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Banco BPM SpA

Earnings Release Nov 5, 2020

4282_10-q_2020-11-05_679d7b04-7ba0-4c06-9e34-486f0dc4672d.pdf

Earnings Release

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Informazione
Regolamentata n.
1928-103-2020
Data/Ora Ricezione
05 Novembre 2020
17:36:09
MTA
Societa' : Banco BPM S.p.A.
Identificativo
Informazione
Regolamentata
: 138857
Nome utilizzatore : BANCOBPMN01 - Marconi
Tipologia : 3.1
Data/Ora Ricezione : 05 Novembre 2020 17:36:09
Data/Ora Inizio
Diffusione presunta
: 05 Novembre 2020 17:36:10
Oggetto : Risultati al 30 settembre 2020
Testo del comunicato

Vedi allegato.

COMUNICATO STAMPA

RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2020

UTILE NETTO DEI PRIMI NOVE MESI PARI A € 263 MILIONI

RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA1 IN COSTANTE CRESCITA NEI PRIMI TRE TRIMESTRI 2020: € 319 MILIONI NEL PRIMO TRIMESTRE, € 388 MILIONI NEL SECONDO TRIMESTRE E € 562 MILIONI NEL TERZO TRIMESTRE

Positiva la performance operativa del terzo trimestre:

  • margine di interesse pari a € 520 milioni, in crescita dell'8,4% rispetto al 2° trimestre
  • commissioni nette a € 418 milioni, con un incremento dell'11,0% rispetto al 2° trimestre
  • proventi operativi2 pari a € 1.143 milioni in crescita del 14,2% rispetto al 2° trimestre
  • oneri operativi a € 582 milioni, in riduzione del 5,2% rispetto al 2° trimestre

risultato netto del terzo trimestre pari a € 157 milioni. Escludendo gli impatti derivanti dalla variazione del proprio merito creditizio e gli effetti derivanti dalle PPA3 effettuate in precedenti esercizi l'utile netto rilevato nel terzo trimestre ammonta a € 167 milioni rispetto a € 76 milioni nel secondo trimestre

1 Il peggioramento del proprio merito creditizio, registrato a seguito dello scoppio della pandemia, ha influenzato la valutazione al fair value dei certificates emessi dal Gruppo classificati tra le passività di negoziazione, generando un impatto positivo sul conto economico dei primi nove mesi del 2020 pari a € 43,9 milioni al lordo delle imposte (€ +29,4 milioni al netto delle relative imposte). Tale effetto non si è prodotto in modo omogeneo nel corso del periodo; infatti, mentre nel primo trimestre si è registrato un impatto positivo lordo di € 206,0 milioni (€ 137,9 milioni al netto dell'effetto fiscale), nel secondo trimestre il proprio merito di credito è invece migliorato per effetto dell'uscita dal periodo di lockdown e delle misure economiche poste in essere a fronte della crisi economica, comportando un impatto negativo sul conto economico di € 165,4 milioni al lordo delle imposte (€ 110,7 milioni al netto delle imposte). Nel terzo trimestre, infine, la variazione del proprio merito creditizio ha comportato nuovamente un effetto positivo più contenuto, pari a € 3,3 milioni lordi (€ 2,2 milioni al netto delle imposte). Tali impatti contabili influenzano significativamente i risultati economici dei trimestri posti a confronto impedendo una piena comprensione del reale andamento della gestione. Per tale motivo il conto economico allegato al presente comunicato evidenzia in una voce separata il contributo derivante dalla variazione del proprio merito creditizio al netto delle imposte, come illustrato nel paragrafo 1 delle Note esplicative del presente comunicato. 2 Vedi nota 1.

3Per "effetti derivanti dalla PPA" si intendono gli impatti economici dei reversal effect delle Purchase Price Allocation rilevate a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale concluse nei precedenti esercizi. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 3 delle Note esplicative del presente comunicato.

Buono anche l'andamento degli aggregati patrimoniali al 30 settembre 2020:

  • In aumento gli impieghi netti in bonis core4 alla clientela (€ 96,5 miliardi, +6,0%) e la raccolta diretta core5 (€ 96,5 miliardi, +9,9%) rispetto a dicembre 2019
  • Nuove erogazioni alla clientela pari a € 20,36 miliardi, in crescita del 26,6% rispetto ai primi nove mesi del 2019, di cui € 7,1 miliardi relativi alle misure assistite da garanzia statale

Continua il calo dei crediti deteriorati:

  • Crediti deteriorati netti € 5,1 miliardi (-8,2% rispetto a dicembre 2019)
  • NPE ratio netto7 in diminuzione al 4,7% dal 5,2% di fine 2019 e NPE ratio lordo 8,6%, (9,1% a fine 2019). I ratio sono attesi in ulteriore flessione a seguito delle cessioni di crediti deteriorati, la cui finalizzazione è prevista entro la fine del 2020, per un importo stimato fino a € 1,2 miliardi; per effetto di tali operazioni il ratio NPE lordo scenderebbe a 7,7%, 6,7% se calcolato in coerenza con la definizione EBA.
  • Texas Ratio8 in netto miglioramento al 45,5% (52,3% a dicembre 2019)
    • Costo del rischio a 98 b.p. (73 b.p. nel 2019)9, che include:
    • maggiori rettifiche su crediti in bonis conseguenti alla considerazione del peggioramento dello scenario macroeconomico generato dalla crisi sanitaria10
    • maggiori rettifiche relative ai nuovi obiettivi di cessione di UTP e Sofferenze da realizzare entro fine anno

Mantenimento di una solida posizione patrimoniale:

  • CET1 ratio11: phased-in al 15,4%; IFRS 9 fully phased al 14,1%
  • MDA buffer su TCR: 639 b.p. phased-in e 475 b.p. fully phased
  • Eccellente posizione di liquidità con attività stanziabili libere a € 25,812 miliardi

11 Ratio calcolati includendo l'utile in formazione al 30 settembre 2020.

12 Valore aggiornato a fine ottobre 2020.

4 Mutui, Finanziamenti, Conti correnti e prestiti personali.

5Conti correnti e depositi.

6Dato gestionale.

7Ratio ottenuto dal rapporto tra le esposizioni deteriorate nette e quelle totali riferite all'aggregato patrimoniale dei "Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato".

8 Il Texas Ratio è l'indice che misura il rapporto fra il valore netto dei crediti deteriorati ed il patrimonio netto tangibile del Gruppo.

9 Costo del rischio calcolato come rapporto fra le rettifiche nette su finanziamenti e i crediti netti verso clientela comprensivi di quelli classificati tra le attività in via di dismissione.

10 Le perdite attese relative alle esposizioni non deteriorate sono state calcolate assumendo a riferimento le previsioni macroeconomiche pubblicate dalla Banca Centrale Europea e dalla Banca d'Italia, rispettivamente il 4 ed il 5 giugno 2020.

Nel terzo trimestre dell'anno, nonostante la compromissione del quadro macroeconomico dovuta alla crisi sanitaria Covid-19, Banco BPM è riuscito a contrastare gli effetti negativi dell'emergenza, conseguendo, dato il contesto, risultati di rilievo.

L'aumento dei ricavi e la riduzione dei costi hanno consentito di registrare un risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte13 di € 239 milioni rispetto a € 106 milioni registrati nel secondo trimestre, nonostante le maggiori svalutazioni sui crediti effettuate per tener conto degli effetti dei nuovi obiettivi di cessione di crediti non performing la cui realizzazione è prevista entro la fine del corrente esercizio.

Escludendo gli impatti derivanti dalla variazione del proprio merito creditizio e gli effetti derivanti dalle PPA effettuate in precedenti esercizi, il risultato netto del terzo trimestre è positivo ed è pari a € 167 milioni (€ 76 milioni nel secondo trimestre).

Includendo tali elementi, il risultato netto del terzo trimestre risulta pari a € 157 milioni e porta l'utile complessivo dei primi nove mesi dell'esercizio a € 263 milioni.

I risultati conseguiti hanno consentito di dare nuovo impulso all'azione di riduzione delle esposizioni non performing attraverso l'incremento degli obiettivi di cessione di esposizioni UTP ed in sofferenza da perfezionare entro la fine del corrente esercizio, che permetteranno di migliorare ulteriormente l'NPE ratio, lordo e netto.

La qualità del credito è inoltre costantemente analizzata attraverso un nuovo processo di monitoraggio del profilo creditizio della clientela con particolare attenzione alla qualità delle moratorie concesse e alle garanzie statali a protezione delle esposizioni creditizie.

Si confermano molto solide le posizioni patrimoniale e di liquidità: CET1 Ratio phased-in e CET1 fully loaded si attestano rispettivamente al 15,4% e al 14,1%; MDA buffer su TCR phased-in e fully loaded rispettivamente a 639 b.p. e a 475 b.p.14; LCR 198% e NSFR >100%15 .

La dinamica degli impieghi è risultata positiva, con l'erogazione di € 20,3 miliardi di nuovi crediti da inizio anno.

La raccolta diretta "core" ha registrato un incremento di € 8,7 miliardi pari a + 9,9% rispetto ai volumi di inizio anno.

Iniziative di sostegno all'economia per far fronte all'emergenza Covid-19:

  • circa € 12,0 miliardi complessivi tra finanziamenti erogati (€ 7,1 miliardi) e deliberati o in fase di delibera (€ 4,9 miliardi) a favore delle aziende nell'ambito delle misure previste dal D.L. Liquidità (di cui € 1,4 miliardi garantiti al 100% dal Fondo di Garanzia per le PMI e € 10,6 miliardi con garanzia compresa fra il 70% e il 90%);
  • circa € 15,6 miliardi di crediti in moratoria di cui € 12,2 miliardi sulla base delle misure previste dal D.L. Cura Italia e € 3,4 miliardi sulla base del Protocollo ABI.

13 Vedi nota 1.

14I buffer MDA non considerano i benefici delle misure temporanee introdotte dalla BCE.

15 LCR mensile a settembre 2020 e NSFR gestionale riferito al terzo trimestre 2020.

Principali aggregati patrimoniali

  • Impieghi netti a clientela € 108,7 miliardi +2,7%, di cui crediti in bonis +3,3% e crediti deteriorati -8,2% rispetto al 31 dicembre 2019;
  • Raccolta diretta da clientela € 117,4 miliardi16 (€ 108,9 miliardi a fine dicembre 2019): nel periodo si conferma la tendenza alla crescita della raccolta "core" (+€ 8,7 miliardi rispetto a fine 2019);
  • Raccolta indiretta17 a clientela € 88,4 miliardi (€ 89,7 miliardi al 31 dicembre 2019), di cui:
  • risparmio gestito € 58,0 miliardi;
  • risparmio amministrato € 30,4 miliardi.

Principali voci di conto economico

  • Margine di interesse:
  • € 519,9 milioni nel 3° trim. 2020 (€ 479,5 milioni nel 2° trim. 2020; + 8,4%)
  • € 1.473,5 milioni al 30 settembre 2020 (€ 1.507,1 milioni nei primi nove mesi del 2019; -2,2%)
  • Commissioni nette:
  • € 417,7 milioni nel 3° trim. 2020 (€ 376,4 milioni nel 2° trim. 2020; + 11,0%)
  • € 1.234,6 milioni al 30 settembre 2020 (€ 1.332,3 milioni nei primi nove mesi del 2019; -7,3%)
  • Oneri operativi:
  • € 581,5 milioni nel 3° trim. 2020 (€ 613,8 milioni nel 2° trim. 2020; 5,2%)
  • € 1.830,3 milioni al 30 settembre 2020 (€ 1.947,9 milioni nei primi nove mesi del 2019; -6,0%)
  • Rettifiche nette su finanziamenti alla clientela:
  • € 324,3 milioni nel 3° trim. 2020 (€ 263,0 milioni nel 2° trim. 2020; + 23,3%)
  • € 800,6 milioni al 30 settembre 2020 (€ 558,0 milioni nei primi nove mesi 2019; + 43,5%)
  • Risultato netto senza PPA e variazione del proprio merito creditizio:
  • € 166,5 milioni nel 3° trim. 2020 (€ 76,3 milioni nel 2° trim. 2020)
  • € 263,1 milioni al 30 settembre 2020 (€ 725,0 milioni nei primi nove mesi del 2019 che comprendevano proventi straordinari derivanti dalla cessione di partecipazioni e rami d'azienda)
  • Risultato netto:

€ 157,3 milioni nel 3° trim. 2020 (€ -46,4 milioni nel 2° trim. 2020)

16 La raccolta diretta include i certificates a capitale incondizionatamente protetto (€ 3,3 miliardi al 30 settembre 2020 rispetto

a € 3,2 miliardi a fine 2019), ma esclude le operazioni di pronti contro termine.

17 Dato gestionale al netto dei certificates a capitale incondizionatamente protetto inclusi nella "raccolta diretta".

  • € 262,5 milioni al 30 settembre 2020 (€ 701,2 milioni nei primi nove mesi del 2019)
  • Risultato al netto delle componenti non ricorrenti:
  • € 135,5 milioni nel 3° trim. 2020 (€ -24,4 milioni nel 2° trim. 2020)
  • € 263,9 milioni al 30 settembre 2020 (€ 394,6 milioni nei primi nove mesi del 2019).

Posizione patrimoniale18:

  • CET 1 ratio "IFRS9 fully phased" 14,1% (13,0% al 31 dicembre 2019);
  • CET 1 ratio "IFRS9 phased-in" 15,4% (14,8% al 31 dicembre 2019);
  • MDA buffer su TCR "IFRS9 fully phased" 475 b.p.
  • MDA buffer su TCR "IFRS9 phased-in" 639 b.p.

Qualità del credito

  • Stock crediti deteriorati netti € 5,1 miliardi con una contrazione di € 0,5 miliardi rispetto a fine 2019 (-8,2%).
  • Coverage:
  • Sofferenze: 57,6% (in crescita rispetto al 56,2% del 31 dicembre 2019); considerando anche i write-off, la copertura risulta pari al 64,1%;
  • Inadempienze probabili: 42,7% (39,1% al 31 dicembre 2019);
  • Totale crediti deteriorati: 48,0% (45,0% al 31 dicembre 2019); considerando anche i write-off, la copertura risulta pari al 51,2%.

Profilo di liquidità

  • Unencumbered eligible assets € 22,1 miliardi al 30 settembre 2020;
  • LCR 198% e NSFR >100%19.

Milano, 5 novembre 2020 – Si è riunito oggi sotto la presidenza del dott. Massimo Tononi il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato la situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre 2020 del Gruppo Banco BPM.

I primi nove mesi dell'esercizio sono stati influenzati dall'emergenza internazionale per l'epidemia Coronavirus. In tale contesto, caratterizzato da pesanti ripercussioni sull'economia mondiale nonché sull'operatività delle imprese, il Gruppo ha posto in essere un'articolata serie di misure finalizzate alla tutela della clientela e dei propri dipendenti, nonché al sostegno concreto delle imprese, delle famiglie e delle comunità nelle quali il Gruppo opera, in osservanza delle normative vigenti.

18 Ratio calcolati includendo anche l'utile in corso di formazione al 30 settembre 2020. I dati al 31 dicembre 2019 sono rideterminati a seguito della richiesta della Banca centrale Europea di non procedere alla distribuzione di dividendi.

19 LCR mensile a settembre 2020 e NSFR gestionale riferito al terzo trimestre 2020.

In particolare, durante la prima fase di lockdown, il Gruppo ha implementato una serie di soluzioni organizzative e informatiche volte a garantire la continuità della regolare attività bancaria.

Tali soluzioni sono fondate sullo sviluppo di una relazione con i clienti orientata verso un rafforzamento dei canali digitali e delle modalità di lavoro in "smart working" con particolare attenzione ai controlli finalizzati a garantire la sicurezza fisica delle persone e la sicurezza informatica delle transazioni.

Dal lato dei rapporti con i clienti, particolare attenzione è stata dedicata alla semplificazione dell'operatività per garantire, attraverso il potenziamento delle transazioni online e di digital banking, la gestione "omnichannel" della relazione con il cliente (mediante contatti telefonici, internet e mail) e lo sviluppo di nuove procedure informatiche per accelerare le fasi di approvazione ed erogazione del credito.

La Banca ha proceduto altresì all'attivazione delle misure adottate dal Governo, che hanno comportato la concessione di moratorie nei pagamenti, la sospensione delle rate dei mutui, l'erogazione o la rinegoziazione di finanziamenti a fronte di garanzie pubbliche e l'anticipo della cassa integrazione.

Sulla base delle evidenze gestionali a fine settembre, l'ammontare complessivo dei crediti a fronte dei quali la Banca ha accordato le misure di moratoria previste dal Decreto Cura Italia e dal Protocollo ABI è pari a € 15,6 miliardi.

Inoltre, nell'ambito delle misure governative a sostegno dell'economia, la Banca ha stanziato a favore delle aziende € 12 miliardi (già deliberati o in fase di delibera) coperti dalle garanzie previste dai decreti legge, di cui € 7,1 miliardi già erogati.

Il Gruppo, nel corso del periodo, ha proseguito inoltre le proprie attività progettuali e realizzato importanti operazioni di capital management. Nel mese di gennaio è stata perfezionata la seconda emissione di strumenti Additional Tier 1 (la prima era avvenuta ad aprile 2019) per un ammontare di € 400 milioni, destinata ad investitori istituzionali.

A tale operazione hanno fatto seguito, in febbraio, una emissione obbligazionaria senior non preferred di € 750 milioni, con scadenza a 5 anni, che si inserisce nel Programma EMTN del Gruppo, e, nel mese di settembre, una nuova emissione subordinata Tier 2, con scadenza dieci anni, per un ammontare pari a € 500 milioni.

In tale contesto, caratterizzato da forti elementi di incertezza sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati all'epidemia Coronavirus, il Gruppo ha registrato un risultato di gestione operativa20 pari a € 1.269,0 milioni ed un utile netto di € 262,5 milioni.

L'andamento economico della gestione del terzo trimestre 2020 rispetto al secondo trimestre 2020

Il margine di interesse si attesta a € 519,9 milioni in crescita dell'8,4% rispetto al dato del secondo trimestre 2020 (pari a € 479,5 milioni). Tale incremento deriva principalmente dal maggior contributo apportato dalle operazioni di finanziamento TLTRO – III che, in considerazione degli obiettivi di net lending raggiunti dal Gruppo, a partire dal 24 giugno 2020 prevedono la corresponsione di uno special interest, pari allo 0,5%, in aggiunta al tasso applicabile per tutta la durata del

20 Vedi nota 1.

finanziamento21.

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto è positivo per € 36,8 milioni, con una contribuzione in calo rispetto a quella del secondo trimestre, pari a € 48,0 milioni. Tuttavia il contributo del terzo trimestre non include la quota di pertinenza del risultato del Gruppo Anima Holding22. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato, pari a € 27,2 milioni, in calo rispetto a € 30,3 milioni del secondo trimestre.

Le commissioni nette del terzo trimestre ammontano a € 417,7 milioni ed evidenziano una crescita dell'11,0% rispetto al secondo trimestre, che era stato fortemente impattato dalla crisi derivante dall'epidemia di Covid-19, grazie al contributo sia dei servizi di banca commerciale (+6,6%), sia del comparto dei servizi di gestione intermediazione e consulenza (+16,2%).

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 11,7 milioni rispetto al dato di € 14,9 milioni del secondo trimestre 2020.

Il risultato netto finanziario23 del terzo trimestre è positivo e pari a € 157,3 milioni rispetto a € 82,7 milioni del secondo trimestre. La contribuzione del terzo trimestre ha beneficiato della rilevazione di una plusvalenza da valutazione di € 146,6 milioni della quota partecipativa detenuta in SIA S.p.A. per effetto della firma dell'accordo tra la partecipata e Nexi S.p.A., finalizzato al perfezionamento dell'operazione di incorporazione di SIA in Nexi24.

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 1.143,3 milioni, in sensibile aumento rispetto a € 1.001,5 milioni registrati nel secondo trimestre (+14,2%).

Le spese per il personale, pari a € 356,9 milioni, evidenziano una riduzione del 10,3% rispetto a € 398,0 milioni del secondo trimestre, principalmente dovuta ai risparmi correlati alla situazione di emergenza sanitaria, nonché alla riduzione rispetto all'ammontare in precedenza previsto dell'onere connesso al sistema di incentivazione del personale del Gruppo.

Le altre spese amministrative25, pari a € 159,8 milioni, risultano in crescita del 3,7% rispetto a € 154,1 milioni del secondo trimestre 2020 anche per effetto dei maggiori oneri derivanti dalla gestione dell'emergenza Covid-19.

Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 64,8

21 Se al 31 marzo 2021 l'ammontare dei prestiti idonei (eligible loans) sarà almeno pari all'ammontare esistente alla data del 1° marzo 2020, il tasso di interesse (negativo) applicabile alle operazioni di rifinanziamento TLTRO III per il periodo dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2021 (c.d. special interest period) sarà incrementato di un ulteriore 0,50% rispetto al tasso medio applicabile alle Deposit facilities. Al 30 settembre 2020 il Banco BPM presenta un ammontare di prestiti idonei ampiamente superiore all'ammontare esistente alla data del 1° marzo 2020.

22 Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Anima Holding esaminerà la situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre 2020 nella seduta del 6 novembre 2020. Il risultato del terzo trimestre di competenza del Banco BPM sarà oggetto di rilevazione contabile nel quarto trimestre. Il contributo garantito dal risultato economico di pertinenza del Gruppo Banco BPM al secondo trimestre era stato pari a € 6,6 milioni.

23 La voce non include l'effetto contabile, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato, derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione al fair value delle passività di propria emissione (certificates), che ha comportato la rilevazione nel trimestre di un provento pari a € 3,3 milioni, rispetto all'impatto negativo registrato nel secondo trimestre di € -165,4 milioni.

24Per maggiori dettagli si fa rinvio al paragrafo 1 delle Note esplicative del presente comunicato.

25 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

milioni rispetto al dato del secondo trimestre (€ 61,7 milioni).

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 581,5 milioni ed evidenzia una contrazione del 5,2% rispetto a € 613,8 milioni del secondo trimestre.

Il risultato della gestione operativa del terzo trimestre risulta pari a € 561,8 milioni in crescita del 44,9% rispetto a € 387,7 milioni del secondo trimestre.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 324,3 milioni con una crescita del 23,3% rispetto al secondo trimestre a seguito principalmente della revisione, nell'ambito della strategia NPE, degli obiettivi di cessione di crediti non performing da realizzare entro la fine del corrente esercizio.

Nel terzo trimestre sono stati rilevati utili da cessione di partecipazioni e investimenti per € 1,3 milioni mentre nel secondo trimestre l'importo era non significativo.

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali del terzo trimestre non risulta di importo apprezzabile; nel trimestre precedente erano state rilevate invece minusvalenze per € 5,1 milioni.

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a € 239,5 milioni rispetto a € 106,2 milioni del secondo trimestre.

Le imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente ammontano a € -22,5 milioni (€ -13,3 milioni nel secondo trimestre).

Al conto economico del trimestre sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 53,0 milioni rappresentati dalla stima del contributo annuale per l'esercizio 2020 che sarà richiesto dal Fondo Interbancario Tutela Depositi; nel secondo trimestre erano stati addebitati a conto economico contributi addizionali richiesti dal Fondo di Risoluzione Nazionale per € 18,2 milioni.

La quota del risultato economico del trimestre attribuibile ai soci terzi genera un contributo positivo di € 2,5 milioni (era positivo per € 1,5 milioni nel secondo trimestre).

Nel terzo trimestre l'impatto della Purchase Price Allocation al netto delle imposte, evidenziato nella relativa voce del conto economico riclassificato, ammonta a € -11,4 milioni e si confronta con il dato del secondo trimestre 2020, pari a € -12,0 milioni.

Nel terzo trimestre la Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte, esposta nella voce separata del conto economico riclassificato, ha generato un provento pari a € 2,2 milioni (€ 3,3 milioni al lordo degli effetti fiscali), rispetto all'impatto negativo pari a € - 110,7 milioni (€ -165,4 milioni lordi) del secondo trimestre.

Il terzo trimestre 2020 si chiude pertanto con un utile netto di periodo pari a € 157,3 milioni, rispetto alla perdita netta di € -46,4 milioni realizzata nel secondo trimestre. Escludendo gli impatti derivanti dalla variazione del proprio merito creditizio e gli effetti della PPA, il risultato del terzo trimestre è pari a € 166,5 milioni (€ 76,3 milioni nel secondo trimestre).

Il risultato al netto delle componenti non ricorrenti del terzo trimestre è pari a € 135,5 milioni, rispetto ad una perdita di - € 24,4 milioni nel secondo trimestre 2020.

L'andamento economico della gestione dei primi nove mesi del 2020 rispetto al 30 settembre 2019

Il margine di interesse si attesta a € 1.473,5 milioni e si confronta con il dato di € 1.507,1 milioni del corrispondente periodo del precedente esercizio. L'andamento del margine risulta impattato negativamente dall'andamento dei tassi di interesse e dal minor contributo delle attività non commerciali, oltre a risentire del minor apporto derivante dai crediti non performing come conseguenza del piano di derisking realizzato negli scorsi esercizi, parzialmente bilanciato dal positivo contributo dei finanziamenti TLTRO.

Il risultato delle società partecipate, valutate con il metodo del patrimonio netto, è positivo per € 107,1 milioni rispetto al dato di € 97,3 milioni rilevato nei primi nove mesi dello scorso esercizio.

Le commissioni nette ammontano a € 1.234,6 milioni, con un calo del 7,3% rispetto a € 1.332,3 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. La contrazione risulta generalizzata per tutte le componenti dell'aggregato (servizi di gestione, intermediazione e consulenza -8,5%; servizi legati all'attività di banca commerciale -6,3%) ed è imputabile agli impatti sull'operatività conseguenti alle misure di lockdown.

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 43,3 milioni, in flessione di € 16,6 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2019, principalmente per la progressiva contrazione delle commissioni di istruttoria veloce (-48,2%) e per il minor apporto dei proventi per locazioni attive (-16,9%).

Il risultato netto finanziario26 è pari a € 240,8 milioni rispetto a € 143,8 milioni dei primi nove mesi dello scorso esercizio. Tale risultato comprende la plusvalenza derivante dalla valutazione al fair value dell'interessenza partecipativa detenuta in SIA S.p.A.. Anche nei primi nove mesi 2019 erano state rilevate plusvalenze, per complessivi € 75,4 milioni, su titoli iscritti nel portafoglio delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, di cui € 59,8 milioni relative alla quota partecipativa detenuta in Nexi S.p.A..

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta a € 3.099,3 milioni, in calo dell'1,3% rispetto a € 3.140,4 milioni dei primi nove mesi del 2019.

Le spese per il personale, sono pari a € 1.173,9 milioni, con una riduzione del 6,8% rispetto a € 1.259,5 milioni dei primi nove mesi dello scorso esercizio, per effetto della revisione degli oneri relativi al sistema incentivante e di altre riduzioni di costi correlate agli effetti dell'emergenza sanitaria. Alla data del 30 settembre 2020 il numero totale dei dipendenti è pari a n. 21.752 risorse, rispetto alle n. 21.941 risorse in organico a fine 2019.

26 Il dato esclude l'impatto positivo di € 43,9 milioni derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione dei certificates emessi dal Gruppo, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato.

Le altre spese amministrative27 risultano pari a € 468,5 milioni con una riduzione del 4,2% rispetto ai primi nove mesi del 2019, grazie al rigoroso controllo dei costi, nonostante i maggiori oneri derivanti dalla gestione dell'emergenza Covid-19.

Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 187,9 milioni, rispetto a € 199,7 milioni del 30 settembre 2019, ed includono svalutazioni per € 2,4 milioni. Il confronto con i primi nove mesi del 2019 evidenzia una sensibile riduzione degli ammortamenti su attività materiali (€ -16,4 milioni), conseguente anche al processo di razionalizzazione del comparto immobiliare avviato dal Gruppo.

Il totale degli oneri operativi risulta pari a € 1.830,3 milioni con una riduzione del 6,0% rispetto al 30 settembre 2019.

Il risultato della gestione operativa risulta pertanto pari a € 1.269,0 milioni in crescita di € 76,5 milioni (+6,4%) rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 800,6 milioni, in crescita di € 242,6 milioni rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Tale importo comprende maggiori rettifiche su crediti performing derivanti dalla considerazione del peggioramento del quadro macroeconomico generato dalla pandemia. Inoltre, le rettifiche di valore sui crediti non performing includono l'effetto della revisione della strategia NPE che prevede il perfezionamento entro la fine del corrente esercizio della cessione di un maggior volume di UTP e sofferenze. A causa di tali effetti il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 98 b.p. rispetto ai 69 b.p. del corrispondente periodo dello scorso esercizio (73 b.p. al 31 dicembre 2019).

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali è negativo per € 5,7 milioni.

Nel conto economico dei primi nove mesi sono state registrate rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie per € 8,3 milioni (riprese nette per € 4,2 milioni al 30 settembre 2019).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ammontano a € 6,7 milioni (€ 8,4 milioni nel corrispondente periodo dello scorso esercizio).

Nei primi nove mesi dell'esercizio 2020 gli utili da cessione di partecipazioni e investimenti sono limitati a € 1,5 milioni. Nei primi nove mesi del 2019 erano state invece rilevate plusvalenze per complessivi € 336,8 milioni derivanti dalla riorganizzazione del comparto del credito al consumo (€ 189,5 milioni) e dalla realizzazione della partnership con Credito Fondiario nella gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati (€ 142,7 milioni).

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte evidenzia un utile di € 449,3 milioni rispetto a € 939,5 milioni registrati nei primi nove mesi dello scorso esercizio, che peraltro includeva le plusvalenze da cessione di partecipazioni e rami d'azienda più sopra indicate.

27 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Le imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente sono pari a € -61,5 milioni (€ -132,4 milioni al 30 settembre 2019).

Al conto economico del periodo sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 128,7 milioni (€ 88,4 milioni nei primi nove mesi del 2019) riferiti al contributo ordinario pagato al Single Resolution Fund (SRF), alla stima del contributo dovuto al Fondo Interbancario Tutela Depositi ed al contributo addizionale versato al Fondo di Risoluzione Nazionale (€ 190,7 milioni al lordo delle imposte rispetto a € 130,9 milioni del 30 settembre 2019).

La quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi al 30 settembre 2020 risulta positiva per € 4,0 milioni (€ 6,3 milioni al 30 settembre 2019).

La voce del conto economico riclassificato, denominata Purchase Price Allocation al netto delle imposte è pari a € - 29,9 milioni. Il dato dei primi nove mesi del 2019 ammonta a € -11,0 milioni.

L'impatto della Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte, esposto nella voce separata del conto economico riclassificato, è positivo e pari a € 29,4 milioni (€ 43,9 milioni al lordo degli effetti fiscali) e si confronta con il dato negativo, pari a € -12,8 milioni (€ -19,1 milioni lordi) dei primi nove mesi dell'esercizio precedente.

I primi nove mesi del 2020 si chiudono pertanto con un utile netto di periodo pari a € 262,5 milioni, rispetto al risultato netto di € 701,2 milioni del 30 settembre 2019.

Il risultato al netto delle componenti non ricorrenti è pari a € 263,9 milioni, rispetto a € 394,6 milioni al 30 settembre 2019.

L'evoluzione dei principali aggregati patrimoniali

La raccolta diretta28 al 30 settembre 2020 ammonta a € 117,4 miliardi ed evidenzia un incremento del 7,8% rispetto a € 108,9 miliardi del 31 dicembre 2019. Nel confronto con i dati di fine 2019 si registra una crescita di € 8,7 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+9,9%). Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, le nuove emissioni del periodo hanno sostanzialmente compensato i rimborsi dei titoli giunti a scadenza e lo stock al 30 settembre risulta in linea con il dato del 31 dicembre scorso (€ -0,1 miliardi). La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto al 30 settembre 2020 si attesta a € 3,3 miliardi, in crescita rispetto a € 3,2 miliardi del 31 dicembre 2019 (+2,3%).

La raccolta indiretta, al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a € 88,4 miliardi, in calo dell'1,5% nel confronto con il 31 dicembre 2019, ma sostanzialmente in linea con il dato del 30 giugno.

La componente della raccolta gestita ammonta a € 58,0 miliardi, in lieve calo rispetto al dato di € 58,3 miliardi del 31 dicembre 2019, ma in leggera crescita rispetto alla fine del primo semestre (+0,3%), grazie al contributo dei fondi e Sicav che ha compensato la flessione del comparto bancassurance.

28 Aggregato che include la somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto ed esclude le operazioni di pronti contro termine.

La raccolta amministrata si attesta a € 30,4 miliardi, con una contrazione di € 1,0 miliardi (-3,3%) rispetto a fine 2019, riferibile alla dinamica dei mercati, e di € 0,1 miliardi nel confronto con il secondo trimestre 2020 (-0,5%).

Le attività finanziarie ammontano a € 47,0 miliardi e sono in crescita del 26,7% rispetto a € 37,1 miliardi del 31 dicembre 2019; l'incremento è principalmente concentrato nei titoli di debito (+€ 8,6 miliardi) ed in particolare nel portafoglio dei titoli destinati ad essere detenuti fino a scadenza valutati al costo ammortizzato. La composizione al 30 settembre 2020 è rappresentata da titoli di debito per € 39,9 miliardi, da titoli di capitale e quote di OICR per € 1,9 miliardi, strumenti derivati per € 2,4 miliardi e da altre attività finanziarie, principalmente rappresentate da operazioni di pronti contro termine per € 2,8 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a € 34,8 miliardi di cui € 23,9 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani. Gli investimenti in titoli di Stato italiani sono classificati tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato per € 14,8 miliardi, nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per € 6,2 miliardi e per € 3,0 miliardi nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Gli impieghi netti verso la clientela29 ammontano al 30 settembre 2020 a € 108,7 miliardi, in crescita di € 2,9 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2019; l'incremento è interamente riferibile alle esposizioni performing che crescono di € 3,3 miliardi (+3,3%) con un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese pari a € 20,330 miliardi nel periodo, mentre le esposizioni non performing mostrano un'ulteriore riduzione rispetto a fine 2019 (€ - 0,5 miliardi pari a -8,2%).

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 30 settembre 2020 a € 5,1 miliardi.

L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:

  • Sofferenze nette pari a € 1,5 miliardi, in calo dell'1,8% rispetto al 31 dicembre 2019;
  • Inadempienze probabili nette pari a € 3,5 miliardi, in calo dell'11,0% rispetto a € 3,9 miliardi del 31 dicembre 2019;
  • Esposizioni scadute nette pari a € 78 milioni (€ 73 milioni al 31 dicembre 2019).

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati sale al 48,0% (45,0% al 31 dicembre 2019).

In maggior dettaglio, al 30 settembre 2020 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • Sofferenze 57,6% (56,2% al 31 dicembre 2019);
  • Inadempienze probabili 42,7% (39,1% al 31 dicembre 2019);
  • Esposizioni scadute 21,8% (25,9% al 31 dicembre 2019).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,42%, rispetto allo 0,33% del 31 dicembre 2019.

29 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a € 0,4 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.

30 Dati gestionali.

I ratio patrimoniali del Gruppo31

Al 30 settembre 2020 il Common Equity Tier 1 ratio phased-in è pari al 15,44% rispetto al 14,73% del 30 giugno 2020. L'incremento del ratio nel trimestre è imputabile, da un lato, all'incremento del Capitale Primario CET 1 conseguente alla positiva dinamica delle riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva nonché all'impatto positivo della performance del Gruppo, dall'altro, alla riduzione della componente relativa al rischio di credito delle attività ponderate per il rischio conseguente al significativo incremento delle garanzie pubbliche sui crediti concessi a favore delle aziende nell'ambito delle misure previste dal D.L. "Liquidità".

Tale ratio beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. Escludendo gli impatti della disciplina transitoria citata, il CET 1 ratio IFRS 9 fully phased è pari al 14,10%, anch'esso in aumento rispetto al dato del 30 giugno 2020 (pari al 13,31%).

Il Tier 1 ratio phased-in è pari al 16,71% rispetto al 15,96% del 30 giugno 2020, dato quest'ultimo che aveva beneficiato dell'emissione di un bond Additional Tier 1 di nominali € 400 milioni nel mese di gennaio. Il Total Capital ratio è pari al 19,33% rispetto al 17,94% del 30 giugno 2020 ed ha beneficiato nel terzo trimestre della nuova emissione di uno strumento Tier 2 per nominali € 500 milioni effettuata nel corso del mese di settembre.

Il buffer rispetto al limite previsto per la possibilità di distribuire dividendi (Maximum Distributable Amount o MDA buffer) risulta pari a 639 b.p. (475 b.p. su base fully phased).

Il Common Equity Tier 1 ratio fully phased, calcolato considerando i prevedibili effetti degli "headwinds" regolamentari relativi al rischio di mercato ed al rischio operativo che si prevede trovino manifestazione nel 4° trimestre dell'esercizio, è previsto in riduzione di circa 50 b.p..

PROBABILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Il quadro globale continua ad essere caratterizzato dagli effetti della evoluzione della crisi sanitaria in atto.

Dopo un terzo trimestre mediamente più forte delle attese, le prospettive macroeconomiche per l'ultima parte dell'esercizio rimangono incerte e condizionate dalle decisioni che governi e autorità adotteranno per contrastare la recrudescenza della pandemia da Covid-19.

In tale scenario problematico, l'economia italiana, data la propria struttura, potrebbe nuovamente presentare gli elementi di fragilità già emersi in primavera, ma la capacità di reazione dimostrata in

31I dati dei ratio patrimoniali illustrati nell'ambito del presente comunicato stampa sono stati calcolati includendo anche l'utile in corso di formazione risultante dalla situazione patrimoniale ed economica consolidata del Gruppo al 30 settembre 2020 approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna.

Si evidenzia che In base a quanto previsto dall'art. 26 comma 2 del Regolamento UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), l'inclusione degli utili intermedi nell'ambito del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 Capital – CET1) è subordinata alla preventiva autorizzazione dell'autorità competente (la BCE) per la cui concessione è richiesta la verifica degli stessi da parte della società di revisione. La situazione patrimoniale ed economica del gruppo al 30 settembre 2020 non è stata oggetto di attività di revisione contabile limitata.

estate consente di guardare con relativo ottimismo allo sviluppo per gli anni futuri, che potranno beneficiare anche degli effetti espansivi del Recovery Fund.

Stante tale contesto, si conferma che gli obiettivi del Piano Strategico 2020-2023 del Gruppo, annunciati all'inizio di marzo, a differenza delle principali linee guida di sviluppo del business, non sono più da considerarsi attuali, in quanto elaborati sulla base di ipotesi formulate prima della diffusione su scala planetaria della pandemia, in uno scenario macroeconomico diverso da quello che va determinandosi di giorno in giorno.

Il Gruppo procederà pertanto alla predisposizione di un nuovo Piano Strategico una volta che il quadro prospettico sarà meglio definito, così da poterlo basare su nuovi e più aggiornati presupposti sia macroeconomici che di settore.

L'andamento operativo dell'ultima parte dell'esercizio sarà inevitabilmente condizionato dall'evoluzione del quadro pandemico e dalla conseguente modulazione dei provvedimenti governativi.

Allo stato i "core revenues", rappresentati da margine di interesse e commissioni nette, sono attesi in linea con i valori registrati nel terzo trimestre, così come gli oneri operativi, al netto delle componenti di minore costo relative alla revisione degli oneri relativi al sistema incentivante e delle riduzioni oneoff di spesa correlate agli effetti dell'emergenza sanitaria.

Relativamente al costo del credito, si conferma una "guidance" sostanzialmente allineata al livello annualizzato rilevato al 30 settembre, che incorpora, oltre alle prospettive più recenti riferite allo scenario macroeconomico, l'effetto della annunciata revisione della strategia NPL che prevede la prossima cessione di ulteriori portafogli di crediti deteriorati.

Salvo nuovi significativi peggioramenti del contesto che, considerate l'eccezionalità e l'incertezza del quadro attuale, non possono essere esclusi, la solida posizione patrimoniale del Gruppo, unita alla capacità di generare organicamente capitale, non precluderà una remunerazione degli azionisti subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalle Autorità di Vigilanza in merito alla distribuzione di dividendi.

Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

***

I risultati al 30 settembre 2020 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi 5 novembre 2020 alle ore 18.30 (C.E.T.). La documentazione a supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato () e sul sito internet della Banca www.bancobpm.it, nel quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all'evento.

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Note esplicative

Il presente Comunicato Stampa rappresenta il documento con il quale Banco BPM ha deciso di mettere a disposizione del pubblico e del mercato, su base volontaria, informazioni periodiche aggiuntive rispetto a quelle semestrali ed annuali ("informative trimestrali"), in ottemperanza alla politica di comunicazione resa nota al mercato come richiesto dall'art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 201732. Per completezza si precisa che l'informativa trimestrale è altresì composta dal documento di presentazione dei risultati predisposto a supporto della conference call con la comunità finanziaria che si terrà a valle della diffusione del presente Comunicato Stampa.

L'informativa trimestrale contenuta nel presente documento comprende un commento dell'andamento gestionale del periodo focalizzato sull'evoluzione delle principali grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie, sviluppato assumendo a riferimento gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico redatti in forma riclassificata.

Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di redazione dei citati prospetti contabili al 30 settembre 2020 e di quelli riferiti all'esercizio precedente, nonché dell'evoluzione dei risultati del periodo oggetto di commento nel presente comunicato.

1. Criteri di redazione e principi contabili di riferimento

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico contenuti nel presente comunicato sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione. Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione oggetto di illustrazione nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2019, salvo quanto di seguito precisato:

  • la voce dello schema di stato patrimoniale "30. Passività finanziarie designate al fair value" è raccordata alla voce patrimoniale riclassificata delle "Altre passività finanziarie valutate al fair value" per la componente rappresentata dai certificates emessi dalla Capogruppo a partire da giugno 2020. Per le altre componenti della voce 30 resta invece confermato il raccordo all'aggregato riclassificato della "Raccolta diretta";
  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" - incluso fino al terzo trimestre 2020 nella voce "Risultato netto finanziario" - viene esposto, a partire dal 30 settembre 2020, nella voce ad hoc "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". Tale scelta deriva dalla necessità di isolare gli effetti economici conseguenti alla volatilità del suddetto merito creditizio, registrata nel corso del 2020, in quanto, in ottica gestionale, non sono ritenuti espressivi di un'effettiva redditività del Gruppo. I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea;
  • il conto economico riclassificato viene presentato in una formulazione che evidenzia in una voce separata, denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", gli impatti dei reversal effect della PPA, rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale concluse nei precedenti esercizi. I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea.

Con riferimento ai prospetti di conto economico comparativi contenuti negli allegati si rappresenta che taluni saldi sono stati oggetto di riclassifiche/rideterminazioni rispetto a quelli originariamente pubblicati per riflettere gli effetti dell'adozione del nuovo criterio di valutazione degli immobili sui primi tre trimestri del 2019 e della modalità di esposizione della remunerazione relativa all'attività di collocamento dei certificates sul primo trimestre 2019. Si rimanda inoltre al Comunicato Stampa del 6 febbraio 2020, relativo alla presentazione dei risultati dell'esercizio 2019, per ulteriori dettagli.

I principi contabili adottati per la predisposizione della situazione contabile al 30 settembre 2020 - con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e delle passività, nonché per il riconoscimento dei costi e dei ricavi - sono quelli contenuti nei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e nelle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 30 settembre 2020 come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC) ed illustrati nella relazione finanziaria consolidata al 31 dicembre 2019, a cui si fa rinvio.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, Consob, ESMA, EBA, BCE) che forniscono alcuni chiarimenti su come interpretare alcuni principi contabili o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Con riferimento alla modalità di rilevazione degli "special interest" spettanti a fronte delle operazioni di rifinanziamento TLTRO III per il periodo dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2021, si precisa che, in assenza di specifiche indicazioni nei principi contabili di riferimento per il trattamento della fattispecie, il Gruppo ha definito la propria policy di rilevazione degli interessi maturati considerando tre differenti periodi (ante 24 giugno 2020; dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2021; post 23 giugno 2021), in corrispondenza dei quali le competenze sono conteggiate sulla base dei tassi variabili previsti dal regolamento dell'operazione nei rispettivi periodi. Ne deriva che il beneficio di tasso relativo allo Special Interest Rate Period troverà riconoscimento a conto economico nel periodo dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2021. In sede di redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2020, nelle more del completamento dell'analisi della fattispecie, si era provvisoriamente ipotizzato un diverso trattamento che prevedeva il riparto del beneficio previsto per lo "Special Interest Rate Period" lungo l'intera durata contrattuale dei prestiti.

Con riferimento alla valutazione della quota partecipativa detenuta in SIA S.p.A., coerentemente con quanto previsto dal principio contabile IFRS 13, in assenza di quotazioni di mercato, la misurazione del fair value è stata effettuata sulla base di una tecnica di valutazione ("mark to model"), massimizzando comunque gli input direttamente osservabili sul mercato. In

32 I contenuti dell'informativa trimestrale, la relativa tempistica di approvazione e le modalità di pubblicazione sono stati resi noti al pubblico con comunicato stampa di Banco BPM intitolato "Calendario degli Eventi Societari per il 2017" del 30 gennaio 2017.

maggior dettaglio, la valutazione al fair value della quota partecipativa è stata effettuata tenendo conto del rapporto di concambio di 1,5761 azioni Nexi per ogni azione SIA previsto dal Memorandum of Understanding firmato tra le parti il 5 ottobre 2002 e della quotazione di mercato delle azioni Nexi alla data del 30 settembre 2020, pari a € 17,12 per azione. Si evidenzia che d'ora in avanti, il fair value della quota partecipativa è destinato a modificarsi in base alle variazioni delle quotazioni di mercato delle azioni Nexi con la rilevazione dei conseguenti impatti a conto economico.

Anche in sede di redazione della situazione contabile al 30 settembre 2020 è stato applicato il modello di impairment IFRS 9 tenendo in considerazione gli scenari di vendita delle esposizioni deteriorate (c.d. approccio multi-scenario). Al riguardo si evidenzia che, rispetto a quanto illustrato nel bilancio 2019, il citato approccio, oltre ad interessare le esposizioni classificate come Sofferenze, ha riguardato le esposizioni classificate come Unlikely To Pay (UTP), in coerenza con quanto previsto dalla versione aggiornata della strategia di gestione dei crediti deteriorati. In particolare, per tali esposizioni, la stima delle perdite attese è stata quantificata considerando, oltre alle previsioni di recupero attese attraverso la gestione ordinaria (c.d. scenario "work out"), anche la presenza, opportunamente calibrata in funzione degli obiettivi di vendita, dei flussi di cassa ricavabili dallo scenario di vendita (c.d. scenario di vendita). Ai fini della stima dei flussi di cassa recuperabili nello scenario di vendita si è tenuto conto dei parametri considerati dai potenziali acquirenti nella definizione del prezzo di acquisto, opportunamente calibrati per tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato. Al riguardo si precisa che la decisione assunta dal Consiglio in data odierna di valutare positivamente le binding offer relative all'acquisto di portafogli di crediti classificati tra le inadempienze probabili pervenute il 2 novembre 2020 rappresenta un evento successivo alla data di reporting che, ai sensi dello IAS 10, non richiede la modifica/riclassifica dei saldi della situazione patrimoniale ed economica consolidata al 30 settembre 2020 approvata anch'essa in data odierna.

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione dell'informativa trimestrale al 30 settembre 2020, nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica e della probabile evoluzione in merito agli scenari futuri di riferimento. Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione della situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre 2020 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale.

Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui il Gruppo si troverà ad operare non devono essere sottovalutati gli effetti negativi sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati agli sviluppi dell'epidemia da Coronavirus (Covid-19). Le stime sviluppate ai fini della redazione della situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre 2020 sono risultate influenzate dalla rilevante incertezza sugli effetti negativi derivanti, direttamente ed indirettamente, dalla crisi sanitaria in corso (di seguito anche "Covid-19").

La diffusione della pandemia Covid-19 e le sue implicazioni per la salute pubblica, per l'attività economica e per il commercio potranno, infatti, influire al ribasso ed in modo significativo sulla crescita dell'economia italiana e di quella globale. Al momento non è tuttavia chiaro quale potrà essere la dimensione del fenomeno, che dipenderà dall'evoluzione della pandemia e da come riusciranno a riprendersi le attività produttive dopo le fasi di blocco (cosiddetto "lockdown") che hanno caratterizzato il primo semestre tenuto anche conto della recrudescenza della pandemia manifestatasi successivamente al 30 settembre 2020. Detta ripresa sarà anche in funzione dell'efficacia delle misure di sostegno monetarie, fiscali e sociali messe in campo dalle competenti autorità (Governi, BCE, Unione europea).

Fino a quando il quadro della crisi e degli interventi nazionali ed europei non assumeranno contorni maggiormente definiti, l'esercizio di incorporare nelle stime di bilancio gli effetti della crisi Covid-19 risulterà essere estremamente difficile, in quanto detti effetti dipenderanno da una serie di variabili ad oggi non prevedibili.

Nella Relazione finanziaria consolidata semestrale al 30 giugno 2020 è stata inoltre fornita un'illustrazione dettagliata dei processi di stima che richiedono il ricorso a significativi elementi di giudizio nella selezione di ipotesi ed assunzioni sottostanti. Tale illustrazione, alla quale si fa rinvio, viene integralmente richiamata interessando anche la situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre oggetto del presente comunicato.

2. Covid–19: effetti sui risultati economici del periodo

Come già illustrato, i risultati dei primi nove mesi del 2020 sono stati significativamente influenzati dalle conseguenze della pandemia tuttora in corso. Di seguito viene fornita illustrazione dei principali impatti che la citata pandemia ha avuto sui risultati economici.

Commissioni nette

La pandemia ha avuto un significativo impatto negativo sul conto economico in termini di riduzione dei proventi operativi come effetto dei minori volumi di attività conseguenti al lockdown ed al mutamento della propensione agli investimenti finanziari dei risparmiatori. Tale impatto – che si è concentrato prevalentemente nel secondo trimestre - trova la sua più evidente manifestazione nel calo delle commissioni nette, pari a € - 97,7 milioni rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Risultato netto finanziario

La pandemia Covid-19 ha comportato un'elevata volatilità dei mercati finanziari. In particolare, ad una significativa riduzione delle quotazioni delle attività finanziarie nel primo trimestre ha fatto seguito un sostanziale recupero nel secondo trimestre e una sostanziale stabilità nel terzo trimestre. Detta volatilità non ha interessato solo le attività ma anche le passività finanziarie emesse dal Gruppo e valutate al fair value, le cui quotazioni sono risultate significativamente influenzate dalla volatilità del merito creditizio di Banco BPM.

In particolare, al 31 marzo 2020, il peggioramento del merito creditizio di Banco BPM, e la conseguente riduzione del fair value delle proprie passività finanziarie valutate al fair value, aveva comportato la rilevazione di plusvalenze non realizzate, nell'ambito della voce "Risultato netto finanziario", per € 206,0 milioni. Successivamente al 31 marzo, il miglioramento del

proprio merito creditizio ha comportato una progressiva riduzione della citata plusvalenza con un conseguente significativo impatto negativo sul conto economico del secondo trimestre che è risultato pari a € - 165,4 milioni. Nel corso del terzo trimestre, che ha fatto registrare limitate variazioni, sono state rilevate plusvalenze per € 3,3 milioni. Nel complesso, l'effetto economico conseguente alla variazione del proprio merito creditizio nei primi nove mesi è positivo per € 43,9 milioni. Tali effetti, come in precedenza illustrato, sono esposti in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte".

In termini patrimoniali, al 30 settembre 2020 gli effetti complessivi relativi alle variazioni del proprio merito creditizio risultano quasi interamente riassorbiti; infatti la plusvalenza non realizzata residua ammonta a € 9,1 milioni (al 31 dicembre 2019 residuava una minusvalenza pari a € 34,8 milioni).

Oneri operativi

Nel corso dei primi nove mesi sono stati rilevati oneri conseguenti ad alcuni interventi di contingency – legati alla gestione degli immobili, ai servizi operativi di supporto e alla sicurezza e prevenzione fisica - presso le sedi e le filiali della banca volti a garantire la sicurezza del personale e dei clienti.

D'altro canto le spese del personale hanno beneficiato di una serie di risparmi anche significativi e di carattere non ricorrente nonché del minor onere previsto per il sistema incentivante che è stato rivisto in corso d'anno.

Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela

Nella misurazione dell'impairment dei crediti, il principio contabile IFRS 9 richiede di considerare non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche quelle informazioni previsionali (cosiddetti fattori "forward looking") ritenute in grado di influenzare la recuperabilità delle esposizioni creditizie.

L'aggiornamento dello scenario macro-economico effettuato assumendo a riferimento le proiezioni pubblicate da BCE e Banca d'Italia a inizio giugno, unitamente alle variazioni di rating e di staging delle esposizioni oggetto di valutazione, ha comportato un incremento significativo delle rettifiche di valore dei crediti performing addebitate al conto economico del periodo.

Con riferimento agli impatti della pandemia Covid-19 sulla misurazione al fair value del patrimonio immobiliare del Gruppo e sulla recuperabilità di valore delle attività immateriali a vita utile indefinita e delle attività fiscali per imposte anticipate, ai fini della situazione contabile al 30 settembre 2020, restano valide le valutazioni condotte in sede di redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2020, non essendo intervenuti entro la fine del terzo trimestre fatti o circostanze tali da dover comportare differenti valutazioni. Si evidenzia che le suddette conclusioni dovranno essere riesaminate in sede di redazione del bilancio di fine esercizio. Al riguardo qualora la recrudescenza della pandemia, registrata successivamente alla data di riferimento della situazione contabile al 30 settembre 2020, dovesse permanere o addirittura peggiorare con conseguenti impatti negativi sull'economia internazionale ed italiana, non si può escludere che l'esito delle valutazioni possa risultare anche significativamente diverso. In proposito si evidenzia l'importanza di tenere in debita considerazione le analisi di sensitività fornite nell'ambito della Relazione Finanziaria semestrale alle quali si fa rinvio.

Da ultimo si deve rilevare che il Gruppo non ha modificato gli schemi di bilancio riclassificati o introdotto indicatori alternativi di performance ad hoc per evidenziare in modo separato gli effetti della crisi Covid 19, in linea con le indicazioni contenute nell'aggiornamento del documento "ESMA 32_51_370 – Question and answer – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMS)" pubblicato il 17 aprile 2020.

3. Impatti della PPA (Purchase Price Allocation) dell'operazione di Aggregazione dell'ex Gruppo Banca Popolare di Milano e degli ex Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease

In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici (cosiddetti "reversal effects") derivanti dall'allocazione dei prezzi pagati nell'ambito delle operazioni di aggregazione fra il Gruppo Banco Popolare ed il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017, fra i Gruppi Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare Italiana nel 2007 e di acquisizione del Gruppo Banca Italease nell'esercizio 2009.

Come in precedenza descritto, a decorrere dalla situazione contabile al 31 marzo 2020, tali impatti sono stati rilevati, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte".

Nel dettaglio, l'impatto sul conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2020, derivante dal "reversal effect" degli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano), è risultato pari a € -17,8 milioni sul margine di interesse (in connessione all'evoluzione delle diverse valutazioni dei crediti acquistati) e € -27,0 milioni negli altri proventi netti di gestione (per effetto dell'ammortamento degli intangibles iscritti in sede di PPA). Al netto dei relativi effetti fiscali, l'impatto complessivo al 30 settembre 2020 ammonta a € -29,9 milioni (€ -11,0 milioni il dato riferito ai primi nove mesi del 2019).

4. Oneri derivanti dalla contribuzione ai meccanismi di risoluzione

Nei primi nove mesi del 2020 è stato addebitato al conto economico, nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", l'ammontare dei contributi ordinari e addizionali da versare ai Fondi di Risoluzione e al Fondo Interbancario Tutela Depositi per l'esercizio 2020 che, al netto del relativo effetto fiscale, ammonta a € 128,7 milioni (€ 88,4 milioni erano i contributi ordinari e addizionali di competenza addebitati al conto economico al 30 settembre 2019). Al lordo dell'effetto fiscale l'onere complessivo risulta pari a € 190,7 milioni (€ 130,9 milioni nei primi nove mesi del 2019).

5. Modifiche intervenute nell'area di consolidamento

Nel corso del periodo si segnala, quale variazione del perimetro di consolidamento, l'uscita della controllata Leasimpresa Finance S.r.l. a seguito della cancellazione dal competente Registro delle Imprese a completamento della procedura di liquidazione.

Dal perimetro delle società consolidate con il metodo integrale esce altresì il veicolo Italfinance Securitisation 2 S.r.l., per effetto della chiusura anticipata della relativa operazione di cartolarizzazione.

Con riferimento al perimetro delle società consolidate con il metodo del patrimonio netto, si rileva l'ingresso a partire dal secondo trimestre della società Anima Holding S.p.A., nella quale il Banco BPM detiene una quota del 19,385%. Tale interessenza, considerata strategica e destinata ad essere detenuta stabilmente, in considerazione delle modifiche intervenute nella governance della partecipata è ritenuta tale da configurare una situazione di esercizio di influenza notevole da parte del Banco BPM.

6. Componenti non ricorrenti evidenziate nel conto economico aggregato del Gruppo Banco BPM

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che la policy adottata dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Ove ritenute significative, informazioni sull'incidenza di componenti economiche che pur essendo classificate come ricorrenti in base alla policy più sopra illustrata sono comunque fornite nell'ambito dei commenti che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali economiche.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, si segnala che nei primi nove mesi dell'esercizio 2020 sono state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "spese per il personale" include risparmi di componenti retributive "one-off" costituenti un effetto indiretto della pandemia per € 31,6 milioni;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per € 2,4 milioni;
  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" sono rilevate minusvalenze per € 5,7 milioni;
  • la voce "utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti", per definizione non ricorrente, è positiva per € 1,5 milioni;
  • le "imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per € -8,4 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" include contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale per € 18,2 milioni (pari a € 26,9 milioni lordi al netto del relativo effetto fiscale di € 8,7 milioni).

Nel complesso, tenendo conto anche degli effetti di pertinenza delle minoranze (pari a € + 0,3 milioni), le componenti non ricorrenti di competenza dei primi nove mesi dell'esercizio 2020 sono quindi negative per € 1,3 milioni.

Nel conto economico dei primi nove mesi 2019, riesposto per omogeneità di confronto, erano invece state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" includeva svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per € 2,7 milioni;
  • la valutazione al fair value delle attività materiali aveva comportato la rilevazione di minusvalenze per € 27,5 milioni (importo rilevato a seguito del restatement del conto economico riclassificato al 30 settembre 2019 conseguente

alla modifica del criterio di valutazione degli immobili applicato per la prima volta in sede di redazione del bilancio al 31 dicembre 2019);

  • nella voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" erano compresi stanziamenti per € 6,2 milioni relativi alla stima degli oneri relativi ad impegni contrattuali;
  • la voce "utili da cessione di partecipazioni ed investimenti", pari a € 336,8 milioni, includeva principalmente le plusvalenze conseguite per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo, per € 189,5 milioni, e della cessione a Credito Fondiario del 70% della società CF Liberty Servicing S.p.A., per € 142,7 milioni;
  • la voce "imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" includeva gli impatti fiscali positivi per € 2,8 milioni relativi alle componenti in precedenza dettagliate oltre ad altre componenti straordinarie positive per complessivi € 18,1 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" includeva € 15,2 milioni rappresentati dai contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale (pari a € 22,6 milioni) al netto del relativo effetto fiscale di € 7,4 milioni.

Nel complesso, tenendo conto anche degli effetti di pertinenza delle minoranze (pari a € + 0,6 milioni), le componenti non ricorrenti di competenza dei primi nove mesi dell'esercizio 2019 erano quindi risultate positive per € 306,6 milioni.

7. Normativa riguardante la determinazione dei ratio patrimoniali di vigilanza

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".

Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2020 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB");
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

La Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) relativo alle esposizioni verso controparti italiane allo zero per cento anche per il terzo e quarto trimestre 2020.

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2020 pari allo 0,13%, e dovrà essere gradualmente incrementata annualmente in modo lineare fino a raggiungere lo 0,25% il 1° gennaio 2022.

In data 11 dicembre 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall'esercizio 2020. La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del

Regolamento (UE) n. 1024/2013. In conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati è stato ridotto al 2,25% (era 2,50% il requisito addizionale richiesto

con la precedente decisione valida per l'anno 2019). Tenuto conto dei requisiti derivanti del suddetto SREP requirement, il Gruppo Banco BPM avrebbe dovuto rispettare a livello consolidato per il 2020, secondo i criteri transitori in vigore, i seguenti ratio patrimoniali:

  • CET1 ratio: 9,385%;
  • Tier 1 ratio: 10,885%;
  • Total Capital ratio: 12,882%.

A seguito dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19, con lettera dell'8 aprile 2020, la BCE ha deciso di emendare la decisione presa nel dicembre 2019 più sopra illustrata, stabilendo che il requisito SREP pari al 2,25% deve essere mantenuto da Banco BPM per il 56,25% come Common Equity Tier 1 (CET1) e per il 75% come Tier 1 Capital (Tier 1). Pertanto, tenendo conto anche della riduzione della riserva di capitale anticiclica stabilita dalle competenti autorità nazionali per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera da 0,005% di dicembre 2019 all'attuale 0,002%, i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2020, a partire da giugno 2020 e fino a nuova comunicazione, sono i seguenti:

  • CET1 ratio: 8,398%;
  • Tier 1 ratio: 10,319%;
  • Total Capital ratio: 12,882%.

Il Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista dal nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

  • periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9;
  • periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;

  • periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;

  • periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri. Fermi restando gli impatti previsti dal regime transitorio sopra citato, Banco BPM non beneficia di alcun impatto sul capitale primario di classe 1 nella situazione al 30 settembre 2020 per effetto del nuovo regime transitorio previsto dalle modifiche apportate dal Regolamento 873/2020 all'articolo 473 bis in relazione ai maggiori accantonamenti effettuati nel corrente esercizio per perdite attese su crediti in bonis rispetto alla consistenza degli stessi alla data del 1° gennaio 2020.

Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione, vengono denominate per brevità "IFRS9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS9 phased-in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.

8. Esposizioni al rischio sovrano rappresentate da titoli di debito

Nella seguente tabella si fornisce l'illustrazione dell'esposizione del Gruppo al rischio sovrano (titoli di debito contenuti nei portafogli di attività finanziarie), al 30 settembre 2020, ripartita per singolo Paese e per categoria del portafoglio contabile di classificazione:

30 settembre 2020
(dati in milioni di euro)
Paesi/Portafogli contabili
Att. fin. valutate al costo
ammortizzato
Att. fin. valutate al fair
value con impatto sulla
redditività complessiva
Att. fin. valutate al fair
value con impatto sul
conto economico
Totale
Italia 14.754 6.200 2.955 23.909
USA 2.071 - - 2.071
Francia 1.663 1.776 - 3.439
Germania 537 643 - 1.180
Spagna 1.325 1.719 363 3.407
Altri Paesi 531 218 1 750
Totale 20.881 10.556 3.319 34.756

Al 30 settembre 2020 l'esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani ammonta a € 34,8 miliardi (€ 26,4 miliardi al 31 dicembre 2019), classificati per il 60,1% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 30,4% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per il 9,5% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Detta esposizione si riferisce per circa il 94% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 69% dal Paese Italia.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva le riserve derivanti dalla valutazione al fair value risultano essere al 30 settembre 2020 complessivamente positive per € 165,9 milioni al lordo degli effetti fiscali (€ 70,0 milioni relative a titoli di Stato italiani).

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il valore di bilancio ammonta a € 20,9 miliardi, di cui € 14,8 miliardi rappresentati da titoli di Stato Italiani. Ai soli fini informativi, si precisa che il fair value dei titoli governativi classificati nella suddetta categoria contabile, determinato in base alle quotazioni di mercato del 30 settembre 2020 (livello 1 nella gerarchia del fair value), ammonta a € 21,6 miliardi (€ 15,3 miliardi è il fair value riferito ai soli titoli di Stato italiani).

Da ultimo si deve precisare che la gestione dei titoli di debito prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; nel corso del periodo non si è pertanto verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato una riclassifica di portafoglio.

9. Altre note esplicative

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 30 settembre 2020 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.

Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 30 settembre 2020 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalle società collegate. In particolare, come già illustrato nel commento dei risultati, i saldi economici riferiti al terzo trimestre 2020 non includono il contributo del Gruppo Anima Holding, in quanto i risultati al 30 settembre 2020 della partecipata saranno esaminati dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 6 novembre 2020.

Allegati

  • Stato patrimoniale consolidato riclassificato al 30 settembre 2020 comparato con i dati riferiti al 31 dicembre 2019
  • Conto economico consolidato riclassificato dei primi nove mesi del 2020 comparato con i dati riferiti al corrispondente periodo del 2019
  • Conto economico consolidato riclassificato evoluzione trimestrale 2020 e 2019
  • Conto economico consolidato riclassificato al 30 settembre 2020 al netto delle componenti non ricorrenti

Per informazioni:

Investor Relations Roberto Peronaglio +39 02.94.77.2108 [email protected] Comunicazione Matteo Cidda +39 02.77.00.7438 [email protected] Ufficio Stampa Monica Provini +39 02.77.00.3515 [email protected]

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 30/09/2020 31/12/2019 Var. su
31/12/2019
Var. % su
31/12/2019
Cassa e disponibilità liquide 806.190 912.742 -106.552 -11,7%
Finanziamenti valutati al CA 125.679.620 115.889.891 9.789.729 8,4%
- Finanziamenti verso banche 16.961.809 10.044.427 6.917.382 68,9%
- Finanziamenti verso clientela (*) 108.717.811 105.845.464 2.872.347 2,7%
Altre attività finanziarie 46.954.419 37.069.089 9.885.330 26,7%
- Valutate al FV con impatto a CE 10.548.339 7.285.091 3.263.248 44,8%
- Valutate al FV con impatto su OCI 13.852.787 12.526.772 1.326.015 10,6%
- Valutate al CA 22.553.293 17.257.226 5.296.067 30,7%
Partecipazioni 1.638.329 1.386.079 252.250 18,2%
Attività materiali 3.497.101 3.624.312 -127.211 -3,5%
Attività immateriali 1.248.318 1.269.360 -21.042 -1,7%
Attività fiscali 4.618.164 4.619.636 -1.472 0,0%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 110.847 131.082 -20.235 -15,4%
- Finanziamenti verso clientela 38.597 93.744 -55.147 -58,8%
- Altre attività e gruppi di attività 72.250 37.338 34.912 93,5%
Altre voci dell'attivo 2.101.015 2.136.010 -34.995 -1,6%
Totale dell'attivo 186.654.003 167.038.201 19.615.802 11,7%
Raccolta diretta 115.416.549 109.506.299 5.910.250 5,4%
- Debiti verso clientela 99.423.576 93.375.026 6.048.550 6,5%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 15.992.973 16.131.273 -138.300 -0,9%
Debiti verso banche 31.887.904 28.515.685 3.372.219 11,8%
Debiti per leasing 672.390 732.536 -60.146 -8,2%
Altre passività finanziarie valutate al FV 19.588.083 10.919.429 8.668.654 79,4%
Fondi del passivo 1.186.863 1.486.683 -299.820 -20,2%
Passività fiscali 637.510 619.269 18.241 2,9%
Passività associate ad attività in dismissione 2.528 5.096 -2.568 -50,4%
Altre voci del passivo 4.804.141 3.366.122 1.438.019 42,7%
Totale del passivo 174.195.968 155.151.119 19.044.849 12,3%
Patrimonio di pertinenza di terzi 22.039 26.076 -4.037 -15,5%
Patrimonio netto del Gruppo 12.435.996 11.861.006 574.990 4,8%
Patrimonio netto consolidato 12.458.035 11.887.082 570.953 4,8%

(*) Includono i titoli senior per i quali è stata rilasciata, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze

Conto economico consolidato riclassificato con evidenza degli impatti della PPA e della variazione del proprio merito creditizio (Own Credit Risk - OCR)

(migliaia di euro) 30/09/2020 30/09/2019
restated
Variaz. Var. %
Margine di interesse 1.473.542 1.507.110 -33.568 -2,2%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 107.070 97.338 9.732 10,0%
Margine finanziario 1.580.612 1.604.448 -23.836 -1,5%
Commissioni nette 1.234.585 1.332.256 -97.671 -7,3%
Altri proventi netti di gestione 43.274 59.895 -16.621 -27,8%
Risultato netto finanziario 240.797 143.810 96.987 67,4%
Altri proventi operativi 1.518.656 1.535.961 -17.305 -1,1%
Proventi operativi 3.099.268 3.140.409 -41.141 -1,3%
Spese per il personale -1.173.929 -1.259.479 85.550 -6,8%
Altre spese amministrative -468.471 -488.786 20.315 -4,2%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -187.885 -199.660 11.775 -5,9%
Oneri operativi -1.830.285 -1.947.925 117.640 -6,0%
Risultato della gestione operativa 1.268.983 1.192.484 76.499 6,4%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -800.582 -558.031 -242.551 43,5%
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali -5.732 -27.521 21.789 -79,2%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie -8.279 4.163 -12.442
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -6.707 -8.392 1.685 -20,1%
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 1.544 336.789 -335.245 -99,5%
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 449.227 939.492 -490.265 -52,2%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -61.464 -132.408 70.944 -53,6%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -128.685 -88.382 -40.303 45,6%
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 4.028 6.317 -2.289 -36,2%
RISULTATO ANTE IMPATTI DERIVANTI DALLA PPA E
VARIAZIONE DELL'OCR
263.106 725.019 -461.913 -63,7%
Impatto derivante dalla Purchase Price Allocation (PPA),
al netto delle imposte
-29.949 -11.004 -18.945 172,2%
Impatto derivante dalla variazione del proprio merito
creditizio (OCR), al netto delle imposte
29.377 -12.786 42.163
RISULTATO NETTO DEL PERIODO 262.534 701.229 -438.695 -62,6%

I dati relativi al 2019 sono stati rideterminati tenendo conto del nuovo criterio di valutazione del patrimonio immobiliare del Gruppo.

Conto economico consolidato riclassificato con evidenza degli impatti derivanti dalla Purchase Price Allocation (PPA) e dalla variazione del proprio merito creditizio (Own Credit Risk - OCR)

(migliaia di euro) III Q 2020 II Q 2020 I Q 2020 IV Q 2019 III Q 2019 II Q 2019 I Q 2019
restated restated restated
Margine di interesse 519.921 479.507 474.114 473.959 495.805 512.117 499.188
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 36.768 48.036 22.266 33.917 27.952 32.628 36.758
Margine finanziario 556.689 527.543 496.380 507.876 523.757 544.745 535.946
Commissioni nette 417.651 376.371 440.563 462.167 444.065 453.673 434.518
Altri proventi netti di gestione 11.675 14.855 16.744 16.129 17.785 17.928 24.182
Risultato netto finanziario 157.325 82.712 760 223.037 61.363 722 81.725
Altri proventi operativi 586.651 473.938 458.067 701.333 523.213 472.323 540.425
Proventi operativi 1.143.340 1.001.481 954.447 1.209.209 1.046.970 1.017.068 1.076.371
Spese per il personale -356.950 -397.954 -419.025 -437.052 -415.622 -417.984 -425.873
Altre spese amministrative -159.797 -154.094 -154.580 -149.780 -158.632 -163.135 -167.019
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -64.796 -61.710 -61.379 -69.289 -68.586 -67.745 -63.329
Oneri operativi -581.543 -613.758 -634.984 -656.121 -642.840 -648.864 -656.221
Risultato della gestione operativa 561.797 387.723 319.463 553.088 404.130 368.204 420.150
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -324.340 -262.999 -213.243 -220.499 -208.387 -197.692 -151.952
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali -316 -5.094 -322 -131.012 -739 -19.306 -7.476
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 104 -3.728 -4.655 1.596 4.138 3.996 -3.971
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 907 -9.809 2.195 -62.633 -2.712 -10.102 4.422
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 1.324 129 91 -3.638 -24 336.646 167
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 239.476 106.222 103.529 136.902 196.406 481.746 261.340
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -22.464 -13.293 -25.707 -31.745 -51.460 -24.138 -56.810
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -53.001 -18.169 -57.515 -4.495 -31.521 -15.240 -41.621
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 2.520 1.537 -29 9.247 1.846 3.225 1.246
RISULTATO ANTE IMPATTI DERIVANTI DALLA PPA E
VARIAZIONE DELL'OCR
166.531 76.297 20.278 109.909 115.271 445.593 164.155
Impatto derivante della Purchase Price Allocation (PPA),
al netto delle imposte
-11.422 -11.962 -6.565 -3.650 -3.842 -4.700 -2.462
Impatto derivante dalla variazione del proprio merito
creditizio (OCR), al netto delle imposte
2.194 -110.739 137.922 -10.487 -13.184 6.677 -6.279
RISULTATO NETTO DEL PERIODO 157.303 -46.404 151.635 95.772 98.245 447.570 155.414

I dati relativi al 2019 sono stati rideterminati tenendo conto del nuovo criterio di valutazione del patrimonio immobiliare del Gruppo.

Conto economico consolidato riclassificato al netto delle componenti non ricorrenti e con evidenza degli impatti della PPA e della variazione del proprio merito creditizio (Own Credit Risk - OCR)

(migliaia di euro) 30/09/2020 30/09/2019
restated
Variaz. Var. %
Margine di interesse 1.473.542 1.507.110 -33.568 -2,2%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 107.070 97.338 9.732 10,0%
Margine finanziario 1.580.612 1.604.448 -23.836 -1,5%
Commissioni nette 1.234.585 1.332.256 -97.671 -7,3%
Altri proventi netti di gestione 43.274 59.895 -16.621 -27,8%
Risultato netto finanziario 240.797 143.810 96.987 67,4%
Altri proventi operativi 1.518.656 1.535.961 -17.305 -1,1%
Proventi operativi 3.099.268 3.140.409 -41.141 -1,3%
Spese per il personale -1.205.512 -1.259.479 53.967 -4,3%
Altre spese amministrative -468.471 -488.786 20.315 -4,2%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -185.453 -196.996 11.543 -5,9%
Oneri operativi -1.859.436 -1.945.261 85.825 -4,4%
Risultato della gestione operativa 1.239.832 1.195.148 44.684 3,7%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -800.582 -558.031 -242.551 43,5%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie -8.279 4.163 -12.442
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -6.707 -2.192 -4.515 206,0%
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 424.264 639.088 -214.824 -33,6%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -53.084 -153.313 100.229 -65,4%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -110.516 -73.142 -37.374 51,1%
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 3.762 5.760 -1.998 -34,7%
RISULTATO ANTE IMPATTI DERIVANTI DALLA PPA E
VARIAZIONE DELL'OCR
264.426 418.393 -153.967 -36,8%
Impatto derivante dalla Purchase Price Allocation (PPA),
al netto delle imposte
-29.949 -11.004 -18.945 172,2%
Impatto derivante dalla variazione del proprio merito
creditizio (OCR), al netto delle imposte
29.377 -12.786 42.163
RISULTATO NETTO (AL NETTO DELLE COMPONENTI
NON RICORRENTI)
263.854 394.603 -130.749 -33,1%

I dati del 2019 sono stati rideterminati tenendo conto del nuovo criterio di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico.

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