.947.993
- di terzi 1.108 - 1.108 - 403 - - - (109) 1.402

Rendiconto finanziario consolidato

Metodo indiretto

A. Attività operativa 30/06/2023 30/06/2022 (*)
1. Gestione 1.131.206 716.323
- risultato del periodo (+/-) 624.096 350.888
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) (87.312) (36.186)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 5.092 6.629
- rettifiche/riprese di valore nette per rischi di credito (-/+) 254.641 137.163
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 144.810 148.905
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 3.677 15.799
- ricavi e costi netti dei contratti di assicurazione emessi e delle cessioni in riassicurazione (-/+) (20.218) -
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 266.690 184.130
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-/+) - -
- altri aggiustamenti (+/-) (60.270) (91.005)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (392.713) (4.688.177)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (113.859) (1.149.046)
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (76.133) (40.908)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (855.114) 78.631
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 977.000 (2.109.999)
- altre attività (324.607) (1.466.855)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 8.395.923 8.021.434
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (9.369.924) 4.237.420
- passività finanziarie di negoziazione 12.407.636 741.595
- passività finanziarie designate al fair value 789.792 458.445
- altre passività 4.568.419 2.583.974
4. Liquidità generata/assorbita dai contratti di assicurazione emessi e dalle
cessioni in riassicurazione 58.080 -
- contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività/attività (-/+) 59.233 -
- cessioni in riassicurazione che costituiscono attività/passività (+/-) (1.153) -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 9.192.496 4.049.580
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 77 75.582
- vendite di partecipazioni - 75.000
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività materiali 77 582
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da: (70.155) (122.040)
- acquisti di partecipazioni - (700)
- acquisti di attività materiali (18.131) (67.199)
- acquisti di attività immateriali (52.024) (54.141)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (70.078) (46.458)
C. Attività di provvista
- emissioni/acquisti di azioni proprie (10.008) (16.016)
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale (48.875) 257.328
- distribuzione dividendi e altre finalità (349.519) (288.336)
- vendita/acquisto di controllo di terzi - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (408.402) (47.024)
Liquidità netta generata/assorbita nel periodo 8.714.016 3.956.098

Riconciliazione 30/06/2023 30/06/2022 (*)
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 13.130.815 29.153.316
- Liquidità netta generata/assorbita nel periodo 8.714.016 3.956.098
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla fine del periodo 21.844.831 33.109.414

NOTE ILLUSTRATIVE

Le presenti "Note illustrative" sono state predisposte facendo riferimento alla struttura della nota integrativa prevista dalla Circolare di Banca d'Italia 262 per il bilancio di esercizio, seppure con un contenuto informativo limitato trattandosi di un bilancio semestrale redatto in forma abbreviata. Per facilità di lettura si è mantenuta la numerazione prevista dalla citata Circolare seppure alcune parti, sezioni o tabelle possano essere omesse per i motivi in precedenza illustrati.

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 – PARTE GENERALE

Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato sono quelli in vigore al 30 giugno 2023 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2023 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio al successivo paragrafo "Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC", in cui sono altresì illustrati gli eventuali impatti per il Gruppo.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA) ed i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC), dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e dall'Organismo Italiano di Valutazione (OIV), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

I principi contabili utilizzati per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato, ad eccezione di quanto attiene alle poste assicurative per le quali si fa rinvio alla successiva sezione "A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio", sono quelli adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, al quale si fa rimando per l'illustrazione dei criteri di iscrizione, classificazione, valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali relative alle voci di bilancio.

Con riferimento all'informativa fornita, si rappresenta che il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 è redatto in forma sintetica, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS 34 "Bilanci intermedi".

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, nonché il risultato economico di Banco BPM e delle società controllate al 30 giugno 2023, come descritto nel paragrafo "Area e metodi di consolidamento".

Principi generali di redazione

La Relazione finanziaria semestrale consolidata (di seguito anche "Relazione"), predisposta ai sensi dell'art. 154-ter del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, è costituita dal bilancio consolidato semestrale abbreviato e dalla relazione intermedia sulla gestione contenente i fatti di rilievo del semestre e l'evoluzione prevedibile della gestione.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e da specifiche note illustrative.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio sono state applicate le disposizioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti (da ultimo l'8° aggiornamento pubblicato in data 17 novembre 2022, che ha recepito le novità normative dell'IFRS 17 "Contratti Assicurativi"). Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262").

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 30 giugno 2023, l'informativa comparativa relativa al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, ad eccezione dello stato patrimoniale che risulta comparato con l'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2022.

Al riguardo va precisato che con l'entrata in vigore dell'IFRS 17 "Contratti assicurativi", principio contabile per cui è richiesta l'applicazione su base retrospettiva, si è proceduto a rideterminare i saldi relativi all'esercizio precedente, rispetto a quanto originariamente pubblicato. Per l'informativa sugli impatti correlati alla prima applicazione del principio contabile IFRS 17, per le compagnie assicurative controllate e collegate, si fa rinvio alla specifica sezione denominata "Impatti della transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 "Contratti assicurativi"".

Ai fini di una corretta comparazione, si segnala altresì che per l'esercizio 2022 il contributo delle compagnie assicurative controllate – Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni – è riflesso nello schema di contro economico, linea per linea, a partire dal 1° luglio 2022, ossia dalla data di acquisizione del controllo; diversamente il contributo del primo semestre del 2022, quando le società erano detenute per il 19%, è indicato nella voce "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni". Questa ultima voce comprende altresì il contributo delle compagnie Vera Vita e Vera Assicurazioni sia per il primo semestre 2022 che per il primo semestre 2023 in quanto partecipazioni di collegamento per entrambi i periodi.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 2 agosto 2023, è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016.

Il presente documento è redatto adottando l'euro come moneta di conto; gli importi sono esposti, ove non diversamente specificato, in migliaia di euro.

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2023, nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare.

I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio.

Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, in seguito a nuove informazioni o alla maggiore esperienza registrata.

Al riguardo si precisa che il persistente quadro di instabilità del contesto macroeconomico nazionale e globale è tale da creare incertezza negli scenari futuri in cui il Gruppo si troverà ad operare, rendendo a sua volta incerte le stime di bilancio. Superata la crisi sanitaria Covid-19, la ripresa dell'economia è risultata influenzata dagli effetti di condizioni monetarie e creditizie sempre più restrittive per imprese e famiglie, come diretta conseguenza del rialzo dell'inflazione, dagli ostacoli collegati alle tensioni geopolitiche tra la Russia e l'Ucraina nonché dagli impatti sempre più gravi e frequenti collegati al cambiamento climatico.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023".

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente rilevanti al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni delle Note illustrative per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 30 giugno 2023.

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dal Gruppo in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, il Gruppo gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica tenendo conto dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati

su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione, potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di credito contenuta nella Parte E delle presenti Note illustrative viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;

  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti del Gruppo. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di piani di dismissione, si rende altresì necessario ricorrere ad un approccio multiscenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");
    • dei tempi di recupero;
    • del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia.

In aggiunta, nei contesti di incertezza, stante la limitata disponibilità di informazioni prospettiche ragionevoli e dimostrabili, la misurazione delle perdite attese può essere influenzata da alcuni aggiustamenti manageriali (cd management overlay/post model adjustment), introdotti con la finalità di considerare quei fattori di rischio non colti dai modelli in uso.

Per gli interventi introdotti nella misurazione delle perdite attese, si fa rinvio a quanto illustrato nell'apposito paragrafo "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio" contenuto nella "Parte E -– Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023.

Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese

Ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, uno degli aspetti più complessi da valutare è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente circonda le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.

In linea generale, è possibile affermare che i rischi derivanti dall'esposizione della controparte debitrice ai fattori connessi a clima e ambiente sono considerati indirettamente nella misura in cui i modelli di calcolo dell'ECL tengono conto dell'impatto atteso dell'evoluzione delle variabili macroeconomiche sui parametri di rischio di credito, anche tramite l'utilizzo di modelli satellite settoriali, ossia dei modelli che definiscono le relazioni funzionali tra l'evoluzione delle variabili macroeconomiche e i parametri di rischio della Banca (Probability of Default -PD e Loss Given Default - LGD).

Ciò è valido per la misurazione delle perdite attese (ECL) dei crediti non deteriorati.

A partire dal bilancio 2022, il Gruppo ha effettuato delle preliminari valutazioni su come i rischi climatici ed ambientali possano impattare in modo diretto i parametri di rischio PD e LGD, ai fini della quantificazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate. In particolare, si è tenuto conto:

• del rischio fisico conseguente all'impatto finanziario sul debitore correlato ai cambiamenti climatici, compresi eventi meteorologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché al degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico, dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione;

• del rischio di transizione conseguente all'impatto negativo in cui può incorrere la controparte, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale.

In maggior dettaglio, l'inclusione dei suddetti rischi ha comportato un incremento dell'ECL per 36 milioni, che è stato recepito mediante post model adjustment come illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note Illustrative.

Non si può pertanto escludere che l'eventuale sviluppo di modelli, in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023.

Per un'illustrazione di come il Gruppo si stia adoperando per valutare i fattori ambientali nell'ambito delle politiche creditizie si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note Illustrative.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, il Gruppo Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita.

Come illustrato nella sezione "Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative, a cui si rimanda per ulteriori dettagli, per le attività a vita utile indefinita rappresentati dai marchi e dagli avviamenti, in linea con quanto previsto dal principio contabile IAS 36, nel primo semestre è stata condotta una ricognizione volta ad escludere l'eventuale esistenza di indicatori di impairment, tali da mettere in dubbio la recuperabilità dei relativi valori di carico.

Al 30 giugno 2023 le attività in esame ammontano quindi complessivamente a 561,0 milioni e si riferiscono:

  • per 56,7 milioni da avviamenti rivenienti dall'aggregazione con la Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance Protezione per 42,9 milioni, coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni), dall'acquisizione della partecipazione di controllo nella società Oaklins Italy S.r.l. (CGU Banca Akros per 3,8 milioni), dall'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita (CGU Banco BPM Vita per 10,0 milioni) perfezionata nel 2022;
  • per 504,3 milioni da marchi di impresa rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni), tutti allocati alla CGU Retail ad eccezione di 18,6 milioni relativi alla valorizzazione del marchio di Banca Akros (CGU Banca Akros).

Per le suddette attività immateriali, la ricognizione dei potenziali trigger di impairment (interni ed esterni), basata sull'evoluzione intervenuta nel semestre dei principali fattori per la misurazione del valore recuperabile delle Cash Generation Unit - CGU (tasso di attualizzazione, livelli di patrimonializzazione target, flussi finanziari e relativo tasso di crescita, capitalizzazione di borsa), non ha fatto emergere evidenze tali da mettere in dubbio la recuperabilità dei relativi valori di carico.

Al riguardo si deve segnalare che la verifica della recuperabilità delle attività immateriali in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Al fine di poter apprezzare l'eventuale tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative si fa rinvio all'analisi di sensitivity contenuta nella sezione

"Attività Immateriali – Voce 100 dell'attivo", della "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie si fa rinvio a quanto contenuto nelle presenti Note illustrative, "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

Il Gruppo presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale deve peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti d'imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenendo altresì conto, per la sola imposta IRES, delle disposizioni fiscali che prevedono di riportare a nuovo le perdite fiscali, senza alcun limite temporale. Tale giudizio è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d. probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non poter disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti.

Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili, ai fini della presente relazione finanziaria semestrale il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato per il bilancio 2022, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con la metodologia di determinazione del premio per il rischio ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili.

Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test - in linea con quanto suggerito dalla dottrina per gli esercizi valutativi caratterizzati da incertezza - la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario.

In coerenza con l'ottica prudenziale del probability test, le previsioni sui redditi imponibili sono state sviluppate sulla base delle ultime proiezioni reddituali 2023-2025 approvate dal Consiglio di Amministrazione il 28 marzo 2023 nell'ambito del processo di autovalutazione dell'adeguatezza del capitale e della liquidità (ICLAAP), tenuto conto che gli aggiornamenti in corso di elaborazione non evidenziano alcun segnale di criticità rispetto alle suddette proiezioni, nonché rispetto ai valori del Piano Industriale approvato in data 4 novembre 2021, che deve quindi ritenersi ancora valido.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella sezione "Attività fiscali – Voce 110 e Voce 130 dell'attivo", contenuta nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative, viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ed assunzioni sottostanti.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali e sono altresì esposte a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti - sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo - rendono difficile la valutazione delle passività potenziali, anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che, in diversi casi, le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore delle società del Gruppo. In tale contesto, la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che, a seguito dell'emissione delle sentenze definitive, gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio del Gruppo relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dal Gruppo in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche conto dell'orizzonte temporale a disposizione affinché il Gruppo possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella sezione "Fondi del passivo – Voce 90 e Voce 100 del passivo" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

Determinazione del fair value degli immobili

Le politiche contabili del Gruppo prevedono che il patrimonio immobiliare sia valutato al fair value, secondo i criteri stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato - per gli immobili a uso funzionale, ossia per quelli utilizzati per le attività amministrative e/o commerciali. L'aggiornamento del fair value, in conformità ai requisiti stabiliti dal principio contabile IFRS 13, è basato su apposita perizia rilasciata da primaria società, sulla base degli standard "RICS Valuation"1 . La policy aziendale prevede che la società incaricata della valutazione degli immobili debba

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard 2017" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

essere sostituita con altra società ogni due anni. La società incaricata delle valutazioni a partire dall'esercizio 2023 è CBRE.

In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili del Gruppo prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessario un aggiornamento anticipato. Per gli immobili ad uso funzionale è invece possibile rideterminare il fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, dalla rilevanza o dalle peculiarità distintive degli immobili. In particolare, per gli immobili ad uso strumentale l'aggiornamento peritale ricorre ogni due o tre anni a seconda che l'immobile abbia un valore rispettivamente superiore o inferiore a 5 milioni, a meno che l'analisi di scenario sia tale da imporre una revisione anticipata.

In sede di redazione della presente Relazione si è ritenuto che l'evoluzione registrata nel mercato immobiliare nel corso del semestre non fosse tale da richiedere un aggiornamento rispetto alle valutazioni condotte al 31 dicembre 2022, a meno di un limitato numero di immobili in funzione di alcuni eventi verificatesi nel periodo (quali, a titolo di esempio, riclassificazione dell'immobile da strumentale ad investimento per chiusura filiali, accertamento dello stato manutentivo, revisione contratto di locazione..) o delle specifiche caratteristiche oggettive dell'immobile (quali, a titolo di esempio, dimensioni, destinazione, ubicazione). I suddetti aggiornamenti, supportati da perizia esterna, unitamente agli adeguamenti di valore desunti dalle trattative di vendita in corso, hanno comportato nel primo semestre del 2023 un effetto economico complessivamente negativo per -32,4 milioni (-40,8 milioni era l'effetto negativo registrato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio). In maggior dettaglio, la campagna di aggiornamento peritale, condotta nel mese di giugno 2023, ha riguardato n. 61 immobili per un valore complessivo pari a circa 590 milioni (valore di bilancio ante perizia).

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi consentiti dal citato principio, la selezione di una determinata metodologia valutativa, così come la selezione di determinati parametri e/o assunzioni di stima, possono influenzare, in modo significativo, la determinazione del fair value di tali attivi, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare. Tra le assunzioni significative ai fini della misurazione del fair value vi è la valutazione su quale sia il massimo e migliore utilizzo degli immobili. A tal riguardo, la valutazione al fair value degli immobili strumentali ha assunto a riferimento una continuità del loro utilizzo da parte del Gruppo in un prevedibile futuro, in quanto strettamente funzionali alle attività commerciali ed amministrative.

Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere significativi scostamenti di valore nelle quotazioni del mercato immobiliare che rendano opportuna la richiesta di una valutazione aggiornata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti, influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per il Gruppo, possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2023, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla sezione "Attività materiali – Voce 90" contenuto nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze delle valutazioni dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socio-economico in cui il Gruppo si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari.

In particolare, per i benefici ai dipendenti rappresentati dal fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e dai fondi di quiescenza a benefici definiti, le variazioni intervenute nel primo semestre 2023 nelle ipotesi attuariali (demografiche e finanziarie), nonché l'effettiva esperienza rilevata rispetto alle previsioni iniziali, hanno comportato

una riduzione complessiva delle passività pari a 16,9 milioni (di cui 8,8 milioni per il fondo TFR e 8,1 milioni per i fondi di quiescenza a benefici definiti).

Detta riduzione è rilevata, al netto dell'effetto fiscale in contropartita di una componente positiva reddituale nel prospetto della redditività complessiva (12,3 milioni al netto del relativo effetto fiscale).

In maggior dettaglio, tale effetto è principalmente dovuto all'incremento del tasso di attualizzazione a causa dei maggiori rendimenti di mercato nonché alla riduzione del tasso di inflazione registrata nel periodo e/o attesa prospetticamente.

L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nella sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

Stima delle passività assicurative per impegni verso gli assicurati

Per le compagnie assicurative del Gruppo, la valutazione delle passività assicurative costituite a presidio degli impegni verso gli assicurati richiede lo sviluppo di una serie di ipotesi demografiche e finanziarie, in grado di influenzarne in modo significativo l'ammontare.

In particolare, la valutazione delle passività assicurative è influenzata dai rischi tipici del settore, i quali sono opportunamente analizzati e valutati secondo quanto previsto dal framework normativo "Solvency II"; una rappresentazione degli stessi è fornita nella "Relazione sulla Solvibilità e condizione finanziaria" pubblicata annualmente dalle Compagnie.

In maggior dettaglio, i principali rischi relativi al business Vita sono rappresentati dalle modifiche delle ipotesi di mortalità e longevità, dall'imprevedibilità delle scelte degli assicurati, nonché dalle incertezze relative alla crescita dei tassi di inflazione e dal conseguente aumento delle spese future. Per il business Danni il principale rischio è legato alle stime sulla gravità, sulla frequenza e sul valore dei sinistri, nonché dalle incertezze relative ai tassi di inflazione che possono incidere sulla crescita delle spese di gestione dei sinistri.

Alla luce di quanto sopra illustrato non è possibile escludere che il verificarsi di eventi di rischio differenti rispetto a quelli ipotizzati in sede di costruzione degli importi dei premi e/o di bilancio possano influenzare l'ammontare degli impegni nei confronti degli assicurati e conseguentemente la stima delle passività di bilancio.

Attività ispettive in corso da parte dell'Organo di vigilanza

Da ultimo si deve segnalare che, come rappresentato nella Relazione sulla gestione, nell'ambito dell'ordinario ciclo ispettivo da parte dell'Organo di Vigilanza, alla data della presente Relazione finanziaria sono in corso alcune attività ispettive su specifici ambiti mentre per altre attività ispettive è stata notificata la chiusura ma si è in attesa di ricevere le cosiddette "Decision" o "Final follow-up letter". Sebbene gli elementi informativi acquisiti nel corso delle ispezioni siano attentamente considerati dal Gruppo al fine di valutare eventuali implicazioni sulle stime di bilancio, non è possibile escludere che le modifiche dei processi che potrebbero essere implementate a fronte delle richieste e delle raccomandazioni finali espresse dall'Organo di Vigilanza, così come l'emersione di nuovi elementi informativi non noti alla data della presente Relazione, siano tali da incidere prospetticamente sulle valutazioni delle esposizioni espresse nel bilancio.

§§§

L'illustrazione dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo, al fine di consentire un apprezzamento degli eventuali effetti negativi sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza, nelle presenti Note illustrative, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su esposizioni non deteriorate passività per benefici a prestazioni definite a favore dei dipendenti) viene fornita, nelle specifiche sezioni, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n.4 del 3 marzo 2010, la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023 è stata predisposta nel presupposto della continuità aziendale: gli Amministratori non ritengono, infatti, siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale. Gli Amministratori hanno considerato che il Gruppo abbia la ragionevole aspettativa di continuare ad operare in un futuro prevedibile; pertanto, il bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto in ottica di continuità aziendale.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti al conflitto Russia - Ucraina, tuttora in corso, che ragionevolmente potrebbe comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali; tuttavia, detti effetti sono ritenuti tali da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, tenuto anche conto della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.

Area e metodi di consolidamento

(A) Società controllate

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo Banco BPM S.p.A. e delle sue entità controllate dirette e indirette, incluse le entità strutturate, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10.

In base al citato principio, il requisito del controllo è alla base del consolidamento di tutti i tipi di entità, incluse le entità strutturate, e si realizza qualora siano contemporaneamente presenti i seguenti tre requisiti in capo all'investitore:

  • potere di decisione sulle attività rilevanti dell'entità;
  • esposizioni, o diritti, ai rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità;
  • capacità di esercitare il proprio potere per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti, per effetto del suo rapporto con l'entità (collegamento tra potere e rendimenti).

Più in dettaglio, l'IFRS 10 stabilisce che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti normativi sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà di tali diritti.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Di seguito si forniscono considerazioni di maggiore dettaglio sul perimetro delle entità controllate in via esclusiva al 30 giugno 2023 separatamente tra le società governate attraverso diritti di voto e le entità strutturate.

Società governate mediante diritti di voto

Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente al 30 giugno 2023, sono considerate controllate in via esclusiva tutte le società di cui si detiene la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, in quanto non sono state individuate evidenze che altri investitori abbiano la capacità pratica di dirigere le attività rilevanti.

Per le società di cui si possiede la metà o una quota inferiore dei diritti di voto, al 30 giugno 2023 non è stato individuato alcun accordo, clausola statutaria, diritto potenziale o altra situazione in grado di attribuire al Gruppo la capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti.

Al fine di corroborare il predetto giudizio, di seguito si fornisce una breve disamina delle analisi svolte sulle partecipazioni nelle società Vera Vita S.p.A. e Vera Assicurazioni S.p.A., in misura pari al 35% del capitale sociale, tenuto conto diritti di voto potenziali conseguenti all'esercizio dell'opzione di acquisto sulla restante quota del 65% del capitale sociale detenuta da Cattolica Assicurazioni (ora fusa in Generali Italia).

Verifica dei requisiti per il controllo ex IFRS 10 su Vera Vita e Vera Assicurazioni

Come illustrato nel paragrafo "L'integrazione del business assicurativo" all'interno della sezione "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione intermedia sulla Gestione del Gruppo, nel corso del primo semestre 2023 il Gruppo Banco BPM ha portato avanti la valorizzazione del comparto bancassurance iniziata con l'acquisizione a luglio 2022 del controllo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni e proseguita il 23 dicembre 2022 con la sottoscrizione di un term-sheet vincolante con Crédit Agricole Assurances S.A. ("CAA") per la costituzione di una partnership strategica di 20 anni nel settore Danni/Protezione.

In particolare, il 29 maggio 2023 Banco BPM ha esercitato l'opzione di acquisto del 65% di Vera Vita e Vera Assicurazioni nei confronti di Cattolica Assicurazioni, come step iniziale in vista della vendita a CAA del 65% di Vera Assicurazioni, che in base all'accordo di dicembre 2022 sarà oggetto di cessione alla stessa al pari del 65% della partecipazione in Banco BPM Assicurazioni.

Il prezzo di esercizio dell'opzione di acquisto di Vera Vita e Vera Assicurazioni è fissato pari al 65% degli own funds delle compagnie assicurative al 31 dicembre 2022, al netto degli strumenti T2, maggiorato di una componente fissa di 60 milioni, cui andrà aggiunto il 65% del risultato d'esercizio delle due compagnie assicurative maturato dal 1° gennaio 2023 fino alla data del closing.

Il perfezionamento dell'acquisto della transazione in esame, conseguente all'esercizio delle suddette opzioni, è subordinato all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità (IVASS), indicativamente previste nel corso dell'ultimo trimestre del 2023.

Alla luce di quanto sopra illustrato, ai sensi del principio contabile IFRS 10, si è reso necessario valutare la natura sostanziale dei diritti conseguenti all'esercizio dell'opzione di acquisto del 65% di Vera Vita e Vera Assicurazioni, al fine di verificare se gli stessi siano in grado di attribuire all'investitore la capacità di dirigere le attività rilevanti, considerando tutti i fatti e circostanze in essere ritenute rilevanti. Nell'apprezzare la sostanzialità dei diritti è stata valutata la presenza di barriere legali, anche sotto forma di autorizzazioni, la cui presenza è ritenuta tale da impedire all'investitore il potere di esercitare i propri diritti di voto.

Ad esito delle analisi svolte, anche mediante il supporto di un parere di primario professionista, non sono emersi elementi tali per sostenere che i diritti conseguenti all'esercizio dell'opzione siano rilevanti ai fini dell'esistenza del controllo. A tale data, infatti, si ritiene sussistano barriere di tipo regolamentare di natura sostanziale, considerato che l'acquisizione dell'autorizzazione dell'IVASS non costituisce un passaggio meramente formale, ma presenta profili di sostanzialità tali da integrare una barriera al libero ed attuale esercizio dei diritti di voto, costituendo quindi, ai sensi dell'IFRS 10, un'evidenza di assenza di abilità pratica all'esercizio del controllo.

Alla luce di quanto precedentemente esposto, alla data di redazione del presente bilancio semestrale abbreviato le partecipazioni in Vera Vita e Vera Assicurazioni continueranno ad essere classificate come partecipazioni di collegamento e valutate con il metodo del patrimonio netto in base a quanto previsto dallo IAS 28.

Entità strutturate consolidate

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Su tali basi, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 sono rappresentate da talune Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati da:

  • lo scopo di tali veicoli;
  • l'esposizione ai risultati dell'operazione;
  • la capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing;
  • l'abilità di disporre della loro liquidazione.

Per le entità strutturate rappresentate dai fondi comuni di investimento e assimilabili, si ritiene che il Gruppo agisca in veste di "principale", e quindi controlli il fondo, con conseguente consolidamento dello stesso, se in capo al Gruppo siano verificate contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • abbia il potere di dirigere le attività rilevanti, qualora:
    • agisca come gestore del fondo e non sussistano diritti sostanziali di destituzione da parte di altri investitori; o
    • abbia un diritto sostanziale di rimuovere il gestore del fondo (esterno al Gruppo) senza giusta causa o per cause imputabili alle performance dei fondi; o
    • la governance del fondo sia tale da consentire al Gruppo di governare in modo sostanziale le attività rilevanti;
  • abbia un'esposizione significativa ai rendimenti variabili del fondo, attraverso la detenzione diretta di quote ritenute significative, in aggiunta a qualsiasi altra forma di esposizione correlata ai risultati economici del fondo;
  • sia in grado di influenzare tali rendimenti attraverso l'esercizio del potere, qualora:
    • sia il gestore del fondo;
    • abbia un diritto sostanziale di rimozione del gestore del fondo (esterno al Gruppo);
    • abbia un diritto di partecipare ai Comitati del fondo, tali da attribuire al Gruppo la capacità giuridica e/o pratica di controllare le attività svolte dal gestore.

Al 30 giugno 2023, le analisi svolte sugli investimenti detenuti dal Gruppo in fondi comuni di investimento e assimilabili hanno portato ad escludere l'esistenza di un controllo sugli stessi; nessun fondo risulta pertanto incluso nell'area di consolidamento.

Metodo di consolidamento integrale

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo; per i dettagli si fa rinvio alla Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022 sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" paragrafo "16 - Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetto "Purchase Price Allocation").

Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di bilancio consolidato (rispettivamente nelle voci: "190. Patrimonio di pertinenza di terzi", "340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi", "190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi").

Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio, sul risultato economico e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei bilanci separati delle banche del Gruppo cedenti. Per l'illustrazione degli effetti del consolidamento di tali patrimoni si fa rinvio a quanto descritto nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022, "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "16- Altre informazioni, Cartolarizzazioni - cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute".

I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra

il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

La situazione patrimoniale - finanziaria e il risultato economico delle società consolidate la cui moneta di conto è diversa dall'euro vengono convertiti sulla base delle seguenti regole:

  • le attività e le passività patrimoniali vengono convertite al tasso di cambio di fine periodo;
  • i ricavi e i costi di conto economico vengono convertiti ai tassi di cambio medi del periodo.

Tutte le differenze di cambio derivanti dalla conversione vengono rilevate in una specifica riserva da valutazione del patrimonio netto. La suddetta riserva viene eliminata con contestuale addebito/accredito a conto economico al momento dell'eventuale cessione della partecipazione. Le variazioni di valore della riserva da valutazione per differenze di cambio figurano nel Prospetto della redditività complessiva.

Ai fini della predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023, tutte le società controllate in via esclusiva hanno predisposto una situazione patrimoniale ed economica redatta in conformità ai principi contabili del Gruppo.

Le partecipazioni in via di dismissione sono trattate in conformità al principio contabile internazionale di riferimento IFRS 5, che disciplina il trattamento delle attività non correnti destinate alla vendita. In tal caso, le attività e le passività in via di dismissione vengono ricondotte nelle voci di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Qualora la dismissione in corso dell'investimento partecipativo sia configurabile quale attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), i relativi proventi ed oneri sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte". Diversamente, il contributo della partecipata è esposto nel conto economico "linea per linea". Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "8 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" contenuto nella "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022.

Nel caso in cui il fair value delle attività e delle passività in via di dismissione, al netto dei costi di vendita, dovesse risultare inferiore al valore di carico, si procede ad effettuare una rettifica di valore da imputare a conto economico.

(B) Partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole vengono valutate in base al metodo del patrimonio netto, sulla base dei più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative; per l'illustrazione dei criteri di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione si fa rinvio alla parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" – "5. Partecipazioni" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sui rapporti partecipativi in imprese sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole da parte del Gruppo Banco BPM si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione Partecipazioni delle presenti Note illustrative.

Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale rapporto
(1)
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
Banco BPM S.p.A. Verona Milano Capogruppo
1. Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
2. Aletti Fiduciaria S.p.A. Milano Milano 1 Banca Aletti 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.040.000,00
3. Banca Akros S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 39.433.803,00
4. Banca Aletti S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 121.163.538,96
5. Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. CH - Lugano CH - Lugano 1 Banca Aletti 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 35.000.000
6. Banco BPM Assicurazioni S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM Vita 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 22.000.000,00
7. Banco BPM Vita S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 179.125.000,00
8. Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 25.000.000
9. BPM Covered Bond S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
10. BPM Covered Bond 2 S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
11. BRF Property S.p.A. Parma Parma 1 Banco BPM 65,428% 65,428%
Capitale sociale euro 2.000.000,00
12. BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 60,000% 60,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
13. Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.329,00
14. Lido dei Coralli S.r.l. Sassari Sassari 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
15. Oaklins Italy S.r.l. Milano Milano 1 Banca Akros 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 109.000,00
16. Partecipazioni Italiane S.p.A. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 99,966% 100,000%
Capitale sociale euro 350.000,00
17. P.M.G. S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 84,000% 84,000%
Capitale sociale euro 52.000,00
18. Sagim S.r.l. Società Agricola Asciano (SI) Asciano (SI) 1 Agriurbe 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 7.746.853,00
19. Sirio Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
20. Tecmarket Servizi S.p.A. (*) Verona Verona 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 983.880,00
21. Terme Ioniche S.r.l. Cosenza Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 881.92400
22. Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. Cosenza Cosenza 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 100.000,00
23. BP Mortgages S.r.l. (**) Milano Milano 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00

Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale Tipo di
rapporto
(1)
Rapporto di partecipazione Disponib.
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
24. BPL Mortgages S.r.l. (**) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
25. ProFamily SPV S.r.l. (**) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

4 = altre forme di controllo (2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.

(*) Società in dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

(**) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo.

Variazioni dell'area di consolidamento

Nel corso del semestre si evidenziano, quali variazioni dell'area di consolidamento, l'uscita della controllata Consorzio AT01, consolidata integralmente, e della società collegata Bussentina S.c.r.l, valutata con il metodo del patrimonio netto, a seguito della cancellazione dai competenti Registri delle Imprese, a completamento delle procedure di liquidazione.

Tali operazioni non hanno prodotto effetti sulla situazione economica del Gruppo al 30 giugno 2023.

Con riferimento all'accordo vincolante sottoscritto per la costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali, che prevede il conferimento nella joint venture BCC Pay S.p.A. delle attività della monetica di Banco BPM e della partecipazione in Tecmarket, si segnala che ai fini della redazione della situazione patrimoniale al 30 giugno 2023 le correlate attività e passività, oggetto di conferimento, sono riclassificate nelle specifiche voci di stato patrimoniale "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "Passività associate ad attività in via di dismissione", in linea con quanto previsto dall'IFRS 5.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento della relazione semestrale (30 giugno 2023) e la data di approvazione della stessa da parte del Consiglio di Amministrazione (2 agosto 2023), interamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi di bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento della relazione semestrale.

Progetto di valorizzazione del business della monetica: firma di un accordo (Memorandum of Understanding) vincolante con FSI e Gruppo BCC Iccrea

Come anticipato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nel periodo della Relazione intermedia sulla gestione, in data 14 luglio 2023 Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI hanno sottoscritto un accordo vincolante (l'"Accordo") per la costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali. L'iniziativa potrà contare su un forte sviluppo in ottica di innovazione digitale/fintech della gamma d'offerta e del servizio al cliente, e prevede l'allargamento della customer base ad altre banche ed operatori finanziari nel mercato domestico. L'unica piattaforma tecnologica genererà importanti economie di scala anche sul fronte degli investimenti.

L'Accordo prevede il conferimento nella joint venture BCC Pay S.p.A. (che sarà a breve oggetto di rebranding) delle attività della monetica di Banco BPM1 , con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni emesse dal veicolo Pay Holding, che a sua volta controlla l'intero capitale di BCC Pay S.p.A.. Ad esito dell'operazione, Pay Holding sarà partecipata per circa il 43% da FSI e circa il 28,6% ciascuno da Banco BPM e Iccrea Banca. L'Accordo, inoltre, prevede la sottoscrizione di un contratto di distribuzione pluriennale dei servizi della società anche sulla rete di Banco BPM che distribuirà il catalogo d'offerta di issuing ed acquiring della joint venture mantenendo integralmente il controllo della politica commerciale e del pricing con i propri clienti. Banco BPM potrà preservare gli attuali margini commissionali generati dalla monetica, beneficiando pienamente della crescita degli

1 Comprensive della partecipazione rappresentativa dell'intero capitale sociale di Tecmarket Servizi.

stessi, in un settore ad alto potenziale di sviluppo, oltre che dell'apporto degli utili attesi dalla joint venture nonché dei potenziali incrementi di valore della propria partecipazione e con un impatto positivo sui ratio patrimoniali.

A seguito del conferimento delle attività di monetica di Banco BPM, la joint venture rappresenterà il secondo operatore nazionale con una quota di mercato superiore al 10% nel settore della monetica, con circa 9 milioni di carte, 400 mila POS e circa 110 miliardi di euro di transato intermediato.

Per effetto dell'operazione, Banco BPM riceverà per le attività conferite un corrispettivo immediato di 500 milioni con una componente per cassa upfront di circa 200 milioni, ai quali andranno sommate le componenti differite di prezzo, per ulteriori massimi 100 milioni, che potranno portare a 600 milioni di valore.

L'Accordo prevede alcune attività propedeutiche alla finalizzazione dell'operazione, come da prassi, con l'obiettivo di addivenire al closing entro il primo trimestre 2024, un lock-up di Banco BPM fino al 2026 e meccanismi di exit usuali per questo tipo di operazioni. Il closing è soggetto, come di prassi, all'approvazione delle competenti Autorità.

Costituzione di Banco BPM Invest SGR S.p.A.

In data 4 luglio è stata iscritta presso il Registro Imprese la società Banco BPM Invest SGR S.p.A., costituita nel mese di giugno e interamente controllata dalla Capogruppo Banco BPM.

La neo società svolgerà le attività di gestione collettiva del risparmio rivolta alla clientela istituzionale una volta ottenute le prescritte autorizzazioni dalla Banca d'Italia.

EU-wide stress test: Banco BPM supera ampiamente i requisiti minimi regolamentari

In data 28 luglio sono stati resi noti i risultati dell'EU-wide stress test condotti dall'EBA. Banco BPM ha fatto registrare risultati migliori rispetto ai precedenti esercizi pur in presenza di uno scenario macroeconomico più severo, confermando la capacità di generare valore nello scenario base e resistere a shock significativi nello scenario avverso. In particolare lo scenario adverse porta ad un CET1 ratio fully loaded post impatti del 9,0% rispetto al 7,0% rilevato nel precedente esercizio di stress test condotto nel 2021, con un incremento di 2 punti percentuali.

ALTRI ASPETTI

Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023

Nella seguente sezione si fornisce un'illustrazione degli aspetti considerati come prioritari per le valutazioni condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato 2023 e per la relativa disclosure.

Aspetti ambientali e climatici

La considerazione degli aspetti ambientali e climatici rappresenta un importante elemento di attenzione nella strategia perseguita dal Gruppo, in grado di condizionare le attività operative, gli obiettivi e le modalità di conduzione del business, nella consapevolezza di poter avere un ruolo di primo piano nell'azione contro i cambiamenti climatici.

In tale ottica, già nel corso del 2022 è emersa una maggiore consapevolezza del Gruppo in merito all'impatto delle tematiche ESG sul business model, sul contesto competitivo nonché sugli obiettivi e sulle strategie, nel suo ruolo di guida per le imprese e la clientela privata, nel processo di transizione verso un'economia che affianchi alla sostenibilità economica quella ambientale e sociale.

Alla data di redazione del presente Bilancio semestrale consolidato abbreviato, i principali impatti di bilancio correlati agli aspetti in oggetto afferiscono alle valutazioni delle esposizioni creditizie ed agli immobili di proprietà.

Al 30 giugno 2023 la valutazione degli effetti derivanti dall'inclusione degli effetti del rischio fisico e del rischio di transizione, condotta per il tramite di "management overlay", ha comportato maggiori rettifiche di valore pari a 36 milioni, in funzione delle ipotesi e degli scenari illustrati nel paragrafo "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio" contenuto nella sezione relativa al rischio credito della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.

Gli effetti dei rischi ambientali e climatici –- conseguenti, ad esempio, agli adeguamenti normativi richiesti dal mercato, in termini standard di efficienza energetica, o a probabili disastri naturali di immobili siti in particolari zone –- sono in grado di impattare anche sulla valutazione degli immobili, in quanto influiscono sulla capacità

dell'immobile di poter generare reddito. Detta capacità rappresenta un input rilevante nella stima del fair value, ossia del criterio adottato dal Gruppo per le valutazioni di bilancio delle attività che tengono quindi conto degli aspetti ambientali e climatici.

Impatti del conflitto Russia-Ucraina

Un fattore di instabilità che potrebbe essere di ostacolo alla ripresa economica è rappresentato dagli effetti correlati al conflitto Russia-Ucraina, che, da un lato, aumentano il rischio dell'ambiente economico in cui si svolge il business e, dall'altro, aumentano il rischio di una limitata predittività delle proiezioni economiche. Tali incertezze si traducono in un aumento del rischio di dover effettuare aggiustamenti significativi al valore contabile delle attività di bilancio, conseguente ad una revisione di stima non prevedibili alla data di redazione della presente relazione finanziaria semestrale.

In linea con le raccomandazioni formulate dalle autorità di vigilanza (ESMA e CONSOB)1 , finalizzate a garantire un corretto presidio sulle tematiche valutative impattate dal conflitto ed una completa e trasparente informativa di bilancio, di seguito si fornisce evidenza delle esposizioni creditizie del Gruppo direttamente o indirettamente impattate dal conflitto, al fine di poterne apprezzare la dimensione del fenomeno e degli interventi intrapresi dal Gruppo nell'ottica di presidiare costantemente i rischi creditizi legati al conflitto ucraino.

Con riferimento alle incertezze collegate allo scenario macroeconomico di riferimento, anche in conseguenza del conflitto, si fa rinvio a quanto contenuto nel successivo paragrafo "Scenario macroeconomico".

Al riguardo si deve precisare che gli impatti del conflitto sono costantemente monitorati dal Gruppo ed oggetto di periodica informativa al Consiglio di Amministrazione, nell'ambito di un regime ordinario e non più di crisi, ritenendo non più necessaria una governance rafforzata del fenomeno, anche in relazione alla costante riduzione delle esposizioni del Gruppo.

Esposizioni dirette verso Russia e Ucraina

Per il Gruppo Banco BPM gli impatti direttamente correlati al conflitto Russia-Ucraina risultano del tutto marginali, tenuto peraltro conto che non esistono attività operative localizzate in Russia o Ucraina e che le esposizioni creditizie nei confronti di clientela residente nei suddetti paesi o indirettamente correlate a controparti russe o ucraine sono di entità non significativa. Alla data del 30 giugno 2023 le suddette esposizioni sono interamente rappresentate da finanziamenti.

Nel dettaglio, le esposizioni lorde dirette nei confronti di clientela russa, interamente rappresentate da finanziamenti, risultano in costante riduzione e alla data del 30 giugno 2023 ammontano a circa 8 milioni (19 milioni al 31 dicembre 2022), pressoché interamente riferite ad una controparte classificata tra le inadempienze probabili; al netto dei relativi fondi rettificativi il valore di bilancio è pari a circa 2 milioni.

Anche le esposizioni riferite a controparti che fanno capo a gruppi con controllo diretto da parte di soggetti russi, bielorussi o ucraini registrano una diminuzione rispetto allo scorso esercizio e si riferiscono a due controparti italiane che presentano un accordato complessivo pari a 48,5 milioni; il relativo utilizzo ammonta a 3,5 milioni per crediti di firma.

Le esposizioni lorde dirette nei confronti di banche residenti in Russia - per lettere di credito rilasciate dalle stesse e utilizzate con sconto pro soluto ed impegno del Gruppo nei confronti del beneficiario – sono stabili rispetto al 31 dicembre 2022 e ammontano a circa 15 milioni. I crediti di firma verso le medesime controparti per lettere di credito confermate e non ancora utilizzate sono pari a 3,9 milioni (14,8 milioni al 31 dicembre 2022).

1 In maggior dettaglio si vedano i seguenti documenti:

Public statement ESMA (ESMA71-99-1864) del 14/03/22 intitolato "ESMA coordinates regulatory response to the war in Ukraine and its impact on EU financial markets";

Public statement ESMA (ESMA32-63-1277) del 13/05/22 intitolato "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports";

Public statement ESMA (ESMA32-63-1320) del 28/10/22 intitolato "European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports";

Richiamo di attenzione CONSOB del 18/03/2022 intitolato "Richiamo di attenzione sull'impatto della guerra in Ucraina in ordine alle informazioni privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie1

Richiamo di attenzione CONSOB del 19/05/22 intitolato "Conflitto in Ucraina - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria e sugli adempimenti connessi al rispetto delle misure restrittive adottate dall'Unione europea nei confronti della Russia".

I rischi commerciali legati all'operatività dei principali clienti del Gruppo e collegati a transazioni in corso con controparti russe e ucraine risultano in significativa riduzione e ammontano a 20 milioni (96 milioni al 31 dicembre 2022).

Anche l'esposizione del Gruppo verso il Rublo risulta sostanzialmente pareggiata.

Come rappresentato anche nel bilancio 2022, alla data del 30 giugno 2023 non esistono esposizioni derivanti da contratti regolati dalla legge russa, che sono soggetti al Decreto Russia 95/22 in base al quale i pagamenti originariamente previsti in divise diverse dal Rublo possono essere effettuati nella divisa del Rublo.

Impatti indiretti correlati al conflitto Russia-Ucraina – rischio di credito

Con riferimento agli impatti sulla qualità del credito, si deve segnalare che nel corso del 2022 si sono esaurite le iniziative, attuate mediante campagne di contatto, nei confronti della clientela appartenente ai settori potenzialmente più esposti all'incremento dei prezzi dell'energia e alle difficoltà nel reperimento delle materie prime, innescati dal conflitto in esame. Ad esito di tali iniziative, non sono infatti emersi elementi tali da dover intraprendere azioni di intervento differenti rispetto a quelle già previste nell'ambito dell'ordinaria attività di monitoraggio creditizia.

Scenario macroeconomico

Come illustrato nella relazione intermedia sulla gestione, le incertezze collegate alle previsioni macroeconomiche, con particolare riferimento all'evoluzione dell'inflazione ed agli sviluppi del conflitto Russia-Ucraina, sono tali da richiedere rilevanti elementi di giudizio nella selezione delle ipotesi e delle previsioni da assumere a riferimento nelle valutazioni di bilancio.

Per il Gruppo Banco BPM il monitoraggio del contesto macroeconomico è effettuato con cadenza almeno trimestrale da un gruppo di lavoro creato ad hoc (Scenario Council), composto dal Chief Financial Officer e Chief Lending Officer e dai responsabili delle varie funzioni interessate a vario titoli per i processi di pianificazione e di reporting (Pianificazione e Controllo, Strategie di Bilancio e Capital Planning, Rischi, Amministrazione e Bilancio), con la partecipazione del responsabile della funzione Audit come uditore. Lo Scenario Council è responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici utilizzati nei processi strategici di Gruppo e delle relative probabilità di accadimento, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità del Gruppo. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei processi impattati e del loro potenziale aggiornamento.

In maggior dettaglio, la revisione degli scenari macroeconomici è effettuata due volte all'anno, in occasione della chiusura di esercizio (dicembre) e della predisposizione della relazione semestrale (giugno); trimestralmente viene effettuata una verifica in merito alla sostenibilità degli scenari adottati dal Gruppo, a meno del superamento dei "trigger di materialità", attualmente individuato in una variazione del PIL superiore allo 0,5%. Qualora i trigger siano superati, lo Scenario Council valuta l'opportunità di un loro aggiornamento, dopo aver effettuato un'analisi di dettaglio dei fattori che hanno determinato lo sforamento e una valutazione tecnica circa la loro adozione nei diversi processi interessati.

In base alla policy sopra descritta, le valutazioni di bilancio al 30 giugno 2023 sono state condotte sulla base di uno scenario macroeconomico aggiornato rispetto a quello utilizzato in sede di redazione del bilancio 2022; per una disamina degli scenari selezionati e delle relative probabilità di accadimento si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio" contenuto nella sezione del rischio di credito di "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note Illustrative.

Misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie

Le diverse autorità hanno sottolineato l'importanza di valutare se il deterioramento della situazione economica provocata, prima, dallo scenario Covid-19 e, successivamente, dal conflitto Russia-Ucraina non abbia comportato un aumento significativo del rischio di credito (SICR) e/o impatti sulla misurazione delle perdite di credito attese (ECL), in funzione delle informazioni prospettiche. La suddetta valutazione potrebbe essere effettuata su base collettiva, qualora non sia possibile identificare gli effetti a livello di singola esposizione, anche tenendo conto degli impatti differenziali della crisi sui diversi settori di attività economica.

In data 27 marzo 2020 lo IASB, pur nella consapevolezza della difficoltà dell'esercizio di stima delle perdite attese in uno scenario di incertezza, ha ricordato la necessità di considerare le informazioni storiche, quelle correnti e quelle prospettiche ed ha ammesso la possibilità di ricorrere ad aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "post-model adjustment /management overlay"), qualora i modelli non siano ritenuti in grado di riflettere, in modo compiuto, gli effetti della crisi e delle relative misure di supporto governativo.

Ai fini del calcolo delle esposizioni creditizie performing (per cassa e fuori bilancio), in linea con quanto effettuato per il bilancio 2022, anche in sede di redazione del bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 il Gruppo ha applicato alcuni "post model adjustment/management overlays", di importo complessivamente pari a circa 200 milioni (corrispondenti a circa il 45% dei fondi rettificativi totali delle esposizioni performing), laddove si è ritenuto che i modelli di stima in uso non fossero in grado di catturare adeguatamente taluni fattori di rischio, rafforzando la capacità del Gruppo di assorbire eventuali ricadute negative del contesto macroeconomico, tenuto conto dei fattori di incertezza esistenti alla data di redazione della presente relazione finanziaria. Per una disamina dei post-model adjustments effettuati al 30 giugno 2023 e dei relativi cambiamenti intervenuti nel corso dell'esercizio si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio" contenuto nella sezione relativa al rischio credito della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative. Nel medesimo paragrafo è altresì un'analisi di sensitività dell'ECL ai diversi scenari macroeconomici.

Altri aspetti – Dichiarazione di fine emergenza della pandemia Covid-19 e misure di sostegno Covid-19 da parte del Gruppo

Dopo l'anno 2022, caratterizzato da uno scenario di normalizzazione delle abitudini di vita e sociali, in data 5 maggio 2033, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente dichiarato la fine dell'emergenza sanitaria scoppiata poco più di tre anni prima, con la dichiarazione di inizio pandemia avvenuta l'11 marzo 2020.

In tale contesto, per le misure di sostegno poste in essere dal Gruppo durante il periodo pandemico (moratorie e finanziamenti con garanzie pubbliche Covid-19,) si segnala che le analisi condotte a fine 2022 non aveva evidenziato, a parità di segmento e fascia di rating, profili di rischiosità differenti rispetto al restante portafoglio creditizio. Per tale motivo, a partire dal 2023, le esposizioni interessate da misure di sostegno Covid non sono più oggetto di monitoraggio e reportistica separata, essendo gestite nell'ambito degli ordinari processi creditizi.

Per le misure di sostegno rappresentate dalle moratorie, a fine giugno 2023, non risulta alcun ammontare materiale per il quale è ancora attiva la sospensione dei pagamenti.

Per le misure di sostengo rappresentate dai crediti garantiti dallo Stato, l'esposizione residua al 30 giugno 2023 ammonta a circa 14,5 miliardi (garantiti da MCC/Fondo di Gestione Piccole Medie Imprese per 11,7 miliardi, da SACE per 2,7 miliardi e per la restante quota minoritaria da ISMEA e Confidi).

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2023 e di quelli applicabili negli esercizi successivi.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati, da applicare obbligatoriamente ai fini della presente Relazione finanziaria semestrale

Regolamento (UE) n. 2036 del 19 novembre 2021 - IFRS 17 "Contratti Assicurativi" e n. 1491 dell'8 settembre 2022 - Modifiche all'IFRS 17 "Insurance contracts: Initial application of IFRS 17 and IFRS 9 – Comparative Information"

In data 18 maggio 2017 lo IASB ha emanato il nuovo principio contabile IFRS 17 che disciplina il trattamento contabile dei contratti assicurativi; successivamente il principio è stato oggetto di modifiche il 25 giugno 2020, per semplificarne l'implementazione e la disclosure della performance finanziaria, nonché differire la prima applicazione dell'IFRS 17 e renderla contestuale all'adozione dell'IFRS 9.

Infine, in data 9 dicembre 2021 è stata emanata una modifica alle regole di transizione al principio IFRS 17, per le entità che applicano contemporaneamente la transizione al principio IFRS 9, tenuto conto dei differenti requisiti previsti dai suddetti principi contabili per la rideterminazione dei saldi comparativi; l'IFRS 17 prevede, infatti, di dover rideterminare l'informativa comparativa, che è invece permessa ma non richiesta dall'IFRS 9.

Per l'illustrazione degli aspetti principali dell'IFRS 17, delle scelte delle compagnie assicurative controllate del Gruppo e degli impatti della transizione per le società controllate e per quelle collegate si fa rinvio al successivo paragrafo "Impatti della transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 "Contratti assicurativi".

Regolamento (UE) n. 357 del 2 marzo 2022 - Modifiche allo IAS 1 "Presentazione del bilancio" e all'IFRS Practice Statement 2

In data 12 febbraio 2021 sono state pubblicate dallo IASB le modifiche in esame con l'obiettivo di sviluppare linee guida ed esempi nell'applicazione di giudizi di rilevanza e materialità alle informative sui principi contabili. Le informazioni sui principi contabili sono rilevanti se, considerate insieme ad altre informazioni incluse nel bilancio di un'entità, ci si può ragionevolmente attendere che influenzino le decisioni che prendono gli utilizzatori del bilancio.

E' necessario che le informazioni rilevanti siano chiaramente esposte nel bilancio, mentre le informazioni irrilevanti possono essere fornite a meno che la loro esposizione serva a non far emergere le informazioni significative.

La suddetta modifica ha riguardato anche l'IFRS Practice Statement 2 "Making Materiality Judgements (Materiality Practice Statement)", che fornisce una guida su come formulare giudizi di rilevanza nella preparazione dei bilanci in conformità con gli IFRS.

Regolamento (UE) n. 357 del 2 marzo 2022 - Modifiche allo IAS 8 "Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori"

In data 12 febbraio 2021 lo IASB ha pubblicato la modifica in oggetto con l'obiettivo di distinguere i concetti di "politiche contabili" e "stime contabili", introducendo una definizione di stima contabile, in precedenza non prevista. Lo IAS 8 prevede, infatti, la definizione di "politiche contabili" e "cambiamento di stime contabili", ma nessuna definizione è invece prevista per "stima contabile". Le modifiche in esame definiscono le "stime contabili" come "importi monetari di bilancio soggetti ad incertezza di valutazione". Viene inoltre precisato che:

  • un cambiamento nella stima contabile che risulta da nuove informazioni o nuovi sviluppi non rappresenta una correzione di un errore;
  • gli effetti di un cambiamento in un input o in una tecnica di valutazione utilizzata per sviluppare una stima contabile rappresentano un cambiamento nelle stime contabili, qualora non derivino dalla correzione di errori di esercizi precedenti.

Modifiche allo IAS 12 "Deferred Taxes related to Assets and Liabilities arising from a single transaction"

Lo IAS 12 stabilisce ai paragrafi 15 e 24 che un'attività fiscale differita e una passività fiscale differita devono essere rilevate per tutte le differenze tassabili e deducibili, ad eccezione di alcuni casi specifici per i quali è prevista un'esenzione in sede di rilevazione iniziale. Applicando le modifiche in oggetto si restringe l'ambito di applicazione dell'esenzione, che non sarà più applicabile alle operazioni che, in sede di rilevazione iniziale, danno luogo a pari differenze temporanee tassabili e deducibili.

Fatta eccezione per il regolamento di omologazione del principio IFRS 17, per le altre modifiche in precedenza illustrate non si segnalano impatti per il Gruppo.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati, la cui applicazione decorre successivamente al 30 giugno 2023

Non vi sono principi omologati o modifiche la cui applicazione decorre successivamente al 30 giugno 2023.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC emanati dallo IASB/IFRIC, in attesa di omologazione

Si riepilogano di seguito i principi, le interpretazioni o modifiche che sono stati approvati dallo IASB, ma in attesa di omologazione.

Modifiche allo IAS 1 "Classification of Liabilities as Current or Non-current – Deferral of Effective Date"

In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti", al fine di chiarire che la classificazione delle passività, tra correnti e non correnti, dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata dapprima differita al 1° gennaio 2023, con le modifiche approvate dallo IASB in data 15 luglio 2020, per essere infine rinviata al 1° gennaio 2024, con le modifiche emanate il 31 ottobre 2022 "Passività non correnti con Covenants". Tale ultimo emendamento prevede che solo i covenant che un'entità è tenuta a rispettare alla data di rendicontazione o prima di tale data siano tali da influire sulla classificazione di una passività come corrente o non corrente. Viene inoltre richiesto di indicare in nota integrativa le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività non correnti con covenant possano diventare rimborsabili entro dodici mesi.

Modifiche all'IFRS 16 "Lease Liability in a Sale and Leaseback"

In data 22 settembre 2022 lo IASB ha emanato, in risposta ad una raccomandazione dell'IFRIC, le modifiche in oggetto, con la finalità di chiarire come un venditore-locatario debba effettuare la valutazione successiva delle passività in operazioni di vendita e leaseback che soddisfano i requisiti dell'IFRS 15 ai fini della contabilizzazione come vendita.

Tali modifiche entreranno in vigore per i periodi di rendicontazione annuale che iniziano il 1° gennaio 2024 o successivamente.

Modifiche allo IAS 12 "International Tax Reform – Pillar Two Model Rules"

In data 23 maggio 2023 lo IASB ha emanato tale emendamento, a seguito della pubblicazione da parte dell'OCSE, nel dicembre 2021, di una serie di norme concordate a livello internazionale (da più di 135 paesi che rappresentano oltre il 90% del PIL mondiale) volte a dirimere le problematiche fiscali derivanti dalla digitalizzazione dell'economia, attraverso le quali è stato introdotto un modello a due pilastri (c.d. Pillar One e Two). In particolare, il Pillar Two mira a porre un limite alla concorrenza fiscale introducendo un'aliquota fiscale minima globale del 15% in ciascuna giurisdizione in cui operano le grandi multinazionali. In linea generale, la Capogruppo sarà tenuta al versamento dell'eventuale imposta integrativa (c.d. top-up tax) per le controllate che operano in giurisdizioni a bassa tassazione (per le quali l'imposta corrente è inferiore alla soglia minima del 15%). L'imposta aggiuntiva sarà versata nella giurisdizione della Capogruppo. Date le perplessità emerse sulla contabilizzazione delle imposte differite connesse alla top-up tax, lo IASB ha introdotto:

  • un'eccezione obbligatoria temporanea per le entità che rilevano e divulgano informazioni sulle attività e passività fiscali differite relative alle imposte sul reddito del modello Pillar Two;
  • alcuni obblighi di informativa aggiuntivi mirati prima e dopo l'entrata in vigore della normativa.

La richiesta di applicare l'eccezione temporanea – e di comunicare di aver applicato l'eccezione – da parte dell'entità dovrà essere effettuata immediatamente dopo la pubblicazione delle modifiche e retrospettivamente in conformità allo IAS 8. Gli obblighi di informativa, diversi da quelli legati alla comunicazione da parte dell'entità di avvalersi dell'eccezione, sono richiesti per i periodi annuali che iniziano il 1° gennaio 2023 o dopo tale data (non vi è pertanto obbligo di disclosure nelle relazioni finanziarie intermedie).

Modifiche allo IAS 7 e all'IFRS 7 "Disclosure: Supplier Finance Arrangements"

In data 25 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato attraverso tale emendamento alcuni obblighi di informativa volti a migliorare la trasparenza degli accordi finanziari con i fornitori e i loro effetti sulle passività, sui flussi di cassa e sull'esposizione al rischio di liquidità di una società.

La mancata trasparenza sul contenuto dei citati accordi di finanziamento rappresenta un ostacolo ad una corretta analisi da parte degli investitori di una società.

Con le modifiche si mira ad integrare i requisiti già insiti nei principi contabili obbligando le società a fornire i termini e le condizioni degli accordi, le passività che fanno parte degli accordi con separata indicazione degli importi per i quali i fornitori hanno già ricevuto il pagamento, gli intervalli di scadenze di pagamento e le informazioni sul rischio di liquidità.

Tali modifiche entreranno in vigore per i periodi di rendicontazione annuale che iniziano il 1° gennaio 2024 o successivamente.

Dalle citate modifiche non si attendono impatti significativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Impatti della transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 "Contratti assicurativi"

Premessa

Il principio contabile IFRS 17 "Contratti assicurativi", applicabile dal 1° gennaio 2023, è stato emanato dallo IASB il 18 maggio 2017, per sostituire l'IFRS 4, con l'obiettivo di arrivare ad un unico principio sulle assicurazioni. L'IFRS 4, infatti, fermo restando la valutazione al fair value delle attività, rimandava ai modelli contabili previsti dalle singole giurisdizioni nazionali il criterio di valutazione delle passività, in attesa della finalizzazione del progetto IASB relativo ai contratti assicurativi, rendendo in tal modo difficile la comparazione tra bilanci.

L'IFRS 17 rappresenta pertanto l'evoluzione della normativa precedente, introducendo maggior trasparenza e uniformità nella rappresentazione dei contratti assicurativi e riducendo la soggettività nella redazione dei bilanci.

La versione dell'IFRS 17 approvata dallo IASB a maggio 2017 è stata oggetto di successive modifiche pubblicate il 25 giugno 2020 ed il 9 dicembre 2021.

L'omologazione è avvenuta con il Regolamento UE n. 2036/2021 del 19 novembre 2021, a sua volta modificato dal Regolamento UE n. 1491/2022 dell'8 settembre 2022, che ha introdotto alcune modifiche di portata limitata per la predisposizione delle informazioni comparative per la prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9. Si segnala che in fase di omologa, in linea con quanto auspicato dall'industria italiana ed europea, è stata introdotta la possibilità di esentare i contratti caratterizzati da mutualizzazione intergenerazionale e congruità dei flussi finanziari dall'applicazione dell'obbligo di raggruppamento in coorti annuali, non consentita dalla versione del principio approvata dallo IASB (c.d. "carve out option").

Ciò premesso, in linea con le disposizioni richieste dallo IAS 8 – ed in particolare dai paragrafi 30 e 31 – di seguito si forniscono le informazioni quali-quantitative utili per comprendere gli impatti sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica consolidata, correlati all'adozione del nuovo principio, che per il Gruppo Banco BPM riguarda sia le compagnie assicurative controllate (Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni) sia le compagnie assicurative collegate (Vera Vita e Vera Assicurazioni).

Preliminarmente per le società controllate viene fornita illustrazione delle principali scelte metodologiche adottate nell'applicazione del principio in esame e relative implementazioni.

Sono state altresì considerate le indicazioni dell'ESMA fornite nel Public Statement "Transparency on implementation of IFRS 17 Insurance Contract" del 13 maggio 2022, così come richiamate nel comunicato congiunto di Banca d'Italia, Consob e IVASS del 27 ottobre 2022 ("Bilancio IAS/IFRS al 31/12/2022 – Informativa sulla transizione all'IFRS 17 e all'IFRS 9") e nella successiva comunicazione dell'ESMA stessa del 28 ottobre 2022 ("European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports").

Sintesi del principio ed informazioni sulla progettualità del Gruppo per le compagnie assicurative controllate

Per le compagnie di assicurazione, l'adozione dell'IFRS 17 rappresenta il cambiamento più significativo in tema di requisiti contabili dopo l'applicazione iniziale dei principi contabili internazionali, dal momento che ha richiesto un'ampia rivisitazione dei criteri di rappresentazione in bilancio del business assicurativo – sia vita che danni -– e delle metodologie di misurazione delle passività ad esso collegate.

In particolare, i modelli contabili proposti dal principio hanno determinato un cambiamento fondamentale rispetto alle precedenti politiche contabili, con particolare riferimento ai seguenti aspetti critici:

  • concetto di ricavo assicurativo;
  • tempistica di rilevazione delle perdite derivanti da contratti onerosi;
  • maggior complessità dei processi di misurazione, dei requisiti quantitativi, della determinazione delle ipotesi attuariali e finanziarie, dei requisiti di informativa e di analisi dei risultati;
  • disallineamento con le grandezze utilizzate per la misurazione del capitale regolamentare.

Mirando ad introdurre una maggiore trasparenza e chiarezza informativa verso gli stakeholders, l'IFRS 17 definisce i principi da applicare per il riconoscimento, la valutazione e la contabilizzazione di tutti i contratti assicurativi e riassicurativi e stabilisce:

  • una definizione univoca del contratto di assicurazione;
  • uno standard coerente per la contabilizzazione;
  • un modello di valutazione uniforme per tutti i tipi di contratti;
  • degli standard di reporting coerenti per l'attivo e il passivo delle compagnie.

Alla luce di quanto sopra illustrato, nel mese di luglio 2022, le compagnie controllate dal Gruppo - Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni - hanno avviato il progetto di implementazione del principio contabile in esame.

Il progetto, che ha coinvolto trasversalmente numerose strutture operative delle compagnie, è stato articolato in diversi cantieri, al fine di completare nel corso del 2023 l'adeguamento di tutti processi contabili ed amministrativi necessari alla produzione dei dati e dell'informativa richiesta dall'IFRS 17.

In maggior dettaglio, i cantieri sono stati così definiti:

  • workstream metodologico contabile: trattasi del cantiere finalizzato a definire le scelte metodologiche degli aspetti chiave del principio, declinate in apposita documentazione tecnica. In tale ambito, è stato altresì definito il framework contabile di riferimento, con particolare riguardo all'identificazione del piano dei conti e allo sviluppo delle scritture contabili;
  • workstream sviluppi IT: trattasi del cantiere dedicato all'adeguamento delle procedure informatiche ai nuovi requisiti del principio che ha interessato il motore attuariale life, il motore attuariale non life, il datawarehouse, il motore IFRS 17, il sistema di contabilità e bilancio;
  • workstream modello operativo target: tale filone progettuale ha avuto l'obiettivo di disegnare il nuovo processo end to end di valutazione IFRS 17, con identificazione dei ruoli, delle responsabilità e dei tempi per l'effettuazione delle diverse attività;
  • workstream parallel run e transition: tale cantiere ha elaborato paralleli di produzione dei dati per la predisposizione dei dati necessari per i saldi di apertura e per quelli comparativi per l'esercizio 2022.

Nel corso del secondo semestre del 2022 è stato inoltre avviato uno specifico cantiere avente la finalità di identificare gli impatti e definire le regole per la rappresentazione delle grandezze patrimoniali ed economiche IFRS 17 nel bilancio consolidato del Gruppo, con particolare riferimento alla determinazione del Contractual Service Margin a livello consolidato.

Interazione tra i principi IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative controllate

Con riferimento alla valutazione delle attività e passività detenute dalle compagnie assicurative consolidate, si deve premettere che il Gruppo non si è potuto avvalere della possibilità di differire l'IFRS 9 al 1° gennaio 2023, con applicazione contestuale con l'IFRS 17, in quanto tale facoltà era riservata ai conglomerati finanziari.

Al riguardo si rappresenta che, in base ai Regolamenti (UE) n. 1988/2017 e n. 2097/2020, per le entità che svolgono prevalentemente attività assicurativa - compreso il settore assicurativo di un conglomerato finanziario rientrante nell'ambito di applicazione della Direttiva 2002/87/CE – sarebbe stato consentito di rinviare al 1° gennaio 2023 l'applicazione dell'IFRS 9 (cosiddetto "deferral approach") in sostituzione dello IAS 39, al fine permetterne un'applicazione contestuale con il nuovo standard assicurativo IFRS 17, garantendo in tal modo una rappresentazione più coerente tra gli impatti economici e patrimoniali delle passività assicurative e quelli delle correlate attività finanziarie, secondo le previsioni del nuovo standard.

Avendo il Gruppo ricevuto comunicazione dello status di conglomerato finanziario in data 7 marzo 2023, la valutazione delle attività e delle passività finanziarie detenute dalle compagnie assicurative del Gruppo è avvenuta in base all'IFRS 9 fin dalla data del primo consolidamento (1° luglio 2022).

Per completezza di informativa di seguito si fornisce illustrazione della classificazione degli strumenti finanziari detenuti dalle compagnie assicurative:

  • i titoli di debito sono pressoché interamente classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • le azioni e le quote di OICR figurano nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" con impatto a conto economico, non avvalendosi della facoltà di ricorrere alla designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva per gli strumenti azionari;
  • le passività relative ai contratti assicurativi di ramo III (unit linked) sono iscritte nel portafoglio delle "Passività finanziarie designate al fair value", con l'obiettivo di garantire un trattamento contabile coerente con gli investimenti sottostanti, principalmente rappresentati da quote di OICR.

Per ulteriori dettagli sui criteri di iscrizione e valutazione dei citati strumenti finanziari si fa rinvio a quanto illustrato nella parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022, cui si fa rinvio.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, si deve precisare che, con la prima applicazione dell'IFRS 17, non si sono quindi registrati impatti sulla classificazione e misurazione degli strumenti finanziari; parimenti non risulta applicabile la disciplina prevista dai paragrafi C28B-C28E dell'IFRS 17 (c.d. classification overlay) – introdotta dal Regolamento (UE) n.1491 dell'8 settembre 2022 – che consente, per i periodi comparativi IFRS 17, di applicare le regole IFRS 9 per la classificazione e la misurazione delle attività finanziarie collegate alle passività assicurative, fatta eccezione per le regole dell'impairment.

Illustrazione dei principali aspetti relativi all'IFRS 17 e scelte metodologiche adottate dalle compagnie assicurative controllate dal Gruppo

Di seguito si fornisce illustrazione degli aspetti tecnici ritenuti maggiormente rilevanti per l'applicazione del principio IFRS 17 e le principali opzioni e scelte metodologiche effettuate dal Gruppo, per le quali non è possibile escludere possibili futuri affinamenti.

Definizione di contratto assicurativo ed individuazione della componente di investimento

L'IFRS 17 si applica ai contratti rientranti nel seguente perimetro:

  • contratti assicurativi emessi, inclusi i contratti di riassicurazione;
  • contratti di riassicurazione detenuti; e

• contratti di investimento con elementi di partecipazione discrezionali emessi, purché l'entità emetta anche contratti assicurativi.

Un contratto assicurativo è definito come quel contratto in base al quale una delle parti (l'emittente) accetta un "rischio assicurativo significativo" da un'altra parte (l'assicurato), concordando di indennizzare l'assicurato nel caso in cui lo stesso subisca danni conseguenti a uno specifico evento futuro incerto (l'evento assicurato).

Il principio IFRS 17 ripropone quindi la definizione di "contratto assicurativo" presente nell'IFRS 4. Le linee guida per l'individuazione della presenza del "rischio assicurativo significativo" stabiliscono, tuttavia, che questo debba essere basato sul valore attuale dei flussi di cassa potenziali di un determinato contratto, anziché sul valore assoluto. L'IFRS 17 richiede inoltre di separare nel contratto assicurativo primario la componente di investimento distinta, solamente nel caso in cui siano rispettati contemporaneamente i seguenti requisiti:

  • la componente di investimento e la componente assicurativa non sono strettamente interconnesse. Le due componenti sono strettamente interconnesse se l'entità non è in grado di valutare una componente senza prendere in considerazione l'altra, in quanto il valore di una componente varia in funzione dell'altra, oppure se l'assicurato non può beneficiare di una componente se l'altra non è presente; e
  • un contratto avente termini equivalenti è venduto, o potrebbe essere venduto, separatamente sullo stesso mercato o nella stessa giurisdizione da entità che emettono contratti assicurativi o da altre parti.

La componente di investimento separata deve essere assoggettata alla disciplina del principio IFRS 9, a meno che si tratti di contratto di investimento con elementi di partecipazione discrezionali rientrante nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17.

Con riferimento alla classificazione dei contratti assicurativi, sia lato danni che lato vita, il Gruppo non ha ritenuto di modificarne il perimetro, rispetto alle valutazioni condotte in base al precedente principio IFRS 4. Pertanto, l'ambito di applicazione include tutti i contratti dei rami danni e vita, fatta eccezione per i prodotti di ramo III rappresentati dalle Unit Linked per le quali non è stato individuato un rischio assicurativo significativo.

Con riferimento alla separazione delle componenti del contratto assicurativo riferite al ramo vita, sulla base di un'analisi qualitativa, il Gruppo ritiene necessario attivare la procedura di unbundling alle tariffe Multiramo. Di conseguenza, la componente di Ramo I - ossia la componente di investimento con elementi di partecipazione discrezionale - è contabilizzata secondo quanto previsto dal principio IFRS 17, mentre la componente di Ramo III Unit linked - componente Investimento - sarà contabilizzata secondo il principio IFRS 9.

Identificazione dei limiti contrattuali (cosiddetti "contract boundaries")

Determinato il perimetro dei contratti che ricadono nell'ambito IFRS 17, il principio prevede che vengano determinati i limiti contrattuali entro i quali considerare i flussi di cassa, ai fini della valutazione delle passività della compagnia. Si tratta, quindi, di definire se un'opzione contrattuale debba essere considerata nella proiezione dei flussi di cassa sin dall'emissione del contratto oppure se la stessa sia tale da generare un nuovo gruppo di contratti. Le compagnie del Gruppo, in continuità con logiche di calcolo attuariali già utilizzate, ritengono di includere nei "contract boundaries", e quindi nella proiezione dei flussi di cassa, tutti i premi futuri e le opzioni dipendenti da decisioni dell'assicurato, laddove non sia presente la facoltà della compagnia di riprezzarli o di rifiutare l'esercizio dell'opzione. A titolo di esempio, sulla base delle attuali analisi, i differimenti automatici e i versamenti aggiuntivi rientrano nei limiti contrattuali; al riguardo si precisa che, per i contratti dei rami danni per i quali sia prevista l'opzione di tacito rinnovo, i flussi di cassa vengono valutati fino alla prima scadenza contrattuale, dal momento che, per entrambe le controparti, c'è la facoltà di disdire o di recedere dal rinnovo del contratto.

Livello di aggregazione (unit of account): raggruppamenti di contratti

L'IFRS 17 prevede che, in sede di rilevazione iniziale, i contratti assicurativi debbano essere aggregati in gruppi di contratti e che le disposizioni relative alla loro rilevazione, misurazione e presentazione in bilancio debbano essere applicate al gruppo di contratti.

Il livello di aggregazione non è quindi un concetto meramente astratto, ma influenza direttamente la capacità delle imprese di aggregare i contratti al fine di procedere alla loro rilevazione iniziale e misurazione successiva. Il livello di aggregazione è rilevante ai fini dell'identificazione dei contratti onerosi, con la conseguenza di dover rilevare le perdite attribuibili ai contratti fin dall'inizio (cosiddetto "onerous contract test").

Il livello di aggregazione è determinato in funzione della seguente gerarchia di raggruppamento:

  • portafoglio: trattasi di un gruppo di contratti soggetti a rischi simili e gestiti insieme come un singolo pool;
  • coorti: trattasi di una segmentazione dei portafogli sulla base della data di rilevazione iniziale del contratto;
  • "buckets" di profittabilità: trattasi di un'ulteriore divisione di ogni coorte, a seconda della profittabilità attesa al momento della rilevazione iniziale del contratto, in funzione dei seguenti tre bucket:
    • contratto oneroso che si ritiene non profittevole, e quindi oneroso, al momento della rilevazione iniziale;
    • contratto profittevole al momento della rilevazione iniziale che non presenta un rischio significativo di diventare oneroso in futuro;
    • restante fattispecie, ossia contratto profittevole che presenta un rischio significativo di diventare oneroso in futuro.

L'IFRS 17 prescrive che un'entità non possa includere contratti emessi a più di un anno di distanza nello stesso gruppo. Pertanto, ogni portafoglio deve essere disaggregato in coorti annue o coorti comprendenti periodi inferiori all'anno. Come riportato in premessa, in sede di omologazione da parte della Commissione europea con Regolamento UE n. 2036/2021, il testo dell'IFRS 17 è stato emendato al fine prevedere la possibilità di non applicare il requisito delle coorti annue (c.d. carve-out option).

Alla luce di quanto sopra illustrato, per Banco BPM Vita l'aggregazione in gruppi di contratti avviene secondo le seguenti caratteristiche: prodotti inclusi nella stessa Gestione Separata, componente di Ramo I dei prodotti Multiramo e prodotti di puro rischio (es. Temporanee caso morte - TCM).

Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti Multiramo o collegati ad una Gestione Separata, si è deciso di esercitare l'opzione di non applicare il requisito della coorte annuale ("Carve Out option"), così come previsto dal Regolamento di omologazione dell'IFRS 17 a livello europeo, e quindi di aggregare queste tipologie contrattuali solo con riguardo al concetto di rischi simili e gestiti insieme ed all'appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.

Per i prodotti di Banco BPM Assicurazioni si ritiene che la relativa forma legale rispecchi anche la sostanza, giudicando pertanto ragionevole classificare un contratto che prevede la combinazione di più garanzie in base al rischio prevalente dello stesso. Sulla base di queste considerazioni, sono stati individuati i seguenti portafogli di contratti assicurativi: Veicoli, Reddito, Casa, Incendio, Infortuni, Malattia.

Modelli contabili per la valutazione delle passività assicurative

L'IFRS 17 prevede tre metodologie di valutazione dei contratti assicurativi applicabili alle diverse linee di Business.

Il Building Block Approach (BBA) è il metodo standard di valutazione dei contratti assicurativi strutturato su un approccio a blocchi in base al quale, al momento della sottoscrizione del contratto1 , la passività assicurativa è pari alla somma algebrica del valore attuale dei flussi di cassa contrattuali attesi sulla base di un opportuno tasso di sconto (Present Value of Future Cash Flow – PVFCF), dell'aggiustamento per tenere conto dei rischi non finanziari correlati all'incertezza nella realizzazione dei flussi di cassa (Risk Adjustment – RA) e del margine economico atteso (Contractual Service Margin - CSM). Tale modello è applicabile a tutti i contratti assicurativi ad eccezione di quelli con elementi di partecipazione diretta per i quali viene applicato il modello "Variable Fee Approach" o di quelli misurati in base alla metodologia semplificata del "Premium Allocation Approach".

La misurazione successiva della passività richiede una valutazione dei suddetti elementi, al fine di riflettere le variazioni tra le stime iniziali e quelle in essere alla data di reporting. In particolare:

  • le variazioni del valore attuale dei flussi di cassa, derivanti da modifiche nel tasso di attualizzazione utilizzato, comportano il corrispondente adeguamento dei primi con contropartita nel conto economico o, qualora ci avvalga della cosiddetta "Opzione OCI" (Other Comprehensive Income), nel prospetto della redditività complessiva;
  • le variazioni nella stima delle passività relative a servizi futuri determinano un adeguamento del CSM, da rilasciare a conto economico in base all'unità di copertura ("coverage unit");
  • le variazioni derivanti dalla differenza tra i flussi di cassa attesi per il periodo, rilevati tra i ricavi per servizi assicurativi, e quelli effettivamente sostenuti nel medesimo periodo, rilevati nei costi per servizi assicurativi, hanno un impatto sul conto economico dell'esercizio.

Il Premium Allocation Approach (PAA) è una metodologia opzionale semplificata prevista dalla normativa per i contratti con durata temporanea, con copertura pari o inferiore a 12 mesi o, a determinate condizioni, anche a contratti di maggior durata. Con tale approccio viene rilevata un'unica passività, senza alcuna distinzione delle componenti previste nel modello BBA, denominata Liability for Remaining Coverage (LRC), che viene sistematicamente rilasciata a conto economico secondo la durata contrattuale, in modo del tutto assimilabile a quanto avviene per la riserva premi sulla base dell'IFRS 4.

Il Variable Fee Approach (VFA) è il modello di misurazione obbligatorio previsto per contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta, ossia dei contratti che, sulla base di un elemento di partecipazione sottostante, forniscono un significativo beneficio addizionale al verificarsi dell'evento assicurato (ad esempio, contratti legati alle Gestioni Separate). Il modello in esame è strutturato per blocchi, in linea con quanto illustrato per il modello standard: in tal caso, il CSM rappresenta il corrispettivo (fee) per il servizio di gestione finanziaria prestato dalla compagnia. In base a tale modello, eventuali variazioni nella stima del CSM, che derivino dalla performance degli attivi finanziari sottostanti e quindi dovute a variabili di mercato, determinano una variazione del CSM stesso, senza comportare impatti diretti sul conto economico o sul prospetto della redditività complessiva come invece accade per il modello BAA.

Alla luce di quanto sopra illustrato, Banco BPM Vita ricorre ai seguenti modelli valutativi:

  • Variable Fee Approach, per tutti i contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta, previa verifica dei criteri di eleggibilità;
  • Premium Allocation Approach per la Unit of Account dedicata ai prodotti danni mono annuali in run off (prodotti malattia e infortuni);
  • Building Block Approach per i restanti portafogli.

Per il business di Banco BPM Assicurazioni l'approccio privilegiato è quello del Premium Allocation Approach, per i contratti monoannuali nonché per i contratti pluriennali a seguito della verifica, con esito positivo, dell'eleggibilità. In caso di esito negativo del test di eleggibilità per le fattispecie pluriennali la Compagnia si riserva l'utilizzo del modello generale.

1 In particolare, il paragrafo 25 prevede che la data di riconoscimento iniziale del contratto sia: la data del premio, la data di prima decorrenza oppure la data in cui il contratto diventa oneroso.

Input e parametri su modelli di valutazione

Tasso di sconto

Come in precedenza illustrato, la valutazione della passività assicurativa è basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi, in funzione di un tasso di sconto ritenuto adeguato per riflettere il valore temporale del denaro ed il rischio finanziario, qualora quest'ultimo non sia già incorporato nelle stime dei flussi di cassa.

I tassi di sconto devono:

  • riflettere il valore temporale del denaro, le caratteristiche dei flussi finanziari e le caratteristiche di liquidità dei contratti assicurativi;
  • essere coerenti con i prezzi correnti di mercato osservabili (se ve ne sono) degli strumenti finanziari i cui flussi finanziari hanno caratteristiche corrispondenti a quelle dei contratti assicurativi, per esempio, in termini di scadenze, valuta e liquidità; e
  • escludere l'effetto di fattori che, pur influenzando i prezzi di mercato osservabili, non influenzano i flussi finanziari futuri dei contratti assicurativi.

L'approccio utilizzato dal Gruppo per la definizione del tasso di sconto è basato su un approccio bottom up, in base al quale la curva di sconto è determinata a partire da una curva risk-free (liquid risk-free yield curve), a cui viene applicato un aggiustamento per il premio di liquidità dei contratti assicurativi, in grado di riflettere le differenze tra le caratteristiche di liquidità degli strumenti finanziari che sono alla base dei tassi osservati sul mercato e le caratteristiche di liquidità dei contratti assicurativi oggetto di valutazione.

Risk Adjustment

Come già rappresentato, un ulteriore blocco per la determinazione della passività finanziaria è il cosiddetto "Risk Adjustment", ossia l'aggiustamento non finanziario che rappresenta, nella sostanza, la remunerazione che l'entità richiede per assumersi il rischio derivante dall'incertezza circa l'importo e la tempistica dei flussi di cassa. I rischi coperti dall'aggiustamento in esame sono il rischio assicurativo e gli altri rischi non finanziari, come il rischio di estinzione anticipata o il rischio di costo.

Tenuto conto che il principio contabile IFRS 17 non definisce una specifica metodologia di calcolo, il Gruppo ha ritenuto adeguato stimare il Risk Adjustment facendo ricorso ad un approccio di tipo Value At Risk (VAR).

Pattern di rilascio del CSM (Coverage Unit)

Il Contractual Service Margin rappresenta il profitto atteso dai contratti assicurativi in portafoglio ed è stimato per differenza tra i flussi di cassa spettanti all'entità (premi) ed il complesso degli oneri contrattuali assunti, comprensivo dell'aggiustamento per il rischio. La suddetta marginalità sarà riconosciuta a conto economico lungo l'intero periodo in cui viene prestata la copertura assicurativa; nessun profitto è quindi contabilizzato alla data di rilevazione iniziale dei contratti in quanto relativo a servizi assicurativi che saranno forniti in futuro. Il rilascio del CSM è basato sulla definizione delle unità di copertura (coverage unit), le quali sono determinate identificando per ciascun contratto la quantità di servizio fornita all'assicurato e la durata attesa del gruppo di contratti.

Nel caso in cui il CSM assuma valori negativi, al momento di prima rilevazione o anche successivamente in caso di variazioni avverse nella redditività attesa, la perdita implicita derivante dal contratto assicurativo deve essere rilevata integralmente a conto economico.

Nella metodologia implementata dalle compagnie del Gruppo il rilascio del CSM è basato su un pattern definito considerando le somme assicurate per i prodotti TCM (Temporanea Caso Morte) e CPI (Credit Protection Insurance) e sulle riserve matematiche per gli altri prodotti.

Ricavi e costi finanziari e opzioni contabili adottate per mitigare disallineamenti contabili

Il principio contabile IFRS 17 richiede all'entità di effettuare una scelta di politica contabile in merito alla disaggregazione dei ricavi e dei costi finanziari di assicurazione tra il prospetto di conto economico e quello della redditività complessiva. In maggior dettaglio le opzioni consentite dal citato principio (paragrafi 88, 89, 90) consentono di rilevare in contropartita della redditività complessiva (opzione OCI), anziché a conto economico, una porzione dei costi e dei ricavi di natura finanziaria relativi a contratti assicurativi. Tale scelta è finalizzata a ridurre eventuali disallineamenti contabili conseguenti ai diversi modelli valutativi previsti dall'IFRS 17 per i contratti assicurativi e dall'IFRS 9 per gli investimenti sottostanti i suddetti contratti. In maggior dettaglio:

• per i contratti contabilizzati con i modelli BBA o PAA, il principio IFRS 17 consente di rilevare eventuali variazioni delle passività assicurative derivanti da modifiche nei tassi di attualizzazione in contropartita del prospetto della redditività complessiva, rilevando nel conto economico gli effetti del riversamento del tasso di attualizzazione identificato in fase di prima rilevazione (c.d. tasso "locked-in");

• per contratti contabilizzati con il modello VFA, il principio prevede, nella sostanza, che la redditività finanziaria netta derivante dalla differenza tra la valutazione al fair value degli attivi sottostanti i contratti assicurativi e la rivalutazione delle passività assicurative sia rilevata nel prospetto della redditività complessiva, con un effetto nullo sul conto economico. Tale approccio, detto anche "mirroring approach," ha sostituito la pratica contabile dello shadow accounting prevista dall'IFRS 4, anch'essa finalizzata a ridurre il mismatching contabile conseguenti a differenti criteri di valutazione tra passività assicurative e correlate attività finanziarie, così come rappresentato nel successivo paragrafo "15. Attività e passività assicurative" della sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Al fine di ridurre i potenziali disallineamenti contabili e relativa volatilità di conto economico, il Gruppo ha deciso di ricorrere all'opzione OCI per tutti i portafogli di contratti assicurativi.

Determinazione del CSM a livello consolidato

In linea teorica, per i gruppi al cui interno coesistono entità emittenti contratti assicurativi ed entità collocatrici degli stessi, la determinazione del CSM a livello consolidato deve avvenire secondo un diverso binario di calcolo rispetto a quello che sarebbe seguito per il CSM del bilancio d'esercizio IAS/IFRS delle compagnie assicurative, qualora richiesto. Tale circostanza è richiamata dalla comunicazione dell'ESMA del 28 ottobre 2022, citata in premessa, che sottolinea l'importanza che i requisiti di consolidamento IFRS 10 debbano essere applicati in modo consistente a tutte le operazioni infragruppo, comprese quelle rientranti nel perimetro dell'IFRS 17, al fine di garantire la corretta applicazione del nuovo principio nel bilancio consolidato. Nello specifico, ESMA segnala che nel caso in cui le banche del gruppo distribuiscano i prodotti assicurativi, il CSM a livello consolidato spesso differirà da quello assicurativo.

L'esigenza di determinare un CSM a livello consolidato è rilevante per il Gruppo Banco BPM in quanto la Capogruppo distribuisce i prodotti assicurativi delle compagnie controllate, addebitando a queste ultime le commissioni di collocamento. Nell'ambito del processo di consolidamento, a fronte dell'elisione delle commissioni infragruppo addebitate alle compagnie di assicurazione, risulta necessario effettuare un aggiustamento per considerare i costi effettivamente sostenuti dalla Capogruppo per l'attività distributiva delle polizze. Tale operazione può quindi comportare la rilevazione di un CSM consolidato differente rispetto a quello che sarebbe calcolato nei bilanci delle singole compagnie, nella misura in cui i costi sostenuti dal Gruppo verso terze economie risultino divergere rispetto alle provvigioni di collocamento pagate dalle compagnie alla rete distributiva bancaria.

Tenuto conto di quanto sopra illustrato, la scelta del Gruppo è quella di calcolare, in prima istanza, il CSM a livello di singole compagnie assicurative e, successivamente, determinare il CSM di Gruppo mediante adeguate rettifiche in sede di consolidamento. A tal fine, i costi effettivi sostenuti dal Gruppo sono stimati sulla base di un "Cost/income ratio", determinato secondo metriche gestionali, in funzione dell'osservazione storica dei costi effettivi di distribuzione sostenuti dalle reti del Gruppo rispetto alle provvigioni corrisposte alle compagnie assicurative del Gruppo, distinti per categorie omogenee di polizze e modelli distributivi. I suddetti driver gestionali sono altresì considerati al fine di individuare costi rappresentati dalle spese per il personale, dalle altre spese amministrative, dalle rettifiche nette di valore su attività materiali da riclassificare nella voce di bilancio consolidata relativa al risultato della gestione assicurativa.

Presentazione e prospetti contabili

Il principio IFRS 17 introduce nuove logiche per la determinazione della redditività delle compagnie assicurative, anche al fine di perseguire una maggiore comparabilità dell'informativa finanziaria, con un conseguente impatto sui prodotti assicurativi e sulla modalità di misurazione delle performance delle compagnie assicurative, basate sulla marginalità del prodotto (CSM) da rilevare in funzione dei servizi forniti rispetto all'attuale aggregato della raccolta premi.

In particolare, nel prospetto di conto economico le voci dei "Premi netti" e del "Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa" sono state sostituite dalle voci "Risultato dei servizi assicurativi" e "Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa".

Il principio IFRS 17 introduce, infatti, una rappresentazione separata delle due componenti che contribuiscono alla redditività del business assicurativo:

  • il margine assicurativo esposto nella voce "Risultato dei servizi assicurativi" pari alla differenza tra:
    • i ricavi assicurativi: principalmente rappresentati dalle spese che ci si attende di sostenere nel corso dell'esercizio, dall'evoluzione della passività per l'aggiustamento esplicito per il rischio, nonché dall'attribuzione all'esercizio di una quota del CSM in ragione dei servizi prestati;

  • i correlati costi principalmente rappresentati dall'ammontare delle spese per servizi assicurativi effettivamente sostenuti nell'esercizio in corso (sinistri), dalle provvigioni ed altre spese di acquisizione, dalle perdite per contratti onerosi.
  • il margine correlato alle componenti finanziarie è invece esposto nella voce "Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa". Trattasi, in particolare, degli interessi maturati nell'esercizio per effetto del valore temporale del denaro, degli effetti correlati alle variazioni del valore temporale del denaro e dei rischi finanziari dei contratti assicurativi, delle variazioni di fair value delle attività sottostanti ai contratti assicurativi emessi valutati con l'approccio VFA, diversi da quelli rilevati nel prospetto della redditività complessiva per effetto dell'opzione OCI.

A livello di disclosure, il principio richiede diversi prospetti di movimentazione dell'esercizio delle singole componenti costituenti le passività assicurative.

A tal proposito si deve segnalare che i nuovi requisiti di presentazione dei risultati del business assicurativo e relativa disclosure risultano essere incorporati nella Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", dall'8° aggiornamento del 17 novembre 2022. I suddetti requisiti informativi tengono conto delle disposizioni emanate da IVASS con riferimento al bilancio assicurativo, mediante rinvio al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022.

Modalità di transizione al nuovo Principio

Come indicato in premessa, l'IFRS 17 è divenuto obbligatoriamente applicabile a partire dai bilanci con inizio dal 1° gennaio 2023. La data di transizione è identificata con l'inizio del periodo d'esercizio immediatamente precedente a quello di prima applicazione (ossia il 1° gennaio 2022).

Ai fini della transizione, l'IFRS 17 prevede l'applicazione di tre differenti approcci, adottabili sulla base della disponibilità delle informazioni storiche:

  • approccio retrospettivo completo (cosiddetto "full retrospective approach"). Tale approccio prevede che i contratti presenti in portafoglio siano contabilizzati come se le regole introdotte fossero sempre state in vigore fin dalla data di stipula degli stessi;
  • approccio semplificato (cosiddetto "modified retrospective approach"), laddove l'approccio completo non sia praticabile. Tale metodo introduce una serie di semplificazioni con riferimento alla stima del CSM, al livello di aggregazione dei contratti, all'utilizzo delle coorti annuali ed ai tassi di sconto da utilizzare. Ad ogni modo, l'obiettivo di tale metodo è quello di determinare un CSM alla data di prima rilevazione del contratto e ricostruire il suo valore alla data di transizione;
  • approccio del fair value. Tale metodo di transizione si basa sulla possibilità di calcolare il CSM alla data di transizione come differenza tra il fair value del gruppo di contratti assicurativi - determinato secondo le logiche previste dal Principio IFRS 13 - e il cosiddetto "fulfillment cash flows" alla data di transizione, pari alla somma tra il "Present Value of Future Cash Flow – PVFCF" ed il "Risk Adjustment – RA". Tale metodo non prevede pertanto la ricostruzione dei valori storici del contratto a partire dalla data di sottoscrizione, basandosi sui soli dati disponibili alla data di transizione.

Il principio IFRS 17 disciplina anche la fattispecie dell'acquisizione di contratti assicurativi nell'ambito di un'aggregazione aziendale avvenuta successivamente alla data di transizione. Per tale fattispecie, applicabile al Gruppo, l'IFRS 17 prevede che la rilevazione iniziale dei contratti assicurativi, e di conseguenza del margine dei servizi contrattuali (CSM), debba essere riferita alla data della transazione dell'aggregazione aziendale.

Considerato che l'acquisizione delle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni è avvenuta in data 1° luglio 2022, per i contratti assicurativi emessi dalle stesse la data di rilevazione iniziale secondo quanto previsto dal principio IFRS 17 è il 1° luglio 2022. Il metodo di transizione adottato per la stima del CSM è il Fair value Approach, in coerenza con quanto rilevato nel processo di "Purchase Price Allocation - PPA" ai sensi del principio IFRS 3.

Gli effetti della prima applicazione dell'IFRS 17 per il Gruppo

Per il Gruppo Banco BPM l'adozione del principio IFRS 17 ha avuto un impatto sia diretto, conseguente alla valutazione dei contratti assicurativi emessi dalle compagnie assicurative del Gruppo - Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni - sia indiretto correlato alla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni di collegamento detenute nelle compagnie assicurative Vera Vita e Vera Assicurazioni e delle loro rispettive controllate Vera Financial e Vera Protezione.

Per i principali approcci metodologici e politiche contabili adottate dal Gruppo per la misurazione dei contratti assicurativi emessi dalle compagnie controllate si fa rinvio a quanto in precedenza illustrato.

Con riferimento alle compagnie collegate – Vera Vita e Vera Assicurazioni - si deve precisare che il progetto di transizione è stato guidato dalle rispettive Capogruppo; i relativi impatti comunicati dalle suddette compagnie sono stati considerati dal Gruppo nell'ambito della valutazione a patrimonio netto delle relative quote partecipative. Per tali società la rideterminazione dei saldi, oltre a costituire la data di prima applicazione dell'IFRS 17, rappresenta anche la data di prima applicazione del principio IFRS 9 in sostituzione dello IAS 39. Al riguardo si precisa che Vera Vita e Vera Assicurazioni si sono infatti avvalse del c.d. "Deferral Approach", in virtù del quale le attività e le passività finanziarie potevano continuare ad essere rilevate in bilancio ai sensi dello IAS 39, fino all'entrata in vigore dell'IFRS 17. Nell'applicazione del metodo del patrimonio netto, il Gruppo Banco BPM, ha quindi mantenuto i principi contabili applicati dalle collegate assicurative, avvalendosi dell'esenzione temporanea concessa dallo IAS 28 fino al 31 dicembre 2022.

Impatti della transizione all'IFRS 17

In base a quanto previsto dal principio contabile IFRS 17, l'applicazione è stata effettuata in modo retrospettivo mediante rideterminazione dei saldi comparativi. La data di transizione (First Time Adoption - FTA) al principio contabile è infatti il 1° gennaio 2022, che rappresenta l'inizio del periodo immediatamente precedente la data di applicazione iniziale obbligatoria dell'IFRS 17 (ovvero il 1° gennaio 2023). Con specifico riferimento alle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, considerato che l'acquisizione del controllo è avvenuto in data 1° luglio 2022, la transizione al principio contabile IFRS 17 è stata effettuata a partire da tale data, in considerazione dell'interazione con il processo di Purchase Price Allocation e delle conseguenti problematiche operative, della marginale contribuzione economica delle compagnie in oggetto nel primo semestre 2022, nonché alla luce di quanto illustrato in maggior dettaglio nel precedente paragrafo "Modalità di transizione al nuovo Principio".

Alla data di transizione, l'applicazione dell'IFRS 17 ha avuto un impatto sul patrimonio netto consolidato complessivamente positivo per 31,0 milioni; tenuto conto dei risultati e delle riserve dell'esercizio 2022, rideterminati in base all'IFRS 17, l'impatto sul patrimonio netto al 31 dicembre 2022 è complessivamente positivo per 246,2 milioni. Detto impatto si riferisce per 47,6 milioni alle compagnie controllate e per 198,6 milioni alle compagnie collegate.

(dati in migliaia di euro) Compagnie
assicurative
controllate
Compagnie
assicurative
collegate (*)
Totale
Impatto sul patrimonio netto consolidato FTA (22.810) 53.833 31.023
Voce 120. Riserve da valutazione - 1.237 1.237
- di cui: nuovo criterio di valutazione passività assicurative - 1.237 1.237
Voce 150. Riserve (22.810) 52.596 29.786
- di cui: nuovo criterio di valutazione passività assicurative 15.625 52.596 68.221
- di cui: cancellazione del VoBA (38.435) - (38.435)
Impatto relativo all'esercizio 2022 70.442 144.760 215.202
Voce 120. Riserve da valutazione 66.484 166.260 232.744
- di cui: nuovo criterio di valutazione passività assicurative 66.484 166.260 232.744
Voce 200. Utile (perdita) d'esercizio 3.958 (21.500) (17.542)
- di cui: nuovo criterio di valutazione passività assicurative 814 (21.500) (20.686)
- di cui: cancellazione del VoBA 3.144 - 3.144
Impatto sul patrimonio netto consolidato al 31
dicembre 2022
47.632 198.593 246.225
Riepilogo impatti per causale 47.632 198.593 246.225
Nuovo criterio di valutazione passività assicurative 82.923 198.593 281.516
Cancellazione del VoBA (35.291) - (35.291)
Riepilogo impatti per voce di bilancio 47.632 198.593 246.225
Voce 120. Riserve da valutazione 66.484 167.497 233.981
Voce 150. Riserve (22.810) 52.596 29.786
Voce 200. Utile (perdita) d'esercizio 3.958 (21.500) (17.542)

(*) Per le compagnie assicurative collegate la prima applicazione dell'IFRS 17 è stata contestuale a quella dell'IFRS 9.

Come evidenziato nella tabella sopra riportata, l'impatto complessivo sul patrimonio netto al 1° gennaio 2023 dipende dall'effetto congiunto tra il nuovo criterio di misurazione delle passività assicurative (+281,5 milioni), e lo storno delle attività immateriali rappresentate dal VoBA (-35,3 milioni).

In maggior dettaglio, il differente criterio di valutazione delle passività finanziarie consegue alla cancellazione delle riserve tecniche e delle altre componenti patrimoniali calcolate in base all'IFRS 4 ed all'iscrizione del nuovo valore delle passività assicurative calcolate ai sensi dell'IFRS 17 (Present Value of Future Cash Flow – PVFCF, Risk Adjustment – RA, Contractual Service Margin - CSM).

La cancellazione del c.d. "VoBa - Value of Business acquired", ossia dell'intangibile iscritto in sede di Purchase Price Acquisition (PPA) di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, ai sensi dell'IFRS 3, a fronte della capacità dei contratti in essere alla data di acquisizione di generare ricavi lungo la vita utile residua dei rapporti acquisiti, deriva dal fatto che la suddetta capacità è inclusa nella componente del Contractual Service Margin, determinata ai sensi dell'IFRS 17.

Con riferimento alle singole voci di patrimonio netto, l'impatto complessivo sulle riserve da valutazione al 1° gennaio 2023 è risultato positivo per 234,0 milioni mentre quello sulle riserve da utili è stato positivo per 12,3 milioni. Questo ultimo impatto è pari alla somma tra l'effetto positivo rilevato ad incremento delle riserve di utili in sede di First Time Adoption (+29,8 milioni) e l'impatto negativo sul risultato economico dell'esercizio 2022 (-17,5 milioni).

In maggior dettaglio, la variazione positiva delle riserve da valutazione è principalmente dovuta al nuovo modello di misurazione ("Variable Fee Approach"), applicato ai contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta (gestioni separate).

L'impatto negativo sul risultato economico è invece ascrivibile a taluni contratti assicurativi della collegata Vera Vita considerati come onerosi, la cui loss component - generata anche a seguito dell'incremento dei tassi di interesse rilevato nel corso del 2022 – ha dovuto essere addebitata integralmente a conto economico ai sensi del paragrafo 47 dell'IFRS 17.

Riconciliazione tra i prospetti contabili consolidati originariamente pubblicati e quelli rideterminati in base a quanto previsto dall'ultimo aggiornamento della Circolare 262

Nella presente sezione viene riportata la riconciliazione tra lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2022, come originariamente pubblicato, e quello rideterminato per tenere conto della prima applicazione del principio IFRS 17 (e dell'IFRS 9 per le compagnie assicurative di collegamento), esposto ai fini comparativi rispetto ai saldi patrimoniali al 30 giugno 2022.

Gli schemi utilizzati e le relative regole di compilazione sono conformi a quelli contenuti nell'8° aggiornamento della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", che ha recepito le modifiche del nuovo principio contabile IFRS 17, anche mediante il rinvio al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022. Tale aggiornamento ha confermato le voci di stato patrimoniale e di conto economico già precedentemente previste per rappresentare lo specifico business assicurativo, seppur con una diversa denominazione e con un contenuto informativo allineato ai requisiti IFRS 17, come riportato in forma schematica nella seguente tabella.

(7° aggiornamento Circolare Banca d'Italia n.
262/2005 del 29 ottobre 2021)
(8° aggiornamento Circolare Banca d'Italia n. 262/2005
del 17 novembre 2022)
Stato Patrimoniale
Attivo
80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 80. Attività assicurative
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività
Passivo
110. Riserve tecniche 110. Passività assicurative
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività
Conto economico
160. Premi netti 160. Risultato dei servizi assicurativi
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi
b) costi per servizi assicurativi derivanti da contratti assicurativi emessi
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione
170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa 170. Saldo dei ricavi e dei costi di natura finanziaria relativi alla
gestione assicurativa
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi
emessi
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in
riassicurazione

Raccordo tra lo stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 come originariamente pubblicato e quello rideterminato

Voci dell'attivo 31/12/2022 Impatto
IFRS 17 (*)
31/12/2022
Restated
10. Cassa e disponibilità liquide 13.130.815 13.130.815
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 8.935.495 8.935.495
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.508.497 4.508.497
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 4.426.998 4.426.998
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
12.826.691 12.826.691
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 139.139.766 139.139.766
a) crediti verso banche 5.492.238 5.492.238
b) crediti verso clientela 133.647.528 133.647.528
50. Derivati di copertura 1.717.211 1.717.211
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-)
(488.403) (488.403)
70. Partecipazioni 1.453.955 198.593 1.652.548
80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 3.087 (3.087)
80. Attività assicurative 7.192 7.192
90. Attività materiali 3.034.689 3.034.689
100. Attività immateriali 1.286.734 (31.610) 1.255.124
di cui:
- avviamento 56.709 56.709
110. Attività fiscali 4.622.827 (37.343) 4.585.484
a) correnti 265.552 265.552
b) anticipate 4.357.275 (37.343) 4.319.932
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 214.737 (18.945) 195.792
130. Altre attività 3.808.291 7.439 3.815.730
Totale dell'attivo 189.685.895 122.239 189.808.134

(*) L'impatto è conseguente all'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2022 Impatto
IFRS 17 (*)
31/12/2022
Restated
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 153.874.094 153.874.094
a) debiti verso banche 32.636.506 32.636.506
b) debiti verso clientela 108.307.067 108.307.067
c) titoli in circolazione 12.930.521 12.930.521
20. Passività finanziarie di negoziazione 10.181.692 10.181.692
30. Passività finanziarie designate al fair value 3.938.518 17.245 3.955.763
40. Derivati di copertura 948.424 948.424
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-)
(1.173.078) (1.173.078)
60. Passività fiscali 279.983 (12.110) 267.873
a) correnti 1.610 1.610
b) differite 278.373 (12.110) 266.263
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 31.731 (5.910) 25.821
80. Altre passività 3.430.984 7.687 3.438.671
90. Trattamento di fine rapporto del personale 258.457 258.457
100. Fondi per rischi e oneri 730.395 730.395
a) impegni e garanzie rilasciate 144.164 144.164
b) quiescenza e obblighi simili 99.330 99.330
c) altri fondi per rischi e oneri 486.901 486.901
110. Riserve tecniche 4.414.424 (4.414.424)
110. Passività assicurative 4.283.526 4.283.526
120. Riserve da valutazione (624.011) 233.981 (390.030)
140. Strumenti di capitale 1.389.794 1.389.794
150. Riserve 4.219.445 29.786 4.249.231
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (18.266) (18.266)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 720 720
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 702.589 (17.542) 685.047
Totale del passivo e del patrimonio netto 189.685.895 122.239 189.808.134

(*) L'impatto è conseguente all'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Con riferimento allo stato patrimoniale si elencano i principali impatti della transizione sulle specifiche voci:

  • maggior valore delle società collegate valutate a patrimonio netto per 198,6 milioni;
  • cancellazione del VoBA che ha interessato le voci "100. Attività immateriali" per la quota di Banco BPM Vita (31,6 milioni) e "120. Attività non correnti in via di dismissione" per la parte di Banco BPM Assicurazioni (19,1 milioni);
  • nuovi criteri di misurazione dei contratti assicurativi rappresentati nelle voci "80. Attività assicurative" e "110. Passività assicurative", in sostituzione delle precedenti voci ex IFRS 4 "80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori" e 110. Riserve Tecniche";
  • i correlati effetti fiscali delle poste individuate.

Con riferimento al prospetto di conto economico consolidato del primo semestre del 2022, la rideterminazione dei saldi, conseguente all'applicazione dell'IFRS 17, ha comportato un impatto negativo pari a 32,9 milioni; l'utile "restated" del primo semestre del 2022 è quindi pari a 351,0 milioni, rispetto all'utile di 383,9 milioni originariamente pubblicato.

Tenuto conto che alla data del 30 giugno 2022 gli investimenti partecipativi nelle compagnie di assicurazioni erano qualificabili di collegamento, il suddetto impatto è circoscritto alla voce "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni": il relativo saldo "restated" è quindi pari +58,2 milioni rispetto ai +91,1 milioni originariamente pubblicato. Come in precedenza illustrato, per le compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, l'applicazione dell'IFRS 17 non ha avuto impatti sul primo semestre del 2022, tenuto conto che la transizione è stata fatta coincidere con la data di acquisizione del controllo (1° luglio 2022), in considerazione dell'interazione con il processo di Purchase Price Allocation e delle conseguenti problematiche operative e della marginale contribuzione economica del primo semestre, tenuto anche conto della quota di partecipazione detenuta (19%).

Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")

Ibor Reform – aspetti normativi, contabili e progettuali

Di seguito si riportano i principali aggiornamenti sulla riforma degli indici IBOR, oggetto di dettagliata trattazione della parte A del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2022, a cui si fa rinvio per gli aspetti normativi, progettuali e contabili.

In particolare, nel corso del primo semestre 2023 hanno trovato completamento le residue attività del progetto, riferite principalmente alla cessazione della pubblicazione del LIBOR USD, avvenuta il 30 giugno 2023. In vista di questa data, l'impegno del Gruppo è stato quello di intensificare le negoziazioni con le proprie controparti al fine di ridurre lo stock di rapporti ancora indicizzati ai tassi cessanti e passare definitivamente agli indici SOFR.

Per quanto riguarda il tema delle clausole relative al tasso sostitutivo nei contratti di finanziamento rateali, in seguito alla pubblicazione della Legge di Delegazione Europea (DE) n. 127 del 4 agosto 2022 e della Guidance del Working Group on Euro Risk-free rates del 4 Maggio 2023, sono state avviate le analisi interne per valutare quali conseguenze ci saranno sul perimetro dei finanziamenti a tasso variabile indicizzati all'Euribor.

In relazione alla citata legge DE n. 127, si attende che il Governo italiano trasformi le indicazioni emerse in sede Europea in Decreti Attuativi per definire il piano attuativo degli interventi. Al riguardo è prevista una modifica all'articolo 118 del T.U.B. per estendere ai contratti a termine la possibilità di modificare unilateralmente i tassi, come già avviene per i contratti a tempo indeterminato. In tal modo le banche potranno applicare massivamente a tutti i finanziamenti le modifiche necessarie per aggiornare il tasso sostitutivo, senza dover ricorrere alle negoziazioni individuali.

La citata Guidance pubblicata a maggio 2023 sollecita il mondo bancario ad inserire il TERM ESTR in aggiunta all'ESTR COMPOUNDED, quale ulteriore alternativa possibile come tasso sostitutivo dell'EURIBOR.

Informazioni sugli strumenti che devono ancora passare ad un tasso alternativo, disaggregate per indici di riferimento, ai sensi dei paragrafi 24I e 24J dell'IFRS 7

Per quanto riguarda la quantificazione dell'esposizione corrente ai tassi IBOR al 30 giugno 2023, si evidenzia che alla data di riferimento della presente relazione semestrale sono ancora in essere un numero molto limitato di contratti, prevalentemente riferiti al tasso LIBOR USD, essendo già definitivamente estinte le esposizioni indicizzate al tasso EONIA, mentre residuali risultano le posizioni indicizzate ai tassi LIBOR in altre valute.

In maggior dettaglio le esposizioni indicizzate ai tassi IBOR al 30 giugno 2023 sono le seguenti:

  • derivati: tutte le posizioni indicizzate al LIBOR USD, comprese quelle con le Clearing House sono state estinte alla scadenza o sono state rinegoziate nel corso del primo semestre (tranne una posizione bilaterale per un valore di 10 milioni, che si è estinta naturalmente alla scadenza contrattuale del 1° luglio 2023);
  • attività: risultano n. 92 finanziamenti in pool di finanza strutturata per un valore complessivo di 400 milioni per i quali Banco BPM, in qualità di Banca partecipante, segue le indicazioni delle Banche Capofila, responsabili delle negoziazioni per la sostituzione dei tassi cessati. Vi sono inoltre n. 47 conti multidivisa per un controvalore totale di 11,7 milioni si tratta prevalentemente di conti in USD (n. 31), il cui importo è da imputare per la quasi totalità alla posizione di un unico cliente corporate (11,2 milioni di Euro), classificato UTP da maggio 2023, in relazione al fatto che i rapporti con le banche risultano bloccati dai tribunali internazionali;
  • passività: rimangono n. 2.183 conti correnti multidivisa per un saldo complessivo di 132 milioni (al 31 dicembre 2022 erano n. 2.435 conti per un controvalore di circa 217 milioni), di cui n. 1.799 in USD (controvalore pari a euro 102 milioni), n. 183 in GBP (controvalore pari a euro 15 milioni), n. 137 in CHF (controvalore pari a euro 7,4 milioni) e n. 64 in YEN (controvalore pari a euro 8 milioni).

Le coperture contabili

Per quanto riguarda le coperture contabili, alla data del 30 giugno 2023 non residua alcun contratto derivato indicizzato ai tassi impattati dalla Riforma.

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo

Di seguito si fornisce un'illustrazione di alcune operazioni o eventi verificatisi nel corso del primo semestre del 2023, ritenuti rilevanti ai fini della definizione del relativo trattamento contabile e/o degli impatti patrimoniali o economici.

Operazioni TLTRO III – "Targeted Longer Term Refinancing Operations"

Descrizione delle principali caratteristiche

Le operazioni TLTRO III "Targeted Longer Term Refinancing Operations" sono operazioni di finanziamento condotte dalla BCE con cadenza trimestrale – nel periodo tra settembre 2019 e dicembre 2021 per un numero complessivo di dieci tiraggi - finalizzate a mantenere condizioni favorevoli del credito bancario attraverso degli incentivi. Ogni operazione ha durata triennale, salvo l'eventuale opzione di rimborso anticipato, esercitabile secondo le tempistiche stabilite per ciascuna operazione.

A seguito dell'emergenza legata alla pandemia Covid-19 alcuni dei criteri previsti inizialmente da BCE nel 2019 sono stati rivisti, tra marzo e dicembre 2020, in senso migliorativo, con particolare riferimento all'importo massimo finanziabile e alla relativa remunerazione.

Relativamente alla remunerazione dei prestiti, a seguito delle citate revisioni, il tasso di interesse è stato fissato ad un livello pari al tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema (MRO - "Main Refinancing Operations"), fatta eccezione per il periodo compreso tra il 24 giugno 2020 e il 23 giugno 2021 (c.d. "special interest rate period" o "SIRP") e tra il 24 giugno 2021 e il 23 giugno 2022 (c.d. "additional special interest rate period" o "ASIRP"), in cui è stato previsto un tasso inferiore di 50 punti base.

È stato inoltre previsto un meccanismo di incentivazione per accedere a condizioni di tasso più favorevoli, in funzione del raggiungimento di determinati benchmark, che dipendono dai prestiti netti erogati ("net lending"). In maggior dettaglio, è possibile beneficiare del tasso medio sui depositi (Deposit Facility - DF) per tutta la durata dell'operazione, invece del tasso MRO, con l'ulteriore riduzione di 50 punti base per l'intero periodo speciale dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2022.

Con Decisione BCE/2022/37 del 27 ottobre 2022, la BCE, oltre ad innalzare i tassi di interesse, è intervenuta ricalibrando, con effetto retroattivo, le condizioni applicabili ai finanziamenti in esame e fissando in data 22 novembre 2022 il termine ultimo di riferimento per poter beneficiare di un tasso medio migliorativo, in precedenza esteso fino a scadenza. In maggior dettaglio, prima della decisione in esame, a fronte del raggiungimento dei benchmark, il tasso di riferimento per il calcolo delle competenze del periodo ante SIRP e per quello post ASIRP era pari alla media dei tassi DF per l'intera durata del prestito, comprensivo anche del periodo speciale (SIRP e ASIRP), fatta salva la garanzia di un tasso negativo del -1% per questo ultimo periodo. Con la citata decisione, a partire dal 23 novembre 2022 la remunerazione è indicizzata al tasso di interesse applicabile durante questo periodo, mantenendo il metodo di calcolo del tasso medio, applicabile al periodo ante SIRP e post ASIRP, conteggiato dalla data di emissione del prestito fino al 22 novembre 2022, fermo restando la garanzia di un tasso pari al -1% per il periodo speciale.

Trattamento contabile

Il trattamento contabile delle operazioni in esame, ed in particolare il riconoscimento degli interessi in funzione dei diversi meccanismi di remunerazione, non sembra riconducibile, in modo diretto, ad alcun principio contabile IAS/IFRS. Ciò risulta confermato dalla richiesta che l'ESMA ha avanzato all'IFRS Interpretations Committee (IFRIC), ossia al comitato deputato a fornire interpretazioni ufficiali sui principi contabili internazionali, in data 9 febbraio 2021, al fine di ricevere chiarimenti sul trattamento contabile da applicare ai finanziamenti in esame.

Alla luce di quanto sopra illustrato, tenuto conto che alla data di redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato non risultano pervenute interpretazioni ufficiali sul trattamento contabile delle operazioni TLTRO III, il Gruppo Banco BPM ha definito la politica contabile di riferimento, sulla base di quanto previsto dallo IAS 8, come di seguito precisato.

In base alle politiche contabili del Gruppo Banco BPM, ai finanziamenti TLTRO III si ritengono applicabili le disposizioni previste dal principio contabile IFRS 9 "Strumenti finanziari", in quanto le condizioni di remunerazione definite da BCE sono considerate alla stregua di condizioni di mercato, dal momento in cui BCE definisce e attua la politica monetaria per l'area Euro. In maggior dettaglio, si ritiene applicabile la disciplina prevista dall'IFRS 9 per gli strumenti finanziari a tasso variabile (paragrafo B5.4.5), in linea con il trattamento perseguito in passato per i finanziamenti ottenuti nell'ambito dei precedenti programmi TLTRO. Gli interessi sono quindi rilevati sulla base dei

tassi, tempo per tempo in essere ed applicabili per ciascun periodo di riferimento, in funzione della probabilità di riuscire a raggiungere determinati obiettivi "benchmark". Anche a seguito delle modifiche introdotte nelle condizioni del TLTRO III del 27 ottobre 2022, il modello di riconoscimento delle competenze è perseguito in sostanziale continuità rispetto al trattamento contabile definito nei precedenti esercizi.

Al riguardo si precisa che, essendo stati raggiunti fin dagli esercizi precedenti tutti gli obiettivi di "net lending", gli interessi maturati sulle citate passività risultano accertati sulla base del più favorevole tasso di interesse applicabile ai Deposit Facility (DF). In maggior dettaglio per i finanziamenti in essere per il Gruppo Banco BPM, che risultano emessi dal 24 giugno 2020 in poi, gli interessi di competenza sono stati quindi conteggiati per ciascun periodo temporale come di seguito illustrato:

  • per i periodi speciali SIRP e ASIRP (dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2022): le competenze sono calcolate e ripartite in base al tasso del -1%, pari cioè al tasso Deposit Facility (DF) in essere nei suddetti periodi (-0,5%), a cui si aggiunge la remunerazione addizionale (-0,5%) garantita da BCE in misura fissa e non dipendente dalla durata residua delle singole tranche;
  • per il periodo post ASIRP (dal 23 giugno 2022 al 22 novembre 2022): le competenze sono determinate in base al tasso di interesse riconosciuto dalla BCE per tale periodo – ormai noto - che è pari alla media dei tassi DF dal 24 giugno 2020 (o data successiva in funzione delle data di emissione) al 22 novembre 2022 (c.d. main interest period);
  • per il last period (dal 23 novembre 2022 fino a scadenza/rimborso dei finanziamenti): le competenze sono determinate in base al tasso variabile DF in essere in tale periodo (pari all'1,5% fino al 21 dicembre 2022, divenuto il 2% fino all'8 febbraio 2023, 2,5% fino al 22 marzo 2023, 3% fino al 10 maggio 2023, 3,25% fino al 21 giugno 2023 e poi 3,5%).

Il rateo così determinato al 30 giugno 2023, così come per le future rendicontazioni fino a scadenza, corrisponde a quanto verrebbe corrisposto da BCE nell'ipotesi di considerare ammissibile un rimborso anticipato in corrispondenza di ogni data di riferimento.

Incertezze sul trattamento contabile

Come in precedenza illustrato, in considerazione della rilevanza della tematica a livello europeo e delle differenti prassi contabili osservate, in data 9 febbraio 2021 l'ESMA ha formulato richiesta all'IFRS Interpretations Committee (IFRIC), al fine di avere chiarimenti sul trattamento contabile delle operazioni TLTRO III.

Nel mese di marzo 2022 l'IFRIC, dopo consultazione con lo IASB, ha confermato che la tematica sarà oggetto di trattazione nell'ambito del progetto "Post Implementation Review" (PIR) relativo alla Classificazione e Misurazione dell'IFRS 9.

Alla luce di quanto sopra illustrato, alla data di redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato non risulta emanata alcuna interpretazione ufficiale in materia; non si può tuttavia escludere che, a completamento delle analisi in corso da parte dello IASB, possano emergere differenti orientamenti in merito al trattamento contabile da adottare per la contabilizzazione della fattispecie in oggetto rispetto a quanto effettuato dal Gruppo fino al 30 giugno 2023.

Finanziamenti in essere e relativi interessi di competenza del primo semestre 2023

Al 30 giugno 2023 il valore nominale residuo delle operazioni TLTRO III sottoscritte dal Gruppo ammonta a 17,7 miliardi (26,7 miliardi al 31 dicembre 2022) e risulta interamente riconducibile a cinque tiraggi trimestrali effettuati dalla Capogruppo nel periodo compreso tra il 30 settembre 2020 e il 22 dicembre 2021. La riduzione rispetto all'ammontare in essere al 31 dicembre 2022 è imputabile al rimborso di 9,0 miliardi dell'emissione n. 9 del 24 giugno 2020, scaduta in data 28 giugno 2023.

Considerato il rateo degli interessi maturati ma non ancora incassati, divenuto passivo per 57,8 milioni, il valore di bilancio al 30 giugno 2023 dei finanziamenti TLTRO III ammonta a 17.757,8 milioni. Tale valore corrisponde all'importo che sarebbe corrisposto da BCE a Banco BPM, nell'ipotesi che sia ammissibile un rimborso anticipato degli stessi alla data del 30 giugno 2023.

Gli interessi di competenza del primo semestre 2023 sono negativi per -367,6 milioni (+193,3 milioni erano le competenze positive del primo semestre 2022) e risultano conteggiati sulla base di tassi Deposit Facility, tempo per tempo in essere, come illustrato precedentemente.

La differente contribuzione dipende dall'effetto congiunto dell'incremento dei tassi di interesse, a partire dal secondo semestre del 2022 e del venir meno dei meccanismi vantaggiosi di remunerazione in precedenza illustrati.

Crediti di imposta connessi con Decreto "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti

Al fine di contrastare gli effetti economici negativi conseguenti alla pandemia Covid-19, con Legge del 17 luglio 2020 n. 77 di conversione con modificazioni del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. decreto Rilancio) sono state introdotte una serie di misure fiscali di incentivazione che consentono di beneficiare di detrazioni connesse alle spese sostenute per specifici interventi, ad esempio per aumentare il livello di efficienza energetica di edifici esistenti (c.d. "ecobonus") o per ridurne il rischio sismico (c.d. "sismabonus").

Tali incentivi sono commisurati ad una percentuale della spesa sostenuta e sono erogati sotto forma di concessione di detrazioni d'imposta in capo ai soggetti che sostengono le spese relative ai suddetti interventi. La suddetta norma consente inoltre di trasformare la detrazione di imposta in un credito di imposta anche attraverso l'ottenimento di uno sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore.

I crediti d'imposta possono essere recuperati unicamente mediante compensazione con i debiti tributari e previdenziali del soggetto cessionario nel rispetto delle tempistiche previste sull'originaria detrazione d'imposta. Qualora il cessionario non riesca a compensare il credito con i propri debiti tributari e previdenziali entro i suddetti termini, l'ammontare non compensato è definitivamente perso.

I crediti d'imposta possono tuttavia essere ceduti ad altri soggetti (ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari).

Di seguito si illustrano le politiche contabili relative al trattamento dei crediti d'imposta sopra illustrati acquistati dal Gruppo tramite la Capogruppo.

La peculiarità dei sopra descritti crediti di imposta non ne consente la riconduzione ad uno specifico principio contabile internazionale; in tal caso lo IAS 8 prevede che la direzione aziendale debba definire autonomamente il trattamento contabile ritenuto il più idoneo per garantire agli utilizzatori del bilancio un'informativa rilevante e attendibile.

A tal fine il Gruppo Banco BPM - tenendo conto delle indicazioni espresse in data 5 gennaio 2021 da Banca d'Italia, Consob e IVASS nel documento n. 9 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti" - ha definito la propria politica contabile facendo riferimento ad alcune disposizioni contabili contenute nel principio IFRS 9. In maggior dettaglio, i crediti d'imposta in questione sono stati ritenuti assimilabili sul piano sostanziale ad un'attività finanziaria alla quale applicare per estensione analogica le disposizioni previste nel citato principio, qualora compatibili con le caratteristiche dell'operazione.

Al riguardo si precisa che l'attività di acquisto dei crediti d'imposta effettuata dal Banco BPM fino al 30 giugno 2023 è interamente riconducibile al business model "Hold to Collect", in quanto i crediti acquistati rientrano nell'ambito della "capacità compensativa" della banca ovvero dei propri debiti tributari e previdenziali e quindi l'intento è di detenerli fino alla loro scadenza e di recuperarli tramite compensazione con i suddetti debiti.

Ne consegue che, applicando per analogia le disposizioni previste dall'IFRS 9, i crediti acquisiti vengono inizialmente iscritti al fair value, pari al corrispettivo pagato al cliente per l'acquisto del credito di imposta, e, successivamente, valutati in base al costo ammortizzato, tenuto conto del valore e della tempistica di compensazione. Non risultano invece applicabili le disposizioni relative al calcolo delle perdite attese (ECL), ai sensi dell'IFRS 9: la recuperabilità dei crediti fiscali dipende, infatti, dalla tax capability dell'acquirente, ossia dalla capacità di compensare i crediti fiscali acquisiti con i propri debiti tributari e previdenziali, non essendo possibile richiedere, in alcun modo, il loro rimborso all'Agenzia delle Entrate. Detti crediti sono esposti nella voce residuale "130. Altre Attività", in quanto non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, in linea con quanto rappresentato nel documento congiunto sopra citato.

Le competenze maturate in base al costo ammortizzato sono oggetto di rilevazione a conto economico nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Al 30 giugno 2023 il valore nominale dei crediti d'imposta complessivamente acquistati ammonta a 3.196,1 milioni, di cui 760,0 milioni nel corso del primo semestre 2023 (1.888,5 milioni erano i crediti acquistati alla data del 30 giugno 2022).

I crediti complessivamente recuperati tramite compensazione ammontano a 841,3 milioni (di cui 535,8 milioni nel corso del primo semestre 2023), pertanto il valore nominale residuo al 30 giugno 2023 ammonta a 2.354,7 milioni (2.130,4 milioni al 31 dicembre 2022).

Il corrispondente valore di bilancio, esposto nella voce di stato patrimoniale "130. Altre attività" in base al costo ammortizzato, che tiene conto del prezzo di acquisto e delle competenze nette maturate al 30 giugno 2023, ammonta a 2.159,7 milioni (1.966,9 milioni al 31 dicembre 2022).

Al 30 giugno 2023, sono inoltre stati assunti impegni con soggetti terzi per futuri acquisti di crediti d'imposta per un ammontare complessivo pari a 1.630 milioni.

L'ammontare dei crediti acquistati e degli impegni all'acquisto assunti è inferiore rispetto alla stima della capacità compensativa prospettica della banca. Alla data del 30 giugno 2023 i crediti d'imposta iscritti in bilancio sono quindi considerati pienamente recuperabili. Anche a fronte degli impegni di acquisto di ulteriori crediti d'imposta in precedenza citati non sono prevedibili rischi di irrecuperabilità.

Si precisa che Banco BPM non ha ceduto nessuno dei crediti d'imposta acquistati.

Business "Model Hold to Collect" – vendite

Nel corso del primo semestre 2023 è stata perfezionata un'unica operazione di cessione di un titolo di Stato americano classificato nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale complessivo pari a 50 milioni di USD. La suddetta operazione, che è stata effettuata dalla Capogruppo, ha generato un utile da cessione pari a 2,7 milioni che trova rappresentazione nella voce di conto economico "100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Tale risultato si confronta con un utile realizzato nel corso del primo semestre 2022 di 126,8 milioni, conseguente al perfezionamento di operazioni di cessioni per un valore nominale complessivo pari a circa 4 miliardi.

Si ricorda che per le esposizioni classificate nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", ossia nel portafoglio detenuto con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali (c.d. Business Model "Hold to Collect" – HTC), il principio contabile IFRS 9 prevede che la loro cessione sia ammissibile nel rispetto di determinate soglie di significatività e di frequenza, in prossimità della scadenza, in presenza di un incremento significativo del rischio di credito o al ricorrere di circostanze eccezionali.

Al riguardo si rappresenta che la citata operazione di cessione corrisponde a circa lo 0,16% del valore nominale dei titoli in essere al 1° gennaio 2023 e quindi entro il limite di significatività del 10% del valore nominale del portafoglio titoli ad inizio anno, stabilito dalla policy di Gruppo. Risulta altresì rispettata la soglia di frequenza annua, definita nei termini di dodici operazioni annue.

Per maggiori dettagli sulla declinazione delle predette soglie, unitamente agli altri indicatori/limiti di ammissibilità delle vendite, si fa rinvio alle politiche contabili illustrate nelle Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022.

Da ultimo si deve rilevare che la gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli "HTC", così come per quelli "Hold To Collect and Sell", prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; nel corso del semestre, infatti, non si è verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato la necessità di riclassificare il portafoglio titoli come pure non è intervenuta alcuna modifica in merito alle politiche contabili relative ai criteri di ammissibilità delle vendite HTC.

Emissione di Additional Tier 1

Banco BPM ha emesso 4 strumenti Additional Tier 1 per un ammontare complessivo pari a 1,4 miliardi destinati ad operatori istituzionali. Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 ("Additional Tier 1"), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

Le emissioni sono state effettuate in data 11 aprile 2019, 14 gennaio 2020 e 12 gennaio 2021 e 5 aprile 2022. Trattandosi di titoli perpetui è prevista la facoltà di rimborso anticipato da parte dell'emittente a partire

rispettivamente dal 18 giugno 2024, dal 21 gennaio 2025, dal 19 gennaio 2026 e dal 12 aprile 2027; in caso di mancato richiamo, la call potrà essere esercitata ogni cinque anni nel primo caso e successivamente ogni sei mesi per le altre tre emissioni.

La cedola semestrale, non cumulativa, è pari al tasso annuo rispettivamente dell'8,75%, del 6,125%, del 6,5% e del 7%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo. Per le suddette emissioni, in linea con le disposizioni della CRR per gli strumenti AT1, l'emittente ha piena discrezionalità nel decidere di non pagare le cedole, per qualsiasi ragione e per un periodo di tempo illimitato; la cancellazione è invece obbligatoria qualora si dovessero verificare determinate condizioni, tra le quali il verificarsi dell'evento attivatore, ossia qualora il Common Equity Tier 1 (CET1) di Banco BPM (o il CET1 consolidato) dovesse essere inferiore al livello del 5,125% (cosiddetto "trigger event"). In aggiunta, gli interessi non sono cumulativi, in

quanto qualsiasi ammontare che l'emittente dovesse decidere di non pagare o sarebbe obbligato a non pagare non sarà accumulato o pagabile in una data successiva. E' inoltre previsto che al verificarsi del "trigger event", il capitale sarebbe irrevocabilmente e obbligatoriamente oggetto di cancellazione (cosiddetto "write down") per un ammontare necessario a riportare il CET1 (di Banco BPM o del Gruppo) al 5,125%. Il capitale oggetto di cancellazione potrebbe essere ripristinato (cosiddetto "write up"), al ricorrere di determinate condizioni, e comunque a completa discrezione dell'emittente, anche nell'ipotesi in cui Banco BPM dovesse decidere di rimborsare anticipatamente l'emissione.

In base a quanto in precedenza illustrato in merito alle caratteristiche dei prestiti, le suddette emissioni si configurano alla stregua di "strumenti di capitale", ai sensi del principio contabile IAS 32, come illustrato nelle politiche contabili riportate nel paragrafo "16 – Altre informazioni" della "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022, cui si fa rinvio.

Nel bilancio al 30 giugno 2023, il corrispettivo incassato dalle suddette emissioni, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dei correlati effetti fiscali (10,2 milioni), trova rappresentazione nella voce di patrimonio netto "140. Strumenti di capitale", per un ammontare pari a 1.389,8 milioni, in linea con la chiusura dell'esercizio 2022 non essendo intervenute emissioni o rimborsi.

In coerenza con la natura degli strumenti, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto, nella voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate. Nel corso del primo semestre 2023 il patrimonio netto si è ridotto di 35,4 milioni, per effetto del pagamento delle cedole relative alle emissioni AT1, pari a 48,9 milioni, al netto del relativo effetto fiscale IRES di 13,5 milioni. A fronte della medesima fattispecie la riduzione del patrimonio netto del primo semestre del 2022 era pari a 27,8 milioni (63,3 milioni per l'esercizio 2022).

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento dell'1% del totale dei depositi protetti entro il 31 dicembre 2023. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetti o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "190. B) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU (1° gennaio di ogni esercizio) e nel terzo trimestre per il FITD (30 settembre di ogni esercizio).

La contribuzione ordinaria versata al FRU a giugno 2023, ed interamente addebitata nel conto economico del primo semestre 2023, ammonta a 85,4 milioni, in riduzione di 25 milioni rispetto alla contribuzione del primo semestre 2022, a causa di una riduzione della contribuzione annua da raccogliere a livello di sistema.

Al riguardo si precisa che per il 2023, così come per i precedenti esercizi, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta di versare il contributo mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Commitments").

Da ultimo si precisa che la contribuzione ordinaria al FITD sarà oggetto di rilevazione nel conto economico del terzo trimestre del 2023 (114,6 milioni era la contribuzione richiesta per l'esercizio 2022 rilevata nel terzo trimestre del 2022).

Trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (di seguito CCNL) del 19 dicembre 2019 è scaduto in data 31 dicembre 2022; l'ultima tranche di incrementi tabellari, prevista dal citato accordo, ha avuto applicazione con decorrenza 1° dicembre 2022.

In data 26 luglio 2023 l'ABI e le Organizzazione Sindacali - in continuità e in attuazione di quanto stabilito dai verbali di accordo del 27 dicembre 2022, del 28 febbraio 2023 e del 26 aprile 2023 e in relazione alla trasmissione ad ABI della piattaforma unitaria per il rinnovo del CCNL avvenuta il 6 luglio 2023, nonché della sua

presentazione nel corso della riunione del 19 luglio 2023 con conseguente avvio del confronto - hanno concordato la prosecuzione fino al 31 dicembre 2023 della "mera" sospensione dei termini al 31 dicembre 2022 di cui alle previsioni e istituti negoziali nazionali.

E' stato inoltre precisato che alle prestazioni di lavoro rese dai lavoratori nel predetto periodo di "mera" sospensione dei termini devono essere applicati i trattamenti economici e normativi previsti dal CCNL del 19 dicembre 2019.

Moratorie alluvionati Emilia Romagna

In data 1° giugno 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del DL 61 "Interventi Urgenti per fronteggiare l'emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023" (di seguito "Decreto alluvioni"), contenente alcune disposizioni a favore delle aziende con sede operative nei territori oggetto di alluvione (Emilia Romagna, Marche e Toscana).

In particolare, l'articolo 11 del citato Decreto prevede la sospensione, in assenza di richiesta del cliente e senza applicazione di sanzioni e interessi, del pagamento delle rate dei mutui e dei finanziamenti di qualsiasi genere, erogati dalle banche nonché dagli intermediari ex art. 106, scadenti nel periodo che va dal 1° maggio al 30 giugno 2023. Beneficiari della sospensione sono tutte le società e imprese - di qualsiasi dimensione – che alla data del 1° maggio 2023 avevano la sede operativa e/o legale nei territori alluvionati. E' fatta salva la possibilità per il cliente di rinunciare al beneficio comunicandolo alla Banca.

Con riferimento ai tempi ed alle modalità di recupero delle rate, il decreto non contiene alcuna disposizione, consentendo quindi alle banche e agli intermediari finanziari di agire "liberamente".

Al riguardo si deve segnalare che i tempi di emanazione del decreto in esame sono stati tali da rendere impossibile il blocco dei processi di addebito delle rate in scadenza nei mesi di maggio e giugno; le rate sono state quindi addebitate alla clientela.

Il suddetto decreto è stato convertito in legge con alcune modifiche in data 31 luglio 2023. Sulla base della norma definitiva la Banca provvederà alla restituzione delle rate addebitate.

Per quanto concerne la durata della sospensione, la Banca ha assunto la decisione di procedere secondo approcci differenziati nelle modalità di recupero delle rate sospese, mediante la definizione di tempistiche diverse, a seconda che il cliente evidenzi o meno una situazione di difficoltà finanziaria. In maggior dettaglio per quanto concerne la clientela in situazione di difficoltà finanziaria le rate sospese saranno oggetto di riaddebito dopo il pagamento dell'ultima rata prevista dal piano di ammortamento in vigore. Per quanto riguarda invece la clientela che non evidenzia situazioni di difficoltà finanziaria le rate sospese saranno oggetto di riaddebito nel mese di dicembre 2023.

Le decisioni così assunte rilevano ai fini della predisposizione della relazione finanziaria semestrale, trattandosi di rinegoziazione dei termini contrattuali di rate di competenza dei mesi di maggio e giugno 2023.

Al riguardo si precisa che, in base alla policy contabile del Gruppo, la fattispecie in oggetto rientra tra le "modifiche non sostanziali", per le quali applicare il cosiddetto "Modification accounting" (IFRS 9 § 5.4.3), come illustrato in dettaglio nella Parte A – Politiche contabili del bilancio 2022. Tale trattamento prevede che debba essere determinato il Net Present Value (di seguito NPV) dell'esposizione rinegoziata, attualizzando i flussi finanziari rinegoziati sulla base del tasso di interesse effettivo originario esistente anteriormente alla modifica contrattuale. La differenza tra il NPV così determinato ed il NPV calcolato attualizzando al tasso di interesse effettivo originario i flussi finanziari previsti prima della sospensione, ossia il valore lordo del credito, deve essere rilevata a conto economico nella voce "140. Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni".

Per le moratorie in esame, il NPV dell'esposizione rinegoziata risulta necessariamente inferiore rispetto al NPV calcolato prima della sospensione delle rate, in quanto nel periodo di sospensione non sono previsti interessi corrispettivi a favore della Banca. In base alle decisioni assunte dalla Banca alla data di predisposizione della relazione finanziaria semestrale, la perdita stimata, rilevata nella voce "140. Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni", ammonta a 5 milioni. Tale impatto potrà subire modifiche in funzione dell'effettiva applicazione della moratoria, alla luce di una più puntuale definizione della clientela beneficiaria della disposizione e delle rinunce espresse che stanno ancora pervenendo.

Da ultimo, come illustrato nel paragrafo "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio" contenuto nella sezione relativa al rischio credito della Parte E delle presenti Note illustrative, alla data del 30 giugno tutte le esposizioni performing per le quali non risulta pervenuta la rinuncia da parte della clientela sono state classificate nello Stage 2, in virtù di un approccio collettivo di staging allocation. Tale allocazione, che ha

interessato un'esposizione totale di 1,75 miliardi, ha comportato un incremento delle rettifiche di valore pari a circa 2,5 milioni, in conseguenza del differente modello di misurazione dell'ECL basato su orizzonte lifetime anziché di un solo anno.

Progetto di valorizzazione del business della monetica

Come illustrato nella sezione dei "Fatti di rilievo del periodo" contenuta nella relazione intermedia sulla gestione, in data 18 aprile 2023, Banco BPM ha deliberato di procedere con un progetto di valorizzazione del business della monetica, tramite lo sviluppo di una potenziale partnership con un primario operatore di mercato, avente ad oggetto sia il Merchant Acquiring e la gestione dei POS, che l'Issuing e la distribuzione di carte di pagamento.

Al riguardo, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM dell'11 luglio 2023, esaminate le offerte ricevute da primari operatori del settore, ha deliberato di concedere un'esclusiva a FSI SGR S.p.A., Pay Holding S.p.A. e BCC Pay S.p.A., finalizzata alla negoziazione e alla definizione dei termini e delle condizioni di una potenziale partnership nei settori dell'issuing e dell'acquiring.

In data 14 luglio 2023 Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI hanno sottoscritto un accordo vincolante per la costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali.

L'accordo prevede il conferimento in una joint venture (BCC Pay S.p.A.) del ramo di attività della monetica di Banco BPM e della partecipazione detenuta in Tecmarket, con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni emesse dal veicolo Pay Holding, ossia dalla controllante di BCC Pay S.p.A. Ad esito dell'operazione, Pay Holding sarà partecipata per circa il 43% da FSI e circa il 28,6% ciascuno da Banco BPM e Iccrea Banca.

L'accordo prevede altresì la sottoscrizione di un contratto di distribuzione pluriennale dei servizi della joint venture anche sulla rete di Banco BPM.

Il perfezionamento dell'operazione, subordinato all'approvazione da parte delle competenti Autorità, è previsto per il primo trimestre 2024.

Ai fini della redazione del Bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2023, ricorrendone i presupposti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5, le attività e passività del ramo relativo alla monetica e della partecipazione, oggetto di conferimento, sono state riclassificate nelle specifiche voci di stato patrimoniali "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Con riferimento al conto economico del primo semestre 2023 non vi è stato alcun impatto, sia in termini valutativi, in quanto il prezzo di cessione risulta ampiamente superiore rispetto al valore contabile, sia in termini espositivi, in quanto il ramo non si configura come un'attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations"), non rappresentando un importante ramo autonomo o area geografica di attività (major line of business).

In maggior dettaglio, le poste patrimoniali del ramo sono in prevalenza rappresentate dalle passività relative ai saldi contabili in essere sulle carte prepagate, che al 30 giugno 2023 ammontano a 205,4 milioni. Al perfezionamento dell'operazione di conferimento, il ramo risulterà pareggiato, in quanto è previsto che Banco BPM metta a disposizione della conferitaria disponibilità liquide di ammontare pari al saldo delle carte prepagate; in tale prospettiva, al 30 giugno 2023 è stata effettuata una riclassifica di 205,4 milioni dalla voce dell'attivo "10. Cassa e disponibilità liquide" alla voce "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", prelevandola convenzionalmente dalle sottovoce delle "Disponibilità di cassa".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa contenuta nella sezione "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo", contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Ai fini della predisposizione della Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2023 vengono di seguito riesposti i principi contabili applicabili per il riconoscimento e la misurazione dei contratti assicurativi da parte delle compagnie assicurative del Gruppo, aggiornati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2022 del Gruppo Banco BPM per recepire l'entrata in vigore dell'IFRS 17. Per quanto concerne le fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle voci di bilancio, così come per le modalità di riconoscimento di tutti gli altri aspetti dei principi contabili adottati dal Gruppo Banco BPM, non oggetto di modifica, si rimanda a quanto illustrato nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022 del Gruppo Banco BPM ("A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio").

L'IFRS 17, così come omologato con il Regolamento UE n. 2036/2021 (e successive modifiche con Regolamento UE n. 1491/2022) è applicabile dal 1° gennaio 2023.

In fase di omologa, è stata introdotta la possibilità, non consentita dal principio approvato dallo IASB, di esentare i contratti caratterizzati da mutualizzazione intergenerazionale e congruità dei flussi finanziari dall'applicazione dell'obbligo di raggruppamento in coorti annuali. Il Gruppo ha scelto di avvalersi di tale opzione (c.d. "carve out option").

15 - Attività e passività assicurative

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività e passività assicurative che rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17 "Contratti assicurativi".

In particolare, sono inclusi nella voce dell'attivo "80. Attività assicurative":

  • i contratti di assicurazione, inclusi i contratti di riassicurazione, emessi e i contratti d'investimento con elementi di partecipazione discrezionale emessi definiti e disciplinati dall'IFRS 17, appartenenti a portafogli di contratti assicurativi emessi che costituiscono, in base al segno del saldo di chiusura, attività;
  • i contratti di cessioni in riassicurazione definiti e disciplinati dall'IFRS 17, appartenenti a portafogli di contratti di cessioni in riassicurazione che costituiscono, in base al segno del saldo di chiusura, attività.

Rientrano invece nella voce del passivo "110. Passività assicurative":

  • i contratti di assicurazione, inclusi i contratti di riassicurazione, emessi e i contratti d'investimento con elementi di partecipazione discrezionale emessi definiti e disciplinati dall'IFRS 17, appartenenti a portafogli di contratti assicurativi emessi che costituiscono, in base al segno del saldo di chiusura, passività;
  • i contratti di cessioni in riassicurazione definiti e disciplinati dall'IFRS 17, appartenenti a portafogli di contratti di cessioni in riassicurazione che costituiscono, in base al segno del saldo di chiusura, passività.

La classificazione quale attività o passività assicurativa è pertanto funzione del saldo netto del portafoglio di appartenenza dei contratti. Genericamente i contratti assicurativi presentano un saldo passivo (passività assicurative), mentre i contratti di cessione in riassicurazione presentano un saldo attivo (attività assicurative).

Un contratto assicurativo è definito come quel contratto in base al quale una delle parti (l'emittente) accetta un "rischio assicurativo significativo" da un'altra parte (l'assicurato), concordando di indennizzare l'assicurato nel caso in cui lo stesso subisca danni conseguenti a uno specifico evento futuro incerto (l'evento assicurato).

Con l'IFRS 17 la definizione di "contratto assicurativo" richiede l'individuazione del c.d. "rischio assicurativo significativo", che si basa sul valore attuale dei flussi di cassa potenziali di un determinato contratto, anziché sul valore assoluto.

L'IFRS 17 richiede altresì di separare nel contratto assicurativo primario la componente di investimento distinta, solamente nel caso in cui siano rispettati contemporaneamente i seguenti requisiti:

  • la componente di investimento e la componente assicurativa non sono strettamente interconnesse. Le due componenti sono strettamente interconnesse se l'entità non è in grado di valutare una componente senza prendere in considerazione l'altra, in quanto il valore di una componente varia in funzione dell'altra, oppure se l'assicurato non può beneficiare di una componente se l'altra non è presente; e
  • un contratto avente termini equivalenti è venduto, o potrebbe essere venduto, separatamente sullo stesso mercato o nella stessa giurisdizione da entità che emettono contratti assicurativi o da altre parti.

La componente di investimento separata deve essere assoggettata alla disciplina del principio IFRS 9, a meno che si tratti di contratto di investimento con elementi di partecipazione discrezionali rientrante nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17.

Alla luce di quanto illustrato:

• con riferimento alla classificazione dei contratti assicurativi, sia lato danni che lato vita, il Gruppo include nel perimetro IFRS 17 tutti i contratti dei rami danni e vita, fatta eccezione per i prodotti di ramo III rappresentati dalle Unit Linked per le quali non è stato individuato un rischio assicurativo significativo;

• per quanto attiene alla separazione delle componenti del contratto assicurativo riferite al ramo vita, sulla base di un'analisi qualitativa, il Gruppo ha attivato la procedura di unbundling alle tariffe Multiramo. Di conseguenza, la componente di Ramo I - ossia la componente di investimento con elementi di partecipazione discrezionale – viene rilevata secondo quanto previsto dal principio IFRS 17, mentre la componente di Ramo -III Unit linked - componente Investimento – è contabilizzata secondo il principio IFRS 9. Nello specifico, il Gruppo valuta tali prodotti al fair value, esercitando l'opzione prevista dal principio (Fair Value Option) al fine di evitare i mismatch contabili rispetto ai correlati investimenti valutati al fair value.

Determinato il perimetro dei contratti che ricadono nell'ambito IFRS 17, il principio prevede che vengano determinati i limiti contrattuali (cosiddetti contract boundaries) entro i quali considerare i flussi di cassa, ai fini della valutazione delle passività della compagnia. Si tratta, quindi, di definire se un'opzione contrattuale debba essere considerata nella proiezione dei flussi di cassa sin dall'emissione del contratto oppure se la stessa sia tale da generare un nuovo gruppo di contratti.

Ai fini della valutazione delle passività assicurative, le compagnie del Gruppo, in continuità con logiche di calcolo attuariali già utilizzate, includono nella proiezione dei flussi di cassa tutti i premi futuri e le opzioni dipendenti da decisioni dell'assicurato, laddove non sia presente la facoltà della compagnia di riprezzarli o di rifiutare l'esercizio dell'opzione. A titolo di esempio, sulla base delle attuali analisi, i differimenti automatici e i versamenti aggiuntivi rientrano nei limiti contrattuali; al riguardo si precisa che, per i contratti dei rami danni per i quali sia prevista l'opzione di tacito rinnovo, i flussi di cassa vengono valutati fino alla prima scadenza contrattuale, dal momento che, per entrambe le controparti, c'è la facoltà di disdire o di recedere dal rinnovo del contratto.

Al momento della sottoscrizione del contratto con il soggetto assicurato viene riconosciuta una passività il cui ammontare è dato dalla somma algebrica del valore attuale di tutti i flussi di cassa contrattuali attesi (Present value future cash flow), attualizzati e inclusivi anche di un opportuno Risk Adjustment (per i rischi di tipo non finanziario) e del Margine Economico Atteso (Contractual Service Margin), che rappresenta il valore attuale degli utili futuri.

In sede di rilevazione iniziale, i contratti assicurativi devono essere aggregati in gruppi di contratti e le disposizioni relative alla loro rilevazione, misurazione e presentazione in bilancio devono essere applicate al gruppo di contratti.

Il livello di aggregazione è rilevante ai fini dell'identificazione dei contratti onerosi, con la conseguenza di dover rilevare le perdite attribuibili ai contratti fin dall'inizio (cosiddetto "onerous contract test'").

  • Il livello di aggregazione è determinato in funzione della seguente gerarchia di raggruppamento:
    • portafoglio: trattasi di un gruppo di contratti soggetti a rischi simili e gestiti insieme come un singolo pool;
    • coorti: trattasi di una segmentazione dei portafogli sulla base della data di rilevazione iniziale del contratto;
    • "buckets" di profittabilità: trattasi di un'ulteriore divisione di ogni coorte, a seconda della profittabilità attesa al momento della rilevazione iniziale del contratto, in funzione dei seguenti tre bucket:
      • contratto oneroso che si ritiene non profittevole, e quindi oneroso, al momento della rilevazione iniziale;
      • contratto profittevole al momento della rilevazione iniziale che non presenta un rischio significativo di diventare oneroso in futuro;
      • restante fattispecie, ossia contratto profittevole che presenta un rischio significativo di diventare oneroso in futuro.

L'IFRS 17 prescrive che un'entità non possa includere contratti emessi a più di un anno di distanza nello stesso gruppo. Pertanto, ogni portafoglio deve essere disaggregato in coorti annue o coorti comprendenti periodi inferiori all'anno ("raggruppamento per coorti"), con l'eccezione dei contratti collegati a gestioni separate per i quali il testo del principio IFRS 17 ha previsto opzionalmente di derogare a tale requisito (c.d. "carve-out option").

Per Banco BPM Vita l'aggregazione in gruppi di contratti avviene in base alle seguenti caratteristiche: prodotti inclusi nella stessa Gestione Separata, componente di Ramo I dei prodotti Multiramo e prodotti di puro rischio (es. Temporanee caso morte - TCM).

Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti Multiramo o collegati ad una Gestione Separata, è stata esercitata l'opzione di non applicare il requisito della coorte annuale ("carve-out option"), così come previsto dal Regolamento di omologazione dell'IFRS 17 a livello europeo, e quindi di aggregare queste tipologie contrattuali solo con riguardo al concetto di rischi simili e gestiti insieme ed all'appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.

Per i prodotti di Banco BPM Assicurazioni sono stati individuati i seguenti portafogli di contratti assicurativi: Veicoli, Reddito, Casa, Incendio, Infortuni, Malattia.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Per la valutazione dei contratti assicurativi sono previste tre tipologie applicabili alle diverse linee di Business: il Building Block Approach (c.d. BBA), Premium Allocation Approach (c.d. PAA) ed il Variable Fee Approach (c.d. VFA).

Il BBA è il metodo standard di valutazione dei contratti assicurativi strutturato su un approccio a blocchi in base al quale, al momento della sottoscrizione del contratto, la passività assicurativa è pari alla somma algebrica del valore attuale dei flussi di cassa contrattuali attesi sulla base di un opportuno tasso di sconto (Present Value of Future Cash Flow – PVFCF), dell'aggiustamento per tenere conto dei rischi non finanziari correlati all'incertezza nella realizzazione dei flussi di cassa (Risk Adjustment – RA) e del margine economico atteso (Contractual Sevice Margin - CSM). Tale modello è applicabile a tutti i contratti assicurativi ad eccezione di quelli con elementi di partecipazione diretta per i quali viene applicato il modello VFA o di quelli misurati in base alla metodologia semplificata del PAA.

La misurazione successiva della passività richiede una valutazione dei suddetti elementi, al fine di riflettere le variazioni tra le stime iniziali e quelle in essere alla data di reporting. In particolare:

  • le variazioni del valore attuale dei flussi di cassa, derivanti da modifiche nel tasso di attualizzazione utilizzato, comportano il corrispondente adeguamento dei primi con contropartita nel conto economico o, qualora ci avvalga della cosiddetta "Opzione OCI" (Other Comprehensive Income), nel prospetto della redditività complessiva;
  • le variazioni nella stima delle passività relative a servizi futuri determinano un adeguamento del CSM, da rilasciare a conto economico in base all'unità di copertura ("coverage unit");
  • le variazioni derivanti dalla differenza tra i flussi di cassa attesi per il periodo, rilevati tra i ricavi per servizi assicurativi, e quelli effettivamente sostenuti nel medesimo periodo, rilevati nei costi per servizi assicurativi, hanno un impatto sul conto economico dell'esercizio.

Il PAA è una metodologia opzionale semplificata prevista dalla normativa per i contratti con durata temporanea, con copertura pari o inferiore a 12 mesi o, a determinate condizioni, anche a contratti di maggior durata. Con tale approccio viene rilevata un'unica passività, senza alcuna distinzione delle componenti previste nel modello BBA, denominata Liability for Remaining Coverage (LRC), che viene sistematicamente rilasciata a conto economico secondo la durata contrattuale.

Il VFA è il modello di misurazione obbligatorio previsto per contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta, ossia dei contratti che, sulla base di un elemento di partecipazione sottostante, forniscono un significativo beneficio addizionale al verificarsi dell'evento assicurato (ad esempio, contratti legati alle Gestioni Separate). Il modello in esame è strutturato per blocchi, in linea con quanto illustrato per il modello standard: in tal caso, il CSM rappresenta il corrispettivo (fee) per il servizio di gestione finanziaria prestato dalla compagnia. In base a tale modello, eventuali variazioni nella stima del CSM, che derivino dalla performance degli attivi finanziari sottostanti e quindi dovute a variabili di mercato, determinano una variazione del CSM stesso, senza comportare impatti diretti sul conto economico o sul prospetto della redditività complessiva come invece accade per il modello BAA.

Banco BPM Vita ricorre ai seguenti modelli valutativi:

  • Variable Fee Approach, per tutti i contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta, previa verifica dei criteri di eleggibilità;
  • Premium Allocation Approach per la Unit of Account dedicata ai prodotti danni mono annuali in run off (prodotti malattia e infortuni);
  • Building Block Approach per i restanti portafogli.

Per il business di Banco BPM Assicurazioni l'approccio privilegiato è quello del Premium Allocation Approach, per i contratti monoannuali nonché per i contratti pluriennali a seguito della verifica, con esito positivo, dell'eleggibilità. In caso di esito negativo del test di eleggibilità per le fattispecie pluriennali la Compagnia si riserva l'utilizzo del modello generale.

Input, parametri e altri elementi sottostanti i modelli di valutazione

I Modelli di valutazione delle passività assicurative si basano su una serie di input e parametri, tra cui i più rilevanti sono il tasso di sconto, il Risk Adjustment e la modalità per il rilascio a conto economico del Contractual Service Margin.

La valutazione della passività assicurativa è basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi, in funzione di un tasso di sconto ritenuto adeguato per riflettere il valore temporale del denaro ed il rischio finanziario, qualora quest'ultimo non sia già incorporato nelle stime dei flussi di cassa.

I tassi di sconto devono:

  • riflettere il valore temporale del denaro, le caratteristiche dei flussi finanziari e le caratteristiche di liquidità dei contratti assicurativi;
  • essere coerenti con i prezzi correnti di mercato osservabili (se ve ne sono) degli strumenti finanziari i cui flussi finanziari hanno caratteristiche corrispondenti a quelle dei contratti assicurativi, per esempio, in termini di scadenze, valuta e liquidità; e
  • escludere l'effetto di fattori che, pur influenzando i prezzi di mercato osservabili, non influenzano i flussi finanziari futuri dei contratti assicurativi.

Al riguardo, l'approccio utilizzato dal Gruppo per la definizione del tasso di sconto è basato su un approccio bottom up, in base al quale la curva di sconto è determinata a partire da una curva risk-free (liquid risk-free yield curve), a cui viene applicato un aggiustamento per il premio di liquidità dei contratti assicurativi, in grado di riflettere le differenze tra le caratteristiche di liquidità degli strumenti finanziari che sono alla base dei tassi osservati sul mercato e le caratteristiche di liquidità dei contratti assicurativi oggetto di valutazione.

Ulteriore aspetto da considerare per la determinazione della passività finanziaria è il cosiddetto "Risk Adjustment", ossia l'aggiustamento non finanziario che rappresenta, nella sostanza, la remunerazione che l'entità richiede per assumersi il rischio derivante dall'incertezza circa l'importo e la tempistica dei flussi di cassa. I rischi coperti dall'aggiustamento in esame sono il rischio assicurativo e gli altri rischi non finanziari, come il rischio di estinzione anticipata o il rischio di costo.

Tenuto conto che il principio contabile IFRS 17 non definisce una specifica metodologia di calcolo, per il Gruppo, la stima Risk Adjustment avviene facendo ricorso ad un approccio di tipo Value At Risk (VAR).

Pattern di rilascio del CSM

Il Contractual Service Margin rappresenta il profitto atteso dai contratti assicurativi in portafoglio ed è stimato per differenza tra i flussi di cassa spettanti all'entità (premi) ed il complesso degli oneri contrattuali assunti, comprensivo dell'aggiustamento per il rischio. La suddetta marginalità sarà riconosciuta a conto economico lungo l'intero periodo in cui viene prestata la copertura assicurativa; nessun profitto è quindi contabilizzato alla data di rilevazione iniziale dei contratti in quanto relativo a servizi assicurativi che saranno forniti in futuro. Il rilascio del CSM è basato sulla definizione delle unità di copertura (coverage unit), le quali sono determinate identificando per ciascun contratto la quantità di servizio fornita all'assicurato e la durata attesa del gruppo di contratti.

Nel caso in cui il CSM assuma valori negativi, al momento di prima rilevazione o anche successivamente in caso di variazioni avverse nella redditività attesa, la perdita implicita derivante dal contratto assicurativo deve essere rilevata integralmente a conto economico.

Il rilascio del CSM è basato su un modello definito considerando le somme assicurate per i prodotti TCM (Temporanea Caso Morte) e CPI (Credit Protection Insurance) e sulle riserve matematiche per gli altri prodotti.

Il CSM viene calcolato in prima istanza a livello di singola compagnia assicurativa e, successivamente, in ambito di Gruppo mediante adeguate rettifiche in sede di consolidamento. Tale scelta è conseguente al fatto che nel Gruppo coesistono entità emittenti contratti assicurativi (le compagnie assicurative) ed entità collocatrici degli stessi (la Capogruppo), che addebitano commissioni di collocamento per il servizio. Nell'ambito del processo di consolidamento, a fronte dell'elisione delle commissioni infragruppo addebitate alle compagnie di assicurazione, viene effettuato un aggiustamento per considerare i costi effettivamente sostenuti dalla Capogruppo per l'attività distributiva delle polizze. Tale operazione può quindi comportare la rilevazione di un CSM consolidato differente rispetto a quello che sarebbe calcolato nei bilanci delle singole compagnie, nella misura in cui i costi sostenuti dal Gruppo verso terzi risultino divergere rispetto alle provvigioni di collocamento pagate alla rete distributiva bancaria. A tal fine, i costi effettivi sostenuti dal Gruppo sono stimati sulla base di "Cost/income ratio", determinato secondo metriche gestionali, in funzione dell'osservazione storica dei costi effettivi di distribuzione sostenuti dalle reti del Gruppo rispetto alle provvigioni corrisposte alle compagnie assicurative del Gruppo, distinti per categorie

omogenee di polizze e modelli distributivi. I suddetti driver gestionali sono altresì considerati al fine di individuare costi rappresentati dalle spese per il personale, dalle altre spese amministrative, dalle rettifiche nette di valore su attività materiali da riclassificare nella voce di bilancio consolidata relativa al risultato della gestione assicurativa.

Componenti reddituali

Nel conto economico le componenti che alimentano la redditività del comparto assicurativo sono:

  • il margine assicurativo esposto nella voce "160. Risultato dei servizi assicurativi" pari alla differenza tra: - i ricavi assicurativi relativi ai contratti emessi, che riflettono la quota del corrispettivo ricevuto dall'assicurato che l'assicurazione ritiene sia tenuta a iscrivere in conto economico a fronte dei servizi forniti nell'esercizio. In altri termini, trattasi delle spese che ci si attende di sostenere nel corso dell'esercizio, dall'evoluzione della passività per l'aggiustamento esplicito per il rischio, nonché dall'attribuzione all'esercizio di una quota del CSM in ragione dei servizi prestati;
    • i correlati costi principalmente rappresentati dall'ammontare delle spese per servizi assicurativi effettivamente sostenuti nell'esercizio in corso quali ad esempio i sinistri e le altre spese direttamente attribuibili, le perdite per contratti onerosi, le provvigioni ed altre spese di acquisizione, le spese di gestione degli investimenti sottostanti ai contratti assicurativi cui è applicato il metodo di valutazione Variable Fee Approach;
    • costi e ricavi relativi alle cessioni in riassicurazione;
  • il margine correlato alle componenti finanziarie è invece esposto nella voce "170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa". Trattasi, in particolare, degli interessi maturati nell'esercizio per effetto del valore temporale del denaro, degli effetti correlati alle variazioni del valore temporale del denaro e dei rischi finanziari dei contratti assicurativi, delle variazioni di fair value delle attività sottostanti ai contratti assicurativi emessi valutati con l'approccio VFA, diversi da quelli rilevati nel prospetto della redditività complessiva per effetto dell'opzione OCI.

Per quanto riguarda la policy choice relativa alla disaggregazione dei ricavi e dei costi finanziari di assicurazione tra il prospetto di conto economico e quello della redditività complessiva, al fine di ridurre i potenziali disallineamenti contabili conseguenti ai diversi modelli valutativi previsti dall'IFRS 17 per i contratti assicurativi e dall'IFRS 9 per gli investimenti sottostanti i suddetti contratti e la relativa volatilità di conto economico, il Gruppo ha deciso di ricorrere all'opzione OCI per tutti i portafogli di contratti assicurativi.

Prodotti di natura finanziaria

I prodotti di natura finanziaria che non presentano un rischio assicurativo significativo e non prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili (non rappresentando quindi polizze collegate a gestioni separate) sono contabilizzati in base all'IFRS 9 e classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie valutate al fair value", in base alla cosiddetta "Fair Value Option". Per il Gruppo tali prodotti sono sostanzialmente riconducibili alle polizze unit linked.

Per i prodotti in esame, il conto economico non riflette i premi, ma le componenti di ricavo (caricamenti e commissioni), e di costo (provvigioni e altri oneri) sulla base della disciplina stabilita dai principi IFRS 9 e IFRS 15. In particolare, i ricavi ed i costi relativi ai prodotti in esame possono essere riconducibili alle attività svolte nella fase di origination, da imputare a conto economico al momento dell'emissione del prodotto, o nella fase di gestione degli investimenti, da ripartire lungo la vita del prodotto, in funzione della fornitura del servizio. Nel conto economico, figurano inoltre i costi ed i ricavi conseguenti alle variazioni di fair value delle passività correlate ai prodotti in esame.

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Nel corso del semestre non sono intervenuti trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.

A tal proposito si deve precisare che nel periodo, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" del Gruppo Banco BPM, ossia delle modalità con le quali il Gruppo gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Metodologie di determinazione del fair value per le attività e le passività finanziarie misurate in bilancio al fair value

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificamente riferito alle stime circa i possibili cash flow futuri elaborati dalla singola impresa; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Gruppo si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, il Gruppo utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettive e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

  1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;

  1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

In particolare:

  • i titoli di debito vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa, opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente;
  • i finanziamenti che non superano l'SPPI test sono valutati sulla base dell'attualizzazione dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente;
  • i titoli di capitale non quotati sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali;
  • gli investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati, sono valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge;
  • i contratti di Bond Repo sono valutati attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate);
  • i contratti derivati OTC sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione; ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, il Gruppo Banco BPM utilizza come riferimento la curva OIS ("Overnight Indexed Swap"), considerata come espressione di un tasso privo di rischio. I valori così ottenuti sono poi corretti per tenere conto di tutti i fattori considerati rilevanti dai partecipanti al mercato, con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile (rischio modello, rischio liquidità, rischio di controparte). Con riferimento al rischio di controparte dei derivati in bonis, riferito sia al rischio di credito della controparte "Credit Valuation Adjustment" (CVA) sia al rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali "Debit Valuation Adjustment" (DVA), il corrispondente fattore correttivo viene determinato per ogni singola entità giuridica del Gruppo in funzione dell'esposizione futura attesa generata dai contratti, delle probabilità di default delle parti e delle relative perdite. In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza di accordi di compensazione o garanzie sottostanti "netting e collateral agreement" in grado di mitigare il rischio di controparte, mentre la probabilità di default viene stimata ricorrendo a quotazioni di Credit Default Swap, laddove disponibili, in via prioritaria rispetto a parametri interni. Il modello per la quantificazione dei correttivi CVA/DVA prevede che, per ogni derivato, il rischio di controparte sia pari alla somma delle componenti:
    • "Bilateral CVA": trattasi della possibile perdita nel caso in cui l'esposizione futura sia positiva per il Gruppo, corretta per tenere conto dell'eventualità che il Gruppo possa fallire prima della controparte;
    • "Bilateral DVA": volto ad apprezzare il beneficio in caso di inadempimento delle proprie obbligazioni contrattuali, qualora l'esposizione attesa sia negativa per il Gruppo. Tale beneficio viene poi mitigato per tenere conto della probabilità che, nel corso dell'operazione, la controparte possa fallire prima del Gruppo.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

• strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC e da pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo") qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano

osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;

  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • quote di OICR, non quotati su mercati attivi, caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità. Le suddette quote sono valorizzate sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV può essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione delle attività sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione delle previsioni di recupero (cosiddetto "recovery rate"), non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati, in funzione dello status della controparte, ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per maggiori dettagli sulle metodologie di misurazione del fair value delle attività e passività finanziarie, sulle tecniche e sugli input utilizzati, sulle modalità di compilazione delle tabelle di trasferimento tra i livelli si fa rinvio a quanto riportato nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022 ("Parte A – Politiche contabili", "A.4 – Informativa sul fair value").

Gerarchia del fair value delle attività e passività finanziarie valutate in bilancio al fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività finanziarie oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

Attività/Passività finanziarie misurate 30/06/2023 31/12/2022
al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico 5.605.491 2.307.189 1.322.320 4.884.588 2.823.048 1.227.859
a) Attività finanziarie detenute per la
negoziazione 2.428.535 2.277.860 757 1.721.009 2.786.156 1.332
b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 3.176.956 29.329 1.321.563 3.163.579 36.892 1.226.527
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 13.333.992 167.686 180.033 12.487.636 176.477 162.578
3. Derivati di copertura - 1.302.992 - - 1.717.211 -
Totale 18.939.483 3.777.867 1.502.353 17.372.224 4.716.736 1.390.437
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione 210.569 22.378.759 - 180.938 10.000.754 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - 4.747.828 19.928 - 3.937.468 18.295
3. Derivati di copertura - 933.591 - - 948.424 -
Totale 210.569 28.060.178 19.928 180.938 14.886.646 18.295
Legenda:

L1 = Livello 1

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 30 giugno 2023 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati in massima parte da strumenti classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value " per l'87,97% e da strumenti classificati nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per l'11,98%; la quota residuale è classificata nelle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 1.502,4 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 222,4 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale, tecniche di "Discounted Cash flow", prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di OICR per 745,7 milioni, rappresentate da fondi di private equity, private debt e similari (628,7 milioni), fondi immobiliari (113,3 milioni) e fondi hedge (3,7 milioni); trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime;
  • finanziamenti verso la clientela per 500,1 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale;
  • titoli di debito per 33,6 milioni, di cui titoli strutturati di credito per 32,6 milioni;
  • derivati Over the Counter (OTC) per 0,6 milioni, principalmente rappresentati da valutazioni che risentono in modo significativo dell'utilizzo di parametri di input non osservabili.

Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, escludendo la quota di livello 3 come in precedenza illustrato, gli stessi risultano classificati in corrispondenza del livello 1 e 2 della gerarchia di fair value. Nel dettaglio:

• nel livello 1 figurano i derivati quotati (future e opzioni) valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House, per un valore complessivo pari a 162,9 milioni;

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

• nel livello 2 sono classificati i derivati Over the Counter (OTC), valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti, per un valore di 3.447,2 milioni.

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 152,2 milioni e a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 58,4 milioni.

Le restanti passività finanziarie sono rappresentate in prevalenza a livello 2, ed interessano in massima parte il portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo per 18.364,2 milioni (5.527,0 milioni a dicembre 2022), ai derivati finanziari e creditizi per 2.301,1 milioni ed alle emissioni di Certificates incondizionatamente garantiti da parte di Banca Akros per 1.713,5 milioni .

Nell'ambito delle "Passività finanziarie designate al fair value", figurano le passività correlate ai prodotti assicurativi di ramo III (polizze unit linked ed index linked), le cui prestazioni sono correlate al valore di indici di mercato ed a quote di fondi di investimento, classificate principalmente a livello 2 per 1.476,1 milioni e per 19,9 milioni a livello 3; inoltre, sono rappresentati a livello 2, i Certificates a capitale incondizionatamente garantito emessi da Banco BPM per un valore di bilancio di 3.271,8 milioni (2.467,5 milioni a dicembre 2022).

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso del semestre, l'unico trasferimento di importo significativo riguarda un titolo obbligazionario appartenente al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", trasferito dal livello 2 al livello 1 per 9,5 milioni (valore di inizio esercizio).

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debit Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Al 30 giugno 2023 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, diversi dalle emissioni di certificates, per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA) e Debt Valuation Adjustment (DVA)" sono complessivamente positive per 21,2 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 0,8 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 22 milioni.

Al 31 dicembre 2022 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 32,8 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (-1,7 milioni) e rettifiche positive per DVA (+34,5 milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico del primo semestre 2023 è risultato quindi negativo per 11,6 milioni.

Variazioni del periodo delle attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
di cui: c) altre
attività
finanziarie
obbligatoria
mente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 1.227.859 1.332 - 1.226.527 162.578 -
2. Aumenti 210.430 6 - 210.424 30.725 -
2.1. Acquisti 111.492 - - 111.492 469 -
2.2. Profitti imputati a: 46.177 4 - 46.173 30.256 -
2.2.1. Conto Economico 46.177 4 - 46.173 - -
- di cui plusvalenze 45.176 - - 45.176 - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 30.256 -
2.3. Trasferimenti da altri livelli 6.214 - - 6.214 - -
2.4. Altre variazioni in aumento 46.547 2 - 46.545 - -
3. Diminuzioni (115.969) (581) - (115.388) (13.270) -
3.1. Vendite (23.930) - - (23.930) (5.422) -
3.2. Rimborsi (10.396) (3) - (10.393) - -
3.3. Perdite imputate a: (32.342) (122) - (32.220) (7.448) -
3.3.1. Conto Economico (32.342) (122) - (32.220) - -
- di cui minusvalenze (28.153) (122) - (28.031) - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (7.448) -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (49.301) (456) - (48.845) (400) -
4. Rimanenze finali 1.322.320 757 - 1.321.563 180.033 -

Passività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali - 18.295 -
2. Aumenti - 1.633 -
2.1 Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - 1.633 -
3. Diminuzioni - - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : - - -
3.3.1. Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali - 19.928 -

Variazioni del periodo delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Informativa sul fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo

Con riferimento all'informativa sul fair value delle attività e passività finanziarie iscritte in bilancio al costo ammortizzato, richiesta dai paragrafi 25 e 26 dell'IFRS 7 richiamati dal principio IAS 34, si rimanda a quanto rappresentato nelle relative tabelle di composizione delle attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato della "Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato" (per l'attivo voce 40 e per il passivo voce 10).

Per l'illustrazione della modalità di determinazione del fair value, rilevante ai soli fini informativi, si fa rinvio a quanto contenuto nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022.

A.5 INFORMATIVA SUL C.D. "DAY ONE PROFIT/LOSS"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che nel periodo non si sono verificate transazioni che abbiano comportato la rilevazione di "day one profit/loss" pertanto al 30 giugno 2023, come al 31 dicembre 2022, non si rilevano costi o ricavi sospesi legati all'effetto.

Informativa sui prodotti strutturati di credito

Si segnala che al 30 giugno 2023 l'esposizione del Gruppo in titoli strutturati di credito ammonta a 2.326,5 milioni e si riferisce per 1.870,6 milioni a titoli Asset Backed Securities (ABS) derivanti da operazioni di cartolarizzazione e per 200,5 milioni alle quote di fondi comuni di investimento detenute a seguito delle cessioni multi-originator di portafogli creditizi deteriorati effettuate nei precedenti esercizi.

Con riferimento ai titoli ABS la composizione risulta essere la seguente:

• 69,9 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Tevere SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti a sofferenza e inadempienza probabile denominata "progetto Argo" perfezionata nel mese di giugno 2022 (tranche senior pari a 68,1 milioni; tranche mezzanine B1 pari a 0,8 milioni, tranche mezzanine B2 pari a 0,5 milioni, tranche junior 0,5 milioni);

  • 234,2 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Aurelia SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione GACS di crediti a sofferenza, denominata "Progetto Rockets", perfezionata nel mese di maggio 2021 (tranche senior pari a 233,5 milioni; tranche mezzanine pari a 0,7 milioni);
  • 20,2 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Titan SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti in sofferenza, denominata "Progetto Titan", perfezionata nel mese di dicembre 2020 (tranche senior pari a 20,1 milioni; tranche mezzanine pari a 0,1 milioni);
  • 10,1 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Tiberina SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti UTP e in sofferenza, denominata "Progetto Django", perfezionata nel mese di dicembre 2020 (tranche senior pari a 9,0 milioni; tranche mezzanine B1 pari a 0,2 milioni; tranche mezzanine B2 pari a 0,5 milioni e tranche junior pari a 0,4 milioni);
  • 618,9 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Leviticus SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione GACS di crediti a sofferenza, denominata "Progetto ACE", perfezionata nel mese di febbraio 2019 (tranche senior pari a 614,3 milioni; tranche mezzanine pari a 4,6 milioni);
  • 661,8 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Red Sea SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione GACS di crediti a sofferenza, denominata "Progetto Exodus", perfezionata nel mese di giugno 2018 (tranche senior pari a 658,8 milioni; tranche mezzanine pari a 3,0 milioni);
  • 255,3 milioni relativi ai titoli di operazioni di cartolarizzazione di terzi (tranche senior per 234,6 milioni; tranche mezzanine per 4,2 milioni; tranche junior per 16,5 milioni). Si segnala che la tranche junior si riferisce quasi esclusivamente (16,4 milioni) al titolo emesso dalla società veicolo "BNT Portfolio SPV" costituita nell'esercizio 2014 al fine di perfezionare la cartolarizzazione dei crediti agrari di Banca della Nuova Terra, finanziata mediante l'emissione di un'unica tranche di titoli.

Per una disamina dei fondi comuni di investimento rivenienti da operazioni di cessioni multi-originator si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Operazioni di covered bond e cartolarizzazione".

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

ATTIVO

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
30/06/2023
Totale
31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 308.804 35.801 - 219.452 40.789 -
1.1 Titoli strutturati 2.064 30.734 - 657 32.476 -
1.2 Altri titoli di debito 306.740 5.067 - 218.795 8.313 -
2. Titoli di capitale 1.947.849 - 18 1.333.525 - 18
3. Quote di O.I.C.R. 8.982 - 126 33.398 - 128
4. Finanziamenti - 97.861 - - 157.184 -
4.1 Pronti contro termine - 97.861 - - 157.184 -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 2.265.635 133.662 144 1.586.375 197.973 146
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 162.900 2.143.950 613 134.634 2.587.772 1.186
1.1 di negoziazione 162.900 1.841.874 613 134.634 2.465.536 1.186
1.2 connessi con la fair value option - 302.049 - - 122.222 -
1.3 altri - 27 - - 14 -
2. Derivati creditizi - 248 - - 411 -
2.1 di negoziazione - 248 - - 411 -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 162.900 2.144.198 613 134.634 2.588.183 1.186
Totale (A+B) 2.428.535 2.277.860 757 1.721.009 2.786.156 1.332

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

2.5 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
30/06/2023
Totale
31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 100.935 - 33.587 38.063 - 41.789
1.1 Titoli strutturati - - 1.000 - - 1.000
1.2 Altri titoli di debito 100.935 - 32.587 38.063 - 40.789
2. Titoli di capitale 262.677 29.329 42.305 266.088 36.892 32.056
3. Quote di O.I.C.R. 2.813.344 - 745.586 2.859.428 - 637.895
4. Finanziamenti - - 500.085 - - 514.787
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - 500.085 - - 514.787
Totale 3.176.956 29.329 1.321.563 3.163.579 36.892 1.226.527
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
30/06/2023
Totale
31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 13.330.286 54.161 - 12.477.891 62.952 -
1.1 Titoli strutturati - 6.307 - - 6.218 -
1.2 Altri titoli di debito 13.330.286 47.854 - 12.477.891 56.734 -
2. Titoli di capitale 3.706 113.525 180.033 9.745 113.525 162.578
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 13.333.992 167.686 180.033 12.487.636 176.477 162.578
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Banco BPM detiene, tra i titoli di capitale di livello 2, n. 4.541 quote nel capitale sociale di Banca d'Italia, corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio, pari a 113,5 milioni, è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro, che risulta confermato anche da recenti transazioni avvenute sul capitale di Banca d'Italia. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

Totale Totale
30/06/2023 31/12/2022
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche
Centrali
1.063.463 - - - - 1.063.463 1.297.716 - - - - 1.297.716
1. Depositi a scadenza -
-
- X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 1.063.463 - - X X X 1.297.716 - - X X X
3. Pronti contro termine -
-
- X X X - - - X X X
4. Altri -
-
- X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 4.438.774 - - 1.555.796 58.897 2.796.291 4.194.522 - - 1.213.783 60.478 2.880.451
1. Finanziamenti 2.792.491 - - - - 2.796.291 2.880.185 - - - - 2.880.451
1.1 Conti correnti -
-
- X X X - - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 336.613 - - X X X 113.414 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 2.455.878 - - X X X 2.766.771 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 413.412 - - X X X 792.744 - - X X X
- Finanziamenti per leasing -
-
- X X X 372 - - X X X
- Altri 2.042.466 - - X X X 1.973.655 - - X X X
2. Titoli di debito 1.646.283 - - 1.555.796 58.897 - 1.314.337 - - 1.213.783 60.478 -
2.1 Titoli strutturati -
-
- - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 1.646.283 - - 1.555.796 58.897 - 1.314.337 - - 1.213.783 60.478 -
Totale 5.502.237 - - 1.555.796 58.897 3.859.754 5.492.238 - - 1.213.783 60.478 4.178.167
L1 = Livello 1

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

L3 = Livello 3

___________________________________________________________________________________________ BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO 117

Totale Totale
30/06/2023 31/12/2022
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 104.336.061 2.034.302 184.079 - - 103.714.352 105.032.995 2.260.700 228.303 - - 104.649.814
1. Conti correnti 8.618.391 147.249 7.922 X X X 8.367.448 170.260 34.156 X X X
2. Pronti contro termine attivi 3.138.339 - - X X X 1.883.322 - - X X X
3. Mutui 79.250.672 1.349.700 98.476 X X X 80.358.094 1.554.835 106.840 X X X
personali e cessioni del quinto
4. Carte di credito, prestiti
786.498 11.861 82 X X X 953.951 13.902 88 X X X
5. Finanziamenti per leasing 464.556 213.963 1.995 X X X 532.078 245.953 2.155 X X X
6. Factoring 86.200 - - X X X 90.585 - - X X X
7. Altri finanziamenti 11.991.405 311.529 75.604 X X X 12.847.517 275.750 85.064 X X X
2. Titoli di debito 25.851.540 - - 23.301.822 1.518 1.929.727 26.125.530 - - 22.992.888 115.720 2.233.543
1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2. Altri titoli di debito 25.851.540 - - 23.301.822 1.518 1.929.727 26.125.530 - - 22.992.888 115.720 2.233.543
Totale 130.187.601 2.034.302 184.079 23.301.822 1.518 105.644.079 131.158.525 2.260.700 228.303 22.992.888 115.720 106.883.357
L1 = Livello 1

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La suddivisione dei finanziamenti verso clientela alla data del 30 giugno 2023 per stadi di rischio è riportata nella tabella seguente (i crediti impaired acquisiti o originati sono stati ricondotti ai relativi stadi di rischio):

Tipologie esposizioni/stadi di rischio Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Totale
Sofferenze - - 711.252 711.252
Inadempienze probabili - - 1.320.641 1.320.641
Esposizioni scadute deteriorate - - 55.936 55.936
Esposizioni deteriorate - - 2.087.829 2.087.829
Esposizioni in bonis 93.026.406 11.440.207 - 104.466.613
di cui: esposizioni impaired acquisite/originate - 130.553 53.526 184.079
Totale finanziamenti verso clientela 93.026.406 11.440.207 2.087.829 106.554.442

Per ulteriori dettagli sulla qualità creditizia dei finanziamenti verso la clientela si fa rinvio a quanto illustrato nella sezione "Risultati" contenuta nella Relazione intermedia sulla gestione.

Partecipazioni – Voce 70

Gli investimenti in partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole al 30 giugno 2023 ammontano a 1.628,4 milioni rispetto ai 1.652,5 milioni del 31 dicembre 2022, che è stato rideterminato per tener conto dell'impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 17 ed IFRS 9 da parte delle compagnie assicurative collegate.

Il decremento registrato nel semestre, pari a -24,1 milioni, si riferisce agli effetti derivanti dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni in imprese collegate, che in dettaglio includono la quota di pertinenza dei risultati conseguiti dalle partecipate nel periodo (+60,7 milioni), gli effetti della riduzione del patrimonio di Agos Ducato (-72,1 milioni), di Anima Holding (-15,7 milioni), di Vera Assicurazioni (-7,4 milioni), di Gardant Liberty Servicing (-2,1 milioni) e di Etica SGR (-1,5 milioni) a seguito della distribuzione di dividendi, nonché le variazioni di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle suddette società (+14,1 milioni).

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni Sede legale Sede operativa rapporto
(a)
Impresa
partecipante
Quota % voti %
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
1. Agos Ducato S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,000% 39,000%
Capitale sociale euro 638.655.160,00
2. Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,189% 39,189%
Capitale sociale euro 357.953.058,13
3. Anima Holding S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 21,708% 21,708%
Capitale sociale euro 7.291.809,72
4. Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 1 Banco BPM 20,690% 20,690%
Capitale sociale euro 14.993.000,00
5. Calliope Finance S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 600.000,00
6. Gardant Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 1 Banco BPM 30,000% 30,000%
Capitale sociale euro 150.000,00
7. Etica SGR S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,444% 19,444%
Capitale sociale euro 4.500.000,00
8. GEMA Magazzini Generali BPV-BSGSP S.p.A. Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 1 Banco BPM 33,333% 33,333%
Capitale sociale euro 3.000.000,00
Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni Sede legale Sede operativa rapporto
(a)
Impresa
partecipante
Quota % voti %
9. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 40,000% 40,000%
Capitale sociale euro 41.305.000,00
10. S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. in
liquidazione
Milano Milano 1 Banco BPM 32,500% 32,500%
Capitale sociale euro 20.000,00
11. Vera Assicurazioni S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 63.500.000,00
12. Vera Vita S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 219.600.005,00
13. Vorvel SIM S.p.A. Milano Milano 1 Banca Akros 20,000% 20,000%
Capitale sociale euro 7.300.000

(a) Tipo di rapporto:

1 = partecipazione al capitale sociale

(*)Società sottoposte a influenza notevole in base ad accordi di partnership o di natura parasociale con altri soci.

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Denominazioni Valore di bilancio Fair value Dividendi
percepiti
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 725.282 - 72.150
Alba Leasing S.p.A. 167.260 - -
Anima Holding S.p.A. 248.455 243.535 15.721
Vera Vita S.p.A. 208.027 - -
Totale 1.349.024 243.535 87.871

La colonna "Fair value" riporta il valore relativo alla quotazione di Borsa al 30 giugno 2023 della collegata Anima Holding, che rappresenta l'unica società quotata.

Si rappresenta inoltre che i dividendi percepiti nel corso del semestre sono stati portati in riduzione del valore contabile della partecipazione, in quanto gli utili da cui hanno tratto origine sono stati già recepiti nel bilancio al 31 dicembre 2022 per effetto della valutazione in base al metodo del patrimonio netto.

Partecipazioni: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Al 30 giugno 2023 l'unica partecipazione rilevante per la quale si rende necessario verificare l'esistenza di eventuali indicatori di perdita (c.d. "impairment indicators") si riferisce a Vera Vita iscritta in bilancio ad un valore pari a 208,0 milioni.

L'impairment test condotto nel 2022 sulla partecipazione in Vera Vita è stato effettuato confrontando il valore di carico della società con il suo valore recuperabile, calcolato come il 35% dei suoi Own Funds (nelle sole componenti di capitale T1 Unrestricted +T3) al 31dicembre 2022.

Ai fini dell'analisi al 30 giugno 2023, gli Own Funds (T1 Unrestricted +T3) risultano incrementati rispetto al dato al 31 dicembre scorso e non si evidenzia quindi l'esistenza di indicazioni di perdite durevoli di valore.

Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole

Impegni derivanti dagli accordi con Crédit Agricole sul credito al consumo

In data 28 giugno 2019 era stata completata, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole Consumer Finance SA, Crédit Agricole SA e Agos Ducato, la riorganizzazione del comparto di credito al consumo del Gruppo. La riorganizzazione, che conferma per i successivi 15 anni la partnership tra Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole:

  • (i) ha previsto la formalizzazione, tra l'altro, di: (a) un nuovo Patto Parasociale, (b) un nuovo Accordo Distributivo, (c) un nuovo Accordo di Funding;
  • (ii)ha comportato la cessione di ProFamily ad Agos Ducato, previo perfezionamento di un'operazione di scissione delle attività non captive di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione, che ha mantenuto la denominazione di ProFamily, controllata al 100% da Banco BPM e successivamente incorporata in Banco BPM.

In data 18 dicembre 2020 è stato sottoscritto tra le parti un Amendment Agreement al fine di consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato, con il quale sono state apportate alcune modifiche agli accordi sottoscritti nel 2018. Tali modifiche hanno previsto, tra l'altro, l'estensione di ulteriori 24 mesi, e pertanto fino al 31 luglio 2023, del termine per l'esercizio dell'opzione di vendita (put option) riferita ad una quota partecipativa del 10% del capitale di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, al prezzo di esercizio già convenuto, pari a 150 milioni.

Da ultimo nell'ambito del progetto di evoluzione della Bancassicurazione in Banco BPM che prevede, tra l'altro, l'avvio di una partnership commerciale ventennale con Crédit Agricole Assurances S.A. nel settore dei Danni e Protezione, in data 12 maggio 2023 il termine per l'esercizio della put option è stato prorogato per un periodo di ulteriori due anni, cioè fino al 31 luglio 2025. In particolare, il prolungamento è immediatamente efficace sino alla data del 31 gennaio 2024, mentre l'ulteriore estensione sino alla data del 31 luglio 2025 è condizionata all'esecuzione del closing dell'operazione di acquisizione, da parte di Crédit Agricole Assurances, delle partecipazioni in Banco BPM Assicurazioni e in Vera Assicurazioni.

Nell'ambito di tali accordi è tra l'altro previsto che, nel caso in cui venga perfezionata un'operazione straordinaria (per tale intendendosi: acquisizione del controllo del Banco BPM da parte di un operatore terzo o di più operatori terzi tra loro in concerto; fusione del Banco BPM con operatori terzi; acquisizione da parte di Banco BPM di un'altra banca o di altri canali distributivi; acquisizione da parte di Banco BPM di un terzo operatore), le parti tra l'altro discuteranno in buona fede, secondo il caso: i) la possibile acquisizione, da parte di Agos Ducato al valore di mercato, dell'entità che, per effetto dell'operazione straordinaria, operi nel comparto del credito al consumo; ii) l'estensione del nuovo Accordo Distributivo alla rete distributiva del terzo operatore; iii) l'inclusione dell'ulteriore canale distributivo acquisito nella rete distributiva del Gruppo Banco BPM.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance con Cattolica

In data 29 marzo 2018, facendo seguito all'accordo per la costituzione di una partnership strategica nella bancassurance vita e danni sottoscritto in data 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Società Cattolica di Assicurazione ("Cattolica"), è stato perfezionato l'acquisto del 50% + 1 azione di Avipop Assicurazioni (alla data della presente, Vera Assicurazioni) e di Popolare Vita (alla data della presente, Vera Vita), portando al 100% la quota di partecipazione del Gruppo Banco BPM nel capitale delle due compagnie. Nella stessa data si è perfezionata la cessione a Cattolica del 65% del capitale complessivamente detenuto dal Gruppo nelle due compagnie.

Il Patto Parasociale stipulato in data 29 marzo 2018 tra Banco BPM S.p.A. e Cattolica, successivamente modificato in data 29 ottobre 2018, prevede, tra l'altro, la concessione di una Put Option a Cattolica e di una Call Option a Banco BPM, avente ad oggetto la totalità delle partecipazioni detenute da Cattolica nel capitale di Vera Vita e di Vera Assicurazioni.

Tra i triggering events che determinano per il Banco BPM il diritto di esercizio della Call Option figura il verificarsi di un eventuale cambio di controllo su Cattolica.

L'esecuzione, in data 23 ottobre 2020, dell'operazione societaria e industriale tra Assicurazioni Generali e Cattolica, annunciata al mercato il 25 giugno 2020, ha determinato, a parere di Banco BPM, un cambio di controllo su Cattolica. Sulla base di tale convinzione la Banca, in data 15 dicembre 2020, ha comunicato a Cattolica l'esercizio della call option sulle quote partecipative di controllo detenute da Cattolica nel capitale delle joint venture. Cattolica ha contestato che si sia verificato un cambio di controllo e che dunque la Banca abbia un diritto ad esercitare l'opzione di acquisto.

A seguito di una interlocuzione tra le parti, in data 16 aprile 2021, facendo seguito all'accordo raggiunto il 5 marzo 2021, Banco BPM e Cattolica hanno stipulato un nuovo accordo che prevede, a fronte della rinuncia di Banco BPM alla call già esercitata, il riconoscimento allo stesso Banco BPM di un diritto di uscita anticipata dalla

partnership, la cui durata originaria era fissata fino al 2033, esercitabile nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 ed il 30 giugno 2023, eventualmente posticipabile dalla Banca di sei mesi in sei mesi per tre volte, sino al 31 dicembre 2024.

In particolare, le parti hanno convenuto a favore di Banco BPM un'opzione non condizionata di acquisto del 65% detenuto da Cattolica nel capitale delle JV Vera Vita e Vera Assicurazioni; il prezzo di esercizio dell'opzione di acquisto è stato fissato ai c.d. own funds, escluse le passività subordinate e includendo gli eventuali utili fino alla data di trasferimento delle partecipazioni, da calcolarsi al semestre antecedente l'esercizio dell'opzione. A tale valore sarà aggiunta una componente fissa di 60 milioni, di cui 26 milioni a fronte della rinuncia da parte di Cattolica ad estendere l'accordo distributivo alle filiali attualmente servite da altro partner assicurativo. L'accordo prevede meccanismi di protezione di entrambe le parti legati al prezzo di esercizio della call (c.d. cap e floor sul valore degli own funds come calcolati alla data di riferimento) e aggiustamenti del prezzo derivanti da eventuali utili non distribuiti, distribuzioni di riserve/dividendi straordinari ovvero da eventuali aumenti di capitale o versamenti in conto capitale delle joint venture.

In data 29 maggio Banco BPM ha esercitato l'opzione di acquisto nei confronti di Cattolica Assicurazioni, sul 65% del capitale sociale di Vera Vita S.p.A. e di Vera Assicurazioni S.p.A..

Il perfezionamento dell'acquisizione del controllo delle compagnie Vera Vita e Vera Assicurazioni è previsto indicativamente nel corso dell'ultimo trimestre 2023, subordinatamente al rilascio delle prescritte autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità.

Per quanto concerne il ramo Danni/Protezione, Banco BPM, a seguito del processo competitivo volto a valutare eventuali opzioni di partnership, in data 23 dicembre 2022 ha sottoscritto un term-sheet vincolante con Crédit Agricole Assurances che prevede (i) la cessione della partecipazione del 65% del capitale di Banco BPM Assicurazioni e, subordinatamente al riacquisto da parte della Banca, della partecipazione del 65% del capitale di Vera Assicurazioni, che a sua volta detiene il 100% del capitale di Vera Protezione, attualmente detenuto da Generali Italia1 e (ii) l'avvio di una partnership commerciale della durata di 20 anni nel settore Danni/Protezione.

In data 12 maggio 2023 sono stati firmati con Crédit Agricole Assurances i cc.dd. long form contracts, che dettagliano in modo puntuale le intese vincolanti già raggiunte tra le parti con la sottoscrizione del term-sheet. In particolare, sono stati firmati i seguenti accordi (come modificati e integrati in data 19 giugno 2023):

  • (i) il "Framework Agreement", che regola il quadro contrattuale di riferimento entro cui si realizzerà l'operazione e quindi la costituzione della partnership tra il Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole Assurances per i settori danni e protezione;
  • (ii)il "Sale and Purchase Agreement", che disciplina i termini, anche economici e operativi, e le condizioni della compravendita delle partecipazioni.

Impegni derivanti dagli accordi con Anima sull'Asset Management

Si ricorda che nel corso del 2017 e degli anni successivi, in esecuzione degli accordi sottoscritti il 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Anima Holding, sono stati siglati una serie di accordi volti a disciplinare:

• la cessione ad Anima Holding di Aletti Gestielle SGR;

  • la partnership di lungo periodo nel settore del risparmio gestito tra il Gruppo Banco BPM e il Gruppo Anima;
  • la cessione da parte di Banca Aletti ad Anima SGR dei mandati per la gestione in delega ed in via esclusiva di taluni attivi assicurativi distribuiti attraverso la rete Banco BPM nell'ambito delle joint venture in essere tra Banco BPM ed il Gruppo Cattolica.

Nell'ambito di tali accordi, della durata complessiva di 20 anni dalla loro origine, è tra l'altro previsto: (i) l'accesso preferenziale in via esclusiva del Gruppo Anima alle Reti distributive presenti e future del Gruppo Banco BPM, con peculiarità diverse tra la rete "retail" e le altre reti, (ii) la distribuzione di prodotti quali O.I.C.R. e Gestioni Individuali di Portafoglio e altri prodotti e servizi del Gruppo Anima, (iii) i termini economici essenziali relativi alla Partnership, inclusi i livelli e obiettivi minimi attesi e taluni meccanismi di protezione e garanzia connessi al mancato raggiungimento degli stessi.

1 In data 1° luglio 2023 ha avuto effetto la scissione parziale proporzionale di Cattolica a favore di Generali Italia: le partecipazioni detenute da Cattolica in Vera Vita e in Vera Assicurazioni, pari al 65% del capitale sociale delle stesse, in quanto incluse nel perimetro della scissione, sono state trasferite alla beneficiaria, Generali Italia. Ai sensi dell'art. 5.2 (a)(i) del Nuovo Patto Parasociale, Generali Italia, con effetto dalla data di efficacia della scissione, ha aderito allo stesso vincolandosi così a tutti gli obblighi ivi previsti a carico di Cattolica.

In data 14 maggio 2020 è intervenuta una rinegoziazione fra il Gruppo Anima e il Gruppo Banco BPM (Banco BPM e Banca Aletti) dell'accordo quadro di partnership che ha riguardato sia la ridefinizione dei livelli di obiettivi attesi che il termine previsto per il loro raggiungimento.

Per i fondi per rischi ed oneri a presidio degli impegni sorti in occasione della cessione di partecipazioni e dei correlati eventuali accordi di partnership si fa rinvio a quanto contenuto nella successiva sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100".

Attività materiali – Voce 90

Le attività materiali ammontano al 30 giugno 2023 a 2.825,3 milioni e si confrontano con il dato di 3.034,7 milioni dell'esercizio precedente. Nel dettaglio le suddette attività sono rappresentate da:

  • attività materiali ad uso funzionale valutate al costo per 570,8 milioni, riferite principalmente ai diritti d'uso relativi a contratti di affitto di immobili;
  • immobili ad uso funzionale e a opere d'arte di pregio misurati in base della rideterminazione dei valori per 1.339,0 milioni;
  • immobili detenuti a scopo di investimento valutati al fair value per 915,5 milioni.

Per ulteriori dettagli sulla composizione delle attività materiali si fa rinvio alle successive tabelle.

Alla data del 30 giugno 2023 non risultano in essere impegni per l'acquisto di immobili o altre attività materiali di importo significativo.

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
Attività/Valori 30/06/2023 31/12/2022
1. Attività di proprietà 71.320 74.386
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 12.102 12.976
d) impianti elettronici 51.904 52.879
e) altre 7.314 8.531
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 499.504 640.501
a) terreni - -
b) fabbricati 465.728 605.978
c) mobili - -
d) impianti elettronici 31.737 34.115
e) altre 2.039 408
Totale 570.824 714.887
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Alla data del 30 giugno 2023, così come al 31 dicembre scorso, il Gruppo non detiene attività materiali a scopo di investimento valutate al costo. Si omette pertanto la relativa tabella.

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori Totale
30/06/2023
Totale
31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - -
1.339.012
- -
1.364.519
a) terreni - -
967.712
- -
994.246
b) fabbricati - -
318.331
- -
317.304
c) mobili - - - - -
-
d) impianti elettronici - - - - -
-
e) altre - -
52.969
- -
52.969
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
-
a) terreni - - - - -
-
b) fabbricati - - - - -
-
c) mobili - - - - -
-
d) impianti elettronici - - - - -
-
e) altre - - - - -
-
Totale - -
1.339.012
- -
1.364.519
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- -
19.102
- -
20.385

Tra le variazioni intervenute nel corso del semestre, oltre al normale processo di ammortamento per 7,8 milioni, si segnalano in particolare:

  • per 8,0 milioni trasferimenti di taluni immobili strumentali alle attività detenute a scopo di investimento, a seguito della realizzazione del piano di chiusura delle filiali deliberata nel precedente esercizio;
  • variazioni nette di fair value per un ammontare complessivamente negativo per 12,1 milioni. Detti effetti sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva per 4,7 milioni e nella voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per 7,4 milioni.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Totale Totale
Attività/Valori 30/06/2023 31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 915.478 - - 955.283
a) terreni - - 618.982 - - 670.863
b) fabbricati - - 296.496 - - 284.420
2. Diritti d'uso acquisiti con il
leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 915.478 - - 955.283
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute - - 459.736 - - 475.977

Tra le variazioni intervenute nel corso del semestre si segnalano:

  • trasferimenti di alcuni immobili dalle attività ad uso funzionale per un valore di bilancio di 8,0 milioni;
  • trasferimenti di taluni immobili, per un valore di bilancio pari a 40,7 milioni, alle attività in via di dismissione;
  • variazioni nette di fair value per un ammontare complessivamente negativo per 22,8 milioni rilevato nella voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali".

Le residue variazioni si riferiscono ad operazioni di acquisti e di vendita di importi complessivamente non significativi.

Per le attività svolte nel corso del primo semestre ai fini della misurazione al fair value del patrimonio immobiliare si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili".

Attività immateriali – Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Totale
30/06/2023
Attività/Valori Durata
definita
Durata
indefinita
31/12/2022 (*)
Durata
definita
Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 56.709 X 56.709
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 56.709 X 56.709
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 680.838 504.272 694.143 504.272
di cui: software 401.733 - 398.022 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 680.838 504.272 694.143 504.272
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 680.838 504.272 694.143 504.272
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 680.838 560.981 694.143 560.981

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative di controllo detenute dal Gruppo.

Le attività immateriali a durata definita includono:

  • il software per un importo di 401,7 milioni;
  • la valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 256,8 milioni, in riduzione di 14,4 milioni rispetto al dato del dicembre 2022 per effetto del processo di ammortamento;
  • il "Value of Business Acquired" (c.d. VoBA) generato attraverso l'acquisizione della quota di controllo della compagnia assicurativa Banco BPM Vita S.p.A. per 22,1 milioni (al netto dell'ammortamento semestrale pari a 2,0 milioni). Si tratta della quota legata alle sole attività di ramo III; si ricorda infatti che la parte del VoBA legato alle attività prettamente assicurative è stato stornato con l'introduzione dell'IFRS 17 in quanto incluso nel calcolo del Contractual Service Margin.

Per le suddette attività, le analisi svolte in merito all'evoluzione dei flussi e degli spread, assunti a riferimento per la verifica della recuperabilità di valore, non hanno fatto emergere alcun elemento di criticità, tenuto peraltro conto degli ampi margini di sicurezza esistenti per il test al 31 dicembre 2022, nonché della riduzione intervenuta nel semestre per effetto del descritto processo di ammortamento.

Al 30 giugno 2023 le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio ammontano complessivamente a 561,0 milioni (valore invariato rispetto al 31 dicembre 2022) e si riferiscono:

  • per 56,7 milioni ad avviamenti rivenienti dall'aggregazione con la Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance Protezione per 42,9 milioni, coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni), dall'acquisizione della partecipazione di controllo nella società Oaklins Italy S.r.l. (CGU Banca Akros per 3,8 milioni) e dall'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita (CGU Banco BPM Vita per 10,0 milioni) perfezionata nel 2022;
  • per 504,3 milioni da marchi di impresa rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni), tutti allocati alla CGU Retail ad eccezione di 18,6 milioni relativi alla valorizzazione del marchio di Banca Akros (CGU Banca Akros).

Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Valori di riferimento per il test di impairment

Al 30 giugno 2023 le attività immateriali a vita indefinita del Gruppo, per le quale si rende necessario verificare l'esistenza di eventuali indicatori di perdita (cosiddetti "impairment indicators"), ammontano a 561,0 milioni, rappresentate per 504,3 milioni da marchi e per 56,7 milioni da avviamenti, in linea con i valori risultanti nel bilancio 2022.

Al 31 dicembre 2022 le verifiche di recuperabilità relative alle suddette attività immateriali erano state condotte sulla base della loro allocazione alle seguenti Cash Generating Unit (CGU):

  • CGU Retail, costituita dai segmenti Privati e Imprese Retail sulla base della riportafogliazione dei clienti in essere a fine 2022, in coerenza con il Segment Reporting 2022, per la verifica dei marchi iscritti a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007 (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (263,5 milioni);
  • CGU Banca Akros, costituita da Banca Akros S.p.A. coincidente con il segmento Investment Banking del Segment Reporting escludendo impatto Oaklins, per la verifica del corrispondente marchio a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (18,6 milioni);
  • CGU Oaklins, costituita dalla società Oaklins, controllata in via totalitaria da Banca Akros S.p.A. acquisita nel corso del 2021 (3,8 milioni);
  • CGU Bancassurance Protezione, coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni S.p.A., ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo, conseguente all'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007, che ammonta a 42,9 milioni al 31 dicembre 2022 a seguito dell'impairment di 8,1 milioni rilevato nel corso del primo semestre 2022;
  • CGU Banco BPM Vita: coincidente con Banco BPM Vita, ai fini del test di impairment dell'avviamento (10,0 milioni) riferito a tale settore operativo, conseguente all'esito della PPA effettuata sulla partecipazione a seguito dell'acquisizione del controllo totalitario da parte di Banco BPM nel corso del 2022.

Il test di impairment effettuato al 31 dicembre 2022 poteva beneficiare dei seguenti margini valutativi (cosiddetto "headroom"):

  • CGU Retail: 4.462 milioni, pari all'eccedenza tra il valore recuperabile della CGU (7.631 milioni) ed il relativo valore contabile (3.169 milioni);
  • CGU Banca Akros: 47 milioni, pari all'eccedenza tra il valore recuperabile dei marchi (66 milioni) e il relativo valore contabile (19 milioni);
  • CGU Oaklins: 11 milioni, pari all'eccedenza tra il valore recuperabile della CGU (16 milioni) e il relativo valore contabile (6 milioni);
  • CGU Bancassurance Protezione: 46 milioni, pari all'eccedenza tra il valore recuperabile della CGU (175 milioni) ed il relativo valore contabile (129 milioni);
  • CGU Banco BPM Vita: 146 milioni, pari all'eccedenza tra il valore recuperabile della CGU (468 milioni) e il relativo valore contabile (322 milioni).

Modalità per la verifica dell'eventuale esistenza di indicazioni di perdite durevoli di valore

In base alla disciplina prevista dallo IAS 36 i risultati dell'ultimo test annuale di impairment possono considerarsi validi per le successive rendicontazioni infrannuali qualora gli elementi e le circostanze sopravvenute (potenziali trigger di impairment) non siano tali da mettere in dubbio le ipotesi e le assunzioni sottostanti e quindi la recuperabilità dei valori. Diversamente se dalla suddetta ricognizione dovesse emergere una probabile perdita di valore risulterebbe necessario procedere ad effettuare un vero e proprio test di impairment.

Fattori esterni

Per quanto riguarda gli indicatori "esterni" le analisi si sono indirizzate nel verificare l'evoluzione intervenuta nel semestre nella capitalizzazione di Banco BPM rispetto a quella rilevata negli indici del settore bancario italiano ed europeo. Nel dettaglio, la quotazione di borsa dell'azione Banco BPM al 30 giugno 2023 si attesta a 4,25 euro

rispetto a 3,34 euro del 31 dicembre 2022 (3,34 euro), registrando una performance migliore rispetto a quanto riscontrato per gli indici del settore bancario italiano (FTSE Italia All-Share Bank Index) e del settore europeo (Euro Stoxx Bank Index) che, nel corso del primo semestre del 2023, hanno registrato una variazione negativa rispettivamente pari al 25,9% ed al 12,0%.

L'andamento del prezzo delle azioni di Banco BPM nella configurazione di valore medio, massimo, minimo, oltre che puntuale relativo al primo semestre 2023 evidenzia un quadro di deciso incremento rispetto a quanto osservato con riferimento alla chiusura dello scorso esercizio e dell'ultimo semestre del 2022.

Alla luce di quanto sopra illustrato, la capitalizzazione di borsa di Banco BPM al 30 giugno 2023 (6,4 miliardi), seppur mostrando uno sconto significativo rispetto al patrimonio netto tangibile (12,3 miliardi), circostanza riscontrabile per tutte le banche italiane da ormai molti anni, risulta superiore rispetto a quella al 31 dicembre 2022 (5,1 miliardi).

Il significativo sconto tra la capitalizzazione di borsa ed il patrimonio netto tangibile è infatti riconducibile al disallineamento strutturale tra le valutazioni della comunità finanziaria - che, per loro natura, sono incentrate su obiettivi e stime di breve periodo - e le modalità di usuale conduzione degli impairment test le quali attribuiscono un valore significativo alle potenzialità di crescita nel medio-lungo periodo. Le valutazioni espresse ai fini di bilancio sono frutto, infatti, di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale misurata avendo a riferimento un orizzonte temporale molto più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria.

Fattori interni - flussi

Per la CGU "Retail", alle quale è attribuita la quasi totalità del valore dei marchi, il valore d'uso al 31 dicembre 2022 era stato determinato attraverso l'applicazione del Dividend Discount Model (DDM), nella variante Excess Capital. Tale modello prevede che il valore economico di una società sia considerato pari alla somma tra: (i) il valore attuale dei flussi di cassa futuri (dividendi attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti, mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo atteso e (ii) la capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione.

Le stime dei flussi reddituali utilizzati ai fini dell'ultimo impairment test al 31 dicembre 2022 erano costruite in coerenza con le evidenze della Rete Commerciale per l'anno 2023 e con le stime per il 2024 e il 2025 di volumi e spread coerenti con lo sviluppo a livello consolidato, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 20 dicembre 2022. Ai fini della redazione della relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2023, le analisi svolte in merito alle evoluzioni di detti flussi reddituali intervenute nel corso del primo semestre non hanno evidenziato elementi tali da mettere in discussione la recuperabilità dei valori oggetto di verifica formale al 31 dicembre 2022. I dati di consuntivo risultano, infatti, in linea o addirittura superiori rispetto alle previsioni assunte nelle proiezioni dei flussi ai fini del test di impairment 2022, beneficiando in particolare dello scenario rialzista dei tassi di interesse. Non si evidenzia quindi l'esistenza di indicazioni di perdite durevoli di valore e non si rende necessario ripetere il test di impairment per il marchio in oggetto.

Con riferimento al marchio di Banca Akros, la cui recuperabilità era stata verificata al 31 dicembre 2022 con la metodologia "royalties rate", non si segnalano variazioni significative nelle proiezioni dei proventi operativi relativi al periodo 2023-2025, che rappresentano i flussi assunti a riferimento per il test di impairment con la suddetta metodologia. In particolare, ai fini della redazione della relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2023, le analisi svolte in merito alle evoluzioni dei flussi reddituali intervenute nel corso del primo semestre non hanno evidenziato elementi tali da mettere in discussione la recuperabilità dei valori oggetto di verifica formale al 31 dicembre 2022. I dati di consuntivo disponibili risultano, infatti, in linea o addirittura superiori rispetto alle previsioni assunte nelle proiezioni dei flussi ai fini del test di impairment 2022, beneficiando in particolare dello scenario rialzista dei tassi di interesse. Non si evidenzia quindi l'esistenza di indicazioni di perdite durevoli di valore e non si rende necessario ripetere il test di impairment per il marchio in oggetto.

Con riferimento all'avviamento di Oaklins, la cui recuperabilità era stata verificata al 31 dicembre 2022, non si segnalano variazioni significative nelle proiezioni dei risultati relativi al periodo 2023-2025, che rappresentano i flussi assunti a riferimento per il test di impairment con la metodologia reddituale. L'andamento del primo semestre 2023 ha segnato peraltro un lieve rallentamento sia per la società che per l'intero comparto dell'M&A in Italia, ma complessivamente è atteso un recupero nella seconda parte dell'anno in corso, grazie anche alla pipeline delle operazioni che la società ha già in essere, e le aspettative sul biennio successivo restano confermate, non inficiando la tenuta complessiva dei flussi futuri per l'impairment. Non si rende pertanto necessario ripetere il test di impairment per l'avviamento in oggetto.

Con riferimento all'avviamento della CGU Banco BPM Vita, la cui recuperabilità era stata verificata al 31 dicembre 2022, non si segnalano variazioni significative nelle proiezioni dei risultati relativi al periodo 2023-2025, che rappresentano i flussi assunti a riferimento per il test di impairment. I risultati del primo semestre dell'anno in corso che recepiscono l'adozione del nuovo principio contabile IFRS 17 – sono in linea rispetto alle previsioni assunte nelle proiezioni ai fini del test di impairment 2022. Non si evidenzia quindi l'esistenza di indicazioni di perdite durevoli di valore e non si rende necessario ripetere il test di impairment per l'avviamento in oggetto.

Infine, per quanto riguarda la CGU Bancassurance Protezione, le previsioni economiche e patrimoniali utilizzate per l'impairment test 2022 risultano ancora valide ai fini della relazione semestrale 2023.

Tali flussi sono stati elaborati utilizzando come base il business plan inserito nel term-sheet vincolante del 22 dicembre 2022 e confermato nei contratti firmati il 12 maggio 2023 con Crédit Agricole Assurance in merito alla realizzazione della partnership strategica sul bancassurance Danni e Protezione che diventerà efficace, subordinatamente all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni, nel quarto trimestre del 2023.

Fattori interni – altri parametri valutativi

Per quanto concerne il profilo dei parametri valutativi, per il test 2022 era stato utilizzato un Costo del Capitale, coerente con il rendimento richiesto per investimenti con caratteristiche analoghe all'oggetto di valutazione.

Il Costo del Capitale (Ke) era stato determinato sulla base del Capital Asset Pricing Model (CAPM), secondo cui il rendimento di un'attività rischiosa deve essere pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un premio per il rischio (MRP), in funzione della rischiosità specifica dell'attività (ß) ' (Ke = Rf + ß x (MRP)).

Nel dettaglio, nel test di impairment al 31 dicembre 2022:

  • la componente priva di rischio (Rf), che ingloba in ogni caso il c.d. "Rischio Paese", era stata determinata utilizzando la media ad 1 anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani BTP a 10 anni;
  • il coefficiente beta (ß), che misura la rischiosità della specifica impresa o del settore operativo in termini di correlazione tra il rendimento effettivo di un'azione ed il rendimento complessivo del mercato di riferimento, era stato determinato utilizzando: (i) per la CGU Retail l'indicatore medio relativo ad un campione di società comparabili (banche italiane quotate) , (ii) per le CGU Banca Akros e Oaklins l'indicatore medio relativo ad un campione di società attive nell'Investment Banking, (iii) per la CGU Bancassurance Protezione e per la CGU Banco BPM Vita l'indicatore medio relativo ad un campione di società attive nel settore assicurativo.
  • il premio per il rischio richiesto dal mercato (MPR) era stato determinato con una metodologia in linea con la prassi valutativa.

Tali parametri sono stati aggiornati con riferimento alla data del 30 giugno 2023, a parità di metodologie. Si evidenzia che, rispetto al test di impairment al 31 dicembre 2022:

  • la componente priva di rischio (Rf) risulta incrementata dal 3,13% al 4,05%;
  • il coefficiente beta (ß): per la CGU Retail è aumentato dall'1,06 all'1,07, per la CGU Banca Akros e Oaklins è passato dall'1,12 all'1,11, per la CGU Bancassurance Protezione e la CGU Banco BPM Vita è diminuito dall'1,01 allo 0,98.
  • Il premio per il rischio richiesto dal mercato (MPR) resta invariato al 5,2%.

Con l'aggiornamento dei parametri, alla data del 30 giugno 2023, il costo del capitale (Ke) relativo alle diverse CGU si modifica quindi nel seguente modo:

  • quello relativo alla CGU Retail aumenta dall'8,62% al 9,63%;
  • quello relativo alle CGU Banca Akros e Oaklins aumenta dall'8,92% al 9,83%;
  • quello relativo alla CGU Bancassurance Protezione e alla CGU Banco BPM Vita aumenta dall'8,39% al 9,14%.

Ne deriva, a parità di qualsiasi altra condizione, un decremento dei valori recuperabili delle CGU rispetto a quelli stimati in occasione dell'ultimo impairment test condotto.

Il tasso di crescita "g" % ai fini della determinazione del terminal value utilizzato è confermato al 2% in linea con l'obiettivo di inflazione nell'ambito della politica di stabilità monetaria della BCE di lungo periodo.

Per quanto riguarda gli altri parametri di valutazione non si rilevano variazioni rispetto a quanto deliberato per il test di impairment 2022.

Conclusioni in merito all'esistenza di potenziali indicazioni di perdite durevoli di valore

Alla luce di quanto sopra illustrato, tenuto conto delle variazioni del tasso di attualizzazione "Ke" e delle analisi di sensitività elaborate per il test di impairment 2022 rispetto al parametro in esame, non è emersa alcuna potenziale indicazione di perdite durevoli di valore.

Di seguito, per la CGU Retail, per la CGU Banca Akros, Oaklins, la CGU Bancassurance Protezione e la CGU Banco BPM Vita si fornisce un aggiornamento delle analisi di sensitività rispetto a quelle indicate nel bilancio 2022, sulla base delle ipotesi e delle assunzioni a suo tempo considerate per il calcolo del valore recuperabile.

Per la CGU Retail la seguente tabella evidenzia che, con l'aggiornamento del costo del capitale al 9,63%, a parità di tutti gli altri fattori, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 3,5 miliardi, in riduzione rispetto ai 4,5 miliardi riscontrati al 31 dicembre 2022.

La tabella mostra che, a parità di tutti gli altri fattori, si verrebbe a determinare un azzeramento del margine a seguito di un incremento del costo del capitale al valore del 19,74%.

CGU Retail
Tassi di crescita del terminal value "g" / Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
(Ke)
9,63%
19,74%
1,50% 3.203 47,9% -45 -0,7%
(g) 2,00% 3.512 52,6% 0 0,0%
2,50% 3.863 57,8% 48 0,7%

Per la CGU in esame, è stata aggiornata anche l'analisi di sensitività del costo del capitale (Ke) rispetto ad eventuali variazioni dei flussi reddituali.

I risultati di tali analisi sono sintetizzati nella tabella di seguito riportata, che evidenzia il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il Ke e/o l'utile netto rispetto ai dati effettivamente utilizzati.

CGU Retail
Variazione % dell'utile netto / Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
Ke
9,63% 19,74%
5,00% 3.825 57,3% 140 2,1%
UTILE 0,00% 3.512 52,6% 0 0,0%
-5,00% 3.198 47,9% -140 -2,1%
-56,0% 0 0,0% -1.567 -23,5%

Per la CGU Banca Akros, la seguente tabella evidenzia che, con l'aggiornamento del costo del capitale al 9,83% la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico sarebbe pari a 40 milioni, in riduzione rispetto ai 47 milioni riscontrati al 31 dicembre 2022.

La tabella mostra che, a parità di tutti gli altri fattori, si verrebbe a determinare un azzeramento del margine a seguito di un incremento del costo del capitale al valore del 26,27%.

CGU Banca AKROS
Tassi di crescita del terminal value "g" / Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
(Ke)
(g) 1,50% 37 62,9% -0,2 -0,4%
2,00% 40 68,1% 0,0 0,0%
2,50% 43 74,0% 0,3 0,4%

Per Oaklins, la tabella mostra che, a parità di tutti gli altri fattori, si verrebbe a determinare un azzeramento del margine a seguito di un incremento del costo del capitale al valore del 21,99%.

Oaklins
Tassi di crescita del terminal value "g" / Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
(Ke)
9,83% 21,99%
(g) 1,50% 8 56,8% -0,1 -0,6%
2,00% 9 62,1% 0,0 0,1%
2,50% 10 68,1% 0,1 0,8%

Per la CGU Bancassurance Protezione la seguente tabella evidenzia che, con l'aggiornamento del costo del capitale al 9,14%, a parità di tutti gli altri fattori, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 26 milioni, in riduzione rispetto ai 46 milioni riscontrati al 31 dicembre 2022.

La tabella mostra che, a parità di tutti gli altri fattori, si verrebbe a determinare un azzeramento del margine a seguito di un incremento del costo del capitale al valore del 10,42%.

CGU Bancassurance Protezione
Tassi di crescita del terminal value "g" / Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
(Ke)
9,14% 10,42%
1,50% 10 6,1% -11 -7,3%
(g) 2,00% 26 16,6% 0 0,0%
2,50% 36 23,0% 7 4,4%

Per la CGU in esame, è stata aggiornata anche l'analisi di sensitività del costo del capitale (Ke) rispetto ad eventuali variazioni dei flussi reddituali.

I risultati di tali analisi sono sintetizzati nella tabella di seguito riportata, che evidenzia il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il Ke e/o l'utile netto rispetto ai dati effettivamente utilizzati.

CGU Bancassurance Protezione
Variazione dei flussi / Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
(Ke)
9,14%
10,42%
10,00% 41 26,4% 13 8,1%
UTILE 0,00% 26 16,6% 0 0,0%
-5,00% 18 11,7% -6 -4,1%
-16,98% 0 0,0% -21 -13,8%

Per la CGU Banco BPM Vita, la seguente tabella evidenzia che, con l'aggiornamento del costo del capitale al 9,14%, a parità di tutti gli altri fattori, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 100 milioni, in riduzione rispetto ai 146 milioni riscontrati al 31 dicembre 2022.

La tabella mostra che, a parità di tutti gli altri fattori, si verrebbe a determinare un azzeramento del margine a seguito di un incremento del costo del capitale al valore dell'11,54%.

CGU Banco BPM Vita
Tassi di crescita del terminal value "g" / Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
(Ke)
9,14% 11,54%
1,50% 76 18,1% -13 -3,0%
(g) 2,00% 100 23,6% 0 0,0%
2,50% 126 30,0% 14 3,4%

Per la CGU in esame, è stata aggiornata anche l'analisi di sensitività del costo del capitale (Ke) rispetto ad eventuali variazioni dei flussi reddituali.

I risultati di tali analisi sono sintetizzati nella tabella di seguito riportata, che evidenzia il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il Ke e/o l'utile netto rispetto ai dati effettivamente utilizzati.

CGU Banco BPM Vita
Variazione dei flussi / Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
(Ke)
9,14%
11,54%
10,00% 136 32,3% 27 6,4%
UTILE 0,00% 100 23,6% 0 0,0%
-5,00% 81 19,3% -14 -3,2%
-27,16% 0 0,0% -73 -17,4%

Si segnala, inoltre, che i risultati delle sensitivity sopra riportate, qualora fossero state condotte con l'utilizzo di un tasso risk free pari alla media su un orizzonte temporale inferiore, non avrebbero portato a conclusioni differenti da quelle raggiunte.

Attività fiscali – Voce 110 e Voce 130 dell'attivo

Attività fiscali per imposte anticipate

A. Attività fiscali per imposte anticipate – composizione

Al 30 giugno 2023 le DTA totali ammontano a 4.040,6 milioni (4.319,9 milioni al 31 dicembre 2022), di cui 3.667,0 milioni hanno avuto effetti sul conto economico, mentre 373,6 milioni sono state registrate in contropartita del patrimonio netto in coerenza con le partite a cui si riferiscono. Per una disamina della composizione di tali DTA si fa rinvio alla tabella "11.1 Attività per imposte anticipate: composizione".

In maggior dettaglio, alla data del 30 giugno 2023, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la "Legge 214/2011") per la trasformabilità in credito di imposta ammontano a 2.073,6 milioni (2.278,2 milioni al 31 dicembre 2022). Le disposizioni della citata legge e, successivamente, la disciplina introdotta dalla Legge 147/2013 (cosiddetta Legge di Stabilità 2014) prevedono la trasformazione in credito di imposta delle DTA nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP. Rientrano nella citata disciplina sia le svalutazioni di crediti non ancora dedotte secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti ai sensi dell'art. 106, comma 3, del TUIR, sia i componenti negativi relativi agli avviamenti ed alle altre attività immateriali, non ancora dedotti secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti (cosiddette "DTA qualificate"). Nel dettaglio, al 30 giugno 2023 le DTA qualificate del Gruppo derivano da:

  • differenze temporanee deducibili relative a svalutazioni di crediti eccedenti il limite di deducibilità immediata previsto dalla normativa fiscale con riferimento ai soli enti creditizi e finanziari per 1.456,1 milioni (1.613,4 milioni al 31 dicembre 2022);
  • differenze temporanee deducibili riferite ad avviamenti ed altre attività immateriali rilevate nei precedenti esercizi per 617,5 milioni (664,8 milioni al 31 dicembre 2022).

Giova precisare che, con specifico riferimento alle menzionate DTA, il mantenimento della loro convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento del canone di cui al D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016. La legge di conversione del 17 febbraio 2017, n. 15 del D.L. "Salva risparmio" ha posticipato il periodo per il quale è dovuto il canone fino al 31 dicembre 2030. Al fine di garantirsi la trasformabilità delle DTA in crediti di imposta ed evitare gli impatti negativi che si sarebbero altrimenti determinati sui Fondi Propri, il Gruppo Banco BPM ha aderito all'opzione tramite il versamento del citato canone. Il canone di competenza dell'esercizio 2023 ammonta a 24,1 milioni.

Al 30 giugno 2023 le residue attività per imposte anticipate (DTA non trasformabili) ammontano a 1.967,0 milioni (2.041,7 milioni al 31 dicembre 2022) di cui 875,9 milioni derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo (874,9 milioni al 31 dicembre 2022) e 1.091,1 milioni derivanti da costi e rettifiche di valore deducibili in esercizi successivi rispetto a quelli di rilevazione in bilancio (1.166,8 milioni al 31 dicembre 2022).

Si precisa che non tutte le DTA non qualificate sono state rilevate in bilancio da parte del Banco BPM e delle proprie controllate. L'ammontare delle DTA non iscritte alla data del 30 giugno 2023 in relazione all'assenza dei relativi presupposti è pari a 23,3 milioni, interamente riferibili alla Capogruppo, di cui 4,6 milioni di DTA IRES e 18,7 milioni di DTA IRAP.

B. Attività per imposte anticipate – verifiche sulla recuperabilità

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Banco BPM ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti d'imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".

Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta, pari a 2.073,6 milioni e corrispondenti al 51,32% delle DTA totali iscritte in bilancio al 30 giugno 2023, la disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del canone annuo, in precedenza illustrati, rendono certa la loro recuperabilità. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca

d'Italia/CONSOB/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), complessivamente pari a 1.967,0 milioni, l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità del Gruppo e/o delle singole società di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability").

A tal fine, le DTA non trasformabili sono state assoggettate a tre distinti test di recuperabilità, basati su un modello di previsione dei redditi imponibili futuri, come di seguito dettagliato:

  • redditi imponibili IRES risultanti dal bilancio consolidato per l'aliquota ordinaria IRES (24%);
  • redditi imponibili IRES, a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'aliquota addizionale IRES applicabile alle banche (3,5%);
  • valore della produzione IRAP a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'IRAP.

Il test di recuperabilità è stato condotto sulla base delle seguenti informazioni ed assunzioni:

  • Banco BPM e le sue controllate che hanno iscritto DTA riflesse nel bilancio consolidato operano in Italia e conseguentemente è stata assunta a riferimento la normativa fiscale in vigore in tale paese;
  • la suddetta normativa fiscale non prevede limiti temporali al recupero delle perdite fiscali IRES (art. 84, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917);
  • lo IAS 12 non contempla un orizzonte massimo di previsione dei redditi imponibili;
  • le stime dei redditi imponibili futuri sono state formulate, secondo un approccio multiscenario, assumendo a riferimento le più recenti proiezioni dei flussi reddituali del Gruppo Banco BPM o di Banco BPM per il periodo 2023 – 2025;
  • le stime di cui al precedente punto sono state aggiustate per tenere conto dell'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo, applicando un fattore di sconto definito in funzione di un premio per il rischio (c.d. Risk-adjusted profit approach), in coerenza con le raccomandazioni indicate dall'ESMA nella sopra citata comunicazione del 15 luglio 2019;
  • le passività per imposte differite (DTL Deferred Tax Liabilities) sono state oggetto di compensazione con le DTA nel caso in cui il loro riversamento temporale sia previsto avvenire nel medesimo esercizio.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle assunzioni utilizzate ai fini del probability test, relativi esiti e analisi di sensitività.

B.1 Stima dei redditi imponibili futuri

La stima dei redditi imponibili futuri è avvenuta a partire dalle più recenti proiezioni reddituali di Banco BPM e del Gruppo per gli esercizi 2023-2025 predisposte per l'esercizio ICLAAP nel mese di marzo 2023.

In considerazione dell'attuale contesto di incertezza, dette proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari macroeconomici alla data di elaborazione dei suddetti scenari, a cui è stata attribuita una diversa probabilità di accadimento. In dettaglio, accanto ad uno scenario base, sono stati elaborati uno scenario peggiorativo e uno migliorativo, a cui sono state assegnate probabilità di accadimento nella misura pari rispettivamente a 50%, 30% e 20%, coerentemente con gli altri processi valutativi.

Al 31 dicembre 2022 le suddette probabilità erano le medesime.

Per la redditività a lungo termine, prevista a partire dall'esercizio 2026, si è preso a riferimento il reddito atteso nel 2025, determinato ponderando i tre scenari indicati, opportunamente normalizzato per tenere conto di alcune componenti ritenute non ricorrenti. Tale reddito è stato proiettato, a partire dal 2027, con un tasso di crescita annua (g) del 2%, pari alle previsioni di crescita nominale dell'economia nazionale.

B.2 Modalità di aggiustamento dei redditi imponibili futuri

Al fine di tenere in considerazione l'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo è stato introdotto un fattore di sconto pari al 5,59%. Tale fattore è stato definito in funzione del premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP - Market Risk Premium), pari al 5,2%, moltiplicato per il coefficiente Beta (ß), pari all'1,074%, ossia del coefficiente che esprime la rischiosità specifica dell'attività del Gruppo.

In maggior dettaglio, l'aggiustamento dei redditi imponibili è ottenuto scontando le previsioni di ogni anno per il fattore di sconto del 5,59%, applicato secondo la formula della capitalizzazione composta, a partire dal 2026.

Tale formula permette quindi di aggiustare le previsioni future secondo un fattore di abbattimento crescente in funzione dell'orizzonte temporale della stima dei flussi imponibili.

Il tasso di crescita (g) ed i parametri per fattorizzare l'incertezza delle previsioni (MRP e ß) sono coerenti con quelli considerati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita indefinita relative alla CGU Retail, come illustrato in maggior dettaglio nella precedente "Sezione 10 – Attività immateriali – voce 100".

B.3 Esiti del probability test e analisi di sensitività

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto nei precedenti punti B.1 e B.2, di seguito si illustrano i relativi esiti, distintamente tra DTA IRES consolidate ad aliquota ordinaria del 24%, DTA IRES con aliquota addizionale del 3,5% a livello individuale di Banco BPM e DTA IRAP a livello individuale di Banco BPM, che rappresentano la quasi totalità delle DTA iscritte nel bilancio consolidato.

Le DTA IRES iscritte in base all'aliquota ordinaria del 24% al 30 giugno 2023, recuperabili tramite i redditi generati da tutte le società appartenenti al Gruppo, ammontano a 1.587,7 milioni. Per le suddette DTA l'integrale recupero è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2032 (10 anni), in anticipo di un anno rispetto ai risultati al 31 dicembre 2022.

Le DTA IRES iscritte sulla base dell'aliquota addizionale del 3,5% al 30 giugno 2023, recuperabili tramite i redditi imponibili generati nel bilancio separato di Banco BPM, ammontano a 245,4 milioni. L'integrale recupero delle DTA in oggetto è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2033 (11 anni), due anni prima rispetto a quanto emergeva dal test al 31 dicembre 2022.

Da ultimo, con riferimento alle DTA IRAP di Banco BPM in essere al 30 giugno 2023, recuperabili tramite i redditi generati singolarmente da Banco BPM, pari a 114,9 milioni, le proiezioni dei redditi imponibili evidenziano, per ciascun anno, un pieno recupero delle DTA da differenze temporanee che si riversano in quell'anno.

Analisi di sensitività delle DTA IRES consolidate sulla base dell'aliquota del 24%

Il modello utilizzato include ipotesi ed assunzioni che potrebbero incidere in modo significativo sulle valutazioni di recuperabilità per le DTA IRES rilevate in base all'aliquota del 24% (1.587,7 milioni, pari all'86,4% del totale delle DTA IRES non trasformabili).

A tale scopo, è stata condotta un'analisi di sensitività delle principali ipotesi ed assunzioni rispetto all'orizzonte temporale di recupero; in particolare, le analisi di sensitività sono state sviluppate in base ai seguenti fattori:

  • tasso di sconto delle previsioni sui redditi imponibili futuri: un eventuale incremento/decremento dell'1,5% del fattore correttivo (rispettivamente pari a 7,09% e 4,09%) comporterebbe la conferma del recupero entro la fine dell'esercizio 2032;
  • tasso di crescita (g) dei redditi di lungo periodo: una riduzione dello 0,5% (dal 2% all'1,5%) non avrebbe significativi impatti sull'orizzonte di recupero che resterebbe confermato entro il 2032;
  • reddito imponibile "normalizzato" previsto a partire dal 2027: una riduzione del 10% del suddetto reddito comporterebbe un allungamento delle previsioni di rientro delle DTA di 1 anno.

In aggiunta, come in precedenza già evidenziato nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili, sviluppate sulla base dei flussi reddituali non rettificati del fattore correttivo, trovino conferma nei risultati che il Gruppo genererà in futuro, il pieno recupero delle DTA, ivi comprese quelle relative alle perdite fiscali pregresse, sarebbe invariato nell'esercizio 2032 (10 anni).

Nella seguente tabella, per le DTA in esame, si riepilogano i diversi orizzonti temporali di rientro delle DTA nei diversi scenari alternativi sopra illustrati, comparati con le previsioni di recupero al 30 giugno 2023 elaborati in base alle ipotesi ed assunzioni descritte nei precedenti punti B.1 e B.2.

Risk-adjusted profit approach
Orizzonte previsto di rientro
delle DTA IRES iscritte in
base all'aliquota del 24%
Previsioni al
30/06/2023
Fattore
sconto
Fattore
sconto
Fattore di
crescita g
Redditi
imponibili attesi
al termine
periodo esplicito
Previsioni
reddituali
(senza fattore
sconto)
(+1,5%) (-1,5%) (-0,5%) (-10%)
31/12/2027 (5 anni) 36,2% 35,8% 36,7% 36,1% 34,4% 37,1%
31/12/2031 (9 anni) 92,1% 88,2% 95,6% 91,1% 83,4% 95,6%
31/12/2032 (10 anni) 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 96,2% 100,0%
31/12/2033 (11 anni) 100,0%

B.4 Considerazioni sulle DTA relative alle perdite fiscali IRES riportabili a nuovo

Si ricorda che al 30 giugno 2023 le DTA derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo ammontano a 875,9 milioni, rispetto ai 874,9 milioni al 31 dicembre 2022.

Con specifico riferimento alle suddette DTA iscritte in precedenti esercizi, si evidenzia che la loro rilevazione era stata effettuata successivamente alla precisa identificazione delle cause che avevano generato le perdite fiscali ed alla valutazione della loro non ripetibilità futura su base ricorrente, in linea con la disciplina prevista dal principio contabile IAS 12. L'origine delle perdite fiscali registrate fino all'esercizio 2019 è riconducibile, infatti, alle significative perdite su crediti, ritenute di carattere straordinario, rilevate nell'ambito del processo di riduzione dell'ammontare dei crediti deteriorati e, in minor misura, agli altri oneri di natura straordinaria riconducibili all'operazione di aggregazione da cui il Gruppo Banco BPM ha avuto origine (es. oneri connessi alla riduzione del personale eccedente, all'integrazione dei sistemi informativi, alla razionalizzazione della rete territoriale, ecc.) o derivanti dall'esigenza di favorire il salvataggio di altre banche esterne al Gruppo a tutela della stabilità del sistema bancario. Anche la perdita registrata nel corso dell'esercizio 2020, che ha tratto origine dalle circostanze imputabili alla pandemia Covid-19, è ritenuta avere un carattere straordinario, come peraltro confermato dalle azioni straordinarie poste in essere come reazione a tale contesto.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre
imposte
30/06/2023 31/12/2022
(*)
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge
214/2011 1.845.990 227.598 - 2.073.588 2.278.228
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.340.389 115.735 - 1.456.124 1.613.410
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali 505.601 111.863 - 617.464 664.818
A.2) DTA Altre fattispecie 1.531.029 62.383 - 1.593.412 1.636.974
Perdite fiscali riportabili a nuovo 875.851 - - 875.851 874.920
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela
deducibili negli esercizi successivi 201.212 40.681 - 241.893 263.884
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi 88.838 75 - 88.913 102.136
Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento
di Fine Rapporto deducibili in esercizi successivi 77.994 870 - 78.864 96.377
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi
successivi 258.407 16.961 - 275.368 264.908
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti da rettifiche di valore su avviamenti e su altre
attività immateriali 18.308 3.727 - 22.035 22.821
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie
1.094 48 - 1.142 1.164
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 9.325 21 - 9.346 10.764
Totale A 3.377.019 289.981 - 3.667.000 3.915.202
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto 255.934 56.977 - 312.911 343.915
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 50.860 9.809 - 60.669 60.815
Totale B 306.794 66.786 - 373.580 404.730
Totale (A+B) 3.683.813 356.767 - 4.040.580 4.319.932

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative di controllo detenute dal Gruppo.

Altre attività: crediti verso Amministrazioni Finanziarie

Nella voce 130 "Altre attività" al 30 giugno 2023 sono inclusi crediti verso Amministrazioni Finanziarie per 3.198,6 milioni (3.027,3 milioni al 31 dicembre 2022) rappresentati principalmente da:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 314,4 milioni concernenti:
    • crediti relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019 per 212,4 milioni;
    • crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 95,0 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare, sia la Commissione Tributaria Provinciale sia quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. La Corte di Cassazione ha accolto invece i due motivi del ricorso dell'Agenzia delle Entrate volti a far valere, sotto il profilo processuale, la nullità della sentenza di appello in quanto non fornita del necessario supporto motivazionale, disponendo il rinvio della causa davanti al Giudice dell'appello. In tale sede verranno riproposte le ragioni della Banca, già fatte valere con successo nei giudizi di prime e di seconde cure, di spettanza dei crediti chiesti a rimborso;
    • crediti IRES e IRAP attribuiti in seguito alla liquidazione di società del Gruppo per 3,7 milioni;
    • crediti chiesti a rimborso da Bipielle Real Estate per 3,8 milioni, acquistati nel corso del 2003 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pescara e Loreto Aprutino a titolo di pagamento parziale del prezzo di trasferimento della proprietà di alcuni immobili. La società ha ripetutamente sollecitato l'erogazione, da parte dell'Agenzia, del rimborso dei crediti. L'Agenzia, pur essendosi in un primo momento dichiarata disposta ad erogarli, avrebbe invece mutato la propria posizione, sostenendo di ritenere

necessario acquisire la documentazione comprovante l'esistenza dei presupposti applicativi delle agevolazioni fiscali riservate alle fondazioni bancarie di cui agli artt. 10 bis della L. n. 1745/1962 e 6 del DPR n. 601/1973 individuate dalla più recente giurisprudenza di legittimità. Banco BPM, quale incorporante di Bipielle Real Estate, ha presentato nuovamente istanza di sollecito all'Agenzia delle Entrate, valutando anche, sulla base dell'analisi del contenuto dell'atto di compravendita dalla Fondazione, l'eventuale rivalsa nei confronti della medesima. Su tali basi si era ritenuto prudente stanziare nell'esercizio 2021 un fondo svalutazione pari al 50% dell'ammontare dei crediti ovvero 1,9 milioni;

  • crediti IRES ed IRAP per 1,4 milioni relativi a Banco BPM Vita, di cui 1,1 milioni emergenti da dichiarazioni relativi agli esercizi 218 e 2019 e 0,3 milioni relativi all'istanza di rimborso per ritenute subite dell'esercizio 2005;
  • crediti IRES per mancata deduzione dell'IRAP per 0,8 milioni di cui 0,5 milioni relativi a Banco BPM e 0,3 milioni relativi a Banco BPM Vita. Il credito di Banco BPM è relativo all'importo residuo non rimborsato pari a 1,2 milioni del credito vantato dall'ex Banco Popolare. Per tale credito era stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale ed era stato stanziato nell'esercizio 2021 uno specifico fondo svalutazione di 0,7 milioni. La CTP di Venezia ha parzialmente accolto il ricorso della Banca e ha dichiarato cessata la materia del contendere in ordine al rimborso della somma di 0,25 milioni. La Banca ha presentato appello incidentale alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto;
  • crediti per istanze di rimborso IVA ed imposte indirette per complessivi 17,6 milioni di cui:
    • 7,4 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A.. Il contenzioso, attivato per un credito complessivo di 179,9 milioni, è stato rimborsato nel corso dell'anno 2022 per l'importo di 161,9 milioni, a seguito della sentenza in riassunzione della Commissione Tributaria Regionale del 9 novembre 2020, depositata il 17 settembre 2021. Con la citata sentenza, la Commissione ha accolto il ricorso della Banca fatta eccezione per:
      • l'importo di 1,7 milioni, relativo al credito IVA dell'anno 2000, per il quale è stata ritenuta valida la contestazione mossa dall'Ufficio secondo cui non risulterebbe agli atti la prova della spettanza del rimborso;
      • gli interessi maturati sul credito IVA dell'esercizio 1999, per i quali la Commissione ha negato il rimborso di 7,7 milioni, considerando la natura moratoria dei medesimi. Nel caso in esame, secondo la Commissione, l'Ufficio non dovrebbe essere considerato in mora avendo richiesto a controparte documentazione aggiuntiva (documenti relativi ai carichi pendenti). La difesa della Banca fondata sull'irrilevanza di questa documentazione ai fini della prova della sussistenza del credito IVA non è stata accolta.

Prudenzialmente per gli importi non riconosciuti era stato rilevato, al 31 dicembre 2021, uno specifico fondo svalutazione di 9,4 milioni.

L'importo residuo di 7,4 milioni (dopo lo stralcio di interessi per 1,2 milioni nel 2022) è costituito dagli interessi maturati e non ancora rimborsati. Si è presentato un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione;

  • 7,6 milioni relativi al contenzioso dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. connesso al diniego parziale del rimborso dell'IVA del primo e secondo trimestre 2007. Di tale importo 4,5 milioni sono stati chiesti a rimborso in dichiarazione e non sono oggetto di contestazione. Per l'importo di 6,8 milioni, a fronte del diniego al rimborso da parte dell'Agenzia delle Entrate per l'importo di 3,7 milioni, la Banca ha prudenzialmente rilevato nel bilancio dell'esercizio 2021, uno specifico fondo di svalutazione di pari importo avviando comunque il contenzioso;
  • 2,6 milioni relativi al giudizio di ottemperanza contro il Comune di Roma afferente all'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976; si è in attesa del rimborso;
  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 210,0 milioni, di cui 201,9 milioni relativi alla vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta;
  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo e delle imposte sostitutive applicate alla clientela che verranno recuperati in compensazione per un importo complessivo di 255,9 milioni;
  • crediti diversi verso l'Erario per 46,6 milioni riferibili principalmente al versamento dell'acconto relativo all'imposta sostitutiva sul capital gain;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 71,9 milioni;

  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA per 1,1 milioni;
  • crediti per Ecobonus per 2.159,7 milioni;
  • crediti per IMU per 0,2 milioni. A fronte dell'importo complessivo pari a 0,4 milioni, di cui 0,2 milioni riferiti all'incorporata Release S.p.A., prudenzialmente in esercizi precedenti si è stanziato un fondo svalutazione per 0,2 milioni;
  • altri crediti per ritenute subite in misura maggiore a quella stabilita dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni su dividendi azionari, per i quali si è in attesa di rimborso da parte degli Stati esteri per 1 milione al netto della svalutazione che era stata operata a titolo prudenziale da Banca Aletti pari a 0,4 milioni;
  • crediti di imposta nei confronti di Amministrazioni fiscali esteri su dividendi incassati per 2,2 milioni;
  • crediti d'imposta sulle riserve matematiche (L. 265/02) pari a 117,0 milioni riferiti a Banco BPM Vita;
  • crediti d'imposta sulle assicurazioni (L. 282/04) pari a 0,2 milioni riferiti a Banco BPM Vita.

Alla luce di quanto sopra indicato il valore lordo dei crediti d'imposta è pari a 3.214,9 milioni e le svalutazioni operate ammontano a 16,3 milioni. Pertanto, il valore netto dei crediti verso l'Amministrazione Finanziaria iscritto in bilancio è pari a 3.198,6 milioni.

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
A. Attività possedute per la vendita 30/06/2023 31/12/2022 (*)
A.1 Attività finanziarie 320.496 51.860
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali 146.710 132.993
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 82.431 78.272
A.4 Attività immateriali 1.184 1.052
A.5 Altre attività non correnti 17.578 9.887
Totale A 485.968 195.792
di cui valutate al costo 283.950 11.102
di cui valutate al fair value livello 1 55.992 51.860
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 146.026 132.830
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività
Totale B
-
-
-
-
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti (224.590) (19.655)
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività
Totale C
(20.902)
(245.492)
(6.166)
(25.821)
di cui valutate al costo (245.492) (25.821)
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D
di cui valutate al costo
-
-
-
-
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative di controllo detenute dal Gruppo.

Al 30 giugno 2023 tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel prossimo anno per 146,3 milioni (132,8 milioni al 31 dicembre 2022), esposti nella voce A.3 "Attività materiali";
  • attività nette riconducibili alla partecipata Banco BPM Assicurazioni S.p.A., per la quale nel mese di dicembre 2022 è stato siglato un term-sheet con Crédit Agricole Assurances S.A. per la cessione del 65% della partecipazione, rappresentate da attività per 64,3 milioni e passività per 30,7 milioni (63,0 milioni erano le attività al 31 dicembre 2022 e 25,8 milioni le corrispondenti passività alla stessa data, rideterminate per effetto dell'applicazione dell'IFRS 17);
  • attività per 216,6 milioni e passività per 214,6 milioni relative al ramo monetica e alla partecipata Tecmarket, a seguito delle trattative finalizzate alla costituzione di una partnership strategica per lo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali. In maggior dettaglio, il ramo pareggiato della monetica, rappresentato dalle carte prepagate, è esposto per 205,4 milioni all'interno della voce A.1 "Attività finanziarie" e per il medesimo importo nella voce C.1 "Debiti";
  • attività finanziarie riconducibili a crediti classificati a sofferenza ed inadempienza probabile per i quali è stata deliberata la cessione, pari a 58,8 milioni. Il perfezionamento delle cessioni è atteso avvenire nel secondo semestre dell'anno.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dell'accordo relativo al ramo monetica si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo", contenuto nella Parte A.1 delle presenti Note Illustrative.

PASSIVO

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale
31/12/2022
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1
L2
L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 17.818.752 X X X 26.332.411 X X X
2. Debiti verso banche 5.053.656 X X X 6.304.095 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 299.116 X X X 250.742 X X X
2.2 Depositi a scadenza 195.202 X X X 279.818 X X X
2.3 Finanziamenti 3.847.840 X X X 4.714.191 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 3.735.247 X X X 4.526.453 X X X
2.3.2 Altri 112.593 X X X 187.738 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di
propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 826 X X X 683 X X X
2.6 Altri debiti 710.672 X X X 1.058.661 X X X
Totale 22.872.408 - - 22.871.829 32.636.506 - - 32.636.506

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce "Debiti verso banche centrali" include le operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. Al 30 giugno 2023 sono presenti operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III" per nominali 17,7 miliardi (26,7 miliardi al 31 dicembre 2022). La riduzione rispetto all'ammontare in essere al 31 dicembre 2022 è imputabile al rimborso di 9,0 miliardi di un'emissione in scadenza il 28 giugno 2023.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A delle presenti Note illustrative.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2022
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 100.908.444 X X X 103.410.941 X X X
2. Depositi a scadenza 432.448 X X X 288.335 X X X
3. Finanziamenti 1.941.892 X X X 1.984.183 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 1.435.470 X X X 1.460.568 X X X
3.2 Altri 506.422 X X X 523.615 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di
propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 496.321 X X X 627.238 X X X
6. Altri debiti 1.519.203 X X X 1.996.370 X X X
Totale 105.298.308 - - 105.296.668 108.307.067 - - 108.307.067

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Totale Totale
Tipologia
titoli/Valori
30/06/2023 31/12/2022
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 16.329.526 9.851.525 6.212.064 - 12.922.521 8.866.975 3.697.759 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 16.329.526 9.851.525 6.212.064 - 12.922.521 8.866.975 3.697.759 -
2. altri titoli 3.928 - - 3.928 8.000 - - 8.000
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 3.928 - - 3.928 8.000 - - 8.000
Totale 16.333.454 9.851.525 6.212.064 3.928 12.930.521 8.866.975 3.697.759 8.000

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I titoli in circolazione al 30 giugno 2023 ammontano a 16,3 miliardi (12,9 miliardi al 31 dicembre 2022).

Come indicato nel paragrafo "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione, nel mese di gennaio si è concluso il collocamento di un'emissione di titoli Green Senior Preferred, destinata ad investitori istituzionali, di 750 milioni e scadenza 4 anni, che si inserisce nel Programma Euro Medium Term Notes nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca.

Il bond, emesso ad un prezzo pari a 99,613%, paga una cedola fissa del 4,875%.

A questa operazione si è aggiunta nel mese di giugno 2023 una ulteriore emissione Green Senior Non Preferred per un ammontare di 750 milioni e scadenza cinque anni.

L'obbligazione, che si inserisce nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework conferisce la possibilità di rimborso anticipato a giugno 2027 e prevede una cedola a tasso fisso pari al 6%.

Si segnala altresì che a fine giugno 2023 Banco BPM ha concluso il collocamento di una nuova emissione di Covered Bond destinata a investitori istituzionali per un ammontare di 750 milioni e scadenza 5 anni a valere sul proprio programma di Obbligazioni Bancarie Garantite.

Nel semestre sono giunte a scadenza o sono state rimborsate obbligazioni per circa 1,7 miliardi nominali.

Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

Tipologia Totale
30/06/2023
Totale
31/12/2022
operazioni/Valori Fair Value Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 *
A. Passività per
cassa
1. Debiti verso banche 10.569.315 44.297 9.262.619 - 9.306.916 5.314.482 43.544 4.492.767 - 4.536.311
2. Debiti verso clientela 9.842.754 14.095 9.101.593 - 9.115.688 1.280.733 33.248 1.034.244 - 1.067.492
3. Titoli di debito 1.816.368 - 1.713.491 - 1.687.350 1.918.962 - 1.803.459 - 1.780.321
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre
obbligazioni
- - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli 1.816.368 - 1.713.491 - 1.687.350 1.918.962 - 1.803.459 - 1.780.321
3.2.1 Strutturati 1.816.368 - 1.713.491 - X 1.918.962 - 1.803.459 - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 22.228.437 58.392 20.077.703 - 20.109.954 8.514.177 76.792 7.330.470 - 7.384.124
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 152.177 2.299.725 - - - 104.146 2.670.142 - -
1.1 Di negoziazione X 152.177 1.818.168 - X X 104.146 2.349.902 - X
1.2 Connessi con la
fair value option
X - 481.549 - X X - 320.148 - X
1.3 Altri X - 8 - X X - 92 - X
2. Derivati creditizi - - 1.331 - - - - 142 - -
2.1 Di negoziazione X - 1.331 - X X - 142 - X
2.2 Connessi con la
fair value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 152.177 2.301.056 - X X 104.146 2.670.284 - X
Totale (A+B) X 210.569 22.378.759 - X X 180.938 10.000.754 - X

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3 Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Totale Totale
30/06/2023 31/12/2022 (*)
Tipologia operazioni/Valori VN Fair value Fair value Fair value Fair value
L1 L2 L3 * VN L1 L2 L3 *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
2. Debiti verso clientela 1.495.996 - 1.476.068 19.928 1.495.996 1.460.125 - 1.459.075 18.295 1.477.370
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri 1.495.996 - 1.476.068 19.928 X 1.460.125 - 1.459.075 18.295 X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
3. Titoli di debito 3.398.618 - 3.271.760 - 3.235.009 2.645.465 - 2.478.393 - 2.457.650
3.1 Strutturati 3.398.618 - 3.271.760 - X 2.635.465 - 2.467.534 - X
3.2 Altri - - - - X 10.000 - 10.859 - X
Totale 4.894.614 - 4.747.828 19.928 4.731.005 4.105.590 - 3.937.468 18.295 3.935.020

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative di controllo detenute dal Gruppo.

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce "2. Debiti verso clientela" si riferisce per 1.476,1milioni alle passività delle compagnie di assicurazione a fronte dell'emissione delle polizze Unit-linked.

Nella voce "3. Titoli di debito" i titoli strutturati si riferiscono a certificates a capitale garantito.

Il ricorso alla fair value option è riconducibile alla caratteristica di contratto complesso contenente uno o più derivati incorporati in grado di modificare in modo significativo i flussi finanziari del suddetto contratto.

Le restanti posizioni si riferiscono a talune emissioni obbligazionarie, effettuate in precedenti esercizi e coperte mediante strumenti derivati, per le quali il ricorso alla fair value option è avvenuto per eliminare o ridurre in modo significativo un'asimmetria contabile rispetto ai criteri di valutazione dei derivati di copertura gestionale, in alternativa al trattamento contabile dell'hedge accounting.

Nel corso del semestre non vi sono stati rimborsi di importo significativo.

Fondi del passivo – Voci 90 e 100

Alla data del 30 giugno i fondi del passivo ammontano a 866,0 milioni (988,9 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 245,7 milioni (258,5 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 88,9 milioni (99,3 milioni al 31 dicembre 2022), i fondi rischi su impegni e garanzie rilasciate per 129,3 milioni (al 31 dicembre scorso pari a 144,2 milioni) ed altri fondi per rischi ed oneri per 402,1 milioni (486,9 milioni il dato di fine 2022).

Questi ultimi includono:

• gli stanziamenti a fronte di controversie legali e fiscali per 70,8 milioni;

  • gli stanziamenti per oneri del personale per 198,8 milioni, principalmente imputabili agli accantonamenti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà del settore in relazione agli accordi riferiti all'accompagnamento alla pensione su base volontaria del personale del Gruppo;
  • altri fondi per rischi ed oneri per 132,4 milioni che comprendono tra l'altro gli oneri prevedibili connessi ad alcune transazioni legate all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria.
Totale Totale
31/12/2022
Voci/Componenti 30/06/2023
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 45.274 55.933
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 84.025 88.231
3. Fondi di quiescenza aziendali 88.892 99.330
4. Altri fondi per rischi ed oneri 402.071 486.901
4.1 controversie legali e fiscali 70.801 83.695
4.2 oneri per il personale 198.827 263.535
4.3 altri 132.443 139.671
Totale 620.262 730.395

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Gruppo opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche. Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state inoltre oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in alcuni contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte del Gruppo, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Gruppo in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, il Gruppo reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività non probabili ancorché possibili, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le vertenze rispetto alle quali si ritiene che l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi rischi ed oneri non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. E' in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile.

Inoltre, come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa esposta nel seguito non comprende le informazioni che potrebbero pregiudicare la posizione delle banche del Gruppo interessate nelle azioni di tutela della propria posizione rispetto alla vicenda e nelle vertenze in essere.

Come indicato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella Parte A delle presenti Note Illustrative, cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie, ammontano a 70,8 milioni.

Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile. Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere alla data del 30 giugno 2023, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie:

  • Presidenza del Consiglio dei Ministri/Democratici di Sinistra: a seguito di ricorso per decreto ingiuntivo richiesto nei confronti dei Democratici di Sinistra (credito a sofferenza) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (garanti dei Democratici di Sinistra in forza di fidejussione) per 3 finanziamenti in pool (di cui uno con capofila Efibanca e gli altri due partecipati) per complessivi 26,5 milioni è stata presentata nel 2015 opposizione a decreto ingiuntivo; il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle Banche, con contestuale rigetto delle opposizioni a decreto ingiuntivo. La sentenza di appello non è stata impugnata con ricorso in Cassazione dalle parti ma, per la sezione di Barletta dei Democratici di Sinistra, il giudizio è ancora pendente con fissazione della prossima udienza al 19 gennaio 2024.
  • Compagnia Finanza e Servizi S.r.l. (Co.Fi.Se.) e Paolo Tabellini, in qualità di soci della Società Italiana Calzature S.r.l. (ora fallita) l'8 novembre 2016 hanno citato in giudizio la Banca, unitamente ad una società di leasing, per ottenere il risarcimento del danno per complessivi 15 milioni. I primi due gradi di giudizio si sono conclusi con il rigetto delle domande attoree. La sentenza di appello è stata impugnata avanti la Corte di Cassazione dal solo Tabellini riducendo la domanda risarcitoria a 10 milioni ed il rischio è stato derubricato come remoto.
  • La Redenta Società Cooperativa Agricola il 4 settembre 2018 ha citato in giudizio Banco BPM unitamente agli Amministratori, Sindaci e altri sei istituti di credito per asserito concorso nell'aggravamento del passivo della società.

La Corte di Appello di Brescia, con sentenza definitiva del 14 marzo 2023, ha rigettato le domande attoree confermando la decisione di primo grado.

  • Il 10 luglio 2019 un cliente, unitamente ad alcuni suoi familiari, ha citato in giudizio Banco BPM per l'ottenimento di un complessivo risarcimento danni di circa 21 milioni per aver consentito ad un procuratore/delegato del cliente medesimo di compiere una serie di operazioni non autorizzate su diversi rapporti di conto corrente e dossier titoli. Con sentenza dell'11 gennaio 2023 la Corte d'Appello di Milano ha confermato la decisione favorevole alla Banca pronunciata nel 2020 dal Tribunale di Milano. Pende il giudizio in Cassazione.
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione della normativa Mifid. Le controparti hanno richiesto la condanna della Banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano.
  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). Con sentenza dell'11 ottobre 2022 il Tribunale di Roma ha condannato le banche, in solido tra loro, al pagamento di 57,1 milioni. Banco BPM ha eseguito la sentenza per la quota

di spettanza e, unitamente agli altri istituti coinvolti, ha impugnato il provvedimento avanti la Corte di Appello.

  • Il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. Il Tribunale di Roma, con sentenza del 21 novembre 2022, ha rigettato integralmente le domande della società Malenco. Pende il giudizio d'appello.
  • CE.DI.SISA Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. L'udienza per l'esame della CTU è fissata in data 24 gennaio 2024.
  • Le Società I.F.I.T. S.r.l. e S.I.R.O. S.r.l. il 14 febbraio 2022 hanno citato in giudizio Banco BPM per ottenere la revoca di un pegno costituito dagli altri due convenuti in causa, Luigi Servidati e Fabio Planamente ex manager del gruppo, a garanzia di un finanziamento di 23 milioni concesso alla società Cantiere del Pardo S.p.A.. Le società attrici lamentano un danno di circa 15,2 milioni, importo per il quale hanno ottenuto un sequestro conservativo nei confronti degli stessi due ex manager (poi azionisti), per aver riallocato a terzi la proprietà del Cantiere del Pardo. Nel mese di giugno 2023 il giudizio si è estinto per effetto di un accordo transattivo, senza impatti economici.
  • Il 23 dicembre 2022 l'amministrazione straordinaria di Società Italiana per Condotte d'Acqua S.p.A. ha citato in giudizio i componenti dei propri Consigli di Gestione e di Sorveglianza, la società di revisione nonché il ceto bancario, tra cui Banco BPM, ed alcune società di factoring, per ottenere la condanna in via solidale di tutti i convenuti al pagamento della somma di oltre 389 milioni. L'importo viene chiesto a titolo di risarcimento degli asseriti danni determinati anche dalla abusiva concessione di credito da parte del ceto bancario, che avrebbe consentito all'azienda di continuare ad operare nonostante la situazione di crisi, causando peraltro il grave depauperamento dell'attivo netto societario. Il giudizio è in fase iniziale.
  • La controllata Partecipazioni Italiane in liquidazione, in qualità di ex proprietaria di un terreno ubicato in Pavia che era il sito industriale della ex Necchi S.p.A. (che ha cessato le attività produttive ormai da molti anni), risulta oggetto di un'ordinanza della Provincia di Pavia in virtù della quale le è richiesto, a titolo di responsabile "storico" e congiuntamente ad altro soggetto, di provvedere alle opere di bonifica e messa in sicurezza della suddetta area, già da molti anni di proprietà di terzi estranei al Gruppo Banco BPM.

Il TAR Lombardia ha respinto il ricorso della controllata contro l'ordinanza provinciale; pende il giudizio d'impugnazione dinanzi il Consiglio di Stato per il quale non risulta ancora fissata la pubblica udienza di merito.

Nell'ambito del parallelo procedimento ambientale, sia alcune delle attuali proprietarie delle varie porzioni del sito ex Necchi, sia Partecipazioni Italiane hanno presentato autonomi piani di caratterizzazione dell'area. Considerate le diverse posizioni delle parti ne è scaturito un nuovo procedimento amministrativo attualmente pendente dinanzi al TAR Lombardia che vede coinvolti anche il Comune di Pavia, la Provincia di Pavia e l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente Lombardia e per il quale non è ancora stata fissata la pubblica udienza di merito.

Con riferimento ad una delle porzioni del sito, in data 7 marzo 2022 è stato perfezionato un accordo transattivo con uno degli attuali proprietari, in merito alle bonifiche della porzione di area ex Necchi di proprietà dello stesso. L'accordo prevede, tra l'altro, la contribuzione di Partecipazioni Italiane al sostenimento dei costi di bonifica per un importo di 1,4 milioni oltre IVA (di cui metà già versati all'atto di perfezionamento dell'accordo e metà da versare alla comunicazione di controparte di avvio delle attività di bonifica), già contabilizzati nel bilancio al 31 dicembre 2021. A febbraio 2023 controparte ha comunicato a Partecipazioni Italiane la necessità di uno slittamento al 7 marzo 2024 del termine previsto dal suddetto accordo transattivo per la presentazione del Progetto Operativo di Bonifica agli Enti. Tale slittamento è riconducibile alla necessità, condivisa con gli Enti, di considerare anche i materiali di riporto nel Piano di Caratterizzazione, in seguito ad un'intervenuta modifica legislativa.

Per la porzione di area ex Necchi di proprietà di INAIL e attualmente occupata dalla Questura di Pavia, la controllata, tramite il consulente tecnico WSP Italia S.r.l. (già Golder Associates S.r.l.) ha portato a termine le attività di caratterizzazione della porzione di area, come da Piano di Caratterizzazione approvato con determina del Comune di Pavia in data 21 marzo 2022. Ad esito delle suddette attività WSP Italia ha fornito una prima stima dei costi per le probabili attività future e per la bonifica in 160 mila euro oltre IVA, stanziati nel bilancio della società al 31 dicembre 2022.

Per le altre due zone in cui è suddiviso il sito, in considerazione del persistere dell'indeterminatezza degli interventi da eseguire, non risulta possibile stimare attendibilmente gli eventuali oneri a carico della partecipata, neppure all'interno di un range di una certa ampiezza.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 1.069,0 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 233,6 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 63,9 milioni.

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco BPM e le proprie società controllate alla data del 30 giugno 2023 è pari a 225,0 milioni1 (dato invariato rispetto alle pretese esistenti alla data del 31 dicembre 2022). Nel corso del primo semestre dell'esercizio non sono sorte nuove pretese né si sono verificati eventi modificativi dell'ammontare delle pretese già in essere a inizio anno.

Dettaglio dei contenziosi in essere al 30 giugno 2023

I principali contenziosi fiscali in essere alla data del 30 giugno 2023 (pretese maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

  • Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché della misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. Il 18 gennaio 2023 è stata pubblicata la sentenza della Corte di Cassazione che ha riconosciuto la fondatezza del ricorso presentato dalla Banca per effettiva mancanza di una specifica disposizione di legge regionale che deroghi, per l'anno d'imposta 2006 al regime di sospensione dell'applicazione della maggiorazione dell'aliquota IRAP disposto dalla legge statale. La Corte ha tuttavia evidenziato che a seguito della sospensione dell'efficacia dell'aumento dell'aliquota IRAP per il 2002 per banche ed assicurazioni di un punto percentuale, ritiene debba essere applicata l'aliquota del 4,75% già prevista a livello nazionale per il 2002 dall'art. 45 comma 2 del d. lgs. n. 446 del 1997 anziché l'aliquota ordinaria del 4,25%. La Corte ha quindi cassato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale con rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto, che dovrà provvedere a rideterminare il debito tributario della Banca applicando l'aliquota del 4,75%. La vertenza rimane quindi pendente per effetto del rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado. Quest'ultima, tuttavia, non potrà non ridurre l'ammontare della pretesa e disporre il conseguente rimborso delle imposte e relativi interessi già versati a seguito della sentenza cassata.
  • Banca Akros atto di contestazione notificato a dicembre 2021 relativo ad una asserita violazione degli obblighi di trasmissione all'Agenzia delle Entrate previsti dall'articolo 1, del D.L. 167 del 1990 con applicazione della sanzione minima prevista dall'art. 5, comma 1, per un ammontare di 2,3 milioni. Il 30 novembre 2022 l'Ufficio ha notificato un atto di irrogazione di sanzioni con cui ha respinto le deduzioni

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che, ad eccezione degli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e delle passività classificate come probabili, la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

difensive formulate dalla Banca ed irrogato a suo carico la sanzione di 2,3 milioni. Ritenendo le motivazioni contenute nell'atto di irrogazione contraddittorie e prive di fondamento, in data 30 gennaio 2023 la Banca ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Milano.

• Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) - avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8.562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sezione 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti la Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. Il 18 dicembre 2015 è stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione che è tuttora pendente.

Agli avvisi illustrati ha fatto seguito il 22 dicembre 2014 la notifica di ulteriori avvisi di accertamento in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche le pretese contenute in questi avvisi riguardano la asserita indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La Commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005, di cui al punto precedente. Le pretese illustrate, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione da parte della Banca anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio. Al riguardo va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, che quindi potrebbero terminare con un esito diverso, si evidenzia che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con argomentazioni analoghe a quelle formulate dalla Banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione. Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso.

Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti gli aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il già citato ricorso alla Suprema Corte.

Le approfondite analisi della vicenda svolte con il supporto dei consulenti incaricati della predisposizione del ricorso, nonché gli ulteriori pareri richiesti ad altri autorevoli esperti della materia, hanno confermato il convincimento che la pretesa dell'Agenzia delle Entrate sia illegittima e che rimane immutata la possibilità di riuscire a vedere finalmente considerate e condivise le argomentazioni difensive nel giudizio avanti alla Suprema Corte. Le medesime analisi hanno condotto il Consiglio di Amministrazione a confermare la classificazione della pretesa come una passività potenziale essendo il rischio di soccombenza possibile ma non probabile. Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle suddette passività potenziali nel bilancio al 30 giugno 2023.

Attività di verifica in corso alla data di redazione del bilancio consolidato abbreviato al 30 giugno 2023

Il 5 dicembre 2019, nell'ambito di una verifica fiscale più ampia avente per oggetto una società terza esterna al Gruppo Banco BPM, era stato avviato dalla Guardia di Finanza un controllo ai fini delle imposte dirette e dell'IVA per l'anno di imposta 2017 del Banco BPM. L'attività di verifica è stata sospesa in relazione alla situazione emergenziale connessa al Coronavirus. Non vi è stata nessuna nuova comunicazione da parte della Guardia di Finanza.

Il 21 settembre 2022 il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza aveva avviato nei confronti di Banca Akros una verifica relativa all'IRES all'IRAP ed al fine di riscontrare l'applicazione dell'imposta sostitutiva ai sensi del D.P.R. 600/1973 per il periodo d'imposta 2016. La verifica è terminata il 19 gennaio 2023. Nel processo verbale di constatazione redatto in tale data è stato indicato che la verifica non ha condotto a formulare alcun rilievo.

In data 24 gennaio 2023 l'Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Lombardia Ufficio Grandi Contribuenti ha avviato nei confronti della Capogruppo Banco BPM una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto i periodi di imposta 2017 e 2018.

In data 21 giugno 2023 è stato comunicato l'avvio da parte dell'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia – Ufficio Grandi Contribuenti, di una verifica fiscale relativa al periodo d'imposta 2018 per le imposte dirette, l'IRAP, l'IVA e gli obblighi di sostituto d'imposta nei confronti della controllata Banca Akros. La verifica è stata avviata sotto il profilo sostanziale il giorno 4 luglio.

In data 11 luglio 2023 l'Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale di Verona ha avviato nei confronti della controllata Tecmarket Servizi una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e ritenute avente per oggetto il periodo di imposta 2020.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano a 198,8 milioni e comprendono l'importo di 117,4 milioni (al netto dei pagamenti già effettuati) stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali comunicati al mercato il 30 dicembre 2020 relativi all'accompagnamento alla pensione su base volontaria di oltre n. 1.600 risorse; in data 17 febbraio 2023 è stato siglato un accordo con le Parti Sindacali che ha previsto, fra l'altro l'estensione del Fondo di Solidarietà già attivato per ulteriori 250 lavoratori, con un onere addizionale di circa 8,5 milioni che è stato addebitato al conto economico del primo semestre 2023.

In tale voce sono inoltre ricompresi: i) la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo e ii) la stima relativa ad altre erogazioni previste a favore del personale (ad es. premi di fedeltà, patto di non concorrenza, ecc.).

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 132,4 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (33,9 milioni);
  • b) stima dei probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate di polizze assicurative da parte della clientela (20,5 milioni);
  • c) rischi connessi ad impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership e garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (39,6 milioni);
  • d) rischi connessi a garanzie rilasciate a fronte delle cessioni di crediti deteriorati già perfezionate alla data del 31 dicembre 2022 (14,6 milioni);
  • e) oneri relativi alla ristrutturazione della rete distributiva (8,5 milioni).

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al

2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

In relazione a tale operatività è stato incardinato un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano aveva notificato alla Banca un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni importo poi ridottosi a 83,8 milioni a seguito di un parziale dissequestro.

Come illustrato nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2022, nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio, si ricorda che in data 16 febbraio 2023 la Procura di Verona, preso atto dell'attività di ristoro attuata dalla Banca e, su tali basi condividendo altresì le argomentazioni in diritto della Banca stessa, ha disposto il dissequestro della somma di 80,3 milioni, mantenendolo in via prudenziale per i 3,5 milioni circa residui.

Tali vicende hanno determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza ai propri clienti, il Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care nei confronti della clientela finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB. Alla data del 30 giugno 2023 risultavano pervenuti oltre 24.400 reclami e notificati oltre 1.300 contenziosi (in parte preceduti da reclamo), per un petitum complessivo di circa 720,2 milioni.

Alla stessa data, grazie all'attività di gestione delle posizioni e di customer care precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti, mediante transazione o per effetto di sentenza passata in giudicato, reclami e contenziosi per un petitum complessivo pari a 654,2 milioni.

A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti che quelli potenziali stimati, nella sottovoce in oggetto risulta compreso lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze con la clientela ammontante alla data del 30 giugno 2023 a 30,3 milioni.

L'accantonamento complessivo effettuato nel corso degli esercizi a partire dal 2017 è risultato pari a 391,5 milioni, a fronte dei quali sono stati effettuati utilizzi per i rimborsi a favore della clientela per 361,2 milioni.

Al 31 dicembre 2022 il fondo ammontava a 41,5 milioni; nel corso del 2023 sono stati effettuati utilizzi a fronte dei rimborsi per 12,7 milioni ed è stato effettuato un ulteriore accantonamento di 1,5 milioni per tenere conto delle stime aggiornate relative al petitum complessivo atteso e alle percentuali di ristoro.

La voce a) comprende inoltre un accantonamento pari a 3,6 milioni relativo alla stima di rimborsi a favore della clientela conseguenti a verifiche in tema di trasparenza bancaria e alla sentenza della Corte Costituzionale n. 263 del 22 dicembre 2022 in tema di rimborso alla clientela dei costi up-front riferiti all'estinzione anticipata di alcuni contratti di finanziamento.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, come di seguito meglio precisato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda perfezionate in precedenti esercizi, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente/partner nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

• cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 (i cui accordi sono stati significativamente rivisti nel corso del 2021) di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Popolare Vita ed Avipop Assicurazioni (oggi denominate rispettivamente Vera Vita e Vera Assicurazioni) alla Società Cattolica Assicurazioni;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2015 della controllata B.P. Luxembourg S.A. a Banque Havilland.

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.

Con riferimento agli accordi con Cattolica Assicurazioni, nel corso del 2021 è stato concluso un importante accordo che ha rivisto i termini e le modalità di prosecuzione della partnership. Per quanto riguarda i target collegati alla produzione, il nuovo accordo ha introdotto un nuovo sistema di penali e commissioni aggiuntive. Alla data del 30 giugno 2023 gli obiettivi sono ritenuti raggiungibili e conseguentemente non è prevedibile l'impiego di risorse finanziarie per il pagamento di penali/indennizzi.

Con riferimento agli accordi con Anima Holding, sulla base degli accordi modificativi rivisti nel 2020, è previsto un sistema di penali in caso di mancato raggiungimento dei target di Raccolta Netta previsti per i due periodi gennaio 2020–dicembre 2022 e gennaio 2023–febbraio 2025. A fronte del mancato raggiungimento del target relativo al primo sotto-periodo (gennaio 2020 – dicembre 2022) ed a una previsione dell'evoluzione della raccolta netta nel secondo sotto-periodo (gennaio 2023 – febbraio 2025) sono stati rilevati stanziamenti per complessivi 27,1 milioni, di cui 18,3 milioni registrati nello scorso esercizio.

La voce d) infine si riferisce all'importo stanziato a presidio dei probabili esborsi finanziari futuri per le garanzie concesse nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti deteriorati perfezionate nei precedenti esercizi.

La voce e) infine si riferisce all'operazione di razionalizzazione della rete sportelli della Capogruppo deliberata dal Consiglio di Amministrazione nel corso dell'esercizio che ha comportato la chiusura di 69 filiali.

Informativa su fondo trattamento di fine rapporto per il personale e fondi di quiescenza

Totale Totale
Voci/Componenti 30/06/2023
Trattamento di fine rapporto 245.721 258.457
Fondi di quiescenza aziendali 88.892 99.330
Totale 334.613 357.787

Di seguito si fornisce illustrazione delle principali variazioni intervenute nel trattamento di fine rapporto per il personale (voce di bilancio 90) e nei fondi di quiescenza (inclusi nella voce di bilancio 100 "Fondi per rischi ed oneri" il cui dettaglio è stato illustrato nel precedente punto 10.1).

Il fondo trattamento di fine rapporto per il personale è pari a 245,7 milioni, 258,5 milioni era il saldo alla fine dello scorso esercizio. La variazione negativa è da ricercarsi principalmente nelle liquidazioni (8,6 milioni) e nelle modifiche di alcune delle ipotesi attuariali di seguito riportate che hanno comportato complessivamente un decremento del fondo di 8,8 milioni, imputabili:

  • alle variazioni delle ipotesi finanziarie per 6,8 milioni. In dettaglio, trattasi di perdite relative alla variazione del tasso di attualizzazione per 3,5 milioni e alla modifica del tasso di inflazione per 3,3 milioni;
  • alle altre ipotesi attuariali per negativi 2,0 milioni imputabili alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche utilizzate e quanto si è effettivamente verificato.

I fondi di quiescenza sono pari a 88,9 milioni, 99,3 milioni era il saldo alla fine dello scorso esercizio; anche per questi fondi la variazione negativa è principalmente dovuta alle liquidazioni (4,1 milioni) e alle modifiche delle ipotesi attuariali che hanno comportato complessivamente un decremento del fondo di 8,1 milioni, imputabili:

  • alle variazioni delle ipotesi finanziarie per 3,3 milioni. In dettaglio, trattasi di perdite relative alla variazione del tasso di attualizzazione per 2,0 milioni e alla modifica del tasso di inflazione per 1,3 milioni;
  • alle altre ipotesi attuariali per 4,8 milioni imputabili alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche utilizzate e quanto si è effettivamente verificato.

Le variazioni dovute alle modifiche di ipotesi attuariali sopra esposte, che nel complesso risultano pari a 16,9 milioni sono rilevate in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva. Al netto dell'effetto fiscale, le variazioni in incremento di tale riserva sono pari a 12,3 milioni.

Di seguito si elencano le principali ipotesi attuariali utilizzate dal Gruppo al 30 giugno 2023, confrontate con quelle utilizzate al 31 dicembre 2022:

Principali ipotesi attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche 30/06/2023 31/12/2022
Tasso di mortalità dei dipendenti IPS55 con Age-Shifting. Base demografica per le assicurazioni di rendita
Frequenze ed ammontare delle anticipazioni di TFR 0,5% 0,5%
Frequenze del turnover 1,50% 1,50%
Ipotesi finanziarie 30/06/2023 31/12/2022
Tasso annuo di attualizzazione (*): media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA a seconda della
durata del piano
da 3,88% a 4,19% da 3,71% al 3,98%
media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Tasso annuo di inflazione (**) Indexed Swap:

2,70% 2,20% (*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata.

(**) tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM.

Principali ipotesi attuariali per la valutazione dei fondi di quiescenza
Ipotesi demografiche 30/06/2023 31/12/2022
Tasso di mortalità dei dipendenti IPS55 con Age-Shifting
Ipotesi finanziarie 30/06/2023 31/12/2022
media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA a seconda del
Tasso annuo di attualizzazione (*): piano
da 3,95 a 3,97% da 3,49% a 3,69%
media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Tasso annuo di inflazione (**) Indexed Swap:
2,50% 2,90%

(*) Media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata.

(**) Tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM.

Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività delle obbligazioni relative al trattamento di fine rapporto e ai fondi di quiescenza nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini percentuali
Modifica ipotesi attuariali:
- Tasso attualizzazione:
+0,5% (7.462) (3,04%)
-0,5% 7.844 3,19%
- Tasso di inflazione:
+0,5% 5.246 2,13%
-0,5% (5.109) (2,08%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
(2.550) (2,87%)
2.707 3,05%
1.580 1,78%
(1.511) (1,70%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

Passività assicurative - Voce 110

Al 30 giugno 2023 le passività assicurative ammontano a 4.342,8 milioni (4.283,5 milioni al 31 dicembre 2022), interamente riferite ai contratti assicurativi emessi dalla controllata Banco BPM Vita. Le passività assicurative della controllata Banco BPM Assicurazioni, in via di dismissione, trovano infatti riconoscimento nella voce "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Come evidenziato nella tabella di seguito riportata, la quasi totalità delle passività assicurative in esame è misurata in base al metodo del "Variable Fee Approach", illustrato nella Parte A – Politiche contabili, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Passività assicurative - ripartizione per modello di misurazione 30/06/2023 31/12/2022
VFA - Variable Fee Approach 4.332.331 4.276.362
GMM - General Measurement Model (Bulding Block Approach) 7.915 4.740
PAA - Premium Allocation Approach 2.513 2.424
Totale 4.342.759 4.283.526

Nelle seguenti tabelle si fornisce informativa sulla dinamica intervenuta nel corso del primo semestre del 2023 del valore di bilancio delle passività assicurative relative ai contratti assicurativi emessi misurati in base al modello VFA, con evidenza:

  • delle passività per residua copertura e per sinistri accaduti;
  • degli elementi sottostanti, rappresentati dal valore attuale dei flussi finanziari, dall'aggiustamento per i rischi non finanziari e dal margine sui servizi contrattuali.

Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi - VFA - passività per residua copertura e per sinistri accaduti

Passività per residua copertura Passività per
sinistri accaduti
Voci/Passività 30/06/2023 Totale
Al netto della
perdita
Perdita 30/06/2023 30/06/2023
A. Valore di bilancio iniziale
1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono
passività 4.252.963 - 23.399 4.276.362
2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività - - - -
3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio 4.252.963 - 23.399 4.276.362
B. Ricavi assicurativi (31.104) - - (31.104)
C. Costi per servizi assicurativi
1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili - - 17.916 17.916
2. Variazioni della passività per sinistri accaduti - - 458 458
3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi - 253 - 253
4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti 374 - - 374
5. Totale 374 253 18.374 19.001
D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) (30.730) 253 18.374 (12.103)
E. Costi/ricavi netti di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti assicurativi emessi 148.044 - - 148.044
1.1 Registrati in conto economico 66.884 - - 66.884
1.2 Registrati nel conto economico complessivo 81.160 - - 81.160
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio - - - -
3. Totale 148.044 - - 148.044
F. Componenti di investimento (463.112) - 463.112 -
G. Importo totale registrato in conto economico
e nel conto economico complessivo (D+E+F) (345.798) 253 481.486 135.941
H. Altre variazioni - - - -
I. Movimenti di cassa
1. Premi ricevuti 393.733 - - 393.733
2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei
contratti (2.454) - - (2.454)
3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa - - (471.251) (471.251)
4. Totale 391.279 - (471.251) (79.972)
L. Valore netto di bilancio finale (A.3+G+H+I.4) 4.298.444 253 33.634 4.332.331
M. Valore di bilancio finale
1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono
passività 4.298.697 - 33.634 4.332.331
2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività - - - -
3. Valore netto di bilancio finale 4.298.697 - 33.634 4.332.331

Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi distinta per elementi sottostanti alla misurazione valutati in base al metodo VFA

Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti
assicurativi emessi
Voci/Elementi sottostanti alla misurazione Valore attuale dei
flussi finanziari
30/06/2023
Aggiustamento
per i rischi non
finanziari
30/06/2023
Margine sui
servizi
contrattuali
30/06/2023
Totale
30/06/2023
A. Valore di bilancio iniziale
1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività 4.170.152 54.179 52.031 4.276.362
2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività - - - -
3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio 4.170.152 54.179 52.031 4.276.362
B. Variazioni relative ai servizi attuali
1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico - - (10.715) (10.715)
2. Variazione per rischi non finanziari scaduti - (2.735) - (2.734)
3. Modifiche connesse con l'esperienza 633 - - 633
4. Totale 633 (2.735) (10.715) (12.816)
C. Variazioni relative a servizi futuri
1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali 45.775 (14.021) (31.753) -
2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi recuperi - - 253 253
3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di
riferimento
(8.857) 2.371 6.486 -
4. Totale 36.918 (11.650) (25.014) 253
D. Variazioni relative a servizi passati
1. Aggiustamenti alla passività per sinistri avvenuti 458 - - 458
2. Modifiche connesse con l'esperienza - - - -
3. Totale 458 - - 458
E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D) 38.009 (14.385) (35.729) (12.105)
F. Costi/ricavi di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti assicurativi emessi 73.821 - 74.224 148.045
1.1 Registrati in conto economico 73.821 - (6.937) 66.884
1.2 Registrati nel conto economico complessivo - - 81.161 81.161
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio - - - -
3. Totale 73.821 - 74.224 148.045
G. Importo totale delle variazioni registrate in conto
economico e nel conto economico complessivo (E+F)
111.830 (14.385) 38.495 135.940
H. Altre variazioni - - - -
I. Movimenti di cassa
1. Premi ricevuti 393.733 - - 393.733
2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti (2.454) - - (2.454)
3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa (471.250) - - (471.250)
4. Totale (79.971) - - (79.971)
L. Valore netto di bilancio al 30 giugno (A.3+G+H+I.4) 4.202.011 39.794 90.526 4.332.331
M. Valore di bilancio finale
1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività 4.202.011 39.794 90.526 4.332.331
2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività - - - -
3. Valore netto di bilancio al 30 giugno 4.202.011 39.794 90.526 4.332.331

Patrimonio del Gruppo - Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 30 giugno 2023 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

La voce "azioni proprie" è rappresentata da n. 6.979.418 azioni della Capogruppo, interamente detenute dalla stessa, per un controvalore di bilancio di 23,0 milioni.

13.2 Capitale – Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (6.159.480) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.509.022.646 -
B. Aumenti 1.598.917 -
B.1 Nuove emissioni - -
a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita azioni proprie 1.598.917 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (2.418.855) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (2.418.855) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.508.202.708 -
D.1 Azioni proprie (+) 6.979.418 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.2 figurano le azioni assegnate nel periodo ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione.

La voce C.2 si riferisce alle azioni acquistate dalla Capogruppo nel mese di marzo, in esecuzione della delibera dell'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 7 aprile 2022, a servizio dei piani di compensi basati su azioni attuati dalla Capogruppo.

Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto descritto nella Parte I delle presenti Note illustrative.

Informazioni relative ad emissioni e compravendite di titoli azionari di propria emissione

Nel corso del semestre non sono intervenute variazioni nella composizione del capitale sociale.

Informazioni relative ad emissioni e compravendite di titoli obbligazionari convertibili di propria emissione

Alla data del 30 giugno 2023 non risultano in essere strumenti obbligazionari convertibili di propria emissione.

Strumenti di capitale: composizione

Gli strumenti di capitale in essere al 30 giugno 2023 ammontano a 1.389,8 milioni (invariato rispetto alla fine dell'esercizio precedente) e sono rappresentati da quattro emissioni di titoli Additional Tier 1: la prima avvenuta ad aprile 2019 per 300 milioni nominali, la seconda perfezionata nel gennaio 2020 per 400 milioni nominali, la terza del gennaio 2021 per 400 milioni nominali e l'ultima conclusa ad aprile 2022 per 300 milioni.

Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

Tali emissioni sono classificabili come strumenti di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dell'effetto fiscale, viene rilevato nella voce "140. Strumenti di capitale".

In coerenza con la natura dello strumento, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto (voce "150. Riserve"). Nel primo semestre 2023 il patrimonio netto si è ridotto di 35,4 milioni, per effetto del pagamento delle cedole al netto del relativo effetto fiscale.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

Riserve da valutazione: composizione

Nel prospetto seguente è rappresentata la composizione delle riserve da valutazione.

(migliaia di euro) 30/06/2023 31/12/2022
(*)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (621.408) (712.267)
Attività materiali 371.843 375.712
Copertura di investimenti esteri (1.585) (1.475)
Copertura dei flussi finanziari (26.226) (27.655)
Differenze di cambio 16.664 16.369
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
(24.831) (13.977)
Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (48.045) (60.315)
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (28.433) (32.905)
Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi 100.650 66.483
Totale (261.371) (390.030)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati determinati a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le riserve derivanti dalla valutazione al fair value dei titoli di debito risultano essere al 30 giugno 2023 complessivamente negative per 515,9 milioni al netto degli effetti fiscali e si riferiscono per -489,7 milioni a titoli governativi (-59,0 milioni relative a titoli di Stato italiani e -430,7 milioni relative a titoli di altri Paesi).

Riserve: altre informazioni

Le riserve del Gruppo iscritte nella voce 150 del passivo dello Stato Patrimoniale ammontano complessivamente a 4.557,7 milioni e presentano la seguente classificazione:

  • riserve di utili per 4.215,3 milioni;
  • riserve altre per 342,4 milioni.

Si rimanda al Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato per l'evidenza dell'evoluzione delle Riserve nel corso del primo semestre 2023.

Da ultimo, si segnala che la Capogruppo presenta all'interno delle proprie riserve patrimoniali la "Riserva Legale" costituita nella misura prevista dall'art. 2430 del Codice Civile pari ad un quinto del capitale sociale, per un ammontare di 1.420,0 milioni.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
I sem. 2023
Totale
I sem. 2022
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
8.760 4.138 - 12.898 9.163
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 5.929 1.217 - 7.146 5.291
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 2.831 2.921 - 5.752 3.872
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
110.145 - X 110.145 45.618
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 279.934 2.349.786 - 2.629.720 1.017.084
3.1 Crediti verso banche 18.526 428.003 X 446.529 36.869
3.2 Crediti verso clientela 261.408 1.921.783 X 2.183.191 980.215
4. Derivati di copertura X X 162.629 162.629 (46.809)
5. Altre attività X X 34.969 34.969 15.906
6. Passività finanziarie X X X 415 232.899
Totale 398.839 2.353.924 197.598 2.950.776 1.273.861
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 49 55.956 - 56.005 39.427
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 15.211 X 15.211 7.766

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Altre Totale Totale
Debiti Titoli operazioni I sem. 2023 I sem. 2022
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (837.000) (174.309) (1.011.309) (182.577)
1.1 Debiti verso banche centrali (367.751) X X (367.751) -
1.2 Debiti verso banche (113.814) X X (113.814) (28.465)
1.3 Debiti verso clientela (355.435) X X (355.435) (30.118)
1.4 Titoli in circolazione X (174.309) X (174.309) (123.994)
2. Passività finanziarie di negoziazione (218.977) - (32) (219.009) (645)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (62) - (62) (45)
4. Altre passività e fondi X X (60) (60) (621)
5. Derivati di copertura X X (129.245) (129.245) 26.287
6. Attività finanziarie X X X (116) (85.049)
Totale (1.055.977) (174.371) (129.337) (1.359.801) (242.650)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (3.108) X X (3.108) (3.726)

La voce "1.1 Debiti verso Banche Centrali" si riferisce per 367,6 milioni agli interessi di competenza, negativi, relativi alle operazioni di finanziamento TLTRO III con BCE (al 30 giugno 2022 le competenze, di segno positivo per 193,3 milioni, erano iscritte tra gli interessi attivi alla voce "6. Passività finanziarie").

L'evoluzione negativa delle competenze semestrali consegue all'incremento dei tassi di interesse deciso dalla BCE, nonché al venir meno dei meccanismi vantaggiosi di remunerazione previsti per il periodo dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2022 (bonus di -0,5%) e per il periodo dal 24 giugno 2022 al 22 novembre 2022 (meccanismo della media del "main interest period").

Per maggiori dettagli, incluso il relativo trattamento contabile, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
Tipologia servizi/Valori I sem. 2023 I sem. 2022
a) Strumenti finanziari 67.308 59.953
1. Collocamento titoli 5.179 9.432
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile 929 -
1.2 Senza impegno irrevocabile 4.250 9.432
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 44.482 33.665
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 30.846 21.223
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 13.636 12.442
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 17.647 16.856
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali 13.588 14.302
b) Corporate Finance 3.062 5.462
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni 2.947 4.433
2. Servizi di tesoreria 115 1.029
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 1.033 522
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive - -
f) Custodia e amministrazione 6.179 4.852
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 6.179 4.852
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria 887 911
i) Servizi di pagamento 308.791 279.073
1. Conti correnti 128.083 128.664
2. Carte di credito 13.447 13.164
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 41.858 37.583
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 122.191 95.932
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 3.212 3.730
j) Distribuzione di servizi di terzi 335.644 413.957
1. Gestioni di portafogli collettive 230.664 281.529
2. Prodotti assicurativi 51.177 72.320
3. Altri prodotti 53.803 60.108
di cui: gestioni di portafogli individuali 574 690
k) Finanza strutturata 185 85
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
m) Impegni a erogare fondi - -
n) Garanzie finanziarie rilasciate 44.611 42.239
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento 78.324 73.290
di cui: per operazioni di factoring - -
p) Negoziazione di valute 1.588 1.877
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 153.535 149.839
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 1.001.147 1.032.060

2.2 Commissioni passive: composizione

Totale Totale
Servizi/Valori I sem. 2023 I sem. 2022
a) Strumenti finanziari (9.237) (10.270)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (5.512) (5.286)
di cui: collocamento di strumenti finanziari (3.724) (4.984)
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento - -
c) Gestione di portafogli collettive - -
1. Proprie - -
2. Delegate a terzi - -
d) Custodia e amministrazione (6.414) (6.016)
e) Servizi di incasso e pagamento (29.696) (28.267)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (24.644) (23.791)
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute (28.039) (16.942)
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (1.480) (2.549)
j) Negoziazione di valute (3) (3)
k) Altre commissioni passive (18.000) (10.418)
Totale (92.869) (74.465)

Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto[(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 166.557 77.784 (32.576) (57.620) 154.145
1.1 Titoli di debito 5.018 10.488 (4.114) (2.284) 9.108
1.2 Titoli di capitale 160.748 65.392 (27.915) (55.060) 143.165
1.3 Quote di O.I.C.R. 43 410 (547) (116) (210)
1.4 Finanziamenti 748 - - - 748
1.5 Altre - 1.494 - (160) 1.334
2. Passività finanziarie di negoziazione 11.769 2.563 (22.940) (32.512) (41.120)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 471 2.119 (1.422) (11.379) (10.211)
2.3 Altre 11.298 444 (21.518) (21.133) (30.909)
Attività e passività finanziarie: differenze
di cambio X X X X (55.427)
3. Strumenti derivati 1.436.560 1.702.314 (1.474.574) (1.781.122) (96.322)
3.1 Derivati finanziari: 1.436.231 1.700.729 (1.472.893) (1.779.240) (94.673)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 950.288 1.179.146 (928.652) (1.278.105) (77.323)
- Su titoli di capitale e indici azionari 477.088 346.400 (536.472) (325.586) (38.570)
- Su valute e oro X X X X 20.500
- Altri 8.855 175.183 (7.769) (175.549) 720
3.2 Derivati su crediti 329 1.585 (1.681) (1.882) (1.649)
di cui: coperture naturali connesse con la fair
value option X X X X -
Totale 1.614.886 1.782.661 (1.530.090) (1.871.254) (38.724)

Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Valori
I sem. 2023
I sem. 2022
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 485.803 1.634.928
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 1.069.310 183.330
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 45.726 823.372
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari 1.808 -
A.5 Attività e passività in valuta 166 1.029
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 1.602.813 2.642.659
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (552.862) (823.162)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (945.893) (1.823.167)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (107.342) (1.930)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari (1.808) -
B.5 Attività e passività in valuta - (1.029)
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (1.607.905) (2.649.288)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (5.092) (6.629)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utile (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
I sem. 2023
Totale
I sem. 2022
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 30.914 (31.361) (447) 199.221 (244.185) (44.964)
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 30.914 (31.361) (447) 199.221 (244.185) (44.964)
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 10.435 (5.663) 4.772 32.131 (69.306) (37.175)
2.1 Titoli di debito 10.435 (5.663) 4.772 32.131 (69.306) (37.175)
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 41.349 (37.024) 4.325 231.352 (313.491) (82.139)
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 706 (727) (21) (445) (1.584) (2.029)
Totale passività (B) 706 (727) (21) (445) (1.584) (2.029)

Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.2 Crediti verso clientela" comprende sostanzialmente utili e perdite derivanti dalle operazioni di cessione crediti per negativi 3,4 milioni netti (di cui 31,4 milioni di perdite e 27,9 milioni di utili).

Dedotta tale componente il risultato netto della suddetta voce è impattato dalle operazioni di cessione di titoli di debito per circa 3,0 milioni, di cui 2,7 milioni relativi all'unica cessione di titoli HTC del semestre.

Per ulteriori dettagli sulla cessione di titoli HTC si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenz
e (C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B)
- (C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 37.710 - (59.911) (16.419) (38.620)
2.1 Titoli in circolazione 37.710 - (59.911) (16.419) (38.620)
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X -
Totale 37.710 - (59.911) (16.419) (38.620)

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenz
e (C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B)
- (C+D)]
1. Attività finanziarie 60.479 20.059 (35.762) (3.463) 41.313
1.1 Titoli di debito 706 997 (7.172) - (5.469)
1.2 Titoli di capitale 9.140 15.224 (6.056) - 18.308
1.3 Quote di O.I.C.R. 32.008 3.838 (21.364) (363) 14.119
1.4 Finanziamenti 18.625 - (1.170) (3.100) 14.355
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di
cambio X X X X (1.583)
Totale 60.479 20.059 (35.762) (3.463) 39.730
30
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 1
mposizione
mortizzato: co
m
8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo a
Rettifiche di valore (1)
Operazioni/Componenti Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Riprese di valore (2) Totale Totale
reddituali Primo
stadio
Secondo
stadio
Write-off Altre Write-off Altre Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
I sem. 2023 I sem. 2022
A. Crediti verso banche (548) - - - - - 794 70 - - 316 (1.147)
- Finanziamenti (12) - - - - 523
-
60 - - 571 (233)
- Titoli di debito (536) - - - - 271
-
10 - - (255) (914)
B. Crediti verso clientela (9.117) (2.654) (17.708) (485.118) (259) (5.066) 5.361 10.121 242.885 12.209 (249.346) (132.888)
- Finanziamenti (8.097) (2.548) (17.708) (482.619) (259) (5.066) 1.515 9.906 242.885 12.209 (249.782) (130.704)
- Titoli di debito (1.020) (106) - (2.499) - 3.846
-
215 - - 436 (2.184)
Totale (9.665) (2.654) (17.708) (485.118) (259) (5.066) 6.155 10.191 242.885 12.209 (249.030) (134.035)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore (1)
Operazioni/Componenti Primo Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Riprese di valore (2) Totale Totale
reddituali stadio stadio Write-off Altre Write-off Altre Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
I sem. 2023 I sem. 2022
A. Titoli di debito (1.187) - - - - 1.093
-
-
-
- (94) (2.209)
B. Finanziamenti - - - - - -
-
-
-
- - -
- Verso clientela - - - - - -
-
-
-
- - -
- Verso banche - - - - - -
-
-
-
- - -
Totale (1.187) - - - - 1.093
-
- - - (94) (2.209)

Risultato dei servizi assicurativi - Voce 160

Il risultato dei servizi assicurativi del primo semestre 2023 è positivo per 20,9 milioni, pari allo sbilancio tra il risultato dei contratti assicurativi emessi (+21,3 milioni) e quello derivante dalla cessione in riassicurazione (-0,4 milioni). La contribuzione del corrispondente periodo dell'esercizio precedente è nulla in quanto l'acquisizione del controllo delle compagnie assicurative (Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni) che alimentano la voce in esame è avvenuta a partire dal 1° luglio 2022.

In maggior dettaglio, il risultato dei contratti assicurativi emessi si riferisce per 12,2 milioni alla controllata Banco BPM Vita e per 9,1 milioni alla controllata in via di dismissione Banco BPM Assicurazioni.

Di seguito si fornisce la composizione al 30 giugno 2023 dei ricavi e dei costi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi della controllata Banco BPM Vita, distinta per basi di aggregazione.

Ricavi e costi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi: composizione

Base A1 Base A2 Totale
Voci/Basi di aggregazione 30/06/2023 30/06/2023 30/06/2023
A. Ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi
valutati in base al GMM e al VFA
A.1 Importi connessi con le variazioni dell'attività per residua
copertura 30.731 3.740 34.471
1. Sinistri accaduti e altri costi per servizi assicurativi attesi 17.282 3.150 20.432
2. Variazioni dell'aggiustamento per i rischi non finanziari 2.734 175 2.909
3. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico per i servizi
forniti
10.715 613 11.328
4. Altri importi - (198) (198)
A.2 Costi di acquisizione dei contratti assicurativi recuperati 373 - 373
A.3 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi
emessi valutati in base al GMM o al VFA
31.104 3.740 34.844
A.4 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi
emessi valutati in base al PAA
2.127
- Segmento Vita X X -
- Segmento Danni - auto X X -
- Segmento Danni - non auto X X 2.127
A.5 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi
emessi
31.104 3.740 36.971
B. Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi
emessi – GMM o VFA
1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili (18.611) (3.590) (22.201)
2. Variazioni della passività per sinistri accaduti (458) (323) (781)
3. Perdite su contratti onerosi e recupero di tali perdite (253) - (253)
4. Ammortamento delle spese di acquisizione dei contratti assicurativi (374) - (374)
5. Altri importi - - -
B.6 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti
assicurativi emessi – GMM o VFA
(19.696) (3.913) (23.609)
B.7 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti
assicurativi emessi valutati in base al PAA (1.176)
- Segmento Vita X X -
- Segmento Danni - auto X X -
- Segmento Danni - non auto X X (1.176)
C. Totale costi/ricavi netti derivanti dai contratti assicurativi
emessi (A.5+B.6+B.7)
11.408 (173) 12.186

Base A1 = Base di aggregazione riferita ai contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A2 = Base di aggregazione riferita ai contrati assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita

Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa - Voce 170

Il saldo dei ricavi e dei costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa del primo semestre 2023 è negativo per 66,8 milioni, pari allo sbilancio tra il saldo riferito ai contratti assicurativi emessi (-66,9 milioni) e

quello della cessione in riassicurazione (+0,1 milioni). La contribuzione del corrispondente periodo dell'esercizio precedente è nulla, in quanto l'acquisizione del controllo delle compagnie assicurative (Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni) che alimentano la voce in esame è avvenuta a partire dal 1° luglio 2022.

In maggior dettaglio, il risultato finanziario dei contratti assicurativi emessi si riferisce per 66,8 milioni alla controllata Banco BPM Vita e per 0,1 milioni alla controllata in via di dismissione Banco BPM Assicurazioni.

Di seguito si fornisce la composizione al 30 giugno 2023 del risultato finanziario relativo ai contratti assicurativi emessi della controllata Banco BPM Vita, distinta per basi di aggregazione.

Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi

Voci/Basi di aggregazione Base A1
30/06/2023
Base A2
30/06/2023
Base A4
30/06/2023
Totale
30/06/2023
1. Interessi maturati - - - -
2. Effetti delle variazioni dei tassi d'interesse e altre
assunzioni finanziarie
- - - -
3. Variazioni del fair value delle attività sottostanti ai contratti
valutati in base al VFA
(66.884) - - (66.884)
4. Effetti della variazione dei tassi di cambio - - - -
5. Altri - 16 (15) 1
6. Totale ricavi/costi di natura finanziaria relativi ai
contratti di assicurazione emessi registrati in conto
(66.884) 16 (15) (66.883)

Base A1 = Base di aggregazione riferita ai contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A2 = Base di aggregazione riferita ai contrati assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A4 = Base di aggregazione riferita ai contrati assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Non Auto

Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
I sem. 2023 I sem. 2022
Oneri su beni rivenienti dal leasing (13.389) (12.661)
Altri (18.399) (17.905)
Totale (31.788) (30.566)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
I sem. 2023 I sem. 2022
Proventi su c/c e finanziamenti 3.333 3.213
Recuperi di imposte 125.995 133.228
Recuperi di spese 8.867 8.090
Fitti attivi su immobili 18.499 17.913
Altri 42.924 41.133
Totale 199.618 203.577

Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 280

Nel corso del semestre sono state registrate perdite da cessione di attività materiali per 0,2 milioni; nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente erano stati rilevati utili per 1,5 milioni.

Utile per azione

30/06/2023 30/06/2022 (*)
EPS Base EPS diluito EPS Base EPS diluito
Media ponderata azioni ordinarie (numero) 1.507.539.147 1.507.539.147 1.508.565.022 1.508.565.022
Risultato attribuibile (migliaia di euro) 624.433 624.433 350.997 350.997
EPS (euro) 0,414 0,414 0,233 0,233

(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Si segnala che al 30 giugno 2023 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Premessa

Il Gruppo Banco BPM attua il processo di gestione dei rischi originati dall'attività bancaria e finanziaria al fine di perseguire obiettivi di crescita stabile e sostenibile nel tempo, coerentemente con gli indirizzi generali deliberati dal Consiglio di Amministrazione.

Profilo di rischio e sistemi di gestione e misurazione dei rischi

Nel corso del primo trimestre del 2023, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banco BPM ha approvato il nuovo Risk Appetite Framework (di seguito anche "RAF"), sia a livello consolidato che di singola Legal Entity maggiormente rilevante, attraverso il quale l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (OFSS) approva il livello di rischio che il Gruppo è disposto ad assumere nel perseguimento dei propri obiettivi strategici. Con riferimento in particolare al RAF delle Compagnie Assicurative, quali Legal Entity rilevanti, la revisione del RAF 2023 è stata completata dalla Funzione Rischi di Capogruppo e dalla Funzione Rischi delle Compagnie assicurative.

Il nuovo framework si compone dei seguenti elementi fondanti:

    1. la Governance, che definisce i ruoli e le responsabilità degli attori coinvolti e i flussi informativi tra gli stessi;
    1. il "sistema delle metriche", che sintetizza l'esposizione ai rischi;
    1. il "sistema delle soglie", attraverso il quale viene definita la propensione al rischio;
    1. il processo di escalation, che si attiva con diversi gradi di intensità e attori coinvolti in caso di superamento delle soglie definite;
    1. il documento cd. "Risk Appetite Statement (RAS)", nel quale sono esplicitati in modo analitico le metriche e le modalità di calcolo delle rispettive soglie;
    1. gli strumenti e le procedure che supportano la rappresentazione e la gestione operativa del RAF, incluse le c.d. "Operazioni di Maggior Rilievo (OMR)" e le c.d. "Operazioni Significative (OS)".

Il RAF è lo strumento che consente in modo unitario di stabilire, formalizzare, comunicare, approvare e monitorare gli obiettivi di rischio che il Gruppo e le singole Legal Entity rilevanti intendono assumere. A tal fine, viene articolato in soglie e ambiti di rischio che consentono di individuare a priori i livelli e le tipologie di rischio che il Gruppo intende assumere, andando a declinare i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle Funzioni Aziendali coinvolte nel processo di gestione di tali rischi. In particolare, la Funzione Rischi ha provveduto a rafforzare la struttura complessiva del Framework, prevedendo, per alcuni indicatori:

  • la suddivisione su livelli gerarchici e per ambito di rischio (cascading down);
  • la declinazione a livello di Legal Entity e linee di business/portafogli (cascading orizzontale).

Il Gruppo deve garantire che il RAF, nella sua declinazione operativa, sia utilizzato e interiorizzato, e costituisca elemento di indirizzo per la predisposizione di processi quali, a titolo esemplificativo, il Piano Strategico e il Budget, nonché dei processi interni di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e di liquidità (ILAAP). Il framework viene utilizzato anche come strumento operativo nell'ambito del Piano di Risanamento (c.d. Recovery Plan) e nell'ambito di definizione delle politiche di remunerazione.

I principi generali che guidano la strategia di assunzione di rischio del Gruppo sono sintetizzabili nei seguenti aspetti:

  • le attività sono svolte tenendo conto dei rischi assunti e dei presidi posti a mitigazione in un'ottica di breve e medio-lungo periodo;
  • particolare attenzione viene posta all'adeguatezza del capitale, della liquidità e alla qualità creditizia del portafoglio, anche alla luce dell'introduzione di nuova normativa e dei vincoli regolamentari imposti dall'Organo di Vigilanza.

Nel 2023 l'ambito ESG (Environmental, Social and Governance) è stato ulteriormente rafforzato attraverso l'introduzione di nuovi indicatori RAF, in coerenza con il progetto ESG definito dal Gruppo. Data la rilevanza della tematica, sono previsti anche indicatori ESG specifici riferiti alle Legal Entity e sono stati introdotti nuovi indicatori a livello di singola Business Line.

Il set di indicatori del RAF fa leva sul processo di Risk Identification, e tiene conto delle recenti indicazioni normative in tema di Risk Governance. Tutti i rischi rilevanti identificati al termine di tale processo vengono considerati in fase di definizione del Risk Appetite Framework, e vengono individuati specifici indicatori per il loro monitoraggio. In particolare, il perimetro RAF del Gruppo ha identificato un set di indicatori suddivisi nei principali ambiti di rischio: Adeguatezza del Capitale (di Primo e Secondo Pilastro), Adeguatezza della Liquidità/Funding & IRRBB, Qualità del credito & Struttura, Redditività, Operativo/di Condotta e Altre tematiche rilevanti.

Gli indicatori che sintetizzano il profilo di rischio del Gruppo in tali ambiti sono stati suddivisi in 3 livelli, differenziandoli tra indicatori strategici, che consentono al Consiglio di Amministrazione di indirizzare le scelte strategiche del Gruppo, indicatori gestionali, al fine di integrare e anticipare le dinamiche – ove possibile – degli indicatori strategici, e indicatori Early Warning (di seguito anche EWI), i quali coprono gli ambiti di rischio del perimetro RAF Gestionale consentendo di anticipare le dinamiche degli indicatori appartenenti al RAF Strategico e Gestionale. Nel dettaglio:

  • il RAF Strategico è l'insieme di metriche e soglie che consentono di definire e monitorare la strategia di rischio del Gruppo; ricomprende un numero ristretto ed esaustivo di indicatori attraverso cui si esplicita la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione, e rappresenta in modo sintetico l'andamento del profilo di rischio complessivo;
  • il RAF Gestionale è un set di metriche che consentono di integrare e dettagliare gli indicatori strategici e di anticiparne l'evoluzione del profilo di rischio. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali, e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità;
  • gli Indicatori Early Warning costituiscono un insieme di metriche utili a prevedere segnali di peggioramento degli indicatori inclusi nel RAF Strategico e Gestionale. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e, di norma, sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità.

Il sistema delle soglie per gli indicatori Strategici prevede la definizione dei seguenti limiti:

  • Risk Target (Obiettivo di Medio-Lungo termine): di norma obiettivo di rischio definito dal Piano Industriale a livello di Gruppo. Indica il livello di rischio (complessivo e per tipologia) cui il Gruppo desidera esporsi per il perseguimento dei propri obiettivi strategici;
  • Risk Trigger: è la soglia, differenziata per indicatore, il cui superamento attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework. Il Risk Trigger è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test. In coerenza con i valori di Trigger viene definito il sistema dei limiti utilizzati a fini operativi (c.d. "Risk Limits");
  • Risk Alert: è la soglia, per indicatori di Early Warning, il cui superamento non attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework ma un flusso informativo verso i Comitati e gli Organi Aziendali. Il Risk Alert è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test e in coerenza con i valori di Trigger degli Indicatori Gestionali o Strategici di cui anticipano la dinamica;
  • Risk Tolerance (soglia di tolleranza): è la devianza massima dal Risk Appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso al Gruppo margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile;
  • Risk Capacity (massimo rischio assumibile): è il livello massimo di rischio che il Gruppo è in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di Vigilanza.

Per gli indicatori gestionali viene declinata solo la soglia di Risk Trigger: il superamento dei limiti di rischio determina la tempestiva attivazione di appositi processi di escalation.

Per gli indicatori Early Warning, invece, viene declinata solo la soglia di Alert, e il superamento dei limiti di rischio non determina l'attivazione di appositi processi di escalation, ma un tempestivo flusso informativo viene predisposto verso i Comitati e gli Organi Aziendali.

La Funzione Rischi, in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, sviluppa il RAF, a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), nell'aspetto normativo e operativo in

coerenza con la strategia, i piani di business, l'allocazione del capitale nelle condizioni ordinarie e in situazione di stress. Il RAF viene aggiornato almeno annualmente, anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera.

A seguito della finalizzazione dell'operazione di acquisizione del controllo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, nel secondo semestre 2022 la Funzione Rischi della Capogruppo e la Funzione Rischi delle Compagnie Assicurative hanno collaborato alla revisione del RAF riferito alle Compagnie Assicurative, allineandolo alla struttura del RAF di Gruppo.

L'attività di gestione ex-ante dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.), che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi, tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente. In ambito creditizio il perimetro di applicazione dei pareri ex-ante della funzione Rischi prevede il rilascio di un parere preventivo anche per le operazioni definite Significative, consentendo la valutazione preventiva di un numero di operazioni creditizie significativamente maggiore, sia in fase di erogazione – con riferimento anche al portafoglio SME – sia in fase di classificazione da maggiore a minor rischio, e viceversa. Il perimetro delle OMR e delle OS in ambito creditizio è stato ampliato nel corso del primo semestre 2023, includendo le valutazioni relative ad operazioni "Project Finance" e le valutazioni relative alla revisione dell'impianto fidi dei primi 10 gruppi, che verranno implementate nel secondo semestre 2023.

Il Gruppo provvede, inoltre, ad erogare attività formativa specifica e percorsi formativi dedicati, al fine di diffondere e promuovere all'interno della Banca una solida e robusta cultura del rischio, con riferimento ad es. ai rischi operativi, di credito e finanziari e legati alla Responsabilità Amministrativa degli Enti, alla Mifid e all'Antiriciclaggio.

Nell'ambito del "Progetto di Internalizzazione della Bancassurance", Banco BPM ha completato nel primo bimestre 2023 il Piano di formazione dedicato alle funzioni di Capogruppo, tra cui il CRO, per l'acquisizione e il rafforzamento delle competenze tecniche e normative in ambito assicurativo. I temi trattati hanno riguardato:

  • il modello di governance e operativo adottato da Banco BPM;
  • le caratteristiche del business assicurativo e il framework regolamentare di riferimento;
  • i principi contabili e di bilancio riferiti al Bilancio assicurativo e al Consolidato di Gruppo;
  • la normativa Solvency II ai fini della definizione e della misurazione dei rischi assicurativi.

Sono stati inoltre approfonditi alcuni temi specifici, quali la normativa in ambito produzione e distribuzione dei prodotti assicurativi e antiriciclaggio; inoltre sono state effettuate sessioni formative sugli impatti gestionali derivanti dall'applicazione dei principi contabili.

Nel primo semestre 2023, sono state completate le attività formative avviate nel 2022, a supporto dell'introduzione delle nuove politiche creditizie, dei nuovi processi e strumenti per la valutazione del rischio di credito integrati con i fattori ESG e del nuovo tool FFS.

Sempre in ambito rischio di credito, a giugno è stata inoltre avviata la formazione a supporto della fase pilota del Progetto RWA Credito.

Si segnala, infine, che nel corso del primo semestre il Gruppo è stato impegnato nello svolgimento dell'esercizio EUwide Stress Test 2023 condotto dall'European Banking Authority (EBA) in collaborazione con la Banca Centrale Europea (BCE), il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB – European Systemic Risk Board) e la Commissione Europea, volto a testare il business model e la resilienza delle banche sulla base di 2 scenari, baseline e avverso, elaborati dal Regulator. I risultati delle banche che hanno partecipato all'esercizio sotto la guida dell'EBA saranno pubblicati dall'EBA a fine luglio 2023.

Attività di monitoraggio e reporting

L'attività di monitoraggio e controllo dei rischi svolta dalla Funzione Rischi ha il compito di assicurare, a livello di Gruppo e di singole Legal Entity, il presidio unitario dei rischi, garantendo informazioni appropriate e tempestive agli Organi Aziendali e alle Unità Organizzative coinvolte nella gestione dei rischi stessi, nonché assicurando lo sviluppo e il miglioramento continuo delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.

A tali fini, la Capogruppo procede periodicamente con la predisposizione della reportistica verso gli Organi Aziendali, in linea con le policy interne del Gruppo. Nell'ambito della reportistica integrata dei rischi, predisposta a

livello di Gruppo e di singola Legal Entity, la Funzione Rischi effettua un'analisi dei principali rischi a cui il Gruppo e le singole Legal Entity sono esposte e procede con l'assessment periodico del risk profile degli indicatori RAF, comparandolo con le soglie definite nel framework, fornendo analisi storiche e di dettaglio che ne spieghino le dinamiche, i punti di attenzione e le aree di miglioramento. Va ricordato che, a livello di Compagnie Assicurative, l'attività di monitoraggio viene svolta direttamente dalla Funzione Rischi della Compagnia; la Funzione Rischi di Capogruppo integra tali informazioni nella reportistica periodica al fine di fornire un'informativa completa sull'andamento del Gruppo. Inoltre, almeno trimestralmente, all'interno della reportistica integrata viene fornito un aggiornamento sull'andamento degli indicatori di Recovery Plan con il supporto della Funzione "Recovery & Resolution Plans".

Le analisi di posizionamento (benchmark) forniscono agli Organi aziendali della Capogruppo e al top management un aggiornamento almeno semestrale sul posizionamento del Gruppo, rappresentando differenti viste di comparazione sugli indicatori principali rispetto al sistema bancario individuato dall'EBA Risk Dashboard, o un campione europeo significativo e comparabile con il Gruppo Banco BPM, facendo leva sulle principali evidenze e sulle metriche di rischio riportate negli EBA Risk Dashboard, ECB Supervisory Banking Statistics, e nelle informazioni presenti nei documenti di Disclosure al Mercato (Pillar 3), permettendo quindi di individuare le eventuali opportunità di miglioramento nella gestione dei rischi.

Una verifica di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, sia in ottica di Primo (prospettiva normativa) che di Secondo Pilastro (prospettiva economica), in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida BCE sull'ICAAP, viene inoltre rendicontata periodicamente ai Comitati e agli Organi Aziendali.

Adeguatezza patrimoniale di Primo e Secondo Pilastro

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 (che trovano applicazione tramite la CRR/CRD IV) e le linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza.

Per quanto concerne il Primo Pilastro, l'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, calcolati sulla base delle informazioni fornite dalla Funzione Amministrazione e Bilancio attraverso l'applicazione delle regole stabilite dalla Normativa di Vigilanza, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget o Piano Strategico, e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework e le stime effettuate nel Capital Plan.

In ambito Secondo Pilastro, la Funzione Rischi ha il compito di coordinare il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, coerentemente con le disposizioni normative, e di effettuare le stime attuali e prospettiche, sia in uno scenario baseline che stressato, rendicontate agli Organi Aziendali e integrate annualmente nell'ambito dell'ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) package, trasmesso alle Autorità di Vigilanza.

La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, in ambito ICAAP, avviene attraverso la verifica del rispetto dei vincoli patrimoniali sia di Primo che di Secondo Pilastro (Riserva di capitale calcolata come rapporto tra Available Financial Resources – AFR e fabbisogno di capitale - ECAP, calcolato tramite metodologie avanzate sviluppate internamente e validate dalla competente funzione aziendale), facendo leva sul Framework di Risk Appetite, nonché degli elementi di natura qualitativa.

L'esito della valutazione interna dell'adeguatezza patrimoniale, condotto su base pluriennale, tiene in considerazione le simulazioni effettuate sia secondo l'ottica regolamentare (prospettiva normativa) che attraverso l'applicazione di metodologie interne gestionali (prospettiva economica). Le simulazioni vengono condotte in condizione di normale corso degli affari, e tengono conto anche dei risultati derivanti dall'applicazione di scenari di stress.

In conformità alle Linee Guida emanate dalla Banca Centrale Europea in tema di ICAAP, il Gruppo Banco BPM aggiorna inoltre, con frequenza almeno semestrale, le analisi finalizzate alla verifica della sua adeguatezza patrimoniale normativa ed economica.

Tale attività garantisce lo svolgimento nel continuo del processo di autonoma valutazione richiesto dalla Vigilanza. Le principali risultanze emergenti da questo specifico monitoraggio sono rendicontate agli Organi Aziendali della Banca.

L'aggiornamento delle analisi di adeguatezza patrimoniale consente – in aggiunta – di tenere conto delle variazioni del contesto macroeconomico esterno e di identificare eventuali ambiti e/o elementi di vulnerabilità del Gruppo definendo, contestualmente, le potenziali azioni di intervento ritenute più idonee allo scopo di preservare opportuni buffer di capitale, volti a garantire il perseguimento delle strategie e degli obiettivi aziendali di medio-lungo termine.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa, volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di Primo e Secondo Pilastro.

Essa esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi.

Dalle analisi condotte nel primo semestre del 2023, non sono emerse carenze significative nelle metodologie utilizzate dal Gruppo per la misurazione dei rischi.

Fattori di Rischio ESG

Nell'ambito del periodico aggiornamento del processo di Risk Identification, il Gruppo Banco BPM ha individuato e provveduto a declinare in modo analitico i diversi fattori di rischio ESG, suddividendo tra quelli specificatamente legati agli aspetti climatici/ambientali e quelli di governance e social sustainability.

La gestione del rischio è una delle componenti fondamentali dell'attività operativa del Gruppo Banco BPM. L'approccio alla gestione del rischio si è notevolmente evoluto negli ultimi anni, quando il rischio legato agli effetti del cambiamento climatico si è innestato a pieno titolo come driver nello sviluppo della strategia aziendale di medio-lungo termine, stimolando i diversi soggetti interessati, incluso Banco BPM, a muoversi proattivamente per rispondere al crescente interesse su tale ambito da parte dei diversi stakeholders. Tale esigenza si è manifestata specialmente in seguito al commitment internazionale espresso con gli Accordi sul Clima di Parigi del 2015 e con la Legge Europea sul Clima (Regolamento CEE/UE 30 giugno 2021, n. 1119), che stabilisce l'obiettivo vincolante della neutralità climatica nell'Unione Europea entro il 2050 e l'obiettivo intermedio di riduzione di almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 1990.

La scelta di Banco BPM di aderire, oltre a tutte le altre progettualità avviate in materia di analisi, gestione e mitigazione dei rischi legati al climate change, alla Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD) e alla Net-zero Banking Alliance (NZBA) concretizza la consapevolezza del Gruppo di avere un ruolo di primo piano nell'azione contro il cambiamento climatico. Per i dettagli sulla gestione e mitigazione dei rischi climatici e ambientali si rimanda alla specifica documentazione di disclosure del Gruppo: Dichiarazione Non Finanziaria e Informativa Pillar 3.

Le principali interazioni con BCE

La Banca Centrale Europea ha un ruolo di primo piano nell'indirizzare i player del settore bancario e creditizio verso la disclosure dei rischi legati al cambiamento climatico. A novembre 2020, BCE ha pubblicato la versione finale della "Guida sui rischi climatici e ambientali" per le banche, in cui vengono riportate le aspettative della Vigilanza in merito alla gestione di tali rischi, seguita dalla comunicazione del Presidente del Supervisory Board di BCE del gennaio 2021 avente ad oggetto "Supervisory Expectations on climate-related and environmental risk: request for self-assessment and implementation plans", tramite cui è stato richiesto alla Banca di eseguire un'autoanalisi degli scostamenti rilevati rispetto alle aspettative enunciate nella Guida BCE (Questionario A) e di fornire un programma di attività volto a presidiare l'impatto dei cambiamenti climatici e ambientali (Questionario B), giudicato per il Gruppo Banco BPM completo e adeguato. I risultati aggregati a livello di sistema europeo sono stati resi disponibili da BCE.

Con riferimento a quest'ultimo documento, le principali attività previste sono state suddivise nei seguenti macroambiti, di cui si riassumono di seguito gli elementi principali:

    1. Modello di Business e Strategia: per assumere decisioni strategiche coerenti e nel rispetto del contesto in cui opera, Banco BPM necessita di comprendere l'impatto dei rischi legati a clima e ambiente. A tal fine nel Piano Strategico presentato a novembre 2021 sono stati indicati i principali obiettivi strategici nell'ambito della gestione dei rischi climatici e ambientali e le modalità per la loro integrazione nel business e nelle attività operative anche attraverso il Programma ESG di Banco BPM, che coinvolge l'azienda a tutti i livelli;
    1. Governance e Risk Appetite: nell'elaborazione della strategia aziendale e nella definizione degli obiettivi di business Banco BPM intende considerare l'impatto dei rischi climatici e ambientali, integrando progressivamente il proprio Risk Appetite Framework (RAF) con specifici indicatori volti a sintetizzare l'esposizione al rischio in tali ambiti al fine di permettere al Consiglio di Amministrazione e alle funzioni aziendali interessate di assumere decisioni informate in relazione alla gestione di questi rischi;
    1. Risk Management: al fine di considerare i rischi legati al clima e all'ambiente come driver determinanti per le altre categorie di rischio incluse nel framework di risk management, è necessario individuare i rischi fisici e di transizione cui è esposto il portafoglio crediti del Gruppo Banco BPM, consentendo di integrare tali fattori anche nella definizione e nella valutazione del merito creditizio della clientela e nei processi di loan origination, monitoring e pricing. Le componenti di rischio ambientale e climatico devono trovare inoltre adeguata valorizzazione nei processi di definizione dei piani di business continuity e nell'implementazione dei framework di gestione dei rischi operativi, reputazionali, di mercato e di liquidità;
    1. Disclosure: a Banco BPM è richiesto di pubblicare le informazioni e i risultati legati ai rischi climatici e ambientali ritenuti rilevanti, sviluppando una reportistica in linea con le aspettative previste dalla specifica normativa in materia.

Si ricorda inoltre che, nel corso del 2022, il Gruppo è stato impegnato nello svolgimento dell'esercizio di Climate Risk Stress Test 2022, condotto dalla BCE sul complessivo settore bancario europeo. Tale esercizio, il primo su tematiche climatiche, ha rappresentato un "learning exercise" sia per le banche che per il Regulator, con l'obiettivo di raccogliere dalle banche informazioni di tipo qualitativo e quantitativo, per valutare il grado di preparazione del settore nella gestione del rischio climatico e raccogliere le migliori prassi per affrontarlo. I risultati aggregati dell'esercizio sono stati pubblicati da BCE l'8 luglio 2022.

Contestualmente, a partire da gennaio 2022, la BCE ha condotto uno specifico processo di revisione tematica delle strategie, della governance e dei framework di gestione dei rischi legati al clima e all'ambiente (c.d. Thematic Review). L'esito finale di tale processo è stato fornito dalla BCE nel terzo trimestre del 2022, e ha concorso, qualitativamente, al complessivo processo di revisione e valutazione della Vigilanza (SREP) del 2022 che includeva anche i risultati dell'esercizio di Climate Stress Testing 2022. Le limitate azioni di rimedio condivise con l'Autorità di Vigilanza risultano sostanzialmente in corso di soluzione come meglio dettagliato di seguito, in linea con le tempistiche condivise, peraltro rese pubbliche a livello di sistema Europeo dalla BCE, che ha anche indicato un set di prime best practices.

Le principali iniziative implementate nel primo semestre 2023

Nel primo semestre 2023, Banco BPM ha proseguito le attività di sviluppo e attuazione delle molteplici iniziative progettuali finalizzate all'analisi e gestione dei rischi climatici e ambientali, sia con riguardo allo specifico Programma ESG, sia in risposta alle aspettative della Guida BCE sul tema, in coerenza con i piani operativi di dettaglio definiti dal Gruppo e recentemente aggiornati nell'ambito del complessivo processo di revisione tematica (Thematic Review).

Più nel dettaglio, le attività completate dal Banco BPM entro il primo trimestre, come da scadenza richiesta al sistema bancario da BCE, riguardano la completa valutazione di materialità dei rischi ambientali e climatici che può essere ulteriormente declinata nei seguenti principali obiettivi raggiunti:

• Analisi di concentrazione: con l'obiettivo di identificare i rischi materialmente impattati dai fattori climatici in termini di esposizioni a rischio. Tale analisi è stata effettuata su tutti i principali rischi della Banca, estendendola, tra gli altri, per il rischio di credito anche ai rischi ambientali per cui è stato definito uno specifico score;

  • Orizzonti di materialità: per ogni rischio impattato in modo rilevante dai fattori climatici e ambientali, attraverso una definizione unica, formalizzata sia nel Pillar III sia nella Dichiarazione non Finanziaria, dell'orizzonte temporale di breve-medio-lungo termine entro il quale questi fattori potrebbero manifestarsi;
  • Analisi di sensitivity: con l'obiettivo di fornire informazioni aggiuntive rispetto alle misure di rischio già integrate nelle valutazioni gestionali di capitale economico nel processo di autonoma valutazione di adeguatezza patrimoniale e liquidità del Gruppo (ICLAAP). Per ciascun rischio materialmente impattato, sono state effettuate – inoltre - analisi di sensitivity sugli orizzonti temporali considerati.

Si riepilogano di seguito alcune delle ulteriori principali attività realizzate nel corso del primo semestre 2023.

Relativamente all'iniziativa "RAF", in coerenza con le specifiche progettualità seguite dal Gruppo e con i principali target previsti nel Piano Strategico 2021-24, il complessivo Risk Appetite Framework 2023 di Banco BPM è stato ulteriormente rafforzato in ambito ESG con l'introduzione di nuovi indicatori. Si ricorda che gli indicatori in ambito ESG sono definiti su tre diversi livelli di analisi (strategico, gestionale e early warning) che spaziano sulle differenti aree di rischio in esame.

In particolare, sono stati previsti nuovi indicatori volti al monitoraggio dei consumi di energia e alle emissioni scope 1 e scope 2 del Gruppo Banco BPM, oltre all'apertura per Business Line dell'indicatore (cascading orizzontale) riferito alle erogazioni green. In linea con gli obiettivi NZBA, la complessiva reportistica in ambito rischi è stata inoltre arricchita con un focus specifico sull'andamento dei finanziamenti ai settori prioritari.

In una logica di continua evoluzione del framework, sono in corso di valutazione future implementazioni che il Gruppo realizzerà con riguardo a tale ambito.

Allo scopo di arricchire e rafforzare l'attuale reportistica ESG, è stata inoltre predisposta una prima informativa strutturata verso i principali organi aziendali relativa alla tematica delle c.d. emissioni finanziate dal Gruppo (ovvero delle emissioni GHG della clientela affidata, in termini di scope 1, 2 e 3) con l'obiettivo di rendicontare l'evoluzione del complessivo portafoglio creditizio anche in relazione alla prossima definizione degli specifici target settoriali (selezionati nell'ambito della citata iniziativa NZBA).

Si segnala, in aggiunta, come il Gruppo Banco BPM, nel rispetto di quanto espressamente richiesto dalla vigente normativa in materia, abbia provveduto alla predisposizione e pubblicazione della prima disclosure ESG in ambito Pillar 3 al 31 dicembre 2022.

Per l'illustrazione degli impatti dei fattori ESG sui processi creditizi si fa rinvio a quanto illustrato nella successiva sezione del Rischio di credito.

Rischio di credito

Il Gruppo Banco BPM persegue gli obiettivi di politica creditizia indirizzati a:

  • supportare lo sviluppo delle attività nel territorio in cui opera, con lo scopo di presidiare e governare l'evoluzione del posizionamento del Gruppo, in coerenza con gli indirizzi di RAF e degli obiettivi di budget e piano industriale, focalizzando il sostegno e lo sviluppo delle relazioni con la clientela;
  • diversificare il portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su singole controparti/gruppi e su singoli settori di attività economica o aree geografiche;
  • applicare un modello omogeneo e univoco di gestione del credito basato su regole, metodologie, processi, procedure informatiche e normative interne armonizzate e standardizzate per tutte le banche e società del Gruppo.

Al fine di perseguire l'obiettivo di ottimizzare la qualità del credito e minimizzare il costo complessivo del rischio creditizio per il Gruppo e per le singole società, il modello organizzativo assegna alla Funzione Crediti della Capogruppo il ruolo di indirizzo delle politiche creditizie sia per le banche sia per le società del Gruppo.

Nell'ambito del Gruppo sono stabilite inoltre linee di comportamento in merito all'assunzione del rischio creditizio al fine di evitare eccessive concentrazioni, limitare le potenziali perdite e garantire la qualità del credito. In particolare, nella fase di concessione del credito la Capogruppo esercita il ruolo di indirizzo, governo e supporto del Gruppo.

Il monitoraggio del portafoglio crediti, svolto dalla sopra citata Funzione, è focalizzato sull'analisi dell'andamento del profilo di rischio dei settori economici, delle aree geografiche, dei segmenti di clientela e delle tipologie di

affidamento accordato e su altre dimensioni di analisi, che permettono a livello centrale di definire le eventuali azioni correttive.

La Funzione Rischi della Capogruppo ha il compito di supportare l'Alta Direzione nella pianificazione e controllo dell'esposizione al rischio e dell'assorbimento di capitale, in ordine al mantenimento di condizioni di stabilità del Gruppo, verificando l'adeguatezza patrimoniale prospettica e stressata nonché il rispetto delle soglie RAF, dei limiti di rischio e di propensione al rischio del Gruppo. In particolare, la Funzione è incaricata di sviluppare, gestire e ottimizzare nel tempo i modelli interni di rating (Primo Pilastro), il modello di portafoglio del credito (Secondo Pilastro) e di presidiare - nell'ambito dei controlli di secondo livello di pertinenza - il calcolo delle attività di rischio ponderate con metodi avanzati.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM.

Il Gruppo Banco BPM ha recepito altresì gli Orientamenti EBA 2020/07 in materia di Informativa riguardante le esposizioni soggette alle misure applicate in risposta alla crisi Covid-19 (moratorie legislative e non legislative nonché nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato o altro Ente pubblico).

Per maggiori dettagli e approfondimenti si rimanda pertanto a quanto illustrato nel paragrafo "Informazioni sulle esposizioni soggette a moratorie legislative e non legislative sulle nuove esposizioni originate soggette a schemi di garanzia pubblica" contenuto nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, pubblicato con frequenza trimestrale dal Gruppo.

Per una disamina delle principali iniziative e dei correttivi apportati per fattorizzare le incertezze nel contesto macroeconomico di riferimento ed altri fattori di rischio non intercettati dai modelli di determinazione della perdita attesa si rimanda a quanto illustrato nella sezione "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio" nonché nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022.

Qualità del credito

Il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio.

Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla definizione delle linee guida in materia di politiche creditizie, alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico del processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Al fine di gestire proattivamente le controparti che mostrano segnali di deterioramento del merito creditizio, il Gruppo si avvale di una specifica piattaforma di intercettamento, monitoraggio e gestione delle esposizioni con anomalia, nonché di un modello di scoring andamentale finalizzato ad intercettare i primi segnali di deterioramento della controparte, in anticipo rispetto all'evento del default. Tenuto conto delle nuove linee guida EBA sulla definizione di default, applicate dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2021, nella citata piattaforma di monitoraggio sono state incorporate le nuove regole relative alle esposizioni sconfinate, prevedendo, sin dai primi giorni di manifestazione dell'evento di sconfino, processi di intervento differenziati per tipo di controparte e livello di esposizione, secondo una logica di gestione il più possibile industrializzata volta a prevenire il deterioramento del merito creditizio ed il conseguente ripristino della gestione ordinaria della relazione. Nello specifico, il processo attualmente in essere prevede un intercettamento delle posizioni sconfinate su base giornaliera e la loro conseguente gestione secondo un procedimento strutturato, che prevede una clusterizzazione del portafoglio con anomalie e una successiva definizione degli interventi secondo una definita scala di priorità.

Le metodologie sottostanti i parametri di rischio PD (Probability of Default), LGD (Loss Given Default), EAD (Exposure At Default), oltre a essere utilizzate per la valutazione della controparte in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento, vengono utilizzate anche nel processo di svalutazione collettiva dei crediti in bilancio, in ottemperanza al principio contabile IFRS 9.

La valutazione del credito, finalizzata a determinare l'ammontare della previsione di perdita dei crediti deteriorati, prevede modalità differenziate in relazione allo status e alla dimensione dell'esposizione. Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Ai fini prudenziali l'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è inoltre condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM. Per un approfondimento delle caratteristiche generali di tale modello

si rimanda a quanto riportato nel successivo paragrafo "Modelli per la misurazione del rischio di credito ai fini prudenziali".

Per le altre esposizioni - diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis - il controllo dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di Vigilanza (Standard).

Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi

Le politiche creditizie del Gruppo Banco BPM, il cui obiettivo principale è quello di indirizzare lo sviluppo dei volumi in un'ottica di ottimizzazione del rischio-rendimento e di contenimento del costo del rischio di credito prospettico, incorporano già dal 2021 diversi elementi di chiara connotazione ESG, in particolare riferiti ai settori Real Estate e Agrifood. Tali elementi sono stati implementati nel processo di concessione attraverso tool dedicati che prevedono l'acquisizione in fase di proposta e delibera di informazioni caratterizzanti anche gli aspetti più legati all'ambiente e al clima.

Facendo rinvio a quanto illustrato nel bilancio 2022 per una compiuta disamina di come i fattori ESG siano stati compresi nei processi creditizi del Gruppo, si segnala che nel corso del primo semestre del 2023 si è proceduto all'integrazione nel framework delle Politiche Creditizie della valutazione dei fattori ESG e degli impatti dei potenziali rischi legati al cambiamento climatico sulle prospettive economico-patrimoniali delle aziende verso cui il Gruppo Banco BPM è esposto. A tal proposito è stata estesa la valutazione a tutti i segmenti della Banca, incluso lo Small Business (mediante un modello semplificato) e integrata la valutazione del rischio fisico, sia con riferimento alle controparti che agli asset a garanzia. E' stata altresì prevista la valutazione di azioni di mitigazione del rischio messe in atto dalla controparte verso cui il Gruppo è esposto.

Nel primo semestre 2023, anche a seguito dell'adesione della Banca alla Net Zero Banking Alliance, sono stati altresì introdotti indirizzi creditizi più stringenti verso quei settori definiti "prioritari" in quanto caratterizzati da un livello di emissioni più elevato.

Sono proseguite, infine, le attività progettuali nell'ambito dell'implementazione della "EU Taxonomy" con l'obiettivo di integrare nei processi e nei prodotti l'allineamento delle esposizioni delle controparti finanziate alla tassonomia.

A partire da dicembre 2022, nella stima delle perdite attese (ECL) sulle esposizioni creditizie non deteriorate, il Gruppo ha introdotto uno specifico aggiustamento con l'intento di fattorizzare i rischi derivanti dall'esposizione delle controparti debitrici ai fattori connessi a clima e ambiente. In particolare, sono stati stimati gli impatti sui parametri di rischio PD ed LGD delle controparti, ipotizzando un rischio di transizione ed un rischio fisico elaborati in funzione degli scenari di seguito illustrati.

Con riferimento al rischio di transizione è stato considerato lo scenario Orderly Transition predisposto dall'EBA per il Climate Stress Test 2022, fondato sui presupposti dello scenario Net Zero 2050 del Network for Greening the Financial System (NGFS). Rispetto ai possibili scenari alternativi (Disorderly Transition e Hot House World), la selezione dello scenario Orderly Transition è risultata quella più prudente avendo a riferimento l'orizzonte temporale delle esposizioni creditizie da valutare, in quanto ipotizza un intervento immediato e stringente delle politiche climatiche, come nel seguito meglio descritto.

Nei parametri di PD tale scenario è stato recepito valutandone l'impatto sulle voci bilancio della clientela corporate, che vengono poi utilizzate come input di modelli finanziari internamente sviluppati dal Gruppo. Tali modelli restituiscono valori prospettici di PD.

Sulla base delle variazioni desunte di PD, gli effetti della transizione ecologica vengono quindi trasmessi, con apposita funzione matematica, anche al parametro LGD. A quest'ultimo parametro è stato inoltre applicato uno specifico shock da rischio fisico, per considerare l'eventuale impatto sulle garanzie ipotecarie a seguito di una possibile svalutazione degli immobili in base al rischio da alluvione, come da scenario NGFS Flood 2022.

Per ulteriori dettagli sulla metodologia di calcolo degli aggiustamenti in esame e dei relativi impatti si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".

Per una migliore comprensione delle ipotesi sottostanti allo scenario di transizione considerato dal Gruppo rispetto a quelli alternativi, si fornisce di seguito un'illustrazione delle principali assunzioni di ogni scenario.

Lo scenario Orderly Transition si basa sullo scenario NGFS Net Zero 2050, che prevede un aumento massimo della temperatura globale di 1,5 °C, raggiunto attraverso l'immediata e gradualmente più stringente introduzione di politiche di riduzioni delle emissioni di anidride carbonica, che si ritengono azzerate nel 2050. In questa tipologia di scenario, il rischio di transizione e il rischio fisico sono contenuti: la graduale transizione assicura, infatti, che i necessari costi e investimenti in innovazione siano minimizzati. Al contempo, l'aumento della temperatura globale massima di 1,5 °C, riduce il rischio di eventi estremi.

Lo scenario Disorderly Transition, che si basa invece sullo scenario NGFS Delayed Transition, assume un'introduzione ritardata e netta delle politiche climatiche a partire dal 2030, al fine di contenere l'aumento della temperatura globale sotto i 2 °C; le emissioni di anidride carbonica sono perciò più alte rispetto allo scenario precedente per rispettare gli obiettivi dell'accordo di Parigi. Lo scenario comporta quindi un rischio di transizione più elevato, per i maggior costi richiesti dall'introduzione ritardata delle politiche climatiche mentre l'aumento della temperatura globale fa aumentare il rischio fisico in termini di maggior frequenza e rilevanza degli eventi estremi.

Infine, lo scenario Hot House World è calibrato sullo scenario NGFS Current Policies, che cattura l'impatto nel lungo periodo del rischio fisico sul sistema economico e finanziario derivante dalla mancata introduzione delle misure di riduzione delle emissioni. Anche se le emissioni a livello Europeo si riducono gradualmente, quelle globali continuano a crescere fino al 2080 con un aumento della temperatura globale pari a circa 3 °C. Ne conseguono maggiori e importanti catastrofi naturali con un rilevante aggravio di costi di assicurazione e ricostruzione legati a questi eventi. In questo scenario, non vi è quindi un rischio di transizione, ma i costi di transizione che si avrebbero nei precedenti scenari sono più che compensati dal forte impatto del rischio fisico estremo nell'economia.

Per quanto concerne invece i crediti deteriorati oggetto di valutazione analitica, i rischi connessi al clima e all'ambiente sono tenuti in considerazione nella stima del valore attuale dei previsti futuri flussi di cassa, su base essenzialmente discrezionale e congiuntamente ad altri elementi informativi.

Modelli per la misurazione del rischio di credito ai fini prudenziali

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la Banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti – name concentration – o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici – industry concentration - e il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme di fattori economico-finanziari (internazionali e nazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 30 giugno 2023 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,41% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var con un livello di confidenza del 99,9% perimetro modello di portafoglio performing, ultimo dato disponibile) ammonta al 2,77% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD e di LGD per i portafogli Imprese e Privati.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio-AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. In diversi moduli si riscontrano performance migliori di quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati. Restano comunque da approfondire aspetti di ulteriori miglioramenti sui portafogli garantiti da immobili, soprattutto per il segmento privati.

Con riferimento ai CCF retail, sono state condotte le attività di verifica. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte sia per il modello retail che corporate.

In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere il modello maggiormente compliant con le richieste normative.

Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Nel dettaglio, il modello di impairment IFRS 9 si basa sul concetto di valutazione "forward looking", ovvero sulla nozione di perdita attesa (Expected Credit Loss), sia essa calcolata a 12 mesi (Stage 1) o per l'intera vita residua dello strumento (perdita lifetime per gli Stage 2 e Stage 3). In particolare, il modello prevede che le attività finanziarie debbano essere classificate in tre distinti "stage" a cui corrispondono diversi criteri di valutazione:

  • Stage 1: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno. Rientrano nello Stage 1 le attività finanziarie in bonis per le quali non si è osservato un deterioramento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria. Rientrano nello Stage 2 le attività finanziarie che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale;
  • Stage 3: da valutare sulla base di una stima della perdita attesa che assume la probabilità di default pari al 100%. Rientrano nello Stage 3 le attività finanziarie considerate deteriorate.

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses, le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

• la probabilità del verificarsi di diversi scenari;

  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sul modello utilizzato dal Gruppo per accertare la sussistenza o meno di un significativo deterioramento del rischio di credito (cosiddetto "Framework Stage Assignment") e per calcolare le perdite attese in ottica forward looking.

Framework stage assignment

Ai fini dell'allocazione delle esposizioni nei diversi stage, il Gruppo Banco BPM ha classificato:

  • le esposizioni performing in corrispondenza degli Stage 1 e 2;
    • le esposizioni deteriorate in corrispondenza dello Stage 3. Le analisi svolte hanno portato a ritenere che il relativo perimetro risulti allineato a quello delle esposizioni deteriorate, determinato secondo le definizioni contenute nelle vigenti segnalazioni di vigilanza1 (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate), in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile in termini di evidenze obiettive di impairment.

Di seguito, con riferimento alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo (finanziamenti per cassa e crediti di firma), si fornisce illustrazione dei criteri quantitativi e qualitativi definiti dal Gruppo al fine di classificare un'esposizione performing in corrispondenza dello Stage 1 o dello Stage 2.

Con riferimento a criteri quantitativi, il modello sviluppato dal Gruppo assume come riferimento il parametro della probabilità di default lifetime (PDL) misurato alla data di valutazione (reference date) ed il medesimo parametro misurato alla data di origine (origination date). Il rapporto tra i suddetti parametri è definito come "Lifetime PD Ratio" (LPDR). Più precisamente, la metrica scelta si basa sul concetto di PD "Forward". Questo approccio consiste nell'identificare sulla curva di Lifetime PD osservata alla data di origine la curva di forward PD, avente come nodo la reference date e come holding period la durata residua.

Lo sviluppo del modello ha altresì comportato l'individuazione di specifiche soglie interne di variazione tra le due citate probabilità, differenziate per i seguenti driver:

  • segmento di rischio (Imprese/Privati)2
  • classe di Rating;
  • vita residua;

• ageing della posizione (distanza tra la data di origination e la data di reporting).

La misurazione della variazione del rischio di credito avviene quindi confrontando il parametro definito come logaritmo del "Lifetime PD Ratio – LPDR" della singola esposizione, come sopra definito, e le soglie interne appositamente stimate. Il superamento delle suddette soglie, ad eccezione dei casi in cui la PD annualizzata osservata alla data di riferimento risulti inferiore alla soglia dello 0,30% (soglia ritenuta espressione di un basso rischio di credito - Low Credit Risk Exemption), costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito dallo Stage 1 allo Stage 2. Tale metodologia è quindi basata su un approccio relativo, in quanto l'allocazione tra lo Stage 1 e lo Stage 2 è guidata dalla variazione del rischio di credito intervenuta rispetto alla data di origination.

Nello sviluppo del proprio modello operativo il Gruppo, dopo aver calcolato il logaritmo del LPDR per ogni posizione rientrante nel campione di stima, ha selezionato per ogni cluster (dato dall'incrocio delle modalità risk driver ritenuti rilevanti) la soglia ottimale che consentisse di ottimizzare le performance del modello misurate mediante il coefficiente di correlazione di Matthews (MCC). Le performance mirano a descrivere la capacità del modello di anticipare correttamente, con una classificazione a Stage 2, le posizioni che, entro 12 mesi dalla data di riferimento, presentano segnali di rischio rappresentati non soltanto dal default ma anche da ulteriori elementi che denotano un'alta rischiosità (la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni, la concessione di una misura di forbearance, la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio).

Con riferimento alle esposizioni verso banche, la metodologia sviluppata è basata anch'essa sul calcolo del parametro LPDR, utilizzando le medesime soglie sviluppate per il segmento imprese.

A seguito delle evolutive introdotte, come in precedenza illustrate, si rileva che il superamento della soglia SICR che determina una classificazione a Stage 2 - è osservato su posizioni che presentano, rispetto alla data di origination, un incremento relativo di PD Lifetime compreso mediamente in un range che va dal +100% al + 200% a seconda del segmento di rischio.

1 Definizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, in base alle quali il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde a quello delle "Non Performing Exposure" del Regolamento di esecuzione (UE) 680/2014, con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA (EBA/ITS/2013/rev1 del 24/07/2014).

2 Con riferimento alle esposizioni appartenenti al perimetro delle cd. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing) sono applicate le medesime soglie sviluppate per il segmento Imprese.

In aggiunta al criterio quantitativo in precedenza illustrato, il modello di stage allocation adottato dal Gruppo è fondato anche su criteri qualitativi e backstop. In maggior dettaglio, comportano la classificazione nello Stage 2:

  • la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni;
  • la concessione di una misura di forbearance. In maggior dettaglio, vi rientrano tutte le esposizioni interessate da misure di forbearance e che presentano tale attributo ancora attivo, indipendentemente dalla regolarità o meno del probation period in corso;
  • la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio (watchlist) in presenza di situazioni che denotano un'elevata rischiosità (es. giudizio sintetico del grado di rischio del singolo cliente superiore ad una determinata soglia, eventi pregiudizievoli);
  • la classificazione della controparte nella fascia di rischio "Alta"1 fatta salva la possibilità di override da parte delle competenti funzioni aziendali, da motivare adeguatamente;
  • l'assenza di rating alla data di origine, salvo il caso in cui alla data di valutazione sia stato assegnato alla controparte un rating tale da classificare l'esposizione nelle fasce di rischio "Bassa", "Medio-bassa" o "Media" 2 .

Per quanto riguarda il funzionamento del modello, il Gruppo Banco BPM ha deciso di adottare un modello di riclassificazione da Stage 2 a Stage 1 di tipo simmetrico: nei casi in cui le condizioni scatenanti il significativo deterioramento del rischio di credito cessino di sussistere ad una data di valutazione successiva, lo strumento finanziario torna ad essere misurato in base alla perdita attesa misurata su un orizzonte temporale di dodici mesi. Si precisa inoltre che, in caso di rientro tra le esposizioni performing dallo Stage 3, non è previsto alcun passaggio obbligatorio dei rapporti della controparte in Stage 2. La classificazione negli stadi delle esposizioni performing (Stage 1 o Stage 2) dipenderà dall'applicazione automatica del framework di Stage assignment.

Nel caso di esposizioni oggetto di concessione (forbearance) un eventuale ritorno al calcolo della perdita attesa a un anno avviene nel rispetto del cosiddetto "probation period", in linea con le tempistiche previste dalle disposizioni di vigilanza.

La metodologia di stage allocation sopra descritta è applicata a tutte le esposizioni verso la clientela ad esclusione dei titoli di debito.

A valle del processo di stage assignment e calcolo dell'ECL, è stato effettuato un intervento di Manual Adjustment di Stage che si sostanzia nella classificazione a Stage 2 dei finanziamenti potenzialmente inclusi nel perimetro di applicazione del D.L. n. 61 del 1° giugno 2023 (cd. "Decreto Alluvione"), in quanto riconducibili a controparti con sede operativa localizzata nelle aree colpite dalla recente alluvione verificatasi in Emilia Romagna. L'intervento ha interessato un totale di esposizione migrata a Stage 2 pari a 1,75 miliardi, cui corrisponde un contestuale aumento ECL pari a 2,5 milioni. L'intervento eseguito va nella direzione di massimizzare, all'interno del framework IFRS 9, l'uso di tutte le informazioni disponibili al fine di cogliere un potenziale futuro significativo incremento del rischio di credito, mediante approccio collettivo di staging già richiamato dal principio contabile.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Moratorie alluvionati Emilia Romagna", contenuto tra "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Parte A delle presenti note illustrative.

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo applica la "Low Credit Risk Exemption", ossia l'espediente pratico di assumere che il rischio di credito non sia aumentato significativamente rispetto alla rilevazione iniziale dello strumento, classificandolo nello Stage 1. Tale esenzione trova applicazione ai titoli che presentano, alla data di valutazione, un livello di rating pari all'investment grade, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9.

Qualora alla data di valutazione i titoli abbiamo un livello di rating inferiore all'investment grade – e quindi non risulti applicabile la "Low Credit Risk Exemption" - la metodologia sviluppata dal Gruppo è basata anch'essa sul calcolo del LPDR3 . Nello specifico i valori di soglia SICR identificati per questo specifico perimetro sono stati derivati tramite un approccio distributivo e corrispondono al 95° percentile della distribuzione del LPDR osservata sul portafoglio di applicazione a giugno 2023.

1 Si segnala che ai fini dei processi di concessione del credito, le classi di rating previste dal modello interno sono accorpate in 5 fasce di rischio omogeneo ("Bassa", "Mediobassa", "Media", "Medioalta", "Alta").

2 Si veda la precedente nota.

3 Dati tratti dalla piattaforma CreditEdge dell'agenzia di rating Moody's.

Considerata la presenza di più transazioni di acquisto avvenute in date diverse a fronte del medesimo titolo fungibile (ISIN), ai fini del SICR, la rischiosità all'origine è misurata separatamente per ciascuna tranche acquistata. Si è reso quindi necessario individuare una metodologia per identificare le tranche vendute e conseguentemente le quantità residue a cui è associata la qualità creditizia alla data di rilevazione iniziale da confrontare con quella alla data di valutazione: tale metodologia di movimentazione è basata sul metodo FIFO (First In – First Out).

Nella tabella sottostante viene rappresentata la composizione percentuale delle esposizioni allocate in Stage 2 sulla base dei diversi trigger di classificazione, dalla quale emerge che la ripartizione delle esposizioni ivi classificate risulta equamente influenzata dai criteri quantitativi basati sulla variazione della probabilità di default e dai criteri qualitativi, ivi comprese le posizioni classificate in stage 2 tramite Manual Adjustment. Le esposizioni classificate nello Stage 2 esclusivamente per la presenza di un numero di giorni di scaduto superiore a 30 rappresenta una quota trascurabile.

Tipologia1 Stage 2 di cui:
Large
Corporate
di cui: Mid
Corp.Plus
di cui: Mid
Corporate
di cui:
Small
Business
di cui:
OFS
di cui:
Private
Individuals
di cui:
Banche
di cui: Altre
esposizioni
2
Criteri quantitativi 51.04% 43.40% 56.41% 48.22% 54.75% 78.54% 34.21% 100.00% 10.98%
Criteri qualitativi 48.67% 56.60% 43.59% 51.57% 44.83% 21.46% 65.37% 0.00% 81.11%
Esposizioni scadute
oltre 30 giorni
0.28% 0.00% 0.00% 0.20% 0.42% 0.00% 0.42% 0.00% 7.90%

Stima della perdita attesa (Expected Credit Loss) – Stage 1 e Stage 2

Il modello di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) per la misurazione dell'impairment degli strumenti non deteriorati, differenziato in funzione della classificazione dell'esposizione nello Stage 1 o nello Stage 2, si basa sulla seguente formula:

$$ECL = \sum_{t=1}^{T} PD_t * EAD_t * LGD_t * (1+r)^{-t}$$

Dove:

PDt rappresenta la probabilità di default ad ogni data di cash flow. Trattasi della probabilità di passare dallo
stato performing a quello del deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno (PD a 1 anno) o lungo
l'intera durata dell'esposizione (PD lifetime)
EADt rappresenta l'esposizione di controparte ad ogni data di cash flow
LGDt rappresenta la perdita associata per controparte a ogni data di cash flow. Trattasi della percentuale di
perdita in caso di default, sulla base dell'esperienza storica osservata in un determinato periodo di
osservazione, nonché dell'evoluzione prospettica lungo l'intera durata dell'esposizione (lifetime);
r rappresenta il tasso di sconto
t rappresenta il numero di cash flow
T rappresenta il numero complessivo di cash flow, limitato ai 12 mesi successivi per i rapporti in Stage 1, e
riferito a tutta la vita residua per gli Stage 2

I modelli utilizzati per la stima dei suddetti parametri fanno leva sugli omologhi utilizzati ai fini del requisito patrimoniale del rischio di credito, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità del modello di impairment IFRS 9 rispetto a quello prudenziale.

La definizione dei suddetti parametri, rispetto a quelli regolamentari, ha tenuto conto dei seguenti obiettivi:

  • rimozione della componente down turn considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto del ciclo economico avverso;
  • rimozione della componente MoC (Margin of Conservatism) considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto di ulteriori margini di conservatività come richiesto dalle Guidelines EBA;

1 Nel caso in cui una posizione venga classificata a Stage 2 a seguito di criteri di diversa natura, la sua esposizione è stata assegnata al primo cluster secondo l'ordine in cui sono stati presentati i criteri di classificazione. 2 Controparti non segmentate o appartenenti al portafoglio ProFamily.

  • aggiustamento dei tassi di perdita per gestire la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima della LGD regolamentare1 e l'Effective Interest Rate (EIR) utilizzato per il calcolo delle perdite al costo ammortizzato;
  • inclusione delle condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time risk measures) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through The Cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introduzione di informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking risk) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Come già indicato, la definizione di default adottata risulta allineata a quella in uso per fini regolamentari.

Si ricorda che nel corso degli anni 2020 e 2021, in risposta alla crisi sanitaria sono state attuate, da parte del Governo, delle importanti politiche di sostegno all'economia per mitigarne l'impatto (e.g. decreto Cura Italia, decreto Rilancio, decreto Liquidità, etc.). In questo contesto le autorità competenti (ECB, EBA, ESMA, BIS) hanno invitato gli istituti bancari a tenere conto delle azioni di mitigazione messe in atto dalle autorità pubbliche e a limitare l'impatto dello shock macroeconomico nel calcolo del provisioning contenendo gli elementi di prociclicità impliciti nell'IFRS 9.

A tal fine Banco BPM ha tenuto conto all'interno del calcolo dell'ECL della misura governativa sulle garanzie statali. La metodologia adottata ha permesso quindi di identificare la quota di esposizione coperta da tali garanzie sul totale dell'esposizione di rapporto. Su tale quota è stata quindi azzerata la LGD associata al rapporto, e assegnato un coverage medio associato allo Stato Italia.

Le provision risultano pertanto calcolate come somma della perdita attesa sulla quota di esposizione non garantita dallo Stato a cui è sommata una ECL, calcolata tramite l'applicazione del coverage "Stato Italia" alla quota di esposizione garantita dallo Stato.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulla modalità con le quali il Gruppo ha determinato i citati parametri di rischio IFRS 9 compliant, con particolare riferimento ai fattori forward looking.

Al riguardo si deve precisare che l'aggiornamento delle serie storiche dei parametri e conseguentemente l'attività di ricalibrazione degli stessi è effettuata su base annua. In particolare, nel mese di dicembre 2022, in linea con quanto previsto dai processi interni, i parametri di rischio sono stati aggiornati per incorporare nella loro stima l'effetto dell'aggiornamento delle serie storiche sui parametri di rischio PD, LGD, EAD e sulle soglie per l'identificazione del SICR.

Stima del parametro PD

I valori di PD sono ottenuti sulla base di quelli regolamentari, che sono ancorati al livello di rischio medio osservato sul lungo periodo, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico (ottica Point in Time). Successivamente i valori di PD vengono condizionati, in ottica Forward Looking, attraverso l'applicazione dei modelli satellite settoriali sviluppati dal Gruppo, utilizzando. Detti valori devono essere stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime. Le curve di PD lifetime sono state costruite moltiplicando tra loro, con approccio markoviano, le matrici di migrazione del rating a 12 mesi distinte per segmento di rischio (Large Corporate, Mid Corporate, Mid Corporate Plus, Small Business, Privati) condizionate agli scenari prospettici macroeconomici. Ad ogni classe di rating assegnata alle controparti tramite modelli interni AIRB viene associata la relativa curva di PD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro PD lifetime:

  • costruzione delle matrici di migrazione Point in Time (PiT) storiche per ogni segmento di rischio definito dai modelli di rating e, sulla base della media di tali matrici, ottenimento delle matrici di migrazione di lungo periodo Through The Cycle (TTC) per ogni segmento di rischio;
  • determinazione delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni successivi rispetto alla data di reporting, ottenute sulla base delle matrici di migrazione PiT condizionate in base agli scenari macroeconomici;
  • ottenimento delle PD cumulate per classe di rating e scenario, mediante prodotto matriciale (markov chain techniques) delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni, come in precedenza calcolate,

1 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16), corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%.

mentre dal quarto anno in poi vengono utilizzate le matrici cosiddette smoothed, che consentono il ricongiungimento graduale con la matrice di migrazione TTC;

• generazione della curva PD cumulata lifetime come media delle curve di PD cumulate di ogni scenario macroeconomico selezionato ponderato per le rispettive probabilità di accadimento.

Per quanto riguarda le cd. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS"1 (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing) i valori di PD Lifetime sono ottenuti tramite l'utilizzo del modello interno sviluppato per finalità gestionali. Il modello dedicato prevede il calcolo di parametri di rischio riferiti alla singola operazione per meglio valorizzarne le caratteristiche specifiche derivanti, in massima parte, dai relativi business plan. I valori così ottenuti vengono poi condizionati al ciclo economico in ottica forward looking mediante l'utilizzo dei modelli satellite interni di PD. Si segnala che i modelli simulativi citati sono in fase di dismissione in coerenza con la recente formalizzazione verso BCE dell'istanza di model change per fini regolamentari con conseguente passaggio al metodo slotting criteria. Al fine di anticipare gli effetti legati all'introduzione della nuova modellistica, nella misurazione delle perdite attese al 30 giugno 2023, è stato apportato uno specifico post model adjustment, come illustrato nel successivo paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".

Si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking" per ulteriori dettagli sulla modalità di costruzione del parametro PD.

Stima del parametro LGD

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni elementi prudenziali previsti dai modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti, dal MoC (Margin of Conservatism) e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PiT), la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima dei parametri in ambito regolamentare2 e l'Effective Interest Rate (EIR), le aspettative circa i futuri trend (forward looking). Nel dettaglio, in ottica forward looking, la stima del parametro tiene conto del condizionamento al ciclo economico delle componenti rappresentate dalla probabilità di sofferenza (Psoff) e dalla Loss Given Sofferenza (LGS) attraverso appositi scaling factor prospettici, che permettono di ottenere delle LGD point in time e forward looking. In particolare, gli effetti forward looking sono veicolati alle stime di LGD mediante applicazione di modelli satellite specifici per le componenti principali del modello LGD (Psoff e LGS) che mettono in relazione, con i residui delle stime dei due citati parametri sull'orizzonte storico, le variazioni dei fattori macro.

Per quanto riguarda le cd. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" 3 (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing) i valori di LGD sono ottenuti tramite l'utilizzo del modello interno sviluppato per finalità gestionali. Il modello dedicato prevede il calcolo di parametri di rischio riferiti alla singola operazione per meglio valorizzarne le caratteristiche specifiche derivanti, in massima parte, dai relativi business plan. I valori così ottenuti vengono poi condizionati al ciclo economico in ottica forward looking mediante l'utilizzo dei modelli satellite interni di LGD.

Si segnala che i modelli simulativi citati sono in fase di dismissione in coerenza con la recente formalizzazione verso BCE dell'istanza di model change per fini regolamentari con conseguente passaggio al metodo slotting criteria.

Al fine di anticipare gli effetti legati all'introduzione della nuova modellistica, nella misurazione delle perdite attese al 30 giugno 2023, è stato apportato uno specifico post model adjustment, come illustrato nel successivo paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".

Stima EAD

Per le esposizioni per cassa, il parametro EAD è rappresentato, ad ogni data di pagamento futura, dal debito residuo sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate non pagate e/o scadute.

1 Si segnala che rispetto a dicembre 2022, le posizioni appartenenti al perimetro Leveraged & Acquisition Finance sono state valutate con

il modello imprese a seguito della dismissione dei modelli simulativi utilizzati per fini gestionali a partire da marzo 2022. 2 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16),

corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%. 3 Si segnala che rispetto a dicembre 2022, le posizioni appartenenti al perimetro Leveraged & Acquisition Finance sono state valutate con il modello imprese a seguito della dismissione dei modelli simulativi utilizzati per fini gestionali a partire da marzo 2022.

Per le esposizioni fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie e dagli impegni ad erogare fondi irrevocabili o revocabili, l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor), determinato in conformità ai modelli interni già validati opportunamente calibrati ed utilizzando l'approccio standard per le rimanenti esposizioni.

Inclusione dei fattori forward looking

In base a quanto previsto dal principio IFRS 9 nella stima delle perdite attese, è necessario tenere conto delle informazioni forward looking, condizionando i parametri di rischio in funzione dei differenti scenari macroeconomici in cui si prevede di poter operare.

Al fine di ovviare alle potenziali incoerenze nei risultati determinati dai modelli satellite ordinariamente utilizzati prima della manifestazione degli effetti del Covid-19, a partire dall'esercizio 2020 sono stati adottati modelli satellite settoriali con l'obiettivo di valorizzare le conseguenze – particolarmente diversificate – della pandemia sui singoli settori dell'economia italiana.

Da ultimo, così come previsto dalla normativa interna, per il calcolo dell'ECL al 30 giugno 2023 sono stati aggiornati gli scenari macroeconomici e le relative probabilità di accadimento, sulla base delle analisi svolte dallo Scenario Council1 . A tal fine sono state considerate, in quanto ritenute prudenziali rispetto alle evoluzioni intervenute successivamente2 , le proiezioni macroeconomiche fornite da primario provider, resi disponibili a cavallo dei mesi di marzo e aprile 2023, con riferimento a tre differenti scenari: "base", "peggiorativo" e "migliorativo". Ai fini dell'attribuzione delle probabilità di accadimento dei suddetti scenari, si sono prese come base di riferimento quelle implicite nella costruzione degli stessi, così come fornite dal provider. Tenuto conto delle caratteristiche dei tre scenari e dell'incertezza in ordine all'evoluzione dell'inflazione in Eurozona e agli sviluppi del conflitto russoucraino, si è deciso, su base discrezionale, di elevare la probabilità di accadimento dello scenario "peggiorativo", dal 25% indicata dal provider, al 30%, allocando a quest'ultimo la probabilità del 5% attribuita dal provider a un ulteriore scenario negativo "severo (già estremo)" che la Banca non ha preso in considerazione, proprio in quanto ritenuto estremo. Di seguito sono indicate le probabilità di accadimento attribuite ai tre scenari macroeconomici considerati:

• "Base": 50%;

  • "Peggiorativo": 30%;
  • "Migliorativo": 20%.

Si evidenzia che il modello di governance del processo di aggiornamento degli scenari macroeconomici prevede che gli scenari macroeconomici siano oggetto di aggiornamento come minimo con cadenza semestrale (ai fini delle chiusure di fine anno e del primo semestre di ogni esercizio). L'aggiornamento potrà avvenire con maggior frequenza (trimestrale), qualora il monitoraggio dell'evoluzione delle previsioni relative al PIL, rispetto a quelle implicite negli scenari in uso, evidenzi il superamento di una determinata soglia3 .

1 Lo Scenario Council consiste in un gruppo di lavoro responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici adottati nei processi strategici di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. Tale gruppo di lavoro è composto dal Chief Financial Officer, dal Chief Lending Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Controllo, Rischi e Amministrazione e

Bilancio, con la partecipazione del responsabile della funzione Audit, quest'ultimo come uditore. 2 Le previsioni rilasciate a luglio 2023 da Prometeia indicano un miglioramento delle attese per la crescita dell'economia italiana rispetto alla precedente previsione. Prometeia stima che il PIL italiano 2023 si attesti quindi all'1,1% rispetto allo 0,7% della precedente previsione. Sono limitate invece le variazioni delle stime per il biennio successivo. Anche l'aggiornamento delle proprie previsioni pubblicato da Banca d'Italia il 14 luglio 2023 conferma il miglioramento delle attese rispetto alle proiezioni assunte a riferimento per le valutazioni a supporto della redazione del bilancio consolidato abbreviato al 30 giugno 2023. 3 Soglia individuata in una variazione del PIL superiore a 0,5%.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei valori medi annui (espressi in termini di variazioni percentuali annue/valori assoluti per i tassi di rendimento e per il tasso di disoccupazione) dei principali indicatori macroeconomici per il periodo 2023-2026 per ognuno dei tre scenari considerati nei modelli satellite, ai fini del condizionamento dei parametri di rischio da utilizzare per il calcolo dell'ECL:

Scenario Indicatori macroeconomici 2023 2024 2025 2026
peggiorativo PIL Italia 0,2 0,0 0,3 0,5
base PIL Italia 0,7 0,6 0,9 0,9
migliorativo PIL Italia 1,2 1,4 1,5 1,3
peggiorativo Tasso di disoccupazione 7,84 8,23 9,02 9,48
base Tasso di disoccupazione 7,75 7,69 7,79 7,69
migliorativo Tasso di disoccupazione 7,63 7,08 6,48 5,76
peggiorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 0,88 0,46 1,38 1,54
base Indice dei prezzi degli immobili residenziali 1,19 1,55 1,94 2,08
migliorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 1,39 1,75 2,51 2,60
peggiorativo Consumi famiglie 0,3 0,1 0,3 0,3
base Consumi famiglie 0,6 0,8 1,0 0,9
migliorativo Consumi famiglie 1,0 1,6 1,6 1,5
peggiorativo Investimenti fissi lordi 0,9 -2,3 -2,4 -0,3
base Investimenti fissi lordi 2,3 0,7 0,1 1,3
migliorativo Investimenti fissi lordi 3,7 3,9 1,8 2,9
peggiorativo Investimenti in costruzioni 0,9 -4,5 -5,0 -1,1
base Investimenti in costruzioni 2,2 -2,1 -2,6 0,0
migliorativo Investimenti in costruzioni 3,6 0,4 -1,0 1,3
peggiorativo Euribor 3 mesi 3,60 3,95 3,72 3,39
base Euribor 3 mesi 3,28 3,44 3,21 2,89
migliorativo Euribor 3 mesi 3,29 3,45 3,22 2,90
peggiorativo Tasso BCE 4,19 4,06 3,50 3,25
base Tasso BCE 3,88 3,56 3,00 2,75
migliorativo Tasso BCE 3,88 3,56 3,00 2,75
peggiorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 4,71 5,99 5,77 5,61
base Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 4,56 5,64 5,36 5,23
migliorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 4,48 5,34 4,96 4,77
peggiorativo Spread BTP/Bund 2,13 2,30 2,32 2,24
base Spread BTP/Bund 1,92 1,85 1,81 1,77
migliorativo Spread BTP/Bund 1,83 1,53 1,39 1,29
peggiorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 5,6 3,0 2,4 2,2
base Indice dei prezzi al consumo italiani 5,1 2,2 2,0 2,1
migliorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 4,8 1,5 1,9 1,9
peggiorativo Importazioni 1,8 -0,1 1,7 1,6
base Importazioni 2,4 3,1 3,3 2,9
migliorativo Importazioni 3,4 5,7 4,5 4,2
peggiorativo Esportazioni 1,6 0,2 1,8 2,4
base Esportazioni 2,0 2,0 2,5 2,8
migliorativo Esportazioni 2,7 3,5 3,2 3,3
peggiorativo Spesa pubblica amministrazione 0,0 0,1 0,1 0,0
base Spesa pubblica amministrazione 0,0 0,2 0,1 0,0
migliorativo Spesa pubblica amministrazione 0,1 0,3 0,2 0,1

L'economia mondiale è andata progressivamente rallentando nel corso del 2022, sulla scorta degli effetti di un'inflazione tornata in molti Paesi su livelli che non si sperimentavano dagli anni '90 del secolo scorso e delle conseguenti prevalenti politiche monetarie restrittive, sullo sfondo del perdurante conflitto Russo-Ucraino e delle altre

incertezze connesse allo scenario macroeconomico. Il 2023, pertanto, si è aperto con aspettative diffuse di stagnazione o bassa crescita, se non addirittura recessione, in molte delle principali aree economiche. Tuttavia, l'attività economica in molti Paesi ha dimostrato una notevole resilienza giustificata anche dal progressivo riassorbimento della fiammata dei prezzi delle materie prime energetiche e dall'assenza delle temute interruzioni delle relative forniture. L'occupazione si mantiene solida ed in crescita in molte regioni e la disoccupazione è scesa ai minimi in particolare negli USA e in Eurozona. Le disfunzioni delle catene di fornitura globale scaturite durante la pandemia sono in larga misura rientrate. Inoltre, l'abbandono da parte della Cina della politica Zero Covid e la conseguente "riapertura" della sua economia a inizio 2023 ha migliorato le aspettative degli operatori.

In un tale contesto congiunturale, lo scenario "base" innanzitutto si fonda sull'ipotesi che il conflitto in Ucraina prosegua ma non si inasprisca. I prezzi delle materie prime nell'orizzonte della previsione restano sui ridotti livelli raggiunti negli ultimi mesi, ma quelli di gas e metalli rimangono superiori a quelli pre-crisi. La lotta all'inflazione da parte di Fed e BCE risulta vincente senza portare l'economia in recessione. I tassi di riferimento raggiungono il loro livello massimo nel 2023: in Eurozona restano su tali livelli fino a fine 2024, negli USA scendono prima. L'inflazione, nonostante una certa persistenza nel 2023, in virtù della traslazione a valle degli aumenti dei costi, rientra quindi gradatamente verso il target.

L'economia italiana si espande costantemente nell'orizzonte di previsione a tassi però piuttosto moderati. Il differenziale positivo di crescita rispetto alla media UEM sperimentato negli ultimi due anni tenderà ad assottigliarsi. Le prospettive di sviluppo rimangono in certa misura condizionate anche all'effettiva realizzazione delle opere finanziate dai fondi PNRR. La dinamica degli investimenti sarà affievolita dalla riduzione degli incentivi fiscali per gli efficientamenti energetici (bonus 110%). La riduzione dell'inflazione favorirà un recupero dei redditi reali sostenendo i consumi delle famiglie, in un contesto in cui la politica fiscale non potrà fornire un sostegno rilevante alla domanda finale. L'evoluzione dei fattori succitati nello scenario base corrisponderebbe a quanto segue:

  • il PIL Italia che, dopo un 2022 positivo, cresce in modo limitato nel 2023, nella misura di +0,7%; anche le prospettive per il triennio successivo non sono troppo promettenti, tanto che la crescita del PIL non raggiunge mai la soglia dell'1%, mentre la crescita nella UEM è ai livelli italiani nel 2023, ma a partire dal 2024 e nei due anni successivi, ha un ritmo più sostenuto;
  • il tasso di disoccupazione in discreto miglioramento, che scende al 7,8% nel 2023, rimanendo pressoché a questo livello anche per tutto il triennio successivo;
  • l'inflazione che rimane alta anche nel 2023, sebbene ad un livello inferiore rispetto all'anno precedente, assestandosi al 5,1%, con ritorno ad un livello prossimo all'obiettivo della BCE del 2% solo nel 2024, rimanendo stabile anche nei 2 anni successivi;
  • il rendimento dei titoli di Stato italiani che, seguendo la scia del rialzo generale dei tassi di interesse, balza al 4,56% nel 2023, aumentando di un ulteriore punto percentuale nel 2024, per rimanere al di sopra del 5% anche nel biennio successivo; si osserva un leggero rialzo a 192 p.b. dello spread BTP/Bund nel 2023, che però già nel 2024 torna a livelli più bassi rispetto al 2022, seguendo poi, nei due anni successivi, un trend decrescente abbastanza contenuto.

Per quanto riguarda lo scenario "peggiorativo", i prezzi dell'energia si mantengono in tensione a causa degli sforzi dell'Opec per limitare la produzione di petrolio e di una certa difficoltà di approvvigionamento del gas. L'incremento dei prezzi delle materie prime energetiche dallo stadio della produzione si trasmette a quello al consumo. La maggiore inflazione riduce il potere d'acquisto dei salari, con riflessi negativi sulla spesa delle famiglie.

L'intonazione della politica monetaria in Eurozona diviene ancor più restrittiva e si prevede un incremento dei tassi d'interesse di riferimento in misura superiore rispetto allo scenario baseline.

I rapporti internazionali si mantengono tesi a causa del trascinarsi della guerra in Ucraina e la crescita del commercio internazionale si attenua ulteriormente. La maggiore incertezza e gli effetti dei crescenti tassi d'interesse limiterebbero gli investimenti delle imprese. In Italia, la difficoltà ad attuare i piani di spesa previsti dal PNRR ne riduce l'impulso alla domanda finale. Tale contesto di minore crescita e tassi d'interesse più elevati complica la gestione dei conti pubblici: i maggiori oneri per interessi e la reintroduzione delle regole del Patto di stabilità e crescita limiteranno la possibilità di attuare politiche di bilancio espansive. In dettaglio si è previsto quanto segue:

  • una crescita flebile del PIL Italia nel 2023 (+0,2%), un 2024 stagnante, che torna a crescere a ritmi molto blandi nel 2025, poi più sostenuti nel 2026, con un +0,5%. Dinamica leggermente più positiva per il PIL UEM, in particolare nel biennio 2025 e 2026, quando la crescita è sempre superiore allo 0,8%;
  • un tasso di disoccupazione che scende al 7,8% nel 2023, ma ritorna a crescere costantemente nel 2024, superando già nello stesso anno il livello del 2022, fino a raggiungere il 9,5% nel 2026;

  • un brusco rallentamento nella dinamica degli investimenti fissi lordi, che nel 2023 fa segnare un +0,9%, registrando una crescita più di dieci volte inferiore rispetto all'anno precedente. Nel biennio 2024-2025 si registra una riduzione degli stessi, facendo segnare un -2% annuo. Particolarmente colpiti sono gli investimenti in costruzioni, che per il biennio prima citato registrano rispettivamente un -4,5% e un -5,0%;
  • una crescita quasi nulla, combinata con l'aumento generale dei tassi di interesse, si riflette in un aumento sostanziale dei rendimenti del BTP a 10 anni, che salgono al 4,71% nel 2023, per poi sfiorare il 6% nel 2024; nel biennio successivo si registra un leggero calo del tasso, che rimane però sempre superiore al 5,50%. Il BTP Bund Spread è in continua crescita fino al 2025, anno in cui raggiunge i 232 p.b., per poi scendere leggermente nel 2026, assestandosi a 224 p.b..

Infine, lo scenario "migliorativo" ipotizza una soluzione graduale ma stabile del conflitto Russo – Ucraino in tempi non eccessivamente lunghi e l'assenza di nuove tensioni geopolitiche, che porterebbero tra gli altri effetti positivi sulla congiuntura internazionale un'ulteriore riduzione dei prezzi energetici, che tuttavia non ritornerebbero ai livelli precedenti la crisi energetica. Le minori tensioni sul lato dei prezzi agevolerebbero il compito della politica monetaria: l'inflazione rientrerebbe nei target con anticipo rispetto alle ipotesi dello scenario base, nonostante la maggior vivacità della congiuntura. La fine del conflitto e la definitiva archiviazione della pandemia contribuirebbero ad un netto miglioramento del clima di fiducia di famiglie e imprese, che favorirebbe il turismo e i servizi in generale. L'economia italiana sperimenterebbe una crescita nell'orizzonte di previsione più alta rispetto a quella ipotizzata nello scenario di base in tutte le componenti di domanda interna, dimostrando una vivacità maggiore rispetto alla media dell'eurozona. In particolare, gli investimenti crescerebbero mediamente dell'1,8% in più all'anno rispetto allo scenario di base. Il calo dell'inflazione consentirebbe un recupero del reddito disponibile delle famiglie contribuendo ad un rimbalzo della domanda interna. La tenuta dei conti pubblici risulterebbe favorita dal contesto di maggiore crescita del PIL. Lo spread BTP/Bund risulterebbe significativamente inferiore mentre minori oneri sul debito consentirebbero un più ampio margine di manovra alla politica fiscale. Nel dettaglio:

  • il PIL cresce nel 2023, ma in maniera abbastanza modesta, facendo segnare un +1,2% (meno della metà rispetto al 2022); il trend di crescita si protrae per tutto il triennio successivo, registrando +1,4% nel 2024, +1,5% nel 2025, con una crescita di poco più modesta nel 2026, +1,3%;
  • il tasso di disoccupazione in costante diminuzione a partire dal 2023, fino a raggiungere un livello inferiore al 6% nel 2026;
  • un sensibile rientro dell'inflazione già a partire dal 2024, quando l'aumento del livello dei prezzi si ferma ad un +1,5%; nel biennio successivo si osserva invece un leggero innalzamento del tasso, che però rimane sempre sotto la soglia del 2%;
  • il rendimento dei Titoli di Stato italiani a 10 anni in aumento solamente per effetto del sostanziale rialzo dei tassi, favorito dalle banche centrali in un'ottica di contrasto all'inflazione. Spread BTP/Bund in costante contrazione a partire dal 2023, che scende al di sotto dei 130 p.b. nel 2026.

Utilizzo di post model adjustment e management overlays

Oltre alle modifiche precedentemente illustrate (cosiddetti in-model adjustments), in sede di redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 si è ritenuto opportuno procedere, coerentemente con quanto effettuato nei periodi precedenti, all'applicazione di ulteriori interventi top-down (c.d. "post model adjustments/management overlays").

Tali management overlay, che di fatto riducono significativamente gli impatti economici positivi che altrimenti sarebbero stati rilevati applicando i modelli in uso, trovano la loro principale giustificazione nel fatto che i suddetti modelli potrebbero non catturare tutti i fenomeni ritenuti rilevanti ai fini della determinazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie verso la clientela non deteriorate (finanziamenti per cassa e crediti di firma).

In maggior dettaglio, per le suddette esposizioni, l'applicazione degli overlay in esame ha comportato la rilevazione di maggiori rettifiche di valore per complessivi circa +200 milioni, rispetto alle perdite attese quantificate in base ai modelli in uso, che ammontano a circa 245 milioni.

La quantificazione di tali importi è stata determinata conducendo specifiche analisi, in ambiente di laboratorio, basate sui seguenti interventi:

1) rimozione dei potenziali effetti distorsivi sui parametri di rischio derivanti dalla pandemia Covid-19 e dalle conseguenti misure governative a supporto della liquidità di famiglie e imprese1 , che hanno determinato

1 La scelta è stata basata sulle linee guida EBA pubblicate a fine giugno attraverso le quali si chiede alle banche di rimuovere gli effetti distorsivi sui parametri di rischio derivanti dalla pandemia e dalle conseguenti misure governative a supporto della liquidità di famiglie e imprese.

negli anni 2020 e 2021 una rottura della relazione storica tra condizioni dell'economia e livelli di rischiosità dei prenditori di fondi:

  • nel 2020, a fronte di una marcata riduzione del PIL Italia, i tassi di default hanno proseguito nella loro discesa, beneficiando delle misure governative di supporto;
  • nel 2021, a fronte di un consistente rimbalzo delle condizioni economiche nel nostro Paese, i tassi di default hanno evidenziato un'ulteriore ma lieve riduzione.

Per rimuovere dalla stima della PD Point in Time gli effetti distorsivi derivanti dalla pandemia e dalle conseguenti misure di supporto governativo, in continuità con quanto già effettuato precedentemente, si è ritenuto opportuno eliminare dalle serie storiche i dati relativi ai default osservati negli anni 2020 e 2021 (c.d. "Rimozione anni Covid"). La sterilizzazione degli anni Covid ha contribuito ad aumentare il livello di rischio con un impatto in termini di ECL pari a +109,5 milioni;

  • 2) considerazione dei prevedibili impatti che deriveranno dalla revisione dei modelli interni A-IRB di calcolo dei parametri di rischio regolamentari, attualmente in corso di validazione da parte di BCE, che sono utilizzati come base di partenza per determinare i parametri point-in-time, lifetime e forward-looking necessari per effettuare il calcolo delle ECL in piena compliance con il principio contabile IFRS 9. Si segnala che i nuovi modelli A-IRB sono stati ri-sviluppati per raggiungere la piena compliance con le linee guida EBA (EBA/GL/2017/16). I principali effetti del nuovo framework modellistico in ambito LGD IFRS 9 sono legati alle evolutive apportate alla metodologia di attualizzazione dei flussi di recupero che comportano particolari aggravi sui prodotti mutui e rateali. In termini di ECL l'impatto registrato è pari a +32,5 milioni. Parimenti a quanto esposto per il parametro LGD, in aggiunta rispetto a quanto quantificato nell'ambito del bilancio 2022, sono stati quantificati anche gli effetti dovuti all'introduzione del nuovo sistema di rating A-IRB utilizzato per la costruzione delle curve di PD point-in-time, lifetime e forwardlooking, nonché per il calcolo del SICR con un impatto in termini di ECL pari a + 3,8 milioni;
  • 3) valutazione dei possibili effetti ESG derivanti dall'inclusione del rischio fisico e di transizione sui parametri PD e LGD, in ottemperanza ai piani operativi ESG comunicati dal Gruppo al Regulator in ambito Targeted Review on Climate-related and Environmental Risks (c.d. "Inclusione effetti ESG"), ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +36,0 milioni, in crescita rispetto all'impatto al 31 dicembre 2022 (che era pari a 20,4 milioni). Tale variazione trova la principale spiegazione nell'incremento, avvenuto nel primo semestre del 2023, delle perdite attese su quei settori particolarmente esposti ai fattori ESG, che rappresenta la base di calcolo per l'aggiustamento in esame, con particolare riferimento all'agricoltura ed ai crediti secured. In aggiunta, l'estensione dei modelli di rating interni delle imprese alle esposizioni Leveraged & Acquisition Finance, avvenuta nel corso del primo semestre 2023, ha consentito una stima più puntuale dei valori di PD prospettici, che nel complesso hanno comportato un incremento dell'aggiustamento in esame. In maggior dettaglio, per il rischio di transizione si è considerato lo scenario Orderly Transition predisposto dall'EBA per il Climate Stress Test 2022, fondato sui presupposti dello scenario Net Zero 2050 del Network for Greening the Financial System (NGFS); per il rischio fisico è stato valutato l'impatto sulle garanzie ipotecarie a seguito di una possibile svalutazione degli immobili in base al rischio da alluvione, come da scenario NGFS Flood 2022. Nello specifico il deprezzamento degli immobili è stato misurato attraverso le variazioni degli indici dei prezzi degli immobili residenziali e commerciali desunti dallo scenario sopra menzionato, ipotizzando un impatto proporzionale sui tassi di recupero sottostanti il calcolo della LGD. Per ulteriori dettagli sugli scenari utilizzati e sulla modalità di incorporazione degli stessi ai fini del calcolo dei parametri di rischio PD e LGD, si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi".

Rispetto a quanto fatto in sede di redazione del bilancio 2022, a valle dell'applicazione dei post-model adjustment in precedenza illustrati, è stato introdotto il seguente ulteriore PMA:

4) anticipazione degli effetti del passaggio al metodo slotting criteria con riferimento alla valutazione dei crediti riconducibili a finanziamenti specializzati (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing) in coerenza con la recente formalizzazione verso BCE dell'istanza di model change per fini regolamentari. Nello specifico, la categoria slotting assegnata alle posizioni segmentate Real Estate e Project Finance è stata rimappata sulla scala di rating del modello Mid Corporate (segmento con caratteristiche di size più affini) relativo ai nuovo sistema di rating A-IRB, attribuendo nel contempo una LGD definita in funzione di specifiche analisi condotte su questi portafogli adottando i valori fissi forniti dalla Normativa di Vigilanza ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +17,6 milioni.

Si segnala che l'effetto combinato dei Post Model Adjustment descritti in precedenza e dei Manual Adjustment di stage ha comportato un ulteriore aggravio di ECL pari a +1,0 milione.

Resta fermo il carattere transitorio dei post-model adjustment legati al recepimento in ambito IFRS 9 del nuovo framework modellistico attualmente in corso di validazione in ambito regolamentare, al progressivo svecchiamento della serie storica di stima con graduale esclusione dei dati impattati dal Covid-19, in aggiunta alla considerazione che i risultati derivanti dai modelli di calcolo delle perdite attese sono influenzati da scenari macroeconomici in buona parte dipendenti da fenomeni non del tutto consolidati e comunque ancora soggetti ad estrema variabilità ed incertezza.

Analisi di sensitività delle perdite attese

Secondo quanto previsto dai paragrafi 1 e 125 dello IAS 1, nella nota integrativa devono essere fornite informazioni in merito ai principali fattori di incertezza che caratterizzano le stime di bilancio. Il successivo paragrafo 129 prevede che tale informativa debba essere fornita in modo tale da consentire al lettore di bilancio una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti. Tra gli esempi menzionati per perseguire tale obiettivo vi sono le analisi di sensitività, mediante le quali il lettore è messo nella condizione di poter apprezzare gli impatti sulle stime di bilancio conseguenti a modelli alternativi di calcolo, variazioni ragionevolmente prevedibili degli input e delle assunzioni alla base delle stime.

Tra i valori di bilancio il cui processo di stima è caratterizzato dalla presenza di rilevanti fattori di incertezza figurano certamente i fondi rettificativi delle esposizioni creditizie non deteriorate (ECL).

Come rappresentato nella "Parte A – Politiche contabili", l'inclusione dei fattori forward looking per la misurazione delle perdite attese risulta essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici e i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione.

Per tale motivo, al fine di poter apprezzare gli impatti sulle perdite attese conseguenti alla selezione di differenti scenari macroeconomici e in ottemperanza alle raccomandazioni formulate dall'ESMA, da ultimo con il documento del 13 maggio 2022, vengono di seguito fornite apposite analisi di sensitivity, sia in termini di ECL che di stage allocation. Dette analisi sono state condotte attribuendo una ponderazione del 100% a ciascun singolo scenario macroeconomico ("base", "peggiorativo", "migliorativo") rispetto all'approccio multiscenario seguito ai fini della redazione del presente bilancio che, come precedentemente descritto, considera tre differenti scenari alternativi. Accanto allo scenario "base", ritenuto essere maggiormente probabile - 50% è la relativa probabilità di accadimento – è stato considerato uno scenario "peggiorativo" a cui è stata attribuita una probabilità di accadimento del 30% e uno scenario "migliorativo" con una probabilità di accadimento pari al 20%.

La selezione di una sensitività multifattoriale, ottenuta facendo variare più parametri contemporaneamente ed implicita nella scelta di considerare scenari macroeconomici alternativi, è giustificata dal fatto che vi sono innumerevoli interrelazioni tra i diversi fattori macroeconomici tali da rendere meno rappresentativa un'analisi di sensitività basata sul singolo fattore (a titolo di esempio, alla variazione del PIL sarebbero infatti correlate le variazioni di molte altre variabili macroeconomiche).

La base di riferimento per le analisi di sensitivity è rappresentata dal fondo ECL, prima dell'applicazione dei management overlays e determinato dai modelli in uso, che ammonta a circa 244 milioni, riferito alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo (finanziamenti per cassa e crediti di firma). Si ritiene comunque che detti aggiustamenti presentino la stessa sensitività alle variazioni dello scenario e, per tale motivo, i risultati rappresentati di seguito possano essere estesi al totale dell'ECL comprensivo dei post model adjustment/management overlays.

Alla luce di quanto illustrato, si riepilogano di seguito i principali risultati delle analisi di sensitivity:

  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario peggiorativo: in tale ipotesi, l'ECL segnerebbe un incremento di +89,8 milioni rispetto a quella calcolata adottando l'approccio multiscenario (+37% circa in termini percentuali), a fronte di un aumento della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al +1,94%.
  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario base: in tale ipotesi l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -5,6 milioni rispetto all'importo dell'ECL calcolata adottando l'approccio multiscenario (-2% circa in termini percentuali), a fronte di un aumento della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al -0,49%.

• assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario migliorativo: in tale ipotesi l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -60,1 milioni rispetto all'importo delle ECL calcolate adottando l'approccio multiscenario (-25% circa in termini percentuali), a fronte di un aumento della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al -1,58%.

Stima della perdita attesa (Expected credit Loss) – Stage 3

Con riferimento ai modelli utilizzati per la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello Stage 3, ossia sulle esposizioni deteriorate, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment) contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" del bilancio consolidato al 31 dicembre 2022. Come evidenziato nel dettaglio nel citato paragrafo, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni, oltre al recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out interno) tiene conto dei flussi ritenuti recuperabili dagli scenari di vendita, in coerenza con gli obiettivi di cessione di volta in volta stabiliti dai rispettivi Consiglio di Amministrazione.

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili", la determinazione delle perdite attese sui crediti deteriorati si fonda in via prioritaria su elementi concreti nella disponibilità della banca, con particolare riferimento alla stima dei flussi ritenuti recuperabili e della relativa tempistica di recupero. In via alternativa e residuale, vengono utilizzati parametri statistici derivati dal recupero storico ottenuto dal Gruppo per le singole fattispecie di esposizione.

In maggior dettaglio, le perdite attese sui crediti deteriorati sono determinate analiticamente in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore o risultanti dall'applicazione di metodologie di calcolo "forfettarie", attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e della relativa tempistica di recupero.

Oltre a quanto precedentemente illustrato, in coerenza con gli obiettivi di cessione delle esposizioni creditizie deteriorate, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni include elementi forward looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL del Gruppo preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni. Gli obiettivi di cessione interessano sia esposizioni classificate nello status di sofferenza che di inadempienza probabile. Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa. Come espressamente previsto dall'ITG1 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses"). In coerenza con gli obiettivi di cessione, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni del Gruppo classificate nello status di sofferenza o di inadempienza probabile sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

  • la prima, determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dal Gruppo in precedenza illustrate (scenario work out);
  • la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno. La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che il Gruppo si aspetta di ricevere nei due suddetti scenari. Le perdite attese sono quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

Considerato che le previsioni di recupero assumono a riferimento la specifica situazione del debitore, si ritiene di non poter fornire alcuna ragionevole analisi di sensitivity delle perdite attese.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Il Gruppo è da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito ovvero all'utilizzo di applicativi e tecniche che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria, vale a dire, principalmente, ipoteche su beni immobili, garanzie reali su titoli oltre alle garanzie personali rilasciate dai fideiussori.

In generale, la decisione sull'acquisizione di una garanzia si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente e sulle caratteristiche dell'operazione. Dopo tale analisi, può essere ritenuto opportuno raccogliere delle garanzie supplementari ai fini della mitigazione del rischio, tenuto conto del presumibile valore recuperabile offerto dalla garanzia.

Il sistema di censimento dei beni immobili posti a garanzia di operazioni di finanziamento consente la rivalutazione periodica automatica del valore dei beni ed identifica i beni per i quali ricorrono le condizioni per l'aggiornamento della perizia in linea con i criteri stabiliti dalle norme vigenti.

Il valore delle garanzie reali finanziarie è sottoposto a un costante monitoraggio automatico che permette il confronto tra il valore attuale della garanzia rispetto a quello iniziale, in modo da consentire al gestore di intervenire tempestivamente nel caso si registri una significativa riduzione della garanzia stessa.

Per le garanzie costituite da pegno su titoli è operativo un sistema automatico di alert che evidenzia la perdita di valore della garanzia oltre una determinata soglia, evidenziando al gestore della relazione la criticità affinché quest'ultimo possa provvedere con interventi mirati.

Per quanto riguarda l'attività in derivati con controparti di mercato, sono preferite le entità con le quali sono attivi accordi di prestazione di collaterale, con particolare riferimento agli ISDA - Credit Support Annex, al fine di ridurre significativamente il rischio di credito.

Rischio di controparte

Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE n. 575/2013), il Gruppo utilizza ai fini Segnaletici di Vigilanza metodologie standard per il calcolo delle esposizioni sull'intero perimetro di riferimento (derivati, pronti contro termine, prestito titoli e finanziamenti a medio e lungo termine).

A partire da marzo 2023, la metodologia interna (Shortcut Method), utilizzata in precedenza a fini gestionali per la stima delle esposizioni a rischio in derivati OTC oggetto di Collateral Agreement (CSA), è stata sostituita prudenzialmente dall'approccio standard (SA-CCR) adottato anche in ambito segnaletico di Vigilanza, entrato in vigore a Giugno 2021 ed applicato all'intero perimetro dell'operatività in derivati.

In un'ottica di mitigazione del rischio nei confronti delle controparti con cui si opera in derivati, possono essere predisposti contratti "ISDA Master Agreement" e CSA - Credit Support Annex, che prevedono rispettivamente la compensazione ed il versamento di garanzie finanziarie.

Le esposizioni a rischio controparte relative a transazioni in Securities Financing Transaction (es. Pronti Contro Termine e Prestito Titoli), sono stimate a fini di vigilanza e gestionali sulla base del Metodo Integrale con rettifiche di Vigilanza (Reg. UE n. 575 art. 225).

Il rischio derivante dall'esecuzione di operazioni di Prestito Titoli e Pronti Contro Termine è mitigato attraverso contratti "GMSLA Global Master Securities Lending Agreement" e "GMRA - Global Master Repurchase Agreement", con la finalità di predisporre un sistema di garanzie.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea III, sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • fondi propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA Risk) tramite l'adozione del Metodo Standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/2013 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte;
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP Qualifying Central Counterparty), tramite l'adozione delle modalità previste agli art. 306-308 del Regolamento UE n. 575/2013.

Inoltre, il Gruppo aderisce all'obbligo previsto dalla Normativa Europea (Regolamento Delegato UE n. 2016/2251), scambiando, in base alla relativa contrattualistica (CTA - Collateral Transfer Agreement), margini iniziali relativamente ai contratti derivati OTC non compensati a livello centrale, che forniscono un'ulteriore

protezione nel caso in cui una delle due controparti non sia in grado di onorare i suoi impegni durante la vita del contratto.

Il Gruppo Banco BPM utilizza il metodo SIMM, il cui calcolo è maggiormente risk sensitive ed è basato sulle sensitivity aggregate per classe di rischio e di prodotto.

In materia di misurazione del fair value ai fini della valutazione contabile degli strumenti finanziari, la Capogruppo e Banca Akros stimano inoltre le rettifiche del Fair Value (Valuation Adjustment) al fine di riflettere il rischio di controparte sulle esposizioni in strumenti derivati OTC.

I suddetti aggiustamenti sono effettuati sia con riferimento alle esposizioni creditorie (CVA - Credit Valuation Adjustment) sia delle esposizioni debitorie (DVA – Debit Valuation Adjustment), per tenere conto rispettivamente delle probabilità di fallimento della controparte e della Banca Segnalante. Ai fini della determinazione dell'esposizione, alla base della quantificazione del CVA e DVA, viene adottato un approccio di calcolo di tipo simulativo avanzato (Monte Carlo) in linea con la best practice di mercato.

Rischi finanziari

Portafoglio di negoziazione

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo Banco BPM per i portafogli di negoziazione soggetti al rischio tasso di interesse e al rischio di prezzo prevede:

  • l'accentramento nella Finanza di Capogruppo della gestione delle posizioni di Tesoreria e del portafoglio di Proprietà;
  • l'accentramento nella controllata Banca Akros delle posizioni di rischio e dei flussi operativi concernenti l'attività di negoziazione e trading di titoli, divise, derivati OTC e altre attività finanziarie.

Con riferimento al modello interno per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fronte del rischio di mercato, si ricorda che, a partire dalla data di reporting del 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura viene quindi calcolata sulla base del VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito – e dell'IRC.

In data 11 gennaio 2023 è stata ricevuta da BCE la Final Decision che consente l'implementazione della relativa modifica del metodo di calcolo dell'IRC richiesta a gennaio 2022. La nuova metodologia garantisce una stima più accurata dei P&L associati agli eventi di migrazione di rating tramite un maggior numero di strumenti finanziari usati per la calibrazione dei livelli degli spread delle classi di rating peggiori. È stata inoltre introdotta nella matrice degli Asset Swap Spread una struttura a termine con le differenti scadenze (1, 3, 5, 7,10 anni) per le diverse classi di rating e settori ed è stata costruita una matrice CDS spread per calcolare il P&L associato agli shock spread dei CDS, con la medesima struttura a termine (1, 3, 5, 7, 10 anni). Pertanto, la nuova metodologia è utilizzata per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali/RWA a partire dal primo trimestre 2023. La decision della BCE in oggetto prevede inoltre la rimozione dell'add-on del 10% dell'IRC. Su quest'ultima metrica era infatti in essere una limitation con add-on del 10% su base individuale e consolidata, fino alla risoluzione di alcuni relativi finding metodologici.

Portafoglio di proprietà della Capogruppo

All'interno della Capogruppo, si possono identificare due tipologie principali di operatività di negoziazione:

  • il portafoglio di investimento, che rappresenta la principale fonte di rischio di tasso di interesse e di rischio azionario, che sono contabilizzati nella categoria contabile di Trading. Alla fine di giugno 2023, il portafoglio di tipo obbligazionario della Capogruppo ammonta a 48 milioni di valore nominale, quasi interamente composto da titoli Governativi esteri (Stati Uniti e Germania). La sensitivity al rischio tasso complessiva al 30 giugno, calcolata ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 punto base, è pari a circa +55 mila euro per punto base, e deriva da una netta prevalenza dell'esposizione a breve termine sulla curva di tasso Euro. Questo portafoglio presenta un'esposizione al rischio spread di credito esigua e pari a circa -10 mila euro, considerando uno shock di 1 punto base. Al portafoglio obbligazionario si aggiunge la componente di rischio di prezzo del portafoglio azionario che presenta un'esposizione esigua di delta equivalente di circa 7 milioni;
  • il portafoglio di Tesoreria che non presenta titoli in posizione alla data di riferimento.

Le suddette esposizioni di rischio della Capogruppo sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, fissati dal Consiglio di Amministrazione.

Portafoglio di negoziazione di Banca Akros, detenuto nell'ambito della propria operatività di Investment Bank

Banca Akros detiene un portafoglio di negoziazione le cui principali esposizioni al rischio tasso sono riconducibili sia all'operatività sui mercati a contante ed i connessi derivati di copertura, sia a quella sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

L'operatività riguarda sia strumenti plain vanilla che strumenti strutturati e derivati quotati e non quotati, comprensiva anche della negoziazione sul mercato secondario dei prodotti strutturati emessi o collocati dalle banche del Gruppo. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici della Direzione Global Markets della Banca, che si avvalgono di sofisticati sistemi di position keeping.

L'attività di negoziazione in derivati su tassi di interesse consiste prevalentemente nell'ottimizzazione dei flussi generati dalle esigenze di copertura dei rischi di tasso di interesse da parte della clientela istituzionale (ad esempio Banche, Fondi, Assicurazioni, etc.) e corporate di Banca Akros e della Capogruppo, assumendone il rischio in proprietà e gestendo lo stesso con strategie di copertura dinamica. Banca Akros opera come market maker sui derivati OTC principalmente sulle curve di tasso Euro. Il processo di ribilanciamento dei rischi nel continuo prevede, anche in funzione della liquidità dei mercati, il ricorso a negoziazioni in futures regolamentati e relative opzioni sul tasso a breve ed a medio-lungo termine.

L'attività di negoziazione in titoli obbligazionari emessi da società financial o corporate e negoziate sul mercato secondario (Eurobonds) trae origine dalla necessità di soddisfare le richieste della clientela, prevalentemente istituzionale. La Banca opera, sul mercato secondario, in qualità di market maker sui titoli obbligazionari di emittenti corporate, financial e sovranazionali, principalmente denominati in Euro, attraverso la negoziazione su piattaforme di negoziazione multilaterale oppure in modalità OTC.

In particolare, a fine giugno, l'esposizione obbligazionaria netta, escluse le emissioni Banco BPM, risulta pari a circa 215 milioni di nominale, costituita da 139 milioni di titoli Finanziari italiani, da 66 milioni di titoli Corporate, da 4 milioni di titoli Supranational e da una posizione corta in titoli Governativi tedeschi (-40 milioni) e Finanziari esteri (-20 milioni), questi ultimi costituiti prevalentemente da CDS Itraxx finanziari a copertura delle posizioni in titoli finanziari.

L'esposizione al rischio spread di credito risulta complessivamente di circa -23 mila Euro (al netto delle emissioni Banco BPM), considerando uno shock di 1 punto base, derivante principalmente dai titoli finanziari (credit spread sensitivity: circa -27 mila Euro), prevalentemente italiani. Risulta invece sostanzialmente nulla l'esposizione ai titoli governativi italiani a fine esercizio, pari ad una credit spread sensitivity di circa -3 mila Euro considerando uno shock di 1 punto base.

La sensitivity (delta) al rischio tasso complessiva a fine giugno, al netto delle esposizioni lunghe e corte sulle diverse divise e nodi delle curve di tasso, è pari a +68 mila Euro, ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 basis point. Le maggiori esposizioni al rischio tasso si registrano sulle curve EUR (66 mila Euro rho positivo) e HKD (3 mila Euro rho positivo).

Le principali esposizioni al rischio azionario sono riconducibili all'operatività sia sui mercati a contanti e relativi derivati quotati o plain vanilla sia sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

In particolare, rientrano nel perimetro i portafogli in titoli azionari e relativi derivati quotati, detenuti per finalità di trading, per l'operatività di market making su singole Stock Future e Opzioni e per le attività connesse ai servizi di specialist (esposizione continuativa di proposte di acquisto/vendita), nonché l'operatività in strumenti strutturati ed in derivati quotati. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici che si avvalgono di un sistema di position keeping specializzato sia nel comparto tasso e credit spread che in quelli corso/cambi. Tale sistema è integrato anche con modelli di pricing e calcolo dei rischi (greche) sviluppati internamente dalla funzione Financial Engineering e certificati dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

A fine giugno 2023, l'esposizione al rischio di corso complessiva del portafoglio azionario equivale ad una posizione delta equivalente corta di circa -5 milioni, concentrata sull'Area Euro (-6 milioni) e USA (+0,6 milioni). Con riferimento all'indicatore Vega (sensibilità rispetto a variazioni della volatilità implicita del sottostante), relativamente alla classe di rischio equity, a fine giugno l'esposizione risulta positiva, pari a circa +242 mila Euro, considerato uno shock parallelo di 1% sui livelli di volatilità. Tale esposizione origina prevalentemente da indici azionari liquidi e da azioni single stock "Large Cap".

Infine, la sensitivity al fattore di rischio dividendi, considerato uno shock parallelo del 10% sui livelli di tale parametro, al 30 giugno risulta essere pari a circa +666 mila euro, concentrata principalmente nei settori Oil&Gas e Utilities.

Le suddette esposizioni di rischio di Banca Akros sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, fissati dal Consiglio di Amministrazione.

Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischi, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati è accentrata nella Capogruppo sotto la responsabilità della Funzione Rischi per tutte le banche del Gruppo.

Il monitoraggio dei rischi finanziari è realizzato quotidianamente attraverso l'utilizzo di indicatori sia di tipo deterministico (sensitività ai fattori di rischio di mercato e indicatori riferiti all'emittente) che di tipo probabilistico (Value at Risk - VaR). Il VaR rappresenta una misura sintetica di rischio ed esprime la massima perdita potenziale causata da movimenti di mercato in condizioni di normalità, in un certo orizzonte temporale e con un certo intervallo di confidenza. L'approccio utilizzato per il calcolo del VaR è quello basato sulla simulazione storica. I valori calcolati vengono forniti con un intervallo di confidenza del 99% e un orizzonte temporale pari a un giorno. Le correlazioni utilizzate sono quelle implicite negli scenari storici dei fattori di rischio applicati per la stima della distribuzione empirica dei valori del portafoglio di negoziazione.

Oltre al VaR Regolamentare calcolato in condizioni correnti, viene calcolato il VaR Regolamentare in condizioni di stress (Stressed VaR) che adotta quale scenario di massima severità il periodo compreso tra giugno 2011 e giugno 2012 per Banca Akros (giugno 2008 – giugno 2009 per Capogruppo). Il periodo di stress viene monitorato con una frequenza ed una metodologia definite da regolamenti interni, che ne consentono l'individuazione puntuale al variare della composizione del portafoglio, garantendo allo stesso tempo una certa stabilità.

Tale modello, come previsto dalla normativa prudenziale, è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale per il rischio di mercato, oltre che per finalità gestionali.

La misura di Value at Risk (VaR) gestionale considera il rischio tasso, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo, valorizzati mediante tecniche di stress test, senza beneficio di diversificazione rispetto al primo gruppo di rischi citato.

Il requisito patrimoniale ai fini di vigilanza viene misurato con modello interno validato, per il rischio azionario, il rischio cambio, il rischio generico di tasso ed il rischio specifico di credito (a partire da novembre 2020), mentre viene misurato con il metodo standard per gli altri fattori di rischio (rischio cambio del banking book e rischio commodity).

Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La misura di Value at Risk (VaR) considera il rischio tasso, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo, valorizzati mediante tecniche di stress test, senza beneficio di diversificazione rispetto al primo gruppo di rischi citato.

A seguire si riportano una tavola contenente i dati di VaR gestionale relativi al primo semestre 2023 e il grafico andamentale, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza di Banco BPM.

Portafoglio di negoziazione vigilanza 1° semestre 2023
(in milioni di euro) 30-giu media massimo minimo
Rischio Tasso 0,983 0,818 3,409 0,247
Rischio Cambio 0,208 0,121 0,315 0,027
Rischio Azionario 0,365 0,406 0,690 0,222
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,080 0,071 0,203 -0,000
Rischio Specifico Titoli di Debito 0,089 0,056 0,134 0,009
Totale non correlato 1,726
Effetto diversificazione -0,600
Rischio Congiunto (*) 1,126 0,966 3,326 0,387

(*) VaR gestionale complessivo

Andamento VaR g iornaliero e per fattore di rischio GRUPPO BANCO BPM: Portafoglio di TRADING

La componente di rischio prevalente nel primo semestre del 2023 è quella relativa al rischio su tasso d'interesse, in buona parte dovuta alle posizioni in repo di Capogruppo, causa principale della variabilità della componente VaR interesse e del VaR gestionale.

A seguire si riportano una tavola contenente i dati di VaR gestionale e il grafico andamentale relativi al primo semestre 2023, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza di Banca Akros.

Portafoglio di negoziazione vigilanza 1° semestre 2023
(in milioni di euro) 30-giu Media Massimo Minimo
Rischio Tasso 1,074 0,885 2,535 0,236
Rischio Cambio 0,107 0,159 0,461 0,033
Rischio Azionario 1,460 1,591 2,138 1,034
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,505 0,559 1,008 0,031
Rischio Specifico Titoli di Debito 0,805 0,797 1,329 0,561
Totale non correlato 3,951
Effetto diversificazione -1,525
Rischio Congiunto (*) 2,426 1,757 2,774 1,109

(*) VaR gestionale complessivo

Andamento VaR g iornaliero e per fattore di rischio BANCA AKROS:Portafoglio di TRADING

Dall'analisi del grafico, si può notare la preponderanza del rischio azionario (con riferimento sia alla componente delta che alla componente vega), derivante dalle posizioni in strumenti azionari, sia derivati che cash. Nei mesi di marzo e giugno si è registrato un aumento anche della componente di rischio tasso di interesse.

Coerentemente con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato, vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco BPM e di Banca Akros.

Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio generico e specifico titoli di debito e titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

Backtesting BancoBPM

Backtesting Banca Akros

FRTB (Fundamental Review of the Trading Book)

La regolamentazione bancaria in materia di valutazione dei rischi di mercato in questi anni è oggetto di una profonda revisione. In tale ambito il Comitato di Basilea ha avviato nel 2012 un processo consultivo per la revisione del framework di rischio relativo al trading book (Fundamental Review of the Trading Book - "FRTB"). La consultazione si è conclusa con l'adozione da parte del Basel Committee on Banking Supervision ("BCBS"), degli standard "Minimum capital requirements for market risk" per il calcolo dei requisiti minimi di capitale per i rischi di mercato (gennaio 2019). Il 7 giugno 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il "Banking Package", costituito da CRR2, CRD5, BRRD2 e SRMR2, che, tra le altre cose, incorpora le prime regole di implementazione del framework FRTB definito dal Comitato di Basilea. Il pacchetto è entrato in vigore il 27 giugno 2019. Il 27 ottobre 2021 la Commissione Europea ha pubblicato il pacchetto legislativo di attuazione delle Riforme di Basilea 3, noto anche come Basilea 4, che segna l'ultima tappa del processo di implementazione delle modifiche agli standard di capitale attraverso il Regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR) III e la Direttiva sui requisiti di capitale (CRD) VI. Con questo pacchetto, l'Unione Europea si pone due obiettivi principali: attuare le proposte del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (BCBS) al fine di rafforzare la stabilità finanziaria del sistema e sostenere l'Unione Europea con riferimento alla capacità delle istituzioni di continuare a finanziare l'economia.

L'8 novembre 2022 il Consiglio Europeo ha pubblicato una proposta di modifica al testo della CRR II, apportando cambiamenti metodologici al calcolo del requisito patrimoniale rischio di mercato. Il 9 marzo 2023 è iniziata la discussione tra il Consiglio e il Parlamento Europeo sulle modifiche al testo della "CRR III 2021/0342" e "CRD VI 2021/0341" e in data 27 giugno 2023 è stato raggiunto un accordo provvisorio. Tale accordo dovrà pertanto esser confermato dal Consiglio e dal Parlamento prima di poter essere formalmente adottato. Il reporting informativo della metodologia Standard continua ad essere trasmessa al Regulator secondo la normativa attuale di riferimento (CRR II 2019/876) fino alla data di applicazione della CRR III, a oggi attesa per il 1° gennaio 2025, a meno di successive modifiche. La pubblicazione della CRR III fornirà anche informazioni sulla data di inizio del calcolo dell'assorbimento Pillar I con requisiti FRTB.

Al fine di garantire un adeguato livello di capitalizzazione delle banche a fronte dei rischi di mercato e risolvere in modo strutturato alcune delle lacune della normativa vigente emerse durante la crisi, il framework FRTB si pone i seguenti principali obiettivi:

  • definizione puntuale della distinzione tra portafogli prudenziali (trading e banking book) con vincoli più stringenti per la movimentazione tra i portafogli;
  • cambio radicale delle metriche di misurazione del requisito di capitale per il rischio di mercato secondo un approccio più prudenziale e più risk sensitive, distinguendo, tra le altre cose, tra approccio standard (Standardised Approach – SA) e approccio tramite modelli interni (Internal Model Approach - IMA) soggetto ad approvazione da parte del Regulator. Si precisa che alle banche autorizzate ad utilizzare l'approccio IMA è richiesto comunque il calcolo del requisito di capitale con il modello SA; pertanto, l'approccio IMA è da considerarsi complementare all'approccio SA e non alternativo;
  • rafforzamento, a livello regolamentare, del monitoraggio e della gestione del rischio di mercato a livello di trading desk.

Il Regulator, infine, ha fissato per settembre 2021 la data di reporting del calcolo del rischio di mercato secondo l'approccio SA, preliminare al futuro calcolo vero e proprio del requisito di capitale SA secondo quanto previsto dalla nuova normativa FRTB. Il Gruppo Banco BPM dal 2020 ha quindi avviato il progetto in materia di Fundamental Review of the Trading Book ("FRTB"), con il supporto di una società di consulenza esterna. L'organizzazione di progetto, costituito a livello di Gruppo (il capoprogetto è il responsabile della funzione Risk Models) e che vede anche la presenza di esponenti delle strutture di Banca Akros, prevede 4 principali cantieri progettuali (Modello Standard, Modello Interno, Modello Operativo, Reporting) nonché alcune attività trasversali (implementazioni IT e attività di competenza delle funzioni di Validazione Interna e Audit). Le attività sono proseguite nel 2021 e 2022 e le principali sedi di condivisione sono costituite dallo Steering Committee (cui fanno parte CFO, Responsabili Rischi, Finanza, Organizzazione, IT, AD Banca Akros, altri responsabili di primo livello e la società di consulenza esterna), cui compete l'identificazione delle decisioni strategiche, nonché da Comitati di Progetto / Cantiere e allineamenti interni, con l'obiettivo di condividere lo stato avanzamento del progetto / dei lavori e l'indirizzo delle priorità a vari livelli. L'organizzazione del progetto ha l'obiettivo di assicurare una governance robusta, che garantisca costante monitoraggio e allineamento tra le funzioni coinvolte e un piano delle attività con chiara attribuzione delle ownership. La timeline normativa per le implementazioni FRTB copre un arco temporale che si concluderà verosimilmente nel 2025 (assorbimento Pillar 1 con requisiti FRTB da gennaio 2025, come da proposta CRR3 del 27 ottobre 2021), con la prima importante scadenza normativa, relativa agli obblighi di reporting secondo l'approccio standard, definita nel terzo trimestre 2021. Per tale scadenza e quindi anche per i trimestri successivi, si è proceduto all'invio del reporting dei requisiti FRTB-SA.

Nell'ambito del modello Standard, si precisa che l'Autorità di Vigilanza ha chiesto al Gruppo Banco BPM di presentare una formale istanza per chiedere l'autorizzazione all'utilizzo della propria metodologia di calcolo delle sensitivity, in quanto differente rispetto a quella prevista dalla normativa, ancorché più precisa (considera variazioni dei parametri sia in diminuzione che in aumento). Il Gruppo Banco BPM ha presentato pertanto formale istanza di autorizzazione all'utilizzo della propria metodologia di calcolo delle sensitivity gestionali. Il processo di presentazione dell'istanza, avviato in data 31 maggio 2021, è stato finalizzato con l'invio del report delle funzioni di controllo nel mese di novembre. La documentazione inviata ha soddisfatto i requisiti richiesti ed è risultata completa, infatti la Banca Centrale Europea, con lettera del 7 ottobre 2021, ha accolto favorevolmente l'istanza.

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta modelli interni per la quantificazione dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Mercato, sui quali la funzione di Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità degli stessi e l'accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio. Inoltre, esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance delle metodologie interne

di misurazione dei rischi e all'adeguatezza dei processi operativi per assicurare, su base continuativa, la rispondenza delle metodologie interne alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.

Con riferimento al backtesting, vengono analizzati i dati prodotti a supporto degli sconfini, oltre a specifici test statistici (Proportion of Failures test, Time Until First Failure test, Christoffersen Interval Forecast test, Mixed Kupiec test, Conditional Coverage test) condotti con riferimento a differenti livelli gerarchici di portafoglio e orizzonti temporali per Banca Akros e Capogruppo. I risultati delle analisi hanno rilevato una buona capacità del modello di predire il numero degli sconfini di backtesting, tenuto conto anche dell'andamento dei mercati.

Inoltre, viene sottoposta a revisione l'adeguatezza della metodologia di scaling utilizzata nella quantificazione del requisito di capitale, come richiesto dalla normativa.

Al fine di verificare la severity del periodo stressato utilizzato nella misura di rischio Stressed VaR, vengono condotte opportune analisi finalizzate a valutare eventuali periodi alternativi maggiormente conservativi rispetto a quello attualmente utilizzato per la quantificazione del rischio. Le analisi hanno mostrato l'adeguatezza del periodo stressato utilizzato nella quantificazione del rischio.

Infine, Validazione Interna effettua la validazione di modelli di pricing, a campione, ed effettua modelli benchmark al fine di valutare la robustezza di quelli in produzione.

Su base periodica Validazione Interna verifica inoltre la robustezza del framework dei rischi non modellati (RNIME), così come richiesto dalla normativa di vigilanza.

Nell'ambito della normativa Mifid 2, Validazione Interna ha coordinato il gruppo di lavoro creato ad hoc al fine di produrre la Relazione annuale di Convalida sul Trading Algoritmico da inviare a Consob (previa valutazione delle funzioni Audit e Compliance), con esito complessivo del processo di autovalutazione giudicato adeguato.

Portafoglio bancario

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di mutui e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista mentre costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.

La struttura Asset & Liability Management della Funzione Finanza della Capogruppo è deputata alla gestione del rischio di tasso d'interesse e opera nel rispetto dei limiti di esposizione al rischio tasso d'interesse definiti nell'ambito del RAF e delle indicazioni del Comitato Finanza.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di tasso d'interesse del portafoglio bancario è svolta dalla Funzione Rischi della Capogruppo, anche per le società finanziarie controllate. L'attività, condotta su base mensile, si pone l'obiettivo di verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse e del valore economico del portafoglio bancario.

Nel primo semestre 2023 sono state svolte le consuete periodiche attività di mantenimento e aggiornamento dei modelli interni; inoltre si segnala l'attività in corso di adeguamento del sistema di misurazione del rischio di tasso per tenere conto delle nuove linee guida 2022 di EBA e l'introduzione del monitoraggio a fini gestionali dell'atteso "supervisory outlier test" sul margine d'interesse come specificato negli RTS EBA, ma non ancora approvato da Commissione, Consiglio e Parlamento Europeo.

Nell'ambito del monitoraggio del rischio di tasso di interesse, in particolare le misure di rischio utilizzate internamente oggetto di limite RAF sono:

  • la variazione del margine di interesse atteso (su un orizzonte temporale di dodici mesi in accordo ad una prospettiva di bilancio sia dinamico sia statico) a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/- 100 basis point;
  • la variazione del valore economico a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/-200 basis point in relazione ai Fondi Propri (prospettiva patrimoniale); inoltre, è monitorato anche come indicatore RAF di early warning il valore a rischio del portafoglio bancario attraverso la metodologia VaR (Value at Risk) su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9%.

Il Gruppo Banco BPM, seguendo la normale prassi gestionale nonché la normativa interna, effettua periodiche prove di stress applicando shock istantanei paralleli o non paralleli, sulle curve dei tassi delle divise in cui sono denominate le poste del portafoglio bancario. Inoltre, in corrispondenza dell'esercizio ICAAP viene valutato l'impatto di variazioni estreme ma plausibili dei fattori di rischio sul VaR secondo la prospettiva dell'adeguatezza del capitale.

Nel corso del primo semestre del 2023, l'esposizione al rischio di tasso di interesse, sia dal punto di vista reddituale sia dal punto di vista patrimoniale, si è mantenuta generalmente entro i limiti di rischio stabiliti nel Risk Appetite Framework od operativi.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine del primo semestre del 2023, secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2022
Indici di rischiosità (%) 30 giugno media massimo minimo 30 giugno media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
3,7% 4,4% 5,1% 3,7% 22,0% 21,5%
Per shift - 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
-6,1% -6,2% -5,6% -7,1% -24,4% -16,4%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/
Valore economico del capitale
-2,8% -4,2% -2,8% -6,1% -3,1% -2,3%
Per shift - 100 bp
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale
-3,8% -0,9% 1,8% -3,8% -1,0% -0,2%

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta modelli comportamentali al fine di catturare elementi idiosincratici di segmenti di clientela e produrre stime di rischio tasso più adeguate alle caratteristiche del portafoglio bancario. In tale ambito, Validazione Interna effettua analisi di reperforming, benchmarking e backtesting al fine di verificare la robustezza delle stime di rischio di tasso. Le ultime analisi effettuate nel primo semestre del 2023 non hanno evidenziato particolari aspetti di miglioramento.

Rischi operativi

Natura del rischio

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. All'interno del rischio operativo è ricompreso il rischio giuridico mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.

Fonti del rischio

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono: la scarsa affidabilità - in termini di efficacia/efficienza - dei processi operativi, le frodi interne ed esterne, gli errori operativi, il livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, l'inadeguatezza dell'apparato informatico rispetto al livello dimensionale dell'operatività, il crescente ricorso all'automazione, l'esternalizzazione di funzioni aziendali, l'utilizzo di pochi fornitori, l'adozione di cambiamenti di strategia, la presenza di non corrette politiche di gestione e formazione del personale ed infine gli impatti sociali e ambientali.

Modello di gestione del rischio e struttura organizzativa

Il Gruppo Banco BPM adotta integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, come richiesto dalla BCE, rispetta tutti i requisiti previsti nella CRR (Regolamento UE n. 575/2013) per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Il Gruppo ha adottato - anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative - un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

Il Gruppo Banco BPM adotta un modello di reporting articolato in un sistema di informativa direzionale, destinato agli Organi sociali e all'Alta Direzione (perdite significative e relativi recuperi, valutazione complessiva sul profilo di rischio, profilo degli indicatori RAF, assorbimenti patrimoniali e politiche di gestione del rischio realizzate e/o pianificate), e in un sistema di reportistica operativa, utile ai fini di un'adeguata gestione del rischio nei relativi ambiti di pertinenza.

Coerentemente con la mission del Gruppo Banco BPM, i principali impatti di rischio riguardano la categoria "Pratiche Commerciali", seguita dai "Processi", che insieme rappresentano una parte prevalente del rischio totale e che si manifestano in maggior parte presso le reti commerciali del Gruppo. Con riferimento alla casistica delle "Frodi Esterne", a fronte della tendenza a una maggiore sofisticatezza delle tecniche utilizzate (es. furti d'identità, fenomeni di cyber risk ecc.), il Gruppo attua un costante rafforzamento dei presidi di sicurezza fisica e logica, determinando così un contenimento dei fenomeni sia in termini di frequenza che di impatto medio sugli eventi di perdita della specie. A fronte dei principali fattori di rischio che emergono, il Gruppo attua gli opportuni interventi di mitigazione (es. formazione, implementazione di processi e/o procedure applicative ecc.).

Rischi di liquidità

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità: (1) il Liquidity e Funding Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado, nel breve (liquidity) e/o nel lungo termine (funding), di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente; (2) il Market Liquidity Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un'attività senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione.

Nel Gruppo Banco BPM il rischio di liquidità e di funding è normato dal "Regolamento in materia di rischio di liquidità, di funding e ILAAP" che stabilisce: i ruoli e responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali, le metriche utilizzate per la misurazione del rischio, le linee guida per l'esecuzione delle analisi di stress, il Liquidity Contingency Plan, e il reporting framework complessivo relativo al rischio di liquidità e funding del Gruppo.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che rappresenta il processo con cui il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il proprio profilo di rischio di liquidità. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede a un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza.

Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo. L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. Su base mensile vengono svolte analisi di stress al fine di testare la capacità del Gruppo di resistere a scenari sfavorevoli e vengono aggiornate le stime di liquidità generabile con le contromisure (il cosiddetto action plan, parte integrante del Liquidity Contingency Plan) attivabili al realizzarsi di uno scenario di stress.

In particolare, il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine (orizzonte temporale da infra-giornaliero fino a dodici mesi), sia di lungo termine (oltre dodici mesi). A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali.

Nel corso del primo semestre 2023 il profilo di liquidità e funding del nuovo Gruppo Banco BPM si è mostrato adeguato rispettando i limiti di rischio regolamentari e interni.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di liquidità. Inoltre, in ambito ILAAP esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi di liquidità e funding. Le ultime analisi effettuate nel primo semestre del 2023 non hanno evidenziato particolari aspetti di miglioramento.

Operazioni di covered bond e cartolarizzazione

Covered bond

Eventi di rilievo del semestre

Nell'ambito del Programma BPM OBG1, nel mese di maggio 2023, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e di mutui commerciali ("Quinto Portafoglio Banco BPM") per un debito residuo complessivo pari a 1,6 miliardi.

Inoltre, nel mese di maggio 2023, nell'ambito di tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Gruppo, Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" (i) delle posizioni che, alla data del 30 aprile 2023, risultavano classificate a sofferenza (ii) di una porzione di mutui precedentemente ceduti alle Società Veicolo e non più classificabili come "idonei", tra i quali tutti i mutui che alla data del 7 maggio 2023 presentavano garanzia ipotecaria scaduta e (iii) di alcune posizioni classificate come inadempienze probabili alla data del 5 aprile 2023.

Nel mese di maggio 2023 (i) la Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. ha effettuato il pagamento del prezzo di acquisto del nuovo portafoglio mediante l'utilizzo delle rispettive linee di credito subordinate disponibili presso Banco BPM e (ii) Banco BPM ha effettuato il regolamento a favore delle Società Veicolo dei corrispettivi dei riacquisti di sofferenze e mutui.

Nel contesto del Programma BP OBG Residenziale ("BP OBG1") (i) in data 20 marzo 2023 sono state modificate le Final Terms della Settima Serie retained a tasso variabile, con un nozionale pari a 1 miliardo, al fine di prolungare la scadenza dal 31 marzo 2023 al 31 marzo 2024 e (ii) alla scadenza del 31 marzo 2023, è stata interamente rimborsata da Banco BPM la Sesta Serie di OBG per un valore nominale di 150 milioni.

Nel mese di aprile 2023 l'Assemblea dei Registered Covered Bondholders ha approvato il trasferimento del Registered Covered Bond da 100 milioni dal Programma di emissione originario BP OBG Residenziale ("BP OBG1") al Programma BPM Covered Bond 2 ("BPM OBG2") ed è stata firmata la documentazione contrattuale con la quale è stato perfezionato il cambio di Garante dal veicolo BP Covered Bond S.r.l. al veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l.. Nel mese di maggio 2023 nel veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. si è proceduto all'adeguamento per 100 milioni del Converted Loan in contropartita del finanziamento subordinato Term Loan.

Nel mese di giugno 2023, nell'ambito dell'aggiornamento annuale del programma di emissione BPM OBG2, sono state implementate le modifiche alla documentazione contrattuale necessarie per allineare il programma al nuovo quadro normativo di riferimento conseguente all'emanazione, da parte di Banca d'Italia, nel mese di marzo 2023, delle nuove disposizioni di vigilanza in materia di "obbligazioni bancarie garantite" che recepiscono le novità introdotte dalla Direttiva (UE) n. 2019/2162 (Covered Bond Directive) e dal Regolamento (UE) n. 2019/2160 (Covered Bond Regulation).

Nell'ambito del Programma BPM OBG2 (i) alla scadenza dell'8 giugno 2023, Banco BPM ha provveduto al rimborso totale, per estinzione naturale, della Terza Serie di OBG emesse per un valore nominale di 750 milioni e si è proceduto all'adeguamento per l'identico ammontare del Converted Loan in contropartita del finanziamento subordinato Term Loan e (ii) in data 27 giugno 2023, Banco BPM ha emesso l'"Ottava Serie" di OBG per un valore nominale pari a 750 milioni, quotata presso il Luxembourg Stock Exchange, collocata presso investitori istituzionali, cedola a tasso fisso pari al 3,75% annuo, scadenza 27 giugno 2028 e si è dato luogo alla conversione del finanziamento subordinato Term Loan al Converted Loan per l'identico ammontare. Si tratta della prima emissione di

European Covered Bond (Premium) emessa da Banco BPM in conformità alla Direttiva (UE) n. 2019/2162 recepita il 30 marzo 2023 e al Regolamento (UE) n. 2019/2160.

Nell'ambito dei tre programmi OBG del Gruppo, nel corso delle Guarantor Payment Dates del primo semestre 2023, il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. è stato rimborsato per un importo complessivo pari a 710 milioni, quello concesso alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. è stato rimborsato per un totale di 455 milioni e quello concesso alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. è stato rimborsato complessivamente per 345 milioni.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

In occasione delle Guarantor Payment Dates del mese di luglio 2023, le Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l. hanno rimborsato il prestito subordinato a favore del Banco BPM rispettivamente per un importo pari a 560 milioni e 220 milioni.

Cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di originator

Eventi di rilievo del semestre

Per quanto riguarda l'operazione Tevere SPV S.r.l (Progetto Argo), nel corso del mese di gennaio 2023 è stata perfezionata la cessione al veicolo Tevere SPV di ulteriori tre rapporti di credito rotativi che ha riguardato un importo complessivo di circa 0,7 milioni.

La cessione è stata finanziata dalle riserve che il veicolo aveva già costituito e non è stato necessario rivedere la struttura dei titoli.

Per quanto riguarda l'operazione di cartolarizzazione "Profamily SPV", in data 20 febbraio 2023 l'agenzia di rating DBRS ha aumentato il rating dei Titoli Senior Classe A da "AA" a "AAA".

Con riferimento all'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages 5", in data 24 febbraio 2023 l'agenzia di rating DBRS ha aumentato il rating dei Titoli Senior Classe A1, Classe A2 e Classe A3 da "AA" ad "AAA".

Per quanto riguarda l'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages 8" (i) in data 17 febbraio 2023 l'agenzia di rating Moody's Investors Services ha aumentato il rating dei Titoli di Classe A ("Titoli Senior") da "A2" ad "Aa3" e (ii) in data 27 aprile 2023 l'agenzia di rating DBRS ha aumentato il rating dei Titoli di Classe A ("Titoli Senior") da "A" ad "A high".

Eventi successivi alla chiusura del semestre

Nessun evento di rilievo da segnalare.

Cartolarizzazioni sintetiche con ruolo di originator

Nuove operazioni del periodo

Cartolarizzazione sintetica Large 2023 – Project Grace

Nel corso del mese di giugno 2023 Banco BPM ha concluso un'operazione di cartolarizzazione sintetica con il coinvolgimento di due investitori di mercato.

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione è composto da circa 3,3 miliardi di finanziamenti in bonis erogati a favore di 226 imprese Corporate.

La struttura dell'operazione prevede, al netto della retention la cui rischiosità rimane in capo alla Banca per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico netto di almeno il 5% (retention rule), la suddivisione del portafoglio in due tranche a rischiosità crescente con la copertura del rischio junior da parte degli investitori.

Altri eventi di rilievo del semestre

Nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione sintetica perfezionate nei precedenti esercizi con il Fondo Europeo degli Investimenti (FEI), aventi ad oggetto finanziamenti erogati a piccole e medie imprese italiane, nel corso del primo semestre 2023 è stata chiusa l'operazione finalizzata nel 2020, esercitando l'opzione di early termination da parte della Banca.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

Nessun evento di rilievo da segnalare.

Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di sponsor

Il Gruppo è attivo sul mercato del finanziamento di crediti dei propri clienti corporate attraverso lo strumento della cartolarizzazione dei crediti commerciali in cui il Gruppo opera in qualità di sponsor, ai sensi dell'art. 6 comma 3 (a) del Regolamento (UE) n. 2017/2402, e di investitore senior.

Al 30 giugno 2023 risultano in essere due operazioni: Sun Spv – lotto 1 e Sun Spv – lotto 3, attualmente in fase di revolving, con un investimento rispettivamente pari a 44,5 milioni e 21,2 milioni. Non si segnalano elementi di rilievo nel corso del primo semestre 2023.

Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali

Il Gruppo inoltre detiene titoli ABS relativi a tre operazioni di cartolarizzazione di crediti strutturate nel 2021, per le quali Banca Akros ha svolto il ruolo di Arranger. A queste si sono aggiunte due operazioni di crediti commerciali nel corso del 2022.

Nel primo semestre 2023 sono stati altresì sottoscritti titoli Senior di due nuove operazioni di cartolarizzazione.

Le operazioni hanno previsto l'emissione, da parte di alcuni veicoli costituiti ai sensi della Legge n. 130/99, di più classi di titoli ABS (Asset Backed Securities).

Banco BPM è intervenuto acquistando in tutto o in parte la sola tranche Senior.

Nuove operazioni del periodo

Alba 13 SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti in bonis originati da Alba Leasing S.p.A. e derivanti da contratti di leasing immobiliare, strumentale e beni mobili registrati.

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di quattro tranche di titoli con un differente grado di subordinazione nell'assorbimento di eventuali perdite del portafoglio, dotati di rating attribuito da Moody's, Scope e DBRS ad esclusione della classe junior.

Banco BPM ha acquistato circa il 9,57% del valore nominale della classe senior A1 per un valore complessivo di 50 milioni. L'operazione è di tipo statico (ossia non è presente periodo di ramp-up), pertanto l'investimento di Banco BPM al 30 giugno 2023 ammonta a 50 milioni.

Tricolore 2019 S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti in bonis concesso a PMI originati da Banca Privata Leasing S.p.A. e derivanti da contratti di leasing immobiliare, strumentale e beni mobili registrati, di cui circa il 30% è assistito da garanzia FdG per una percentuale media ponderata di garanzia pari a circa l'80% dell'importo del finanziamento. Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di quattro tranche di titoli: classe Senior A1,

classe Senior A2, classe Mezzanine e classe Junior. Banco BPM ha sottoscritto il 100% della classe A2 per un valore complessivo di 50 milioni. L'operazione prevede un ramp-up di 12 mesi e l'investimento di Banco BPM al 30 giugno 2023 ammonta a 20 milioni.

Altri eventi di rilievo del semestre

Cartolarizzazione Settore Acciaio – SPV Project 2104

Il programma della cartolarizzazione riguarda la cessione pro-soluto di crediti commerciali originati da una società operante nel settore dell'acciaio.

Da maggio 2023 l'operazione è in fase di ammortamento e al 30 giugno 2023 la classe Senior è stata completamente rimborsata.

Cartolarizzazione General SPV

Il programma della cartolarizzazione riguarda la cessione pro-soluto di crediti derivanti da contratti di factoring originati da una società operante nel settore finanziario nell'ambito dell'attività di factor.

La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving e l'investimento al 30 giugno 2023 è pari a 16,1 milioni.

SPV Project 2011 S.r.l.

L'operazione riguarda alcuni finanziamenti di Project Finance erogati a società operanti nel settore eolico e fotovoltaico.

La cartolarizzazione è attualmente in fase di rimborso dei titoli e l'investimento residuo al 30 giugno 2023 ammonta a 3,9 milioni.

Perseveranza SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti concesso a piccole e medie imprese e assistito da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

Al 30 giugno 2023 l'operazione è in ammortamento e l'investimento residuo di Banco BPM ammonta a 47,4 milioni.

Igloo SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti concesso a piccole e medie imprese e mid-cap, assistiti da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese o di SACE, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

Nel corso del primo semestre 2023 è proseguita la fase di accumulo (ramp up); l'investimento al 30 giugno 2023 ammonta a 23,9 milioni.

Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento

Il Gruppo Banco BPM, nel corso del primo semestre e dei precedenti esercizi, ha perfezionato alcune operazioni di cessione di esposizioni creditizie deteriorate di tipo multi-originator a fondi comuni di investimento, ottenendo in cambio le quote dei suddetti fondi.

Nella seguente tabelle sono riepilogate le operazioni in essere alla data del 30 giugno 2023:

Nome del fondo Valore di
bilancio al
30/06/2023(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/successi
vi conferimenti
Politica di investimento del fondo
IDeA Corporate Credit
Recovery I
1.242 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
23 giugno 2016
27 giugno 2017
4 luglio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili e/o
oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, strumenti
finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed eventualmente crediti
a breve termine derivanti da linee di credito autoliquidanti concesse alle
suddette società target
IDeA Corporate Credit
Recovery II
27.256 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
28 dicembre 2017
18 febbraio 2019
4 aprile 2023
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili e/o
oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da strumenti
finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed eventualmente crediti
a breve termine derivanti da linee di credito autoliquidanti concesse alle
suddette società target
IDeA Corporate Credit
Recovery II – comparto
Shipping USD
22.344 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
21 dicembre 2018 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili e/o
oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target operanti nel
campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza specifici vincoli
settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette
ed eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
Clessidra Restructuring
Fund
22.615 Clessidra SGR 25 settembre 2019 Crediti past due, unlikely to pay, forborne performing e non performing, in
bonis high risk vantati nei confronti di società target, da strumenti finanziari
partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle suddette, crediti
erogati nella forma di operazioni di debtor in possession financing a sostegno
delle società target nell'ambito di operazioni di ristrutturazione del debito
erogato
Back2bonis 52.959 Prelios SGR 23 dicembre 2019
20 dicembre 2021
Titoli "asset backed securities" untranched emessi nell'ambito di operazioni di
cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99, il cui sottostante è
rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili quali "inadempienze
probabili" non vantati nei confronti di debitori consumatori, nonché crediti
erogati a favore di tali debitori nel contesto di operazioni di ristrutturazione
del debito, risanamento e/o turn around e/o operazioni similari piuttosto che
nel contesto di operazioni di reimpossessamento e simili dei beni a garanzia
Fondo iCCT 23.865 Illimity SGR 3 ottobre 2022 Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Corporate
Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi a società in
tensione finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva
ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova
finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare
l'indebitamento societario, ii) possibilità di intervenire direttamente nell'equity
delle società target cambiandone la governance e guidando processi di
ristrutturazione, ed iii) un migliore e più efficace risanamento della società,
sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR cessionaria.
Fondo Efesto 16.560 FinInt SGR 6 luglio 2022
16 novembre 2022
Crediti Unlikely To Pay e non performing vantati nei confronti di clientela di
tipo "Corporate Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi a
società in tensione finanziaria.
L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione
dei crediti garantiti, attraverso i) attività di turn-around e in operazioni
straordinarie di distressed M&A, erogazione di nuova finanza e gestione in
stile private equity, ii) attività liquidatorie stragiudiziali e nella strutturazione di
procedure di concordato.
Fondo UTP Italia 33.691 Sagitta SGR 11 novembre 2022 Crediti Unlikely To Pay e in minor parte non performing vantati nei confronti di
clientela di tipo "Small-Medium" derivanti da finanziamenti concessi a soggetti
retail e PMI in tensione finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo di garantire
una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i)
l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il
business e/o riequilibrare l'indebitamento della controparte, ii) un migliore e
più efficace risanamento del borrower, sfruttando le specifiche competenze del
Gruppo della SGR cessionaria e iii) una gestione proattiva del portafoglio
crediti secondo i principi di gestione etica delle esposizioni ispirandosi
all'ESG framework
Lendlease Msg
Heartbeat
63.000 Lendlease
Italy Sgr
30 giugno 2023 Crediti Unlikely To Pay vantati nei contronto del gruppo Risanamento
L'operazione ha lo scopo di sbloccare la realizzazione dell'iniziativa
immobiliare nell'area Santa Giulia di proprietà di Risanamento. Il progetto
MSG promosso da Risanamento rappresenta una delle principali iniziative di
riqualificazione urbana e prevede lo sviluppo di edifici di diverse destinazioni,
con il coinvolgimento del Gruppo Lendlease (LL).

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Al 30 giugno 2023 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle operazioni in esame ammonta complessivamente a 263,5 milioni (211,4 milioni al 31 dicembre 2022), interamente riferito alla Capogruppo.

La variazione intervenuta nel primo semestre del 2023 è imputabile al saldo netto tra le nuove sottoscrizioni e i rimborsi, positivo per 63,4 milioni, nonché agli effetti valutativi, complessivamente negativi per 11,3 milioni.

Nuove operazioni del periodo

Fondo Lendlease Msg Heartbeat (Progetto Starfighter - Risanamento S.p.A.

Il Progetto Starfighter è un'operazione volta alla realizzazione dello sviluppo immobiliare nell'area Milano Santa Giulia di proprietà di Risanamento S.p.A. (di seguito Risanamento), in vista delle prossime Olimpiadi invernali del 2026, deconsolidando al contempo l'esposizione per cassa di Risanamento nei confronti del ceto bancario.

Tale operazione si inquadra nel contesto di un piano di risanamento ex art 56 del D.L. 12 gennaio 2019 n. 14 (cd. Codice della Crisi d'impresa).

In particolare, attraverso un'articolata operazione societaria, in data 30 giugno 2023 si è perfezionata la cessione dell'area di Milano Santa Giulia ad un costituendo nuovo fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso "Lendlease Msg Heartbeat", gestito da Lendlease Italy Sgr, per un corrispettivo complessivo pari a 648 milioni, mediante accollo liberatorio da parte del fondo dei debiti di Risanamento verso il ceto bancario per 528 milioni (566 milioni incluso un finanziamento soci di 38 milioni).

L'operazione ha quindi previsto il conferimento da parte delle banche dei crediti verso Risanamento al suddetto fondo, e la contestuale sottoscrizione delle quote emesse.

Per Banco BPM l'operazione ha previsto il conferimento dei crediti vantati verso Risanamento, classificati ad "Inadempienza Probabile", per un valore lordo di 112,8 milioni, ricevendo, quale corrispettivo, le quote B2 emesse dal Fondo "Lendlease MSG Heartbeat". Detti crediti sono stati cancellati a fronte dell'iscrizione delle quote del fondo nel portafoglio delle "Altre Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per un valore pari a 63 milioni, corrispondente alla stima del fair value alla data di rilevazione iniziale.

Nell'ambito del progetto in esame, è prevista l'erogazione di nuova finanza per complessivi 332 milioni (70 milioni è la quota di Banco BPM), finalizzati a far fronte al fabbisogno finanziario per la realizzazione delle bonifiche e delle opere di urbanizzazione sull'area di Milano Santa Giulia.

E' inoltre previsto un ulteriore impegno di 10 milioni (2,1 milioni è la quota di Banco BPM) finalizzato a far fronte ad eventuali maggiorazioni dei costi di bonifica dell'area; tale impegno si realizzerà attraverso la sottoscrizione di quote di classe B1 del fondo "Lendlease MSG Heartbeat".

A seguito del completamente delle opere di bonifica, il fondo realizzerà sviluppi verticali attraverso fondi dedicati, i cui proventi consentiranno di rimborsare le quote sottoscritte dalle banche.

Eventi di rilievo del semestre

Credit & Corporate Turnaround Fund (Illimity SGR)

In data 24 marzo 2023 Banco BPM ha effettuato un conferimento marginale per un controvalore di 0,9 milioni a fronte di un valore lordo complessivamente ceduto pari a 1,9 milioni relativo ad un credito classificato a UTP. Quest'ultima contribuzione è rientrata in una più ampia operazione di sistema, che ha consentito la ristrutturazione dell'intera società a fronte del conferimento al Fondo della maggior parte dell'esposizione.

Il valore di prima iscrizione è pari a 0,9 milioni a fronte di un controvalore iscritto in quote per 1,1 milioni. Al 30 giugno 2023 il fair value complessivo del fondo è pari a 24 milioni.

IDeA Corporate Credit Recovery II

In data 4 aprile 2023 Banco BPM ha effettuato una cessione di un credito in pool, detenuto tra gli altri da Banco BPM e Dea Capital, utile al consolidamento dell'esposizione e alla ristrutturazione del debitore sottostante. Il controvalore di iscrizione delle quote è stato 23,5 milioni a fronte di un fair value di prima iscrizione pari a 21,7 milioni.

Rischi delle imprese di assicurazione

Nel corso del primo semestre 2023, il Gruppo Banco BPM ha portato avanti il processo di integrazione del business assicurativo, avviato lo scorso esercizio con l'acquisizione del controllo delle compagnie assicurative Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A. e con il perfezionamento di un accordo con Crédit Agricole Assurances ("CAA") per l'avvio di una partnership commerciale nel settore Danni/Protezione.

Con la comunicazione del 7 marzo 2023, la Banca Centrale Europea ha riconosciuto al Gruppo Banco BPM lo status di Conglomerato Finanziario ai sensi della Direttiva 2002/87/EC. Tale riconoscimento rappresenta la condizione per poter avanzare l'istanza per l'applicazione dell'art. 49 del Regolamento Europeo (EU) n. 575/2013 (CRR) per poter accedere ai benefici del trattamento prudenziale dell'investimento partecipativo (c.d. "Danish Compromise"), in corso di valutazione da parte delle Autorità Competenti.

Inoltre, il 29 maggio il Gruppo Banco BPM ha esercitato l'opzione di acquisto del 65% del capitale sociale di Vera Vita S.p.A. e di Vera Assicurazioni S.p.A. compagnie assicurative rispettivamente operanti nel ramo vita e nel ramo danni. Il perfezionamento dell'acquisizione del controllo delle compagnie Vera Vita e Vera Assicurazioni, con immediata rivendita di quest'ultima a CAA, è previsto indicativamente nel corso dell'ultimo trimestre 2023, subordinatamente al rilascio delle prescritte autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità.

Per ulteriori dettagli in merito, si rinvia alla sezione "Fatti di Rilievo del Periodo" all'interno della Relazione intermedia sulla gestione.

Rischi assicurativi

RAMO VITA

I principali fattori di rischio del portafoglio assicurativo ramo vita (Banco BPM Vita) sono collegati ai rischi di sottoscrizione i quali possono essere classificati in:

  • rischi di natura biometrica, ossia rischi legati all'incertezza delle ipotesi considerate nell'ambito delle valutazioni delle passività assicurative, quali ad esempio i tassi di mortalità e di longevità;
  • rischi di natura operativa, ossia rischi derivanti dall'incertezza dell'ammontare delle spese e dell'esercizio delle opzioni contrattuali da parte degli assicurati.

In dettaglio, i rischi di sottoscrizione vita vengono distinti nelle seguenti tipologie di sotto rischio:

  • Rischio di mortalità: rischio di perdite o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da un aumento dei tassi di mortalità;
  • Rischio di longevità: rischio di perdite o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da una diminuzione dei tassi di mortalità;
  • Rischio di estinzione anticipata: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, dovuto ad una variazione dei tassi di esercizio delle opzioni di estinzione anticipata (riscatto, riduzione, sospensione della polizza) da parte degli assicurati;
  • Rischio spese: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, dovuto ad una variazione delle spese sostenute per la gestione dei contratti di assicurazione;
  • Rischio catastrofale: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da variazioni della sinistrosità per eventi estremi ed eccezionali.

Relativamente al calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità, i rischi della Compagnia vengono quantificati sulla base della standard formula, secondo la metodologia definita dalla normativa di riferimento. Nel dettaglio, il requisito di capitale per il rischio di sottoscrizione vita viene calcolato aggregando, mediante i coefficienti di correlazione, i Solvency Capital Requirement (SCR) determinati per ciascuno dei sotto moduli di rischio descritti in precedenza (mortalità, longevità, riscatto, spese e catastrofale).

Il monitoraggio dei rischi di sottoscrizione vita avviene attraverso il calcolo e successivo controllo di specifici indicatori di rischio definiti nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF). In particolare, l'esposizione ai rischi di sottoscrizione vita è collegata principalmente all'andamento del rischio di riscatto, il quale viene monitorato anche attraverso il calcolo trimestrale di uno specifico indicatore, ossia la frequenza di riscatto.

RAMO DANNI

I principali fattori di rischio tipici del portafoglio assicurativo ramo danni (Banco BPM Assicurazioni) sono identificati con i rischi di sottoscrizione, i quali possono dipendere da una stima non adeguata delle ipotesi di frequenza e/o della gravità dei sinistri considerati in fase di tariffazione e di riservazione, dal rischio di riscatto anticipato degli assicurati e da perdite derivanti da eventi estremi o eccezionali.

In dettaglio, i rischi di sottoscrizione danni vengono distinti nelle seguenti tipologie di sotto rischio:

• Rischio di tariffazione: rischio di insufficienza dei premi assicurativi per la copertura del costo dei sinistri e delle relative spese contrattuali, derivante da variazioni della frequenza e/o della gravità dei sinistri;

  • Rischio di riservazione: rischio di insufficienza delle riserve tecniche rispetto ad un orizzonte temporale di un anno, derivante da oscillazioni sfavorevoli nel pagamento dei sinistri;
  • Rischio di riscatto: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, dovuto ad una variazione dei tassi di riscatto da parte degli assicurati;
  • Rischio catastrofale: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da variazioni della sinistrosità per eventi estremi ed eccezionali.

La principale tecnica di mitigazione del rischio per il portafoglio danni è la riassicurazione, che ha l'obiettivo di ottimizzare l'utilizzo del capitale tramite la cessione di una parte del rischio di sottoscrizione a controparti selezionate.

Rischi finanziari – business assicurativo

RAMO VITA

Nell'esercizio della propria attività in ambito vita, la Compagnia (Banco BPM Vita) è chiamata ad investire i premi raccolti in una varietà di attività finanziarie, perlopiù a lungo termine, con l'obiettivo principale di garantire il rendimento atteso dagli assicurati, onorandone gli impegni futuri. I principali rischi a cui risulta essere esposta la Compagnia derivano, dunque, dai rischi di mercato i quali possono determinare perdite o cambiamenti sfavorevoli della situazione finanziaria a causa di oscillazioni nel valore di mercato delle attività in bilancio.

In dettaglio, i rischi di mercato del business vita vengono distinti nelle seguenti tipologie di sotto rischio:

  • Rischio di tasso di interesse: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato dei titoli obbligazionari, derivante da variazioni nella struttura a termine dei tassi d'interesse o nel livello di volatilità degli stessi;
  • Rischio azionario: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato dei titoli azionari, dovuto a variazioni nel livello o nella volatilità prezzi azionari;
  • Rischio immobiliare: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato delle proprietà immobiliari, derivante da variazioni nel livello o nella volatilità dei prezzi del mercato immobiliare;
  • Rischio di cambio: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato dei titoli in valuta estera, derivante da variazioni nel livello o nella volatilità dei tassi di cambio;
  • Rischio spread: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato delle attività, dovuto a variazioni degli spread creditizi rispetto alla struttura a termine del tasso privo di rischio;
  • Rischio di concentrazione: rischio di perdita dovuto ad un'insufficiente diversificazione delle controparti verso le quali la Compagnia risulta essere esposta.

Relativamente ai rischi di mercato, la Compagnia non fa ricorso ad alcuna specifica tecnica di mitigazione, bensì applica un'attività di monitoraggio di tali fattori di rischio tramite il calcolo e successivo controllo di indicatori di rischio definiti nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF). In particolare, data la composizione del portafoglio di attivo, la Compagnia risulta essere particolarmente esposta al rischio di concentrazione ai titoli governativi. Tale rischio risulta essere monitorato tramite il calcolo di uno specifico indicatore.

RAMO DANNI

Nell'esercizio della propria attività in ambito danni, la Compagnia (Banco BPM Assicurazioni) realizza investimenti in attività finanziarie, tendenzialmente a breve termine, in linea con le scadenze del portafoglio danni ed esponendosi così al rischio di mercato.

Tuttavia, diversamente dagli investimenti effettuati per il portafoglio vita, la quasi totalità del portafoglio danni risulta essere investito in obbligazioni governative per cui in termini di rischio di mercato, tale portafoglio risulta essere esclusivamente esposto al solo rischio di tasso di interesse.

Altri rischi – business assicurativo

Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è il rischio derivante dall'incapacità di fare fronte, in maniera efficiente, agli impegni di cassa previsti ed imprevisti, ovvero di essere in grado di farvi fronte solamente tramite l'accesso a condizioni peggiorative al mercato del credito o tramite la liquidazione di attivi finanziari a forte sconto.

L'obiettivo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni è quello di assicurare un livello di liquidità adeguato e sufficiente per garantire tutti gli impegni a cui è chiamata a rispondere nonché la propria solidità patrimoniale. Per raggiungere tale scopo, l'esposizione al rischio di liquidità viene calcolato tramite uno specifico indicatore, denominato Liquidity Ratio, che pone in rapporto le risorse disponibili e le risorse necessarie su un orizzonte temporale di breve-medio periodo monitorandone l'andamento e il rispetto di specifiche soglie definite nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF).

Rischi Operativi

Il rischio operativo è il rischio di perdite derivante da inefficienze di persone, processi e sistemi, inclusi quelli utilizzati per la vendita a distanza, o da eventi esterni, quali la frode o l'attività di fornitori esterni. In generale, i rischi operativi possono avere degli effetti anche su aspetti di carattere reputazionale per cui si ritiene che la gestione dei rischi operativi possa avere un impatto anche sulla mitigazione dei rischi reputazionali.

La gestione dei rischi operativi da parte di Banco BPM Vita ed Assicurazioni si realizza mediante l'identificazione e la valutazione qualitativa e, se possibile, quantitativa, su base annuale, delle diverse categorie di rischi operativi (ad esempio, mancanze legate all'esternalizzazione delle attività, violazioni della sicurezza dei sistemi informatici da parte di terzi, insufficienza di risorse umane interne o esterne, inadempienza degli obblighi regolamentari, errori o omissioni in operazioni contabili o finanziarie, violazione dell'obbligo della qualità del dato, furto, frode e uso improprio di beni da parte di terzi). In funzione della frequenza e dell'impatto dell'accadimento, i diversi fattori di rischio operativo identificati vengono quantificati sulla base di una scala di valori standardizzata prevedendo l'attuazione di opportune attività di mitigazione del rischio laddove necessario.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Operazioni realizzate durante il periodo

Nel corso del semestre non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. business combination between entities under common control)

Nel corso del primo semestre non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale fra società appartenenti al Gruppo.

Si segnala che in data 1 gennaio 2023 ha avuto efficacia l'operazione di scissione parziale di Tecmarket Sevizi a favore di Banco BPM, avente ad oggetto l'assegnazione di un ramo d'azienda costituito da tutte le attività di Tecmarket, con esclusione di quelle connesse alla gestione dei terminali e all'assistenza tecnica della clientela per i servizi POS e mobile POS.

L'operazione di scissione parziale è stata attuata con procedura semplificata ex artt. 2505 e 2506-ter del codice civile.

Operazioni realizzate dopo la chiusura del periodo

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo dopo la chiusura del semestre.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. business combination between entities under common control)

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale fra società appartenenti al Gruppo dopo la chiusura del semestre.

Si evidenzia tuttavia che, come descritto nella sezione dedicata agli eventi successivi alla chiusura del semestre, contenuta nella Parte A delle Note illustrative, in data 14 luglio 2023 Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI hanno sottoscritto un accordo vincolante per la costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali.

Tale accordo prevede il conferimento nella joint venture BCC Pay S.p.A. delle attività della monetica di Banco BPM e della partecipazione in Tecmarket, con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni emesse dal veicolo Pay Holding, che a sua volta controlla l'intero capitale di BCC Pay S.p.A.. Ad esito dell'operazione, Pay Holding sarà partecipata per circa il 43% da FSI e circa il 28,6% ciascuno da Banco BPM e Iccrea Banca.

Il perfezionamento dell'operazione, subordinato all'approvazione da parte delle competenti Autorità, è previsto per il primo trimestre 2024.

Ai fini della redazione della situazione patrimoniale al 30 giugno 2023 le attività e passività oggetto di conferimento sono riclassificate nelle specifiche voci di stato patrimoniale "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "Passività associate ad attività in via di dismissione", in linea con quanto previsto dall'IFRS 5.

Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

In linea con i requisiti stabiliti dal principio contabile IAS 24, di seguito si fornisce illustrazione dei criteri seguiti dal Gruppo Banco BPM ai fini dell'identificazione delle parti correlate, declinati in apposita normativa aziendale:

  • a) società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto: ossia le entità nelle quali la Capogruppo Banco BPM o le Entità controllate esercitano influenza notevole ai sensi del principio contabile IAS 28 o un controllo congiunto ai sensi del principio contabile IFRS 11. Trattasi in particolare delle "Imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole" indicate nella Parte B - "Partecipazioni – Voce 70" delle presenti Note illustrative;
  • b) dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale ed i Condirettori Generali della Capogruppo e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ed eventuali liquidatori straordinari;
  • c) stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) soggetto interessato nel proprio rapporto con il Banco BPM o le società del Gruppo. Si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta del dirigente, resa sotto propria responsabilità e recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;
  • d) rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche e ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359, comma 1, Codice Civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, o il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • e) fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;
  • f) titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Capogruppo, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole su Banco BPM. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • g) soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione, in virtù di statuto o di accordi parasociali.

Rapporti finanziari e commerciali tra le società controllate e quelle sottoposte ad influenza notevole e a controllo congiunto.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Nelle tabelle che seguono vengono indicati i rapporti patrimoniali ed economici al 30 giugno 2023 con le società sottoposte a influenza notevole, le joint venture, il management con responsabilità strategiche (che include gli organi di controllo) e le altre parti correlate.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Joint
venture
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione - 4.900 - - 2 4.902 0,10%
Attività finanziarie valutate al FV con
impatto sulla redditività complessiva - 8.529 - - - 8.529 0,06%
Crediti verso clientela - 2.957.729 - 9.955 81.232 3.048.916 2,86%
Altre voci dell'attivo - 3.852 - - - 3.852 0,03%
Debiti verso clientela - 197.938 - 11.288 31.217 240.443 0,23%
Passività finanziarie di negoziazione - - - - 789 789 0,00%
Passività finanziarie designate al fair
value - - - 474 1.613 2.087 0,04%
Altre voci del passivo - 436 - 82 37 555 0,00%
Garanzie rilasciate e impegni - 273.419 - 2.234 101.713 377.366 0,62%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Joint
venture
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Margine d'interesse - 47.351 - 86 2.099 49.536 3,11%
Commissioni nette - 251.004 - 4 68 251.076 27,64%
Spese amministrative/recuperi di spesa - (588) - (6.737) (87) (7.412) 0,55%
Altri costi/ricavi - 339 - - (132) 207 0,04%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

Altre operazioni con altre parti correlate

Nella seguente tabella vengono evidenziate le altre operazioni (forniture di beni e servizi e operazioni su immobili) poste in essere con le parti correlate esposte nella precedente tabella in corrispondenza dei "dirigenti con responsabilità strategica" ed "altre parti correlate".

Acquisti e
vendite di beni
e servizi
Locazioni
attive
Locazioni
passive
a) Amministratori - - -
b) Dirigenti con responsabilità strategiche - - -
c) Stretto familiare dei soggetti di cui alle lettere a) e b) - - -
d) Società controllata collegata o soggetta a influenza notevole dai soggetti di
cui alle lettere a) e b)
154 64 -

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche) nel seguito vengono riportate le operazioni di maggiore rilevanza concluse nel primo semestre 2023, nonché di quelle di natura straordinaria e particolare significatività.

Attività di emissione di certificates e/o prestiti obbligazionari da parte del Banco BPM: (i) collocamento tramite la Rete di Capogruppo e di Banca Aletti; (ii) attività di strutturazione da parte di Banca Akros

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 20 dicembre 2022, ha deliberato (i) l'aumento del plafond relativo al flusso commissionale riconosciuto dal Banco BPM a Banca Akros per l'attività di strutturazione dei certificates per il mese di gennaio 2023 per un importo di 3,9 milioni (per l'anno 2022 era stato previsto un valore massimo di 31,5 milioni che a dicembre 2022 risultava completamente utilizzato); (ii) la proroga al mese di gennaio 2023 della delibera quadro avente ad oggetto il flusso commissionale corrisposto dal Banco BPM a Banca Aletti per l'attività di collocamento di certificates emessi dal Banco BPM per un importo complessivo di 450 mila

rappresentativo del valore residuale non utilizzato stimato a fine dicembre 2022 a valere sul plafond 2022 pari a 1,7 milioni.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 17 gennaio 2023, ha deliberato il rinnovo della delibera quadro in oggetto per il periodo 1° febbraio 2023 – 31 gennaio 2024 approvando il riconoscimento: (i) a Banca Aletti, per l'attività di collocamento di certificates e/o prestiti obbligazionari, un flusso commissionale per un importo complessivo fino a 1,7 milioni, parametrato ad una commissione indicativa dell'1,75%; (ii) a Banca Akros, per l'attività di strutturazione dei certificates e/o prestiti obbligazionari e per la gestione della relativa copertura dei rischi finanziari, un flusso commissionale di importo complessivo fino a 32,2 milioni (di cui 30,4 milioni per i certificates e/o prestiti obbligazionari emessi da Banco BPM e collocati dalla Rete di Banco BPM e 1,8 milioni per i certificates e/o prestiti obbligazionari emessi da Banco BPM e collocati dalla Rete di Banca Aletti), parametrato ad una commissione media dell'1,84%.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 20 giugno 2023, ha deliberato l'incremento di 1,2 milioni del plafond relativo al flusso commissionale riconosciuto da Banco BPM a Banca Aletti fino al 31 gennaio 2024 per l'attività di collocamento di certificates e/o prestiti obbligazionari tramite la Rete di Banca Aletti fino ad un importo massimo complessivo di 3 milioni (rispetto a 1,7 milioni precedentemente autorizzato), fungibile per l'emissione di certificates e/o prestiti obbligazionari e parametrato ad una commissione indicativa del 3%, aumentata rispetto alla precedente percentuale dell'1,75%, in relazione al mutato contesto di mercato e all'intervenuto incremento dei tassi di interesse.

Si segnala che per il periodo febbraio - giugno 2023 il plafond relativo al flusso commissionale da riconoscere a Banca Aletti per il per l'attività di collocamento di certificates e/o prestiti obbligazionari emessi dal Banco BPM è stato utilizzato per circa 19,4 milioni, mentre il plafond relativo al flusso commissionale da riconoscere a Banca Akros per l'attività di strutturazione dei certificates e/o prestiti obbligazionari e per la gestione della relativa copertura dei rischi finanziari è stato utilizzato per circa 1,6 milioni.

Delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali relativi all'attività di collocamento e gestione delle gestioni patrimoniali di Banca Aletti da parte del Banco BPM

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 20 dicembre 2022, ha deliberato la proroga fino al 31 gennaio 2023 della delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali per l'esercizio 2022 relativi all'attività di collocamento e gestione delle gestioni patrimoniali di Banca Aletti da parte di Banco BPM per un importo commissionale massimo di 78 mila euro, rappresentativo del valore residuale non utilizzato stimato a fine dicembre 2022 a valere sul plafond 2022 pari a 450 mila euro.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 17 gennaio 2023, ha deliberato il rinnovo della delibera quadro in oggetto per il periodo 1° febbraio 2023 – 31 gennaio 2024 approvando il riconoscimento a Banco BPM per l'attività di collocamento e gestione delle gestioni patrimoniali di Banca Aletti di un flusso commissionale per un importo complessivo fino a 780 mila euro.

Si segnala che per il periodo 1° febbraio 2023 – 30 giugno 2023 il plafond è stato utilizzato per circa 188 mila euro.

Delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali relativi allo svolgimento dei servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini tra Banco BPM, Banca Aletti e Banca Akros

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 20 dicembre 2022, ha deliberato: (i) una modifica dell'accordo quadro 2019 (di seguito "Accordo Quadro 2019 Modificato"), con cui il Banco BPM ha conferito a Banca Akros l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini di cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi dal Banco BPM e inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati dal Banco BPM stesso con la propria clientela, tale modifica ha comportato l'esclusione dall'oggetto dello stesso delle operazioni su strumenti finanziari derivati negoziati in mercati regolamentati al fine di disciplinarne l'operatività con separato accordo; (ii) la stipula di un nuovo accordo tra Banco BPM e Banca Akros (di seguito "Accordo Quadro Derivati") per disciplinare l'attività relativa ai servizi di esecuzione di ordini e compensazione per conto dei clienti e di ricezione e trasmissione di ordini su strumenti finanziari derivati negoziati sui mercati regolamentati; (iii) il rinnovo della delibera quadro riguardante lo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros - a valere contestualmente e congiuntamente sia sull'Accordo Quadro 2019 Modificato sia sull'Accordo Quadro Derivati - a fronte della quale il Banco BPM ha stimato di riconoscere alla controllata per l'esercizio 2023 - e precisamente dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 - un flusso commissionale massimo pari a 14 milioni; (iv) il rinnovo della delibera

quadro riguardante lo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros, a fronte della quale Banca Aletti – a valere sull'Accordo Quadro Banca Aletti - Banca Akros – ha stimato di riconoscere per l'esercizio 2023 – e precisamente da gennaio a dicembre 2023 - un flusso commissionale massimo pari a 3,3 milioni.

Si segnala che per il periodo 1° gennaio 2023 – 30 giugno 2023 i plafond sono stati utilizzati, quanto al punto (iii), per circa 5,8 milioni e , quanto al punto (iv), per circa 1,3 milioni.

Emissione di Investment certificates da parte di Banca Akros da collocarsi su reti terze e plafond 2023 per le relative emissioni di prestiti obbligazionari di Banco BPM, sottoscritti da Banca Akros e finalizzati all'impiego della liquidità riveniente

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 17 gennaio 2023, ha deliberato un plafond per l'emissione da parte di Banco BPM, nel corso dell'anno 2023, di prestiti obbligazionari per un ammontare massimo pari a 250 milioni da offrire interamente in sottoscrizione a Banca Akros al fine di poter gestire la liquidità riveniente dal collocamento dei certificates.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione del 20 giugno 2023, ha deliberato l'aumento del plafond relativo alle emissioni di prestiti obbligazionari da parte di Banco BPM, da offrire interamente in sottoscrizione alla controllata Banca Akros nel corso del 2023, dagli attuali 250 milioni fino ad un importo massimo di 300 milioni. Si segnala che per il periodo gennaio - giugno 2023 sono stati emessi prestiti obbligazionari per circa 216 milioni offerti interamente in sottoscrizione a Banca Akros.

Iniziative nell'ambito dei programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") del Gruppo: determinazione di plafond annuali con scadenza 31 dicembre 2023 per il riacquisto periodico di attivi ceduti

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 29 novembre 2022 ha deliberato il rinnovo, per il periodo gennaio - dicembre 2023, dei plafond annuali per il riacquisto periodico, fino ad un massimo di 100 milioni a valere su ciascuno dei programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite in essere e sulla base dei criteri ivi stabiliti, di attivi ceduti alle società veicolo BP Covered Bond S.r.l., BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l., nonché la sottoscrizione dei Documenti dei Riacquisti relativi a ciascun programma.

Nel mese di maggio 2023, con la firma dei relativi contratti, nell'ambito di tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite, Banco BPM ha provveduto, tra gli altri, al riacquisto "in blocco" (i) delle posizioni che alla data del 30 aprile 2023 risultavano classificate a sofferenza e (i) di alcune posizioni classificate come inadempienze probabili alla data del 5 aprile 2023. Per il periodo gennaio – giugno 2023 i plafond annuali per i riacquisti periodici di attivi ceduti sono stati pertanto utilizzati rispettivamente per (i) 8,5 milioni con riferimento a BP Covered Bond S.r.l. (ii) 8 milioni con riferimento a BPM Covered Bond S.r.l. e (iii) 2,1 milioni con riferimento a BPM Covered Bond 2 S.r.l.

Obbligazioni bancarie garantite (OBG): (i) modifiche alle Disposizioni di Vigilanza in materia di OBG: adozione di limiti operativi interni e invio della Comunicazione alla Banca d'Italia; (ii) cessione a BPM Covered Bond S.r.l. di mutui residenziali e commerciali del programma BPM OBG1 e riacquisto di attivi non idonei dalle società veicolo nell'ambito dei programmi di emissione del Gruppo

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta dell'8 maggio 2023 ha deliberato:

  • l'adozione, a seguito delle modifiche intervenute nelle Disposizioni di Vigilanza in materia di obbligazioni bancarie garantite (Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013), di limiti operativi interni all'ammontare delle attività idonee da utilizzare per i programmi di covered bond, in coerenza con gli obiettivi di rischio e le soglie di tolerance definite nel Risk Appetite Framework, con particolare riferimento a quelli relativi al rischio di liquidità (LCR, NSFR), al livello complessivo di attività vincolate (encumbered assets) e al NPE ratio;
  • con riferimento alle operazioni di cessione e riacquisto nell'ambito dei programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Gruppo, anche nell'esercizio delle attività di direzione e coordinamento che competono alla Capogruppo ai sensi dell'art. 2497 e seguenti cod.civ.: (i) la cessione, da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond S.r.l., del Nuovo Portafoglio BPM OBG1 di attivi idonei costituiti da mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e da mutui commerciali, per un importo pari a circa 1,7 miliardi nei termini descritti, nonché la sottoscrizione dei Documenti della Cessione di BPM OBG1; (ii) il riacquisto dalle rispettive società veicolo di mutui non

idonei, per l'ammontare complessivo massimo indicato in narrativa, e la sottoscrizione dei Documenti di Riacquisto, e precisamente:

  • la retrocessione a Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG1 per un importo massimo di 4 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo;
  • la retrocessione a Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG2 per un importo massimo di 1 milione, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo;
  • la retrocessione a Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BP OBG per un importo massimo di 4,5 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo.

Nel mese di maggio 2023, in esecuzione di tali delibere, Banco BPM, con la firma dei relativi contratti, (i) nell'ambito del Programma BPM OBG1, ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di attivi idonei per un debito residuo complessivo pari a 1,6 miliardi ("Quinto Portafoglio Banco BPM") e (ii) nell'ambito di tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ha provveduto, tra gli altri, al riacquisto "in blocco" di una porzione di mutui precedentemente ceduti alle società veicolo e non più classificabili come "idonei", tra i quali tutti i mutui che alla data del 7 maggio 2023 presentavano garanzia ipotecaria scaduta per un corrispettivo pari a 3 milioni per il Programma BPM OBG1, 786 mila per il Programma BPM OBG2 e 3,2 milioni per il Programma BP OBG.

Si segnala che, ai fini della cessione di maggio 2023 del nuovo portafoglio alla società veicolo BPM Covered Bond S.r.l, si sono applicate internamente le nuove Disposizioni di Vigilanza, in vigore dal 31 marzo 2023: in allineamento con il nuovo quadro normativo, i nuovi limiti interni alla cessione di attivi idonei adottati da Banco BPM sono risultati rispettati ai fini di procedere con la cessione sul programma BPM OBG1.

Approvazione del progetto di scissione parziale di Banca Akros S.p.A. a favore di Banco BPM S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 29 maggio 2023 ha approvato, ai sensi degli artt. 2506 – bis e 2501- ter Cod. Civ., il progetto di scissione parziale da parte di Banca Akros a Banco BPM con procedura semplificata ex artt. 2505 e 2506 – ter Cod. Civ. del ramo d'azienda relativo all'attività di "Finanza proprietaria" che consentirà la specializzazione (i) della Capogruppo nella gestione dei portafogli di proprietà e nelle emissioni di strumenti finanziari (ii) di Banca Akros nell'attività di Investment Banking, Brokerage e Sales.

Il progetto di scissione si attuerà sulla base della situazione patrimoniale del ramo d'azienda di Akros con riferimento al 31 dicembre 2022.

Per effetto della scissione, verrà in particolare assegnato il ramo d'azienda relativo all'attività di "Finanza proprietaria", cui corrisponde un valore di patrimonio netto di 489,7 milioni.

Il perfezionamento dell'operazione di scissione parziale avverrà nel primo trimestre 2024, subordinatamente al rilascio delle prescritte autorizzazioni di legge da parte della Banca Centrale Europea.

Gruppo di rischio Alba Leasing: aumento del plafond di affidabilità per rischi diretti, aumento del monte fidi e nuova scadenza di revisione

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 20 giugno 2023, ha deliberato di approvare a favore di Alba Leasing S.p.A.: (i) l'aumento del plafond di affidabilità per rischi diretti da 1.000 milioni a 1.200 milioni, di cui 200 milioni con scadenza 31 luglio 2023; (ii) l'aumento del monte fidi da 971,2 milioni a 1.163,2 milioni, di cui 200 milioni relativi alla concessione di una nuova linea per cassa a breve termine di con scadenza 31 luglio 2023 e 897 milioni relativo alla proroga della linea per cassa a breve termine, conto corrente e sovvenzione denaro caldo con scadenza 30 giugno 2024, a cui si affiancano rischi indiretti per 0,01 milioni e rischi di evidenza per 15 milioni; (iii) la nuova scadenza di revisione al 30 giugno 2024.

Evoluzione della bancassicurazione in Banco BPM

Banco BPM, nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 20 giugno 2023, nell'ambito del processo di integrazione del business assicurativo e a seguito dell'avvenuto esercizio, in data 29 maggio 2023, dell'opzione di acquisto sul 65% del capitale sociale di Vera Vita S.p.A. e Vera Assicurazioni S.p.A. prevista dal Patto Parasociale in essere tra Banco BPM e Società Cattolica di Assicurazione S.p.A. (a cui è subentrata Generali Italia S.p.A.1 ), ha individuato come soluzione ottimale il consolidamento del comparto assicurativo avente come Capogruppo Banco BPM Vita S.p.A. (sia per il settore Vita che per il settore Danni/Protezione).

Tale struttura societaria verrebbe conseguita mediante la cessione da Banco BPM S.p.A. a Banco BPM Vita S.p.A. delle partecipazioni pari al 35% nel capitale sociale di Vera Vita S.p.A. e di Vera Assicurazioni S.p.A. (i "Trasferimenti Infragruppo"), oltre al trasferimento da Generali Italia S.p.A. a Banco BPM Vita S.p.A. dell'ulteriore 65% del capitale di Vera Vita.

I Trasferimenti Infragruppo saranno effettuati ad un valore corrispondente ai relativi fair value delle compagnie, rappresentati dai rispettivi valori ai quali saranno state perfezionate le operazioni di compravendita con soggetti terzi dei 65% delle stesse e, più precisamente: per Vera Vita S.p.A., il prezzo pagato a Generali Italia S.p.A. da parte di Banco BPM Vita S.p.A. e per Vera Assicurazioni S.p.A., il prezzo pagato a Banco BPM S.p.A. da parte di Crédit Agricole Assurances SA..

Il perfezionamento dell'operazione è previsto indicativamente nel corso dell'ultimo trimestre 2023, subordinatamente al rilascio delle prescritte autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità.

1 In data 1° luglio 2023 ha avuto effetto la scissione parziale proporzionale di Cattolica a favore di Generali Italia: le partecipazioni detenute da Cattolica in Vera Vita e in Vera Assicurazioni, pari al 65% del capitale sociale delle stesse, in quanto incluse nel perimetro della scissione, sono state trasferite alla beneficiaria, Generali Italia. Ai sensi dell'art. 5.2 (a)(i) del Nuovo Patto Parasociale, Generali Italia, con effetto dalla data di efficacia della scissione, ha aderito allo stesso vincolandosi così a tutti gli obblighi ivi previsti a carico di Cattolica.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Remunerazione collegata a sistemi di incentivazione: piani di compensi basati su azioni

Banco BPM S.p.A., in qualità di Capogruppo, predispone l'annuale Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 37° aggiornamento del 24 novembre 2021, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art.123-ter del Decreto Legislativo 58/1998 ("Testo Unico della Finanza" o "TUF") e successive modificazioni e dell'art. 84-quater della delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni ("Regolamento Emittenti").

La politica in materia di remunerazione ("Policy") rappresenta un'importante leva gestionale, ai fini di attrarre, motivare e trattenere il management e il personale e di orientarne i comportamenti verso una logica di contenimento dei rischi assunti dall'intermediario (inclusi quelli legali e reputazionali) e di tutela e fidelizzazione del cliente, in un'ottica di correttezza delle condotte e gestione dei conflitti di interesse. Essa è inoltre funzionale al perseguimento del successo sostenibile, che si sostanzia nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti tenendo conto degli interessi di tutti gli stakeholder rilevanti per il Gruppo.

La Policy 2023 definisce le linee guida dei sistemi di remunerazione e incentivazione del personale del Gruppo con l'obiettivo di favorire il perseguimento delle strategie, degli obiettivi e dei risultati di lungo periodo, in coerenza con il quadro generale di politiche di governo e di gestione dei rischi nel rispetto dei livelli di liquidità e patrimonializzazione. Con riferimento ai fattori ESG (Environmental, Social, Governance), la Policy 2023, proseguendo il percorso avviato negli anni scorsi, rafforza ulteriormente la correlazione tra la remunerazione variabile del management e del personale e le azioni strategiche inerenti a tematiche ambientali, aspetti relativi alla salute e sicurezza e alla gestione delle risorse umane, nell'ambito delle quali la cultura aziendale inclusiva e la neutralità rispetto al genere assumono un rilievo sempre più consistente. La politica in materia di remunerazione di Banco BPM è neutrale rispetto al genere del personale.

In accordo alla Policy 2023, la remunerazione del personale dipendente del Gruppo prevede una componente variabile (incentivo) collegata al sistema di incentivazione con periodicità annuale (Piano Short Term Incentive), il cui riconoscimento è subordinato alla contestuale positiva verifica di predefinite condizioni di accesso (cancelli) costituite da indicatori di adeguatezza patrimoniale, adeguatezza della liquidità e di redditività. Successivamente alla verifica dei cancelli, ma in via anticipata rispetto alle eventuali erogazioni, l'ammontare delle risorse economiche effettivamente disponibile è determinato in ragione dei risultati economici conseguiti (coefficiente di rettifica finanziario), nonché di indicatori qualitativi di natura non finanziaria (coefficiente di rettifica non finanziario), in entrambi i casi inclusi e monitorati, in coerenza con il quadro di propensione al rischio del Gruppo, nell'ambito del Risk Appetite Framework.

L'incentivo del personale più rilevante1 identificato nell'anno 2023 è corrisposto nell'arco di sei o cinque anni, suddiviso in una quota up-front e in cinque o quattro quote differite annuali subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

La quota up-front a prescindere dal beneficiario è pari al:

  • 60% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia inferiore a 435 mila euro;
  • 40% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia pari o superiore a 435 mila euro.

Il valore di 435 mila euro rappresenta per il Gruppo il livello di remunerazione variabile di importo particolarmente elevato, determinato in coerenza al criterio stabilito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia1 .

1 Soggetti la cui attività professionale ha, o può avere, un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo o della singola Legal Entity.

Il 50% della quota up-front dell'incentivo è riconosciuto in azioni ordinarie Banco BPM.

  • Le quote differite sono costituite da:
    • cinque quote annue di pari importo differite nel periodo quinquennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 55% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante apicale, indipendentemente dall'importo della remunerazione variabile individuale annua riconosciuta, e per i responsabili delle linee di business principali di Banca Akros o di Banca Aletti diretti riporti dell'Amministratore Delegato o dell'alta dirigenza di Banca Akros o di Banca Aletti, nel caso in cui l'importo della remunerazione variabile individuale annua riconosciuta sia pari o superiore a 435 mila euro;
    • quattro quote annue di pari importo, differite nel periodo quadriennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 50% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante non indicato al punto precedente.

Come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua risulti inferiore o pari alla soglia di rilevanza di 50 mila euro e contestualmente inferiore o pari a un terzo della remunerazione totale individuale annua, il relativo importo riconosciuto è erogato in contanti e in un'unica soluzione.

Per supportare il Piano Strategico 2021-2024 e allineare gli interessi tra management e azionisti, remunerando le risorse strategiche del Gruppo in funzione della creazione di valore nel medio-lungo termine, sono in essere i piani Long Term Incentive (LTI) correlati alle performance da conseguire nei periodi 2021-2023 e 2022-2024.

Il perimetro dei destinatari dei piani LTI include circa 60 ruoli ricompresi tra il personale più rilevante del Gruppo (esclusi gli appartenenti alle funzioni con compiti di controllo), selezionati in base al livello della posizione e all'impatto sul business, inclusi l'Amministratore Delegato e i dirigenti con responsabilità strategiche di Capogruppo. L'incentivo correlato al piano LTI (incentivo LTI) è corrisposto integralmente in azioni ordinarie Banco BPM, è riconosciuto al termine del periodo di performance triennale ed è commisurato al livello di raggiungimento di

condizioni e obiettivi di performance.

Per l'incentivo LTI 2021-2023 si applicano le disposizioni vigenti al momento della sua adozione e rimane, quindi, confermata la modalità di attribuzione prevista dalla Policy 2021 in sei o quattro anni, suddivise in una quota upfront pari al 40% e in cinque o tre quote differite annuali, a seconda del personale, subordinate alla positiva verifica di future condizioni. L'incentivo LTI 2022-2024 è corrisposto in una quota up-front pari al 40% e in quote differite annue di pari importo, secondo quanto previsto per il piano Short Term Incentive 2022, subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

Con riferimento ai Piani Short Term Incentive e Long Term Incentive, per le azioni maturate (up-front e differite) è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di un anno, che decorre dal momento della maturazione; l'effettiva entrata in possesso da parte del beneficiario avviene al termine di tale periodo.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.

Oltre al piano di compensi basati su azioni del Banco BPM S.p.A., relativo al Piano Short Term Incentive 2023, l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM in data 20 aprile 2023 ha approvato:

  • la politica in materia di remunerazione 2023 Sezione I della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Bancario Banco BPM – 2023;
  • la relazione sui compensi corrisposti Sezione II della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Bancario Banco BPM – 2023 (voto consultivo);
  • i criteri per la determinazione degli importi eventualmente da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica di tutto il personale, ivi compresi i limiti fissati a detti importi;
  • la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio del piano di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A..

Per maggiori informazioni di dettaglio si rinvia a quanto contenuto nei documenti: Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo bancario Banco BPM 2023 (Sezione I e

1 Cfr. Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione III, Paragrafo 2: "Per importo di remunerazione variabile particolarmente elevato si intende il minore tra: i) il 25 per cento della remunerazione complessiva media degli high earners italiani, come risultante dal più recente rapporto pubblicato dall'EBA; ii) 10 volte la remunerazione complessiva media dei dipendenti della banca".

Sezione II), Documento Informativo su Piano di compensi basati su azioni Banco BPM - Piano Short Term Incentive 2023, disponibili sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

1.2 Piani compensi basati su azioni di esercizi precedenti

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 6-7 febbraio 2023 ha preso atto della maturazione, nell'esercizio 2023, della componente azionaria delle quote differite di incentivo di breve e lungo termine, riferite ai piani di compensi basati su azioni in corso di validità e approvati sulla base di precedenti delibere assembleari.

Per un maggior dettaglio sulle modalità e sui termini di attribuzione delle azioni a valere sui Piani sopra descritti si rinvia ai rispettivi documenti informativi predisposti ai sensi dell'art. 84-bis del Regolamento Emittenti, depositati presso la Sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e a disposizione del pubblico, tra l'altro, sul sito internet del Banco BPM S.p.A. all'indirizzo www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance — Politiche di Remunerazione).

1.3 Importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro

Nel rispetto della normativa tempo per tempo vigente è facoltà unilaterale della Capogruppo pattuire subordinatamente alle condizioni e secondo le modalità definite nella Policy — eventuali importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro (per il personale più rilevante, "golden parachute") che possono essere riconosciuti nella misura massima di 24 mensilità di remunerazione fissa (esclusa l'indennità di mancato preavviso determinata secondo quanto stabilito dalla legge) ed entro il limite massimo di 2,9 milioni (lordo dipendente).

Il riconoscimento di importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro è subordinato alla positiva verifica delle condizioni, relative all'esercizio precedente, di adeguatezza patrimoniale e della liquidità; esso è inoltre determinato considerando ogni elemento ritenuto rilevante e in ogni caso:

  • i risultati positivi conseguiti nel tempo;
  • le circostanze che hanno portato alla risoluzione, tenendo conto dell'interesse dell'azienda anche al fine di evitare l'alea di un giudizio;
  • i ruoli svolti e/o le cariche ricoperte nel corso del rapporto di lavoro, intesi anche nel senso di rischi assunti dal soggetto;
  • la durata del rapporto di lavoro e del ruolo;
  • il risparmio che consegue dalla conclusione anticipata del rapporto di lavoro.

L'erogazione avviene secondo le medesime modalità previste per il Piano Short Term Incentive, definite nella politica in materia di remunerazione vigente al momento della cessazione, con riferimento all'ultimo ruolo per il quale è valutata la concessione dell'importo, ferme restando le specificità previste dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia.

L'erogazione degli importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro, sia per il personale più rilevante, sia per il restante personale, avviene solo in assenza di accertati comportamenti fraudolenti o di colpa grave messi in atto da colui che sia cessato. L'accertamento di tali comportamenti, la cui valutazione in merito alla significatività della colpa è effettuata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e/o delle controllate e/o dall'Amministratore Delegato della Capogruppo (o suo delegato), ciascuno per quanto di competenza, implica l'annullamento delle quote non ancora erogate (malus) e la restituzione di quelle già attribuite (claw-back); tale valutazione avviene dal momento della loro maturazione fino ai successivi cinque anni.

Le componenti di remunerazione per il personale più rilevante sopra descritte, che prevedono il pagamento basato su azioni di Banco BPM, si configurano come piani "equity settled" in accordo con le previsioni dell'IFRS 2. Tali pagamenti basati su azioni sono rilevati nel conto economico nella voce "Spese per il personale" in contropartita di un incremento delle "Riserve" di patrimonio netto consolidato e nel patrimonio netto della Capogruppo.

Le società controllate invece, nel proprio bilancio separato, contabilizzano il costo di competenza del periodo nella voce di conto economico "Spese per il personale" in contropartita di un incremento della voce dello stato patrimoniale passivo "Fondi per rischi ed oneri" in quanto i piani di incentivazione per il personale più rilevante prevedono il pagamento basato su azioni della Capogruppo che verrà regolato dalle singole controllate e, pertanto, si configurano come operazioni "cash settled".

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Variazioni annue

Il saldo del "magazzino titoli" al 1° gennaio 2023, interamente detenuto dalla Capogruppo Banco BPM, consisteva in n. 6.159.480 azioni ordinarie Banco BPM.

Nel corso del 1° semestre 2023, in attuazione della politica in materia di remunerazione, sono state consegnate a 95 beneficiari complessivamente n. 1.598.917 azioni ordinarie Banco BPM S.p.A..

1.1 Programma di acquisto di azioni proprie a servizio dei Piani di attribuzione di azioni rivolti al personale più rilevante del Gruppo Banco BPM

Si rammenta che l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 7 aprile 2022 aveva approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni, e che - in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea ai sensi delle applicabili disposizioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 – Banco BPM ha effettuato il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno di tutti i piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere che prevedono quote differite.

In particolare si evidenzia, come da comunicati stampa diffusi da ultimo il 6 marzo 2023, che Banco BPM, nell'ambito del predetto programma di acquisto di azioni, ha acquistato sul Mercato Euronext Milan, nel periodo dal 28 febbraio al 6 marzo 2023, estremi inclusi, complessive n. 2.418.855 azioni proprie (pari allo 0,16% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di euro 4,134186, per un controvalore totale pari a 10 milioni.

A seguito delle operazioni sopraindicate e tenuto conto della pregressa giacenza di azioni proprie oltre alle consegne di azioni effettuate nel corso del primo semestre 2023 avvenute nell'ambito dell'attuazione delle politiche in materia di remunerazione, al 30 giugno 2023 Banco BPM possiede direttamente n. 6.979.418 azioni proprie.

2. Altre informazioni

Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 6-7 febbraio 2023 relativamente al piano di compensi basati su azioni approvato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 2022, sono state complessivamente riconosciute n. 1.011.327 azioni a 52 beneficiari di cui (i) n. 546.985 relative alla quota upfront maturata e (ii) n. 464.342 relative alle quote differite, a seconda dei casi, nei quattro o cinque anni successivi al 2023, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica di future condizioni consolidate nonché all'assenza di comportamenti di misconduct; nell'ambito di tale piano, si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari n. 864.573 azioni, di cui n. 460.490 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 404.083 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.

La medesima delibera ha altresì determinato la maturazione di quote azionarie differite relative ad esercizi precedenti (2017, 2018, 2019, 2020, 2021 e LTI 2017-2019) per complessive n. 869.932 azioni Banco BPM a 86 beneficiari, di cui 761.667 azioni maturate a favore di beneficiari di Banco BPM.

2.1 Impatti economici 2023

Relativamente ai Sistemi di Incentivazione in azioni del personale più rilevante nel I semestre 2023 il Gruppo ha stanziato 1,2 milioni, tale importo è al netto di importi accantonati nei precedenti esercizi. Si precisa che l'importo riconducibile alla Capogruppo, a fronte di tali Sistemi di Incentivazione, ammonta a 1,0 milione.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. E' quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal paragrafo 13 dell'IFRS 8.

Si precisa che il contributo della Finanza di Gruppo, che al 31 dicembre scorso era stato ricondotto all'interno del Corporate Center, a decorrere dal 30 giugno 2023 viene esposto in un segmento dedicato al fine di fornire una migliore rappresentazione dei risultati dell'attività in esame.

Per l'esercizio 2023, i settori operativi, assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame, sono i seguenti:

  • Retail;
  • Corporate;
  • Istituzionali;
  • Private;
  • Investment Banking;
  • Insurance;
  • Partnership Strategiche;
  • Finanza;
  • Corporate Center.

Di seguito si fornisce una breve illustrazione della composizione dei diversi segmenti:

  • il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • il segmento "Istituzionali" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (OICR, SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in egual misura dalla Rete Commerciale della Capogruppo, per le controparti "istituzionali del territorio", e dalle filiali specializzate, per le controparti "istituzionali di rilevanza nazionale";
  • il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione di euro. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti;
  • il settore "Investment Banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati. Tali attività sono svolte da Banca Akros e da Oaklins Italy;
  • il settore "Insurance" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Vera Vita, Vera Assicurazioni, Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni;
  • il settore "Partnership Strategiche" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Agos Ducato, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, Gardant Liberty Servicing e Anima Holding;
  • il settore "Finanza" comprende le attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo e lo stock delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali;

• il settore "Corporate Center" include, oltre alle funzioni di governo e supporto, anche le attività relative al business del leasing del Gruppo, le partecipazioni non allocate tra le "Partnership Strategiche" e le società operanti nel settore immobiliare. In tale segmento residuale sono state infine ricondotte tutte le scritture di consolidamento.

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per settore al 30 giugno 2023 confrontati rispettivamente con il primo semestre 2022 e con il 31 dicembre 2022.

Si precisa che i dati comparativi sono stati riesposti per recepire gli impatti derivanti dall'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative collegate.

In aggiunta, come previsto dal paragrafo 29 del principio contabile IFRS 8, i dati riferiti al primo semestre 2022 e al 31 dicembre 2022 sono stati rideterminati rispetto a quelli pubblicati rispettivamente nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 e nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022 per riflettere la modifica introdotta nella composizione dei settori operativi sopra indicata, in modo da consentire un confronto su basi omogenee.

Più in dettaglio, rispetto alla situazione al 30 giugno 2022:

  • il contributo riferito alle compagnie Banco BPM Vita, Banco BPM Assicurazioni, Vera Vita e Vera Assicurazioni, al 30 giugno 2022 valutate con il metodo del patrimonio netto, è stato scorporato dal settore "Partnership Strategiche" ed esposto nel nuovo settore "Insurance";
  • il contributo riferito all'attività della Finanza di Gruppo è stato scorporato dal settore "Corporate Center" ed esposto nel nuovo settore "Finanza";
  • il contributo riferito al business del Leasing del Gruppo è stato ricondotto al settore "Corporate Center".

Rispetto alla situazione al 31 dicembre 2022 l'unica variazione è riferita allo scorporo del contributo relativo alla Finanza dal settore Corporate Center al nuovo settore "Finanza".

mici
Risultati di settore - dati econo
I sem. 2023 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Margine di interesse 1.552.900 976.355 279.046 75.295 17.404 26.359 (91) (1.082) 144.078 35.536
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 60.607 - - - - - 3.022 56.428 - 1.157
Margine finanziario 1.613.507 976.355 279.046 75.295 17.404 26.359 2.931 55.346 144.078 36.693
Commissioni nette 948.203 732.835 154.993 21.103 48.781 29.742 - - (2.262) (36.989)
Altri proventi netti di gestione 33.417 12.280 323 352 2 394 3.273 - - 16.793
Risultato netto finanziario (42.492) (8.074) 18.433 (33) (601) 21.371 - - (63.775) (9.813)
Risultato dell'attività assicurativa 24.580 - - - - - 24.580 - - -
Altri proventi operativi 963.708 737.041 173.749 21.422 48.182 51.507 27.853 - (66.037) (30.009)
Proventi operativi 2.577.215 1.713.396 452.795 96.717 65.586 77.866 30.784 55.346 78.041 6.684
Spese per il personale (808.254) (515.753) (38.467) (6.855) (28.526) (14.354) (1.466) (798) (4.722) (197.313)
Altre spese amministrative (336.824) (341.411) (65.706) (16.000) (8.824) (34.739) (7.148) (360) (26.843) 164.207
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (129.651) (44.652) (2.092) (360) (2.243) (325) (484) (22) (112) (79.361)
Oneri operativi (1.274.729) (901.816) (106.265) (23.215) (39.593) (49.418) (9.098) (1.180) (31.677) (112.467)
Risultato della gestione operativa 1.302.486 811.580 346.530 73.502 25.993 28.448 21.686 54.166 46.364 (105.783)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (258.719) (181.016) (78.044) (1.701) (408) (16) - - - 2.466
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (32.375) - - - - - - - - (32.375)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 1.169 - - - - 28 - - 1.285 (144)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 3.318 (3.837) 10.501 365 (2.810) (765) (11) - - (125)
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti (234) - - - - - - - - (234)
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.015.645 626.727 278.987 72.166 22.775 27.695 21.675 54.166 47.649 (136.195)
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (317.119) (209.381) (92.024) (23.927) (7.747) (8.055) (5.443) 741 (15.831) 44.548
Risultato netto dell'operatività corrente 698.526 417.346 186.963 48.239 15.028 19.640 16.232 54.907 31.818 (91.647)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (57.629) (39.815) (4.931) (4.586) (195) (2.160) - - (5.941) (1)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte
(2.568) - - - - - - - - (2.568)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (14.233) (10.795) 46 (10) (1.148) - - - - (2.326)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 337 - - - - - - - - 337
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della
Capogruppo
624.433 366.736 182.078 43.643 13.685 17.480 16.232 54.907 25.877 (96.205)

I sem. 2022 (*) Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Margine di interesse 1.039.133 521.478 239.734 25.584 (2.140) 21.240 (359) (1.130) 270.359 (35.633)
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 58.168 - - - - - (24.206) 81.339 - 1.035
Margine finanziario 1.097.301 521.478 239.734 25.584 (2.140) 21.240 (24.565) 80.209 270.359 (34.598)
Commissioni nette 966.863 749.823 136.798 21.451 50.239 25.769 - - 472 (17.689)
Altri proventi netti di gestione 31.693 2.959 27 3.441 2 388 - - - 24.876
Risultato netto finanziario 176.796 (3.594) (14.108) (448) (167) 3.786 - - 250.551 (59.224)
Altri proventi operativi 1.175.352 749.188 122.717 24.444 50.074 29.943 - - 251.023 (52.037)
Proventi operativi 2.272.653 1.270.666 362.451 50.028 47.934 51.183 (24.565) 80.209 521.382 (86.635)
Spese per il personale (813.204) (524.745) (38.748) (6.944) (27.998) (15.039) (98) (882) (5.152) (193.598)
Altre spese amministrative (318.203) (350.113) (61.827) (14.370) (8.425) (28.302) (34) (306) (24.062) 169.236
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (125.297) (45.634) (2.078) (370) (1.768) (186) (2) (16) (191) (75.052)
Oneri operativi (1.256.704) (920.492) (102.653) (21.684) (38.191) (43.527) (134) (1.204) (29.405) (99.414)
Risultato della gestione operativa 1.015.949 350.174 259.798 28.344 9.743 7.656 (24.699) 79.005 491.977 (186.049)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (303.681) (218.739) (50.659) (3.641) 452 107 - - - (31.201)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali
(40.845) - - - - - - - - (40.845)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (5.540) - - - - (70) - - (2.370) (3.100)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (12.734) (11.362) (1.357) (18) 107 (26) - - - (78)
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 1.466 - - - - - - - - 1.466
Risultato lordo dell'operatività corrente 654.615 120.073 207.782 24.685 10.302 7.667 (24.699) 79.005 489.607 (259.807)
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (231.019) (42.364) (69.122) (8.053) (3.457) (2.458) 163 764 (162.131) 55.639
Risultato netto dell'operatività corrente 423.596 77.709 138.660 16.632 6.845 5.209 (24.536) 79.769 327.476 (204.168)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (74.567) (49.492) (6.432) (6.276) (203) (2.530) - - (9.555) (79)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori
contabili
(8.132) - - - - - - - - (8.132)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi
dal Gruppo, al netto delle imposte
25.654 - - - - - - - - 25.654
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (15.663) (12.181) 61 (14) (1.235) - - - - (2.294)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 109 - - - - - - - - 109
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della
Capogruppo
350.997 16.036 132.289 10.342 5.407 2.679 (24.536) 79.769 317.921 (188.910)
(*) I dati del periodo precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative collegate; sono stati inoltre rideterminati per riflettere le modifiche introdotte
nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2023.

228 BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO ___________________________________________________________________________________________

Nelle tabelle seguenti si riporta il dettaglio delle commissioni attive del primo semestre 2023 e del corrispondente periodo dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato, definita in ottica gestionale, e del settore operativo IFRS 8, in linea con i requisiti informativi introdotti dal principio contabile IFRS 15.

Tipologia servizi/valori
I sem. 2023
Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Prodotti di risparmio 342.064 297.454 726 2.952 48.850 - - - 613 (8.531)
di cui:
Indiretta upfront - Rete 106.400 102.231 25 569 3.575 - - - - -
Amministrata 24.896 23.185 13 94 1.604 - - - - -
Gestioni e Fondi 60.192 58.141 12 401 1.638 - - - - -
Vita 21.312 20.905 - 74 333 - - - - -
Indiretta running - Rete 243.582 195.223 701 2.383 45.275 - - - - -
Amministrata 42.301 34.900 300 977 6.124 - - - - -
Gestioni e Fondi 181.084 143.274 382 1.325 36.103 - - - - -
Vita 20.197 17.049 19 81 3.048 - - - - -
Indiretta non Rete Commerciale (7.918) - - - - - - - 613 (8.531)
Investment banking 38.436 - - - - 38.436 - - - -
Protezione assicurativa 31.253 31.089 9 27 29 - - - - 99
Altre commissioni 623.355 449.800 161.588 19.473 1.252 - - - - (8.758)
Commissioni attive 1.035.108 778.343 162.323 22.452 50.131 38.436 - - 613 (17.190)
Commissioni passive (86.905) (45.508) (7.330) (1.349) (1.350) (8.694) - - (2.875) (19.799)
Commissioni nette 948.203 732.835 154.993 21.103 48.781 29.742 - - (2.262) (36.989)

Tipologia servizi/valori
I sem. 2022 (*)
Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Prodotti di risparmio 374.867 322.556 629 2.873 51.426 - - - 3.864 (6.481)
di cui:
Indiretta upfront - Rete 129.785 125.192 78 713 3.802 - - - - -
Amministrata 7.392 6.990 16 28 358 - - - - -
Gestioni e Fondi 100.140 96.842 62 624 2.612 - - - - -
Vita 22.253 21.360 - 61 832 - - - - -
Indiretta running - Rete 247.699 197.364 551 2.160 47.624 - - - - -
Amministrata 33.233 28.265 129 730 4.109 - - - - -
Gestioni e Fondi 192.034 150.607 399 1.343 39.685 - - - - -
Vita 22.432 18.492 23 87 3.830 - - - - -
Indiretta non Rete Commerciale (2.617) - - - - - - - 3.864 (6.481)
Investment banking 42.159 - - - - 42.159 - - - -
Protezione assicurativa 26.779 26.600 10 25 55 - - - - 89
Altre commissioni 597.523 445.114 143.476 19.778 803 - - - - (11.648)
Commissioni attive 1.041.328 794.270 144.115 22.676 52.284 42.159 - - 3.864 (18.040)
Commissioni passive (74.465) (44.447) (7.317) (1.225) (2.045) (16.390) - - (3.392) 351
Commissioni nette 966.863 749.823 136.798 21.451 50.239 25.769 - - 472 (17.689)
(*) I dati del periodo precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2023.

Nelle tabelle seguenti è fornito il dettaglio della voce "Altre commissioni" del primo semestre 2023 e del corrispondente periodo dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato:

Altre commissioni
I sem. 2023
Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Tenuta e gestione dei C/C, CDC 249.016 214.781 27.122 6.468 620 - - - - 25
di cui:
CDC 119.712 97.001 20.557 1.955 199 - - - - -
Tenuta e gestione dei c/c 129.304 117.780 6.565 4.513 421 - - - - 25
consumo) e crediti di firma Italia
Comm. su finanz. (inc. credito al
129.269 42.839 82.267 3.489 43 - - - - 631
di cui:
Commissioni su finanziamenti 77.151 8.370 65.944 2.659 7 - - - - 171
Commissioni su crediti di firma 25.536 9.465 16.323 830 24 - - - - (1.106)
Credito al consumo 26.582 25.004 - - 12 - - - - 1.566
Estero (incluso crediti di firma) 60.923 22.129 39.832 287 69 - - - - (1.394)
Servizi di incasso e pagamento,
monetica
183.972 170.843 12.434 9.296 757 - - - - (9.358)
di cui:
Servizi di incasso e pagamento 97.716 78.179 9.694 6.342 387 - - - - 3.114
Monetica 86.256 92.664 2.740 2.954 370 - - - - (12.472)
Altri servizi 175 (792) (67) (67) (237) - - - - 1.338
di cui:
Rimborsi commerciali (1.996) (1.199) (206) (74) (237) - - - - (280)
Altro 2.171 407 139 7 - - - - - 1.618
Totale altre commissioni 623.355 449.800 161.588 19.473 1.252 - - - - (8.758)

Altre commissioni
I sem. 2022 (*)
Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Tenuta e gestione dei C/C, CDC 254.840 216.373 30.491 7.419 529 - - - - 28
di cui:
CDC 120.750 98.191 20.501 1.949 109 - - - - -
Tenuta e gestione dei c/c 134.090 118.182 9.990 5.470 420 - - - - 28
Comm. su finanz. (inc. credito al consumo) e
crediti di firma Italia
124.594 45.708 76.651 3.270 62 - - - - (1.097)
di cui:
Commissioni su finanziamenti 72.590 9.415 63.772 2.182 3 - - - - (2.782)
Commissioni su crediti di firma 22.676 8.984 12.879 1.087 48 - - - - (322)
Credito al consumo 29.328 27.309 - 1 11 - - - - 2.007
Estero (incluso crediti di firma) 42.356 17.239 22.804 244 65 - - - - 2.004
Servizi di incasso e pagamento, monetica 175.650 166.660 13.612 8.967 729 - - - - (14.318)
di cui:
Servizi di incasso e pagamento 89.559 72.427 10.223 6.013 368 - - - - 528
Monetica 86.091 94.233 3.389 2.954 361 - - - - (14.846)
Altri servizi 83 (866) (82) (122) (582) - - - - 1.735
di cui:
Rimborsi commerciali (2.247) (1.213) (260) (123) (582) - - - - (69)
Altro 2.330 347 178 1 - - - - - 1.804
Totale altre commissioni 597.523 445.114 143.476 19.778 803 - - - - (11.648)
(*) I dati del periodo precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2023.

232 BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO ___________________________________________________________________________________________

Risultati di settore - dati patri moniali
30/06/2023 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Crediti verso clientela: 132.405.982 62.076.872 30.802.982 6.707.408 525.748 378.849 562 - 28.627.461 3.286.100
finanziamenti verso clientela
106.554.442 62.076.872 30.613.037 6.569.729 525.748 378.849 562 - 3.103.545 3.286.100
titoli di debito
25.851.540 - 189.945 137.679 - - - 25.523.916 -
31/12/2022 (*) Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Crediti verso clientela: 133.647.528 63.164.637 31.307.219 6.829.089 542.448 1.773.022 765 - 26.256.766 3.773.582
finanziamenti verso clientela
107.521.998 63.164.637 31.092.530 6.704.832 542.448 1.773.022 765 - 470.182 3.773.582
titoli di debito
26.125.530 214.689 124.257 - - - - 25.786.584 -
(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2023.
30/06/2023 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Raccolta diretta 121.154.804 79.069.518 7.810.591 12.577.466 2.090.609 1.487.098 - - 17.435.443 684.079
31/12/2022 (*) Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Raccolta diretta 120.639.083 82.910.556 7.506.563 11.032.058 2.674.626 1.838.956 - - 14.307.895 368.428
(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2023.
30/06/2023 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Partecipazioni 1.628.356 - - - - - 352.185 1.256.713 - 19.458
31/12/2022 (*) Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Partecipazioni 1.652.549 - 353.352 1.279.312 19.885
(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative collegate; sono stati inoltre rideterminati per riflettere le modifiche introdotte

nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2023.

Si segnala che la maggior parte delle attività e dei proventi operativi sono conseguiti in Italia, a conferma del radicamento sul territorio nazionale, considerato quale raggio primario di azione del Gruppo. Il peso delle attività e dei proventi operativi conseguiti all'estero è ampiamente inferiore alla soglia del 5%.

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

  • -
    -


Relazione della società di revisione

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note illustrative di Banco BPM SpA e controllate (Gruppo Banco BPM) al 30 giugno 2023. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. E' nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri perla revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n° 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banco BPM al 30 giugno 2023, non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

Milano, 8 agosto 2023

PricewaterhouseCoopers SpA

PvicewaterhouseCoopers SpA

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Allegati

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato al 30 giugno 2023

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
30/06/2023
10. Cassa e disponibilità liquide 21.844.831
Cassa e disponibilità liquide 21.844.831
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 5.502.237
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (1.646.283)
meno: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso banche (12)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 3.855.942
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 132.405.982
più: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati 1.603.940
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (25.851.540)
meno: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso clientela (562)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 108.157.820
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 9.235.000
50. Derivati di copertura 1.302.992
meno: attività finanziarie valutate al FV con impatto a CE di pertinenza delle imprese di
assicurazione
(2.454.451)
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 8.083.541
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 13.681.711
meno: attività finanziarie valutate al FV con impatto a OCI di pertinenza delle imprese di
assicurazione (3.546.730)
Attività finanziarie valutate al FV con impatto su OCI 10.134.981
più: titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 27.497.823
meno: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati (1.603.940)
Attività finanziarie valutate al CA 25.893.883
più: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso banche 12
più: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso clientela 562
più: attività finanziarie valutate al FV con impatto a CE di pertinenza delle imprese di assicurazione 2.454.451
più: attività finanziarie valutate al FV con impatto a OCI di pertinenza delle imprese di
assicurazione
3.546.730
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 6.001.755
70. Partecipazioni 1.628.356
Partecipazioni 1.628.356
90. Attività materiali 2.825.314
Attività materiali 2.825.314
100. Attività immateriali 1.241.819
Attività immateriali 1.241.819
110. Attività fiscali 4.324.187
Attività fiscali 4.324.187
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 485.968
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 485.968
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (430.133)
80. Attività assicurative 8.345
130. Altre attività 4.433.463
Altre voci dell'attivo 4.011.675
Totale attivo 198.490.072
Voci del passivo
(migliaia di euro)
30/06/2023
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 105.298.308
meno: debiti per leasing verso clientela (496.321)
meno: debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione (565)
Debiti verso clientela 104.801.422
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 16.333.454
30. Passività finanziarie designate al fair value 4.767.756
meno: certificates a capitale protetto (3.271.760)
meno: passività finanziarie valutate al FV delle imprese di assicurazione (1.476.068)
Titoli e passività finanziarie designate al fair value 16.353.382
Raccolta diretta bancaria 121.154.804
più: passività finanziarie valutate al FV delle imprese di assicurazione 1.476.068
110. Passività assicurative 4.342.759
Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative 5.818.827
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 22.872.408
meno: debiti per leasing verso banche (826)
meno: debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione (1.480)
Debiti verso banche 22.870.102
più: debiti per leasing verso banche 826
più: debiti per leasing verso clientela 496.321
Debiti per leasing 497.147
20. Passività finanziarie di negoziazione 22.589.328
più: certificates a capitale protetto 3.271.760
40. Derivati di copertura 933.591
Altre passività finanziarie valutate al fair value 26.794.679
più: debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione 565
più: debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione 1.480
Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione 2.045
90. Trattamento di fine rapporto del personale 245.721
100. Fondi per rischi ed oneri 620.262
Fondi del passivo 865.983
60. Passività fiscali 319.166
Passività fiscali 319.166
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 245.492
Passività associate ad attività in via di dismissione 245.492
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.125.165)
80. Altre passività 7.659.025
Altre voci del passivo 6.533.860
Totale passività 185.102.105
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 383
Patrimonio di pertinenza di terzi 383
120. Riserve da valutazione (261.371)
140. Strumenti di capitale 1.389.794
150. Riserve 4.557.732
170. Capitale 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (23.004)
200. Utile/Perdita del periodo (+/-) 624.433
Patrimonio netto del Gruppo 13.387.584
Totale passivo e patrimonio netto 198.490.072

Raccordo tra le voci del conto economico consolidato e lo schema del conto economico consolidato riclassificato del primo semestre 2023

I sem. 2023 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Margine di interesse 1.552.900
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.950.776 4.820 (a)
(42.913) (i)
20. Interessi passivi e oneri assimilati (1.359.801) 18 (i)
Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 60.607
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 60.607 (b)
Margine finanziario 1.613.507
Commissioni nette 948.203
40. Commissioni attive 1.001.147 24.901 (c)
9.060 (i)
50. Commissioni passive (92.869) 3.722 (d)
2.242 (i)
Altri proventi netti di gestione 33.417
230. Altri oneri/proventi di gestione 167.830 (134.687) (e)
(175) (f)
449 (i)
Risultato netto finanziario (42.492)
70. Dividendi e proventi simili 46.555
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (38.724) (24.901) (c)
(3.722) (d)
3.837 (g)
90. Risultato netto dell'attività di copertura (5.092)
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto 4.304 3.420 (h)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
1.110 (29.279) (i)
Risultato dell'attività assicurativa 24.580
160. Risultato dei servizi assicurativi 20.857
170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa (66.842)
70.565 (i)
Altri proventi operativi 963.708
Proventi operativi 2.577.215
Spese per il personale (808.254)
190 a) Spese per il personale (799.014) (2.036) (l)
(7.379) (i)
175 (f)
Altre spese amministrative (336.824)
190 b) Altre spese amministrative (556.871) 2.036 (l)
134.687 (e)
85.382 (m)
(2.058) (i)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (129.651)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (79.910) (1.216) (i)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (64.900) 16.375 (a)
Oneri operativi (1.274.729)
Risultato della gestione operativa 1.302.486
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (258.719)
130 a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad
attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(249.030) (571) (n)
255 (o)
I sem. 2023 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
(436) (p)
(3.420) (h)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (5.517)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (32.375)
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali
e immateriali
(32.375)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 1.169
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad
130 b)
attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(94) 571 (n)
(255) (o)
436 (p)
511 (i)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 3.318
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 3.318
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti (234)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 60.607 (60.607) (b)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (234)
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.015.645
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (317.119)
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (281.135) (27.753) (m)
(6.962) (a)
(1.269) (g)
Risultato netto dell'operatività corrente 698.526
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (57.629) (m) (57.629)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto
delle imposte
(2.568) (g) (2.568)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (14.233) (a) (14.233)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 337
340. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 337
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 624.433 - 624.433

Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" sono poste con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate.

Con riferimento al prospetto di raccordo in precedenza riportato, nel seguito vengono illustrate le principali riclassifiche:

  • la voce "Margine di interesse" è rappresentata dal saldo algebrico degli interessi attivi e proventi assimilati (voce 10) ed interessi passivi ed oneri assimilati (voce 20), al netto della PPA relativa ai crediti verso clientela, pari a 4,8 milioni (a), raccordata nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", e degli interessi attivi (42,9 milioni) e passivi (0,02 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposti nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);
  • la voce "Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto" evidenzia la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto (compresi nella voce 250), complessivamente positivi per 60,6 milioni (b) ed unitamente al margine di interesse, rappresenta l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Commissioni nette" è rappresentata dal saldo algebrico delle commissioni attive (voce 40) e passive (voce 50); include inoltre la riclassifica delle commissioni upfront relative al collocamento di Certificates attraverso la rete del Gruppo (per 24,9 milioni (c)) e attraverso reti terze (per 3,7 milioni (d)) dalla voce 80 dello schema ufficiale "Risultato netto dell'attività di negoziazione". La voce in esame inoltre è esposta al netto delle commissioni attive (9,1 milioni) e passive (2,2 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);
  • la voce "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio "230 Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 134,7 milioni (e), che ai fini riclassificati sono esposti a riduzione della voce "Altre

spese amministrative", dal recupero dei costi per la formazione pari a 0,2 milioni (f) riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale", e dalla quota di oneri netti (0,4 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);

  • la voce del conto economico "Risultato netto finanziario" include i "Dividendi e proventi simili" (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), al netto sia della riclassifica degli importi relativi alle commissioni sul collocamento di Certificates per 24,9 milioni (c) e 3,7 milioni (d), ricondotti tra le commissioni nette, sia dell'impatto derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates per 3,8 milioni (g), ricondotto nella voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" (voce 110) e gli "utili/perdite da cessione o riacquisto" (voce 100) al netto del risultato della cessione dei crediti non rappresentati da titoli di debito, pari a 3,4 milioni (h), ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela". Sono altresì escluse le voci del risultato netto finanziario di pertinenza delle imprese di assicurazione, pari a 29,3 milioni (i), esposte nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa";
  • la voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" corrisponde alle voci di bilancio "160 Risultato dei servizi assicurativi" e "170 Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa", incrementata della quota relativa agli interessi attivi e passivi, alle commissioni attive e passive, agli altri proventi ed oneri, al risultato netto finanziario di pertinenza delle imprese di assicurazione, per complessivi 81,3 milioni, come descritto in precedenza (i). L'aggregato include inoltre la quota di spese per il personale, delle altre spese amministrative, delle rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali e degli altri proventi ed oneri riconducibili all'attività assicurativa, inclusa nel Contractual Service Margin ai sensi dell'IFRS 17, ricondotta a voce propria nello schema del conto economico riclassificato per complessivi -10,7 milioni (i);
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio "190 a) Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 2,0 milioni (l), rilevati in bilancio nella voce "190 b) Altre spese amministrative" e dal recupero dei costi per la formazione pari a 0,2 milioni (f) compresi nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto. L'aggregato in esame comprende inoltre la quota di spese per il personale riconducibili all'attività assicurativa relativa al Contractual Service Margin (7,4 milioni) previsto dall'IFRS 17 ed esposta nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 190 b) al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 134,7 milioni (e), comprese nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto, e di alcuni oneri funzionalmente connessi al personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 2,0 milioni (l). Sono inoltre esclusi gli oneri "sistemici" per complessivi 85,4 milioni (m) rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione che sono esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre la quota delle altre spese amministrative riconducibili all'attività assicurativa relativa al Contractual Service Margin (2,1 milioni) previsto dall'IFRS 17 ed esposta nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 210 e 220, al netto delle rettifiche di intangibili a vita definita (client relationship e value of business acquired), raccordate nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", per 16,4 milioni (a). L'aggregato in esame comprende inoltre la quota delle rettifiche di valore riconducibili all'attività assicurativa relativa al Contractual Service Margin (1,2 milioni) previsto dall'IFRS 17 ed esposta nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" e "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" prende avvio dalle voci del conto economico 130 "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" e 140 "Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni". In particolare, le "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" comprendono le rettifiche di valore su esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela - finanziamenti (per 249,0 milioni), il risultato negativo delle cessioni di crediti, pari a 3,4 milioni (h) (compreso nella voce 100), nonché gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (voce 140 del conto economico). Sono invece escluse le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito, pari a 0,4 milioni (p) e le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche –

finanziamenti e titoli (n) e (o) per complessivi 0,3 milioni, tutte complessivamente esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie";

  • il "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce 260 del conto economico ufficiale;
  • l'aggregato delle "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" comprende le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche - finanziamenti e titoli (n) e (o) per complessivi 0,3 milioni, nonché le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito (comprese nella voce 130) emessi da clientela (p) per 0,4 milioni. La voce in esame include infine le rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" per 0,5 milioni (i);
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" corrispondono alla voce 200 del conto economico ufficiale;
  • gli "Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti" corrispondono alla voce 280 del conto economico ufficiale e al risultato da cessione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (voce 250 del conto economico ufficiale) al netto della quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto, complessivamente positivi per 60,6 milioni (b) raccordati nell'aggregato riclassificato "Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto";
  • la voce "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 300 del conto economico ufficiale, depurata degli effetti fiscali negativi relativi ai cosiddetti "oneri sistemici" per 27,8 milioni (m), alla PPA per 7,0 milioni (a) e all'impatto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi per 1,3 milioni (g);
  • nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" sono ricompresi gli oneri per complessivi 85,4 milioni (m), rilevati contabilmente nella voce 190 b) del conto economico ufficiale, al netto del correlato effetto fiscale, pari a 27,8 milioni (m);
  • nella voce "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte" è esposto l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei Certificates, rilevato contabilmente nella voce 80 del conto economico ufficiale per 3,8 milioni (g), al netto del relativo effetto fiscale, pari a -1,3 milioni (g);
  • infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari a -4, milioni (a) e alla client relationship e al VoBA per -16,4 milioni (a), al netto dei relativi effetti fiscali, pari a 7,0 milioni (a).

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