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Banco BPM SpA

Earnings Release May 8, 2019

4282_10-q_2019-05-08_ea260b21-707c-49ea-8293-82fb5b7c5146.pdf

Earnings Release

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Informazione
Regolamentata n.
1928-46-2019
Data/Ora Ricezione
08 Maggio 2019
17:48:30
MTA
Societa' : Banco BPM S.p.A.
Identificativo
Informazione
Regolamentata
: 118080
Nome utilizzatore : BANCOBPMN01 - Marconi
Tipologia : 3.1
Data/Ora Ricezione : 08 Maggio 2019 17:48:30
Data/Ora Inizio
Diffusione presunta
: 08 Maggio 2019 17:48:31
Oggetto : RISULTATI AL 31 MARZO 2019
Testo del comunicato

Vedi allegato.

COMUNICATO STAMPA

RISULTATI AL 31 MARZO 2019

UTILE NETTO € 150 MILIONI (€ 39 MILIONI AL 31 MARZO 20181 AL NETTO DEGLI ELEMENTI NON RICORRENTI)

PROVENTI OPERATIVI € 1.063 MILIONI (€ 1.168 MILIONI AL 31 MARZO 2018; € 1.022 MILIONI NEL QUARTO TRIMESTRE 2018)

ONERI OPERATIVI A € 670 MILIONI (€ 702 MILIONI AL 31 MARZO 2018; € 725 MILIONI NEL QUARTO TRIMESTRE 2018)

RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU CREDITI € 152 MILIONI (€ 326 MILIONI AL 31 MARZO 2018; € 987 MILIONI NEL QUARTO TRIMESTRE 2018)

COSTO DEL RISCHIO A 57 bps (123 bps AL 31 MARZO 2018; 184 bps NELL'ESERCIZIO 2018)

IMPIEGHI A CLIENTELA € 106,5 MILIARDI (DI CUI BONIS € 99,9 MILIARDI + 2,7% RISPETTO A DICEMBRE 2018, + 5,3% RISPETTO A MARZO 2018)

RACCOLTA DIRETTA DA CLIENTELA € 103,1 MILIARDI DI CUI RACCOLTA DIRETTA "CORE" (CONTI CORRENTI E DEPOSITI) A € 83,4 MILIARDI (+2,8% RISPETTO A DICEMBRE 2018, +5,8% RISPETTO A MARZO 2018)

CONTINUA L'IMPORTANTE AZIONE DI DERISKING DEL GRUPPO:

CONCLUSA LA CESSIONE ACE CON OTTENIMENTO DELLA GARANZIA GACS SUI TITOLI SENIOR E DERECOGNITION DELLE SOFFERENZE

SIGLATO L'ACCORDO PER LA CESSIONE DI SOFFERENZE LEASING PER € 650 MILIONI NOMINALI CHE PORTA AD UN NPE RATIO LORDO AL 9,9% E AD UN NPE RATIO NETTO AL 6,1%

L'AZIONE DI MIGLIORAMENTO DEL PROFILO DI RISCHIO E' AVVENUTA MANTENENDO UNA SOLIDA POSIZIONE PATRIMONIALE:

CET 1 RATIO "IFRS9 PHASED IN" PRO-FORMA2 PARI AL 13,7% E "IFRS9 FULLY PHASED" PRO-FORMA PARI ALL'11,8%

ECCELLENTE POSIZIONE DI LIQUIDITA' CON ATTIVITA' STANZIABILI LIBEREPARI AD OLTRE € 22 MILIARDI3

1 L'utile al 31 marzo 2018, pari a € 223 milioni, comprendeva componenti straordinari per € 184 milioni riferiti in gran parte all'utile riveniente dalla riorganizzazione del comparto bancassurance.

2 Considerando anche gli impatti attesi dalle operazioni di capital management già definite ed annunciate al mercato il cui perfezionamento è atteso nel corso del corrente esercizio.

3 Dato aggiornato al 3 maggio 2019.

Principali aggregati patrimoniali

  • Impieghi a clientela € 106,5 miliardi, di cui in bonis +2,7% e deteriorati -2,0% rispetto al 31 dicembre 2018 per effetto principalmente delle operazioni di derisking perfezionate nello scorso esercizio;
  • Raccolta diretta da clientela € 103,1 miliardi4 (€ 101,5 miliardi a fine dicembre 2018): nel trimestre si conferma la tendenza alla crescita della raccolta "core" conti correnti e depositi (+€ 2,3 miliardi rispetto a fine esercizio) e alla flessione delle forme di raccolta più onerose (- € 0,9 miliardi per le obbligazioni);
  • Raccolta indiretta5 a clientela € 89,4 miliardi (rispetto a € 86,6 miliardi al 31 dicembre 2018), in crescita del 3,2%, di cui:
    • risparmio gestito € 57,0 miliardi;
    • risparmio amministrato € 32,4 miliardi.

Principali voci di conto economico

  • Margine di interesse a € 505,2 milioni rispetto ad € 595,1 milioni del primo trimestre 2018 e a € 554,7 milioni nel quarto trimestre 2018;
  • Commissioni nette € 420,0 milioni rispetto a € 476,5 milioni dei primi tre mesi del 2018 e a € 469,9 milioni nel quarto trimestre 2018;
  • Oneri operativi € 670,5 milioni rispetto a € 701,5 milioni del 31 marzo 2018 e a € 725,0 milioni nel quarto trimestre 2018;
  • Risultato lordo di gestione € 392,9 milioni rispetto a € 466,2 milioni del 31 marzo 2018 e a € 297,4 milioni nel quarto trimestre 2018;
  • Rettifiche nette su finanziamenti alla clientela pari a € 152,0 milioni rispetto a € 326,2 milioni dei primi tre mesi del 2018 e a € 987,3 milioni nel quarto trimestre 2018;
  • Utile netto pari a € 150,5 milioni, che si confronta con un utile di € 223,3 milioni del primo trimestre 2018 (€ 38,6 milioni al netto delle componenti non ricorrenti).

Posizione patrimoniale:

  • CET 1 ratio "IFRS9 fully phased" pro-forma 11,8%;
  • CET 1 ratio "IFRS9 phased in" pro-forma 13,7%.

Qualità del credito

  • Stock crediti deteriorati netti pari a € 6,6 miliardi con una contrazione di € 136 milioni rispetto a fine 2018 (-2,0%) e € 4,8 miliardi rispetto al 31 marzo 2018 (-42,0%) Coverage:

4 La Raccolta Diretta include i certificates a capitale incondizionatamente protetto (€ 3,7 miliardi al 31 marzo 2019 rispetto ai € 3,4 miliardi a fine 2018), ma esclude le operazioni di pronti contro termine.

5 Al netto dei certificates a capitale incondizionatamente protetto inclusi nella "raccolta diretta".

  • Crediti deteriorati: 43,6% vs 43,1% di fine 2018;
  • Sofferenze: 59,6% invariato rispetto al 31 dicembre 2018.

Profilo di liquidità

  • Unencumbered eligible assets pari a € 17,6 miliardi al 31 marzo 2019 che salgono ad oltre € 22 miliardi al 3 maggio 2019.
  • LCR >150% e NSFR >100%6.

Prima applicazione del principio contabile IFRS 16

A partire dal 1° gennaio 2019 è entrato in vigore l'IFRS 16 che, a fronte dei contratti di locazione passiva, prevede l'iscrizione fra le attività materiali di un diritto d'uso pari al valore attuale dei canoni futuri da corrispondere per la prevista durata del contratto. Si rimanda alle Note Esplicative per il dettaglio degli effetti dovuti all'introduzione del nuovo principio.

Verona, 8 maggio 2019 – Si è riunito oggi sotto la presidenza dell'Avv.to Carlo Fratta Pasini il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato la situazione patrimoniale ed economica trimestrale al 31 marzo 2019 del Gruppo Banco BPM.

La gestione del primo trimestre dell'esercizio 2019 è stata focalizzata sulla prosecuzione delle attività di derisking e sulla realizzazione delle operazioni di capital management già annunciate al mercato, nonché sulla prosecuzione dei progetti di riorganizzazione delle attività del Gruppo in linea con il piano industriale.

In maggior dettaglio, nel primo trimestre si è perfezionata la cessione "ACE" (già avviata nello scorso esercizio) con l'ottenimento della garanzia "GACS" sulle Senior Notes ed il collocamento del 95% delle Mezzanine e Junior Notes. In tal modo si è potuto procedere alla derecognition contabile dei crediti ceduti che a fine anno erano iscritti fra le "attività in via di dismissione". Inoltre si è giunti alla fase conclusiva delle negoziazioni per la cessione di un portafoglio di crediti in leasing in sofferenza: a seguito del completamento del processo di due diligence sono state infatti selezionate le offerte ricevute da Credito Fondiario e da Illimity Bank. L'operazione si è concretizzata nel mese di aprile con l'individuazione di Illimity Bank quale controparte per la cessione di un portafoglio pari a circa € 650 milioni nominali, composto principalmente da crediti derivanti dai rapporti giuridici attivi e passivi riconducibili a contratti di leasing in sofferenza, unitamente ai beni immobili o mobili e ai contratti sottostanti. Il perfezionamento dell'operazione si articolerà in più fasi a partire dal 30 giugno 2019, con conclusione prevista entro la metà del 2020. Ad esito della cessione non sono previsti impatti significativi a conto economico.

Con riferimento alle operazioni sul mercato wholesale, a inizio marzo si è concluso con successo il collocamento di una emissione obbligazionaria senior preferred unsecured con scadenza a 3 anni per un ammontare di € 750 milioni, emissione riservata agli investitori istituzionali nell'ambito del Programma EMTN e quotata alla Borsa del Lussemburgo. Inoltre, a inizio aprile, Banco BPM ha realizzato la prima emissione di strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a € 300 milioni, destinata agli investitori istituzionali, importante operazione per l'efficientamento della struttura di capitale del Gruppo. I titoli emessi sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 18 giugno 2024.

6 Stima gestionale del NSFR del primo trimestre 2019.

Si ricorda inoltre che nel secondo trimestre dell'esercizio è previsto il perfezionamento dell'accordo tra Banco BPM da una parte e Crédit Agricole SA, Crédit Agricole Consumer Finance SA e Agos Ducato dall'altra, attraverso il quale viene definita la cessione ad Agos Ducato della controllata ProFamily, previo perfezionamento della scissione di tutte le attività non captive di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione controllata al 100% da Banco BPM.

In tale contesto, caratterizzato da un forte impegno per le attività progettuali illustrate, il Gruppo ha realizzato una buona performance operativa ed economica registrando un risultato di gestione pari a € 392,9 milioni ed un utile netto di € 150,5 milioni.

L'andamento economico della gestione

Il margine di interesse si attesta a € 505,2 milioni e si confronta con il dato di € 595,1 milioni del corrispondente periodo del precedente esercizio e di € 554,7 milioni del quarto trimestre 2018. L'andamento del margine risulta impattato negativamente sia dal minor "reversal" dovuto alle riprese da attualizzazione delle sofferenze sia dal minor impatto della PPA derivanti, in gran parte, dalle operazioni di cessione di sofferenze effettuate nel 2018 (€ -81m a/a; € -23 t/t). Inoltre nel primo trimestre 2019, a seguito dell'introduzione dell'IFRS 16, sono stati registrati interessi passivi su debiti per contratti di leasing per € 2,5 milioni. Al netto di tali effetti il margine d'interesse risulta pari a € 499,0 milioni e si confronta con un dato calcolato su base omogenea di € 508,6 milioni del primo trimestre 2018 (-1,9%) e di € 525,5 milioni del quarto trimestre 2018 (-5,0%); buona parte della riduzione è dovuta al minor spread commerciale del retail nel confronto annuale e al minor numero di giorni di calendario con riferimento al quarto trimestre 2018.

Il risultato delle società partecipate, valutate con il metodo del patrimonio netto, è positivo per € 36,8 milioni in calo sia rispetto al dato di € 42,6 milioni rilevato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio, sia rispetto alla contribuzione del quarto trimestre 2018, pari a € 50,7 milioni. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per € 32,5 milioni.

Le commissioni nette ammontano a € 420,0 milioni, con una contrazione dell'11,9% rispetto ai € 476,5 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio, dovuta essenzialmente al minor apporto delle commissioni upfront che avevano invece fornito un contribuito rilevante nel primo trimestre 2018 a seguito dei maggiori collocamenti allora effettuati. Rispetto al quarto trimestre 2018 - che registrava commissioni nette pari a € 469,9 milioni – la flessione risulta pari al 10,6% per effetto delle minori contribuzioni delle carte di credito e delle operazioni di finanza strutturata che a fine 2018 avevano fornito un apporto straordinario al trimestre anche dovuto ad effetti di stagionalità.

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 14,6 milioni, in flessione di € 6,4 milioni rispetto al quarto trimestre 2018. Nel confronto con il dato del primo trimestre 2018 (pari a € 24,1 milioni) la voce presenta una riduzione dovuta principalmente alla progressiva contrazione delle commissioni di istruttoria veloce (-53,1% rispetto al 31 marzo 2018).

Il risultato netto finanziario è pari a € 86,8 milioni rispetto a € 29,3 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. A tale risultato ha contribuito il risultato della valutazione dei titoli iscritti nel portafoglio delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per complessivi € 68,2 milioni, risultato che include la plusvalenza, pari a € 59,8 milioni, derivante dalla valutazione delle azioni ordinarie Nexi S.p.A che, nel corso del mese di aprile, sono state in gran parte cedute nell'ambito dell'operazione che ha portato alla quotazione della società. Tale dato risulta particolarmente positivo se confrontato con il risultato del quarto trimestre 2018, negativo per € 73,9 milioni, che aveva risentito della svalutazione dell'investimento effettuato tramite il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi in Carige oltre che dell'effetto dell'allargamento dello spread sui titoli corporate. Inoltre il risultato del primo trimestre 2019 è parzialmente penalizzato anche dalla prudente strategia di copertura dei rischi che ha portato ad un miglioramento delle riserve negative sui titoli obbligazionari del portafoglio "Hold to Collect and Sell" per oltre € 130 milioni.

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 1.063,4 milioni, in flessione dell'8,9% rispetto al primo trimestre 2018, principalmente per effetto delle componenti sopra ricordate relative al margine di interesse e alle commissioni. Rispetto al dato del quarto trimestre 2018 i proventi operativi risultano in crescita del + 4,0% per effetto principalmente di un miglior risultato netto finanziario.

Le spese per il personale, pari a € 425,9 milioni, evidenziano una riduzione del 3,7% rispetto a € 442,1 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Rispetto al quarto trimestre 2018 le spese per il personale, che erano risultate pari a € 422,2 milioni anche grazie ad una parziale riduzione degli oneri connessi ai sistemi incentivanti, risultano sostanzialmente in linea (+0,9%). Il numero totale dei dipendenti è pari a n. 22.175 risorse alla data del 31 marzo 2019, rispetto alle n. 22.247 risorse in organico a fine 2018 (erano n. 23.263 al 31 dicembre 2017).

Le altre spese amministrative7 risultano pari a € 167,0 milioni con una riduzione del 21,0% rispetto al primo trimestre del 2018 e del 18,8% rispetto al quarto trimestre del 2018. Tale riduzione è, in parte, attribuibile all'applicazione dell'IFRS 16 che prevede, per i contratti rientranti in tale principio, l'iscrizione dell'ammortamento del diritto d'uso fra le "rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali" in luogo dell'iscrizione dei fitti e canoni di locazione passivi fra le "altre spese amministrative"; al netto di tale effetto le altre spese amministrative risultano comunque in forte riduzione del 8,9% rispetto al primo trimestre 2018 e del 6,3% rispetto al quarto trimestre 2018 a seguito sia dei minori oneri conseguenti alla chiusura di oltre 500 filiali avvenuta nel 2018 sia del rigoroso controllo dei costi.

Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 77,6 milioni, rispetto a € 47,9 milioni del 31 marzo 2018, ed includono svalutazioni di immobili per € 7,5 milioni. Anche tale voce è stata influenzata dall'introduzione dell'IFRS 16 sopra ricordata; al netto di tale effetto e delle svalutazioni l'aggregato risulta in contrazione del 7,2% rispetto al primo trimestre 2018 e del 12,2% rispetto al quarto trimestre del 2018.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 670,5 milioni con una riduzione del 4,4% rispetto al primo trimestre 2018 e del 7,5% rispetto al quarto trimestre del 2018.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 152,0 milioni, in evidente calo rispetto al dato di € 326,2 milioni del primo trimestre 2018, per effetto della sensibile contrazione delle sofferenze derivante dalle azioni di derisking portate a termine nel precedente esercizio. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 57 b.p. in diminuzione rispetto al dato dello scorso esercizio pari a 184 b.p..

Nel conto economico del primo trimestre sono state inoltre registrate rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie per € 4,0 milioni (contro riprese nette di € 2,2 milioni al 31 marzo 2018).

7 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri comportano un rilascio netto pari a € 4,4 milioni rispetto all'accantonamento di € 25,0 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio.

Nel primo trimestre dell'esercizio 2019 non sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni e investimenti di importo rilevante, mentre nel primo trimestre 2018 erano presenti plusvalenze per € 179,7 milioni derivanti quasi interamente dalle cessioni di quote partecipative effettuate nell'ambito della riorganizzazione del comparto del bancassurance.

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte e degli oneri sistemici evidenzia un utile di € 241,6 milioni rispetto all'utile di € 296,9 milioni registrato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio.

Le imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente alla data del 31 marzo 2019 sono pari a € -50,7 milioni (€ -25,9 milioni al 31 marzo 2018).

Al conto economico del periodo sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 41,6 milioni (€ 49,0 milioni nel primo trimestre 2018) riferiti ai contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) (€ 61,7 milioni al lordo delle imposte rispetto a € 68,0 milioni del 31 marzo 2018).

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+ € 1,2 milioni), il primo trimestre 2019 si chiude con un utile netto di periodo pari a € 150,5 milioni, rispetto al risultato netto di € 223,3 milioni realizzato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio, che tuttavia aveva beneficiato della plusvalenza derivante dall'operazione di riorganizzazione del comparto bancassurance (al netto delle componenti non ricorrenti il risultato del primo trimestre 2018 era stato pari a € 38,6 milioni).

L'evoluzione dei principali aggregati patrimoniali

La raccolta diretta8 al 31 marzo 2019 ammonta a € 103,1 miliardi ed evidenzia un incremento dell'1,6% rispetto a € 101,5 miliardi del 31 dicembre 2018. Nel confronto con i dati di fine 2018 si registra una crescita di € 2,6 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+3,3%), mentre prosegue il trend decrescente dei titoli obbligazionari emessi (- € 0,9 miliardi). Tale andamento risulta più evidente nel confronto a/a, con riferimento ai dati del primo trimestre 2018, che mostra, a fronte di una sostanziale parità dell'aggregato complessivo della raccolta diretta (+ € 0,1 miliardi pari a +0,1%), un incremento dei conti correnti e depositi a vista per € 6,1 miliardi (+ 8,1%) e un decremento delle obbligazioni emesse per € 3,9 miliardi (pari a - 21,7%), in linea con la politica finalizzata alla progressiva riduzione del costo del funding grazie alla riduzione delle forme di raccolta più onerose. Per quanto riguarda la provvista garantita dallo stock di certificates, le nuove emissioni del trimestre portano il saldo al 31 marzo 2019 a € 3,7 miliardi rispetto a € 3,4 miliardi a dicembre 2018 (+ 8,6%) e a € 3,8 miliardi a marzo 2018 (-3,5%).

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a € 89,4 miliardi, in crescita del 3,2% nel confronto con il 31 dicembre 2018.

La componente della raccolta gestita ammonta a € 57,0 miliardi, con un incremento del 2,4% rispetto al dato di € 55,7 miliardi del 31 dicembre 2018, osservabile principalmente nel comparto dei fondi e sicav che evidenzia una crescita di € 1,4 miliardi nel trimestre; stabili le gestioni patrimoniali e assicurative.

8 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

Positiva anche la dinamica della raccolta amministrata che raggiunge i € 32,4 miliardi, in aumento di € 1,5 miliardi (+4,8%) rispetto a fine 2018.

Le attività finanziarie ammontano a € 39,0 miliardi e sono in crescita del 5,7% rispetto a € 36,9 miliardi del 31 dicembre 2018. La composizione al 31 marzo 2019 è rappresentata da titoli di debito per € 34,2 miliardi e da titoli di capitale e da quote di OICR per € 2,5 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a € 29,3 miliardi di cui € 20,0 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani; l'incidenza di questi ultimi sul comparto dei titoli governativi è pari al 68,2% al 31 marzo 2019 rispetto al 64,1% di dicembre 2018, con un incremento legato in gran parte a posizioni a breve termine ricomprese nel portafoglio di trading. A seguito dell'introduzione dell'IFRS 9 sono ricompresi fra le attività finanziarie (per un importo pari a € 0,3 miliardi) anche i finanziamenti verso la clientela che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value.

Gli impieghi netti verso la clientela9 ammontano al 31 marzo 2019 a € 106,5 miliardi, in crescita di € 2,5 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2018; l'incremento è interamente riferibile alle esposizioni performing che crescono di € 2,6 miliardi (+2,7%) con un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese pari a € 5,5 miliardi nel trimestre, mentre le esposizioni non performing mostrano un'ulteriore riduzione rispetto a fine 2018 (- € 0,1 miliardi pari a -2,0%).

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 marzo 2019 a € 6,6 miliardi ed evidenziano una diminuzione di € 136 milioni (-2,0%) rispetto al 31 dicembre 2018. Il confronto con l'esercizio precedente evidenzia la solida azione di derisking compiuta nel 2018: anno su anno la riduzione delle esposizioni deteriorate nette è di € 4,8 miliardi, pari al 42,0%.

L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:

  • Sofferenze nette pari a € 1,6 miliardi in linea rispetto al dato del 31 dicembre 2018 (€ 5,2 miliardi al 31 marzo 2018);
  • Inadempienze probabili nette pari a € 4,9 miliardi in calo del 3,4% rispetto al 31 dicembre 2018 (€ 6,1 miliardi al 31 marzo 2018);
  • Esposizioni scadute nette pari a € 78 milioni in diminuzione del 10,8% rispetto al 31 dicembre 2018 (€ 67 milioni al 31 marzo 2018).

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 43,6%, in crescita rispetto al 43,1% del 31 dicembre 2018 (53,8% al 31 marzo 2018).

In maggior dettaglio, al 31 marzo 2019 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • Sofferenze 59,6% (invariato rispetto al 31 dicembre 2018 mentre al 31 marzo 2018 era pari a 66,4%);
  • Inadempienze probabili 35,3% (35,0% al 31 dicembre 2018 e 32,2% al 31 marzo 2018);
  • Esposizioni scadute 18,1% (17,5% al 31 dicembre 2018 e 15,3% al 31 marzo 2018).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,37%, sostanzialmente in linea con lo 0,38% del 31 dicembre 2018 (0,41% al 31 marzo 2018); al netto delle operazioni di pronti contro termine, sostanzialmente prive di rischio, il livello di copertura dei crediti in bonis si attesta allo 0,40% (0,41% alla data del 31 dicembre 2018 e 0,44% al 31 marzo 2018).

9 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a € 0,3 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.

I ratio patrimoniali del gruppo10

Al 31 marzo 2019 il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) è pari al 12,68% rispetto al 12,05% del 31 dicembre 2018. Il miglioramento del ratio, considerata la stabilità delle attività ponderate per il rischio, è imputabile all'incremento del Common Equity Tier 1 Capital per effetto del risultato economico del trimestre, dell'evoluzione positiva delle riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e della riduzione degli elementi da dedurre. Tale ratio beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. Escludendo gli impatti della disciplina transitoria citata e considerando anche gli impatti attesi dalle operazioni di capital management già definite ed annunciate al mercato il cui perfezionamento è atteso nel corso del secondo trimestre dell' esercizio, il CET 1 ratio IFRS 9 fully phased pro-forma è pari all'11,82%.

Il Tier 1 ratio è pari al 12,89% rispetto al 12,26% del 31 dicembre 2018, mentre il Total Capital ratio è pari al 15,15% rispetto al 14,68% del 31 dicembre 2018.

PROBABILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Lo scenario macroeconomico mondiale risente del perdurare dei contrasti di natura commerciale, e del conseguente aumento di misure protezionistiche, presentando segnali di un rallentamento del ciclo espansivo che colpiscono anche le principali economie dell'area Euro.

La decelerazione del PIL globale verso livelli di poco superiori al +3% e la recrudescenza di alcune tensioni geopolitiche stanno incidendo sulla dinamica degli investimenti e presentano ripercussioni anche sugli indici di fiducia e sulla propensione alla spesa dei consumatori, contribuendo a mantenere non trascurabili i rischi di emersione di turbolenze di matrice finanziaria, soprattutto nelle economie più fragili.

In tale contesto le previsioni di crescita per il nostro Paese nel 2019 permangono molto basse, nonostante i dati recenti segnalino l'uscita dalla fase di recessione tecnica.

Superata la scadenza elettorale europea risulterà cruciale la definizione della prossima legge di Bilancio, con l'individuazione di coperture per le misure espansive introdotte quest'anno alternative all'aumento dell'imposizione indiretta previsto dalle clausole di salvaguardia.

Stante tale scenario, nei prossimi trimestri il focus operativo del Gruppo resterà concentrato sulla gestione ordinaria, con focus particolare sul core business, continuando a trarre vantaggio dagli effetti sinergici derivati dalla fusione e da quelli derivanti dall'azione di derisking.

L'andamento dei proventi, al netto della riduzione delle componenti positive sul margine di interesse legate alla PPA e all'applicazione dell'IFRS 9 conseguenti alla riduzione dello stock di credito deteriorato, dovrebbe beneficiare del trend positivo dei volumi di impiego e dell'assenza di particolari tensioni sul fronte della liquidità, oltre che di una ripresa delle commissioni, in particolare quelle derivanti da servizi di gestione, intermediazione e consulenza anche alla luce del buon andamento del collocamento di prodotti finanziari nel mese di aprile. Il risultato finanziario netto potrebbe in parte risentire dell'incertezza e della volatilità dei mercati, eventualmente connesse con l'esito delle scadenze elettorali europee, in particolare se dovessero riproporsi tensioni sui titoli domestici.

10 In base a quanto previsto dall'art. 26 comma 2 del Regolamento UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), l'inclusione degli utili intermedi nell'ambito del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 Capital – CET1) è subordinata alla preventiva autorizzazione dell'autorità competente (la BCE) per la cui concessione è richiesta la verifica degli stessi da parte della società di revisione.

La situazione patrimoniale ed economica del gruppo al 31 marzo 2019 non è stata oggetto di attività di revisione contabile limitata ed il Banco BPM presenterà istanza formale per l'immediata inclusione dell'utile in corso di formazione nel Capitale primario di classe 1 solo con riferimento alla data del 30 giugno 2019. I dati ed i ratio patrimoniali illustrati nell'ambito del presente comunicato stampa includono l'utile in corso di formazione alla data del 31 marzo 2019 risultante dalla situazione patrimoniale ed economica consolidata del Gruppo approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna.

Il contenimento dei costi operativi, mediante il miglioramento dell'efficienza, continuerà a costituire uno dei principali fattori di attenzione.

Il costo del credito, ad esito della forte diminuzione delle esposizioni non performing e di una contrazione dei flussi in ingresso nelle categorie di credito deteriorato, è atteso confermarsi su livelli significativamente inferiori rispetto agli scorsi esercizi, nel rispetto di un elevato livello di copertura.

La discesa degli stock proseguirà sia attraverso il workout interno che, come previsto, attraverso l'attività della piattaforma per il recupero di NPLs in partnership con Credito Fondiario.

In considerazione del completamento delle azioni mirate alla riorganizzazione della rete commerciale, alla razionalizzazione della propria presenza nel corporate e investment banking e al riassetto delle partnership nei settori dell'asset management, della bancassurance e del credito al consumo, che hanno portato a una evoluzione del perimetro di business, il Gruppo approverà entro la fine dell'anno un nuovo piano strategico.

***

Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

***

I risultati al 31 marzo 2019 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi 8 maggio 2019 alle ore 18.30 (C.E.T.). La documentazione a supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato () e sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it), nel quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all'evento.

Note esplicative

Il presente Comunicato Stampa rappresenta il documento con il quale Banco BPM ha deciso di mettere a disposizione del pubblico e del mercato, su base volontaria, informazioni periodiche aggiuntive rispetto a quelle semestrali ed annuali ("informative trimestrali"), in ottemperanza alla politica di comunicazione resa nota al mercato con il comunicato stampa "Calendario degli Eventi Societari per il 2019" del 22 gennaio 2019, come richiesto dall'art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 201711. Per completezza si precisa che l'informativa trimestrale è altresì composta dal documento di presentazione dei risultati predisposto a supporto della conference call con la comunità finanziaria che si terrà a valle della diffusione del presente Comunicato Stampa.

L'informativa trimestrale contenuta nel presente documento comprende un commento dell'andamento gestionale del trimestre focalizzato sull'evoluzione delle principali grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie, sviluppato assumendo a riferimento gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico redatti in forma riclassificata.

Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di redazione dei citati prospetti contabili al 31 marzo 2019 e di quelli riferiti all'esercizio precedente, nonché dell'evoluzione dei risultati del trimestre oggetto di commento nel presente comunicato.

1. Criteri di redazione e principi contabili di riferimento

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico contenuti nel presente comunicato sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione. Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione oggetto di illustrazione nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2018. Unico elemento di differenza negli schemi riclassificati rispetto a quelli definiti per il bilancio 2018 è rappresentato dalla nuova voce del passivo di stato patrimoniale intitolata "Debiti per leasing", conseguente all'introduzione del nuovo standard "IFRS 16 – Leasing", come di seguito meglio descritto.

I principi contabili adottati per la predisposizione della situazione contabile al 31 marzo 2019 - con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e delle passività, nonché per il riconoscimento dei costi e dei ricavi - sono quelli contenuti nei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e nelle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 31 marzo 2019, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. Al riguardo si deve segnalare che a partire dal 1° gennaio 2019 ha trovato applicazione il nuovo principio contabile IFRS 16 "Leasing"; per l'illustrazione delle principali scelte contabili adottate dal Gruppo per la rappresentazione dei contratti di leasing e per i conseguenti impatti si fa rinvio al successivo punto 2.

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione dell'informativa trimestrale al 31 marzo 2019, nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica e della probabile evoluzione in merito agli scenari futuri di riferimento. Non si può tuttavia escludere che le stime ed assunzioni così formulate, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione della situazione patrimoniale ed economica al 31 marzo 2019 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale.

Per l'illustrazione delle politiche contabili del Gruppo BPM e delle principali incertezze sull'utilizzo di stime ai fini della predisposizione della presente informativa periodica infrannuale si fa rinvio a quanto contenuto nella Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2018 ("Parte A – Politiche contabili").

Da ultimo, si rappresenta che le informazioni contenute nel presente documento non sono predisposte sulla base del principio contabile IAS 34 relativo all'informativa infrannuale e non sono assoggettate ad alcuna attività di revisione contabile.

2. Informativa sulla prima applicazione del principio contabile IFRS 16 "Leasing"

Con Regolamento n. 1986 del 31 ottobre 2017 è stato omologato il nuovo principio contabile internazionale IFRS 16 "Leasing", che definisce - nell'ottica sia del locatore sia del locatario - i principi in materia di rilevazione, valutazione, presentazione e disclosure dei contratti di leasing, sostituendo i precedenti standard/interpretazioni (IAS 17, IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27). Il nuovo principio deve essere applicato, in via obbligatoria, a partire dagli esercizi con inizio dal 1° gennaio 2019.

Aspetti di rilievo del nuovo principio contabile IFRS 16

Il principio contabile IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto di utilizzare un bene identificato (c.d. "Right Of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione del leasing sono rappresentati dal fatto che il bene sia identificato, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo dello stesso e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Sulla base di tale definizione, rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 16 tutti i contratti che prevedono un diritto d'uso di un'attività, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi, includendo quindi i contratti di affitto, noleggio, locazione o comodato in precedenza non assimilati al leasing. Tenuto conto dei requisiti stabiliti dall'IFRS 16 e dei chiarimenti

11 Si ricorda che i contenuti dell'informativa trimestrale, la relativa tempistica di approvazione e modalità di pubblicazione sono stati resi noti al pubblico con comunicato stampa di Banco BPM intitolato "Calendario degli Eventi Societari per il 2017" del 30 gennaio 2017.

forniti dall'IFRIC nel mese di settembre 2018, le attività immateriali rappresentate da software, acquisite tramite licenze d'uso o sulla base di accordi di "cloud computing", sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 16, dovendo essere assoggettate alla disciplina prevista dal principio IAS 38, laddove ne ricorrano i presupposti.

La principale novità riguarda la rappresentazione dei contratti di leasing, come sopra definiti, nell'ottica del locatario, in quanto il principio elimina la classificazione tra leasing operativo e leasing finanziario dello IAS 17, introducendo un unico modello contabile in base al quale il locatario deve rilevare nella propria situazione patrimoniale una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing. Successivamente all'iscrizione iniziale:

  • ‐ il diritto d'uso sarà valutato al costo in base allo IAS 16 (o in base agli eventuali criteri alternativi consentiti dallo IAS 16 o dallo IAS 40) ed oggetto di ammortamento lungo la durata del contratto o la vita utile del bene;
  • ‐ la passività verrà progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni e sulla stessa saranno riconosciuti gli interessi passivi da imputare a conto economico.

Il locatario può comunque scegliere di non applicare i nuovi requisiti se si tratta di contratti a breve termine, ossia aventi una durata non superiore a dodici mesi, o qualora i beni sottostanti al contratto di leasing abbiano un valore unitario a nuovo di modesto valore (identificato dallo IASB nell'intorno di 5.000 dollari per contratto, come indicato nelle Basis of Conclusion dell'IFRS 16, paragrafo BC100).

Per quanto riguarda il locatore restano invece sostanzialmente confermate le regole di contabilizzazione dei contratti di leasing dello IAS 17, differenziate a seconda che si tratti di leasing operativo o leasing finanziario; in caso di leasing finanziario il locatore continuerà quindi a rilevare nello stato patrimoniale un credito per il valore attuale dei canoni di leasing futuri.

Progetto di transizione dell'IFRS 16 per il Gruppo Banco BPM

Per il Gruppo Banco BPM, l'applicazione del principio contabile IFRS 16 decorre dal 1° gennaio 2019.

Al fine di essere conformi al nuovo principio contabile, nel corso del secondo semestre dell'esercizio 2018, il Gruppo ha posto in essere uno specifico progetto finalizzato ad identificare il perimetro dei contratti da assoggettare alla disciplina dell'IFRS 16, a definire il relativo trattamento contabile – sia in sede di prima applicazione che a regime - nonché a realizzare le necessarie implementazioni informatiche ed organizzative.

In particolare, è stata completata la ricognizione del perimetro dei contratti rilevanti per il Gruppo, ossia dei contratti contenenti una componente di leasing, sulla base delle definizioni in precedenza illustrate. E' stato inoltre definito il set informativo necessario per il calcolo del diritto d'uso/passività e sono state completate le attività volte al suo reperimento. A tal fine giova precisare che il Gruppo non si è avvalso dell'espediente pratico, consentito dall'IFRS 16 in sede di prima applicazione, di circoscrivere l'applicazione ai soli contratti individuati come leasing ai sensi del precedente principio IAS 17 (cosiddetto "grandfather assessment").

Con riferimento ai processi aziendali, nel corso del 2019 sono state emanate disposizioni operative volte a porre in essere un processo di gestione della spesa (ciclo passivo) che garantisca una rilevazione dei contratti di leasing pienamente compliant con il nuovo principio, sia in termini di corretta e completa identificazione dei contrati medesimi al momento della loro stipulazione che in termini di corretta e completa alimentazione delle informazioni necessarie per il calcolo del diritto d'uso e passività, in base alle nuove regole contabili.

Relativamente alla procedura per la gestione informatica dei contratti di leasing, rappresentata nella sostanza dal motore di calcolo del diritto d'uso e delle passività per canoni futuri, sono in fase di completamento le attività volte alla sua configurazione che si prevede di terminare entro la fine del primo semestre. Per tale motivo, al fine della predisposizione della situazione contabile al 31 marzo 2019, contenuta nel presente comunicato stampa, si è reso necessario fare affidamento anche ad elaborazioni effettuate al di fuori del sistema target che sono comunque ritenute complete ed attendibili.

Si segnala, inoltre, che i dati e le informazioni prodotti sulla base dei nuovi processi e dei nuovi sistemi saranno oggetto nel corso del secondo trimestre di un'attività di verifica sia interna sia esterna da parte della società di revisione. Il completamento di tali verifiche è previsto entro il termine di redazione del primo bilancio intermedio redatto in base allo IAS 34, rappresentato dalla relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2019. In tale occasione sarà redatta una completa informativa degli impatti definitivi della transizione, in ottemperanza ai requisiti informativi previsti dall'IFRS 16.

Alla luce di quanto sopra illustrato, ancorché gli impatti derivanti dall'applicazione del principio contabile IFRS 16 siano ritenuti attendibili, non è possibile escludere che, a seguito del completamento delle attività di controllo sulle elaborazioni prodotte dai sistemi "target", possano emergere elementi informativi, oggi non conosciuti, tali da richiedere possibili correzioni dei dati ed impatti contenuti nel presente comunicato.

Perimetro e scelte di applicazione dell'IFRS 16 per il Gruppo Banco BPM

Nel perimetro IFRS 16 del Gruppo Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che hanno generato più del 99% degli impatti conseguenti all'applicazione del nuovo principio, come illustrato in maggior dettaglio nel successivo paragrafo. Marginali risultano gli impatti riconducibili al restante perimetro, costituito dai contratti di noleggio della flotta delle auto aziendali e da un numero limitato di contratti contenenti un diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche identificate.

In sede di prima applicazione dell'IFRS 16 (di seguito anche "FTA" – First Time Application), il Gruppo ha scelto di avvalersi del cosiddetto approccio retrospettivo modificato ("Modified Retrospective approach"), consentito dalle disposizioni transitorie contenute nei paragrafi C5(b), C8(b)(ii) del citato principio. In base a tale approccio il diritto d'uso è posto pari alla passività del leasing e non deve essere rideterminata l'informativa comparativa per il bilancio 2018. Ne consegue che:

  • alla data di transizione non si sono registrati impatti sul patrimonio netto contabile del Gruppo Banco BPM;
  • i dati relativi all'esercizio 2019 non risultano comparabili a quelli dell'esercizio 2018, con riferimento al diritto d'uso, alle passività per leasing e ai correlati impatti economici.

Si rappresenta, inoltre, che il Gruppo si è avvalso dell'espediente pratico, sia in sede di FTA sia a regime, di non assoggettare alla disciplina dell'IFRS 16 i contratti con durata inferiore a 12 mesi (ossia con scadenza anteriore al 31 dicembre 2019 per l'FTA) o aventi come sottostanti beni di modesto valore a nuovo (il valore soglia è stato individuato in Euro 5.000).

In aggiunta, ai fini della determinazione dell'impairment del diritto d'uso in sede di FTA, il Gruppo ha fatto affidamento sulle valutazioni effettuate per il bilancio 2018 relativamente all'esistenza di contratti onerosi che hanno comportato la necessità di rilevare un fondo rischi ed oneri ai sensi dello IAS 37. Trattasi, in particolare, dei fondi costituiti a fronte di contratti di locazione di filiali chiuse, per i quali i costi necessari per l'adempimento del contratto sono risultati superiori rispetto ai benefici attesi.

Al fine del calcolo della passività di leasing e del relativo diritto d'uso, il Gruppo Banco BPM ha proceduto all'attualizzazione dei canoni futuri attribuibili alla componente leasing, al netto dell'IVA, da corrispondere per la prevista durata del contratto. Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui il Gruppo non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, sono state considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro esercizio da parte del Gruppo, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo, in sede di FTA e a regime, il Gruppo considera la durata iniziale del contratto di affitto (es. durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (es. successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto.

In merito all'attualizzazione dei canoni futuri, il tasso di attualizzazione è pari al tasso di interesse marginale ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto. Tale tasso è stato identificato nel tasso utilizzato ai fini gestionali che esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured. Ai fini della transizione ed in linea con le disposizioni transitorie previste dal principio, tale tasso corrisponde al c.d. TIT (tasso interno di trasferimento) della raccolta a livello di Gruppo, utilizzato ai fini gestionali alla data del 1° gennaio 2019.

Impatti contabili a seguito dell'applicazione dell'IFRS 16 per il Gruppo Banco BPM

Sulla base di quanto in precedenza illustrato, la prima applicazione dell'IFRS 16 ha comportato la rilevazione di maggiori attività materiali a seguito dell'iscrizione dei diritti d'uso acquisiti con il leasing pari a € 836,1 milioni, quasi interamente rappresentati da contratti di affitto di immobili, e di corrispondenti passività prevalentemente nei confronti della clientela. Considerando la riclassifica del fondo rischi ed oneri per contratti onerosi di filiali chiuse, pari a € 33,2 milioni, l'impatto sulle attività e sulle corrispondenti passività ammonta a € 802,9 milioni, come illustrato in sintesi nella tabella di seguito riportata.

Tabella 1: Riepilogo degli impatti patrimoniali della prima applicazione dell'IFRS 16 per voce di SP riclassificato

Voci di SP Impatti patrimoniali FTA IFRS 16 IFRS 16 IFRS 16
riclassificato (dati in miglia di euro) Impatto Riclas. 01/01/2019
Rilevazione:
- Diritti d'uso su attività materiali (ante impairment) 836.101 - 836.101
Attività materiali (*) - al netto impairment (f.do rischi ed oneri per contratti onerosi) - -33.209 -33.209
Diritti d'uso su attività materiali acquisiti con il leasing 836.101 -33.209 802.892
TOTALE IMPATTO SU ATTIVITA' (A) 802.892
Fondi del passivo Riclassifica fondi del passivo (impairment diritti d'uso):
(**) Fondi per rischi ed oneri per contratti onerosi - -33.209 -33.209
Rilevazione:
Debiti per leasing Debiti per leasing (verso clientela) 828.136 - 828.136
(***) Debiti per leasing (verso banche) 7.965 - 7.965
Debiti per canoni relativi a contratti di leasing 836.101 - 836.101
TOTALE IMPATTO SU PASSIVITA' (B) 802.892
Patrimonio netto
consolidato Impatto sul patrimonio netto consolidato (A)+(B) - - -
TOTALE IMPATTO SUL PATRIMONO NETTO CONTABILE CONSOLIDATO -

(*) Al 1° gennaio 2019 il saldo della voce di stato patrimoniale riclassificato "Attività materiali" ammonta a € 3.578.777 migliaia, con un incremento di € 802.892 migliaia rispetto al saldo di € 2.775.885 migliaia al 31 dicembre 2018, per effetto della rilevazione del diritto d'uso (€ 836.101 migliaia), al netto del relativo impairment (€ 33.209 migliaia)

(**) Al 1° gennaio 2019 il saldo della voce di stato patrimoniale riclassificato "Fondi del passivo" ammonta a € 1.671.657 migliaia, con un decremento di € 33.209 migliaia rispetto al saldo di € 1.704.866 migliaia al 31 dicembre 2018, a seguito della riclassifica del fondo rischi ed oneri per contratti onerosi di filiali chiuse, portato a riduzione del diritto d'uso

(***) Al 1° gennaio 2019 il saldo della voce di stato patrimoniale riclassificato "Debiti per leasing" ammonta a € 836.101 migliaia, con un corrispondente incremento imputabile alla rilevazione della passività per canoni futuri (nuova voce come illustrato nel precedente punto 1 delle presenti note esplicative)

Con riferimento agli impatti sul conto economico, nel primo trimestre del 2019 l'applicazione del principio IFRS 16 ha comportato l'addebito di:

  • ammortamenti del diritto d'uso per € 25,6 milioni (rilevati nella voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali");
    • interessi passivi su debiti per leasing per € 2,5 milioni (rilevati nella voce "Margine di interesse").

In vigenza del vecchio principio contabile IAS 17, a fronte degli oneri sopra riportati, sarebbero stati contabilizzati nella voce "Altre spese amministrative" i fitti passivi ed i canoni di locazione relativi ai contratti rientranti nell'IFRS 16 per un importo sostanzialmente allineato agli oneri rilevati in applicazione del nuovo principio.

Tenuto conto delle componenti economiche sopra illustrate, nonché dell'evoluzione dei contratti intervenuta nel corso del primo trimestre in termini di nuovi contratti stipulati e del pagamento dei canoni, al 31 marzo 2019:

  • le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso derivanti da contratti di leasing ammontano a € 778,3 milioni;
    • i debiti per leasing ammontano a € 809,9 milioni.

Impatti sui fondi propri a seguito dell'applicazione dell'IFRS 16 per il Gruppo Banco BPM

Con riferimento all'impatto sui fondi propri, l'applicazione dell'IFRS 16 ha comportato una riduzione di circa 15 bps rispetto al CET1 ratio IFRS 9 phase-in all'1 gennaio 2019. In linea con quanto rappresentato dal Comitato di Basilea in data 6 aprile 2017 "FAQs on the treatment of the ROU Asset", tale effetto deriva dall'inclusione del diritto d'uso su attività materiali nel computo

delle attività di rischio ponderate (RWA), con una ponderazione pari al 100%, in linea con il trattamento applicato per le attività materiali di proprietà. L'impatto a livello di CET1 ratio IFRS 9 fully phased è risultato pari a 12 bps.

3. Impatti della PPA (Purchase Price Allocation) dell'operazione di Aggregazione dell'ex Gruppo Banca Popolare di Milano e degli ex Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease

In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici derivanti dall'allocazione dei valori determinati in sede di aggregazione fra il Gruppo Banco Popolare ed il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017 e per l'acquisizione dei Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease perfezionate rispettivamente negli esercizi 2007 e 2009.

L'impatto sul conto economico consolidato del primo trimestre del 2019, derivante dal "reversal" degli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano), è risultato pari a + € 6,0 milioni sul margine di interesse, - € 9,6 milioni negli altri proventi netti di gestione per effetto dell'ammortamento degli intangibles iscritti in sede di PPA e - € 2,7 milioni per le rettifiche sui maggiori valori relativi agli immobili.

4. Oneri derivanti dalla contribuzione ai meccanismi di risoluzione

A partire dall'esercizio 2018 è stata introdotta nel Conto Economico Riclassificato una voce denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" destinata ad accogliere gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione europeo e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS).

Nel primo trimestre 2019 è stato addebitato al conto economico l'ammontare dei contributi ordinari da versare al Fondo di Risoluzione Unico per l'esercizio 2019 che, al netto del relativo effetto fiscale, ammonta a € 41,6 milioni (€ 49,0 milioni erano i contributi ordinari di competenza primo trimestre 2018). Al lordo dell'effetto fiscale l'onere risulta pari a € 61,7 milioni (€ 68,0 milioni nel primo trimestre 2018). Al riguardo si precisa che per il 2019, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non intende avvalersi della possibilità di versare il contributo mediante impegni irrevocabili al pagamento, fissati nella misura massima del 15% (cosiddetti "irrevocable payment commitments – IPC").

5. Modifiche intervenute nell'area di consolidamento

Nel corso del primo trimestre 2019 si segnala, quale variazione del perimetro di consolidamento, l'uscita delle controllate Liberty S.r.l., BPM Securitisation 3 S.r.l. e Beta S.r.l., nonché della collegata Motia Compagnia di Navigazione S.p.A. a seguito della cancellazione dai competenti Registri delle Imprese a completamento della procedura di liquidazione. Dal perimetro delle società consolidate con il metodo integrale escono inoltre i veicoli Erice Finance S.r.l., per chiusura dell'operazione di cartolarizzazione, e Leviticus SPV S.r.l., a seguito del perfezionamento della cessione dei crediti nell'ambito del progetto ACE e della conseguente derecognition contabile degli stessi.

Si precisa inoltre che in data 11 febbraio 2019 si è perfezionata l'operazione di fusione per incorporazione nella Capogruppo Banco BPM delle controllate BP Property Management S.c.a r.l. e Società Gestione Servizi BP S.c.p.a. L'operazione, che ha avuto decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2019, è avvenuta secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.

Le variazioni sopra indicate non hanno avuto impatti significativi sui saldi del bilancio consolidato.

6. Componenti non ricorrenti evidenziate nel conto economico aggregato del Gruppo Banco BPM

In conformità alle indicazioni della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 si precisa che il conto economico del primo trimestre 2019 non evidenzia componenti non ricorrenti di importo significativo.

7. Normativa riguardante la determinazione dei ratio patrimoniali di vigilanza

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") comunitari del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".

Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2019 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB");
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

La Banca d'Italia, con comunicazione del 21 dicembre 2018, ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento anche per il 2019.

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2019 pari allo 0,06%, e dovrà essere gradualmente incrementata annualmente in modo lineare fino a raggiungere lo 0,25% il 1° gennaio 2022.

In data 8 febbraio 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall'esercizio 2019. La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.

In conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, è stato ridotto al 2,25% (era 2,50% nel 2018) il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati.

Tenuto conto dei requisiti derivanti del suddetto SREP requirement, il Gruppo Banco BPM è tenuto a rispettare, a livello consolidato, i seguenti ratio patrimoniali:

  • CET1 ratio: 9,31%;
  • Tier 1 ratio: 10,81%;
  • Total Capital ratio: 12,81%.

Il Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista del nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

  • periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9;
  • periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri.

Oltre alla possibilità di dilazionare l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile alla data del 1° gennaio 2018, la disciplina transitoria prevede la possibilità di dilazionare gli eventuali impatti che l'applicazione del nuovo modello di impairment produrrà anche nei primi esercizi successivi alla prima applicazione del nuovo principio contabile ancorché limitatamente a quelli derivanti dalla valutazione delle attività finanziarie non deteriorate.

Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione vengono denominate per brevità "IFRS9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS9 phased in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.

8. Esposizioni al rischio sovrano rappresentate da titoli di debito

Nella seguente tabella si fornisce l'illustrazione dell'esposizione del Gruppo al rischio sovrano, al 31 marzo 2019, rappresentata dai titoli di debito, ripartita per singolo Paese e per categoria del portafoglio contabile di classificazione:

31 marzo 2019
(dati in milioni di euro)
Paesi/Portafogli contabili
Att. fin. valutate al
costo ammortizzato
Att. fin. valutate al fair
value con impatto
sulla redditività
complessiva
Att. fin. valutate al fair
value con impatto sul
conto economico
Totale
Italia 10.906 6.908 2.192 20.006
USA 2.405 1.339 - 3.744
Francia 1.106 1.958 - 3.064
Germania 386 361 - 747
Spagna 652 443 343 1.438
Altri Paesi 294 53 - 347
Totale 15.749 11.062 2.535 29.346

Al 31 marzo 2019 l'esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani ammonta a € 29,3 miliardi (€ 27,5 miliardi al 31 dicembre 2018), classificati per il 53,7% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 37,7% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per l'8,6% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Detta esposizione si riferisce per circa l'87% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 68% dal Paese Italia.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva le riserve derivanti dalla valutazione al fair value risultano essere al 31 marzo 2019 complessivamente negative per € 62 milioni al lordo degli effetti fiscali e sono riferite a titoli di Stato italiani per € 87 milioni (mentre gli altri titoli governativi presentano un effetto positivo per € 25 milioni).

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato il valore di bilancio ammonta a € 15,8 miliardi, di cui € 10,9 miliardi rappresentati da titoli di Stato Italiani. Ai soli fini informativi, si precisa che il fair value dei titoli governativi classificati nella suddetta categoria contabile, determinato in base alle quotazioni di mercato del 31 marzo 2019 (livello 1 nella gerarchia del fair value), ammonta a € 15,8 miliardi (€ 10,8 miliardi è il fair value riferito ai soli titoli di Stato italiani). Da ultimo si deve precisare che nell'esercizio 2019 il Gruppo Banco BPM non ha cambiato il proprio modello di business e conseguentemente non è stata rilevata alcuna riclassifica di attività finanziarie tra diverse categorie contabili.

9. Altre note esplicative

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 31 marzo 2019 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.

Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 31 marzo 2019 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalle società collegate.

Allegati

  • Stato patrimoniale consolidato riclassificato al 31 marzo 2019 comparato con i dati riferiti al 31 dicembre 2018
  • Conto economico consolidato riclassificato del primo trimestre 2019 comparato con i dati riferiti al primo trimestre 2018
  • Conto economico consolidato riclassificato evoluzione trimestrale 2019 e 2018
  • Conto economico consolidato riclassificato senza PPA evoluzione trimestrale 2019 e 2018

Per informazioni:

Investor Relations Roberto Peronaglio +39 02.94.77.2108 [email protected] Comunicazione Matteo Cidda +39 02.77.00.7438 [email protected] Ufficio Stampa Monica Provini +39 02.77.00.3515 [email protected]

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 31/03/2019 31/12/2018 Var. su
31/12/2018
Var. % su
31/12/2018
Cassa e disponibilità liquide 803.862 922.017 -118.155 -12,8%
Finanziamenti valutati al CA 111.592.055 108.207.732 3.384.323 3,1%
- Finanziamenti verso banche 5.122.516 4.193.119 929.397 22,2%
- Finanziamenti verso clientela (*) 106.469.539 104.014.613 2.454.926 2,4%
Altre attività finanziarie 38.957.122 36.852.942 2.104.180 5,7%
- Valutate al FV con impatto a CE 7.551.337 5.869.106 1.682.231 28,7%
- Valutate al FV con impatto su OCI 14.882.235 15.351.561 -469.326 -3,1%
- Valutate al CA 16.523.550 15.632.275 891.275 5,7%
Partecipazioni 1.357.504 1.434.163 -76.659 -5,3%
Attività materiali 3.528.234 2.775.885 752.349 27,1%
Attività immateriali 1.275.289 1.277.941 -2.652 -0,2%
Attività fiscali 4.944.310 5.012.477 -68.167 -1,4%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 280.946 1.592.782 -1.311.836 -82,4%
- Finanziamenti verso clientela 263.675 1.576.159 -1.312.484
- Altre attività e gruppi di attività 17.271 16.623 648 3,9%
Altre voci dell'attivo 3.100.101 2.388.852 711.249 29,8%
Totale dell'attivo 165.839.423 160.464.791 5.374.632 3,3%
Raccolta diretta 109.319.505 105.219.691 4.099.814 3,9%
- Debiti verso clientela 95.232.378 90.197.859 5.034.519 5,6%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 14.087.127 15.021.832 -934.705 -6,2%
Debiti verso banche 31.399.655 31.633.541 -233.886 -0,7%
Debiti per leasing 809.859 809.859
Altre passività finanziarie valutate al FV 7.805.726 7.228.829 576.897 8,0%
Fondi del passivo 1.599.631 1.704.866 -105.235 -6,2%
Passività fiscali 511.719 505.402 6.317 1,2%
Passività associate ad attività in via di dismissione 4.390 3.043 1.347
Altre voci del passivo 3.825.362 3.864.345 -38.983 -1,0%
Totale del passivo 155.275.847 150.159.717 5.116.130 3,4%
Patrimonio di pertinenza di terzi 44.278 45.599 -1.321 -2,9%
Patrimonio netto del Gruppo 10.519.298 10.259.475 259.823 2,5%
Patrimonio netto consolidato 10.563.576 10.305.074 258.502 2,5%

(*) Includono i titoli senior per i quali è stata rilasciata, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione

Conto economico consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 31/03/2019 31/03/2018 Variaz. Var. %
Margine di interesse 505.152 595.111 -89.959 -15,1%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 36.758 42.585 -5.827 -13,7%
Margine finanziario 541.910 637.696 -95.786 -15,0%
Commissioni nette 420.023 476.520 -56.497 -11,9%
Altri proventi netti di gestione 14.620 24.150 -9.530 -39,5%
Risultato netto finanziario 86.840 29.308 57.532 196,3%
Altri proventi operativi 521.483 529.978 -8.495 -1,6%
Proventi operativi 1.063.393 1.167.674 -104.281 -8,9%
Spese per il personale -425.873 -442.089 16.216 -3,7%
Altre spese amministrative -167.019 -211.487 44.468 -21,0%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -77.599 -47.926 -29.673 61,9%
Oneri operativi -670.491 -701.502 31.011 -4,4%
Risultato della gestione operativa 392.902 466.172 -73.270 -15,7%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -151.952 -326.239 174.287 -53,4%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie -3.971 2.228 -6.199
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 4.422 -24.964 29.386
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 167 179.654 -179.487 -99,9%
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 241.568 296.851 -55.283 -18,6%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -50.705 -25.937 -24.768 95,5%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -41.621 -49.037 7.416 -15,1%
Utile (Perdita) delle attività operative cessate -
-14
14
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 1.246 1.430 -184 -12,9%
RISULTATO NETTO 150.488 223.293 -72.805 -32,6%

Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale

(migliaia di euro) 31/03/2019 IV Q 2018 III Q 2018 II Q 2018 I Q 2018
Margine di interesse 505.152 554.694 557.759 584.998 595.111
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 36.758 50.668 32.791 33.413 42.585
Margine finanziario 541.910 605.362 590.550 618.411 637.696
Commissioni nette 420.023 469.875 451.372 450.993 476.520
Altri proventi netti di gestione 14.620 21.061 214.531 130.029 24.150
Risultato netto finanziario 86.840 -73.898 46.768 80.182 29.308
Altri proventi operativi 521.483 417.038 712.671 661.204 529.978
Proventi operativi 1.063.393 1.022.400 1.303.221 1.279.615 1.167.674
Spese per il personale -425.873 -422.177 -431.479 -437.060 -442.089
Altre spese amministrative -167.019 -205.705 -196.184 -203.102 -211.487
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -77.599 -97.096 -49.456 -49.020 -47.926
Oneri operativi -670.491 -724.978 -677.119 -689.182 -701.502
Risultato della gestione operativa 392.902 297.422 626.102 590.433 466.172
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -151.952 -987.260 -267.405 -360.212 -326.239
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie -3.971 3.968 -1.312 -1.593 2.228
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 4.422 -227.805 -71.865 -20.707 -24.964
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 167 5.109 -10.301 -1.104 179.654
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 241.568 -908.566 275.219 206.817 296.851
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -50.705 322.430 -72.338 -61.320 -25.937
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -41.621 -668 -32.122 -18.391 -49.037
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - -
932
18 -14
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 1.246 5.777 256 2.160 1.430
RISULTATO NETTO senza Badwill ed
Impairment su Avviamenti e Client Relationship
150.488 -581.027 171.947 129.284 223.293
Impairment su Avviamenti e Client Relationship al
netto delle imposte
- -2.929 - -
-
RISULTATO NETTO 150.488 -583.956 171.947 129.284 223.293

Conto economico consolidato riclassificato senza PPA linea per linea - Evoluzione trimestrale

(migliaia di euro) I Q 2019 IV Q 2018 III Q 2018 II Q 2018 I Q 2018
Margine di interesse 499.188 534.304 537.227 541.685 536.030
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 36.758 50.668 32.791 33.413 42.585
Margine finanziario 535.946 584.972 570.018 575.098 578.615
Commissioni nette 420.023 469.875 451.372 450.993 476.520
Altri proventi netti di gestione 24.182 31.635 225.104 140.539 34.604
Risultato netto finanziario 86.840 -73.898 46.768 80.182 29.308
Altri proventi operativi 531.045 427.612 723.244 671.714 540.432
Proventi operativi 1.066.991 1.012.584 1.293.262 1.246.812 1.119.047
Spese per il personale -425.873 -422.177 -431.479 -437.060 -442.089
Altre spese amministrative -167.019 -205.705 -196.184 -203.102 -211.487
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -74.849 -94.597 -46.543 -46.126 -45.056
Oneri operativi -667.741 -722.479 -674.206 -686.288 -698.632
Risultato della gestione operativa 399.250 290.105 619.056 560.524 420.415
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -151.952 -987.260 -267.405 -360.212 -326.239
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie -3.971 3.968 -1.312 -1.593 2.228
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 4.422 -227.805 -71.865 -20.707 -24.964
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 167 5.109 -10.301 -1.104 179.654
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 247.916 -915.883 268.173 176.908 251.094
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -52.750 324.810 -69.946 -51.347 -10.742
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -41.621 -668 -32.122 -18.391 -49.037
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - -
932
18 -14
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 1.246 5.777 256 2.160 1.430
RISULTATO NETTO senza PPA e senza Impairment su
Avviamenti e Client Relationship
154.791 -585.964 167.293 109.348 192.731
Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte -4.303 4.937 4.654 19.936 30.562
Impairment su Avviamenti e Client Relationship al netto
delle imposte
- -2.929 - -
-
RISULTATO NETTO 150.488 -583.956 171.947 129.284 223.293

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