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Banco BPM SpA

Governance Information Mar 13, 2020

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Governance Information

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RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIETARIO E GLI ASSETTI PROPRIETARI

2019

www.bancobpm.it

(10 marzo 2020)

INDICE - BANCO BPM S.p.A.

INTRODUZIONE4
1) PROFILO DELL'EMITTENTE5
2) INFORMAZIONI SUGLI ASSETTI PROPRIETARI (ex art. 123 –
bis, comma 1, T.U.F.)10
3) COMPLIANCE
(ex art. 123-bis, comma 2, lettera a), T.U.F.)14
4) ATTIVITA' DI DIREZIONE
E COORDINAMENTO: il ruolo di Capogruppo
e il gruppo
Banco BPM15
5) ASSEMBLEA DEI SOCI 16
6) CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 19
6.1 NOMINA, SOSTITUZIONE E COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE19
6.2 RUOLO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE49
6.3 RIUNIONI 57
6.4 ORGANI MONOCRATICI61
6.5 COMITATI INTERNI AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 68
6.6 REMUNERAZIONE 81
6.7 CONSIGLIERI INDIPENDENTI E NON ESECUTIVI81
7) COLLEGIO SINDACALE88
7.1 NOMINA, SOSTITUZIONE E COMPOSIZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE 88
7.2 RUOLO DEL COLLEGIO SINDACALE104
7.3 REMUNERAZIONE 107
8) FUNZIONI E PROCEDURE AZIENDALI107
8.1 LE PROCEDURE PER IL TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE107
8.2 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI 109
8.3 REVISIONE LEGALE DEI CONTI 117
8.4 DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI 117
8.5 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del D. Lgs. n. 231/01 e relativo
Organismo di Vigilanza di Banco BPM119
8.6 LA FUNZIONE INVESTOR RELATIONS120
8.7 INTERESSI DEGLI AMMINISTRATORI E OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 121
9) RAPPORTI CON GLI AZIONISTI E LA COM UNITÀ FINANZIARIA124

INTRODUZIONE

Il Banco BPM Società per Azioni (di seguito il "Banco BPM" o la "Società") è una società bancaria in forma di società per azioni risultante dalla fusione (di seguito la "Fusione") fra il Banco Popolare - Società Cooperativa e la Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., che ha avuto efficacia con decorrenza 1° gennaio 2017 (di seguito anche la "Data di Costituzione").

Si riportano di seguito, in sintesi, i principali eventi relativi alla Fusione.

In data 23 marzo 2016, previa approvazione dei rispettivi organi amministrativi, il Banco Popolare e la BPM hanno sottoscritto un protocollo di intesa avente ad oggetto i punti essenziali dell'operazione di fusione (c.d. "propria") tra il Banco Popolare e BPM, da attuarsi, ai sensi dell'art. 2501 e ss. cod. civ., mediante creazione di una nuova società avente forma giuridica di società per azioni e con denominazione "Banco BPM Società per Azioni". In data 24 maggio 2016 i competenti organi amministrativi del Banco Popolare e di BPM hanno approvato il progetto di fusione ai sensi dell'art. 2502 cod. civ. (di seguito il "Progetto di Fusione"), come successivamente modificato fino al 12 settembre 2016. Le Assemblee straordinarie del Banco Popolare e di BPM, in data 15 ottobre 2016, hanno approvato il Progetto di Fusione, previo rilascio delle prescritte autorizzazioni da parte delle Autorità di Vigilanza.

La Fusione ha avuto efficacia a decorrere dal 1° gennaio 2017, previo rilascio delle autorizzazioni da parte di Borsa Italiana S.p.A. per l'ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario delle azioni Banco BPM di nuova emissione rivenienti dalla Fusione, nonché da parte di CONSOB alla pubblicazione del prospetto informativo a tal fine necessario, oltreché previa iscrizione, alla predetta data, dell'atto di fusione (stipulato in data 13 dicembre 2016) presso i competenti Registri delle Imprese di Verona e di Milano, ai sensi dell'art. 2504 cod. civ.

Il Banco BPM ha aderito fin dalla sua costituzione (gennaio 2017) al Codice di Autodisciplina delle Società Quotate (di seguito il "Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana" o il "Codice di Borsa Italiana") di Borsa Italiana S.p.A. (di seguito "Borsa Italiana"), con talune riserve come meglio descritte nel prosieguo della presente relazione.

Il presente documento ha il fine di offrire ai soci, agli investitori e al mercato un adeguato livello informativo sulla corporate governance e sulle principali iniziative intraprese in materia da Banco BPM, nonché sulle modalità con cui il Codice di Borsa Italiana è stato applicato dal Banco BPM, fornendo disclosure dei principi e criteri applicativi cui si è data piena adesione e di quelli da cui la Società ha ritenuto solo in parte di discostarsi anche tenuto conto della data di costituzione della Società (1° luglio 2017) e della peculiarità di società bancaria che come tale deve attenersi alla rigorosa osservazione della normativa contenuta nel D.Lgs 385/1993 (T.U.B.) e nelle disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia.

Essa è stata predisposta ai sensi dell'art. 123-bis del D.Lgs 58/1998, tenuti presenti, in merito alla natura e ai contenuti delle informazioni, i suggerimenti forniti da Borsa Italiana nell'apposito "Format per la relazione sul governo societario e gli assetti proprietari".

1) PROFILO DELL'EMITTENTE

La governance del Banco BPM, intesa come l'insieme delle regole che governano e controllano l'azienda e a cui fare riferimento per ispirare la propria linea di condotta e per adempiere alle proprie responsabilità nei confronti degli azionisti, degli investitori e dell'insieme dei stakeholders, è allineata ai principi indicati nel Codice di Borsa Italiana e alle raccomandazioni formulate dalla Consob in materia e tiene conto altresì delle caratteristiche peculiari del Banco BPM, società risultante dalla fusione tra due società costituite in forma di società cooperativa nonché di banche "popolari" fortemente radicate nel rispettivo territorio di riferimento.

La governance adottata dal Banco BPM risulta, inoltre, in linea con la best practice riscontrabile in ambito nazionale ed internazionale, il cui obiettivo è assicurare adeguate ripartizioni di responsabilità e poteri attraverso un corretto equilibrio tra funzioni di gestione e di controllo.

Il Banco BPM ha adottato, all'atto della sua costituzione, il c.d. sistema tradizionale di governance, basato sulla presenza di un Consiglio di Amministrazione e di un Collegio Sindacale, di cui agli artt. 2380-bis e ss. cod. civ.

Nel delineare l'assetto di governance societaria si è sempre tenuto conto delle indicazioni, per gli emittenti quotati, contenute nel Codice di Borsa Italiana e, nel definire il riparto dei poteri, particolare attenzione è stata posta alla salvaguardia dei diversi ruoli degli Organi (Consiglio di Amministrazione, Comitato Esecutivo, Presidente del Consiglio di Amministrazione, Amministratore Delegato, Direttore Generale, Condirettori Generali e Collegio Sindacale), anche in funzione delle rispettive responsabilità, sia sotto il profilo di diritto comune che di quello regolamentare, assicurando al tempo stesso il necessario coordinamento nella loro azione.

In conformità a quanto previsto dalla normativa vigente, il Banco BPM ha individuato, nell'ambito della propria governance, i propri organi sociali che alla data della presente relazione sono così articolati:

  • l'Assemblea dei soci, che di norma si riunisce una volta all'anno per deliberare, tra l'altro, sull'approvazione del bilancio d'esercizio, sulla destinazione e sulla distribuzione degli utili, sulla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, determinandone i relativi compensi;
  • il Consiglio di Amministrazione, composto da 18 membri;
  • il Comitato Esecutivo, composto da 5 amministratori;
  • il Presidente del Consiglio di Amministrazione;
  • il Vice-Presidente Vicario del Consiglio di Amministrazione e i due Vice-Presidenti del Consiglio di Amministrazione;
  • l'Amministratore Delegato;
  • la Direzione Generale, composta da due Condirettori Generali;
  • il Collegio Sindacale, composto da 5 sindaci effettivi e 3 sindaci supplenti.

Il Banco BPM può operare anche utilizzando, tra gli altri, quali segni distintivi tradizionali e di rilevanza locale, "Banca Popolare di Verona", "Banca Popolare di Verona - Banco S.Geminiano e S.Prospero", "Banco S. Geminiano e S. Prospero", "Banca Popolare di Lodi", "Banca Popolare di Novara", "Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno", "Cassa di Risparmio di Lucca", "Cassa di Risparmio di Pisa", "Cassa di Risparmi di Livorno", "Credito Bergamasco", "Banco San Marco", "Banca Popolare del Trentino", "Banca Popolare di Cremona", "Banca Popolare di Crema", "Banco di Chiavari e della Riviera Ligure", "Cassa di Risparmio di Imola", "Banco Popolare Siciliano", "Banca di Legnano" e "Cassa di Risparmio di Alessandria", "Banca Popolare di Milano" nonché le denominazioni e/o i marchi o segni distintivi impiegati nel corso del tempo da BP e da BPM nonché dalle società di volta in volta incorporate nella Società.

La Società opera in continuità con i valori rappresentati dal radicamento di BP e di BPM nelle rispettive aree storiche di riferimento.

La Società è organizzata secondo Direzioni territoriali ("Direzioni") corrispondenti ad una o più aree di tradizionale radicamento storico.

Tra gli elementi che qualificano il sistema di governo del Banco BPM particolare rilievo assumono:

  • la centralità dei Soci che si manifesta, in modo particolare, nell'Assemblea, evento significativo ed essenziale della vita dell'Istituto;
  • il ruolo del Consiglio di Amministrazione a cui è affidata la funzione di supervisione strategica e di gestione dell'impresa sociale che la esercita avvalendosi anche del Comitato Esecutivo, dell'Amministratore Delegato e della Direzione Generale;
  • il ruolo del Collegio Sindacale, il quale esercita le funzioni di controllo previste dalla normativa vigente ed in particolare vigila su: a) l'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie nonché il rispetto dei principi di corretta amministrazione; b) l'adeguatezza dell'assetto organizzativo e amministrativo-contabile della Società e il processo di informativa finanziaria; c) l'efficacia e l'adeguatezza del sistema di gestione e di controllo del rischio, di revisione interna e la funzionalità e l'adeguatezza del complessivo sistema dei controlli interni; d) il processo di revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati; e) l'indipendenza della società di revisione legale, in particolare per quanto concerne la prestazione di servizi non di revisione.

Al riguardo si evidenzia che il Consiglio di Amministrazione del 16-17 dicembre 2019 ha deliberato alcune proposte di modifiche statutarie, che verranno sottoposte per l'approvazione - previo rilascio dell'autorizazione dalla competente Autorità - alla prossima Assemblea ordinaria e straordinaria dei Soci; tra esse si menzionano le principali:

  • al fine di fornire sostegno ai territori di storico radicamento, è proposto un adeguamento del disposto statutario alla più recente articolazione territoriale della Banca discendente dall'adozione del nuovo modello di Rete Commerciale e dalla costituzione di nuove Fondazioni;
  • a seguito della scadenza dell'attuale Consiglio di Amministrazione, è proposto di non prevedere più, tra gli organi sociali, la presenza del Comitato Esecutivo;
  • proposte di modifica sono volte all'eliminazione dello specifico riferimento alla carica di Vice-Presidente Vicario che, venendo meno nel nuovo assetto di governance gli ulteriori due Vice Presidenti, non è più necessario distinguere da quest'ultimi;
  • è proposta una rivisitazione del numero dei componenti dei Comitati endo-consiliari;
  • è proposta una modifica per dare conto dell'autonomia gestionale dell'organo amministrativo nella scelta dell'istituzione o meno della figura del Direttore Generale e nella nomina di uno o più Condirettori Generali anche in assenza del Direttore Generale.

Per ogni ulteriore dettaglio sulle proposte di modifiche statutarie, si rinvia alla relativa Relazione illustrtiva disponile sul sito internet www.bancobpm.it – sezione Corporate Governance – Assemblea Soci - Assemblea Ordinaria e Straordinaria dei Soci del 4 aprile 2020.

***

Si segnala inoltre che il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta del 3 marzo 2020, ha approvato il Piano Industriale 2020-2023 del Gruppo (il "Piano"). Il Piano si caratterizza per obiettivi ambiziosi ma raggiungibili, anche in uno scenario macroeconomico sfavorevole nel 2020. Le linee guida consistono in:

o Attrattiva remunerazione per l'azionista (oltre €800 mln di dividendi nel periodo), assicurando solidità di capitale e ulteriore miglioramento della qualità dell'attivo;

o Rilancio della produttività commerciale, dando seguito al trend avviato nel 2019 e beneficiando del riassetto e delle sinergie conseguite nel passato triennio. La sostenibilità dei

proventi sarà guidata dalla specializzazione di servizi per la clientela private e imprese (in coordinamento con Banca Aletti e Banca Akros) e dall'omnicanalità offerta a clienti family e small business;

o Trasformazione del modello di business – con più di €600 mln di investimenti in tecnologia e digitalizzazione nel periodo – per garantire sostenibilità e redditività nel futuro;

o Valorizzazione del personale e profondo impegno nel sociale.

Il Piano rafforzerà ulteriormente il posizionamento competitivo di Banco BPM come solida terza banca del Paese, creando le condizioni ottimali per sviluppare il core business e cogliere al meglio tutte le opportunità future.

Il Piano è disponibile sul sito internet www.bancobpm.it, sezione Investor Relations.

Progetto di Governo Societario

Un assetto di governo societario e una struttura organizzativa efficace costituiscono condizioni essenziali - evidenziate sia a livello normativo che applicativo - per il corretto funzionamento degli Istituti di Credito e, conseguentemente, per l'intero settore bancario e per l'economia in generale. Le banche rivestono, infatti, un ruolo cruciale per l'economia in quanto, da un lato, raccolgono i fondi dei risparmiatori e, dall'altro, forniscono risorse a sostegno delle attività che supportano le imprese e stimolano la crescita economica.

Pertanto, gli assetti organizzativi e di governo societario di una banca, oltre a rispondere agli interessi dell'impresa, devono assicurare condizioni di sana e prudente gestione, obiettivo essenziale della regolamentazione e dei controlli di vigilanza.

Nel delineato contesto di riferimento, la Banca d'Italia, con la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 contenente le "Disposizioni di Vigilanza per le banche" (di seguito, "Circolare 285"), ha emanato principi generali e linee applicative in materia di governo societario al fine di rafforzare gli standard minimi di organizzazione e governo societario delle banche nonché di assicurare una "sana e prudente gestione" (come disposto dall'articolo 56 del D. Lgs. 385/1993). In particolare, la parte Prima – Titolo IV – Capitolo 1 della Circolare 285, coerentemente con i principi e le linee guida di matrice europea (1), detta un quadro di regole, principi e linee guida che, nel complesso, costituiscono una disciplina organica del ruolo e del funzionamento degli organi di amministrazione e controllo e il rapporto di questi con la struttura aziendale. Ai fini, infatti, della definizione delle strategie aziendali e delle politiche di gestione e controllo dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria, assume una rilevanza centrale il sistema di governo societario.

La Banca d'Italia, con la Circolare 285, si è prefissata il perseguimento dei seguenti obiettivi: (i) chiara distinzione delle funzioni e delle responsabilità, (ii) appropriato bilanciamento dei poteri tra gli organi sociali, (iii) equilibrata composizione degli organi sociali, (iv) efficacia dei controlli, (v) presidio di tutti i rischi aziendali; (vi) meccanismi di remunerazione coerenti con le politiche di gestione del rischio e le strategie di lungo periodo e (vii) adeguatezza dei flussi informativi.

La citata normativa rimette all'autonomia degli intermediari la concreta individuazione delle soluzioni più idonee a realizzare, secondo criteri di proporzionalità, i principi generali in materia. In particolare le scelte di governo societario concretamente adottate possono variare in funzione delle caratteristiche dimensionali, organizzative ed operative dell'azienda nonché della quotazione in borsa delle azioni della società.

( 1) Il riferimento è al documento (denominato "Guidelines - Corporate Governance principles for banks") diffuso, a Luglio 2015, dal Comitato di Basilea contenente le linee guida e i principi in materia di corporate governance delle banche.

Al fine di perseguire gli obiettivi indicati, la Circolare 285 ha introdotto l'obbligo, in capo alle banche, di:

  • (i) esercitare la propria facoltà di scelta tra i tre sistemi di amministrazione e controllo previsti dal codice civile (tradizionale, dualistico e monistico) sulla base di un'approfondita autovalutazione, che tenga conto di specifici ed individuati elementi;
  • (ii) redigere e aggiornare ogni qual volta vi siano modifiche organizzative di rilievo un Progetto di Governo Societario, che, oltre a rappresentare le motivazioni che sono alla base della scelta del modello di amministrazione e controllo, illustri anche gli assetti statutari e di organizzazione interna.

Nel caso di un gruppo bancario, il Progetto di Governo Societario redatto dalla Capogruppo, illustra anche le scelte compiute per assicurare a livello consolidato sistemi di gestione e controllo efficaci ed efficienti, dando conto degli assetti organizzativi adottati dalle controllate.

Nel delineato contesto di riferimento, poiché Banco BPM è una società bancaria che è stata costituita, a far data dal 1° gennaio 2017, per effetto della fusione "propria" tra Banco Popolare - Società Cooperativa e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta del 13 giugno 2017, ha approvato il nuovo progetto di governo societario del Gruppo Banco BPM, i cui tratti essenziali sono riportati nel presente documento.

L'operazione di Fusione si inserisce nell'ambito del Decreto Legge 3 gennaio 2015 n. 3, convertito con modificazioni dalla Legge 24 marzo 2015, n. 33 (cd. riforma delle banche popolari), che ha stabilito l'obbligo per le banche popolari con attivi superiori a 8 miliardi di Euro di assumere, entro 18 mesi dall'entrata in vigore delle disposizioni di attuazione emanate dalla Banca d'Italia ai sensi dell'articolo 29 del TUB (i.e. entro il 27 dicembre 2016), le misure necessarie ad assicurare il rispetto dell'articolo 29, comma 2-ter, del TUB, e segnatamente: (a) la liquidazione volontaria, o (b) la riduzione dell'attivo al di sotto della soglia, oppure (c) la trasformazione in società per azioni. Ed in effetti, l'operazione di Fusione, e segnatamente il progetto di fusione (il "Progetto di Fusione"), approvata dalle assemblee straordinarie dei soci delle due società partecipanti alla Fusione tenutesi in data 15 ottobre 2016, ha comportato la trasformazione di Banco Popolare e BPM da banche popolari a società per azioni (c.d. "fusione trasformativa").

Peraltro, la Fusione si fonda su (ed è giustificata da) un razionale industriale che prescinde e va oltre gli effetti meramente trasformativi che dall'operazione scaturiscono.

In tale quadro, l'assetto di governo societario riflesso nello statuto sociale è il risultato delle intese raggiunte tra Banco Popolare e BPM sottoposte all'esame della BCE che, nell'esercizio delle funzioni di vigilanza svolte nell'ambito dell'istruttoria che ha preceduto il rilascio delle autorizzazioni di legge, ha fornito alcune indicazioni volte a far sì che il soggetto risultante dalla Fusione disponga di una governance chiara ed efficiente, con particolare riferimento al funzionamento degli organi sociali.

Inoltre, si consideri che la quotazione delle azioni di Banco BPM presso il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. ("MTA") in coincidenza con l'efficacia della Fusione ha comportato l'applicazione da parte della Società delle prescrizioni e/o raccomandazioni previste dalla Circolare 285 e mutuate dal Codice di Autodisciplina per le società quotate approvato da Borsa Italiana.

Il Progetto di Governo Societario, in conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza:

illustra le ragioni che rendono il modello di amministrazione e controllo prescelto per la Capogruppo e per le Banche Controllate il più idoneo ad assicurare l'efficienza della gestione e l'efficacia dei controlli;

  • descrive le specifiche scelte attinenti alla struttura organizzativa, ai diritti degli azionisti, alla struttura finanziaria, alle modalità di gestione dei conflitti di interesse;
  • fornisce, nel caso della capogruppo, un'adeguata rappresentazione e motivazione delle modalità di raccordo tra gli organi e le funzioni aziendali delle diverse componenti, con specifica attenzione ai profili relativi al sistema dei controlli.

Il Progetto viene deliberato, quanto al testo completo, dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, con la precisazione che in relazione alle singole Banche Controllate Italiane sono state conservate le strutture di governo societario dalle stesse adottate prima della Fusione, non essendovi, post Fusione, ragione di apportare significative revisioni, fatta eccezione per quanto infra precisato per quanto attiene alla composizione dei rispettivi organi amministrativi.

Le disposizioni della Banca d'Italia soprarichiamate rimettono all'autonomia delle banche la facoltà di individuare le soluzioni più idonee in merito alle scelte di governo societario in funzione delle caratteristiche dimensionali, organizzative ed operative dell'azienda. In particolare, le Nuove Disposizioni di Vigilanza prevedono l'obbligo, in capo alle banche, di scegliere tra i tre sistemi di amministrazione e controllo previsti dal codice civile sulla base di un'approfondita autovalutazione che tenga conto di specifici elementi.

Le assemblee degli azionisti del Banco Popolare e di Banca Popolare di Milano, in sede di approvazione della Fusione in data 15 ottobre 2016, hanno approvato l'adozione del sistema di amministrazione e controllo c.d. "tradizionale" quale migliore soluzione per garantire la sana e prudente gestione della banca, considerando che (i) l'adozione di tale assetto di governance è stato quello più a lungo adottato nella storia di entrambe le Banche (con la sola eccezione dei brevi periodi in cui le stesse hanno applicato un sistema dualistico peraltro motivato da specifiche esigenze) e quindi in grado più degli altri di assicurare, in un frangente particolarmente delicato quale quello della Fusione, le condizioni per una più efficiente interazione tra i due Gruppi, e quindi per una sana e prudente gestione della Banca, e (ii) è ritenuto il sistema più idoneo per assicurare l'efficienza dei processi decisionali (corti e lineari) e dei flussi informativi, nonché una maggiore presenza di investitori esteri nell'azionariato di Banco BPM.

Con riferimento alla categoria di appartenenza (di cui alla Sezione I, par. 4.1 della Circolare della Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, di seguito le "Disposizioni di Vigilanza" o le "Disposizioni di Vigilanza per le banche"), Banco BPM si colloca fra le banche di maggiori dimensioni o complessità operativa, in quanto:

  • (a) banca considerata significativa ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 4, del Regolamento (UE) n. 1024/2013 che attribuisce alla BCE compiti specifici in materia di vigilanza prudenziale degli enti creditizi;
  • (b) banca quotata.

Si fa presente che in esecuzione del Piano Industriale approvato dal Banco Popolare e da BPM nell'ambito del piano di integrazione, nel corso del 2019 sono proseguite le operazioni di razionalizzazione delle attività in essere presso il Gruppo. In particolare, si segnalano:

* * *

  • la fusione per incorporazione di Società Gestione Servizi BP S.C.p.A. e di BP Property Management S.C.a r.l. nel Banco BPM, perfezionata con efficacia giuridica in data 11 febbraio 2019;
  • la razionalizzazione del comparto immobiliare, mediante la fusione per incorporazione, con effetto giuridico dal 28 giugno 2019, di Sviluppo Comparto 6 s.r.l., Sviluppo Comparto 8 s.r.l. e Manzoni 65 s.r.l. in Bipielle Real Estate S.p.A.;

  • il completamento delle operazioni volte ad accentrare in Banca Aletti S.p.A. le attività di Private Banking del gruppo, mediante l'apporto di due distinti rami d'azienda del Banco BPM (denominati "Clienti Non Portafogliati Private" e "Consulenti Finanziari Agenti") rispettivamente con efficacia dal 1° aprile e dal 28 settembre 2019;

  • la fusione per incorporazione della Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A. nel Banco BPM, perfezionata con efficacia giuridica in data 30 settembre 2019;
  • la cessione a terzi dell'intera partecipazione detenuta in Arena Broker s.r.l., pari al 57,3% del capitale sociale, in data 20 novembre 2019.

Si segnala inoltre che a fine giugno 2019 il Gruppo ha completato, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole S.A., Crédit Agricole Consumer Finance S.A. e Agos Ducato ed a seguito del rilascio delle previste autorizzazioni da parte delle competenti Autorità, la riorganizzazione del comparto del credito al consumo, attraverso le seguenti operazioni:

  • la scissione parziale proporzionale di ProFamily S.p.A. a favore di una società di nuova costituzione integralmente controllata dal Banco BPM, avente ad oggetto l'assegnazione del ramo d'azienda relativo all'attività di credito al consumo esercitata per il tramite della "Rete non captive" (agenti monomandatari e filiali proprie) della stessa ProFamily S.p.A.;
  • la costituzione, contestualmente all'intervenuta efficacia della scissione sopra citata, della società beneficiaria che ha assunto la denominazione sociale della società scissa (ProFamily S.p.A.); la società beneficiaria è stata autorizzata dalla Banca d'Italia all'esercizio dell'attività di concessione di finanziamenti nei confronti del pubblico. Per effetto della suddetta operazione di scissione, la società scissa ProFamily S.p.A. ha mutato la propria denominazione sociale in ProAgos S.p.A ed è stata incorporata in Agos Ducato.

Subordinatamente all'efficacia della scissione indicata nei punti precedenti, Banco BPM ha ceduto ad Agos Ducato il 100% del capitale sociale di ProAgos; in pari data, Banco BPM, Crédit Agricole, Crédit Agricole Consumer Finance e Agos Ducato hanno altresì formalizzato la documentazione contrattuale volta a confermare, per i successivi 15 anni, la partnership esistente nel comparto del credito al consumo.

2) INFORMAZIONI SUGLI ASSETTI PROPRIETARI (ex art. 123 – bis, comma 1, T.U.F.)

Struttura del capitale sociale, compresi i titoli che non sono negoziati su un mercato regolamentato di uno Stato comunitario, con l'indicazione delle varie categorie di azioni e, per ogni categoria di azioni, i diritti e gli obblighi connessi, nonché la percentuale del capitale sociale che esse rappresentano (art. 123-bis, comma 1, lett. a) T.U.F.)

Alla data della presente relazione, il capitale sociale di Banco BPM, sottoscritto e versato, è pari a Euro 7.100.000.000,00, rappresentato da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie, prive di valore nominale.

Le azioni sono quotate nel Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A.

Alla data della presente relazione non vi sono azioni di categoria differente da quella citata.

Restrizioni al trasferimento di titoli, quali ad esempio limiti al possesso di titoli o la necessità di ottenere il gradimento da parte della società o di altri possessori di titoli (art. 123-bis, comma 1, lett. b) T.U.F.)

Alla data della presente relazione non esistono restrizioni alla libera trasferibilità delle azioni della Società ai sensi di legge o di Statuto.

Partecipazioni rilevanti nel capitale, dirette o indirette, ad esempio tramite strutture piramidali o di partecipazione incrociata, secondo quanto risulta dalle comunicazioni effettuate ai sensi dell'articolo 120 T.U.F. (art. 123-bis, comma 1, lett. c) T.U.F.)

Ai sensi dell'art. 120 del T.U.F., coloro che partecipano in una società con azioni quotate in misura superiore al 3% del capitale ne danno comunicazione alla società partecipata e alla Consob.

Alla data della presente relazione, secondo le informazioni pubblicate sul sito internet della Consob, i soggetti che possiedono una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale di Banco BPM sono riportati nella tabella che segue:

Dichiarante ovvero soggetto posto al vertice della
catena partecipativa
Quota %
INVESCO LTD 4,715%
CAPITAL RESEARCH AND MANAGEMENT COMPANY 4,988%

Il meccanismo di esercizio dei diritti di voto previsto in un eventuale sistema di partecipazione azionaria dei dipendenti, quando il diritto di voto non è esercitato direttamente da quest'ultimi (art. 123-bis, comma 1, lett. e) T.U.F.)

Il dipendente di Banco BPM, nel caso sia anche azionista della Società, esercita gli stessi diritti di voto spettanti agli altri azionisti, ivi compreso quello di farsi rappresentare mediante delega scritta rilasciata ad altro soggetto.

Restrizioni al diritto di voto, ad esempio limitazioni dei diritti di voto ad una determinata percentuale o ad un certo numero di voti, termini imposti per l'esercizio del diritto di voto o sistemi in cui, con la cooperazione della società, i diritti finanziari connessi ai titoli sono separati dal possesso di titoli (art. 123-bis, comma 1, lett. f) T.U.F.)

Non sussistono attualmente restrizioni al diritto di voto.

Accordi significativi dei quali la società o sue controllate siano parti e che acquistano efficacia, sono modificati o si estinguono in caso di cambiamento di controllo della società, e i loro effetti, tranne quando sono di natura tale per cui la loro divulgazione arrecherebbe grave pregiudizio alla società; tale deroga non si applica quando la società ha l'obbligo specifico di divulgare tali informazioni sulla base di altre disposizioni di legge (art. 123-bis, comma 1, lett. h) T.U.F.)

Si riportano di seguito le pattuizioni riferite al Banco BPM S.p.A.

Partecipazioni detenute in Vera Vita S.p.A. e in Vera Assicurazioni S.p.A.

In data 29 marzo 2018 - facendo seguito all'accordo per la costituzione di una partnership strategica nella bancassurance vita e danni sottoscritto in data 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Società Cattolica di Assicurazione ("Cattolica") – è stato perfezionato l'acquisto del 50% + 1 azione di Avipop Assicurazioni (alla data della presente, Vera Assicurazioni) e di Popolare Vita (alla data della presente, Vera Vita), portando al 100% la quota di partecipazione del Gruppo Banco BPM nel capitale

delle due compagnie. Nella stessa data si è perfezionata la cessione a Cattolica del 65% del capitale complessivamente detenuto dal Gruppo nelle due compagnie.

L'art. 6 del patto parasociale (di seguito, il "Patto Cattolica") stipulato in data 29 marzo 2018 tra Banco BPM S.p.A. e Cattolica prevede che, in caso di cambio di controllo del Banco BPM (per tale intendendosi l'ipotesi in cui il controllo del Banco BPM sia acquisito da un'impresa assicurativa italiana o da una banca italiana che eserciti l'attività di direzione e coordinamento e che detenga più del 70% delle azioni ordinarie relativamente ad un'impresa assicurativa inclusa tra le prime cinque compagnie assicurative italiane, sulla base dei più recenti dati ANIA, per volume di premi sia nel ramo vita sia nel ramo danni), Cattolica potrà esercitare un'opzione put avente ad oggetto la totalità delle partecipazioni dalla stessa detenute nel capitale di Vera Vita e di Vera Assicurazioni.

Partecipazione detenuta in Agos-Ducato S.p.A.

In data 28 giugno 2019 è stato completato, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole Consumer Finance SA, Crédit Agricole SA e Agos-Ducato, la riorganizzazione del comparto di credito al consumo del Gruppo. La riorganizzazione, che conferma per i successivi 15 anni la partnership tra Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole:

  • (i) ha previsto la formalizzazione, tra l'altro, di: (a) un nuovo Patto Parasociale, (b) un nuovo Accordo Distributivo, (c) un nuovo Accordo di Funding;
  • (ii) ha comportato la cessione di ProFamily ad Agos-Ducato, previo perfezionamento di un'operazione di scissione delle attività non capitve di Profamily in favore di una società di nuova costituzione, che ha mantenuto la denominazione di ProFamily, controllata al 100% da Banco BPM.

Nell'ambito di tali accordi, è tra l'altro previsto che, nel caso in cui venga perfezionata un'operazione straordinaria - per tale intendendosi: acquisizione del controllo del Banco BPM da parte di un operatore terzo o di più operatori terzi tra loro in concerto; fusione del Banco BPM con operatori terzi; acquisizione da parte di Banco BPM di un'altra banca o di altri canali distributivi; acquisizione da parte di Banco BPM di un terzo operatore - le parti tra l'altro discuteranno in buona fede, secondo il caso: i) la possibile acquisizione, da parte di Agos-Ducato al valore di mercato, dell'entità che, per effetto dell'operazione straordinaria, operi nel comparto del credito al consumo; ii) l'estensione del nuovo Accordo Distributivo alla rete distributiva del terzo operatore; iii) l'inclusione dell'ulteriore canale distributivo acquisito nella rete distributiva del Gruppo Banco BPM.

Partecipazione detenuta in Bipiemme Vita S.p.A.

In data 8 settembre 2011 – facendo seguito agli accordi sottoscritti in data 19 aprile 2011 tra Banca Popolare di Milano Scarl e il Gruppo Covéa per sviluppare una partnership strategica nella bancassurance vita e danni – è stato perfezionato l'acquisto da parte del Gruppo Covéa dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A.

Nell'occasione le parti hanno sottoscritto un patto parasociale che prevede che, al verificarsi di eventuali cambi di controllo di una delle parti, Banca Popolare di Milano (alla data della presente, Banco BPM) o il Gruppo Covéa potranno, a seconda della parte in relazione alla quale tale evento si sia verificato, esercitare l'opzione di acquisto della partecipazione detenuta dall'altra parte nel capitale di Bipiemme Vita, ovvero di vendita all'altra parte della propria partecipazione.

Accordi tra la società e gli amministratori, i componenti il consiglio di gestione o di sorveglianza,che

prevedono indennità in caso di dimissioni o licenziamento senza giusta causa o se il lororapporto di lavoro cessa a seguito di un'offerta pubblica di acquisto (art. 123-bis, comma 1, lett. i)T.U.F.).

Alla data della presente relazione i componenti del Consiglio di Amministrazione non hannorapporti di lavoro dipendente con il Banco BPM o con società del Gruppo, ad eccezionedell'Amministratore Delegato, per il quale, in caso di risoluzione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata della carica, si applicano i criteri e i limiti massimi per la determinazione degli importi secondo quanto previsto dalle politiche di remunerazione del personale del gruppo bancario (cfr. paragrafo "6.9 conclusione del rapporto di lavoro e trattamenti pensionistici" contenuto nella Relazione sulla Remunerazione pubblicata sul sito internet www.bancobpm.it – sez. Banco BPM > Corporate Governance > Politiche di Remunerazione).

Norme applicabili alla nomina e alla sostituzione degli amministratori e dei componenti del consiglio di gestione e di sorveglianza nonché alla modifica dello statuto, ove diverse da quelle applicabili in via suppletiva (art. 123-bis, comma 1, lett. l) T.U.F.)

Le informazioni relative alla nomina e alla sostituzione dei Consiglieri di Amministrazione sono riportate nel paragrafo 6.1 della presente relazione.

Per quanto attiene alle norme applicabili alla modifica dello Statuto, si precisa che il Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 24.2.2., lett. y), dello Statuto, approva le proposte di modifica dello Statuto della Società da sottoporre all'Assemblea straordinaria dei soci per l'approvazione (art. 11.4., dello Statuto), nonché delibera l'adeguamento dello Statuto a disposizioni normative (art. 24.2.2., lett. bb), dello Statuto).

Esistenza di deleghe per gli aumenti di capitale ai sensi dell'articolo 2443 del codice civile ovvero del potere in capo agli amministratori o ai componenti del consiglio di gestione di emettere strumenti finanziari partecipativi nonché di autorizzazioni all'acquisto di azioni proprie (art. 123-bis, comma 1, lett. m) T.U.F.)

Alla data della presente relazione, non sono in essere deleghe al Consiglio di Amministrazione del Banco BPM per effettuare emissione di strumenti finanziari partecipativi. Al riguardo si precisa che l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A., tenutasi a Verona in data 6 aprile 2019, ha approvato la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A.

Il numero di azioni proprie in portafoglio al 31 dicembre 2019 è di 3.657.792 e i mentre alla data della presente relazione le azioni proprie in portafoglio sono pari a 3.654.892.

***

Alla data della presente relazione non vi sono, per quanto a conoscenza di Banco BPM:

  • soggetti in possesso di titoli che conferiscono diritti speciali di controllo del Banco BPM (art. 123-bis, comma 1, lett. d) T.U.F.);
  • accordi tra soci ai sensi dell'art. 122 del T.U.F. (art. 123-bis, comma 1, lett. g) T.U.F.).

Si precisa che lo Statuto del Banco BPM non contiene previsioni di deroga alle disposizioni sulla passivity rule previste dall'art. 104, commi 1 e 1-bis, del T.U.F., né regole di neutralizzazione contemplate dall'art. 104-bis, commi 2 e 3, del T.U.F.

Si precisa inoltre che le informazioni di cui all'art. 123-bis, comma 2, del T.U.F. sono riportate nelle seguenti sezioni della presente relazione:

  • art. 123-bis, comma 2, lett. a): capitolo 3
  • art. 123-bis, comma 2, lett. b): paragrafo 8.2
  • art. 123-bis, comma 2, lett. c): capitolo 5
  • art. 123-bis, comma 2, lett. d) e nuova d-bis): capitoli 6 e 7 relativi rispettivamente al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale.

3) COMPLIANCE (ex art. 123-bis, comma 2, lettera a), T.U.F.)

Adesione al Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana (art. 123-bis, comma 2, lett. a) T.U.F.)

Banco BPM ha aderito, fin dalla sua costituzione, al Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana.

Si fa presente che Banco BPM ha ritenuto di discostarsi dalle seguenti raccomandazioni del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana:

  • Criterio applicativo 3.C.1., lett. e), che prevede l'insussistenza del requisito di indipendenza nei confronti dei soggetti che siano stati amministratori dell'emittente per più di nove anni negli ultimi dodici anni, per le motivazioni indicate al par. 6.7 della presente relazione;
  • relativamente al Commento inserito nell'art. 4 del Codice, secondo cui "nelle società appartenenti all'indice FTSE-Mib, il consiglio di amministrazione valuta l'opportunità di costituire un apposito comitato dedicato alla supervisione delle questioni di sostenibilità connesse all'esercizio dell'attività dell'impresa e alle sue dinamiche di interazione con tutti gli stakeholder; in alternativa, il consiglio valuta di raggruppare o distribuire tali funzioni tra gli altri comitati.", Banco BPM ha ritenuto di non procedere alla costituzione di un apposito comitato per le seguenti considerazioni:
  • la supervisione delle questioni di sostenibilità è rimessa in primis al Comitato Controllo Interno e Rischi e in seconda istanza direttamente all'organo amministrativo collegiale nella sua funzione di supervisione strategica;
  • Banco BPM, nelle aree storiche di riferimento, opera sia attraverso i Comitati Territoriali di Consultazione che esercitano funzioni consultive per favorire il radicamento della Società nelle aree geografiche in cui sono presenti, sia mediante il Comitato Erogazioni Liberali e le Fondazioni che promuovono iniziative di sostegno al tessuto civile e sociale per progetti con finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse; tali prerogative contribuiscono, tra l'altro, allo sviluppo e all'interazione dei rapporti intrattenuti dal Gruppo Banco BPM con gli stakeholder.

Si fa presente che il Codice di Borsa Italiana è consultabile nel sito internet di Borsa Italiana (www.borsaitaliana.it) nonché a disposizione del pubblico nel sito internet del Banco BPM (www.bancobpm.it – sezione Banco BPM > Corporate Governance > Relazioni sul governo societario).

Si precisa infine che la struttura di corporate governance di Banco BPM non è influenzata da disposizioni di legge non italiane.

Adesione ad altri codici di comportamento (art. 123-bis, comma 2, lett. a) T.U.F.)

Banco BPM, alla data della presente relazione, non ha aderito ad altri codici di comportamento, lasciando peraltro incondizionata l'eventuale decisione della Capogruppo di adottarne nel prosieguo.

4) ATTIVITA' DI DIREZIONE E COORDINAMENTO: il ruolo di Capogruppo e il gruppo Banco BPM

Banco BPM è la società Capogruppo del Gruppo bancario Banco BPM, di cui fanno parte, tra l'altro, banche, società finanziarie e società strumentali.

In tale sua veste, Banco BPM esercita l'attività di direzione e coordinamento del Gruppo in conformità all'art. 61 del T.U.B. e nel rispetto della specifica normativa dettata dall'Autorità di Vigilanza. A tal riguardo la Società, nell'esercizio della sua attività di direzione, indirizzo e coordinamento:

  • emana nei confronti delle componenti del Gruppo le disposizioni necessarie per dare attuazione alle strategie del Gruppo secondo criteri di uniformità e coerenza e di adeguatezza rispetto ai business specifici;
  • garantisce la stabilità del Gruppo, verificando l'effettivo perseguimento degli obiettivi assegnati e presidiando l'adeguatezza del sistema dei controlli interni nell'ambito del Gruppo e delle società controllate;
  • svolge le attività di coordinamento del Gruppo anche attraverso l'accentramento dei poteri di indirizzo e di controllo;
  • individua e richiede alle società controllate quelle deliberazioni di competenza delle medesime che siano soggette ad informazione preventiva alla stessa Capogruppo, nonché altre informazioni che la Capogruppo ritenga di acquisire in relazione all'esercizio dei suoi compiti di coordinamento.

Vengono di seguito indicate le principali società italiane che fanno parte del Gruppo Banco BPM:

  • la Capogruppo: Banco BPM;
  • una banca operante nel private banking: Banca Aletti & C. S.p.A.;
  • una banca operante nel corporate&investment banking: Banca Akros S.p.A.;
  • le società Prodotto: (i) ProFamily S.p.A. attiva nel settore del credito al consumo; (ii) Release S.p.A. operante nel settore del leasing.

A fine giugno 2019, il Gruppo ha completato l'attività di riorganizzazione del comparto del credito al consumo, in esito alla quale Banco BPM ha ceduto ad Agos Ducato il 100% del capitale sociale di ProFamily, previo perfezionamento di un'operazione di scissione delle attività non capitve di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione, che ha mantenuto la denominazione di ProFamily che è controllata al 100% da Banco BPM; le società strumentali: (i) Bipielle Real Estate S.p.A., società che detiene prevalentemente immobili strumentali all'attività bancaria nonché parte degli immobili non strumentali del Gruppo, e (ii) Ge.Se.So. S.r.l. società di servizi di mensa aziendale. In data 11 febbraio 2019, si è perfezionata, dal punto di vista giuridico, l'operazione di fusione per incorporazione nel Banco BPM di BP Property Management Soc. cons. a r.l. e di Società Gestione Servizi BP Soc. cons. p.a..

Inoltre, il Gruppo è presente all'estero con:

  • 2 banche estere: Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. e Bipielle Bank (Suisse) in liquidazione. Si rappresenta che la FINMA (l'Autorità di Vigilanza Elvetica), constatato che Bipielle Bank (Suisse) in liquidazione non esercita più attività bancaria e di negoziazione in valori mobiliari, in data 20 dicembre 2018 ha comunicato che la società non è più assoggettata alla legge federale sulle banche e alla legge federale sulle borse e il commercio di valori mobiliari;
  • uffici di rappresentanza nella Repubblica dell'India (Mumbai) ed a Hong Kong (Regione Amministrativa Speciale della Repubblica Popolare Cinese).

5) ASSEMBLEA DEI SOCI

Le informazioni di seguito riportate sono fornite anche ai sensi dell'art. 123-bis, comma 2, lett. c) del T.U.F.

Si illustrano le principali disposizioni dello Statuto sociale di Banco BPM contenenti la disciplina dell' Assemblea dei Soci della Società. Per ulteriori informazioni si rinvia al sito internet di Banco BPM (www.bancobpm.it – Sezione Corporate Governance/Documenti societari).

Ai sensi dell'art. 11. dello Statuto, l'Assemblea, regolarmente convocata e costituita, rappresenta l'universalità dei soci e le sue deliberazioni, prese in conformità alla legge ed allo Statuto, obbligano tutti i soci, anche se assenti o dissenzienti.

L'Assemblea è ordinaria o straordinaria ai sensi di legge.

L'Assemblea ordinaria:

(a) nomina, nel numero previsto dallo Statuto e con le modalità di cui all'art. 20.5. dello Statuto, i componenti del Consiglio di Amministrazione, li revoca, ne determina il compenso e ne elegge il Presidente e il Vice-Presidente Vicario con le modalità di cui all'art. 20.8. dello Statuto;

(b) nomina i Sindaci e il Presidente del Collegio Sindacale con le modalità di cui all'art. 37. dello Statuto e ne determina il compenso;

(c) delibera sulla responsabilità dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale;

(d) approva il bilancio di esercizio;

(e) delibera sulla destinazione e sulla distribuzione degli utili;

(f) nomina, su proposta motivata del Collegio Sindacale, e revoca o modifica, ove occorra, sentito il Collegio Sindacale, la società incaricata della revisione legale dei conti, determinandone il corrispettivo;

(g) delibera in ordine all'approvazione: (i) delle politiche di remunerazione e di incentivazione a favore dei Consiglieri di Amministrazione, dei Sindaci e del personale, ivi compresa l'eventuale proposta del Consiglio di Amministrazione di fissare un limite al rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale del personale più rilevante superiore a 1:1, ma comunque non superiore al limite stabilito dalla normativa tempo per tempo vigente; (ii) dei piani di remunerazione e/o incentivazione basati su strumenti finanziari; e (iii) dei criteri per la determinazione del compenso da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica, ivi compresi i limiti fissati a detto compenso in termini di annualità della remunerazione fissa e l'ammontare massimo che deriva dalla loro applicazione;

(h) approva e modifica il regolamento assembleare;

(i) delibera sulle altre materie attribuite alla sua competenza dalla normativa pro tempore vigente o dallo Statuto.

L'Assemblea straordinaria delibera sulle modifiche dello Statuto (salvi i poteri attribuiti al Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'art. 24.2.2., lett. bb) dello Statuto), sulla nomina, sulla revoca, sulla sostituzione e sui poteri dei liquidatori e su ogni altra materia a attribuita dalla legge alla sua competenza e non derogata dallo Statuto.

Ai sensi dell'art. 13. dello Statuto, l'Assemblea è convocata dal Consiglio di Amministrazione ogniqualvolta lo ritenga opportuno, ovvero, conformemente a quanto previsto dall'art. 2367 del codice civile e con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente, su richiesta scritta contenente l'indicazione degli argomenti da trattare di tanti soci che rappresentino almeno il ventesimo del capitale sociale ovvero la diversa percentuale stabilita dalla normativa pro tempore vigente. In ogni caso, l'Assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta all'anno entro 120 (centoventi) giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale. E' consentita la convocazione nel maggior termine di 180 (centottanta) giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale nei casi previsti dalla legge.

Fermi i poteri di convocazione statuiti da altre disposizioni di legge, l'Assemblea può essere convocata, previa comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, anche dal Collegio Sindacale o da almeno due dei suoi componenti, ai sensi della normativa pro tempore vigente.

Con le modalità, nei termini e nei limiti stabiliti dalla normativa pro tempore vigente, i soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno un quarantesimo del capitale sociale, ovvero la diversa percentuale stabilita dalla normativa pro tempore vigente, possono, con domanda scritta, chiedere l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare in Assemblea risultanti dall'avviso di convocazione della stessa, indicando nella domanda gli ulteriori argomenti da essi proposti e predisponendo una relazione sulle materie di cui propongono la trattazione, nonché presentare proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno. La convocazione e l'integrazione dell'ordine del giorno su richiesta dei soci non sono ammesse per gli argomenti sui quali l'Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta del Consiglio di Amministrazione o sulla base di un progetto o di una relazione da esso predisposta, diversa da quelle indicate all'art. 125-ter, comma 1, del T.U.F. La legittimazione all'esercizio del diritto è comprovata dal deposito di copia della comunicazione o certificazione rilasciata dall'intermediario ai sensi della normativa pro tempore vigente.

L'Assemblea è convocata mediante avviso contenente l'indicazione del giorno, dell'ora e del luogo della riunione, l'elenco delle materie da trattare e quant'altro prescritto dalla normativa pro tempore vigente. L'avviso di convocazione deve essere pubblicato nei termini e con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente.

L'Assemblea, ordinaria e straordinaria, si tiene, di regola, in unica convocazione, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 2369, comma 1, del codice civile. Tuttavia, il Consiglio di Amministrazione può stabilire che l'Assemblea, ordinaria o straordinaria, si tenga in più convocazioni, fissando una seconda convocazione e, per la sola Assemblea straordinaria, anche una terza convocazione. Di tale determinazione è data notizia nell'avviso di convocazione. Per informazioni in merito ai luoghi delle riunioni delle Assemblee si rinvia all'art. 12. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 14. dello Statuto, possono intervenire all'Assemblea i soggetti cui spetta il diritto di voto per i quali sia pervenuta alla Società, entro i termini previsti dalla normativa pro tempore vigente, la comunicazione dell'intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione all'intervento in Assemblea e all'esercizio del diritto di voto.

Coloro ai quali spetta il diritto di voto hanno facoltà di farsi rappresentare nell'Assemblea con l'osservanza della normativa pro tempore vigente.

E' facoltà del Consiglio di Amministrazione designare, dandone notizia nell'avviso di convocazione, per ciascuna Assemblea, uno o più soggetti ai quali i titolari del diritto di voto possono conferire, con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente, una delega con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte all'ordine del giorno. La delega al soggetto designato dal Consiglio di Amministrazione ha effetto con riguardo alle sole proposte per le quali siano state conferite istruzioni di voto.

Salvo quanto previsto dall'art. 2372, secondo comma, del codice civile, la delega può essere conferita soltanto per singole Assemblee, con effetto anche per le convocazioni successive, e non può essere conferita con il nome del rappresentante in bianco. Non è ammesso il voto per corrispondenza. Per maggiori informazioni riguardo al diritto di intervento e di rappresentanza in Assemblea si rinvia all'art. 14. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 15. dello Statuto, per la validità della costituzione dell'Assemblea, sia ordinaria che straordinaria, in unica, prima, seconda e, per la sola Assemblea straordinaria, terza convocazione, si applica la normativa pro tempore vigente con riferimento a ciascuna singola convocazione, fatto

salvo quanto previsto dall'articolo 16.2. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 16. dello Statuto, le deliberazioni sono prese dall'Assemblea ordinaria, in unica, prima e seconda convocazione, con le maggioranze previste dalla normativa pro tempore vigente in relazione a ciascuna convocazione, fatta eccezione per quanto previsto dall'art. 16.2. dello Statuto e fatto salvo tutto quanto previsto dallo Statuto in materia di elezione dei membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. A parità di voti la proposta si intende respinta.

Ai sensi dell'art. 16.2. dello Statuto, le delibere concernenti l'eventuale proposta di fissare un limite al rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale del personale più rilevante superiore a 1:1, secondo quanto stabilito dalla normativa tempo per tempo vigente, sono approvate dall'Assemblea ordinaria quando: (i) l'Assemblea è costituita con almeno la metà del capitale sociale e la deliberazione è assunta con il voto favorevole di almeno i 2/3 (due terzi) del capitale sociale rappresentato in Assemblea e avente diritto di voto; o (ii) la deliberazione è assunta con il voto favorevole di almeno 3/4 (tre quarti) del capitale sociale rappresentato in assemblea e avente diritto di voto, qualunque sia il capitale con cui l'Assemblea è costituita. L'Assemblea straordinaria in unica, prima, seconda e terza convocazione delibera con il voto favorevole di tanti soci che rappresentino almeno i 2/3 (due terzi) del capitale rappresentato in Assemblea e avente diritto di voto. Per maggiori informazioni si rinvia all'art. 16. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 8. dello Statuto, ogni azione ordinaria attribuisce il diritto a un voto, fatti salvi i casi di sospensione o privazione del diritto di voto previsti dallo Statuto o dalla normativa pro tempore applicabile.

Le Assemblee, per il Banco BPM, rappresentano un'opportunità privilegiata per instaurare un dialogo proficuo con gli azionisti e costituiscono altresì un'occasione per la comunicazione agli azionisti di notizie sulla Società, nel rispetto del principio della parità informativa e della disciplina sulle informazioni price sensitive. Anche per tali ragioni la Società intende favorire la più ampia partecipazione dei soci alle Assemblee e garantire al contempo il miglior livello qualitativo delle informazioni offerte.

Al fine di garantire un'adeguata informativa sulle materie oggetto di esame e approvazione da parte dell'Assemblea, Banco BPM, nei termini previsti dalla vigente normativa, mette a disposizione del pubblico, presso la sede sociale, sul proprio sito internet www.bancobpm.it, sul sito di Borsa Italiana S.p.A. e presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato , le relazioni illustrative sugli argomenti all'ordine del giorno, informandone il mercato mediante la diffusione di un apposito comunicato stampa.

Si precisa che l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A., tenutasi a Verona in data 6 aprile 2019, oltre all'approvazione del Bilancio relativo all'esercizio 2018, e all'integrazione, su proposta motivata del Collegio Sindacale, dei corrispettivi della società di revisione, ha deliberato in tema di politiche di remunerazione e in tema di richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A. Al riguardo, come da avviso diffuso il 6 marzo 2020, si segnala che il Banco BPM - in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea ai sensi delle applicabili disposizioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 - ha dato avvio al programma di acquisto di azioni proprie da destinarsi ai soggetti beneficiari dei Piani ricompresi nel perimetro del personale più rilevante del Gruppo ("PPR"), complessivamente pari allo 0,9% del personale del Gruppo.

Si ricorda inoltre che Banco BPM ha adottato, con delibera assunta nell'Assemblea del 2017, un "Regolamento Assembleare" volto a disciplinare l'ordinato e funzionale svolgimento delle riunioni assembleari.

Il suddetto Regolamento - in conformità a quanto previsto dall'articolo 2364, comma 1, n. 6) del

cod. civ., dall'articolo 9.C.3. del Codice di Borsa Italiana cui la Banca ha aderito, nonché dall'articolo 11.3., lett. h), dello Statuto della Banca - raccoglie in un documento organico le specifiche procedure assembleari, al fine di garantire la gestione e l'efficienza di tali riunioni assembleari nonché per favorire l'esercizio dei diritti degli aventi diritto di voto.

Il Regolamento è consultabile sul sito internet di Banco BPM (www.bancobpm.it – sezione "Corporate Governance/Assemblee dei Soci").

Conformemente al criterio applicativo 9.C.2. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, si segnala che, con riferimento all'Assemblea dei Soci tenutasi in data 6 aprile 2019, erano presenti i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale; ad eccezione della dottoressa Marisa Golo che ha giustificato l'assenza.

6) CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Le informazioni in appresso riportate sono fornite anche ai sensi dell'art. 123-bis, comma 1, lett. l), comma 2, lett. d) e d-bis) del T.U.F.

Si illustrano di seguito le principali disposizioni dello Statuto contenenti la disciplina del Consiglio di Amministrazione della Società. Per ulteriori informazioni si rinvia allo Statuto, disponibile sul sito internet del Banco BPM (www.bancobpm.it – Sezione Corporate Governance).

6.1 NOMINA, SOSTITUZIONE E COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Ai sensi dell'art. 20.1.1. dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione è composto da 15 (quindici) consiglieri, anche non soci, fra i quali un Presidente e un Vice-Presidente Vicario, nominati dall'Assemblea secondo quanto stabilito dall'art. 20.8. dello Statuto. Peraltro, ai sensi di quanto previsto dall'art. 44.1. dello Statuto per il periodo "transitorio" che scadrà alla data dell'Assemblea della Società chiamata ad approvare il bilancio relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 (la "Prima Scadenza") - data corrispondente alla data di chiusura del terzo esercizio sociale successivo alla data di efficacia della Fusione (computandosi a tal fine anche l'esercizio decorrente da tale data) – il Consiglio di Amministrazione dell'Emittente sarà composto da 19 (diciannove) consiglieri.

In base all'art. 20.1.2. dello Statuto, la composizione del Consiglio di Amministrazione deve assicurare, in ossequio a quanto previsto dalla Legge 12 luglio 2011 n. 120 e sue successive modifiche nonché dalla normativa, anche regolamentare, pro tempore vigente, l'equilibrio tra i generi per il periodo previsto dalla medesima legge.

Al riguardo si precisa che in ottemperanza alle disposizioni di legge e regolamentari che disciplinano la parità di accesso agli organi di Amministrazione delle società quotate in mercati regolamentati, e, in particolare, alle modifiche all'art. 147-ter TUF introdotte dall'art. 1, commi 302 e 304, della Legge n. 160 del 27 dicembre 2019, è stato previsto che – a decorrere dal primo rinnovo degli organi di amministrazione delle società quotate successivo alla data di entrata in vigore della legge -– sia riservato al genere meno rappresentato per sei mandati consecutivi una quota pari almeno a due quinti degli amministratori eletti.

Ai sensi dell'art. 20.1.3. dello Statuto, i componenti del Consiglio di Amministrazione devono essere idonei allo svolgimento dell'incarico, secondo quanto previsto dalla normativa pro tempore vigente e dallo Statuto e, in particolare, essi devono possedere i requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza e rispettare i criteri di competenza, correttezza e dedizione di tempo e gli specifici limiti al cumulo degli incarichi prescritti dalla normativa pro tempore vigente e dallo Statuto.

Il successivo art. 20.1.4 dello Statuto stabilisce che, fermi restando i diversi e/o ulteriori requisiti stabiliti dalla normativa pro tempore vigente, tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione devono aver maturato un'adeguata esperienza, attraverso lo svolgimento almeno quinquennale, in Italia o all'estero, di attività di direzione e/o manageriale e/o di controllo, o almeno triennale quale presidente, amministratore delegato e/o direttore generale, in: (i) banche, società finanziarie, società di gestione del risparmio; o (ii) compagnie di assicurazione; o (iii) società con azioni negoziate in un mercato regolamentato italiano o estero; o (iv) imprese e società diverse da quelle sopra menzionate che, individualmente o a livello consolidato di gruppo, abbiano un fatturato superiore a euro 100 milioni, quale risultante dall'ultimo bilancio approvato. Possono essere eletti, purché in numero non prevalente, anche candidati che non abbiano maturato tale esperienza professionale purché: (a) siano o siano stati professori universitari di ruolo da o per almeno un quinquennio in materie giuridiche, aziendali, economiche o scienze matematiche /statistiche /ingegneria gestionale; o (b) siano o siano stati iscritti da almeno un decennio nell'Albo professionale dei Dottori Commercialisti, Notai o Avvocati; o (c) abbiano ricoperto per almeno un triennio funzioni dirigenziali in Amministrazioni pubbliche o Autorità indipendenti istituzionalmente competenti in materie che abbiano attinenza con l'attività bancaria, assicurativa o finanziaria.

Fermo quanto ulteriormente previsto dalla normativa pro tempore vigente, almeno 7 (sette) amministratori devono possedere i requisiti di indipendenza stabiliti all'art. 20.1.6. dello Statuto (almeno 9 (nove) durante il periodo transitorio fino alla Prima Scadenza).

Ai sensi dell'art. 20.2. dello Statuto, i componenti del Consiglio di Amministrazione restano in carica per tre esercizi, scadono alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica e sono rieleggibili alla scadenza del loro mandato.

Ai sensi dell'art. 20.3.1. dello Statuto, fermo restando quanto previsto dall'art. 20.1., non possono essere nominati alla carica di componente del Consiglio di Amministrazione coloro che versino nelle situazioni di ineleggibilità o di decadenza previste dall'art. 2382 cod. civ. ovvero non siano in possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità prescritti dalla normativa, anche regolamentare, pro termpore vigente.

Fatte salve eventuali ulteriori cause di incompatibilità previste dalla normativa pro tempore vigente, non possono essere nominati alla carica, e se nominati decadono, coloro che siano o divengano membri di organi di amministrazione ovvero dipendenti di società che svolgono o che appartengono a gruppi che svolgono attività in concorrenza con quelle dalla Società o del Gruppo ad essa facente capo, salvo che si tratti di istituti centrali di categoria o di società partecipate, direttamente o indirettamente, dalla Società. Il divieto di cui sopra non è applicabile quando la partecipazione in organi di amministrazione in altre banche venga assunta in rappresentanza di organizzazioni o associazioni di categoria del sistema bancario.

In base all'art. 20.4. dello Statuto, all'elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione si procede sulla base di liste nelle quali ai candidati è assegnata una numerazione progressiva. In caso di presentazione di un numero di candidati pari o superiore a 3 (tre), la lista deve essere composta in modo tale da rispettare le proporzioni fra generi previste dalla normativa pro tempore vigente.

Le liste di candidati alla carica di amministratore possono essere presentate:

(i) dal Consiglio di Amministrazione (la "Lista del Consiglio"). La composizione e la presentazione della Lista del Consiglio deve essere approvata, previo parere non vincolante del Comitato Nomine, con il voto favorevole di 11 amministratori in carica (fermo restando quanto previsto negli artt. 44.2. e 44.3. dello Statuto, che indicano un quorum di 14 amministratori per l'approvazione della Lista del Consiglio fino alla Prima Scadenza);

  • (ii) da uno o più soci che risultino complessivamente titolari di una quota di partecipazione pari ad almeno l'1% del capitale sociale della Società avente diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, ovvero la diversa percentuale stabilita dalla normativa pro tempore vigente e che verrà di volta in volta comunicata nell'avviso di convocazione dell'Assemblea chiamata a deliberare sulla nomina del Consiglio di Amministrazione (la "Lista di Soci"); e
  • (iii) da uno o più soci che siano al contempo lavoratori dipendenti della Società o di società da questa controllate e che risultino complessivamente titolari di una quota di partecipazione pari ad almeno lo 0,12% del capitale sociale della Società (la "Lista di Soci-Dipendenti"). Con esclusivo riferimento all'elezione dell'intero Consiglio di Amministrazione previsto alla Prima Scadenza (ovvero nella sola ipotesi di elezione dell'intero Consiglio di Amministrazione di cui all'art. 44.3), la legittimazione alla presentazione della Lista dei Soci-Dipendenti è attribuita solo ai lavoratori dipendenti che abbiano rivestito lo status di soci da almeno 5 anni, computandosi a tal fine anche lo status di socio rivestito nelle due Società Partecipanti alla Fusione (cfr. art. 46 dello Statuto).

La titolarità della quota minima di partecipazione al capitale sociale per la presentazione delle liste sub (ii) e (iii) è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano registrate a favore del singolo azionista, ovvero di più azionisti congiuntamente, nel giorno in cui le liste sono depositate presso la Società. La titolarità del numero di azioni necessario alla presentazione delle liste deve essere attestata ai sensi della normativa pro tempore vigente; tale attestazione può pervenire alla Società anche successivamente al deposito purché almeno ventuno giorni prima della data dell'Assemblea con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente.

A pena di inammissibilità:

  • (a) le liste di candidati devono essere depositate presso la sede sociale, anche tramite un mezzo di comunicazione a distanza definito dal Consiglio di Amministrazione secondo modalità, rese note nell'avviso di convocazione, che consentano l'identificazione dei soggetti che procedono al deposito, entro il venticinquesimo giorno precedente la data dell'Assemblea e sono messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet della Società e con le altre modalità prescritte dalla normativa tempo per tempo vigente, almeno ventuno giorni prima della data dell'Assemblea;
  • (b) ciascun socio può presentare o concorrere a presentare e votare una sola lista di candidati, anche se per interposta persona. I soci appartenenti al medesimo gruppo societario – per esso intendendosi il controllante, le società controllate e le società sottoposte a comune controllo – e i soci che aderiscono a un patto parasociale previsto dall'art. 122 del T.U.F. avente a oggetto le azioni della Società non possono presentare, né coloro ai quali spetta il diritto di voto possono votare, più di una lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società fiduciaria. I soci che presentano una lista e che siano diversi dagli azionisti che detengono una partecipazione di controllo o di maggioranza relativa devono altresì presentare una dichiarazione che attesti l'assenza, nei confronti di tali azionisti, di rapporti di collegamento qualificati come rilevanti dalla normativa pro tempore vigente. Ogni candidato può essere presente in una sola lista, a pena di ineleggibilità;
  • (c) la Lista del Consiglio deve rispettare i seguenti requisiti: (i) deve contenere un numero di candidati pari a 15 (quindici); (ii) ai primi 2 posti sono indicati il candidato alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, primo in lista, e colui che si intende proporre al Consiglio di Amministrazione per la carica di Amministratore Delegato, secondo in lista; (iii) al terzo posto è indicato il candidato alla carica di Vice-Presidente Vicario del Consiglio di Amministrazione;
  • (d) la composizione delle Liste di Soci e delle Liste di Soci-Dipendenti non deve rispettare quanto previsto alla precedente lett. (c). E' pertanto consentita la presentazione di liste con un numero di candidati inferiore a 15, fermo restando che: (i) le liste che prevedono un numero di candidati pari o superiore a 3 devono includere candidati di genere diverso, allo scopo di assicurare che la composizione del Consiglio di Amministrazione rispetti l'equilibrio tra i generi secondo quanto previsto dalla normativa, anche regolamentare, tempo per tempo vigente; (ii) devono altresì contenere un numero di candidati in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 20.1.6

dello Statuto in misura pari ad almeno 7 (sette) candidati ove la lista sia composta da 15 (quindici) candidati o ad almeno la metà (approssimando all'intero inferiore se il primo decimale è pari o inferiore a 5 e all'intero superiore negli altri casi) ove la lista sia composta da un numero di candidati inferiore a 15 (quindici);

  • (e) ove non sia diversamente specificato dalla normativa tempo per tempo vigente, unitamente a ciascuna lista, entro il termine di deposito della stessa indicato alla precedente lettera (a), presso la sede della Società deve essere depositata ogni ulteriore documentazione e dichiarazione richiesta dalla normativa, anche regolamentare, tempo per tempo vigente, nonché le informazioni relative a coloro che hanno presentato le liste, con l'indicazione della percentuale di partecipazione complessivamente detenuta, un'esauriente informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati, le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la propria candidatura e attestano, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità nonché l'esistenza dei requisiti prescritti dalla disciplina legale, regolamentare, statutaria per ricoprire la carica di Consigliere di Amministrazione, l'elenco degli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti in altre società e la dichiarazione di eventuale possesso dei requisiti di indipendenza prescritti dallo Statuto nonché ogni elemento informativo utile alla complessiva valutazione di idoneità per la carica ricoperta, secondo lo schema che sarà preventivamente reso pubblico dalla Società, anche tenendo conto degli orientamenti delle Autorità di vigilanza;
  • (f) in aggiunta alla documentazione di cui alla precedente lett. (e), i soci-dipendenti che presentino la Lista di Soci-Dipendenti devono depositare la documentazione attestante il proprio status di lavoratori dipendenti della Società o di società da questa controllate.

Le liste presentate senza l'osservanza delle disposizioni che precedono sono considerate come non presentate. Tuttavia, la mancanza della documentazione relativa ai singoli candidati di una lista non comporta automaticamente l'esclusione dell'intera lista, bensì dei soli candidati a cui si riferiscono le irregolarità.

La Lista del Consiglio deve essere depositata e resa pubblica con le stesse modalità previste per le liste presentate dai soci.

Ai sensi dell'art. 20.5.1. dello Statuto, nel caso in cui siano presentate più liste di candidati all'elezione dei Consiglieri si procede come segue:

  • (a) dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti sono tratti, in base all'ordine progressivo con il quale sono stati elencati, 12 amministratori, ovvero il minor numero di amministratori che esaurisca tutti i candidati indicati all'interno di tale lista;
  • (b) i restanti 3 amministratori o il maggior numero di amministratori ove dalla lista indicata nella precedente lett. (a) non siano stati tratti complessivamente 12 amministratori – sono tratti dalle ulteriori liste come segue:
    1. ove almeno una Lista di Soci-Dipendenti sia stata regolarmente presentata e abbia ottenuto voti: (i) 1 amministratore è tratto dalla Lista di Soci-Dipendenti che abbia ottenuto il maggior numero di voti tra le Liste di Soci- Dipendenti; mentre (ii) i restanti 2 o più amministratori da eleggere ai sensi della presente lett. (b) sono tratti dalla lista, diversa da quella sub (i), in base al seguente criterio: i voti ottenuti da ogni lista sono divisi per uno, due, tre, quattro e così via secondo il numero dei componenti ancora da eleggere. I quozienti così ottenuti sono assegnati progressivamente ai candidati di ciascuna di dette liste, secondo l'ordine dalle stesse rispettivamente previsto. I quozienti così attribuiti ai candidati delle varie liste vengono disposti in un'unica graduatoria decrescente: risultano eletti consiglieri di amministrazione, fino a concorrenza degli amministratori ancora da eleggere, i candidati che hanno ottenuto i quozienti più elevati e che siano tratti da liste che non siano in alcun modo collegate, ai sensi della normativa pro tempore vigente, alla lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti. Resta inteso che, in ogni caso, 1 amministratore sarà tratto dalla Lista di Soci-Dipendenti anche qualora il numero di voti ottenuti da tale lista sia inferiore a quello ottenuto dalle altre liste;
  • ove non siano state presentate Liste di Soci-Dipendenti oppure siano state presentate ma nessuna delle Liste di Soci- Dipendenti abbia ottenuto voti oppure ancora nel caso in cui la lista che ha ottenuto il maggior numero di voti ai sensi della precedente lett. (a) sia una Lista di Soci-Dipendenti, i restanti 3 o più amministratori sono tratti dalle altre liste che hanno ottenuto voti – diverse da quella risultata prima ai sensi della precedente lett. (a) – secondo il seguente criterio: i voti ottenuti da ogni lista sono divisi per uno, due, tre, quattro e così via secondo il numero dei componenti ancora da eleggere. I quozienti così ottenuti sono assegnati progressivamente ai candidati di ciascuna di dette liste, secondo l'ordine dalle stesse rispettivamente previsto. I quozienti così attribuiti ai candidati delle varie liste vengono disposti in un'unica graduatoria decrescente: risultano eletti consiglieri di amministrazione, fino a concorrenza degli amministratori ancora da eleggere, i candidati che hanno ottenuto i quozienti più elevati e che siano tratti da liste che non siano in alcun modo collegate, ai sensi della normativa pro tempore vigente, alla lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti.

Fermo quanto previsto agli artt. 20.6. e 20.7. dello Statuto, qualora non fosse possibile completare la composizione del Consiglio di Amministrazione secondo la procedura definita nella precedente lett. (b) ovvero il numero di candidati complessivamente inseriti nelle liste presentate sia inferiore a quello degli amministratori da eleggere, gli amministratori mancanti sono eletti con delibera assunta dall'Assemblea a maggioranza relativa nel rispetto delle previsioni di cui agli artt. 20.1.2., 20.1.3., 20.1.4., 20.1.5., 20.1.7., 20.3.1., 20.3.2. e 20.3.3. dello Statuto, ai quali si rinvia per maggiori informazioni.

Ai sensi dell'art. 20.6. dello Statuto, nelle ipotesi disciplinate dagli artt. 20.5.1. (b)(1) e 20.5.1. (b)(2) dello Statuto (vale a dire nelle ipotesi descritte nella precedente lett. (b), punti 1. e 2.), ove più candidati abbiano ottenuto lo stesso quoziente risulta eletto il candidato della lista dalla quale non sia stato eletto ancora alcun Consigliere o sia stato eletto il minor numero di Consiglieri (fermo restando che nell'ipotesi di cui all'art. 20.5.1. (b)(1) dello Statuto – i.e., ipotesi sub lett. (b), punto 1. di cui sopra – dalla Lista di Soci-Dipendenti, ove regolarmente presentata, che abbia ottenuto il maggior numero di voti tra le Liste di Soci-Dipendenti deve trarsi 1 amministratore). Nel caso in cui nessuna di tali liste abbia ancora eletto un Consigliere ovvero tutte abbiano eletto lo stesso numero di Consiglieri, nell'ambito di tali liste risulta eletto il candidato di quella che abbia ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità di voti di lista e sempre a parità di quoziente, si procede a ballottaggio mediante nuova votazione da parte dell'intera Assemblea, risultando eletto il candidato che abbia ottenuto la maggioranza relativa dei voti, fermo restando il rispetto di quanto previsto dagli artt. 20.1.2., 20.1.3., 20.1.4., 20.1.5., 20.1.7., 20.3.1., 20.3.2. e 20.3.3. dello Statuto, ai quali si rinvia per maggiori informazioni.

In base all'art. 20.9. dello Statuto, in caso di presentazione di una sola lista di candidati, i componenti del Consiglio di Amministrazione sono eletti nell'ambito di tale lista, sino a concorrenza dei candidati in essa inseriti. Ove il numero di candidati inseriti nella lista unica sia inferiore a 15, i restanti amministratori sono nominati dall'Assemblea con delibera assunta a maggioranza relativa del capitale rappresentato in Assemblea e avente diritto di voto, su proposta dei soci presenti.

Ai sensi dell'art. 20.10. dello Statuto, ove nei termini non sia stata presentata alcuna lista, l'Assemblea delibera a maggioranza relativa del capitale rappresentato in Assemblea e avente diritto di voto, su proposta dei soci presenti. Nel caso di parità di voti tra più candidati, si procede ad una ulteriore votazione per ballottaggio, fermo restando il necessario rispetto dei requisiti previsti dalla legge e dagli artt. 20.1.2., 20.1.3., 20.1.4., 20.1.5., 20.1.7., 20.3.1., 20.3.2. e 20.3.3. dello Statuto in materia di composizione e requisiti dei componenti del Consiglio di Amministrazione, ai quali si rinvia per maggiori informazioni.

Per quanto concerne l'elezione del Presidente e del Vice-Presidente Vicario del Consiglio di Amministrazione si rinvia all'art. 20.8. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 20.11. dello Statuto, fermo restando quanto previsto dall'art. 44.1., se nel corso dell'esercizio vengono a mancare per qualsiasi motivo uno o più componenti del Consiglio di Amministrazione, purché la maggioranza sia sempre costituita da componenti nominati dall'Assemblea, il Consiglio di Amministrazione effettuerà la sostituzione mediante cooptazione, ai sensi dell'art. 2386 del codice civile, scegliendo, ove possibile, tra i candidati originariamente presentati nella medesima lista di provenienza del componente cessato i quali abbiano confermato la propria candidatura, nel rispetto del numero minimo di amministratori indipendenti previsto dallo Statuto e del numero minimo di amministratori appartenenti al genere meno rappresentato prescritto dallo Statuto e dalla normativa, anche regolamentare, pro tempore vigente.

Alla successiva nomina in sede assembleare si procede, nel rispetto dei principi di indipendenza e di equilibrio tra i generi prescritti dalla normativa, anche regolamentare, pro tempore vigente e dallo Statuto, come segue:

  • (a) per la sostituzione dell'amministratore che sia stato tratto dalla lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti, l'Assemblea vota a maggioranza relativa tra i candidati originariamente presentati nella medesima lista di provenienza del componente cessato i quali abbiano confermato la propria candidatura. Qualora ciò non sia possibile, l'Assemblea vota a maggioranza relativa senza vincolo di lista;
  • (b) per la sostituzione dell'amministratore che sia stato tratto dalla Lista di Soci-Dipendenti, l'Assemblea vota a maggioranza relativa tra i candidati originariamente presentati nella medesima lista di provenienza del componente cessato, i quali abbiano confermato la propria candidatura, o, in difetto, tra i candidati che, eventualmente, dovessero essere stati proposti dai soci dipendenti della Società o di società controllate all'Assemblea nel rispetto delle previsioni statutarie in materia di presentazione delle Liste di Soci-Dipendenti. Qualora ciò non sia possibile, l'Assemblea vota a maggioranza relativa senza vincolo di lista;
  • (c) per la sostituzione dell'amministratore che sia stato tratto da una Lista di Soci diversa dalla lista che dovesse aver ottenuto il maggior numero di voti, l'Assemblea vota a maggioranza relativa tra i candidati presentati nella medesima lista di provenienza del componente cessato, i quali abbiano confermato la propria candidatura o, in difetto, tra i candidati delle eventuali altre Liste di Soci diversa dalla Lista di Soci che abbia ottenuto il maggior numero di voti e diverse dalle Liste di Soci-Dipendenti. Qualora ciò non sia possibile, l'Assemblea provvederà alla sostituzione votando a maggioranza relativa senza vincolo di lista, nel rispetto del principio di necessaria rappresentanza delle minoranze;
  • (d) per la sostituzione dell'amministratore che sia stato tratto dalla Lista del Consiglio, per il caso in cui tale lista non abbia conseguito il maggior numero di voti, l'Assemblea vota a maggioranza relativa tra i candidati originariamente presentati nella medesima lista di provenienza del componente cessato i quali abbiano confermato la propria candidatura. Qualora ciò non sia possibile, l'Assemblea vota a maggioranza relativa senza vincolo di lista.

I componenti del Consiglio di Amministrazione chiamati a sostituire quelli mancanti durano in carica sino all'originaria scadenza del Consigliere sostituito.

In caso di cessazione anticipata dall'ufficio del Presidente del Consiglio di Amministrazione e/o del Vice-Presidente Vicario, o dei Vice-Presidenti, o di uno di essi, nominati sino alla Prima Scadenza ai sensi dell'art. 45. dello Statuto, provvede alla sostituzione il Consiglio di Amministrazione con i quorum ordinari previsti dall'art. 23.4.1. dello Statuto. Alla successiva nomina in sede assembleare si procede a maggioranza relativa del capitale rappresentato in assemblea avente diritto di voto senza vincolo di lista.

Qualora, per dimissioni o per altra causa, venga a mancare prima della scadenza del mandato più della metà degli amministratori nominati dall'Assemblea, si ritiene dimissionario l'intero Consiglio e si deve convocare l'Assemblea dei soci per le nuove nomine. Il Consiglio resterà peraltro in carica fino a che l'Assemblea avrà deliberato in merito alla sua ricostituzione e sarà intervenuta l'accettazione da parte di almeno la metà dei nuovi Consiglieri.

* * *

Le Assemblee straordinarie dei soci delle due Società Partecipanti alla Fusione (Banco Popolare e di BPM), tenutesi in data 15 ottobre 2016, hanno approvato il Progetto di Fusione e, come previsto dallo stesso, la nomina del primo Consiglio di Amministrazione della Società, composto da 19 membri.

Il Consiglio di Amministrazione è formato alla data della presente relazione da: avv. Carlo Fratta Pasini, Presidente; prof. Mauro Paoloni, Vice-Presidente Vicario; dott. Guido Castellotti, prof. Maurizio Comoli, Vice-Presidenti; dott. Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato; prof. Mario Anolli, dott. Michele Cerqua, prof.ssa Rita Laura D'Ecclesia, rag. Carlo Frascarolo, prof.ssa Paola Galbiati, dott.ssa Cristina Galeotti, dott. Piero Lonardi, ing. Giulio Pedrollo, dott. Fabio Ravanelli, dott.ssa Manuela Soffientini, dott. Massimo Tononi, prof.ssa Costanza Torricelli, dott.ssa Cristina Zucchetti.

Gli stessi dureranno in carica per tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2019) e saranno rieleggibili.

Al riguardo, si segnala che, nelle date del 14 maggio 2019 e del 23 luglio 2019, hanno rispettivamente rassegnato le proprie dimissioni la dott.ssa Marisa Golo ed il dott. Pier Francesco Saviotti. Si rende noto inoltre che il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in data 28 febbraio 2020, ha deliberato, su proposta del Comitato Nomine, di nominare alla carica di Consigliere di Amministrazione, mediante cooptazione ai sensi dell'art. 2386 cod. civ., il dott. Massimo Tononi, che rimarrà in carica sino alla prossima Assemblea dei Soci.

Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione

La composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione ritenuta ottimale è stata inizialmente definita dagli organi amministrativi del Banco Popolare e di BPM, in data 24 maggio 2016, nel documento "Analisi preventiva sulla composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione e sul profilo teorico dei candidati alla carica di Consigliere della società risultante dalla fusione tra Banco Popolare - Società Cooperativa e Banca Popolare di Milano S.c.ar.l." ("Documento di Analisi della Composizione del CDA") e sottoposto alle Assemblee dei Soci di cui sopra chiamate ad approvare il progetto di fusione (disponibile sul sito internet www.bancobpm.it – nella sezione Banco BPM > Investor Relations > Fusione BP – BPM).

Successivamente, nella seduta consiliare di Banco BPM del 30 gennaio 2017, è stata positivamente verificata la rispondenza della composizione del Consiglio di Amministrazione in carica alla composizione quali-quantitativa ottimale dell'organo delineata nel Documento di Analisi della Composizione del Consiglio di Amministrazione rispettosa dello Statuto.

Infine, nella seduta del 26 novembre 2019, il Consiglio di Amministrazione ha approvato nell'ambito del "Processo di formazione della Lista del Consiglio (art. 20.4.2. dello Statuto Sociale)", deliberato nella riunione consiliare del 16 luglio 2019 - la nuova "Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione", integrata in data 21 gennaio 2020 (la "Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione"), contenente, tra l'altro, i profili attesi dei componenti del Consiglio di Amministrazione, ivi compresi i ruoli particolarmente rilevanti (Presidente, Vice Presidente ed Amministratore Delegato). La "Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione" è disponibile sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it – sezione Corporate Governance > Assemblea Soci > Assemblea Ordinaria e Straordinaria dei Soci del 4 aprile 2020 > Altra documentazione).

Composizione quantitativa del Consiglio di Amministrazione

La composizione del Consiglio di Amministrazione assume un rilievo centrale per l'efficace assolvimento dei compiti cruciali che a questo organo sono affidati dalla legge, dalle Disposizioni di Vigilanza e dallo Statuto. Il numero dei componenti deve essere adeguato alle dimensioni ed alla complessità dell'assetto organizzativo della banca, al fine di presidiare efficacemente l'intera operatività aziendale, per quanto concerne la gestione e i controlli. Essa non deve dunque risultare pletorica o, per converso, eccessivamente ridotta.

Al riguardo, le Disposizioni di Vigilanza stabiliscono, a decorrere dal 30 giugno 2017, che nelle banche di maggiori dimensioni o complessità operativa il numero dei consiglieri non sia superiore a 15 (quindici), fatti salvi casi eccezionali che vanno analiticamente valutati e motivati. Ciò premesso, si ricorda che, con riferimento alla composizione numerica, lo Statuto di Banco BPM prevede che il Consiglio di Amministrazione sia composto: (i) fino alla Prima Scadenza (data dell'Assemblea chiamata ad approvare il bilancio relativo al terzo esercizio successivo alla data di efficacia della Fusione), da 19 (diciannove) membri; e (ii) successivamente a tale scadenza, da 15 (quindici) membri.

In proposito, è opportuno sottolineare che la previsione di un Consiglio di Amministrazione composto inizialmente da 19 membri – stante la sua natura transitoria – non va considerata confliggente con le Disposizioni di Vigilanza. Occorre, infatti, sottolineare che la composizione dell'assetto del primo Consiglio di Amministrazione mira ad assicurare che, quantomeno nel primo mandato, la Nuova Capogruppo possa beneficiare del contributo di un numero più ampio di soggetti in grado di fornire un apporto essenziale nella fase costitutiva del nuovo gruppo. La dimensione iniziale del Consiglio pare, inoltre, da considerarsi opportuna dal momento che favorisce un processo di integrazione dei gruppi e conferisce all'aggregazione una virtuosa valenza inclusiva. Inoltre la durata del mandato è di tre esercizi, al termine del periodo transitorio il Consiglio di Amministrazione si ridurrà a 15 membri in linea con quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza.

In sede di autovalutazione, con specifico riferimento agli aspetti legati alla composizione quantitativa dell'Organo, è emerso l'orientamento della pressoché totalità dei Consiglieri di ritenere che il numero totale di 15 membri, previsto a partire dall'imminente rinnovo, possa considerarsi adeguato a garantire il corretto funzionamento dell'Organo stesso.

Composizione qualitativa del Consiglio di Amministrazione

Sotto il profilo qualitativo, i componenti del Consiglio di Amministrazione devono essere idonei allo svolgimento dell'incarico, secondo quanto previsto dalla normativa pro tempore vigente e dallo Statuto sociale e, in particolare, essi devono (i) possedere i requisiti di professionalità, onorabilità e, nei limiti statutari vigenti, di indipendenza e (ii) rispettare i criteri di competenza, correttezza e dedizione di tempo e gli specifici limiti al cumulo degli incarichi prescritti dalla normativa pro tempore vigente.

Requisiti di professionalità

Tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione devono possedere i requisiti di professionalità previsti dalla normativa pro tempore vigente (in particolare l'art. 26 del TUB ed il connesso D.M. 161/1998) e dallo Statuto sociale vigente (art. 20.1).

Criteri di competenza

Oltre ai requisiti di professionalità, i Consiglieri devono soddisfare i criteri di competenza, anche nell'accezione di conoscenza ed esperienza, stabiliti dalla normativa pro tempore vigente (incluse le EBA/ESMA, Joint Guidelines on the assessment of the suitability of members of the management body and key function holders - settembre 2017 - di seguito "Linee Guida EBA-ESMA") e BCE (Guide to fit and proper assessments del 15 maggio 2017 e da ultimo aggiornata nel maggio 2018, di seguito la "Guida BCE") in funzione della natura della carica/incarico particolare ricoperto e delle

caratteristiche dimensionali e operative del Banco BPM. Assume a tal fine rilievo l'esperienza professionale pregressa nonché le conoscenze (e competenze) tecniche acquisite tramite l'istruzione e la formazione.

Il Consiglio di Amministrazione, nel formulare le proprie raccomandazioni ai soci intenzionati a presentare una lista, ha definito la composizione ottimale in modo da assicurare sia la complementarietà in termini di esperienze e competenze maturate sia la valorizzazione delle caratteristiche personali e attitudinali dei suoi esponenti, così come la rappresentazione della diversità nelle accezioni rilevanti.

In questo perimetro è stata considerata anche l'importanza di identificare profili con un'adeguata disponibilità di tempo e risorse per adempiere al meglio e con efficacia il proprio ruolo all'interno del Consiglio e dei Comitati endoconsiliari.

Con riferimento alla normativa vigente, significativa attenzione è stata riservata alla CRD IV e alle Disposizioni di Vigilanza in relazione al sistema dei controlli interni, come pure all'evoluzione della regolamentazione per le Società quotate (ivi incluse, a titolo esemplificativo, quella del Codice di Autodisciplina); particolare riguardo è stato altresì posto alle indicazioni contenute nella c.d. "soft law", ossia la Guida BCE, che disciplina i requisiti di professionalità e onorabilità degli esponenti bancari, e le Linee Guida EBA-ESMA riguardanti l'idoneità degli esponenti bancari.

In questo contesto, il Consiglio di Amministrazione del Banco BPM ha raccomandato che, con riferimento ai requisiti di esperienza professionale – fermo il rispetto di quanto al riguardo previsto dalla vigente normativa e dalle relative previsioni statutarie vigenti (art. 20.1.4 (2)) – i candidati al ruolo di Amministratore Non Esecutivo siano in possesso preferibilmente di una o più delle seguenti competenze/esperienze ulteriormente qualificanti:

  • esperienza di almeno 3 anni maturata di recente nel business dei servizi/mercati finanziari e/o bancari con ruoli non esecutivi o esecutivi (Capo azienda o prima linea) in Italia e/o all'estero. A seconda del ruolo da ricoprire assume altresì rilievo anche l'esperienza maturata in relazione al predetto business nei settori professionale, accademico e pubblico;
  • esperienza core nel business di una banca universale (Retail, Credito, Private Banking, Asset Management, Bancassurance, etc);
  • competenze ed esperienze nella valutazione e gestione delle principali tipologie di rischio attinenti all'attività bancaria ovvero nei servizi finanziari;
  • competenze ed esperienze di bilancio, accounting policies e tax maturate nel settore finanziario o in società di audit;
  • esperienza di pianificazione strategica maturata presso aziende quotate o multinazionali o primarie società di consulenza strategica internazionali, preferibilmente nei financial services;
  • specifiche competenze nell'ambito di sistemi informativi e nuove tecnologie applicate al settore bancario e finanziario maturate in primarie società di consulenza strategica internazionali ovvero in aziende, preferibilmente quotate, con ruoli Esecutivi o Non Esecutivi;

( 2 ) Fermi restando i diversi e/o ulteriori requisiti stabiliti dalla normativa pro tempore vigente, tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione devono aver maturato un'adeguata esperienza, attraverso lo svolgimento almeno quinquennale, in Italia o all'estero, di attività di direzione e/o manageriale e/o di controllo, o almeno triennale quale presidente, amministratore delegato e/o direttore generale, in: (i) banche, società finanziarie, società di gestione del risparmio; o (ii) compagnie di assicurazione; o (iii) società con azioni negoziate in un mercato regolamentato italiano o estero; o (iv) imprese e società diverse da quelle sopra menzionate che, individualmente o a livello consolidato di gruppo, abbiano un fatturato superiore a euro 100 milioni, quale risultante dall'ultimo bilancio approvato. Possono essere eletti, purché in numero non prevalente, anche candidati che non abbiano maturato tale esperienza professionale purché: (a) siano o siano stati professori universitari di ruolo da o per almeno un quinquennio in materie giuridiche, aziendali, economiche o scienze matematiche /statistiche /ingegneria gestionale; o (b) siano o siano stati iscritti da almeno un decennio nell'Albo professionale dei Dottori Commercialisti, Notai o Avvocati; o (c) abbiano ricoperto per almeno un triennio funzioni dirigenziali in Amministrazioni pubbliche o Autorità indipendenti istituzionalmente competenti in materie che abbiano attinenza con l'attività bancaria, assicurativa o finanziaria.

  • competenze ed esperienze giuridico-economiche, societarie e di regolamentazione, preferibilmente nel settore bancario, finanziario o dei financial services, maturate in primari Studi Legali o in imprese o gruppi di rilevanti dimensioni;
  • competenze ed esperienze in governance e assetti organizzativi maturate presso Aziende quotate o multinazionali con ruoli Esecutivi o Non Esecutivi, ovvero presso primarie società di consulenza internazionali;
  • competenze ed esperienze in risorse umane, sistemi e politiche di remunerazione, maturate presso Aziende quotate o multinazionali con ruoli Esecutivi o Non Esecutivi, ovvero presso primarie società di consulenza internazionali;
  • competenze ed esperienze sui temi di sostenibilità.

Specifiche competenze sono inoltre richieste, per gli ambiti di rispettivo interesse, ai componenti dei Comitati endoconsiliari. Particolare attenzione sarà posta per i membri che ricoprono la carica di Presidente dei predetti comitati endoconsiliari, essendo richiesto che abbiano altresì conseguito specifica esperienza nonché specifiche conoscenze e competenze nelle materie rispettivamente attribuite al comitato cui appartengono.

In punto, il Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana prevede che almeno un componente del:

  • i. Comitato Controllo e Rischi possieda un'adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi;
  • ii. Comitato Remunerazioni possieda un'adeguata conoscenza ed esperienza in "materia finanziaria o di politiche retributive",

da valutarsi da parte del Consiglio di Amministrazione al momento della nomina nei Comitati.

Profili attesi dei ruoli particolarmente rilevanti nel Consiglio

Il Consiglio di Amministrazione del Banco BPM ha raccomandato che i soggetti destinati a ricoprire le cariche di Presidente del Consiglio di Amministrazione, Vice Presidente e di Amministratore Delegato, corrispondano idealmente ai seguenti profili ideali, nel quadro del pieno rispetto della normativa vigente e dallo Statuto:

Presidente del Consiglio di Amministrazione

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione dovrebbe auspicabilmente possedere le seguenti caratteristiche e capacità personali ulteriormente qualificanti per il ruolo:

  • Dieci anni di esperienza professionale maturata di recente. Tale esperienza deve includere una porzione significativa di posizioni dirigenziali di alto livello e conoscenze tecniche significative in ambito bancario o equivalente;
  • Alto livello di indipendenza intellettuale e integrità per garantire la sana e prudente gestione della Banca;
  • Consolidata reputazione sul mercato italiano ed internazionale, in piena coerenza con l'immagine distintiva del Gruppo;
  • Capacità di rappresentare la Banca verso gli Organismi regolatori locali e internazionali, così come le istituzioni rilevanti, essendo convinto ambasciatore dei valori fondanti del Gruppo;
  • Leadership nella gestione delle persone coniugata con una spiccata intelligenza emotiva, capacità e ascolto e indipendenza di pensiero che lo accrediti nel Consiglio nel suo ruolo di "super partes";
  • Esperienza in materia di Governance in contesti comparabili per dimensione e complessità;
  • Competenza in ambito quantitativo, regolatorio e bilancistico al fine di sostenere il dovuto challenge nei confronti del CEO e della prima linea manageriale;
  • Impegno continuativo ad entrare nel merito della continua evoluzione normativa, delle dinamiche evolutive dell'industria nel suo complesso, della relazione con i peers anche a livello europeo.

Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione

Il Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione dovrebbe auspicabilmente possedere le seguenti caratteristiche e capacità personali ulteriormente qualificanti per il ruolo:

  • Leadership nella gestione delle persone coniugata con una spiccata intelligenza emotiva, capacità e ascolto e indipendenza di pensiero;
  • Capacità di facilitare il dialogo all'interno del Consiglio di Amministrazione;
  • Capacità di rappresentare la Banca come vicario del Presidente in caso di sua assenza o impedimento;
  • Adeguata disponibilità di tempo per supplire al Presidente in carica in caso di sua assenza o impedimento.

Amministratore Delegato

L'Amministratore Delegato dovrebbe auspicabilmente possedere le seguenti caratteristiche e capacità personali ulteriormente qualificanti per il ruolo:

  • Dieci anni di esperienza professionale recente maturata in settori attinenti ai servizi bancari e finanziari. Tale esperienza - preferibilmente come CEO di banche di complessità paragonabili al Banco BPM - deve includere l'assunzione per una porzione significativa del predetto periodo di tempo di posizioni dirigenziali di alto livello;
  • Alto livello di indipendenza intellettuale, integrità e reputazione verso i regolatori e gli investitori, in piena coerenza con l'immagine distintiva del Gruppo;
  • Elevata sensibilità ed esposizione al mercato europeo e italiano;
  • Leadership nella gestione delle persone coniugata alla capacità di costituzione e guida di team di alto livello e seniority all'interno di un'organizzazione complessa;
  • Consolidata esperienza nella guida di società quotate, di complessità paragonabile al Banco BPM;
  • Profonda comprensione delle tematiche regolatorie, del rischio e di tutti gli aspetti di capital management, esperienza di Bilancio, accounting policies e tax, maturate in contesti altamente regolati;
  • Solide capacità di guida e sviluppo commerciale nel settore bancario, in particolare nel segmento Retail, ma anche nel Private Banking, Asset Management, Investment Banking, Bancassurance, etc;
  • Buona comprensione e fit con la cultura e il modello di business del Banco BPM;
  • Comprovate capacità strategiche, visione, programmazione di breve/medio/lungo termine;
  • Comprovata capacità di essere resiliente in situazioni di particolare pressione.

Requisiti attitudinali

In aggiunta ai requisiti di professionalità di cui sopra, il Consiglio di Amministrazione ha raccomandato che siano opportunamente considerati nella selezione delle candidature anche le caratteristiche e le capacità personali dell'esponente (c.d. "soft skills"), così come indicate dalle Linee Guida EBA/ESMA di cui si rinvia per ogni dettaglio.

Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, ha raccomandato che, nella individuazione dei profili dei canditati alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, i Soci tengano in adeguata considerazione anche le capacità di Board leadership e di coaching/sviluppo dei Consiglieri, anche in relazione alla futura identificazione dei Consiglieri per la guida dei Comitati endoconsiliari.

Requisiti di onorabilità

Tutti i candidati alla nomina di Consigliere di Amministrazione devono assicurare il rispetto dei requisiti di onorabilità, secondo quanto previsto dalla normativa tempo per tempo applicabile. In particolare, i componenti del Consiglio di Amministrazione:

  • devono essere in possesso dei requisiti di onorabilità di cui al D.M. 161/1998 e al D.M. 162/2000;
  • non devono versare nelle situazioni che possono essere causa di sospensione dalla carica ai sensi del D.M. 161/1998.

La mancanza dei requisiti di onorabilità comporta l'impossibilità di assumere la carica o comunque la decadenza dalla carica stessa.

Criteri di correttezza

Oltre ai requisiti di onorabilità, i Consiglieri devono soddisfare i criteri di correttezza, intesa quale buona reputazione, onestà, integrità e solidità finanziaria, stabiliti dalla normativa pro tempore vigente (incluse le Linee Guida EBA-ESMA e la Guida BCE). Nello specifico viene in rilievo che i componenti del del Consiglio di Amministrazione:

  • non abbiano tenuto comportamenti che, pur non costituendo reato, non siano compatibili con la carica di Consigliere di Amministrazione della Banca o possano comportare per la stessa Banca conseguenze gravemente pregiudizievoli sul piano reputazionale;
  • non si trovino e non si siano trovati in passato in situazioni che, con riguardo alle attività economiche ed alle condizioni finanziarie dei candidati medesimi (o delle imprese da questi ultimi controllate, significativamente partecipate o dirette), siano - o siano state -, anche in via potenziale, idonee ad incidere sulla loro reputazione.

Un Consigliere è considerato in possesso dei requisiti di onorabilità in assenza di elementi che suggeriscano il contrario e in assenza di dubbi fondati sull'onorabilità del soggetto stesso.

Disponibilità di tempo e impegno richiesto agli Amministratori

La disponibilità di tempo e risorse da dedicare allo svolgimento dell'incarico di Amministratore, in ragione della natura e qualità dello stesso, è un requisito fondamentale che i candidati devono assicurare, anche in relazione alle attività derivanti dalla partecipazione ai lavori dei comitati endoconsiliari, ove ne siano membri.

Avuto riguardo alla specifica realtà del Banco BPM, si fa presente - a titolo informativo - che nel triennio 2017-2019 si sono tenute in media n. 20 riunioni del Consiglio di Amministrazione, n. 24 riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi, n. 17 riunioni del Comitato Nomine e n. 16 riunioni del Comitato Remunerazioni.

A quanto precede occorre aggiungere l'impegno necessario per la partecipazione alle riunioni di Induction e alla formazione ricorrente, oltre che a eventuali ulteriori off-site, nonché quello derivante dalla partecipazione dei Consiglieri a titolo di invitati nei Comitati di cui non facciano parte. Ai tempi dedicati alle riunioni si sommano quelli necessari a ciascun Consigliere per i trasferimenti e la loro preparazione.

In considerazione di quanto precede, il Consiglio di Amministrazione ha raccomandato che i candidati accettino la carica quando ritengano di potervi dedicare il tempo e l'energia necessari, tenendo conto di quello destinato ad altre attività, lavorative o professionali, oltre allo svolgimento di incarichi ricoperti in altre società.

A tal proposito e ponendo una particolare attenzione al buon funzionamento del Consiglio e al contributo di ciascun componente alla dialettica interna all'organo, è stata effettuata una stima da intendersi quale riferimento per valutare il tempo minimo ritenuto necessario per l'efficace partecipazione alle riunioni, sintetizzata nella seguente tabella, con la precisazione che la stima dell'impegno per la partecipazione ai Comitati deve intendersi assorbente a quella del mandato di mero Consigliere:

Ruolo Stima impegno
(giorni/anno)
Presidente 200 gg.
Amministratore Delegato Full time
Vice Presidente 100 gg.
Consigliere Non Esecutivo 40 gg.
Impegno per Comitati
Ruolo Stima impegno (Cda + Comitato)
(giorni/anno)
Presidente del Comitato Controllo Interno e Rischi 75 gg.
Membro del Comitato Controllo Interno e Rischi 57 gg.
Presidente del Comitato Nomine 52 gg.
Membro del Comitato Nomine 46 gg.
Presidente del Comitato Remunerazioni 52 gg.
Membro del Comitato Remunerazioni 46 gg.

Limite al cumulo di Incarichi esterni

I Consiglieri di Amministrazione sono tenuti al rispetto delle disposizioni normative vigenti (art. 91 CRD IV, art. 36 D.L. n. 201/2011, convertito in legge n. 214/2011; art. 2390 cod. civ.) e statutarie (artt. 20.1.3, 20.3.2 e 20.3.3) previste in materia di assunzioni di incarichi in società diverse dalla Banca. In base all'articolo 91 della Direttiva CRD IV e all'art. 3.1 del Regolamento "Limiti al cumulo degli incarichi" della Banca, a cui rinvia l'art. 20.3.3 dello Statuto, i componenti del Consiglio di Amministrazione della Banca possono contemporaneamente (tenendo conto anche degli incarichi ricoperti nell'ambito del Gruppo) ricoprire soltanto una delle seguenti combinazioni di cariche sociali:

a) 1 incarico esecutivo con 2 incarichi non esecutivi;

oppure

b) 4 incarichi non esecutivi.

Quanto sopra è declinato nell'art. 3.1 del citato Regolamento, in base al quale per i Consiglieri di Amministrazione delle Banche del Gruppo, sono previsti i seguenti limiti all'assunzione di incarichi:

  • a) coloro che rivestono ruoli con funzioni esecutive in Banche del Gruppo, non possono assumere incarichi esecutivi in società non appartenenti al Gruppo mentre possono assumere 2 incarichi non esecutivi in società non appartenenti al Gruppo;
  • b) coloro che rivestono ruoli con funzioni non esecutive in Banche del Gruppo, possono assumere le seguenti combinazioni di cariche:
  • 1 incarico esecutivo in società non appartenenti al Gruppo e 1 incarico non esecutivo in società non appartenenti al Gruppo:

in alternativa,

3 incarichi non esecutivi in società non appartenenti al Gruppo.

In caso di superamento dei limiti al cumulo degli incarichi, in occasione della nomina o nel corso del mandato, l'esponente interessato deve informare tempestivamente il proprio organo di appartenenza e, in ogni caso, il Consiglio di Amministrazione, il quale fissa un termine entro cui l'esponente medesimo è tenuto ad assumere le conseguenti decisioni per il ripristino dei suddetti limiti.

Inoltre, ferme le altre incompatibilità previste dalla normativa vigente (ivi compreso il divieto di Interlocking Directorship ai sensi della Legge 22 dicembre 2011, n. 214), la carica di Consigliere è incompatibile con cariche di natura politica, per tali intendendosi le cariche di parlamentare

nazionale e di membro del Governo. E' inoltre raccomandato che la carica di Consigliere non venga svolta da soggetti che rivestano la carica di parlamentare europeo ovvero di componente dei Consigli o delle Giunte regionali, provinciali e comunali (limitatamente ai comuni capoluogo di provincia).

Il Consiglio di Amministrazione provvede annualmente alla verifica del rispetto dei limiti previsti dal suddetto Regolamento in capo ai citati esponenti. Il Consiglio di Amministrazione può, valutata la situazione nell'interesse del Gruppo, acconsentire al superamento dei limiti da parte dell'esponente, previo parere del Comitato Nomine, fatti salvi, in ogni caso, i limiti cogenti previsti dalle applicabili disposizioni legislative e/o regolamentari dell'Unione Europea, nazionali o prescritti dallo Statuto.

Si fa quindi presente che il Consiglio di Amministrazione, nel corso del 2019, ha constatato nei confronti dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale (membri effettivi) e della Direzione Generale il rispetto dei limiti previsti dal Regolamento Cumulo Incarichi nonché l'assenza di fattispecie rilevvanti ai fini dell'applicazione della Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (c.d. "Interlocking Directorship).

Per ulteriori dettagli e specificazioni in merito ai limiti al cumulo degli incarichi si rinvia a quanto contenuto nel Regolamento "Limiti al cumulo degli incarichi" disponibile sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it – sezione Corporate Governance)

Indipendenza statutaria e Indipendenza di giudizio

In forza dello Statuto, almeno 7 Consiglieri (almeno 9 fino alla Prima Scadenza) devono essere in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dall'articolo 20.1.6 dello Statuto vigente.

Tutti gli amministratori devono agire con indipendenza di giudizio, perseguendo la sana e prudente gestione della Banca e nel rispetto di ogni normativa applicabile.

Il Consiglio di Amministrazione ha raccomandato, pertanto, che nella selezione dei candidati venisse posta l'attenzione nell'individuazione di soggetti che fossero in grado di assumere decisioni con massima indipendenza di giudizio e che non si trovino in situazione di conflitto di interessi che possano costituire un potenziale rischio per la Banca anche sotto il profilo reputazionale.

Linee guida in materia di diversità

Nel rispetto di quanto previsto dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari, nonché delle best practice, è ritenuto necessario garantire un'adeguata diversificazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione, avuto riguardo sia al genere sia alle competenze nonché adottare una politica in materia di età.

In particolare, fermo restando quanto previsto dalla normativa regolamentare tempo per tempo vigente, al fine di assicurare un adeguato confronto all'interno dell'organo di amministrazione, è importante che la composizione dell'organo rifletta un adeguato grado di diversificazione in termini di genere.

In ottemperanza alle disposizioni di legge e regolamentari che disciplinano la parità di accesso agli organi di Amministrazione delle società quotate in mercati regolamentati, e, in particolare, alle modifiche all'art. 147-ter TUF introdotte dall'art. 1, commi 302 e 304, della Legge n. 160 del 27 dicembre 2019, è stato previsto che – a decorrere dal primo rinnovo degli organi di amministrazione delle società quotate successivo alla data di entrata in vigore della legge -– sia riservato al genere meno rappresentato per sei mandati consecutivi una quota pari almeno a due quinti degli amministratori eletti.

Alla luce dell'attuale contesto normativo di riferimento, almeno 6 (sei) componenti del Consiglio di Amministrazione devono appartenere al genere meno rappresentato.

Inoltre, fermo restando quanto previsto dalla normativa regolamentare tempo per tempo vigente, per fare in modo che l'organo amministrativo nella sua collegialità possa perseguire idonee strategie e assicurare un governo efficace dei rischi in tutte le aree di operatività, è importante che la composizione dell'organo consigliare preveda la presenza, equilibrata e diversificata, di amministratori che, singolarmente, abbiano maturato le competenze e le esperienze nel settore bancario e finanziario o dei financial services indicate nel paragrafo 3.2.2 della "Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione".

Infine, il consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato una policy in materia di età dei Consiglieri, stabilendo che i candidati a rivestire la carica di consigliere nel Banco BPM non abbiano, tra l'altro, un'età superiore ai 75 anni, fatta salva la possibilità per il Consiglio di assumere deliberazioni in deroga al suddetto criterio in virtù di giustificati e comprovati motivi.

Idoneità complessiva del Consiglio di Amministrazione

Al fine di garantire la "collective suitability" dell'Organo, il Consiglio di Amministrazione uscente ha raccomandato l'opportunità che i candidati al nuovo Consiglio di Amministrazione della Banca esprimano un'equilibrata composizione di esperienze e conoscenze tecniche (negli ambiti di seguito indicati) di gestione manageriale e/o imprenditoriale, riscontrate sulla base di un approccio che privilegi gli aspetti concreti, sostanziali e positivi, rispetto a quelli astratti, teorici e meramente negativi, nonché di figure professionali di eccellenza del mondo accademico, dei consulenti aziendali o dei liberi professionisti:

  • Business bancari e finanziari;
  • Altri business finanziari;
  • Esperienze giuridico-economiche e contabili;
  • Pianificazione strategica, consapevolezza degli indirizzi strategici aziendali o del piano industriale di un ente creditizio e relativa attuazione;
  • IT e Digital;
  • Governance e Assetti Organizzativi;
  • Risorse umane e sistemi di remunerazione;
  • Rischi e controlli (individuazione, valutazione, monitoraggio, controllo e metodi di attenuazione delle principali tipologie di rischio di un ente creditizio);
  • Marketing e commerciale.

E' stato, altresì, raccomandato che il nuovo Board possa esprimere un'effettiva propensione agli ulteriori cambiamenti imposti dai rapidi mutamenti del contesto di riferimento, conservando - allo stesso tempo - lo spirito dell'integrazione (rimasta l'unica a livello europeo) e le sue peculiari aspirazioni.

Attività di Board Induction/formazione continua

Il Banco BPM, anche alla luce di quanto previsto dalle Linee Guida EBA/ESMA, promuove la partecipazione dei Consiglieri e dei Sindaci ad apposite iniziative di formazione volte a fornire una approfondita conoscenza dei settori in cui opera la Banca e il relativo Gruppo e a garantire la continuità e la salvaguardia dell'esperienza maturata, nel corso degli anni, dagli organi sociali del Banco BPM.

I piani di training e di induction sono altresì volti ad agevolare i Consiglieri ed i Sindaci in modo da consentire una loro chiara comprensione della struttura della Banca e del Gruppo, del modello di business, dei profili di corretta gestione del rischio, del quadro normativo e regolamentare vigente nonché a consentire l'approfondimento di questioni di carattere strategico.

Sulla base di quanto sopra esposto, sono state organizzate, nel corso del 2019, sessioni formative, aperte anche ai Sindaci e agli esponenti delle Banche del Gruppo all'uopo invitati, che hanno rappresentato – come auspicato dalle Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia e conformemente a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana – un momento di approfondimento su tematiche di attualità e rilevanza per il sistema bancario.

Nello specifico i temi trattati nel corso del 2019 hanno riguardato, in particolare, le seguenti tematiche: (i) Corporate Social Responsability e Governance; (ii) La gestione degli interessi nel Codice Civile e nella normativa di settore; (iii) Gli attori del mercato finanziario: approccio alle società quotate e aspettative; (iv) Organizzazione interna del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati endoconsiliari; (v) Controlli di primo livello in ambito credito; (vi) Controlli di secondo livello in ambito credito; (vii) Controlli di terzo livello in ambito credito.

I Consiglieri sono stati inoltre aggiornati – tra l'altro con specifiche informative fornite nel corso delle sedute consiliari e collegiali – delle principali novità legislative e regolamentari che interessano la Società e gli organi sociali. Sempre ai fini di un costante aggiornamento e formazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione è stato predisposto e realizzato a cura delle funzioni aziendali competenti, un servizio di alerting normativo inerente argomenti di interesse legale e fiscale.

Piani di Successione

Il Consiglio di Amministrazione – tenuto conto del parere espresso dal Comitato Nomine – ha approvato, in data 6 agosto 2019, nell'ambito dei "Piani di successione del Gruppo Banco BPM" adottati dalla Banca con delibera del 14 marzo 2017 e modificati in data 7 novembre 2018, un documento che - a seguito delle modifiche intervenute nell'assetto organizzativo di Gruppo, in particolare l'incorporazione di BPM S.p.A. nel Banco BPM nonché l'istituzione delle figure del Chief Lending Officer e del Chief Financial Officer e la conseguente revisione del perimetro dei "Vertici Operativi e Direttivi" - aggiorna il perimetro delle figure per le quali prevedere e definire le modalità di alimentazione dei bacini di successione, coerentemente con quanto previsto dalla normativa regolamentare vigente (Circolare di Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successive modificazioni e integrazioni) nonché dalle raccomandazioni contenute nel Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana S.p.A.

A seguito di tale aggiornamento, i "Piani di successione del Gruppo Banco BPM" riguardano le figure di seguito indicate:

  • Amministratore Delegato del Banco BPM;
  • Condirettori Generali del Banco BPM;
  • Vertici Operativi e Direttivi:
  • Chief Lending Officer (CLO);
    • Chief Financial Officer (CFO);
  • Responsabili delle Funzioni di Controllo:
  • Responsabile Revisione Interna (Internal Audit);
  • Responsabile Conformità alle Norme (Compliance Manager);
  • Responsabile Controllo dei Rischi (Risk Manager);
  • Responsabile Funzione Antiriciclaggio;
  • Responsabile Funzione Convalida Interna;
  • Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari;
  • Amministratore Delegato di Banca Aletti & C. S.p.A.;
  • Amministratore Delegato di Banca Akros S.p.A.;
  • Amministratore Delegato di ProFamily S.p.A.;

  • Amministratore Delegato di Banca Aletti & C. (Suisse) S.A.;

  • Amministratore Delegato di Bipielle Real Estate S.p.A.;
  • Amministratore Delegato di Release S.p.A.

* * *

La composizione del Consiglio di Amministrazione rispetta le disposizioni statutarie in materia di indipendenza e di equilibrio tra i generi dei suoi componenti nonché le previsioni contenute nella citata "Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione". Inoltre gli attuali n. 17 Consiglieri di Amministrazione possiedono i requisiti di professionalità e onorabilità stabiliti dalla vigente normativa.

Per quanto riguarda in particolare il requisito di professionalità, si segnala che ciascun Consigliere è dotato di specifiche competenze, acquisite anche all'esterno del Banco BPM, per l'espletamento del proprio mandato. La composizione del Consiglio di Amministrazione si caratterizza per la presenza di Consiglieri espressione del mondo accademico, professionale, portatori nel loro insieme di competenze diffuse e diversificate in materia bancaria, contabile, finanziaria, organizzativa/informatica, giuridica, societaria, fiscale, risorse umane e in tema di rischi, acquisite attraverso esperienze diversificate, anche nel mondo imprenditoriale, con iniziative di particolare rilevanza e successo.

Per quanto attiene al requisito di indipendenza riferito agli attuali Consiglieri di Amministrazione, si rinvia la trattazione al par. 6.7 della presente relazione.

Ai sensi dell'articolo 20.1.6. dello Statuto Sociale, sono considerati "amministratori esecutivi":

  • (i) l'amministratore delegato, gli amministratori ai quali il consiglio di amministrazione abbia conferito deleghe ai sensi dell'articolo 2381, comma secondo, del cod. civ. (e dell'articolo 24.2.2., lettera g), dello Statuto) e gli amministratori che dovessero, di fatto, svolgere funzioni attinenti alla gestione corrente dell'impresa di cui sono amministratori;
  • (ii) gli amministratori che sono componenti di un comitato esecutivo;
  • (iii) i componenti di un consiglio di amministrazione che rivestono incarichi direttivi nella società amministrata, sovrintendendo a determinate aree della gestione aziendale.

Gli amministratori esecutivi non possono essere considerati indipendenti ai sensi dell'art. 20.1.6 dello Statuto.

La connotazione di "esecutività" per i componenti del Consiglio di Amministrazione, nel caso in cui essi siano componenti del Comitato Esecutivo, è connessa, quanto al Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, alla prevista frequenza delle riunioni del Comitato stesso e all'oggetto delle relative delibere. Si segnala inoltre che le Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia definiscono "componente esecutivo", tra l'altro, tutti i consiglieri facenti parte del Comitato Esecutivo.

Si riportano di seguito i nominativi dei Consiglieri di Amministrazione esecutivi, e pertanto non indipendenti, specificando per ciascuno di essi le motivazioni che connotano il ruolo di "esecutivo" sulla base delle previsioni del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana:

  • dott. Giuseppe Castagna, in virtù della carica di Amministratore Delegato ed in quanto componente di diritto del Comitato Esecutivo (con la carica di Vice Presidente);
  • prof. Mauro Paoloni, solo in quanto componente del Comitato Esecutivo;
  • dott. Guido Castellotti, solo in quanto componente del Comitato Esecutivo;
  • prof. Maurizio Comoli, solo in quanto componente del Comitato Esecutivo;
  • dott. Pier Francesco Saviotti, solo in quanto componente del Comitato Esecutivo (con la carica di Presidente), dimessosi in data 23 luglio 2019;
  • dott. Piero Lonardi, solo in quanto componente del Comitato Esecutivo.

Si fa altresì presente che il Presidente del Consiglio di Amministrazione viene qualificato come "non esecutivo" in quanto non ha deleghe gestionali e non è membro del Comitato Esecutivo partecipando alle sedute dello stesso, senza diritto di voto, esclusivamente al fine di assicurare un efficace raccordo informativo tra la funzione di supervisione strategica e quella di gestione (art. 26.3. dello Statuto). Le Assemblee straordinarie dei soci del Banco Popolare e di BPM, tenutesi in data 15 ottobre 2016, hanno approvato il Progetto di Fusione che prevede la nomina del primo Consiglio di Amministrazione della Società composto dai seguenti 19 membri (si ricorda, al riguardo che nelle date del 14 maggio 2019 e del 23 luglio 2019, hanno rispettivamente rassegnato le proprie dimissioni la dott.ssa Marisa Golo ed il dott. Pier Francesco Saviotti) che dureranno in carica per tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2019) e che saranno rieleggibili. Si riportano nella seguente tabella le informazioni riguardanti ciascun componente del Consiglio di Amministrazione in carica al 31 dicembre 2019, tenuto presente che dal 1° gennaio 2020 alla data della presente relazione si sono tenute n. 6 sedute del Consiglio di Amministrazione.

Cognome e Nome Carica Anno di
nascita
Data di prima
nomina
In carica da In carica
fino a
Lista I Esec.
II
Indip.
Statuto
III
Indip. C.
Aut. IV
Indip.
T.U.F. V
%
CdAVI
Altre
cariche
VII
Fratta Pasini avv.
Carlo
Presidente
Consigliere
1956 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO NO NO SI 100% 0
Paoloni prof.
Mauro
Vice
Presid.
Vicario
Consigliere
1960 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA SI NO NO NO 100% 4
Castellotti dott.
Guido
Vice
Presid.
Consigliere
1947 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA SI NO NO NO 100% 0
Comoli prof.
Maurizio
Vice
Presid.
Consigliere
1958 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA SI NO NO NO 100% 5
Castagna dott.
Giuseppe
Amministra
tore
Delegato
Consigliere
1959 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA SI NO NO NO 100% 1
Anolli prof.
Mario
Consigliere 1963 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 100% 1
Cerqua dott.
Michele
Consigliere 1969 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 100% 0
D'Ecclesia prof.
Rita Laura
Consigliere 1960 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 94,44% 0
Frascarolo rag.
Carlo
Consigliere 1956 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 100% 4
Galbiati dott.ssa
Paola
Consigliere 1958 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO NO NO SI 94,44% 1
Galeotti dott.ssa
Cristina
Consigliere 1967 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 77,78% 3
Lonardi dott.
Piero
Consigliere 1944 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA SI NO NO NO 100% 2
Pedrollo ing. Giulio Consigliere 1972 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 94,44% 5
Ravanelli dott.
Fabio
Consigliere 1970 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 100% 4
Soffientini dott.ssa
Manuela
Consigliere 1959 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 83,33% 1
Torricelli prof.ssa
Costanza
Consigliere 1961 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 100% 0
Zucchetti dott.ssa
Cristina
Consigliere 1971 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 88,89% 5
  • I : Non applicabile. I componenti del primo Consiglio di Amministrazione della Società sono stati nominati dalle Assemblee straordinarie dei soci del Banco Popolare e di BPM, tenutesi in data 15 ottobre 2016, mediante approvazione del Progetto di Fusione.
  • II: In questa colonna sono indicati i Consiglieri che sono considerati "esecutivi "ai sensi del criterio applicativo 2.C.1. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana. Si segnala che le nuove Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia definiscono "componente esecutivo", tra l'altro, tutti i consiglieri facenti parte del Comitato Esecutivo.
  • III:In questa colonna sono indicati i Consiglieri che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi dell'art. 20.1.6 dello Statuto.
  • IV: In questa colonna sono indicati i Consiglieri che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi del criterio applicativo 3.C.1 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana.
  • V: In questa colonna sono indicati i Consiglieri che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi dell'art. 148, comma 3, del T.U.F.
  • VI: In questa colonna è indicata la partecipazione, in termini percentuali, alle sedute del Consiglio di Amministrazione tenutesi nell'esercizio 2019, avendo come riferimento il periodo di vigenza della carica.
  • VII: In questa colonna è indicato il numero complessivo delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni; quest'ultime sono state individuate tenute presenti le previsioni contenute nel "Regolamento limiti al cumulo degli incarichi" adottato dal Banco BPM. L'elenco dettagliato delle cariche è allegato sub 1 alla presente relazione.

Si riportano nella seguente tabella le informazioni riguardanti la composizione del Consiglio di Amministrazione quali indicatori di diversità.

31 dic. 2019
COMPONENTI EFFETTIVI
DEGLI ORGANI DI
GOVERNO - INDICATORI
DI DIVERSITÀ
Consiglio di
Amministrazione
Genere
Uomini 64,71%
Donne 35,29%
Titolo di studio
11,76%
Diploma di maturità
Laurea
41,18%
Altro 47,06%
Età
Meno di 50 anni 17,65%
Da 50 a 60 anni 70,59%
Oltre 60 anni 11,76%
Età media anni 58

Nella tabella seguente è indicata, per ciascun consigliere di Amministrazione attualmente in carica: i) la partecipazione - come Presidente (P), Vice-Presidente (VP) o come membro (M) - ai Comitati interni del Consiglio di Amministrazione costituiti conformemente a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana (Comitato Controllo Interno e Rischi, Comitato Nomine e Comitato Remunerazioni); ii) la relativa presenza in termini percentuali alle riunioni tenutesi considerato che tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019 risulta che:

  • il Comitato Controllo Interno e Rischi (C.C.I.R.) si è riunito n. 24 volte;
  • il Comitato Nomine (C.N.) si è riunito n. 17 volte;
  • il Comitato Remunerazioni (C.Rem.) si è riunito n. 18 volte.
Cognome e Nome Carica C.C.I.R. %
C.C.I.R.
C.N. % C.N. C.Rem. %
C.Rem
Fratta Pasini Presidente
avv. Carlo Consigliere
Paoloni Vice-Presid. Vicario
prof. Mauro Consigliere
Castellotti Vice-Presid.
dott. Guido Consigliere
Comoli Vice-Presid.
prof. Maurizio Consigliere
Castagna Amm. Delegato
dott. Giuseppe Consigliere
Anolli
prof. Mario
Consigliere P 100%
Cerqua
dott. Michele
Consigliere M 100%
D'Ecclesia
prof. Rita Laura
Consigliere M 95,83%
Frascarolo
rag. Carlo
Consigliere M 100% P 100%
Galbiati
dott.ssa Paola
Consigliere M 100%
Galeotti
dott.ssa Cristina
Consigliere M 85,19%
Lonardi
dott. Piero
Consigliere
Pedrollo
ing. Giulio
Consigliere VP 100%
Ravanelli
dott. Fabio
Consigliere P 100%
Soffientini
dott.ssa Manuela
Consigliere VP 100%
Torricelli
prof.ssa Costanza
Consigliere VP 100%
Zucchetti
dott.ssa Cristina
Consigliere M 94,44%

Nella tabella seguente è indicata, per ciascun consigliere di Amministrazione: i) la partecipazione – come Presidente (P), Vice-Presidente (VP) o come membro (M) – agli ulteriori Comitati interni (Comitato Esecutivo, Comitato Parti Correlate e Comitato Erogazioni Liberali) del Consiglio di Amministrazione costituiti al di là delle raccomandazioni indicate nel Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana; ii) la relativa presenza in termini percentuali alle riunioni tenutesi considerato che tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019 risulta che:

  • il Comitato Esecutivo (C.E.) si è riunito n. 15 volte;
  • il Comitato Parti Correlate (C.P.C.) si è riunito n. 5 volte;
  • il Comitato Erogazioni Liberali (C.E.L.) si è riunito n. 7 volte.
Cognome e Nome Carica C.E. % C.E. C.P.C. % C.P.C. C.E.L. % C.E.L.
Fratta Pasini
avv. Carlo
Presidente
Consigliere
P 100%
Paoloni
prof. Mauro
Vice-Presid.
Vicario
Consigliere
M 93,33% M 100%
Castellotti
dott. Guido
Vice-Presid.
Consigliere
M 100%
Comoli
prof. Maurizio
Vice-Presid.
Consigliere
M 86,67%
Castagna
dott. Giuseppe
Amm. Delegato
Consigliere
VP 53,33%
Anolli
prof. Mario
Consigliere VP 100% VP 100%
Cerqua
dott. Michele
Consigliere
D'Ecclesia
prof. Rita Laura
Consigliere
Frascarolo
rag. Carlo
Consigliere M 100%
Galbiati
dott.ssa Paola
Consigliere
Galeotti
dott.ssa Cristina
Consigliere P 100% M 71,43%
Golo
dott.ssa Marisa
Consigliere M
fino al
14.05.2019
0,00%
Lonardi
dott. Piero
Consigliere M 100% M 100%
Pedrollo
ing. Giulio
Consigliere M 57,14%
Ravanelli
dott. Fabio
Consigliere
Sav iotti
dott. Pier Francesco
Consigliere P
fino al
23.07.2019
100%
Soffientini
dott.ssa Manuela
Consigliere
Torricelli
prof.ssa Costanza
Consigliere M 100% M 100%
Zucchetti
dott.ssa Cristina
Consigliere

Vengono di seguito illustrate alcune brevi note biografiche dei componenti del Consiglio di Amministrazione, dalle quali emergono adeguate competenze professionali in materia bancaria, finanziaria, giuridica, societaria, fiscale, organizzativa-informatica e di risk management:

  • Carlo Fratta Pasini Presidente del Consiglio di Amministrazione: svolge attività forense in Verona. Ha ricoperto dal 1995 la carica di Amministratore dell'ex Banca Popolare di Verona – Banco S.Geminiano e S.Prospero, divenendone Vice-Presidente nel 1996 e Presidente dal 1999. Fino a giugno 2007 ha, tra l'altro, ricoperto la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'ex BPVN ed è stato Consigliere e componente del Comitato Esecutivo del Credito Bergamasco, del quale è divenuto poi Vice-Presidente dall'aprile 2012 fino a giugno 2014. Da luglio 2007 a novembre 2011 ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio di Sorveglianza del Banco Popolare e, dal novembre 2011 al 31 dicembre 2016, la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione. Dal luglio 2004 al luglio 2012 è stato Presidente dell'Associazione Nazionale fra le Banche Popolari, dopo aver ricoperto dal 1999 la carica di Vice-Presidente e della quale è tutt'ora Consigliere. Attualmente ricopre, tra l'altro, le seguenti ulteriori cariche: Presidente della Fondazione Giorgio Zanotto (dal 2001), Consigliere dell'Associazione Bancaria Italiana (dal 2008) di cui è stato anche membro del Comitato Esecutivo (dal 30 maggio 2017 al luglio 2018), membro del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Europeo di Oncologia (dal maggio 2018) e membro del Comitato degli Operatori di Mercato e degli Investitori di Consob dal 20 febbraio 2019. Ha ricoperto altresì le seguenti cariche: membro del Consiglio della Fondazione Musei Civici di Venezia (dal 2010 al dicembre 2015); membro del Consiglio della Fondazione Studium Generale Marcianum (dal dicembre 2007 all'aprile 2016), e membro del Comitato di Indirizzo dell'Istituto Giuseppe Toniolo (dal dicembre 2013 al maggio 2019) di cui è stato anche Consigliere di Amministrazione (dal settembre 2015 al marzo 2018). Partecipa infine al Consiglio di alcune Fondazioni e/o Istituti di carattere privatistico; tra esse, l'Università Cattolica del Sacro Cuore (dal gennaio 2014) e la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli (dall'aprile 2016), che esercitano attività didattiche ed assistenziali di particolare rilievo economico. Dal 1° gennaio 2017 è Presidente del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 10 febbraio 2017 Presidente del Comitato Erogazioni Liberali.
  • Mauro Paoloni Vice-Presidente Vicario del Consiglio di Amministrazione: è Professore Ordinario di Economia Aziendale dell'Univ ersità degli Studi di Roma Tre ed esercita la professione di consulente economico-aziendale su temi in materia di finanza, contabile, operazioni straordinarie, crisi d'impresa e valutazione di aziende. Ha ricoperto la carica di Vice Presidente del Consiglio di Sorv eglianza della Banca Popolare di Milano dal 2013 (dove dal 2011 era Consigliere di Sorveglianza e membro del Comitato di Controllo Interno) al 31 dicembre 2016. Dal 2017 è Consigliere del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e dal 2019 Membro del Comitato esecutivo dello stesso. Dai primi mesi del 2017 è Consigliere di Amministrazione dell'Associazione Bancaria italiana. Dal 2014 è Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bipiemme Vita S.p.A. (Gruppo Cov ea) e di Bipiemme Assicurazioni S.p.A. dal 2017; dal 2011 è Presidente del Collegio Sindacale di Grottini S.r.l.; dal 2013 è membro del Consiglio di Amministrazione di Unione Fiduciaria S.p.A.. Dal 2012 ricopre la carica di Consulente Tecnico di Parte di Aerolinee Itav ia S.p.A. in Amministrazione Straordinaria, di Liquidatore Unico della Dahlia Tv S.p.A. nonché di Presidente del Collegio Sindacale dell'Associazione Nazionale Comuni d'Italia. E' stato membro del Collegio dei Rev isori dell'Associazione Italiana del Farmaco ed è tuttora membro del Collegio dei Revisori del Consiglio Superiore della Magistratura. Dal dicembre 2019 è Presidente del Collegio Sindacale dell'IRCCS "L. Spallanzani" di Roma. Dal 2012 al 2016 ha ricoperto la carica di sindaco effettivo di Banca Akros S.p.A.. Dal 2004 al 2016 è stato Presidente del Collegio Sindacale di Credsec S.p.A., già operante nel settore della compravendita dei crediti. In passato ha ricoperto numerose cariche tra le quali si menzionano le seguenti: Presidente del Collegio Sindacale di Hegemon S.p.A. (2010-2012); Consulente Strategico presso il Ministero dello Sviluppo Economico (2009- 2010); Presidente del Collegio Sindacale della Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma (2008-2014); Presidente del Collegio Sindacale di Cofiri SIM S.p.A. (Gruppo Capitalia) (2004-

2011); Sindaco effettivo della Unicredit Banca di Roma S.p.A. (2008-2011); Amministratore indipendente e membro del Comitato di Controllo Interno della Servizi Italia S.p.A., società quotata presso la Borsa Italiana (2007-2014); Consulente Strategico al Ministero della Pubblica Istruzione (2006-2008); Amministratore indipendente e Presidente dell'Organismo di Vigilanza della Selex Sistemi Integrati (Società del Gruppo Finmeccanica) (2006-2011); Sindaco effettivo della Banca di Roma S.p.A. (2000-2008); Sindaco effettivo dell'agenzia Italiana del Farmaco (2015-2017), membro dell'Organismo di Vigilanza della Banca Popolare di Mantova (2013- 2017); membro dell'Organismo di Vigilanza di Profamily S.p.A. (2012-2017); Presidente del Collegio Sindacale di Cofiri S.p.A. (Gruppo Capitalia) in liquidazione (2008-2016). Dal 1° gennaio 2017 è Vice Presidente Vicario del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 componente del Comitato Esecutiv o e dal 27 marzo 2018 Componente del Comitato Erogazioni Liberali.

  • Guido Castellotti Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione: ha ricoperto, dal novembre 2011 al 31 dicembre 2016, la carica di Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare, dopo aver ricoperto la carica di Consigliere dell'ex BPI fino a giugno 2007, quella di Consigliere di Sorveglianza del Banco Popolare dal luglio 2007, ricoprendo altresì la carica di Vice-Presidente Vicario dall'aprile 2010 al 26 novembre 2011. Ricopre attualmente la carica di Presidente della Fondazione Banca Popolare di Lodi e di Consigliere nella Fondazione Stefano ed Angela Danelli. E' anche Consigliere dell'Associazione Bancaria Italiana. In passato ha ricoperto le seguenti cariche: Consigliere e componente della Giunta Esecutiva della Camera di Commercio di Milano (1985-2005), Deputato al Parlamento Italiano per l'XI Legislatura (1992-1994), Consigliere della Regione Lombardia (1985-1989), Consigliere della Provincia di Milano (1980-1985), Sindaco di Livraga (1975-1993), Direttore della Coldiretti Provinciale di Milano (1989-1992), Direttore Regionale Coldiretti Lombardia (1994-2005), Consigliere dell'Istituto di Ricerca "Lazzaro Spallanzani" (1998- 2010). Dal 1° gennaio 2017 è Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 10 gennaio 2017 componente del Comitato Esecutivo.
  • Maurizio Comoli Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione: Professore ordinario di Economia Aziendale, insegna Ragioneria Generale ed Applicata e Valutazioni d'Azienda presso l'Università del Piemonte Orientale, già docente e ricercatore presso l'Università Bocconi di Milano; svolge altresì la professione di dottore commercialista e revisore legale dei conti. Dal febbraio 2005 al giugno 2007 ha ricoperto la carica di Vice-Presidente Vicario dell'ex BPVN; dal luglio 2007 al novembre 2011 ha ricoperto la carica di Vice-Presidente del Consiglio di Sorveglianza del Banco Popolare ed ha ricoperto, dal novembre 2011 al 31 dicembre 2016, la carica di Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione, la carica di Consigliere dell'Istituto Europeo di Oncologia fino al maggio 2018. E' stato: membro dell'Executive Commitee dell'European Association of Cooperative Banks (EACB). Ha ricoperto e ricopre numerose cariche sociali e quale membro dell'organismo di vigilanza di importanti società. Attualmente è Presidente del Collegio Sindacale del Fondo Interbancario di Tutela Depositi (FITD), Consigliere dell'Associazione Bancaria Italiana e ricopre le seguenti cariche: Presidente del Consiglio di Amministrazione in Vera Assicurazioni S.p.A. e Vera Protezione S.p.A., Presidente del Collegio Sindacale di Mirato S.p.A. e di MIL MIL 76 S.p.A., Sindaco effettivo di Herno S.p.A. e Presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Novara. Dal 1° gennaio 2017 è Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 10 gennaio 2017 componente del Comitato Esecutivo.
  • Giuseppe Castagna Amministratore Delegato: dal 21 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016 è stato Consigliere Delegato e Direttore Generale della Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. Ha altresì ricoperto rilevanti incarichi di direzione presso il Gruppo bancario Intesa Sanpaolo, presso il quale ha prestato la propria attiv ità dal 1981 al 2013. In particolare: (i) dal 1999 ha assunto la carica di Responsabile del Servizio Large Corporate in Direzione Centrale prima in Comit con il grado di Condirettore di Direzione Centrale (aprile 1999), poi in Intesa BCI a seguito della fusione fra Banca Intesa e Comit dell'aprile 2001; (ii) nel 2003 ha assunto la carica di Responsabile Servizio Large Corporate & Structured Finance della Div isione

Corporate di Intesa Sanpaolo S.p.A.; (iii) dal 2005 al 2009 ha assunto la carica di Responsabile Direzione Large & Mid Corporate della Div isione Corporate di Intesa Sanpaolo S.p.A.; (iv) nel 2008 è stato Coordinatore Direzione Rete Estera della Divisione Corporate e Investment Banking di Intesa Sanpaolo S.p.A.; (v) nel 2009 è stato Responsabile Corporate Relationship Management della Div isione Corporate e Inv estment Banking di Intesa Sanpaolo S.p.A.; (vi) dal 2009 al 2013 ha ricoperto l'incarico di Direttore Regionale Campania, Basilicata, Calabria, Puglia nonché di Direttore Generale del Banco di Napoli S.p.A. (760 Filiali) div enendo, inoltre, dal 2011, Direttore Regionale Sicilia (940 Filiali); (vii) dal 2012 al 2013 ha assunto la gestione della Divisione Banca dei Territori del Gruppo Intesa Sanpaolo, con riporto diretto su oltre 20 Banche Rete del Gruppo e circa 47.000 dipendenti e ha ricoperto la carica di Direttore Generale del Gruppo Intesa Sanpaolo (mantenendo ad interim la Direzione Generale del Banco di Napoli). Ha ricoperto, inoltre, tra il 2003 e il 2013 anche le seguenti cariche: Consigliere di Amministrazione e membro del Comitato Esecutiv o della Mediofactoring S.p.A.; Administrateur della Société Européenne de Banque S.A. Luxembourg; Consigliere di Amministrazione e membro del Comitato Esecutivo della Società Leasint S.p.A.; membro del Consiglio Direttivo presso la società SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno; membro del Consiglio di Amministrazione del Banco di Napoli S.p.A.; Consigliere di Amministrazione della società IMI Fondi Chiusi SGR S.p.A.; Presidente della Commissione Regionale ABI Campania; Consigliere di Amministrazione di Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. e Consigliere di Amministrazione di Agriv enture S.p.A. E' Consigliere di Amministrazione di Banca Aletti S.p.A. dall'aprile 2018 e Consigliere dell'Associazione Bancaria Italiana dal luglio 2018. Dal 1° gennaio 2017 è Amministratore Delegato di Banco BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 Vice Presidente del Comitato Esecutiv o e dal luglio 2019 ne ha assunto la carica di Presidente.

  • Mario Anolli Consigliere di Amministrazione e Presidente del Comitato Controllo Interno e Rischi: dal 2004 è Professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso la Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative dell'Università Cattolica del S. Cuore di Milano. Dal nov embre 2006 all'ottobre 2014 è stato Preside della medesima Facoltà. Dal 17 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016 ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio di Gestione della Banca Popolare di Milano. Ha ricoperto altresì le seguenti cariche: membro delle commissioni senatoriali del Senato Accademico dell'Univ ersità Cattolica del S. Cuore di Milano; membro del Consiglio di Gestione, Fondo Famiglia Lav oro, Diocesi di Milano; Responsabile dei Fondi Pensione aperti Prev idSystem e Giustiniano di Intesa Prev idenza SIM S.p.A., Gruppo Intesa Sanpaolo (2007-2013); membro del Collegio dei Probiv iri di Borsa Italiana S.p.A. (2007–2013); Membro del Comitato dei Saggi di MTS (2011-2013); Consigliere di Amministrazione indipendente del Credito Artigiano S.p.A., Gruppo Credito Valtellinese (membro del Comitato per la Remunerazione e, successivamente, del Comitato Controlli Interni e del Comitato Vigilanza e Controllo ex d.lgs. 231/2001) (2008-2012); Consigliere di Amministrazione del Credito Valtellinese S.c.p.A. nonché Presidente del Comitato per il Controllo Interno e Presidente Organismo di Vigilanza e Controllo ex d.lgs. 231/2001 (aprile 2012 – gennaio 2014). E' stato fino al febbraio 2019 Presidente del Consiglio di Amministrazione di Prelios – Società di Gestione del Risparmio e dall'aprile 2017 al febbraio 2019 Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società Gestione Servizi BP. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 Presidente del Comitato Controllo Interno e Rischi e Vice Presidente del Comitato Parti Correlate e dal 10 febbraio 2017 Vice Presidente del Comitato Erogazioni Liberali.
  • Michele Cerqua Consigliere di Amministrazione: curriculum accademico in economia teorica e metodi quantitativi prima all'Università Cattolica di Milano e quindi alla Normale di Parigi (oggi Paris School of Economics); esperienza in analisi e pianificazione economica presso l'OCSE in Francia; dopo il completamento di un Master in Business Administration (MBA) presso HEC Paris in Francia, ha maturato una lunga esperienza nel settore bancario con particolare focus sui mercati finanziari e sulla finanza strutturata prima presso la Société Générale a Parigi e quindi presso Credit

Suisse a Londra; ha quindi lavorato fino al 2018 per WRM Group attivo nell'Asset Management, fusioni e acquisizioni, finanza strutturata, private equity, riassicurazione e wealth management; ha competenze in valutazioni, finanziamenti e ristrutturazioni societarie, equity capital market,derivati, fixed income, prodotti strutturati, private equity, ecc. e condotto transazioni in prima persona curandone sia gli aspetti negoziali che quelli di strutturazione ed esecuzione. Ha ricoperto ruoli manageriali (AD, membro CdA, Compliance Officer, director) in vari paesi-giurisdizioni quali Regno Unito, Svizzera, Lussemburgo, Italia, Malta in società holding, operative, quotate e non, regolamentate e non, attive nell'Asset Management, Real Estate, Fintech, ecc. Ha maturato notevole esperienza con regolatori europei quali FINMA, FCA, BCE, CSSF, MFCA, CONSOB. Oggi concentra i suoi interessi nell'ambito del Private Equity, delle ristrutturazioni societarie ed in generale focalizza il suo interesse su Alternatives e Special Situations. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 10 gennaio 2017 componente del Comitato Nomine.

  • Rita Laura D'Ecclesia Consigliere di Amministrazione: è laureata in Scienze Statistiche e Demografiche presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" (1983); ha conseguito un Dottorato di Ricerca (III ciclo) in Economia Aziendale presso l'Università di Bergamo (Lo studio dei Mercati dei Capitali); è stata Ricercatore Universitario dal 1993 al 1998 presso la facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Urbino; dal 1998 al 2001 è stata Professoressa (di II fascia) di Matematica Finanziaria e Scienze Attuariali presso l'Università degli Studi di Foggia; dal 2001 è Professoressa di Metodi Matematici per le Applicazioni Economiche e Finanziarie presso l'Università di Roma La Sapienza; dal 2009 al 2016 è stata Visiting Professor presso la Birkbeck University of London; dal 2007 è Coordinatore del Dottorato in Economia e Finanza; dal 2009 è Presidente dell'Euro Working Group for Commodities and Financial Modellings (sottogruppo della OR Society); dal 2006 è Presidente del Comitato Scientifico dell'International Summer School on Risk Measurement and Control; nel 2007 è stata nominata "Esperto" per la Valutazione dell'Applicazione del 3° Pacchetto per la Liberalizzazione del Mercato dell'Elettricità e del Gas dal Comitato Economico e Sociale della Commissione Europea; negli anni 2005-2006 e 2008-2009 ha svolto corsi di Formazione per la Compagnia di Training Internazionale Marcus Evans presso le sedi di Londra, Stoccolma e Pechino sui "Modelli Matematici per la Gestione del Rischio"; nel 2015 è stata nominata Consigliere di Amministrazione indipendente di IGEA Banca S.p.A. (incarico per il quale ha rassegnato le dimissioni nel dicembre 2016); è stata membro di commissione di concorso per coadiutori in metodi quantitativi presso la CONSOB nel 2009, presso la Banca d'Italia nel 2015 e nel 2016, e presso l'IVASS nel 2016; l'attività di ricerca si è orientata verso l'analisi dei mercati finanziari del pricing degli strumenti finanziari e la misura e gestione del rischio. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 10 gennaio 2017 componente del Comitato Controllo Interno e Rischi.
  • Carlo Frascarolo Consigliere di Amministrazione e Presidente del Comitato Nomine: è iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e all'Albo dei Rev isori Legali; esercita l'attività professionale di Commercialista. Ricopre la carica di Consigliere di CCIAA di Alessandria dall'ottobre 2013. In passato ha ricoperto la carica di Sindaco Effettiv o e di Amministratore in varie società commerciali e del settore bancario. E' stato dal 2001 al 2004 Sindaco Effettivo di La Centrale del Latte di Alessandria e Asti S.p.A., dal 2004 al 2008 Presidente del Consiglio di Amministrazione nella medesima società e infine Presidente del Collegio Sindacale dal dicembre del 2008 fino al 2017; inoltre ha ricoperto la carica di Presidente del collegio Sindacale di Grassano S.p.A.. Tra le altre cariche ricoperte si menzionano le seguenti: Presidente del Consiglio di Amministrazione, Presidente del Comitato Esecutiv o e Consigliere di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Alessandria (2009-2012); membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria (1999-2001) e, in seguito, membro del Consiglio Generale (2001-2009) nonché Consigliere di Amministrazione (2011-2012) e Vice-Presidente (2012–2013) di Banca Akros S.p.A.; Vice-Presidente della Banca di Legnano S.p.A. (2012–2013) e componente del Consiglio di

Sorveglianza di BPM S.c. a r.l. dal 2013 fino al 31 dicembre 2016. È stato consulente tecnico del giudice presso il Tribunale di Alessandria. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 Presidente del Comitato Nomine e componente del Comitato Controllo Interno e Rischi e dal 10 febbraio 2017 componente del Comitato Erogazioni Liberali.

  • Paola Galbiati Consigliere di Amministrazione: dal 1994 è Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti in Milano; dal 1986 è docente di ruolo di Corporate Finance presso l'Università Bocconi di Milano. È stata membro del Consiglio di Sorveglianza di BPM dal 30 aprile al 31 dicembre 2016. Ha ricoperto e ricopre incarichi di amministrazione e controllo in società industriali (anche quotate in borsa), tra le quali si menzionano le seguenti: Consigliere di Amministrazione della Fondazione Dr. Ambrosoli Memorial Hospital (dal 2010); Direttore finanziario in Teze Mechatronics (dal 2013); Presidente del Comitato Nomine e Remunerazioni, membro del Comitato Controllo e Rischi e Amministratore indipendente di Servizi Italia S.p.A (2012-2018); Amministratore indipendente in Fullsix S.p.A. e membro del Comitato Controllo Interni e Rischi (2013-2014); Consulente in AlixPartners nell'ambito di Financial Advisory Services e Corporate Turnaround (2005- 2012); Amministratore Delegato in Dianos S.p.A. (2004-2006); Consigliere di Amministrazione di Lazzaroni S.p.A. (2003-2004); Sindaco Effettivo in Tamburi Investment Partners S.p.A. (2015-2018). Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 10 gennaio 2017 componente del Comitato Remunerazioni.
  • Cristina Galeotti Consigliere di Amministrazione e Presidente del Comitato Parti Correlate: inizia nel 1991 la sua carriera professionale presso l'azienda di famiglia Cartografica Galeotti S.p.A., oggi una delle principali società nel comparto nazionale grafico-cartotecnico, presso cui dal 1995 sino ad oggi ricopre la carica di Amministratore con deleghe gestionali, ruolo che riveste anche in Galefin S.r.l. ed è anche CFO in Clean Paper Inc.. Ha conseguito la qualifica di Dottore Commercialista in Lucca nell'aprile del 1992 (iscritta al Registro dei Revisori Legali dei Conti dal 1995). Dopo aver ottenuto il titolo di Dottore di ricerca (PHD) in "Economia aziendale" presso la facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Pisa nel 1997, ha svolto, parallelamente agli impegni lavorativi, un'attività continuativa di docenza e ricerca in materia di finanza aziendale, banche e fondazioni bancarie, è oggi Professore a contratto per il corso di "Strategie Finanziarie di aziende" presso l'Università di Pisa. È stata Presidente di Formetica, dell'Associazione Industriali della Provincia di Lucca dal novembre 2011 al dicembre 2015; Vice-Presidente del Consiglio della Camera di Commercio di Lucca; Consigliere della ex Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno (Gruppo Banco Popolare) dal 2006 al 2011 e successivamente componente del Comitato territoriale di Consultazione e Credito della Direzione di Lucca; Consigliere di Amministrazione del Banco Popolare dal marzo 2014 al 31 dicembre 2016. Dal 1995 al dicembre 2019 è stata altresì Consigliere di Immobiliare G S.r.l. e Amministratore con deleghe gestionali di Clean Paper Converting S.r.l.. Ricopre oggi le seguenti cariche: componente del Consiglio Generale di Confindustria Nazionale e membro effettivo dei Gruppo Tecnico Credito e Finanza di Confindustria Nazionale, membro del Consiglio della Camera di Commercio di Lucca, revisore di Confindustria Toscana. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 componente del Comitato Nomine, dal 27 marzo 2018 componente del Comitato Erogazioni Liberali e dal 3 agosto 2018 Presidente del Comitato Parti Correlate.
  • Piero Lonardi Consigliere di Amministrazione: laureato in Economia e Commercio, è iscritto all'albo dei Dottori Commercialisti di Milano nonché nel Registro dei Revisori Contabili; esercita la professione di dottore commercialista e di revisore legale in Milano, svolgendo attività di consulenza in materia contabile, tributaria, societaria, contrattuale ed economico aziendale. Ha iniziato la sua carriera svolgendo l'attività di commercialista con studio a Milano e di curatore fallimentare presso il Tribunale di Milano (1973). È stato Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti dell'Azienda Energetica Municipale (1993–1997) e dell'Azienda Milanese Servizi Ambientali (1997). In seguito è stato membro del Consiglio di Amministrazione di BPM S.c.a r.l. (1997), Presidente del

Collegio Sindacale di AEM S.p.A. (1999-2002), e membro effettivo del Collegio Sindacale di BPM S.c.a r.l. (2000-2003). È stato membro del Consiglio di Amministrazione di BPM S.c.a r.l. e membro del Comitato Esecutivo (2003-2011), nonché membro del Consiglio di Sorveglianza di BPM S.c.a r.l. dal 2011 al 31 dicembre 2016. Ha ricoperto, tra le altre, anche le seguenti cariche: membro del Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio di Alessandria S.p.A. (2004-2011); membro del Collegio Sindacale di AMSA S.p.A. (da aprile 2007) e, in seguito, Presidente del Collegio Sindacale (dal 2011); Presidente dell'Organo di Consulenze Tecnico Contabile della Fondazione Distretto Green & High Tech Monza Brianza (2007-2014); membro del Collegio Sindacale della Gut S.p.A. (1997-2011). E' stato altresì Presidente e membro del Collegio Sindacale di Metroweb S.p.A. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 componente del Comitato Esecutivo e dal 27 marzo 2018 componente del Comitato Erogazioni Liberali.

  • Giulio Pedrollo Consigliere di Amministrazione: nel 2002 fonda Linz Electric S.p.A., azienda operante nel campo dell'energia di cui è attualmente Amministratore Unico. Ricopre inoltre il ruolo di Amministratore Delegato dell'azienda di famiglia Pedrollo S.p.A., leader mondiale nel settore delle elettropompe per acqua e della Pedrollo Group S.r.l.. Nell'ambito confindustriale è stato Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Verona dal 2008 al 2011, ricoprendo di diritto la carica di Vicepresidente e membro del Consiglio Direttivo di Confindustria Verona nonché Presidente Regionale dei Giovani di Confindustria Veneto dal 2010 al 2013, ricoprendo inoltre la carica di Vice-Presidente di Confindustria Veneto con la delega all'Education. Dal 2011 al 2013 è stato anche Presidente della Sezione Metalmeccanici di Confindustria Verona, dal 2014 al 2019 Consigliere di Hypertec Solution S.r.l., dal 2011 al 2019 Consigliere dell'Istituto di Assistenza Croce Verde di Verona e dal 2013 al 2019 Presidente di Confindustria Verona. Dall'aprile 2016 ricopre la carica di Vice-Presidente nazionale di Confindustria con delega alla politica industriale per il quadriennio 2016–2020. Ricopre inoltre la carica di Consigliere di Amministrazione di Gread Elettronica S.r.l. e di Amministratore Delegato della Panelli S.r.l.. È stato Consigliere di Amministrazione del Banco Popolare dal marzo 2014 al 31 dicembre 2016. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 Vice Presidente del Comitato Nomine e dal 10 febbraio 2017 componente del Comitato Erogazioni Liberali.
  • Fabio Ravanelli Consigliere di Amministrazione e Presidente del Comitato Remunerazioni: ricopre attualmente le seguenti cariche: Vice-Presidente e Amministratore Delegato di Mirato S.p.A. dal 1996; Amministratore Delegato di Mil Mil 76 S.p.A., società facente parte del Gruppo Mirato, dal gennaio 2003, divenendone anche Vice-Presidente dall'aprile 2012; Amministratore Delegato di Moltiplica S.p.A. dal novembre 2013, dopo aver ricoperto nella medesima società la carica di Amministratore Unico dall'ottobre 2007; è Presidente di Confindustria Piemonte dal luglio 2016 e membro della Giunta Nazionale di Confindustria. Dal novembre 2019 è Presidente della Fondazione Teatro Coccia di Novara. Ha anche ricoperto la carica di Consigliere comunale di Novara dal 1992 al 1996. E' stato Presidente dell'Associazione Industriali di Novara dal luglio 2010 al 31 dicembre 2018, dopo aver ricoperto nella stessa la carica di Vice-Presidente dal giugno 2004 al giugno 2008. E' Vice Presidente di Confindustria Novara-Vercelli-Valsesia da gennaio 2019. E' stato anche Consigliere di Amministrazione del Banco Popolare dal novembre 2011 al 31 dicembre 2016, dopo aver rivestito nello stesso la carica di Consigliere di Sorveglianza (dal maggio 2008 al novembre 2011) e precedentemente quelle di Consigliere dell'ex BPVN (dal marzo 2005 al giugno 2007) e di Consigliere della ex Banca Popolare di Novara (dal dicembre 2003 ad aprile 2005 e successivamente da luglio 2007 ad aprile 2008). Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 10 gennaio 2017 Presidente del Comitato Remunerazioni.
  • Manuela Soffientini Consigliere di Amministrazione: laureata in Economia presso l'Università Cattolica di Milano nel 1983, nel 1984 inizia la sua attività professionale quale product manager Perlana e Dixan Powder presso Henkel Italia, dove rimane fino al 1990; dal 1990 al 1997 è stata

marketing manager e marketing director presso Nuova Forneria, operante nel settore food & snacks; dal 1997 al 2000 manager consumer del comparto lamps and batteries presso Philips Lighting; dal 2001 ad ottobre 2008 Amministratore Delegato di Philips DAP Italy; dal 2008 al 2012 Amministratore Delegato di Philips Consumer Lifestyle, responsabile del business small appliances and consumer electronics; dal 1° marzo 2008 è stata altresì Consigliere di Amministrazione di Philips S.p.A.; dal 2012 ad oggi è Presidente e Amministratore Delegato per il cluster Italia di Electrolux Major and Small Appliances e Divisione International; dal 2012 al 2016 è stata anche Consigliere di Amministrazione (indipendente) di Pirelli e Componente dei relativi Comitati Strategie e Remunerazione; da aprile 2016 ad aprile 2019 è stata Consigliere di Amministrazione (indipendente) di Geox S.p.A. nonché componente del relativo Comitato Controllo e Rischi. Da giugno 2016 è Presidente di Confindustria Ceced-Applia Italia Associazione; da aprile a dicembre 2016 è stata membro del Consiglio di Sorveglianza della Banca Popolare di Milano. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 10 gennaio 2017 Vice Presidente del Comitato Remunerazioni.

  • Costanza Torricelli Consigliere di Amministrazione: professore ordinario di Metodi matematici dell'economia e delle scienze attuariali e finanziarie presso il Dipartimento di Economia "Marco Biagi" dell'Università di Modena e Reggio Emilia, dove aderisce al Centro Studi Banca e Finanza (Cefin), e ricercatore associato del Center for Research on Pensions and Welfare Policies (CeRP) di Torino. Attualmente insegna Risk Management nel corso di laurea magistrale in Analisi, Consulenza e Gestione finanziaria e Modelli per gli investimenti finanziari nel corso di laurea in Economia e Finanza presso il Dipartimento di Economia "Marco Biagi". Ha tenuto insegnamenti su temi di finanza presso le Università di Bergamo, Brescia, Udine, Karlsuhe (D) e Cambridge (UK). L'attività di ricerca copre temi di economia finanziaria e di risk management con numerose pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Ha svolto consulenze per società multi-utility e finanziarie e ha anche ricoperto la carica di Consigliere di Amministrazione di Banca Aletti & C. S.p.A. dal luglio 2014 al marzo 2017, dove è stato componente del Comitato Parti Correlate. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 Vice Presidente del Comitato Controllo Interno e Rischi e componente del Comitato Parti Correlate, dal 10 febbraio 2017 componente del Comitato Erogazioni Liberali e dal 1° luglio 2019 Consigliere della Fondazione territoriale Banco San Geminano e San Prospero.
  • Cristina Zucchetti – Consigliere di Amministrazione: inizia la sua carriera professionale presso l'azienda di famiglia Zucchetti, leader italiano per la fornitura di soluzioni software in diversi settori di mercato, ove tutt'ora risiede nel Consiglio di Amministrazione di talune società del Gruppo e precisamente: Zucchetti Group S.p.A. (dal 2005), divenendone Presidente dal settembre 2012; Zucchetti S.p.A. (dal 2006), ove ha ricoperto la carica di Presidente dal febbraio 2008 al giugno 2010; in qualità di Consigliere in Zucchetti Consult S.r.l. (dal 1997) e in Apri S.p.A. (dal 2005). E' anche Amministratore Unico della Zeta & Partners Soc. tra Professionisti S.r.l. Si occupa in prevalenza di supervisione delle politiche del personale e dell'attività di comunicazione. È altresì titolare di uno studio professionale di dottore commercialista, specializzato in consulenza contabile e amministrativa, fiscale, consulenza del lavoro e contenzioso. È stata Consigliere di Amministrazione del Banco Popolare dal novembre 2011 al 31 dicembre 2016, dopo aver ricoperto nel medesimo la carica di Consigliere di Sorveglianza dall'aprile al novembre 2011. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 10 gennaio 2017 componente del Comitato Remunerazioni.

Consiglieri di Amministrazione cessati

I Consiglieri di Amministrazione della Società cessati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data della presente relazione sono i seguenti:

  • dott.ssa Marisa Golo che in data 14 maggio 2019 ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere;
  • il dott. Pier Francesco Saviotti che in data 23 luglio 2019 ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere e Presidente del Comitato Esecutivo di Banco BPM con decorrenza in pari data.

Si riportano nella seguente tabella le informazioni riguardanti i Consiglieri cessati nel corso del 2019.

Cognome e Nome Carica Anno di
nascita
Data di prima
nomina
In carica da In carica
fino a
Lista I Esec.
II
Indip.
Statuto
III
Indip. C.
Aut. IV
Indip.
T.U.F. V
%
CdAVI
Altre
cariche
VII
Golo dott.ssa
Marisa
Consigliere 1959 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 12,50% n.d.
Saviotti dott. Pier
Francesco
Consigliere 1942 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA SI NO NO NO 100% n.d.

Vengono di seguito illustrate alcune brevi note biografiche dei suddetti componenti del Consiglio di Amministrazione:

  • Marisa Golo Consigliere di Amministrazione: laureata in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Verona; dal 1990 ha maturato esperienza presso Calzedonia S.p.A., diventandone, dal gennaio 1998 al marzo 2018 Amministratore Delegato con delega nelle seguenti aree: Risorse Umane, Finanza e Tesoreria, Logistica e IT. Dal 1° gennaio 2017 fino al 14 maggio 2019 è stata Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 10 gennaio 2017 fino al 14 maggio 2019 componente del Comitato Parti Correlate.
  • Pier Francesco Saviotti Consigliere di Amministrazione e Presidente del Comitato Esecutivo: esponente di formazione bancaria, ha assunto nel corso della sua carriera professionale numerosi e significativi incarichi di vertice in primari istituti di credito – fra i quali si evidenziano quelli di Direttore Generale e Amministratore Delegato di Banca Commerciale Italiana, Direttore Generale di Banca Intesa, con responsabilità dell'area crediti; ha rivestito altresì le cariche di Vice-Presidente di Merrill Lynch Europe e Senior Advisor per l'Italia di Merrill Lynch International. Ha ricoperto la carica di Consigliere di Stefanel S.p.A. e Brembo S.p.A. fino all'aprile 2014, di Nuovo Trasporto Viaggiatori S.p.A. fino al dicembre 2014 e di Moncler S.p.A fino all'aprile 2016. Dal dicembre 2008 al novembre 2011 ha ricoperto la carica di Consigliere Delegato e Vice-Presidente del Consiglio di Gestione del Banco Popolare, e, dal novembre 2011 al 31 dicembre 2016, la carica di Amministratore Delegato. È stato, fino al 30 maggio 2017, membro del Comitato Esecutivo dell'Associazione Bancaria Italiana di cui è ancora Consigliere. E' inoltre Consigliere di Tod's S.p.A. e di Banca Akros S.p.A. Dal 1° gennaio 2017 fino al 23 luglio 2019 è stato Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 10 gennaio 2017 fino al 23 luglio 2019 Presidente del Comitato Esecutivo.

6.2 RUOLO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Ai sensi dell'art. 24. dello Statuto, al Consiglio di Amministrazione spetta la supervisione strategica e la gestione dell'impresa. A tal fine, il Consiglio di Amministrazione può compiere tutte le operazioni necessarie, utili o comunque opportune per l'attuazione dell'oggetto sociale, siano esse di ordinaria come di straordinaria amministrazione, e dispone della facoltà di consentire la cancellazione e la riduzione di ipoteche anche a fronte di pagamento non integrale del credito, anche attraverso soggetti all'uopo delegati.

Gli amministratori sono tenuti a riferire al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale di ogni interesse di cui siano eventualmente portatori, per conto proprio o di terzi, in relazione a una determinata operazione della Società precisandone la natura, i termini, l'origine e la portata; se si tratta dell'Amministratore Delegato, questi deve altresì astenersi dal compiere l'operazione, investendo della stessa l'organo collegiale.

Il Consiglio di Amministrazione, secondo quanto in appresso indicato, delega la gestione corrente della Società all'Amministratore Delegato, che la esercita in conformità agli indirizzi generali programmatici e strategici fissati dal Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione può delegare specifiche funzioni anche al Comitato Esecutivo, ai sensi di quanto previsto nell'art. 27. dello Statuto, al quale si rinvia per maggiori informazioni.

Oltre alle materie per legge non delegabili e a quelle elencate all'art. 24.2. dello Statuto, e ferme altresì le competenze dell'Assemblea, sono riservate alla competenza non delegabile del Consiglio di Amministrazione:

  • (a) l'approvazione delle linee e degli indirizzi generali programmatici e strategici e delle politiche di governo e di gestione dei rischi della Società e del Gruppo, nonché il loro riesame periodico per garantirne l'efficacia nel tempo;
  • (b) le deliberazioni previste dall'art. 3.3. dello Statuto;
  • (c) la pianificazione industriale e finanziaria, l'approvazione dei budget della Società e del Gruppo, la definizione dell'articolazione geografica delle Direzioni territoriali nonché l'approvazione dei piani di espansione delle reti territoriali (incluse eventuali variazioni di carattere generale) della Società e del Gruppo;
  • (d) la definizione e l'approvazione: (i) del quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio (Risk Appetite Framework); (ii) delle linee di indirizzo del sistema di controllo interno, in modo che i principali rischi afferenti alla Società e alle sue controllate e alle operazioni di maggiore rilievo risultino correttamente identificati, nonché adeguatamente misurati, gestiti e monitorati, determinando inoltre criteri di compatibilità di tali rischi con una sana e corretta gestione della Società; spettano al Consiglio di Amministrazione altresì l'approvazione (i) della costituzione delle funzioni aziendali di controllo, determinando i relativi compiti, le responsabilità nonché le modalità di coordinamento e collaborazione, i flussi informativi tra tali funzioni e tra queste e gli organi aziendali; (ii) del processo per l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività, l'inserimento in nuovi mercati; (iii) della politica aziendale in materia di esternalizzazione di funzioni aziendali; (iv) dell'adozione di sistemi interni di misurazione dei rischi. Il Consiglio di Amministrazione svolge inoltre ogni altro compito a esso attribuito dalle disposizioni di vigilanza prudenziale in ordine al sistema dei controlli interni tempo per tempo vigenti;
  • (e) la valutazione, con cadenza almeno annuale, dell'adeguatezza, dell'efficacia e dell'effettivo funzionamento del sistema di controllo interno;
  • (f) la nomina e la revoca dei componenti del Comitato Esecutivo con i poteri previsti dalla relativa disposizione statutaria e la determinazione di eventuali ulteriori poteri;
  • (g) il conferimento di particolari incarichi o deleghe a uno o più Consiglieri e la determinazione, modifica e revoca dei relativi poteri, ivi inclusa la nomina e revoca dell'Amministratore Delegato e l'attribuzione, modifica e revoca dei relativi poteri;
  • (h) su proposta dell'Amministratore Delegato sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione, la nomina, la revoca e la sostituzione del Direttore Generale e dei Condirettori Generali, la determinazione o la modifica delle attribuzioni, funzioni e competenze del Direttore Generale e dei Condirettori Generali e la determinazione del relativo trattamento economico, nonché, su proposta dell'Amministratore Delegato, la nomina dei vertici operativi e direttivi della Società e la determinazione dei relativi poteri e del trattamento economico;
  • (i) la valutazione dell'adeguatezza e l'approvazione dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Società nonché l'approvazione dell'assetto di governo societario della Società e del Gruppo e dei sistemi di rendicontazione (reporting);

  • (j) la determinazione dei criteri per il coordinamento e la direzione delle società del Gruppo, nonché dei criteri per l'esecuzione delle istruzioni della Banca d'Italia e di ogni altra competente Autorità di Vigilanza;

  • (k) previo parere obbligatorio non vincolante del Collegio Sindacale, la nomina e la revoca del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, ai sensi dell'art. 154-bis del T.U.F. e la determinazione dei relativi poteri, mezzi e compensi, nonché la nomina e la revoca del Chief Risk Officer (CRO), se previsto, del Responsabile della Funzione di conformità (Compliance Manager) e del Responsabile della Funzione di gestione del rischio (Risk Manager);
  • (l) fermo quanto previsto alla successiva lett.(m), la nomina e la revoca dei responsabili delle funzioni, effettuate in forza di disposizioni legislative o regolamentari;
  • (m) su proposta del Presidente del Consiglio di Amministrazione d'intesa con l'Amministratore Delegato, con il parere non vincolante del Comitato Controllo Interni e Rischi e del Collegio Sindacale, la nomina del Responsabile della Funzione Internal Audit, che sarà collocato alle dirette dipendenze del Consiglio di Amministrazione, a cui riferirà, previa informativa al Presidente del Consiglio di Amministrazione, ferma restando in capo all'Amministratore Delegato la qualifica di amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • (n) la redazione del progetto di bilancio di esercizio e del progetto di bilancio consolidato, nonché la redazione e approvazione delle relazioni infrannuali previste dalla normativa pro tempore vigente;
  • (o) l'acquisizione e la cessione di partecipazioni detenute dalla Società che comportino variazioni del Gruppo e/o di quelle che abbiano una rilevanza strategica e comunque di quelle di valore almeno pari al 5% del patrimonio di vigilanza consolidato del Gruppo;
  • (p) gli aumenti di capitale delegati ai sensi dell'art. 2443 del codice civile e l'emissione di obbligazioni convertibili delegata ai sensi dell'art. 2420-ter del codice civile, inclusa la facoltà di adozione delle deliberazioni con esclusione o limitazione del diritto di opzione di cui al quarto e quinto comma dell'art. 2441 codice civile;
  • (q) l'approvazione: (i) dei programmi di emissioni obbligazionarie e di altri strumenti finanziari; (ii) delle singole operazioni di partecipazione della Società a consorzi di garanzia e di collocamento il tutto nel rispetto dell'apposito regolamento interno;
  • (r) l'approvazione dei contratti collettivi di lavoro nazionali e aziendali e altri accordi con le organizzazioni sindacali;
  • (s) gli adempimenti riferiti al Consiglio di Amministrazione di cui agli artt. 2446 e 2447 del codice civile;
  • (t) la redazione di progetti di fusione o di scissione;
  • (u) l'approvazione e la modifica di apposito Regolamento disciplinante i flussi informativi;
  • (v) l'adozione, l'abrogazione o la modifica di procedure interne che, in attuazione immediata di norme legislative o regolamentari, riguardino la prevenzione o la disciplina dei casi di conflitto di interesse, con possibilità di deroghe, fra l'altro, nei casi di urgenza;
  • (w) la designazione delle candidature relative agli esponenti aziendali (ivi compresi i componenti della direzione generale) delle banche controllate del Gruppo e delle principali controllate non bancarie del Gruppo nonché l'indicazione dei relativi compensi;
  • (x) la partecipazione alle, e la determinazione del voto da esprimere nelle, assemblee delle banche controllate e delle principali controllate non bancarie del Gruppo, nonché l'assenso preventivo alle modifiche dello Statuto delle società del Gruppo, quando la deliberazione sia di competenza di un organo diverso dall'Assemblea, e l'approvazione dell'esercizio del diritto di opzione relativo ad aumenti di capitale delle banche controllate e delle principali controllate non bancarie del Gruppo; l'approvazione delle modifiche dei regolamenti dei fondi di investimento o entità giuridiche assimilabili sottoscritti dalla Società;
  • (y) l'approvazione di proposte di convocazione dell'Assemblea aventi ad oggetto modifiche dello Statuto della Società;
  • (z) l'approvazione e la modifica dei principali regolamenti interni;
  • (aa) la nomina dei componenti degli organi delle Fondazioni territoriali già esistenti o da costituire di cui all'art. 5 dello Statuto;
  • (bb) le deliberazioni concernenti l'adeguamento dello Statuto a disposizioni normative;

  • (cc) la supervisione del processo di informazione al pubblico e di comunicazione della Società;

  • (dd) la regolamentazione dei processi di selezione dei componenti dei comitati territoriali di consultazione, che ove costituiti avranno funzioni meramente consultive, in corrispondenza o all'interno di ciascuna Direzione territoriale;
  • (ee) l'adozione, con appositi strumenti, di misure per facilitare la partecipazione in proprio o per delega degli azionisti dipendenti e dei piccoli azionisti alle assemblee.

Al Consiglio di Amministrazione sono inoltre attribuite, nel rispetto dell'art. 2436 del codice civile, le deliberazioni concernenti la fusione nei casi previsti dagli artt. 2505 e 2505-bis del codice civile, la scissione nei casi previsti dall'art. 2506-ter, ultimo comma, del codice civile, la riduzione del capitale in caso di recesso del socio, ai sensi dell'art. 2365, comma 2, del codice civile, l'istituzione e la soppressione di sedi secondarie diverse da quelle indicate nello Statuto, esclusa in ogni caso l'istituzione di nuove sedi amministrative e la soppressione di quella prevista statutariamente.

Per determinate categorie di atti e di affari, il Consiglio di Amministrazione può delegare specifici poteri, nelle forme di legge, a dirigenti, ai preposti alle singole filiali e ad altro personale, con determinazione dei limiti e delle modalità di esercizio della delega, prevedendo che i soggetti delegati possano agire singolarmente oppure riuniti in comitati. Ove non diversamente disposto nell'atto di delega, delle decisioni assunte dagli organi delegati dovrà essere data notizia all'organo delegante. Delle decisioni assunte da altri titolari di deleghe dovrà essere data notizia all'organo superiore secondo le modalità fissate nell'apposito Regolamento deliberato dal Consiglio di Amministrazione.

Con riferimento alle principali attività svolte dal Consiglio di Amministrazione nel corso dell'esercizio 2019, in continuità con le determinazioni assunte in sede di avvio operativo del nuovo Gruppo, si segnalano, in particolare: (i) la progressiva implementazione del modello di Risk Appetite Framework; (ii) l'approvazione del Budget 2019, dei progetti di bilancio 2018 e dei restanti documenti contabili di periodo nonché il periodico esame dell'andamento della gestione; (iii) l'approvazione della Relazione sulla remunerazione, per quanto di competenza; (iv) l'approvazione dei Resoconti Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP) e Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP); (v) l'erogazione di crediti e l'espressione di pareri in argomento in qualità di Capogruppo, nonché l'esame periodico del portafoglio crediti della Banca; (vi) in tema di finanza, l'approvazione di specifiche operazioni, anche di Gruppo; (vii) l'approvazione di Regolamenti di Governance e normative rilevanti anche in qualità di Capogruppo; (viii) la revisione dell'assetto organizzativo di vertice esecutivo, mediante l'istituzione delle nuove figure del CFO e del CLO; (ix) il processo di predisposizione del nuovo Piano Strategico 2020-2022, proseguendo nel contempo il monitoraggio dello stato di avanzamento del Piano approvato in sede di fusione; (x) la costituzione delle tre Fondazioni Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Verona e Banco San Geminiano e San Prospero, che si aggiungono alle altre operanti al servizio del Gruppo; (xi) l'esame periodico del Tableau de Bord e delle altre relazioni redatte dalle funzioni aziendali di controllo nonché degli esiti dell'attività di vigilanza della Banca Centrale Europea, deliberando in merito, laddove necessario, e monitorando l'esecuzione delle attività programmate.

Il Consiglio di Amministrazione, anche tramite il Comitato Controllo Interno e Rischi, ha valutato nel continuo:

l'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile del Banco BPM e delle società controllate aventi rilevanza strategica con particolare riferimento al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, attraverso, fra l'altro, (i) le relazioni periodiche delle Funzioni aziendali di controllo e del Comitato Controllo Interno e Rischi; (ii) le audizioni dei Responsabili delle Funzione aziendali interessate per i rispettivi profili di competenza; (iii) le esposizioni dell'Amministratore Delegato, del Presidente del Comitato Controllo Interno e Rischi e del Presidente del Collegio Sindacale;

il generale andamento della gestione confrontando i risultati conseguiti con quelli programmati. In particolare l'Amministratore Delegato relaziona periodicamente il Consiglio di Amministrazione sull'andamento complessivo della gestione della Banca e del Gruppo.

Per l'individuazione delle società controllate aventi rilevanza strategica e sull'attività di direzione e coordinamento svolto dalla Capogruppo Banco BPM si rinvia all'apposito paragrafo della presente Relazione.

In conformità con le previsioni normative in tema di "soggetti collegati" e "parti correlate" e "operazioni di maggior rilievo ex Circolare 285/2013", sono stati definiti nella regolamentazione aziendale i criteri per l'identificazione, ai fini delle predette normative, delle operazioni di maggiore rilievo per la società e/o per il Gruppo da sottoporre alla necessaria approvazione del Consiglio di Amministrazione.

Per ulteriori dettagli sugli esiti dell'attività svolta si rinvia alla "Relazione sulla Gestione" a corredo del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 pubblicato sul sito internet della Banca www.bancobpm.it, sezione Investor Relations.

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Considerazioni sulla lettera del 19 dicembre 2019 del Presidente del Comitato per la Corporate Governance.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 21 gennaio 2020, ha preso atto della lettera del 19 dicembre 2019 del Presidente del Comitato per la Corporate Governance indirizzata ai Presidenti degli organi amministrativi e per conoscenza agli Amministratori Delegati e ai Presidenti degli organi di controllo delle società quotate italiane, con la quale il Comitato, al fine di promuovere il buon governo societario nella comunità finanziaria, ha richiamato l'attenzione degli organi amministrativi e dei competenti Comitati endo-consiliari sulle raccomandazioni dallo stesso formulate affinché esse siano attentamente osservate sia nelle prassi di governo societario che in sede di autovalutazione degli organi, i cui esiti devono poi essere riportati nelle relazioni annuali sul governo societario. Tali raccomandazioni sono state sottoposte anche, per quanto di competenza, al Collegio Sindacale nella riunione del 14 gennaio 2020.

Dall'analisi effettuata è emerso che Banco BPM è già compliant rispetto alle previsioni contenute nel Codice e alle raccomandazioni formulate dal Comitato. Al riguardo, con particolare riferimento all'informativa pre-consiliare, si evidenzia, come tra l'altro già riportato nella "Relazione sul governo societario e assetti proprietari - esercizio 2018", che, nell'ottica di migliorare ulteriormente la tempestività, fruibilità e riservatezza della documentazione messa a disposizione dei Consiglieri a supporto delle riunioni consiliari, sono state implementate applicazioni informatiche che permettono di gestire in sicurezza i flussi informativi in questione, i quali vengono, di norma, corredati di uno specifico executive summary che ne sintetizza i punti più significativi e rilevanti ai fini della decisione da assumere.

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Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 23 gennaio 2018, ha approvato il "Regolamento di funzionamento e organizzazione del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo e di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e dei suoi Comitati", disciplinando i principi, i criteri, i ruoli e le responsabilità con specifico riferimento alle procedure di convocazione, alla periodicità delle riunioni, alla partecipazione nonché ai flussi informativi; ciò al fine di consentire a tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo di ricevere con anticipo le informazioni necessarie per: (i) assumere, nello svolgimento dell'attività deliberativa del Consiglio e dal Comitato Esecutivo, decisioni informate; (ii) ottenere l'informativa periodica da parte degli organi delegati.

Con il medesimo Regolamento sono stati altresì regolati, per quanto riguarda cadenza temporale e temi trattati, i meccanismi di circolazione delle informazioni tra gli organi sociali ed aziendali a presidio degli obiettivi di efficienza della gestione e di efficacia dei controlli, anche in coerenza con quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia, nonché dalle vigenti disposizioni statutarie e regolamentari.

Con particolare riferimento al sistema dei controlli interni, con apposita normativa aziendale sono altresì disciplinati, fra l'altro, i relativi flussi informativi.

Banco BPM ha provveduto a dotarsi di un efficace Sistema dei Controlli Interni, a presidio dei rischi aziendali sostenuti (per maggiori informazioni si rinvia all'apposito paragrafo).

Si precisa che il Consiglio di Amministrazione, nell'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento ex artt. 2497 e ss c.c. e 61, comma 4, T.U.B, ha definito, in un apposito "Regolamento in materia di Governance Operativa", le regole e le procedure da seguire in tema di direzione unitaria, con particolare riferimento sia alle deliberazioni, suddivise per materia, che devono essere assunte dal Banco BPM, in qualità di Capogruppo, sia ai conseguenti obblighi deliberativi in capo alle società controllate relativi all'attuazione delle stesse.

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Documento di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e dei suoi Comitati per l'esercizio 2019

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 6 novembre 2019, ha approvato il documento "CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI BANCO BPM S.p.A. – DOCUMENTO DI AUTOVALUTAZIONE – ESERCIZIO 2019", in conformità:

  • al "Regolamento di funzionamento e organizzazione del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo e di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e dei suoi Comitati";
  • a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza di cui alla Circolare di Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 1, Sezione VI),
  • e tenuto altresì conto dei principi in materia di autovalutazione degli Organi Aziendali desumibili:
  • (i) dal Codice di Autodisciplina delle società quotate promosso da Borsa Italiana, cui la Banca ha aderito;
  • (ii) dalle Linee Guida emanate su tale materia dall'EBA/ESMA, Guidelines on the assessment of the suitability of members of the management body and key function holders (EBA/GL/2017/12) del 26 settembre 2017;
  • (iii) dalla Guida della Banca Centrale Europea ("BCE") per la valutazione della professionalità e onorabilità degli esponenti aziendali (European Central Bank, Guide to fit and proper assessments del 15 maggio 2017 ed aggiornata nel maggio 2018);
  • (iv) dalla bozza di Schema di Decreto Ministeriale recante il Regolamento in materia di requisiti degli esponenti aziendali.

Il processo di autovalutazione 2019: (i) ha costituito il terzo, ed ultimo, esercizio autovalutativo dell'attuale Consiglio di Amministrazione del Banco BPM; (ii) ha interessato i diciassette Consiglieri di Amministrazione rimasti in carica; (iii) è stato condotto, sotto il profilo organizzativo, dalla struttura facente capo al Segretario del Consiglio di Amministrazione che si è avvalsa anche per l'anno in corso, in una sorta di follow-up di quello precedente, del supporto della società di consulenza EY Advisory S.p.A. (di seguito, anche "EY"), in grado di assicurare neutralità, obiettività ed autonomia di giudizio.

Tale circostanza, unitamente al ridotto lasso di tempo intercorso rispetto al precedente esercizio di autovalutazione condotto (12 marzo 2019), ha comportato una parziale revisione delle metodologie adottate. In particolare, pur avendo mantenuto inalterato il questionario di autovalutazione sottoposto ai Consiglieri nonché le metriche di valutazione adottate, ai fini del nuovo esercizio sono state eseguite interviste one-to-one, condotte in autonomia da EY e finalizzate ad approfondire dettagliatamente il giudizio espresso da ciascun Consigliere nell'ambito del relativo questionario,

unicamente con i componenti del Consiglio che ricoprono le seguenti cariche:

  • Presidente;
  • Vice Presidente;
  • Amministratore Delegato;
  • Presidenti dei Comitati endo-consiliari.

Al netto di tale modifica, il processo di autovalutazione è stato esperito in maniera del tutto identica al precedente esercizio ed è stato articolato nelle seguenti fasi:

  • istruttoria, raccolta delle informazioni e dei dati, nel corso della quale sono state raccolte le informazioni, i dati e la documentazione a supporto del processo (ad esempio, questionari compilati e dati statistici a supporto dell'autovalutazione) e sono state altresì svolte le richiamate interviste di approfondimento;
  • elaborazione dei dati, durante la quale sono state sistematizzate le informazioni ed i dati raccolti nella precedente fase di istruttoria;
  • predisposizione degli esiti del processo, durante la quale sono stati sintetizzati i risultati e individuati i punti di forza e debolezza in relazione alla composizione ed al funzionamento del Consiglio di Amministrazione;
  • verifica delle iniziative assunte in precedenza, nella quale si è proceduto alla verifica dello stato di attuazione delle iniziative assunte in esito alla precedente autovalutazione;
  • discussione collegiale degli esiti del processo e predisposizione delle eventuali misure correttive, che ha portato al rilascio del documento contenente gli esiti dell'autovalutazione.

Gli esiti dell'autovalutazione - sottoposti, per la preventiva istruttoria e disamina, al Comitato Nomine, cui è attribuito il compito di svolgere funzioni di supporto al Consiglio di Amministrazione nel processo di autovalutazione in parola - hanno evidenziato un quadro sostanzialmente positivo in relazione sia alla composizione sia al funzionamento del Consiglio di Amministrazione.

In particolare, il raffronto tra il processo condotto nel 2019 esercizio e quello svolto nel precedente esercizio ha restituito un complessivo quadro di miglioramento per molteplici profili valutativi; nondimeno, sono stati evidenziati taluni limitati potenziali ambiti di miglioramento, riconducibili, peraltro, ad aree già emerse nel quadro della precedente autovalutazione.

Con riferimento alle principali osservazioni pervenute dai Consiglieri, si riportano sinteticamente le principali risultanze emerse:

opportunità di un ulteriore rafforzamento delle competenze - già rilevata nell'ambito dell'autovalutazione relativa all'esercizio 2018 - complessivamente espresse dal Consiglio di Amministrazione riferito in ordine crescente alle seguenti aree: "Regolamentazione delle attività bancarie e finanziarie", "Conoscenza del settore bancario e finanziario" e "Sistemi informativi e nuove tecnologie applicate al settore bancario e finanziario".

In tale ambito, oltre alla previsione di piani di formazione per gli esponenti aziendali in continuità con quanto previsto e attuato nel corso del 2019, si è rilevata l'opportunità, nell'ottica del prossimo rinnovo, di tenere in debita considerazione la necessità di dotare il Consiglio di membri (possibilmente indipendenti):

  • a) dotati di specifiche competenze in ambito "sistemi informativi e nuove tecnologie applicate al settore bancario e finanziario", al fine di adeguatamente consentire allo stesso di esperire le proprie responsabilità in materia e di esercitare un adeguato indirizzo delle scelte strategiche della Banca in materia di trasformazione digitale;
  • b) in possesso di adeguati requisiti di esperienza in ambito bancario e finanziario, coerentemente con le indicazioni espresse nell'ambito della bozza di Schema di Decreto Ministeriale recante il Regolamento in materia di requisiti degli esponenti aziendali e tenendo in debita considerazione profili "calibrati" rispetto (i) alle principali caratteristiche che connotano la Banca (ad esempio, concentrazione sul mercato nazionale, business principale in ambito retail e SME) e (ii) alle principali direttrici che connoteranno il nuovo Piano Strategico, in corso di predisposizione;
  • c) dotati di adeguate competenze giuridico-economiche, soprattutto nella prospettiva di rafforzare la complessiva naturale attitudine e capacità dell'Organo amministrativo di (i) valutare in maniera più immediata e consapevole la portata degli impatti regolamentari derivanti dalle scelte strategiche intraprese; (ii) definire le più opportune, rapide ed efficaci

risposte alla sempre più pervasiva e sistematica pressione regolamentare e ispettiva a cui la Banca sarà verosimilmente sottoposta in forte continuità con il recente passato;

  • opportunità di rivedere l'attuale frequenza e durata delle sedute consiliari (nel corso dei primi 9 mesi del 2019 erano state svolte n. 14 riunioni del Consiglio con una durata media di poco superiore alle 7 ore), nonché di un efficientamento dei relativi ordini del giorno, favorendo una più efficace discussione consiliare sulle tematiche di carattere strategico (tematica già rilevata nell'ambito dell'autovalutazione relativa all'esercizio 2018);
  • necessità di un ulteriore miglioramento della tempistica di messa a disposizione, da parte delle strutture della Banca, della documentazione a supporto delle sedute collegiali dell'Organo, nonché della relativa fruibilità (già rilevata nell'ambito dell'autovalutazione relativa all'esercizio 2018);
  • auspicio che venga favorita l'adeguata circolazione delle informazioni tra le strutture della Banca e gli Organi aziendali, nonché fra gli Organi stessi;
  • possibilità di un ulteriore efficientamento dell'operatività di alcuni Comitati endo-consiliari.

* * * Si segnala che l'Assemblea dei soci non ha conferito autorizzazioni generali e preventive al divieto di concorrenza ex art. 2390 del cod. civ.

6.3 RIUNIONI

Criteri generali

Ai sensi dell'art. 23.1. dello Statuto, il Presidente del Consiglio di Amministrazione o, in caso di sua assenza o impedimento, chi lo sostituisce ai sensi dell'art. 29.2. dello Statuto, convoca il Consiglio di Amministrazione.

Il Consiglio di Amministrazione deve riunirsi, di regola, una volta al mese e comunque tutte le volte che il Presidente del Consiglio di Amministrazione lo reputi necessario.

Il Consiglio di Amministrazione può essere convocato negli altri casi previsti dalla legge. Nei casi e con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente, previa comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, il Consiglio di Amministrazione può essere convocato dal Collegio Sindacale o dai suoi componenti anche individualmente.

In base all'art. 23.2., il Consiglio di Amministrazione viene convocato mediante avviso, contenente l'ordine del giorno degli argomenti da trattare, spedito - almeno 3 (tre) giorni prima della riunione e, nei casi di urgenza, almeno 12 (dodici) ore prima, con qualsiasi mezzo idoneo a fornire prova dell'avvenuto ricevimento - a ciascun componente del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. L'avviso potrà altresì contenere l'indicazione dei luoghi dai quali partecipare mediante l'utilizzo di sistemi di collegamento a distanza, ai sensi dell'art. 23.3. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 23.4. dello Statuto, per la validità delle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione è necessario che alla riunione sia presente la maggioranza dei suoi componenti in carica. Salvo quanto indicato all'art. 23.5., in tema di deliberazioni a maggioranza qualificata, le deliberazioni sono prese a maggioranza assoluta di voti dei presenti.

Ai sensi dell'art. 23.5. dello Statuto, sono validamente assunte con il voto favorevole di almeno 11 componenti in carica del Consiglio di Amministrazione (la "Maggioranza Consiliare Qualificata") – ovvero almeno di 14 componenti durante il periodo transitorio fino alla Prima Scadenza, in cui il Consiglio di Amministrazione è composto da 19 amministratori (cfr. art. 44.2. dello Statuto) – esclusivamente le deliberazioni concernenti direttamente e/o indirettamente:

  • (i) l'approvazione della Lista del Consiglio (cfr. paragrafo 6.1. della presente Relazione);
  • (ii) la cessione, il conferimento e gli atti di disposizione e ri-articolazione in genere (ancorché realizzati in una o più tranche) di aziende o rami d'azienda bancari che abbiano valore unitariamente superiore al 20% del patrimonio di vigilanza consolidato della Società, quale risultante dall'ultimo bilancio consolidato regolarmente approvato, fatta eccezione per le ipotesi in cui tali operazioni conseguano ad istruzioni impartite dalle Autorità di Vigilanza e fatta altresì eccezione per le operazioni riguardanti la società bancaria controllata dalla Società a favore della quale sia stato effettuato il conferimento in natura di sportelli appartenenti a BPM, la cui approvazione non richiederà il voto favorevole della suddetta Maggioranza Consiliare Qualificata.

Numero delle riunioni e partecipazione

Nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2019, il Consiglio di Amministrazione si è riunito n. 18 volte e in media le riunioni sono durate circa 7 ore e 30 minuti.

Il grado di partecipazione dei Consiglieri alle riunioni è stato del 91,89%.

Ai Consiglieri che ne hanno fatto richiesta, è stata fornita la possibilità di partecipare alle sedute mediante sistemi di collegamento a distanza, a norma dell'art. 23.3. dello Statuto.

Nel corso dell'esercizio 2019, il Collegio Sindacale ha sempre assistito alle sedute del Consiglio di Amministrazione (la partecipazione da parte dei Sindaci è risultata pari al 100%).

Nelle sedute consiliari è, di norma, prevista la partecipazione dei Responsabili delle strutture di vertice allo scopo di consentire agli stessi di esporre personalmente gli argomenti all'ordine del giorno proposti dalle strutture di cui sono Responsabili.

Ai sensi dell'art. 31.3. dello Statuto sociale, il Direttore Generale partecipa, senza diritto di voto, a tutte le sedute del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo. I Condirettori Generali partecipano, parimenti senza diritto di voto, alle sedute del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo limitatamente alle materie di loro rispettiva competenza. Si segnala, al riguardo, che a seguito delle dimissioni rassegnate dal Direttore Generale dott. Maurizio Faroni in data 7 maggio 2019, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato, nella seduta del 28 maggio 2019 di non procedere alla nomina del Direttore Generale ai sensi dell'art. 31.2 dello Statuto sociale.

Per l'esercizio in corso sono state programmate n. 20 riunioni, di cui 6 già tenutesi alla data dell'approvazione della presente Relazione.

Informativa preventiva

L'informativa preparatoria degli argomenti da trattare in seduta costituisce un aspetto di grande importanza in quanto rappresenta uno dei presupposti fondamentali per consentire ai Consiglieri di assumere le decisioni più opportune e in maniera informata, dedicando maggior spazio all'approfondimento e all'analisi in sede consiliare.

Al fine di agevolare - in termini di semplificazione operativa e tempestività - l'informativa preventiva volta a fornire ai Consiglieri il necessario supporto documentale per gli argomenti da trattare in Consiglio, si fa ricorso ad un'applicazione informatica che permette di gestire in sicurezza, secondo le disposizioni normative vigenti interne e di sistema, i flussi informativi rivolti ai Consiglieri stessi, con particolare riguardo all'accesso alla documentazione illustrativa degli argomenti oggetto di discussione nelle sedute collegiali. La documentazione preventiva messa a disposizione dei Consiglieri è spesso corredata da un executive summary che ne sintetizza i punti più significativi e rilevanti ai fini della decisione da assumere: resta fermo che la redazione degli executive summary non è considerato in alcun modo sostitutiva della documentazione completa trasmessa ai Consiglieri.

La Segreteria Affari Societari provvede all'esame delle singole proposte di delibera/informative sottoponendole all'approvazione del Presidente o dell'Amministratore Delegato, secondo competenza, al fine della successiva presentazione in sede consiliare.

La documentazione a supporto degli argomenti che verranno trattati in seduta viene trasmessa in formato elettronico ai Consiglieri, a cura del Segretario, di norma unitamente all'avviso di convocazione o successivamente, appena disponibile. Per la documentazione avente carattere di particolare riservatezza o relativa a decisioni da assumere in via d'urgenza sono adottate diverse modalità di messa a disposizione di volta in volta ritenute più opportune.

L'informazione al Collegio Sindacale sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale, effettuate dalla Società o dalle controllate, ed in particolare sulle operazioni in cui gli amministratori abbiano un interesse proprio o di terzi, viene fornita, anche dagli organi delegati ai sensi dell'art. 2381 cod. civ., al Collegio Sindacale medesimo su base almeno trimestrale e, comunque, in via ordinaria in occasione delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo. L'informazione al Collegio al di fuori delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo viene effettuata al Presidente del Collegio Sindacale.

Per facilitare l'accesso e la consultazione dei documenti societari da parte dei componenti degli organi sociali, è inoltre fruibile un applicativo web, ad esclusivo utilizzo dei medesimi, nel quale sono pubblicati il materiale oggetto di trattazione consiliare, nonché la documentazione particolarmente utile all'espletamento delle rispettive funzioni.

Svolgimento delle riunioni e verbalizzazione

La direzione e il coordinamento dei lavori consiliari sono stati svolti dal Presidente, il quale ha altresì curato che la trattazione degli argomenti all'ordine del giorno avvenisse secondo uno schema analitico, dedicando agli stessi il tempo necessario per consentire un dibattito costruttivo, in particolare per l'esame dei temi di maggior rilievo e incoraggiando, nello svolgimento delle riunioni, i contributi da parte del Consiglieri.

Il Segretario - quando il verbale non sia redatto da un notaio a norma di legge - cura la redazione del verbale della riunione contenente la discussione e le deliberazioni adottate e sottopone preventivamente al Presidente la relativa bozza. La bozza di verbale così risultante è successivamente inviata ai Componenti i quali possono far pervenire al Segretario le loro osservazioni. Il verbale è poi presentato all'esame del Consiglio di Amministrazione, di norma nella seduta immediatamente successiva, per la formale approvazione. Laddove ne ricorrano i presupposti di urgenza, il Consiglio di Amministrazione può approvare il verbale, ovvero parte di esso, seduta stante.

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Comitato Esecutivo

L'art. 26. dello Statuto prevede che il Consiglio di Amministrazione nomini un Comitato Esecutivo composto da 6 amministratori. Le funzioni del Comitato Esecutivo sono disciplinate dall'art. 27. dello Statuto.

Il primo Comitato Esecutivo della Società è stato nominato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 10 gennaio 2017 e, secondo quanto previsto nel Protocollo di Intesa e nel Progetto di Fusione, risultava composto dai seguenti Consiglieri: Pier Francesco Saviotti (Presidente), Giuseppe Castagna (Vice-Presidente), Mauro Paoloni, Guido Castellotti, Maurizio Comoli e Piero Lonardi.

Al riguardo, si segnala che, in data 23 luglio 2019, ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere di Amministrazione e Presidente del Comitato Esecutivo il dott. Pier Francesco Saviotti.

L'art. 27. dello Statuto prevede che nell'ambito dei poteri che la legge e lo Statuto non riservano alla competenza collegiale del Consiglio di Amministrazione o che non siano altrimenti delegati all'Amministratore Delegato, al Comitato Esecutivo siano delegate le seguenti materie sulle quali delibera, di regola, attraverso proposte formulate dall'Amministratore Delegato:

A. Crediti

  • (1) decisioni, secondo le linee e gli indirizzi generali adottati dal Consiglio di Amministrazione, relative all'erogazione del credito nell'ambito delle autonomie conferite e delle facoltà per la concessione e la gestione del credito previste dall'apposito regolamento interno adottato dalla Società in materia di crediti;
  • (2) delibere di competenza del Consiglio di Amministrazione in materia di erogazione del credito nei casi di urgenza, secondo le modalità previste dall'apposito regolamento interno adottato dalla Società in materia di crediti e con obbligo di riferire al Consiglio di Amministrazione nella prima riunione utile di tale organo;

(3) approvazione delle politiche creditizie nell'ambito delle linee e degli indirizzi fissati dal Consiglio di Amministrazione.

B. Passaggi a perdite

  • (1) approvazione del passaggio a perdite delle differenze di cassa/contabili regolarmente segnalate e di eventuali danni alla banca o alla clientela derivanti da errori operativi per gli importi determinati dal Consiglio di Amministrazione;
  • (2) approvazione del passaggio a perdite di somme concernenti crediti nei confronti della clientela oggettivamente irrecuperabili per gli importi determinati dal Consiglio di Amministrazione.

Al riguardo il Consiglio di Amministrazione determina i limiti di importo entro i quali il Comitato Esecutivo può esercitare le citate deleghe.

Tra le competenze del Comitato Esecutivo non rientrano quelle relative alla valutazione e gestione dei "non performing loans", per tali intendendosi le "sofferenze", le "inadempienze probabili (unlikely to pay)" e le "esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate", inclusa qualunque decisione connessa alla gestione degli stessi (ad es. transazioni e contenzioso). Le "sofferenze" sono affidate a una unità gestionale ad hoc che riporta direttamente all'Amministratore Delegato, ferme le competenze del Consiglio di Amministrazione.

Il Comitato Esecutivo è convocato su iniziativa del suo Presidente; previa comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, il Comitato Esecutivo può essere inoltre convocato dal Collegio Sindacale o da ciascuno dei suoi componenti, con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente. La convocazione del Comitato Esecutivo è effettuata mediante avviso, da redigersi e spedirsi con le modalità di cui all'art. 23.2. dello Statuto, almeno 2 giorni prima della riunione e, nei casi di urgenza, almeno 12 ore prima. Il Comitato Esecutivo può tuttavia validamente deliberare anche in mancanza di formale convocazione se partecipano alla riunione tutti i suoi componenti e tutti i Sindaci effettivi in carica.

Il Comitato Esecutivo resta in carica per tutta la durata del Consiglio di Amministrazione che lo nomina.

Il Comitato Esecutivo deve riunirsi, di regola, una volta al mese e comunque tutte le volte che il suo Presidente lo reputi necessario. Il Comitato Esecutivo delibera con la partecipazione e il voto favorevole della maggioranza dei suoi componenti.

Delle adunanze e delle deliberazioni del Comitato Esecutivo deve essere redatto processo verbale, in conformità a quanto previsto dall'art. 23.6.1. dello Statuto.

I verbali sono redatti e trascritti sul registro dei verbali a cura del Segretario e vanno sottoscritti da chi presiede la riunione e dal Segretario stesso. Copia ed estratti dei verbali sono accertati con la dichiarazione di conformità sottoscritta dal Consigliere che presiede la riunione e dal Segretario. Il registro dei verbali e gli estratti del medesimo fanno piena prova delle adunanze e delle deliberazioni assunte.

Delle decisioni assunte dal Comitato Esecutivo viene data notizia al Consiglio di Amministrazione nella sua prima riunione successiva.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 1° gennaio 2017, nell'ambito dei poteri che la legge e lo Statuto sociale non riservano alla competenza collegiale del Consiglio stesso o che non siano altrimenti delegati all'Amministratore Delegato, ha deliberato di delegare al Comitato Esecutivo, ai sensi dell'art. 27.1. dello Statuto sociale, i poteri e le attribuzioni nell'ambito di quelli elencati dal predetto disposto Statutario da esercitarsi, di regola, su proposta dell'Amministratore Delegato e con facoltà di conferire coerenti poteri a dirigenti e ad altri dipendenti, da individuare anche per ruolo,

stabilendone i limiti e le modalità di esercizio e fornendone notizia al Consiglio di Amministrazione.

Alle riunioni del Comitato Esecutivo partecipa il Collegio Sindacale ai sensi dell'art. 26.5. dello Statuto.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, per assicurare un efficace raccordo informativo tra la funzione di supervisione strategica e quella di gestione, partecipa, senza diritto di voto, alle riunioni ai sensi dell'art. 26.3. dello Statuto. Parimenti, partecipa, senza diritto di voto, alle riunioni del Comitato Esecutivo il Direttore Generale, come previsto dall'art. 31.3 dello Statuto.

Nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2019, il Comitato Esecutivo si è riunito n. 15 volte.

Il grado di partecipazione dei Consiglieri alle riunioni è stato pari all'88,89%. In media le riunioni sono durate circa 45 minuti.

Nel corso dell'esercizio 2019, il Collegio Sindacale ha sempre assistito alle sedute del Comitato Esecutivo (la partecipazione da parte dei Sindaci è risultata pari al 94,67%).

Per l'esercizio in corso è stata tenuta n. 1 riunione alla data dell'approvazione della presente Relazione.

Si segnala, infine, che la Segreteria Societaria adotta per il Comitato Esecutivo le stesse prassi metodologiche e informative sopra illustrate per il Consiglio di Amministrazione.

Come segnalato, si informa che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 16-17 dicembre 2019 - tenuto conto (i) dell'intervenuto perfezionamento e consolidamento del processo di integrazione delle due Banche (Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano Scarl) che hanno dato vita al Banco BPM; e (ii) dell'esperienza triennale maturata dalla nascita del Banco BPM, dalla quale si è constatato che le limitate deleghe di poteri, essenzialmente in materia creditizia, attribuite a livello statutario al Comitato Esecutivo hanno comportato un limitato numero di brevi riunioni le quali non hanno significativamente contribuito a sgravare i lavori consiliari - ha deliberato alcune proposte di modifiche statutarie – che verranno sottoposte per l'approvazione, previo rilascio dell'autorizazione dalla competente Autorità, alla prossima Assemblea ordinaria e straordinaria dei Soci – volte in particolare, anche in un'ottica di contenimento dei costi, a non prevedere, a seguito della scadenza dell'attuale Consiglio di Amministrazione, il Comitato Esecutivo tra gli organi sociali della Banca.

6.4 ORGANI MONOCRATICI

Presidente e Vice-Presidenti del Consiglio di Amministrazione

Ai sensi dell'art. 11.3. dello Statuto l'Assemblea ordinaria elegge il Presidente e il Vice-Presidente Vicario del Consiglio di Amministrazione con le modalità di cui all'art. 20.8. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 29. dello Statuto, il Presidente del Consiglio di Amministrazione:

a) ha un ruolo di impulso nel funzionamento del Consiglio di Amministrazione e di organizzazione e coordinamento dei relativi lavori, proponendo a tal fine al Consiglio stesso la nomina del segretario. In particolare, convoca e presiede le adunanze del Consiglio di Amministrazione, ne stabilisce l'ordine del giorno tenuto conto anche delle proposte di delibera formulate dall'Amministratore Delegato o dal Comitato Esecutivo nonché del parere dei comitati endoconsiliari (ove richiesto), ne introduce la trattazione e coordina i lavori, provvedendo, fra l'altro, affinché: (i) siano trattate con priorità le questioni a rilevanza strategica; e (ii) vengano tempestivamente fornite adeguate informazioni sulle materie iscritte all'ordine del giorno a tutti i consiglieri; assicura che il processo di autovalutazione sia svolto con efficacia. Per un efficace svolgimento dei propri compiti, il Presidente, informandone l'Amministratore Delegato, accede alle informazioni aziendali e del Gruppo a tal fine necessarie;

  • b) intrattiene i necessari e opportuni rapporti con l'Amministratore Delegato;
  • c) promuove l'effettivo funzionamento del sistema di governo societario, garantendo l'equilibrio di poteri rispetto all'Amministratore Delegato, ponendosi come interlocutore degli organi interni di controllo e dei comitati interni. Inoltre, formula al Consiglio di Amministrazione la proposta in merito alla istituzione dei Comitati endo-consiliari;
  • d) promuove l'attuazione delle prerogative riservate al Consiglio di Amministrazione, favorendo l'efficacia del dibattito consiliare, con particolare attenzione alle condizioni di sviluppo sostenibile nel lungo termine e alla responsabilità sociale dell'impresa;
  • e) svolge un ruolo di garanzia e sovrintende ai rapporti con gli azionisti e in tal senso intrattiene i rapporti con la generalità dei medesimi, unitamente all'Amministratore Delegato. Per lo svolgimento di tale compito il Presidente si avvale delle funzioni aziendali competenti;
  • f) d'intesa e in coordinamento con l'Amministratore Delegato, cura i rapporti istituzionali con organi e Autorità nonché la comunicazione esterna delle informazioni riguardanti la Società, avvalendosi delle strutture aziendali competenti;
  • g) assiste ai lavori del Comitato Esecutivo, senza diritto di voto;
  • h) presiede l'Assemblea dei soci e sovrintende al suo svolgimento e ai suoi lavori;
  • i) fermo quanto previsto dall'art. 33. dello Statuto, ha la facoltà, in caso di urgenza e su proposta dell'Amministratore Delegato, di promuovere azioni o resistere in giudizio innanzi a qualsiasi autorità giudiziaria o amministrativa, proporre querele, nonché conferire procura alle liti con mandato anche generale, con obbligo di riferire al Consiglio di Amministrazione sulle decisioni assunte in occasione della sua prima riunione successiva;
  • j) esercita gli altri poteri funzionali all'esercizio della sua carica.

Ai sensi dell'art. 33.1. dello Statuto, la rappresentanza attiva e passiva della Società nei confronti dei terzi ed in giudizio, sia in sede giurisdizionale che amministrativa, compresi i giudizi di cassazione e revocazione, nonché la firma sociale libera competono al Presidente del Consiglio di Amministrazione e, in caso di sua assenza o impedimento, anche temporanei, al Vice-Presidente Vicario o, in caso di assenza o impedimento anche di quest'ultimo, nell'ordine, al Vice-Presidente più anziano di età o all'altro Vice-Presidente nominati sino alla Prima Scadenza ai sensi dell'art. 45. dello Statuto.

Ai sensi di quanto previsto nel Progetto di Fusione, il primo Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società risultante dalla Fusione è Carlo Fratta Pasini e il primo Vice-Presidente Vicario del Consiglio di Amministrazione è Mauro Paoloni.

Sempre ai sensi del Progetto di Fusione il Consiglio di Amministrazione del 1° gennaio 2017 ha nominato anche due Vice-Presidenti del Consiglio di Amministrazione della Società, nelle persone di Guido Castellotti e di Maurizio Comoli.

Amministratore Delegato

Ai sensi dell'art. 30. dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione nomina tra i propri componenti un Amministratore Delegato, mediante conferimento al medesimo di alcune attribuzioni e poteri del Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'art. 2381, comma 2, del codice civile.

Fermo quanto previsto dall'art. 24.2. dello Statuto e fermi i poteri e le deleghe conferite dal Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato:

(a) sovraintende alla gestione aziendale della Società e del Gruppo curandone gli affari correnti, in conformità agli indirizzi generali programmatici e strategici fissati dal Consiglio di Amministrazione, controllandone l'andamento;

  • (b) formula proposte, sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione, in merito agli indirizzi strategici, ai progetti e agli obiettivi, oltre il breve termine e/o di carattere non ordinario, della Società e del Gruppo;
  • (c) d'iniziativa e responsabilità propria, predispone i piani e i documenti previsionali di carattere strategico e/o straordinario (budget e piani pluriennali) del Gruppo e della Società, che sottopone all'approvazione del Consiglio di Amministrazione, curandone l'attuazione tramite la Direzione Generale;
  • (d) d'intesa con il Presidente del Consiglio di Amministrazione, cura lo studio, la predisposizione degli atti e l'invio di lettere di confidenzialità relativi ad operazioni o accordi aventi carattere straordinario, da sottoporre al Consiglio di Amministrazione;
  • (e) formula proposte al Consiglio di Amministrazione in merito all'articolazione geografica delle Direzioni territoriali e delle banche del Gruppo nonché ai connessi piani di espansione e riordino delle reti delle società del Gruppo;
  • (f) formula proposte al Consiglio di Amministrazione in merito alla politica di bilancio e agli indirizzi in materia di ottimizzazione nell'utilizzo e valorizzazione delle risorse e sottopone al Consiglio di Amministrazione il progetto di bilancio e le situazioni periodiche;
  • (g) predispone e sottopone al Consiglio di Amministrazione, per l'approvazione, il budget annuale anche delle singole società del Gruppo, in coerenza con la pianificazione di superiore livello e procede al controllo periodico dei risultati approvando le azioni correttive ritenute necessarie;
  • (h) coordina l'attività esecutiva della Società e del Gruppo, impartendo indirizzi e direttive al fine di assicurare che il funzionamento delle unità operative avvenga in conformità alle delibere degli organi competenti e le attività delle società controllate siano coerenti con le direttive e le strategie delineate dalla capogruppo;
  • (i) nell'ambito delle linee guida stabilite dal Consiglio di Amministrazione, indirizza e cura l'assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Società e del Gruppo, nel rispetto del sistema dei valori riconosciuto dalla Società;
  • (l) sovrintende all'organizzazione e all'integrazione del Gruppo e al funzionamento della rete dei canali di vendita, delle operazioni e dei servizi gestiti dalla Società e dalle società del Gruppo;
  • (m) esercita, secondo le norme regolamentari, poteri di proposta ed erogazione del credito, nei limiti stabiliti dai regolamenti in materia di crediti tempo per tempo vigenti;
  • (n) sovrintende e provvede alla gestione del personale, valorizzando le politiche delle risorse umane della Società e del Gruppo verso il perseguimento di obiettivi di integrazione, continuità manageriale, favorendo un adeguato clima motivazionale;
  • (o) determina le direttive e gli indirizzi per la Direzione Generale;
  • (p) sottopone al Presidente del Consiglio di Amministrazione e al Presidente del Comitato Esecutivo, a seconda dei casi, argomenti da inserire nell'ordine del giorno delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo;
  • (q) esercita le funzioni delegategli ad hoc dal Consiglio di Amministrazione nei limiti dei massimali assegnati – con i relativi regolamenti;
  • (r) relaziona periodicamente il Consiglio di Amministrazione sull'attività svolta nell'esercizio delle deleghe conferitegli e – avvalendosi del Direttore Generale, dei Condirettori Generali e dei responsabili di direzione secondo competenza – sullo svolgimento delle attività e sull'andamento complessivo della gestione della Società e del Gruppo, nonché sulla conformità dei risultati ai documenti previsionali e di pianificazione;
  • (s) formula proposte al Consiglio di Amministrazione in merito alle linee di indirizzo del sistema dei controlli interni nel rispetto della normativa di vigilanza; indirizza alla funzione di controllo interno, per il tramite del comitato per il controllo interno, richieste straordinarie di intervento ispettivo e/o di indagine;
  • (t) formula proposte in materia di politiche di assunzione e gestione dei rischi e di adeguatezza patrimoniale in ossequio ai perimetri, ai vincoli e alle indicazioni della normativa di vigilanza;
  • (u) formula proposte al Consiglio di Amministrazione in materia di politiche di assunzione e gestione del rischio di liquidità, fissando i relativi limiti nel rispetto della normativa di vigilanza;
  • (v) formula proposte al Consiglio di Amministrazione in merito alle designazioni dei vertici operativi e direttivi aziendali e di Gruppo (con esclusione del Responsabile della Funzione Internal Audit) e,

sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione, in merito alla nomina e alla revoca del Direttore Generale e dei Condirettori Generali;

  • (w) cura, d'intesa e in coordinamento con il Presidente del Consiglio di Amministrazione, la comunicazione esterna delle informazioni riguardanti la Società e le altre società del Gruppo nonché i rapporti con le Autorità di Vigilanza;
  • (z) sovraintende alla valutazione e alla gestione delle "sofferenze", inclusa qualunque decisione connessa alla gestione delle stesse (ad es. transazioni e contenzioso), avvalendosi allo scopo di una unità gestionale ad hoc che riporta direttamente all'Amministratore Delegato.

In caso di eccezionale urgenza, l'Amministratore Delegato, sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione, può assumere deliberazioni in merito a qualsiasi operazione di competenza del Consiglio di Amministrazione o del Comitato Esecutivo, purché non attribuite da norme inderogabili di legge o da previsioni statutarie alla competenza collegiale del Consiglio di Amministrazione e dal Comitato Esecutivo e ancorché si tratti di operazioni disciplinate dalle procedure adottate ai sensi dell'art. 2391-bis del codice civile e dell'articolo 53 del D.Lgs. 1 settembre 1993, n. 385, ferma comunque in tali casi l'osservanza delle speciali disposizioni prescritte da dette procedure per le operazioni urgenti. In ogni caso, le decisioni così assunte dovranno essere portate a conoscenza del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo in occasione della sua prima riunione successiva.

L'Amministratore Delegato riferisce, con il Direttore Generale e i Condirettori Generali, se nominati e per quanto di rispettiva competenza, al Consiglio di Amministrazione e al Comitato Esecutivo, con cadenza almeno trimestrale, sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo effettuate dalla Società e dalle società controllate.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 1° gennaio 2017 e secondo quanto previsto nel Progetto di Fusione, ha deliberato la nomina del dott. Giuseppe Castagna quale Amministratore Delegato del Banco BPM.

Nella medesima seduta, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di delegare all'Amministratore Delegato, ai sensi dell'art. 24.2.1. dello Statuto sociale, il potere di assumere deliberazioni in merito alle operazioni di gestione corrente della Società non riservate da norme inderogabili di legge o da previsioni statutarie alla competenza collegiale del Consiglio di Amministrazione da esercitarsi in conformità agli indirizzi generali programmatici e strategici fissati dal Consiglio di Amministrazione stesso, con facoltà di conferire coerenti poteri, anche nell'ambito delle deleghe riferite a specifiche materie in appresso indicate, a dirigenti e ad altri dipendenti, da individuare anche per ruolo, stabilendone i limiti e le modalità di esercizio e fornendone notizia al Consiglio di Amministrazione.

In particolare, ferme restando le citate attribuzioni in materia di gestione corrente di cui all'art. 24.2.1. dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione ha attribuito all'Amministratore Delegato, ai sensi dell'art. 30. dello Statuto, specifiche deleghe di poteri in materie operative.

Si riportano di seguito le principali deleghe conferite all'Amministratore Delegato:

  • Facoltà di autonomie gestionali in materia di finanza
  • approva, tra l'altro, le singole emissioni obbligazionarie e di altri strumenti finanziari comprese le estinzioni - definendone (i) le caratteristiche, (ii) le condizioni, (iii) l'importo, nei limiti del plafond stabilito dal Consiglio di Amministrazione;
  • approva nel rispetto delle norme di Vigilanza operazioni di acquisto e vendita di strumenti finanziari e monetari per investimento, per i portafogli di liquidità e per soddisfare le esigenze della clientela, nell'ambito delle autonomie conferite e nel rispetto dei limiti di rischio

approvati nell'apposito Regolamento;

  • Facoltà di autonomie gestionali in materia commerciale
  • Definizione delle politiche di pricing
  • definisce gli indirizzi e le politiche in ordine alla determinazione di tassi, condizioni e commissioni e, in particolare, i tassi di riferimento della Banca e le manovre di pricing;
  • approva l'articolazione del catalogo prodotti.
  • Definizione in materia di accordi e convenzioni
  • approva la negoziazione, la conclusione e la stipula, modifica e revoca di convenzioni e accordi di natura commerciale con soggetti terzi o con quelli appartenenti al Gruppo.
  • Facoltà di autonomie gestionali in materia di personale
  • Gestione delle relazioni industriali
  • gestisce i rapporti con le Organizzazioni Sindacali aziendali, territoriali e nazionali, curando le comunicazioni di qualsiasi genere e tipo afferenti alla materia;
  • Gestione delle politiche di assunzione, sviluppo e amministrazione del personale
  • per tutto il personale della Capogruppo e delle Società Controllate di ogni ordine e grado, compresi i dirigenti (ad eccezione delle nomine riservate all'approvazione del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo):
    • a) procede all'assunzione, alla promozione del personale della Capogruppo e delle Società del Gruppo;
    • b) definisce la posizione economica, nel rispetto dei sistemi di remunerazione e incentivazione tempo per tempo vigenti;
    • c) dispone trasferimenti e distacchi definendo condizioni e termini anche relativamente al trattamento economico;
    • d) assume tutti i provvedimenti cautelari e disciplinari compreso il licenziamento del personale e predisporre le informative trimestrali sui provvedimenti disciplinari, fornendo informativa al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo;
    • e) promuove azioni e procedure in sede giurisdizionale, amministrativa di volontaria giurisdizione e arbitrale e resiste nelle azioni promosse contro il Gruppo Banco BPM, conferendo laddove utile, mandato a legali di fiducia della Capogruppo;
    • f) definisce transazioni giudiziali e stragiudiziali fino ad un controvalore di petitum pari o inferiore ad Euro 1.000.000;
  • Gestione in materia di previdenza
    • delibera l'adeguamento alle normative di legge e statutarie ed agli accordi sindacali tempo per tempo vigenti degli Statuti e regolamenti dei Fondi Pensione interni iscritti nei bilanci delle società del Gruppo Banco BPM;
    • delibera la nomina degli organi dei Fondi Pensione interni iscritti nei bilanci delle società del Gruppo Banco BPM;
    • approva, nei limiti delle facoltà di spesa assegnate, la stipula, modifica/revoca di rapporti, contratti e convenzioni funzionali alla gestione patrimoniale, alle coperture assicurative ed alla amministrazione tecnico contabile, nonché alla loro manutenzione;
  • Facoltà di autonomie gestionali in materia di partecipazioni
    • designa la candidatura degli esponenti aziendali nelle Società bancarie Partecipate e nelle società controllate non bancarie;
    • decide, previa informazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, l'esercizio del diritto di prelazione;
    • approva, previa informativa al Presidente del Consiglio di Amministrazione, l'esercizio del diritto di opzione e/o di recesso nei limiti di controvalore del 5% del patrimonio consolidato di Gruppo;
    • approva l'acquisizione o la cessione di partecipazioni (anche indirette, tra cui le quote di fondi, ad es., di private equity, immobiliari, ecc.) detenute dalla Capogruppo o da società controllate di valore inferiore al 5% del patrimonio di vigilanza consolidato del Gruppo che non comportino variazioni del Gruppo e/o che non abbiano una rilevanza strategica nonché, entro gli stessi limiti, la finalizzazione e l'eventuale modifica dei relativi patti

parasociali, salvo la diversa disciplina prevista per le operazioni rivenienti da trasformazione di crediti verso imprese in temporanea difficoltà finanziaria o per recupero crediti verso imprese in crisi;

  • Facoltà di autonomie gestionali in materia di investimenti, spesa e utilizzo del budget
  • approva, nell'ambito dei piani triennali e annuali, il piano degli investimenti;
  • approva la stipula, modifica e revoca di contratti di consulenza e l'acquisizione di pareri su qualsiasi materia fino al limite di Euro 5.000.000 cumulati per fornitore e materia.
  • Facoltà di autonomie gestionali in materia di gestione di beni mobili, immobili e beni storico artistici
  • approva l'acquisto/vendita di immobili e terreni, strumentali e non, anche tramite leasing finanziario e/o operativo di valore pari o inferiore ad Euro 5.000.000;
  • approva l'acquisto, la permuta e l'alienazione ed il noleggio di beni mobili anche registrati, impianti, servizi non ricompresi nel budget annuale di spesa fino al limite di Euro 3.000.000 annui.
  • Facoltà di autonomie gestionali in materia di liti e contenzioso, esercitabili anche per le società del Gruppo per le quali Banco BPM svolge tali attività in out-sourcing
  • promuove azioni e procedure, in sede giurisdizionale, amministrativa, di volontaria giurisdizione e arbitrale allo scopo di resistere nelle azioni promosse contro la Banca;
  • rappresenta la Banca in giudizio avanti qualsiasi autorità, in qualsiasi sede, grado e fase, quindi anche in sede di procedimenti conservativi e cautelativi, di esecuzione, revocazione e cassazione e in sede arbitrale;
  • approva l'adesione e l'espressione del voto nell'ambito delle procedure concorsuali;
  • approva fino ad un limite di Euro 500.000 e con conseguenti accantonamenti e passaggi definitivi a perdite: i) transazioni su cause passive; ii) transazioni stragiudiziali; iii) mediazioni presentate presso gli organismi abilitati (pubblici o privati) ed i ricorsi presentati agli altri organismi di conciliazione (ABF, ACF, Conciliatore Bancario Finanziario, ecc.).
  • Facoltà di autonomie gestionali in materia di passaggi a perdite
  • fatte salve le competenze che la Legge e/o lo Statuto riservano al Consiglio di Amministrazione, approva il passaggio a perdite delle differenze di cassa e contabili regolarmente segnalate e di eventuali danni al Gruppo Banco BPM o alla clientela derivanti da errori operativi per importi pari o inferiori a 500.000 Euro.

L'elenco integrale dei poteri delegati dal Consiglio di Amministrazione all'Amministratore Delegato sono stati iscritti al competente Registro delle Imprese di Milano.

L'Amministratore Delegato riferisce al Consiglio di Amministrazione:

  • con cadenza trimestrale, in via generale e per importi globali, sull'esercizio di tutti i poteri delegati ove non già effettuato in attuazione di specifico Regolamento o nell'ambito dell'informativa periodica generale sull'andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione nonché sulle operazioni di maggior rilievo effettuate dalla Società e dalle società controllate;
  • in occasione della sua prima riunione successiva sulle delibere assunte in via d'urgenza ai sensi dell'art. 30.3. dello Statuto.

Si precisa che, con riferimento all'Amministratore Delegato dott. Giuseppe Castagna, non ricorre alcuna situazione di interlocking directorate prevista dal criterio applicativo 2.C.5. del Codice di Borsa Italiana.

Direttore Generale e Condirettori Generali

Ai sensi dell'art. 31. dello Statuto, salvo diversa deliberazione del Consiglio di Amministrazione, la Società nomina un Direttore Generale e due Condirettori Generali, determinandone attribuzioni, competenze e funzioni da esercitarsi in conformità agli indirizzi impartiti, secondo le rispettive

competenze, dal Consiglio di Amministrazione stesso, dal Comitato Esecutivo e dall'Amministratore Delegato.

La nomina, la revoca o la sostituzione del Direttore Generale e/o di ciascun Condirettore Generale (nonché la determinazione o la modifica delle attribuzioni, funzioni e competenze spettanti ad alcuno di essi) è deliberata dal Consiglio di Amministrazione, su proposta formulata dall'Amministratore Delegato, sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione. Fermo quanto precede, l'Amministratore Delegato, in caso di cessazione del Direttore Generale, è tenuto a formulare la proposta, sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione, salvo che il Consiglio di Amministrazione abbia deliberato a maggioranza di non prevedere la nomina di un Direttore Generale.

Il Direttore Generale partecipa, senza diritto di voto, a tutte le sedute del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo. I Condirettori Generali partecipano, senza diritto di voto, alle sedute del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo limitatamente alle materie di loro rispettiva competenza.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 1° gennaio 2017, ha deliberato, secondo quanto previsto nel Progetto di Fusione, la nomina del Direttore Generale e dei due Condirettori Generali, rispettivamente, nella persona del dott. Maurizio Faroni e dei dott.ri Domenico De Angelis e Salvatore Poloni.

Si informa che il Consiglio di Amministrazione al fine di assicurare continuità operativa anche in ragione delle aumentate esigenze di natura gestionale connesse alla rilevante dimensione aziendale, ha deliberato con riferimento all'art. 33.3., dello Statuto sociale, di attribuire al Direttore Generale dott. Maurizio Faroni e ai Condirettori Generali dott. Domenico De Angelis e al dott. Salvatore Poloni, per il solo caso di assenza od impedimento, anche temporanei, del Presidente del Consiglio di Amministrazione, del Vice-Presidente Vicario, dei Vice-Presidenti e dell'Amministratore Delegato, la rappresentanza attiva e passiva del Banco BPM S.p.A. nei confronti dei terzi ed in giudizio, sia in sede giurisdizionale che amministrativa, compresi i giudizi di cassazione e revocazione, nonché, la firma sociale libera.

Si segnala infine che il Consiglio di Amministrazione della Banca, in data 27 febbraio 2019, con riferimento al decreto di sequestro preventivo notificato dalla Guardia di Finanza in relazione alla vicenda diamanti, ha preso atto che le indagini in corso da parte della Procura di Milano riguardavano alcuni manager o ex manager del gruppo, tra cui il Direttore Generale della Banca, dott. Maurizio Faroni. Nei suoi confronti, così come nei confronti di altri soggetti sopra citati, il Consiglio di Amministrazione ha disposto la sospensione cautelare dal servizio. Al riguardo si segnala che il Consiglio di Amministrazione della Banca, in data 7 maggio 2019, ha preso atto delle dimissioni del Direttore Generale della Banca, dott. Maurizio Faroni, rassegnate nella medesima data.

Al riguardo si segnale che il Consiglio di Amministrazione riunitosi in data 28 maggio 2019, nell'ambito della revisione del modello organizzativo e di governance della Capogruppo, ha deliberato la revisione dell'assetto organizzativo che non prevede la figura del Direttore Generale e introduce, oltre alla conferma dei Condirettori Generali, le figure del Chief Lending Officer (CLO) e del Chief Financial Officer (CFO) attribuendone la responsabilità, rispettivamente a Carlo Bianchi e a Edoardo Ginevra.

Vengono di seguito illustrate alcune brevi note biografiche dei componenti della Direzione Generale, dalle quali emergono adeguate competenze professionali in materia bancaria, finanziaria, giuridica, societaria, fiscale, organizzativa-informatica e di risk management:

  • Domenico De Angelis – Condirettore Generale: dopo aver ricoperto diversi incarichi di responsabilità all'interno del Gruppo Eni e del Gruppo UniCredito ha assunto, dal giugno 2000, la carica di Direttore centrale-Responsabile Area mercati della ex Banca Popolare di Novara S.c.r.l.. Nel giugno 2002, a seguito della nascita del Gruppo BPVN, è stato nominato Direttore Generale

della ex Banca Popolare di Novara, divenendone Amministratore Delegato dall'aprile 2004 al dicembre 2011. Ha ricoperto, dal luglio 2007 al novembre 2011, la carica di Consigliere di Gestione del Banco Popolare e successivamente, fino alla data di efficacia della fusione con BPM S.c.a r.l., cariche di Consigliere di Amministrazione (dal 26 novembre 2011) e Condirettore Generale (dal 29 novembre 2011). È stato docente nel Master di Economia e Gestione dell'Intermediazione Finanziaria presso l'Università degli Studi del Piemonte Orientale. E' docente CIB c/o SDA Bocconi – Milano. E' Consigliere della "Associazione Franca Capurro per Novara" Onlus e Presidente della "Associazione Novaresi Per". Dal 1° gennaio 2017 è Condirettore Generale di Banco BPM S.p.A.

  • Salvatore Poloni – Condirettore Generale: laureato in Giurisprudenza con lode e abilitato all'esercizio della professione di avvocato; ha svolto la propria attività lavorativa dapprima nel Gruppo Fiat, dove ha ricoperto ruoli di responsabilità nell'ambito delle funzioni Personale e Organizzazione di Fiat Auto S.p.A. e di Responsabile delle Relazioni Sindacali di Sevel S.p.A.; successivamente, ha ricoperto gli incarichi di Responsabile delle Relazioni Sindacali dell'Istituto Bancario Italiano S.p.A. e di Responsabile delle Politiche del Lavoro di Cariplo S.p.A.; è stato Direttore Centrale Risorse Umane e Organizzazione del Gruppo Bormioli Rocco S.p.A.; dal 2003 è stato Dirigente del Gruppo Intesa e Responsabile del Servizio del Personale e Organizzazione della Divisione Rete; dal 2007 è stato Responsabile del Servizio Personale e Organizzazione della Divisione Banca dei Territori del Gruppo Intesa Sanpaolo; dal 28 luglio 2010 è stato Direttore Centrale Responsabile della Direzione Organizzazione e Sicurezza di Intesa Sanpaolo Group Services; dal settembre 2012 è stato Direttore Centrale Responsabile Direzione Personale e Organizzazione di Intesa Sanpaolo Group Services e, dal 2015, Responsabile Digital Factory e Area Strategie Operative Integrate; dal settembre 2015 (e fino alla data di efficacia della fusione con Banco Popolare Soc. Coop.) è stato Chief Organizational & Human Resources Officer di Banca Popolare di Milano S.c.ar.l..E' Consigliere in Banca Akros S.p.A., in S.I.A. S.p.A. e in Enbicredito E' inoltre Consigliere dell'Associazione Bancaria Italiana al cui interno è Presidente del Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro (CASL). Dal 1° gennaio 2017 è Condirettore Generale di Banco BPM S.p.A.

6.5 COMITATI INTERNI AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Pur nel rispetto del principio di collegialità nello svolgimento dei propri compiti, lo Statuto prevede che il Consiglio di Amministrazione - in relazione alle competenze allo stesso attribuite, alla sua composizione e alle caratteristiche dei suoi componenti - costituisca al proprio interno, anche in adesione alle raccomandazioni contenute nel Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, specifici Comitati con funzioni propositive, consultive e di controllo (quali il "Comitato Nomine", il "Comitato Remunerazioni" e il "Comitato Controllo Interno e Rischi").

E' nelle facoltà del Consiglio di Amministrazione, inoltre, di istituire ulteriori Comitati, redigendone appositi Regolamenti, con poteri consultivi, istruttori e propositivi. Ciascun comitato dovrà includere almeno un componente in possesso dei requisiti di indipendenza di cui all'art. 20.1.6. dello Statuto.

Alla data della presente relazione risultano costituiti n. 5 Comitati interni (Comitato Nomine, Comitato Remunerazioni, Comitato Controllo Interno e Rischi, Comitato Parti Correlate e Comitato Erogazioni Liberali) chiamati a svolgere funzioni di supporto all'Organo collegiale attraverso la formulazione di proposte, pareri ed osservazioni, nonché approfondimenti nelle materie di competenza.

Nella costituzione di detti Comitati, nella nomina dei rispettivi membri e nella redazione dei Regolamenti che determinano con chiarezza le competenze ed il funzionamento di ciascuno, si è fatta attenzione all'efficacia del loro contributo al Consiglio di Amministrazione in termini di apporto di analisi, di contenuti e di efficienza, sia sotto il profilo istruttorio che sotto il profilo consultivo; è stata

valutata l'idoneità della loro articolazione complessiva ad escludere sovrapposizioni di responsabilità e/o intralcio ai processi decisionali.

Comitato Nomine

Ai sensi dell'art. 24.4.1. dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione costituisce al proprio interno un Comitato Nomine, approvando il relativo Regolamento che ne determina le competenze e il funzionamento, in conformità alle Disposizioni di Vigilanza.

Lo Statuto della Banca prevede che il Comitato Nomine sia composto da quattro Consiglieri, tutti non esecutivi e la maggioranza dei quali (tra cui il soggetto eletto alla carica di presidente) in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto.

Il Comitato Nomine, costituito con delibera consiliare del 10 gennaio 2017, risulta composto alla data della presente relazione (e fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2019) dai seguenti quattro Consiglieri: Carlo Frascarolo (Presidente), Giulio Pedrollo (Vice-Presidente), Michele Cerqua e Cristina Galeotti. Tutti i componenti del Comitato sono consiglieri non esecutivi e indipendenti.

Al Comitato Nomine spettano le funzioni e i compiti a esso assegnati dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana e dalle applicabili disposizioni di vigilanza (cfr., in particolare, Circolare n. 285/2013, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 1, Sezione IV).

Il Comitato ha, in particolare, il compito di vagliare o elaborare proposte in ordine alla:

  • presentazione all'Assemblea e composizione di una lista di candidati per la nomina del Consiglio di Amministrazione;
  • nomina o cooptazione di Consiglieri in sostituzione di quelli cessati, ai sensi dell'art. 20.11. dello Statuto;
  • nomina e revoca dell'Amministratore Delegato;
  • nomina e revoca dei componenti non di diritto del Comitato Esecutivo;
  • nomina e revoca su proposta dell'Amministratore Delegato, sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione - del Direttore Generale e dei Condirettori Generali;
  • nomina e revoca dei componenti dei Comitati Territoriali di Consultazione.

Il Comitato, altresì, svolge funzioni di supporto al Consiglio di Amministrazione, secondo quanto specificato nelle Disposizioni di Vigilanza, nei seguenti processi:

  • identificazione preventiva e verifica successiva della composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione ritenuta ottimale;
  • autovalutazione degli organi;
  • verifica delle condizioni e dei requisiti previsti ai sensi dell'art. 26 D.Lgs. n. 385/1993 (TUB);
  • definizione di piani di successione nelle posizioni di vertice dell'esecutivo.

Il Comitato, inoltre, esprime al Consiglio di Amministrazione il proprio parere in ordine:

  • ai nominativi dei candidati ad amministratori, sindaci (effettivi e supplenti), direttori generali, condirettori generali e vice direttori generali delle banche e delle principali società controllate non bancarie del Gruppo;
  • alla nomina dei vertici operativi e direttivi del Banco BPM S.p.A.;
  • alla nomina e alla revoca, a norma di Statuto, del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ex art. 154-bis D.Lgs. n. 58/1998 e alla determinazione dei relativi poteri e mezzi, nonché alla nomina e alla revoca dei responsabili delle funzioni di controllo interno del Banco BPM S.p.A. – e, pertanto, del responsabile della funzione di revisione interna (Internal Audit), del Chief Risk Officer (CRO), se previsto, del responsabile della funzione di conformità alle norme

(Compliance Manager), del responsabile della funzione di controllo dei rischi (Risk Manager), del responsabile della funzione antiriciclaggio e del responsabile della funzione di convalida interna.

Con riferimento alle specifiche funzioni previste dal Codice di Autodisciplina, il Comitato formula anche pareri al Consiglio di Amministrazione in ordine alla dimensione e alla composizione dello stesso ed esprime raccomandazioni in merito alle figure professionali la cui presenza all'interno del Consiglio sia ritenuta opportuna nonché sugli altri argomenti indicati dal predetto Codice.

Per lo svolgimento delle proprie attività, il Comitato ha accesso a tutte le aree di attività e funzioni aziendali della Società e delle società del Gruppo, sia presso gli uffici centrali, sia presso le strutture periferiche, ed ha diritto di ottenere ogni informazione o dato ritenuti necessari per lo svolgimento dei propri compiti. In ogni caso, il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Comitato disponga di adeguate risorse per adempiere i propri compiti ed esercitare i propri poteri, prevedendo annualmente un apposito budget, nei limiti del quale il Comitato può ricorrere a consulenze specialistiche esterne da parte di soggetti di riconosciuta esperienza.

Il Comitato si riunisce su convocazione del Presidente ogniqualvolta sia da questi ritenuto opportuno con avviso, contenente l'indicazione degli argomenti da trattare all'ordine del giorno, da inviarsi con qualsiasi mezzo idoneo che consenta la prova della ricezione, spedito almeno tre giorni liberi prima di quello fissato per la riunione, in tempo utile per consentire ai componenti del Comitato una sufficiente informazione sugli argomenti in discussione ed è seguito dall'invio della documentazione, ove disponibile, necessaria per assicurare al meglio lo svolgimento dei lavori collegiali.

Qualora un componente del Comitato abbia nell'oggetto sottoposto a esame un interesse per conto proprio o di terzi deve informare il Comitato e astenersi dal partecipare alla discussione e alla votazione.

Possono essere invitati ad assistere alle riunioni, in relazione all'argomento trattato, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato, i responsabili delle funzioni aziendali del Banco BPM S.p.A. e delle altre società del Gruppo, e gli altri soggetti la cui presenza sia ritenuta utile dal Comitato.

I componenti del Collegio Sindacale hanno comunque diritto di assistere alle riunioni del Comitato.

Il Comitato può ricorrere, nei limiti del budget annuale approvato dal Consiglio di Amministrazione, a consulenze specialistiche esterne da parte di soggetti di riconosciuta esperienza. In ogni caso, il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Comitato disponga di adeguate risorse per adempiere i propri compiti ed esercitare i propri poteri.

Nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2019, il Comitato Nomine si è riunito n. 27 volte, con un grado di partecipazione alle sedute pari a circa il 96% e una durata media delle riunioni di circa un'ora e quaranta minuti.

Nell'evidenziare che la convocazione avviene "a chiamata", si segnala che dal 1° gennaio 2020 alla data di approvazione della presente Relazione si sono tenute n. 7 riunioni.

Nell'esercizio 2019 il Comitato ha, tra l'altro, assistito il Consiglio di Amministrazione con riferimento alla verifica dei requisiti normativi e statutari in capo ai propri componenti, ai membri del Collegio Sindacale e della Direzione Generale. Inoltre, il Comitato ha supportato il Consiglio di Amministrazione, in particolare:

(i) nel processo di valutazione annuale sulla dimensione, composizione e funzionamento del Consiglio di Amministrazione e dei suoi Comitati;

(ii) nell'indicazione di esponenti delle banche del Gruppo e delle principali società controllate non bancarie;

(iii) nell'aggiornamento dei "vertici operativi e direttivi" di Banco BPM.

Il Comitato Nomine ha, inoltre, fornito supporto al Comitato Controllo Interno e Rischi nell'individuazione dei candidati da proporre al Consiglio di Amministrazione a Responsabile Audit e a Responsabile Antiriciclaggio.

Il Comitato Nomine ha espresso al Consiglio di Amministrazione il proprio parere in ordine alla nomina di (i) vertici operativi e direttivi del Banco BPM, e (ii) responsabili Audit e Antiriciclaggio.

Nel corso dell'esercizio 2019, ha svolto, inoltre, attività di supporto al Consiglio di Amministrazione in riferimento all'identificazione preventiva della composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione ritenuta ottimale ai fini della cooptazione di due Consiglieri di Amministrazione in sostituzione dei Consiglieri dimissionari (dott.ssa Golo e dott. Saviotti). Facendo seguito al mandato conferito dal Consiglio di Amministrazione, e in ottemperanza all'art. 5.2 (ii) del proprio Regolamento, il Comitato Nomine si è attivato al fine di esaminare delle candidature idonee a ricoprire, nel rispetto del profilo quali-quantitativo, la carica di Consigliere in sostituzione dei predetti Cosniglieri dimissionari, e, ad esito del Processo, ha ritenuto opportuno proporre al Consiglio di Amministrazione di soprassedere alla cooptazione dei due Consiglieri cessati.

Inoltre, in vista della scadenza del mandato dei componenti del Consiglio di Amministrazione, prevista - ai sensi dell'art. 20.4.1. dello Statuto sociale - "alla data dell'Assemblea chiamata ad approvare il bilancio relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019", il Comitato Nomine nell'ambito del "Processo di formazione della Lista del Consiglio (art. 20.4.2. dello Statuto Sociale)" approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 luglio 2019, ha:

  • supportato il Consiglio di Amministrazione nel processo di identificazione preventiva della composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione ritenuta ottimale;
  • attivato, con il supporto della società di head hunting esterna individuata, il Processo di formazione della "Lista del Consiglio", esaminando, anche attraverso interviste, i potenziali profili di candidature esterne da inserire nelle predetta Lista.

Alle riunioni del Comitato tenutesi nel corso del 2019 sono stati invitati a partecipare, in merito a singoli punti posti all'ordine del giorno, manager della Banca, nonché esponenti delle società di consulenza esterne che hanno supportato il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM nello svolgimento delle attività di assessment e attinenti al "Processo di formazione della Lista del Consiglio (art. 20.4.2. dello Statuto Sociale)".

Delle riunioni del Comitato viene redatto apposito verbale a cura del Segretario designato dal Comitato anche al di fuori dei propri componenti.

Qualora il verbale delle deliberazioni non possa essere predisposto in tempo per la riunione del Consiglio di Amministrazione nel corso della quale deve essere formulata la proposta o reso il parere, il Presidente del Comitato rende un'informativa, anche in forma orale, al Consiglio di Amministrazione, nella prima adunanza utile, sulle determinazioni assunte dal Comitato stesso.

Comitato Remunerazioni

Ai sensi dell'art. 24.4.1. dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione costituisce al proprio interno un Comitato Remunerazioni, approvando il relativo Regolamento che ne determina le competenze e il funzionamento, in conformità alle Disposizioni di Vigilanza.

Lo Statuto della Banca prevede che il Comitato Remunerazioni sia composto da quattro Consiglieri, tutti non esecutivi e la maggioranza dei quali (tra cui il soggetto eletto alla carica di presidente) in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto. Almeno un componente del

Comitato deve possedere un'adeguata conoscenza ed esperienza in materia finanziaria o di politiche retributive.

Il Comitato Remunerazioni, costituito con delibera consiliare del 10 gennaio 2017, risulta composto alla data della presente relazione (e fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2019) dai seguenti quattro Consiglieri: Fabio Ravanelli (Presidente), Manuela Soffientini (Vice-Presidente), Paola Galbiati e Cristina Zucchetti. Tutti i componenti del Comitato sono consiglieri non esecutivi, tre sono indipendenti (compreso il Presidente) e tre hanno maturato esperienze in materia contabile e finanziaria nonché di politiche retributive.

Al Comitato Remunerazioni spettano le funzioni e i compiti a esso assegnati dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana e dalle applicabili Disposizioni di Vigilanza (cfr., in particolare, Circolare 285/2013, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione II, così come da ultimo modificata dal 25° aggiornamento del 23 ottobre 2018).

Conformemente a quanto previsto dalle vigenti Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione, dallo Statuto sociale e dallo specifico Regolamento, il Comitato Remunerazioni, nei confronti della Capogruppo, delle banche controllate e delle principali società non bancarie del Gruppo:

  • ha compiti consultivi e di proposta in materia di compensi di amministratori, sindaci, direttori generali, condirettori generali e vice direttori generali;
  • ha compiti consultivi e di proposta in materia di compensi del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ex art. 154-bis D.Lgs. n. 58/1998, dei responsabili delle funzioni di controllo interno - e pertanto del Responsabile della funzione di revisione interna (Internal Audit), del Chief Risk Officer (CRO), se previsto, del Responsabile della funzione di conformità alle norme (Compliance Manager), del Responsabile della funzione di controllo dei rischi (Risk Manager), del Responsabile della funzione antiriciclaggio e del Responsabile della funzione di convalida interna e del Responsabile della funzione risorse umane;
  • ha compiti consultivi e di proposta in materia di compensi del restante personale i cui sistemi di remunerazione e incentivazione sono decisi dal Consiglio di Amministrazione, nonché in materia di determinazione dei criteri per la remunerazione del restante "personale più rilevante" individuato con le modalità previste dalle Disposizioni di Vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione;
  • vigila direttamente sulla corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione dei responsabili delle funzioni di controllo interno - come sopra menzionati - in stretto raccordo con il Collegio Sindacale;
  • si esprime, anche avvalendosi delle informazioni ricevute dalle funzioni aziendali competenti, sugli esiti del processo di identificazione del personale più rilevante, ivi comprese le eventuali esclusioni previste ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione;
  • cura la preparazione della documentazione da sottoporre al Consiglio di Amministrazione per le relative decisioni in materia di remunerazione e incentivazione;
  • collabora con gli altri comitati interni del Consiglio di Amministrazione e in particolare con il Comitato Controllo Interno e Rischi e il Comitato Nomine;
  • assicura il coinvolgimento delle funzioni aziendali competenti nel processo di elaborazione e controllo delle politiche e prassi di remunerazione ed incentivazione;
  • si esprime, anche avvalendosi delle informazioni ricevute dalle funzioni aziendali competenti e, segnatamente, dalla funzione risorse umane, sul raggiungimento degli obiettivi di performance cui sono legati i piani di incentivazione e sull'accertamento delle altre condizioni poste per l'erogazione dei compensi;
  • fornisce adeguato riscontro sull'attività svolta al Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale ed all'Assemblea.

In conformità poi alle proprie specifiche funzioni previste dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, il Comitato svolge, fra l'altro, ai sensi del proprio Regolamento, i seguenti ulteriori compiti:

  • valuta periodicamente l'adeguatezza, la coerenza complessiva e la concreta applicazione della politica di remunerazione degli amministratori, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche, avvalendosi a tale ultimo riguardo delle informazioni fornite dall'Amministratore Delegato, e formula al Consiglio di Amministrazione proposte in materia;
  • presenta al Consiglio di Amministrazione proposte sulla remunerazione degli amministratori che ricoprono particolari cariche nonché sulla fissazione degli obiettivi di performance correlati alla componente variabile di tale remunerazione; monitora al riguardo l'applicazione delle decisioni adottate dal Consiglio stesso verificando, in particolare, l'effettivo raggiungimento degli obiettivi di performance;
  • qualora intenda avvalersi dei servizi di un consulente al fine di ottenere informazioni sulle pratiche di mercato in materia di politiche retributive, il Comitato verifica preventivamente che esso non si trovi in situazioni che ne compromettano l'indipendenza di giudizio.

È fatta salva ogni ulteriore attribuzione al Comitato prevista dalla normativa anche regolamentare o di vigilanza o deliberata dal Consiglio di Amministrazione.

Il Comitato deve improntare l'esercizio dei propri compiti ai principi di autonomia e di indipendenza; al riguardo, deve essere assicurata la presenza, ovvero il supporto, di esperti in tema di gestione del rischio, capitale e liquidità, affinché gli incentivi sottesi al sistema e alle politiche di remunerazione siano coerenti con le metodologie che la Banca adotta per la gestione dei rischi a fini regolamentari e interni. In proposito, il Comitato si avvale in via ordinaria delle strutture aziendali di controllo dei rischi e, in particolare, del Responsabile Risk e del Responsabile Compliance che, unitamente al Responsabile Risorse Umane, assistono regolarmente alle riunioni, salvo diversa determinazione di volta in volta assunta dal Presidente.

Nell'espletamento dei propri compiti, il Comitato ha altresì accesso a tutte le aree di attività e funzioni aziendali della Società e delle società del Gruppo, sia presso gli uffici centrali, sia presso le strutture periferiche, e ha diritto di ottenere ogni informazione o dato ritenuti necessari per lo svolgimento dei propri compiti. In ogni caso, il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Comitato disponga di adeguate risorse per adempiere i propri compiti ed esercitare i propri poteri, prevedendo annualmente un apposito budget, nei limiti del quale il Comitato può ricorrere a consulenze specialistiche esterne da parte di soggetti di riconosciuta esperienza.

Il Comitato si riunisce su convocazione del proprio Presidente ogniqualvolta sia da questi ritenuto opportuno con avviso, contenente l'indicazione degli argomenti da trattare all'ordine del giorno, da inviarsi con qualsiasi mezzo idoneo che garantisca la prova della ricezione, spedito almeno tre giorni liberi prima di quello fissato per la riunione, in tempo utile per consentire ai componenti del Comitato una sufficiente informazione sugli argomenti in discussione ed è seguito dall'invio della documentazione, ove disponibile, necessaria per assicurare al meglio lo svolgimento dei lavori del Comitato. Il Presidente coordina i lavori delle riunioni.

Qualora un componente del Comitato abbia, nell'oggetto sottoposto ad esame, un interesse per conto proprio o di terzi, deve informarne il Comitato e astenersi dal partecipare alla discussione e alla votazione.

Oltre alle funzioni aziendali sopra citate, che - salvo diversa determinazione di volta in volta assunta dal Presidente - assistono regolarmente alle riunioni, possono essere invitati ad assistere alle riunioni, in relazione all'argomento trattato, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato, i responsabili delle funzioni aziendali del Banco BPM S.p.A. e delle altre società del Gruppo e gli altri soggetti la cui presenza sia ritenuta utile dal Comitato. Peraltro, nessun amministratore prende parte alle riunioni del Comitato in cui vengono discusse proposte da formulare al Consiglio di Amministrazione relative alla propria remunerazione.

I componenti del Collegio Sindacale hanno comunque diritto di assistere alle riunioni del Comitato e, in ogni caso, devono sempre essere invitati ad assistere - anche per il tramite del Presidente del Collegio Sindacale o di un Sindaco all'uopo designato - alle sedute nelle quali è oggetto di verifica la corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione dei responsabili delle funzioni di controllo interno.

Nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019 il Comitato si è riunito, su convocazione del suo Presidente, n. 18 volte. Il grado di partecipazione è stato pari al 99% e la durata media delle sedute è stata di circa un'ora e 20 minuti.

Per l'esercizio in corso sono state programmate n. 18 riunioni, di cui 5 già tenutesi alla data dell'approvazione della presente Relazione.

Nell'esercizio 2019, il Comitato ha condotto le attività di propria competenza, svolgendo in particolare attività - a seconda dei casi - istruttoria, consultiva e/o di proposta in merito: (i) alla determinazione degli emolumenti spettanti ai consiglieri investiti di particolari cariche o incarichi (tra cui l'Amministratore Delegato) della Capogruppo e all'individuazione del compenso degli esponenti delle banche controllate e delle principali controllate non bancarie del Gruppo; (ii) alla definizione delle politiche di remunerazione per l'anno 2019 a favore del personale del Gruppo Banco BPM e ai criteri per la determinazione del compenso da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica; (iii) al piano di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A. 2019 a breve termine (annuale), esaminando altresì i relativi documenti da sottoporre ai competenti organi sociali; (iv) al processo di identificazione del "personale più rilevante" del Gruppo Banco BPM (compresi i relativi esiti e successivi aggiornamenti); (v) all'attività di attuazione delle politiche di remunerazione 2018, ivi compresa le condizioni di accesso al sistema incentivante e, ove di competenza del Comitato, la formulazione della proposta di bonus; (vi) alla definizione del trattamento economico di alcuni soggetti inclusi nei vertici operativi e direttivi; (vii) alla vigilanza sulla corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione (in particolare in relazione alla remunerazione dei Responsabili delle funzioni aziendali di controllo) nonché al controllo degli obiettivi nell'ambito del sistema incentivante con l'esame delle schede MBO selezionate dal Comitato.

Per l'espletamento delle proprie attività ha ottenuto tutte le informazioni ritenute necessarie e il supporto delle funzioni aziendali coinvolte. Per l'esercizio 2019 ha ritenuto di non avvalersi di consulenti esterni.

Alle riunioni del Comitato, come previsto dal Regolamento del Comitato, hanno partecipato, salvo diversa determinazione, il Responsabile Rischi, il Responsabile Compliance e il Responsabile Risorse Umane, inoltre sono stati invitati dal Comitato e hanno partecipato altri manager della Banca in quest'ultimo caso sui singoli punti all'ordine del giorno.

Ha regolarmente assistito alle riunioni del Comitato il Sindaco all'uopo designato fatto salvo il diritto ad assistere alle riunioni di tutti i componenti del Collegio Sindacale previsto dal Regolamento.

Delle riunioni del Comitato viene redatto apposito verbale a cura del Segretario designato dal Comitato anche al di fuori dei propri componenti.

Qualora il verbale delle deliberazioni non possa essere predisposto in tempo per la riunione del Consiglio di Amministrazione nel corso della quale deve essere formulata la proposta o reso il parere, il Presidente del Comitato rende un'informativa, anche in forma orale, al Consiglio di Amministrazione, nella prima adunanza utile, sulle determinazioni assunte dal Comitato stesso.

Per ulteriori informazioni sul Comitato Remunerazioni si rinvia alla "Relazione sulla Remunerazione" pubblicata ai sensi dell'art. 123-ter del T.U.F. sul sito internet di Banco BPM (www.bancobpm.it – sezione Corporate Governance).

Comitato Controllo Interno e Rischi

Ai sensi dell'art. 24.4.1. dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione costituisce al proprio interno un Comitato Controllo Interno e Rischi, approvando il relativo Regolamento che ne determina le competenze e il funzionamento in conformità alle disposizioni di vigilanza.

Lo Statuto della Banca prevede che il Comitato Controllo Interno e Rischi sia composto da quattro Consiglieri, tutti non esecutivi e la maggioranza dei quali (tra cui il soggetto eletto alla carica di presidente) in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto. È previsto altresì che i membri del Comitato debbano possedere conoscenze, competenze ed esperienze tali da poter comprendere appieno e monitorare le strategie e gli orientamenti al rischio del Gruppo; almeno un componente del Comitato deve possedere un'adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi.

Il Comitato Controllo Interno e Rischi, costituito con delibera consiliare del 10 gennaio 2017, risulta composto alla data della presente relazione (e fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2019) dai seguenti quattro Consiglieri: Mario Anolli (Presidente), Costanza Torricelli (Vice-Presidente), Rita Laura D'Ecclesia e Carlo Frascarolo. Tutti i componenti del Comitato sono consiglieri non esecutivi e indipendenti.

Al Comitato Controllo Interno e Rischi spettano le funzioni previste dalle disposizioni di vigilanza di Banca d'Italia (cfr., in particolare, la Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 1, Sezione IV della Circolare 285/13), dallo Statuto nonché dal Codice di Autodisciplina, svolgendo in particolare funzioni di supporto al Consiglio di Amministrazione dell'Emittente in materia di rischi e sistema di controlli interni, con competenza a valere per l'intero Gruppo.

Il Comitato ha, fra l'altro, compiti istruttori e consultivi nell'ambito delle competenze riservate al Consiglio di Amministrazione in materia di:

  • sistema dei controlli interni;
  • analisi, valutazione, monitoraggio e gestione dei rischi;
  • assetto informatico contabile.

Nello svolgimento della propria attività il Comitato pone particolare attenzione a tutte quelle attività strumentali e necessarie affinché il Consiglio di Amministrazione possa addivenire a una corretta ed efficace determinazione del Risk Appetite Framework e delle politiche di governo dei rischi.

Conformemente alle specifiche funzioni previste dalle Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia e dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, il Comitato svolge, tra l'altro, ai sensi dello specifico Regolamento i seguenti compiti:

  • assiste il Consiglio di Amministrazione, fornendo il proprio parere:
  • i. nella definizione delle linee di indirizzo del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, in modo che i principali rischi afferenti alla Società ed alle sue controllate risultino correttamente identificati nonché adeguatamente misurati, gestiti e monitorati;
  • ii. nella determinazione del grado di compatibilità di tali rischi con una sana e prudente gestione della Società, coerente con gli obiettivi strategici individuati;
  • supporta il Consiglio di Amministrazione nella nomina dell'Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;

  • individua e propone al Consiglio di Amministrazione, avvalendosi del contributo del Comitato Nomine, il Chief Risk Officer, se previsto, i responsabili delle funzioni aziendali di controllo da nominare ed esprime il proprio parere sulla proposta di revoca degli stessi;

  • formula il proprio parere sulle modifiche all'assetto organizzativo delle funzioni aziendali di controllo di competenza del Consiglio di Amministrazione, sull'adeguatezza delle risorse a queste assegnate, rispetto all'espletamento delle responsabilità, e, ferme le competenze del Comitato Remunerazioni, sulla remunerazione dei relativi responsabili, coerentemente con le politiche aziendali;
  • esprime valutazioni e formula pareri al Consiglio di Amministrazione sul rispetto dei principi, delle previsioni normative e regolamentari, cui devono essere uniformati il sistema dei controlli interni e l'organizzazione aziendale e dei requisiti che devono essere rispettati dalle funzioni aziendali di controllo, portando all'attenzione del Consiglio di Amministrazione gli eventuali punti di debolezza e le conseguenti azioni correttive da promuovere;
  • esamina preventivamente i programmi di attività (compreso il piano di audit) e le relazioni annuali delle funzioni aziendali di controllo indirizzate al Consiglio di Amministrazione fornendo a questi il proprio parere;
  • contribuisce, per mezzo di valutazioni e pareri, alla definizione della politica aziendale di esternalizzazione di funzioni aziendali di controllo;
  • vigila sull'operato delle funzioni aziendali di controllo verificando che queste si conformino correttamente alle indicazioni e alle linee del Consiglio di Amministrazione e coadiuva quest'ultimo nella redazione del Regolamento in materia di coordinamento e collaborazione degli Organi e Funzioni di Controllo;
  • valuta il corretto utilizzo dei principi contabili per la redazione dei bilanci d'esercizio e consolidato, a tal fine coordinandosi con il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e col Collegio Sindacale, chiedendo anche, se ritenuto opportuno, pareri o informazioni ai soggetti incaricati della revisione legale dei conti;
  • esprime il proprio parere al Consiglio di Amministrazione in merito alla valutazione dei risultati esposti dai soggetti incaricati della revisione legale dei conti nella eventuale lettera di suggerimenti e nella relazione su questioni fondamentali emerse in sede di revisione legale;
  • formula il proprio parere al Consiglio di Amministrazione in merito alla descrizione, nella relazione sul governo societario, delle principali caratteristiche del sistema di controllo interno e gestione dei rischi ed alle valutazioni sull'adeguatezza dello stesso;
  • valuta, con cadenza semestrale, l'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi rispetto alle caratteristiche del Gruppo e al profilo di rischio assunto, nonché la sua efficacia fornendo il proprio parere riguardo all'analoga valutazione annuale svolta dal Consiglio di Amministrazione.

Con particolare riferimento ai compiti in materia di gestione e controllo dei rischi, il Comitato:

  • supporta il Consiglio di Amministrazione nella definizione e approvazione degli indirizzi strategici e delle politiche di governo e gestione dei rischi, anche derivanti da fatti pregiudizievoli di cui il Consiglio di Amministrazione sia venuto a conoscenza. In particolare, nell'ambito del Risk Appetite Framework, il Comitato svolge l'attività valutativa e propositiva, nel processo per la determinazione della propensione al rischio così come disciplinato nella regolamentazione aziendale, necessaria affinché il Consiglio di Amministrazione possa definire e approvare gli obiettivi di rischio ("Risk appetite") e la soglia di tolleranza ("Risk tolerance");
  • supporta il Consiglio di Amministrazione nella definizione delle politiche e dei processi di valutazione delle attività aziendali, inclusa la verifica che il prezzo e le condizioni delle operazioni con la clientela siano coerenti con il modello di business e le strategie in materia di rischi;
  • supporta il Consiglio di Amministrazione nella verifica della corretta attuazione delle strategie, delle politiche di governo dei rischi e del Risk Appetite Framework, anche attraverso l'esame dei report periodici relativi all'esposizione ai rischi del Gruppo predisposti dalle funzioni aziendali competenti;
  • vigila, con il supporto delle competenti funzioni di controllo interno, sull'effettivo utilizzo ai fini gestionali dei sistemi interni per la misurazione dei requisiti patrimoniali (use test) e sulla loro rispondenza agli altri requisiti previsti dalla normativa;

  • ferme restando le competenze del Comitato Remunerazioni, accerta che gli incentivi sottesi al sistema di remunerazione e incentivazione siano coerenti con il Risk Appetite Framework.

Il Comitato riferisce al Consiglio di Amministrazione quando necessario, per il tramite del proprio Presidente, sugli esiti dell'attività svolta nonché, almeno semestralmente, in occasione dell'approvazione della relazione finanziaria annuale e semestrale, con apposita relazione sull'attività svolta e sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Il Comitato deve improntare l'esercizio dei propri compiti ai principi di autonomia e di indipendenza. A tale fine esso è dotato di autonomi poteri di iniziativa e, per l'efficace svolgimento del proprio compito, può condurre attività di verifica ed ispezione presso tutte le aree di attività del Gruppo.

Nell'espletamento dei propri compiti, il Comitato si avvale in via ordinaria delle funzioni aziendali di controllo e, in particolare, della Funzione di Revisione Interna, del Chief Risk Officer, se previsto, della Funzione di Controllo dei Rischi, della Funzione di Conformità alle Norme, della Funzione di Convalida e della Funzione Antiriciclaggio, nonché del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

Il Comitato può proporre al Presidente del Consiglio di Amministrazione di richiedere alla Funzione di Revisione Interna (Internal Audit) l'effettuazione di specifiche verifiche.

Per lo svolgimento delle proprie attività, il Comitato ha altresì accesso a tutte le aree di attività e funzioni aziendali della Società e delle società del Gruppo, sia presso gli uffici centrali, sia presso le strutture periferiche, e ha diritto di ottenere ogni informazione o dato o copia di documentazione ritenuti necessari per lo svolgimento dei propri compiti. In ogni caso, il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Comitato disponga di adeguate risorse per adempiere i propri compiti ed esercitare i propri poteri, prevedendo annualmente un apposito budget, nel limite del quale il Comitato può ricorrere a consulenze specialistiche esterne da parte di soggetti di riconosciuta esperienza.

Il Comitato si riunisce su convocazione del Presidente ogniqualvolta questi lo ritenga opportuno con avviso, contenente l'indicazione degli argomenti da trattare all'ordine del giorno, da inviarsi con qualsiasi mezzo idoneo che consenta la prova della ricezione, spedito almeno tre giorni liberi prima di quello fissato per la riunione, in tempo utile per consentire ai componenti una sufficiente informazione sugli argomenti in discussione ed è seguito dall'invio della documentazione, ove disponibile, necessaria per assicurare al meglio lo svolgimento dei lavori del Comitato. L'avviso, oltre che ai componenti del Comitato, è spedito per conoscenza al Presidente del Collegio Sindacale.

Qualora un componente del Comitato abbia nell'oggetto sottoposto a esame un interesse per conto proprio o di terzi, deve informare il Comitato e astenersi dal partecipare alla discussone e alla votazione.

Possono essere invitati ad assistere alle riunioni, in relazione all'argomento trattato, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato, i Condirettori Generali, l'Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, i responsabili delle funzioni aziendali del Banco BPM S.p.A. e delle altre Società del Gruppo, i sindaci delle società del Gruppo, i componenti dell'Organismo di Vigilanza di cui al D.Lgs. 231/2001, i soggetti incaricati della revisione legale dei conti e gli altri soggetti la cui presenza sia ritenuta utile dal Comitato.

Alle riunioni del Comitato partecipa il Presidente del Collegio Sindacale o altro sindaco da lui designato. I Sindaci hanno diritto di partecipare alle riunioni del Comitato.

Il Presidente coordina i lavori delle riunioni.

Nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2019, il Comitato Controllo Interno e Rischi si è riunito n. 24 volte, con un grado di partecipazione alle sedute del 99% e una durata media delle riunioni di circa cinque ore.

Per l'esercizio in corso sono state programmate n. 20 riunioni, di cui 7 già tenutesi alla data dell'approvazione della presente Relazione.

Il Comitato Controllo interno e Rischi, per il tramite del proprio Presidente, ha sempre riferito dettagliatamente a ogni riunione del Consiglio di Amministrazione in ordine all'attività svolta e alle principali evidenze riscontrate in termini riepilogativi.

Nell'esercizio 2019, il Comitato ha, tra l'altro, assistito il Consiglio di Amministrazione con riferimento:

  • alla definizione delle linee guida e della proposta di Risk Appetite Framework ("RAF") per il 2019;
  • all'estensione e all'aggiornamento dei modelli interni di misurazione dei rischi ;
  • al processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process "ICAAP") e della liquidità (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process "ILAAP");
  • all'esame delle relazioni sull'attività svolta dalle Funzioni Aziendali di Controllo nel corso del 2018, nonché dei rispettivi programmi di attività per il 2019;
  • alla nomina dei responsabili Audit e Antiriciclaggio, nonché sulla loro remunerazione;
  • all'adozione ed all'aggiornamento dei Regolamenti e delle normative rilevanti nell'ambito dell'impianto normativo interno riferito al modello organizzativo e di funzionamento di Banco BPM;
  • alle tematiche riguardanti i rapporti con le Autorità di Vigilanza svolgendo un'attenta attività di controllo e monitoraggio sul recepimento delle richieste da quest'ultime formulate;
  • ai report periodici di monitoraggio e presidio dei rischi predisposti dalle funzioni aziendali competenti;
  • all'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile del Banco BPM e delle società controllate aventi rilevanza strategica con particolare riferimento al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Delle riunioni del Comitato è redatto apposito verbale a cura del Segretario designato dal Comitato anche al di fuori dei propri componenti. Il verbale, approvato dal Comitato e sottoscritto dal Presidente e dal Segretario, è trasmesso ai componenti del Comitato, al Presidente del Consiglio di Amministrazione e al Presidente del Collegio Sindacale e, ove il Comitato lo ritenga opportuno, per quanto di competenza, all'Amministratore delegato e al Presidente dell'Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. 231/2001.

Qualora il verbale delle deliberazioni del Comitato non possa essere predisposto in tempo per la riunione del Consiglio di Amministrazione nel corso della quale deve essere formulata la proposta o reso il parere, il Presidente del Comitato rende un'informativa, anche in forma orale, al Consiglio di Amministrazione, nella prima adunanza utile, sulle determinazioni assunte dal Comitato stesso.

Comitato Parti Correlate

Ai sensi dell'art. 24.4.1. dello Statuto del Banco BPM S.p.A., il Consiglio di Amministrazione costituisce al proprio interno un Comitato Parti Correlate, approvando il regolamento che ne determina le competenze e il funzionamento in conformità alla normativa, anche regolamentare, pro tempore vigente.

Il Comitato Parti Correlate, la cui composizione a livello statutario è di quattro Consiglieri tutti in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto sociale ha il compito di assicurare una gestione lineare ed univoca della disciplina Consob in tema di Parti Correlate e delle Disposizioni di Banca d'Italia in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di Soggetti Collegati.

Il Comitato Parti Correlate - costituito con delibera consiliare del 10 gennaio 2017 - a seguito delle dimissioni della dott.ssa Marisa Golo rassegnate in data 14 maggio 2019 risulta composto alla data della presente relazione (e fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2020) dai seguenti tre Consiglieri: Cristina Galeotti (Presidente), Mario Anolli (Vice-Presidente) e Costanza Torricelli.

Il Comitato adempie ai doveri ed esercita i poteri attribuiti agli amministratori indipendenti:

  • a) dall'articolo 2391-bis del Codice civile e dalle relative disposizioni esecutive sia regolamentari (Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, Comunicazione Consob DEM/10078683 del 24 settembre 2010 e successive modifiche od integrazioni) sia aziendali (Procedura per la Disciplina delle Operazioni con Parti Correlate adottata da Banco BPM S.p.A.);
  • b) dall'articolo 53, commi 4 e 4-quater del TUB e dalle relative disposizioni esecutive sia regolamentari (Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale alle Banche - Titolo V - Capitolo 5 della Circolare di Banca d'Italia n. 263/2006 e successive modifiche e integrazioni) sia aziendali (Regolamento sulle Procedure in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di Soggetti Collegati adottato dalla Capogruppo e dalle altre Banche del Gruppo).

Nell'espletamento dei propri compiti, il Comitato ha altresì accesso a tutte le aree di attività e funzioni aziendali della Società e delle altre società del Gruppo, sia presso gli uffici centrali, sia presso le strutture periferiche, e ha diritto di ottenere ogni informazione o dato ritenuti necessari per lo svolgimento dei propri compiti. In ogni caso, il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Comitato disponga di adeguate risorse per adempiere ai propri compiti ed esercitare i propri poteri, prevedendo annualmente un apposito budget, nel limite del quale il Comitato può ricorrere a consulenze specialistiche esterne da parte di soggetti di riconosciuta esperienza.

Il Comitato si riunisce su convocazione del Presidente o di chi ne fa le veci ogniqualvolta questi lo ritenga opportuno con avviso, contenente l'indicazione degli argomenti da trattare all'ordine del giorno, da inviarsi con qualsiasi mezzo idoneo che garantisca la prova della ricezione, spedito almeno tre giorni liberi prima di quello fissato per la riunione, in tempo utile per consentire ai componenti del Comitato una sufficiente informazione sugli argomenti in discussione.

Qualora un componente del Comitato sia, rispetto alla singola operazione, controparte oppure Parte Correlata ai sensi dell'articolo 2391-bis del Codice civile (sempre che l'operazione rientri fra quelle contemplate dall'articolo 2391-bis), oppure Soggetto Collegato ai sensi delle Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale di Banca d'Italia - Titolo V - Capitolo 5 (sempre che l'operazione rientri fra quelle contemplate dalle Disposizioni) oppure abbia interessi nell'operazione ai sensi dell'articolo 2391 del Codice civile oppure abbia, fuori dei casi precedenti, rapporti con la controparte tali da lederne l'indipendenza rispetto alla medesima (l'"Amministratore Interessato"), il suddetto Amministratore è sostituito dall'Amministratore indipendente esterno al Comitato più anziano di età e che non incorra nei citati impedimenti. La relativa dichiarazione deve essere resa dall'Amministratore Interessato appena in possesso di sufficienti informazioni per procedere ad un attendibile esame in merito ad una operazione. Nel caso in cui gli Amministratori Interessati siano più di uno, i compiti del Comitato sono svolti dai restanti componenti (compreso il sostituto) o singolarmente dall'unico amministratore non interessato (eventualmente anche dal solo sostituto).

L'Amministratore interessato non partecipa né assiste alle sedute dedicate alle comunicazioni, discussioni o deliberazioni del Comitato riguardanti l'operazione che determina l'impedimento.

Possono essere invitati ad assistere alle riunioni, in relazione all'argomento trattato, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato, i responsabili delle funzioni aziendali del Banco BPM S.p.A. e delle altre società del Gruppo, e gli altri soggetti la cui presenza sia ritenuta utile dal Comitato.

I componenti del Collegio Sindacale hanno comunque diritto di assistere alle riunioni del Comitato.

Delle riunioni del Comitato è redatto apposito verbale a cura del Segretario designato dal Comitato anche al di fuori dei propri componenti. I verbali devono riportare le motivazioni alla base del voto espresso da ciascun componente.

Qualora il verbale delle deliberazioni non possa essere trasmesso tempestivamente al Consiglio di Amministrazione o al diverso organo competente a deliberare l'operazione o la proposta cui il parere si riferisce, il Presidente del Comitato rende un'informativa, anche in forma orale, all'organo competente sulle determinazioni assunte dal Comitato stesso.

Nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019, il Comitato Parti Correlate si è riunito n. 5 volte per esprimere le valutazioni richieste dalle normative in tema di Parti Correlate (normativa Consob) e/o Soggetti Collegati (normativa Banca d'Italia) nonché per prendere atto delle informative in materia di (i) monitoraggio dei limiti sulle esposizioni a rischio nei confronti di Soggetti Collegati (ii) rendicontazione periodica (trimestrale) delle operazioni concluse nel periodo di riferimento.

In particolare, nel corso delle predette sedute il Comitato Parti Correlate ha (i) costantemente monitorato il livello di esposizione nei confronti di Soggetti Collegati e conseguentemente il rispetto dei relativi limiti di rischio dando evidenza dei controlli effettuati in apposite riunioni tenutesi con cadenza periodica (trimestrale); (ii) ha espresso il proprio preventivo parere favorevole in ordine alla revisione del limite di propensione al rischio gestionale delle banche del Gruppo.

Dal 1° gennaio 2020 alla data di approvazione della presente Relazione si è tenuta n. 1 riunione.

Comitato Erogazioni Liberali

Con delibera del 10 febbraio 2017 il Consiglio di Amministrazione, avvalendosi della facoltà di cui all'art. 24.4.1. ultimo comma dello Statuto sociale, ha istituito al proprio interno il "Comitato Erogazioni Liberali" cui sono attribuiti poteri consultivi, istruttori e propositivi, rispettivamente, per iniziative di sostegno al tessuto civile e sociale del territorio veronese e di quelli della Divisione (oggi Direzione Territoriale) di riferimento, ivi compresi il territorio modenese e reggiano, nonché del territorio milanese e di quelli in cui operava l'ex BPM Scarl prima della fusione, il tutto nei limiti stabiliti dall'art. 5 dello Statuto sociale.

Successivamente, con delibera del 27 marzo 2018, il Consiglio di Amministrazione ha ampliato i compiti e modificato la composizione del Comitato indicando quali componenti: avv. Carlo Fratta Pasini, con il ruolo di Presidente del Comitato; prof. Mario Anolli, con il ruolo di Vice Presidente; rag. Carlo Frascarolo; dott.ssa Cristina Galeotti; dott. Piero Lonardi; prof. Mauro Paoloni; ing. Giulio Pedrollo; prof.ssa Costanza Torricelli.

Con delibera del 27 febbraio 2019 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la costituzione di tre Fondazioni territoriali ("Fondazione BPV", "Fondazione BPM" e "Fondazione BSGSP") per lo svolgimento e la promozione di iniziative di assistenza, beneficenza e pubblico interesse a supporto dei territori presidiati dalle Direzioni Territoriali Verona e Nord Est (BPV), Milano e Lombardia Nord (BPM) ed Emilia Adriatica (BSGSP).

Nelle more dell'avvio dell'operatività delle citate Fondazioni con delibera del Consiglio di Amministrazione dell'11 aprile 2019, è stata rinnovata la composizione del Comitato Erogazioni Liberali in continuità con la precedente, confermando quali membri fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2019, i seguenti Consiglieri: Presidente avv. Carlo Fratta Pasini, con il ruolo di Presidente; il prof. Mario Anolli, con il ruolo di Vice Presidente; il rag. Carlo Frascarolo; la dott.ssa Cristina Galeotti; il dott. Piero Lonardi; il prof. Mauro Paoloni; l'ing. Giulio Pedrollo; la prof.ssa

Costanza Torricelli.

Nell'anno corrente i contributi liberali, in tutti i territori di riferimento, sono stati prioritariamente orientati al sostegno di iniziative in campo sociale, con particolare attenzione ai bisogni delle categorie più svantaggiate. E' stato altresì confermato l'impegno del Banco a favore dell'attività culturale e artistica; la ricerca, l'istruzione e la tutela e valorizzazione del patrimonio artistico ed architettonico.

Nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019 il Comitato si è riunito per n. 7 sedute con un grado di partecipazione pari al 89,80%; la durata media delle sedute è stata di circa 30 min.

Dal 1° gennaio 2020 alla data di approvazione della presente Relazione si è tenuta n. 1 riunione.

6.6 REMUNERAZIONE

Le informazioni concernenti, tra l'altro, la remunerazione dei Consiglieri di Amministrazione esecutivi e non esecutivi e dei dirigenti con responsabilità strategiche, nonché la politica generale per la remunerazione ed eventuali piani di remunerazione basati su azioni sono disponibili all'interno della "Relazione sulla Remunerazione" pubblicata ai sensi dell'art. 123-ter del T.U.F.

6.7 CONSIGLIERI INDIPENDENTI E NON ESECUTIVI

Consiglieri indipendenti

In tema di requisito di indipendenza, occorre premettere che, in base al Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana (cfr. par. 3.P.1.) "Un numero adeguato di amministratori non esecutivi sono indipendenti, nel senso che non intrattengono, né hanno di recente intrattenuto, neppure indirettamente, con l'emittente o con soggetti legati all'emittente, relazioni tali da condizionarne attualmente l'autonomia di giudizio". Il criterio applicativo 3.C.3. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana S.p.A. prevede inoltre che i Consigli di Amministrazione degli emittenti appartenenti all'indice FTSE-Mib siano composti per almeno un terzo da amministratori indipendenti.

Il par. 3.C.1. prevede che un amministratore non si possa qualificare, "di norma, indipendente nelle seguenti ipotesi, da considerarsi come non tassative:

  • a) se, direttamente o indirettamente, anche attraverso società controllate, fiduciari o interposta persona, controlla l'emittente o è in grado di esercitare su di esso un'influenza notevole, o partecipa a un patto parasociale attraverso il quale uno o più soggetti possono esercitare il controllo o un'influenza notevole sull'emittente;
  • b) se è, o è stato nei precedenti tre esercizi, un esponente di rilievo dell'emittente, di una sua controllata avente rilevanza strategica o di una società sottoposta a comune controllo con l'emittente, ovvero di una società o di un ente che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla l'emittente o è in grado di esercitare sullo stesso un'influenza notevole;
  • c) se, direttamente o indirettamente (ad esempio attraverso società controllate o delle quali sia esponente di rilievo, ovvero in qualità di partner di uno studio professionale o di una società di consulenza), ha, o ha avuto nell'esercizio precedente, una significativa relazione commerciale, finanziaria o professionale:
  • con l'emittente, una sua controllata, o con alcuno dei relativi esponenti di rilievo;

  • con un soggetto che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla l'emittente, ovvero – trattandosi di società o ente – con i relativi esponenti di rilievo;- ovvero è, o è stato nei precedenti tre esercizi, lavoratore dipendente di uno dei predetti soggetti;

  • d) se riceve, o ha ricevuto nei precedenti tre esercizi, dall'emittente o da una società controllata o controllante una significativa remunerazione aggiuntiva (rispetto all'emolumento "fisso" di amministratore non esecutivo dell'emittente, e al compenso per la partecipazione ai comitati raccomandati dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana) anche sotto forma di partecipazione a piani di incentivazione legati alla performance aziendale, anche a base azionaria;
  • e) se è stato amministratore dell'emittente per più di nove anni negli ultimi dodici anni;
  • f) se riveste la carica di amministratore esecutivo in un'altra società nella quale un amministratore esecutivo dell'emittente abbia un incarico di amministratore;
  • g) se è socio o amministratore di una società o di un'entità appartenente alla rete della società incaricata della revisione legale dell'emittente;
  • h) se è uno stretto familiare di una persona che si trovi in una delle situazioni di cui ai precedenti punti.".

Ai fini di quanto sopra, sono da considerarsi "esponenti di rilievo" di una società o di un ente: il presidente dell'ente, il presidente del consiglio di amministrazione, gli amministratori esecutivi e i dirigenti con responsabilità strategiche della società o dell'ente considerato (par. 3.C.2. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana).

Ai sensi dell'art. 147-ter, comma 4, del T.U.F., almeno due dei componenti del Consiglio di Amministrazione – qualora questo sia composto da più di sette membri – devono possedere i requisiti di indipendenza stabiliti per i Sindaci dall'art. 148, comma 3, della medesima disposizione di legge.

Tutto ciò premesso, occorre precisare che le Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia prevedono che "fino all'emanazione della normativa di attuazione dell'art. 26 T.U.B., le banche definiscono nei propri statuti un'unica definizione di consiglieri indipendenti, coerente con il ruolo ad essi assegnato, e ne assicurano l'effettiva applicazione. In particolare, nella delibera consiliare con la quale viene valutata l'indipendenza deve, tra l'altro, risultare l'esame di tutti i rapporti creditizi intrattenuti con la banca e riconducibili al consigliere ritenuto indipendente".

Al fine di dare attuazione alle citate Disposizioni di Vigilanza, lo Statuto della Società prevede in particolare:

  • i) una definizione unica di indipendenza (cfr. art. 20.1.6. dello Statuto) che, da un lato, tiene in considerazione le previsioni del richiamato art. 148 comma 3 T.U.F. e le raccomandazioni contenute nel Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana - Criteri applicativi - par. 3.C.1., e, dall'altro, soddisfa l'esigenza di consentire una agevole sindacabilità delle situazioni rilevanti (afferenti al grado di parentela, ai rapporti patrimoniali o professionali, ecc.);
  • ii) in ordine al numero minimo di componenti che devono possedere il suddetto requisito statutario di indipendenza, la fissazione – per il primo mandato, ovverosia fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2019 – di una quota di consiglieri indipendenti pari ad almeno 9 (nove) membri del Consiglio di Amministrazione (cfr. art. 44.1. dello Statuto sociale), pari quindi a più di un terzo dei componenti il Consiglio stesso, così stabilendo di assumere la disciplina più rigorosa tra quelle applicabili, tenuto conto che: (a) le Disposizioni di Vigilanza per le Banche prevedono che almeno un quarto dei componenti debbano possedere il requisito di indipendenza e (b) il criterio applicativo 3.C.3. del Codice di Autodisciplina., cui Banco BPM ha aderito, prevede che i Consigli di Amministrazione degli emittenti appartenenti all'indice FTSE-Mib siano composti per almeno un terzo da amministratori indipendenti;
  • iii) la definizione di "amministratori esecutivi", in coerenza con le indicazioni contenute nelle Disposizioni di Vigilanza, atteso che il requisito di indipendenza postula, tra l'altro, la ricorrenza del carattere di non esecutività dell'amministratore (pertanto ricostruibile a contrariis).

Si riporta di seguito, per pronta evidenza, la disposizione statutaria in materia di requisiti di indipendenza:

"20.1. – Composizione, numero e requisiti

20.1.6. Ai fini del presente Statuto, sono considerati Amministratori Indipendenti gli amministratori che non intrattengono né hanno di recente intrattenuto – direttamente o indirettamente – con la Società o con soggetti ad essa collegati relazioni di natura professionale, patrimoniale, personale o di altro genere tali da condizionarne l'autonomia di giudizio, fatta avvertenza che un amministratore non si considera comunque Amministratore Indipendente se si trova anche in una sola delle seguenti ipotesi:

  • a) se, direttamente o indirettamente, anche attraverso società controllate, fiduciari o interposta persona, controlla la Società o è in grado di esercitare su di essa un'influenza notevole, o partecipa a un patto parasociale attraverso il quale uno o più soggetti possono esercitare il controllo o un'influenza notevole sulla Società;
  • b) se è, o è stato nei tre esercizi precedenti, esponente di rilievo intendendosi per tale: il Presidente del Consiglio di Amministrazione, gli "amministratori esecutivi" ed i "dirigenti con responsabilità strategiche" – della Società, di una sua controllata avente rilevanza strategica o di una società sottoposta a comune controllo con la Società, ovvero di una società o di un ente che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla la Società o è in grado di esercitare sulla stessa un'influenza notevole;
  • c) se riveste la carica di amministratore esecutivo in un'altra società nella quale un amministratore esecutivo della Società abbia un incarico di amministratore anche non esecutivo;
  • d) se è socio, amministratore o dipendente di una società o di un'entità appartenente alla rete della società incaricata della revisione legale della Società;
  • e) se riceve o ha ricevuto nei precedenti tre esercizi, dalla Società o da una società controllata o controllante, una significativa remunerazione aggiuntiva (rispetto all'emolumento "fisso" di amministratore non esecutivo della Società, al compenso per la partecipazione ai comitati interni al Consiglio di Amministrazione, all'eventuale medaglia di presenza alle sedute), ivi inclusa la eventuale partecipazione a piani di incentivazione legati alla performance aziendale, anche a base azionaria;
  • f) se ha, o ha avuto nel precedente esercizio, direttamente o indirettamente (ad esempio attraverso società controllate o delle quali sia esponente di rilievo, ovvero in qualità di partner di uno studio professionale o di una società di consulenza), una significativa relazione di natura professionale, patrimoniale, commerciale o finanziaria:
  • con la Società, una sua controllata, con alcuno dei rispettivi esponenti di rilievo;
  • con un soggetto che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla la Società, ovvero – trattandosi di società o ente – con i relativi esponenti di rilievo;
  • con società sottoposte a comune controllo con la Società; ovvero è, o è stato nei precedenti tre esercizi, lavoratore dipendente, autonomo o titolare di un rapporto di collaborazione continuativa con uno dei predetti soggetti; ai soli fini della presente lettera f), rilevano anche le relazioni che siano intrattenute dall'amministratore con gli stretti familiari, come di seguito definiti, degli esponenti di rilievo della Società, di una sua controllata o di una società sottoposta a comune controllo con la Società, ovvero di una società o di un ente che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla la Società;
  • g) se è stretto familiare (intendendosi per tale, il coniuge, purché non legalmente separato, parente o affine entro il quarto grado, il convivente more uxorio o i figli del convivente more uxorio e i familiari conviventi) di una persona che si trovi in una delle situazioni di cui ai precedenti punti;;
  • h) se è stretto familiare degli amministratori della Società ovvero degli amministratori delle società da questa controllate, delle società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo;
  • i) se incorra in alcuna altra fattispecie di difetto del requisito di indipendenza prevista dalla normativa pro tempore vigente.

Ai fini del presente articolo 20.1.6, sono considerati "amministratori esecutivi":

(i) l'amministratore delegato, gli amministratori ai quali il consiglio di amministrazione abbia conferito deleghe ai sensi dell'articolo 2381, comma secondo, del cod. civ. (e dell'articolo 24.2.2, lettera g), dello Statuto) e gli amministratori che dovessero, di fatto, svolgere funzioni attinenti alla gestione corrente dell'impresa di cui sono amministratori;

  • (ii) gli amministratori che sono componenti di un comitato esecutivo;
  • (iii) i componenti di un consiglio di amministrazione che rivestono incarichi direttivi nella società amministrata, sovrintendendo a determinate aree della gestione aziendale.

Inoltre, sempre ai fini del presente articolo 20.1.6, sono considerati "dirigenti con responsabilità strategiche" i soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di una società.

Il Consiglio di Amministrazione determina in via generale i criteri quantitativi e/o qualitativi idonei a determinare la significatività dei rapporti indicati nelle lett. e) ed f) del primo comma del presente articolo 20.1.6.

20.1.7. I requisiti di cui al presente articolo 20.1. possono cumularsi nella stessa persona, fermo restando che non può essere considerato Amministratore Indipendente, ai sensi del precedente articolo 20.1.6., un amministratore esecutivo della Società, di una sua controllata avente rilevanza strategica o di una società sottoposta a comune controllo con la Società, ovvero di una società o di un ente che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla la Società o è in grado di esercitare sulla stessa un'influenza notevole".

Si fa altresì presente che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 1° gennaio 2017, ha approvato i criteri per determinare la significatività delle fattispecie indicate nell'art. 20.1.6., comma 1, lett. e) e f) dello Statuto sociale. In particolare sono state individuate soglie di significatività in merito alle seguenti fattispecie:

  • remunerazione aggiuntiva (ivi inclusa la eventuale partecipazione a piani di incentivazione legati alla performance aziendale, anche a base azionaria) percepita dall'amministratore rispetto alla somma delle seguenti voci: i) emolumento fisso di amministratore non esecutivo del Banco BPM; ii) compenso per la partecipazione ai comitati interni al Consiglio di Amministrazione del Banco BPM; iii) eventuale medaglia di presenza alle sedute. Restano in ogni caso salve le determinazioni assunte con deliberazione assembleare in merito alle politiche di remunerazione e incentivazione nei confronti dei componenti del Consiglio di Amministrazione;
  • rapporti di natura professionale e patrimoniale ivi incluse relazioni di natura commerciale (tenendo in considerazione la situazione economico-finanziaria dell'interessato) e finanziarie (avuto riguardo al valore del fido accordato/utilizzato, al suo peso rispetto al dato di sistema nonché alla situazione finanziaria del prenditore).

Sono state inoltre individuate le relazioni "indirette" rilevanti ai fini del requisito di indipendenza.

Ai sensi dell'art. 20.3.5. dello Statuto sociale, il venir meno del requisito di indipendenza previsto dall'art. 20.1.6. in capo ad un amministratore non ne determina la decadenza se i requisiti permangono in capo al numero minimo di amministratori che secondo lo Statuto medesimo, nel rispetto della normativa pro tempore vigente, devono possedere tale requisito.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 10 gennaio 2017, ha approvato altresì di discostarsi dal criterio applicativo 3.C.1. lett. e) del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana S.p.A. – che prevede la perdita del requisito di indipendenza nell'ipotesi in cui un soggetto sia stato "amministratore dell'emittente per più di nove anni negli ultimi dodici anni". La motivazione risiede nel fatto che il requisito di indipendenza, inteso come atteggiamento di indipendenza e autonomia di giudizio che contraddistingue l'operato dei Consiglieri, non necessariamente si modifica trascorsi nove anni dalla data di nomina.

Il Consiglio di Amministrazione del 7-8 maggio 2019 – tenuto conto delle citate deliberazioni – ha verificato l'indipendenza ai sensi dell'art. 20.1.6. dello Statuto e quindi anche ai sensi del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana e dell'art. 148, comma 3, T.U.F., nei confronti di tutti i propri componenti

accertandone la sussistenza come di seguito indicato: Carlo Fratta Pasini (Presidente) (**)3; Guido Castellotti (Vice-Presidente); Maurizio Comoli (Vice-Presidente); Giuseppe Castagna (Amministratore Delegato); Mario Anolli (*)4; Michele Cerqua (*); Rita Laura D'Ecclesia (*); Carlo Frascarolo (*); Paola Galbiati (**); Cristina Galeotti (*); Marisa Golo (*); Piero Lonardi; Giulio Pedrollo (*); Fabio Ravanelli (*); Pier Francesco Saviotti; Manuela Soffientini (*); Costanza Torricelli (*); Cristina Zucchetti (*).

Si riportano di seguito i nominativi dei Consiglieri di Amministrazione che sono risultati non indipendenti ai sensi dell'art. 20.1.6. dello Statuto:

  • Carlo Fratta Pasini, in virtù: i) della carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione (art. 20.1.6., comma 1, lett. b) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. b) del Codice di Autodisciplina); ii) della ricezione di una significativa remunerazione aggiuntiva da parte del Banco BPM tenuti presenti i criteri individuati con la deliberazione consiliare in precedenza richiamata (art. 20.1.6., comma 1, lett. e) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. d) del Codice di Autodisciplina; tale remunerazione non viene, invece, considerata "significativa" ai sensi dell'art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F. tenuto conto della situazione economico-finanziaria dell'esponente interessato);
  • Mauro Paoloni, in virtù: i) dell'incarico in quanto Vice Presidente Vicario del Consiglio di Amministrazione - di componente del Comitato Esecutivo (art. 20.1.6, comma 1, lett. b) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. b) del Codice di Autodisciplina; art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F.); ii) della ricezione di una significativa remunerazione aggiuntiva da parte del Banco BPM tenuti presenti i criteri individuati con la deliberazione consiliare in precedenza richiamata (art. 20.1.6., comma 1, lett. e) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. d) del Codice di Autodisciplina; tale remunerazione non viene, invece, considerata "significativa" ai sensi dell'art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F. tenuto conto della situazione economico-finanziaria dell'esponente interessato);
  • Guido Castellotti, in virtù dell'incarico in quanto Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione - di componente del Comitato Esecutivo (art. 20.1.6, comma 1, lett. b) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. b) del Codice di Autodisciplina; art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F.);
  • Maurizio Comoli, in virtù dell'incarico in quanto Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione di componente del Comitato Esecutivo (art. 20.1.6, comma 1, lett. b) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. b) del Codice di Autodisciplina; art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F.);
  • Giuseppe Castagna, in virtù: i) della carica di Amministratore Delegato e, quindi, in ragione della qualifica di "amministratore esecutivo" (art. 20.1.6., comma 1, lett. b) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. b) del Codice di Autodisciplina; art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F.) nonché di lavoratore dipendente (art. 20.1.6., comma 1, lett. f) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. c) del Codice di Autodisciplina; art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F.) del Banco BPM; ii) della ricezione di una possibile significativa remunerazione aggiuntiva anche tenuti presenti i criteri all'uopo individuati con la deliberazione consiliare in precedenza richiamata (art. 20.1.6., comma 1, lett. e) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. d) del Codice di Autodisciplina; art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F.);
  • Paola Galbiati, in virtù del fatto di essere uno stretto familiare di una persona che intrattiene una significativa relazione professionale con Banca Akros S.p.A., società controllata dal Banco BPM (art. 20.1.6., comma 1, lett. g) e f) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. h) e c) del Codice di Autodisciplina; tale relazione non è, invece, da ritenere "rilevante" ai sensi dell'art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F., anche tenuto conto della situazione economico-finanziaria del familiare dell'esponente interessato);
  • Piero Lonardi, in virtù dell'incarico di componente del Comitato Esecutivo (art. 20.1.6, comma 1, lett. b) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. b) del Codice di Autodisciplina; art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F.);

3 (**) Consigliere indipendente ai sensi dell'art. 148, comma 3, T.U.F.

4 (*) Consigliere indipendente ai sensi dell'art. 20.1.6 dello Stat uto sociale e quindi anche ai sensi dell'art. 148, comma 3, T.U.F. e del Codice di Aut odisciplina di Borsa Italiana.

  • Pier Francesco Saviotti, in virtù: i) dell'incarico di Presidente del Comitato Esecutivo del Banco BPM (art. 20.1.6., comma 1, lett. b) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. b) del Codice di Autodisciplina; art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F.); ii) della ricezione di una significativa remunerazione aggiuntiva da parte del Banco BPM e delle società del Gruppo Banco BPM ove egli riveste una carica, tenuti presenti i criteri individuati con la deliberazione consiliare in precedenza richiamata (art. 20.1.6., comma 1, lett. e) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. d) del Codice di Autodisciplina; tale remunerazione non viene, invece, considerata "significativa" ai sensi dell'art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F., tenuto conto della situazione economico-finanziaria dell'esponente interessato);

In ogni caso, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto che i citati Consiglieri possano esercitare il proprio mandato con indipendenza di giudizio.

A seguito della verifica sopra richiamata, è stato diffuso un comunicato stampa.

Si precisa che il numero dei Consiglieri di Amministrazione dichiarati indipendenti ai sensi dell'art. 20.1.6. dello Statuto sociale, del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana nonché dell'art. 148, comma 3, del T.U.F. rispetta ampiamente i criteri dettati da ciascuna fonte statuaria, regolamentare e legislativa sopra richiamate.

Il Consiglio di Amministrazione provvede, in occasione della nomina e, successivamente, al ricorrere di circostanze rilevanti ai fini dell'indipendenza e comunque una volta all'anno, alla valutazione in capo ai propri componenti dei requisiti di indipendenza sulla base:

  • delle informazioni fornite dagli interessati tramite apposite autodichiarazioni con le quali gli interessati qualificatisi come indipendenti (in ordine ad ogni fattispecie prevista dall'art. 20.1.6. dello Statuto e quindi anche ai sensi del Codice di Autodisciplina e dell'art. 148, comma 3, T.U.F. ed ai criteri individuati con specifica determinazione consiliare) si sono impegnati a mantenere l'indipendenza durante tutta la durata del mandato nonché a comunicare ogni eventuale successiva circostanza rilevante ai fini dell'indipendenza;
  • delle altre informazioni di cui sia comunque in possesso il Banco BPM;
  • della documentazione fornita dalle competenti strutture tecniche interne aventi ad oggetto l'esame, tra l'altro, di tutti i rapporti creditizi intrattenuti direttamente o indirettamente dal Consigliere interessato con il Banco BPM o sue controllate – e messa a disposizione dei Consiglieri, avendo presente - come espressamente previsto dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana che:
  • le fattispecie sintomatiche di assenza di indipendenza elencate nello Statuto non sono da considerarsi tassative in quanto l'elemento sostanziale viene assunto come prevalente rispetto al mero elemento formale (ovvero al verificarsi di una o più delle ipotesi indicative di presenza/assenza di indipendenza);
  • l'autonomia di giudizio manifestata nell'esercizio delle funzioni viene considerata come fattore valutativo di rilievo per l'accertamento del requisito di indipendenza.

L'esito delle verifiche viene reso noto, in occasione della nomina, mediante un comunicato diffuso al mercato e, successivamente, al ricorrere di circostanze rilevanti ai fini dell'indipendenza e comunque una volta all'anno, nell'ambito della relazione sul governo societario.

Sempre con riferimento al requisito dell'"indipendenza", appare opportuno precisare che, come auspicato dal Comitato per la Corporate Governance delle società quotate che sottolinea l'importanza della sua valutazione in modo sostanziale e non solo formale, esso si caratterizza anche dall'autonomia di giudizio richiesto a tutti i Consiglieri, esecutivi e non esecutivi, nonché dalla consapevolezza della propria indipendenza nell'esercizio del ruolo svolto.

Ciò si concretizza, nel Banco BPM, attraverso modalità di comportamento volte alla piena libertà di pensiero e di espressione dei Consiglieri indipendenti desumibile, in particolare, dalle ampie discussioni, con il coinvolgimento di tutti i Consiglieri, in sede di approvazione consiliare di proposte e progetti.

I consiglieri indipendenti svolgono un'efficace funzione di bilanciamento nei confronti di quelli esecutivi e forniscono un significativo contributo allo sviluppo della dialettica interna ai rispettivi organi collegiali di appartenenza e all'approfondimento dei problemi e delle determinazioni che detti organi sono chiamati ad assumere.

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In conformità al criterio applicativo 3.C.6. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, gli amministratori indipendenti di Banco BPM si sono riuniti, in assenza degli altri amministratori, una volta nel corso dell'esercizio 2019 e precisamente in data 15 ottobre. Nel predetto incontro,, l'attenzione si è concentrata in particolare sull'individuazione di alcuni ulteriori interventi migliorativi inerenti al funzionamento dell'attività del Consiglio, in gran parte ripresi in occasione dell'annuale autovalutazione del Consiglio di Amministrazione.

Come raccomandato nel Commento all'art. 5 del Codice di Autodisciplina, si fa presente che gli amministratori indipendenti di Banco BPM hanno sottoscritto nel corso dell'esercizio un'apposita dichiarazione in cui si sono qualificati come indipendenti ai sensi dello Statuto sociale (e quindi anche ai sensi del Codice di Autodisciplina e dell'art. 148, comma 3, T.U.F.), impegnandosi a mantenere l'indipendenza durante tutta la durata del mandato nonché a comunicare ogni eventuale successiva circostanza rilevante ai fini dell'indipendenza.

Si segnala altresì che non si è ritenuto di procedere alla designazione di un amministratore indipendente quale lead independent director, in mancanza dei presupposti previsti, sul punto, dal Codice di Borsa Italiana.

Consiglieri Non Esecutivi

Alla data della presente relazione i Consiglieri di Amministrazione che sono considerati non esecutivi ai sensi del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana sono 12 e precisamente i seguenti: Carlo Fratta Pasini (Presidente); Mario Anolli; Michele Cerqua; Rita Laura D'Ecclesia; Carlo Frascarolo; Paola Galbiati; Cristina Galeotti; Giulio Pedrollo; Fabio Ravanelli; Manuela Soffientini; Costanza Torricelli e Cristina Zucchetti, quindi in numero coerente con quanto previsto dal Codice di Borsa Italiana e dalle disposizioni statutarie vigenti.

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7) COLLEGIO SINDACALE

Le informazioni in appresso riportate sono fornite anche ai sensi dell'art. 123-bis, comma 2, lett. d) e d-bis) del T.U.F.

Si illustrano di seguito le principali disposizioni dello Statuto contenenti la disciplina del Collegio Sindacale della Società. Per ulteriori informazioni si rinvia allo Statuto, disponibile sul sito internet del Banco BPM (www.bancobpm.it).

7.1 NOMINA, SOSTITUZIONE E COMPOSIZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

Ai sensi dell'art. 35.1. dello Statuto, il Collegio Sindacale è composto di cinque Sindaci effettivi e tre Sindaci supplenti, che durano in carica per tre esercizi, scadono alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica e sono rieleggibili. I Sindaci debbono essere in possesso dei requisiti di eleggibilità, indipendenza, professionalità e onorabilità previsti dalla normativa pro tempore vigente.

In conformità all'art. 35.2. dello Statuto, la composizione del Collegio Sindacale assicura l'equilibrio tra i generi secondo quanto previsto dalla Legge 12 luglio 2011 n. 120 e sue successive modifiche nonché dalla normativa, anche regolamentare, pro tempore vigente per il periodo previsto dalla medesima legge.

In particolare, in ottemperanza alle disposizioni di legge e regolamentari che disciplinano la parità di accesso agli organi di amministrazione e controllo delle società quotate in mercati regolamentati, è stata riservata al genere meno rappresentato una quota pari ad almeno un terzo dei componenti del Collegio Sindacale.

Si rappresenta peraltro che, conformemente alle modifiche all'art. 148 TUF introdotte dall'art. 1, commi 303 e 304, della Legge n. 160 del 27 dicembre 2019, è previsto che – a decorrere dal primo rinnovo degli organi di amministrazione e controllo delle società quotate successivo alla data di entrata in vigore della legge – sia riservato al genere meno rappresentato per sei mandati consecutivi una quota pari almeno a due quinti dei membri effettivi del Collegio Sindacale.

Ai sensi degli artt. 36. e 37. dello Statuto, alla elezione del Collegio Sindacale si procede sulla base di liste (divise in due sezioni, una per i candidati alla carica di Sindaco effettivo e una per i candidati alla carica di Sindaco supplente) presentate dai soci che rappresentino complessivamente almeno l'1% del capitale sociale (o diversa percentuale stabilita dalla normativa), con le modalità di seguito illustrate.

La titolarità delle quota minima di partecipazione per la presentazione delle liste è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano registrate a favore del singolo azionista, ovvero di più azionisti congiuntamente, nel giorno in cui le liste sono depositate presso la Società. La titolarità del numero di azioni necessario alla presentazione delle liste deve essere attestata ai sensi della normativa pro tempore vigente; tale attestazione può pervenire alla Società anche successivamente al deposito purché almeno ventuno giorni prima della data dell'Assemblea con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente.

Le liste che, considerando entrambe le sezioni, presentano un numero di candidati pari o superiore a 3 (tre), devono inoltre includere candidati di genere diverso, in modo da assicurare una composizione del Collegio Sindacale che rispetti quanto previsto dalla normativa tempo per tempo vigente in materia di equilibrio tra i generi.

Un socio non può presentare né votare più di una lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società fiduciaria. I soci appartenenti al medesimo gruppo societario - per esso intendendosi il controllante, le società controllate e le società sottoposte a comune controllo - e i soci che aderiscono a un patto parasociale previsto dall'articolo 122 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 avente a oggetto le azioni della Società non possono presentare, né coloro ai quali spetta il diritto di voto possono votare, più di una lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società fiduciaria; in caso di inosservanza la sua sottoscrizione non viene computata per alcuna delle liste.

Le liste dei candidati devono, a pena di decadenza, essere depositate presso la sede sociale, anche tramite un mezzo di comunicazione a distanza definito dal Consiglio di Amministrazione secondo modalità rese note nell'avviso di convocazione dell'Assemblea che consentano l'identificazione dei soggetti che procedono al deposito, entro il venticinquesimo giorno precedente la data dell'Assemblea e messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet della Società e con le altre modalità prescritte dalla normativa tempo per tempo vigente, almeno ventuno giorni prima della data dell'Assemblea. Esse devono essere corredate, ove non sia diversamente specificato dalla normativa tempo per tempo vigente: (i) dalle informazioni relative all'identità dei soci che hanno presentato le liste, con l'indicazione della percentuale di partecipazione complessivamente detenuta; (ii) da un'esauriente informativa sulle caratteristiche personali e professionali di ciascun candidato, con indicazione degli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti in altre società; (iii) dalle dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la candidatura e attestano, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità o di incompatibilità nonché l'esistenza dei requisiti prescritti dalla legge o dallo Statuto per la carica; e (iv) da una dichiarazione degli azionisti che hanno presentato la lista e diversi da quelli che detengono, anche congiuntamente, una partecipazione di controllo o di maggioranza relativa, attestante l'assenza (o la presenza) con questi ultimi dei rapporti di collegamento previsti dall'articolo 144 quinquies, primo comma, del Regolamento Consob n. 11971/1999 e della normativa pro tempore vigente.

Nel caso in cui alla data di scadenza del termine sopra indicato sia stata depositata una sola lista ovvero soltanto liste presentate da soci che, in base alle dichiarazioni rese ai sensi dell'articolo 36.6, risultino collegati tra di loro ai sensi della disciplina pro tempore vigente, la Società ne dà senza indugio notizia con le modalità previste dalla normativa applicabile, per poi procedere nei termini di legge.

Le liste presentate senza l'osservanza delle modalità che precedono sono considerate come non presentate, anche nel caso in cui le eventuali difformità o carenze riguardino la documentazione relativa ai singoli candidati.

Ogni candidato può essere inserito in una sola lista a pena di ineleggibilità. Non possono altresì essere eletti e se eletti decadono dalla carica coloro che non siano in possesso dei requisiti prescritti dalla legge e dallo Statuto. Ogni avente diritto al voto può votare una sola lista.

Per quanto riguarda le modalità di elezione, dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti sono tratti, nell'ordine con cui sono elencati nelle sezioni della lista, due Sindaci effettivi e un Sindaco supplente.

Dalla lista risultata seconda per numero di voti e che non sia collegata, neppure indirettamente, secondo quanto stabilito dalla normativa pro tempore vigente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti sono tratti, nell'ordine progressivo con cui i candidati sono indicati nelle sezioni della lista, due Sindaci effettivi e un Sindaco supplente.

Dalla lista risultata terza per numero di voti e che non sia collegata, neppure indirettamente, secondo quanto stabilito dalla normativa pro tempore vigente, con i soci che hanno presentato o votato le liste risultate prima e seconda per numero di voti sono tratti, nell'ordine progressivo con cui i candidati sono indicati nelle sezioni della lista, un Sindaco effettivo, cui sarà attribuita la carica di Presidente del Collegio Sindacale, e un Sindaco supplente.

In caso di parità di voti tra più liste si procede a nuova votazione da parte dell'Assemblea, mettendo ai voti solo le liste con parità di voti. Risulteranno eletti i candidati della lista che ottenga la maggioranza relativa dei voti.

Qualora sia presentata una sola lista e questa ottenga la maggioranza richiesta dalla legge per l'Assemblea ordinaria, dalla stessa saranno tratti tutti i Sindaci, sia effettivi che supplenti. In tale ultimo caso, la presidenza del Collegio Sindacale spetta alla persona indicata al primo posto della sezione dei candidati alla carica di Sindaco effettivo nella lista presentata.

Qualora siano presentate due sole liste: (a) dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti sono tratti, nell'ordine con cui sono elencati nelle sezioni della lista, tre Sindaci effettivi e due Sindaci supplenti; e (b) dalla lista rimanente che non sia collegata, neppure indirettamente, secondo quanto stabilito dalla normativa pro tempore vigente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti, sono tratti, nell'ordine con cui sono elencati nelle sezioni della lista, due Sindaci effettivi e un Sindaco supplente. La presidenza del Collegio Sindacale spetta alla persona indicata al primo posto della sezione dei candidati alla carica di Sindaco effettivo nella lista di cui alla presente lett. (b).

Qualora la composizione dell'organo collegiale o della categoria dei Sindaci supplenti che ne derivi non consenta il rispetto dell'equilibrio tra i generi, tenuto conto del loro ordine di elencazione nella rispettiva sezione, gli ultimi eletti della lista che ha ottenuto il maggior numero di voti del genere più rappresentato decadono nel numero necessario ad assicurare l'ottemperanza al requisito, e sono sostituiti dai primi candidati non eletti della stessa lista e della stessa sezione del genere meno rappresentato. In assenza di candidati del genere meno rappresentato all'interno della sezione rilevante della lista che ha ottenuto il maggior numero di voti in numero sufficiente a procedere alla sostituzione, l'Assemblea nomina i Sindaci effettivi o supplenti mancanti con le maggioranze di legge, assicurando il soddisfacimento del requisito.

Qualora non sia presentata alcuna lista, si procede all'elezione del Collegio Sindacale a maggioranza relativa da parte dell'Assemblea, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa pro tempore vigente in materia di equilibrio tra i generi e di requisiti di eleggibilità, indipendenza, professionalità e onorabilità dei Sindaci.

Se viene a mancare il Presidente del Collegio Sindacale, assume tale carica, fino all'integrazione del Collegio ai sensi dell'art. 2401 del codice civile, il Sindaco supplente tratto dalla medesima lista dalla quale è stato tratto il Presidente.

Ai sensi dell'art. 37.11. dello Statuto, se vengono a mancare uno o più Sindaci effettivi, subentrano i Sindaci supplenti tratti dalla medesima lista, in ordine di età. I Sindaci subentrati restano in carica fino alla successiva Assemblea, che provvede alla necessaria integrazione del Collegio.

Quando l'Assemblea deve provvedere, ai sensi dell'art. 37.11. dello Statuto citato nel precedente paragrafo, ovvero ai sensi di legge, all'elezione dei Sindaci effettivi e/o dei supplenti necessaria per l'integrazione del Collegio Sindacale si procede come segue:

  • (i) qualora si debba provvedere alla sostituzione di Sindaci tratti dalla lista risultata prima per numero di voti, l'elezione avviene con votazione a maggioranza relativa senza vincolo di lista, nel rispetto, comunque, delle disposizioni normative in materia di equilibrio fra i generi;
  • (ii) qualora, invece, occorra sostituire Sindaci tratti dalla lista risultata seconda o terza per numero di voti e che non sia collegata, neppure indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima, l'Assemblea, nel rispetto delle disposizioni normative in materia di equilibrio tra i generi, li sostituisce, con voto a maggioranza relativa, scegliendoli ove possibile fra i candidati

indicati nella lista di cui faceva parte il Sindaco da sostituire, i quali abbiano confermato almeno quindici giorni prima di quello fissato per l'Assemblea in prima convocazione la propria candidatura, depositando presso la sede della Società le dichiarazioni relative all'inesistenza di cause di ineleggibilità o di incompatibilità e all'esistenza dei requisiti prescritti per la carica nonché un'indicazione aggiornata circa gli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti in altre società. Ove non sia possibile procedere in tale modo, l'Assemblea delibera con votazione a maggioranza relativa tra singoli candidati presentati dai soci che, da soli o insieme ad altri, detengano la partecipazione minima di cui all'art. 36.4. dello Statuto, senza vincolo di lista, nel rispetto, comunque, delle disposizioni normative in materia di equilibrio fra i generi. In tale ultimo caso, nell'accertamento dei risultati della votazione, non si computeranno i voti eventualmente espressi dai soci che detengono, anche indirettamente ovvero anche congiuntamente con altri soci aderenti a un patto parasociale previsto dall'art. 122 del T.U.F., la maggioranza relativa dei voti esercitabili in Assemblea nonché dei soci che controllano, sono controllati o sono assoggettati a comune controllo dei medesimi; il tutto, nel rispetto, comunque, delle disposizioni normative in materia di equilibrio fra i generi.

L'applicazione delle disposizioni che precedono deve comunque consentire che almeno un Sindaco effettivo e un Sindaco supplente vengano eletti da parte dei soci di minoranza che non siano collegati, neppure indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti.

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Composizione quali-quantitativa del Collegio Sindacale

Fermi restando i requisiti di professionalità richiesti dalla normativa (primaria e secondaria) e dallo Statuto di Banco BPM per l'assunzione della carica, pur in assenza di una previsione specifica che richieda di individuare la composizione quali-quantitativa ottimale per il Collegio Sindacale, l'Organo di Controllo uscente ha ritenuto utile mettere a disposizione dei Soci e di chiunque ne abbia interesse un documento di riferimento per la composizione ottimale del Collegio Sindacale e il profilo ideale dei Sindaci di Banco BPM, fornendo le relative indicazioni e raccomandazioni.

Si riportano di seguito le informazioni contenute nella "Composizione quali-quantitativa del Collegio Sindacale" disponibile sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it – sezione Corporate Governance > Assemblea Soci > Assemblea Ordinaria e Straordinaria dei Soci del 4 aprile 2020 > Altra documentazione).

La composizione quantitativa

Lo Statuto Sociale di Banco BPM prevede, all'art. 35.1., che il Collegio sia composto da n. 5 Sindaci effettivi, fra i quali il Presidente, e n. 3 Sindaci supplenti.

La composizione qualitativa

E' stata definita la composizione ottimale del Collegio Sindacale di Banco BPM in modo da assicurare la complementarietà in termini di professionalità, esperienza e competenze dei suoi esponenti con particolare riferimento a:

  • assicurare nell'Organo di Controllo un'equilibrata combinazione di profili ed esperienze;
  • valorizzare profili con caratteristiche personali ed attitudinali in grado di assicurare lo svolgimento ottimale dell'incarico, anche in contesti quali i Comitati interni al Consiglio a cui i Sindaci sono invitati a partecipare;
  • identificare profili con una adeguata disponibilità di tempo e risorse per permettere un efficace svolgimento del ruolo;

• promuovere ulteriormente i requisiti di diversità già presenti, per quanto concerne in particolare la formazione ed esperienza professionale, la diversità di genere e la diversificazione anagrafica.

Requisiti di professionalità

Tutti i componenti del Collegio Sindacale devono possedere i requisiti di professionalità previsti dalla normativa pro tempore vigente (i.e. l'art. 26 del TUB ed il connesso D.M. 162/2000). In particolare, almeno due dei Sindaci effettivi e almeno uno dei Sindaci supplenti devono essere scelti tra gli iscritti nel Registro dei revisori legali che abbiano esercitato l'attività di revisione legale dei conti per un periodo non inferiore a 3 anni. I Sindaci che non sono in possesso del requisito di cui sopra sono scelti tra coloro che abbiano maturato un'esperienza complessiva di almeno un triennio nell'esercizio di:

  • attività di amministrazione o di controllo ovvero compiti direttivi presso società di capitali che abbiano un capitale sociale non inferiore a due milioni di euro; ovvero
  • attività professionali o di insegnamento universitario di ruolo in materie giuridiche, economiche, finanziarie e tecnico-scientifiche, strettamente attinenti all'attività della Banca; ovvero
  • funzioni dirigenziali presso enti pubblici o pubbliche amministrazioni operanti nei settori creditizio, finanziario e assicurativo o comunque in settori strettamente attinenti a quello di attività della Banca.

Criteri di competenza

Oltre alla disciplina di legge in vigore, significativa attenzione è stata posta alla CRD IV, alle Disposizioni di Vigilanza, alla regolamentazione per le Società quotate (ivi incluse quella del Codice di Autodisciplina) ed alle indicazioni contenute nelle Linee Guida EBA-ESMA e nella Guida BCE.

In relazione a quanto sopra, il Collegio Sindacale ha ritenuto opportuno che i Soci tengano in considerazione ai fini della scelta dei candidati:

  • il possesso in capo agli stessi di un mix di conoscenze, competenze ed esperienze tecniche che consentano all'Organo di Controllo di comprendere le principali aree di business ed i rischi principali ai quali il Gruppo Banco BPM è esposto;
  • l'esperienza complessiva maturata, sia attraverso studi e formazione sia attraverso esperienze pratiche nell'ambito di posizioni ricoperte;
  • la dimensione, il livello di complessità operativa, il perimetro di attività e i rischi connessi e i mercati in cui i candidati hanno precedentemente operato.

In modo più specifico, con riferimento ai requisiti di esperienza professionale, si è ritenuto che i candidati al ruolo di Sindaco di Banco BPM siano in possesso preferibilmente di almeno una o più delle seguenti competenze ed esperienze di almeno 3 anni maturate di recente:

  • business bancari e finanziari;
  • altri business finanziari;
  • giuridico-economiche, societarie e di regolamentazione;
  • governance e assetti organizzativi nelle istituzioni finanziarie;
  • governo dei rischi e sistemi di controllo interno;
  • sistemi informativi e nuove tecnologie funzionali al settore bancario e finanziario;
  • contabilità, bilancio e audit.

Si è raccomandato che tali competenze ed esperienze siano maturate ed acquisite in Organi di Controllo e/o di Supervisione Strategica ovvero in Comitati endo-consiliari aventi funzioni di controllo di società bancarie, finanziarie, assicurative, quotate o di dimensioni e complessità comparabili a quelle del Banco BPM.

Il Presidente del Collegio Sindacale dovrebbe aver maturato di recente tali esperienze professionali per almeno 10 anni.

Requisiti attitudinali

E' stata richiamata l'attenzione sull'opportunità di tenere in considerazione anche i profili attitudinali previsti dalle Linee Guida EBA/ESMA come qualificanti per il ruolo di membro del Collegio Sindacale di Banco BPM.

Requisiti di onorabilità

Tutti i candidati alla nomina di componente del Collegio Sindacale devono assicurare il rispetto dei requisiti di onorabilità, secondo quanto previsto dalla normativa tempo per tempo applicabile. In particolare:

  • devono essere in possesso dei requisiti di onorabilità di cui al D.M. 161/1998 e al D.M. 162/2000;
  • non devono versare nelle situazioni che possono essere causa di sospensione dalla carica ai sensi del D.M. 161/1998.

La mancanza dei requisiti di onorabilità comporta l'impossibilità di assumere la carica o comunque la decadenza dalla carica stessa.

Criteri di correttezza

Ciascun componente del Collegio Sindacale deve soddisfare specifici criteri di correttezza con riferimento alle proprie condotte personali e professionali, in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida EBA/ESMA e dalla Guida BCE. Nello specifico viene in rilievo che i candidati alla carica di componente del Collegio Sindacale:

  • non abbiano tenuto comportamenti che, pur non costituendo reato, non siano compatibili con la carica di Sindaco della Banca o possano comportare per la stessa Banca conseguenze gravemente pregiudizievoli sul piano reputazionale;
  • non si trovino e non si siano trovati in passato in situazioni che, con riguardo alle attività economiche ed alle condizioni finanziarie dei candidati medesimi (o delle imprese da questi ultimi controllate, significativamente partecipate o dirette), siano o siano state, anche in via potenziale, idonee ad incidere sulla loro reputazione.

Un Sindaco di nuova nomina sarà considerato in possesso dei requisiti di onorabilità in assenza di elementi che suggeriscano il contrario e in assenza di dubbi fondati sull'onorabilità del soggetto stesso.

Disponibilità di tempo e impegno richiesto ai componenti del Collegio Sindacale

In forza delle previsioni della disciplina applicabile, la disponibilità di tempo da dedicare allo svolgimento dell'incarico, in ragione della natura, qualità e complessità dello stesso, risulta essere un requisito fondamentale che i candidati Sindaci devono essere in grado di assicurare.

Con riguardo alla specifica realtà di Banco BPM, si fa presente – a titolo informativo – che in ciascun esercizio del triennio 2017-2019 si sono tenute in media n. 47 riunioni del Collegio Sindacale, n. 20 riunioni del Consiglio di Amministrazione, n. 24 riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi, n. 17 riunioni del Comitato Nomine e n. 16 riunioni del Comitato Remunerazioni.

I membri del Collegio Sindacale hanno partecipato mediamente al 100% delle riunioni del Collegio, al 100% delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e, tramite il Presidente o il Sindaco da questi designato, alle riunioni dei Comitati endo-consiliari.

A quanto precede occorre aggiungere l'impegno necessario per la partecipazione alle riunioni di Induction e alla formazione ricorrente, nonché quello derivante dalla partecipazione dei Sindaci ai lavori del Consiglio e dei Comitati endo-consiliari. Al di là dell'impegno relativo alla partecipazione alle riunioni, occorre nondimeno considerare anche il tempo che ciascun Sindaco riterrà di dedicare alla propria preparazione per la partecipazione alle citate riunioni.

A questo proposito si evidenzia come, sulla base dell'esperienza maturata, le risorse dedicate dal Presidente del Collegio Sindacale allo svolgimento del proprio ruolo siano risultate tali da assorbire una parte significativa del suo tempo: risulta, quindi, opportuno che i Soci tengano debito conto di tale circostanza nell'individuare profili di candidati che possano essere chiamati a ricoprire questa carica.

Particolare attenzione va posta sulla soglia di partecipazione attesa alle riunioni del Collegio Sindacale dove l'art. 2404 del Codice Civile prescrive che "il sindaco che, senza giustificato motivo, non partecipa durante un esercizio sociale a due riunioni del Collegio decade dall'ufficio". Anche in relazione agli orientamenti espressi dall'Autorità di Vigilanza, si ritiene inoltre utile che i candidati possano assicurare una presenza fisica nelle riunioni stesse, ad eccezione di eventuali riunioni straordinarie. Ricordando che l'art. 149 del TUF prescrive, tra l'altro, che "i sindaci, che non assistono senza giustificato motivo alle Assemblee o, durante un esercizio sociale, a due adunanze consecutive del Consiglio di Amministrazione o del Comitato esecutivo, decadono dall'ufficio", si sono invitati i Soci a prestare anche attenzione alla soglia di partecipazione attesa alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e alle Assemblee della Società.

In considerazione di quanto precede, si è raccomandato – in linea anche con gli orientamenti espressi dalla Banca Centrale Europea – che i candidati accettino la carica di Sindaco quando ritengano di potervi dedicare l'energia e il tempo necessari, tenendo conto di fattori quali: gli altri impegni e circostanze di natura personale e professionale, nonché lo svolgimento di incarichi ricoperti in altre società; natura, portata e complessità delle funzioni svolte, dimensioni e situazioni delle società nelle quali viene ricoperto l'incarico, il luogo o paese di insediamento delle stesse.

A tal proposito e ponendo una particolare attenzione al buon funzionamento del Collegio Sindacale e al contributo di ciascun componente alla dialettica interna all'Organo, è stata effettuata una stima da intendersi quale riferimento per valutare il tempo minimo ritenuto necessario per l'efficace partecipazione alle riunioni, sintetizzata nella seguente tabella:

Ruolo Stima impegno
(giorni/anno)
Presidente del Collegio 100 gg.
Sindacale
Sindaco 80 gg.

Limite al cumulo di Incarichi esterni

Ai sensi di quanto previsto nello Statuto Sociale, si applicano nei confronti dei componenti del Collegio Sindacale i limiti al cumulo degli incarichi di amministrazione e controllo stabiliti con regolamento dalla Consob nonché da ogni altra disposizione applicabile. Secondo quanto prescritto dal Regolamento Emittenti Consob n. 11971/99, in attuazione dell'articolo 148-bis del TUF, non possono assumere la carica di componente dell'Organo di Controllo di un emittente coloro i quali ricoprono la medesima carica in cinque emittenti.

Il componente dell'Organo di Controllo di un emittente può assumere altri incarichi di amministrazione e controllo presso le società indicate dalla menzionata normativa nei limiti ivi stabiliti. Gli incarichi esenti e gli incarichi di amministrazione e controllo presso le società piccole (così come definite nell'ambito della citata normativa) non rilevano al fine del calcolo del cumulo degli incarichi.

Il componente dell'Organo di Controllo che superi per cause a lui non imputabili tali limiti, entro 90 giorni dall'avvenuta conoscenza di detto superamento, rassegna le dimissioni da uno o più degli incarichi precedentemente ricoperti.

Con specifico riferimento, inoltre, ai limiti in materia di cumulo degli incarichi previsti per gli esponenti aziendali delle banche dalla Direttiva CRD IV, espressamente menzionati anche dalle Disposizioni di Vigilanza, e fatte salve le diverse prescrizioni in argomento che potrebbero derivare dall'emanando decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze attuativo del disposto dell'art. 26 TUB, si è richiamata l'attenzione dei Soci sulle specifiche previsioni al riguardo contenute nella citata Direttiva e nel "Regolamento limiti al cumulo degli incarichi" del Banco BPM.

In particolare, ai sensi dell'articolo 91 della Direttiva CRD IV e dell'art. 3.1 del Regolamento "Limiti al cumulo degli incarichi" della Banca, i componenti del Collegio Sindacale della Banca possono contemporaneamente (tenendo conto anche degli incarichi ricoperti nell'ambito del Gruppo) ricoprire soltanto una delle seguenti combinazioni di cariche sociali:

a) 1 incarico esecutivo con 2 incarichi non esecutivi;

oppure

b) 4 incarichi non esecutivi.

Quanto sopra è declinato nell'art. 3.1 del citato Regolamento, in base al quale per i Sindaci delle Banche del Gruppo, sono previsti i seguenti limiti all'assunzione di incarichi:

  • c) coloro che rivestono ruoli con funzioni esecutive in Banche del Gruppo, non possono assumere incarichi esecutivi in società non appartenenti al Gruppo mentre possono assumere 2 incarichi non esecutivi in società non appartenenti al Gruppo;
  • d) coloro che rivestono ruoli con funzioni non esecutive in Banche del Gruppo, possono assumere le seguenti combinazioni di cariche:
  • 1 incarico esecutivo in società non appartenenti al Gruppo e 1 incarico non esecutivo in società non appartenenti al Gruppo:

in alternativa,

3 incarichi non esecutivi in società non appartenenti al Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione provvede annualmente alla verifica del rispetto dei limiti previsti dal suddetto Regolamento in capo ai citati esponenti. Il Consiglio di Amministrazione può, valutata la situazione nell'interesse del Gruppo, acconsentire al superamento dei limiti da parte dell'esponente, previo parere del Comitato Nomine, fatti salvi, in ogni caso, i limiti cogenti previsti dalle applicabili disposizioni legislative e/o regolamentari dell'Unione Europea, nazionali o prescritti dallo Statuto.

Si fa quindi presente che il Consiglio di Amministrazione, nel corso del 2019, ha constatato nei confronti dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale (membri effettivi) e della Direzione Generale il rispetto dei limiti previsti dal Regolamento Cumulo Incarichi nonché l'assenza di fattispecie rilevvanti ai fini dell'applicazione della Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (c.d. "Interlocking Directorship).

Per ulteriori dettagli e specificazioni in merito ai limiti al cumulo degli incarichi si rinvia a quanto contenuto nel Regolamento "Limiti al cumulo degli incarichi", disponibile sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it – sezione Corporate Governance).

Cause di ineleggibilità, decadenza e incompatibilità

Ai sensi dell'art. 148 TUF, non possono essere eletti Sindaci e, se eletti, decadono dall'ufficio:

  • a) coloro che si trovano nelle condizioni previste dall'articolo 2382 del Codice Civile;
  • b) il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori della società, gli amministratori, il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori delle società da questa controllate, delle società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo;
  • c) coloro che sono legati alla società od alle società da questa controllate od alle società che la controllano od a quelle sottoposte a comune controllo ovvero agli amministratori della società e ai soggetti di cui alla lettera b) da rapporti di lavoro autonomo o subordinato ovvero da altri rapporti di natura patrimoniale o professionale che ne compromettano l'indipendenza.

In conformità alle previsioni contenute nell'art. 17 del Decreto Legislativo n. 39/2010, non può, inoltre, ricoprire la carica di Sindaco in Banco BPM chi sia stato responsabile chiave della revisione legale e che abbia effettuato la revisione per conto della Società di revisione legale di Banco BPM, se non sia decorso almeno un biennio dalla cessazione della suddetta attività. Tale divieto è esteso ai dipendenti e ai soci, diversi dal responsabile chiave della revisione legale, nonché ad ogni altra persona fisica i cui servizi siano stati messi a disposizione o sotto il controllo della Società di revisione, se abilitati all'esercizio della professione di revisore legale, per il periodo di un biennio dal loro coinvolgimento nell'incarico di revisione legale.

In conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza, i componenti del Collegio Sindacale non possono, altresì, ricoprire cariche in organi diversi da quelli con funzione di controllo presso altre Società del Gruppo nelle quali Banco BPM detenga, anche indirettamente, una partecipazione strategica, intendendosi per tale la partecipazione che sia almeno pari al 10% del capitale sociale o dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria della società partecipata e al 5% del patrimonio di vigilanza consolidato del Gruppo Bancario. Infine, ferme le altre incompatibilità previste dalla normativa vigente (ivi compreso il divieto di Interlocking Directorship ai sensi della Legge 22 dicembre 2011, n. 214), la carica di Sindaco è incompatibile con cariche di natura politica, per tali intendendosi le cariche di parlamentare nazionale e di membro del Governo. E' inoltre raccomandato che la carica di Sindaco non venga svolta da soggetti che rivestano la carica di parlamentare europeo ovvero di componente dei Consigli o delle Giunte regionali, provinciali e comunali (limitatamente ai comuni capoluogo di provincia).

Indipendenza

Fermi i casi di ineleggibilità previsti dalla normativa, al fine di ottemperare ai princìpi del Codice di Autodisciplina, i componenti del Collegio Sindacale sono scelti tra persone che possono essere qualificate come indipendenti anche in base al criterio applicativo 3.C.1. del Codice di Autodisciplina con riferimento agli amministratori.

Tutti i componenti del Collegio Sindacale devono agire con indipendenza di giudizio, perseguendo la sana e prudente gestione della Banca e nel rispetto di ogni normativa applicabile.

Linee guida in materia di diversità

Fermo restando quanto previsto dalla normativa regolamentare tempo per tempo vigente, al fine di assicurare un adeguato confronto all'interno dell'Organo di Controllo, si è ritenuto necessario garantire che la composizione dell'Organo di Controllo rifletta un adeguato grado di diversificazione in termini di genere e competenze nonché adottare una politica in materia di età.

In particolare, la composizione del Collegio Sindacale deve assicurare l'equilibrio tra i generi secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia5, in base alla quale al genere meno rappresentato va riservata per sei mandati consecutivi una quota pari almeno a due quinti dei Sindaci effettivi eletti. Inoltre, fermo restando quanto previsto dalla normativa regolamentare tempo per tempo vigente, per fare in modo che l'Organo di Controllo nella sua collegialità possa assicurare un efficace svolgimento dei compiti ad esso assegnati, è importante che la composizione dell'Organo di Controllo preveda la presenza, equilibrata e diversificata, di Sindaci che, singolarmente, abbiano maturato le competenze e le esperienze indicate nel paragrafo 3.2.2 della "Composizione quali-quantitativa del Collegio Sindacale".

Infine, il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato una policy in materia di età degli esponenti, stabilendo che i candidati a rivestire la carica di Sindaci nel Banco BPM non abbiano, tra l'altro, un'età superiore ai 75 anni, fatta salva la possibilità di assumere deliberazioni in deroga al suddetto criterio in virtù di giustificati e comprovati motivi.

Idoneità complessiva del Collegio Sindacale

Al fine di garantire la "collective suitability" del Collegio Sindacale, è stata segnalata l'opportunità che i candidati esprimano un'equilibrata composizione di esperienze e conoscenze tecniche (negli

5 Art 148, comma 1-bis, del TUF come modificato dal comma 303 della Legge del 27 dicembre 2019, n. 160.

ambiti di seguito indicati) che consentano all'Organo di Controllo di comprendere le principali aree di business ed i rischi principali ai quali il Gruppo Banco BPM è esposto ed in particolare:

  • business bancari e finanziari;
  • altri business finanziari;
  • giuridico-economiche, societarie e di regolamentazione;
  • governance e assetti organizzativi nelle istituzioni finanziarie;
  • governo dei rischi e sistemi di controllo interno;
  • sistemi informativi e nuove tecnologie applicate al settore bancario e finanziario;
  • contabilità, bilancio e audit.

Attività di Board Induction/formazione continua

Il Banco BPM, anche alla luce di quanto previsto dalle Linee Guida EBA/ESMA, promuove la partecipazione dei Consiglieri e dei Sindaci ad apposite iniziative di formazione volte a fornire una approfondita conoscenza dei settori in cui opera la Banca e il relativo Gruppo e a garantire la continuità e la salvaguardia dell'esperienza maturata, nel corso degli anni, dagli organi sociali del Banco BPM.

I piani di training e di induction sono altresì volti ad agevolare i Consiglieri ed i Sindaci in modo da consentire una loro chiara comprensione della struttura della Banca e del Gruppo, del modello di business, dei profili di corretta gestione del rischio, del quadro normativo e regolamentare vigente nonché a consentire l'approfondimento di questioni di carattere strategico.

Sulla base di quanto sopra esposto, sono state organizzate, nel corso del 2019, sessioni formative, aperte anche ai Sindaci e agli esponenti delle Banche del Gruppo all'uopo invitati, che hanno rappresentato – come auspicato dalle Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia e conformemente a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana – un momento di approfondimento su tematiche di attualità e rilevanza per il sistema bancario.

Nello specifico i temi trattati nel corso del 2019 hanno riguardato, in particolare, le seguenti tematiche: (i) Corporate Social Responsability e Governance; (ii) La gestione degli interessi nel Codice Civile e nella normativa di settore; (iii) Gli attori del mercato finanziario: approccio alle società quotate e aspettative; (iv) Organizzazione interna del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati endoconsiliari; (v) Controlli di primo livello in ambito credito; (vi) Controlli di secondo livello in ambito credito; (vii) Controlli di terzo livello in ambito credito.

I Sindaci sono stati inoltre aggiornati – tra l'altro con specifiche informative fornite nel corso delle sedute consiliari e collegiali – delle principali novità legislative e regolamentari che interessano la Società e gli organi sociali. Sempre ai fini di un costante aggiornamento e formazione dei componenti del Collegio Sindacale è stato predisposto e realizzato a cura delle funzioni aziendali competenti, un servizio di alerting normativo inerente argomenti di interesse legale e fiscale.

* * *

Il Collegio Sindacale, anche in considerazione dell'importanza e della complessità dei compiti affidati allo stesso dalle vigenti normative esterne ed interne, al fine di disciplinare il funzionamento dell'Organo di Controllo, ha a suo tempo approvato il "Regolamento del Collegio Sindacale". Pure in tale Regolamento sono, tra l'altro, disciplinati gli aspetti relativi alla composizione del Collegio Sindacale, con particolare riferimento al grado di diversificazione in termini di competenze, esperienze, età, genere e proiezione internazionale. E' inoltre regolato il processo di autovalutazione a cui deve sottoporsi periodicamente il Collegio Sindacale per valutare la propria composizione (sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo) e il proprio funzionamento.

Sono stati altresì organizzati – su input dello stesso Collegio Sindacale e con il contributo delle funzioni aziendali competenti – incontri di approfondimento su tematiche di particolare interesse, anche a beneficio degli Organi di Controllo delle principali Società controllate del Gruppo, riguardanti in specie i Modelli interni di misurazione dei rischi e sulla gestione strategica dei rischi e l'Information Technology.

Si segnala inoltre che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 30 gennaio 2017, ha ritenuto che la composizione del Collegio Sindacale presenti professionalità che complessivamente garantiscono un adeguato presidio delle funzioni di controllo assegnate al Collegio Sindacale stesso.

* * *

Sono altresì rispettate le previsioni statutarie in tema di equilibrio tra generi.

Le Assemblee straordinarie dei soci del Banco Popolare e di BPM, tenutesi in data 15 ottobre 2016, hanno approvato il Progetto di Fusione che prevede la nomina del primo Collegio Sindacale della Società composto dai seguenti cinque membri effettivi e dai tre membri supplenti, che dureranno in carica per tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2019) e che saranno rieleggibili. Si riportano nella seguente tabella le informazioni riguardanti ciascun componente del Collegio Sindacale tenuto presente che dal 1° gennaio al 31 dicembre 2019 si sono tenute n. 42 sedute del Collegio Sindacale.

Al riguardo si segnala altresì che:

  • il Collegio Sindacale ha accertato la sussistenza, in capo a ciascuno dei suoi componenti, ai sensi dell'art. 8.C.1 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, del requisito di indipendenza, così come adottato da Banco BPM S.p.A. L'esito di tale verifica è stato trasmesso al Consiglio di Amministrazione che l'ha esposto mediante la diffusione di un comunicato stampa in data 8 maggio 2019;
  • nel corso dell'esercizio 2019 il Collegio Sindacale si è riunito n. 42 volte, con una durata media per ciascuna seduta di 3 ore; tutti i Sindaci hanno partecipato a tutte le riunioni tranne uno (dott. Erba) che ha partecipato a 41 sedute su 42;
  • nel corso dell'esercizio 2019 il Collegio Sindacale ha preso parte all'Assemblea dei Soci, tenutasi in data 6 aprile 2019 (in sede ordinaria), nella quale era presente nella sua totalità;
  • con riferimento al 2020 l'attività del Collegio Sindacale sta proseguendo con frequenza di norma settimanale. Al riguardo si evidenzia che a partire dal il 1° gennaio 2020 e fino alla data della presente relazione il Collegio Sindacale si è riunito n. 9 volte;
  • nell'anno 2019, il Collegio Sindacale ha inoltre partecipato a tutte le n. 18 riunioni del Consiglio di Amministrazione ed alle n. 15 riunioni del Comitato Esecutivo e, con un proprio rappresentante, alle riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi.
Cognome e
Nome
Carica Anno
di
nascita
Data di
prima
nomina
In
carica
da
In carica fino
a
Lista
I
Indip.
T.U.F.II
Indip.
Cod.
Autod.III
%
C.S. IV
Altri
incari
chiV
Priori
Marcello*
Presidente 1964 01-gen.-
2017
01-
gen.-
2017
Approvazione
bilancio al
31.12.2019
NA SI SI 9
Erba Gabriele
Camillo*
Sindaco
effettivo
1963 01-gen.-
2017
01-
gen.-
2017
Approvazione
bilancio al
31.12.2019
NA SI SI 5
Mosconi
Maria Luisa*
Sindaco
effettivo
1962 01-gen.-
2017
01-
gen.-
2017
Approvazione
bilancio al
31.12.2019
NA SI SI 5
Rossi
Claudia*
Sindaco
effettivo
1958 01-gen.-
2017
01-
gen.-
2017
Approvazione
bilancio al
31.12.2019
NA SI SI 1
Sonato
Alfonso*
Sindaco
effettivo
1951 01-gen.-
2017
01-
gen.-
2017
Approvazione
bilancio al
31.12.2019
NA SI SI 11
Benciolini
Chiara*
Sindaco
supplente
1972 01-gen.-
2017
01-
gen.-
2017
Approvazione
bilancio al
31.12.2019
NA SI SI 17
Bronzato
Marco*
Sindaco
supplente
1958 01-gen.-
2017
01-
gen.-
2017
Approvazione
bilancio al
31.12.2019
NA SI SI 19
Simonelli
Paola*
Sindaco
supplente
1964 01-gen.-
2017
01-
gen.-
2017
Approvazione
bilancio al
31.12.2019
NA SI SI 16

I : Non applicabile. I componenti del primo Collegio Sindacale della Società sono stati nominati dalle Assemblee straordinarie dei soci del Banco Popolare e di BPM, tenutesi in data 15 ottobre 2016, mediante approvazione del Progetto di Fusione.

II: In questa colonna sono indicati i Sindaci che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi dell'art. 148, comma 3, del T.U.F.

III: In questa colonna sono indicati i Sindaci che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana.

IV: In questa colonna è indicata la partecipazione, in termini percentuali, alle sedute del Collegio Sindacale tenutesi nell'esercizio 2019, avendo come riferimento il periodo di vigenza dellacarica.

V: In questa colonna è indicato il numero complessivo delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensione; quest'ultime sono state individuate tenute presenti, per omogeneità di informazione, le previsioni contenute nel "Regolamento limiti al cumulo degli incarichi" adottato dal Banco BPM. L'elenco dettagliato delle cariche è allegato sub 2 alla presente relazione.

* Iscritto nel registro dei revisori legali dei conti istituito presso il Ministero dellaGiustizia.

Si riportano nella seguente tabella le informazioni riguardanti la composizione del Collegio Sindacale quali indicatori di diversità:

31 dic. 2019
COMPONENTI EFFETTIVI DEGLI
ORGANI DI GOVERNO -
INDICATORI DI DIVERSITÀ
Collegio Sindacale
Genere
Uomini 60,00%
Donne 40,00%
Titolo di studio
0,00%
Diploma di maturità
Laurea
100,00%
Altro 0,00%
Età
Meno di 50 anni 0,00%
Da 50 a 60 anni 60,00%
Oltre 60 anni 40,00%
Età media anni 57

Vengono di seguito illustrate alcune brevi note biografiche dei componenti del Collegio Sindacale, dalle quali emergono spiccate e adeguate competenze professionali in materia bancaria, finanziaria, giuridica, fiscale e di risk management:

  • Marcello Priori Presidente del Collegio Sindacale: esercita la professione di dottore commercialista e di revisore legale dei conti in Milano, svolgendo attività di consulenza in materia aziendale, finanziaria, societaria, corporate governance nonché attività di valutazione del capitale economico di aziende operanti nel settore finanziario ed industriale. È iscritto all'Albo dei Consulenti Tecnici del Giudice presso il Tribunale Civile di Milano e svolge in tale ambito attività di consulenza in procedimenti giudiziari e arbitrali. È docente all'Università Bocconi di Milano nel corso di Economia Aziendale e Gestione delle Imprese. È inoltre socio dell'Associazione Italiana degli Analisti Finanziari. È anche relatore a convegni organizzati dall'Associazione Bancaria Italiana in materia di corporate governance e sistemi di controllo interno e presso ordini professionali e primari istituti universitari. Ha ricoperto la carica di Vice-Presidente del Consiglio di Sorveglianza di BPM (di cui era membro dal 2011) fino al 31 dicembre 2016. Attualmente riveste incarichi presso le seguenti società: Presidente del Consiglio di Amministrazione di F2A S.p.A.; Presidente del Collegio Sindacale di BPM Vita S.p.A.; Presidente del Collegio Sindacale di Banca Akros S.p.A.; Sindaco effettivo di Banca Aletti S.p.A.; Sindaco effettivo di Bipiemme Assicurazioni S.p.A.; Presidente del Collegio Sindacale di Carrefour Italia Finance S.r.l.; membro del Collegio Sindacale di Carrefour Italia S.p.A.; membro del Collegio Sindacale di Carrefour Property Italia S.r.l.; Presidente del Consiglio di Amministrazione di Corob S.p.A. In passato ha rivestito incarichi di Presidente, Vice-Presidente, Consigliere, Presidente del Collegio Sindacale, Sindaco effettivo e Presidente dell'Organismo di Vigilanza di banche e intermediari finanziari (Asset Management Holding S.p.A., Banca Farmafactoring S.p.A., Profamily S.p.A., Bipiemme Gestioni S.p.A., Carrefour Servizi Finanziari S.p.A., Cassa di Risparmio di Alessandria, Dexia Crediop S.p.A., Etica SGR S.p.A., Key Client Cards & Solutions, The Royal Bank of Scotland, NatWest Markets e altre) e di società industriali (tra le altre Alerion Clean Power S.p.A., Bracco Imaging Italia S.r.l., Daf Veicoli Industriali S.p.A., RGI S.p.A., Reno de Medici S.p.A., Borbonese S.p.A., Fomas Finanziaria S.p.A., Monzino S.p.A., Aemme Linea Energie S.p.A., Vivigas S.p.A., Algo S.p.A.). Dal 1° gennaio 2017 è Presidente del Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A.
  • Gabriele Camillo Erba Sindaco effettivo: svolge l'attività professionale di dottore commercialista (dal 1989) e revisore legale dei conti (iscritto nel Registro dei Revisori legali dei conti dal 1995) con studio in Lodi. Ricopre incarichi presso il Tribunale di Lodi quale Commissario Giudiziale, Liquidatore Giudiziale e Curatore Fallimentare in procedure concorsuali. È altresì Consulente Tecnico del Giudice e Delegato alle vendite nelle procedure esecutive immobiliari presso il medesimo Tribunale di Lodi. È inoltre Sindaco effettivo di Release S.p.A. e di Alba Leasing S.p.A.. In passato ha ricoperto, tra l'altro, le seguenti cariche: Sindaco effettivo di Banca di Credito Cooperativo di San Colombano al Lambro, ASL di Lodi, A.L.E.R. di Cremona e Banca Centropadana Credito Cooperativo; Presidente del Collegio Sindacale di Artigian Credit Lombardia Soc. Coop.; ha ricoperto inoltre la carica di Presidente del Collegio Sindacale dell'ex BPV-SGSP S.p.A. dal luglio 2007 al dicembre 2011, dopo aver ricoperto la carica di Sindaco effettivo dell'ex BPI, dal gennaio 2006 al giugno 2007. È stato Sindaco effettivo del Banco Popolare dal novembre 2011 al 31 dicembre 2016, dopo aver ricoperto nel medesimo la carica di Consigliere di Sorveglianza dall'aprile 2009 al novembre 2011. E' stato Sindaco nella Società BP Property Management Soc. Cons.. Dal 1° gennaio 2017 è Sindaco effettivo di Banco BPM S.p.A.
  • Maria Luisa Mosconi Sindaco effettivo: laureata in economia aziendale, dottore commercialista, revisore legale dei conti, iscritta all'Albo del Giudice presso il Tribunale di Milano; esercita la professione di dottore commercialista e revisore contabile in Milano, svolgendo attività di consulenza in ambito fallimentare e in materia di ristrutturazioni e crisi aziendali (valutazioni, piani industriali e strategici, perito asseveratore di piani di risanamento ai sensi della legge fallimentare), nonché perizie di stima. Ha maturato esperienze in diverse società quotate e non quotate anche

in settori regolamentati, nel settore bancario, assicurativo, Intermediari Finanziari e società di gestione del risparmio. È stata membro del Consiglio di Sorveglianza di BPM dal 2015 al 31 dicembre 2016 e, precedentemente, lo è stata dal 2011 al 2013. Ricopre attualmente incarichi di amministrazione e controllo in diverse società, tra i quali si menzionano i seguenti: Sindaco effettivo di The Walt Disney Company Italia S.r.l. (dal 2007); Presidente dell'Organismo di Vigilanza di Prysmian Cavi e Sistemi Italia S.r.l. (dal 2016), Presidente dell'Organismo di Vigilanza di Prysmian S.p.A. (dal 2015), Presidente Collegio Sindacale di Bialetti Industrie S.p.A. e Bialetti Store S.r.l. (dal 2019), Presidente del Collegio Sindacale di STOGIT – Stoccaggi Gas Italia S.p.A. Gruppo SNAM, Presidente del Collegio dei Revisori della Fondazione Snam (dal 2019). In passato ha ricoperto cariche in diverse società finanziarie e industriali (anche quotate in borsa), tra le quali: Sindaco effettivo di Banca Popolare di Mantova S.p.A. (dal 2015 al 2016); Sindaco effettivo di Prysmian S.p.A. (dal 2013 al 2016); Sindaco effettivo di Snam S.p.A. (dal 2016 al 2019) e Sindaco effettivo di Azienda Trasporti Milanesi S.p.A. (dal 2013 al 2019), membro del Consiglio di Amministrazione di LVenture Group S.p.A. (dal 2015 al 2016); Sindaco effettivo di Premafin Finanziaria HP S.p.A. (dal 2008 al 2012); Sindaco effettivo di Milano Assicurazioni S.p.A. (dal 2008 al 2012); membro del Consiglio di Amministrazione di Nova Re SIIQ S.p.A. (dal 2016 al 2017); Sindaco effettivo di Metalwork S.p.A. (dal 2003 al 2017); Sindaco effettivo di Risanamento S.p.A. (dal 2011 al 2012); Sindaco effettivo di Investimenti Immobiliari Lombardi S.p.A. (per 4 anni); Sindaco effettivo di Banca SAI S.p.A. (dal 2009 per 3 anni); Sindaco effettivo di SAI SIM Mercati Mobiliari S.p.A. (per 9 anni); Sindaco effettivo di Synergo SGR S.p.A. (per 2 anni); Sindaco effettivo di SEA-Società Esercizi Aeroportuale S.p.A. (per 9 anni); Sindaco effettivo di Aletti Gestielle SGR S.p.A. (anno 2017); Sindaco effettivo di SEA Handling S.p.A. (per 9 anni); Sindaco effettivo di S.A.C.B.O. S.p.A. (per 9 anni); membro del Consiglio di Amministrazione di Biancamano S.p.A. (dal 2013 al 2017). È stata anche Presidente e Sindaco effettivo di Metropolitana Milanese S.p.A., Centrale del Latte di Milano S.p.A., Regina Catene Calibrate S.p.A,). Dal 1° gennaio 2017 è Sindaco effettivo di Banco BPM S.p.A.

  • Claudia Rossi Sindaco effettivo: Professore Ordinario dell'Università degli Studi di Bergamo, riveste presso la stessa la titolarità dei corsi istituzionali di "Economia Aziendale" e "Operazioni e Bilanci Straordinari". Svolge l'attività professionale di dottore commercialista e revisore legale dei conti (iscritta nel Registro dei Revisori Legali dei Conti dal 1995) curando, nel corso degli anni, numerose pubblicazioni. Ha ricoperto l'incarico di Consigliere Comunale presso il Comune di Bergamo oltreché Revisore dei Conti di numerose società, tra cui le società italiane del Gruppo svizzero Ronal AG. E' Presidente del Collegio Sindacale di Invitalia Global Investment S.p.A. nonché Presidente dell'Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. n. 231/2001 di Italcementi S.p.A. Ha ricoperto la carica di Consigliere del Credito Bergamasco S.p.A. dal 16 aprile 2011 al 28 marzo 2014, di membro del Collegio dei Revisori della Fondazione Credito Bergamasco dal 21 marzo 1997 al 17 marzo 2014, di Sindaco effettivo del Banco Popolare dal 29 marzo 2014 al 31 dicembre 2016 e di Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione di Ateneo Bergamo S.p.A. fino al 10 aprile 2017. E' Sindaco supplente di Banca Akros S.p.A. Dal 1° gennaio 2017 è Sindaco effettivo di Banco BPM S.p.A.
  • Alfonso Sonato Sindaco effettivo: svolge l'attività professionale di dottore commercialista (dal 1981) e revisore legale dei conti (iscritto nel Registro dei Revisori legali dei conti dal 1995). Lo stesso ricopre le seguenti cariche: Presidente del Collegio Sindacale di Banca Aletti & C. S.p.A. - Gruppo Banco BPM - dall'aprile 2012 (dopo aver ricoperto nella medesima la carica di Sindaco effettivo dall'aprile 2000 all'aprile 2012), Presidente del Collegio Sindacale in Salus S.p.A., già Casa di Cura Polispecialistica dott. Pederzoli S.p.A. da luglio 2008, Presidente del Collegio Sindacale nella società Ospedale P. Pederzoli Casa di Cura Privata S.p.A. dal dicembre 2013 e da maggio 2019 membro dell'Organismo di Vigilanza, Sindaco effettivo in Promofin S.p.A. dall'aprile 2009, Sindaco effettivo nella Società Athesis S.p.A. dal maggio 2007, Presidente del Collegio Sindacale nella Società Editrice Arena - SEA S.p.A. dal maggio 2007, Sindaco effettivo in 2Vfin S.p.A. da giugno 2017 (dopo aver ricoperto nella medesima la carica di Presidente del Collegio Sindacale dal marzo 2014), Presidente del Collegio Sindacale in Società Italiana Finanziaria Immobiliare – S.I.F.I. S.p.A. dal luglio 2013, Presidente del Collegio Sindacale in Verfin S.p.A. dall'aprile 2011 (dopo aver ricoperto nella

medesima la carica di Sindaco effettivo dall'aprile 2009). E' Consigliere indipendente della società Zenato Azienda Vitivinicola S.r.l. e della società Zenato Holding S.r.l. da novembre 2013; inoltre da settembre 2014 riveste la carica di Presidente del Comitato di Liquidazione della società Raetia Sgr S.p.A. in liquidazione. Dall'ottobre 2019 è Presidente dell'Organismo di Vigilanza di Veronafiere Servizi S.p.A. In passato è stato Sindaco effettivo del Banco Popolare dal novembre 2011 al 31 dicembre 2016 (dopo aver ricoperto nel medesimo la carica di Consigliere di Sorveglianza dal maggio 2008 al novembre 2011). Ha ricoperto inoltre le seguenti cariche: Sindaco effettivo di Autostrada del Brennero S.p.A. – Brenner Autobahn AG, dal giugno 2010 al 30 settembre 2017; Sindaco effettivo di VeronaMercato S.p.A. dal maggio 2008 al 30 settembre 2017 (dopo aver ricoperto nella stessa la carica di Presidente del Collegio Sindacale dal dicembre 2001); Sindaco effettivo di Demetra Holding S.p.A. dall'aprile 2016 al 30 settembre 2017; Consigliere di Burgo Group S.p.A da luglio 2015 al 30 settembre 2017; Sindaco effettivo di Falconeri S.r.l., già New Twins S.r.l. dall'aprile 2015 al 30 settembre 2017; Sindaco effettivo di BP Property Management S.c.a r.l. (gruppo Banco BPM) dall'aprile 2017 al febbraio 2019. Dal 1° gennaio 2017 è Sindaco effettivo di Banco BPM S.p.A.

  • Chiara Benciolini – Sindaco supplente: svolge da anni l'attività professionale di dottore commercialista e revisore legale dei conti a Verona, con particolare competenza nel settore del contenzioso tributario e ha ricoperto, come tuttora ricopre, cariche di controllo e di revisore legale dei conti in società appartenenti a molteplici categorie di settore. Riveste, tra l'altro, le seguenti cariche: Presidente del Collegio Sindacale di AGSM Energia S.p.A. dal 12 settembre 2018 e del Salumificio Pedrazzoli dal 25 maggio 2017. Ricopre la carica di Sindaco effettivo in: Metal Group S.p.A. dal 29 maggio 2009, Arena Broker S.r.l. dal 12 aprile 2011, Edulife S.p.A. dal 6 maggio 2011, Fer-Gamma S.p.A. dal 15 gennaio 2013, Cesarin S.p.A. dal settembre 2008, Soalaghi - Organismo di Attestazione - S.p.A. dal 22 maggio 2009, Tecmarket Servizi S.p.A. dal 9 marzo 2016, FCP Cerea S.C. dal 20 aprile 2012, La Torre - Società Cooperativa Agricola Zootecnica dal 30 aprile 2015, Cantina di Custoza - Società Agricola Cooperativa dal 26 novembre 2016, Boschetti Alimentare S.p.A. dal 30 giugno 2017. Ricopre altresì la carica di revisore legale in diverse società tra le quali: Antolini Luigi & C. S.p.A. dal 27 giugno 2006. È stata Sindaco supplente del Banco Popolare dal maggio al dicembre 2016. Dal 1° gennaio 2017 è Sindaco supplente di Banco BPM S.p.A.
  • Marco Bronzato Sindaco supplente: svolge l'attività professionale di dottore commercialista (dal 1983) e revisore legale dei conti (iscritto nel Registro dei Revisori legali dei conti dal 1995) con specifica competenza nel campo della consulenza societaria, fiscale e di bilancio. Ha maturato una specifica esperienza professionale e di controllo legale dei conti in società operanti nel settore bancario, finanziario e assicurativo anche quotate in mercati regolamentati. Dal 2006 al 2009 ha svolto l'attività di Sindaco effettivo in Società Cattolica di Assicurazione. È subentrato quale Sindaco effettivo del Banco Popolare dal 19 marzo 2016 al 31 dicembre 2016. Ha collaborato con alcune riviste specializzate in materia contabile e fiscale. Ha tenuto diversi corsi di formazione ed aggiornamento in materia societaria e fiscale. Dal 1° gennaio 2017 è Sindaco supplente di Banco BPM S.p.A.
  • Paola Simonelli Sindaco supplente: esercita la professione di dottore commercialista e di revisore legale dei conti in forma individuale e in collaborazione con altri professionisti in primari studi professionali di Milano. L'attuale attività è incentrata sulla funzione di vigilanza e di controllo legale dei conti, e viene svolta in qualità di sindaco effettivo/presidente di società industriali commerciali, di servizi, immobiliari, finanziarie, SIM/SGR, di fondo di previdenza e, in particolare, di istituti bancari. Dal 2008 è partner dello studio Simonelli Associati di Milano. Dal mese di marzo 2012 è iscritta presso PWA (Professional Women's Association) nella lista "ready for Board Women" con il patrocinio del Ministero delle Pari Opportunità. Dal 2005 ad aprile 2014 ha fatto parte del Collegio Sindacale di Banca UBS (Italia) S.p.A. Da luglio 2014 al mese di maggio 2017 è stata Consigliere di Amministrazione, con deleghe sulla governance, di Finlombarda S.p.A., società finanziaria per il sostegno e lo sviluppo delle imprese lombarde iscritta nell'elenco speciale previsto dall'art. 107 del Testo Unico Bancario. Da aprile 2014, cessata la carica di sindaco della Banca UBS, per decorso

dei 3 mandati, ricopre la carica di Sindaco effettivo di UBS Fiduciaria S.p.A. Dal 2009 a maggio 2011 analogo ruolo di Sindaco effettivo è stato rivestito in Banca Arner S.p.A. post commissariamento (incarico lasciato a causa del divieto di c.d. "interlocking"). È anche Sindaco effettivo di Saras S.p.A. e da aprile 2017 di MARR, società quotate presso Borsa Italiana. Dal 1° gennaio 2017 è Sindaco supplente di Banco BPM S.p.A.

Sindaci cessati

Non vi sono membri del Collegio Sindacale della Società cessati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2017 e la data della presente relazione.

7.2 RUOLO DEL COLLEGIO SINDACALE

Ai sensi dell'art. 38.1 dello Statuto, il Collegio Sindacale svolge i compiti ed esercita le funzioni di controllo previste dalla normativa pro tempore vigente, e in particolare vigila su:

  • (a) l'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie nonché il rispetto dei princìpi di corretta amministrazione;
  • (b) l'adeguatezza dell'assetto organizzativo e amministrativo-contabile della Società e il processo di informativa finanziaria, per gli aspetti di competenza;
  • (c) l'efficacia e l'adeguatezza del sistema di gestione e di controllo dei rischi, di revisione interna e la funzionalità e l'adeguatezza del complessivo sistema dei controlli interni;
  • (d) il processo di revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati;
  • (e) le modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario cui la Società dichiara di attenersi;
  • (f) l'adeguatezza delle disposizioni impartite dalla Società alle Società controllate nell'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento;
  • (g) l'indipendenza della Società di revisione legale, in particolare per quanto concerne la prestazione di servizi non di revisione.

Inoltre, ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs. n. 39/2010 (così come modificato dal D.Lgs. n. 135/2016) sono attribuite al Collegio Sindacale le funzioni di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile e, in particolare, i compiti di: (i) informare l'Organo di Amministrazione dell'ente sottoposto a revisione dell'esito della revisione legale e trasmettere a tale Organo la relazione aggiuntiva di cui all'art. 11 del Regolamento UE n. 537/2014, corredata da eventuali osservazioni; (ii) monitorare il processo di informativa finanziaria e presentare le raccomandazioni o le proposte volte a garantirne l'integrità; (iii) controllare l'efficacia dei sistemi di controllo interno della qualità e di gestione del rischio dell'impresa e, se applicabile, della revisione interna, per quanto attiene l'informativa finanziaria dell'ente sottoposto a revisione, senza violarne l'indipendenza; (iv) monitorare la revisione legale del bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato, anche tenendo conto di eventuali risultati e conclusioni dei controlli di qualità svolti dalla Consob a norma dell'art. 26, paragrafo 6, del citato Regolamento europeo, ove disponibili; (v) verificare e monitorare l'indipendenza della Società di revisione legale a norma degli artt. 10, 10-bis, 10-ter, 10-quater e 17 del D.Lgs. n. 39/2010 e dell'art. 6 del predetto Regolamento europeo n. 537/2014, in particolare per quanto concerne l'adeguatezza della prestazione di servizi diversi dalla revisione all'ente sottoposto a revisione, conformemente all'art. 5 di tale Regolamento; (vi) essere responsabile della procedura volta alla selezione delle società di revisione legale e raccomandare i revisori legali o le imprese di revisione legale da designare ai sensi dell'art. 16 del Regolamento europeo.

Il Collegio Sindacale è in ogni caso investito dei poteri previsti dalle disposizioni normative e regolamentari e riferisce alle Autorità di Vigilanza ai sensi della normativa tempo per tempo vigente.

Il Collegio Sindacale segnala al Consiglio di Amministrazione le carenze e le irregolarità eventualmente riscontrate, richiede l'adozione di idonee misure correttive e ne verifica nel tempo l'efficacia.

I Sindaci hanno inoltre facoltà di procedere, in qualsiasi momento, anche individualmente, ad atti di ispezione e controllo nonché di chiedere agli amministratori notizie, anche con riferimento a società controllate, sull'andamento delle operazioni sociali o su determinati affari, ovvero di rivolgere le medesime richieste di informazione direttamente agli Organi di Amministrazione e Controllo delle Società controllate.

Il Collegio Sindacale può inoltre scambiare informazioni con i corrispondenti Organi delle Società controllate in merito ai sistemi di amministrazione e controllo e all'andamento generale dell'attività sociale.

* * *

Il Collegio Sindacale di Banco BPM è in carica a decorrere dal 1° gennaio 2017 e scadrà con l'approvazione del Bilancio 2019.

Alla data della presente relazione, il Collegio Sindacale è composto dai seguenti cinque Sindaci effettivi: Marcello Priori (il Presidente), Gabriele Camillo Erba, Maria Luisa Mosconi, Claudia Rossi e Alfonso Sonato.

Con riferimento all'attuale composizione, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale per i profili di competenza hanno verificato la sussistenza, in capo ad ogni componente del Collegio Sindacale, dei requisiti di indipendenza ai sensi dell'art. 148, comma 3, del T.U.F. Le modalità con le quali Banco BPM ha recepito il Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana prevedono infatti che i componenti del Collegio Sindacale debbano possedere i requisiti di indipendenza stabiliti dalla citata norma di legge e al riguardo si segnala che tutti i Sindaci hanno prodotto le dichiarazioni sostitutive attestanti la sussistenza dei requisiti di indipendenza in argomento.

Il Collegio Sindacale ha inoltre accertato la sussistenza, in capo a ciascuno dei suoi componenti, ai sensi dell'art. 8.C.1 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, del requisito di indipendenza, così come adottato da Banco BPM S.p.A. L'esito di tale verifica è stato trasmesso al Consiglio di Amministrazione che l'ha esposto mediante la diffusione di un comunicato stampa in data 8 maggio 2019.

Per ciascuno dei Sindaci è stata altresì verificata la sussistenza dei requisiti in tema di limiti al cumulo degli incarichi di amministrazione e controllo previsti dalla normativa vigente.

Ai sensi del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, il Collegio ha inoltre dato atto, sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai singoli Amministratori e delle valutazioni espresse dal Consiglio di Amministrazione, che i criteri e le procedure di accertamento adottati dal Consiglio di Amministrazione medesimo per valutare l'indipendenza dei propri membri sono stati correttamente applicati. Si ricorda che il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nell'aderire al Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, ha ritenuto di discostarsi da talune disposizioni e precisamente, il punto 3.C.1, lett. e) del Codice, relativo alla perdita del requisito di indipendenza nell'ipotesi in cui un soggetto sia stato "amministratore dell'emittente per più di nove anni negli ultimi dodici" (non tenendo conto di questa casistica), in quanto il requisito di indipendenza, inteso come atteggiamento di indipendenza di autonomia di giudizio che contraddistingue l'operato dei Consiglieri, non necessariamente si modifica trascorsi nove anni dalla data di prima nomina.

Nel corso dell'esercizio 2019 il Collegio Sindacale si è riunito n. 42 volte, con una durata media per ciascuna seduta di 3 ore e ha preso parte all'Assemblea dei Soci, tenutasi in data 6 aprile 2019 (in sede ordinaria), nella quale era presente nella sua totalità.

Con riferimento al 2020 l'attività del Collegio Sindacale sta proseguendo con frequenza di norma settimanale. Al riguardo si evidenzia che a partire dal 1° gennaio 2020 e fino alla data della presente relazione il Collegio Sindacale si è riunito n. 9 volte.

Nell'anno 2019, il Collegio Sindacale ha inoltre partecipato a tutte le n. 18 riunioni del Consiglio di Amministrazione ed alle n. 15 riunioni del Comitato Esecutivo e, con un proprio rappresentante, alle riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi.

Ha altresì partecipato ai momenti formativi organizzati dalla Banca a beneficio degli esponenti aziendali.

Il Collegio Sindacale ha ottenuto informazioni dagli Amministratori, anche ai sensi dell'art. 150, comma 1, del T.U.F., del criterio applicativo 2.C.2. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana e dell'art. 25 dello Statuto, sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale, effettuate da Banco BPM o dalle Società da questo controllate, sia mediante l'informativa resa dagli Organi delegati ai sensi dell'art. 2381 cod. civ., sia, in via ordinaria, mediante la partecipazione del Collegio alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo.

Il Collegio Sindacale ha esercitato l'attività di vigilanza (sulla conformità alle norme, allo Statuto, alle procedure interne) allo stesso affidata dalle disposizioni vigenti, anche sulla base di apposita programmazione.

Nel corso dell'esercizio 2019, l'Organo di Controllo ha rilasciato i pareri previsti dalla Legge, dalla Normativa di Vigilanza e dallo Statuto procedendo alla formulazione delle proposte di competenza all'Assemblea degli azionisti. Ha altresì espresso le proprie considerazioni e/o osservazioni e condotto specifiche indagini laddove richieste dalle Autorità di Vigilanza. Il Collegio Sindacale ha altresì esaminato le richieste informative e/o le istanze di specifici interventi avanzate dalle Autorità di Vigilanza e i relativi riscontri e/o piani elaborati dalla Banca, provvedendo al monitoraggio della progressiva realizzazione delle azioni migliorative ivi delineate e riferendone, se del caso, al Consiglio di Amministrazione.

Al fine della trattazione delle materie previste all'ordine del giorno, su invito del Collegio stesso, hanno partecipato alle sedute dell'Organo di Controllo esponenti delle strutture aziendali, anche di business.

In particolare il Collegio ha incontrato periodicamente tutte le Funzioni Aziendali di Controllo e, in attuazione delle disposizioni del D.Lgs. n. 39/2010 (così come modificato dal D.Lgs. n. 135/2016), ha intrattenuto un costante flusso di informazioni sullo sviluppo delle attività pianificate e sulle metodologie applicate sia con il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari sia con la Società di revisione PriceWaterhouseCoopers S.p.A. (incaricata della revisione legale dei conti di Banco BPM S.p.A., per gli esercizi 2017-2025). In particolare il Collegio Sindacale ha ricevuto ed esaminato la cd. Relazione aggiuntiva indirizzata allo stesso quale Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile ai sensi dell'art. 19 del citato D.Lgs. n. 39/2010.

Per garantire un adeguato scambio di informazioni con gli Organi di Controllo delle Società del Gruppo, il Collegio Sindacale della Capogruppo ha organizzato incontri dedicati con i Collegi Sindacali delle Controllate principali (in particolare, Banca Aletti & C. S.p.A., Banca Akros S.p.A. e Release S.p.A.) e ha intrattenuto un dialogo costante (anche per il tramite del Presidente) con l'Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. n. 231/2001 di Banco BPM.

7.3 REMUNERAZIONE

Le informazioni concernenti, tra l'altro, la remunerazione dei componenti del Collegio Sindacale, nonché la politica generale per la remunerazione sono disponibili all'interno della "Relazione sulla Remunerazione" pubblicata ai sensi dell'art. 123-ter del T.U.F.

8) FUNZIONI E PROCEDURE AZIENDALI

8.1 LE PROCEDURE PER IL TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE

In relazione alla rilevanza e alla complessità dei processi di comunicazione verso il mercato, verso i Soci e gli azionisti, nonché dei principi sanciti dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, il Banco BPM Spa, nel mese della sua costituzione – gennaio 2017 - ha approvato il "Regolamento in materia di gestione delle informazioni privilegiate", e successivamente aggiornato nell'agosto 2018.

Tale Regolamento, nell'ambito di quanto stabilito dal Regolamento (UE) n. 596/2014 ("Market Abuse Regulation"), del Regolamento di esecuzione (UE) 2016/347 e delle linee guida Consob, disciplina i processi volti alla gestione del registro delle persone che hanno accesso a informazioni rilevanti e privilegiate e alla comunicazione al pubblico delle stesse, nonché per la gestione dei sondaggi di mercato, attribuisce ruoli e responsabilità nella specifica materia e fissa i provvedimenti applicabili ai lavoratori dipendenti, ad altri eventuali collaboratori e agli esponenti delle società del gruppo. Al riguardo si precisa che il predetto Regolamento è stato aggiornato nell'agosto 2018 anche con l'ausilio e la consulenza di uno studio legale esterno - al fine di recepire le recenti disposizioni normative e regolamentari applicabili in materia di Market Abuse.

La supervisione del processo di informazione al pubblico e di comunicazione della Banca spetta al Consiglio di Amministrazione. Nel rispetto di quanto previsto dall'art. 17 del regolamento UE n. 596/2014 e dai relativi regolamenti di esecuzione, il Banco BPM deve comunicare al pubblico quanto prima possibile le informazioni privilegiate che lo riguardano direttamente nonché quelle che riguardano le società controllate. E' fatta salva la possibilità per il Banco BPM di ritardare, sotto la propria responsabilità, la comunicazione al pubblico delle informazioni privilegiate avvalendosi dell'applicazione del cosiddetto "processo di ritardo". L'Amministratore Delegato cura la comunicazione esterna delle informazioni privilegiate del Banco BPM o, nel caso si avvalga della procedura del ritardo, ne da informativa al Consiglio di Amministrazione alla prima occasione utile. Lo stesso – tramite la funzione che cura i Rapporti con i Media, Segreteria Affari Societari, Investor Relations, Compliance, Legale e Regolatory Affairs e le strutture aziendali che hanno competenza su specifiche situazioni – assicura la corretta applicazione della normativa aziendale in parola.

Le predette strutture collaborano per la gestione e la definizione dei comunicati, in particolare per quelli price sensitive, redatti nel rispetto degli schemi forniti da Borsa Italiana - sia in lingua italiana che in inglese - al fine di sottoporli all'approvazione dell'organo o dei soggetti competenti per la diffusione al mercato con le modalità previste dalla normativa vigente in materia.

In relazione altresì alla necessità di coordinare la comunicazione esterna, soprattutto quella rilevante, da parte di società del Gruppo, fermi i compiti di supervisione spettanti al Consiglio di Amministrazione in tema di processi di informazione al pubblico e di comunicazione aziendale, è stato definito un apposito processo che prevede una preventiva informativa all'Amministratore Delegato che esamina il testo del comunicato e lo approva. Al riguardo, viene data apposita informativa al Consiglio di Amministrazione alla prima occasione utile.

I comunicati price sensitive e le comunicazioni di internal dealing vengono trasmessi al mercato mediante il unito al meccanismo di stoccaggio autorizzato

() STORAGE gestiti da Bit Market Service S.p.A., nonché pubblicati sul sito internet della Società (www.bancobpm.it) e conservati presso la sede sociale nei termini prescritti.

Si sottolinea che, in occasione della partecipazione ad incontri con analisti e investitori istituzionali ovvero di call conference, organizzate di norma per la presentazione di risultati di gestione, la documentazione viene preventivamente trasmessa a Consob e a Borsa Italiana, nonché resa disponibile sul sito internet aziendale.

Coloro che hanno la materiale disponibilità di notizie e dei documenti riguardanti la Società, acquisiti nello svolgimento della loro attività lavorativa, sono tenuti a mantenere riservate le predette informazioni e ad utilizzarle esclusivamente per l'espletamento delle proprie funzioni.

L'inosservanza delle disposizioni in tema di informazioni riservate prevede l'applicazione di un apposito sistema sanzionatorio.

Il Regolamento disciplina altresì l'istituzione e le regole di aggiornamento dei Registri delle persone che hanno accesso a informazioni rilevanti o privilegiate. Il Banco BPM gestisce (i) il Registro delle Informazioni Rilevanti (di seguito, anche "RIL"), nel quale devono essere iscritte le persone che hanno accesso ad informazioni che possono assumere, in un successivo momento, la natura di informazione privilegiata per il Banco BPM, per Banca Akros S.p.A. ovvero per gli emittenti terzi e (ii) l'Insider List, in cui devono essere iscritte le persone che hanno accesso alle informazioni privilegiate del Banco BPM o di Banca Akros S.p.A. ovvero degli emittenti terzi; l'Insider List, a sua volta, si suddivide in sezioni occasionali, specificamente create per ciascuna informazione privilegiata, in cui sono iscritti i soggetti aventi accesso alla specifica informazione e, in una sezione permanente, in cui sono iscritte le persone l'iscrizione solo di quei soggetti che, inragione delle proprie funzioni, hanno sempre accesso a tutte le informazioni privilegiate fin dalla loro individuazione.

In materia di Internal Dealing si segnala che, nell'agosto 2016, è stata introdotta la nuova disciplina europea in materia di abusi di mercato, divenuta direttamente applicabile negli Stati membri a seguito dell'entrata in vigore del suddetto Regolamento Europeo n. 596/2014 del 16 aprile 2014 relativo agli abusi di mercato (c.d. "MAR"), della Direttiva Europea n. 57/2014 del 16 aprile 2014 relativa alle sanzioni penali in caso dei suddetti abusi di mercato (c.d. "MAD II"), nonché del Regolamento Delegato (UE) 2016/522 e del Regolamento di Esecuzione (UE) 2016/523.

La nuova disciplina, in particolare, ha introdotto modifiche relative:

  • al perimetro degli strumenti oggetto di comunicazione, comprendente ora oltre alle azioni ordinarie dell'Emittente e gli strumenti finanziari ad esse collegati - anche le obbligazioni quotate e gli strumenti finanziari ad esse collegati;
  • al divieto di operare nell'ambito internal dealing in determinati "periodi di chiusura" (c.d. "blocking period"). Con riferimento a quest'ultimo aspetto, si comunica che è stato fissato un intervallo temporale di 30 giorni di calendario precedente all'annuncio di un rapporto finanziario intermedio o di una relazione finanziaria di fine anno dell'emittente.

Per quanto sopra, il Consiglio di Amministrazione del 1° gennaio 2017 ha approvato il "Regolamento in materia di Internal Dealing" rinveniente da un'approfondita analisi delle normative preesistenti ed in vigore al fine di individuare le soluzioni immediatamente applicabili all'interno del Gruppo Banco BPM. Al riguardo si precisa che il predetto Regolamento è oggetto di ulteriore aggiornamento - anche con l'ausilio e la consulenza di una studio legale esterno - al fine di recepire le recenti disposizioni normative e regolamentari applicabili in materia di Internal Dealing.

Con riferimento al soggetto preposto, ai sensi dell'art. 152-octies, comma 9 del Regolamento Emittenti, in merito al ricevimento, alla gestione e alla diffusione al pubblico delle informazioni disciplinate dal Regolamento Internal Dealing e che in tale veste invia le informazioni pervenute dai

"soggetti rilevanti" a Borsa Italiana tramite SDIR-STORAGE, si segnala che l'incarico è stato affidato alla Segreteria Affari Societari.

Ogni soggetto che, in virtù delle cariche ricoperte nel Banco BPM o nelle sue controllate, é ricompreso nel novero dei "soggetti rilevanti" ai sensi del suddetto Regolamento, provvede a sottoscrivere una dichiarazione di piena conoscenza del Regolamento adottato.

A ciascun "soggetto rilevante" del Banco BPM e delle controllate viene, di volta in volta, comunicato il periodo di sospensione dell'operatività, nonché ogni altra informazione utile in materia.

Il Regolamento in argomento è consultabile sul sito internet del Banco (www.bancobpm.it – sezione"Corporate Governance – Internal Dealing").

8.2 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI

Con l'obiettivo di disporre di un adeguato sistema di controllo per la gestione dei rischi aziendali, al Consiglio di Amministrazione, al Comitato Controllo Interno e Rischi ed al Collegio Sindacale, incaricati di sovrintendere alla funzionalità del sistema di controllo interno, sono affidate le seguenti attività previste dallo Statuto vigente.

Il Consiglio di Amministrazione approva le linee e gli indirizzi generali programmatici e strategici e le politiche di governo e di gestione dei rischi della Società e del Gruppo, nonché il loro riesame periodico per garantirne l'efficacia nel tempo, definendo e approvando, tra l'altro: i) il quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio (Risk Appetite Framework); ii) le linee di indirizzo del sistema di controllo interno, in modo che i principali rischi afferenti alla Società, alle sue controllate e alle operazioni di maggiore rilievo risultino correttamente identificati, nonché adeguatamente misurati, gestiti e monitorati.

Il Consiglio, nell'ambito della definizione dei piani strategici, industriali e finanziari, definisce la natura e il livello di rischio compatibile con una sana e corretta gestione della Società e del Gruppo. La definizione della propensione al rischio del Gruppo avviene annualmente nell'ambito del processo di Risk Appetite del Gruppo.

Il Comitato Controllo Interno e Rischi ha compiti istruttori e consultivi nell'ambito delle competenze riservate al Consiglio di Amministrazione in materia di rischi (analisi, valutazione, monitoraggio e gestione), di Sistema dei Controlli Interni, nonché di assetto informatico contabile. Per l'efficace svolgimento del proprio compito può condurre attività di verifica ed ispezione presso tutte le aree di attività del Gruppo.

Infine, il Collegio Sindacale vigila sull'efficacia e l'adeguatezza del sistema di gestione e di controllo dei rischi, di revisione interna e sulla funzionalità e adeguatezza del complessivo Sistema dei Controlli Interni.

Dal punto di vista tecnico-operativo, il sistema dei controlli interni contempla, oltre ai controlli di linea effettuati dalle strutture operative e incorporati nelle procedure informatiche (controlli di primo livello), le funzioni aziendali di controllo di secondo livello (Rischi, Validazione Interna, Compliance, Antiriciclaggio) e di terzo livello (Audit).

Spetta alla Funzione Rischi, a riporto diretto dell'Amministratore Delegato della Capogruppo, presidiare a livello di Gruppo e in modo integrato i processi di governo dei rischi (struttura Enterprise Risk Management), di sviluppo e misurazione dei rischi (struttura Risk Models) e il processo di convalida (struttura Validazione Interna) dei modelli interni di misurazione dei rischi.

Il responsabile di tale funzione, nominato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, sentiti i pareri formulati dal Comitato Controllo Interno e Rischi con il supporto del Comitato Nomine e, per quanto di competenza, dal Collegio Sindacale, sovraintende alla definizione, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, degli indirizzi e delle politiche in tema di gestione e controllo dei rischi. È inoltre chiamato a garantire informazioni complete, chiare ed integrate che permettano agli Organi Aziendali una reale e concreta conoscenza del profilo di rischio del Gruppo.

La funzione Rischi si compone di tre strutture:

  • Risk Models;
  • Enterprise Risk Management;
  • Validazione Interna.

In ambito rischi il Gruppo si pone l'obiettivo di garantire i) lo sviluppo e il miglioramento continuativo di processi, modelli e metriche di rischio, ii) l'allineamento ai migliori standard internazionali e iii) il recepimento delle normative e direttive di Vigilanza nonché iv) lo sviluppo di efficaci presidi di monitoraggio e reporting.

In particolare, nel corso dell'anno 2019, è stato ulteriormente rafforzato il framework di gestione e controllo dei rischi all'interno del Gruppo, con particolare riferimento alle fasi di identificazione, misurazione, monitoraggio, prevenzione, mitigazione e reporting dei rischi di Primo e Secondo Pilastro cui il Gruppo è o potrebbe essere esposto nel perseguimento dei propri obiettivi strategici, nel rispetto della propensione al rischio definita all'interno del Risk Appetite Framework, strutturato in tre livelli gerarchici di Indicatori (Strategici, Manageriali con Trigger, Manageriali Early Warning). Nel corso del 2019 la Banca ha inviato alla Banca Centrale Europea le istanze per la validazione dei model changes apportati ai modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte dei rischi di credito, mercato e operativo. I model changes conseguono alla risoluzione di specifiche obligations assegnate dalla BCE, anche a fronte di modifiche al framework regolamentare, ai rilievi sollevati dalle Funzioni Aziendali di Controllo e alla proposta di estensione dei modelli già validati a perimetri finora trattati con metodologia standard. Inoltre, nel corso del 2019 si è conclusa la progettualità relativa alla creazione e popolamento di una specifica procedura sviluppata dalla Banca per una gestione più ordinata del ciclo di vita dei modelli sviluppati internamente e del rischio ad essi associato (Model Risk Management). Con riferimento ai rischi di Secondo Pilastro, sono stati rafforzati i modelli interni finalizzati alla misurazione, con particolare riferimento al rischio reputazionale, che è stato integrato con informazioni relative alla "web reputation" tramite l'utilizzo di tecniche di Intelligenza Artificiale e Machine Learning.

Inoltre, Enterprise Risk Management ha avviato nel corso del 2019 una serie di attività volte alla rivisitazione del framework dei presidi agiti in ambito creditizio. I principali interventi hanno interessato i) la definizione di verifiche ex-ante, ii) l'implementazione di un set di Key Risk Indicators (KRI) finalizzati anche ad intercettare aree potenzialmente rischiose da sottoporre a verifica analitica e iii) la revisione del sistema di reporting. Con riferimento alle verifiche sui Servizi d'Investimento – MIFID, si è proseguito con l'implementazione di controlli riconducibili ai macroprocessi di i) Consulenza, ii) Product Governance, iii) Pricing, iv) Gestione dei KID e v) Best Execution. E' stata consolidata la reportistica trimestrale per gli Organi Aziendali ed è stata prodotta con regolarità l'informativa contenente lo stato dell'arte relativo ai controlli sulla qualità e gestione dei dati (Data Quality) svolti nel continuo, su verifiche specifiche effettuate per determinate tematiche, su aggiornamenti finalizzati ad ampliare il perimetro dei controlli su diversi ambiti di rischio. Il Gruppo ha infine avviato un progetto per rafforzare il livello di adeguatezza del Gruppo ai principi disciplinati dalla circolare 239 del Comitato di Basilea (BCBS 239) che fornisce indicazioni in tema di risk data aggregation e reporting. Gli interventi dell'anno 2019 si sono concentrati sulla definizione del framework complessivo di data governance e sull'ampliamento dei presidi di data quality su tutti gli ambiti di rischio. In ambito BCBS le attivita' proseguiranno nel 2020 in linea con la road map approvata nel Cda del 28 marzo 2019 con particolare riferimento alla tracciabilità dei dati (lineage) utilizzati nei principali processi e report direzionali della Funzione Rischi. Sarà infine rafforzato il framework di trasferimento dei rischi tramite coperture assicurative atte a mitigare i rischi connessi alla sicurezza informatica ed eventuali costi di reazione a fronte di danni reputazionali.

Il presidio del rischio legale è curato dalla Funzione Legale e Regulatory Affairs attraverso il processo di supporto e consulenza in materia legale alle strutture, centrali e periferiche, della Capogruppo e delle società del Gruppo in relazione alle attività da esse svolte e ai relativi aspetti

contrattuali e anche attraverso la gestione del contenzioso giudiziale e stragiudiziale, attivo e passivo, del Gruppo, con esclusione di quello giuslavoristico, previdenziale e tributario. Inoltre, in coordinamento con la funzione Compliance, la funzione Legale e Regulatory Affairs fornisce un servizio inteno di Alerting Normativo volto ad assicurare costante monitoraggio e informativa sull'evoluzione del quadro normativo esterno per le materia che hanno impatto sulle attività del Gruppo (comunitario e nazionale, di rango primario e secondario) e giurisprudenziale.

Le attività di gestione del rischio di non conformità alle norme e il processo di prevenzione e contrasto del riciclaggio e di finanziamento del terrorismo (antiriciclaggio) sono svolte dalla Funzione Compliance, collocata a riporto diretto dell'Amministratore Delegato.

Dal 19 giugno 2018, il Responsabile della Funzione è l'avv. Maurizio Nigro. A questi è altresì i) attribuita la prima delega, a livello di Gruppo, in materia di "segnalazione di operazioni sospette" ex art. 41 dlgs. 231/07 s.m.i. all'U.I.F. (Unità di Informazione Finanziaria, istituita presso Banca d'Italia) in ambito antiriciclaggio; ii) conferito l'incarico di Responsabile per la Protezione dei Dati (Data Protection Officer) ai sensi dell'art. 37, par. 7, Reg. (UE) n. 679/2016 (GDPR) in ambito privacy.

La funzione Compliance esercita le proprie attività per la Capogruppo e per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, secondo le disposizioni tempo per tempo vigenti, contenute nel Regolamento sulla gestione del rischio di non conformità alle norme.

Come statuito dalla Circolare Banca d'Italia 285/2013, la funzione di conformità alle norme (Compliance) presiede, secondo un approccio risk based, alla gestione del rischio di non conformità alle norme verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

ll modello di gestione del rischio di non conformità prevede:

  • la definizione, lo sviluppo e la manutenzione delle metodologie, dei modelli e degli strumenti di supporto ai processi di gestione del rischio;
  • un'azione di conformità preventiva che si attua attraverso i) il monitoraggio nel continuo delle evoluzioni normative, ii) l'attività di assistenza e consulenza in materia di conformità alle norme, iii) l'attività di validazione di conformità degli assetti organizzativi, della normativa interna, del sistema informativo aziendale;
  • la programmazione delle attività di Compliance;
  • la valutazione periodica dei rischi di non conformità a cui il Gruppo è esposto;
  • la valutazione dell'adeguatezza ed efficacia dei presidi organizzativi e di controllo in essere a mitigazione dei rischi di non conformità identificati e la rilevazione delle principali aree di criticità;
  • il monitoraggio degli interventi di adeguamento a mitigazione delle aree di criticità rilevate;
  • la rendicontazione periodica agli Organi Aziendali.

Con riferimento al processo di introduzione di nuovi prodotti e ingresso in nuovi mercati, la funzione Compliance è coinvolta, dalle funzioni di business, nella fase di istruttoria tecnica al fine di identificare e valutare gli elementi rilevanti collegati al rischio di non conformità alle norme. La funzione, inoltre, partecipa all'apposito Comitato che ha la responsabilità di validare i nuovi prodotti/servizi e l'ingresso in nuovi mercati.

La funzione Compliance collabora con le funzioni preposte per la sensibilizzazione del personale e per la realizzazione degli interventi formativi sui temi della conformità alle norme.

L'attuale assetto organizzativo della funzione di conformità alle norme, vigente dal 2 dicembre u.s., prevede la struttura di Coordinamento Metodologie e Reporting con compiti di indirizzo e coordinamento metodologico interno, di predisposizione del reporting direzionale, di definizione dei requisiti funzionali per lo sviluppo degli applicativi a supporto, le strutture Conformità Servizi Bancari, di Governo, ICT e Conformità Servizi di Investimento e Mercati a presidio diretto delle tematiche normative di competenza, nonché la struttura Antiriciclaggio. Infine è presente la struttura Supporto DPO deputata alla gestione della conformità delle tematiche in ambito privacy (Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR - General Data Protection Regulation).

La struttura Antiriciclaggio esercita le proprie attività per la Capogruppo e per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, secondo un approccio risk based, effettuando verifiche e controlli al fine di valutare l'esposizione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, l'efficacia dei presidi organizzativi e di controllo – sia in fase di impianto che di funzionamento – e gli eventuali interventi da porre in essere.

Il Responsabile della funzione Antiriciclaggio di Gruppo dott. Luca Gandolfi, nominato il 18 giugno 2019 dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo sentiti i pareri formulati dal Comitato Controllo Interno e Rischi con il supporto del Comitato Nomine e, per quanto di competenza, dal Collegio Sindacale, riferisce direttamente agli Organi Aziendali e comunica con essi, d'iniziativa o su richiesta, senza restrizioni.

La prima delega, a livello di Gruppo, in materia di "segnalazione di operazioni sospette" ai sensi dell'art. 35 D. Lgs. 231/07 s.m.i. all'U.I.F. (Unità di Informazione Finanziaria, istituita presso Banca d'Italia) è attribuita al Responsabile della funzione Compliance. Tale delega è conferita secondo un modello 'a cascata' che prevede, in caso di assenza o impedimento, il conferimento dei medesimi poteri, in via successiva, rispettivamente al Responsabile della struttura Antiriciclaggio (2° Delegato) e ad altri delegati appartenenti alla medesima struttura.

La Funzione Audit di Banco BPM ha la responsabilità, da un lato, di controllare in ottica di terzo livello - anche con verifiche in loco e a distanza - il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi e, dall'altro, di valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità del sistema dei controlli interni, rappresentando agli organi aziendali i possibili miglioramenti al processo di gestione, misurazione e controllo dei rischi e facendosi parte attiva nella loro realizzazione.

La funzione Audit – dipendente gerarchicamente dal Consiglio di Amministrazione - è competente, come funzione di revisione interna, su tutte le strutture centrali e periferiche delle Società Italiane del Gruppo Bancario; svolge funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo per la struttura di audit di Banca Aletti Suisse.

Il Consiglio di Amministrazione, anche nell'esercizio della propria attività di direzione e coordinamento ai sensi dell'art. 2497 del cod. civ., sentiti i pareri formulati dal Comitato Controllo Interno e Rischi con il supporto del Comitato Nomine e, per quanto di competenza, dal Collegio Sindacale, ha deliberato - con decorrenza 16 settembre 2019 - la nomina del dott. Andrea Francesco Antonio Alessandri, a Responsabile della funzione Audit, definendone la remunerazione in coerenza con le politiche aziendali in materia. Il Dott. Alessandri è stato altresì nominato dallo stesso Consiglio quale Responsabile del Sistema Interno di Segnalazione delle Violazioni (SISV) delle norme disciplinanti l'attività bancaria della Capogruppo.

Il dott. Andrea Francesco Antonio Alessandri, ai sensi del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, ricopre anche il ruolo di preposto al controllo interno e - libero da vincoli gerarchici rispetto ai responsabili delle aree operative - ha accesso a tutte le informazioni utili e necessarie allo svolgimento del proprio incarico.

L'assetto organizzativo della funzione Audit, prevede le seguenti strutture:

  • Coordinamento Audit;
  • Metodologie Strumenti e Quality Assurance;
  • Audit Credito;
  • Audit Finanza;
  • Audit Processi di Governance;
  • Audit Rete.

Tale articolazione risponde all'esigenza di garantire un presidio costante sulle attività svolte dal Gruppo, assicurando nel contempo il rafforzamento continuo delle metodologie di audit e un'attenzione puntuale agli effetti delle linee strategiche adottate dal Gruppo (i.e.: in termini di Risk Appetite Framework, di pianificazione strategica, di processi a maggiore rilevanza) per identificare quelle aree che potrebbero manifestare criticità anche prospettiche.

Terminata la fase di riorganizzazione/riarticolazione del Gruppo (e di de-risking), che ha influenzato i Piani di Audit 2017 e 2018, caratterizzati da una significativa partecipazione alle connesse attività progettuali, il Piano di Audit del 2019, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 28 febbraio 2019, si è distinto per essere maggiormente incentrato sugli ambiti di operatività del Gruppo caratterizzati da un maggior livello di rischiosità attuale e prospettico. Rimangono tuttavia significative le attività obbligatorie legate a previsioni normative, nonché le attività di verifica richieste da BCE, con particolare riferimento ai processi di governo, controllo e gestione dei rischi.

Gli accertamenti presso la Rete commerciale sono stati pianificati e svolti tenendo conto anche del rischio evidenziato dal sistema degli indicatori a distanza.

La funzione Audit garantisce inoltre il costante monitoraggio delle azioni correttive concordate e il puntuale rispetto degli Action Plan rivenienti da ispezioni del Regolatore nazionale o sovranazionale.

La Funzione Audit, sulla base dei flussi informativi definiti in apposito Regolamento aziendale, ha predisposto ed inviato tempestivamente agli Organi aziendali (Collegio Sindacale, Comitato per il Controllo Interno e Rischi, Consiglio di Amministrazione) relazione su eventi di particolare rilevanza, nonché periodiche relazioni contenenti adeguate informazioni sulla propria attività, sulle modalità con cui viene condotta la gestione dei rischi (e sul rispetto dei piani definiti per il loro contenimento), oltre che una periodica valutazione sull'idoneità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (ivi inclusi i sistemi informativi).

In attuazione di quanto previsto dall'articolo 52-bis del T.U.B. e dalle relative norme attuative, nel Gruppo è presente un Sistema Interno di Segnalazione di eventuali Violazioni (di seguito: il SISV) delle regole disciplinanti l'attività bancaria (c.d. Whistleblowing), che favorisce l'inidviduazione di comportamenti irregolari o illeciti tutelando coloro che, sulla base di un ragionevole sospetto che si sia verificato o possa verificarsi un illecito o un'irregolarità, decidano di inviare una segnalazione al Responsabile SISV.

Il dott. Giuseppe Castagna è stato nominato dal Consiglio di Amministrazione, in conformità a quanto stabilito dall'art. 7.P.3. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, quale "Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi". Si riportano di seguito gli specifici compiti - previsti dall'art. 7.C.4. - che il Codice assegna per tale ruolo:

  • curare l'identificazione dei principali rischi aziendali, tenendo conto delle caratteristiche delle attività svolte dal Banco BPM e dalle sue controllate, e sottoporli periodicamente all'esame del Consiglio di Amministrazione;
  • dare esecuzione agli indirizzi del Consiglio di Amministrazione, curando la progettazione, realizzazione e gestione del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e verificandone costantemente l'adeguatezza e l'efficacia;
  • occuparsi dell'adattamento di tale sistema alla dinamica delle condizioni operative e del panorama legislativo e regolamentare.

Sono inoltre attribuiti i seguenti poteri e obblighi:

  • facoltà di chiedere alla funzione Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative e sul rispetto delle regole e procedure interne nell'esecuzione di operazioni aziendali, dandone contestuale comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, al Presidente del Comitato Controllo e Rischi e al Presidente del Collegio Sindacale;
  • obbligo di riferire tempestivamente al Comitato Controlli e Rischi (o al Consiglio di Amministrazione) in merito a problematiche e criticità emerse nello svolgimento della propria attività o di cui abbia avuto comunque notizia, affinché il Comitato (o il Consiglio) possa adottare le opportune iniziative. Ai sensi dell'art. 7.C.1. lettera b) del Codice di Autodisciplina, il Consiglio di Amministrazione, previo

parere del Comitato Controllo Interni e Rischi, ha espresso la propria valutazione di sostanziale adeguatezza sul sistema di controllo interno e di gestione dei rischi rispetto alle caratteristiche dell'impresa e al profilo di rischio assunto, nonché sulla sua efficacia, pur in presenza di margini di possibili miglioramenti su determinate aree già all'attenzione delle funzioni aziendali di controllo competenti.

Coordinamento tra i soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi

L'indirizzo e il governo unitario in tema di Sistema dei Controlli Interni Integrato è svolto dalla Capogruppo che nell'ambito delle proprie funzioni di direzione, coordinamento e controllo:

  • determina i principi, le regole, i ruoli e le responsabilità;
  • definisce e delimita i profili di responsabilità di ciascuna entità del Gruppo, con particolare riferimento al ruolo della Capogruppo e delle Società del Gruppo;
  • definisce i flussi informativi e le relative modalità di coordinamento.
  • La Capogruppo esercita inoltre i seguenti presidi di controllo:
  • strategico: per verificare la coerenza delle decisioni assunte dalle singole componenti del Gruppo rispetto agli indirizzi deliberati dalla Capogruppo nonché per definire eventuali azioni correttive;

  • direzionale e gestionale: per assicurare il mantenimento dell'equilibrio economico, finanziario e patrimoniale, sia in capo alle singole componenti del Gruppo sia al Gruppo nel suo complesso. Tale controllo viene esercitato in via preventiva attraverso la predisposizione di piani, programmi e budget e in via consuntiva attraverso l'analisi delle situazioni periodiche, dei conti infrannuali, dei bilanci di esercizio delle singole società e di quelli consolidati;

  • tecnico operativo: per misurare e valutare i complessivi rischi ai quali sono esposte le singole componenti del Gruppo ed il Gruppo nel suo insieme, nonché per garantire che le attività siano svolte con la necessaria efficacia ed efficienza e per valutare i relativi presidi in termini di controlli interni;
  • di conformità: per assicurare la conformità normativa e la conformità operativa dei processi aziendali;
  • di adeguatezza: per valutare la corretta gestione dei rischi e dei processi di controllo.

I soggetti deputati a svolgere la predetta attività di coordinamento, ognuno per gli aspetti di propria competenza, sono rappresentati da: Consiglio di Amministrazione di Capogruppo, Amministratore Delegato, Collegio Sindacale, Organismo di Vigilanza 231/2001, Comitato Controllo Interno e Rischi (endoconsiliare), Comitato Coordinamento Sistema dei Controlli Interni di Gruppo (manageriale) e Comitato Rischi (manageriale).

Un ruolo specifico in materia è assegnato al Comitato Coordinamento dei Sistemi dei Controlli Interni di Gruppo che ha il compito specifico di rafforzare il coordinamento ed i meccanismi di cooperazione tra le funzioni di controllo e di fornire una rappresentazione integrata e correttamente graduata dei rischi complessivi a cui il Gruppo è esposto, ferme restando le peculiarità e le responsabilità specifiche delle singole Funzioni aziendali di controllo.

La Capogruppo ha definito un modello di coordinamento degli Organi aziendali e delle funzioni di controllo che si configura tramite i seguenti elementi:

a) Definizione delle metodologie e degli strumenti di coordinamento per la valutazione del Sistema dei Controlli Interni

Al fine di garantire e agevolare il coordinamento tra le funzioni di controllo e gli Organi aziendali è stata adottata una metodologia di valutazione del Sistema dei Controlli Interni e di esecuzione delle attività di controllo che prevede l'utilizzo di elementi di analisi e metriche di valutazione comuni, nonché di modalità di rendicontazione per garantire reportistica omogenea.

L'adozione di una valutazione integrata del Sistema dei Controlli Interni ha lo scopo di consentire il confronto delle valutazioni espresse dalle diverse funzioni di controllo e altresì di ottenere una valutazione sul complessivo modello operativo del Gruppo.

b) Programmazione delle attività di controllo

Tutte le funzioni di controllo sono tenute a predisporre un piano delle rispettive attività.

Le funzioni di controllo, nell'ambito del Comitato di Coordinamento Sistema dei Controlli Interni di Gruppo, effettuano momenti formalizzati di coordinamento per la programmazione periodica delle rispettive attività allo scopo di gestire efficacemente potenziali aree di sovrapposizione e valorizzare le possibili sinergie.

I piani delle funzioni di controllo sono sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, con il parere del Comitato Controllo Interno e Rischi e del Collegio Sindacale, e delle Società del Gruppo per le parti di pertinenza, assicurando in tal modo un ulteriore livello di verifica sull'effettivo coordinamento delle attività.

c) Effettuazione dei controlli e delle verifiche e individuazione degli interventi di mitigazione dei rischi

In tema di coordinamento rilevano i flussi informativi definiti tra le Funzioni di Controllo con riferimento agli esiti delle verifiche.

I responsabili della funzione Rischi e della funzione Compliance informano il responsabile della funzione Audit delle criticità rilevate nelle proprie attività di controllo che possano essere di interesse per l'attività di audit. Il responsabile della funzione Audit informa i responsabili delle altre funzioni aziendali di controllo per le eventuali inefficienze, punti di debolezza o irregolarità emerse nel corso delle attività di verifica di propria competenza e riguardanti specifiche aree o materie di competenza di queste ultime.

d) Reportistica e Flussi informativi

Sono stati definiti flussi informativi volti a:

  • garantire completezza, qualità e tempestività di informazione sulle evidenze emerse, consentendo ai destinatari di disporre di informazioni utili al corretto espletamento delle attività di competenza;
  • assicurare un adeguato coordinamento tra le attività poste in essere dagli Organi aziendali e dalle funzioni di controllo;
  • favorire la circolazione delle segnalazioni di criticità che consentono di portare all'attenzione dei livelli gerarchici più elevati le situazioni di particolare gravità;
  • consentire l'assunzione di scelte consapevoli e in grado di supportare il processo decisionale in merito alle misure di mitigazione del rischio da adottare;
  • supportare il processo di miglioramento del Sistema dei Controlli Interni nel suo complesso.

Principali caratteristiche del sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria (art. 123 – bis, comma 2, lett. b) del T.U.F.)

Il modello di riferimento individuato da Banco BPM (di seguito per brevità il "Modello"), per l'adempimento dei requisiti di legge previsti dall'art. 154-bis del T.U.F., si basa sul COSO e sul COBIT Framework6, che costituiscono gli standard di riferimento per il sistema di controlli interni generalmente riconosciuti a livello internazionale.

Tale Modello, formalizzato nel "Regolamento Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari (L. 262/2005)", da ultimo approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 29 novembre 2018, è volto a garantire l'attendibilità, l'accuratezza, l'affidabilità e la tempestività dell'informativa finanziaria e prevede, in sintesi:

  • l'esistenza di un adeguato sistema di controlli interni a livello societario funzionale a ridurre i rischi di errori e comportamenti non corretti ai fini dell'informativa contabile e finanziaria;
  • l'istituzione e il successivo mantenimento di adeguati processi sensibili ai fini dell'informativa finanziaria, nonché la verifica nel tempo dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione degli stessi.

Di seguito si descrivono le principali attività del modello, propedeutiche al rilascio delle attestazioni previste dall'art. 154-bis del T.U.F.:

  • Individuazione del perimetro di indagine, in termini di società del Gruppo, voci di bilancio e processi ritenuti significativi, in relazione all'impatto sull'informativa contabile e finanziaria della società;
  • Valutazione del sistema di controlli interni a livello societario (Entity Level Control) volto a verificare la presenza di adeguati sistemi di governance a livello societario, quali a titolo di esempio adeguati processi di gestione del rischio, chiari modelli di assegnazione di deleghe e responsabilità. A tal fine il Dirigente Preposto si coordina con la Funzione di Audit ed esamina la "Relazione di valutazione del sistema dei controlli interni di Gruppo", predisposta dall'Audit stesso;
  • Formalizzazione dei processi e dei controlli implementati per la mitigazione dei rischi relativi all'informativa finanziaria. La mappatura dei controlli per la mitigazione dei rischi a presidio di una corretta informativa finanziaria è effettuata dal Dirigente Preposto, sulla base dei processi formalizzati nella normativa interna da parte della struttura Organizzazione;

6 Il COSO Framework è stato elaborato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission, organismo statunitense che ha l'obiettivo di migliorare la qualità dell'informativa societaria, attraverso la definizione di standard etici ed un sistema di corporate governance ed organizzativo efficace; il COBIT Framework - Control OBjectives for IT and related technology è un insieme di regole predisposto dall'IT Governance Institute, organismo statunitense che ha l'obiettivo di definire e migliorare gli standard aziendali nel settore IT.

  • Valutazione dei rischi e dell'adeguatezza del disegno dei controlli adottati (Risk & Control Assessment / Test of Design). Tale attività si pone l'obiettivo di valutare l'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio e di ogni altra informazione contabile finanziaria e si realizza attraverso la valutazione dei controlli chiave ai fini della mitigazione dei rischi relativi all'informativa finanziaria;
  • Verifica dell'effettiva e continuativa applicazione dei controlli, da parte delle strutture operative (Test of Effectiveness). La fase di verifica sull'effettività dei controlli ("attività di testing") è volta alla valutazione dell'effettiva applicazione, nel corso del periodo di riferimento, delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio e di ogni altra informazione finanziaria, e delle procedure di governo dell'infrastruttura tecnologica;
  • Definizione e monitoraggio degli eventuali interventi correttivi da porre in essere a fronte delle eventuali carenze organizzative riscontrate nella valutazione dell'adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili e dei relativi controlli.

Al fine di supportare ulteriormente il processo sopra descritto, relativamente all'adeguatezza dei processi contabili ed amministrativi volti alla produzione dell'informativa finanziaria consolidata, il Modello prevede un sistema di attestazioni da parte delle Società controllate del Gruppo nei confronti del Dirigente Preposto della Capogruppo, che ha lo scopo ultimo di assicurare che i dati comunicati dalle Società controllate, al fine della redazione del bilancio consolidato del Gruppo, rappresentino in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, economica e finanziaria delle Società.

Il Modello definisce inoltre un adeguato sistema di flussi informativi tra il Dirigente Preposto e le altre strutture/organi aziendali al fine di garantire allo stesso Dirigente Preposto l'acquisizione tempestiva e completa di informazioni rilevanti ai fini dell'informativa finanziaria, nonché garantire una funzionale partecipazione del Dirigente Preposto all'interno della governance aziendale del Gruppo.

Il Dirigente Preposto informa il Consiglio di Amministrazione sull'andamento delle attività di gestione e controllo del processo di predisposizione dei documenti contabili e dell'informativa finanziaria diretti al mercato, su eventuali criticità identificate, sugli interventi correttivi posti in essere per il superamento di tali criticità e sull'adeguatezza e sull'effettiva applicazione delle procedure afferenti il bilancio. Tale obbligo informativo è assolto mediante la redazione di una relazione semestrale presentata al Consiglio di Amministrazione prima dell'approvazione dell'informativa finanziaria semestrale e annuale.

Per l'informativa sulla nomina del Dirigente Preposto, sui relativi mezzi e poteri si fa rinvio a quanto contenuto nel successivo paragrafo "8.4 Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari" della presente relazione.

8.3 REVISIONE LEGALE DEI CONTI

Le Assemblee dei soci di Banco Popolare e di Banca Popolare di Milano, che hanno deliberato in data 15 ottobre 2016 l'approvazione del Progetto di Fusione, hanno altresì deliberato di conferire alla società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., con sede legale in Milano, via Monte Rosa n. 91, iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, per la durata di legge, l'incarico della revisione contabile del bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato del Gruppo, della revisione limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, nonché della verifica della regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili (in conformità con quanto previsto dall'art. 2.2.6 del Progetto di Fusione).

La società di revisione verifica nel corso dell'esercizio, la regolare tenuta della contabilità sociale e la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili; alla stessa società compete la verifica della corrispondenza del bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato alle risultanze delle scritture contabili. La società di revisione esprime con apposite relazioni il proprio giudizio sul bilancio d'esercizio, sul bilancio consolidato e sui bilanci semestrali abbreviati.

A norma di legge e di Statuto l'affidamento dell'incarico di revisione viene conferito dall'Assemblea ordinaria dei soci su proposta motivata del Collegio Sindacale.

8.4 DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI

Nel mese di gennaio 2017, il Consiglio di Amministrazione, previo parere del Collegio Sindacale, ha nominato, previa verifica della sussistenza dei requisiti previsti dalla vigente normativa, il dott. Gianpietro Val, quale Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, in conformità alle disposizioni di cui all'art. 154-bis del T.U.F. (introdotto dalla Legge 262/2005).

Ai sensi dello Statuto, il Dirigente preposto deve possedere, oltre ai requisiti di onorabilità prescritti dalla normativa vigente per coloro che svolgono funzioni di amministrazione e direzione, requisiti di professionalità caratterizzati da specifica competenza, dal punto di vista amministrativo e contabile, in materia creditizia, finanziaria, mobiliare e assicurativa. Tale competenza deve essere stata acquisita attraverso esperienze di lavoro in posizione di adeguata responsabilità per un congruo periodo di tempo e in imprese di dimensioni comparabili a quelle della Società.

In capo al Dirigente Preposto sussistono specifiche responsabilità funzionali finalizzate a garantire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo. In particolare, al Dirigente Preposto sono attribuiti i seguenti compiti:

  • attestare che gli atti e le comunicazioni diffusi al mercato e relativi all'informativa contabile anche infrannuale della Società corrispondano alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili;
  • predisporre, per il tramite delle strutture aziendali deputate, adeguate procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio di esercizio, del bilancio consolidato nonché di ogni altra comunicazione di carattere finanziario;
  • attestare, congiuntamente all'Amministratore Delegato, mediante apposita relazione allegata al bilancio di esercizio, al bilancio consolidato ed al bilancio semestrale consolidato abbreviato (di seguito "i documenti"):
  • l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili nel corso del periodo cui si riferiscono i documenti;
  • che i documenti sono redatti in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  • la corrispondenza dei documenti alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;

  • l'idoneità dei documenti a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e delle imprese incluse nel consolidamento;

  • per il bilancio d'esercizio e per quello consolidato, che la relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti;
  • per il bilancio semestrale abbreviato, che la relazione intermedia sulla gestione contiene un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul bilancio semestrale abbreviato, unitamente ad una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio.

Al fine di esprimere una valutazione complessiva sul sistema dei controlli interni relativi all'informativa finanziaria, il Dirigente Preposto fa riferimento ad un modello di controllo definito nel "Regolamento Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari (L. 262/2005)", i cui contenuti sono descritti nel paragrafo "8.2 Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi" della presente relazione.

Il Regolamento di Gruppo del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari attribuisce inoltre specifici poteri e mezzi come di seguito rappresentato.

Al Dirigente Preposto sono garantiti:

  • il libero accesso all'informativa contabile necessaria alla produzione dei dati contabili del Banco BPM, senza necessità di autorizzazioni;
  • il libero accesso alle informazioni di carattere gestionale, legate ad eventi che possano influenzare in misura significativa l'andamento del Banco BPM;
  • la libertà di far svolgere, per il tramite delle strutture aziendali deputate, controlli sui processi aziendali che abbiano impatto diretto o indiretto sull'informativa finanziaria;
  • la facoltà di dialogare con gli Organi Amministrativi e di Controllo;
  • la facoltà di esercitare i propri poteri su tutte le società controllate del Gruppo;
  • il ruolo di indirizzo e coordinamento delle società del Gruppo in materia amministrativo e contabile e in riferimento al sistema dei controlli sull'informativa finanziaria;
  • il potere di proporre all'Amministratore Delegato, di concerto con la funzione Organizzazione, l'attuazione di progetti volti al miglioramento dell'assetto amministrativo contabile;
  • il potere di proporre gli interventi correttivi da mettere in atto a fronte delle eventuali carenze organizzative riscontrate nella valutazione dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrativo- contabili e dei relativi controlli.

Relativamente ai principali mezzi, il Dirigente Preposto:

  • dispone di una adeguata struttura operativa di gruppo, specificamente dedicata;
  • può avvalersi, per quanto riguarda l'esecuzione dei test sui controlli, di risorse interne o esterne;
  • può attivare consulenze esterne su problematiche di natura contabile, fiscale e legaleamministrativa, nonché acquisire prestazioni professionali necessarie al fine di poter svolgere il proprio ruolo nel rispetto dei regolamenti vigenti e del budget assegnato;
  • dispone della piena collaborazione e del supporto delle altre strutture aziendali della Capogruppo e delle società controllate, per lo svolgimento delle attività funzionali al rispetto dei compiti previsti dalla normativa;
  • dispone di adeguati flussi informativi dagli Organi aziendali, dalle funzioni aziendali di controllo e dalle altre strutture organizzative volti a segnalare eventuali anomalie e disfunzioni di procedure riscontrate nell'ambito della loro attività, che possano determinare impatti significativi sulla situazione economico patrimoniale del Banco BPM;
  • partecipa, alle sedute consiliari nelle quali sono redatti i progetti di bilancio d'esercizio e infrannuali, nonché su invito, alle sedute in cui sono dibattuti argomenti con impatti significativi sugli aspetti amministrativo- contabili e finanziari del Banco BPM

  • partecipa, su invito, alle sedute dei Comitati endoconsiliari ed alle sedute dei Comitati Direzionali in cui sono dibattuti argomenti con impatti significativi sugli aspetti amministrativo- contabili e finanziari del Banco BPM.

Qualora il Dirigente Preposto ravvisi che i poteri e mezzi attribuitigli non siano sufficienti ovvero effettivi per l'esercizio dei compiti previsti dalla legge, deve tempestivamente informare l'Amministratore Delegato, affinché provveda a riferite tempestivamente al Consiglio di Amministrazione.

Qualora il Consiglio d'Amministrazione, nell'esercizio della vigilanza o su informativa dell'Amministratore Delegato, ravvisi che i poteri e i mezzi attribuiti al Dirigente Preposto non risultino sufficienti o effettivi in base a quanto stabilito dalla normativa vigente, dovrà provvedere ad integrarli.

8.5 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del D. Lgs. n. 231/01 e relativo Organismo di Vigilanza di Banco BPM

Banco BPM ha aggiornato il proprio Modello di Organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/01 (il "Modello") in data 17 aprile 2018, al fine di recepire le novelle legislative intervenute relativamente ai reati presupposto previsti dal D.Lgs. 231/01.

Il Modello (di cui una sintetica rappresentazione, unitamente al Codice Etico, è pubblicata sul sito internet www.bancobpm.it, nella sezione "Corporate Governance") si compone di una:

  • «Parte Generale», nella quale è sintetizzato il quadro normativo di riferimento e sono descritte le finalità del Modello, il processo di adozione, modifica e aggiornamento, le relazioni fra il Modello della Capogruppo e gli analoghi delle Società del Gruppo, il ruolo dell'Organismo di Vigilanza, il sistema sanzionatorio, la formazione e la prestazione di servizi infragruppo;

  • «Parte Speciale» che, con riferimento ad ogni tipologia di reati e illeciti che Banco BPM ha stabilito di prendere in considerazione in ragione delle caratteristiche della propria attività, identifica le attività a rischio e gli elementi essenziali che devono possedere le procedure per mitigare i rischi. Le Parti Speciali, che costituiscono "Protocolli" ai fini del Decreto, sono integrate dai documenti normativi redatti per definire e regolare i singoli processi tipici dell'attività.

La Capogruppo Banco BPM, adottando una struttura organizzativa che la caratterizza come impresa sostanzialmente ed economicamente unitaria, indirizza le scelte per l'attuazione del Decreto definendo linee guida e schemi di riferimento a cui attenersi per la predisposizione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo delle Società del Gruppo, nel rispetto delle situazioni specifiche relative alla natura, alla dimensione, al tipo di attività, alla struttura societaria e all'articolazione delle deleghe interne. Nell'ambito delle funzioni di direzione e coordinamento, la Capogruppo fornisce altresì alle controllate indicazioni non vincolanti per la composizione dei rispettivi Organismi di Vigilanza, che ne costituiscono i requisiti minimi e che non escludono che le stesse possano optare per uno standard più elevato.

L'Organismo di Vigilanza, a cui sono attribuiti le prerogative e i poteri di iniziativa e di controllo previsti dal D.Lgs. 231/01, ha il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza del Modello e quello di proporne l'aggiornamento.

La scelta di individuare un Organismo di Vigilanza di cui al D.Lgs. 231/01 appositamente istituito, non coincidente con il Collegio Sindacale, è determinata:

  • dalla dimensione e dalla complessità organizzativa della Società, avuto presente il profilo di "rischio 231" astrattamente attribuibile;

  • dai vantaggi che conseguono dalla composizione mista (interni/esterni) riferiti da un lato alla conoscenza dell'impresa (conseguentemente, maggiore idoneità ad individuare e vigilare sulle aree di rischio rilevanti) e dall'altro all'indipendenza dalla struttura aziendale che rafforza l'imparzialità dei controlli e dei giudizi.

L'Organismo di Vigilanza di Banco BPM è costituito da tre componenti esterni alla Società e alla compagine societaria (di cui uno riveste la carica di Presidente), un membro del Collegio Sindacale (designato dal medesimo) e un Responsabile delle Funzioni Aziendali di Controllo, tutti in possesso dei previsti requisiti per la relativa carica. Attualmente è composto da:

  • Federico Maurizio d'Andrea (Presidente e componente esterno);
  • Gherardo Colombo (componente esterno);
  • Iole Anna Savini (componente esterno);
  • Alfonso Sonato (in qualità di componente su espressa designazione del Collegio Sindacale);
  • Andrea Alessandri (componente interno, in qualità di Responsabile della Funzione Aziendale di Controllo Internal Audit).

All'Organismo della Capogruppo, oltre ai compiti previsti dal D.Lgs. 231/01, sono attribuiti:

  • il coordinamento e l'indirizzo dell'attività diretta all'applicazione del Modello nell'ambito delle Società del Gruppo per assicurarne una corretta ed omogenea attuazione;
  • la facoltà di richiedere agli Organismi delle Società del Gruppo di porre in essere specifiche azioni di controllo finalizzate ad assicurare l'adozione e l'efficacia del Modello.

8.6 LA FUNZIONE INVESTOR RELATIONS

Viene di seguito declinata la mission della Funzione Investor Relations, le attività svolte nel 2019, nonché indicata la struttura organizzativa in cui si articola la Funzione stessa.

Mission della Funzione Investor Relations

La Funzione Investor Relations, a riporto dell'Amministratore Delegato, è volta a coordinare il flusso di informazioni finanziarie tra il Gruppo e il mercato; analizzare il posizionamento del Gruppo nel sistema bancario e nei settori di interesse del business e monitorare gli andamenti macroeconomici.

  • Di seguito vengono sintetizzate le principali responsabilità in carico alla Funzione: assicurare la gestione del flusso di informazioni finanziarie del Gruppo con il mercato, la comunità finanziaria (analisti finanziari e investitori istituzionali), le agenzie di rating e con gli azionisti in generale, in modo da diffondere in maniera trasparente e continua informazioni e notizie relative a strategia, attività, risultati e prospettive del Gruppo, anche attraverso la
  • partecipazione ai principali eventi finanziari (banking conference, roadshow, ecc.); garantire il monitoraggio delle informazioni, delle valutazioni e raccomandazioni sui titoli diffuse dagli operatori, delle previsioni reddituali, delle attese del mercato e della percezione del Gruppo in generale;
  • supportare il top management nella definizione della shareholder strategy;
  • coordinare periodiche analisi finanziarie del settore bancario e analisi di benchmarking.

Attività di Investor Relations del 2019

Nel corso del 2019, il team di Investor Relations ha complessivamente gestito 116 eventi, tipicamente con il coinvolgimento del top management del Gruppo, che hanno permesso di incontrare 454 tra società di investimento (sia del mercato azionario sia del reddito fisso), case di analisi finanziaria, società di rating e altri soggetti. A questi eventi, si aggiungono le 4 conferenze telefoniche con audio webcast effettuate durante l'anno per presentare al mercato la performance finanziaria del Gruppo (risultati al 31 dicembre 2018, al 31 marzo 2019, al 30 giugno 2019 e al 30 settembre 2019).

N° eventi % sul Totale N° società
incontrate
% sul Totale
Conferenze di settore (azionario) * 5 4,3% 90 19,8%
Conferenze di settore (reddito fisso) * 2 1,7% 10 2,2%
Roadshows (azionario) 4 3,4% 48 10,6%
Roadshows (reddito fisso) 8 6,9% 99 21,8%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (azionario)
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
67 57,8% 161 35,5%
video conferenze (reddito fisso) 5 4,3% 13 2,9%
Altre attività 14 12,1% 22 4,8%
Incontri/call con società di rating 11 9,5% 11 2,4%
Totale 116 100,0% 454 100,0%
Presentazioni al mercato finanziario in conference call /
webcast
4

(*) Sono esclusi dal conteggio delle società incontrate gli investitori che hanno partecipato a eventuali "Floor presentation" delle conferenze di settore.

Sul fronte del mercato azionario, è stata rilevante la partecipazione a 5 conferenze di settore e 4 Roadshow organizzati in diverse città europee da primarie case di ricerca e intermediazione, che, insieme, hanno permesso di incontrare 138 controparti, pari al 30,4% del totale dei soggetti complessivamente raggiunti nell'anno.

Similmente, nell'ambito del mercato del reddito fisso, si è partecipato a 2 conferenze di settore e 8 Roadshow, incontrando 109 controparti (il 24,0% del totale) in diverse città europee.

Il restante 45,6% dei soggetti istituzionali coinvolti hanno avuto la possibilità di relazionarsi con il Gruppo in 97 ulteriori occasioni (incontri diretti individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e/o videoconferenze), includendo anche 11 incontri / call con società di rating.

Infine, si segnala che a fine 2019 il titolo Banco BPM risultava "coperto" da parte di 17 case di ricerca azionaria (di cui: 7 aventi raccomandazioni positive, 9 neutrali e 0 negative, a cui si aggiunge 1 sospensione del rating temporaneo "not rated"), con le quali è stato mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.

Struttura della Funzione Investor Relations

La Funzione Investor Relations ha come Responsabile Roberto Giancarlo Peronaglio e si articola come segue:

  • Shareholder Strategy, Investor Coverage e Rating Agencies: Responsabile Tom Lucassen
  • Relazioni con il Mercato: Responsabile Arne Riscassi
  • Benchmarking e Analisi Finanziaria: Responsabile Manuela Montagner

Investitori istituzionali ed analisti finanziari possono raggiungere i componenti della Funzione Investor Relations anche ai seguenti numeri di telefono +39 02 94772108 e +39 045 8675537, oltre che via e-mail all'indirizzo [email protected] (indirizzo e-mail del gruppo di lavoro).

Per ulteriori approfondimenti, si rimanda alla sezione "Investor Relations", che è disponibile all'interno del sito internet del Gruppo Banco BPM (www.bancobpm.it).

8.7 INTERESSI DEGLI AMMINISTRATORI E OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

In conformità alle disposizioni del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, il Banco BPM ha adottato misure volte ad assicurare che le operazioni nelle quali un Esponente sia portatore di un interesse, per conto proprio o di terzi, e quelle poste in essere con Parti Correlate vengano compiute in modo trasparente e rispettando criteri di correttezza sostanziale e procedurale.

Al riguardo il Banco BPM ha approvato le "Norme applicative della nozione di parti correlate ai sensi del principio contabile internazionale IAS 24" valido per il Banco BPM stesso e per tutte le società del Gruppo. Le predette "Norme applicative" stabiliscono che nell'ambito del Gruppo Banco BPM venga utilizzata la definizione di "parte correlata" prevista dallo IAS 24 e definiscono i criteri operativi per l'identificazione delle Parti Correlate.

Con riferimento alle disposizioni di Banca d'Italia per la redazione del bilancio d'esercizio e consolidato delle banche, emanate con provvedimento del 22 dicembre 2005, si precisa che in apposita sezione della Nota Integrativa del bilancio, individuale e consolidato, viene fornita specifica informazione sulle transazioni con Parti Correlate, secondo la definizione dello IAS 24, anche con riferimento alle retribuzioni dei dirigenti con responsabilità strategiche, ai crediti e alle garanzie ed altre operazioni. Per maggiori dettagli si rimanda alla richiamata sezione della Nota Integrativa.

In relazione a quanto previsto dall'art. 2391-bis cod. civ., si segnala che la Consob ha adottato, con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, un "Regolamento recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate" (di seguito il "Regolamento Consob"), che disciplina il regime procedurale e le regole di trasparenza cui assoggettare le operazioni con Parti Correlate. La disciplina detta principi ai quali le società italiane con azioni quotate in mercati regolamentati italiani si devono attenere al fine di assicurare la trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con Parti Correlate realizzate direttamente o per il tramite di società controllate.

In ossequio alla citata disposizione regolamentare, che vede coinvolti:

  • in modo diretto il Banco BPM;
  • in modo indiretto le società controllate ex art. 2359 c.c. dal Banco BPM,

il Banco BPM ha adottato, in data 1° gennaio 2017, il Regolamento "Procedure per la disciplina delle operazioni con Parti Correlate" (di seguito "Procedura Parti Correlate" o "Procedura Consob") che detta le regole e le modalità volte ad assicurare il rispetto della disciplina Consob in materia di operazioni con Parti Correlate del Banco BPM realizzate direttamente o per il tramite di società controllate e a tal fine disciplina l'iter deliberativo in funzione della tipologia e della rilevanza delle operazioni, il ruolo e le competenze degli Organi coinvolti, nonché le attività connesse agli obblighi di trasparenza e comunicazione al pubblico.

In particolare la Procedura Parti Correlate:

  • definisce il proprio ambito di applicazione, identificando, fra l'altro, i criteri per il censimento delle Parti Correlate;
  • indica le scelte effettuate dal Banco BPM con riferimento alle opzioni previste dal Regolamento Consob, avuto riguardo, fra l'altro, alla identificazione delle operazioni di maggiore rilevanza e ai casi di esenzione dall'applicazione della Procedura;
  • stabilisce le regole e le modalità con cui il Banco BPM istruisce e approva le operazioni, con riferimento, tra l'altro, alle ipotesi in cui il Banco BPM esamini ovvero approvi operazioni di controllate;
  • fissa le modalità e i tempi con i quali sono fornite al Comitato Parti Correlate, chiamato a esprimere pareri sulle operazioni, nonché agli organi di amministrazione e controllo del Banco BPM, le informazioni su tali operazioni, unitamente alla relativa documentazione, prima delle deliberazioni, durante e dopo l'esecuzione delle operazioni;
  • garantisce il coordinamento con le procedure amministrative e contabili previste all'art. 154-bis del T.U.F.;
  • specifica i casi in cui Banco BPM predispone, ai sensi dell'art. 114, comma 5, del T.U.F., un documento informativo con riguardo alle operazioni di "maggiore rilevanza".

La Procedura Parti Correlate è entrata in vigore dal 1° gennaio 2017 ed è consultabile sul sito internet di Banco BPM (www.bancobpm.it – sezione "Corporate Governance").

Per quanto attiene al rispetto delle disposizioni di vigilanza prudenziale della Banca d'Italia in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati (circolare Banca d'Italia n. 263 del 27 dicembre 2006, titolo V, capitolo 5, e successive modifiche e integrazioni), il Banco BPM ha adottato il Regolamento "Procedure e Politiche dei controlli in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di Soggetti Collegati" ("Regolamento Soggetti Collegati").

Il Regolamento Soggetti Collegati, nel rispetto di quanto previsto dalle citate Disposizioni di Vigilanza, persegue le seguenti finalità:

  • mira a presidiare il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali della banca possa compromettere l'oggettività e l'imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti. La disciplina individua il novero dei soggetti collegati e dei relativi soggetti connessi (che nell'insieme formano il novero dei soggetti collegati);

  • stabilisce limiti prudenziali per le attività di rischio assunte nei confronti di tali soggetti collegati, in modo proporzionato all'intensità delle relazioni e alla rilevanza dei conseguenti rischi per la sana e prudente gestione. A tal proposito si segnala che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 10 settembre 2019, ha approvato la revisione dei limiti di propensione al rischio gestionale sulle esposizioni nei confronti di Soggetti Collegati del Gruppo Banco BPM e di legal entities del Gruppo (Banco BPM, Banca Aletti & C. S.p.A. e Banca Akros S.p.A.) al fine di tener conto delle contabilizzazioni derivanti dalle intervenute iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario ed operativo del Gruppo.

  • disciplina apposite procedure deliberative che si applicano anche alle operazioni infragruppo e a transazioni di natura economica ulteriori rispetto a quelle che generano attività di rischio;

  • fornisce specifiche indicazioni in materia di assetti organizzativi e controlli interni precisando le responsabilità degli organi e i compiti delle funzioni aziendali nonché gli obblighi di censimento dei soggetti collegati e di controllo dell'andamento delle esposizioni.

Il Regolamento Soggetti Collegati è consultabile sul sito internet di Banco BPM (www.bancobpm.it – sezione " Corporate Governance").

Per quanto attiene all'applicazione delle discipline in materia di obbligazioni degli esponenti bancari ai sensi dell'art. 136 del T.U.B. del Banco BPM e delle Banche del Gruppo, che definiscono le modalità applicative e procedurali in materia, rispettivamente, di obbligazioni degli esponenti bancari (art. 136 D.Lgs. 385/1993) e di interessi degli amministratori (art. 2391 c.c.), il Banco BPM ha adottato il "Regolamento in materia di obbligazioni degli Esponenti Bancari di cui all'art. 136 del TUB" Sotto quest'ultimo aspetto sono previsti, tra l'altro, obblighi per gli esponenti interessati (Amministratore, Sindaco, Direttore Generale, Vice Direttore Generale con funzioni vicarie ecc.) di rendere tempestiva dichiarazione al Consiglio di Amministrazione circa gli interessi che dovessero avere in una determinata operazione.

Per quanto concerne il voto favorevole del Collegio sindacale della Banca erogante/deliberante, per la validità della delibera, tutti i suoi Componenti devono esprimere voto favorevole, con l'esclusione del Sindaco eventualmente interessato nell'operazione.

Il Banco BPM, al fine di evitare la presenza di situazioni di incompatibilità preservando nel contempo la compatibilità degli interessi dell'esponente con gli interessi aziendali, ha, inoltre, adottato una policy aziendale che vieta, salve eccezioni o deroghe che devono essere autorizzate dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, di affidare incarichi per lo svolgimento di prestazioni professionali ai Consiglieri di Amministrazione e ai membri del Collegio Sindacale della Capogruppo e delle società controllate, sia direttamente che per il tramite di studi professionali di cui l'esponente sia socio, associato o contitolare. La policy trae spunto dalla Comunicazione Consob n. 8067632 del 17 luglio 2008 che ha fornito un'interpretazione dell'art. 148, comma 3, lett. c), T.U.F. in tema di ineleggibilità dei componenti dell'organo di controllo nelle società quotate e ne ha ampliato l'ambito soggettivo di applicazione ricomprendendo anche i componenti del Consiglio di Amministrazione delle società del Gruppo.

9) RAPPORTI CON GLI AZIONISTI E LA COMUNITÀ FINANZIARIA

Il Gruppo Banco BPM riserva particolare attenzione alla gestione continuativa dei rapporti con azionisti, investitori istituzionali e altri operatori della comunità finanziaria nazionale e internazionale, nonché a garantire la sistematica diffusione di un'informativa qualificata, esauriente e tempestiva su attività, risultati e strategie del Gruppo, anche alla luce delle indicazioni formulate in materia dalla Consob, dei principi espressi dal Codice di Borsa Italiana e delle best practice nazionali e internazionali.

Si precisa che le relazioni con gli azionisti retail e con gli investitori istituzionali sono affidate ad apposite e distinte strutture specializzate dotate di mezzi e professionalità adeguate.

Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 10 febbraio 2017, ha infatti provveduto a nominare, come raccomandato dall'art. 9.C.1. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, Alberto Magugliani (della Funzione Segreteria Affari Societari di Banco BPM), quale responsabile incaricato della gestione dei rapporti con gli azionisti. Nell'ambito della Funzione Segreteria Affari Societari è infatti presente un apposito team chiamato a fornire assistenza agli azionisti, curarando le attività inerenti alla gestione delle assemblee societarie nonché, in particolare, a gestire i rapporti con gli azionisti retail.

In questa linea di trasparenza comunicativa rientra anche la collaborazione nell'allestimento e il tempestivo e puntuale aggiornamento delle informazioni pertinenti sul sito internet www.bancobpm.it., nella sezione Corporate Governance e, in collaborazione con la Funzione Investor Relations, nella sezione Investor Relations del sito istituzionale. Lo sviluppo di tale canale informativo, infatti, riflette sia l'attenzione della Società nei confronti della best practice internazionale in materia di investor relations, sia le esigenze connesse all'adempimento degli obblighi previsti nel vigente quadro normativo in tema di informativa societaria.

Sul sito internet bilingue sono presenti, in particolare, informazioni aggiornate relative alla struttura e alla governance del Gruppo, all'assemblea dei soci, alla composizione dell'azionariato e ai dividendi, nonché l'andamento del titolo, i comunicati stampa, i bilanci e le presentazioni dei risultati, i rating e i prospetti informativi relativi ai titoli emessi dal Gruppo Banco BPM. In questo modo il sito internet diventa il luogo nel quale la comunità finanziaria e gli stakeholder in generale trovano numerose opportunità di informazione e di dialogo con la Società nel quadro di una comunicazione costante, coerente e completa.

Gli azionisti retail possono raggiungere il team della funzione aziendale dedicata scrivendo all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected], a quello di posta elettronica ordinaria [email protected] o contattando il numero verde 800.013.090, come indicato nelle rispettive pagine 'Contatti' sia della sezione Corporate Governance, che della sezione Investor Relations del sito istituzionale.

Per ulteriori approfondimenti è anche possibile consultare la sezione "Assemblee dei Soci" disponibile all'interno della più ampia pagina "Corporate Governance" del sito aziendale del Gruppo Banco BPM (www.bancobpm.it).

I contatti con gli investitori istituzionali, con gli analisti finanziari e con le società di rating sono invece seguiti dalla Funzione Investor Relations; per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo ad essa dedicato.

Milano, 10 marzo 2020

ALLEGATO 1: Elenco delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte dai componenti del Consiglio di Amministrazione in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni

Cognome e Nome Società Carica ricoperta
FRATTA PASINI CARLO Nessuna NA
(Presidente)
PAOLONI MAURO Unione Fiduciaria S.p.A. Consigliere
(Vice-Presidente Vicario) Bipiemme Vita S.p.A. Presidente C.d.A.
Bipiemme Assicurazioni S.p.A. Presidente C.d.A.
Grottini S.r.l. Presidente Collegio
Sindacale
CASTELLOTTI GUIDO Nessuna NA
(Vice-Presidente)
COMOLI MAURIZIO Vera Assicurazioni S.p.A. Presidente C.d.A.
(Vice-Presidente) Vera Protezione S.p.A. Presidente C.d.A.
Herno S.p.A. Sindaco Effettivo
Mirato S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Mil Mil 76 S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
CASTAGNA GIUSEPPE Banca Aletti & C. S.p.A. Consigliere
(Amministratore Delegato)
ANOLLI MARIO Vera Vita S.p.A. Presidente C.d.A.
(Consigliere)
CERQUA MICHELE Nessuna NA
(Consigliere)
D'ECCLESIA RITA LAURA Nessuna NA
(Consigliere)
FRASCAROLO CARLO Profamily S.p.A. Presidente C.d.A.
(Consigliere) Entsorgafin S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Giorgio Visconti S.p.A. Sindaco Effettivo
Laboratorio Damiani S.r.l. Sindaco Effettivo
GALBIATI PAOLA Invefin S.r.l. Consigliere
(Consigliere)
GALEOTTI CRISTINA Cartografica Galeotti S.p.A. Amministratore con
(Consigliere) deleghe gestionali
Galefin S.r.l. Amministratore con
deleghe gestionali
Clean Paper Inc. C.F.O.

LONARDI PIERO (Consigliere)

PEDROLLO GIULIO

(Consigliere)

RAVANELLI FABIO (Consigliere)

SOFFIENTINI MANUELA (Consigliere)

TORRICELLI COSTANZA (Consigliere)

ZUCCHETTI CRISTINA (Consigliere)

A. De Pedrini S.p.A. Sindaco Effettivo Bipiemme Assicurazioni S.p.A. Consigliere

Gread Elettronica S.r.l. Consigliere

Electrolux Appliance S.p.A. Presidente C.d.A. e

Nessuna NA

Apri S.p.A. Consigliere Zucchetti Group S.p.A. Presidente C.d.A. Zucchetti S.p.A. Consigliere Zucchetti Consult S.r.l. Consigliere Zeta & Partners Soc. tra Professionisti S.r.l. Amministratore Unico

Panelli S.r.l. Amministratore Delegato Linz Electric S.p.A. Amministratore Unico Pedrollo S.p.A. Amministratore Delegato Pedrollo Group S.r.l. Amministratore Delegato

Mil Mil 76 S.p.A. Amministratore Delegato Mirato S.p.A. Amministratore Delegato Moltiplica S.p.A. Amministratore Delegato MiratoUSA Amministratore Delegato

Amministratore Delegato

ALLEGATO 2: Elenco delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte dai componenti della Direzione Generale in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni

Cognome e Nome Società Carica ricoperta
DE ANGELIS DOMENICO
(Condirettore Generale)
Nessuna NA
POLONI SALVATORE Banca Akros S.p.A. Consigliere
(Condirettore Generale) Società Interbancaria Automazione S.p.A. Consigliere
Enbicredito Associazione Consigliere

ALLEGATO 3: Elenco delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte dai componenti del Collegio Sindacale in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni

Cognome e Nome Società Carica ricoperta
PRIORI MARCELLO Banca Akros S.p.A. Presidente Collegio
(Presidente) BPM Vita S.p.A. Sindacale
Presidente Collegio
Sindacale
Banca Aletti & C. S.p.A. Sindaco Effettivo
Bipiemme Assicurazioni S.p.A. Sindaco Effettivo
Carrefour Italia S.p.A. Sindaco Effettivo
Carrefour PropertyItalia S.r.l. Sindaco Effettivo
Carrefour Italia Finance S.r.l. Presidente Collegio
Sindacale
Corob S.p.A. Presidente C.d.A.
F2A S.p.A. Presidente C.d.A.
ERBA GABRIELE CAMILLO Alba Leasing S.p.A. Sindaco Effettivo
(Sindaco effettivo) Release S.p.A. Sindaco Effettivo
Casa di Cura Privata S. Giacomo S.r.l. Presidente Collegio
Sindacale
Molino Pagani S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Cantina Valtidone soc. coop. a r.l. Presidente Collegio
Sindacale
MOSCONI MARIA LUISA The Walt Disney Company S.r.l. Sindaco Effettivo
(Sindaco effettivo) Banca Akros S.p.A. Sindaco Effettivo
Stogit S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Bialetti Industrie S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Bialetti Store S.r.l. Presidente Collegio
Sindacale
ROSSI CLAUDIA Invitalia Global Investment S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
(Sindaco effettivo)
SONATO ALFONSO
(Sindaco effettivo)
Banca Aletti & C. S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Salus S.p.A. già Casa di Cura Pederzoli S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Ospedale P. Pederzoli Casa di Cura Privata
S.p.A.
Presidente Collegio
Sindacale
Promofin S.r.l. Sindaco Effettivo
Societa' Athesis S.p.A. Sindaco Effettivo
Societa' Editrice Arena – SEA S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
2Vfin S.p.A. Sindaco Effettivo
Societa' Italiana Finanziaria Immobiliare -
S.I.F.I. S.p.A.
Presidente Collegio
Sindacale
Verfin S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale

BENCIOLINI CHIARA

(Sindaco supplente)

BRONZATO MARCO

(Sindaco supplente)

Zenato Azienda Vitivinicola S.r.l. Consigliere Zenato Holding S.r.l. Consigliere

Fer – Gamma S.p.A. Sindaco Effettivo Salumificio Pedrazzoli S.p.A. Presidente Collegio

FCP Cerea S.C. Sindaco Effettivo La Torre - Societa' Cooperativa Agricola Zootecnica Metal Group S.p.A. Sindaco Effettivo AGSM Energia S.p.A. Presidente Collegio

Società Cooperativa Virginia Italia a r.l. Sindaco Unico Arena Broker S.r.l. Sindaco Effettivo Cesarin S.p.A. Sindaco Effettivo Digitronica.it S.p.A. Sindaco Effettivo Tecmarket Servizi S.p.A. Sindaco Effettivo Cantina di Custoza – Società Agricola Cooperativa Boschetti Alimentare S.p.A. Sindaco Effettivo Soalaghi-Organismo di Attestazione S.p.A. Sindaco Effettivo Edulife S.p.A. Sindaco Effettivo Poiano S.p.A. Sindaco Effettivo Consorzio di Tutela Olio Extra Vergine di Oliva Garda DOP

BPL Mortgages S.r.l. Sindaco Effettivo Calzedonia Holding S.p.A. Presidente Collegio

Calzificio Trever S.p.A. Sindaco Effettivo Filmar S.p.A. Presidente Collegio

Ing. Polin & C. S.p.A. Sindaco effettivo

La Ronda S.p.A. Sindaco Effettivo Panasonic ElectricWorks Italia S.r.l. Presidente Collegio

Pellini Caffè S.p.A. Sindaco Effettivo Pellini Holding S.p.A. Sindaco Effettivo Pharmathek S.r.l. Sindaco Unico TI BEL S.p.A. Sindaco Effettivo Uteco Converting S.p.A. Sindaco Effettivo Valvoimmobiliare S.p.A. Sindaco Effettivo 2M S.r.l. Sindaco Unico 3A dei Fratelli Antonini S.p.A. Sindaco Effettivo

Sindacale Sindaco Effettivo

Sindacale Sindaco Effettivo

Sindaco Effettivo

Aletti Fiduciaria S.p.A. Presidente Collegio Sindacale BP Mortgages S.r.l. Presidente Collegio Sindacale Sindacale Calzedonia S.p.A. Presidente Collegio Sindacale Sindacale

Intimo 3 S.p.A. Presidente Collegio Sindacale Sindacale

SIMONELLI PAOLA
(Sindaco supplente)
Bruker Italia S.r.l. Presidente Collegio
Sindacale
Shine Sim S.p.A. Sindaco Effettivo
Cremonini S.p.A. Sindaco Effettivo
Chef Express S.p.A. Sindaco Effettivo
BIQem S.p.A. Sindaco Effettivo
BIQem Specialties S.p.A. Sindaco Effettivo
Fratelli Gotta S.r.l. Sindaco Unico
C&P S.r.l. Sindaco Effettivo
Ge.Se.So. Gestione Servizi Sociali S.r.l. Sindaco Effettivo
Perani & Partners S.p.A. Sindaco Effettivo
Posa S.p.A. Sindaco Effettivo
Saras S.p.A. Sindaco Effettivo
Sarlux S.r.l. Sindaco Effettivo
UBS Fiduciaria S.p.A. Sindaco Effettivo
Biotecnica Instruments S.p.A. Sindaco Effettivo
Marr S.p.A. Sindaco Effettivo

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