AI Terminal

MODULE: AI_ANALYST
Interactive Q&A, Risk Assessment, Summarization
MODULE: DATA_EXTRACT
Excel Export, XBRL Parsing, Table Digitization
MODULE: PEER_COMP
Sector Benchmarking, Sentiment Analysis
SYSTEM ACCESS LOCKED
Authenticate / Register Log In

Banco BPM SpA

Earnings Release Nov 6, 2019

4282_10-q_2019-11-06_aeb1c38f-e6a1-4bb7-a691-f627b98841a0.pdf

Earnings Release

Open in Viewer

Opens in native device viewer

Informazione
Regolamentata n.
1928-95-2019
Data/Ora Ricezione
06 Novembre 2019
17:45:18
MTA
Societa' : Banco BPM S.p.A.
Identificativo
Informazione
Regolamentata
: 124322
Nome utilizzatore : BANCOBPMN08 - Marconi
Tipologia : 3.1
Data/Ora Ricezione : 06 Novembre 2019 17:45:18
Data/Ora Inizio
Diffusione presunta
: 06 Novembre 2019 17:45:19
Oggetto : CS_BANCO BPM_RISULTATI AL 30
SETTEMBRE 2019
Testo del comunicato

Vedi allegato.

COMUNICATO STAMPA

RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2019

Banco BPM chiude i primi nove mesi dell'anno con un utile netto consolidato di € 686 milioni, in crescita del 30,9% rispetto al 30 settembre 2018. Il risultato, che arriva al termine di un terzo trimestre 2019 positivo e in linea con gli obiettivi, è stato conseguito in parallelo al prosieguo dell'attività di derisking, evidenziata dal calo del NPE ratio netto al 5,6% (era 6,5% a fine 2018), dalla discesa del costo del credito (69 bp rispetto ai 184 bp del dicembre 2018) e a fronte di una patrimonializzazione che si rafforza, con il CET1 Ratio phased-in al 13,8% e il CET1 fully loaded che sale al 12,1%.

Il buon andamento del Gruppo è confermato dallo sviluppo dell'attività commerciale, come evidenziato dalla dinamica degli impieghi e della raccolta diretta e dall'utile ante imposte, cresciuto del 13,5% rispetto al 30 settembre 2018 attestandosi a € 884 milioni. Tale risultato, sostenuto dallo sforzo commerciale della banca, è stato raggiunto in uno scenario macroeconomico e di tassi d'interesse negativi che continua a essere fortemente penalizzante per le banche, unitamente alla costante diminuzione degli oneri operativi (-3,5% a/a), oltre che dalla discesa delle rettifiche su crediti (-41,5% rispetto al 30 settembre 2018).

Utile netto € 686 milioni (+30,9% rispetto a € 525 milioni al 30 settembre 2018)

Positivi i risultati del terzo trimestre 2019:

  • crescita del risultato della gestione operativa (+ 7,6% rispetto al 2° trim 2019)
    • crescita dei proventi operativi (+0,2% rispetto al 2° trim. 2019)
    • diminuzione dei costi operativi (-3,6% rispetto al 2° trim 2019)
    • Aumentano gli impieghi1 core2 performing alla clientela (+3,9%) e la raccolta diretta core3 (+7,3%) rispetto a dicembre 2018:
      • impieghi a clientela € 105,7 miliardi (+2,9% rispetto a dicembre 2018)
      • impieghi in bonis € 97,1 miliardi (+2,7% rispetto a dicembre 2018)
        • deteriorati € 6,0 miliardi (- 11,3% rispetto a dicembre 2018)

1 Dato calcolato escludendo da tutti i periodi posti a confronto i crediti relativi a ProFamily, classificati in dismissione a decorrere dal 30 giugno 2019.

2 Mutui, Finanziamenti, Conti correnti e prestiti personali.

3 Conti correnti e depositi.

  • raccolta diretta4 da clientela € 106,5 miliardi (+4,9% rispetto a dicembre 2018)
  • raccolta diretta "core" € 87,0 miliardi (+7,3% rispetto a dicembre 2018)

Prosegue l'azione di derisking: NPE ratio netto in diminuzione al 5,6% dal 6,5% di fine 2018

Si conferma una solida posizione patrimoniale:

CET1 ratio5: phased in al 13,8%; IFRS9 fully phased al 12,1%

Texas Ratio6 in netto miglioramento al 58,1% (95,0% a settembre 2018)

In forte diminuzione il costo del rischio (69 bp vs 184 bp nel 2018)7

Eccellente posizione di liquidità con attività stanziabili libere pari a oltre €21 miliardi8

Principali aggregati patrimoniali

  • Impieghi a clientela € 105,7 miliardi, di cui crediti in bonis "core" +3,9% su base omogenea9 e crediti deteriorati -11,3% rispetto al 31 dicembre 2018;
  • Raccolta diretta da clientela € 106,5 miliardi10 (€ 101,5 miliardi a fine dicembre 2018): nel periodo si conferma la tendenza alla crescita della raccolta "core" conti correnti e depositi (+€ 5,9 miliardi rispetto a fine 2018) e alla flessione delle forme di raccolta più onerose (- € 0,5 miliardi per le obbligazioni);
  • Raccolta indiretta11 a clientela € 89,2 miliardi (rispetto a € 87,0 miliardi al 31 dicembre 2018), in crescita del 2,6%, di cui:
    • risparmio gestito € 57,6 miliardi;
    • risparmio amministrato € 31,5 miliardi.

Principali voci di conto economico

  • Margine di interesse

-€ 500,0 milioni nel 3° trim. 2019 (€ 514,8 milioni nel 2° trim. 2019; - 2,9%)

10 La Raccolta Diretta include i certificates a capitale incondizionatamente protetto (€ 3,1 miliardi al 30 settembre 2019 rispetto ai € 3,4 miliardi a fine 2018), ma esclude le operazioni di pronti contro termine.

4 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

5 Ratios calcolati includendo anche gli utili del 3° trimestre 2019 in corso di formazione.

6 Il Texas Ratio è l'indice che misura il rapporto fra il valore netto dei crediti deteriorati ed il patrimonio netto tangibile del Gruppo.

7 Costo del rischio calcolato come rapporto fra le rettifiche nette su finanziamenti e i crediti netti verso clientela comprensivi di quelli classificati in IFRS 5.

8 Dato aggiornato al 30 settembre 2019.

9 Dato calcolato tenendo conto dell'effetto della riclassifica dei crediti ProFamily fra le attività in via di dismissione.

11 Dato gestionale al netto dei certificates a capitale incondizionatamente protetto inclusi nella "raccolta diretta".

    • € 1.511,9 milioni il dato relativo alle componenti "core" al 30 settembre 2019 (€ 1.552,5 milioni nei primi nove mesi del 2018; - 2,6%)12
    • € 1.520,0 milioni nei primi nove mesi del 2019 (€ 1.737,9 milioni al 30 settembre 2018; -12,5%)
  • Commissioni nette
    • -€ 444,1 milioni nel 3° trim. 2019 (€ 453,7 milioni nel 2° trim. 2019; - 2,1%)
      • € 1.332,3 milioni al 30 settembre 2019 (€ 1.386,6 milioni nel corrispondente periodo del 2018; -3,9%)
  • Proventi operativi
    • -€ 1.021,7 milioni nel 3° trim. 2019 (€ 1.020,1 milioni nel 2° trim. 2019; + 0,2%)
      • € 3.105,2 milioni al 30 settembre 2019 (€ 3.750,5 milioni nel corrispondente periodo del 2018; -17,2%, che però includeva elementi non ricorrenti pari a € 313,6 milioni)
  • Oneri operativi
    • -€ 650,4 milioni nel 3° trim. 2019 (€ 675,0 milioni nel 2° trim. 2019; - 3,6%)
      • € 1.995,8 milioni nei primi nove mesi del 2019 (€ 2.067,8 milioni al 30 settembre 2018; -3,5%)
  • Utile netto
      • € 93,3 milioni nel 3° trim. 2019 (€ 442,6 milioni nel 2° trim. 2019, -78,9%, che però includeva elementi di natura straordinaria pari a € 307,1 milioni)
      • € 686,5 milioni al 30 settembre 2019 (€ 524,5 milioni nei primi nove mesi del 2018; +30,9%)
  • Utile netto adjusted13
      • € 387,2 milioni al 30 settembre 2019 (€ 305,2 milioni nei primi nove mesi del 2018; +26,9%)

Posizione patrimoniale14:

  • CET 1 ratio "IFRS9 fully phased" 12,1%;
  • CET 1 ratio "IFRS9 phased in" 13,8%.

Qualità del credito

  • Stock crediti deteriorati netti pari a € 6,0 miliardi con una contrazione di € 0,8 miliardi rispetto a fine 2018 (-11,3%) e di € 0,2 miliardi rispetto al 30 giugno 2019 (- 3,7%)

Coverage:

-Inadempienze probabili: 37,0% (35,5% al 30 giugno 2019)

12Per maggiori dettagli si veda il commento nel paragrafo "L'andamento economico della gestione dei primi nove mesi 2019 rispetto al 30 settembre 2018".

13 I dati "adjusted" sono esposti al netto delle componenti dettagliate nelle Note Esplicative.

14 I ratio includono anche gli utili in corso di formazione del 3° trimestre 2019.

    • Sofferenze: 55,8% (56,8% al 30 giugno 2019); considerando anche i write-off la copertura risulta pari al 62,1% (62,6% al 30 giugno 2019)
    • Crediti deteriorati: 42,8% (41,9% al 30 giugno 2019); considerando anche i write-off la copertura risulta pari al 45,8% (44,6% al 30 giugno 2019)

Profilo di liquidità

  • Unencumbered eligible assets pari a € 21,1 miliardi al 30 settembre 2019.
  • LCR >170% e NSFR >100%15.

Milano, 6 novembre 2019 – Si è riunito oggi sotto la presidenza dell'Avv.to Carlo Fratta Pasini il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato la situazione patrimoniale ed economica trimestrale al 30 settembre 2019 del Gruppo Banco BPM.

La gestione dei primi nove mesi dell'esercizio 2019, ancorché caratterizzata dalla prosecuzione delle azioni di derisking e di riorganizzazione delle attività del Gruppo in linea con il piano industriale, nonché sulla realizzazione delle operazioni di capital management già annunciate al mercato, si è maggiormente focalizzata sullo sviluppo dell'attività commerciale, come evidenzia la crescita sia degli impieghi in bonis, sia della raccolta "core", nonché il buon andamento della raccolta indiretta, dopo l'importante riorganizzazione della rete e la chiusura delle filiali che hanno caratterizzato lo scorso esercizio.

In tale contesto, caratterizzato ancora da un forte impegno per le attività di riorganizzazione e di derisking, il Gruppo ha registrato un risultato lordo ante imposte pari a € 883,9 milioni ed un utile netto di € 686,5 milioni (+30,9% a/a). Anche l'utile netto "adjusted" cresce di € 82,0 milioni, rispetto al 30 settembre 2018, attestandosi a € 387,2 milioni.

Per quanto riguarda le operazioni di riorganizzazione e derisking, in maggior dettaglio, nel primo trimestre si è perfezionata la cessione "ACE" (già avviata nello scorso esercizio) con l'ottenimento della garanzia "GACS" sulle Senior Notes ed il collocamento del 95% delle Mezzanine e Junior Notes. In tal modo si è potuto procedere alla derecognition contabile dei crediti ceduti che a fine anno erano iscritti fra le "attività in via di dismissione".

Sempre nell'ambito del "progetto ACE", Banco BPM ha conferito alla First Servicing S.p.A., società finalizzata allo svolgimento delle funzioni di servicer dei crediti non performing, il ramo d'azienda costituito dal complesso di beni, rapporti giuridici e risorse organizzate per l'esercizio dell'attività di recupero dei crediti stessi. Nel mese di giugno, è stata perfezionata la realizzazione della partnership con Credito Fondiario per la gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati. Credito Fondiario è entrato a far parte della compagine sociale di First Servicing (che ha modificato la propria denominazione in CF Liberty Servicing S.p.A.) con una quota pari al 70% del capitale.

Le attività di derisking del Gruppo sono proseguite con la sigla dell'accordo di cessione di un portafoglio di crediti in leasing in sofferenza. A seguito del completamento del processo di due diligence, nel mese di aprile Banco BPM ha individuato Illimity Bank quale controparte per la cessione di un portafoglio pari a circa € 650 milioni nominali alla data di cut-off (il valore nominale al 30 giugno 2019 risultava pari a circa € 600 milioni), composto principalmente da crediti derivanti dai

15 LCR mensile a settembre 2019; NSFR relativo al terzo trimestre 2019.

rapporti giuridici attivi e passivi riconducibili a contratti di leasing in sofferenza. L'operazione si articolerà in più fasi con conclusione prevista entro la metà del 2020. Al 30 settembre 2019, a seguito delle cessioni intervenute nel terzo trimestre, i crediti ancora iscritti in bilancio fra le "attività in via di dismissione" sono pari a € 388 milioni lordi (€ 108 milioni al netto delle rettifiche di valore).

Nell'ambito della riorganizzazione delle attività del Gruppo, a fine giugno si è concluso il riassetto del comparto del credito al consumo attraverso la cessione ad Agos Ducato del ramo d'azienda relativo all'attività svolta tramite la rete sportelli dell'ex Banca Popolare di Milano per un corrispettivo pari a € 310 milioni.

Con riferimento alle operazioni sul mercato wholesale, nel mese di aprile Banco BPM ha realizzato la prima emissione di strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a € 300 milioni, destinata agli investitori istituzionali, importante operazione per l'efficientamento della struttura di capitale del Gruppo. I titoli emessi sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 18 giugno 2024.

Nel periodo si sono inoltre conclusi con successo i collocamenti di due emissioni obbligazionarie senior preferred unsecured riservate agli investitori istituzionali; la prima, a inizio marzo, con scadenza a 3 anni per un ammontare di € 750 milioni e cedola fissa del 2%; la seconda nel mese di giugno con scadenza a 5 anni per un ammontare di € 500 milioni e cedola fissa del 2,50%.

Inoltre, a inizio ottobre, è stata portata a termine una nuova emissione subordinata Tier 2 per € 350 milioni, scadenza dieci anni, anch'essa destinata agli investitori istituzionali.

Considerando anche il collocamento, avvenuto nel mese di ottobre, di un'emissione senior preferred unsecured per € 500 milioni, l'ammontare complessivo delle emissioni pubbliche del Banco BPM nel 2019 raggiunge € 2,4 miliardi (pari a +141% rispetto a tutte le scadenze "wholesale" del 2019).

L'andamento economico della gestione dei primi nove mesi del 2019 rispetto al 30 settembre 2018

Il margine di interesse si attesta a € 1.520,0 milioni e si confronta con il dato di € 1.737,9 milioni del corrispondente periodo del precedente esercizio. L'andamento del margine risulta impattato negativamente dalle minori riprese di valore conseguenti al decorrere del tempo (ivi comprese quelle connesse agli impatti conseguenti alla PPA16) derivanti, in gran parte, dalle operazioni di cessione di sofferenze (€ -169,9 milioni a/a). Inoltre al 30 settembre 2019, a seguito della prima applicazione delle regole di rilevazione previste dall'IFRS 16, sono stati registrati interessi passivi su debiti per contratti di leasing per € 7,4 milioni. Al netto di tali effetti il margine d'interesse risulta pari a € 1.511,9 milioni e si confronta con un dato calcolato su base omogenea di € 1.552,5 milioni dei primi nove mesi del 2018 (-2,6%); la contrazione è dovuta alla riduzione dello spread commerciale del retail parzialmente compensato dai più alti volumi medi.

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto, è positivo per € 97,3 milioni in calo rispetto al dato di € 108,8 milioni rilevato nel corrispondente periodo del 2018. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per € 77,0 milioni.

16 Si intende fare riferimento agli impatti della "Purchase Price Allocation" rilevati a seguito dell'operazione di aggregazione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano

Le commissioni nette17 ammontano a € 1.332,3 milioni, con una contrazione del 3,9% rispetto a € 1.386,6 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio, dovuta essenzialmente al minor apporto delle commissioni upfront che avevano invece fornito un contributo rilevante nella prima parte del 2018 a seguito dei maggiori collocamenti allora effettuati e al venir meno delle commissioni relative all'attività di banca depositaria ceduta nel secondo semestre del 2018 (pari a € 14 milioni).

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 30,9 milioni rispetto al dato di € 368,7 milioni dei primi nove mesi del 2018, che includevano le plusvalenze, pari a € 313,6 milioni, realizzate a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund administration e dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi. Escludendo tali componenti dal dato dell'esercizio precedente, l'aggregato evidenzia una riduzione dovuta principalmente alla progressiva contrazione delle commissioni di istruttoria veloce (-45,7% rispetto al 30 settembre 2018).

Il risultato netto finanziario è pari a € 124,7 milioni rispetto a € 148,6 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. A tale risultato ha contribuito l'impatto della valutazione dei titoli iscritti nel portafoglio delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per complessivi € 75,4 milioni. Il risultato netto finanziario va considerato unitamente alle strategie di copertura dei rischi connessi alle esposizioni classificate tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI), non gestite secondo le regole contabili dell'hedge accounting. In relazione a quest'ultimo aspetto, i risultati economici vanno pertanto considerati congiuntamente alla variazione registrata nelle riserve da valutazione delle suddette attività finanziarie (al 30 settembre 2019 il saldo delle riserve sui titoli di debito FVOCI, al lordo della fiscalità, è positivo per € 225 milioni lordi rispetto a + € 36 milioni al 30 giugno 2019 e - € 197 milioni al 31 dicembre 2018).

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 3.105,2 milioni, in flessione del 17,2% rispetto ai primi nove mesi del 2018; escludendo nel confronto le plusvalenze rilevate al 30 settembre 2018 sulle operazioni di cessione sopra descritte la riduzione risulterebbe pari al 9,6% principalmente per effetto del già illustrato andamento del margine di interesse e delle commissioni.

Le spese per il personale, pari a € 1.259,5 milioni, evidenziano una riduzione del 3,9% rispetto a € 1.310,6 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Il numero totale dei dipendenti è pari a n. 21.877 risorse alla data del 30 settembre 2019, rispetto alle n. 22.247 risorse in organico a fine 2018 (erano n. 23.263 al 31 dicembre 2017).

Le altre spese amministrative18 risultano pari a € 488,8 milioni con una riduzione del 20,0% rispetto al primi nove mesi del 2018. Tale riduzione è, in parte, attribuibile all'applicazione dell'IFRS 16 che prevede, per i contratti rientranti in tale principio, l'iscrizione dell'ammortamento del diritto d'uso fra le "rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" in luogo dell'iscrizione dei fitti e canoni di locazione passivi fra le "altre spese amministrative"; anche tenendo conto di tale effetto le altre spese amministrative risultano comunque in forte riduzione (circa il 7,2% rispetto ai primi nove mesi del 2018).

17 A partire dal 30 giugno 2019 sono state riclassificate in tale aggregato anche le commissioni upfront relative al collocamento di Certificates (precedentemente classificate nel Risultato Netto Finanziario). I dati relativi ai periodi precedenti sono stati rideterminati in maniera coerente.

18 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 247,6 milioni, rispetto a € 146,4 milioni del 30 settembre 2018, ed includono svalutazioni di immobili per € 27,5 milioni. Anche tale voce è stata influenzata dall'introduzione dell'IFRS 16 sopra ricordata; al netto di tale effetto e delle svalutazioni l'aggregato presenta una contrazione del 4,0% rispetto al 30 settembre 2018.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 1.995,8 milioni con una riduzione del 3,5% rispetto ai primi nove mesi del 2018. Al netto delle componenti non ricorrenti relative principalmente alle suddette svalutazioni operate sugli immobili, l'aggregato risulta ulteriormente in diminuzione (- 4,4%) a testimonianza della costante attività di contenimento dei costi intrapresa fin dall'origine del Banco BPM.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 558,0 milioni, in evidente calo rispetto al dato di € 953,9 milioni dei primi nove mesi del 2018 (-41,5%), per effetto della sensibile contrazione delle sofferenze derivante dalle azioni di derisking portate a termine nel precedente esercizio. Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette su crediti e gli impieghi netti (comprensivi dei crediti classificati in dismissione), risulta pari a 69 b.p. in netta diminuzione rispetto al dato dello scorso esercizio pari a 184 b.p..

Nel conto economico dei primi nove mesi sono state rilevate riprese nette su titoli ed altre attività finanziarie per € 4,2 milioni (rettifiche nette per € 0,7 milioni al 30 settembre 2018).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ammontano a € 8,4 milioni rispetto a € 117,5 milioni dei primi nove mesi del 2018 che includevano gli stanziamenti effettuati per tenere conto delle più severe normative riguardanti le condizioni applicate alla clientela nonché per incrementare il presidio a fronte degli oneri da vertenze e reclami.

Al 30 settembre 2019 sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni e investimenti per € 336,8 milioni che includono le plusvalenze lorde conseguite per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo (€ 189,5 milioni) e della realizzazione della partnership con Credito Fondiario nella gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati (€ 142,7 milioni). Nei primi nove mesi del 2018 erano presenti utili per € 168,2 milioni derivanti quasi interamente dalle cessioni di quote partecipative effettuate nell'ambito della riorganizzazione del comparto del bancassurance.

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte e degli oneri sistemici evidenzia un utile di € 883,9 milioni rispetto all'utile di € 778,9 milioni registrato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio.

Le imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente alla data del 30 settembre 2019 sono pari a € -115,4 milioni (€ - 159,6 milioni al 30 settembre 2018) beneficiando del minor carico fiscale che caratterizza le plusvalenze realizzate con la cessione di partecipazioni e di altri eventi non ricorrenti, quali la possibilità di iscrizione di nuove attività per imposte anticipate.

Al conto economico del periodo sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 88,4 milioni (€ 99,6 milioni nei primi nove mesi del 2018) che includono i contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) per € 61,7 milioni lordi (€ 68,1 milioni al 30 settembre 2018) e al Fondo Interbancario Tutela Depositi per € 46,7 milioni (€ 44,3 milioni al 30 settembre 2018), nonché gli ulteriori contributi straordinari al Single Resolution Fund per € 22,6 milioni (€ 25,5 milioni al 30 settembre 2018).

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+ € 6,3 milioni), i primi nove mesi del 2019 si chiudono con un utile netto di periodo pari a € 686,5 milioni, rispetto al risultato netto di € 524,5 milioni realizzato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio.

A livello adjusted l'utile del periodo ammonta a € 387,2 milioni e si confronta con il risultato di € 305,2 milioni dei primi nove mesi del 2018 (+26,9%).

Si evidenza inoltre che il Gruppo ha generato una redditività non direttamente riconosciuta a conto economico, ma con impatto diretto a patrimonio, principalmente riconducibile a riserve su titoli classificati in FVOCI, pari € 283,2 milioni. Considerando anche tale componente la redditività complessiva del Gruppo, nei primi 9 mesi del 2019, è stata pari a € 969,7 milioni.

L'andamento economico della gestione del terzo trimestre 2019 rispetto al secondo trimestre 2019

Il margine di interesse si attesta a € 500,0 milioni in calo del 2,9% rispetto al dato del secondo trimestre 2019 (pari a € 514,8 milioni). Al netto delle componenti non "core" attribuibili alla PPA e agli effetti contabili dell'IFRS 9, il margine risulta pari a € 499,3 milioni e si confronta con il dato omogeneo del secondo trimestre pari a € 513,7 milioni, evidenziando un calo del 2,8% per effetto principalmente dell'andamento dello spread commerciale e del venir meno dell'apporto del ramo captive relativo a ProFamily ceduto nel mese di giugno.

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto è positivo per € 28,0 milioni in calo rispetto al dato di € 32,6 milioni rilevato nel secondo trimestre 2019. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per € 20,1 milioni.

Le commissioni nette19 del terzo trimestre ammontano a € 444,1 milioni, con una contrazione del 2,1% rispetto al secondo trimestre dovuta anche all'effetto di "stagionalità", in particolare nella componente di commissioni riferita ai servizi di banca tradizionale. Da evidenziare l'ottimo andamento delle commissioni di collocamento di prodotti di investimento che nel terzo trimestre crescono a € 183,1 milioni rispetto a € 181,3 milioni del secondo trimestre20.

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 8,0 milioni, in linea con il dato del secondo trimestre 2019.

Il risultato netto finanziario è pari a € 41,7 milioni rispetto a € 10,7 milioni del secondo trimestre. A tale dinamica ha contribuito il positivo apporto dell'attività di trading.

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 1.021,7 milioni risultando in leggera crescita rispetto al dato di € 1.020,1 milioni registrato nel secondo trimestre (+0,2%).

Le spese per il personale ammontano a € 415,6 milioni, in calo di € 2,4 milioni rispetto al secondo trimestre.

19 A partire dal 30 giugno 2019 sono state riclassificate in tale aggregato anche le commissioni upfront relative al collocamento di Certificates (precedentemente classificate nel Risultato Netto Finanziario). I dati relativi ai periodi precedenti sono stati rideterminati in maniera coerente.

20 Dati gestionali.

Le altre spese amministrative21 risultano in flessione del 2,8% passando da € 163,1 milioni del secondo trimestre 2019 a € 158,6 milioni del terzo trimestre 2019.

Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 76,1 milioni, rispetto a € 93,8 milioni del secondo trimestre che includeva rettifiche dovute alla svalutazione di alcuni immobili non strumentali. A livello adjusted l'aggregato è sostanzialmente allineato al secondo trimestre.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 650,4 milioni in calo del 3,6% rispetto a € 675,0 milioni del secondo trimestre. A livello adjusted, tenendo conto delle suddette svalutazioni operate sugli immobili, l'aggregato risulta in diminuzione dell'1,1% rispetto al trimestre precedente.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 208,4 milioni in crescita del 5,4% rispetto al secondo trimestre e riflettono la volontà di garantire un approccio rigoroso nella valutazione dei crediti, che è evidenziata nell'incremento delle coperture incagli delle inadempienze probabili (UTP), che risulta pari al 37% a fine settembre rispetto al 35,5% al 30 giugno 2019.

Nel terzo trimestre non sono stati rilevati utili da cessione di partecipazioni e investimenti di importo apprezzabile. Il dato del secondo trimestre, pari a € 336,6 milioni, includeva per contro gli effetti delle operazioni di riorganizzazione del comparto del credito al consumo e di cessione a Credito Fondiario del 70% della società CF Liberty Servicing S.p.A..

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte e degli oneri sistemici evidenzia un utile di € 164,3 milioni rispetto all'utile di € 478,0 milioni registrato nel secondo trimestre.

Le imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente ammontano a € -41,4 milioni (€ - 23,4 milioni nel secondo trimestre).

Al conto economico del trimestre sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 31,5 milioni riferiti al contributo ordinario al Fondo Interbancario Tutela Depositi (pari a € 46,7 milioni al lordo delle imposte); nel secondo trimestre era stato addebitato il contributo addizionale al Single Resolution Fund (SRF) per € 15,2 milioni (€ 22,6 milioni al lordo dell'effetto fiscale).

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+ € 1,8 milioni), il terzo trimestre 2019 si chiude con un utile netto di periodo pari a € 93,3 milioni, rispetto al risultato netto di € 442,6 milioni realizzato nel secondo trimestre.

A livello adjusted il risultato netto del terzo trimestre ammonta a € 96,2 milioni rispetto a € 135,6 milioni realizzati nel secondo trimestre (-29,0%), che però non includeva i già citati oneri relativi al contributo ordinario al fondo interbancario tutela depositi pari a -€ 31,5 milioni.

L'evoluzione dei principali aggregati patrimoniali

La raccolta diretta22 al 30 settembre 2019 ammonta a € 106,5 miliardi ed evidenzia un incremento del 4,9% rispetto a € 101,5 miliardi del 31 dicembre 2018. Nel confronto con i dati di fine 2018 si

21 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

registra una crescita di € 5,9 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+7,3%), mentre prosegue il trend decrescente dei titoli obbligazionari emessi (- € 0,5 miliardi). Tale andamento risulta più evidente nel confronto a/a, con i dati riferiti al 30 settembre 2018, che mostra un incremento dei conti correnti e depositi a vista per € 6,6 miliardi (+ 8,2%) e un decremento delle obbligazioni emesse per € 2,0 miliardi (pari a -12,4%), in linea con la politica finalizzata alla progressiva riduzione del costo del funding grazie alla riduzione delle forme di raccolta più onerose. Per quanto riguarda la provvista garantita dallo stock di certificates, il saldo al 30 settembre 2019 si attesta a € 3,1 miliardi, in calo sia rispetto a € 3,4 miliardi del 31 dicembre 2018 sia rispetto a € 3,6 miliardi di settembre 2018 (-12,5%).

La raccolta indiretta23 al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a € 89,2 miliardi, in crescita del 2,6% nel confronto con il 31 dicembre 2018.

La componente della raccolta gestita ammonta a € 57,6 miliardi, con un incremento del 3,5% rispetto al dato di € 55,7 miliardi del 31 dicembre 2018, osservabile principalmente nel comparto dei fondi e sicav che evidenzia una crescita di € 2,5 miliardi nel periodo. La raccolta amministrata raggiunge i € 31,5 miliardi, in lieve aumento rispetto a fine 2018 (+ 0,9%) ma in calo del 3,4% nel confronto con il dato del 30 giugno, riesposto per omogeneità di confronto, pari a € 32,7 miliardi principalmente per effetto del venir meno di una tranche di circa € 2 miliardi di titoli governativi italiani alcuni giunti a scadenza e altri venduti dalla clientela nel mese di agosto.

Le attività finanziarie ammontano a € 39,5 miliardi e sono in crescita del 7,3% rispetto a € 36,9 miliardi del 31 dicembre 2018. La composizione al 30 settembre 2019 è rappresentata da titoli di debito per € 34,2 miliardi (che alla data del 30 settembre 2019 evidenziano riserve positive per € 225 milioni, sulla parte classificata in FVOCI, e "unrealized gains" per circa € 860 milioni, sulla parte classificata al costo ammortizzato) e da titoli di capitale e da quote di OICR per € 2,2 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a € 29,7 miliardi di cui € 19,3 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani; l'incidenza di questi ultimi sul comparto dei titoli di debito è pari al 56,5% al 30 settembre 2019 sostanzialmente stabile rispetto al 30 giugno 2019. A seguito dell'introduzione dell'IFRS 9 sono ricompresi fra le attività finanziarie (per un importo pari a € 0,4 miliardi) anche i finanziamenti verso la clientela che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value.

Gli impieghi netti verso la clientela24 ammontano al 30 settembre 2019 a € 105,7 miliardi, in crescita di € 2,9 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2018.

I crediti in bonis risultano pari a € 97,1 miliardi rispetto a € 94,6 miliardi del 31 dicembre 2018 con un incremento del 2,7%. L'aggregato al 30 settembre 2019 non comprende i titoli "senior" delle cartolarizzazioni Exodus (sottoscritti nel primo semestre 2018) e ACE (sottoscritti nel primo trimestre 2019) ed esclude i crediti classificati in IFRS 5. Prendendo in considerazione i crediti "core" (mutui, finanziamenti, conti correnti e prestiti personali) l'aggregato si attesta a € 90,6 miliardi con un incremento su base omogenea del 3,9% rispetto a fine 2018.

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 30 settembre 2019 a € 6,0 miliardi ed evidenziano una diminuzione di € 763 milioni (-11,3%) rispetto al 31 dicembre 2018. Il confronto con il 30 settembre 2018 evidenzia la

22 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

23 Dati gestionali.

24 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a € 0,4 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.

solida azione di derisking compiuta nel 2018: anno su anno la riduzione delle esposizioni deteriorate nette è di € 3,2 miliardi, pari al 34,6%.

L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:

  • Sofferenze nette pari a € 1,5 miliardi, in calo del 6,5% rispetto al dato di € 1,6 miliardi del 31 dicembre 2018 (€ 3,5 miliardi al 30 settembre 2018);
  • Inadempienze probabili nette pari a € 4,4 miliardi in calo del 13,4% rispetto a € 5,0 miliardi al 31 dicembre 2018 (€ 5,5 miliardi al 30 settembre 2018);
  • Esposizioni scadute nette pari a € 104 milioni in crescita del 19,0% rispetto a € 88 milioni del 31 dicembre 2018 (€ 93 milioni al 30 settembre 2018).

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 42,8% (45,8% inclusi i write-off), in lieve flessione rispetto al 43,1% del 31 dicembre 2018 ma in crescita rispetto al 41,9% del 30 giugno 2019 (50,6% al 30 settembre 2018).

In maggior dettaglio, al 30 settembre 2019 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • Sofferenze 55,8% (56,8% al 30 giugno 2019, 59,6% al 31 dicembre 2018); includendo i write-off la copertura raggiunge il 62,1%;
  • Inadempienze probabili 37,0% (35,0% al 31 dicembre 2018);
  • Esposizioni scadute 17,3% (17,5% al 31 dicembre 2018).

Il calo del coverage su crediti in sofferenza registrato nel periodo è correlato all'ulteriore azione di derisking riguardante i crediti connessi a contratti di leasing (L-ACE).

Tenendo conto dei crediti oggetto dell'accordo di cessione dei contratti di leasing il coverage complessivo sui crediti deteriorati è pari al 44,1% (46,8% inclusi i write-off).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,36%, sostanzialmente in linea con lo 0,38% del 31 dicembre 2018.

I ratio patrimoniali del gruppo25

Al 30 settembre 2019 il Common Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio) è pari al 13,8%, sostanzialmente invariato rispetto al dato del 30 giugno 2019. L'invarianza del ratio in oggetto è imputabile, da un lato, all'incremento del Common Equity Tier 1 Capital per effetto del risultato economico del trimestre e dell'evoluzione positiva delle riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e, dall'altro, all'effetto compensativo dovuto all'incremento delle attività ponderate per il rischio per circa € 2,0 miliardi, che includono la stima, determinata in modo conservativo, dell'impatto dell'aggiornamento delle serie storiche sui modelli AIRB. Tale ratio beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. Escludendo gli impatti della disciplina transitoria citata, il CET 1 ratio IFRS 9 fully phased è pari al 12,1%.

Il Tier 1 ratio è pari al 14,4% invariato rispetto al dato del 30 giugno 2019, mentre il Total Capital ratio è pari al 16,3% rispetto al 16,5% di giugno 2019. Si segnala che con valuta 1° ottobre 2019 è stato emesso un nuovo strumento di capitale Tier 2 per l'importo nominale di € 350 milioni, che genera un beneficio a livello di Total Capital Ratio di circa 53 b.p..

25 In base a quanto previsto dall'art. 26 comma 2 del Regolamento UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), l'inclusione degli utili intermedi nell'ambito del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 Capital – CET1) è subordinata alla preventiva autorizzazione dell'autorità competente (la BCE) per la cui concessione è richiesta la verifica degli stessi da parte della società di revisione.

La situazione patrimoniale ed economica del gruppo al 30 settembre 2019 non è stata oggetto di attività di revisione contabile limitata.

Si ricorda che Banco BPM è stato autorizzato ad includere gli utili del semestre chiuso al 30 giugno 2019 in seguito all'attività di revisione contabile limitata del bilancio semestrale consolidato abbreviato al 30 giugno 2019.

Con riferimento ai dati ed ai ratio patrimoniali illustrati nell'ambito del presente comunicato stampa, oltre all'utile al 30 giugno 2019, è stato incluso anche l'utile in corso di formazione relativo al terzo trimestre 2019, risultante dalla situazione patrimoniale ed economica consolidata del Gruppo al 30 settembre 2019 approvata dal Consiglio di Amministrazione in data odierna.

PROBABILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Lo scenario macroeconomico mondiale continua a risentire dei contrasti di natura commerciale e del conseguente aumento delle misure protezionistiche, presentando segnali di progressivo rallentamento del ciclo espansivo che in tutte le principali economie colpiscono in particolare il settore industriale e la manifattura. La decelerazione del PIL globale verso livelli di poco superiori al +3%, i più bassi dell'ultimo decennio, e la recrudescenza di alcune tensioni geopolitiche incidono sulla dinamica degli investimenti e presentano significative ripercussioni anche sugli indici di fiducia e sulla propensione alla spesa dei consumatori, contribuendo a mantenere non trascurabili i rischi di emersione di turbolenze di matrice finanziaria, soprattutto nelle economie più fragili. In tale contesto, la fase di stagnazione che caratterizza il nostro Paese pare destinata a proseguire anche nell'ultima parte dell'anno, mentre il prossimo dovrebbe vedere una modesta ripresa (PIL +0,5%) grazie all'effetto espansivo generato dal mantenimento di una politica monetaria accomodante e da una più favorevole valutazione del rischio Paese. Stante tale scenario, l'attenzione operativa del Gruppo nell'ultimo trimestre dell'esercizio resterà concentrata sulla gestione ordinaria, con focus particolare sul core business, mirando a trarre vantaggio dagli effetti derivanti dall'azione di derisking. Il dato complessivo dei proventi operativi, a meno di tensioni particolari che dovessero avere impatto sull'andamento dei mercati, non dovrebbe discostarsi significativamente dai valori registrati nei trimestri più recenti. Il contenimento dei costi operativi, mediante il miglioramento dell'efficienza, continuerà a costituire uno dei principali fattori di attenzione. Il costo del credito, ad esito della forte diminuzione delle esposizioni non performing e del trend corrente dei flussi in ingresso nelle categorie di credito deteriorato, è previsto confermarsi su livelli significativamente inferiori rispetto agli scorsi esercizi, nel rispetto di un elevato livello di copertura. L'earning per share (EPS) adjusted dell'esercizio, al netto cioè delle componenti reddituali non ricorrenti, è atteso superare i trenta centesimi di Euro.

Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

***

I risultati al 30 settembre 2019 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi 6 novembre 2019 alle ore 18.30 (C.E.T.). La documentazione a supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato () e sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it), nel quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all'evento.

***

***

Facendo seguito ai comunicati stampa del 23 luglio e 24 settembre, si rende noto che il Consiglio di Amministrazione, sentito il Comitato Nomine per i profili di competenza, ha preso atto, nella seduta odierna, che, a seguito dell'istruttoria effettuata, il processo volto ad individuare candidature idonee per ricoprire la carica di Consigliere mediante cooptazione ai sensi dell'art. 2386 del cod. civ., condotto con l'ausilio della società Egon Zehnder, non ha potuto compiutamente concludersi tenuto conto (i) della breve durata del residuo mandato dell'attuale board il cui totale rinnovo è imminente essendo previsto per la prossima assemblea di approvazione del bilancio (ii) dell'intervenuto contestuale avvio del processo di selezione finalizzato ad usufruire della possibilità di presentare la Lista del Consiglio ai sensi dell'art. 20.4.2. dello Statuto Sociale (iii) della prevista imminente riduzione, in coincidenza con la citata riunione assembleare, da 19 a 15 dei componenti dell'organo amministrativo.

Ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di soprassedere alla cooptazione dei Consiglieri cessati e precisamente la dott.ssa Marisa Golo e il dott. Pier Francesco Saviotti, tenendo in ogni caso in considerazione i profili dei candidati già esaminati per l'eventuale loro inserimento nella Lista del Consiglio di Amministrazione.

Note esplicative

Il presente Comunicato Stampa rappresenta il documento con il quale Banco BPM ha deciso di mettere a disposizione del pubblico e del mercato, su base volontaria, informazioni periodiche aggiuntive rispetto a quelle semestrali ed annuali ("informative trimestrali"), in ottemperanza alla politica di comunicazione resa nota al mercato con il comunicato stampa "Calendario degli Eventi Societari per il 2019" del 22 gennaio 2019, come richiesto dall'art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 201726. Per completezza si precisa che l'informativa trimestrale è altresì composta dal documento di presentazione dei risultati predisposto a supporto della conference call con la comunità finanziaria che si terrà a valle della diffusione del presente Comunicato Stampa.

L'informativa trimestrale contenuta nel presente documento comprende un commento dell'andamento gestionale del periodo focalizzato sull'evoluzione delle principali grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie, sviluppato assumendo a riferimento gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico redatti in forma riclassificata.

Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di redazione dei citati prospetti contabili al 30 settembre 2019 e di quelli riferiti all'esercizio precedente, nonché dell'evoluzione dei risultati del periodo oggetto di commento nel presente comunicato.

1. Criteri di redazione e principi contabili di riferimento

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico contenuti nel presente comunicato sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione. Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 (di seguito "Circolare n. 262), seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione oggetto di illustrazione nella Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno 2019, che risultano sostanzialmente allineati a quelli seguiti nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, salvo quanto di seguito precisato:

  • nello schema di stato patrimoniale riclassificato è stata introdotta una nuova voce del passivo intitolata "Debiti per leasing" nella quale figurano i debiti rilevati a seguito della prima applicazione del nuovo standard "IFRS 16 – Leasing". Nel bilancio redatto in base alla Circolare n. 262 detti debiti figurano nella voce del passivo "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività di negoziazione rappresentate dai certificates di Gruppo, che nello schema di conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 è esposto nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato delle "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento svolta dal Gruppo. Al fine di garantire un confronto omogeneo con il sopra citato criterio di classificazione, introdotto a partire dal 30 giugno 2019, si è proceduto a riesporre i dati dei periodi comparativi.

I principi contabili adottati per la predisposizione della situazione contabile al 30 settembre 2019 - con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e delle passività, nonché per il riconoscimento dei costi e dei ricavi - sono quelli contenuti nei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e nelle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 30 settembre 2019, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Al riguardo si segnala che a partire dal 1° gennaio 2019 ha trovato applicazione il nuovo principio contabile IFRS 16 "Leasing"; per una descrizione degli effetti relativi all'introduzione di tale principio si rimanda alla Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno 2019 ed al Comunicato Stampa relativo ai Risultati al 30 giugno 2019.

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione dell'informativa trimestrale al 30 settembre 2019, nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica e della probabile evoluzione in merito agli scenari futuri di riferimento. Non si può tuttavia escludere che le stime ed assunzioni così formulate, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione della situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre 2019 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale.

Per l'illustrazione delle politiche contabili del Gruppo Banco BPM e delle principali incertezze sull'utilizzo di stime ai fini della predisposizione della presente informativa periodica infrannuale si fa rinvio a quanto contenuto nella Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2018 e nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2019 ("Parte A – Politiche contabili").

26 Si ricorda che i contenuti dell'informativa trimestrale, la relativa tempistica di approvazione e modalità di pubblicazione sono stati resi noti al pubblico con comunicato stampa di Banco BPM intitolato "Calendario degli Eventi Societari per il 2017" del 30 gennaio 2017.

Da ultimo, si rappresenta che le informazioni contenute nel presente documento non sono predisposte sulla base del principio contabile IAS 34 relativo all'informativa infrannuale e non sono assoggettate ad alcuna attività di revisione contabile.

2. Informativa sull'applicazione del principio contabile IFRS 5 ai dati al 30 settembre 2019

Al 30 settembre 2019, in conformità con quanto previsto dal principio contabile IFRS 5, nelle voci di stato patrimoniale riclassificate "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "Passività associate ad attività in via di dismissione" figurano:

  • un portafoglio di esposizioni creditizie a sofferenza, principalmente rappresentate da contratti di leasing, in relazione al quale è stato sottoscritto, in data 28 giugno 2019, un accordo quadro di cessione il cui perfezionamento è previsto avvenire entro giugno 2020 (L-ACE). Al 30 settembre 2019 il valore netto di bilancio ammonta a € 108 milioni (€ 388 milioni è il valore lordo contabile);
  • le attività nette riconducibili alla controllata ProFamily, in cui è confluito il ramo del credito al consumo della rete non captive (agenti monomandatari e filiali proprie), principalmente rappresentate dai finanziamenti alla clientela (€ 1.361 milioni);
  • attività materiali per complessivi € 62 milioni principalmente rappresentate da immobili in corso di cessione;
  • attività nette relative ad altre operazioni in via di dismissione, di ammontare marginale, che includono fra l'altro il contributo della controllata Arena Broker S.r.l., classificata in dismissione a decorrere dalla presente chiusura contabile, in relazione all'avvio di un programma di attività che rende probabile una cessione della stessa entro l'anno.

Per le suddette operazioni, non trattandosi di attività operative cessate (cosiddette "discontinued operation"), ai sensi dell'IFRS 5, la riclassifica tra le attività in via di dismissione ha riguardato solo i saldi patrimoniali al 30 settembre 2019 e non quelli economici. I contributi economici delle suddette attività continuano ad essere rappresentati nel conto economico consolidato "linea per linea".

3. Impatti della PPA (Purchase Price Allocation) dell'operazione di Aggregazione dell'ex Gruppo Banca Popolare di Milano e degli ex Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease

In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici derivanti dall'allocazione dei valori determinati in sede di aggregazione fra il Gruppo Banco Popolare ed il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017 e per l'acquisizione dei Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease perfezionate rispettivamente negli esercizi 2007 e 2009.

L'impatto sul conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2019, derivante dal "reversal" degli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano), è risultato pari a + € 12,9 milioni sul margine di interesse, - € 29,0 milioni negli altri proventi netti di gestione per effetto dell'ammortamento degli intangibles iscritti in sede di PPA e - € 8,3 milioni per le rettifiche sui maggiori valori relativi agli immobili.

4. Oneri derivanti dalla contribuzione ai meccanismi di risoluzione

A partire dall'esercizio 2018 è stata introdotta nel Conto Economico Riclassificato una voce denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" destinata ad accogliere gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione europeo e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS).

Gli oneri relativi al sistema bancario addebitati nel conto economico dei primi nove mesi del 2019, al lordo dell'effetto fiscale, ammontano a € 130,9 milioni (€ 137,8 milioni nei primi nove mesi del 2018). Nel dettaglio, tali oneri comprendono:

  • i contributi ordinari addebitati al conto economico del primo trimestre e pagati al Fondo di Risoluzione Unico (Single Resolution Fund) per l'esercizio 2019 pari a € 61,7 milioni (€ 68,1 milioni erano i contributi ordinari di competenza dell'esercizio 2018). Al riguardo si precisa che per il 2019, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta di contribuzione mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "irrevocabile payment commitments – IPC");
  • la stima dei contributi ordinari, addebitati al conto economico del terzo trimestre, relativi al Fondo Interbancario Tutela Depositi per € 46,7 milioni (€ 44,3 milioni era il contributo stimato rilevato al 30 settembre 2018 che nel corso del quarto trimestre del 2018 è stato aumentato di € 0,9 milioni, a seguito della comunicazione del contributo da versare pervenuta dal FITD);
  • l'ammontare delle contribuzioni addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale, addebitate al conto economico del secondo trimestre 2019, pari a € 22,6 milioni (€ 25,5 milioni erano i contributi addizionali richiesti al 30 settembre 2018).

Al netto dell'effetto fiscale, i suddetti oneri risultano complessivamente pari a € 88,4 milioni (€ 99,6 milioni nei primi nove mesi del 2018).

5. Modifiche intervenute nell'area di consolidamento

Nel corso dei primi nove mesi del 2019 si segnala, quale variazione del perimetro di consolidamento, l'uscita delle controllate CF Liberty Servicing S.p.A., BPM Securitisation 3 S.r.l., Beta S.r.l., Tiepolo Finance S.r.l. e della collegata Motia Compagnia di Navigazione S.p.A. a seguito della cancellazione dai competenti Registri delle Imprese a completamento delle rispettive procedure di liquidazione, nonché della collegata Immobiliare Centro Milano S.p.A., ceduta nel primo semestre dell'anno. Dal perimetro delle società consolidate con il metodo integrale escono altresì il veicolo Erice Finance S.r.l., per chiusura dell'operazione di cartolarizzazione, e Leviticus SPV S.r.l., a seguito del perfezionamento della cessione dei crediti nell'ambito del progetto "ACE" e della conseguente derecognition contabile degli stessi.

Inoltre il veicolo CF Liberty Servicing S.p.A., società interamente posseduta dalla Capogruppo e finalizzata allo svolgimento delle funzioni di servicer nell'ambito del progetto "ACE", passa nel comparto delle società collegate valutate con il metodo del patrimonio netto per effetto della cessione del 70% del capitale della stessa a Credito Fondiario S.p.A. perfezionata nel mese di maggio.

Nell'ambito del processo di riassetto del comparto del credito al consumo si segnala inoltre che Banco BPM ha perfezionato nel mese di giugno un'operazione di scissione che ha comportato:

  • l'ingresso tra le società consolidate integralmente della "nuova" ProFamily S.p.A., società di nuova costituzione integralmente controllata dal Banco BPM, conferitaria del ramo d'azienda relativo all'attività di credito al consumo esercitata per il tramite della "Rete non captive";
  • l'uscita per cessione ad Agos Ducato della "vecchia" ProFamily S.p.A. che, contestualmente, aveva assunto la denominazione di ProAgos.

Si ricorda infine che nel periodo si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione delle controllate Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A., BP Property Management S.c.a r.l. e Società Gestione Servizi BP S.c.p.a. nella Capogruppo Banco BPM e delle controllate Sviluppo Comparto 6 S.r.l., Sviluppo Comparto 8 S.r.l. e Manzoni 65 S.r.l. in Bipielle Real Estate. Tali operazioni, che hanno avuto decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2019, sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.

Le variazioni sopra indicate non hanno avuto impatti significativi sui saldi del bilancio consolidato.

6. Componenti non ricorrenti evidenziate nel conto economico consolidato del Gruppo Banco BPM

In conformità alle indicazioni della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 si precisa che il conto economico al 30 settembre 2019 evidenzia le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per € 30,2 milioni;
  • nella voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" sono compresi stanziamenti per € 6,2 milioni relativi alla stima degli oneri relativi ad impegni contrattuali;
  • la voce "utili da cessione di partecipazioni ed investimenti", pari a € 336,8 milioni, include principalmente le plusvalenze conseguite per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo, per € 189,5 milioni, e della cessione a Credito Fondiario del 70% della società CF Liberty Servicing S.p.A., per € 142,7 milioni;
  • la voce "imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" include gli impatti fiscali positivi per € 2,8 milioni relativi alle componenti in precedenza dettagliate oltre ad altre componenti straordinarie positive per complessivi € 18,1 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" include € 15,2 milioni rappresentati dai contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale (pari a € 22,6 milioni) al netto del relativo effetto fiscale di € 7,4 milioni.

Gli effetti di pertinenza delle minoranze sono pari a € + 0,6 milioni.

Con riferimento al 30 settembre 2018 le componenti non ricorrenti risultavano le seguenti:

  • la voce "altri proventi netti di gestione" include il risultato derivante dalla cessione ad Anima SGR dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi svolti per conto delle joint venture assicurative legate alla rete bancassurance dell'ex Banco Popolare per € 113,6 milioni, nonché la plusvalenza realizzata a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund administration a BNP Paribas Securities Services, per € 200,0 milioni;
  • la voce "altre spese amministrative" includeva oneri di integrazione per € 10,4 milioni;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" includeva svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per € 1,5 milioni;
  • la voce "Utili da cessione di partecipazioni ed investimenti", pari a € 168,2 milioni. La principale componente (€ 174,7 milioni) era rappresentata dal risultato riveniente dal riassetto del settore Bancassurance che aveva visto la cessione a Cattolica delle due interessenze nelle compagnie assicurative Popolare Vita (ora Vera Vita) e Avipop Assicurazioni (ora Vera Assicurazioni);
  • la voce "imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" includeva gli impatti fiscali delle componenti sopra indicate, complessivamente pari a € - 82,8 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" comprendeva € 18,4 milioni relativi ai contributi addizionali relativi al Fondo di Risoluzione Nazionale (pari a € 25,5 milioni al netto del relativo effetto fiscale di € 7,1 milioni);
  • la voce "utile delle attività cessate" comprendeva € 0,9 milioni relativi alle attività residuali in via di dismissione cedute nel periodo.

Gli effetti di pertinenza delle minoranze erano pari a € 0,1 milioni.

7. Altre componenti considerate ai fini della determinazione del risultato "adjusted"

I risultati degli esercizi 2019 e 2018 sono stati impattati da diversi eventi di rilievo, ragionevolmente non ripetibili, per la maggior parte connessi alla realizzazione di quanto previsto dal Piano Industriale, in particolare in termini di derisking.

Al fine di consentire di valutare anche i risultati economici ottenuti dall'attività "ordinaria" ("business as usual") del Gruppo, si è pertanto proceduto a determinare un risultato "adjusted", in cui sono state escluse, oltre alle consuete componenti usualmente classificate come non ricorrenti definite al punto precedente, anche gli impatti derivanti dai processi di riorganizzazione/efficientamento/derisking, e ciò anche con riferimento a voci di conto economico di tipo valutativo quali "le rettifiche nette su finanziamenti verso la clientela" e gli "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri".

Pertanto al 30 settembre 2019, oltre alle componenti dettagliate al precedente punto 6 "Componenti non ricorrenti evidenziate nel conto economico consolidato del Gruppo Banco BPM", sono stati presi in considerazione anche gli stanziamenti di natura straordinaria per € 10,2 milioni riferiti al ricalcolo di condizioni applicate alla clientela in precedenti esercizi e ristimate secondo metriche definite recentemente da più severe normative e note interpretative degli organi di vigilanza.

Con riferimento al 30 settembre 2018 gli ulteriori elementi presi in considerazione sono i seguenti:

  • la voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" includeva gli effetti registrati nel corso del periodo relativi all'operazione Exodus per complessivi € 54,0 milioni;
  • la voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" includeva € 153,7 milioni relativi a: (i) stanziamenti prudenziali finalizzati a garantire un pieno presidio a fronte di vertenze e reclami, anche prospettici (ivi compresi quelli connessi a passate attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A., da cui si sono originate richieste di ristoro da parte dei clienti meritevoli di essere fronteggiati in un'ottica di customer care); (ii) accantonamenti di natura straordinaria derivanti dal ricalcolo di condizioni applicate alla clientela in precedenti esercizi e ristimate secondo metriche definite recentemente da più severe normative e note interpretative degli organi di vigilanza.

Per omogeneità di confronto nel presente Comunicato viene pertanto fornito anche il risultato "adjusted" relativo al 30 settembre 2018 che tiene in considerazione le componenti sopra indicate.

8. Normativa riguardante la determinazione dei ratio patrimoniali di vigilanza

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") comunitari del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".

Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2019 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB");
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

La Banca d'Italia, con le proprie comunicazioni del 21 dicembre 2018, del 22 marzo 2019, del 21 giugno 2019 e del 20 settembre 2019 ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento per il primo, secondo, terzo trimestre e quarto trimestre del 2019 rispettivamente.

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2019 pari allo 0,06%, e dovrà essere gradualmente incrementata annualmente in modo lineare fino a raggiungere lo 0,25% il 1° gennaio 2022.

In data 8 febbraio 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall'esercizio 2019. La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.

In conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, è stato ridotto al 2,25% (era 2,50% nel 2018) il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati.

Tenuto conto dei requisiti derivanti del suddetto SREP requirement, il Gruppo Banco BPM è tenuto a rispettare, a livello consolidato, i seguenti ratio patrimoniali:

  • CET1 ratio: 9,31%;
  • Tier 1 ratio: 10,81%;
  • Total Capital ratio: 12,81%.

Il Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista del nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

  • periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9;
  • periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri.

Oltre alla possibilità di dilazionare l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile alla data del 1° gennaio 2018, la disciplina transitoria prevede la possibilità di dilazionare gli eventuali impatti che l'applicazione del nuovo modello di impairment produrrà anche nei primi esercizi successivi alla prima applicazione del nuovo principio contabile ancorché limitatamente a quelli derivanti dalla valutazione delle attività finanziarie non deteriorate.

Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione vengono denominate per brevità "IFRS9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS9 phased in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.

9. Esposizioni al rischio sovrano rappresentate da titoli di debito

Nella seguente tabella si fornisce l'illustrazione dell'esposizione del Gruppo al rischio sovrano, al 30 settembre 2019, rappresentata dai titoli di debito, ripartita per singolo Paese e per categoria del portafoglio contabile di classificazione:

30 settembre 2019
(dati in milioni di euro)
Paesi/Portafogli contabili
Att. fin. valutate al costo
ammortizzato
Att. fin. valutate al fair
value con impatto sulla
redditività complessiva
Att. fin. valutate al fair
value con impatto sul
conto economico
Totale
Italia 10.933 5.887 2.525 19.345
USA 2.518 1.166 - 3.684
Francia 1.241 910 49 2.200
Germania 397 79 - 476
Spagna 1.123 1.907 565 3.595
Altri Paesi 300 56 1 357
Totale 16.512 10.005 3.140 29.657

Al 30 settembre 2019 l'esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani ammonta a € 29,7 miliardi (€ 27,5 miliardi al 31 dicembre 2018), classificati per il 55,7% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 33,7% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per il 10,6% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Detta esposizione si riferisce per circa l'88% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 65% dal Paese Italia.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva le riserve derivanti dalla valutazione al fair value risultano essere al 30 settembre 2019 complessivamente positive per € 188,0 milioni al lordo degli effetti fiscali; di cui € 124,7 milioni relative a titoli di Stato italiani.

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato il valore di bilancio ammonta a € 16,5 miliardi, di cui € 10,9 miliardi rappresentati da titoli di Stato Italiani. Ai soli fini informativi, si precisa che il fair value dei titoli governativi classificati nella suddetta categoria contabile, determinato in base alle quotazioni di mercato del 30 settembre 2019 (livello 1 nella gerarchia del fair value), ammonta a € 17,3 miliardi (€ 11,6 miliardi è il fair value riferito ai soli titoli di Stato italiani).

Da ultimo si deve precisare che nell'esercizio 2019 il Gruppo Banco BPM non ha cambiato il proprio modello di business e conseguentemente non è stata rilevata alcuna riclassifica di attività finanziarie tra le diverse categorie contabili.

10. Altre note esplicative

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 30 settembre 2019 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.

Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 30 settembre 2019 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalle società collegate.

Allegati

  • Stato patrimoniale consolidato riclassificato al 30 settembre 2019 comparato con i dati riferiti al 31 dicembre 2018
  • Conto economico consolidato riclassificato dei primi nove mesi del 2019 comparato con i dati riferiti al corrispondente periodo del 2018
  • Conto economico consolidato riclassificato evoluzione trimestrale 2019 e 2018
  • Conto economico consolidato riclassificato senza PPA evoluzione trimestrale 2019 e 2018
  • Prospetto della redditività consolidata complessiva 2019

Per informazioni:

Investor Relations Roberto Peronaglio +39 02.9477.2108 [email protected] Comunicazione Matteo Cidda +39 02.7700.7438 [email protected] Ufficio Stampa Monica Provini +39 02.7700.3515 [email protected]

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 30/09/2019 31/12/2018 Var. su
31/12/2018
Var. % su
31/12/2018
Cassa e disponibilità liquide 808.118 922.017 -113.899 -12,4%
Finanziamenti valutati al CA 114.967.348 108.207.732 6.759.616 6,2%
- Finanziamenti verso banche 9.304.882 4.193.119 5.111.763 121,9%
- Finanziamenti verso clientela (*) 105.662.466 104.014.613 1.647.853 1,6%
Altre attività finanziarie 39.547.940 36.852.942 2.694.998 7,3%
- Valutate al FV con impatto a CE 8.428.111 5.869.106 2.559.005 43,6%
- Valutate al FV con impatto su OCI 13.111.957 15.351.561 -2.239.604 -14,6%
- Valutate al CA 18.007.872 15.632.275 2.375.597 15,2%
Partecipazioni 1.354.313 1.434.163 -79.850 -5,6%
Attività materiali 3.442.475 2.775.885 666.590 24,0%
Attività immateriali 1.261.844 1.277.941 -16.097 -1,3%
Attività fiscali 4.809.966 5.012.477 -202.511 -4,0%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 1.562.021 1.592.782 -30.761 -1,9%
- Finanziamenti verso clientela 1.469.045 1.576.159 -107.114 -6,8%
- Altre attività e gruppi di attività 92.976 16.623 76.353 459,3%
Altre voci dell'attivo 2.616.067 2.388.852 227.215 9,5%
Totale dell'attivo 170.370.092 160.464.791 9.905.301 6,2%
Raccolta diretta 111.311.666 105.219.691 6.091.975 5,8%
- Debiti verso clientela 96.879.557 90.197.859 6.681.698 7,4%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 14.432.109 15.021.832 -589.723 -3,9%
Debiti verso banche 29.613.382 31.633.541 -2.020.159 -6,4%
Debiti per leasing 753.098 753.098
Altre passività finanziarie valutate al FV 8.086.986 7.228.829 858.157 11,9%
Fondi del passivo 1.474.766 1.704.866 -230.100 -13,5%
Passività fiscali 521.410 505.402 16.008 3,2%
Passività associate ad attività in dismissione 49.759 3.043 46.716 N.S.
Altre voci del passivo 6.997.385 3.864.345 3.133.040 81,1%
Totale del passivo 158.808.452 150.159.717 8.648.735 5,8%
Patrimonio di pertinenza di terzi 39.181 45.599 -6.418 -14,1%
Patrimonio netto del Gruppo 11.522.459 10.259.475 1.262.984 12,3%
Patrimonio netto consolidato 11.561.640 10.305.074 1.256.566 12,2%

I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16. (*) Includono i titoli senior per i quali è stata rilasciata, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze

Conto economico consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 30/09/2019 30/09/2018 Variaz. Var. %
Margine di interesse 1.520.022 1.737.868 -217.846 -12,5%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 97.338 108.789 -11.451 -10,5%
Margine finanziario 1.617.360 1.846.657 -229.297 -12,4%
Commissioni nette 1.332.256 1.386.567 -54.311 -3,9%
Altri proventi netti di gestione 30.906 368.710 -337.804 -91,6%
Risultato netto finanziario 124.710 148.576 -23.866 -16,1%
Altri proventi operativi 1.487.872 1.903.853 -415.981 -21,8%
Proventi operativi 3.105.232 3.750.510 -645.278 -17,2%
Spese per il personale -1.259.479 -1.310.628 51.149 -3,9%
Altre spese amministrative -488.786 -610.773 121.987 -20,0%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -247.563 -146.402 -101.161 69,1%
Oneri operativi -1.995.828 -2.067.803 71.975 -3,5%
Risultato della gestione operativa 1.109.404 1.682.707 -573.303 -34,1%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -558.031 -953.856 395.825 -41,5%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 4.163 -677 4.840
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -8.392 -117.536 109.144 -92,9%
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 336.789 168.249 168.540 100,2%
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 883.933 778.887 105.046 13,5%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -115.416 -159.595 44.179 -27,7%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -88.382 -99.550 11.168 -11,2%
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - 936 -936
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 6.317 3.846 2.471 64,2%
RISULTATO NETTO 686.452 524.524 161.928 30,9%

I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16. I dati del I Q 2019 e del 2018 sono stati riesposti per un confronto omogeneo con i criteri di classificazione della redditività dei "Certificates" di Gruppo come illustrato nel Punto 1 delle Note esplicative

Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale

(migliaia di euro) III Q 2019 II Q 2019 I Q 2019 IV Q 2018 III Q 2018 II Q 2018 I Q 2018
Margine di interesse 500.024 514.846 505.152 554.694 557.759 584.998 595.111
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 27.952 32.628 36.758 50.668 32.791 33.413 42.585
Margine finanziario 527.976 547.474 541.910 605.362 590.550 618.411 637.696
Commissioni nette 444.065 453.673 434.518 474.374 451.372 457.274 477.921
Altri proventi netti di gestione 7.994 8.292 14.620 21.061 214.531 130.029 24.150
Risultato netto finanziario 41.668 10.697 72.345 -78.397 46.768 73.901 27.907
Altri proventi operativi 493.727 472.662 521.483 417.038 712.671 661.204 529.978
Proventi operativi 1.021.703 1.020.136 1.063.393 1.022.400 1.303.221 1.279.615 1.167.674
Spese per il personale -415.622 -417.984 -425.873 -422.177 -431.479 -437.060 -442.089
Altre spese amministrative -158.632 -163.135 -167.019 -205.705 -196.184 -203.102 -211.487
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -76.119 -93.845 -77.599 -97.096 -49.456 -49.020 -47.926
Oneri operativi -650.373 -674.964 -670.491 -724.978 -677.119 -689.182 -701.502
Risultato della gestione operativa 371.330 345.172 392.902 297.422 626.102 590.433 466.172
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -208.387 -197.692 -151.952 -987.260 -267.405 -360.212 -326.239
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 4.138 3.996 -3.971 3.968 -1.312 -1.593 2.228
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -2.712 -10.102 4.422 -227.805 -71.865 -20.707 -24.964
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti -24 336.646 167 5.109 -10.301 -1.104 179.654
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 164.345 478.020 241.568 -908.566 275.219 206.817 296.851
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -41.351 -23.360 -50.705 322.430 -72.338 -61.320 -25.937
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -31.521 -15.240 -41.621 -668 -32.122 -18.391 -49.037
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - - 932 18 -14
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 1.846 3.225 1.246 5.777 256 2.160 1.430
RISULTATO NETTO senza PPA e senza Impairment
su Avviamenti e Client Relationship
93.319 442.645 150.488 -581.027 171.947 129.284 223.293
Impairment su Avviamenti e Client Relationship al
netto delle imposte
- - - -2.929 - - -
RISULTATO NETTO 93.319 442.645 150.488 -583.956 171.947 129.284 223.293

I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16.

I dati del I Q 2019 e del 2018 sono stati riesposti per un confronto omogeneo con i criteri di classificazione della

redditività dei "Certificates" di Gruppo come illustrato nel Punto 1 delle Note esplicative

Conto economico consolidato riclassificato senza PPA linea per linea - Evoluzione trimestrale

(migliaia di euro) III Q 2019 II Q 2019 I Q 2019 IV Q 2018 III Q 2018 II Q 2018 I Q 2018
Margine di interesse 495.805 512.117 499.188 534.304 537.227 541.685 536.030
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 27.952 32.628 36.758 50.668 32.791 33.413 42.585
Margine finanziario 523.757 544.745 535.946 584.972 570.018 575.098 578.615
Commissioni nette 444.065 453.673 434.518 474.374 451.372 457.274 477.921
Altri proventi netti di gestione 17.785 17.928 24.182 31.635 225.104 140.539 34.604
Risultato netto finanziario 41.668 10.697 72.345 -78.397 46.768 73.901 27.907
Altri proventi operativi 503.518 482.298 531.045 427.612 723.244 671.714 540.432
Proventi operativi 1.027.275 1.027.043 1.066.991 1.012.584 1.293.262 1.246.812 1.119.047
Spese per il personale -415.622 -417.984 -425.873 -422.177 -431.479 -437.060 -442.089
Altre spese amministrative -158.632 -163.135 -167.019 -205.705 -196.184 -203.102 -211.487
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -73.776 -90.654 -74.849 -94.597 -46.543 -46.126 -45.056
Oneri operativi -648.030 -671.773 -667.741 -722.479 -674.206 -686.288 -698.632
Risultato della gestione operativa 379.245 355.270 399.250 290.105 619.056 560.524 420.415
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -208.387 -197.692 -151.952 -987.260 -267.405 -360.212 -326.239
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 4.138 3.996 -3.971 3.968 -1.312 -1.593 2.228
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -2.712 -10.102 4.422 -227.805 -71.865 -20.707 -24.964
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti -24 336.646 167 5.109 -10.301 -1.104 179.654
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 172.260 488.118 247.916 -915.883 268.173 176.908 251.094
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -43.856 -26.623 -52.750 324.810 -69.946 -51.347 -10.742
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -31.521 -15.240 -41.621 -668 -32.122 -18.391 -49.037
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - - 932 18 -14
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 1.846 3.225 1.246 5.777 256 2.160 1.430
RISULTATO NETTO senza PPA e senza Impairment su
Avviamenti e Client Relationship
98.729 449.480 154.791 -585.964 167.293 109.348 192.731
Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte -5.410 -6.835 -4.303 4.937 4.654 19.936 30.562
Impairment su Avviamenti e Client Relationship al netto
delle imposte
- - - -2.929 - - -
RISULTATO NETTO 93.319 442.645 150.488 -583.956 171.947 129.284 223.293

I dati del 2019 non sono pienamente comparabili con il 2018 per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16.

I dati del I Q 2019 e del 2018 sono stati riesposti per un confronto omogeneo con i criteri di classificazione della

redditività dei "Certificates" di Gruppo come illustrato nel Punto 1 delle Note esplicative

Prospetto della Redditività consolidata complessiva (*)

(migliaia di euro) 30/09/2019 III Q 2019 II Q 2019 I Q 2019
Risultato del periodo 686.452 93.319 442.645 150.488
Altre componenti reddituali 283.224 159.193 13.519 110.512
Componenti reddituali senza rigiro
a Conto economico
- Titoli di capitale designati al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- Altre componenti
-16.583 23.921 -56.073 15.569
13.962 26.309 -31.877 19.530
-30.545 -2.388 -24.196 -3.961
Componenti reddituali con rigiro
a Conto economico
299.807 135.272 69.592 94.943
- Titoli di debito valutati al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- Altre componenti
281.784 126.009 64.314 91.461
18.023 9.263 5.278 3.482
REDDITIVITÀ COMPLESSIVA 969.676 252.512 456.164 261.000

(*) I dati non includono la quota di pertinenza dei terzi

Talk to a Data Expert

Have a question? We'll get back to you promptly.