Earnings Release • Feb 9, 2021
Earnings Release
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| Informazione Regolamentata n. 1928-9-2021 |
Data/Ora Ricezione 09 Febbraio 2021 17:34:52 |
MTA | |
|---|---|---|---|
| Societa' | : | Banco BPM S.p.A. | |
| Identificativo Informazione Regolamentata |
: | 142344 | |
| Nome utilizzatore | : | BANCOBPMN06 - Marconi | |
| Tipologia | : | 1.1 | |
| Data/Ora Ricezione | : | 09 Febbraio 2021 17:34:52 | |
| Data/Ora Inizio Diffusione presunta |
: | 09 Febbraio 2021 17:34:53 | |
| Oggetto | : | Risultati al 31 dicembre 2020 | |
| Testo del comunicato |
Vedi allegato.
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA2 A € 1.722 MILIONI:
RICAVI "CORE"3 A € 1.876 MILIONI NEL SECONDO SEMESTRE, + 5,9% H/H ONERI OPERATIVI A € 1.181 MILIONI NEL SECONDO SEMESTRE, -5,4% H/H
1 Risultato al netto delle componenti non ricorrenti dettagliate al punto 6 delle Note esplicative del presente comunicato. 2 A decorrere dalla chiusura contabile al 31 dicembre 2020 il conto economico riclassificato viene presentato in una formulazione che espone il risultato lordo dell'operatività corrente escludendo, oltre agli impatti contabili relativi alla PPA, pari a € -41,5 milioni, e alla variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di certificates, pari a € -11,7 milioni, anche alcune componenti di importo rilevante e di natura straordinaria che influenzano significativamente i risultati economici dei periodi posti a confronto impedendo una piena comprensione del reale andamento della gestione. Tali componenti sono esposte, al netto del relativo effetto fiscale, in voci separate dello schema di conto economico riclassificato e sono riconducibili agli oneri relativi alla ristrutturazione aziendale per € 187,0 milioni, agli oneri sistemici per € 138,9 milioni, ai proventi derivanti dall'Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili per € 128,3 milioni e all'impairment di avviamenti per € 25,1 milioni. Per ulteriori dettagli si rinvia alle Note esplicative del presente comunicato.
3 Aggregato rappresentato da margine di interesse e commissioni nette.
IL RAFFORZAMENTO DELLE COPERTURE SULLE NPE AL 50% (+500PB A/A)
COSTO DEL RISCHIO A 122 P.B. DI CUI CIRCA 50 P.B. RELATIVI ALL'EMERGENZA COVID-194
CONFERMA DELLA SOLIDA POSIZIONE PATRIMONIALE CON UN CET 1 RATIO FULLY PHASED A 13,3% E UN MDA BUFFER FULLY PHASED A 4495 P.B.
IMPIEGHI NETTI IN BONIS CORE6 ALLA CLIENTELA A € 98,4 MILIARDI (+8,0% A/A)
RACCOLTA DIRETTA CORE7 A € 100,0 MILIARDI (+13,9% A/A)
FORTE RIDUZIONE DELLE MORATORIE A € 12,2 MILIARDI, IN CALO DI CIRCA € 4 MILIARDI RISPETTO AI € 16,1 MILIARDI ORIGINARI, CON UN TASSO DI DEFAULT SULLE MORATORIE SCADUTE MOLTO CONTENUTO, PARI ALLO 0,5%
4 Stima gestionale.
5 Include l'emissione strumenti finanziari AT1 per € 400 milioni finalizzata nel mese di gennaio 2021.
6 Mutui, Finanziamenti, Conti correnti e prestiti personali.
7 Conti correnti e depositi.
8 Dato gestionale.
9 Ratio ottenuto dal rapporto tra le esposizioni deteriorate nette e quelle totali riferite all'aggregato patrimoniale dei "Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato".
Nel corso dell'esercizio, nonostante il difficile quadro macroeconomico tuttora impattato dalla crisi sanitaria Covid-19, lo sforzo commerciale ed organizzativo del Gruppo ha consentito di registrare una forte ripresa dei risultati operativi. In particolare nel secondo semestre, i proventi operativi core (margine di interesse e commissioni) sono saliti del 5,9% e i costi operativi si sono ridotti del 5,4%. In conseguenza, il risultato della gestione operativa della seconda parte dell'anno è stato pari a € 1,015 miliardi (+43,5% rispetto al primo semestre 2020) e ha raggiunto € 1.722 milioni nell'intero esercizio.
Questo livello di redditività ha consentito al Gruppo, tra l'altro, di:
10 Il Texas Ratio è l'indice che misura il rapporto fra il valore netto dei crediti deteriorati ed il patrimonio netto tangibile del Gruppo.
Al netto degli effetti non ricorrenti, l'esercizio si è chiuso con un utile netto adjusted pari a € 330 milioni. Anche considerando le componenti non ricorrenti, il 2020 si chiude con un utile di € 21 milioni.
Questi risultati hanno consentito al Consiglio di Amministrazione di proporre, in linea con le indicazioni della BCE, la distribuzione di un dividendo di 6 centesimi per azione pari a complessivi € 90,9 milioni.
Si confermano molto solide la posizione patrimoniale e di liquidità:
E' proseguito inoltre il forte presidio del portafoglio crediti, attraverso un costante processo di monitoraggio del profilo creditizio della clientela con particolare attenzione alle posizioni in moratoria concesse.
Nel corso del 2020 lo scoppio e il protrarsi della pandemia Covid-19 ha notevolmente accelerato la domanda di servizi digitali. Banco BPM, anche grazie agli sviluppi progettuali già intrapresi negli anni precedenti nell'ambito del Programma di Digital Omnichannel Transformation del Gruppo, è stata in grado rispondere a questo trend, sviluppando anche nuovi prodotti e tools che hanno permesso di incrementare ulteriormente l'utilizzo dei canali digitali da parte di clienti e colleghi.
Tutti i principali indicatori di Digital Adoption hanno registrato nel confronto con l'anno precedente un netto incremento: le transazioni completate sui canali online sono cresciute del 26% contribuendo a portare ad oltre l'80% la quota delle operazioni "da remoto" della clientela Individuals.
La crescita del canale mobile è stata ancora più marcata (+25% dei clienti utilizzatori e + 65% delle operazioni dispositive), anche grazie al lancio della nuova banking APP – progettata con un nuovo approccio mobile first - da subito particolarmente apprezzata dalla clientela del Gruppo.
Anche l'approccio commerciale alla clientela è stato riorientato in una logica sempre più omnichannel:
11 LCR mensile a dicembre 2020 e NSFR gestionale riferito al quarto trimestre 2020.
12 Dati relativi alla clientela Individuals.
Il Gruppo Banco BPM ha intrapreso un percorso ambizioso di integrazione della sostenibilità nella propria attività a partire dalla governance:
In tema ambientale:
Con riferimento a prodotti e servizi legati alla sostenibilità:
Tutto questo è stato recepito positivamente dagli analisti di Standard Ethics, che hanno attribuito al rating di BancoBPM un outlook positivo.
13 La raccolta diretta include i certificates a capitale incondizionatamente protetto (€ 3,7 miliardi al 31 dicembre 2020 rispetto a € 3,2 miliardi a fine 2019), ed esclude le operazioni di pronti contro termine.
14 Dato gestionale al netto dei certificates a capitale incondizionatamente protetto inclusi nella "raccolta diretta".
15 Vedi nota 1.
16 Ratio calcolati includendo anche l'utile d'esercizio 2020 e deducendo l'importo che il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all'Assemblea dei Soci a titolo di dividendo.
Verona, 9 febbraio 2021 – Si è riunito oggi sotto la presidenza del dott. Massimo Tononi il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e consolidato al 31 dicembre 2020 del Gruppo Banco BPM.
L'esercizio 2020 è stato influenzato dall'emergenza internazionale per l'epidemia Coronavirus. In tale contesto, caratterizzato da pesanti ripercussioni sull'economia mondiale nonché sull'operatività delle imprese, il Gruppo ha posto in essere un'articolata serie di misure finalizzate alla tutela della clientela e dei propri dipendenti, nonché al sostegno concreto delle imprese, delle famiglie e delle comunità nelle quali il Gruppo opera, in osservanza delle normative vigenti.
In particolare, durante la prima fase di lockdown, il Gruppo ha implementato una serie di soluzioni organizzative e informatiche volte a garantire la continuità della regolare attività bancaria.
Tali soluzioni sono fondate sullo sviluppo di una relazione con i clienti orientata verso un rafforzamento dei canali digitali e delle modalità di lavoro in "smart working" con particolare attenzione ai controlli finalizzati a garantire la sicurezza fisica delle persone e la sicurezza informatica delle transazioni.
Dal lato dei rapporti con i clienti, particolare attenzione è stata dedicata alla semplificazione dell'operatività per garantire, attraverso il potenziamento delle transazioni online e di digital banking, la gestione "omnichannel" della relazione con il cliente (mediante contatti telefonici,
17 Include l'emissione strumenti finanziari AT1 per € 400 milioni finalizzata nel mese di gennaio 2021.
18 Vedi nota precedente.
19 LCR mensile a dicembre 2020 e NSFR gestionale riferito al quarto trimestre 2020.
internet e-mail) e lo sviluppo di nuove procedure informatiche per accelerare le fasi di approvazione ed erogazione del credito.
La Banca ha proceduto altresì all'attivazione delle misure adottate dal Governo, che hanno comportato la concessione di moratorie nei pagamenti, la sospensione delle rate dei mutui, l'erogazione o la rinegoziazione di finanziamenti a fronte di garanzie pubbliche e l'anticipo della cassa integrazione.
Sulla base delle evidenze gestionali, l'ammontare complessivo dei crediti a fronte dei quali la Banca ha accordato le misure di moratoria previste dal Decreto Cura Italia e dal Protocollo ABI è pari a € 16,1 miliardi, di cui € 12,2 miliardi in essere alla data del 31 dicembre.
Inoltre, nell'ambito delle misure governative a sostegno dell'economia, la Banca ha stanziato a favore delle aziende € 13,9 miliardi (già deliberati o in fase di delibera) coperti dalle garanzie previste dai decreti governativi, di cui € 10,2 miliardi già erogati.
Il Gruppo ha inoltre deciso di procedere alla riorganizzazione e razionalizzazione della propria rete commerciale attraverso la definizione di un piano di chiusura di 300 filiali di piccole dimensioni, da realizzare nel corso del primo semestre del 2021.
L'operazione, che non pregiudica il radicamento della banca nei territori di riferimento, è volta a potenziare le filiali più strutturate per offrire ai clienti un più elevato livello di consulenza e maggiori servizi, anche grazie al forte sviluppo del digital banking a fronte di un calo dell'attività meramente transazionale.
Questa iniziativa si inserisce nell'ambito di un accordo concluso con le Organizzazioni Sindacali nel mese di dicembre che prevede l'accompagnamento alla pensione di 1.500 risorse, su base volontaria, anche attraverso il ricorso alle prestazioni straordinarie del fondo di solidarietà, favorendo il ricambio generazionale e l'occupazione giovanile con 750 assunzioni da effettuare nel periodo 2021-2023.
Sul fronte delle attività di derisking, nel mese di dicembre la Capogruppo ha finalizzato il cosiddetto progetto "Django", che prevede la cessione pro-soluto ad AMCO e Credito Fondiario di due distinti portafogli di crediti deteriorati e, ad altre controparti, di alcune posizioni Single Name, per un importo complessivo di € 1 miliardo. Sempre nel mese di dicembre si è perfezionata l'operazione di cartolarizzazione multi-originator "Titan", cui hanno partecipato Banco BPM e Release per un ammontare pari a circa € 140 milioni, relativa a crediti, beni e rapporti giuridici derivanti da contratti di leasing in sofferenza. Sommando le cessioni massive sopra indicate e ulteriori cessioni single name, il totale dei crediti deteriorati ceduti nel corso del 2020 è stato pari a € 1,3 miliardi.
Nel corso dell'esercizio il Gruppo ha inoltre realizzato importanti operazioni di capital management. Nel mese di gennaio è stata perfezionata la seconda emissione di strumenti Additional Tier 1 (la prima era avvenuta ad aprile 2019) per un ammontare di € 400 milioni, destinata ad investitori istituzionali.
A tale operazione hanno fatto seguito, in febbraio, una emissione obbligazionaria senior non preferred di € 750 milioni, con scadenza a 5 anni, che si inserisce nel Programma EMTN del Gruppo, e due nuove emissioni subordinate Tier 2 decennali: la prima a settembre, pari a € 500 milioni, la seconda a dicembre, per un ammontare pari a € 350 milioni.
Considerando anche il collocamento, a inizio gennaio 2021, di un'ulteriore emissione di € 400 milioni di strumenti finanziari Additional Tier 1, l'ammontare complessivo delle emissioni pubbliche avviate dal Banco BPM nell'anno raggiunge € 2,4 miliardi.
In tale contesto, caratterizzato da forti elementi di incertezza sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati all'epidemia Coronavirus, il Gruppo ha registrato un risultato della gestione operativa20 pari a € 1.721,7 milioni ed un utile netto di € 20,9 milioni.
Il margine di interesse si attesta a € 509,0 milioni in calo del 2,1% rispetto al dato del terzo trimestre 2020 (pari a € 519,9 milioni) principalmente per effetto della contrazione degli spread commerciali. L'evoluzione trimestrale del margine evidenzia un recupero nella seconda metà dell'anno con un incremento del 7,9% rispetto al primo semestre, anche per effetto del maggior contributo apportato dalle operazioni di finanziamento TLTRO III le quali, in considerazione degli obiettivi di net lending raggiunti dal Gruppo, a partire dal 24 giugno 2020 prevedono la corresponsione di uno special interest, pari allo 0,5%, in aggiunta al tasso applicabile per tutta la durata del finanziamento21.
Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto è positivo per € 23,7 milioni, con una contribuzione in calo rispetto a quella del terzo trimestre, pari a € 36,8 milioni. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato, pari a € 14,4 milioni, in calo rispetto a € 27,2 milioni del terzo trimestre.
Le commissioni nette del terzo trimestre ammontano a € 429,2 milioni ed evidenziano una crescita del 2,8% rispetto al terzo trimestre. Tale dinamica è attribuibile al contributo sia dei servizi di banca commerciale (+3,8%), sia del comparto dei servizi di gestione intermediazione e consulenza (+1,7%). L'incremento di tale aggregato risulta ulteriormente in crescita confrontando l'andamento del secondo semestre dell'anno rispetto al primo (+3,7%).
Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 12,7 milioni rispetto al dato di € 11,7 milioni del terzo trimestre 2020.
Il risultato netto finanziario22 del quarto trimestre è positivo e pari a € 77,8 milioni rispetto a € 157,3 milioni del terzo trimestre, che peraltro beneficiava della rilevazione di una plusvalenza da valutazione delle quote partecipative SIA e Nexi per € 151,2 milioni, che, al contrario, nel quarto trimestre hanno fatto rilevare minusvalenze da valutazione per € 21,5 milioni.
In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 1.052,5 milioni, in calo rispetto a € 1.143,3 milioni registrati nel terzo trimestre (-7,9%).
Le spese per il personale, pari a € 407,2 milioni, evidenziano una crescita del 14,1% rispetto a € 356,9 milioni del terzo trimestre, che beneficiavano sia di risparmi correlati alla situazione di emergenza
20 Vedi nota 2.
21 Se al 31 marzo 2021 l'ammontare dei prestiti idonei (eligible loans) sarà almeno pari all'ammontare esistente alla data del 1° marzo 2020, il tasso di interesse (negativo) applicabile alle operazioni di rifinanziamento TLTRO III per il periodo dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2021 (c.d. special interest period) sarà incrementato di un ulteriore 0,50% rispetto al tasso medio applicabile alle Deposit facilities. Se al 31 marzo 2021 l'ammontare dei prestiti idonei (eligible loans) sarà anche almeno pari all'ammontare esistente alla data del 1° ottobre 2020, lo special interest (incremento dello 0,50% più sopra illustrato) sarà applicato anche al periodo dal 24 giugno 2021 al 23 giugno 2022. Al 31 dicembre 2020 il Banco BPM presenta un ammontare di prestiti idonei ampiamente superiore sia all'ammontare esistente alla data del 1° marzo che del 1° ottobre 2020.
22 La voce non include l'effetto contabile, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato, derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione al fair value delle passività di propria emissione (certificates), che ha comportato la rilevazione nel trimestre di un onere pari a € -61,4 milioni, rispetto all'impatto positivo registrato nel terzo trimestre di € + 3,3 milioni.
sanitaria, sia di minori oneri connessi al sistema di incentivazione del personale del Gruppo rispetto all'ammontare inizialmente previsto.
Le altre spese amministrative23, pari a € 125,3 milioni, risultano in calo del 21,6% rispetto a € 159,8 milioni del terzo trimestre 2020.
Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 67,2 milioni rispetto al dato del terzo trimestre (€ 64,8 milioni).
Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 599,8 milioni ed evidenzia una crescita del 3,1% rispetto a € 581,5 milioni del terzo trimestre.
Il risultato della gestione operativa del quarto trimestre risulta pari a € 452,8 milioni in flessione del 19,4% rispetto a € 561,8 milioni del terzo trimestre.
Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela del quarto trimestre sono pari a € 536,2 milioni con un incremento del 65,3% rispetto al terzo trimestre. La crescita è stata principalmente determinata dall'adozione di un approccio maggiormente conservativo nella valutazione forward looking delle esposizioni creditizie sia performing che non performing, che si è concretizzato anche in un aumento delle coperture dei crediti deteriorati (+500 bps a/a).
Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali del quarto trimestre evidenzia minusvalenze per € 31,0 milioni a seguito dell'aggiornamento annuale delle perizie immobiliari; il risultato del trimestre precedente non risultava invece di importo apprezzabile.
Nella voce rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono rilevate riprese di valore nette per € 7,2 milioni; il dato riferito al terzo trimestre non risulta invece significativo.
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri del quarto trimestre ammontano a € 35,6 milioni mentre nel trimestre precedente non erano stati rilevati stanziamenti di importo apprezzabile.
Nel quarto trimestre non sono stati rilevati significativi utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti; nel terzo trimestre erano presenti utili per € 1,3 milioni.
Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato lordo dell'operatività corrente ammonta a € -143,1 milioni rispetto a € 239,5 milioni del terzo trimestre.
Le imposte sul reddito dell'operatività corrente sono positive e pari a € 47,9 milioni (€ -22,5 milioni nel terzo trimestre).
Il risultato netto dell'operatività corrente ammonta pertanto a € -95,2 milioni e si confronta con il dato di € 217,0 milioni del trimestre precedente.
Nella voce oneri relativi alla ristrutturazione aziendale, netto imposte è rilevato l'ammontare dei costi che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, e per la
23 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.
razionalizzazione della rete sportelli per complessivi € 187,0 milioni, al netto del relativo effetto fiscale.
Al conto economico del trimestre sono stati inoltre addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 10,2 milioni.
Nella voce Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili è rilevato l'impatto sul conto economico, positivo per € 128,3 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività immateriali acquisite nell'ambito dell'aggregazione aziendale tra il Gruppo Banco Popolare e il Gruppo Banca Popolare di Milano.
L'annuale test di impairment condotto sulle attività immateriali ha portato alla rilevazione di impairment su avviamenti per € 25,1 milioni.
Nel trimestre la variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte ha generato un impatto negativo pari a € 41,1 milioni (€ 61,4 milioni al lordo degli effetti fiscali), rispetto al provento del terzo trimestre pari a € 2,2 milioni (€ 3,3 milioni lordi).
Nel quarto trimestre l'impatto della Purchase Price Allocation al netto delle imposte ammonta a € -11,5 milioni e si confronta con il dato del terzo trimestre 2020, pari a € -11,4 milioni.
Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (€ 0,2 milioni rispetto a € 2,5 milioni nel terzo trimestre), il quarto trimestre 2020 si chiude con un risultato netto di periodo negativo pari a € -241,7 milioni, rispetto all'utile netto di € 157,3 milioni realizzato nel terzo trimestre.
Il risultato al netto delle componenti non ricorrenti del quarto trimestre è pari a € 66,6 milioni, rispetto a € 135,5 milioni del terzo trimestre 2020.
Il margine di interesse si attesta a € 1.982,6 milioni, stabile nel confronto con il dato di € 1.981,1 milioni del precedente esercizio. L'andamento del margine risulta impattato negativamente dall'andamento dei tassi di interesse e dal minor contributo delle attività non commerciali, oltre a risentire del minor apporto derivante dai crediti non performing come conseguenza del piano di derisking realizzato negli scorsi esercizi, bilanciato dal positivo contributo dei finanziamenti TLTRO.
Il risultato delle società partecipate, valutate con il metodo del patrimonio netto, è positivo per € 130,8 milioni sostanzialmente allineato al dato di € 131,3 milioni rilevato nello scorso esercizio.
Le commissioni nette ammontano a € 1.663,8 milioni, con un calo del 7,3% rispetto a € 1.794,4 milioni dello scorso esercizio. La contrazione risulta generalizzata per tutte le componenti dell'aggregato (servizi di gestione, intermediazione e consulenza -9,1%; servizi legati all'attività di banca commerciale -5,6%) ed è imputabile agli impatti sull'operatività conseguenti alle misure di lockdown, il cui impatto si è concentrato nel secondo trimestre dell'anno. Le azioni organizzative e commerciali prontamente messe in atto hanno consentito, a partire dal terzo trimestre, di ottenere ottimi risultati commerciali nonostante gli ulteriori lockdown decisi in autunno per contenere la seconda ondata della pandemia.
Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 56,0 milioni, in flessione di € 20,0 milioni rispetto al 2019, principalmente per la progressiva contrazione delle commissioni di istruttoria veloce (-38,7%) e per il minor apporto dei proventi per locazioni attive (-12,8%).
Il risultato netto finanziario24 è pari a € 318,6 milioni rispetto a € 366,8 milioni dello scorso esercizio. A tale risultato ha contribuito la plusvalenza derivante dalla valutazione al fair value dell'interessenza partecipativa detenuta in SIA S.p.A. per € 155,2 milioni. Si ricorda che il dato dell'esercizio precedente includeva plusvalenze da valutazione e cessione relative alla quota partecipativa detenuta in Nexi S.p.A., riprese di valore su titoli iscritti nel portafoglio delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e utili da cessione di titoli del portafoglio HTC per oltre € 230 milioni.
In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta a € 4.151,8 milioni, in calo del 4,5% rispetto a € 4.349,6 milioni del 2019.
Le spese per il personale, sono pari a € 1.581,1 milioni, con una riduzione del 6,8% rispetto a € 1.696,5 milioni dello scorso esercizio, per effetto della revisione degli oneri relativi al sistema incentivante e di altre riduzioni di costi correlate agli effetti dell'emergenza sanitaria. Alla data del 31 dicembre 2020 il numero totale dei dipendenti è pari a n. 21.663 risorse, rispetto alle n. 21.941 risorse in organico a fine 2019.
Le altre spese amministrative25 risultano pari a € 593,8 milioni con una riduzione del 7,0% rispetto al 2019, grazie al rigoroso controllo dei costi, nonostante i maggiori oneri derivanti dalla gestione dell'emergenza Covid-19.
Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 255,1 milioni, rispetto a € 268,9 milioni del 31 dicembre 2019, ed includono svalutazioni per € 2,2 milioni. Il confronto con il 2019 evidenzia una sensibile riduzione degli ammortamenti su attività materiali (€ - 19,1 milioni), conseguente anche al processo di razionalizzazione del comparto immobiliare avviato dal Gruppo.
Il totale degli oneri operativi risulta pari a € 2.430,1 milioni con una riduzione del 6,7% rispetto al 31 dicembre 2019 per effetto delle costanti azioni di efficientamento intraprese.
Il risultato della gestione operativa risulta pertanto pari a € 1.721,7 milioni in calo di € 23,8 milioni (- 1,4%) rispetto al precedente esercizio.
Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a sono pari a € 1.336,8 milioni, in crescita di € 558,3 milioni rispetto all'esercizio precedente. Tale importo comprende sia maggiori rettifiche su crediti performing, derivanti dalla considerazione del peggioramento del quadro macroeconomico generato dalla pandemia, sia maggiori rettifiche di valore su crediti non performing, finalizzate ad un incremento della copertura. Inoltre, le rettifiche di valore su crediti non performing includono l'effetto della cessione di crediti UTP e sofferenze perfezionate nel mese di dicembre per complessivi € 251,4 milioni. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli
24 Il dato esclude l'impatto negativo di € 17,5 milioni derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione dei certificates emessi dal Gruppo, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato.
25 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.
impieghi netti, risulta pari a 122 pb rispetto ai 74 pb al 31 dicembre 2019. Al netto delle perdite straordinarie relative alle cessioni dei portafogli Django e Titan perfezionate alla fine dell'esercizio e di tutte le altre rettifiche su crediti direttamente o indirettamente attribuibili all'emergenza Covid-19, il costo del credito si ridurrebbe di 50 pb26.
Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali è negativo per € 36,7 milioni; nello scorso esercizio erano state rilevate minusvalenze per € 158,5 milioni.
Nel conto economico 2020 sono state registrate rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie per € 1,0 milioni (riprese nette per € 5,8 milioni al 31 dicembre 2019).
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ammontano a € 42,3 milioni (€ 71,0 milioni nello scorso esercizio).
Nell'esercizio 2020 gli utili da cessione di partecipazioni e investimenti sono limitati a € 1,2 milioni. Nel 2019 erano state invece rilevate plusvalenze per complessivi € 333,2 milioni derivanti dalla riorganizzazione del comparto del credito al consumo (€ 189,5 milioni) e dalla realizzazione della partnership con Credito Fondiario nella gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati (€ 142,7 milioni).
Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato lordo dell'operatività corrente evidenzia un utile di € 306,1 milioni rispetto a € 1.076,4 milioni registrati nello scorso esercizio, che peraltro includeva le plusvalenze da cessione di partecipazioni e rami d'azienda più sopra indicate.
Le imposte sul reddito dell'operatività corrente sono pari a € -13,5 milioni (€ -164,2 milioni al 31 dicembre 2019) e portano il risultato netto dell'operatività corrente a € 292,6 milioni (€ 912,2 milioni nello scorso esercizio).
Nella voce oneri relativi alla ristrutturazione aziendale, netto imposte è rilevato l'ammontare dei costi che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, e per la razionalizzazione della rete sportelli, per complessivi € 187,0 milioni, al netto del relativo effetto fiscale.
Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 138,9 milioni (€ 92,9 milioni nel 2019) riferiti al contributo ordinario pagato al Single Resolution Fund (SRF), al contributo pagato al Fondo Interbancario Tutela Depositi ed al contributo addizionale versato al Fondo di Risoluzione Nazionale (€ 192,0 milioni al lordo delle imposte rispetto a € 137,6 milioni del 31 dicembre 2019).
Nella voce Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili è rilevato l'impatto sul conto economico, positivo per € 128,3 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali delle attività immateriali ai valori contabili.
L'annuale test di impairment condotto sulle attività immateriali ha portato alla rilevazione di impairment su avviamenti per € 25,1 milioni.
26 Stima gestionale.
L'impatto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte, esposto nella voce separata del conto economico riclassificato, è negativo e pari a € 11,7 milioni (€ -17,5 milioni al lordo degli effetti fiscali) e si confronta con il dato negativo, pari a € -23,3 milioni (€ -34,8 milioni lordi) dell'esercizio precedente.
La voce del conto economico riclassificato, denominata Purchase Price Allocation al netto delle imposte è pari a € -41,5 milioni. Il dato del 2019 ammonta a € -14,7 milioni.
Considerando la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (pari a € 4,2 milioni al 31 dicembre 2020 rispetto a € 15,6 milioni al 31 dicembre 2019), l'esercizio 2020 si chiude con un utile netto pari a € 20,9 milioni, rispetto al risultato netto di € 797,0 milioni del 31 dicembre 2019.
Il risultato al netto delle componenti non ricorrenti è pari a € 330,5 milioni, rispetto a € 648,6 milioni al 31 dicembre 2019.
La raccolta diretta27 al 31 dicembre 2020 ammonta a € 120,1 miliardi ed evidenzia un incremento del 10,3% rispetto a € 108,9 miliardi del 31 dicembre 2019. Più in dettaglio, nel confronto con i dati di fine 2019, si registra una crescita di € 12,3 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+14,3%). Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, lo stock al 31 dicembre è pari a € 14,7 miliardi, in calo di € 1,4 miliardi rispetto al 31 dicembre scorso per effetto di rimborsi di titoli giunti a scadenza che hanno compensato le nuove emissioni. La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto al 31 dicembre 2020 si attesta a € 3,7 miliardi, in crescita rispetto a € 3,2 miliardi del 31 dicembre 2019 (+14,2%).
La raccolta indiretta, al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a € 91,6 miliardi, in crescita del 2,0% nel confronto con il 31 dicembre 2019.
La componente della raccolta gestita ammonta a € 59,6 miliardi, in aumento rispetto al dato di € 58,3 miliardi del 31 dicembre 2019 (+2,2%), grazie al contributo dei fondi e Sicav che ha compensato la flessione del comparto bancassurance.
La raccolta amministrata raggiunge i € 32,0 miliardi, con un incremento di € 0,6 miliardi (1,8%) rispetto a fine 2019.
Le attività finanziarie ammontano a € 41,2 miliardi e sono in crescita dell'11,1% rispetto a € 37,1 miliardi del 31 dicembre 2019; l'incremento è principalmente concentrato nei titoli di debito (+€ 2,6 miliardi) ed in particolare nel portafoglio dei titoli destinati ad essere detenuti fino a scadenza valutati al costo ammortizzato. La composizione al 31 dicembre 2020 è rappresentata da titoli di debito per € 33,9 miliardi, da titoli di capitale e quote di OICR per € 2,4 miliardi, strumenti derivati per € 2,7 miliardi e da altre attività finanziarie, principalmente rappresentate da operazioni di pronti contro termine per € 2,3 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a € 29,0 miliardi di cui € 19,3 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani. Gli investimenti in titoli di Stato italiani sono classificati tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato per € 13,6 miliardi, nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
27 Aggregato che include la somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto ed esclude le operazioni di pronti contro termine.
per € 4,3 miliardi e per € 1,4 miliardi nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.
Gli impieghi netti verso la clientela28 ammontano al 31 dicembre 2020 a € 109,3 miliardi, in crescita di € 3,5 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2019; l'incremento è interamente riferibile alle esposizioni performing che crescono di € 4,7 miliardi (+4,7%) con un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese pari a € 27,629 miliardi nell'anno, mentre le esposizioni non performing mostrano un'ulteriore riduzione rispetto a fine 2019 (€ -1,3 miliardi pari a -22,6%), grazie alle operazioni di cessione perfezionate nel mese di dicembre.
Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 dicembre 2020 a € 4,3 miliardi.
L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:
L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati sale al 50,0% (45,0% al 31 dicembre 2019).
In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2020 il grado di copertura risulta essere il seguente:
Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,44%, rispetto allo 0,33% del 31 dicembre 2019.
Al 31 dicembre 2020 il Common Equity Tier 1 ratio phased-in è pari al 14,6% rispetto al 15,4% del 30 settembre 2020 (ed al 14,8% del 31 dicembre 2019). Il decremento del ratio nel trimestre è imputabile prevalentemente all'incremento delle attività di rischio ponderate (RWA) per effetto del recepimento degli headwinds regolamentari riferiti al rischio di mercato ed al rischio operativo (che complessivamente hanno portato circa € 2,3 miliardi di maggiori RWA), ed in misura più contenuta al calo del capitale primario CET1 dovuto al risultato di periodo ed alla proposta di distribuzione di un dividendo successivamente illustrata.
Il ratio phased-in beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. Escludendo gli impatti della disciplina transitoria citata, il CET
28 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a € 0,3 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.
29 Dati gestionali.
30Ratio calcolati includendo anche l'utile d'esercizio 2020 e deducendo l'importo che il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all'Assemblea dei Soci a titolo di dividendo.
Si evidenzia che l'utile di periodo entrerà a far parte formalmente del capitale primario di classe 1 a decorrere dal momento in cui interverrà l'approvazione del bilancio da parte dell'Assemblea dei Soci.
1 ratio IFRS 9 fully phased è pari al 13,3%, in diminuzione rispetto al dato del 30 settembre 2020, pari al 14,1%, ma in crescita rispetto al dato dello scorso esercizio (13,0%).
Il Tier 1 ratio phased-in è pari al 15,9% rispetto al 16,7% del 30 settembre 2020, mentre il Total Capital ratio è pari al 18,8% rispetto al 19,3% del 30 settembre 2020.
Il buffer rispetto al limite previsto per la possibilità di distribuire dividendi (Maximum Distributable Amount o MDA buffer) risulta pari a 553 b.p. (388 b.p. su base fully phased), che sale a 614 b.p. considerando l'emissione di strumenti finanziari AT1 per € 400 milioni del gennaio 2021 (449 b.p. su base fully phased).
Il quadro globale continua ad essere caratterizzato dagli effetti della pandemia in atto, con prospettive strettamente dipendenti sia dalla sua evoluzione che dalle misure adottate per contrastarla e contenerne gli impatti sull'attività economica.
In tale scenario problematico, l'economia italiana, dopo il calo atteso del PIL nell'ultimo trimestre del 2020, dovrebbe progressivamente riprendersi, grazie anche all'impiego dei primi fondi del Next Generation EU e al permanere di condizioni monetarie favorevoli.
Con riferimento all'andamento operativo del Gruppo nel 2021, il contesto esterno continuerà inevitabilmente a costituire un fattore di condizionamento rilevante.
Allo stato le "core revenues", rappresentate da margine di interesse e commissioni nette, sono attese in crescita rispetto ai valori dell'esercizio precedente, grazie soprattutto alla maggiore contribuzione apportata rispettivamente dalle operazioni di finanziamento TLTRO e dal collocamento di prodotti di investimento.
Proseguiranno le azioni volte a contenere la dinamica degli oneri operativi, con l'obiettivo di mitigare gli impatti negativi derivanti dall'incerta ripetibilità di taluni recuperi e riduzioni di costo che hanno caratterizzato lo scorso anno, soprattutto relativi alle spese per il personale, oltre che dagli aumenti connessi all'applicazione del contratto nazionale di categoria e dalla crescita degli investimenti nell'IT.
Relativamente al costo del credito, si ritiene di poter confermare il livello, al netto degli impatti relativi alla crisi innescata da Covid, raggiunto nel 2020. D'altro canto, allo stato attuale, in considerazione delle permanenti incertezze del contesto esterno e la conferma dell'approccio conservativo nella valutazione forward looking già adottato nel 2020, non si può escludere che anche il 2021 potrà risentire di una componente aggiuntiva "non-core" legata all'emergenza ancora in essere, comunque stimata ad un livello inferiore rispetto ai 50 p.b.31 registrati nel 2020.
Salvo nuovi significativi peggioramenti di scenario, che considerate l'eccezionalità e l'incertezza del quadro attuale non possono essere esclusi, la robusta posizione patrimoniale del Gruppo, unita alla capacità di generare organicamente capitale, non dovrebbe precludere una remunerazione degli azionisti subordinatamente a nuove indicazioni che dovessero essere eventualmente fornite dalle Autorità di Vigilanza in merito alla distribuzione di dividendi.
Per quanto concerne l'evoluzione dell'operatività a medio-lungo termine, il Gruppo procederà alla predisposizione di nuove proiezioni triennali, tenendo conto dell'evoluzione del contesto pandemico in corso, così da poterle basare su nuovi e più aggiornati presupposti sia macroeconomici che di settore.
31 Stima gestionale.
Nella seduta odierna il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea la distribuzione di un dividendo cash per azione di € 0,06, al lordo delle ritenute di legge. Più precisamente, la proposta prevede la distribuzione complessiva di € 90,9 milioni, risultante da un importo unitario di € 0,06 per ciascuna delle n. 1.515.182.126 azioni ordinarie; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. Tale distribuzione, se approvata dall'Assemblea, avrà luogo il giorno 21 aprile 2021 (payment date) con data di stacco cedola il 19 aprile 2021 (ex date) e record date il 20 aprile 2021. L'assegnazione sarà soggetta al regime fiscale ordinario della distribuzione di dividendi.
Si comunica inoltre che il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha approvato i progetti di fusione per incorporazione delle controllate ProFamily S.p.A. e Bipielle Real Estate S.p.A.
Facendo seguito a quanto comunicato al mercato da ultimo in data 21 dicembre 2020, in coerenza con gli accordi sottoscritti con il Gruppo Crédit Agricole finalizzati a consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito del business del credito al consumo in Italia, è stata avviata con finalità liquidatorie la fusione di ProFamily nella Capogruppo Banco BPM.
L'incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. - società immobiliare, il cui patrimonio ha natura prevalentemente strumentale - nel Banco BPM, persegue, per contro, la finalità di concentrare la proprietà complessiva del patrimonio immobiliare direttamente nella Capogruppo, cui farebbe capo anche il complesso delle strutture organizzative deputate alla gestione del patrimonio stesso.
Entrambe le operazioni di fusione si realizzeranno secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute e la loro esecuzione, subordinatamente all'autorizzazione della BCE, si prevede venga perfezionata entro il mese di luglio 2021. Tali operazioni si inquadrano comunque nelle iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo Banco BPM, rispondendo a esigenze di semplificazione e razionalizzazione di struttura, di ottimizzazione e valorizzazione delle persone e di riduzione dei costi e non comporteranno impatti sui ratios patrimoniali e sul bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM.
Con riferimento all'applicabilità delle vigenti disposizioni in tema di "Operazioni con Parti Correlate", di cui al Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche (il "Regolamento OPC Consob") e della relativa normativa aziendale adottata da Banco BPM (la "Procedura Banco BPM", disponibile sul sito internet www.bancobpm.it, sezione Corporate Governance, Documenti societari), le operazioni di fusione in argomento rientrano tra le operazioni "infragruppo" e possono pertanto beneficare delle esenzioni previste dal Regolamento OPC Consob e dalla Procedura Banco BPM, essendo stato rilevato che non sussistono interessi significativi di altre parti correlate.
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Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020 sarà messa a disposizione del pubblico, nei termini di legge, presso la sede sociale e presso Borsa Italiana, nonché resa disponibile sul sito internet www.bancobpm.it e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato .
I risultati al 31 dicembre 2020 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi 9 febbraio 2021 alle ore 18.00 (C.E.T.). La documentazione a supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato () e sul sito internet della Banca www.bancobpm.it, nel quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all'evento.
I commenti contenuti nel presente comunicato stampa, relativi all'andamento dei principali aggregati patrimoniali ed economici, fanno riferimento ai prospetti di stato patrimoniale e di conto economico consolidati riclassificati, così come riportati in allegato ed inclusi nella Relazione Finanziaria Annuale consolidata al 31 dicembre 2020, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna.
Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di redazione dei citati prospetti contabili, nonché dell'evoluzione dei risultati dell'esercizio oggetto di commento nel presente comunicato stampa.
Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico contenuti nel presente comunicato sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari aggregati di più facile comprensione. Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione oggetto di illustrazione nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2019, salvo quanto di seguito precisato.
Con riferimento allo schema di stato patrimoniale la voce "30. Passività finanziarie designate al fair value" è stata raccordata alla voce patrimoniale riclassificata delle "Altre passività finanziarie valutate al fair value" per la componente rappresentata dai certificates emessi dalla Capogruppo a partire da giugno 2020. Per le restanti componenti della voce 30 resta invece confermato il raccordo all'aggregato riclassificato della "Raccolta diretta".
In relazione al conto economico, a partire dal 31 dicembre 2020, nello schema riclassificato sono state introdotte alcune voci ad hoc, collocate dopo l'aggregato del "Risultato netto dell'operatività corrente", con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione dei risultati della gestione corrente.
Trattasi in particolare di quelle componenti rilevate in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS ma non ritenute espressive, in ottica gestionale, di un'effettiva redditività, rappresentate dagli impatti derivanti dalla variazione del proprio merito creditizio relativo alle emissioni di certificates32, nonché dal reversal della Purchase Price Allocation, conseguente alle operazioni di aggregazione aziendale concluse nei precedenti esercizi.
In aggiunta, un'esposizione in voci separate è altresì fornita per quei risultati non ricorrenti, di particolare significatività, derivanti da decisioni straordinarie (oneri di ristrutturazione per ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, chiusura filiali piuttosto che benefici conseguenti alla decisione di riallineare i valori fiscali ai maggiori valori contabili).
Per gli stessi motivi, alle suddette voci si aggiungono quelle già esposte nei precedenti esercizi dopo il risultato netto dell'attività corrente, al ricorrere della fattispecie, quali "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", "Impairment su avviamenti".
Alla luce dei nuovi criteri di classificazione, i dati economici relativi ai precedenti periodi posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea.
Con riferimento ai prospetti di conto economico comparativi contenuti negli allegati si rappresenta altresì che taluni saldi sono stati oggetto di riclassifiche/rideterminazioni rispetto a quelli originariamente pubblicati per riflettere gli effetti dell'adozione del nuovo criterio di valutazione degli immobili sui primi tre trimestri del 2019 e della modalità di esposizione della remunerazione relativa all'attività di collocamento dei certificates sul primo trimestre 2019. Si rimanda inoltre al Comunicato Stampa del 6 febbraio 2020, relativo alla presentazione dei risultati dell'esercizio 2019, per ulteriori dettagli.
I principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 sono quelli contenuti nei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e nelle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 31 dicembre 2020 come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).
Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, Consob, ESMA, EBA, BCE) che forniscono alcuni chiarimenti su come interpretare alcuni principi contabili o sul trattamento contabile di particolari operazioni.
32L'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" - incluso fino al terzo trimestre 2020 nella voce "Risultato netto finanziario" - viene esposto, a partire dal 30 settembre 2020, nella voce ad hoc "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". Tale scelta deriva dalla necessità di isolare gli effetti economici conseguenti alla volatilità del suddetto merito creditizio, registrata nel corso del 2020, in quanto, in ottica gestionale, non sono ritenuti espressivi di un'effettiva redditività del Gruppo.
L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni, alla base delle stime formulate, tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio al 31 dicembre 2020, nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica e della probabile evoluzione in merito agli scenari futuri di riferimento. Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione economica del bilancio al 31 dicembre 2020 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale.
Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui il Gruppo si troverà ad operare non devono essere sottovalutati gli effetti negativi sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati agli sviluppi dell'epidemia Covid-19, i quali dipenderanno dalla rapidità ed efficacia della campagna vaccinale. Fino a quando il quadro della crisi sanitaria e degli interventi nazionali ed europei messi in campo per contrastarla non assumerà contorni maggiormente definiti, l'esercizio di incorporare gli effetti Covid-19 nelle stime di bilancio risulterà estremamente difficile, in quanto detti effetti dipenderanno da una serie di variabili ad oggi non prevedibili.
Come già illustrato, i risultati dell'esercizio 2020 sono stati significativamente influenzati dalle conseguenze della pandemia tuttora in corso. Di seguito viene fornita illustrazione dei principali impatti che la citata pandemia ha avuto sui risultati economici.
La pandemia ha avuto un significativo impatto negativo sul conto economico in termini di riduzione dei proventi operativi come effetto dei minori volumi di attività conseguenti al lockdown, particolarmente evidente nel secondo trimestre, ed al mutamento della propensione agli investimenti finanziari dei risparmiatori. Tale impatto trova la sua più evidente manifestazione nel calo delle commissioni nette, pari a € -130,6 milioni (-7,3%) rispetto all'esercizio precedente.
La pandemia Covid-19 ha comportato un'elevata volatilità dei mercati finanziari, che ha interessato non solo le attività ma anche le passività finanziarie emesse dal Gruppo e valutate al fair value, le cui quotazioni sono risultate significativamente influenzate dalla volatilità del merito creditizio di Banco BPM.
In particolare, al 31 marzo 2020, il peggioramento del merito creditizio di Banco BPM, e la conseguente riduzione del fair value delle proprie passività finanziarie valutate al fair value, aveva comportato la rilevazione di plusvalenze non realizzate, nell'ambito della voce "Risultato netto finanziario", per € 206,0 milioni. Successivamente al 31 marzo, il miglioramento del proprio merito creditizio ha comportato una progressiva riduzione della citata plusvalenza con un conseguente significativo impatto negativo sul conto economico del secondo trimestre che è risultato pari a € -165,4 milioni. Nel corso del terzo trimestre, che ha fatto registrare limitate variazioni, sono state rilevate plusvalenze per € 3,3 milioni. Il miglioramento del merito creditizio registrato alla chiusura dell'esercizio ha comportato nel quarto trimestre la rilevazione di minusvalenze pari a € -61,4 milioni.
Nel complesso, l'effetto economico rilevato nell'esercizio 2020 conseguente alla variazione del proprio merito creditizio è negativo per € -17,5 milioni.
In termini patrimoniali, al 31 dicembre 2020 gli effetti cumulati relativi alle variazioni del proprio merito creditizio sono complessivamente negativi per € 52,3 milioni (€ 34,8 milioni era l'impatto negativo esistente al 31 dicembre 2019).
Nel corso dell'esercizio sono stati rilevati oneri conseguenti ad alcuni interventi di contingency – legati alla gestione degli immobili, ai servizi operativi di supporto e alla sicurezza e prevenzione fisica - presso le sedi e le filiali della banca volti a garantire la sicurezza del personale e dei clienti.
D'altro canto le spese per il personale hanno beneficiato di una serie di risparmi anche significativi e di carattere non ricorrente nonché del minor onere previsto per il sistema incentivante che è stato rivisto in corso d'anno.
Nella misurazione dell'impairment dei crediti, il principio contabile IFRS 9 richiede di considerare non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche quelle informazioni previsionali (cosiddetti fattori "forward looking") ritenute in grado di influenzare la recuperabilità delle esposizioni creditizie, in linea con le indicazioni fornite dall'Organo di Vigilanza.
Gli affinamenti introdotti nel corso del 2020 nelle metodologie di stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie - basati su un approccio maggiormente conservativo nella valutazione dei fattori forward looking, anche al fine di incorporare i più aggiornati scenari macro-economici - hanno complessivamente comportato un incremento delle rettifiche di valore dei crediti performing e non performing rispetto al precedente esercizio.
Da ultimo, la crisi Covid-19 ha reso di fondamentale importanza procedere all'aggiornamento delle valutazioni di quelle attività la cui recuperabilità è fondata sui flussi finanziari futuri, i quali potrebbero risultare significativamente influenzati dalla crisi. A tal riguardo, si deve segnalare che le analisi condotte al 31 dicembre 2020 per verificare la recuperabilità delle attività immateriali (avviamenti, marchi, client relationship), degli investimenti partecipativi nonché delle attività per imposte anticipate hanno evidenziato una complessiva tenuta dei valori contabili, salvo la necessità di svalutare l'avviamento attribuito alla CGU Bancassurance Vita per € 25,1 milioni.
Si deve altresì rilevare che il Gruppo non ha modificato gli schemi di bilancio riclassificati o introdotto indicatori alternativi di performance ad hoc per evidenziare in modo separato gli effetti della crisi Covid-19, in linea con le indicazioni contenute nell'aggiornamento del documento "ESMA 32_51_370 – Question and answer – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMS)" pubblicato il 17 aprile 2020.
In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici (cosiddetti "reversal effects") derivanti dall'allocazione dei prezzi pagati nell'ambito delle operazioni di aggregazione fra il Gruppo Banco Popolare ed il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017 e fra i Gruppi Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare Italiana nel 2007.
Come in precedenza descritto, a decorrere dalla situazione contabile al 31 marzo 2020, tali impatti sono stati rilevati, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte".
Nel dettaglio, l'impatto sul conto economico consolidato del 2020, derivante dal "reversal effect" degli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano), è risultato pari a € -26,0 milioni sul margine di interesse (in connessione all'evoluzione delle diverse valutazioni dei crediti acquistati) e € -36,0 milioni negli altri proventi netti di gestione (per effetto dell'ammortamento degli intangibles iscritti in sede di PPA). Al netto dei relativi effetti fiscali, l'impatto complessivo al 31 dicembre 2020 ammonta a € -41,5 milioni (€ -14,7 milioni il dato riferito all'esercizio 2019).
Nel conto economico del 2020 è stato addebitato, nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", l'ammontare dei contributi ordinari e addizionali da versare ai Fondi di Risoluzione e al Fondo Interbancario Tutela Depositi per l'esercizio che, al netto del relativo effetto fiscale, ammonta a € 138,9 milioni (€ 92,9 milioni erano i contributi ordinari e addizionali di competenza addebitati al conto economico al 31 dicembre 2019). Al lordo dell'effetto fiscale l'onere complessivo risulta pari a € 192,0 milioni (€ 137,6 milioni nel 2019).
Nel corso dell'esercizio si segnala, quale variazione del perimetro di consolidamento, l'uscita della controllata Leasimpresa Finance S.r.l. a seguito della cancellazione dal competente Registro delle Imprese a completamento della procedura di liquidazione.
Dal perimetro delle società consolidate con il metodo integrale escono altresì i veicoli Italfinance Securitisation 2 S.r.l. e ProFamily Securitisation S.r.l., per effetto della chiusura anticipata delle relative operazioni di cartolarizzazione; si rileva inoltre l'ingresso del veicolo ProFamily SPV S.r.l. relativo ad una nuova operazione di cartolarizzazione realizzata dal Gruppo.
Con riferimento al perimetro delle società consolidate con il metodo del patrimonio netto, si rileva l'ingresso a partire dal secondo trimestre della società Anima Holding S.p.A., nella quale il Banco BPM detiene una quota del 19,385%. Tale interessenza, considerata strategica e destinata ad essere detenuta stabilmente, in considerazione delle modifiche intervenute nella governance della partecipata è ritenuta tale da configurare una situazione di esercizio di influenza notevole da parte del Banco BPM. Si evidenzia che, poiché Anima Holding approverà il proprio progetto di bilancio successivamente a quello del Banco BPM, il contributo della collegata al conto economico 2020 è limitato a 6 mesi (dal 1° aprile 2020 al 30 settembre 2020). Il contributo rilevato nel quarto trimestre si riferisce al terzo trimestre della collegata.
Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.
Si precisa che la policy adottata dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:
Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:
gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
Ove ritenute significative, informazioni sull'incidenza di componenti economiche che, pur essendo classificate come ricorrenti in base alla policy più sopra illustrata, sono comunque fornite nell'ambito dei commenti che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali economiche.
Alla luce dei criteri sopra enunciati, si segnala che nell'esercizio 2020 sono state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:
Nel complesso, tenendo conto anche degli effetti di pertinenza delle minoranze (pari a € + 0,3 milioni), le componenti non ricorrenti di competenza dell'esercizio 2020 sono quindi negative per € 309,6 milioni.
Escludendo gli impatti sopra descritti, il risultato netto (adjusted) dell'esercizio si attesterebbe a € 330,5 milioni (€ 349,0 milioni al lordo delle imposte)
Nel conto economico dell'esercizio precedente, riesposto per omogeneità di confronto, erano invece state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:
Nel complesso, tenendo conto anche degli effetti di pertinenza delle minoranze (pari a € + 9,3 milioni), le componenti non ricorrenti di competenza dell'esercizio 2019 erano quindi risultate positive per € 148,4 milioni.
Tenendo pertanto conto degli impatti sopra descritti, il risultato netto (adjusted) si attestava a € 648,6 milioni (€ 813,7 milioni al lordo delle imposte)
Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") del 26 giugno 2013 che traspongono
nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".
Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2020 sono i seguenti:
La Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) relativo alle esposizioni verso controparti italiane allo zero per cento anche per il quarto trimestre 2020.
Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2020 pari allo 0,13%, e dovrà essere gradualmente incrementata annualmente in modo lineare fino a raggiungere lo 0,25% il 1° gennaio 2022.
In data 11 dicembre 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall'esercizio 2020. La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.
In conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati è stato ridotto al 2,25% (era 2,50% il requisito addizionale richiesto con la precedente decisione valida per l'anno 2019).
Tenuto conto dei requisiti derivanti del suddetto SREP requirement, il Gruppo Banco BPM avrebbe dovuto rispettare a livello consolidato per il 2020, secondo i criteri transitori in vigore, i seguenti ratio patrimoniali:
A seguito dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19, con lettera dell'8 aprile 2020, la BCE ha deciso di emendare la decisione presa nel dicembre 2019 più sopra illustrata, stabilendo che il requisito SREP pari al 2,25% deve essere mantenuto da Banco BPM per il 56,25% come Common Equity Tier 1 (CET1) e per il 75% come Tier 1 Capital (Tier 1). Pertanto, tenendo conto anche della riduzione della riserva di capitale anticiclica stabilita dalle competenti autorità nazionali per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera da 0,005% di dicembre 2019 all'attuale 0,003%, i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2021e fino a nuova comunicazione, sono i seguenti:
Il Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista dal nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:
Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri. Fermi restando gli impatti previsti dal regime transitorio sopra citato, Banco BPM non beneficia di alcun impatto sul capitale primario di classe 1 nella situazione al 31 dicembre 2020 per effetto del nuovo regime transitorio previsto dalle modifiche apportate dal Regolamento 873/2020 all'articolo 473 bis in relazione ai maggiori accantonamenti effettuati nel corrente esercizio per perdite attese su crediti in bonis rispetto alla consistenza degli stessi alla data del 1° gennaio 2020.
Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione, vengono denominate per brevità "IFRS9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS9 phased-in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.
Nella seguente tabella si fornisce l'illustrazione dell'esposizione del Gruppo al rischio sovrano (titoli di debito contenuti nei portafogli di attività finanziarie), al 31 dicembre 2020, ripartita per singolo Paese e per categoria del portafoglio contabile di classificazione:
| 31 dicembre 2020 (dati in milioni di euro) Paesi/Portafogli contabili |
Att. fin. valutate al costo ammortizzato |
Att. fin. valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Att. fin. valutate al fair value con impatto sul conto economico |
Totale |
|---|---|---|---|---|
| Italia | 13.633 | 4.285 | 1.399 | 19.317 |
| USA | 2.002 | 358 | 0 | 2.360 |
| Francia | 1.659 | 1.309 | 0 | 2.967 |
| Germania | 536 | 365 | 0 | 901 |
| Spagna | 1.319 | 951 | 421 | 2.691 |
| Altri Paesi | 532 | 256 | 0 | 788 |
| Totale | 19.681 | 7.524 | 1.819 | 29.025 |
Al 31 dicembre 2020 l'esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani ammonta a € 29,0 miliardi (€ 26,4 miliardi al 31 dicembre 2019), classificati per il 67,8% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 25,9% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per il 6,3% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.
Detta esposizione si riferisce per circa il 91% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 67% dal Paese Italia.
Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le riserve derivanti dalla valutazione al fair value dei titoli di debito risultano essere al 31 dicembre 2020 complessivamente positive per € 197,6 milioni al lordo degli effetti fiscali e si riferiscono, per € 126,9 milioni, a titoli governativi (€ 72,4 milioni relative a titoli di Stato italiani).
Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il valore di bilancio ammonta a € 19,7 miliardi, di cui € 13,6 miliardi rappresentati da titoli di Stato Italiani. Ai soli fini informativi, si precisa che il fair value dei titoli governativi classificati nella suddetta categoria contabile, determinato in base alle quotazioni di mercato del 31 dicembre 2020 (livello 1 nella gerarchia del fair value), ammonta a € 20,5 miliardi (€ 14,2 miliardi è il fair value riferito ai soli titoli di Stato italiani).
Da ultimo si deve precisare che la gestione dei titoli di debito prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; nel corso del periodo non si è pertanto verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato una riclassifica di portafoglio.
Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 31 dicembre 2020 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.
Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 31 dicembre 2020 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalle società collegate.
Per informazioni:
Roberto Peronaglio +39 02.94.77.2108 [email protected]
Matteo Cidda +39 02.77.00.7438 [email protected]
Monica Provini +39 02.77.00.3515 [email protected]
| (migliaia di euro) | 31/12/2020 | 31/12/2019 | Var. su 31/12/2019 |
Var. % su 31/12/2019 |
|---|---|---|---|---|
| Cassa e disponibilità liquide | 8.858.079 | 912.742 | 7.945.337 | N.S. |
| Finanziamenti valutati al costo ammortizzato | 120.455.666 | 115.889.891 | 4.565.775 | 3,9% |
| - finanziamenti verso banche | 11.120.681 | 10.044.427 | 1.076.254 | 10,7% |
| - finanziamenti verso clientela (*) | 109.334.985 | 105.845.464 | 3.489.521 | 3,3% |
| Altre attività finanziarie | 41.175.632 | 37.069.089 | 4.106.543 | 11,1% |
| - al fair value con impatto a conto economico | 9.118.571 | 7.285.091 | 1.833.480 | 25,2% |
| - al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 10.710.796 | 12.526.772 | -1.815.976 | -14,5% |
| - al costo ammortizzato | 21.346.265 | 17.257.226 | 4.089.039 | 23,7% |
| Partecipazioni | 1.664.772 | 1.386.079 | 278.693 | 20,1% |
| Attività materiali | 3.552.482 | 3.624.312 | -71.830 | -2,0% |
| Attività immateriali | 1.218.632 | 1.269.360 | -50.728 | -4,0% |
| Attività fiscali | 4.704.196 | 4.619.636 | 84.560 | 1,8% |
| Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione | 72.823 | 131.082 | -58.259 | -44,4% |
| - finanziamenti verso clientela | 11.374 | 93.744 | -82.370 | -87,9% |
| - altre attività e gruppi di attività | 61.449 | 37.338 | 24.111 | 64,6% |
| Altre voci dell'attivo | 1.982.900 | 2.136.010 | -153.110 | -7,2% |
| Totale dell'attivo | 183.685.182 | 167.038.201 | 16.646.981 | 10,0% |
| Raccolta diretta | 116.936.669 | 109.506.299 | 7.430.370 | 6,8% |
| - debiti verso clientela | 102.162.461 | 93.375.026 | 8.787.435 | 9,4% |
| - titoli e passività finanziarie designate al fair value | 14.774.208 | 16.131.273 | -1.357.065 | -8,4% |
| Debiti verso banche | 33.937.523 | 28.515.685 | 5.421.838 | 19,0% |
| Debiti per leasing | 760.280 | 732.536 | 27.744 | 3,8% |
| Altre passività finanziarie valutate al fair value | 14.015.427 | 10.919.429 | 3.095.998 | 28,4% |
| Fondi del passivo | 1.415.473 | 1.486.683 | -71.210 | -4,8% |
| Passività fiscali | 464.570 | 619.269 | -154.699 | -25,0% |
| Passività associate ad attività in dismissione | - | 5.096 | -5.096 | -100,0% |
| Altre voci del passivo | 3.928.139 | 3.366.122 | 562.017 | 16,7% |
| Totale del passivo | 171.458.081 | 155.151.119 | 16.306.962 | 10,5% |
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 1.894 | 26.076 | -24.182 | -92,7% |
| Patrimonio netto del Gruppo | 12.225.207 | 11.861.006 | 364.201 | 3,1% |
| Patrimonio netto consolidato | 12.227.101 | 11.887.082 | 340.019 | 2,9% |
(*) la voce include i titoli senior rivenienti da proprie cartolarizzazioni di crediti deteriorati
| (migliaia di euro) | 2020 | 2019 | Variaz. | Var. % |
|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 1.982.561 | 1.981.069 | 1.492 | 0,1% |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 130.799 | 131.255 | -456 | -0,3% |
| Margine finanziario | 2.113.360 | 2.112.324 | 1.036 | 0,0% |
| Commissioni nette | 1.663.810 | 1.794.423 | -130.613 | -7,3% |
| Altri proventi netti di gestione | 56.005 | 76.024 | -20.019 | -26,3% |
| Risultato netto finanziario | 318.642 | 366.847 | -48.205 | -13,1% |
| Altri proventi operativi | 2.038.457 | 2.237.294 | -198.837 | -8,9% |
| Proventi operativi | 4.151.817 | 4.349.618 | -197.801 | -4,5% |
| Spese per il personale | -1.581.141 | -1.696.531 | 115.390 | -6,8% |
| Altre spese amministrative | -593.812 | -638.566 | 44.754 | -7,0% |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -255.114 | -268.949 | 13.835 | -5,1% |
| Oneri operativi | -2.430.067 | -2.604.046 | 173.979 | -6,7% |
| Risultato della gestione operativa | 1.721.750 | 1.745.572 | -23.822 | -1,4% |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -1.336.807 | -778.530 | -558.277 | 71,7% |
| Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali | -36.721 | -158.533 | 121.812 | -76,8% |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | -1.030 | 5.759 | -6.789 | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -42.294 | -71.025 | 28.731 | -40,5% |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | 1.190 | 333.151 | -331.961 | -99,6% |
| Risultato lordo dell'operatività corrente | 306.088 | 1.076.394 | -770.306 | -71,6% |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -13.518 | -164.153 | 150.635 | -91,8% |
| RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE | 292.570 | 912.241 | -619.671 | -67,9% |
| Oneri relativi alla ristruturazione aziendale, netto imposte | -187.030 | - | -187.030 | |
| Oneri relativi al sistema bancario, al netto delle imposte | -138.901 | -92.877 | -46.024 | 49,6% |
| Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili | 128.324 | - | 128.324 | |
| Impairment su avviamenti | -25.100 | - | -25.100 | |
| Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di certificates (OCR), al netto delle imposte |
-11.739 | -23.273 | 11.534 | -49,6% |
| Impatto della Purchase Price Allocation (PPA), al netto delle imposte |
-41.492 | -14.654 | -26.838 | 183,1% |
| Utile / Perdita di pertinenza di terzi | 4.248 | 15.564 | -11.316 | -72,7% |
| RISULTATO NETTO DEL PERIODO | 20.880 | 797.001 | -776.121 | -97,4% |
Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale
| (migliaia di euro) | IV Q 2020 | III Q 2020 | II Q 2020 | I Q 2020 | IV Q 2019 | III Q 2019 restated |
II Q 2019 restated |
I Q 2019 restated |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 509.019 | 519.921 | 479.507 | 474.114 | 473.959 | 495.805 | 512.117 | 499.188 |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 23.729 | 36.768 | 48.036 | 22.266 | 33.917 | 27.952 | 32.628 | 36.758 |
| Margine finanziario | 532.748 | 556.689 | 527.543 | 496.380 | 507.876 | 523.757 | 544.745 | 535.946 |
| Commissioni nette | 429.225 | 417.651 | 376.371 | 440.563 | 462.167 | 444.065 | 453.673 | 434.518 |
| Altri proventi netti di gestione | 12.731 | 11.675 | 14.855 | 16.744 | 16.129 | 17.785 | 17.928 | 24.182 |
| Risultato netto finanziario | 77.845 | 157.325 | 82.712 | 760 | 223.037 | 61.363 | 722 | 81.725 |
| Altri proventi operativi | 519.801 | 586.651 | 473.938 | 458.067 | 701.333 | 523.213 | 472.323 | 540.425 |
| Proventi operativi | 1.052.549 | 1.143.340 | 1.001.481 | 954.447 | 1.209.209 | 1.046.970 | 1.017.068 | 1.076.371 |
| Spese per il personale | -407.212 | -356.950 | -397.954 | -419.025 | -437.052 | -415.622 | -417.984 | -425.873 |
| Altre spese amministrative | -125.341 | -159.797 | -154.094 | -154.580 | -149.780 | -158.632 | -163.135 | -167.019 |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -67.229 | -64.796 | -61.710 | -61.379 | -69.289 | -68.586 | -67.745 | -63.329 |
| Oneri operativi | -599.782 | -581.543 | -613.758 | -634.984 | -656.121 | -642.840 | -648.864 | -656.221 |
| Risultato della gestione operativa | 452.767 | 561.797 | 387.723 | 319.463 | 553.088 | 404.130 | 368.204 | 420.150 |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -536.225 | -324.340 | -262.999 | -213.243 | -220.499 | -208.387 | -197.692 | -151.952 |
| Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali | -30.989 | -316 | -5.094 | -322 | -131.012 | -739 | -19.306 | -7.476 |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | 7.249 | 104 | -3.728 | -4.655 | 1.596 | 4.138 | 3.996 | -3.971 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -35.587 | 907 | -9.809 | 2.195 | -62.633 | -2.712 | -10.102 | 4.422 |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | -354 | 1.324 | 129 | 91 | -3.638 | -24 | 336.646 | 167 |
| Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte | -143.139 | 239.476 | 106.222 | 103.529 | 136.902 | 196.406 | 481.746 | 261.340 |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | 47.946 | -22.464 | -13.293 | -25.707 | -31.745 | -51.460 | -24.138 | -56.810 |
| RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE | -95.193 | 217.012 | 92.929 | 77.822 | 105.157 | 144.946 | 457.608 | 204.530 |
| Oneri relativi alla ristruturazione aziendale, netto imposte | -187.030 | - | - | - | - | - | - | - |
| Oneri relativi al sistema bancario, al netto delle imposte | -10.216 | -53.001 | -18.169 | -57.515 | -4.495 | -31.521 | -15.240 | -41.621 |
| Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili | 128.324 | - | - | - | - | - | - | - |
| Impairment su avviamenti | -25.100 | - | - | - | - | - | - | - |
| Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di certificates (OCR), al netto delle imposte |
-41.116 | 2.194 | -110.739 | 137.922 | -10.487 | -13.184 | 6.677 | -6.279 |
| Impatto della Purchase Price Allocation (PPA), al netto delle imposte |
-11.543 | -11.422 | -11.962 | -6.565 | -3.650 | -3.842 | -4.700 | -2.462 |
| Utile / Perdita di pertinenza di terzi | 220 | 2.520 | 1.537 | -29 | 9.247 | 1.846 | 3.225 | 1.246 |
| RISULTATO NETTO DEL PERIODO | -241.654 | 157.303 | -46.404 | 151.635 | 95.772 | 98.245 | 447.570 | 155.414 |
I dati relativi al 2019 sono stati rideterminati tenendo conto del nuovo criterio di valutazione del patrimonio immobiliare del Gruppo.
| (migliaia di euro) | 2020 | 2019 | Variaz. | Var. % |
|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 1.982.561 | 1.976.384 | 6.177 | 0,3% |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 130.799 | 131.255 | -456 | -0,3% |
| Margine finanziario | 2.113.360 | 2.107.639 | 5.721 | 0,3% |
| Commissioni nette | 1.663.810 | 1.794.423 | -130.613 | -7,3% |
| Altri proventi netti di gestione | 56.005 | 76.024 | -20.019 | -26,3% |
| Risultato netto finanziario | 318.642 | 366.847 | -48.205 | -13,1% |
| Altri proventi operativi | 2.038.457 | 2.237.294 | -198.837 | -8,9% |
| Proventi operativi | 4.151.817 | 4.344.933 | -193.116 | -4,4% |
| Spese per il personale | -1.612.770 | -1.696.531 | 83.761 | -4,9% |
| Altre spese amministrative | -593.812 | -638.566 | 44.754 | -7,0% |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -252.876 | -264.500 | 11.624 | -4,4% |
| Oneri operativi | -2.459.458 | -2.599.597 | 140.139 | -5,4% |
| Risultato della gestione operativa | 1.692.359 | 1.745.336 | -52.977 | -3,0% |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -1.085.363 | -778.530 | -306.833 | 39,4% |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | -1.030 | 5.759 | -6.789 | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -16.294 | 6.475 | -22.769 | |
| Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti | - | - | - | |
| Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte | 589.672 | 979.040 | -389.368 | -39,8% |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -90.491 | -221.209 | 130.718 | -59,1% |
| RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE | 499.181 | 757.831 | -258.650 | -34,1% |
| Oneri relativi al sistema bancario, al netto delle imposte | -119.455 | -77.637 | -41.818 | 53,9% |
| Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di certificates (OCR), al netto delle imposte |
-11.739 | -23.273 | 11.534 | -49,6% |
| Impatto della Purchase Price Allocation (PPA), al netto delle imposte |
-41.492 | -14.654 | -26.838 | 183,1% |
| Utile / Perdita di pertinenza di terzi | 3.970 | 6.301 | -2.331 | -37,0% |
| RISULTATO NETTO (SENZA COMPONENTI NON RICORRENTI) |
330.465 | 648.568 | -318.103 | -49,0% |
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