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Banco BPM SpA

Annual Report Mar 19, 2024

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Annual Report

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Relazione finanziaria annuale

Esercizio 2023

Relazione finanziaria annuale Esercizio 2023

Il presente documento è predisposto in formato PDF allo scopo di agevolare la lettura del bilancio e non rappresenta la Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2023 del Gruppo Banco BPM, che deve essere redatta secondo quanto previsto dal Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF). Per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla Direttiva 2004/109/CE (c.d. direttiva Transparency), la Relazione finanziaria annuale predisposta nel formato "ESEF" viene pubblicata nei termini di legge.

Banco BPM S.p.A.

Sede Legale: Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano - Italia Sede Amministrativa: Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia Capitale sociale al 31 dicembre 2023: euro 7.100.000.000,00 i.v. Codice fiscale e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano: 09722490969 Società rappresentante del Gruppo IVA Banco BPM, partita IVA 10537050964 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del Gruppo Bancario Banco BPM Iscritto all'Albo delle Banche della Banca d'Italia e all'Albo dei Gruppi Bancari

CARICHE SOCIALI E SOCIETÀ DI REVISIONE AL 31 DICEMBRE 2023

Presidente Massimo Tononi Vice Presidente Maurizio Comoli Amministratore Delegato Giuseppe Castagna Consiglieri Mario Anolli

Presidente Marcello Priori

Sindaci Supplenti Sara Antonelli

Condirettore Generale Domenico De Angelis

Consiglio di Amministrazione

Paolo Boccardelli Paolo Bordogna Nadine Farida Faruque Paola Ferretti Marina Mantelli Chiara Mio Alberto Oliveti Mauro Paoloni Eugenio Rossetti Manuela Soffientini Luigia Tauro

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Elbano de Nuccio Maurizio Lauri Silvia Muzi Nadia Valenti

Marina Scandurra Mario Tagliaferri

Direzione Generale

Condirettore Generale Edoardo Maria Ginevra

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Gianpietro Val

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

RELAZIONI E BILANCIO CONSOLIDATO DELL'ESERCIZIO 11
Struttura del Gruppo 12
Distribuzione territoriale delle filiali 14
Dati di sintesi e indici economico - finanziari del Gruppo 16
Relazione sulla gestione del Gruppo 19
Il contesto economico 21
Fatti di rilievo dell'esercizio 28
Risultati 42
Prospetti contabili riclassificati 43
Componenti non ricorrenti del conto economico consolidato riclassificato 50
Dati patrimoniali consolidati 52
Dati economici consolidati 66
Risultati per settore di attività 78
Retail 81
Corporate 98
Istituzionali 105
Private 108
Investment Banking 110
Insurance 117
Partnership Strategiche 120
Finanza 121
Corporate Center 127
La gestione dei rischi 130
Attività di indirizzo, controllo e supporto 136
Risorse umane 136
Internal audit 143
Compliance 143
Antiriciclaggio 144
Ricerca e sviluppo 145
Attività progettuali e investimenti tecnologici 145
Comunicazione 148
Investor Relations 150
Altre informazioni 152
Andamento delle principali società del Gruppo 155
Evoluzione prevedibile della gestione 160
Schemi del bilancio consolidato 163
Stato Patrimoniale consolidato 164
Conto Economico consolidato 166
Prospetto della redditività consolidata complessiva 167
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto consolidato 168
Rendiconto finanziario consolidato 170
Nota integrativa consolidata 173
Parte A – Politiche contabili 175
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 300
Parte C – Informazioni sul Conto Economico consolidato 395
Parte D – Redditività consolidata complessiva 420
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 422
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 574

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 577
Parte H – Operazioni con parti correlate 584
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 592
Parte L – Informativa di settore 596
Parte M – Informativa sul leasing 604
Altre informazioni 607
Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione
dei documenti contabili societari 609
Relazione della Società di revisione sul bilancio consolidato 613
Allegati 629
RELAZIONI E BILANCIO DELL'IMPRESA 645
Dati di sintesi e indici economico-finanziari dell'impresa 646
Relazione sulla gestione dell'impresa 649
Risultati 650
Altre informazioni 667
Evoluzione della riserva di utili indisponibile ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs.28 febbraio 2005 n. 38 668
Riserve patrimoniali rispetto alle quali sussistono vincoli di natura fiscale 669
Proposte di destinazione dell'utile d'esercizio 671
Schemi del bilancio dell'impresa 673
Stato Patrimoniale 674
Conto Economico 676
Prospetto della redditività complessiva 677
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto 678
Rendiconto finanziario 680
Nota integrativa dell'impresa 683
Parte A – Politiche contabili 684
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale 763
Parte C – Informazioni sul Conto Economico 825
Parte D – Redditività complessiva 844
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 846
Parte F – Informazioni sul patrimonio 906
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 909
Parte H – Operazioni con parti correlate 911
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 914
Parte L – Informativa di settore 915
Parte M – Informativa sul leasing 916
Altre informazioni 919
Relazione del Collegio Sindacale 921
Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari 981
Relazione della Società di revisione sul bilancio d'impresa 985
Allegati 997

AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL'ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI

A norma degli articoli 12 e 13 dello Statuto sociale, l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. ("Banco BPM" o la "Società") è indetta, in unica convocazione, per giovedì 18 aprile 2024 alle ore 10.00, in Verona, presso la sede amministrativa di Banco BPM, Piazza Nogara n. 2, per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

  • 1) Approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2023 di Banco BPM S.p.A., corredato dalle relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Presentazione del bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM.
  • 2) Deliberazioni sulla destinazione e sulla distribuzione degli utili.
  • 3) Conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti della Società per il periodo 2026-2034 e del relativo compenso, su proposta motivata del Collegio Sindacale di Banco BPM.
  • 4) Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del Gruppo Banco BPM 2024 (sezione I e sezione II).
    • 4.1) Approvazione della politica in materia di remunerazione (sezione I) ai sensi delle disposizioni normative vigenti. Delibere inerenti e conseguenti.
    • 4.2) Approvazione della relazione sui compensi corrisposti nel 2023 (sezione II) ai sensi delle disposizioni normative vigenti. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 5) Piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A.:
    • 5.1) Piano short-term incentive (2024). Delibere inerenti e conseguenti.
    • 5.2) Piano long term incentive (2024-2026). Delibere inerenti e conseguenti.
  • 6) Richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A.. Delibere inerenti e conseguenti.

Si informano le Signore e i Signori Soci che la Società ha deciso di avvalersi della facoltà – in conformità all'art. 106 del decreto-legge 17 marzo 2020, n.18, convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 aprile 2020 n. 27 (i cui effetti sono stati da ultimo prorogati dal decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi, convertito, con modificazioni, dalla Legge 23 febbraio 2024, n. 18; il "Decreto") di prevedere che l'intervento in Assemblea e il diritto di voto saranno esercitati dagli aventi diritto esclusivamente tramite il rappresentante designato ex art. 135-undecies del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e successive modifiche ("TUF") secondo quanto di seguito indicato, senza dunque la partecipazione fisica dei soci ai lavori assembleari.

La partecipazione degli amministratori, dei sindaci, del segretario della riunione, dei rappresentanti della Società di revisione e del rappresentante designato avverrà nel rispetto delle disposizioni vigenti, anche, eventualmente, mediante l'utilizzo di sistemi di collegamento a distanza.

Le modalità con cui si svolgerà l'Assemblea potranno essere integrate e/o modificate e saranno prontamente rese note.

******

Di seguito si forniscono le necessarie informazioni in conformità a quanto disposto dall'articolo 125-bis del TUF.

INTERVENTO IN ASSEMBLEA E RAPPRESENTANZA

Possono intervenire all'Assemblea esclusivamente tramite il rappresentante designato ai sensi dell'art. 135 undecies TUF (il "Rappresentante Designato"), secondo quanto di seguito indicato, i soggetti cui spetta il diritto di voto per i quali sia pervenuta alla Società, entro la fine del terzo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea, ossia entro il 15 aprile 2024, la comunicazione effettuata dall'intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione all'intervento in Assemblea e all'esercizio del diritto di voto.

In conformità a quanto previsto dall'articolo 83-sexies del TUF e dall'articolo 42 del Provvedimento unico sul posttrading della Consob e della Banca d'Italia del 13 agosto 2018, come successivamente modificato (il "Provvedimento Congiunto"), tale comunicazione è effettuata alla Società dall'intermediario autorizzato sulla base delle evidenze relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea (9 aprile 2024 – c.d. "record date").

Coloro che risulteranno titolari di azioni della Società successivamente a tale data non avranno diritto di intervenire e di votare in Assemblea.

I Soci, le cui azioni risultano già depositate in dossier a custodia e amministrazione, e in quanto tali già dematerializzate, presso la Capogruppo Banco BPM S.p.A. o presso Banca Aletti S.p.A., devono comunque richiedere entro il 15 aprile 2024 ai sensi dell'articolo 42 del Provvedimento Congiunto, l'emissione della comunicazione, ricevendone contestualmente copia, avente validità quale biglietto di ammissione all'Assemblea.

A beneficio dei Soci le cui azioni siano depositate presso altri Intermediari autorizzati, si precisa che, ai sensi del citato articolo 42 del Provvedimento Congiunto, la richiesta di comunicazione deve essere effettuata sempre entro il 15 aprile 2024 avendo cura di farsi rilasciare copia.

I Soci titolari di azioni non ancora dematerializzate devono consegnare le stesse a Banco BPM S.p.A. o ad altra Banca del Gruppo Banco BPM o ad altro intermediario autorizzato per procedere alla loro dematerializzazione e richiedere quindi l'emissione della comunicazione per l'intervento in Assemblea.

RAPPRESENTANTE DESIGNATO DALLA SOCIETÀ

Ai sensi dell'art. 106 del Decreto, coloro ai quali spetta il diritto di voto, qualora volessero intervenire in Assemblea, dovranno alternativamente:

(i) conferire delega gratuitamente (salvo le spese di trasmissione) – a Computershare S.p.A. – Via Nizza 262/73, 10126, Torino – quale Rappresentante Designato, unitamente alle istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte di delibera in merito agli argomenti all'ordine del giorno.

A tale riguardo, per facilitare l'inoltro della delega e delle istruzioni di voto, dalla sezione del sito Internet di Banco BPM dedicata all'Assemblea, www.gruppo.bancobpm.it sezione "Corporate Governance - Assemblea Soci" sarà possibile compilare e trasmettere anche on-line e in modalità guidata fino alle ore 12.00 del 17 aprile 2024 l'apposito modulo predisposto dal Rappresentante Designato.

Si raccomanda ai soci di far ricorso alla modalità on-line.

In alternativa alla modalità di compilazione on-line, si potrà utilizzare il modulo scaricabile dal medesimo sito da trasmettere entro il 16 aprile 2024 agli indirizzi e con le modalità indicate nel modulo stesso.

La delega al Rappresentante Designato, con le istruzioni di voto, unitamente a un documento di identità – e in caso di delegante persona giuridica un documento comprovante i poteri per il rilascio della delega – dovranno essere trasmessi, in copia riprodotta informaticamente (PDF), a Computershare S.p.A. all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected] sempreché il delegante, anche se persona giuridica, utilizzi una propria casella di posta elettronica certificata o, in mancanza, una propria casella di posta elettronica ordinaria.

L'originale della delega, delle istruzioni di voto e copia della correlata documentazione dovrà essere trasmessa a Computershare S.p.A. (Rif. "Delega Assemblea Banco BPM S.p.A."), Via Nizza 262/73, 10126, Torino.

La delega ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano state conferite istruzioni di voto. La delega e le istruzioni di voto sono revocabili entro il medesimo termine di cui sopra (entro le ore 12.00 del 17 aprile 2024) e con le stesse modalità per il conferimento;

(ii) farsi rappresentare da Computershare S.p.A. in qualità di Rappresentante Designato ai sensi dell'art. 135 novies TUF in deroga all'art. 135-undecies, quarto comma, TUF, mediante delega e/o subdelega, con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte di delibera in merito agli argomenti all'ordine del giorno, potendo a tal fine essere utilizzato il modulo di delega/subdelega disponibile sul sito internet di Banco BPM www.gruppo.bancobpm.it (sezione "Corporate Governance – Assemblea Soci") da inviare a Computershare S.p.A., entro il termine indicato nel modulo stesso, all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected] sempreché il delegante, anche se persona giuridica, utilizzi una propria casella di posta elettronica certificata o, in mancanza, una propria casella di posta elettronica ordinaria.

Il Rappresentante Designato sarà disponibile per chiarimenti o informazioni al numero 011/0923200.

Tenuto conto che l'intervento all'Assemblea e l'esercizio del diritto di voto, da parte degli aventi diritto, avverrà esclusivamente tramite il Rappresentante Designato, al quale dovranno essere conferite istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte di delibera riguardanti le materie all'ordine del giorno, e in considerazione del termine previsto per la presentazione da parte dei Soci di eventuali proposte individuali di deliberazione di cui infra, i moduli di delega saranno resi disponibili, con le modalità sopra indicate, a partire dal 26 marzo 2024. Si precisa che non è prevista l'espressione del voto in via elettronica o per corrispondenza.

INTEGRAZIONE DELL'ORDINE DEL GIORNO E PRESENTAZIONE DI NUOVE PROPOSTE DI DELIBERA

I Soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno 1/40 del capitale sociale possono chiedere, entro il 25 marzo 2024, l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare in Assemblea (salvo per quegli argomenti sui quali l'Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta dell'organo amministrativo o sulla base di un progetto o di una relazione da esso predisposta, diversa da quelle indicate all'articolo 125-ter, comma 1, TUF), indicando nella domanda gli ulteriori argomenti proposti, ai sensi dell'articolo 13.3 dello Statuto e dell'articolo 126-bis TUF.

La domanda scritta deve essere presentata alla Società mediante comunicazione elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected] o a mezzo raccomandata (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano).

La legittimazione all'esercizio del diritto (inclusa la titolarità della quota minima di capitale sociale sopra indicata) è attestata dal deposito di copia della comunicazione rilasciata dall'intermediario autorizzato ai sensi dell'art. 43 del Provvedimento Congiunto.

I Soci che richiedono l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare dovranno predisporre una relazione che riporti la motivazione delle proposte di deliberazione sulle nuove materie di cui essi propongono la trattazione. La relazione dovrà essere trasmessa all'organo di amministrazione entro il termine ultimo per la presentazione della richiesta di integrazione sopra indicato. L'organo di amministrazione metterà a disposizione del pubblico la relazione, accompagnata dalle proprie eventuali valutazioni, contestualmente alla pubblicazione della notizia dell'integrazione dell'ordine del giorno, con le modalità previste dalla vigente normativa.

Delle eventuali integrazioni all'ordine del giorno verrà data notizia, nelle stesse forme prescritte per la pubblicazione del presente avviso di convocazione, entro il 3 aprile 2024.

*****

Proposte individuali di deliberazione

In relazione al fatto che l'intervento in Assemblea è previsto esclusivamente tramite il Rappresentante Designato, coloro ai quali spetta il diritto di voto potranno, entro il 3 aprile 2024, presentare individualmente proposte di deliberazione sulle materie all'ordine del giorno, facendole pervenire mediante comunicazione elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected] o a mezzo raccomandata (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano). Le proposte devono indicare l'argomento all'ordine del giorno al quale si riferiscono e contenere il testo della deliberazione. La legittimazione a formulare le proposte dovrà essere attestata dalla comunicazione inviata dall'intermediario alla Società ai sensi dell'art. 43 del Provvedimento Congiunto. Tali proposte, ove pertinenti rispetto agli argomenti all'ordine del giorno e validamente presentate, saranno messe a disposizione del pubblico, a cura della Società, con le modalità previste dalla vigente normativa entro il 5 aprile 2024. Il termine per presentare dette proposte, fissato in coincidenza del termine di pubblicazione delle richieste di integrazione di cui all'art. 126-bis, comma 1, primo periodo, del TUF, consente a coloro i quali siano interessati a formulare proposte individuali di considerare quanto pubblicato dalla Società in relazione alle materie all'ordine del giorno e, al contempo, al Rappresentante Designato di adeguare, ove necessario, i moduli per il conferimento delle deleghe ai sensi dell'art. 135-undecies e dell'art. 135-novies del TUF, in modo che gli aventi diritto al voto possano, ai fini del rilascio delle istruzioni di voto, valutare, contestualmente e in tempo utile, tutte le richieste e le proposte presentate.

DIRITTO DI PORRE DOMANDE SULLE MATERIE ALL'ORDINE DEL GIORNO

Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono porre domande sulle materie all'ordine del giorno solo prima dell'Assemblea, facendole pervenire entro martedì 9 aprile 2024, tramite posta elettronica certificata all'indirizzo [email protected].

I richiedenti dovranno far pervenire alla Società – tramite il proprio intermediario – le comunicazioni attestanti la legittimazione all'esercizio del diritto; qualora abbiano richiesto al proprio intermediario la comunicazione per

l'intervento in Assemblea, sarà sufficiente riportare nella richiesta i riferimenti della comunicazione o quantomeno la denominazione dell'intermediario stesso.

Alle domande verrà data risposta, al più tardi, entro lunedì 15 aprile 2024, mediante pubblicazione sul sito internet della Società.

La Società può fornire risposta unitaria alle domande aventi lo stesso contenuto. Si segnala che non sarà fornita risposta qualora le informazioni richieste siano già disponibili in formato "domanda e risposta" in apposita sezione del sito internet della Società ovvero quando la risposta sia già pubblicata nella medesima sezione.

INFORMAZIONI SUL CAPITALE SOCIALE

Il capitale sociale sottoscritto e versato dalla Società è pari, alla data del presente avviso, ad Euro 7.100.000.000,00 suddiviso in n. 1.515.182.126 azioni senza indicazione del valore nominale. Alla data del presente avviso, la Società possiede n. 7.863.970 azioni proprie.

DOCUMENTAZIONE

Le relazioni illustrative degli Amministratori su ciascuna delle materie all'ordine del giorno, ivi incluse le proposte di deliberazione, nonché la restante documentazione per cui è prevista la pubblicazione prima dell'Assemblea, verranno messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicate sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance – Assemblea Soci") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato , secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

I Soci hanno facoltà, avvenuto il deposito, di ottenere copia della documentazione di cui sopra inviando apposita richiesta a Banco BPM S.p.A. all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

La Banca ha provveduto altresì a redigere (i) la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis D.Lgs. n. 58/1998 (ii) la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ai sensi del D.Lgs. n. 254/2016 e della Delibera Consob n. 20267 del 18 gennaio 2018. I documenti saranno a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicati sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

Il presente avviso di convocazione - effettuato anche ai fini dell'articolo 84 del Regolamento Emittenti - viene pubblicato, ai sensi degli articoli 125-bis TUF e 13.4 dello Statuto sociale, sui quotidiani "Il Sole 24 Ore" e "MF" nonché con le altre modalità sopra indicate.

Ulteriori informazioni circa le modalità di intervento all'Assemblea potranno essere richieste a Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda n. 4 – 20121 Milano) inviando una comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

Nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali (Regolamento UE 2016/679 – GDPR), si informa che il Titolare del trattamento dei dati personali è Banco BPM S.p.A.; i dati verranno trattati al solo fine di dare esecuzione al contratto sociale del quale il Socio è parte ed eseguire obblighi o rispondere a richieste derivanti dal ruolo di Socio della Banca.

L'informativa completa è disponibile sul sito www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance - Assemblea Soci".

Milano-Verona, 12 marzo 2024

Per il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Presidente (dott. Massimo Tononi)

Relazioni e bilancio consolidato dell'esercizio

STRUTTURA DEL GRUPPO: PRINCIPALI SOCIETà

STRUTTURA DEL GRUPPO: business line

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE FILIALI

Filiali italiane del Gruppo Banco BPM Numero
Banco BPM 1.382
Banca Aletti 53
Banca Akros 1
Totale 1.436

Presenza all'estero

Il Gruppo è presente all'estero con la società controllata Banca Aletti Suisse e tramite Uffici di Rappresentanza in Cina (Hong Kong) e India (Mumbai).

Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo

Dati di sintesi

Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati di sintesi economici e patrimoniali, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Risultati" della presente Relazione. Sono inoltre rappresentati alcuni indicatori economici e patrimoniali, basati su dati contabili, corrispondenti a quelli utilizzati dalla Direzione Aziendale per l'analisi delle performance e coerenti con le prassi maggiormente diffuse nel settore bancario.

Le definizioni degli indicatori e delle principali grandezze patrimoniali ed economiche oggetto di commento nella presente relazione sono illustrate nella successiva sezione "Risultati" cui si rimanda per maggiori dettagli.

Negli allegati al bilancio viene altresì fornito un prospetto di raccordo tra le voci dei prospetti contabili riclassificati e quelle degli schemi predisposti in base alla Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

(milioni di euro) 2023 2022 (*) Variazione %
Dati economici
Margine finanziario 3.433,3 2.450,4 40,1%
Commissioni nette 1.860,0 1.887,3 (1,4%)
Proventi operativi 5.341,4 4.674,0 14,3%
Oneri operativi (2.571,2) (2.530,4) 1,6%
Risultato della gestione operativa 2.770,3 2.143,6 29,2%
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.041,0 1.288,9 58,4%
Risultato netto dell'operatività corrente 1.436,3 881,8 62,9%
Risultato dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 1.264,5 685,0 84,6%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio alla successiva sezione "Risultati" della presente relazione.

(milioni di euro) 31/12/2023 31/12/2022 (*) Variazione %
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 202.132,0 189.808,1 6,5%
Finanziamenti verso clientela (netti) 105.426,7 109.455,0 (3,7%)
Attività finanziarie e derivati di copertura 43.706,4 43.093,5 1,4%
Patrimonio netto del Gruppo 14.038,1 13.015,8 7,9%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta bancaria 120.770,1 120.639,1 0,1%
Raccolta diretta senza PCT con certificates 124.754,0 123.449,5 1,1%
Raccolta indiretta 110.772,7 95.029,1 16,6%
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 106.166,1 91.327,8 16,2%
- Risparmio gestito 62.003,1 59.408,7 4,4%
- Fondi comuni e Sicav 41.927,2 39.916,6 5,0%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 4.369,3 3.969,4 10,1%
- Polizze assicurative 15.706,6 15.522,7 1,2%
- Risparmio amministrato 48.769,6 35.620,4 36,9%
- Risparmio amministrato senza certificates a capitale protetto 44.163,0 31.919,1 38,4%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio alla successiva sezione "Risultati" della presente relazione.

31/12/2023 31/12/2022 Variaz. assoluta
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 19.011 19.278 (267)
Numero degli sportelli bancari 1.436 1.504 (68)

(*) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

Indici economici, finanziari e altri dati del Gruppo

31/12/2023 31/12/2022 (*)
Indici di redditività (%)
Return on equity (ROE) 11,18% 6,26%
Return on tangible equity (ROTE) 12,43% 6,99%
Return on asset (ROA) 0,63% 0,36%
Margine finanziario / Proventi operativi 64,28% 52,43%
Commissioni nette / Proventi operativi 34,82% 40,38%
Oneri operativi / Proventi operativi 48,14% 54,14%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (1) 5.545,5 5.677,6
Proventi operativi per dipendente (euro) (1) 281,0 242,4
Oneri operativi per dipendente (euro) (1) 135,2 131,3
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 0,59% 0,66%
Inadempienze probabili nette / Crediti verso clientela (netti) 1,11% 1,44%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 4,46% 5,54%
Texas ratio 14,43% 19,82%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 21,62% 22,70%
Derivati attivi / Totale attivo 1,42% 146,35%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 0,94% 89,76%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,48% 56,59%
Derivati di negoziazione netti / Totale attivo 0,06% 1,66%
Loan to deposit ratio (impieghi netti/raccolta diretta) 87,30% 90,73%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (2) 14,16% 12,84%
Tier 1 capital ratio (2) 16,33% 15,16%
Total capital ratio (2) 19,00% 18,04%
Liquidity Coverage Ratio (LCR) 187% 191%
Indice di leva finanziaria 5,22% 4,75%
Titolo azionario Banco BPM
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 4,781 3,334
- Massimo 5,324 3,630
- Minimo 3,403 2,268
- Media 4,259 2,877
EPS base 0,836 0,452
EPS diluito 0,836 0,452

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento. Per maggiori dettagli sulla comparabilità dei dati si fa rinvio alla successiva sezione "Risultati" della presente relazione.

(1) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(2) I ratio patrimoniali al 31 dicembre 2023 stati calcolati includendo il risultato netto dell'esercizio 2023 al netto dei dividendi proposti e delle altre destinazioni dell'utile. I ratio patrimoniali al 31 dicembre 2022 sono stati rideterminati rispetto a quelli pubblicati nella Relazione Finanziaria Annuale 2022 a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative di controllo e di collegamento detenute dal Gruppo, e dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Relazione sulla gestione del Gruppo

IL CONTESTO ECONOMICO

Lo scenario internazionale

Il 2023 è stato caratterizzato da una crescita dell'economia globale moderata, ma superiore alle aspettative di inizio anno, che prefiguravano un deciso rallentamento negli Stati Uniti e in Europa, con la possibilità di qualche trimestre in recessione. Gli USA sono invece avviati a chiudere l'anno con una crescita in accelerazione rispetto al 2022 e su livelli vicini al potenziale, l'Europa ha gestito la situazione meglio del previsto, pur accusando una brusca frenata, e la Cina, dopo l'interruzione dei lock down, ha cercato di mantenere un ritmo di crescita in linea con il passato, rafforzando gli interventi di stimolo.

Gli ostacoli principali ad un ritmo di sviluppo più sostenuto sono venuti dall'inflazione ancora elevata - seppur in rapida discesa nella seconda metà dell'anno - dagli alti tassi di interesse a riflesso delle politiche monetarie restrittive attuate nelle principali economie mondiali, con la notabile eccezione della Cina. I due fattori - inflazione e tassi elevati - hanno infatti esercitato effetti frenanti su consumi ed investimenti, in ampia parte delle principali economie occidentali.

A questi fattori si sono aggiunti altri eventi che a tratti hanno inciso sulle aspettative degli operatori economici e dei mercati finanziari. A inizio marzo si è creata una situazione di tensione sui mercati bancari, originata negli USA, con epicentro quattro banche di dimensioni medie (tra cui First Republic Bank) ed una banca svizzera d'importanza globale (Credit Suisse). La crisi, pur risultando in alcuni fallimenti bancari (tra cui Silicon Valley Bank) e nell'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, grazie all'intervento delle autorità statunitensi è stata prima tamponata e, a fine maggio, è rientrata in un alveo di normalità. Nell'ultimo trimestre, sul fronte geopolitico, al conflitto ucraino si è sovrapposto un acuto scontro israelo-palestinese che ha riacceso le mai risolte contrapposizioni Mediorientali. I due conflitti incidono sul regolare funzionamento delle catene di fornitura globali ed esercitano un certo aggravio sulle finanze pubbliche dei paesi occidentali, specie per il supporto all'Ucraina, già gravate dalla prospettiva di un costo di rifinanziamento del debito crescente.

Sul lato della lotta al cambiamento climatico, dai lavori della COP28 - svoltasi a Dubai ad inizio dicembre - pur in presenza di diversi risultati secondari positivi, non è emersa con chiarezza la volontà di rendere cogente la "riduzione graduale" nell'uso dei combustibili fossili ai Paesi partecipanti, giungendo a conclusioni poco vincolanti lungo la strada della decarbonizzazione.

Nello specifico, il PIL globale è atteso crescere del 3,0% nel 2023 (IMF), livello tra i più bassi dalla Grande Crisi Finanziaria del 2008/09 (fatta eccezione per il periodo pandemico), derivante da una dinamica più contenuta per le economie avanzate (+1,5%) e una più vivace per le economie emergenti e di nuova industrializzazione (+4,0%). Nel 2023 l'economia statunitense ha deluso le aspettative di chi si attendeva una fase recessiva, il cosiddetto "hard landing": è stata caratterizzata infatti da un ritmo di sviluppo buono - anche se costellato di segnali contrastanti guidato da una forte spesa in consumi (tra cui spiccano i servizi voluttuari, ad es. quelli di "entertainment"), a sua volta supportata da una crescita solida e costante dell'occupazione e da salari reali in aumento. I consumi hanno beneficiato anche del residuo risparmio accumulato nel periodo pandemico e delle misure fiscali adottate a fine 2022 (per USD 1,7 trilioni) ma entrate in vigore per la maggior parte ("Inflation Reduction Act") ad inizio 2023. Un certo aiuto è venuto infine anche dai molteplici fenomeni di reshoring, che hanno attivato una ripresa degli investimenti in nuove strutture manifatturiere, cui si sono aggiunti gli investimenti pubblici realizzati dall'amministrazione Biden-Harris in settori critici per la crescita prospettica, e l'aumento della spesa dei governi statali e locali.

Dopo due trimestri positivi (+2,2% trimestrale annualizzato nel primo e +2,1% nel secondo), nel terzo trimestre il PIL USA ha accelerato in misura vistosa, crescendo del 4,9%. Si tratta della crescita più forte dal quarto trimestre del 2021. L'anno si è chiuso con un progresso del PIL nel quarto trimestre (stima flash di preconsuntivo) del +3,3% trimestrale annualizzato, che ha portato l'aumento complessivo per il 2023 al +2,5%, in apprezzabile accelerazione rispetto all'1,9% del 2022. Il risultato del quarto trimestre è frutto, in primo luogo, del vivace andamento della spesa per consumi, aumentata del +2,8% (3,1% nel terzo trimestre) e di un contributo positivo dell'export netto; gli investimenti privati lordi, invece, con un progresso del +2,1%, hanno segnato un assestamento rispetto al +10,0% del terzo trimestre.

La lotta all'inflazione, e il rallentamento della sua dinamica, è stata il tema centrale nelle vicende economiche statunitensi (e di quelle delle altre principali economie occidentali). Il tasso d'inflazione, che a inizio anno si attestava al 6,3%, spinto anche dalla politica monetaria, ha proseguito lungo il sentiero di rientro avviato sul finire del 2022 e, dopo aver toccato a novembre il 3,1% (minimo dei cinque mesi precedenti), è risalito in chiusura

d'anno, a dicembre, al 3,4%. Nel frattempo, l'inflazione di fondo è scesa al +3,9%, sempre a dicembre, inferiore al +4% del periodo precedente.

Il mercato del lavoro è rimasto in tensione lungo larga parte dell'anno. La crescita dei salari ha costituito una delle fonti principali di preoccupazione per le autorità monetarie impegnate nella lotta all'inflazione. Solo verso fine periodo sono emersi elementi di assestamento: nonostante l'economia USA abbia aggiunto a dicembre 216.000 nuovi posti di lavoro non agricoli (+199.000 in novembre), è stato il secondo mese consecutivo con un dato inferiore all'aumento medio mensile (circa 240.000 unità) osservato nell'ultimo anno.

In Cina l'eliminazione delle restrizioni zero-COVID ha liberato, nel primo trimestre del 2023, la domanda repressa di servizi, ponendo fine alle interruzioni della catena di approvvigionamento e rilanciando i ricavi nei settori come la ristorazione, il turismo e l'intrattenimento. Dopo un inizio tonico, l'attività economica cinese, segnata da un forte calo dell'interscambio commerciale e dalle difficoltà del settore immobiliare, ha accusato un certo rallentamento che sul finire d'anno si è allentato. La protratta crisi del settore immobiliare cinese è peggiorata nel 2023: gli investimenti immobiliari hanno subito una flessione del 19%. Ciò ha continuato a rappresentare un freno per l'economia, stante l'elevato peso del comparto sul PIL, mentre i maggiori immobiliaristi cinesi hanno dovuto affrontare una serie di default. L'attività economica ha comunque registrato nel 2023 una significativa ripresa rispetto al deludente andamento dell'anno precedente, spinta dall'aumento della domanda di servizi, dalla resilienza degli investimenti manifatturieri e da quelli in infrastrutture pubbliche.

Nello specifico, il PIL cinese è cresciuto in termini congiunturali dell'1,3% nel terzo trimestre del 2023, superando le aspettative del mercato, sostenuto da una serie di misure di stimolo monetario. La crescita media annua per il 2023 è stimata al 5,5%, in linea con gli obiettivi governativi. L'inflazione cinese, in costante flessione dal secondo semestre 2022 - grazie anche al calo di alcune importanti componenti alimentari dell'indice CPI – da una crescita del +2,1% a inizio anno è sceso sul finire dell'anno a valori negativi, -0,3% (-0,5% a novembre). Nonostante il contesto deflattivo, il mercato del lavoro cinese ha mantenuto un tono positivo: a novembre il tasso di disoccupazione urbana cinese è stato pari al 5% (5,5% l'obiettivo fissato dal Governo,) il livello più basso dal novembre 2021.

Per l'economia giapponese la crescita nel primo semestre dell'anno è stata trainata essenzialmente dalla domanda interna, in particolare dai consumi sorretti da misure governative e dai risparmi accumulati durante la pandemia. Positivi anche i contributi degli investimenti di capitale e dalla ripresa della domanda turistica in entrata.

Nel terzo trimestre il tasso di crescita del PIL reale del Giappone ha invece registrato un'inversione di tendenza: l'aggregato è diminuito del -0,7% su base trimestrale, in un contesto di elevata pressione sui costi e di crescenti venti contrari della domanda globale. Si sono verificati in particolare cali sia nei consumi privati (-2,3%) che negli investimenti pubblici (-0,6%). Anche il commercio estero ha rappresentato un freno per il PIL. I dati sino a qui resi disponibili rimangono comunque coerenti con una crescita annua del PIL stimata all'1,7%. L'inflazione giapponese è diminuita considerevolmente nel corso dell'anno, da un picco del 4,3% a febbraio sino al 2,6% di dicembre (0,6% a fine 2021). Riflettendo anche l'intonazione positiva della crescita, il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,5% in novembre, inferiore al massimo annuo registrato in aprile al 2,8%.

Per quanto riguarda alcune tra le principali economie emergenti o in via di industrializzazione, il PIL dell'India è cresciuto del 7,6% su base annua nel terzo trimestre del 2023, superando le previsioni di un aumento del 6,8%. Per l'intero 2023 la crescita è attesa al +7,0%.

Il Brasile è cresciuto inaspettatamente dello 0,1% trimestrale nel terzo trimestre 2023, rallentando bruscamente dopo la forte espansione nella prima metà dell'anno. Sull'arco annuale le stime di crescita sono pari al 3,1%. Il tasso di inflazione annuale è sceso al 4,6% a dicembre 2023 dal 4,7% di novembre.

Il commercio mondiale continua a risentire delle tensioni geopolitiche, diffusesi anche in Medio Oriente nella parte finale dell'anno, oltre che dell'indebolimento della domanda globale e delle politiche monetarie ancora vigili e restrittive. Il Fondo Monetario vede una crescita degli scambi globali di beni e servizi in volume al +0,9%, una contrazione significativa della crescita rispetto al +5,1% registrato nel 2022 e ben al di sotto della tendenza prepandemia. L'inflazione globale, nel corso dell'anno e in particolare sul finire, ha risentito positivamente della minore pressione delle spinte dal lato dei prezzi delle materie prime, specie quelle energetiche, cosa che ha rallentato la crescita dei prezzi al consumo nella maggior parte delle economie, anche se i prezzi di generi alimentari e servizi hanno continuato a rimanere viscosi. L'inflazione "core" rimane quindi, in molti casi, ostinatamente alta. Il Fondo Monetario Internazionale stima un tasso d'inflazione globale al +6,9% nel 2023 (+8,7% nel 2022) ed una flessione dei prezzi delle commodity: -16,5% (+39,2% nel 2022) medio per il greggio e -6,3% per le commodity non energetiche (+7,9%).

L'economia europea ed italiana

L'economia dell'Eurozona nella prima metà del periodo è stata influenzata da fattori economici di segno opposto: da un lato l'Area è riuscita a superare l'inverno evitando sia carenze energetiche, sia la fase recessiva temuta da molti, ricevendo anzi un sostegno alla crescita dal calo dei prezzi del gas, che ha concesso un parziale sollievo ai consumatori; dall'altro lato ha perso slancio, in un contesto di alto costo della vita, che ha inciso negativamente sui redditi disponibili reali delle famiglie europee, bassa domanda esterna e stretta monetaria. Nella seconda metà dell'anno le tensioni inflattive si sono però rapidamente allentate, lasciando maggiore spazio ai consumi. Verso fine anno è tuttavia sopraggiunto l'impatto negativo delle nuove tensioni geopolitiche in Medio Oriente, mentre in Ucraina il conflitto si è protratto, destando ancora preoccupazione.

Nel dettaglio, il PIL di Eurozona si è contratto del -0,1% congiunturale (invariato in termini tendenziali) nel terzo trimestre 2023, segnando un'inversione rispetto alla crescita dello 0,1% nei tre mesi precedenti. Si è trattato del primo calo del PIL dall'ultimo trimestre del 2022, attribuito principalmente a un contributo negativo di -0,3% derivante dalla variazione delle scorte. Nel frattempo, gli investimenti fissi sono rimasti invariati (rispetto al -0,1% nel secondo trimestre) e la domanda estera netta ha fornito un contributo neutro al PIL. I consumi delle famiglie sono aumentati dello 0,3% (pur in calo dello 0,4% su base tendenziale), ponendo fine a tre periodi di consecutivi di contrazione o di crescita stagnante, al pari della spesa pubblica (+0,3%, rispetto al +0,2% nel secondo trimestre).

I risultati preliminari per il quarto trimestre evidenziano una variazione trimestrale nulla (+0,1% il dato tendenziale) del PIL di Eurozona che consegna un progresso annuo per il 2023 del +0,5%. Nell'ultimo trimestre le maggiori economie hanno avuto un andamento piuttosto differenziato: positivo per le principali economie del Sud-Europa, +0,8% congiunturale il Portogallo, +0,6% la Spagna e +0,2% l'Italia, negativo per la Germania, -0,3% e l'Irlanda, - 0,7%.

L'inflazione è calata in misura considerevole nel corso dell'anno: la caduta dei prezzi dei prodotti energetici – in flessione del -6,7% a dicembre - e l'azione restrittiva della BCE - hanno spinto la dinamica tendenziale del CPI dai valori massimi dalla nascita dell'Euro dell'ultimo trimestre 2022 (9,2% a dicembre 2022) al +2,4% di novembre 2023, un rimbalzo fisiologico al 2,9% a dicembre. Nel frattempo, l'inflazione "core" annua, che esclude i prezzi di energia, cibo, alcol e tabacco, si è raffreddata al 3,4%. L'andamento dell'occupazione ha continuato ad essere favorevole: a novembre il tasso di disoccupazione si è ridotto al 6,4%, al livello più basso dall'introduzione dell'euro, e quella giovanile (persone in cerca di lavoro sotto i 25 anni) è scesa al 14,5%. Parallelamente permane una dinamica salariale piuttosto vivace. Il costo orario del lavoro nell'Area Euro è aumentato del 5,3% su base annua nel terzo trimestre del 2023, rispetto all'incremento del 4,5% del trimestre precedente. Salari e stipendi per ora lavorata sono aumentati del 5,3%, segnando un'accelerazione rispetto al 4,6% del secondo trimestre, mentre la componente non salariale è aumentata del 5,1%, dopo un rialzo del 4,2% del secondo trimestre.

Sul fronte delle politiche fiscali a sostegno della crescita, la raccolta a favore di Next Generation EU (NGEU) ha superato i 360 miliardi. A febbraio tale strumento è stato integrato dal piano europeo per l'indipendenza energetica dalla Russia e la transizione verde (REPowerEU), approvato dal Consiglio UE. Il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) - principale veicolo a sostegno degli investimenti legati al NGEU - nel corso dell'anno è stata poi rafforzato con ulteriori successive modifiche, anche per tenere conto della dinamica inflattiva.

Il 20 dicembre, dopo quattro anni di negoziati, i ministri dell'Economia e delle Finanze dell'UE hanno raggiunto un primo accordo sul nuovo Fiscal Compact che dovrà essere approvato dalle autorità europee. Rispetto alle vecchie regole, quelle nuove sono meno rigorose e delineano percorsi di aggiustamento fiscale più graduali e specifici per paese. Tuttavia, per valutarne prospettive e implicazioni sulla crescita e sui mercati, è necessario attendere l'applicazione delle nuove regole.

Nell'area, in base agli ultimi dati disponibili (fine ottobre), il rapporto deficit pubblico/PIL si è ridotto dal 5,2% nel 2021 al 3,6% nel 2022 mentre il rapporto debito pubblico/PIL è sceso dal 94,7% alla fine del 2021 al 90,9% alla fine del 2022. La Commissione Europea stima per l'intero 2023 un deficit/PIL ratio EU al -3,2% ed un debito/PIL al 83,0% (dal 93,1% del 2022).

Nell'economia italiana, al pari dell'Eurozona, i problemi conseguenti al conflitto in Ucraina in termini di costo e approvvigionamento delle fonti energetiche, che rischiavano di deprimere la crescita, si sono attenuati attraverso la diversificazione delle fonti. Tuttavia, la dinamica economica, dopo una partenza molto vivace, si è smorzata. Nel primo trimestre, infatti, la crescita del PIL è rimbalzata con decisione, +0,6% sul trimestre precedente - valore ai vertici dell'Eurozona - e +1,9% su base tendenziale annua, grazie ad una robusta accelerazione dei consumi delle famiglie e degli investimenti. Nei mesi successivi, complici il calo della domanda internazionale ed il venir meno di parte delle misure di agevolazione fiscale, questo slancio dell'attività economica si è affievolito. Nel secondo trimestre, in particolare, il PIL è caduto dello 0,4% sul precedente, frenando la crescita tendenziale allo 0,4%, e accusando una flessione generalizzata delle sue componenti, in particolare gli investimenti immobiliari residenziali, e la stagnazione dei consumi delle famiglie. Nei tre mesi estivi si è registrato un modesto recupero: il PIL è

aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Questa variazione è collegata al contributo positivo della domanda estera netta, frutto però di un calo delle importazioni più marcato di quello dell'export, e ad un solido incremento dei consumi delle famiglie (+0,4%). Gli investimenti fissi e la spesa pubblica sono rimasti invariati, mentre il calo delle scorte ha contribuito negativamente al PIL (-1,3%). Dal lato della produzione, l'industria (+0,3%) ed i servizi (+0,1%) hanno registrato timidi incrementi, mentre il settore primario agricolo è diminuito dell'1,2%. Le stime preliminari relative al quarto trimestre indicano una crescita dello 0,2% congiunturale, dato superiore alle aspettative, e dello 0,5% tendenziale. I dati, se confermati, corrisponderebbero ad un progresso del PIL per l'intero 2023 al +0,7% (+3,9% nel 2022).

La discesa e successiva stabilizzazione dei prezzi delle materie prime energetiche, oltre agli effetti positivi sull'attività economica, ha consentito un rapidissimo calo dell'inflazione. Partita da livelli molto elevati di inizio anno, pari all'11,8%, ha chiuso l'anno allo 0,6%, segnando il livello più basso da febbraio 2021, grazie anche ai consistenti effetti base ed al prolungato periodo di politica monetaria restrittiva della BCE. La deflazione energetica rispetto all'anno precedente ha accelerato, sia per la parte non regolamentata (-22,5% vs -17,7%) che per quella regolamentata (-34,9% vs -31,7%). La rapida discesa dell'inflazione è peraltro avvenuta in concomitanza con un mercato del lavoro particolarmente tonico: in ottobre è stato toccato il record storico dal tasso di occupazione, 61,6%, mentre il tasso di attività è aumentato al 67,1%.

Nel secondo trimestre del 2023, dopo il rinnovo con modifiche di alcune misure di sostegno economico (tra cui misure residue del Superbonus) a cavallo d'anno, il Governo ha approvato tre ulteriori decreti contenenti misure di mitigazione, a contrasto del caro energia e dell'incidenza dell'inflazione sui redditi disponibili reali. A maggio è stato inoltre incrementato il taglio del cuneo contributivo pagato dai lavoratori e confermato l'aumento della soglia per i fringe benefit (a 3 mila euro) e dei voucher (a 15 mila euro).

È infine stato rivisto, in sede comunitaria, il PNRR. Il 19 settembre la Commissione Europea ha approvato il nuovo Piano per l'Italia - che aumenta le risorse complessive a 194,3 miliardi e introduce il nuovo capitolo REPowerEU che include incentivi alle imprese e nuove procedure autorizzative volte allo snellimento burocratico in materia di energie rinnovabili, per favorire una più rapida realizzazione degli investimenti. Attualmente il rapporto tra fondi stanziati ed investimenti realizzati è intorno al 14% e circa il 75% dei progetti risulta in significativo ritardo. Nel corso del 2023 gli esborsi sono ammontati a soli 2,5 miliardi, il 7,4% del programmato.

Riguardo alla Finanza pubblica, le stime di preconsuntivo indicano per l'Italia un disavanzo pari al 5,3% del PIL, a fronte di un disavanzo primario stimato scendere all'1,5% del PIL (3,8% nel 2022). Nonostante l'aumento dei tassi di mercato, il rapporto Debito/PIL è atteso in miglioramento al 140,4% (da 144,4% del 2022).

La politica monetaria e i mercati finanziari

Le politiche monetarie delle maggiori banche centrali nel corso del 2023 hanno rafforzato il carattere marcatamente restrittivo che avevano assunto già nel corso del 2022. Questo orientamento ha contribuito a contenere la dinamica inflattiva che, come ricordato nelle pagine precedenti, si è ridotta sensibilmente a livello mondiale, in virtù del rientro di alcuni fattori che l'avevano alimentata, segnatamente i prezzi dell'energia e le tensioni nelle catene di approvvigionamento, ed è attesa frenare ulteriormente nel 2024.

In questa direzione restrittiva si è mossa la politica monetaria degli USA, con la Federal Reserve che fino ad agosto 2023 ha proseguito ad aumentare i tassi di riferimento, seppur ad un ritmo inferiore di quello impresso nel 2022, applicando 4 incrementi consecutivi nella misura di 25 punti base ciascuno. Solamente a partire dalla riunione di settembre, per la prima volta da marzo 2022, la FED ha interrotto la sequenza, mantenendo invariati i tassi di interesse di riferimento anche nei meeting successivi dell'anno: l'intervallo obiettivo per i Fed Funds rates si è quindi assestato nella forbice tra il 5,25% e il 5,50%, la più alta dal 2001. A complemento della politica restrittiva sui tassi d'interesse, la Federal Reserve per tutto il 2023 ha continuato a perseguire anche il quantitative tightening iniziato a giugno 2022, interrompendo il reinvestimento dei titoli posseduti in scadenza per un massimo mensile di circa 60 miliardi di dollari, e riducendo complessivamente l'attivo di bilancio nel 2023 di oltre mille miliardi di dollari.

Nella riunione di dicembre, però, sono state riviste al ribasso le aspettative dei membri della FED sull'evoluzione futura dei Fed Fund, i cosiddetti "Fed dots", incorporando un taglio dei tassi di 75 punti base nel 2024. Il governatore Jerome Powell ha contemporaneamente trasmesso un messaggio di cautela, affermando che la lotta all'inflazione non possa considerarsi conclusa. La Fed rimane pertanto pronta ad inasprire ulteriormente, se necessario, la politica monetaria e continuerà a valutare i dati macroeconomici per calibrare le decisioni. I mercati hanno interpretato i nuovi Fed Dots – il diagramma a punti che rappresenta la previsione sugli interessi di ogni singolo responsabile della Fed – come un punto di svolta ("pivot") nell'impostazione delle politiche monetarie e, quindi, come l'apertura ad un'inversione dei tassi d'interesse nel prossimo anno.

La Banca Centrale Europea, dal canto suo, nelle prime due riunioni del 2023 ha deciso due rialzi di 50 punti base dei tassi ufficiali (a febbraio e marzo) ed ha proseguito nella politica di stretta monetaria con aumenti più contenuti (25 punti base) nelle quattro sedute successive dell'anno, per un rialzo complessivo di 200 punti base. L'ultimo aumento di settembre è stato il decimo consecutivo dal 2022. Nel meeting di fine ottobre il Consiglio Direttivo ha deciso di mantenere i tassi invariati, come preannunciato della seduta precedente, facendo assestare i tassi in un range tra il 4,00% della remunerazione dei depositi ed il 4,75% del tasso di rifinanziamento marginale, rimasti tali per il resto dell'anno.

L'atteggiamento restrittivo della Banca Centrale Europea è stato confermato anche in ordine alla liquidità in circolazione. Infatti, la politica di riduzione del portafoglio APP, preannunciata da BCE nell'ultima riunione del 2022, è stata avviata a partire dal mese di marzo 2023 ed è proseguita fino a luglio ad un ritmo pari a 15 miliardi al mese, mediante il reinvestimento parziale del capitale rimborsato sui titoli posseduti in scadenza; successivamente i reinvestimenti sono stati interrotti del tutto. Nell'ambito del programma PEPP, invece si è proseguito per tutto il 2023 al reinvestimento dei titoli in scadenza e le intenzioni della BCE vertono verso il mantenimento di tale linea d'azione nella prima parte del 2024, una riduzione nel secondo semestre, per terminare i reinvestimenti anche nell'ambito di tale programma alla fine del 2024. In ogni caso, l'ulteriore riduzione del portafoglio PEPP sarà gestita per evitare interferenze con l'adeguata politica monetaria.

A seguito della sensibile riduzione dell'inflazione di Eurozona nell'ultimo trimestre dell'anno, i mercati finanziari hanno rinforzato le scommesse di tagli dei tassi ufficiali nel 2024. Le proiezioni di fine anno della BCE indicano però per il 2024 un tasso medio dell'inflazione superiore al livello obiettivo, che verrebbe centrato nel 2025. Il consiglio direttivo di BCE ha quindi mantenuto fino a fine anno un atteggiamento prudente, preoccupata in particolare dall'ancora vivace dinamica del costo del lavoro nell'Eurozona, ribadendo che le decisioni future saranno "data driven" con l'obiettivo che l'inflazione ritorni all'obiettivo del 2% nel medio termine e per preservare l'ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria.

I mercati finanziari, dopo il periodo di crisi e di perdite diffuse in tutte le principali asset class mobiliari nel 2022, ha visto rialzi generalizzati dei corsi azionari e obbligazionari, sebbene non siano mancati temporanei shock negativi, quale in particolare quello provocato dal fallimento della banca americana Silicon Valley Bank. A guidare le sorti dei mercati finanziari nel 2023 sono state soprattutto le attese sulle prospettive delle politiche monetarie delle principali banche centrali mondiali e le stime dei loro potenziali effetti sull'andamento della crescita economica e dell'inflazione. Buona parte del rialzo delle quotazioni, sia azionarie sia soprattutto obbligazionarie, è maturato infatti, nell'ultima parte dell'anno, grazie alla crescente convinzione degli operatori che le banche centrali fossero ormai prossime a sconfiggere la dinamica inflattiva e ad allentare in un prossimo futuro le politiche monetarie sia in Usa che in Europa, in un contesto di soft landing delle economie sviluppate. Nei primi mesi dell'anno, invece, i listini azionari hanno patito le citate tensioni sui mercati bancari Usa ed i loro riflessi. Successivamente, nel corso dell'estate, i corsi obbligazionari e azionari hanno accusato il temporaneo vivace rialzo dei tassi d'interesse provocato dalle aspettative di ulteriori strette monetarie, che andavano formandosi al tempo a seguito delle dichiarazioni hawkish della FED e dai dati sorprendentemente robusti nel mercato del lavoro USA.

Tra i principali indici azionari mondiali, la maggiore performance è stata registrata dal Nasdaq composite, in rialzo nell'anno del 43,4% che ha beneficiato in particolare del boom delle azioni a maggiore capitalizzazione (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla) le quali hanno trainato anche gli altri listini in cui sono presenti. Uno dei temi principali su cui si sono focalizzati gli investitori e che hanno spinto a rialzi formidabili queste mega cap è l'attesa per gli sviluppi applicativi dell'intelligenza artificiale di cui queste società sono ritenute essere tra le principali protagoniste. Il rialzo delle azioni di questi titoli ha controbilanciato una minore vivacità del resto delle azioni quotate sui mercati statunitensi, evidenziata dalla performance meno elevata dell'indice Standard & Poors 500, cresciuto del 24,2% e del Dow Jones 30, in progresso del 13,7%.

Anche i mercati azionari europei sono stati contraddistinti da importanti recuperi, con l'indice Eurostoxx 50 che ha chiuso il 2023 con una performance positiva del 19,2%, nonostante i timori sulle prospettive della crescita economica dell'Eurozona e l'orientamento della politica monetaria della Bce. Tra le borse europee si è particolarmente distinta quella italiana, che ha fatto registrare un progresso positivo da inizio anno del +28,0%, trainata in primo luogo dalla "sovraperformance" del comparto bancario, il cui indice settoriale ha segnato un incremento del 42,3%.

I mercati obbligazionari hanno evidenziato nel corso dell'anno una volatilità pronunciata. Le quotazioni obbligazionarie negli Usa e in Eurozona fino a dopo l'estate, tra alti e bassi, hanno sostanzialmente proseguito la discesa avviata l'anno precedente, risentendo dei continui incrementi dei tassi ufficiali, delle dichiarazioni dei

banchieri centrali improntate a grande rigore e dalla persistenza dell'inflazione "core", nonostante il calo di quella complessiva, con uno strappo finale nel mese di ottobre. Da quel momento in poi, la repentina flessione dei dati sull'inflazione e le conseguenti aspettative di inversione delle politiche monetarie hanno innescato un poderoso rally proseguito fino a fine anno che, in generale, ha riportato in territorio positivo la performance nell'anno dei principali mercati obbligazionari.

Nel dettaglio, il rendimento del Bund decennale è sceso dal 2,56% di inizio anno fino al 2,00% circa di fine dicembre, dopo aver toccato un picco di oltre il 2,90% a fine estate, mentre quello del T-bond americano di pari durata ha chiuso l'anno intorno al 3,80%, solo marginalmente inferiore rispetto a inizio gennaio, ma in sensibile calo rispetto ai massimi raggiunti a metà ottobre in area 5%, livello massimo degli ultimi 16 anni. Anche il rendimento del BTP decennale, pur con oscillazioni piuttosto ampie e repentine che l'hanno spinto nell'intorno del 5,00% a inizio autunno, si è assestato a fine dicembre su livelli inferiori a quelli di inizio anno (dal 4,60% al 3,50% circa). Lo spread Btp/Bund nello stesso periodo si è ristretto significativamente, passando dagli oltre 200 punti base di inizio anno ai 160 a fine dicembre, grazie anche alla promozione dell'outlook italiano da "negativo" a "stabile" da parte di Moody's a metà novembre.

L'inclinazione della curva dei tassi governativi USA e UEM è rimasta invertita per tutto l'anno; lo spread 2-10 anni negli USA, ha toccato nei mesi estivi livelli record in prospettiva storica per poi stringere fino a dicembre. Sul tratto più breve della curva dei governativi Usa la volatilità è stata analoga a quella dei titoli a più lunga durata, mentre nell'eurozona la variabilità è stata un po' inferiore.

L'attività bancaria nazionale

Il settore bancario dell'area dell'euro ha continuato a mostrare solidità e buona capacità di tenuta nel 2023. Le banche hanno mantenuto in media solide posizioni patrimoniali e di liquidità, ben al di sopra dei requisiti regolamentari. La redditività è tornata a livelli che non si osservavano da più di un decennio, rafforzando la capacità di resistere agli shock esterni, come rilevato dai risultati della prova di stress a livello di UE del 2023.

Tuttavia, le deboli prospettive macroeconomiche e l'inasprimento delle condizioni di finanziamento restano una fonte di rischio per le banche europee. Il rapido aumento dei tassi di interesse verificatosi sulla scorta della politica monetaria fortemente restrittiva della BCE ha contribuito a dare impulso alla redditività complessiva delle banche ma, al tempo stesso, provoca un aumento dei rischi di credito, di valutazione e di liquidità. Le turbolenze che hanno percorso il comparto bancario statunitense lo scorso marzo, hanno infatti evidenziato l'importanza per il settore di un'efficace gestione del rischio di tasso di interesse.

La dinamica degli impieghi del sistema bancario italiano mostra un calo dei finanziamenti sia a famiglie sia ad imprese, coerentemente con il rallentamento della crescita economica che deprime la domanda dei prestiti. La richiesta di credito da parte delle imprese è diminuita riflettendo l'aumento del livello dei tassi d'interesse, il calo del fabbisogno per la spesa in investimenti fissi e il maggior ricorso all'autofinanziamento. D'altra parte, la domanda di finanziamenti da parte delle famiglie si è ridotta, sia per l'acquisto di abitazioni, sia per le finalità di consumo. In entrambi i casi hanno esercitato un contributo negativo il più elevato livello di tassi d'interesse e il peggioramento della fiducia.

In particolare, a dicembre 2023 risulta in calo nell'anno il totale dei finanziamenti bancari a famiglie e imprese. Tale evidenza emerge sulla base delle prime stime del SI-ABI: il totale prestiti a residenti in Italia (settore privato più Amministrazioni pubbliche al netto dei pronti contro termine con controparti centrali) a dicembre 2023 si è collocato a 1.669,6 miliardi, con una variazione annua pari a -3,9% (1.742,7 miliardi a dicembre 2022).

I prestiti a residenti in Italia del settore privato sono risultati pari a 1.428 miliardi, in calo del 3,2% rispetto a dicembre 2022 (1.479,1 miliardi), mentre i prestiti a famiglie e società non finanziarie sono pari a 1.296 miliardi, con una variazione annua pari a -2,2% (1.328,0 miliardi a dicembre 2022).

Sul fronte della qualità del credito, i dati che emergono sono soddisfacenti, nonostante un certo incremento delle sofferenze a seguito del rialzo dei tassi e del rallentamento dell'economia. Si rileva infatti che le sofferenze nette (al netto cioè di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a novembre 2023, ultimo dato disponibile, sono state pari a 17,7 miliardi, in lieve aumento rispetto al mese precedente (17,5 miliardi) e superiori di circa 1,6 miliardi (+9,7%) rispetto ad un anno prima. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali a novembre 2023 si è attestato all'1,05% (0,92% a novembre 2022).

Sul lato del funding si evidenzia che la raccolta bancaria a dicembre 2023 risulta in calo, con una dinamica negativa delle forme tecniche a vista ed una crescita dello stock di depositi a tempo e delle obbligazioni.

Secondo le prime stime del SI-ABI a dicembre 2023 la raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) era pari a 2.028,4 miliardi, in calo dell'1,5% rispetto ad un anno prima (la variazione a dicembre 2022 era pari allo 0,4% a/a), ma in ripresa rispetto ai livelli raggiunti ad ottobre e novembre 2023.

In dettaglio, i depositi da clientela residente nello stesso mese si sono attestati a 1.779,4 miliardi e sono scesi del 3,8% a/a (-0,5% a dicembre 2022). La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, per un ammontare pari a 249 miliardi, è cresciuta rispetto ad un anno prima (+19,1%; era -0,1% a dicembre 2022).

Il rialzo dei tassi ufficiali si è naturalmente trasmesso ai tassi d'interesse attivi e passivi. In particolare, Il tasso medio sullo stock totale della raccolta (famiglie e società non finanziarie) a dicembre 2023 è pari 1,16% (0,61% a dicembre 2022). Il tasso sul totale dei depositi in euro corrisponde allo 0,96% (0,45% a dicembre 2022) mentre quello sui soli depositi in c/c risulta dello 0,53% (0,15% a dicembre 2022) e del 2,72% (2,12% a dicembre 2022) per le obbligazioni.

Analizzando invece i dati relativi alle sole nuove operazioni, si evidenzia che il tasso praticato sui depositi a durata prestabilita (certificati di depositi e depositi vincolati) a dicembre 2023 è salito al 3,91% (2,16% a dicembre 2022). Per quanto concerne invece il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso, a dicembre 2023 è stato pari al 3,15%, con un incremento di 184 punti base rispetto a giugno 2022, quando arrivava all'1,31%.

Analogamente c'è stato un parallelo aumento dei tassi d'interesse sia sulle consistenze dei prestiti che sui nuovi prestiti alle famiglie e imprese. In particolare, a dicembre 2023 il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie è risultato del 4,76% (3,20% a dicembre 2022). Il tasso medio sulle sole nuove erogazioni di prestiti in euro alle famiglie per l'acquisto di abitazioni è pari a 4,42% (3,01% a dicembre 2022), mentre quello relativo ai nuovi prestiti in euro alle società non finanziarie è salito al 5,69% dal 3,55% di dicembre 2022.

La forbice bancaria è quindi risultata pari a 360 p.b. a dicembre 2023, in crescita rispetto ai 259 p.b. di dicembre 2022. Di conseguenza, il mark- down – differenza tra tasso sul totale della raccolta da famiglie e società non finanziarie ed euribor 3m – è sensibilmente cresciuto e si è attestato a dicembre 2023 a 280 p.b. (146 a dicembre 2022), mentre il mark-up sugli impieghi – differenza tra tasso su totale impieghi a famiglie e società non finanziarie ed euribor 3m - è diminuito ed è pari a 80 p.b. (113 p.b. a dicembre 2022).

La raccolta indiretta (investimenti in titoli custoditi presso le banche sia in gestione sia detenuti direttamente dalla clientela) evidenzia un forte aumento, cui ha concorso un sensibile incremento degli acquisti diretti di titoli obbligazionari da parte della clientela, sulla scorta dalla crescita dei rendimenti. A novembre 2023, ultimo dato disponibile, è risultata pari a circa 1.431,3 miliardi (in aumento di 207,5 miliardi rispetto ad un anno prima: +17,2%).

Relativamente al patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero, si rileva che a novembre 2023 è aumentato del 2,8% rispetto al mese precedente, collocandosi intorno ai 1.100,8, miliardi (+30,5 miliardi), mentre rispetto a novembre 2022 è salito dello 0,5%. Permane il forte sbilanciamento verso i fondi di diritto estero, che pesano per il 77,9%

Riguardo alla composizione del patrimonio per tipologia di fondi si rileva come, nell'ultimo anno, la quota dei fondi azionari sia passata dal 30,8% al 32,6%, quella dei fondi obbligazionari dal 33,3% al 35,3%, quella dei fondi flessibili dal 18,7% al 16,3%, quella dei fondi bilanciati dal 13,2% all'11,8% e quella dei fondi hedge dallo 0,2% allo 0,1%. La quota dei fondi monetari è rimasta al 3,9%.

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

L'esercizio 2023 è stato caratterizzato da uno scenario macroeconomico più rassicurante sul fronte della crescita rispetto alle previsioni di fine 2022; tuttavia le recenti tensioni connesse al conflitto in Medio Oriente hanno introdotto nuovi elementi di preoccupazione e incertezza per le possibili ripercussioni sul sistema economico internazionale.

In questo contesto, che permane caratterizzato da forti elementi di incertezza sull'economia globale e italiana, l'operatività del Gruppo si è focalizzata sulle aree di intervento nel seguito descritte.

L'integrazione del business assicurativo

Nel corso dell'esercizio il Gruppo ha proseguito nel processo di integrazione del business assicurativo avviato nel 2022 con l'acquisizione del controllo delle compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni e con il perfezionamento di un accordo con Crédit Agricole Assurances S.A. per l'avvio di una partnership commerciale nel settore Danni/Protezione.

In particolare, il 14 dicembre scorso, il Gruppo Banco BPM ha completato l'internalizzazione del business Vita attraverso l'acquisizione da Generali Italia, riconoscendo un corrispettivo pari a complessivi 392,4 milioni:

  • del 65% del capitale sociale di Vera Vita S.p.A., che a sua volta detiene il 100% del capitale di Vera Financial Dac (che contestualmente ha modificato la propria denominazione sociale in BBPM Life Dac);
  • del 65% del capitale sociale di Vera Assicurazioni S.p.A..

Al prezzo corrisposto a Generali Italia, andrà sommata la componente differita del prezzo, che verrà regolata nel 2024, commisurata al 65% degli utili maturati dalle compagnie dal 1° gennaio 2023 al 14 dicembre 2023.

Nella stessa data il Gruppo ha perfezionato la cessione a Crédit Agricole Assurances, per un corrispettivo pari a complessivi 243,6 milioni, delle quote rappresentative del 65% del capitale di Vera Assicurazioni (titolare del 100% del capitale sociale di Vera Protezione) e del 65% del capitale di Banco BPM Assicurazioni, precedentemente detenute rispettivamente da Banco BPM e Banco BPM Vita.

Tale prezzo sarà oggetto di conguaglio a favore del Gruppo Banco BPM sulla base dei valori definitivi degli Own Funds delle compagnie al 31 dicembre 2023. Inoltre, tale prezzo sarà soggetto a possibili adeguamenti a titolo di earn-out e claw-back al verificarsi rispettivamente di situazioni di "Overperformance" o di "Underperformance" dei livelli di produzione nei termini ed alle condizioni previste dagli accordi tra le parti.

Ciò premesso, tenuto conto di ulteriori operazioni di trasferimento infragruppo perfezionate il 15 dicembre 2023 e che hanno portato al completamento del riassetto come sopra menzionato, Banco BPM, tramite la controllata Banco BPM Vita, detiene i) il 100% del capitale sociale di Vera Vita, che a sua volta partecipa al 100% BBPM Life DAC; ii) nell'ambito della partnership con Crédit Agricole Assurances S.A., il 35% del capitale sociale di Vera Assicurazioni S.p.A., che a sua volta detiene il 100% di Vera Protezione S.p.A., ed il 35% del capitale sociale di Banco BPM Assicurazioni S.p.A..

L'acquisizione del controllo delle compagnie Vera Vita e BBPM Life DAC rappresenta un'operazione di aggregazione aziendale la cui rilevazione contabile definitiva sarà effettuata nel termine di 12 mesi, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 3.

L'impatto economico complessivo correlato al riassetto in esame, al netto dei relativi effetti fiscali, è negativo per 22,2 milioni. Al fine di semplificarne l'illustrazione e garantire un confronto dei risultati comparativi più immediato e su basi omogenee, nel conto economico riclassificato gli impatti economici sono esposti in una voce ad hoc denominata "Impatti bancassurance al netto delle imposte".

Per maggiori dettagli sugli impatti delle singole transazioni del progetto di riorganizzazione si rinvia alla parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda della Nota integrativa consolidata.

L'internalizzazione del business assicurativo Vita consentirà al Gruppo di proporre un'offerta Wealth Management integrata per il cliente (Asset Management, Assicurazioni Vita, Previdenza) e una gamma prodotti Vita rafforzata e omogeneizzata per la clientela, con importanti sinergie tra le fabbriche prodotto e la crescita delle masse assicurative Vita riconducibili al conglomerato finanziario Banco BPM.

Al riguardo si ricorda che, con la comunicazione datata 7 marzo 2023, la Banca Centrale Europea ha riconosciuto al Gruppo Banco BPM lo status di conglomerato finanziario ai sensi della Direttiva 2002/87/EC, al pari dei principali gruppi finanziari italiani ed europei che operano sia nel comparto bancario e dei servizi di investimento sia nel comparto assicurativo.

Tale riconoscimento rappresentava la condizione per poter avanzare l'istanza per l'applicazione dell'art. 49 (1) del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) ed accedere ai benefici del trattamento prudenziale dell'investimento partecipativo derivanti dall'applicazione del c.d. "Danish Compromise", la cui autorizzazione è pervenuta in data 3 novembre 2023 con decorrenza dalle segnalazioni di vigilanza riferite al 31 dicembre 20231.

Il nuovo Piano strategico 2023-2026

Nella seduta dell'11 dicembre 2023 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha approvato il Piano Strategico 2023-2026 del Gruppo.

Il nuovo Piano Strategico riflette l'esito di un percorso di crescita e innovazione che Banco BPM ha intrapreso negli ultimi anni e che ne ha rafforzato la redditività, consolidato la posizione patrimoniale, migliorato il profilo di rischio complessivo, trasformato l'operatività commerciale attraverso una più ampia adozione dei canali digitali, valorizzato il business model e finalizzato una crescente integrazione della sostenibilità.

Il Piano incorpora le nuove prospettive macroeconomiche e le evoluzioni del contesto regolamentare ed è stato sviluppato facendo leva sui punti di forza distintivi del Gruppo, in particolare:

  • ottimo posizionamento geografico con una presenza concentrata nelle regioni più ricche d'Italia;
  • solido business model che si avvale di partecipazioni rilevanti in fabbriche prodotto leader nel risparmio gestito, credito al consumo, bancassurance e monetica, oltre che della piena proprietà di banche altamente specializzate (Banca Akros e Banca Aletti);
  • importante crescita della redditività e della solidità patrimoniale;
  • progressiva digitalizzazione del modello di servizio, caratterizzato da una crescente operatività tramite canali digitali, superiore a quella fisica in filiale;
  • integrazione degli aspetti ESG, testimoniata anche da importanti riconoscimenti dalle agenzie di rating.

L'ambizione del nuovo Piano è di incrementare la remunerazione per gli azionisti in maniera significativa, sfruttando le leve finanziarie e industriali che daranno ulteriore impulso alla crescita del totale ricavi e della redditività complessiva.

Relativamente al margine di interesse, il maggior costo del funding sarà parzialmente compensato da un "effetto sostituzione" di nuovi attivi a tassi più elevati rispetto allo stock in scadenza, dalla dinamica dei volumi e da una gestione attiva del bilancio con un aumento delle coperture sui depositi.

I risultati beneficeranno, inoltre, della crescita dei ricavi commissionali, grazie ad una maggiore efficacia commerciale, all'accelerazione in ambito wealth management nonché degli effetti del processo di internalizzazione e partnership con le principali fabbriche prodotto.

Per quanto concerne la dinamica dei costi, la prosecuzione del percorso di razionalizzazione della rete distributiva, la semplificazione del modello operativo ed il piano di uscite del personale permetteranno di compensare l'effetto inflattivo e di abilitare l'incremento degli investimenti a sostegno della crescita.

Il Piano prevede, inoltre, la prosecuzione delle attività di delevarage e derisking che consentiranno di raggiungere nel 2026 un NPE ratio lordo del 3,0% circa e un costo del rischio a 45 p.b., grazie all'ulteriore rafforzamento delle strategie di concessione del credito e della capacity di workout, al consolidamento dei presidi per la prevenzione dei default, nonché a migliori performance di recupero, cui contribuiranno in modo positivo le garanzie statali a copertura di una quota importante delle esposizioni ad oggi in portafoglio.

1 L'applicazione del Danish Compromise consente a Banco BPM di non dover dedurre dal CET 1 Capital il valore contabile della partecipazione detenuta in Banco BPM Vita, che viene considerata una esposizione al rischio di credito da ponderare in conformità a quanto previsto dal CRR.

Il raggiungimento degli obiettivi descritti consentirà al Gruppo una significativa creazione di valore, con un utile netto cumulato 2023-2026 pari a circa 6 miliardi e una remunerazione per gli azionisti per 4 miliardi in orizzonte di piano (pari a 5 volte la distribuzione degli ultimi 4 anni e oltre il 50% della capitalizzazione di mercato alla data di approvazione del Piano), mantenendo una posizione di capitale solida, con un CET 1 ratio pari a circa il 14% al 2026.

Il Piano si fonda su sette pilastri chiave a supporto della clientela e del territorio, sintetizzabili come segue:

    1. consolidamento della leadership di Banco BPM nel segmento Corporate e Investment Banking e nel segmento Aziende, attraverso una serie di iniziative incentrate sull'evoluzione del modello di servizio e sul rafforzamento del presidio della clientela, anche mediante gestori dedicati. Particolare attenzione viene dedicata al sostegno della transizione green, specialmente delle aziende di minori dimensioni, con un set di soluzioni che vanno dalla formazione e consulenza ESG all'offerta di prodotti e soluzioni allineati alla Tassonomia UE per accompagnare le aziende nelle diverse fasi del percorso;
    1. rafforzamento del wealth management e del life insurance rafforzando il percorso già intrapreso di incremento della quota di mercato sul comparto della raccolta indiretta, grazie alla ridefinizione dei prodotti e dei servizi offerti alla clientela conseguenti all'internalizzazione del comparto Vita;
    1. massimizzazione del valore del bancassurance danni e monetica, grazie alla partnership con Crédit Agricole e all'avvio delle attività con il nuovo partner BCC Pay, che supporteranno sviluppi di cross-selling e up-selling anche tramite azioni di marketing congiunte;
    1. ulteriore espansione dell'omnicanalità, attraverso un programma di accelerazione delle vendite digitali e di attivazione della clientela, che potrà contare sul completamento di una nuova piattaforma di marketing automation, sul potenziamento delle attività di digital marketing, sullo sviluppo ulteriore del catalogo prodotti online, nonché sull'evoluzione dell'advisory in logica omnichannel, con offerta di servizi di consulenza anche fuori sede. In tale contesto, il supporto alle iniziative di trasformazione digitale/omnicanale verrà assicurato anche attraverso soluzioni di intelligenza artificiale;
    1. potenziamento dell'innovazione tecnologica, grazie a nuovi investimenti IT con focus su iniziative ad alto valore aggiunto e finalizzate a garantire la piena digitalizzazione dell'offerta alla clientela, il miglioramento della qualità del servizio e un'elevata efficienza operativa. Grazie ai nuovi investimenti, il Piano realizzerà un'importante evoluzione dell'infrastruttura IT attraverso diverse iniziative di trasformazione in ambito tecnologico, di rafforzamento della sicurezza informatica e di sviluppo dell'intelligenza artificiale, anche grazie all'inserimento di nuovi profili altamente specialistici. Particolare attenzione verrà posta al contenimento dei costi sia grazie a iniziative di automazione, semplificazione e revisione dei processi, sia attraverso lo smobilizzo di una parte del patrimonio immobiliare non strumentale. È previsto inoltre un ulteriore progresso nella riduzione degli impatti ambientali del modello di funzionamento operativo del Gruppo Banco BPM, con una diminuzione dei consumi di energia elettrica, confermando un approvvigionamento derivante al 100% da fonti rinnovabili ed il raggiungimento della Carbon Neutrality (scope 1 & 2) entro il 2024;
    1. ulteriore rafforzamento del profilo patrimoniale del Gruppo. Nell'orizzonte del piano Banco BPM intende proseguire il processo di derisking avviato dal 2016 verso l'allineamento ai principali peers di mercato con una riduzione dell'NPE ratio e del costo del rischio. Saranno azionate una serie di iniziative per garantire un sempre maggiore focus sull'attività di prevenzione dei nuovi flussi a default, l'evoluzione della piattaforma operativa di gestione del credito ed il completamento del processo di gestione attiva dei crediti non performing.

Sul fronte del funding, il Piano prevede nuove emissioni di titoli, al netto delle scadenze, per 8,3 miliardi e il mantenimento della posizione netta positiva verso la Banca Centrale Europea, grazie anche ai benefici in termini di minor costo derivanti dallo status di investment grade di Banco BPM. La Banca consoliderà inoltre il proprio ruolo di leadership come emittente di green, social e sustainability bond attraverso il nuovo framework di emissioni ESG pienamente allineato alla Tassonomia UE.

Infine, per quanto riguarda la gestione del capitale, l'ulteriore rafforzamento del profilo patrimoniale del Gruppo sarà perseguito grazie ai risultati economici previsti e all'implementazione di azioni di capital management, in particolare attraverso il ricorso allo strumento delle cartolarizzazioni sintetiche. I ratio patrimoniali beneficeranno inoltre dell'applicazione del c.d. Danish Compromise nel contesto del conglomerato finanziario Banco BPM;

  1. attenzione ai dipendenti e alla comunità in linea con la vocazione sociale del Gruppo: il nuovo Piano si focalizzerà su iniziative di change management, women empowerment e su percorsi di evoluzione professionale personalizzati, favorendo lo scambio tra generazioni e il ricambio generazionale, attraverso stili sostenibili ed inclusivi. Nell'ambito degli interventi a sostegno della comunità sono previste iniziative

per promuovere la cultura economica e finanziaria, anche a favore delle scuole, e viene confermato il supporto attraverso il volontariato d'impresa, le sponsorizzazioni e le donazioni.

Altri eventi del periodo

Le attività di derisking

Nel corso dell'esercizio il Gruppo ha proseguito il processo di derisking mediante operazioni di cessione aventi ad oggetto portafogli di sofferenze ed inadempienze probabili, con un conseguente beneficio sullo stock dei crediti deteriorati e sugli indicatori della qualità del credito.

In maggior dettaglio, nel corso dell'esercizio 2023, il Consiglio di Amministrazione ha elevato gli obiettivi di cessione massiva di crediti deteriorati di ulteriori 0,85 miliardi, rispetto al target di inizio esercizio pari a circa 0,55 miliardi. Tenuto conto delle cessioni perfezionate nel 2023 o in corso di perfezionamento, pari a circa 0,7 miliardi, il target in essere alla chiusura dell'esercizio ammonta a circa 0,7 miliardi, in linea con il Piano Strategico approvato a fine 2023. La revisione degli obiettivi di cessione ha comportato l'addebito nel conto economico di rettifiche di valore per complessivi 91,7 milioni, determinate sulla base di un modello probabilistico "multiscenario".

Concluse importanti operazioni di provvista e di capitale

Nel gennaio 2023 la Capogruppo ha portato a termine con successo un'emissione di titoli Green Senior Preferred, con scadenza quattro anni per un ammontare pari a 750 milioni. Il titolo, che prevede cedola fissa del 4,875%, è riservato agli investitori istituzionali.

Nel mese di giugno 2023 Banco BPM ha concluso un'ulteriore emissione Green Senior Non Preferred, riservata agli investitori istituzionali, con scadenza cinque anni e possibilità di rimborso anticipato a giugno 2027, per un ammontare pari a 750 milioni e cedola fissa del 6%.

Inoltre, in data 22 novembre 2023, si è perfezionata un'emissione di titoli Social Senior Preferred, rivolta a investitori istituzionali, per un ammontare pari a 500 milioni, scadenza quattro anni e cedola fissa del 4,625%.

Le descritte operazioni si inseriscono nel Programma Euro Medium Term Notes e sono finalizzate al finanziamento e/o al rifinanziamento di Eligible Green Loans e di Eligible Social Loans, come definiti nel Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca.

Il Framework si integra nella strategia ESG di Banco BPM e rappresenta la concreta realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale che sempre più indirizzano e caratterizzano le diverse aree di business del Gruppo.

In merito a ciò, si segnala che in data 7 novembre 2023 Banco BPM ha pubblicato il nuovo Green, Social & Sustainability Bonds Framework, dopo il precedente Framework inaugurale pubblicato nel luglio 2021. Il Framework è stato aggiornato secondo i più recenti standard di mercato, inclusa la Green Taxonomy dell'UE1.

L'obiettivo dell'aggiornamento 2023, in coerenza con l'impegno e la strategia di Banco BPM di affrontare il cambiamento climatico e di fornire un risultato sociale positivo nella sua condotta aziendale, è stato quello di allinearsi alle migliori pratiche di mercato, coprire una gamma più ampia di attività2 e includere l'allineamento alla tassonomia europea per alcuni asset ammissibili3.

Banco BPM ha inoltre concluso nel corso del 2023 due emissioni di European Covered Bond (Premium)4 a valere sul proprio programma di Obbligazioni Bancarie Garantite: la prima a giugno per un ammontare di 750 milioni e scadenza 5 anni e la seconda nel mese di settembre per un ammontare di 750 milioni e scadenza 3 anni.

1 Gli standard tenuti in considerazione sono i seguenti: Green Bond Principles di ICMA (giugno 2021 con appendice giugno 2022), Social Bond Principles di ICMA (giugno 2023), Sustainability Bond Guidelines di ICMA (giugno 2021) e Green Taxonomy dell'UE.

2 Sono state aggiunte nuove categorie di prestiti ammissibili, come i Prestiti con garanzia verde, la Fabbricazione di prodotti chimici di base biologici e i Prestiti per l'agricoltura sostenibile tra le categorie verdi e i Prestiti legati alla sostenibilità e i Mutui residenziali tra le attività sociali.

3 L'allineamento della tassonomia europea riguarda le attività immobiliari, le energie rinnovabili e la produzione di prodotti chimici organici di base.

4 Trattasi di titoli emessi in conformità alla Direttiva (UE) n. 2019/2162 recepita il 30 marzo 2023 e al Regolamento (UE) n. 2019/2160. Per ulteriori dettagli si rinvia al paragrafo "Modifiche alle Disposizioni di Vigilanza sulle Obbligazioni bancarie garantite e adeguamento dei Programmi OBG al nuovo quadro normativo" della Parte E delle Nota integrativa consolidata.

Infine, con l'obiettivo di ottimizzare la struttura dei mezzi propri, nel mese di novembre Banco BPM ha emesso uno strumento perpetuo Additional Tier 1 per un ammontare pari a 300 milioni, riservato ad investitori istituzionali. I titoli, emessi alla pari, potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal quinto anno successivo all'emissione; la cedola semestrale, fissa e non cumulativa, è fissata al 9,5% e il pagamento della stessa è totalmente discrezionale e soggetto a talune limitazioni.

Inoltre, si segnala che, congiuntamente all'emissione AT1 di novembre, la Banca ha effettuato un'offerta pubblica di riacquisto relativa al titolo Additional Tier 1 XS1984319316 per un ammontare massimo pari al nominale di 300 milioni. Al termine del periodo di offerta, Banco BPM ha accettato interamente le offerte ricevute, riacquistando 223,3 milioni del titolo (circa il 74,45%).

Si ricorda altresì che nel corso dell'esercizio Banco BPM ha provveduto a rimborsare le operazioni TLTRO giunte a scadenza nei mesi di giugno, settembre e dicembre 2023, per un debito residuo complessivamente pari a 11 miliardi. Alla data del 31 dicembre 2023 il saldo delle operazioni di finanziamento a lungo termine presso la Banca Centrale Europea ammonta a 15,7 miliardi nominali.

Avviato il progetto di valorizzazione del business della monetica

Facendo seguito alla delibera dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 18 aprile 2023 per l'avvio di un progetto di valorizzazione del business della monetica, tramite lo sviluppo di una potenziale partnership con un primario operatore di mercato, in data 14 luglio 2023 Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI hanno sottoscritto un accordo vincolante per la costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali. Con specifico accordo quadro firmato tra le parti in data 24 dicembre 2023, sono state disciplinati i termini e le condizioni per l'esecuzione dell'operazione complessivamente considerata (l'"Accordo"). L'iniziativa potrà contare su un forte sviluppo in ottica di innovazione digitale/fintech della gamma d'offerta e del servizio al cliente, e prevede l'allargamento della customer base ad altre banche ed operatori finanziari nel mercato domestico. L'unica piattaforma tecnologica genererà importanti economie di scala anche sul fronte degli investimenti.

L'Accordo prevede il conferimento nella joint venture BCC Pay S.p.A. (che sarà oggetto di rebranding) delle attività della monetica di Banco BPM1 , con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni emesse dal veicolo Pay Holding, che a sua volta controlla l'intero capitale di BCC Pay S.p.A.. Ad esito dell'operazione, Pay Holding sarà partecipata per circa il 43% da FSI e circa il 28,6% ciascuno da Banco BPM e Iccrea Banca. L'Accordo, inoltre, prevede la sottoscrizione di un contratto di distribuzione pluriennale dei servizi della società anche sulla rete di Banco BPM che distribuirà il catalogo d'offerta di issuing ed acquiring della joint venture mantenendo integralmente il controllo della politica commerciale e del pricing con i propri clienti. Banco BPM potrà preservare gli attuali margini commissionali generati dalla monetica, beneficiando pienamente della crescita degli stessi, in un settore ad alto potenziale di sviluppo, oltre che dell'apporto degli utili attesi dalla joint venture nonché dei potenziali incrementi di valore della propria partecipazione e con un impatto positivo sui ratio patrimoniali.

A seguito del conferimento delle attività di monetica di Banco BPM, la joint venture rappresenterà il secondo operatore nazionale con una quota di mercato superiore al 10% nel settore della monetica, con circa 9 milioni di carte, 400 mila POS e circa 110 miliardi di transato intermediato.

Per effetto dell'operazione, Banco BPM riceverà per le attività conferite un corrispettivo immediato di 500 milioni con una componente per cassa upfront di circa 200 milioni, ai quali andranno sommate le componenti differite di prezzo, per ulteriori massimi 100 milioni, che potranno portare a 600 milioni di valore.

L'Accordo prevede alcune attività propedeutiche alla finalizzazione dell'operazione, come da prassi, con l'obiettivo di addivenire al closing entro il primo semestre 2024, un lock-up di Banco BPM fino al 2026 e meccanismi di exit usuali per questo tipo di operazioni. Il closing è soggetto, come da prassi, all'approvazione delle competenti Autorità.

Costituzione di Banco BPM Invest SGR S.p.A.

In data 4 luglio 2023 è stata iscritta presso il Registro Imprese la società Banco BPM Invest SGR S.p.A., società di gestione del risparmio operante nel segmento dei fondi di investimento alternativi riservati di tipo chiuso, costituita nel mese di giugno e interamente controllata dalla Capogruppo Banco BPM.

La società, che entra nel perimetro di consolidamento integrale del Gruppo, è in attesa dell'autorizzazione della Banca d'Italia all'esercizio dell'attività.

1 Comprensive della partecipazione rappresentativa dell'intero capitale sociale di Tecmarket Servizi.

Razionalizzazione della struttura del Gruppo

Nell'esercizio si è perfezionata la scissione parziale di Tecmarket Sevizi a favore di Banco BPM avente ad oggetto l'assegnazione di un ramo d'azienda afferente alle attività svolte dalla controllata relative alla piattaforma tecnologica per il servizio You Business Web, destinato a enti e imprese clienti di Banco BPM, nonché ai servizi tecnologici, funzionali a specifici business di Banco BPM verso la propria clientela. Escluse dal perimetro di cessione sono state le attività connesse alla gestione dei terminali e all'assistenza tecnica alla clientela per i servizi POS e Mobile POS, che sono state successivamente oggetto del progetto di valorizzazione del business della monetica, come descritto nel precedente paragrafo.

L'operazione di scissione parziale, attuata con procedura semplificata ex artt. 2505 e 2506-ter del codice civile, ha prodotto i propri effetti, anche ai fini contabili e fiscali, a decorrere dal 1° gennaio 2023.

Inoltre, in data 29 maggio 2023, i Consigli di Amministrazione della Capogruppo e della controllata Banca Akros hanno approvato il progetto di scissione parziale, ai sensi degli artt. 2506 bis e 2501 ter del Cod. Civ., che prevede l'assegnazione da parte di Banca Akros a Banco BPM del ramo d'azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di "Finanza proprietaria" di Banca Akros e comprende le relative attività e passività finanziarie, l'interessenza partecipativa del 20% in Vorvel SIM, i rapporti con le banche depositarie, i broker e le controparti, oltre al rapporto di lavoro con 60 dipendenti.

Poiché il capitale sociale di Banca Akros è, alla data di efficacia, interamente detenuto da Banco BPM, la Scissione è stata attuata in forma semplificata, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2506 - ter, quinto comma, e 2505, primo comma, del Cod. Civ. e, pertanto, senza determinazione di alcun rapporto di cambio.

A seguito del rilascio, in data 22 settembre 2023, del provvedimento autorizzativo della BCE ai sensi dell'art. 57 del D.Lgs. n. 385/1993, si è proceduto alle ulteriori fasi dell'iter societario di scissione, da ultimo con la sottoscrizione dell'atto di scissione in data 18 dicembre 2023.

La scissione ha avuto decorrenza giuridica, contabile e fiscale dal 1° gennaio 2024.

Liquidazione società partecipate

In data 3 gennaio e 19 gennaio 2023 la società controllata Consorzio AT01 e la società collegata Bussentina S.c.r.l sono state cancellate dai competenti Registri delle Imprese, rispettivamente in data 3 gennaio 2023 e 19 gennaio 2023, a completamento delle rispettive procedure di liquidazione.

Tali operazioni non hanno prodotto effetti sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo al 31 dicembre 2023.

EU-wide stress test: Banco BPM supera ampiamente i requisiti minimi regolamentari

In data 28 luglio sono stati resi noti i risultati dell'EU-wide stress test condotti dall'EBA. Banco BPM ha fatto registrare risultati migliori rispetto ai precedenti esercizi pur in presenza di uno scenario macroeconomico più severo, confermando la capacità di generare valore nello scenario base e resistere a shock significativi nello scenario avverso. In particolare lo scenario adverse porta ad un CET1 ratio fully loaded post impatti del 9,0% rispetto al 7,0% rilevato nel precedente esercizio di stress test condotto nel 2021, con un incremento di 2 punti percentuali.

Inoltre, in data 8 dicembre 2023 la Banca Centrale Europea (BCE) ha notificato a Banco BPM la decisione prudenziale (SREP decision) contenente gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale. Per effetto di tale decisione i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per l'esercizio 2024 sono i seguenti:

  • CET 1 ratio: 9,07%;
  • Tier 1 ratio: 11,00%;
  • Total Capital ratio: 13,56%.

Imposta straordinaria calcolata sull'incremento del margine di interesse

L'articolo 26 del decreto-legge 10 agosto 2023, n. 104 (cosiddetto "decreto Asset"), convertito, con modificazioni, dalla legge 9 ottobre 2023, n. 136 - recante "Disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici" - ha introdotto a carico delle banche un'imposta straordinaria per l'esercizio 2023, commisurata all'incremento del margine d'interesse. In sede di conversione del citato decreto è

stato introdotto il comma 5-bis che consente alle banche, in luogo del versamento dell'imposta entro il 30 giugno 2024, di destinare, in sede di approvazione del bilancio relativo all'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024, un importo non inferiore a due volte e mezza l'imposta a una riserva non distribuibile a tal fine individuata.

Alla luce di quanto illustrato, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, fin dalla riunione del 7 novembre 2023, ha valutato conveniente impegnarsi a proporre di destinare una quota parte dell'utile dell'esercizio 2023, pari a due volte e mezza l'ammontare dell'imposta straordinaria, ad una specifica riserva, mantenendo in tal modo all'interno del Gruppo le risorse finanziarie che altrimenti dovrebbero essere versate all'Amministrazione Finanziaria dello Stato entro il 30 giugno 2024. Tenuto conto che l'imposta straordinaria a livello di Gruppo ammonta a circa € 152 milioni (€ 151 milioni riferiti alla Capogruppo), le riserve così costituite a livello di Gruppo sono pari a € 381 milioni (€ 378 milioni riferiti alla Capogruppo).

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A della presente Nota integrativa e nelle "Proposte di destinazione dell'utile d'esercizio" contenute nella relazione sulla gestione della Capogruppo.

Inclusione degli aspetti ESG nella strategia del Gruppo

La considerazione degli aspetti Environmental Social & Governance (ESG), in particolare per quanto attiene alle tematiche climatiche ed ambientali, rappresenta un importante elemento di attenzione nella strategia perseguita dal Gruppo, nella consapevolezza di poter avere un ruolo di primo piano nell'azione contro i cambiamenti climatici, attraverso iniziative di riduzione dell'impatto diretto ma ancor di più, tenendo conto del ruolo di Banco BPM, attraverso il credito, la gestione del risparmio e la consulenza finanziaria. Le tematiche ESG comprendono anche gli aspetti legati al governo ed alla sostenibilità sociale, intesi come la capacità di governare efficacemente la pianificazione, la gestione ed il reporting di sostenibilità e di integrare le componenti legate alla sfera sociale quali i diritti umani, la parità di genere, la gestione sostenibile della catena di fornitura, ecc.

La sostenibilità, infatti, è uno dei pilastri del piano strategico del Gruppo 2021-2024, il cui perseguimento richiede una crescente integrazione e diffusione degli elementi ESG nell'operatività del Gruppo, che ha talvolta superato, con un anno di anticipo, alcuni target ESG di Piano (come nel caso dell'emissione di green e social bond, della quota di assunzioni di giovani under 30, delle ore di formazione ESG ai dipendenti, del consumo totale di energia e del contributo alla comunità in termini di sponsorizzazioni sociali, liberalità, iniziative sociali e ambientali, volontariato d'impresa e creazione di consapevolezza finanziaria ed ESG). In continuità rispetto a quanto realizzato, nel corso dell'anno è stato approvato il Piano Strategico 2023-2026 che evidenzia un'ulteriore integrazione ESG nella strategia, nel business e nelle attività del Gruppo.

In ambito ambientale, in particolare, il Gruppo ha l'ambizione di supportare i clienti nel percorso di transizione attraverso attività di consulenza e offerta commerciale, aprendo la strada a una strategia Net Zero, rafforzare la gestione e il monitoraggio dei rischi climatici e ambientali e continuare a ridurre l'impatto ambientale delle nostre attività.

In particolare, Banco BPM ha deliberato l'adesione alla NZBA nel marzo 2023 e, a seguito di attente analisi e valutazioni, ha identificato 5 settori prioritari per la comunicazione dei target a 18 mesi dall'adesione: Oil & Gas, Power generation, Cement, Automotive e Coal. Il Gruppo si è impegnato nel nuovo Piano Strategico 2023-2026 a definire i propri target sui settori prioritari entro il terzo trimestre 2024 e su tutti gli altri settori entro il 2026.

In ambito sociale, con riferimento al capitale umano, il Gruppo ha l'obiettivo di migliorare ulteriormente la propria People Strategy, il ricambio generazionale, l'empowerment femminile e il work-life balance. Inoltre, il Gruppo intende rafforzare la propria posizione di leader come finanziatore del Terzo Settore e intende confermarsi top Community Bank con forte impatto sulle comunità (con un focus sulle scuole e sulle tematiche educative).

Riguardo agli aspetti di governance, invece, si rileva la conferma dei piani di incentivazione a breve e lungo termine per manager e dipendenti in linea con gli obiettivi ESG. Inoltre, il Gruppo intende sostenere la propria trasformazione digitale, con una forte attenzione alla privacy e alla sicurezza informatica. Relativamente alla gestione dei rischi, si intende lavorare ulteriormente sui sistemi di misurazione dei rischi ESG, in coerenza con l'evoluzione della regolamentazione esterna e della risk materiality. Infine, relativamente alla definizione di policy, si intende lavorare sulle politiche di finanza sostenibile, in ambito investimenti proprietari e funding, al fine di canalizzare risorse finanziarie verso aziende e iniziative sostenibili.

In ottica trasversale ESG, il Gruppo intende migliorare la gamma di prodotti ESG e rafforzare la consulenza ESG anche in ambito wealth management e bancassurance vita.

Banco BPM, come evidenziato anche nel Piano Strategico 2023-2026, ha avviato a fine 2023 un nuovo Piano d'azione ESG al fine di rafforzare ulteriormente la governance della sostenibilità, razionalizzando i precedenti 7 workstream (cantieri) in 4 gruppi di lavoro ESG interconnessi (WS 1 - Risk Management; WS 2 - Credito; WS3 Finanza e Wealth Management; WS 4 - Disclosure, community e inclusion), supportati dalle funzioni di controllo, di data governance e IT e supervisionati dal Comitato ESG e dall'Amministratore Delegato. Tra le iniziative chiave del nuovo ESG Action Plan si rileva un ulteriore consolidamento della misurazione interna del rischio climatico, dell'analisi degli scenari, degli stress test e della rendicontazione del rischio, compresa la sua divulgazione al pubblico; il miglioramento della copertura dei rischi sociali e di governance; lo sviluppo di politiche di credito per la strategia Net Zero; lo sviluppo della strategia ESG a livello di finanza e di Wealth Management; il rafforzamento dei controlli, dei processi e delle politiche organizzative ESG in linea con la nuova direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD), come nel seguito meglio specificato; il rafforzamento interno ed esterno della consapevolezza ESG e finanziaria.

Per ulteriori dettagli sulle iniziative commerciali ESG, sugli investimenti effettuati dal Gruppo con caratteristiche ESG e sulla raccolta di risorse destinate a progetti sostenibili si fa rinvio a quanto rappresentato nella sezione dedicata ai "Risultati per settore di attività" della presente Relazione , nonché al documento Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario del Gruppo.

Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)

Le nuove regole in materia di reporting di sostenibilità delle imprese sono state introdotte dall'Unione Europea attraverso la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), applicabili dal 1° gennaio 2024 per le aziende con più di 500 dipendenti, che dovranno pubblicare i dati entro il 2025.

Banco BPM ha avviato a tal fine un progetto volto a recepire le indicazioni previste dalla nuova normativa che si articolano nelle direttrici definite dai principi di rendicontazione di sostenibilità ESRS (European Sustainability Reporting Standard).

In maggior dettaglio Banco BPM ha predisposto un gruppo di lavoro per coordinare tutte le attività necessarie ad allineare, a partire dal 2024, la disclosure agli standard ESRS (principi trasversali comuni a tutte le aziende e principi tematici relativi a specifici settori di attività) contenuti nel relativo regolamento delegato della Commissione che integra la direttiva 2013/34/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda i principi di rendicontazione di sostenibilità.

In particolare, il gruppo di lavoro nel corso del 2023 ha effettuato una gap analysis al fine di identificare i dati e le informazioni ESRS da rendicontare nel prossimo Sustainability Statement.

La gap analysis è stata condotta a partire dall'ultima analisi di materialità realizzata da Banco BPM, confrontando le richieste ESRS (sia quelle obbligatorie sia quelle riguardanti la materialità) rispetto ai dati e alle informazioni pubblicate nell'attuale reporting di sostenibilità del Gruppo. È in corso un'analisi di approfondimento, che continuerà nel 2024, con l'obiettivo di:

  • individuare quei dati e quelle informazioni ESRS che, seppur non pubblicate all'interno dell'attuale reporting di sostenibilità, sono già disponibili all'interno dei sistemi informativi aziendali;
  • individuare quei dati e quelle informazioni ESRS che non sono attualmente disponibili e individuare i relativi owner interni al fine di condividerne la necessità di disclosure, attribuire e/o implementare ruoli e responsabilità nella gestione/rendicontazione dei dati e informazioni nonché tutte le azioni necessarie propedeutiche alla disclosure (es. adeguamenti di processi e politiche, pianificazione di obiettivi, ecc.) con le strutture owner interne;
  • preparare l'attività di data collection 2024 secondo le richieste ESRS;
  • aggiornare le norme di processo e il manuale metodologico di data collection.

Le attività sopra presentate terranno conto anche dell'analisi di materialità 2024 secondo la prospettiva di doppia materialità, che potrebbe parzialmente modificare/integrare le richieste informative.

Banco BPM sta inoltre lavorando alla definizione del Modello relativo al Sistema di Controllo Interno per l'informativa di sostenibilità, in particolare nella definizione delle responsabilità e modalità di verifica della presenza e della solidità delle informazioni individuate ai fini della rendicontazione. A tal proposito si evidenzia che già nel corso del biennio 2022/2023 la funzione Rischi (ERM – Risk Data Quality & Aggregation) ha realizzato opportuni assesment sulle DCNF per verificare la coerenza tra i dati raccolti e il contenuto del Manuale

Metodologico relativo ai dati e alle informazioni non finanziarie nonché per realizzare gli approfondimenti sulle fonti dati, sulle regole di elaborazione dei dati e sui controlli svolti dalle strutture aziendali che gestiscono i dati. Tale attività proseguirà anche nel 2024 relativamente all'adeguamento sulla CSRD e sulle richieste ESRS. Si sono inoltre conclusi i lavori per la valutazione e la definizione dell'applicativo IT per la raccolta dei dati e la produzione del Sustainability Statement.

Nel seguito sono descritte le principali novità introdotte dalla CSRD e gli impatti attesi per il Gruppo Banco BPM.

Doppia rilevanza

Al fine di identificare le questioni di sostenibilità che saranno oggetto di rendicontazione del Sustainability Statement, Banco BPM sta approfondendo quanto contenuto nelle linee guida sulla doppia materialità, attualmente ancora in bozza, al fine di allineare l'analisi di materialità alle richieste normative. A tal proposito, si evidenzia che già nel 2023 Banco BPM ha lavorato per migliorare il processo di identificazione dei temi materiali con riferimento all'Impact materiality, in linea con il GRI.

Relativamente alla financial materiality, a seguito dell'approfondimento sulle linee guida, verrà definito un processo coerente con gli standard ESRS, tenendo conto anche di quello relativo alla Risk Identification che già da qualche anno integra l'analisi delle variabili ESG.

Dovere di diligenza

Banco BPM sta lavorando per strutturare un processo finalizzato a migliorare l'individuazione, la prevenzione, la mitigazione e la rendicontazione degli impatti negativi, effettivi e potenziali, sull'ambiente e sulle persone, connesse all'attività dell'istituto. Già nell'attuale rendicontazione di sostenibilità, si fornisce evidenza delle azioni di mitigazione degli impatti negativi all'interno dell'analisi di impact materiality.

Catena del valore

In attesa della pubblicazione di ulteriori standard o guidelines per le Istituzioni finanziarie da parte dell'EFRAG, il gruppo di lavoro sta elaborando le prime considerazioni finalizzate all'individuazione degli impatti, dei rischi e delle opportunità rilevanti collegati all'impresa tramite i suoi rapporti commerciali diretti e indiretti nella catena del valore a monte e/o valle, innanzitutto partendo con l'individuazione dei soggetti rilevanti della catena del valore.

Orizzonti temporali

Il Gruppo ha già adottato una definizione di orizzonte temporale di breve, medio e lungo periodo coerente con la propria attività. Tale definizione è allineata a quanto espresso nell'Atto Delegato.

Redazione e presentazione di informazioni sulla sostenibilità (confronti, stime, errori…)

Il Gruppo di lavoro ha come obiettivo finale quello di predisporre un documento che rispetti le prescrizioni generali che gli standard ESRS richieste nell'applicazione della redazione e presentazione delle informazioni sulla sostenibilità.

Struttura della dichiarazione di sostenibilità

Il gruppo di lavoro ha come obiettivo finale quello di predisporre il documento seguendo lo schema indicato dagli standard per garantire una corretta ed efficacia integrazione del documento nella relazione sulla gestione e una corretta taggatura ESEF (quando sarà richiesta dalla normativa).

Collegamenti con altre informative societarie e informazioni collegate

Banco BPM ha come obiettivo quello di fornire informazioni che consentano ai fruitori della sua dichiarazione di sostenibilità di comprendere i collegamenti tra le diverse informazioni contenute nella dichiarazione e ulteriori informazioni che la Banca divulga in altre parti della sua rendicontazione societaria.

Disposizioni transitorie

Banco BPM è consapevole che nel rendicontare le questioni di sostenibilità contemplate dagli ESRS è previsto un approccio progressivo destinato ad evolversi nel tempo con il definirsi di più specifici obblighi di informativa. In particolare, nel prioritizzare e rendicontare gli indicatori, verranno considerate le misure transitorie specificate nell'Atto Delegato.

Programma di acquisto di azioni proprie

In attuazione di quanto deliberato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 7 aprile 2022 e in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea, la Capogruppo nel mese di febbraio 2023 ha avviato un programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere.

Il programma è stato eseguito nel periodo 28 febbraio - 6 marzo 2023 con l'acquisto di n. 2.418.855 azioni proprie (pari allo 0,16% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di 4,13 euro, per un controvalore complessivo pari a 10 milioni.

A seguito delle operazioni sopraindicate, Banco BPM, tenuto conto delle assegnazioni avvenute nell'esercizio e delle altre azioni proprie già in portafoglio, possiede direttamente n. 6.958.684 azioni proprie, pari allo 0,46% del capitale sociale.

Rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

In data 23 novembre 2023, è stato sottoscritto fra ABI, Intesa SanPaolo e le Organizzazioni Sindacali di settore l'accordo di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i quadri direttivi e per il personale delle aree professionali dipendenti dalle imprese creditizie, finanziarie e strumentali (c.d. CCNL), che avrà validità fino al 31 marzo 2026.

Si tratta di un'intesa, raggiunta ad esito di un percorso negoziale complesso, avviato in data 6 luglio 2023 con la presentazione, da parte delle Organizzazioni sindacali ad ABI, di una piattaforma accompagnata da rivendicazioni significative anche dal punto di vista dei trattamenti economici.

In seguito si illustrano i principali contenuti dell'intesa che anche il Gruppo Banco BPM ha contribuito a definire.

In primo luogo, è stato previsto un incremento retributivo di euro 435,00 lordi mensili (parametrato sulla figura della terza area professionale, quarto livello), che sarà riconosciuto nel periodo 2023-2026.

Una prima significativa tranche, pari a euro 250,00 lordi, è stata erogata con il cedolino di dicembre 2023, insieme a ulteriori euro 250,00 lordi per la tredicesima e agli arretrati dal 1° luglio 2023. Seguiranno una seconda tranche di euro 100,00 lordi a settembre 2024, una terza di euro 50,00 lordi a giugno 2025 e una quarta di euro 35,00 lordi a marzo 2026.

Sempre con decorrenza 1° luglio 2023, è stata altresì ripristinata la base completa di calcolo del trattamento di fine rapporto, precedentemente ridotta nel 2012.

Inoltre, è stata concordata la riduzione dell'orario settimanale di lavoro di 30 minuti, a partire dal 1° luglio 2024. L'orario di lavoro settimanale sarà dunque distribuito su 37 ore, a parità di retribuzione.

E' stata confermata la centralità della formazione, quale strumento per garantire lo sviluppo e la crescita professionale e l'occupabilità delle persone, anche nell'ambito del processo di digitalizzazione in atto. Inoltre, le parti hanno condiviso di promuovere, a favore delle aziende, un efficace utilizzo delle risorse economiche, disponibili presso il Fondo per l'Occupazione e il Fondo di Solidarietà di settore, anche per favorire nuove assunzioni, nonché il ricambio generazionale.

Vengono infine rimodulate le previsioni del CCNL in tema di tutela della maternità, comporto per malattia, trasferimenti, missioni, e politiche commerciali. In ottica di maggior flessibilità nell'organizzazione del lavoro, è stata confermata la piena fungibilità nell'ambito della categoria dei quadri direttivi ed è stata data una specifica attenzione alla tematica della banca digitale, quale naturale evoluzione del settore bancario in futuro.

Accordi con le Organizzazioni Sindacali

Con riferimento alla contrattazione collettiva si ricorda che in data 17 febbraio 2023 si è conclusa la complessa ed articolata trattativa avviata nel 2022 con le Organizzazioni Sindacali su numerose tematiche. Le principali intese raggiunte hanno riguardato i servizi welfare al personale, la gestione delle ricadute sul personale derivanti dalla razionalizzazione della rete commerciale, anche con il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà del Settore, le politiche commerciali e relative all'organizzazione del lavoro, gli interventi formativi del Fondo

Paritetico interprofessionale (Fondo Banche e Assicurazioni) e gli accordi in tema di lavoro da remoto e sospensione volontaria della prestazione lavorativa.

In aggiunta, con accordo del 6 luglio 2023, sono state individuate specifiche soluzioni in materia di condizioni finanziarie riservate al personale dipendente del Gruppo al fine di mitigare gli impatti sui lavoratori derivanti dall'aumento dei tassi di interesse.

Le condizioni finanziarie tempo per tempo riservate al personale del Gruppo, sono inoltre state estese, con specifico accordo, anche ai dipendenti di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, a seguito dell'ingresso di tali società nell'ambito del Gruppo.

Per maggiori dettagli si rinvia alla sezione "Attività di indirizzo, controllo e supporto - Risorse umane" della presente Relazione.

Variazione degli organi sociali

In data 20 aprile 2023 l'Assemblea dei Soci ha proceduto a nominare i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale che rimarranno in carica per gli esercizi 2023-2024-2025.

Successivamente, in data 26 aprile 2023, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto a nominare l'Amministratore Delegato, Giuseppe Castagna, e i membri dei Comitati endo-consiliari, provvedendo a costituire un comitato ad hoc in ambito ESG denominato Comitato Sostenibilità, attività che veniva svolta in precedenza dal Comitato Controllo Interno, Rischi e Sostenibilità ora ridenominato Comitato Controllo Interno e Rischi.

Reclami vertenze e indagini relativi all'attività di segnalazione alla società Intermarket Diamond Business S.p.A. di clientela interessata all'acquisto di diamanti effettuata in passati esercizi

Nel corso del 2023 i nuovi reclami sono risultati limitati sia come numero sia come petitum addizionale complessivo (pari a circa 2,7 milioni). Alla data del 31 dicembre 2023, grazie all'attività di composizione tramite transazioni o per effetto di sentenza passata in giudicato, risultano essere stati definiti reclami e contenziosi per un petitum complessivo di circa 663,1 milioni a fronte di pretese che alla stessa data ammontano complessivamente a circa 721,1 milioni.

In relazione al decreto di sequestro preventivo notificato in data 19 febbraio 20191 , nel corso del 2023 le Procure di Verona e di Roma hanno disposto il dissequestro a favore della Banca della somma di 83,8 milioni.

Per maggiori dettagli si fa rinvio alla sezione "10. Fondi per rischi e oneri – Voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa consolidata.

Attività ispettive e procedimenti delle Autorità di Vigilanza

Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo è oggetto di accertamenti ispettivi promossi dalle Autorità di Vigilanza. In particolare, nell'ambito del sistema europeo di vigilanza bancaria (Single Supervisory Mechanism), il Gruppo è soggetto alla vigilanza prudenziale della Banca Centrale Europea (BCE); con riferimento a specifiche tematiche, l'attività di vigilanza è di competenza diretta della Banca d'Italia e di Consob e, a seguito del riconoscimento dello status di conglomerato finanziario avvenuta, ai sensi della Direttiva 2002/87/EC, in data 8 marzo 2023 di IVASS.

L'attività di vigilanza comporta lo svolgimento di ordinarie e ricorrenti verifiche ispettive presso la sede della Capogruppo (on site/off site inspection) cui si affiancano attività di verifica a distanza, condotte attraverso scambi informativi strutturati e continuativi piuttosto che attraverso richieste specifiche di documentazione e approfondimenti tematici.

Quanto alle attività ispettive delle Autorità di Vigilanza, con riferimento agli esercizi 2021, 2022 e 2023, le medesime hanno avuto ad oggetto i seguenti ambiti: contrasto del riciclaggio, trasparenza in tema di servizi di pagamento, tutela del consumatore e rischio da sovra-indebitamento, dispositivi automatici per il ricircolo del contante, processo ECAF (Eurosystem Credit Assessment Framework), product governance e adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela, capital adequacy, processo ICAAP, valutazioni dei modelli interni utilizzati per il

1 Le somme sequestrate ammontavano originariamente a 84,6 milioni poi ridottisi a 83,8 milioni per effetto di un primo parziale dissequestro e della confisca disposta dal Giudice dell'udienza preliminare di Milano nell'ambito della sentenza di applicazione della pena su richiesta dell'8 aprile 2022.

calcolo dei requisiti in materia di fondi propri (mercato e credito, anche con riferimento alle classi di esposizione Specialized Lending), valutazione della conformità normativa del framework per l'implementazione del principio contabile IFRS 9 e della connessa qualità del credito (Credit Quality Review), cybersecurity, internal governance e risk management, e, da ultimo, rischio climatico e ambientale.

Le attività ispettive sono, per la maggior parte, già concluse con il rilascio delle cosiddette Final follow-up letter o delle Final decision, attraverso le quali BCE comunica le azioni correttive richieste in relazione agli ambiti di miglioramento rilevati. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano interessato aspetti con potenziale impatto sulla rappresentazione patrimoniale, le osservazioni formulate, così come gli elementi informativi acquisiti durante tutto il processo, sono stati debitamente considerati nell'ambito della valutazione delle attività/passività aziendali. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano evidenziato ambiti di miglioramento nel contesto dei processi esaminati, il Gruppo ha predisposto specifici piani di azione correttivi.

Alla data della presente relazione, come illustrato dettagliatamente nel prosieguo, per talune ispezioni Banco BPM è ancora in attesa di ricevere, a seconda dei casi, la Final follow-up letter o la Final decision da parte di BCE; per altre, invece, residua solo la conclusione degli interventi correttivi.

Verifiche da parte della BCE

  • a) in materia di "climate and environmental risks". L'ispezione, iniziata in data 4 dicembre 2023 e condotta on site, è attualmente in corso;
  • b) in relazione alla richiesta della Banca avente ad oggetto l'estensione del modello interno ai fini del calcolo dei requisiti prudenziali del rischio di credito alle classi di esposizione Specialized Lending e l'utilizzo dell'approccio slotting criteria. L'ispezione, iniziata in data 25 settembre 2023 e condotta on site, si è conclusa in data 17 novembre 2023;
  • c) in materia di "internal Governance e risk management". L'ispezione, iniziata in data 25 settembre 2023 e condotta on site, si è conclusa in data 6 dicembre 2023;
  • d) per la valutazione della gestione del rischio di sicurezza informatica ("Cybersecurity"). La fase ispettiva, condotta con modalità ibride (on site/off site), è iniziata in data 30 gennaio 2023 e si è conclusa in data 14 aprile 2023;
  • e) in tema di rischio di credito e di controparte per la valutazione della conformità normativa del framework per l'implementazione del principio contabile IFRS 9 e l'esame delle modalità di gestione del rischio di credito (politiche, metodologie, procedure e governance) con riferimento a portafogli di attività specificamente individuati e assoggettati a revisione qualitativa (Credit Quality Review). La fase ispettiva, condotta on site, è iniziata il 17 ottobre 2022 e si è conclusa il 17 febbraio 2023;
  • f) in materia di adeguatezza patrimoniale al fine di valutare il processo di gestione dell'ICAAP. La fase ispettiva, condotta on site, è iniziata il 26 settembre 2022 e si è conclusa in data 24 novembre 2022; in data 11 dicembre 2023, la Banca ha ricevuto la Final Decision nella quale sono contenute raccomandazioni di tipo qualitativo relative ad aspetti di natura tecnica e metodologica nell'ambito della determinazione del capitale economico; tali raccomandazioni sono indirizzate nel piano di azione che prevede il completamento delle relative attività entro il 31 marzo 2025;
  • g) in relazione alla modifica sostanziale del modello della metodologia di calcolo del parametro di rischio di mercato IRC (Incremental Risk Charge) richiesta sia per Banco BPM sia per Banca Akros, per il completamento del piano d'azione relativo all'ispezione effettuata nel corso del 2019. L'ispezione on site è iniziata il 5 settembre 2022 e si è conclusa il 28 ottobre 2022. In data 11 gennaio 2023, è pervenuta alla Banca la Final IMI Decision che autorizza la modifica richiesta, consentendo la rimozione dell'add-on sull'IRC e richiedendo due interventi correttivi, di portata limitata, realizzati nel rispetto della scadenza;
  • h) sui modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti in materia di rischio di credito per le seguenti classi di esposizione: Corporate - Other; Corporate - SME; Retail - Other non-SME; Retail - Other SME; Retail - Qualifying revolving; Retail - Secured by real estate non-SME; Retail - Secured by real estate SME. L'ispezione consegue all'istanza presentata a BCE da Banco BPM per l'approvazione della richiesta di modifiche materiali ai modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito, effettuate anche a seguito del recepimento dei nuovi requisiti regolamentari in materia (EBA - IRB Repair programme), entrati in vigore il 1° gennaio 2022. In particolare, tra le modifiche materiali oggetto della richiesta di approvazione, comprese nell'ambito delle indagini ispettive, rientrano anche quelle volte ad ottemperare alle obbligazioni ancora in sospeso derivanti dalle indagini sui modelli interni condotte a partire dal 2018 e fino al 2020. La fase ispettiva, condotta in modalità off-site, è iniziata il 14 febbraio 2022 e si è conclusa in data 20 maggio 2022; in data 15 dicembre 2023, la Banca ha ricevuto la Final

Decision con la quale è stata autorizzata all'applicazione dei nuovi modelli interni, i quali garantiscono il pieno recepimento delle EBA guidelines, con un impatto sul CET 1 ratio, stimato sulla base dei più recenti aggiornamenti, pari a circa -141 p.b. già a partire dal quarto trimestre 2023. La Banca ha predisposto il relativo piano d'azione che dettaglia modalità di risoluzione delle varie obbligazioni ivi previste, nel rispetto delle scadenze definite, complessivamente entro dicembre 2025;

  • i) in relazione all'adeguatezza del calcolo del requisito di capitale di primo pilastro; la fase ispettiva, condotta on site, è iniziata il 25 ottobre 2021 e si è conclusa in data 23 dicembre 2021. In data 4 agosto 2022, BCE ha trasmesso la lettera di Follow-Up e in data 30 settembre 2022 Banco BPM ha inviato il piano di interventi correttivi che si è concluso nel rispetto delle scadenze;
  • j) in tema rischio di credito e di controparte per la revisione della qualità degli attivi, con riferimento al portafoglio commercial real estate ("CRE"), e la valutazione delle procedure di gestione del rischio di credito e dei sistemi di controllo e di governance ("Credit and counterparty risk – Credit Quality Review of CRE portfolio and assess selected credit risk processes"). La fase ispettiva, condotta off-site, è iniziata il 26 aprile 2021 e si è conclusa in data 5 novembre 2021. L'analisi ha riguardato le modalità di gestione del rischio di credito con riferimento al portafoglio oggetto di indagine, in particolare i criteri di concessione di nuovo credito e misure di forbearance alle esposizioni in perimetro, l'identificazione delle categorie "specialized lending", la qualità delle perizie, il processo di classificazione e valutazione dei crediti real estate e dei foreclosed asset e la normativa esistente in proposito. In data 21 aprile 2023, la Banca ha ricevuto la decisione finale che contiene "requirements" e "recommendations" di natura qualitativa per lo più riconducibili a interventi di carattere organizzativo e afferenti al processo per la concessione e il monitoraggio dei prestiti per immobili commerciali, al framework per la valutazione degli immobili commerciali concessi in garanzia, al sistema di controllo interno e di gestione del rischio di credito connesso ai prestiti per immobili commerciali. In particolare, con riferimento alle esposizioni in ambito commercial real estate, nella decisione finale BCE ha richiesto alla Banca un potenziamento del processo decisionale di concessione e monitoraggio del credito, un adeguato trattamento prudenziale per le esposizioni "specialized lending & speculative lending" e l'aggiornamento delle procedure al fine di fornire un quadro informativo più completo e aggiornato ai periti che effettuano la valutazione degli immobili. Inoltre, è stata richiesta la revisione degli indicatori di inadempienza probabile per le controparti CRE, il rafforzamento del quadro dei controlli interni sui portafogli in perimetro e l'integrazione della normativa interna in merito alla gestione e al monitoraggio di tali esposizioni. La Banca ha inviato alla BCE, in data 29 maggio 2023, il relativo piano di interventi correttivi che prevede 16 azioni di rimedio, attualmente in corso e la cui conclusione è prevista entro il 31 dicembre 2024.

Verifiche da parte della Banca d'Italia

  • a) in relazione all'utilizzo del sistema IRB, in particolare gli static pool (dati e procedure di gestione) e il funzionamento e il monitoraggio dei sistemi di valutazione del credito nell'ambito dell'ECAF (Eurosystem Credit Assessment Framework). L'ispezione, condotta on site, è iniziata in data 18 dicembre 2023 e si è conclusa in data 20 dicembre 2023;
  • b) volta a verificare, nell'ambito del credito al consumo e del credito immobiliare ai consumatori, l'adeguatezza degli assetti organizzativi e di controllo, delle policy e delle procedure in tema di concessione dei prestiti, per la tutela del consumatore in difficoltà e la prevenzione del rischio da sovraindebitamento. L'ispezione, condotta on site, è iniziata in data 21 novembre 2023 e si è chiusa il 2 febbraio 2024;
  • c) volta a verificare la rispondenza alle norme dei dispositivi automatici utilizzati dai cassieri per il ricircolo di banconote presso alcune dipendenze della regione Emilia-Romagna. L'ispezione è iniziata il 6 giugno 2023 e si è conclusa il 16 giugno 2023;
  • d) volta a verificare la rispondenza alle norme dei dispositivi automatici utilizzati dai cassieri per il ricircolo di banconote presso alcune dipendenze nella regione Sicilia. La fase ispettiva è iniziata il 18 ottobre 2022 e si è conclusa in data 26 ottobre 2022; Banca d'Italia non ha formalizzato alcuna comunicazione in merito;
  • e) in tema di contrasto del riciclaggio nel settore del private banking della controllata Banca Aletti con particolare riferimento ai servizi offerti alla clientela con patrimonio di ammontare rilevante. La fase on site è iniziata in data 28 febbraio 2022 e si è conclusa in data 14 aprile 2022. Banca Aletti in data 14 settembre 2022 ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che non ha determinato rilievi di conformità e il 14 ottobre 2022 ha inviato il piano di interventi correttivi che si è concluso nel rispetto delle scadenze;
  • f) in tema di trasparenza, con l'obiettivo di accertare il rispetto degli obblighi rivenienti dalle disposizioni attuative della Direttiva 2014/92/UE "Payment Accounts Directive". L'ispezione, iniziata in data 11

novembre 2021 in modalità off site e, dal 22 novembre 2021, condotta on site presso alcune dipendenze della Banca, si è conclusa in data 21 gennaio 2022. Banco BPM in data 7 giugno 2022 ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che ha evidenziato anomalie che attengono a tematiche rilevanti per la tutela della clientela e richiedono azioni correttive, alcune delle quali di natura restitutoria. Banco BPM, in data 21 ottobre 2022, ha inviato il piano di interventi correttivi e restitutori che si è concluso nel rispetto delle scadenze;

g) in materia di prevenzione del riciclaggio, con l'obiettivo di accertare l'osservanza degli obblighi previsti dal D.lgs. n. 231/2007 con specifico riferimento all'operatività in contanti delle cooperative, anche attraverso la valutazione dell'assetto normativo, procedurale e dei controlli presso la dipendenza di Verona. La fase ispettiva (inizialmente on site) avviata il 4 ottobre 2021, si è conclusa in modalità off site il 21 dicembre 2021, data in cui è stata comunicata la conclusione del procedimento. Banco BPM, in data 18 agosto 2022, ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che ha evidenziato alcune aree di debolezza in materia di adeguata verifica e nel processo di collaborazione attiva con riferimento alla gestione dei rapporti inerenti alle società cooperative oggetto di approfondimento. Banco BPM in data 29 dicembre 2022 ha inviato il piano di interventi correttivi che si è concluso nel rispetto delle scadenze.

RISULTATI

Premessa

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico nel seguito esposti sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economico-finanziari di rapida e facile comprensione.

Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 e successivi aggiornamenti, seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione applicati in sede di predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, con le integrazioni che si sono rese necessarie per riflettere l'applicazione del principio contabile IFRS 17 "Contratti assicurativi" e per dare evidenza degli impatti derivanti dalla riorganizzazione del comparto bancassurance.

In maggior dettaglio, con l'entrata in vigore dell'IFRS 17 "Contratti assicurativi", principio contabile per cui è richiesta l'applicazione su base retrospettiva, si è proceduto a rideterminare i saldi relativi all'esercizio precedente, rispetto a quanto originariamente pubblicato. Per l'informativa sugli impatti correlati alla prima applicazione del principio contabile IFRS 17, per le compagnie assicurative controllate e collegate, si fa rinvio allo specifico paragrafo denominato "Impatti della transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 "Contratti assicurativi"" all'interno della "Sezione 5 – Altri Aspetti".

Per quanto concerne invece gli impatti derivanti dalla riorganizzazione del comparto bancassurance, come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della presente Relazione, nel mese di dicembre 2023 il Gruppo ha perfezionato il riassetto del bancassurance, che ha comportato, tra l'altro, l'acquisizione del controllo di Vera Vita e di BBPM Life, già detenute al 35%, e la perdita del controllo di Banco BPM Assicurazioni.

Pertanto, ai fini della comparabilità dei dati al 31 dicembre 2023 con quelli riferiti all'esercizio precedente, si precisa che:

  • i saldi patrimoniali consolidati al 31 dicembre 2023 di Vera Vita e di BBPM Life riflettono la contribuzione "linea per linea"; al 31 dicembre 2022 i suddetti investimenti partecipativi, detenuti per un'interessenza pari al 35%, figuravano nella voce "Partecipazioni";
  • il contributo economico di Vera Vita e di BBPM Life per l'esercizio 2023, considerato che la data acquisizione del controllo è convenzionalmente stabilita il 31 dicembre 2023, è rappresentato dagli effetti della valutazione con il metodo del patrimonio netto della quota in precedenza detenuta (35%) e risulta esposto, analogamente all'esercizio precedente, nella voce "Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto"1 ;
  • l'investimento detenuto nell'ex controllata Banco BPM Assicurazioni al 31 dicembre 2023 risulta esposto nella voce "Partecipazioni" qualificandosi quale partecipazione di collegamento; al 31 dicembre 2022 figurava invece tra le attività e le passività in via di dismissione;
  • il contributo economico di Banco BPM Assicurazioni per l'esercizio 2023, considerato che la data della perdita del controllo è convenzionalmente stabilita il 31 dicembre 2023, è rappresentato "linea per linea", non ricorrendo la fattispecie prevista dal principio IFRS 5 delle attività operative cessate ("discontinued operations"); per l'esercizio 2022 il contributo era riflesso linea per linea solo a partire dalla data dal 1° luglio 2022, ossia dalla data di acquisizione del controllo, mentre il contributo del primo semestre 2022, quando la società era detenuta per il 19%, era esposto nella voce "Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto".

Al fine di poter apprezzare gli effetti del consolidamento delle compagnie oggetto di aggregazione, nella parte "G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" viene fornita illustrazione delle attività nette identificabili acquisite, sulla base di quanto previsto dal processo di Purchase Price Allocation (PPA). In aggiunta, per una più immediata comprensione delle variazioni delle voci di stato patrimoniale conseguenti alla citata aggregazione, negli allegati di bilancio viene fornita evidenza della contribuzione delle suddette compagnie sullo stato patrimoniale al 31 dicembre 2023, costruita sulla base dei valori della PPA, al netto delle elisioni dei rapporti infragruppo e degli altri aggiustamenti da consolidamento.

1 Ai fini di un corretto confronto dei saldi comparativi, si segnala che il contributo della controllata Banco BPM Vita, rilevato "linea per linea" nel conto economico dell'esercizio 2023, era riflesso in modo coerente solo a partire dal 1° luglio 2022, ossia dalla data di acquisizione del controllo; diversamente il contributo del primo semestre del 2022 figurava, per la quota detenuta del 19%, nella voce "Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto".

Infine si precisa che non si è provveduto a fornire l'informativa relativa all'esercizio precedente su base pro-forma in quanto il contributo economico di Vera Vita e Banco BPM Life riferito all'esercizio 2023 figura tra il risultato delle partecipazioni di collegamento, in linea con la rappresentazione seguita nel precedente esercizio, considerato che le suddette compagnie sono entrate a far parte del Gruppo nel mese di dicembre 2023; in aggiunta, per lo stato patrimoniale la contribuzione è limitata alle specifiche voci relative alle attività e passività assicurative.

Prospetti contabili riclassificati

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 31/12/2023 31/12/2022
Variazioni
Restated (*)
Cassa e disponibilità liquide 18.297.496 13.130.815 5.166.681 39,3%
Finanziamenti valutati al CA 109.568.359 113.632.853 (4.064.494) (3,6%)
- Finanziamenti verso banche 4.141.630 4.177.893 (36.263) (0,9%)
- Finanziamenti verso clientela (**) 105.426.729 109.454.960 (4.028.231) (3,7%)
Altre attività finanziarie e derivati di copertura 43.706.381 43.093.541 612.840 1,4%
- Valutate al FV con impatto a CE 7.391.989 8.206.881 (814.892) (9,9%)
- Valutate al FV con impatto su OCI 10.692.718 9.380.520 1.312.198 14,0%
- Valutate al CA 25.621.674 25.506.140 115.534 0,5%
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 15.345.008 5.892.769 9.452.239 160,4%
Partecipazioni 1.454.249 1.652.549 (198.300) (12,0%)
Attività materiali 2.857.953 3.034.689 (176.736) (5,8%)
Attività immateriali 1.257.425 1.255.124 2.301 0,2%
Attività fiscali 4.201.154 4.585.484 (384.330) (8,4%)
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 468.685 195.792 272.893 139,4%
Altre voci dell'attivo 4.975.263 3.334.518 1.640.745 49,2%
Totale attività 202.131.973 189.808.134 12.323.839 6,5%
Raccolta diretta bancaria 120.770.064 120.639.083 130.981 0,1%
- Debiti verso clientela 101.861.964 107.679.408 (5.817.444) (5,4%)
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 18.908.100 12.959.675 5.948.425 45,9%
Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative 15.039.762 5.742.601 9.297.161 161,9%
- Passività finanziarie valutate al fair value delle imprese di
assicurazione 2.800.121 1.459.075 1.341.046 91,9%
- Passività assicurative 12.239.641 4.283.526 7.956.115 185,7%
Debiti verso banche 21.690.773 32.635.805 (10.945.032) (33,5%)
Debiti per leasing 670.773 627.921 42.852 6,8%
Altre passività finanziarie valutate al fair value 25.697.583 13.597.650 12.099.933 89,0%
Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione 72.561 439 72.122 Non sign.
Fondi del passivo 894.841 988.852 (94.011) (9,5%)
Passività fiscali 453.929 267.873 186.056 69,5%
Passività associate ad attività in via di dismissione 212.011 25.821 186.190 721,1%
Altre voci del passivo 2.591.516 2.265.592 325.924 14,4%
Totale passività 188.093.813 176.791.637 11.302.176 6,4%
Patrimonio di pertinenza di terzi 68 720 (652) (90,6%)
Patrimonio netto del Gruppo 14.038.092 13.015.777 1.022.315 7,9%
Patrimonio netto consolidato 14.038.160 13.016.497 1.021.663 7,8%
Totale passività e patrimonio netto 202.131.973 189.808.134 12.323.839 6,5%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

(**) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Conto economico consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 2023 2022 Restated
(*)
Variazioni
Margine di interesse 3.289.228 2.314.409 42,1%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 144.097 135.983 6,0%
Margine finanziario 3.433.325 2.450.392 40,1%
Commissioni nette 1.860.019 1.887.322 (1,4%)
Altri proventi netti di gestione 81.276 71.554 13,6%
Risultato netto finanziario (79.029) 242.983
Risultato dell'attività assicurativa 45.851 21.702 111,3%
Altri proventi operativi 1.908.117 2.223.561 (14,2%)
Proventi operativi 5.341.442 4.673.953 14,3%
Spese per il personale (1.671.952) (1.602.406) 4,3%
Altre spese amministrative (652.393) (648.249) 0,6%
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (246.818) (279.736) (11,8%)
Oneri operativi (2.571.163) (2.530.391) 1,6%
Risultato della gestione operativa 2.770.279 2.143.562 29,2%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (558.594) (682.281) (18,1%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (146.847) (108.347) 35,5%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (1.986) (9.106) (78,2%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (22.189) (57.214) (61,2%)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 342 2.258 (84,9%)
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.041.005 1.288.872 58,4%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (604.751) (407.031) 48,6%
Risultato netto dell'operatività corrente 1.436.254 881.841 62,9%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (126.577) (151.887) (16,7%)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 8.802 -
Impatti Bancassurance al netto delle imposte (22.245) -
Impairment su avviamenti - (8.132) (100,0%)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo al netto
delle imposte (3.463) 4.818
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (28.340) (42.379) (33,1%)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 22 786 (97,2%)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 1.264.453 685.047 84,6%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale

Voci del conto economico riclassificate Es. 2023 Es. 2022 (*)
(migliaia di euro) IV trim. III trim. II trim. I trim. IV trim. III trim. (**) II trim. I trim.
Margine di interesse 867.655 868.673 809.926 742.974 723.957 551.319 527.591 511.542
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 49.350 34.140 24.295 36.312 38.355 39.460 15.729 42.439
Margine finanziario 917.005 902.813 834.221 779.286 762.312 590.779 543.320 553.981
Commissioni nette 451.810 460.006 469.549 478.654 447.262 473.197 486.771 480.092
Altri proventi netti di gestione 28.713 19.146 16.503 16.914 19.486 20.375 15.028 16.665
Risultato netto finanziario (13.760) (22.777) (8.356) (34.136) (8.951) 75.138 48.863 127.933
Risultato dell'attività assicurativa 13.113 8.158 14.969 9.611 13.104 8.598 - -
Altri proventi operativi 479.876 464.533 492.665 471.043 470.901 577.308 550.662 624.690
Proventi operativi 1.396.881 1.367.346 1.326.886 1.250.329 1.233.213 1.168.087 1.093.982 1.178.671
Spese per il personale (461.548) (402.150) (402.858) (405.396) (391.917) (397.285) (405.342) (407.862)
Altre spese amministrative (150.516) (165.053) (166.630) (170.194) (170.411) (159.635) (162.650) (155.553)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (49.083) (68.084) (65.191) (64.460) (84.553) (69.886) (64.059) (61.238)
Oneri operativi (661.147) (635.287) (634.679) (640.050) (646.881) (626.806) (632.051) (624.653)
Risultato della gestione operativa 735.734 732.059 692.207 610.279 586.332 541.281 461.931 554.018
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (175.043) (124.832) (121.264) (137.455) (184.691) (193.909) (152.553) (151.128)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (102.698) (11.774) (30.469) (1.906) (59.992) (7.510) (39.609) (1.236)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (2.114) (1.041) 488 681 (538) (3.028) (2.346) (3.194)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (8.343) (17.164) 868 2.450 (28.220) (16.260) (4.608) (8.126)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 267 309 (388) 154 515 277 (60) 1.526
Risultato lordo dell'operatività corrente 447.803 577.557 541.442 474.203 313.406 320.851 262.755 391.860
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (104.676) (182.956) (169.683) (147.436) (85.589) (90.423) (92.599) (138.420)
Risultato netto dell'operatività corrente 343.127 394.601 371.759 326.767 227.817 230.428 170.156 253.440
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte 698 (69.646) (351) (57.278) (49) (77.271) - (74.567)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 8.802 - - - - - - -
Impatti Bancassurance al netto delle imposte (22.245) - - - - - - -
Impairment su avviamenti - - - - - - (8.132) -
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal
Gruppo, al netto delle imposte
(2.063) 1.168 (5.845) 3.277 (20.513) (323) 25.478 176
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (6.847) (7.260) (6.830) (7.403) (10.248) (16.468) (7.173) (8.490)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi (412) 97 373 (36) 628 49 66 43
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della

Capogruppo 321.060 318.960 359.106 265.327 197.635 136.415 180.395 170.602 (*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

(**) I dati riferiti al terzo trimestre 2022 sono stati rideterminati rispetto a quelli originariamente approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 8 novembre 2022, a seguito del completamento del processo di Purchase Price Adoption (PPA) relativo all'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni.

Nota metodologica

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Ai fini della predisposizione dello stato patrimoniale consolidato, le voci dell'attivo sono state riclassificate come segue:

  • l'aggregato "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato" è rappresentato dalla voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" con esclusione dei titoli di debito, ricompresi nelle "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" e delle attività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nell'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" dello stato patrimoniale riclassificato. In aggiunta la sottovoce "Finanziamenti verso clientela" comprende l'importo dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati;
  • l'aggregato "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" si compone delle voci 20, 30 e 50, ad eccezione dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati, ricompresi nei finanziamenti verso clientela, e delle attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione,

anch'esse esposte nell'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" dello stato patrimoniale riclassificato; include inoltre l'ammontare dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato in precedenza citati;

  • l'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" accorpa le poste finanziarie attive riconducibili all'operatività assicurativa (voci dell'attivo: "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", "30 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", "50. Derivati di copertura");
  • l'aggregato "Altre voci dell'attivo" si compone delle voci residuali 60 "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e 130 "Altre attività". Sono altresì ricondotte le riserve tecniche a carico dei riassicuratori (voce 80 dell'attivo di stato patrimoniale).

Le principali voci del passivo dello stato patrimoniale sono state invece oggetto delle seguenti riclassifiche:

  • l'aggregato "Raccolta diretta bancaria" si compone delle voci 10.b) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela", con esclusione dei debiti per leasing verso clientela (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato) e dei debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione (esposti nella voce "Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche" dello stato patrimoniale riclassificato; 10.c) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione" e 30 "Passività finanziarie designate al fair value", al netto dei certificates a capitale protetto, ricompresi nell'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" e delle passività finanziarie designate al fair value delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche";
  • l'aggregato "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative" comprende le passività delle compagnie assicurative per le polizze sottoscritte dalla clientela. Trattasi, in particolare, delle voci del passivo "30. Passività finanziarie designate al fair value", per le polizze unit linked, e "110. Riserve tecniche", per i restanti prodotti assicurativi;
  • la voce "Debiti verso banche" si riferisce alla voce 10.a) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche", con esclusione dei debiti per leasing verso banche (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato) e dei debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione (esposti nella voce "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative" dello stato patrimoniale riclassificato);
  • nella voce "Debiti per leasing" sono rilevate le passività al costo ammortizzato verso banche e clientela relative alle operazioni di leasing, come in precedenza descritto;
  • l'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" comprende le voci 20. "Passività finanziarie di negoziazione", incrementata dell'importo dei certificates a capitale protetto come descritto in precedenza, e 40. "Derivati di copertura";
  • la voce "Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione" include i debiti verso banche e verso la clientela delle imprese di assicurazione, non correlati agli impegni verso gli assicurati, rilevati nella voce del passivo "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato";
  • nell'aggregato "Fondi del passivo" confluiscono le voci 90. "Trattamento di fine rapporto del personale" e 100. "Fondi per rischi ed oneri";
  • l'aggregato "Altre voci del passivo" si compone delle voci residuali 50 "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e 80 "Altre passività";
  • l'aggregato "Patrimonio netto del Gruppo" è rappresentato dalle voci 120. "Riserve da valutazione", 140. "Strumenti di capitale", 150. "Riserve", 170. "Capitale", 180. "Azioni proprie (-)" e 200. "Utile/Perdita d'esercizio".

Per quanto concerne infine il conto economico riclassificato, sono state effettuate le seguenti principali riclassifiche:

  • la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate a patrimonio netto (compresi nella voce 250) è stata esposta in una specifica voce che costituisce, unitamente al "Margine di interesse", l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Risultato dell'attività assicurativa" include le voci specificatamente riconducibili al business assicurativo rappresentate dai premi netti (voce 160) e dal saldo dei proventi e degli oneri della gestione assicurativa (voce 170), che include la variazione netta delle riserve tecniche, i sinistri di competenza, nonché gli altri proventi ed oneri della gestione assicurativa. In aggiunta, in tale aggregato sono ricondotte le componenti economiche (interessi, dividendi, utili/perdite realizzate, plus/minus da valutazione) relative ai portafogli delle attività e delle passività finanziarie detenuti delle compagnie assicurative ("10. Interessi attivi", "20. Interessi passivi", "70. Dividendi", "80. Risultato netto dell'attività

di negoziazione", "90. Risultato netto dell'attività di copertura", "100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto", "110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito"). Si evidenzia, inoltre, che nel conto economico riclassificato le commissioni di collocamento riconosciute dalle compagnie assicurative alla rete bancaria distributiva di Banco BPM, anche se oggetto di consolidamento con il metodo integrale, sono esposte a saldi aperti. Nella voce "Commissioni nette" figurano pertanto le commissioni attive ricevute dalla rete distributiva, mentre nella voce "Risultato dell'attività assicurativa" sono ricondotte le commissioni passive pagate dalle compagnie. Tale modalità espositiva è finalizzata a consentire una rappresentazione dei contributi forniti alla generazione del risultato economico da parte dei diversi settori operativi, in coerenza con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 8;

  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività di negoziazione rappresentate dai certificates di Gruppo, che nello schema di conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 è esposto nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato delle "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento svolta dal Gruppo. Inoltre, le commissioni passive relative all'attività di collocamento svolta da reti terze sono ricondotte nell'ambito del risultato dell'attività di negoziazione;
  • i recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 230) sono stati portati a diretta riduzione delle "Altre spese amministrative", dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente";
  • l'impatto derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso del Gruppo, rilevato tra le "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" è stato ricondotto in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili";
  • gli impatti economici complessivi correlati al riassetto dell'attività di bancassurance sono esposti in una voce ad hoc denominata "Impatti bancassurance al netto delle imposte", comprensiva dei relativi effetti fiscali;
  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" viene esposto nella voce ad hoc "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". Tale scelta deriva dalla necessità di isolare gli effetti economici conseguenti alla volatilità del suddetto merito creditizio in quanto, in ottica gestionale, non sono ritenuti espressivi di un'effettiva redditività del Gruppo;
  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti), negli ammortamenti di attività immateriali rilevati nella voce 220 (ammortamenti delle cosiddette "client relationship" e del cosiddetto "value of business acquired"), negli utili/perdite su partecipazioni ed investimenti (effetto della rimisurazione al fair value della quota del 19% detenuta in Banco BPM Vita precedentemente all'acquisizione del controllo) e nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

Negli allegati al bilancio consolidato vengono forniti i prospetti di raccordo tra gli schemi contabili riclassificati e quelli predisposti in base alla Circolare n. 262.

In aggiunta all'informativa finanziaria predisposta sulla base dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, la presente relazione contiene alcuni indicatori alternativi di performance (IAP) individuati al fine di facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

In particolare si precisa che gli indicatori alternativi di performance:

  • si basano esclusivamente su dati storici e non sono indicativi di performance future;
  • non sono determinati in base ai principi contabili IFRS e non sono soggetti a revisione contabile;
  • sono calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, se non diversamente specificato, e devono essere letti congiuntamente alle informazioni finanziarie del Gruppo contenute nella presente relazione;
  • poiché non tutte le società calcolano gli IAP in modo omogeneo, gli indicatori utilizzati da Banco BPM potrebbero non essere coerenti con parametri simili utilizzati da altre società;
  • sono calcolati in modo coerente e omogeneo per i periodi cui si riferiscono le informazioni finanziarie della presente relazione.

Nel seguito si fornisce un elenco dei principali IAP contenuti nella presente relazione, con indicazione della metodologia di calcolo1 :

  • proventi operativi "core": comprendono margine d'interesse, risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, commissioni nette e risultato dell'attività assicurativa;
  • raccolta diretta bancaria: comprende la provvista da clientela rappresentata da depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito e altri titoli, debiti e certificates a capitale protetto riferiti all'attività bancaria del Gruppo. Sono escluse le operazioni di pronti contro termine a breve termine e la raccolta relativa alle imprese di assicurazione;
  • raccolta diretta "core": provvista da clientela riferita ai soli conti correnti e depositi;
  • raccolta diretta assicurativa e passività assicurative: include le forme di provvista classificate tra le passività assicurative e le passività finanziarie relative alle imprese di assicurazione;
  • raccolta indiretta: dato gestionale che comprende la provvista derivante da risparmio gestito e amministrato, al netto della raccolta sottostante i certificates a capitale protetto, inclusi nella raccolta diretta;
  • impieghi netti performing "core": aggregato composto da mutui e altri finanziamenti, conti correnti, carte di credito e prestiti personali;
  • NPE ratio lordo: ratio ottenuto dal rapporto tra le esposizioni deteriorate lorde e quelle totali lorde riferite all'aggregato patrimoniale dei "Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato";
  • NPE ratio netto: ratio ottenuto dal rapporto tra le esposizioni deteriorate nette e quelle totali nette riferite all'aggregato patrimoniale dei "Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato";
  • costo del credito o costo del rischio: calcolato come rapporto tra le rettifiche di valore nette su crediti verso la clientela ed il totale delle esposizioni per cassa verso la clientela valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche di valore;
  • indice di copertura dei crediti deteriorati: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su crediti deteriorati e l'importo dei crediti deteriorati lordi;
  • indice di copertura dei crediti deteriorati inclusi write-off: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su crediti deteriorati e l'importo dei crediti deteriorati lordi (incluse cancellazioni in entrambe le voci);
  • indice di copertura delle sofferenze: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su sofferenze e l'importo delle sofferenze lorde;
  • indice di copertura delle sofferenze inclusi write-off: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su sofferenze e l'importo delle sofferenze lorde (incluse cancellazioni in entrambe le voci);
  • indice di copertura delle inadempienze probabili: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su inadempienze probabili e l'importo delle inadempienze probabili lorde;

1 Gli indicatori alternativi di performance relativi agli impieghi si riferiscono, ove non diversamente specificato, all'aggregato dei crediti verso clientela iscritti tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

  • indice di copertura delle esposizioni scadute: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su esposizioni scadute e l'importo delle esposizioni scadute lorde;
  • indice di copertura delle esposizioni in bonis: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette sul totale delle esposizioni in bonis e l'importo delle esposizioni totali lorde in bonis;
  • sofferenze nette/crediti verso clientela (netti): calcolato come rapporto tra l'ammontare delle sofferenze nette sul totale delle esposizioni totali nette;
  • inadempienze probabili nette/crediti verso clientela (netti): calcolato come rapporto tra l'ammontare delle inadempienze probabili nette sul totale delle esposizioni totali nette;
  • sofferenze nette/patrimonio netto: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle sofferenze nette sul patrimonio netto;
  • Texas ratio: calcolato come rapporto tra il valore netto dei crediti deteriorati e il patrimonio netto tangibile del Gruppo (al netto dei relativi effetti fiscali);
  • patrimonio netto tangibile: differenza tra l'ammontare del patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e l'importo delle attività immateriali (al netto dei relativi effetti fiscali differiti);
  • attività finanziarie e derivati di copertura/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato delle attività finanziarie e derivati di copertura desumibile dallo stato patrimoniale riclassificato e il totale attivo;
  • derivati attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato dei derivati di negoziazione e di copertura esposti nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di negoziazione attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'ammontare dei derivati di negoziazione esposto nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di copertura attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'ammontare dei derivati di copertura esposto nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di negoziazione netti/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato dei derivati di negoziazione netti (corrispondente allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione") ed il totale attivo;
  • loan to deposit ratio (impieghi netti/raccolta diretta): calcolato come rapporto tra gli impieghi netti verso clientela e l'aggregato della raccolta diretta da clientela;
  • cost/income ratio: calcolato come rapporto tra le oneri operativi e proventi operativi risultanti dallo schema del Conto economico riclassificato;
  • ROE: calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto (ad esclusione del risultato dell'esercizio e degli strumenti di capitale AT 1);
  • ROTE: calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto, determinato escludendo dal patrimonio netto il risultato dell'esercizio, gli strumenti di capitale AT 1 e le attività immateriali, al netto dei correlati effetti fiscali;
  • ROA: calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e totale attivo;

  • margine finanziario/proventi operativi: calcolato come rapporto tra gli aggregati del margine finanziario e dei proventi operativi desumibili dal conto economico riclassificato;

  • commissioni nette/proventi operativi: calcolato come rapporto tra gli aggregati delle commissioni nette e dei proventi operativi desumibili dal conto economico riclassificato;
  • crediti a clientela (netti) per dipendente: calcolato come rapporto tra i crediti netti verso clientela e il numero medio dei dipendenti;
  • proventi operativi per dipendente: calcolato come rapporto tra i proventi operativi e il numero medio dei dipendenti;
  • oneri operativi per dipendente: calcolato come rapporto tra gli oneri operativi e il numero medio dei dipendenti;
  • risultato adjusted: risultato al netto delle componenti non ricorrenti descritte nel successivo paragrafo.

Gli indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità contenuti nella presente relazione sono calcolati applicando le specifiche disposizioni normative e regolamentari.

Componenti non ricorrenti del conto economico consolidato riclassificato

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che il criterio di massima adottato dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le rettifiche/riprese di valore su crediti (sia da valutazione, sia per perdite effettive) che traggono origine da un cambio della NPE Strategy deliberato nel corso dell'esercizio dal Consiglio di Amministrazione consistente in una modifica degli obiettivi e/o della tipologia dei crediti oggetto di cessione rispetto a quelli in precedenza previsti;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, addebiti/accrediti straordinari da parte dei Fondi di Risoluzione e del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, si segnala che nell'esercizio 2023 sono state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "spese per il personale" include lo stanziamento relativo agli oneri che si prevede di sostenere a fronte degli accordi con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'esodo anticipato del personale per complessivi 10,2 milioni, al netto dei rilasci di passività rilevate nei precedenti esercizi per 20,8 milioni. L'effetto netto sulla voce in esame è pari a complessivi +10,6 milioni;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include un effetto positivo di 16,9 milioni, considerato di natura non ricorrente, in quanto correlato alla sistemazione di alcune anomalie nella contabilizzazione dei contratti di leasing in precedenti esercizi, che ne avevano comportato l'addebito di maggiori ammortamenti principalmente riconducibili ai contratti di affitto passivi;
  • la voce "rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" include gli impatti derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing come conseguenza del cambio della strategia di gestione dei crediti deteriorati, per complessivi -91,7 milioni;
  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" sono rilevate rettifiche di valore nette per -146,8 milioni; tale importo rappresenta l'effetto economico negativo derivante dalle valutazioni al 31 dicembre 2023 del patrimonio immobiliare del Gruppo che tiene conto sia dell'aggiornamento delle perizie, sia dei valori di presunta vendita desunti dalle trattative in corso;
  • la voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" include lo stanziamento di 19,4 milioni relativo alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali;

  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" include l'impatto, positivo per +0,3 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per +75,7 milioni;
  • nella voce "impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è rilevato l'effetto, pari a +8,8 milioni, derivante dalla scadenza del cosiddetto recapture period previsto dalla normativa in tema di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili, riallineamento operato in precedenti esercizi;
  • nella voce "impatti Bancassurance al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti, per complessivi -22,2 milioni, riconducibili alle operazioni straordinarie perfezionate nel mese di dicembre nell'ambito della riorganizzazione dell'attività di bancassurance.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti hanno avuto un impatto sul risultato netto dell'esercizio 2023 negativo e pari a -168,0 milioni.

Nel conto economico dell'esercizio precedente erano invece state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • le voci "risultato netto finanziario" e "rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" includevano gli impatti, rispettivamente pari a 4,7 milioni e 112,7 milioni, derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo;
  • la voce "spese per il personale" includeva gli oneri relativi alle erogazioni straordinarie corrisposte nell'esercizio al personale dipendente e l'impatto positivo derivante dal rilascio di stanziamenti eccedenti effettuati in precedenti esercizi relativi al fondo esuberi. L'effetto netto complessivo era pari a +11,9 milioni;
  • le "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" comprendevano svalutazioni per 7,1 milioni riferibili a impairment di software;
  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" erano rilevate rettifiche di valore nette per -108,3 milioni, derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili di proprietà;
  • gli "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" includevano gli stanziamenti relativi alla stima degli oneri per la razionalizzazione e a fronte di alcuni impegni contrattuali per complessivi 26,8 milioni;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" includeva l'impatto, positivo per +2,3 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;
  • la voce "impairment su avviamenti" evidenziava l'impatto del test di impairment che ha portato alla rilevazione di rettifiche di valore per 8,1 milioni sull'avviamento allocato alla CGU Bancassurance;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includevano gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per +80,6 milioni;
  • la voce "Purchase Price Allocation (PPA), al netto delle imposte" includeva l'effetto della rimisurazione al fair value della quota precedentemente detenuta in Banco BPM Vita pari a 10,7 milioni.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti dell'esercizio 2022 erano quindi risultate negative per -183,7 milioni.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari del Gruppo, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni della Nota integrativa che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze patrimoniali ed economiche al 31 dicembre 2023.

Dati patrimoniali consolidati

L'attività di intermediazione creditizia

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 98.833.348 81,8% 103.699.276 86,0% (4.865.928) (4,7%)
- conti correnti e depositi a vista 98.587.817 81,6% 103.410.941 85,7% (4.823.124) (4,7%)
- depositi a scadenza e c/c vincolati 245.531 0,2% 288.335 0,2% (42.804) (14,8%)
Titoli 18.889.805 15,6% 12.941.380 10,7% 5.948.425 46,0%
- obbligazioni e passività valutate al fair value 18.886.862 15,6% 12.933.380 10,7% 5.953.482 46,0%
- certificati di deposito e altri titoli 2.943 0,0% 8.000 0,0% (5.057) (63,2%)
Pronti contro termine 1.290.049 1,1% 1.460.568 1,2% (170.519) (11,7%)
Finanziamenti ed altri debiti 1.756.862 1,5% 2.537.859 2,1% (780.997) (30,8%)
Raccolta diretta 120.770.064 100,0% 120.639.083 100,0% 130.981 0,1%
Raccolta diretta senza PCT 119.480.015 119.178.515 301.500 0,3%
Altra raccolta (Certificates a capitale protetto) 5.273.943 4.270.993 1.002.950 23,5%
Totale raccolta diretta senza PCT con certificates 124.753.958 123.449.508 1.304.450 1,1%

La raccolta diretta bancaria1 al 31 dicembre 2023 ammonta a 124,8 miliardi, in crescita dell'1,1% nel confronto con il 31 dicembre 2022.

Più in dettaglio, nell'esercizio si registra una contrazione di 4,9 miliardi della componente "core" rappresentata dai conti correnti e depositi (-4,7%). Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, lo stock al 31 dicembre 2023 è pari a 18,9 miliardi, con un incremento di 6,0 miliardi (+46,0%) rispetto al 31 dicembre 2022 per effetto delle nuove emissioni dell'anno che hanno superato i rimborsi dei titoli giunti a scadenza.

La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto al 31 dicembre 2023 si attesta a 5,3 miliardi, in crescita del 23,5% rispetto al dato di 4,3 miliardi del 31 dicembre 2022.

1 Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta diretta è rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022
riesposto (*)
Inc.% 31/12/2022 Var. ass. su
saldi riesposti
Var. %
Retail 83.262.030 66,7% 86.189.947 69,8% 86.389.032 (2.927.917) (3,4%)
Corporate 7.199.097 5,8% 7.554.654 6,1% 7.516.615 (355.557) (4,7%)
Istituzionali 11.555.352 9,3% 11.078.524 9,0% 11.047.043 476.828 4,3%
Private 2.107.453 1,7% 3.001.082 2,4% 2.871.378 (893.629) (29,8%)
Investment Banking 2.276.176 1,8% 2.858.602 2,3% 2.858.602 (582.426) (20,4%)
Finanza 19.228.439 15,4% 13.631.140 11,0% 13.631.140 5.597.299 41,1%
Corporate Center (874.589) (0,7%) (864.441) (0,7%) (864.302) (10.148) 1,2%
Totale raccolta diretta 124.753.958 100,0% 123.449.508 100,0% 123.449.508 1.304.450 1,1%

(*) A parità di totale della voce, i dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2023. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

In termini di settore di attività economica, la Rete Commerciale (riferita ai segmenti Retail, Corporate, Istituzionali e Private), nel complesso, arretra di 3,7 miliardi. Tale flessione è in prevalenza concentrata nel segmento Retail, ove la componente dei conti correnti diminuisce di 1,9 miliardi. Il rialzo dei tassi, infatti, ha comportato la fuoriuscita di masse verso la raccolta amministrata.

In crescita la raccolta della business line Finanza, per il ritorno alle emissioni nel mercato istituzionale, anche per fare fronte alla progressiva riduzione del TLTRO III. Sono stati collocati 7,1 miliardi di prestiti obbligazionari presso investitori istituzionali (inclusivi di operazioni pronti contro termine con sottostanti titoli del Gruppo), di cui 2 miliardi con caratteristiche ESG. Inoltre, si segnalano 850 milioni di operazioni pronti contro termine con sottostanti titoli ABS retained.

La voce raccolta diretta assicurativa e passività assicurative, che include l'aggregato costituito dalle passività finanziarie e assicurative delle imprese di assicurazione, ammonta a 15,0 miliardi e comprende l'apporto di Banco BPM Vita e Vera Vita. Al 31 dicembre 2022 la voce in esame era pari a 5,7 miliardi, riferita solo al contributo di Banco BPM Vita.

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 62.003.096 56,0% 59.408.707 62,5% 2.594.389 4,4%
- fondi comuni e SICAV 41.927.159 37,8% 39.916.578 42,0% 2.010.581 5,0%
- gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 4.369.295 3,9% 3.969.419 4,2% 399.876 10,1%
- polizze assicurative 15.706.642 14,2% 15.522.710 16,3% 183.932 1,2%
Raccolta amministrata 48.769.600 44,0% 35.620.438 37,5% 13.149.162 36,9%
Totale raccolta indiretta 110.772.696 100,0% 95.029.145 100,0% 15.743.551 16,6%
Raccolta sottostante certificates a capitale protetto 4.606.563 3.701.323 905.240 24,5%
Totale raccolta indiretta senza certificates 106.166.133 91.327.822 14.838.311 16,2%

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto1 è pari a 106,2 miliardi, in crescita del 16,2% nel confronto con il 31 dicembre 2022.

La componente della raccolta gestita ammonta a 62,0 miliardi, in aumento rispetto al dato di 59,4 miliardi del 31 dicembre 2022 (+4,4%). La crescita è prevalentemente concentrata nel comparto dei fondi e Sicav che evidenzia un incremento di oltre 2 miliardi; in aumento anche la raccolta riferita alle gestioni patrimoniali e al comparto bancassurance.

La raccolta amministrata si attesta a 48,8 miliardi, con un incremento di 13,1 miliardi (+36,9%) rispetto a fine 2022.

1 Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta indiretta è rappresentato al netto della raccolta sottostante ai certificates a capitale protetto.

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 78.346.183 74,3% 82.019.769 74,9% (3.673.586) (4,5%)
Conti correnti 7.597.611 7,2% 8.571.864 7,8% (974.253) (11,4%)
Pronti contro termine 4.833.466 4,6% 1.883.322 1,7% 2.950.144 156,6%
Leasing finanziario 518.682 0,5% 780.186 0,7% (261.504) (33,5%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 666.206 0,6% 967.941 0,9% (301.735) (31,2%)
Altre operazioni 12.050.508 11,4% 13.298.151 12,1% (1.247.643) (9,4%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti
deteriorati 1.414.073 1,3% 1.933.727 1,8% (519.654) (26,9%)
Totale crediti netti verso la clientela 105.426.729 100,0% 109.454.960 100,0% (4.028.231) (3,7%)

Gli impieghi netti verso la clientela1 ammontano al 31 dicembre 2023 a 105,4 miliardi, in calo di 4,0 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2022. La contrazione è riferibile sia alle esposizioni performing (-3,3%), sia alle esposizioni non performing (-21,0%).

Nell'esercizio, il volume di nuove erogazioni è stato pari a 14,9 miliardi2. Si conferma la qualità del portafoglio dei crediti "core", caratterizzato da una elevata percentuale di posizioni secured (58%3), concentrato prevalentemente nell'Italia settentrionale (75,3%4).

L'informativa relativa ai finanziamenti erogati con caratteristiche ESG è fornita nella Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario del Gruppo cui si rinvia per maggiori dettagli.

1 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a 0,5 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value. 2 Dato gestionale.

3 Dato gestionale.

4 Dato gestionale.

L'informativa relativa ai rischi diretti e indiretti nei confronti di clientela residente nei Paesi coinvolti nei conflitti Russia-Ucraina e Medio Oriente è riportata nella parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti, Impatti dei conflitti Russia-Ucraina e Medio Oriente, cui si rinvia per maggiori dettagli.

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022
riesposto (*)
Inc.% 31/12/2022 Var. ass. su
saldi
riesposti
Var. %
Retail 59.417.979 56,4% 63.090.530 57,6% 63.164.637 (3.672.551) (5,8%)
Corporate 29.439.419 27,9% 31.038.075 28,4% 31.092.530 (1.598.656) (5,2%)
Istituzionali 6.464.184 6,1% 6.837.905 6,2% 6.704.832 (373.721) (5,5%)
Private 598.968 0,6% 542.734 0,5% 542.448 56.234 10,4%
Investment Banking 296.151 0,3% 1.773.022 1,6% 1.773.022 (1.476.871) (83,3%)
Finanza 6.235.777 5,9% 2.403.909 2,2% 2.403.909 3.831.868 159,4%
Corporate Center 2.974.251 2,8% 3.768.785 3,4% 3.773.582 (794.534) (21,1%)
Totale impieghi netti 105.426.729 100,0% 109.454.960 100,0% 109.454.960 (4.028.231) (3,7%)

(*) A parità di totale della voce, i dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2023. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

In termini di settore di attività economica, la flessione degli impieghi si osserva nei segmenti della Rete Commerciale (riferita ai segmenti Retail, Corporate, Istituzionali e Private), in particolare nella componente dei crediti a medio lungo termine del Retail (-3,7 miliardi), soprattutto per effetto della dinamica dei tassi di interesse. Decisamente più contenuta la contrazione degli impieghi del Corporate (1,6 miliardi).

La business line Finanza risulta in crescita di 3,8 miliardi per la componente di pct con controparti istituzionali. Il Corporate Center registra una flessione (0,8 miliardi), in prevalenza per il run-off degli impieghi del leasing e di quelli del credito al consumo.

La qualità del credito

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

31/12/2023 31/12/2022
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% Var. ass. Var. %
Sofferenze 626.229 0,6% 720.582 0,7% (94.353) (13,1%)
Inadempienze probabili 1.168.283 1,1% 1.574.841 1,4% (406.558) (25,8%)
Esposizioni scadute deteriorate 67.146 0,1% 60.084 0,1% 7.062 11,8%
Esposizioni deteriorate 1.861.658 1,8% 2.355.507 2,2% (493.849) (21,0%)
Finanziamenti non deteriorati 102.150.998 96,9% 105.165.726 96,1% (3.014.728) (2,9%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di
crediti deteriorati
1.414.073 1,3% 1.933.727 1,8% (519.654) (26,9%)
Esposizioni in bonis 103.565.071 98,2% 107.099.453 97,8% (3.534.382) (3,3%)
Totale crediti verso la clientela 105.426.729 100,0% 109.454.960 100,0% (4.028.231) (3,7%)
31/12/2023 31/12/2022
(migliaia di euro) Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura
Sofferenze 1.601.345 (975.116) 626.229 60,9% 2.047.001 (1.326.419) 720.582 64,8%
Inadempienze probabili 2.055.750 (887.467) 1.168.283 43,2% 2.639.481 (1.064.640) 1.574.841 40,3%
Esposizioni scadute deteriorate 93.467 (26.321) 67.146 28,2% 82.190 (22.106) 60.084 26,9%
Esposizioni deteriorate 3.750.562 (1.888.904) 1.861.658 50,4% 4.768.672 (2.413.165) 2.355.507 50,6%
di cui: forborne 1.432.184 (632.584) 799.600 44,2% 2.082.727 (885.947) 1.196.780 42,5%
Esposizioni in bonis (*) 103.991.345 (426.274) 103.565.071 0,41% 107.520.221 (420.768) 107.099.453 0,39%
di cui: primo stadio 91.794.438 (105.916) 91.688.522 0,1% 96.657.964 (153.013) 96.504.951 0,2%
di cui: secondo stadio 12.196.907 (320.358) 11.876.549 2,6% 10.862.257 (267.755) 10.594.502 2,5%
di cui: forborne 1.729.812 (65.341) 1.664.471 3,8% 2.803.391 (95.342) 2.708.049 3,4%
Totale crediti verso la
clientela
107.741.907 (2.315.178) 105.426.729 2,1% 112.288.893 (2.833.933) 109.454.960 2,5%

(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati per un importo pari a 1.414,1 milioni (di cui 1.416,3 milioni di esposizione lorda e 2,2 milioni di rettifiche di valore).

I dati della precedente tabella corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportato nella tabella 4.2 della Nota integrativa alla "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Come più diffusamente illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" della Parte E della Nota integrativa consolidata nel corso dell'esercizio 2023 il Gruppo ha proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni performing, anche in conseguenza delle perturbazioni economiche correlate alla situazione di instabilità politica internazionale. Tale processo ha peraltro previsto una serie di aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "Post model adjustment") al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso.

Inoltre, sono stati effettuati alcuni interventi di modifica nei criteri utilizzati per la valutazione del significativo incremento del rischio di credito (cosiddetto SICR - Significant Increase in Credit Risk).

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 dicembre 2023 a 1,9 miliardi.

L'esame delle componenti dell'aggregato evidenzia la seguente dinamica:

  • sofferenze nette pari a 0,6 miliardi, in flessione del 13,1% rispetto al 31 dicembre 2022;
  • inadempienze probabili nette pari a 1,2 miliardi, in calo del 25,8% rispetto a inizio anno;
  • esposizioni scadute nette pari a 67 milioni (60 milioni al 31 dicembre).

L'incidenza delle esposizioni deteriorate rispetto al totale degli impieghi al lordo delle rettifiche di valore è pari al 3,5%, in calo rispetto al 4,2% di inizio anno. Anche al netto delle rettifiche di valore si osserva un'incidenza in calo dal 2,2% del 31 dicembre 2022 all'1,8% di fine 2023.

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 50,4% (50,6% al 31 dicembre 2022). In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2023 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • sofferenze 60,9%;
  • inadempienze probabili 43,2%;
  • esposizioni scadute 28,2%.

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,41%, in crescita rispetto allo 0,39% del 31 dicembre 2022.

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 36.524.638 83,6% 34.940.905 81,1% 1.583.733 4,5%
Titoli di capitale 2.306.267 5,3% 1.821.452 4,2% 484.815 26,6%
Quote di O.I.C.R. 1.460.186 3,3% 1.220.222 2,8% 239.964 19,7%
Totale portafoglio titoli 40.291.091 92,2% 37.982.579 88,1% 2.308.512 6,1%
Strumenti derivati di negoziazione e di copertura 2.872.831 6,6% 4.441.214 10,3% (1.568.383) (35,3%)
Finanziamenti 542.459 1,2% 669.748 1,6% (127.289) (19,0%)
Totale attività finanziarie 43.706.381 100,0% 43.093.541 100,0% 612.840 1,4%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Le attività finanziarie del comparto bancario ammontano a 43,7 miliardi e sono in crescita dell'1,4% rispetto a 43,1 miliardi del 31 dicembre 2022; l'incremento è principalmente concentrato nei titoli di debito (+1,6 miliardi) ed in particolare nel comparto dei titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Al 31 dicembre 2023 l'aggregato in esame comprende titoli di debito per 36,5 miliardi, titoli di capitale e quote di OICR per 3,8 miliardi, strumenti derivati ed altri finanziamenti per 3,4 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a 30,4 miliardi di cui 11,0 miliardi rappresentati da titoli di Stato italiani. Gli investimenti in titoli di Stato italiani sono classificati tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato per 8,7 miliardi, nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 2,1 miliardi e tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico per 0,1 miliardi.

Nelle tabelle seguenti viene fornito il dettaglio delle attività finanziarie del comparto bancario per forma tecnica e portafoglio di appartenenza:

Attività finanziarie valutati al fair value con impatto a conto economico e derivati di copertura

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 486.865 6,6% 340.093 4,1% 146.772 43,2%
Titoli di capitale 2.029.648 27,5% 1.535.604 18,7% 494.044 32,2%
Quote di O.I.C.R. 1.460.186 19,8% 1.220.222 14,9% 239.964 19,7%
Totale portafoglio titoli 3.976.699 53,8% 3.095.919 37,7% 880.780 28,4%
Derivati finanziari e creditizi 2.872.831 38,9% 4.441.214 54,1% (1.568.383) (35,3%)
Finanziamenti 542.459 7,3% 669.748 8,2% (127.289) (19,0%)
Totale complessivo 7.391.989 100,0% 8.206.881 100,0% (814.892) (9,9%)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 10.416.099 97,4% 9.094.672 97,0% 1.321.427 14,5%
Titoli di capitale 276.619 2,6% 285.848 3,0% (9.229) (3,2%)
Totale 10.692.718 100,0% 9.380.520 100,0% 1.312.198 14,0%

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

100,0% 25.506.140 100,0% 115.534 0,5%
100,0% 25.506.140 100,0% 115.534 0,5%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Esposizione al rischio sovrano

Nella tabella seguente si riporta il dettaglio dell'esposizione complessivamente nei confronti degli Stati sovrani al 31 dicembre 2023, riferita al comparto bancario, ripartita per singolo Paese (importi in migliaia di euro):

Paesi Att. fin. valutate
al fair value
con impatto
sul conto
economico
Att. fin. valutate
al fair value
con impatto
sulla redditività
complessiva
Att. fin. valutate
al costo
ammortizzato
Totale
titoli di debito
di cui:
Capogruppo
Italia 125.659 2.104.817 8.737.138 10.967.614 10.624.967
Spagna 6.323 1.436.401 3.628.397 5.071.121 5.071.121
Germania 1 934.251 2.710.863 3.645.115 3.645.114
Francia 29.023 1.570.779 4.577.996 6.177.798 6.177.798
Austria - - 276.971 276.971 276.971
Irlanda 3 - 19.846 19.849 19.846
Altri Paesi UE 6 72.146 222.932 295.084 295.078
Totale Paesi UE 161.015 6.118.394 20.174.143 26.453.552 26.110.895
USA 1 1.633.607 2.112.729 3.746.337 3.746.336
Cile - 12.942 2.040 14.982 14.982
Cina - 57.456 42.056 99.512 99.512
Messico - 4.708 18.032 22.740 22.740
Hong Kong - 20.220 - 20.220 20.220
Altri Paesi 30 48.580 4.563 53.173 53.168
Totale altri Paesi 31 1.777.513 2.179.420 3.956.964 3.956.958
Totale 161.046 7.895.907 22.353.563 30.410.516 30.067.853

L'esposizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco BPM che, alla data del 31 dicembre 2023, detiene complessivamente 30.067,9 milioni, di cui 10.625,0 milioni riferiti a titoli di Stato italiani.

Gli investimenti in titoli di debito sovrano sono classificati per il 73,5% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 26% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per lo 0,5% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Detta esposizione si riferisce per circa l'87% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 36,1% dall'Italia.

Si precisa che il Gruppo non presenta esposizioni in titoli di debito di emittenti russi e ucraini. Risultano invece in essere esposizioni di 45 milioni nominali di titoli di emittenti israeliani, come riportato nella successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti – Impatti dei conflitti Russia-Ucraina e Medio Oriente" della parte A.1 della presente Nota integrativa.

Nelle successive tabelle si forniscono, per i titoli emessi da Paesi UE, informazioni di maggiore dettaglio in termini di ripartizione per portafogli contabili di appartenenza, scaglioni temporali di vita residua e gerarchia di fair value.

Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale fair value Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2024 2025 al 2029 2030 al 2034 oltre il 2034 al 31/12/2023 LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 64.635 53.997 3.940 3.087 125.659 125.659 -
Spagna - 6.323 - - 6.323 6.323 -
Francia - 29.023 - - 29.023 29.023 -
Altri Paesi UE - 3 1 6 10 10 -
Totale 64.635 89.346 3.941 3.093 161.015 161.015 -
di cui Capogruppo 46.642 61.790 3.300 - 111.732 111.732 -

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Stato Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale fair value Riserva Netta Rettifiche di Totale fair value per gerarchia
entro il 2024 2025 al 2029 2030 al 2034 oltre il 2034 al 31/12/2023 FVTOCI valore LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 290.910 228.766 1.267.145 317.996 2.104.817 (57.453) - 2.104.817 - -
Spagna - 491.778 944.623 - 1.436.401 (46.577) - 1.436.401 - -
Francia - - 1.570.779 - 1.570.779 (131.965) - 1.570.779 - -
Germania - 138.563 795.688 - 934.251 (96.126) - 934.251 - -
Altri Paesi UE 4.641 25.714 41.791 - 72.146 (1.248) - 72.146 - -
Totale 295.551 884.821 4.620.026 317.996 6.118.394 (333.369) - 6.118.394 - -
di cui Capogruppo 4.641 884.821 4.620.024 317.996 5.827.482 (329.552) 5.827.482 - -

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale valore di Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2024 2025 al 2029 2030 al 2034 oltre il 2034 bilancio al
31/12/2023
Totale fair value LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 1.373.633 5.692.237 1.485.177 186.091 8.737.138 8.739.278 8.739.278 - -
Spagna - 2.336.903 1.291.494 - 3.628.397 3.562.342 3.562.342 - -
Francia - 3.557.423 1.020.573 - 4.577.996 4.485.174 4.485.174 - -
Irlanda - 19.846 - - 19.846 19.543 19.543 - -
Germania - 1.112.687 1.598.176 - 2.710.863 2.662.374 2.662.374
Altri Paesi UE - 303.390 196.513 - 499.903 482.771 482.771 - -
Totale 1.373.633 13.022.486 5.591.933 186.091 20.174.143 19.951.482 19.951.482 - -
di cui Capogruppo 1.371.172 13.022.486 5.591.932 186.091 20.171.681 19.949.019 19.949.019 - -

-

-

  • -

-

-

La voce attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione include l'apporto al 31 dicembre 2023 delle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Vera Vita per complessivi 15,3 miliardi (5,9 miliardi al 31 dicembre 2022, riferiti solo a Banco BPM Vita) e includono attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per 6,3 miliardi e attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 9,0 miliardi.

Posizione interbancaria netta

Crediti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/202 Inc.% 31/12/202 Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 933.326 22,5% 1.297.716 31,1% (364.390) ( 28,1%)
Crediti verso altre banche 3.208.304 77,5% 2.880.177 68,9% 328.127 11,4%
Depositi a scadenza 277.434 6,7% 113.414 2,7% 164.020 144,6%
Pronti contro termine 798.375 19,3% 792.744 19,0% 5.631 0,7%
Altri finanziamenti 2.132.495 51,5% 1.974.019 47,2% 158.476 8,0%
Totale crediti (A) 4.141.630 100,0 4.177.893 100,0% (36.263) (0,9%)
%

Debiti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 17.042.573 78,6% 26.332.411 80,7% (9.289.838) (35,3%)
Operazioni di rifinanziamento 17.042.573 78,6% 26.332.411 80,7% (9.289.838) (35,3%)
Debiti verso altre banche 4.648.200 21,4% 6.303.394 19,3% (1.655.194) (26,3%)
Conti correnti e depositi a vista 219.038 1,0% 250.742 0,8% (31.704) (12,6%)
Depositi a scadenza 155.836 0,7% 279.818 0,9% (123.982) (44,3%)
Pronti contro termine 3.767.949 17,4% 4.526.453 13,9% (758.504) (16,8%)
Altri debiti 505.377 2,3% 1.246.381 3,8% (741.004) (59,5%)
Totale debiti (B) 21.690.773 100,0 32.635.805 100,0% (10.945.03 (33,5%)
Sbilancio crediti/debiti (A) - (B) (17.549.143) % (28.457.912) 2)
10.908.769 (38,3%)
Debiti verso banche centrali: operaz. di (17.042.573) (26.332.411) 9.289.838 (35,3%)
f
Saldo interbancario (escl. operaz. di rifinanz.)
(506.570) (2.125.501) 1.618.931 (76,2%)
Sbilancio v/banche centrali (escl. operaz. di 933.326 1.297.716 (364.390) (28,1%)
f
Saldo interbancario verso altre banche
(1.439.896) (3.423.217) 1.983.321 (57,9%)

L'esposizione interbancaria netta complessiva al 31 dicembre 2023 ammonta a -17.549,1 milioni e si confronta con il saldo di -28.457,9 milioni della fine dello scorso esercizio.

I debiti verso banche centrali ammontano a 17.042,6 milioni e si riferiscono principalmente alle operazioni di rifinanziamento a lungo termine presso la Banca Centrale Europea denominate "TLTRO III". Al 31 dicembre 2023 il valore di bilancio di questi ultimi finanziamenti ammonta a 16.070,8 milioni, pari alla somma tra il debito residuo di 15.700 milioni ed il rateo passivo per interessi maturati pari a 370,8 milioni. L'evoluzione dell'aggregato risulta influenzata dai rimborsi delle operazioni TLTRO, giunte a scadenza nei mesi di giugno, settembre e dicembre 2023, per un debito residuo complessivamente pari a 11.000 milioni. Per ulteriori dettagli sui finanziamenti in esame e relative condizioni di remunerazione si fa rinvio a quanto illustrato "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A della presente Nota integrativa.

Escludendo le esposizioni nette verso le banche centrali (di fatto legate alla riserva obbligatoria), il saldo netto dell'interbancario verso le altre banche è negativo e pari a -1.439,9 milioni (-3.423,2 milioni al 31 dicembre dello scorso esercizio).

Le partecipazioni

Gli investimenti in partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole al 31 dicembre 2023 ammontano a 1.454,2 milioni rispetto ai 1.652,5 milioni del 31 dicembre 2022.

Il decremento registrato nell'esercizio, pari a -198,3 milioni, in dettaglio comprende:

  • le quote di pertinenza dei risultati conseguiti dalle partecipate nell'esercizio per complessivi +144,1 milioni;
  • gli effetti della riduzione del patrimonio a seguito della distribuzione di dividendi di Agos Ducato (-72,1 milioni), Anima Holding (-15,7 milioni), Vera Assicurazioni (-7,4 milioni), Gardant Liberty Servicing (-2,1 milioni) ed Etica SGR (-1,5 milioni), di SelmaBipiemme Leasing(-9,5 milioni);
  • le variazioni nette di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle collegate (7,9 milioni);
  • l'uscita di Vera Vita dalle partecipazioni in quanto consolidata integralmente dal 31 dicembre 2023 (- 227,3 milioni);
  • gli effetti complessivi che hanno interessato la partecipata Vera Assicurazioni (-37,4 milioni) a seguito dell'acquisto del 65% da Generali e della contestuale cessione a Credit Agricole Assurance;
  • l'ingresso fra le partecipazioni a equity di Banco BPM Assicurazioni dal 31 dicembre 2023 (22,9 milioni) a seguito della cessione del controllo a Credit Agricole Assurance.

Le attività materiali

(migliaia di euro) 31/12/2023 31/12/2022 Var. ass. Var. %
Attività materiali ad uso funzionale 2.035.759 2.079.406 (43.647) (2,1%)
- valutate al costo 762.595 714.887 47.708 6,7%
- valutate al fair value 1.273.164 1.364.519 (91.355) (6,7%)
Attività materiali a scopo di investimento 822.194 955.283 (133.089) (13,9%)
- valutate al fair value 822.194 955.283 (133.089) (13,9%)
Totale attività materiali (voce 90) 2.857.953 3.034.689 (176.736) (5,8%)
Attività materiali in dismissione (voce 120) 158.911 132.993 25.918 19,5%
Totale attività materiali 3.016.864 3.167.682 (150.818) (4,8%)

La composizione per tipologia delle attività materiali ad uso funzionale è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali ad uso funzionale
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al fair value 31/12/2023 31/12/2022
Attività di proprietà 67.849 1.273.164 1.341.013 1.438.905
- terreni - 889.908 889.908 994.246
- fabbricati - 330.300 330.300 317.304
- altre 67.849 52.956 120.805 127.355
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 694.746 - 694.746 640.501
- fabbricati 665.667 - 665.667 605.978
- altre 29.079 - 29.079 34.523
Totale 762.595 1.273.164 2.035.759 2.079.406

La composizione per tipologia delle attività materiali a scopo di investimento è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali a scopo di investimento
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al fair value 31/12/2023 31/12/2022
Attività di proprietà - 822.194 822.194 955.283
- terreni - 473.944 473.944 670.863
- fabbricati - 348.250 348.250 284.420
Totale - 822.194 822.194 955.283

Al 31 dicembre 2023 le attività materiali detenute complessivamente dal Gruppo ammontano a 3.016,9 milioni (3.167,7milioni il dato al 31 dicembre scorso) ed includono attività in via di dismissione per 158,9 milioni (133,0 milioni al 31 dicembre 2022), riferibili a immobili per i quali sono stati definiti accordi di compravendita.

La valutazione al fair value degli immobili al 31 dicembre 2023 ha comportato un adeguamento negativo per 146,8 milioni. Tale adeguamento è riconducibile al processo di valutazione condotto annualmente sugli immobili e si riferisce principalmente a immobili detenuti a scopo di investimento.

I fondi del passivo

Alla data del 31 dicembre i fondi del passivo ammontano a 894,8 milioni (988,9 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 246,2 milioni (258,5 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 91,7 milioni (99,3 milioni al 31 dicembre 2022), gli stanziamenti a fronte di impegni e garanzie rilasciate per 133,8 milioni (144,2 milioni alla fine dello scorso esercizio) ed altri fondi per rischi ed oneri per 423,1 milioni (486,9 milioni il dato di fine 2022).

Questi ultimi includono stanziamenti per oneri del personale per 230,6 milioni (263,5 milioni al 31 dicembre 2022), riferiti principalmente agli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo del personale, e fondi per controversie legali e fiscali per 68,6 milioni (83,7 milioni alla fine dello scorso esercizio).

Nella Nota integrativa consolidata, parte B - passivo, sezione 10 - Fondi per rischi e oneri si forniscono i dettagli relativi ai principali procedimenti legali pendenti, contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e vertenze e reclami con la clientela.

Il patrimonio netto e i coefficienti di solvibilità

(*) Il dato relativo all'esercizio precedente è stato riesposto a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2023, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato dell'esercizio, ammonta a 14.038,1 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2022, rideterminato per omogeneità di confronto, pari a 13.015,8 milioni.

La variazione, positiva per 1.022,3 milioni, deriva, per -349,5 milioni, dalla destinazione del risultato dell'esercizio 2022 deliberata dall'Assemblea dei Soci del 20 aprile 2023, per -70,1 milioni, dal pagamento delle cedole sugli strumenti Additional Tier 1, per -10,0 milioni, dall'acquisto di azioni proprie effettuato dalla Capogruppo a servizio dei piani di incentivazione del personale e, per +76,0 milioni, dalla variazione registrata negli strumenti di capitale per effetto dell'emissione di 300 milioni nominali di nuovi strumenti Additional Tier 1 e del riacquisto parziale di un altro titolo AT1 per 223,3 milioni nominali. Sono state infine registrate altre variazioni positive per complessivi 1.375,9 milioni riferite prevalentemente al contributo della redditività complessiva registrata nell'esercizio. Quest'ultima è positiva per 1.353,0 milioni per effetto di un utile netto dell'esercizio pari a 1.264,5 milioni e della variazione positiva delle riserve da valutazione pari a +88,5 milioni, riferita in particolare alla riserva da valutazione relativa alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, come

conseguenza delle dinamiche dei mercati finanziari osservate nell'esercizio, e a quella relativa ai ricavi e costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi dalle compagnie assicurative del Gruppo. Per maggiori dettagli si rinvia al prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato contenuto negli schemi del bilancio consolidato.

Nel prospetto seguente è rappresentata la composizione delle riserve da valutazione:

(migliaia di euro) 31/12/2023 31/12/2022
(*)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (530.957) (712.267)
Attività materiali 321.213 375.712
Copertura di investimenti esteri (2.806) (1.475)
Copertura dei flussi finanziari (20.481) (27.655)
Differenze di cambio 19.450 16.369
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
(43.107) (13.977)
Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (58.468) (60.315)
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 2.532 (32.906)
Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi 36.246 66.484
Totale (276.378) (390.030)

(*) Il dato relativo all'esercizio precedente è stato riesposto a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Per maggiori dettagli si rinvia al prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato contenuto negli schemi del bilancio consolidato.

Nella tabella seguente è fornito il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato della Capogruppo e gli stessi dati a livello consolidato.

(migliaia di euro) Patrimonio
netto
Risultato
dell'esercizio
Saldi al 31/12/2023 come da bilancio della Capogruppo 13.802.433 1.447.274
Effetto della valutazione a patrimonio netto di società collegate 271.799 149.362
Elisione dei dividendi incassati nell'esercizio da società collegate - (100.358)
Altre rettifiche di consolidamento (36.140) (231.825)
Saldi al 31/12/ 2023 come da bilancio consolidato 14.038.092 1.264.453

Coefficienti di solvibilità - normativa di riferimento e requisiti da rispettare

Con la propria comunicazione del 25 novembre 2022 la Banca d'Italia ha confermato il Gruppo Bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII) per l'esercizio 2023. La riserva O-SII ammonta allo 0,25% dei requisiti regolamentari. In data 21 novembre 2023 la Banca d'Italia, nel confermare il Gruppo Bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica anche per il 2024, ha definito, tenendo conto della nuova metodologia prevista dalla BCE per la valutazione dell'appropriatezza delle riserve di capitale, l'innalzamento della riserva O-SII allo 0,50% dei requisiti regolamentari.

Con la comunicazione del 22 settembre 2023, la Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) relativo alle esposizioni verso controparti italiane allo zero per cento anche per il quarto trimestre 2023.

In data 8 dicembre 2023 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato a Banco BPM la SREP decision per l'esercizio 2024, portando al 2,52% il requisito di capitale Pillar 2 (P2R), in miglioramento rispetto a quello dell'anno precedente pari al 2,57%.

Pertanto, tenendo conto anche della riserva di capitale anticiclica stabilita dalle competenti autorità nazionali per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera (pari allo 0,04%), i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2024 fino a nuova comunicazione, sono i seguenti1:

  • CET 1 ratio: 9,07%;
  • Tier 1 ratio: 11,00%;
  • Total Capital ratio: 13,56%.

Dal 1° gennaio 2023 non vi sono più disposizioni transitorie applicabili e pertanto i ratio patrimoniali possono definirsi "fully phased". Da inizio anno è infatti giunta a scadenza la disciplina transitoria introdotta dall'art. 473 bis del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR), che dilazionava nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9, nonché l'opzione prevista dall'art. 468 del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) che consentiva di non considerare nel calcolo dei fondi propri una quota pari al 40% degli utili e delle perdite non realizzati accumulati dal 31 dicembre 2019 sui titoli di debito misurati al fair value con impatto sulla redditività complessiva rappresentati da esposizioni in strumenti di debito emessi da amministrazioni centrali, amministrazioni regionali o autorità locali di cui all'art. 115, paragrafo 2, del Regolamento CRR e verso organismi del settore pubblico di cui all'art. 116, paragrafo 4.

Il Common Equity Tier 1 ratio è pari al 14,2% rispetto al 12,8% del 31 dicembre 2022. L'incremento è dovuto alla crescita del patrimonio regolamentare (per effetto principalmente dell'incremento delle riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e delle altre riserve da valutazione, nonché dell'effetto derivante dall'applicazione del cosiddetto "danish compromise", autorizzato dalla Banca Centrale Europea in data 3 novembre 2023, che ha permesso di non dedurre dal patrimonio regolamentare il valore della partecipazione in Banco BPM Vita), solo parzialmente compensata dall'aumento registrato dalle attività ponderate per il rischio (legato in parte all'effetto del "danish compromise" sulla ponderazione delle partecipazioni non dedotte dal patrimonio regolamentare ed in parte all'anticipazione degli effetti legati ai nuovi modelli interni sul rischio di credito).

Il Tier 1 ratio è pari al 16,3% rispetto al 15,2% del 31 dicembre 2022, mentre il Total Capital ratio è pari al 19,0% rispetto al 18,0% del 31 dicembre 2022.

La posizione di liquidità e la leva finanziaria

Dal 1° ottobre 2015 è entrato in vigore il Regolamento delegato (UE) n. 61/2015 che impone alle banche di mantenere un determinato livello di liquidità misurata con riferimento ad un orizzonte di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, "LCR"). Il Gruppo Banco BPM presenta al 31 dicembre 2023 un indice LCR consolidato pari al 187% rispetto al limite normativo del 100%.

A decorrere dal 30 giugno 2021 l'NSFR, l'indicatore regolamentare di liquidità strutturale volto a misurare il rapporto fra fonti stabili di raccolta e fabbisogni stabili di finanziamento, costituisce un requisito normativo con minimo pari a 100%. Il Gruppo Banco BPM presenta al 31 dicembre 2023 un indice NSFR pari a 129%2 .

Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria ("Leverage ratio"), il valore al 31 dicembre 2023 si attesta al 5,22%.

1 Tali requisiti sono così determinati:

il requisito minimo di Pillar I pari all'8% (di cui 4,5% di CET 1, 1,5% in termini di AT 1 e 2% in termini di Tier 2);

il requisito di P2R comunicato da BCE pari al 2,52% da soddisfare con CET 1 per l'1,53% (formato dallo 0,27% per il cosiddetto "calendar provisioning shortfall" e dal 56,25% del residuo 2,25%), con AT 1 per lo 0,42% e con Tier 2 per lo 0,56%;

la riserva di conservazione del capitale pari al 2,50% da soddisfare interamente con CET 1;

la riserva O-SII buffer pari allo 0,50% da soddisfare interamente con CET 1;

la riserva di capitale anticiclica allo 0,04% da soddisfare interamente con CET 1. 2 Dato gestionale.

Dati economici consolidati

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze economiche dell'esercizio 2023.

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) 2023 2022 Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 783.494 413.529 369.965 89,5%
Interessi netti verso clientela 3.356.521 1.939.065 1.417.456 73,1%
Interessi netti verso banche 579 58.548 (57.969) (99,0%)
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (426.552) (253.759) (172.793) 68,1%
Derivati di copertura (saldo netto) (*) 68.981 1.715 67.266 Non sign.
Interessi netti su altre attività/passività (493.795) 155.311 (649.106)
Totale 3.289.228 2.314.409 974.819 42,1%

(*) La voce include i differenziali di competenza dell'esercizio relativi ai contratti derivati aventi finalità di copertura delle attività finanziarie (titoli in portafoglio) e delle passività finanziarie emesse.

Il margine di interesse si attesta a 3.289,2 milioni in crescita del 42,1% rispetto al dato del 2022 (pari a 2.314,4 milioni), attribuibile principalmente all'incremento dello spread commerciale, conseguente al rialzo dei tassi di interesse.

(migliaia di euro) 2023 2022
riesposto (*)
2022 Riclassifiche Var. ass. su
saldi
riesposti
Var. %
Retail 2.126.138 1.172.820 1.183.947 (11.127) 953.318 81,3%
Corporate 584.789 476.551 474.250 2.301 108.238 22,7%
Istituzionali 163.820 95.420 94.552 868 68.400 71,7%
Private 37.583 4.545 4.091 454 33.038 726,9%
Investment Banking 47.798 56.509 56.509 - (8.711) (15,4%)
Insurance (95) (39) (39) - (56) 143,6%
Partnership strategiche (1.764) (1.961) (1.961) - 197 (10,0%)
Finanza 220.196 536.187 536.187 - (315.991) (58,9%)
Corporate Center 110.763 (25.623) (33.127) 7.504 136.386
Totale 3.289.228 2.314.409 2.314.409 - 974.819 42,1%

(*) A parità di totale della voce, i dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2023. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

In termini di settore di attività economica, la dinamica del margine di interesse è riconducibile in gran parte alle business line afferenti alla Rete Commerciale, ove il segmento Retail ha registrato una crescita di 953,3 milioni rispetto all'esercizio 2022. In dettaglio, la positiva dinamica in oggetto è in primo luogo il frutto del repricing più lento della raccolta (in particolare conti correnti e depositi liberi) rispetto a quello degli impieghi, a seguito della risalita dei tassi di mercato. In secondo luogo, proprio la crescita dei tassi, pur avendo causato una minore erogazione di finanziamenti e quindi una flessione degli impieghi, soprattutto con riferimento alla clientela Retail, ha altresì spinto quest'ultima su altre forme di raccolta, in particolare quella amministrata, nella forma di certificates emessi dal Gruppo ed emissioni di titoli di Stato. La flessione, registrata dalla raccolta diretta del segmento Retail ha, pertanto, più che compensato la diminuzione degli impieghi, contribuendo, in tal modo, alla positiva performance del margine di interesse nel corso dell'esercizio 2023. Da segnalare, infine, che, nel corso del primo semestre 2022, la Rete Commerciale aveva registrato il positivo apporto di una parte del beneficio derivante dal TLTRO III (94,7 milioni), per effetto del c.d. "special interest period".

Il margine dell'Investment Banking, rappresentato da Banca Akros, si attesta a 47,8 milioni, in flessione di 8,7 milioni, rispetto all'esercizio precedente, per effetto del rialzo dei tassi, che ha fatto salire il costo del funding, mitigato solo in parte dal beneficio avuto sul portafoglio titoli.

Con riferimento alla business unit Finanza, si rileva una sensibile flessione (-316 milioni) dovuta, in particolare, alla dinamica del portafoglio titoli, il cui costo del funding è stato solo in parte compensato dalla crescita degli interessi attivi. Inoltre, le decisioni di politica monetaria della BCE hanno ovviamente inciso sulla flessione del contributo del TLTRO, che passa da +181,4 milioni dell'esercizio 2022 a -703,5 milioni dell'esercizio 2023, solo in parte bilanciato dagli interessi attivi incassati su Deposit Facility e sulla Riserva Obbligatoria, la cui remunerazione, comunque, è stata azzerata a partire dal 20 settembre 2023. Infine, anche in vista del progressivo venir meno del

ricorso al TLTRO, ha dato un contributo negativo al margine di interesse il rinnovato ricorso alle emissioni istituzionali, con collocamenti per 7,1 miliardi, in un quadro di tassi in salita.

Con riferimento al Corporate Center, si rileva il positivo contributo dell'operatività legata ai crediti fiscali (in particolare Ecobonus), passati da 32,8 milioni dello scorso esercizio a 70,1 milioni, alle marginazioni ed ai rapporti infragruppo con le controllate.

Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

(migliaia di euro) 2023 2022 (*) Var. ass. Var. %
Agos Ducato 76.648 104.754 (28.106) (26,8%)
Anima Holding 29.513 35.192 (5.679) (16,1%)
Vera Vita 19.279 (23.005) 42.284
Vera Assicurazioni 9.161 5.676 3.485 61,4%
Banco BPM Vita - 1.227 (1.227)
Altre partecipate 9.496 12.139 (2.643) (21,8%)
Totale 144.097 135.983 8.114 6,0%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative collegate. L'impatto sulla voce in esame è pari a complessivi -21,5 milioni.

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto si attesta a 144,1 milioni, e si confronta con il dato di 136,0 milioni dello scorso esercizio.

In termini di settore di attività, la dinamica della voce in esame va essenzialmente ricondotta alla business line delle Partnership Strategiche, ove Agos Ducato scende da 104,8 milioni del 2022 a 76,6 milioni del 2023, mentre Anima Holding passa da 35,2 milioni a 29,5 milioni.

In crescita il contributo della business line Insurance, che passa da -16,1 milioni a +28,4 milioni, per la positiva performance di Vera Vita. derivante principalmente dalla ripresa dei mercati finanziari che ha permesso un beneficio sull'andamento delle gestioni separate.

Sostanzialmente stabile il contributo delle altre partecipazioni, presenti nel Corporate Center.

Commissioni nette

(migliaia di euro) 2023 2022 Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 864.400 892.743 (28.343) (3,2%)
Prodotti di risparmio e polizze 668.730 703.170 (34.440) (4,9%)
- Collocamento strumenti finanziari 59.970 37.026 22.944 62,0%
- Distribuzione e gestione di portafogli 475.419 528.825 (53.406) (10,1%)
- Bancassurance 133.341 137.319 (3.978) (2,9%)
Credito al consumo 44.146 48.965 (4.819) (9,8%)
Carte di credito 61.847 69.697 (7.850) (11,3%)
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 83.348 60.905 22.443 36,8%
Altri 6.329 10.006 (3.677) (36,7%)
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti 653.670 656.161 (2.491) (0,4%)
Servizi di incasso e pagamento 243.186 183.644 59.542 32,4%
Garanzie rilasciate e ricevute 18.227 49.642 (31.415) (63,3%)
Altri servizi 80.536 105.132 (24.596) (23,4%)
Totale 1.860.019 1.887.322 (27.303) (1,4%)

Le commissioni nette dell'esercizio 2023 ammontano a 1.860,0 milioni in calo dell'1,4% rispetto all'esercizio precedente. Il comparto dei servizi di gestione, intermediazione e consulenza evidenzia una contrazione del 3,2%, riferibile principalmente al collocamento di fondi e SICAV, parzialmente compensata dalla crescita delle commissioni relative al collocamento di certificates e ai servizi di custodia. Il comparto dei servizi di banca commerciale evidenzia una crescita dello 0,1% grazie al contributo dei servizi di incasso e pagamento, nonostante i maggiori oneri connessi alle operazioni di cartolarizzazione sintetica (-37,2 milioni) e alla revisione delle condizioni applicate alla clientela per la tenuta dei conti correnti e per la gestione della liquidità (con un impatto negativo pari a circa -451 milioni rispetto al 2022).

(migliaia di euro) 2023 2022
riesposto (*)
2022 Riclassifiche Var. ass. su
saldi riesposti
Var. %
Retail 1.432.851 1.441.553 1.442.055 (502) (8.702) (0,6%)
Corporate 315.747 277.854 278.601 (747) 37.893 13,6%
Istituzionali 46.533 50.575 50.118 457 (4.042) (8,0%)
Private 96.797 97.951 97.177 774 (1.154) (1,2%)
Investment Banking 59.274 50.237 50.237 - 9.037 18,0%
Finanza (4.549) 1.013 1.013 - (5.562)
Corporate Center (86.634) (31.861) (31.879) 18 (54.773) 171,9%
Totale 1.860.019 1.887.322 1.887.322 - (27.303) (1,4%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2023. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

1 Dato gestionale.

In termini di settore di attività economica, la flessione registrata dalle commissioni nette rispetto all'esercizio precedente è riferibile in gran parte al Corporate Center, ove le nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica, a fronte del beneficio di una riduzione dei rischi del Gruppo, gravano sulla voce in oggetto per circa 62,2 milioni, rispetto a 25 milioni del 2022. Anche la business unit Finanza registra una diminuzione pari a 5,6 milioni, per effetto del minor apporto del prestito titoli.

In crescita la business line Investment Banking (+9 milioni), grazie alla strutturazione dei certificates emessi dal Gruppo.

Con riferimento alla Rete Commerciale, il segmento Retail risente negativamente della dinamica delle commissioni da risparmio gestito (-53,7 milioni), non interamente assorbite dalla crescita di quelle sui servizi di banca transazionale (+20,7 milioni), dei servizi alle imprese (+13,7 milioni) e di quelle legate alla protezione assicurativa (+5,6 milioni). Significativa la performance della business line Corporate (+37,9 milioni), che cresce per effetto delle commissioni per i servizi alle imprese.

Si segnala, infine, che, comune ai diversi segmenti della Rete Commerciale, dal secondo trimestre 2023 vi è stata la revisione delle condizioni applicate alla clientela per la tenuta dei conti correnti e per la gestione della liquidità, con un impatto negativo di circa 45 milioni rispetto al 2022.

Altri proventi netti di gestione

(migliaia di euro) 2023 2022 (*) Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 6.466 6.398 68 1,1%
Fitti attivi 39.156 36.878 2.278 6,2%
Oneri su beni rivenienti dal leasing (12.859) (14.343) 1.484 (10,3%)
Altri proventi ed oneri 48.513 42.621 5.892 13,8%
Totale 81.276 71.554 9.722 13,6%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 81,3 milioni rispetto a 71,6 milioni dell'esercizio 2022.

(migliaia di euro) 2023 2022
riesposto (*)
2022 Riclassifiche/
Restatement
Var. ass. su
saldi
riesposti
Var. %
Retail 24.578 5.962 5.965 (3) 18.616 312,2%
Corporate 627 58 58 - 569 981,0%
Istituzionali 2.170 3.473 3.470 3 (1.303) (37,5%)
Private 5 5 5 - - 0,0%
Investment Banking (225) 962 962 - (1.187)
Insurance 3.955 1.171 1.219 (48) 2.784 237,7%
Corporate Center 50.166 59.923 59.923 - (9.757) (16,3%)
Totale 81.276 71.554 71.602 (48) 9.722 13,6%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative detenute dal Gruppo; inoltre sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2023. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

In termini di settore di attività economica, la crescita registrata dal segmento Retail è legata all'operatività nei sistemi di pagamento, relativa al ramo ceduto alla Capogruppo da Tecmarket1 (a valere dal 1° gennaio 2023). Il venir meno di tali ricavi ha contribuito alla flessione registrata dal Corporate Center.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) 2023 2022 Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione 95.339 202.342 (107.003) (52,9%)
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 18.791 47.790 (28.999) (60,7%)
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 24.213 21.101 3.112 14,7%
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie 1.267 (3.343) 4.610
Risultato netto dell'attività di copertura (1.246) 1.402 (2.648)
Risultato delle attività e passività al fair value (217.393) (26.309) (191.084) 726,3%
Totale (79.029) 242.983 (322.012)

1 Tale ramo è stato successivamente riclassificato nelle attività in via di dismissione, a seguito dell'operazione di valorizzazione del business della monetica.

Il risultato netto finanziario1 del 2023 è negativo e pari a -79,0 milioni e si confronta con il dato positivo di 243,0 milioni registrato al 31 dicembre 2022.

La differente contribuzione è giustificata dal minor apporto degli utili da cessione di titoli (-29,0 milioni), dal maggior costo della raccolta tramite certificates conseguente al rialzo dei tassi (-262,8 milioni nel 2023 rispetto a - 70,1 milioni dello scorso esercizio), dall'impatto dei CVA/DVA2 (-51,0 milioni) e dal diverso apporto dell'attività di negoziazione e operatività in derivati, che risente degli effetti negativi delle coperture gestionali3 il cui impatto deve essere considerato congiuntamente alla variazione delle riserve di valutazione dei titoli al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Tali dinamiche hanno trovato parziale compensazione nel miglior risultato derivante dalla valutazione della quota partecipativa detenuta in Nexi (+4,9 milioni al 31 dicembre 2023 rispetto a -84,0 milioni al 31 dicembre 2022) e nelle variazioni di fair value delle altre attività finanziarie (+83,6 milioni rispetto al 31 dicembre 2022).

(migliaia di euro) 2023 2022
riesposto (*)
2022 Riclassifiche Var. ass. su
saldi riesposti
Var. %
Retail (20.044) (7.528) (7.529) 1 (12.516) 166,3%
Corporate 19.229 (18.330) (18.338) 8 37.559
Istituzionali 135 (465) (466) 1 600
Private (1.468) (438) (429) (9) (1.030) 235,2%
Investment Banking 37.461 13.278 13.278 - 24.183 182,1%
Finanza (122.463) 305.175 305.175 - (427.638)
Corporate Center 8.121 (48.709) (48.708) (1) 56.830
Totale (79.029) 242.983 242.983 - (322.012)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2023. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

In termini di settore di attività economica, la perdita registrata nel corso dell'esercizio 2023 è da imputarsi principalmente alla business line Finanza (-122,5 milioni). Nello scorso esercizio, infatti, il portafoglio titoli era stato caratterizzato da importanti plusvalenze da cessione, oltre che da un notevole apporto dell'attività di negoziazione e dell'operatività in derivati. Infine, l'esercizio 2023 ha registrato il contributo negativo del centro ALM, per effetto del maggior costo dei certificates legato alla dinamica dei tassi.

L'Investment Banking, per effetto del positivo andamento dei mercati, passa da 13,3 milioni a 37,5 milioni. In crescita anche il contributo della Rete Commerciale. In particolare, a fronte di una contrazione del segmento Retail (- 12,5 milioni), per effetto della marginalità dei certificates emessi dalla Capogruppo, il Corporate (+37,6 milioni)

1 La voce non include l'effetto contabile derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione al fair value delle passività di propria emissione (certificates), che ha comportato la rilevazione nell'esercizio di un impatto negativo pari a -5,2 milioni, rispetto a +7,2 milioni registrati al 31 dicembre 2022. Tale effetto è esposto, al netto delle imposte, in una voce separata del conto economico riclassificato.

2 Il CVA (Credit Value Adjustment) esprime la quota parte delle attività finanziarie valutate al fair value che potrebbe non essere pagata alla banca dalla controparte nell'ipotesi di default di quest'ultima. Il DVA (Debit Value Adjustment) esprime la quota parte delle passività

finanziarie valutate al fair value che potrebbe non essere pagata dalla banca alla controparte nell'ipotesi di default della banca. 3 Operazioni di copertura che non hanno le caratteristiche richieste dal principio contabile di riferimento per essere trattate secondo le regole dell'Hedge accounting.

registra il miglioramento della componente relativa alla valutazione di quei crediti che non superano il c.d. "SPPI test" e che sono, quindi, valutati al fair value con impatto a conto economico nella voce in esame.

Infine, la positiva performance del Corporate Center, che si attesta a 8,1 milioni, è dovuta al sensibile miglioramento della valutazione delle partecipazioni minori del Gruppo, in particolare Nexi.

Il risultato dell'attività assicurativa è pari a 45,9 milioni. In tale voce confluisce l'apporto delle compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni. Si precisa che il contributo alla voce in oggetto relativo a Vera Vita, il cui controllo è stato acquisito in prossimità della chiusura dell'esercizio, sarà oggetto di rilevazione a decorrere dall'esercizio 20241 .

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a 5.341,4 milioni, in crescita rispetto a 4.674,0 milioni registrati nello scorso esercizio (+14,3%).

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Prendendo in considerazione i soli ricavi del "core business", rappresentati dalla somma degli aggregati relativi al margine di interesse, alle commissioni nette, al risultato delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e al risultato dell'attività assicurativa, l'esercizio 2023 raggiunge i 5.339,2 milioni, in crescita del 22,5% rispetto al dato dello scorso esercizio.

1 Il risultato dell'attività assicurativa al 31 dicembre 2023 non è confrontabile con il dato al 31 dicembre 2022 in quanto il controllo delle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni è stato acquisito all'inizio del terzo trimestre 2022.

Oneri operativi

(migliaia di euro) 2023 2022 (*) Var. ass. Var. %
Spese per il personale (1.671.952) (1.602.406) (69.546) 4,3%
Altre spese amministrative (652.393) (648.249) (4.144) 0,6%
- Imposte e tasse (308.852) (313.178) 4.326 (1,4%)
- Servizi e consulenze (317.159) (301.483) (15.676) 5,2%
- Immobili (69.208) (85.453) 16.245 (19,0%)
- Postali, telefoniche e cancelleria (24.333) (21.076) (3.257) 15,5%
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (100.206) (95.273) (4.933) 5,2%
- Pubblicità e rappresentanza (15.417) (13.453) (1.964) 14,6%
- Altre spese amministrative (91.307) (88.897) (2.410) 2,7%
- Recuperi di spese 274.089 270.564 3.525 1,3%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (246.818) (279.736) 32.918 (11,8%)
- Rettifiche di valore su attività materiali (148.174) (180.419) 32.245 (17,9%)
- Rettifiche di valore su attività immateriali (98.024) (92.265) (5.759) 6,2%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (620) (7.052) 6.432 (91,2%)
Totale (2.571.163) (2.530.391) (40.772) 1,6%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Le spese per il personale, pari a 1.672,0 milioni, evidenziano un incremento rispetto al dato di 1.602,4 milioni dello scorso esercizio; l'aumento è attribuibile principalmente ai maggiori oneri derivanti dal rinnovo del CCNL. Alla data del 31 dicembre 2023 il numero totale dei dipendenti è pari a n. 19.761 risorse (di cui 146 afferenti le compagnie assicurative), rispetto alle n. 20.157 risorse in organico al 31 dicembre 2022 (di cui 143 afferenti le compagnie assicurative).

Le altre spese amministrative1 , pari a 652,4 milioni, evidenziano un incremento dello 0,6% rispetto al 2022. Si ricorda inoltre che il dato al 31 dicembre 2023 include i costi, pari a 11,7 milioni, relativi alle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni consolidate a partire dal terzo trimestre 2022 (4,3 milioni il contributo delle compagnie di assicurazione per l'esercizio 2022 alla voce in esame). Senza considerare l'apporto delle imprese di assicurazione l'aggregato in esame risulta in flessione dello 0,5%, grazie all'attenta politica di controllo dei costi nonostante le dinamiche inflattive in corso.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a 246,8 milioni e si confrontano con il dato di 279,7 milioni del 31 dicembre 2022. La riduzione della voce è attribuibile per 16,9 milioni a componenti non ricorrenti derivanti dalla sistemazione di alcune anomalie nella

1 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi al Single Resolution Fund e al Fondo Interbancario Tutela Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

contabilizzazione dei contratti di leasing in precedenti esercizi, che ne avevano comportato l'addebito di maggiori ammortamenti principalmente riconducibili ai contratti di affitto passivi.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a 2.571,2 milioni, con un incremento dell'1,6% rispetto a 2.530,4 milioni dell'esercizio precedente. Senza considerare l'apporto delle imprese di assicurazione sopra citato1 la variazione risulta limitata al +1,3%.

Il cost/income ratio dell'esercizio è pari al 48,1%, inferiore rispetto al 54,1% del 31 dicembre 2022, nonostante l'inclusione dei già citati costi per il rinnovo del CCNL.

(migliaia di euro) 2023 2022
riesposto (*)
2022 Restatement Var. ass. su
saldi riesposti
Var. %
Retail (1.840.027) (1.872.511) (1.872.511) - 32.484 (1,7%)
Corporate (216.496) (215.750) (215.750) - (746) 0,3%
Istituzionali (46.514) (45.604) (45.604) - (910) 2,0%
Private (85.366) (75.919) (75.919) - (9.447) 12,4%
Investment Banking (101.830) (90.438) (90.438) - (11.392) 12,6%
Insurance (13.906) (6.581) (15.559) 8.978 (7.325) 111,3%
Partnership strategiche (2.380) (2.400) (2.400) - 20 (0,8%)
Finanza (68.016) (59.913) (59.913) - (8.103) 13,5%
Corporate Center (196.628) (161.275) (161.275) - (35.353) 21,9%
Totale (2.571.163) (2.530.391) (2.539.369) 8.978 (40.772) 1,6%

I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative detenute dal Gruppo; inoltre sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

In termini di settore di attività economica, gli oneri operativi, che ammontano a 2.571,2 milioni, sono in crescita rispetto allo scorso esercizio sostanzialmente in tutti i segmenti. L'incremento delle spese del personale, passate da 1.602,4 milioni a 1.672,0 milioni, è da imputarsi principalmente agli oneri per il rinnovo del CCNL, mentre sull'aumento delle Altre Spese Amministrative incide negativamente la crescita del livello dei prezzi.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa dell'esercizio 2023 risulta pari a 2.770,3 milioni in crescita del 29,2% rispetto a 2.143,6 milioni dell'esercizio precedente.

1 Pari a 13,5 milioni al 31 dicembre 2023 e 6,3 milioni al 31 dicembre 2022 (riferito al solo secondo semestre).

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) 2023 2022 Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su finanziamenti al CA
verso clientela (513.513) (473.692) (39.821) 8,4%
Terzo stadio (491.755) (446.088) (45.667) 10,2%
Secondo stadio (66.777) 43.130 (109.907)
Primo stadio 45.019 (32.768) 77.787
Impaired acquisite o originate - (37.966) 37.966
Utili/(perdite) da cessione di crediti (45.546) (210.302) 164.756 (78,3%)
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni 465 1.713 (1.248) (72,9%)
Totale (558.594) (682.281) 123.687 (18,1%)

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela dell'esercizio, pari a 558,6 milioni, evidenziano una riduzione del 18,1% rispetto al dato del 31 dicembre 2022.

Al 31 dicembre 2023 il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 53 p.b., in riduzione rispetto a 62 p.b. di fine 2022.

Tale risultato è stato ottenuto salvaguardando i solidi livelli di copertura raggiunti negli esercizi precedenti pur a fronte delle maggiori rettifiche di valore conseguenti agli incrementi degli obiettivi di cessione di crediti deteriorati.

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali al 31 dicembre 2023 è pari a -146,8 milioni (-108,3 milioni nell'esercizio 2022), a seguito dell'adeguamento del valore degli immobili sulla base dei valori peritali aggiornati.

La voce rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie al 31 dicembre 2023 ammonta a -2,0 milioni (- 9,1 milioni nell'esercizio 2022).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri dell'esercizio sono pari a -22,2 milioni (-57,2 milioni al 31 dicembre 2022), per effetto dei rilasci di stanziamenti su garanzie e impegni per 10,4 milioni e degli accantonamenti rilevati nell'esercizio per altri rischi ed oneri pari a -32,6 milioni.

La voce utili/perdite su partecipazioni e investimenti al 31 dicembre 2023 ammonta a 0,3 milioni (+2,3 milioni nell'esercizio precedente). Si ricorda che la plusvalenza realizzata dal Gruppo a seguito della cessione del 65% del capitale di Banco BPM Assicurazioni e di Vera Assicurazioni a Crédit Agricole Assurances, viene esposta, unitamente agli ulteriori impatti conseguenti alla riorganizzazione dell'assetto del settore bancassurance, in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "impatti bancassurance al netto delle imposte".

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato lordo dell'operatività corrente ammonta a 2.041,0 milioni rispetto a 1.288,9 milioni del 2022 (+58,4%).

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'operatività corrente sono pari a -604,8 milioni (-407,0 milioni al 31 dicembre 2022).

Il risultato netto dell'operatività corrente ammonta pertanto a 1.436,3 milioni e risulta in crescita del 62,9% rispetto al dato di 881,8 milioni dell'esercizio 2022.

Al conto economico dell'esercizio sono stati inoltre addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 126,6 milioni (151,9 milioni nel 2022), riferiti ai contributi dovuti al Single Resolution Fund (85,4 milioni al lordo delle imposte rispetto a 110,5 milioni del 31 dicembre 2022) e al Fondo Interbancario Tutela Depositi (102,2 milioni al lordo delle imposte rispetto a 114,6 milioni dell'esercizio precedente).

Nella voce impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili è rilevato l'effetto, pari a +8,8 milioni, derivante dalla scadenza a fine 2023 del cosiddetto recapture period previsto dalla normativa in tema di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili, riallineamento effettuato in precedenti esercizi. Nella nuova voce del conto economico riclassificato denominata impatti bancassurance al netto delle imposte sono rilevati gli effetti, per complessivi -22,2 milioni, riconducibili alle operazioni perfezionate nel mese di dicembre per la riorganizzazione dell'assetto dell'attività di bancassurance. Per maggiori dettagli sugli impatti delle singole transazioni del progetto di riorganizzazione si rinvia alla parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda della Nota integrativa consolidata.

Nell'esercizio la variazione del merito creditizio sulle emissioni di Certificates, al netto delle imposte ha generato un impatto negativo pari a -3,5 milioni (-5,2 milioni al lordo degli effetti fiscali), rispetto all'effetto rilevato al 31 dicembre 2022 pari a +4,8 milioni (+7,2 milioni al lordo degli effetti fiscali).

Al 31 dicembre 2023 l'impatto della Purchase Price Allocation al netto delle imposte ammonta a -28,3 milioni e si confronta con il dato dell'esercizio 2022, pari a -42,4 milioni. Si precisa che tale impatto è riferito ai reversal effect delle operazioni di aggregazione aziendale perfezionate nei precedenti esercizi.

La voce Purchase Price Allocation al netto delle imposte rappresenta l'impatto economico complessivo, al netto del relativo effetto fiscale, dei reversal effect derivanti dall'allocazione dei prezzi pagati nell'ambito delle operazioni di aggregazione fra i Gruppi Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare Italiana, realizzata nel 2007 e fra il Gruppo Banco Popolare ed il Gruppo Banca Popolare di Milano, perfezionata nell'esercizio 2017. Inoltre, a partire dal secondo semestre 2022 sono stati rilevati anche gli effetti relativi all'aggregazione di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, comprensivi della rimisurazione al fair value dell'interessenza in precedenza detenuta sulla base di quanto previsto dall'IFRS 3 per le aggregazioni realizzate in più fasi (c.d. step acquisition). Tali impatti sono rilevati, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte".

Nel dettaglio, l'impatto sul conto economico consolidato dell'esercizio 2023, derivante dal reversal effect degli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite, è risultato pari a -9,2 milioni sul margine di interesse (in connessione all'evoluzione delle diverse valutazioni dei crediti acquistati) e -33,0 milioni negli altri proventi netti di gestione (per effetto dell'ammortamento degli intangibles iscritti in sede di PPA).

Al netto dei relativi effetti fiscali, l'impatto complessivo rilevato nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" del conto economico riclassificato dell'esercizio 2023 ammonta a -28,3 milioni (-42,4 milioni il dato riferito all'esercizio 2022).

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi, l'esercizio 2023 si chiude con un risultato netto positivo pari a 1.264,4 milioni (685,0 milioni nell'esercizio 2022, +84,6%).

Il risultato al netto delle componenti non ricorrenti è pari a 1.432,4 milioni, in crescita rispetto all'anno precedente (868,8 milioni; +64,9%).

RISULTATI PER SETTORE DI ATTIVITÀ

Premessa

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera.

È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche eventuali settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal paragrafo 13 dell'IFRS 8.

Si precisa che il contributo della Finanza di Gruppo, che al 31 dicembre scorso era stato ricondotto all'interno del Corporate Center, a decorrere dal 30 giugno 2023 viene esposto in un segmento dedicato al fine di fornire una migliore rappresentazione dei risultati dell'attività in esame.

Pertanto, per l'esercizio 2023, i settori operativi assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame sono i seguenti:

  • Retail;
  • Corporate;
  • Istituzionali;
  • Private;
  • Investment Banking;
  • Insurance;
  • Partnership Strategiche;
  • Finanza;
  • Corporate Center.

Di seguito si fornisce una breve illustrazione della composizione dei diversi segmenti:

  • il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • il segmento "Istituzionali" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (OICR, SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in egual misura dalla Rete Commerciale della Capogruppo, per le controparti "istituzionali del territorio", e dalle filiali specializzate, per le controparti "istituzionali di rilevanza nazionale";
  • il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione di euro. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti;
  • il settore "Investment Banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati. Tali attività sono svolte da Banca Akros e da Oaklins Italy;
  • il settore "Insurance" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Vera Vita, Vera Assicurazioni, Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni;
  • il settore "Partnership Strategiche" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Agos Ducato, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, Gardant Liberty Servicing e Anima Holding;

  • il settore "Finanza" comprende le attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo e lo stock delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali;
  • il settore "Corporate Center" include, oltre alle funzioni di governo e supporto, anche le attività relative al business del leasing del Gruppo, le partecipazioni non allocate tra le "Partnership Strategiche" e le società operanti nel settore immobiliare. In tale segmento residuale sono state infine ricondotte tutte le scritture di consolidamento.

Nella successiva tabella vengono forniti i principali dati economici e patrimoniali dettagliati per settore riferiti all'esercizio 2023 confrontati con quelli al 31 dicembre 2022.

Al fine di consentire un confronto su basi omogenee, questi ultimi sono stati rideterminati rispetto a quelli pubblicati nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022 per tenere conto:

  • degli impatti derivanti dall'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative collegate, rilevati settore Insurance;
  • della modifica introdotta a decorrere dall'esercizio 2023 nella composizione dei settori operativi sopra indicata che vede il contributo riferito all'attività della Finanza di Gruppo, precedentemente esposto nel settore "Corporate Center", esposto nel nuovo settore "Finanza", come previsto dal paragrafo 29 del principio contabile IFRS 8;
  • degli effetti della riallocazione di alcuni clienti fra le diverse business line, effettuata in base a logiche di natura commerciale finalizzate ad una profilazione più rispondente alle caratteristiche della clientela.
Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Proventi operativi
2023 5.341.442 3.563.523 920.392 212.658 132.917 144.308 78.151 111.833 93.184 84.476
2022 (*) 4.673.953 2.612.807 736.133 149.003 102.063 120.986 6.733 148.260 842.375 (44.407)
Oneri operativi
2023 (2.571.163) (1.840.027) (216.496) (46.514) (85.366) (101.830) (13.906) (2.380) (68.016) (196.628)
2022 (*) (2.530.391) (1.872.511) (215.750) (45.604) (75.919) (90.438) (6.581) (2.400) (59.913) (161.275)
Risultato della gestione operativa
2023 2.770.279 1.723.496 703.896 166.144 47.551 42.478 64.245 109.453 25.168 (112.152)
2022 (*) 2.143.562 740.296 520.383 103.399 26.144 30.548 152 145.860 782.462 (205.682)
Risultato dell'esercizio
2023 1.264.453 795.912 352.324 97.861 23.885 28.882 56.285 110.810 12.017 (213.523)
2022 (*) 685.047 58.519 195.330 54.565 10.924 18.725 (3.851) 147.289 509.408 (305.862)
Impieghi netti (inclusi titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati)
2023 105.426.729 59.417.979 29.439.419 6.464.184 598.968 296.151 - - 6.235.777 2.974.251
2022 (*) 109.454.960 63.090.530 31.038.075 6.837.905 542.734 1.773.022 - - 2.403.909 3.768.785
Raccolta diretta (senza PCT con certificates)
2023 124.753.958 83.262.030 7.199.097 11.555.352 2.107.453 2.276.176 - - 19.228.439 (874.589)
2022 (*) 123.449.508 86.189.947 7.554.654 11.078.524 3.001.082 2.858.602 - - 13.631.140 (864.441)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative collegate; sono stati inoltre rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2023.

In aggiunta per garantire un più immediato riscontro con i dati comparativi presentati nella Parte L – Informativa di Settore della Nota integrativa si evidenzia nella seguente tabella il confronto con i dati storici presentati nella Relazione finanziaria annuale del precedente esercizio.

Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Proventi operativi
2023 5.341.442 3.563.523 920.392 212.658 132.917 144.308 78.151 111.833 93.184 84.476
2022 (*) 4.673.953 2.624.438 734.571 147.674 100.844 120.986 6.733 148.260 842.375 (51.928)
Oneri operativi
2023 (2.571.163) (1.840.027) (216.496) (46.514) (85.366) (101.830) (13.906) (2.380) (68.016) (196.628)
2022 (*) (2.530.391) (1.872.511) (215.750) (45.604) (75.919) (90.438) (6.581) (2.400) (59.913) (161.275)
Risultato della gestione operativa
2023 2.770.279 1.723.496 703.896 166.144 47.551 42.478 64.245 109.453 25.168 (112.152)
2022 (*) 2.143.562 751.927 518.821 102.070 24.925 30.548 152 145.860 782.462 (213.203)
Risultato dell'esercizio
2023 1.264.453 795.912 352.324 97.861 23.885 28.882 56.285 110.810 12.017 (213.523)
2022 (*) 685.047 65.789 195.347 53.127 10.108 18.725 (3.851) 147.289 509.408 (310.895)
Impieghi netti (inclusi titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati)
2023 105.426.729 59.417.979 29.439.419 6.464.184 598.968 296.151 - - 6.235.777 2.974.251
2022 (*) 109.454.960 63.164.637 31.092.530 6.704.832 542.448 1.773.022 - - 2.403.909 3.768.785
Raccolta diretta (senza PCT con certificates)
2023 124.753.958 83.262.030 7.199.097 11.555.352 2.107.453 2.276.176 - - 19.228.439 (874.589)
2022 (*) 123.449.508 86.389.032 7.516.615 11.047.043 2.871.378 2.858.602 - - 13.631.140 (864.441)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative collegate e per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2023.

Di seguito vengono riportati i singoli settori con un'impostazione che focalizza l'attenzione inizialmente sull'andamento del conto economico e nel prosieguo un'analisi più dettagliata delle principali attività svolte, commerciali e non, suddividendole in modo coerente con l'organizzazione interna del settore stesso.

Retail

2023 2022 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 2.126.138 1.172.820 953.318 81,3%
Margine finanziario 2.126.138 1.172.820 953.318 81,3%
Commissioni nette 1.432.851 1.441.553 (8.702) (0,6%)
Altri proventi netti di gestione 24.578 5.962 18.616 312,2%
Risultato netto finanziario (20.044) (7.528) (12.516) 166,3%
Altri proventi operativi 1.437.385 1.439.987 (2.602) (0,2%)
Proventi operativi 3.563.523 2.612.807 950.716 36,4%
Spese per il personale (1.064.066) (1.046.107) (17.959) 1,7%
Altre spese amministrative (684.644) (718.958) 34.314 (4,8%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (91.317) (107.446) 16.129 (15,0%)
Oneri operativi (1.840.027) (1.872.511) 32.484 (1,7%)
Risultato della gestione operativa 1.723.496 740.296 983.200 132,8%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (329.143) (409.409) 80.266 (19,6%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (24.484) (33.622) 9.138 (27,2%)
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.369.869 297.265 1.072.604 360,8%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (457.188) (104.408) (352.780) 337,9%
Risultato netto dell'operatività corrente 912.681 192.857 719.824 373,2%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (95.029) (110.412) 15.383 (13,9%)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (21.740) (23.926) 2.186 (9,1%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 795.912 58.519 737.393 Non sign.

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2023.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi ammonta a 3.563,5 milioni, in aumento del 36,4% rispetto allo scorso esercizio. All'interno di tale aggregato, il margine di interesse cresce di 953,3 milioni, per effetto dell'incremento dei tassi di interesse di riferimento.

Le commissioni nette, pari a 1.432,9 milioni, registrano una riduzione di 8,7 milioni, che risente della dinamica delle commissioni da risparmio gestito (-53,7 milioni), non interamente assorbita dalla crescita di quelle sui servizi di banca transazionale (+20,7 milioni), dei servizi alle imprese (+13,7 milioni) e di quelle legate alla protezione assicurativa (+5,6 milioni).

In miglioramento gli altri proventi netti di gestione; il risultato netto finanziario subisce invece una contrazione, legata ai prodotti di copertura collocati e all'emissione dei Certificates.

Gli oneri operativi, pari a 1.840,0 milioni, evidenziano una diminuzione pari a 32,5 milioni.

In diminuzione le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela, pari a 329,1 milioni (rispetto a 409,4 milioni del 2022), che beneficiano di un miglioramento della rischiosità del portafoglio.

Gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 24,5 milioni rispetto ai 33,6 milioni registrati lo scorso anno, diminuzione dovuta principalmente a riprese a fronte di impegni assunti e all'assenza di oneri legati al piano di chiusura filiali conclusosi nel 2022.

Gli oneri sistemici netti ammontano a 95,0 milioni (rispetto ai 110,4 milioni del precedente esercizio) come da Target definito dal Single Resolution Fund.

Negativo invece il contributo della PPA (Price Purchase Allocation), pari a -21,7 milioni, per il venir meno dei reversal positivi sui crediti non performing.

Per effetto di quanto sopra esposto, il settore Retail chiude l'esercizio 2023 con un utile di 795,9 milioni.

Come illustrato in premessa, il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Clientela Privati

Premessa

Nel corso del 2023 il Gruppo ha saputo ulteriormente rafforzare e intensificare i processi di identità digitale e vendita a distanza, sviluppati nel biennio 2020-2021, sulla maggior parte dei prodotti offerti: finanziari, assicurativi, finanziamenti e carte di pagamento.

Quest'anno si è aggiunto il canale di vendita in self su App e web per alcuni prodotti di bancassurance e monetica, in fase di sviluppo anche per i prodotti prestiti personali Agos. Le sottoscrizioni a distanza e in self permettono ai clienti di firmare digitalmente i contratti in totale sicurezza, semplicità e autonomia.

Inoltre, sulla clientela privata è stata rilasciata la funzione di Videocollaboration su YouApp e App Webank, tramite cui è possibile svolgere un appuntamento con il proprio gestore o uno specialista di prodotto in videochiamata, ovunque il cliente si trovi.

Anche lato aziende ora è possibile prenotare una consulenza telefonica tramite app con il gestore Business di riferimento, in attesa dell'implementazione al segmento imprese della Videocollaboration.

Infine, sono in costante miglioramento e potenziamento tutte le piattaforme digitali Banco BPM e Webank (siti pubblici, internet banking e App mobile), sia per la clientela privata che per quella aziende, grazie alle quali è migliorata l'operatività da remoto e la gamma di servizi offerta.

Lato ESG si sviluppano ulteriori novità, grazie al costante impegno di Banco BPM sul tema, non solo attraverso la proposta di prodotti di investimento legati al mondo green, ma anche grazie al progressivo aumento dei prodotti/servizi sottoscrivibili da remoto.

Clientela Privati

La clientela Privati di Banco BPM comprende tutti i soggetti privati, ad eccezione della clientela c.d. Private Banking, persone fisiche che si distinguono in clienti Personal e Universali.

A dicembre 2023 la clientela Privati risulta così distribuita:

Segmento n. clienti con c/c % n. clienti con
c/c
Universali 2.590.209 80,3%
Personal 590.565 18,3%
Altri segmenti Retail 47.076 1,4%
Totale clientela Retail titolare di conto corrente (incluse carte conto) 3.227.850 100,0%

Prodotti, servizi e finanziamenti per la clientela privati Retail

Conti correnti

Banco BPM ha proseguito l'aggiornamento della propria offerta commerciale di conti correnti riservata al target consumatori e non consumatori.

Nell'ambito del programma di trasformazione digitale, avviato attraverso il programma .DOT, sono state rilasciate nuove iniziative che riguardano il processo full digital e paperless con apertura del Conto Webank in modalità completamente online per conti cointestati, grazie al riconoscimento tramite SPID o bonifico da altra banca. Le implementazioni sui processi di onboarding online amplificano il target di offerta, migliorano l'esperienza d'uso del cliente e il profilo green della Banca.

Per i piccoli operatori economici e il target small business sono state aggiornate le proposte commerciali della Linea YouBusiness con un'offerta dedicata ai nuovi clienti, caratterizzata da agevolazioni per i clienti con durata fino a dodici mesi. Le iniziative sono state promosse attraverso i siti commerciali, campagne ADV e DEM e rappresentano un'importante opportunità commerciale di acquisition e di incremento della base clienti,

Nell'ambito delle attività di gestione del catalogo prodotti sono state realizzate importanti iniziative di aggiornamento dei contenuti, in rapporto al mutato scenario dei tassi di mercato, con particolare riferimento all'innalzamento del tasso BCE verificatosi nel corso dell'intero anno; tali attività hanno permesso alla Banca di ridurre i costi sostenuti sulla raccolta diretta.

Anche per il progetto di razionalizzazione della Rete, nel 2023, è stata sviluppata un'offerta dedicata ai clienti impattati.

Le imprese hanno potuto beneficiare di agevolazioni grazie al piano di ripresa PNRR: è stato sviluppato un conto corrente dedicato alla gestione dei flussi finanziari, in entrata e in uscita, connessi alla realizzazione degli interventi per i quali sono state concesse le agevolazioni.

Tra le attività di aggiornamento del catalogo prodotti e in coerenza con le dinamiche dei tassi di mercato, è stata rilasciata la vendita in filiale del nuovo prodotto di Deposito Vincolato, relativo alla raccolta temporizzata remunerata, riservato ai clienti consumatori e non consumatori.

A supporto del processo operativo relativo al Fondo Unico di Giustizia, è stato aggiornato il prodotto sul quale transitano le somme recuperate dallo Stato, soprattutto a seguito di sequestri e confische antimafia.

Sempre intensa la collaborazione con la Rete Commerciale, supportata da sessioni formative/informative specifiche.

Monetica – Carte di pagamento

L'introduzione dell'Identità Digitale e della Stanza di Firma, hanno agevolato la predisposizione di nuovi processi per la vendita dei prodotti della Banca anche a distanza, sia mediante il canale di Offerta A Distanza (OAD), a disposizione del gestore o della Filiale Digitale, sia tramite il canale self, che consente ai clienti di essere completamente autonomi nell'acquisto di un prodotto online, dalla sottoscrizione dei contratti fino alla ricezione dello stesso al proprio domicilio.

Nel secondo semestre del 2023 è stata a tal fine finalizzata la smaterializzazione documentale delle richieste di Cartimpronta Credit, consentendo così alla Rete di offrire alla clientela un servizio smart e completamente green. Si sottolineano anche gli importanti interventi effettuati su questo prodotto al fine di rafforzare ulteriormente la sicurezza legata agli accessi al Portale e agli utilizzi della carta on line.

Durante l'anno è stato avviato un processo di razionalizzazione dei prodotti revolving a stock, sui quali la Banca è intervenuta con operazioni di razionalizzazione e recesso verso i titolari supportandoli con adeguate proposte di finanziamento alternative ove necessario.

Omnicanalità

Uno dei pilastri fondanti del Piano Industriale 2021-2024 è la campagna pubblicitaria sulla trasformazione digitale di Banco BPM. Vicini da sempre anche online è il claim che la caratterizza ed è l'inizio di un filo conduttore per uno story telling che, partendo dall'Offerta a Distanza, racconterà le innovazioni verso una Banca Omnicanale e Full Digital. La Digital Transformation si pone quindi come acceleratore per rispondere alle esigenze di tutte le tipologie di clienti, attraverso una piena omnicanalità.

Abilitanti e modalità di vendita a distanza

Nel corso del 2023 sono proseguite le attività inerenti all'evoluzione del nuovo modello di servizio, così come previsto dal Piano Strategico 2021 – 2024.

Il contratto di Identità Digitale, quale elemento abilitante al modello di servizio digital driven che fornisce al cliente tutti gli strumenti per comunicare e interagire con la Banca in modo digitale e a distanza, è stato sottoscritto da 1,3 milion di clienti al 31dicembre 2023. Tale risultato è stato raggiunto anche grazie alle numerose iniziative volte ad incrementare la diffusione dell'ID attraverso un miglior ingaggio del cliente.

Le iniziative hanno coinvolto sia i processi di filiale che online e hanno previsto:

  • l'integrazione di messaggi nei processi di vendita di prodotti e servizi in filiale;
  • l'ottimizzazione dell'experience del processo di adesione online sui canali Web e App;
  • l'utilizzo di un linguaggio comunicativo chiaro e sintetico che valorizza e rende più tangibili i vantaggi della ID;
  • la sottoscrizione dell'ID come principale abilitante ai processi di acquisto in self o a distanza.

Inoltre, è stata estesa la modalità di Offerta a Distanza alla clientela Webank ed è stato ulteriormente arricchito il catalogo di prodotti e servizi disponibili in modalità self e OAD, in particolare:

  • la nuova Carta di Debito Internazionale;
  • i Prestiti Agos in self. I clienti potranno procedere alla richiesta di un prestito flessibile direttamente dall'area riservata di YouWeb e Webank in pochi semplici passaggi.

L'adozione del processo di Offerta a Distanza ha contributo a raggiungere importanti risultati: le sottoscrizioni in OAD per le Carte Nexi rappresentano il 22% del venduto, il 6,5% dei Prestiti Agos e il 23,6% delle consulenze finanziarie.

Prosegue l'efficientamento delle piattaforme web attraverso la valorizzazione di funzionalità esistenti e l'ottimizzazione dei processi agiti dai clienti.

Con la vendita della nuova carta di debito sono state integrate nuove funzionalità disponibili su App e web come la modifica dei massimali, la sospensione temporanea della carta, l'abilitazione o personalizzazione per effettuare acquisti online, la gestione delle categorie di spesa.

Onboarding

Nell'ambito delle iniziative del Programma .DOT con particolare attenzione ai temi ESG, si collocano le attività inerenti alla digitalizzazione dei processi di Onboarding. Nel corso dell'anno è stata attivata la possibilità per gli utenti prospect e per già clienti di aprire un conto corrente Webank cointestato in modalità paperless, grazie all'utilizzo della firma digitale, introducendo anche il riconoscimento tramite SPID. In tale maniera si è migliorata la customer experience e di conseguenza è diminuito il tasso di abbandono.

Nel periodo 1° aprile 2023 – 31 dicembre 2023 le AOL con identificazione tramite SPID rappresentano il 67% delle richieste apertura di un conto corrente Webank.

Accessibilità

L'evoluzione digitale necessita di un particolare impegno rivolto all'accessibilità e alla usability per tutti gli strumenti web. In questo contesto il Gruppo Banco BPM ha avviato un percorso per adeguare le piattaforme digitali ai requisiti previsti dalla legge (Agenzia per Italia Digitale - con le relative norme attuative).

Il progetto, avviato nel 2022, prosegue con l'obiettivo di monitorare costantemente e migliorare la fruibilità degli asset digitali del Gruppo (siti e App a disposizione della clientela privata e aziendale) e renderli accessibili a tutti, senza barriere e distinzioni, con particolare attenzione alle esigenze delle persone con disabilità o altri tipi di difficoltà.

Sono inoltre stati intrapresi programmi formativi specialistici declinati per figure tecniche (Designer e Sviluppatori) volti a sostenere ulteriormente lo sviluppo di tecniche di progettazione, manutenzione e aggiornamento dei servizi e prodotti digitali e ad aumentare la competenza interna al Gruppo.

Evoluzioni mobile banking e investimenti: privati

Tra le principali novità rilasciate sull'APP quest'anno si segnalano:

  • Intelligenza artificiale per migliorare la Ux: attraverso l'utilizzo di algoritmi basati sull'intelligenza artificiale (IA) sono state rilasciate le prime funzionalità che sfruttano le potenzialità di questa nuova tecnologia:
    • attivazione carte tramite l'utilizzo della fotocamera del device: grazie all'IA è possibile leggere e catturare in maniera accurata, anche in condizioni non ottimali (caratteri poco visibili per la scarsa illuminazione e a bassa risoluzione) i dati stampati sulle carte di pagamento migliorando il processo di attivazione della carta;
    • pagamento bollettino con upload: è stata rilasciata una funzione che consente al sistema di leggere il contenuto di un PDF del bollettino, che il cliente ha caricato in App, andando a recuperare le informazioni necessarie (es. QR code, importo, intestazione, etc.) per riportarli in pagina così da evitare al cliente la parte di compilazione manuale di tutti i dati richiesti;
    • OCR del documento di identità: è stato semplificato l'upload del documento di identità con il caricamento dei dati tramite lettura OCR. Il cliente dopo l'upload vedrà a front end i dati personali così da evitare l'inserimento manuale e velocizzare il processo di aggiornamento.
  • Tema scuro (dark mode): nel corso degli ultimi anni è cresciuta sempre di più l'attenzione verso tematiche ESG sui canali digitali. Il Gruppo Banco BPM ha cominciato un percorso di verifiche di accessibilità per adeguarsi ai requisiti previsti dalla legge (Agenzia per Italia Digitale, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, con le relative norme attuative). In questa fase sono stati analizzati alcuni siti del Gruppo e le App bancarie e il lavoro proseguirà nei prossimi mesi.

È un percorso lungo e ambizioso rivolto agli stakeholder interni ed esterni, che prevede un dialogo costante tra differenti attori del Gruppo che, secondo diverse funzioni e competenze, sono chiamati al raggiungimento di un più grande obiettivo: dare forma a una realtà in grado di accogliere tutte le persone, senza barriere e distinzioni.

Sulle App di Banco BPM è avvenuto il rilascio della funzione dark mode che consente al cliente di impostare la nuova modalità di visualizzazione scura, più moderna e accattivante. La modifica può avere

effetto a prescindere dalle impostazioni che il cliente ha già settato sul suo smartphone. Il tema scuro trasforma le pagine e gli elementi grafici dai toni chiari, che solitamente sono preimpostati nelle app, ai toni scuri. L'App di Banco BPM è una delle poche, in ambito bancario, ad avere questa funzione.

  • Vendita nuova carta di Debito:
    • in SELF per la clientela Webank e You;
    • in OAD tramite la filiale digitale e il supporto del proprio gestore di filiale.
  • Donazioni: a seguito degli eventi meteorologici che hanno colpito a partire da maggio 2023 il territorio dell'Emilia-Romagna, il Gruppo Banco BPM ha intrapreso alcune iniziative volte al sostegno della popolazione colpita. Tra le iniziative vi è stata la sospensione delle rate del mutuo fino alla cessazione dello stato di emergenza ed è stata avviata, in collaborazione con Caritas Italiana, una raccolta fondi tramite le piattaforme online, anche attraverso l'implementazione sui servizi di home banking di Banco BPM.
  • Sezione ISEE: è stata aggiunta una nuova sezione specifica in cui il cliente può recuperare tutta la documentazione utile ai fini Isee. Viene inoltre aggiunto uno shortcut verso le quietanze F24.
  • Assicurazioni danni: integrata anche in App la nuova funzionalità che permette ai clienti di consultare e sottoscrivere in piena autonomia i preventivi di alcune polizze danni, inseriti in accordo con il proprio gestore della filiale fisica o concordati telefonicamente con la Filiale Digitale.

Programma .DOT 2023

Videocollaboration

La Banca, nel quadro del suo Piano Strategico 2021-2024, ha delineato una significativa trasformazione digitale con un focus sull'interazione ibrida fisica/remota, introducendo concetti come digital branch e remote selling. L'innovativa introduzione della videochiamata rappresenta un passo cruciale per sviluppare un servizio omnicanale adattabile alle nuove tecnologie, migliorando l'esperienza del cliente e semplificando la gestione degli appuntamenti per i gestori. La Banca sottolinea il ruolo chiave del fattore umano e della competenza per garantire la soddisfazione del cliente. L'App di Banco BPM si distingue come la prima per consentire ai clienti di interagire tramite videochiamata con i gestori, permettendo anche la firma di documenti e contratti; tutto questo favorisce la sostenibilità ambientale.

Da settembre 2023 la Banca ha attivato, per la clientela privata, la funzionalità di Videocollaboration, con prospettive di estensione su altre piattaforme. La soluzione proposta è completamente integrata con gli strumenti di front-end e di gestione degli appuntamenti. Questo canale può essere agito direttamente dal cliente o proposto dal gestore.

La relazione con il cliente diventa più rapida e sicura, permettendo al cliente un'interazione da remoto, con notevoli risparmi in termini di tempo.

Ottimizzazione flussi inbound – App Conversazionale

Nel contesto del Programma .DOT, l'iniziativa mira a ridurre strutturalmente il volume di assistenza gestito dagli operatori del Customer Support & Development (CSD), attraverso lo sviluppo di nuove funzionalità self e di assistenza intelligente per la clientela.

L'App Conversazionale, chiamata Assistente Virtuale (AV), è progettata per offrire un'area dedicata alla gestione reattiva e proattiva della relazione con il cliente che ha la possibilità di ricevere supporto e risposte in real time.

Nel 2023, sono state introdotte alcune funzionalità coinvolgendo l'Assistente Virtuale (AV): handover da Assistente Virtuale a CSD, tramite Call Me Back (chiamata in un momento prestabilito) e Call Me Now (chiamata immediata) su App e sito, che aiuta a ridurre l'intervento degli operatori, ad esempio fissando appuntamenti in filiale.

Nuova piattaforma di Marketing Automation - tracciamento dati di navigazione

L'iniziativa, avviata ad aprile 2022, ha l'obiettivo di potenziare le vendite attraverso il marketing, focalizzandosi su:

  • nuovi canali e modalità di contatto, come l'engagement in tempo reale basato sui comportamenti di navigazione;
  • riduzione del tempo di implementazione delle iniziative;
  • valorizzazione delle capacità di Intelligenza Artificiale nella nuova piattaforma.

La Piattaforma è stata integrata con diversi canali: CSD, Centri Imprese, siti web pubblici, internet banking e App mobile. Contemporaneamente, sono state apportate modifiche per consentire la personalizzazione e il tracciamento dei dati di navigazione su alcuni canali digitali, tramite Interaction Studio. Questi interventi, con impatto sui siti web e le App di Banco BPM e Webank, riguardano l'adeguamento della cookie policy e l'introduzione di processi di raccolta e gestione dei consensi per fini di marketing/profilazione, con un focus sulla conformità alle linee guida Apple. La raccolta dei consensi è fondamentale per garantire al cliente una migliore esperienza di navigazione e proporre prodotti e servizi in linea con i suoi interessi.

Alcuni interventi sono ancora in corso, come la taggatura di trigger comportamentali per siti web e App, con previsti rilasci in produzione entro febbraio 2024.

Implementazioni trading e investimenti

Nel 2023 i progetti sulle piattaforme dedicate ai privati in ambito trading e investimenti si sono concentrati su:

  • interventi volti ad agevolare l'inserimento degli ordini diretti in borsa per la sottoscrizione, dai canali Web e App, dei titoli di Stato come il BTP Valore (nel 2023 collocamenti online per un controvalore di 465,5 milioni);
  • rilasciati gli interventi per l'introduzione, in fase di compravendita, del rating e dei controlli di appropriatezza. Ultimate analisi e progettazione volte a mitigare il deficit informativo inerente al mondo FIXED INCOME con introduzione della nuova scheda titolo;
  • recepimento nuovi algoritmi di calcolo sui mercati derivati EUREX e CME; tutta l'attività di analisi e testing preventiva ha consentito di limitare/mitigare le criticità dell'operatività in strumenti derivati.

Le attività running di sviluppo e aggiornamento delle App hanno consentito di proseguire la crescita della percentuale di clienti operativi tramite canali mobile: al 31 dicembre 2023 il 54,0% dei rapporti operativi ha effettuato ordini di compravendita tramite App (vs. 51,7% del 2022), il 25,6% dei volumi di negoziazione è transitato da mobile.

Evoluzione Mobile Banking: aziende

Realizzazione della nuova YouBusiness App ed evoluzione di YouBusiness Web

Per quanto riguarda la clientela imprese, di seguito si riportano le principali attività progettuali del 2023:

  • YouBusiness App, l'applicazione dedicata per il mondo aziende continua la sua evoluzione. Tra le novità più rilevanti:
    • creazione della funzione Contratti e proposte (già disponibile su web) che permette ora ai clienti di sottoscrivere anche tramite App prodotti e servizi comprati a distanza;
    • implementazione della funzione che permette di aggiornare online il proprio documento d'identità;
    • ampliamento della sezione carte sia per quelle di debito che per le ricaricabili;
    • acquisto delle carte American Express.
  • Evoluzione della funzione di presa appuntamento che permette di eseguire l'incontro interamente tramite telefono. Gli utenti totali a fine 2023 sono 120.000, con una forte penetrazione nei segmenti PMI. Inoltre, le ottime valutazioni ricevute sugli store di riferimento (Apple e Android), posizionano YouBusiness App come una delle migliori del settore.
  • Prosegue l'evoluzione del servizio Smart lending, con l'estensione delle tipologie di finanziamento sottoscrivibili in modalità full digital. È stata introdotta anche la possibilità di richiedere e sottoscrivere on line finanziamenti con garanzia FGPMI.
  • Completata l'offerta in ambito anticipo documenti, grazie alla possibilità di richiedere da web l'anticipo su contratti, fatture non canalizzate su Banco BPM e altri documenti rappresentativi del credito (elenchi fatture, dichiarazioni iva, etc.).

La clientela imprese può utilizzare il servizio di YouPlan Business, che consente di ottimizzare la gestione finanziaria della propria azienda, fornisce utili strumenti che semplificano il controllo dei flussi di cassa e mette a disposizione informazioni rilevanti per prendere decisioni finanziarie consapevoli.

È stata rilasciata anche la funzionalità Notifiche gestione finanziaria, che permette di ricevere utili aggiornamenti sulla situazione economica aziendale; il cliente può attivare le notifiche e personalizzarle secondo le proprie esigenze (alcuni esempi: saldo sopra e sottosoglia, uscita rilevante, conto sconfinato, fatture in scadenza, riepilogo soglie di spesa).

Di seguito viene riportato il trend dei clienti abilitati ai servizi multicanale:

Prodotto/Servizio Dati fine 2023 Dati fine 2022 Delta %
Nr. clienti con servizio Home Banking 2.164.245 2.095.461 3,3%
Nr. clienti con Identità Digitale 1.355.593 876.329 54,7%
Nr. clienti digitali puri (Webank) 275.740 266.374 3,5%
% clienti dispositivi Dati fine 2023 Dati fine 2022 Delta %
% clienti dispositivi online su totale clienti dispositivi 58,9% 56,0% + 5,2%
% clienti dispositivi mobile su totale clienti dispositivi online 77,2% 73,4% - 5,2%

Customer Support e Development (CSD) e Filiale Digitale

Nel corso del 2023 è proseguito il percorso di evoluzione del CSD in Filiale Digitale ed è stata ulteriormente potenziata l'attività a supporto del cross selling su ambiti specifici di business, sia privati che aziende, in sinergia con i Customer Journey Omnicanale e in coerenza con gli obiettivi dichiarati dal Piano Industriale 2021-2024.

Tale obiettivo è stato raggiunto grazie a una progressiva crescita dei contatti proattivi gestiti che hanno raggiunto per il 2023 quasi il 57% di tutte le attività della struttura.

La percentuale di clienti Retail e Private contattati dalla struttura per finalità commerciali e di caring ha superato il 17%.

Il perimetro delle attività di Offerta a Distanza (OAD), agite come Filiale Digitale, è stato ampliato sia per il mondo privati che per quello aziende, con prodotti del mondo monetica e bancassicurazione, confermando la presenza del nuovo canale di vendita, anche per la clientela Webank.

Nell'ambito dell'iniziativa di recesso dal conto deposito dei clienti Webank, la Filiale Digitale ha svolto inoltre attività proattive, contattando i clienti ritenuti a più alto rischio di riduzione della raccolta e contribuendo al raggiungimento dell'obiettivo di mantenimento delle masse sui conti correnti.

La Struttura ha continuato a collaborare alla crescita della penetrazione dell'Identità Digitale ed è stata anche coinvolta nelle attività di abilitazione a distanza dei clienti alla consulenza finanziaria in OAD, grazie a contatti mirati.

In ambito Super Bonus ha continuato a gestire in toto il servizio di assistenza e di relazione con la clientela, puntando soprattutto sulle attività di caring in outbound, volte a informare proattivamente i clienti sullo stato delle pratiche.

Per quanto riguarda l'attività di supporto, la clientela è stata gestita in continuità rispetto all'anno precedente per quanto concerne i canali di contatto (numero verde con operatore e risponditore automatico IVR, servizio di call back disponibile da App e sito per una parte della clientela, messaggi e-mail, Assistente Virtuale e canali social) e le aree di operatività (assistenza all'uso dei canali digitali per privati e aziende, supporto su tematiche inerenti le carte, servizio di banca telefonica, supporto pre-vendita e post-vendita ai clienti del servizio on line Webank in sinergia con la filiale virtuale). In virtù dell'evoluzione dei canali digitali, sono incrementate le attività di supporto alle vendite digitali in self e all'onboarding digitale dei clienti di rete.

È proseguito il percorso di ottimizzazione inbound, con la costante riduzione delle attività di assistenza svolte con operatore e l'incremento di quelle digitali e in self, in particolare grazie alla continua crescita dell'utilizzo dell'Assistente Virtuale da parte dei clienti.

Con il progetto App Conversazionale, sviluppato all'interno del Programma .DOT, l'Assistente Virtuale diventa il punto di riferimento per l'assistenza all'interno dei canali digitali, per offrire supporto diretto ai clienti o metterli in contatto con gestori e operatori attraverso le nuove funzionalità di handover per fissare appuntamenti in filiale e richieste di ricontatto con il Servizio Clienti o con la Filiale Digitale.

Mutui Privati

Malgrado la contrazione dei volumi registrata a livello di sistema, anche dovuta al costante aumento dei tassi di interesse, resta invariata nel 2023 la quota di mercato relativa alle erogazioni di mutui a privati Banco BPM.

Continua anche l'impegno nella riqualificazione del parco immobiliare grazie alla propria offerta di mutui a privati per acquisto, costruzione e ristrutturazione, che prevede un incentivo concreto per i clienti che, nel corso della vita del finanziamento, dimostrano di avere efficientato il proprio immobile.

Con riferimento alla clientela Privati, il principale strumento offerto da Banco BPM risulta essere il mutuo green1 . Rientrano in questo perimetro i finanziamenti erogati al fine di acquistare immobili residenziali di classe A, B e C o per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico degli immobili.

In maggior dettaglio i mutui Banco BPM prevedono una clausola contrattuale denominata Green Factor2 grazie alla quale i clienti che sottoscrivono un mutuo avranno la possibilità di ottenere uno sconto sul tasso, a fronte di un intervento di efficientamento energetico sull'immobile a garanzia, che determini una riduzione dei consumi energetici almeno del 30% o un miglioramento di almeno 2 classi come certificato dal confronto tra APE prima dei lavori e APE post-lavori.

I mutui rientranti in tale perimetro hanno ricevuto la certificazione Energy Efficient Mortgage Label (EEML)3 , un marchio di qualità e trasparenza promosso dalla Commissione Europea per le best practice del mercato dei mutui ad alta efficienza energetica.

Al fine di sviluppare il catalogo prodotti con un'offerta mutui green più completa e allineata a quella dei principali players presenti sul mercato, a partire da ottobre 2023 Banco BPM ha lanciato una promo mutui per chi acquista un immobile in classe energetica A o B, prevedendo una riduzione dello spread applicato in misura pari a 10 p.b.

In coerenza con l'impegno assunto dalla Banca sulle tematiche ESG, continua l'attenzione sul target under 36 grazie al Mutuo You Giovani Green, assistito dalla presenza del Fondo Garanzia Prima Casa gestito da CONSAP. Anche questo prodotto beneficia della promo mutui in caso di acquisto di un immobile in classe A o B.

L'offerta relativa all'ambito immobiliare prevede inoltre i prodotti e servizi associati al cosiddetto "superbonus", per i quali è stata confermata, nel primo semestre 2023, la possibilità per i clienti privati, condomini e imprese, di cedere i crediti fiscali derivanti da interventi di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico.

Nell'ambito dello specifico catalogo, i principali prodotti destinati a supportare operazioni di miglioramento energetico e strutturale risultano essere:

  • Credito Condominio Energy Efficiency: finalizzato a finanziare lavori di efficientamento energetico su edifici condominiali attraverso un prestito caratterizzato da un pricing vantaggioso;
  • Anticipo Superbonus Consumatori: avente lo scopo di offrire ai clienti privati e ai condomini la copertura finanziaria durante il tempo intercorrente tra l'avvio dei lavori ed il loro completamento;
  • Anticipo Contratti Riqualificazione Edifici: finalizzato all'anticipo delle risorse finanziarie alle imprese costruttrici e di fornitura di impianti che praticano lo sconto in fattura.

Nel 2023 è proseguita la possibilità di utilizzare la garanzia del Fondo Prima Casa nella misura dell'80% per richieste di mutuo da parte di clienti under 36 e di soggetti rientranti nelle altre tipologie di clientela prioritaria previste dal Fondo. Anche nel corso del 2023 il Gruppo ha supportato i clienti colpiti da calamità naturali o che si sono trovati in difficoltà nel pagamento delle rate dei mutui. Le sospensioni accordate a clienti privati sono state 1.176 con un debito residuo totale alla data di sospensione pari a circa 116 milioni. Banco BPM, inoltre, ha dato seguito alle previsioni normative contenute nella legge di Bilancio 2023 n. 197, rinegoziando da tasso variabile a tasso fisso i mutui dei clienti che hanno deciso di beneficiare di questa possibilità.

Credito al consumo

Nel corso del 2023 la produzione di prestiti personali è stata di 1.144 milioni, sostanzialmente in linea con l'anno precedente. La quasi totalità dei prestiti personali è stata erogata da Agos Ducato Spa, società di credito al consumo i cui prodotti sono distribuiti in esclusiva da Banco BPM.

Il Gruppo ha proseguito con convinzione nell'obiettivo di contribuire in modo concreto ad aumentare la consapevolezza su temi ambientali dei suoi correntisti e per questo motivo ha riservato un'offerta distintiva: l'offerta Green di Agos ha avuto notevole successo presso i correntisti di Banco BPM, e oltre 5.000 di loro hanno potuto così finanziare una spesa ecosostenibile, sia nell'ambito del Trasporto Green che della Riqualificazione energetica.

Un'attenzione particolare è stata riservata anche ai giovani, ai quali è stata dedicata un'offerta specifica a cui hanno aderito quasi 4.000 correntisti under 36.

Infine, con l'intento di manifestare sempre di più la sua costante vicinanza ed attenzione alle esigenze della propria clientela, Banco BPM è stato promotore nel 2023 di un'evoluzione dei canali di vendita abilitando la propria

1 il Gruppo si è impegnato nel Piano Strategico ad erogare, nel quadriennio 2021/2024, 4 miliardi in mutui green residenziali.

2 L'offerta riguarda tutti i mutui accesi con finalità di acquisto, costruzione, ristrutturazione e acquisto con contestuale ristrutturazione, ad accezione delle finalità surroga, liquidità e commerciale.

3 Iniziativa volta alla creazione di un mutuo per l'efficienza energetica standardizzato a livello europeo, per incentivare la riqualificazione degli edifici e l'acquisto di proprietà altamente efficienti attraverso condizioni finanziarie favorevoli.

clientela a richiedere un prestito personale Agos da remoto, sia in Offerta a Distanza che in Self. Sono proseguite anche le iniziative ricorrenti dei prestiti personali Agos a catalogo, grazie alle quali i clienti interessati hanno potuto beneficiare di condizioni vantaggiose.

Anticipazione del trattamento di fine servizio per dipendenti della Pubblica Amministrazione

Banco BPM mantiene l'attenzione alla tematica relativa all'anticipo del Trattamento di Fine Servizio (TFS) dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Sono state infatti confermate le convenzioni stipulate con le principali Istituzioni e Associazioni professionali del Paese e sono inoltre allo studio ulteriori accordi.

Complessivamente nel 2023 sono state concesse 985 anticipazioni per un totale di 110,4 milioni di fidi accordati con utilizzi pari a 94,8 milioni.

Lo stock totale di anticipi TFS risulta pari a 7.096 operazioni con utilizzi pari a 339,7 milioni.

Cessione crediti fiscali derivanti da Ecobonus e Superbonus – privati

Anche per la clientela appartenente al segmento privati è proseguita nel 2023 la possibilità di cedere i crediti fiscali derivanti da interventi di efficientamento energetico degli immobili (Ecobonus e Superbonus). Nel corso dell'anno sono state cedute da clienti Banco BPM a Cherry Bank n. 2.436 pratiche per circa 198 milioni di controvalore nominale di credito fiscale.

La distribuzione delle pratiche cedute vede la seguente ripartizione tra tipologie di bonus e di clientela:

Tipo cliente n° pratiche valore credito totale totale
altri bonus superbonus altri bonus superbonus n° pratiche valore credito
Privati 426 2.010 12.486.612 187.267.890 2.436 199.754.502

Le pratiche contrattualizzate, non ancora cedute al 31 dicembre 2023, sono dettagliate nella seguente tabella:

Tipo cliente n° pratiche valore credito
fiscale da cedere
totale valore
credito
altri bonus superbonus altri bonus superbonus n° pratiche fiscale da cedere
Privati 274 678 12.093.932 80.830.285 952 92.924.217

Prodotti d'investimento

I volumi di raccolta di risparmio gestito, alla luce del contesto macroeconomico registrato nell'esercizio 2023, si sono per lo più distribuiti negli asset class a componente prevalentemente obbligazionaria, pur mantenendo una quota parte investita in prodotti flessibili con una componente azionaria tra il 30% e il 50%.

L'attività di collocamento di Fondi comuni di investimento, conservando le caratteristiche di un sistema ad architettura aperta, vede come principale partner Anima SGR.

Tra i principali fondi collocati si segnalano: Anima Obiettivo Valore Globale Bilanciato 2028 e 2029, nuove edizioni di Anima Cedola Più 2028 e 2029, Anima Prima Soluzione 2025 III e IV e Anima Obiettivo America Bilanciato 2028. L'offerta è stata completata con soluzioni di investimento in Fondi flessibili tematici tra cui: Anima Investimento Globale & Trend Media 2028, Anima Net Zero Internazionale. Tali emissioni hanno permesso alla clientela un'ulteriore diversificazione di portafoglio in termini di settore, tematica e durata del fondo anche con modalità di distribuzione dei proventi.

Il Gruppo Banco BPM prosegue inoltre nella valorizzazione dei criteri ESG nel rispetto del Regolamento UE Sostenibilità e Finanza. In tale ottica, tra fondi di investimento, si evidenzia il collocamento a maggio 2023 di Anima Net Zero Azionario Internazionale che ha come obiettivo l'investimento in titoli azionari di società che si propongono la riduzione di emissioni di gas climalteranti e investimenti sostenibili, ai sensi dell'art. 9 del Regolamento (UE) 2019/2088 (SFDR). Infatti, gli emittenti degli strumenti azionari in cui il fondo investe, sono selezionati tra quelli che contribuiscono positivamente ad un obiettivo sostenibile (in questo caso la transizione climatica), senza danneggiare seriamente altri tipi di obiettivi sostenibili (test DNSH: Do No Significant Harm) ed essendo caratterizzati da un buon sistema di governance.

Tra i prodotti di investimento è stato inoltre rilanciato il servizio di Gestione Patrimoniale con una nuova linea a benchmark denominata Personal Asset Tricolore di Anima SGR, caratterizzata da un investimento governativo Italia di medio termine.

L'offerta del Gruppo, per quanto riguarda le polizze di investimento assicurativo, è proseguita attraverso la società Banco BPM Vita e le joint-venture con le società Vera Vita e Vera Financial.

In tale ambito, le preferenze dei clienti hanno continuato a rivolgersi verso il prodotto Multiramo di Vera Financial denominato Multi Obiettivo Personal.

I clienti hanno avuto la disponibilità di altre tipologie di polizze di investimento di Ramo I tra cui BPMVITA Accumula 3, Coupon Plus e Vera Vita Beldomani 2023, in grado di assicurare ai clienti la copertura del capitale investito e il rendimento minimo garantito per i primi tre anni collegato alla Gestione Separata.

In ambito Unit Linked sono state collocate le polizze di Ramo III Banco BPM Vita Strategia Obbligazionaria e Global Dividend Growth, prodotti gestiti da Anima SGR, con un modello che mira ad una crescita del capitale nel medio periodo attraverso l'implementazione di una strategia allocativa sistematica, nel rispetto di un livello di rischio predefinito.

Sul tema ESG, in ambito prodotti assicurativi di investimento, è continuato l'impegno di Vera Financial con il collocamento della polizza Futuro Sostenibile 2.0. La polizza a vita intera, il cui premio investito è collocato in un Fondo Assicurativo Interno, composto in parte da sottostanti con caratteristiche tipiche degli investimenti cosiddetti sostenibili, vale a dire che investono nel rispetto dei criteri ESG (Enviroment, Social e Governance) ha concluso il collocamento ad ottobre 2023.

Il Gruppo ha proseguito l'attività di emissione di certificates, accompagnando le preferenze della clientela con prodotti caratterizzati da struttura finanziaria volta alla protezione del capitale (Equity Protection). Ad alcune strutture sono stati aggiunti i meccanismi di c.d. effetto memoria e di consolidamento delle cedole periodiche con partecipazione alla rivalutazione del sottostante con cap.

Per quanto riguarda i sottostanti delle emissioni è stata data particolare attenzione agli indici di Borsa Eurostoxx Select Dividend, SMI, Eurostoxx 50, e a basket di indici settoriali, tra cui Eurostoxx Health Care e Utilities.

Nel mese di dicembre è stato offerto alla clientela un prestito obbligazionario strutturato emesso da Banco BPM legato all'indice borsistico italiano FTSE Mib, durata cinque anni, con cedole fisse per i primi tre anni e cedole digitali per gli ultimi due.

Il Gruppo, per la parte di Previdenza Complementare, ha promosso costantemente la conoscenza e la diffusione dei due prodotti a catalogo: il fondo Pensioni Arti & Mestieri di Anima SGR e il Piano Individuale Pensionistico della Compagnia Vera Vita.

Bancassurance Protezione

Focus del 2023 sono stati la multicanalità e la finalizzazione della nuova partnership strategica con Crédit Agricole Assurances S.A..

In ottica di multicanalità d'offerta, sono stati incrementati i canali di distribuzione dei prodotti con maggior appeal commerciale, in continuità con quanto intrapreso negli anni precedenti, avviando così la distribuzione tramite Offerta a Distanza sia per i prodotti assicurativi legali al credito, sia per le polizze danni stand alone, per il tramite della filiale o per il tramite delle strutture centrali di Customer Support & Development.

Il 14 dicembre è stato sottoscritto tra le parti il nuovo accordo distributivo con Crédit Agricole Assurances S.A., che ha permesso il perfezionamento della cessione alla Compagnia del 65% di Vera Assicurazioni e Banco BPM Assicurazioni, avviando una partnership strategica della durata di 20 anni nella bancassurance nel settore Danni e Protezione che consentirà di valorizzare appieno il potenziale delle Compagnie operanti in tale settore, facendo tesoro delle positive esperienze maturate in una storia di successo come quella di Agos e permetterà a Banco BPM di far leva sulle competenze industriali del maggior player europeo in ambito bancassurance.

L'accordo prevede per un primo periodo il mantenimento distinto delle Compagnie Assicurative e la razionalizzazione del catalogo prodotti, attingendo ai prodotti commercializzati dalle citate Compagnie secondo una logica best in class.

Ascolto del cliente

In continuità con il lavoro svolto negli anni precedenti, anche nel 2023 è stato dato importante valore all'ascolto della clientela e alla rilevazione della soddisfazione, entrambe volte al miglioramento del servizio erogato.

La Customer Experience relazionale, o Customer Satisfaction, è stata condotta coinvolgendo circa 168 mila clienti retail, Privati e PMI1 . Circa il 20% delle interviste è stata erogata tramite questionario web, mentre il restante 80% per mezzo di intervista telefonica. La soddisfazione è misurata utilizzando il Net Promoter Score (NPS), che monitora la propensione del cliente a consigliare Banco BPM. Nelle indagini di Customer Satisfaction viene

1 Dati a novembre 2023.

indagata inoltre la soddisfazione riguardante gli aspetti più vicini alla filiale (es. ascolto attivo, competenza, coda alle casse, reperibilità, etc.). L'indicatore di Soddisfazione NPS nel 2023 è pari a 25, un punto in più rispetto al 2022.

Per permettere il costante presidio del livello di servizio percepito dai clienti, tutti i risultati e gli approfondimenti delle indagini sono stati pubblicati e resi disponibili ai colleghi all'interno del portale "La voce del cliente", accessibile dalla Intranet aziendale. Al fine di monitorare la qualità erogata, sono state anche effettuate oltre 2.000 visite alle filiali del Gruppo con la tecnica del Mystery shopping. Le rilevazioni hanno confermato un buon livello del servizio di filiale, con particolare riferimento all'aspetto relazionale.

Si è poi proseguito nel processo di rafforzamento degli strumenti a disposizione per l'ascolto attivo e il presidio dell'Experience a 360 gradi. Banco BPM ha infatti ampliato ulteriormente l'utilizzo della piattaforma di Customer Feedback Management (CFM), uno strumento in grado di gestire agilmente le diverse survey rivolte ai clienti e di raccogliere feedback istantanei. Introdotta nel 2020, ad oggi la Piattaforma ha permesso di raccogliere circa 433 mila feedback (123 mila solo quest'anno)1 , presidiando tutti i livelli di ascolto della Customer Experience: dagli aspetti relazionali a quelli riguardanti le interazioni digitali e l'acquisto di prodotti e servizi.

Il grande potenziale messo a disposizione dalla piattaforma di CFM, unito alle costanti attività di comunicazione interna e al coinvolgimento ed ingaggio di buona parte delle strutture della banca (Marketing e Commerciale in primis), ha permesso di diffondere progressivamente la cultura del cosiddetto miglioramento continuo (Close the loop), consentendo il prosieguo del lavoro iniziato nel 2022. Questo ha permesso di analizzare e gestire con maggiore puntualità le richieste avanzate dai clienti, ove possibile (Outer close the loop).

Anche per quanto riguarda il ricontatto dei clienti non soddisfatti sono stati fatti importanti avanzamenti (Inner close the loop). In particolare:

  • è stato ulteriormente esteso il ricontatto da parte del Customer Support & Development a tutti i clienti che hanno espresso una valutazione negativa riguardo ai canali digitali (circa 5,2 mila clienti ricontattati da inizio anno);
  • da settembre 2023, è stato rilasciato a tutta la Rete Commerciale il programma di ricontatto dei clienti a seguito di un feedback negativo nell'indagine di Customer Experience relazionale, consentendo ai gestori di fornire una risoluzione proattiva ai problemi emersi (circa 6,3 mila clienti ricontattati da inizio anno).

Ricerche

Nel 2023, a completamento delle già citate attività di indagine sull'Experience della clientela, sono stati condotti 15 progetti di ricerca ad hoc per il Gruppo, volti ad indirizzare le tematiche più strategiche e innovative che hanno richiesto maggiore approfondimento.

In particolar modo sono state realizzate indagini a supporto delle strutture del Gruppo inerenti alla tematica ESG, a segmenti strategici (PMI), allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi (es. Smart Lending, soluzioni di Business Financial Management) e al miglioramento di quelli esistenti (es. Assistente Virtuale).

Inoltre, sono state eseguite ricerche finalizzate alla raccolta della Voice of Employee per la verifica del clima aziendale e per il miglioramento della comunicazione tra Direzione e Rete, anche in ambito commerciale.

Anche nel 2023 si è fatto ricorso, oltre che alla collaborazione con Istituti di ricerca, alla piattaforma di Customer Feedback Management (CFM) e alla Panel Community "Insquadra", ulteriore strumento a disposizione per l'ascolto continuativo della voce del cliente, che coinvolge circa 2.000 clienti Privati e 500 clienti Imprese.

1 Dati totale 2023.

Clientela Imprese

I clienti Imprese titolari di conto corrente al 31 dicembre 2023 sono dettagliati nella tabella seguente:

Segmento n. clienti
con c/c
% rispetto
al totale
imprese
Piccoli Operatori Economici 149.578 32,3%
Business 137.556 29,7%
Imprese 41.386 9,0%
Condomini 89.525 19,3%
Altre imprese 43.668 9,4%
Settore Pubblico e Terzo Settore 1.429 0,3%
Totale 463.142 100,0%

La distribuzione della clientela (clienti unici con conto corrente) per livelli di fatturato conferma la significativa concentrazione nella classe fino a 25 milioni (circa il 99%) già registrata negli anni precedenti, a conferma della vocazione del Gruppo Banco BPM nella relazione con le aziende di medie dimensioni.

Per quanto riguarda la suddivisione della clientela per settori di attività produttiva, le attività commerciali e quelle manifatturiere hanno continuato a rappresentare l'ambito più significativo, seguite da quelle legate alle costruzioni e immobiliare, all'attività di ristorazione e al mondo dell'agricoltura.

Settori di attività produttiva n. clienti
con c/c
Attività immobiliari 114.133 24,6%
Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli 75.387 16,3%
Attività manifatturiere 49.048 10,6%
Costruzioni 44.610 9,6%
Altre attività di servizi 30.731 6,6%
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione 27.533 5,9%
Agricoltura, silvicoltura e pesca 22.021 4,7%
Attività professionali, scientifiche e tecniche 21.897 4,7%
Trasporto e magazzinaggio 14.440 3,1%
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 11.637 2,5%
Attività artistiche, sportive e di intrattenimento 11.806 2,6%
Altri settori 39.899 8,8%
Totale 463.142 100,0%

Come più sopra ricordato, la distribuzione della clientela Imprese vede una significativa incidenza delle piccole e medie imprese, nei confronti delle quali il Gruppo, nel corso del 2023, ha ulteriormente rafforzato la propria attività, confermando il ruolo di banca di riferimento e di supporto al tessuto imprenditoriale nei principali territori serviti.

In particolare, l'attività si è sviluppata con prodotti e servizi dedicati, nel seguito descritti.

Servizi di incasso e pagamento

Si registrano, anche per il 2023, trend crescenti nell'ambito del servizio di pagamento tramite bonifico istantaneo: l'incremento è supportato anche da diverse iniziative quali formazione ai colleghi di Rete, specifica promozione rivolta alla clientela Webank e titolare della piattaforma YouWeb, ampliamento del perimetro dei conti correnti abilitati.

Nella seconda parte dell'anno, hanno trovato conferma le previsioni di intervento definite a livello di organi comunitari relativamente all'adozione del bonifico istantaneo quale modalità principale per il trasferimento fondi all'interno dell'area Euro. In particolare, sono stati individuati i seguenti interventi che vedranno il Gruppo impegnato già nei primi mesi del prossimo anno: obbligo di offerta del servizio di ricezione e invio di bonifici in euro a tutti i clienti a cui è offerto il bonifico ordinario, parità commissionale tra il bonifico istantaneo ed il bonifico

ordinario, obbligo di offrire all'utente un servizio di verifica iban/beneficiario e confermate le previsioni su sanction screening.

Proseguono le attività rivolte alla graduale riduzione del contante in circolazione; in tale contesto si inquadrano le azioni volte a disincentivare talune operatività manuali allo sportello, come i prelievi cash tramite assegno (bancario/circolare/di traenza), a favore di modalità alternative più efficienti (ad es. bonifici e moneta elettronica.) È proseguita la partecipazione al Gruppo di Lavoro in ambito ABI che sta seguendo, sotto la regia della BCE, le attività rivolte all'adozione dell'euro in formato digitale; in particolare, conclusa la cosiddetta investigation fase, dal 1° novembre ha avuto inizio la fase di realizzazione, che durerà due anni. In questo intervallo l'Eurosistema si concentrerà su: rulebook dell'euro digitale, selezione dei fornitori per sviluppo della piattaforma e delle infrastrutture, test e sperimentazioni.

Monetica – POS e Acquiring

L'anno 2023 ha visto il consolidamento dell'offerta per gli esercenti con l'upgrade del terminale Mobile POS e l'introduzione della gamma di prodotti Smart POS, strumenti innovativi per accettare pagamenti fisici e digitali nei punti di vendita.

Gli Smart POS sono dotati di un'interfaccia digitale touch, consentono l'archiviazione copia esercente e gestione firma, offrono la possibilità di incasso in un unico device di tutti i circuiti disponibili e dispongono di numerose App per un'esperienza di incasso semplice e la massima interazione per gli esercenti con la propria clientela (gestione buoni pasto, campagne sconti, gestione mance e possibilità di raccogliere l'opinione dei propri clienti). A livello tecnologico i terminali Smart POS dispongono della connettività Ethernet, WiFi e 4G e supportano la funzionalità contactless dai principali token, wallet e strumenti di pagamenti innovativi (es. wearable).

Il lancio del nuovo prodotto è stato supportato in modo ricorrente dalle campagne di vendita Digital POS, con ampia visibilità nelle agenzie e sul sito web della banca, con invio di DEM ai clienti unpossed e di nuova acquisizione dei diversi segmenti Retail e Terzo Settore. La promo ha visto l'azzeramento dei costi di installazione una tantum e del canone mensile per i primi sei mesi.

In ambito Programma .DOT è stata introdotta la firma digitale remota e il treno di firme per l'offerta POS e Acquiring, che ora può essere sottoscritta a distanza, mediante contatto telefonico con il proprio gestore o con vendita diretta tramite iniziative mirate da parte degli operatori della Filiale Digitale.

L'ampliamento dei canali di vendita dell'offerta di incasso POS per gli Small Merchant, gli Enti e il Terzo Settore ha portato diversi vantaggi:

  • la digitalizzazione del processo di vendita del POS e dei servizi Acquiring nell'ottica di una maggiore disponibilità di tempo per attività commerciali nelle filiali;
  • l'approccio interattivo e multicanale con la Filiale Digitale che propone e finalizza l'offerta POS, andando così a migliorare e semplificare ulteriormente l'esperienza di vendita e relazione con l'esercente;
  • l'industrializzazione dell'approccio commerciale, in contrasto soprattutto all'offerta aggressiva dei competitors non bancari che propongono vendita in self sul mondo web.

Infine, in ambito ESG, quest'anno è stata rilasciata la FEA, Firma Elettronica Avanzata apposta digitalmente sul tablet in agenzia, anche per il servizio POS, con il risparmio della stampa cartacea dei contratti da firmare in filiale in tutte quelle circostanze in cui non è possibile finalizzare la sottoscrizione del prodotto a distanza.

Impieghi e finanziamenti

I prodotti di finanziamento che compongono i vari cataloghi mirano a soddisfare le principali e più frequenti necessità di utilizzo: investimenti, capitale circolante, liquidità, consolidamenti, anticipi, elasticità di cassa, crediti di firma.

È proseguita anche l'attività di miglioramento ed aggiornamento delle tipologie di finanziamento, con l'obiettivo di garantire un Catalogo Prodotti di Finanziamento sempre coerente con le esigenze di mercato e al tempo stesso efficace nella proposta commerciale da parte della Rete Commerciale.

Il 2023 è stato un anno di ulteriore arricchimento dell'offerta volta a supportare le imprese nella transizione verso un'economia sostenibile in ambito ESG.

I prestiti sostenibili non solo finanziano progetti, ma costituiscono un ponte tra profitto e responsabilità ambientale, sostenendo un futuro dove ogni investimento lascia un'impronta positiva sul nostro pianeta.

A tal proposito il Chirografario Aziende con Obiettivo Sostenibilità ha lo scopo di sostenere ed incentivare le imprese che hanno intrapreso il cammino virtuoso della sostenibilità puntando su obiettivi ESG condivisi. Quest'ultimi

sono stati declinati in un catalogo di covenants ESG1 e collegati al finanziamento richiesto dal cliente per valorizzare e premiare le varie progettualità in ambito Environmental, Governance, Social. La premialità viene legata al tasso di interesse in caso di raggiungimento dei target dei kpi sottoscritti. Per rispondere ad esigenze di mercato complesse e sfidanti, Banco BPM ha voluto ampliare il catalogo dei Covenants ESG introducendo tematiche come la mobilità sostenibile per veicoli con alimentazione elettrica o ibrida, la gender equality e le politiche antitrust.

Per i nuovi obiettivi di sostenibilità, la Banca si è avvalsa, come nella precedente edizione, della collaborazione di RINA Consulting per la certificazione delle schede metodologiche per il calcolo dei valori di obiettivo e la modalità di rendicontazione.

La crescente importanza delle tematiche di Sostenibilità all'interno delle agende dei Governi e delle Istituzioni consente al sistema finanziario di assumere un ruolo di primo piano nell'orientare gli investimenti verso una economia a basse emissioni di carbonio. In questo contesto Banco BPM, in linea con le proprie strategie ESG, vuole essere un partner di riferimento per le aziende nell'importante processo verso la transizione green. A tal proposito la soluzione di finanziamento Approccio per la Transizione Green2 consente alle imprese di realizzare i propri piani di investimento low carbon, in linea con gli obiettivi ambientali EU quali la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici, la protezione delle acque e delle risorse marine, l'economia circolare, la prevenzione della biodiversità e la prevenzione dell'inquinamento. Banco BPM al fine di qualificare le operazioni di scopo green prevede un impegno contrattuale da parte del cliente di utilizzare i fondi erogati per realizzare progetti che diano un contributo sostanziale all'ambiente. Pertanto, l'azienda cliente fornisce alla Banca un report di sintesi del progetto green per cui viene richiesto il finanziamento, il cui obiettivo è riconducibile ad uno di quelli previsti dalla Tassonomia EU. I fondi erogati per la realizzazione del progetto verranno monitorati nel tempo fino alla realizzazione dello stesso.

Seguendo la metodologia proposta con l'Approccio per la Transizione Green prosegue l'attività di supporto e valorizzazione nell'ambito specifico degli impianti che producono energia da fonti rinnovabili mediante soluzioni di finanziamento dedicate alle imprese.

Al riguardo, dallo scorso anno il Gruppo Banco BPM ha messo a disposizione della rete commerciale un nuovo ''approccio'' finalizzato a supportare i piani di investimento delle imprese che realizzano impianti volti alla produzione di energia da fonti rinnovabili (F.E.R).

Tale ''approccio'' prevede l'abbinamento dei vari prodotti di finanziamento a medio lungo termine per le aziende Corporate o Retail sia ordinari sia agevolati a un report di analisi tecnica dell'impianto redatto da professionisti aventi determinati requisiti minimi professionali. Nel report è fornita indicazione della misurazione della riduzione delle emissioni di CO2 ed il relativo Business Plan dell'iniziativa.

La Tassonomia EU guida le attività economiche verso un futuro sostenibile, anche grazie ai green loan. In questo contesto, la soluzione di finanziamento Chirografario Aziende Tassonomia Green3 consente di supportare gli investimenti delle aziende finalizzati a perseguire gli obiettivi previsti dalla Tassonomia EU. A questo scopo sono previste due diligence del progetto green da parte di professionisti con competenze su tematiche ESG che valuta la corrispondenza con i principi normativi previsti dalla Tassonomia EU.

Nell'ambito del programma Investimenti Sostenibili 2020-2023 è stato sottoscritto un Accordo con Cassa Depositi e Prestiti, denominato CDP Investimenti Sostenibili, finalizzato alla realizzazione e vendita di finanziamenti da allocare nello specifico plafond di 300 milioni rivolti alle PMI e Mid-Cap focalizzate sull'efficientamento energetico, green financing ed investimenti sostenibili.

Banco BPM, nell'ambito delle iniziative di prodotto avviate con il Piano PNRR, si è posta come obiettivo quello di supportare le aziende clienti sia nel loro ruolo di beneficiarie dirette sia in quello di fornitrici della PA con particolare riguardo ai fabbisogni di:

• anticipo dei contributi o dei crediti di fornitura verso la PA;

1 Tali covenant sono ricompresi in un catalogo di KPI ESG relativi agli ambiti Environmental, Social e Governance identificati con il

supporto di un ente esterno indipendente, azienda leader a livello mondiale. 2 Tale proposta commerciale è principalmente indirizzata alle imprese non soggette agli obblighi di pubblicazione della Dichiarazione Non Finanziaria (Direttiva "NFRD" 2014/95/EU o Direttiva "CSRD" 2022/2464/EU).

3 Chirografario Aziende Tassonomia Green è la soluzione a ''catalogo'' destinata in via prioritaria alle imprese i cui settori economici di appartenenza sono ritenuti elegibili dalla Tassonomia EU e nello specifico a controparti soggette alla Direttiva «NFRD» 2014/95/EU (aziende con più di 500 dipendenti) oppure aziende soggette alla Direttiva «CSRD» 2022/2464/EU (aziende con più di 250 dipendenti, e/o con fatturato superiore a 40 milioni e/o totale attivo di bilancio superiore a 20 milioni.

  • finanziamento degli investimenti non coperti dai contributi o di ulteriori investimenti correlati;
  • garanzia sotto forma di fidejussioni bancarie dedicate all'anticipo di alcuni dei contributi del PNRR (in funzione del testo dello specifico bando) ed al rilascio di garanzie per partecipazioni a gare (nel caso di bandi di 2° Livello);
  • rilascio di lettere di referenze bancarie e dichiarazioni di capacità finanziaria;
  • offrire alle imprese un supporto consulenziale tramite partnership terze (già attivo l'accordo con Finservice) in grado di far loro cogliere a pieno le opportunità di sviluppo del mercato.

Inoltre, ha rilasciato le seguenti soluzioni di finanziamento:

  • Finanziamenti Agevolati (FRI) Contratti di Filiera Agroalimentare (V Bando) con l'obiettivo di sostenere investimenti di rilevanza nazionale nel settore agricolo, agroalimentare e delle agroenergie, promuovendo l'integrazione tra i diversi attori della Filiera;
  • Finanziamenti Agevolati (FRI) Turismo in favore delle imprese turistiche che realizzano entro il 31 dicembre 2025, interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale di importo compreso tra 500.000 (limite minimo) e 10.000.000 (limite massimo). L'intervento agevolativo (c.d. FRI-Tur) si inserisce nell'ambito della Misura M1C3, intervento 4.2.5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in attuazione della linea progettuale Fondo rotativo imprese (FRI) per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo, così come previsto dall'art. 3 del Decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152 convertito con modificazioni dalla Legge 29 dicembre 2021, n. 233;
  • recepito l'accordo del Ministero del Turismo per la gestione delle risorse finanziarie nell'ambito del PNRR (Misura M1C3.4 (Turismo 4.0), con l'attivazione della Sezione Speciale Turismo del Fondo di Garanzia PMI finalizzata ad agevolare l'accesso al credito da parte delle imprese alberghiere e che svolgono attività agrituristica. In particolare, Banco BPM ha messo a disposizione del cliente il Finanziamento Chirografario e il Mutuo Ipotecario con garanzia FGPMI – Sezione Speciale Turismo. Con Circolare n. 18/2023 il Fondo ha comunicato la sospensione di detta sezione speciale con decorrenza 1° settembre 2023.

A corredo delle soluzioni di finanziamento, sempre in ambito PNRR, la Banca ha rilevato la necessità dei clienti di essere supportati con servizi specialistici allo scopo di cogliere a pieno le opportunità di sviluppo del mercato derivante dai Bandi emanati. Al riguardo, è stata selezionata Deloitte Consulting S.r.l., Società Benefit, ideatrice e realizzatrice della Piattaforma Incentivi360. Nel 2023, la Banca ha stipulato con Deloitte Consulting un accordo sia per la sua fruizione in Rete Commerciale che con Accordo di Promozione per l'offerta del servizio alla clientela.

In ambito crediti fiscali, è proseguita la collaborazione con Cherry Bank S.p.A. ed ha confermato a catalogo i prodotti dedicati a sostenere il ciclo finanziario delle operazioni di ristrutturazione/efficientamento energetico degli edifici residenziali da parte di Privati, Condomini e Imprese, quali:

  • Anticipo Superbonus Consumatori, destinato a supportare la copertura finanziaria per il tempo intercorrente tra l'avvio dei lavori del cantiere ed il suo completamento (a SAL o complessivo) con conseguente monetizzazione del credito fiscale ceduto a B.T.V.;
  • gamma di finanziamenti chirografari a Condomìni Credito Condominio, Credito Condominio Energy Efficiency Italia, destinati a finanziare le spese di riqualificazione edilizia e di efficientamento energetico anche per la parte di lavori che sarà pagata tramite l'utilizzo del corrispettivo derivante dalla cessione a Cherry 106 Spa di tali crediti fiscali, affiancando la già presente possibilità di finanziamento dei costi dei lavori fino al 100%, IVA inclusa, al netto del credito fiscale ceduto all'impresa mediante sconto in fattura;
  • Anticipo Contratti Riqualificazione Edifici destinato alle aziende, per ottenere la copertura finanziaria per il tempo intercorrente tra l'avvio dei lavori del cantiere ed il suo completamento (a SAL o complessivo), con conseguente monetizzazione del credito fiscale ceduto all'intermediario partner commerciale della Banca.

Smart Lending

Nel corso del 2023, attraverso il canale telematico, è proseguita l'offerta alla clientela di finanziamenti a breve termine rateali, dedicati a sostenere la liquidità aziendale o ad agevolare il pagamento di tasse/tredicesime.

In ambito finanziamenti alle Imprese, sono proseguite le implementazioni sul canale telematico legate allo Smart Lending per dare alla clientela la possibilità di richiedere più tipologie di Mutui Chirografari sia con garanzia FGPMI che non garantiti.

Si è dato infine avvio ad un progetto legato all'operatività sui Crediti di Firma, che vedrà la conclusione nel corso del 2024, il cui scopo è quello di permettere alla Banca di ricevere richieste di emissione di garanzie tramite canale

telematico e di rilasciarle in formato digitale e con firma elettronica ponendole a disposizione del richiedente e del beneficiario su piattaforma di CETIF piuttosto che sull'Home Banking aziendale.

Invoice Financing

Per migliorare l'accesso ai servizi finanziari da parte delle aziende sono stati fatti importanti progressi ampliando la tipologia di operazioni di smobilizzo crediti che possono essere richieste tramite il canale YouBusiness Web. Nel corso dell'anno sono state attivate sul canale digitale ulteriori operatività in ambito smobilizzo crediti, implementazioni che si concluderanno nel 2024 con la trasformazione in elettronico delle notifiche al debitore ceduto.

Altre attività di supporto e di sviluppo degli impieghi alle imprese

La Banca ha continuato il proprio impegno nelle azioni a supporto delle aziende, sia nel periodo emergenziale derivante dalla pandemia Covid-19 e soprattutto successivamente in ottemperanza alle misure istituite a contrasto degli effetti della crisi Ucraina.

Le iniziative attuate nel corso del 2023 in quest'ambito hanno riguardato principalmente gli interventi resi necessari dalla pronta realizzazione delle misure di supporto ed agevolazione dettate da una serie di norme, quali Leggi, Decreti-Legge e Accordi ABI.

Nel concreto sono stati tempo per tempo aggiornati e resi disponibili:

  • finanziamenti con la Garanzia del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (ex DL Liquidità e successive modifiche, Legge bilancio 2022, DL Aiuti e successive modifiche);
  • finanziamenti chirografari agrari assistiti dalla garanzia diretta ISMEA 100% ai sensi dell'art.20 del DL 17 maggio 2022 n.50 (DL Aiuti Ter).

Agroalimentare

La tradizionale e consolidata attenzione alle imprese del comparto Agroalimentare è proseguita con profitto attraverso la presenza sinergica degli Specialisti Commerciali Agricoltura in tutte le Direzioni Territoriali, volta ad affiancare la rete nelle fasi di contatto e di visita alle aziende del settore. L'attività nel settore primario, condizionata dalla crisi Ucraina, ha risentito di un aumento considerevole delle materie prime (fertilizzanti, mangimi e carburanti). Per venire incontro alle necessità di liquidità delle imprese del comparto, la Banca ha messo a disposizione i finanziamenti con garanzia ISMEA 100% (ex art. 20 del DL Aiuti).

Sull'esperienza maturata relativamente ai Progetti di Filiera e di Distretto con fondi CDP-MIPAAF (IV Bando), Banco BPM ha aderito, in qualità di Banca Finanziatrice, anche al V Bando che vede impegnate ingenti risorse del PNRR.

Infine, in relazione ai bandi PNRR Agrisolare e Biometano, la Banca ha messo a disposizione un mix modulabile di prodotti del Catalogo Semina in grado di rispondere e supportare gli investimenti e le esigenze di anticipo dei contributi.

Finanza Agevolata ed Enti di Garanzia

Nel 2023, Banco BPM ha proseguito l'attività di erogazione di finanziamenti agevolati a favore delle aziende, nonché delle famiglie, volti a facilitarne l'accesso al credito ovvero a ridurre il costo di quest'ultimo.

Tali finanziamenti si avvalgono di garanzie pubbliche (ad es. Fondo di Garanzia per le PMI, Fondi di garanzia ISMEA, Fondo Europeo per gli Investimenti-FEI, SACE, Fondo di garanzia per la Prima Casa, ecc.), oppure sono concessi dalla Banca utilizzando fondi ottenuti a condizioni agevolate (ad es. i fondi della Banca Europea degli Investimenti - BEI - o della Cassa Depositi e Prestiti).

Le iniziative di maggior rilievo sono state le seguenti:

  • finanziamenti rivolti alle PMI e Mid-Cap, allocati nel plafond BEI Cartolarizzazione Sintetica di circa 900 milioni, reso disponibile in base agli accordi con BEI conclusi alla fine del 2021;
  • utilizzo delle linee di garanzia SACE per supportare le aziende PMI e Mid-Cap sia per esigenze di liquidità sia di investimento orientate alle attività di ricerca e sviluppo e/o all'innovazione tecnologica; le garanzie che SACE offre possono essere a mercato o agevolate. Le garanzie a mercato non maturano aiuti di Stato (ad es. la garanzia SACE Green descritta in seguito e tutte le garanzie finanziarie dalla stessa offerte). Rientra invece tra le garanzie agevolate la garanzia SACE SupportItalia che, come tale, matura aiuti di Stato in termini di ESL (Equivalente Sovvenzione Lordo);

  • garanzia FGPMI, dal 2022 estesa anche alle aperture di credito a breve termine e ai crediti di firma, attuando di fatto una previsione normativa già contemplata da tempo dalle Disposizioni Operative del FGPMI e consentendo un più esteso utilizzo di strumenti di mitigazione del rischio, come lo è la garanzia diretta FGPMI. In tale logica, la Banca ha voluto avviare nel 2023 anche l'operatività di richiesta garanzia su portafogli di nuovi finanziamenti, c.d. Tranched Cover. Tali operazioni rientrano, ai sensi della Normativa di Vigilanza, nella fattispecie delle cartolarizzazioni sintetiche ossia operazioni nelle quali il trasferimento del rischio di credito sulle prime perdite (c.d. tranche junior) del portafoglio di finanziamenti erogati è trasferito ad un garante (in questo caso il FGPMI);
  • proroga del Fondo di garanzia per la Prima Casa, con un cospicuo utilizzo da parte dei giovani under 36, che hanno potuto beneficiare di un LTV più alto rispetto all'offerta standard.

In questa fase storica caratterizzata da numerosi Bandi, Banco BPM ha valutato la necessità di farsi affiancare da Deloitte Consulting, che ha fornito un Servizio di utilizzo della Piattaforma Incentivi360, volto a offrire un supporto nella fase di ricerca e analisi degli incentivi connessi a bandi e avvisi pubblici emanati dai singoli Enti erogatori.

Strumenti di garanzia per le imprese

La collaborazione con i Confidi è proseguita con il rafforzamento delle relazioni commerciali con gli Enti Garanti presenti sui Territori e con il convenzionamento di nuovi Confidi (Uni.Co.), consolidando le attività di sostegno e di supporto delle imprese nei territori di riferimento.

Sono stati attivati prodotti di finanziamento dedicati a valere sulle disposizioni del DL Ucraina al fine di valorizzare l'opportunità della controgaranzia rilasciata dal Fondo Centrale di Garanzia.

È continuata anche la collaborazione con varie Fondazioni, in virtù degli accordi stipulati nel tempo, che disciplinano l'operatività nell'ambito degli interventi finalizzati allo scopo di contrastare il fenomeno dell'usura in relazione ai fondi stanziati dalla legge 108/96 Legge Antiusura.

Grazie alla loro garanzia rilasciata in favore di Banco BPM, possono essere soddisfatte anche necessità di liquidità di persone fisiche con conclamate difficoltà economiche e di accesso al credito. In data 28 aprile 2023 ha aderito alla iniziativa ministeriale ed ha predisposto un prodotto di finanziamento per le aziende, che si affianca alle soluzioni già disponibili, e sempre riconducibili all'Accordo Quadro, destinate ai consumatori e che prevedono la garanzia da parte di Fondazioni Antiusura.

Altre agevolazioni pubbliche alle imprese

Nell'ambito di ulteriori interventi a favore delle PMI, Banco BPM partecipa anche a diverse misure che prevedono agevolazioni contributive (in conto interessi o a fondo perduto/in conto impianti) dettate da varie normative nazionali e regionali, confermando in tal modo la propria vocazione di Banca vicina ai territori serviti e di cui è storicamente espressione.

Partnership con CBI

Nel corso del 2023 è stata condotta la Sandbox regolamentare con Banca d'Italia (guidata da CBI) finalizzata alla costituzione di un Data Base di sistema che permetta la consultazione in real time delle fatture e della percentuale di anticipo eventualmente già concessa al cliente richiedente presso altri istituti. A partire dal secondo trimestre 2024 verranno introdotti miglioramenti significativi all'interno della procedura Anticipo Fatture rendendo automatizzato il processo di controllo e verifica di anticipo finalizzato a mitigare il rischio di possibili frodi.

Nel secondo semestre dell'anno è stata finalizzata la partnership con Sorgenia per offrire alla clientela Imprese un'analisi energetica volta a definire l'efficienza della propria azienda ed individuare gli ambiti di miglioramento delle performance energetiche e di impatto ambientale. L'intero processo di consulenza si svolge online senza necessità di intervento fisico.

È proseguita la collaborazione con il partner Alphabet – Gruppo BMW – allo scopo di offrire vetture con la modalità del Noleggio a Lungo Termine a clientela privata ed imprese. Tra le proposte effettuate hanno avuto particolare rilievo vetture elettriche ed ibride per sostenere la connotazione green dell'offerta di Banco BPM.

Inoltre, sono stati effettuati nuovi sviluppi relativi alla partnership con TeamSystem, produttore di sistemi gestionali per le imprese. In particolare, è stata implementata l'opportunità da parte di Banco BPM di recepire all'interno dei sistemi CRM le informazioni riguardanti le aziende che hanno collegato un sistema gestionale. Sono state altresì attivate delle campagne cicliche per sensibilizzare l'utilizzo delle funzionalità abilitate dal collegamento gestionale – remote banking.

Dal mese di ottobre 2023 è in via di definizione la partnership con la Fintech SWITCHO, piattaforma che offrirà – a partire dai primi mesi del 2024 - sulle APP Webank e Banco BPM per clientela retail un servizio totalmente digitale di analisi e ottimizzazione delle spese in ambito utilities e telefonia. Il servizio di consulenza sarà gratuito per il cliente, mentre per la Banca rappresenterà la prima applicazione delle opportunità derivanti dalla normativa PSD2.

Corporate

2023 2022 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 584.789 476.551 108.238 22,7%
Margine finanziario 584.789 476.551 108.238 22,7%
Commissioni nette 315.747 277.854 37.893 13,6%
Altri proventi netti di gestione 627 58 569 981,0%
Risultato netto finanziario 19.229 (18.330) 37.559
Altri proventi operativi 335.603 259.582 76.021 29,3%
Proventi operativi 920.392 736.133 184.259 25,0%
Spese per il personale (80.013) (76.838) (3.175) 4,1%
Altre spese amministrative (133.977) (134.810) 833 (0,6%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (2.506) (4.102) 1.596 (38,9%)
Oneri operativi (216.496) (215.750) (746) 0,3%
Risultato della gestione operativa 703.896 520.383 183.513 35,3%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (165.105) (193.122) 28.017 (14,5%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 5.597 (12.043) 17.640
Risultato lordo dell'operatività corrente 544.388 315.218 229.170 72,7%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (180.388) (105.650) (74.738) 70,7%
Risultato netto dell'operatività corrente 364.000 209.568 154.432 73,7%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (11.768) (14.348) 2.580 (18,0%)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte 92 110 (18) (16,4%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 352.324 195.330 156.994 80,4%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2023.

Andamento economico del settore

Il settore Corporate registra un totale proventi operativi pari a 920,4 milioni, in aumento di 184,3 milioni (+25%) rispetto all'esercizio precedente.

All'interno di tale aggregato, il margine di interesse si attesta a 584,8 milioni, con un incremento di 108,2 milioni rispetto al 2022 (+22,7%), beneficiando, nonostante una lieve riduzione nelle masse degli impieghi, dell'incremento dei tassi di riferimento.

In crescita le commissioni nette, pari a 315,7 milioni (+37,9 milioni; +13,6%), per effetto, in particolare, del maggior contributo degli altri servizi alle imprese (+41 milioni; +31,3%), mentre il risultato netto finanziario pari a 19,2 milioni, registra un incremento positivo, dovuto principalmente all'incidenza della valutazione al fair value sui finanziamenti che non hanno superato l'SPPI test (+12,8 milioni).

Gli oneri operativi registrano un lieve incremento di 0,7 milioni, riconducibile principalmente alle spese per il personale, mentre in miglioramento è il costo del credito, pari a 165,1 milioni (193,1 milioni nel 2022), che beneficia di un rilevante miglioramento della rischiosità del portafoglio in buona parte attribuibile alle azioni di derisking e alle politiche di copertura portate a compimento negli ultimi anni.

Al comparto in esame sono stati inoltre addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 11,8 milioni, rispetto a 14,3 milioni del 2022 come da Target definito dal Single Resolution Fund. Il risultato netto della business line si attesta quindi a 352,3 milioni contro i 195,3 milioni dello scorso esercizio.

Come illustrato in premessa, il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

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Evoluzione del modello organizzativo e commerciale

Nel corso del 2023 è stata costituita la nuova Divisione Corporate & Investment Banking (Divisione CIB) di Banco BPM, a diretto riporto dell'Amministratore Delegato, che coordina: la funzione Corporate (Direzione e Rete Commerciale), le strutture specialistiche ad alto valore aggiunto, quali Finanza Strutturata e Global Transaction Banking, oltre a Banca Akros, società che presidia le attività di investment banking del Gruppo.

La nuova Divisione CIB nasce con l'obiettivo di essere un partner globale delle aziende clienti, mettendo a loro disposizione un sistema integrato di offerta nell'ottica di concreta e durevole creazione di valore per i clienti e per il Gruppo.

La presenza di una Rete Commerciale dedicata alle aziende di size superiore (la rete commerciale Corporate serve le aziende Corporate con fatturato di gruppo maggiore di 75 milioni e le aziende Large Corporate con fatturato di gruppo superiore a 1 miliardo), articolata e fortemente radicata in un tessuto imprenditoriale ed economico dinamico, rappresenta una componente di grande valore e un importante fattore strategico: essa garantisce vicinanza, solida relazione con la clientela più evoluta, concreto supporto per la crescita delle imprese e, per loro tramite, delle comunità.

Parallelamente all'avvio della nuova Divisione CIB e alla continua evoluzione del percorso di digitalizzazione del modello di servizio Corporate, nell'esercizio 2023 il presidio territoriale è stato ulteriormente rafforzato in particolare nelle aree ad alto potenziale di sviluppo, attraverso la costituzione di tre nuovi Centri Corporate:

  • n. 1 Centro Corporate "Centro Italia", con sede a Roma;
  • n. 2 Centri Large Corporate, nell'ambito del Mercato Large Corporate.

Lo sviluppo della rete commerciale Corporate ha consentito di valorizzare professionalmente risorse interne alla banca, in linea con gli obiettivi strategici del Piano Industriale anche in termini di pari opportunità. Nel corso dell'esercizio 2023 si è avviato, inoltre, un percorso di ulteriore rafforzamento e specializzazione che

troverà piena realizzazione nel 2024.

Clientela Corporate

Settori di attività e distribuzione geografica

In termini di ripartizione per settore merceologico la clientela Corporate evidenzia una particolare preponderanza deli settori manifatturieri (il macrosettore Manifatturiero comprende anche la produzione di autoveicoli).

La quota delle aziende operanti nei settori manifatturieri sul totale delle aziende Corporate clienti è pari a circa il 26%, con una quota di circa il 18% del totale degli affidamenti in perimetro Corporate.

In termini di distribuzione geografica, le aziende servite sono maggiormente presenti nelle regioni economicamente più dinamiche, caratterizzate da elevati valori di PIL e da una maggiore concentrazione di industrie e servizi.

La diffusione territoriale della Rete Corporate interessa tutte le regioni della penisola ed è pertanto in grado di supportare tutte le tipologie di aziende, anche in territori che presentano numeriche ridotte.

Ad oggi il Corporate si rivolge a circa 14 mila singole controparti con un volume di circa 36 miliardi di impieghi (cassa e crediti di firma) e circa 7 miliardi di raccolta diretta (dati medi progressivi a dicembre 2023).

Business strategy Corporate

In un contesto complesso come quello del 2023, che ha scontato sia l'impatto del protrarsi del conflitto russoucraino, sia il repentino rialzo dei tassi di interesse a livello globale si è più che mai confermato strategico il puntuale presidio del rapporto con le aziende che si è concretizzato in un supporto tailor made, attraverso risposte tempestive e personalizzate a fronte di esigenze della clientela in continua e fisiologica evoluzione. Fondamentale è stato il ruolo svolto dai gestori della relazione, che costituiscono il fulcro della rete commerciale Corporate e che operano in stretta sinergia e coordinamento con le strutture ed i centri di competenza CIB (Finanza Strutturata, Supply Chain Finance, Global Transaction Banking, Investment Banking).

Offerta alla clientela Corporate

Il Gruppo Banco BPM ha mantenuto anche nel 2023 un ruolo di riferimento tra i player finanziari a livello nazionale, con specifica vocazione alla gestione delle esigenze delle aziende del segmento Corporate. La consolidata esperienza maturata nell'attività in questo ambito, unitamente alla presenza ben radicata sul territorio,

ha permesso l'ulteriore rafforzamento della relazione banca-impresa, con quote di mercato che rimangono sempre significative nello specifico segmento delle aziende Corporate.

Nel corso del 2023 l'offerta di finanziamenti dedicati ai clienti Corporate si è sviluppata parallelamente su due direttrici: continuità e innovazione.

Sotto il profilo della continuità è proseguito l'impegno della Banca a rendere sempre più efficaci i processi collegati a soluzioni operative già messe a punto, adeguandole all'evoluzione del panorama normativo, come nel caso degli interventi supportati da garanzie pubbliche (tra queste nel 2023 ha rivestito un ruolo importante la Garanzia Supportitalia di SACE); tali strumenti sono stati utilizzati per fronteggiare l'altalenante dinamica di mercato (connessa alla complessa situazione internazionale), affiancati anche da altre agevolazioni pubbliche (es. quelle collegate con i progetti riferibili al PNRR).

Sotto il profilo dell'innovazione, si è ampliata l'offerta di strumenti utili a favorire e sostenere il percorso di transizione ecologica della clientela, in coerenza con gli obiettivi del Piano Strategico di Gruppo.

In questa prospettiva si inquadra lo sviluppo del nuovo finanziamento Chirografario Aziende Tassonomia Green1 , che consente di supportare gli investimenti delle aziende finalizzati a perseguire gli obiettivi previsti dalla Tassonomia EU.

La nuova soluzione di cui sopra affianca quanto già reso disponibile nel corso del 2022 e ulteriormente arricchito nell'esercizio 2023 in ambito transizione green e tematiche ESG:

  • Finanziamento Chirografario Aziende con Obiettivo Sostenibilità: dedicato ad affiancare le imprese nel loro percorso di evoluzione verso modelli di business più sostenibili in ottica ESG, grazie all'adozione di target (KPI ESG - covenant contrattuali), volti a premiare e incentivare le aziende che si impegnano, a vario titolo, a migliorare il proprio profilo di sostenibilità ESG;
  • Finanziamento Chirografario Aziende con garanzia Sace Green: consente anch'esso di supportare gli investimenti (in Italia) delle aziende finalizzati a perseguire gli obiettivi previsti dalla Tassonomia EU permettendo al cliente di beneficiare dei vantaggi offerti dalla Garanzia Sace. In maggior dettaglio SACE rilascia le garanzie "Green" supportando i progetti aziendali in grado di agevolare la transizione verso un'economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili e promuovere iniziative volte a sviluppare una nuova mobilità a minori emissioni inquinanti. Tale garanzia si inserisce nell'ambito del più ampio "Green Deal" europeo, programma che racchiude un insieme di misure in risposta all'emergenza dovuta ai cambiamenti climatici e che prevede, per tutti i Paesi UE, il raggiungimento della neutralità delle emissioni inquinanti entro il 2050.

La Banca ha inoltre perfezionato con SACE un'apposita convenzione dedicata, denominata "Convenzione SACE Green", che consente una gestione maggiormente standardizzata e semplificata della stessa Garanzia fino a una determinata soglia di importo massimo finanziabile. Per essere considerati idonei all'ottenimento della Garanzia sopra descritta, SACE prevede delle precise linee guida per il rispetto di alcuni parametri sullo scopo del finanziamento e prevede, altresì, dei controlli ex post sul rispetto degli stessi.

Proseguono inoltre le attività in sinergia con le diverse strutture della Banca, funzionali allo sviluppo di nuove soluzioni (prodotti, servizi e strumenti) in linea con le misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Speciale enfasi è stata dedicata, nel corso del 2023, alla valorizzazione delle informazioni ESG nella piattaforma di interaction della rete Corporate (Sales4Change) dove sono stati inseriti e messi in evidenza tutti i dati utili alla definizione del profilo ESG delle aziende clienti, con particolare attenzione al parametro Environmental. L'obiettivo è quello di arricchire il patrimonio informativo a supporto dell'azione commerciale in ambito ESG.

Si conferma pertanto la centralità della piattaforma di interaction nelle diverse attività relative alla gestione commerciale (monitoraggio, trattative, pricing, etc).

1 Come sopra ricordato, Chirografario Aziende Tassonomia Green è la soluzione a ''catalogo'' destinata in via prioritaria alle imprese i cui settori economici di appartenenza sono ritenuti elegibili dalla Tassonomia EU e nello specifico a controparti soggette alla Direttiva «NFRD» 2014/95/EU (aziende con più di 500 dipendenti) oppure aziende soggette alla Direttiva «CSRD» 2022/2464/EU (aziende con più di 250 dipendenti, e/o con fatturato superiore a 40 milioni e/o totale attivo di bilancio superiore a 20 milioni.

Altre attività commerciali distintive

Finanza strutturata

Nell'esercizio 2023 il Gruppo ha promosso la strutturazione di operazioni di finanziamento sempre più sofisticate, realizzate con controparti istituzionali e industriali che, in relazione alla finalità del finanziamento e/o al suo ammontare, richiedono un approccio personalizzato e specializzato.

Si è assistito ad un aumento dell'interesse della clientela per questo tipo di attività grazie al contesto di mercato e ai residui effetti post-pandemia, con un riconoscimento dell'elevato valore strategico di questo tipo di operazioni.

Le performance nel 2023 sono risultate, grazie anche ad effetti congiunturali, in miglioramento rispetto all'esercizio precedente su tutti i parametri (patrimoniali, economici ed operativi).

In particolare, l'attività di Corporate Lending ha registrato una crescita molto importante nel numero di operazioni effettuate e nei profili reddituali. In tale ambito, il Gruppo si è qualificato come uno dei primari operatori bancari in Italia, intervenendo in buona parte delle operazioni rilevanti per dimensione e portata strategica.

L'attività svolta a favore dei Financial Sponsor, ambito nel quale Banco BPM ha mantenuto la posizione di leadership nel segmento delle PMI per numero di operazioni realizzate, ha segnato un anno molto positivo grazie al miglioramento delle condizioni di mercato ed al mantenimento di un elevato flusso di operazioni. In tale ambito va considerato che dal 2023 è operativo un team specializzato nelle operazioni di minore dimensione, ambito precedentemente meno presidiato.

L'attività di Project Finance ha confermato il livello di performance del 2022, grazie al consolidamento dei rapporti con alcuni operatori ed alla partecipazione ad operazioni su progetti infrastrutturali rilevanti. Le soluzioni sviluppate anche a fronte di criticità sorte in relazione al contesto geopolitico si ritiene avranno importanti e positivi riflessi sull'attività nel prossimo futuro.

Nonostante l'aumento dei tassi di mercato, anche l'attività in ambito Real Estate ha registrato ottime performance nell'esercizio, migliorando significativamente i dati del biennio precedente grazie all'interesse di operatori istituzionali, anche internazionali, in investimenti in aree in cui il Gruppo vanta un posizionamento competitivo privilegiato.

Le operazioni di Finanza Strutturata concluse nel 2023 sono state oltre 200, per un ammontare complessivo sottoscritto di oltre 7,5 miliardi. Di queste, oltre 100 operazioni per oltre 5 miliardi di finanziamenti sottoscritti sono ascrivibili al Corporate Lending. A seguire, in termini di numerosità e relativi volumi, si registrano le operazioni di Leverage (circa 50 operazioni per oltre 1 miliardo), le operazioni di Real Estate (oltre 30 operazioni, per circa 800 milioni) e infine le operazioni di Project Finance (oltre 20, per un totale di circa 650 milioni).

Global Transaction Banking

Rete dedicata e unità estero merci

Il 2023, nonostante la complessità del contesto geopolitico, ha mantenuto un trend positivo nel commercio internazionale e la struttura dedicata ha saputo valorizzare la crescita aumentando notevolmente le quote di mercato, sia lato export sia import, supportando costantemente e proattivamente la clientela.

Il supporto alla clientela è stato garantito dalla rete commerciale dedicata, composta da oltre 60 figure specialistiche dislocate sul territorio nazionale e con elevate competenze tecnico - commerciali, in grado di seguire al meglio le imprese nella loro attività di internazionalizzazione.

Forti della positiva esperienza del precedente anno, è continuata l'interessante iniziativa delle strutture Sales e Trade & Export Credit, riguardante l'azione di sviluppo del prodotto Credito Fornitore, arricchito anche dalla possibilità di scontare effetti assistiti da polizza Euler Hermes/Allianz, oltre che da Sace. La collaborazione si è concretizzata sia tramite incontri virtuali personalizzati sulle specifiche richieste del singolo cliente, sia con incontri in presenza di gruppi limitati di aziende accomunate dall'interesse sul prodotto, con la particolarità del contributo Simest.

Per la propria attività operativa il Gruppo Banco BPM si avvale, inoltre, di comparti estero - merci dislocati sull'intero territorio nazionale, più precisamente a Milano, Legnano, Verona, Modena, Bergamo e Lucca.

Le suddette unità curano, in particolare, l'operatività in crediti documentari e rimesse documentate.

Nel suo complesso la struttura Operations conta ad oggi circa 100 risorse e gestisce come sopra evidenziato le operazioni estero di tipo documentario, con esclusione quindi degli incassi elettronici e delle rimesse dirette (ovvero dell'area transazionale semplice, c.d. open account).

Da settembre 2023 nella neocostituita struttura International payments & guarantees sono confluite le attività dei pagamenti sull'estero e la gestione delle garanzie internazionali. Si tratta di un unico comparto con sede a Milano, che opera in modo specificamente dedicato per tutto il territorio nazionale.

L'obiettivo comune è quello di offrire alla clientela un servizio ad alto valore aggiunto, che garantisca consistenti ritorni in termini di gettito commissionale, a fronte di un contestuale corretto e puntuale presidio degli ingenti rischi tecnico-operativi.

Financial Institutions

Durante il 2023 il Financial Institutions Group (F.I.G.) ha svolto costantemente missioni all'estero utili a rafforzare i rapporti con le controparti locali, con lo scopo primario di garantire adeguati affidamenti a supporto delle attività import ed export della clientela. Sono state così consolidate ed aumentate le assunzioni di rischio in considerazione dei paesi e dei mercati di maggior interesse a livello commerciale e si è altresì rafforzato il monitoraggio dell'andamento finanziario e sociopolitico degli istituti di credito e dei paesi affidati, grazie anche all'attività sinergica con gli uffici di Trade Finance Products & Controls e di Banche, Istituzioni, Enti e Public Sector.

Al fine di consolidare ed aumentare la capacità della Banca di attrazione di operatività di trade finance è stata mantenuta la partecipazione ai programmi di trade facilitation delle principali banche sovrannazionali: EBRD, IFC, ADB, così come la diretta adesione a B.A.F.T. e ad I.T.F.A.. Di rilevante supporto anche le attività svolte dagli Uffici di Rappresentanza a Mumbai e a Hong Kong, che hanno presidiato costantemente i rapporti con le banche del subcontinente indiano e dell'area asiatica.

Prodotti e Servizi Estero - Canali interattivi

Lo sviluppo di canali interattivi con funzioni sia informative sia dispositive ad uso delle aziende clienti che operano e/o intendano operare con l'estero è proseguito anche nel 2023, con l'implementazione di strumenti già disponibili. In particolare:

  • YouWorld è una piattaforma informativa che consente alle imprese di accedere a un esauriente e costantemente aggiornato set di informazioni sul commercio estero (ad es. quadro politico-istituzionale dei Paesi, norme doganali e fiscali, adempimenti contrattuali, bandi di gara, elenchi professionali) ed ai riferimenti di potenziali fornitori o acquirenti esteri (organizzati per paese, tipologia di merce o servizi trattati). Le aziende fruitrici del servizio a dicembre 2023 sono complessivamente, tra Retail e Corporate, circa 900.
  • YouLounge è la piattaforma B2B che partecipa alla Trade Club Alliance e consente alle aziende clienti di promuovere i propri prodotti / servizi attraverso una vetrina virtuale (business card). Tutte le imprese interessate ad ampliare i propri mercati esteri internazionali possono usufruire della piattaforma accedendo attraverso l'e-banking di Banco BPM. Attualmente la copertura geografica della Trade Club Alliance si estende a più di 40 Paesi, con una platea di quasi 24.000 aziende selezionate. YouLounge, a dicembre 2023, annovera circa 1.500 aziende, tra Retail e Corporate.
  • YouTrade Finance è il portale che consente la gestione dell'operatività merci per via telematica (garanzie internazionali - già operativo, crediti documentari - operativo per la fase import), con semplificazione e ottimizzazione del rapporto banca-cliente e in grado di assicurare massima sicurezza (es. utilizzo della firma digitale) attraverso procedure guidate. I clienti che si avvalgono del servizio sono circa 460.

Accordi con primarie istituzioni

Al fine di ampliare il supporto alla clientela che opera nel complesso campo della internazionalizzazione, Banco BPM è iscritta con propri manager specialisti nell'area Estero e Trade Finance a diverse associazioni (tra le quali ICC Italia International Chamber of Commerce, Credimpex Italia e la già citata SACE).

Tutto ciò per poter offrire alla clientela un supporto professionale basato su approfondita conoscenza di tecniche e mezzi di regolamento, strumenti e norme relative all'ambito degli scambi e del commercio internazionale.

Per quanto attiene ai rapporti con le Camere di commercio, nel corso dell'anno 2023 Banco BPM ha mantenuto la collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Russa.

Trade and Export Finance

La Struttura Trade and export finance raggruppa tutte le attività di export finance con il supporto di SACE / SIMEST: operazioni di finanza strutturata internazionale con gruppi industriali internazionali che hanno rilevanti attività o scambi con l'Italia, operazioni di Export Finance a supporto delle esportazioni delle primarie industrie nazionali in collaborazione con SACE, operazioni di Trade Finance (quali credito fornitore, garanzie e trade strutturato con il supporto assicurativo).

Per il 2023 il desk ha continuato a sviluppare l'operatività in ambito di credito acquirente con SACE, SACE Push strategy e credito fornitore con la copertura SACE ed Euler Hermes, ed ha concluso alcune importanti operazioni internazionali sia in ambito di export finance, che di commodity finance ed international corporate, creando nuovi rapporti commerciali e consolidando rapporti esistenti con gruppi industriali attivi nei mercati Interazionali, con particolare focus su Africa ed Europa.

Continua a svilupparsi l'attività con i trader di energia globali che, a fronte della diversificazione delle fonti necessarie all'Italia, si trovano a lavorare più intensamente con il nostro paese e con i principali clienti.

Il focus nell'ambito SACE ed ECA è stato improntato all'espansione delle relazioni con i principali esportatori italiani, con SACE, con Cassa Depositi e Prestiti, con le banche internazionali e con i corporate internazionali. (Banco BPM interviene per lo più con ruoli senior e nel mercato primario).

Nel 2023 il desk ha potuto partecipare ad alcune operazioni di finanziamento a supporto di esportazioni strategiche. Lo sviluppo dei rapporti con i corporate internazionali è sempre molto selettivo e rivolto a creare il maggior numero di possibilità commerciali alla rete Corporate e all'attività di investment banking.

Un particolare focus è e sarà dedicato ai maggiori players della transizione energetica e ai nuovi verticali tecnologici. La dimensione media delle operazioni di credito fornitore è cresciuta notevolmente, così come l'attività in garanzie internazionali con copertura SACE ed Euler Hermes.

Il desk dall'inizio della sua attività ha concluso una trentina di operazioni internazionali di finanziamento con ruoli senior; l'attività dedicata al credito fornitore e alle garanzie ha notevolmente aumentato volumi dei deal chiusi e giro d'affari complessivo.

Sinergia con Banca Akros: copertura rischi finanziari

Sempre significativa, anche per il 2023, la sinergia con Banca Akros, specializzata in attività di Capital Markets (hedging su tassi, cambi e commodity) e Investment Banking (comparti: Equity Capital Markets, Debt Capital Markets, M&A, Securitisation e Advisory).

In particolare, nel corso del 2023, il Gruppo Banco BPM, attraverso la struttura di Corporate & Investment Products di Banca Akros, ha riaffermato la sua attività di supporto qualificato alla clientela aziende nella gestione dei rischi finanziari di tasso, cambio e commodity. L'attività è rivolta alle aziende che, in relazione alla loro gestione caratteristica o alla struttura del bilancio, presentano esigenze di copertura dei rischi sopra menzionati. In un panorama di crescita degli investimenti italiani all'estero, si rileva sempre più un'esigenza di conoscenza e comprensione dei rischi finanziari da parte delle aziende. La clientela è seguita da un gruppo di sales e specialisti presenti sui diversi territori e con elevate competenze tecniche e commerciali.

Nel corso dell'anno il Gruppo ha perseguito la sua attività di sviluppo di nuovi prodotti e servizi offerti continuando a consolidare il proprio ruolo di riferimento nell'ambito dell'innovazione per la propria clientela.

Nell'esercizio 2023 l'attività è rimasta sostanzialmente invariata rispetto all'anno precedente per quanto riguarda le coperture su cambi e commodity; ha invece mostrato un rallentamento delle coperture sui tassi rispetto all'anno precedente, dovuto prevalentemente ad un mercato dei tassi molto volatile e in forte crescita che ha visto, soprattutto nell'ultima parte dell'anno, le aziende attendiste nell'attività di copertura alla ricerca di opportunità di ribasso dei tassi di interesse.

In ogni caso, attraverso le figure dei sales e degli specialisti, la struttura ha continuato a consolidare importanti relazioni con i clienti, fornendo servizi ad elevato valore aggiunto anche in un contesto di mercato sempre più sfidante.

Sinergia con Banca Aletti: progetto Insieme

In ottica di crescita e sviluppo delle sinergie, la funzione Corporate è stata protagonista con Banca Aletti del progetto Insieme, volto ad acquisire nuovi clienti Private attraverso i canali Corporate, valorizzando le relazioni già attive all'interno del Gruppo.

Acquisto crediti fiscali e commerciali

Nel corso del 2023 Banco BPM è stata particolarmente attiva, anche grazie al contributo di partner tecnici esterni, nel settore dei servizi riferibili all'acquisto pro-soluto di crediti commerciali, fiscali ed incentivi vantati dai Clienti anche verso la Pubblica Amministrazione, compresi i crediti d'imposta afferenti al DL 34/2020 (c.d. Super Ecobonus).

L'attività svolta in tale contesto è finalizzata, in primis, al sostegno delle filiere produttive tramite uno strumento che negli ultimi anni si è dimostrato particolarmente efficace per l'ottimizzazione del circolante aziendale.

L'esperienza maturata dal Gruppo in questo ambito si manifesta soprattutto nella capacità di definire accordi personalizzati con aziende leader che abbiano intenzione di ottimizzare le opportunità esistenti nella gestione del credito/debito di fornitura, offrendo allo stesso tempo efficaci servizi finanziari ai propri fornitori.

Un importante posizionamento di mercato è stato raggiunto nell'acquisto di crediti d'imposta derivanti dai c.d. Super Ecobonus, attività che ha permesso sia a clientela privata, sia imprese, di poter usufruire appieno delle importanti agevolazioni fiscali previste dal relativo decreto.

Il consolidamento della leadership in questo specifico mercato è stato possibile anche grazie ad una prima fase di innovazione delle procedure interne, attraverso lo sviluppo di una piattaforma in grado di facilitare gli aspetti operativi nel rapporto banca - clientela. Tale piattaforma sarà oggetto di un importante piano di sviluppo mirato alla completa digitalizzazione operativa entro il 2024.

Cultura ESG e promozione della Sustainable Finance

Iniziative per la clientela corporate

Nel 2023 Banco BPM ha riconfermato la sua attenzione nei confronti delle aziende orientate a intraprendere o sviluppare un percorso di transizione ecologica, non solo attraverso soluzioni di finanziamento ad hoc (come in precedenza illustrato), ma anche promuovendo consapevolezza e conoscenza delle opportunità disponibili, con particolare focus sull'evoluzione normativa in atto.

In quest'ottica si pone l'evento pilota di tipo settoriale, dedicato al Real Estate, organizzato dalla Divisione Corporate in collaborazione con Banca Aletti nel mese di settembre 2023; focus dell'appuntamento, che ha coinvolto una consistente rappresentanza di operatori del settore (circa 80), è stato: "Architettura e Sostenibilità nella Milano che verrà". Tra i temi trattati citiamo: vincoli e opportunità ESG in ambito Real Estate, certificazioni di edilizia sostenibile, appetibilità degli investimenti in edifici certificati, normativa EU in materia di edilizia green, offerta green per operatori del settore. Il dibattito ha visto la partecipazione di esponenti di spicco del mondo dell'architettura, della politica e delle associazioni di settore, a testimonianza del ruolo svolto dal Gruppo quale agente facilitatore in ambito green transition per il sistema economico e sociale.

Istituzionali

2023 2022 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 163.820 95.420 68.400 71,7%
Margine finanziario 163.820 95.420 68.400 71,7%
Commissioni nette 46.533 50.575 (4.042) (8,0%)
Altri proventi netti di gestione 2.170 3.473 (1.303) (37,5%)
Risultato netto finanziario 135 (465) 600
Altri proventi operativi 48.838 53.583 (4.745) (8,9%)
Proventi operativi 212.658 149.003 63.655 42,7%
Spese per il personale (14.178) (13.884) (294) 2,1%
Altre spese amministrative (32.014) (31.113) (901) 2,9%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (322) (607) 285 (47,0%)
Oneri operativi (46.514) (45.604) (910) 2,0%
Risultato della gestione operativa 166.144 103.399 62.745 60,7%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (3.748) (564) (3.184) 564,5%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 244 (398) 642
Risultato lordo dell'operatività corrente 162.640 102.437 60.203 58,8%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (53.814) (33.871) (19.943) 58,9%
Risultato netto dell'operatività corrente 108.826 68.566 40.260 58,7%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (10.944) (13.976) 3.032 (21,7%)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (21) (25) 4 (16,0%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 97.861 54.565 43.296 79,3%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2023.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi del settore Istituzionali registra un risultato pari a 212,7 milioni, in deciso aumento di 63,7 milioni rispetto all'esercizio precedente (+42,7%).

Tale variazione è spiegata principalmente dall'aumento del margine di interesse, pari a 68,4 milioni, mentre le commissioni nette registrano un decremento di 4,0 milioni, pari all'8%. Gli oneri operativi, pari a 46,5 milioni, sono in crescita rispetto all'esercizio precedente (+0,2%).

In deciso aumento le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela, pari a 3,7 milioni rispetto a 0,6 milioni dell'esercizio precedente.

Al conto economico dell'esercizio corrente sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 10,9 milioni (14,0 milioni del 2022) come da Target definito dal Single Resolution Fund. L'esercizio 2023 si chiude con un risultato netto pari a 97,9 milioni, rispetto a 54,6 milioni dello scorso esercizio.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

L'attività di coordinamento e supporto commerciale relativa alla clientela Istituzionali, Pubblica Amministrazione, Enti Religiosi, Terzo Settore e Alleanze Accentrate è affidata alla Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore, mediante il presidio sull'offerta prodotti, lo sviluppo di idonei canali distributivi, l'evoluzione dei modelli di servizio e lo sviluppo di prodotti dedicati.

Le strutture di business in cui si articola la Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore, sono le seguenti:

  • Istituzionali, Enti Religiosi e Terzo Settore, alla quale riportano, a loro volta, le seguenti business unit:
    • Gestori Controparti Istituzionali;
    • Controparti Istituzionali (filiale dedicata);
    • Terzo Settore ed Istituzioni Religiose.
  • Partnership accentrate con alleanze esterne al Gruppo;
  • Enti e Pubblica Amministrazione.

Istituzionali, Enti Religiosi e Terzo Settore

Le controparti istituzionali sono i principali soggetti cosiddetti "vigilati" quali Assicurazioni e Società Parabancarie, SGR, SIM, Fondi Comuni aperti e chiusi, Fondazioni Bancarie, Casse di Previdenza e Assistenza Sociale e Fondi Pensione. Inoltre, tra le controparti istituzionali vengono ricomprese lo Stato, gli Organi Costituzionali, gli Enti Statali Centrali ed alcune Società partecipate dalla Pubblica Amministrazione Centrale, oltre a Regioni, Aziende Sanitarie e Ospedaliere e grandi Comuni.

Le relazioni con le Controparti Istituzionali vengono presidiate mediante un modello di servizio completo, che comprende gestori ed addetti specializzati (bankers) ed una filiale dedicata, sulla quale transita l'operatività dei rapporti intestati alla Clientela Controparti Istituzionali.

La clientela Istituzionali (dati al 31 dicembre 2023) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Attività economica:

Tipologia Ente per SAE (*) Distribuzione %
Fondi Comuni d'investimento, Fondi Pensione ed OICR 18%
SIM, SGR e società fiduciarie 7%
Società del parabancario (Leasing, Factoring) e Credito al Consumo 6%
Regioni, Aziende Sanitarie, Grandi Comuni e Partecipate della Pubblica Amministrazione 9%
Imprese di assicurazione 5%
Fondazioni bancarie 2%
Stato Centrale ed Organi Costituzionali 2%
Enti di Previdenza ed Assistenza Sociale 2%
Altre società ed intermediari finanziari 49%
Totale 100%
(*) non sono incluse le società del Gruppo.

Tra le attività coordinate dalla struttura dedicata alle Controparti Istituzionali rientra altresì l'operatività svolta per le società del Gruppo Banco BPM.

Per una maggiore efficacia nella gestione dei rapporti sono stati armonizzati i servizi offerti e sono state sviluppate sinergie commerciali con Banca Akros e Banca Aletti per rendere più completa e qualificata la gamma dei servizi offerti a questo particolare tipo di clientela.

Nel 2023 si è intensificata l'attività relativa alle cartolarizzazioni, nell'ambito delle quali Banca Akros ha agito in qualità di arranger e Banco BPM, mediante il banking book riservato ai clienti Istituzionali, in qualità di acquirente delle senior note, realizzando così un percorso complementare a quello più tradizionale dei finanziamenti diretti, per sostenere l'economia reale.

Particolare attenzione è stata rivolta al sostegno finanziario delle società collegate al MEF che agiscono in ambito energetico e non solo (i.e. Gestore Mercati Energetici, Gestore Servizi Energetici, CSEA, Invitalia), fornendo loro un supporto operativo/finanziario, in applicazione delle politiche energetiche e, più in generale, di riqualificazione, gestite dal Governo italiano.

Una menzione specifica merita l'attività svolta nei confronti degli investitori istituzionali, per condividere le logiche di investimento nell'economia reale attraverso i FIA (Fondi d'Investimento Alternativi), ambito nel quale Banco BPM opera, oggi direttamente e, nel prossimo futuro, attraverso la neocostituita Banco BPM Invest SGR.

Terzo Settore ed Istituzioni Religiose

La clientela appartenente al Terzo Settore ed Enti Religiosi è rappresentata da Enti di Terzo Settore (ETS) iscritti nel nuovo RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) ed Enti non profit non iscritti, associazioni sportive dilettantistiche, Federazioni riconosciute dal Coni, oltre a diocesi, parrocchie, congregazioni ed ordini religiosi. Nel segmento sono ricompresi anche i sindacati ed i partiti politici.

Il quadro normativo del Terzo Settore è in evoluzione, soprattutto in riferimento all'attivazione del RUNTS: sono state attuate, infatti, le attività legate al censimento degli enti di terzo settore, per cogliere tutte le peculiarità degli ETS.

La clientela Terzo Settore ed Enti Religiosi (dati al 31 dicembre 2023) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Natura giuridica:

Tipologia Ente per natura giuridica Distribuzione %
Associazioni 43%
Fondazioni 2%
Enti religiosi (parrocchie) 12%
Cooperative Sociali 4%
Altri enti con o senza personalità giuridica 39%
Totale 100%

Il Terzo Settore e gli Enti Religiosi costituiscono un segmento centrale della clientela per interesse sulle tematiche ESG, e Banco BPM ha rafforzato il presidio commerciale verso tali clienti mediante la propria struttura dedicata, con specialisti in ogni territorio di azione di Banco BPM.

Tra le iniziative distintive del 2023, si evidenziano:

  • le misure di sostegno economico per investimenti nel quadro del PNRR, nella transizione sociale ed ecologica e nel sostegno post pandemico attraverso la concessione di nuovi finanziamenti per esigenze di liquidità indotte prima dalla pandemia e, successivamente, dalla crisi energetica ed inflattiva, acuite dalla guerra in Ucraina;
  • la concessione di nuova finanza per progetti di impatto sociale (c.d. Social Bond);
  • la gestione e il monitoraggio dell'attività riguardante il Portale del Terzo Settore, avviato nel 2021 e dedicato alla clientela di questo ambito e richiamabile direttamente dal sito istituzionale di Banco BPM. Attraverso il sito è possibile entrare in contatto con la struttura specialistica dedicata, che presta consulenza e agevola l'apertura di nuovi rapporti;
  • la sponsorizzazione per la quarta edizione al laboratorio Cantieri Viceversa, organizzato dal Forum Nazionale del Terzo Settore, per consentire l'incontro tra domanda ed offerta di fondi tra le organizzazioni ed enti del Terzo Settore;
  • l'attivazione di un primo progetto pilota sperimentale, in collaborazione con Rete del Dono e con le Fondazioni del Gruppo sorte dalle ex Banche del Territorio, per abilitare il crowdfunding a sostegno di iniziative e progetti di associazioni clienti.

Partnership commerciale con alleati esterni al Gruppo

Tra le attività della Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore rientra anche quella di sovrintendere e coordinare la struttura dedicata alla gestione in modalità accentrata delle alleanze commerciali con partner esterni al Gruppo Banco BPM.

Tali alleanze sono disciplinate da appositi accordi di partnership commerciale, i quali prevedono un'offerta prodotti dedicata esclusivamente alla clientela dell'alleato esterno, mediante un duplice canale distributivo:

  • offerta fuori sede, mediante l'attività dei consulenti finanziari esterni;
  • offerta in sede, attraverso la presenza di sportelli dedicati all'interno dei negozi finanziari dell'alleato commerciale.

L'attività è gestita attraverso una struttura dedicata, inserita all'interno della Funzione Istituzionali Enti e Terzo Settore, dalla quale dipendono 17 filiali distribuite sul territorio nazionale.

Il presidio diretto attraverso una struttura completamente dedicata consente, oltre allo sviluppo costante degli accordi commerciali in coerenza con gli sviluppi legislativi, maggiori ritorni economici ed un migliore presidio dei rischi operativi soprattutto in tema di normativa antiriciclaggio.

Il mercato dell'offerta fuori sede di prodotti e servizi bancari attraverso le reti di consulenti finanziari appartenenti a gruppi indipendenti è ad ampio potenziale ed il modello organizzativo specificatamente assunto, unito al know-how finora acquisito da Banco BPM, permettono buone possibilità di ulteriore sviluppo di questo business.

Enti e Pubblica Amministrazione

La clientela Enti e Pubblica Amministrazione, o anche Public Sector, ai sensi del Regolamento UE n. 549/2013 sul Sistema Europeo dei conti nazionali e regionali, è costituita da:

• Amministrazioni Pubbliche, che a loro volta comprendono le Amministrazioni Centrali (Stato ed Organi Costituzionali, Ministeri e relativi Dipartimenti, ecc.), le Amministrazioni Territoriali (Regioni e Province Autonome) e Locali (Province e Comuni) e gli Enti di Previdenza ed Assistenza Pubblici;

• Società Pubbliche, ovvero soggetti che producono beni e/o servizi destinati alla vendita e che abbiano natura giuridica pubblica o che siano controllati direttamente o indirettamente dalle Amministrazioni Pubbliche, in forza di leggi, decreti o regolamenti specifici.

Il Public Sector è preposto alla gestione del segmento dal punto di vista commerciale, normativo, amministrativo. L'attività, relativamente all'acquisizione dei rapporti e gestione della Pubblica Amministrazione, viene espletata ponendo particolare attenzione agli impegni ed alle criticità che ne derivano, alla limitazione dei rischi operativi, di immagine, creditizi ed in ottica commerciale.

Banco BPM è in possesso della certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2015 per la gestione dei servizi di tesoreria e cassa e finanziamenti alla Pubblica Amministrazione.

L'attività commerciale del 2023 si è svolta fornendo alle controparti del Public Sector prodotti e servizi adeguati ad affrontare le specifiche esigenze. Al riguardo, è stata dedicata una sempre maggiore attenzione alle attività svolte dalle partecipate pubbliche nell'ambito del settore idrico, del trasporto pubblico locale e del ciclo di smaltimento dei rifiuti, per gli evidenti impatti ambientali, secondo le logiche ESG.

Particolare focus è stato dedicato al PNRR, in considerazione del ruolo chiave del Public Sector in tale contesto.

La clientela Enti e P.A. (dati al 31 dicembre 2023) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Attività economica:

Tipologia Ente per SAE Distribuzione %
Comuni – Unioni Comuni 37%
Istituti scolastici ed Università 22%
Società partecipate ed Imprese Produttive di Servizi Pubblici 25%
Altri enti 16%
Totale 100%

Private

2023 2022 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 37.583 4.545 33.038 726,9%
Margine finanziario 37.583 4.545 33.038 726,9%
Commissioni nette 96.797 97.951 (1.154) (1,2%)
Altri proventi netti di gestione 5 5 - -
Risultato netto finanziario (1.468) (438) (1.030) 235,2%
Altri proventi operativi 95.334 97.518 (2.184) (2,2%)
Proventi operativi 132.917 102.063 30.854 30,2%
Spese per il personale (62.563) (57.159) (5.404) 9,5%
Altre spese amministrative (17.489) (15.259) (2.230) 14,6%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (5.314) (3.501) (1.813) 51,8%
Oneri operativi (85.366) (75.919) (9.447) 12,4%
Risultato della gestione operativa 47.551 26.144 21.407 81,9%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (265) 541 (806)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (6.360) (4.665) (1.695) 36,3%
Risultato lordo dell'operatività corrente 40.926 22.020 18.906 85,9%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (14.010) (7.643) (6.367) 83,3%
Risultato netto dell'operatività corrente 26.916 14.377 12.539 87,2%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (717) (963) 246 (25,5%)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (2.314) (2.490) 176 (7,1%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 23.885 10.924 12.961 118,6%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2023.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi del settore Private risulta pari a 132,9 milioni, in aumento di 30,9 milioni (+30,2%) rispetto allo scorso esercizio.

All'interno di tale aggregato, il margine di interesse risulta in crescita rispetto al 2022 (+33,0 milioni). Le commissioni nette, pari a 96,8 milioni, mostrano un decremento di 1,2 milioni rispetto all'esercizio precedente.

Gli oneri operativi, pari a 85,4 milioni, registrano un incremento di 9,4 milioni, con le spese per il personale pari a 62,6 milioni, le rettifiche di valore su attività materiali e immateriali pari a 5,3 milioni e le altre spese amministrative che si attestano a 17,5 milioni.

Al conto economico del segmento in esame concorrono anche accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per 6,4 milioni, in aumento di 1,7 milioni rispetto al 2022. Gli oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte sono invece pari a 0,7 milioni (1,0 milioni nello scorso esercizio).

Considerando anche il contributo negativo della PPA (Purchase Price Allocation), pari a -2,3 milioni, il settore operativo Private chiude con un risultato netto dell'esercizio positivo di 23,9 milioni, con un incremento di 13,0 milioni rispetto al 2022.

Come illustrato in premessa, il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati, con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti. Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Alla chiusura dell'anno 2023, la Rete Private Banking di Banca Aletti registra un ammontare globale di "asset under management" (raccolta diretta, amministrata e gestita) pari a 25,6 miliardi, in aumento rispetto al 2022 di circa 3 miliardi; il dato non include le marginali posizioni di liquidità dei clienti private di Banca Aletti appoggiate su Banco BPM.

In un contesto di elevatissima complessità dovuta alle conseguenze economiche e finanziarie del conflitto in Ucraina e di quello in Medio Oriente, l'anno è stato caratterizzato dall'aumento del margine di intermediazione del segmento Private rispetto al dato dell'anno precedente.

L'aumento dei dati reddituali è stato favorito dalla buona qualità dei portafogli di investimento, dall'assidua attività consulenziale della Rete Private e dall'entrata di una considerevole quota di nuova raccolta, circa 1 miliardo. Il mantenimento di un elevato livello di delega ha permesso di garantire la qualità dei portafogli prevalentemente attraverso soluzioni di risparmio gestito con alta qualità di asset management.

Il contesto internazionale di estrema incertezza, unito al consolidarsi di rendimenti positivi sui tassi monetari interbancari e sulle curve dei rendimenti di molti mercati obbligazionari, conferma la definitiva ripresa degli investimenti obbligazionari, iniziata nel 2022.

Infatti, la ricerca di rendimenti ha portato gli investitori a spostare un ingente ammontare di masse dalla raccolta diretta (conti correnti in particolare) alla raccolta amministrata.

Le molteplici strategie e azioni mirate all'incremento delle masse nel medio termine ed all'allargamento del perimetro alla clientela hanno fornito confortanti risultati in termini di raccolta netta, come detto, sia sui clienti privati sia sui clienti istituzionali.

In coerenza con il piano strategico di Banco BPM che prevede un approccio sempre più pervasivo al "cross selling", l'anno ha visto la continuazione su scala nazionale del nuovo modello di sinergia con il mondo Corporate e Imprese. Nel corso del 2023 le collaborazioni sul territorio che vede la presenza delle Filiali Private, dei Centri Corporate e dei Centri Imprese hanno fruttato circa 400 milioni di raccolta netta.

L'attività sinergica è completata dalla collaborazione con Banca Akros e con il Corporate and Investment Banking.

Per supportare l'attività di sviluppo, in linea con la strategia degli anni precedenti, sono state impostate azioni, di concerto con la Capogruppo, finalizzate alla generazione di occasioni di contatto sia con clienti potenziali che con i già clienti, attraverso l'organizzazione di una rete capillare di eventi sul territorio. Questi incontri hanno visto la partecipazione della Direzione Generale e delle case partner per fornire alla clientela una visione completa del mercato finanziario e spiegare, in maniera semplice ma completa, la modalità di costruzione dei portafogli rapportata, appunto, al contesto di riferimento.

È stata data continuità al nuovo modello territoriale della Rete Private Banking implementato nel 2022 con il coinvolgimento delle nuove figure sia all'interno dei principali organi direttivi sia con un piano formativo dedicato e mirato alla crescita manageriale.

Ulteriore conferma della centralità delle risorse nell'ambito del modello di business della Banca, nel corso dell'anno è stato confermato un intenso presidio a livello di piano formativo (non solo in modalità digitale): il 2023 ha visto la prosecuzione e il rafforzamento della significativa attività dell'anno precedente che si è sviluppata sulle principali direttrici all'interno dell'Accademia Aletti, rappresentate dalla formazione abilitante, da quella tecnica/commerciale/soft skills e da quella manageriale.

Sono state inoltre erogate diverse sessioni di formazione dedicata al rafforzamento di specifici skill connessi alle competenze in tema di wealth management, family business e reportistica utile.

Investment Banking

2023 2022 variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 47.798 56.509 (8.711) (15,4%)
Margine finanziario 47.798 56.509 (8.711) (15,4%)
Commissioni nette 59.274 50.237 9.037 18,0%
Altri proventi netti di gestione (225) 962 (1.187)
Risultato netto finanziario 37.461 13.278 24.183 182,1%
Altri proventi operativi 96.510 64.477 32.033 49,7%
Proventi operativi 144.308 120.986 23.322 19,3%
Spese per il personale (30.040) (29.590) (450) 1,5%
Altre spese amministrative (71.244) (60.478) (10.766) 17,8%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (546) (370) (176) 47,6%
Oneri operativi (101.830) (90.438) (11.392) 12,6%
Risultato della gestione operativa 42.478 30.548 11.930 39,1%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela 2 111 (109) (98,2%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 106 (68) 174
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 39 (83) 122
Risultato lordo dell'operatività corrente 42.625 30.508 12.117 39,7%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (11.565) (9.227) (2.338) 25,3%
Risultato netto dell'operatività corrente 31.060 21.281 9.779 46,0%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (2.178) (2.556) 378 (14,8%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 28.882 18.725 10.157 54,2%

Andamento economico del settore

Banca Akros esercita esclusivamente attività specialistiche nei confronti delle controparti qualificate e della clientela professionale, che la qualificano quale "fabbrica" prodotto di Corporate e Investment Bank.

L'esercizio 2023 ha visto proseguire l'attività svolta nelle diverse strutture preposte all'operatività sui mercati, che a partire da luglio 2023, sono rappresentate in particolare da cinque aree di attività: Global Markets, Corporate & Investments Products, Corporate Finance, Cross Assets Products & Solutions e Brokerage.

Nel corso dell'anno è stato inoltre avviato il progetto di scissione a favore della Capogruppo Banco BPM del complesso di beni e risorse organizzate per lo svolgimento dell'attività di "Finanza proprietaria"; la scissione ha avuto decorrenza giuridica, contabile e fiscale dal 1° gennaio 2024.

Analizzando il conto economico riclassificato al 31 dicembre 2023 (senza considerare le modalità di esposizione in bilancio – presenti negli schemi civilistici – previste dal principio contabile IFRS 5 per le attività in via di dismissione) si evince che i proventi operativi della BU Investment Banking si attestano a 144,3 milioni, in aumento rispetto ai 121,0 milioni del 2022.

La crescita dei proventi operativi gestionali ha riguardato di fatto tutte le aree di business di Banca Akros. In particolare, alla maggiore volatilità che ha caratterizzato i mercati finanziari nel corso dell'intero 2023, si è accompagnato un incremento dei volumi intermediati dalla Divisione Brokerage e dei ricavi relativi al Trading Proprietario della Divisione Global Markets; su quest'ultima e sulla Divisione Corporate & Investment Products hanno pesato positivamente anche i ricavi relativi ai Certificates collocati sulla Rete del Gruppo e sulle Reti Terze. Da segnalare il positivo contributo dell'area Debt Capital Markets, che registra un forte incremento di ricavi rispetto

all'anno precedente, grazie anche alle due operazioni come Co-Dealer fatte con il Ministero dell'Economia e delle Finanze nel collocamento del BTP Italia e BTP Valore.

Risultati leggermente inferiori rispetto all'anno precedente per la Divisione Corporate Finance, che sconta un rallentamento generalizzato nel 2023 dell'intero comparto M&A; chiude l'anno con ricavi pari a 8,4 milioni che ha beneficiato altresì dell'apporto della partecipata Oaklins Italy S.r.l., quest'ultima maggiormente focalizzata sull'attività di Merger & Acquisition "cross-border".

Oaklins Italy S.r.l. ha chiuso l'anno 2023 con un risultato netto d'esercizio di 489 mila.

Nel corso dell'anno è partita l'attività della Divisione Cross Asset Products & Solutions, che concorre a sviluppare l'attività commerciale, con particolare riferimento alla clientela "non captive" domestica ed estera, tra cui clientela istituzionale, controparti qualificate, fondi privati, fondi sovrani, family offices, attraverso la vendita di prodotti, servizi e soluzioni anche d'investimento in ottica del raggiungimento dei migliori risultati commerciali ed economici. I proventi operativi conseguiti sono risultati superiori allo scorso anno nelle attività in cambi FX (spot, forward e opzioni), registrando volumi per 1,7 miliardi.

Sono altresì aumentati i flussi in attività di Pronti Contro Termine su Titoli di Stato così come operazioni di prestito titoli su Equity e Fixed Income.

Grazie alle figure dei sales, la struttura ha consolidato, insieme al Gruppo, importanti relazioni commerciali con i clienti istituzionali, fornendo servizi ad elevato valore aggiunto in un contesto di mercato caratterizzato dalla forte concorrenza da parte delle principali banche italiane ed estere.

Gli oneri operativi, pari a 101,8 milioni, risultano in aumento rispetto ai 90,4 milioni dello scorso esercizio. A fronte di una sostanziale stabilità del costo del personale, le altre spese amministrative hanno registrato un aumento legato anche alla crescita dei prezzi.

Il risultato lordo dell'operatività corrente è pari a 42,6 milioni (30,5 milioni nel 2022) e l'utile netto dell'esercizio, dopo imposte dovute nel periodo e oneri netti relativi alla contribuzione al sistema bancario, è pari a 28,9 milioni, in crescita rispetto ai 18,7 milioni del precedente esercizio.

Il settore "Investment Banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati svolte da Banca Akros e dalla controllata Oaklins Italy S.r.l., operativa nell'attività di consulenza in materia di Merger & Acquisition.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Corporate & Institutional Banking

Nel corso dell'anno è proseguita positivamente l'attività specialistiche di commerciale di coverage e di sviluppo della clientela Corporate & Financial Institutions, in coordinamento con la Capogruppo, in relazione ai prodotti e servizi specialistici offerti dalla Divisione C&IB di Banca Akros.

In particolare, grazie al modello di servizio che prevede, per i prodotti di hedging, l'attività dei sales e degli specialisti a supporto dei gestori della Capogruppo, sono state efficacemente presidiate le attività su strumenti di copertura dei rischi finanziari, con particolare attenzione al servizio e allo sviluppo sia della clientela corporate che della clientela retail. I flussi sui prodotti derivati, in valore nozionale, si sono attestati complessivamente, nel corso dell'anno, a circa 7,5 miliardi per le operazioni di copertura del rischio cambio e commodity e a circa 3,2 miliardi per le operazioni di copertura del rischio tasso sui sottostanti finanziamenti a tasso variabile, erogati principalmente dal Banco BPM. I proventi operativi conseguiti sono sostanzialmente in linea allo scorso anno nelle attività in cambi (spot, forward e opzioni) e nelle commodity. Si è invece registrato un rallentamento nei proventi delle operazioni di hedging sui tassi di interesse, sia per la clientela corporate che per le imprese, dovuto principalmente ad un mercato molto volatile e ad un repentino rialzo dei tassi soprattutto nei primi mesi dell'anno.

Grazie alle figure dei sales e degli specialisti dislocati presso i centri corporate sul territorio nazionale, la struttura ha consolidato, insieme al Gruppo, importanti relazioni commerciali con i clienti, fornendo servizi ad elevato valore aggiunto in un contesto di mercato caratterizzato dalla forte concorrenza da parte delle principali banche italiane ed estere. Banca Akros ha proseguito la sua attività di sviluppo di nuove attività, servizi e soluzioni tecniche di "hedging" sui rischi di tasso e di cambio, confermandosi un operatore di riferimento nell'ambito dell'innovazione a favore della clientela.

La Banca ha arricchito il suo portafoglio prodotti per la gestione dei rischi finanziari in capo alle aziende dotandosi degli strumenti necessari per poter permettere alle stesse di coprire il rischio di oscillazioni del gas che, nel contesto sia nazionale che internazionale, rappresenta uno dei principali rischi che le aziende, soprattutto quelle

appartenenti al settore energivoro, hanno dovuto affrontare negli ultimi tempi. Ha continuato inoltre a supportare le aziende nella gestione del rischio legato alle oscillazioni del petrolio e dei suoi derivati nonché sui metalli preziosi e di base.

Nel 2023 il totale degli Investment Certificates strutturati da Banca Akros ammonta a 2.056 milioni circa, di cui 1.741 milioni collocati dalle reti del Gruppo Banco BPM e 316 milioni collocati da reti terze. Rispetto al 2022 i volumi sono risultati in aumento. In un anno caratterizzato da grande volatilità sui tassi di interesse e da mercati azionari in crescita, l'attività di collocamento di Certificates è stata caratterizzata dalla prevalenza di prodotti a capitale incondizionatamente protetto, non solo per la rete del Gruppo Banco BPM, ma anche per le reti distributive terze.

Nell'ultima parte dell'anno Banca Akros ha strutturato il primo bond equity linked emesso da Banco BPM e destinato alla clientela del Gruppo.

Nelle attività di Debt Capital Market, si segnala il ritorno delle offerte pubbliche di sottoscrizione ("OPS") destinate al pubblico retail: a gennaio la Banca ha partecipato all'OPS del Sustainable Linked Bond emesso da ENI S.p.A., di complessivi 2.000 milioni a 5 anni, con il ruolo di garante e Lead Manager; a novembre all'OPS di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., di 2.000 milioni a 6 anni, con il ruolo di collocatore.

Nel comparto emittenti corporate Banca Akros ha partecipato al collocamento presso investitori istituzionali delle seguenti nuove emissioni obbligazionarie: col ruolo di Joint-Bookrunner per ENEL S.p.A., Sustainable Linked Bond, dual-tranche a 8 e a 20 anni di 750 milioni ciascuna; per l'emissione inaugurale di Alperia S.p.A., Green Bond, 500 milioni a 5 anni; per Aeroporti di Roma S.p.A., Sustainable Linked Bond, 400 milioni a 10 anni; e per Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., 500 milioni a 7 anni. Col ruolo di Other-Bookrunner per HERA S.p.A., Sustainable Linked Bond, a 10 anni di 600 milioni; e per Austostrade per l'Italia S.p.A., Sustainable Linked Bond, 750 milioni a 10 anni. Inoltre, sempre per emittenti corporate, il DCM ha partecipato col ruolo di Joint Bookrunner ai seguenti bond High- Yield: Engineering S.p.A. (Centurion Bidco S.p.A.) 11,125% 385 milioni due 2028; Adler Pelzer Holding GmbH 9,50% 400 milioni due 2027; Lottomatica S.p.A. 7,125% 565 milioni due 2028 e Floating Rate Notes 550 milioni due 2028; Piaggio S.p.A., 6,50% 250 milioni due 2030; e Lottomatica S.p.A., Floating Rate Notes 500 milioni due 2030.

Sempre nell'ambito corporate la Banca ha partecipato a due operazioni di offerta pubblica di vendita con distribuzione diretta sul MOT ("OPV") destinate al pubblico indistinto in Italia e a investitori qualificati all'estero. Si tratta dell'emissione Sustainable Linked Bond di Maire Tecnimont S.p.A., 6,50% 200 milioni e scadenza 2028, e dell'emissione Green Bond di Alerion S.p.A., 6,75% 170 milioni e scadenza 2029.

Nel comparto delle Financial Institutions, Banca Akros ha partecipato, in qualità di Joint-Bookrunner, al collocamento delle seguenti emissioni obbligazionarie della Capogruppo Banco BPM S.p.A., collocate a clientela istituzionale: Senior Preferred Green Bond 4,875% con scadenza 2027, per complessivi 750 milioni; Senior Non-Preferred Green Bond 6% con scadenza 2028, per complessivi 750 milioni; Covered Bond 3,75% con scadenza 2028 per complessivi 750 milioni; Covered Bond 3,875% con scadenza 2026 per complessivi 500 milioni; Additional Tier 1 9,50% PNC5,5 di 300 milioni, associato a un'operazione di Liability Management con Tender Offer sul titolo AT1 8,75% PNC5; e Senior Preferred Social Bond 4,375% scadenza 2027 di 500 milioni.

Inoltre, la Banca ha partecipato col ruolo di Joint Lead Manager al Covered Bond della Banca Popolare di Sondrio S.p.A., 4,125% di 500 milioni e scadenza 2028, al collocamento della classe A1 da 320 milioni della cartolarizzazione Sunrise 2023-2 originata da Agos Ducato S.p.A., e al Senior Non Preferred Green Bond di Credit Agricole S.A., da 1.250 milioni, 4,375% e scadenza 2033.

Banca Akros ha anche partecipato con ruoli minori a quindici operazioni di primari emittenti financial institutions italiane ed estere.

Banca Akros è altresì intervenuta in quattro emissioni di primari emittenti sovranazionali quali la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e la tedesca Kreditanstalt Für Wiederaufbau (KFW).

Infine, Banca Akros ha partecipato come Co-Dealer alla 19° emissione del BTP Italia, di durata pari a 5 anni ed emesso per un ammontare di 9,9 miliardi, nonché alla prima e alla seconda emissione del BTP Valore, durata anni 4 e 5 anni rispettivamente e ammontare 18 e 17 miliardi ciascuna.

Nel comparto Securitisation & Structuring Solutions, e in particolare delle cartolarizzazioni performing, si segnala la partecipazione della Banca, in qualità di Joint Arranger, alle seguenti operazioni di cartolarizzazione "STS": "Sunrise 2023-1" e "Sunrise 2023-2", due cartolarizzazioni di crediti al consumo originati da Agos Ducato, rispettivamente pari a circa 1.200 milioni ed 900 milioni.

Banca Akros ha inoltre assistito, con il ruolo di Joint Arranger, Alba Leasing S.p.A. nell'operazione di cartolarizzazione "STS" di crediti derivanti da contratti di leasing "Alba 13 SPV S.r.l.", per un ammontare pari a circa 1.239 milioni.

La Banca ha ricoperto il ruolo di Co-Arranger nell'operazione di cartolarizzazione warehouse "STS" di crediti originati da Banca Privata Leasing S.p.A. derivanti da contratti di leasing strumentale, veicoli e immobiliare, "Tricolore 2019 S.r.l." per un ammontare massimo di circa 260 milioni.

Si segnala inoltre la partecipazione della Banca con il ruolo di Arranger nell'operazione di cartolarizzazione di crediti originati da Banca di Cambiano 1884 S.p.A. e derivanti da finanziamenti a PMI garantiti dal Fondo di Garanzia, "Pontormo SME 2023 S.r.l." per un ammontare di circa 122 milioni.

La Banca ha altresì svolto il ruolo di Arranger nell'operazione di cartolarizzazione "STS" di crediti originati da Sanfelice Banca Popolare 1893 S.c.p.a. e derivanti da mutui ipotecari residenziali, "Sanfelice Finance S.r.l." per un ammontare di circa 95 milioni e il ruolo di Arranger nell'operazione di cartolarizzazione "STS" di crediti originati da Banca Valsabbina S.c.p.a. e derivanti da mutui ipotecari residenziali, "Golem SPV S.r.l." per un ammontare di circa 125 milioni.

Nel comparto delle cartolarizzazioni corporate performing si evidenzia che la Banca ha assistito, con il ruolo di Arranger, Optima Italia S.p.A. nella sua prima cartolarizzazione di crediti derivanti dall'attività di fornitura di energia elettrica, gas e servizi di telecomunicazione per complessivi 25 milioni e Melchioni S.p.A. nella sua prima cartolarizzazione di crediti derivanti dall'attività di commercializzazione di componenti e prodotti elettronici. La Banca ha inoltre assistito con il ruolo di Arranger una società e le sue controllate operanti nella fornitura di energia elettrica e gas nella loro prima cartolarizzazione per complessivi 40 milioni.

Attività di negoziazione e market making in conto proprio

Le ultime settimane del 2022 erano state caratterizzate da un recupero dei mercati sulla scia di dati inflattivi che segnalavano, soprattutto in America, ma anche in Europa, il probabile raggiungimento di un picco dei CPI.

I rendimenti dei governativi, in particolar modo sulle scadenze più lunghe della curva, avevano raggiunto nuovi minimi di periodo con curve in ulteriore appiattimento. Il movimento era stato amplificato dall'illiquidità del mercato ed agevolato dall'assenza di nuove emissioni sul mercato primario, che erano attese invece copiose nei primi mesi del 2023. In tale contesto si era assistito ad un ulteriore progressiva buona performance dei governativi periferici in simpatia con quella dell'equity e dei risky asset.

Nel 2023 i mercati azionari e obbligazionari hanno recuperato gran parte delle perdite subite nel 2022.

L'indice MSCI ha registrato un progresso da inizio anno del 15% mentre i principali indici obbligazionari governativi dei mercati sviluppati e quelli corporate hanno mostrato ritorni tra il +5% e il +10%.

A guidare le sorti dei mercati finanziari nel 2023 sono state soprattutto le attese sulle prospettive delle politiche monetarie delle principali banche centrali mondiali e le stime dei loro potenziali effetti sull'andamento della crescita economica e dell'inflazione.

A supportare questa ipotesi hanno concorso i dati di inflazione sia negli Stati Uniti che in Eurozona. La crescita dei prezzi al consumo negli Stati Uniti, infatti, è scesa a novembre 2023 al 3,1% dal picco del 9,1% di giugno 2022 mentre in Eurozona, nello stesso mese, si è portata al 2,4% contro il picco del 10,6% di ottobre 2022.

Pur in un contesto positivo per i mercati azionari, le performance dei maggiori indici internazionali sono state caratterizzate da una accentuata variabilità.

Tra i maggiori indici azionari mondiali, la performance migliore è stata registrata dal Nasdaq, in rialzo di oltre il 37%. L'indice ha beneficiato in particolare del boom delle sette azioni a maggiore capitalizzazione (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla), su cui si sono focalizzati gli investitori soprattutto a causa del ruolo di primo piano che queste occupano nello sviluppo dell'intelligenza artificiale.

Anche in Europa l'Eurostoxx ha avuto un andamento positivo nonostante i timori per le prospettive di crescita dell'Eurozona. Il miglior mercato azionario europeo del 2023 è stato quello italiano trascinato dalle performance di Unicredit (+82%) e Bper (+60%), i cui risultati hanno registrato una forte spinta dal balzo del margine di interesse.

L'Euro è riuscito ad apprezzarsi contro la maggior parte delle valute dei Paesi sviluppati, perdendo terreno solo contro il Franco Svizzero e Sterlina, che si sono apprezzati rispetto alla moneta unica rispettivamente del 4,5% e del 3,2%.

Peggior valuta, lo Yen, penalizzato dalla politica monetaria accomodante adottata dalla Banca del Giappone mentre le principali banche centrali occidentali, tra cui Federal Reserve e Bce, sono rimaste restrittive nel corso dell'anno.

All'interno di un contesto di rinnovata fiducia nel mercato obbligazionario, grazie alle citate politiche monetarie restrittive poste in essere dalle principali banche centrali, l'attività di market making del comparto fixed income ha fatto registrare volumi superiori rispetto al 2022. In particolare, è l'attività di market making sul debito sovrano a fare registrare la performance migliore, con un incremento dei volumi pari al 45% YoY.

L'attività di strutturazione di prodotti per l'offerta di hedging alla clientela Corporate ha fatto registrare un calo dei volumi di circa il 30% YoY, prevalentemente a causa del rallentamento dell'economia europea in un contesto di inflazione crescente.

Sui mercati azionari è migliorata rispetto al 2022 l'attività di market making di certificates, registrato un incremento di circa l'11% per i Certificati di Investimento e di circa il 190% per i Certificati emessi in Direct Listing. In contrazione l'attività di market making su derivati azionari, listati e OTC con un calo della redditività di circa il 45% dovuto principalmente ad un minore attività di primario e secondario con l'esistente base di clientela e solo parzialmente compensato, nella seconda metà dell'anno, da nuova operatività con nuovi clienti istituzionali. Il trading proprietario sull'azionario è stato particolarmente contenuto a causa della forte riduzione dei livelli delle volatilità dovute al trend rialzista che ha caratterizzato i mercati equity per tutto il 2023.

Anche la strutturazione di prodotti di investimento ha risentito dei cambiamenti del contesto economico. L'importo nominale dei certificates emessi nel 2023 è aumentato del 20% rispetto al 2022, mentre va registrata la decisa diminuzione del nozionale relativo ai total return swaps con sottostanti azionari, a causa dei bassi volumi collocati dalla Rete relativamente ai fondi strutturati azionari. Anche nel 2023 la Banca ha continuato nel perseguimento della politica di diversificazione dei sottostanti con effetti positivi sia sulla gestione dei rischi, sia sui prezzi mostrati alla clientela

L'attività di market making sul mercato dei cambi è cresciuta rispetto all'anno precedente. Anche il trading proprietario su FX e commodities ha dato risultati largamente superiori alle attese.

Attività di intermediazione e ricerca finanziaria

Un quarto trimestre 2022 molto debole (si ricorda il calo del 13,3% del nostro indice principale) aveva proiettato una diffusa negatività nelle attese degli analisti delle principali case di brokeraggio e investimento globali per il 2023. Tale negatività era anche alimentata da un andamento dell'inflazione che, ancora a fine anno, era in ascesa, e da un ciclo di rialzi dei tassi appena iniziato.

Nel corso dell'anno però, con l'attenuarsi della volatilità sulle commodities, e il conseguente calo dell'inflazione, gli investitori hanno progressivamente modificato la view di mercato rafforzando una visione più costruttiva; tutto ciò si è tradotto in una performance significativa del FTSE MIB che, guidato dai bancari, ha chiuso il 2023 con un importante +28% a 30.351 valore massimo dal dicembre 2008.

Il bicchiere però non può che essere mezzo pieno perché il comparto delle Small Caps ha visto una performance meno brillante con l'indice FTSE Star cresciuto "solo" del 3,34% e il FTSE Italian Growth sceso invece del 10,2%. Il fenomeno negativo della seconda parte del 2023 è stato infatti il deflusso di masse dai cosiddetti fondi PIR che hanno guidato la discesa delle small caps. Assogestioni ai primi di dicembre 2023 evidenziava infatti che nel secondo trimestre i Pir ordinari hanno registrato deflussi per 610 milioni, mentre i Pir alternativi hanno evidenziato afflussi per 0,7 milioni (ricordiamo che a fine giugno i PIR ordinari gestivano 17,5 miliardi e quelli alternativi 1,5 miliardi di masse).

Nell'attività di specialist e corporate broker per emittenti quotati sui mercati di Borsa si registrano 29 mandati, rispetto ai 32 mandati al 31 dicembre 2022, stabili senza considerare i delisting nel corso dell'anno. Dei 29 mandati attualmente in essere, 8 sono di società quotate sull' Euronext Milan, 11 di società quotate sullo Euronext STAR Milan (già STAR) e 10 di società quotate sul mercato Euronext Growth Milan.

Nel corso del 2023 il team di equity research ha prodotto circa150 report monotematici e oltre 2.200 commenti giornalieri su circa 110 titoli in copertura; il segmento della ricerca sponsorizzata continua a dare soddisfazione con circa 30 emittenti a contratto. L'attività di marketing ha segnato un'accelerazione contando un centinaio di eventi corporate durante i quali investitori ed emittenti si sono incontrati per il tramite della Banca.

Con riferimento ai prodotti obbligazionari, la Banca ha raggiunto la seconda posizione assoluta nell'intermediazione in conto terzi sul mercato di Borsa del reddito fisso (Fonte: AMF Italia), con controvalori scambiati complessivamente pari al 25,77% nell'intero 2023 (29,24% nel 2022). Nel dettaglio, il valore dell'intermediazione in conto terzi conferma Banca Akros, anche nel corso dell'intero 2023, al primo posto sul mercato di Borsa Italiana Euronext EMOT con il 33,95% (Fonte: AFM Italia). Sempre con riferimento ai mercati obbligazionari, Banca Akros si è attestata al secondo posto sui mercati Domestic MOT (quota del 24,78%), Euronext Access Milano (quota del 20,38%), ETLX (22,84%) e Vorvel (18,74%).

La Banca si colloca altresì al terzo posto sul mercato degli ETF (ETFPLUS) e su quello dei Certificates SEDEX, con una quota di mercato rispettivamente del 12,10% e del 13,61%. L'ottima performance sul mercato degli ETF è stata raggiunta grazie alla forza commerciale della Banca e agli investimenti tecnologici effettuati nel passato sulle piattaforme proprietarie come SABE ETF. Si segnala inoltre, l'importante controvalore degli ordini eseguiti su sedi di esecuzione alternative non ancora comprese nelle statistiche dell'associazione; la loro inclusione, secondo le stime disponibili, proietterebbe Banca Akros nella prima posizione assoluta con riferimento all'operatività su obbligazioni ed ETF.

L'operatività sui mercati dei derivati energetici ha visto un calo nel corso dell'anno. L'esperienza del 2022 ha spinto le società nel settore energetico a offrire ai clienti finali un prezzo di fornitura di energia a variabile e non a prezzo fisso in un contesto di mercati al ribasso. Questo ha determinato una minor esigenza di hedging sui mercati regolamentati

Banca Akros ha continuato a supportare i player del mercato ampliando l'offerta dei prodotti negoziabili.

Dal lato dei volumi si segnala un incremento della quota di mercato dal 3,89% al 5,17% nelle opzioni su indice con una quarta posizione assoluta rispetto alla sesta del 2022.

Corporate Finance

L'attività di M&A sulle aziende di medie dimensioni ha risentito delle tematiche macroeconomiche, nonché dei mutati contesti geopolitici, che hanno influenzato l'execution dei mandati in "pipeline"; ciononostante, Banca Akros ha intensificato la focalizzazione sulla propria attività di M&A, acquisendo nuovi incarichi "sell side" e "buy side" con famiglie imprenditoriali e fondi di Private Equity.

Con riferimento alle attività concluse nell'anno si segnalano:

  • operazioni con i fondi private equity: l'acquisizione di U-Power da parte di NB Renaissance, la cessione di una quota di minoranza di RINA a Fondo Italiano di Investimento, l'acquisizione di Reevo da parte di White Bridge e l'acquisizione da parte di Rino Mastrotto (NB Renaissance) di Mapel;
  • con riferimento alle attività verso Clienti Corporate, l'assistenza ad Anima per l'acquisizione di Castello SGR, l'assistenza ad Abaco, azionista di controllo di Exprivia nell'OPA sulla medesima, l'accordo tra Gardant e AMCO ed il gruppo BPER per la creazione di una partnership strategica per la gestione dei crediti deteriorati, nonché l'acquisizione da parte di SAPA di due asset in Olanda ed Estonia;
  • con riferimento alle attività verso Clienti Imprese, la cessione di KFC Italy ad operatori interessati allo sviluppo della catena, l'apertura del capitale BeDimensional, attiva nella produzione del grafene, ad investitori istituzionali;
  • con riferimento alle fairness opinion, si segnalano quelle rilasciate ad Hera per la fusione per incorporazione della controllata Asco in Acantho e quella rilasciata ad Anima per l'acquisizione di Castello SGR.

Quanto all'attività svolta da Oaklins Italy, controllata al 100% da Banca Akros, si segnalano la conclusione di tre operazioni di M&A lato "sell side", quali La Spiga Food al gruppo Morato, Massimo Zero al gruppo Morato e GL Industry al gruppo DayDayCook, nonché quattro operazioni lato "buyside", in particolare l'acquisizione di D&V Serramenti da parte di Sciuker Frames, di Mi-Metal da parte di Cherubini, di OEM Parts da parte di Zephyr e di Anya Cosmetiques da parte di Sifarma.

Crescente è l'attività di cross selling tra Banca Akros e la Capogruppo Banco BPM, in particolare con Finanza Strutturata, Lending Corporate Origination, Centri Corporate, Direzioni Territoriali, Direzione Terzo Settore, nonché con Banca Aletti.

Per quanto riguarda l'Equity Capital Markets, la Banca ha svolto il ruolo di Global Coordinator ed Euronext Growth Advisor Sponsor nella IPO di International Medical Devices sul mercato Euronext Growth Milan ed il ruolo di Joint-Bookrunner nella IPO di Lottomatica su Euronext Milan. Banca Akros ha svolto inoltre, tra gli altri, il ruolo di Intermediario Incaricato del Coordinamento della Raccolta delle Adesioni nelle OPA su Prima Industrie, Sababa Security, Cover 50, Reevo ed Exprivia (nelle ultime due, anche il ruolo di Financial Advisor). Banca Akros ha infine svolto il ruolo di Euronext Growth Advisor per conto di Industrial Stars of Italy IV nella Business Combination con Sicily By Car ed il ruolo di Bookrunner nel Convertible Bond di Saipem.

Si conferma determinante la collaborazione con il Team Brokerage/Sales della Banca.

Investment Banking

La struttura Cross Asset Products & Solutions concorre a sviluppare l'attività commerciale, con particolare riferimento alla clientela "non captive" domestica ed estera, tra cui clientela istituzionale, controparti qualificate, fondi privati, fondi sovrani, family offices, attraverso la vendita di prodotti, servizi e soluzioni anche d'investimento in ottica del raggiungimento dei migliori risultati commerciali ed economici.

Nel corso dell'anno è proseguita positivamente, denotata da una notevole crescita, l'attività commerciale di coverage e di sviluppo di tuta la clientela Financial Institutions in relazione all'offerta dei prodotti e servizi specialistici di Banca Akros, in coordinamento con la Capogruppo.

In particolare, grazie al modello di servizio che prevede, per i prodotti di hedging, l'attività dei sales e degli specialisti a supporto dei gestori della Capogruppo, sono state efficacemente presidiate le attività su strumenti di copertura dei rischi finanziari. I proventi operativi conseguiti sono risultati superiori allo scorso anno nelle attività in cambi FX (spot, forward e opzioni), registrando volumi per 1,7 miliardi.

Sono altresì aumentati i flussi in attività di Pronti Contro Termine su Titoli di Stato così come operazioni di prestito titoli su Equity e Fixed Income.

Grazie alle figure dei sales, la struttura ha consolidato, insieme al Gruppo, importanti relazioni commerciali con i clienti istituzionali, fornendo servizi ad elevato valore aggiunto in un contesto di mercato caratterizzato dalla forte concorrenza da parte delle principali banche italiane ed estere.

Nel 2023 il totale degli Investment Certificates strutturati da Banca Akros ammonta a 2,1 miliardi circa, di cui 1.741 miliardi collocati dalle reti del Gruppo Banco BPM e 316 milioni collocati da reti terze, rientranti nel perimetro CAP&S.

Rispetto al 2022, i volumi in Investment Certificates emessi da Banca Akros e collocati da reti terze (non captive) hanno visto un aumento di oltre il 50%, grazie ad un aumento della competitività nella strutturazione del prodotto ed al rafforzamento dell'attività commerciale verso clienti-distributori.

Nella caratteristica attività di negoziazione sul mercato secondario obbligazionario, i flussi da clientela istituzionale nei comparti dei titoli Governativi, Supranational e Agency, nonché degli emittenti Corporate e Financial, sono risultati in linea con il 2022, registrando volumi per oltre 7 miliardi.

Si conferma altresì il positivo contributo del c.d. "flow business" da investitori istituzionali e professionali nei comparti dei derivati OTC su titoli azionari, i quali hanno visto confluire in banca Akros volumi per oltre 1 miliardo.

Di rilievo l'attività di distribuzione di emissioni sul mercato primario obbligazionario a investitori istituzionali, con l'attiva partecipazione al collocamento di obbligazioni a medio-lungo termine di primari emittenti Financial e Corporate, così come il collocamento di alcune emissioni del MEF (cfr. il paragrafo "Investment Banking").

Insurance

2023 2022 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse (95) (39) (56) 143,6%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 28.440 (16.101) 44.541
Margine finanziario 28.345 (16.140) 44.485
Altri proventi netti di gestione 3.955 1.171 2.784 237,7%
Risultato dell'attività assicurativa 45.851 21.702 24.149 111,3%
Altri proventi operativi 49.806 22.873 26.933 117,8%
Proventi operativi 78.151 6.733 71.418 Non sign.
Spese per il personale (2.026) (1.638) (388) 23,7%
Altre spese amministrative (11.873) (4.347) (7.526) 173,1%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (7) (596) 589 (98,8%)
Oneri operativi (13.906) (6.581) (7.325) 111,3%
Risultato della gestione operativa 64.245 152 64.093 Non sign.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (34) (3) (31) Non sign.
Risultato lordo dell'operatività corrente 64.211 149 64.062 Non sign.
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (7.926) (4.000) (3.926) 98,2%
Risultato netto dell'operatività corrente 56.285 (3.851) 60.136
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 56.285 (3.851) 60.136

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

Il settore denominato Insurance è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato delle partecipazioni detenute in Banco BPM Vita, Banco BPM Assicurazioni, Vera Vita e Vera Assicurazioni.

La strategia di rafforzamento del modello di business del Gruppo Banco BPM, che – in linea con il proprio piano strategico – prevede l'internalizzazione del business assicurativo "Vita", già avviata con l'acquisizione dell'intero capitale sociale della compagnia Banco BPM Vita da Covéa nel 2022, e l'attivazione di una partnership strategica con Crédit Agricole Assurances S.A. ("CAA") nella bancassurance, settori Danni/Protezione, ha visto un'evoluzione nel corso del 2023, che può essere rappresentata come di seguito riportato.

In data 29 maggio 2023, Banco BPM aveva esercitato l'opzione di acquisto nei confronti di Generali Italia – prevista dagli accordi a suo tempo sottoscritti con Cattolica Assicurazioni – sul 65% del capitale sociale di Vera Vita S.p.A. e di Vera Assicurazioni S.p.A., Compagnie di cui Banco BPM già deteneva una quota del 35%. A tale data, Vera Vita S.p.A., a sua volta, deteneva l'intero capitale sociale di Vera Financial DAC, impresa assicurativa di diritto irlandese, mentre Vera Assicurazioni deteneva il 100% del capitale sociale di Vera Protezione S.p.A..

A seguito dell'esercizio di detta opzione, in virtù della partnership sottoscritta a dicembre 2022 tra Banco BPM S.p.A. e CAA, e in virtù delle operazioni concluse il 14 dicembre 2023, dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie:

  • Banco BPM Vita S.p.A. ha acquisito il controllo totale di Vera Vita S.p.A. (acquisendo le partecipazioni del 65% da Generali Italia S.p.A. e del 35% dalla controllante Banco BPM S.p.A.) e quindi, indirettamente, di Vera Financial DAC (ora ridenominata BBPM Life DAC);
  • CAA ha acquisito le partecipazioni pari rispettivamente al 65% del capitale sociale di Banco BPM Assicurazioni S.p.A. (la partecipazione di minoranza, pari al 35% è rimasto a Banco BPM Vita) e di Vera Assicurazioni (quest'ultima, subordinatamente dopo il riacquisto da parte di Banco BPM della partecipazione, anch'essa pari al 65% del capitale sociale);
  • Banco BPM Vita S.p.A. ha rilevato da Banco BPM S.p.A. la partecipazione di minoranza, pari al 35% di Vera Assicurazioni S.p.A..

In ragione delle operazioni menzionate, il Gruppo Assicurativo Banco BPM Vita è quindi composto dalla Capogruppo Banco BPM Vita S.p.A., e dalle controllate Vera Vita S.p.A. e BBPM Life DAC. Si segnalano altresì le partecipazioni per il 35% in Vera Assicurazioni S.p.A. ed in Banco BPM Assicurazioni S.p.A..

Per quanto precede, a livello di Stato Patrimoniale, Banco BPM Vita e Vera Vita sono consolidate integralmente, mentre Banco BPM Assicurazioni e Vera Assicurazioni sono consolidate a patrimonio netto.

A livello di Conto Economico, al contrario, Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni sono consolidate integralmente, mentre Vera Vita e Vera Assicurazioni sono consolidate a patrimonio netto.

Si segnala, infine, che il consolidamento dei risultati di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, nell'esercizio 2022, è stato a partire dal 1° luglio, pertanto il confronto non è omogeneo.

Andamento economico del settore

Il Gruppo assicurativo Banco BPM Vita ha la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo Banco BPM.

Mediamente, l'andamento di mercato di quasi tutte le classi di attivi è stato incerto e volatile per i primi dieci mesi dell'anno, per poi virare al rialzo negli ultimi due mesi, sia sul fronte del mercato azionario che per quello obbligazionario.

Le Gestioni Separate hanno mostrato una discreta tenuta di redditività anche sull'anno appena concluso, ma offrendo rendimenti inferiori rispetto a quelli dei titoli di Stato italiani che, come già evidenziato, hanno fatto registrare rialzi significativi nel 2022 e nel 2023. La discesa dei rendimenti di mercato negli ultimi mesi del 2023 non è stata sufficiente a ridare competitività ai rendimenti delle Gestioni Separate, che peraltro continuano a manifestare minusvalenze latenti consistenti.

È opportuno comunque segnalare che l'andamento dei tassi minimi medi da retrocedere agli assicurati è complessivamente in continua discesa. Le scelte finanziarie sono state effettuate in considerazione delle indicazioni dei Comitati ALM e Investimenti, della diversificazione degli attivi promossa dal Consiglio di Amministrazione e degli indicatori ALM, in ottica di un corretto equilibrio dei Portafogli. È stato tenuto in considerazione il Risk Appetite della Compagnia e quindi i vincoli relativi all'assorbimento di capitale.

Si descrivono, in sintesi e su base annuale, i principali andamenti tecnici del segmento.

Nonostante le difficoltà rilevate sopra, la produzione lorda di gruppo di periodo si è attestata su livelli consistenti. In aumento rispetto a quella fatta registrare nell'analogo periodo del precedente esercizio. La raccolta diretta assicurativa complessiva, pari a 1.021 milioni (valori espressi secondo i principi Ita Gaap), ha mostrato infatti un incremento (17,04%, pari a +174 milioni) nei dodici mesi.

In particolare, la raccolta premi vita del Gruppo Banco BPM Vita, pari a 984 milioni, ha mostrato un incremento del 20,98% rispetto al precedente esercizio imputabile alla commercializzazione di nuovi prodotti tradizionali di ramo I (+28%). In leggera contrazione invece la raccolta sui prodotti previdenziali e sui prodotti unit linked in diminuzione dell'1% circa.

I premi del business Danni sono stati pari a 37 milioni, in crescita dell'8% circa rispetto al 2022. In particolare, la crescita ha riguardato principalmente le garanzie Infortuni e Malattie legate ai prodotti protezione che hanno registrato un incremento di circa 2,4 milioni.

I proventi operativi della BU Insurance si attestano a 78,2 milioni, frutto principalmente del risultato della gestione assicurativa (45,9 milioni) e agli utili a equity di Vera Vita e Vera Financial (28,4 milioni).

I costi operativi si attestano a 13,9 milioni, dove hanno impattato significativamente le spese sostenute per l'adeguamento ai nuovi principi contabili IFRS17 e IFRS 9 ed alle spese relative al trasferimento nella nuova sede aziendale. Dopo aver spesato circa 8 milioni di imposte, si giunge ad un utile di 56,3 milioni.

L'operatività della Bancassurance

L'esercizio appena concluso è stato sicuramente ricco di iniziative, sia a livello d'innovazione di prodotto che di azioni marketing e commerciali per sostenere la diffusione dei prodotti assicurativi.

Sono stati infatti progettati e realizzati due nuovi prodotti di tipo unit linked, messi a disposizione della rete distributiva nell'arco del primo e del secondo semestre. Le soluzioni assicurative sono state collocate per un periodo limitato di tempo (prodotti a finestra). Costruite in collaborazione con Banca Aletti e Anima SGR, hanno riscosso differenti livelli di gradimento tra i clienti di Banco BPM.

Accanto alle innovazioni riguardanti il ramo III, nel secondo semestre dell'anno si è messo a disposizione della rete di vendita la rivisitazione di un prodotto rivalutabile di successo: "BPMVita Coupon plus", appositamente studiato per rispondere più coerentemente alle condizioni contemporanee dei mercati finanziari e alle esigenze della clientela. Con il nuovo prodotto rivalutabile la Compagnia ha introdotto 2 livelli di innovazione realizzando un prodotto rivalutabile collegato a due gestioni separate, di cui una, di nuova realizzazione, prevedente l'applicazione del fondo utili.

In un anno caratterizzato dalla ripresa dei tassi dei mercati obbligazionari, sono state diverse le iniziative messe in atto per supportare la rete di vendita, tra cui si sottolinea la realizzazione di diverse e prolungate campagne commerciali a sostegno della vendita del nuovo prodotto rivalutabile e del prodotto multiramo in gamma.

Inoltre, anche nel corso del 2023, si è continuato a lavorare per dar seguito ai numerosi nuovi adeguamenti richiesti dall'Ente regolatore, impattanti sul processo di realizzazione dei nuovi prodotti assicurativi, con l'obiettivo di favorire ulteriormente la trasparenza nei confronti dell'investitore-assicurato e, in particolare, la confrontabilità tra i prodotti disponibili sul mercato, oltre alla sempre più attenta corrispondenza tra esigenze della clientela e soluzioni assicurative proposte, confluiti anche nell'aggiornamento della "norma di processo Banco BPMVita – ideazione, approvazione e monitoraggio di prodotti assicurativi" realizzata con il contributo della Capogruppo. L'impegno è cresciuto anche sul fronte delle azioni di controllo delle reti distributive, che hanno ulteriormente perfezionato i propri strumenti di analisi.

Per quanto riguarda i prodotti protezione, venduti da Banco BPM Assicurazioni, l'attività di Marketing è stata mirata ad aiutare direttamente e indirettamente le reti distributive in modo da aumentare l'efficacia della proposizione commerciale.

La Compagnia ha inoltre realizzato, in continuità con gli anni precedenti, un'attività di indagine sulla qualità percepita dalla clientela in caso di sinistro.

Sul fronte comunicazionale, in stretta collaborazione con le strutture competenti del partner bancario, sono stati effettuati diversi interventi, in continuità con l'esercizio precedente, per promuovere la conoscenza presso la clientela delle offerte delle Compagnie.

Sono stati inoltre approntati numerosi supporti per momenti formativi dedicati alla rete distributiva. In collaborazione con la Direzione commerciale interna e di Banco BPM, si è provveduto a creare ulteriori schede prodotto a taglio commerciale, in modo da costituire un ulteriore aiuto alla vendita.

Inoltre, Le Compagnie hanno continuato, nel corso dell'esercizio, un percorso di integrazione dei rischi e dei fattori di sostenibilità (c.d. ESG – Environmental, social and Corporate Governance) nei processi di assicurazione, di investimento, di gestione dei rischi e di governo societario, con l'obiettivo di contribuire alla diffusione di una cultura di responsabilità sociale. In particolare, sono state effettuate le implementazioni del complesso framework ESG nell'insieme delle attività aziendali, con particolare riferimento all'ambito della governance, del business, degli investimenti, del risk management e delle Risorse umane.

Alla data del closing (14 dicembre 2023), Banco BPM Assicurazioni ha firmato con Banco BPM Vita e Banco BPM un nuovo contratto per l'erogazione dei servizi ordinari e dei servizi di migrazione, sino al completamento della migrazione delle attività di Banco BPM Assicurazioni sui sistemi individuati nell'ambito della nuova Governance.

Il mercato assicurativo Vita in Italia

Il mercato assicurativo vita italiano, a fine 2023, considerando la nuova produzione realizzate dalle Compagnie italiane ed extra-UE è in contrazione del 3,3% rispetto al medesimo periodo del 2022 (del 5,2% considerando anche le imprese UE). Guardando esclusivamente i risultati realizzati del canale bancassicurativo, la contrazione della raccolta è lievemente inferiore (-1,2%), perdita trascinata dalla riduzione molto significativa della nuova raccolta di Ramo III (-43,3% rispetto al 2022). La bancassicurazione rimane il canale di vendita nettamente più rilevante, grazie al fatto che costituisce quasi il 68% della nuova raccolta premi del mercato assicurativo vita italiano.

Il flusso netto dei premi complessivi raccolti dal settore assicurativo italiano, a fine terzo trimestre 2023, a differenza degli anni precedenti, è negativo per oltre 15 miliardi, di cui 11 miliardi derivanti da prodotti di Ramo I e circa 4 miliardi da prodotti di Ramo III.

Guardando invece alle riserve tecniche, sempre a fine terzo trimestre 2023, il settore gestiva complessivamente circa 798 miliardi (-0,8% rispetto al medesimo periodo del 2022).

La quota di mercato della Compagnia, calcolata sulla nuova raccolta effettuata dal solo canale bancassicurativo, è pari, a fine 2023, a 1,98%, in significativo aumento rispetto all'anno precedente.

Partnership Strategiche

2023 2022 variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse (1.764) (1.961) 197 (10,0%)
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 113.597 150.221 (36.624) (24,4%)
Margine finanziario 111.833 148.260 (36.427) (24,6%)
Proventi operativi 111.833 148.260 (36.427) (24,6%)
Spese per il personale (1.639) (1.741) 102 (5,9%)
Altre spese amministrative (701) (619) (82) 13,2%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (40) (40) - -
Oneri operativi (2.380) (2.400) 20 (0,8%)
Risultato della gestione operativa 109.453 145.860 (36.407) (25,0%)
Risultato lordo dell'operatività corrente 109.453 145.860 (36.407) (25,0%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 1.357 1.429 (72) (5,0%)
Risultato netto dell'operatività corrente 110.810 147.289 (36.479) (24,8%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 110.810 147.289 (36.479) (24,8%)

Il settore denominato Partnership Strategiche è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato delle partecipazioni detenute in Agos Ducato, Alba Leasing, Selmabipiemme Leasing, Gardant Liberty Servicing e Anima Holding.

Andamento economico del settore

I proventi operativi del settore in esame ammontano a 111,8 milioni, in diminuzione rispetto all'esercizio precedente, sostanzialmente a seguito di minori utili ad equity (-36,6 milioni). In particolare, tra gli utili a patrimonio netto, si segnala la flessione del contributo di Anima Holding (-5,7 milioni) e di Agos (-28,1 milioni). Sostanzialmente stabili i costi operativi, che, dopo le imposte, portano l'utile a 110,8 milioni.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività e alla performance registrata nell'esercizio 2023 dalle partecipate Agos Ducato e Anima Holding.

Agos Ducato

Agos Ducato è una società finanziaria leader nel settore del credito al consumo, presente in Italia da oltre 35 anni. Dal 2008, a seguito degli accordi di partnership, il capitale della società è detenuto al 61% da Crédit Agricole, attraverso la controllata Crédit Agricole Consumer Finance, e per il 39% da Banco BPM.

La società, che ha circa 2.000 dipendenti, distribuisce i propri prodotti attraverso una rete di circa 250 filiali e agenzie mono mandatarie, tramite il canale bancario costituito dagli sportelli di Banco BPM e di Crédit Agricole Italia e, infine, mediante accordi distributivi con le principali catene specializzate nell'elettronica, nella fornitura di apparecchiature per la casa e nella distribuzione di autoveicoli e motocicli.

Le aree di operatività specifiche riguardano i prestiti personali, i prestiti finalizzati, le carte di credito, la cessione del quinto dello stipendio e un'ampia gamma di servizi assicurativi.

Banco BPM ha in essere un accordo di distribuzione con scadenza al 28 giugno 2034.

Lo stock complessivo di crediti in essere al 31 dicembre 2023 ammonta a 16.820 milioni, di cui crediti performing per 16.104 milioni e crediti non perfoming per 716 milioni.

Il volume complessivo della nuova produzione nel 2023 si attesta a 7.825 milioni, in crescita dell'1% circa rispetto al dato 2022, guadagnando lo 0,2% nella market share che a fine 2023 si attesta al 14,3%. Nel dettaglio, la produzione di prestiti personali ammonta complessivamente a 3.984 milioni, i prestiti finalizzati ammontano complessivamente a 2.793 milioni (di cui 1.281 milioni riferiti all'auto e moto) e la cessione del quinto dello stipendio è pari a 237 milioni.

La rete di Banco BPM nel corso del 2023 ha collocato prestiti personali per un ammontare pari a 1.034 milioni, carte di credito per 144 milioni e cessione del quinto dello stipendio per 55 milioni.

I ricavi totali, rappresentati dal margine di intermediazione, sono pari a 828,9 milioni, In riduzione del 2,5% rispetto all'anno precedente, a causa del significativo incremento del costo del funding. Il costo del rischio ammonta a 239,1 milioni (pari al 1,53% dei crediti), in incremento rispetto ai 149,5 milioni del 2022 (pari all'1,05%) a causa del peggioramento della situazione congiunturale. I costi operativi sono pari a 311,7 milioni, in incremento

del 2,2% rispetto all'anno precedente. L'utile netto d'esercizio consolidato di Agos Ducato al 31 dicembre 2023, si attesta a 187,7 milioni, in riduzione rispetto ai 265,1 milioni dell'anno precedente.

Gruppo Anima

Anima è il più grande Gruppo indipendente del risparmio gestito in Italia, con un patrimonio complessivo in gestione di 191 miliardi e più di un milione di clienti. Banco BPM detiene una quota del 21,71% di Anima Holding. Il Gruppo Anima, che nasce da un percorso di aggregazione di più società, con specializzazioni differenti e complementari, conta oggi su più di 300 professionisti e realizza e gestisce soluzioni di investimento lungimiranti, flessibili e costruite intorno alle esigenze specifiche dei clienti, siano essi investitori istituzionali (gruppi assicurativi e finanziari, fondi pensione, casse di previdenza), imprese o privati.

La capogruppo Anima Holding è una public company quotata alla Borsa di Milano dal 2014, che controlla il 100% della società operativa Anima SGR e della società focalizzata sugli investimenti di private market Anima Alternative SGR, creata nel 2020.

Nel 2023 Anima Holding ha finalizzato l'acquisizione dell'80% del capitale di Castello SGR, società leader nella promozione e gestione di prodotti di investimento alternativi prevalentemente nel Real Estate e ha sottoscritto gli accordi per l'acquisizione di Kairos Partner, due tasselli importanti per l'espansione verso segmenti di mercato fino ad ora meno presidiati come gli investimenti alternativi e il wealth management.

Banco BPM ha in essere un accordo distributivo con Anima SGR con scadenza al 31 dicembre 2037.

Attiva a 360 gradi nel mondo degli investimenti, Anima ha diversificato il proprio business nelle seguenti principali aree: fondi comuni, soluzioni per clienti istituzionali, gestioni patrimoniali, fondo pensione aperto e investimenti alternativi

Al 31 dicembre 2023 le masse gestite complessivamente dal Gruppo Anima si attestano a 191,5 miliardi, di cui 113,2 miliardi relativi a Gestioni individuali e 78,3 miliardi relativi a Fondi aperti e Fondi alternativi, in aumento dell'8% circa rispetto ai 177,1 miliardi di fine 2022 grazie al contributo di Castello SGR per 3,8 miliardi ed alla positiva performance delle gestioni. La raccolta netta nel 2023 è stata pari a -171 milioni.

I ricavi totali sono pari a 368,0 milioni (di cui commissioni nette di gestione 290,5 milioni e commissioni di incentivo 34,9 milioni), in crescita del 7% rispetto ai 343,0 milioni del 2022 (+4% al netto di Castello SGR). I costi operativi ordinari sono pari a 102,0 milioni, in aumento del 16% rispetto al 2022 (+9% escludendo Castello SGR). L'utile netto al 31 dicembre 2023 si attesta a 149,3 milioni, in incremento del 24% rispetto al 2022 (+ 22% escludendo Castello SGR).

Finanza

2023 2022 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 220.196 536.187 (315.991) (58,9%)
Margine finanziario 220.196 536.187 (315.991) (58,9%)
Commissioni nette (4.549) 1.013 (5.562)
Risultato netto finanziario (122.463) 305.175 (427.638)
Altri proventi operativi (127.012) 306.188 (433.200)
Proventi operativi 93.184 842.375 (749.191) (88,9%)
Spese per il personale (10.259) (10.132) (127) 1,3%
Altre spese amministrative (57.548) (49.579) (7.969) 16,1%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (209) (202) (7) 3,5%
Oneri operativi (68.016) (59.913) (8.103) 13,5%
Risultato della gestione operativa 25.168 782.462 (757.294) (96,8%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 1.975 (6.262) 8.237
Risultato lordo dell'operatività corrente 27.143 776.200 (749.057) (96,5%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (9.185) (257.237) 248.052 (96,4%)
Risultato netto dell'operatività corrente 17.958 518.963 (501.005) (96,5%)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (5.941) (9.555) 3.614 (37,8%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 12.017 509.408 (497.391) (97,6%)

(*) I dati esposti nella colonna relativa all'esercizio precedente sono stati determinati in coerenza con la nuova struttura del Segment Reporting adottata dall'esercizio 2023.

La business line Finanza è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato delle attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo e alle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali.

Si precisa che, per una migliore rappresentazione della redditività del settore in esame, il prospetto del conto economico riclassificato evidenzia anche i dati relativi all'esercizio precedente, sebbene il settore "Finanza" sia stato esposto in un segmento ad hoc solo a decorrere dall'esercizio 2023.

Andamento economico del settore

Il margine di interesse del settore in esame si attesta a 220,2 milioni, in sensibile flessione (-316,0 milioni) per effetto, in particolare, della dinamica del portafoglio titoli, il cui costo del funding è stato solo in parte compensato dalla crescita degli interessi attivi registrati. Inoltre, le decisioni di politica monetaria della BCE hanno ovviamente inciso sulla flessione del contributo del TLTRO, che passa da un contributo positivo di 181,4 milioni dell'esercizio 2022 ad uno negativo per 703,5 milioni dell'esercizio 2023, solo in parte bilanciato dagli interessi attivi incassati su Deposit Facility e sulla Riserva Obbligatoria, la cui remunerazione, comunque, è stata azzerata a partire dal 20 settembre 2023. Infine, anche in vista del progressivo venir meno del ricorso al TLTRO, ha dato un contributo negativo al margine di interesse il rinnovato ricorso alle emissioni istituzionali, con collocamenti per 7,1 miliardi, in un quadro di tassi in salita.

In flessione le commissioni nette, per effetto del minor apporto dell'attività in prestito titoli, ma soprattutto il Risultato netto Finanziario, che è negativo per 122,5 milioni. Nello scorso esercizio, infatti, il portafoglio titoli era stato caratterizzato da importanti plusvalenze da cessione, oltre che da un notevole apporto dell'attività di negoziazione e dell'operatività in derivati. Inoltre, l'esercizio 2023 ha registrato il contributo negativo del centro ALM, per effetto del maggior costo dei certificates legato alla dinamica dei tassi.

Infine, si segnala la crescita dei costi operativi, pari a 68,0 milioni, compensata dalla flessione degli oneri relativi alle rettifiche su attività finanziarie.

Dopo aver spesato a conto economico gli oneri relativi al sistema bancario e le imposte, la business unit in oggetto chiude con un utile di 12,0 milioni.

La Capogruppo è il polo di coordinamento e di presidio delle politiche di gestione delle poste strutturali dell'attivo e del passivo, proprie e delle altre società del Gruppo, finalizzate all'ottimizzazione del capitale disponibile, all'individuazione di opportune operazioni e di strategie di funding per il Gruppo, mediante azioni sui mercati domestici e internazionali, nonché al presidio delle esigenze di liquidità e delle sue dinamiche, come anche della gestione dei portafogli titoli e di altri strumenti finanziari della proprietà del Gruppo.

L'operatività della Finanza di Gruppo si articola attraverso le seguenti strutture operative: Funding e Capital Management, Banking Book e ALM, Trading e Fondi e Group Treasury.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Funding e Capital Management

La posizione di liquidità del Gruppo si è mantenuta solida per tutto il 2023; gli indicatori di liquidità, LCR e NSFR nel corso dell'anno sono rimasti ampiamente al di sopra degli obiettivi di Risk Appetite Framework del Gruppo.

Durante l'anno la BCE ha proseguito il proprio percorso di politica monetaria restrittiva con l'obiettivo di riportare l'inflazione a livello target ed ha continuato ad innalzare le condizioni relative ai tassi ufficiali di interesse, incrementandoli di 2 punti percentuali e portando il tasso di rifinanziamento principale al 4,5%.

In relazione all'attività di emissione di strumenti obbligazionari destinati al mercato wholesale, si è provveduto all'adeguamento ed aggiornamento del programma EMTN, anche attraverso dei supplement, e dei programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite utilizzabili per le emissioni di covered bond.

Per quanto concerne le emissioni obbligazionarie pubbliche, si segnalano sei collocamenti per complessivi 3,8 miliardi. Nel dettaglio sono stati emessi:

  • a gennaio un Senior Preferred con scadenza 4 anni, cedola fissa del 4,875% e per un ammontare pari a 750 milioni;
  • a giugno un Green Senior Non Preferred con scadenza a 5 anni e possibilità di rimborso anticipato al quarto anno, con cedola fissa del 6,00% e per un ammontare pari a 750 milioni;

  • a giugno un European Covered Bond (Premium) con scadenza a 5 anni, cedola fissa del 3,75% e per un ammontare pari a 750 milioni;
  • a settembre un European Covered Bond (Premium) con scadenza a 3 anni, cedola fissa del 3,875% e per un ammontare pari a 750 milioni;
  • a novembre un Social Senior Preferred con scadenza a 4 anni, cedola fissa del 4,625% e per un ammontare pari a 500 milioni;
  • a novembre un Additional Tier 1 di 300 milioni nominali perpetuo (rimborsabile anticipatamente dopo 5 anni dalla data di emissione) e cedola del 9,50%.

Inoltre, si segnala che congiuntamente all'emissione AT1 di novembre, la Banca ha effettuato una offerta pubblica di riacquisto relativa al titolo Additional Tier 1 XS1984319316 per un ammontare massimo pari al nominale di 300 milioni. Al termine del periodo di offerta, BBPM ha accettato interamente le offerte ricevute, riacquistando 223,3 milioni del titolo (circa il 74,45%).

Infine, relativamente alle attività di ottimizzazione dei RWA, si segnala che nel 2023 sono state concluse le seguenti operazioni di cartolarizzazione sintetica:

  • cartolarizzazione sintetica "Grace": operazione finalizzata a giugno con due investitori di mercato e che prevede la copertura della tranche junior di un portafoglio iniziale di circa 2,5 miliardi di crediti in bonis erogati a Mid Corporate Plus e Large Corporate;
  • cartolarizzazione sintetica "Marlene": operazione realizzata a dicembre con tre investitori di mercato e che prevede la garanzia della tranche mezzanine di un portafoglio di circa 2 miliardi di crediti in bonis erogati a SME, Mid Corporate e Mid Corporate Plus. Si tratta della prima operazione finalizzata tramite l'emissione di titoli da parte di un veicolo e la copertura della tranche tramite un finanziamento a ricorso limitato erogato dalla SPV;
  • cartolarizzazione sintetica su base tranched cover "FGPMI 2001": operazione realizzata ai sensi del D. M. del 14 novembre 2017, come modificato ed integrato dal D. M. del 21 giugno 2019, caratterizzata dal rilascio da parte del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese di una garanzia personale diretta per la copertura della tranche junior di un portafoglio di nuove erogazioni a PMI e MID CAP, per un ammontare di circa 300 milioni.

Banking Book e ALM

ALM

La gestione del rischio di tasso del Banking Book è operativamente effettuata in modo accentrato dalla Capogruppo in un'apposita Funzione delegata e le scelte di gestione hanno come obiettivo primario l'esigenza di contemperare il riequilibrio delle dinamiche di volatilità del valore economico con la volatilità del margine di interesse al variare della curva dei tassi di mercato monetari e finanziari in genere, in accordo con quanto previsto dalla normativa specifica (BCBS, CRR/CRD, EBA, Banca d'Italia).

Il Gruppo utilizza un sistema integrato di Asset Liability Management (ALM) con l'obiettivo di elaborare le misure di rischio che prevedono anche il ricorso a modelli e misure comportamentali e la gestione è prioritariamente imperniata su un modello di "natural hedge" che tende a perseguire una naturale compensazione dei rischi generati dai gap delle poste passive e attive. Le poste in cui sono presenti le coperture sono soprattutto quelle a vista, le emissioni obbligazionarie, i mutui ipotecari e il portafoglio titoli.

Gestione dei Portafogli di Proprietà

Relativamente alla gestione degli strumenti finanziari dell'attivo, nel corso del 2023 si sono seguite le strategie sinteticamente descritte di seguito.

Posizioni nella categoria contabile HTCS

Il portafoglio del business model HTCS della Capogruppo nel corso del 2023 ha avuto un incremento di circa 1,1 miliardi, passando da 10,5 a 11,6 miliardi.

La quota governativa è il principale oggetto di questo incremento, dato da una combinazione di acquisti suddivisi tra Titoli di Stato domestici ed esteri, rispettivamente +0,75 e +0,25 miliardi.

L'orientamento prevalente che ha guidato la gestione degli investimenti in obbligazioni non governative contabilizzate nel portafoglio HTCS è stato quello di adeguarne la redditività all'aumentato costo del funding.

Questa strategia è stata implementata mantenendo sostanzialmente invariato non solo il nominale investito, ma anche le caratteristiche principali degli investimenti, caratterizzate da una elevata copertura del rischio tasso, un focus sulle emissioni ESG e una forte attenzione al livello di diversificazione e di rating medio, mantenuti entrambi più elevati possibile stante gli obiettivi di redditività assegnati a questi specifici investimenti.

Posizioni nella categoria contabile HTC

Nel 2023 il portafoglio HTC del Banking Book della Capogruppo si è ridotto da 26,8 miliardi a 25,5 miliardi nominali. A determinare tale riduzione è stata la componente governativa, calata di 1,8 miliardi a fronte di ingenti scadenze reinvestite solo in parte. I titoli di Stato domestici sono stati l'oggetto principale di queste scadenze, tutti a tasso fisso, mentre i riacquisti sono stati effettuati in maggior parte a tasso variabile, al fine di ridurre i rischi del portafoglio.

La componente non governativa contabilizzata in HTC è stata oggetto di un ulteriore incremento pari a circa 500 milioni di nominali complessivi. L'allocazione dei nuovi investimenti, focalizzati su emissioni caratterizzate da una limitata vita residua, un elevato standing creditizio e dalla assenza di coperture al rischio tasso, è avvenuta coerentemente con le strategie descritte per la categoria contabile HTCS. La quota parte di emissioni ESG sul portafoglio complessivo (HTC+HTCS) di titoli non governativi detenuto dalla Capogruppo è stata aumentata del 5% nel corso dell'esercizio, portandola al 29% circa.

Trading e Fondi

Posizioni nella categoria contabile HFT

Per quanto concerne l'attività di negoziazione, si evidenzia come l'inizio del 2023 sia stato affrontato senza sostanziali discontinuità rispetto alla fine del precedente anno, vale a dire con un posizionamento nelle varie asset class principalmente tattico, contenendo il Var e prediligendo l'operatività intraday e posizioni a spread, equamente divise tra comparto equity, valutario, obbligazionario e preziosi; il continuo modificarsi del sentiment di mercato, che è passato dal prezzare forti rialzi delle banche centrali a rapidi tagli, ha portato a dinamiche di mercato poco intuitive e trend non duraturi sul fronte valutario con unica nota persistente relativa all'apprezzamento del comparto equity soprattutto in ambito Tecnologico.

Alternative Investments e Fondi

Nel corso del 2023 è proseguita l'attività di investimento in Fondi Alternativi sia italiani che esteri e si è continuato a privilegiare il Private Equity, anche se, nell'ottica di attenuazione del rischio e diversificazione dei mercati, l'investimento ha interessato, come negli anni precedenti, anche le altre asset class, quali il private debt, il venture capital e l'infrastructure. Particolare attenzione è stata posta nella selezione dei Fondi di Investimento Alternativi sull'implementazione dei fattori ESG nella policy di investimento attuata dai gestori.

Group Treasury

La posizione di liquidità della Banca nel corso del 2023 è rimasta rilevante e le vantaggiose condizioni offerte da BCE al funding TLTRO III hanno contribuito al mantenimento di positivi risultati economici nella gestione della tesoreria. Nel corso dell'anno Banco BPM ha rimborsato 11 miliardi di TLTRO III alla scadenza delle singole operazioni di tiraggio (9 miliardi a giugno, 1 miliardo a settembre e 1 miliardo a dicembre) e ha aderito alla Deposit Facility di BCE per una media giornaliera (giorni festivi inclusi) di circa 24,2 miliardi, portando ad un saldo netto fra attività e passività nei confronti della banca centrale che è risultato positivo per il Gruppo.

Nel corso del 2023 l'attività del Money Market Desk ha registrato un'intensa operatività in Forex Swap sia per esigenze di copertura dei conti in divisa estera presso le varie banche tesoriere sia per cogliere opportunità di arbitraggio. L'attività di negoziazione in FX Swap ha espresso un turn over medio mensile intorno agli 11 miliardi di ammontare nominale (controvalore in euro) con un decremento dei volumi rispetto all'anno precedente, contrazione che riflette le tensioni geopolitiche che hanno influenzato negativamente l'operatività sulle divise estere relativa alla clientela commerciale del Gruppo.

L'attività di raccolta presso CC&G è aumentata nel corso del 2023 con volumi medi negoziati pari a circa 7,3 miliardi. Lo sviluppo dell'operatività con le altre due Controparti Centrali a cui siamo aderenti, Eurex Clearing AG e LCH SA, ha permesso a Banco BPM di incrementare ulteriormente le attività di finanziamento di titoli negoziabili con tali controparti, contribuendo a ridurre i rischi operativi e i rischi di controparte e ottimizzando il costo del funding di brevissimo. I volumi medi negoziati complessivamente attraverso entrambe le Clearing Houses si attestano a 7,3 miliardi.

L'attività complessiva di secured financing attraverso casse centrali sugli asset di proprietà ha evidenziato una raccolta totale giornaliera media di circa 15 miliardi, mentre l'attività di impiego, comprensiva dell'operatività di lungo termine, è stata mediamente pari a circa 300 milioni al giorno.

A completamento dell'attività di raccolta si evidenzia l'operatività di Long Term Repo eseguite utilizzando, titoli non governativi, contribuendo nel corso dell'anno al funding di medio termine del Gruppo per circa 4,4 miliardi.

Sul fronte dell'investimento secured della liquidità in eccesso si conferma, come per l'anno precedente, la marcata riduzione dei volumi a causa del costante permanere dei tassi repo General Collateral al di sotto del tasso della Deposit Facility di BCE.

Vendo all'attività di tesoreria in dollari il 2023 questa ha vissuto un deciso rialzo della curva dei tassi repo USD su tutte le principali scadenze a seguito dei significativi rialzi attuati dalla Federal Reserve; per il finanziamento dei titoli governativi USD si è scelto di adottare una strategia di diversificazione delle scadenze al fine di garantire la miglior efficienza del funding di quel portafoglio che mediamente si attesta a circa 3,7 miliardi di controvalore in euro.

È proseguita l'azione di ottimizzazione del collaterale attraverso operazioni di prestito titoli in modalità open e di collateral switch.

Gestioni patrimoniali

La congiuntura globale nel 2023 ha seguito un percorso di sviluppo moderato, in un sistema globale permeato di rischi macroeconomici e geopolitici.

L'inflazione, dopo aver osservato nel 2022 una repentina ascesa, ha intrapreso un trend di rallentamento costante, condizionato in particolare dal calo del costo dell'energia.

L'elevata inflazione registrata ha condizionato l'azione delle principali Banche Centrali dell'area Occidentale che, fino all'estate inoltrata, hanno proseguito con la stretta monetaria, con continui rialzi di tasso, per poi fermarsi su livelli di intervento elevati rispetto ai precedenti che hanno caratterizzato gli ultimi anni.

Con riferimento alle principali aree di investimento, si è osservato che negli Stati Uniti, nonostante l'aggressiva stretta monetaria attuata a partire da marzo 2022 (un rialzo totale cumulato dei tassi di 525 p.b., che ha portato il tasso ufficiale nel range 5,25-5,50%), l'attività economica ha mantenuto un trend molto positivo, supportando l'ipotesi di uno scenario di atterraggio economico "morbido" (soft landing), grazie al positivo contributo di consumi, scorte e spesa pubblica, in un contesto in cui il mercato del lavoro ha confermato la sua solidità.

Il quadro economico aggregato di Eurozona ha evidenziato maggiori difficoltà, confermando comunque un tasso di crescita contenuto ma positivo, con differenti dinamiche tra i vari paesi dell'Unione. Particolari maggiori difficoltà si sono registrate in Germania, imputabili prevalentemente al rallentamento dei consumi interni e dell'export verso la Cina (dove le difficoltà economiche e la crisi del settore immobiliare hanno condizionato l'andamento economico verso tassi di crescita più contenuti rispetto al passato). La BCE ha costantemente alzato i tassi ufficiali, raggiungendo a settembre 2023 il decimo rialzo consecutivo da luglio 2022, portando il tasso sui rifinanziamenti al 4,50% e quello sui depositi al 4%.

La Bank of Japan non ha, invece, cambiato l'atteggiamento espansivo a supporto dell'attività economica, nonostante l'inflazione si sia confermata sopra target.

Le aspettative dei mercati finanziari di evoluzione al ribasso dei tassi ufficiali nel 2024, si sono consolidate negli ultimi due mesi del 2023, condizionati dalla positiva contrazione dei tassi di inflazione e dai commenti espressi dalla Banca Centrale Usa, hanno prodotto una significativa diminuzione dei rendimenti obbligazionari, dopo aver toccato, tra settembre ed ottobre, il massimo storico da oltre un decennio. Tali aspettative hanno positivamente condizionato anche i mercati azionari, determinando un intenso recupero delle quotazioni azionarie, che hanno raggiunto performance decisamente positive per l'anno 2023. L'indice globale MSCI World, nell'intero 2023, è cresciuto di oltre il 20% (circa 18% se tradotto in euro).

Con riferimento agli asset under management, l'approccio adottato ha privilegiato la ricerca dell'equilibrio tra rischio e rendimento, con particolare attenzione al controllo dei rischi, in considerazione di molteplici elementi considerati, quali l'aggravarsi del panorama geopolitico (con gli accadimenti in Medioriente che si sono sommati alla questione russo-ucraina, oltre a vari e dislocati innalzamenti di tensione), l'evoluzione delle variabili macroeconomiche (tra le quali la tenuta dei consumi dovuta all'assestamento dei prezzi di molti beni su valori decisamente più elevati rispetto al passato, le ripercussioni sull'attività industriale del calo degli scambi internazionali), l'andamento degli utili aziendali e le relative valutazioni di mercato, l'enorme questione del debito pubblico e privato, da anni ormai a livelli decisamente elevati a livello mondiale.

Gli investimenti posti in essere sono stati caratterizzati da un posizionamento neutro/negativo sulla componente azionaria, con una riduzione del sottopeso di inizio anno, attuata con flessibilità ed approccio tattico.

In considerazione delle politiche monetarie restrittive poste in essere dalle Banche Centrali e da elevati livelli inflattivi, la duration media di portafoglio è stata mantenuta, durante i primi mesi dell'anno, in costante sottopeso in relazione ai benchmark di riferimento adottati nei portafogli gestiti, privilegiando gli investimenti governativi a breve termine, in considerazione anche dei tassi di rendimento nominale decisamente più positivi, rispetto a quelli di medio/lungo termine. La durata media finanziaria dei portafogli gestiti è stata progressivamente incrementata nell'ultimo trimestre, riducendo così gradualmente il posizionamento di complessivo sottopeso rispetto ai parametri di riferimento adottati. In particolare, l'operatività ha riguardato la componente lungo termine dei titoli governativi USA, in considerazione degli elevati livelli di rendimento raggiunti nel mese di ottobre e dei tassi reali di rendimento positivi.

Gli investimenti sui mercati obbligazionari societari sono stati caratterizzati da cautela e selettività, per via della sensitivity dell'asset class al rialzo dei tassi ufficiali e tenuto conto del rallentamento registrato dagli aggregati macroeconomici nell'ultima parte dell'anno.

Gli investimenti in attività finanziarie esposte al rischio cambio sono stati mantenuti nell'intorno della neutralità, con una gestione tecnico-tattica dell'asset class. La diversificazione valutaria è stata mantenuta, conseguentemente, coerente con i differenti livelli di rischio delle linee.

I risultati dell'anno sono stati, complessivamente, particolarmente positivi in termini assoluti, e sostanzialmente in linea con i parametri di riferimento.

Al 31 dicembre 2023 le masse in gestione si sono attestate a 3,5 miliardi circa, superiori alle masse di fine 2022 (3,2 miliardi), con contribuzione positiva sia della raccolta netta sia di mercato.

Corporate Center

2023 2022 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 110.763 (25.623) 136.386
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 2.060 1.863 197 10,6%
Margine finanziario 112.823 (23.760) 136.583
Commissioni nette (86.634) (31.861) (54.773) 171,9%
Altri proventi netti di gestione 50.166 59.923 (9.757) (16,3%)
Risultato netto finanziario 8.121 (48.709) 56.830
Altri proventi operativi (28.347) (20.647) (7.700) 37,3%
Proventi operativi 84.476 (44.407) 128.883
Spese per il personale (407.168) (365.317) (41.851) 11,5%
Altre spese amministrative 357.097 366.915 (9.818) (2,7%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (146.557) (162.873) 16.316 (10,0%)
Oneri operativi (196.628) (161.275) (35.353) 21,9%
Risultato della gestione operativa (112.152) (205.682) 93.530 (45,5%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (60.335) (79.838) 19.503 (24,4%)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (146.847) (108.347) (38.500) 35,5%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (4.067) (2.776) (1.291) 46,5%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 2.809 (6.401) 9.210
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti 342 2.258 (1.916) (84,9%)
Risultato lordo dell'operatività corrente (320.250) (400.786) 80.536 (20,1%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 127.968 113.576 14.392 12,7%
Risultato netto dell'operatività corrente (192.282) (287.210) 94.928 (33,1%)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte - (77) 77
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 8.802 - 8.802
Impatti Bancassurance al netto delle imposte (22.245) - (22.245)
Impairment su avviamenti - (8.132) 8.132
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte
(3.463) 4.818 (8.281)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (4.357) (16.047) 11.690 (72,8%)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 22 786 (764) (97,2%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo (213.523) (305.862) 92.339 (30,2%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2023.

La business line Corporate Center è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato non rappresentati nelle altre linee di business. Nello specifico, il Corporate Center include gli apporti economici delle società immobiliari del Gruppo, delle attività di run-off relative al business del leasing del Gruppo, nonché della gestione accentrata delle funzioni a favore di tutto il Gruppo.

Si precisa che, per una migliore rappresentazione della redditività del settore in esame, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti rispetto a quelli pubblicati nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2022 per tenere conto delle modifiche apportate alla struttura del Segment Reporting. Più in dettaglio, il contributo riferito alle attività della finanza di Gruppo, che al 31 dicembre 2022 confluiva nel "Corporate Center", viene ora evidenziato nello specifico settore "Finanza".

Andamento economico del settore

Il margine di interesse si attesta a 110,8 milioni, in crescita rispetto allo scorso esercizio. In particolare, l'operatività in crediti fiscali (Ecobonus) si porta a 70,1 milioni, a fronte di 32,8 milioni dell'esercizio 2023. In crescita anche le altre componenti non rientranti nelle altre unità di business.

In sensibile flessione le commissioni nette, che si portano a 86,6 milioni. Particolarmente rilevante il contributo negativo dato dalle nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica, ove a fronte del beneficio di una riduzione dei rischi del Gruppo, gravano commissioni passive per circa 62,2 milioni, rispetto a 25 milioni del 2022.

Il Risultato netto Finanziario cresce a 8,1 milioni. Lo scorso esercizio, infatti, era stato particolarmente negativo il contributo dato dalla valutazione di Nexi (passato da una perdita di 84 milioni ad una valutazione positiva pari a 4,9 milioni).

In crescita gli oneri operativi, pari a 196,6 milioni, anche per effetto del rinnovo CCNL. Al contrario, si registra una sensibile flessione del costo del credito. In particolare, le rettifiche nette su crediti del Corporate Center, riguardanti soprattutto i crediti Leasing, si attestano a 60,3 milioni. Si segnala, infatti, che nello scorso esercizio, il costo del credito particolarmente elevato era dovuto all'impatto derivante dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing, a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati deliberata dal Gruppo.

Si segnalano, infine, gli impatti del Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (-146,8 milioni per l'esercizio 2023 rispetto a -108,3 milioni dell'esercizio precedente), della PPA al netto delle imposte (negativa per 4,4 milioni) e degli effetti relativi all'operazione di riorganizzazione dell'attività di Bancassurance complessivamente pari a -22,2 milioni.

In base a quanto sopra esposto, il Corporate Center registra una perdita inferiore al precedente esercizio, attestandosi a -213,5 milioni.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Comparto immobiliare

Al 31 dicembre 2023 il valore di bilancio complessivo del patrimonio immobiliare del Gruppo ammonta a 2,2 miliardi (2,4 miliardi al 31 dicembre dello scorso anno).

L'attività del Gruppo nel settore immobiliare è indirizzata alla gestione del patrimonio strumentale (sedi o filiali), nonché alla valorizzazione, sviluppo e dismissione di quello non strumentale. In maggior dettaglio, nel corso 2023 l'attività del Gruppo si è concentrata nell'efficientamento degli spazi occupati e nella riduzione dei costi di gestione degli stessi.

L'attività relativa alla valorizzazione e commercializzazione del patrimonio non strumentale si inserisce in un mercato in sofferenza per il real estate in generale e per il non residenziale in particolare, minato dalla situazione geopolitica, dal rialzo dei tassi di interesse e dai dubbi sulla tenuta dell'economia.

Il rallentamento del mercato immobiliare italiano, che aveva iniziato a manifestarsi a partire dal secondo semestre del 2022, si è fatto progressivamente più intenso nel corso di quest'anno e minaccia ora di estendersi anche al prossimo. L'erosione del potere di acquisto, associata alle difficoltà di accesso al credito, finisce inevitabilmente per penalizzare le prospettive di un comparto uscito rinfrancato dall'ondata pandemica.

In questa fase congiunturale, il mercato dei capitali risulta in contrazione e l'attenzione appare rivolta a prodotti meno rischiosi con rendimenti in ascesa. Si continua a registrare un numero contenuto di transazioni, restituendo di conseguenza un andamento del mercato immobiliare di non facile lettura. La prospettiva continua ad essere segnata da un elevato grado di incertezza e tensione, tale da non lasciare intravedere significativi margini di miglioramento nel breve periodo in termini di operazioni di capital market.

L'attuale modus operandi riflette le dinamiche di un mercato illiquido, dove le divergenze nelle aspettative di prezzo atteso tra offerta e domanda si ampliano, generando un atteggiamento di wait and see e flight to quality da parte degli operatori. Contestualmente, gli sviluppatori prediligono iniziative che consentono di operare limitando al minimo (se non annullando) l'utilizzo della leva finanziaria, posticipando le operazioni che necessitano di linee di credito ingenti e caratterizzate da un profilo di rischio elevato.

Con riferimento al settore corporate sembrano registrarsi timidi segnali di miglioramento.

In Italia il volume degli investimenti corporate nel 2023 ha totalizzato poco di più di 6 miliardi (-46% vs. 2022) confermando il trend di rallentamento del mercato rilevato nel primo semestre 2023. In termini assoluti, il risultato conseguito si attesta su un volume di transazioni ai minimi storici dell'ultimo decennio.

Tuttavia, mentre per il segmento abitativo è lecito attendersi che la precarietà delle prospettive macroeconomiche e la mancata correzione dei valori immobiliari favoriscano il protrarsi della debolezza anche al prossimo anno, diversa risulta la situazione sul versante corporate, dove le condizioni per il rilancio potrebbero essere prossime.

Nello specifico l'asset class Hospitality mantiene un dinamismo grazie a operazioni volte a immettere sul mercato prodotti di elevato standard qualitativo. La significativa ripresa dei flussi turistici ed in particolare della componente degli stranieri ha riattivato l'interesse dei tenant per il segmento retail delle high-street. In particolare, Milano si conferma la città con il mercato caratterizzato dalla domanda più attiva, seguito dalle principali città fortemente vocate al turismo internazionale (Roma, Firenze e Venezia), in particolare per il segmento del lusso.

Rimane solida la redditività della logistica, in particolare con interesse per assi secondari, per garantire una maggior capillarità nella distribuzione e anche in ragione della saturazione delle location prime.

Per quanto riguarda gli uffici, si prevede un graduale repricing degli asset office, sia in termini di valore di mercato che di un leggero aumento dei rendimenti medi.

Sempre maggiore si conferma l'interesse per le tematiche ESG legate alla transizione energetica degli edifici quale elemento caratterizzante della domanda corporate, con riflessi anche sugli aspetti economici e reddituali degli investimenti (valori/canoni/rendimenti), alimentando il ripensamento del layout degli spazi terziari volto a soddisfare le nuove esigenze in tema di vivibilità e flessibilità.

Il settore residenziale prosegue il percorso di consolidamento come asset class di investimento, in un mercato nel quale si pone sempre più enfasi sulle comunità e sui quartieri smart, dove l'attenzione è rivolta alla creazione di spazi che promuovano la socialità.

Per quanto riguarda l'articolazione degli investimenti per asset class, Hospitality e Healthcare raggiungono complessivamente quota 29%, con investimenti complessivi di poco superiori a 1,7 miliardi; il segmento logistico/industriale, con il 26%, si posiziona al secondo posto con poco meno di 1,6 miliardi.

Il settore uffici, seppur ben al di sotto delle performance registrate negli anni precedenti, recupera terreno rispetto al primo semestre del 2023, e con poco più di 1 miliardo rappresenta il 18% degli investimenti totali.

Un certo interesse è confermato per lo sviluppo immobiliare con interventi mixed use, in grado di garantire una diversificazione del rischio, caratterizzati da una forte incidenza della componente residenziale e del living, declinato nelle diverse forme dell'abitare, quali: abitazioni built-to-rent, studentati, senior housing. Anche se stanno attraversando una fase di decelerazione, non mancano progetti di valorizzazione ubicati anche nelle aree periferiche e nelle prime conurbazioni attorno ai centri urbani principali, in particolare se ben connesse dai servizi di trasporto pubblico locale.

In questo contesto non sono mancati gli ostacoli alla vendita, che ne hanno rallentato il processo, soprattutto in relazione alla Pubblica Amministrazione con ritardi nell'attività deliberativa di pratiche edilizie ed urbanistiche, necessarie a perfezionare gli atti notarili.

La dinamica del mercato immobiliare sopra illustrata ha evidentemente ostacolato le trattative intraprese dal Gruppo nel corso del 2023 per la cessione degli immobili non strumentali. Il processo di vendita è risultato altresì impattato da alcuni ritardi da parte delle Pubblica Amministrazione nell'attività deliberativa di pratiche edilizie ed urbanistiche, necessarie a perfezionare gli atti notarili.

In tale contesto, nel corso del 2023 il Gruppo ha stipulato rogiti per circa 45 milioni (55 milioni al 31 dicembre 2022); gli immobili per i quali sono in essere trattative di vendita che rispettano i criteri per la classificazione tra le attività in via di dismissione, ai sensi del principio contabile IFRS 5, ammontano a 159 milioni (133 milioni al 31 dicembre 2022).

Da ultimo, nel corso dell'esercizio sono proseguite le attività tecniche e legali propedeutiche a garantire la trasferibilità degli immobili, al fine di poter perseguire l'obiettivo del piano industriale 2023-2026 che prevede di alienare circa il 50% del patrimonio immobiliare non strumentale del Gruppo.

Sul fronte locazioni, segnali positivi solo dal settore turismo. Per il segmento uffici, nelle location più premianti di Milano e Roma, solo gli spazi di grado A stanno facendo registrare un aumento della domanda, a fronte di una certa carenza di prodotto che ha portato in alcuni casi ad un lieve aumento dei canoni di locazione prime. Segnali più marcati di repricing si registrano invece nelle location periferiche o secondarie e riguardano gli spazi ufficio di medio/grandi dimensioni non più rispondenti ai requisiti della nuova domanda ibrida (legata allo smart working).

In tale contesto di mercato, che ha caratterizzato anche l'operatività del Gruppo, sono proseguite le attività di messa a reddito degli spazi liberi, compresi quelli rivenienti dalle recenti chiusure delle filiali. Nel corso del 2023 non si segnalano particolari elementi di novità rispetto all'esercizio precedente sia in termini di nuovi contratti di locazione sia in termini di rinegoziazione di contratti esistenti che hanno interessato un numero limitati di fattispecie.

Da ultimo, l'aggiornamento delle valutazioni al 31 dicembre 2023 del patrimonio immobiliare del Gruppo ha determinato un effetto economico complessivamente negativo per 146,8 milioni (108,3 milioni al 31 dicembre 2022). Tale effetto recepisce le nuove stime del fair value - elaborate mediante il supporto di apposite perizie rilasciate da primarie società, sulla base degli standard "RICS Valuation" - piuttosto che i valori di presunta vendita desunti dalle trattative in corso. Le cause sottostanti tale risultato sono molteplici e riconducibili sia all'evoluzione intervenuta nei parametri di mercato, sia ad eventi che hanno interessato alcuni specifici immobili tali da richiedere una revisione delle assunzioni utilizzate nelle precedenti stime.

LA GESTIONE DEI RISCHI

Adeguatezza patrimoniale e principali rischi

L'attuale livello dei fondi propri e delle attività di rischio ponderate consente al Gruppo Banco BPM di rispettare ampiamente sia le soglie regolamentari sia le specifiche soglie richieste dall'Organo di Vigilanza al termine dello svolgimento del processo di Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management, agli stakeholder e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in condizioni di normalità e di stress, in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 e delle linee guida specifiche comunicate alle banche dalla BCE. L'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti dall'Autorità di Vigilanza. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di budget e Piano Strategico e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework (RAF). Il framework RAF è lo strumento che consente in modo unitario e sinergico di stabilire, formalizzare, comunicare e monitorare la coerenza del profilo di rischio del Gruppo e delle singole legal entity con la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione e costituisce elemento di indirizzo per la predisposizione dei principali processi aziendali. La Funzione Rischi sviluppa il RAF a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, rivedendo almeno annualmente il framework anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera.

L'attività di gestione ex-ante dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo – OMR (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.), che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi, tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente. Il perimetro di applicazione dei pareri ex-ante della funzione Rischi è stato ampliato prevedendo il rilascio di un parere preventivo anche per le Operazioni definite Significative – OS. Queste ultime riguardano l'ambito creditizio e consentono di sottoporre a valutazione preventiva un numero di operazioni creditizie significativamente maggiore, sia in fase di erogazione – con riferimento anche al portafoglio SME – sia in fase di classificazione da maggiore a minor rischio e viceversa. Il perimetro delle OMR e delle OS in ambito creditizio di Gruppo è stato ampliato nel corso dell'esercizio 2023, includendo le valutazioni relative ad operazioni di Project finance, alla revisione dell'impianto fidi dei primi 10 gruppi di clienti connessi nonché alla concessione di forbearance multiple. Il punto di partenza di vari processi strategici del Gruppo Banco BPM – tra i quali si ricordano il budget annuale, il RAF, i processi di valutazione dell'adeguatezza di capitale (ICAAP) e di liquidità (ILAAP) – è rappresentato dal processo di Risk Identification. Nell'ambito dell'attuale contesto regolamentare, il processo di Risk Identification ha assunto sempre più importanza, in quanto le Autorità di Vigilanza competenti verificano se le istituzioni abbiano in essere un adeguato framework di identificazione, comprensione, misurazione e gestione dei rischi.

Il processo di identificazione dei rischi (c.d. Risk Identification) rappresenta il punto di partenza dei principali i processi strategici di Gruppo (RAF, ICLAAP, Piano Strategico). Tale processo rappresenta un percorso strutturato e dinamico che viene svolto annualmente a livello di Gruppo dalla Funzione Rischi, con il coinvolgimento dei vertici direttivi della Banca e delle principali società del Gruppo, e consente di identificare i principali fattori di rischio ed i rischi emergenti cui esso è o potrebbe essere esposto, assicurando che il processo stesso sia effettivamente agito e conosciuto nel Gruppo. L'output del processo consente di aggiornare la long-list dei rischi, che si concretizza nell'inventario dei rischi (c.d. Risk Inventory), che rappresenta l'elenco di tutti i rischi identificati dal Gruppo, anche quelli a fronte dei quali è calcolato un capitale economico, per i quali sono definiti adeguati presidi organizzativi per la loro prevenzione e mitigazione (presidi di processo o in termini di indicatori RAF), nonché la mappa dei rischi (c.d. Risk Map) che consiste nell'elenco dei soli rischi rilevanti per il Gruppo Banco BPM quantificati attraverso metodologie interne, per i quali viene verificata la materialità, e comprende anche eventuali ulteriori rischi quantificabili tramite metodologie regolamentari (es. leverage ratio). Gli esiti del processo rappresentano la base per la definizione degli indicatori di RAF e i rischi in essa contenuti devono essere considerati in ambito ICAAP. Tra le attività a presidio dei rischi assunti rientra altresì un efficace sistema di reporting integrato dei rischi, a livello di Gruppo e per singola legal entity rilevante, che consente un monitoraggio di tutte le misure di rischio e dei principali fattori di rischio a cui il Gruppo e/o legal entity sono esposti, e l'assessment periodico del risk profile degli

indicatori RAF comparandolo con le soglie definite nel framework, fornendo analisi storiche e di dettaglio che ne spieghino le dinamiche, i punti di attenzione e le aree di miglioramento.

Al fine di presidiare in maniera rigorosa e puntuale i rischi a cui è esposto, il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di politiche, processi, metodologie e strumenti di cui nel prosieguo viene fornita una breve descrizione, rimandando invece alla Nota integrativa (Parte E) per i relativi approfondimenti.

Rischi creditizi

Il controllo direzionale dei rischi creditizi viene realizzato attraverso un modello di portafoglio di stima del rischio VaR, appartenente alla categoria dei default model, che viene applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie delle banche del Gruppo. Il modello permette di stimare il capitale economico a fronte del rischio di credito, tenendo conto della concentrazione del portafoglio e dell'ipotesi di inadempimento congiunto delle controparti, in un predefinito contesto di variabili macroeconomiche rilevanti. L'intervallo di confidenza utilizzato è il 99,9% e l'orizzonte temporale di riferimento è pari a un anno. Al termine del processo di simulazione del modello, la perdita massima potenziale del portafoglio crediti viene scomposta nella componente di perdita attesa e in quella di perdita inattesa. Per le altre esposizioni residuali non rientranti nel modello di portafoglio, il calcolo del capitale economico ai fini del controllo direzionale dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di vigilanza (Standard).

Per quanto riguarda i processi e gli strumenti di gestione e controllo della qualità del portafoglio crediti afferenti alla clientela Corporate e Retail, un elemento chiave è costituito dai Rating interni che sono calcolati tramite modelli differenziati e stimati specificatamente per segmento di clientela. Il rating rappresenta la valutazione, riferita ad un orizzonte temporale di 12 mesi, effettuata sulla base di tutte le informazioni ragionevolmente accessibili, di natura sia quantitativa sia qualitativa, ed espressa mediante una classificazione su scala ordinale, della capacità di un soggetto affidato o da affidare di onorare le obbligazioni contrattuali.

Il Rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico nel processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Si sottolinea che il rating interno non è applicato per fini regolamentari al perimetro di Banca Akros, su cui vige altresì l'applicazione della metodologia standard di Vigilanza, per cui nelle applicazioni gestionali, tra cui la quantificazione del capitale economico e il calcolo dell'Expected Credit Loss in ambito IFRS 9, si utilizzano delle proxy con valori medi. Il rating interno viene invece utilizzato per Banca Akros all'interno del processo di concessione del credito per la clientela comune con Capogruppo. La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con i criteri definiti dall'EBA.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco BPM è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni.

Nel corso del 2023 è proseguito, per il quinto anno consecutivo, il progetto di riorganizzazione dell'attività di gestione dei crediti deteriorati del Gruppo, che aveva portato nel 2019 al completamento della cessione del ramo d'azienda, volto al recupero crediti in sofferenza, ad un partner specializzato, con successivo conferimento di un mandato di gestione per la parte prevalente dei nuovi flussi generati per i successivi dieci anni. A partire dalla finalizzazione di tale accordo, quindi, la gestione delle sofferenze è prevalentemente condotta da un primario player del settore, mentre la gestione delle restanti esposizioni deteriorate è seguita da personale interno specializzato. A seguito della cessione di ramo sopra menzionata, è stato inoltre concordato che la gestione di tutte le esposizioni deteriorate è unificata all'interno della struttura facente capo al Chief Lending Officer ("CLO").

Framework controlli rischio di credito – Credit risk controls

Nel corso del 2023, Enterprise Risk Management (ERM), per il tramite della struttura Credit Risk Controls, ha proseguito nello svolgimento dei controlli sui processi per la gestione del rischio di credito - effettuati in via continuativa e in modo indipendente rispetto alle funzioni di linea attraverso analisi del portafoglio creditizio e carotaggi agiti con le Credit File Review (CFR) - principalmente inerenti i processi di concessione delle misure di tolleranza (forbearance), di classificazione delle posizioni negli stati del credito deteriorato e di gestione delle garanzie.

In relazione allo svolgimento dei controlli di natura ex-ante, ERM si è fatta promotrice della revisione del framework dei pareri per i quali la Banca ritiene necessario un esame da parte della Funzione Rischi preliminarmente alla delibera – ampliando il perimetro di riferimento alle operazioni di Project Finance, alla revisione dell'impianto fidi

dei primi 10 Gruppi di clienti connessi, e alla concessione di forbearance multiple – e ha proseguito nella valutazione preventiva delle pratiche creditizie facoltizzate al Comitato Non Performing Exposures.

In relazione ai presidi agiti sui processi, ERM, in linea con la normativa interna, ha rilasciato pareri di natura exante in merito alle modifiche tempo per tempo apportate sugli stessi in ambito creditizio (politiche creditizie, monitoraggio, concessione di forbearance e classificazione).

In relazione allo svolgimento dei controlli di natura ex-post ERM ha condotto specifiche attività di Credit File Review aventi ad oggetto il portafoglio crediti performing e non-performing con l'obiettivo di verificare la corretta gestione delle singole esposizioni nonché la robustezza dei processi ivi sottostanti, formulando, ove necessario, specifiche raccomandazioni.

In linea con le aspettative dell'Autorità di Vigilanza (OSI Commercial Real Estate), ERM ha inoltre perseguito nel corso del 2023 la revisione del framework di gestione delle garanzie immobiliari, con particolare riferimento ai processi di monitoraggio delle stesse e di selezione dei periti esterni.

Rischi finanziari

Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE n. 575/2013), il Gruppo utilizza, sia ai fini Segnaletici di Vigilanza sia a fini gestionali interni, metodologie standard per il calcolo delle esposizioni sull'intero perimetro di riferimento (derivati, pronti contro termine, prestito titoli e finanziamenti a medio e lungo termine).

Per quanto riguarda l'operatività in derivati, il calcolo dell'esposizione al rischio di controparte viene effettuato sulla base della metodologia standard SA-CCR (Standardized Approach for Counterparty Credit Risk) (Rif. Regolamento UE 2019/876), che permette di calcolare requisiti di capitale che riflettono meglio i rischi connessi alle operazioni in derivati.

A partire da marzo 2023, la metodologia interna (Shortcut Method), utilizzata in precedenza a fini gestionali interni per la stima delle esposizioni a rischio in derivati OTC oggetto di Collateral Agreement (CSA), è stata sostituita prudenzialmente dall'approccio standard (SA-CCR) adottato anche in ambito segnaletico di Vigilanza, entrato in vigore a giugno 2021 ed applicato all'intero perimetro dell'operatività in derivati.

La metodologia interna sopra citata rimane implementata nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo e di Banca Akros, unitamente ad un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero.

L'adesione alle Clearing House per l'operatività in Derivati OTC e Derivati di Credito ha consentito la mitigazione dei rischi. In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea III, sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • fondi propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA Risk), tramite l'adozione del Metodo Standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/2013 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte e il metodo dei modelli interni per l'Incremental Risk Charge (IRC);
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP Qualifying Central Counterparty), tramite l'adozione delle modalità previste agli art. 306-308 del Regolamento UE n. 575/2013.

Per la restante parte delle esposizioni in derivati, la stima dell'esposizione viene effettuata con metodologia standard utilizzata anche ai fini delle segnalazioni di Vigilanza.

Inoltre, il Gruppo aderisce all'obbligo previsto dalla Normativa Europea (Regolamento Delegato UE n. 2016/2251), scambiando, in base alla relativa contrattualistica (CTA - Collateral Transfer Agreement), margini iniziali relativamente ai contratti derivati OTC non compensati a livello centrale, che forniscono un'ulteriore protezione nel caso in cui una delle due controparti non sia in grado di onorare i suoi impegni durante la vita del contratto.

Il Gruppo Banco BPM utilizza il metodo SIMM (Standard Initial Margin Model), il cui calcolo è maggiormente risk sensitive ed è basato sulle sensitivity aggregate per classe di rischio e di prodotto.

Per quanto concerne l'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, la rilevazione, la misurazione e il controllo operativo delle posizioni di rischio delle banche del Gruppo vengono effettuate mediante un efficace sistema di position keeping e controllo dei rischi, che consente il costante monitoraggio dei livelli di esposizione e la puntuale verifica del rispetto dei limiti operativi approvati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e dai Consigli di Amministrazione delle banche del Gruppo.

Il monitoraggio dei rischi finanziari è realizzato quotidianamente attraverso l'utilizzo di indicatori sia di tipo deterministico (sensitività ai fattori di rischio di mercato e indicatori riferiti all'emittente) che di tipo probabilistico

(Value at Risk - VaR). Il VaR rappresenta una misura sintetica di rischio ed esprime la massima perdita potenziale causata da movimenti di mercato in condizioni di normalità, in un certo orizzonte temporale e con un certo intervallo di confidenza. L'approccio utilizzato per il calcolo del VaR è quello basato sulla simulazione storica. I valori calcolati vengono forniti con un intervallo di confidenza del 99% e un orizzonte temporale pari a un giorno. Le correlazioni utilizzate sono quelle implicite negli scenari storici dei fattori di rischio applicati per la stima della distribuzione empirica dei valori del portafoglio di negoziazione.

Con riferimento al requisito patrimoniale IMA (Internal Model Approach), si ricorda che, a partire dal 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato inclusivo del rischio specifico sui titoli di debito.

A partire dal 17 aprile 2023, il modello per il calcolo del requisito di capitale è calcolato sulla base delle metriche di VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito e di rischio cambio del banking book – e dell'IRC (Incremental Risk Charge).

L'Assorbimento Patrimoniale IMA (Internal Model Approach) gestionale a fronte dei rischi di mercato di Banca Akros, a fine 2023, risulta pari a circa 87 milioni, corrispondente a circa 1.087 milioni espresso in termini di RWA. In data 11 gennaio 2023 Banco BPM ha ricevuto da BCE la Final Decision che consente l'implementazione della relativa modifica del metodo di calcolo dell'IRC richiesta a gennaio 2022. La nuova metodologia garantisce una stima più accurata dei P&L associati agli eventi di migrazione di rating tramite un maggior numero di strumenti finanziari usati per la calibrazione dei livelli degli spread delle classi di rating peggiori. È stata inoltre introdotta nella matrice degli Asset Swap Spread una struttura a termine con le differenti scadenze (1, 3, 5, 7, 10 anni) per le diverse classi di rating e settori ed è stata costruita una matrice CDS spread per calcolare il P&L associato agli shock spread dei CDS, con la medesima struttura a termine (1, 3, 5, 7,10 anni). Pertanto, la nuova metodologia è utilizzata per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali/RWA a partire dal primo trimestre 2023. La decision della BCE in oggetto ha portato alla rimozione dell'add-on del 10% dell'IRC a partire dal 2 gennaio 2023. Su quest'ultima metrica era infatti in essere una limitation con add-on del 10% su base individuale e consolidata, fino alla risoluzione di alcuni relativi finding metodologici. In data 14 aprile 2023, a valle delle attività di rimedio predisposte dalla Banca per la risoluzione delle obligations 2 e 3 della IMI4145, BCE ha concesso l'autorizzazione ad estendere l'approccio del modello IMA al rischio di cambio delle posizioni del Banking Book.

In data 22 settembre 2023, BCE ha autorizzato l'operazione di scissione di Global Markets di Banca Akros in Banco BPM. La data di efficacia giuridica dell'operazione è il 1° gennaio 2024. Il modello operativo target prevede che le attività di capital markets, che comportano un'assunzione di rischio mercato, vengano accentrate in Capogruppo.

A seguire si riporta il grafico andamentale dei dati di VaR gestionale relativi al 2023, riferito al portafoglio di negoziazione di vigilanza del Gruppo Banco BPM.

La componente di rischio prevalente nel 2023 è quella relativa al rischio azionario, seguita in ordine d'importanza dal rischio tasso d'interesse (per l'esposizione lunga delta sulla curva repo governativa italiana). La componente di rischio specifico sui titoli di debito risulta contenuta ed in costante diminuzione nel corso dell'anno.

Rischio operativo

Con riferimento al rischio operativo, Il Gruppo Banco BPM adotta integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, come richiesto dalla BCE, rispetta tutti i requisiti previsti nella CRR (Regolamento UE n. 575/2013) per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Il Gruppo ha adottato, anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative, un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

Coerentemente con la mission del Gruppo Banco BPM, i principali impatti di rischio riguardano la categoria Pratiche Commerciali, seguita dai Processi, che insieme rappresentano una parte prevalente del rischio totale e che si manifestano in maggior parte presso le reti commerciali del Gruppo. Con riferimento alla casistica delle Frodi Esterne, a fronte della tendenza a una maggiore sofisticatezza delle tecniche utilizzate (es. furti d'identità, fenomeni di cyber risk ecc.), il Gruppo attua un costante rafforzamento dei presidi di sicurezza fisica e logica, determinando così un contenimento dei fenomeni sia in termini di frequenza che di impatto medio sugli eventi di perdita della specie. A fronte dei principali fattori di rischio che emergono, il Gruppo attua gli opportuni interventi di mitigazione (es. formazione, implementazione di processi e/o procedure applicative ecc.).

Con riferimento alla gestione dei rischi operativo-reputazionali di Banca Akros, si sottolinea l'aspetto reputazionale connesso all'attività di ricerca finanziaria e le attività di Investment Banking, l'impatto potenziale dei rischi operativi per la dimensione/numerosità delle operazioni svolte dall'area Brokerage e l'impatto strategico per la clientela delle attività svolte sia dall'area Investment Banking sia dall'area Corporate & Institutional Banking.

Si evidenzia in particolare l'importanza e i connessi rischi operativi della specifica attività di strutturazione e gestione dinamica di prodotti strutturati Equity e Fixed Income svolta da Banca Akros in qualità di Corporate & Investment Bank di Gruppo, ereditata dall'incorporazione del ramo d'azienda Corporate & Investment Banking di Banca Aletti (avvenuta nel corso del 2018).

Il rischio operativo, comprensivo del rischio legale e fiscale, e il rischio reputazionale che si associa tipicamente all'attività di Corporate & Investment Banking, comprensiva delle attività di strutturazione, commercializzazione di prodotti strutturati e di hedging, sono presenti in tutta l'industry che conduce tali attività, stanti le tematiche di natura contrattuale, di pricing, di fair value/mark to market e di gestione dei payoff strutturati, le istanze di trasparenza e di potenziali conflitti di interesse. Si evidenzia anche il rischio di riciclaggio e di corretto monitoraggio fiscale.

Rischio di liquidità

Con riferimento al rischio di liquidità, nel corso del 2023 il Gruppo Banco BPM ha efficacemente svolto il processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP - Internal Liquidity Adequacy Assessment Process), processo attraverso il quale gli Organi aziendali garantiscono che il Gruppo operi con livelli di liquidità e funding che rispettino sia i requisiti minimi regolamentari sia la propensione al rischio approvata all'interno del RAF.

Nell'ambito di tale processo, è previsto un monitoraggio periodico del rischio di liquidità, condotto su base infragiornaliera, giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale e funding) sia per le metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia per quelle elaborate internamente. Nel corso del 2023, sono state elaborate tutte le segnalazioni regolamentari di liquidità previste a livello di Gruppo Banco BPM.

Per maggiori informazioni sui rischi creditizi, finanziari e operativi si rinvia alla Parte E della Nota integrativa dedicata al presidio dei rischi. Nella stessa sezione sono riportate informazioni di dettaglio con riferimento ai prodotti strutturati di credito, alle esposizioni verso Special Purpose Entities, alle operazioni di cartolarizzazione e all'operatività in derivati.

I modelli sviluppati internamente dal Gruppo Banco BPM sono sottoposti a verifiche periodiche da parte della funzione di Validazione interna, indipendente dalle funzioni deputate allo sviluppo dei modelli. I risultati delle attività di verifica sono rappresentati in appositi report condivisi con gli Organi Aziendali. Tali risultati non hanno evidenziato rilevanti criticità sui modelli interni.

Evoluzione prevedibile dei rischi e obiettivi del Gruppo

Lo scenario macroeconomico ad oggi previsto per l'anno 2024 incorpora una moderata crescita dell'economia italiana, favorita da un discreto recupero dei consumi delle famiglie e dal rientro dell'inflazione su livelli non distanti dall'obiettivo delle autorità monetarie. Il mercato del lavoro dovrebbe rimanere ancora tonico, contribuendo a sostenere il reddito disponibile. L'allentarsi delle tensioni sui prezzi dovrebbe consentire alla BCE di rendere meno restrittiva l'intonazione delle politiche monetarie. Sullo sfondo, le tensioni geopolitiche rimangono vive (Ucraina, Medio Oriente), ma senza inasprimenti tali da provocare shock all'attività economica o significativi rialzi dei prezzi delle materie prime energetiche ed inasprimenti delle pressioni inflazionistiche.

L'evoluzione prevedibile dei rischi deve tenere conto delle conseguenze che potrebbero scaturire in caso di escalation delle tensioni geopolitiche e di un loro possibile allargamento. Ciò con particolare riguardo ai possibili riflessi sul commercio internazionale e sulla dinamica dei prezzi energetici. Inoltre, a prescindere da possibili eventi geopolitici, un elemento di potenziale incertezza riguarda il sentiero di rientro dell'inflazione. Anche in assenza di tensioni esogene, infatti, eventuali rigurgiti inflazionistici, provocati da inattese accelerazioni della dinamica salariale o tagli della produzione di greggio da parte dei paesi aderenti all'Opec, potrebbero costringere le autorità monetarie a mantenere, per un lasso di tempo prolungato, politiche monetarie restrittive, con presumibili effetti sulle curve dei rendimenti, stanti le attuali aspettative di segno contrario.

L'azione del Gruppo è comunque tesa ad un atteggiamento di prudente e costante presidio delle attività, al fine di limitare l'impatto di possibili evoluzioni avverse attualmente non prevedibili sulla base del quadro economico.

I ratio patrimoniali del Gruppo Banco BPM sono infatti ben superiori rispetto ai minimi imposti dalla Vigilanza, a garanzia di un'adeguata copertura dei rischi anche in condizioni di scenario macroeconomico peggiorativo.

Ciò premesso, per quanto riguarda il rischio di credito, il Gruppo intende proseguire il percorso iniziato negli scorsi anni di contenimento del rischio, sostenuto da una crescita dei volumi indirizzata verso settori caratterizzati da migliori prospettive e tassi di default più contenuti. Dal 2022 la valutazione prospettica delle controparti ha incorporato fattori di rischio ESG, principalmente legati al rischio di transizione associato al settore di appartenenza. Anche nel 2023 l'attento utilizzo degli strumenti di mitigazione (garanzie) e la puntuale politica degli accantonamenti sono stati i fondamenti per un approccio prudente nella gestione del portafoglio crediti.

Con riferimento al rischio di tasso di interesse del portafoglio di proprietà del Gruppo, nel corso dell'esercizio il profilo di rischio del Gruppo si è mostrato generalmente adeguato e coerente con i limiti di rischio approvati, così come il profilo di liquidità si è mostrato adeguato sia a breve sia a lungo termine, rispettando i limiti di rischio interni e, laddove presenti, regolamentari.

Da parte della Funzione Rischi, è stato coordinato il rinnovo delle coperture assicurative relativamente alla tutela degli asset strumentali del Gruppo, di natura materiale e immateriale, e degli asset coinvolti a garanzia delle operazioni di business ed a copertura dei danni tipici dell'attività bancaria nell'ottica di gestire appropriatamente il trasferimento del rischio operativo.

In tale contesto, è stata svolta un'analisi delle coperture attive nel Gruppo, realizzando quindi le possibili razionalizzazioni e potenziando l'efficacia delle garanzie acquisite.

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO, CONTROLLO E SUPPORTO

Risorse umane

Risorse Umane, da sempre attenta alle persone, pone particolare impegno nel miglioramento continuo dei temi relativi a formazione, sostenibilità, diffusione di una cultura ESG, flessibilità così da garantire un ambiente innovativo, attrattivo e dinamico per i lavoratori più giovani.

In un'ottica di potenziamento dell'acquisizione di nuove competenze e di ricambio generazionale, nel corso del 2023, anche in ottemperanza agli accordi sindacali relativi al piano di uscite volontarie, sono state effettuate 149 assunzioni a sostegno dell'occupazione giovanile, a fronte di 250 uscite per accesso al Fondo di Solidarietà. Inoltre, per mitigare il turnover e garantire il corretto presidio organizzativo sono stati effettuati ulteriori nuovi ingressi che hanno contribuito allo sviluppo del business attraverso l'inserimento delle nuove competenze richieste dal mercato e dal mutato contesto di riferimento.

Attraverso un dialogo costante con il personale e grazie alla sinergia delle diverse strutture di Risorse Umane, sono stati realizzati percorsi formativi mirati e professionalizzanti - con particolare attenzione all'assunzione di ruoli di prima responsabilità - pianificando affiancamenti sia di natura tecnica, sia di natura manageriale, partecipazioni a tavoli interfunzionali aziendali su tematiche di rilevanza strategica, coinvolgendo soprattutto i colleghi più giovani, opinion leader di primaria importanza per il Piano strategico aziendale.

All'interno di specifici percorsi di sviluppo personalizzati, rivolti in particolare ai giovani e ai talenti, che hanno favorito lo scambio e il ricambio generazionale, è stata posta particolare attenzione al perseguimento di politiche mirate alla realizzazione della parità di genere attraverso lo sviluppo del talento femminile, da accompagnare in un percorso di crescita accelerato. L'empowerment femminile è parte dell'impegno assunto da Banco BPM e a fine 2023 ha consentito di accrescere del 29,7% la presenza del personale femminile in posizioni manageriali.

Banco BPM ha inoltre confermato un sistema di welfare attrattivo che permette, con il lavoro agile e la flessibilità degli orari, la conciliazione degli impegni professionali e personali. Attraverso un'attenta gestione da parte di Risorse Umane, il Gruppo si è fatto garante di un ambiente di lavoro inclusivo, promuovendo una cultura aziendale orientata al rispetto, alla massimizzazione del talento e del potenziale, valorizzando la diversità, senza discriminazioni.

La composizione del personale per categoria e genere al 31 dicembre 2023 è riportata nella tabella seguente:
Uomini Donne
Categorie Full time Part time Totale Full time Part time Totale Totale
Dirigenti 227 - 227 39 - 39 266
Quadri direttivi 5.175 36 5.211 2.177 393 2.570 7.781
Aree Professionali/altro personale 4.943 175 5.118 3.800 2.751 6.551 11.669
Personale estero 26 - 26 17 2 19 45
Totale organico forza lavoro 10.371 211 10.582 6.033 3.146 9.179 19.761
di cui:
Apprendisti 150 - 150 241 1 242 392
Contratti a tempo indeterminato 10.219 211 10.430 5.792 3.145 8.937 19.367
Contratti a tempo determinato 2 - 2 - - - 2
Contratti di somministrazione - - - - - - -

Politiche di Remunerazione

Nell'ambito della politica di remunerazione, particolare rilevanza hanno lo short term incentive e il long term incentive, piani di incentivazione che coinvolgono il personale nel raggiungimento degli obiettivi aziendali e del Gruppo, di breve e di medio-lungo termine.

Lo short term incentive rappresenta una leva gestionale per valorizzare il contributo e riconoscere il merito individuale. Il long term incentive supporta il Piano Strategico e allinea gli interessi del management a quelli degli stakeholder rilevanti per il Gruppo.

L'informativa dettagliata sulla politica di remunerazione del Gruppo è contenuta nella "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", redatta in conformità alle disposizioni dell'autorità di vigilanza nazionale ed europea e approvata dagli Organi sociali della Banca.

La Relazione è pubblicata nel sito del Gruppo www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

Sviluppo e formazione

La struttura ha presidiato le leve di sviluppo, selezione e formazione coniugando gli investimenti sulle persone e la diffusione di una cultura di sviluppo e gestione sostenibile, al fine di generare valore e realizzare gli obiettivi strategici tenendo conto dei principi fondamentali della People Strategy.

Pianificazione e sviluppo

Nel 2023 abbiamo sono stati portati avanti i programmi di sviluppo sui target Giovani e Key People, persone che si sono distinte per caratteristiche individuali, impegno, aspirazioni di crescita e per le quali l'Azienda ha deciso di effettuare un investimento di sviluppo significativo. In particolare, i percorsi di empowerment si sono focalizzati sulla consapevolezza di sé, sull'allenamento delle soft skill utili a comprendere nuovi scenari professionali e sul proprio stile di leadership. A fine anno è stato inoltre avviato un programma di sviluppo manageriale finalizzato consolidare le abilità di ruolo.

Nel dettaglio, il Programma Giovani ha coinvolto 220 persone circa, che si aggiungono alle 700 dell'anno precedente, con l'obiettivo di ingaggiare e far crescere professionalmente i giovani nei primi anni di esperienza in Azienda. Il Programma "Boost your talentS" ha coinvolto circa 420 persone ed è dedicato a "key people" attualmente inserite in ruoli professionali/commerciali per alimentare lo sviluppo dei ruoli a maggior complessità. Si è concluso inoltre il Gender Program, che dal 2021 ha coinvolto circa 280 donne, con l'obiettivo il potenziare la self confidence, attraverso il lavoro sull'efficacia personale, il potere di influenza e la capacità di affermazione. Il Programma Manager infine ha coinvolto un primo gruppo di circa 250 persone, che ricoprono posizioni di seconda e di terza linea manageriale ed ha l'obiettivo di potenziare la squadra manageriale, attraverso il consolidamento del proprio stile di leadership e l'allenamento delle abilità richieste ai ruoli di governo nell'attuale contesto complesso e mutevole.

Sono state attivate anche leve di sviluppo e gestionali personalizzate, come i percorsi di mentoring, che hanno coinvolto nell'anno circa 150 giovani, e alcuni percorsi di coaching per allenare specifiche abilità manageriali.

Si è conclusa ad inizio anno la valutazione della prestazione 2022 e sono stati definiti gli obiettivi di sviluppo 2023. A fine anno sono state attivate autovalutazione e valutazione per l'anno 2023 su una popolazione di circa 19.200 valutati. Il sistema, applicato a tutte le società del Gruppo che rispondono al CCNL del Credito, promuove la responsabilizzazione di capi e di collaboratori e favorisce la diffusione di comportamenti di qualità. I principi di equità e meritocrazia adottati concorrono alla creazione di una cultura omogenea nella valorizzazione delle persone e permettono ai responsabili di sperimentare il proprio stile di leadership. In parallelo si è concluso il ciclo di valutazione 2022 e avviato il ciclo 2023 destinato al top management, che focalizza anche la dimensione ESG come uno dei più rilevanti oggetti di monitoraggio della prestazione.

Nel 2023 è stato inoltre delineato un nuovo modello di Performance Management, che riconosce più puntualmente il contributo delle persone e crea maggior coinvolgimento. Si articola in n. 4 strumenti:

  • Raccolta delle Aspirazioni Professionali: strumento dedicato all'ascolto delle persone che consente a ciascuno di comunicare all'Azienda i propri obiettivi di sviluppo. Attivo dal 2023;
  • Nuovo Sistema di Valutazione della Prestazione: consentirà di valutare non solo i comportamenti organizzativi (come le persone agiscono la prestazione nel quotidiano), ma anche il contenuto della loro attività (cosa fanno le persone). Sarà attivato nel 2024;
  • Continuous Feedback: consentirà di orientare le azioni individuali in tempo reale attraverso feedback bidirezionali, top-down e bottom up. Sarà attivato a regime dal 2025;
  • Osservazione Capacità: consentirà di raccogliere ulteriori informazioni sulle capacità che le persone sono in grado di esprimere. Sarà attivato nel 2024.

Il nuovo modello sarà accompagnato da azioni di change management per agevolare il passaggio verso la nuova cultura valutativa e di sviluppo: a fine anno è stato avviato il primo modulo di un percorso formativo dedicato ai Responsabili e, contestualmente, sono state avviate azioni di comunicazione su tutta la popolazione aziendale.

Nel 2023 è stata effettuata una rilevazione delle conoscenze che ha coinvolto le persone della Funzione Amministrazione e Bilancio (160 persone circa) per fotografare il patrimonio di competenza tecnica esistente. L'analisi dei dati raccolti consentirà di identificare gli ambiti di rafforzamento delle competenze e di definire le priorità di intervento, delineando un piano formativo che garantisca lo sviluppo di know how, considerando le tematiche emergenti (upskilling e reskilling).

Sono stati inoltre avviati tutti i percorsi formativi dedicati alle funzioni IT e Data Governance, costruiti in coerenza con la skill matrix (mappatura delle conoscenze), realizzata nell'ambito del programma di sviluppo avviato dal 2020 e finalizzato a supportare la trasformazione IT e rafforzare il ruolo della Data Quality e Sicurezza Informatica.

I percorsi progettati ed erogati sono:

  • Percorso Data Analytics Skills: formazione specialistica advanced analytics rispetto a tematiche tecniche quali introduzione alla Data Science, Programmazione Python, Machine Learning;
  • Formazione di base e avanzata sui sistemi distribuiti;
  • Cultura del Cloud e nuovi sistemi architetturali;
  • Certificazioni Professionali (TOGAF, SCRUM, ITIL, PMP/PMI);
  • Formazione tecnica specialistica (software e hardware).

Selezione e Assessment

Il processo di selezione, completamente digitalizzato già nel 2022, ha consentito di individuare i migliori neolaureati con competenze in linea con il fabbisogno aziendale e con le nuove professionalità ricercate. Circa 1.180 persone hanno partecipato all'iter di selezione che ha permesso il reclutamento dei giovani entrati poi a far parte del Gruppo.

Nel 2023 sono stati attivati 55 tirocini rivolti a studenti universitari e neolaureati che hanno consentito loro di fare esperienza di quanto appreso nel ciclo di studi e di aumentare le proprie competenze e la propria consapevolezza in relazione alle future scelte lavorative.

È proseguita l'attività di consolidamento dei legami con il territorio, attraverso iniziative di Employer Branding che hanno messo a disposizione delle istituzioni scolastiche e delle università il know how dei professionisti di Banco BPM tramite testimonianze universitarie, iniziative di orientamento professionale e career day. Inoltre, sono state attivate tre Company Visit, presso le nostre sedi di Milano, per consentire agli studenti di conoscere da vicino la realtà di Banco BPM. Tali iniziative hanno coinvolto nel complesso circa 1.600 giovani e 58 colleghi in collaborazione con 16 istituzioni (Università, Business School, Enti Formativi).

Nell'ambito del programma rivolto alle donne (Gender Program) è proseguita l'attività di Assessment che ha coinvolto 278 colleghe. L'Assessment, collocato all'interno di un programma di crescita professionale, fornisce un utile set informativo sulle abilità della persona per meglio identificare le azioni di sviluppo ed è un importante momento di consapevolezza personale. L'iniziativa risponde all'attenzione che Banco BPM pone alla valorizzazione delle proprie persone.

Formazione

Nel 2023 Formazione ha consolidato le iniziative di People Strategy derivanti dal Piano Strategico 2021-2024 con una particolare attenzione all'aggiornamento professionale e alla costruzione delle competenze chiave per poter affrontare i cambiamenti organizzativi e l'evoluzione delle professionalità. Le iniziative, attraverso un'accurata progettazione che integra diverse metodologie formative, si sono articolate in:

  • iniziative specialistiche, per singoli target (Responsabili, Programmi di sviluppo per Giovani, Talenti, Manager e Donne, Percorsi di Ruolo e iniziative formative per le Reti Commerciali, le società del Gruppo e le Strutture Centrali);
  • iniziative di interesse comune, per tutta la popolazione aziendale (ESG e Sostenibilità, PNRR, Trasformazione Digitale, Evoluzione normativa e Regolamentazione, Inclusione, Diversità e Benessere Organizzativo).

Iniziative Specialistiche - Percorsi di sviluppo professionale.

In una logica di sviluppo professionale sono stati progettati percorsi che permettono alla persona nel tempo di crescere, sperimentarsi e ampliare le proprie competenze attraverso l'alternarsi di formazione, esperienze gestionali e attivazione di leve di sviluppo. I target sui quali abbiamo previsto tali programmi dedicati sono: Giovani, Key People, Donne e Manager:

  • programmi dedicati a Giovani per sostenerne lo sviluppo con l'obiettivo di supportarli, coinvolgerli ed ingaggiarli nella loro vita in azienda;
  • programma dedicato ai Key People per valorizzare il talento e la persona in un percorso di crescita attraverso lo sviluppo delle competenze utili per accompagnare la banca verso il futuro. Questo programma include anche un percorso di empowerment per la valorizzazione del talento femminile (Gender Program), volto a potenziare la self confidence, lavorando sul potere di influenza e sulla capacità di affermazione;
  • programma Manager per sviluppare le capacità chiave caratterizzanti il ruolo manageriale nell'attuale contesto a cui può seguire un percorso di coaching individuale per sviluppare una o più specifiche capacità finalizzate a potenziare la performance professionale.

La formazione manageriale 2023 è stata articolata in differenti tipologie di iniziative:

  • Iniziative dedicate ai manager di Prima Linea:
    • Iniziative formative progettate ad hoc su temi di Formazione Obbligatoria, tra i quali D. Lgs 231/01 e Codice Etico;
    • Fare Rete per un Business Sostenibile Il progetto è finalizzato ad attivare una riflessione comune tra i Responsabili della Rete Commerciale del Gruppo Banco BPM (Retail, Corporate, Aletti, Akros) per valorizzare e potenziare le sinergie tra le Reti in una logica di business integrato e sostenibile;
  • Iniziative dedicate agli altri ruoli manageriali: Formazione ha accompagnato i manager supportandoli nell'analizzare l'attuale contesto VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity) attraverso nuovi e diversi approcci, nello sviluppare maggior consapevolezza delle proprie risorse e dei propri talenti, nella gestione efficace del team, nell' individuare le azioni e i comportamenti più virtuosi per produrre «valore» duraturo nel tempo. In particolare:
    • Cenacoli di valore: incontri rivolti alle seconde linee manageriali sul tema "Leadership agile, responsabile e rispetto per una crescita sostenibile";
    • Project management: per rafforzare la capacità di gestione e monitoraggio dei progetti;
    • Percorsi di Ruolo: con percorsi dedicati alle nuove nomine per fornire gli strumenti necessari per governare la complessità gestionale, sia per la Rete Commerciale (Direttori Filiali HUB, Responsabili Centri Imprese e Corporate) che per le funzioni centrali (Responsabili di terzo livello);
    • Iniziative dedicate a Manager Banca Akros e Banca Aletti;
  • Iniziative Specialistiche Percorsi di Ruolo: Formazione accompagna la crescita professionale attraverso percorsi di ruolo ed iniziative dedicate che consentono la progressiva acquisizione delle competenze chiave di ruolo. Inoltre, presidia l'aggiornamento continuo delle competenze attraverso percorsi di upskilling e re-skilling necessari per tenere continuamente aggiornate quelle competenze di mestiere necessarie a rispondere all'evoluzione e alla dinamicità del contesto:
    • acquisire e consolidare le competenze di ruolo per la qualifica professionale in coerenza con il Contratto di Apprendistato e con l'ingresso in ruolo nella Rete Commerciale Retail e Imprese attraverso percorsi formativi biennali finalizzati ad agire il ruolo in modo efficiente ed efficace;
    • acquisire e consolidare le competenze specialistiche per la Rete Corporate integrando elementi di innovazione, di approfondimento, di scenario competitivo e strategico con l'obiettivo di fornire competenze di alto profilo e distintive. In particolare: iniziative che si consolideranno sulle tematiche rivenienti dalle opportunità del Piano PNRR, Net-Zero Banking Alliance (NZBA) ed evoluzione del progetto "Sales4Change";
    • acquisire e consolidare le competenze specialistiche per Banca Aletti con attenzione alla sostenibilità, la digitalizzazione e l'approccio verso il nuovo assetto economico-sociale. In particolare: l'evoluzione del wealth management; supporto e potenziamento dell'implementazione del nuovo modello di servizio; ampliamento della conoscenza del mondo «Azienda»; consolidamento delle competenze tecniche in tema di asset allocation evoluta e investimenti sostenibili; rinforzo delle soft skill e approfondimento di alcuni temi centrali per l'esercizio del ruolo come private insurance, gestioni patrimoniali e costruzione di portafogli ESG;
    • acquisire e consolidare le competenze specialistiche per Banca Akros. Sono state attivate iniziative formative volte a rafforzare le competenze su: advanced analytics quali Data Science, Programmazione Python, Machine Learning, Excel Avanzato, Excel VBA per l'applicazione di nuovi modelli di analisi; Financial Modelling; impatti ESG sull'analisi finanziaria; Inglese tecnico con l'obiettivo di potenziare la comunicazione tecnica, specifica di settore e coerente con le attività e gli interlocutori dei mercati;
    • acquisire e consolidare le competenze specialistiche per Strutture Centrali;

  • Bancassurance: sviluppo delle competenze a supporto dell'evoluzione del Business Assicurativo e del riconoscimento a Banco BPM dello status di Conglomerato Finanziario;
  • Percorsi formativi di up-skilling e re-skilling: evoluzione dei mestieri che caratterizza il contesto attuale genera un impatto sulle competenze necessarie alle persone e all'organizzazione. In particolare, sono stati attivati percorsi formativi per le funzioni IT e Data Governance; Gestione Integrata Acquisti, Audit, Compliance e Rischi con obiettivo di sviluppare e aggiornare le competenze specialistiche e le relative certificazioni.

Iniziative di interesse comune (per tutta la popolazione aziendale)

  • Sostenibilità, ESG: Formazione accompagna le persone affinché comprendano e facciano propri i temi della sostenibilità (ESG) attraverso iniziative formative dedicate ai diversi ruoli in azienda per diffondere conoscenza del contesto e della cultura ESG e conoscenza della Dichiarazione Non Finanziaria e sviluppare competenze in ambito tecnico, commerciale e manageriale con riferimento alle progettualità derivanti dal programma stesso;
  • PNRR: Formazione ha supportato la funzione Banca dedicata (programma PNRR) co-progettando soluzioni formative adeguate ai diversi target e finalizzate a promuovere le iniziative del programma PNRR e l'introduzione di una piattaforma a supporto dei gestori di relazione che permetterà di individuare i clienti destinatari delle diverse opportunità offerte dal PNRR;
  • Inclusione, Diversità e Benessere Organizzativo: Formazione in collaborazione con le strutture Inclusion Diversity e Social e People Care contribuisce a diffondere la cultura dell'inclusione e favorire il benessere organizzativo attivando diverse iniziative: Genitorialità; Prendersi cura (care giver); Disability Management; Confronto tra generazioni; W@W e Conciliazione Vita e Lavoro;
  • Trasformazione Digitale: Formazione accompagna questo processo di trasformazione, attraverso: la progettazione di iniziative formative che accompagnano i rilasci del programma DOT, percorsi formativi dedicati a tutti ruoli di Rete Commerciale e filiale digitale per sviluppare i temi della omnicanalità (Customer Journey, Customer experience, smart selling); sviluppo delle Digital Soft Skill per le strutture centrali; competenze specialistiche per alcune funzioni quali Marketing e Omnicanalità, Organizzazione, It e Data Governance (metodologie agili, intelligenza artificiale, gestione dei big data);
  • Evoluzione della Regolamentazione e della Normativa: Formazione realizza programmi volti a supportare l'evoluzione della regolamentazione e della normativa per garantire il rispetto delle norme, la salvaguardia reputazionale a favore di un buon business per il lavoratore e per l'azienda, recependo nei percorsi formativi l'evoluzione regolamentare. In particolare, sui temi: Antiriciclaggio, Reati D.Lgs 231/01, Salute e Sicurezza sul lavoro, GDPR, Cyber security e Business Continuity, Trasparenza Bankit, IVASS e ESMA-MIFID II.

Nel 2023 la formazione è stata erogata prevalentemente in modalità virtuale (sincrona e asincrona), attraverso una accurata riprogettazione di tutte le iniziative formative in modalità mista (aula virtuale; e-learning; mobile learning). È stata riattivata su alcune iniziative specifiche la modalità in presenza.

Anno 2023 Giorni uomo/
Ore erogati
Giornate di formazione 151.842
Ore di formazione 1.138.818
di cui in % per area formativa:
Obbligatoria 11,2%
Tecnico – professionale 33,9%
Tecnico professionale abilitante 36,8%
Relazionale/sviluppo capacità/commerciale 14,9%
Manageriale 3,2%

Inclusion, Diversity e Social

Nell'ambito della struttura preposta alla valorizzazione della diversità e del rispetto, l'attenzione è stata rivolta ai seguenti progetti:

• #Respect: Il Gruppo Banco BPM basa la sua strategia D&I sul "rispetto". Attraverso i 44 workshop del programma #Respect che hanno coinvolto oltre 1.800 responsabili del Gruppo, si è giunti alla definizione condivisa di rispetto inteso come "riconoscimento dell'altro per quello che è e della sua possibilità di affermazione e di realizzazione individuale".

Da tale definizione e dagli output nati dai gruppi di lavoro è stato elaborato l'Impegno Manifesto, che indica i comportamenti rispettosi e positivi che le persone vorrebbero vedere agiti ogni giorno nel nostro Gruppo partendo da cinque parole chiave: ascolto, empatia, reciprocità, valorizzazione e cooperazione.

Il programma #Respect e l'Impegno Manifesto sono stati promossi e diffusi attraverso diverse modalità innovative (es. Respect Radio e Respect Space Gaming) con il coinvolgimento di oltre 15.000 persone del nostro Gruppo;

  • GuardiamOltre: Partendo dal valore del Rispetto, diverse strutture della Banca, coordinate da Inclusion, Diversity e Social e Comunicazione Brand Identity e Sponsorizzazioni, stanno cooperando ad un progetto comune e condiviso per superare le barriere fisico-sensoriali/tecnologiche e di cultura/comunicazione e rendere il Gruppo una realtà sempre più accessibile e inclusiva di tutte le forme di diversità;
  • Disability Management: Programma avviato nel 2022 per gestire e accompagnare la disabilità in azienda, promuovendo un cambiamento culturale, agevolando azioni di inclusione delle persone con disabilità e migliorando i processi aziendali in funzione del loro coinvolgimento;

Nel corso del 2023 è stata completata la mappatura delle necessità di tutti i colleghi e le colleghe con disabilità ed è stato creato un database condiviso con le strutture interessate e con differenti livelli di visibilità per censire il bisogno collegato alle diverse disabilità e fornire gli accomodamenti necessari allo svolgimento dell'attività lavorativa.

Sono state erogate iniziative formative per promuovere l'approccio "Design For All" e sensibilizzare la gestione della disabilità in azienda coinvolgendo 280 Responsabili di persone con disabilità.

È stata garantita la continuità nel supporto dedicato alle persone con disabilità per curare la qualità degli inserimenti lavorativi e migliorare il livello di performance lavorativo e l'interazione con il team e dare consulenza a Responsabili e team di lavoro in cui è inserita la persona con disabilità;

  • Prendersi Cura: Nel 2023 è stato avviato il programma "Prendersi Cura" rivolto alle famiglie del nostro Gruppo con figli e figlie in diverse fasce di età con gli obiettivi di:
    • migliorare il benessere lavorativo, favorendo la conciliazione e sostenendo la motivazione;
    • favorire il confronto fra esperti e colleghi e colleghe sulle tematiche legate alla famiglia;
    • dare supporto per affrontare situazioni di disorientamento nel momento in cui si presenta la necessità di cura, assistenza, e/o una fragilità personale o di un famigliare.

Sono stati dunque erogati differenti webinar, tra cui "Welcome Back Mom" che ha coinvolto circa 120 colleghe al rientro del congedo di maternità, "Futuri genitori" e "Genitori nelle diversità evolutive" cui hanno partecipato 920 colleghi e colleghe.

Politiche del lavoro - relazioni industriali

Si riepilogano di seguito le principali attività ed iniziative aziendali che hanno costituito oggetto di esame e di confronto con le Organizzazioni Sindacali.

Contrattazione collettiva di secondo livello

Con riferimento alla contrattazione collettiva di secondo livello si ricorda che in data 17 febbraio 2023 si è conclusa la complessa ed articolata trattativa avviata con le Organizzazioni Sindacali nel secondo semestre del 2022 su numerose tematiche. Le principali intese raggiunte hanno riguardato:

  • un'erogazione in servizi welfare al personale appartenente alla categoria delle Aree Professionali e Quadri Direttivi per un importo equivalente a 1.500 euro che si aggiunge all'erogazione straordinaria del dicembre 2022 corrisposta in servizi welfare, per un importo pari a 500 euro a sostegno dei lavoratori del Gruppo e delle loro famiglie nel far fronte alla congiuntura economica in atto;
  • la gestione delle ricadute sul personale derivanti dalla razionalizzazione della rete commerciale, anche con il ricorso – in un'ottica di ricambio generazionale - alle prestazioni straordinarie del Fondo di

Solidarietà del Settore per ulteriori 250 persone (ad integrazione degli accordi del 29 dicembre 2020 e del 3 maggio 2021);

  • la proroga della contrattazione collettiva di secondo livello e dell'accordo in tema di politiche commerciali e organizzazione del lavoro;
  • il finanziamento da parte del Fondo Paritetico interprofessionale (Fondo Banche e Assicurazioni) di una serie di interventi formativi;
  • il rinnovo degli accordi in tema di lavoro da remoto (smart working e smart learning) e sospensione volontaria della prestazione lavorativa.

A seguito, inoltre, dell'aumento dei tassi di interesse sono stati svolti incontri riguardanti gli impatti di tali aumenti sui lavoratori. Ad esito di detti incontri, con accordo del 6 luglio 2023 sono state individuate specifiche soluzioni in materia di condizioni finanziarie riservate al personale dipendente del Gruppo che, mitigando gli impatti sopra richiamati, costituiscono, in una logica di equilibrio complessivo, un segnale di attenzione e di sostegno.

Le condizioni finanziarie tempo per tempo riservate al personale del Gruppo, sono inoltre state estese, con specifico accordo, anche ai dipendenti di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, a seguito dell'ingresso di tali società nell'ambito del Gruppo.

Interventi organizzativi e gestionali

Nel corso del primo semestre 2023, ad esito della procedura prevista dal contratto nazionale di settore, si è accompagnata la fase attuativa della chiusura di 75 sportelli della rete commerciale, decisa nel 2022, con la disanima delle ricadute per il personale coinvolto nella razionalizzazione.

È inoltre stata oggetto di illustrazione e confronto la standardizzazione delle fasce orarie di apertura al pubblico delle filiali di Banco BPM, con conferma della concentrazione delle attività di cassa in orario mattutino e allineamento dell'orario di apertura al pubblico in orario pomeridiano per la sola attività di consulenza. Conseguentemente hanno formato oggetto di illustrazione e confronto anche le modalità applicative della normativa in tema di indennità di rischio, connesse al maneggio di contanti e valori.

È stata infine oggetto di illustrazione e confronto la riarticolazione – a decorrere dal 15 gennaio 2024 – della rete Retail e Corporate di Banco BPM, con modifica del formato di alcune filiali, aggiornamento dell'articolazione territoriale e dei Centri Imprese nonché riorganizzazione dei Centri Corporate.

Interventi societari

Con accordo del 10 gennaio 2023 si è conclusa la procedura di confronto sindacale relativa alla scissione parziale di Tecmarket Servizi a favore di Banco BPM, il cui perfezionamento si è realizzato con decorrenza 1° gennaio 2023. Tale operazione ha previsto il passaggio alle dipendenze della Capogruppo, e conseguentemente al Contratto Collettivo Nazionale del Credito, di 20 delle 23 risorse di Tecmarket.

Sono state inoltre attivate le procedure relative alle operazioni di razionalizzazione dell'assetto societario ed operativo del Gruppo con decorrenza dal 2024:

  • scissione parziale di Banca Akros a favore di Banco BPM, con relativo passaggio alle dipendenze di Banco BPM delle 62 risorse appartenenti al ramo d'azienda oggetto di scissione;
  • costituzione della società Banco BPM Invest SGR, con conseguente previsto passaggio alle dipendenze della SGR di 10 risorse di Banco BPM.

Attività di prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Anche nell'anno 2023 è proseguita l'attenzione delle Parti Sociali sui temi della prevenzione e protezione in materia di salute e sicurezza sul lavoro. In particolare, con il termine dello stato di emergenza pandemica nazionale in data 31 marzo 2023, è proseguita l'attenzione e la tutela dei lavoratori c.d. "fragili", in coordinamento con l'evoluzione normativa in materia.

Internal audit

La Funzione Audit della Capogruppo ha la responsabilità da un lato di presidiare, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco e a distanza, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, e, dall'altro, di valutare l'efficacia e l'effettività del complessivo Sistema dei Controlli Interni, riportando agli organi aziendali le risultanze delle proprie attività e i necessari interventi che il management deve realizzare al fine di raggiungere la piena adeguatezza dei processi e del sistema dei controlli.

La Funzione Audit è competente per le attività di revisione interna riferite a tutte le strutture centrali e periferiche delle società italiane del Gruppo bancario. Per l'unica entità bancaria estera appartenente al Gruppo (Banca Aletti Suisse), svolge proprie verifiche in aggiunta a quelle effettuate dalla struttura locale incaricata delle attività di revisione, operando in eventuale coordinamento con la stessa. La Funzione Audit della Capogruppo svolge inoltre il ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo delle Funzioni Internal Audit delle compagnie assicurative appartenenti al Conglomerato Finanziario.

Nello svolgimento dei propri compiti la Funzione Audit, oltre a quanto previsto dalla normativa esterna, tiene conto di quanto previsto dagli standard professionali internazionali.

Gli interventi condotti nel 2023 hanno riguardato i seguenti ambiti:

  • processi di governo;
  • processi di controllo e gestione dei rischi;
  • finanza;
  • commerciale;
  • credito;
  • processi di supporto;
  • reti bancarie.

Con riferimento ai processi organizzativi in uso, al rispetto della normativa esterna e interna, nonché ai comportamenti del personale addetto e, più in generale, all'adeguatezza del complessivo Sistema dei Controlli Interni.

Tra le attività più significative che hanno coinvolto la Funzione Audit nel 2023 sono incluse, oltre agli audit obbligatori (derivanti da adempimenti richiesti dalla normativa esterna o da Regolamenti Interni), le verifiche riguardanti le politiche creditizie e la concessione del credito, la gestione del credito anomalo e deteriorato, anche attraverso analisi di credit file review, gli interventi evolutivi relativi ai processi di gestione e misurazione dei rischi (con particolare riferimento agli ambiti interessati dai modelli interni validati a fini regolamentari e di secondo Pilastro). La Funzione Audit ha svolto inoltre, tramite specifiche attività di follow up, verifiche sulla corretta attuazione delle azioni correttive a fronte dei rilievi formalizzati dalla medesima Funzione e dall'Autorità di Vigilanza, alla quale ha fornito il proprio supporto nell'ambito delle ispezioni condotte on-site.

Infine, la Funzione Audit ha svolto, oltre all'attività tipica di revisione interna, un'attività di natura consulenziale, prestando la propria esperienza prevalentemente con la partecipazione a progetti e gruppi di lavoro, con particolare riferimento agli aspetti riguardanti l'assetto dei controlli interni.

Compliance

La funzione Compliance di Gruppo esercita le proprie attività, con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La circolare Banca d'Italia n. 285/2013 statuisce che il rischio di non conformità alle norme è il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (leggi, regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (ad es., statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina).

La Funzione presiede, secondo un approccio risk based, la gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

Al Compliance Manager è attribuita altresì la funzione di Data Protection Officer (DPO) ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) in ambito di protezione di dati personali.

Nell'anno di riferimento la funzione Compliance di Banco BPM ha progressivamente esteso il proprio modello metodologico ed operativo alla funzione Compliance di Banco BPM Vita, al fine di assicurare un modello di controllo integrato. Oltre all'avvenuta attuazione di meccanismi di coordinamento tra le due Funzioni tramite appositi flussi informativi formalizzati nella policy di Gruppo e in uno specifico protocollo di collaborazione, con l'adesione di Banco BPM Vita ai Servizi Regolamentari del provider esterno Accenture (RegHUB), nel corso del 2023 l'utilizzo della piattaforma Insurance ha supportato il modello Rulemap integrato per la definizione della tassonomia normativa applicabile alla Società, in base alla tassonomia in uso nella Capogruppo. Tale attività ha consentito l'identificazione, misurazione, valutazione e rappresentazione dei rischi di non conformità alle norme a cui è esposta Banco BPM Vita.

Nel corso del 2023, la funzione Compliance è stata impegnata nell'identificare le norme applicabili e valutare il loro impatto su processi, modelli e procedure aziendali, nel prestare consulenza in materia di conformità, nonché nell'effettuare la validazione di conformità della normativa interna nel processo di emanazione. In applicazione del piano di attività annuale o su specifica richiesta degli Organi societari o delle Autorità di Vigilanza, la Funzione ha eseguito verifiche di conformità, volte a valutare l'esistenza e l'adeguatezza dei presidi di governo, organizzativi, di controllo e IT di Gruppo, la loro tenuta ed efficacia nel mitigare i rischi di non conformità, nonché la conformità delle prassi e delle condotte operative attuate dal personale dipendente o dai collaboratori, evidenziando gli eventuali fenomeni di non conformità e individuando le possibili azioni di rimedio, monitorandone la realizzazione. La funzione Compliance ha inoltre fornito la propria consulenza e assistenza nei confronti delle strutture aziendali del Gruppo nelle materie in cui assume rilievo il rischio di non conformità alle norme, in particolare nelle fasi propedeutiche all'emanazione di norme interne e proposte commerciali.

La Funzione ha altresì fornito la propria collaborazione nell'attività di erogazione di percorsi formativi dedicati al personale, al fine di diffondere e promuovere all'interno del Gruppo una solida e robusta cultura del presidio del rischio, un'adeguata conoscenza della normativa e delle relative responsabilità, nonché consentire consapevolezza su strumenti e procedure di supporto nell'esecuzione degli adempimenti.

Tra le attività più significative che hanno interessato la funzione Compliance nel corso del 2023, si citano le specifiche progettualità aziendali volte a rafforzare ed efficientare l'operatività legata alle verifiche svolte dalla funzione Compliance tramite gli indicatori a distanza (c.d. "Key Risk Indicator" o "RI"), al fine di consentire un maggiore presidio nel continuo su talune tematiche di particolare importanza.

Antiriciclaggio

La funzione Antiriciclaggio di Gruppo, a decorrere dal 1° luglio 2022, esercita le proprie attività con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, presidiando nella piena autonomia di controllo il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni. La struttura assolve inoltre alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS).

L'attività è svolta secondo un approccio risk based, effettuando verifiche e controlli al fine di valutare l'esposizione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, l'efficacia dei presidi organizzativi e di controllo, in fase di impianto come di funzionamento, e gli eventuali interventi correttivi da intraprendere per la risoluzione delle vulnerabilità rilevate.

Tra gli elementi di rilievo che hanno interessato la funzione Antiriciclaggio nel corso del 2023, si ricordano, in particolare: (i) le attività di controllo e le ulteriori misure di rafforzamento dei presidi promosse con riferimento ai provvedimenti emanati dalle Autorità competenti anche in risposta al mutato contesto socio/economico e geopolitico, influenzato dall'attuale conflitto in corso tra Russia e Ucraina, ed alla conseguente e crescente attenzione in materia di sanzioni internazionali e di adeguatezza dei presidi di controllo sul fronte dei rapporti con controparti e Paesi sottoposti a misure restrittive e; (ii) le diverse iniziative formative, molte delle quali ad erogazione diretta da parte della funzione Antiriciclaggio, rivolte alla Rete Commerciale così come alle risorse di Sede Centrale nonché le specifiche sessioni rivolte agli Organi aziendali (board induction), unitamente ai percorsi formativi specialistici fruiti dalle risorse della funzione, a docenza esterna altamente qualificata.

Con riferimento alle ispezioni condotte da Banca d'Italia in ambito antiriciclaggio preme precisare quanto segue:

• in tema di contrasto del riciclaggio nel settore del Private Banking della controllata Banca Aletti con particolare riferimento ai servizi offerti alla clientela con patrimonio di ammontare rilevante. La fase on site è iniziata in data 28 febbraio 2022 e si è conclusa in data 14 aprile 2022. Banca Aletti in data 14

settembre 2022 ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che non ha determinato rilievi di conformità e il 14 ottobre 2022 ha inviato il piano di interventi correttivi che si è concluso nel rispetto delle scadenze. Si segnala, peraltro, che la messa in produzione dell'applicativo a supporto dell'azione riferita al rafforzamento del presidio in tema di titolare effettivo – per il quale è stata individuata sia la soluzione che il fornitore aggiudicatario - sarà oggetto di monitoraggio anche nell'ambito della reportistica periodica che la Funzione Antiriciclaggio sottopone, su base trimestrale, sia agli organi della Capogruppo che a quelli di Banca Aletti.

• in materia di prevenzione del riciclaggio, con l'obiettivo di accertare l'osservanza degli obblighi previsti dal D.Lgs. n. 231/2007 con specifico riferimento all'operatività in contanti delle cooperative, anche attraverso la valutazione dell'assetto normativo, procedurale e dei controlli presso la dipendenza di Verona: la fase ispettiva (inizialmente on site) avviata il 4 ottobre 2021, si è conclusa in modalità off site il 21 dicembre 2021, data in cui è stata comunicata la conclusione del procedimento. Banco BPM, in data 18 agosto 2022, ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che ha evidenziato alcune aree di debolezza in materia di adeguata verifica e nel processo di collaborazione attiva con riferimento alla gestione dei rapporti inerenti alle società cooperative oggetto di approfondimento. Banco BPM in data 29 dicembre 2022 ha inviato il piano di interventi correttivi che si è concluso nel rispetto delle scadenze.

Mantiene, infine, autonoma e trasversale rilevanza rispetto a tutti gli ambiti di competenza della Funzione il complesso di progettualità finalizzate al continuo ampiamento e consolidamento delle tecnologie a supporto delle attività di controllo e monitoraggio del rischio, con l'obiettivo di promuovere un impianto dei presidi antiriciclaggio solido e innovativo anche sotto il profilo dell'adozione di strumenti basati su logiche di Artificial Intelligence e Machine Learning.

Ricerca e sviluppo

Considerata la natura bancaria del Gruppo, le attività di ricerca e sviluppo sono prevalentemente indirizzate a studiare la possibile applicazione delle novità tecnologiche nei rapporti con la clientela, per migliorare e/o ampliare l'offerta di prodotti/servizi, come pure nei processi interni aziendali, per semplificarli e renderli più efficienti. Inoltre, sono stati realizzati e sono in corso di realizzazione importanti progetti di natura regolamentare, legati all'emissione di nuove normative a livello di sistema.

Tali attività sono gestite in forma accentrata dalla Capogruppo Banco BPM.

Nel seguito sono evidenziate le principali iniziative per ciascuna area.

Attività progettuali e investimenti tecnologici

Adeguamento normativo

Nel corso dell'anno è proseguita l'attività di razionalizzazione della normativa interna di adeguamento alle novità legislative con particolare riferimento a:

D.Lgs. 231/01 – Responsabilità amministrativa delle Società

Banco BPM aggiorna, nel continuo, il proprio Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001 e quello delle società controllate. Nel corso del 2023, sono stati effettuati una serie di interventi, tra cui:

  • l'aggiornamento del "Regolamento Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001" della Capogruppo, di Banca Aletti e di Aletti Fiduciaria per recepire tutte le novità intervenute nel periodo con riferimento sia a quelle legislative rilevanti in materia di responsabilità delle società e degli enti, sia ai presidi per evitare la commissione dei reati richiamati dal decreto;
  • l'aggiornamento della mappatura dei rischi 231/2001 che ha coinvolto la rete commerciale, le strutture centrali e gli organi apicali, al fine di individuare le aree che risultano maggiormente esposte alla possibilità di commettere i reati identificati dal D.Lgs. 231/2001.

D.Lgs. 24/23 – Whistleblowing

In concomitanza con l'entrata in vigore delle disposizioni del decreto, Banco BPM ha aggiornato, per tutto il Gruppo, il sistema interno di segnalazione delle violazioni con riferimento:

  • all'estensione del perimetro oggettivo delle segnalazioni a tutte le condotte illecite, anche presunte, relative a qualsiasi azione anche tentata, atti o omissioni di cui si sia venuti a conoscenza nell'ambito del contesto lavorativo;
  • alla possibilità per il segnalante di utilizzare, oltre alla piattaforma informatica di cui sono stati aggiornati i riferimenti, un canale vocale di segnalazione o di richiedere un incontro diretto;
  • all'ampliamento delle tutele di riservatezza e da ritorsioni, anche solo tentate o minacciate, per motivi collegati direttamente o indirettamente alla segnalazione, a favore degli autori della stessa e delle persone ed enti a loro legati, quali eventuali facilitatori, persone del medesimo contesto lavorativo dei segnalanti, persone legate a loro da uno stabile legame affettivo o di parentela entro il quarto grado.

D.Lgs. 231/07– Antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo

Per effetto dell'emanazione, in data 1° agosto 2023, del Provvedimento di Banca d'Italia che ha modificato le vigenti "Disposizioni in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l'utilizzo degli intermediari a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo", Banco BPM ha aggiornato, per tutto il Gruppo, l'impianto normativo e le procedure adottate mediante la revisione del Regolamento Antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 7 novembre 2023.

Nel corso dell'anno sono state aggiornate nel continuo le indicazioni normative riferite alle prescrizioni in materia di misure restrittive dell'Unione Europea a fronte dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Modello organizzativo

Interventi ESG nei servizi di investimento

Nell'ambito del percorso che mira progressivamente a integrare le dimensioni ESG nella prestazione dei servizi di investimento si segnala che a partire da aprile 2023 si è provveduto a:

  • arricchire, nell'ambito del framework di product governance, la classificazione prodotti con le caratteristiche ESG tramite nuovi attributi (i.e. prodotti con etichetta Environmental, Social, Governance, e che investono in attività ecosostenibili, sostenibili o che adottano strategie di gestione dei principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità – PAI);
  • introdurre un controllo di Coerenza ESG, che si affianca al controllo di adeguatezza, volto a verificare la corrispondenza tra le preferenze ESG raccolte dalla clientela tramite la sezione ESG del questionario MiFID con le caratteristiche di sostenibilità dei prodotti.

Progetti ed investimenti tecnologici

Gli investimenti del Gruppo si sono concentrati nei principali ambiti nel seguito illustrati.

DOT – Digital Omnichannel Transformation

In linea con gli obiettivi prefissati per l'anno 2023, il programma ha proseguito con gli importanti interventi volti allo sviluppo delle piattaforme digitali, alla digitalizzazione di procedure di finanziamento e all'ampliamento del modello distributivo, attraverso l'abilitazione alla vendita di prodotti ed erogazione di servizi in modalità Self (Web/App) ed Offerta a Distanza (OAD).

Nell'ambito dei canali Web ed App sono state completate ulteriori funzionalità per la clientela Privati tra le quali:

  • potenziamento degli strumenti di interazione commerciale attraverso la soluzione di video collaboration tramite App;
  • interventi per la diffusione massiva dell'identità digitale;
  • estensione delle banche terze agganciabili alla YouApp e Webank App tramite AISP;
  • Personal Financial Manager (PFM) e Insight su banche terze;
  • evoluzione dell'Onboarding Webank attraverso l'introduzione della firma digitale remota per le cointestazioni;

  • ottimizzazioni del processo di Onboarding You (es.: appuntamento in filiale per i clienti che chiedono di aprire un secondo conto, arricchimento dei dati cliente ricavati dai riconoscimenti tramite SPID);
  • numerose attività evolutive delle App WeBank e YouApp (rilasciate 9 release).

Inoltre, sono state messe a disposizione della clientela le funzionalità per l'acquisto:

  • della nuova carta di Debito co-badge su YouWeb e WeBank tramite Web e App, offerta a distanza (OAD) e all'interno del processo di onboarding;
  • di un prestito personale Agos su YouWeb e Webank tramite Web per alcuni target di clientela;
  • del nuovo prodotto "Conto Deposito" tramite le filiali di Banco BPM e Banca Aletti, con contestuale visualizzazione sul Web;
  • del prodotto "Polizza Infortuni" di Banco BPM Assicurazioni nella modalità di vendita a distanza (OAD).

Per quanto concerne la clientela Aziende, sul canale YouBusinessWeb è stata implementata la modalità self per la richiesta di accesso ai finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia, all'anticipo su contratti verso terzi con cessione del credito (CACI) e sovvenzioni contro documenti con cessione del credito (SOFI); quest'ultima implementata anche su YouInvoice.

Sono stati estesi i servizi offerti tramite App ed è stata migliorata la user experience al fine di renderla allineata all'esperienza web in ottica mobile first (presa appuntamento a distanza, dark mode, gestione YouCardBusiness, Vendita Amex Business, etc.).

Sono state inoltre finalizzate le implementazioni relativamente:

  • all'inserimento nella sezione Business Financial Manager (BFM) di YouBusinessWeb degli Insight (suggerimenti commerciali basati su particolari eventi contabili);
  • all'ampliamento dei documenti firmabili in "stanza di firma" e di quelli firmabili utilizzando il "treno di firma" su YouBusinessWeb e YouBusinessApp;
  • all'ottimizzazione della gestione di richiesta di inserimento/riclassificazione dei bilanci, utilizzando la piattaforma Silos;
  • all'implementazione sul Portale YouBusinessWeb di nuove funzionalità per la gestione in self dei dati del profilo del cliente (modifica e certificazione e-mail/cellulare di riferimento, recupero password, richiesta passaggio token App);
  • all'ampliamento dei prodotti vendibili in self su Web e App.

È proseguita l'attività mirata all'ampliamento dei servizi offerti dalla Filiale Digitale; dopo le attività di ottimizzazione e digitalizzazione dei processi di assistenza alla clientela attraverso il potenziamento dell'assistente virtuale, sono proseguiti gli interventi di evoluzione anche attraverso le integrazioni di Salesforce in ambito campagne su App e Web, ed ulteriori evoluzioni dell'impianto VOC (Voice of customer) e del modello operativo di gestione della customer experience.

Sono proseguite, infine, le attività di remediation per la successiva certificazione delle piattaforme digitali del Gruppo (siti web, internet banking, app) dal punto di vista della accessibilità, come previsto dalla normativa AgID.

Altre aree di intervento:

Architettura IT e Cloud Adoption

Nel corso dell'anno la nuova architettura "agile", disegnata ed implementata nelle wave precedenti, è stata adottata in diversi ambiti del nuovo sistema informativo Banco BPM, sia allo scopo di reingegnerizzare strati applicativi esistenti sia per svilupparne nuovi, con particolare focalizzazione nell'ambito dei canali digitali, garantendo maggior agilità, automazione, resilienza ed efficienza.

Inoltre, per beneficiare dei vantaggi in termini di velocità, scalabilità e ottimizzazione dei costi del Cloud, oltre ad essere state adottate ulteriori soluzioni SaaS, è stata implementata la landing zone del primo Cloud Service Provider completamente integrata in modalità ibrida, facendo leva - ove opportuno - su tecnologie equivalenti all'onpremises; essa è già stata utilizzata per 2 ambiti applicativi di pacchetti commerciali che hanno usufruito di componenti PaaS certificate.

Data Quality e Data Analytics

Nell'ambito dell'evoluzione del modello di business e della conformità ai requisiti regolamentari e normativi, sono stati avviati progetti finalizzati all'incremento dell'affidabilità e qualità dei dati e alla definizione delle sinergie analitiche per la produzione di informazioni di valore in linea con le iniziative rilevanti e le strategie delineate dalla banca.

Particolare rilevanza rivestono le attività sul mondo del credito, rischio e ESG, con l'implementazione dei relativi DWH e l'estensione del framework di data governance a processi rilevanti, in particolare in ambito commerciale e finanza. In linea con le direttrici evolutive di Banco BPM sono stati individuati ed implementati algoritmi analitici avanzati, in prevalenza indirizzati a supportare l'azione commerciale e di marketing.

Evoluzione Data Center e Convergenza Sistemi Informativi

In linea con gli obiettivi di resilienza, modernizzazione, incremento delle prestazioni e riduzione delle inefficienze, Banco BPM ha focalizzato l'attenzione sul progetto di estensione della soluzione software volta ad assicurare la copertura in termini di backup del mondo distribuito.

Gestione Obsolescenza

Come ogni anno, allo scopo di contenere i rischi operativi e garantire qualità e continuità di servizio, è stata effettuata la valutazione complessiva dello stato di obsolescenza del parco applicativo, effettuando le conseguenti attività di aggiornamento per sistemi operativi, database, application server, linguaggi in "End of Life".

Comunicazione

La Struttura Brand Identity Partnership e Sponsorizzazioni, all'interno della Direzione Comunicazione e Sostenibilità, presidia tutti i progetti e le attività di Gruppo che coinvolgono e comunicano l'immagine della Banca. La comunicazione istituzionale e quella commerciale di Banco BPM sono caratterizzate dal rispetto di una comunicazione trasparente e chiara nei confronti della clientela nell'ottica di continuare il progetto strategico "Language R-evolution", seguendo un percorso di semplificazione del linguaggio e di trasparenza.

Partendo dal valore del Rispetto, diverse strutture della Banca, coordinate da Inclusion, Diversity e Social e Comunicazione Brand Identity e Sponsorizzazioni, stanno cooperando ad un progetto comune e condiviso "Guardiamo Oltre", per superare le barriere fisico-sensoriali/tecnologiche e di cultura/comunicazione e rendere il Gruppo una realtà sempre più accessibile e inclusiva di tutte le forme di diversità.

Negli ultimi mesi dell'anno la Banca ha realizzata una nuova campagna istituzionale dedicata alle imprese con il claim "Incoraggiamo il fare".

Una campagna che racconta la radicata presenza nei territori in cui opera la Banca e il forte impegno che si è assunta nei confronti delle imprese, motori di crescita ed occupazione. "Incoraggiamo il fare" è un'affermazione che è parte integrante dell'immagine. Le aziende rappresentate sono eterogenee: turismo, moda, artigianato, imprenditoria giovanile, meccanica, agricoltura e logistica. Sette soggetti in cui il "fare", l'operato dei singoli imprenditori, rappresenta il punto focale del messaggio.

In linea con l'evoluzione e remotizzazione dei prodotti a catalogo, il 2023 è stato caratterizzato da numerose implementazioni tecniche volte a rendere sempre più importante il processo di trasformazione digitale di Banco BPM, sia in ambito privati che aziende. Nell'ambito del programma.DOT, ora il cliente può gestire la proposta di vendita direttamente da PC, smartphone o tablet e può videochiamare il proprio gestore tramite l'app Teams.

A supporto di queste importanti novità è stato sviluppato un articolato piano di "adoption", con l'invio di specifiche comunicazioni Btl, Atl e "digitali multi-canale" e con la rivisitazione delle Customer Journey dedicate. Anche per il 2023 queste comunicazioni sono state caratterizzate dal claim "Vicini da sempre anche on line", con un percorso di storytelling che continua la narrazione iniziata nel 2022.

Per quanto riguarda le campagne dedicate ai prodotti, il 2023 ha visto il lancio della nuova Carta di Debito Green, nazionale, internazionale e customizzata Webank. Il prodotto è nato sempre sotto l'egida del filone ESG utilizzando materiale riciclato, a salvaguardia dell'ambiente.

Il repentino rialzo dei tassi di interesse che ha caratterizzato il 2023 ha reso necessario un rilancio e un riposizionamento commerciale e di immagine del conto di punta retail: Conto You. In prima battuta con una sola variazione grafica sul layout pubblicitario e secondariamente con un riposizionamento pubblicitario totale. A ottobre è stata realizzata la campagna dedicata ai Mutui Green di Banco BPM.

Obiettivo di comunicazione, oltre a far conoscere l'offerta, è stato comunicare il fatto che ogni mutuo Banco BPM può diventare Mutuo Green, grazie al Green Factor.

Con il claim "apri le porte alla sostenibilità" si è caratterizzata tutta la campagna apparsa sulle principali testate nazionali e locali, nonché on line e social. Con l'acquisto di un immobile in classe A o B o con l'efficientamento energetico dell'abitazione, si può infatti ottenere una riduzione del tasso di interesse.

Nel 2023 inoltre è stata realizzata la nuova comunicazione dedicata al settore dell'agricoltura e ai finanziamenti agrari. Il primo soggetto si apre con il claim "Con la sostenibilità il mondo dell'agricoltura trova l'energia per crescere", è dedicato agli imprenditori e alle imprenditrici agricole in cerca di soluzioni di finanziamento. Il secondo

invece mette in luce la grande sensibilità per la tematica ambientale, per chi lavora la terra con il claim "Il mondo dell'agricoltura può crescere solo se ascolta la Terra".

Prosegue l'accordo quinquennale dove Banco BPM si affianca alla Fondazione AIRC come partner istituzionale di raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica e di divulgazione della corretta informazione sulla prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro.

Attraverso la condivisione dei i valori dello sport, che possiedono la grande capacità di educare, aggregare e ispirare, Banco BPM e Fondazione Milan si schierano con tutti i bambini e i ragazzi ostacolati da urgenti questioni sociali, come la povertà, la violenza, la discriminazione. All'interno della sponsorizzazione della Vero Volley, Banco BPM sostiene diversi progetti di carattere sociale. Nel corso del 2023, Banco BPM ha supportato il circuito di gare nazionali di Handbike dedicate ad atleti disabili, volte a promuovere l'Inclusione sul territorio italiano.

Durante il 2023 la Comunicazione ha affrontato una riorganizzazione che ha visto la ridefinizione della struttura che si occupa di relazioni con la stampa, gestione dei social media aziendali e di relazioni con le istituzioni locali, ora denominata "Media e Local Communication".

In linea con quanto prefissato dal Piano Industriale 2021-2024, anche per l'anno 2023, Banco BPM si è concentrato sulla relazione con le proprie comunità di riferimento con particolare dedizione all'ascolto delle istanze che si sono manifestate dai territori. È proseguito, pertanto, il sostegno a progetti e attività con una spiccata propensione al sociale, confermando la presenza della banca all'interno dei contesti locali di radicamento storico attraverso erogazioni liberali, la cui amministrazione è gestita dalla struttura di Local Communication.

Educazione e istruzione restano fronti di importanza cruciale per il Paese, per questo Banco BPM ha proseguito il suo impegno per sostenere le strutture scolastiche, nella consapevolezza che proprio l'istruzione rappresenti il punto di partenza per il futuro del nostro Paese. Il "Progetto Scuole", avviato già nel 2018, si è focalizzato particolarmente su attività a sostegno degli istituti pubblici di ogni grado che hanno evidenziato necessità di tipo didattico, strutturale e strumentale: nello specifico, nel 2023, sono stati sviluppati 46 progetti a sostegno di 210 scuole in tutta Italia.

Anche quest'anno, un carattere di rilevo hanno assunto le iniziative legate alla "Consapevolezza finanziaria" attraverso workshop sui temi dell'economia e della finanza, con particolare attenzione alla clientela retail e al mondo delle scuole attraverso 28 incontri, di cui 23 in presenza.

Particolare attenzione è stata dedicata alle tematiche ESG per il mondo imprese con l'organizzazione di 15 eventi che hanno permesso di incontrare oltre 826 imprenditori.

Nel 2023 la struttura ha, nel complesso, coordinato i lavori organizzativi e di gestione di oltre 150 eventi e convegni in gran parte finalizzati alla sensibilizzazione e al dibattito su temi ESG.

Per quanto riguarda le relazioni con i Media l'attività si è concentrata sul rafforzamento e consolidamento dei rapporti con le redazioni giornalistiche nazionali, locali e le agenzie di stampa.

Nel 2023 i comunicati stampa che riguardano l'attività di tutto il Gruppo Banco BPM – Capogruppo, società del Gruppo e Fondazioni – sono stati 139. Quelli regolamentati, sia price sensitive sia non price sensitive, toccano ambiti di natura istituzionale e industriale (temi di corporate governance, accordi strategici, risultati di bilancio, comunicazioni BCE su SREP test, emissioni obbligazionarie, rating, etc.). Quelli non regolamentati vertono sugli ambiti in cui Banco BPM esprime concretamente l'attenzione alle comunità. Si è agito anche nell'ottica di valorizzazione del lavoro delle diverse strutture della Banca rispetto a iniziative e risultati raggiunti in ambito ESG, all'esecuzione o sviluppo di operazioni del credito alla clientela e al lancio di nuovi prodotti e plafond. A queste articolate azioni di comunicazione è stata affiancata una serrata presenza mediatica, conseguita anche attraverso la programmazione di interviste dedicate ai vertici aziendali e ai manager e la partecipazione a eventi e convegni.

Sui social network, l'attività di comunicazione istituzionale si è focalizzata sulle principali iniziative del Gruppo a favore delle comunità e delle imprese. È stata valorizzata la partecipazione dei vertici e dei manager ai numerosi eventi in cui sono intervenuti come relatori e dato risalto alle iniziative delle Fondazioni e alle attività di volontariato d'impresa. Sono state curate anche le relazioni con i clienti rispondendo alle richieste pervenute tramite i principali canali social.

Da maggio 2023, Comunicazione Interna ha acquisito le attività di progettazione, gestione e supervisione degli eventi esterni, istituzionali e commerciali e la gestione degli spazi di proprietà concessi per eventi interni ed esterni. La "nuova" Struttura, ridenominata Comunicazione Interna ed Eventi, garantisce in tal modo una visione e un presidio completi e integrati delle attività del Gruppo verso le audience interne ed esterne.

Nei primi sei mesi del 2023 Comunicazione Interna ed eventi è stata impegnata nell'organizzazione e realizzazione di "Noi di Banco BPM", il Road Show commerciale, destinato alla Rete in tutte le sue anime – Retail, Corporate, Banca Aletti e Banca Akros, ha visto tornare l'Amministratore Delegato, il Presidente, i due CODG e la

prima linea manageriale nelle principali piazze di riferimento della Banca (Milano, Novara, Lodi, Bergamo, Modena, Verona, Lucca, Roma, Catania).

La struttura ha presidiato i processi per la redazione e la stesura di contenuti, per l'AD, il Presidente, il Top Management e per le diverse Funzioni della Banca.

Anche nel 2023 Comunicazione Interna ed Eventi ha promosso programmi per favorire la condivisione della cultura del rispetto e comportamenti coerenti con i valori aziendali.

La Intranet aziendale e la Corporate TV si riconfermano anche nel 2023 i canali prioritari per informare le colleghe e i colleghi del Gruppo sulle iniziative più rilevanti della vita aziendale,

Qui di seguito alcuni dei dati più significativi relativi alla Intranet aziendale:

  • 4.103.660 visite registrate;
  • 1.025 contenuti editoriali gestiti (carousel, news commerciali, news risorse umane, news territori);
  • 2.604 le visualizzazioni medie delle news e 1.966 visualizzazioni totali medie di un carousel durante la sua pubblicazione.

La struttura ha proseguito nella promozione e diffusione di una cultura della Sostenibilità sia attraverso azioni di sensibilizzazione e divulgazione, sia attraverso la valorizzazione dell'operato della Banca.

Nel corso dell'anno sono stati circa 30 gli incontri interni che hanno visto la partecipazione di quasi 6.000 persone: dai Live Event commerciali (su piattaforma virtuale) del mondo Privati e mondo Aziende, a quelli in Teams con l'Amministratore Delegato, agli incontri di Direzione, ai Workshop Retail, CIB, Bancassurance, Banca Aletti, agli appuntamenti mensili in Live Event dedicati al mondo Imprese e agli Eventi di Natale.

Nel 2023 la struttura ha coordinato e gestito oltre 70 eventi e convegni esterni. Gli eventi, realizzati su territorio nazionale, hanno privilegiato le tematiche finanziarie, gli outlook di mercato con particolare riferimento agli investimenti sostenibili, gli ambiti sportivi ed artistici e sono stati rivolti alla clientela sia acquisita che potenziale di tutto il Gruppo, in particolare si segnala la partecipazione all'iniziativa nazionale promossa da ABI, "C'è Cultura" con 29 eventi organizzati a Milano, Bergamo, Genova, Novara, Verona e Modena.

Investor Relations

Nel corso del 2023, il team di Investor Relations ha complessivamente pianificato, gestito e realizzato 163 tra eventi, incontri e call, in alcuni casi anche con il coinvolgimento del top management del Gruppo. Tale attività ha permesso di relazionarsi con 718 tra società di investimento, case di analisi finanziaria (sia del mercato azionario sia del reddito fisso), società di rating e altri soggetti istituzionali. Di questi eventi, 11, per un totale di 25 soggetti incontrati, hanno avuto uno specifico focus su tematiche ESG1.

Nel corso dell'anno, si sono svolte 5 conferenze telefoniche con audio webcast, nel corso delle quali il top management ha presentato al mercato la performance finanziaria del Gruppo (risultati al 31 dicembre 2022, al 31 marzo 2023, al 30 giugno 2023 e al 30 settembre 2023) e il nuovo Piano Strategico 2023-2026.

1 Include incontri con fondi esclusivamente ESG focused o incontri esclusivamente ESG focused con fondi di focus "misto" e incontri con Società di rating ESG. Va peraltro segnalato che non è inusuale che tematiche ESG siano affrontate anche negli eventi o incontri senza specifico focus ESG o che fondi ESG partecipino a eventi o incontri con un focus esclusivamente finanziario; tuttavia, queste casistiche non rientrano in questo conteggio, essendo di difficile enucleazione.

La tabella seguente riepiloga gli eventi svolti nel corso dell'anno:

N° eventi % sul totale n° società
incontrate
% sul totale
Conferenze di settore (azionario) 5 3,1% 92 12,8%
Conferenze di settore (reddito fisso) 12 7,4% 132 18,4%
Roadshow & Reverse Roadshow (azionario) 12 7,4% 139 19,4%
Roadshows & Reverse Roadshow (reddito fisso) 7 4,3% 81 11,3%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (azionario)
104 63,7% 242 33,7%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (reddito fisso) 7 4,3% 16 2,2%
Incontri/call con società di rating ESG 5 3,1% 5 0,7%
Incontri/call con società di credit rating 11 6,7% 11 1,5%
Totale 163 100% 718 100%
di cui con specifico focus ESG 11 6,7% 25 3,5%
Presentazioni al mercato finanziario in conference call/webcast 5

Sul fronte del mercato azionario, il Gruppo ha partecipato a 5 conferenze di settore e 12 tra Roadshow e Reverse Roadshow organizzati da primarie case di ricerca e intermediazione che, insieme, hanno coinvolto 231 controparti, pari al 32,2% del totale dei soggetti complessivamente raggiunti nell'anno.

Nell'ambito del mercato del reddito fisso, Banco BPM ha partecipato a 12 conferenze di settore e 7 tra Roadshow e Reverse Roadshow, entrando in contatto con 213 controparti (il 29,7% del totale).

Il restante 38,1% dei soggetti istituzionali coinvolti ha avuto la possibilità di relazionarsi con il Gruppo in 127 ulteriori occasioni (incontri e/o call, individualmente e/o in gruppo).

ALTRE INFORMAZIONI

Soci e Azionisti

Il capitale sociale di Banco BPM, pari a Euro 7.100.000.000,00, è rappresentato da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie, prive di valore nominale.

Le azioni di Banco BPM sono quotate sul mercato Euronext Milan (EXM) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..

Al 31 dicembre 2023 gli azionisti della Banca risultano circa 240.000 così suddivisi:

  • circa 160.000 depositanti presso il Gruppo Banco BPM;
  • circa 80.000 depositanti presso altri intermediari. Tale dato rappresenta la situazione alla data della distribuzione del dividendo (26 aprile 2023 - payment date), non essendosi registrate in seguito operazioni contabili aventi ad oggetto l'intero capitale sociale.

Ai sensi dell'art. 120 del T.U.F., coloro che partecipano in una società con azioni quotate in misura superiore al 3% del capitale ne danno comunicazione alla società partecipata e alla Consob.

Alla data del 31 dicembre 2023, secondo le informazioni pubblicate sul sito internet della Consob relative ai soggetti che vantano un possesso azionario superiore al 3% del capitale sociale di Banco BPM, risultano:

  • Crédit Agricole con quota di partecipazione pari al 9,18%;
  • Capital Research and Management Company con quota di partecipazione pari al 4,99%;
  • Fondazione Enasarco con quota di partecipazione pari al 3,01%.

Titolo e azioni Banco BPM

Nel 2023 il valore azionario del titolo Banco BPM ha oscillato in un range compreso tra un prezzo di chiusura minimo di 3,403 euro del 24 marzo 2023 ed un prezzo di chiusura massimo di 5,324 euro registrato il 20 novembre 2023.

Da inizio anno, le azioni del titolo Banco BPM hanno avuto una performance positiva del +40%. Nel corso del 2023, i volumi medi giornalieri sono stati pari a 13,7 milioni di azioni.

Inoltre, si segnala che a fine 2023 il titolo Banco BPM risultava "coperto" da parte di 16 case di ricerca azionaria (di cui: 10 aventi raccomandazioni positive, 6 neutrali e 0 negative), con le quali è stato mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.

Si rileva infine che tra i soci di Banco BPM risulta in essere un accordo di consultazione avente ad oggetto azioni di Banco BPM S.p.A., reso pubblico ai sensi dell'art. 122 del D. Lgs. 58/1998 e dell'art. 129 del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999.

Tale accordo di consultazione è stato originariamente sottoscritto il 21 dicembre 2020 tra alcune Fondazioni italiane azioniste di Banco BPM per una quota complessiva pari al 5,49% del capitale sociale di Banco BPM. È stato successivamente aggiornato a seguito dell'ingresso o uscita di nuovi azionisti dall'accordo stesso, o per variazioni del possesso azionario detenuto da un singolo partecipante all'accordo, in data 20 luglio 2021, 18 ottobre 2022, 31 dicembre 2022, 27 marzo 2023 e 19 dicembre 2023. Ad oggi, tale accordo riunisce azionisti che detengono una quota pari all'8,3% del capitale sociale della Banca.

Per ulteriori dettagli si rimanda al sito internet www.gruppo.bancobpm.it nella sezione Investor Relations - Azioni, azionisti e dividendi, alla voce "Accordi di consultazione".

Rating del Gruppo

Tabella sintetica dei rating di Banco BPM

Società di rating Tipo di Rating 31/12/2023 31/12/2022
Lungo Temine sul Debito Senior e Rating
Emittente di lungo termine/Trend
BBB/Stabile BBB/Stabile
Breve Termine sul Debito e Rating Emittente
di breve termine/Trend
R-2 (high)/Stabile R-2 (high)/Stabile
DBRS Morningstar BBB (high)/Stabile BBB (high)/Stabile BBB (high)/Stabile
R-1 (low)/Stabile R-1 (low)/Stabile R-1 (low)/Stabile
Intrinsic Assessment BBB BBB
Support Assessment SA3 SA3
Lungo Termine Issuer Default Rating
(IDR)/Outlook
BBB-/Stabile BBB-/Stabile
Breve Termine Issuer Default Rating (IDR) F3 F3
Fitch Ratings Lungo Termine depositi BBB BBB
Breve Termine depositi F3 F3
Viability Rating (VR) bbb- bbb
Lungo Termine su Debito Senior Unsecured e
Rating Emittente/Outlook
Baa2/Stabile Ba1/Stabile
Moody's Investors Lungo Termine sui Depositi/Outlook Baa1/Stabile Baa2/Stabile
Service Breve Termine sui Depositi P-2 P-2
Baseline Credit Assessment Baa3 Ba2
Counterparty Risk Assessment Baa2(cr)/P-2(cr) Baa2(cr)/P-2(cr)
Lungo Termine Issuer Credit Rating/Outlook BBB-/Positivo -
S&P Global Ratings Breve Termine Issuer Credit Rating/Outlook A-3 -

Tabella sintetica dei rating di Banca Akros

Società di rating Tipo di Rating 31/12/2023 31/12/2022
DBRS Morningstar Lungo Temine sul Debito Senior e Rating
Emittente di lungo termine/Trend
BBB/Stabile BBB/Stabile
Breve Termine sul Debito e Rating Emittente
di breve termine/Trend
R-2 (high)/Stabile R-2 (high)/Stabile
Lungo Temine sui Depositi/Trend BBB (high)/Stabile BBB (high)/Stabile
Breve Termine sui Depositi/Trend R-1 (low)/Stabile R-1 (low)/Stabile
Support Assessment SA1 SA1
Fitch Ratings Lungo Termine Issuer Default Rating
(IDR)/Outlook
BBB-/Stabile BBB-/Stabile
Breve Termine Issuer Default Rating (IDR) F3 F3
Shareholder Support Rating bbb- bbb

Nel corso dell'anno 2023 si evidenzia che S&P Global Ratings ha assegnato per la prima volta a Banco BPM i rating sopra esposti, posizionati in area investment grade.

Nell'ambito della normale attività di rating, le agenzie DBRS Morningstar, Moody's Investors Service e Fitch Ratings hanno monitorato le attività di Banco BPM attraverso report, comunicati e rating action; tra i principali eventi si segnala:

  • DBRS Morningstar (di seguito DBRS), in data 12 ottobre 2023 ha confermato i rating ed il Trend di Banco BPM e della sua controllata Banca Akros, come sintetizzato nella tabella sopra esposta. Questa conferma fa seguito all'upgrade dei rating di Banco BPM effettuato da DBRS nell'ottobre dello scorso anno e riflette la solida posizione di mercato del Gruppo nelle ricche regioni del Nord Italia nonché il miglioramento progressivo nella redditività. I rating sono inoltre sostenuti dal robusto profilo di funding e di liquidità e dalla solida posizione patrimoniale del Gruppo;
  • Fitch Ratings (di seguito "Fitch"), in data 5 aprile 2023, ha confermato i rating a Banco BPM in area investment grade, con Outlook "Stabile". I rating sono basati sull'analisi del profilo di Banco BPM che fa leva sul suo solido franchise, radicato nel Nord Italia e tengono conto della buona diversificazione del

business, del miglioramento della redditività e della qualità degli attivi, di un approccio disciplinato al rischio e di adeguate riserve di capitale, di un profilo di funding stabile e diversificato e di solidi parametri di liquidità;

• Moody's Investors Service (di seguito Moody's), in data 21 novembre 2023, ha migliorato i principali rating di Banco BPM di 2 notch. Nelle sue considerazioni specifiche su Banco BPM, Moody's riconosce i significativi miglioramenti della qualità degli attivi e della redditività, insieme alla rafforzata posizione patrimoniale e al solido profilo di liquidità e funding.

ANDAMENTO DELLE PRINCIPALI SOCIETÀ DEL GRUPPO

Nel seguito si riporta un riepilogo delle principali partecipazioni in imprese del Gruppo con evidenza dei più significativi dati patrimoniali, reddituali e operativi riferiti al 31 dicembre 2023.

Per quanto riguarda la Capogruppo Banco BPM si fa rinvio al bilancio separato riportato nel presente fascicolo.

Banca Aletti

(milioni di euro) 2023 2022 Variazione
Dati economici
Margine d'interesse 47,6 4,9 N.S.
Commissioni nette 102,3 100,5 1,9%
Proventi operativi 148,5 102,7 44,6%
Oneri operativi (85,4) (75,9) 12,4%
Risultato della gestione operativa 63,2 26,8 135,5%
Risultato lordo dell'operatività corrente 59,2 21,1 180,0%
Utile (perdita) dell'esercizio 36,2 13,5 169,0%
(milioni di euro) 31/12/2023 31/12/2022 (*) Variazione
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 1.805,2 2.607,5 (30,8%)
Finanziamenti verso clientela netti 572,7 491,8 16,4%
Attività finanziarie e derivati di copertura 0,9 5,0 (82,0%)
Patrimonio netto 394,8 371,3 6,3%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 1.286,9 2.076,6 (38,0%)
Raccolta indiretta 23.095,6 20.243,4 14,1%
- Risparmio gestito 10.593,0 10.126,3 4,6%
- Fondi comuni e Sicav 5.280,1 4.922,8 7,3%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 3.634,2 3.349,7 8,5%
- Polizze assicurative 1.678,7 1.853,9 (9,5%)
- Risparmio amministrato 12.502,6 10.117,0 23,6%
Dati della Struttura
Numero medio dei dipendenti 477 471 1,2%
Numero degli sportelli bancari 53 52

(*) Il dato della raccolta indiretta è stato rideterminato per consentire un confronto omogeneo.

Indici economici, finanziari e altri dati

31/12/2023 31/12/2022
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
Margine finanziario / Proventi operativi 32,1% 4,8%
Commissioni nette / Proventi operativi 68,9% 97,8%
Oneri operativi / Proventi operativi 57,5% 73,9%
Return on asset (ROA) (1) 2,00% 0,52%
Return on equity (ROE) (2) 10,09% 3,76%
Return on tangible equity (ROTE) (3) 10,96% 4,13%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti verso clientela (netti) per dipendente 1.201 1.043
Proventi operativi per dipendente 311 218
Oneri operativi per dipendente 179 161
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) 77,2% 87,2%
Tier 1 capital ratio 77,2% 87,2%
Total capital ratio 77,2% 87,2%
Indice di leva finanziaria 43,3% 49,1%
Altri Indici
Loan to deposit ratio (LTD) (4) 44,5% 23,7%

(1) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e il totale dell'attivo.

(2) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto ad esclusione del risultato dell'esercizio.

(3) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto, determinato escludendo dal patrimonio netto il risultato dell'esercizio e le attività immateriali, al netto del correlato effetto fiscale.

(4) Calcolato come rapporto tra finanziamenti verso clientela e raccolta diretta.

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Banca Aletti si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto Private.

Banca Akros

(milioni di euro) 2023 2022 variaz.
Dati economici
Margine finanziario 48,3 57,3 (15,7%)
Commissioni nette 57,6 47,7 20,7%
Proventi operativi 143,1 119,2 20,0%
Oneri operativi (100,8) (89,0) 13,3%
Risultato della gestione operativa 42,3 30,3 39,7%
Risultato lordo dell'operatività corrente (*) 42,4 30,2 40,4%
Risultato netto dell'operatività corrente 31,1 21,3 45,9%
Utile netto dell'esercizio 28,9 18,7 54,2%

(*) al lordo anche delle contribuzioni ai sistemi di garanzia.

(milioni di euro) 31/12/2023 31/12/2022 variaz.
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 7.702,7 9.445,5 (18,5%)
Finanziamenti verso clientela (netti) (*) 296,2 1.773,0 (83,3%)
Attività finanziarie 6.416,7 6.222,7 3,1%
Patrimonio netto 743,1 728,1 2,1%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 803,1 1.839,0 (56,3%)
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale 209 204
Numero degli sportelli bancari 1 1
(*) Clientela composta da controparti qualificate e professionali.
31/12/2023 31/12/2022
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
Return on Equity (ROE) 4,04% 2,64%
Return on asset (ROA) 0,37% 0,20%
Margine finanziario/Proventi operativi 33,74% 48,05%
Commissioni nette/Proventi operativi 40,23% 40,01%
Oneri operativi/Proventi operativi 70,46% 74,62%
Risultato lordo dell'operatività corrente (*)/Proventi operativi. 29,64% 25,34%
Dati sulla produttività operativa (€/1.000)
Crediti a clientela netti per dipendente 1.417,0 8.691,3
Proventi operativi per dipendente 684,7 584,5
Oneri operativi per dipendente 482,5 436,1
VAR (99%,1 giorno) gestionale medio annuo 1.800 2.100
Altri indici
Attività finanziarie/Totale attivo 83,30% 65,88%
Derivati attivi/totale attivo 26,08% 21,76%
- derivati di negoziazione attivi/Totale attivo 26,08% 21,76%
- derivati di copertura attivi/Totale attivo - -
Derivati di negoziazione netti/Totale attivo 2,32% 0,10%
Impieghi netti/Raccolta diretta 36,88% 96,41%
Indici regolamentari di patrimonializzazione
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) 23,99% 22,42%
Tier 1 capital ratio 23,99% 22,42%
Total capital ratio 23,99% 22,42%
Indice di leva finanziaria 14,06% 11,76%

(*) al lordo anche delle contribuzioni ai sistemi di garanzia.

Si precisa che, per una maggior chiarezza espositiva, i dati sopra riportati non considerano le classificazioni contabili previste dal principio contabile IFRS 5 a seguito della scissione parziale avente a oggetto l'assegnazione da parte di Banca Akros a Banco BPM del ramo d'azienda relativo all'attività di "Finanza proprietaria".

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Banca Akros si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto dell'Investment Banking.

Altre partecipate

(milioni di euro) Totale
dell'attivo
Patrimonio
netto (*)
Raccolta
Diretta
Raccolta
Indiretta
Impieghi
netti
Utile
(Perdita)
Istituzioni creditizie
Banca Aletti & C. (Suisse) 71,6 28,4 39,4 585,0 4,3 (0,8)
Bipielle Bank (Suisse) in liquidazione 24,6 23,0 - - - (0,4)
Imprese di assicurazione
Banco BPM Vita 6.827,2 838,3 5.864,9 - - 80,5
Vera Vita 7.551,4 307,3 6.913,0 - - 58,1
Vera Financial 2.500,0 77,7 2.364,4 - - 5,8
Società finanziarie
Aletti Fiduciaria 8,8 6,9 - 839,9 1,0 (0,3)
Oaklins Italy 3,1 2,2 - - - 0,5
Altre società
Tecmarket Servizi (**) 19,6 6,3 - - - 0,1
Ge.Se.So. 1,5 0,4 - - - 0,02

(*) importo comprensivo del risultato dell'esercizio.

(**) società in dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

I dati riportati nella precedente tabella sono riferiti alle situazioni patrimoniali ed economiche al 31 dicembre 2023 utilizzati per la predisposizione del bilancio consolidato.

Rapporti con imprese controllate e collegate

L'informativa sulle operazioni con parti correlate e la descrizione delle operazioni di maggiore rilevanza concluse con parti correlate nell'esercizio, prevista dal Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, sono riportate nella Nota Integrativa Consolidata, parte H, cui si fa rinvio.

Azioni proprie della Capogruppo e delle imprese controllate

L'informativa relativa alle azioni proprie della Capogruppo e alla movimentazione intervenuta nell'esercizio è fornita nella sezione 13 – Patrimonio del Gruppo della parte B della Nota Integrativa Consolidata.

Come descritto nella Sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della presente relazione, nel mese di febbraio 2023 la Capogruppo ha avviato un programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere.

Il programma, eseguito nel periodo 28 febbraio - 6 marzo 2023, ha avuto ad oggetto n. 2.418.855 azioni ordinarie Banco BPM per un controvalore complessivo pari a 10 milioni.

Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario

Il Gruppo Banco BPM predispone la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ai sensi del D. Lgs 254/2016 e della Delibera Consob n. 20267 del 18 gennaio 2018 in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "Sostenibilità".

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Il Gruppo Banco BPM predispone la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123 bis D. Lgs. n. 58/1998 in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "Corporate Governance - Relazioni sul Governo Societario".

Relazione sulla remunerazione

Il Gruppo Banco BPM predispone la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Banco BPM ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 37° aggiornamento, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art. 123-ter, Decreto Legislativo 58/1998 e successive modificazioni, dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni) e del Regolamento IVASS 38/2018 e relativi Orientamenti, in documenti separati, pubblicati sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "Corporate Governance – Politiche di Remunerazione".

Predisposizione del bilancio in formato XBRL

Secondo quanto previsto dal Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF) Banco BPM ha predisposto la presente Relazione finanziaria annuale nel formato ESEF, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup XBRL (eXtensible Business Reporting Language).

Inoltre, le informazioni contenute negli schemi del bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni di patrimonio netto e rendiconto finanziario) e nella Nota Integrativa Consolidata sono state oggetto di mappatura secondo le specifiche "Inline XBRL" contenute nella tassonomia di base emanata dall'ESMA (European Securities and Markets Authority).

Si precisa altresì che, per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla direttiva Transparency (Direttiva 2004/109/CE), la Relazione finanziaria annuale predisposta da Banco BPM nel formato previsto dal Regolamento ESEF verrà resa pubblica nei termini di legge.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota integrativa consolidata – "Parte A Politiche contabili – Sezione 5 – Altri aspetti".

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Dopo l'avvio positivo del mese di gennaio, testimoniato dalla tenuta occupazionale e incoraggiato da misure fiscali ancora moderatamente espansive, l'economia italiana potrebbe far registrare anche nel 2024 una dinamica paragonabile alla crescita dello 0,7% riportata nel 2023, anche se non si possono escludere effetti negativi derivanti, in particolare, dall'incertezza del quadro geopolitico soprattutto in Ucraina e Medio Oriente. Il percorso di rientro dell'inflazione verso l'obiettivo di medio lungo termine del 2% fissato dalla BCE potrà proseguire qualora permanga la debolezza dei prezzi delle materie prime energetiche, controbilanciando le potenziali spinte al rialzo sul fronte dei salari. In tale contesto, è presumibile attendersi che il ciclo espansivo della politica monetaria possa prendere avvio a partire dal secondo semestre.

La pressione concorrenziale sulla raccolta diretta creata dagli elevati rendimenti delle emissioni governative tenderà ad attenuarsi via via che si manifesterà l'atteso ribasso della curva; su tale fronte rimarrà comunque importante l'apporto di forme di depositi vincolati che permetteranno di contenere i deflussi sui segmenti più attratti dai maggiori rendimenti. A livello complessivo il margine di interesse dovrebbe comunque manifestare un trend positivo beneficiando di un livello medio dei tassi superiore, nel complesso dei 12 mesi, a quello dell'anno precedente.

Le commissioni, dopo la volatilità del 2023, riprenderanno un percorso di crescita supportate dai prodotti di investimento, grazie al positivo andamento atteso dei collocamenti, oltre che dalla ripresa delle erogazioni creditizie dopo un anno di debole domanda da parte di famiglie e imprese. Una spinta determinante sarà altresì data dalle fabbriche prodotto, che permetteranno di sostenere il contributo riveniente dal mondo monetica e danni e di beneficiare del pieno potenziale dei ricavi del comparto "life" a seguito dell'integrazione di Vera Vita perfezionata a dicembre 2023.

L'andamento degli oneri operativi sconterà le spinte dell'inflazione e del recente rinnovo del contratto nazionale, effetto, quest'ultimo, che sarà gradualmente riassorbito grazie all'ipotizzata attuazione del piano di esodo a partire dal secondo semestre; sul fronte delle spese la gestione trarrà beneficio da specifici programmi di razionalizzazione, anche facendo leva sul progressivo supporto tecnologico all'interno dei processi produttivi e di back-office. Con riguardo agli accantonamenti, ci si attende una sostanziale stabilità per effetto del compensarsi tra gli aggravi derivanti da ipotizzabili incrementi del tasso di default – per quanto a loro volta mitigati dall'inversione del ciclo monetario – e il venir meno delle rettifiche finalizzate a sostenere l'ulteriore programma di riduzione degli attivi non performing. Le politiche creditizie di Gruppo si manterranno comunque prudenti, con una selezione attenta di settori industriali e clientela; analogamente, i livelli di copertura rimarranno stabili su livelli cautelativi confermando il rigore nelle valutazioni adottato negli ultimi anni sia sulle esposizioni performing che non performing.

Per l'intero esercizio si conferma la tendenza al rialzo dell'utile netto del Gruppo, con un EPS 2024 stimato di circa 90 centesimi al netto delle componenti non ricorrenti (maggiore di 1,1 euro considerando le componenti one-off allo stato ipotizzabili), in linea con le traiettorie di redditività delineate nel Piano Strategico presentato nel mese di dicembre. Alla luce degli andamenti sopra descritti e della capacità di generare stabili incrementi di redditività e creazione organica di capitale, si confermano tutti i target di redditività e di remunerazione degli azionisti annunciati nell'ultimo Piano.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO

In conformità con la disciplina speciale emanata dalla Banca d'Italia, i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio sono illustrati nella Nota Integrativa consolidata, parte A, Sezione 4.

Verona, 27 febbraio 2024

Il Consiglio di Amministrazione

Schemi del bilancio consolidato

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

Voci dell'attivo 31/12/2023 31/12/2022 (*)
10. Cassa e disponibilità liquide 18.297.496 13.130.815
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 12.767.534 8.935.495
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.354.003 4.508.497
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 8.413.531 4.426.998
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 19.679.644 12.826.691
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 135.192.553 139.139.766
a) crediti verso banche 5.926.109 5.492.238
b) crediti verso clientela 129.266.444 133.647.528
50. Derivati di copertura 980.017 1.717.211
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (68.964) (488.403)
70. Partecipazioni 1.454.249 1.652.548
80. Attività assicurative 37.124 7.192
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività 29.209 -
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività 7.915 7.192
90. Attività materiali 2.857.953 3.034.689
100. Attività immateriali 1.257.425 1.255.124
di cui:
- avviamento 56.709 56.709
110. Attività fiscali 4.201.154 4.585.484
a) correnti 351.374 265.552
b) anticipate 3.849.780 4.319.932
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 468.685 195.792
130. Altre attività 5.007.103 3.815.730
Totale dell'attivo 202.131.973 189.808.134

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2023 31/12/2022 (*)
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 143.185.876 153.874.094
a) debiti verso banche 21.765.750 32.636.506
b) debiti verso clientela 102.530.321 108.307.067
c) titoli in circolazione 18.889.805 12.930.521
20. Passività finanziarie di negoziazione 20.894.156 10.181.692
30. Passività finanziarie designate al fair value 6.580.165 3.955.763
40. Derivati di copertura 1.041.678 948.424
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (710.938) (1.173.078)
60. Passività fiscali 453.929 267.873
a) correnti 63.342 1.610
b) differite 390.587 266.263
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 212.011 25.821
80. Altre passività 3.302.454 3.438.671
90. Trattamento di fine rapporto del personale 246.192 258.457
100. Fondi per rischi e oneri 648.649 730.395
a) impegni e garanzie rilasciate 133.798 144.164
b) quiescenza e obblighi simili 91.743 99.330
c) altri fondi per rischi e oneri 423.108 486.901
110. Passività assicurative 12.239.641 4.283.526
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 12.239.630 4.283.526
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività 11 -
120. Riserve da valutazione (276.378) (390.030)
140. Strumenti di capitale 1.465.843 1.389.794
150. Riserve 4.507.110 4.249.231
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (22.936) (18.266)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 68 720
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 1.264.453 685.047
Totale del passivo e del patrimonio netto 202.131.973 189.808.134

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Voci 2023 2022 (*)
10. Interessi attivi e proventi assimilati 6.559.149 2.937.053
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 6.016.868 2.656.868
20. Interessi passivi e oneri assimilati (3.188.347) (595.587)
30. Margine di interesse 3.370.802 2.341.466
40. Commissioni attive 1.992.338 1.998.389
50. Commissioni passive (202.201) (143.896)
60. Commissioni nette 1.790.137 1.854.493
70. Dividendi e proventi simili 79.489 60.840
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 84.615 174.105
90. Risultato netto dell'attività di copertura (1.246) 1.402
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (26.383) (165.927)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (42.592) (60.948)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 14.942 (101.636)
c) passività finanziarie 1.267 (3.343)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
(112.065) 9.781
a) attività e passività finanziarie designate al fair value (197.768) 163.348
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 85.703 (153.567)
120. Margine di intermediazione 5.185.349 4.276.160
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (516.031) (482.702)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (515.231) (480.574)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (800) (2.128)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 465 1.713
150. Risultato netto della gestione finanziaria 4.669.783 3.795.171
160. Risultato dei servizi assicurativi 31.040 15.707
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 105.019 44.847
b) costi per servizi assicurativi derivanti da contratti assicurativi emessi (73.389) (26.941)
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 4.390 842
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione (4.980) (3.041)
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa (144.544) (51.753)
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi (145.703) (51.655)
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione 1.159 (98)
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 4.556.279 3.759.125
190. Spese amministrative: (2.772.828) (2.741.670)
a) spese per il personale (1.657.170) (1.596.860)
b) altre spese amministrative (1.115.658) (1.144.810)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (9.689) (57.214)
a) impegni e garanzie rilasciate 10.366 (14.407)
b) altri accantonamenti netti (20.055) (42.807)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (145.990) (181.400)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (131.717) (130.822)
230. Altri oneri/proventi di gestione 357.001 345.882
240. Costi operativi (2.703.223) (2.765.224)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 40.817 125.281
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (146.847) (108.347)
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - (8.132)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 30.628 2.258
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 1.777.654 1.004.961
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (513.223) (320.700)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 1.264.431 684.261
330. Utile (Perdita) d'esercizio 1.264.431 684.261
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 22 786
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 1.264.453 685.047
EPS Base (euro) 0,84 0,45
EPS Diluito (euro) 0,84 0,45

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Voci 31/12/2023 31/12/2022 (*)
10. Utile (Perdita) d'esercizio 1.264.431 684.261
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico (71.551) 2.018
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 7.498 (35.428)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni
del proprio merito creditizio) (29.945) (8.478)
50. Attività materiali (53.793) 4.883
70. Piani a benefici definiti 1.847 40.378
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 2.842 663
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico 160.103 (719.586)
110. Copertura di investimenti esteri (1.331) (872)
120. Differenze di cambio 3.081 2.371
130. Copertura dei flussi finanziari 7.174 (11.239)
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 266.826 (829.422)
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 4.713 (37.030)
180. Ricavi o costi di natura finanziaria ai contratti assicurativi emessi (120.360) 156.606
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 88.552 (717.568)
210. Redditività complessiva (Voce 10 + 200) 1.352.983 (33.307)
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (22) (786)
230. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 1.353.005 (32.521)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
31 dicembre 2023 Esistenze al Modifica saldi Esistenze precedente Operazioni sul patrimonio netto Redditività Patrimonio
netto al
Patrimonio
netto del
netto di terzi al
Patrimonio
31/12/2022 (*) apertura all'1/01/2023 Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni di
riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
esercizio 2023
complessiva
31/12/2023 31/12/2023
Gruppo al
31/12/2023
Capitale: 7.100.731 7.100.731 - - - (671) 7.100.060 7.100.000 60
a) azioni ordinarie 7.100.731 7.100.731 - - - (671) 7.100.060 7.100.000 60
b) altre azioni - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - -
Riserve: 4.250.006 - 4.250.006 334.742 (73.262) (4.413) - - - - 67 4.507.140 4.507.110 30
a) di utili 3.905.564 - 3.905.564 334.742 (78.931) (4.413) - - 48 4.157.010 4.156.997 13
b) altre 344.442 - 344.442 - 5.669 - - - - 19 350.130 350.113 17
Riserve da valutazione (390.030) - (390.030) 25.100 - 88.552 (276.378) (276.378) -
Strumenti di capitale 1.389.794 1.389.794 76.049 1.465.843 1.465.843 -
Azioni proprie (18.266) (18.266) - 5.338 (10.008) (22.936) (22.936) -
Utile (Perdita) di esercizio 684.261 - 684.261 (334.742) (349.519) 1.264.431 1.264.431 1.264.453 (22)
Patrimonio netto 13.016.496 - 13.016.496 - (349.519) (48.162) 925 (10.008) - 76.049 - - (604) 1.352.983 14.038.160 14.038.092 68
- del Gruppo 13.015.776 - 13.015.776 - (349.519) (48.162) 925 (10.008) - 76.049 - - 26 1.353.005 14.038.092
- di terzi 720 - 720 - - - - - - - - (630) (22) 68

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento. Per ulteriori dettagli in merito alla rideterminazione delle esistenze iniziali al 31 dicembre 2022 si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo denominato "Impatti della transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 "Contratti assicurativi"" contenuto nella "Sezione 5 – Altri Aspetti" della Parte A della presente nota integrativa.

Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
31 dicembre 2022 (*) Esistenze al Modifica saldi Esistenze all' precedente Operazioni su patrimonio netto Redditività Patrimonio
netto al
Patrimonio
netto del
netto di terzi
Patrimonio
31/12/2021 apertura 1/01/2022 Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissione
azioni proprie
Acquisto
Distribuzione
straordinaria
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
esercizio 2022
complessiva
31/12/2022 31/12/2022
Gruppo al
31/12/2022
al
Capitale: 7.100.736 - 7.100.736 - - - - (5) 7.100.731 7.100.000 731
a) azioni ordinarie 7.100.736 - 7.100.7360 - - - - (5) 7.100.731 7.100.000 731
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - -
Riserve: 4.000.506 52.596 4.053.102 280.448 (77.609) (5.935) - - - 4.250.006 4.249.231 775
a) di utili 3.670.845 52.596 3.723.441 280.448 (92.390) (5.935) - 3.905.564 3.904.787 777
b) altre 329.661 - 329.661 - 14.781 - - - - - 344.442 344.444 (2)
Riserve da valutazione 341.360 1.237 342.597 - (15.059) - (717.568) (390.030) (390.030) -
Strumenti di capitale 1.092.832 - 1.092.832 296.962 1.389.794 1.389.794 -
Azioni proprie (8.159) - (8.159) - 5.909 (16.016) (18.266) (18.266) -
Utile (Perdita) di esercizio 568.784 - 568.784 (284.448) (288.336) 684.261 684.261 685.047 (786)
Patrimonio netto 13.096.059 53.833 13.149.892 - (288.336) (92.668)) (26) (16.016) 296.962 - - (5) (33.307) 13.016.496 13.015.776 720
- del Gruppo 13.094.951 53.833 13.148.784 - (288.336) (93.071) (26) (16.016) 296.962 - - - (32.521) 13.015.776
- di terzi 1.108 - 1.108 - - 403 - - - - - - (5) (786) 720
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento. Per ulteriori dettagli in merito alla

rideterminazione dei saldi si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo denominato "Impatti della transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 "Contratti assicurativi"" contenuto nella "Sezione 5 – Altri Aspetti" della Parte A della presente nota integrativa.

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

Metodo indiretto

A. Attività operativa 31/12/2023 31/12/2022 (*)
1. Gestione 2.423.444 1.739.416
- risultato d'esercizio (+/-) 1.264.431 684.261
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività
finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) (126.322) (14.535)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 1.246 (1.402)
- rettifiche/riprese di valore nette per rischi di credito (-/+) 515.566 480.989
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 277.707 320.354
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 23.363 63.260
- ricavi e costi netti dei contratti di assicurazione emessi e delle cessioni in riassicurazione (-/+) 113.504 36.046
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 498.046 305.640
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-/+) - -
- altri aggiustamenti (+/-) (144.097) (135.197)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (7.673.093) (6.155.356)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 365.181 40.287
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (3.943.017) (2.793.070)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (6.853.753) (2.153.740)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.432.447 829.761
- altre attività (673.951) (2.078.594)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 3.216.906 (15.536.122)
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (10.993.827) (12.490.168)
- passività finanziarie di negoziazione 11.848.767 (6.336.795)
- passività finanziarie designate al fair value 1.067.124 1.246.802
- altre passività 1.294.842 2.044.039
4. Liquidità generata/assorbita dai contratti di assicurazione emessi e dalle cessioni in
riassicurazione 7.926.183 4.276.334
- contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività/attività (-/+) 7.926.895 4.283.526
- cessioni in riassicurazione che costituiscono attività/passività (+/-) (712) (7.192)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 5.893.440 (15.675.728)
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 203.997 76.839
- vendite di partecipazioni 198.479 75.000
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività materiali 5.518 1.839
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da: (346.840) (327.275)
- acquisti di partecipazioni (157.843) (700)
- acquisti di attività materiali (73.535) (122.290)
- acquisti di attività immateriali (115.462) (204.285)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (142.843) (250.436)
C. Attività di provvista
- emissioni/acquisti di azioni proprie (10.008) (16.016)
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale (20.080) 208.015
- distribuzione dividendi e altre finalità (349.519) (288.336)
- vendita/acquisto di controllo di terzi - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (379.607) (96.337)
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 5.370.990 (16.022.501)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Riconciliazione 31/12/2023 31/12/2022 (*)
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 13.130.815 29.153.316
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 5.370.990 (16.022.501)
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio (**) 18.501.805 13.130.815

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

(**) Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio sono rappresentate per 18.297,5 milioni nella voce 10) Cassa e disponibilità liquide e per 204,3 milioni nella voce 120) Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione.

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

Variazioni non monetarie
(migliaia di euro) 31/12/2022 (*) Flussi di
cassa
Aggregazioni
aziendali /
perdita di
controllo di
società
Variazione
del fair
value
Altro 31/12/2023
passivo) 168.011.549 1.922.064 1.595.368 (967.337) 98.553 170.660.197
Passività derivanti da attività di
finanziamento (voci 10 - 20 - 30 del

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Nota integrativa consolidata

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio consolidato, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2023 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2023 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio alla successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per il Gruppo.

Tra gli allegati al bilancio è riportato l'elenco dei principi IAS/IFRS omologati (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC ed IFRIC) in vigore al 31 dicembre 2023.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA) ed i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile, sul trattamento contabile di particolari operazioni, sulle incertezze del contesto macroeconomico, sugli impatti correlati ai rischi climatici.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio consolidato è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione e sulla situazione dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti, da ultimo l'8° aggiornamento pubblicato in data 17 novembre 2022, che ha recepito le novità normative dell'IFRS 17 "Contratti Assicurativi". Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262"). È stata altresì considerata la comunicazione di Banca d'Italia del 14 marzo 2023 "Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 - Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione - aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure a sostegno dell'economia". La citata comunicazione ha abrogato l'informativa, prevista fin dal bilancio 2021, sui finanziamenti assistiti da moratorie Covid-19, tenuto conto della scadenza del periodo di sospensione, richiedendo, in formato libero, le sole informazioni di bilancio sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica, che sono riportate nel paragrafo "Covid-19 - Dichiarazione di fine emergenza della pandemia e relative misure di sostegno concesse dal Gruppo" contenuto nella successiva "Sezione 5 – Altri aspetti".

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2023, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2022. In linea con la citata Circolare, nei suddetti schemi non sono riportate le voci che non presentano importi per il corrente periodo e per il corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Al riguardo va precisato che con l'entrata in vigore dell'IFRS 17 "Contratti assicurativi", principio contabile per cui è richiesta l'applicazione su base retrospettiva, si è proceduto a rideterminare i saldi relativi all'esercizio precedente, rispetto a quanto originariamente pubblicato. Per l'informativa sugli impatti correlati alla prima applicazione del principio contabile IFRS 17, per le compagnie assicurative controllate e collegate, si fa rinvio allo specifico paragrafo denominato "Impatti della transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 "Contratti assicurativi"" all'interno della "Sezione 5 – Altri Aspetti".

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio e i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio consolidato è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio di Banco BPM e delle società controllate, come dettagliato nella successiva "Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento". I bilanci utilizzati per la stesura del bilancio consolidato sono quelli predisposti dalle società controllate con riferimento al 31 dicembre 2023, rettificati, ove necessario, per adeguarli ai principi contabili utilizzati dal Gruppo.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali dovesse essere ritenuta incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi dell'eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Al riguardo di precisa che per l'esercizio 2023, così come per il precedente esercizio, non sono state effettuate deroghe all'applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.

In aggiunta, qualora le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare fossero ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sarebbero fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività del Gruppo: come successivamente illustrato in modo più analitico, gli amministratori, alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che il Gruppo possa continuare con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • o l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • o il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

  • Nello stato patrimoniale, nel conto economico e nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;
  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare n. 262;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A - Politiche contabili, B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, C - Informazioni sul conto economico consolidato, D - Redditività consolidata complessiva, E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F - Informazioni sul patrimonio consolidato, G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H - Operazioni con parti correlate, I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L - Informativa di settore, M - Informativa sul leasing.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Note per un corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi

Come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio contenuta nella Relazione sulla gestione, in data 14 dicembre 2023 il Gruppo ha perfezionato il riassetto del bancassurance, che ha comportato, tra l'altro, l'acquisizione del controllo di Vera Vita e di BBPM Life, già detenute al 35%, e la perdita del controllo di Banco BPM Assicurazioni.

Al 31 dicembre 2023 i saldi patrimoniali consolidati riflettono pertanto la contribuzione "linea per linea" di Vera Vita e BBPM Life; al 31 dicembre 2022 i suddetti investimenti partecipativi, detenuti per un'interessenza pari al 35%, figuravano nella voce "70. Partecipazioni". Al fine di poter apprezzare gli effetti del consolidamento delle compagnie in esame nella parte "G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" viene fornita illustrazione delle attività nette identificabili acquisite, sulla base di quanto previsto dal processo di Purchase Price Allocation (PPA). In aggiunta, per una più immediata comprensione delle variazioni delle voci di stato patrimoniale conseguenti alla citata aggregazione, negli allegati di bilancio viene fornita evidenza della contribuzione delle suddette compagnie sullo stato patrimoniale al 31 dicembre 2023, costruita sulla base dei valori della PPA, al netto delle elisioni dei rapporti infragruppo e degli altri aggiustamenti da consolidamento ("Stato patrimoniale consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione").

Considerato che la data acquisizione del controllo è convenzionalmente stabilita il 31 dicembre 2023, il relativo contributo economico, misurato in base al metodo del patrimonio netto e per la quota in precedenza detenuta (35%), è esposto nella voce "250. Utile (perdita) delle partecipazioni" per l'intero esercizio 2023, risultando quindi comparabile con l'esercizio 2022.

L'investimento detenuto nell'ex controllata Banco BPM Assicurazioni, i cui saldi patrimoniali figuravano nel bilancio dell'esercizio 2022 tra le attività e le passività in via di dismissione, trova rappresentazione nella voce dell'attivo patrimoniale "70. Partecipazioni", qualificandosi al 31 dicembre 2023 quale partecipazione di collegamento. Considerato che la data della perdita del controllo è convenzionalmente stabilita il 31 dicembre 2023, il relativo contributo economico è rappresentato, linea per linea, nel conto economico consolidato per l'intero esercizio 2023, non ricorrendo la fattispecie prevista dal principio IFRS 5 delle attività operative cessate ("discontinued operations"). Per l'esercizio 2022 il contributo era riflesso, "linea per linea", solo a partire dalla data dal 1° luglio 2022, ossia dalla data di acquisizione del controllo, mentre il contributo del primo semestre del 2022, quando la società era detenuta per il 19%, era indicato nella voce "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni".

Da ultimo, sempre ai fini di un corretto confronto dei saldi comparativi, si segnala che il contributo della controllata Banco BPM Vita, rilevato "linea per linea" nel conto economico dell'esercizio 2023, era riflesso in modo coerente, solo a partire dal 1° luglio 2022, ossia dalla data di acquisizione del controllo; diversamente il contributo del primo semestre del 2022 figurava, per la quota detenuta del 19%, nella voce "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni".

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché ipotesi considerate ragionevoli, anche alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare.

A tal proposito, si segnala che nello scenario macroeconomico di riferimento in cui il Gruppo opera continuano a permanere significativi elementi di incertezza. Sebbene l'esercizio 2023 sia stato caratterizzato da uno scenario macroeconomico più rassicurante sul fronte della crescita rispetto alle previsioni di fine 2022, la ripresa dell'economia risulta influenzata dagli effetti di condizioni monetarie e creditizie restrittive per imprese e famiglie, come diretta conseguenza del rialzo dell'inflazione, degli ostacoli collegati alle tensioni geopolitiche tra la Russia e l'Ucraina e al recente conflitto in Medio Oriente, nonché dagli impatti, sempre più gravi e frequenti, collegati al cambiamento climatico.

Tali incertezze influenzano le stime di bilancio, richiedendo di ricorrere a significativi elementi di giudizio nella selezione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti la stessa stima.

I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, ad oggi non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio. Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime di bilancio potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2023.

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dal Gruppo in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, il Gruppo gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica tenendo conto dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione, potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di credito contenuta nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;
  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • o dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti del Gruppo. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di piani di dismissione, si rende altresì necessario ricorrere ad un approccio multiscenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");
    • o dei tempi di recupero;
    • o del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. Per gli interventi introdotti nella misurazione delle perdite attese si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione "Rischio di credito" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.

Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese

Ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, uno degli aspetti più complessi da valutare è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente circonda le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.

In linea generale, è possibile affermare che i rischi derivanti dall'esposizione della controparte debitrice ai fattori connessi a clima e ambiente siano indirettamente considerati nella misurazione delle perdite attese (ECL) dei crediti non deteriorati, in quanto i parametri di rischio (PD - Probability of Default e LGD - Loss Given Default) utilizzati nel calcolo dell'ECL tengono conto, mediante modelli satellite, dell'evoluzione delle variabili macroeconomiche, a loro volta impattate dai rischi in esame.

A partire dal bilancio 2022, il Gruppo ha effettuato delle preliminari valutazioni su come i rischi climatici ed ambientali possano avere un impatto diretto sui parametri di rischio PD e LGD, utilizzati ai fini della quantificazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate. In particolare, si è tenuto conto:

  • del rischio fisico conseguente all'impatto finanziario sul debitore correlato ai cambiamenti climatici, compresi eventi meteorologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché al degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico, dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione;
  • del rischio di transizione conseguente all'impatto negativo in cui può incorrere la controparte, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale.

Per il bilancio 2023, la stima dei suddetti rischi è stata condotta attraverso aggiustamenti manageriali rispetto alle evidenze dei modello core (cosiddetti "post model adjustment" o "management overlay"), con un conseguente incremento delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate pari a 20,3 milioni.

Non si può pertanto escludere che l'eventuale sviluppo di modelli in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.

Per un'illustrazione di come il Gruppo stia valutando i fattori ambientali nell'ambito delle politiche creditizie e di misurazione delle perdite attese si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni infrannuali, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, il Gruppo Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita.

Al 31 dicembre 2023 le attività in esame ammontano complessivamente a 561,0 milioni, in linea con il precedente esercizio e fanno riferimento:

  • per 56,7 milioni ad avviamenti rivenienti dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance Protezione per 42,9 milioni), dall'acquisizione della partecipazione di controllo nella società Oaklins Italy S.r.l. (3,8 milioni), dall'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita (10,0 milioni);
  • per 504,3 milioni da marchi di impresa rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni), tutti allocati alla CGU Retail ad eccezione di 18,6 milioni relativi alla valorizzazione del marchio di Banca Akros (CGU Banca Akros).

In maggior dettaglio, per gli intangibili relativi alla CGU "Retail", che rappresentano circa il 90% del totale delle attività immateriali a vita utile indefinita, le analisi valutative sono state condotte assumendo a riferimento le proiezioni dei flussi finanziari contenute nell'ultimo Piano Industriale 2023-2026, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 11 dicembre 2023.

In linea con le best practice valutative e con le raccomandazioni dell'ESMA, le suddette proiezioni, ritenute espressione dei più aggiornati scenari macroeconomici, sono state formulate secondo un approccio multiscenario, con l'obiettivo di tenere conto delle incertezze in essere alla data di redazione del bilancio. Tali elaborazioni sono state sviluppate in coerenza con le ipotesi e le assunzioni utilizzate nell'esercizio ICLAAP, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 11 dicembre 2023, finalizzato a valutare l'adeguatezza del capitale e della liquidità del Gruppo. In particolare, sono stati considerati tre diversi scenari macroeconomici di riferimento, a cui sono state attribuite, secondo un giudizio esperto, differenti probabilità di accadimento: 50% per quello base, 30% per quello peggiorativo (c.d. "adverse") e 20% per quello migliorativo (c.d. "benign").

Si segnala che i suddetti flussi e/o scenari di riferimento con le relative percentuali di ponderazione sono stati considerati, per coerenza, in tutti i pertinenti esercizi valutativi del Gruppo (misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie e verifica della recuperabilità delle imposte differite attive).

Gli esiti del test di impairment condotto al 31 dicembre 2023 hanno portato a confermare la recuperabilità dei valori di bilancio delle attività immateriali a vita utile indefinita, così come illustrato nella "Sezione 10 Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.

Al riguardo si deve comunque segnalare che la verifica della recuperabilità delle attività immateriali in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Al fine di poter apprezzare l'eventuale tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative si fa rinvio all'analisi di sensitivity contenuta nella "Sezione 10 - Attività Immateriali – Voce 100", della "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie, nonché per l'analisi di sensitività del fair value relativa agli strumenti finanziari valutati al fair value e classificati nel livello 3 della gerarchia di fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella parte "A.4 – Informativa sul fair value" della presente Nota Integrativa.

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

Il Gruppo presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale deve peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenendo altresì conto, per la sola imposta IRES, delle disposizioni fiscali che prevedono di riportare a nuovo le perdite fiscali, senza alcun limite temporale. Tale giudizio è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d. probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non poter disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti. Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato negli esercizi precedenti, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con il premio per il rischio utilizzato ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili.

Le previsioni sui redditi imponibili sono state sviluppate sulla base delle proiezioni reddituali e delle elaborazioni multiscenario approvate dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 11 dicembre 2023, come meglio

specificato nel precedente paragrafo "Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita".

Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test - in linea con quanto suggerito dalla dottrina per gli esercizi valutativi caratterizzati da incertezza - la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario, in coerenza con le proiezioni e gli scenari utilizzati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, in precedenza illustrato a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Gli scenari macroeconomici assunti alla base della stima dei redditi futuri e relative probabilità sono altresì coerenti con la misurazione delle perdite attese delle esposizioni creditizie.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella "Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ad assunzioni sottostanti.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali e sono altresì esposte a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti – sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo – rendono difficile la valutazione delle passività potenziali, anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che, in diversi casi, le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore delle società del Gruppo. In tale contesto, la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che, a seguito dell'emissione delle sentenze definitive, gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio del Gruppo relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dal Gruppo in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche conto dell'orizzonte temporale a disposizione affinché il Gruppo possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

Determinazione del fair value degli immobili

Le politiche contabili del Gruppo prevedono che il patrimonio immobiliare sia valutato al fair value, secondo i criteri di misurazione stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato - per gli immobili a uso funzionale, ossia per quelli utilizzati per le attività amministrative e/o commerciali. L'aggiornamento del fair value, in conformità ai requisiti stabiliti dal principio contabile IFRS 13, è supportato da apposita perizia rilasciata da primaria società, sulla base degli standard "RICS Valuation"1 .

In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili del Gruppo prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessario un aggiornamento anticipato. Per gli immobili ad uso funzionale è invece possibile rideterminare il fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, dalla rilevanza o dalle peculiarità distintive degli immobili. In particolare, sulla base della policy in essere, per gli immobili ad uso strumentale l'aggiornamento peritale ricorre ogni due o tre anni a seconda che l'immobile abbia un valore rispettivamente superiore o inferiore a 5 milioni, a meno che l'analisi di scenario sia tale da imporre una revisione anticipata.

In linea con la suddetta policy, al 31 dicembre 2023, il perimetro di aggiornamento del fair value ha interessato tutti gli immobili detenuti a scopo di investimento e quelli ad uso funzionale di importo unitario superiore alla soglia di 5 milioni, oltre che quegli immobili strumentali per i quali l'analisi di scenario ha fatto emergere variazioni di mercato significative (superiori alla soglia del +/-10%).

Nel complesso, gli immobili per i quali si è proceduto ad aggiornare la valutazione al fair value rappresentano circa l'85% del patrimonio immobiliare complessivo del Gruppo, tenuto anche conto della revisione conseguente agli eventuali prezzi di vendita pattuiti, risultanti dalle delibere degli Organi e/o delle funzioni aziendali facoltizzati alla cessione.

Per il suddetto perimetro, l'aggiornamento del fair value è stato determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti, nel rispetto dei criteri stabiliti dal principio IFRS 13 per la misurazione del fair value. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi, consentiti dal citato principio, la selezione di una determinata metodologia valutativa, così come la selezione di determinati parametri e/o assunzioni di stima, possono influenzare, in modo significativo, la determinazione del fair value, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.

Con particolare riferimento ai terreni e alle iniziative di sviluppo immobiliare, il loro valore è tradizionalmente molto volatile e suscettibile di rapidi cambiamenti. Tali asset si rivolgono, infatti, ad una specifica tipologia di acquirenti e possono subire impatti significativi dovuti a diversi fattori, quali variazioni dei costi di costruzione, disponibilità e costo dei finanziamenti per lo sviluppo, fluttuazione di domanda e offerta del prodotto, a loro volta significativamente influenzati dalla volatilità dello scenario macroeconomico di riferimento.

Al riguardo si deve evidenziare che le attuali pressioni inflazionistiche globali, con un conseguente e rapido aumento dei tassi di interesse, hanno accentuato il potenziale di movimenti negativi dei valori in conto capitale, causando una maggiore volatilità nei mercati immobiliari nel breve-medio termine. L'esperienza ha infatti dimostrato che il comportamento degli investitori può cambiare rapidamente nei periodi di maggiore volatilità, con conseguenti impatti negativi sui prezzi degli immobili, che potrebbero proseguire nella misura in cui i dati sull'inflazione dovessero rimanere elevati, richiedendo un aggiornamento del fair value alla luce delle nuove informazioni disponibili.

Tra le assunzioni significative, ai fini della misurazione del fair value, vi è la valutazione su quale sia il massimo e migliore utilizzo degli immobili (highest and best use), definito come la condizione che tra tutti gli usi ragionevolmente fattibili sia in grado di conferire il massimo valore alla proprietà. A tal riguardo, la valutazione al

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

fair value degli immobili strumentali ha assunto a riferimento una continuità del loro utilizzo da parte del Gruppo in un prevedibile futuro, in quanto strettamente funzionali alle attività commerciali ed amministrative. In maggior dettaglio, è stato ipotizzato che il Gruppo continui ad occupare gli immobili sulla base di un contratto di locazione conforme alle ordinarie prassi di mercato, avente una durata di 12 anni (6+6 anni), con decorrenza coincidente con la data di valutazione.

Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili ad uso strumentale per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere eventuali significativi scostamenti di valore nelle quotazioni del mercato immobiliare che rendano opportuna la richiesta di una valutazione aggiornata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per il Gruppo nonché dalle strategie con cui il Gruppo potrà gestire il patrimonio immobiliare, anche attraverso dismissioni di portafogli, possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio 2023, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Per ulteriori dettagli sulla composizione e movimentazione del patrimonio immobiliare si fa rinvio alla "Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90" ed alla "Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo" contenute nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa; per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value si fa invece rinvio a quanto contenuto nella successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze delle valutazioni dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socioeconomico in cui il Gruppo si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari.

In particolare, per i benefici ai dipendenti rappresentati dal fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e dai fondi di quiescenza a benefici definiti, le variazioni intervenute nelle ipotesi attuariali (demografiche e finanziarie), nonché l'effettiva esperienza rilevata rispetto alle previsioni iniziali, hanno comportato una riduzione complessiva delle passività pari a 2,5 milioni.

Tale variazione è principalmente influenzata dall'effetto esperienza, in quanto l'incremento dei benefici conseguenti alla riduzione dei tassi di attualizzazione per i minori rendimenti richiesti dal mercato trova compensazione con la riduzione dei benefici imputabile al decremento del tasso di inflazione atteso.

Detta riduzione è rilevata in contropartita di una componente positiva reddituale nel prospetto della redditività complessiva, come evidenziato nella "Parte D – Redditività consolidata complessiva" della presente Nota integrativa consolidata (+1,8 milioni al netto del relativo effetto fiscale, che si confronta con un corrispondente effetto positivo di +40,4 milioni rilevato nell'esercizio precedente).

L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, dei relativi impatti, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nelle sezioni 9 e 10 del passivo, contenute nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa, rispettivamente per il fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

Stima delle passività assicurative per impegni verso gli assicurati

Per le compagnie assicurative del Gruppo, la misurazione delle riserve tecniche previste dalla normativa assicurativa a presidio degli impegni verso gli assicurati richiede lo sviluppo di una serie di ipotesi demografiche e finanziarie, in grado di influenzare in modo significativo l'ammontare delle passività assicurative.

In particolare, la valutazione delle passività assicurative è influenzata dai rischi tipici del settore, i quali sono opportunamente analizzati e valutati secondo quanto previsto dal framework normativo "Solvency II"; una

rappresentazione degli stessi è fornita nella "Relazione sulla Solvibilità e condizione finanziaria" pubblicata annualmente dalle Compagnie.

In maggior dettaglio, i principali rischi relativi al business Vita sono rappresentati dalla modifica delle ipotesi di mortalità e longevità, dall'imprevedibilità delle scelte degli assicurati, nonché dalle incertezze relative alla crescita dei tassi di inflazione e dal conseguente aumento delle spese future. Per il business Danni il principale rischio è legato alle stime sulla gravità, sulla frequenza e sul valore dei sinistri, nonché dalle incertezze relative ai tassi di inflazione che possono incidere sulla crescita delle spese di gestione dei sinistri. In aggiunta, ai fini delle misurazioni delle riserve, particolare rilevanza assumono le ipotesi utilizzate per la determinazione dei tassi di sconto, nonché i metodi di misurazione dell'aggiustamento per il rischio non finanziario.

Alla luce di quanto sopra illustrato non è possibile escludere che il verificarsi di eventi di rischio differenti rispetto a quelli ipotizzati in sede di costruzione delle tariffe e/o di bilancio possa influenzare l'ammontare degli impegni nei confronti degli assicurati e conseguentemente la stima della passività di bilancio.

Da ultimo, il valore della suddetta passività può risultare influenzato dagli approcci valutativi adottati nell'ambito di quelli consentiti dal principio IFRS 17 sui contratti assicurativi; non è quindi possibile escludere che il ricorso a metodologie alternative possa condurre ad una diversa stima degli impegni verso gli assicurati.

Attività ispettive in corso da parte dell'Organo di Vigilanza

Da ultimo si deve segnalare che, come rappresentato nella Relazione sulla gestione, nell'ambito dell'ordinario ciclo ispettivo da parte dell'Organo di Vigilanza, alla data della presente Relazione finanziaria sono in corso alcune attività ispettive su specifici ambiti mentre per altre attività ispettive è stata notificata la chiusura ma si è in attesa di ricevere le cosiddette "Decision" o "Final follow-up letter". Sebbene gli elementi informativi acquisiti nel corso delle ispezioni siano attentamente considerati dal Gruppo al fine di valutare eventuali implicazioni sulle stime di bilancio, non è possibile escludere che le modifiche dei processi che potrebbero essere implementate a fronte delle richieste e delle raccomandazioni finali espresse dall'Organo di Vigilanza, così come l'emersione di nuovi elementi informativi non noti alla data della presente Relazione, siano tali da incidere prospetticamente sulle valutazioni delle esposizioni espresse nel bilancio.

§§§

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo, al fine di consentire un apprezzamento degli eventuali effetti negativi sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza viene fornita, nelle specifiche sezioni di Nota Integrativa, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n. 4 del 3 marzo 2010, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale. A tal proposito gli Amministratori ritengono che non siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale, giudicando che il Gruppo abbia la ragionevole aspettativa di poter continuare ad operare in un futuro prevedibile.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alle incertezze correlate allo scenario macroeconomico di riferimento, tenuto conto delle tensioni geopolitiche in atto, che ragionevolmente potrebbero comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali. L'entità di tali effetti è tuttavia ritenuta tale da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, anche in considerazione della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa, nonché nell'ambito della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

(A) Società controllate

Il bilancio consolidato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo Banco BPM S.p.A. e delle sue entità controllate dirette e indirette, incluse le entità strutturate, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10. In base al citato principio, il requisito del controllo è alla base del consolidamento di tutti i tipi di entità, incluse le entità strutturate, e si realizza qualora siano contemporaneamente presenti i seguenti tre requisiti in capo all'investitore:

  • potere di decisione sulle attività rilevanti dell'entità;
  • esposizioni, o diritti, ai rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità;
  • capacità di esercitare il proprio potere per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti, per effetto del suo rapporto con l'entità (collegamento tra potere e rendimenti).

Più in dettaglio, l'IFRS 10 stabilisce che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti normativi sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà di tali diritti.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Di seguito si forniscono considerazioni di maggiore dettaglio sul perimetro delle entità controllate in via esclusiva al 31 dicembre 2023, separatamente tra le società governate attraverso diritti di voto e le entità strutturate.

Società governate mediante diritti di voto

Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente al 31 dicembre 2023, sono considerate controllate in via esclusiva tutte le società di cui si detiene la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, in quanto non sono state individuate evidenze che altri investitori abbiano la capacità pratica di dirigere le attività rilevanti.

Per le società di cui si possiede la metà o una quota inferiore dei diritti di voto, al 31 dicembre 2023 non è stato individuato alcun accordo, clausola statutaria, situazione in grado di attribuire al Gruppo la capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti.

Entità strutturate consolidate

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Su tali basi, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del bilancio al 31 dicembre 2023 sono rappresentate da talune Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati da:

  • lo scopo di tali veicoli;
  • l'esposizione ai risultati dell'operazione;
  • la capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing;
  • l'abilità di disporre della loro liquidazione.

Per le entità strutturate rappresentate dai fondi comuni di investimento e assimilabili, si ritiene che il Gruppo agisca in veste di "principale", e quindi controlli il fondo, con conseguente consolidamento dello stesso, se in capo al Gruppo siano verificate contemporaneamente le seguenti condizioni:

• abbia il potere di dirigere le attività rilevanti, qualora:

  • agisca come gestore del fondo e non sussistano diritti sostanziali di destituzione da parte di altri investitori; o
  • abbia un diritto sostanziale di rimuovere il gestore del fondo (esterno al Gruppo) senza giusta causa o per cause imputabili alle performance dei fondi; o
  • la governance del fondo sia tale da consentire al Gruppo di governare in modo sostanziale le attività rilevanti;
  • abbia un'esposizione significativa ai rendimenti variabili del fondo, attraverso la detenzione diretta di quote ritenute significative, in aggiunta a qualsiasi altra forma di esposizione correlata ai risultati economici del fondo;
  • sia in grado di influenzare tali rendimenti attraverso l'esercizio del potere, qualora:
    • sia il gestore del fondo;
    • abbia un diritto sostanziale di rimozione del gestore del fondo (esterno al Gruppo);
    • abbia un diritto di partecipare ai Comitati del fondo, tali da attribuire al Gruppo la capacità giuridica e/o pratica di controllare le attività svolte dal gestore.

Al 31 dicembre 2023, le analisi svolte sugli investimenti detenuti dal Gruppo in fondi comuni di investimento e assimilabili hanno portato ad escludere l'esistenza di un controllo sugli stessi; nessun fondo risulta pertanto incluso nell'area di consolidamento.

Metodo di consolidamento integrale

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo, come descritto nel paragrafo "16 - Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie" contenuto nella successiva parte A.2 a cui si fa rinvio.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetto "Purchase Price Allocation").

Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di bilancio consolidato (rispettivamente nelle voci: "190. Patrimonio di pertinenza di terzi", "340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi", "190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi").

Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio, sul risultato economico e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei bilanci separati delle banche del Gruppo cedenti. Per l'illustrazione degli effetti del consolidamento di tali patrimoni si fa rinvio a quanto descritto nella successiva parte A.2, paragrafo "16 - Altre informazioni - Cartolarizzazioni – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute".

I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata, che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

La situazione patrimoniale - finanziaria e il risultato economico delle società consolidate la cui moneta di conto è diversa dall'euro vengono convertiti sulla base delle seguenti regole:

  • le attività e le passività patrimoniali vengono convertite al tasso di cambio di fine periodo;
  • i ricavi e i costi di conto economico vengono convertiti ai tassi di cambio medi del periodo.

Tutte le differenze di cambio derivanti dalla conversione vengono rilevate in una specifica riserva da valutazione del patrimonio netto. La suddetta riserva viene eliminata con contestuale addebito/accredito a conto economico al momento dell'eventuale cessione della partecipazione. Le variazioni di valore della riserva da valutazione per differenze di cambio figurano nel Prospetto della redditività complessiva.

Ai fini della predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, tutte le società controllate in via esclusiva hanno predisposto una situazione patrimoniale ed economica redatta in conformità ai principi contabili del Gruppo.

Le partecipazioni in via di dismissione sono trattate in conformità al principio contabile internazionale di riferimento IFRS 5, che disciplina il trattamento delle attività non correnti destinate alla vendita. In tal caso, le attività e le passività in via di dismissione vengono ricondotte nelle voci di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Qualora la dismissione in corso dell'investimento partecipativo sia configurabile quale attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), i relativi proventi ed oneri sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte". Diversamente, il contributo della partecipata è esposto nel conto economico "linea per linea". Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "8 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" contenuto nella successiva parte A.2.

Nel caso in cui il fair value delle attività e delle passività in via di dismissione, al netto dei costi di vendita, dovesse risultare inferiore al valore di carico, si procede ad effettuare una rettifica di valore da imputare a conto economico.

(B) Partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole vengono valutate in base al metodo del patrimonio netto, sulla base dei più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative; per l'illustrazione dei criteri di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione si fa rinvio alla successiva parte "A.2 – paragrafo 5 – Partecipazioni".

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sui rapporti partecipativi in imprese sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole da parte del Gruppo Banco BPM si fa rinvio alla "Sezione 7 – Partecipazioni – Voce 70", contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale Tipo di
rapporto
(1)
Rapporto di partecipazione Disponib.
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
Banco BPM S.p.A. Verona Milano Capogruppo
1. Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
2. Aletti Fiduciaria S.p.A. Milano Milano 1 Banca Aletti 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.040.000,00
3. Banca Akros S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 39.433.803,00
4. Banca Aletti S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 121.163.538,96
5. Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. CH - Lugano CH - Lugano 1 Banca Aletti 100,000% 100,000%
Capitale sociale CHF 35.000.000
6. Banco BPM Invest SGR S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 2.500.000,00
7. Banco BPM Vita S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 179.125.000,00
8. BBPM Life DAC Dublino Dublino 1 Vera Vita 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 802.884,81
9. Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale CHF 25.000.000
10. BPM Covered Bond S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
11. BPM Covered Bond 2 S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
12. BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 60,000% 60,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
13. BRF Property S.p.A. Parma Parma 1 Banco BPM 99,000% 99,000%
Capitale sociale euro 2.000.000,00
14. Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.329,00
15. Lido dei Coralli S.r.l. Sassari Sassari 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
16. Oaklins Italy S.r.l. Milano Milano 1 Banca Akros 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 109.000,00
17. Partecipazioni Italiane S.p.A. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 99,966% 100,000%
Capitale sociale euro 350.000,00
18. P.M.G. S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 84,000% 84,000%
Capitale sociale euro 52.000,00
19. Sagim S.r.l. Società Agricola Asciano (SI) Asciano (SI) 1 Agriurbe 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 7.746.853,00
20. Sirio Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
21. Tecmarket Servizi S.p.A. (*) Verona Verona 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 983.880,00
22. Terme Ioniche S.r.l. Cosenza Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 881.924,00

Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale Tipo di
rapporto
(1)
Rapporto di partecipazione Disponib.
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
23. Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. Cosenza Cosenza 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 100.000,00
24. Vera Vita S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM Vita 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 219.600.005,00
24. BP Mortgages S.r.l. (**) Milano Milano 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
25. BPL Mortgages S.r.l. (**) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
26. ProFamily SPV S.r.l. (**) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
(1) Tipo di rapporto:
1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

4 = altre forme di controllo

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

(*) Società in dismissione ai sensi dell'IFRS 5

(**) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo.

Variazioni dell'area di consolidamento

Le variazioni nel perimetro di consolidamento rispetto alla situazione al 31 dicembre 2022 sono riportate nelle tabelle seguenti:

Società consolidate integralmente
Società entrate per acquisizione controllo
Vera Vita S.p.A. 100,00%
BBPM Life DAC 100,00%
Banco BPM Invest SGR S.p.A. 100,00%
Società uscita per chiusura operazione di liquidazione
Consorzio AT01 95,00%
Società uscita per perdita controllo e trasferimento al comparto società valutate a
patrimonio netto
Banco BPM Assicurazioni S.p.A. 100,00%
Società consolidate con il metodo del patrimonio netto
Società entrata per perdita controllo e trasferimento dal comparto società consolidate
integralmente
Banco BPM Assicurazioni S.p.A. 35,00%
Società uscita per chiusura operazione di liquidazione
Bussentina S.c.a r.l. 20,00%
Società uscita per acquisizione controllo e trasferimento al comparto società consolidate integralmente
Vera Vita S.p.A. 35,00%

Per maggiori dettagli sulle operazioni riportate nelle tabelle precedenti si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione. Per una disamina degli impatti contabili correlati all'acquisizione del controllo delle società Vera Vita e BBPM Life ed alla perdita di controllo di Banco BPM Assicurazioni si fa rinvio alla parte "G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" della presente Nota integrativa.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Nell'ambito delle società controllate integralmente l'inclusione nel perimetro del Gruppo è legata al concetto della maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, senza casi di esclusione in presenza di controllo di diritto.

Le uniche eccezioni sono quelle delle società veicolo per le operazioni di cartolarizzazione dove, come precedentemente illustrato, pur in assenza di interessenze partecipative dirette, il Gruppo dispone dei diritti contrattuali a gestire le attività rilevanti dell'entità ed è esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Al 31 dicembre 2023 non esistono interessenze di terzi in società controllate ritenute significative per il Gruppo, sia individualmente sia nel loro complesso, come evidenziato anche nella tabella della "Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa; lo stesso dicasi per il bilancio al 31 dicembre 2022.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi sopra illustrati.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative, informazioni contabili

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi sopra illustrati.

4. Restrizioni significative

Al 31 dicembre 2023, non esistono vincoli o restrizioni giuridiche o sostanziali in grado di ostacolare il rapido trasferimento di risorse patrimoniali all'interno del Gruppo. Gli unici vincoli sono quelli riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del Codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

Si precisa inoltre che non esistono diritti protettivi detenuti dalle minoranze in grado di limitare la capacità del Gruppo di accedere o di trasferire le attività tra le società del Gruppo o di regolare le passività del Gruppo, anche in relazione al fatto che non esistono società controllate con interessenze di terzi significative, come esposto nel precedente paragrafo.

5. Altre informazioni

Tutte le società controllate predispongono un bilancio di esercizio al 31 dicembre 2023, pari alla data di chiusura del bilancio consolidato (e del bilancio separato della Capogruppo).

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2023) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (27 febbraio 2024).

Fatta eccezione alla rilevazione degli impatti conseguenti al riallineamento del valore fiscali degli immobili al rispettivo valore contabile, come di seguito illustrato, gli altri eventi sono riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi in bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento del bilancio.

Impatti conseguenti al riallineamento del valore fiscale degli immobili al rispettivo valore contabile

Ai sensi di quanto previsto dall'art. 110 del D.L. n. 104 del 14 agosto 2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 126 del 13 ottobre 2020, nel corso del 2021 Banco BPM e alcune controllate1 avevano esercitato la facoltà di riallineamento del valore fiscalmente riconosciuto degli immobili di proprietà ai rispettivi maggiori valori contabili.

La citata normativa prevedeva un meccanismo di recapture, in base al quale per gli immobili oggetto del riallineamento, ma venduti entro il 31 dicembre 2023, l'adeguamento del valore fiscale al valore contabile non avrebbe operato e l'imposta sostitutiva pagata sarebbe stata oggetto di restituzione.

Sulla base della facoltà così operata, per gli immobili ad uso strumentale nel bilancio 2021 era stato rilevato un beneficio patrimoniale complessivamente pari a 202,9 milioni, di cui 81,7 milioni in contropartita del conto economico e 121,2 milioni in contropartita delle riserve da valutazione. Tale beneficio era stato calcolato a livello di singola matricola presente nel libro dei beni ammortizzabili, distinta tra terreno e fabbricato e conseguiva allo storno delle passività per imposte differite, iscritte a fronte del disallineamento fiscale, in parte compensato dalla rilevazione del costo dell'imposta sostitutiva. Diversamente, per gli immobili ad uso investimento, atteso che gli stessi avrebbero potuto essere ceduti anche prima del termine di recapture, non era stato rilevato alcun beneficio nel conto economico, rinviandolo all'esercizio 2023 in cui sarebbe stato certo il relativo conseguimento.

In data 26 gennaio 2024 è pervenuta dall'Agenzia delle Entrate la risposta all'istanza di interpello presentata da Banco BPM, nella quale è stato chiarito che, al fine di determinare il valore oggetto di riallineamento della singola unità immobiliare, deve essere considerato il valore contabile e fiscale complessivo, dato dalla somma dei singoli valori fiscali/contabili dei terreni e fabbricati, anche se separatamente rilevati nel registro dei beni ammortizzabili. In virtù dei chiarimenti forniti dall'Agenzia delle Entrate, sono stati rideterminati i valori complessivi del riallineamento, della relativa imposta sostitutiva e del conseguente beneficio.

Per gli immobili strumentali, tenuto conto che il beneficio era stato rilevato nel 2021, la rideterminazione ha comportato un impatto patrimoniale negativo pari a -46,3 milioni (di cui -7,9 milioni con addebito nel conto economico e -38,4 milioni in contropartita delle riserve da valutazione).

Per gli immobili ad uso investimento il beneficio patrimoniale ammonta a +19,4 milioni (di cui +16,7 milioni a conto economico e +2,7 milioni in contropartita delle riserve da valutazione). Come in precedenza illustrato, detto beneficio è stato rilevato nel bilancio dell'esercizio 2023, tenuto conto del meccanismo di recapture ed in linea con i citati chiarimenti.

Gli impatti patrimoniali rilevati nell'esercizio 2023 conseguenti al riallineamento sono quindi negativi per 26,9 milioni, pari allo sbilancio di un impatto positivo di 8,8 milioni accreditato nel conto economico e di un impatto negativo di 35,7 milioni rilevato in contropartita delle riserve da valutazione.

Razionalizzazione della struttura del Gruppo

Come meglio descritto nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nel corso dell'esercizio della Relazione sulla gestione, in data 1° gennaio 2024 hanno avuto decorrenza gli effetti giuridici dell'operazione di scissione parziale di Banca Akros a favore di Banco BPM relativa al ramo d'azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di "Finanza proprietaria" di Banca Akros.

Concluse importanti operazioni di provvista e di capitale

Nel mese di gennaio 2024 la Capogruppo ha concluso un'emissione di titoli Green Senior Preferred, con scadenza sei anni per un ammontare pari a 750 milioni. Il titolo, che prevede cedola fissa del 4,875%, è riservato agli investitori istituzionali, è stato emesso nell'ambito del Programma Euro Medium Term Notes ed è finalizzato al finanziamento e/o al rifinanziamento di Eligible Green Loans, come definiti nel nuovo Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca, pubblicato lo scorso 7 novembre 2023.

Si tratta dell'ottava emissione ESG finora collocata, con una raccolta complessiva di 5 miliardi.

1 Bipielle Real Estate e Release, incorporate in Banco BPM a decorrere dal 1° gennaio 2022, e Banca Akros.

Sempre nel gennaio 2024 Banco BPM ha concluso il collocamento di una nuova emissione di Covered Bond (Premium) destinata a investitori istituzionali per un ammontare di 750 milioni e scadenza sei anni a valere sul proprio programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (BPM Covered Bond 2) da 10 miliardi.

Sezione 5 – Altri aspetti

Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2023

Aspetti ambientali e climatici e impatti contabili

Di seguito si riporta l'informativa sui rischi ambientali e climatici e i relativi impatti per il Gruppo in linea con le raccomandazioni fornite da ESMA nella comunicazione del 25 ottobre 2023 intitolata "European common enforcement priorities for 2023 annual financial reports". Con riferimento alla gestione dei fattori ESG da parte del Gruppo si fa rinvio al paragrafo "Inclusione degli aspetti ESG nella strategia del Gruppo" della Relazione sulla gestione del Gruppo e alla "Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale – Rischi climatici e ambientali" della Parte E della presente Nota integrativa", nonché alle informazioni contenute nel documento Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario del Gruppo.

La considerazione degli aspetti ambientali e climatici rappresenta un importante elemento di attenzione nella strategia perseguita dal Gruppo, in grado di condizionare le attività operative, gli obiettivi e le modalità di conduzione del business, nella consapevolezza di poter avere un ruolo di primo piano nell'azione contro i cambiamenti climatici. Nel Piano Strategico 2023-2026 particolare attenzione viene infatti dedicata al sostegno della transizione green mediante l'offerta di prodotti e soluzioni allineati alla Tassonomia UE, nonché al consolidamento della propria leadership come emittente di green, social e sustainability bond attraverso un nuovo framework di emissioni ESG pienamente allineato alla Tassonomia UE.

Le problematiche relative ai fattori ESG e le loro implicazioni sulle stime di bilancio non sono esplicitamente trattati dai principi contabili internazionali IAS/IFRS. Tali fattori devono tuttavia essere considerati nella misura in cui il loro impatto sul bilancio sia ritenuto materiale, come affermato nel documento pubblicato dall'IFRS Foundation nel corso del 2020 intitolato "Effects of climate-related matters on financial statements", contenente materiale didattico su come i rischi climatici possano avere riflessi nella valutazione delle poste di bilancio, ivi incluse le attività e passività finanziarie.

A testimonianza della crescente importanza che le tematiche ESG stanno assumendo per gli intermediari bancari e finanziari, nell'ambito della Post-implementation review (PIR) del principio IFRS 9, l'industry ha sollecitato lo IASB affinché siano forniti i chiarimenti su come i rischi climatici debbano essere riflessi ai fini della classificazione delle attività finanziarie e delle informazioni forward-looking per la misurazione delle perdite attese su esposizioni creditizie.

Sebbene i fattori ESG - e nello specifico i rischi climatici - possano avere, in linea teorica, un impatto pervasivo su vari aspetti di bilancio, tenuto conto dell'attività svolta dal Gruppo, è ragionevole attendersi che i principali impatti siano riconducibili alla classificazione e valutazione delle attività finanziarie, alla stima delle perdite attese sulle esposizioni creditizie e alla misurazione del fair value con particolare riferimento agli investimenti immobiliari.

Classificazione e valutazione degli strumenti finanziari

Nell'ambito della strategia ESG del Gruppo si colloca l'offerta commerciale di finanziamenti destinati a progetti sostenibili, la cui contrattualistica include clausole che legano l'ammontare dei flussi di cassa contrattuali al raggiungimento di specifici obiettivi in materia di sostenibilità ambientale (c.d. "covenant ESG"), con l'obiettivo di premiare le imprese che intraprendono percorsi virtuosi di sostenibilità, in termini di minor impatto ambientale (Environmental), perseguimento di politiche di inclusione e supporto alla comunità (Social) o di rafforzamento organizzativo (Governance). Tale premio consiste nella riduzione dello spread del finanziamento, in una misura massima contrattualmente stabilita (di regola pari a 10 basis point), che si verifica qualora venga certificato il raggiungimento di taluni obiettivi di sostenibilità specifici per il singolo debitore (di seguito anche "covenant ESG").

Da un punto di vista contabile, per gli strumenti finanziari non detenuti per finalità di negoziazione, la cui remunerazione dipende da un evento contingente rappresentato dal raggiungimento degli obiettivi ESG, il tema di rilievo è rappresentato dall'applicazione del test SPPI (Solely Payment of Principal and Interest), per il quale il

principio contabile di riferimento (IFRS 9) non prevede un'espressa disciplina. In maggior dettaglio, per gli strumenti detenuti con un business model Hold To Collect (HTC), il mancato superamento del test SPPI non consente la loro misurazione al costo ammortizzato, con la conseguente valutazione dell'intero strumento al fair value con contropartita a conto economico.

Al riguardo si precisa che i prodotti creditizi del Gruppo con "covenant ESG" risultano interamente classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", in coerenza con il business model HTC, in quanto si è ritenuto che i relativi flussi contrattuali siano coerenti con il test SPPI. Il superamento del citato test si basa sostanzialmente sulle seguenti considerazioni:

  • il timing e la variabilità dei flussi contrattuali sono specificati nel contratto;
  • la modifica dei flussi finanziari è legata ad un evento contingente specifico del debitore, come ad esempio gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas del debitore, e non a parametri/indici di mercato;
  • i flussi finanziari derivanti dall'avversarsi o meno dell'evento contingente non rappresentano né un investimento nel debitore né un'esposizione alla performance di asset specifici.

Medesime considerazioni sono applicabili agli investimenti effettuati dal Gruppo in titoli con covenant ESG, ai fini di consentirne la classificazione nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate a fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Al riguardo si deve osservare che il suddetto trattamento contabile del Gruppo risulta sostanzialmente allineato con i chiarimenti forniti dallo IASB, contenuti nell'Exposure Draft (ED) dell'IFRS 9 emanato nel mese di marzo 2023, ancorché non applicabili in quanto, alla data odierna, non è stato ancora pubblicato il testo finale degli emendamenti. A conferma della crescente importanza delle tematiche ESG e della conseguente necessità di garantire un'applicazione di politiche contabili uniformi, nell'ambito della fase di Post Implementation Review del principio IFRS 9, vari stakeholders hanno infatti chiesto allo IASB di fornire indicazioni di maggiore dettaglio rispetto all'attuale disciplina su come debbano essere valutate le clausole contrattuali connesse con i fattori di natura ESG, ai fini dell'applicazione del test SPPI, a cui lo IASB ha fatto seguito mediante la pubblicazione dell'ED in esame.

Impairment degli strumenti finanziari

I rischi climatici possono influenzare il rischio di credito e conseguentemente la misurazione dell'impairment sulle esposizioni creditizie.

In maggior dettaglio, gli impatti correlati al rischio fisico - quali incendi, inondazioni – o al rischio di transizione – legata al processo di transizione verso un'economia low-carbon - potrebbero influire negativamente sulla capacità del debitore di adempiere alle obbligazioni assunte. In aggiunta, il verificarsi di eventi ambientali potrebbe comportare un deterioramento delle attività a garanzia del credito (es. immobili, impianti), con conseguenti implicazioni sulla stima dei flussi di cassa recuperabili dall'escussione del collateral.

In aggiunta, nella valutazione delle perdite attese su crediti si deve tenere conto di quelle informazioni ragionevoli e supportabili, disponibili senza costi eccessivi, relative sia ad eventi passati sia a condizioni attuali e previsioni economiche future (forward looking). In questo contesto, assumono rilievo anche i fattori inerenti i rischi climatici, che potrebbero, ad esempio, influenzare gli scenari macroeconomici futuri utilizzati ai fini IFRS 9, la valutazione del significativo incremento del rischio di credito (SICR) e, più in generale, il calcolo delle perdite attese.

Gli attuali modelli core del Gruppo per la misurazione delle perdite attese non incorporano i fattori ESG, in quanto le serie storiche utilizzate non includono i dati sulla correlazione tra fattori climatici e merito creditizio della controparte. Nelle more di apportare gli aggiustamenti metodologici ai modelli core, i cui sviluppi sono attesi nel corso del 2024, l'inclusione dei fattori di rischio in esame è stata effettuata fin dall'esercizio 2022 tramite l'applicazione di specifici overlay rispetto al livello delle perdite attese emergente dall'applicazione dei modelli in uso. Al 31 dicembre 2023, le maggiori rettifiche di valore per includere gli effetti del rischio fisico e del rischio di transizione ammontano a 20,3 milioni, come illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione del rischio di credito della Parte A della presente Nota Integrativa.

Misurazione del fair value del patrimonio immobiliare

L'IFRS 13 richiede di tenere conto nella stima del fair value delle assunzioni che i partecipanti al mercato utilizzerebbero ai fini della determinazione del prezzo di una attività o passività.

La misurazione del fair value degli immobili, condotta per il tramite di esperti indipendenti, ha quindi tenuto conto dei fattori di sostenibilità, nella misura in cui gli stessi siano considerati rilevanti nelle offerte degli operatori di

mercato. In maggior dettaglio, le quattro aree chiave di maggiore impatto, considerate nella stima del fair value, sono relative alla prestazione energetica, alla certificazione "verde", alle fonti del combustibile e fonti di energia rinnovabili, al rischio fisico e climatico.

In particolare, per il segmento corporate, oltre al rischio fisico, sempre maggiore è l'interesse per le tematiche ESG legate alla transizione energetica degli edifici, con riflessi sulla capacità dell'immobile di poter generare reddito, come illustrato nel paragrafo "Comparto immobiliare", contenuto nella Relazione sull'andamento della Gestione del Gruppo.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, si segnala che ai fini della misurazione del fair value degli immobili al 31 dicembre 2023 non sono stati apportati aggiustamenti sostanziali per tenere conto dei rischi climatici ed ambientali, oltre a quelli già apprezzati dagli indicatori rilevabili nel mercato di riferimento.

Impairment di attività non finanziarie e accantonamenti di passività potenziali

Nella conduzione del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita (marchi ed avviamenti), i flussi finanziari considerati nella stima del valore recuperabile della Cash Generating Unit Retail hanno assunto a riferimento le proiezioni del piano industriale approvato a dicembre 2023, senza particolari affinamenti introdotti per fattorizzare i rischi climatici ed ambientali. Si è infatti ritenuto che gli stessi non fossero in grado di influenzare gli esiti del test, a motivo della significativa eccedenza del valore recuperabile della CGU rispetto al valore contabile. Al fine di apprezzare la variazione di valore degli intangibili in oggetto al variare delle proiezioni dei flussi reddituali si rimanda alle specifiche analisi di sensitività fornite nella "Sezione 10 – Attività immateriali – Voce 100" della Parte B della presenta Nota integrativa.

In aggiunta, tenuto conto della specifica operatività del Gruppo, non si segnalano passività probabili o potenziali di importo materiale correlate al rischio ambientale, per effetto di contenziosi, impegni nel rimediare a danni ambientali o correlate sanzioni, contratti onerosi o ristrutturazioni necessarie per raggiungere gli obiettivi di emissioni legate al clima.

Di seguito si rappresentano due fattispecie di operatività per le quali, in linea teorica, si renderebbe necessario descrivere il trattamento contabile. Tenuto conto dell'operatività del Gruppo non si rileva tuttavia alcun profilo di attenzione nella selezione delle politiche contabili da adottare, come meglio precisato di seguito.

Emissioni GHG Credit

Nel contesto dei programmi di emissioni di Greenhouse Gases Credit (GHG Credit), il Gruppo interviene nella sola veste di acquirente di Carbon Credit, con l'obiettivo di perseguire una strategia net zero.

Il Gruppo considera, infatti, l'efficientamento e la riduzione dei consumi come gli strumenti più importati per contribuire direttamente a ridurre l'impatto ambientale. Nel corso del 2023, oltre a perseguire le attività finalizzate al suddetto efficientamento, sono stati acquistati n. 15.000 Carbon Credit con l'obiettivo di compensare le residue emissioni di CO2 dirette ed indirette (scope 1 e 2), per un costo complessivo pari a circa 100 mila euro addebitato a conto economico nella voce "190. Spese Amministrative: b) altre spese amministrative".

Il Gruppo ha così raggiunto la Carbon Neutrality in anticipo rispetto a quanto previsto nel piano industriale.

Attraverso questa azione il Gruppo ha contribuito ad investire in progetti, diversificati per Paese, che favoriscono la conservazione di foreste, habitat e fauna a rischio, la mitigazione del cambiamento climatico, sostenendo l'occupazione delle popolazioni del luogo.

Power Purchase Agreement (PPAs)

Il Gruppo non ha sottoscritto alcun contratto di fornitura riconducibile alla fattispecie PPA; trattasi, in particolare, di accordi di lunga durata stipulati con un produttore per la fornitura di energie elettrica rinnovabile ad un prezzo fisso.

Allo stato attuale i contratti di fornitura di energia elettrica stipulati dal Gruppo hanno una durata biennale, senza alcun prezzo predefinito, e con certificazione di provenienza da fonti rinnovabili (Garanzia di Origine (GO)).

Impatti dei conflitti Russia-Ucraina e Medio Oriente

Le tensioni geopolitiche in essere alla data di redazione del presente bilancio, relative al conflitto Russia-Ucraina ed al recente conflitto in Medio Oriente, aggiungono nuove sfide e incertezze all'ambiente macroeconomico, aumentandone il rischio di una limitata predittività. In prospettiva, tali incertezze potrebbero comportare una

revisione di stima delle poste di bilancio, sulla base della disponibilità di nuove informazioni, ad oggi tuttavia non prevedibili.

In linea con le raccomandazioni formulate dalle autorità di vigilanza (ESMA e CONSOB)1 , finalizzate a garantire un corretto presidio sulle tematiche valutative impattate dai conflitti in esame ed una completa e trasparente informativa di bilancio, di seguito si fornisce evidenza delle esposizioni creditizie del Gruppo direttamente o indirettamente impattate.

Esposizioni dirette verso Russia e Ucraina

I rischi diretti del Gruppo correlati al conflitto Russia-Ucraina risultano del tutto marginali, in quanto non esistono attività operative localizzate in Russia o Ucraina e le esposizioni creditizie nei confronti di clientela residente nei suddetti paesi o indirettamente correlate a controparti russe o ucraine sono di entità non significativa.

Nel dettaglio, le esposizioni lorde dirette nei confronti di clientela russa, interamente rappresentate da finanziamenti, risultano in costante riduzione. Alla data del 31 dicembre 2023 le suddette esposizioni ammontano a 7,8 milioni, pressoché interamente riferite ad una controparte classificata tra le inadempienze probabili; al netto dei relativi fondi rettificativi il valore di bilancio è pari a 2,7 milioni. La riduzione dell'esposizione lorda rispetto al precedente esercizio, che era pari a 19 milioni, è imputabile agli incassi ricevuti nel corso del 2023.

Anche le esposizioni riferite a controparti che fanno capo a gruppi con controllo diretto da parte di soggetti russi, bielorussi o ucraini registrano una diminuzione rispetto allo scorso esercizio e si riferiscono a due controparti italiane che presentano un accordato complessivo pari a 46,1 milioni (63,4 milioni al 31 dicembre 2022); il relativo utilizzo ammonta a 1,1 milioni per crediti di firma (10,1 milioni al 31 dicembre 2022).

Le esposizioni lorde dirette nei confronti di banche residenti in Russia - per lettere di credito rilasciate dalle stesse, riferite a lettere confermate e non ancora utilizzate e a lettere confermate e utilizzate con sconto pro soluto e impegno della Banca nei confronti del beneficiario - ammontano complessivamente a 3,3 milioni risultando in forte riduzione (al 31 dicembre 2022 le lettere di credito non utilizzate erano infatti pari a 14,8 milioni, mentre quelle utilizzate ammontavano a 15,4 milioni).

I rischi commerciali legati all'operatività dei principali clienti del Gruppo e collegati a transazioni in corso con controparti russe e ucraine risultano in significativa riduzione e ammontano 7,5 milioni (96 milioni al 31 dicembre 2022).

Anche l'esposizione del Gruppo verso il Rublo risulta sostanzialmente pareggiata.

Alla data del 31 dicembre 2023, così come al 31 dicembre 2022, non esistono esposizioni derivanti da contratti regolati dalla legge russa, che sono soggetti al Decreto Russia 95/22 in base al quale i pagamenti originariamente previsti in divise diverse dal Rublo possono essere effettuati nella divisa del Rublo.

Impatti indiretti correlati al conflitto Russia-Ucraina – rischio di credito

Con riferimento agli impatti sulla qualità del credito, le campagne di contatto con la clientela appartenente ai settori potenzialmente più vulnerabili al conflitto, in quanto maggiormente esposti all'incremento dei prezzi dell'energia e alle difficoltà nel reperimento delle materie prime, si sono esaurite nel corso del 2022. Ad esito di tali iniziative, non sono infatti emersi elementi tali da richiedere interventi differenti rispetto a quelli già previsti nell'ambito dell'ordinaria attività di monitoraggio creditizia.

1 In maggior dettaglio si vedano i seguenti documenti:

Public statement ESMA (ESMA71-99-1864) del 14/03/22 intitolato "ESMA coordinates regulatory response to the war in Ukraine and its impact on EU financial markets";

Public statement ESMA (ESMA32-63-1277) del 13/05/22 intitolato "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports";

Public statement ESMA (ESMA32-63-1320) del 28/10/22 intitolato "European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports";

Richiamo di attenzione CONSOB del 18/03/2022 intitolato "Richiamo di attenzione sull'impatto della guerra in Ucraina in ordine alle informazioni privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie

Richiamo di attenzione CONSOB del 19/05/22 intitolato "Conflitto in Ucraina - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria e sugli adempimenti connessi al rispetto delle misure restrittive adottate dall'Unione europea nei confronti della Russia".

Esposizioni verso il Medio Oriente

Per quanto concerne la crisi Israelo-Palestinese i rischi inerenti i Paesi direttamente coinvolti dal conflitto risultano marginali. L'esposizione creditizia verso le controparti dei paesi di Israele e dei territori palestinesi è nulla, a fronte di un accordato di 12 milioni; l'esposizione in titoli dello Stato di Israele ammonta a 45 milioni, in termini di valore nominale, mentre quella in titoli azionari e fondi verso controparti israeliane ammonta a 9,4 milioni. I rischi indiretti per garanzie emesse ammontano a 4 milioni, riferiti a controparti israeliane.

Secondo un approccio maggiormente conservativo, l'analisi allargata ai Paesi circostanti potenzialmente coinvolti (Egitto, Libano, Iran, e Qatar), evidenzia una rischiosità effettiva comunque contenuta: l'esposizione diretta verso le controparti dei citati Paesi è inferiore a 20 milioni, mentre i rischi indiretti per garanzie emesse ammontano a 75 milioni.

Covid-19 - Dichiarazione di fine emergenza della pandemia e relative misure di sostegno concesse dal Gruppo

Dopo l'anno 2022, caratterizzato da uno scenario di progressiva normalizzazione delle abitudini di vita e sociali, in data 5 maggio 2023, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente dichiarato la fine dell'emergenza sanitaria scoppiata poco più di tre anni prima, con la dichiarazione di inizio pandemia avvenuta l'11 marzo 2020. In tale contesto, le analisi condotte a fine 2022 sulle misure di sostegno intraprese dal Gruppo durante il periodo pandemico (moratorie e finanziamenti con garanzie pubbliche Covid-19) non avevano evidenziato profili di rischiosità differenti rispetto al restante portafoglio creditizio, a parità di segmento e fascia di rating. Per tale motivo, a partire dal 2023, le esposizioni in esame non hanno formato oggetto di un monitoraggio e di una reportistica separata, essendo gestite nell'ambito degli ordinari processi creditizi.

Al riguardo si precisa che per le misure di sostegno rappresentate dalle moratorie, a fine dicembre 2023, non risulta attiva alcuna moratoria, essendo ormai decorso il periodo di sospensione dei pagamenti.

Per i finanziamenti concessi con garanzia pubblica1 l'esposizione lorda residua al 31 dicembre 2023 ammonta a circa 12,5 miliardi, principalmente riferiti alla garanzia ricevuta da MCC/Fondo di Gestione Piccole Medie Imprese per 10,1 miliardi, da SACE per 2,4 miliardi e per la restante quota minoritaria da ISMEA e Confidi. Le garanzie pubbliche ricevute coprono circa l'85% dei volumi accordati.

In termini di qualità creditizia, le suddette esposizioni risultano classificate per 11,8 miliardi tra le esposizioni non deteriorate (di cui 2,3 miliardi nello Stadio 2) e per 0,7 miliardi tra quelle deteriorate. Al netto dei fondi rettificativi, l'esposizione netta di bilancio si riduce a 12,3 miliardi.

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio

L'art. 154-ter del D. Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

Il progetto di bilancio di Banco BPM S.p.A. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 febbraio 2024 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci convocata per il 18 aprile 2024.

Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF)

Il Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format - ESEF), emanato al fine di dare attuazione alla direttiva Transparency (Direttiva 2004/109/CE), ha introdotto l'obbligo di redigere le relazioni finanziarie annuali degli emittenti i cui valori mobiliari sono quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea nel formato ESEF, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup "machine readable" XBRL (eXtensible Business Reporting Language), con il fine di agevolare l'accessibilità, l'analisi e la comparabilità dei bilanci consolidati redatti secondo gli International Financial Reporting Standards (IFRS).

1 Finanziamenti concessi nell'ambito nelle misure di sostegno Covid-19, ai sensi di quanto previsto dal Decreto Legislativo 8 aprile 2020 convertito in Legge il 5 giugno 2020 (ed entrato in vigore in data 7 giugno 2020).

L'uso di tale nuovo formato presuppone la mappatura delle informazioni contenute nel bilancio consolidato secondo le specifiche "Inline XBRL" della tassonomia di base emanata dall'ESMA (European Securities and Markets Authority); tale processo di mappatura obbligatoria si è articolato in due fasi:

  • la prima fase, applicata a decorrere dall'esercizio 2021, ha previsto la marcatura di tutti i valori numerici contenuti nei prospetti di bilancio consolidato: stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni del patrimonio netto e rendiconto finanziario;
  • la seconda fase, applicata a partire dall'esercizio 2022, ha previsto la marcatura di una serie più ampia di informazioni: oltre ai valori numerici degli schemi di bilancio consolidato, sono oggetto di mappatura tutte le informazioni contenute nella nota integrativa consolidata che corrispondono agli elementi obbligatori della tassonomia.

In maggior dettaglio, sotto un profilo operativo, il processo di marcatura è stato effettuato secondo due modalità:

  • la marcatura di dettaglio, relativa alle voci numeriche dei prospetti del bilancio consolidato, contrassegna ogni valore numerico contenuto negli schemi stessi, individuando l'etichetta appropriata nella tassonomia di base;
  • la marcatura di blocco, relativa al contenuto della nota integrativa, prevede che per ogni elemento applicabile della tassonomia venga individuata la porzione concettualmente corrispondente della nota integrativa, composta da testo e tabelle (c.d. "bloc tag").

La tassonomia di base da utilizzare per il formato elettronico unico di comunicazione viene aggiornata ogni anno per tenere conto, tra gli altri aspetti, dell'emissione di nuovi IFRS, della modifica di quelli vigenti e dell'analisi delle informazioni pubblicate dagli emittenti. Nel dicembre 2022 l'ESMA ha emanato la versione aggiornata della tassonomia, applicabile alle relazioni finanziarie annuali degli esercizi aventi inizio il 1° gennaio 2023.

Da ultimo, in data 31 agosto 2023, l'ESMA ha pubblicato un aggiornamento del Reporting Manual che conferma il requisito, in linea con le disposizioni emanate per la predisposizione delle relazioni finanziarie annuali dello scorso anno, della renderizzazione delle informazioni estratte in formato XBRL, che devono mantenere la struttura semantica e tabellare delle informazioni contenute nel bilancio in formato XHTML.

Al riguardo si deve tuttavia precisare che, a causa di taluni limiti tecnici derivanti dall'utilizzo degli attuali sistemi informatici di produzione dei documenti XHTML, alcuni "bloc tag" estratti dai documenti XHTML in un'istanza XBRL potrebbero non essere riprodotti in un modo identico alle corrispondenti informazioni visualizzabili nel bilancio consolidato in formato XHTML.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Il suddetto incarico è stato conferito per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025, in conformità alla durata prevista dalla legge (9 esercizi). La relazione di revisione è messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D. Lgs. 58/98.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Si deve premette che in data 13 agosto 2023 è stato omologato il Regolamento (UE) n. 1803/2023 contenente i principi contabili internazionali IAS/IFRS e relative interpretazioni adottati dalla Commissione fino all'8 settembre 2022, conformemente al Regolamento (CE) n. 1606/2002; tale intervento ha avuto l'obiettivo di riunire in un unico corpus normativo tutte le modifiche intervenute rispetto ai principi omologati fino al 18 ottobre 2008, contenuti nel Regolamento n. 1126/2008, che è stato quindi abrogato.

Ciò premesso, si illustrano di seguito i nuovi principi contabili o le modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché le nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2023 da quelli adottabili negli esercizi successivi riportano tuttavia anche le modifiche intervenute nel 2023.

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Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della redazione del bilancio 2023

Regolamento (UE) n. 2036 del 19 novembre 2021 - IFRS 17 "Contratti Assicurativi" e n. 1491 dell'8 settembre 2022 - Modifiche all'IFRS 17 "Insurance contracts: Initial application of IFRS 17 and IFRS 9 – Comparative Information" (incorporati nel Regolamento (UE) n. 1803/2023)

In data 18 maggio 2017 lo IASB ha emanato il nuovo principio contabile IFRS 17 che disciplina il trattamento contabile dei contratti assicurativi; in data 25 giugno 2020, il principio è stato oggetto di modifiche, per semplificarne l'implementazione e la disclosure della performance finanziaria, nonché differire la prima applicazione dell'IFRS 17 rendendola contestuale a quella dell'IFRS 9.

Successivamente, in data 9 dicembre 2021 è stata emanata un'ulteriore modifica alle regole di transizione al principio IFRS 17, per le entità che applicano contemporaneamente la transizione al principio IFRS 9, tenuto conto dei differenti requisiti previsti dai suddetti principi contabili per la rideterminazione dei saldi comparativi: l'IFRS 17 prevede, infatti, di dover rideterminare l'informativa comparativa, che è invece permessa ma non richiesta dall'IFRS 9.

Per l'illustrazione degli aspetti principali dell'IFRS 17, delle scelte delle compagnie assicurative controllate del Gruppo e degli impatti della transizione per le società controllate e per quelle collegate si fa rinvio al successivo paragrafo "Impatti della transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 "Contratti assicurativi"".

Regolamento (UE) n. 357 del 2 marzo 2022 - Modifiche allo IAS 1 "Presentazione del bilancio" e all'IFRS Practice Statement 2 (incorporato nel Regolamento (UE) n. 1803/2023)

In data 12 febbraio 2021 sono state pubblicate dallo IASB le modifiche in esame con l'obiettivo di sviluppare linee guida ed esempi nell'applicazione dei giudizi di rilevanza e materialità alle informative sui principi contabili (accounting policy). Le informazioni sui principi contabili sono rilevanti se, considerate insieme ad altre informazioni incluse nel bilancio di un'entità, ci si può ragionevolmente attendere che influenzino le decisioni che prendono gli utilizzatori del bilancio.

In altri termini, le informazioni sulle politiche contabili sono rilevanti se consentono di comprendere chiaramente le informazioni riportate in bilancio su transazioni rilevanti. Non è invece necessario illustrare le politiche contabili inerenti transazioni o eventi irrilevanti e in ogni caso tali informazioni non devono oscurare le informazioni significative.

La suddetta modifica ha riguardato anche l'IFRS Practice Statement 2 "Making Materiality Judgements (Materiality Practice Statement)", che fornisce una guida su come formulare giudizi di rilevanza nella preparazione dei bilanci in conformità con gli IFRS.

Le modifiche in esame rappresentano utili riferimenti per le analisi e per migliorare l'informativa di bilancio, ma non si rilevano impatti significativi nella redazione della presente Relazione finanziaria, tenuto conto che le regole della redazione del bilancio bancario sono quelle indicate nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia.

Regolamento (UE) n. 357 del 2 marzo 2022 - Modifiche allo IAS 8 "Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori" (incorporato nel Regolamento (UE) n. 1803/2023)

In data 12 febbraio 2021 lo IASB ha pubblicato la modifica in oggetto con l'obiettivo di distinguere i concetti di "politiche contabili" e "stime contabili", introducendo una definizione di stima contabile, in precedenza non prevista. Questa distinzione è importante perché i cambiamenti nelle stime contabili sono applicati prospetticamente solo a transazioni e ad altri eventi futuri, mentre i cambiamenti nei principi contabili sono generalmente applicati retroattivamente a transazioni e ad altri eventi passati. In precedenza, lo IAS 8 prevedeva la definizione di "politiche contabili" e "cambiamento di stime contabili", ma non includeva il concetto di "stime contabili", che viene introdotto dalle modifiche in esame e definito come "importi monetari di bilancio soggetti ad incertezza di valutazione".

Viene inoltre precisato che:

• un cambiamento nella stima contabile che risulta da nuove informazioni o nuovi sviluppi non rappresenta una correzione di un errore;

• gli effetti di un cambiamento in un input o in una tecnica di valutazione utilizzata per sviluppare una stima contabile rappresentano un cambiamento nelle stime contabili, qualora non derivino dalla correzione di errori di esercizi precedenti.

Le modifiche in esame, seppur rappresentano utili riferimenti per declinare il concetto di cambiamento stima e relativa informativa di bilancio, non hanno avuto impatti significati nella redazione della presente Relazione finanziaria.

Regolamento (UE) n. 1392 dell'11 novembre 2022 - Modifiche allo IAS 12 "Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione" (incorporato nel Regolamento (UE) n. 1803/2023)

Lo IAS 12 stabilisce ai paragrafi 15 e 24 che un'attività fiscale differita e una passività fiscale differita devono essere rilevate per tutte le differenze tassabili e deducibili, ad eccezione di alcuni casi specifici per i quali è prevista un'esenzione in sede di rilevazione iniziale. Applicando le modifiche in oggetto si restringe l'ambito di applicazione dell'esenzione, che non sarà più applicabile alle operazioni che, in sede di rilevazione iniziale, danno luogo a pari differenze temporanee imponibili e deducibili. Gli emendamenti chiariscono in che modo le società devono contabilizzare le imposte differite su operazioni quali leasing e obblighi di smantellamento e mirano a ridurre la diversità nell'iscrizione in bilancio di attività e passività fiscali differite su tali operazioni.

In particolare, per le operazioni di leasing il locatario deve iscrivere nell'attivo di stato patrimoniale il Right of Use (ROU) e nel passivo la corrispondente passività (Lease Liability). In funzione della normativa fiscale applicabile possono sorgere differenze temporanee imponibili e deducibili di uguale entità al momento della rilevazione iniziale dell'attività e della passività. Con le modifiche in oggetto è stato precisato che in tali casi l'entità deve rilevare qualsiasi passività e attività fiscale che ne deriva; pertanto, l'esenzione prevista dai paragrafi 15 e 24 dello IAS 12 – che permette di non iscrivere fiscalità differita nei casi in cui l'operazione nel suo complesso non influenzi l'utile – non si applica a tali casistiche.

Per il Gruppo, la fattispecie potenzialmente interessata dal regolamento in esame è relativa alla fiscalità sui contratti di affitti passivo, rientranti nell'ambito di applicazione del principio contabile IFRS 16 "Leasing". Al riguardo non si rileva tuttavia alcun impatto, tenuto conto che non sorgono differenze temporanee imponibili o deducibili per i quali rilevare la fiscalità. In base alla legislazione fiscale italiana i valori civilistici del ROU e della passività assumono, infatti, rilevanza anche ai fini fiscali, così come le relative componenti economiche (ammortamenti ed interessi), vengono trattate fiscalmente in base al principio della derivazione dal bilancio.

Regolamento (UE) n. 2468 dell'8 novembre 2023 - Modifiche allo IAS 12 "Riforma fiscale internazionale – Norme tipo Secondo Pilastro"

In data 23 maggio 2023 lo IASB ha emanato l'emendamento in oggetto, a seguito della pubblicazione da parte dell'OCSE, nel dicembre 2021, di una serie di norme concordate a livello internazionale (da più di 135 paesi che rappresentano oltre il 90% del PIL mondiale) volte a dirimere le problematiche fiscali derivanti dalla digitalizzazione dell'economia, attraverso le quali è stato introdotto un modello a due pilastri (c.d. Pillar One e Two).

In particolare, il Pillar Two mira a porre un limite alla concorrenza fiscale, introducendo un'aliquota fiscale minima globale del 15% in ciascuna giurisdizione in cui operano le grandi multinazionali. In linea generale, la Capogruppo sarà tenuta al versamento dell'eventuale imposta integrativa (c.d. top-up tax) per le controllate che operano in giurisdizioni a bassa tassazione (per le quali l'imposta corrente è inferiore alla soglia minima del 15%). L'imposta aggiuntiva sarà versata nella giurisdizione della Capogruppo.

In Europa, l'attuazione dell'imposta minima della riforma OCSE è avvenuta mediante la Direttiva (UE) n. 2022/2053 del 14 dicembre 2022 da trasporre nelle legislazioni nazionali dei paesi UE entro la fine del 2023, con applicazione dal periodo di imposta 2024. In Italia, le previsioni della suddetta Direttiva sono state recepite dal D. Lgs. del 27 dicembre 2023, n. 209.

Date le perplessità emerse sulla contabilizzazione delle imposte differite connesse alla top-up tax, lo IASB ha introdotto:

  • un'eccezione obbligatoria temporanea, che prevede di non rilevare la fiscalità differita che deriverebbe dall'implementazione del Pillar Two Framework;
  • alcuni specifici obblighi di informativa aggiuntivi per le società impattate, con differenti obblighi informativi da soddisfare nei periodi in cui la normativa è in vigore. In particolare, nei periodi in cui la legislazione del Pillar Two è vigente o sostanzialmente in vigore, ma non ancora efficace, viene richiesto

di fornire una stima degli impatti correlati all'esposizione dell'entità alle imposte sul reddito del secondo pilastro.

Al riguardo si deve precisare che al 31 dicembre 2023 il Gruppo è presente all'estero solo con due controllate di dimensioni non rilevanti, rispettivamente presenti in Svizzera ed in Irlanda. Ne deriva che l'esposizione del Gruppo alle imposte Pillar Two e relativi impatti risultano del tutto marginali. In aggiunta alla data del 31 dicembre 2023 non è stata rilevata alcuna fiscalità differita conseguente alla normativa in esame.

Alla luce degli elementi di novità normativi, tenuto anche conto del richiamo di informativa contenuto nel documento pubblicato dall'ESMA il 25 ottobre 2023 ("European common enforcement priorities for 2023 annual financial reports"), nella "Sezione 11 – Attività e passività fiscali – Voci 10 dell'attivo e Voce 60 del passivo" della presente Nota integrativa si fornisce una disamina di maggiore dettaglio.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati, la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2023

Regolamento (UE) n. 2579 del 20 novembre 2023 – Modifiche all'IFRS 16 "Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione"

In data 22 settembre 2022 lo IASB ha emanato, in risposta ad una raccomandazione dell'IFRIC, le modifiche in oggetto, con la finalità di chiarire come un venditore-locatario debba effettuare la valutazione successiva delle passività in operazioni di vendita e leaseback che soddisfano i requisiti dell'IFRS 15 ai fini della contabilizzazione come vendita. La vendita e retrolocazione è un'operazione con la quale un locatario vende un bene ed in seguito lo affitta per un periodo di tempo dal nuovo proprietario. L'IFRS 16 includeva già le informazioni per la contabilizzazione di una vendita e retro-locazione alla data in cui avviene l'operazione, ma non il trattamento successivo.

In particolare, il locatario deve determinare la passività di una siffatta operazione in modo tale da non rilevare a conto economico importi che si riferiscono al RoU (che lui stesso ha trattenuto), ad eccezione dell'eventuale utile o perdita relativa alla risoluzione parziale o totale del contratto.

Tali modifiche entreranno in vigore per i periodi di rendicontazione annuale che iniziano il 1° gennaio 2024 o successivamente e riguarderà le operazioni di vendita e retrolocazione concluse successivamente al data della prima applicazione.

Dalle citate modifiche non si attendono impatti significativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Regolamento (UE) n. 2822 del 19 dicembre 2023 – Modifiche allo IAS 1 "Classificazione delle passività come correnti o non correnti e Passività non correnti con clausole"

In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti", al fine di chiarire che la classificazione delle passività, tra correnti e non correnti, dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata dapprima differita al 1° gennaio 2023, con le modifiche approvate dallo IASB in data 15 luglio 2020, per essere infine rinviata al 1° gennaio 2024, con le modifiche emanate il 31 ottobre 2022 "Passività non correnti con Covenants". Tale ultimo emendamento prevede che solo i covenant che un'entità è tenuta a rispettare alla data di rendicontazione o prima di tale data siano tali da influire sulla classificazione di una passività come corrente o non corrente. Viene inoltre richiesto di indicare in nota integrativa le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività non correnti con covenant possano diventare rimborsabili entro dodici mesi.

Tali modifiche entreranno in vigore per i periodi di rendicontazione annuale che iniziano il 1° gennaio 2024 o successivamente.

Dalle citate modifiche non si attendono impatti significativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC emanati dallo IASB/IFRIC, in attesa di omologazione

Si riepilogano di seguito i principi, le interpretazioni o modifiche che sono stati approvati dallo IASB, ma in attesa di omologazione, per le quali sono attesi impatti significativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Modifiche allo IAS 7 e all'IFRS 7 "Disclosure: Supplier Finance Arrangements"

In data 25 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato attraverso tale emendamento alcuni obblighi di informativa volti a migliorare la trasparenza degli accordi finanziari con i fornitori e i loro effetti sulle passività, sui flussi di cassa e sull'esposizione al rischio di liquidità di una società.

La mancata trasparenza sul contenuto dei citati accordi di finanziamento rappresenta un ostacolo ad una corretta analisi da parte degli investitori di una società.

Con le modifiche si mira ad integrare i requisiti già previsti nei principi contabili, obbligando le società a fornire i termini e le condizioni degli accordi, le passività che fanno parte degli accordi con separata indicazione degli importi per i quali i fornitori hanno già ricevuto il pagamento, gli intervalli di scadenze di pagamento e le informazioni sul rischio di liquidità.

Tali modifiche entreranno in vigore per i periodi di rendicontazione annuale che iniziano il 1° gennaio 2024 o successivamente.

Modifiche allo IAS 21: "The Effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability"

In data 15 agosto 2023 lo IAS ha pubblicato un emendamento allo IAS 21 con l'obiettivo di specificare le situazioni in cui una valuta è convertibile in un'altra, le modalità di determinazione del tasso di cambio da applicare quando una valuta non è scambiabile con le altre e la disclosure che deve essere fornita in tal caso. Le modifiche saranno applicabili dal 1° gennaio 2025 o successivamente.

Impatti della transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 "Contratti assicurativi"

Premessa

Il principio contabile IFRS 17 "Contratti assicurativi", applicabile dal 1° gennaio 2023, è stato emanato dallo IASB il 18 maggio 2017, per sostituire l'IFRS 4, con l'obiettivo di avere un unico principio sulle assicurazioni. L'IFRS 4, fermo restando la valutazione al fair value delle attività finanziarie, rimandava infatti ai modelli contabili previsti dalle singole giurisdizioni nazionali il criterio di valutazione delle passività assicurative, in attesa della finalizzazione del progetto IASB relativo ai contratti assicurativi, rendendo in tal modo difficile la comparazione tra bilanci.

L'IFRS 17 rappresenta pertanto l'evoluzione della normativa precedente, introducendo maggior trasparenza e uniformità nella rappresentazione dei contratti assicurativi e riducendo la soggettività nella redazione dei bilanci.

La versione dell'IFRS 17 approvata dallo IASB a maggio 2017 è stata oggetto di successive modifiche pubblicate il 25 giugno 2020 ed il 9 dicembre 2021.

L'omologazione è avvenuta con il Regolamento UE n. 2036/2021 del 19 novembre 2021, a sua volta emendato dal Regolamento UE n. 1491/2022 dell'8 settembre 2022, che ha introdotto alcune modifiche di portata limitata per la predisposizione delle informazioni comparative per la prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9. Si segnala che in fase di omologa, in linea con quanto auspicato dall'industria italiana ed europea, è stata introdotta la possibilità di esentare i contratti caratterizzati da mutualizzazione intergenerazionale e congruità dei flussi finanziari dall'applicazione dell'obbligo di raggruppamento in coorti annuali, non consentita dalla versione del principio approvata dallo IASB (c.d. "carve out option").

Ciò premesso, in linea con le disposizioni richieste dallo IAS 8 – ed in particolare dai paragrafi 30 e 31 – di seguito si forniscono le informazioni quali-quantitative utili per comprendere gli impatti sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica consolidata, correlati all'adozione del nuovo principio, che per il Gruppo Banco BPM ha riguardato sia le compagnie assicurative controllate alla data di prima applicazione (Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni), sia le compagnie assicurative considerate collegate ai fini dell'FTA (Vera Vita e Vera Assicurazioni).

Di seguito viene fornita illustrazione delle principali scelte metodologiche adottate nell'applicazione del principio in esame e relative implementazioni.

Si segnala che per quanto riguarda la compagnia assicurativa Vera Vita, entrata a far parte del Gruppo nel mese di dicembre 2023, la transizione è stata effettuata dalla precedente controllante, Generali Italia, con modalità sostanzialmente omogenee a quelle adottate dal Gruppo Banco BPM, eccezion fatta per le passività relative ai contratti assicurativi di Ramo III (Unit Linked), iscritte principalmente tra le "Passività assicurative", sulla base delle caratteristiche tecniche del portafoglio sottostante, in linea con quanto consentito dall'IFRS 17.

Inoltre, per quanto attiene al Ramo Danni, si rappresenta che le informazioni sulla transizione all'IFRS 17 di seguito fornite hanno valenza fino alla data di cessione della partecipazione di Banco BPM Assicurazioni a Credit Agricole Assurances S.A. nell'ambito della partnership ventennale nel settore Danni Protezione. Per maggiori informazioni al riguardo, si veda quanto illustrato nella "Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" della presente Nota integrativa.

Ai fini della presente disclosure sono state altresì considerate le indicazioni dell'ESMA fornite nel Public Statement "Transparency on implementation of IFRS 17 Insurance Contracts" del 13 maggio 2022, così come richiamate nel comunicato congiunto di Banca d'Italia, Consob e IVASS del 27 ottobre 2022 ("Bilancio IAS/IFRS al 31/12/2022 – Informativa sulla transizione all'IFRS 17 e all'IFRS 9") e nella successiva comunicazione dell'ESMA stessa del 28 ottobre 2022 ("European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports").

La stessa ESMA nel suo più recente statement del 25 ottobre 2023 ("European common enforcement priorities for 2023 annual financial reports") ribadisce l'invito alla trasparenza nell'applicazione del nuovo principio contabile sui contratti assicurativi in termini di giudizi, stime e politiche contabili significative, inclusa un'adeguata disclosure sulle interazioni tra l'attuazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9.

Sintesi del principio ed informazioni sulla progettualità del Gruppo per le compagnie assicurative

Per le compagnie di assicurazione, l'adozione dell'IFRS 17 rappresenta il cambiamento più significativo in tema di requisiti contabili dopo l'applicazione iniziale dei principi contabili internazionali, dal momento che ha richiesto un'ampia rivisitazione dei criteri di rappresentazione in bilancio del business assicurativo – sia vita che danni – e delle metodologie di misurazione delle passività ad esso collegate.

In particolare, i modelli contabili proposti dal principio hanno determinato un cambiamento fondamentale rispetto alle precedenti politiche contabili, con particolare riferimento ai seguenti aspetti critici:

  • concetto di ricavo assicurativo;
  • tempistica di rilevazione delle perdite derivanti da contratti onerosi;
  • maggior complessità dei processi di misurazione, dei requisiti quantitativi, della determinazione delle ipotesi attuariali e finanziarie, dei requisiti di informativa e di analisi dei risultati;
  • disallineamento con le grandezze utilizzate per la misurazione del capitale regolamentare.

Mirando ad introdurre una maggiore trasparenza e chiarezza informativa verso gli stakeholders, l'IFRS 17 definisce i principi da applicare per il riconoscimento, la valutazione e la contabilizzazione di tutti i contratti assicurativi e riassicurativi e stabilisce:

  • una definizione univoca del contratto di assicurazione;
  • uno standard coerente per la contabilizzazione;
  • un modello di valutazione uniforme per tutti i tipi di contratti;
  • degli standard di reporting coerenti per l'attivo e il passivo delle compagnie.

Alla luce di quanto sopra illustrato le compagnie assicurative del Gruppo hanno avviato, con tempistiche diverse, il progetto di implementazione del principio contabile in esame: internamente, dal mese di luglio 2022, Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, mentre per quanto attiene a Vera Vita (e alla sua controllata irlandese BBPM Life) la transizione all'IFRS 17 è stata effettuata dalla precedente controllante, Generali Italia, con modalità sostanzialmente omogenee a quelle adottate dal Gruppo Banco BPM.

Il progetto, che ha coinvolto trasversalmente numerose strutture operative delle compagnie, è stato articolato in diversi cantieri, al fine di completare nel corso del 2023 l'adeguamento di tutti processi contabili ed amministrativi necessari alla produzione dei dati e dell'informativa richiesta dall'IFRS 17.

In maggior dettaglio, i cantieri sono stati così definiti:

  • workstream metodologico contabile: trattasi del cantiere finalizzato a definire le scelte metodologiche degli aspetti chiave del principio, declinate in apposita documentazione tecnica. In tale ambito, è stato altresì definito il framework contabile di riferimento, con particolare riguardo all'identificazione del piano dei conti e allo sviluppo delle scritture contabili;
  • workstream sviluppi IT: trattasi del cantiere dedicato all'adeguamento delle procedure informatiche ai nuovi requisiti del principio che ha interessato il motore attuariale "life", il motore attuariale "non life", il datawarehouse, il motore IFRS 17, il sistema di contabilità e bilancio;

  • workstream modello operativo target: tale filone progettuale ha avuto l'obiettivo di disegnare il nuovo processo end to end di valutazione IFRS 17, con identificazione dei ruoli, delle responsabilità e dei tempi per l'effettuazione delle diverse attività;
  • workstream parallel run e transition: tale cantiere ha elaborato paralleli di produzione dei dati per la predisposizione dei dati necessari per i saldi di apertura e per quelli comparativi per l'esercizio 2022.

Nel corso del secondo semestre del 2022 il Gruppo ha inoltre avviato uno specifico cantiere avente la finalità di identificare gli impatti e definire le regole per la rappresentazione delle grandezze patrimoniali ed economiche IFRS 17 nel bilancio consolidato del Gruppo, con particolare riferimento alla determinazione del Contractual Service Margin a livello consolidato.

Interazioni tra i principi IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative

Con riferimento alla valutazione delle attività e passività detenute dalle compagnie assicurative consolidate alla data della transizione, si deve premettere che il Gruppo non si è potuto avvalere della possibilità di differire l'IFRS 9 al 1° gennaio 2023, con applicazione contestuale con l'IFRS 17, in quanto tale facoltà era riservata ai conglomerati finanziari, vale a dire ai gruppi che sono attivi in maniera significativa sia nel settore bancario/servizi di investimento, sia nel settore assicurativo.

Al riguardo si rappresenta che, in base ai Regolamenti (UE) n. 1988/2017 e n. 2097/2020, per le entità che svolgono prevalentemente attività assicurativa - compreso il settore assicurativo di un conglomerato finanziario rientrante nell'ambito di applicazione della Direttiva 2002/87/CE – è consentito di rinviare al 1° gennaio 2023 l'applicazione dell'IFRS 9 (cosiddetto "deferral approach") in sostituzione dello IAS 39, al fine di permetterne un'applicazione contestuale con il nuovo standard assicurativo IFRS 17, garantendo in tal modo una rappresentazione più coerente tra gli impatti economici e patrimoniali delle passività assicurative e quelli delle correlate attività finanziarie, secondo le previsioni del nuovo standard.

Avendo il Gruppo ricevuto comunicazione dello status di conglomerato finanziario in data 7 marzo 2023, la valutazione delle attività e delle passività finanziarie detenute dalle compagnie assicurative del Gruppo detenute alla data di transizione è avvenuta in base all'IFRS 9 fin dalla data del primo consolidamento (1° luglio 2022). Pertanto, ai fini del bilancio consolidato, le attività e le passività finanziarie detenute dalle compagnie assicurative del Gruppo, già prima del 1° gennaio 2023 (data di prima applicazione dell'IFRS 17), erano classificate e valutate coerentemente con i principi contabili applicati dalle altre entità non assicurative del Gruppo.

Diversamente, per le compagnie assicurative Vera Vita e BBPM Life la precedente controllante si era avvalsa, a suo tempo, della possibilità di utilizzare il deferral approach rinviando la prima applicazione dell'IFRS 9 contestualmente all'FTA dell'IFRS 17.

Per completezza di informativa di seguito si fornisce illustrazione della classificazione degli strumenti finanziari detenuti dalle compagnie assicurative:

  • i titoli di debito sono pressoché interamente classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • le azioni e le quote di OICR figurano nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" con impatto a conto economico, non avvalendosi della facoltà di ricorrere alla designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva per gli strumenti azionari;
  • le passività relative ai contratti assicurativi di Ramo III (Unit Linked) sono iscritte nel portafoglio delle "Passività finanziarie designate al fair value", con l'obiettivo di garantire un trattamento contabile coerente con gli investimenti sottostanti, principalmente rappresentati da quote di OICR. Per quanto riguarda Vera Vita, come in precedenza descritto, tali passività rientrano principalmente tra le "Passività Assicurative".

Per ulteriori dettagli sui criteri di iscrizione e valutazione dei citati strumenti finanziari si fa rinvio a quanto illustrato nella successiva parte A.2, cui si fa rinvio.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, si deve precisare che, con la prima applicazione dell'IFRS 17, non si sono quindi registrati impatti significativi sulla classificazione e misurazione degli strumenti finanziari; parimenti non risulta applicabile la disciplina prevista dai paragrafi C28B-C28E dell'IFRS 17 (c.d. classification overlay) – introdotta dal Regolamento (UE) n.1491 dell'8 settembre 2022 – che consente, per i periodi comparativi IFRS 17, di

applicare le regole IFRS 9 per la classificazione e la misurazione delle attività finanziarie collegate ai prodotti assicurativi ed alle relative riserve tecniche, fatta eccezione per le regole dell'impairment.

Illustrazione dei principali aspetti relativi all'IFRS 17 e scelte metodologiche adottate dalle compagnie assicurative del Gruppo

Di seguito si fornisce illustrazione degli aspetti tecnici ritenuti maggiormente rilevanti per l'applicazione del principio IFRS 17 e le principali opzioni e scelte metodologiche effettuate dal Gruppo, per le quali non è possibile escludere possibili futuri affinamenti.

Definizione di contratto assicurativo ed individuazione della componente di investimento

L'IFRS 17 si applica ai contratti rientranti nel seguente perimetro:

  • contratti assicurativi emessi, inclusi i contratti di riassicurazione;
  • contratti di riassicurazione detenuti; e
  • contratti di investimento con elementi di partecipazione discrezionali emessi, purché l'entità emetta anche contratti assicurativi.

Un contratto assicurativo è definito come quel contratto in base al quale una delle parti (l'emittente) accetta un "rischio assicurativo significativo" da un'altra parte (l'assicurato), concordando di indennizzare l'assicurato nel caso in cui lo stesso subisca danni conseguenti a uno specifico evento futuro incerto (l'evento assicurato).

Il principio IFRS 17 ripropone quindi la definizione di "contratto assicurativo" presente nell'IFRS 4. Le linee guida per l'individuazione della presenza del "rischio assicurativo significativo" stabiliscono, tuttavia, che questo debba essere basato sul valore attuale dei flussi di cassa potenziali di un determinato contratto, anziché sul valore assoluto.

L'IFRS 17 richiede inoltre di separare nel contratto assicurativo primario la componente di investimento distinta, solamente nel caso in cui siano rispettati contemporaneamente i seguenti requisiti:

  • la componente di investimento e la componente assicurativa non sono strettamente interconnesse. Le due componenti sono strettamente interconnesse se l'entità non è in grado di valutare una componente senza prendere in considerazione l'altra, in quanto il valore di una componente varia in funzione dell'altra, oppure se l'assicurato non può beneficiare di una componente se l'altra non è presente; e
  • un contratto avente termini equivalenti è venduto, o potrebbe essere venduto, separatamente sullo stesso mercato o nella stessa giurisdizione da entità che emettono contratti assicurativi o da altre parti.

La componente di investimento separata deve essere assoggettata alla disciplina del principio IFRS 9, a meno che si tratti di contratto di investimento con elementi di partecipazione discrezionali rientrante nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17.

Con riferimento alla classificazione dei contratti assicurativi, sia lato danni che lato vita, il Gruppo non ha ritenuto di modificarne il perimetro, rispetto alle valutazioni condotte in base al precedente principio IFRS 4. Pertanto, l'ambito di applicazione include tutti i contratti dei rami danni e vita, fatta eccezione per i prodotti di Ramo III rappresentati dalle Unit Linked per le quali non è stato individuato un rischio assicurativo significativo.

Con riferimento alla separazione delle componenti del contratto assicurativo riferite al ramo Vita, sulla base di un'analisi qualitativa, il Gruppo ritiene necessario attivare la procedura di unbundling alle tariffe Multiramo. Di conseguenza, la componente di Ramo I – ossia la componente di investimento con elementi di partecipazione discrezionale – è contabilizzata secondo quanto previsto dal principio IFRS 17, mentre la componente di Ramo III Unit linked – componente Investimento – sarà contabilizzata secondo il principio IFRS 9.

Identificazione dei limiti contrattuali (cosiddetti "contract boundaries")

Determinato il perimetro dei contratti che ricadono nell'ambito IFRS 17, il principio prevede che vengano determinati i limiti contrattuali entro i quali considerare i flussi di cassa, ai fini della valutazione delle passività della compagnia. Si tratta, quindi, di definire se un'opzione contrattuale debba essere considerata nella proiezione dei flussi di cassa sin dall'emissione del contratto oppure se la stessa sia tale da generare un nuovo gruppo di contratti.

Le compagnie del Gruppo, in continuità con logiche di calcolo attuariali già utilizzate, ritengono di includere nei "contract boundaries", e quindi nella proiezione dei flussi di cassa, tutti i premi futuri e le opzioni dipendenti da

decisioni dell'assicurato, laddove non sia presente la facoltà della compagnia di riprezzarli o di rifiutare l'esercizio dell'opzione. A titolo di esempio, sulla base delle attuali analisi, i differimenti automatici e i versamenti aggiuntivi rientrano nei limiti contrattuali; al riguardo si precisa che, per i contratti dei rami danni per i quali sia prevista l'opzione di tacito rinnovo, i flussi di cassa vengono valutati fino alla prima scadenza contrattuale, dal momento che, per entrambe le controparti, c'è la facoltà di disdire o di recedere dal rinnovo del contratto.

Livello di aggregazione (unit of account): raggruppamenti di contratti

L'IFRS 17 prevede che, in sede di rilevazione iniziale, i contratti assicurativi debbano essere aggregati in gruppi di contratti e che le disposizioni relative alla loro rilevazione, misurazione e presentazione in bilancio debbano essere applicate al gruppo di contratti.

Il livello di aggregazione non è quindi un concetto meramente astratto, ma influenza direttamente la capacità delle imprese di aggregare i contratti al fine di procedere alla loro rilevazione iniziale e misurazione successiva. Il livello di aggregazione è rilevante ai fini dell'identificazione dei contratti onerosi, con la conseguenza di dover rilevare le perdite attribuibili ai contratti fin dall'inizio (cosiddetto "onerous contract test").

Il livello di aggregazione è determinato in funzione della seguente gerarchia di raggruppamento:

  • portafoglio: trattasi di un gruppo di contratti soggetti a rischi simili e gestiti insieme come un singolo pool;
  • coorti: trattasi di una segmentazione dei portafogli sulla base della data di rilevazione iniziale del contratto;
  • "buckets" di profittabilità: trattasi di un'ulteriore divisione di ogni coorte, a seconda della profittabilità attesa al momento della rilevazione iniziale del contratto, in funzione dei seguenti tre bucket:
    • contratto oneroso che si ritiene non profittevole, e quindi oneroso, al momento della rilevazione iniziale;
    • contratto profittevole al momento della rilevazione iniziale che non presenta un rischio significativo di diventare oneroso in futuro;
    • restante fattispecie, ossia contratto profittevole che presenta un rischio significativo di diventare oneroso in futuro.

L'IFRS 17 prescrive che un'entità non possa includere contratti emessi a più di un anno di distanza nello stesso gruppo. Pertanto, ogni portafoglio deve essere disaggregato in coorti annue o coorti comprendenti periodi inferiori all'anno. Come riportato in premessa, in sede di omologazione da parte della Commissione europea con Regolamento UE n. 2036/2021, il testo dell'IFRS 17 è stato emendato al fine prevedere la possibilità di non applicare il requisito delle coorti annue (c.d. carve-out option).

Alla luce di quanto sopra illustrato, il ramo Vita l'aggregazione in gruppi di contratti avviene secondo le seguenti caratteristiche: prodotti inclusi nella stessa Gestione Separata, componente di Ramo I dei prodotti Multiramo e prodotti di puro rischio (es. Temporanee caso morte – TCM).

Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti Multiramo o collegati ad una Gestione Separata, si è deciso di esercitare l'opzione di non applicare il requisito della coorte annuale ("Carve Out option"), così come previsto dal Regolamento di omologazione dell'IFRS 17 a livello europeo, e quindi di aggregare queste tipologie contrattuali solo con riguardo al concetto di rischi simili e gestiti insieme ed all'appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.

Per i prodotti del ramo Danni si ritiene che la relativa forma legale rispecchi anche la sostanza, giudicando pertanto ragionevole classificare un contratto che prevede la combinazione di più garanzie in base al rischio prevalente dello stesso. Sulla base di queste considerazioni, sono stati individuati i seguenti portafogli di contratti assicurativi: Veicoli, Reddito, Casa, Incendio, Infortuni, Malattia.

Modelli contabili per la valutazione delle passività assicurative

L'IFRS 17 prevede tre metodologie di valutazione dei contratti assicurativi applicabili alle diverse linee di Business. Il Building Block Approach (BBA) è il metodo standard di valutazione dei contratti assicurativi strutturato su un approccio a blocchi in base al quale, al momento della sottoscrizione del contratto1 , la passività assicurativa è pari alla somma algebrica del valore attuale dei flussi di cassa contrattuali attesi sulla base di un opportuno tasso di

1 In particolare, il paragrafo 25 prevede che la data di riconoscimento iniziale del contratto sia: la data del premio, la data di prima decorrenza oppure la data in cui il contratto diventa oneroso.

sconto (Present Value of Future Cash Flow – PVFCF), dell'aggiustamento per tenere conto dei rischi non finanziari correlati all'incertezza nella realizzazione dei flussi di cassa (Risk Adjustment – RA) e del margine economico atteso (Contractual Service Margin – CSM). Tale modello è applicabile a tutti i contratti assicurativi ad eccezione di quelli con elementi di partecipazione diretta per i quali viene applicato il modello "Variable Fee Approach" o di quelli misurati in base alla metodologia semplificata del "Premium Allocation Approach".

La misurazione successiva della passività richiede una valutazione dei suddetti elementi, al fine di riflettere le variazioni tra le stime iniziali e quelle in essere alla data di reporting. In particolare:

  • le variazioni del valore attuale dei flussi di cassa, derivanti da modifiche nel tasso di attualizzazione utilizzato, comportano il corrispondente adeguamento dei primi con contropartita nel conto economico o, qualora ci avvalga della cosiddetta "Opzione OCI" (Other Comprehensive Income), nel prospetto della redditività complessiva;
  • le variazioni nella stima delle passività relative a servizi futuri determinano un adeguamento del CSM, da rilasciare a conto economico in base all'unità di copertura ("coverage unit");
  • le variazioni derivanti dalla differenza tra i flussi di cassa attesi per il periodo, rilevati tra i ricavi per servizi assicurativi, e quelli effettivamente sostenuti nel medesimo periodo, rilevati nei costi per servizi assicurativi, hanno un impatto sul conto economico dell'esercizio.

Il Premium Allocation Approach (PAA) è una metodologia opzionale semplificata prevista dalla normativa per i contratti con durata temporanea, con copertura pari o inferiore a 12 mesi o, a determinate condizioni, anche a contratti di maggior durata. Con tale approccio viene rilevata un'unica passività, senza alcuna distinzione delle componenti previste nel modello BBA, denominata Liability for Remaining Coverage (LRC), che viene sistematicamente rilasciata a conto economico secondo la durata contrattuale, in modo del tutto assimilabile a quanto avviene per la riserva premi sulla base dell'IFRS 4.

Il Variable Fee Approach (VFA) è il modello di misurazione obbligatorio previsto per contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta, ossia dei contratti che, sulla base di un elemento di partecipazione sottostante, forniscono un significativo beneficio addizionale al verificarsi dell'evento assicurato (ad esempio, contratti legati alle Gestioni Separate). Il modello in esame è strutturato per blocchi, in linea con quanto illustrato per il modello standard: in tal caso, il CSM rappresenta il corrispettivo (fee) per il servizio di gestione finanziaria prestato dalla compagnia. In base a tale modello, eventuali variazioni nella stima del CSM, che derivino dalla performance degli attivi finanziari sottostanti e quindi dovute a variabili di mercato, determinano una variazione del CSM stesso, senza comportare impatti diretti sul conto economico o sul prospetto della redditività complessiva come invece accade per il modello BAA.

Alla luce di quanto sopra illustrato, il ramo Vita ricorre ai seguenti modelli valutativi:

  • Variable Fee Approach, per tutti i contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta, previa verifica dei criteri di eleggibilità;
  • Premium Allocation Approach per la Unit of Account dedicata ai prodotti danni mono annuali in run off (prodotti malattia e infortuni);
  • Building Block Approach per i restanti portafogli.

Per il ramo Danni l'approccio privilegiato è quello del Premium Allocation Approach, per i contratti monoannuali nonché per i contratti pluriennali a seguito della verifica, con esito positivo, dell'eleggibilità. In caso di esito negativo del test di eleggibilità per le fattispecie pluriennali la Compagnia si riserva l'utilizzo del modello generale.

Input e parametri su modelli di valutazione

Tasso di sconto

Come in precedenza illustrato, la valutazione della passività assicurativa è basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi, in funzione di un tasso di sconto ritenuto adeguato per riflettere il valore temporale del denaro ed il rischio finanziario, qualora quest'ultimo non sia già incorporato nelle stime dei flussi di cassa. I tassi di sconto devono:

• riflettere il valore temporale del denaro, le caratteristiche dei flussi finanziari e le caratteristiche di liquidità dei contratti assicurativi;

  • essere coerenti con i prezzi correnti di mercato osservabili (se ve ne sono) degli strumenti finanziari i cui flussi finanziari hanno caratteristiche corrispondenti a quelle dei contratti assicurativi, per esempio, in termini di scadenze, valuta e liquidità; e
  • escludere l'effetto di fattori che, pur influenzando i prezzi di mercato osservabili, non influenzano i flussi finanziari futuri dei contratti assicurativi.

L'approccio utilizzato dal Gruppo per la definizione del tasso di sconto è basato su un approccio bottom up, in base al quale la curva di sconto è determinata a partire da una curva risk-free (liquid risk-free yield curve), a cui viene applicato un aggiustamento per il premio di liquidità dei contratti assicurativi, in grado di riflettere le differenze tra le caratteristiche di liquidità degli strumenti finanziari che sono alla base dei tassi osservati sul mercato e le caratteristiche di liquidità dei contratti assicurativi oggetto di valutazione.

Risk Adjustment (RA)

Come già rappresentato, un ulteriore blocco per la determinazione della passività finanziaria è il cosiddetto "Risk Adjustment", ossia l'aggiustamento non finanziario che rappresenta, nella sostanza, la remunerazione che l'entità richiede per assumersi il rischio derivante dall'incertezza circa l'importo e la tempistica dei flussi di cassa. I rischi coperti dall'aggiustamento in esame sono il rischio assicurativo e gli altri rischi non finanziari, come il rischio di estinzione anticipata o il rischio di costo.

Tenuto conto che il principio contabile IFRS 17 non definisce una specifica metodologia di calcolo, il Gruppo ha ritenuto adeguato stimare il Risk Adjustment facendo ricorso ad un approccio di tipo Value At Risk (VAR).

Pattern di rilascio del CSM (Coverage Unit)

Il Contractual Service Margin rappresenta il profitto atteso dai contratti assicurativi in portafoglio ed è stimato per differenza tra i flussi di cassa spettanti all'entità (premi) ed il complesso degli oneri contrattuali assunti, comprensivo dell'aggiustamento per il rischio. La suddetta marginalità sarà riconosciuta a conto economico lungo l'intero periodo in cui viene prestata la copertura assicurativa; nessun profitto è quindi contabilizzato alla data di rilevazione iniziale dei contratti in quanto relativo a servizi assicurativi che saranno forniti in futuro. Il rilascio del CSM è basato sulla definizione delle unità di copertura (coverage unit), le quali sono determinate identificando per ciascun contratto la quantità di servizio fornita all'assicurato e la durata attesa del gruppo di contratti.

Nel caso in cui il CSM assuma valori negativi, al momento di prima rilevazione o anche successivamente in caso di variazioni avverse nella redditività attesa, la perdita implicita derivante dal contratto assicurativo deve essere rilevata integralmente a conto economico.

Nella metodologia implementata dalle compagnie del Gruppo il rilascio del CSM è basato su un pattern definito considerando le somme assicurate per i prodotti TCM (Temporanea Caso Morte) e CPI (Credit Protection Insurance) e sulle riserve matematiche per gli altri prodotti.

Ricavi e costi finanziari e opzioni contabili adottate per mitigare disallineamenti contabili

Il principio contabile IFRS 17 richiede all'entità di effettuare una scelta di politica contabile in merito alla disaggregazione dei ricavi e dei costi finanziari di assicurazione tra il prospetto di conto economico e quello della redditività complessiva. In maggior dettaglio le opzioni consentite dal citato principio (paragrafi 88, 89, 90) consentono di rilevare in contropartita della redditività complessiva (opzione OCI), anziché a conto economico, una porzione dei costi e dei ricavi di natura finanziaria relativi a contratti assicurativi. Tale scelta è finalizzata a ridurre eventuali disallineamenti contabili conseguenti ai diversi modelli valutativi previsti dall'IFRS 17 per i contratti assicurativi e dall'IFRS 9 per gli investimenti sottostanti i suddetti contratti. In maggior dettaglio:

  • per i contratti contabilizzati con i modelli BBA o PAA, il principio IFRS 17 consente di rilevare eventuali variazioni delle passività assicurative derivanti da modifiche nei tassi di attualizzazione in contropartita del prospetto della redditività complessiva, rilevando nel conto economico gli effetti del riversamento del tasso di attualizzazione identificato in fase di prima rilevazione (c.d. tasso "locked-in");
  • per contratti contabilizzati con il modello VFA, il principio prevede, nella sostanza, che la redditività finanziaria netta derivante dalla differenza tra la valutazione al fair value degli attivi sottostanti i contratti assicurativi e la rivalutazione delle passività assicurative sia rilevata nel prospetto della redditività complessiva, con un effetto nullo sul conto economico. Tale approccio, detto anche "mirroring approach," ha sostituito la pratica contabile dello shadow accounting prevista dall'IFRS 4, anch'essa finalizzata a ridurre il mismatch contabile conseguenti a differenti criteri di valutazione tra passività assicurative e

correlate attività finanziarie, così come rappresentato nel successivo paragrafo "15. Attività e passività assicurative" della parte A.2.

Al fine di ridurre i potenziali disallineamenti contabili e relativa volatilità di conto economico, il Gruppo ha deciso di ricorrere all'opzione OCI per tutti i portafogli di contratti assicurativi.

Determinazione del CSM a livello consolidato

In linea teorica, per i gruppi al cui interno coesistono entità emittenti contratti assicurativi ed entità collocatrici degli stessi, la determinazione del CSM a livello consolidato deve avvenire secondo un diverso binario di calcolo rispetto a quello che sarebbe seguito per il CSM del bilancio d'esercizio IAS/IFRS delle compagnie assicurative, qualora richiesto. Tale circostanza è richiamata dalla comunicazione dell'ESMA del 28 ottobre 2022, citata in premessa, che sottolinea l'importanza che i requisiti di consolidamento IFRS 10 debbano essere applicati in modo consistente a tutte le operazioni infragruppo, comprese quelle rientranti nel perimetro dell'IFRS 17, al fine di garantire la corretta applicazione del nuovo principio nel bilancio consolidato. Nello specifico, ESMA segnala che nel caso in cui le banche del gruppo distribuiscano i prodotti assicurativi, il CSM a livello consolidato spesso differirà da quello assicurativo.

L'esigenza di determinare un CSM a livello consolidato è rilevante per il Gruppo Banco BPM in quanto la Capogruppo distribuisce i prodotti assicurativi delle compagnie controllate, addebitando a queste ultime le commissioni di collocamento. Nell'ambito del processo di consolidamento, a fronte dell'elisione delle commissioni infragruppo addebitate alle compagnie di assicurazione, risulta necessario effettuare un aggiustamento per considerare i costi effettivamente sostenuti dalla Capogruppo per l'attività distributiva delle polizze. Tale operazione può quindi comportare la rilevazione di un CSM consolidato differente rispetto a quello che sarebbe calcolato nei bilanci delle singole compagnie, nella misura in cui i costi sostenuti dal Gruppo verso terze economie risultino divergere rispetto alle provvigioni di collocamento pagate dalle compagnie stesse alla rete distributiva bancaria. Tenuto conto di quanto sopra illustrato, la scelta del Gruppo è quella di calcolare, in prima istanza, il CSM a livello di singole compagnie assicurative e, successivamente, determinare il CSM di Gruppo mediante adeguate rettifiche in sede di consolidamento. A tal fine, i costi effettivi sostenuti dal Gruppo sono stimati sulla base di un "Cost/income ratio", determinato secondo metriche gestionali, in funzione dell'osservazione storica dei costi effettivi di distribuzione sostenuti dalle reti del Gruppo rispetto alle provvigioni corrisposte alle compagnie assicurative del Gruppo, distinti per categorie omogenee di polizze e modelli distributivi. I suddetti driver gestionali sono altresì considerati al fine di individuare costi rappresentati dalle spese per il personale, dalle altre spese amministrative, dalle rettifiche nette di valore su attività materiali da riclassificare nella voce di bilancio consolidato relativa al risultato della gestione assicurativa.

Presentazione e prospetti contabili

Il principio IFRS 17 introduce nuove logiche per la determinazione della redditività delle compagnie assicurative, anche al fine di perseguire una maggiore comparabilità dell'informativa finanziaria, con un conseguente impatto sui prodotti assicurativi e sulla modalità di misurazione delle performance delle compagnie assicurative, basate sulla marginalità del prodotto (CSM) da rilevare in funzione dei servizi forniti rispetto all'attuale aggregato della raccolta premi.

In particolare, nel prospetto di conto economico le voci dei "Premi netti" e del "Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa" sono state sostituite dalle voci "Risultato dei servizi assicurativi" e "Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa".

Il principio IFRS 17 introduce, infatti, una rappresentazione separata delle due componenti che contribuiscono alla redditività del business assicurativo:

  • il margine assicurativo esposto nella voce "160. Risultato dei servizi assicurativi" pari alla differenza tra:
    • i ricavi assicurativi: principalmente rappresentati dalle spese che ci si attende di sostenere nel corso dell'esercizio, dall'evoluzione della passività per l'aggiustamento esplicito per il rischio, nonché dall'attribuzione all'esercizio di una quota del CSM in ragione dei servizi prestati;
    • i correlati costi principalmente rappresentati dall'ammontare delle spese per servizi assicurativi effettivamente sostenuti nell'esercizio in corso (sinistri), dalle provvigioni ed altre spese di acquisizione, dalle perdite per contratti onerosi.

• il margine correlato alle componenti finanziarie è invece esposto nella voce "170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa". Trattasi, in particolare, degli interessi maturati nell'esercizio per effetto del valore temporale del denaro, degli effetti correlati alle variazioni del valore temporale del denaro e dei rischi finanziari dei contratti assicurativi, delle variazioni di fair value delle attività sottostanti ai contratti assicurativi emessi valutati con l'approccio VFA, diversi da quelli rilevati nel prospetto della redditività complessiva per effetto dell'opzione OCI.

L'IFRS 17 in particolare prevede che la redditività venga esposta per margini conseguiti nel corso della vita delle polizze (ovvero quando vengono erogati i servizi agli assicurati), non prevedendo la rilevazione di ricavi al momento della sottoscrizione del contratto. Su tale aspetto si evidenzia un'asimmetricità del principio in quanto sui c.d. "gruppi di contratti onerosi" è prevista una rilevazione immediata delle perdite a conto economico.

A livello di disclosure, il principio richiede diversi prospetti di movimentazione dell'esercizio delle singole componenti costituenti le passività assicurative.

A tal proposito si deve segnalare che i nuovi requisiti di presentazione dei risultati del business assicurativo e relativa disclosure risultano essere incorporati nella Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", dall'8° aggiornamento del 17 novembre 2022. I suddetti requisiti informativi tengono conto delle disposizioni emanate da IVASS con riferimento al bilancio assicurativo, mediante rinvio al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022. Modalità di transizione al nuovo Principio

Come indicato in premessa, l'IFRS 17 è divenuto obbligatoriamente applicabile a partire dai bilanci con inizio dal 1° gennaio 2023. La data di transizione è identificata con l'inizio del periodo d'esercizio immediatamente precedente a quello di prima applicazione (ossia il 1° gennaio 2022).

Ai fini della transizione, l'IFRS 17 prevede l'applicazione di tre differenti approcci, adottabili sulla base della disponibilità delle informazioni storiche:

  • approccio retrospettivo completo (cosiddetto "full retrospective approach"). Tale approccio prevede che i contratti presenti in portafoglio siano contabilizzati come se le regole introdotte fossero sempre state in vigore fin dalla data di stipula degli stessi;
  • approccio semplificato (cosiddetto "modified retrospective approach"), laddove l'approccio completo non sia praticabile. Tale metodo introduce una serie di semplificazioni con riferimento alla stima del CSM, al livello di aggregazione dei contratti, all'utilizzo delle coorti annuali ed ai tassi di sconto da utilizzare. Ad ogni modo, l'obiettivo di tale metodo è quello di determinare un CSM alla data di prima rilevazione del contratto e ricostruire il suo valore alla data di transizione;
  • approccio del fair value. Tale metodo di transizione si basa sulla possibilità di calcolare il CSM alla data di transizione come differenza tra il fair value del gruppo di contratti assicurativi – determinato secondo le logiche previste dal Principio IFRS 13 – e il cosiddetto "fulfilment cash flows" alla data di transizione, pari alla somma tra il "Present Value of Future Cash Flow – PVFCF" ed il "Risk Adjustment – RA". Tale metodo non prevede pertanto la ricostruzione dei valori storici del contratto a partire dalla data di sottoscrizione, basandosi sui soli dati disponibili alla data di transizione.

Il principio IFRS 17 disciplina anche la fattispecie dell'acquisizione di contratti assicurativi nell'ambito di un'aggregazione aziendale avvenuta successivamente alla data di transizione. Per tale fattispecie, applicabile al Gruppo, l'IFRS 17 prevede che la rilevazione iniziale dei contratti assicurativi, e di conseguenza del margine dei servizi contrattuali (CSM), debba essere riferita alla data della transazione dell'aggregazione aziendale.

Considerato che l'acquisizione delle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni è avvenuta in data 1° luglio 2022, per i contratti assicurativi emessi dalle stesse la data di rilevazione iniziale secondo quanto previsto dal principio IFRS 17 è il 1° luglio 2022. Il metodo di transizione adottato per la stima del CSM è il Fair value Approach, in coerenza con quanto rilevato nel processo di "Purchase Price Allocation – PPA" ai sensi del principio IFRS 3.

Per le compagnie assicurative collegate alla data di prima applicazione (Vera Vita e Vera Assicurazioni) la data di transizione è identificata nel 1° gennaio 2022, come da principio.

Gli effetti della prima applicazione dell'IFRS 17 per il Gruppo

Per il Gruppo Banco BPM l'adozione del principio IFRS 17 alla "data di transizione" ha avuto un impatto:

  • diretto, con data di partenza 1° luglio 2022, per i motivi in precedenza specificati, conseguente alla valutazione dei contratti assicurativi emessi dalle compagnie assicurative controllate del Gruppo – Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni;
  • indiretto con transition date 1° gennaio 2022 correlato alla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni, all'epoca di collegamento, detenute nelle compagnie assicurative Vera Vita e Vera Assicurazioni e delle loro rispettive controllate Vera Financial (ora BBPM Life) e Vera Protezione.

Per i principali approcci metodologici e politiche contabili adottate dal Gruppo per la misurazione dei contratti assicurativi emessi dalle compagnie controllate si fa rinvio a quanto in precedenza illustrato.

Con riferimento alle compagnie collegate alla data di transizione – Vera Vita e Vera Assicurazioni – si deve precisare che il progetto di transizione è stato guidato dalla precedente Capogruppo; i relativi impatti comunicati dalle suddette compagnie sono stati considerati dal Gruppo nell'ambito della valutazione a patrimonio netto delle relative quote partecipative. Per tali società la rideterminazione dei saldi, oltre a costituire la data di prima applicazione dell'IFRS 17, rappresenta anche la data di prima applicazione del principio IFRS 9 in sostituzione dello IAS 39. Al riguardo si precisa che Vera Vita e Vera Assicurazioni si sono infatti avvalse del c.d. "Deferral Approach", in virtù del quale le attività e le passività finanziarie potevano continuare ad essere rilevate in bilancio ai sensi dello IAS 39, fino all'entrata in vigore dell'IFRS 17. Nell'applicazione del metodo del patrimonio netto, il Gruppo Banco BPM, ha quindi mantenuto i principi contabili applicati dalle collegate assicurative, avvalendosi dell'esenzione temporanea concessa dallo IAS 28 fino al 31 dicembre 2022.

Impatti della transizione all'IFRS 17

In base a quanto previsto dal principio contabile IFRS 17, l'applicazione è stata effettuata in modo retrospettivo mediante rideterminazione dei saldi comparativi. La data di transizione (First Time Adoption – FTA) al principio contabile è infatti il 1° gennaio 2022, che rappresenta l'inizio del periodo immediatamente precedente la data di applicazione iniziale obbligatoria dell'IFRS 17 (ovvero il 1° gennaio 2023). Con specifico riferimento alle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, considerato che l'acquisizione del controllo è avvenuto in data 1° luglio 2022, la transizione al principio contabile IFRS 17 è stata effettuata a partire da tale data, in considerazione dell'interazione con il processo di Purchase Price Allocation e delle conseguenti problematiche operative, della marginale contribuzione economica delle compagnie in oggetto nel primo semestre 2022, nonché alla luce di quanto illustrato in maggior dettaglio nel precedente paragrafo "Modalità di transizione al nuovo Principio".

Con riferimento alle società collegate alla data di transizione si veda quanto sopra illustrato.

Alla data di transizione, l'applicazione dell'IFRS 17 ha avuto un impatto sul patrimonio netto consolidato complessivamente positivo per 31,0 milioni; tenuto conto dei risultati e delle riserve dell'esercizio 2022, rideterminati in base all'IFRS 17, l'impatto sul patrimonio netto al 31 dicembre 2022 è complessivamente positivo per 246,2 milioni. Detto impatto si riferisce per 47,6 milioni alle compagnie controllate al 31 dicembre 2022 e per 198,6 milioni alle compagnie collegate alla data di transizione.

(dati in migliaia di euro) Compagnie
assicurative
controllate
Compagnie
assicurative
collegate (*)
Totale
Impatto sul patrimonio netto consolidato FTA (**) (22.810) 53.833 31.023
Voce 120. Riserve da valutazione - 1.237 1.237
- di cui: nuovo criterio di valutazione passività assicurative - 1.237 1.237
Voce 150. Riserve (22.810) 52.596 29.786
- di cui: nuovo criterio di valutazione passività assicurative 15.625 52.596 68.221
- di cui: cancellazione del VoBA (38.435) - (38.435)
Impatto relativo all'esercizio 2022 70.442 144.760 215.202
Voce 120. Riserve da valutazione 66.484 166.260 232.744
- di cui: nuovo criterio di valutazione passività assicurative 66.484 166.260 232.744
Voce 200. Utile (perdita) d'esercizio 3.958 (21.500) (17.542)
- di cui: nuovo criterio di valutazione passività assicurative 814 (21.500) (20.686)
- di cui: cancellazione del VoBA 3.144 - 3.144
Impatto sul patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2022 47.632 198.593 246.225
Riepilogo impatti per causale 47.632 198.593 246.225
Nuovo criterio di valutazione passività assicurative 82.923 198.593 281.516
Cancellazione del VoBA (35.291) - (35.291)
Riepilogo impatti per voce di bilancio 47.632 198.593 246.225
Voce 120. Riserve da valutazione 66.484 167.497 233.981
Voce 150. Riserve (22.810) 52.596 29.786
Voce 200. Utile (perdita) d'esercizio 3.958 (21.500) (17.542)

(*) Per le compagnie assicurative collegate la prima applicazione dell'IFRS 17 è stata contestuale a quella dell'IFRS 9.

(**) Nel prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2022 i valori indicati nella colonna "Modifica dei saldi apertura" si riferiscono agli impatti della transizione delle compagnie collegate al 1° gennaio 2022. Gli impatti relativi alle compagnie controllate Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni sono infatti riflessi a partire dal 1° luglio 2022, per i motivi illustrati come introduzione del presente paragrafo.

Come evidenziato nella tabella sopra riportata, l'impatto complessivo sul patrimonio netto alla data di transizione dipende dall'effetto congiunto tra il nuovo criterio di misurazione delle passività assicurative (+281,5 milioni), e lo storno delle attività immateriali rappresentate dal VoBA (-35,3 milioni).

In maggior dettaglio, il differente criterio di valutazione delle passività finanziarie consegue alla cancellazione delle riserve tecniche e delle altre componenti patrimoniali calcolate in base all'IFRS 4 ed all'iscrizione del nuovo valore delle passività assicurative calcolate ai sensi dell'IFRS 17 (Present Value of Future Cash Flow – PVFCF, Risk Adjustment – RA, Contractual Service Margin – CSM).

La cancellazione del c.d. "VoBa – Value of Business acquired", ossia dell'intangibile iscritto in sede di Purchase Price Acquisition (PPA) di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, ai sensi dell'IFRS 3, a fronte della capacità dei contratti in essere alla data di acquisizione di generare ricavi lungo la vita utile residua dei rapporti acquisiti, deriva dal fatto che la suddetta capacità è inclusa nella componente del Contractual Service Margin, determinata ai sensi dell'IFRS 17.

Con riferimento alle singole voci di patrimonio netto, l'impatto complessivo sulle riserve da valutazione al 1° gennaio 2023 è risultato positivo per 234,0 milioni mentre quello sulle riserve da utili è stato positivo per 12,3 milioni. Questo ultimo impatto è pari alla somma tra l'effetto positivo rilevato ad incremento delle riserve di utili in sede di First Time Adoption (+29,8 milioni) e l'impatto negativo sul risultato economico dell'esercizio 2022 (-17,5 milioni).

In maggior dettaglio, la variazione positiva delle riserve da valutazione è principalmente dovuta al nuovo modello di misurazione ("Variable Fee Approach"), applicato ai contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta (gestioni separate).

L'impatto negativo sul risultato economico è invece ascrivibile a taluni contratti assicurativi della collegata Vera Vita considerati come onerosi, la cui loss component – generata anche a seguito dell'incremento dei tassi di interesse rilevato nel corso del 2022 – ha dovuto essere addebitata integralmente a conto economico ai sensi del paragrafo 47 dell'IFRS 17.

Riconciliazione tra i prospetti contabili consolidati originariamente pubblicati e quelli rideterminati in base a quanto previsto dall'ultimo aggiornamento della Circolare 262

Di seguito viene riportata la riconciliazione tra lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 ed il conto economico 2022, come originariamente pubblicati, e quelli rideterminati per tenere conto della prima applicazione del principio IFRS 17 (e dell'IFRS 9 per le compagnie assicurative di collegamento), così come esposti nei saldi comparativi degli schemi di bilancio al 31 dicembre 2023.

Gli schemi utilizzati e le relative regole di compilazione sono conformi a quelli contenuti nell'8° aggiornamento della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", che ha recepito le modifiche del nuovo principio contabile IFRS 17, anche mediante il rinvio al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022. Tale aggiornamento ha confermato le voci di stato patrimoniale e di conto economico già precedentemente previste per rappresentare lo specifico business assicurativo, seppur con una diversa denominazione e con un contenuto informativo allineato ai requisiti IFRS 17, come riportato in forma schematica nella seguente tabella.

(7° aggiornamento Circolare Banca d'Italia n.
262/2005 del 29 ottobre 2021)
(8° aggiornamento Circolare Banca d'Italia n. 262/2005
del 17 novembre 2022)
Stato Patrimoniale
Attivo
80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 80. Attività assicurative
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività
Passivo
110. Riserve tecniche 110. Passività assicurative
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività
Conto economico
160. Premi netti 160. Risultato dei servizi assicurativi
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi
b) costi per servizi assicurativi derivanti da contratti assicurativi emessi
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione
170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa 170. Saldo dei ricavi e dei costi di natura finanziaria relativi alla
gestione assicurativa
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi
emessi
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in
riassicurazione

Raccordo tra lo stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 come originariamente pubblicato e quello rideterminato

Voci dell'attivo 31/12/2022 Impatto
IFRS 17 (*)
31/12/2022
Restated
10. Cassa e disponibilità liquide 13.130.815 13.130.815
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico 8.935.495 8.935.495
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.508.497 4.508.497
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 4.426.998 4.426.998
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
12.826.691 12.826.691
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 139.139.766 139.139.766
a) crediti verso banche 5.492.238 5.492.238
b) crediti verso clientela 133.647.528 133.647.528
50. Derivati di copertura 1.717.211 1.717.211
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-) (488.403) (488.403)
70. Partecipazioni 1.453.955 198.593 1.652.548
80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 3.087 (3.087)
80. Attività assicurative 7.192 7.192
90. Attività materiali 3.034.689 3.034.689
100. Attività immateriali 1.286.734 (31.610) 1.255.124
di cui:
- avviamento 56.709 56.709
110. Attività fiscali 4.622.827 (37.343) 4.585.484
a) correnti 265.552 265.552
b) anticipate 4.357.275 (37.343) 4.319.932
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 214.737 (18.945) 195.792
130. Altre attività 3.808.291 7.439 3.815.730
Totale dell'attivo 189.685.895 122.239 189.808.134

(*) L'impatto è conseguente all'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2022 Impatto
IFRS 17 (*)
31/12/2022
Restated
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 153.874.094 153.874.094
a) debiti verso banche 32.636.506 32.636.506
b) debiti verso clientela 108.307.067 108.307.067
c) titoli in circolazione 12.930.521 12.930.521
20. Passività finanziarie di negoziazione 10.181.692 10.181.692
30. Passività finanziarie designate al fair value 3.938.518 17.245 3.955.763
40. Derivati di copertura 948.424 948.424
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
(1.173.078) (1.173.078)
60. Passività fiscali 279.983 (12.110) 267.873
a) correnti 1.610 1.610
b) differite 278.373 (12.110) 266.263
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 31.731 (5.910) 25.821
80. Altre passività 3.430.984 7.687 3.438.671
90. Trattamento di fine rapporto del personale 258.457 258.457
100. Fondi per rischi e oneri 730.395 730.395
a) impegni e garanzie rilasciate 144.164 144.164
b) quiescenza e obblighi simili 99.330 99.330
c) altri fondi per rischi e oneri 486.901 486.901
110. Riserve tecniche 4.414.424 (4.414.424)
110. Passività assicurative 4.283.526 4.283.526
120. Riserve da valutazione (624.011) 233.981 (390.030)
140. Strumenti di capitale 1.389.794 1.389.794
150. Riserve 4.219.445 29.786 4.249.231
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (18.266) (18.266)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 720 720
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 702.589 (17.542) 685.047
Totale del passivo e del patrimonio netto 189.685.895 122.239 189.808.134

(*) L'impatto è conseguente all'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Con riferimento allo stato patrimoniale si elencano i principali impatti della transizione sulle specifiche voci:

  • maggior valore delle società collegate che, alla data di transizione, erano valutate a patrimonio netto per 198,6 milioni;
  • cancellazione del VoBA che ha interessato le voci "100. Attività immateriali" per la quota di Banco BPM Vita (31,6 milioni) e "120. Attività non correnti in via di dismissione" per la parte di Banco BPM Assicurazioni (19,1 milioni);
  • nuovi criteri di misurazione dei contratti assicurativi rappresentati nelle voci "80. Attività assicurative" e "110. Passività assicurative", in sostituzione delle precedenti voci ex IFRS 4 "80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori" e 110. Riserve Tecniche;
  • riclassifica di 17,2 milioni dalla voce "110. Riserve tecniche" alla voce "30. Passività finanziarie designate al fair value" in relazione a contratti di natura finanziaria, privi di un rischio assicurativo significativo, non inclusi in gestioni separate e che pertanto non prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili, per i quali è stata esercitata la fair value option;
  • i correlati effetti fiscali delle poste individuate.

Raccordo tra il conto economico consolidato 2022 come originariamente pubblicato e quello rideterminato

Voci 2022 Impatto
IFRS 17 (*)
2022
Restated
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.937.053 2.937.053
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 2.656.868 2.656.868
20. Interessi passivi e oneri assimilati (595.587) (595.587)
30. Margine di interesse 2.341.466 2.341.466
40. Commissioni attive 1.998.389 1.998.389
50. Commissioni passive (143.896) (143.896)
60. Commissioni nette 1.854.493 1.854.493
70. Dividendi e proventi simili 60.840 60.840
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 174.105 174.105
90. Risultato netto dell'attività di copertura 1.402 1.402
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (165.927) (165.927)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (60.948) (60.948)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (101.636) (101.636)
c) passività finanziarie (3.343) (3.343)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico (9.146) 18.927 9.781
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 163.348 163.348
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (172.494) 18.927 (153.567)
120. Margine di intermediazione 4.257.233 18.927 4.276.160
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (482.702) (482.702)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (480.574) (480.574)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (2.128) (2.128)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 1.713 1.713
150. Risultato netto della gestione finanziaria 3.776.244 18.927 3.795.171
160. Premi netti 359.803 (359.803)
160. Risultato dei servizi assicurativi 15.707 15.707
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 44.847 44.847
b) costi per servizi assicurativi derivanti da contratti assicurativi emessi (26.941) (26.941)
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 842 842
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione (3.041) (3.041)
170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa (357.484) 357.484
170. Saldo dei ricavi e dei costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa (51.753) (51.753)
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi (51.655) (51.655)
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione (98) (98)
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 3.778.563 (19.438) 3.759.125
190. Spese amministrative: (2.758.642) 16.972 (2.741.670)
a) spese per il personale (1.609.881) 13.021 (1.596.860)
b) altre spese amministrative (1.148.761) 3.951 (1.144.810)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (57.214) (57.214)
a) impegni e garanzie rilasciate (14.407) (14.407)
b) altri accantonamenti netti (42.807) (42.807)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (183.093) 1.693 (181.400)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (135.102) 4.280 (130.822)
230. Altri oneri/proventi di gestione 345.930 (48) 345.882
240. Costi operativi (2.788.121) 22.897 (2.765.224)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 146.781 (21.500) 125.281
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (108.347) (108.347)
270. Rettifiche di valore dell'avviamento (8.132) (8.132)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 2.258 2.258
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 1.023.002 (18.041) 1.004.961
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (321.199) 499 (320.700)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 701.803 (17.542) 684.261
330. Utile (Perdita) d'esercizio 701.803 (17.542) 684.261
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 786 786
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 702.589 (17.542) 685.047

(*) L'impatto è conseguente all'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

Con riferimento al prospetto di conto economico consolidato del 2022, la rideterminazione dei saldi, conseguente all'applicazione dell'IFRS 17, ha comportato un impatto negativo pari a -17,5 milioni, pari allo sbilancio di un impatto positivo di +4,0 milioni per le compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni e di un impatto negativo -21,5 milioni per le compagnie Vera Vita e Vera Assicurazioni, principalmente causato da una gestione patrimoniale di Vera Vita considerata come onerosa, a seguito dell'incremento dei tassi di interesse rilevato nell'esercizio 2022, come in precedenza già illustrato.

Di seguito alcune note esplicative degli impatti sulle singole voci di conto economico, come esposti nella precedente tabella:

  • gli effetti economici dei contratti assicurativi emessi dalle compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, misurati in base all'IFRS 17 figurano nelle voci "160. Risultato dei servizi assicurativi" e "170. Saldo dei ricavi e dei costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa", in sostituzione delle precedenti voci "160. Premi netti" e "170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa", determinate in base al precedente principio IFRS 4;
  • l'impatto complessivo correlato alla prima applicazione delle compagnie Vera Vita e Vera Assicurazioni, al netto dell'effetto fiscale, risulta esposto nella voce "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni", in quanto qualificate come partecipazioni di collegamento alla data di transizione;
  • la riduzione delle spese amministrative e delle rettifiche di valore delle attività materiali ed immateriali (rispettivamente voci 190, 210 e 220) è correlata al nuovo criterio di misurazione dei contratti assicurativi, in base al quale gli oneri correlati all'acquisizione dei contratti assicurativi sono inclusi nella misurazione del Contractual Service Margin (CSM), il cui rilascio figura nella voce "160. Risultato dei servizi assicurativi". Come in precedenza illustrato, ai fini della redazione del bilancio consolidato, la riclassifica dei costi nel risultato assicurativo ha tenuto conto degli effettivi costi sostenuti dalle reti del Gruppo per la distribuzione dei contratti assicurativi, in sostituzione delle commissioni passive considerate ai fini del CSM del bilancio delle compagnie.

In aggiunta a quanto già rappresentato, si riporta la dinamica del margine sui servizi contrattuali relativa ai soli contratti emessi (senza considerare la componente di riassicurazione) per i soli prodotti del Ramo Vita; si ricorda che Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni hanno adottato, in sede di Transition, il metodo del Fair Value Approach per la stima del CSM, in coerenza con quanto rilevato nel processo di "Purchase Price Allocation - PPA" ai sensi dell'IFRS 3.

Inoltre, Banco BPM Vita nell'ambito dei contratti valutati secondo il modello contabile VFA, ha deciso di non applicare il requisito della coorte annuale (avvalendosi della "carve out option");

Banco BPM Assicurazioni ha, invece, valutato tutti i contratti con il metodo contabile del PAA.

Di seguito si riporta la dinamica dei ricavi assicurativi e del margine sui servizi contrattuali dei contratti assicurativi emessi ripartiti in base ai contratti esistenti più significativi al momento della Transizione all'IFRS 17:

31/12/2023 31/12/2022
Nuovi contratti e
transizione con
dell'applicazion
misurati alla
e retroattiva
il metodo
contratti
data di
piena
transizione con
dell'applicazion
misurati alla
e retroattiva
modificata
il metodo
Contratti
data di
transizione con
il metodo del
misurati alla
fair value
Contratti
data di
oggetto di
carve-out
Contratti
Totale Nuovi contratti e
transizione con
dell'applicazion
misurati alla
e retroattiva
il metodo
contratti
data di
piena
transizione con
dell'applicazion
misurati alla
e retroattiva
modificata
il metodo
Contratti
data di
transizione con
il metodo del
misurati alla
fair value
Contratti
data di
oggetto di
carve-out
Contratti
Totale
Ricavi assicurativi (*) 6.971 58.592 65.563 3.056 22.756 25.812
Margine sui servizi contrattuali
Esistenze iniziali (*) 8.123 52.031 60.155 5.995 65.883 71.878
Variazioni riferite ai servizi attuali (1.285) (19.757) (21.042) (650) (5.606) (6.256)
Margine sui servizi contrattuali rilevato in conto economico
per riflettere i servizi prestati
-
(1.285) (19.757) (21.042) (650) (5.606) (6.256)
Variazioni riferite ai servizi futuri 3.369 (82.364) (78.995) 2.759 (59.842) (57.083)
Variazioni delle stime che modificano il margine sui servizi
contrattuali
-
(1.507) (101.504) (103.011) 836 (66.430) (65.594)
Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di
riferimento
-
4.876 19.141 24.017 1.923 6.588 8.511
Ricavi/costi di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti assicurativi emessi 280 145.553 145.833 19 51.596 51.616
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio - - - - - -
3. Totale 280 145.553 145.833 19 51.596 51.616
Totale variazioni riconosciute in conto economico e
nel conto economico complessivo
2.364 43.432 45.796 2.109 (65.448) (63.339)
Rimanenze finali 10.487 95.464 105.951 8.123 52.031 60.155
(*) Per l'esercizio 2022 la data delle "Esistenze iniziali" è da intendersi 1° luglio 2022, data di acquisizione delle Società, per lo stesso motivo i ricavi sono riferiti solo al II semestre 2022.

Infine, si precisa che in fase di transizione all'IFRS 17, il Gruppo ha determinato i proventi finanziari cumulativi assicurativi secondo quanto previsto dal nuovo principio per Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, che hanno applicato già alla data di Transition l'IFRS 9. Per Banco BPM Vita quindi la variazione della riserva di Fair Value del debito degli investimenti al FVOCI al 1° gennaio 2023 è imputabile al venir meno del così detto "shadow accounting", compensato dagli effetti dell'applicazione dell'opzione

OCI dell'IFRS 17.

__________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 219

Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")

Si ricorda che nel corso dell'esercizio 2019 il Gruppo Banco BPM avviò un progetto denominato "IBOR Transition" per attuare tutti gli interventi necessari al fine di adeguare i processi operativi ed applicativi ai nuovi tassi "Risk Free" nell'ottica della progressiva sostituzione degli indici IBOR, la cui cessazione era programmata tra il 2021 e il 2023, secondo un calendario definito dal Regolatore.

Sono stati quindi ridisegnati i processi operativi interni, intervenendo sia sugli aspetti legali, attraverso una modifica della contrattualistica dei finanziamenti rateali indicizzati ai tassi IBOR, sia su quelli informatici per le necessarie implementazioni applicative. Parallelamente è stata sviluppata un'iniziativa commerciale ad hoc, con lo scopo precipuo di rinegoziare i rapporti esteri indicizzati ai tassi LIBOR in scadenza per ricondurli ai nuovi tassi Risk Free (ES: SOFR, SONIA, EONIA).

Nel corso del 2023, in concomitanza con la cessazione del LIBOR USD - pubblicato per l'ultima volta lo scorso 30 giugno - hanno trovato completamento le residue attività progettuali. In quest'ottica l'impegno del Gruppo è stato quello di intensificare le negoziazioni con le proprie controparti al fine di ridurre lo stock di rapporti ancora indicizzati ai tassi cessati e passare definitivamente agli indici SOFR.

Informazioni sugli strumenti che devono ancora passare ad un tasso alternativo, disaggregate per indici di riferimento, ai sensi dei paragrafi 24I e 24J dell'IFRS 7

Con riferimento all'esposizione del Gruppo ai tassi IBOR, si evidenzia che alla data del 31 dicembre 2023 sono state interamente chiuse le posizioni relative ai derivati OTC indicizzate al LIBOR, in tutte le valute; residua un numero limitato di contratti per un'esposizione non significativa, relativi a rapporti tra conti correnti multi-divisa e finanziamenti, prevalentemente riferiti al tasso LIBOR USD, come riportato nella tabella di seguito illustrata.

Esposizione agli indici cessati "IBOR transition": dati al 31 dicembre 2023 (importi in milioni di Euro / unità di euro per numero di contratti)

Esposizione agli indici cessati "IBOR Transition"
Dati al 31 dicembre 2023
Categorie di prodotto
Attività finanziarie non derivate Passività finanziarie non derivate
Importi in milioni di euro Finanziamenti e anticipi c/c e depositi
numero di
contratti
importo numero di
contratti
importo
Contratti indicizzati ai tassi IBORs:
LIBOR 80 183,6 1.435 (74,5)
di cui: USD 74 183,3 1.225 (63,4)
di cui: GBP 5 0,3 97 (2,1)
di cui: CHF 1 0,0 83 (4,0)
di cui: JPY - - 30 (4,9)

In maggior dettaglio, la quantificazione delle esposizioni restanti è la seguente:

  • Finanziamenti ed anticipi: la quasi totalità delle n. 80 posizioni in essere (per un ammontare di 183,6 milioni) è indicizzata al LIBOR USD, tra le quali:
    • o n. 52 finanziamenti sono riferibili a contratti in pool di finanza strutturata per un valore complessivo di 172,3 milioni per i quali Banco BPM, in qualità di Banca partecipante, segue le indicazioni delle Banche Capofila, responsabili delle negoziazioni per la sostituzione dei tassi cessati (al 31 dicembre 2022 erano n. 94 per un totale di 613 milioni);
    • o n. 28 conti multidivisa con impieghi per un controvalore totale di 11,3 milioni (n. 48 a dicembre 2022 per un controvalore complessivo di 35 milioni), per la maggior parte in USD (n. 22), il cui importo è da imputare per la quasi totalità alla posizione di un unico cliente corporate (11 milioni), classificato UTP da maggio 2023, in relazione al fatto che i rapporti con le banche risultano bloccati dai tribunali internazionali;
  • Conti correnti e depositi: rimangono n. 1.435 conti correnti multidivisa di raccolta per un saldo complessivo di 74,5 milioni (al 31 dicembre 2022 erano n. 2.435 conti per un controvalore di 217 milioni), prevalentemente indicizzati al Libor USD (n. 1.225 per un controvalore pari a 63,5 milioni).

Le coperture contabili

Per quanto riguarda le coperture contabili, alla data del 31 dicembre 2023 non residua alcun contratto derivato indicizzato ai tassi impattati dalla Riforma.

Rischi derivanti dagli strumenti finanziari soggetti alla riforma IBOR e relative modalità di gestione

La parte più critica della transizione dei tassi IBOR del Gruppo può considerarsi completata alla fine del 2023, con la pressoché completa mitigazione dei rischi collegati alla cessazione degli indici EONIA e LIBOR (incluso il LIBOR USD cessato il 30 giugno 2023).

Nell'ambito dei finanziamenti permangono due aree di potenziale rischio collegate:

  • all'utilizzo dell'ESTR Compounded come tasso sostitutivo dell'Euribor nei nuovi contratti (tale tasso è caratterizzato dalla dipendenza dai valori passati, e in condizioni di elevata volatilità può presentare significative discontinuità rispetto all'Euribor);
  • allo stock di finanziamenti indicizzati all'Euribor, che perlopiù presentano il LIBOR EUR (cessato) come tasso alternativo o utilizzano altri tassi non più adeguati.

Va altresì rappresentato che i suddetti rischi risultano in parte mitigati da:

  • la pubblicazione, nel mese di maggio 2023, della Guidance on Euro Risk Free Rates da parte del "Working Group on Euro Risk-free rates" che raccomanda l'utilizzo del Term ESTR come primo tasso alternativo all'Euribor (in luogo dell'ESTR Compounded, che viene retrocesso a seconda alternativa). Entrambi i tassi sono basati su una metodologia trasparente e oggettiva, ma, a differenza dell'ESTR Compounded, il Term ESTR è "forward looking" e, in linea di principio, maggiormente allineato all'evoluzione dell'Euribor;
  • l'emanazione il 7 dicembre 2023 del Decreto legislativo n. 207 che, recependo le indicazioni della Legge di Delegazione Europea (DE) n. 127 del 4 agosto 2022, introduce l'articolo 118 bis del T.U.B. con il quale viene estesa la facoltà delle banche di modificare unilateralmente i tassi previsti per i contratti a termine come già avviene per i contratti a tempo indeterminato (art.118 del T.U.B.).

La pubblicazione di tali documenti richiede l'avvio di nuove attività da sviluppare nel biennio 2024-25. In particolare, avvalendosi del Decreto Legislativo n. 207 si potrà:

  • aggiornare la contrattualistica dei finanziamenti introducendo il Term ESTR, anche attraverso rimando al "Piano solido e scritto" (previsto dalla Benchmark Regulation), nel quale verranno pubblicati i tassi sostitutivi applicabili. Le Banche dovranno mantenere il Piano costantemente aggiornato e renderlo disponibile al pubblico tramite il proprio sito internet. Ogni sua variazione dovrà essere comunicata ai clienti con anticipo sufficiente affinché essi possano esercitare la facoltà di recesso;
  • effettuare l'aggiornamento massivo dello stock dei finanziamenti rateali, evitando il ricorso alla negoziazione bilaterale, che comporterebbe enorme complessità e costi elevati.

Le attività progettuali conseguenti al nuovo D.L. richiederanno analisi di tipo legale, gestionale e applicativo che troveranno il loro compimento concreto in azioni da sviluppare nel corso del 2024, per terminare con l'aggiornamento dello stock dei finanziamenti nel 2025.

Si ricorda infine che ad oggi non è prevista un'ipotesi di discontinuità dell'Euribor, che potrebbe tuttavia cessare, se la metodologia "ibrida" per la sua determinazione1 fosse ritenuta troppo dipendente da valutazioni soggettive degli intermediari.

1 Nel corso del 2019, l'Euribor era stato interessato da significative modifiche nella metodologia di calcolo (cosiddetta metodologia ibrida), finalizzate a preservarne l'utilizzo anche oltre il 1° gennaio 2022. La citata metodologia prevede che la determinazione dell'indice avvenga sulla base di una gerarchia a tre livelli, rappresentati dall'utilizzo di dati di transazioni di mercato del giorno prima (livello1), dall'interpolazione dei dati in caso di indisponibilità temporanea dei dati di mercato (livello 2), dal giudizio esperto come avveniva prima della riforma (livello 3).

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo

Di seguito si fornisce un'illustrazione di alcune operazioni o eventi verificatisi nel corso del 2023, ritenuti rilevanti ai fini della definizione del relativo trattamento contabile e/o degli impatti patrimoniali o economici.

Riorganizzazione dell'attività di bancassurance e relativi impatti contabili

Per i dettagli relativi al trattamento contabile previsto per le operazioni di acquisizione del controllo dall'IFRS 3 e agli effetti conseguenti al processo di Purchase Price Allocation dell'operazione di acquisizione del controllo delle compagnie assicurative si rinvia rispettivamente a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie" della parte "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" e alla parte "G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda".

Operazioni TLTRO III – "Targeted Longer Term Refinancing Operations"

Descrizione delle principali caratteristiche

Le operazioni TLTRO III "Targeted Longer Term Refinancing Operations" sono operazioni di finanziamento condotte dalla BCE con cadenza trimestrale – nel periodo tra settembre 2019 e dicembre 2021 per un numero complessivo di dieci tiraggi - finalizzate a mantenere condizioni favorevoli del credito bancario attraverso degli incentivi. Ogni operazione ha durata triennale, salvo l'eventuale opzione di rimborso anticipato, esercitabile secondo le tempistiche stabilite per ciascuna operazione.

A seguito dell'emergenza legata alla pandemia Covid-19 alcuni dei criteri previsti inizialmente, nel giugno 2019, da BCE sono stati rivisti dapprima tra marzo e dicembre 2020 in senso migliorativo, con particolare riferimento all'importo massimo finanziabile e alla relativa remunerazione, in seguito nel mese di ottobre 2022 in senso peggiorativo, in conseguenza all'innalzamento dei tassi di interesse volta ad alleggerire la pressione inflattiva e ristabilire condizioni di stabilità dei prezzi nel medio termine.

Relativamente alla remunerazione dei prestiti, a seguito delle citate revisioni, il tasso di interesse è stato fissato ad un livello pari al tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema (MRO - "Main Refinancing Operations"), fatta eccezione per il periodo compreso tra il 24 giugno 2020 e il 23 giugno 2021 (c.d. "special interest rate period" o "SIRP") e tra il 24 giugno 2021 e il 23 giugno 2022 (c.d. "additional special interest rate period" o "ASIRP"), in cui è stato previsto un tasso inferiore di 50 punti base.

È stato inoltre previsto un meccanismo di incentivazione per accedere a condizioni di tasso più favorevoli, in funzione del raggiungimento di determinati benchmark, che dipendono dai prestiti netti erogati ("net lending"). In maggior dettaglio, è possibile beneficiare del tasso medio sui depositi (Deposit Facility - DF) per tutta la durata dell'operazione, invece del tasso MRO, con l'ulteriore riduzione di 50 punti base per l'intero periodo speciale dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2022. Gli interessi sono regolati posticipatamente alla scadenza di ciascuna operazione di TLTRO III o al momento del rimborso anticipato.

Come in precedenza evidenziato, con Decisione BCE/2022/37 del 27 ottobre 2022, la BCE, oltre ad innalzare i tassi di interesse, è intervenuta ricalibrando, con effetto retroattivo, le condizioni applicabili ai finanziamenti in esame e fissando in data 22 novembre 2022 il termine ultimo di riferimento per poter beneficiare di un tasso medio migliorativo, in precedenza esteso fino a scadenza. In maggior dettaglio, prima della decisione in esame, a fronte del raggiungimento dei benchmark, il tasso di riferimento per il calcolo delle competenze del periodo ante SIRP e per quello post ASIRP era pari alla media dei tassi DF per l'intera durata del prestito, comprensivo anche del periodo speciale (SIRP e ASIRP), fatta salva la garanzia di un tasso negativo del -1% per questo ultimo periodo. Con la citata decisione, a partire dal 23 novembre 2022 la remunerazione è indicizzata al tasso di interesse applicabile durante questo periodo, mantenendo il metodo di calcolo del tasso medio, applicabile al periodo ante SIRP e post ASIRP, conteggiato dalla data di emissione del prestito fino al 22 novembre 2022, fermo restando la garanzia di un tasso pari al -1% per il periodo speciale.

Trattamento contabile

Il trattamento contabile delle operazioni in esame, ed in particolare il riconoscimento degli interessi in funzione dei diversi meccanismi di remunerazione, non sembra riconducibile, in modo diretto, ad alcun principio contabile

IAS/IFRS. Ciò risulta confermato dalla richiesta che l'ESMA ha avanzato all'IFRS Interpretations Committee (IFRIC), ossia al comitato deputato a fornire interpretazioni ufficiali sui principi contabili internazionali, in data 9 febbraio 2021, al fine di ricevere chiarimenti sul trattamento contabile da applicare ai finanziamenti in esame.

Alla luce di quanto sopra illustrato, tenuto conto che alla data di redazione del presente bilancio non risultano pervenute interpretazioni ufficiali sul trattamento contabile delle operazioni TLTRO III, il Gruppo Banco BPM ha definito la politica contabile di riferimento, sulla base di quanto previsto dallo IAS 8, come di seguito precisato. In base alle politiche contabili del Gruppo Banco BPM, ai finanziamenti TLTRO III si ritengono applicabili le disposizioni previste dal principio contabile IFRS 9 "Strumenti finanziari", in quanto le condizioni di remunerazione definite da BCE sono considerate alla stregua di condizioni di mercato, dal momento in cui BCE definisce e attua la politica monetaria per l'area Euro. In maggior dettaglio, si ritiene applicabile la disciplina prevista dall'IFRS 9 per gli strumenti finanziari a tasso variabile (paragrafo B5.4.5), in linea con il trattamento perseguito in passato per i finanziamenti ottenuti nell'ambito dei precedenti programmi TLTRO. Gli interessi sono quindi rilevati sulla base dei tassi, tempo per tempo in essere ed applicabili per ciascun periodo di riferimento, in funzione della probabilità di riuscire a raggiungere determinati obiettivi "benchmark". Anche a seguito delle modifiche introdotte nelle condizioni del TLTRO III del 27 ottobre 2022, il modello di riconoscimento delle competenze è perseguito in sostanziale

Al riguardo si precisa che, essendo stati raggiunti fin dagli esercizi precedenti tutti gli obiettivi di "net lending", gli interessi maturati sulle citate passività risultano accertati sulla base del più favorevole tasso di interesse applicabile ai Deposit Facility (DF). In maggior dettaglio per i finanziamenti in essere per il Gruppo Banco BPM, che risultano emessi dal 24 giugno 2020 in poi, gli interessi di competenza sono stati quindi conteggiati per ciascun periodo temporale come di seguito illustrato:

  • per i periodi speciali SIRP e ASIRP (dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2022): le competenze sono calcolate e ripartite in base al tasso del -1%, pari cioè al tasso Deposit Facility (DF) in essere nei suddetti periodi (-0,5%), a cui si aggiunge la remunerazione addizionale (-0,5%) garantita da BCE in misura fissa e non dipendente dalla durata residua delle singole tranche;
  • per il periodo post ASIRP (dal 23 giugno 2022) e fino al 22 novembre 2022: le competenze sono determinate in base al tasso di interesse riconosciuto dalla BCE per tale periodo – ormai noto - che è pari alla media dei tassi DF dal 24 giugno 2020 (o data successiva in funzione delle data di emissione) al 22 novembre 2022 (c.d. main interest period);
  • per il last period (dal 23 novembre 2022 fino a scadenza/rimborso dei finanziamenti): le competenze sono determinate in base al tasso variabile DF in essere in tale periodo.

Il rateo così determinato al 31 dicembre 2023, così come per le future rendicontazioni fino a scadenza, corrisponde a quanto verrebbe corrisposto da BCE nell'ipotesi di considerare ammissibile un rimborso anticipato in corrispondenza di ogni data di riferimento.

Finanziamenti in essere e relativi interessi di competenza dell'esercizio 2023

continuità rispetto al trattamento contabile definito nei precedenti esercizi.

Al 31 dicembre 2023 il valore nominale residuo delle operazioni TLTRO III sottoscritte dal Gruppo ammonta a 15,7 miliardi riconducibile a tre tiraggi trimestrali effettuati dalla Capogruppo nel periodo compreso tra il 24 marzo 2021 e il 22 dicembre 2021. La riduzione rispetto all'esercizio precedente è imputabile ai rimborsi intervenuti nel corso dell'esercizio 2023, complessivamente pari a 11 miliardi.

Considerato il rateo degli interessi maturati ma non ancora incassati, divenuto passivo per 370,8 milioni, il valore di bilancio al 31 dicembre 2023 dei finanziamenti TLTRO III ammonta a 16.070,8 milioni. Tale valore corrisponde all'importo che sarebbe corrisposto da BCE a Banco BPM, nell'ipotesi che sia ammissibile un rimborso anticipato degli stessi alla data del 31 dicembre 2023. Al 31 dicembre 2022 il valore di bilancio dei finanziamenti TLTRO III era pari a 26.332,4 milioni, pari alla somma tra il debito residuo (26.700 milioni) ed il rateo attivo (367,6 milioni).

Gli interessi di competenza del 2023 sono negativi per -703,5 milioni (181,4 milioni erano gli interessi attivi di competenza dell'esercizio 2022) e risultano conteggiati sulla base di tassi Deposit Facility, tempo per tempo in essere, come illustrato precedentemente.

La differente contribuzione dipende, oltre che al differente valore nominale di computo imputabile ai sopra citati rimborsi, dall'effetto congiunto dell'incremento dei tassi di interesse, a partire dal secondo semestre del 2022, e del venir meno dei meccanismi vantaggiosi di remunerazione in precedenza illustrati.

Crediti di imposta connessi con Decreto "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti

Al fine di contrastare gli effetti economici negativi conseguenti alla pandemia Covid-19, con Legge del 17 luglio 2020 n. 77 di conversione con modificazioni del Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. decreto "Rilancio") sono state introdotte una serie di misure fiscali di incentivazione che consentono di beneficiare di detrazioni connesse alle spese sostenute per specifici interventi, ad esempio per aumentare il livello di efficienza energetica di edifici esistenti (c.d. "ecobonus") o per ridurne il rischio sismico (c.d. "sismabonus").

Tali incentivi, applicabili sia a famiglie che imprese, sono commisurati ad una percentuale della spesa sostenuta e sono erogati sotto forma di concessione di detrazioni d'imposta in capo ai soggetti che sostengono le spese relative ai suddetti interventi. La suddetta norma consente inoltre di trasformare la detrazione di imposta in un credito di imposta anche attraverso l'ottenimento di uno sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore.

I crediti d'imposta possono essere recuperati unicamente mediante compensazione con i debiti tributari e previdenziali del soggetto cessionario nel rispetto delle tempistiche previste sull'originaria detrazione d'imposta. Qualora il cessionario non riesca a compensare il credito con i propri debiti tributari e previdenziali entro i suddetti termini, l'ammontare non compensato è definitivamente perso.

I crediti d'imposta possono tuttavia essere ceduti ad altri soggetti (ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari).

Più recentemente il Governo, attraverso il Decreto-legge n. 50/2022 (c.d. "Decreto Aiuti"), è di nuovo intervenuto sul tema, principalmente attraverso la rimodulazione delle figure dei potenziali ricessionari.

Di seguito si illustrano le politiche contabili relative al trattamento dei crediti d'imposta sopra illustrati acquistati dal Gruppo tramite la Capogruppo.

La peculiarità dei sopra descritti crediti di imposta non ne consente la riconduzione ad uno specifico principio contabile internazionale; in tal caso lo IAS 8 prevede che la direzione aziendale debba definire autonomamente il trattamento contabile ritenuto il più idoneo per garantire agli utilizzatori del bilancio un'informativa rilevante e attendibile.

A tal fine il Gruppo Banco BPM - tenendo conto delle indicazioni espresse in data 5 gennaio 2021 da Banca d'Italia, Consob e IVASS nel documento n. 9 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti" - ha definito la propria politica contabile facendo riferimento ad alcune disposizioni contabili contenute nel principio IFRS 9. In maggior dettaglio, i crediti d'imposta in questione sono stati ritenuti assimilabili sul piano sostanziale ad un'attività finanziaria alla quale applicare per estensione analogica le disposizioni previste nel citato principio, qualora compatibili con le caratteristiche dell'operazione.

Al riguardo si precisa gli acquisti dei crediti d'imposta perfezionati da Banco BPM fino al 31 dicembre 2023 sono interamente riconducibili al business model "Hold to Collect", in quanto rientranti nell'ambito della "capacità compensativa" della banca ovvero dei propri debiti tributari e previdenziali; l'intento è quindi di detenerli fino alla loro scadenza e di recuperarli esclusivamente tramite compensazione con i suddetti debiti.

Ne consegue che, applicando per analogia le disposizioni previste dall'IFRS 9, i crediti acquisiti vengono inizialmente iscritti al fair value, pari al corrispettivo pagato al cliente per l'acquisto del credito di imposta, e, successivamente, valutati in base al costo ammortizzato, tenuto conto del valore e della tempistica di compensazione. Non risultano invece applicabili le disposizioni relative al calcolo delle perdite attese (ECL), ai sensi dell'IFRS 9: la recuperabilità dei crediti fiscali dipende, infatti, dalla tax capability dell'acquirente, ossia dalla capacità di compensare i crediti fiscali acquisiti con i propri debiti tributari e previdenziali, non essendo possibile richiedere, in alcun modo, il loro rimborso all'Agenzia delle Entrate. Detti crediti sono esposti nella voce residuale "130. Altre Attività", in quanto non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, in linea con quanto rappresentato nel documento congiunto sopra citato.

Le competenze maturate in base al costo ammortizzato sono oggetto di rilevazione a conto economico nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Al 31 dicembre 2023 il valore nominale dei crediti d'imposta complessivamente acquistati ammonta a 4.120,1 milioni, di cui 1.684,0 milioni nel corso del 2023 (2.436,0 milioni erano i crediti acquistati alla data del 31 dicembre 2022).

I crediti complessivamente recuperati tramite compensazione ammontano a 895,1 milioni (di cui 589,4 milioni nel corso del 2023), pertanto il valore nominale residuo al 31 dicembre 2023 ammonta a 3.225,0 milioni (2.130,4 milioni al 31 dicembre 2022).

Il corrispondente valore di bilancio, esposto nella voce di stato patrimoniale "130. Altre attività" in base al costo ammortizzato, che tiene conto del prezzo di acquisto e delle competenze nette maturate al 31 dicembre 2023, ammonta a 2.981,8 milioni (1.966,9 milioni al 31 dicembre 2022).

Al 31 dicembre 2023, sono inoltre stati assunti impegni con soggetti terzi per futuri acquisti di crediti d'imposta per un ammontare complessivo pari a circa 606 milioni.

L'ammontare dei crediti acquistati e degli impegni all'acquisto assunti nell'ambito del modello HTC, come in precedenza illustrato, è inferiore rispetto alla stima della capacità compensativa prospettica della Banca, tenuto anche conto che il relativo plafond di acquisto, deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, è stato fissato in modo prudenziale, con l'obiettivo di considerare le incertezze connesse alla temporalità di effettivo ingresso dei crediti nel cassetto fiscale e alle effettive caratteristiche dei crediti acquistati dipendenti dall'assunzione di impegni all'acquisto.

Alla data del 31 dicembre 2023 non si intravvedono quindi rischi di irrecuperabilità sia con riferimento ai crediti d'imposta iscritti in bilancio sia in relazione agli impegni di acquisto degli ulteriori crediti d'imposta.

Si precisa che Banco BPM non ha ceduto nessuno dei crediti d'imposta acquistati.

Da ultimo, si deve segnalare che il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM del 17 ottobre 2023 ha altresì autorizzato l'acquisto di crediti fiscali in base al modello Hold To Collect and Sell (HTCS) per un plafond di 1,4 miliardi, con l'obiettivo di sfruttare i margini di prudenza considerati nella stima della capacità contributiva di Banco BPM, assunta a riferimento nella determinazione del plafond del modello HTC, che risulta infatti inferiore rispetto alla capacità compensativa massima della Banca. L'affiancamento del business model HTCS, rispetto all'attuale HCT, ha quindi l'obiettivo di sviluppare ulteriormente l'acquisto di crediti fiscali, consentendo quindi di cogliere opportunità commerciali senza, peraltro, assumere rischi di mancato recupero per incapienza della capacità compensativa. Il business model HTCS intrapreso dal Gruppo permette, infatti, di poter recuperare i crediti fiscali sia tramite la compensazione con i debiti tributari e previdenziali della Banca, sia, eventualmente, tramite la cessione degli stessi ad altri operatori interessati all'acquisto, qualora ritenuto vantaggioso.

Al riguardo si segnala alla data del 31 dicembre 2023 non è stata perfezionata alcuna operazione di acquisto rientrante nel modello HTCS; sono invece in essere impegni con soggetti terzi per futuri acquisti di crediti per un ammontare complessivo pari a 100 milioni.

Emissioni di titoli AT1 (Additional Tier 1)

Al 31 dicembre 2023 Banco BPM presenta un ammontare totale di strumenti Additional Tier 1 per nominali 1,5 miliardi, frutto di n. 5 emissioni effettuate dal 2019 al 2023.

Gli AT1 sono strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 ("Additional Tier 1"), ai sensi del Regolamento n. 575 del 2013 (CRR), destinati ad investitori istituzionali.

Le emissioni in essere alla data di reporting sono state effettuate in data 11 aprile 2019, 14 gennaio 2020, 12 gennaio 2021, 5 aprile 2022 e 17 novembre 2023.

Trattandosi di titoli perpetui è prevista la facoltà di rimborso anticipato da parte dell'emittente a partire rispettivamente dal 18 giugno 2024, dal 21 gennaio 2025, dal 19 gennaio 2026, dal 12 aprile 2027 e dal 24 maggio 2029; in caso di mancato richiamo, la call potrà essere esercitata ogni cinque anni nel primo caso e successivamente ogni sei mesi per le altre tre emissioni.

In virtù dell'approssimarsi della prima data di rimborso anticipato (18 giugno 2024), nel mese di novembre 2023 l'emissione di AT1 dell'11 aprile 2019 ("300 milioni 8,750% Additional Tier 1 Notes"), è stata oggetto di parziale riacquisto per un valore nominale pari a 223,3 milioni.

La cedola semestrale, non cumulativa, è pari al tasso annuo rispettivamente dell'8,75%, del 6,125%, del 6,5%, del 7% e del 9,5%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al

momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo.

Per le suddette emissioni, in linea con le disposizioni della CRR per gli strumenti AT1, l'emittente ha piena discrezionalità nel decidere di non pagare le cedole, per qualsiasi ragione e per un periodo di tempo illimitato; la cancellazione è invece obbligatoria qualora si dovessero verificare determinate condizioni, tra le quali il verificarsi dell'evento attivatore, ossia qualora il Common Equity Tier 1 (CET1) di Banco BPM (o il CET1 consolidato) dovesse essere inferiore al livello del 5,125% (cosiddetto "trigger event"). In aggiunta, gli interessi non sono cumulativi, in quanto qualsiasi ammontare che l'emittente dovesse decidere di non pagare o sarebbe obbligato a non pagare non sarà accumulato o pagabile in una data successiva. È inoltre previsto che al verificarsi del "trigger event", il capitale sarebbe irrevocabilmente e obbligatoriamente oggetto di cancellazione (cosiddetto "write down") per un ammontare necessario a riportare il CET1 (di Banco BPM o del Gruppo) al 5,125%. Il capitale oggetto di cancellazione potrebbe essere ripristinato (cosiddetto "write up"), al ricorrere di determinate condizioni, e comunque a completa discrezione dell'emittente, anche nell'ipotesi in cui Banco BPM dovesse decidere di rimborsare anticipatamente l'emissione.

In base a quanto in precedenza illustrato in merito alle caratteristiche dei prestiti, le suddette emissioni si configurano alla stregua di "strumenti di capitale", ai sensi del principio contabile IAS 32, come illustrato nelle politiche contabili riportate nel paragrafo "16 - Altre informazioni" della successiva unità "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Nel bilancio al 31 dicembre 2023, il corrispettivo incassato dalle suddette emissioni, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dei correlati effetti fiscali (10,8 milioni), trova rappresentazione nella voce di patrimonio netto "140. Strumenti di capitale", per un ammontare pari a 1.465,8 milioni.

  • In coerenza con la natura degli strumenti, nell'esercizio sono state rilevate a voce "150. Riserve":
    • le cedole pagate per un importo pari a 70,1 milioni (96,7 milioni, al netto del relativo effetto fiscale di 26,6 milioni);
    • gli effetti negativi correlati al riacquisto parziale dell'AT1, pari 11,3 milioni, per il maggior corrispettivo pagato rispetto al valore di carico dell'emissione.

Business Model "Hold to Collect" – vendite

Nel corso del 2023 è stata perfezionata un'unica operazione di cessione, considerata ai fini delle soglie di significatività e frequenza, avente ad oggetto un titolo di Stato americano classificato nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale complessivo pari a 50 milioni di USD.

L'operazione, effettuata dalla Capogruppo, ha generato un utile da cessione pari a 2,8 milioni che trova rappresentazione nella voce di conto economico "100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Tale risultato si confronta con un utile realizzato nel corso del 2022 di 148,7 milioni, conseguente al perfezionamento di operazioni di cessioni per un valore nominale complessivo pari a circa 5,5 miliardi.

La suddetta operazione di cessione considerata ai fini dell'ammissibilità delle vendite HTC corrisponde a circa lo 0,16% del valore nominale dei titoli in essere al 1° gennaio 2023 e quindi entro il limite di significatività del 10% del valore nominale del portafoglio titoli ad inizio anno, stabilito dalla policy di Gruppo. Risulta altresì rispettata la soglia di frequenza annua, definita nei termini di dodici operazioni annue.

Nel corso dell'esercizio 2023 sono state effettuate ulteriori cessioni di titoli a valere del portafoglio delle attività valutate al costo ammortizzato, per un ammontare 53,5 milioni, ritenute ammissibili a prescindere da qualsiasi soglia di significatività e frequenza, in quanto avvenute in prossimità della scadenza.

In aggiunta, nell'ambito del processo di derisking illustrato nella Relazione sulla gestione del Gruppo, nel corso del 2023 sono proseguire le operazioni di cessione di esposizioni creditizie deteriorate rappresentate da finanziamenti verso la clientela, ritenute ammissibili a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, in linea con la disciplina prevista dall'IFRS 9 e dalla policy di Gruppo.

Per maggiori dettagli sulla declinazione delle sopra citate soglie, unitamente agli altri indicatori/limiti di ammissibilità delle vendite, si fa rinvio alla successiva parte A.2, paragrafo "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Policy di ammissibilità delle vendite coerenti con il Business Model HTC".

Da ultimo si deve rilevare che la gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli "HTC", così come per quelli "Hold To Collect and Sell", prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; nel corso dell'esercizio, infatti, non si è verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato la necessità di riclassificare il portafoglio titoli come pure non è intervenuta alcuna modifica in merito alle politiche contabili relative ai criteri di ammissibilità delle vendite HTC.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo rispettivamente pari allo 0,8% dei depositi protetti entro il 3 luglio 2024 e pari all'1% del totale dei depositi protetti entro il 31 dicembre 2023. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetti o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "190. Spese Amministrative: b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU (1° gennaio di ogni esercizio) e nel terzo trimestre per il FITD (30 settembre di ogni esercizio).

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 12 – Spese amministrative – voce 190".

Progetto di valorizzazione del business della monetica

Come illustrato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" contenuta nella relazione sulla gestione, in data 18 aprile 2023, Banco BPM ha deliberato di procedere con un progetto di valorizzazione del business della monetica, tramite lo sviluppo di una potenziale partnership con un primario operatore di mercato, avente ad oggetto sia il Merchant Acquiring e la gestione dei POS, che l'Issuing e la distribuzione di carte di pagamento.

Al riguardo, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM dell'11 luglio 2023, esaminate le offerte ricevute da primari operatori del settore, ha deliberato di concedere un'esclusiva a FSI SGR S.p.A., Pay Holding S.p.A. e BCC Pay S.p.A., finalizzata alla negoziazione e alla definizione dei termini e delle condizioni di una potenziale partnership nei settori dell'issuing e dell'acquiring.

In data 14 luglio 2023 Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI hanno sottoscritto un accordo vincolante per la costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali.

L'accordo prevede il conferimento in una joint venture (BCC Pay) del ramo di attività della monetica di Banco BPM e della partecipazione detenuta in Tecmarket Servizi, con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni emesse dal veicolo Pay Holding, ossia dalla controllante di BCC Pay. Ad esito dell'operazione, Pay Holding sarà partecipata per circa il 43% da FSI e circa il 28,6% ciascuno da Banco BPM e Iccrea Banca.

L'accordo prevede altresì la sottoscrizione di un contratto di distribuzione pluriennale dei servizi della joint venture anche sulla rete di Banco BPM.

Il perfezionamento dell'operazione, subordinato all'approvazione da parte delle competenti Autorità, è previsto entro il secondo trimestre 2024.

Ai fini della redazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, ricorrendone i presupposti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5, sia le attività e passività del ramo relativo alla monetica, sia quelle relative alla partecipazione, oggetto di conferimento, sono state riclassificate nelle specifiche voci di stato patrimoniali

"120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Con riferimento al conto economico dell'esercizio 2023, la classificazione del ramo in via dismissione non ha avuto alcun impatto, sia in termini valutativi, in quanto il prezzo di cessione risulta ampiamente superiore rispetto al valore contabile, sia in termini espositivi, in quanto il ramo non si configura come un'attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operation"), non rappresentando un importante ramo autonomo o area geografica di attività (major line of business).

In maggior dettaglio, le poste patrimoniali del ramo sono in prevalenza rappresentate dalle passività relative ai saldi contabili in essere sulle carte prepagate, che al 31 dicembre 2023 ammontano a 204,3 milioni. Al perfezionamento dell'operazione di conferimento, il ramo risulterà pareggiato, in quanto è previsto che Banco BPM metterà a disposizione della conferitaria disponibilità liquide di ammontare pari al saldo delle carte prepagate; in tale prospettiva, al 31 dicembre 2023 è stata effettuata una riclassifica di 204,3 milioni dalla voce dell'attivo "10. Cassa e disponibilità liquide" alla voce "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", prelevandola convenzionalmente dalla sottovoce delle "Disponibilità di cassa".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa contenuta nella "Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo", contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa.

Imposta straordinaria sugli extra profitti delle banche

L'art. 26 del D.L. 10 agosto 2023, n. 104 ("Disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici") - convertito con modificazioni dalla Legge del 9 ottobre 2023, n. 136 – ha introdotto un'imposta straordinaria a carico delle banche per l'esercizio 2023. Detta imposta deve essere determinata, a livello di ciascuna banca del Gruppo, applicando un'aliquota del 40% all'ammontare del margine di interesse relativo all'esercizio 2023, che eccede per almeno il 10% il medesimo margine relativo all'esercizio 2021. È inoltre previsto che l'ammontare dell'imposta straordinaria non potrà essere, in ogni caso, superiore a una quota pari allo 0,26% dell'importo complessivo dell'esposizione al rischio su base individuale ("RWA – Risk Weighted Asset") riferito alla data di chiusura dell'esercizio 2022.

La suddetta imposta dovrà essere versata entro il 30 giugno 2024, salvo il ricorso all'opzione di non pagarla destinando, in sede di destinazione dell'utile dell'esercizio 2023, a una riserva patrimoniale non distribuibile - a tal fine individuata - un importo non inferiore a 2,5 volte l'ammontare dell'imposta. Qualora la riserva così costituita dovesse essere successivamente utilizzata per la distribuzione di utili, l'imposta dovuta dovrà essere pagata integralmente, maggiorata di un importo pari al tasso di interesse sui depositi presso la Banca centrale europea.

Tale riserva potrà essere utilizzata per coprire le perdite e sarà computabile tra gli elementi del capitale primario di classe 1 (CET1), in linea con quanto previsto dal Regolamento UE n. 575/2013.

Dal punto di vista contabile, alla luce delle specifiche caratteristiche dell'imposta in oggetto e in particolare delle modalità di determinazione della stessa, sono state ritenute applicabili le disposizioni dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" e del principio contabile IAS 37 "Accantonamenti, passività e attività potenziali". In particolare, in base a quanto previsto dall'IFRIC 21, la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "evento vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento dello stesso, che sussiste qualora l'entità dovesse optare per il pagamento dell'imposta o qualora, successivamente, dovesse decidere di distribuire la riserva vincolata. La definizione di passività fornita dallo IAS 37 prevede, altresì, che per l'adempimento dell'obbligazione sia da ritenersi probabile l'uscita di risorse che incorporano benefici economici. Il suddetto evento vincolante sussiste qualora l'entità dovesse decidere di versare l'imposta o qualora la riserva indisponibile in precedenza vincolata dovesse essere distribuita.

Sulla base di tali disposizioni, l'ammontare dell'imposta straordinaria quantificata a livello di Gruppo è pari a circa 152 milioni, di cui 151 milioni riferiti alla Capogruppo; in caso di mancato pagamento, l'ammontare da destinare ad una riserva non distribuibile ammonterebbe a 381 milioni, di cui 378 milioni riferiti alla Capogruppo.

A seguito della delibera assunta dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM e delle banche controllate, la proposta di destinazione dell'utile di esercizio 2023 da sottoporre all'Assemblea dei Soci prevede la futura costituzione della suddetta riserva non distribuibile, in alternativa al pagamento, per un importo complessivo pari a 378 milioni a livello di Gruppo.

Alla data di redazione del bilancio 2023 non sussiste pertanto alcun obbligo al pagamento dell'imposta; conseguentemente, ai sensi del citato IFRIC 21, non si è verificato alcun evento vincolante, a fronte del quale rilevare una passività ed il corrispondente onere.

A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. Detti principi risultano allineati a quelli adottati per la redazione del bilancio consolidato comparativo al 31 dicembre 2022, con le integrazioni che si sono rese necessarie per recepire l'entrata in vigore dell'IFRS 17, oggetto di specifica disamina al punto "15 - Attività e passività assicurative".

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Vi rientrano:

  • i titoli di debito o i finanziamenti a cui è associato un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to collect and Sell");
  • i titoli di debito, i finanziamenti e le quote di OICR i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per i quali, in sede di prima rilevazione, non ci si è avvalsi dell'opzione di classificarli tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • i contratti derivati non aventi finalità di copertura e con fair value positivo (derivati attivi). Per tali strumenti la compensazione con i derivati aventi fair value negativo (derivati passivi) è consentita per le operazioni stipulate con la medesima controparte, qualora si abbia correntemente un diritto legale alla compensazione e si intenda regolarle su base netta;
  • gli investimenti sottostanti le polizze assicurative unit e index linked.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "b) Attività finanziarie designate al fair value"; "c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di OICR) è classificata come detenuta per la negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare i flussi finanziari mediante la vendita, ossia se è associata al Business Model "Other", in quanto:

  • acquisita al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i contratti derivati aventi un fair value positivo, non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;

• gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita ("sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata al fair value, in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando tale designazione consente di fornire una migliore informativa, in quanto elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch"). Tale categoria non risulta valorizzata dal Gruppo.

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale e sono composte dagli strumenti finanziari che non possiedono i requisiti, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi finanziari, per la classificazione tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Nel dettaglio, vi rientrano:

  • titoli di debito o finanziamenti i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • quote di OICR;
  • strumenti di capitale non detenuti per la negoziazione, per i quali non si è fatto ricorso all'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In tale categoria, inoltre, sono classificati gli strumenti finanziari gestiti sulla base del fair value in quanto le informazioni da esso ricavate consentono di valutarne la performance e prendere le decisioni in coerenza con la strategia di gestione del rischio o di investimento.

Tale business model è applicabile alle attività finanziarie, principalmente rappresentate da quote di OICR, a copertura dei contratti emessi dalle compagnie di assicurazione, per i quali il rischio di investimento è sopportato dagli assicurati. Trattasi, in particolare, delle attività relative a contratti assicurativi del ramo III (polizze unit linked o index linked), le cui prestazioni sono connesse all'andamento di indici di mercato ed a quote di fondi di investimento. In coerenza con il suddetto modello di gestione, le correlate passività dei contratti assicurativi sono oggetto di valutazione al fair value, in applicazione della cosiddetta "fair value option".

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, i titoli di capitale e le quote di OICR, alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che vengono invece imputati direttamente nel conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Per gli strumenti

derivati, nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata come passività finanziaria di negoziazione.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value solo in via residuale e limitatamente a poche casistiche (non applicabilità dei metodi sopra richiamati o in presenza di una gamma di possibili valutazioni del fair value, tra le quali il costo rappresenta la stima più significativa).

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Gli interessi delle tre sottovoci che compongono la categoria in esame sono esposti nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". I medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", rispettivamente nelle sottovoci "a) attività e passività finanziarie designate al fair value" e "b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data di riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. In tal caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassifica, data che rappresenta il momento di iscrizione iniziale per l'allocazione dei diversi stadi di rischio creditizio (cosiddetto "stage assignment") ai fini dell'impairment.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (titoli di debito e finanziamenti) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato sia dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali che dalla vendita delle stesse (Business model "Hold to collect and Sell");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test" – "Solely Payment of Principal and Interest test").

Nella categoria vengono rilevati, inoltre, i titoli di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, per i quali si applica l'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale opzione è esercitabile al momento dell'iscrizione iniziale del singolo strumento finanziario ed è irrevocabile (c.d. "OCI election").

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso dei finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico della quota di interesse in base al criterio del tasso di interesse effettivo, degli effetti da rivalutazione del cambio e delle perdite attese (impairment).

Gli interessi sono esposti nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Gli utili o le perdite derivanti dalla variazione del fair value vengono invece rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"), che sarà oggetto di riciclo nel conto economico al momento della cancellazione dell'attività finanziaria (voce "100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono assoggettate ad impairment al fine di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "Expected Credit Losses"), sulla base del modello di impairment previsto anche per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Dette rettifiche sono iscritte a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo: a) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni - Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Gli strumenti di capitale per i quali si è optato per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value; gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value, al netto del relativo effetto fiscale, sono rilevati in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"). Gli importi rilevati in detta riserva non saranno mai oggetto di riciclo nel conto economico, nemmeno in caso di cessione dell'attività; in tal caso sarà necessario procedere ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto ("150. Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. L'unica componente rilevata nel conto economico è rappresentata dai dividendi incassati ("70. Dividendi e proventi simili").

Per i titoli di capitale iscritti nella categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione illustrati nel precedente paragrafo "1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio ai criteri già illustrati per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi.

In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è eliminato in contropartita di una rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data di riclassifica.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto al conto economico.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (finanziamenti e titoli di debito) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test").

In particolare, vi rientrano gli impieghi concessi alla clientela ed i crediti, ad eccezione di quelli "a vista", verso le banche e le Banche Centrali – in qualsiasi forma tecnica – nonché i titoli di debito che rispettano i requisiti illustrati precedentemente.

Sono altresì da ricondurre in tale voce i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione.

Sono inoltre incluse le operazioni di "Pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "Prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del

prestatore, per l'importo corrisposto a pronti, qualora le caratteristiche di tali operazioni siano tali da non comportare l'iscrizione nel portafoglio di proprietà del titolo oggetto di riporto o di prestito, non avendone acquisito alcun rischio e beneficio.

Nella categoria in esame rientrano, infine, i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti.

Nello specifico, la prima iscrizione di un finanziamento avviene alla data di erogazione, che normalmente coincide con la data di sottoscrizione del contratto. Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto di credito e quella di erogazione delle somme pattuite, all'atto dell'iscrizione del contratto si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che sarà oggetto di chiusura in sede di effettiva erogazione delle somme.

La prima iscrizione avviene sulla base del fair value dello strumento finanziario, che è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso ad opera della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Nello specifico il valore contabile lordo è pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento – calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Dette attività vengono valorizzate al costo storico e gli eventuali costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per le attività senza una scadenza definita o a revoca.

Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment, come dettagliatamente descritto nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)", prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

• Stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);

  • Stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (cosiddetto SICR – "Significant Increase in Credit Risk"). L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: rappresentato dalle attività finanziarie deteriorate, caratterizzate da una probabilità di default pari al 100%, da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare, opportunamente adeguati per tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione – analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio – volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio multi-scenario descritto nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni - Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

I flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Per le posizioni a tasso fisso, il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore.

Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente ai parametri di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce ("130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito") e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni - Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate, classificate in Stage 3, gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione – determinato in base al tasso di interesse effettivo – rettificato delle perdite attese.

Per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde ai ripristini di valore connessi all'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad

esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo (pass through arrangements), senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva), e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (cosiddetto "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

La cancellazione può avvenire a seguito della cessione delle attività finanziarie; in tal caso la differenza tra il valore contabile dell'attività ceduta ed il corrispettivo ricevuto, inclusivo di eventuali attività ricevute al netto di eventuali passività assunte, è rilevata nella voce di conto economico "100. A) Utili (Perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Policy di ammissibilità delle vendite coerenti con il Business Model HTC

In coerenza con il Business Model "Hold to Collect", che caratterizza le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione sia ammissibile al verificarsi di determinate circostanze. Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali il Gruppo ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

Il Gruppo ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello Stadio 2, in precedenza classificata nello Stadio 1;
  • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello Stadio 3), in precedenza classificata negli Stadi 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate.

Prossimità dello strumento alla scadenza

Il Gruppo ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model "HTC" qualora:

  • l'intervallo temporale prima della scadenza sia inferiore a 3 mesi; e
  • la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie

Sono ammissibili le vendite che presentano:

• una soglia di frequenza inferiore a n. 12 operazioni di vendita per ciascun esercizio. La singola operazione di vendita deve essere intesa come il complesso delle transazioni di cessione relative ad uno o più titoli che risultano perfezionate nell'arco temporale di n. 10 giorni lavorativi a partire dal giorno in cui è avvenuta la prima transazione di vendita;

oppure

• una soglia di significatività inferiore al 10%, soglia determinata in base al rapporto tra il valore nominale delle vendite durante l'esercizio rispetto al valore nominale degli strumenti presenti nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili vendite effettuate per un ammontare superiore al 10% rispetto alle consistenze iniziali, anche se non frequenti.

Dette soglie sono applicate a livello di singola entità giuridica appartenente al Gruppo e separatamente per il portafoglio dei titoli di debito rispetto a quello dei finanziamenti, in quanto tali portafogli sono detenuti con diversi obiettivi gestionali e/o gestiti da autonome funzioni di business.

Circostanze eccezionali

Esempi di circostanze eccezionali nelle quali le vendite sono considerate ammissibili, possono essere:

  • significative operazioni di aggregazioni aziendali/ristrutturazioni il cui perseguimento necessita di una ricomposizione di attività e passività del Gruppo;
  • vendite effettuate per fare fronte a crisi di liquidità qualora l'evento non potesse essere ragionevolmente prevedibile (scenario di stress).

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati:

  • a conto economico in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • a patrimonio netto, in un'apposita riserva da valutazione, in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

4 - Operazioni di copertura

Si premette che il Gruppo Banco BPM si avvale della facoltà consentita dal principio contabile IFRS 9 di continuare ad applicare integralmente le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out") per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro-coperture).

Criteri di classificazione

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale, presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. È inoltre possibile attivare coperture generiche di fair value ("macrohedging") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad una operazione prevista altamente probabile;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta differente rispetto a quella di riferimento del Gruppo (euro).

A livello di bilancio consolidato, la designazione del derivato come strumento di copertura è possibile solo se risulta stipulato nei confronti di una controparte esterna al Gruppo. I risultati riconducibili a transazioni interne effettuate tra diverse entità del Gruppo sono eliminati.

Criteri d'iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono iscritti al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura, che include gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva; tale relazione deve essere efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa.

L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare:

• nel caso di copertura specifica di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio

sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura";

  • nel caso di copertura generica (macrohedge), le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica dal rischio di tasso di interesse sono iscritte, in base al rispettivo saldo, alla voce "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" (positivo) o alla voce "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica" (negativo), con contropartita economica rappresentata dalla voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", in coerenza con gli effetti del derivato di copertura. L'inefficacia della copertura, rappresentata dalla differenza tra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto, è comunque ricompresa nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura". In caso di interruzione della copertura, le rivalutazioni/svalutazioni cumulate, iscritte nella voce "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" o "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica", sono rilevate nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua del portafoglio coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo;
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato alla voce "120. Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Per i titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", designati in una relazione di copertura di fair value, le variazioni di valore attribuibili al rischio coperto – che in assenza della suddetta sarebbero rilevate in contropartita di una specifica riserva da valutazione – trovano rappresentazione nella voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura", a compensazione con il risultato dello strumento di copertura.

Per i titoli di capitale classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", data la scelta esercitata dal Gruppo di applicare le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è consentito designarli in copertura di fair value (rischio di prezzo o di cambio), in quanto gli effetti valutativi del derivato di copertura sono da rilevare a conto economico, mentre gli effetti valutativi e realizzativi dei titoli di capitale coperti trovano riconoscimento a patrimonio netto, senza alcuna eccezione di riciclo a conto economico, se non per i dividendi.

Criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato nell'ambito delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed in particolare tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:

  • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società collegate o sottoposte a controllo congiunto, che vengono iscritte in base al metodo del patrimonio netto.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto (inclusi i diritti di voto "potenziali") e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica. Ciò si verifica qualora i diritti di voto ed il controllo dell'attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico da Banco BPM ed un altro soggetto. Inoltre, viene qualificato come controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto, al fine dell'assunzione delle decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie classificate nella presente categoria avviene alla data di regolamento al costo, inclusivo dell'eventuale avviamento pagato in sede di acquisizione, il quale non è pertanto oggetto di autonoma e separata rilevazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le partecipazioni sono valutate con il metodo del patrimonio netto. Tale metodo prevede che il valore contabile iniziale venga successivamente aumentato o diminuito per rilevare la quota degli utili e delle perdite delle partecipate di pertinenza del Gruppo realizzati dopo la data di acquisizione, in contropartita della voce di conto economico consolidato "250. Utili (perdite) delle partecipazioni". I dividendi ricevuti da una partecipata sono portati in riduzione del valore contabile della partecipazione.

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza del Gruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "120. Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata e la data di riferimento del bilancio consolidato. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dal Gruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'investimento partecipativo in entità collegate o a controllo congiunto è sottoposto al test di impairment qualora vi siano evidenze obiettive di riduzione di valore che possano avere impatto sui flussi finanziari della partecipata e quindi sulla recuperabilità del valore di iscrizione dell'investimento stesso.

Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede quindi la verifica di possibili indicatori considerati espressione di evidenze obiettive di perdita, quali:

  • significative difficoltà finanziarie della partecipata (a titolo esemplificativo, significative variazioni negative del patrimonio netto contabile, riduzione o interruzione della distribuzione dei dividendi, conseguimento di risultati operativi inferiori, oltre ad una soglia fisiologica, rispetto agli obiettivi del budget o del piano pluriennale o comunque in riduzione rispetto ad esercizi precedenti o rispetto alla situazione esistente alla data di acquisizione dell'investimento);
  • una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento da parte della partecipata;
  • l'estensione di concessioni per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria della partecipata, che diversamente non avrebbe preso in considerazione;
  • annuncio/avviso di un piano di ristrutturazione finanziaria o sussistenza di un'elevata probabilità che la partecipata possa annunciare operazioni di ristrutturazione o possa essere dichiarata fallita;
  • la scomparsa di un mercato attivo relativo all'investimento detenuto dovuta alle difficoltà finanziarie della partecipata;
  • importanti cambiamenti con effetto avverso per l'investimento verificatisi nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui opera la partecipata;
  • una diminuzione significativa o prolungata di fair value al di sotto del suo costo. Per diminuzione significativa il Gruppo ritiene un decremento di fair value al di sotto del costo di acquisto superiore al 30%; per diminuzione prolungata il Gruppo ritiene un decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 24 mesi.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore (alla voce "250. Utili (perdite) delle partecipazioni") nel caso in cui il valore recuperabile risulti inferiore rispetto al valore contabile, inclusivo dell'avviamento. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato, nella stessa voce.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate in presenza di una cessione che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

In presenza di una situazione che determina la perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto l'eventuale partecipazione residua è oggetto di riclassifica nei portafogli delle attività finanziarie previste dall'IFRS 9, di norma in quello delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", sulla base del relativo fair value. La cancellazione dalla voce "70. Partecipazioni" può inoltre avvenire in presenza di circostanze che determinano il conseguimento di una situazione di controllo (cosiddette "step acquisition"). Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni - Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare in un arco temporale superiore ad un esercizio. Nel dettaglio:

  • le attività detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per fini amministrativi sono classificate come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16;
  • gli immobili detenuti per essere affittati a terzi o per la valorizzazione del capitale investito, tramite la vendita, sono classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40;

• gli immobili detenuti nell'ottica di valorizzazione dell'investimento attraverso lavori di ristrutturazione o di riqualificazione, al fine di una successiva vendita, sono classificati come rimanenze e seguono la disciplina prevista dallo IAS 2.

Sono inoltre iscritti in questa voce i diritti d'uso (c.d. Right of Use) di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi, nonché le attività concesse in leasing operativo (per i locatori).

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi; trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per il quale sono destinati. Nel dettaglio, le spese di miglioria che rappresentano attività materiali identificabili e separabili, sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (ad esempio impianti tecnici, attrezzature). Diversamente, le spese di miglioria che non risultano identificabili o separabili dall'immobile, quali le opere murarie, sono portati ad incremento del diritto d'uso, rilevato in base alle previsioni dell'IFRS 16.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Per gli immobili iscritti tra le attività materiali a scopo di investimento, a seguito della chiusura dell'originaria esposizione creditizia (c.d. "datio in solutum"), il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value ("valore di mercato"), desunto da apposita perizia.

La differenza tra il valore di prima iscrizione dell'immobile ed il valore di carico della precedente esposizione creditizia, oggetto di cancellazione, è rilevata alla voce "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" fino a concorrenza del valore del credito lordo esistente alla data di iscrizione. Tenuto conto del criterio di valutazione al fair value degli immobili ad uso investimento, come di seguito descritto, nella circostanza in cui il fair value di prima iscrizione dell'immobile dovesse essere superiore rispetto al valore del credito lordo, l'eccedenza è rilevata a conto economico nella voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali".

Qualora al momento del perfezionamento dell'operazione, i competenti organi aziendali dovessero avere assunto la decisione di procedere alla dismissione dell'immobile entro un lasso temporale breve, il valore di iscrizione dell'immobile sarà pari al "valore di pronto realizzo", anch'esso desunto da apposita perizia, a meno che non vi siano trattative in corso tali da far presumere un maggior valore di recupero.

In ogni caso, qualora, alla data di iscrizione dell'immobile, dovessero sussistere concrete trattative di vendita, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate e deliberate dai competenti organi aziendali, il valore di iscrizione iniziale dovrà tenere conto del prezzo di uscita deliberato, al netto delle eventuali spese di cessione, nel caso risulti inferiore rispetto al "valore di mercato" desunto dalla perizia.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività materiali di proprietà o acquisite tramite diritti d'uso sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad esclusione:

  • degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;

• delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Attività materiali ad uso funzionale: valutazione successiva

Ammortamenti

Le attività materiali ad uso funzionale, inclusi gli immobili strumentali valutati al "valore rideterminato", sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile stimata, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

  • dei terreni in quanto ritenuti avere una vita utile illimitata, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati;
  • del patrimonio artistico, tenuto conto che la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata e che il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

La quota di ammortamento deve essere in grado di riflettere il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che possono portare ad un incremento del valore dei cespiti.

Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo del bene - per le attività valutate in base al metodo del costo - o dal valore rideterminato - per le attività valutate in base al metodo della rideterminazione del valore - al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, qualora ritenuto significativo.

L'ammortamento periodico viene rilevato a conto economico alla voce "210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

Per le migliorie su beni di terzi, rappresentate da attività materiali identificabili e separabili, l'ammortamento è determinato secondo la vita utile di tali attività, come in precedenza illustrato. Diversamente, per le migliorie non identificabili e separabili dall'immobile oggetto di leasing l'ammortamento viene effettuato secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di leasing, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Svalutazioni per riduzioni di valore (impairment)

Per le attività valutate al costo, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico alla voce "210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali". Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore contabilizzata nella stessa voce, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Immobili di proprietà ad uso strumentale e patrimonio artistico di pregio: metodo del valore rideterminato

Per il patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e per il patrimonio artistico di pregio, il Gruppo ha adottato quale criterio di valutazione il metodo del valore rideterminato.

Il suddetto metodo prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. In base al citato metodo:

• se il valore contabile dell'attività si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza positiva tra il valore rideterminato e il valore contabile del bene ante-rideterminazione), l'incremento deve essere rilevato nella voce 120 del passivo in una specifica "riserva da valutazione" (oggetto di rilevazione nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo senza rigiro a conto economico), a meno che trattasi di un ripristino di una svalutazione rilevata precedentemente a conto economico alla voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali". In questo ultimo caso, l'incremento deve essere rilevato come provento a conto economico

fino a concorrenza delle precedenti svalutazioni e solo l'eventuale residuo confluisce in una riserva da valutazione;

  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza negativa tra il valore rideterminato ed il valore contabile del bene ante-rideterminazione), la riduzione di valore deve essere rilevata in contropartita:
    • del conto economico come costo in mancanza di preesistenti riserve da valutazione sull'attività ("260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
    • del patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione") fino a concorrenza del saldo a credito della riserva di rivalutazione di tali attività e, per l'eccedenza, a conto economico, non essendo consentita la rilevazione di riserve da valutazione negative.

Immobili a scopo di investimento: metodo del fair value

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, il Gruppo adotta il metodo di valutazione del fair value, in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value. Di conseguenza i suddetti immobili non sono oggetto di ammortamento, né di verifica dell'esistenza di eventuali riduzioni di valore.

Il metodo del fair value prevede che:

  • gli incrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi ("260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
  • i decrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come oneri ("260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali").

In caso di vendita, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, alla voce "280. Utili (perdite) da cessione di investimenti".

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali, determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene, sono rilevate in contropartita del:

  • conto economico: per le attività ad uso funzionale valutate al costo e per gli immobili a scopo di investimento (voce "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti");
  • patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"): per le attività ad uso funzionale valutate in base al metodo del valore rideterminato. Le rivalutazioni degli immobili accreditate nelle riserve da valutazione di patrimonio netto possono essere trasferite tra le altre riserve di patrimonio netto (Altre riserve di utili), qualora l'immobile dovesse essere cancellato. Pertanto, in presenza di una vendita dell'immobile le riserve da valutazione sono trasferite ad altra componente di patrimonio netto (da "riserve da valutazione" ad "altre riserve"), senza tuttavia poter transitare nel conto economico.

I diritti d'uso acquisiti con il leasing sono eliminati dallo stato patrimoniale al termine della durata del contratto di leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri, il cui costo può essere misurato attendibilmente.

Nella voce sono ricompresi:

  • i costi esterni per lo sviluppo del software anche acquisito per il tramite di una licenza d'uso a tempo indeterminato o determinato;
  • le attività immateriali generate nell'ambito di operazioni di aggregazione aziendale e legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela. Come dettagliato nella "Sezione 10. Attività Immateriali – Voce 100" della "Parte B - Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato", tali attività sono definite "Client Relationship" se riguardano rapporti di asset under management/asset under custody o altre attività non correlate a prestazione di servizi e "value of business acquired" (c.d. "VoBA") se relative al portafoglio assicurativo non rientrante nell'IFRS 17;
  • le attività immateriali legate alla valorizzazione dei marchi iscritte anch'esse in occasione di operazioni di aggregazioni aziendali;
  • l'avviamento, pari alla differenza positiva tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "16 – Altre informazioni - Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Criteri d'iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Le attività immateriali generate nell'ambito di operazioni di aggregazione aziendale e legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela sono originariamente valorizzate attraverso l'attualizzazione dei flussi, che ne rappresentano la redditività nell'arco della durata residua (contrattuale o stimata) dei rapporti in essere al momento dell'operazione di aggregazione, attraverso un tasso rappresentativo del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile.

Le attività immateriali rappresentate dalle Client Relationship e dal VoBA, che esprimono la capacità dei rapporti esistenti, alla data dell'aggregazione aziendale, di generare flussi reddituali lungo la loro vita residua attesa, vengono ammortizzate in base ad una curva di smontamento dei citati rapporti, di regola decrescente.

Il processo di ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita inizia quando il bene è disponibile per l'uso e cessa dal momento in cui l'attività è eliminata contabilmente. Gli ammortamenti periodici per le attività immateriali a vita utile definita vengono rilevati nella voce "220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali".

Le attività immateriali la cui vita utile è indefinita, come l'avviamento e i marchi, sono iscritte al costo al netto delle perdite di valore eventualmente verificatesi. Per tali attività non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Con riferimento all'avviamento, lo stesso non è soggetto ad ammortamento, ma ad una verifica periodica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio. In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. Detta unità rappresenta il livello minimo al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico nella voce "270. Rettifiche di valore dell'avviamento". Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano più attesi benefici economici futuri.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" - e in quella del passivo "70. Passività associate ad attività in via di dismissione" - le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

Per essere classificate nelle sopra menzionate voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività – riconducibili, ad esempio, a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali il principio IFRS 5 prevede si debba continuare ad applicare i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione cessa il processo di ammortamento.

I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora attribuibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economico più idonea.

Per "attività operative cessate" si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 - Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al

reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico (voce "300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente") ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, ad esempio le valutazioni degli strumenti finanziari valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura dei flussi finanziari, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto (ossia nella voce "120. Riserve da valutazione").

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi, tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate.

Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

10 - Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione (impairment) ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni - Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9 (pertanto sono riconducibili alle fattispecie IAS 37).

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

Nella sottovoce "100. Fondi per rischi ed oneri: b) quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza, costituiti in attuazione di accordi aziendali, per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni - Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, derivano dalle modifiche alle ipotesi attuariali e dalle rettifiche basate sull'esperienza passata e sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "120. Riserve da valutazione".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "100. Fondi per rischi ed oneri: c) altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio gli stanziamenti per il sistema incentivante al personale e per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale.

Criteri d'iscrizione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Qualora non sia ritenuto probabile l'esborso di risorse finanziarie per adempiere all'obbligazione, non è necessario rilevare alcun accantonamento di bilancio; in tal caso si rende necessario fornire nella nota integrativa adeguata informativa sul possibile rischio di soccombenza, a meno che la probabilità di impiegare risorse sia ritenuta remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "a) debiti verso banche", "b) debiti verso clientela", "c) titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali riacquisti.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale attualizzati in base al tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, del tasso marginale di finanziamento.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Gli interessi sono esposti nel conto economico alla voce "20. Interessi passivi ed oneri assimilati".

Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati che incorporano un derivato implicito - secondo quanto stabilito dall'IFRS 9 ed oggetto di illustrazione nel precedente paragrafo "1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" - è prevista la separazione del derivato incorporato dal contratto ospite. In tal caso:

  • il derivato incorporato è classificato tra le attività/passività di negoziazione ed oggetto di misurazione al fair value;
  • il contratto ospite è classificato tra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

I debiti per leasing devono essere rideterminati in caso di modifica nei pagamenti dovuti (lease modification); l'impatto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico nella voce "100. Utili/perdite da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie". Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico ed i derivati impliciti oggetto di scorporo dalle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli e talune proprie emissioni di certificates, gestite nell'ambito di un complessivo portafoglio di strumenti finanziari di negoziazione.

Per ulteriori dettagli sui certificates classificati in tale voce si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni - Passività finanziarie designate al fair value".

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata nella voce "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", compresi quelli relativi a strumenti derivati passivi connessi con la fair value option.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale qualora ricorrano le seguenti circostanze:

  • si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch");
  • un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, documentata internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche;
  • si è in presenza di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato è tale da modificare significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Tuttavia, non è ammessa la designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario attribuibile ad un'unica componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

La voce in esame include talune obbligazioni emesse dal Gruppo e talune emissioni di certificates non gestite con intento di negoziazione.

Per approfondimenti sul perimetro del Gruppo delle passività in fair value option, sulla metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "16 - Altre informazioni - Passività finanziarie designate al fair value" ed alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Il Gruppo, inoltre, si è avvalso della possibilità di designare come passività designate al fair value i prodotti di natura finanziaria che non presentano un rischio assicurativo significativo e che non prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili non essendo collegati a gestioni separate.

Trattasi in particolare delle passività correlate ai prodotti assicurativi di ramo III (polizze unit linked ed index linked), le cui prestazioni sono correlate al valore di indici di mercato ed a quote di fondi di investimento. Anche gli

investimenti sottostanti a tali prodotti, come già precedentemente esposto, sono valutati al fair value eliminando o riducendo in modo significativo possibili "asimmetrie contabili" che altrimenti risulterebbero dalla rilevazione di queste attività e delle relative passività sulla base di differenti criteri contabili.

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le passività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente. La variazione di fair value è imputata nel conto economico alla voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", ad eccezione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una specifica riserva da valutazione (voce "120. Riserve da valutazione"), a meno che tale trattamento non sia tale da creare o amplificare un'asimmetria contabile nel risultato economico. Un'asimmetria contabile viene creata o amplificata quando la rilevazione degli effetti del proprio merito creditizio in una riserva patrimoniale è tale da comportare nel conto economico una disarmonia più rilevante di quella che si avrebbe rilevando nel conto economico tutta la variazione di fair value della passività. In quest'ultimo caso l'intera variazione di fair value della passività, comprensiva dell'effetto di variazione del proprio merito creditizio, deve essere rilevata nel conto economico.

Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico.

L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione") non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o estinta; in tal caso sarà necessario procedere a riclassificare l'utile (perdita) cumulato nella specifica riserva da valutazione in un'altra voce di patrimonio netto ("150. Riserve").

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico alla voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale dell'entità; quest'ultima rappresenta la valuta dell'ambiente economico prevalente in cui l'entità stessa opera.

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta estera diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita di un elemento non monetario sono iscritti a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Per la modalità di conversione dei bilanci delle società controllate estere che adottano una moneta di conto diversa da quella di riferimento della Capogruppo (euro) si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento" contenuta nella precedente parte A.1.

15 - Attività e passività assicurative

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività e passività assicurative che rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17 "Contratti assicurativi".

In particolare, sono inclusi nella voce dell'attivo "80. Attività assicurative":

  • i contratti di assicurazione, inclusi i contratti di riassicurazione, emessi e i contratti d'investimento con elementi di partecipazione discrezionale emessi definiti e disciplinati dall'IFRS 17, appartenenti a portafogli di contratti assicurativi emessi che costituiscono, in base al segno del saldo di chiusura, attività;
  • i contratti di cessioni in riassicurazione definiti e disciplinati dall'IFRS 17, appartenenti a portafogli di contratti di cessioni in riassicurazione che costituiscono, in base al segno del saldo di chiusura, attività.

Rientrano invece nella voce del passivo "110. Passività assicurative":

  • i contratti di assicurazione, inclusi i contratti di riassicurazione, emessi e i contratti d'investimento con elementi di partecipazione discrezionale emessi definiti e disciplinati dall'IFRS 17, appartenenti a portafogli di contratti assicurativi emessi che costituiscono, in base al segno del saldo di chiusura, passività;
  • i contratti di cessioni in riassicurazione definiti e disciplinati dall'IFRS 17, appartenenti a portafogli di contratti di cessioni in riassicurazione che costituiscono, in base al segno del saldo di chiusura, passività.

La classificazione quale attività o passività assicurativa è pertanto funzione del saldo netto del portafoglio di appartenenza dei contratti. Genericamente i contratti assicurativi presentano un saldo passivo (passività assicurative), mentre i contratti di cessione in riassicurazione presentano un saldo attivo (attività assicurative).

Un contratto assicurativo è definito come quel contratto in base al quale una delle parti (l'emittente) accetta un "rischio assicurativo significativo" da un'altra parte (l'assicurato), concordando di indennizzare l'assicurato nel caso in cui lo stesso subisca danni conseguenti a uno specifico evento futuro incerto (l'evento assicurato).

Con l'IFRS 17 la definizione di "contratto assicurativo" richiede l'individuazione del c.d. "rischio assicurativo significativo", che si basa sul valore attuale dei flussi di cassa potenziali di un determinato contratto, anziché sul valore assoluto.

L'IFRS 17 richiede altresì di separare nel contratto assicurativo primario la componente di investimento distinta, solamente nel caso in cui siano rispettati contemporaneamente i seguenti requisiti:

  • la componente di investimento e la componente assicurativa non sono strettamente interconnesse. Le due componenti sono strettamente interconnesse se l'entità non è in grado di valutare una componente senza prendere in considerazione l'altra, in quanto il valore di una componente varia in funzione dell'altra, oppure se l'assicurato non può beneficiare di una componente se l'altra non è presente; e
  • un contratto avente termini equivalenti è venduto, o potrebbe essere venduto, separatamente sullo stesso mercato o nella stessa giurisdizione da entità che emettono contratti assicurativi o da altre parti.

La componente di investimento separata deve essere assoggettata alla disciplina del principio IFRS 9, a meno che si tratti di contratto di investimento con elementi di partecipazione discrezionali rientrante nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17.

Alla luce di quanto illustrato:

  • con riferimento alla classificazione dei contratti assicurativi il Gruppo include nel perimetro IFRS 17 tutti i contratti del ramo vita, fatta eccezione per i prodotti di Ramo III rappresentati dalle Unit Linked per le quali non è stato individuato un rischio assicurativo significativo (principalmente Banco BPM Vita);
  • per quanto attiene alla separazione delle componenti del contratto assicurativo riferite al ramo vita, sulla base di un'analisi qualitativa, il Gruppo ha attivato la procedura di unbundling alle tariffe Multiramo. Di conseguenza, la componente di Ramo I - ossia la componente di investimento con elementi di partecipazione discrezionale – viene rilevata secondo quanto previsto dal principio IFRS 17, mentre la componente di Ramo III Unit linked - componente Investimento – è contabilizzata secondo il principio IFRS 9. Nello specifico, il Gruppo valuta tali prodotti al fair value, esercitando l'opzione prevista dal principio (Fair Value Option) al fine di evitare i mismatch contabili rispetto ai correlati investimenti valutati al fair value.

Determinato il perimetro dei contratti che ricadono nell'ambito IFRS 17, il principio prevede che vengano determinati i limiti contrattuali1 (cosiddetti contract boundaries) entro i quali considerare i flussi di cassa, ai fini della valutazione delle passività della compagnia. Si tratta, quindi, di definire se un'opzione contrattuale debba essere considerata nella proiezione dei flussi di cassa sin dall'emissione del contratto oppure se la stessa sia tale da generare un nuovo gruppo di contratti.

Ai fini della valutazione delle passività assicurative, le compagnie del Gruppo, in continuità con logiche di calcolo attuariali già utilizzate, includono nella proiezione dei flussi di cassa tutti i premi futuri e le opzioni dipendenti da decisioni dell'assicurato, laddove non sia presente la facoltà della compagnia di riprezzarli o di rifiutare l'esercizio dell'opzione.

Criteri di iscrizione

Al momento della sottoscrizione del contratto con il soggetto assicurato viene riconosciuta una passività il cui ammontare è dato dalla somma algebrica del valore attuale di tutti i flussi di cassa contrattuali attesi (Present value future cash flow), attualizzati e inclusivi anche di un opportuno Risk Adjustment (per i rischi di tipo non finanziario) e del Margine Economico Atteso (Contractual Service Margin), che rappresenta il valore attuale degli utili futuri.

1 Il limite contrattuale è composto dai diritti e dalle obbligazioni sostanziali esistenti nel periodo di riferimento nel quale l'entità può costringere l'assicurato a pagare i premi o nel quale l'entità ha un'obbligazione sostanziale a fornirgli servizi assicurativi.

In sede di rilevazione iniziale, i contratti assicurativi devono essere aggregati in gruppi di contratti e le disposizioni relative alla loro rilevazione, misurazione e presentazione in bilancio devono essere applicate al gruppo di contratti, non contratto per contratto.

Il livello di aggregazione è rilevante ai fini dell'identificazione dei contratti onerosi, con la conseguenza di dover rilevare le perdite attribuibili ai contratti fin dall'inizio (cosiddetto "onerous contract test'").

Il livello di aggregazione è determinato in funzione della seguente gerarchia di raggruppamento:

  • portafoglio: trattasi di un gruppo di contratti soggetti a rischi simili e gestiti insieme come un singolo pool;
  • coorti: trattasi di una segmentazione dei portafogli sulla base della data di rilevazione iniziale del contratto;
  • "buckets" di profittabilità: trattasi di un'ulteriore divisione di ogni coorte, a seconda della profittabilità attesa al momento della rilevazione iniziale del contratto, in funzione dei seguenti tre bucket:
    • contratto oneroso che si ritiene non profittevole, e quindi oneroso, al momento della rilevazione iniziale;
    • contratto profittevole al momento della rilevazione iniziale che non presenta un rischio significativo di diventare oneroso in futuro;
    • restante fattispecie, ossia contratto profittevole che presenta un rischio significativo di diventare oneroso in futuro.

L'IFRS 17 prescrive che un'entità non possa includere contratti emessi a più di un anno di distanza nello stesso gruppo. Pertanto, ogni portafoglio deve essere disaggregato in coorti annue o coorti comprendenti periodi inferiori all'anno ("raggruppamento per coorti"), con l'eccezione dei contratti collegati a gestioni separate per i quali il testo del principio IFRS 17, come omologato dalla Commissione europea1 , ha previsto opzionalmente di derogare a tale requisito (c.d. "carve-out option").

Per Banco BPM Vita l'aggregazione in gruppi di contratti avviene in base alle seguenti caratteristiche: prodotti inclusi nella stessa Gestione Separata, componente di Ramo I dei prodotti Multiramo e prodotti di puro rischio (es. Temporanee caso morte - TCM).

Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti Multiramo o collegati ad una Gestione Separata, è stata esercitata l'opzione di non applicare il requisito della coorte annuale ("carve-out option"), così come previsto dal Regolamento di omologazione dell'IFRS 17 a livello europeo, e quindi di aggregare queste tipologie contrattuali solo con riguardo al concetto di rischi simili e gestiti insieme ed all'appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.

Per la nuova Controllata Vera Vita (entrata a far parte del Gruppo dal 14 dicembre 2023), le passività relative ai contratti assicurativi di Ramo III (Unit Linked) sono iscritte principalmente nelle "Passività assicurative", sulla base delle caratteristiche tecniche del portafoglio sottostante, in linea con quanto consentito dall'IFRS 17.

Infine, con riferimento alle passività assicurative, BBPM Life (anch'essa entrata a far parte del Gruppo dal 14 dicembre 2023) determina se un contratto contiene un rischio assicurativo significativo, ossia se il beneficio in caso di morte alla data iniziale può essere potenzialmente superiore al 5%, valutando così se l'evento assicurato può indurre la Società a pagare all'assicurato eventuali importi aggiuntivi significativi in ogni singolo scenario.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Per la valutazione dei contratti assicurativi sono previste tre tipologie applicabili alle diverse linee di Business: il Building Block Approach (c.d. BBA), Premium Allocation Approach (c.d. PAA) ed il Variable Fee Approach (c.d. VFA).

Il BBA è il metodo standard di valutazione dei contratti assicurativi strutturato su un approccio a blocchi in base al quale, al momento della sottoscrizione del contratto, la passività assicurativa è pari alla somma algebrica del valore attuale dei flussi di cassa contrattuali attesi sulla base di un opportuno tasso di sconto (Present Value of Future Cash Flow – PVFCF), dell'aggiustamento per tenere conto dei rischi non finanziari correlati all'incertezza nella realizzazione dei flussi di cassa (Risk Adjustment – RA) e del margine economico atteso (Contractual Sevice Margin - CSM). Tale modello è applicabile a tutti i contratti assicurativi ad eccezione di quelli con elementi di partecipazione diretta per i quali viene applicato il modello VFA o di quelli misurati in base alla metodologia semplificata del PAA. La misurazione successiva della passività richiede una valutazione dei suddetti elementi, al fine di riflettere le variazioni tra le stime iniziali e quelle in essere alla data di reporting. In particolare:

1 In fase di omologa del principio contabile IFRS 17 con Regolamento (UE) n. 2036/2021 è stata introdotta la possibilità, non consentita dal principio approvato dallo IASB, di esentare i contratti caratterizzati da mutualizzazione intergenerazionale e congruità dei flussi finanziari dall'applicazione dell'obbligo di raggruppamento in coorti annuali. Il Gruppo ha scelto di avvalersi di tale opzione (c.d. "carve out option").

  • le variazioni del valore attuale dei flussi di cassa, derivanti da modifiche nel tasso di attualizzazione utilizzato, comportano il corrispondente adeguamento dei primi con contropartita nel conto economico o, qualora ci avvalga della cosiddetta "Opzione OCI" (Other Comprehensive Income), nel prospetto della redditività complessiva;
  • le variazioni nella stima delle passività relative a servizi futuri determinano un adeguamento del CSM, da rilasciare a conto economico in base all'unità di copertura ("coverage unit");
  • le variazioni derivanti dalla differenza tra i flussi di cassa attesi per il periodo, rilevati tra i ricavi per servizi assicurativi, e quelli effettivamente sostenuti nel medesimo periodo, rilevati nei costi per servizi assicurativi, hanno un impatto sul conto economico dell'esercizio.

Il PAA è una metodologia opzionale semplificata prevista dalla normativa per i contratti con durata temporanea, con copertura pari o inferiore a 12 mesi o, a determinate condizioni, anche a contratti di maggior durata. Con tale approccio viene rilevata un'unica passività, senza alcuna distinzione delle componenti previste nel modello BBA, denominata Liability for Remaining Coverage (LRC), che viene sistematicamente rilasciata a conto economico secondo la durata contrattuale.

Il VFA è il modello di misurazione obbligatorio previsto per contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta, ossia dei contratti che, sulla base di un elemento di partecipazione sottostante, forniscono un significativo beneficio addizionale al verificarsi dell'evento assicurato (ad esempio, contratti legati alle Gestioni Separate). Il modello in esame è strutturato per blocchi, in linea con quanto illustrato per il modello standard: in tal caso, il CSM rappresenta il corrispettivo (fee) per il servizio di gestione finanziaria prestato dalla compagnia. In base a tale modello, eventuali variazioni nella stima del CSM, che derivino dalla performance degli attivi finanziari sottostanti e quindi dovute a variabili di mercato, determinano una variazione del CSM stesso, senza comportare impatti diretti sul conto economico o sul prospetto della redditività complessiva come invece accade per il modello BAA.

Banco BPM Vita ricorre ai seguenti modelli valutativi:

  • Variable Fee Approach, per tutti i contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta, previa verifica dei criteri di eleggibilità;
  • Premium Allocation Approach per la Unit of Account dedicata ai prodotti danni mono annuali in run off (prodotti malattia e infortuni);
  • Building Block Approach per i restanti portafogli.

Per Vera Vita invece, il portafoglio della Compagnia è stato diviso in 19 Units of Accounts (UoA), dove in termini di Present Value Fullfillment Cash Flows (PVFCF), il 99,997% dei contratti è valutato con il modello di misurazione VFA, mentre lo 0,003% dei contratti è stato valutato con il modello di misurazione GMM. Inoltre, Per quanto riguarda il framework metodologico utilizzato, la Compagnia Vera Vita ha applicato il Full Retrospective Approach a tutte le UoA.

Input, parametri e altri elementi sottostanti i modelli di valutazione

I Modelli di valutazione delle passività assicurative si basano su una serie di input e parametri, tra cui i più rilevanti sono il tasso di sconto, il Risk Adjustment e la modalità per il rilascio a conto economico del Contractual Service Margin.

La valutazione della passività assicurativa è basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi, in funzione di un tasso di sconto ritenuto adeguato per riflettere il valore temporale del denaro ed il rischio finanziario, qualora quest'ultimo non sia già incorporato nelle stime dei flussi di cassa.

I tassi di sconto devono:

  • riflettere il valore temporale del denaro, le caratteristiche dei flussi finanziari e le caratteristiche di liquidità dei contratti assicurativi;
  • essere coerenti con i prezzi correnti di mercato osservabili (se ve ne sono) degli strumenti finanziari i cui flussi finanziari hanno caratteristiche corrispondenti a quelle dei contratti assicurativi, per esempio, in termini di scadenze, valuta e liquidità; e
  • escludere l'effetto di fattori che, pur influenzando i prezzi di mercato osservabili, non influenzano i flussi finanziari futuri dei contratti assicurativi.

Al riguardo, l'approccio utilizzato da Banco BPM Vita per la definizione del tasso di sconto è basato su un approccio bottom up, in base al quale la curva di sconto è determinata a partire da una curva risk-free (liquid risk-

free yield curve), a cui viene applicato un aggiustamento per il premio di liquidità dei contratti assicurativi, in grado di riflettere le differenze tra le caratteristiche di liquidità degli strumenti finanziari che sono alla base dei tassi osservati sul mercato e le caratteristiche di liquidità dei contratti assicurativi oggetto di valutazione.

Mentre con riferimento a Vera Vita, la Compagnia adotta curve di sconto differenti a seconda del modello di misurazione applicato alla specifica Unit of Account:

  • per le Unit of Account misurate tramite modello GMM, la Compagnia adotta la medesima curva utilizzata per le valutazioni Solvency Il;
  • per le Unit of Account misurate tramite modello VFA, la Compagnia adotta la medesima curva utilizzata per le valutazioni Solvency Il a cui viene aggiunto un illiquidity premium calibrato sulla base degli attivi della Compagnia stessa.

Ulteriore aspetto da considerare per la determinazione della passività finanziaria è il cosiddetto "Risk Adjustment" (RA), ossia l'aggiustamento non finanziario che rappresenta, nella sostanza, la remunerazione che l'entità richiede per assumersi il rischio derivante dall'incertezza circa l'importo e la tempistica dei flussi di cassa. I rischi coperti dall'aggiustamento in esame sono il rischio assicurativo e gli altri rischi non finanziari, come il rischio di estinzione anticipata o il rischio di costo.

Tenuto conto che il principio contabile IFRS 17 non definisce una specifica metodologia di calcolo, per il Gruppo, la stima Risk Adjustment avviene facendo ricorso ad un approccio di tipo Value At Risk (VAR) per Banco BPM Vita, mentre per Vera Vita è stato adottato il Percentile Approach; pertanto, il RA è ottenuto a partire dagli SCR Solvency Il e riproporzionati al 75° percentile.

Infine, BBPM Life ha adottato l'approccio del "cost of capital" (pari a circa il 6%), facendo così leva sulla metodologia e sui modelli di calcoli sviluppati in ambito Solvency II, opportunamente adeguati per rispettare i requisiti IFRS 17 per la determinazione del Risk Adjustment.

Pattern di rilascio del CSM

Il Contractual Service Margin rappresenta il profitto atteso dai contratti assicurativi in portafoglio ed è stimato per differenza tra i flussi di cassa spettanti all'entità (premi) ed il complesso degli oneri contrattuali assunti, comprensivo dell'aggiustamento per il rischio. La suddetta marginalità sarà riconosciuta a conto economico lungo l'intero periodo in cui viene prestata la copertura assicurativa; nessun profitto è quindi contabilizzato alla data di rilevazione iniziale dei contratti in quanto relativo a servizi assicurativi che saranno forniti in futuro. Il rilascio del CSM è basato sulla definizione delle unità di copertura (coverage unit), le quali sono determinate identificando per ciascun contratto la quantità di servizio fornita all'assicurato e la durata attesa del gruppo di contratti.

Nel caso in cui il CSM assuma valori negativi, al momento di prima rilevazione o anche successivamente in caso di variazioni avverse nella redditività attesa, la perdita implicita derivante dal contratto assicurativo deve essere rilevata integralmente a conto economico.

Nella metodologia implementata dalle compagnie del Gruppo, le Compagnie al fine di determinare la quota di Rilascio del CSM del periodo per ogni Unit of Account determinano un Release Ratio.

Il CSM viene calcolato in prima istanza a livello di singola compagnia assicurativa e, successivamente, in ambito di Gruppo mediante adeguate rettifiche in sede di consolidamento. Tale scelta è conseguente al fatto che nel Gruppo coesistono entità emittenti contratti assicurativi (le compagnie assicurative) ed entità collocatrici degli stessi (la Capogruppo), che addebitano commissioni di collocamento per il servizio. Nell'ambito del processo di consolidamento, a fronte dell'elisione delle commissioni infragruppo addebitate alle compagnie di assicurazione, viene effettuato un aggiustamento per considerare i costi effettivamente sostenuti dalla Capogruppo per l'attività distributiva delle polizze. Tale operazione può quindi comportare la rilevazione di un CSM consolidato differente rispetto a quello che sarebbe calcolato nei bilanci delle singole compagnie, nella misura in cui i costi sostenuti dal Gruppo verso terzi risultino divergere rispetto alle provvigioni di collocamento pagate alla rete distributiva bancaria.

A tal fine, i costi effettivi sostenuti dal Gruppo sono stimati sulla base di "Cost/income ratio", determinato secondo metriche gestionali, in funzione dell'osservazione storica dei costi effettivi di distribuzione sostenuti dalle reti del Gruppo rispetto alle provvigioni corrisposte alle compagnie assicurative del Gruppo, distinti per categorie omogenee di polizze e modelli distributivi. I suddetti driver gestionali sono altresì considerati al fine di individuare costi rappresentati dalle spese per il personale, dalle altre spese amministrative, dalle rettifiche nette di valore su attività materiali da riclassificare nella voce di bilancio consolidata relativa al risultato della gestione assicurativa.

Componenti reddituali

Nel conto economico le componenti che alimentano la redditività del comparto assicurativo sono:

  • il margine assicurativo esposto nella voce "160. Risultato dei servizi assicurativi" pari alla differenza tra:
    • i ricavi assicurativi relativi ai contratti emessi, che riflettono la quota del corrispettivo ricevuto dall'assicurato che l'assicurazione ritiene sia tenuta a iscrivere in conto economico a fronte dei servizi forniti nell'esercizio. In altri termini, trattasi delle spese che ci si attende di sostenere nel corso dell'esercizio, dall'evoluzione della passività per l'aggiustamento esplicito per il rischio, nonché dall'attribuzione all'esercizio di una quota del CSM in ragione dei servizi prestati;
    • i correlati costi principalmente rappresentati dall'ammontare delle spese per servizi assicurativi effettivamente sostenuti nell'esercizio in corso quali ad esempio i sinistri e le altre spese direttamente attribuibili, le perdite per contratti onerosi, le provvigioni ed altre spese di acquisizione, le spese di gestione degli investimenti sottostanti ai contratti assicurativi cui è applicato il metodo di valutazione Variable Fee Approach;
    • costi e ricavi relativi alle cessioni in riassicurazione;
  • il margine correlato alle componenti finanziarie è invece esposto nella voce "170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa". Trattasi, in particolare, degli interessi maturati nell'esercizio per effetto del valore temporale del denaro, degli effetti correlati alle variazioni del valore temporale del denaro e dei rischi finanziari dei contratti assicurativi, delle variazioni di fair value delle attività sottostanti ai contratti assicurativi emessi valutati con l'approccio VFA, diversi da quelli rilevati nel prospetto della redditività complessiva per effetto dell'opzione OCI.

Per quanto riguarda la policy choice relativa alla disaggregazione dei ricavi e dei costi finanziari di assicurazione tra il prospetto di conto economico e quello della redditività complessiva, al fine di ridurre i potenziali disallineamenti contabili conseguenti ai diversi modelli valutativi previsti dall'IFRS 17 per i contratti assicurativi e dall'IFRS 9 per gli investimenti sottostanti i suddetti contratti e la relativa volatilità di conto economico, il Gruppo ha deciso di ricorrere all'opzione OCI per tutti i portafogli di contratti assicurativi.

Prodotti di natura finanziaria

I prodotti di natura finanziaria che non presentano un rischio assicurativo significativo e non prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili (non rappresentando quindi polizze collegate a gestioni separate) sono contabilizzati in base all'IFRS 9 e classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie valutate al fair value", in base alla cosiddetta "Fair Value Option". Per Banco BPM Vita tali prodotti sono sostanzialmente riconducibili alle polizze unit linked.

Per i prodotti in esame, il conto economico non riflette i premi, ma le componenti di ricavo (caricamenti e commissioni), e di costo (provvigioni e altri oneri) sulla base della disciplina stabilita dai principi IFRS 9 e IFRS 15. In particolare, i ricavi ed i costi relativi ai prodotti in esame possono essere riconducibili alle attività svolte nella fase di origination, da imputare a conto economico al momento dell'emissione del prodotto, o nella fase di gestione degli investimenti, da ripartire lungo la vita del prodotto, in funzione della fornitura del servizio. Nel conto economico, figurano inoltre i costi ed i ricavi conseguenti alle variazioni di fair value delle passività correlate ai prodotti in esame.

Criteri di modifica e di cancellazione

Un contratto assicurativo deve essere eliminato contabilmente quando, e solo quando, viene estinto, ossia quando l'obbligazione specificata nel contratto assicurativo è scaduta, adempiuta o cancellata.

In aggiunta, l'IFRS 17 prevede la derecognition del contratto originario e la contestuale iscrizione del nuovo contratto nel caso di modifica contrattuale (concordata tra le parti o per variazione regolamentare) che rifletta almeno una delle seguenti condizioni:

  • se la modifica fosse stata inclusa alla rilevazione iniziale avrebbe comportato:
    • l'esclusione del contratto dall'ambito di applicazione dell'IFRS 17;
    • la separazione di componenti diverse del contratto originario determinando un contratto differente,
    • un "limite contrattuale" sostanzialmente diverso;
    • l'attribuzione in un gruppo di contratti distinto;

  • il contratto iniziale rispecchia la definizione di contratto assicurativo con elementi di partecipazione diretta, ma quello modificato non più o viceversa;
  • il contratto originario è valutato con il "premium allocation approach", ma il contratto modificato non ha più le caratteristiche per essere valutato con questo modello o viceversa.

Al contrario, le modifiche contrattuali che non ricadono nelle fattispecie elencate vanno trattate come cambiamento delle ipotesi di valutazione dei flussi di cassa contrattuali attesi e conseguentemente modificano il Risk Adjustment e il Contractual Service Margin precedentemente calcolati.

16 - Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, i conti correnti ed i depositi "a vista" verso le Banche Centrali, ad eccezione della riserva obbligatoria, nonché i crediti "a vista" verso le banche. In quest'ultima definizione rientrano le disponibilità che possono essere ritirate in qualsiasi momento senza preavviso o con un preavviso di 24 ore o di un giorno lavorativo.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • i crediti di imposta connessi con i Decreti-legge "Cura Italia" e "Rilancio";
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "110. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

• benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;

  • benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come, ad esempio, trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

Tipologie dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

I benefici in oggetto comprendono il Fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e i Fondi di quiescenza e sono distinti nelle due categorie di "piani a prestazioni definite" e "piani a contributi definiti", in base alle caratteristiche degli stessi piani.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società.

Con riferimento al Fondo di trattamento di fine rapporto, a seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D. Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile. In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita", sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS; l'onere è infatti limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale. Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico alla voce "190. Spese amministrative: a) Spese per il personale" e includono:

  • per la parte di piano a benefici definiti, gli interessi maturati nell'anno (interest cost);
  • per la quota di piano a contribuzione definita, le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Valutazione dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro rappresentati da piani a benefici definiti

Per i piani a prestazioni definite la passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio.

Ai fini dell'attualizzazione, il tasso utilizzato è determinato con riferimento al rendimento di mercato di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività, ponderata in base alla percentuale dell'importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza, rispetto al totale da pagare e anticipare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione. Per ulteriori dettagli si rinvia alla "Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90" della "Parte B - Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato".

Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato dal fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali, che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate o a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata oppure a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di

patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"). Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva consolidata".

La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nel dettaglio, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

Valutazione dei benefici a lungo termine

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti che vengono iscritti alla voce "80. Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura di investimenti esteri, alla copertura dei flussi finanziari, alle differenze di cambio da conversione, alle attività materiali, alla quota parte delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività del Gruppo al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare, rientrano nella categoria gli strumenti Additional Tier 1 ("AT1") che, coerentemente alle previsioni del Regolamento (UE) n.575/2013 (CRR), prevedono altresì:

  • durata illimitata ed assenza di incentivi al rimborso;
  • piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale. Il relativo richiamo/rimborso può avvenire solo su iniziativa dell'emittente, una volta trascorsi almeno cinque anni dalla data di emissione, anche attraverso l'esercizio dell'opzione call iscritta sullo strumento.

In aggiunta, gli strumenti di AT1 mantengono nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo al trigger event che ne abbia determinato la riduzione (writedown).

Tali strumenti, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nella voce "140. Strumenti di capitale" per un ammontare pari al corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa al netto della relativa fiscalità.

Le eventuali cedole corrisposte, al netto della relativa fiscalità, sono portate in riduzione della voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate.

In presenza di estinzione o di riacquisto, la differenza tra corrispettivo pagato ed il valore di bilancio di tali strumenti di capitale è rilevata a patrimonio netto nella voce "150. Riserve".

Capitale e Azioni proprie

La voce "170. Capitale" include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo

delle eventuali azioni proprie detenute dalle società del Gruppo. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione.

Patrimonio di pertinenza di terzi

La voce rappresenta la frazione calcolata in base agli "equity ratios" del patrimonio netto consolidato attribuibile ad azioni di pertinenza dei soci di minoranza. L'importo è calcolato al netto delle eventuali azioni proprie riacquistate dalle imprese consolidate.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi e dei costi

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");
  • riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso ("at a point in time"), quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso; o
  • nel corso del tempo ("over time"), a mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso.

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito.

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, a fronte del ricavo riconosciuto a conto economico si rende necessario rilevare una passività, da stimare in funzione dei previsti futuri rimborsi (cosiddetta "refund liability"). La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati nel conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

  • gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In quest'ultimo caso, eventuali costi e proventi marginali, ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. Le componenti negative di reddito maturate su attività finanziarie sono rilevate alla voce "20. Interessi passivi e oneri assimilati"; le componenti economiche positive maturate su passività finanziarie sono rilevate alla voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati". La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. "Fair value Option") che generano interessi;
    • connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione e ne matura il diritto a ricevere il relativo pagamento;
  • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value degli strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico, in sede di rilevazione dell'operazione, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento stesso, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento;
  • gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ai fini contabili, ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano come piani "equity settled", da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute.

In considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione.

I piani di incentivazione del personale basati su azioni proprie vengono quindi rilevati a conto economico (voce "190. Spese amministrative: a) Spese per il personale") in contropartita di un corrispondente incremento del patrimonio netto (voce "150. Riserve"), sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione ed in funzione del criterio di competenza della prestazione lavorativa fornita.

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo, come corrispettivo della prestazione resa, lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Per le società controllate, i piani di incentivo basati sulle azioni della Capogruppo, e non su azioni proprie, si configurano come piani "cash settled". Ai sensi dell'IFRS 2, nei rispettivi bilanci d'impresa, il costo di competenza viene quindi rilevato tra le spese per il personale in contropartita di un incremento della voce del passivo "100. Fondi per rischi ed oneri". Nell'ottica del bilancio consolidato tali piani, essendo regolati tramite le azioni della Capogruppo, trovano invece rappresentazione come piani "equity settled" in base al trattamento in precedenza illustrato.

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali il Gruppo vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali il Gruppo acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"), a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle sopra menzionate operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "40. Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "50. Commissioni passive".

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione, che rispettano i requisiti in precedenza illustrati, la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella "Parte B - Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato – Altre informazioni" della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:

  • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
  • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
  • le garanzie reali ad esse connesse.

Cartolarizzazioni tradizionali – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, è tale da comportarne la cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di rischi e benefici, le attività cedute vengono cancellate qualora il Gruppo non mantenga alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora ricorrano tali circostanze, la differenza tra il valore di carico delle attività cedute ed il corrispettivo ricevuto, incluse le nuove attività acquisite, è oggetto di rilevazione come utili o perdite di conto economico.

Diversamente, non si procede ad alcuna derecognition dal bilancio qualora il Gruppo abbia mantenuto i rischi ed i benefici associati al portafoglio cartolarizzato, ancorché ceduto pro-soluto, per il tramite, ad esempio, della sottoscrizione integrale della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio separato della Banca originator i crediti ceduti devono continuare a rimanere iscritti in bilancio come "Attività cedute e non cancellate", mentre il corrispettivo incassato dalla cessione deve essere rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla Banca stessa. Nel bilancio consolidato, il consolidamento della società veicolo e del relativo patrimonio della cartolarizzazione, qualora siano rispettati i requisiti del controllo previsti dal principio IFRS 10, ha come principale effetto che, nella situazione patrimoniale consolidata, figureranno i titoli emessi dal veicolo e sottoscritti da entità non appartenenti al Gruppo.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Cartolarizzazioni sintetiche

Nelle operazioni di cartolarizzazione sintetica il Gruppo, attraverso la stipula di un contratto di garanzia finanziaria, acquista protezione sul rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale mantiene la piena titolarità.

Pertanto, le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno l'obiettivo di liberare capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante l'operazione (Significant Risk Transfer – "SRT"), che viene trasferito ad una controparte esterna senza comportare la derecognition degli assets.

Il SRT deve essere costantemente monitorato anche nel corso della vita dell'operazione, al fine di verificare che siano rispettati i criteri previsti dalla normativa che prevede che l'Originator trattenga (Retention) una quota dell'interesse economico netto pari ad almeno il 5% del valore nominale del portafoglio cartolarizzato.

Le operazioni sono strutturate in diverse tranche (Junior, Mezzanine e Senior) in funzione della rischiosità del portafoglio.

Per quanto attiene al trattamento contabile, le operazioni di cartolarizzazione sintetica si configurano come garanzie finanziarie ricevute nelle quali il Gruppo si pone esclusivamente dal lato dell'acquirente di protezione dal rischio credito.

Il premio pagato dal Gruppo all'Investitore per la protezione dal rischio di credito è iscritto nella voce di conto economico "50. Commissioni passive". L'escussione della garanzia finanziaria ricevuta dall'Investitore al manifestarsi delle condizioni stabilite contrattualmente (c.d. credit event) e riferite ai finanziamenti oggetto di cartolarizzazione concorre alla complessiva determinazione della voce di conto economico "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio credito".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Leasing

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto d'uso (c.d. ROU - "Right Of Use") di un'attività identificata per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che l'attività sia identificata, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo della stessa e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Contabilizzazione nel bilancio del locatario

Qualora il Gruppo agisca nella veste di locatario, il modello contabile IFRS 16 prevede la rilevazione nella situazione patrimoniale di una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Nel dettaglio, la data di rilevazione iniziale dell'attività e della passività nella situazione patrimoniale della società corrisponde alla data di decorrenza del contratto, ovvero alla data in cui l'attività viene resa disponibile al locatario.

A tale data il locatario rileva:

  • alla voce "90. Attività materiali", l'attività per il diritto d'uso, determinata dalla somma dei seguenti valori:
    • valore attuale dei pagamenti futuri (valore della passività iscritta);
    • costi diretti iniziali, intesi come costi incrementali per l'ottenimento del leasing che non sarebbero stati altrimenti sostenuti (ad esempio commissioni di intermediazione per agenti e success fees);
    • canoni di leasing corrisposti alla data o prima della decorrenza del leasing (ad esempio il maxicanone);
    • stima di eventuali costi per la rimozione e il ripristino, rilevati in ottemperanza allo IAS 37;
    • al netto di eventuali incentivi al leasing ricevuti dal locatore;
  • alla voce "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", la passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse marginale ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto. Tale tasso è stato identificato in quello utilizzato ai fini gestionali (tasso interno di trasferimento – "TIT" – della raccolta) ed esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured, considerato nello scaglione temporale in cui ricade la scadenza del contratto. Tale tasso tiene conto del merito creditizio del locatario, della durata del leasing, nonché dell'ambiente economico nel quale la transazione ha luogo, in linea con quanto richiesto dall'IFRS 16.

Nell'identificare un contratto di leasing, il Gruppo Banco BPM si avvale, laddove non dispone diversamente, della facoltà concessa dall'IFRS 16 di non considerare:

  • il leasing di contratti "short term", ossia quelli aventi una scadenza inferiore o uguale ai 12 mesi; tale scelta va effettuata per classi di attività sottostanti;
  • il leasing di attività "low value" ossia aventi un valore a nuovo inferiore a 5.000 euro. Per tale categoria (che comprende tra le altre PC, monitor e telefoni) la facoltà di esenzione dall'IFRS 16 può essere effettuata anche contratto per contratto.

I costi dei canoni inerenti a tali tipologie di attività vengono registrati direttamente a conto economico alla voce "190. Spese amministrative: b) Altre spese amministrative" al momento della maturazione.

Inoltre, il Gruppo ha optato per non applicare l'IFRS 16 ai leasing di attività immateriali.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui il Gruppo non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, vengono considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro esercizio da parte del Gruppo, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo il Gruppo considera la durata iniziale del contratto di affitto (es. durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (es. successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto. Inoltre, si assume che il contratto di leasing venga rinnovato nel successivo periodo qualora nei 12 mesi antecedenti la scadenza del primo periodo o del successivo rinnovo il locatario non abbia dato disdetta al locatore.

Successivamente all'iscrizione:

  • il diritto d'uso deve essere valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento ed eventuale impairment lungo la durata del contratto o la vita utile del bene. Tali componenti reddituali sono iscritti alla voce "210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali";
  • la passività viene valutata al costo ammortizzato, ovvero viene incrementata a seguito della maturazione degli interessi passivi e progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni (quota capitale e quota interessi).

In caso di modifica nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata, in contropartita all'attività per diritto d'uso. La modifica può determinare l'iscrizione di un leasing separato (se aumenta l'oggetto del contratto in essere) oppure la modifica del contratto esistente (cosiddetta "lease modification"). In presenza di una "lease modification" si rende necessario rilevare la variazione del debito per leasing alla data di efficacia della modifica, in contropartita dell'attività relativa al diritto d'uso, ad eccezione degli utili e delle perdite derivanti dalla cancellazione (parziale o totale) della locazione che confluiscono a conto economico.

Contabilizzazione nel bilancio del locatore

Qualora il Gruppo agisca in qualità di locatore, il modello contabile IFRS 16 prevede che sia necessario distinguere se trattasi di beni concessi in leasing finanziario piuttosto che di beni concessi in leasing operativo, in funzione del diverso trattamento contabile applicabile alle due fattispecie.

In dettaglio, un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front" non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "up-front" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al paragrafo "3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della presente parte A.2.

Per le operazioni di leasing operativo, nel bilancio del locatore continuano a figurare i beni di proprietà concessi in leasing ed i canoni di locazione sono iscritti a conto economico come ricavi. A livello di Gruppo la fattispecie è riconducibile agli immobili di proprietà concessi in affitto; in tal caso detti immobili continuano ad essere rilevati tra le "Attività materiali a scopo di investimento", in base al relativo criterio di valutazione (fair value). Nel conto economico i proventi derivanti dalla locazione dei suddetti attivi confluiscono nella voce "230. Altri oneri/proventi di gestione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito dei paragrafi "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nel

paragrafo "16 – Altre informazioni - Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Come rappresentato nel paragrafo "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'operazione di aggregazione aziendale si configura come il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente). A tal fine il controllo, come evidenziato nella precedente "Sezione 3 - Area e metodi di Consolidamento", si considera trasferito quando l'investitore è esposto a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con la partecipata e, al tempo stesso, ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere decisionale su tale entità.

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 "Aggregazioni aziendali" nel bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tali casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione della data di acquisizione; (iii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iv) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione della data di acquisizione

L'acquisizione deve essere contabilizzata alla data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa e/o sulle attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio la data dello scambio coincide con la data di acquisizione, a meno di accordi tra le parti che comportino un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito.

Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva

da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi contabili IAS 32 e IFRS 9.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione:

  • delle imposte sul reddito;
  • delle passività relative ai benefici ai dipendenti;
  • delle attività derivanti da indennizzi;
  • dei diritti riacquisiti;
  • delle operazioni con pagamento basato su azioni;
  • delle attività possedute per la vendita

per i quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi, cosiddette "step acquisition"), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico o nelle altre componenti reddituali del prospetto della redditività complessiva, come appropriato. In maggior dettaglio, qualunque variazione di valore dell'interessenza azionaria già detenuta rilevata in contropartita delle riserve da valutazione deve essere riconosciuta nel prospetto della redditività complessiva o nel conto economico, in base al medesimo trattamento che sarebbe stato perseguito in caso di cessione diretta dell'investimento.

Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • il costo dell'aggregazione;
    • l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
    • il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente; ed
  • il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'eventuale differenza negativa deve essere rilevata nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli importi in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come, ad esempio, le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Business Combinations Under Common Control

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzativa, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo. Tali operazioni ("business combinations under common control") sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, vengono contabilizzate facendo riferimento ai documenti interpretativi/orientamenti preliminari di Assirevi, ovvero in continuità di valori dell'entità acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri; in particolare i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - nonché le esposizioni fuori bilancio rappresentate dagli impegni ad erogare fondi e dalle garanzie rilasciate - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses").

Aspetti generali del modello di impairment

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

  • Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito (SICR) rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime).

Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired"), per la quale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate".

Per il Gruppo Banco BPM, il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalla normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment. Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla Banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per il Gruppo Banco BPM le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato). Per le esposizioni con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing, ed in particolare tra le esposizioni dello "Stage 2", può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazioni concesse per motivi commerciali.

Perdite di valore su strumenti finanziari performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate deteriorate come in precedenza definite, si rende necessario valutare, a ciascuna reporting date, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR – "Significant Increase in Credit Risk"), tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Più in dettaglio, al fine di accertare l'esistenza di un significativo deterioramento della qualità creditizia ed il conseguente passaggio dello strumento finanziario dallo Stage 1 allo Stage 2, il Gruppo Banco BPM ha individuato i seguenti criteri ("Stage Assignment"):

• criteri quantitativi relativi, basati su osservazioni statistiche o su variazioni della PD oltre una determinata soglia considerata come un indicatore di backstop, ritenute espressione di intervenuto significativo incremento del rischio di credito nel tempo;

  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito;
  • backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie.

Nel caso in cui tali criteri sussistano l'attività finanziaria confluisce nello stage 2 e la conseguente valutazione, seppure in assenza di una perdita di valore acclarata, comporta la rilevazione di rettifiche di valore pari alle perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario, in linea con quanto previsto dai principi contabili internazionali. Tali rettifiche sono oggetto di revisione ad ogni data di reporting successiva sia per verificarne periodicamente la congruità rispetto alle stime di perdita costantemente aggiornate, sia per tener conto – nel caso in cui vengano meno gli indicatori di una rischiosità creditizia "significativamente incrementata" – del mutato orizzonte previsionale di calcolo della perdita attesa.

Diversamente laddove non si palesino i suddetti indicatori l'attività finanziaria confluisce nello stage 1 e la conseguente valutazione prevede la rilevazione di perdite attese, per lo specifico strumento finanziario, nel corso dei dodici mesi successivi.

Tali rettifiche sono oggetto di revisione ad ogni data di bilancio successiva sia per verificarne periodicamente la congruità rispetto alle stime di perdita costantemente aggiornate, sia per tener conto – nel in cui dovessero palesarsi indicatori di una rischiosità creditizia "significativamente incrementata" – del mutato orizzonte previsionale di calcolo della perdita attesa.

Una volta definita l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio, le perdite attese (ECL) vengono determinate, attribuendo alla singola operazione o tranche di titolo, i seguenti parametri di rischio:

  • PD (Probabilità di Default): rappresenta la probabilità che un'esposizione performing possa migrare nello status di deteriorato, nell'orizzonte temporale di un anno. Tale fattore viene quantificato attraverso i modelli di rating interno dell'esposizione o sulla base di dati medi di segmento/portafoglio;
  • LGD (Loss Given Default): trattasi della percentuale di perdita in caso default, quantificata sull'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulla base delle pratiche deteriorate;
  • EAD (Exposure At Default), ossia l'esposizione al momento del default.

Le rettifiche di valore per perdite attese sono quindi quantificate come prodotto tra i parametri di PD, LGD ed EAD. I modelli utilizzati per la stima di tali parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini regolamentari, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità tra la normativa contabile e quella prudenziale.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di calcolo dei parametri di rischio, agli scenari previsionali macroeconomici e alle relative probabilità di accadimento, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Perdite di valore su strumenti finanziari deteriorati

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario o una sua ragionevole approssimazione laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile. I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenuto conto del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo "forfettario", da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria è rappresentato:

• dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 milione;

• dal complesso delle esposizioni "past due" deteriorate a prescindere dalla soglia di rilevanza dell'esposizione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche del Gruppo, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

La metodologia di calcolo "forfettaria" prevede approcci di valutazione differenziati in funzione dello stato di rischio della controparte al momento della quantificazione (Sofferenza, Inadempienza Probabile, Past Due), della tipologia di esposizione (Secured, Unsecured), della presenza di garanzie diverse da quelle ipotecarie (fidejussioni, pegni, confidi). Nel dettaglio, per le esposizioni Secured la valutazione si basa sulla valorizzazione dei beni sottostanti (collateral), mentre per quelle Unsecured la previsione di perdita è definita come complemento rispetto alle curve di recupero basate sull'osservazione delle serie storiche interne, tenuto conto di eventuali elementi mitiganti derivanti dalla presenza di altre garanzie. In aggiunta, ai fini della previsione di perdita si considera il cosiddetto "time value", ossia il tempo stimato per il recupero del credito differenziato in funzione del vintage nonché la probabilità di passaggio allo stato di sofferenza (Danger Rate) per le esposizioni classificate ad Inadempienza probabile.

In funzione dello status di deterioramento e della tipologia di esposizione, la determinazione del valore di recupero viene effettuata prendendo come riferimento un approccio "going concern" piuttosto che "gone concern".

L'approccio going concern trova applicazione qualora si ritenga che l'attività operativa del debitore possa continuare a generare, in un futuro prevedibile, flussi di cassa da utilizzare per il pagamento dei debiti finanziari verso tutti i creditori, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'approccio in esame prevede, quale fonte di rimborso, la redditività disponibile proveniente dall'attività operativa del cliente o da altre fonti finanziarie, nonché il corrispettivo stimato derivante dall'escussione delle eventuali garanzie reali o personali (per la quota parte non coperta dalla redditività disponibile). La valutazione della redditività disponibile deve essere condotta in modo prudenziale mediante analisi differenti in funzione della tipologia di clientela e dei dati acquisiti dalla stessa.

L'approccio gone concern viene utilizzato qualora si riscontri o si profili la cessazione dell'attività operativa del cliente e prevede, quale principale fonte di rimborso, il corrispettivo derivante dell'escussione delle garanzie reali (pegno o ipoteca), come avviene per tutte le esposizioni classificate nello status di sofferenza. In aggiunta, devono essere valutati i possibili flussi di rimborso rivenienti da beni aggredibili di proprietà del soggetto debitore o degli eventuali garanti fideiussori.

In coerenza con gli obiettivi di cessione delle esposizioni creditizie deteriorate, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni include elementi forward looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL del Gruppo preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni. A partire dall'esercizio 2020, gli obiettivi di cessione, in precedenza riferiti alle sole esposizioni a sofferenza, hanno interessato anche portafogli di esposizioni classificate nello status di inadempienza probabile.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG1 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In coerenza con gli obiettivi di cessione, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni del Gruppo classificate nello status di sofferenza o di inadempienza probabile sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

• la prima, determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dal Gruppo in precedenza illustrate (scenario work out);

1 Trattasi dell'IFRS Transition Resource Group for impairment of financial instruments, ossia gruppo di lavoro istituito con l'obiettivo di supportare l'implementazione di alcune tematiche relative al nuovo modello di impairment IFRS 9.

• la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che il Gruppo si aspetta di ricevere nei due suddetti scenari. Le perdite attese sono quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

La metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

  • la segmentazione del portafoglio in differenti cluster ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del portafoglio, in funzione dello status (sofferenze o inadempienze probabili), della data di ingresso tra le esposizioni deteriorate (vintage), dell'ammontare delle esposizioni, dell'esistenza di vendite programmate;
  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti classificati come sofferenza o inadempienza probabile del Gruppo in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (vintage, ammontare delle esposizioni).

L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione. In altre parole, le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari allo 0%, per quelle posizioni che si ritiene di escludere dalla vendita per le loro caratteristiche intrinseche, fino ad un massimo dell'85%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti (vendite programmate). Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della Banca.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato. In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario workout; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere.

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione, a cui è assegnata una probabilità del 100% ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia classificata nelle voci "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" risulti essere deteriorata, la stessa si qualifica come "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI – Purchase or Originated Credit Impaired").

Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale. Tali attività sono inizialmente iscritte nello Stage 3, con possibilità di riclassificarle nello Stage 2, pertanto sulle stesse andrà rilevata una perdita attesa con modello di impairment basato su ECL lifetime.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

Per il Gruppo Banco BPM l'unica fattispecie riconducibile ai POCI è quella derivante dalle operazioni di aggregazione aziendale; al di fuori di tale circostanza, il Gruppo Banco BPM non ha, infatti, acquistato o originato alcuna esposizione considerata come deteriorata.

Con riferimento ai crediti deteriorati acquistati nell'ambito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano si precisa che il rispetto del trattamento contabile sopra illustrato è stato ottenuto sotto il profilo sostanziale attraverso la contabilizzazione negli interessi attivi, pro-rata temporis, dell'effetto reversal dei minori valori attribuiti ai crediti deteriorati in sede di Purchase Price Allocation. Tale approccio è ritenuto una ragionevole approssimazione del "credit-adjusted effective interest rate", in quanto il tasso di interesse contrattuale è, di fatto, integrato dal maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai crediti acquisiti.

Rinegoziazioni

In presenza di una rinegoziazione di un'attività finanziaria, ossia quando le condizioni contrattuali originarie sono modificate per volontà delle parti, occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno.

In presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali, sia nel caso in cui la rinegoziazione venga formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia nel caso in cui la rinegoziazione preveda una modifica di un contratto esistente. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali la modifica della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; o
  • sono effettuate nei confronti della clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si deve precisare che qualora il Gruppo non conceda una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per il Gruppo dei flussi di ricavi previsti dal contratto rinegoziato. In altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per il Gruppo non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela.

In caso contrario, ossia in presenza di modifiche non sostanziali, le esposizioni rinegoziate non saranno oggetto di cancellazione contabile. Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance), riconducibili al tentativo del Gruppo di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dal Gruppo. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali, in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato.

Per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali e riconducibili a difficoltà finanziarie del debitore, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo, come sopra determinato, ed il maggior valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata come perdita nel conto economico alla voce "140. Utili/Perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni" (cosiddetto "modification accounting"). Per le esposizioni deteriorate, eventuali misure di rinegoziazione rappresentate da stralci dell'esposizione lorda trovano rappresentazione nella voce di conto economico "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito".

Passività finanziarie designate al fair value

Per il Gruppo Banco BPM, le passività finanziarie designate al fair value sono riconducibili a talune emissioni di prestiti obbligazionari e di certificates, come di seguito illustrato in dettaglio, con particolare riferimento alle motivazioni richieste dal principio IFRS 9 per la classificazione nel portafoglio delle passività in esame.

Emissioni di prestiti obbligazionari

Ai fini della raccolta, la Capogruppo emette diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili).

I rischi conseguenti alle suddette emissioni sono oggetto di copertura da parte del Gruppo, nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, mediante la stipula di contratti derivati.

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "4 - Operazioni di copertura".

Per altri contratti invece, la cui relazione di copertura non è qualificata secondo le regole contabili dell'Hedge Accounting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, tra la passività finanziaria e l'operazione a copertura, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata dal Gruppo designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale. L'adozione della Fair Value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui il Gruppo realizza le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair Value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei prestiti obbligazionari emessi e dei correlati derivati di copertura gestionale si fa presente che:

• i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati alla voce dell'attivo "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" oppure alla voce del passivo "20. Passività finanziarie di negoziazione". I correlati effetti economici, valutativi e realizzativi, sono iscritti nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione";

  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, alla voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati" oppure alla voce "20. Interessi passivi ed oneri assimilati", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair Value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13 - Passività finanziarie designate al fair value".

Emissioni di certificates

I certificates sono strumenti derivati cartolarizzati emessi dal Gruppo e negoziati su sistemi multilaterali di negoziazione che replicano, con o senza effetto leva, l'andamento della/e attività sottostanti. Tali prodotti possono prevedere una protezione dell'ammontare sottoscritto dal cliente o di una quota dello stesso in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Da un punto di vista sostanziale, i certificates possono essere definiti come combinazioni di strategie di strumenti derivati o di attività finanziarie di base e derivati, grazie alle quali è possibile generare strumenti finanziari aventi caratteristiche proprie, sostanzialmente diverse rispetto a quelle delle attività da cui originano. Nel dettaglio, i certificates possono essere ricondotti nelle seguenti due tipologie di strumenti:

  • "certificates a incondizionatamente capitale protetto": trattasi di quei prodotti che prevedono una garanzia incondizionata superiore al 50% del capitale inizialmente investito. Ai fini contabili, detti strumenti sono considerati "titoli strutturati", data la preponderanza della componente garantita rispetto a quella variabile determinata dall'andamento del sottostante del certificate. In funzione delle modalità di gestione dei prodotti in esame, a livello di Gruppo, i portafogli contabili ammissibili sono quelle delle "Passività finanziarie designate al fair value", come di seguito illustrato, piuttosto che quello delle "Passività finanziarie di negoziazione" qualora attivamente gestiti nell'ambito di un complessivo portafoglio di trading finalizzato a realizzare un profitto di breve periodo;
  • "altri certificates": trattasi di quei prodotti senza alcuna protezione, con protezione condizionata, o con protezione incondizionata del capitale iniziale in misura pari o inferiore al 50%. Per tali prodotti il valore dipende esclusivamente o in modo prevalente dall'andamento del parametro a cui lo stesso è indicizzato. Per tale motivo gli stessi sono classificati come "strumenti finanziari derivati", ed in particolare tra le opzioni emesse. Per tali strumenti l'unico portafoglio contabile ammissibile è quello delle "Passività finanziarie di negoziazione".

Ciò premesso, a partire dal mese di giugno 2020, la Capogruppo Banco BPM ha iniziato ad emettere certificates a capitale incondizionatamente protetto, principalmente con finalità di raccolta, classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie designate al fair value". La suddetta classificazione è motivata dalla presenza di derivati impliciti che, in assenza del ricorso alla fair value option, dovrebbero essere oggetto di scorporo dallo strumento ospite, in quanto in grado di modificare significativamente i flussi finanziari del contratto. In tal caso, la valutazione a fair value dell'intero contratto, ossia dell'intero certificate, sarebbe meno onerosa rispetto alla valutazione separata dello strumento ospite e dei correlati derivati impliciti.

In aggiunta, tale classificazione consente di perseguire un "natural hedge" rispetto ai derivati di copertura gestionale che, a livello di Gruppo, risultano stipulati secondo un approccio di "massa" con l'obiettivo di coprire la complessiva esposizione del Gruppo.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei certificates rilevati alla voce "30. Passività finanziarie designate al fair value" e dei correlati strumenti di copertura gestionale si rappresenta che:

• l'intera marginalità per il Gruppo correlata alle emissioni in esame è inclusa nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value". Detta voce include altresì gli effetti valutativi correlati alla misurazione del fair value - conseguenti alla variazione nei parametri di mercato a cui il certificate è indicizzato fatta eccezione alle variazioni del proprio merito creditizio - nonché i differenziali pagati alla clientela, periodicamente o a scadenza. Gli effetti riconducibili alle variazioni del proprio merito creditizio sono rilevati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da

valutazione"), come descritto in maggiore dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13 - Passività finanziarie designate al fair value";

• i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati alla voce dell'attivo "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" oppure alla voce del passivo "20. Passività finanziarie di negoziazione". Le minusvalenze e le plusvalenze da valutazione, nonché gli effetti realizzati inclusi eventuali differenziali incassati e pagati trovano riconoscimento nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Fair value e modalità di determinazione degli effetti correlati al proprio merito creditizio

Per le emissioni di obbligazioni e di certificates, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili.

In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori reputati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio.

In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei Credit Default Swap a nome Banco BPM a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella parte "A.4 – Informativa sul fair value".

La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui è soggetta l'emissione, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo. Per l'illustrazione degli effetti cumulativi relativi alla variazione del merito creditizio del Gruppo delle emissioni in esame si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30" della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa.

La medesima metodologia è applicata per la determinazione degli effetti riconducibili alla variazione del proprio merito creditizio per i certificates classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie di negoziazione"; per l'informativa quantitativa dei predetti effetti si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20" della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato", nonché nel paragrafo "A.4.5.1 - Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value" contenuto nella successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value" della presente Nota integrativa.

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Alla data di bilancio, non si rilevano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie che ne richiedano l'informativa prevista dal principio IFRS 7.

A tal proposito si deve infatti precisare che nel corso dell'esercizio 2023, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" del Gruppo Banco BPM, ossia delle modalità con le quali il Gruppo gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la

propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificatamente riferito alle stime circa i possibili flussi di cassa futuri elaborati dalla singola entità; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Gruppo si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, il Gruppo utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettive e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

    1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;
    1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della

gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC e da pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo") qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • quote di OICR, non quotati su mercati attivi, caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità. Le suddette quote sono valorizzate sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV può essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione delle attività sottostanti il fondo stesso, piuttosto che sulla base della tecnica valutativa del Discounted Cash Flow, in funzione della stima dei flussi distribuibili dal fondo;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione delle previsioni di recupero (cosiddetto "recovery rate"), non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati, in funzione dello status della controparte, ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo del

"Comparable Approach" o del "Model Valuation", come descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario.

Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. Le fonti informative da cui attingere lo spread ritenuto espressivo del rischio emittente, in ordine gerarchico, sono le seguenti: i) curva di "credit spread cash" ricavata dai prezzi dei titoli dello stesso emittente, caratterizzati dalla medesima seniority e divisa, quotati su mercati considerati attivi; (ii) curva "Credit Default Swap" dell'emittente a parità di seniority; (iii) curva di credit spread di titoli di debito quotati su mercati attivi relativa ad emittente "comparable"; (iv) curve credit spread cash di rating/settore; (v) curva di credit default swap settoriali.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche.

Nel seguito viene fornita illustrazione delle tecniche utilizzate per la determinazione del fair value:

  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI per la presenza di clausole contrattuali originariamente previste nel contratto, il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;
  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI a seguito di modifiche contrattuali riconducibili ad accordi di ristrutturazione (trattasi nella specie di esposizioni forborne) la misurazione del fair value prende come riferimento iniziale le previsioni dei flussi di cassa espresse dal gestore, in linea con la metodologia utilizzata per la determinazione dell'impairment dei finanziamenti al costo ammortizzato. Detti flussi sono oggetto di rettifica per tenere conto della probabilità o meno di successo della misura di forbearance accordata alla controparte e delle spese di legali e di gestione considerate upfront nell'ottica del potenziale acquirente. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati sulla base di tassi di interesse, desunti facendo affidamento a quelli osservati sul mercato considerati, per quanto possibile, omogenei rispetto alle attività da valutare.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in O.I.C.R., diversi da quelli aperti armonizzati

Sono, di regola, valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione, a meno di ritenere che detto NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge.

Nel caso specifico dei fondi di investimento alternativi che investono in crediti deteriorati, la valorizzazione delle quote, di regola detenute a seguito di apporto dei suddetti crediti da parte del Gruppo, è ottenuta in base alla metodologia del Discounted Cash Flow. In maggior dettaglio, il fair value è pari al valore attuale dei previsti flussi distribuiti dai fondi, stimati in base ai business plan dell'operazione, in funzione di un tasso di attualizzazione determinato secondo il modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC"), che considera oltre al tasso risk free, la struttura del capitale, nonché un adeguato premio per i rischi associati all'operazione. Per ulteriori dettagli si fa

rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento" contenuto nella Parte E della presente Nota integrativa consolidata.

Contratti di pronto contro termine su titoli di debito ("Bond Repo")

Il fair value è ottenuto attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate).

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. Il riferimento al tasso risk free, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, è identificato nella curva OIS ("Overnight Indexed Swap").

Nel dettaglio, per gli strumenti non opzionali (come ad esempio, interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap) le tecniche valutative adottate appartengono alla categoria dei "discounted cash flow models", basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa certi o tendenziali.

Per gli strumenti di natura opzionale, vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White. In particolare:

  • per le opzioni "plain vanilla", le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);
  • per le opzioni più complesse (esempio, opzioni esotiche, opzioni con barriera, opzioni autocallable) le metodologie più utilizzate, sempre nell'ambito risk-neutral, si basano sulle simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante. Il prezzo del derivato è quindi ottenuto come media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value sono considerati alcuni "fair value adjustments", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazione, oppure nel caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di possibile default della controparte; in tal caso l'"aggiustamento" è denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk"), allo scopo di determinare il Debt Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito, nella valutazione al fair value di una passività finanziaria, è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 (cosiddetto "non-performance risk").

I correttivi CVA/DVA sono determinati per ogni singola entità giuridica appartenente al Gruppo, in funzione dell'esposizione futura attesa degli strumenti derivati, delle probabilità di default delle parti (parametro PD ossia "Probability of Default") e delle relative perdite attese (parametro LGD ossia "Loss Given Default"). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza di accordi di compensazione o garanzie sottostanti ("netting e collateral agreement"), in grado di mitigare il rischio di controparte. In particolare, i contratti di "Credit Support Annex" (CSA) negoziati con le controparti per l'operatività in derivati disciplinano le modalità di regolamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market.

Nella stima delle PD, si è massimizzato il ricorso ai parametri osservabili sul mercato facendo, ad esempio, riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap, laddove disponibili, rispetto a parametri interni.

Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere presso il Gruppo con evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input.

Categoria di
derivati
Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Swap Discounted cash flow e Libor Convexity
adjustment
Cap - Floor Bachelier - analitico
Swaption europee Bachelier - analitico
Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
albero trinomiale
CMS spread option Bachelier - analitico Curve dei tassi d'interesse, volatilità
Derivati finanziari
su tassi di interesse
CMS cap/floor/swap Bachelier e Cms Convexity adjustment
(Hagan)
tassi di interesse, correlazione dei
tassi di interesse
FRA Discounted cash flow – analitico
Interest Rate Futures Analitico con Convexity adjustment
Hull-White a un fattore
Bond Option Black - analitico
Bond Futures e Bond Repo Discounted Cash Flow Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Derivati su tassi di
inflazione
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi
di inflazione, volatilità/correlazioni
tassi di interesse/inflazione calibrati
sulla base dei prezzi di mercato
Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Opzioni americane single asset Black and Scholes – albero binomiale
(equity) – albero trinomiale (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni europee su indice a
volatilità controllata
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, tassi repo
Derivati su azioni/ Opzioni su indice a volatilità
controllata rappresentativo di un
portafoglio di investimento
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo con Jumps
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, prezzi di mercato di Crash Put
indici azionari /
cambi
Opzioni esotiche su basket
equity
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex/tassi di
Opzioni con barriera americana
su basket equity
Local volatility – Monte Carlo interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
Opzioni autocallable su basket
equity
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo
repo, curva di credito retail
Opzioni autocallable su cambio Local volatility – Monte Carlo Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Dividend Swap e Total Return
Swap
Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata dal Gruppo. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Quest'ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un processo

interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione da parte di appositi Comitati interni al Gruppo. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso presso il Gruppo, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per il Gruppo Banco BPM le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Come illustrato nel precedente Parte A.2 relativa alle principali voci di bilancio, il patrimonio immobiliare del Gruppo è misurato al fair value e più precisamente in base al criterio della rideterminazione di valore, disciplinato dallo IAS 16, per gli immobili detenuti ad uso funzionale e al criterio del fair value per gli immobili di investimento contabilizzati in base al principio IAS 40.

Il fair value è definito dal principio IFRS 13 come "il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra entità operanti sul mercato alla data di valutazione"; di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle metodologie di stima del fair value e sui rilevanti input ed assunzioni, in linea con la disciplina contenuta nel citato principio. Nell'attuale contesto macroeconomico, l'importanza di fornire una chiara e completa disclosure sul fair value degli investimenti immobiliari è stata oggetto di richiamo di attenzione da parte dell'ESMA nel documento del 25 ottobre 2023 intitolato "European common enforcement priorities for 2023 annual financial reports". Si è altresì tenuto conto della comunicazione CONSOB del 18 luglio 2013 "DIE/0061944 - Raccomandazione in materia di valutazione al fair value dei beni immobili delle società immobiliari quotate", con particolare riferimento alle informazioni relative all'incarico conferito agli esperti indipendenti1 .

Tipologia dell'incarico conferito a periti esterni

Per il Gruppo Banco BPM, l'aggiornamento del fair value degli immobili, siano essi detenuti a uso funzionale o a scopo di investimento, viene condotto attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di società indipendenti qualificate ed operanti nel ramo specifico, in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation2 .

Tali standard garantiscono che:

• il fair value venga determinato in conformità alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, in quanto coerente con la nozione di "valore di mercato" definito come "l'ammontare stimato a cui

1 Come precisato nella comunicazione in esame le disposizioni ivi contenute trovano particolare applicazione alle società immobiliari con iniziative immobiliari in corso, ma anche alle società diverse dalle società immobiliari che detengono rilevanti investimenti immobiliari e sono tenute a determinarne il fair value. In maggior dettaglio, la comunicazione in esame richiede che venga fornita "indicazione (i) del perimetro immobiliare oggetto di valutazione, della durata dell'incarico, della documentazione trasmessa al perito, dei modelli di valutazione utilizzati e delle principali assunzioni adottate; (ii) delle modalità di svolgimento dell'incarico (verifiche effettuate dal perito sulla documentazione fornita dalla società, esecuzioni di sopralluoghi e/o verifiche strutturali, svolgimento di indagini di mercato, verifica degli adempimenti amministrativi e concessori relativi allo stato attuale dei beni oggetto di valutazione, ricerche svolte in relazione a titoli di proprietà, servitù, vincoli, ipoteche, ecc.) e (iii) delle procedure e degli eventuali criteri adottati per la selezione del perito nonché la modalità di rinnovo degli incarichi".

2 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni";

• i periti presentino requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

In conformità agli standard RICS1 , al 31 dicembre 2023 i valutatori coinvolti nell'incarico della perizia e la società incaricata non hanno avuto alcun coinvolgimento effettivo, anche pregresso, con gli immobili oggetto di valutazione o alcun interesse personale nel risultato della valutazione; l'assenza di alcun conflitto di interesse è tale da garantire i livelli richiesti di indipendenza e obiettività.

La policy del Gruppo prevede inoltre un'adeguata rotazione dei periti. L'attuale incarico, conferito nel corso del 2023 ed avente durata biennale, rappresenta infatti il terzo appalto assegnato al terzo esperto indipendente dall'esercizio 2019, ossia dall'esercizio di passaggio dal criterio del costo al criterio del fair value.

In maggior dettaglio, l'incarico affidato al perito è quello di fornire supporto al Gruppo nella misurazione del fair value delle proprietà immobiliari, ai fini delle valutazioni di bilancio, in conformità ai requisiti del principio contabile IFRS 13, mediante l'emissione di specifici report di valutazione.

Le informazioni considerate dall'esperto indipendente nell'elaborato di perizia si basano sul set documentale messo a disposizione del Gruppo; qualora lo stesso dovesse risultare deficitario, viene seguito un approccio conservativo riflesso - a seconda della tipologia, della location e dello stato di conservazione dell'immobile - nella scelta di parametri prudenziali, quali, a titolo di esempio, di tempi di commercializzazione più lunghi, di tassi di attualizzazione meno favorevoli, di accantonamenti di manutenzione straordinaria e di costi di ristrutturazione più alti.

Le superfici prese a riferimento dal perito per la stima del fair value sono quelle fornite dal Gruppo, già calcolate come ponderazioni delle superfici lorde, salvo alcuni casi in cui è stata chiesta una verifica delle consistenze, sulla base delle planimetrie fornite.

Con riferimento allo stato manutentivo, l'esperto indipendente non ha svolto alcuna indagine, né di tipo strutturale né sugli impianti presenti; è stata invece condotta una limitata indagine visiva al fine di riflettere lo stato manutentivo rilevato ai fini della valutazione, laddove è stato eseguito un sopralluogo. Per le valutazioni desktop è stato assunto un livello manutentivo mediocre, a meno di approfondimenti condotti sulla documentazione eventualmente disponibile (materiale fotografico, due diligence tecnica).

Le valutazioni sono state condotte nell'assunto che tutti gli immobili (edificati o in via di costruzione) siano perfettamente rispondenti ed in linea con le normative vigenti per l'uso cui gli immobili sono destinati alla data di valutazione, a meno che sia stata fornita documentazione a supporto della non trasferibilità dell'immobile e relativa due diligence tecnica, senza tuttavia alcuna verifica di rispondenza urbanistica ed amministrativa.

L'esperto indipendente non ha altresì preso in considerazione l'eventuale esistenza di ipoteche o altri gravami di qualsiasi natura che possano essere collegati agli immobili e generare limitazioni per l'effettivo trasferimento degli stessi, tranne i casi in cui sia stata segnalata la non trasferibilità dell'immobile, in relazione alla quale sono stati considerati i costi necessari per la trasferibilità contenuti nell'eventuale due diligence tecnica, se disponibile.

Tipologia di report di perizia

Per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 5 milioni, la perizia è di tipo "full". Tale tipologia di perizia richiede un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile per il bene, con specifici sopralluoghi; in particolare, sono analizzati i dati catastali, le planimetrie e tutta la documentazione accessoria, con sopralluogo interno ed esterno dell'immobile, corredato da rilievi fotografici. E' richiesto da parte dell'assuntore l'effettuazione di foto aggiornate dell'immobile da inserire nella perizia, le quali devono documentare lo stato generale dell'immobile sia esterno che interno.

Per i restanti immobili, salvo diversi accordi, è invece possibile ricorrere ad una perizia di tipo "desktop", ossia basata sull'esame della documentazione tecnica, con l'impiego di banche dati di valori immobiliari e senza alcuna ispezione fisica dell'immobile da parte del valutatore.

1 Si veda capitolo PS 2 del Red Book.

Periodicità di aggiornamento del fair value

Con riferimento alla periodicità di aggiornamento delle perizie, la policy di Gruppo al 31 dicembre 2023 prevede che:

  • per gli immobili a scopo di investimento sia necessario effettuare un aggiornamento annuo alla chiusura dell'esercizio, a meno di evidenze tali da rendere opportuna una revisione anticipata, tenuto conto che il criterio di misurazione di tali cespiti è il fair value;
  • per gli immobili ad uso funzionale sia possibile richiedere un aggiornamento superiore all'anno, da definire in funzione delle specificità dell'immobile (quali, a titolo di esempio, la rilevanza, l'ubicazione) e delle variazioni intervenute nel mercato immobiliare, sulla base di un'analisi di scenario, con l'obiettivo di assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio. In maggior dettaglio, per gli immobili in oggetto l'aggiornamento peritale ricorre ogni due o tre anni a seconda che l'immobile abbia un valore rispettivamente superiore o inferiore a 5 milioni, a meno che l'analisi di scenario sia tale da imporre una revisione anticipata.

Per gli immobili ad uso funzionale, negli anni in cui non è prevista la rivalutazione dell'immobile si esegue un'analisi di scenario (analisi del trend di mercato) attraverso l'utilizzo delle migliori fonti informative disponibili per gli specifici ambiti di riferimento ove sono ubicati gli immobili, finalizzata ad intercettare, sulla base di banche dati, eventuali variazioni significative dei valori di mercato tra il periodo di analisi e quello precedente. Qualora l'analisi di scenario dovesse fare emergere variazioni significative (superiori alla soglia del +/- 10%) si procede ad aggiornare il fair value in via anticipata rispetto a quanto ordinariamente richiesto.

  • L'analisi è condotta utilizzando le seguenti tre fonti principali, a cui è attribuita una valenza decrescente:
    • Agenzia delle Entrate/OMI (base dati principali);
    • Nomisma;
    • offerte presenti sul mercato immobiliare (comparativi).

Per il bilancio al 31 dicembre 2023, ricorrendo la periodicità richiesta per l'aggiornamento degli immobili aventi un valore di bilancio superiore alla soglia di 5 milioni, il monitoraggio è stato eseguito su tutti gli immobili al di sotto della suddetta soglia, attraverso un'analisi di trend di mercato finalizzata a rilevare gli scostamenti intervenuti tra il 30 giugno 2022 ed il 30 giugno 2023, definendo, per ogni posizione ed in funzione della destinazione d'uso principale, lo scostamento su base annuale dei canoni e/o del prezzi per asset class di riferimento. L'analisi di scenario ha restituito un perimetro limitato di immobili da periziare sia in termini di numero (n. 6) sia di valore di bilancio (complessivamente inferiore a 10 milioni).

Metodologie di valutazione

Le metodologie applicate dal valutatore, in linea con la prassi internazionale IVS (International Valuation Standards) e con quanto prescritto nel Red Book del Royal Institute of Chartered Surveyors (RICS), possono basarsi sul metodo dei flussi di cassa attualizzati (o Discounted Cash Flow – DCF), sul metodo residuale o della trasformazione con DCF, sul metodo comparativo di mercato (Market Comparison Approach – MCA), in funzione delle specifiche caratteristiche dell'immobile. In maggior dettaglio, la selezione dell'approccio valutativo più opportuno per ciascuna unità immobiliare tiene conto della destinazione d'uso, dello stato occupazionale e più in generale della specifica natura dell'asset oggetto di stima.

Al riguardo si segnala che, in base al principio contabile IFRS 13, vi è la presunzione che l'attuale uso dell'attività rappresenti il suo massimo e migliore utilizzo, a meno che il mercato o altri fattori siano tali da suggerire che i partecipanti del mercato possano impiegare l'attività in modo diverso, al fine di massimizzarne il relativo valore (cosiddetto "highest and best use"). In linea con tale disposizione, l'approccio valutativo è quindi definito sulla base della destinazione d'uso corrente degli immobili, nella presunzione che rappresenti il massimo ed il migliore utilizzo, e considerando eventuali usi alternativi ove rispondenti alle aspettative di mercato. In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso strumentale la valutazione è stata condotta nella prospettiva di continuità di utilizzo degli stessi, ossia assumendo che il Gruppo continui ad occupare l'immobile sulla base di un canone di locazione allineato alle condizioni di mercato per un prevedibile futuro. In maggior dettaglio, è stato ipotizzato che il Gruppo continui ad occupare gli immobili sulla base di un contratto di locazione conforme alle ordinarie prassi di mercato, avente una durata di 12 anni (6+6 anni), con decorrenza coincidente con la data di valutazione.

Per taluni investimenti immobiliari la determinazione del fair value può invece aver tenuto conto della potenziale "riqualificazione" dell'attuale destinazione dell'immobile, qualora ritenuto che i partecipanti al mercato siano in grado di apprezzare le potenzialità correlate allo sviluppo futuro dell'immobile, ai fini della definizione di un ipotetico prezzo della transazione.

Metodo dei flussi di cassa attualizzati - DCF

Il Metodo dei Flussi di cassa attualizzati (DCF) è basato sull'attualizzazione - per un periodo variabile in riferimento alla situazione locativa/occupazionale dell'immobile e alla successiva ottimizzazione - dei futuri ricavi netti derivanti dall'affitto o dalla vendita della proprietà.

L'assunto alla base dell'approccio in esame consiste nel fatto che un acquirente razionale non sia disposto a pagare per l'acquisto del bene un prezzo superiore rispetto al valore attuale dei benefici che il bene sarà in grado di produrre in futuro. Il valore del bene è quindi in funzione dei benefici economici che verranno da questi generati.

Tale metodo è utilizzato per gli immobili con presenza di contratti di locazione in essere, per gli immobili strumentali, per gli immobili che si prestano, per tipologia e caratteristiche del mercato di riferimento, alla locazione o alla vendita in più tempi, per gli immobili a destinazione di hotel.

Più in dettaglio, tale metodologia, utilizzata per la maggior parte degli immobili del Gruppo, è basata sull'attualizzazione dei futuri ricavi netti derivanti dalla proprietà, per un periodo variabile in riferimento all'operazione immobiliare sottostante, solitamente pari a 15 anni. I ricavi netti vengono determinati in funzione dei ricavi lordi, al netto dei costi operativi afferenti la proprietà. I ricavi lordi vengono determinati mediante indicizzazione dei canoni percepiti per le porzioni locate e a quelli di mercato per le porzioni sfitte (vacant), considerando un adeguato orizzonte temporale in funzione della destinazione d'uso dell'immobile e della durata residua dei contratti di locazione. Al termine di tale periodo si ipotizza un valore della proprietà come venduta ad un prezzo ottenuto capitalizzando in perpetuità il reddito operativo dell'ultimo anno ad un tasso di capitalizzazione (Cap Rate) allineato ai rendimenti di mercato per investimenti analoghi all'oggetto di stima o attraverso la vendita frazionata, da cui viene detratta la commissione di vendita. Quantificati, quindi, i ricavi netti annuali ed il valore di vendita netto, si procede a calcolare i valori attualizzati all'inizio del primo periodo, mediante un opportuno tasso di attualizzazione (Discount Rate), adeguato in funzione delle specifiche caratteristiche dell'immobile. I dati di input principali sono: (i) ricavi e relativa indicizzazione (canoni di locazione contrattuali, canoni di locazione di mercato o valori di vendita di mercato espressi come prezzo al mq); ii) tempi di occupazione degli spazi, previsti dal contratto di locazione (piano di utilizzo) o dai tempi di assorbimento degli spazi vacant; iii) costi di gestione (IMU, amministrazione, assicurazione, riserve di manutenzione straordinaria, tassa di registro); (iv) eventuali investimenti necessari all'ottimizzazione all'uso iv) tassi di attualizzazione e di capitalizzazione.

Al fine di stabilire i canoni di mercato o i valori di vendita, alla base della valutazione del singolo immobile, viene effettuato un confronto con altri simili asset, oggetto di recente compravendita o correntemente offerti sullo stesso mercato o su piazze concorrenziali. In mancanza di osservazioni direttamente riferibili alla proprietà da valutare, è stato fatto ricorso a casistiche il più possibile assimilabili alle stesse, apportando le necessarie correzioni, in conformità a quanto di seguito illustrato per il metodo "Approccio Comparativo o del Mercato".

I valori o i canoni ricavati dal mercato sono quindi modificati per tenere conto di parametri quali l'età, l'usura, lo stato di manutenzione, l'ubicazione, lo stato d'uso ipotizzato al concretizzarsi della vendita. Sono stati inoltre considerati altri fattori ritenuti in grado di influire sul valore degli immobili, quali la distribuzione delle superfici, la consistenza edilizia, il tipo di costruzione, la prevedibile durata, le caratteristiche particolari nella sua attuale destinazione.

Nel dettaglio, il DCF a canoni è basato sull'attualizzazione di flussi di cassa netti derivanti dal contratto di locazione in corso, nonché dai flussi determinati nei periodi successivi dalla commercializzazione a canoni di mercato. Al termine di tale periodo, si ipotizza un valore della proprietà come venduta ad un prezzo ottenuto capitalizzando la redditività immobiliare netta annua, calcolata considerando l'annualità successiva alla messa a regime, ad un tasso pari a quello di mercato per investimenti analoghi all'oggetto di stima.

Il DCF a vendita è basato, invece, sull'attualizzazione di futuri ricavi netti derivante dal contratto di locazione in corso e dalla successiva vendita della proprietà applicando i valori di vendita unitari derivanti dalle indagini di mercato e attualizzando i flussi di vendita con un opportuno tasso che considera il rischio commerciale del bene. Tale metodo è utilizzato anche nei casi in cui l'immobile, presentandosi vacant alla data di stima e con determinate caratteristiche tipologiche e manutentive, si ritiene possa essere collocato nel mercato di riferimento ipotizzandone una sua vendita.

Per la maggior parte degli immobili, sono quasi sempre state prudenzialmente previste delle spese di ristrutturazione (capex), da eseguire o alla fine del contratto di locazione in essere o fin da subito nel caso in cui l'immobile sia libero e disponibile alla data di stima, al fine di rilocare o vendere l'immobile nello stato d'uso ottimale e/o

alternativo, in coerenza con i canoni/valori di mercato assunti, oltre che considerare eventuali capex pianificate dal Gruppo.

Per gli immobili a destinazione ricettiva interessati da un contratto di locazione, tenuto conto che il loro valore è strettamente legato alle relative potenzialità da un punto di vista operativo e del business, il perito ha verificato la sostenibilità del canone, stimando il livello di sostenibilità del margine operativo al netto dei costi non distribuibili della struttura alberghiera. Laddove il conduttore non abbia fornito i parametri delle strutture ricettive (n. camere, costo medio, occupancy, ecc), si è proceduto ad effettuare una stima in base ai parametri di mercato comparabili.

Metodo residuale o della trasformazione con DCF

Tale metodo di valutazione è adottato per le proprietà suscettibili di trasformazione, quali terreni edificabili o proprietà con sviluppo incompleto.

Il citato metodo è basato sull'attualizzazione, alla data di stima, dei flussi di cassa generati durante il periodo nel quale si prevede lo svolgimento dell'operazione immobiliare; essendo i flussi di cassa il risultato della differenza tra ricavi e costi, il fair value - misurato con tale metodo – può essere definito come la differenza tra il valore della proprietà trasformata e i costi sostenuti per la sua trasformazione. I ricavi e i costi sono a valori costanti, posizionati nei momenti in cui si verificano e scontati con un opportuno tasso di sconto.

Il metodo della trasformazione viene spesso utilizzato per esprimere giudizi di convenienza economica relativi a interventi di recupero del patrimonio esistente, ma si presta ad essere impiegato come giudizio estimativo mirato a prevedere un valore di stima valido per la generalità degli operatori di mercato.

Affinché il valore del bene immobiliare determinato con il metodo in esame si possa identificare con il suo fair value, risulta tuttavia necessario che l'operazione economica, legata alla trasformazione, faccia riferimento ad un imprenditore "ordinario". Per ordinario si intende l'operatore di buone capacità economiche e organizzative che può accedere ad una leva finanziaria (mezzi propri), per finanziare l'azione di sviluppo, molto prossima a quelle che la maggioranza degli imprenditori otterrebbe e che ha come obiettivo il conseguimento di un guadagno (Profitto sui costi dello sviluppatore) commisurato al rischio dell'iniziativa, ai costi ancora da sostenere per l'acquisto della stessa e per il suo completamento, ai ricavi potenzialmente ottenibili e ai relativi tempi.

Questa analisi determina un "rendimento equivalente", che rappresenta il rendimento che un operatore ordinario si aspetta dall'iniziativa immobiliare oggetto di stima, proporzionalmente al profilo di rischio della stessa (dimensione, ubicazione, qualità del progetto, competizione, contesto del mercato, ecc). In altri termini, il rendimento equivalente è quel tasso di sconto che, applicato al flusso di ricavi netti previsti durante la vita dell'investimento della proprietà, restituisce un valore attuale dei ricavi netti pari all'esborso del capitale inizialmente utilizzato.

In ordinarie condizioni di mercato, le valutazioni effettuate con il metodo in esame risultano molto sensibili alle variazioni di alcuni parametri chiave. Piccoli cambiamenti in tali variabili, quali volumi di vendita o i relativi costi di costruzione, potrebbero infatti avere un effetto sproporzionato sul valore ottenuto; allo stesso modo, i valori della proprietà potrebbero essere soggetti a variazioni, anche notevoli, come risultato di cambiamenti nelle condizioni di mercato. Per tale motivo, il metodo in esame prevede l'elaborazione di analisi di sensitività sui ricavi e sui costi; il valore assunto a riferimento corrisponde al valore "baricentrico" di tale analisi e tiene altresì conto dello stato di avanzamento delle iniziative di sviluppo nonché della presenza/assenza del permesso di costruire. Devono inoltre essere considerati i rischi legati all'ubicazione, alle caratteristiche del sito, ai vincoli e ai rischi urbanistici, alle eventuali problematiche di cantiere (quando applicabili), a costi di sviluppo fuori scala e alle tempistiche dell'intera iniziativa immobiliare (realizzazione e cessione).

Per i terreni, nel caso in cui non sia disponibile un progetto di sviluppo, un business plan o non siano stati rilasciati dalle competenti Autorità i relativi permessi di costruire, la valutazione dell'immobile è stata condotta considerando alcuni fattori di prudenzialità, in funzione di quanto previsto dallo strumento urbanistico disponibile. In aggiunta, sono stati previsti alcuni aggiustamenti prudenziali per tenere conto del maggiore rischio dell'operazione, riflesso in un maggiore tasso di attualizzazione, per tenere conto del rischio di dovere sostenere maggiori costi non prevedibili, nonché per tenere conto di una tempistica di sviluppo più diluita al fine di fattorizzare tempi più lunghi per la progettazione e l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni.

Metodo comparativo di mercato (Market Comparison Approach – MCA)

Il metodo comparativo giunge alla stima del valore del bene mediante comparazione con immobili recentemente compravenduti o attualmente offerti in vendita sul mercato, comparabili sotto il profilo tipologico, edilizio e di localizzazione. Tale approccio è scelto qualora l'immobile sia sfitto e si presti, per tipologia e per mercato di riferimento, alla vendita.

Il valore del bene immobile viene quindi ad essere determinato tenendo conto dei prezzi di vendita o dei canoni di locazione (cosiddetti asking price o rent), risultanti da un'approfondita indagine di mercato, a cui vengono applicati specifici fattori di rettifica ritenuti adeguati in relazione alle caratteristiche intrinseche ed estrinseche del bene oggetto di valutazione, oltre ad ogni altro fattore ritenuto pertinente. In maggior dettaglio, i valori/canoni di mercato ricavati dai dati comparabili raccolti sul mercato di riferimento sono assoggettati ad un processo di "normalizzazione" per tenere conto di parametri quali: la superficie, l'età, l'usura, lo stato di manutenzione e l'ubicazione, in rapporto alle esperienze di mercato recepite. Vengono considerati inoltre i seguenti fattori:

  • la distribuzione delle superficie, ovvero apprezzamento o meno della funzionalità degli spazi;
  • la consistenza edilizia, ovvero apprezzamento o meno in termini di appetibilità/commerciabilità (vendita o locazione) dell'immobile;
  • il tipo di costruzione, ovvero apprezzamento o meno dello stato qualitativo complessivo dell'immobile e della sua tipologia costruttiva;
  • le caratteristiche particolari di accesso e fruibilità, ovvero apprezzamento o meno della location e della sua accessibilità.

Principali input

Rivalutazione dei canoni di locazione

Nei contratti di locazione immobiliare è di regola prevista una clausola per l'adeguamento annuale dei canoni di affitto corrispondente a una percentuale variabile, in funzione degli accordi tra le parti; salvo indicazioni contrarie, di regola è stata quindi assunta una rivalutazione annua del canone pari all'1,98%, corrispondente al 75% della variazione dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) rilevato dall'ISTAT nell'anno precedente la data di adeguamento, pari al 2,64%.

Tasso di attualizzazione dei flussi (Discount Rate)

Il tasso di attualizzazione è determinato in base la metodologia del Costo Medio Ponderato del Capitale d'impresa (WACC – Weighed Average Cost of Capital). Nel dettaglio, il WACC è il procedimento di calcolo che consente di individuare il tasso rappresentativo del costo medio ponderato del capitale ed esprime la remunerazione richiesta dagli investitori per un'operazione di acquisto, a normali condizioni di mercato, di un'attività simile rispetto a quella oggetto di valutazione.

In particolare, il WACC è stato calcolato applicando la seguente formula:

WACC=Ke * (E/(D+E)) + Kd * (1-t) * (D/(D+E)) + IRP

Di seguito i fattori rilevanti per la determinazione del costo del capitale (Ke):

Ke = β*(Mrp)+Rf +Additional Risk Premiun: rappresenta il costo del capitale, calcolato secondo il modello del Capital Asset Pricing Model (CAPM), in base al quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un adeguato premio per il rischio, determinato in base all'indicatore β, come di seguito meglio illustrato;

β: Coefficiente Beta (unlevered). E' una misura del rischio del settore di riferimento, che misura la reattività del rendimento di un investimento ai movimenti di mercato1 . Tale parametro misura il rischio di mercato dell'immobile senza considerare l'impatto del debito (fonte: Damodaran);

Mrp: Market Risk Premium: si riferisce al rendimento aggiuntivo che l'investimento in uno specifico mercato immobiliare offre rispetto ad un investimento ritenuto privo di rischio, a compensazione dei rischi assunti. L'entità del premio risulta essere variabile in funzione della specifica proprietà immobiliare, e cambia nel tempo a causa delle fluttuazioni del rischio di mercato, dovute ai fattori quali, l'ubicazione, l'illiquidità/dimensione dell'immobile, della rischiosità della tipologia e destinazione dell'immobile, dello stato manutentivo. E' costruito dal perito tramite build up approach del rischio sistematico attribuibile all'immobile;

1 Se pari a 1 significa che il mercato immobiliare si muove come il mercato finanziario; se inferiore a 1 significa che la crescita o la decrescita è inferiore rispetto al mercato di riferimento (meno rischio); se maggiore di uno significa che il rischio cresce/decresce maggiormente rispetto al mercato finanziario (maggiore rischio).

Rf: è il tasso di remunerazione di un investimento ritenuto privo di rischio, come quello in un titolo di Stato di un Paese con accettabile merito di credito, assunto pari al Rendistato Lordo – indice generale;

Additional Risk premium: è il premio aggiuntivo che un investitore richiederebbe per compensare i rischi inerenti a un immobile target che non sono riflessi dai rischi del mercato o del settore di riferimento (stato locativo, covenant tenant, rischio paese, guerra, supply chain, ecc).

Di seguito i fattori rilevanti per la determinazione del costo del debito (Kd):

Kd = IRS + Estimated spread: rappresenta il costo del debito, pari al tasso IRS maggiorato di uno spread;

IRS: Interest Rate Swap: indica il tasso di interesse medio al quale i principali istituti di credito europei stipulano swap a copertura del rischio di interesse, e che viene utilizzato come parametro di indicizzazione nei mercati finanziari per la stipula di finanziamenti bancari. Di regola viene considerato l'IRS a 15 anni, in coerenza con l'orizzonte temporale di sviluppo dei flussi;

Estimated Spread: trattasi del delta aggiuntivo che gli istituti di credito sommano all'indice sopra elencato per determinare il tasso a cui concedono i prestiti. Questo parametro dipende dalle garanzie che l'investitore può fornire e dal rischio specifico dell'investimento;

t: rappresenta il tax rate.

I pesi della formula del WACC sono relativi all'incidenza delle singole fonti di finanziamento (equity e debito) sul capitale totale investito nell'impresa, ovvero dipendono dal rapporto d'indebitamento e dall'incidenza del capitale proprio sul capitale totale, in quanto la struttura finanziaria dell'impresa incide in modo significativo sul costo del capitale.

(E/(D+E) e (D/(D+E): rappresenta la struttura finanziaria di ogni operazione, in termini di combinazione di capitale (E: Equity) e debito (D: Debt).

Al fine di mitigare gli effetti conseguenti ad eventuali fluttuazioni di breve periodo, nell'acquisizione dei dati riferiti ai tassi risk free (indice Rendistato lordo) ed al tasso IRS per il costo del debito sono considerati, anziché i dati puntuali, le relative medie mobili riferite ai dodici mesi precedenti la data di stima.

Di seguito si elencano i dati fondamentali considerati nella formula del WACC ai fini della determinazione del tasso di attualizzazione al 31 dicembre 2023:

  • Debt/equity ratio: si è assunta una struttura finanziaria pari al 50% di capitale proprio (E) e 50% di debito (D);
  • Tasso risk free: 3,83% pari alla media mobile su 12 mesi dell'indice generale del Rendistato lordo, calcolata come media dei tassi nel periodo intercorrente tra novembre 2022 e novembre 2023;
  • Beta unlevered: pari a 0,41%;
  • IRS: 3,01% pari alla media mobile su 12 mesi dell'IRS a 15 anni, ossia la media su base giornaliera dei dati Macrobond.

Ai fini dell'attualizzazione dei canoni sono previsti due differenti fattori:

  • fattore di attualizzazione canoni (T1): trattasi del tasso di attualizzazione dei flussi di cassa relativi al periodo in cui viene percepito il canone in base ai contratti in essere, tenuto conto del grado di affidabilità del conduttore. Tale tasso è inferiore rispetto al tasso T2, come di seguito definito, considerato che è correlato ad un rischio di tipo locativo;
  • fattore di attualizzazione riconversione/uscita (T2): trattasi del tasso considerato per l'attualizzazione dei flussi di cassa corrispondenti alla fase della rilocazione o dell'uscita.

Tassi di capitalizzazione (Cap Rate)

Trattasi del tasso di capitalizzazione del reddito netto finale ottenibile nell'anno successivo alla locazione stabilizzata a mercato. Tale tasso rappresenta il fattore "sintetico" che permette di convertire un'indicazione di reddito atteso in un'indicazione di valore attuale.

Tale tasso viene dedotto dal mercato in quanto rappresenta il rapporto tra il canone netto ed il prezzo di acquisto della transazione immobiliare, al netto dei costi di acquisizione e delle relative tasse.

Nel dettaglio, il tasso di capitalizzazione netto utilizzato in sede di stima riflette i seguenti parametri:

• canone stabilizzato: ossia il canone percepibile all'anno successivo alla vendita dell'asset in oggetto;

• costi non recuperabili: per costi di amministrazione per i contratti attivi, assicurazioni, tasse di proprietà e imposta di registro.

Riepilogo effetti delle valutazioni al fair value dell'esercizio 2023

Al 31 dicembre 2023 il patrimonio immobiliare del Gruppo è complessivamente pari a 2.201,0 milioni, costituito per 1.220,2 milioni da immobili ad uso strumentale (uffici di sede e filiali) e per 980,8 milioni da immobili detenuti ad uso investimento.

In termini di voci di bilancio, il suddetto patrimonio è rappresentato per 2.042,4 milioni nella voce dell'attivo di stato patrimoniale "90. Attività materiali" e, per gli immobili ad uso investimento per i quali sono in essere trattative di vendita, pari 158,6 milioni, nella voce "120. Attività e gruppi di attività in via di dismissione".

L'impatto nell'esercizio 2023 conseguente alla valutazione a fair value è negativo per 174,3 milioni, rilevato per 146,9 milioni in contropartita del conto economico (voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali") e per 27,4 milioni mediante addebito delle riserve da valutazione.

Le cause sottostanti tale risultato sono molteplici e riconducibili sia all'evoluzione intervenuta nei parametri di mercato, sia ad eventi che hanno interessato alcuni specifici immobili tali da richiedere una revisione delle assunzioni utilizzate nelle precedenti stime, tenuto anche conto del possibile diverso apprezzamento di taluni elementi caratteristici dell'immobile conseguente all'avvicendamento del perito nell'ambito del piano di rotazione previsto dalla policy del Gruppo, come in precedenza illustrato.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del patrimonio immobiliare di Gruppo, sia in termini di consistenze patrimoniali al 31 dicembre 2023 sia in termini di impatti sul patrimonio netto nell'esercizio 2023.

(in milioni di euro) Valore di
bilancio al
31 dicembre
2023
Totale
impatto
valutazione
fair value
di cui a
conto
economico
(voce 260)
di cui a
patrimonio
netto (*)
Immobili ad uso strumentale 1.220,2 (75,1) (47,7) (27,4)
Immobili ad uso investimento 980,8 (99,2) (99,2) -
- di cui: immobili ad uso investimento 822,2
- di cui: immobili ad uso investimento in via di dismissione 158,6
Totale patrimonio immobiliare del Gruppo 2.201,0 (174,3) (146,9) (27,4)
- di cui "Voce 90 - Attività materiali" 2.042,4
- di cui "Voce 120 - Attività e gruppi di attività in via di dismissione" 158,6

(*) Altre componenti reddituali rappresentate nella voce "50. Attività materiali" del prospetto analitico della redditività complessiva (Parte D).

Perimetro oggetto di aggiornamento peritale al 31 dicembre 2023

In base alla policy di Gruppo in precedenza illustrata, al 31 dicembre 2023, la rivalutazione ha riguardato circa l'85% dell'intero patrimonio immobiliare di Gruppo; in maggior dettaglio, la campagna di aggiornamento peritale ha riguardato tutti gli immobili ad uso investimento rilevati nella voce "90. Attività materiali" e circa il 75% degli immobili ad uso strumentale, rappresentati dagli immobili con un valore di bilancio superiore a 5 milioni, ricorrendo al 31 dicembre 2023 la tempistica di aggiornamento per tali immobili e da un perimetro di immobili strumentali, limitato sia per numero sia per valore di bilancio, per i quali si è resa necessaria l'effettuazione di una perizia anticipata, in funzione dei risultati restituiti dall'analisi di scenario, come in precedenza illustrato.

Tipologia di perizie al 31 dicembre 2023

Nel complesso sono state effettuate n. 728 perizie, di cui n. 72 "full", ossia con un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile, in grado di garantire una copertura di circa l'80% rispetto al valore di bilancio oggetto di aggiornamento peritale.

Le restanti perizie, pari a n. 656, sono redatte secondo una modalità "desktop".

Metodo di valutazione al 31 dicembre 2023

Con riferimento al metodo di valutazione del patrimonio immobiliare del Gruppo, quello prevalente è il DCF utilizzato per circa l'85% in termini di valore di bilancio oggetto perizia, seguito dal metodo comparativo (circa il 12%) e, in via residuale, dal metodo della trasformazione (circa il 3%).

Per i metodi DCF e della trasformazione, circa il 90% del valore di bilancio periziato è coperto da perizie "full"; sempre in termini di valore di bilancio periziato, le perizie condotte con il metodo comparativo sono invece rappresentate per circa l'85% da perizie in modalità desktop.

Tassi di attualizzazione e di capitalizzazione al 31 dicembre 2023

Per gli immobili valutati in base al metodo di valutazione del DCF, i tassi di attualizzazione dei flussi si collocano nel range compreso tra il 6% ed 12%, con un valore medio pari a circa l'8% (7% se ponderato rispetto al valore di bilancio).

I tassi di capitalizzazione utilizzati per convertire il flusso finale si collocano nel range compreso tra il 4% ed 10%, con un valore medio pari a circa il 7% (6% se ponderato in base al valore di bilancio).

Controllo sulle perizie al 31 dicembre 2023

La qualità delle perizie rilasciate dagli esperti indipendenti è assoggettata ad un processo di monitoraggio da parte delle competenti funzioni aziendali del Gruppo, mediante una serie di controlli campionari, di natura formale e sostanziale.

In aggiunta, per gli immobili più significativi in termini di valore di bilancio, in grado di garantire una copertura di circa il 70% degli immobili oggetto di perizia, è stato chiesto supporto ad altri primari periti indipendenti nel verificare la ragionevolezza di alcuni parametri di mercato utilizzati dal perito incaricato per le valutazioni di bilancio, con particolare riferimento agli input di mercato utilizzati (tasso di attualizzazione, tasso di capitalizzazione, canoni di mercato), alle metodologie di valutazioni adottate e ai comparabili selezionati.

Fair value del patrimonio artistico di pregio

La misurazione al fair value del patrimonio artistico è determinata mediante apposite perizie rilasciate da parte di società qualificate ed indipendenti.

Nella determinazione del valore delle opere sono tenuti in considerazione elementi quali: la qualità stilistica, le dimensioni (in alcuni casi si tratta di opere di valenza museale), lo stato di conservazione, la provenienza, la presenza di una notifica di vincolo da parte dello Stato, le note storico-artistiche proposte nelle schede redatte dagli studiosi incaricati. Più in dettaglio, il valore di riferimento per la valutazione di bilancio è il "valore commerciale o di mercato", ossia la stima del ricavo minimo previsto dalla vendita dell'opera in un ridotto lasso di tempo, ipotizzato in pochi mesi. Ai fini della valutazione di bilancio, non è stato quindi considerato il "valore assicurato", che è normalmente più elevato rispetto al valore commerciale in un range del 20%-30%, in quanto tale configurazione di valore si riferisce ad un'ipotetica opportunità di riacquistare sul mercato un'opera analoga a quella perduta, ad un costo notevolmente più elevato rispetto a quello di vendita.

La policy di Gruppo prevede che l'aggiornamento della perizia possa essere effettuato con cadenza superiore all'anno, da definire in funzione delle caratteristiche dell'opera d'arte e dell'andamento del mercato, tenuto conto dell'obiettivo di assicurare che il valore di bilancio sia una ragionevole approssimazione del valore corrente di mercato.

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare ed artistico

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto dipendente in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività, in relazione alle caratteristiche uniche e distintive dell'oggetto da valutare.

In particolare, la selezione degli input (flussi reddituali, tassi di attualizzazione, valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili) rilevanti ai fini della misurazione del fair value degli immobili risulta influenzata dalle caratteristiche peculiari degli stessi immobili, quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In aggiunta, in presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono rendersi necessari ulteriori correttivi in funzione delle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire.

In linea teorica, vi potrebbero essere circostanze, ritenute del tutto eccezionali, in cui il fair value degli immobili possa considerarsi di livello 2, ossia determinato sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla

data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a causa dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficiente di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Al riguardo si deve segnalare che, alla data di bilancio, il fair value del patrimonio immobiliare ed artistico è interamente classificato in corrispondenza del livello 3.

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

  • per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente finanziamenti rappresentati da mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. Per i suddetti finanziamenti il fair value è interamente classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value;
  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel livello 3 della gerarchia di fair value. Al riguardo si segnala che, in tempi recenti, il mercato italiano degli NPL (Non Performing Loans) ha visto il perfezionamento di significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati. I prezzi delle citate transazioni hanno tuttavia risentito delle peculiari caratteristiche dei crediti ceduti e della variabilità dei rendimenti richiesti dalle controparti acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tali da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento da assumere ai fini dell'informativa di bilancio; per tale motivo, il fair value dei crediti deteriorati è stato posto convenzionalmente pari al valore di bilancio;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente", a cui si fa rinvio anche in relazione all'assegnazione del fair value nella triplice gerarchia di valori;
  • per i crediti e i debiti a vista o a breve termine, il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7. Il relativo fair value, che è convenzionalmente posto pari al valore di bilancio, è ricondotto in corrispondenza del livello 3.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive (livello 3); per tale ragione, il fair value riportato in bilancio, ai soli fini di disclosure, potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Per una disamina delle tecniche, degli input e dei processi di valutazione adottati dal Gruppo per gli strumenti classificati al livello 3 della gerarchia del fair value, si rimanda a quanto riportato nel precedente paragrafo. Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 2.010,9 milioni e sono in prevalenza rappresentati da titoli di capitale, quote di O.I.C.R. e finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value come di seguito illustrato.

Titoli di capitale e quote di O.I.C.R.

Gli investimenti in titoli di capitale e in quote di O.I.C.R., classificati nel livello 3, ammontano complessivamente a 1.378,1 milioni (corrispondente al 68,5% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3), come illustrato

in maggior dettaglio nel successivo paragrafo "A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value".

Per i suddetti strumenti non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity, salvo quanto di seguito precisato.

Per le quote di OICR detenute dal Gruppo, a seguito dell'apporto di crediti deteriorati e non qualificate come fondi immobiliari, la misurazione al fair value è stata condotta in base alla tecnica del Discounted Cash Flows. Gli input adoperati sono i seguenti:

  • flussi di cassa riferiti alle distribuzioni nette previste per gli investitori nei business plan delle rispettive operazioni;
  • tasso di attualizzazione compreso tra l'8,4% e il 10,7%, in funzione della struttura del capitale e del premio per il rischio dell'operazione

Per tali fondi, il cui valore di bilancio ammonta a 209,1 milioni1, è stata condotta un'analisi di sensitivity rispetto al tasso di attualizzazione, determinato in base al modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC"). La suddetta analisi evidenzia che, variando il tasso di attualizzazione di +100/-100 bps, il fair value registrerebbe una variazione pari rispettivamente a circa -/+ 5 milioni (-/+ 2,5% in termini percentuali).

Per maggiori dettagli sui fondi ad apporto di crediti deteriorati si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa.

Finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value

Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value, pari a 472,5 milioni (corrispondente al 23,5% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3).

Per tali strumenti, il fair value risulta influenzato sia dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali che dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione.

In particolare, per le principali posizioni, pari a 318 milioni (67% rispetto al valore di bilancio), è stata condotta un'analisi di sensitivity del fair value rispetto al tasso di attualizzazione.

La suddetta analisi evidenzia che, variando il tasso di attualizzazione di +/-100 bps, il fair value registrerebbe una variazione pari a circa -/+ 5 milioni (1,6% in termini percentuali).

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2023 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2023, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Per i contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di Netting, al fine del calcolo del rischio di controparte, il Gruppo si è avvalso della possibilità di misurare l'esposizione a livello netto considerando tutti gli strumenti rientranti nel suddetto accordo, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In presenza di collateral agreement (CSA), l'esposizione associata al singolo derivato viene determinata in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

1 Il complessivo valore di bilancio al 31 dicembre 2023 dei fondi ad apporto, comprensivi dei fondi immobiliari valorizzati in base al NAV, ammonta a 313,7 milioni.

INFORMATIVA DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

31/12/2023 31/12/2022
Attività/Passività misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico 7.626.280 3.417.370 1.723.884 4.884.588 2.823.048 1.227.859
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.495.994 1.857.805 204 1.721.009 2.786.156 1.332
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 5.130.286 1.559.565 1.723.680 3.163.579 36.892 1.226.527
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 19.222.017 170.632 286.995 12.487.636 176.477 162.578
3. Derivati di copertura - 980.017 - - 1.717.211 -
4. Attività materiali - - 2.095.358 - - 2.319.802
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 26.848.297 4.568.019 4.106.237 17.372.224 4.716.736 3.710.239
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 213.386 20.680.770 - 180.938 10.000.754 -
2. Passività finanziarie designate al fair value 5.966 6.555.904 18.295 - 3.937.468 18.295
3. Derivati di copertura - 1.041.678 - - 948.424 -
Totale 219.352 28.278.352 18.295 180.938 14.886.646 18.295

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 31 dicembre 2023 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati per l'85,7% da strumenti classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e per il 14,3% da strumenti classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" figura solo una quota residuale.

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 2.010,8 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 199,5 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale o con prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di O.I.C.R. per 1.178,6 milioni; trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. Per maggiori dettagli sulle quote di OICR detenute dalla Capogruppo, in relazione alle operazioni di cessione di credito multi-originator, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa;
  • finanziamenti verso la clientela per 472,5 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale,
  • titoli di debito per 160,2 milioni.

Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, gli stessi risultano pressoché interamente classificati in corrispondenza del livello 2, ad eccezione dei derivati quotati esposti nel livello 1, come di seguito dettagliato:

  • nel livello 1 figurano i derivati quotati (futures e opzioni) valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House, per un valore complessivo pari a 148,0 milioni;
  • nel livello 2 sono classificati i derivati Over the Counter (OTC), valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti, per un valore di 2.724,7 milioni.

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 122,0 milioni ed a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 91,4 milioni.

Le restanti passività finanziarie risultano principalmente classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value ed interessano in prevalenza il portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo per 17.523,7 milioni, ai derivati finanziari e creditizi per 1.644,9 milioni ed alle emissioni di Certificates incondizionatamente garantiti da parte di Banca Akros per 1.512,2 milioni. Nell'ambito delle "Passività finanziarie designate al fair value" di livello 2, figurano principalmente le passività correlate ai prodotti assicurativi di Ramo III (polizze unit linked ed index linked), le cui prestazioni sono correlate al valore di indici di mercato ed a quote di fondi di investimento, per 2.794,1 milioni ed i Certificates a capitale incondizionatamente garantito emessi da Banco BPM per un valore di bilancio di 3.761,7 milioni (2.467,5 milioni al 31 dicembre 2022); mentre i 18,3 milioni rappresentati a livello 3, sono relativi alle passività rilevate a fronte di Finanziamenti ceduti e non cancellati oggetto di misurazione al fair value.

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso dell'esercizio 2023 l'unico trasferimento di importo significativo riguarda un titolo obbligazionario appartenente al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", trasferito dal livello 2 al livello 1 per 9,5 milioni (valore di inizio esercizio).

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debt Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2023 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, diversi dalle emissioni di certificates, per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA) e Debt Valuation Adjustment (DVA)" sono complessivamente positive per 10,3 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 1,0 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 11,3 milioni.

Al 31 dicembre 2022 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 32,8 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (1,7 milioni) e rettifiche positive per DVA (34,5 milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico dell'esercizio 2023 è risultato quindi negativo per 22,5 milioni.

La suddetta evoluzione dei correttivi DVA/CVA è risultata influenzata sia dalla dinamica dei tassi di interesse che dal miglioramento del proprio merito creditizio.

Nel dettaglio, la diminuzione dei tassi di interesse, intervenuta nel corso dell'esercizio, ha avuto un impatto significativo sul fair value dei derivati e conseguentemente sulla misurazione del rischio di controparte (CVA/DVA), in particolare per i contratti non assistiti da accordi di Credit Support Annex (CSA). Per questi ultimi, infatti, non è presente l'elemento di mitigazione del rischio di controparte rappresentato dallo scambio di collaterale, in funzione della variazione del fair value dei derivati. La diminuzione del fair value dei derivati registrato nell'esercizio, ed in particolare di quelli passivi, ha comportato un decremento dei correttivi CVA/DVA, ed in particolare del DVA, con la conseguente rilevazione di un effetto economico per l'esercizio 2023 complessivamente negativo.

Attività materiali misurate al fair value su base ricorrente

Le attività materiali misurate al fair value su base ricorrente, interamente classificate nel livello 3, sono rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte di pregio.

Nella sottovoce "4. Attività materiali" figurano le attività classificate nella voce 90 dell'attivo di stato patrimoniale e valutate al fair value. Trattasi:

  • degli immobili di proprietà ad uso strumentale e a scopo di investimento per un importo pari a 2.042,4 milioni;
  • del patrimonio artistico di pregio per 53,0 milioni.

Al riguardo si segnala che, oltre alle attività materiali di cui sopra, il Gruppo detiene anche immobili valutati al fair value su base ricorrente per un ammontare pari a 158,6 milioni (livello 3 nella gerarchia di fair value), classificati nella voce patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", in relazione alle trattative di vendita in corso.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair value
di cui: c)
altre attività
finanziarie
obbligatori
amente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 1.227.859 1.332 - 1.226.527 162.578 - 2.319.802 -
2. Aumenti 701.795 12 - 701.783 145.848 - 276.579 -
2.1. Acquisti 221.333 - - 221.333 507 - 35.002 -
2.2. Profitti imputati a: 61.782 5 - 61.777 17.507 - 190.527 -
2.2.1. Conto Economico 61.782 5 - 61.777 - - 129.064 -
- di cui plusvalenze 57.670 - - 57.670 - - 120.037 -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 17.507 - 61.463 -
2.3. Trasferimenti da altri livelli 6.214 - - 6.214 - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 412.466 7 - 412.459 127.834 - 51.050 -
3. Diminuzioni (205.770) (1.140) - (204.630) (21.431) - (501.023) -
3.1. Vendite (24.087) (1) - (24.086) (10.823) - (5.769) -
3.2. Rimborsi (44.039) (4) - (44.035) - - - -
3.3. Perdite imputate a: (55.003) (437) - (54.566) (10.159) - (375.511) -
3.3.1. Conto Economico (55.003) (437) - (54.566) - - (286.604) -
- di cui minusvalenze (49.941) (434) - (49.507) - - (269.195) -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (10.159) - (88.907) -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli (1) (1) - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (82.640) (697) - (81.943) (449) - (119.743) -
4. Rimanenze finali 1.723.884 204 - 1.723.680 286.995 - 2.095.358 -

I "Trasferimenti da altri livelli" delle attività finanziarie si riferiscono al valore di bilancio di inizio esercizio di un titolo per la cui valorizzazione, alla data di bilancio, si è fatto affidamento al prezzo di transazione che non rispetta i requisiti per l'attribuzione al livello 2.

Nelle "Altre variazioni in aumento" e nelle "Altre variazioni in diminuzione" è rappresentato l'apporto dell'operazione di aggregazione della compagnia assicurativa Vera Vita per 458,6 milioni.

Nelle sottovoci "2.2.1 Profitti imputati a Conto economico" e "3.3.1 Perdite imputate a Conto economico" figurano gli utili e le perdite complessivamente rilevate nel conto economico dell'esercizio in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" per le "attività finanziarie detenute per la negoziazione";
  • "110. b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" per le "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value";
  • "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per l'adeguamento al fair value delle attività materiali valutate sulla base del criterio del fair value (IAS 40) o del metodo del valore rideterminato (IAS 16);
  • "210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" per le quote di ammortamento sugli immobili ad uso strumentale, misurati in base al criterio del valore rideterminato (IAS 16);
  • "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" per la rilevazione del risultato realizzato a seguito della vendita delle attività materiali rappresentate dagli immobili o dalle opere d'arte e valutate in base al criterio del fair value/valore rideterminato.

Nelle sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" sono esposti gli utili e le perdite complessivamente rilevati in contropartita della voce di patrimonio netto "120. Riserve da valutazione", ed evidenziati nel prospetto della redditività complessiva in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • "140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per gli altri titoli.
  • "50. Attività materiali".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali - 18.295 -
2. Aumenti - - -
2.1 Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni - - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : - - -
3.3.1. Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali - 18.295 -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al 31/12/2023 31/12/2022
fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 135.192.553 24.701.692 64.254 108.647.755 139.139.766 24.206.671 176.198 111.061.524
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 135.192.553 24.701.692 64.254 108.647.755 139.139.766 24.206.671 176.198 111.061.524
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 143.185.876 10.997.896 7.875.385 124.299.014 153.874.094 8.866.975 3.697.759 140.951.573
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 143.185.876 10.997.896 7.875.385 124.299.014 153.874.094 8.866.975 3.697.759 140.951.573

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Attività e passività non valutate al fair value

Le attività e le passività finanziarie classificate in corrispondenza del livello 1 e del livello 2 della gerarchia di fair value si riferiscono a titoli di debito/obbligazioni in portafoglio (attività) o di propria emissione (passività), per i quali si è fatto ricorso a quotazioni disponibili su mercati attivi o a tecniche valutative i cui parametri rilevanti sono osservabili sul mercato. In maggior dettaglio, i titoli detenuti nell'attivo sono in prevalenza rappresentati da titoli governativi classificati in corrispondenza del livello 1.

Le restanti attività e le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti, depositi, conti correnti, altri debiti) sono classificate nel livello 3, in quanto:

  • il fair value è stato determinato sulla base di parametri non osservabili, prevalentemente riconducibili alle stime delle perdite attese determinate in base ad indicatori non osservabili sul mercato; o
  • non si è proceduto ad una misurazione del fair value in quanto ritenuto essere approssimativamente pari al valore di bilancio, come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Per le citate tipologie di strumenti finanziari, la selezione delle tecniche e dei parametri utilizzati nella stima del fair value da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, nonché l'apprezzamento in merito alla rilevanza degli input non osservabili, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità per le quali gli stessi sono stati determinati.

Per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si fa rinvio a quanto illustrato nei precedenti paragrafi "Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato".

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

In linea con le disposizioni previste dalla Circolare n. 262 per le attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente è necessario fornire l'informativa della triplice gerarchia di fair value. A titolo di esempio, tale fattispecie ricorrerebbe qualora un'attività materiale, di regola misurata in base al criterio del costo, sarebbe valutata al fair value, al netto dei costi di vendita, a seguito della classificazione IFRS 5 quale attività non corrente in via di dismissione.

Al riguardo si deve precisare che al 31 dicembre 2023, così come per l'esercizio precedente, non viene fornita alcuna informativa sulla gerarchia di fair value delle attività o passività misurate al fair value su base non ricorrente, in quanto fattispecie non presente nel Gruppo.

A.5 INFORMATIVA SUL C.D."DAY ONE PROFIT/LOSS"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che alla data di bilancio non si rilevano impatti derivanti dal cosiddetto "Day 1 Profit/Loss", inteso come differenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

ATTIVO

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
a) Cassa 454.398 676.459
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 17.410.600 12.034.192
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 432.498 420.164
Totale 18.297.496 13.130.815

La sottovoce b) "Conti correnti e Depositi a vista presso Banche Centrali", pari a 17,4 miliardi (12,0 miliardi al 31 dicembre 2022), evidenzia un deposito a breve termine presso Banca d'Italia.

Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 388.873 43.132 - 219.452 40.789 -
1.1 Titoli strutturati 1.698 38.478 - 657 32.476 -
1.2 Altri titoli di debito 387.175 4.654 - 218.795 8.313 -
2. Titoli di capitale 1.949.389 - 18 1.333.525 - 18
3. Quote di O.I.C.R. 9.712 - 121 33.398 - 128
4. Finanziamenti - 69.944 - - 157.184 -
4.1 Pronti contro termine - 69.944 - - 157.184 -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 2.347.974 113.076 139 1.586.375 197.973 146
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 148.020 1.744.326 65 134.634 2.587.772 1.186
1.1 di negoziazione 148.020 1.319.599 65 134.634 2.465.536 1.186
1.2 connessi con la fair value option - 424.715 - - 122.222 -
1.3 altri - 12 - - 14 -
2. Derivati creditizi - 403 - - 411 -
2.1 di negoziazione - 403 - - 411 -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 148.020 1.744.729 65 134.634 2.588.183 1.186
Totale (A+B) 2.495.994 1.857.805 204 1.721.009 2.786.156 1.332

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate emesse principalmente da banche e assicurazioni per 19,3 milioni classificate come livello 1. Nello scorso esercizio erano pari a 31,2 milioni classificate come livello 1 e 0,5 milioni come livello 2.

La voce 4. "Finanziamenti" è interamente rappresentata da operazioni di pronti contro termine di negoziazione, in prevalenza stipulati con Controparti Centrali.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo delle quote di O.I.C.R., principalmente riconducibili alla tipologia dei fondi immobiliari.

Voci/Valori 31/12/2023 31/12/2022
Fondi Azionari 1.061 27.659
Fondi Immobiliari 8.772 5.867
Totale 9.833 33.526

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori / emittenti / controparti

Voci/Valori Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 432.005 260.241
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 164.103 28.950
c) Banche 149.795 137.602
d) Altre società finanziarie 60.528 42.746
di cui: imprese di assicurazione 6.962 7.989
e) Società non finanziarie 57.579 50.943
2. Titoli di capitale 1.949.407 1.333.543
a) Banche 56.046 52.897
b) Altre società finanziarie 146.461 83.230
di cui: imprese di assicurazione 1.049 1.589
c) Società non finanziarie 1.746.900 1.197.412
d) Altri emittenti - 4
3. Quote di O.I.C.R. 9.833 33.526
4. Finanziamenti 69.944 157.184
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 48.654 125.388
d) Altre società finanziarie 21.290 31.796
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 2.461.189 1.784.494
B. Strumenti derivati
a) Controparti Centrali 466.840 44.980
b) Altre 1.425.974 2.679.023
Totale (B) 1.892.814 2.724.003
Totale (A+B) 4.354.003 4.508.497

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Al 31 dicembre 2023, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non detiene alcuna attività classificata nel portafoglio in esame.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Al 31 dicembre 2023, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non detiene alcuna attività classificata nel portafoglio in esame.

2.5 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2023 31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 193.887 123.142 32.454 38.063 - 41.789
1.1 Titoli strutturati - 2 1.000 - - 1.000
1.2 Altri titoli di debito 193.887 123.140 31.454 38.063 - 40.789
2. Titoli di capitale 245.625 30.476 40.207 266.088 36.892 32.056
3. Quote di O.I.C.R. 4.690.774 1.405.947 1.178.504 2.859.428 - 637.895
4. Finanziamenti - - 472.515 - - 514.787
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - 472.515 - - 514.787
Totale 5.130.286 1.559.565 1.723.680 3.163.579 36.892 1.226.527

L1 = Livello 1

L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 349,5 milioni (79,9 milioni al 31 dicembre 2022) ed è rappresentata quasi interamente da obbligazioni emesse da società finanziarie e da banche. In particolare, nella sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" figurano:

  • attività finanziarie subordinate verso banche e assicurazioni classificate al livello 1 per 22,4 milioni (valore nominale 22,6 milioni) rispetto ai 38,1 milioni (valore nominale 38,4 milioni) del 2022 classificate nello stesso livello;
  • titoli Asset Backed Securities (ABS) per 31,5 milioni (40,8 milioni nel 2022), di cui 31,3 milioni con clausole di subordinazione, perfezionati per il tramite dei seguenti veicoli: Pharma Finance S.r.l., BNT Portfolio SPV, Red Sea SPV, Leviticus SPV, Tiberina SPV, Titan SPV, Tevere SPV, Aurelia SPV e Sun SPV. Tali titoli sono classificati in corrispondenza del livello 3. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa.

La voce 2 "Titoli di capitale", che nel complesso ammonta a 316,3 milioni (335,0 milioni nel 2022), ha visto la diminuzione dell'interessenza azionaria nel capitale di Nexi S.p.A., il cui valore residuo, classificato nel livello 1, è pari a 9,3 milioni (132,9 milioni nel 2022).

Da ultimo si deve segnalare che la variazione rispetto allo scorso esercizio delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" è principalmente dovuta all'operazione di aggregazione aziendale rappresentata dall'acquisizione delle compagnie di assicurazione Vera Vita e BBPM Life. Gli attivi di pertinenza delle suddette società ammontano infatti a 3.933,5 milioni e sono principalmente rappresentate da quote di O.I.C.R. per 3.663,3 milioni che, unitamente a quelle presenti nel portafoglio di Banco BPM Vita, rappresentano l'apporto complessivo del comparto assicurativo (5.832,8 milioni). Dette attività sono rappresentate per 4.510,3 milioni da investimenti sottostanti ai contratti Unit-linked come illustrato in dettaglio nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Altre informazioni" della presente Nota integrativa.

Per una più completa disamina delle variazioni sui saldi patrimoniali, intervenute nell'esercizio 2023, conseguenti alla citata aggregazione si fa rinvio al prospetto "Stato patrimoniale consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione" fornito in allegato al presente bilancio.

L2 = Livello 2

Nella tabella seguente è illustrata la composizione delle quote di O.I.C.R..

Voci/Valori 31/12/2023 31/12/2022
Fondi Azionari 2.108.685 942.398
Fondi Bilanciati 52.636 12.081
Fondi Obbligazionari 3.658.497 2.080.100
Fondi di Liquidità 498.177 113.458
Fondi Flessibili 359.410 63.333
Fondi Hedge 5.116 3.456
Fondi Immobiliari 383.618 71.116
Fondi di Private Debt assimilati 209.086 211.381
Totale 7.275.225 3.497.323

I fondi di "Private Debt assimilati" si riferiscono alle quote attribuite al Gruppo nell'ambito di operazioni di cessione multi-originator di crediti deteriorati. Tali operazioni rientrano tra quelle illustrate nella Parte E della presente Nota integrativa, al paragrafo "Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento".

2.6 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori / emittenti

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
1.Titoli di capitale 316.308 335.036
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie 23.649 144.656
di cui: società non finanziarie 56.592 57.405
2. Titoli di debito 349.483 79.852
a) Banche Centrali 85.750 -
b) Amministrazioni pubbliche 35.647 -
c) Banche 146.443 22.647
d) Altre società finanziarie 57.226 56.205
di cui: imprese di assicurazione 7.121 15.416
e) Società non finanziarie 24.417 1.000
3. Quote di O.I.C.R. 7.275.225 3.497.323
4. Finanziamenti 472.515 514.787
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 2.679 2.930
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 110.904 99.000
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 328.295 375.856
f) Famiglie 30.637 37.001
Totale 8.413.531 4.426.998

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2023 31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 19.218.007 57.107 127.785 12.477.891 62.952 -
1.1 Titoli strutturati - 6.333 - - 6.218 -
1.2 Altri titoli di debito 19.218.007 50.774 127.785 12.477.891 56.734 -
2. Titoli di capitale 4.010 113.525 159.210 9.745 113.525 162.578
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 19.222.017 170.632 286.995 12.487.636 176.477 162.578
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La variazione intervenuta nell'esercizio 2023 è spiegata per 5,3 miliardi dall'operazione di aggregazione aziendale di Vera Vita e Banco BPM Life avvenuta nel mese di dicembre 2023.

Per una più completa disamina delle variazioni sui saldi patrimoniali, intervenute nell'esercizio 2023, conseguenti alla citata aggregazione si fa rinvio al prospetto "Stato patrimoniale consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione" fornito in allegato al presente bilancio.

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 19.402,9 milioni (12.540,8 milioni al 31 dicembre 2022) ed è rappresentata principalmente da obbligazioni emesse da governi e da banche.

Le attività subordinate ammontano a 3,9 milioni (4,0 milioni in termini di valore nominale) e si riferiscono a titoli emessi da banche; in maggior dettaglio, le suddette attività sono esposte nella sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" in corrispondenza del livello 1. Nel precedente esercizio tali attività erano pari a 44,8 milioni (53,0 milioni in termini di valore nominale), classificate in corrispondenza del livello 1.

L'esposizione detenuta in titoli di capitale ammonta complessivamente a 276,7 milioni (285,8 milioni al 31 dicembre 2022). In maggior dettaglio:

  • tra i titoli di capitale di livello 2 sono comprese le quote detenute nel capitale sociale di Banca d'Italia (n. 4.541 quote) corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio pari a 113,5 milioni è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto-legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota;
  • tra i titoli di capitale di livello 3 sono comprese le azioni di C.R. Asti S.p.A., Palladio Holding S.p.A. e Astaris S.p.A. rispettivamente per un importo pari a 52,4 milioni, 39,5 milioni e 10,8 milioni.

I titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired sono pari a 25,5 milioni (29,6 milioni al 31 dicembre 2022).

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2023 31/12/2022
1. Titoli di debito 19.402.899 12.540.843
a) Banche Centrali 57.059 -
b) Amministrazioni pubbliche 15.510.435 10.087.530
c) Banche 960.654 1.080.972
d) Altre società finanziarie 2.156.612 926.007
di cui: imprese di assicurazione - 45.153
e) Società non finanziarie 718.139 446.334
2. Titoli di capitale 276.745 285.848
a) Banche 165.985 170.478
b) Altri emittenti: 110.760 115.370
- altre società finanziarie 56.565 49.918
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 54.069 61.120
- altri 126 4.332
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 19.679.644 12.826.691
mplessive
mplessiva: valore lordo e rettifiche di valore co
mpatto sulla redditività co
3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con i
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi *
Write-off
parziali
Titoli di debito 19.205.324 11.264.935 202.607 - - (4.002) (1.030) - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2023 19.205.324 11.264.935 202.607 - - (4.002) (1.030) - - -
Totale 31/12/2022 12.498.030 6.723.157 47.477 - - (3.814) (850) - - -

(*) Valore da esporre a fini informativi.

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

merceologica dei crediti verso banche
mposizione
mortizzato: co
m
4.1 Attività finanziarie valutate al costo a
L1
31/12/2022
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
acquisite o
Impaired
originate
Valore di bilancio
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Terzo stadio
1.297.716
-
1.297.716
-
-
4.194.522
-
113.414
792.744
1.314.337
-
1.314.337
2.880.185
372
1.973.655
2.766.771
secondo
Primo e
stadio
X
X
X
X
3.213.537
X
X
X
X
X
X
-
-
-
933.326
3.213.537
L3
-
-
-
X
X
X
X
62.724
X
X
X
X
X
X
62.724
62.724
Fair value
L2
X
X
X
X
1.717.634
-
X
X
X
X
X
X
-
-
1.717.634
1.717.634
L1
31/12/2023
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
acquisite o
Impaired
originate
Valore di bilancio
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Terzo stadio
-
930.779
-
2.547
3.208.314
-
277.434
2.930.880
798.375
-
2.132.505
1.784.469
-
1.784.469
933.326
4.992.783
secondo
Primo e
stadio
- Pronti contro termine attivi
- Finanziamenti per leasing
1.2. Depositi a scadenza
1.3. Altri finanziamenti:
2.2 Altri titoli di debito
3. Pronti contro termine
1. Depositi a scadenza
2. Riserva obbligatoria
2.1 Titoli strutturati
1.1 Conti correnti
2. Titoli di debito
1. Finanziamenti
- Altri
4. Altri
Totale Totale
A. Crediti verso Banche Centrali
Tipologia operazioni/Valori
B. Crediti verso banche
Fair value
L2 L3
- - 1.297.716
X X X
X X X
X X X
X X X
1.213.783 60.478 2.880.451
- - 2.880.451
X X X
X X X
X X X
X X X
X X X
X X X
1.213.783 60.478 -
- - -
1.213.783 60.478 -
Totale 5.926.109 1.717.634 62.724 4.146.863 5.492.238 1.213.783 60.478 4.178.167

La voce B.1.3 "Altri finanziamenti – altri" comprende i depositi cauzionali per contratti "ISMA" e "CSA" per 1.237,7 milioni (995,6 milioni nel 2022), finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine, crediti per operazioni di negoziazione titoli non ancora regolate, nonché crediti per sconto effetti.

L3 = Livello 3

Nella voce in esame figurano altresì i crediti di funzionamento per un ammontare pari a circa 5,8 milioni riconducibili a ricavi di competenza dell'esercizio 2023 ancora da incassare alla chiusura dell'esercizio.

La voce B.2 "Titoli di debito" include titoli subordinati per un importo pari a 18,7 milioni (36,9 milioni nel 2022).

Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito".
Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 102.049.241 1.824.035 141.890 - - 102.464.851 105.032.995 2.260.700 228.303 - - 104.649.814
1. Conti correnti 7.455.398 140.610 1.603 X X X 8.367.448 170.260 34.156 X X X
2. Pronti contro termine attivi 4.833.466 - - X X X 1.883.322 - - X X X
3. Mutui 77.039.793 1.234.850 71.540 X X X 80.358.094 1.554.835 106.840 X X X
4. Carte di credito, prestiti personali
e cessioni del quinto
656.754 9.382 70 X X X 953.951 13.902 88 X X X
5. Finanziamenti per leasing 398.795 118.295 1.592 X X X 532.078 245.953 2.155 X X X
6. Factoring 81.271 - - X X X 90.585 - - X X X
7. Altri finanziamenti 11.583.764 320.898 67.085 X X X 12.847.517 275.750 85.064 X X X
2. Titoli di debito 25.251.278 - - 22.984.058 1.530 2.036.041 26.125.530 - - 22.992.888 115.720 2.233.543
1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2. Altri titoli di debito 25.251.278 - - 22.984.058 1.530 2.036.041 26.125.530 - - 22.992.888 115.720 2.233.543
Totale 127.300.519 1.824.035 141.890 22.984.058 1.530 104.500.892 131.158.525 2.260.700 228.303 22.992.888 115.720 106.883.357
L1 = Livello 1

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I crediti netti verso la clientela risultano pari a 129.266,4 milioni (133.647,5 milioni al 31 dicembre 2022). Escludendo i titoli di debito, l'analisi del portafoglio per forma tecnica evidenzia una incidenza preponderante degli impieghi in mutui, che rappresentano il 75,3% del totale (76,3% nel 2022).

Nella voce "1.7. Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi su effetti, documenti e valori similari salvo buon fine, le sovvenzioni non regolate in conto corrente, i finanziamenti con piani di ammortamento a medio/lungo termine e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. In particolare, i crediti di funzionamento sono rappresentati per 208,7 milioni dalle commissioni di competenza dell'esercizio 2023, a fronte dei contratti ordinari con la propria clientela, che saranno oggetto di incasso nel corso dell'esercizio 2024 (principalmente relativi all'attività di collocamento titoli per 90,4 milioni e alla distribuzione di prodotti di terzi per 90,2 milioni). Nel 2022 erano pari a 218,5 milioni quasi integralmente incassati nell'esercizio 2023, per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato in calce alla tabella "2.1 Commissioni attive: composizione" della Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato.

I crediti deteriorati del terzo stadio ammontano a 1.824,0 milioni, segnando una contrazione rispetto allo scorso esercizio (2.260,7 milioni), anche a seguito delle ulteriori operazioni di derisking perfezionate nell'anno.

Per ulteriori dettagli sulla qualità del credito si fa rinvio alla Parte E "Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile - A. Qualità del credito" e "Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito - A. Qualità del credito".

Nella voce 2. Titoli di debito, classificati come livello 3 sono inclusi titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazioni proprie per 1.414,1 milioni (1.933,7 milioni nel 2022) di cui:

  • 592 milioni (761,1 milioni nel 2022) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Red Sea SPV;
  • 550,2 milioni (743,6 milioni nel 2022) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Leviticus SPV;
  • 0 milioni (42,2 milioni nel 2022) relativi a titoli senior emessi e rimborsati nel 2023 dal veicolo Tiberina SPV;
  • 14 milioni (24,2 milioni nel 2022) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Titan SPV;
  • 202,3 milioni (266,6 milioni nel 2022) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Aurelia SPV;
  • 55,6 milioni relativi a titoli senior emessi dal veicolo Tevere SPV.

Sono inoltre comprese cartolarizzazioni di terzi per 510,1 milioni (206 milioni nel 2022).

Per l'informativa sui finanziamenti concessi con garanzia pubblica in seguito all'emergenza Covid si fa rinvio al paragrafo "Covid-19 - Dichiarazione di fine emergenza della pandemia e relative misure di sostegno concesse dal Gruppo della "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A della presente Nota integrativa.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 25.251.278 - - 26.125.530 - -
a) Amministrazioni pubbliche 22.409.294 - - 23.115.576 - -
b) Altre società finanziarie 2.548.985 - - 2.779.572 - -
di cui: imprese di assicurazione - - - 2.497 - -
c) Società non finanziarie 292.999 - - 230.382 - -
2. Finanziamenti verso: 102.049.241 1.824.035 141.890 105.032.995 2.260.700 228.303
a) Amministrazioni pubbliche 1.688.780 484 489 1.873.998 360 17
b) Altre società finanziarie 13.274.443 56.322 82 10.420.735 80.173 56
di cui: imprese di assicurazione 25.974 27 - 86.401 - -
c) Società non finanziarie 54.199.491 1.202.797 116.328 58.496.660 1.536.722 195.805
d) Famiglie 32.886.527 564.432 24.991 34.241.602 643.445 32.425
Totale 127.300.519 1.824.035 141.890 131.158.525 2.260.700 228.303

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi *
Write-off
parziali
Titoli di debito 26.919.443 22.352.280 126.751 2.499 - (9.534) (913) (2.499) - -
Finanziamenti 94.433.941 - 12.177.879 3.680.784 178.105 (104.574) (316.365) (1.856.749) (36.215) 112.838
Totale 31/12/2023 121.353.384 22.352.280 12.304.630 3.683.283 178.105 (114.108) (317.278) (1.859.248) (36.215) 112.838
Totale 31/12/2022 126.209.546 23.069.985 10.860.076 4.545.015 367.116 (160.295) (258.564) (2.284.315) (138.813) 379.862

(*) Valore da esporre a fini informativi.

L'importo esposto alla colonna "di cui: Strumenti con basso rischio di credito", pari a 22.352,3 milioni (23.070,0 milioni nel 2022) riguarda principalmente titoli governativi italiani ed esteri.

Sezione 5 - Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair Value
31/12/2023
VN
31/12/2023
Fair Value
31/12/2022
VN
31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Derivati finanziari
1) Fair value - 978.392 - 22.273.063 - 1.717.211 - 22.177.838
2) Flussi finanziari - 1.625 - 65.000 - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 980.017 - 22.338.063 - 1.717.211 - 22.177.838
VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

mposizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
5.2 Derivati di copertura: co
Fair Value Flussi finanziari
Specifica Investim.
Operazioni/Tipo di copertura debito e tassi
titoli di
capitale e
titoli di
valute e oro credito merci altri Generica Specifica Generica esteri
di interesse indici azionari
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 330.574 - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 252.639 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X 186.369
X
X 1.625 X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 583.213 - - - - 186.369
-
1.625
-
-
1. Passività finanziarie 93.914 X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X 114.896
X
X - X
Totale passività 93.914 - - - - 114.896
-
- - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività finanziarie X X X X X X - X - -

Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
1. Adeguamento positivo 204.129 11.454
1.1 di specifici portafogli: 204.129 11.454
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 204.129 11.454
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (273.093) (499.857)
2.1 di specifici portafogli: (273.093) (499.857)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (273.093) (499.857)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale (68.964) (488.403)

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di attività al costo ammortizzato.

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".

Sezione 7 - Le partecipazioni – Voce 70

Al 31 dicembre 2023 il valore di bilancio della voce "Partecipazioni" ammonta a 1.454,2 milioni (1.652,5 milioni al 31 dicembre 2022 riesposto per omogeneità di confronto), riferito a:

  • partecipazioni significative per 1.187,9 milioni (1.370,7 milioni al 31 dicembre 2022 riesposto per omogeneità di confronto), come rappresentato, per singola partecipazione, nella seguente tavola 7.2;
  • partecipazioni non significative per 266,3 milioni (281,8 milioni al 31 dicembre 2022 riesposto per omogeneità di confronto), come evidenziato, nel complesso, nella seguente tavola 7.4.

Il perimetro delle "partecipazioni significative" è stato determinato considerando la materialità del valore di carico dell'investimento e della quota parte delle attività della partecipata rispetto alle omogenee grandezze riferite al bilancio consolidato.

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni Sede legale Sede operativa rapporto
(a)
Impresa
partecipante
Quota % voti %
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
1. Agos Ducato S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,000% 39,000%
Capitale sociale euro 638.655.160,00
2. Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,189% 39,189%
Capitale sociale euro 357.953.058,13
3. Anima Holding S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 21,708% 21,708%
Capitale sociale euro 7.291.809,72
4. Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 1 Banco BPM 20,690% 20,690%
Capitale sociale euro 14.993.000,00
5. Banco BPM Assicurazioni S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM Vita 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 22.000.000,00
6. Calliope Finance S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 600.000,00
7. Etica SGR S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,444% 19,444%
Capitale sociale euro 4.500.000,00
8. Gardant Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 1 Banco BPM 30,000% 30,000%
Capitale sociale euro 150.000,00
9. GEMA Magazzini Generali BPV-BSGSP S.p.A. Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 1 Banco BPM 33,333% 33,333%
Capitale sociale euro 3.000.000,00
10. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 40,000% 40,000%
Capitale sociale euro 41.305.000,00
11. S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. in
liquidazione
Milano Milano 1 Banco BPM 32,500% 32,500%
Capitale sociale euro 20.000,00
12. Vera Assicurazioni S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM Vita 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 63.500.000,00
13. Vorvel SIM S.p.A. Milano Milano 1 Banca Akros 20,000% 20,000%
Capitale sociale euro 7.300.000,00

(a) Tipo di rapporto:

1 = partecipazione al capitale sociale

(*) Società sottoposta a influenza notevole in base ad accordi di partnership o di natura parasociale con altri soci.

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Denominazioni Valore di
bilancio
Fair value Dividendi
percepiti
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 760.444 - 72.150
Alba Leasing S.p.A. 169.134 - -
Anima Holding S.p.A. 258.333 286.553 15.721
Totale 1.187.911 286.553 87.871

Si rappresenta che i dividendi percepiti nel corso dell'esercizio sono stati portati in riduzione del valore contabile della partecipazione (come descritto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa), in quanto gli utili da cui hanno tratto origine sono stati recepiti nel bilancio al 31 dicembre 2023 per effetto della valutazione in base al metodo del patrimonio netto.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportati i dati desumibili dai progetti di bilancio al 31 dicembre 2023 approvati dai Consigli di Amministrazione e forniti dalle società collegate o, qualora non disponibili, dalle più recenti situazioni patrimoniali (riferiti al 100% della partecipazione e non alla percentuale detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12). Si precisa che la valutazione a patrimonio netto è stata effettuata sulla base dei suddetti dati.

Denominazioni Cassa e
disponibilità
liquide
finanziarie
Attività
Attività non
finanziarie
Passività
finanziarie
Passività
non
finanziarie
Ricavi totali Margine di
interesse
Rettifiche e
riprese di
valore su
attività
materiali e
immateriali
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
lordo delle
imposte
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
operative
cessate al
netto delle
imposte
delle attività
(Perdita)
Utile
d'esercizio
(1)
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte (2)
Redditività
complessiva
(3) = (1) + (2)
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
Imprese sottoposte a influenza notevole
B.
Agos Ducato S.p.A. X 17.431.740 2.053.071 16.934.213 308.638 814.269 X X 277.998 187.667 - 187.667 280 187.947
Alba Leasing S.p.A. X 5.205.172 117.398 4.699.989 189.634 80.222 X X 10.823 7.211 - 7.211 11 7.222
Anima Holding S.p.A. X 731.752 1.658.671 767.569 197.048 377.073 X X 219.828 148.879 _ 148.879 9.887 158.766

Riconciliazione tra le attività nette ed il valore contabile della partecipata in bilancio

Attività nette (*) Quota di
partecipazione %
Attivo netto
detenuto
Rettifiche Valore
contabile
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 2.241.960 39,000% 874.364 (113.920) 760.444
Alba Leasing S.p.A. 432.947 39,189% 169.668 (534) 169.134
Anima Holding S.p.A. 1.425.806 21,708% 309.514 (51.181) 258.333

(*) L'importo delle attività nette, pari alla somma delle "Attività finanziarie", "Attività non finanziarie" al netto delle "Passività finanziarie", "Passività non finanziarie" indicate nella precedente tabella 7.3, corrisponde al patrimonio netto complessivo della partecipata.

Agos Ducato è una società finanziaria controllata dal gruppo internazionale Crédit Agricole tramite Crédit Agricole Consumer Finance. La società opera nel settore del credito alle famiglie nell'ambito del quale eroga finanziamenti, finalizzati principalmente all'acquisto di beni e servizi, e prestiti personali.

Alba Leasing è una società attiva nel settore leasing nata dalla ristrutturazione dell'ex Gruppo Banca Italease. La società ha per oggetto l'erogazione di finanziamenti sotto forma di contratti di leasing, i cui prodotti sono collocati attraverso il canale bancario, tra cui anche la rete del Banco BPM.

Anima Holding S.p.A. è una holding di partecipazioni Capogruppo del Gruppo Anima, che svolge l'attività di gestione collettiva del risparmio attraverso la gestione di fondi comuni di investimento e dei fondi pensione.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportate le informazioni di natura contabile, cumulativamente per tipologia di rapporto partecipativo, con riferimento alle società sottoposte a influenza notevole non significative. Le informazioni sono desunte sulla base dell'ultimo bilancio o dell'ultima situazione contabile disponibile e calcolate con riferimento alla quota di possesso detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12.

Valore di
bilancio delle
partecipazioni
Totale
attivo
Totale
passività
Ricavi
totali
Utile
(perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile (Perdita)
delle attività
operative
cessate al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
d'esercizio
(1)
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte (2)
Redditività
complessiva
(3)
= (1) + (2)
A. Imprese controllate in
modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte
a influenza notevole
266.338 924.469 731.332 42.958 17.722 - 17.722 5.226 22.948

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

31/12/2023 31/12/2022 (*)
A. Esistenze iniziali 1.652.548 1.794.116
B. Aumenti 360.870 159.920
B.1 Acquisti 174.235 700
B.2 Riprese di valore
B.3 Rivalutazioni
B.4 Altre variazioni 186.635 159.220
C. Diminuzioni (559.169) (301.488)
C.1 Vendite (223.326) (75.000)
C.2 Rettifiche di valore
C.3 Svalutazioni
C.4 Altre variazioni (335.843) (226.488)
D. Rimanenze finali 1.454.249 1.652.548
E. Rivalutazioni totali -
F. Rettifiche totali (625.921) (625.921)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative collegate.

Gli acquisti (voce B.1) si riferiscono all'acquisizione del 65% del capitale sociale di Vera Assicurazioni da Generali Italia, le vendite (Voce C.1) alla contestuale cessione della stessa interessenza a Credit Agricole Assurances. Le altre variazioni in aumento (voce B.4) includono

  • la quota degli utili d'esercizio realizzati dalle partecipate di competenza del Gruppo per un ammontare complessivo pari a 144,2 milioni (per il relativo dettaglio si fa rinvio alla "Sezione 17- Utili (perdite) delle partecipazioni" della Parte C della presente Nota integrativa).
  • gli effetti di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle società collegate (7,9 milioni)
  • l'ingresso di Banco BPM Assicurazioni (22,9 milioni) che, a seguito della cessione della quota del 65% a Credit Agricole Assurances, esce dal perimetro del consolidamento integrale e rientra fra le "Partecipazioni".
  • gli effetti complessivi relativi all'acquisto del 65% di Vera Assicurazioni da Generali Italia ed alla contestuale cessione a Credit Agricole Assurances (11,7 milioni);

Le altre variazioni in diminuzione (voce C.4) includono:

  • l'effetto della distribuzione dei dividendi sul patrimonio di Agos Ducato (-72,1 milioni), Anima Holding (- 15,7 milioni), Vera Assicurazioni (-7,4 milioni), Gardant Liberty Servicing (-2,1 milioni), Etica SGR (-1,5 milioni) e SelmaBipiemme Leasing (-9,5 milioni);
  • la quota delle perdite d'esercizio realizzati dalle partecipate di competenza del Gruppo pari a -0,1 milioni;
  • l'effetto dell'uscita dal perimetro delle "Partecipazioni" di Vera Vita (-227,3 milioni) che, a seguito dell'acquisizione del controllo, viene consolidata integralmente dal 31 dicembre 2023.

Per maggiori dettagli sugli impatti derivanti dalle operazioni relative al riassetto dell'attività di bancassurance si rinvia alla parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda della presente Nota integrativa consolidata.

7.6 Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole

Si ha influenza notevole qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie dell'entità, in virtù dei diritti di voto detenuti o in presenza di particolari accordi contrattuali, come anche descritto nella "Parte A - Politiche contabili" della presente Nota integrativa. Al 31 dicembre 2023, il perimetro delle società sottoposte ad influenza notevole è relativo alle società nelle quali si detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto, senza tuttavia avere il potere di dirigere in modo esclusivo le attività rilevanti dell'entità, come si evince dalla precedente tabella 7.1.

Per quanto concerne Etica SGR, pur detenendo meno del 20% dell'interessenza azionaria, si ritiene sussista un'influenza notevole in virtù delle convenzioni di collocamento in essere tra il Gruppo Banco BPM ed Etica SGR. Al 31 dicembre 2023 non esistono entità controllate in modo congiunto, ossia entità per le quali viene richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione delle decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Non vi sono partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

7.8 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Impegni derivanti dagli accordi con Crédit Agricole sul credito al consumo

In data 28 giugno 2019 era stata completata, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole Consumer Finance SA, Crédit Agricole SA e Agos Ducato, la riorganizzazione del comparto di credito al consumo del Gruppo. La riorganizzazione, che conferma per i successivi 15 anni la partnership tra Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole:

  • ha previsto la formalizzazione, tra l'altro, di: (a) un nuovo Patto Parasociale, (b) un nuovo Accordo Distributivo, (c) un nuovo Accordo di Funding;
  • ha comportato la cessione di ProFamily ad Agos Ducato, previo perfezionamento di un'operazione di scissione delle attività non captive di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione, che ha mantenuto la denominazione di ProFamily, controllata al 100% da Banco BPM e successivamente incorporata in Banco BPM.

In data 18 dicembre 2020 è stato sottoscritto tra le parti un Amendment Agreement al fine di consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato, con il quale sono state apportate alcune modifiche agli accordi sottoscritti nel 2018. Tali modifiche prevedevano, tra l'altro, l'estensione di ulteriori 24 mesi, e pertanto fino al 31 luglio 2023, del termine per l'esercizio dell'opzione di vendita (put option) riferita ad una quota partecipativa del 10% del capitale di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, al prezzo di esercizio già convenuto, pari a 150 milioni.

Da ultimo nell'ambito del progetto di evoluzione della Bancassicurazione in Banco BPM che ha previsto, tra l'altro, l'avvio di una partnership commerciale ventennale con Crédit Agricole Assurances S.A. nel settore dei Danni e Protezione, in data 12 maggio 2023 il termine per l'esercizio della put option è stato prorogato per un periodo di ulteriori due anni, cioè fino al 31 luglio 2025 (tale ulteriore estensione era condizionata all'esecuzione del closing dell'operazione di acquisizione, da parte di Crédit Agricole Assurances, delle partecipazioni in Banco BPM Assicurazioni e in Vera Assicurazioni, perfezionatosi il 14 dicembre 2023).

Nell'ambito di tali accordi è tra l'altro previsto che, nel caso in cui venga perfezionata un'operazione straordinaria (per tale intendendosi: acquisizione del controllo del Banco BPM da parte di un operatore terzo o di più operatori terzi tra loro in concerto; fusione del Banco BPM con operatori terzi; acquisizione da parte di Banco BPM di un'altra banca o di altri canali distributivi; acquisizione da parte di Banco BPM di un terzo operatore), le parti tra l'altro discuteranno in buona fede, secondo il caso: i) la possibile acquisizione, da parte di Agos Ducato al valore di mercato, dell'entità che, per effetto dell'operazione straordinaria, operi nel comparto del credito al consumo; ii) l'estensione del nuovo Accordo Distributivo alla rete distributiva del terzo operatore; iii) l'inclusione dell'ulteriore canale distributivo acquisito nella rete distributiva del Gruppo Banco BPM.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance con Crédit Agricole Assurances S.A.

Nel corso dell'esercizio il Gruppo ha proseguito nel processo di integrazione del business assicurativo avviato nel 2022 con l'acquisizione del controllo delle compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni e con il perfezionamento di un accordo con Crédit Agricole Assurances per l'avvio di una partnership commerciale nel settore Danni/Protezione.

In particolare, il 14 dicembre 2023, il Gruppo Banco BPM ha completato l'internalizzazione del business Vita attraverso l'acquisizione da Generali Italia, riconoscendo un corrispettivo pari a complessivi 392,4 milioni:

• del 65% del capitale sociale di Vera Vita S.p.A., che a sua volta detiene il 100% del capitale e Vera Financial Dac (che contestualmente ha modificato la propria denominazione sociale in BBPM Life Dac);

• del 65% del capitale sociale di Vera Assicurazioni S.p.A. (a sua volta titolare del 100% del capitale sociale di Vera Protezione S.p.A.).

Al prezzo corrisposto a Generali Italia, andrà sommata la componente differita del prezzo, che verrà regolata nel 2024, commisurata al 65% degli utili maturati dalle compagnie dal 1° gennaio 2023 al 14 dicembre 2023.

Nella stessa data il Gruppo ha perfezionato la cessione a Crédit Agricole Assurances, per un corrispettivo pari a complessivi 243,6 milioni, delle quote rappresentative del 65% del capitale di Vera Assicurazioni S.p.A. (titolare del 100% del capitale sociale di Vera Protezione S.p.A.) e del 65% del capitale di Banco BPM Assicurazioni, precedentemente detenute rispettivamente da Banco BPM e Banco BPM Vita.

Tale prezzo sarà oggetto di conguaglio a favore del Gruppo Banco BPM sulla base dei valori definitivi degli Own Funds delle compagnie al 31 dicembre 2023. Inoltre, tale prezzo sarà soggetto a possibili adeguamenti a titolo di earn-out e claw-back al verificarsi rispettivamente di situazioni di "Overperformance" o di "Underperformance" dei livelli di produzione nei termini ed alle condizioni previste dagli accordi tra le parti.

Ciò premesso, il Patto Parasociale relativo alle citate partecipazioni detenute in Banco BPM Assicurazioni S.p.A., in Vera Assicurazioni S.p.A. e, indirettamente, in Vera Protezione S.p.A., contemplati dalla partnership con Crédit Agricole Assurances S.A., prevede, tra l'altro, la concessione di una Put Option in capo a Crédit Agricole Assurances S.A. e di una Call Option a Banco BPM riferite alla totalità delle partecipazioni detenute da Crédit Agricole Assurances S.A., nel capitale delle compagnie, esercitabili al verificarsi di taluni eventi eccezionali (c.d. "triggering events"). In particolare, Crédit Agricole Assurances S.A. e Banco BPM S.p.A. potranno esercitare la Put Option e la Call Option, tra l'altro, nei seguenti casi:

  • a) cambio di controllo della rispettiva controparte (e/o, in relazione a Crédit Agricole Assurances S.A., della società controllante);
  • b) risoluzione dell'Accordo Distributivo;
  • c) in caso di Underperformance significativa in relazione alla quale le azioni correttive non abbiano portato ad un miglioramento delle prestazioni aziendali.

I prezzi di esercizio della Put Option e della Call Option saranno determinati secondo prestabiliti meccanismi legati alla valorizzazione del business residuo delle compagnie, previsti dagli accordi tra le parti.

Impegni derivanti dagli accordi con Anima sull'Asset Management

Si ricorda che nel corso del 2017 e degli anni successivi, in esecuzione degli accordi sottoscritti il 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Anima Holding, sono stati siglati una serie di accordi volti a disciplinare:

  • la cessione ad Anima Holding di Aletti Gestielle SGR;
  • la partnership di lungo periodo nel settore del risparmio gestito tra il Gruppo Banco BPM e il Gruppo Anima;
  • la cessione da parte di Banca Aletti ad Anima SGR dei mandati per la gestione in delega ed in via esclusiva di taluni attivi assicurativi connessi ai prodotti assicurativi delle Compagnie Vita del gruppo e delle JV nel bancassurance Danni attraverso la rete Banco BPM.

Nell'ambito di tali accordi, della durata complessiva di 20 anni dalla loro origine, è tra l'altro previsto: (i) l'accesso preferenziale in via esclusiva del Gruppo Anima alle Reti distributive presenti e future del Gruppo Banco BPM, con peculiarità diverse tra la rete "retail" e le altre reti, (ii) la distribuzione di prodotti quali O.I.C.R. e Gestioni Individuali di Portafoglio e altri prodotti e servizi del Gruppo Anima, (iii) i termini economici essenziali relativi alla Partnership, inclusi i livelli e obiettivi minimi attesi e taluni meccanismi di protezione e garanzia connessi al mancato raggiungimento degli stessi.

In data 14 maggio 2020 è intervenuta una rinegoziazione fra il Gruppo Anima e il Gruppo Banco BPM (Banco BPM e Banca Aletti) dell'accordo quadro di partnership che ha riguardato sia la ridefinizione dei livelli di obiettivi attesi che il termine previsto per il loro raggiungimento.

Per i fondi per rischi ed oneri a presidio degli impegni sorti in occasione della cessione di partecipazioni e dei correlati eventuali accordi di partnership si fa rinvio a quanto contenuto nella successiva sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100".

I fondi per rischi ed oneri costituiti a presidio degli impegni sorti in occasione della cessione di partecipazioni e dei correlati eventuali accordi di partnership sono illustrati nel successivo paragrafo 10.6.3 "Altri fondi per rischi ed oneri – altri" della Parte B – passivo della presente Nota integrativa.

7.9 Restrizioni significative

Per le partecipazioni sottoposte a influenza notevole non sono state individuate restrizioni significative al trasferimento di fondi nei confronti delle società del Gruppo Banco BPM, se non quelle riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del Codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

7.10 Altre informazioni

La collegata SelmaBipiemme Leasing ha chiuso il proprio esercizio sociale in data 30 giugno 2023. Al fine della valutazione con il metodo del patrimonio netto è stata ricostruita una situazione economica composta dal secondo semestre dell'esercizio sociale 1° luglio 2022 – 30 giugno 2023 e da una situazione approvata dalla società relativa al semestre 1° luglio 2023 – 31 dicembre 2023.

Verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

In applicazione dei principi contabili internazionali, la stima del valore recuperabile e il conseguente confronto con il relativo valore di bilancio deve essere effettuata esclusivamente per le partecipazioni in società collegate o JV per le quali è emerso il segnale di una potenziale perdita durevole di valore (indicatore di impairment). Alla data del 31 dicembre 2023 è stato eseguito tale test esclusivamente sulla partecipazione in Gardant Liberty Servicing S.p.A..

Analisi dei potenziali trigger di impairment

La società Gardant Liberty Servicing S.p.A. ha conseguito nell'esercito 2023 risultati operativi inferiori rispetto agli obiettivi del budget e a quelli registrati nell'esercizio precedente. Tale circostanza è stata considerata alla stregua di un potenziale indicatore di impairment, che ha quindi suggerito l'esecuzione di un test volto ad accertare la recuperabilità dei valori di bilancio.

Il valore di bilancio dell'interessenza detenuta è indicato nella seguente tabella:

milioni di euro Valore di bilancio
Gardant Liberty Servicing S.p.A. 45,4

Metodologia di calcolo, costo del capitale e risultati

Il valore recuperabile della partecipata è stato stimato applicando i metodi più utilizzati per la valorizzazione di società non finanziarie come il Discounted Cash Flow (nella versione Asset Side ed Equity Side), il Dividend Discount Model ed il reddituale.

I flussi attesi fino al 2025 sono stati attualizzati sulla base di un costo del capitale pari al 5,78%, determinato in base alla metodologia del Capital Asset Pricing Model (CAPM) ed in linea con quanto utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU (paragrafo "B. Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU").

Ad esito delle verifiche svolte, per l'interessenza di collegamento detenuta in Gardant Liberty Servicing, il test di impairment condotto al 31 dicembre 2023 non ha rilevato la necessità di effettuare alcuna svalutazione, evidenziando un margine positivo tra il valore recuperabile ed il valore di bilancio.

Sezione 8 – Attività assicurative – Voce 80

Le cessioni in riassicurazione che costituiscono attività sono rappresentate nella voce 80 b) dell'attivo per 7,9 milioni (7,2 milioni al 31 dicembre 2022).

Le cessioni in riassicurazione che costituiscono passività sono rappresentate nella voce 110 b) del passivo per 11 mila euro (zero al 31 dicembre 2022).

La riassicurazione rappresenta un'attività marginale nell'ambito dell'operatività delle compagnie assicurative del Gruppo ed è principalmente finalizzata a coprire una quota dei rischi di premorienza relativi a polizze legate alla stipula dei mutui.

In ragione dell'irrilevanza della fattispecie si omettono le tabelle quantitative relative a tali voci.

Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90

Le attività materiali ammontano al 31 dicembre 2023 a 2.858,0 milioni e si confrontano con il dato di 3.034,7 milioni dell'esercizio precedente. Nel dettaglio le suddette attività sono rappresentate da:

  • attività materiali ad uso funzionale valutate al costo per 762,6 milioni, riferite principalmente ai diritti d'uso relativi a contratti di affitto di immobili;
  • immobili ad uso funzionale e a opere d'arte di pregio misurati in base della rideterminazione dei valori per 1.273,2 milioni;
  • immobili detenuti a scopo di investimento valutati al fair value per 822,2 milioni.

Per ulteriori dettagli sulla composizione delle attività materiali si fa rinvio alle successive tabelle.

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
Attività/Valori 31/12/2023 31/12/2022 (*)
1. Attività di proprietà 67.849 74.386
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 11.142 12.976
d) impianti elettronici 51.034 52.879
e) altre 5.673 8.531
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 694.746 640.501
a) terreni - -
b) fabbricati 665.667 605.978
c) mobili - -
d) impianti elettronici 27.483 34.115
e) altre 1.596 408
Totale 762.595 714.887
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Il Gruppo non detiene attività materiali a scopo di investimento valutate al costo, si omette pertanto la relativa tabella.

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - -
1.273.164
- -
1.364.519
a) terreni - -
889.908
- -
994.246
b) fabbricati - -
330.300
- -
317.304
c) mobili - -
-
- -
-
d) impianti elettronici - -
-
- -
-
e) altre - -
52.956
- -
52.969
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - -
-
- -
-
a) terreni - -
-
- -
-
b) fabbricati - -
-
- -
-
c) mobili - -
-
- -
-
d) impianti elettronici - -
-
- -
-
e) altre - -
-
- -
-
Totale - -
1.273.164
- -
1.364.519
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie
ricevute
- -
19.707
- -
20.385

Le attività di proprietà rivalutate si riferiscono agli immobili di proprietà utilizzati per l'attività di impresa delle società del Gruppo ed alle opere d'arte di pregio.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 822.194 - - 955.283
a) terreni - - 473.944 - - 670.863
b) fabbricati - - 348.250 - - 284.420
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 822.194 - - 955.283
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie
ricevute
- - 414.021 - - 475.977

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa del Gruppo Banco BPM.

Al riguardo si deve precisare che il Gruppo non detiene attività di investimento rappresentate da diritti d'uso acquisiti con il leasing. Gli immobili detenuti a scopo di investimento concessi in leasing operativo ammontano invece a 438,9 milioni.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Il Gruppo non detiene attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde (*) 994.246 1.405.218 475.121 947.315 352.104 4.174.004
A.1 Riduzioni di valore totali nette (*) - (481.936) (462.145) (860.321) (290.199) (2.094.601)
A.2 Esistenze iniziali nette (*) 994.246 923.282 12.976 86.994 61.905 2.079.403
B. Aumenti: 13.495 202.388 2.395 29.919 7.986 256.183
B.1 Acquisti 219 21.554 2.171 22.303 1.424 47.671
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate 63 10.723 - - - 10.786
B.3 Riprese di valore - 33 - - 53 86
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a
11.300 54.065 - - - 65.365
a) patrimonio netto 9.590 51.873 - - - 61.463
b) conto economico 1.710 2.192 - - - 3.902
B.5 Differenze positive di cambio - 76 - - 7 83
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento 1.504 802 X X X 2.306
B.7 Altre variazioni 409 115.135 224 7.616 6.502 129.886
C. Diminuzioni: (117.833) (129.703) (4.229) (38.396) (9.666) (299.827)
C.1 Vendite - - (34) - (92) (126)
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
C.2 Ammortamenti - (96.722) (4.157) (37.954) (9.428) (148.261)
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a (110.053) (30.412) - - (13) (140.478)
a) patrimonio netto (74.722) (14.173) - - (13) (88.908)
b) conto economico (35.331) (16.239) - - - (51.570)
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (7.780) (2.230) (38) (214) (6) (10.268)
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento (6.257) (1.913) X X X (8.170)
b) attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione (1.523) (317) (38) (214) (6) (2.098)
C.7 Altre variazioni - (339) - (228) (127) (694)
D. Rimanenze finali nette 889.908 995.967 11.142 78.517 60.225 2.035.759
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (648.122) (465.186) (880.183) (294.593) (2.288.084)
D.2 Rimanenze finali lorde 889.908 1.644.089 476.328 958.700 354.818 4.323.843
E. Valutazione al costo 350.814 445.921 - - 10.935 807.670

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si deve precisare che:

  • la stessa si riferisce alle attività materiali di proprietà ed ai diritti d'uso acquisiti mediante contratti di leasing;
  • nelle sottovoci "B.4 Variazioni positive di fair value" e "C.4 Variazioni negative di fair value" figurano gli effetti conseguenti alla valutazione al fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico del Gruppo, complessivamente negativi per 75,1 milioni. Detti effetti sono esposti nel prospetto della redditività complessiva per 27,4 milioni e nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per negativi 47,7 milioni;

• nelle sottovoci "B.7 – Altre variazioni" e "C.7 – Altre variazioni", in corrispondenza della colonna "fabbricati", trovano rappresentazione rispettivamente gli incrementi ed i decrementi correlati ai diritti d'uso di alcuni immobili, conseguenti alle modifiche delle durate dei contratti di leasing, principalmente per tenere conto della facoltà del Gruppo di rinnovare la locazione dei contratti di affitto al temine del primo periodo o, in assenza di disdetta nei 12 mesi antecedenti il primo periodo, per tenere conto del successivi periodi di rinnovo.

Per i dettagli sulla movimentazione dei diritti d'uso acquisti con il leasing si rimanda alla successiva tabella 9.6 bis.

Da ultimo, la sottovoce "E. Valutazione al costo" rappresenta quale sarebbe la valutazione al costo delle attività materiali (immobili ed opere d'arte) che in bilancio sono valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore, in conformità con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia.

9.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue

Di seguito si rappresenta la movimentazione avvenuta nel corso dell'esercizio sui diritti d'uso acquisiti con il leasing, già ricompresa nella precedente tabella 9.6, facendo un rinvio a quanto in precedenza illustrato per le relative dinamiche.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde (*) - 1.025.845 - 54.118 3.078 1.083.041
A.1 Riduzioni di valore totali nette (*) - (419.867) - (20.003) (2.670) (442.540)
A.2 Esistenze iniziali nette (*) - 605.978 - 34.115 408 640.501
B. Aumenti: - 140.375 - 11.286 7.087 158.748
B.1 Acquisti - 20.766 - 3.751 531 25.048
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 4.643 - - - 4.643
B.3 Riprese di valore - 33 - - 53 86
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - 76 - - 2 78
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento - - X X X -
B.7 Altre variazioni - 114.857 - 7.535 6.501 128.893
C. Diminuzioni: - (80.686) - (17.918) (5.899) (104.503)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (80.347) - (17.918) (5.857) (104.122)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (339) - - (42) (381)
D. Rimanenze finali nette - 665.667 - 27.483 1.596 694.746
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (519.647) - (36.106) (4.750) (560.503)
D.2 Rimanenze finali lorde - 1.185.314 - 63.589 6.346 1.255.249
E. Valutazione al costo - - - - - -

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali 670.863 284.420
B. Aumenti 80.231 129.942
B.1 Acquisti 2.448 23.416
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate 112 1.876
B.3 Variazioni positive di fair value 32.003 91.762
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 6.257 1.913
B.7 Altre variazioni 39.411 10.975
C. Diminuzioni (277.150) (66.112)
C.1 Vendite (1.519) (3.873)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value (184.965) (32.660)
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: (90.666) (29.146)
a) immobili ad uso funzionale (1.504) (802)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (89.162) (28.344)
C.7 Altre variazioni - (433)
D. Rimanenze finali 473.944 348.250
E. Valutazione al fair value - -

Al 31 dicembre 2023 le attività detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate dagli immobili di proprietà valutati al fair value, ammontano a 822,2 milioni (955,3 milioni al 31 dicembre 2022).

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si precisa che:

  • le variazioni imputabili a cambiamenti nella stima del fair value, pari allo sbilancio delle sottovoci B.3 e C.3 che è complessivamente negativo per 93,9 milioni, sono rilevate nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali";
  • la sottovoce "E. valutazione al fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value.

9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Il Gruppo non detiene attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Alla data di bilancio non risultano in essere impegni per acquisto di attività materiali di importo significativo.

Sezione 10 - Attività immateriali – Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
Attività/Valori 31/12/2023 31/12/2022 (*)
Durata
definita
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 56.709 X 56.709
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 56.709 X 56.709
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 696.444 504.272 694.143 504.272
di cui: software 415.302 - 398.022 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 696.444 504.272 694.143 504.272
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 696.444 504.272 694.143 504.272
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 696.444 560.981 694.143 560.981

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

Attività immateriali a durata definita - sintesi

Le attività immateriali a durata definita sono principalmente costituite:

  • dai costi esterni capitalizzati per lo sviluppo/acquisto di software per un importo di 415,3 milioni;
  • dalla valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 242,2 milioni;
  • della valorizzazione del "Value of Business Acquired" (c.d. VoBA), conseguente al processo di PPA delle compagnie assicurative acquisite per complessivi 39,0 milioni.

Per ulteriori dettagli sulla composizione e sulla variazione intervenuta rispetto al precedente esercizio si fa rinvio a quanto di seguito illustrato.

Attività immateriali a durata definita - Client Relationship

La Client Relationship identifica le attività legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela che emergono in sede di Purchase Price Allocation (PPA) a seguito di operazioni di business combination contabilizzate ai sensi dell'IFRS 3.

Tali attività, che si annoverano tra le attività immateriali a vita utile definita, rappresentano la capacità dei rapporti esistenti alla data di business combination di generare flussi reddituali lungo la vita residua attesa di tali rapporti.

Coerentemente con quanto previsto dalle linee guida dell'IFRS 3, per la valorizzazione della Client Relationship vengono considerati solo quei rapporti instaurati prima della data di acquisizione. Non viene pertanto valorizzata la capacità di generazione di nuovi rapporti.

Il metodo di valutazione adottato per stimare alla data della PPA il valore della Client Relationship si basa sull'attualizzazione dei flussi economici netti futuri lungo il periodo che esprime la durata residua stimata dei rapporti in essere alla data in cui è avvenuta l'aggregazione.

Ad ogni attività immateriale rappresentativa di Client Relationship viene attribuita una vita utile con la definizione di percentuali di ammortamento rappresentate dal tasso stimato di smontamento dei volumi.

L'ammortamento viene quindi stimato sulla base della vita utile, che tiene conto di curve di decadimento fisiologicamente osservabile lungo un periodo temporale storico ritenuto significativo.

Le attività immateriali a vita definita sono inoltre soggette a impairment quando si rileva la presenza di indicatori di perdita tali da ritenere non recuperabile il valore iscritto in bilancio.

Ciò premesso le Client Relationship iscritte nel bilancio del Gruppo Banco BPM sono rappresentate dalle attività riconducibili alle relazioni con la clientela, per la raccolta gestita ed amministrata (Asset under Management/Asset Under Custody - AuM/AuC) e per i rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), iscritte nell'ambito delle seguenti operazioni di aggregazione aziendale:

  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007, con la quale sono state identificate attività immateriali riconducibili a rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), risparmio gestito e amministrato (Asset under Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2023 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 95,5 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 12,3 milioni;
  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017, dalla quale sono emerse attività immateriali esclusivamente riferite al risparmio gestito e amministrato (Asset under Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2023 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 146,7 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 16,7 milioni.

Di seguito per le fattispecie di Client Relationship emerse a seguito delle citate operazioni di aggregazione aziendale si illustrano i rispettivi criteri di valorizzazione e di ammortamento.

Rapporti di conto corrente (Core deposits/Core Overdraft)

L'iscrizione di un'attività immateriale correlata a Core Deposits e Core Overdraft dipende dal fatto che i rapporti di conto corrente hanno generalmente una durata economica superiore a quella contrattuale, risultando in tal modo più convenienti per la Banca rispetto a fonti di finanziamento o investimenti alternativi.

La valorizzazione di tale attività è stata effettuata in base all'evoluzione delle masse stimata considerando la probabilità di chiusura dei rapporti. Tale stima, che si basa su dati storici, permette di identificare una curva di decadimento fisiologica che si rifletterà nel processo di ammortamento; quest'ultimo prevede quote variabili sulla base di percentuali annue predefinite.

Nella valorizzazione dell'asset sono stati considerati, oltre all'evoluzione stimata delle masse, i ricavi (in termini di interessi e commissioni nette), alcuni costi operativi, i costi relativi al rischio credito (per i soli rapporti di conto corrente attivi) ed un effetto fiscale figurativo, con un tasso di sconto determinato sulla base del profilo di rischio degli assets valorizzati. Nella valutazione è stato considerato infine il Tax Amortisation Benefit, che esprime il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa.

Asset Management/Asset Under Custody (AuM/AuC)

L'attività legata alla raccolta gestita e amministrata si collega alla relazione che la Banca instaura con la clientela, attraverso contratti che prevedono specifici servizi, cui viene attribuita una durata economica superiore a quella contrattuale, la cui valorizzazione si realizza attraverso le commissioni nette di cui la Banca beneficia in ragione dei prodotti e servizi di risparmio gestito e amministrato che sono forniti alla clientela.

La valorizzazione di tali attività si basa sull'attualizzazione dei flussi economici netti futuri riferibili alla raccolta indiretta e tiene conto dell'evoluzione delle masse amministrate e gestite lungo un orizzonte temporale stimato considerando la probabilità di chiusura dei rapporti sulla base di una curva di decadimento fisiologica che si rifletterà nel processo di ammortamento; quest'ultimo prevede quote variabili sulla base di percentuali annue predefinite.

Nella valorizzazione dell'asset sono stati considerati, oltre all'evoluzione stimata delle masse, i ricavi in termini di commissioni nette, alcuni costi operativi ed un tax rate figurativo, con un tasso di sconto sulla base del profilo di rischio degli assets valorizzati. Nella valutazione è stato considerato infine il Tax Amortisation Benefit, che esprime il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa.

Ammortamento della Client Relationship

Relativamente alla situazione al 31 dicembre 2023 la Client Relationship iscritta in bilancio ammonta a 242,2 milioni, di cui 63,6 milioni di core deposits, interamente riferibili alla PPA Gruppo Banca Popolare Italiana, e 178,5 milioni di AuM/AuC.

Tali attività risultano iscritte nel bilancio di Banco BPM per 211,7 milioni, riconducibili per 92,3 milioni alla PPA Gruppo BPI e per 119,4 milioni alla PPA Gruppo BPM. Le restanti attività, pari a 30,5 milioni, sono relative alla controllata Banca Aletti, a seguito dei processi di riorganizzazione aziendali, ed in particolare fanno riferimento per 3,2 milioni alla PPA Gruppo BPI e per 27,3 milioni alla PPA Gruppo BPM.

La quota di ammortamento di competenza dell'esercizio, iscritta nella voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali", ammonta a 29,0 milioni, al lordo dell'effetto fiscale.

La vita utile residua della Client Relationship della PPA relativa al Gruppo Banca Popolare Italiana, stimata in base ad una curva di chiusura dei rapporti, è pari a 13 anni (scadenza 2036); tenuto conto dell'evoluzione decrescente della curva di chiusura dei rapporti, si deve segnalare che il valore residuo iscritto al 31 dicembre 2023 risulterà ammortizzato per oltre la metà entro l'esercizio 2028.

Per quanto riguarda le Client Relationship riconducibili alla PPA del Gruppo Banca Popolare di Milano, la vita utile residua, stimata in base alla curva di chiusura dei rapporti, è pari a 18 anni (scadenza 2041). Tenuto conto dell'evoluzione decrescente della curva di chiusura dei rapporti, si deve segnalare che il valore residuo iscritto al 31 dicembre 2022 risulterà ammortizzato per oltre la metà entro l'esercizio 2029.

PPA BPI
(importi in milioni di euro) Core Deposits Core
Overdraft
AuM/AuC PPA BPM
AuM/AuC
Totale
A. Esistenze iniziali 343,4 30,6 154,5 298,6 827,1
A.1 Riduzioni di valore totali nette (271,8) (30,6) (118,3) (135,2) (555,9)
A.2 Esistenze iniziali nette 71,6 - 36,2 163,4 271,2
B. Aumenti - - - - -
C. Diminuzioni (8,0) - (4,3) (16,7) (29,0)
di cui: ammortamenti (8,0) - (4,3) (16,7) (29,0)
D. Rimanenze finali nette 63,6 - 31,8 146,7 242,2
D.1 Rettifiche di valori totali nette (279,8) (30,6) (122,6) (151,9) (584,9)
E. Rimanenze finali 343,4 30,6 154,5 298,6 827,1

Analisi di sensitività

Per le Client Relationship (Core Deposit e AuM/AuC) di Banco BPM, è stata condotta un'analisi di sensitività del valore recuperabile rispetto al tasso di crescita atteso di lungo periodo per la stima del terminal value (g) ed al costo del capitale (Ke).

Per la modalità di determinazione dei parametri "g" e "ke" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "10.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)".

I risultati di tali analisi sono sintetizzati nella tabella di seguito riportata, che evidenzia il differenziale tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il Ke e/o il tasso di crescita (g) rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Inoltre, la tabella evidenzia come, anche in uno scenario di stress (Ke +200 p.b.), i margini risultino positivi.

Analisi di sensitività – risultati test su Client Relationship Core Deposit Banco BPM
Ke
9,76% 11,76%
Differenziale Differenziale
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
1,5% 5.365 96,5% 4.807 86,4%
(g) 2,0% 5.498 98,9% 4.916 88,4%
2,5% 5.637 101,4% 5.031 90,5%

Analisi di sensitività – risultati test su Client Relationship AuM/AuC Banco BPM
Ke
9,76%
11,76%
Differenziale Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
1,5% 1.204 86,5% 1.049 75,4%
(g) 2,0% 1.243 89,4% 1.081 77,7%
2,5% 1.284 92,3% 1.115 80,1%

Qualora la determinazione del parametro Ke dovesse considerare osservazioni del tasso di interesse Risk Free maggiormente point in time, basate sulla media dei rendimenti a 3 mesi e 6 mesi, anziché un anno, i valori sarebbero rispettivamente pari a 9,87% e 9,83%, entrambi inferiori al tasso che azzererebbe il margine positivo di recuperabilità del valore.

Attività immateriali a durata definita – Value of Business Acquired

Le attività in esame, tipiche del settore assicurativo, risultano rilevate in bilancio a seguito del processo di Purchase Price Allocation delle compagnie assicurative, in base al quale è necessario iscrivere al fair value le attività nette identificabili acquisite, anche se non iscritte nel bilancio dell'acquisita.

In dettaglio, il Value of Business Acquired (c.d. VoBA) rappresenta la capacità dei contratti assicurativi stipulati con la clientela, in essere al momento dell'acquisizione degli stessi, di generare ricavi lungo la vita utile residua dei rapporti acquisiti. Tale intangibile è quindi quantificato mediante l'attualizzazione dei flussi rappresentativi dei margini reddituali lungo la durata residua - contrattuale o stimata - dei rapporti in essere alla data dell'operazione di aggregazione. Trattasi pertanto di un'attività intangibile strettamente legata alla specifica relazione contrattuale con la clientela acquisita (le polizze assicurative) che, per sua natura, ha una durata determinata ed è pertanto soggetta ad ammortamento lungo la vita residua stimata dei rapporti acquisiti alla data di acquisizione.

Al 31 dicembre 2023 il VoBA è pari a complessivi 39,0 milioni, riferiti per 20,1 milioni all'aggregazione di Banco BPM Vita e per 18,9 milioni all'aggregazione di BBPM Life, come di seguito illustrato.

Nel corso del 2022 l'aggregazione di Banco BPM Vita, avvenuta in data 1° luglio 2022, aveva comportato l'iscrizione di un VoBA pari a 61,1 milioni, divenuto 55,7 milioni al 31 dicembre 2022 per effetto del processo di ammortamento. La prima applicazione del principio IFRS 17 ha tuttavia comportato una rideterminazione dei suddetti valori, in quanto, per i contratti assicurativi acquisiti, la capacità degli stessi di generare ricavi lungo la vita residua è inclusa nella determinazione del Contractual Service Margin (CSM), con conseguente cancellazione del relativo VoBA. Il valore del VoBA rideterminato alla data del 31 dicembre 2022, riferito ai contratti assicurativi di Ramo III, ammonta quindi a 24,1 milioni, pari al valore rideterminato alla data dell'aggregazione (26,4 milioni) al netto della quota di ammortamento del secondo semestre del 2022 (2,3 milioni). Per maggiori dettagli sulla cancellazione del VoBA si veda quanto rappresentato nella "Sezione 5 – Altri Aspetti - Impatti della transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 "Contratti assicurativi"" della parte A.1 della presente Nota integrativa. Al 31 dicembre 2023 il valore residuo del VoBA relativo all'aggregazione in esame, dopo l'ammortamento di competenza pari a 4,0 milioni, rilevato nella voce "220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali", ammonta a 20,1 milioni.

Nel corso del 2023 l'aggregazione di BBPM Life, avvenuta contabilmente in data 31 dicembre 2023, ha comportato la rilevazione di un VoBA pari a 18,9 milioni, come descritto nella "Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" della presente Nota Integrativa cui si fa rinvio.

Attività immateriali a durata indefinita - sintesi

Le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio sono costituite:

  • per 42,9 milioni dall'avviamento riveniente dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance);
  • per 3,8 milioni dall'avviamento derivante dell'acquisizione del controllo della società Oaklins Italy S.r.l. da parte di Banca Akros (CGU Oaklins);

  • per 10,0 milioni dall'avviamento attribuito alla CGU Banco BPM Vita conseguente al completamento del processo di Purchase Price Allocation (PPA) dell'acquisizione del controllo delle compagnie assicurative Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A. da parte della Capogruppo;
  • per 504,3 milioni da marchi di impresa rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni).

Per le suddette attività non si evidenziano variazioni intervenute rispetto all'esercizio precedente.

Attività immateriali a durata indefinita - Marchi

Il marchio definisce un insieme di asset intangibili fra loro complementari, legati all'attività di marketing (oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.).

L'iscrizione di un intangible legato al marchio deriva dal fatto che ad elementi come la capacità di attrazione e fidelizzazione della clientela o il nome commerciale possono essere attribuiti benefici economici differenziali attesi (in termini di flussi finanziari netti) valutabili attendibilmente. Il marchio costituisce un'attività immateriale identificabile in quanto separabile dall'azienda nel suo complesso, cui può essere associata una significativa capacità di attrarre e fidelizzare la clientela.

Si tratta di un'attività immateriale a vita utile indefinita poiché si ritiene che tale componente immateriale possa contribuire per un periodo indeterminato alla formazione dei flussi reddituali, e in quanto tale è soggetto annualmente al test di impairment, per il quale si rinvia a quanto riportato successivamente.

Ciò premesso, nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 del Gruppo Banco BPM risultano iscritti marchi per un valore complessivo pari a 504,3 milioni (dei quali 485,6 milioni nel bilancio di Capogruppo), rilevati:

  • per 222,2 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007;
  • per 282,1 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017. In tale importo è ricompreso anche il marchio relativo a Banca Akros per 18,6 milioni.

Nel successivo paragrafo si illustrano le attività condotte al fine di verificare la recuperabilità di valore dei marchi in esame nonché dagli intangibili a vita indefinita rappresentati dagli avviamenti.

10.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Ai sensi dello IAS 36 tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment per verificare la recuperabilità del valore. Il Gruppo ha ritenuto di effettuare la verifica di impairment con riferimento al 31 dicembre di ogni anno, e comunque, ogni qualvolta sia rilevata la presenza di indicatori di perdita.

Nella conduzione del test di impairment al 31 dicembre 2023 si è tenuto conto di quanto segue:

  • dei dettami previsti dal principio contabile internazionale di riferimento IAS 36;
    • delle raccomandazioni emanate con lettera congiunta a firma di Banca d'Italia, Consob e Ivass del 3 marzo 2010;
    • dei suggerimenti dell'Organismo Italiano di Valutazione (O.I.V.) contenuti nei documenti intitolati "Impairment test dell'avviamento in contesti di crisi finanziaria e reale" del 14 giugno 2012, "Linee guida per l'impairment test dopo gli effetti della pandemia da Covid-19" del 16 marzo 2021, "Impairment test dei non financial asset (IAS 36) a seguito della guerra in Ucraina" del 28 luglio 2022;
  • dei vari statement pubblicati da ESMA sull'argomento, da ultimo quello del 25 ottobre 2023 "European common enforcement priorities for 2023 annual financial reports" (ESMA32-193237008-1793);
  • delle raccomandazioni emanate da Consob con la comunicazione n. 3907 del 19 gennaio 2015, nonché dei vari richiami di attenzione sull'informativa, in linea con i suddetti documenti dell'ESMA.

Si segnala inoltre che, come richiesto dai citati Organi di Vigilanza, la procedura ed i parametri di valutazione per il test di impairment degli avviamenti e delle altre attività intangibili a vita indefinita sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione in via autonoma ed anticipata rispetto all'approvazione del progetto di Bilancio 2023.

Ciò premesso, ai fini del test di impairment delle attività in esame, lo IAS 36 richiede di determinarne il valore recuperabile, quale maggiore tra il fair value e il valore d'uso. Qualora non sia possibile determinare in via diretta il valore recuperabile della specifica attività immateriale iscritta in bilancio, occorre determinare il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi finanziari alla quale l'attività appartiene (di seguito "CGU – Cash Generating Unit"). Ai fini dell'identificazione delle CGU alle quali attribuire le attività da sottoporre ad impairment test è necessario che le unità potenzialmente identificate generino flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre unità identificate.

Con specifico riferimento alla verifica di recuperabilità dell'avviamento acquisito in sede di aggregazione aziendale, il paragrafo 80 del citato principio contabile precisa che lo stesso debba essere allocato, dalla data di acquisizione, ad ogni unità generatrice di flussi finanziari o gruppi di unità generatrici di flussi finanziari, che potranno beneficiare dalle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'impresa acquisita siano assegnate a tali unità o gruppi di unità.

Ogni unità o gruppo di unità a cui l'avviamento è così allocato deve:

  • a) rappresentare il livello minimo all'interno dell'entità per il quale l'avviamento è monitorato ai fini del controllo di gestione interno;
  • b) non essere maggiore di un settore operativo determinato secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 8.

In base ai riferimenti normativi sopra illustrati, al 31 dicembre 2023 le CGU individuate per le quali sono stati allocati intangibili a vita indefinita (marchi ed avviamenti come di seguito specificato) da sottoporre ad impairment test sono le seguenti:

  • CGU Retail, costituita dai segmenti Privati e Imprese Retail sulla base della riportafogliazione dei clienti in essere a fine 2023, in coerenza con il Segment Reporting 2023, per la verifica dei marchi iscritti a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007 (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (263,5 milioni);
  • CGU Banca Akros, costituita da Banca Akros S.p.A. coincidente con il segmento Investment Banking del Segment Reporting escludendo impatto Oaklins, per la verifica del corrispondente marchio a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (18,6 milioni);
  • CGU Oaklins, costituita dalla società Oaklins, controllata in via totalitaria da Banca Akros S.p.A. acquisita nel corso del 2021 (3,8 milioni);
  • CGU Bancassurance Protezione, coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni S.p.A., ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo, conseguente all'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007, che ammonta a 42,9 milioni al 31 dicembre 2023;
  • CGU Banco BPM Vita: coincidente con Banco BPM Vita, ai fini del test di impairment dell'avviamento (10,0 milioni) riferito a tale settore operativo, conseguente all'esito della PPA effettuata sulla partecipazione a seguito dell'acquisizione del controllo totalitario da parte di Banco BPM nel 2022.

Di seguito si fornisce evidenza della metodologia seguita per la conduzione del test di impairment delle attività in esame, dei relativi esiti ed analisi di sensitività.

A. Modalità di calcolo del valore contabile delle singole CGU

Il valore contabile della CGU Retail, in continuità con il bilancio 2022, è stato determinato secondo metriche di tipo gestionali basate sugli assorbimenti di capitale regolamentare. In particolare, il valore contabile di riferimento è ottenuto considerando il Common Equity Tier 1 (CET1) capital attribuito alla CGU, ossia il capitale allocato gestionalmente in relazione alle attività di rischio ponderate della stessa. Nel dettaglio, il capitale allocato è ottenuto moltiplicando le attività di rischio ponderate della CGU per il coefficiente patrimoniale "CET1 fully-phased" target delle proiezioni pluriennali utilizzate al fine della predisposizione del Piano Strategico 2024-2026 (13,94% per il 2023, 14,70% per il 2024,13,40% per il 2025 e 14,01% per il 2026) e aggiungendo l'eventuale componente di shortfall, definito in termini di "CET1 target di piano", in quanto ritenuto essere la misura espressiva dell'effettivo capitale utilizzato, in condizioni ordinarie. Al capitale così attribuito sono inoltre sommati le attività materiali, gli avviamenti e le altre attività immateriali, a vita utile indefinita e definita, associate alla CGU.

Per la CGU Bancassurance Protezione, per la CGU Banco BPM Vita e per la CGU Oaklins, che corrispondono rispettivamente alle entità giuridiche Vera Assicurazioni, Banco BPM Vita e Oaklins, il relativo valore di riferimento è

identificato specificamente come sommatoria dei valori contabili delle attività e passività patrimoniali delle citate entità e degli avviamenti ad esse allocati.

In maggior dettaglio, la CGU Banco BPM Vita è riferita alla situazione della società pre-acquisizione di Vera Vita e senza considerare le componenti relative a Banco BPM Assicurazioni, in coerenza con i flussi reddituali presi in considerazione per l'impairment test dell'avviamento della CGU in esame.

Per quanto riguarda il marchio "Banca Akros", in continuità con gli esercizi precedenti, la metodologia utilizzata è basata sul metodo delle royalties. Tale metodologia consente di verificare direttamente la recuperabilità del valore di carico del marchio, senza che sia quindi necessario determinare il valore recuperabile dell'intera CGU alla quale il suddetto intangibile risulta allocato.

Nella seguente tabella si riportano i valori contabili di riferimento delle CGU, come sopra determinati, comprensivi degli avviamenti e dei marchi da sottoporre al test di impairment (valori ante eventuali impairment determinati).

C.G.U. Valore
contabile di
riferimento
di cui:
avviamenti
di cui:
VoBA
di cui:
marchi
Retail 3.688 - - 486
Banca Akros (*) 19 - - 19
Oaklins 6 4 - -
Bancassurance Protezione 157 43 - -
Banco BPM Vita 358 10 14 -
Totale 4.228 57 14 505

(*) In coerenza con la metodologia valutativa delle royalties, i valori della CGU Banca Akros devono intendersi riferiti al solo marchio "Banca Akros".

I suddetti valori di riferimento delle CGU sono coerenti con le modalità di determinazione dei rispettivi valori recuperabili, come di seguito illustrato.

B. Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU

In base al principio contabile IAS 36, l'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato dalla differenza tra il valore di carico della CGU, individuato sulla base dei criteri precedentemente descritti, ed il suo valore recuperabile, se inferiore. Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il:

  • a. Value in Use ovvero il valore attuale dei flussi di cassa futuri che si prevede abbiano origine dall'uso continuo di una specifica attività o da una CGU;
  • b. Fair Value, dedotti i costi di vendita, ossia l'ammontare ottenibile dalla vendita di un'attività, in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

Per la CGU Retail, per la CGU Bancassurance Protezione e per la CGU Banco BPM Vita, il test di impairment è stato condotto prendendo a riferimento il Value in Use, ottenuto attraverso l'applicazione del Dividend Discount Model (DDM).

Secondo il metodo del Dividend Discount Model, il valore di un'azienda è funzione del flusso di dividendi che essa è in grado di generare in chiave prospettica. Nella fattispecie, il metodo utilizzato è il DDM nella variante Excess Capital, il quale assume che il valore economico di una società sia pari alla somma del valore attuale dei flussi di cassa futuri (Dividendi Attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo futuro atteso, e la capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione, sulla base di un "pay-out ratio", in funzione della redditività a regime. L'applicazione del DDM comporta l'utilizzo della seguente formula:

$$\mathbf{W} = \sum_{\mathfrak{t}=0}^{\mathrm{n}} \frac{\mathbf{D}_{\mathfrak{t}}}{\left(\mathfrak{l} + \mathbf{K}\mathfrak{d}\right)^{\mathfrak{t}}} + \mathrm{TV} + \mathrm{SA}$$

dove:

W = Valore generale del capitale economico

Ke = Costo del capitale proprio (Ke)

Dt = Dividendi distribuibili nel periodo esplicito, con un livello di patrimonializzazione coerente con la normativa vigente

n = Numero di anni del periodo esplicito

TV = Valore residuo o Terminal Value determinato come valore attuale di una rendita perpetua rappresentata dal Dividendo medio sostenibile per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita

SA = Valore di eventuali surplus assets.

In termini analitici, il Terminal Value viene calcolato come segue:

$$\text{TV} = \frac{Dn+1}{Ke - \text{g}} \text{(l+Ke)}^{-n}$$

dove:

Dn+1 = Dividendo medio sostenibile atteso dopo il periodo di pianificazione esplicita

g = Tasso di crescita atteso di lungo periodo del dividendo dopo il periodo di pianificazione esplicita. Tale tasso è da mettersi in relazione al tasso di crescita nominale dell'economia sul lungo periodo. Si assume, infatti, prudenzialmente, che nel lungo periodo ogni settore ed ogni società nel settore, converga ad un tasso di crescita pari a quello dell'economia nel suo complesso

Ke = Costo del capitale proprio.

Per la CGU Banca Akros l'approccio metodologico utilizzato al fine della valutazione del marchio prevede che l'attività immateriale venga valorizzata sulla base delle royalties che il proprietario del marchio percepirebbe a seguito della cessione in uso a terzi dello stesso; il valore attuale del marchio viene espresso pertanto quale valore attuale delle royalties future, stimate facendo riferimento a specifici parametri (royalty rate, percentuale dei ricavi) al netto del relativo effetto fiscale.

La valutazione ha inoltre incluso il Tax Amortisation Benefit, ovvero il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa. Nel dettaglio, ai fini della valorizzazione del marchio, è stata utilizzata la seguente formula:

$$W = \left[ \frac{\sum_{t=1}^{n} \mathbf{S}_t \cdot r \cdot (1 - T)}{\left(1 + k e\right)^t} + TV \right] + \text{TAB}$$

dove:

  • W = Valore del marchio
  • St = Proventi operativi 2024-2026
  • R = Royalty rate
  • T = Tax rate
  • Ke = Tasso di sconto

TV = Terminal Value ottenuto attraverso la capitalizzazione in perpetuity del flusso di royalty atteso nel periodo successivo all'ultimo di previsione, considerando un tasso di crescita di lungo periodo TAB = Tax Amortisation Benefit

Per la CGU Oaklins, il test di impairment è stato condotto prendendo a riferimento il Value in Use, ottenuto attraverso l'applicazione della metodologia reddituale.

La metodologia reddituale perviene alla stima del valore del capitale economico considerando la redditività che l'azienda è in grado di generare in chiave prospettica, individuando nella contrapposizione tra ricavi e costi di competenza dell'esercizio il driver fondamentale del valore. Con il metodo reddituale, "a tempo definito e con valore a regime", si attualizzano i flussi di reddito previsti anno per anno, fino al termine dell'orizzonte temporale del periodo esplicito di previsione e stimando un TV.

L'applicazione del metodo reddituale comporta l'utilizzo della seguente formula:

$$W = \sum_{t=0}^{n} \frac{R_t}{(1+Ke)^t} + TV$$

dove:

W = Valore generale del capitale economico.

Ke = Tasso di attualizzazione

Rt = Redditi attesi nel periodo

n = Numero di anni del periodo esplicito.

TV = Valore residuo o Terminal Value determinato come valore attuale del reddito medio da piano per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita.

B.1 - La stima dei flussi finanziari

La stima dei flussi finanziari sottostanti la determinazione del Value in Use è di norma effettuata utilizzando l'ultimo piano pubblicamente disponibile o alternativamente mediante la formulazione di un piano previsionale sviluppato internamente da parte del management.

La CGU Retail è identificata nelle attività Retail (costituite da famiglie e imprese con fatturato inferiore a 75 milioni), in coerenza con il segment reporting.

Le proiezioni ai fini del bilancio 2023 sono state elaborate sulla base dello sviluppo del Piano Industriale 2023-26 (approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 11 dicembre 2023), delle elaborazioni multiscenario a supporto della verifica di adeguatezza del capitale e di liquidità (Consiglio di Amministrazione 11 dicembre 2023) e coerenti - per il primo anno di proiezione - con le evidenze del budget 2024, con le opportune integrazioni in logica «segment reporting».

Con riferimento alle elaborazioni multiscenario, in conformità con quanto suggerito dalla prassi ed in coerenza con le altre elaborazioni effettuate ai fini di bilancio e con gli impairment del 2021-22, ogni proiezione è stata elaborata con riferimento a tre distinti scenari macroeconomici, a cui viene attribuita una diversa probabilità di accadimento. Gli scenari macroeconomici sono quelli definiti dallo Scenario Council e approvati dal Consiglio di Amministrazione, confermati anche ai fini IFRS 9 a supporto del calcolo dell'ECL per la predisposizione del Bilancio annuale al 31 dicembre 2023. Accanto ad uno scenario base ritenuto maggiormente probabile (c.d. "baseline") sono stati elaborati uno scenario migliorativo (c.d. "benign") ed uno peggiorativo (c.d. "adverse"), a cui sono state assegnate le seguenti rispettive probabilità di accadimento: 50% scenario baseline, 30% scenario adverse e 20% scenario migliorativo, in coerenza con il processo IFRS 9.

In particolare, nello scenario baseline la proiezione è costruita recependo l'evoluzione di volumi e spread ricevuta dalle funzioni di business nell'ambito delle interlocuzioni avute per la predisposizione del Piano Industriale 2023- 26. Per gli scenari alternativi, le proiezioni sono state costruite parametrando il downside (scenario adverse) e l'upside (scenario migliorativo) dei volumi della Rete e del segmento Retail sulla base della dinamica del consolidato, che è modellizzata in logica «scenario dependent» mediante il tool di proiezione Modeling Platform.

Coerentemente con lo sviluppo del piano strategico, con riferimento allo sviluppo numerico la proiezione baseline del macrosegmento Retail evidenzia proventi operativi per gli anni 2023-26 superiori a quelli a suo tempo elaborati per il test di impairment 2022 prevalentemente a motivo di uno scenario tassi significativamente più alto.

La redditività a lungo termine è stata poi stimata avendo a riferimento un tasso di crescita di lungo periodo del 2%, assunto pari al tasso di crescita nominale dell'economia, in linea con l'obiettivo di inflazione nell'ambito della politica di stabilità monetaria della BCE nel lungo periodo.

I flussi distribuibili nel periodo esplicito (Dt) sono stati quindi determinati a partire dalle proiezioni 2024-26, come in precedenza illustrate, tenendo conto di un livello patrimoniale minimo stimato sulla base di un Common Equity Tier 1 (CET1) rappresentante il livello patrimoniale minimo che la BCE ha richiesto al Gruppo Banco BPM di rispettare in via continuativa a completamento del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), stabilito al 9,07% per il 2024. La scelta di tale valore è ritenuta essere coerente con il modello DDM, in quanto rappresenta la soglia di capitale minimo da mantenere al di sotto della quale non è possibile distribuire i dividendi.

La CGU Banca Akros – ai fini dell'impairment test - è costituita dal c.d. «nuovo perimetro» di Banca Akros, ottenuto scorporando dalla Legal Entity la business line Global Markets, che è confluita nella Direzione Finanza di Capogruppo (a decorrere dal 1° gennaio 2024). Pertanto, i flussi oggetto del test rientrano all'interno del segmento Investment Banking del Segment Reporting ma rappresentano un sotto-perimetro rispetto all'impairment precedente.

Inoltre – già a partire dall'impairment 2022 - viene testata separatamente la partecipata in Oaklins – che è stata acquisita da Banca Akros nel corso del 2021.

Le proiezioni sono parte integrante dei target approvati – a livello consolidato – dagli Organi per il Piano Industriale 2023-26 (C.d.A. dell'11 dicembre 2023), e delle elaborazioni multiscenario a supporto della verifica di adeguatezza del capitale e di liquidità (C.d.A. dell'11/12/2023). Inoltre, tali proiezioni sono coerenti - per il primo anno - con le evidenze del budget 2024.

Come per la CGU Retail, anche per le CGU Banca Akros e Oaklins le proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari, uno maggiormente probabile, uno migliorativo e uno peggiorativo.

La CGU Banco BPM Vita è coincidente con il perimetro relativo alla società Banco BPM Vita pre-acquisizione di Vera Vita e senza considerare le componenti relative a Banco BPM Assicurazioni. La CGU rientra nel segmento Insurance del Segment Reporting.

Al 31 dicembre 2023 la mancata considerazione dei flussi finanziari di Vera Vita deriva dal fatto che gli stessi risultano indipendenti da quelli di Banco BPM Vita, tenuto conto che l'offerta dei prodotti, allo stato attuale, non è ancora integrata tra le due compagnie.

Le proiezioni sono state elaborate nell'ambito del Piano Strategico 2023-26 – a livello consolidato (C.d.A. dell'11 dicembre 2023) e delle elaborazioni a supporto della verifica di adeguatezza del capitale e di liquidità (C.d.A. dell'11 dicembre 2023). Inoltre, tali proiezioni sono coerenti - per il primo anno - con le evidenze del budget 2024 in corso di definizione.

Tali proiezioni hanno assunto a riferimento lo scenario "baseline", in quanto si è ritenuto che la formulazione di scenari alternativi non avrebbe ragionevolmente condotto a risultati peggiorativi; un ulteriore riduzione dei tassi di interesse avrebbe infatti un impatto positivo sul business assicurativo.

In particolare, le proiezioni di conto economico sono elaborate secondo la c.d. «vista riclassificata in ottica bancaria» tenendo conto degli impatti del nuovo principio contabile IFR17, mentre gli indicatori di solvency sono elaborati sulla base dei principi contabili «local» fattorizzando un livello di Solvency Capital Ratio (SCR) target del 140%.

Per la CGU Bancassurance Protezione, le previsioni economiche e patrimoniali per la determinazione del Value in Use sono state elaborate utilizzando come base le proiezioni economiche/patrimoniali triennali elaborate sulla base dello sviluppo del Piano Industriale 2023-26. Ai fini della stima dei dividendi distribuibili si è considerato, quale vincolo, il mantenimento di un livello di Solvency Capital Ratio (SCR) target del 130%. Ancorché per la CGU in esame lo sviluppo delle proiezioni non sia stato condotto in ottica multiscenario, le analisi di sensitiviy di seguito fornite possono consentire un apprezzamento delle variazioni del valore recuperabile rispetto ai principali parametri (ke, g, utile, SCR).

B.2 - Tassi di attualizzazione dei flussi finanziari

Per l'attualizzazione dei dividendi distribuibili agli azionisti è stato utilizzato un Costo del Capitale, coerente con il rendimento richiesto per investimenti con caratteristiche analoghe all'oggetto di valutazione. Il Costo del Capitale (Ke) è stato determinato in base alla metodologia del Capital Asset Pricing Model (CAPM), secondo la quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un premio per il rischio (MRP) determinato tenendo conto della rischiosità specifica dell'attività:

$$K_{\prec} = R_{\nearrow} + \triangleright \times (MRP\ )$$

Nel dettaglio, la componente priva di rischio (Rf), che ingloba in ogni caso il c.d. "Rischio Paese", è determinata, in continuità con l'approccio metodologico seguito per la Relazione finanziaria al 31 dicembre 2022, prendendo a riferimento la media ad 1 anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani BTP a 10 anni (4,26% è il valore al 31 dicembre 2023).

Con riferimento al coefficiente beta (ß) - che misura la rischiosità della specifica impresa o del settore operativo in termini di correlazione tra il rendimento effettivo di un'azione ed il rendimento complessivo del mercato di riferimento - è stato utilizzato:

  • a) per la CGU Retail: un indicatore relativo ad un campione di società comparabili (banche italiane quotate) rilevato da Bloomberg. Al 31 dicembre 2023 il coefficiente ß risulta pari a 1,06;
  • b) per la CGU Banca Akros e Oaklins: un indicatore medio relativo ad un campione di società attive nell'Investment Banking rilevato da Bloomberg. Al 31 dicembre 2023 il coefficiente ß risulta pari a 1,06;
  • c) per la CGU Bancassurance Protezione e per la CGU Banco BPM Vita: un indicatore relativo ad un campione comparabile di società attive nel settore assicurativo rilevato da Bloomberg. Al 31 dicembre 2023 il coefficiente ß risulta pari a 0,98.

I suddetti coefficienti sono stati rilevati, con frequenza settimanale, su un orizzonte temporale di 5 anni. Da ultimo, il premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP-Market Risk Premium) è stato determinato nella misura del 5,2%, sulla base dell'utilizzo di fonti in linea con la prassi valutativa.

C. Sintesi delle metodologie utilizzate e dei principali parametri valutativi

Alla luce di quanto sopra illustrato, nella seguente tabella si riepilogano, per ogni CGU, le metodologie utilizzate per la determinazione del valore recuperabile ed i valori quantitativi dei principali parametri rappresentati dal costo del capitale (Ke) e dal fattore di crediti dei flussi reddituali (g):

C.G.U. Criterio di determinazione del
valore recuperabile
Tassi di
attualizzazione
"Ke"
Tassi di
crescita "g"
Retail Value in use – Dividend Discount Model 9,76% 2,00%
Banca Akros Fair Value – Royalty Rate 9,79% 2,00%
Oaklins Value in use – Reddituale 9,79% 2,00%
Bancassurance Protezione Value in use – Dividend Discount Model 9,34% 2,00%
Banco BPM Vita Value in use – Dividend Discount Model 9,34% 2,00%

D. Sintesi dei risultati

Sulla base delle linee guida illustrate, il test di impairment al 31 dicembre 2023 non ha determinato la necessità di rilevare alcuna svalutazione degli intangibili a vita utile indefinita. Al riguardo deve essere segnalato che i parametri e le ipotesi sottostanti la determinazione del valore d'uso risultano significativamente influenzati dal quadro macroeconomico assunto a riferimento.

Come precisato nel paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2023" della "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A della presente Nota integrativa, stante la particolare situazione di incertezza del quadro macroeconomico, non si può escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli e prudenziali, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. In particolare, l'eventuale peggioramento dello scenario macroeconomico potrebbe incidere negativamente sulle proiezioni dei flussi finanziari stimati, sul costo del capitale e sul fattore di crescita, comportando risultati differenti rispetto a quelli stimati ai fini della presente Relazione Finanziaria Annuale.

E. Analisi di Sensitività

In conformità al dettato del principio IAS 36, per ogni CGU, è stata condotta un'analisi di sensitività del valore recuperabile, al fine di poter apprezzare la variabilità di questo ultimo valore rispetto a ragionevoli variazioni nei parametri sottostanti.

In particolare, i dati evidenziati nelle tabelle sotto riportate rappresentano il differenziale tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di crescita (g) e/o il costo del capitale (Ke) rispetto ai tassi effettivamente utilizzati, mantenendo invariate tutte le restanti ipotesi. Nello specifico le tabelle evidenziano il livello che il tasso "Ke" dovrebbe assumere per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile, nell'ipotesi di mantenere costante il tasso di crescita "g" al 2%.

In particolare, per la CGU Retail, nella seguente tabella si evidenzia come l'applicazione di un costo del capitale pari al 36,56%, abbinato ad un tasso di crescita atteso di lungo periodo per la stima del terminal value pari all'1,5%, determinerebbe uno scenario d'impairment.

Analisi di sensitività Ke/g – risultati test su CGU Retail
(Ke)
9,76%
36,56%
Differenziale Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
1,50% 9.238 68,2% -17 -0,1%
(g) 2,00% 9.861 72,8% 0 0,0%
2,50% 10.569 78,0% 18 0,1%

Il costo del capitale Ke della CGU Retail stimato utilizzando un tasso Risk Free medio 3 mesi e 6 mesi sarebbe pari rispettivamente a 9,87% e 9,83%, entrambi inferiori al tasso che azzera il margine.

In aggiunta, per la CGU Retail, è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto alle proiezioni dei flussi reddituali ed al costo del capitale (Ke). I risultati di tali analisi sono sintetizzati nella tabella di seguito riportata, che evidenzia il differenziale tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il Ke e/o l'utile netto rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Nello specifico la tabella evidenzia la riduzione che l'utile dovrebbe assumere in valore percentuale, a parità di Ke, per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile (-82,5%). La tabella evidenzia, inoltre, l'esistenza di uno scenario d'impairment che porterebbe all'azzeramento del valore dei Marchi allocato sulla CGU nel caso in cui si manifestasse un incremento del costo del capitale (Ke) al 11,25%, abbinato ad un decremento degli utili prospettici del -82,5%.

Analisi di sensitività Ke/utile – risultati test su CGU Retail
Ke
9,76% 11,25%
Differenziale Differenziale
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
5,00% 10.458 77,2% 8.308 57,0%
UTILE 0,00% 9.861 72,8% 7.806 53,4%
-5,00% 9.263 68,4% 7.304 49,9%
-82,5% 0 0,0% -486 -4,6%

Per la CGU Banca Akros, la tabella seguente evidenzia come l'applicazione di un costo del capitale pari al 23,16% abbinato ad un tasso di crescita atteso di lungo periodo per la stima del terminal value pari all'1,5%, determinerebbe uno scenario d'impairment.

Analisi di sensitività Ke/g – risultati test su CGU Banca Akros:
(Ke)
9,79%
23,16%
Differenziale Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
(g) 1,50% 31 59,3% -0,3 -0,6%
2,00% 34 64,7% 0 0,0%
2,50% 37 70,8% 0,3 0,6%

Il costo del capitale Ke della CGU Akros stimato utilizzando un tasso Risk Free medio 3 mesi e 6 mesi sarebbe pari rispettivamente a 9,90% e 9,86%, entrambi inferiori al tasso che azzera il margine.

Per Oaklins, la tabella seguente evidenzia come l'applicazione di un costo del capitale pari al 21,40% abbinato ad un tasso di crescita atteso di lungo periodo per la stima del terminal value pari all'1,5%, determinerebbe uno scenario d'impairment.

Analisi di sensitività Ke/g – risultati test su Oaklins
(Ke)
9,79%
21,40%
Differenziale Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
(g) 1,50% 8 54,8% -0,1 -0,7%
2,00% 9 60,0% 0 0,0%
2,50% 10 65,9% 0,1 0,8%

Il costo del capitale Ke di Oaklins stimato utilizzando un tasso Risk Free medio 3 mesi e 6 mesi sarebbe pari rispettivamente a 9,90% e 9,86%, entrambi inferiori al tasso che azzera il margine.

Per la CGU Bancassurance Protezione, la tabella seguente evidenzia come l'applicazione di un costo del capitale pari al 10,46%, abbinato ad un tasso di crescita atteso di lungo periodo per la stima del terminal value pari all'1,5%, determinerebbe uno scenario d'impairment.

Analisi di sensitività Ke/g – risultati test su CGU Bancassurance Protezione
(Ke)
9,34% 10,46%
Differenziale Differenziale
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
1,50% 12 6,7% -6 -3,6%
(g) 2,00% 21 11,6% 0 0,0%
2,50% 31 17,2% 7 4,1%

Il costo del capitale Ke della CGU Bancassurance Protezione stimato utilizzando un tasso Risk Free medio 3 mesi e 6 mesi sarebbe pari rispettivamente a 9,45% e 9,41% entrambi inferiori al tasso che azzera il margine.

Per la CGU Bancassurance Protezione, è stata inoltre condotta un'analisi di sensitività rispetto alle proiezioni dei flussi reddituali ed al costo del capitale (Ke). I risultati di tali analisi sono sintetizzati nella tabella di seguito riportata, che evidenzia il differenziale tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il Ke e/o l'utile netto rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Nello specifico la tabella che segue, evidenzia la riduzione che l'utile dovrebbe assumere in valore percentuale, a parità di Ke, per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile (-12,9%). La tabella sotto riportata evidenzia, inoltre, l'esistenza di uno scenario d'impairment nel caso in cui si manifestasse un incremento del costo del capitale (Ke) al 10,46%, abbinato ad un decremento degli utili prospettici del -5%.

Analisi di sensitività Ke/utile – risultati test su CGU Bancassurance Protezione
(Ke)
9,34% 10,46%
Differenziale Differenziale
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
10,00% 36 20,4% 14 7,6%
Utile 0,00% 21 11,6% 0 0,0%
-5,00% 13 7,1% -7 -3,8%
-12,90% 0 0,2% -17 -9,8%

Per la CGU Banco BPM Vita, la tabella seguente evidenzia come, a parità di costo del capitale, l'applicazione di un tasso di crescita atteso di lungo periodo per la stima del terminal value pari all'1,5%, determinerebbe uno scenario d'impairment.

Analisi di sensitività Ke/g – risultati test su CGU Banco BPM Vita
(Ke)
9,34% 9,55%
Differenziale Differenziale
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
1,50% -9 -2,4% -15 -4,1%
(g) 2,00% 7 2,0% 0 0,0%
2,50% 26 7,0% 17 4,7%

Il costo del capitale Ke della CGU Banco BPM Vita stimato utilizzando un tasso Risk Free medio 3 mesi e 6 mesi sarebbe pari rispettivamente a 9,45% e 9,41%, entrambi inferiori al tasso che azzera il margine.

In aggiunta, per la CGU Retail, è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto alle proiezioni dei flussi reddituali ed al vincolo di CET1 ratio per la distribuibilità dei dividendi mentre per la CGU Bancassurance Protezione e la CGU Banco BPM Vita è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto al costo del capitale ed al vincolo della distribuibilità dei dividendi pari al coefficiente Solvency Ratio target (Solvency Capital Requirement o, di seguito, "SCR"). I risultati di tali analisi sono sintetizzati nelle tabelle di seguito riportate, che evidenziano il differenziale tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il CET 1 o il SCR e/o l'utile netto rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Nello specifico le tabelle evidenziano i livelli che il CET 1/Variazione % dell'utile o il SCR dovrebbero assumere per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile.

In particolare, per la CGU Retail nella tabella seguente si evidenzia come, nel caso si manifestasse la necessità di un incremento del CET 1 target all'85,25% abbinata ad un decremento degli utili prospettici di oltre il 5%, si determinerebbero scenari d'impairment.

Analisi di sensitività CET1/utile – risultati test su CGU Retail
CET1
9,07% 85,25%
Differenziale Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
UTILE 5,00% 10.458 77,2% 602 4,4%
0,00% 9.861 72,8% 0 0,0%
-5,00% 9.263 68,4% -602 -4,4%

Per la CGU Bancassurance Protezione la tabella seguente evidenzia come l'applicazione di un SCR target del 227%, abbinato ad un costo del capitale superiore al 9,34%, determinerebbe uno scenario d'impairment.

Analisi di sensitività SCR/Ke – risultati test su CGU Bancassurance Protezione
SCR
130% 227%
Differenziale Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
9,09% 26 14,7% 6 3,3%
Ke 9,34% 21 11,6% 0 0,0%
10,46% 0 0,0% -22 -12,4%

Per la CGU Banco BPM Vita la tabella seguente evidenzia come l'applicazione di un SCR target del 147%, abbinato ad un costo del capitale superiore al 9,34%, determinerebbe uno scenario d'impairment.

Analisi di sensitività SCR/Ke – risultati test su CGU Banco BPM Vita
SCR
140% 147%
Differenziale Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
8,1% 63 17,2% 56 15,4%
Ke 9,34% 7 2,0% 0 0,0%
9,55% 0 0,0% -7 -2,0%

Inoltre, sempre per la CGU Banco BPM Vita, si propone un'ulteriore tabella che evidenzia come, a fronte di un utile netto inferiore a quello utilizzato per la conduzione del test abbinato ad un costo del capitale superiore a 9,55%, si determinerebbe uno scenario di impairment.

In prospettiva, si deve tuttavia segnalare che la suddetta sensitivity possa risultare significativamente modificata, in senso positivo, dall'inclusione nella CGU in esame della controllata Vera Vita, a seguito della prevista integrazione del catalogo prodotti rispetto alla controllata Banco BPM Vita, tale da non rendere indipendenti i flussi finanziari generati dalle suddette società.

Analisi di sensitività Ke/utile – risultati test su CGU Banco BPM Vita
(Ke)
9,34% 9,55%
Differenziale Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
Utile 10,00% 35 9,6% 27 7,3%
0,00% 7 2,0% 0 0,0%
-1,00% 5 1,3% -3 -0,7%
-3,00% 0 0,0% -7 -2,0%

F. Segnali esogeni di Impairment

Le valutazioni espresse ai fini della redazione del presente bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale, non pienamente riconosciuta dai mercati finanziari. Tale valutazione si estrinseca su un periodo più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria e prescinde dalla particolarità del contesto economico finanziario attuale, seppur essa sia stata tenuta in debito conto.

Al 31 dicembre 2023 il patrimonio netto consolidato del Gruppo risulta pari a 12,6 miliardi (al netto degli strumenti di capitale) a fronte di una capitalizzazione di borsa pari a 7,2 miliardi (sulla base dei prezzi di borsa rilevati a fine dicembre 2023). Tale situazione non è certamente nuova in quanto sussisteva anche nei precedenti esercizi; infatti, pur a fronte di un significativo incremento della capitalizzazione di borsa cresciuta di oltre il 40% nel 2023, le quotazioni mostrano, analogamente alle altre banche italiane, sconti significativi anche rispetto al patrimonio netto tangibile. Le motivazioni sono riconducibili al disallineamento strutturale tra le valutazioni della comunità finanziaria (che, per loro natura, sono incentrate su obiettivi e stime di breve periodo) e le modalità di usuale conduzione degli impairment test, le quali attribuiscono un valore significativo alle potenzialità di crescita nel medio/lungo. Infatti, le valutazioni espresse ai fini della redazione del presente bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale misurata avendo a riferimento un orizzonte temporale molto più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività
immateriali: generate
internamente
Altre attività
immateriali: altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali (*) 4.617.555 - - 2.968.927 504.272 8.090.754
A.1 Riduzioni di valore totali nette (*) (4.560.846) - - (2.274.784) - (6.835.630)
A.2 Esistenze iniziali nette (*) 56.709 - - 694.143 504.272 1.255.124
B. Aumenti - - - 134.814 - 134.814
B.1 Acquisti - - - 115.462 - 115.462
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - 439 - 439
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - 4 - 4
B.6 Altre variazioni - - - 18.909 - 18.909
C. Diminuzioni - - - (132.513) - (132.513)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (132.156) - (132.156)
- Ammortamenti X - - (131.012) - (131.012)
- Svalutazioni - - - (1.144) - (1.144)
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - (1.144) - (1.144)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di
dismissione
- - - (126) - (126)
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - (231) - (231)
D. Rimanenze finali nette 56.709 - - 696.444 504.272 1.257.425
D.1 Rettifiche di valori totali nette (4.560.846) - - (2.369.505) - (6.930.351)
E. Rimanenze finali lorde 4.617.555 - - 3.065.949 504.272 8.187.776
F. Valutazione al costo - - - - - -

DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

Con riferimento alle principali variazioni registrate nel corso dell'esercizio 2023 si segnala che:

  • la sottovoce "B.1 Acquisti" di altre attività immateriali si riferisce prevalentemente a software;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Ammortamenti", che è inerente prevalentemente ad ammortamenti di software, comprende la quota di ammortamento relativa alle Client Relationship acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale per un importo pari a 29,0 milioni e la quota di ammortamento del Value of Business Acquired generato dall'acquisizione delle compagnie assicurative per 4,0 milioni;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Svalutazioni" include perdite di valore per software non più utilizzati (1,1 milioni).

10.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2023 non ci sono impegni riferiti alle attività immateriali.

Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Informazioni sulle attività per imposte anticipate (DTA), sulle DTA trasformabili e sulle verifiche relative alla recuperabilità

Di seguito si fornisce illustrazione delle principali categorie di DTA iscritte in bilancio al 31 dicembre 2023 e delle verifiche condotte a supporto della loro recuperabilità.

A. Attività fiscali per imposte anticipate – composizione

Al 31 dicembre 2023 le DTA totali ammontano a 3.849,8 milioni (4.319,9 milioni al 31 dicembre 2022), di cui 3.505,1 milioni hanno avuto effetti sul conto economico, mentre 344,7 milioni sono state registrate in contropartita del patrimonio netto in coerenza con le partite a cui si riferiscono. Per una disamina della composizione di tali DTA si fa rinvio alla tabella "11.1 Attività per imposte anticipate: composizione".

In maggior dettaglio, alla data del 31 dicembre 2023, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la "Legge 214/2011") per la trasformabilità in credito di imposta ammontano a 1.845,1 milioni (2.278,2 milioni al 31 dicembre 2022). Le disposizioni della citata legge e, successivamente, la disciplina introdotta dalla Legge 147/2013 (cosiddetta Legge di Stabilità 2014) prevedono la trasformazione in credito di imposta delle DTA nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP. Rientrano nella citata disciplina sia le svalutazioni di crediti non ancora dedotte secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti ai sensi dell'art. 106, comma 3, del TUIR, sia i componenti negativi relativi agli avviamenti ed alle altre attività immateriali, non ancora dedotti secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti (cosiddette "DTA qualificate").

Nel dettaglio, al 31 dicembre 2023 le DTA qualificate del Gruppo derivano da:

  • differenze temporanee deducibili relative a svalutazioni di crediti eccedenti il limite di deducibilità immediata previsto dalla normativa fiscale con riferimento ai soli enti creditizi e finanziari per 1.275,0 milioni (1.613,4 milioni al 31 dicembre 2022);
  • differenze temporanee deducibili riferite ad avviamenti ed altre attività immateriali rilevate nei precedenti esercizi per 570,1 milioni (664,8 milioni al 31 dicembre 2022).

Giova precisare che, con specifico riferimento alle menzionate DTA, il mantenimento della loro convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento del canone di cui al D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016. La legge di conversione del 17 febbraio 2017, n. 15 del D.L. "Salva risparmio" ha posticipato il periodo per il quale è dovuto il canone fino al 31 dicembre 2030. Al fine di garantirsi la trasformabilità delle DTA in crediti di imposta ed evitare gli impatti negativi che si sarebbero altrimenti determinati sui Fondi Propri, il Gruppo Banco BPM ha aderito all'opzione tramite il versamento del citato canone. Il canone di competenza dell'esercizio 2023 ammonta a 24,1 milioni.

Al 31 dicembre 2023 le residue attività per imposte anticipate (DTA non trasformabili) ammontano a 2.004,6 milioni (2.041,7 milioni al 31 dicembre 2022) di cui 886,2 milioni derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo (874,9 milioni al 31 dicembre 2022) e 1.118,4 milioni derivanti da costi e rettifiche di valore deducibili in esercizi successivi rispetto a quelli di rilevazione in bilancio (1.166,8 milioni al 31 dicembre 2022).

Si precisa che non tutte le DTA non qualificate sono state rilevate in bilancio da parte del Banco BPM e delle proprie controllate. L'ammontare delle DTA non iscritte alla data del 31 dicembre 2023 in relazione all'assenza dei relativi presupposti è pari a 24,7 milioni, interamente riferibili alla Capogruppo, di cui 4,6 milioni di DTA IRES e 20,1 milioni di DTA IRAP.

B. Attività per imposte anticipate – verifiche sulla recuperabilità

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Banco BPM ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti d'imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".

Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta, pari a 1.845,1 milioni e corrispondenti al 47,93% delle DTA totali iscritte in bilancio al 31 dicembre 2023, la disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del canone annuo, in precedenza illustrati, rendono certa la loro recuperabilità. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca d'Italia/CONSOB/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), complessivamente pari a 2.004,6 milioni, l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità del Gruppo e/o delle singole società di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability").

A tal fine, le DTA non trasformabili sono state assoggettate a tre distinti test di recuperabilità, basati su un modello di previsione dei redditi imponibili futuri, come di seguito dettagliato:

  • redditi imponibili IRES risultanti dal bilancio consolidato per l'aliquota ordinaria IRES (24%);
  • redditi imponibili IRES, a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'aliquota addizionale IRES applicabile alle banche (3,5%);
  • valore della produzione IRAP a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'IRAP.

Il test di recuperabilità è stato condotto sulla base delle seguenti informazioni ed assunzioni:

  • Banco BPM e le sue controllate che hanno iscritto DTA riflesse nel bilancio consolidato operano in Italia e conseguentemente è stata assunta a riferimento la normativa fiscale in vigore in tale paese;
  • recepimento delle novità fiscali di recente introduzione ed in modo particolare l'abrogazione dell'ACE a partire dal 1° gennaio 2024 ed il differimento parziale della deduzione delle quote delle rettifiche di valore sui crediti previste per gli anni 2024 e 2026 agli anni 2027 e 2028;
  • la suddetta normativa fiscale non prevede limiti temporali al recupero delle perdite fiscali IRES (art. 84, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917);
  • lo IAS 12 non contempla un orizzonte massimo di previsione dei redditi imponibili;
  • le stime dei redditi imponibili futuri sono state formulate, secondo un approccio multiscenario, assumendo a riferimento le più recenti proiezioni dei flussi reddituali del Gruppo Banco BPM o di Banco BPM per il periodo 2024 – 2026;
  • le stime di cui al precedente punto sono state aggiustate per tenere conto dell'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo, applicando un fattore di sconto definito in funzione di un premio per il rischio (c.d. Risk-adjusted profit approach), in coerenza con le raccomandazioni indicate dall'ESMA nella sopra citata comunicazione del 15 luglio 2019;
  • le passività per imposte differite (DTL Deferred Tax Liabilities) sono state oggetto di compensazione con le DTA nel caso in cui il loro riversamento temporale sia previsto avvenire nel medesimo esercizio.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle assunzioni utilizzate ai fini del probability test, relativi esiti e analisi di sensitività.

B.1 Stima dei redditi imponibili futuri

La stima dei redditi imponibili futuri è avvenuta a partire dalle più recenti proiezioni reddituali di Banco BPM e del Gruppo per gli esercizi 2024-2026 predisposte per l'esercizio ICLAAP, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 11 dicembre 2023.

In considerazione dell'attuale contesto di incertezza, dette proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari macroeconomici alla data di elaborazione dei suddetti scenari, a cui è stata attribuita una diversa probabilità di accadimento. In dettaglio, accanto ad uno scenario base, sono stati elaborati uno scenario peggiorativo e uno migliorativo, a cui sono state assegnate probabilità di accadimento nella misura pari rispettivamente a 50%, 30% e 20%, coerentemente con gli altri processi valutativi.

Al 31 dicembre 2022 le suddette probabilità erano le medesime.

Per la redditività a lungo termine, prevista a partire dall'esercizio 2027, si è preso a riferimento il reddito atteso nel 2026, determinato ponderando i tre scenari indicati, opportunamente normalizzato per tenere conto di alcune componenti ritenute non ricorrenti. Tale reddito è stato proiettato, a partire dal 2028, con un tasso di crescita annua (g) del 2%, pari alle previsioni di crescita nominale dell'economia nazionale.

B.2 Modalità di aggiustamento dei redditi imponibili futuri

Al fine di tenere in considerazione l'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo è stato introdotto un fattore di sconto pari al 5,50%. Tale fattore è stato definito in funzione del premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP - Market Risk Premium), pari al 5,2%, moltiplicato per il coefficiente Beta (ß), pari all'1,057%, ossia del coefficiente che esprime la rischiosità specifica dell'attività del Gruppo.

In maggior dettaglio, l'aggiustamento dei redditi imponibili è ottenuto scontando le previsioni di ogni anno per il fattore di sconto del 5,50%, applicato secondo la formula della capitalizzazione composta, a partire dal 2027. Tale formula permette quindi di aggiustare le previsioni future secondo un fattore di abbattimento crescente in funzione dell'orizzonte temporale della stima dei flussi imponibili.

Il tasso di crescita (g) ed i parametri per fattorizzare l'incertezza delle previsioni (MRP e ß) sono coerenti con quelli considerati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita indefinita relative alla CGU Retail, come illustrato in maggior dettaglio nella precedente "Sezione 10 – Attività immateriali – voce 100".

B.3 Esiti del probability test e analisi di sensitività

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto nei precedenti punti B.1 e B.2, di seguito si illustrano i relativi esiti, distintamente tra DTA IRES consolidate ad aliquota ordinaria del 24%, DTA IRES con aliquota addizionale del 3,5% a livello individuale di Banco BPM e DTA IRAP a livello individuale di Banco BPM, che rappresentano la quasi totalità delle DTA iscritte nel bilancio consolidato.

Le DTA IRES iscritte in base all'aliquota ordinaria del 24% al 31 dicembre 2023, recuperabili tramite i redditi generati da tutte le società appartenenti al Gruppo, ammontano a 1.617,8 milioni. Per le suddette DTA l'integrale recupero è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2033 (10 anni), in linea con i risultati al 31 dicembre 2022. Le DTA IRES iscritte sulla base dell'aliquota addizionale del 3,5% al 31 dicembre 2023, recuperabili tramite i redditi imponibili generati nel bilancio separato di Banco BPM, ammontano a 249,1 milioni. L'integrale recupero delle DTA in oggetto è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2033 (10 anni), due anni prima rispetto a quanto emergeva dal test al 31 dicembre 2022.

Da ultimo, con riferimento alle DTA IRAP di Banco BPM in essere al 31 dicembre 2023, recuperabili tramite i redditi generati singolarmente da Banco BPM, pari a 114,9 milioni, le proiezioni dei redditi imponibili evidenziano, per ciascun anno, un pieno recupero delle DTA da differenze temporanee che si riversano in quell'anno.

Analisi di sensitività delle DTA IRES consolidate sulla base dell'aliquota del 24%

Il modello utilizzato include ipotesi ed assunzioni che potrebbero incidere in modo significativo sulle valutazioni di recuperabilità per le DTA IRES rilevate in base all'aliquota del 24% (1.617,8 milioni, pari all'86,4% del totale delle DTA IRES non trasformabili).

A tale scopo, è stata condotta un'analisi di sensitività delle principali ipotesi ed assunzioni rispetto all'orizzonte temporale di recupero; in particolare, le analisi di sensitività sono state sviluppate in base ai seguenti fattori:

  • tasso di sconto delle previsioni sui redditi imponibili futuri: un eventuale incremento/decremento dell'1,5% del fattore correttivo (rispettivamente pari a 7,0% e 4,0%) comporterebbe la conferma del recupero entro la fine dell'esercizio 2033;
  • tasso di crescita (g) dei redditi di lungo periodo: una riduzione dello 0,5% (dal 2% all'1,5%) non avrebbe significativi impatti sull'orizzonte di recupero che resterebbe confermato entro il 2033;
  • reddito imponibile "normalizzato" previsto a partire dal 2028: una riduzione del 15% del suddetto reddito non comporterebbe un allungamento delle previsioni di rientro delle DTA.

In aggiunta, come in precedenza già evidenziato nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili, sviluppate sulla base dei flussi reddituali non rettificati del fattore correttivo, trovino conferma nei risultati che il Gruppo genererà in futuro, il pieno recupero delle DTA, ivi comprese quelle relative alle perdite fiscali pregresse, sarebbe invariato nell'esercizio 2033 (10 anni).

Nella seguente tabella, per le DTA in esame, si riepilogano i diversi orizzonti temporali di rientro delle DTA nei diversi scenari alternativi sopra illustrati, comparati con le previsioni di recupero al 31 dicembre 2023 elaborati in base alle ipotesi ed assunzioni descritte nei precedenti punti B.1 e B.2.

Orizzonte previsto di rientro
delle DTA IRES iscritte in
base all'aliquota del 24%
Previsioni al
31/12/2023
Fattore
sconto
Fattore
sconto
Fattore di
crescita g
Redditi
imponibili attesi
al termine
periodo esplicito
Previsioni
reddituali
(senza fattore
sconto)
(+1,5%) (-1,5%) (-0,5%) (-15%)
31/12/2026 (3 anni) 29,5% 29,5% 29,5% 29,5% 29,5% 29,5%
31/12/2028 (5 anni) 65,3% 64,5% 66,2% 65,2% 61,9% 68,7%
31/12/2030 (7 anni) 90,3% 90,3% 90,3% 90,3% 90,3% 90,3%
31/12/2033 (10 anni) 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Le analisi di sensitività dimostrano che, anche in ipotesi di variazioni negative dei parametri sottostanti, il periodo di recupero non si modifichi in modo significativo in quanto i redditi imponibili nei diversi scenari ipotizzati non generano nuove DTA su perdite fiscali, in aggiunta a quelle già iscritte, il cui periodo di recupero è previsto in un orizzonte temporale non superiore al piano di rientro atteso delle altre DTA (pari a 10 anni).

B.4 Considerazioni sulle DTA relative alle perdite fiscali IRES riportabili a nuovo

Si ricorda che al 31 dicembre 2023 le DTA derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo ammontano a 886,2 milioni, rispetto all'importo di 874,9 milioni del 31 dicembre 2022.

Con specifico riferimento alle suddette DTA iscritte in precedenti esercizi, si evidenzia che la loro rilevazione era stata effettuata successivamente alla precisa identificazione delle cause che avevano generato le perdite fiscali ed alla valutazione della loro non ripetibilità futura su base ricorrente, in linea con la disciplina prevista dal principio contabile IAS 12. L'origine delle perdite fiscali registrate fino all'esercizio 2019 è riconducibile, infatti, alle significative perdite su crediti, ritenute di carattere straordinario, rilevate nell'ambito del processo di riduzione dell'ammontare dei crediti deteriorati e, in minor misura, agli altri oneri di natura straordinaria riconducibili all'operazione di aggregazione da cui il Gruppo Banco BPM ha avuto origine (es. oneri connessi alla riduzione del personale eccedente, all'integrazione dei sistemi informativi, alla razionalizzazione della rete territoriale, ecc.) o derivanti dall'esigenza di favorire il salvataggio di altre banche esterne al Gruppo a tutela della stabilità del sistema bancario. Anche la perdita registrata nel corso dell'esercizio 2020, che ha tratto origine dalle circostanze imputabili alla pandemia Covid-19, è ritenuta avere un carattere straordinario, come peraltro confermato dalle azioni straordinarie poste in essere come reazione a tale contesto.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2023 31/12/2022 (*)
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge 214/2011 1.648.884 196.258 -
1.845.142
2.278.228
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.181.975 93.056 -
1.275.031
1.613.410
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali 466.909 103.202 -
570.111
664.818
A.2) DTA Altre fattispecie 1.587.310 72.632 -
1.659.942
1.636.974
Perdite fiscali riportabili a nuovo 886.173 - -
886.173
874.920
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela deducibili
negli esercizi successivi 182.921 36.983 -
219.904
263.884
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi 91.955 - -
91.955
102.136
Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento di Fine
Rapporto deducibili in esercizi successivi 88.068 1.146 -
89.214
96.377
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi successivi 270.005 19.767 -
289.772
264.908
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti
da rettifiche di valore su avviamenti e su altre attività immateriali 17.369 3.531 -
20.900
22.821
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti
dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie 816 48 -
864
1.164
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 50.003 11.157 -
61.160
10.764
Totale A 3.236.194 268.890 -
3.505.084
3.915.202
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti
dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie valutate in
contropartita al patrimonio netto 234.292 50.939 -
285.231
343.915
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 49.847 9.618 -
59.465
60.815
Totale B 284.139 60.557 -
344.696
404.730
Totale (A+B) 3.520.333 329.447 -
3.849.780
4.319.932

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

11.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2023 31/12/2022
(*)
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti al processo di ammortamento fiscale od a rettifiche di
valore su avviamenti e su altre attività immateriali 98.700 19.957 - 118.657 120.952
Riprese da valutazione al fair value su immobili imponibili in
esercizi successivi 39.960 878 - 40.838 48.973
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di strumenti finanziari 8.394 3.458 - 11.852 12.778
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di crediti verso la
clientela 6.895 1.318 - 8.213 11.494
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti derivanti
dalla Purchase Price Allocation effettuata in occasione di
operazioni di aggregazione aziendale 4.819 1.369 - 6.188 7.414
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 78.413 19.775 - 98.188 8.982
Totale A 237.181 46.755 - 283.936 210.593
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili di
proprietà e del patrimonio artistico 62.566 11.288 - 73.854 42.893
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie
valutate in contropartita al patrimonio netto 21.118 5.709 - 26.827 12.415
Altri casi di disallineamento valori contabili e valori fiscali 4.988 982 - 5.970 362
Totale B 88.672 17.979 - 106.651 55.670
Totale (A+B) 325.853 64.734 - 390.587 266.263

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31/12/2023 31/12/2022 (*)
1. Importo iniziale 3.915.202 4.205.138
2. Aumenti 188.975 122.902
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 100.631 65.429
a) relative a precedenti esercizi 12.566 14.426
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 88.065 51.003
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - 12.015
2.3 Altri aumenti 88.344 45.458
3. Diminuzioni (599.093) (412.838)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (576.511) (368.260)
a) rigiri (574.897) (352.337)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - (4.609)
c) dovute a mutamento di criteri contabili - -
d) altre (1.614) (11.314)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - (1)
3.3 Altre diminuzioni: (22.582) (44.577)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 - (8.175)
b) altre (22.582) (36.402)
4. Importo finale 3.505.084 3.915.202

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
1. Importo iniziale 2.278.228 2.472.820
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni (433.086) (194.592)
3.1 Rigiri (433.086) (186.417)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - (8.175)
a) derivante da perdite di esercizio - (8.175)
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.845.142 2.278.228

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

31/12/2023
210.593
102.070
1.966
159
-
31/12/2022
205.363
42.694
7.766
-
-
1.807 7.766
- 4.690
100.104 30.238
(28.727) (37.464)
(28.452) (37.462)
(15.079) (32.796)
- -
(13.373) (4.666)
- -
(275) (2)
283.936 210.593

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022 (*)
1. Importo iniziale 404.730 88.490
2. Aumenti 592.147 396.957
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 289.405 349.408
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 289.405 349.408
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 302.742 47.549
3. Diminuzioni (652.181) (80.717)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (319.186) (16.815)
a) rigiri (315.558) (16.559)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre (3.628) (256)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (332.995) (63.902)
4. Importo finale 344.696 404.730

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
1. Importo iniziale 55.670 88.559
2. Aumenti 70.738 10.618
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 65.471 10.472
a) relative a precedenti esercizi 41.746 -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 23.725 10.472
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 5.267 146
3. Diminuzioni (19.757) (43.507)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (19.071) (43.241)
a) rigiri (19.071) (43.241)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (686) (266)
4. Importo finale 106.651 55.670

11.8 Altre informazioni

Situazione fiscale del Gruppo

Per una disamina dei rischi connessi a contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e della relativa evoluzione intervenuta nel corso dell'esercizio 2023 (nuovi contenziosi sorti o contenziosi terminati e/o definiti), si fa rinvio a quanto contenuto nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" del passivo, ove risultano contabilizzati gli stanziamenti operati a fronte di passività giudicate come probabili, ai sensi di quanto disposto dal principio contabile di riferimento IAS 37.

Global minimum tax

Le "Tax Challenges Arising from the Digitalisation of the Economy — Global Anti-Base Erosion Model Rules (Pillar Two)" dell'OCSE e la Direttiva (UE) 2022/2523 del Consiglio del 14 dicembre 2022 hanno introdotto la normativa volta a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala (c.d. global minimum tax).

Il funzionamento della global minimum tax si articola in 3 fasi:

  • imposizione integrativa da parte del Paese in cui le imprese del gruppo multinazionale scontano una bassa imposizione se tale Paese ha scelto di introdurre una imposta minima nazionale qualificata (QDMTT - Qualified Domestic Minimum Top-Up Tax);
  • imposizione minima integrativa da parte del Paese di localizzazione della partecipante diretta o indiretta, tenendo conto di quanto eventualmente prelevato attraverso una imposta minima nazionale (IIR - Income Inclusion Rule);
  • imposizione minima supplettiva (UTPR Under Tax Payment Rule) da parte dei Paesi che adottano il Globe, in cui il gruppo multinazionale è presente con altre imprese, nelle ipotesi in cui l'imposizione integrativa dovuta in relazione alle imprese del gruppo soggette a bassa imposizione non è stata prelevata o solo in parte.

Tenuto conto delle richieste del Regolamento (UE) 2023/2468 della Commissione dell'8 novembre 2023 circa le informazioni qualitative e quantitative sulla esposizione alle imposte sul reddito del c.d. secondo pilastro, si rappresenta che il Gruppo Banco BPM è radicato in Italia e presenta le principali entità estere nelle giurisdizioni della Svizzera (tramite la controllata Banca Aletti Suisse) e dell'Irlanda (tramite BBPM Life, detenuta da Vera Vita, a sua volta controllata da Banco BPM Vita).

La legislazione del Secondo Pilastro è stata emanata o sostanzialmente emanata in alcune giurisdizioni in cui opera il Gruppo Banco BPM. La legislazione entrerà in vigore per l'esercizio finanziario del Gruppo che avrà inizio il 1° gennaio 2024. Il Gruppo rientra nell'ambito della legislazione emanata o sostanzialmente emanata. Più in particolare, in Italia la normativa è stata attuata tramite il D.Lgs. 27 dicembre 2023 n. 209 (G.U. 28 dicembre 2023 n. 301) di recepimento, che ha introdotto anche la c.d. imposta minima nazionale qualificata (QDMTT - Qualified Domestic Minimum Top-Up Tax). Anche in Svizzera è stata implementata la QDMTT con decorrenza 1° gennaio 2024. In Irlanda a dicembre 2023 è stato adottato il Finance (No. 2) Bill 2023, che include la legislazione relativa all'attuazione del Secondo Pilastro: la regola di inclusione del reddito (IIR) e le disposizioni sull'imposta nazionale minima integrativa qualificata (QDMTT) si applicheranno per gli anni fiscali che iniziano a partire dal 31 dicembre 2023.

Nell'attesa della definizione delle semplificazioni previste da regimi transitori ancora oggetto di attuazione in sede nazionale (tipicamente, il Transitional CbCR safe harbour, le cui regole si rinvengono nel Rapporto OCSE del 15 dicembre 2022), l'impatto principale sul Gruppo Banco BPM è atteso sulla giurisdizione irlandese, dove l'aliquota fiscale applicabile agli utili della società in Irlanda è del 12,5%.

La valutazione della potenziale esposizione alle imposte sul reddito del Secondo Pilastro si basa sulle dichiarazioni fiscali, sulla rendicontazione paese per paese e sui rendiconti finanziari più recenti disponibili per le entità costitutive del Gruppo, quindi sulla base dei dati riferibili al 2023.

La percentuale dell'utile del Gruppo al lordo delle imposte per l'anno terminato il 31 dicembre 2023 che sarebbe stato soggetto alle imposte sul reddito del Pilastro 2 è pari a circa 0,42%. L'aliquota fiscale media effettiva secondo gli IFRS applicabile all'utile lordo realizzato in Irlanda da BBPM Life nel 2023 (circa 8 milioni di euro) è del 12,6%. Se il secondo pilastro fosse entrato in vigore nel 2023, l'aliquota fiscale media effettiva applicabile a questi profitti aumenterebbe al 15%, con una stima della top up tax pari a circa 193 mila euro.

Il regime del Consolidato fiscale su base nazionale

Il Banco BPM e le società controllate di seguito elencate hanno esercitato l'opzione per il regime di tassazione di Gruppo (ai sensi degli articoli 117 e seguenti del D.P.R. 917/1986 - TUIR). Tale opzione si riferisce a tutte le società del Gruppo che soddisfano i requisiti richiesti dalla normativa citata e in particolare:

    1. Aletti Fiduciaria S.p.A.
    1. Banca Aletti S.p.A.
    1. Banca Akros S.p.A.
    1. BRF Property S.r.l.
    1. Ge.Se.So. S.r.l.
    1. Lido dei Coralli S.r.l.
    1. P.M.G. S.r.l.
    1. Sirio Immobiliare S.r.l.
    1. Tecmarket Servizi S.p.A.
    1. Terme Ioniche S.r.l.
    1. Terme Ioniche Società Agricola S.r.l.
    1. Oaklins Italy S.r.l.

Non vi sono società collegate per le quali si sia optato per il regime di trasparenza fiscale di cui agli articoli 115 e seguenti del DPR 917/86.

Gruppo IVA Banco BPM

Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 25 settembre 2018 Banco BPM ha deciso di costituire il Gruppo IVA Banco BPM, ai sensi degli artt. da 70-bis a 70-duodecies del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 ("Legge IVA") e del correlato Decreto Ministeriale di attuazione del 6 aprile 2018, con decorrenza dal 1° gennaio 2019. Nel 2023 le società partecipanti sono le seguenti:

    1. Banco BPM S.p.A.
    1. Banca Aletti S.p.A.
    1. Aletti Fiduciaria S.p.A.
    1. Banca Akros S.p.A.
    1. BP Covered Bond S.r.l.
    1. BPM Covered Bond 2 S.r.l.
    1. BPM Covered Bond S.r.l.
    1. BRF Property S.p.A.
    1. GE.SE.SO Gestione Servizi Sociali S.r.l.
    1. Lido dei Coralli S.r.l.
    1. Sirio Immobiliare S.r.l.
    1. Tecmarket Servizi S.p.A.
    1. Oaklins Italy S.r.l.

Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022 (*)
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 299.072 51.860
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali 158.911 132.993
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 104.744 78.272
A.4 Attività immateriali 126 1.053
A.5 Altre attività non correnti 10.576 9.886
Totale A 468.685 195.792
di cui valutate al costo 309.988 11.102
di cui valutate al fair value livello 1 - 51.860
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 158.697 132.830
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività
Totale B
-
-
-
-
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti (204.055) (19.655)
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività (7.956) (6.166)
Totale C (212.011) (25.821)
di cui valutate al costo (212.011) (25.821)
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

Al 31 dicembre 2023, tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2023 fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del prossimo anno (esposte nella voce A.3 "Attività materiali");
  • attività per 215,2 milioni e passività per 212,0 milioni relative al ramo monetica e alla partecipata Tecmarket, a seguito delle trattative finalizzate alla costituzione di una partnership strategica per lo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali. In maggior dettaglio, il ramo pareggiato della monetica, rappresentato dalle carte prepagate, è esposto per 204,3 milioni all'interno della voce A.1 "Attività finanziarie" e per il medesimo importo nella voce C.1 "Debiti";
  • attività finanziarie riconducibili a crediti classificati a sofferenza ed inadempienza probabile per i quali è stata deliberata la cessione, pari a 94,8 milioni, esposti nella voce A.1 "Attività finanziarie".

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dell'operazione relativa al ramo monetica si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo", contenuto nella "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A.1 della presente Nota integrativa consolidata.

Al 31 dicembre 2022, tra le attività possedute per la vendita figuravano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2022 facevano ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del 2023 (esposte nella voce A.3 "Attività materiali" per 132,8 milioni);
  • attività nette riconducibili alla partecipata Banco BPM Assicurazioni S.p.A., per le quali era stato siglato un term-sheet con Crédit Agricole Assurances S.A. per la cessione del 65% della partecipazione, rappresentate da attività per 63,0 milioni e passività per 25,8 milioni (dati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte della Società). La cessione delle suddette attività si è perfezionata il 14 dicembre 2023. Per i dettagli sull'operazione si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nell'esercizio della Relazione sulla gestione e alla "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A.1 della presente Nota integrativa consolidata.

Per le attività e passività indicate in corrispondenza delle sottovoci "di cui valutate al fair value livello 1/livello2/livello 3" si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

12.2 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 13 - Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022 (*)
Crediti verso Amministrazioni Finanziarie (non classificabili nelle attività fiscali) 4.020.947 3.027.302
Crediti per la cessione di beni ed erogazione di servizi 7.770 18.066
Altri proventi da ricevere 108.143 1.942
Cassa ed altri valori in carico al cassiere 5.098 7.103
Partite in corso di lavorazione 633.575 586.449
Partite viaggianti tra filiali 13.880 6.241
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 11.154 683
Titoli e cedole da regolare 118.513 65.922
Altre operazioni da regolare 2.261 3.440
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 23.392 30.559
Altre partite 62.370 68.023
Totale 5.007.103 3.815.730

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

Nella voce 130 "Altre attività" al 31 dicembre 2023 sono inclusi crediti verso Amministrazioni Finanziarie per 4.020,9 milioni (3.027,3 milioni al 31 dicembre 2022) rappresentati principalmente da:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 312,7 milioni concernenti:
    • o crediti relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019 per 214,3 milioni;
    • o crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 95,6 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare, sia la Commissione Tributaria Provinciale sia quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. La Corte di Cassazione ha accolto invece i due motivi del ricorso dell'Agenzia delle Entrate volti a far valere, sotto il profilo processuale, la nullità della sentenza di appello in quanto non fornita del necessario supporto motivazionale, disponendo il rinvio della causa davanti al Giudice dell'appello. In tale sede verranno riproposte le ragioni della Banca, già fatte valere con successo nei giudizi di prime e di seconde cure, di spettanza dei crediti chiesti a rimborso;
    • o crediti IRES e IRAP attribuiti in seguito alla liquidazione di società del Gruppo per 2,8 milioni;
  • crediti IRES per mancata deduzione dell'IRAP per 0,8 milioni di cui 0,6 milioni relativi a Banco BPM e 0,2 milioni relativi a Banco BPM Vita. Il credito di Banco BPM è relativo all'importo residuo non rimborsato pari a 1,3 milioni del credito vantato dall'ex Banco Popolare. Per tale credito era stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale ed era stato stanziato nell'esercizio 2021 uno specifico fondo svalutazione di 0,7 milioni. La Commissione Tributaria Provinciale di Venezia ha parzialmente accolto il ricorso della Banca e ha dichiarato cessata la materia del contendere in ordine al rimborso della somma di 0,25 milioni. La Banca ha presentato appello incidentale alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto;
  • crediti per istanze di rimborso IVA ed imposte indirette per complessivi 17,6 milioni di cui:
    • o 7,4 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A.. Il contenzioso, attivato per un credito complessivo di 179,9 milioni, è stato rimborsato nel corso dell'anno 2022 per l'importo di 161,9 milioni, a seguito della sentenza in riassunzione della Commissione Tributaria Regionale del 9 novembre 2020, depositata il 17 settembre 2021. Con la citata sentenza, la Commissione ha accolto il ricorso della Banca fatta eccezione per:
      • l'importo di 1,7 milioni, relativo al credito IVA dell'anno 2000, per il quale è stata ritenuta valida la contestazione mossa dall'Ufficio secondo cui non risulterebbe agli atti la prova della spettanza del rimborso;
      • gli interessi maturati sul credito IVA dell'esercizio 1999, per i quali la Commissione ha negato il rimborso di 7,7 milioni, considerando la natura moratoria dei medesimi. Nel caso in esame, secondo la Commissione, l'Ufficio non dovrebbe essere considerato in mora avendo richiesto a controparte documentazione aggiuntiva (documenti relativi ai carichi pendenti). La difesa della Banca fondata sull'irrilevanza di questa documentazione ai fini della prova della sussistenza del credito IVA non è stata accolta.

Prudenzialmente per gli importi non riconosciuti era stato rilevato, al 31 dicembre 2021, uno specifico fondo svalutazione di 9,4 milioni.

L'importo residuo di 7,4 milioni (dopo lo stralcio di interessi per 1,2 milioni nel 2022) è costituito dagli interessi maturati e non ancora rimborsati. Si è presentato un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione;

  • o 7,6 milioni relativi al contenzioso dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. connesso al diniego parziale del rimborso dell'IVA del primo e secondo trimestre 2007. Di tale importo 4,5 milioni sono stati chiesti a rimborso in dichiarazione e non sono oggetto di contestazione. Per l'importo di 6,8 milioni, a fronte del diniego al rimborso da parte dell'Agenzia delle Entrate per l'importo di 3,7 milioni, la Banca ha prudenzialmente rilevato nel bilancio dell'esercizio 2021, uno specifico fondo di svalutazione di pari importo avviando comunque il contenzioso;
  • o 2,6 milioni relativi al giudizio di ottemperanza contro il Comune di Roma afferente all'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976; si è in attesa del rimborso;
  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 209,6 milioni, di cui 201,9 milioni relativi alla vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta. Per i dettagli sulla vertenza si fa rinvio al successivo paragrafo 10.6.1 "Altri fondi per rischi ed oneri – controversie legali e fiscali" della Parte B – passivo della presente Nota integrativa;

  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo e delle imposte sostitutive applicate alla clientela che verranno recuperati in compensazione per un importo complessivo di 250,7 milioni;
  • crediti diversi verso l'Erario per 54,1 milioni riferibili principalmente al versamento dell'acconto relativo all'imposta sostitutiva sul capital gain;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 37,6 milioni;
  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA per 6,4 milioni;
  • crediti per Ecobonus per 2.981,8 milioni, la differenza di tali crediti rispetto al 31 dicembre 2022 (1.966,9 milioni) è in grado di spiegare quasi interamente la variazione intervenuta nei crediti verso Amministrazioni Finanziarie classificati nelle "Altre attività". Per il trattamento contabile relativo a questa fattispecie si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A – Politiche contabili della presente Nota integrativa;
  • crediti per IMU per 0,2 milioni riferiti all'incorporata Release S.p.A.;
  • altri crediti per ritenute subite in misura maggiore a quella stabilita dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni su dividendi azionari, per i quali si è in attesa di rimborso da parte degli Stati esteri per 1,1 milioni al netto della svalutazione che era stata operata a titolo prudenziale da Banca Aletti pari a 0,4 milioni;
  • crediti di imposta nei confronti di Amministrazioni fiscali esteri su dividendi incassati per 2,3 milioni;
  • crediti d'imposta sulle riserve matematiche (L. 265/02) pari a 145,9 milioni riferiti a Banco BPM Vita per 113,1 milioni e a BBPM Life per 32,8 milioni;
  • crediti d'imposta sulle assicurazioni (L. 282/04) pari a 0,2 milioni riferiti a Banco BPM Vita.

Alla luce di quanto sopra indicato il valore lordo dei crediti d'imposta è pari a 4.035,1 milioni e le svalutazioni operate ammontano a 14,2 milioni. Pertanto, il valore netto dei crediti verso l'Amministrazione Finanziaria iscritto in bilancio è pari a 4.020,9 milioni.

La voce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, gli importi da regolare in stanza di compensazione, nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale Totale
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2023 31/12/2022
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 17.042.573 X X X 26.332.411 X X X
2. Debiti verso banche 4.723.177 X X X 6.304.095 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 219.038 X X X 250.742 X X X
2.2 Depositi a scadenza 155.836 X X X 279.818 X X X
2.3 Finanziamenti 3.891.523 X X X 4.714.191 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 3.767.949 X X X 4.526.453 X X X
2.3.2 Altri 123.574 X X X 187.738 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 5.334 X X X 683 X X X
2.6 Altri debiti 451.446 X X X 1.058.661 X X X
Totale 21.765.750 - - 21.765.750 32.636.506 - - 32.636.506

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce "Debiti verso banche centrali" è essenzialmente rappresentata dalle operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. In maggior dettaglio, l'importo in essere al 31 dicembre 2023 è riferito principalmente ad operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III" (16.070,8 milioni), il cui valore nominale risulta pari a 15,7 miliardi. Al 31 dicembre 2022 l'intero saldo della voce in oggetto era rappresentato dal valore di bilancio delle operazioni TLTRO III, per un valore nominale di 26,7 miliardi.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della presente Nota integrativa.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 98.587.817 X X X 103.410.941 X X X
2. Depositi a scadenza 245.531 X X X 288.335 X X X
3. Finanziamenti 1.788.431 X X X 1.984.183 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 1.290.049 X X X 1.460.568 X X X
3.2 Altri 498.382 X X X 523.615 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 668.180 X X X 627.238 X X X
6. Altri debiti 1.240.362 X X X 1.996.370 X X X
Totale 102.530.321 - - 102.530.321 108.307.067 - - 108.307.067

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Tipologia
titoli/Valori
Totale Totale
31/12/2023 Fair Value 31/12/2022
Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 18.886.862 10.997.896 7.875.385 - 12.922.521 8.866.975 3.697.759 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 18.886.862 10.997.896 7.875.385 - 12.922.521 8.866.975 3.697.759 -
2. altri titoli 2.943 - - 2.943 8.000 - - 8.000
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 2.943 - - 2.943 8.000 - - 8.000
Totale 18.889.805 10.997.896 7.875.385 2.943 12.930.521 8.866.975 3.697.759 8.000

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Tra i titoli in circolazione figurano le Obbligazioni Bancarie Garantite emesse dal Gruppo Banco BPM, il cui controvalore di bilancio ammonta a 10.527,2 milioni (6.809,4 milioni al 31 dicembre 2022).

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Alla data di bilancio, le uniche passività subordinate computabili ai fini di vigilanza emesse dal Gruppo, classificate tra i titoli in circolazione valutati al costo ammortizzato, si riferiscono a n. 5 emissioni di titoli per un controvalore di bilancio pari a 1.899,6 milioni. L'importo, computabile nel patrimonio Tier 2 del Gruppo, di tali titoli subordinati corrisponde a 1.894,5 milioni (inalterato rispetto allo scorso esercizio).

L'attività di negoziazione sugli strumenti subordinati di propria emissione è stata azzerata, in conseguenza delle disposizioni introdotte dal Regolamento Delegato n. 241/2014 della Commissione Europea e dell'ultima autorizzazione concessa dalla BCE al Gruppo Banco BPM.

Le caratteristiche delle passività subordinate computabili ai fini di vigilanza sono riportate nel documento "Informativa al pubblico da parte degli Enti - Pillar III", cui si fa rinvio.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Al 31 dicembre 2023, come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati (cosiddetti "debiti strutturati").

1.6 Debiti per leasing

Ripartizione dei flussi contrattuali dei 31/12/2023 31/12/2022
contratti di leasing in base alla durata
contrattuale
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Fino a 3 mesi 214 28.172 162 27.607
Da 3 mesi a 1 anno 960 82.808 458 83.100
Da 1 anno a 5 anni 2.576 335.850 198 468.739
Oltre 5 anni 1.894 261.178 - 95.811
Totale 5.644 708.008 818 675.257
Effetto tempo (310) (39.828) (135) (48.019)
Valore attuale dei debiti per leasing 5.334 668.180 683 627.238

Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

Tipologia Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 Fair Value *
A. Passività per
cassa
1. Debiti verso banche 11.586.525 82.228 10.549.385 - 10.631.613 5.314.482 43.544 4.492.767 - 4.536.311
2. Debiti verso clientela 7.540.190 9.183 6.974.325 - 6.983.508 1.280.733 33.248 1.034.244 - 1.067.492
3. Titoli di debito 1.552.862 - 1.512.194 - 1.486.726 1.918.962 - 1.803.459 - 1.780.321
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre
obbligazioni
- - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli 1.552.862 - 1.512.194 - 1.486.726 1.918.962 - 1.803.459 - 1.780.321
3.2.1 Strutturati 1.552.862 - 1.512.194 - X 1.918.962 - 1.803.459 - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 20.679.577 91.411 19.035.904 - 19.101.847 8.514.177 76.792 7.330.470 - 7.384.124
B. Strumenti
derivati
1. Derivati finanziari - 121.975 1.641.821 - - - 104.146 2.670.142 - -
1.1 Di negoziazione X 121.975 1.149.286 - X X 104.146 2.349.902 - X
1.2 Connessi con la
fair value option
X - 492.519 - X X - 320.148 - X
1.3 Altri X - 16 - X X - 92 - X
2. Derivati creditizi - - 3.045 - - - - 142 - -
2.1 Di negoziazione X - 3.045 - X X - 142 - X
2.2 Connessi con la
fair value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 121.975 1.644.866 - X X 104.146 2.670.284 - X
Totale (A+B) X 213.386 20.680.770 - X X 180.938 10.000.754 - X

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Le voci "1. Debiti verso banche" e "2. Debiti verso clientela" si riferiscono a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi, classificati in corrispondenza del livello 1, e ad operazioni di Pronti contro termine, classificate nel livello 2.

La voce 3.2.1 "Altri titoli - strutturati", che al 31 dicembre 2023 è pari a 1.512,2 milioni, è rappresentata dai certificates, emessi da Banca Akros, che prevedono una protezione del premio versato dal cliente o di una quota dello stesso, in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Al 31 dicembre 2022 il saldo delle citate emissioni era pari a 1.803,5 milioni.

Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 25,5 milioni (corrispondente alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"); al 31 dicembre 2022 la rilevazione di minusvalenze cumulate era pari a 23,1 milioni.

In aggiunta si segnala che per i certificates classificati tra i derivati finanziari (131,3 milioni al 31 dicembre 2023 e 143,0 milioni al 31 dicembre 2022), l'effetto cumulato relativo alla variazione del merito creditizio del Gruppo è, come a dicembre 2022, negativo per circa 0,1 milioni. Trattasi in particolare dei certificates protetti in modo condizionato o con una quota di protezione incondizionata inferiore rispetto al 50% del premio versato.

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Al 31 dicembre 2023, tra gli scoperti tecnici su titoli, sono compresi titoli subordinati per 1,9 milioni.

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2023, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati.

Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022 (*)
Tipologia operazioni/Valori Fair value Fair Fair value Fair
VN L1 L2 L3 value * VN L1 L2 L3 value *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
2. Debiti verso clientela 2.812.363 - 2.794.068 18.295 2.812.363 1.460.125 - 1.459.075 18.295 1.460.125
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri 2.812.363 - 2.794.068 18.295 X 1.460.125 - 1.459.075 18.295 X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
3. Titoli di debito 3.750.884 5.966 3.761.836 - 3.704.471 2.645.465 - 2.478.393 - 2.457.650
3.1 Strutturati 3.744.831 - 3.761.749 - X 2.635.465 - 2.467.534 - X
3.2 Altri 6.053 5.966 87 - X 10.000 - 10.859 - X
Totale 6.563.247 5.966 6.555.904 18.295 6.516.834 4.105.590 - 3.937.468 18.295 3.917.775

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

La voce "2. Debiti verso clientela" si riferisce per 2.794,1 milioni (1.459,1 milioni al 31 dicembre 2022) alle passività delle compagnie di assicurazione a fronte dell'emissione delle polizze Unit-linked, come illustrato nella successiva sezione "Altre informazioni"; l'incremento rispetto allo scorso esercizio è da ricondursi all'operazione di aggregazione aziendale rappresentata dall'acquisizione delle compagnie di assicurazione Vera Vita e BBPM Life (1.391,1 milioni è il relativo apporto al 31 dicembre 2023).

Per una più completa disamina delle variazioni sui saldi patrimoniali, intervenute nell'esercizio 2023, conseguenti alla citata aggregazione si fa rinvio al prospetto "Stato patrimoniale consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione" fornito in allegato al presente bilancio.

I restanti 18,3 milioni sono riferiti alle passività a fronte di attività cedute e non cancellate come descritto al paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa.

La voce "3. Titoli di debito" si riferisce a talune emissioni obbligazionarie e certificates a capitale protetto, questi ultimi rilevati nella sottovoce 3.1 "Titoli di debito strutturati", come illustrato nel paragrafo 16 "Altre informazioni –

Passività finanziarie designate al fair value" della parte A.2 della presente Nota integrativa. Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 63,3 milioni (pari alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"), principalmente riferito ai certificates. Al 31 dicembre 2022 la rilevazione di minusvalenze cumulate era pari a 20,7 milioni.

3.2 Dettaglio della voce 30 "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Al 31 dicembre 2023, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti passività subordinate.

Sezione 4 - Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair value
31/12/2023
VN VN
L1 L2 L3 31/12/2023 L1 L2 L3 31/12/2022
A. Derivati finanziari -
1.041.678
- 27.235.691 - 948.424 - 15.803.637
1) Fair value -
967.962
- 27.031.452 - 872.305 - 15.599.657
2) Flussi finanziari -
71.848
- 175.000 - 74.664 - 175.000
3) Investimenti esteri -
1.868
- 29.239 - 1.455 - 28.980
B. Derivati creditizi -
-
- - - - - -
1) Fair value -
-
- - - - - -
2) Flussi finanziari -
-
- - - - - -
Totale -
1.041.678
- 27.235.691 - 948.424 - 15.803.637
VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di
copertura
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
90.017 - - - X X X -
X
X
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
35.830 X - - X X X -
X
X
3. Portafoglio X X X X X X 247.996 X 71.848 X
4. Altre operazioni - - - - - - X -
X
1.868
Totale attività 125.847 - - - - - 247.996 - 71.848 1.868
1. Passività finanziarie 102.202 X - - - - X -
X
X
2. Portafoglio X X X X X X 491.917 X - X
Totale passività 102.202 - - - - - 491.917 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X -
X
X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo 31/12/2023 31/12/2022
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 43.238 6.292
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (754.176) (1.179.370)
Totale (710.938) (1.173.078)

Sezione 6 - Passività fiscali – Voce 60

Tale sezione è oggetto di commento nella sezione 11 dello stato patrimoniale attivo della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 70

Le informazioni di questa sezione sono esposte nella sezione 12 dello stato patrimoniale attivo della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Sezione 8 - Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

31/12/2023 31/12/2022 (*)
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 304.571 170.054
Debiti verso il personale 5.947 6.443
Debiti verso enti previdenziali 67.815 55.513
Debiti verso fornitori 226.279 197.182
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 15.080 32.807
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 250.396 284.399
Bonifici da regolare in stanza 1.150.758 1.069.297
Partite relative ad operazioni in titoli 141.945 462.152
Altre partite in corso di lavorazione 792.673 888.538
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 507 24.829
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 72.860 46.353
Altre partite 273.623 201.104
Totale 3.302.454 3.438.671

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

La voce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali debiti IVA, imposta sostitutiva sui finanziamenti, ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, ritenute e altre partite fiscali non rilevate nella voce 60 "Passività fiscali".

La voce "Debiti verso enti previdenziali" è costituita principalmente dagli oneri relativi ai contributi sociali obbligatori.

La voce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici da accreditare.

La voce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno e somme in attesa di definitiva imputazione.

La voce "Altre partite in corso di lavorazione" è relativa ad operazioni in attesa di sistemazione o di regolamento. La voce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" include gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e portafoglio proprio").

La voce "Altre partite" è formata principalmente da passività relative a incassi di deleghe F24 e ad altre partite residuali legate alla normale operatività bancaria.

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2022
31/12/2023
A. Esistenze iniziali 258.457 320.303
B. Aumenti 20.246 36.396
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 10.300 6.168
B.2 Altre variazioni 9.946 30.228
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 11 1.562
C. Diminuzioni (32.511) (98.242)
C.1 Liquidazioni effettuate (18.265) (23.722)
C.2 Altre variazioni (14.246) (74.520)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale (12) (317)
D. Rimanenze finali 246.192 258.457
Totale 246.192 258.457

La sottovoce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce nella voce 190 a) spese amministrative – spese per il personale, sottovoce 1.e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" del conto economico.

Tra gli aumenti, nella sottovoce B.2 "Altre variazioni", sono comprese perdite attuariali per 9,9 milioni (28,7 milioni al 31 dicembre 2022), mentre tra le diminuzioni, nella sottovoce C.2 "Altre variazioni", sono compresi utili attuariali per 13,0 milioni (70,0 milioni al 31 dicembre 2022). Gli utili e le perdite attuariali sono rilevati in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva.

9.2 Altre informazioni

Come descritto nella parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio – 16 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, che rappresentano la quasi totalità delle società del Gruppo, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che, per effetto della citata riforma, sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 configurano infatti un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate, sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, tra i costi per il personale, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività", o di un'uscita di disponibilità liquide:

  • nella sottovoce "indennità di fine rapporto" se versate al fondo di Tesoreria verso l'INPS;
  • nella sottovoce "versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni a contribuzione definita" se versate a forme di previdenza complementari.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da attuari esterni indipendenti, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico-finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2023 rispetto a quella al 31 dicembre 2022.

Principali ipotesi attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche (2023-2022):
Frequenze ed ammontare delle
anticipazioni di TFR
0,50%
Frequenze del turnover 1,50%
Probabilità di pensionamento Secondo le ultime disposizioni legislative
Ipotesi finanziarie (2023-2022):
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*)
31.12.2023: dal 3,14% al 3,45%
31.12.2022: dal 3,71% al 3,98%
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap (**)
31.12.2023: 2,00%
31.12.2022: 2,80%

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**) tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM)

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 9.1, le modifiche di alcune delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2023, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente una diminuzione del fondo di 3,1 milioni pari all'effetto combinato dei seguenti elementi:

  • variazioni delle ipotesi finanziarie, che complessivamente rilevano una perdita attuariale, con relativo incremento della passività, per 1,3 milioni. In dettaglio, trattasi di perdite relative alla variazione del tasso di attualizzazione per 10,1 milioni e di utili relativi alla modifica del tasso di inflazione per 8,8 milioni;
  • variazioni delle altre ipotesi attuariali, che complessivamente rilevano un'utile attuariale con relativa diminuzione della passività per 4,4 milioni, riconducibili, per la quasi totalità a differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche utilizzate e quanto si è effettivamente verificato.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del Paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Il Gruppo Banco BPM utilizza come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata. Nel dettaglio, sono stati considerati i soli titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe "AA" di rating emessi da società appartenenti a diversi settori, tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial. Quanto invece all'area geografica è stato fatto riferimento all'area Euro. La curva è stata ricavata tramite l'information provider Bloomberg.

La diminuzione dei tassi di attualizzazione è quindi imputabile esclusivamente all'evoluzione di mercato, in quanto il parametro di riferimento al 31 dicembre 2023, a parità di piano, è risultato il medesimo di quello dell'esercizio precedente e ha risentito dell'andamento generale dei tassi.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini
percentuali
Modifica ipotesi attuariali:
- Tasso attualizzazione:
+0,5% (7.851) (3,19%)
-0,5% 8.260 3,35%
- Tasso di inflazione:
+0,5% 5.102 2,07%
-0,5% (4.972) (2,02%)
(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale
Voci/Componenti 31/12/2023
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 41.676 55.933
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 92.122 88.231
3. Fondi di quiescenza aziendali 91.743 99.330
4. Altri fondi per rischi ed oneri 423.108 486.901
4.1 controversie legali e fiscali 68.629 83.695
4.2 oneri per il personale 230.635 263.535
4.3 altri 123.844 139.671
Totale 648.649 730.395

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 88.231 99.330 486.901 674.462
B. Aumenti 6.533 7.644 205.053 219.230
B.1 Accantonamento dell'esercizio 6.533 128 188.159 194.820
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 3.378 3.090 6.468
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 2.539 285 2.824
B.4 Altre variazioni - 1.599 13.519 15.118
C. Diminuzioni (2.642) (15.231) (268.846) (286.719)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - (11.627) (185.142) (196.769)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (83) (83)
C.3 Altre variazioni (2.642) (3.604) (83.621) (89.867)
D. Rimanenze finali 92.122 91.743 423.108 606.973

La voce C.1 "Utilizzo nell'esercizio" include gli utilizzi effettuati in contropartita dei pagamenti di oneri del personale e somme derivanti dalla definizione di azioni revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti.

La voce C.3 "Altre variazioni" degli altri fondi per rischi ed oneri è principalmente attribuibile a riprese di valore relative agli oneri per il personale (rilevati nella voce 190 a) "Spese per il personale) e ad altri fondi (compresi nella voce 200 b) "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – altri accantonamenti netti").

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

rilasciate Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
Totale
Impegni a erogare fondi 12.351 6.822 11.599 258 31.030
Garanzie finanziarie rilasciate 856 3.359 6.431 - 10.646
Totale 13.207 10.181 18.030 258 41.676

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

I fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate sono pari a 92,1 milioni (88,2 milioni alla fine dello scorso esercizio) e riguardano principalmente fidejussioni commerciali rilasciate alla clientela.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

I fondi di quiescenza esposti in bilancio rappresentano le passività relative ai piani a prestazione definita per un valore di 91,7 milioni e sono riferibili interamente a fondi interni.

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei connessi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i Dipendenti", viene effettuata da attuari indipendenti così come illustrato nella parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio – 16 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti".

Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 91,7 milioni (99,3 milioni al 31 dicembre 2022). Gli oneri dell'esercizio sono stati imputati per 3,5 milioni alla voce 190 a) - "Spese per il personale" del conto economico e per 0,5 milioni ad incremento della riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Di seguito si evidenziano i fondi quiescenza, con l'evidenza dei fondi Ex Gruppo Banco Popolare ed ex Gruppo Banca Popolare di Milano.

I fondi interni si riferiscono a:

  • a) Fondi rientranti nel "Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare" che dal 1° aprile 2017 è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca. La regolamentazione dei trattamenti confluiti viene, comunque, confermata nelle medesime specificità proprie di ciascuna forma:
    • impegni ex Fondo Banca Popolare Italiana (BPI), ora Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 96 beneficiari della ex Banca Popolare di Lodi, ed è costituito da un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge al proprio personale; tale fondo è retto dal Regolamento del 17 giugno 1992. In seguito alle disposizioni di cui al D.Lgs. 124/1993, la Banca ha proceduto alla trasformazione del Fondo con accordo del 6 ottobre 2000, al fine di consentire l'adesione al personale assunto successivamente al 27 aprile 1993, e dal 1° aprile 2017 il Fondo è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca;
    • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 2 ottobre 1986 successivamente modificato in data 16 dicembre 1988. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 40;

  • impegni ex Fondo di quiescenza Banca Popolare Cremona: rappresenta il trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge per il personale della ex Banca Popolare di Cremona, come previsto dal regolamento del 17 giugno 1972. Alla data di bilancio i beneficiari sono 4;
  • impegni ex Fondo Bipielle Adriatico: rappresenta il fondo di integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente di Bipielle Adriatico (ex Cassa di Risparmio di Imola), istituito con Regolamento del 29 dicembre 1954, poi modificato in data 29 luglio 1997. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 4;
  • impegni ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG): rappresenta gli impegni verso il personale della ex Banca Industriale Gallaratese ed è stato istituito in data 25 febbraio 1986; garantisce un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge a favore di coloro che alla predetta data erano in servizio presso la ex B.I.G. ed è disciplinato dal Regolamento redatto in occasione dell'istituzione del fondo. In data 21 agosto 1992 avvenne la fusione per incorporazione dell'ex B.I.G. nella Banca Popolare di Lodi e successivamente è stata data la possibilità per gli iscritti al fondo di scegliere se trasferire la propria posizione al Fondo pensione di Banca Lodi o se mantenerla presso tale fondo. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 48;
  • impegni ex Fondo Chiavari: il fondo costituito con accordo sindacale dell'11 dicembre 1986, assicura ai propri iscritti ed ai loro superstiti un trattamento previdenziale aggiuntivo alle pensioni erogate dall'INPS; i beneficiari di tale fondo, alla data di bilancio, sono 2;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 3 aprile 1991. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 53;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa: riguarda gli impegni del fondo integrativo delle prestazioni previdenziali ed è disciplinato con regolamento del 20 aprile 1959. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 18;
  • impegni verso 31 ex dipendenti della ex ICCRI BFE la Banca garantisce le prestazioni integrative dell'INPS per l'Assicurazione Generale Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti di cui all'Accordo del 19 aprile 1994;
  • impegni verso 17 ex dipendenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per il personale in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976, con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 12 ex dipendenti relativi al Fondo a prestazioni definite per il personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero, disciplinato dallo Statuto – Regolamento di cui alle intese collettive in vigore dal 1° gennaio 1999, con lo scopo di fornire una pensione integrativa a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria al personale della Banca;
  • impegni verso 98 beneficiari dell'ex Credito Bergamasco per l'erogazione delle prestazioni pensionistiche definite da accordi aziendali stipulati a suo tempo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (T.I.A. - Trattamento Integrativo Aziendale);
  • impegni ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973: rappresenta il trattamento di previdenza aggiuntivo per il personale della ex Banca Popolare di Lodi così come previsto dai regolamenti del 18 aprile 1961 e 12 dicembre 1973. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono rispettivamente 4 e 10;
  • impegni verso 28 beneficiari relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti della ex Banca Italease.

b) Altri Fondi ex Gruppo Banco Popolare

  • impegni verso 137 pensionati prima del 1° gennaio 1988, relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
  • impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con l'accordo aziendale del 10 ottobre 1996 con lo scopo di fornire una pensione aggiuntiva a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria a favore dei propri dipendenti;
  • impegni verso 3 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976 con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;

  • impegni verso dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 2 ex dipendenti, percettori di un trattamento previdenziale previsto da un accordo aziendale del 10 ottobre 1996 e di liberalità aziendale deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 1985.
  • c) Fondi ex Gruppo Banca Popolare di Milano
    • Trattamento previdenziale integrativo della ex Banca Popolare di Milano
    • In applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste: nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati); ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991. I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28 aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 4.883;
    • Fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria Si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 193;
    • Fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara Si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 78;
    • Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese Rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972. Alla data di bilancio permane un unico beneficiario.

Figura, inoltre, tra i fondi interni la passività relativa al S.I.PRE. per 0,1 milioni.

I rendiconti dei fondi interni di Banco BPM sono riportati in allegato al bilancio separato della Capogruppo.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

31/12/2023
A. Esistenze iniziali 99.330
B. Aumenti 7.644
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 126
B.2 Oneri finanziari dovuti al passare del tempo 3.378
B.3 Altre perdite attuariali 1.599
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto 2.539
B.5 Altre variazioni in aumento 2
C. Diminuzioni (15.231)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (11.627)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto -
C.3 Altri utili attuariali (3.596)
C.4 Altre variazioni in diminuzione (8)
D. Rimanenze finali 91.743

Le perdite attuariali nette ammontano complessivamente a 0,5 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

• alla modifica del tasso di sconto, come illustrato nella precedente "Sezione 9 Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90" che ha comportato una perdita attuariale pari a 2,5 milioni corrispondente alla sottovoce B.4 "Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto";

  • alla modifica del tasso di inflazione, che ha comportato un'utile attuariale pari a 2,9 milioni inserito nella voce C.3 "Altre perdite attuariali";
  • alle altre ipotesi attuariali che hanno determinato una perdita netta di 0,9 milioni rilevata per 1,5 milioni nella sottovoce B.3 "Altre perdite attuariali" e per 0,7 milioni nella sottovoce C.3 "Altri utili attuariali".

3. Informativa sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19 le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, al 31 dicembre 2023, così come al 31 dicembre 2022, non sono presenti attività a servizio dei piani.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce "20 c) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE."), il cui fair value, al 31 dicembre 2023, ammonta complessivamente a 0,3 milioni.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per i principali fondi.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali utilizzati per la valutazione dei Fondi di Quiescenza
Ipotesi demografiche (2023-2022)
Probabilità di decesso dei pensionati e degli attivi IPS55 con Age-Shifting Base demografica per le assicurazioni di
rendita.
Ipotesi finanziarie (2023-2022)
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*):
2023: da 3,14% a 3,24% a seconda del piano
2022: da 3,49% a 3,69% a seconda del piano
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Indexed Swap (**):
2022: 2,00%
2022: 2,90%

Principali ipotesi demografiche ed attuariali utilizzati per la valutazione dei Fondi di Quiescenza

(*) Media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**) Tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM).

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (2.712) (2,96%)
tasso attualizzazione -0,5% 2.881 3,14%
tasso di inflazione +0,50% 1.586 1,73%
tasso di inflazione – 0,50% (1.518) (1,65%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

  1. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Gruppo opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche.

Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state inoltre oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in alcuni contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte del Gruppo, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti, dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Gruppo in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, il Gruppo reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività potenziali, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le vertenze rispetto alle quali si ritiene che l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi rischi ed oneri non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. E' in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile.

Inoltre, come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa riportata nel seguito non comprende le informazioni che potrebbero pregiudicare la posizione delle banche del Gruppo interessate nelle azioni di tutela della propria posizione rispetto alla vicenda e nelle vertenze in essere.

Come indicato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e i relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie, ammontano a 68,6 milioni.

Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso, se non impossibile, effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Si informa che la vertenza avviata nel 2018 da La Redenta Società Agricola, nei confronti dei propri ex Amministratori e Sindaci, di Banco BPM e di altri sei istituti di credito per asserito concorso nell'aggravamento del passivo della società, si è conclusa con sentenza definitiva favorevole alla Banca del 14 marzo 2023; il contenzioso I.F.I.T./S.I.R.O., avviato nel 2022, si è concluso a giugno 2023 con un accordo transattivo senza impatti economici.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere alla data del 31 dicembre 2023, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • Presidenza del Consiglio dei Ministri/Democratici di Sinistra: a seguito di ricorso per decreto ingiuntivo richiesto nei confronti dei Democratici di Sinistra (credito a sofferenza) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (garanti dei Democratici di Sinistra in forza di fidejussione) per 3 finanziamenti in pool (di cui uno con capofila Efibanca e gli altri due partecipati) per complessivi 26,5 milioni è stata presentata nel 2015 opposizione a decreto ingiuntivo; il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle banche, con contestuale rigetto delle opposizioni a decreto ingiuntivo. La sentenza di appello non è stata impugnata con ricorso in Cassazione dalle parti ma, per la sezione di Barletta dei Democratici di Sinistra, il giudizio è ancora pendente con udienza fissata per il 19 febbraio 2024. A seguito di deposito memorie scritte, alla data della presente relazione si è in attesa di emissione della sentenza;
  • Compagnia Finanza e Servizi S.r.l. (Co.Fi.Se.) e Paolo Tabellini, in qualità di soci della Società Italiana Calzature S.r.l. (ora fallita) l'8 novembre 2016 hanno citato in giudizio la Banca, unitamente ad una società di leasing, per ottenere il risarcimento del danno per complessivi 15 milioni. I primi due gradi di giudizio si sono conclusi con il rigetto delle domande attoree. La sentenza di appello è stata impugnata avanti la Corte di Cassazione dal solo Tabellini riducendo la domanda risarcitoria a 10 milioni;
  • Il 10 luglio 2019 un cliente, unitamente ad alcuni suoi familiari, ha citato in giudizio Banco BPM per l'ottenimento di un complessivo risarcimento danni di circa 21 milioni per aver consentito ad un procuratore/delegato del cliente medesimo di compiere una serie di operazioni non autorizzate su diversi rapporti di conto corrente e dossier titoli. Con sentenza dell'11 gennaio 2023 la Corte d'Appello di Milano, presso cui controparte ha ridotto le proprie pretese a circa 11,8 milioni, ha confermato la decisione favorevole alla Banca pronunciata nel 2020 dal Tribunale di Milano. Pende il giudizio in Cassazione;
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione della normativa Mifid. Le controparti hanno richiesto la condanna della Banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano;
  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). Con sentenza dell'11 ottobre 2022 il Tribunale di Roma ha condannato le banche, in solido tra loro, al pagamento di 57,1 milioni. Banco BPM ha eseguito la sentenza per la quota di spettanza e, unitamente agli altri istituti coinvolti, ha impugnato il provvedimento avanti la Corte di Appello;
  • Il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. Il Tribunale di Roma, con sentenza del 21 novembre 2022, ha rigettato integralmente le domande della società Malenco. Pende il giudizio d'appello;

  • CE.DI.SISA Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. L'udienza per l'esame della CTU si è tenuta in data 24 gennaio 2024; la causa è stata rinviata al 13 marzo 2024 per il prosieguo;
  • Il 23 dicembre 2022 l'amministrazione straordinaria di Società Italiana per Condotte d'Acqua S.p.A. ha citato in giudizio i componenti dei propri Consigli di Gestione e di Sorveglianza, la società di revisione nonché il ceto bancario, tra cui Banco BPM, ed alcune società di factoring, per ottenere la condanna in via solidale di tutti i convenuti al pagamento della somma di oltre 389 milioni. L'importo viene chiesto a titolo di risarcimento degli asseriti danni determinati anche dalla abusiva concessione di credito da parte del ceto bancario, che avrebbe consentito all'azienda di continuare ad operare nonostante la situazione di crisi, causando peraltro il grave depauperamento dell'attivo netto societario;
  • Atlantia S.p.A. e Autostrade per l'Italia S.p.A. nel 2020 hanno avviato un'azione restitutoria nei confronti di Astaldi S.p.A. in proprio e quale mandataria del raggruppamento di imprese, della ex controllata Bipielle Real Estate e di S.C.C. S.r.l. quali cessionarie delle originarie imprese appaltatrici nella realizzazione di alcuni tratti autostradali nella provincia di Genova in forza di appalto stipulato nel 1991. La causa origina dalla condanna patita dalle odierne attrici in un parallelo e tuttora pendente presso la Corte d'Appello di Roma, contenzioso promosso dalle convenute nel 1993 per parziale inadempimento nell'esecuzione dell'appalto. La domanda restitutoria quantificata in 33,2 milioni nel corso del procedimento è stata avanzata in via solidale nei confronti delle sole tre società convenute con esclusione delle altre partecipanti al consorzio;
  • Il 5 marzo 2019 Barberini Hotel S.r.l. ha promosso giudizio al fine di ottenere la condanna di Banco BPM al pagamento dell'importo di 19,5 milioni, quale conseguenza dell'intervenuta risoluzione di alcuni contratti di leasing per iniziativa della convenuta e obbligo di procedere alla restituzione dei canoni percepiti e, in subordine, la riduzione della penale contrattuale. La Corte di Appello di Milano ha confermato la sentenza favorevole alla Banca resa dal Tribunale di Milano. Pende ricorso in Cassazione;
  • Il 19 giugno 2023 la società AD Casa S.r.l. ha contestato a Banco BPM il mancato perfezionamento della vendita, in suo favore, di un complesso immobiliare in Firenze con conseguente richiesta di condanna a rogitare al minor prezzo di 21,9 milioni, rispetto ai 35,1 milioni pattuiti, oltre al risarcimento danni quantificati in 3,8 milioni. L'iniziale pattuizione è stata messa in discussione dalla stessa promissaria acquirente alla luce del nuovo piano operativo approvato dal Comune di Firenze. Il giudizio pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Milano;
  • La controllata Partecipazioni Italiane in liquidazione, in qualità di ex proprietaria di un terreno ubicato in Pavia che era il sito industriale della ex Necchi S.p.A. (che ha cessato le attività produttive ormai da molti anni), risulta oggetto di un'ordinanza della Provincia di Pavia in virtù della quale le è richiesto, a titolo di responsabile "storico" e congiuntamente ad altro soggetto, di provvedere alle opere di bonifica e messa in sicurezza della suddetta area, già da molti anni di proprietà di terzi estranei al Gruppo Banco BPM.

Il TAR Lombardia ha respinto il ricorso della controllata contro l'ordinanza provinciale; pende il giudizio d'impugnazione dinanzi il Consiglio di Stato per il quale non risulta ancora fissata la pubblica udienza di merito.

Nell'ambito del parallelo procedimento ambientale, sia alcune delle attuali proprietarie delle varie porzioni del sito ex Necchi, sia Partecipazioni Italiane hanno presentato autonomi piani di caratterizzazione dell'area. Considerate le diverse posizioni delle parti ne è scaturito un nuovo procedimento amministrativo attualmente pendente dinanzi al TAR Lombardia che vede coinvolti anche il Comune di Pavia, la Provincia di Pavia e l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente Lombardia e per il quale non è ancora stata fissata la pubblica udienza di merito.

Con riferimento ad una delle porzioni del sito, in data 7 marzo 2022 è stato perfezionato un accordo transattivo con uno degli attuali proprietari, in merito alle bonifiche della porzione dell'area ex Necchi di proprietà dello stesso. L'accordo prevede, tra l'altro, la contribuzione di Partecipazioni Italiane al sostenimento dei costi di bonifica per un importo di 1,4 milioni oltre IVA (di cui metà già versati all'atto di perfezionamento dell'accordo e metà da versare alla comunicazione di controparte di avvio delle attività di bonifica), già contabilizzati nel bilancio al 31 dicembre 2021. A febbraio 2023 controparte ha comunicato a Partecipazioni Italiane la necessità di uno slittamento al 7 marzo 2024 del termine previsto dal suddetto accordo transattivo per la presentazione del Progetto Operativo di Bonifica agli Enti. Tale

slittamento è riconducibile alla necessità, condivisa con gli Enti, di considerare anche i materiali di riporto nel Piano di Caratterizzazione, in seguito ad un'intervenuta modifica legislativa.

Per la porzione dell'area ex Necchi di proprietà di INAIL e attualmente occupata dalla Questura di Pavia, la controllata, tramite il consulente tecnico WSP Italia S.r.l. (già Golder Associates S.r.l.) ha portato a termine le attività di caratterizzazione della porzione di area, come da Piano di Caratterizzazione approvato con determina del Comune di Pavia in data 21 marzo 2022. A seguito delle integrazioni di indagini resesi necessarie per limitare possibili interventi di bonifica e di prospettati eventuali futuri interventi di messa in sicurezza delle acque sotterranee, WSP Italia ha aggiornato la stima dei costi per le attività future a 290 mila euro, oltre IVA, stanziati nel bilancio della società al 31 dicembre 2023.

Per le altre due zone in cui è suddiviso il sito, in considerazione del persistere dell'indeterminatezza degli interventi da eseguire, non risulta possibile stimare attendibilmente gli eventuali oneri a carico della partecipata, neppure all'interno di un range di una certa ampiezza.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 1.063,4 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 222,8 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 65,7 milioni.

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco BPM e le proprie società controllate alla data del 31 dicembre 2022 è pari a 224,0 milioni1 (225,0 milioni alla data del 31 dicembre 2022).

Di seguito viene fornita una descrizione delle principali controversie (pretese maggiori o uguali a 1 milione) in essere alla data del 31 dicembre 2023, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie:

  • Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché della misura maggiorata del 5,25% ed ammontava originariamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. Il 18 gennaio 2023 è stata pubblicata la sentenza della Corte di Cassazione che ha riconosciuto la fondatezza del ricorso presentato dalla Banca per effettiva mancanza di una specifica disposizione di legge regionale che deroghi, per l'anno d'imposta 2006 al regime di sospensione dell'applicazione della maggiorazione dell'aliquota IRAP disposto dalla legge statale. La Corte ha tuttavia evidenziato che a seguito della sospensione dell'efficacia dell'aumento dell'aliquota IRAP per il 2002 per banche ed assicurazioni di un punto percentuale, ritiene debba essere applicata l'aliquota del 4,75% già prevista a livello nazionale per il 2002 dall'art. 45 comma 2 del d. lgs. n. 446 del 1997 anziché l'aliquota ordinaria del 4,25%. La Corte ha quindi cassato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale con rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto, che dovrà provvedere a rideterminare il debito tributario della Banca applicando l'aliquota del 4,75%. La vertenza rimane quindi pendente per effetto del rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado. Quest'ultima, tuttavia, non potrà non ridurre l'ammontare della pretesa originaria (pari a 7,1 milioni, come sopra esposto) e disporre il conseguente rimborso delle imposte e relativi interessi già versati come conseguenza della pronuncia della sentenza ora cassata;
  • Banca Akros atto di contestazione notificato a dicembre 2021 relativo ad una asserita violazione degli obblighi di trasmissione all'Agenzia delle Entrate previsti dall'articolo 1, del D.L. 167 del 1990 con

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che, ad eccezione degli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e delle passività classificate come probabili, la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

applicazione della sanzione minima prevista dall'art. 5, comma 1, per un ammontare di 2,3 milioni. Il 30 novembre 2022 l'Ufficio ha notificato un atto di irrogazione di sanzioni con cui ha respinto le deduzioni difensive formulate dalla Banca ed irrogato a suo carico la sanzione di 2,3 milioni. Ritenendo le motivazioni contenute nell'atto di irrogazione contraddittorie e prive di fondamento, in data 30 gennaio 2023 la Banca ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Milano. In data 16 gennaio 2024 è stata depositata la sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di Milano che conferma l'atto di irrogazione di sanzioni. La Banca, pienamente convinta che le proprie ragioni non siano state tenute in adeguata considerazione da parte dei giudici di prime cure, presenterà ricorso alla competente Corte di Giustizia Tributaria della Lombardia chiedendo l'annullamento della sentenza;

• Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) - avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi di cui 182,0 milioni relativi ad IRES e 17,8 milioni relativi ad IRAP. Si evidenzia inoltre che la pretesa complessiva include sanzioni applicate nella misura massima del 200%). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8.562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sezione 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti la Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. Il 18 dicembre 2015 è stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione che è tuttora pendente.

Agli avvisi illustrati ha fatto seguito il 22 dicembre 2014 la notifica di ulteriori avvisi di accertamento in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche le pretese contenute in questi avvisi riguardano la asserita indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La Commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005, di cui al punto precedente.

Le pretese illustrate, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione da parte della Banca anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio. Al riguardo va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, che quindi potrebbero terminare con un esito diverso, si evidenzia che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con argomentazioni analoghe a quelle formulate dalla Banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione. Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso.

Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti gli aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il già citato ricorso alla Suprema Corte.

Il ricorso sarà valutato dalla Corte in pubblica udienza il giorno 22 marzo 2024. Al riguardo il Procuratore Generale ha depositato entro i termini di legge una propria memoria, ai sensi dell'art. 378, primo comma, cod. proc. civ. nell'ambito della quale riconosce la fondatezza del motivo di ricorso afferente alla nullità dell'avviso di accertamento emesso ai fini IRAP in quanto notificato tardivamente proponendo di cassare la sentenza impugnata, mentre propone il rigetto degli altri motivi di ricorso afferenti l'IRES.

Alla luce degli elementi di novità intervenuti è stata svolta un'attenta analisi della memoria più sopra citata, anche con il supporto dei fiscalisti e legali che supportano la banca nell'ambito del giudizio, analisi finalizzata a verificare se i nuovi elementi informativi in essa contenuti siano tali da modificare le valutazioni effettuate in merito al rischio di soccombenza e le conclusioni a tal proposito raggiunte.

L'analisi condotta ha portato a confermare la valutazione del rischio di soccombenza come possibile ma non probabile e la conseguente non necessità di rilevare accantonamenti nel bilancio al 31 dicembre 2023 a fronte della passività potenziale connessa all'esito della vertenza in esame. In maggior dettaglio va preliminarmente evidenziato che la valutazione delle osservazioni del Procuratore Generale è rimessa in via esclusiva alla Corte, che non è in alcun modo vincolata dalla posizione espressa dallo stesso. Inoltre, le motivazioni addotte dal Procuratore Generale sono state valutate non condivisibili sotto diversi profili, anche in quanto contrarie all'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione sulle questioni giuridiche rilevanti.

Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle suddette passività potenziali nel bilancio al 31 dicembre 2023.

Attività di verifica

Il 21 settembre 2022 il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza aveva avviato nei confronti di Banca Akros una verifica relativa all'IRES all'IRAP ed al fine di riscontrare l'applicazione dell'imposta sostitutiva ai sensi del D.P.R. 600/1973 per il periodo d'imposta 2016. La verifica è terminata il 19 gennaio 2023 senza alcuna contestazione rispetto all'operato della Banca.

In data 24 gennaio 2023 l'Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Lombardia Ufficio Grandi Contribuenti ha avviato nei confronti della Capogruppo Banco BPM una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto i periodi di imposta 2017 e 2018. La verifica si è conclusa il 21 settembre 2023 con la consegna del processo verbale di constatazione nel quale è contenuto un solo rilievo di ammontare non rilevante a fronte del quale l'Ufficio provvederà alla rettifica diretta della perdita fiscale della Banca per il 2018 senza applicazione di sanzioni.

In data 21 giugno 2023 è stato comunicato l'avvio da parte dell'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia – Ufficio Grandi Contribuenti, di una verifica fiscale relativa al periodo d'imposta 2018 per le imposte dirette, l'IRAP, l'IVA e gli obblighi di sostituto d'imposta nei confronti della controllata Banca Akros. La verifica si è conclusa il 14 dicembre 2023 senza alcuna contestazione rispetto all'operato della banca.

In data 11 luglio 2023, l'Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale di Verona ha avviato nei confronti della controllata Tecmarket Servizi una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e ritenute avente per oggetto il periodo di imposta 2020.

La verifica è terminata il 14 settembre 2023 senza alcuna contestazione rispetto all'operato della società.

Da ultimo si informa che, in data 23 gennaio 2024, l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia Ufficio Grandi Contribuenti - ha avviato nei confronti della controllata Banca Aletti S.p.A. una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto l'anno 2018.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano a 230,6 milioni e comprendono l'importo (al netto dei pagamenti effettuati) di 86,6 milioni stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali del 30 dicembre 2020 e successive integrazioni del 3 maggio 2021 e del 17 febbraio 2023. In particolare, nel corso dell'esercizio, a seguito dei citati accordi del 17 febbraio 2023, è stata prevista l'estensione del Fondo ad ulteriori 250 lavoratori con uno

stanziamento aggiuntivo di 10,2 milioni, portando il costo complessivo a 267,2 milioni a fronte dell'accompagnamento alla pensione su base volontaria di circa n. 1.850 risorse totali.

In tale voce sono inoltre ricompresi: i) la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo e ii) la stima relativa ad altre erogazioni previste a favore del personale (ad es. welfare, premio aziendale, premi di fedeltà, patto di non concorrenza, ecc.).

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 123,8 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (25,6 milioni);
  • b) stima dei probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate di polizze assicurative da parte della clientela (22,8 milioni);
  • c) rischi connessi ad impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership e garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (37,8 milioni);
  • d) rischi connessi a garanzie rilasciate a fronte delle cessioni di crediti deteriorati già perfezionate alla data del 31 dicembre 2022 (19,8 milioni).

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

In relazione a tale operatività è stato incardinato un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano aveva notificato alla Banca un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni, importo poi ridottosi a 83,8 milioni a seguito di un primo parziale dissequestro e della confisca disposta dal Giudice dell'udienza preliminare di Milano nell'ambito della sentenza di applicazione della pena su richiesta dell'8 aprile 2022.

Nel corso del 2023 le Procure di Verona e di Roma, preso atto dell'attività di ristoro attuata dalla Banca, condividendo altresì le argomentazioni in diritto della Banca stessa, hanno disposto il dissequestro dell'intera somma ancora sottoposta a vincolo pari a 83,8 milioni.

Tali vicende hanno determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza ai propri clienti, il Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care nei confronti della clientela finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB. Alla data del 31 dicembre 2023 risultavano pervenuti circa 24.500 reclami e notificati 1.400 contenziosi (in parte preceduti da reclamo), per un petitum complessivo di circa 721,1 milioni.

Alla stessa data, grazie all'attività di gestione delle posizioni e di customer care precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti, mediante transazione o per effetto di sentenza passata in giudicato, reclami e contenziosi per un petitum complessivo pari a 663,1 milioni.

A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti che quelli potenziali stimati, nella sottovoce in oggetto risulta compreso lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze con la clientela ammontante alla data del 31 dicembre 2023 a 25,6 milioni.

L'accantonamento complessivo effettuato nel corso degli esercizi a partire dal 2017 è risultato pari a 391,9 milioni, a fronte dei quali sono stati effettuati utilizzi per i rimborsi a favore della clientela per 366,3 milioni.

Al 31 dicembre 2022 il fondo ammontava a 41,5 milioni; nel corso del 2023 sono stati effettuati utilizzi a fonte dei rimborsi per 17,8 milioni ed è stato effettuato un ulteriore accantonamento di 1,9 milioni per tenere conto delle stime aggiornate relative al petitum complessivo atteso e alle percentuali di ristoro.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, come di seguito meglio precisato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda perfezionate in precedenti esercizi, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente/partner nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata il 14 dicembre 2023 di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Vera Assicurazioni e Banco BPM Assicurazioni a Crédit Agricole Assurances.

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.

Gli accordi relativi alla cessione a Cattolica Assicurazioni di una quota del 65% del capitale di Vera Vita e Vera Assicurazioni perfezionata nell'esercizio 2018, significativamente rivisti nel corso del 2021, prevedevano meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dall'acquirente attraverso un eventuale corresponsione di indennizzi nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali. In data 14 dicembre 2023, a seguito dell'esercizio della call option, il Gruppo ha acquisito il 65% del capitale sociale di Vera Vita e di Vera Assicurazioni da Generali. In tale sede è stato specificato che, con riferimento all'accordo relativo alle penali e commissioni aggiuntive rivisto nel 2021, nulla è dovuto fra le parti.

Pertanto lo stanziamento di 12,5 milioni in essere al 31 dicembre 2022 è stato rilasciato a conto economico.

Con riferimento agli accordi con Anima Holding, rivisti nel 2020, è previsto un sistema di penali in caso di mancato raggiungimento dei target di Raccolta Netta previsti per il periodo gennaio 2020–febbraio 2025, pari complessivamente a 4,8 miliardi. Tenuto conto dell'evoluzione della raccolta netta al 31 dicembre 2023 e di quella attesa a febbraio 2025, stimata sulla base di una elaborazione multiscenario, che si colloca al di sotto del target obiettivo, è stato effettuato un accantonamento per tenere conto del gap di raccolta netta pari a complessivi 37,8 milioni.

La voce d) si riferisce all'importo stanziato a presidio dei probabili esborsi finanziari futuri per le garanzie concesse nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti deteriorati perfezionate nel 2022 e nei precedenti esercizi.

Sezione 11 – Passività assicurative – Voce 110

In tale sezione vengono illustrati i contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività e passività il cui saldo netto, pari a 12.210,4 milioni, risulta iscritto nelle voci:

• Passivo 110 a) – contratti di assicurazione che costituiscono passività per 12.239,6 milioni (4.283,5 milioni al 31 dicembre 2022);

• Attivo 80 a) - contratti di assicurazione che costituiscono attività per 29,2 milioni (saldo nullo al 31 dicembre 2022).

L'incremento delle suddette voci rispetto all'esercizio precedente, pari a 7.926,9 milioni, è imputabile all'aggregazione aziendale perfezionata nel mese di dicembre 2023 con l'acquisizione di Vera Vita e Banco BPM Life.

Per una più completa disamina delle variazioni sui saldi patrimoniali, intervenute nell'esercizio 2023, conseguenti alla citata aggregazione si fa rinvio al prospetto "Stato patrimoniale consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione" fornito in allegato al presente bilancio.

11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi - GMM o VFA - passività per residua copertura e per sinistri accaduti

Il valore di bilancio dei contratti assicurativi contabilizzati con i metodi GMM o VFA è complessivamente pari a 12.208,1 milioni e si riferisce a:

  • contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta riferiti al segmento Vita per 12.201,1 milioni;
  • contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta riferiti al segmento Vita per 7,0 milioni.

Nella successiva tabella si fornisce la dinamica del valore di bilancio relativo ai contratti emessi con elementi di partecipazione diretta (base di aggregazione 1) relativi al segmento vita.

In ragione della loro irrilevanza si omette la tabella relativa alla dinamica del valore di bilancio dei contratti emessi senza elementi di partecipazione diretta (base di aggregazione 2).

Non sono inoltre presenti contratti di investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali (base di aggregazione 5).

11.1 a) Base di aggregazione 1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

Passività per residua copertura
31/12/2023
Passività per sinistri Totale Passività per residua copertura
31/12/2022
Passività per sinistri Totale
Voci/Passività Al netto della
perdita
Perdita 31/12/2023
accaduti
31/12/2023 Al netto della
perdita
Perdita 31/12/2022
accaduti
31/12/2022
A. Valore di bilancio iniziale
1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività - - - - - -
-
-
2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività - - - - - -
-
-
3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio 4.252.534 - 28.569 4.281.103 - -
-
-
B. Ricavi assicurativi (58.224) - - (58.224) (26.578) -
-
(26.578)
C. Costi per servizi assicurativi
1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili - - 35.522 35.522 - 16.081
-
16.081
2. Variazioni della passività per sinistri accaduti - - 66 66 - 869
-
869
3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi - 1.750 - 1.750 - -
-
-
4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti 988 - - 988 367 -
-
367
5. Totale 988 1.750 35.588 38.326 367 16.950
-
17.316
D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) (57.236) 1.750 35.588 (19.898) (26.211) 16.950
-
(9.261)
E. Costi/ricavi netti di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti assicurativi emessi 320.099 - - 320.099 (174.741) -
-
(174.741)
1.1 Registrati in conto economico 145.527 - - 145.527 51.634 -
-
51.634
1.2 Registrati nel conto economico complessivo 174.572 - - 174.572 (226.375) -
-
(226.375)
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio - - - - - -
-
-
3. Totale 320.099 - - 320.099 (174.741) -
-
(174.741)
F. Componenti di investimento (880.734) - 880.734 - (281.876) 281.876
-
-
G. Importo totale registrato in conto economico e nel conto
economico complessivo (D+E+F)
(617.871) 1.750 916.322 300.201 (482.828) 298.826
-
(184.002)
H. Altre variazioni 7.630.219 - 123.659 7.753.878 4.383.624 34.574
-
4.418.198
I. Movimenti di cassa
1. Premi ricevuti 793.696 - - 793.696 357.436 -
-
357.436
2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti (6.211) - - (6.211) (5.698) -
-
(5.698)
3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa - - (921.563) (921.563) - (304.831)
-
(304.831)
4. Totale 787.485 - (921.563) (134.078) 351.738 (304.831)
-
46.907
L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.4) 12.052.367 1.750 146.987 12.201.104 4.252.534 28.569 4.281.103
M. Valore di bilancio finale
1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività 12.081.576 1.750 146.987 12.230.313 4.252.534 28.569
-
4.281.103
2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività (29.209) - - (29.209) - -
-
-
3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre 12.052.367 1.750 146.987 12.201.104 4.252.534 28.569
-
4.281.103

11.2 Riserve tecniche: Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi – PAA passività per residua copertura e per sinistri accaduti

I contratti emessi valutati con il metodo del PAA costituiscono una fattispecie irrilevante relativa al segmento danni non auto il cui importo risulta pari al 31 dicembre 2023 a 2,3 milioni. In ragione della loro irrilevanza si omette la tabella relativa alla dinamica di tali contratti.

11.3 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi distinta per elementi sottostanti alla misurazione

Il valore di bilancio dei contratti assicurativi relativi al segmento vita è complessivamente pari a 12.208,1 milioni e si riferisce a:

  • contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta riferiti al segmento Vita per 12.201,1 milioni;
  • contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta riferiti al segmento Vita per 7,0 milioni.

Nella successiva tabella si fornisce la dinamica del valore di bilancio relativo ai contratti emessi con elementi di partecipazione diretta (base di aggregazione 1) relativi al segmento vita.

In ragione della loro irrilevanza si omette la tabella relativa alla dinamica del valore di bilancio dei contratti emessi senza elementi di partecipazione diretta (base di aggregazione 2).

Non sono inoltre presenti contratti di investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali (base di aggregazione 5).

11.3 a) Base di aggregazione 1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

contratti assicurativi emessi Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei
Voci/Elementi sottostanti alla misurazione Valore attuale dei
flussi finanziari
31/12/2023
Aggiustamento per
31/12/2023
i rischi non
finanziari
Margine sui servizi
31/12/2023
contrattuali
31/12/2023
Totale
Valore attuale dei
flussi finanziari
31/12/2022
Aggiustamento per
31/12/2022
i rischi non
finanziari
Margine sui servizi
31/12/2022
contrattuali
31/12/2022
Totale
A. Valore di bilancio iniziale
1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività 4.162.755 58.194 60.154 4.281.103 - - - -
2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività - - - - - - - -
3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio 4.162.755 58.194 60.154 4.281.103 - - - -
B. Variazioni relative ai servizi attuali
1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico - - (21.042) (21.042) - - (6.256) (6.256)
2. Variazione per rischi non finanziari scaduti - (5.997) - (5.997) - (611) - (611)
3. Modifiche connesse con l'esperienza 5.292 - - 5.292 (3.264) - - (3.264)
4. Totale 5.292 (5.997) (21.042) (21.747) (3.264) (611) (6.256) (10.131)
C. Variazioni relative a servizi futuri
1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali 154.550 (24.534) (130.016) - (200.161) 28.526 171.635 -
2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi recuperi - - 1.750 1.750 - - - -
3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento (25.707) 2.844 22.863 - (11.558) 3.047 8.511 -
4. Totale 128.843 (21.690) (105.403) 1.750 (211.719) 31.573 180.146 -
D. Variazioni relative a servizi passati
1. Aggiustamenti alla passività per sinistri avvenuti 99 - - 99 868 - - 868
2. Modifiche connesse con l'esperienza - - - - - - - -
3. Totale 99 - - 99 868 - - 868
E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D) 134.234 (27.687) (126.445) (19.898) (214.114) 30.963 173.889 (9.262)
F. Costi/ricavi di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti assicurativi emessi 147.857 - 172.242 320.099 10.873 - (185.614) (174.741)
1.1 Registrati in conto economico 148.200 - (2.673) 145.527 10.873 - 40.761 51.634
1.2 Registrati nel conto economico complessivo (343) - 174.915 174.572 - - (226.375) (226.375)
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio - - - - - - - -
3. Totale 147.857 - 172.242 320.099 10.873 (185.614) (174.741)
G. Importo totale delle variazioni registrate in conto
economico e nel conto economico complessivo (E+F)
282.091 (27.687) 45.797 300.201 (203.241) 30.963 (11.725) (184.003)
H. Altre variazioni 7.538.528 28.950 186.400 7.753.878 4.319.088 27.231 71.878 4.418.198
I. Movimenti di cassa
1. Premi ricevuti 793.696 - - 793.696 357.436 - - 357.436
2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti (6.211) - - (6.211) (5.698) - - (5.698)
3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa (921.563) - - (921.563) (304.830) - - (304.830)
4. Totale (134.078) - - (134.078) 46.908 - - 46.908
L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.4) 11.849.296 59.457 292.351 12.201.104 4.162.755 58.194 60.154 4.281.103
M. Valore di bilancio finale
1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività 11.878.505 59.457 292.351 12.230.313 4.162.755 58.194 60.154 4.281.103
2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività (29.209) - - (29.209) - - - -
3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre 11.849.296 59.457 292.351 12.201.104 4.162.755 58.194 60.154 4.281.103

messi ripartiti in base ai contratti esistenti al
margine sui servizi contrattuali dei contratti assicurativi e
7
mica dei ricavi assicurativi e del mento della transizione all'IFRS 1
11.4 Dina
mo

Si rimanda alla tabella contenuta nella Parte A della presente Nota Integrativa nella Sezione "Impatti della transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 "Contratti assicurativi".

11.5 Elementi sottostanti alla misurazione dei contratti assicurativi emessi iscritti nell'esercizio

11.5 a) Base di aggregazione 1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

Voci/Gruppi di contratti Contratti originati
31/12/2023
Contratti acquisiti in operazioni di
aggregazione di imprese
31/12/2023
Contratti trasferiti da terzi
31/12/2023
Contratti originati
31/12/2022
Contratti acquisiti in operazioni di
aggregazione di imprese
31/12/2022
Contratti trasferiti da terzi
31/12/2022
Contratti
onerosi
Contratti
onerosi
non
Totale Contratti
onerosi
Contratti
onerosi
non
Totale Contratti
onerosi
Contratti
onerosi
non
Totale Contratti
onerosi
Contratti
onerosi
non
Totale Contratti
onerosi
Contratti
onerosi
non
Totale Contratti
onerosi
Contratti
onerosi
non
Totale
A. Stima del valore attuale dei
flussi finanziari futuri in
1. Costi di acquisizione dei contratti -
-
- - - - - - - -
-
- - - - - -
2. Importo dei sinistri e altri costi
direttamente attribuibili
-
-
- - - - - - - -
-
- - - - - -
3. Totale -
-
- - - - - - - -
-
- - - - - -
flussi finanziari futuri in entrata
B. Stima del valore attuale dei
21.716
-
21.716 - - - - - - 11.558
-
11.558 - - - - -
C. Stima del valore attuale netto
dei flussi finanziari futuri (A-B)
(21.716)
-
(21.716) - - - - - - - (11.558) (11.558) - - - - -
D. Stima aggiustamento per i
rischi non finanziari
2.576
-
2.576 - - - - - - 3.047
-
3.047 - - - - -
flussi finanziari connessi con i
attività già iscritte a fronte di
E. Eliminazione contabile di
contratti assicurativi emessi
-
-
- - - - - - - -
-
- - - - - -
F. Margine sui servizi contrattuali 19.140
-
19.140 - - - - - - 8.511
-
8.511 - - - - -
assicurativi emessi nell'esercizio
G. Aumento incluso nella
passività per contratti
(C+D+E+F)
-
-
- - - - - - - - - - - - - - -

Contratti assicurativi emessi – Margine sui servizi contrattuali ripartito per tempi attesi di registrazione nel conto economico

Come evidenziato nella Parte G della presente Nota Integrativa, la Purchase Price Allocation (PPA) riferita all'acquisizione del controllo di Vera Vita e della sua controllata BBPM Life Dac è stata determinata in via provvisoria. Non si può quindi escludere che i risultati definitivi del processo di PPA, la cui conclusione è prevista entro la chiusura dell'esercizio 2024, possano comportare una stima più puntuale dell'ammontare del margine dei servizi contrattuali (CSM) e dei relativi tempi di rilascio a Conto Economico.

Premesso quanto sopra, al 31 dicembre 2023 il CSM ammonta complessivamente a circa 290 milioni (di cui circa 185 milioni riferiti alle compagnie acquisiste nel mese di dicembre 2023 (Vera Vita e BBPM Life).

In merito alle informazioni richieste nel principio contabile IFRS 17 (paragrafi 98 e 109), si evidenzia che i tempi di rilascio stimati sono pari a circa il 30% nei prossimi tre esercizi (2024-2026) e a un ulteriore 36% circa nei successivi dieci (2027-2037); il restante 34% sarà oggetto di rilascio dall'esercizio 2038 fino alla data di scadenza dei contratti.

11.6 Contratti assicurativi emessi – Sviluppo dei sinistri al lordo della riassicurazione (Segmento Danni)

La fattispecie non è rilevante per il Gruppo, si omette pertanto la relativa tabella.

11.7 Contratti assicurativi emessi – Sviluppo dei sinistri al netto della riassicurazione (Segmento Danni)

La fattispecie non è rilevante per il Gruppo, si omette pertanto la relativa tabella.

11.8 Contratti assicurativi emessi - Attività connesse con l'acquisizione dei contratti assicurativi - Dinamica del valore di bilancio

La fattispecie non è rilevante per il Gruppo, si omette pertanto la relativa tabella.

11.9 Contratti assicurativi emessi - Attività connesse con l'acquisizione dei contratti assicurativi - Tempi attesi per la cancellazione

La fattispecie non è rilevante per il Gruppo, si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 12 - Azioni rimborsabili – Voce 130

12.1 Azioni rimborsabili: composizione

Il Gruppo non detiene azioni rimborsabili né alla data di riferimento del bilancio, né al 31 dicembre 2022.

Sezione 13 - Patrimonio del Gruppo Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2023 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

La voce "azioni proprie" è rappresentata da n. 6.958.684 azioni della Capogruppo, interamente detenute dalla stessa, per un controvalore di bilancio di 22,9 milioni.

13.2 Capitale – Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (6.159.480) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.509.022.646 -
B. Aumenti 1.623.651 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie 1.623.651 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (2.422.855) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (2.422.855) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.508.223.442 -
D.1 Azioni proprie (+) 6.958.684 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.2 figurano le azioni assegnate nel corso dell'esercizio ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione.

La voce C.2 si riferisce alle azioni acquistate dalla Capogruppo nel mese di marzo 2023, in esecuzione della delibera dell'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 7 aprile 2022, a servizio dei piani di compensi basati su azioni attuati dalla Capogruppo.

Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto descritto nella Parte I della presente Nota integrativa consolidata.

In entrambe le voci sono rilevate anche n. 4.000 azioni acquistate e vendute con riferimento all'operatività con la clientela del c.d. "conto errori".

13.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le Riserve di Gruppo iscritte nella voce 150 del passivo dello Stato Patrimoniale ammontano complessivamente a 4.507,1 milioni e presentano la seguente classificazione:

  • Riserve di utili per 4.157,0 milioni;
  • Riserve altre per 350,1 milioni.

Si rimanda al "prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato" per l'evidenza dell'evoluzione delle Riserve nel corso dell'esercizio 2023 e al prospetto inserito nella Nota integrativa del bilancio separato di Banco BPM per le informazioni previste dall'art. 2427 del Codice civile.

Da ultimo, si segnala che la Capogruppo presenta all'interno delle proprie riserve patrimoniali la "Riserva Legale" costituita nella misura prevista dall'art. 2430 del Codice civile pari ad un quinto del capitale sociale, per un ammontare di 1.420,0 milioni.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Gli strumenti di capitale in essere al 31 dicembre 2023 ammontano a 1.465,8 milioni (1.389,8 milioni alla fine dell'esercizio precedente) e sono rappresentati da cinque emissioni di titoli Additional Tier 1 per complessivi circa 1,5 miliardi nominali: la prima avvenuta ad aprile 2019 per 300 milioni (e parzialmente riacquistata nel mese di novembre 2023 per 223,3 milioni), la seconda perfezionata nel gennaio 2020 per 400 milioni, la terza del gennaio 2021 per 400 milioni, la quarta di aprile 2022 per 300 milioni e l'ultima conclusa nel mese di novembre 2023 per 300 milioni.

Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

Tali emissioni sono classificabili come strumenti di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dell'effetto fiscale, viene rilevato nella voce "140. Strumenti di capitale".

In coerenza con la natura dello strumento, nel corso dell'esercizio sono state rilevate a riduzione del patrimonio netto (voce "150. Riserve"):

  • le cedole pagate per un importo pari a 70,1 milioni (96,7 milioni, al netto del relativo effetto fiscale di 26,6 milioni);
  • la differenza tra l'importo corrisposto per il sopra citato riacquisto parziale del prestito obbligazionario perpetuo (233,2 milioni, che include il maggior prezzo di rimborso rispetto al nominale e la cedola riconosciuta dal 18 giugno al 29 novembre 2023), ed il relativo valore di bilancio (221,9 milioni).

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile degli strumenti in esame si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa.

13.6 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nelle sezioni precedenti.

Sezione 14 - Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 31/12/2023 31/12/2022
Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni 68 720
Totale 68 720

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non vi sono strumenti finanziari emessi da società del Gruppo non oggetto di controllo totalitario.

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Totale Totale
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
31/12/2023 31/12/2022
1. Impegni a erogare fondi 47.084.466 2.013.549 324.742 21.135 49.443.892 45.810.302
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 2.129.810 3.666 1.775 - 2.135.251 1.453.441
c) Banche 1.760.604 111.668 - - 1.872.272 1.925.949
d) Altre società finanziarie 3.011.071 167.052 3.364 - 3.181.487 2.923.508
e) Società non finanziarie 37.944.440 1.645.915 315.522 21.029 39.926.906 36.962.879
f) Famiglie 2.238.541 85.248 4.081 106 2.327.976 2.544.525
2. Garanzie finanziarie rilasciate 432.108 33.692 24.360 - 490.160 510.161
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 6.534 - - - 6.534 10.217
c) Banche 13.598 - - - 13.598 33.739
d) Altre società finanziarie 24.528 1.491 16 - 26.035 35.779
e) Società non finanziarie 339.674 27.052 22.764 - 389.490 370.942
f) Famiglie 47.774 5.149 1.580 - 54.503 59.484

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
1. Altre garanzie rilasciate 8.135.560 7.934.797
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 342.056 321.959
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 9.074 9.043
c) Banche 290.979 460.782
d) Altre società finanziarie 228.203 238.336
e) Società non finanziarie 7.482.908 7.093.296
f) Famiglie 124.396 133.340
2. Altri impegni 4.194.865 2.919.352
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 3.979 3.946
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 12.718 9.643
c) Banche 129.315 145.594
d) Altre società finanziarie 1.540.346 315.737
e) Società non finanziarie 703.733 719.296
f) Famiglie 1.808.753 1.729.082

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Importo Importo
Portafogli 31/12/2023 31/12/2022
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 879.104 511.237
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 5.057.899 4.155.277
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 57.732.164 49.505.541
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale ammontano complessivamente a 63.669,2 milioni, in gran parte riconducibili alla Capogruppo, e si riferiscono:

  • per 17.270,7 milioni (15.811,5 milioni nel 2022) ad attività finanziarie, riferite a mutui ceduti dalla Capogruppo alle società veicolo, a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite emesse, come descritto in dettaglio nel paragrafo D.4 Consolidato prudenziale - Operazioni di covered bond contenuta nella Parte E - Sezione 1.1 della presente Nota integrativa;
  • per 23.856,3 milioni (24.527,6 milioni nel 2022) a finanziamenti posti a garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali (Abaco);
  • per 21.551,4 milioni (9.678,0 milioni nel 2022) a titoli sottostanti ad operazioni di pronti contro termine e prestito titoli di raccolta;
  • per 178,2 milioni (3.296,4 milioni nel 2022) a titoli costituiti a cauzione e garanzia di altre operazioni;
  • per 219 milioni (364,7 milioni nel 2022) ad attività finanziarie riferite a mutui ceduti alle società veicolo delle operazioni di cartolarizzazione;
  • per 47,8 milioni (108,9 milioni nel 2022) ad attività costituite a garanzia di operazioni di finanziamento ricevute da Cassa Depositi e Prestiti;
  • per 545,7 milioni (385,0 milioni nel 2022) a depositi di garanzia a titolo di collateralizzazione di contratti Master Agreement stipulati dalle società del Gruppo e a depositi per i margini di variazione con le controparti centrali relative all'operatività in contratti derivati OTC. Tali depositi sono esposti in bilancio nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato."

In aggiunta, si segnalano le seguenti attività, non rappresentate che da un punto di vista contabile nell'attivo patrimoniale, utilizzate come parte del collaterale dei finanziamenti ricevuti dalla BCE che al 31 dicembre 2023 erano costituiti principalmente da operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III" per nominali 15,7 miliardi (26,7 miliardi di nominale nel 2022):

  • titoli rivenienti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività per 639 milioni (2.380,2 milioni nel 2022);
  • emissioni obbligazionarie garantite (covered bond) riacquistate per un valore nominale pari a 0,8 milioni (3.001,8 milioni nel 2022).

Da ultimo si segnala che, alla data di bilancio, risultano in essere operazioni di provvista garantite rappresentate da pronti contro termine passivi con sottostante titoli acquisiti nell'ambito di operazioni di pronti contro termine attive. Il valore di bilancio delle citate operazioni di pronti contro termine attive, esposte tra i crediti verso banche e clientela, in funzione della controparte, ammonta a 1.219,7 milioni (555,2 milioni nel 2022) con valore nominale di 1.239,5 milioni (565,2 milioni nel 2022).

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index linked

Voci Prestazioni connesse con fondi
di investimento
e indici di mercato
Composizione delle attività finanziarie sottostanti polizze unit-linked:
- Quote di O.I.C.R. 4.510.298
- Titoli di capitale 55.749
- Finanziamenti e titoli di debito 665.164
Totale 5.231.211
di cui: Finanziamenti infragruppo (379.469)
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 4.851.743
Passività finanziarie designate al fair value 2.794.068

Nella tabella precedente è fornita la composizione degli investimenti sottostanti le polizze unit-linked (5.231,2 milioni), nel bilancio consolidato i suddetti investimenti trovano rappresentazione nel portafoglio contabile delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili". Il valore di bilancio al netto degli investimenti infragruppo ammonta a 4.851,7 milioni.

Con riferimento alle passività finanziarie, si precisa che la significativa differenza rispetto al saldo degli attivi è riconducibile ad un differente approccio in termini di classificazione dei contratti sottostanti. Nello specifico, circa 2 miliardi di attivo non trovano immediata rappresentazione nelle Passività finanziarie designate al Fair Value, ma nella voce "110 a) Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività", che sono principalmente riconducibili alle passività sottostanti ai prodotti Unit Linked di Vera Vita in linea con quanto consentito dall'IFRS 17.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti 110.202.305
1. regolati 109.632.931
2. non regolati 569.374
b) vendite 110.412.019
1. regolate 109.882.530
2. non regolate 529.489
2. Gestioni di portafogli 3.344.143
a) individuali 3.344.143
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni
di portafogli)
-
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 67.699.767
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 5.966.583
2. altri titoli 61.733.184
c) titoli di terzi depositati presso terzi 67.086.267
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 48.349.633
4. Altre operazioni 53.093

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o accordi similari

Nella presente sezione viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS 7 in tema di "compensazione di attività e passività finanziarie" per quegli strumenti finanziari:

  • che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

Nel dettaglio, gli strumenti che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32 si riferiscono ad alcune operazioni di Pronti contro termine stipulate dalla Capogruppo con Banche e ad alcuni derivati finanziari Over the counter OTC stipulati dalle singole società del Gruppo con la controparte London Clearing House (LCH).

In particolare, gli importi compensati esposti nelle successive tabelle 6. e 7., in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b)", ammontano a 959,9 milioni di cui 95,8 milioni relativi alle operazioni di Pronti contro termine il cui effetto viene rappresentato in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
  • a) crediti verso banche compensati per 95,8 milioni;
    1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato compensate per 95,8 milioni; b) titoli in circolazione – compensati per 95,8 milioni.

L'effetto della compensazione in diminuzione dei "titoli in circolazione" è dovuto alla rappresentazione prevista per le operazioni di Pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate.

I rimanenti 864,1 milioni relativi a strumenti derivati compensati a livello della singola società del Gruppo, vengono rappresentati in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
  • a) Attività finanziarie di negoziazione compensate per 505,4 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 358,7 milioni;
    1. Passività finanziarie di negoziazione compensate per 505,4 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 358,7 milioni.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 6. e 7. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala nel Gruppo la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti derivati, sia di negoziazione sia di copertura, si evidenzia che:

  • quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 2.872,8 milioni (esposti nelle voci 20 e 50 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 2.791,6 milioni (3.655,7 milioni l'ammontare lordo) sono assistiti da contratti di netting (97,2% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 6 (colonne c) ed a));
  • quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 2.808,5 milioni (esposti nella voce 20 e 40 del passivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 2.237,4 milioni (3.101,5 milioni l'ammontare lordo) assistiti da contratti di netting (79,7% in termini percentuali), come indicato nella tabella 7 (colonne c) ed a)). Le posizioni non rientranti in accordi di netting si riferiscono, in prevalenza, a contratti di swap su tassi stipulati con la clientela di Banco BPM, che al 31 dicembre 2023 presentano un fair value negativo pari a 388,6 milioni.

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 6. e 7. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi" esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e verso la clientela e delle attività e passività finanziarie di negoziazione, in funzione della tipologia della controparte e della finalità delle operazioni, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato. Si precisa che nella tabella 7. figurano 7.087,2 milioni (ammontare lordo) di pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate che, al netto dei 95,8 milioni compensati come in precedenza riportato, sono rappresentati in bilancio e nelle relative tabelle di Parte B "Voce 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – c) Titoli in circolazione" per 6.991,4 milioni (ammontare netto); mentre non sono rappresentate alcune operazioni di prestito titoli garantiti da contante nei confronti della clientela senza accordi di compensazione per 1,7 milioni, che rappresentano le differenze rispetto a quanto evidenziato nelle tabelle della Parte B.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 6. e 7., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza della colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 6. e 7.

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare Ammontare
delle
Ammontare
netto delle
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Ammontare
netto (f=c-d-e)
31/12/2023
Ammontare
netto
31/12/2022
lordo delle
attività
finanziarie (a)
passività
finanziarie
compensato
in bilancio (b)
attività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a
b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
1. Derivati 3.655.724 864.086 2.791.638 1.854.196 851.345 86.097 118.510
2. Pronti contro termine 5.767.199 95.843 5.671.356 5.664.875 6.481 - 2.136
3. Prestito titoli 30.430 - 30.430 29.306 - 1.124 83.310
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2023 9.453.353 959.929 8.493.424 7.548.377 857.826 87.221 X
Totale 31/12/2022 8.658.499 1.398.989 7.259.510 5.008.496 2.047.058 X 203.956

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordiquadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare Ammontare
delle attività
Ammontare
netto delle
passività
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Ammontare Ammontare
lordo delle
passività
finanziarie (a)
finanziarie
compensato
in bilancio (b)
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a
b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante posti
a garanzia (e)
netto (f=c-d-e)
31/12/2023
netto
31/12/2022
1. Derivati 3.101.518 864.086 2.237.432 1.854.196 270.935 112.301 204.217
2. Pronti contro termine 28.984.147 95.843 28.888.304 28.850.116 22.133 16.055 13.050
3. Prestito titoli 683.042 - 683.042 679.283 - 3.759 57.616
4. Altre operazioni - - - - - - -
Totale 31/12/2023 32.768.707 959.929 31.808.778 31.383.595 293.068 132.115 X
Totale 31/12/2022 18.229.800 1.398.989 16.830.811 16.211.857 344.071 X 274.883

8. Operazioni di prestito titoli

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dell'operatività del Gruppo in prestito titoli (attivi e passivi), suddivisa in funzione della tipologia di titoli (titoli di stato, titoli bancari, altri), delle controparti di mercato (banche, intermediari finanziari, clientela), della relativa forma tecnica (prestito garantito da contante o da altri titoli).

Detta operatività viene svolta in prevalenza dalla Capogruppo Banco BPM e dalla controllata Banca Akros: i titoli presi a prestito vengono, di regola, utilizzati per speculari operazioni di prestito titoli (ove il Gruppo opera in qualità di prestatore) o come sottostanti di operazioni di pronti contro termine di raccolta.

Si segnala che le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli o da contante, che non rientra nella piena disponibilità del prestatore, non trovano alcuna esposizione patrimoniale, ma figurano tra le esposizioni fuori bilancio per il relativo rischio di controparte.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei crediti e dei debiti rilevati nel bilancio al 31 dicembre 2023 a fronte dei titoli ricevuti e dati in prestito garantiti da contante; le operazioni che non trovano rappresentazione patrimoniale, come illustrato nel precedente paragrafo, sono esposte sulla base del fair value dei titoli ricevuti o dati in prestito.

Tipologia di titoli
Tipologia di operazioni prestito titoli Titoli di Stato Titoli bancari Altri titoli
Titoli ricevuti in prestito garantito da contante - Crediti verso:
a) Banche - 1.836 24.446
b) Intermediari finanziari - - 4.147
c) Clientela - - -
Totale crediti per prestito titoli - 1.836 28.593
Titoli ricevuti in prestito garantito da titoli o da contante che
non rientra nella disponibilità del prestatore da:
b) Intermediari finanziari - - 459.523
c) Clientela - 224 610.323
Totale (fair value) - 224 1.069.846
Titoli dati in prestito garantito da contante - Debiti verso:
a) Banche - 35.922 608.002
b) Intermediari finanziari - 1.485 37.634
c) Clientela - - 1.718
Totale debiti per prestito titoli - 37.407 647.354
Titoli dati in prestito garantito da titoli o non garantito:
a) Banche - 210 686.879
b) Intermediari finanziari - - -
c) Clientela - - 718.593
Totale (fair value) - 210 1.405.472

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti accordi a controllo congiunto qualificabili come "joint operation" ai sensi del principio contabile IFRS 11, in base ai quali le parti che detengono il controllo congiunto hanno diritti sulle attività e obbligazioni sulle passività relative all'accordo.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Sezione 1 - Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
2023
Totale
2022
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico:
17.519 9.429 - 26.948 23.318
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 11.299 2.911 - 14.210 14.625
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
6.220 6.518 - 12.738 8.693
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
250.086 - X 250.086 139.830
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 607.106 5.159.676 - 5.766.782 2.517.038
3.1 Crediti verso banche 42.831 948.407 X 991.238 179.867
3.2 Crediti verso clientela 564.275 4.211.269 X 4.775.544 2.337.171
4. Derivati di copertura X X 434.293 434.293 (11.399)
5. Altre attività X X 80.567 80.567 37.434
6. Passività finanziarie X X X 473 230.832
Totale 874.711 5.169.105 514.860 6.559.149 2.937.053
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 104 112.408 - 112.512 83.991
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 31.073 X 31.073 20.418

Nella voce 1.1 "Attività finanziarie detenute per la negoziazione – Altre operazioni" figurano i differenziali dei contratti derivati connessi gestionalmente con le passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO).

Nella voce 4 "Derivati di copertura - Altre operazioni" figurano i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni dell'attivo dello stato patrimoniale

Nella voce 5 "Altre attività – Altre operazioni" pari a 80,6 milioni figurano per 5,3 milioni interessi attivi su credito d'imposta e per 70,1 milioni interessi attivi inerenti l'operatività connessa ai crediti "Ecobonus".

Gli interessi attivi su attività impaired sono contabilizzati secondo le modalità previste dal principio contabile IFRS 9. In particolare, accolgono l'effetto attribuibile al c.d. "time reversal" dovuto alle riprese di valore da attualizzazione dei crediti deteriorati.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 2023 2022
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 246.716 130.219

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti
Titoli
Altre
operazioni
Totale Totale
2023 2022
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.812.201) (426.490) (2.238.691) (493.998)
1.1 Debiti verso banche centrali (703.543) X X (703.543) -
1.2 Debiti verso banche (244.694) X X (244.694) (105.752)
1.3 Debiti verso clientela (863.964) X X (863.964) (134.625)
1.4 Titoli in circolazione X (426.490) X (426.490) (253.621)
2. Passività finanziarie di negoziazione (583.068) - (32) (583.100) (21.246)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (62) - (62) (138)
4. Altre passività e fondi X X (1.026) (1.026) (791)
5. Derivati di copertura X X (365.312) (365.312) 13.114
6. Attività finanziarie X X X (156) (92.528)
Totale (2.395.269) (426.552) (366.370) (3.188.347) (595.587)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (8.991) X X (8.991) (7.011)

La voce 1.1 "Debiti verso banche centrali" si riferisce interamente ad interessi passivi su operazioni di raccolta da BCE TLTRO III e si confronta con un saldo positivo dell'esercizio 2022 (+181,4 milioni). La differente contribuzione dipende dall'effetto congiunto dell'incremento dei tassi di interesse, a partire dal secondo semestre del 2022, del venir meno dei meccanismi vantaggiosi di remunerazione, oltre che dal differente valore nominale di computo imputabile ai rimborsi effettuati nell'esercizio (11 miliardi).

Per il trattamento contabile e per maggiori dettagli sulla rilevazione degli interessi competenza dei finanziamenti TLTRO III si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della presente Nota Integrativa.

La voce 5 "Derivati di copertura - Altre operazioni" contiene i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni del passivo dello stato patrimoniale.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 2023 2022
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (34.773) (11.175)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2023 2022
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 1.133.937 195.193
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (1.064.956) (193.478)
C. Saldo (A-B) 68.981 1.715

Sezione 2 - Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori Totale Totale
2023 2022
a) Strumenti finanziari 131.056 113.953
1. Collocamento titoli 11.389 19.801
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile 929 3.373
1.2 Senza impegno irrevocabile 10.460 16.428
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 85.029 60.727
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 58.729 38.941
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 26.300 21.786
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 34.638 33.425
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali 27.695 26.213
b) Corporate Finance 6.767 13.763
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni 5.748 8.725
2. Servizi di tesoreria 1.019 5.038
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 2.541 1.075
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive - -
f) Custodia e amministrazione 12.628 11.067
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 12.628 11.067
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria 1.903 2.013
i) Servizi di pagamento 619.591 563.267
1. Conti correnti 241.859 255.409
2. Carte di credito 25.867 25.805
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 92.661 80.677
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 253.021 193.889
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 6.183 7.487
j) Distribuzione di servizi di terzi 650.310 737.854
1. Gestioni di portafogli collettive 446.583 499.750
2. Prodotti assicurativi 95.255 116.836
3. Altri prodotti 108.472 121.268
di cui: gestioni di portafogli individuali 1.141 1.315
k) Finanza strutturata 587 225
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
m) Impegni a erogare fondi - -
n) Garanzie finanziarie rilasciate 88.522 82.210
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento 165.676 159.317
di cui: per operazioni di factoring - -
p) Negoziazione di valute 3.078 3.573
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 309.679 310.072
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 1.992.338 1.998.389

La sottovoce r) "Altre commissioni attive" include le commissioni per la messa a disposizione dei fondi (Corrispettivo di Disponibilità Creditizia) per 246,1 milioni (241,4 milioni il dato dell'esercizio precedente) e commissioni attive su operazioni di prestito titoli per 2,4 milioni (10,5 milioni il dato dell'esercizio precedente).

Si deve precisare che, in relazione all'operatività del Gruppo, i flussi finanziari correlati alle commissioni rilevate nel conto economico dell'esercizio 2023 presentano limitati elementi di incertezza, in quanto trattasi di commissioni maturate, ed in larga parte incassate, a fronte della prestazione di servizi finanziari ormai completati. I crediti di funzionamento relativi a servizi prestati ma non ancora incassati risultano, infatti, di ammontare non significativo come illustrato nella "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della parte B dell'attivo di stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Per taluni ricavi riconducibili al collocamento di polizze assicurative a premio unico, il rischio di restituire alla compagnia di assicurazione una quota parte delle commissioni incassate a fronte dell'estinzione anticipata delle suddette polizze da parte della clientela è presidiato mediante lo stanziamento di adeguati fondi, come illustrato nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Al riguardo si fa inoltre presente che gli aggiustamenti delle commissioni rilevate nell'esercizio 2023, a fronte dei servizi resi in precedenti esercizi, sono negativi per 5,2 milioni, pari allo sbilancio tra l'accertamento di maggiori ricavi per 9,0 milioni e minori ricavi per 14,2 milioni principalmente riconducibili all'attività di distribuzione di servizi di terzi.

2.2 Commissioni passive: composizione

Tipologia di servizi/Valori Totale Totale
2023 2022 (*)
a) Strumenti finanziari (14.024) (15.889)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (7.730) (7.252)
di cui: collocamento di strumenti finanziari (6.294) (8.635)
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento (3.969) (1.802)
c) Gestione di portafogli collettive - -
1. Proprie - -
2. Delegate a terzi - -
d) Custodia e amministrazione (13.159) (11.321)
e) Servizi di incasso e pagamento (59.714) (57.169)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (49.878) (46.924)
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute (70.190) (32.474)
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (4.385) (6.093)
j) Negoziazione di valute (4) (5)
k) Altre commissioni passive (36.756) (19.143)
Totale (202.201) (143.896)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2023, riclassificando nella sottovoce b) "Compensazione e regolamento", commissioni precedentemente raccordate fra le commissioni di negoziazione.

La riga "h) Garanzie finanziarie ricevute" comprende 62,2 milioni (25 milioni nel 2022) per l'acquisto di protezione del rischio credito da parte del Gruppo nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere, come descritto in "A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio – 16 Altre informazioni - Cartolarizzazioni sintetiche" della Nota integrativa.

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Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi Totale
2023
Totale
2022
Dividendi Proventi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 45.611 322 39.661 80
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 12.252 14.390 1.135 11.569
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
6.914 - 8.395 -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 64.777 14.712 49.191 11.649

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 172.681 172.368 (42.470) (111.633) 190.946
1.1 Titoli di debito 14.901 23.874 (6.720) (3.776) 28.279
1.2 Titoli di capitale 157.130 144.850 (35.311) (107.191) 159.478
1.3 Quote di O.I.C.R. 279 386 (419) (393) (147)
1.4 Finanziamenti 371 - (20) - 351
1.5 Altre - 3.258 - (273) 2.985
2. Passività finanziarie di negoziazione 5.538 3.977 (65.455) (59.272) (115.212)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 93 3.231 (2.062) (15.180) (13.918)
2.3 Altre 5.445 746 (63.393) (44.092) (101.294)
3. Attività e passività finanziarie: differenze
di cambio X X X X (51.346)
4. Strumenti derivati 2.819.735 3.943.950 (2.679.342) (4.047.822) 60.227
4.1 Derivati finanziari: 2.819.213 3.940.658 (2.675.910) (4.043.439) 64.228
- Su titoli di debito e tassi di interesse 2.201.680 2.616.772 (2.033.504) (2.856.374) (71.426)
- Su titoli di capitale e indici azionari 601.554 949.534 (627.191) (812.891) 111.006
- Su valute e oro X X X X 23.706
- Altri 15.979 374.352 (15.215) (374.174) 942
4.2 Derivati su crediti 522 3.292 (3.432) (4.383) (4.001)
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 2.997.954 4.120.295 (2.787.267) (4.218.727) 84.615

Nella sottovoce "4. Strumenti derivati" sono compresi gli effetti relativi all'esercizio dell'opzione call di Vera Vita, positivi per 32,1 milioni. Per maggiori dettagli sugli impatti derivanti dalle operazioni relative al riassetto dell'attività di bancassurance si rinvia alla parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda della presente Nota integrativa consolidata.

Si deve precisare che, in base alle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, la specifica in merito al "di cui: coperture naturali connesse con la fair value option" si riferisce ad una particolare tipologia di copertura prevista dal principio contabile IFRS 9. Al riguardo si segnala che non risultano importi da valorizzare, in quanto il Gruppo Banco BPM ha optato di continuare ad avvalersi del regime di hedge accounting previsto dal principio contabile IAS 39.

Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Totale Totale
2022
Componenti reddituali/Valori 2023
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 1.276.820 2.607.763
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 2.626.238 814.200
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 68.777 1.405.836
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari 5.737 2.759
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 3.977.572 4.830.558
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (1.658.306) (1.394.188)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (1.596.670) (3.369.914)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (717.219) (65.054)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari (6.623) -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (3.978.818) (4.829.156)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (1.246) 1.402
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utile (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2023
Totale
2022
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
60.162 (102.754) (42.592) 249.074 (310.022) (60.948)
1.1 Crediti verso banche 19 (122) (103) 127 (550) (423)
1.2 Crediti verso clientela 60.143 (102.632) (42.489) 248.947 (309.472) (60.525)
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva 26.400 (11.458) 14.942 41.174 (142.810) (101.636)
2.1 Titoli di debito 26.400 (11.458) 14.942 41.174 (142.810) (101.636)
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 86.562 (114.212) (27.650) 290.248 (452.832) (162.584)
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
- - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 2.737 (1.470) 1.267 38 (3.381) (3.343)
Totale passività (B) 2.737 (1.470) 1.267 38 (3.381) (3.343)

Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.2. Crediti verso clientela" comprende gli utili pari a 3,1 milioni, derivanti dalla vendita di titoli classificati nel portafoglio dei crediti verso la clientela, principalmente rappresentati da titoli governativi italiani ed esteri (2,9 milioni), nonché dall'effetto di rimborsi anticipati su titoli HTC.

Escludendo tale componente il risultato netto della suddetta voce è negativo per 45,6 milioni per effetto delle operazioni di cessione del portafoglio di sofferenze ed inadempienze probabili.

Per ulteriori dettagli sulla cessione di titoli HTC si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della presente Nota integrativa.

Il risultato della cessione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si riferisce prevalentemente alla cessione su titoli di Stato italiani ed esteri.

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 97 - (127.978) (69.887) (197.768)
2.1 Titoli in circolazione 97 - (127.978) (69.887) (197.768)
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze
di cambio X X X X -
Totale 97 - (127.978) (69.887) (197.768)

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 207.611 51.808 (164.095) (6.852) 88.472
1.1 Titoli di debito 4.406 1.590 (7.794) (374) (2.172)
1.2 Titoli di capitale 12.333 18.156 (2.056) (2.117) 26.316
1.3 Quote di O.I.C.R. 175.127 29.519 (151.500) (1.121) 52.025
1.4 Finanziamenti 15.745 2.543 (2.745) (3.240) 12.303
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X (2.769)
Totale 207.611 51.808 (164.095) (6.852) 85.703
30
Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 1

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo stadio Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
Totale
2023
Totale
2022
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio originate
A. Crediti verso banche (855) (41) - - - - 804 27 - - (65) (1.493)
- Finanziamenti (1) - - - - - 338 7 - - 344 (632)
- Titoli di debito (854) (41) - - - - 466 20 - - (409) (861)
B. Crediti verso clientela (3.655) (74.390) (30.942) (770.879) (304) (9.972) 49.713 1.517 310.388 13.358 (515.166) (479.081)
- Finanziamenti (211) (73.930) (30.942) (768.380) (304) (9.972) 45.230 1.250 310.388 13.358 (513.513) (473.692)
- Titoli di debito (3.444) (460) - (2.499) - - 4.483 267 - - (1.653) (5.389)
Totale (4.510) (74.431) (30.942) (770.879) (304) (9.972) 50.517 1.544 310.388 13.358 (515.231) (480.574)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo stadio Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
Totale
2023
Totale
2022
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio originate
A. Titoli di debito (2.040) - - - - - 1.240 - - - (800) (2.128)
B. Finanziamenti - - - - - - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - - - - - - -
Totale (2.040) - - - - - 1.240 - - - (800) (2.128)

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

Voci/Componenti reddituali Totale Totale 2023 2022 Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto Attività finanziarie al FV rilevato nelle altre componenti di C.E. Modifiche contrattuali su Attività finanziarie valutate al FV rilevati a CE complessivo - - - - - - Attività finanziarie al costo ammortizzato Modifiche contrattuali su Attività finanziarie al Costo Ammortizzato 3.547 (3.082) 465 4.783 (3.070) 1.713 Totale 3.547 (3.082) 465 4.783 (3.070) 1.713

La voce, positiva per 0,5 milioni, rappresenta l'impatto netto derivante dalle modifiche contrattuali intervenute nell'esercizio in relazione alle forme di finanziamento che non hanno comportato la cancellazione totale o parziale dal bilancio della precedente esposizione creditizia.

9.1 Utili/perdite da modifiche contrattuali: composizione

60
0 – Risultato dei servizi assicurativi – Voce 1
Sezione 1

10.1 Ricavi e costi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - composizione

Base A1 Base A2 Base A3 Base A4 Base A5 Totale Base A1 Base A2 Base A3 Base A4 Base A5 Totale
Voci/Basi di aggregazione 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2022 2022 2022 2022 2022 2022
A. Ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi
valutati in base al GMM e al VFA
A.1 Importi connessi con le variazioni dell'attività per residua
copertura
57.604 6.704 - - - 64.308 - - - - - -
1. Sinistri accaduti e altri costi per servizi assicurativi attesi 32.203 5.333 - - - 37.536 16.961 2.351 - - - 19.312
2. Variazioni dell'aggiustamento per i rischi non finanziari 5.644 353 - - - 5.997 556 55 - - - 611
3. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico per i servizi
forniti
19.757 1.285 - - - 21.042 5.606 650 - - - 6.256
4. Altri importi - (267) - - - (267) - 32 - - - 32
A.2 Costi di acquisizione dei contratti assicurativi recuperati 988 - - - - 988 367 - - - - 367
A.3 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi
emessi valutati in base al GMM o al VFA
58.592 6.704 - - - 65.296 23.489 3.089 - - - 26.578
A.4 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi
emessi valutati in base al PAA
39.723 18.269
- Segmento Vita X X X X X - X X X X X -
- Segmento Danni - auto X X X X X 3.013 X X X X X 1.801
- Segmento Danni - non auto X X X X X 36.710 X X X X X 16.467
A.5 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi
emessi
58.592 6.704 - - - 105.019 23.489 3.089 - - - 44.847
B. Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi
emessi – GMM o VFA
1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili (37.184) (5.829) - - - (43.013) (14.042) (2.039) - - - (16.081)
2. Variazioni della passività per sinistri accaduti (66) (33) - - - (99) 29 (898) - - - (868)
3. Perdite su contratti onerosi e recupero di tali perdite (1.750) - - - - (1.750) - - - - - -
4. Ammortamento delle spese di acquisizione dei contratti assicurativi (988) - - - - (988) (367) - - - - (367)
5. Altri importi - - - - - - - - - - - -
B.6 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti
assicurativi emessi – GMM o VFA
(39.988) (5.862) - - - (45.850) (14.380) (2.936) - - - (17.316)
B.7 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti
assicurativi emessi valutati in base al PAA
(27.539) (9.625)
- Segmento Vita X X X X X - X X X X X -
- Segmento Danni - auto X X X X X (1.185) X X X X X (922)
- Segmento Danni - non auto X X X X X (26.354) X X X X X (8.703)
C. Totale costi/ricavi netti derivanti dai contratti assicurativi emessi
(A.5+B.6+B.7)
18.604 842 1.828 10.356 - 31.630 9.110 153 879 7.764 - 17.906
Legenda:

Base di aggregazione 1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita Base di aggregazione 2 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

Base di aggregazione 3 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni Auto Base di aggregazione 4 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni Non Auto Base di aggregazione 5 = Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali - Segmento Vita

10.2 Costi e ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione - composizione

Come evidenziato nella sezione 8 dell'Attivo della Nota integrativa "Attività Assicurative" la riassicurazione è assolutamente marginale nell'ambito dell'operatività delle compagnie assicurative e, pertanto, si omettono i relativi dettagli.

L'importo complessivo registrato a conto economico è pari a -0,6 milioni (-2,2 milioni nel 2022) ed è iscritto nelle seguenti voci del Conto Economico:

  • • voce 160 c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione per 4,4 milioni (0,8 milioni nel 2022);
    • • voce 160 d) costi per servizi derivanti da cessioni in riassicurazione per -5,0 milioni (-3,0 milioni nel 2022).

10.3 Ripartizione dei costi per servizi assicurativi e altri servizi

Costi/Basi di aggregazione Base A1 - con
DPF
Base A2 -
senza DPF
Base A1 +
Base A2
Base A3 Base A4 Base A3 +
Base A4
Altro con
DPF
Base A1 -
Base A2 -
senza DPF
Base A1 +
Base A2
Base A3 Base A4 Base A3 +
Base A4
Altro
2023 2023 2023 2023 2023 2023 2023 2022 2022 2022 2022 2022 2022 2022
Costi attribuiti all'acquisizione dei contratti
assicurativi
(988) - (988) (255) (8.447) (8.702) X 367 - 367 (469) (3.977) (4.446) X
Altri costi direttamente attribuibili (36.005) (5.829) (41.834) (634) (8.822) (9.456) X (14.010) (2.039) (16.049) (387) (3.436) (3.823) X
Spese di gestione degli investimenti X X - X X (157) - X X - X X (39) -
Altri costi X X (3.581) X X (15.970) - X X (2.291) X X (3.700) -
Totale X X (46.403) X X (34.285) - X X (17.973) X X (12.009) -

Legenda:

Base A1 – con DPF = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A2 – senza DPF = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita

Base A1 + Base A2 = Segmento Vita Base A3 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni – Auto

Base A4 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni – Non Auto Base A3 + Base A4 = Segmento Danni

70
– Voce 1
Sezione 11 - Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa

11.1 Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi

Voci/Basi di aggregazione 2023
Base A1
Base A2
2023
Base A3
2023
Totale
2023
2022
Base A1
Base A2
2022
Base A3
2022
Totale
2022
1. Interessi maturati - - - - - - - -
2. Effetti delle variazioni dei tassi d'interesse e altre assunzioni finanziarie - - - - - - - -
3. Variazioni del fair value delle attività sottostanti ai contratti valutati in base al VFA (145.553) - - (145.553) (51.542) - - (51.542)
4. Effetti della variazione dei tassi di cambio - - - - - - - -
5. Altri - 26 (176) (150) - (93) (20) (113)
6. Totale ricavi/costi di natura finanziaria relativi ai contratti di
assicurazione emessi registrati in conto
(145.553) 26 (176) (145.703) (51.542) (93) (20) (51.655)

Legenda:

Base A1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita Base A2 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita Base A3 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni

11.2 Ricavi e costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione

Come evidenziato nella sezione "8 - Attività Assicurative – voce 80" dell'Attivo della presente Nota integrativa, la riassicurazione è assolutamente marginale nell'ambito dell'operatività delle compagnie assicurative e, pertanto, si omettono i relativi dettagli.

L'importo complessivo registrato nella voce "170. b): ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione" è pari a 1,2 milioni (-0,1 milioni nel 2022).

11.3 Operatività assicurativa - Risultato finanziario netto degli investimenti ripartito per segmento vita e segmento danni

Voci\Segmenti operativi Segmento vita
2023
Segmento
Danni
Totale
2023
Segmento vita
2022
Segmento
Danni
Totale
2022
di cui: DPF 2023 di cui: DPF 2022
A. RISULTATO FINANZIARIO NETTO
DEGLI INVESTIMENTI
213.163 - 1.490 214.653 42.754 - 133 42.887
A.1 Interessi attivi da attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato e al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 89.690 - 1.527 91.217 40.840 - 105 40.945
A.2 Profitti/perdite netti delle attività valutate al
fair value rilevato a conto economico
110.490 - 14 110.504 879 - 7 886
A.3 Rettifiche/riprese di valore nette per rischio
di credito (521) - (12) (533) 93 - 3 96
A.4 Altri proventi/costi netti 14.404 - (40) 14.364 1.032 - - 1.032
A.5 Plus/minusvalenze nette delle attività
finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(900) - 1 (899) (90) - 18 (72)
B. VARIAZIONE NETTA DEI CONTRATTI
D'INVESTIMENTO EMESSI IFRS9
- - - - - - - -
C. RISULTATO FINANZIARIO NETTO
TOTALE DEGLI INVESTIMENTI 213.163 - 1.490 214.653 42.754 - 133 42.887
di cui: registrati in conto economico 214.063 - 1.489 215.552 42.844 - 115 42.959
di cui: registrati nel conto economico
complessivo
(900) - 1 (899) (90) - 18 (72)
Legenda:

Di cui: DPF = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta

Contratti d'investimento emessi IFRS 9 = Contratti d'investimento emessi senza elementi di partecipazione discrezionali

11.4 Operatività assicurativa – Sintesi dei risultati economici ripartiti per segmento vita e segmento danni

2023 2022
Sintesi risultati\Segmenti operativi Segmento
vita
Segmento
Danni
Totale Segmento
vita
Segmento
Danni
Totale
A. Risultati finanziari
A.1 Importi registrati in conto economico
1. Risultato finanziario netto totale degli
investimenti 214.063 1.489 215.552 42.844 115 42.959
2. Ricavi/costi netti di natura finanziaria dei
contratti assicurativi (145.527) (176) (145.703) (51.635) (20) (51.655)
3. Totale 68.536 1.313 69.849 (8.791) 95 (8.696)
A.2 Importi registrati nel conto economico
complessivo - - -
1. Risultato finanziario netto totale degli
investimenti (900) 1 (899) (90) 18 (72)
2. Ricavi/costi netti di natura finanziaria dei
contratti assicurativi
- - - - - -
3. Totale (900) 1 (899) (90) 18 (72)
B. Risultato netto assicurativo e finanziario - - -
1. Risultato netto dei servizi assicurativi (20.945) 6.088 (14.857) (8.249) (7.458) (15.707)
2. Risultato finanziario netto totale degli
investimenti 213.163 1.489 214.652 42.754 133 42.887
3. Risultato netto di natura finanziaria dei contratti
assicurativi (145.527) (176) (145.703) (51.635) (20) (51.655)
4. Totale 46.691 7.401 54.092 (17.130) (7.345) (24.475)

Sezione 12 - Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

Totale Totale
Tipologia di spesa/Settori 2023 2022 (*)
1) Personale dipendente (1.650.929) (1.590.543)
a) salari e stipendi (1.136.469) (1.125.271)
b) oneri sociali (293.401) (293.776)
c) indennità di fine rapporto (68.974) (63.065)
d) spese previdenziali (274) (318)
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (10.176) (6.156)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (3.498) (648)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (3.498) (648)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (42.078) (39.720)
- a contribuzione definita (42.078) (39.720)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (8.713) (8.851)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (87.346) (52.738)
2) Altro personale in attività (397) (444)
3) Amministratori e sindaci (5.580) (5.594)
4) Personale collocato a riposo (264) (279)
Totale (1.657.170) (1.596.860)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

2023 2022
1) Personale dipendente 18.986 19.259
a) dirigenti 270 285
b) totale quadri direttivi 7.664 7.650
di cui: di 3° e 4° livello 3.871 3.911
c) restante personale dipendente 11.052 11.324
2) Altro personale 25 20
Numero medio del personale 19.011 19.279

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70%.

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Totale Totale
2023 2022
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (126) (183)
- Oneri finanziari (3.378) (471)
- Rendimento atteso delle attività a servizio del piano - -
- Utili e perdite attuariali (2) -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni 8 6
Totale (3.498) (648)

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Gli altri benefici a favore dei dipendenti, i cui costi sono riportati nella precedente tabella 12.1, al punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti", ammontano a 87,3 milioni (52,7 milioni nel 2022).

In tale voce sono rilevati principalmente i costi relativi al sistema di welfare del Gruppo, quali - a titolo d'esempio - il premio aziendale c.d. "welfare", i buoni pasto e i costi per la gestione delle mense aziendali, le polizze sanitarie e infortuni a beneficio dei dipendenti, le borse di studio, i contributi a favore dei circoli ricreativi aziendali, i premi fedeltà, i costi relativi ai corsi di addestramento e aggiornamento professionale.

12.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Settori Totale Totale
2023 2022 (*)
a) Spese relative agli immobili (69.208) (84.900)
- spese condominiali (11.381) (7.410)
- manutenzioni locali (14.353) (13.970)
- spese di pulizia (11.592) (13.786)
- energia, acqua e riscaldamento (31.882) (49.734)
b) Imposte indirette e tasse (308.852) (313.155)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (24.333) (20.984)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (100.206) (94.933)
- canoni (18.300) (19.248)
- manutenzioni (81.906) (75.685)
e) Prestazioni professionali e consulenze (86.010) (79.474)
f) Spese per visure e informazioni (8.991) (8.807)
g) Sorveglianza e scorta valori (14.540) (15.342)
h) Prestazione di servizi da terzi (231.149) (221.584)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (15.417) (13.453)
l) Premi assicurativi (10.973) (10.897)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (6.000) (5.686)
- noleggi (746) (806)
- altre spese (5.254) (4.880)
n) Oneri sistemici (187.533) (225.032)
- contributi ordinari ai Fondi di Risoluzione (85.382) (110.477)
- contributi addizionali ai Fondi di Risoluzione - -
- contributi ordinari al Fondo Interbancario di Tutela Depositi (102.151) (114.555)
o) Altri costi e spese diverse (52.446) (50.563)
Totale (1.115.658) (1.144.810)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

Nelle voci "d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti" e "m) Trasporti, noleggi e viaggi – noleggi" sono compresi noleggi di software, noleggi di macchine e autoveicoli short term o low value e canoni di assistenza relativi ai noleggi.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo rispettivamente pari allo 0,8% dei depositi protetti entro il 3 luglio 2024 e pari all'1% del totale dei depositi protetti entro il 31 dicembre 2023. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce in esame, ossia la voce "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD.

La contribuzione ordinaria al FRU per l'esercizio 2023 ammonta a 85,4 milioni (110,5 milioni erano i contributi ordinari dell'esercizio 2022). Al riguardo si precisa che per il 2023, così come per l'esercizio precedente, il

Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Commitments"). La contribuzione al FITD addebitata nel conto economico del 2023 ammonta a 102,2 milioni (114,6 milioni era la quota del 2022).

I valori indicati sopra descritti sono riportati nella precedente tabella in corrispondenza della sottovoce "n) Oneri sistemici".

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA - evoluzioni normative al Decreto-legge n. 59/2016

Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente.

In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto-legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone anno che è stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030.

Ai sensi dei citati riferimenti normativi l'esercizio di tale opzione, che è stato effettuato nel 2016 da entrambi i gruppi partecipanti alla fusione, è considerato irrevocabile.

Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base" ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio precedente e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio precedente, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta (base detta anche "DTA di tipo 2"). I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.

In virtù delle citate disposizioni normative, nella voce di conto economico in esame ("190. b) Altre spese amministrative") è stato addebitato l'onere di competenza dell'esercizio 2023 che ammonta a 24,1 milioni (27,7 milioni era l'importo addebitato nel conto economico del 2022).

Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Accantonamenti Totale Totale
Riattribuzioni 2023 2022
Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate (2.771) 17.028 14.257 (14.940)

Il valore delle "Riattribuzioni" per 12,5 milioni è relativo al rilascio dell'accantonamento rilevato in precedenti esercizi a fronte degli impegni assunti nei confronti di Generali Italia che sono venuti meno per effetto degli accordi sottoscritti a dicembre 2023, come rappresentato nella "Sezione "10 – Fondi per rischi ed oneri - Voce 100" della parte B e nella parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" della presente Nota integrativa.

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Accantonamenti Totale Totale
Riattribuzioni 2023 2022
Altri impegni e altre garanzie rilasciate (6.533) 2.642 (3.891) 533

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni di
eccedenze
Totale
2023
Totale
2022
Rischi ed oneri su controversie legali (29.304) 27.302 (2.002) (7.831)
Altri rischi ed oneri (35.887) 17.834 (18.053) (34.976)
Totale (65.191) 45.136 (20.055) (42.807)

Gli accantonamenti netti agli altri fondi per rischi ed oneri ammontano a 20,1 milioni sono principalmente riferiti agli impegni correlati ai contratti di cessioni di partecipazione, di rami d'azienda, di portafogli creditizi, come illustrato in maggior dettaglio nella "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri – Voce 100" della parte B – Passivo della presente Nota integrativa.

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituali Ammortamento Rettifiche di
valore per
deterioramento
Riprese di
valore
Risultato netto
(a) (b) (c) (a + b - c)
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (146.075) - 85 (145.990)
- Di proprietà (42.042) - - (42.042)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (104.033) - 85 (103.948)
2. Detenute a scopo di investimento - - - -
- Di proprietà - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3. Rimanenze X - - -
Totale (146.075) - 85 (145.990)

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220

15.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Rettifiche di
Ammortamento
valore per
deterioramento
Riprese di
valore
Risultato netto
(a) (b) (c) (a + b - c)
A. Attività immateriali
di cui:software (97.971) - - (97.971)
A.1 Di proprietà (131.012) (1.144) 439 (131.717)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (131.012) (1.144) 439 (131.717)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale (131.012) (1.144) 439 (131.717)

Sezione 16 - Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
2023 2022 (*)
Oneri su beni rivenienti dal leasing (12.859) (14.343)
Altri (38.613) (47.596)
Totale (51.472) (61.939)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

La voce "Oneri su beni rivenienti dal leasing" è relativa ai costi sostenuti sui beni a garanzia di esposizioni deteriorate per l'acquisto e la rivendita dei beni oggetto di operazioni di leasing finanziario.

La voce "Altri" include oneri da transazioni legali eccedenti i fondi rischi accantonati per 16,0 milioni (27,5 milioni il dato dell'esercizio precedente), perdite operative relative alla gestione delle filiali (rapine, frodi, furti e altri danni) per 4,9 milioni (4,2 milioni nel 2022), nonché sopravvenienze passive ed altre insussistenze.

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
2023 2022 (*)
Proventi su c/c e finanziamenti 6.466 6.398
Recuperi di imposte 260.370 256.007
Recuperi di spese 17.182 18.322
Fitti attivi su immobili 39.156 36.878
Altri 85.299 90.216
Totale 408.473 407.821

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

La sottovoce "Proventi su c/c e finanziamenti" si riferisce alla "commissione di istruttoria veloce" introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. n. 214/2011.

La sottovoce "Altri" include proventi vari per servizi resi per 59,6 milioni (59,9 milioni nel 2022).

Sezione 17 - Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 250

17.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Settori 2023 2022 (*)
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - -
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto - -
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi 144.199 159.220
1. Rivalutazioni 144.199 159.220
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (103.382) (33.939)
1. Svalutazioni (102) (23.237)
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - (10.702)
4. Altri oneri (103.280) -
Risultato netto 40.817 125.281
Totale 40.817 125.281

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le Compagnie assicurative collegate.

Nelle voci Rivalutazioni e Svalutazioni sono ricompresi gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni sottoposte a influenza notevole. In particolare, gli utili si riferiscono per 76,6 milioni a Agos Ducato, per 29,5 milioni ad Anima Holding, per 9,2 milioni a Vera Assicurazioni, per 19,3 milioni alla società Vera Vita (in relazione alla quota di utile dei dodici mesi del 2023, antecedente l'acquisizione del controllo), per 3,4 milioni ad Alba Leasing, per 2,2 milioni a Gardant Liberty, per 1,6 milioni a Etica SGR, per 1,9 milioni a SelmaBipiemme Leasing. Le perdite si riferiscono per -0,1 milioni alla società Vorvel Sim.

L'importo indicato alla voce B.4 "Altri oneri" rappresenta principalmente gli effetti complessivi relativi:

  • alla misurazione al fair value della quota del 35% già detenuta in Vera Vita effettuata al momento dell'acquisizione del controllo della società come previsto dall'IFRS 3;
  • all'acquisto da Generali e alla contestuale cessione a Credit Agricole Assurances del 65% di Vera Assicurazioni.

Per maggiori dettagli sugli impatti derivanti dalle operazioni relative al riassetto dell'attività di bancassurance si rinvia alla "Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" della presente Nota integrativa.

Sezione 18 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260

18.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituale Differenze cambio Risultato
Rivalutazioni Svalutazioni Positive Negative netto
(a) (b) (c) (d) (a-b+c-d)
A. Attività materiali 58.843 (205.690) -
-
(146.847)
A.1 Ad uso funzionale: 3.067 (50.735) -
-
(47.668)
- Di proprietà 3.067 (50.735) -
-
(47.668)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - -
-
-
A.2 Detenute a scopo di investimento: 55.776 (154.955) -
-
(99.179)
- Di proprietà 55.776 (154.955) -
-
(99.179)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - -
-
-
A.3 Rimanenze - - -
-
-
B. Attività immateriali - - -
-
-
B.1 Di proprietà: - - -
-
-
B.1.1 Generate internamente dall'azienda - - -
-
-
B.1.2 Altre - - -
-
-
B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - -
-
-
Totale 58.843 (205.690) -
-
(146.847)

La voce, complessivamente negativa per 146,8 milioni (108,3 milioni era il saldo negativo dello scorso esercizio), accoglie i risultati conseguenti alla valutazione al fair value delle "attività materiali ad uso funzionale rivalutate" e delle "attività materiali detenute a scopo di investimento", rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà. In particolare, nella sottovoce A.2 "Detenute a scopo di investimento" trova rappresentazione per 93,9 milioni la valutazione degli immobili detenuti a scopo di investimento iscritti nella voce "90. Attività materiali" e per 5,3 milioni la valutazione degli immobili ad uso investimento per i quali sono in essere trattative di vendita, classificati nella voce "120. Attività e gruppi di attività in via di dismissione".

Sezione 19 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270

19.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

I risultati del test di impairment degli avviamenti iscritti in bilancio non hanno determinato rettifiche a conto economico.

Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella "Sezione 10 – Attività immateriali" della parte B della presente Nota integrativa.

Sezione 20 - Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 280

20.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Totale Totale
2022
Componenti reddituali/Settori 2023
A. Immobili 721 2.274
- Utili da cessione 1.785 6.453
- Perdite da cessione (1.064) (4.179)
B. Altre attività 29.907 (16)
- Utili da cessione 30.347 7
- Perdite da cessione (440) (23)
Risultato netto 30.628 2.258

L'importo indicato alla voce B.4 "Altre attività – Utili da cessione" rappresenta principalmente gli effetti complessivi relativi:

  • all'utile da cessione del 65% di Banco BPM Assicurazioni a Credit Agricole Assurance;
  • alla misurazione al fair value della quota trattenuta del 35% di Banco BPM Assicurazioni per perdita di controllo.

Per maggiori dettagli sugli impatti derivanti dalle operazioni relative al riassetto dell'attività di bancassurance si rinvia alla parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda della presente Nota integrativa consolidata.

Sezione 21 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Settori 2023 2022 (*)
1. Imposte correnti (-) (68.681) (58.148)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 5.332 3.693
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - 78
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
- 8.175
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (475.924) (298.846)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 26.050 24.348
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (513.223) (320.700)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

La voce in esame comprende gli effetti positivi, pari a 8,8 milioni, relativi alla determinazione del riallineamento fiscale degli immobili del Gruppo, a seguito della scadenza del periodo di recapture, come illustrato nel paragrafo "Impatti conseguenti al riallineamento del valore fiscale degli immobili al rispettivo valore contabile" contenuto nella Sezione 4 della Parte A – Politiche contabili della presente Nota integrativa consolidata.

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2023 2022 (*)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.777.654 1.004.961
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+) 293.251 310.171
Interessi passivi non deducibili 1.750 771
Minusvalenze da realizzo/valutazione partecipazioni /OCI 4.697 123.595
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 2.546 2.176
Perdite su crediti indeducibili 1.160 1.661
Spese amministrative a deducibilità limitata 3.601 3.545
Altre spese non deducibili 35.051 32.589
Impairment avviamenti - 8.132
Perdite società estere 985 1.740
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo 237.224
Accantonamenti 2.105 3.934
Altro 4.132 132.028
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-) (390.540) (255.065)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su
partecipazioni/OCI (303.640) (5.566)
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (105.412) (123.020)
Elisione dividendi infragruppo 100.358 125.530
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo - (251.478)
Altro (81.846) (531)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi
del risultato lordo (+) 2.055 26.415
Altre 2.055 26.415
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad
elementi del risultato lordo (-) (116.528) (103.645)
Deduzione forfetaria 10% IRAP e deduzione IRAP costo lavoro
dipendente
(66) (118)
Quota reddito agevolabile A.C.E. (84.817) (82.728)
Altro (31.645) (20.799)
Base di calcolo IRES a conto economico 1.565.892 982.837
Aliquota nominale IRES 24% 24%
IRES effettiva (375.814) (235.881)
Tax rate IRES (21,14%) (23,47%)

IRAP 2023 2022 (*)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.777.654 1.004.961
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+)
468.203 454.731
Interessi passivi non deducibili 1.775 732
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 27.699 30.898
Altre spese amministrative non deducibili 162.556 164.433
Spese del personale al netto delle deduzioni ammesse (riduzione
cuneo, disabili, ecc.) 5.938 2.157
Altre rettifiche di valore di cui voce 130 di conto economico 430 1.730
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 11.812 57.335
Altri oneri di gestione - 58.733
Perdite delle partecipazioni 966 105.479
Impairment avviamenti - 8.132
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo 237.224 -
Altro 19.803 25.102
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-)
(355.460) (297.639)
Utili delle partecipazioni (267.084) -
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (77.267) (86.889)
Elisione dividendi infragruppo 100.358 125.530
Altri proventi di gestione (15.917) (58.940)
Utili da cessioni di investimenti non rilevanti (690) (2.977)
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo - (251.478)
Altro (94.860) (22.885)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi
del risultato lordo (+)
3.680 7.107
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa - -
Altro 3.680 7.107
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad
elementi del risultato lordo (-) (7.709) (20.184)
Altre (7.709) (20.184)
Base di calcolo IRAP a conto economico 1.886.368 1.148.976
Aliquota nominale media ponderata IRAP 5,60% 5,54%
IRAP effettiva (105.618) (63.678)
Tax rate IRAP (5,94%) (6,34%)
IRES e IRAP non di competenza e altre imposte 2023 2022 (*)
Totale impatto (31.791) (21.141)
IRES - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 16.879 3.251
IRES – Addizionale aliquota 3,5% (54.946) (33.394)
IRAP - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 6.448 9.167
Imposte estere - altro (172) (165)
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte (1,79%) (2,10%)
Totale imposte sul risultato lordo 2023 2022 (*)
Totale IRES + IRAP + Altre imposte (513.223) (320.700)
Tax rate complessivo (28,87%) (31,91%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

Si precisa che le uniche imposte riferite a Paesi diversi dall'Italia ammontano a 172 migliaia di euro (165 migliaia di euro per l'esercizio 2022), come indicato nella precedente tabella, e si riferiscono alle imposte determinate ai sensi della regolamentazione fiscale svizzera dalle controllate Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione e Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. con sede in Svizzera.

Sezione 22 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320

22.1 Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

22.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 23 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340

23.1 Dettaglio della voce 340 "utile/(perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 2023 2022
Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni 22 786
Totale 22 786

L'importo si riferisce alla quota di risultato della controllata BRF Property di pertinenza di terzi.

Sezione 24 - Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

Sezione 25 - Utile per azione

31/12/2023 31/12/2022 (*)
EPS Base EPS diluito EPS Base EPS diluito
Media ponderata azioni ordinarie (numero) 1.507.882.573 1.507.882.573 1.508.790.220 1.508.790.220
Risultato attribuibile (migliaia di euro) 1.260.453 1.260.453 682.047 682.047
EPS (euro) 0,836 0,836 0,452 0,452

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Si segnala che al 31 dicembre 2023 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

25.2 Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

PARTE D – REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

Voci 31/12/2023 31/12/2022 (*)
10. Utile (Perdita) d'esercizio 1.264.431 684.261
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (71.551) 2.018
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: 8.096 (37.725)
a) variazione di fair value 3.547 (35.627)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto 4.549 (2.098)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni
del proprio merito creditizio): (44.332) (13.619)
a) variazione del fair value (43.948) (14.068)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (384) 449
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali (27.445) 7.291
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 2.549 55.638
80 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 4.035 917
100. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi - -
110. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto
economico (14.454) (10.484)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 160.103 (719.586)
120. Copertura di investimenti esteri: (1.102) (999)
a) variazioni di fair value (1.102) (999)
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Differenze di cambio: 3.081 2.371
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni 3.081 2.371
140. Copertura dei flussi finanziari: 10.717 (16.790)
a) variazioni di fair value 10.717 (16.790)
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
150. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
redditività complessiva: 339.794 (1.227.507)
a) variazioni di fair value 192.137 (950.880)
b) rigiro a conto economico 6.375 (52.212)
160. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
- rettifiche per rischio di credito
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
(1.446)
7.821
141.282
1.543
(53.755)
(224.415)

Voci 31/12/2023 31/12/2022 (*)
170. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
180. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: 6.811 (53.494)
a) variazioni di fair value 6.811 (53.494)
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
190. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi: (120.360) 156.606
a) variazioni di fair value - 156.606
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni (120.360) -
200. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
210. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (78.838) 420.227
220. Totale altre componenti reddituali 88.552 (717.568)
230. Redditività complessiva (Voce 10 + 220) 1.352.983 (33.307)
240. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (22) (786)
250. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 1.353.005 (32.521)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo, oltre che dell'IFRS 9 per quelle di collegamento.

La voce "110. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico" si riferisce agli effetti fiscali delle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico e all'effetto conseguente alla rideterminazione del riallineamento su immobili strumentali, negativo per 35,7 milioni, come illustrato nel paragrafo "Impatti conseguenti al riallineamento del valore fiscale degli immobili al rispettivo valore contabile" contenuto nella Sezione 4 della Parte A – Politiche contabili della presente Nota integrativa consolidata.

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Nella presente Parte E si forniscono le informazioni riguardanti i profili di rischio del Gruppo, relativamente alle politiche di gestione e di copertura dei rischi (di credito, di mercato, di liquidità, operativi) messe in atto dal Gruppo, ed all'operatività in strumenti finanziari derivati.

Per ulteriori informazioni sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischio del Gruppo Banco BPM (adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro gestione e controllo), si fa rinvio al documento "Informativa al pubblico da parte degli enti – Pillar III", redatto ai sensi delle disposizioni contenute nella Circolare della Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, che ha recepito le disposizioni contenute del Regolamento UE n. 575/2013 (c.d. CRR) così come modificato dal Regolamento UE n. 876/2019 (c.d. CRR II), nonché in coerenza con le altre direttive esterne applicabili in materia e reso disponibile, nei termini previsti dalla normativa, nella sezione Investor Relations del sito www.gruppo.bancobpm.it.

Sezione 1 - Rischi del consolidato contabile

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienz
e probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 626.229 1.168.282 67.146 976.167 132.354.729 135.192.553
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - 19.402.899 19.402.899
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
710 250.134 - 270 570.884 821.998
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 14.530 80.224 - - 9 94.763
Totale 31/12/2023 641.469 1.498.640 67.146 976.437 152.328.521 155.512.213
Totale 31/12/2022 721.328 1.628.343 60.097 1.208.036 148.709.304 152.327.108

Nel mese di dicembre 2022 Banco BPM ha perfezionato una significativa e complessa operazione di ristrutturazione di esposizioni creditizie deteriorate riconducibili ad un primario gruppo immobiliare, con l'obiettivo di perseguire una gestione attiva degli immobili sottostanti le suddette esposizioni, mediante il supporto di un partner specializzato e l'ingresso di nuova finanza finalizzata allo sviluppo degli immobili da parte di terzi (operazione denominata "Wolf"). Per effetto della citata operazione, alla data del 31 dicembre 2022, i nuovi crediti ristrutturati risultavano classificati nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" ed iscritti in bilancio per un valore complessivo di 219 milioni. I suddetti crediti risultavano classificati come "esposizioni non deteriorate" in quanto si era ritenuto che, tenuto conto degli elementi di straordinarietà che caratterizzavano l'operazione e che determinavano sotto il profilo sostanziale, un cambio degli assetti proprietari e di controllo dell'iniziativa e un significativo miglioramento della situazione complessiva del cliente, l'operazione di ristrutturazione non rappresentasse un'ordinaria misura di concessione. Nella Relazione finanziaria dell'esercizio 2022, era stato peraltro evidenziato che, alla data della sua redazione, tale interpretazione era oggetto di un confronto in corso con l'Organo di Vigilanza. Oggetto del vaglio della BCE era esclusivamente la classificazione ai fini prudenziali delle esposizioni, ferma rimanendo la classificazione e valutazione delle esposizioni nel bilancio al 31 dicembre 2022, in quanto la classificazione prudenziale non ha alcun impatto sulla determinazione del fair value delle medesime.

In data 23 marzo 2023, al termine delle proprie analisi, la BCE ha comunicato che, da un punto di vista prudenziale, l'operazione di ristrutturazione perfezionata rappresenta comunque una misura di forbearance a fronte della quale non è possibile modificare la classificazione dell'esposizione, che rimane una "esposizione deteriorata". In ottemperanza alle suddette indicazioni, il Gruppo ha ripristinato la classificazione prudenziale dei crediti in esame come "esposizioni deteriorate". Al 31 dicembre 2023 il fair value delle esposizioni in esame, pari a 219 milioni, trova quindi rappresentazione tra le "inadempienze probabili" del portafoglio delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Informativa sul portafoglio di appartenenza delle esposizioni creditizie oggetto di concessioni

Al 31 dicembre 2023, le esposizioni nette oggetto di misure di concessione (cosiddette esposizioni con misure di "forbearance"), ammontano a 2.794,6 milioni (di cui 1.116,7 milioni deteriorate e 1.677,9 milioni non deteriorate) e sono prevalentemente riconducibili al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso clientela"; per ulteriori informazioni su dette esposizioni si fa quindi rinvio alla successiva tabella A.1.5.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
Deteriorate Non deteriorate Totale
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessivi
Write-off*
parziali
Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione netta (esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.753.060 (1.891.403) 1.861.657 112.838 133.766.272 (435.376) 133.330.896 135.192.553
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 19.406.113 (3.214) 19.402.899 19.402.899
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 285.940 (35.096) 250.844 - X X 571.154 821.998
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 198.669 (103.915) 94.754 26.501 9 - 9 94.763
Totale 31/12/2023
Totale 31/12/2022
4.237.669
4.892.895
(2.030.414)
(2.483.127)
2.207.255
2.409.768
139.339
379.862
149.810.450
153.172.394
(438.590)
(433.489)
153.304.958
149.917.340
155.512.213
152.327.108
(*) Valore da esporre a fini informativi

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità del credito riferita alle esposizioni creditizie classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità
creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (839) 410 2.394.353
2. Derivati di copertura - - 980.017
Totale 31/12/2023 (839) 410 3.374.370
Totale 31/12/2022 1.329 154 4.858.485

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

B.1 Entità strutturate consolidate

Al 31 dicembre 2023 non risultano entità strutturate consolidate contabilmente, diverse dalle società di cartolarizzazione, rientranti nel perimetro del Gruppo Banco BPM.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Al 31 dicembre 2023 non risultano entità strutturate consolidate prudenzialmente rientranti nel perimetro del Gruppo Banco BPM.

B.2.2 Altre entità strutturate

Il Gruppo detiene interessenze in OICR (fondi e Sicav), primariamente al fine di soddisfare le proprie esigenze di investimento. Sono inoltre comprese le quote di fondi detenute a seguito delle operazioni di cessione multi-originator di esposizioni creditizie deteriorate del Gruppo.

L'esposizione complessiva nei citati investimenti ammonta a 5.879,1 milioni (3.530,8 milioni al 31 dicembre 2022).

Per ulteriori dettagli si fa rinvio:

  • all'informativa fornita in corrispondenza delle tabelle di composizione delle voci 20 a) e 20 c) dell'attivo patrimoniale, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa;
  • all'informativa fornita in corrispondenza della tabella 4 della "Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Altre informazioni" della presente Nota integrativa;
  • alla successiva sezione "Rischi del consolidato prudenziale D.3 Operazioni di Cessione Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente".

Ulteriore coinvolgimento in entità strutturate, che vada oltre alla mera detenzione di quote, è rappresentato dall'attività di collocamento di quote OICR.

I ricavi netti del Gruppo derivanti dall'attività di collocamento di Fondi di investimento nel 2023 ammontano a 446,6 milioni (499,7 milioni nell'esercizio 2022).

Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale

Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo

Nel corso del primo trimestre del 2023, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banco BPM ha approvato il nuovo Risk Appetite Framework (di seguito anche "RAF"), sia a livello consolidato che di singola Legal

Entity maggiormente rilevante, attraverso il quale l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (OFSS) approva il livello di rischio che il Gruppo è disposto ad assumere nel perseguimento dei propri obiettivi strategici. Con riferimento in particolare al RAF delle Compagnie Assicurative, quali Legal Entity rilevanti, la revisione del RAF 2023 è stata completata dalla Funzione Rischi di Capogruppo e dalla Funzione Rischi delle Compagnie assicurative.

Il nuovo framework si compone dei seguenti elementi fondanti:

    1. la Governance, che definisce i ruoli e le responsabilità degli attori coinvolti e i flussi informativi tra gli stessi;
    1. il "sistema delle metriche", che sintetizza l'esposizione ai rischi;
    1. il "sistema delle soglie", attraverso il quale viene definita la propensione al rischio;
    1. il processo di escalation, che si attiva con diversi gradi di intensità e attori coinvolti in caso di superamento delle soglie definite;
    1. il documento c.d. "Risk Appetite Statement (RAS)", nel quale sono esplicitati in modo analitico le metriche e le modalità di calcolo delle rispettive soglie;
    1. gli strumenti e le procedure che supportano la rappresentazione e la gestione operativa del RAF, incluse le c.d. "Operazioni di Maggior Rilievo (OMR)" e le c.d. "Operazioni Significative (OS)".

Il RAF è lo strumento che consente in modo unitario di stabilire, formalizzare, comunicare, approvare e monitorare gli obiettivi di rischio che il Gruppo e le singole Legal Entity rilevanti intendono assumere. A tal fine, viene articolato in soglie e ambiti di rischio che consentono di individuare a priori i livelli e le tipologie di rischio che il Gruppo intende assumere, andando a declinare i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle funzioni aziendali coinvolte nel processo di gestione di tali rischi. In particolare, la Funzione Rischi ha provveduto a rafforzare la struttura complessiva del Framework, prevedendo, per alcuni indicatori:

  • la suddivisione su livelli gerarchici e per ambito di rischio (cascading down);
  • la declinazione a livello di Legal Entity e linee di business/portafogli (cascading orizzontale).

Il Gruppo deve garantire che il RAF, nella sua declinazione operativa, sia utilizzato e interiorizzato, e costituisca elemento di indirizzo per la predisposizione di processi quali, a titolo esemplificativo, il Piano Strategico e il Budget, nonché dei processi interni di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e di liquidità (ILAAP). Il framework viene utilizzato anche come strumento operativo nell'ambito del Piano di Risanamento (c.d. Recovery Plan) e nell'ambito di definizione delle politiche di remunerazione.

I principi generali che guidano la strategia di assunzione di rischio del Gruppo sono sintetizzabili nei seguenti aspetti:

  • le attività sono svolte tenendo conto dei rischi assunti e dei presidi posti a mitigazione in un'ottica di breve e medio-lungo periodo;
  • particolare attenzione viene posta all'adeguatezza del capitale, della liquidità e alla qualità creditizia del portafoglio, anche alla luce dell'introduzione di nuova normativa e dei vincoli regolamentari imposti dall'Organo di Vigilanza.

Nel 2023 l'ambito ESG (Environmental, Social and Governance) è stato ulteriormente rafforzato attraverso l'introduzione di nuovi indicatori RAF, in coerenza con il progetto ESG definito dal Gruppo. Data la rilevanza della tematica, sono previsti anche indicatori ESG specifici riferiti alle Legal Entity, e sono stati introdotti nuovi indicatori a livello di singola Business Line.

Il set di indicatori RAF fa leva sul processo di Risk Identification, e tiene conto delle recenti indicazioni normative in tema di Risk Governance. Tutti i rischi rilevanti identificati al termine di tale processo vengono considerati in fase di definizione del Risk Appetite Framework, e vengono individuati specifici indicatori per il loro monitoraggio. In particolare, il perimetro RAF del Gruppo ha identificato un set di indicatori suddivisi nei principali ambiti di rischio: Adeguatezza del Capitale (di Primo e Secondo Pilastro), Adeguatezza della Liquidità/Funding & IRRBB, Qualità del credito & Struttura, Redditività, Operativo/di Condotta, Altre tematiche rilevanti e ambiti di rischi finanziari specifici per le Compagnie Assicurative.

Gli indicatori che sintetizzano il profilo di rischio del Gruppo in tali ambiti sono stati suddivisi in 3 livelli, differenziandoli tra:

    1. indicatori strategici, che consentono al Consiglio di Amministrazione di indirizzare le scelte strategiche del Gruppo;
    1. indicatori gestionali, al fine di integrare e anticipare le dinamiche ove possibile degli indicatori strategici, e

  1. indicatori Early Warning (di seguito anche EWI), i quali coprono gli ambiti di rischio del perimetro RAF Gestionale consentendo di anticipare le dinamiche degli indicatori appartenenti al RAF Strategico e Gestionale.

Nel dettaglio:

  • il RAF Strategico è l'insieme di metriche e soglie che consentono di definire e monitorare la strategia di rischio del Gruppo; ricomprende un numero ristretto ed esaustivo di indicatori attraverso cui si esplicita la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione, e rappresenta in modo sintetico l'andamento del profilo di rischio complessivo;
  • il RAF Gestionale è un set di metriche che consentono di integrare e dettagliare gli indicatori strategici e di anticiparne l'evoluzione del profilo di rischio. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali, e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità;
  • gli Indicatori Early Warning costituiscono un insieme di metriche utili a prevedere segnali di peggioramento degli indicatori inclusi nel RAF Strategico e Gestionale. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali, e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità.

Il sistema delle soglie per gli indicatori prevede la definizione dei seguenti limiti:

  • Risk Target (Obiettivo di Medio-Lungo termine): di norma obiettivo di rischio definito dal Piano Industriale a livello di Gruppo. Indica il livello di rischio (complessivo e per tipologia) cui il Gruppo desidera esporsi per il perseguimento dei propri obiettivi strategici;
  • Risk Trigger: è la soglia, differenziata per indicatore, il cui superamento attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework. Il Risk Trigger è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test. In coerenza con i valori di Trigger viene definito il sistema dei limiti utilizzati a fini operativi (c.d. "Risk Limits");
  • Risk Alert: è la soglia, per indicatori di Early Warning, il cui superamento non attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework ma un flusso informativo verso i Comitati e gli Organi Aziendali. Il Risk Alert è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test e in coerenza con i valori di Trigger degli indicatori gestionali o strategici di cui anticipano la dinamica;
  • Risk Tolerance (soglia di tolleranza): è la devianza massima dal Risk Appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso al Gruppo margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile;
  • Risk Capacity (massimo rischio assumibile): è il livello massimo di rischio che il Gruppo è in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di Vigilanza.

Per gli indicatori gestionali viene declinata solo la soglia di Risk Trigger: il superamento dei limiti di rischio determina la tempestiva attivazione di appositi processi di escalation.

Per gli indicatori Early Warning, invece, viene declinata solo la soglia di Alert, e il superamento dei limiti di rischio non determina l'attivazione di appositi processi di escalation, ma un tempestivo flusso informativo viene predisposto verso i Comitati e gli Organi Aziendali.

La Funzione Rischi, in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, sviluppa il RAF, a supporto dell'Organo con funzione di Gestione (OFG), nell'aspetto normativo e operativo in coerenza con la strategia, i piani di business, l'allocazione del capitale nelle condizioni ordinarie e in situazione di stress. Il RAF viene aggiornato almeno annualmente, anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera.

L'attività di gestione ex-ante dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle OMR (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.), che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi, tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente. In ambito creditizio, il perimetro di applicazione dei pareri ex-ante della funzione Rischi prevede il rilascio di un parere preventivo anche per le operazioni definite Significative (OS), consentendo la valutazione preventiva di un numero di operazioni creditizie significativamente maggiore, sia in fase di erogazione – con riferimento anche al portafoglio SME – sia in fase di classificazione da

maggiore a minor rischio, e viceversa. Il perimetro delle OMR e delle OS in ambito creditizio è stato ampliato nel corso dell'esercizio 2023, includendo le valutazioni relative ad operazioni "Project Finance", alla revisione dell'impianto fidi dei primi 10 Gruppi di clienti connessi nonché alla concessione di forbearance multiple.

Il Gruppo, inoltre, provvede ad erogare attività formative e percorsi formativi dedicati, al fine di diffondere e promuovere all'interno della Banca una solida e robusta cultura del rischio, con riferimento ad esempio agli ambiti rischi operativi, di credito e finanziari, legati alla Responsabilità Amministrativa degli Enti, alla Mifid e all'Antiriciclaggio, oltre che alla sicurezza fisica e alla cybersecurity.

Nell'ambito del "Progetto di Internalizzazione della Bancassurance", Banco BPM ha completato nel primo bimestre 2023 il Piano di formazione dedicato alle funzioni di Capogruppo, tra cui il CRO, per l'acquisizione e il rafforzamento delle competenze tecniche e normative in ambito assicurativo. I temi trattati hanno riguardato:

  • o il modello di governance e operativo adottato da Banco BPM;
  • o le caratteristiche del business assicurativo e il framework regolamentare di riferimento;
  • o i principi contabili e di bilancio riferiti al Bilancio assicurativo e al Consolidato di Gruppo;
  • o la normativa Solvency II ai fini della definizione e della misurazione dei rischi assicurativi.

Nel corso del 2023, sono stati inoltre approfonditi alcuni temi specifici, quali la normativa in ambito produzione e distribuzione dei prodotti assicurativi, antiriciclaggio e GDPR e Privacy.

Sono state pianificate ed organizzate nel mese di giugno sessioni formative relative agli impatti gestionali derivanti dall'applicazione dei nuovi principi contabili IFRS 17 e IFRS 9.

Nel corso del 2023 si sono inoltre completate le attività formative avviate nel 2022, a supporto dell'introduzione delle nuove politiche creditizie, dei nuovi processi e strumenti per la valutazione del rischio di credito integrati con i fattori ESG e del nuovo tool FFS, coinvolgendo Responsabili e Gestori di Portafoglio.

Sempre in ambito rischio di credito, è stata completata nel secondo semestre 2023 la formazione dedicata al nuovo processo di identificazione delle esposizioni Forborne, ed è stata avviata la formazione a supporto del Progetto RWA Credito (Fase Pilota) e del nuovo SIR (Sistema Interno di Rating) per il Corporate.

Alla fine del 2023 è stata poi avviata la progettazione della formazione per le funzioni di Controllo, a supporto della SGR dedicata ai clienti istituzionali. Si segnala, inoltre, che nel corso del primo semestre il Gruppo è stato impegnato nello svolgimento dell'esercizio EU-wide Stress Test 2023 condotto dall'European Banking Authority (EBA) in collaborazione con la Banca Centrale Europea (BCE), il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB – European Systemic Risk Board) e la Commissione Europea, volto a testare il business model e la resilienza delle banche sulla base di due scenari, baseline e avverso, elaborati dal Regulator. I risultati delle banche che hanno partecipato all'esercizio sotto la guida dell'EBA sono stati pubblicati dall'EBA stessa a fine luglio 2023.

Si segnala infine che nell'ultimo trimestre del 2023 il Gruppo ha avviato le attività preparatorie allo svolgimento della data collection degli starting point al 31 dicembre 2022 dei dati climatici (che si svolgerà nel primo trimestre del 2024) richiesta da BCE nell'ambito del primo esercizio "Fit for 55 climate risk scenario analysis", condotto da EBA con la collaborazione di BCE. L'esercizio fa parte dei nuovi mandati ricevuti dall'EBA nell'ambito della rinnovata strategia di finanza sostenibile della Commissione Europea, con l'obiettivo di valutare la resilienza del settore bancario in linea con il pacchetto "Fit for 55" e ad acquisire informazioni sulla capacità di sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di CO2 in condizioni di stress.

Attività di monitoraggio e reporting

L'attività di monitoraggio e controllo dei rischi svolta dalla Funzione Rischi ha il compito di assicurare, a livello di Gruppo e di singole Legal Entity, il presidio unitario dei rischi, garantendo informazioni appropriate e tempestive agli Organi Aziendali e alle Unità Organizzative coinvolte nella gestione dei rischi stessi, nonché assicurando lo sviluppo e il miglioramento continuo delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.

A tali fini, la Capogruppo procede periodicamente alla predisposizione della reportistica verso gli Organi Aziendali, in linea con le policy interne del Gruppo. Nell'ambito della reportistica integrata dei rischi, predisposta a livello di Gruppo e di singola Legal Entity, la Funzione Rischi effettua un'analisi dei principali rischi a cui il Gruppo e le singole Legal Entity sono esposte e procede con l'assessment periodico del risk profile degli indicatori RAF, comparandolo con le soglie definite nel framework, fornendo analisi storiche e di dettaglio che ne spieghino le dinamiche, i punti di attenzione e le aree di miglioramento. Va ricordato che, a livello di Compagnie Assicurative,

l'attività di monitoraggio viene svolta direttamente dalla Funzione Rischi della Compagnia; la Funzione Rischi di Capogruppo integra tali informazioni nella reportistica periodica, al fine di fornire un'informativa completa sull'andamento del Gruppo. Inoltre, almeno trimestralmente, all'interno della reportistica integrata viene fornito un aggiornamento sull'andamento degli indicatori di Recovery Plan, con il supporto della Funzione "Recovery e Resolution Planning".

Le analisi di posizionamento (benchmark) forniscono agli Organi aziendali della Capogruppo e al top management un aggiornamento almeno semestrale sul posizionamento del Gruppo, rappresentando differenti viste di comparazione sugli indicatori principali rispetto al sistema bancario individuato dall'EBA Risk Dashboard, o un campione europeo significativo e comparabile con il Gruppo Banco BPM, facendo leva sulle principali evidenze e sulle metriche di rischio riportate negli EBA Risk Dashboard, ECB Supervisory Banking Statistics, e nelle informazioni presenti nei documenti di Disclosure al Mercato (Pillar 3), permettendo quindi di individuare le eventuali opportunità di miglioramento nella gestione dei rischi. In ambito assicurativo, le analisi di posizionamento considerano le principali metriche di solvibilità riportate nei Solvency and Financial Condition Report (SFCR) pubblicati annualmente dalle imprese e dai gruppi di assicurazione in linea con il Pillar 3 del regime Solvency II nonché i dati presenti nei Quantitative Reporting Templates (QRT) prodotti dalle compagnie e consultabili nel portale ANIA InfoQRT.

Una verifica di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, sia in ottica di Primo (prospettiva normativa) che di Secondo Pilastro (prospettiva economica), in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida BCE sull'ICAAP, viene inoltre rendicontata periodicamente ai Comitati e agli Organi Aziendali.

Adeguatezza patrimoniale di Primo e Secondo Pilastro

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 (che trovano applicazione tramite la CRR/CRD IV) e le linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza.

Per quanto concerne il Primo Pilastro, l'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, calcolati sulla base delle informazioni fornite dalla Funzione Amministrazione e Bilancio attraverso l'applicazione delle regole stabilite dalla Normativa di Vigilanza, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget e di revisione del Piano Strategico e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework.

In ambito Secondo Pilastro, la Funzione Rischi ha il compito di coordinare il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, coerentemente con le disposizioni normative, e di effettuare le stime attuali e prospettiche, sia in uno scenario baseline che stressato, rendicontate agli Organi Aziendali e integrate annualmente nell'ambito dell'ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) package, trasmesso alle Autorità di Vigilanza.

La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, in ambito ICAAP, avviene attraverso la verifica del rispetto dei vincoli patrimoniali sia di Primo che di Secondo Pilastro (Riserva di capitale calcolata come rapporto tra Available Financial Resources (AFR) e fabbisogno di capitale – Economic Capital (ECAP), calcolato tramite metodologie avanzate sviluppate internamente e validate dalla competente funzione aziendale), facendo leva sul Framework di Risk Appetite, nonché degli elementi di natura qualitativa.

L'esito della valutazione interna dell'adeguatezza patrimoniale, condotto su base pluriennale, tiene in considerazione le simulazioni effettuate sia secondo l'ottica regolamentare (prospettiva normativa) che attraverso l'applicazione di metodologie interne gestionali (prospettiva economica). Le simulazioni vengono condotte in condizione di normale corso degli affari e tengono conto anche dei risultati derivanti dall'applicazione di scenari di stress.

In conformità alle Linee Guida emanate dalla Banca Centrale Europea in tema di ICAAP, il Gruppo Banco BPM aggiorna inoltre, con frequenza almeno semestrale, le analisi finalizzate alla verifica della sua adeguatezza patrimoniale normativa ed economica.

Tale attività garantisce lo svolgimento nel continuo del processo di autonoma valutazione richiesto dalla Vigilanza. Le principali risultanze emergenti da questo specifico monitoraggio sono rendicontate agli Organi Aziendali della Banca.

L'aggiornamento delle analisi di adeguatezza patrimoniale consente – in aggiunta – di tenere conto delle variazioni del contesto macroeconomico esterno e di identificare eventuali ambiti e/o elementi di vulnerabilità del Gruppo

(c.d. fattori idiosincratici aggiunti allo scenario di stress tempo per tempo selezionato) definendo, contestualmente, le potenziali azioni di intervento ritenute più idonee allo scopo di preservare opportuni buffer di capitale, volti a garantire il perseguimento delle strategie e degli obiettivi aziendali di medio-lungo termine.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa, volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di Primo e Secondo Pilastro.

Essa esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi.

Dalle analisi condotte nel corso del 2023, non sono emerse carenze significative nelle metodologie utilizzate dal Gruppo per la misurazione dei rischi.

Adeguatezza della liquidità di Primo e Secondo Pilastro

Il Gruppo Banco BPM gestisce l'adeguatezza del profilo di liquidità, sia in ottica attuale che prospettica, in ambito di Primo e di Secondo Pilastro sulla base dell'impianto disciplinare di Basilea 3 e delle linee guida dell'Autorità di Vigilanza.

Relativamente al Primo Pilastro, l'adeguatezza di liquidità del Gruppo viene monitorata nel continuo attraverso due indicatori: (i) il Liquidity Coverage Ratio (LCR), indicatore volto a promuovere la resilienza a breve termine del profilo di rischio di liquidità della Banca assicurando che essa disponga di sufficienti risorse liquide di alta qualità per superare una situazione di stress acuto della durata di un mese; (ii) il Net Stable Funding Ratio (NSFR), indicatore volto a favorire la resilienza a più lungo termine fornendo alla Banca maggiori incentivi a finanziare la propria attività attingendo su base strutturale a fonti di provvista più stabili. Questo indicatore strutturale ha un orizzonte temporale di un anno ed è stato elaborato per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Tali indicatori sono integrati nell'ambito del Secondo Pilastro da metriche sviluppate internamente e complementari agli indicatori di liquidità regolamentare oltre che da analisi di stress.

Il Gruppo si è inoltre dotato di una strategia e di un processo di controllo interno dell'adeguatezza della liquidità (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process - ILAAP). L'ILAAP è infatti il processo interno con cui il Gruppo Banco BPM gestisce e monitora il rischio di liquidità a livello di Gruppo e valuta l'adeguatezza della liquidità sia nel breve sia nel medio lungo termine. L'ILAAP prevede inoltre un'autovalutazione interna annuale (self-assessment) del complessivo Liquidity Risk Management Framework volto al continuo miglioramento del processo stesso.

Altri rischi considerati dal Gruppo

Il processo di identificazione dei rischi (c.d. Risk Identification) rappresenta il punto di partenza dei principali i processi strategici di Gruppo (RAF, ICLAAP, Piano Strategico). Tale processo rappresenta un percorso strutturato e dinamico che viene svolto annualmente a livello di Gruppo dalla Funzione Rischi, con il coinvolgimento dei vertici direttivi della Banca e delle principali società del Gruppo, e consente di identificare i principali fattori di rischio ed i rischi emergenti cui esso è o potrebbe essere esposto, assicurando che il processo stesso sia effettivamente agito e conosciuto nel Gruppo. L'output del processo consente di aggiornare la long-list dei rischi, che si concretizza nell' inventario dei rischi (c.d. Risk Inventory), che rappresenta l'elenco di tutti i rischi identificati dal Gruppo, anche quelli a fronte dei quali è calcolato un capitale economico, per i quali sono definiti adeguati presidi organizzativi per la loro prevenzione e mitigazione (presidi di processo o in termini di indicatori RAF), nonché la mappa dei rischi (c.d. Risk Map) che consiste nell'elenco dei soli rischi rilevanti per il Gruppo Banco BPM quantificati attraverso metodologie interne, per i quali viene verificata la materialità, e comprende anche eventuali ulteriori rischi quantificabili tramite metodologie regolamentari (es. leverage ratio). Gli esiti del processo rappresentano la base per la definizione degli indicatori di RAF e i rischi in essa contenuti devono essere considerati in ambito ICAAP.

La Capogruppo Banco BPM assicura la misurazione, il monitoraggio e la gestione dei fabbisogni patrimoniali a fronte di ciascuna tipologia di rischio rilevante e garantisce il presidio e la quantificazione delle risorse patrimoniali di cui il Gruppo dispone per coprire l'esposizione ai rischi, in modo da ottemperare agli obblighi normativi di Primo e Secondo Pilastro. In particolare, il presidio centralizzato dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, che si concretizza nell'attività di confronto tra l'ammontare delle risorse patrimoniali a disposizione e i fabbisogni patrimoniali derivanti dai rischi cui il Gruppo è esposto, in sede consuntiva e prospettica, in condizioni di normalità e di stress, è realizzato attraverso l'attuazione del processo interno di valutazione dell'adeguatezza del capitale (ICAAP).

In aggiunta ai rischi di Primo Pilastro (rischio di credito, rischio di controparte, rischio di mercato, rischio operativo), sono di seguito elencati i rischi identificati dal Gruppo Banco BPM in seguito all'attuazione del processo di Risk Identification (c.d. Inventario dei rischi):

AML Rischio di antiriciclaggio e di finanziamento al terrorismo.
ASSICURATIVI Rischi del portafoglio assicurativo ramo vita collegati ai rischi di sottoscrizione di natura biometrica (rischi da
incertezza delle ipotesi di valutazione delle passività assicurative) e di natura operativa (rischi da incertezza
dell'ammontare delle spese e dell'esercizio delle opzioni contrattuali da parte degli assicurati). Rischi del
portafoglio assicurativo ramo danni relativi ai rischi di sottoscrizione, i quali possono dipendere da una stima
non adeguata delle ipotesi di frequenza e/o della gravità dei sinistri considerati in fase di tariffazione e di
riservazione, dal rischio di riscatto anticipato degli assicurati e da perdite derivanti da eventi estremi o
eccezionali. Sono inclusi anche i rischi finanziari derivanti dall'investimento dei premi raccolti e gli altri rischi
del business assicurativo (es. operativo, liquidità).
CONCENTRAZIONE CREDITIZIA Rischio che deriva da esposizioni creditizie verso controparti, gruppi di controparti connesse e controparti del
medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartenenti alla medesima area geografica.
CONCENTRAZIONE DI RISCHI Rappresenta il rischio che l'esposizione verso una singola controparte possa originare, allo stesso tempo,
differenti tipi di rischio.
CONDOTTA Tale rischio è incluso nel rischio Operativo. Esso è definito come il rischio attuale e prospettico di incorrere in
perdite dovute all'inadeguatezza dei servizi finanziari forniti, incluso il rischio di cattiva condotta e trattamento
non corretto della clientela.
CYBER E SICUREZZA Rischio di incorrere in perdite finanziarie, reputazionali e di quote di mercato dovuto ai presidi cyber e di
sicurezza.
ESTERNALIZZAZIONE Rappresenta il rischio derivante da contratti di outsourcing / services con partner esterni al Gruppo.
EXECUTION Perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite
dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.
FISCALE Rischio di operare in violazione alle norme di natura tributaria ovvero in contrasto con i principi o con le
finalità dell'ordinamento tributario.
ICT Rischio di incorrere in perdite finanziarie, reputazionali e di quote di mercato dovuto all'utilizzo di tecnologia
informatica e di comunicazione (ICT).
IMMOBILIARE Rischio attuale o prospettico derivante da variazioni di valore degli immobili di proprietà detenuti a causa di
variazioni nei prezzi nel mercato immobiliare italiano.
ECCESSIVA LEVA FINANZIARIA Rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda la
Banca vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa
la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche
sulle restanti attività.
MERCATO NEL PORTAFOGLIO
BANCARIO
Rischio di perdita derivante da operazioni sul mercato di attività finanziarie classificate nel portafoglio
bancario.
MODELLO Rischio che il modello utilizzato in un processo di misurazione o in base al quale vengono prese decisioni
strategiche dia un output errato a causa di un'errata specificazione, difettosa esecuzione o un uso improprio
del modello.
NON CONFORMITA' Rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di
reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (leggi, regolamenti) ovvero di
autoregolamentazione (ad es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina.
NUOVI PRODOTTI Rischi derivanti dallo sviluppo, implementazione e investimento in nuovi prodotti.
PARTECIPAZIONE Rischio derivante da cambiamenti nel valore delle partecipazioni detenute nel portafoglio bancario a causa
della volatilità del mercato o dello stato dell'emittente.
PENSION Rischio che con riferimento ai piani pensionistici i contributi versati/accantonati non siano sufficienti a coprire
le prestazioni garantite in relazione a dinamiche demografiche impreviste e/o che si realizzi un insufficiente
rendimento degli asset in cui tali contributi sono stati investiti con conseguenti oneri aggiuntivi a carico della
banca.
REGOLAMENTAZIONE Rischio derivante dagli attuali sviluppi regolamentari che potrebbero influenzare il perseguimento delle
strategie individuate dal Gruppo.
REPUTAZIONALE È il rischio legato ad una percezione negativa dell'immagine della Banca da parte della clientela, degli
azionisti, degli investitori, degli analisti finanziari e delle Autorità di Vigilanza che potrebbe influenzare
negativamente la capacità della Banca di mantenere o sviluppare nuove opportunità di business o continuare
ad avere accesso alle fonti di funding.
RESIDUO Rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito utilizzate dal Gruppo risultino
meno efficaci del previsto. Per la sua quantificazione, viene valutata la rilevanza delle diverse tipologie di
strumenti di Credit Risk Mitigation (CRM) in termini di riduzione del requisito patrimoniale ottenuto grazie al
loro utilizzo.

STRATEGICO Rischio attuale o prospettico legato ad una potenziale flessione degli utili o del capitale dovuto a un
inadeguato posizionamento di mercato o decisioni manageriali errate. Nello specifico, rappresenta il rischio
che le scelte di posizionamento competitivo/strategico non producano i risultati attesi, penalizzando il
raggiungimento degli obiettivi economici e patrimoniali di breve e medio-lungo periodo, o addirittura
provocando indesiderate contrazioni dei livelli di redditività e delle condizioni di solidità patrimoniale. In tale
prospettiva, il rischio strategico attiene alla possibilità di insuccesso di progetti aziendali che comportino
discontinuità gestionale e all'inerzia della Banca di fronte ad impreviste dinamiche del mercato.
TASSO DI INTERESSE NEL
PORTAFOGLIO BANCARIO
Rischio di cambiamento del margine di interesse netto (Funding Cost Risk) e del valore economico del Gruppo
Banco BPM a seguito di variazioni inattese nei tassi di interesse, che impattano sulle posizioni classificate nel
portafoglio bancario ai fini regolamentari. Il rischio origina prevalentemente dall'esercizio dell'attività di
intermediario nel processo di trasformazione delle scadenze.
In particolare, costituisce una fonte di rischio di tasso di interesse il "fair value" di titoli emessi a tasso fisso,
l'erogazione di finanziamenti e prestiti commerciali a tasso fisso e la raccolta attraverso conti correnti;
rappresenta una fonte di rischio di tasso di interesse i flussi di cassa dell'attivo e del passivo soggetti a tasso
variabile. Tale rischio include la componente di rischio Base.
LIQUIDITA' Rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole
certezza a causa dell'incapacità: i) di reperire fondi senza pregiudicare la sua attività caratteristica e/o la sua
situazione finanziaria (funding e liquidity risk); ii) di liquidare specifiche attività se non a costo di incorrere in
perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del
timing con cui è necessario realizzare l'operazione (market liquidity risk).

Con riferimento al rischio climatico, definito come i rischi diretti e indiretti legati a tematiche di climate change, gli effetti sono considerati nell'ambito delle singole tipologie di rischio.

Rischi climatici e ambientali

Nell'ambito del periodico aggiornamento del processo di Risk Identification, il Gruppo Banco BPM ha individuato e provveduto a declinare in modo analitico i diversi fattori di rischio ESG, suddividendo tra quelli specificatamente legati agli aspetti climatici/ambientali e quelli di governance e social sustainability.

La gestione del rischio è una delle componenti fondamentali dell'attività operativa del Gruppo Banco BPM. L'approccio alla gestione del rischio si è notevolmente evoluto negli ultimi anni, quando il rischio legato agli effetti del cambiamento climatico si è innestato a pieno titolo come driver nello sviluppo della strategia aziendale di medio-lungo termine, stimolando i diversi soggetti interessati, incluso Banco BPM, a muoversi proattivamente per rispondere al crescente interesse su tale ambito da parte dei diversi stakeholders.

Tale esigenza si è manifestata specialmente in seguito al commitment internazionale espresso con gli Accordi sul Clima di Parigi del 2015 e con la Legge Europea sul Clima (Regolamento (UE) 30 giugno 2021, n. 1119), che stabilisce l'obiettivo vincolante della neutralità climatica nell'Unione Europea entro il 2050 e l'obiettivo intermedio di riduzione di almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 1990.

La scelta di Banco BPM di aderire, oltre a tutte le altre progettualità avviate in materia di analisi, gestione e mitigazione dei rischi legati al climate change, alla Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD) e alla Net-zero Banking Alliance (NZBA) concretizza la consapevolezza del Gruppo di avere un ruolo di primo piano nell'azione contro il cambiamento climatico. Per i dettagli sulla gestione e mitigazione dei rischi climatici e ambientali si rimanda alla specifica documentazione di disclosure del Gruppo: Dichiarazione Non Finanziaria e Informativa Pillar 3.

Le principali interazioni con BCE

La Banca Centrale Europea ha un ruolo di primo piano nell'indirizzare i player del settore bancario e creditizio verso la disclosure dei rischi legati al cambiamento climatico.

A novembre 2020, BCE ha pubblicato la versione finale della "Guida sui rischi climatici e ambientali" per le banche, in cui vengono riportate le aspettative della Vigilanza in merito alla gestione di tali rischi, seguita dalla comunicazione del Presidente del Supervisory Board di BCE del gennaio 2021 avente ad oggetto "Supervisory Expectations on climate-related and environmental risk: request for self-assessment and implementation plans", tramite cui è stato richiesto alla Banca di eseguire un'autoanalisi degli scostamenti rilevati rispetto alle aspettative enunciate nella Guida BCE (Questionario A) e di fornire un programma di attività volto a presidiare l'impatto dei cambiamenti climatici e ambientali (Questionario B), giudicato per il Gruppo Banco BPM completo e adeguato. I risultati aggregati a livello di sistema europeo sono stati resi disponibili da BCE.

Con riferimento a quest'ultimo documento, le principali attività previste sono state suddivise nei seguenti macroambiti, di cui si riassumono di seguito gli elementi principali:

    1. Modello di Business e Strategia: per assumere decisioni strategiche coerenti e nel rispetto del contesto in cui opera, Banco BPM necessita di comprendere l'impatto dei rischi legati a clima e ambiente. A tal fine nel Piano Strategico di Gruppo sono indicati i principali obiettivi nell'ambito della gestione dei rischi climatici e ambientali e le modalità per la loro integrazione nel business e nelle attività operative anche attraverso il Programma ESG di Banco BPM, che coinvolge l'azienda a tutti i livelli;
    1. Governance e Risk Appetite: nell'elaborazione della strategia aziendale e nella definizione degli obiettivi di business Banco BPM intende considerare l'impatto dei rischi climatici e ambientali, integrando progressivamente il proprio Risk Appetite Framework (RAF) con specifici indicatori volti a sintetizzare l'esposizione al rischio in tali ambiti al fine di permettere agli Organi aziendali, ai Comitati direzionali e alle principali funzioni aziendali interessate di assumere decisioni informate in relazione alla gestione di questi rischi;
    1. Risk Management: al fine di considerare i rischi legati al clima e all'ambiente come driver determinanti per le altre categorie di rischio incluse nel framework di risk management, è necessario individuare i rischi fisici e di transizione cui è esposto il portafoglio crediti del Gruppo Banco BPM, consentendo di integrare tali fattori anche nella definizione e nella valutazione del merito creditizio della clientela e nei processi di loan origination, monitoring e pricing. Le componenti di rischio ambientale e climatico devono trovare inoltre adeguata valorizzazione nei processi di definizione dei piani di business continuity e nell'implementazione dei framework di gestione dei rischi operativi, reputazionali, di mercato e di liquidità;
    1. Disclosure: a Banco BPM è richiesto di pubblicare le informazioni e i risultati legati ai rischi climatici e ambientali ritenuti rilevanti, sviluppando una reportistica in linea con le aspettative previste dalla specifica normativa in materia.

Si segnala, infine, come nel corso dell'ultimo trimestre 2023, il Gruppo sia stato impegnato nelle attività preparatorie al primo esercizio di data collection "Fit for 55 climate risk scenario analysis" condotto dall'Autorità Bancaria Europea in collaborazione con BCE, che si svolgerà nei primi mesi del 2024.

Tale esercizio rientra nei nuovi mandati ricevuti dall'EBA nell'ambito della rinnovata strategia di finanza sostenibile della Commissione Europea. Il suo obiettivo primario è quello di valutare la complessiva resilienza del settore bancario rispetto ai target definiti con il pacchetto "Fit for 55" e acquisire informazioni sulla capacità degli Enti di sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di CO2.

Gli intermediari partecipanti dovranno fornire i valori di starting point, al 31 dicembre 2022, dei dati climatici richiesti che confluiranno nel modulo del settore bancario del "One-off Fit for 55 climate risk scenario analysis". I risultati prospettici di tale modulo saranno ottenuti utilizzando i modelli di stress test del rischio climatico top-down definiti dall'Autorità di Vigilanza.

Le principali iniziative implementate nel 2023

Nell'esercizio 2023, Banco BPM ha proseguito le attività di sviluppo e attuazione delle molteplici iniziative progettuali finalizzate all'analisi e gestione dei rischi climatici e ambientali, sia con riguardo allo specifico Programma ESG, sia in risposta alle aspettative della Guida BCE sul tema, in coerenza con i piani operativi di dettaglio definiti dal Gruppo aggiornati nell'ambito del complessivo processo di revisione tematica (Thematic Review).

Più nel dettaglio, Banco BPM ha completato le attività riguardanti la complessiva valutazione di materialità dei rischi ambientali e climatici che può essere ulteriormente declinata nei seguenti principali obiettivi raggiunti:

  • Analisi di concentrazione: finalizzata a identificare i rischi materialmente impattati dai fattori climatici in termini di esposizioni a rischio. Tale analisi è stata effettuata su tutti i principali rischi della Banca, estendendola, tra gli altri, per il rischio di credito anche ai rischi ambientali per cui è stato definito uno specifico score;
  • Orizzonti di materialità: per ogni rischio impattato in modo rilevante dai fattori climatici e ambientali, attraverso una definizione unica, formalizzata sia nel Pillar III sia nella Dichiarazione non Finanziaria, dell'orizzonte temporale di breve-medio-lungo termine entro il quale questi fattori potrebbero manifestarsi;
  • Analisi di sensitivity: aventi lo scopo di fornire informazioni aggiuntive rispetto alle misure di rischio già integrate nelle valutazioni gestionali di capitale economico nel processo di autonoma valutazione di adeguatezza patrimoniale e liquidità del Gruppo (ICLAAP). Per ciascun rischio materialmente impattato, sono state effettuate – inoltre - analisi di sensitivity sugli orizzonti temporali considerati.

Con riguardo alla specifica iniziativa "RAF", il complessivo Risk Appetite Framework 2023 di Banco BPM è stato ulteriormente rafforzato in ambito ESG con l'introduzione di nuovi KPIs. Si ricorda che gli indicatori in ambito ESG sono definiti su tre diversi livelli di analisi (strategico, gestionale ed early warning) che spaziano sulle differenti aree di rischio in esame.

In particolare, sono stati previsti nuovi indicatori volti al monitoraggio dei consumi di energia e alle emissioni scope 1 e scope 2 del Gruppo Banco BPM, oltre all'apertura per Business Line dell'indicatore (cascading orizzontale) riferito alle erogazioni green. In linea con gli obiettivi NZBA, la complessiva reportistica in ambito rischi è stata inoltre arricchita con un focus specifico sull'andamento dei finanziamenti ai settori prioritari. In una logica di continua evoluzione del framework, sono in corso di valutazione future implementazioni che il Gruppo realizzerà con riguardo a tale ambito.

Nel corso dell'anno è proseguita, inoltre, l'attività di rafforzamento/affinamento delle metodologie di stima riferite alle tradizionali tipologie di rischio sulle quali impattano i fattori ambientali e climatici.

Nello specifico, in ambito rischi di credito, Banco BPM ha provveduto a:

    1. Integrare i rischi climatici nelle misure di provisioning IFRS9 (mediante post model adjustment a partire da dicembre 2022);
    1. Integrare i rischi cimatici, con approccio avanzato, nelle valutazioni di adeguatezza patrimoniale ICAAP (a partire da marzo 2023);
    1. definire il framework metodologico per includere i rischi climatici nel sistema di rating interno a fini gestionali.

Con riferimento ai primi due punti - in particolare con riguardo al rischio di transizione – la Banca ha sviluppato e implementato un approccio metodologico per stressare la PD delle controparti (e, indirettamente, i parametri LGD) con fattori climate, facendo leva sul modulo finanziario del modello AIRB, sia per il calcolo dell'ECL che per la stima del capitale economico. Tale metodologia considera, pertanto, il maggior rischio di credito dovuto all'impatto dei cambiamenti climatici e ai costi delle politiche di mitigazione. La valutazione di impatto del rischio fisico è, invece, riflessa direttamente sul parametro LGD facendo leva sullo scenario NGFS flood 2022 fornito da BCE. Quest'ultimo ipotizza uno shock dell'indice dei prezzi degli immobili residenziali e commerciali, consentendo di stressare la quota di garanzia del portafoglio creditizio del Gruppo, impattando così sul tasso atteso di recupero.

In merito al terzo punto, a fine 2023 è stato definito un framework a supporto della struttura Rating Desk per l'attribuzione del merito creditizio alla clientela affidata e del gestore che può agire sul rating mediante override. Tale framework prevede la definizione di un rating Climate che affianca il rating segnaletico AIRB, in attesa che i driver di rischio climatico e ambientale siano direttamente inclusi nel sistema di rating regolamentare. Il suddetto rating Climate deriva dall'applicazione di un modello specifico che può modificare il rating AIRB di controparte attraverso l'applicazione di notch in peggioramento/miglioramento al fine di inglobare gli impatti sulla valutazione del merito creditizio del debitore derivanti dall'esposizione ai rischi fisico e di transizione.

Con specifico riferimento ai rischi di mercato, Banco BPM ha ulteriormente approfondito le analisi di materialità e di sensitivity dei suoi portafogli di investimento (trading e banking book), esaminandone la relativa composizione nonché la concentrazione/distribuzione per singolo emittente anche considerando i settori di attività ritenuti maggiormente sensibili (rischio di transizione). A partire da dicembre 2023, la Banca ha altresì implementato una soluzione di natura quantitativa finalizzata alla misurazione dei rischi ambientali e climatici di carattere transizionale che consente di valutare la loro incidenza sul complessivo peggioramento delle performances di portafoglio, per effetto di un downgrade o default degli emittenti.

Nel corso dell'anno, Banco BPM ha definito altresì il complessivo framework adottato dal Gruppo per il monitoraggio e la mitigazione – nel continuo – del rischio reputazionale ESG relativo alle controparti affidate.

Allo scopo di arricchire e rafforzare la reportistica interna sui rischi climatici e ambientali, Banco BPM ha provveduto inoltre, a predisporre una prima informativa interna verso i principali organi aziendali relativa alla tematica delle c.d. emissioni finanziate dal Gruppo, con l'obiettivo di rendicontare l'evoluzione del complessivo portafoglio creditizio anche in relazione alla prossima definizione degli specifici target settoriali (selezionati nell'ambito dell'adesione all'Iniziativa NZBA).

Si segnala, infine, come il Gruppo Banco BPM, abbia predisposto, e pubblicato nel corso dell'esercizio, le specifiche disclosure ESG in ambito Pillar 3, nel rispetto di quanto espressamente richiesto dalla vigente normativa in materia.

Per l'illustrazione degli impatti dei fattori ESG sui processi creditizi e sui servizi d'investimento, si fa rinvio a quanto illustrato nelle rispettive sezioni relative al Rischio di credito e a rischi in ambito Wealth Management.

Framework dei controlli in ambito Wealth Risk Management

Nel corso del 2023, il Gruppo Banco BPM ha proseguito la fase progettuale per l'introduzione di metriche ESG di portafoglio propedeutiche all'integrazione dei Rischi ESG in ambito servizi d'investimento, ed in particolare finalizzate alla futura progettualità di emissione di linee di gestione ex art. 8 ai fini SFDR, coerenti con il modello di classificazione. La Funzione Rischi ha svolto le fasi di calibrazione e di monitoraggio, al fine di garantire l'efficacia del modello e dei controlli in essere.

Inoltre, il Gruppo:

  • ha integrato il modello di Product Testing con l'estensione alle obbligazioni, e ha avviato analisi relativamente ai prodotti di risparmio gestito;
  • ha esteso il perimetro dei controlli sulle misure di rischio utilizzate, ai fini delle verifiche di adeguatezza;
  • ha sviluppato un modello di monitoraggio per identificare i portafogli della clientela da attenzionare per una elevata concentrazione dei rischi, ad esempio per un eccessivo scostamento dell'allocazione dei portafogli effettivi rispetto a quelli di profilatura, o per una bassa diversificazione degli investimenti;
  • ha introdotto una reportistica mensile relativa all'integrazione dei Rischi della Monte Titoli sulle Gestioni Patrimoniali emesse dal Gruppo.

Sono state infine condotte le analisi standard di misurazione e monitoraggio riconducibili ai macro-processi della Consulenza, della Product Governance, del Pricing e della Best Execution.

Data Quality Aggregation

Il framework di data quality è esteso a tutte le categorie di rischio di primo pilastro (rischio di mercato, rischio di credito e controparte e rischio operativo) nonché ai rischi di tasso e di liquidità. Sono stati inoltre sviluppati ulteriori controlli di data quality nell'ambito dello sviluppo dei modelli di stima del rischio di Credito e della Nuova definizione di Default.

Nel corso dell'anno sono state condotte le attività di estensione dei principi BCBS239 al di fuori dell'area rischi e in particolare all'ambito ESG, e le attività volte a valutare il presidio della qualità dei dati in ambito Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria (DCNF) e Bancassurance. Sono state avviate le attività di estensione di tali principi all'ambito segnaletico e all'antiriciclaggio, e sono stati analizzati gli step elaborativi e i dati utilizzati nell'esercizio di EU-wide ST 2023.

Le attività di presidio di secondo livello sulla qualità dei dati sono state condotte utilizzando l'approccio strutturato del KQI-2L sulle aree di indagine sopra richiamate, nella misura in cui tale approccio è applicabile a seconda delle specificità del singolo ambito. Anche in tal caso la metodologia applicata all'area Rischi sarà progressivamente estesa.

Particolare attenzione sarà rivolta alle attività di controllo di secondo livello sui progetti in corso che riguardano la funzione Rischi, quali ad esempio le istanze per l'autorizzazione ai modelli interni, il datawarehouse del credito, i temi ESG e l'esercizio di stress test.

Rischio informatico e CyberRisk

Alla luce della Circolare n. 285 di Banca d'Italia e di quanto evidenziato da ECB durante l'ispezione OSI IT and Cyber Security Risk, il 3 luglio 2023 è stata creata, nell'area di Enterprise Risk Management, l'unità organizzativa ICT & Security Risk.

L'unità risponde all'esigenza di avere una funzione di secondo livello a monitoraggio delle funzioni IT e Sicurezza logica e fisica, di crescente rilievo per la strategia aziendale.

La Circolare n. 285 assegna alla funzione il ruolo sia di controllo sia di monitoraggio. In particolare, la funzione di controllo è responsabile del monitoraggio e del controllo dei rischi ICT e di sicurezza, nonché della verifica dell'aderenza delle operazioni ICT al sistema di gestione dei rischi.

L'unità organizzativa ICT & Security Risk ha già avviato le attività e raggiunto alcune milestone, quali l'adeguamento della metodologia per la conduzione dell'analisi sui rischi ICT e di sicurezza rispetto all'aggiornamento della Circolare n. 285 e l'evoluzione degli indicatori RAF relativi alla postura della Sicurezza, e prevede di andare a regime nel corso del 2024 anche facendo leva su un ampio progetto di annual plan dedicato.

A partire dai primi mesi del 2021, con l'elaborazione del Piano Strategico 2021-2024, il Gruppo Banco BPM ha focalizzato l'attenzione sull'evoluzione dell'architettura IT, sullo sviluppo della cloud adoption e sull'affidabilità dei dati, attraverso la revisione dei processi e degli strumenti di IT Governance, la modernizzazione dell'infrastruttura, lo sviluppo del modello operativo IT e la digitalizzazione.

La Direzione Information Technology di Banco BPM ha continuato a garantire i massimi livelli di sicurezza del sistema informativo e ha portato avanti il proprio piano di trasformazione ed evoluzione in linea con gli obiettivi prefissati, anche in termini di ottimizzazione delle prestazioni e scalabilità.

La metodologia di gestione del rischio informatico e di sicurezza, approvata nel 2020 è stata adeguata nel corso del 2023 per rispondere agli aggiornamenti introdotti alla sopra citata Circolare n. 285 ed è stata applicata nel corrente alle applicazioni in perimetro.

La metodologia di analisi del rischio prevede la valutazione di rischio residuo delle singole applicazioni, incorporando gli aspetti legati al rischio strategico e reputazionale.

La valutazione complessiva in corso sta confermando un rischio residuo complessivo attestabile su un livello basso, in continuità con le precedenti valutazioni.

È proseguito il processo di razionalizzazione e consolidamento del parco fornitori, attivato a partire dal 2020, che, da un lato, ha portato a una riduzione dei fornitori ritenuti non essenziali e, dall'altro, ha permesso di avvalersi di nuove partnership nelle aree di innovazione digitale e cybersecurity.

Nello stesso arco temporale sono stati inoltre potenziati i presidi sui servizi esternalizzati sia all'interno sia all'esterno del Gruppo, al fine di garantire un controllo adeguato della stabilità e della qualità dei servizi offerti dai fornitori.

In tale contesto e al fine di proseguire con l'azione di contrasto e mantenere i livelli di sicurezza acquisiti, è proseguita la strategia di cybersecurity, in coerenza con il piano pluriennale, attraverso interventi trasversali di evoluzione dei presidi di sicurezza.

Sono stati attivati diversi interventi di evoluzione degli strumenti a supporto del modello di analisi del rischio informatico, tra cui un tool a supporto della raccolta degli impatti in ambito rischi strategico e reputazionale.

In un'ottica di evoluzione del capitale umano e delle competenze delle risorse IT, e in considerazione dell'innovazione di processo e tecnologica, è in corso un programma di sviluppo volto a supportare la trasformazione IT e rafforzare il ruolo della Data Quality e Sicurezza Informatica di Gruppo in ottica di up-skilling e re-skillling su competenze professionali e trasversali.

I Key Risk Indicator presentati nel Risk Appetite Statement 2022 non hanno mostrato superamenti delle soglie prefissate.

L'IT Risk Questionnaire 2023, la cui compilazione è richiesta da BCE, ha evidenziato come Banco BPM abbia apportato diversi miglioramenti rispetto al precedente questionario sia in termini di riduzione dell'esposizione al rischio sia di incremento della maturità in diversi ambiti oggetto del monitoraggio.

Per il periodo in esame, in attesa del completamento del processo di valutazione, i primi indicatori portano a prevedere una conferma di tali risultati anche per il 2023. Si segnala inoltre che, a seguito dell'ispezione OSI su IT e Cyber Security Risks, sono emerse aree di miglioramento che la Banca dovrà indirizzare nei prossimi anni. Le attività verranno tenute in stretto monitoraggio.

Rischi conseguenti alla riforma degli indici di riferimento

Alla luce delle evoluzioni normative intercorse, il Gruppo ha analizzato i rischi collegati alla riforma dei tassi benchmark, con particolare riferimento al rischio connesso alla cessazione del tasso Euribor, che rappresenta il principale indice di riferimento utilizzato dal Gruppo per l'indicizzazione dei contratti di finanziamento e per le attività sottostanti ai contratti derivati su tassi di interesse.

Per maggiori dettagli si rinvia a quanto illustrato nella parte "Sezione 5 - Altri Aspetti" della Parte A della Nota integrativa.

Con riferimento alle altre tipologie di rischio individuate dal Gruppo, nel corso del 2023, in relazione alle metodologie adottate:

• Rischio di reputazione: la Funzione Rischi ha mantenuto la metodologia già in uso nel 2022 per la quantificazione del rischio reputazionale allo scopo di includere, nelle stime di capitale economico, anche

il possibile deterioramento dell'immagine del Gruppo, percepita dai diversi stakeholders, per effetto del potenziale manifestarsi di specifici fattori di rischio ESG. In particolare, è stato stimato il contributo marginale dei diversi fattori di rischio climatico e ambientale rispetto alla complessiva misura di capitale economico atta a fronteggiare questa specifica tipologia di rischio. È stato altresì sviluppato un tool di what if analysis, finalizzato a valutare potenziali impatti reputazionali osservati nel complessivo sistema bancario;

  • Rischio Strategico: è proseguito lo sviluppo della metodologia già adottata nel 2022, che prevede una puntuale valutazione degli obiettivi commerciali di breve termine con i target di Piano Industriale più orientati ad un orizzonte temporale di medio e lungo termine rafforzando, contestualmente, i presidi strategici relativi agli impatti dei fattori ESG e del complessivo percorso di evoluzione dei processi di digitalizzazione;
  • Rischio Equity: affinamento della metodologia di stima allo scopo di includere la valutazione dei fattori ESG, evidenziando in particolare l'incidenza del rischio di transizione sul portafoglio d'analisi e sui relativi settori economici di appartenenza;
  • Rischio Immobiliare: la metodologia di stima ha considerato anche gli impatti dei fattori di rischio ambientale e climatico (rischio fisico) sul potenziale valore atteso del portafoglio immobiliare di proprietà del Gruppo;
  • Sistema incentivante risk-based: il piano Short Term Incentive (STI) 2023 del Gruppo è stato definito sulla base delle disposizioni di Vigilanza in materia di "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione" emanate dalla Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013 e successivi aggiornamenti). In tale contesto, le condizioni di attivazione del piano incentivante sono allineate con il framework RAF di Gruppo e, più in generale, con la propensione al rischio approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo. In generale, nel corso del 2023 è proseguita l'attività di rafforzamento del legame con il RAF. In particolare, la Funzione Rischi nella definizione dei Key Performance Indicator del piano Short term Incentive, garantisce che i livelli obiettivi definiti siano coerenti con il profilo di rischio approvato dal Gruppo, a tal fine ha svolto approfondimenti volti alla proposta di evolutive per definire metriche risk based coerenti e azionabili da parte dei risk takers.

Stress test

Il Gruppo Banco BPM ha implementato un articolato framework di stress testing, inteso come l'insieme di tecniche quantitative e qualitative mediante le quali la Banca valuta la propria vulnerabilità ad eventi eccezionali ma plausibili. Nell'ambito del framework sono inoltre stabilite le linee guida relative all'applicazione degli scenari di stress oltre ai ruoli e responsabilità delle funzioni aziendali e degli Organi Sociali. Il framework per le proiezioni di lungo termine e per le prove di stress adottato dal Banco BPM costituisce dunque un insieme coordinato di metodologie, processi, controlli e procedure che definiscono le principali variabili da utilizzare in ottica prospettica per le stime in condizioni ordinarie e avverse finalizzate sia ai processi di pianificazione e risk management sia a fini regolamentari che gestionali.

Le prove di stress sono volte a valutare gli effetti sui rischi della Banca di eventi specifici (analisi di sensitività) o di movimenti congiunti di un insieme di variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi (analisi di scenario), con riferimento ai singoli rischi (stress test specifici) o in maniera integrata su più rischi (stress test integrato).

Il processo di analisi si basa sulla quantificazione degli impatti relativi a prove di stress testing di tipo firm-wide che consente una valutazione globale in termini di profilo di rischio della Banca.

Attraverso tali analisi è possibile individuare quei fattori di rischio che più di altri contribuiscono a determinare risultati negativi e, conseguentemente, permettono di attuare strategie che consentono di limitare la perdita al realizzarsi di detti scenari.

Lo Scenario Council, costituito nel 2019, ha il compito di confermare o proporre una revisione degli scenari utilizzati nei processi di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca, tenendo anche conto di eventuali considerazioni del Top Management derivanti, ad esempio, da variazioni sostanziali delle stime di rischio e profittabilità, variazioni del mercato o del contesto di riferimento, introduzione di nuovi principi normativi, indicazioni specifiche dell'Autorità di Vigilanza, individuando anche i relativi processi impattati e valutando il loro potenziale aggiornamento. In esso sono esaminati nel continuo, almeno trimestralmente, gli aggiornamenti degli scenari macroeconomici effettuati da differenti provider esterni, valutando di volta in volta se recepirli nei processi strategici ad essi collegati.

Al fine di meglio rafforzare e strutturare l'attività svolta dallo Scenario Council, la Banca a partire dal 2021 ha definito un framework per l'aggiornamento degli scenari macroeconomici, supportato anche dalla definizione di

una metodologia per l'individuazione di trigger di materialità di variazione degli scenari, il cui superamento richiede la convocazione di uno Scenario Council per un'analisi di dettaglio degli scenari che hanno originato tali sforamenti e una valutazione tecnica circa la loro adozione nei processi strategici della Banca.

Nel corso del 2023, lo Scenario Council si è riunito 10 volte al fine di valutare nel continuo l'evoluzione del contesto macroeconomico esterno e gli impatti sui processi strategici e gestionali della Banca.

Il Gruppo svolge periodicamente, in coerenza con le finalità di analisi e al principio di proporzionalità, prove di stress con finalità specifiche legate ai principali processi aziendali, in particolare:

  • Risk Identification, per quanto riguarda la definizione della materialità dei rischi, che viene verificata in condizioni ordinarie e stressate;
  • Definizione del Risk Appetite Framework (RAF);
  • Pianificazione strategica e operativa;
  • Quantificazione dei valori dei limiti operativi in ipotesi di stress (qualora prevista);
  • Calcolo dell'ECL IFRS 9;
  • Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP);
  • Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP);
  • Liquidity Contingency Plan;
  • Recovery Plan.

Nell'ambito di tali prove di stress rientrano anche prove di stress "verticali", condotte a livello di portafogli e rischi individuali, riconducibili ad analisi di sensitivity o di scenario, volte anche a individuare potenziali concentrazioni di rischio.

Specifiche prove di stress sono svolte inoltre con finalità gestionali e regolamentari (Supervisory Stress Test), questi ultimi secondo le tempistiche dettate di volta in volta dall'Autorità di Vigilanza.

Il Gruppo utilizza tali strumenti a supporto di altre tecniche di gestione e di misurazione dei rischi, in ottica di:

  • fornire una visione prospettica dei rischi, dei relativi impatti economici e finanziari, valutando la solidità complessiva della Banca al verificarsi di scenari avversi o alternativi rispetto a quello di riferimento, supportando così la definizione del budget e del piano industriale;
  • contribuire nell'ambito dei più importanti processi di pianificazione e risk management, anche alla definizione delle soglie RAF e alla determinazione degli obiettivi di rischio/rendimento del Gruppo;
  • valutare lo sviluppo di piani di mitigazione del rischio e di ripristino in concomitanza con determinate situazioni di stress. Le prove di stress sono infatti utilizzate per definire specifiche soglie di trigger interne al raggiungimento delle quali si attivano i piani di risoluzione come previsto dalla direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) in tema di prevenzione e gestione delle crisi bancarie e delle imprese di investimento.

Nel corso del primo semestre il Gruppo è stato impegnato nello svolgimento dell'esercizio EU-wide Stress Test 2023 condotto dall'European Banking Authority (EBA) in collaborazione con la Banca Centrale Europea (BCE), il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB – European Systemic Risk Board) e la Commissione Europea, volto a testare il business model e la resilienza delle banche sulla base di 2 scenari, baseline e avverso, elaborati dal Regulator. I risultati delle banche che hanno partecipato all'esercizio sotto la guida dell'EBA sono stati pubblicati dall'EBA a fine luglio 2023. In aggiunta, nel mese di luglio 2023, BCE ha comunicato l'esecuzione del primo esercizio di Cyber Resilience Stress Test nei primi mesi del 2024. L'esercizio, gestito centralmente dalla funzione ICT & Security Risk, interessa trasversalmente tutte le funzioni della banca. L'obiettivo è quello di valutare la resilienza delle banche identificate come "significative" a eventi di cybersecurity, identificare e indirizzare debolezze e mancanze, e proporre una "learning experience" sia per le banche che per BCE. I risultati dello Stress Test saranno condivisi alle banche nel mese di luglio 2024.

Il sistema di controllo interno dei rischi

Nel seguito è riportata la descrizione delle strutture e dei compiti attribuiti alle funzioni aziendali di controllo del Gruppo Banco BPM. Le principali funzioni aziendali della Capogruppo Banco BPM preposte al controllo dei rischi sono le seguenti:

  • Funzione Audit;
  • Funzione Rischi;

  • Funzione Compliance;
  • Funzione Antiriciclaggio.

La Funzione Audit è a riporto diretto del Consiglio di Amministrazione, svolge l'attività di Revisione Interna prevista dalle Disposizioni di Vigilanza mediante lo svolgimento di attività di verifica e monitoraggio – in loco e a distanza – presso le Banche e le Società Prodotto del Gruppo, in forza di uno specifico contratto di outsourcing ovvero in qualità di Capogruppo. Il responsabile della Funzione Audit ha accesso diretto all'Organo con funzione di controllo e comunica con esso senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione Audit della Capogruppo ha la responsabilità da un lato di presidiare, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco e a distanza, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, e, dall'altro, di valutare l'efficacia e l'effettività del complessivo Sistema dei Controlli Interni, riportando agli organi aziendali le risultanze delle proprie attività e i necessari interventi che il management deve realizzare al fine di raggiungere la piena adeguatezza dei processi e del sistema dei controlli.

La Funzione Audit è competente per le attività di revisione interna riferite a tutte le strutture centrali e periferiche delle società italiane del Gruppo bancario. Per l'unica entità bancaria estera appartenente al Gruppo (Banca Aletti Suisse), svolge proprie verifiche in aggiunta a quelle effettuate dalla struttura locale incaricata delle attività di revisione, operando in eventuale coordinamento con la stessa. La Funzione Audit della Capogruppo svolge inoltre il ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo delle Funzioni Internal Audit delle compagnie assicurative appartenenti al Conglomerato Finanziario.

Nello svolgimento dei propri compiti la Funzione Audit, oltre a quanto previsto dalla normativa interna, tiene conto di quanto previsto dagli standard professionali internazionali.

La Funzione Audit svolge, oltre all'attività tipica di revisione interna, un'attività di natura consulenziale, prestando la propria esperienza prevalentemente con la partecipazione a progetti e gruppi di lavoro, con particolare riferimento agli aspetti riguardanti l'assetto dei controlli interni.

La Funzione Rischi è a riporto diretto dell'Amministratore Delegato del Banco BPM S.p.A.; il suo responsabile accede direttamente all'Organo con funzione di supervisione strategica e all'Organo con funzione di controllo, e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione Rischi di Capogruppo assume il ruolo di funzione di controllo dei rischi ai sensi della Circolare 285/2013 di Banca d'Italia, assicura il coordinamento funzionale dei presidi di controllo dei rischi delle Società del Gruppo e sovrintende - a livello di Gruppo ed in modo integrato - ai processi di governo e controllo (Enterprise Risk Management), sviluppo e misurazione dei rischi (Risk Models) e al processo di convalida dei modelli interni di misurazione dei rischi (Validazione Interna).

La Funzione Rischi e le strutture che in essa operano sono indipendenti dalle funzioni e attività operative. In particolare, provvedono a:

  • proporre e sviluppare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi di competenza;
  • coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in materia di gestione dei rischi di competenza da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari;
  • garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio e dei relativi assorbimenti di capitale, verificando l'attuazione degli indirizzi e delle politiche definite in materia di gestione dei rischi di competenza e il rispetto delle soglie definite all'interno del Risk Appetite Framework di Gruppo;
  • garantire lo sviluppo ed il miglioramento continuativo dei modelli e delle metriche di misurazione dei rischi - di Primo e Secondo Pilastro, in condizioni ordinarie e stressate - anche attraverso progetti finalizzati all'implementazione e attuazione dei modelli avanzati, all'allineamento agli standard che tempo per tempo si vanno affermando a livello internazionale, al recepimento delle normative e direttive di Vigilanza nonché allo sviluppo di presidi sempre più efficaci;
  • presidiare il processo di convalida dei modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali;
  • presidiare il processo di verifica, mediante controlli di secondo livello, del corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, e di valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero;
  • assicurare che le informazioni utilizzate per le attività di misurazione, monitoraggio e reporting dei rischi di propria competenza siano state sottoposte a un robusto framework di Data Quality e Aggregation;
  • formulare proposte di mitigazione, in particolare attraverso l'utilizzo di coperture assicurative o finanziarie al fine di esternalizzazione del rischio, demandandone la valutazione e l'esecuzione alle funzioni deputate, e monitorandone l'andamento;

• provvedere allo svolgimento dei controlli di secondo livello relativi al monitoraggio delle funzioni IT e Sicurezza logica e fisica, di crescente rilievo per la strategia aziendale, nonché della verifica dell'aderenza delle operazioni ICT al sistema di gestione dei rischi.

Le attività di competenza del responsabile della Funzione Rischi consistono, inoltre, nell'agevolare gli Organi aziendali nello svolgimento dei rispettivi compiti in materia di Sistema dei Controlli Interni, attraverso:

  • la tempestiva e coordinata intercettazione di tutte le informazioni rilevanti ai fini della quantificazione e gestione dei rischi;
  • una più integrata capacità di elaborare, sistematizzare e contestualizzare le informazioni acquisite e di effettuare valutazioni (sia in termini di rischio che di valore degli asset) in modalità indipendente da altre istanze;
  • una rappresentazione di sintesi (integrata) dei rischi aziendali e, quindi per questa via, una maggiore comprensione, da parte degli Organi Aziendali, delle principali problematiche evidenziate dal sistema dei controlli interni di secondo livello;
  • l'adozione di interventi correttivi tempestivi e coerenti con le problematiche e le relative priorità evidenziate dalle Funzioni di Controllo interno di secondo livello.

La Funzione di Validazione Interna, collocata a diretto riporto della Funzione Rischi, presidia in modo indipendente i processi di validazione interna dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi. La Funzione valuta il rischio di modello implicito nelle metodologie utilizzate per la misurazione dei rischi ed effettua controlli finalizzati alla validazione del calcolo dei requisiti patrimoniali con riferimento all'applicazione dei modelli interni validati.

Nel mese di dicembre 2022, nell'ambito di un più ampio rinnovo del modello organizzativo e di governance, la funzione di controllo dei rischi è stata rafforzata mediante l'istituzione della carica di CRO (Chief Risk Officer) a diretto riporto dell'Amministratore Delegato.

La Funzione Compliance di Gruppo esercita le proprie attività, con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione presiede, secondo un approccio risk based, alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando, sia in fase di impianto sia di funzionamento, che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

Per le norme che riguardano l'esercizio dell'attività bancaria e di intermediazione, la gestione dei conflitti di interesse, la trasparenza nei confronti della clientela e, più in generale, la disciplina posta a tutela del consumatore, la Funzione Compliance, come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza, è direttamente responsabile della gestione del rischio di non conformità.

Con riferimento ad altre normative per le quali sono previste forme specifiche di presidio specialistico, i compiti della funzione Compliance, in base ad una valutazione dell'adeguatezza dei controlli specialistici a gestire i profili di rischio di non conformità, sono graduati e la stessa funzione Compliance è comunque responsabile (in collaborazione con le funzioni specialistiche incaricate) della: i) definizione delle metodologie di valutazione del rischio di non conformità; ii) individuazione delle relative procedure; iii) verifica dell'adeguatezza delle procedure medesime a prevenire il rischio di non conformità.

Per gli ambiti direttamente presidiati dalle altre funzioni di controllo di secondo livello, il modello di gestione del rischio di non conformità, limitatamente agli aspetti rientranti nelle specifiche responsabilità, è attuato da dette funzioni.

Al Responsabile della Funzione Compliance è attribuita altresì la Funzione di Data Protection Officer (DPO) ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) in ambito di protezione di dati personali.

La Funzione Antiriciclaggio di Gruppo esercita le proprie attività con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, presidiando nella piena autonomia di controllo il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni. La struttura assolve inoltre alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della Funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS).

L'attività è svolta secondo un approccio risk based, effettuando verifiche e controlli al fine di valutare l'esposizione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, l'efficacia dei presidi organizzativi e di controllo, in fase di impianto come di funzionamento, e gli eventuali interventi correttivi da intraprendere per la risoluzione delle vulnerabilità rilevate.

Attività di miglioramento del sistema di gestione e controllo dei rischi

Il Gruppo Banco BPM ha avviato nel tempo molteplici attività progettuali volte al miglioramento del proprio sistema di gestione e controllo dei rischi. In particolare, il Gruppo risulta ad oggi autorizzato all'utilizzo dei propri modelli interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali regolamentari con riferimento ai seguenti rischi di Primo Pilastro:

• rischio di credito (a partire dalla rilevazione del 30 giugno 2012): il perimetro riguarda i modelli interni di rating avanzati (PD, sia di monitoraggio sia di accettazione, e LGD) relativi ai crediti verso imprese e al dettaglio di Banco BPM. Per i portafogli creditizi non rientranti nel perimetro di prima validazione A-IRB permane l'applicazione, a fini prudenziali, dell'approccio regolamentare standard. Nel corso del 2017 il Gruppo Banco BPM ha presentato alla Banca Centrale Europea richiesta di estensione, con contestuale model change sulla definizione di default e aggiornamento delle serie storiche, dei modelli interni avanzati (A-IRB) al portafoglio Corporate e Retail della BPM S.p.A. e di uso del modello EAD limitatamente al perimetro Retail, per il relativo calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. In tal contesto, il Gruppo ha ricevuto l'autorizzazione da BCE all'uso di suddetti modelli a fini segnalatori nel primo trimestre 2018, a valere sulle segnalazioni a partire da gennaio 2018.

A partire da marzo 2021, la Banca è stata autorizzata dal Regulator all'uso di un più aggiornato framework IRB con l'introduzione nei diversi ambiti di applicazione (regolamentari e gestionali) di nuovi parametri di PD, LGD ed EAD sia per la clientela retail che per quella corporate. Gli effetti di tali nuovi parametri recepiscono la nuova definizione di default regolamentare (EBA/GL/2016/07) ed anticipano svariati aspetti riguardanti le linee guida EBA su stima PD, LGD e downturn (rispettivamente EBA/GL/2017/16 e EBA/GL/2019/03).

Nel corso del 2021, la Banca ha avviato un importante progetto di revisione del sistema A-IRB volto ad ultimare il processo di allineamento degli attuali modelli di rischio di credito ai dettami normativi derivanti dalle linee guida EBA in ambito sviluppo modelli PD e LGD (EBA/GL/2017/16), stima del downturn (EBA/GL/2019/03, ma anche EBA/RTS/2018/04) e tecniche di Credit Risk Mitigation (EBA/GL/2020/05). Le attività progettuali di revisione dei modelli di rischio di credito, dei criteri di valutazione degli stessi (framework di backtesting) e di adeguamento dei vari processi Banca, hanno portato all'invio di un'istanza di model change A-IRB al Regulator nel primo trimestre 2022, istanza che si è concretizzata a dicembre 2023 con la ricezione dell'autorizzazione da BCE all'uso di suddetti modelli a fini segnalatori nel primo trimestre 2024.

Inoltre, a maggio 2023 la Banca ha avviato l'iter di formale richiesta autorizzativa per l'utilizzo dello Slotting Criteria sulle esposizioni Specialized Lending (come da disposizione dell'Art.147-8 del Regolamento (UE) n. 575/2013) originati e gestiti da finanza strutturata. Contestualmente si è richiesta l'autorizzazione all'estensione dei modelli A-IRB generalisti alle esposizioni Specialized Lending originate e gestite dalla rete commerciale. Il processo ispettivo si è concluso nel quarto trimestre del 2023 e dovrebbe concretizzarsi con la ricezione della Final Decision entro il secondo trimestre 2024.

Nel corso del 2023, la Banca ha avviato un progetto di risviluppo del modello A-IRB EAD, con l'obiettivo di adeguarlo alle attuali normative derivanti da Basilea III finalized e alle linee guida BCE (ECB guide to internal models). Tale iniziativa porterà ad un invio di un'istanza di model change A-IRB al Regulator nel primo trimestre 2024;

• rischio di mercato: in data 11 gennaio 2023 è stata ricevuta da BCE la Final Decision che consente l'implementazione della relativa modifica del metodo di calcolo dell'IRC, a seguito della risoluzione dell'obligation 18 (IMI 4145) richiesta a gennaio 2022. La nuova metodologia garantisce una stima più accurata dei P&L associati agli eventi di migrazione di rating tramite un maggior numero di strumenti finanziari usati per la calibrazione dei livelli degli spread delle classi di rating peggiori. E' stata inoltre introdotta nella matrice degli Asset Swap Spread una struttura a termine con le differenti scadenze (1, 3, 5, 7,10 anni) per le diverse classi di rating e settori ed è stata costruita una matrice CDS spread per calcolare il P&L associato agli shock spread dei CDS, con la medesima struttura a termine (1, 3, 5, 7, 10 anni). Pertanto, la nuova metodologia è utilizzata per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali / RWA a partire dal primo trimestre 2023. La decision della BCE in oggetto ha portato alla rimozione dell'add-on del 10% dell'IRC a partire dal 2 gennaio 2023. Su quest'ultima metrica era infatti in essere una limitation con add-on del 10% su base individuale e consolidata, fino alla risoluzione di alcuni relativi finding metodologici.

In data 14 aprile 2023, a valle delle attività di rimedio predisposte dalla Banca per la risoluzione delle obligations 2 e 3 della IMI4145, BCE ha concesso l'autorizzazione ad estendere l'approccio del modello IMA al rischio di cambio delle posizioni del Banking Book.

In data 22 settembre 2023, BCE ha autorizzato l'operazione di scissione di Global Markets di Banca Akros in Banco BPM. La data di efficacia giuridica dell'operazione è il 1° gennaio 2024. Il modello operativo target prevede che le attività di capital markets, che comportano un'assunzione di rischio mercato, vengano accentrate in Capogruppo.

1.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Il Gruppo Banco BPM persegue gli obiettivi di politica creditizia indirizzati a:

  • supportare lo sviluppo delle attività nel territorio in cui opera, con lo scopo di presidiare e governare l'evoluzione del posizionamento del Gruppo, in coerenza con gli indirizzi di RAF e degli obiettivi di budget e piano industriale, focalizzando il sostegno e lo sviluppo delle relazioni con la clientela;
  • diversificare il portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su singole controparti/gruppi e su singoli settori di attività economica o aree geografiche;
  • applicare un modello omogeneo e univoco di gestione del credito basato su regole, metodologie, processi, procedure informatiche e normative interne armonizzate e standardizzate per tutte le banche e società del Gruppo.

Al fine di perseguire l'obiettivo di ottimizzare la qualità del credito e minimizzare il costo complessivo del rischio creditizio per il Gruppo e per le singole società, il modello organizzativo assegna alla Funzione Crediti della Capogruppo il ruolo di indirizzo delle politiche creditizie sia per le banche sia per le società del Gruppo.

Nell'ambito del Gruppo sono stabilite inoltre linee di comportamento in merito all'assunzione del rischio creditizio al fine di evitare eccessive concentrazioni, limitare le potenziali perdite e garantire la qualità del credito. In particolare, nella fase di concessione del credito la Capogruppo esercita il ruolo di indirizzo, governo e supporto del Gruppo.

Il monitoraggio del portafoglio crediti, svolto dalla sopra citata Funzione, è focalizzato sull'analisi dell'andamento del profilo di rischio dei settori economici, delle aree geografiche, dei segmenti di clientela e delle tipologie di affidamento accordato e su altre dimensioni di analisi, che permettono a livello centrale di definire le eventuali azioni correttive.

La Funzione Rischi della Capogruppo ha il compito di supportare l'Alta Direzione nella pianificazione e controllo dell'esposizione al rischio e dell'assorbimento di capitale, in ordine al mantenimento di condizioni di stabilità del Gruppo, verificando l'adeguatezza patrimoniale prospettica e stressata nonché il rispetto delle soglie RAF, dei limiti di rischio e di propensione al rischio del Gruppo. In particolare, la Funzione è incaricata di sviluppare, gestire e ottimizzare nel tempo i modelli interni di rating (Primo Pilastro), il modello di portafoglio del credito (Secondo Pilastro) e di presidiare - nell'ambito dei controlli di secondo livello di pertinenza - il calcolo delle attività di rischio ponderate con metodi avanzati.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM.

Per una disamina delle principali iniziative e dei correttivi apportati per fattorizzare le incertezze nel contesto macroeconomico di riferimento ed altri fattori di rischio non intercettati dai modelli di determinazione della perdita attesa si rimanda a quanto illustrato nel successivo paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese".

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il Gruppo governa il rischio di credito attribuendo specifiche responsabilità agli Organi, alle funzioni e ai Comitati di Capogruppo e delle Società controllate, coerentemente con il proprio Sistema dei Controlli Interni e sulla base di un modello organizzativo che prevede il presidio accentrato presso la Capogruppo al fine di esprimere un indirizzo e un governo unitario nella gestione dei rischi stessi.

Le politiche di governo del rischio di credito rappresentano il quadro di riferimento per l'operatività delle strutture deputate alla gestione del rischio, sono aggiornate annualmente nell'ambito del RAF e indirizzano le politiche creditizie in relazione all'evoluzione dell'attività aziendale, del profilo di rischio atteso e del contesto esterno.

Come richiesto dalla normativa di vigilanza, il Gruppo ha definito, internamente, il processo di gestione ex-ante delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) e il presidio sulle grandi esposizioni, disciplinato dallo specifico regolamento aziendale in materia.

La Capogruppo definisce le politiche creditizie di Gruppo, in parallelo con il processo di budget e in coerenza con le strategie, la propensione al rischio e gli obiettivi economici approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Per la misurazione del rischio di credito nelle sue diverse accezioni e componenti il Gruppo adotta modelli e metriche sviluppati in conformità con la normativa di vigilanza, orientati ad assicurare una sana e prudente gestione delle posizioni di rischio assunte e a rispettare i requisiti regolamentari, valutando anche l'effetto di variazioni di scenario cui è esposto il portafoglio creditizio.

Tali modelli devono essere sottoposti a backtesting e stress testing periodico al fine di garantirne la robustezza statistica e la prudenzialità, convalidati da una unità operativa indipendente rispetto alla funzione deputata al loro sviluppo, oggetto di revisione almeno annuale da parte della Funzione Audit.

In ottica regolamentare, gli attivi ponderati per il rischio di credito (RWA) sono determinati con metodologia basata su rating interni (A-IRB Approach) sui segmenti/parametri di rischio validati dagli Organi di Vigilanza e con Approccio Standard per le altre esposizioni, in coerenza con il piano di roll-out del Gruppo. Relativamente al perimetro di Banca Akros e Banca Aletti, vige l'applicazione della metodologia standard di Vigilanza.

I modelli sono soggetti a calibrazione periodica dei parametri di rischio.

Il processo di sviluppo e aggiornamento "model change" dei modelli di rating è costituito dall'insieme delle attività e procedure volte a definire, in fase iniziale o di successivo aggiornamento, i modelli di rating applicabili alle esposizioni creditizie, cioè modelli statistici o esperienziali finalizzati a supportare le valutazioni creditizie effettuate dalle Società del Gruppo Bancario e a consentire la determinazione dei requisiti patrimoniali della stessa a fronte del rischio di perdite inattese.

Con riferimento ai segmenti validati, sono presenti:

  • cinque modelli di rating (4 per la clientela Imprese, 1 per i Privati), che utilizzano informazioni di bilancio, andamentali e qualitative (Imprese) e sociologiche/andamentali (Privati), calibrati secondo un approccio di lungo periodo (Through-the-Cycle), allo scopo di neutralizzare possibili impatti derivanti da una fase espansiva o recessiva del ciclo economico;
  • due modelli di LGD performing (1 per la clientela Imprese, 1 per i Privati);
  • due modelli di LGD non performing ELBE (Expected Loss Best Estimate) e Defaulted Asset separati per Imprese e Privati;
  • due modelli EAD rispettivamente per la clientela Corporate e per il portafoglio Privati.

In ottica gestionale, la misurazione della perdita inattesa sul rischio di credito avviene quantificando il capitale economico attraverso l'applicazione di un modello di portafoglio Credit VaR.

L'elemento centrale dei modelli di misurazione del rischio di credito è costituito dal Sistema di Rating, ovvero un insieme strutturato e documentato di metodologie, processi organizzativi e di controllo e modalità di organizzazione delle basi dati che consente la raccolta e l'elaborazione delle informazioni rilevanti per la formulazione di valutazioni sintetiche della rischiosità di una controparte e delle singole operazioni creditizie.

Il sistema di rating è integrato nei processi decisionali e nella gestione dell'operatività aziendale, rivestendo una funzione rilevante nei seguenti processi di Gruppo:

  • Politiche creditizie;
  • Pianificazione commerciale;
  • Pianificazione del capitale;
  • Risk Appetite Framework;
  • Pricing dei prodotti;
  • Concessione del credito;
  • Monitoraggio e gestione del credito;
  • Provisioning;
  • Misurazione e controllo del rischio;

  • ICAAP e ILAAP;
  • Gestione del sistema premiante;
  • A.Ba.Co. (altri strumenti di funding).

Le modalità di utilizzo gestionale del rating nei diversi processi aziendali sono disciplinate nelle normative tempo per tempo emanate relative ai suddetti ambiti. L'impianto normativo posto a presidio del rischio di credito, sviluppato in coerenza con gli standard aziendali, si basa su specifici Regolamenti e Norme di Processo, in particolare il Regolamento in materia di rischi di credito e di controparte e il Regolamento dei Limiti di autonomia e delle facoltà per la concessione e la gestione del credito.

I principi definiti nei Regolamenti emanati sono applicati e inseriti nella scrittura della normativa in forma organica, per i processi compresi nella tassonomia aziendale.

I processi di concessione del credito garantiscono un'adeguata, obiettiva e omogenea valutazione del merito creditizio e dei rischi, attraverso l'utilizzo del rating per indirizzare le fasi decisionali.

In particolare, i rating sono utilizzati per la definizione della competenza deliberativa attraverso una metodologia di ponderazione basata sulla valutazione di merito creditizio di ciascuna controparte, sintetizzata dal rating, nonché sui fattori di contenimento del rischio assunto.

La valutazione dei rischi già assunti o da assumere è effettuata nei confronti del singolo cliente e del Gruppo di Rischio, cioè l'insieme dei soggetti collegati attraverso i legami considerati per il censimento dei Gruppi Economici nonché quelli di cointestazione e di coobbligazione, con riferimento all'intero Gruppo Bancario.

I criteri di attribuzione delle responsabilità ai diversi soggetti/unità organizzative che partecipano al processo di concessione del credito sono ispirati a principi di separatezza al fine di garantire indipendenza di giudizio e prudenza nell'assunzione dei rischi.

A questo fine, nell'ambito delle attività previste nel processo di concessione del credito, sono chiaramente distinti i ruoli del "Proponente", del "Deliberante" e dell'eventuale "Organo intermedio esprimente parere".

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

La Norma "Autorizzazione, monitoraggio e gestione degli sconfinamenti e/o scaduti" definisce le attività di costante monitoraggio che il Gestore deve effettuare nella gestione della relazione con riferimento agli sconfinamenti, alle rate scadute e non pagate ed agli utilizzi a fronte di fidi scaduti o ridotti.

La gestione degli sconfinamenti è accompagnata da apposita procedura che ha reso più efficiente l'accesso ai dati relativi alle posizioni nella situazione definita "past due in corso di formazione", permettendo consultazioni attuali e storiche delle informazioni disponibili sino al dettaglio del singolo rapporto, nonché di ottenere elenchi in funzione di criteri di selezione parametrici a scelta dell'utente.

L'identificazione del credito forborne è effettuata nell'ambito del processo di concessione del credito e, conseguentemente, mediante le funzionalità della PEF (Pratica Elettronica di Fido).

L'individuazione dei crediti forborne è svolta con riferimento sia alle posizioni in bonis inserite nella watch list, sia a quelle classificate a credito deteriorato, per le quali siano riscontrati lo stato di difficoltà finanziaria (tale stato è oggettivo per le posizioni classificate a credito deteriorato) e la concessione di una tolleranza.

Al Gestore della relazione, nel ruolo di "Proponente", è attribuita la responsabilità di:

  • svolgere la valutazione relativa alla situazione di difficoltà finanziaria del cliente. Per formare un giudizio di merito sono utilizzate tutte le informazioni dell'istruttoria impiegate per l'analisi del merito creditizio in PEF, ivi compresa una specifica check list integrativa differenziata tra Imprese e Privati;
  • valutare la concessione in proposta con riferimento alla sua natura di forbearance;
  • attestare nel sistema informativo la propria valutazione in merito alla situazione di difficoltà finanziaria o meno del cliente ed all'identificazione o meno della concessione in proposta come misura di forbearance.

All'Organo intermedio esprimente parere è richiesta la condivisione delle valutazioni del Proponente.

Agli Organi Deliberanti è attribuita la responsabilità di attestare la coerenza o l'incoerenza della valutazione formulata dal Proponente.

L'evidenza espressa in sede di delibera sulla singola linea di credito identifica automaticamente tutti i rapporti ad essa collegati come "forborne".

Una volta classificate come forborne, le esposizioni sono gestite nell'ambito dei processi di riferimento ("Monitoraggio e gestione del credito deteriorato" per le "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate" e "Monitoraggio e gestione del credito: watch list" per le "Altre esposizioni oggetto di concessioni").

Le decisioni in merito alla cessata condizione di credito forborne o alla riclassificazione "in bonis" delle "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate" sono assistite dal sistema informativo.

In merito sono automaticamente evidenziate le posizioni che superano i parametri oggettivi definiti dalla normativa EBA e le proposte sono oggetto di un processo strutturato che consente l'esame e la storicizzazione di tutti gli elementi di valutazione disponibili.

La riclassificazione a maggior rischio dell'esposizione "in bonis", già precedentemente oggetto di concessione di tolleranza, è automatica al verificarsi degli eventi definiti dalla normativa EBA.

Il Rischio Paese, che identifica i fattori di rischio ascrivibili alla situazione politica, macroeconomica, istituzionale e legale di un Paese estero, viene considerato, con riferimento a tutte le operazioni di natura commerciale e finanziaria, nel caso la controparte sia residente o abbia sede in un Paese estero. Il rischio Paese è incentrato su due elementi principali:

  • il rischio politico, ovvero l'insieme dei fattori riguardanti il sistema politico e istituzionale che possono influenzare la volontà di un Paese di onorare i propri impegni;
  • il rischio di trasferimento, ovvero l'insieme dei fattori economici che possono influenzare la possibilità che un determinato Paese possa stabilire, come elemento della propria politica economica, dei limiti al trasferimento dei capitali, dividendi, interessi, commissioni o royalties nei confronti di creditori e/o investitori stranieri.

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

Con riferimento al Rischio di Trasferimento, si segnala che tale rischio è incluso nei portafogli creditizi che utilizzano rating ECAI (esposizioni verso Stati ed Amministrazioni centrali, Intermediari vigilati e Corporate non residenti). Il perimetro residuale (clientela non residente sprovvista di ECAI), di ampiezza limitata, è monitorato periodicamente dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

Le strutture organizzative della Funzione Crediti e dei Crediti delle Direzioni Territoriali sono definite in aderenza ai processi di concessione, di monitoraggio e di gestione del credito.

Inoltre, il Responsabile della struttura Crediti di Direzioni Territoriali riporta funzionalmente al Responsabile della Funzione Crediti ed il Responsabile Crediti di Area Affari, a sua volta, riporta funzionalmente al Responsabile della struttura Crediti di Direzione Territoriale.

Sotto il profilo delle procedure e strumenti a supporto dei processi si evidenziano in particolare:

  • nei processi di "Concessione del Credito" la procedura Pratica Elettronica di Fido (PEF) supporta la Rete nelle fasi di istruttoria, proposta, delibera e perfezionamento e calcola automaticamente la competenza deliberativa;
  • la Pratica Elettronica di Fido (PEF) web based supporta il processo di concessione del credito con uno specifico work flow a gestione parametrica e consente la tracciatura di ogni momento del processo di istruttoria – proposta – inoltro agli Organi superiori e delibera, nonché il controllo automatico dei documenti richiesti e della validità degli elementi di valutazione;
  • per gli interventi a favore della clientela "Privati", "Piccole Imprese" e "Piccoli Operatori Economici" sono utilizzati motori decisionali (ScoPri, Transact), a supporto della finanziabilità dell'operazione proposta, che definiscono una valutazione sintetica a rischiosità crescente;
  • il processo di monitoraggio e gestione del credito "in bonis" è assistito da apposita procedura, su piattaforma web, dotata di funzionalità che permette, oltre che l'intercettamento automatico delle posizioni e la classificazione in watch list, anche di seguirne la gestione e verificare il rispetto delle decisioni assunte; l'intercettamento delle posizioni avviene sia per il superamento delle soglie riferite a parametri specifici sia attraverso l'utilizzo di un indicatore automatico, calcolato mensilmente, in grado di produrre una valutazione sintetica dell'andamento della relazione; tale indicatore è interrogabile sia con riferimento al singolo mese di elaborazione, sia come indicatore medio di periodo (ultimi sei mesi) ed è integrato nei processi del credito quale parametro di evidenza;
  • a supporto dei processi di monitoraggio e gestione del credito deteriorato, differenziati in funzione dello stato (Past Due e Incagli; Ristrutturati; Sofferenze) è stata creata una nuova procedura "Pratica Elettronica di Gestione - PEG";
  • i processi di valutazione del credito sono attuati mediante procedura informatica "Suite IFRS 9".

La Funzione Crediti, con periodicità trimestrale – in concomitanza con la pubblicazione dei dati trimestrali di bilancio – predispone un report direzionale che contempla una serie di viste di sintesi circa le principali dimensioni del credito; in particolare, la reportistica si compone di focus riferiti a: scenario nazionale; distribuzione impieghi

del Gruppo; distribuzione settoriale degli impieghi; distribuzione per classi di rating; evoluzione degli impieghi; focus sui mutui ai Privati – Famiglie consumatrici.

La Funzione Rischi produce con cadenza mensile la reportistica "Rischio di Credito – modello di portafoglio" in cui sono riportate le evidenze con viste di gruppo, per società, settore economico e area geografica.

È stata avviata inoltre, con frequenza mensile, la produzione di un documento di sintesi relativo all'andamento complessivo dei rischi di Primo e Secondo Pilastro, a supporto della periodica reportistica integrata dei rischi del Gruppo, finalizzato a monitorare l'evoluzione del capitale economico e rendicontare le opportune evidenze agli Organi aziendali.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio.

Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla definizione delle linee guida in materia di politiche creditizie, alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico del processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Al fine di gestire proattivamente le controparti che mostrano segnali di deterioramento del merito creditizio, il Gruppo si avvale di una specifica piattaforma di intercettamento, monitoraggio e gestione delle esposizioni con anomalia, nonché di un modello di scoring andamentale finalizzato ad intercettare i primi segnali di deterioramento della controparte, in anticipo rispetto all'evento del default. Tenuto conto delle nuove linee guida EBA sulla definizione di default, applicate dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2021, nella citata piattaforma di monitoraggio sono state incorporate le nuove regole relative alle esposizioni sconfinate, prevedendo, sin dai primi giorni di manifestazione dell'evento di sconfino, processi di intervento differenziati per tipo di controparte e livello di esposizione, secondo una logica di gestione il più possibile industrializzata volta a prevenire il deterioramento del merito creditizio ed il conseguente ripristino della gestione ordinaria della relazione. Nello specifico, il processo attualmente in essere prevede un intercettamento delle posizioni sconfinate su base giornaliera e la loro conseguente gestione secondo un procedimento strutturato, che prevede una clusterizzazione del portafoglio con anomalie e una successiva definizione degli interventi secondo una definita scala di priorità.

Le metodologie sottostanti i parametri di rischio PD (Probability of Default), LGD (Loss Given Default), EAD (Exposure At Default), oltre a essere utilizzate per la valutazione della controparte in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento, vengono utilizzate anche nel processo di svalutazione collettiva dei crediti in bilancio, in ottemperanza al principio contabile IFRS 9.

La valutazione del credito, finalizzata a determinare l'ammontare della previsione di perdita dei crediti deteriorati, prevede modalità differenziate in relazione allo status e alla dimensione dell'esposizione. Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Ai fini prudenziali l'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è inoltre condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM. Per un approfondimento delle caratteristiche generali di tale modello si rimanda a quanto riportato nel successivo paragrafo "E. Consolidato prudenziale – Modelli per la misurazione del rischio di credito".

Per le altre esposizioni - diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis - il controllo dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di Vigilanza (Standard).

Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi

Le politiche creditizie del Gruppo Banco BPM, il cui obiettivo principale è quello di indirizzare lo sviluppo dei volumi in un'ottica di ottimizzazione del rischio-rendimento e di contenimento del costo del rischio di credito prospettico, incorporano già dal 2021 diversi elementi di chiara connotazione ESG, in particolare riferiti ai settori Real Estate e Agrifood. Tali elementi sono stati implementati nel processo di concessione attraverso tool dedicati che prevedono l'acquisizione in fase di proposta e delibera di informazioni caratterizzanti anche gli aspetti più legati all'ambiente e al clima.

Già dallo scoro esercizio i fattori ESG sono stati compresi nei processi creditizi del Gruppo; nel corso del primo semestre del 2023 si è proceduto all'integrazione nel framework delle Politiche Creditizie della valutazione dei fattori ESG e degli impatti dei potenziali rischi legati al cambiamento climatico sulle prospettive economico-

patrimoniali delle aziende verso cui il Gruppo Banco BPM è esposto. A tal proposito è stata estesa la valutazione a tutti i segmenti della Banca, incluso lo Small Business (mediante un modello semplificato) e integrata la valutazione del rischio fisico, sia con riferimento alle controparti che agli asset a garanzia. E' stata altresì prevista la valutazione di azioni di mitigazione del rischio messe in atto dalla controparte verso cui il Gruppo è esposto.

Sempre nella prima parte del 2023, anche a seguito dell'adesione della Banca alla Net Zero Banking Alliance, sono stati altresì introdotti indirizzi creditizi più stringenti verso quei settori definiti "prioritari" in quanto caratterizzati da un livello di emissioni più elevato.

Sono proseguite, infine, le attività progettuali nell'ambito dell'implementazione della "EU Taxonomy" con l'obiettivo di integrare nei processi e nei prodotti l'allineamento delle esposizioni delle controparti finanziate alla tassonomia.

A partire da dicembre 2022, nella stima delle perdite attese (ECL) sulle esposizioni creditizie non deteriorate, il Gruppo ha introdotto uno specifico aggiustamento con l'intento di fattorizzare i rischi derivanti dall'esposizione delle controparti debitrici ai fattori connessi a clima e ambiente. In particolare, sono stati stimati gli impatti sui parametri di rischio PD ed LGD delle controparti, ipotizzando un rischio di transizione ed un rischio fisico elaborati in funzione degli scenari di seguito illustrati.

Con riferimento al rischio di transizione è stato considerato lo scenario Orderly Transition predisposto dall'EBA per il Climate Stress Test 2022, fondato sui presupposti dello scenario Net Zero 2050 del Network for Greening the Financial System (NGFS). Rispetto ai possibili scenari alternativi (Disorderly Transition e Hot House World), la selezione dello scenario Orderly Transition è risultata quella più prudente avendo a riferimento l'orizzonte temporale delle esposizioni creditizie da valutare, in quanto ipotizza un intervento immediato e stringente delle politiche climatiche, come nel seguito meglio descritto.

Nei parametri di PD tale scenario è stato recepito valutandone l'impatto sulle voci bilancio della clientela corporate, che vengono poi utilizzate come input di modelli finanziari internamente sviluppati dal Gruppo. Tali modelli restituiscono valori prospettici di PD.

Sulla base delle variazioni desunte di PD, gli effetti della transizione ecologica vengono quindi trasmessi, con apposita funzione matematica, anche al parametro LGD. A quest'ultimo parametro è stato inoltre applicato uno specifico shock da rischio fisico, per considerare l'eventuale impatto sulle garanzie ipotecarie a seguito di una possibile svalutazione degli immobili in base al rischio da alluvione, come da scenario NGFS Flood 2022.

Per ulteriori dettagli sulla metodologia di calcolo degli aggiustamenti in esame e dei relativi impatti si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese", ed in particolare nell'informativa su "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".

Per una migliore comprensione delle ipotesi sottostanti allo scenario di transizione considerato dal Gruppo rispetto a quelli alternativi, si fornisce di seguito un'illustrazione delle principali assunzioni di ogni scenario.

Lo scenario Orderly Transition si basa sullo scenario NGFS Net Zero 2050, che prevede un aumento massimo della temperatura globale di 1,5°C, raggiunto attraverso l'immediata e gradualmente più stringente introduzione di politiche di riduzioni delle emissioni di anidride carbonica, che si ritengono azzerate nel 2050. In questa tipologia di scenario, il rischio di transizione e il rischio fisico sono contenuti: la graduale transizione assicura, infatti, che i necessari costi e investimenti in innovazione siano minimizzati. Al contempo, l'aumento della temperatura globale massima di 1,5°C riduce il rischio di eventi estremi.

Lo scenario Disorderly Transition, che si basa invece sullo scenario NGFS Delayed Transition, assume un'introduzione ritardata e netta delle politiche climatiche a partire dal 2030, al fine di contenere l'aumento della temperatura globale sotto i 2°C; le emissioni di anidride carbonica sono perciò più alte rispetto allo scenario precedente per rispettare gli obiettivi dell'accordo di Parigi. Lo scenario comporta quindi un rischio di transizione più elevato, per i maggior costi richiesti dall'introduzione ritardata delle politiche climatiche mentre l'aumento della temperatura globale fa aumentare il rischio fisico in termini di maggior frequenza e rilevanza degli eventi estremi.

Infine, lo scenario Hot House World è calibrato sullo scenario NGFS Current Policies, che cattura l'impatto nel lungo periodo del rischio fisico sul sistema economico e finanziario derivante dalla mancata introduzione delle misure di riduzione delle emissioni. Anche se le emissioni a livello europeo si riducono gradualmente, quelle globali continuano a crescere fino al 2080 con un aumento della temperatura globale pari a circa 3°C. Ne conseguono maggiori e importanti catastrofi naturali con un rilevante aggravio di costi di assicurazione e ricostruzione legati a questi eventi. In questo scenario, non vi è quindi un rischio di transizione, ma i costi di transizione che si avrebbero nei precedenti scenari sono più che compensati dal forte impatto del rischio fisico estremo nell'economia.

Per quanto concerne invece i crediti deteriorati oggetto di valutazione analitica, i rischi connessi al clima e all'ambiente sono tenuti in considerazione nella stima del valore attuale dei previsti futuri flussi di cassa, su base essenzialmente discrezionale e congiuntamente ad altri elementi informativi.

Nel corso del secondo semestre 2022 è stato inoltre implementato il già citato Financial Forecast Studio, una piattaforma modulare per supportare la fase di valutazione prospettica di un'impresa da parte del gestore. Lo strumento lavora su piattaforma fornita dal provider Cerved.

Gli elementi caratterizzanti tale strumento sono:

1) data set accurati:

  • Cerved su base almeno semestrale elabora delle previsioni per circa 400 settori, utilizzabili come base standard della simulazione prospettica sui dati di bilancio della singola impresa;
  • sono resi disponibili i bilanci storici degli ultimi esercizi;
  • viene adottato lo schema di riclassificazione CeBi della Centrale dei Bilanci di Cerved;
  • 2) assumption e simulazioni business:
    • a partire dalle simulazioni standard proposte dal provider si possono replicare infiniti scenari alternativi modificando le assumption di partenza;
    • sono disponibili oltre 20 parametri (voci di bilancio) utilizzabili come assumption modificabili del modello;
    • tramite un semplice data-entry possono essere valutate anche start-up/bilanci di società di persone;
    • è compreso un modulo addizionale ESG per la stima puntuale degli impatti sul rischio di credito delle variabili legate ai rischi ambientali, social e di governance;
    • lo strumento fornisce un'ampia serie di output previsionali per supportare il gestore e il deliberante nella fase di valutazione e concessione; inoltre permette di confrontare più scenari relativi ad una stessa impresa o ad imprese diverse (ad esempio azienda "best in class" o specifico competitor).

Di seguito si rappresentano le linee evolutive che sono state introdotte nel corso del 2023.

Il framework Politiche Creditizie per il 2023 include integrazioni ed aggiornamenti principalmente in tre ambiti: A) ESG:

  • evoluzione della metodologia di classificazione del rischio di transizione basata maggiormente sulle emissioni;
  • introduzione del rischio fisico;
  • estensione al segmento di aziende large corporate;
  • gestione dei settori prioritari ad elevato rischio emissioni;
  • introduzione di indirizzi creditizi di natura ESG;

B) Real Estate:

  • integrazione KRI (Key Risk Indicator) per la valutazione della sostenibilità nel settore CRE (Commercial Real Estate);
  • allineamento dei requisiti per la classificazione dell'investimento immobiliare green in linea con i requisiti della tassonomia;

C) Evoluzione dell'attuale framework:

  • indirizzi creditizi nell'ambito delle strategie di "disimpegno";
  • affinamento politiche per i settori retail, in particolare per i motori decisionali.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Con riferimento al calcolo delle perdite attese (ECL), nel corso dell'esercizio 2023 è proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso, già intrapreso a partire dal 2020, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni non deteriorate (performing), anche in conseguenza delle perturbazioni economiche correlate alla situazione di instabilità politica internazionale. Tale processo ha peraltro previsto una serie di aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "Post model adjustment") al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso. Nei successivi paragrafi è fornita illustrazione, oltre che dei cambiamenti introdotti nei modelli e nei criteri di calcolo delle perdite attese conseguenti agli squilibri legati alla situazione economica, anche delle modifiche introdotte nel corso del 2023 nell'ambito del continuo processo di revisione dei modelli, in funzione della tipologia di intervento (valutazione del SICR, reintroduzione del criterio quantitativo di classificazione a Stage 2 basato sul c.d. "Threefold increase"). Si evidenzia che, stante la complessità e pervasività dei cambiamenti nei modelli di stima introdotti, non è risultato possibile isolare gli impatti che gli stessi hanno generato in termini di quantificazione delle perdite attese, rispetto ai modelli di stima precedentemente applicati.

Misurazione delle perdite attese

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Nel dettaglio, il modello di impairment IFRS 9 si basa sul concetto di valutazione "forward looking", ovvero sulla nozione di perdita attesa (Expected Credit Loss), sia essa calcolata a 12 mesi (Stage 1) o per l'intera vita residua dello strumento (perdita lifetime per gli Stage 2 e Stage 3). In particolare, il modello prevede che le attività finanziarie debbano essere classificate in tre distinti "stage" a cui corrispondono diversi criteri di valutazione:

  • Stage 1: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno. Rientrano nello Stage 1 le attività finanziarie in bonis per le quali non si è osservato un deterioramento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria. Rientrano nello Stage 2 le attività finanziarie che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale;
  • Stage 3: da valutare sulla base di una stima della perdita attesa che assume la probabilità di default pari al 100%. Rientrano nello Stage 3 le attività finanziarie considerate deteriorate.

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses, le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sul modello utilizzato dal Gruppo per accertare la sussistenza o meno di un significativo deterioramento del rischio di credito (cosiddetto "Framework Stage Assignment") e per calcolare le perdite attese in ottica forward looking.

Framework stage assignment

Modifiche introdotte nel corso del 2023 ai fini della valutazione del SICR

Con riferimento al framework di stage assignment, ai fini della redazione del bilancio consolidato 2023 sono stati effettuati alcuni interventi di modifica nei criteri utilizzati per la valutazione del significativo incremento del rischio di credito (cosiddetto SICR - Significant Increase in Credit Risk), rispetto a quelli in uso lo scorso esercizio, che hanno conseguentemente condizionato la classificazione dei crediti non deteriorati per stadi (Stage 1 e Stage 2).

In maggior dettaglio, al fine di recepire le raccomandazioni di ECB pervenute nell'ambito della Follow-up Letter ricevuta ad agosto 2023, a partire da settembre 2023, è stato reintrodotto il criterio quantitativo di classificazione a Stage 2 basato sul c.d. "Threefold increase". Questa regola prevede infatti la classificazione automatica nello Stage 2 di tutti i finanziamenti concessi a controparti che hanno manifestato tra la data di erogazione e la data di riferimento un incremento della probabilità di default (PD) annualizzata pari al 300%, ad eccezione dei casi in cui la PD alla data di riferimento risultasse comunque inferiore alla soglia dello 0,30%, ossia alla soglia ritenuta espressione di un basso rischio di credito.

Illustrazione del modello di staging

Ai fini dell'allocazione delle esposizioni nei diversi stage, il Gruppo Banco BPM ha classificato:

  • le esposizioni performing in corrispondenza degli Stage 1 e 2;
  • le esposizioni deteriorate in corrispondenza dello Stage 3. Le analisi svolte hanno portato a ritenere che il relativo perimetro risulti allineato a quello delle esposizioni deteriorate, determinato secondo le definizioni

contenute nelle vigenti segnalazioni di vigilanza1 (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate), in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile in termini di evidenze obiettive di impairment. Per ulteriori dettagli su tale perimetro si fa rinvio a quanto contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Nota Integrativa.

Di seguito, con riferimento ai finanziamenti si fornisce illustrazione dei criteri quantitativi e qualitativi definiti dal Gruppo al fine di classificare un'esposizione performing in corrispondenza dello Stage 1 o dello Stage 2.

Con riferimento a criteri quantitativi, il modello sviluppato dal Gruppo assume come riferimento il parametro della probabilità di default lifetime (PDL) misurato alla data di valutazione (reference date) ed il medesimo parametro misurato alla data di origine (origination date). Il rapporto tra i suddetti parametri è definito come "Lifetime PD Ratio" (LPDR). Più precisamente, la metrica scelta si basa sul concetto di PD "Forward". Questo approccio consiste nell'identificare sulla curva di Lifetime PD osservata alla data di origine la curva di forward PD, avente come nodo la reference date e come holding period la durata residua.

Lo sviluppo del modello ha altresì comportato l'individuazione di specifiche soglie interne di variazione tra le due citate probabilità, differenziate per i seguenti driver:

  • segmento di rischio;
  • classe di Rating;
  • vita residua;

• ageing della posizione (distanza tra la data di origination e la data di reporting).

La misurazione della variazione del rischio di credito per tutti i finanziamenti avviene quindi confrontando il parametro definito come logaritmo del "Lifetime PD Ratio – LPDR" della singola esposizione, come sopra definito, e le soglie interne appositamente stimate. Il superamento delle suddette soglie, ad eccezione dei casi in cui la PD annualizzata osservata alla data di riferimento risulti inferiore alla soglia dello 0,30% (soglia ritenuta espressione di un basso rischio di credito - Low Credit Risk Exemption), costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito dallo Stage 1 allo Stage 2. Tale metodologia è quindi basata su un approccio relativo, in quanto l'allocazione tra lo Stage 1 e lo Stage 2 è guidata dalla variazione del rischio di credito intervenuta rispetto alla data di origination.

Nello sviluppo del proprio modello operativo il Gruppo, dopo aver calcolato il logaritmo del LPDR per ogni posizione rientrante nel campione di stima, ha selezionato per ogni cluster (dato dall'incrocio delle modalità risk driver ritenuti rilevanti) la soglia ottimale che consentisse di ottimizzare le performance del modello misurate mediante il coefficiente di correlazione di Matthews (MCC). Le performance mirano a descrivere la capacità del modello di anticipare correttamente, con una classificazione a Stage 2, le posizioni che, entro 12 mesi dalla data di riferimento, presentano segnali di rischio rappresentati non soltanto dal default ma anche da ulteriori elementi che denotano un'alta rischiosità (la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni, la concessione di una misura di forbearance, la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio).

Con riferimento alle esposizioni verso banche, la metodologia sviluppata è basata anch'essa sul calcolo del parametro LPDR, utilizzando le medesime soglie sviluppate per il segmento imprese.

A seguito delle evolutive introdotte, come in precedenza illustrate, si rileva che il superamento della soglia SICR che determina una classificazione a Stage 2 - è osservato su posizioni che presentano, rispetto alla data di origination, un incremento relativo di PD Lifetime compreso mediamente in un range che va dal +100% al + 200% a seconda del segmento di rischio.

In aggiunta al criterio quantitativo in precedenza illustrato, il modello di stage allocation adottato dal Gruppo è fondato anche su criteri qualitativi e backstop. In maggior dettaglio, comportano la classificazione nello Stage 2:

  • la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni;
  • la concessione di una misura di forbearance. In maggior dettaglio, vi rientrano tutte le esposizioni interessate da misure di forbearance e che presentano tale attributo ancora attivo, indipendentemente dalla regolarità o meno del probation period in corso;

1 Definizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, in base alle quali il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde a quello delle "Non Performing Exposure" del Regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014, con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA (EBA/ITS/2013/rev1 del 24/07/2014).

  • la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio (watchlist) in presenza di situazioni che denotano un'elevata rischiosità (es. giudizio sintetico del grado di rischio del singolo cliente superiore ad una determinata soglia, eventi pregiudizievoli);
  • la classificazione della controparte nella fascia di rischio "Alta"1 , fatta salva la possibilità di override da parte delle competenti funzioni aziendali, da motivare adeguatamente;
  • l'assenza di rating alla data di origine, salvo il caso in cui alla data di valutazione sia stato assegnato alla controparte un rating tale da classificare l'esposizione nelle fasce di rischio "Bassa", "Medio-bassa" o "Media"2 .

Per quanto riguarda il funzionamento del modello, il Gruppo Banco BPM ha deciso di adottare un modello di riclassificazione da Stage 2 a Stage 1 di tipo simmetrico: nei casi in cui le condizioni scatenanti il significativo deterioramento del rischio di credito cessino di sussistere ad una data di valutazione successiva, lo strumento finanziario torna ad essere misurato in base alla perdita attesa misurata su un orizzonte temporale di dodici mesi. Si precisa inoltre che, in caso di rientro tra le esposizioni performing dallo Stage 3, non è previsto alcun passaggio obbligatorio dei rapporti della controparte in Stage 2. La classificazione negli stadi delle esposizioni performing (Stage 1 o Stage 2) dipenderà dall'applicazione automatica del framework di Stage assignment.

Nel caso di esposizioni oggetto di concessione (forbearance) un eventuale ritorno al calcolo della perdita attesa a un anno avviene nel rispetto del cosiddetto "probation period", in linea con le tempistiche previste dalle disposizioni di vigilanza.

La metodologia di stage allocation sopra descritta è applicata a tutte le esposizioni verso la clientela ad esclusione dei titoli di debito.

Al fine di recepire le raccomandazioni di ECB pervenute nell'ambito della Follow-up Letter ricevuta ad agosto 2023, a valle del processo di stage assignment e calcolo dell'ECL, è stato effettuato un intervento di Post Model Adjustment della valutazione del SICR. L'intervento trova giustificazione nella necessità di recepire all'interno del processo di staging allocation l'aumento di rischio, ove ritenuto significativo, che è stato identificato ed indirizzato a livello di ECL con uno specifico post model adjustment. Si garantisce quindi l'allineamento, in termini di valutazione del SICR, tra lo staging e gli overlay applicati a livello di ECL con particolare riferimento ai post model adjustment la cui quantificazione ha previsto un aumento delle PD. L'intervento ha interessato un totale di esposizione migrata a Stage 2 pari a 1,62 miliardi.

Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nel paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo applica la "Low Credit Risk Exemption", ossia l'espediente pratico di assumere che il rischio di credito non sia aumentato significativamente rispetto alla rilevazione iniziale dello strumento, classificandolo nello Stage 1. Tale esenzione trova applicazione ai titoli che presentano, alla data di valutazione, un livello di rating pari all'investment grade, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9.

Qualora alla data di valutazione i titoli abbiamo un livello di rating inferiore all'investment grade – e quindi non risulti applicabile la "Low Credit Risk Exemption" - la metodologia sviluppata dal Gruppo è basata anch'essa sul calcolo del LPDR3 . Nello specifico i valori di soglia SICR identificati per questo specifico perimetro sono stati derivati tramite un approccio distributivo e corrispondono al 95° percentile della distribuzione del LPDR osservata sul portafoglio di applicazione a dicembre 2023.

Considerata la presenza di più transazioni di acquisto avvenute in date diverse a fronte del medesimo titolo fungibile (ISIN), ai fini del SICR, la rischiosità all'origine è misurata separatamente per ciascuna tranche acquistata. Si è reso quindi necessario individuare una metodologia per identificare le tranche vendute e conseguentemente le quantità residue a cui è associata la qualità creditizia alla data di rilevazione iniziale da confrontare con quella alla data di valutazione: tale metodologia di movimentazione è basata sul metodo FIFO (First In – First Out).

Con riferimento alle esposizioni verso banche e quelle appartenenti al perimetro delle c.d. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing), la metodologia

1 Si segnala che ai fini dei processi di concessione del credito, le classi di rating previste dal modello interno sono accorpate in 5 fasce di rischio omogeneo ("Bassa", "Medio-bassa", "Media", "Medio-alta", "Alta").

2 Si veda la precedente nota.

3 Dati tratti dalla piattaforma CreditEdge dell'agenzia di rating Moody's.

sviluppata è basata anch'essa sul calcolo del parametro LPDR utilizzando le medesime soglie sviluppate per il segmento Imprese.

Nella tabella sottostante viene rappresentata la composizione percentuale delle esposizioni allocate in Stage 2 sulla base dei diversi trigger di classificazione, dalla quale emerge che la ripartizione delle esposizioni ivi classificate risulta equamente influenzata dai criteri quantitativi basati sulla variazione della probabilità di default, e dai criteri qualitativi. Le esposizioni classificate nello Stage 2 esclusivamente per la presenza di un numero di giorni di scaduto superiore a 30 rappresenta una quota trascurabile.

Tipologia1 Stage 2 di cui:
Large
Corporate
di cui:
Mid
Corporate
Plus
di cui:
Mid
Corporate
di cui:
Small
Business
di cui:
OFS
di cui:
Privati
di cui:
Banche
di cui:
contropar
ti prive di
rating
Criteri quantitativi 68,82% 77,45% 70,73% 79,53% 63,52% 44,86% 64,51% 100,00% 7,83%
Criteri qualitativi 15,90% 17,62% 15,53% 10,50% 14,01% 10,05% 32,28% 0,00% 49,04%
Esposizioni scadute oltre 30 giorni 0,00% 0,00% 0,34% 0,11% 0,25% 0,00% 0,29% 0,00% 43,13%
Manual Adjustment (MA) 1,67% 0,00% 5,24% 0,88% 2,66% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00%
Post Model Adjustment (PMA) 12,87% 4,92% 8,16% 8,97% 19,57% 45,09% 2,92% 0,00% 0,00%

Stima della perdita attesa (Expected Credit Loss) – Stage 1 e Stage 2

Il modello di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) per la misurazione dell'impairment degli strumenti non deteriorati, differenziato in funzione della classificazione dell'esposizione nello Stage 1 o nello Stage 2, si basa sulla seguente formula:

$$ECL = \sum_{t=1}^{T} PD_t * EAD_t * LGD_t * (1+r)^{-t}$$

Dove:

PDt rappresenta la probabilità di default ad ogni data di cash flow. Trattasi della probabilità di passare dallo
stato performing a quello del deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno (PD a 1 anno) o lungo
l'intera durata dell'esposizione (PD lifetime)
EADt rappresenta l'esposizione di controparte ad ogni data di cash flow
LGDt rappresenta la perdita associata per controparte a ogni data di cash flow. Trattasi della percentuale di
perdita in caso di default, sulla base dell'esperienza storica osservata in un determinato periodo di
osservazione, nonché dell'evoluzione prospettica lungo l'intera durata dell'esposizione (lifetime);
r rappresenta il tasso di sconto
t rappresenta il numero di cash flow
T rappresenta il numero complessivo di cash flow, limitato ai 12 mesi successivi per i rapporti in Stage 1, e
riferito a tutta la vita residua per gli Stage 2

I modelli utilizzati per la stima dei suddetti parametri fanno leva sugli omologhi utilizzati ai fini del requisito patrimoniale del rischio di credito, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità del modello di impairment IFRS 9 rispetto a quello prudenziale.

La definizione dei suddetti parametri, rispetto a quelli regolamentari, ha tenuto conto dei seguenti obiettivi:

  • rimozione della componente down turn considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto del ciclo economico avverso;
  • rimozione della componente MoC (Margin of Conservatism) considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto di ulteriori margini di conservatività come richiesto dalle Guidelines EBA;
  • aggiustamento dei tassi di perdita per gestire la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima della LGD regolamentare1 e l'Effective Interest Rate (EIR) utilizzato per il calcolo delle perdite al costo ammortizzato;

1 Nel caso in cui una posizione venga classificata a Stage 2 a seguito di criteri di diversa natura, la sua esposizione è stata assegnata al primo cluster secondo l'ordine in cui sono stati presentati i criteri di classificazione.

  • inclusione delle condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time risk measures) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through The Cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introduzione di informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking risk) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Come già indicato, la definizione di default adottata risulta allineata a quella in uso per fini regolamentari.

Si ricorda che nel corso degli anni 2020 e 2021, in risposta alla crisi sanitaria sono state attuate, da parte del Governo, delle importanti politiche di sostegno all'economia per mitigarne l'impatto (ad esempio decreto Cura Italia, decreto Rilancio, decreto Liquidità, etc.). In questo contesto le autorità competenti (ECB, EBA, ESMA, BIS) hanno invitato gli istituti bancari a tenere conto delle azioni di mitigazione messe in atto dalle autorità pubbliche e a limitare l'impatto dello shock macroeconomico nel calcolo del provisioning contenendo gli elementi di prociclicità impliciti nell'IFRS 9.

A tal fine Banco BPM ha tenuto conto, all'interno del calcolo dell'ECL, della misura governativa sulle garanzie statali. La metodologia adottata ha permesso quindi di identificare la quota di esposizione coperta da tali garanzie sul totale dell'esposizione di rapporto. Su tale quota è stata quindi azzerata la LGD associata al rapporto, e assegnato un coverage medio associato allo Stato Italia.

Le provision risultano pertanto calcolate come somma della perdita attesa sulla quota di esposizione non garantita dallo Stato a cui è sommata una ECL, calcolata tramite l'applicazione del coverage "Stato Italia" alla quota di esposizione garantita dallo Stato.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulla modalità con le quali il Gruppo ha determinato i citati parametri di rischio IFRS 9 compliant, con particolare riferimento ai fattori forward looking.

Al riguardo si deve precisare che l'aggiornamento delle serie storiche dei parametri e conseguentemente l'attività di ricalibrazione degli stessi è effettuata su base annua. In particolare, nel mese di dicembre 2023, in linea con quanto previsto dai processi interni, i parametri di rischio sono stati aggiornati per incorporare nella loro stima l'effetto dell'aggiornamento delle serie storiche sui parametri di rischio PD, LGD, EAD e sulle soglie per l'identificazione del SICR.

Stima del parametro PD

I valori di PD sono ottenuti sulla base di quelli regolamentari, che sono ancorati al livello di rischio medio osservato sul lungo periodo, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico (ottica Point in Time). Successivamente i valori di PD vengono condizionati, in ottica Forward Looking, attraverso l'applicazione dei modelli satellite settoriali sviluppati dal Gruppo. Detti valori devono essere stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime. Le curve di PD lifetime sono state costruite moltiplicando tra loro, con approccio markoviano, le matrici di migrazione del rating a 12 mesi distinte per segmento di rischio (Large Corporate, Mid Corporate, Mid Corporate Plus, Small Business, Privati) condizionate agli scenari prospettici macroeconomici. Ad ogni classe di rating assegnata alle controparti tramite modelli interni A-IRB viene associata la relativa curva di PD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro PD lifetime:

  • costruzione delle matrici di migrazione Point in Time (PiT) storiche per ogni segmento di rischio definito dai modelli di rating e, sulla base della media di tali matrici, ottenimento delle matrici di migrazione di lungo periodo Through The Cycle (TTC) per ogni segmento di rischio;
  • determinazione delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni successivi rispetto alla data di reporting, ottenute sulla base delle matrici di migrazione PiT condizionate in base agli scenari macroeconomici, tramite l'applicazione di shock derivati da modelli satellite interni di PD differenziati per settore; questi ultimi sono in grado di esprimere la sensitività dei livelli di PD rispetto alle variazioni delle principali grandezze economiche;
  • ottenimento delle PD cumulate per classe di rating e scenario, mediante prodotto matriciale (markov chain techniques) delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni, come in precedenza calcolate,

1 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16), corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%.

mentre dal quarto anno in poi vengono utilizzate le matrici cosiddette smoothed, che consentono il ricongiungimento graduale con la matrice di migrazione TTC;

• generazione della curva PD cumulata lifetime come media delle curve di PD cumulate di ogni scenario macroeconomico selezionato ponderato per le rispettive probabilità di accadimento.

Per quanto riguarda le c.d. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS"1 (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing) i valori di PD Lifetime sono ottenuti tramite l'utilizzo del modello interno sviluppato per finalità gestionali. Il modello dedicato prevede il calcolo di parametri di rischio riferiti alla singola operazione per meglio valorizzarne le caratteristiche specifiche derivanti, in massima parte, dai relativi business plan. I valori così ottenuti vengono poi condizionati al ciclo economico in ottica forward looking mediante l'utilizzo dei modelli satellite interni di PD. Si segnala che i modelli simulativi citati sono in fase di dismissione in coerenza con la recente formalizzazione verso BCE dell'istanza di model change per fini regolamentari con conseguente passaggio al metodo slotting criteria. Al fine di anticipare gli effetti legati all'introduzione della nuova modellistica, nella misurazione delle perdite attese al 31 dicembre 2023, è stato apportato uno specifico post model adjustment, come illustrato nel successivo paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".

Si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking" per ulteriori dettagli sulla modalità di costruzione del parametro PD.

Stima del parametro LGD

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni elementi prudenziali previsti dai modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti, dal MoC (Margin of Conservatism) e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PiT), la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima dei parametri in ambito regolamentare2 e l'Effective Interest Rate (EIR), le aspettative circa i futuri trend (forward looking). Nel dettaglio, in ottica forward looking, la stima del parametro tiene conto del condizionamento al ciclo economico delle componenti rappresentate dalla probabilità di sofferenza (Psoff) e dalla Loss Given Sofferenza (LGS) attraverso appositi scaling factor prospettici, che permettono di ottenere delle LGD point in time e forward looking. In particolare, gli effetti forward looking sono veicolati alle stime di LGD mediante applicazione di modelli satellite specifici per le componenti principali del modello LGD (Psoff e LGS) che mettono in relazione, con i residui delle stime dei due citati parametri sull'orizzonte storico, le variazioni dei fattori macro. Si segnala che a dicembre 2023 in ambito IFRS 9 i modelli di LGD sono stati calibrati per recepire l'aggiornamento delle serie storiche.

Per quanto riguarda le c.d. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development, Project Financing) i valori di LGD sono ottenuti tramite l'utilizzo del modello interno sviluppato per finalità gestionali. Il modello dedicato prevede il calcolo di parametri di rischio riferiti alla singola operazione per meglio valorizzarne le caratteristiche specifiche derivanti, in massima parte, dai relativi business plan. I valori così ottenuti vengono poi condizionati al ciclo economico in ottica forward looking mediante l'utilizzo dei modelli satellite interni di LGD.

Stima EAD

Per le esposizioni per cassa, il parametro EAD è rappresentato, ad ogni data di pagamento futura, dal debito residuo sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate non pagate e/o scadute. Per le esposizioni fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie e dagli impegni ad erogare fondi irrevocabili o

revocabili, l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor), determinato in conformità ai modelli interni già validati ed utilizzando l'approccio standard per le rimanenti esposizioni.

1 Si segnala che rispetto a dicembre 2022, le posizioni appartenenti al perimetro Leveraged & Acquisition Finance sono state valutate con il modello imprese a seguito della dismissione dei modelli simulativi utilizzati per fini gestionali a partire da marzo 2022.

2 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16), corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%.

Inclusione dei fattori forward looking

In base a quanto previsto dal principio IFRS 9 nella stima delle perdite attese, è necessario tenere conto delle informazioni forward looking1 , condizionando i parametri di rischio in funzione dei differenti scenari macroeconomici in cui si prevede di poter operare.

Al fine di ovviare alle potenziali incoerenze nei risultati determinati dai modelli satellite ordinariamente utilizzati prima della manifestazione degli effetti del Covid-19, a partire dall'esercizio 2020 sono stati adottati modelli satellite settoriali, con l'obiettivo di valorizzare le conseguenze – particolarmente diversificate – della pandemia sui singoli settori dell'economia italiana.

Da ultimo, così come previsto dalla normativa interna, per il calcolo dell'ECL al 31 dicembre 2023 sono stati aggiornati gli scenari macroeconomici e le relative probabilità di accadimento, sulla base delle analisi svolte dallo Scenario Council 2 . A tal fine sono state considerate le proiezioni macroeconomiche fornite da primario provider, con riferimento a tre differenti scenari: "base", "peggiorativo" e "migliorativo", con alcuni fine tuning per adattarli al rapido evolvere del quadro congiunturale.

Ai fini dell'attribuzione delle probabilità di accadimento dei suddetti scenari, si sono prese come base di riferimento quelle implicite nella costruzione degli stessi, così come fornite dal provider. Tenuto conto delle caratteristiche dei tre scenari e dell'incertezza in ordine all'evoluzione dell'inflazione in Eurozona e agli sviluppi del conflitto russoucraino, si è deciso, di elevare la probabilità di accadimento dello scenario "peggiorativo", dal 25% indicata dal provider, al 30%, allocando a quest'ultimo la probabilità del 5% attribuita dal provider a un ulteriore scenario negativo "severo (già estremo)" che la Banca non ha preso in considerazione, proprio in quanto ritenuto estremo. Di seguito sono indicate le probabilità di accadimento attribuite ai tre scenari macroeconomici considerati:

  • "Base": 50%;
  • "Peggiorativo": 30%;
  • "Migliorativo": 20%.

Si evidenzia che il modello di governance del processo di aggiornamento degli scenari macroeconomici ai fini IFRS 9 prevede che gli scenari macroeconomici siano oggetto di aggiornamento come minimo con cadenza semestrale (ai fini delle chiusure di fine anno e del primo semestre di ogni esercizio). L'aggiornamento potrà avvenire con maggior frequenza (trimestrale), qualora il monitoraggio dell'evoluzione delle previsioni relative al PIL, rispetto a quelle implicite negli scenari in uso, evidenzi il superamento di una determinata soglia3 .

1 Condizionamento dei parametri di rischio di credito (PD e LGD) calcolati in modalità Point-in-Time, al fine di stimarne la variazione

prospettica in funzione dell'evoluzione attesa delle principali variabili macroeconomiche (es. PIL, indice di disoccupazione ecc.). 2 Lo Scenario Council consiste in un gruppo di lavoro responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici adottati nei processi strategici di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. Tale gruppo di lavoro è composto dal Chief Financial Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Controllo, Rischi e Amministrazione e Bilancio, con la partecipazione del responsabile della Funzione Audit, quest'ultimo come uditore.

3 Soglia individuata in una variazione del PIL superiore a 0,5%.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei valori medi annui (espressi in termini di variazioni percentuali annue/valori assoluti per i tassi di rendimento e per il tasso di disoccupazione) dei principali indicatori macroeconomici per il periodo 2024-2026, per ognuno dei tre scenari considerati nei modelli satellite, ai fini del condizionamento dei parametri di rischio da utilizzare per il calcolo dell'ECL:

Scenario Indicatori macroeconomici 2024 2025 2026
peggiorativo PIL Italia -0,2 0,3 0,5
base PIL Italia 0,6 0,9 0,9
Migliorativo PIL Italia 1,4 1,5 1,3
peggiorativo Tasso di disoccupazione 8,23 9,02 9,48
base Tasso di disoccupazione 7,69 7,79 7,69
Migliorativo Tasso di disoccupazione 7,08 6,48 5,76
peggiorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 0,46 1,38 1,54
base Indice dei prezzi degli immobili residenziali 1,55 1,94 2,08
Migliorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 1,75 2,51 2,60
peggiorativo Consumi famiglie -0,05 0,3 0,3
base Consumi famiglie 0,8 1,0 0,9
Migliorativo Consumi famiglie 1,6 1,6 1,5
peggiorativo Investimenti fissi lordi -2,8 -2,5 -0,4
base Investimenti fissi lordi 0,7 0,1 1,3
Migliorativo Investimenti fissi lordi 3,9 1,8 2,9
peggiorativo Investimenti in costruzioni -4,8 -5,1 -1,2
base Investimenti in costruzioni -2,1 -2,6 0,0
Migliorativo Investimenti in costruzioni 0,4 -1,0 1,3
peggiorativo Euribor 3 mesi 4,0 3,45 3,09
base Euribor 3 mesi 4,02 3,47 3,11
migliorativo Euribor 3 mesi 3,76 3,22 2,98
peggiorativo Tasso BCE 4,31 3,44 2,88
base Tasso BCE 4,31 3,44 2,88
migliorativo Tasso BCE 3,56 3,00 2,75
peggiorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 4,83 5,12 5,27
base Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 4,68 4,96 5,25
migliorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 4,86 5,14 5,07
peggiorativo Spread BTP/Bund 2,37 2,40 2,23
base Spread BTP/Bund 1,74 1,70 1,66
migliorativo Spread BTP/Bund 1,46 1,30 1,22
peggiorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 3,0 2,4 2,2
base Indice dei prezzi al consumo italiani 2,2 2,0 2,1
migliorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 1,5 1,9 1,9

L'economia mondiale ha avuto un andamento più moderato nel 2023 rispetto all'anno precedente. Le prospettive economiche internazionali sono state frenate dalle politiche monetarie restrittive, dagli effetti della perdurante inflazione e dall'incertezza legata all'instabilità geopolitica (il trascinarsi del conflitto Russo-ucraino e il riaccendersi delle tensioni tra Israele e Palestina). L'inflazione ha dato però segni di progressiva moderazione, soprattutto nell'ultima fase dell'anno, grazie al calo dei prezzi energetici e agli effetti delle politiche monetarie restrittive. La dinamica delle principali economie è stata abbastanza eterogenea, soprattutto nell'ultimo trimestre; se Cina e Usa hanno avuto un'accelerazione, l'area euro è stata protagonista di un rallentamento.

L'occupazione si mantiene solida ed in crescita in molte regioni e la disoccupazione è scesa ai minimi, in particolare negli USA e in Eurozona. Le disfunzioni delle catene di fornitura globale scaturite durante la pandemia sono in larga misura rientrate. I prezzi dei bene energetici si sono ridimensionati, grazie a scorte vicine ai livelli massimi e ad un'offerta abbondante.

Da tale contesto congiunturale prende le mosse lo scenario "base", che innanzitutto si fonda sull'ipotesi di una situazione internazionale che rimane piuttosto instabile. L'attacco di Hamas a Israele e il conseguente intensificarsi delle azioni militari in Medio Oriente si sono sommati al conflitto in Ucraina, che sembra lungi dal risolversi a breve. Nonostante le tensioni in atto, i prezzi dell'energia ipotizzati risultano compatibili con un progressivo ulteriore contenimento dell'inflazione. Il mancato innesco della spirale prezzi-salari e una certa tiepidezza della domanda concorrono a moderare ulteriormente la dinamica dei prezzi al consumo. Fed e BCE mantengono i tassi di policy, rispettivamente del 5,5% e 4,5%, fino al secondo trimestre del 2024 quando, spinte dalla discesa dei prezzi e dai segnali di restringimento del credito, avviano un ridimensionamento degli stessi.

L'Italia, oltre alla delicata fase ciclica, deve anche affrontare il passaggio dalle politiche espansive, che hanno caratterizzato questi ultimi anni di crisi, ad una pianificazione compatibile con il rientro del debito, obiettivo di maggior rilievo in una fase di tassi di interesse reali positivi. La fase di debolezza che ha colpito il paese nell'ultima parte del 2023 si attenua moderatamente per tutto l'anno seguente. La dinamica degli investimenti risente della fine degli incentivi fiscali del superbonus 110% e dello sfruttamento parziale dei fondi del PNRR. L'inflazione più contenuta e la stabilità del tasso di disoccupazione favoriscono un recupero dei redditi reali, sostenendo i consumi delle famiglie, in un contesto in cui la politica fiscale non può intervenire in maniera anticiclica. L'evoluzione dei fattori succitati nello scenario base corrisponderebbe a quanto segue:

  • il PIL italiano mostra una modesta crescita dello 0,6% nel 2024, proseguendo la fase di soft-landing; le prospettive migliorano leggermente nel biennio successivo, senza tuttavia superare mai l'1%;
  • il tasso di disoccupazione si stabilizza al 7,7% nel 2024, un livello simile al 2023; per il biennio successivo si mantiene pressoché costante;
  • l'inflazione nel 2024 torna a livelli prossimi della soglia target del 2%, su cui rimane stabilmente anche per il 2025 e 2026;
  • il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni, dopo il repentino e consistente innalzamento del 2023, continua a salire nel 2024, seppure in modo più lieve, assestandosi al 4,68%. Il tasso continua ad aumentare nel biennio successivo, oltrepassando il 5% nel 2026 (5,25%); lo spread BTP/Bund d'altro canto si riduce leggermente, fino a toccare i 166 p.b. nel 2026.

Per quanto riguarda lo scenario "peggiorativo", la situazione geopolitica globale non darebbe cenno di miglioramento, con il conflitto Russo-Ucraino e quello Israelo-palestinese che continuano, senza lasciar presagire una tregua nel breve termine. Le tensioni si riflettono sui prezzi beni energetici, che ad inizio 2024 tornano a crescere, senza raggiungere però i livelli del 2022.

Le catene globali di fornitura ritornano in affanno, riflettendosi in aumenti dei prezzi alla produzione e al consumo. Le famiglie, per fronteggiare la maggiore incertezza, si vedono costrette ad aumentare la propria propensione al risparmio, diminuendo la domanda di beni e servizi. La maggiore inflazione nei mesi invernali riduce inoltre il potere d'acquisto dei salari, il cui adeguamento è parziale e in ritardo.

Nonostante il perdurare di una certa tensione sui prezzi, l'intonazione della politica monetaria in Eurozona si allenta leggermente a partire dalla seconda metà del 2024, a fronte di chiari segnali di contrazione dell'economia, che concorrono a contenere l'inflazione nella parte finale dell'anno.

La maggiore incertezza limita gli investimenti, sia lato immobili che macchinari. L'Italia, colpita anche dalla sfiducia verso un paese ad alto debito pubblico, vede l'onere per il servizio del debito appesantirsi, lasciando poco spazio a manovre espansive. Non si prevede che lo sfruttamento del PNRR compensi la mancata crescita.

In dettaglio, sono previsti i seguenti sviluppi:

  • dopo un 2023 caratterizzato da una debole crescita, l'Italia entra in recessione nel 2024 (PIL-0,2%); nel 2025 si osserva una flebile ripresa, +0,3%, che prosegue anche nell'anno successivo (+0,5%);
  • il tasso di disoccupazione, dopo un 2023 positivo, torna a crescere nel 2024, superando già nello stesso anno il livello del 2022, fino a raggiungere il 9,48% nel 2026;
  • il costo del denaro e il concretizzarsi di uno scenario economico globale sempre più incerto colpiscono l'economia italiana, che vede diminuire gli investimenti fissi lordi di oltre il 2,5% nel 2024 e nel 2025. La situazione non accenna a migliorare nemmeno nel 2026, quando decrescono ulteriormente anche se solo del -0,4%;
  • le difficoltà dell'economia e le preoccupazioni per la tenuta dei conti pubblici innescano qualche tensione nel mercato dei titoli pubblici italiani, provocando un certo flight to quality nei mercati obbligazionari: i rendimenti del BTP a 10 anni salgono a 4,83% nel 2024, per poi superare il 5% nel 2025 e arrivare al 5,27% nel 2026. Il differenziale tra i rendimenti dei BTP e quelli dei Bund raggiunge 237 punti base nel 2024, rimanendo stabile l'anno successivo e iniziando a diminuire leggermente nel 2026.

Infine, lo scenario "migliorativo" ipotizza l'attenuazione delle tensioni sia sul fronte Russo – Ucraino che del conflitto in Medio Oriente, con effetti positivi sulla congiuntura internazionale. Di conseguenza, il livello dei prezzi ne beneficia fin da subito. L'inflazione scende in modo evidente in un primo periodo, per poi stabilizzarsi in prossimità dei livelli obiettivo, a causa di una maggiore domanda interna derivante dal miglioramento del ciclo economico.

Le minori tensioni sui prezzi agevolano la politica monetaria: il rapido rientro dell'inflazione entro il livello target permette una prima riduzione consistente dei tassi di politica monetaria già a inizio anno. Da ciò risulta un periodo positivo per l'economia italiana, di cui beneficiano in particolare imprese e famiglie. Migliori condizioni del mercato del lavoro, insieme a buone performance dei mercati finanziari, contribuiscono a sostenere la ricchezza del settore privato.

La domanda interna cresce a ritmi consistenti, favorita sia dall'aumento della propensione al consumo da parte delle famiglie, che, di riflesso, aumenterebbe anche la domanda di finanziamenti, sia dai maggiori investimenti delle imprese in macchinari, spinti anche da una migliore implementazione del PNRR rispetto allo scenario baseline. Tuttavia, la debolezza del ciclo immobiliare continua a frenare gli investimenti in costruzioni. Nel dettaglio:

  • dopo il modesto aumento del 2023, grazie all'attuazione del PNRR e un clima internazionale più sereno, il PIL italiano torna crescere in modo più sostenuto nel triennio successivo, registrando +1,4% nel 2024, +1,5% nel 2025, ed infine +1,3% nel 2026;
  • la fase di miglioramento del tasso disoccupazione iniziata con il periodo post-Covid continua fino al 2026; il tasso si riduce di anno in anno fino a raggiungere il livello del 5,76% nel 2026;
  • l'inflazione nel 2024 torna al di sotto del livello target, +1,5%; nel biennio successivo la crescita del livello dei prezzi aumenta leggermente e si assesta attorno alla soglia desiderata del 2%, frutto anche di una maggiore domanda legata al miglioramento dell'economia;
  • il rendimento dei Titoli di Stato italiani a 10 anni continua a salire, prevalentemente per effetto del mantenimento dei tassi ad un alto livello da parte della banca centrale, che mira a controllare l'inflazione. Il mercato dimostra però una crescente fiducia nell'Italia, tanto che lo Spread BTP/Bund continua a ridursi, fino a scendere a 122 p.b. nel 2026.

Utilizzo di post model adjustment e management overlays

Oltre alle modifiche precedentemente illustrate (cosiddetti in-model adjustments), in sede di redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 si è ritenuto opportuno procedere, coerentemente con quanto effettuato nei periodi precedenti, all'applicazione di ulteriori interventi top-down (c.d. "post model adjustments/management overlays").

Tali management overlay, che di fatto riducono significativamente gli impatti economici positivi che altrimenti sarebbero stati rilevati applicando i modelli in uso, trovano la loro principale giustificazione nel fatto che i suddetti modelli potrebbero non catturare tutti i fenomeni ritenuti rilevanti ai fini della determinazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie verso la clientela non deteriorate (finanziamenti per cassa e crediti di firma).

In maggior dettaglio, per le suddette esposizioni, l'applicazione degli overlay in esame ha comportato la rilevazione di maggiori rettifiche di valore per complessivi circa +204 milioni, rispetto alle perdite attese quantificate in base ai modelli in uso, che ammontano a circa 252 milioni.

La quantificazione di tali importi è stata determinata conducendo specifiche analisi, in ambiente di laboratorio, basate sui seguenti interventi:

  • 1) rimozione dei potenziali effetti distorsivi sui parametri di rischio derivanti dalla pandemia Covid-19 e dalle conseguenti misure governative a supporto della liquidità di famiglie e imprese1 , che hanno determinato negli anni 2020 e 2021 una rottura della relazione storica tra condizioni dell'economia e livelli di rischiosità dei prenditori di fondi:
    • nel 2020, a fronte di una marcata riduzione del PIL Italia, i tassi di default hanno proseguito nella loro discesa, beneficiando delle misure governative di supporto;
    • nel 2021, a fronte di un consistente rimbalzo delle condizioni economiche nel nostro Paese, i tassi di default hanno evidenziato un'ulteriore ma lieve riduzione.

Per rimuovere dalla stima delle curve di PD gli effetti distorsivi derivanti dalla pandemia e dalle conseguenti misure di supporto governativo, in continuità con quanto già effettuato precedentemente, si è ritenuto opportuno eliminare dalle serie storiche i dati relativi ai default osservati negli anni 2020 e 2021

1 La scelta è stata basata sulle linee guida EBA pubblicate a fine giugno attraverso le quali si chiede alle banche di rimuovere gli effetti distorsivi sui parametri di rischio derivanti dalla pandemia e dalle conseguenti misure governative a supporto della liquidità di famiglie e imprese.

(c.d. "Rimozione anni Covid"). La sterilizzazione degli anni Covid ha contribuito ad aumentare il livello di rischio con un impatto in termini di ECL pari a +57,5 milioni, a fronte di un aumento delle esposizioni classificate a Stage 2 pari a +1,13 miliardi. La riduzione dell'impatto rispetto a quanto rilevato al 30 giugno 2023 trova la sua spiegazione principale nel fatto che, a seguito dell'aggiornamento delle serie storiche, la rimozione periodo Covid-19 interessa ora un solo anno anziché due dell'orizzonte sottostante alla stima della matrice point-in-time (costruita considerando i tre anni più recenti).

2) considerazione dei prevedibili impatti che deriveranno dalla revisione dei modelli interni A-IRB di calcolo dei parametri di rischio regolamentari, attualmente in corso di validazione da parte di BCE, che sono utilizzati come base di partenza per determinare i parametri point-in-time, lifetime e forward-looking necessari per effettuare il calcolo delle ECL in piena compliance con il principio contabile IFRS 9. Si segnala che i nuovi modelli A-IRB sono stati ri-sviluppati per raggiungere la piena compliance con le linee guida EBA (EBA/GL/2017/16). I principali effetti del nuovo framework modellistico in ambito LGD IFRS 9 sono legati alle evolutive apportate alla metodologia di attualizzazione dei flussi di recupero che comportano particolari aggravi sui prodotti mutui e rateali. In termini di ECL l'impatto complessivo registrato è pari a +47,6 milioni, in aumento rispetto a quanto quantificato al 30 giugno 2023. A tal riguardo si segnala che in considerazione delle limitation con add-on riportati nella Final Decision, il parametro di rischio LGD è stato prudenzialmente aggiustato per considerare l'effetto derivante dall'indirizzamento degli elementi di debolezza modellistici segnalati da BCE, laddove questi trovino applicazione anche al framework contabile.

Parimenti a quanto esposto per il parametro LGD, sono stati quantificati anche gli effetti dovuti all'introduzione del nuovo sistema di rating A-IRB utilizzato per la costruzione delle curve di PD point-intime, lifetime e forward-looking con un impatto in termini di ECL pari a +3,8 milioni;

3) valutazione dei possibili effetti ESG derivanti dall'inclusione del rischio fisico e di transizione sui parametri PD e LGD, in ottemperanza ai piani operativi ESG comunicati dal Gruppo al Regulator in ambito Targeted Review on Climate-related and Environmental Risks (c.d. "Inclusione effetti ESG"), ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +20,3 milioni a fronte di un aumento delle esposizioni classificate a Stage 2 pari a +0,12 miliardi. L'impatto in termini di ECL è in diminuzione rispetto alla quantificazione di giugno 2023 dato che con l'aggiornamento delle soglie SICR, l'effetto dei nuovi scenari determina una maggiore presenza di rapporti in Stage 2 e, conseguentemente, un minore passaggio da Stage 1 a Stage 2 riconducibile all'intervento.

In maggior dettaglio, per il rischio di transizione si è considerato lo scenario Orderly Transition predisposto dall'EBA per il Climate Stress Test 2022, fondato sui presupposti dello scenario Net Zero 2050 del Network for Greening the Financial System (NGFS); per il rischio fisico è stato valutato l'impatto sulle garanzie ipotecarie a seguito di una possibile svalutazione degli immobili in base al rischio da alluvione, come da scenario NGFS Flood 2022. Nello specifico il deprezzamento degli immobili è stato misurato attraverso le variazioni degli indici dei prezzi degli immobili residenziali e commerciali desunti dallo scenario sopra menzionato, ipotizzando un impatto proporzionale sui tassi di recupero sottostanti il calcolo della LGD. Per ulteriori dettagli sugli scenari utilizzati e sulla modalità di incorporazione degli stessi ai fini del calcolo dei parametri di rischio PD e LGD, si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi".

4) anticipazione degli effetti del passaggio al metodo slotting criteria con riferimento alla valutazione dei crediti riconducibili a finanziamenti specializzati (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing) in coerenza con la recente formalizzazione verso BCE dell'istanza di model change per fini regolamentari. Nello specifico, la categoria slotting assegnata alle posizioni segmentate Real Estate e Project Finance è stata rimappata sulla scala di rating del modello Mid Corporate (segmento con caratteristiche di size più affini) relativo ai nuovo sistema di rating A-IRB, attribuendo nel contempo una LGD definita in funzione di specifiche analisi condotte su questi portafogli adottando i valori fissi forniti dalla Normativa di Vigilanza ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +34,2 milioni, a fronte di un aumento delle esposizioni classificate a Stage 2 pari a +0,37 miliardi. L'aumento dell'impatto rispetto a quanto rilevato al 30 giugno 2023 deriva principalmente dall'incremento dei valori di PD Point in time per effetto dell'aggiornamento delle serie storiche al 2023.

Rispetto a quanto fatto in sede di redazione del bilancio 2022, a valle dell'applicazione dei post-model adjustment in precedenza illustrati, sono stati introdotti i seguenti ulteriori PMA:

  • 5) rimozione dal calcolo della ECL del duplice conteggio delle posizioni rientrate in bonis nella stima dei parametri di rischio (PD e LGD), come richiesto da BCE a seguito dell'ispezione OSI-IFRS91, allargando a tutti i cluster di debitori il perimetro di applicazione della correzione, finora limitato allo Small Business (c.d. "Rimozione double-counting"), ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +17,8 milioni;
  • 6) infine, sempre a seguito dell'ispezione BCE OSI-IFRS92 sono stati applicati nel calcolo della ECL gli impatti derivanti dall'applicazione della scadenza comportamentale in luogo di quella contrattuale sulle forme tecniche di credito revolving (c.d. "Applicazione Behavioral Maturity"), ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +22,6 milioni.

Resta fermo il carattere transitorio dei post-model adjustment legati al recepimento in ambito IFRS 9 di fine tuning al framework modellistico, al progressivo svecchiamento della serie storica di stima con graduale esclusione dei dati impattati dal Covid-19, in aggiunta alla considerazione che i risultati derivanti dai modelli di calcolo delle perdite attese sono influenzati da scenari macroeconomici in buona parte dipendenti da fenomeni non del tutto consolidati e comunque ancora soggetti ad estrema variabilità ed incertezza.

Analisi di sensitività delle perdite attese

Secondo quanto previsto dal paragrafo 125 dello IAS 1, nella nota integrativa devono essere fornite informazioni in merito ai principali fattori di incertezza che caratterizzano le stime di bilancio. Il successivo paragrafo 129 prevede che tale informativa debba essere fornita in modo tale da consentire al lettore di bilancio una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti. Tra gli esempi menzionati per perseguire tale obiettivo vi sono le analisi di sensitività, mediante le quali il lettore è messo nella condizione di poter apprezzare gli impatti sulle stime di bilancio conseguenti a modelli alternativi di calcolo, variazioni ragionevolmente prevedibili degli input e delle assunzioni alla base delle stime.

Tra i valori di bilancio, il cui processo di stima è caratterizzato dalla presenza di rilevanti fattori di incertezza, figurano certamente i fondi rettificativi delle esposizioni creditizie non deteriorate (ECL).

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" contenuto nella parte A.1 della presente Nota integrativa, l'inclusione dei fattori forward looking per la misurazione delle perdite attese risulta essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici e i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione.

Per tale motivo, al fine di poter apprezzare gli impatti sulle perdite attese conseguenti alla selezione di differenti scenari macroeconomici e in ottemperanza alle raccomandazioni formulate dall'ESMA, da ultimo con il documento del 13 maggio 2022, vengono di seguito fornite apposite analisi di sensitivity, sia in termini di ECL che di stage allocation. Dette analisi sono state condotte attribuendo una ponderazione del 100% a ciascun singolo scenario macroeconomico ("base", "peggiorativo", "migliorativo") rispetto all'approccio multiscenario seguito ai fini della redazione del presente bilancio che, come precedentemente descritto, considera tre differenti scenari alternativi. Accanto allo scenario "base", ritenuto essere maggiormente probabile - 50% è la relativa probabilità di accadimento – è stato considerato uno scenario "peggiorativo" a cui è stata attribuita una probabilità di accadimento del 30% e uno scenario "migliorativo" con una probabilità di accadimento pari al 20%.

La selezione di una sensitività multifattoriale, ottenuta facendo variare più parametri contemporaneamente ed implicita nella scelta di considerare scenari macroeconomici alternativi, è giustificata dal fatto che vi sono innumerevoli interrelazioni tra i diversi fattori macroeconomici tali da rendere meno rappresentativa un'analisi di sensitività basata sul singolo fattore (a titolo di esempio, alla variazione del PIL sarebbero infatti correlate le variazioni di molte altre variabili macroeconomiche).

La base di riferimento per le analisi di sensitivity è rappresentata dal fondo ECL, prima dell'applicazione dei management overlays e determinato dai modelli in uso, che ammonta a circa 300 milioni, riferito alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo (finanziamenti per cassa e crediti di firma). Si ritiene comunque che detti aggiustamenti presentino la stessa sensitività alle variazioni dello scenario e, per tale motivo, i risultati rappresentati di seguito possano essere estesi al totale dell'ECL comprensivo dei post model adjustment/management overlays.

1 OSI-2022-ITBPM-0198569, finding #5, score F3.

2 OSI-2022-ITBPM-0198569, finding #8, score F3.

Alla luce di quanto illustrato, si riepilogano di seguito i principali risultati delle analisi di sensitivity:

  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario peggiorativo: in tale ipotesi, l'ECL segnerebbe un incremento di +116,0 milioni rispetto a quella calcolata adottando l'approccio multiscenario (+44% circa in termini percentuali), a fronte di un aumento della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al +1,42%.
  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario base: in tale ipotesi l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -26,4 milioni rispetto all'importo dell'ECL calcolata adottando l'approccio multiscenario (-10% circa in termini percentuali), a fronte di una riduzione della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al -2,12%;
  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario migliorativo: in tale ipotesi l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -93,9 milioni rispetto all'importo delle ECL calcolate adottando l'approccio multiscenario (-35% circa in termini percentuali), a fronte di una riduzione della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al -3,55%.

Stima della perdita attesa (Expected credit Loss) – Stage 3

Con riferimento ai modelli utilizzati per la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello Stage 3, ossia sulle esposizioni deteriorate, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)" contenuto nella Sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Parte A della presente Nota integrativa. Come evidenziato nel dettaglio nel citato paragrafo, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni, oltre al recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out interno) tiene conto dei flussi ritenuti recuperabili dagli scenari di vendita, in coerenza con gli obiettivi di cessione di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione.

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" contenuto nella "Sezione A.1 – Parte Generale" della parte A della presente Nota integrativa, la determinazione delle perdite attese sui crediti deteriorati implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento alla stima dei flussi ritenuti recuperabili e della relativa tempistica di recupero.

In maggior dettaglio, le perdite attese sui crediti deteriorati sono determinate analiticamente in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore o risultanti dall'applicazione di metodologie di calcolo "forfettarie", attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e della relativa tempistica di recupero.

Considerato che le previsioni di recupero assumono a riferimento la specifica situazione del debitore, si ritiene di non poter fornire alcuna ragionevole analisi di sensitivity delle perdite attese.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Il Gruppo è da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito ovvero all'utilizzo di applicativi e tecniche che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria, vale a dire, principalmente, ipoteche su beni immobili, garanzie reali su titoli oltre alle garanzie personali rilasciate dai fideiussori.

In generale, la decisione sull'acquisizione di una garanzia si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente e sulle caratteristiche dell'operazione. Dopo tale analisi, può essere ritenuto opportuno raccogliere delle garanzie supplementari ai fini della mitigazione del rischio, tenuto conto del presumibile valore recuperabile offerto dalla garanzia.

Il sistema di censimento dei beni immobili posti a garanzia di operazioni di finanziamento consente la rivalutazione periodica automatica del valore dei beni ed identifica i beni per i quali ricorrono le condizioni per l'aggiornamento della perizia in linea con i criteri stabiliti dalle norme vigenti.

Il valore delle garanzie reali finanziarie è sottoposto a un costante monitoraggio automatico che permette il confronto tra il valore attuale della garanzia rispetto a quello iniziale, in modo da consentire al gestore di intervenire tempestivamente nel caso si registri una significativa riduzione della garanzia stessa.

Per le garanzie costituite da pegno su titoli è operativo un sistema automatico di alert che evidenzia la perdita di valore della garanzia oltre una determinata soglia, evidenziando al gestore della relazione la criticità affinché quest'ultimo possa provvedere con interventi mirati.

Per quanto riguarda l'attività in derivati con controparti di mercato, sono preferite le entità con le quali sono attivi accordi di prestazione di collaterale, con particolare riferimento agli ISDA - Credit Support Annex, al fine di ridurre significativamente il rischio di credito.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con i criteri definiti dall'EBA. In particolare, la classificazione a non performing avviene:

  • in modo automatico, per le posizioni che raggiungono le soglie previste dalle disposizioni dell'Organo di vigilanza in materia di Past Due;
  • mediante delibera assunta da un Organo a ciò facoltizzato (i) su proposta generata automaticamente dal sistema informativo, per le posizioni che raggiungono le soglie previste, tempo per tempo, dai processi interni di monitoraggio e gestione del credito, oppure (ii) su proposta di un Organo proponente, per le posizioni che denotano l'insorgenza di eventi pregiudizievoli per la prosecuzione "in bonis" della relazione.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco BPM è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni. Nel corso del 2023 è stato portato avanti, per il quinto anno consecutivo, il progetto di riorganizzazione dell'attività di gestione dei crediti deteriorati del Gruppo, che aveva portato nel 2019 al completamento della cessione del ramo d'azienda, volto al recupero di crediti in sofferenza, ad un partner specializzato, con successivo conferimento di un mandato di gestione per la parte prevalente dei nuovi flussi generati per i successivi dieci anni. A partire dalla finalizzazione di tale accordo, quindi, la gestione delle sofferenze è prevalentemente condotta da un primario player del settore, mentre la gestione delle restanti esposizioni deteriorate è seguita da personale interno specializzato. A seguito della cessione di ramo sopra menzionata, è stato inoltre concordato che la gestione di tutte le esposizioni deteriorate venga unificata all'interno della struttura facente capo al Chief Lending Officer ("CLO").

Le responsabilità di gestione variano in relazione allo stato di classificazione della posizione:

  • la gestione delle posizioni classificate a Past Due e a Inadempienze probabili è attribuita, con la sola eccezione delle posizioni inferiori ad una soglia definita, a gestori specializzati collocati presso l'area CLO. Per tali posizioni, i gestori delle posizioni deteriorate sono responsabili delle scelte gestionali afferenti alle posizioni attribuite ai rispettivi portafogli, nel rispetto delle previste facoltà deliberative, e sono supportati nella gestione amministrativa dai gestori (commerciali) di Rete nel cui portafoglio permane collocata la relazione;
  • la gestione delle posizioni classificate a Sofferenze è condotta dalle strutture interne specializzate del CLO, coadiuvate (nell'ambito dell'accordo sopra menzionato) per buona parte delle stesse, dalla società Gardant Liberty Servicing in coordinamento con le strutture del CLO.

Oltre alla gestione del processo di recupero, i gestori sono responsabili della valutazione del credito finalizzata a determinare l'ammontare delle previsioni di perdita sulle singole posizioni che presentano un'esposizione complessiva superiore alla soglia definita per il c.d. "collective provisioning". Dal 2019 tale soglia è stata innalzata dai precedenti 300 mila euro ad 1 milione di euro. Nell'effettuare tale valutazione, il gestore deve tenere conto di:

  • rischio complessivo del cliente e dei rapporti collegati, nonché dell'eventuale gruppo economico di appartenenza;
  • situazione di Centrale Rischi con particolare attenzione ai loro eventuali impegni a garanzia di terzi;
  • consistenza patrimoniale del debitore e degli eventuali garanti;
  • valore del bene posto a garanzia;
  • tempo necessario per il recupero del credito.

Per supportare le attività relative agli ultimi due punti, la Banca ha stimato su basi statistiche parametri di Haircut, definiti come lo scarto da applicare al valore di mercato dei beni posti a garanzia per allinearli all'importo che l'Istituto verosimilmente riuscirà ad incassare a seguito della loro vendita forzata, e di estensione temporale che il gestore deve tenere in considerazione ai fini della valutazione analitica della singola posizione. Le previsioni di perdita così ottenute sono periodicamente sottoposte a revisione e continuo monitoraggio.

Il processo sopra descritto non viene applicato alle posizioni classificate in Unlikely to pay (UTP) e sofferenze che presentano un'esposizione complessiva pari o inferiore alla soglia di rilevanza di 1 milione di euro e per tutte le posizioni in Past due a prescindere dall'esposizione, per le quali si usa il modello di valutazione automatico teso a replicare la metodologia applicata dai gestori sopra la soglia di rilevanza. Tale modello, sviluppato e manutenuto dalla struttura Risk Models and Methodologies, viene sottoposto alla validazione delle Funzioni di Convalida Interna e di Risk Control.

Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Strategia di cessione di esposizioni creditizie deteriorate

La strategia di gestione dei crediti deteriorati - oltre all'attività di recupero effettuata da strutture dedicate (c.d. work out interno) come in precedenza illustrato - può prevedere operazioni di cessione massive a controparti terze del Gruppo, finalizzate al raggiungimento di determinati obiettivi di derisking, così come deliberati dal Consiglio di Amministrazione.

Tenuto conto della natura "forward looking" del modello di impairment previsto dall'IFRS 9, la presenza di obiettivi deliberati di cessione deve essere adeguatamente fattorizzata nei modelli di determinazione delle perdite attese, come illustrato in maggior dettaglio nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziaria IFRS 9 (impairment)" contenuto nella "Sezione A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della parte A della presente Nota Integrativa.

Per l'attività di derisking perseguita dal Gruppo nel corso dell'esercizio 2023, ed in particolare per gli obiettivi di cessione massiva di crediti deteriorati in essere al 31 dicembre 2023, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Le attività di derisking" contenuto nei fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione.

Le attività di derisking

Sistema dei controlli relativi ai processi del credito

L'assetto del sistema dei controlli relativo ai processi del credito è basato su:

  • controlli di 1° livello (o di linea), diretti ad assicurare il corretto svolgimento dei processi. Rientrano tra i controlli di primo livello i controlli c.d. "automatici", cioè svolti direttamente dalle procedure applicative, i controlli effettuati direttamente dalle strutture operative ed i controlli di tipo gerarchico, attuati nell'ambito della medesima filiera di responsabilità. Sono inoltre attuati controlli di seconda istanza, attraverso le strutture del CLO di Monitoraggio e Controllo e Governo del Credito;
  • controlli di 2° livello (o controlli sui rischi e sulla conformità), in capo alla struttura "Credit Risk controls" collocata all'interno della Funzione Rischi - Enterprise Risk Management. I controlli, svolti in via continuativa, attraverso analisi massive sui portafogli creditizi del Gruppo e attraverso la revisione di singole posizioni - campionate statisticamente o in base allo specifico profilo di rischio - in modalità indipendente rispetto alle funzioni deputate allo svolgimento delle attività oggetto di verifica, sono diretti ad assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi (posto in essere dalle strutture operative) verificando lo svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e la valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero, in linea con la normativa interna ed esterna. La struttura fornisce inoltre pareri sulle OMR/OS in ambito creditizio, estese nel corso del 2023 alle valutazioni relative ad operazioni di "Project Finance", alle valutazioni relative alla revisione dell'impianto fidi dei primi 10 Gruppi di clienti connessi e alle valutazioni relative alla concessione di "forbearance multiple"

3.2 Write-off

Il Gruppo, per tutte le posizioni classificate a sofferenza, valuta se sia opportuno continuare a mantenere in vita il credito a sofferenza in quanto le azioni stragiudiziali o giudiziali in corso permettono di ritenere ragionevole un'aspettativa di recupero, anche parziale, oppure se sia opportuno procedere a una cancellazione o a uno stralcio (write-off), totale o parziale, in virtù, rispettivamente, della conclusione del processo di recupero ovvero della circostanza che non sussista una prospettiva ragionevole di recupero.

Lo stralcio (write off), in coerenza con il principio contabile IFRS 9 e con le "Linee guida per le Banche sui crediti deteriorati (NPL)" emanate da BCE, è la riduzione del valore lordo contabile del credito conseguente alla presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero dello stesso per importi eccedenti quelli considerati incassabili o già incassati.

Esso non implica la rinuncia da parte della Banca al diritto giuridico di recuperare il credito e deve essere effettuato qualora dal complesso delle informazioni disponibili emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare in tutto o in parte l'importo del debito.

Per ulteriori dettagli sulla definizione di write-off si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Parte A della presente Nota Integrativa.

I processi di monitoraggio del credito del Gruppo prevedono che, ad integrazione e supporto delle scelte adottate dalle strutture di gestione, vengano identificate con periodicità trimestrale le posizioni da attenzionare ai fini del write-off, con l'obiettivo di effettuare una valutazione gestionale delle singole posizioni e di intraprendere o meno i necessari iter deliberativi per il perfezionamento dello stralcio. Tale elenco si riferisce alle esposizioni che presentano fondi rettificativi uguali o superiori ad una determinata soglia e che sono classificati a sofferenza da più di un determinato numero di anni, differenziati a seconda del tipo di garanzia e della presenza o meno di una procedura concorsuale.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

In relazione al trattamento contabile di tali attività e relative modalità espositive si fa rinvio a quanto illustrato nella a "Sezione A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio – Altre informazioni " della Parte A della presente Nota Integrativa.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali ed esposizioni oggetto di concessioni

Di seguito si fornisce un'analisi delle esposizioni oggetto di concessione, in base all'anzianità distinguendo tra esposizioni deteriorate e non deteriorate.

Anno dell'ultima concessione Esposizioni
non deteriorate
Esposizioni
deteriorate
Totale
2023 455.286 240.474 695.760
2022 437.103 589.748 1.026.851
2021 597.250 389.566 986.816
2020 106.062 157.815 263.876
2019 48.258 104.021 152.279
2018 33.417 134.284 167.701
2017 27.049 75.114 102.163
2016 13.368 64.901 78.269
2015 6.393 49.347 55.740
2014 15.893 29.850 45.743
2013 575 5.300 5.875
2012 469 1.502 1.972
precedente 2.269 4.642 6.910
Totale 1.743.391 1.846.565 3.589.956

Le suddette esposizioni, riferite al perimetro del consolidamento prudenziale, vengono ripartite nella seguente tabella in funzione del numero di concessioni accordate alla controparte (una sola concessione, due concessioni, più di due concessioni).

Numero di concessioni Esposizioni
non deteriorate
Esposizioni
deteriorate
Totale
1 1.113.848 1.184.572 2.298.420
2 412.257 283.508 695.766
>2 217.286 378.485 595.771
Totale 1.743.391 1.846.565 3.589.956

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del credito

Nella presente parte, ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione), si escludono invece i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R..

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
398.715 20.433 4.717 407.420 126.835 17.363 78.152 72.549 1.157.868 1.683 467 8.340
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - 13.677 2.930 39.025 - - 998
Totale 31/12/2023 398.715 20.433 4.717 407.420 126.835 17.363 91.829 75.479 1.196.893 1.683 467 9.338
Totale 31/12/2022 710.357 43.709 4.452 275.829 154.216 18.321 48.690 114.339 1.253.463 104 2.195 17.186

Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli
Consolidato prudenziale – accantonamenti complessivi
A.1.2
Crediti verso
Centrali a
banche e
Banche
vista
Causali/ stadi di rischio
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
valutate al costo
ammortizzato
finanziarie
Attività
valutate al fair
impatto sulla
finanziarie
complessiva
redditività
value con
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Crediti verso
Centrali a
banche e
Banche
vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
valutate al fair
impatto sulla
finanziarie
complessiva
redditività
value con
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Rettifiche complessive iniziali 22 160.375 3.814 - - 164.211 - 258.812 850 - - 259.662
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off - (21) (1.164) - - (1.185) - - (551) - - (551)
Rett/riprese di valore nette per rischio di credito
(+/-)
(3) (46.056) 49 - - (46.010) - 73.727 216 - - 73.943
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - (410) - - - (410) - (109) - - - (109)
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
- - - - - - - (14.898) - - - (14.898)
Altre variazioni (1) 410 - - - 409 - 109 - - - 109
Rettifiche complessive finali 18 114.298 2.699 - - 117.015 - 317.641 515 - - 318.156
Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a conto economico - - - - - - - - - - - -

Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su impegni a erogare
Attività rientranti nel terzo stadio Attività fin. impaired acquisite o originate fondi e garanzie finanziarie rilasciate
Causali/ stadi di rischio Centrali a
banche e
Banche
Crediti
verso
vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
con impatto
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
fair value
Attività
sulla
finanziarie
in corso di
dismissione
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
con impatto
valutate al
finanziarie
complessiva
redditività
fair value
Attività
sulla
finanziarie
in corso di
dismissione
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Primo
stadio
Secondo
stadio
stadio
Terzo
acquisiti/e
Impegni a
o originati/
rilasciate
impaired
garanzie
erogare
fondi e
fin.
Tot.
Rettifiche complessive iniziali - 2.317.754 - - 2.317.754 - 138.813 - - 128.850 9.963 22.565 11.185 21.892 299 2.936.381
Variazioni in aumento da attività
finanziarie acquisite o originate
- -
-
- - - X X X X X - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off - (559.838) - - (559.838) - (78.903) - - (78.903) - - - - - (640.477)
Rett/riprese di valore nette per rischio
di credito (+/-)
- 445.813 - - 445.813 - (3.388) - - 2.516 (5.904) (9.355) (995) (3.862) (41) 456.105
Modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- 54 - - 54 - - - - - - - - - - (465)
Cambiamenti della metodologia di
stima
- -
-
- - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a
conto economico
- (268.539) - - (268.539) - (4.854) - - (4.854) - - - - - (288.291)
Altre variazioni - (42.441) - 103.915 61.474 - (15.453) - - (15.453) - - - - - 46.539
Rettifiche complessive finali - 1.892.803 - 103.915 1.996.718 - 36.215 - - 32.156 4.059 13.210 10.190 18.030 258 2.509.792
Recuperi da incasso su attività
finanziarie oggetto di write-off
- 12.278 - - 12.278 - - - - - - - - - - 12.278
Write-off rilevati direttamente a conto
economico
- (30.942) - - (30.942) - (304) - - (304) - - - - - (31.246)

A.1.3 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e
nominali)
Valori lordi/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo Trasferimenti tra primo stadio e terzo
stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio a
primo stadio
Da secondo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.733.244 3.009.075 508.163 107.701 372.566 28.902
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 63.538 4.614 - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - 15.973 - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 955.440 2.210.765 39.872 1.980 62.780 2.628
Totale 31/12/2023 6.752.222 5.224.454 564.008 109.681 435.346 31.530
Totale 31/12/2022 5.392.486 4.911.931 524.602 127.855 352.979 32.192

A.1.4 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Write-off
Tipologie esposizioni/valori Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
stadio
Primo
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi*
parziali
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 A vista 17.729.333 17.729.333 - - - - - - - - 17.729.333 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 17.729.333 17.729.333 - X - - - - X - 17.729.333 -
A.2 Altre 7.128.183 6.708.822 183.212 - - (19.611) (3.752) (565) - - 7.108.572 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
b) Inademp. probabili 15.294 X - - - (15.294) X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate - - - X - - - - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 7.112.889 6.708.822 183.212 X - (4.317) (3.752) (565) X - 7.108.572 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - - -
Totale (A) 24.857.516 24.438.155 183.212 - - (19.611) (3.752) (565) - - 24.837.905 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 4.983.088 1.774.187 111.668 X - (370) (156) (97) X - 4.982.718 -
Totale (B) 4.983.088 1.774.187 111.668 - - (370) (156) (97) - - 4.982.718 -
Totale (A+B) 29.840.604 26.212.342 294.880 - - (19.981) (3.908) (662) - - 29.820.623 -
(*) Valore da esporre a fini informativi

__________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 469

A.1.5 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Write-off
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi*
parziali
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 1.669.067 X - 1.632.670 30.305 (1.027.598) X - (998.190) (24.025) 641.469 139.339
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 258.175 X - 250.104 7.681 (135.454) X - (128.762) (6.637) 122.721 27.558
b) Inadempienze probabili 2.495.038 X - 2.168.705 61.780 (994.755) X - (957.823) (22.513) 1.500.283 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 1.568.095 X - 1.251.362 59.440 (588.002) X - (556.837) (21.637) 980.093 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 93.469 X - 93.297 170 (26.323) X - (26.290) (32) 67.146 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 20.295 X - 20.267 28 (6.442) X - (6.438) (4) 13.853 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 1.003.450 425.532 576.889 X 759 (27.013) (1.667) (25.270) X (76) 976.437 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 77.230 - 76.867 X 273 (5.184) - (5.168) X (16) 72.046 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 137.125.903 124.825.170 11.635.808 X 107.569 (407.932) (111.626) (292.320) X (3.985) 136.717.971 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 1.666.161 23 1.638.923 X 20.283 (60.273) (3) (59.180) X (1.090) 1.605.888 -
Totale (A) 142.386.927 125.250.702 12.212.697 3.894.672 200.583 (2.483.621) (113.293) (317.590) (1.982.303) (50.631) 139.903.306 139.339
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 699.674 X - 349.103 4.482 (98.977) X - (18.030) (230) 600.697 -
b) Non deteriorate 63.899.148 45.830.868 1.942.705 X 16.652 (34.469) (13.053) (10.100) X (28) 63.864.679 -

(*) Valore da esporre a fini informativi

Totale (B) Totale (A+B)

64.598.822 206.985.749

171.081.570

14.155.402

4.243.775

221.717

(2.617.067)

(126.346)

(327.690)

(2.000.333)

(50.889)

204.368.682

139.339

45.830.868

1.942.705

349.103

21.134

(133.446)

(13.053)

(10.100)

(18.030)

(258)

64.465.376

-

A.1.6 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale - 15.294 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - - -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate - - -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione - - -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione - - -
D. Esposizione lorda finale - 15.294 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.6 bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2023, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 2.053.276 2.777.201 82.205
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 14.383 5.985 259
B. Variazioni in aumento 548.909 1.172.684 94.240
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 183.237 710.781 89.544
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 286.732 45.216 1.310
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni 187 1.570 9
B.5 altre variazioni in aumento 78.753 415.117 3.377
C. Variazioni in diminuzione (933.118) (1.454.847) (82.976)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate (111) (134.002) (5.417)
C.2 write-off (198.888) (104.548) (1.478)
C.3 incassi (205.499) (462.721) (14.806)
C.4 realizzi per cessioni (64.368) (230.395) -
C.5 perdite da cessione (51.660) (54.210) -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (272.069) (61.189)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni (113) (1.702) (6)
C.8 altre variazioni in diminuzione (412.479) (195.200) (80)
D. Esposizione lorda finale 1.669.067 2.495.038 93.469
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - 222.251 -

La dinamica delle esposizioni deteriorate è influenzata dalla strategia di derisking perseguita dal Gruppo, sia mediante operazioni di cessioni di portafoglio, come descritto nei fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione del Gruppo, sia mediante cessioni single name; gli effetti delle suddette operazioni trovano rappresentazione nelle voci C.4 "Realizzi per cessioni", C.5 " Perdite da cessione" e C.8 "Altre variazioni in diminuzione.

La voce B.5 "Altre variazioni in aumento" si riferisce per 219 milioni alla riclassifica tra le "inadempienze probabili" di esposizioni che nel mese di dicembre 2022 erano stata classificate nello status di non deteriorato, a seguito di una complessa operazione di ristrutturazione di crediti deteriorati (denominata operazione "Wolf"), per la quale si era ritenuta non applicabile la disciplina prudenziale prevista per le concessioni di misure di forbearance. Per ulteriori dettagli sulla ristrutturazione in esame e le relative implicazioni sulla qualità del credito si fa rinvio a quanto illustrato nella precedente tabella "A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)".

__________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 473

A.1.7 bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni:
non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 2.205.669 2.839.148
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 4.680 6.478
B. Variazioni in aumento 664.021 494.601
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 118.179 386.796
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 416.848 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 103.647
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.5 altre variazioni in aumento 128.994 4.158
C. Variazioni in diminuzione (1.023.125) (1.590.358)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (1.034.737)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (103.647) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (416.848)
C.4 write-off (88.150) -
C.5 incassi (236.722) (138.773)
C.6 realizzi per cessioni (211.189) -
C.7 perdite da cessione (59.836) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (323.581) -
D. Esposizione lorda finale 1.846.565 1.743.391
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 222.251 -

A.1.8 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali -
-
15.294 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate -
-
- - -
-
B. Variazioni in aumento -
-
- - - -
B.1 rettifiche di valore di attività
finanziarie impaired acquisite o originate
B.2 altre rettifiche di valore
-
X
-
-
-
-
X
-
-
X
-
-
B.3 perdite da cessione -
-
- - -
-
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
-
-
- - -
-
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
-
-
- - -
-
B.6 altre variazioni in aumento -
-
- - -
-
C. Variazioni in diminuzione -
-
- - - -
C.1 riprese di valore da valutazione -
-
- - -
-
C.2 riprese di valore da incasso -
-
- - -
-
C.3 utili da cessione -
-
- - -
-
C.4 write-off -
-
- - -
-
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
-
-
- - -
-
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
-
-
- - -
-
C.7 altre variazioni in diminuzione -
-
- - -
-
D. Rettifiche complessive finali -
-
15.294 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate -
-
- - -
-

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 1.331.948 222.762 1.147.214 728.950 22.108 3.275
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
5.598 485 858 445 51 -
B. Variazioni in aumento 504.227 83.298 594.957 352.412 22.460 6.683
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o
originate - X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 295.714 46.611 500.336 258.660 21.810 6.327
B.3 perdite da cessione
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
51.660
122.296
16.127
20.447
54.210
9.823
43.710
2.940
-
310
-
91
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
113 113 1.702 1.702 6 6
B.6 altre variazioni in aumento 34.444 - 28.886 45.400 334 259
C. Variazioni in diminuzione (808.577) (170.606) (747.416) (493.360) (18.245) (3.516)
C.1 riprese di valore da valutazione (44.490) (9.021) (194.097) (135.849) (3.040) (324)
C.2 riprese di valore da incasso (54.234) (6.906) (37.706) (20.806) (53) (4)
C.3 utili da cessione (19.022) (3.491) (40.605) (33.501) - -
C.4 write-off (198.888) (26.827) (104.548) (61.322) (1.478) (1)
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
(10) - (118.769) (20.300) (13.650) (3.178)
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
(187) (187) (1.570) (1.570) (9) (9)
C.7 altre variazioni in diminuzione (491.746) (124.174) (250.121) (220.012) (15) -
D. Rettifiche complessive finali 1.027.598 135.454 994.755 588.002 26.323 6.442
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
- - 3.251 3.251 - -

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "Altre variazioni in diminuzione" include l'ammontare complessivo delle cancellazioni diverse dai write-off contabili, conseguenti ad operazioni di cessioni.

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

Classi di rating esterni
Esposizioni AAA/AA- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- inferiore B Senza rating Totale
A. Attività finanziarie vautate al costo ammortizzato 10.113.860 7.862.978 10.955.159 2.642.276 776.674 238.782 105.242.919 137.832.648
- Primo stadio 10.113.860 7.819.051 10.746.618 1.983.924 605.310 101.908 90.243.677 121.614.348
- Secondo stadio - 43.927 208.541 646.125 170.731 77.275 11.175.115 12.321.714
- Terzo stadio - - - - - 3.799 3.714.682 3.718.481
- Impaired acquisite o originate - - - 12.227 633 55.800 109.445 178.105
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
4.401.568 2.468.065 3.168.135 152.272 21.659 - 207.614 10.419.313
- Primo stadio 4.401.568 2.430.209 3.142.612 152.272 16.162 - 202.183 10.345.006
- Secondo stadio - 37.856 25.523 - 5.497 - 5.431 74.307
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - 198.678 198.678
- Primo stadio - - - - - - 7 7
- Secondo stadio - - - - - - 2 2
- Terzo stadio - - - - - - 176.191 176.191
- Impaired acquisite o originate - - - - - - 22.478 22.478
Totale (A+B+C) 14.515.428 10.331.043 14.123.294 2.794.548 798.333 238.782 105.649.211 148.450.639
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 139.501 989.547 4.344.678 1.165.992 513.341 62.444 42.820.020 50.035.523
- Primo stadio 139.501 982.008 4.319.891 910.730 492.975 59.140 40.706.668 47.610.913
- Secondo stadio - 7.539 24.787 255.262 20.366 1.513 1.744.906 2.054.373
- Terzo stadio - - - - - - 349.102 349.102
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - 1.791 19.344 21.135
Totale (D) 139.501 989.547 4.344.678 1.165.992 513.341 62.444 42.820.020 50.035.523
Totale (A+B+C+D) 14.654.929 11.320.590 18.467.972 3.960.540 1.311.674 301.226 148.469.231 198.486.162

Il Gruppo Banco BPM adotta le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalle seguenti agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI): Standard & Poor's ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Cerved Rating Agency S.p.A.. presenti più di due valutazioni sono selezionate le due valutazioni corrispondenti ai due fattori di ponderazione più bassi. Se i due fattori di ponderazione più bassi sono diversi, si applica il fattore più alto. Se i due fattori di ponderazioni più bassi sono identici, si attribuisce tale fattore (art 138 del regolamento (EU) n. 575/2013). Di seguito la tabella di raccordo tra le classi di rischio ed i rating delle agenzie utilizzate.

CLASSE Ratings
Fitch
Moody's Standard &
Poor's
Cerved Rating Agency SpA
AAA/AA- da AAA a AA- da Aaa a Aa3 da AAA a AA- da A1.1 a A1.3
A+/A- da A+ a A- da A1 a A3 da A+ a A- da A2.1 a A3.1
BBB+/BBB- da BBB+ a BBB- da Baa1 a Baa3 da BBB+ a BBB- da B1.1 a B1.2
BB+/BB- da BB+ a BB- da Ba1 a Ba3 da BB+ a BB- da B2.1 a B2.2
B+/B- da B+ a B- da B1 a B3 da B+ a B- C1.1
Inferiore B- CCC+ e inferiori Caa1 e inferiori CCC+ e inferiori C1.2 e inferiori

A.2.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori
lordi)

Alle esposizioni rappresentate nelle tavole A.2.2 sono associati, ad eccezione di quanto indicato nel prospetto banche, rating utilizzati anche per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito, limitatamente a quanto riconducibile nei portafogli regolamentari Imprese e Dettaglio.

In particolare, con riferimento alla clientela imprese, sono stati sviluppati quattro distinti modelli di rating, in funzione dei seguenti segmenti di clientela: Large Corporate, Mid Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business – ed uno per la clientela privati. Il sistema di rating di controparte prevede, a livello di singolo segmento, dodici classi di rating (undici bonis ed una default) di seguito raggruppate per fasce di rischio.

Classi di rating interni Unrated Totale
Esposizioni verso Banche AAA AA A BBB BB B CCC Default
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.569 1.101.824 1.970.366 1.499.476 156.659 66 - - 1.185.075 5.929.035
- Primo stadio 15.569 1.101.824 1.956.198 1.473.983 73.553 - - - 1.184.145 5.805.272
- Secondo stadio - - 14.168 25.493 83.106 66 - - 930 123.763
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
54.594 104.868 357.513 338.446 96.796 - - - - 952.217
- Primo stadio 54.594 104.868 341.777 294.650 96.796 - - - - 892.685
- Secondo stadio - - 15.736 43.796 - - - - - 59.532
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
Totale (A + B + C) 70.163 1.206.692 2.327.879 1.837.922 253.455 66 - - 1.185.075 6.881.252
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 11.183 237.967 660.442 588.004 149.551 150 - - 126.905 1.774.202
- Secondo stadio - - - 36.197 63.132 932 - - 11.407 111.668
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - - - - - -
Totale (D) 11.183 237.967 660.442 624.201 212.683 1.082 - - 138.312 1.885.870
Totale (A + B + C + D) 81.346 1.444.659 2.988.321 2.462.123 466.138 1.148 - - 1.323.387 8.767.122

Classi di rating interni Totale
Esposizioni verso Clientela BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.146.240 32.604.776 16.396.033 4.766.369 1.879.642 3.204.722 324.984 88.322.766
- Primo stadio 28.442.284 30.591.994 12.792.315 1.712.111 140.846 - 290.315 73.969.865
- Secondo stadio 702.112 1.998.836 3.592.691 3.035.866 1.731.974 - 34.669 11.096.148
- Terzo stadio - - - - 36 3.138.114 - 3.138.150
- Impaired acquisite o originate 1.844 13.946 11.027 18.392 6.786 66.608 - 118.603
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
222.890 13.735 21.659 - - - - 258.284
- Primo stadio 222.890 13.735 16.162 - - - - 252.787
- Secondo stadio - - 5.497 - - - - 5.497
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - 2 2 - 1 167.530 - 167.535
- Primo stadio - 2 2 - - - - 4
- Secondo stadio - - - - 1 - - 1
- Terzo stadio - - - - - 145.781 - 145.781
- Impaired acquisite o originate - - - - - 21.749 - 21.749
Totale (A + B + C) 29.369.130 32.618.513 16.417.694 4.766.369 1.879.643 3.372.252 324.984 88.748.585
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 25.350.031 8.912.860 4.717.481 379.075 27.005 - 436.746 39.823.198
- Secondo stadio 153.592 266.520 603.660 488.490 117.124 - 6.245 1.635.631
- Terzo stadio - - - - - 342.084 - 342.084
- Impaired acquisiti/e o originati/e 30 2.174 28 12.603 3 4.482 - 19.320
Totale (D) 25.503.653 9.181.554 5.321.169 880.168 144.132 346.566 442.991 41.820.233
Totale (A+B+C+D) segmentate 54.872.783 41.800.067 21.738.863 5.646.537 2.023.775 3.718.818 767.975 130.568.818
Totale non segmentate - - - - - 620.508 58.529.714 59.150.222
Totale 54.872.783 41.800.067 21.738.863 5.646.537 2.023.775 4.339.326 59.297.689 189.719.040

Classi di rating interni
Esposizioni BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated Totale
Large Corporate 15.617.954 3.757.008 3.324.404 561.631 2.384 56.715 5.806 23.325.902
Mid Corporate Plus 10.157.104 8.081.160 3.553.491 931.941 199.535 615.088 12.537 23.550.856
Mid Corporate 12.248.180 7.904.373 4.922.518 1.760.816 508.129 968.231 110.443 28.422.690
Small business 6.967.279 5.642.656 7.590.642 1.843.775 614.185 1.472.606 589.658 24.720.801
Privati 9.882.266 16.414.870 2.347.808 548.374 699.542 606.178 49.531 30.548.569
Totale Esposizioni segmentate 54.872.783 41.800.067 21.738.863 5.646.537 2.023.775 3.718.818 767.975 130.568.818

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie reali Garanzie personali
(2)
Esposizione Esposizione (1) Derivati su crediti Crediti di firma Totale
lorda netta Immobili - finanziamen
Immobili -
Altre Altri derivati Amministr Altre società Altri (1)+(2)
ipoteche leasing
ti per
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
soggetti
Altri
pubbliche
azioni
Banche finanziarie soggetti
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
847.983 847.981 - - 843.935 - - -
-
- - - - - 720 844.655
1.1. totalmente garantite 847.704 847.702 - - 843.935 - - -
-
- - - - - 673 844.608
- di cui deteriorate - - - - - - - -
-
- - - - - - -
1.2. parzialmente garantite 279 279 - - - - - -
-
- - - - - 47 47
- di cui deteriorate - - - - - - - -
-
- - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
150.669 150.654 - - 117.197 - - -
-
- - - - 3.110 7.707 128.014
2.1. totalmente garantite 123.579 123.577 - - 117.197 - - -
-
- - - - 1.149 5.192 123.538
- di cui deteriorate - - - - - - - -
-
- - - - - - -
2.2. parzialmente garantite 27.090 27.077 - - - - - -
-
- - - - 1.961 2.515 4.476
- di cui deteriorate - - - - - - - -
-
- - - - - - -

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

Garanzie reali Garanzie personali
(2)
(1) Derivati su crediti Crediti di firma
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Immobili - Altre Altri derivati Amministra Altre (1)+(2)
Totale
Immobili -
Ipoteche
finanziario
leasing
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche finanziarie
società
Altre
soggetti
Altri
pubbliche
zioni
Banche finanziarie
società
soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
80.648.575 78.663.145 40.519.245 505.156 6.192.786 1.871.577 300.448 - - 11.404 7.729 13.358.584 27.818 390.615 7.119.355 70.304.717
1.1. totalmente garantite 64.636.706 62.936.037 40.503.590 505.156 6.048.851 1.797.899 46.658 - - 4.027 2.537 6.327.182 13.418 365.605 6.762.765 62.377.688
- di cui deteriorate 2.945.616 1.554.224 1.046.248 114.335 3.513 6.089 34 - - 34 - 268.183 492 4.513 94.533 1.537.974
1.2. parzialmente garantite 16.011.869 15.727.108 15.655 - 143.935 73.678 253.790 - - 7.377 5.192 7.031.402 14.400 25.010 356.590 7.927.029
- di cui deteriorate 518.434 272.658 1.721 - 1.573 460 423 - - 146 - 208.151 211 579 12.762 226.026
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
13.357.188 13.322.589 709.896 - 1.745.236 1.097.180 - - - - - 1.214.682 245.602 451.616 6.132.336 11.596.548
2.1. totalmente garantite 10.048.538 10.020.005 705.199 - 1.611.734 590.929 - - - - - 676.505 236.058 370.213 5.443.424 9.634.062
- di cui deteriorate 85.361 69.009 3.756 - 1.545 2.655 - - - - - 1.142 - 73 59.610 68.781
2.2. parzialmente garantite 3.308.650 3.302.584 4.697 - 133.502 506.251 - - - - - 538.177 9.544 81.403 688.912 1.962.486
- di cui deteriorate 29.431 25.331 - - 673 5.198 - - - - - 1.716 - 9 5.659 13.255

Si precisa che nella presente tabella non figurano le mitigazioni del rischio rappresentate da contratti di CSA su strumenti derivati nonché le forme di supporto relative alle operazioni di cartolarizzazione sintetiche.

A.4 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute

Valore di bilancio
Esposizione
creditizia
cancellata
Valore lordo Rettifiche di
valore
complessive
di cui
ottenute nel
corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 868.673 927.417 (493.689) 433.728 23.314
A.1. Ad uso funzionale 53.648 62.697 (42.990) 19.707 -
A.2. A scopo di investimento 815.025 864.720 (450.699) 414.021 23.314
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli di debito 15.554 15.554 (6.703) 8.851 -
C. Altre attività - - - - -
D. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione 168.438 166.622 (61.878) 104.744 3.100
D.1. Attività materiali 168.438 166.622 (61.878) 104.744 3.100
D.2. Altre attività - - - - -
Totale 31/12/2023 1.052.665 1.109.593 (562.270) 547.323 26.414
Totale 31/12/2022 1.067.747 1.141.488 (557.901) 583.587 35.716

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 8 (37) 3.258 (10.321) 30 (2.618) 438.693 (856.257) 199.510 (160.983)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 466 (1.057) - - 81.553 (111.735) 40.702 (22.662)
A.2 Inadempienze probabili 475 (835) 69.301 (62.029) - - 1.085.052 (792.480) 345.455 (139.411)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 4.955 (9.809) - - 784.121 (507.503) 191.017 (70.690)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 1 - 40 (11) - - 31.431 (14.507) 35.674 (11.805)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 11 - - - 7.666 (4.665) 6.176 (1.777)
A.4 Esposizioni non deteriorate 32.171.511 (6.781) 17.122.310 (39.252) 184.808 (163) 55.463.803 (268.196) 32.936.784 (120.716)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 2.605 (51) 12.974 (456) - - 1.218.404 (45.289) 443.951 (19.661)
Totale (A) 32.171.995 (7.653) 17.194.909 (111.613) 184.838 (2.781) 57.018.979 (1.931.440) 33.517.423 (432.915)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 1.676 (117) 3.955 (372) - - 587.146 (97.391) 7.920 (1.097)
B.2 Esposizioni non deteriorate 5.536.297 (581) 5.979.293 (3.616) 469.289 (188) 47.888.788 (26.817) 4.309.798 (3.455)
Totale (B) 5.537.973 (698) 5.983.248 (3.988) 469.289 (188) 48.475.934 (124.208) 4.317.718 (4.552)
Totale (A+B) 31/12/2023 37.709.968 (8.351) 23.178.157 (115.601) 654.127 (2.969) 105.494.913 (2.055.648) 37.835.141 (437.467)
Totale (A+B) 31/12/2022 34.640.664 (8.280) 19.482.836 (84.587) 384.137 (188) 106.413.635 (2.454.446) 39.434.909 (526.866)

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 640.229 (1.020.557) 1.097 (5.455) - (618) - (675) 143 (293)
A.2 Inadempienze probabili 1.493.670 (975.655) 6.070 (17.635) 542 (1.461) - (2) 1 (2)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 67.048 (26.308) 98 (15) - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 114.446.509 (431.075) 17.936.616 (2.180) 4.717.689 (1.395) 433.127 (264) 160.467 (31)
Totale (A) 116.647.456 (2.453.595) 17.943.881 (25.285) 4.718.231 (3.474) 433.127 (941) 160.611 (326)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio - - - - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate 600.571 (98.974) 126 (3) - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 58.728.056 (34.269) 4.240.339 (185) 339.699 (4) 46.787 (7) 359.295 (4)
Totale (B) 59.328.627 (133.243) 4.240.465 (188) 339.699 (4) 46.787 (7) 359.295 (4)
Totale (A+B) 31/12/2023 175.976.083 (2.586.838) 22.184.346 (25.473) 5.057.930 (3.478) 479.914 (948) 519.906 (330)
Totale (A+B) 31/12/2022 173.917.417 (3.029.050) 20.268.390 (37.950) 4.843.920 (3.410) 561.437 (3.446) 380.880 (323)

In maggior dettaglio le esposizioni Italia sono ripartite per area geografica come risulta dalla tabella seguente:

Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 304.619 (442.540) 116.240 (150.738) 137.895 (259.556) 81.475 (167.723)
A.2 Inadempienze probabili 844.829 (532.774) 228.495 (180.649) 319.163 (195.283) 101.183 (66.949)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 28.310 (11.577) 17.276 (8.301) 16.007 (4.549) 5.455 (1.881)
A.4 Esposizioni non deteriorate 52.108.595 (228.618) 22.996.708 (83.026) 33.412.946 (91.657) 5.928.260 (27.774)
Totale (A) 53.286.353 (1.215.509) 23.358.719 (422.714) 33.886.011 (551.045) 6.116.373 (264.327)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 289.256 (61.256) 155.154 (16.939) 141.461 (18.829) 14.700 (1.950)
B.2 Esposizioni non deteriorate 29.153.799 (19.217) 13.943.669 (6.836) 13.078.950 (6.389) 2.551.638 (1.827)
Totale (B) 29.443.055 (80.473) 14.098.823 (23.775) 13.220.411 (25.218) 2.566.338 (3.777)
Totale (A+B) 31/12/2023 82.729.408 (1.295.982) 37.457.542 (446.489) 47.106.422 (576.263) 8.682.711 (268.104)
Totale (A+B) 31/12/2022 84.402.944 (1.444.347) 39.066.152 (525.963) 41.957.151 (704.571) 8.491.170 (354.169)

B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - (15.294) - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 20.886.158 (2.131) 3.611.611 (1.824) 252.811 (213) 29.429 (39) 57.896 (110)
Totale (A) 20.886.158 (17.425) 3.611.611 (1.824) 252.811 (213) 29.429 (39) 57.896 (110)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 605.580 (42) 2.715.247 (77) 138.417 (64) 557.090 (99) 235.328 (88)
Totale (B) 605.580 (42) 2.715.247 (77) 138.417 (64) 557.090 (99) 235.328 (88)
Totale (A+B) 31/12/2023 21.491.738 (17.467) 6.326.858 (1.901) 391.228 (277) 586.519 (138) 293.224 (198)
Totale (A+B) 31/12/2022 16.589.089 (17.900) 6.815.244 (1.747) 370.057 (332) 587.557 (154) 313.412 (234)

B.4 Grandi esposizioni

A partire dal 30 giugno 2021 è entrata in vigore la disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 così come aggiornata dal Regolamento (UE) n. 876/2019 (CRR 2) in seguito modificato dal Regolamento (UE) n. 873/2020 e nella Direttiva 2013/36/UE così come aggiornata dalla Direttiva (UE) 878/2019 (CRD V), che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria.

A luglio 2022 è entrato in vigore il Regolamento delegato n. 1011/2022 che disciplina la rilevazione delle esposizioni indirette in derivati per i contratti che, anche se non stipulati direttamente con un cliente, vengono comunque ricondotti al cliente stesso in quanto emittente dello strumento di debito o capitale sottostante. Laddove si tratti di strumenti multi-sottostante e non sia possibile o eccessivamente oneroso individuare i singoli sottostanti, l'esposizione va ricondotta al cliente ignoto.

Costituiscono oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo (valore "non ponderato" e "valore ponderato") e il numero delle "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dall'Art. 14 del Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza.

L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell'ente ("CRR 2", articolo 392). Costituiscono comunque oggetto di segnalazione consolidata i clienti o gruppi di clienti con un'esposizione superiore a 300 milioni anche se non costituiscono grande esposizione.

Tenuto conto dell'effetto delle esenzioni e dell'attenuazione del rischio di credito, le grandi esposizioni devono in ogni caso rispettare singolarmente il limite del 25% del capitale ammissibile dell'ente: tale limite può essere fissato per gli enti a 150 milioni qualora il 25% del capitale ammissibile risultasse inferiore.

A complemento delle norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza, la segnalazione delle Grandi Esposizioni è stata prodotta applicando le linee guida dell'EBA (EBA/GL/2017/15) in materia di clienti connessi, limitatamente all'approccio alternativo verso le Amministrazioni Centrali.

Alla data del 31 dicembre 2023 il capitale ammissibile coincide con l'ammontare del Capitale di classe 1. Sulla base del combinato disposto normativo, alla stessa data sono state rilevate n. 34 posizioni di rischio classificate come "grandi esposizioni" per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 750.347,0 milioni corrispondenti ad un'esposizione netta ("ponderato") pari a 17.387,8 milioni.

I principali Gruppi segnalati come "grandi esposizioni" presentano le seguenti attività di rischio:

  • il Ministero dell'Economia e delle Finanze per 37.255,2 milioni (411,1 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite dai titoli di Stato in portafoglio, dalle garanzie rilasciate e dalle attività di natura fiscale. Le esposizioni di questa Amministrazione Centrale sono a loro volta incluse in ciascun gruppo di clienti connessi, identificato separatamente per le persone giuridiche direttamente controllate o ad essa legate direttamente, come meglio specificato al paragrafo 5 (Approccio alternativo per le esposizioni verso le amministrazioni centrali) delle linee guida dell'EBA precedentemente richiamate;
  • Euronext per 28.228,2 milioni (14,3 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;
  • quattro Amministrazioni Centrali di Stati esteri per complessivi 21.093,5 milioni (0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), esclusivamente costituite dai titoli di Stato in portafoglio;
  • la Banca d'Italia per 18.578,4 milioni (123,6 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da depositi a vista e per riserva obbligatoria.

Le restanti 27 posizioni sono riconducibili a primari gruppi bancari, finanziari e industriali, sia nazionali sia esteri. Ciascuna delle posizioni segnalate rispetta il limite del 25% del capitale ammissibile.

31/12/2023 31/12/2022
a) Ammontare (valore di bilancio) (*) 750.347.023 724.285.739
b) Ammontare (valore ponderato) (*) 17.387.764 25.593.425
c) Numero 34 33

(*) dati in migliaia di euro

C. Operazioni di cartolarizzazione

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sull'esposizione del Gruppo verso le cartolarizzazioni, sia per quelle in cui il Gruppo riveste il ruolo di originator dei crediti, sia per quelle di terzi in cui il Gruppo opera in qualità di investitore.

Cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di originator

Il perfezionamento delle operazioni in oggetto, aventi come sottostanti le attività cedute dal Gruppo in qualità di originator, si pone come principale obiettivo la diversificazione delle fonti di raccolta e la riduzione del costo di funding del Gruppo, piuttosto che la realizzazione di azioni di derisking relative ad esposizioni creditizie deteriorate (sofferenze e inadempienze probabili).

In maggior dettaglio, per le cartolarizzazioni finalizzate al funding, per le quali il Gruppo agisce anche in qualità di Servicer, la strutturazione è seguita da una funzione di Finanza di Banco BPM, che svolge altresì l'attività di monitoraggio dell'operazione, mediante appositi report mensili e trimestrali contenenti l'andamento degli incassi in linea capitale e interessi e lo status dei crediti.

Per le cartolarizzazioni con finalità di derisking, la strutturazione viene effettuata da una funzione appartenente all'area Chief Lending Officer di Banco BPM, che si occupa altresì di effettuare un monitoraggio, sulla base di report mensili e trimestrali forniti dai Servicer esterni al Gruppo.

Di seguito viene fornita informativa sui principali eventi intervenuti nell'esercizio e sulle operazioni in essere. In linea con le istruzioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262, per le operazioni di "auto-cartolarizzazione" in cui il Gruppo ha sottoscritto integralmente i titoli emessi dal veicolo si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "1.4 - Rischio di liquidità", contenuto nella "Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale" della Parte E della presente Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella seguente tabella sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2023, con evidenza del relativo trattamento contabile – cancellazione o meno dal bilancio delle attività cedute alla società veicolo – in funzione del significativo trasferimento dei rischi e dei benefici, come illustrato nella Parte A – Politiche contabili della presente Nota integrativa.

Società Veicolo Originator Data emissione titoli Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio
BP Mortgages S.r.l. Banco BPM giugno 2007 BP Mortgages 2 Mutui residenziali in bonis
Lilium SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2022 Progetto Wolf Crediti UTP
Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Red Sea SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2018 Progetto Exodus Crediti in sofferenza
Leviticus SPV S.r.l. Banco BPM febbraio 2019 Progetto Ace Crediti in sofferenza
Tiberina SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2020 Progetto Django Crediti UTP e in sofferenza
Titan SPV S.r.l. Banco BPM e Release dicembre 2020 Progetto Titan Crediti in sofferenza
Aurelia SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2021 Progetto Rockets Crediti in sofferenza
Tevere SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2022 Progetto Argo Crediti UTP e in sofferenza

Di seguito si fornisce illustrazione delle operazioni in essere alla data del 31 dicembre 2023 e di quelle chiuse nel corso dell'esercizio.

Operazioni di cartolarizzazione in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2023

BP Mortgages 2 (giugno 2007)

Nell'esercizio 2023 si è proceduto al rimborso anticipato dei titoli emessi nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione perfezionata dalla Società Veicolo BP Mortgages S.r.l. nel mese di giugno 2007 ("BP Mortgages 2") avente ad oggetto un portafoglio di mutui residenziali ipotecari e fondiari erogati a privati. In particolare (i) in data 28 settembre 2023, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di mutui sottostante l'operazione e (ii) in occasione della data pagamento interessi del 20 ottobre 2023, la Società Veicolo ha proceduto allo smontaggio dell'operazione ed al rimborso anticipato dei titoli ancora in essere. Con la sottoscrizione del Termination Agreement, prevista nel corso dell'esercizio 2024, si chiuderanno i contratti sottoscritti ed i rapporti in essere nel contesto dell'operazione.

Lilium SPV S.r.l (Progetto Wolf)

Nel mese di dicembre 2022 il Gruppo aveva perfezionato una complessa operazione di ristrutturazione di esposizioni creditizie classificate ad inadempienza probabile per un valore nominale di 495,8 milioni (comprensivo degli interessi di mora), realizzata per il tramite di una cessione pro-soluto ad un veicolo di cartolarizzazione (Lilium SPV S.r.l.).

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei titoli emessi dalla società veicolo Lilium SPV S.r.l. e della quota detenuta dal Gruppo al 31 dicembre 2023, invariata rispetto all'anno precedente.

Classe Partly paid Valore
nominale
Notes sottoscritte
e trattenute
da Banco BPM
Notes inizialmente
sottoscritte da Banco
BPM poi cedute a terzi
Notes
sottoscritte
da terzi
AS – Senior Yes 142.500 11.829
AJ – Mezzanine Yes 7.125 591
AX – Mezzanine Yes 375 31
B1 – Mezzanine Yes 17.680 17.680
B2 – Mezzanine No 3.120 3.120
C1 – Mezzanine No 31.790 31.790
C2– Mezzanine No 5.610 5.610
D1 – Mezzanine No 24.735 24.735
D2 – Mezzanine No 4.365 4.365
E1 - Junior No 326.804 326.804
E2 - Junior No 81.701 81.701
TOTALE 645.805 401.009 94.796 12.452

In maggior dettaglio Banco BPM aveva sottoscritto integralmente le notes delle classi di tipo B, C, D e E, per un valore nominale complessivo pari a quello dei crediti trasferiti; il relativo obbligo di pagamento da parte di Banco BPM era stato oggetto di compensazione con gli obblighi di pagamento da parte della società veicolo per i crediti acquistati.

Ad esito dell'accordo di ristrutturazione delle esposizioni creditizie trasferite al veicolo le sub-classi B2, C2, D2, E2, erano state successivamente cedute a investitori terzi.

L'operazione aveva previsto altresì l'emissione di notes di classe A (sottoscritte da investitori terzi a Banco BPM) finalizzate a finanziare gli interventi sugli immobili a garanzia delle esposizioni creditizie (c.d. capex), in esecuzione di quanto previsto dagli accordi di ristrutturazione.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del valore nominale delle notes detenute dal Gruppo al 31 dicembre 2023, della relativa remunerazione e del valore di iscrizione (fair value) sulla base dei flussi recuperabili previsti a seguito dell'accordo di ristrutturazione:

Classe Tipologia Valore nominale Fair value al
31/12/2023
Scadenza Rating Tasso di interesse
Class B1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2032
Mezzanine 17.680 17.770 31/12/2032 Unrated Fixed @ 3,00%
Class C1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2032
Mezzanine 31.790 32.113 31/12/2032 Unrated Fixed @6,00%
Class D1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2032
Mezzanine 24.735 25.049 31/12/2032 Unrated Fixed @7,50%
Class E1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2032
Junior 326.804 126.500 31/12/2032 Unrated n.a.
Totale 401.009 201.432

Trattandosi di un'operazione senza cancellazione contabile, si precisa che i suddetti titoli non trovano rappresentazione nell'attivo, ma sono esposti a riduzione della passività iscritta a fronte dei crediti ceduti e non cancellati. Per l'operazione in oggetto, infatti, si è ritenuto che il Gruppo trattenga in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività trasferite. Alla data del 31 dicembre 2023, il fair value delle esposizioni cedute e non cancellate ammonta a 219,0 milioni; mentre le corrispondenti passività, esposte già al netto del fair value dei titoli di Lilium SPV sopra esposti, ammontano a 18,3 milioni.

Da ultimo, l'operazione ha previsto altresì il rilascio da parte di Banco BPM di una linea di credito di 10 milioni a favore del veicolo, il cui rimborso è antergato rispetto alle tranche più senior: l'utilizzo di 4,8 milioni effettuato durante l'anno è stato integralmente rimborsato e remunerato sulla base di un tasso di interesse fisso annuo pari al 4,5%. Al 31 dicembre 2023 il plafond del fido era completamente reintegrato.

Tevere SPV S.r.l (Progetto Argo)

Nel mese di giugno 2022 era stata perfezionata la cessione pro-soluto, a titolo oneroso ed in blocco di un portafoglio di crediti classificati a UTP (unlikely to pay) e sofferenza originati da Banco BPM S.p.A., (di seguito anche la "Cedente" o l'"Originator") per un valore lordo complessivamente pari 656,0 milioni.

In particolare, il perfezionamento dell'operazione era avvenuto tramite la vendita dei crediti alla società Tevere SPV S.r.l., società veicolo di cartolarizzazione appositamente costituita e non appartenente al Gruppo Banco BPM, ai sensi della Legge 130/99.

L'acquisto dei crediti da parte della Società Veicolo era stato regolato in parte in contanti per 24 milioni e in parte mediante l'emissione di 4 tranche di titoli (Senior, Mezzanine, Mezzanine Lower e Junior), che sono state sottoscritte dall'Originator e da terzi investitori afferenti al Fondo Elliott, per un valore nominale effettivamente sottoscritto e pagato pari a 149,5 milioni. I titoli Senior, Mezzanine e Lower Mezzanine sono stati integralmente sottoscritti. Solo il titolo Junior risulta partly paid rispetto al valore nominale all'emissione come illustrato nella successiva tabella.

La Banca, nel rispetto della normativa sulla retention rule, aveva sottoscritto all'origine il 100% delle notes Senior e il 5% delle altre categorie di notes sottoscritte e pagate.

Le società del fondo Elliott avevano direttamente sottoscritto il 95% delle notes Mezzanine e Junior.

Classe Partly paid Valore nominale
all'emissione
Valore nominale
sottoscritto
Retention %
Banco BPM
A - Senior No 104.658 104.658 100%
B1 - Mezzanine No 22.427 22.427 5%
B2 - Lower Mezzanine No 11.214 11.214 5%
J - Junior Yes 18.684 11.214 5%
Totale 156.983 149.513

Nel mese di gennaio 2023 è stata perfezionata la cessione al veicolo Tevere SPV di ulteriori tre rapporti di credito rotativi che ha riguardato un importo complessivo di circa 0,7 milioni.

La cessione è stata finanziata dalle riserve che il veicolo aveva già costituito e non è stato necessario rivedere la struttura delle notes.

Il perfezionamento della suddetta cessione aveva comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data di sottoscrizione ed al 31 dicembre 2023 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Classe Tipologia Valore
nominale
Valore
nominale
sottoscritto
da Banco
BPM
Valore
nominale
outstanding
al
31/12/2023
Valore
al
31/12/2023
Scadenza Rating Tasso di interesse
Class A Asset-Backed
Fixed Rate Notes due
December 2041
Senior 104.658 104.658 55.517 55.542 05/12/2041 Unrated Fixed @ 2%
Class B1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2041
Mezzanine 22.427 1.122 682 689 05/12/2041 Unrated Euribor 3M (floor 0%)
+ 6% + Detachable
coupon @3%
Class B2 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2041
Mezzanine 11.214 561 525 530 05/12/2041 Unrated Euribor 3M (floor 0%)
+ 9% +
Detachable coupon
@3%
Class J Partly Paid Asset
Backed Variable Return
Notes due December
2041
Junior 18.684 935 525 525 05/12/2041 Unrated n.a.
Totale 156.983 107.276 57.248 57.286

Aurelia SPV S.r.l (Progetto Rockets)

Nel mese di giugno 2021 era stata perfezionata la cessione pro-soluto, a titolo oneroso ed in blocco di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza originati da Banco BPM S.p.A., (di seguito anche la "Cedente" o l'"Originator") per un valore lordo complessivamente pari a 1.509,5 milioni.

In particolare, il perfezionamento dell'operazione è avvenuto tramite la vendita dei crediti alla società Aurelia SPV S.r.l., società veicolo di cartolarizzazione appositamente costituita e non appartenente al Gruppo Banco BPM, ai sensi della Legge 130/99.

L'acquisto dei crediti da parte della Società Veicolo era stato finanziato mediante l'emissione di tre tranche di titoli (Senior, Mezzanine e Junior), che erano state interamente sottoscritte pro-quota dall'Originator, per un valore nominale complessivamente pari a 394 milioni, come illustrato nella tabella di seguito riportata.

Classi - Tipologia Valore emissione
Class A – Senior per la quale è stata ottenuta la Garanzia Statale sulle
Cartolarizzazione delle Sofferenze ("GACS") 342.000
Class B - Mezzanine 40.000
Class J -Junior 12.000
Totale 394.000

Per completezza si segnala che l'operazione aveva previsto altresì la concessione di un finanziamento a ricorso limitato (cosiddetto "Limited Recourse Loan") erogato da Banco BPM alla società veicolo Aurelia SPV, per un valore iniziale pari a 15,6 milioni, remunerato sulla base di un tasso di interesse fisso annuo pari all'1,75%.

Il finanziamento non rappresenta alcuna forma di supporto creditizio nei confronti della cartolarizzazione ed era finalizzato alla copertura dei costi running del veicolo nella fase iniziale della cartolarizzazione; infatti nella cascata dei pagamenti il rimborso del finanziamento in esame è antergato rispetto al pagamento del capitale e degli interessi dei titoli Senior e Mezzanine. Al 31 dicembre 2023 il debito residuo risulta pari a 10,5 milioni.

I titoli interamente sottoscritti da Banco BPM erano stati successivamente ceduti, per una quota pari al 95% dei titoli Mezzanine e Junior, ad un terzo investitore.

Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data di sottoscrizione ed al 31 dicembre 2023 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
oustanding
Banco BPM al
31/12/2023
Valore al
31/12/2023
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
luglio 2047
Senior 342.000 200.923 202.341 30/07/2047 DBRS: BBB
Scope: BBB
Euribor 6M +
0,5%
Class B1 Asset Backed
Floating Rate Notes due
luglio 2047
Mezzanine 2.000 2.000 682 30/07/2047 Unrated Euribor 6M + 8%
Class J Asset Backed
Floating Rate and Variable
Return Notes due luglio
2047
Junior 600 600 - 30/07/2047 Unrated Euribor 6M +
10%
Totale 344.600 203.523 203.023

Tiberina SPV S.r.l (Progetto Django)

Nel mese di dicembre 2020 era stato stipulato il contratto di cessione di crediti tra Banco BPM e la società veicolo Tiberina SPV, nell'ambito di un'operazione di cartolarizzazione, ai sensi della legge n. 130/99. La cessione aveva riguardato un portafoglio di 40 posizioni classificate ad inadempienza probabile e 1 posizione classificata a sofferenza, per un valore lordo pari a 288 milioni.

L'acquisto del portafoglio crediti era stato finanziato dall'SPV tramite l'emissione dei seguenti titoli asset backed securities per un valore nominale complessivo di 120,0 milioni:

  • Classe A Senior per un valore nominale di 84,0 milioni;
  • Classe B1 Mezzanine per un valore nominale di 18,0 milioni;
  • Classe B1 Mezzanine per un valore nominale di 9,0 milioni;
  • Classe J Junior per un valore nominale di 9,0 milioni.

La tranche Senior era stata interamente sottoscritta da Banco BPM, unitamente al 5% delle tranche Mezzanine e della tranche Junior – in conformità alla retention rule prevista dalla normativa regolamentare - per un valore nominale complessivo di 85,8 milioni.

Le tranche Mezzanine e Junior erano invece state sottoscritte per il restante 95% da Credito Fondiario.

Il perfezionamento della suddetta cessione aveva comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che erano pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Nel corso del 2023 la tranche Senior è stata integralmente rimborsata.

Tipologia Tipologia Valore nominale sottoscritto da Banco BPM alla data di emissione Valore nominale outstanding Banco BPM al 31/12/2023 Valore al 31/12/2023 Scadenza Rating Tasso di interesse Class A Asset Backed Floating Rate Notes due ottobre 2040 Senior 84.037 - rimborsata 01/10/2040 Unrated Euribor (floor @0%)+2% Class B1 Asset Backed Floating Rate Notes due ottobre 2040 Mezzanine 901 60 62 01/10/2040 Unrated Euribor (floor @0%)+9% Class B2 Asset Backed Floating Rate Notes due ottobre 2040 Mezzanine 451 451 469 01/10/2040 Unrated Euribor (floor @0%)+12% Class J Asset Backed Variable Return Notes due ottobre 2040 Junior 451 451 451 01/10/2040 Unrated n.a. Totale 85.840 962 982

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2023 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Si segnala inoltre che nella payment date di gennaio 2024 anche la tranche Mezzanine B1 è stata integralmente rimborsata.

Titan SPV S.r.l. (Progetto Titan)

Nel mese di dicembre 2020 era stata stipulata un'operazione di cartolarizzazione multioriginator (Banco BPM S.p.A., Release S.p.A. e Alba Leasing S.p.A.), con sottostante un portafoglio di Leasing NPL per un valore lordo contrattuale complessivamente pari a 335,4 milioni (valore riferito alla data di valutazione che in base al contratto corrispondeva al 31 dicembre 2019).

L'acquisto del portafoglio crediti era stato finanziato dall'SPV tramite l'emissione dei seguenti titoli asset backed securities per un valore nominale di 115,6 milioni, comprensivo dell'emissione per finanziare Alba Leasing:

  • Classe A Senior per un valore nominale di 90,5 milioni, per la quale è stata ottenuta la Garanzia Statale sulle Cartolarizzazione delle Sofferenze ("GACS");
  • Classe B Mezzanine per un valore nominale di 15,0 milioni;
  • Classe J Junior per un valore nominale di 10,1 milioni. L'emissione della tranche in esame, oltre a finanziare l'acquisto dei crediti, è stata destinata a finanziare per 6,5 milioni le spese iniziali della cartolarizzazione.

Alla data di emissione i titoli erano stati integralmente sottoscritti pro-quota dai cedenti; nel dettaglio, la quota parte dei titoli emessi per finanziare il portafoglio del Gruppo ammontava a 41,7 milioni (22,3 milioni relativi alla Capogruppo e 19,4 milioni a Release). Successivamente, il 95% dei titoli Mezzanine e Junior del Gruppo era stato collocato presso un investitore terzo e Release aveva ceduto alla Capogruppo le tranche dei titoli da essa sottoscritti. Il perfezionamento della suddetta cessione aveva comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che erano stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2023 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
outstanding
Banco BPM al
31/12/2023
Valore al
31/12/2023
Scadenza Rating al 31
dicembre 2022
Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
gennaio 2041
Senior 32.343 13.982 13.968 01/01/2041 DBRS: BBB
Scope: BBB
Euribor 6M +
0,5%
Class B1 Asset Backed
Floating Rate Notes due
gennaio 2041
Mezzanine 269 269 73 01/01/2041 Unrated Euribor 6M + 8%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due gennaio 2041
Junior 200 200 - 01/01/2041 Unrated n.a.
Totale 32.812 14.451 14.042

Per completezza si segnala che l'operazione aveva previsto altresì la concessione di un finanziamento a ricorso limitato (cosiddetto "Limited Recourse Loan") erogato da Banco BPM alla società veicolo Titan SPV, per un valore iniziale pari a 7,6 milioni, remunerato sulla base di un tasso di interesse fisso annuo pari all'1,50%.

Il finanziamento non rappresenta alcuna forma di supporto creditizio nei confronti della cartolarizzazione ed era finalizzato alla copertura dei costi running del veicolo nella fase iniziale della cartolarizzazione; infatti nella cascata dei pagamenti il rimborso del finanziamento in esame è antergato rispetto al pagamento del capitale e degli interessi dei titoli senior e mezzanine. Al 31 dicembre 2023 il debito residuo risulta pari a 5,9 milioni.

Leviticus SPV S.r.l (Progetto Ace)

Nel dicembre 2018 era stata avviata un'operazione di cessione di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza, ai sensi della legge sulla cartolarizzazione (Legge n. 130/99). Alla data di cessione il valore lordo del portafoglio ceduto ammontava a circa 6 miliardi, al netto di stralci per circa 1,1 miliardi (7,4 miliardi era il valore nominale, al lordo degli stralci, riferito alla data di godimento stabilita contrattualmente il 30 giugno 2018).

L'operazione era stata finalizzata in data 6 febbraio 2019 mediante l'emissione, da parte di Leviticus SPV S.r.l., delle seguenti classi di titoli, interamente sottoscritti da parte di Banco BPM:

  • Classe A Senior pari a 1.440,0 milioni, per i quali è stata ottenuta la garanzia da parte dello Stato italiano ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS");
  • Classe B Mezzanine pari a 221,5 milioni;
  • Classe J Junior pari a circa 248,8 milioni.

Successivamente si era perfezionata la vendita a terzi del 95% delle tranche Mezzanine e del 95% delle tranche Junior. Nel rispetto della retention rule stabilita dalle disposizioni di vigilanza, Banco BPM aveva mantenuto la proprietà del 5% dei suddetti titoli. Banco BPM aveva mantenuto anche la proprietà del 100% dei titoli Senior.

Il perfezionamento della suddetta cessione aveva comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che erano stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2023 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
outstanding
Banco BPM al
31/12/2023
Valore al
31/12/2023
Scadenza Rating al 31
dicembre 2022
Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
Luglio 2040
Senior 1.440.033 545.920 550.236 31/07/2040 DBRS: BB; Scope: BB+ Euribor 6M+0,6%
Class B Asset Backed
Floating Rate Notes due
Luglio 2040
Mezzanine 11.078 11.078 4.667 31/07/2040 Unrated Euribor 6M+8%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due Luglio 2040
Junior 12.443 12.443 - 31/07/2040 Unrated n.a.
Totale 1.463.554 569.441 554.903

Per completezza si segnala che l'operazione aveva previsto altresì la concessione di un finanziamento a ricorso limitato (cosiddetto "Limited Recourse Loan") erogato da Banco BPM alla società veicolo Leviticus SPV, per un valore iniziale pari a 66,5 milioni, remunerato sulla base di un tasso di interesse fisso annuo pari all'1,50%.

Il finanziamento non rappresenta alcuna forma di supporto creditizio nei confronti della cartolarizzazione ed era finalizzato alla copertura dei costi running del veicolo nella fase iniziale della cartolarizzazione; infatti nella cascata dei pagamenti il rimborso del finanziamento in esame è antergato rispetto al pagamento del capitale e degli interessi dei titoli senior e mezzanine. Al 31 dicembre 2023 il debito residuo risulta pari a 33,2 milioni.

Red Sea SPV S.r.l (Progetto Exodus)

Nel mese di giugno 2018 Banco BPM aveva perfezionato la cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza per un valore nominale lordo di circa 5,1 miliardi alla società veicolo Red Sea SPV S.r.l..

L'operazione era stata realizzata mediante l'emissione, da parte della società veicolo, di titoli per complessivi 1,9 miliardi circa, così ripartiti:

  • Classe A Senior per 1.656,5 milioni, per i quali è stata ottenuta la garanzia da parte dello Stato italiano ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS");
  • Classe B Mezzanine per 152,9 milioni;
  • Classe J Junior per 51 milioni.

I titoli interamente sottoscritti da Banco BPM erano stati successivamente ceduti, per una quota pari al 95% dei titoli mezzanine e junior, ad un terzo investitore. Con il collocamento dei titoli mezzanine e junior, si erano realizzati i presupposti per poter procedere alla cancellazione contabile (derecognition) dei crediti in sofferenza ceduti al veicolo.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2023 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
outstanding
Banco BPM al
31/12/2023
Valore al
31/12/2023
Scadenza Rating al 31
dicembre 2023
Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
October 2038
Senior 1.656.504 588.714 591.987 29/10/2038 Moody's: Baa2; Scope: BBB- Euribor 6M+0,6%
Class B Asset Backed
Floating Rate Notes due
October 2038
Mezzanine 7.646 7.646 2.994 29/10/2038 Unrated Euribor 6M+6%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due October 2038
Junior 2.549 2.549 - 29/10/2038 Unrated n.a.
Totale 1.666.699 598.909 594.981

Per completezza si segnala che l'operazione aveva previsto altresì la concessione di un finanziamento a ricorso limitato (cosiddetto "Limited Recourse Loan") erogato da Banco BPM alla società veicolo Red Sea SPV, per un valore iniziale pari a 72,4 milioni, remunerato sulla base di un tasso di interesse fisso annuo pari all'1,50%.

Il finanziamento non rappresenta alcuna forma di supporto creditizio nei confronti della cartolarizzazione ed era finalizzato alla copertura dei costi running del veicolo nella fase iniziale della cartolarizzazione; infatti nella cascata dei pagamenti il rimborso del finanziamento in esame è antergato rispetto al pagamento del capitale e degli interessi dei titoli senior e mezzanine. Al 31 dicembre 2023 il debito residuo risulta pari a 32,4 milioni.

Cartolarizzazioni sintetiche con ruolo di originator

Le cartolarizzazioni sintetiche prevedono, attraverso la stipula di contratti di garanzia, l'acquisto di protezione del rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale l'Originator mantiene la piena titolarità. Tali operazioni sono quindi finalizzate a trasferire il rischio di credito dall'Originator ad una controparte esterna, senza derecognition degli attivi che pertanto sono mantenuti nel bilancio dell'Originator.

Le caratteristiche di queste operazioni consentono la liberazione di capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante ("Significant Risk Transfer" ai sensi della normativa prudenziale), contribuendo in tal modo alla creazione di valore attraverso l'ottimizzazione dell'uso del capitale stesso.

La normativa di riferimento per tali transazioni è il Regolamento UE n. 575/2013 (Capital Requirements Regulation, "CRR"), che all'art. 245 stabilisce le condizioni in base alle quali è soddisfatto il criterio del Significant Risk Transfer (SRT) ovvero il trasferimento significativo del rischio a terzi mediante una protezione del credito di tipo reale o di tipo personale. Tali condizioni dovranno essere oggetto di costante monitoraggio nel corso dell'intera durata dell'operazione.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere al 31 dicembre 2023.

Garante Originator Data operazione Tipologia di cartolarizzazione
Fondo Europeo per gli investimenti Banco BPM dicembre 2021 Finanziamenti in bonis
Investitore di mercato Banco BPM dicembre 2021 Finanziamenti in bonis
Investitori di mercato e compagnia assicurativa Banco BPM dicembre 2022 Finanziamenti in bonis
Investitore di mercato Banco BPM dicembre 2022 Finanziamenti in bonis
Investitore di mercato Banco BPM giugno 2023 Finanziamenti in bonis
Investitore di mercato Banco BPM dicembre 2023 Finanziamenti in bonis
Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese Banco BPM dicembre 2023 Finanziamenti in bonis

Nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica dell'esercizio

Cartolarizzazione sintetica Large 2023 – Project Grace

Nel corso del mese di giugno 2023 Banco BPM ha concluso un'operazione di cartolarizzazione sintetica con il coinvolgimento di due investitori di mercato.

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione è composto da circa 3,3 miliardi di finanziamenti in bonis erogati a favore di 226 imprese Corporate.

La struttura dell'operazione prevede, al netto della retention la cui rischiosità rimane in capo alla Banca per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico netto di almeno il 5% (retention rule), la suddivisione del portafoglio in due tranche a rischiosità crescente con la copertura del rischio junior da parte degli investitori.

Al 31 dicembre 2023 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a 2,8 miliardi e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 2,1 miliardi.

Cartolarizzazione sintetica SME 2023 – Project Marlene

Nel corso del mese di dicembre 2023 Banco BPM ha concluso un'operazione di cartolarizzazione sintetica con il coinvolgimento di tre investitori di mercato.

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione è composto da circa 2,1 miliardi di finanziamenti in bonis erogati a favore di 7.000 imprese Mid Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business.

La struttura dell'operazione prevede, al netto della retention la cui rischiosità rimane in capo alla Banca per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico netto di almeno il 5% (retention rule), la suddivisione del portafoglio in tre tranche a rischiosità crescente con la copertura del rischio mezzanine da parte di tre investitori di mercato.

Al 31 dicembre 2023 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a 1,9 miliardi e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 1,8 miliardi.

Cartolarizzazione sintetica Tranched Cover – 2001

Nel corso del mese di dicembre 2023 Banco BPM ha concluso un'operazione di cartolarizzazione sintetica Tranched Cover, caratterizzata dal rilascio da parte del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese di una garanzia personale diretta per la copertura delle prime perdite di un portafoglio di circa 300 milioni di nuove erogazioni a favore di PMI e Mid Cap.

Al 31 dicembre 2023 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a 283 milioni e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 226 milioni.

Operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere

Di seguito si riportano le operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere a dicembre 2023:

  • Fondo Europeo per gli Investimenti 2021- Project Audrey: operazione perfezionata a dicembre 2021 che prevede la copertura del rischio junior da parte del Fondo Europeo degli Investimenti. Al 31 dicembre 2023 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 800 milioni di finanziamenti verso piccole e medie imprese e clientela Corporate e l'esposizione netta di Banco BPM è circa 700 milioni;
  • Large Corporate 2021- Project Brigitte: nel corso del mese di dicembre 2021 Banco BPM ha finalizzato la prima operazione conclusa tramite il coinvolgimento di un investitore di mercato per la copertura della tranche junior. Al 31 dicembre 2023 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 950 milioni di finanziamenti verso la clientela Corporate e l'esposizione netta di Banco BPM è circa 750 milioni;
  • Specialised Lending 2022 Project Sofia: operazione perfezionata a dicembre 2022 che prevede la copertura del rischio junior da parte di investitori di mercato e del rischio mezzanine tramite una polizza assicurativa. Al 31 dicembre 2023 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 1,2 miliardi di finanziamenti Project Finance e Real Estate e l'esposizione netta di Banco BPM è circa 800 milioni;
  • SME 2022 Project Greta: operazione finalizzata a dicembre 2022 che prevede la copertura della tranche mezzanine da parte di un investitore di mercato. Al 31 dicembre 2023 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 1,2 miliardi di finanziamenti verso piccole e medie imprese e clientela Corporate e l'esposizione netta di Banco BPM è circa 1miliardo.

Operazioni chiuse nell'esercizio

Nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione sintetica perfezionate nei precedenti esercizi con il Fondo Europeo degli Investimenti (FEI), aventi ad oggetto finanziamenti erogati a piccole e medie imprese italiane, nel corso del 2023 è stata chiusa l'operazione finalizzata nel 2020, esercitando l'opzione di early termination da parte della Banca.

Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di sponsor

Il Gruppo è inoltre attivo sul mercato del finanziamento di crediti dei propri clienti corporate attraverso lo strumento della cartolarizzazione dei crediti commerciali in cui il Gruppo opera in qualità di sponsor, ai sensi dell'art 6 comma 3 (a) del Regolamento (UE) n. 2017/2402, e di investitore senior.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nuove operazioni dell'esercizio

Cartolarizzazione nel settore energetico – Sun SPV – lotto 3

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali di importo massimo rotativo pari a 25 milioni, originati da un cliente del Gruppo, operante nel mercato energetico per la vendita di energia elettrica e gas a utenti finali consumer (utenti residenziali), condomini e small business e nel settore delle telecomunicazioni. Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder e account bank.

La retention regolamentare viene assolta dall'Originator mediante la classe Junior (c.d. retention orizzontale).

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di SUN SPV S.r.l è avvenuto con l'emissione di due tranche di titoli ABS (classe Senior e Junior), privi di rating.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% del titolo Senior per un valore complessivo di 21,2 milioni, mentre il titolo Junior è stato interamente sottoscritto dall'Originator. L'emissione dei titoli è avvenuta il 7 marzo 2023 e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2023 è pari a 21,2 milioni. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving. La classe junior è stata sottoscritta dall'originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding al
31/12/2023
Valore al
31/12/2023
Titolo Senior 21.250 21.250 21.202 21.234
Titolo Junior 3.850 - - -
Totale 25.100 21.250 21.202 21.234

Cartolarizzazione nel settore del commercio all'ingrosso di componenti elettronici – Sun SPV – lotto 4

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali in bonis di importo massimo rotativo di circa 20 milioni originati da un cliente del Gruppo, derivanti dall'attività del commercio all'ingrosso di apparecchiature elettroniche per telecomunicazioni e di altri componenti elettronici.

Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder, sponsor ed account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di SUN SPV S.r.l è avvenuto con l'emissione di tre tranche di titoli ABS (di classe Senior, Mezzanine e Junior), privi di rating.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% del titolo Senior ed il 5% dei titoli Mezzanine e Junior, per un valore complessivo di 16,7 milioni. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving e l'investimento al 31 dicembre 2023 è pari a16,6 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Banco BPM
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding al
31/12/2023
Valore al
31/12/2023
Titolo Senior 16.535 16.535 16.376 16.379
Titolo Mezzanine 2.864 144 143 143
Titolo Junior 736 37 37 37
Totale 20.135 16.716 16.556 16.559

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Operazioni in essere

Cartolarizzazione nel settore energetico – Sun SPV – lotto 1

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali in bonis di importo massimo rotativo di circa 50 milioni, incrementato a complessivi 80 milioni nel corso del 2022, originati da un cliente del Gruppo, operante nel settore della distribuzione energetica e derivanti dall'attività di fornitura di gas naturale ed energia elettrica. Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder, sponsor ed account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di SUN SPV S.r.l è avvenuto con l'emissione di tre tranche di titoli ABS (di classe Senior, Mezzanine e Junior), privi di rating.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% del titolo Senior ed il 5% dei titoli Mezzanine e Junior, per un valore complessivo di 43,0 milioni iniziali, incrementati successivamente a 67,0 milioni nel corso del 2022. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving e l'investimento al 31 dicembre 2023 è pari a 29,2 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2023
Valore
al 31/12/2023
Titolo Senior (*) 66.304 66.304 28.845 28.848
Titolo Mezzanine(*) 10.860 545 238 237
Titolo Junior 2.400 120 120 120
Totale 79.564 66.969 29.203 29.205

(*) Il Titolo Senior e il Titolo Mezzanine sono di tipo partly paid variable funding.

Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il Gruppo inoltre detiene titoli ABS relativi a tre operazioni di cartolarizzazione di crediti strutturate nel 2021, per le quali Banca Akros ha svolto il ruolo di Arranger. A queste si sono aggiunte due operazioni di crediti commerciali nel corso del 2022. Nel corso del 2023 sono altresì stati sottoscritti titoli Senior di sei nuove operazioni di cartolarizzazione.

Le operazioni hanno previsto l'emissione, da parte alcuni veicoli costituiti ai sensi della Legge 130/99, di più classi di titoli ABS (Asset Backed Securities).

Banco BPM è intervenuto acquistando in tutto o in parte la sola tranche Senior.

Nuove operazioni dell'esercizio

Alba 13 SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti in bonis originati da Alba Leasing S.p.A., partecipata da Banco BPM S.p.A. (39,19%), derivanti da contratti di leasing immobiliare, strumentale e beni mobili registrati.

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di quattro tranche di titoli con un differente grado di subordinazione nell'assorbimento di eventuali perdite del portafoglio, dotati di rating attribuito da Moody's, Scope e DBRS ad esclusione della classe Junior.

Banco BPM ha acquistato il 9,57% del valore nominale della classe Senior A1 per un valore complessivo di 50,0 milioni. L'operazione è di tipo statico (ossia non è presente la fase di progressivo investimento – cosiddetta fase di ramp-up) pertanto l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2023 ammonta a 36,0 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2023
Valore
al 31/12/2023
Titolo Senior A1 – A2 785.700 50.000 35.994 35.977
Titolo Mezzanine 267.600 - - -
Titolo Junior 196.407 - - -
Totale 1.249.707 50.000 35.994 35.977

Tricolore 2019 S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti in bonis concesso a PMI originati da Banca Privata Leasing S.p.A. e derivanti da contratti di leasing immobiliare, strumentale e beni mobili registrati, di cui circa il 30% è assistito da garanzia del Fondo di Garanzia per una percentuale media ponderata di garanzia pari a circa l'80% dell'importo del finanziamento.

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di quattro tranche di titoli: classe Senior A1, classe Senior A2, classe Mezzanine e classe Junior.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% della classe Senior A2 per un valore complessivo di euro 50 milioni. L'operazione prevede una fase di progressivo investimento (cosiddetta fase di ramp-up) di 12 mesi e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2023 ammonta a 20,9 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2023
Valore
al 31/12/2023
Titolo Senior A1 130.000 - - -
Titolo Senior A2 50.000 50.000 20.872 20.864
Titolo Mezzanine 45.000 - - -
Titolo Junior 65.000 - - -
Totale 290.000 50.000 20.872 20.864

Pontormo SME 2023 S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti originati da Banca Cambiano 1884 S.p.A. e concesso a piccole e medie imprese, assistito da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di due tranche di titoli, una classe Senior e una classe Junior.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% della classe Senior per un valore complessivo di 100 milioni. L'operazione non prevede una fase di progressivo investimento (cosiddetta fase di ramp-up) e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2023 ammonta a 101,4 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2023
Valore
al 31/12/2023
Titolo Senior 100.000 100.000 100.000 101.392
Titolo Junior 25.000 - - -
Totale 125.000 100.000 100.000 101.392

San Felice Finance S.r.l.

L'operazione ha per oggetto un portafoglio di crediti derivanti da mutui ipotecari residenziali erogati a persone fisiche da Banca San Felice 1893 S.C.p.A.

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di due tranche di titoli, una classe Senior e una classe Junior.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% della classe Senior per un valore complessivo di 66,1 milioni. L'operazione non prevede una fase di progressivo investimento (cosiddetta fase di ramp-up) e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2023 ammonta a 66,1 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2023
Valore
al 31/12/2023
Titolo Senior 66.120 66.120 66.120 67.008
Titolo Junior 29.681 - - -
Totale 95.801 66.120 66.120 67.008

Golem SPV S.r.l.

L'operazione ha per oggetto un portafoglio di crediti derivanti da mutui ipotecari residenziali erogati a persone fisiche da Banca Valsabbina S.C.p.A.

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di due tranche di titoli, una classe Senior e una classe Junior.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% della classe senior per un valore complessivo di 100 milioni. L'operazione non prevede una fase di progressivo investimento (cosiddetta fase di ramp-up) e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2023 ammonta a 100,3 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2023
Valore
al 31/12/2023
Titolo Senior 100.000 100.000 100.000 100.260
Titolo Junior 27.257 - - -
Totale 127.257 100.000 100.000 100.260

Cartolarizzazione nel settore energetico – Sun SPV – lotto 5

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali di importo massimo rotativo pari a 24,2 milioni, originati da clienti del Gruppo, operanti nel settore energetico, e derivanti dall'attività di fornitura di energia elettrica e gas a utenti consumer, small business e-business.

Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder e account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di Sun SPV S.r.l è avvenuto con l'emissione della tranche del titolo ABS Senior, privo di rating.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% del titolo Senior per un valore complessivo di 24,2 milioni. I titoli sono stati emessi in data 22 dicembre 2023 e l'investimento di Banco BPM al 31 dicembre 2023 è pari a 0,3 milioni. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving.

La classe Junior è stata sottoscritta dall'originator.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2023
Valore
al 31/12/2023
Titolo Senior (*) 24.193 24.193 283 283
Totale 24.193 24.193 283 283

(*) Il Titolo è di tipo partly paid.

Operazioni in essere

Cartolarizzazione General SPV

Il programma della cartolarizzazione riguarda la cessione pro-soluto a General SPV S.r.l. di crediti derivanti da contratti di factoring originati da una società operante nel settore finanziario nell'ambito dell'attività di factor. Banco BPM ricopre il ruolo di senior noteholder insieme ad un pool di banche.

L'operazione General SPV prevede l'emissione di tre tranche di titoli ABS diverse in ragione del grado di subordinazione nell'assorbimento delle perdite: i titoli Senior aventi natura variable funding, titoli Mezzanine e i titoli Junior, entrambi aventi natura partly paid.

Banco BPM a dicembre 2022 ha sottoscritto il 100% della classe di Titoli Senior A3 di nuova emissione per l'importo massimo pari a 50 milioni (corrispondente al massimo impegno di linea di credito) per una classe avente valore nominale di 100 milioni, a seguito di un emendamento dell'operazione originaria volto ad accrescerne la dimensione globale. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving e l'investimento al 31 dicembre 2023 è pari a 36,4 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dalla società veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da
Banco BPM alla
data di emissione
Valore nominale
outstanding al
31/12/2022
Valore
al 31/12/2022
Titolo Senior – Class A1, A2(*) 400.000 - - -
Titolo Senior – Class A3(*) 100.000 50.000 36.323 36.393
Titolo Mezzanine – Class B1, B2, B3 53.000 - - -
Titolo Junior(**) 37.000 - - -
Totale 590.000 50.000 36.323 36.393

(*) Il Titolo Senior è di tipo partly paid variable funding.

SPV Project 2011 S.r.l.

L'operazione riguarda alcuni finanziamenti di Project Finance erogati a società operanti nel settore eolico e fotovoltaico. L'operazione è attualmente in fase di ammortamento e il titolo Senior detenuto da Banco BPM è stato rimborsato parzialmente.

Banco BPM ha originariamente sottoscritto 15,7 milioni nominali della tranche Senior. La cartolarizzazione è attualmente in fase di rimborso dei titoli e l'investimento residuo al 31 dicembre 2023 ammonta a 3,7 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da
Banco BPM alla
data di emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2023
Valore
al 31/12/2023
Titolo Senior (*) 16.500 15.675 3.589 3.669
Titolo Junior 9.068 - - -
Totale 25.568 15.675 3.589 3.669

(*) Il Titolo Senior è di tipo partly paid.

Perseveranza SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti concesso a piccole e medie imprese e assistito da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

Nel corso del 2022 l'importo emesso è stato aumentato per tutte le classi di titoli.

Si tratta di un'obbligazione ABS di tipo "partly paid", che prevede, da parte dell'investitore, il versamento di quanto sottoscritto in diverse tranche, a chiamata dell'emittente. Banco BPM ha investito esclusivamente nella classe A – Senior, che ha concluso nel 2022 la fase di progressivo investimento (cosiddetta fase di ramp-up).

Al 31 dicembre 2023 l'operazione è in ammortamento e l'investimento residuo di Banco BPM ammonta a 42,7 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Banco BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da
Banco BPM alla
data di emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2023
Valore
al 31/12/2023
Classe A – Senior (*) 285.000 51.600 42.701 41.010
Classe B - Mezzanine (*) 28.000 - -
Classe C – Junior 35.000 - - -
Totale 348.000 51.600 42.701 41.010

(*) Il Titolo Senior e il Titolo Mezzanine sono di tipo partly paid.

Igloo SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti concesso a piccole e medie imprese e mid-cap, assistiti da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese o di SACE, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

Banco BPM ha sottoscritto 35 milioni nominali della tranche Senior. Nel corso del 2022 e dei primi sei mesi del 2023 è proseguita la fase di accumulo (ramp up). L'investimento al 31 dicembre 2023 ammonta a 21,9 milioni.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Banco BPM
Valore
nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco BPM
alla data di emissione
Valore nominale
outstanding
al 31/12/2023
Valore
al 31/12/2023
Class A1, A2 – Senior 134.700 35.000 22.768 21.901
Class B – Upper Mezzanine 23.300 - -
Class Y – Lower Mezzanine 7.800 - -
Class J -Junior 4.200 - - -
Totale 170.000 35.000 22.768 21.901

(*) Il Titolo Senior e il Titolo Mezzanine sono di tipo partly paid.

Operazioni chiuse nell'esercizio

Nell'ambito delle operazioni di investimento in cartolarizzazioni di terzi perfezionate nei precedenti esercizi, si precisa che nel corso del 2023 è stata chiusa l'operazione "Cartolarizzazione Settore Acciaio – SPV Project 2104", a seguito del rimborso dei titoli avvenuto nel mese di giugno.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
1.496.319 (2.569) 10.168 - 976 -
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza 1.496.319 (2.569) 10.168 - 976 -
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing - - - - - -
B. Oggetto di parziale cancellazione
dal bilancio
- - - - - -
C. Non cancellate dal bilancio 6.898.752 (8.572) 74.932 - 142.134 (65)
Attività deteriorate:
C.1 Finanziamenti - - 74.932 - 126.500 -
Attività non deteriorate:
C.2 Mutui ipotecari residenziali - - - - 188 -
C.3 Prestiti verso imprese (*) 6.898.752 (8.572) - - 15.446 (65)

(*) La sottovoce "Prestiti verso imprese" è relativa all'operazione di cartolarizzazione sintetica. Alla data del 31 dicembre 2023 il valore della Retention trattenuta da Banco BPM è pari a 1.735,7milioni.

Linee di credito

Linee di credito
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
- - - - - -
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza - - - - -
-
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing - - - - - -
B. Oggetto di parziale cancellazione
dal bilancio
- - - - - -
C. Non cancellate dal bilancio 9.995 (5) - - - -
Attività deteriorate:
C.1 Finanziamenti 9.995 (5) - - -
-
Attività non deteriorate:
C.2 Mutui ipotecari residenziali - - - - -
-
C.3 Prestiti verso imprese - - - - -
-

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate in quanto fattispecie non presente.

C.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Esposizioni per cassa
Tipologia attività
sottostanti / Esposizioni
Senior Mezzanine Junior
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
A.1 BNT PORT 14-42 TV 15.099
Mutui ipotecari FV
A.2 PHARMA FIN.SRL TV 28 153 4.521
Altro FV
A.3 FAW3 SPV 23 A-1-S 2% (*) 12.516 (5)
Crediti
A.4 SUN SPV 21-28 TV A 28.848 (4) 237 120
Crediti
A.5 SUN SPV 23-30 TV A 21.234 (11)
Crediti
A.6 GENER. SPV TV 22-31A3 36.393 (28)
Crediti
A.7 PERSEVER. 21-31 TV A 41.010 (2.172)
Crediti
A.8 IGLOO 21-31 TV A1 21.901 (876)
Crediti
A.9 SPV PROJ 21-28 TV A 3.669 (6)
Crediti
A.10 TRICOLORE 19 SPV A2 20.864 (20)
Crediti
A.11 ALBA 13 SPV TV 22 A1 35.977 (35)
Crediti
A.12 LUMEN SR ABS 20-26TV 2.396 (2)
Crediti
A.13 SUN SPV 23-30 TV A 16.379 (2) 143 37
Crediti
A.14 SUN SPV 23-31 TV J 283
Crediti
A.15 PONTORMO A 43 TV 101.392 (21)
Crediti
A.16 SANFELICE F. TV 63 A 67.008 (51)
Crediti
A.17 GOLEM CL A 63 TV 100.260 (98)
Crediti

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior.

Tipologia attività
sottostanti / Esposizioni
Linee di credito
Senior Mezzanine Junior
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
A.5 FAW3 SPV 23 A-1-S 2% (*) 1.250
Crediti

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior.

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate in quanto fattispecie non presente.

Le esposizioni derivanti dalle operazioni di cartolarizzazioni di terzi ammontano a 530,4 milioni, e sono classificate, per 20,3 milioni, nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e per 510,1 milioni nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Per le principali esposizioni si rimanda ai precedenti paragrafi "Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di sponsor" e "Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali".

Per l'esposizione in "BNT Port 14-42 TV", classificata tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" si fa invece rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

C.3 Consolidato prudenziale - Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

Di seguito si illustrano le società veicolo nelle quali le società del Gruppo bancario sono state coinvolte nell'attività di strutturazione e per le quali si detiene un'interessenza.

Trattasi, in particolare, delle società veicolo create al fine di perfezionare le proprie operazioni di cartolarizzazione; come descritto nella "Parte A – Politiche contabili", "3. Area e Metodi di consolidamento", il patrimonio separato è oggetto di consolidamento in quanto il Gruppo dispone dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulta esposto ai rendimenti variabili delle stesse, a prescindere dai diritti di voto.

In aggiunta, si segnala l'interessenza detenuta nella società "BNT Portfolio SPV". Trattasi del veicolo costituito nel 2014 al fine di perfezionare la cartolarizzazione dei crediti agrari di Banca della Nuova Terra, finanziata mediante l'emissione di un'unica tranche di titolo per un valore nominale di 397,8 milioni sottoscritta dalle banche pattiste di Banca della Nuova Terra, tra cui l'ex Banco Popolare. In base agli accordi intervenuti, l'ex Banco Popolare aveva sottoscritto il citato titolo per un valore nominale pari a 84,6 milioni; al 31 dicembre 2023, il fair value di tale titolo, esposto tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" è pari a 15,1 milioni al netto degli incassi intervenuti.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del complesso delle attività e delle passività, così come figurano nel patrimonio separato del veicolo.

Nome Attività Passività
Cartolarizzazione/
Denominazione società
veicolo
Sede
legale
Consolidamento Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzanine Junior
BNT Portfolio SPV S.r.l. Milano no 106.524 - 9.436 -
-
231.625
BP Mortgages giu 2007 Milano contabile - - 227.516 -
-
-

C.4 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Tra le società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate vengono rappresentati i veicoli nei quali il Gruppo non detiene alcuna partecipazione al capitale. Per ogni veicolo di questi, utilizzati per operazioni in cui il Gruppo opera come originator, vengono riportate nella tabella sottostante le attività e le passività del Gruppo nei confronti dei suddetti veicoli, principalmente riconducibili ai titoli senior sottoscritti dal Gruppo, classificati nel portafoglio dei "Crediti verso la clientela".

Si precisa, in proposito, che non sono presenti nei confronti delle società stesse, esposizioni fuori bilancio, linee di credito non revocabili o garanzie finanziarie; pertanto l'esposizione massima al rischio di perdita corrisponde alla differenza fra le attività e le passività detenute nei confronti del veicolo. Unica eccezione il veicolo Lilium a favore del quale è stata erogata una linea di credito di 10 milioni, non utilizzata al 31 dicembre.

(migliaia di euro) Red Sea SPV Leviticus SPV Tiberina SPV Titan SPV Aurelia SPV Tevere SPV Lilium SPV
(*)
Totale attività 627.384 588.337 982 19.951 213.547 57.286 -
Attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value 2.994 4.667 982 74 682 1.745 -
Crediti verso clientela 624.378 583.656 - 19.877 212.865 55.542 -
Altre voci dell'attivo 12 13 - - - -
Totale passività 4.621 - - - 38 - 18.295
Garanzie rilasciate e
impegni 4.621 - - - 38 - -
(migliaia di euro) Red Sea SPV Leviticus SPV Tiberina SPV Titan SPV Aurelia SPV Tevere SPV Lilium SPV *
Margine d'interesse 26.941 13.776 603 379 3.915 1.691 224

( *) La passività verso il veicolo Lilium pari a 18,3 milioni è rappresentata dal debito iscritto a fronte dei crediti ceduti al veicolo ma non cancellati dal bilancio per il sostanziale mantenimento dei rischi e dei benefici, al netto dei titoli detenuti da Banco BPM alla data del 31 dicembre 2023 Alla luce di quanto rappresentato, nel portafoglio dell'attivo non si rileva alcuna esposizione in titoli verso il veicolo.

C.5 Consolidato prudenziale - Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Nel 2023 il Gruppo non ha svolto attività di servicer in operazioni di cartolarizzazione proprie nelle quali le attività cedute sono state cancellate dal bilancio.

C.6 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione consolidate

Non vi sono società veicolo per la cartolarizzazione facenti parte del Gruppo Bancario.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2023, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazioni di esposizioni creditizie verso la clientela (219 milioni);
  • operazioni di pronti contro termine passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la Banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso le banche o b) debiti verso la clientela", in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegua ad operazioni di pronti contro termine attivi (si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altre informazioni" contenuto nella Parte B della presenta Nota integrativa).

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte del Gruppo, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo allo stesso, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator e trasferite allo stesso veicolo.

ONI DI NATURA QUANTITATIVA
MAZI
INFOR

D.1 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Passività finanziarie associate
Attività finanziarie cedute rilevate per intero
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
di cui deteriorate Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 638.648 - 638.648 X 610.651 - 610.471
1. Titoli di debito 78.964 - 78.964 X 79.004 - 79.004
2. Titoli di capitale 559.684 - 559.684 X 531.647 - 531.467
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 219.000 219.000 - 219.000 18.295 18.295 -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti 219.000 219.000 - 219.000 18.295 18.295 -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
5.053.727 - 5.053.727 - 5.017.774 - 5.017.774
1. Titoli di debito 5.053.727 - 5.053.727 - 5.017.774 - 5.017.774
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.858.000 - 15.858.000 - 15.567.330 - 15.567.330
1. Titoli di debito 15.858.000 - 15.858.000 - 15.567.330 - 15.567.330
2. Finanziamenti - - - - - - -
Totale 31/12/2023 21.769.375 219.000 21.550.375 219.000 21.214.050 18.295 21.195.575
Totale 31/12/2022 10.412.297 364.709 10.047.588 14.120 9.897.656 49.554 9.848.102

D.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Al 31 dicembre 2023 non sono presenti attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate.

D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nella presente tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per il Gruppo nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento dei titoli emessi.

Rilevate per Rilevate Totale
intero parzialmente 31/12/2023 31/12/2022
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 219.000 - 219.000 222.219
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti 219.000 - 219.000 222.219
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(fair value) - - - 135.631
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - - 135.631
Totale attività finanziarie 219.000 - 219.000 357.850
Totale passività finanziarie associate 18.295 - X X
Valore netto al 31/12/2023 200.705 - 219.000 X
Valore netto al 31/12/2022 308.296 - X 357.850

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento (continuing involvement)

La fattispecie non è presente per il Gruppo alla data di bilancio.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento

Nella presente sezione si riportano le informazioni quali-quantitative relative alle operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi effettuate dal Gruppo, nel corso dell'esercizio 2023 ed in quelli precedenti, riconducibili allo schema della cessione ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote al Gruppo stesso.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Principali obiettivi

In linea generale, l'obiettivo industriale e strategico delle operazioni della specie è quello di affidare la gestione di alcune esposizioni classificate come ad alto rischio ad operatori professionali specializzati ed indipendenti (rappresentati da società di gestione del risparmio, di seguito anche "SGR"), i quali, attraverso azioni di discontinuità manageriale, dovrebbero consentire un più efficace turnaround aziendale rispetto a quanto perseguibile dalla Banca mediante una gestione in proprio della propria esposizione. Le strategie perseguite dalla SGR, infatti, puntano su leve gestionali difficilmente attivabili dalle singole banche, quali, a mero titolo di esempio, la conversione in equity dei crediti, l'ingresso negli organi di gestione delle società per realizzare un effettivo turnaround operativo, lo sviluppo di operazioni di distressed M&A volte a salvaguardare il valore delle imprese attraverso partnership industriali, il reimpossessamento diretto dell'immobile nel caso di operatori real estate e, da ultimo, l'apporto di nuova finanza da parte di investitori terzi finalizzata al rilancio delle imprese.

In tale ottica, l'intervento di una SGR consente l'istituzione di adeguati meccanismi di salvaguardia dei diritti delle banche conferenti, mediante i poteri attribuiti ad appositi comitati degli investitori. In aggiunta, al fine di allineare gli interessi della SGR con quelli delle banche conferenti, la struttura commissionale a favore della SGR prevede, di regola, oltre alle commissioni di gestione, parametrate sulle attività nette del fondo, anche commissioni di performance o un carried interest sull'extra rendimento dell'operazione.

Trattamento contabile

Da un punto di vista contabile, ai sensi del principio contabile IFRS 9, le suddette operazioni di cessione hanno comportato la cancellazione contabile dei crediti ceduti (cosiddetta "derecognition"), in quanto il Gruppo non ha trattenuto in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività trasferite e, altresì, non ha mantenuto alcun controllo sostanziale su tali attività, che è stato invece assunto dalla società di gestione del fondo. In particolare, i rischi ed i benefici che il Gruppo potrà conseguire dalle quote detenute in cambio del conferimento dei crediti, non risultano ancorate né nell'an, né nel quantum, né nella tempistica, agli eventi che interessano i crediti ceduti, posto che le dinamiche economiche e finanziarie connesse ai singoli crediti non influenzeranno in via automatica e diretta i ritorni dei singoli quotisti (tra cui Banco BPM) che invece dipenderanno dal generale andamento del fondo gestito dalla SGR. Al riguardo si deve tenere presente che, trattandosi di operazioni multi-originator, i crediti conferiti dai singoli partecipanti possono differire rispetto a quelli apportati da altri partecipanti e, qualora si tratti dello stesso debitore, può altresì cambiare la percentuale dell'esposizione conferita da ciascun partecipante.

A fronte della suddetta cancellazione, le quote dei fondi, ottenute quale permuta della cessione, sono state iscritte nel portafoglio contabile delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". La differenza tra i crediti così cancellati ed il valore di iscrizione delle quote dei fondi è stata rilevata a conto economico quale effetto riconducibile ai crediti, in base alla disciplina prevista dal paragrafo 3.2.12 del principio contabile IFRS 9.

Con riferimento alla necessità di dover consolidare i fondi comuni di investimenti sottoscritti - in linea con quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" in merito ai requisiti richiesti dal principio contabile IFRS 10 per la detenzione del controllo su un'entità - si rappresenta che non è stato individuato alcun fondo da dover consolidare. Sulla base dei poteri attribuiti agli organi costitutivi del fondo (Consiglio di Amministrazione, Comitato degli investitori, Assemblea degli investitori) e alle maggioranze richieste per assumere le relative deliberazioni, non è stato individuato alcun fondo per il quale si ritiene che il Gruppo detenga il potere di dirigere le attività rilevanti.

Nuove operazioni dell'esercizio

Fondo Lendlease Msg Heartbeat (Progetto Starfighter - Risanamento S.p.A.)

Il Progetto Starfighter è un'operazione volta alla realizzazione dello sviluppo immobiliare nell'area Milano Santa Giulia di proprietà di Risanamento S.p.A. (di seguito Risanamento), in vista delle prossime Olimpiadi invernali del 2026, deconsolidando al contempo l'esposizione per cassa di Risanamento nei confronti del ceto bancario.

Tale operazione si inquadra nel contesto di un piano di risanamento ex art 56 del D.L. 12/01/2019 n. 14 (cd. Codice della Crisi d'impresa).

In particolare, attraverso un'articolata operazione societaria, in data 30 giugno 2023 si è perfezionata la cessione dell'area di Milano Santa Giulia ad un costituendo nuovo fondo comune di investimento immobiliare di tipo chiuso "Lendlease Msg Heartbeat", gestito da Lendlease Italy Sgr, per un corrispettivo complessivo pari a 648 milioni,

mediante accollo liberatorio da parte del fondo dei debiti di Risanamento verso il ceto bancario per 528 milioni (566 milioni incluso un finanziamento soci di 38 milioni).

L'operazione ha quindi previsto il conferimento da parte delle banche dei crediti verso Risanamento al suddetto fondo, e la contestuale sottoscrizione delle quote emesse.

Per Banco BPM l'operazione ha previsto il conferimento dei crediti vantati verso Risanamento, classificati ad "Inadempienza Probabile", per un valore lordo di 112,8 milioni, ricevendo, quale corrispettivo, le quote B2 emesse dal Fondo "Lendlease MSG Heartbeat". Detti crediti sono stati cancellati a fronte dell'iscrizione delle quote del fondo nel portafoglio delle "Altre Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per un valore pari a 63 milioni, corrispondente alla stima del fair value alla data di rilevazione iniziale.

Nell'ambito del progetto in esame, è prevista l'erogazione di nuova finanza per complessivi 332 milioni (70 milioni è la quota di Banco BPM), finalizzati a far fronte al fabbisogno finanziario per la realizzazione delle bonifiche e delle opere di urbanizzazione sull'area di Milano Santa Giulia.

E' inoltre previsto un ulteriore impegno di 10 milioni (2,1 milioni è la quota di Banco BPM) finalizzato a far fronte ad eventuali maggiorazioni dei costi di bonifica dell'area; tale impegno si realizzerà attraverso la sottoscrizione di quote di classe B1 del fondo "Lendlease MSG Heartbeat".

A seguito del completamente delle opere di bonifica, il fondo realizzerà sviluppi verticali attraverso fondi dedicati, i cui proventi consentiranno di rimborsare le quote sottoscritte dalle banche.

Trattamento contabile

Per la stima del fair value delle quote è stato utilizzato il metodo patrimoniale semplice o Net Asset Value method, il quale riconduce il valore di un'azienda al valore di mercato degli asset posseduti al netto delle passività. La scelta di tale approccio deriva dalla considerazione che nella valutazione delle attività componenti il patrimonio siano già presenti tutte le componenti di valore dell'azienda: valore di mercato e aspettative di flussi reddituali.

Secondo le previsioni del principio contabile IFRS 13 e delle policy contabili adottate da BBPM, con riferimento ai fondi immobiliari, il NAV è espressione del fair value del fondo.

Alla luce della situazione patrimoniale al 30 settembre 2023 fornita dalla SGR del Fondo, il NAV risulta pari a 631 milioni.

Ai fini della determinazione del valore delle singole quote del Fondo si è proceduto ad allocare il NAV tra le varie classi di quote tenuto conto delle caratteristiche del progetto di sviluppo immobiliare dell'area e delle caratteristiche contrattuali delle quote. In particolare, l'allocazione del NAV è stata effettuata come segue:

  • Step 1: allocazione del NAV sulle quote di classe A1 le quali, in base alle caratteristiche della cash waterfall prevista contrattualmente, sono la classe di quote più senior avente diritto a percepire il rimborso del capitale e una remunerazione annua del 7,2%;
  • Step 2: successivamente, si è proceduto ad allocare il NAV residuo alle quote di classe A2 alle quali, in base alla cash waterfall, è riconosciuto il rimborso del capitale e un rendimento calcolato come il maggiore tra IRR del 18% e MoM di 1,35x (alla data di riferimento un rendimento calcolato su MoM di 1,35x risulta maggiore rispetto al calcolo sulla base di un IRR annuo del 18%);
  • Step 3: infine, il NAV residuale (post step 1 e 2) è stato allocato per il 65% alle quote di classe B2 e per il 35% alle quote di classe A2.

Ai soli fini di determinare il fair value delle quote di classe B2, in considerazione dei fattori di rischio sottostanti il progetto di sviluppo immobiliare riportati all'interno dell'IBR e in considerazione delle caratteristiche delle quote di classe B2, che sulla base della cash waterfall risultano essere postergate rispetto alle quote di classe A1 e A2, è stata condotta un'analisi di sensibilità rispetto al fair value delle stesse. Per tale finalità è stato preso a riferimento il Valore Cauzionale1 dell'Area, riportato all'interno della perizia rilasciata da CBRE Valuation S.p.A. (CBRE) con riferimento alla data del 30 giugno 2023.

Tenuto conto della natura del metodo di valutazione descritto si ritiene che il fair value al 31 dicembre 2023 delle quote di classe B2 detenute da Banco BPM sia pari a 59 milioni.

Fondo City Regeneration – Classe B (Redo SGR Società benefit)

La detenzione del fondo in oggetto rappresenta l'apporto conseguito da Banco BPM a fronte della cessione pro soluto di esposizioni creditizie verso la società MilanoSesto SpA (di seguito anche MilanoSesto o la società).

La suddetta cessione si inquadra in una più ampia e complessa operazione - che vede coinvolti alcuni primari istituti di credito italiani finanziatori di MilanoSesto, tra cui Banco BPM - finalizzata a sbloccare la realizzazione del progetto di rigenerazione urbana delle aree ex industriali "ex Falck", aventi una superficie territoriale di oltre 1 milione di mq edificabile, e permettere alla società, sostanzialmente esdebitata, di fare fronte agli impegni assunti con soggetti pubblici e privati, garantendo la continuità operativa per la realizzazione del progetto dell'area. L'operazione contempla sia una manovra finanziaria, attraverso l'esdebitazione di MilanoSesto, sia una manovra industriale realizzata mediante il cambio di controllo della società e l'acquisizione della porzione di edilizia residenziale convenzionata dal Fondo Unione Zero.

Più in dettaglio, da un punto di vista industriale, l'operazione prevede l'ingresso nel capitale di MilanoSesto – attraverso la sua controllante Hines Iron MilanoSesto Associates LLC - dei nuovi azionisti Redo SGR Società benefit (Redo) e COIMA SGR (COIMA) per mezzo di veicoli da loro gestiti, rispettivamente il fondo Redo Sesto Fund (Fondo RSF) e COIMA Sesto Fund (Fondo CSF), con l'obiettivo di ripatrimonializzare la società e rilanciare il citato progetto di rigenerazione urbana.

Da un punto di vista finanziario, la manovra prevede la conversione in equity dell'esposizione creditizia complessivamente detenuta dalle banche finanziatrici pari a circa 900 milioni.

Più in dettaglio, l'operazione prevede che le banche finanziatrici sottoscrivano il Fondo RSF e CSF, mediante l'apporto dei crediti vantati nei confronti di MilanoSesto complessivamente pari a circa 500 milioni, equamente ripartiti tra i due fondi. Trattasi di fondi qualificati come immobiliari, in considerazione della successiva conversione dei crediti acquisiti in strumenti di capitale di MilanoSesto, subordinatamente alla trasformazione di MilanoSesto in una società di investimento a capitale fisso ("SICAF").

E' inoltre previsto che le quote del Fondo RSF vengano apportate nel fondo City Regeneration Fund (di seguito anche "Fondo Re-City"), sempre gestito da Redo e le quote del Fondo CSF siano apportate nel fondo COIMA ESG City Impact Fund (Fondo CECIF), sempre gestito da COIMA, con sottoscrizione da parte delle banche finanziatrici di una classe dedicata di quote di nuova emissione.

Da ultimo, la manovra finanziaria prevede che la restante esposizione creditizia detenuta da altra primaria banca, pari a circa 400 milioni, sia convertita in strumenti finanziari partecipativi di MilanoSesto.

Nel contesto della complessa operazione sopra illustrata, l'intervento di Banco BPM si è realizzato mediante la cessione dell'esposizione creditizia nei confronti di MilanoSesto, pari a 45,6 milioni, al fondo RSF con successivo apporto al fondo Re-City. Il valore di conferimento delle quote, supportato dalla fairness opinion redatta dal perito incarico dalla SGR, è risultato pari al valore nominale dei crediti, tenuto conto che il valore del compendio immobiliare costituito a garanzia dei crediti è stato ritenuto ampiamente capienze rispetto al valore dei crediti ceduti.

Trattasi di un fondo di investimento chiuso immobiliare alternativo riservato ad investitori qualificati, la cui operatività è stata avviata a dicembre del 2021. Scopo del Fondo è quello di realizzare investimenti sostenibili ex art. 9 del Regolamento (UE) 2019/2088 (cosiddetto "Fondo ex art. 9 SFDR"), in iniziative immobiliari volte alla rigenerazione urbana e aventi impatto sociale, al fine di promuovere condizioni di vita adeguate per gli anziani autonomi e promuovere disponibilità e accessibilità di appartamenti, in locazione e in vendita, a prezzi inferiori rispetto al mercato.

Trattamento contabile

In data 10 novembre 2023 i crediti ceduti sono stati cancellati contabilmente dal bilancio in contropartita dell'iscrizione delle quote del Fondo.

La stima del fair value delle quote del fondo, in base alla disciplina prevista dal principio IFRS 13, è stata condotta sulla base del metodo patrimoniale Net Asset Value Method, che riconduce il valore di un'azienda al valore di mercato degli asset sottostanti, da questa posseduti o ad essa riconducibili. Le motivazioni della scelta di questo metodo risiedono nel convincimento che nella valutazione delle attività componenti il patrimonio del fondo siano già presenti tutte le componenti di valore dell'azienda: valori di mercato e aspettative di flussi reddituali.

Nel caso di specie, il NAV del fondo allocato alla classe di quota detenuta da Banco BPM (classe B), in base alla waterfall prevista al Regolamento, è risultato in linea con il valore nominale del credito apportato pari a 45,6 milioni. Il suddetto valore di prima iscrizione è stato confermato anche per il 31 dicembre 2023, in assenza di nuove informazioni nel breve lasso temporale intervenuto rispetto al perfezionamento dell'operazione.

Fondo Eleuteria (Prelios SGR)

In data 18 novembre 2023 si è perfezionato il closing dell'operazione "Project Eleuteria" mediante la cessione, nell'ambito di un più ampio processo, di un portafoglio di crediti UTP vantati verso PMI ad un fondo di credito

mobiliare di tipo chiuso "Fondo Eleuteria", gestito da Prelios Italy SGR S.p.A e la contestuale sottoscrizione delle quote del fondo.

Il Progetto Eleuteria è una Piattaforma multi-originator promossa da Prelios per gestire crediti di tipo "Corporate Small & Medium Size" classificati quali inadempienze probabili (UTP) e derivanti da finanziamenti e linee di credito di diversa forma tecnica concessi a società (ivi inclusi quelli non interamente erogati/utilizzati al momento della cessione, salvo revoca) che presentano differenti profili di rischio in termini di settore industriale di riferimento e distribuzione territoriale.

A fronte della cessione dei suddetti crediti, Banco BPM ha ricevuto, n. 15,77 quote del valore nominale di 420 mila cadauna con una quota di portafoglio, alla data di sottoscrizione, del 7,7% e un fair value di 5,5 milioni.

Trattamento contabile

In base alla metodologia del Discounted Cash Flow, il fair value è ottenuto attualizzando i previsti flussi di recupero delle esposizioni complessivamente detenute dal fondo in base ad un tasso di attualizzazione determinato secondo il modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC").

Nel dettaglio, il WACC è il procedimento di calcolo che consente di individuare il tasso rappresentativo del costo medio ponderato del capitale ed esprime la remunerazione richiesta dagli investitori per un'operazione di acquisto, a normali condizioni di mercato, di un'attività simile rispetto a quella oggetto di valutazione.

In particolare, il WACC è stato calcolato applicando la seguente formula:

WACC=Ke * (E/(D+E)) + Kd * (1-t) * (D/(D+E)) + IRP

dove:

Ke = β*(Mrp)+Rf : rappresenta il costo del capitale, calcolato secondo il modello del Capital Asset Pricing Model (CAPM), in base al quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un adeguato premio per il rischio, determinato in base all'indicatore β, come di seguito meglio illustrato;

β: Coefficiente beta, che indica la rischiosità di uno specifico titolo azionario rispetto al mercato azionario nel suo complesso. A tal fine è stato considerato il β unlevered adjusted del settore in cui le singole società oggetto di cessione sono attive, ponderando il risultato ottenuto per il peso di ogni esposizione creditizia sul totale;

Mrp: rappresenta il premio, ossia il rendimento differenziale, richiesto dagli investitori per un investimento in titoli azionari rispetto ad un investimento privo di rischio. A tal fine viene considerato l'implied equity risk premium (fonte: Damodaran);

Rf: rappresenta il tasso risk free ossia di rendimento delle attività prive di rischio, identificato sulla base del rendimento decennale dei titoli di stato italiani (fonte: Bloomberg);

Kd: rappresenta il costo del debito, determinato in base al tasso della nuova finanza prevista nelle singole operazioni. In presenza di differenti tassi è stato calcolato un tasso medio ponderato;

t: rappresenta il tax rate;

(E/(D+E) e (D/(D+E): rappresenta la struttura finanziaria di ogni operazione, in termini di combinazione di capitale (E: Equity) e debito (D: Debt);

IRP: rappresenta lo sconto di illiquidità dipendente dalla maturity del Fondo.

Il fair value così determinato risulta classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto influenzato in modo significativo da parametri discrezionali non osservabili sul mercato.

In base alla metodologia del DCF, nella seguente tabella si riporta un'analisi di sensitività del fair value del Fondo Eleuteria rispetto al cambiamento degli input non osservabili più significativi, che nel caso di specie sono rappresentati dai flussi di recupero del fondo (è stata considerata una variazione positiva o negativa pari a 5%) e dal costo del capitale Ke (è stata considerata una variazione, positiva o negativa, pari all'1%).

(in migliaia di euro) Fondo Eleuteria Variazione del fair value in valore assoluto (e percentuale) al variare del Ke rispettivamente
del +1%/-1% e dei previsti flussi di cassa rispettivamente del +5%/-5%
Ke -1% Ke% Ke +1%
+5% +654 (+9%) +318 (+5%) +5 (+0%)
Var.
flussi di cassa
0 +320 (+5%) - -298 (-5%)
-5% -14 (-0%) -318 (-5%) -601 (-9%)

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Dettaglio delle quote di fondi comuni di investimento in essere al 31 dicembre 2023

Al 31 dicembre 2023 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle operazioni in esame ammonta complessivamente a 313,7 milioni (211,4 milioni al 31 dicembre 2022), interamente riferito alla Capogruppo.

La variazione intervenuta nell'esercizio 2023 è imputabile al saldo netto tra le nuove sottoscrizioni per 156,9 milioni, alle distribuzioni ricevute dalle SGR (-37,4 milioni), nonché agli effetti valutativi, complessivamente negativi per 17,2 milioni.

Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo, della data del primo closing e dei successivi conferimenti, nonché della politica di investimento perseguita dal fondo.

Nome del fondo Valore
di bilancio al
31/12/2023(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/success
ivi conferimenti
Politica di investimento del fondo
IDeA Corporate
Credit Recovery I
1.308 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
23 giugno 2016
27 giugno 2017
4 luglio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e
assimilabili e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di
società target, strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle
suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee
di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II
24.777 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
28 dicembre
2017
18 febbraio 2019
4 aprile 2023
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e
assimilabili e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di
società target, da strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse
dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti da
linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II –
comparto Shipping
USD
6.070 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
21 dicembre
2018
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e
assimilabili e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di
società target operanti nel campo della navigazione e dei trasporti
marittimi senza specifici vincoli settoriali, da strumenti finanziari
partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed eventualmente crediti
a breve termine derivanti da linee di credito autoliquidanti concesse
alle suddette società target
Clessidra
Restructuring Fund
19.893 Clessidra SGR 25 settembre
2019
Crediti past due, unlikely to pay, forborne performing e non
performing, in bonis high risk vantati nei confronti di società target,
da strumenti finanziari partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili
emesse dalle suddette, crediti erogati nella forma di operazioni di
debtor in possession financing a sostegno delle società target
nell'ambito di operazioni di ristrutturazione del debito erogato
Back2bonis 58.358 Prelios SGR 23 dicembre
2019
20 dicembre
2021
27 dicembre
2023
Titoli "asset backed securities" untranched emessi nell'ambito di
operazioni di cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge
130/99, il cui sottostante è rappresentato da crediti prevalentemente
qualificabili quali "inadempienze probabili" non vantati nei confronti
di debitori consumatori, nonché crediti erogati a favore di tali
debitori nel contesto di operazioni di ristrutturazione del debito,
risanamento e/o turn around e/o operazioni similari piuttosto che
nel contesto di operazioni di reimpossessamento e simili dei beni a
garanzia
EMARKET
SDIR
CERTIFIED
Nome del fondo Valore
di bilancio al
31/12/2023(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/success
ivi conferimenti
Politica di investimento del fondo
Fondo iCCT 29.193 Illimity SGR 3 ottobre 2022
24 marzo 2023
18 dicembre
2023
Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo
"Corporate Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti
concessi a società in tensione finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo
di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti
garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto
necessario
per
sviluppare
il
business
e/o
riequilibrare
l'indebitamento societario, ii) possibilità di intervenire direttamente
nell'equity delle società target cambiandone la governance e
guidando processi di ristrutturazione, ed iii) un migliore e più
efficace risanamento della società, sfruttando le specifiche
competenze del Gruppo della SGR cessionaria.
Fondo Efesto 33.053 FinInt SGR 6 luglio 2022
16 novembre
2022
22 dicembre
2023
Crediti Unlikely To Pay e non performing vantati nei confronti di
clientela di tipo "Corporate Large & Medium Size" derivanti da
finanziamenti concessi a società in tensione finanziaria.
L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace
gestione dei crediti garantiti, attraverso i) attività di turn-around e in
operazioni straordinarie di distressed M&A, erogazione di nuova
finanza e gestione in stile private equity, ii) attività liquidatorie
stragiudiziali e nella strutturazione di procedure di concordato.
Fondo UTP Italia 30.068 Sagitta SGR 11 novembre
2022
Crediti Unlikely To Pay e in minor parte non performing vantati nei
confronti di clientela di tipo "Small-Medium" derivanti da
finanziamenti concessi a soggetti retail e PMI in tensione finanziaria.
L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace
gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova
finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il business e/o
riequilibrare l'indebitamento della controparte, ii) un migliore e più
efficace risanamento del borrower, sfruttando le specifiche
competenze del Gruppo della SGR cessionaria e iii) una gestione
proattiva del portafoglio crediti secondo i principi di gestione etica
delle esposizioni ispirandosi all'ESG framework
Lendlease Msg
Heartbeat (**)
59.000 Lendlease
Italy Sgr
30 giugno 2023 Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti del gruppo Risanamento.
L'operazione ha lo scopo di sbloccare la realizzazione dell'iniziativa
immobiliare nell'area Santa Giulia di proprietà di Risanamento. Il
progetto MSG promosso da Risanamento rappresenta una delle
principali iniziative di riqualificazione urbana e prevede lo sviluppo
di edifici di diverse destinazioni, con il coinvolgimento del Gruppo
Lendlease (LL).
Fondo Eleuteria 6.366 Prelios SGR 18 novembre
2023
Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo
"Small-Medium" derivanti da finanziamenti concessi a soggetti retail
e PMI in stress finanziario. L'operazione ha l'obiettivo di garantire
una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso
i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per
sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento della
controparte, ii) un migliore e più efficace risanamento del borrower,
sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR
cessionaria e iii) risanamento delle condizioni economiche grazie a
un sostegno nel turnaround aziendale
Fondo City
Regeneration –
Classe B (**)
45.621 Redo SGR
Società benefit
10 novembre
2023
Trattasi di un fondo di investimento chiuso immobiliare alternativo
riservato ad investitori qualificati, con l'obiettivo di realizzare
investimenti sostenibili ex art. 9 del Regolamento (UE) 2019/2088
(cosiddetto "Fondo ex art. 9 SFDR"), in iniziative immobiliari volte
alla rigenerazione urbana e aventi impatto sociale. La gestione è
affidata a Redo SGR Società benefi, società leader nell'affordable
housing e nella rigenerazione urbana a impatto sociale.

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

(**) Fondi immobiliari in funzione dello sviluppo immobiliare sotteso al perfezionamento dell'operazione

Si precisa inoltre che la suddetta detenzione delle quote del fondo rappresenta la massima esposizione al rischio per il Gruppo; con riferimento alle suddette operazioni non esistono, infatti, garanzie o linee di credito irrevocabili rilasciate nei confronti del fondo, nonché impegni a sottoscrivere ulteriori quote del fondo stesso.

Da ultimo, per le operazioni realizzate mediante lo schema della cessione dei crediti ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 e contestuale sottoscrizione dei titoli ABS da parte degli intermediari cedenti si fa invece rinvio a quanto illustrato nella precedente sezione "C. Operazioni di cartolarizzazione".

Eventi di rilievo dell'esercizio

Credit & Corporate Turnaround Fund (Illimity SGR)

In data 24 marzo 2023 Banco BPM ha effettuato un conferimento marginale per un controvalore di 0,9 milioni a fronte di un valore lordo complessivamente ceduto pari a 1,9 milioni relativo ad un credito classificato a UTP. Il valore di prima iscrizione è pari a 0,9 milioni a fronte di un controvalore iscritto in quote per 1,1 milioni. In data 18 dicembre 2023 Banco BPM ha effettuato un ulteriore conferimento marginale per un controvalore di circa 4 milioni a fronte di un valore lordo complessivamente ceduto pari a 10,5 milioni relativo ad un credito

classificato a UTP. Il valore di prima iscrizione è pari a 4,0 milioni a fronte di un controvalore iscritto in quote per 5,6 milioni. Le descritte contribuzioni rientrano in una più ampia operazione di sistema, che ha consentito la ristrutturazione dell'intera società a fronte del conferimento al Fondo della maggior parte dell'esposizione. Al 31 dicembre 2023 il fair value complessivo del fondo è pari a 29,2 milioni.

IDeA Corporate Credit Recovery II

In data 4 aprile 2023 Banco BPM ha effettuato una cessione di un credito in pool, detenuto tra gli altri da Banco BPM e Dea Capital, utile al consolidamento dell'esposizione e alla ristrutturazione del debitore sottostante. Il controvalore di iscrizione delle quote è stato 23,5 milioni a fronte di un fair value di prima iscrizione pari a 21,7 milioni.

Fondo Efesto (Finint SGR)

In data 22 dicembre 2023 Banco BPM ha effettuato una cessione di due crediti (un credito in leasing e un finanziamento in pool), utile alla ristrutturazione dei debitori sottostanti. Il controvalore di iscrizione delle quote è stato 23,9 milioni a fronte di un fair value di prima iscrizione pari a 20,1 milioni.

Fondo Back2Bonis

In data 27 dicembre 2023 Banco BPM ha effettuato una cessione di un credito in pool, utile al consolidamento dell'esposizione e alla ristrutturazione del debitore sottostante. Il controvalore di iscrizione delle quote è stato 9,6 milioni a fronte di un fair value di prima iscrizione pari a 8,3 milioni.

D. Operazioni di covered bond

Programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Obiettivi strategici

L'emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") si inserisce nel piano strategico del Gruppo Banco BPM quale strumento di diversificazione delle fonti di raccolta, di riduzione del relativo costo e di allungamento delle scadenze del passivo.

Il Gruppo Banco BPM ha in essere tre Programmi di emissione di OBG, nello specifico i Programmi "BP OBG1", "BPM OBG1" e "BPM OBG2".

Per l'ex Gruppo Banco Popolare nel corso del 2010 è stato avviato il primo programma di emissione di OBG avente ad oggetto mutui residenziali ("OBG Residenziale" o "BP OBG1"). L'importo massimo di OBG che possono essere emesse nell'ambito del programma è stato incrementato dagli iniziali 5 miliardi a 10 miliardi nel febbraio 2011.

Per l'ex Gruppo BPM, in data 13 novembre 2007 il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano ha autorizzato un programma di emissione di OBG ("BPM OBG1") per un importo massimo di 10 miliardi, avente ad oggetto esclusivamente mutui fondiari ed ipotecari residenziali, ma strutturato per poter ricomprendere anche

mutui commerciali. Successivamente, in data 10 marzo 2015, il Consiglio di Gestione dell'ex Gruppo BPM ha approvato un secondo programma di emissione di OBG ("BPM OBG2") strutturato per ammettere esclusivamente la cessione di mutui fondiari e ipotecari residenziali per un ammontare massimo pari a 10 miliardi.

Struttura dei programmi

A seguito della fusione per incorporazione in Banco BPM di BPM S.p.A., perfezionatasi nel mese di novembre 2018, Banco BPM, per tutti i programmi OBG del Gruppo, oltre al ruolo di Banca Emittente delle OBG, ha assunto il ruolo di unica Banca Cedente degli attivi ai sensi dell'art. 7-bis della legge 30 aprile 1999, n.130 e di unica Banca Finanziatrice.

Con riferimento al Programma "BP OBG1", Banco BPM ha effettuato cessioni pro-soluto alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. (partecipata al 60% da Banco BPM) dei relativi crediti pecuniari derivanti da mutui ipotecari aventi le caratteristiche di cui all'art. 2, comma 1, lett. a) del Decreto MEF (Mutui Ipotecari), come successivamente sostituito dall'Articolo 7-novies "Attivi idonei" della Legge 130/99 e relative disposizioni attuative di Banca d'Italia.

Con riferimento ai Programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2", i crediti pecuniari derivanti da mutui fondiari e ipotecari residenziali aventi le caratteristiche di cui all'art. 2 del Decreto MEF, come successivamente sostituito dall'Articolo 7-novies "Attivi idonei" della Legge 130/99 e relative disposizioni attuative di Banca d'Italia, unitamente ai mutui commerciali, solo per il Programma "BPM OBG1", sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. (partecipata all'80% da Banco BPM) nell'ambito del Programma "BPM OBG1" e alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. (partecipata all'80% da Banco BPM) nell'ambito del Programma "BPM OBG2".

Modifiche alle Disposizioni di Vigilanza sulle Obbligazioni Bancarie Garantite e adeguamento dei Programmi OBG al nuovo quadro normativo

In data 31 marzo 2023 la Banca d'Italia ha pubblicato le modifiche riferite alla Parte Terza, Capitolo 3, della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche", contenente le disposizioni in materia di Obbligazioni Bancarie Garantite. Tali modifiche, in coerenza con quanto stabilito dalle disposizioni contenute nel Titolo I-bis della Legge 130/1999 introdotto dal Decreto Legislativo n. 190 del 5 novembre 2021, danno attuazione nell'ordinamento italiano alle novità introdotte dalla Direttiva (UE) 2019/2162 (Covered Bond Directive - CBD) e dal Regolamento (UE) 2019/2160 (Covered Bond Regulation - CBR), che hanno definito un quadro armonizzato applicabile ai covered bond emessi da banche europee in tema di:

  • insieme e caratteristiche delle "attività idonee" che possono essere poste a garanzia dei titoli;
  • requisiti minimi di eccesso di garanzia al 5% (c.d. overcollateralisation, da calcolarsi con limiti specifici alla computabilità dei conti correnti del veicolo) e di liquidità che devono essere rispettati a livello di programma di emissione;
  • introduzione di un regime di vigilanza ad hoc sui programmi di emissione, la cui responsabilità per l'ordinamento italiano è assegnata alla Banca d'Italia con: (i) nuovi iter autorizzativi, inclusa la necessità per le banche di definire internamente limiti operativi alla cessione di attivi idonei, coerenti con gli obiettivi di rischio e le soglie di tolleranza stabiliti nell'ambito del "Risk Appetite Framework" (i previgenti limiti erano stabiliti da Banca d'Italia sulla base del CET1 ratio e T1 ratio) e (ii) requisiti organizzativi e di gestione dei rischi derivanti dal programma, inclusa la necessità di svolgere controlli almeno semestrali e di darne evidenza agli organi societari.

Inoltre, per i Programmi OBG preesistenti, Banca d'Italia ha introdotto un regime di disposizioni transitorie al fine di assicurare che le Obbligazioni Bancarie Garantite emesse successivamente alla data di entrata in vigore delle richiamate disposizioni attuative, ancorché nell'ambito di programmi preesistenti, siano conformi al nuovo quadro regolamentare. Tale conformità è condizione necessaria perché i titoli di nuova emissione possano essere commercializzati con il marchio "European Covered Bond (Premium)" e possano beneficiare del trattamento prudenziale preferenziale.

Con riferimento ai programmi OBG del Gruppo, si segnala che per i programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2", rispettivamente nel mese di settembre e nel mese di giugno 2023, nell'ambito dell'aggiornamento annuale, sono state implementate le modifiche alla documentazione contrattuale necessarie per allineare i programmi al nuovo quadro normativo di riferimento; pertanto i covered bond emessi nell'esercizio a valere dei due programmi sono commercializzati con il marchio "obbligazione garantita europea (premium)". Non essendo previste nuove emissioni

a valere del programma "BP OBG1", non si è proceduto per tale programma all'adeguamento della documentazione contrattuale al nuovo quadro normativo.

Finanziamento subordinato

Per tutti i programmi OBG del Gruppo Banco BPM, a fronte della cessione degli attivi, le Banche Originator, ora solo Banco BPM, hanno erogato un Prestito Subordinato a favore delle società veicolo al fine di dotarle delle disponibilità finanziarie necessarie per poter acquisire i relativi crediti (tranne nel caso in cui la società veicolo abbia provveduto al pagamento diretto degli attivi acquistati); le Società Veicolo dovranno rimborsare i finanziamenti subordinati all'ultima data di rimborso finale tenuto conto della estensione della data di rimborso in caso di inadempimento dell'Emittente, in conformità all'ordine di priorità dei pagamenti applicabile e nei limiti dei fondi disponibili. E' in ogni caso prevista, ad ogni data di pagamento degli interessi, la possibilità di procedere al rimborso anticipato dei finanziamenti subordinati a condizione che l'ammontare residuo in linea capitale dei finanziamenti sia pari o superiore al debito residuo delle OBG in circolazione e che i test previsti ai sensi della normativa e quelli contrattuali siano rispettati. Sui prestiti subordinati vengono corrisposti interessi a tasso fisso oppure pari al tasso medio di interesse delle Serie di OBG emesse più l'eventuale excess spread generato dalla struttura.

Contratti derivati

Con riferimento ai programmi OBG del Gruppo Banco BPM, in nessuno di questi sono in essere contratti di derivati di copertura sul cover pool (c.d. "Mortgages Pool Swap"), mentre il Programma di emissione "BPM OBG2" ha in essere un contratto derivato denominato "Covered Bond Swap" sottoscritto dalla società veicolo e da una controparte di mercato; questo swap, appartenente alla tipologia interest rate swap, consente di coprire, a livello consolidato, anche in caso di default dell'Emittente, il rischio di tasso derivante dal disallineamento tra i flussi di interessi del portafoglio di attivi ceduti al veicolo ed i flussi di interessi sulle OBG emesse. Il derivato in questione risulta rispettare i requisiti previsti dalla nuova normativa di vigilanza per essere qualificato attivo idoneo. Nessun contratto di "Covered Bond Swap" è invece in essere per i Programmi "BPM OBG1" e "BP OBG1".

Garanzie

Le Società Veicolo al fine di garantire il rimborso delle OBG, nell'ipotesi in cui l'Emittente fosse inadempiente ai propri obblighi di pagamento, hanno rilasciato una garanzia primaria, incondizionata ed irrevocabile a valere sugli attivi segregati a beneficio degli investitori che sottoscriveranno le OBG. L'ammontare garantito è pari al totale degli interessi e del capitale che deve essere corrisposto agli investitori sulle singole serie di OBG. La normativa stabilisce che l'integrità della garanzia vada assicurata durante la vita delle OBG e a tale scopo sono previsti degli specifici test che tengono conto dell'ammontare e delle caratteristiche sia degli attivi ceduti che delle OBG emesse. I test sono effettuati su base trimestrale dalla struttura Finanza di Gruppo e sono sottoposti a verifica dalla struttura di controllo rischi. L'accuratezza dei test effettuati al momento dell'emissione delle singole serie di OBG e su base trimestrale viene inoltre verificata da un soggetto esterno, l'Asset Monitor che, come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza, deve essere una società di revisione diversa da quella incaricata per la revisione del bilancio. L'Asset Monitor deve anche verificare la qualità e l'integrità degli attivi ceduti e predispone una relazione annuale con i risultati dei controlli svolti. Il sistema dei controlli si avvale anche dell'Internal Audit che verifica l'adeguatezza delle verifiche svolte internamente, basandosi anche sulla relazione annuale predisposta dall'Asset Monitor.

Le nuove disposizioni confermano l'attuale sistema di controllo previsto per le operazioni di covered bond, opportunamente aggiornato per prevedere i nuovi presidi di controllo relativi al nuovo framework sulle cessioni, al nuovo requisito minimo di copertura del 5%, ai requisiti di liquidità, ai limiti previsti sulle attività liquide presenti nel patrimonio separato e alla riserva di liquidità.

Test normativi e contrattuali (requisiti di copertura)

I test normativi, effettuati su base trimestrale sui portafogli di ciascuno dei programmi di emissione ed adeguati rispetto alle nuove disposizioni di vigilanza, sono i seguenti:

• il Nominal Value Test verifica che il valore nominale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore nominale delle OBG in essere;

  • l'NPV Test verifica che il valore attuale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore attuale delle OBG in essere;
  • l'Interest Coverage Test verifica che gli interessi incassati e gli interessi da incassare al netto dei costi della Società Veicolo siano maggiori degli interessi da riconoscere ai portatori delle OBG.

Qualora tutti i test siano rispettati si potrà procedere ad effettuare i pagamenti secondo l'ordine indicato nella relativa "cascata". Ai sensi della documentazione contrattuale dei programmi occorre rispettare anche l'"Asset Coverage Test" sul portafoglio, che verifica che il valore nominale dei crediti, ponderato sulla base di eventuali ritardi nei pagamenti di questi ultimi e del livello di over-collateralisation previsto dai contratti, sia maggiore del valore nominale delle OBG in essere. La violazione dei test normativi e dei test contrattuali fa sorgere in capo alle banche cedenti un obbligo di integrazione del portafoglio.

Le nuove disposizioni attuative prevedono un livello minimo (pari al 5%) di copertura delle passività (c.d. Overcollateralisation Test), misurato dal rapporto tra gli attivi inclusi nel cover pool e le obbligazioni emesse. Si segnala che, nel corso dell'esercizio, la documentazione contrattuale dei programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2", che già stabilisce un livello minimo di eccesso di garanzia pari al 7,5%, è stata aggiornata al fine di prevedere la possibilità di utilizzare un livello di over-collateralisation più basso del 7,5%, ma comunque non inferiore al requisito di copertura del 5%.

Requisiti di liquidità: attività liquide e nuova riserva di liquidità

Oltre ai mutui residenziali e commerciali e ai contratti derivati che rispettano le condizioni previste dalla Legge, il patrimonio separato può comprendere anche attività liquide aventi i requisiti previsti dalle disposizioni di vigilanza. Tali attività liquide sono computabili secondo predeterminate percentuali, che dipendono dalla classe di merito creditizio della banca che le detiene, e calcolate rispetto al valore nominale delle obbligazioni bancarie garantite in essere.

Nell'ambito dei citati requisiti previsti per le attività liquide, le nuove disposizioni prevedono che la Banca detenga una riserva di liquidità (Liquidity Buffer) in modo che sia assicurato in via continuativa, per l'intera durata del programma, che le attività facenti parte del patrimonio separato includano un buffer di attività liquide ed esposizioni verso banche (queste ultime rispettando i limiti e i requisiti di rating previsti dalla normativa) che sia pari almeno al deflusso netto cumulativo massimo di liquidità dei successivi 180 giorni.

Integrazione degli attivi idonei

Per quanto riguarda le attività di controllo previste per le cessioni, siano essere integrative o finalizzate a supportare nuove emissioni, non vengono più richiamate le percentuali massime di cessione di attivi idonei riferite ai limiti patrimoniali di CET1 e Tier 1 della banca cedente. Le nuove disposizioni prevedono che le banche fissino dei limiti operativi interni all'ammontare delle attività idonee che possono essere impegnate in programmi di covered bond e che questi limiti siano coerenti con gli obiettivi di rischio e le soglie di tolleranza definiti nel RAF (Risk Appetite Framework), con particolare riferimento a quelli relativi al rischio di liquidità (LCR Liquidity Coverage Requirement, NSFR Net Stable Funding Requirement), al livello complessivo di attività vincolate (encumbered assets) e di crediti deteriorati (NPL Non Performing Loans ratio).

Con riferimento alle cessioni realizzate nel corso dell'esercizio, la funzione di controllo dei rischi di Banco BPM ha evidenziato che tali cessioni sono coerenti con i limiti operativi proposti e le soglie di tolerance previste dal Risk Appetite Framework approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM per il 2023. Inoltre, la funzione Compliance ha altresì rilasciato un parere di conformità delle suddette cessioni al nuovo quadro normativo di riferimento.

Emissioni di OBG

In ossequio al regime transitorio previsto dalle nuove disposizioni di vigilanza in materia di "obbligazioni bancarie garantite", con riferimento ai programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2"(i) la prima emissione successiva all'entrata in vigore delle nuove disposizioni è stata realizzata decorsi i 30 giorni che Banca d'Italia ha stabilito nel regime transitorio e che decorrono dalla data di invio della comunicazione dell'intenzione di effettuare la prima emissione ed (ii) è stata rilasciata l'Attestazione, da parte dell'Organo con funzione di supervisione strategica della banca emittente, sentito l'Organo di controllo, di conformità del programma al nuovo quadro regolamentare contenuto nel Titolo I-bis della legge n. 130/1999 e relative disposizioni attuative previste dalla circolare 285 di Banca d'Italia,

capitolo 3, parte terza. La conformità a tale quadro costituisce condizione necessaria perché i titoli di nuova emissione possano essere commercializzati con i marchi previsti dall'art 7-viciesbis della legge n. 130/1999.

L'obbligo della comunicazione preventiva a Banca d'Italia, inclusiva dell'Attestazione di conformità, deve essere assolto soltanto nell'ambito della prima emissione di nuovi covered bond a valere su un programma esistente successiva alla data di entrata in vigore delle Disposizioni di Banca d'Italia ed il contenuto dell'Attestazione di conformità è limitato ai soli elementi oggetto di modifica rispetto al regime previgente.

Attività di incasso e gestione amministrativa

Per ciascun programma OBG del Gruppo, l'attività d'incasso e di gestione dei crediti ceduti viene effettuata da Banco BPM che agisce in qualità di unico Servicer.

In particolare, con riferimento a ciascun programma OBG del Gruppo, le somme incassate sono versate sui conti intestati alle rispettive Società Veicolo (BP Covered Bond S.r.l. per il Programma "BP OBG1", BPM Covered Bond S.r.l. per il Programma "BPM OBG1" e BPM Covered Bond 2 S.r.l. per il Programma "BPM OBG2") aperti presso Banco BPM e, su base giornaliera, sono trasferite sui conti delle rispettive Società Veicolo aperti sempre presso Banco BPM. Banco BPM svolge anche il ruolo di Administrative Servicer, ovvero presta servizi di carattere amministrativo ed adempimenti di natura fiscale per conto di tutte e tre le Società Veicolo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Programmi in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2023

Programma Banco OBG Residenziale ("BP OBG1")

Nel corso dei precedenti esercizi, Banco BPM, in qualità di Banca Cedente, ha ceduto alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. complessivamente dodici portafogli mutui per un debito residuo complessivo pari a 16,8 miliardi; la Società Veicolo per il pagamento dei prezzi di acquisto dei diversi portafogli si è avvalsa del Finanziamento Subordinato revolving concesso dalla stessa banca cedente e della liquidità disponibile derivante dall'ammortamento del portafoglio crediti e depositata su suoi conti correnti aperti presso Banco BPM. Banco BPM ha assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2023:

Banca Valore al
31/12/2023
Valore al
31/12/2022
Banco BPM 2.494.912 2.960.175

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2023
Valore al
31/12/2022
Banco BPM 90.594 102.496

Nel corso dell'esercizio 2023 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 550,7 milioni, di cui 435,5 milioni come incassi in linea capitale e 115,2 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte di Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BP OBG1", Banco BPM ha emesso dodici Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, ed un Registered Covered Bond non quotato; tali titoli sono stati sottoscritti da investitori istituzionali o da Banco BPM.

Complessivamente i titoli emessi da Banco BPM ammontano a 14.950 milioni, di cui rimborsati per 12.850 milioni e 100 milioni relativi al Registered Covered Bond trasferito ad altro programma. Pertanto, alla data del 31 dicembre 2023, i titoli emessi e in essere sono pari a 2.000 milioni, così dettagliati:

Data
emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's
(***)
08/01/2014 7° Serie 1° tranche (1) (2) 1.000.000 Eur 3M + 100 bps 31/03/2023(*) 100,000 Aa3
28/03/2018 12° Serie 1° tranche (1) 1.000.000 Eur 1M + 30 bps 30/06/2025 (**) 100,000 Aa3
2.000.000

(1) I titoli sono stati interamente sottoscritti da Banco BPM ed utilizzati come collaterale per operazioni di politica monetaria con Eurosistema.

(2) In data 27 marzo 2019 è stato effettuato un rimborso parziale anticipato per 500 milioni.

(*) Nel mese di marzo 2016 è stata prorogata la "Maturity Date" dal 31 marzo 2016 al 31 marzo 2019. Nel mese di marzo 2019 è stata prolungata la scadenza dal 31 marzo 2019 al 31 marzo 2023. Nel mese di marzo 2023 è stata di nuovo prolungata la scadenza al 31 marzo 2024. (**) Nel mese di aprile 2021 è stata prolungata la scadenza dal 30 giugno 2021 al 30 giugno 2025.

(***) Rating al 31 dicembre 2023.

Altre informazioni

Nell'ambito del Programma (i) in data 20 marzo 2023 sono state modificate le Final Terms della Settima Serie retained a tasso variabile, ad oggi con un nozionale pari a 1 miliardo, al fine di prolungare la scadenza dal 31 marzo 2023 al 31 marzo 2024 e (ii) alla scadenza del 31 marzo 2023, è stata interamente rimborsata la Sesta Serie di OBG per un valore nominale di 150 milioni.

Nel mese di aprile 2023, con l'approvazione da parte dell'Assemblea dei Registered Covered Bondholders del trasferimento della passività del Registered Covered Bond da 100 milioni, sottoscritto da investitori tedeschi, al Programma "BPM OBG2", è stata firmata la documentazione contrattuale con la quale è stato perfezionato il cambio di Garante dal veicolo BP Covered Bond S.r.l. al veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l.

Nel mese di agosto 2023 si è perfezionato il ritiro del rating di DBRS dalle due Serie di OBG in essere (Settima e Dodicesima).

Nel mese di maggio e dicembre 2023, Banco BPM ha provveduto al riacquisto in blocco, tra gli altri (i) delle posizioni classificate a sofferenza rispettivamente alla data del 30 aprile 2023 e del 30 novembre 2023 e (ii) di una porzione di mutui precedentemente ceduti alla Società Veicolo e non più classificabili come idonei. I corrispettivi di tali riacquisti sono stati regolati a favore della Società Veicolo rispettivamente nel mese di maggio e dicembre 2023.

In occasione delle Guarantor Payment Date del 31 marzo, 30 giugno e 2 ottobre 2023, la Società Veicolo ha proceduto al rimborso parziale anticipato del finanziamento subordinato erogato da Banco BPM per un importo complessivo pari a 445 milioni.

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

In occasione della Guarantor Payment Date del 2 gennaio 2024, il finanziamento subordinato concesso da Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato anticipatamente per 100 milioni.

Programma BPM Covered Bond ("BPM OBG1")

Nel corso dei precedenti esercizi sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. complessivamente undici portafogli di attivi idonei per un debito residuo complessivo pari a 13 miliardi.

Con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. (i) nel mese di maggio 2023 un nuovo portafoglio di mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e di mutui commerciali, per un debito residuo complessivo pari a 1.614 milioni ("Quinto Portafoglio Banco BPM", dodicesima cessione alla Società Veicolo) e (ii) nel mese di dicembre 2023, un ulteriore nuovo portafoglio di mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e di mutui commerciali, per un debito residuo complessivo pari a 2.091 milioni ("Sesto Portafoglio Banco BPM", tredicesima cessione alla Società Veicolo).

La Società Veicolo per il pagamento dei prezzi di acquisto dei diversi portafogli si è avvalsa dei Finanziamenti Subordinati concessi dalle Banche Cedenti, ora Banco BPM, e della liquidità disponibile derivante

dall'ammortamento del portafoglio crediti depositata sui suoi conti correnti aperti presso Banco BPM. Le Banche Cedenti, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2023:

Banca Valore al
31/12/2023
Valore al
31/12/2022
Banco BPM 7.478.355 4.675.223

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2023
Valore al
31/12/2022
Banco BPM 82.174 90.281

Nel corso dell'esercizio 2023 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 1.034,5 milioni, di cui 845,5 milioni come incassi in linea capitale e 189 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte di Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BPM OBG1", Banco BPM ha emesso dodici Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, per complessivi 11.750 milioni, sottoscritti in origine da investitori istituzionali o da Banco BPM stesso, complessivamente rimborsati per 6.700 milioni.

Alla data del 31 dicembre 2023 sono in essere cinque Serie di obbligazioni bancarie garantite, interamente riacquistate da Banco BPM e utilizzate per operazioni di rifinanziamento con la BCE o per operazioni di Repo con controparti di mercato, per un totale di 5.050 milioni così dettagliati:

Data
emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's
(*)
19/11/2015 7° Serie 900.000 Euribor 3 mesi + 60 bps 19/11/2027 (1) 100,00 Aa3
07/11/2016 8° Serie 1.000.000 Euribor 3 mesi + 30 bps 07/11/2025 (2) 100,00 Aa3
26/04/2018 9° Serie 1.900.000 Euribor 3 mesi + 30 bps 26/04/2025 (3) 100,00 Aa3
25/09/2019 11° Serie 650.000 Euribor 3 mesi + 80 bps 25/03/2025 100,00 Aa3
21/12/2023 12° Serie (Premium) 600.000 Euribor 3 mesi + 75 bps 21/12/2027 100,00 Aa3
Totale 5.050.000

(1) Nel mese di novembre 2022 è stata prolungata la scadenza dal 19 novembre 2022 al 19 novembre 2027.

(2) Nel mese di ottobre 2021 è stata prolungata la scadenza dal 7 novembre 2021 al 7 novembre 2025.

(3) Nel mese di aprile 2021 è stata prolungata la scadenza dal 26 aprile 2021 al 26 aprile 2025.

(*) Rating al 31 dicembre 2023.

Altre informazioni

Nel mese di maggio e dicembre 2023 Banco BPM ha provveduto al riacquisto in blocco, tra gli altri, (i) delle posizioni che rispettivamente alla data del 30 aprile 2023 e del 30 novembre 2023 risultavano classificate a sofferenza e (ii) al riacquisto di una porzione di mutui precedentemente ceduti alla Società Veicolo e non più classificabili come idonei. I corrispettivi di tali riacquisti sono stati regolati a favore della Società Veicolo rispettivamente nel mese di maggio e dicembre 2023.

Nell'ambito del programma, in data 21 dicembre 2023, Banco BPM ha emesso la Dodicesima Serie retained di OBG per un valore nominale pari a 600 milioni (prima emissione di European Covered Bond (Premium) nell'ambito del programma BPM OBG1).

In occasione delle Guarantor Payment Date del 16 gennaio, 17 aprile, 17 luglio e 16 ottobre 2023, il finanziamento subordinato concesso da Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per un importo complessivo pari a 1.450 milioni.

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

In occasione della Guarantor Payment Date del 15 gennaio 2024 il finanziamento subordinato concesso da Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per 200 milioni.

Programma BPM Covered Bond 2 ("BPM OBG2")

Nel corso dei precedenti esercizi sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. dodici portafogli di mutui residenziali ipotecari e fondiari per un importo totale di circa 13,5 miliardi.

Per il pagamento del prezzo di acquisto dei portafogli la Società Veicolo ha utilizzato una linea di credito subordinata concessa dalle Banche Cedenti. Le Banche Cedenti, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2023:

Banca Valore al
31/12/2023
Valore al
31/12/2022
Banco BPM 7.297.428 8.154.742
Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione,

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2023
Valore al
31/12/2022
Banco BPM 63.611 58.790

Nel corso dell'esercizio 2023 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 1.016,7 milioni, di cui 846 milioni come incassi in linea capitale e 170,7 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte di Banco BPM

costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nell'ambito del Programma "BPM OBG2" Banco BPM ha emesso nove Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, per un valore nominale complessivo di 6.500 milioni, di cui rimborsati per 2.250 milioni, più un Registered Covered Bond da 100 milioni trasferito da altro programma di emissione. Tutti i titoli emessi dal programma sono stati collocati sul mercato dei capitali.

Alla data del 31 dicembre 2023 sono in essere sette Serie di obbligazioni bancarie garantite per un totale di 4.350 milioni così dettagliati:

Data
Emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's (*)
24/01/2011 Registered CB (1) 100.000 5,250% 03/04/2029 96,590 Aa3
02/12/2015 2° Serie 750.000 1,500% 02/12/2025 98,946 Aa3
23/01/2018 4° Serie 750.000 1,000% 23/01/2025 99,792 Aa3
05/12/2019 6° Serie 500.000 0,500% 05/12/2025 100,000 Aa3
15/03/2022 7° Serie Green 750.000 0,750% 15/03/2027 99,868 Aa3
27/26/2023 8° Serie (Premium) 750.000 3,750% 27/26/2028 99,879 Aa3
18/09/2023 9° Serie (Premium)
prima tranche
500.000 3,875% 18/09/2026 99,764 Aa3
29/09/2023 9° Serie (Premium)
seconda tranche
250.000 3,875% 18/09/2026 99,430 Aa3
Totale 4.350.000

(1) I titoli sono stati collocati sotto forma di private placement presso investitori del mercato.

(*) Rating al 31 dicembre 2023.

Altre informazioni

Nell'ambito del programma, Banco BPM (i) alla scadenza dell'8 giugno 2023, ha provveduto al rimborso totale, per estinzione naturale, della Terza Serie di OBG emesse per un valore nominale di 750 milioni (ii) in data 27 giugno 2023, ha emesso l'"Ottava Serie" di OBG per un valore nominale pari a 750 milioni (prima emissione di European Covered Bond (Premium) nell'ambito del programma BPM OBG2) (iii) in data 18 settembre 2023, ha emesso la "Nona Serie" (prima tranche) di OBG per un valore nominale pari a 500 milioni (seconda emissione di European Covered Bond (Premium)) (iv) alla scadenza del 25 settembre 2023, ha provveduto al rimborso totale, per estinzione naturale, della Quinta Serie di OBG emesse per un valore nominale di 500 milioni e (v) in data 29 settembre 2023, ha emesso una seconda tranche a valere sulla Nona Serie del programma per un valore nominale di 250 milioni.

Inoltre, nel mese di aprile 2023, con la firma della relativa documentazione contrattuale, è stato perfezionato il trasferimento della passività del Registered Covered Bond da 100 milioni, sottoscritto da investitori tedeschi, dal Programma di emissione originario "BP OBG1" al Programma "BPM OBG2".

Nel mese di maggio e dicembre 2023, Banco BPM ha provveduto al riacquisto in blocco, tra gli altri (i) delle posizioni che rispettivamente alla data del 30 aprile 2023 e del 30 novembre 2023 risultavano classificate a sofferenza e (ii) al riacquisto di una porzione di mutui precedentemente ceduti alla Società Veicolo e non più classificabili come idonei. I corrispettivi di tali riacquisti sono stati regolati a favore della Società Veicolo rispettivamente nel mese di maggio e dicembre 2023.

In occasione delle Guarantor Payment Date del 18 gennaio, 18 aprile, 18 luglio e 18 ottobre 2023, il finanziamento subordinato concesso da Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per un importo complessivo pari a 865 milioni.

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

In occasione della Guarantor Payment Date del 18 gennaio 2024 il finanziamento subordinato concesso da Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per 200 milioni.

Nell'ambito del programma, in data 24 gennaio 2024, Banco BPM ha emesso la "Decima Serie" di OBG per un valore nominale pari a 750 milioni (prima emissione di European Covered Bond (Premium) emessa da Banco BPM nel corso del 2024).

Rappresentazione contabile

Nel bilancio consolidato Banco BPM S.p.A. (in qualità di Capogruppo Emittente e banca cedente) e le Società Veicolo fanno parte del Gruppo e sono incluse nell'area di consolidamento con il metodo integrale.

Di seguito si fornisce la rappresentazione contabile delle principali poste patrimoniali connesse all'emissione di OBG:

  • i mutui ceduti dalle banche cedenti alle Società Veicolo continuano ad essere rilevati nell'attivo dello Stato Patrimoniale nella voce "40 b) - Crediti verso clientela", ed i relativi interessi attivi sono iscritti nella voce 10 del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati". Al 31 dicembre 2023 il valore di bilancio dei mutui è pari a (i) 2.496 milioni per il programma BP OBG1 (ii) 7.476 milioni per il programma BPM OBG1 e (iii) 7.293 milioni per il programma BPM OBG2. Tale valore è oggetto di specifica evidenza tra le "Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni" nella sezione "Altre informazioni" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente nota integrativa;
  • le OBG emesse sono iscritte tra i titoli in circolazione (voce 10 c) del Passivo) e valutate secondo le regole contabili del fair value hedge con il derivato di copertura del rischio tasso stipulato dalle Società Veicolo ("Covered Bond Swap"). Tra i titoli emessi figurano anche le operazioni di finanziamento mediante pronti contro termine sulle serie di OBG riacquistate, in linea con i chiarimenti forniti al riguardo dall'Organo di Vigilanza. Il valore di bilancio delle OBG al 31 dicembre 2023 ammonta a (i) 1.433 milioni riferiti al programma BP OBG, (ii) 4.707 milioni riferiti al programma BPM OBG1 e (ii) 4.387 milioni riferiti al programma BPM OBG2. Si precisa che le emissioni di parte del programma BPM OBG1 e di parte del programma BP OBG1 non trovano rappresentazione in quanto riacquistate ed utilizzate quale collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema, come in precedenza descritto;

• i contratti di Covered Bond Swap, tra i veicoli e le controparti di mercato esterne al Gruppo, sono classificati alla voce 50 "Derivati di copertura" dell'attivo e/o alla voce 40 "Derivati di copertura" del passivo.

Il conto economico consolidato consta delle seguenti componenti:

  • alla voce "Interessi attivi e proventi assimilati" sono contabilizzati gli interessi sui mutui ceduti (cover pool), come sopra già citato;
  • alla voce "Interessi passivi e oneri assimilati" sono rilevati gli interessi sui Covered Bond emessi;
  • tra gli "Interessi attivi e proventi assimilati" o "Interessi passivi e oneri assimilati", a seconda del saldo, i differenziali relativi al derivato di copertura (che trasformano il tasso del Covered Bond da fisso a variabile);
  • nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura" il delta fair value dei contratti di copertura e degli item coperti.

E. Consolidato prudenziale - modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la Banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti (name concentration) o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici (industry concentration).

Il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme di fattori economico-finanziari (internazionali e nazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 31 dicembre 2023 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,40% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var con un livello di confidenza del 99,9° percentile, perimetro modello di portafoglio performing, ultimo dato disponibile) ammonta all'1,95% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Esiti backtesting sistemi di rating

Il Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD, di LGD e di EAD per i portafogli Imprese e Privati.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio - AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e mono-

periodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. I diversi moduli ottengono performance in linea con quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati. Restano comunque da approfondire aspetti di ulteriori miglioramenti sui portafogli garantiti da immobili, soprattutto per il segmento privati.

Con riferimento ai CCF retail, sono state condotte le attività di verifica. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte sia per il modello retail che corporate.

In generale, si segnala che vengono condotte nel continuo le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a garantire una piena compliance con le richieste normative.

1.2 RISCHI DI MERCATO

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali

Il rischio di mercato è il rischio che la Banca realizzi minori ricavi rispetto a quelli previsti, subisca perdite di valore delle poste patrimoniali o minusvalenze economiche relativamente alle posizioni finanziarie detenute, a causa di sensibili e avverse variazioni delle condizioni di mercato e in particolare dei tassi di interesse, dei corsi azionari, dei cambi, delle commodities e delle relative volatilità e correlazioni (rischio generico), o per il verificarsi di fattori che compromettano la capacità di rimborso dell'emittente (rischio di default) o che comunque comportino una variazione della solvibilità dell'emittente stesso (rischio spread di credito). Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario (banking book), che comprende le attività e passività finanziarie contabilizzate diversamente da quelle costituenti il trading book.

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo Banco BPM per i portafogli di negoziazione soggetti al rischio tasso di interesse e al rischio di prezzo prevede:

  • l'accentramento nella Finanza di Capogruppo della gestione delle posizioni di Tesoreria e del portafoglio di Proprietà;
  • l'accentramento nella controllata Banca Akros delle posizioni di rischio e dei flussi operativi concernenti l'attività di negoziazione e trading di titoli, divise, derivati OTC e altre attività finanziarie.

Con riferimento al modello interno per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fronte del rischio di mercato, si ricorda che, a partire dalla data di reporting del 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura viene quindi calcolata sulla base del VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito – e dell'IRC.

In data 11 gennaio 2023 è stata ricevuta da BCE la Final Decision che consente l'implementazione della relativa modifica del metodo di calcolo dell'IRC richiesta a gennaio 2022. La nuova metodologia garantisce una stima più accurata dei P&L associati agli eventi di migrazione di rating tramite un maggior numero di strumenti finanziari usati per la calibrazione dei livelli degli spread delle classi di rating peggiori. È stata inoltre introdotta nella matrice degli Asset Swap Spread una struttura a termine con le differenti scadenze (1, 3, 5, 7,10 anni) per le diverse classi di rating e settori ed è stata costruita una matrice CDS spread per calcolare il P&L associato agli shock spread dei

CDS, con la medesima struttura a termine (1, 3, 5, 7, 10 anni). Pertanto, la nuova metodologia è utilizzata per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali/RWA a partire dal primo trimestre 2023. La decision della BCE in oggetto ha portato alla rimozione dell'add-on del 10% dell'IRC a partire dal 2 gennaio 2023. Su quest'ultima metrica era infatti in essere una limitation con add-on del 10% su base individuale e consolidata, fino alla risoluzione di alcuni relativi finding metodologici.

In data 14 aprile 2023, a valle delle attività di rimedio predisposte dalla Banca per la risoluzione delle obligations 2 e 3 della IMI4145, BCE ha concesso l'autorizzazione ad estendere l'approccio del modello IMA al rischio di cambio delle posizioni del Banking Book.

In data 22 settembre 2023, BCE ha autorizzato l'operazione di scissione di Global Markets di Banca Akros in Banco BPM. La data di efficacia giuridica dell'operazione è il 1° gennaio 2024. Il modello operativo target prevede che le attività di capital markets, che comportano un'assunzione di rischio mercato, vengano accentrate in Capogruppo.

Portafoglio di proprietà della Capogruppo

All'interno della Capogruppo, si possono identificare due tipologie principali di operatività di negoziazione:

  • il portafoglio di investimento, che rappresenta la principale fonte di rischio di tasso di interesse e di rischio azionario, contabilizzato nella categoria contabile di Trading. Alla fine di dicembre 2023, il portafoglio di tipo obbligazionario della Capogruppo (tenuto conto degli scoperti tecnici) ammonta a 59 milioni di valore nominale, per circa metà costituito da titoli governativi italiani e per il restante da governativi esteri (Francia e Stati Uniti). La sensitivity al rischio tasso di interesse complessiva al 29 dicembre, calcolata ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 punto base, è pari a circa +63 mila euro per punto base, e deriva da una netta prevalenza dell'esposizione a breve termine sulla curva di tasso Euro. Questo portafoglio presenta un'esposizione al rischio spread di credito contenuta e pari a circa +7 mila euro, considerando uno shock di 1 punto base, derivante principalmente da una posizione corta nominale (lunga credit spread sensitivity +11 mila euro) sull'emittente governativo tedesco. Al portafoglio obbligazionario si aggiunge la componente di rischio di prezzo del portafoglio azionario che presenta un'esposizione di delta equivalente positiva di circa 5 milioni;
  • il portafoglio di Tesoreria che non presenta titoli in posizione alla data di riferimento.

Le suddette esposizioni di rischio della Capogruppo sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, fissati dal Consiglio di Amministrazione.

Portafoglio di negoziazione di Banca Akros, detenuto nell'ambito della propria operatività di Investment Bank

Banca Akros detiene un portafoglio di negoziazione le cui principali esposizioni al rischio tasso sono riconducibili sia all'operatività sui mercati a contante ed i connessi derivati di copertura, sia a quella sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

L'operatività riguarda sia strumenti plain vanilla che strumenti strutturati e derivati quotati e non quotati, comprensiva anche della negoziazione sul mercato secondario dei prodotti strutturati emessi o collocati dalle banche del Gruppo. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici della Direzione Global Markets della Banca, che si avvalgono di sofisticati sistemi di position keeping.

L'attività di negoziazione in derivati su tassi di interesse consiste prevalentemente nell'ottimizzazione dei flussi generati dalle esigenze di copertura dei rischi di tasso di interesse da parte della clientela istituzionale (ad esempio Banche, Fondi, Assicurazioni, etc.) e corporate di Banca Akros e della Capogruppo, assumendone il rischio in proprietà e gestendo lo stesso con strategie di copertura dinamica. Banca Akros opera come market maker sui derivati OTC principalmente sulle curve di tasso Euro. Il processo di ribilanciamento dei rischi nel continuo prevede, anche in funzione della liquidità dei mercati, il ricorso a negoziazioni in futures regolamentati e relative opzioni sul tasso a breve ed a medio-lungo termine.

L'attività di negoziazione in titoli obbligazionari emessi da società financial o corporate e negoziate sul mercato secondario (Eurobonds) trae origine dalla necessità di soddisfare le richieste della clientela, prevalentemente istituzionale. La Banca opera, sul mercato secondario, in qualità di market maker sui titoli obbligazionari di emittenti corporate, financial e sovranazionali, principalmente denominati in Euro, attraverso la negoziazione su piattaforme di negoziazione multilaterale oppure in modalità OTC.

In particolare, a fine dicembre, l'esposizione obbligazionaria netta, escluse le emissioni Banco BPM, risulta pari a circa 180 milioni di nominale, costituita da 141 milioni di titoli Finanziari italiani, da 64 milioni di titoli Corporate,

da 3 milioni di titoli Supranational e da una posizione corta in titoli Governativi tedeschi (-19 milioni) e Finanziari esteri (-27 milioni), questi ultimi costituiti prevalentemente da CDS Itraxx finanziari, utilizzati a copertura delle posizioni in titoli finanziari.

L'esposizione al rischio spread di credito risulta complessivamente di circa -5 mila Euro (al netto delle emissioni Banco BPM), considerando uno shock di 1 punto base, derivante principalmente dai titoli finanziari (credit spread sensitivity: circa -19 mila Euro), prevalentemente italiani. Risulta invece sostanzialmente nulla l'esposizione ai titoli governativi italiani a fine esercizio, pari ad una credit spread sensitivity di circa -1 mila Euro, considerando uno shock di 1 punto base.

La sensitivity (delta) al rischio tasso di interesse complessiva a fine dicembre, al netto delle esposizioni lunghe e corte sulle diverse divise e nodi delle curve di tasso, è pari a +82 mila Euro, ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 basis point. Le maggiori esposizioni al rischio tasso si registrano sulle curve EUR (+80 mila Euro rho positivo) e GBP (+1 mila Euro rho positivo).

Le principali esposizioni al rischio azionario sono riconducibili all'operatività sia sui mercati a contanti e relativi derivati quotati o plain vanilla sia sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

In particolare, rientrano nel perimetro i portafogli in titoli azionari e relativi derivati quotati, detenuti per finalità di trading, per l'operatività di market making su singole Stock Future e Opzioni e per le attività connesse ai servizi di specialist (esposizione continuativa di proposte di acquisto/vendita), nonché l'operatività in strumenti strutturati ed in derivati quotati. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici che si avvalgono di un sistema di position keeping specializzato sia nel comparto tasso e credit spread che in quelli corso/cambi. Tale sistema è integrato anche con modelli di pricing e calcolo dei rischi (greche) sviluppati internamente dalla funzione Financial Engineering e certificati dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

A fine dicembre 2023, l'esposizione al rischio di corso complessiva del portafoglio azionario equivale ad una posizione delta equivalente corta di circa -2 milioni, suddivisa tra Area Euro (-2 milioni), USA (+1,4 milioni) e Asia (- 1,4 milioni). Con riferimento all'indicatore Vega (sensibilità rispetto a variazioni della volatilità implicita del sottostante), relativamente alla classe di rischio equity, a fine dicembre l'esposizione risulta positiva, pari a circa +874 mila Euro, considerato uno shock parallelo dell'1% sui livelli di volatilità. Tale esposizione origina prevalentemente da indici azionari liquidi e da azioni single stock "Large Cap".

Infine, la sensitivity al fattore di rischio dividendi, considerato uno shock parallelo del 10% sui livelli di tale parametro, al 29 dicembre risulta essere pari a circa +353 mila euro, concentrata principalmente nei settori Oil&Gas e Utilities ed Health Care.

Le suddette esposizioni di rischio di Banca Akros sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, determinati in coerenza con i limiti RAF fissati dal Consiglio di Amministrazione.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischi, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati è accentrata nella Capogruppo sotto la responsabilità della Funzione Rischi per tutte le banche del Gruppo.

Il monitoraggio dei rischi finanziari è realizzato quotidianamente attraverso l'utilizzo di indicatori sia di tipo deterministico (sensitività ai fattori di rischio di mercato e indicatori riferiti all'emittente) che di tipo probabilistico (Value at Risk - VaR). Il VaR rappresenta una misura sintetica di rischio ed esprime la massima perdita potenziale causata da movimenti di mercato in condizioni di normalità, in un certo orizzonte temporale e con un certo intervallo di confidenza.

L'approccio utilizzato per il calcolo del VaR è quello basato sulla simulazione storica. I valori calcolati vengono forniti con un intervallo di confidenza del 99% e un orizzonte temporale pari a un giorno. Le correlazioni utilizzate sono quelle implicite negli scenari storici dei fattori di rischio applicati per la stima della distribuzione empirica dei valori del portafoglio di negoziazione.

Oltre al VaR Regolamentare calcolato in condizioni correnti, viene calcolato il VaR Regolamentare in condizioni di stress (Stressed VaR) che adotta quale scenario di massima severità il periodo compreso tra gennaio 2020 e gennaio 2021 per Banca Akros (luglio 2008 – giugno 2009 per la Capogruppo). Il periodo di stress viene

monitorato con una frequenza ed una metodologia definite da regolamenti interni, che ne consentono l'individuazione puntuale al variare della composizione del portafoglio, garantendo allo stesso tempo una certa stabilità.

Tale modello, come previsto dalla normativa prudenziale, è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale per il rischio di mercato, oltre che per finalità gestionali.

La misura di Value at Risk (VaR) gestionale considera il rischio tasso d'interesse, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo, valorizzati mediante tecniche di stress test, senza beneficio di diversificazione rispetto al primo gruppo di rischi citato.

Il requisito patrimoniale ai fini di vigilanza viene misurato con modello interno validato, per il rischio azionario, il rischio cambio, il rischio generico di tasso ed il rischio specifico di credito (a partire da novembre 2020), mentre viene misurato con il metodo standard il fattore di rischio commodity.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Var Gestionale

La misura di Value at Risk (VaR) considera il rischio tasso di interesse, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo, valorizzati mediante tecniche di stress test, senza beneficio di diversificazione rispetto al primo gruppo di rischi citato.

A seguire si riportano una tavola contenente i dati di VaR gestionale relativi al 2023 e il grafico andamentale, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza del Gruppo Banco BPM.

Portafoglio di negoziazione vigilanza 2023
(in milioni di euro) 29 dicembre media massimo minimo
Rischio Tasso 0,874 1,133 3,081 0,251
Rischio Cambio 0,524 1,116 3,419 0,177
Rischio Azionario 1,458 1,615 2,409 1,002
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,466 0,643 1,102 0,234
Rischio Specifico Titoli di Debito 0,250 0,619 1,261 0,250
Totale non correlato 3,573
Effetto diversificazione -1,863
Rischio Congiunto (*) 1,710 2,328 4,358 1,391

(*) VAR gestionale complessivo.

La componente di rischio prevalente nel 2023 è quella relativa al rischio azionario (livelli e volatilità), seguita in ordine d'importanza dal rischio tasso d'interesse. La componente di rischio specifico sui titoli di debito è bassa ed in costante diminuzione nel corso dell'anno.

A seguire si riportano una tavola contenente i dati di VaR gestionale e il grafico andamentale relativi al 2023, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza di Banca Akros.

Portafoglio di negoziazione vigilanza 2023
(in milioni di euro) 29 dicembre media massimo minimo
Rischio Tasso 0,968 0,791 2,535 0,236
Rischio Cambio 0,334 0,219 0,738 0,033
Rischio Azionario 1,362 1,583 2,402 1,034
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,331 0,589 1,067 0,031
Rischio Specifico Titoli di Debito 0,291 0,637 1,329 0,291
Totale non correlato 3,286
Effetto diversificazione -1,327
Rischio Congiunto (*) 1,959 1,798 2,774 1,109
(*) VaR gestionale complessivo

Dall'analisi del grafico, si può notare la preponderanza del rischio azionario (con riferimento sia alla componente delta che alla componente vega), derivante dalle posizioni in strumenti azionari, sia derivati che cash. Nei mesi di marzo e giugno si è registrato un aumento anche della componente di rischio tasso di interesse. La componente rischio specifico su titoli di debito è contenuta ed in costante riduzione nel corso dell'esercizio, coerentemente con una riduzione dell'esposizione verso il comparto obbligazionario.

Coerentemente con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato, vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco BPM e di Banca Akros. Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio generico e specifico titoli di debito e titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio. Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

__________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 533

Nelle ultime 250 osservazioni, Banco BPM non ha registrato sconfini di back-testing effettivo o ipotetico.

Backtesting Effettivo Banca Akros

Nelle ultime 250 osservazioni, Banca Akros ha registrato 2 sconfini di back-testing effettivo (15 marzo 2023 e 20 marzo 2023) e 3 sconfini di back-testing ipotetico (13 marzo 2023, 15 marzo 2023 e 20 marzo 2023).

FRTB (Fundamental Review of the Trading Book)

La regolamentazione bancaria in materia di valutazione dei rischi di mercato in questi anni è stata oggetto di una profonda revisione. Il Comitato di Basilea, dopo un processo consultivo iniziato nel 2012, ha concluso un processo di revisione del framework normativo sui rischi del Trading Book (Fundamental Review of the Trading Book - "FRTB") con l'adozione da parte del Basel Committee on Banking Supervision ("BCBS"), degli standard "Minimum capital requirements for market risk" per il calcolo dei requisiti minimi di capitale per i rischi di mercato (gennaio 2019). Il 7 giugno 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il "Banking Package", costituito da CRR2, CRD5, BRRD2 e SRMR2, che, tra le altre cose, incorpora le prime regole di implementazione del framework FRTB definito dal Comitato di Basilea. Il pacchetto è entrato in vigore il 27 giugno 2019. Il 27 ottobre 2021 la Commissione Europea ha pubblicato un nuovo pacchetto legislativo di attuazione delle Riforme di Basilea 3, noto anche come Basilea 4, che segna l'ultima tappa del processo di implementazione delle modifiche agli standard di capitale attraverso il Regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR 3) e la Direttiva sui requisiti di capitale (CRD 6). L'8 novembre 2022 il Consiglio Europeo ha pubblicato una proposta di modifica al testo della CRR 2, apportando cambiamenti metodologici al calcolo del requisito patrimoniale rischio di mercato.

Il 9 marzo 2023 è iniziata la discussione tra il Consiglio e il Parlamento Europeo sulle modifiche al testo della "CRR 3 - Capital Requirements Regulation 2021/0342" e "CRD 6 - Capital Requirements Directive 2021/0341" e a dicembre 2023 è stato raggiunto un accordo sul testo.

Con questo pacchetto, l'Unione Europea si pone due obiettivi principali: attuare le proposte del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (BCBS) al fine di rafforzare la stabilità finanziaria del sistema e sostenere l'Unione Europea con riferimento alla capacità delle istituzioni di continuare a finanziare l'economia.

Al fine di garantire un adeguato livello di capitalizzazione delle banche a fronte dei rischi di mercato e risolvere in modo strutturato alcune delle lacune della normativa vigente emerse durante le crisi, il framework FRTB si pone i seguenti principali obiettivi:

  • definizione puntuale della distinzione tra portafogli prudenziali (trading e banking book) con vincoli più stringenti per la movimentazione tra i portafogli;
  • cambio radicale delle metriche di misurazione del requisito di capitale per il rischio di mercato secondo un approccio più prudenziale e più risk sensitive, distinguendo, tra le altre cose, tra approccio standard (Standardised Approach – SA) e approccio tramite modelli interni (Internal Model Approach - IMA) soggetto ad approvazione da parte del Regulator. Si precisa che alle banche autorizzate ad utilizzare l'approccio IMA è richiesto comunque il calcolo del requisito di capitale con il modello SA; pertanto, l'approccio IMA è da considerarsi complementare all'approccio SA e non alternativo;
  • rafforzamento, a livello regolamentare, del monitoraggio e della gestione del rischio di mercato a livello di trading desk.

Il Gruppo Banco BPM nel corso del 2020 ha avviato il progetto in materia di Fundamental Review of the Trading Book ("FRTB"), con il supporto di una società di consulenza esterna. Le attività sono proseguite nel 2021 e nel 2022 con l'obiettivo, in primis, di stimare l'impatto delle nuove metodologie, oltre che sulle misure di assorbimento patrimoniale, anche sulle strutture organizzative e di risk management del gruppo. Il progetto ha successivamente visto l'implementazione dei calcoli delle nuove misure seguendo le direttive che nel tempo sono emerse dalle normative e dai Regulatory e Implementing Technical Standard (RTS e ITS).

Nell'ambito del modello Standard, si precisa che l'Autorità di Vigilanza ha chiesto al Gruppo Banco BPM di presentare una formale istanza per chiedere l'autorizzazione all'utilizzo della propria metodologia di calcolo delle sensitivity, in quanto differente rispetto a quella prevista dalla normativa, ancorché più precisa (considera variazioni dei parametri sia in diminuzione che in aumento). Il Gruppo Banco BPM ha presentato pertanto formale istanza di autorizzazione all'utilizzo della propria metodologia di calcolo delle sensitivity gestionali. Il processo di presentazione dell'istanza, avviato in data 31 maggio 2021, è stato finalizzato con l'invio del report delle funzioni di controllo nel mese di novembre. La documentazione inviata ha soddisfatto i requisiti richiesti ed è risultata completa, infatti la Banca Centrale Europea, con lettera del 7 ottobre 2021, ha accolto favorevolmente l'istanza.

Per quanto riguarda il nuovo Modello Interno (FRTB IMA), al fine di consentire il processo di validazione da parte del Regulator prima dell'entrata in vigore delle nuove misure, le banche erano chiamate, entro la metà del 2023 (inizialmente fine 2022), ad inviare formale richiesta di applicazione per l'utilizzo dei nuovi modelli interni per ogni desk della banca. Il Gruppo Banco BPM, data la complessità di calcolo delle nuove misure e in vista del riassetto organizzativo delle strutture del trading book (ed in particolare della volontà di far conferire nella Finanza di Gruppo della Holding le strutture dedicate al trading di Global Market di Banca Akros) ha deciso di non applicare la richiesta di utilizzo dei nuovi modelli interni, riservandosi la possibilità di farlo successivamente.

La data di inizio dell'utilizzo delle nuove metodologie di Basilea 4 per il calcolo dell'assorbimento Pillar I con requisiti FRTB è attualmente fissata per il 1° gennaio 2025. Da settembre 2021 il dato preliminare del requisito calcolato secondo il nuovo metodo Standard viene inviato al Regulator tramite apposito reporting. Nel terzo trimestre del 2023 è stato pubblicato un Implementation Technical Standard (ITS) che stabilisce quale sarà il reporting definitivo ai fini segnaletici delle misure di assorbimento patrimoniale. A gennaio 2024 è stato pubblicato sul sito dell'EBA il Final Report sulle tabelle regolamentari, che definisce l'entrata in vigore delle stesse a partire da marzo 2025.

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta modelli interni per la quantificazione dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Mercato, sui quali la funzione di Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità degli stessi e l'accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio. Inoltre, esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance delle metodologie interne di misurazione dei rischi e all'adeguatezza dei processi operativi per assicurare, su base continuativa, la rispondenza delle metodologie interne alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.

Con riferimento al backtesting, vengono analizzati i dati prodotti a supporto degli sconfini, oltre a specifici test statistici (Proportion of Failures test, Time Until First Failure test, Christoffersen Interval Forecast test, Mixed Kupiec test, Conditional Coverage test) condotti con riferimento a differenti livelli gerarchici di portafoglio e orizzonti temporali per Banca Akros e Capogruppo. I risultati delle analisi hanno rilevato una buona capacità del modello di predire il numero degli sconfini di backtesting, tenuto conto anche dell'andamento dei mercati.

Inoltre, viene sottoposta a revisione l'adeguatezza della metodologia di scaling utilizzata nella quantificazione del requisito di capitale, come richiesto dalla normativa.

Al fine di verificare la severity del periodo stressato utilizzato nella misura di rischio Stressed VaR, vengono condotte opportune analisi finalizzate a valutare eventuali periodi alternativi maggiormente conservativi rispetto a quello attualmente utilizzato per la quantificazione del rischio. Le analisi hanno mostrato l'adeguatezza del periodo stressato utilizzato nella quantificazione del rischio.

Infine, Validazione Interna effettua la validazione di modelli di pricing, a campione, ed effettua modelli benchmark al fine di valutare la robustezza di quelli in produzione.

Su base periodica Validazione Interna verifica, inoltre, la robustezza del framework dei rischi non modellati (RNIME), così come richiesto dalla normativa di vigilanza.

Nell'ambito della normativa Mifid 2, Validazione Interna ha coordinato il gruppo di lavoro creato ad hoc al fine di produrre la Relazione annuale di Convalida sul Trading Algoritmico da inviare a Consob (previa valutazione delle funzioni Audit e Compliance), con esito complessivo del processo di autovalutazione giudicato adeguato.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di mutui e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista mentre costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.

La struttura Asset & Liability Management della Funzione Finanza della Capogruppo è deputata alla gestione del rischio di tasso d'interesse e opera nel rispetto dei limiti di esposizione al rischio tasso d'interesse definiti nell'ambito del RAF e delle indicazioni del Comitato Finanza.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di tasso d'interesse del portafoglio bancario è svolta dalla Funzione Rischi della Capogruppo, anche per le società finanziarie controllate. L'attività, condotta su base mensile, si pone l'obiettivo di verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse e del valore economico del portafoglio bancario.

Nel corso del 2023 sono state svolte le consuete periodiche attività di mantenimento e aggiornamento dei modelli interni; si segnala inoltre che sono state introdotti alcuni adeguamenti del sistema di misurazione del rischio di tasso per tenere conto delle nuove linee guida 2022 di EBA anche con riferimento al CSRBB; ad esempio, il nuovo livello del floor comunicato dall'EBA, l'introduzione del monitoraggio a fini gestionali del "supervisory outlier test" sul margine d'interesse utilizzando non più la metodologia "historical spread" ma quella denominata "current spread" come specificato negli RTS EBA.

Nell'ambito del monitoraggio del rischio di tasso di interesse, le misure di rischio utilizzate in ambito RAF sono:

  • la variazione del margine di interesse atteso (su un orizzonte temporale di dodici mesi in accordo con una prospettiva di bilancio sia dinamico sia statico) a seguito di uno shock parallelo istantaneo delle curve dei tassi spot pari a +/- 100 p.b. innalzato rispetto all'anno precedente a seguito dell'incremento del livello medio dei tassi di interesse;
  • la variazione del valore economico a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/-200 p.b. in relazione al Tier 1 (prospettiva patrimoniale); inoltre, il valore a rischio del portafoglio bancario attraverso la metodologia VaR (Value at Risk) su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9% è monitorato come indicatore RAF di early warning.

Il Gruppo Banco BPM, seguendo la normale prassi gestionale nonché la normativa interna, effettua periodiche prove di stress applicando shock istantanei, paralleli o non paralleli, sulle curve dei tassi delle divise in cui sono denominate le poste del portafoglio bancario. Inoltre, in corrispondenza dell'esercizio ICAAP viene valutato l'impatto di variazioni estreme ma plausibili dei fattori di rischio sul VaR secondo la prospettiva dell'adeguatezza del capitale.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e passività finanziarie

Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 34.163.518 54.487.910 13.926.041 3.634.722 23.143.578 18.580.289 10.859.748 999
1.1 Titoli di debito 182.424 2.426.460 4.072.336 1.257.229 11.823.409 12.817.055 745.452 -
- con opzione di rimborso anticipato 26.000 1.202.035 121.590 99.664 665.454 262.469 87.822 -
- altri 156.424 1.224.425 3.950.746 1.157.565 11.157.955 12.554.586 657.630 -
1.2 Finanziamenti a banche 18.075.613 3.399.336 14.642 5.735 3.609 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 15.905.481 48.662.114 9.839.063 2.371.758 11.316.560 5.763.234 10.114.296 999
- c/c 7.233.673 206.853 655 5.947 78.954 118 - -
- altri finanziamenti 8.671.808 48.455.261 9.838.408 2.365.811 11.237.606 5.763.116 10.114.296 999
- con opzione di rimborso anticipato 2.678.452 41.475.456 9.557.897 2.150.211 10.353.377 5.687.639 10.065.573 -
- altri 5.993.356 6.979.805 280.511 215.600 884.229 75.477 48.723 999
2. Passività per cassa 100.172.521 15.101.218 2.421.091 6.638.041 15.683.561 1.137.618 278.680 -
2.1 Debiti verso clientela 98.949.144 95.702 146.548 139.129 430.832 359.893 266.901 -
- c/c 97.464.509 15.717 6 240 - 7 - -
- altri debiti 1.484.635 79.985 146.542 138.889 430.832 359.886 266.901 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 1.484.635 79.985 146.542 138.889 430.832 359.886 266.901 -
2.2 Debiti verso banche 140.095 10.681.056 2.365 6.381.793 868.163 3.006 1.286 -
- c/c 13.606 - - - - - - -
- altri debiti 126.489 10.681.056 2.365 6.381.793 868.163 3.006 1.286 -
2.3 Titoli di debito 1.083.271 4.324.460 2.272.178 117.119 14.384.566 774.719 10.493 -
- con opzione di rimborso anticipato 111.670 4.322.401 1.799.916 68 2.940.931 695.335 172 -
- altri 971.601 2.059 472.262 117.051 11.443.635 79.384 10.321 -
2.4 Altre passività 11 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 11 - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 1 - - - - - -
+ Posizioni corte - 202 - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 628.980 27.342 - - - 290.000 - -
+ Posizioni corte 914.022 - - - 4.146 - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 172 51.669 21.874 112 78 45 440 -
+ Posizioni corte - 595 42 114 47.109 19.890 6.640 -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 1.697.500 17.065.617 1.806.100 7.008.000 24.685.193 2.240.385 570.000 -
+ Posizioni corte 9.742.193 22.744.654 551.164 1.288.358 6.078.979 10.954.043 3.713.406 -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ Posizioni lunghe 32.556.081 1.206.680 - - - - - -
+ Posizioni corte 1.206.680 32.556.081 - - - - - -

Valuta di denominazione: altre divise diverse dall'Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 262.485 637.970 383.410 1.053.121 733.349 2.341.498 23.890 -
1.1 Titoli di debito 16.804 41.584 341.931 1.031.066 502.668 2.245.827 - -
- con opzione di rimborso anticipato 815 1.812 - 22.418 20.385 21.321 - -
- altri 15.989 39.772 341.931 1.008.648 482.283 2.224.506 - -
1.2 Finanziamenti a banche 123.734 241.349 87 86 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 121.947 355.037 41.392 21.969 230.681 95.671 23.890 -
- c/c 100.105 - - - - 1 - -
- altri finanziamenti 21.842 355.037 41.392 21.969 230.681 95.670 23.890 -
- con opzione di rimborso anticipato 14.831 13.735 15.479 20.119 229.094 95.670 23.890 -
- altri 7.011 341.302 25.913 1.850 1.587 - - -
2. Passività per cassa 972.406 4.769.210 294 677 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 862.596 1.252.867 294 677 - - - -
- c/c 796.555 9.548 294 677 - - - -
- altri debiti 66.041 1.243.319 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 66.041 1.243.319 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 109.810 3.516.343 - - - - - -
- c/c 537 - - - - - - -
- altri debiti 109.273 3.516.343 - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 27.963 1.610.739 43.378 354.491 - - - -
+ Posizioni corte - - - 27.963 420.373 1.588.235 - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ Posizioni lunghe - 90.482 7.709 31 - - - -
+ Posizioni corte - 98.223 - - - - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sugli aggregati gestionali del margine finanziario e del valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne l'impatto sull'aggregato gestionale del margine finanziario, che rappresenta una ragionevole proxy del margine di interesse di bilancio, il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore dei Fondi Propri (Tier 1).

Ai fini delle analisi di sensitivity, le metriche di misurazione del rischio sono monitorate applicando un floor allo sviluppo dei tassi che, tuttavia, risulta attualmente non rilevante a fronte di uno scenario di mercato caratterizzato dal repentino innalzamento dei tassi privi di rischio dopo anni di tassi negativi.

Nel corso del 2023, l'esposizione al rischio di tasso di interesse, sia dal punto di vista reddituale sia dal punto di vista patrimoniale, si è mantenuta generalmente entro i limiti di rischio stabiliti nel Risk Appetite Framework od operativi.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine del 2023, secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2022
Indici di rischiosità (%) 31 dicembre media massimo minimo 30 giugno media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
6,0% 4,6% 6,1% 3,4% 4,8% 16,6%
Per shift - 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
-6,8% -6,3% -5,6% -7,1% -6,4% -14,9%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/
Valore economico del capitale -3,1% -3,9% -2,4% -6,1% -5,4% -3,5%
Per shift - 100 bp
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale -1,0% -1,2% 1,8% -3,8% 1,1% 0,2%

Con riferimento al portafoglio bancario, il Gruppo valuta inoltre l'esposizione al rischio di default e di migrazione della classe di rating dei titoli di debito classificati come HTCS e HTC, utilizzando una metodologia che prevede il calcolo del VaR Spread e dell'Incremental Default Risk (IDR), per cogliere la componente Default del portafoglio HTCS, e dell'Incremental Risk Charge per cogliere la componente Migrazione di Rating del portafoglio HTC.

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta modelli comportamentali al fine di catturare elementi idiosincratici di segmenti di clientela e produrre stime di rischio tasso più adeguate alle caratteristiche del portafoglio bancario. In tale ambito, Validazione Interna effettua analisi di reperforming, benchmarking e backtesting al fine di verificare la robustezza delle stime di rischio di tasso. Le ultime analisi effettuate nel 2023 non hanno evidenziato particolari aspetti di miglioramento.

1.2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Banca Akros, in qualità di Corporate & Investment Bank del Gruppo, sulla base delle peculiarità del proprio business model e, in particolare, nell'ambito del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, ha accentrato la gestione dello stesso presso l'Unità Rates, Forex & Commodities.

L'esposizione complessiva netta per Banca Akros a fine esercizio, sommando tutte le posizioni a tassi di cambio contro Euro, risulta pari a circa +3,5 milioni di euro (lungo divisa estera, corto Euro), concentrata principalmente nelle divise CHF (Franco Svizzero: esposizione +3,8 milioni di euro) e JPY (Yen giapponese: esposizione -530 mila euro).

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, si rimanda alla metodologia descritta nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza".

Con riferimento al calcolo dei requisiti patrimoniali, si ricorda che, con la Final Decision del 16 novembre 2020, l'Autorità di Vigilanza aveva subordinato l'autorizzazione all'estensione del rischio di cambio del banking book ad una condition.

in data 14 aprile 2023 è stata concessa l'estensione del modello interno anche alla componente di rischio cambio del banking book, a seguito del completamento e della chiusura delle obligation in essere. Pertanto, a partire dal 17 aprile 2023, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura è calcolata sulla base delle metriche di VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito e di rischio cambio del banking book – e dell'IRC (Incremental Risk Charge).

Tuttavia, al 31 dicembre 2023 non si rileva esposizione del Banking Book di Banca Akros al rischio cambio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

Le esposizioni al rischio cambio sono monitorate su base giornaliera e vengono coperte dai vari desk in modo da rispettare i limiti di rischio definiti dal Gruppo.

L'Unità Money Market & Forex, presso cui è accentrata la gestione del rischio di cambio della Capogruppo, opera in copertura delle esposizioni valutarie, sia relative ad altri desk sia rivenienti dalla propria attività di market making, nell'ottica di una gestione unitaria e dinamica "a libro" del rischio cambio e volatilità su cambio, con la possibilità quindi di effettuare coperture "in monte" ed assumere i rischi entro i limiti predefiniti previsti dalle policy interne.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Nella seguente tabella si fornisce la distribuzione, per valuta di denominazione, delle attività, delle passività e dei derivati del Gruppo, sulla base delle regole di compilazione previste dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262.

Al riguardo si precisa che lo sbilancio risultante dalla suddetta distribuzione non necessariamente deve intendersi rappresentativo dell'effettiva posizione in cambi del Gruppo, così come desumibile dalle evidenze di rischio su base gestionale. Ciò deriva principalmente dal fatto che nella tabella trovano rappresentazione taluni strumenti in divisa gestionalmente correlati ad altri strumenti che, pur avendo parte dei flussi finanziari dipendenti dal rischio di cambio, non sono oggetto di esposizione in quanto denominati in euro.

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci USD CHF JPY CHF PLN ALTRE
A. Attività finanziarie 6.027.799 319.900 242.836 319.900 168 279.971
A.1 Titoli di debito 4.073.346 98.751 - 98.751 - 8.573
A.2 Titoli di capitale 926.982 65.900 237.535 65.900 - 217.324
A.3 Finanziamenti a banche 159.758 145.357 3.476 145.357 168 46.237
A.4 Finanziamenti a clientela 867.713 9.892 1.825 9.892 - 7.837
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 26.536 6.864 1.710 6.864 16 5.019
C. Passività finanziarie 5.570.390 38.537 15.660 38.537 22 51.008
C.1 Debiti verso banche 3.594.651 7.489 7.676 7.489 - 18.687
C.2 Debiti verso clientela 1.975.739 31.048 7.984 31.048 22 32.321
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 27.134 1.096 460 1.096 2 2.772
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 95.089 9.390 3.743 9.390 - 9.758
+ Posizioni corte 134.695 4.001 4.361 4.001 - 1.647
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 17.770.806 27.829 161.034 27.829 71.876 114.680
+ Posizioni corte 17.547.414 287.806 138.733 287.806 72.045 121.388
Totale attività 23.920.230 363.983 409.323 363.983 72.060 409.428
Totale passività 23.279.633 331.440 159.214 331.440 72.069 176.815
Sbilancio (+/-) 640.597 32.543 250.109 32.543 (9) 232.613

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il monitoraggio del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione e dal portafoglio bancario è effettuato tramite un modello interno VaR, descritto nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza" dove vengono esposti i valori assunti da tale indicatore.

1.3 Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Gli strumenti derivati

A fronte dell'operatività in strumenti finanziari derivati, il Gruppo Banco BPM si è dotato di specifici e robusti processi di validazione e controllo dei modelli di pricing e dei relativi parametri di mercato.

Processo di validazione e controllo dei Parametri di Mercato

Il Gruppo Banco BPM si è dotato di una Fair Value Policy che definisce le regole contabili per la valorizzazione dei parametri di mercato. Per l'adempimento di tale Policy è in vigore un processo rigoroso di censimento, validazione e controllo dei parametri di mercato utilizzati per la misurazione del valore di mercato e per la stima del rischio delle posizioni in derivati. Tale processo è effettuato dalla Funzione CRO della Capogruppo e prevede, in particolare:

  • l'aggiornamento costante del Manuale Parametri, in cui sono riportati i principali parametri utilizzati e le loro caratteristiche più significative, con la definizione della fonte alimentante;
  • l'aggiornamento continuo delle metodologie di controllo dei parametri;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri quotati/listati, alimentati in automatico dagli infoprovider esterni;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri illiquidi, a livello contabile e gestionale.

A supporto delle attività di controllo, il Gruppo si è dotato di un sistema applicativo evoluto (alimentato dal sistema di front office e, con finalità di benchmarking, da infoprovider alternativi ed altamente specializzati) al fine di poter monitorare nel tempo l'andamento dei parametri, con funzionalità di analisi statistica degli scostamenti e di warning operativi.

Processo di validazione dei modelli di pricing dei prodotti derivati OTC

Il Gruppo Banco BPM opera in strumenti derivati OTC utilizzando, ai fini della loro valutazione, modelli quantitativi di pricing allineati alle best practices di mercato e già inclusi nell'applicativo di Front Office oppure, per particolari strutture, modelli sviluppati dall'ingegneria finanziaria della Investment Bank.

Al fine di assicurare un governo preciso e rigoroso del processo di adozione di nuovi modelli di pricing – siano essi di mercato o sviluppati internamente - è operativo un processo di validazione che prevede:

  • validazione modelli svolta dall'Unità Rischio di Mercato della Funzione CRO;
  • validazione dei modelli tramite il ricorso a rigorosi test di consistenza e di robustezza;
  • validazione ufficiale dei nuovi modelli di pricing da parte del Comitato Rischi di Capogruppo e, nel caso comporti un nuovo prodotto, anche da parte del Comitato Innovazione Prodotti con il coinvolgimento dei principali esponenti del management aziendale.

Da evidenziare che l'attuale politica prudenziale perseguita dal Gruppo prevede che la stipula di strumenti finanziari con caratteristiche innovative sia consentita dopo un'attenta verifica in merito all'attendibilità ed accuratezza dei relativi modelli di pricing.

La tabella a seguire fornisce evidenza dell'ammontare del fair value delle posizioni in strumenti finanziari derivati di Banca Akros (ad esclusione delle operazioni a termine su cambi), in relazione alla tipologia di modello di pricing utilizzato. Si precisa che Banca Akros, in qualità di investment bank del Gruppo Banco BPM, gestisce il rischio di mercato derivante dall'operatività complessiva in strumenti finanziari derivati.

Aggregato
euro)
(valori dei fair value espressi in migliaia di Numero
contratti/lotti
(in unità)
Fair Value Fair Value
Positivo
Fair Value
Negativo
Totale 374.750 552.295.053 1.412.234.350 (859.939.297)
di cui: Derivati Quotati/Listati 371.077 34.595.241 173.523.634 (138.928.393)
di cui: Certificates valutati con modelli interni sviluppati
dall'ingegneria finanziaria di Banca Akros 85 (131.291.729) - (131.291.729)
di cui: Derivati OTC valutati con modelli proprietari del
sistema di Front Office 677 (175.366.701) 255.508.273 (430.874.974)
di cui: Derivati OTC valutati con modelli interni sviluppati
dall'ingegneria finanziaria di Banca Akros 2.911 824.358.242 983.202.443 (158.844.201)
di cui: Derivati OTC con valutazione da contributori
esterni - - - -

Derivati finanziari e creditizi OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni

Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento (UE) n. 575/2013), il Gruppo utilizza, sia ai fini Segnaletici di Vigilanza sia a fini gestionali interni, metodologie standard per il calcolo delle esposizioni sull'intero perimetro di riferimento (derivati, pronti contro termine, prestito titoli e finanziamenti a medio e lungo termine).

Per quanto riguarda l'operatività in derivati, il calcolo dell'esposizione al rischio di controparte viene effettuato sulla base della metodologia standard SA-CCR (Standardized Approach for Counterparty Credit Risk) (Rif. Regolamento (UE) 2019/876) che permette di riflettere meglio i rischi connessi alle operazioni in derivati.

A partire da marzo 2023, la metodologia interna (Shortcut Method), utilizzata in precedenza a fini gestionali per la stima delle esposizioni a rischio in derivati OTC oggetto di Collateral Agreement (CSA), è stata sostituita prudenzialmente dall'approccio standard (SA-CCR) adottato anche in ambito segnaletico di Vigilanza, entrato in vigore a giugno 2021 ed applicato all'intero perimetro dell'operatività in derivati.

La metodologia interna sopra citata rimane implementata nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo e di Banca Akros per l'operatività in derivati OTC collateralizzati, unitamente ad un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero.

L'adesione alle Clearing Houses per l'operatività in Derivati OTC e Derivati di Credito ha consentito la mitigazione dei rischi.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea III, sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • fondi propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA Risk), tramite l'adozione del Metodo Standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/2013 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte e il metodo dei modelli interni per l'Incremental Risk Charge (IRC);
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP Qualifying Central Counterparty), tramite l'adozione delle modalità previste agli art. 306-308 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

In materia di misurazione del fair value ai fini della valutazione contabile degli strumenti finanziari, la Capogruppo e Banca Akros stimano inoltre le rettifiche del Fair Value (Valuation Adjustment) al fine di riflettere il rischio di controparte sulle esposizioni in strumenti derivati OTC.

I suddetti aggiustamenti sono effettuati sia con riferimento alle esposizioni creditorie (CVA - Credit Valuation Adjustment) sia alle esposizioni debitorie (DVA – Debit Valuation Adjustment), per tenere conto rispettivamente delle probabilità di fallimento della controparte e della Banca Segnalante. Ai fini della determinazione dell'esposizione, alla base della quantificazione del CVA e DVA, viene adottato un approccio di calcolo di tipo simulativo avanzato (MonteCarlo), in linea con la best practice di mercato.

Il Gruppo aderisce all'obbligo previsto dalla Normativa Europea (Regolamento Delegato (UE) 2016/2251), scambiando, in base alla relativa contrattualistica (CTA - Collateral Transfer Agreement), margini iniziali relativamente ai contratti derivati OTC non compensati a livello centrale, che forniscono un'ulteriore protezione nel caso in cui una delle due controparti non sia in grado di onorare i suoi impegni durante la vita del contratto.

Il Gruppo Banco BPM utilizza il metodo SIMM (Standard Initial Margin Model), il cui calcolo è maggiormente risk sensitive ed è basato sulle sensitivities aggregate per classe di rischio e di prodotto.

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. DERIVATI FINANZIARI

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie
derivati
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 43.673.488 32.148.054 12.163.452 55.216 42.389.484 39.099.959 14.606.813 16.251
a) Opzioni - 18.795.583 1.987.454 - - 25.743.058 1.826.404 -
b) Swap 43.673.488 11.145.971 9.885.998 - 42.389.484 13.356.901 10.694.509 -
c) Forward - - 290.000 - - - 165.000 -
d) Futures - 2.206.500 - 55.216 - - 1.920.900 16.251
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - 10.794.253 880.908 1.124.328 - 9.574.472 1.312.282 750.897
a) Opzioni - 10.571.629 880.908 1.077.270 - 9.574.472 939.533 693.371
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - 222.624 - 47.058 - - 372.749 57.526
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 35.295.614 894.273 - - 40.551.085 1.150.304 -
a) Opzioni - 376.237 214.903 - - 254.749 318.959 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - 34.919.377 668.448 - - 40.296.336 826.419 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - 10.922 - - - 4.926 -
4. Merci - 168.889 8.902 - - 138.478 9.404 -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 43.673.488 78.406.810 13.947.535 1.179.544 42.389.484 89.363.994 17.078.803 767.148

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Tipologie derivati Over the counter Mercati Over the counter
Senza controparti centrali Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 666.299 12.257 38.212 - 711.589 16.165 32.482
b) Interest rate swap 933.661 319.307 52.734 - 1.469.731 511.515 3.392 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 344.332 9.340 - - 807.593 27.537 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - 8.340 187 - - 2.507 331 -
Totale 933.661 1.338.278 74.518 38.212 1.469.731 2.033.204 47.425 32.482
2. Fair value negativo
a) Opzioni - 645.411 160.084 32.225 - 663.441 214.999 26.021
b) Interest rate swap 515.675 175.746 388.643 - 870.745 338.121 733.265 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 346.893 5.341 - - 772.678 11.634 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - 7.686 686 - - 3.284 105 -
Totale 515.675 1.175.736 554.754 32.225 870.745 1.777.524 960.003 26.021

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - 291.366 11.872.086
- fair value positivo X - 2.352 59.246
- fair value negativo X - 3.804 412.039
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - 880.908
- fair value positivo X - - 2.935
- fair value negativo X - - 131.292
3) Valute e oro
- valore nozionale X 212.825 5.796 675.652
- fair value positivo X 3.652 12 6.166
- fair value negativo X - 32 6.928
4) Merci
- valore nozionale X - - 8.902
- fair value positivo X - - 155
- fair value negativo X - - 659
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 43.673.488 17.931.347 11.705.808 2.510.899
- fair value positivo 933.661 220.894 230.095 17.370
- fair value negativo 515.675 94.624 74.180 79.644
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - 6.588.113 4.206.140 -
- fair value positivo - 368.839 144.435 -
- fair value negativo - 316.128 254.238 -
3) Valute e oro
- valore nozionale - 30.857.812 4.076.669 361.133
- fair value positivo - 300.188 44.341 1.862
- fair value negativo - 319.618 23.881 3.831
4) Merci
- valore nozionale - 64.364 37.843 66.682
- fair value positivo - 1.249 2.275 6.730
- fair value negativo - 6.213 804 2.575
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di
interesse 34.183.058 44.765.187 9.036.749 87.984.994
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed
indici azionari 4.038.563 7.636.081 517 11.675.161
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 35.658.615 531.272 - 36.189.887
A.4 Derivati finanziari su merci 174.632 3.159 - 177.791
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2023 74.054.868 52.935.699 9.037.266 136.027.833
Totale 31/12/2022 82.656.162 55.882.872 10.293.247 148.832.281

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Derivati di negoziazione
Categorie di operazioni su un singolo
su più soggetti
soggetto
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products -
91.000
b) Credit spread products -
-
c) Total rate of return swap -
-
d) Altri -
-
Totale 31/12/2023 -
91.000
Totale 31/12/2022 -
70.000
2. Vendite di protezione
a) Credit default products -
8.000
b) Credit spread products -
-
c) Total rate of return swap -
-
d) Altri -
-
Totale 31/12/2023 -
8.000
Totale 31/12/2022 -
-

B.2 Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Tipologie derivati Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
1. Fair value positivo
a) Credit default products 403 411
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 403 411
2. Fair value negativo
a) Credit default products 3.045 142
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 3.045 142

B.3 Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo (positivo e negativo) per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società finanziarie Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale 61.000 30.000 - -
− fair value lordo positivo 77 - - -
− fair value lordo negativo 2.702 343 - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale 8.000 - - -
− fair value lordo positivo 326 - - -
− fair value lordo negativo - - - -

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1
anno
Oltre 1 anno
e fino a 5
anni
Oltre 5 anni Totale
1 Vendita di protezione - 8.000 - 8.000
2 Acquisto di protezione - 91.000 - 91.000
Totale 31/12/2023 - 99.000 - 99.000
Totale 31/12/2022 - 70.000 - 70.000

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

1.3.2 Le coperture contabili

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Attività di copertura del fair value

La gestione del rischio di tasso del Banking Book è operativamente effettuata in modo accentrato dalla Capogruppo in una apposita Funzione delegata, e le scelte di gestione hanno come obiettivo primario l'esigenza di contemperare il riequilibrio delle dinamiche di volatilità del valore economico con la volatilità del margine di interesse al variare della curva dei tassi di mercato, in accordo con quanto previsto dalla normativa specifica (BCBS, EBA, Banca d'Italia).

Il Gruppo utilizza un sistema integrato di Asset Liability Management (ALM) con l'obiettivo di elaborare le misure di rischio che prevedono anche il ricorso a modelli e misure comportamentali e la gestione tende a perseguire una naturale compensazione dei rischi generati dai gap delle poste passive e attive. Le poste in cui sono presenti le coperture sono soprattutto le poste a vista, le emissioni obbligazionarie, i mutui ipotecari e il portafoglio titoli.

Per quanto riguarda il trattamento contabile di tali relazioni di copertura:

• le poste a vista sono coperte attraverso relazioni di fair value hedge;

  • i prestiti obbligazionari collocati presso la clientela ordinaria sono coperti attraverso la fair value option, mentre è utilizzato il fair value hedge per le emissioni collocate presso gli operatori istituzionali;
  • il portafoglio titoli è coperto usualmente attraverso relazioni di fair value hedge (oppure, in alcuni casi specifici, di cash flow hedge);
  • i finanziamenti sono coperti attraverso relazioni di fair value hedge.

Per ulteriori dettagli si rinvia a quanto contenuto nella "Sezione A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Parte A della presente Nota integrativa.

Il rischio di prezzo della componente rappresentata dal portafoglio di asset alternativi è monitorato su base giornaliera e non è oggetto di copertura.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

L'attività di copertura di flussi finanziari è molto limitata e riguarda alcuni titoli presenti nell'attivo (principalmente si tratta di titoli indicizzati all'inflazione).

C. Attività di copertura di investimenti esteri

L'unica attività di copertura di investimenti esteri posta in essere dal Gruppo si riferisce alla partecipazione detenuta da Banca Aletti nella società controllata Banca Aletti & C. (Suisse) S.A., il cui valore di carico è espresso in divisa diversa dall'Euro (franchi svizzeri). Nel bilancio individuale la copertura è direttamente riferita alla partecipazione iscritta nel bilancio di Banca Aletti, mentre a livello di bilancio consolidato, a seguito del processo di consolidamento, la copertura è riferita alle attività e passività nette della controllata.

D. Strumenti di copertura

Le principali fonti di inefficacia che potrebbero modificare la relazione di copertura durante il relativo periodo di validità sono le seguenti:

  • disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di riacquisto dei prestiti obbligazionari;
  • inclusione nel test di efficacia del valore della gamba variabile del derivato di copertura, nell'ipotesi di copertura di tipo "fair value hedge".

Nel corso dell'esercizio non si sono verificate condizioni che abbiano determinato l'inefficacia delle coperture.

Il Gruppo nel corso dell'esercizio non ha posto in essere coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.

E. Elementi coperti

In merito ai rischi coperti e ai relativi strumenti di copertura utilizzati si rimanda ai precedenti punti A e B.

Come evidenziato nella Parte A della Nota integrativa, gli strumenti derivati sono designati di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se tale relazione è efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

Successivamente all'iscrizione iniziale con riferimento all'inefficacia parziale o totale delle relazioni di copertura:

• nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio

sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico;

• nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato alla voce "120. Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura".

Con riferimento agli impatti correlati all'ambiente macroeconomico sull'efficacia delle relazioni di copertura del Gruppo in essere al 31 dicembre 2023 non sono emersi particolari elementi di criticità.

A tal proposito, il rischio che la relazione di copertura possa essere interrotta per l'aumento del rischio di inadempimento della controparte appare remoto, tenuto conto che la quasi totalità dei contratti derivati di copertura è stipulato con controparti centrali, come evidenziato nelle successive tabelle.

In aggiunta, per le macro coperture di fair value non si segnalano elementi di attenzione correlati al rischio di eventuali prepayment, anche inattesi, risultando tale rischio già incluso nel modello. Ad ulteriore presidio di inattesi prepayment vi è la circostanza che la quota coperta rappresenta una frazione di quella potenzialmente copribile.

Con riferimento agli impatti correlati all'ambiente macroeconomico sull'efficacia delle relazioni di copertura del Gruppo in essere al 31 dicembre 2023 non sono emersi particolari elementi di criticità.

A tal proposito, il rischio che la relazione di copertura possa essere interrotta per l'aumento del rischio di inadempimento della controparte appare remoto, tenuto conto che la quasi totalità dei contratti derivati di copertura è stipulato con controparti centrali, come evidenziato nelle successive tabelle.

In aggiunta, per le macro coperture di fair value non si segnalano elementi di attenzione correlati al rischio di eventuali prepayment, anche inattesi, risultando tale rischio già incluso nel modello. Ad ulteriore presidio di inattesi prepayment vi è la circostanza che la quota coperta dello strumento coperto rappresenta una frazione di quella potenzialmente copribile.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. DERIVATI FINANZIARI DI COPERTURA

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022 (*)
Attività Over the counter Over the counter
sottostanti/Tipologie
derivati
Controparti Senza controparti centrali Mercati Controparti Senza controparti centrali Mercati
centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e
tassi d'interesse
48.082.972 461.543 1.000.000 - 35.254.737 2.197.758 500.000 -
a) Opzioni - 5.000 - - - 205.000 - -
b) Swap 48.082.972 429.201 1.000.000 - 35.254.737 1.971.720 500.000 -
c) Forward - 27.342 - - - 21.038 - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - 29.239 - - - 28.980 -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - 29.239 - - - 28.980 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 48.082.972 461.543 1.029.239 - 35.254.737 2.197.758 528.980 -

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti
Fair value positivo e negativo per rilevare l'inefficacia della
copertura
Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022 (*)
Tipologie derivati Over the counter Over the counter Totale Totale
Controparti Senza controparti centrali organizzati
Mercati
Controparti Senza controparti centrali organizzati
Mercati
31/12/2023 31/12/2022
centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
-
-
b) Interest rate swap 1.335.296 3.270 - - 2.286.908 (32.042) - -
-
-
c) Cross currency swap - - - - - - - -
-
-
d) Equity swap - - - - - - - -
-
-
e) Forward - - - - - 696 - -
-
-
f) Futures - - - - - - - -
-
-
g) Altri - - - - - - - -
-
-
Totale 1.335.296 3.270 - - 2.286.908 (31.346) - -
-
-
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - - - -
-
-
b) Interest rate swap 1.296.835 80.566 20.701 - 1.402.964 82.455 536 -
-
-
c) Cross currency swap - - - - - - - -
-
-
d) Equity swap - - - - - - - -
-
-
e) Forward - 358 1.868 - - - 1.455 -
-
-
f) Futures - - - - - - - -
-
-
g) Altri - - - - - - - -
-
-
Totale 1.296.835 80.924 22.569 - 1.402.964 82.455 1.991 -
-
-

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 1.000.000 - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X 20.701 - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X 29.239 - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X 1.868 - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 48.082.972 236.543 225.000 -
- fair value positivo 1.335.296 2.324 947 -
- fair value negativo 1.296.835 29.274 51.650 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 6.782.805 23.749.873 19.011.837 49.544.515
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro 29.239 - - 29.239
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2023 6.812.044 23.749.873 19.011.837 49.573.754
Totale 31/12/2022 1.447.041 19.968.421 16.566.013 37.981.475

B. DERIVATI CREDITIZI DI COPERTURA

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

C. STRUMENTI NON DERIVATI DI COPERTURA

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

D. STRUMENTI COPERTI

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
specifiche -
posizioni nette:
valore di
bilancio delle
attività o
passività (prima
della
compensazione)
Variazioni
cumulate di
fair value
dello
strumento
coperto
Cessazione
della
copertura:
variazioni
cumulate
residue del
fair value
Variazioni del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della
copertura
Coperture
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditivtà
complessiva - copertura di:
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse
7.838.917
7.838.917
-
-
(250.416)
(250.416)
-
-
-
-
-
X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
X
1.3 Valute e oro - - - -
-
X
1.4 Crediti - - - -
-
X
1.5 Altri - - - -
-
X
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato -copertura di: 6.468.396 - (265.859) -
-
9.008.620
2.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 6.468.396 - (265.859) -
-
X
2.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
X
2.3 Valute e oro - - - -
-
X
2.4 Crediti - - - -
-
X
2.5 Altri - - - -
-
X
Totale 31/12/2023 14.307.313 - (516.275) -
-
9.008.620
Totale 31/12/2022 13.987.682 - (1.760.173) -
-
5.476.138
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - copertura di:
7.735.620 - (32.684) -
-
15.996.000
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 7.735.620 - (32.684) -
-
X
1.2 Valute e oro - - - -
-
X
1.3 Altri - - - -
-
X
Totale 31/12/2023 7.735.620 - (32.684) -
-
15.996.000
Totale 31/12/2022 2.913.218 - (258.001) -
-
11.386.000

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Riserve da
copertura
Cessazione
della copertura:
valore residuo
delle riserve di
copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività - 22.867 (2.386)
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - 22.867 (2.386)
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - -
1.3 Valute e oro - - -
1.4 Crediti - - -
1.5 Altri - - -
2. Passività - - -
2.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - -
2.2 Valute e oro - - -
2.3 Altri - - -
Totale (A) 31/12/2023 - (22.867) 2.386
Totale (A) 31/12/2022 - (27.655) -
B. Copertura degli investimenti esteri X (2.806) -
Totale (A+B) 31/12/2023 - (25.673) 2.386
Totale (A+B) 31/12/2022 - (29.130) -

E. EFFETTI DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA A PATRIMONIO NETTO

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari Riserva da copertura di investimenti esteri
Titoli di
debito e
tassi
d'interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Crediti Altri Titoli di
debito e
tassi
d'interesse
Titoli di
capitale
e indici
azionari
Valute e
oro
Crediti Altri
Esistenze iniziali (27.655) - - -
-
- - - - -
Variazioni di fair value (quota efficace) 10.717 - - - - -
-
- - -
Rigiri a conto economico - - - - - -
-
- - -
di cui: transazioni future non più attese - - - - -
X
X X X X
Altre variazioni (3.543) - - - - -
-
- - -
di cui: trasferimenti al valore contabile
iniziale degli strumenti di coperti
- - - - -
X
X X X X
Rimanenze finali (20.481) - - -
-
- - - - -

Si omette la tabella relativa agli Strumenti di copertura (elementi non designati) in quanto la fattispecie non è presente per il Gruppo.

F. Informativa prevista dall'IFRS 7 connessa con la riforma degli indici di riferimento

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Le coperture contabili

Per quanto riguarda le coperture contabili, alla data del 31 dicembre 2023 non residua alcun contratto derivato indicizzato ai tassi impattati dalla Riforma IBOR, ai sensi del paragrafo 24H del principio IFRS 7.

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati (di negoziazione e di copertura)

A. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 53.828.215 - - -
- fair value netto positivo 456.685 - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

1.4 RISCHIO DI LIQUIDITÀ

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Sfide e impatti derivanti dall'attuale contesto macroeconomico

Nonostante il contesto macroeconomico sia stato caratterizzato da elevata volatilità a fronte della dinamica di inflazione e tassi di interesse e delle tensioni geopolitiche, il profilo di rischio del Gruppo ha evidenziato livelli robusti di liquidità e funding ampiamente superiori rispetto alle soglie regolamentari e ai limiti interni. In aggiunta si evidenzia che lo scenario e i relativi impatti sulla posizione di liquidità e funding del Gruppo sono oggetto di costante monitoraggio e di reporting agli organi aziendali competenti.

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità: (1) il Liquidity e Funding Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado, nel breve (liquidity) e/o nel lungo termine (funding), di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente; (2) il Market Liquidity Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un'attività senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione.

Nel Gruppo Banco BPM il rischio di liquidità e di funding è normato dal "Regolamento in materia di rischio di liquidità, di funding e ILAAP" che stabilisce: i ruoli e responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali, le metriche utilizzate per la misurazione del rischio, le linee guida per l'esecuzione delle analisi di stress, il Liquidity Contingency Plan, e il reporting framework complessivo relativo al rischio di liquidità e funding del Gruppo.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che rappresenta il processo con cui il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il proprio profilo di rischio di liquidità. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede a un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza.

Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo. L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. Su base mensile vengono svolte analisi di stress al fine di testare la capacità del Gruppo di resistere a scenari sfavorevoli e vengono aggiornate le stime di liquidità generabile con le contromisure (il cosiddetto action plan, parte integrante del Liquidity Contingency Plan) attivabili al realizzarsi di uno scenario di stress.

In particolare, il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine (orizzonte temporale da infra-giornaliero fino a dodici mesi), sia di lungo termine (oltre dodici mesi). A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali.

Nel corso del 2023, il profilo di liquidità e funding del Gruppo Banco BPM si è mostrato adeguato rispettando i limiti di rischio regolamentari e interni. E' stato mantenuto il presidio di tutte le attività ordinarie legate alla misurazione, monitoraggio e reporting dell'esposizione del Gruppo ai rischi di liquidità e funding, incluse le Segnalazioni di Vigilanza e l'interlocuzione periodica con il JST. Inoltre, sono state svolte le attività legate all'implementazione delle azioni di miglioramento previste dall'ILAAP 2023 Action Plan, tra cui il recepimento dell'aggiornamento normativo EBA relativo alle segnalazioni ALMM (Additional Liquidity Monitoring Metrics), il rafforzamento del framework di controlli di Data Quality e la chiusura delle criticità aperte dalle funzioni di controllo.

Infine, nel corso del quarto trimestre 2023, il Gruppo ha partecipato al Joint Liquidity Exercise svolto congiuntamente da Single Resolution Board (SRB) e BCE, con esito positivo in termini di puntualità, completezza e correttezza delle informazioni fornite.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di liquidità. Inoltre, in ambito ILAAP esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi di liquidità e funding. Le ultime analisi effettuate nel 2023, non hanno evidenziato particolari aspetti di miglioramento.

ONI DI NATURA QUANTITATIVA
MAZI
INFOR
minazione: Euro
mporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di deno
1. Distribuzione te
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
Da oltre 7
giorni a 15
Da oltre 15
giorni a 1
Da oltre 1
mese fino a 3
Da oltre 3
mesi fino a 6
Da oltre 6
mesi fino a 1
Da oltre 1
anno fino a 5
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
giorni giorni mese mesi mesi anno anni
Attività per cassa 17.009.659 4.715.389 1.396.827 2.508.570 3.973.499 6.211.856 10.677.041 53.923.949 47.545.021 1.269.631
A.1 Titoli di Stato 115.068 - - - 150.000 618.112 956.000 11.495.587 15.151.441 -
A.2 Altri titoli di debito 73.257 60 82 25.992 90.757 173.799 240.939 3.247.919 3.543.260 1.109
A.3 Quote OICR 1.397.505 - - - - - - - - 657
A.4 Finanziamenti 15.423.829 4.715.329 1.396.745 2.482.578 3.732.742 5.419.945 9.480.102 39.180.443 28.850.320 1.267.865
- Banche 671.847 363.401 484.781 875.549 72.572 166.939 23.702 557.117 - 963.005
- Clientela 14.751.982 4.351.928 911.964 1.607.029 3.660.170 5.253.006 9.456.400 38.623.326 28.850.320 304.860
Passività per cassa 100.444.575 16.589.870 615.129 963.189 10.947.714 697.667 6.994.583 21.655.473 2.675.269 -
B.1 Depositi e conti correnti 98.031.891 40.019 - - 27.049 109.404 75.529 21.075 5.181 -
- Banche 148.763 40.019 - - - - - - - -
- Clientela 97.883.128 - - - 27.049 109.404 75.529 21.075 5.181 -
B.2 Titoli di debito 1.083.341 70 2.065 10 805.597 511.170 427.117 20.264.239 2.000.230 -
B.3 Altre passività 1.329.343 16.549.781 613.064 963.179 10.115.068 77.093 6.491.937 1.370.159 669.858 -
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 386.522 1.207.604 1.828.775 5.295.767 4.862.402 4.982.494 142.311 290.000 -
- Posizioni corte 313.342 475.144 948.624 2.030.407 4.515.921 4.900.857 5.113.711 525.496 25 -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 1.911.938 4.542 27.248 38.398 163.146 211.767 390.429 - - -
- Posizioni corte 1.827.267 5.891 18.837 48.144 202.889 167.268 403.941 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe 32.556.081 - - - - - - - - -
- Posizioni corte - 32.556.081 - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - 1.206.680 - - - - - - - -
- Posizioni corte 1.206.680 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 42.544 132 975 1.446 4.982 6.862 64.388 273.668 80.395 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 404 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 3.045 - - - - - - - - -

Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 315.427 81.224 165.541 216.579 141.885 397.261 1.069.268 800.145 2.843.409 1.731
A.1 Titoli di Stato 13.188 - - 4.525 - 316.742 972.851 345.580 2.628.672 -
A.2 Altri titoli di debito 3.628 - - 90 - 22.624 44.561 216.349 95.072 -
A.3 Quote OICR 57.656 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 240.955 81.224 165.541 211.964 141.885 57.895 51.856 238.216 119.665 1.731
- Banche 123.657 74.052 147.608 1.953 17.793 87 86 - - -
- Clientela 117.298 7.172 17.933 210.011 124.092 57.808 51.770 238.216 119.665 1.731
Passività per cassa 970.390 960.409 1.307.195 2.470.726 33.912 299 713 - 2.427 -
B.1 Depositi e conti correnti 865.097 960.409 99.774 4.118 33.912 299 713 - - -
- Banche 70.277 960.409 99.774 - 28.333 - - - - -
- Clientela 794.820 - - 4.118 5.579 299 713 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 105.293 - 1.207.421 2.466.608 - - - - 2.427 -
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 529.396 946.953 2.234.059 4.409.628 4.829.194 4.958.642 488.766 - -
- Posizioni corte - 439.445 1.193.246 2.026.012 5.140.018 4.757.661 4.836.413 34.802 - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 46.887 - - - 8 4 21 - - -
- Posizioni corte 34.317 - - 132 29.793 1.300 14.654 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - 8.757 77.140 4.586 7.709 31 - - -
- Posizioni corte - 98.223 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 22 - - - 176 3.421 2.003 2.715 - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

2. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: altre valute

__________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 561

Come descritto nella "Parte E - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.1 Rischio di credito - C. Operazioni di cartolarizzazione", Banco BPM, a fronte di operazioni di "auto-cartolarizzazione" generate da banche o società del Gruppo, ha sottoscritto titoli utilizzabili per operazioni di rifinanziamento in BCE o per operazioni di pronti contro termine con controparti di mercato. Di seguito vengono descritte le operazioni di "autocartolarizzazione" in essere al 31 dicembre 2023.

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Società Veicolo Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Operazioni di auto-cartolarizzazione non cancellate dal bilancio
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM dicembre 2012 BPL Mortgages 5 Mutui residenziali in bonis
ProFamily SPV S.r.l. Banco BPM (ex ProFamily) febbraio 2021 ProFamily Crediti al consumo
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM aprile 2022 BPL Mortgages 8 Mutui ipotecari, fondiari, agrari e altri
presiti erogati a piccole e medie
imprese in bonis

Operazioni di auto cartolarizzazione in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2023

Cartolarizzazione crediti ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti erogati a piccole e medie - BPL Mortgages 8 (aprile 2022)

In data 29 marzo 2022, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPL Mortgages S.r.l. un portafoglio di crediti derivanti da mutui ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti erogati a favore di piccole e medie imprese per un valore di cessione (ratei inclusi) pari a 2.459,5 milioni, realizzando una nuova operazione di cartolarizzazione denominata "BPL Mortgages 8". In data 27 aprile 2022 la Società Veicolo, per finanziare l'acquisto dei crediti, ha emesso due classi di titoli: (i) Classe A (Senior Notes), dotati di rating, quotati presso il segmento ExtraMOT PRO della Borsa Italiana e (ii) Classe J (Junior Notes), non dotati di rating e non quotati. Entrambe le classi di titoli sono state sottoscritte da Banco BPM ed i Titoli Senior sono attualmente utilizzati da Banco BPM come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema e come fonte di raccolta in operazioni di REPOs con controparti istituzionali.

Nell'ambito dell'operazione l'Originator Banco BPM ha assunto l'incarico di Servicer, gestendo l'incasso dei crediti, e riveste anche il ruolo di Interim Account Bank e di Transaction Bank.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2023
Valore
31/12/2022
Banco BPM 1.288.190 1.764.993
Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione,
costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2023
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/DBRS
(*)
A Senior 1.800.000 740.289 Euribor 3 mesi + 0,7% (1) Ottobre 2064 Aa3/A high
J Junior (2) 656.397 656.397 Additional Return Ottobre 2064 unrated
Totale 2.456.397 1.396.686

(1) In ogni caso tale tasso di interesse non potrà essere più alto dell'1,7%.

(2) Titoli Junior non quotati.

(*) Rating al 31 dicembre 2023.

Operazioni finanziarie accessorie

La struttura dell'operazione ha previsto la costituzione di una Cash Reserve iniziale di 72 milioni, costituita alla data di emissione dei titoli principalmente tramite l'erogazione da parte di Banco BPM di un prestito subordinato per un

importo complessivo di 67 milioni. Successivamente alla data di emissione, il Target Cash Reserve Amount corrisponde al 4% dell'ammontare oustanding dei titoli di classe A (con un importo minimo pari a 7,2 milioni). In occasione dell'Interest Payment Date del 25 ottobre 2023, in osservanza dell'ordine di priorità dei pagamenti e nei limiti dei fondi disponibili, il veicolo ha rimborsato integralmente l'importo residuo in linea capitale del prestito subordinato, ha liquidato tutti gli interessi maturati sul finanziamento subordinato (sia pregressi impagati che maturati nel periodo) e, inoltre, ha ripagato una parte, pari a 2,8 milioni, dell'importo complessivo di 3 milioni dovuto e ancora da riconoscere all'Originator per la quota ratei sui mutui ceduti inizialmente. Alla data del 31 dicembre 2023, la Cash Reserve ammonta a 33,8 milioni (livello target).

Altre informazioni

Il rating del Titolo di Classe A ("Titolo Senior") è stato aumentato (i) da "A2" ad "Aa3" nel mese di febbraio 2023 da parte dell'agenzia di rating Moody's Investors Services e (ii) da "A" ad "A high" nel mese di aprile 2023 dall'agenzia di rating DBRS.

Cartolarizzazione crediti fondiari e ipotecari residenziali – BPL Mortgages 5 (dicembre 2012)

L'operazione di cartolarizzazione è stata originata da Banco Popolare e da Credito Bergamasco, ora entrambe Banco BPM, e si è perfezionata in più fasi. In data 7 dicembre 2012, con la firma dei relativi contratti, le Banche Originator hanno ceduto alla società veicolo BPL Mortgages S.r.l. un primo portafoglio di mutui ipotecari e fondiari residenziali in bonis per un valore di cessione (ratei inclusi) pari a 2.505,2 milioni e in data 21 dicembre 2012 la società veicolo ha emesso due classi di titoli obbligazionari.

Successivamente, sono state effettuate operazioni di ristrutturazione dei portafogli, che hanno comportato la cessione/riacquisto di crediti e l'emissione di ulteriori notes.

I Titoli Senior sono quotati presso l'Irish Stock Exchange. Tutte le Classi di Titoli sono sottoscritte da Banco BPM ed i Titoli Senior sono utilizzati da Banco BPM come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema e come fonte di raccolta in operazioni di REPOs con controparti istituzionali.

Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti; Banco BPM riveste anche il ruolo di Interim Account Bank e di Transaction Bank.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2023
Valore
31/12/2022
Banco BPM 2.019.871 2.320.169

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2022
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/DBRS
(*)
A1 Senior 2.440.400 280.421 Euribor 1 mese + 0,3% Ottobre 2058 Aa3/AA
B1 Junior (1) 1.148.455 392.765 Additional Return Ottobre 2058 unrated
A2 Senior 995.100 243.469 Euribor 1 mese + 0,25% Ottobre 2058 Aa3/AAA
A3 Senior 1.504.300 544.183 Euribor 1 mese + 0,25% Ottobre 2058 Aa3/AAA
B3 Junior (1) 69.670 69.670 Additional Return Ottobre 2058 unrated
Totale 6.157.925 1.530.508

(1) Titoli Junior non quotati.

(*) Rating al 31 dicembre 2023.

Operazioni finanziarie accessorie

La struttura dell'operazione prevedeva la costituzione di una Cash Reserve di 64 milioni, costituita principalmente tramite l'erogazione da parte delle Banche Originator, ora Banco BPM, avvenuta in data 21 dicembre 2012, di un prestito subordinato per un importo complessivo di 60 milioni.

In occasione della ristrutturazione dell'operazione avvenuta nel corso del 2019, in data 14 marzo 2019 la Cash Reserve è stata incrementata per 24,6 milioni attraverso l'erogazione da parte di Banco BPM di un mutuo ad esigibilità limitata di pari importo.

In occasione dell'Interest Payment Date del 28 aprile 2023, l'ammontare della Cash Reserve ha raggiunto il suo livello target pari a 40 milioni.

Altre informazioni

Nel mese di febbraio 2023 l'agenzia di rating DBRS ha aumentato il rating dei Titoli Senior Classe A1, Classe A2 e Classe A3 da "AA" ad "AAA".

Cartolarizzazione crediti al consumo – ProFamily SPV (febbraio 2021)

In data 16 dicembre 2020 ProFamily S.p.A., ora Banco BPM, con la firma dei relativi contratti, ha ceduto alla società veicolo Profamily SPV S.r.l. un portafoglio di crediti al consumo in bonis per un valore pari a 958,5 milioni. La società veicolo ha emesso in data 24 febbraio 2021 due classi di Titoli: (i) Classe A (Senior Notes), dotati di rating, quotati presso il segmento ExtraMOT PRO della Borsa Italiana e (ii) Classe J (Junior Notes), non dotati di rating e non quotati. Entrambe le classi di titoli risultano interamente sottoscritte dall'Originator ProFamily, ora Banco BPM.

Durante il periodo revolving, la società veicolo ha acquistato da ProFamily ulteriori quattro portafogli di crediti al consumo in bonis.

Nell'ambito dell'operazione l'Originator ProFamily, ora Banco BPM, ha assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2023
Valore
31/12/2022
Banco BPM (ex ProFamily S.p.A.) 247.899 469.013

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2023
Tasso di interesse Scadenza Rating
DBRS/Fitch (*)
A Senior 860.000 157.108 1% annuo Dicembre 2040 AA/AA
J Junior (1) 100.932 100.932 5% annuo Dicembre 2040 unrated
Totale 960.932 258.040

(1) Titoli Junior non quotati.

(*) Rating al 31 dicembre 2023.

Altre informazioni

Nel mese di febbraio 2023, l'agenzia di rating DBRS ha aumentato il rating del Titolo Senior Classe A da "AA" a "AAA".

1.5 GRUPPO BANCARIO - RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Natura del rischio

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze

contrattuali, catastrofi naturali. All'interno del rischio operativo è ricompreso il rischio giuridico mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.

Fonti del rischio

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono: la scarsa affidabilità - in termini di efficacia/efficienza - dei processi operativi, le frodi interne ed esterne, gli errori operativi, il livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, l'inadeguatezza dell'apparato informatico rispetto al livello dimensionale dell'operatività, il crescente ricorso all'automazione, l'esternalizzazione di funzioni aziendali, l'utilizzo di pochi fornitori, l'adozione di cambiamenti di strategia, la presenza di non corrette politiche di gestione e formazione del personale ed infine gli impatti sociali e ambientali.

Modello di gestione del rischio e struttura organizzativa

Il Gruppo Banco BPM adotta integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, come richiesto dalla BCE, rispetta tutti i requisiti previsti nella CRR (Regolamento UE n. 575/2013) per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Il Gruppo ha adottato, anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative, un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

Il Gruppo Banco BPM adotta un modello di reporting articolato in un sistema di informativa direzionale, destinato agli Organi sociali e all'Alta Direzione (perdite significative e relativi recuperi, valutazione complessiva sul profilo di rischio, profilo degli indicatori RAF, assorbimenti patrimoniali e politiche di gestione del rischio realizzate e/o pianificate), e in un sistema di reportistica operativa, utile ai fini di un'adeguata gestione del rischio nei relativi ambiti di pertinenza.

Coerentemente con la mission del Gruppo Banco BPM, i principali impatti di rischio riguardano la categoria "Pratiche Commerciali", seguita dai "Processi", che insieme rappresentano una parte prevalente del rischio totale e che si manifestano in maggior misura presso le reti commerciali del Gruppo. Con riferimento alla casistica delle "Frodi Esterne", a fronte della tendenza a una maggiore sofisticatezza delle tecniche utilizzate (es. furti d'identità, fenomeni di cyber risk ecc.), il Gruppo attua un costante rafforzamento dei presidi di sicurezza fisica e logica, determinando così un contenimento dei fenomeni sia in termini di frequenza che di impatto medio sugli eventi di perdita della specie. A fronte dei principali fattori di rischio che emergono, il Gruppo attua gli opportuni interventi di mitigazione (es. formazione, implementazione di processi e/o procedure applicative ecc.).

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Relativamente alle fonti di manifestazione del rischio operativo, è stata condotta un'analisi con riferimento agli eventi di rischio operativo, con perdita lorda maggiore o uguale a 200 euro (soglia minima di rilevanza) ed aventi data di rilevazione pari o posteriore al 1° gennaio 2014.

I dati di perdita in oggetto, censiti nell'archivio gestionale di Loss collection del Gruppo, sono stati articolati per tipologia di evento, con viste per impatto e per numerosità di accadimento, secondo lo schema di classificazione degli eventi previsto dal Regulator.

Composizione per impatto

Composizione per numerosità eventi

Dall'analisi dei grafici emerge che le categorie di eventi prevalenti in termini di impatto riguardano i fenomeni relativi a:

  • pratiche commerciali, con perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato. La categoria in oggetto comprende gli impatti da rischio operativo connessi alla vicenda dei diamanti;
  • processi, con perdite relative a errori/inefficienze/ritardi nell'esecuzione, consegna e gestione dei processi;
  • illeciti esterni, con perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla Banca, compresi i fenomeni di cyber risk.

Attività di validazione

In ambito Rischio Operativo, l'unità di Validazione Interna presidia il framework di gestione e il calcolo di rischi di Secondo Pilastro attraverso verifiche annuali sulle metriche di misurazione. In particolare, viene verificata nel continuo la stabilità, robustezza e incertezza di modello, la consistenza del dataset di calcolo, tramite repliche indipendenti e verifiche in sede di Loss Data Collection e campagna di Risk Self Assessment, l'aderenza ai requisiti normativi e alle best-practice vigenti. Sulla base delle verifiche effettuate, Validazione Interna indirizza alle funzioni competenti specifici suggerimenti e ne monitora la soluzione al fine di assicurare il mantenimento di elevati standard di qualità ed affidabilità nella gestione del rischio.

Inoltre, in sede ICAAP, vengono verificati gli scenari di stress e le metodologie applicate sull'intero perimetro di Gruppo.

Sezione 3 - Rischi delle imprese di assicurazione

3.1 RISCHI ASSICURATIVI

Nel corso del 2023 il Gruppo Banco BPM ha portato avanti il processo di integrazione del business assicurativo, avviato lo scorso esercizio con l'acquisizione del controllo delle compagnie assicurative Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A. e con il perfezionamento di un accordo con Crédit Agricole Assurances ("CAA") per l'avvio di una partnership commerciale nel settore Danni/Protezione.

Al riguardo si ricorda che, con la comunicazione datata 7 marzo 2023, la Banca Centrale Europea ha riconosciuto al Gruppo Banco BPM lo status di conglomerato finanziario ai sensi della Direttiva 2002/87/EC, al pari dei principali gruppi finanziari italiani ed europei che operano sia nel comparto bancario e dei servizi di investimento sia nel comparto assicurativo.

Tale riconoscimento rappresentava la condizione per poter avanzare l'istanza per l'applicazione dell'art. 49 (1) del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) ed accedere ai benefici del trattamento prudenziale dell'investimento partecipativo derivanti dall'applicazione del c.d. "Danish Compromise", la cui autorizzazione è pervenuta in data 3 novembre 2023, con decorrenza dalle segnalazioni di vigilanza riferite al 31 dicembre 20231.

Inoltre, il 29 maggio il Gruppo Banco BPM ha esercitato l'opzione di acquisto del 65% del capitale sociale di Vera Vita S.p.A. e di Vera Assicurazioni S.p.A. compagnie assicurative rispettivamente operanti nel ramo vita e nel ramo danni.

A seguito del rilascio delle prescritte autorizzazioni di legge, il perfezionamento dell'acquisizione del controllo delle compagnie Vera Vita e Vera Assicurazioni da Generali Italia, con contestuale rivendita di quest'ultima e Banco BPM Assicurazioni a CAA, è stato finalizzato in data 14 dicembre 2023, completando l'internazionalizzazione nel settore "Vita" e avviando la partnership strategica di lungo periodo con CAA nel settore "Danni/Protezione".

Per ulteriori dettagli in merito, si rinvia alla sezione "Fatti di rilievo dell'esercizio" contenuta nella Relazione sulla gestione.

Con riferimento alla transazione di acquisto in oggetto, il suo perfezionamento è avvenuto, come sopra riferito, in data 14 dicembre 2023.

Considerata l'impossibilità di redigere una situazione patrimoniale al 14 dicembre 2023, tenuto altresì conto che nel breve lasso temporale fino alla chiusura dell'esercizio non sono intervenuti eventi tali da modificare in modo significativo la situazione patrimoniale ed economica delle compagnie rispetto alla data di acquisizione, ai fini contabili la data di acquisizione è stata convenzionalmente assunta coincidere con il 31 dicembre 2023.

A seguito dell'acquisizione del controllo delle compagnie Vera Vita e BBPM Life DAC è attualmente in corso di revisione il processo di gestione dei profili di rischio e delle relative politiche di copertura del comparto assicurativo che prevede l'estensione alle nuove compagnie acquisite dei processi già operativi per Banco BPM Vita.

RAMO VITA – INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

I principali fattori di rischio del portafoglio assicurativo vita sono collegati ai rischi di sottoscrizione, i quali possono essere classificati in:

  • rischi di natura biometrica, ossia rischi legati all'incertezza delle ipotesi considerate nell'ambito delle valutazioni delle passività assicurative, quali ad esempio i tassi di mortalità e di longevità;
  • rischi di natura operativa, ossia rischi derivanti dall'incertezza dell'ammontare delle spese e dell'esercizio delle opzioni contrattuali da parte degli assicurati.

1 L'applicazione del Danish Compromise consente a Banco BPM di non dover dedurre dal CET 1 Capital il valore contabile della partecipazione detenuta in Banco BPM Vita, che viene considerata una esposizione al rischio di credito da ponderare in conformità a quanto previsto dal CRR.

In dettaglio, i rischi di sottoscrizione vita vengono distinti nelle seguenti tipologie di sotto rischio:

  • Rischio di mortalità: rischio di perdite o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da un aumento dei tassi di mortalità;
  • Rischio di longevità: rischio di perdite o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da una diminuzione dei tassi di mortalità;
  • Rischio di estinzione anticipata: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, dovuto ad una variazione dei tassi di esercizio delle opzioni di estinzione anticipata (riscatto, riduzione, sospensione della polizza) da parte degli assicurati;
  • Rischio spese: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, dovuto ad una variazione delle spese sostenute per la gestione dei contratti di assicurazione;
  • Rischio catastrofale: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da variazioni della sinistrosità per eventi estremi ed eccezionali.

Relativamente al calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità, i rischi vengono quantificati sulla base della standard formula, secondo la metodologia definita dalla normativa di riferimento. Nel dettaglio, il requisito di capitale per il rischio di sottoscrizione vita viene calcolato aggregando, mediante i coefficienti di correlazione, i Solvency Capital Requirement (SCR) determinati per ciascuno dei sotto moduli di rischio descritti in precedenza (mortalità, longevità, riscatto, spese e catastrofale).

Il monitoraggio dei rischi di sottoscrizione vita avviene attraverso il calcolo e successivo controllo di specifici indicatori di rischio definiti nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF). In particolare, l'esposizione ai rischi di sottoscrizione vita è collegata principalmente all'andamento del rischio di riscatto, il quale viene monitorato anche attraverso il calcolo trimestrale di uno specifico indicatore, ossia la frequenza di riscatto. Gli indicatori di rischio, al momento riferiti a di Banco BPM Vita, saranno progressivamente introdotti anche su Vera Vita.

RAMO VITA – INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Si riporta la concentrazione dei premi lordi diretti distinti per Ramo I e Ramo III al 31 dicembre 2023 con riferimento al business vita di Banco BPM Vita (Vera Vita e BBPM Life sono entrate contabilmente nel Gruppo il 31 dicembre 2023, pertanto il contributo economico figura tra le partecipazioni di collegamento).

Premio lordo 31/12/2023 %
RAMO I 786.163 79,9%
RAMO III 197.364 20,1%
Totale 983.527 100,0%

Inoltre, nella seguente tabella si riportano i moduli di rischio SCR determinati con la standard formula del sotto Gruppo Assicurativo (Capogruppo Banco BPM Vita) derivanti dal monitoraggio mensile a dicembre 2023 predisposto ai fini di Vigilanza IVASS.

(in milioni di euro) 31/12/2023
Market Risk 291
Counterparty Default Risk 16
Life Risk 164
Health Risk 1
Diversification Effects (99)
Totale BSCR Net 373

A tal proposito, si precisa che i dati sopra esposti sono preconsuntivi e desunti da elaborazioni gestionali basate su metodologie di stima delle singole Compagnie che formano il sotto Gruppo Assicurativo; pertanto, non si può escludere che i risultati definitivi del processo di consuntivazione dei dati Solvency II, la cui conclusione è prevista indicativamente per la metà di maggio 2024, possano comportare una stima più puntuale degli ammontari.

3.2 RISCHI FINANZIARI

RAMO VITA – INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nell'esercizio della propria attività in ambito vita, le Compagnie sono chiamate ad investire i premi raccolti in una varietà di attività finanziarie, perlopiù a lungo termine, con l'obiettivo principale di garantire il rendimento atteso dagli assicurati, onorandone gli impegni futuri. I principali rischi derivano, dunque, dai rischi di mercato, i quali possono determinare perdite o cambiamenti sfavorevoli della situazione finanziaria a causa di oscillazioni nel valore di mercato delle attività in bilancio.

In dettaglio, i rischi di mercato del business vita vengono distinti nelle seguenti tipologie di sotto rischio:

  • Rischio di tasso di interesse: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato dei titoli obbligazionari, derivante da variazioni nella struttura a termine dei tassi d'interesse o nel livello di volatilità degli stessi;
  • Rischio azionario: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato dei titoli azionari, dovuto a variazioni nel livello o nella volatilità dei prezzi azionari;
  • Rischio immobiliare: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato delle proprietà immobiliari, derivante da variazioni nel livello o nella volatilità dei prezzi del mercato immobiliare;
  • Rischio di cambio: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato dei titoli in valuta estera, derivante da variazioni nel livello o nella volatilità dei tassi di cambio;
  • Rischio spread: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato delle attività, dovuto a variazioni degli spread creditizi rispetto alla struttura a termine del tasso privo di rischio;
  • Rischio di concentrazione: rischio di perdita dovuto ad un'insufficiente diversificazione delle controparti verso le quali la Compagnia risulta essere esposta.

Relativamente ai rischi di mercato, non viene fatto ricorso ad alcuna specifica tecnica di mitigazione, ma viene svolta un'attività di monitoraggio di tali fattori di rischio tramite il calcolo e successivo controllo di indicatori di rischio definiti nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF). In particolare, data la composizione del portafoglio di attivo, le Compagnie risultano essere particolarmente esposte al rischio di concentrazione ai titoli governativi. Tale rischio risulta essere monitorato tramite il calcolo di uno specifico indicatore.

Per Vera Vita saranno progressivamente introdotti gli indicatori di rischio di Banco BPM Vita, tenendo conto anche della diversa composizione del portafoglio, che per Vera Vita mostra una minore esposizione verso i titoli governativi.

RAMO VITA – INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Esposizione al rischio di concentrazione

Nella seguente tabella si riporta la composizione per asset class del portafoglio di investimenti complessivo relativo al business vita al 31 dicembre 2023.

Attività finanziarie 31/12/2023 %
Government bond 7.780.263 50,9%
Corporate bond 1.501.160 9,8%
Equity 179.992 1,2%
OICR, Private Equity, Hedge Fund 5.824.872 38,1%
Totale 15.286.287 100,0%

Come evidenziato nella precedente tabella, gli investimenti del segmento assicurativo vita risultano essere esposti al rischio di concentrazione. Analizzando il comparto titoli, tuttavia, si nota che il peso percentuale degli investimenti in titoli governativi sul totale degli investimenti rappresenta circa il 51%.

Nel seguito si riporta il dettaglio delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (incluse nella voce 20 c) dell'attivo di Stato patrimoniale) sia per composizione merceologica (tabella A) sia per composizione per debitori/emittenti (tabella B):

Tabella A
Voci/Valori
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3
1. Titoli di debito 171.481 123.142 0
1.1 Titoli strutturati - - -
1.2 Altri titoli di debito 171.481 123.142 0
2. Titoli di capitale 236.067 - -
3. Quote di O.I.C.R. 4.088.155 1.405.947 330.770
4. Finanziamenti - - -
4.1 Pronti contro termine - - -
4.2 Altri - - -
Totale 4.495.703 1.529.089 330.770
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Tabella B Totale
Voci/Valori 31/12/2023
1.Titoli di capitale 236.067
di cui: banche -
di cui: altre società finanziarie -
di cui: società non finanziarie -
2. Titoli di debito 294.623
a) Banche Centrali 85.750
b) Amministrazioni pubbliche 35.647
c) Banche 124.037
d) Altre società finanziarie 25.772
di cui: imprese di assicurazione 7.121
e) Società non finanziarie 23.417
3. Quote di O.I.C.R. 5.824.872
4. Finanziamenti -
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche -
c) Banche -
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
f) Famiglie -
Totale 6.355.562

Infine, si riporta il dettaglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (incluse nella voce 30 dell'attivo di Stato patrimoniale) sia per composizione merceologica (Tabella C) che per composizione per debitori/emittenti (Tabella D):

Tab. C
Voci/Valori
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3
1. Titoli di debito 8.857.141 1.874 127.785
1.1 Titoli strutturati - - -
1.2 Altri titoli di debito 8.857.141 1.874 127.785
2. Titoli di capitale 126 - -
3. Finanziamenti - - -
Totale 8.857.267 1.874 127.785
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

EMARKET
SDIR
CERTIFIED
Tabella D Totale
Voci/Valori 31/12/2023
1. Titoli di debito 8.986.800
a) Banche Centrali 57.059
b) Amministrazioni pubbliche 7.601.807
c) Banche -
d) Altre società finanziarie 1.327.934
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
2. Titoli di capitale 126
a) Banche -
b) Altri emittenti: 126
- altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
- società non finanziarie -
- altri 126
3. Finanziamenti -
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche -
c) Banche -
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
f) Famiglie -
Totale 8.986.926

3.3 ALTRI RISCHI

Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è il rischio derivante dall'incapacità di fare fronte, in maniera efficiente, agli impegni di cassa previsti ed imprevisti, ovvero di essere in grado di farvi fronte solamente tramite l'accesso a condizioni peggiorative al mercato del credito o tramite la liquidazione di attivi finanziari a forte sconto.

L'obiettivo è quello di assicurare livelli di capitale e di liquidità adeguati e sufficienti per garantire tutti gli impegni a cui la compagnia è chiamata a rispondere. Per raggiungere tale scopo, l'esposizione al rischio di liquidità viene calcolato tramite uno specifico indicatore, denominato Liquidity Ratio, che pone in rapporto le risorse disponibili e le risorse necessarie su un orizzonte temporale di breve-medio periodo monitorandone l'andamento e il rispetto di specifiche soglie definite nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF). L'indicatore è stato introdotto anche per Vera Vita, con le medesime logiche di breve-medio periodo.

Rischi Operativi

Il rischio operativo è il rischio di perdite derivante da inefficienze di persone, processi e sistemi, inclusi quelli utilizzati per la vendita a distanza, o da eventi esterni, quali la frode o l'attività di fornitori esterni. In generale, i rischi operativi possono avere degli effetti anche su aspetti di carattere reputazionale per cui si ritiene che la gestione dei rischi operativi possa avere un impatto anche sulla mitigazione dei rischi reputazionali.

La gestione dei rischi operativi per le imprese di assicurazione si realizza mediante l'identificazione e la valutazione qualitativa e, se possibile, quantitativa, su base annuale, delle diverse categorie di rischi operativi (ad esempio, mancanze legate all'esternalizzazione delle attività, violazioni della sicurezza dei sistemi informatici da parte di terzi, insufficienza di risorse umane interne o esterne, inadempienza degli obblighi regolamentari, errori o omissioni in operazioni contabili o finanziarie, violazione dell'obbligo della qualità del dato, furto, frode e uso improprio di beni da parte di terzi). In funzione della frequenza e dell'impatto dell'accadimento, i diversi fattori di rischio

operativo identificati vengono quantificati sulla base di una scala di valori standardizzata prevedendo l'attuazione di opportune attività di mitigazione del rischio laddove necessario.

Sezione 4 - Rischi delle altre imprese

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte né del Gruppo Bancario, né delle imprese assicurative. Relativamente alle società immobiliari del Gruppo, incluse quelle acquisite a seguito di accordi di ristrutturazione del credito, si precisa che il valore di bilancio a cui gli immobili sono iscritti è coerente con i valori desumibili da specifiche perizie e valutazioni. Il rischio di una perdita di valore del patrimonio immobiliare è comunque coperto da uno specifico requisito patrimoniale - in ambito rischio di credito - che il Gruppo calcola in accordo alle metodologie di vigilanza. Inoltre la

Funzione Rischi provvede trimestralmente alla verifica, tramite metodologie interne di tipo gestionale, della congruità del requisito patrimoniale regolamentare a fronte del rischio immobiliare.

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO CONSOLIDATO

Sezione 1 - Il patrimonio consolidato

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto del Gruppo è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale al netto delle azioni proprie riacquistate
  • Sovrapprezzi di emissione
  • Riserve

  • Riserve da valutazione

  • Strumenti di capitale
  • Azioni proprie
  • Risultato dell'esercizio.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Il patrimonio consolidato alla data del 31 dicembre 2023 ammonta a 14.038,2 milioni (di cui 14.038,1 milioni del Gruppo e 0,1 milioni di terzi) ed evidenzia un incremento netto di 1.021,7 milioni rispetto ai 13.016,5 milioni (di cui 13.015,8 milioni del Gruppo e 0,7 milioni di terzi) rappresentanti il patrimonio consolidato al 31 dicembre 2022, riesposto per omogeneità di confronto.

B.1 Patrimonio contabile consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Consolidato Imprese di Elisioni e
aggiustamenti
Voci del patrimonio netto prudenziale assicurazione Altre imprese da
consolidamento
Totale
1. Capitale 7.100.008 179.125 4.052 (183.125) 7.100.060
2. Sovrapprezzi di emissione - - 4 (4) -
3. Riserve 4.483.988 643.282 22.513 (642.643) 4.507.140
4. Strumenti di capitale 1.465.843 - - - 1.465.843
5. (Azioni proprie) (22.936) - - - (22.936)
6. Riserve da valutazione: (276.378) 8.099 8 (8.107) (276.378)
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- Coperture di titoli di capitale designati al fair value con
(14.634) - - - (14.634)
impatto sulla redditività complessiva - - - - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al
fair value con impatto sulla redditività complessiva
(488.176) (28.147) - - (516.323)
- Attività materiali 321.213 - - - 321.213
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri (2.806) - - - (2.806)
- Copertura dei flussi finanziari (20.481) - - - (20.481)
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - - - - -
- Differenze di cambio 19.450 - - - 19.450
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a
conto economico (variazioni del proprio merito creditizio)
(43.107) - - - (43.107)
- Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici
definiti
(58.476) - 8 - (58.468)
- Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto
10.639 - - (8.107) 2.532
- Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti
assicurativi emessi
- 36.246 - - 36.246
- Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in
riassicurazione
- - - - -
- Leggi speciali di rivalutazione - - - - -
7. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 1.279.969 21.163 (3.797) (32.904) 1.264.431
Totale 14.030.494 851.669 22.780 (866.783) 14.038.160

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Attività/valori Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 36.697 (524.873) - (28.147) - - - - 36.697 (553.020)
2. Titoli di capitale 34.436 (49.070) - - - - - - 34.436 (49.070)
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2023 71.133 (573.943) - (28.147) - - - - 71.133 (602.090)
Totale 31/12/2022 (*) 40.953 (685.854) - (157.488) - - - - 40.953 (843.342)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Finanziamenti
(626.415) (18.486) -
152.556 17.006 -
134.082 12.536 -
1.000 X -
12.074 X -
- 4.470 -
5.400 - -
(14.317) (13.154) -
(5.466) (9.588) -
(1.967) - -
(6.841) X -
- (3.566) -
(43) - -
(488.176) (14.634) -
Titoli di debito Titoli di capitale

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva del principio contabile IFRS 17 da parte delle Compagnie assicurative detenute dal Gruppo.

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2023
1. Esistenze iniziali (60.315)
2. Variazioni positive 9.678
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie 2.931
2.2 Altri utili attuariali 5.201
2.3 Altre variazioni 1.546
3. Variazioni negative (7.831)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (3.861)
3.2 Altre perdite attuariali (1.722)
3.3 Altre variazioni (2.248)
4. Rimanenze finali (58.468)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)", disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

Premessa

Come descritto nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione, in data 14 dicembre 2023 il Gruppo Banco BPM ha acquistato da Generali Italia il 65% del capitale di Vera Vita S.p.A., acquisendone il controllo.

Il suddetto acquisto, conseguente all'esercizio dell'opzione call da parte del Gruppo in data 29 maggio 2023, si colloca nel contesto di un più ampio riassetto del comparto bancassurance avente come obiettivo:

  • da un lato, il potenziamento del business assicurativo nel comparto Vita, acquisendo il 100% del capitale di Vera Vita S.p.A., compagnia assicurativa operante prevalentemente nel ramo vita, che a sua volta detiene il 100% del capitale di Vera Financial DAC (che ha variato la propria denominazione in BBPM Life DAC a seguito di tale acquisizione);
  • dall'altro, il rafforzamento della partnership nel settore Danni Protezione con Crédit Agricole Assurances S.A. (CAA), a cui è stata ceduta la partecipazione del 65% di Vera Assicurazioni, immediatamente dopo il suo acquisto da Generali Italia, e quella del 65% di Banco BPM Assicurazioni, già detenuta dalla controllata Banco BPM Vita, nel rispetto dell'accordo siglato il 23 dicembre 2022.

Nella presente sezione si procede ad illustrare gli aspetti contabili dell'aggregazione aziendale riguardante l'acquisizione del controllo integrale di Vera Vita e della sua controllata BBPM Life DAC. Per completezza espositiva, nel paragrafo "Altri impatti correlati al complessivo riassetto del bancassurance" si fornisce un'illustrazione del complesso delle transazioni che hanno interessato il riassetto del bancassurance, il relativo trattamento contabile ed i correlati impatti.

Breve illustrazione dei requisiti previsti dal principio contabile IFRS 3 "Business combination"

Ai fini contabili, l'operazione di acquisto di Vera Vita si configura come un'aggregazione aziendale ("business combinations"), secondo la disciplina prevista dal principio contabile IFRS 3, che prevede l'applicazione del metodo dell'acquisto ("purchase method").

Ai sensi del citato principio, l'entità deve identificare l'acquirente e la data di acquisizione, determinare e allocare il costo dell'aggregazione alle attività acquisite, alle passività assunte, comprese quelle potenziali, che sono oggetto di misurazione sulla base del fair value (cosiddetta "Purchase Price Allocation" – "PPA") ad eccezione delle attività non correnti (o gruppi in dismissione) classificate come possedute per la vendita secondo quanto previsto dall'IFRS 5. Queste ultime, infatti, sono contabilizzate al fair value al netto dei costi di vendita. Devono, inoltre, essere iscritte eventuali attività immateriali ancorché non già rilevate dal soggetto acquisito.

In aggiunta, alla data di acquisizione, per le aggregazioni aziendali realizzate in più fasi - ovvero quelle in cui l'acquirente deteneva già una quota di minoranza della società acquisita prima di effettuare l'operazione, cosiddette "step acquisition" - l'acquirente deve rilevare al fair value la quota di minoranza che già deteneva, imputando a conto economico la differenza rispetto al precedente valore di carico contabile. La fattispecie è rilevante per l'aggregazione in oggetto, tenuto conto che il Gruppo già deteneva Vera Vita per una quota pari al 35%.

Per quanto attiene all'attività di Purchase Price Allocation, il costo di acquisizione -– pari alla sommatoria tra il fair value del corrispettivo trasferito al fine di acquisire la quota di maggioranza e quello dell'interessenza già detenuta – deve essere allocato attraverso la rilevazione al fair value delle attività e delle passività del soggetto acquisito, comprese eventuali attività intangibili non già iscritte in precedenza nel bilancio dell'acquisita, potendo beneficiare della facoltà prevista dall'IFRS 3 § 45 che concede al soggetto acquirente 12 mesi, rispetto alla data acquisizione, per completare in via definitiva il processo di PPA.

L'eventuale differenza non allocata tra il costo dell'aggregazione e le attività nette acquisite rappresenta, se positiva, un "goodwill" da iscrivere nella situazione patrimoniale quale avviamento o, se negativa, un "bargain purchase" da accreditare a conto economico quale profitto realizzato con l'acquisizione, dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e passività assunte.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile delle aggregazioni aziendali si fa rinvio a quanto rappresentato nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa consolidata.

Determinazione della data di acquisizione

La data dell'acquisizione del controllo rappresenta la data iniziale di rilevazione dell'aggregazione e di conseguenza la data a partire dalla quale i risultati economici di Vera Vita devono confluire, linea per linea, nel bilancio consolidato del Gruppo. Si tratta pertanto di un elemento imprescindibile per la contabilizzazione dell'operazione, in quanto rappresenta il riferimento sia per la determinazione dei fair value delle attività e delle passività acquisite sia per l'acquisizione dei risultati economici.

Con riferimento alla transazione di acquisto in oggetto, il suo perfezionamento è avvenuto in data 14 dicembre 2023, che quindi rappresenta la data in cui il Gruppo – per il tramite della controllata Banco BPM Vita - ha acquisito controllo delle compagnie Vera Vita e della sua controllata BBPM Life, ai sensi dell'IFRS 10.

Considerata l'impossibilità di redigere una situazione patrimoniale al 14 dicembre 2023, tenuto altresì conto che nel breve lasso temporale fino alla chiusura dell'esercizio non sono intervenuti eventi tali da modificare in modo significativo la situazione patrimoniale ed economica delle compagnie rispetto alla data di acquisizione, ai fini contabili, la data di acquisizione è stata convenzionalmente assunta coincidere con il 31 dicembre 2023.

La situazione patrimoniale di primo consolidamento è pertanto rappresentata dai saldi delle due compagnie alla data di chiusura dell'esercizio, che confluiscono, linea per linea, nel bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2023. Il contributo al conto economico delle compagnie in esame è invece limitato per l'esercizio 2023 alla quota del 35% detenuta fino alla data di aggregazione contabile ed esposto nella voce di conto economico "250. Utili (perdite) delle partecipazioni"; la contribuzione economica verrà recepita "linea per linea" solo a partire dal 1° gennaio 2024.

Determinazione del costo di acquisizione

Il costo di acquisizione ammonta complessivamente a 417,3 milioni ed è rappresentato dal corrispettivo attribuito all'acquisizione del 65% di Vera Vita e della sua controllata BBPM Life DAC (di seguito anche le compagnie), pari a 271,3 milioni, e dalla valorizzazione a fair value delle quote di minoranza già detenute prima di assumerne il controllo (35%), pari a 146,0 milioni, essendo l'operazione qualificata, ai fini contabili, come "step acquisition", come di seguito illustrato in dettaglio.

Con riferimento alla quota già detenuta (35%), il passaggio dal metodo di contabilizzazione del patrimonio netto al consolidamento integrale è considerato, ai sensi dell'IFRS 3, un evento economico, da rilevare come se la quota partecipativa, in precedenza detenuta, fosse ceduta al fair value e immediatamente riacquistata al medesimo valore.

In linea con le suddette disposizioni, l'interessenza in precedenza detenuta è stata oggetto di misurazione al fair value alla data di acquisizione, stimato pari a 146,0 milioni per la quota del 35%. Il relativo effetto economico, pari alla differenza tra il suddetto fair value ed il precedente valore di carico - considerando altresì l'effetto conseguente allo storno delle riserve negative da valutazione - è risultato negativo per 104,5 milioni. Detto effetto è esposto nella voce di conto economico "250. Utili (perdite) delle partecipazioni".

Con riferimento all'interessenza acquisita (65%), il corrispettivo da considerare ai fini del processo di PPA ammonta a 271,3 milioni, pari al prezzo di esercizio dell'opzione call attribuito all'acquisizione dell'interessenza in esame (239,2 milioni), maggiorato degli effetti relativi alla valorizzazione dell'opzione stessa (+32,1 milioni). Tale corrispettivo rappresenta il prezzo pagato per l'acquisizione dei contratti assicurativi, al netto del fair value delle attività nette acquisite, compreso le attività non rilevate dall'acquirente.

In maggior dettaglio, ai sensi di quanto previsto dall'opzione call, il prezzo di esercizio è fissato pari agli Eligible Own Funds (Tier 1 e Tier 3) delle compagnie al 31 dicembre 2022, che ammontano a 198,8 milioni, maggiorato

di una componente differita commisurata al 65% degli utili maturati dalle stesse tra il 1° gennaio 2023 e la data del closing, pari a 30,5 milioni, e di una componente fissa, pari a 35,9 milioni rappresentata per 26 milioni da una penale da corrispondere a Generali Italia. Questa ultima componente si riferisce al corrispettivo da riconoscere a fronte dell'allora rinuncia da parte di Cattolica Assicurazioni (ora Generali Italia) di estendere l'accordo distributivo alle filiali servite da altro partner assicurativo; tale corrispettivo risulta già rilevato come debito nel bilancio del Gruppo, trattandosi di un ammontare che avrebbe dovuto essere riconosciuto anche nell'ipotesi di mancato esercizio dell'opzione, e come tale non attribuito all'acquisizione dell'interessenza partecipativa.

In aggiunta, alla data della transazione si è reso necessario rilevare l'effetto positivo correlato alla valorizzazione dell'opzione call, pari 32,1 milioni, in quanto la stima del fair value delle compagnie è risultata superiore rispetto al prezzo di esercizio. Più precisamente, la suddetta valorizzazione consegue al particolare meccanismo di aggiustamento del prezzo di esercizio, come sopra illustrato, che è stato in grado di cogliere solo parzialmente il maggior valore generato dalle compagnie nel corso dell'esercizio 2023. Rispetto al valore degli Eligible Own Funds al 31 dicembre 2022, la maggiorazione complessiva del prezzo di esercizio della call attribuito all'acquisizione dell'interessenza, pari a 40,4 milioni, è risultata inferiore rispetto all'incremento del fair value delle compagnie, pari a 72,5 milioni, misurato dalla variazione positiva degli Own Fund intervenuta nell'esercizio 2023; il conseguente beneficio legato all'esercizio dell'opzione, pari a 32,1 milioni, è stato rilevato nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", in coerenza con la disciplina prevista dall'IFRS 9 per gli strumenti derivati.

Processo di allocazione del costo di acquisizione (PPA)

Il processo in oggetto consiste, di fatto, nell'allocare il costo dell'aggregazione, pari a 417,3 milioni, alle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali, sulla base dei relativi fair value alla data di acquisizione.

La differenza residua tra il costo dell'aggregazione ed il patrimonio netto contabile adeguato sulla base del fair value delle attività nette acquisite, è iscritta come goodwill/badwill, a seconda che la suddetta differenza sia rispettivamente positiva o negativa.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, dalla misurazione a fair value delle attività nette acquisite, condotta con il supporto di esperti indipendenti, il patrimonio netto contabile, pari a 322 milioni, è stato rivalutato per 87,9 milioni; il fair value delle attività nette acquisite ammonta quindi a 410,1 milioni.

Tale rivalutazione è principalmente riconducibile ai seguenti elementi:

  • rilevazione tra attività immateriali della marginalità implicita dei contratti assicurativi classificati come d'investimento e misurati in base all'IFRS 9, pari a 18,9 milioni ed interamente riferita alla controllata BBPM Life. Tale attività, tipica del business assicurativo, è definita come Value of Business Acquired (VoBA). Per maggiori dettagli i fa rinvio alla "Sezione 10 - Attività Immateriali – Voce 100" della Parte B della presente Nota integrativa consolidata;
  • misurazione dei contratti assicurativi in base a quanto previsto dalla disciplina dell'IFRS 7 (parr. 38-39 e B93-B95F) a cui rimanda il principio contabile IFRS 3. Tale misurazione ha comportato una riduzione delle passività assicurative, pari a 102,5 milioni, interamente allocata al Contractual Service Margin (CSM).

Tenuto conto dell'effetto negativo conseguente all'elisione dei preesistenti rapporti tra Vera Vita e Banco BPM, pari a 7,2 milioni al netto degli effetti fiscali, il processo di PPA non ha fatto emergere alcuna differenza residua da rilevare come badwill/goodwill, come rappresentato nella tabella di seguito riportata.

(in migliaia di euro)
Costo di acquisizione complessivo al 31 dicembre 2023 417.270 A
Patrimonio netto contabile Vera Vita e BBPM Life DAC al 31 dicembre 2023 322.178 B
Differenza da allocare al netto dei pre-esistenti rapporti infragruppo: 87.906 C= D+E+F+G+H
- Adeguamento Contractual Service Margin delle passività assicurative 102.469 D
- Rilevazione del VoBA 18.900 E
- Adeguamento al FV delle passività finanziarie 7.810 F
- Altri adeguamenti minori (2.945) G
- Effetti fiscali differiti complessivi (38.328) H
Fair value delle attività nette acquisite al 31 dicembre 2023 410.084 I=B+C
Perdita da elisione dei preesistenti rapporti tra Vera Vita e Banco BPM al netto degli effetti fiscali (7.186) L
Goodwill/Badwill - M=A-I+L

Si segnala che tale allocazione deve intendersi come provvisoria, come consentito dall'IFRS 3, tenuto conto che nel breve lasso temporale intercorso dalla data dell'aggregazione potrebbero non essere state considerate tutte le necessarie informazioni1 . In linea con il citato principio, la suddetta differenza e più in generale gli schemi di bilancio saranno resi definitivi entro il 31 dicembre 2024.

Qualora la rilevazione definitiva dovesse divergere da quella provvisoria sarà necessario rettificare retroattivamente gli importi provvisori rilevati al 31 dicembre 2023 ed alle successive date trimestrali di reporting.

Da ultimo, nella seguente tabella si fornisce evidenza degli impatti della PPA per singola voce di bilancio delle compagnie acquisite (Vera Vita e BBPM Life). Al fine della costruzione di tale tabella si segnala che il valore di carico della partecipazione detenuta da Vera Vita in BBPM Life, pari a 62,9 milioni, è stato eliminato in contropartita del patrimonio netto di Vera Vita, con l'obiettivo di fornire evidenza dell'impatto della PPA a livello consolidato delle due compagnie assicurative.

Valore contabile alla data di
acquisizione
PPA Fair value delle attività nette acquisite
dati in migliaia di euro Vera Vita BBPM Life
DAC
Vera Vita BBPM Life DAC
Attivo
Cassa e disponibilità liquide 12.274 21.147 12.274 21.147
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico 1.971.740 2.346.180 1.971.740 2.346.180
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 5.270.410 57.059 5.270.410 57.059
Attività assicurative 90 29.156 90 29.156
Attività materiali - 2.556 - 2.556
Attività immateriali - - 18.900 (E) - 18.900
di cui VoBA - - 18.900 (E) - 18.900
Attività fiscali: 134.043 1.024 134.043 1.024
- correnti 81.160 980 81.160 980
- anticipate 52.883 44 52.883 44
Altre attività 99.937 42.847 7 (G) 99.944 42.847
Totale attivo 7.488.494 2.499.969 18.907 7.488.501 2.518.869
Passivo
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 201.676 2.560 (7.810) (F) 193.866 2.560
Passività finanziarie designate al fair value 6.053 1.385.079 6.053 1.385.079
Passività fiscali: 115.356 1.026 38.328 (H) 150.060 4.650
- correnti 57.862 1.020 57.862 1.020
- differite 57.494 6 38.328 (H) 92.198 3.630
Altre passività 13.335 54.298 2.952 (G) 16.287 54.298
Trattamento di fine rapporto del personale - - - -
Fondi per rischi ed oneri 655 - 655 -
Passività assicurative 6.906.949 979.298 (102.469) (D) 6.814.780 968.998
Totale passivo 7.244.024 2.422.261 (68.999) 7.181.701 2.415.585
Patrimonio netto 244.470 77.708 87.906 306.800 103.284
Totale Vera Vita +BBPM Life DAC 322.178 (B) 410.084
(I)
Goodwill - (M)

1 L'IFRS 3, par. 45, prevede che il periodo di misurazione entro il quale ottenere le informazioni necessarie per effettuare la valutazione al fair value delle attività nette acquisite - e terminare quindi il processo di allocazione dell'aggregazione - termini non appena l'acquirente abbia ricevuto tutte le informazioni necessarie alla data di acquisizione o abbia appurato che non sia possibile ottener maggiori informazioni per la misurazione a fair value delle poste acquisite. In ogni caso il periodo di valutazione non potrà protrarsi per oltre un anno dalla data di acquisizione.

Secondo quanto previsto dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, nella tabella seguente sono riportati i dati relativi all'entità oggetto dell'operazione di aggregazione (dati in milioni di Euro), che sono determinati, per le grandezze economiche, ipotizzando che l'operazione sia effettuata all'inizio dell'esercizio in corso:

Denominazione Data dell'operazione (1) (2) (3) (4)
Vera Vita S.p.A. (*) 14/12/2023 271,3 65% 100,9 53,9

(*) Si ricorda che Vera Vita detiene il controllo totalitario di BBPM Life DAC. Legenda:

(1) = Costo dell'operazione. Per i relativi dettagli si fa rinvio a quanto sopra illustrato.

(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria.

(3) = Totale ricavi del Gruppo (totale dei proventi operativi netti delle due compagnie assicurative al 31 dicembre 2023).

(4) = Utile/perdita netto del Gruppo (utile netto IFRS delle due compagnie assicurative al 31 dicembre 2023).

Altri impatti correlati al complessivo riassetto del bancassurance

Come indicato in premessa l'acquisizione di Vera Vita (e di BBPM Life) si inserisce nel contesto di una più complessa riorganizzazione che ha altresì previsto la cessione del 65% dell'interessenza detenuta in Banco BPM Assicurazioni e di quella acquisita in Vera Assicurazioni, nonché il trasferimento di alcune interessenze assicurative all'interno del Gruppo, come di seguito illustrato.

Cessione del 65% del capitale di Banco BPM Assicurazioni e conseguente perdita di controllo

In data 14 dicembre 2023 la partecipazione detenuta in Banco BPM Assicurazioni è stata ceduta a Crédit Agricole Assurances S.A. (CAA) per una quota pari al 65%.

Il prezzo di cessione è stimato pari a 42,5 milioni; tale prezzo è determinato, in funzione della quota ceduta, sulla base degli Own Funds della Compagnia al 31 dicembre 2022 (44,5 milioni), maggiorato di una componente fissa di 24,9 milioni riconosciuta a titolo di avviamento correlato all'accordo commerciale ventennale, rettificato in funzione dell'evoluzione dell'ammontare degli Own Funds rilevato al 31 dicembre 2023 a titolo di conguaglio prezzo (stimato pari a -3,9 milioni).

Il risultato economico della cessione è risultato positivo per 19,7 milioni.

Da un punto di vista contabile, la cessione in esame ha comportato la perdita di controllo con la conseguente necessità di riclassificare l'investimento trattenuto, pari al 35%, tra le partecipazioni di collegamento valutate a patrimonio netto (voce "70. Partecipazioni"), sulla base del relativo fair value. L'impatto conseguente alla misurazione al fair value della quota trattenuta per effetto della perdita di controllo è positivo per 10,6 milioni.

I suddetti effetti, complessivamente positivi per 30,3 milioni (30,0 milioni al netto dei relativi effetti fiscali), trovano rappresentazione nella voce di conto economico "280. Utili (perdite) da cessione di investimenti".

Da ultimo, si segnala che il contributo economico di Banco BPM Assicurazione trova rappresentazione, linea per linea, nel conto economico consolidato per l'intero esercizio 2023, considerato che la perdita del controllo si è verificata nel mese di dicembre 2023.

Transazioni aventi per oggetto il 65% del capitale di Vera Assicurazioni e Vera Protezione

La transazione di acquisto del 65% delle azioni di Vera Assicurazioni (che a sua volta detiene il 100% di Vera Protezione) da Generali Italia e quella di contemporanea vendita a Crédit Agricole Assurances S.A. (CAA) di una quota del 65%, avvenute in data 14 dicembre 2023, hanno comportato la rilevazione di un effetto economico positivo pari a 11,7 milioni, rilevato nella voce di conto economico "250. Utili (perdite) delle partecipazioni" (14,9 milioni considerando gli impatti fiscali). Il suddetto effetto è ottenuto per differenza tra il prezzo di cessione a CAA, stimato pari a 223,3 milioni, ed il costo medio di carico della partecipazione per la quota oggetto di cessione, divenuto pari a 211,6 milioni, dopo l'acquisto da Generali Italia (per un corrispettivo stimato pari a 174,1 milioni). Da un punto di vista sostanziale le suddette transazioni, perfezionatesi nel corso della stessa giornata, sono viste come un mero passaggio di quote partecipative, non avendo mai assunto il Gruppo alcun controllo di Vera Assicurazioni.

Al 31 dicembre 2023 l'interessenza del 35% detenuta in Vera Assicurazioni (ed indirettamente in Vera Protezione) figura tra le partecipazioni di collegamento valutate a patrimonio netto (voce "70. Partecipazioni"), in linea con la classificazione di inizio esercizio. Il relativo contributo economico, per la quota di possesso del 35%, è esposto

nella voce di conto economico "250. Utili (perdite) delle partecipazioni", in quanto per tutto l'esercizio 2023 la partecipazione si è qualificata come di collegamento.

Trasferimenti infragruppo delle quote detenute nel comparto assicurativo da Banco BPM

A conclusione del riassetto in esame, in data 15 dicembre 2023, sono stati perfezionati i trasferimenti infragruppo delle quote partecipative del comparto assicurativo detenute da Banco BPM alla controllata Banco BPM Vita, al fine di concentrare in capo a quest'ultima tutte le partecipazioni del Gruppo operanti nel comparto assicurativo (rami: Vita e Danni/Protezione).

Pertanto, alla data del 31 dicembre 2023 Banco BPM Vita detiene:

  • il 100% di Vera Vita (che a sua volta detiene il 100% di BBPM Life Dac), acquistato per il 65% da Generali Italia e per il 35% da Banco BPM;
  • il 35% di Vera Assicurazioni (che a sua volta detiene il 100% di Vera Protezione) acquistato per il 35% da Banco BPM;
  • il 35% di Banco BPM Assicurazioni, già in precedenza detenuto.

Tali trasferimenti, avvenuti in base ai rispettivi fair value, non hanno avuto alcun impatto sul bilancio consolidato in quanto trattasi di operazioni di aggregazione aziendale sotto comune controllo.

Alla luce di quanto sopra illustrato - tenuto conto degli effetti fiscali, nonché del rilascio dell'accantonamento rilevato in precedenti esercizi (+12,5 milioni) a fronte degli impegni assunti nei confronti di Generali Italia che sono venuti meno per effetto degli accordi sottoscritti a dicembre 2023, come rappresentato nella "Sezione "10 – Fondi per rischi ed oneri - Voce 100" della presente Nota integrativa - gli impatti complessivi del riassetto bancassurance sono negativi per 22,2 milioni, come riepilogato nella seguente tabella.

(in migliaia di euro) Valore lordo Fiscalità Valore netto Voci del conto economico (lordo fiscalità)
(A) Totale impatto
acquisizione controllo Vera (82.878) 3.202 (79.676)
Vita:
Misurazione a fair value della
quota già detenuta (35%) (104.544) - (104.544) 250. Utile (perdita) delle partecipazioni
Effetto economico della
cancellazione dei preesistenti
rapporti infragruppo (10.388) 3.202 (7.186) 250. Utile (perdita) delle partecipazioni
Utile attribuito all'esercizio
dell'opzione call di Vera Vita
(65%) 32.054 - 32.054 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione
(B) Totale impatto
compravendita Vera
Assicurazioni: 11.747 3.224 14.971
Utile da cessione del 65% di
Vera Assicurazioni a CAA
(C) Totale impatto per
11.747 3.224 14.971 250. Utile (perdita) delle partecipazioni
perdita controllo BBPM
Assicurazioni: 30.286 (257) 30.029
Utile da cessione del 65% di
BBPM Assicurazioni a CAA 19.735 (257) 19.478 280. Utili (perdite) da cessione di investimenti
Utile da misurazione al FV della
quota trattenuta (35%) per
perdita del controllo 10.551 - 10.551 280. Utili (perdite) da cessione di investimenti
(D) Rilascio fondo per
accordi partnership con
Generali Italia: 12.500 - 12.500
Rilascio fondo per accordi di 200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi
partnership 12.500 - 12.500 ed oneri
Totale impatto dal riassetto
bancassurance
(A)+(B)+(C)+(D) (28.345) 6.169 (22.176)

Il suddetto impatto risulta essere aggiuntivo rispetto al contributo economico delle compagnie assicurative oggetto della transazione in esame che trova rappresentazione, come di consueto, nella voce del conto economico

riclassificato "250. Utili (perdite) delle partecipazioni" o linea per linea, rispettivamente per le partecipazioni di collegamento e per quelle di controllo.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

Con decorrenza contabile e fiscale 1° gennaio 2023 si è perfezionata l'operazione di scissione parziale di Tecmarket Sevizi a favore di Banco BPM avente ad oggetto l'assegnazione di un ramo d'azienda afferente alle attività svolte dalla controllata relative alla piattaforma tecnologica per il servizio You Business Web, destinato a enti e imprese clienti di Banco BPM, nonché ai servizi tecnologici, funzionali a specifici business di Banco BPM verso la propria clientela.

Tale operazione, ancorché non rientrante nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 sulla base delle Disposizioni della Circ. 262/2005 di Banca d'Italia, viene convenzionalmente riportata nella presente sezione. In assenza di un principio contabile di riferimento le operazioni "under common control" sono contabilizzate nei bilanci delle società del Gruppo adottando il principio della continuità di valori contabili, riferita ai valori risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività; pertanto, l'operazione non ha comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo dopo la chiusura dell'esercizio.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

Dopo la chiusura dell'esercizio 2023 Banco BPM ed Akros hanno perfezionato una scissione parziale semplificata, che ha previsto l'assegnazione da parte di Banca Akros a Banco BPM del ramo d'azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di "Finanza proprietaria" di Banca Akros e comprende le relative attività e passività finanziarie, l'interessenza partecipativa del 20% in Vorvel SIM, i rapporti con le banche depositarie, i broker e le controparti, oltre al rapporto di lavoro con 60 dipendenti.

L'operazione ha avuto efficacia contabile e fiscale dal 1° gennaio 2024 ed è avvenuta secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute; non rientra nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e non ha comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Le informazioni si riferiscono a chi ha il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle società del Gruppo.

Nella tabella che segue sono riportati i compensi degli amministratori, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche (direttori generali e altri dirigenti aventi le predette caratteristiche).

Complessivamente si tratta di 165 incarichi affidati a 119 persone (di cui 29 dirigenti).

(migliaia di euro) 2023 2022
Totale retribuzione lorda 17.416 15.648
di cui:
Amministratori non esecutivi e Sindaci 4.877 4.520
Amministratori esecutivi non dipendenti 105 234
Amministratori esecutivi dipendenti 4.900 4.831
Dipendenti 7.534 6.063
Benefici a breve termine (es. autovettura, alloggio, infortuni, assistenza sanitaria) (*) 207 136
Benefici successivi al rapporto di lavoro (es. fondo pensioni, sistema integrativo previdenziale) (*) 232 241
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (es. trattamento di fine rapporto, altre
indennità) - -
(*) Il valore rappresenta l'imponibile fiscale dei benefici.

(*) Il valore rappresenta l'imponibile fiscale dei benefici.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

In linea con i requisiti stabiliti dal principio contabile IAS 24, di seguito si fornisce illustrazione dei criteri seguiti dal Gruppo Banco BPM ai fini dell'identificazione delle parti correlate, declinati in apposita normativa aziendale:

  • a) società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto: ossia le entità nelle quali la Capogruppo Banco BPM o le Entità controllate esercitano influenza notevole ai sensi del principio contabile IAS 28 o un controllo congiunto ai sensi del principio contabile IFRS 11. Trattasi in particolare delle "Imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole" indicate nella "Sezione 7 Partecipazioni" Parte B della presente Nota integrativa;
  • b) dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali della Capogruppo e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione di gestione del rischio, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM;
  • c) stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) soggetto interessato nel proprio rapporto con il Banco BPM o le società del Gruppo. Si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta del dirigente, resa sotto propria responsabilità e recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;
  • d) rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche e ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359, comma 1, Codice Civile, o il controllo congiunto o esercitano

un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, o il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

  • e) fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;
  • f) titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Capogruppo, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole su Banco BPM. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • g) soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione, in virtù di statuto o di accordi parasociali.

Rapporti finanziari e commerciali tra le società controllate e quelle sottoposte ad influenza notevole e a controllo congiunto.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Nelle tabelle che seguono vengono indicati i rapporti patrimoniali ed economici al 31 dicembre 2023 con le società sottoposte a influenza notevole, le joint venture, il management con responsabilità strategiche (che include gli organi di controllo) e le altre parti correlate.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenz
a notevole
(1)
Società
collegate
Joint
venture
Dirigenti con
responsabili
tà strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione - 5.191 - - 74 5.265 0,12%
Attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - 2.808 2.808 0,03%
Attività finanziarie valutate al FV con
impatto sulla redditività complessiva - 9.103 - - - 9.103 0,05%
Crediti verso clientela - 2.717.576 - 10.179 195.890 2.923.645 2,81%
Altre voci dell'attivo - 3.517 - - - 3.517 0,02%
Debiti verso clientela - 140.447 - 6.599 94.203 241.249 0,24%
Passività finanziarie di negoziazione - - - - 696 696 0,00%
Passività finanziarie designate al fair
value - - - 506 1.609 2.115 0,03%
Altre voci del passivo - 5.462 - 41 1.751 7.254 0,04%
Garanzie rilasciate e impegni - 329.114 - 2.214 139.231 470.559 0,76%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenz
a notevole
(1)
Società
collegate
Joint
venture
Dirigenti con
responsabili
tà strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Margine d'interesse - 113.803 183 10.774 124.760 3,70%
Commissioni nette - 473.377 - 12 839 474.228 26,49%
Spese amministrative/recuperi di
spesa - (9.051) - (15.600) (543) (25.194) 0,91%
Altri costi/ricavi - 482 - - 332 814 0,07%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

Altre operazioni con altre parti correlate

Nella seguente tabella vengono evidenziate le altre operazioni (forniture di beni e servizi e operazioni su immobili) poste in essere con le parti correlate esposte nella voce "Spese amministrative/recuperi di spesa" della precedente tabella, in corrispondenza dei "dirigenti con responsabilità strategica" ed "altre parti correlate".

Acquisti e
vendite di beni
e servizi
Locazioni
attive
Locazioni
passive
a) Amministratori - - -
b) Dirigenti con responsabilità strategiche - - -
c) Stretto familiare dei soggetti di cui alle lettere a) e b) - - -
d) Società controllata, collegata o soggetta a influenza notevole dai soggetti di
cui alle lettere a) e b)
738 132 325

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate, del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche), nel seguito vengono riportate le operazioni di maggiore rilevanza concluse nel corso del 2023, nonché di quelle di minore rilevanza di particolare significatività.

Attività di emissione e collocamento di certificates e/o prestiti obbligazionari da parte del Banco BPM: (i) collocamento tramite la Rete di Capogruppo e di Banca Aletti; (ii) attività di strutturazione da parte di Banca Akros

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 20 dicembre 2022, ha deliberato (i) la proroga del plafond relativo al flusso commissionale riconosciuto dal Banco BPM a Banca Akros per l'attività di strutturazione dei certificates per il mese di gennaio 2023 per un importo di 3,9 milioni (per l'anno 2022 era stato previsto un valore massimo di 31,5 milioni che a dicembre 2022 risultava completamente utilizzato); (ii) la proroga al mese di gennaio 2023 della delibera quadro avente ad oggetto il flusso commissionale corrisposto dal Banco BPM a Banca Aletti per l'attività di collocamento di certificates emessi dal Banco BPM per un importo complessivo di 450 mila rappresentativo del valore residuale non utilizzato stimato a fine dicembre 2022 a valere sul plafond 2022 pari a 1,7 milioni.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 17 gennaio 2023, ha deliberato lo stanziamento di un plafond massimo complessivo fino ad 1.750 milioni, fungibile per l'emissione di certificates e/o prestiti obbligazionari, per il periodo 1° febbraio 2023 – 31 gennaio 2024, di cui 1.650 milioni da distribuire tramite la Rete Commerciale di Banco BPM e 100 milioni da collocare tramite la Rete di Banca Aletti e il rinnovo della delibera quadro in oggetto per il periodo 1° febbraio 2023 – 31 gennaio 2024 approvando il riconoscimento: (i) a Banca Aletti, per l'attività di collocamento di certificates e/o prestiti obbligazionari, un flusso commissionale per un importo complessivo fino a 1,7 milioni, parametrato ad una commissione indicativa dell'1,75%; (ii) a Banca Akros, per l'attività di strutturazione dei certificates e/o prestiti obbligazionari e per la gestione della relativa copertura dei rischi finanziari, un flusso commissionale di importo complessivo fino ad 32,2 milioni (di cui 30,4 milioni per i certificates e/o prestiti obbligazionari emessi dal Banco BPM e collocati dalla Rete del Banco BPM ed 1,8 milioni per i certificates e/o prestiti obbligazionari emessi dal Banco BPM e collocati dalla Rete di Banca Aletti), parametrato ad una commissione media dell'1,84%.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 20 giugno 2023, ha deliberato l'incremento di 1,25 milioni del plafond relativo al flusso commissionale riconosciuto dal Banco BPM a Banca Aletti fino al 31 gennaio 2024 per l'attività di collocamento di certificates e/o prestiti obbligazionari tramite la Rete di Banca Aletti fino ad un importo massimo complessivo di 3 milioni (rispetto ad 1,75 milioni precedentemente autorizzato), fungibile per l'emissione di certificates e/o prestiti obbligazionari e parametrato ad una commissione indicativa del 3%, aumentata rispetto alla precedente percentuale dell'1,75%, in relazione al mutato contesto di mercato e all'intervenuto incremento dei tassi di interesse.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 7 novembre 2023, ha deliberato di approvare: (i) l'incremento di 250 milioni del plafond originariamente stabilito in 1.750 milioni con determinazione consiliare del 17 gennaio 2023, fungibile per l'emissione di certificates e/o prestiti obbligazionari da parte del Banco BPM fino ad un importo massimo complessivo di 2.000 milioni (di cui 1.856 milioni destinati alla Rete di Banco BPM e

144 milioni destinati alla Rete di Banca Aletti); (ii) l'incremento di 11,8 milioni del plafond relativo al flusso commissionale che il Banco BPM riconoscerà a Banca Akros per l'attività di strutturazione dei certificates e/o prestiti obbligazionari e per la gestione della relativa copertura dei rischi finanziari, fino ad un importo massimo complessivo di 44 milioni (rispetto all'ammontare di 32,2 milioni precedentemente autorizzato), parametrato ad una commissione media del 2,20%; (iii) approvare l'incremento di 1,32 milioni del plafond relativo al flusso commissionale che il Banco BPM riconoscerà a Banca Aletti per l'attività di collocamento di certificates e/o prestiti obbligazionari tramite la Rete della controllata, fino ad un importo massimo complessivo di 4,32 milioni (rispetto all'ammontare di 3 milioni precedentemente autorizzato), parametrato ad una commissione indicativa del 3%. Si segnala che per il periodo febbraio - dicembre 2023 il plafond relativo al flusso commissionale da riconoscere a

Banca Aletti per il per l'attività di collocamento di certificates e/o prestiti obbligazionari emessi dal Banco BPM è stato utilizzato per circa 2,4 milioni, mentre il plafond relativo al flusso commissionale da riconoscere a Banca Akros per l'attività di strutturazione dei certificates e/o prestiti obbligazionari e per la gestione della relativa copertura dei rischi finanziari è stato utilizzato per circa 37,8 milioni.

Delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali relativi all'attività di collocamento e gestione delle gestioni patrimoniali di Banca Aletti da parte del Banco BPM

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 20 dicembre 2022, ha deliberato la proroga fino al 31 gennaio 2023 della delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali per l'esercizio 2022 relativi all'attività di collocamento e gestione delle gestioni patrimoniali di Banca Aletti da parte del Banco BPM per un importo commissionale massimo di 78 mila, rappresentativo del valore residuale non utilizzato stimato a fine dicembre 2022 a valere sul plafond 2022 pari a 450 mila.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 17 gennaio 2023, ha deliberato il rinnovo della delibera quadro in oggetto per il periodo 1° febbraio 2023 – 31 gennaio 2024 approvando il riconoscimento a Banco BPM per l'attività di collocamento e gestione delle gestioni patrimoniali di Banca Aletti di un flusso commissionale per un importo complessivo fino a 780 mila.

Si segnala che per il periodo febbraio – dicembre 2023 il plafond è stato utilizzato per un importo di circa 382 mila.

Delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali relativi allo svolgimento dei servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini tra Banco BPM, Banca Aletti e Banca Akros

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 20 dicembre 2022, ha deliberato: (i) una modifica dell'accordo quadro 2019 (di seguito "Accordo Quadro 2019 Modificato"), con cui il Banco BPM ha conferito a Banca Akros l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini di cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi dal Banco BPM e inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati dal Banco BPM stesso con la propria clientela; tale modifica ha comportato l'esclusione dall'oggetto dello stesso delle operazioni su strumenti finanziari derivati negoziati in mercati regolamentati al fine di disciplinarne l'operatività con separato accordo; (ii) la stipula di un nuovo accordo tra Banco BPM e Banca Akros (di seguito "Accordo Quadro Derivati") per disciplinare l'attività relativa ai servizi di esecuzione di ordini e compensazione per conto dei clienti e di ricezione e trasmissione di ordini su strumenti finanziari derivati negoziati sui mercati regolamentati; (iii) il rinnovo della delibera quadro riguardante lo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros - a valere contestualmente e congiuntamente sia sull'Accordo Quadro 2019 Modificato sia sull'Accordo Quadro Derivati - a fronte della quale il Banco BPM ha stimato di riconoscere alla controllata per l'esercizio 2023 - e precisamente dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 - un flusso commissionale massimo pari a 14 milioni; (iv) il rinnovo della delibera quadro riguardante lo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros, a fronte della quale Banca Aletti – a valere sull'Accordo Quadro Banca Aletti - Banca Akros – ha stimato di riconoscere per l'esercizio 2023 – e precisamente da gennaio a dicembre 2023 - un flusso commissionale massimo pari a 3,3 milioni.

Si segnala che per il periodo gennaio - dicembre 2023 i plafond sono stati utilizzati, quanto al punto (iii), per circa 11,7 milioni e, quanto al punto (iv), per circa 2,4 milioni.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 19 dicembre 2023, ha deliberato il rinnovo per il periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2024, della delibera quadro riguardante lo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros S.p.A., a fronte della quale (i) il Banco BPM ha stimato di riconoscere alla

controllata un flusso commissionale massimo pari 14 milioni; (ii) Banca Aletti S.p.A. ha stimato di riconoscere a Banca Akros un flusso commissionale massimo pari a 3,3 milioni.

Emissione di Investment certificates da parte di Banca Akros da collocarsi su reti terze e plafond 2023 per le relative emissioni di prestiti obbligazionari del Banco BPM, sottoscritti da Banca Akros e finalizzati all'impiego della liquidità riveniente

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 17 gennaio 2023, ha deliberato un plafond per l'emissione da parte di Banco BPM, nel corso dell'anno 2023, di prestiti obbligazionari per un ammontare massimo pari a 250 milioni da offrire interamente in sottoscrizione a Banca Akros al fine di poter gestire la liquidità riveniente dal collocamento dei certificates.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione del 20 giugno 2023, ha deliberato l'aumento del plafond relativo alle emissioni di prestiti obbligazionari da parte di Banco BPM, da offrire interamente in sottoscrizione alla controllata Banca Akros nel corso del 2023, dagli attuali 250 milioni fino ad un importo massimo di 300 milioni.

Si segnala che per il periodo gennaio - dicembre 2023 sono stati emessi prestiti obbligazionari per 300 milioni offerti interamente in sottoscrizione a Banca Akros.

Emissione di certificates: (i) delibera quadro per la definizione di un nuovo plafond di collocamenti del Banco BPM presso Reti distributive terze; (ii) definizione del flusso commissionale da riconoscere a Banca Akros per l'attività di ristrutturazione e integrazione dell'accordo quadro per la prestazione di servizi in essere

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta dell'11 luglio 2023, ha deliberato di approvare lo stanziamento di un plafond complessivo massimo di 100 milioni per l'emissione, da parte dal Banco BPM, di certificates da collocare presso Reti distribuite terze nel periodo 1° luglio 2023 - 31 gennaio 2024, riconoscendo a Banca Akros un flusso commissionale di ammontare complessivo fino ad Euro 2 milioni, in relazione all'attività di strutturazione e copertura finanziaria degli strumenti svolta dalla suddetta controllata.

Delibera quadro avente ad oggetto l'emissione da parte di Banco BPM S.p.A. di investment certificates da collocare presso Reti terze

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 19 dicembre 2023, ha deliberato lo stanziamento di un plafond massimo complessivo fino a 600 milioni, fungibile per l'emissione di certificates e prestiti obbligazionari da collocarsi presso le reti terze esterne al Gruppo, per il periodo 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2024, riconoscendo a Banca Akros, per il medesimo intervallo temporale, un flusso commissionale – quale delibera quadro ai sensi delle discipline sui conflitti di interessi - di ammontare complessivo fino a 6 milioni, in relazione all'attività di promozione e marketing. Tale delibera quadro sostituisce quella approvata nella seduta consiliare dell'11 luglio 2023.

Iniziative nell'ambito dei programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") del Gruppo: determinazione di plafond annuali per il riacquisto periodico di attivi ceduti

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 29 novembre 2022 ha deliberato il rinnovo, per il periodo gennaio - dicembre 2023, dei plafond annuali per il riacquisto periodico, fino ad un massimo di 100 milioni a valere su ciascuno dei programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite in essere e sulla base dei criteri ivi stabiliti, di attivi ceduti alle società veicolo BP Covered Bond S.r.l., BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l., nonché la sottoscrizione dei Documenti dei Riacquisti relativi a ciascun programma.

Nei mesi di maggio, agosto e dicembre 2023, con la firma dei relativi contratti, nell'ambito di tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite, Banco BPM ha provveduto, tra gli altri, al riacquisto in blocco (i) delle posizioni che risultavano classificate a sofferenza e (i) di alcune posizioni classificate come inadempienze probabili. Per il periodo gennaio – dicembre 2023 i plafond annuali per i riacquisti periodici di attivi ceduti sono stati pertanto utilizzati rispettivamente per (i) 15 milioni con riferimento a BP Covered Bond S.r.l. (ii) 16,8 milioni con riferimento a BPM Covered Bond S.r.l. e (iii) 6 milioni con riferimento a BPM Covered Bond 2 S.r.l.

Successivamente il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 7 novembre 2023, ha deliberato il rinnovo del plafond annuale, con scadenza 31 dicembre 2024, a valere su ciascuno dei tre programmi di emissione di OBG in essere, al fine di effettuare, sulla base dei criteri stabiliti nei relativi programmi, riacquisti periodici, fino ad un

massimo di 100 milioni per ciascun programma, di crediti ceduti alle società veicolo BP Covered Bond S.r.l., BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l., nonché la firma dei Documenti dei Riacquisti relativi a ciascun programma.

Obbligazioni bancarie garantite (OBG): (i) modifiche alle Disposizioni di Vigilanza in materia di OBG: adozione di limiti operativi interni e invio della Comunicazione alla Banca d'Italia; (ii) cessione a BPM Covered Bond S.r.l. di mutui residenziali e commerciali del programma BPM OBG1 e riacquisto di attivi non idonei dalle società veicolo nell'ambito dei programmi di emissione del Gruppo

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta dell'8 maggio 2023 ha deliberato:

  • l'adozione, a seguito delle modifiche intervenute nelle Disposizioni di Vigilanza in materia di obbligazioni bancarie garantite (Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013), di limiti operativi interni all'ammontare delle attività idonee da utilizzare per i programmi di covered bonds, in coerenza con gli obiettivi di rischio e le soglie di tolerance definite nel Risk Appetite Framework, con particolare riferimento a quelli relativi al rischio di liquidità (LCR, NSFR), al livello complessivo di attività vincolate (encumbered assets) e al NPE ratio;
  • con riferimento alle operazioni di cessione e riacquisto nell'ambito dei programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Gruppo, anche nell'esercizio delle attività di direzione e coordinamento che competono alla Capogruppo ai sensi dell'art. 2497 e seguenti cod. civ.: (i) la cessione, da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond S.r.l., del Nuovo Portafoglio BPM OBG1 di attivi idonei costituiti da mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e da mutui commerciali, per un importo pari a circa 1,7 miliardi nei termini descritti, nonché la sottoscrizione dei Documenti della Cessione di BPM OBG1; (ii) il riacquisto dalle rispettive società veicolo di mutui non idonei, per l'ammontare complessivo massimo indicato in narrativa, e la sottoscrizione dei Documenti di Riacquisto, e precisamente:
    • la retrocessione al Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG1 per un importo massimo di 4 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo;
    • la retrocessione al Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG2 per un importo massimo di 1 milione, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo;
    • la retrocessione al Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BP OBG per un importo massimo di 4,5 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo.

Nel mese di maggio 2023, in esecuzione di tali delibere, Banco BPM, con la firma dei relativi contratti, (i) nell'ambito del Programma BPM OBG1, ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di attivi idonei per un debito residuo complessivo pari a 1,6 miliardi (Quinto Portafoglio Banco BPM) e (ii) nell'ambito di tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ha provveduto, tra gli altri, al riacquisto in blocco di una porzione di mutui precedentemente ceduti alle società veicolo e non più classificabili come idonei, tra i quali tutti i mutui che alla data del 7 maggio 2023 presentavano garanzia ipotecaria scaduta per un corrispettivo pari a 3 milioni per il Programma BPM OBG1, 786 mila per il Programma BPM OBG2 e 3,2 milioni per il Programma BP OBG.

Si segnala che, ai fini della cessione di maggio 2023 del nuovo portafoglio alla società veicolo BPM Covered Bond S.r.l, si sono applicate internamente le nuove Disposizioni di Vigilanza, in vigore dal 31 marzo 2023: in allineamento con il nuovo quadro normativo, i nuovi limiti interni alla cessione di attivi idonei adottati da Banco BPM sono risultati rispettati ai fini di procedere con la cessione sul programma BPM OBG1.

Obbligazioni bancarie garantite (OBG): (i) nuova emissione covered bond retained nell'ambito del programma BPM OBG1 e comunicazione preventiva a Banca d'Italia (ii) cessione a BPM Covered Bond S.r.l. di mutui residenziali e commerciali e riacquisto di attivi non idonei dalle società veicolo nell'ambito dei programmi di emissione del Gruppo

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 7 novembre 2023 ha approvato, a seguito delle modifiche intervenute nelle Disposizioni di Vigilanza in materia di obbligazioni bancarie garantite (Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013): (i) la nuova emissione retained Serie 12 nell'ambito del programma BPM OBG1 per un valore

nominale di 600 milioni con scadenza massima di 4 anni a tasso variabile e la sottoscrizione dei Documenti della Serie 12; (ii) i contenuti della Comunicazione da inviare alla Banca d'Italia, avente ad oggetto le caratteristiche della nuova emissione retained Serie 12 nell'ambito del programma BPM OBG1; (iii) i contenuti dell'Attestazione in merito all'adeguamento del programma BPM OBG1 al nuovo quadro normativo di riferimento in materia di attivi idonei e procedure di valutazione, contratti derivati di copertura inclusi nel cover pool, ove previsti, requisiti di copertura, requisiti di liquidità, clausole di estensione automatica delle scadenze ove previsti, società di controllo dell'aggregato di copertura. Con riferimento alle operazioni di cessione e riacquisto nell'ambito dei programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Gruppo, il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato: (i) la cessione, da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond S.r.l., del Nuovo Portafoglio BPM OBG1 di attivi idonei costituiti da mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e da mutui commerciali, per un importo pari a circa 2,2 miliardi, nonché la sottoscrizione dei Documenti della Cessione di BPM OBG1; (ii) il riacquisto dalle rispettive società veicolo di mutui non idonei e la sottoscrizione dei Documenti di Riacquisto, e precisamente:

  • la retrocessione al Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG1 per un importo massimo di 15 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo;
  • la retrocessione al Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG2 per un importo massimo di 5 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo;
  • la retrocessione al Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BP OBG per un importo massimo di 15 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo.

Nel mese di dicembre 2023, in esecuzione di tali delibere, Banco BPM, con la firma dei relativi contratti, (i) nell'ambito del Programma BPM OBG1, ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di attivi idonei per un debito residuo complessivo pari a 2,1 miliardi (Sesto Portafoglio Banco BPM) e (ii) nell'ambito di tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ha provveduto, tra gli altri, al riacquisto in blocco di una porzione di mutui precedentemente ceduti alle società veicolo e non più classificabili come idonei, tra i quali tutti i mutui che presentavano garanzia ipotecaria in scadenza entro la data del 31 dicembre 2023 per un corrispettivo pari a 9,3 milioni per il Programma BPM OBG1, 2,1 milioni per il Programma BPM OBG2 e 9,5 milioni per il Programma BP OBG.

Si segnala che, in allineamento con il nuovo quadro normativo, entrato in vigore lo scorso marzo, i nuovi limiti interni alla cessione di attivi idonei adottati da Banco BPM sono risultati rispettati ai fini di procedere con la cessione sul programma BPM OBG1.

Approvazione del progetto di scissione parziale di Banca Akros S.p.A. a favore di Banco BPM S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 29 maggio 2023 ha approvato, ai sensi degli artt. 2506 – bis e 2501- ter cod. civ., il progetto di scissione parziale da parte di Banca Akros a Banco BPM con procedura semplificata ex artt. 2505 e 2506 – ter cod. civ. del ramo d'azienda relativo all'attività di Finanza proprietaria che consente la specializzazione (i) della Capogruppo nella gestione dei portafogli di proprietà e nelle emissioni di strumenti finanziari (ii) di Banca Akros nell'attività di Investment Banking, Brokerage e Sales.

A seguito del rilascio, in data 22 settembre 2023, del provvedimento autorizzativo della BCE ai sensi dell'art. 57 del D. Lgs. n. 385/1993, si è proceduto alle ulteriori fasi dell'iter societario di scissione, da ultimo con la sottoscrizione dell'atto di scissione in data 18 dicembre 2023.

Gli effetti della scissione, anche ai fini contabili e fiscali, sono decorsi dal 1° gennaio 2024; pertanto, dalla medesima data, le operazioni relative al ramo d'azienda scisso sono state imputate al bilancio della beneficiaria Banco BPM.

Evoluzione della bancassicurazione in Banco BPM

Il 22 dicembre 2022, Banco BPM e Crédit Agricole Assurances S.A. avevano sottoscritto un term-sheet vincolante per la costituzione di una partnership strategica di lunga durata nella bancassurance limitatamente al settore Danni e Protezione: gli accordi prevedevano tra l'altro che Crédit Agricole Assurances S.A. acquistasse da Banco BPM una partecipazione pari al 65% del capitale sociale di Banco BPM Assicurazioni S.p.A. e una partecipazione pari

al 65% del capitale sociale di Vera Assicurazioni S.p.A., subordinatamente all'acquisto da parte di Banco BPM delle partecipazioni del 65% del capitale sociale di Vera Assicurazioni S.p.A. nonché di Vera Vita S.p.A., detenute da Società Cattolica di Assicurazione S.p.A. (a cui è subentrata Generali Italia S.p.A.1 ).

Banco BPM, nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 20 giugno 2023, nell'ambito del processo di integrazione del business assicurativo e a seguito dell'avvenuto esercizio, in data 29 maggio 2023, dell'opzione di acquisto sul 65% del capitale sociale di Vera Vita S.p.A. e Vera Assicurazioni S.p.A. prevista dal Patto Parasociale in essere tra Banco BPM e Generali Italia S.p.A.), ha individuato come soluzione ottimale il consolidamento del comparto assicurativo avente come Capogruppo Banco BPM Vita S.p.A. (sia per il settore Vita che per il settore Danni/Protezione).

In data 14 dicembre 2023, ottenute le prescritte autorizzazioni di legge, il Gruppo Banco BPM ha perfezionato:

  • l'acquisto del 65% del capitale sociale di Vera Vita S.p.A., che a sua volta detiene il 100% del capitale e Vera Financial Dac (che contestualmente ha modificato la propria denominazione sociale in BBPM Life Dac);
  • l'acquisto del 65% del capitale sociale di Vera Assicurazioni S.p.A. che a sua volta detiene il 100% del capitale sociale di Vera Protezione S.p.A. - contestualmente ceduto a Crédit Agricole Assurances S.A.;
  • ceduto a Crédit Agricole Assurances, il 65% del capitale di Banco BPM Assicurazioni, precedentemente detenute da Banco BPM.

In data 15 dicembre 2023 sono stati quindi perfezionati i trasferimenti infragruppo delle partecipazioni detenute dal Banco BPM a Banco BPM Vita, finalizzati a concentrare in capo a Banco BPM Vita tutte le partecipazioni (Vita e Danni/Protezione) di Gruppo nel comparto assicurativo.

Gruppo di rischio Alba Leasing: aumento del plafond di affidabilità per rischi diretti, aumento del monte fidi e scadenza di revisione

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 20 giugno 2023, ha deliberato di approvare a favore di Alba Leasing S.p.A.: (i) l'aumento del plafond di affidabilità per rischi diretti da 1.000 milioni a 1.200 milioni, di cui 200 milioni con scadenza 31 luglio 2023; (ii) l'aumento del monte fidi da 971,18 milioni ad 1.163,18 milioni, di cui 200 milioni con scadenza 31 luglio 2023, a cui si affiancano rischi indiretti per 0,01 milioni e rischi di evidenza per 15 milioni; (iii) la nuova scadenza di revisione al 30 giugno 2024.

Successivamente il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 19 dicembre 2023, ha deliberato di approvare a favore di Alba Leasing S.p.A.: (i) l'aumento del plafond di affidabilità per rischi diretti da 1.000 milioni ad 1.100 milioni, di cui 100 milioni con scadenza 30 giugno 2024; (ii) l'aumento del monte fidi da 963,18 milioni ad 1.063,18 milioni, di cui 100 milioni con scadenza 30 giugno 2024, a cui si affiancano rischi indiretti per 0,01 milioni e rischi di evidenza per 15 milioni, mantenendo invariata la scadenza di revisione al 30 giugno 2024.

BPM Covered Bond S.r.l. / BPM Covered Bond 2 S.r.l. / BP Covered Bond S.r.l. – Revisione al 30 novembre 2024 del plafond di affidabilità per finanziamenti subordinati, con conferma dello stesso a 21 miliardi

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 19 dicembre 2023, ha deliberato di approvare: (i) la revisione al 30 novembre 2024 del plafond per finanziamenti subordinati concessi a favore delle tre società veicolo del Gruppo Banco BPM (BPM Covered Bond S.r.l., BPM Covered Bond 2 S.r.l. e BP Covered Bond S.r.l.), con conferma del relativo ammontare in 21 miliardi; (ii) la concessione a favore di BPM Covered Bond S.r.l. di una nuova linea per finanziamenti subordinati di 2 miliardi, funzionale all'acquisto di un nuovo portafoglio di attivi idonei, rappresentati da mutui residenziali e commerciali originati da Banco BPM del valore complessivo di 2,2 miliardi; (iii) la contestuale riduzione, da 5 miliardi ad 3 miliardi, delle linee per finanziamenti subordinati in essere in capo a BP Covered Bond S.r.l.; (iv) il rinnovo delle linee per finanziamenti subordinati in essere in capo a BPM Covered Bond 2 S.r.l. per 9,2 miliardi.

1 In data 1° luglio 2023 ha avuto effetto la scissione parziale proporzionale di Cattolica a favore di Generali Italia: le partecipazioni detenute da Cattolica in Vera Vita e in Vera Assicurazioni, pari al 65% del capitale sociale delle stesse, in quanto incluse nel perimetro della scissione, sono state trasferite alla beneficiaria, Generali Italia. Ai sensi dell'art. 5.2 (a)(i) del Nuovo Patto Parasociale, Generali Italia, con effetto dalla data di efficacia della scissione, ha aderito allo stesso vincolandosi così a tutti gli obblighi ivi previsti a carico di Cattolica.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Remunerazione collegata a sistemi di incentivazione: piani di compensi basati su azioni

Banco BPM S.p.A., in qualità di Capogruppo, predispone l'annuale Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 37° aggiornamento del 24 novembre 2021, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art.123-ter del Decreto Legislativo 58/1998 ("Testo Unico della Finanza" o "TUF") e successive modificazioni, dell'art. 84-quater della delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni ("Regolamento Emittenti") e del Regolamento IVASS 38/2018 e relativi Orientamenti.

La politica di remunerazione ("Policy") rappresenta un'importante leva gestionale, per attrarre, motivare e trattenere il management e il personale. Essa orienta i comportamenti verso il contenimento dei rischi assunti (inclusi quelli legali e reputazionali) e la tutela e fidelizzazione del cliente, con attenzione alla gestione dei conflitti di interesse. La Policy inoltre persegue il successo sostenibile che produce valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti nell'interesse degli stakeholder del Gruppo.

La Policy 2023 definisce le linee guida dei sistemi di remunerazione per perseguire le strategie, gli obiettivi e i risultati di lungo periodo, in coerenza con le politiche di governo e di gestione dei rischi. La correlazione tra la remunerazione variabile del personale e i fattori ESG è un elemento cardine della Policy 2023. La remunerazione variabile è quindi correlata alle azioni strategiche che riguardano temi ambientali, salute e sicurezza, gestione delle risorse umane, con particolare attenzione all'inclusività e alla neutralità di genere. La politica di remunerazione è neutrale rispetto al genere del personale.

In accordo alla Policy 2023, la remunerazione del personale dipendente del Gruppo prevede una componente variabile (incentivo) collegata al sistema di incentivazione con periodicità annuale (Piano Short Term Incentive), il cui riconoscimento è subordinato alla positiva verifica di predefinite condizioni di accesso (cancelli) costituite da indicatori di adeguatezza patrimoniale, adeguatezza della liquidità e di redditività. Dopo la verifica dei cancelli, ma prima delle eventuali erogazioni, l'ammontare effettivo delle risorse economiche disponibili è determinato in ragione dei risultati economici conseguiti (coefficiente di rettifica finanziario) e degli indicatori qualitativi di natura non finanziaria (coefficiente di rettifica non finanziario), in coerenza con il quadro di propensione al rischio del Gruppo.

L'incentivo del personale più rilevante1 identificato nell'anno 2023 è corrisposto nell'arco di sei o cinque anni, suddiviso in una quota up-front e in cinque o quattro quote differite annuali subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

La quota up-front a prescindere dal beneficiario è pari al:

  • 60% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia inferiore a 435 mila euro;
  • 40% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia pari o superiore a 435 mila euro.

Il valore di 435 mila euro rappresenta per il Gruppo il livello di remunerazione variabile di importo particolarmente elevato, determinato in coerenza al criterio stabilito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia1 .

1 Soggetti la cui attività professionale ha, o può avere, un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo o della singola Legal Entity.

Il 50% della quota up-front dell'incentivo è riconosciuto in azioni ordinarie Banco BPM.

Le quote differite sono costituite da:

  • cinque quote annue di pari importo differite nel periodo quinquennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 55% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante apicale, indipendentemente dall'importo della remunerazione variabile individuale annua riconosciuta, e per i responsabili delle linee di business principali di Banca Akros o di Banca Aletti diretti riporti dell'Amministratore Delegato o dell'alta dirigenza di Banca Akros o di Banca Aletti, nel caso in cui l'importo della remunerazione variabile individuale annua riconosciuta sia pari o superiore a 435 mila euro;
  • quattro quote annue di pari importo, differite nel periodo quadriennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 50% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante non indicato al punto precedente.

Come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua risulti inferiore o pari alla soglia di rilevanza di 50 mila euro e allo stesso tempo inferiore o pari a un terzo della remunerazione totale individuale annua, il relativo importo è erogato in contanti e in un'unica soluzione.

Il piano Long Term Incentive supporta il Piano Strategico 2021-2024, per perseguire risultati che creino valore nel lungo termine per gli azionisti e tutti gli stakeholder rilevanti, e prevede due periodi di valutazione (piano LTI 2021- 2023 e piano LTI 2022- 2024).

Il perimetro dei destinatari dei piani LTI include circa 60 ruoli ricompresi tra il personale più rilevante del Gruppo (esclusi gli appartenenti alle funzioni con compiti di controllo), selezionati in base al livello della posizione e all'impatto sul business, inclusi l'Amministratore Delegato e i dirigenti con responsabilità strategiche di Capogruppo.

L'incentivo correlato al piano LTI (incentivo LTI) è corrisposto integralmente in azioni ordinarie Banco BPM, è riconosciuto al termine del periodo di performance triennale ed è commisurato al livello di raggiungimento di condizioni e obiettivi di performance.

Per l'incentivo LTI 2021-2023 si applicano le disposizioni vigenti al momento della sua adozione e quindi esso è corrisposto in sei o quattro anni, suddiviso in una quota up-front pari al 40% e in cinque o tre quote differite annuali, a seconda del personale, subordinate alla positiva verifica di future condizioni. L'incentivo LTI 2022-2024 è corrisposto in una quota up-front pari al 40% e in quote differite annue di pari importo, secondo quanto previsto per il piano Short Term Incentive 2022, subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

Con riferimento ai Piani Short Term Incentive e Long Term Incentive, per le azioni maturate (up-front e differite) è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di un anno, che decorre dalla maturazione; l'effettiva entrata in possesso da parte del beneficiario avviene al termine di tale periodo.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.

Oltre al piano di compensi basati su azioni del Banco BPM S.p.A., relativo al Piano Short Term Incentive 2023, l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM del 20 aprile 2023 ha approvato:

  • la politica in materia di remunerazione 2023 Sezione I della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Banco BPM – 2023;
  • la relazione sui compensi corrisposti nel 2022 Sezione II della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Banco BPM – 2023 (voto consultivo);
  • i criteri per la determinazione degli importi eventualmente da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica di tutto il personale, ivi compresi i limiti fissati a detti importi;
  • la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio del piano di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A..

Per maggiori informazioni di dettaglio si rinvia a quanto contenuto nei documenti: Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Banco BPM 2023 (Sezione I e Sezione II),

1 Cfr. Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione III, Paragrafo 2: "Per importo di remunerazione variabile particolarmente elevato si intende il minore tra: i) il 25 per cento della remunerazione complessiva media degli high earners italiani, come risultante dal più recente rapporto pubblicato dall'EBA; ii) 10 volte la remunerazione complessiva media dei dipendenti della banca".

Documento Informativo sul piano di compensi basati su azioni - Piano Short Term Incentive 2023, disponibili sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

1.2 Piani compensi basati su azioni di esercizi precedenti

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 6-7 febbraio 2023 ha preso atto della maturazione, nell'esercizio 2023, della componente azionaria delle quote differite di incentivo di breve e lungo termine, riferite ai piani di compensi basati su azioni in corso di validità e approvati sulla base di precedenti delibere assembleari.

Per un maggior dettaglio sulle modalità e sui termini di attribuzione delle azioni a valere sui Piani sopra descritti si rinvia ai rispettivi documenti informativi predisposti ai sensi dell'art. 84-bis del Regolamento Emittenti, depositati presso la Sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e a disposizione del pubblico, tra l'altro, sul sito internet del Banco BPM S.p.A. all'indirizzo www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance — Politiche di Remunerazione).

1.3 Importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro

Nel rispetto della normativa tempo per tempo vigente è facoltà unilaterale della Capogruppo pattuire subordinatamente alle condizioni e secondo le modalità definite nella Policy — eventuali importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro (per il personale più rilevante, golden parachute) che possono essere riconosciuti nella misura massima di 24 mensilità di remunerazione fissa (esclusa l'indennità di mancato preavviso determinata secondo quanto stabilito dalla legge) ed entro il limite massimo di 2,9 milioni di euro (lordo dipendente).

Il riconoscimento di importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro avviene alla cessazione ed è subordinato alla positiva verifica di condizioni, relative all'esercizio precedente, di adeguatezza patrimoniale e della liquidità. L'importo è determinato considerando ogni elemento rilevante e in ogni caso:

  • i risultati positivi conseguiti nel tempo;
  • le circostanze che hanno portato alla risoluzione, tenendo conto dell'interesse dell'azienda anche per evitare l'alea di un giudizio;
  • i ruoli svolti e/o le cariche ricoperte nel corso del rapporto di lavoro, intesi anche nel senso di rischi assunti dal soggetto;
  • la durata del rapporto di lavoro e del ruolo;

• il risparmio che consegue dalla conclusione anticipata del rapporto di lavoro.

L'erogazione avviene secondo le medesime modalità previste per il Piano Short Term Incentive, definite nella politica di remunerazione vigente al momento della cessazione, con riferimento all'ultimo ruolo per il quale è valutata la concessione dell'importo, ferme restando le specificità previste dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia.

L'erogazione degli importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro, sia per il personale più rilevante, sia per il restante personale, avviene solo in assenza di accertati comportamenti fraudolenti o di colpa grave messi in atto da colui che sia cessato. L'accertamento di tali comportamenti implica l'annullamento delle quote non ancora erogate (malus) e la restituzione di quelle già attribuite (claw-back). La valutazione in merito alla significatività della colpa è effettuata dal Consiglio di Amministrazione di Capogruppo e/o delle controllate e/o dall'Amministratore Delegato di Capogruppo (o un suo delegato), ciascuno per quanto di competenza; tale valutazione avviene dal momento della maturazione delle quote fino ai successivi cinque anni.

Le componenti di remunerazione per il personale più rilevante sopra descritte, che prevedono il pagamento basato su azioni di Banco BPM, si configurano come piani equity settled in accordo con le previsioni dell'IFRS 2. Tali pagamenti basati su azioni sono rilevati nel conto economico nella voce Spese per il personale in contropartita di un incremento delle Riserve di patrimonio netto consolidato e nel patrimonio netto della Capogruppo.

Le società controllate invece, nel proprio bilancio separato, contabilizzano il costo di competenza del periodo nella voce di conto economico Spese per il personale in contropartita di un incremento della voce dello stato patrimoniale passivo "Fondi per rischi ed oneri", in quanto i piani di incentivazione per il personale più rilevante prevedono il pagamento basato su azioni della Capogruppo che verrà regolato dalle singole controllate e, pertanto, si configurano come operazioni cash settled.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Variazioni annue

Il saldo del magazzino titoli al 1° gennaio 2023, interamente detenuto dalla Capogruppo Banco BPM, consisteva in n. 6.159.480 azioni ordinarie Banco BPM.

Nel corso del 2023, in attuazione della politica di remunerazione, sono state consegnate a 95 beneficiari complessivamente n. 1.619.651 azioni ordinarie Banco BPM S.p.A..

1.1 Programma di acquisto di azioni proprie a servizio dei Piani di attribuzione di azioni rivolti al personale più rilevante del Gruppo Banco BPM

Si rammenta che l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 7 aprile 2022 aveva approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni, e che - in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea ai sensi delle applicabili disposizioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 – Banco BPM ha effettuato il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere che prevedono quote differite.

In particolare, si evidenzia, come da comunicati stampa diffusi da ultimo il 6 marzo 2023, che Banco BPM, nell'ambito del predetto programma di acquisto di azioni, ha acquistato sul Mercato Euronext Milan, nel periodo dal 28 febbraio al 6 marzo 2023, estremi inclusi, complessive n. 2.418.855 azioni proprie (pari allo 0,16% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di euro 4,134186, per un controvalore totale pari a circa 10 milioni.

A seguito delle operazioni sopraindicate e tenuto conto della pregressa giacenza di azioni proprie oltre alle consegne di azioni effettuate nel corso del 2023 avvenute nell'ambito dell'attuazione delle politiche di remunerazione, al 31 dicembre 2023 Banco BPM possiede direttamente n. 6.958.684 azioni proprie.

2. Altre informazioni

Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 6-7 febbraio 2023 relativamente al piano di compensi basati su azioni approvato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 2022, sono state complessivamente riconosciute n. 1.011.327 azioni a 52 beneficiari di cui (i) n. 546.985 relative alla quota up-front maturata e (ii) n. 464.342 relative alle quote differite, a seconda dei casi, nei quattro o cinque anni successivi al 2023, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica di future condizioni consolidate nonché all'assenza di comportamenti di misconduct. Nell'ambito di tale piano, si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari n. 864.573 azioni, di cui n. 460.490 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 404.083 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.

La medesima delibera ha altresì determinato la maturazione di quote azionarie differite relative ad esercizi precedenti (2017, 2018, 2019, 2020, 2021 e LTI 2017-2019) per complessive n. 869.932 azioni Banco BPM a 86 beneficiari, di cui 761.667 azioni maturate a favore di beneficiari della Capogruppo.

2.1 Impatti economici 2023

Relativamente ai Sistemi di Incentivazione in azioni del personale più rilevante nel 2023 il Gruppo ha stanziato 8,7 milioni, gli importi più rilevanti sono da ricondursi per 4,3 milioni al piano di incentivazione a breve termine 2023 e ai piani a lungo termine 2021-2023 e 2022-2024 rispettivamente per 3,8 milioni e 1,3 milioni, la differenza è da ricondursi all'adeguamento negativo dei piai a breve termine dei precedenti esercizi. Si precisa che l'importo riconducibile alla Capogruppo, a fronte di tali Sistemi di Incentivazione, ammonta a 7,6 milioni.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. È quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche eventuali settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal paragrafo 13 dell'IFRS 8.

In tale ottica si inquadra la modifica apportata alla struttura del Segment Reporting a decorrere dal 2023, che evidenzia in un segmento dedicato il contributo della Finanza di Gruppo, fino al 31 dicembre scorso ricondotto all'interno del Corporate Center, al fine di fornire una migliore rappresentazione dei risultati dell'attività in esame.

Pertanto, per l'esercizio 2023, i settori operativi assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame sono i seguenti:

  • Retail;
  • Corporate;
  • Istituzionali;
  • Private;
  • Investment Banking;
  • Insurance;
  • Partnership Strategiche;
  • Finanza;
  • Corporate Center.

Per una descrizione in merito alla configurazione sui suddetti settori operativi si fa rinvio all'informativa contenuta nella sezione "Risultati per settore di attività" della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per settore al 31 dicembre 2023 comparati con i corrispondenti dati dell'esercizio precedente.

Al fine di consentire un confronto su basi omogenee, questi ultimi sono stati rideterminati rispetto a quelli pubblicati nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2022 per tenere conto:

  • degli impatti derivanti dall'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative collegate, rilevati settore Insurance;
  • della modifica introdotta a decorrere dall'esercizio 2023 nella composizione dei settori operativi sopra indicata che vede il contributo riferito all'attività della Finanza di Gruppo, precedentemente esposto nel settore "Corporate Center", esposto nel nuovo settore "Finanza", come previsto dal paragrafo 29 del principio contabile IFRS 8.
mici
Risultati di settore - dati econo
2023 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Margine di interesse 3.289.228 2.126.138 584.789 163.820 37.583 47.798 (95) (1.764) 220.196 110.763
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio
netto
144.097 - - - - - 28.440 113.597 - 2.060
Margine finanziario 3.433.325 2.126.138 584.789 163.820 37.583 47.798 28.345 111.833 220.196 112.823
Commissioni nette 1.860.019 1.432.851 315.747 46.533 96.797 59.274 - - (4.549) (86.634)
Altri proventi netti di gestione 81.276 24.578 627 2.170 5 (225) 3.955 - - 50.166
Risultato netto finanziario (79.029) (20.044) 19.229 135 (1.468) 37.461 - - (122.463) 8.121
Risultato dell'attività assicurativa 45.851 - - - - - 45.851 - - -
Altri proventi operativi 1.908.117 1.437.385 335.603 48.838 95.334 96.510 49.806 - (127.012) (28.347)
Proventi operativi 5.341.442 3.563.523 920.392 212.658 132.917 144.308 78.151 111.833 93.184 84.476
Spese per il personale (1.671.952) (1.064.066) (80.013) (14.178) (62.563) (30.040) (2.026) (1.639) (10.259) (407.168)
Altre spese amministrative (652.393) (684.644) (133.977) (32.014) (17.489) (71.244) (11.873) (701) (57.548) 357.097
Rettifiche di valore nette su attività materiali e
immateriali
(246.818) (91.317) (2.506) (322) (5.314) (546) (7) (40) (209) (146.557)
Oneri operativi (2.571.163) (1.840.027) (216.496) (46.514) (85.366) (101.830) (13.906) (2.380) (68.016) (196.628)
Risultato della gestione operativa 2.770.279 1.723.496 703.896 166.144 47.551 42.478 64.245 109.453 25.168 (112.152)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (558.594) (329.143) (165.105) (3.748) (265) 2 - - - (60.335)
Risultato netto della valutazione al fair value delle
attività materiali
(146.847) - - - - - - - - (146.847)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (1.986) - - - - 106 - - 1.975 (4.067)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (22.189) (24.484) 5.597 244 (6.360) 39 (34) - - 2.809
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti 342 - - - - - - - - 342
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.041.005 1.369.869 544.388 162.640 40.926 42.625 64.211 109.453 27.143 (320.250)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
(604.751) (457.188) (180.388) (53.814) (14.010) (11.565) (7.926) 1.357 (9.185) 127.968
Risultato netto dell'operatività corrente 1.436.254 912.681 364.000 108.826 26.916 31.060 56.285 110.810 17.958 (192.282)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle
imposte
(126.577) (95.029) (11.768) (10.944) (717) (2.178) - - (5.941) -
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori
contabili
8.802 - - - - - - - - 8.802
Impatti Bancassurance al netto delle imposte (22.245) - - - - - - - - (22.245)
Variazione del merito creditizio sui Certificates
emessi dal Gruppo, al netto delle imposte
(3.463) - - - - - - - - (3.463)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (28.340) (21.740) 92 (21) (2.314) - - - - (4.357)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 22 - - - - - - - - 22
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza
della Capogruppo
1.264.453 795.912 352.324 97.861 23.885 28.882 56.285 110.810 12.017 (213.523)

2022 (*) Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Margine di interesse 2.314.409 1.183.947 474.250 94.552 4.091 56.509 (39) (1.961) 536.187 (33.127)
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio
netto
135.983 - - - - - (16.101) 150.221 - 1.863
Margine finanziario 2.450.392 1.183.947 474.250 94.552 4.091 56.509 (16.140) 148.260 536.187 (31.264)
Commissioni nette 1.887.322 1.442.055 278.601 50.118 97.177 50.237 - - 1.013 (31.879)
Altri proventi netti di gestione 71.554 5.965 58 3.470 5 962 1.171 - - 59.923
Risultato netto finanziario 242.983 (7.529) (18.338) (466) (429) 13.278 - - 305.175 (48.708)
Risultato dell'attività assicurativa 21.702 - - - - - 21.702 - - -
Altri proventi operativi 2.223.561 1.440.491 260.321 53.122 96.753 64.477 22.873 - 306.188 (20.664)
Proventi operativi 4.673.953 2.624.438 734.571 147.674 100.844 120.986 6.733 148.260 842.375 (51.928)
Spese per il personale (1.602.406) (1.046.107) (76.838) (13.884) (57.159) (29.590) (1.638) (1.741) (10.132) (365.317)
Altre spese amministrative (648.249) (718.958) (134.810) (31.113) (15.259) (60.478) (4.347) (619) (49.579) 366.914
Rettifiche di valore nette su attività materiali e
immateriali
(279.736) (107.446) (4.102) (607) (3.501) (370) (596) (40) (202) (162.872)
Oneri operativi (2.530.391) (1.872.511) (215.750) (45.604) (75.919) (90.438) (6.581) (2.400) (59.913) (161.275)
Risultato della gestione operativa 2.143.562 751.927 518.821 102.070 24.925 30.548 152 145.860 782.462 (213.203)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (682.281) (410.028) (191.673) (1.396) 541 111 - - - (79.836)
Risultato netto della valutazione al fair value delle
attività materiali
(108.347) - - - - - - - - (108.347)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (9.106) - - - - (68) - - (6.262) (2.776)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (57.214) (33.761) (11.915) (386) (4.665) (83) (3) - - (6.401)
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti 2.258 - - - - - - - - 2.258
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.288.872 308.138 315.233 100.288 20.801 30.508 149 145.860 776.200 (408.305)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente
(407.031) (108.011) (105.648) (33.160) (7.240) (9.227) (4.000) 1.429 (257.237) 116.063
Risultato netto dell'operatività corrente 881.841 200.127 209.585 67.128 13.561 21.281 (3.851) 147.289 518.963 (292.242)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle
imposte
(151.887) (110.412) (14.348) (13.976) (963) (2.556) - - (9.555) (77)
Impairment su avviamenti (8.132) - - - - - - - - (8.132)
Variazione del merito creditizio sui Certificates
emessi dal Gruppo, al netto delle imposte
4.818 - - - - - - - - 4.818
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (42.379) (23.926) 110 (25) (2.490) - - - - (16.048)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 786 - - - - - - - - 786
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza
della Capogruppo
685.047 65.789 195.347 53.127 10.108 18.725 (3.851) 147.289 509.408 (310.895)
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative collegate; sono stati inoltre rideterminati per riflettere le modifiche

introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2023.

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Nelle tabelle seguenti si riporta il dettaglio delle commissioni attive dell'esercizio 2023 e dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato, definita in ottica gestionale, e del settore operativo IFRS 8, in linea con i requisiti informativi introdotti dal principio contabile IFRS 15.

Tipologia servizi/valori
2023
Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Prodotti di risparmio 657.284 571.270 1.381 5.893 97.357 0 0 0 1.271 (19.888)
di cui:
Indiretta upfront - Rete 191.534 183.717 65 1.054 6.697 0 0 0 0 0
Amministrata 49.897 47.071 14 202 2.610 0 0 0 0 0
Gestioni e Fondi 107.006 102.818 30 675 3.483 0 0 0 0 0
Vita 34.630 33.828 21 177 604 0 0 0 0 0
Indiretta running - Rete 484.367 387.553 1.316 4.839 90.659 0 0 0 0 0
Amministrata 81.756 67.114 516 2.049 12.077 0 0 0
Gestioni e Fondi 361.216 284.969 762 2.580 72.905 0 0 0 0 0
Vita 41.395 35.470 38 209 5.678 0 0 0 0 0
Indiretta non Rete Commerciale (18.617) 0 0 0 0 0 0 0 1.271 (19.888)
Investment banking 79.703 0 0 0 0 79.703 0 0 0
Protezione assicurativa 55.890 55.608 17 48 52 0 0 0 0 165
Altre commissioni 1.260.856 902.428 331.876 44.195 2.165 0 0 0 0 (19.808)
Commissioni attive 2.053.733 1.529.306 333.274 50.137 99.574 79.703 - - 1.271 -39.531
Commissioni passive (193.714) (96.455) (17.527) (3.604) (2.777) (20.429) - - (5.820) (47.103)
Commissioni nette 1.860.019 1.432.851 315.747 46.533 96.797 59.274 - - (4.549) (86.634)

Tipologia servizi/valori
2022 (*)
Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Prodotti di risparmio 666.251 589.316 1.230 5.537 98.710 - - - 8.003 (36.545)
di cui:
Indiretta upfront - Rete 209.130 200.977 89 1.181 6.883 - - - - -
Amministrata 26.247 24.831 18 132 1.266 - - - - -
Gestioni e Fondi 143.125 137.724 70 888 4.443 - - - - -
Vita 39.758 38.422 1 161 1.174 - - - - -
Indiretta running - Rete 485.663 388.339 1.141 4.356 91.827 - - - - -
Amministrata 62.713 52.969 314 1.460 7.970 - - - - -
Gestioni e Fondi 377.936 297.712 779 2.670 76.775 - - - - -
Vita 45.014 37.658 48 226 7.082 - - - - -
Indiretta non Rete Commerciale (28.542) - - - - - - - 8.003 (36.545)
Investment banking 82.132 - - - - 82.132 - - - -
Protezione assicurativa 50.252 49.970 18 39 90 - - - - 135
Altre commissioni 1.207.839 880.754 289.746 47.387 1.912 - - - - (11.960)
Commissioni attive 2.006.474 1.520.040 290.994 52.963 100.712 82.132 - - 8.003 (48.370)
Commissioni passive (119.152) (77.985) (12.393) (2.845) (3.535) (31.895) - - (6.990) 16.491
Commissioni nette 1.887.322 1.442.055 278.601 50.118 97.177 50.237 - - 1.013 (31.879)
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2023.

Nelle tabelle seguenti è fornito il dettaglio della voce "Altre commissioni" dell'esercizio 2023 e dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato:

Altre commissioni 2023 Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Tenuta e gestione dei C/C, CDC 488.958 419.328 55.769 12.651 1.160 - - - - 50
di cui:
CDC 246.132 198.209 43.686 3.888 349 - - - - -
Tenuta e gestione dei c/c 242.826 221.119 12.083 8.763 811 - - - - 50
Comm. su finanz. (inc. credito al consumo) e crediti di
firma Italia
263.717 81.967 169.151 11.799 142 - - - - 658
di cui:
Commissioni su finanziamenti 164.537 19.362 135.322 10.095 10 - - - - (252)
Commissioni su crediti di firma 52.165 18.758 33.829 1.704 109 - - - - (2.235)
Credito al consumo 47.015 43.847 - - 23 - - - - 3.145
Estero (inc. crediti di firma) 126.895 47.571 82.435 632 143 - - - - (3.886)
Servizi di incasso e pagamento, monetica 382.400 355.672 24.605 19.255 1.596 - - - - (18.728)
di cui:
Servizi di incasso e pagamento 194.237 157.183 18.831 12.907 816 - - - - 4.500
Monetica 188.163 198.489 5.774 6.348 780 - - - - (23.228)
Altri servizi (1.114) (2.110) (84) (142) (876) - - - 2.098
di cui:
Rimborsi commerciali (5.067) (2.908) (464) (156) (876) - - - (663)
Retrocessioni a promotori - - - - - - - - -
Altro 3.953 798 380 14 - - - - 2.761
Totale altre commissioni 1.260.856 902.428 331.876 44.195 2.165 - - - - (19.808)

Altre commissioni 2022 Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Tenuta e gestione dei C/C, CDC 506.619 431.723 59.406 14.343 1.095 - - - 52
di cui:
CDC 241.433 196.102 41.145 3.918 268 - - - -
Tenuta e gestione dei c/c 265.186 235.621 18.261 10.425 827 - - - 52
Comm. su finanz. (inc. credito al consumo) e crediti di
firma Italia
255.614 79.523 158.013 14.552 115 - - - 3.411
di cui:
Commissioni su finanziamenti 157.219 13.299 130.856 12.863 (6) - - - 207
Commissioni su crediti di firma 45.439 17.245 27.157 1.688 105 - - - (756)
Credito al consumo 52.956 48.979 - 1 16 - - - 3.960
Estero (inc. crediti di firma) 81.617 35.761 45.612 589 175 - - - (520)
Servizi di incasso e pagamento, monetica 365.990 336.931 27.133 18.347 1.459 - - - (17.880)
di cui:
Servizi di incasso e pagamento 182.332 146.066 19.957 12.294 742 - - - 3.273
Monetica 183.658 190.865 7.176 6.053 717 - - - (21.153)
Altri servizi (2.001) (3.184) (418) (444) (932) - - - 2.977
di cui:
Rimborsi commerciali (6.149) (3.907) (722) (451) (932) - - - (137)
Retrocessioni a promotori - - - - - - - - -
Altro 4.148 723 304 7 - - - - 3.114
Totale altre commissioni 1.207.839 880.754 289.746 47.387 1.912 - - - (11.960)

moniali
Risultati di settore - dati patri
31/12/2023 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Crediti verso clientela: 129.266.444 59.417.979 29.679.588 6.843.607 598.968 296.151 2.510 - 29.453.390 2.974.251
finanziamenti verso clientela
104.015.166 59.417.979 29.439.419 6.464.184 598.968 296.151 2.510 - 4.821.704 2.974.251
titoli di debito
25.251.278 - 240.169 379.423 - - - - 24.631.686 -
31/12/2022 (*) Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Crediti verso clientela: 133.647.528 63.164.637 31.307.219 6.829.089 542.448 1.773.022 765 - 26.256.766 3.773.582

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2023.

214.689

124.257

  • -

31.092.530

finanziamenti verso clientela 107.521.998 63.164.637

titoli di debito 26.125.530 -

6.704.832

542.448 1.773.022

765

-

-

25.786.584

-

-

470.182

3.773.582

-

31/12/2023 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Raccolta diretta 120.770.064 78.895.521 7.196.953 11.536.204 1.889.894 803.101 - - 19.627.852 820.539
31/12/2022 (*) Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center

Raccolta diretta 120.639.083 82.910.556

7.506.563 (*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2023.

11.032.058

2.674.626 1.838.956

-

14.307.895

368.429

-

Corporate
Center
Finanza Partnership
Strategiche
Insurance Investment
Banking
Private Istituzionali Corporate Retail Totale 31/12/2022 (*)
20.365 - 1.296.992 136.892 - - - - - 1.454.249 Partecipazioni
Corporate
Center
Finanza Partnership
Strategiche
Insurance Investment
Banking
Private Istituzionali Corporate Retail Totale 31/12/2023

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti a seguito dell'applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 per le compagnie assicurative collegate; sono stati inoltre rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2023.

Partecipazioni 1.652.548 -

-

-

  • -

353.351

1.279.312

-

19.885 Si precisa che le attività e i proventi operativi sono prevalentemente conseguiti in Italia, a conferma del radicamento sul territorio nazionale, considerato quale raggio primario di azione del Gruppo. L'incidenza delle attività e dei proventi operativi conseguiti all'estero è da ritenersi trascurabile.

PARTE M – INFORMATIVA SUL LEASING

Sezione 1 – Locatario

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Nel perimetro IFRS 16 del Gruppo Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che rappresentano circa il 96% dei diritti d'uso relativi al leasing. Marginali risultano gli altri contratti, relativi al noleggio della flotta delle auto aziendali e al diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche.

I contratti di leasing a breve termine o di modesto valore sono contabilizzati secondo quanto previsto dal par. 6 dell'IFRS 16. I relativi costi sono indicati nella tabella 12.5 "Altre spese amministrative: composizione".

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali il Gruppo risulta essere locatario, contenute nella presente Nota integrativa consolidata, nelle sezioni sottoindicate:

  • le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 9 tabella 9.1 "Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo" e tabella 9.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue";
  • le informazioni sui debiti per leasing sono contenute nella Parte B, Passivo sezione 1 tabella 1.6 "Debiti per leasing";
  • le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.3 "Interessi passivi e oneri assimilati: composizione";
  • le informazioni sugli ammortamenti dei diritti d'uso e le relative classi di attività sono contenute nella Parte B, Attivo – sezione 9, tabella 9.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue", in corrispondenza della voce C.2 "Ammortamenti".

Alla data di bilancio non si rilevano importi materiali relativi a impegni per leasing.

Sezione 2 – Locatore

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Il Gruppo ha in essere contratti sia di leasing finanziario sia di leasing operativo.

L'attività di leasing finanziario, che include i contratti delle ex Banca Italease e Release (confluiti nella Capogruppo Banco BPM), risulta essere in run-off in relazione alla decisione del Gruppo di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

L'attività di leasing operativo riguarda le locazioni commerciali connesse agli immobili non utilizzati per l'attività di impresa, principalmente riferiti ad immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di precedenti esposizioni creditizie o ad immobili in precedenza utilizzati per attività amministrative/commerciali per i quali è intervenuto un cambio di destinazione (es. chiusura di una filiale).

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Secondo quanto previsto dalla Circolare n. 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali il Gruppo risulta essere locatore, contenute nella presente Nota integrativa consolidata, nelle sezioni sottoindicate:

  • le informazioni sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 4 tabella 4.1 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche" e tabella 4.2 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • le informazioni sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 9 in calce alla tabella 9.4 "Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value", con relativa specifica in calce alla stessa tabella;
  • le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.1 "Interessi attivi e proventi assimilati: composizione";
  • le informazioni sui proventi derivanti da leasing operativo sono contenute nella Parte C sezione 16 tabella 16.2 "Altri proventi di gestione: composizione".

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
Fasce temporali Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 223.269 301.125
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 70.246 152.012
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 77.629 77.998
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 54.368 85.404
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 52.308 63.106
Da oltre 5 anni 112.715 193.786
Totale dei pagamenti da ricevere per leasing 590.535 873.431
Riconciliazione con finanziamenti
Utili finanziari non maturati (-) (71.852) (92.871)
Valore residuo non garantito (-) - -
Finanziamenti per leasing 518.683 780.560

I finanziamenti per leasing registrano una progressiva riduzione in relazione alla decisione del Gruppo di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

2.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

3. Leasing operativo

La tabella espone la classificazione per fasce temporali delle previsioni in merito ai pagamenti da ricevere per gli immobili affittati dal Gruppo, riferiti al valore non attualizzato del canone di locazione (senza l'IVA), in funzione della durata iniziale dei contratti o del periodo di rinnovo.

I canoni che saranno percepiti dal Gruppo, in funzione dell'effettiva durata contrattuale, sono rilevati in bilancio nella voce di conto economico "230. Altri oneri/proventi di gestione", in base al criterio della competenza.

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Fasce temporali Totale
31/12/2023
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Totale
31/12/2022
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 38.060 32.143
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 33.520 23.371
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 32.509 18.687
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 31.119 16.990
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 21.825 8.902
Da oltre 5 anni 62.455 8.206
Totale 219.488 108.299

3.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

In ottemperanza a quanto disposto dall'art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017, n. 124, si fornisce di seguito evidenza degli importi incassati nel corso dell'esercizio 2023 dalla Capogruppo e dalle società controllate, a titolo di "sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere".

Società del Gruppo Tipologia di contributi Autorità concedente Importi incassati
nell'esercizio
2023
(dati in euro)
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (*) FBA (Fondo Banche e Assicurazioni) 3.205.184
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (**) ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) 65.064
Terme Ioniche Società
Agricola S.r.l.
Contributi all'agricoltura (***) Erogati dall'Unione Europea per il tramite
di Arcea (l'Agenzia della Regione
Calabria per le Erogazioni in Agricoltura),
in qualità di organismo pagatore
111.678
Sagim S.r.l. Società
Agricola
Contributi all'agricoltura (***) Erogati dall'Unione Europea per il tramite
di Artea (l'Agenzia Regionale Toscana per
le Erogazioni in Agricoltura), in qualità di
organismo pagatore
188.896

(*) Trattasi di aiuti alla formazione del personale richiesti nel corso degli esercizi 2022 e 2023 e corrisposti nei mesi di novembre e dicembre 2023. (**) Trattasi di aiuti alla formazione richiesti nel corso dell'esercizio 2020 e corrisposti nel mese di giugno 2023, per integrazione a seguito ricalcolo. (***) Trattasi, in particolare, di risorse pubbliche di fonte comunitaria, in cui la pubblica amministrazione italiana ha assunto un ruolo di pagatore.

Al riguardo si segnala che nella suddetta tabella, in linea con le disposizioni della legge in esame, non sono indicati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro; detta soglia deve intendersi riferita al totale dei vantaggi che la Capogruppo o ciascuna società del Gruppo hanno ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2023, sia che il beneficio sia stato erogato con un unico atto sia che l'erogazione sia avvenuta con una pluralità di atti.

Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI

  1. I sottoscritti Giuseppe Castagna, in qualità di Amministratore Delegato di Banco BPM S.p.A., e Gianpietro Val, in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, di Banco BPM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  2. · l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e

  3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato di Banco BPM S.p.A. nel corso dell'esercizio 2023.

  1. La valutazione dell'adeguatezza e la verifica dell'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato di Banco BPM S.p.A. al 31 dicembre 2023 si è basata su un modello interno definito da Banco BPM S.p.A., sviluppato utilizzando quale riferimento l'"Internal Control - Integrated Framework (COSO)" e, per la componente IT, il "Control Objectives for IT and related Technology (COBIT)", che rappresentano gli standard per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale.

3. Si attesta, inoltre, che:

  • 3.1 il bilancio consolidato di Banco BPM S.p.A. al 31 dicembre 2023:
    • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
  • 3.2 la relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente Banco BPM S.p.A. e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Verona, 27 febbraio 2024

Giyseppe Castagna Amministratore Delegato

Gianpietro Val Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Relazione della Società di Revisione sul bilancio consolidato

EMARKET SDIR certifie

Relazione della società di revisione indipendente ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del gruppo Banco BPM (nel seguito anche il "Gruppo"), costituito dallo stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2023, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banco BPM SpA (nel seguito anche la "Banca") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

PricewaterhouseCoopers SpA

Seder, Milano 2014 Piaza Tel 22 785 Fax 02 785 Katalo Emo 6.800 - Micr Picker Armese, Micro, Impes.
Milano Minista Lodi 1979880155 Isefita del Revisori - Altri Ilitri; A Luigi Carlo Farini 12 Tel. 0516186211 - Brescia 25121 Vide Duca d'Aosta 28 Tel. 030 3097501 - Catanin 95199 Corso Italia 302 Tel. 095 7532311 - Firenze 50121 Viale Gransci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Pinza Piccapietra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 08. Feldow 35.18 Yanza File o. 9. 20.08. Palerin 90.4 Ya Antelection Tel. 00. Tel. 01. 19.00. Yaran - 20.00.
Tana old Tel. ogstu - Tesan 6.02.2 Tale Thilo 8 Tel. oft F Albuzzi 13 Tel. 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 015 8263001 - Vicenza Pontelandolfo 9 Tel. 044-39331

EMARKET SDIR certifier

Aspetti chiave

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

Parte A - Politiche contabili Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale. Sezionie 4 dell'attivo Parte C - Informazioni sul conto economico, Sezione 8 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati (primo e secondo stadio) al 31 dicembre 2023 ammontano a Euro 102.049 milioni e rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela" che mostra un saldo pari a Euro 129.266 milioni, corrispondente complessivamente al 64 per cento circa del totale attivo di bilancio. Le rettifiche di valore nette rilevate nell'esercizio per i crediti in esame risultano pari a Euro 27,7 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

I processi e le modalità di valutazione adottati, risultano inevitabilmente caratterizzati da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili rilevanti. Il ricorso a significative assunzioni rileva, in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito (Significant Increase in Credit Risk -SICR), per l'allocazione dei portafogli ai diversi stadi di rischio (Staging) e per la determinazione delle ipotesi e dei dati di input ai modelli di determinazione della perdita attesa (Expected Credit Loss - ECL).

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Nella definizione delle procedure di revisione si è tenuto, altresì, conto delle modifiche metodologiche introdotte nell'esercizio, nonché degli adattamenti apportati alle metodologie ed ai modelli in uso per la valutazione del portafoglio crediti.

Per indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente . informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati dalla Banca ai fini della valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del . disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • analisi critica delle verifiche svolte . nell'esercizio dalle funzioni di controllo, dei risultati in tale ambito emersi e delle eventuali azioni correttive intraprese;
  • verifica su base campionaria della . ragionevolezza della classificazione tra i crediti non deteriorati (primo e secondo stadio) sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative disponibili, ivi incluse quelle esterne;

EMARKET SDIR certifie

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
nah nenoth anymo

Per l'esercizio in corso, oltre a procedere all'ordinario processo di aggiornamento dei dati di input e di affinamento dei parametri di rischio, il Gruppo ha effettuato alcuni interventi di modifica, rivisitato alcuni processi di stima rispetto all'esercizio precedente e fatto, altresì, ricorso a "post model adjustments/management overlays". Tali interventi sono stati ritenuti necessari al fine di migliorare la capacità predittiva dei modelli in uso, di fattorizzare le incertezze nel contesto macroeconomico oltre ad alcuni ulteriori elementi di rischio non adeguatamente intercettati dai modelli utilizzati, ivi incluso il rischio di credito legato al cambiamento climatico.

In considerazione della significatività del valore di bilancio, dell'elevata complessità dei processi di stima e dei significativi elementi di giudizio insiti negli stessi, nonché del processo di rivisitazione ed affinamento dei criteri e dei modelli utilizzati nel corso dell'esercizio, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

  • comprensione e verifica dell'appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del SICR, per lo Staging e per la determinazione della ECL. Particolare attenzione è stata posta agli interventi di modifica introdotti nell'esercizio nei criteri e nei modelli utilizzati, nonché alle modalità di determinazione dei "post model adjustments/management overlays" applicati ed alla ragionevolezza dei medesimi;
  • comprensione e verifica delle modalità di determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL e degli aggiornamenti ed affinamenti introdotti nel corso dell'esercizio. In particolare, abbiamo verificato la ragionevolezza delle stime nella definizione degli scenari macroeconomici attesi, anche mediante riscontro con fonti esterne, nonché delle probabilità di accadimento agli stessi attribuite, anche alla luce delle incertezze del contesto macroeconomico. Specifiche verifiche sono state, inoltre, effettuate con riferimento alla corretta applicazione dei fattori di conversione creditizia per le esposizioni fuori bilancio;
  • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti, della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL, nonché di eventuali elaborazioni effettuate al di fuori delle procedure informatiche ("ambiente di laboratorio");
  • procedure di analisi comparativa dei crediti verso la clientela per finanziamenti e dei relativi indici di copertura anche mediante confronto con i dati dei periodi precedenti e con

EMARKET SDIR certifier

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
i dati dei principali operatori di
settore comparabili;
· esame delle analisi di sensitività della
ECL agli scenari macroeconomici che
condizionano i parametri di rischio dei
modelli utilizzati;
· verifica della completezza e
dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza.

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti deteriorati (sofferenze e inadempienze probabili) valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

Parte A - Politiche contabili Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezioni 4 e 12 dell'attivo Parte C - Informazioni sul conto economico, Sezione 8 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti deteriorati (terzo stadio) al 31 dicembre 2023 sono pari a Euro 1.966 milioni. Le rettifiche di valore rilevate nell'esercizio per i crediti in esame ammontano a Euro 486 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

I processi di stima e le modalità di valutazione sia di tipo analitico che di tipo forfettario, risultano inevitabilmente caratterizzati da elevata complessità, da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili. Il ricorso a significative assunzioni rileva in particolare per la stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati per la valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del . disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione e verifica della . appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL;
  • verifica della corretta applicazione dei . criteri valutativi definiti e della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL;

EMAKKE
SDIR
CERTIFIED

Aspetti chiave

tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie. In particolare, laddove la strategia del Gruppo preveda il recupero anche attraverso piani di dismissione di portafogli, la stima riflette i flussi derivanti non solo dall'attività di gestione interna, ma anche dalla cessione sul mercato secondo un approccio multiscenario.

In considerazione della significatività del valore di bilancio dei crediti deteriorati, della complessità dei processi di stima adottati, nonché dell'elevata soggettività delle ipotesi e delle assunzioni richieste per la determinazione delle variabili rilevanti, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

  • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra le diverse categorie regolamentari previste, anche sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative, ivi incluse quelle esterne;
  • verifica della modalità di definizione degli scenari alternativi di recupero ipotizzati (vendita o recupero interno), della coerenza degli stessi con gli obiettivi di vendita definiti dagli amministratori e delle relative probabilità assegnate, nonché verifica della corretta determinazione della ECL sulla base della media ponderata dei flussi di cassa stimati dagli scenari di recupero interno e di vendita:
  • in relazione allo scenario di recupero interno, per ciascuna categoria prevista dal quadro normativo e regolamentare applicabile, per i crediti valutati analiticamente, verifica su base campionaria della ragionevolezza delle assunzioni formulate con riferimento all'identificazione e quantificazione dei flussi di cassa futuri attesi dalle attività di recupero, alla valutazione delle garanzie che assistono tali esposizioni ed alla stima dei tempi di recupero. Per i crediti deteriorati valutati su base forfettaria. verifica della corretta determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito del modello utilizzato, nonché della completezza ed accuratezza dei dati che alimentano il modello:
  • procedure di analisi comparativa e dei relativi indici di copertura anche mediante confronto con i dati dei periodi precedenti e con i dati dei principali operatori di settore comparabili;
  • . analisi degli eventi successivi alla data di chiusura del bilancio;

EMARKET SDIR certified

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
· verifica della completezza e
dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza.

Valutazione degli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione non quotati in mercati attivi e valutati al fair value su base ricorrente

Nota Integrativa: Parte A - Politiche contabili Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 2 dell'attivo, Sezione 2 del passivo Parte C - Informazioni sul Conto Economico, Sezione 4

Gli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione non quotati in mercati attivi, il cui fair value è stato determinato mediante ricorso a modelli alimentati da dati e parametri direttamente osservabili e non osservabili sul mercato (rispettivamente strumenti con livello di fair value 2 e 3 della gerarchia del fair value), mostrano un valore attivo complessivo pari a Euro 1.858 milioni ed un valore passivo pari a Euro 20.681 milioni, corrispondenti rispettivamente a circa lo 0,9 per cento dell'attivo ed a circa il 10,2 per cento del passivo di bilancio.

Tali valori, che rappresentano la migliore stima del fair value degli strumenti alla data di riferimento del bilancio determinata sulla base dei principi contabili applicabili, evidenziano una significativa contribuzione del portafoglio della controllata Banca Akros SpA.

Nell'ambito della nostra attività di revisione abbiamo prestato particolare attenzione alla valutazione degli strumenti finanziari in esame detenuti da Banca Akros SpA e, in particolare, a Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze.

In particolare, al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • · analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati ai fini della valutazione degli strumenti finanziari;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti per l'identificazione, misurazione e supervisione del rischio connesso alla valutazione ed alla contabilizzazione degli strumenti finanziari, nonché verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione ed analisi critica delle . politiche adottate in materia di determinazione del fair value degli strumenti finanziari al fine di verificarne l'appropriatezza;

Procedure di revisione in risposta

agli aspetti chiave

EMARKET SDIR certified

Aspetti chiave

quelli caratterizzati da elevata complessità
(titoli strutturati e derivati).
Tale aspetto è stato considerato rilevante in
relazione alla significatività dei valori, alla
molteplicità e complessità dei modelli valutativi
utilizzati, nonché in ragione del significativo
ricorso a stime ed assunzioni a tal fine
necessarie. Infatti, i modelli di valutazione
utilizzati, oltre ad essere numerosi e differenti
in relazione alla tipologia di strumenti,
richiedono la formulazione di specifiche
assunzioni qualitative e quantitative suscettibili
di determinare risultati significativamente
differenti.
Gli stessi modelli, per quanto consolidati e
riconosciuti nella prassi prevalente, possono
risultare, inoltre, estremamente sensibili ai dati
di input ed alle assunzioni utilizzate e, per loro
natura, incorporano un rischio di non corretta
valutazione.
analisi delle tecniche di valutazione e
dei modelli utilizzati, nonché delle
modalità di determinazione delle
assunzioni significative e dei dati di
input necessari e verifica della
coerenza e della rispondenza con la
prassi prevalente di settore e con la
letteratura finanziaria:
svolgimento di specifiche procedure di
validità sui relativi saldi contabili, tra
le quali la verifica indipendente del
fair value per un campione di
strumenti finanziari di livello 2 e 3 al
fine di verificare la ragionevolezza
delle valutazioni effettuate dagli
amministratori. In tale ambito,
oggetto di particolare attenzione sono
state le assunzioni qualitative e
quantitative formulate ed i dati di
input utilizzati (curve dei tassi di
interesse, spread di credito e di
liquidità, aggiustamenti per merito
creditizio, parametri di volatilità, altre
informazioni di mercato);
verifica della completezza ed
adeguatezza dell'informativa
strettamente correlata all'aspetto
chiave in oggetto anche in relazione a
quanto previsto dai principi contabili
di riferimento.
Valutazione delle passività assicurative e
prima applicazione IFRS 17
Nota integrativa: Nello svolgimento della revisione contabile
Parte A - Politiche contabili abbiamo tenuto in considerazione il sistema
Parte B - Informazioni sullo stato di controllo interno rilevante per la
patrimoniale, Sezione 11 del passivo redazione del bilancio al fine di definire le
Parte C - Informazioni sul conto economico, procedure di revisione appropriate nelle
Sezioni 10,11 e 17 circostanze.
Parte G - Operazioni di aggregazione In particolare, abbiamo effettuato la
riguardanti imprese o rami d'azienda comprancione o la valitamone dal dicagno

Le passività assicurative al 31 dicembre 2023 ammontano a Euro 12.240 milioni e sono riconducibili alle passività per residua copertura relativamente ai rami vita

nprensione e la valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione delle passività assicurative e la verifica dell'efficacia operativa di tali controlli.

EMARKET SDIR certifier

Aspetti chiave

principalmente delle controllate Banco BPM Vita SpA e Vera Vita SpA. Quest'ultima è entrata nel perimetro di consolidamento del Gruppo nel corso dell'esercizio a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale perfezionata nel mese di dicembre; ne consegue che, in relazione alla data di acquisizione contabile, il bilancio consolidato riflette il consolidamento linea per linea dei saldi patrimoniali della compagnia, mentre il contributo economico risulta limitato alla quota di interessenza detenuta fino alla data di aggregazione.

A partire dal 1º gennaio 2023 il Gruppo ha adottato il principio contabile internazionale IFRS 17 - "Contratti Assicurativi" che sostituisce il principio contabile internazionale IFRS 4 - "Contratti Assicurativi" e introduce nuove regole per la rilevazione, la valutazione e la presentazione dell'informativa, in relazione ai contratti assicurativi rientranti nell'ambito di applicazione del principio stesso.

Le passività per residua copertura comprendono i flussi di cassa attesi attualizzati (Present value of future cash flow - "PVFCF"), corretti per tenere conto dei rischi non finanziari (Risk Adjustment - "RA") e del margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin - "CSM"), che rappresenta il valore attuale degli utili futuri sui contratti assicurativi che sarà rilasciato a conto economico secondo logiche coerenti con il servizio assicurativo prestato nel periodo.

L'IFRS 17 si caratterizza per un'elevata complessità interpretativa e operativa, dovuta alla presenza di numerosi aspetti che richiedono l'applicazione di un elevato grado di soggettività, tra le quali:

la valutazione delle passività per residua copertura dei contratti assicurativi valutati con il "General Model - GM" o il "Variable Fee Approach - VFA". Tale misurazione presuppone l'utilizzo di

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

In considerazione del fatto che il Gruppo ha adottato il nuovo principio contabile internazionale l'IFRS 17 a partire dal 1º gennaio 2023, abbiamo prestato particolare attenzione alla comprensione ed alla valutazione delle attività pianificate e svolte dal Gruppo per l'implementazione del nuovo principio contabile, così come alla relativa governance ed all'insieme delle attività di controllo poste in essere dalla Direzione.

In particolare, le nostre procedure di revisione hanno riguardato i saldi di apertura alla data di prima applicazione, al fine di verificare la transizione dal precedente principio IFRS 4. Tali procedure hanno riguardato, tra le altre, la valutazione della conformità delle scelte contabili operate al nuovo principio, il confronto delle metodologie e delle assunzioni applicate dalla Direzione con le prassi di mercato, la verifica degli aggiustamenti contabili apportati e dell'informativa a tal fine fornita.

Con riferimento alla valutazione delle passività per residua copertura, abbiamo svolto, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC, tra le altre, le seguenti procedure di revisione:

  • verifica dell'accuratezza e della completezza delle basi dati mediante lo svolgimento di procedure di validità per un campione di premi, confrontando le informazioni presenti nel sistema informatico del Gruppo con le evidenze a supporto ottenute dal Gruppo;
  • verifica delle metodologie e delle ipotesi sottostanti il calcolo delle passività per residua copertura per ciascuna componente anche attraverso l'analisi dei principali indicatori di performance;
  • ricalcolo indipendente del PVFCF delle passività per residua copertura per un campione di polizze;

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Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
metodologie e modelli di calcolo di tipo
statistico-attuariale caratterizzati da un
elevato grado di soggettività nella scelta
dei parametri utilizzati (quali, ad
esempio, ipotesi di riscatto, mortalità,
versamenti aggiuntivi, ipotesi di spesa,
sinistralità attesa e tasso di sconto) per lo
sviluppo della stima dei flussi finanziari
futuri e per l'aggiustamento per il rischio
non finanziario;
la valutazione del rilascio del CSM quale
riconoscimento degli utili a conto
economico sui servizi assicurativi erogati,
la cui modalità di determinazione è,
anch essa, caratterizzata da un elevato
grado di soggettività nell'identificazione
delle unità di copertura.
analisi dei criteri di valutazione delle
unità di copertura ai fini del rilascio del
CSM a conto economico;
analisi dei movimenti delle passività
per residua copertura di inizio e fine
periodo su base campionaria;
verifica dell'onerosità dei contratti e
della relativa costruzione delle Unit of
Account;
verifica della completezza e
adeguatezza dell'informativa
strettamente correlata all'aspetto
chiave in oggetto anche in relazione a
quanto previsto dai principi contabili di
riferimento.
In considerazione della significatività del valore
di bilancio della voce, della complessità dei
processi di stima adottati (anche alla luce della
prima applicazione dell'IFRS 17), la valutazione
delle passività assicurative è stata considerata
un aspetto chiava dall'atturità di revicione

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio consolidato

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo Banco BPM SpA o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • · abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno del Gruppo;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull' eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione;

EMARKET SDIR certifie

abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie . delle imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento dell'incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione sul bilancio consolidato.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaguardia applicate.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'articolo 10 del Regolamento (UE) 537/2014

Le assemblee degli azionisti di Banco Popolare Società Cooperativa e di Banca Popolare di Milano Scarl ci hanno conferito in data 15 ottobre 2016 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF -European Single Electronic Format) (nel seguito "Regolamento Delegato") al bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, da includere nella relazione finanziaria annuale.

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Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio consolidato alle disposizioni del Regolamento Delegato.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 è stato predisposto nel formato XHTML ed è stato marcato, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.

Alcune informazioni contenute nella nota integrativa al bilancio consolidato quando estratte dal formato XHTML in un'istanza XBRL, a causa di taluni limiti tecnici, potrebbero non essere riprodotte in maniera identica rispetto alle corrispondenti informazioni visualizzabili nel bilancio consolidato in formato XHTML.

Giudizio ai sensi dell'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10 e dell'articolo 123bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2023, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio consolidato del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2023 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio consolidato del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2023 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Dichiarazione ai sensi dell'art. 4 del Regolamento Consob di attuazione del DLgs 30 dicembre 2016, n. 254

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della dichiarazione non finanziaria ai sensi del DLgs 30 dicembre 2016, n. 254.

Abbiamo verificato l'avvenuta approvazione da parte degli amministratori della dichiarazione non finanziaria.

SDIR certified

Ai sensi dell'art. 3, comma 10, del DLgs 30 dicembre 2016, n. 254, tale dichiarazione è oggetto di separata attestazione di conformità da parte nostra.

Milano, 19 marzo 2024

PricewaterhouseCoopers SpA

Pierfrancesco Anglani

(Revisore legale)

Allegati

Principi contabili Regolamento omologazione (*)
modifiche
IAS 1 Presentazione del bilancio 1803/2023 2822/2023 (***)
IAS 2 Rimanenze 1803/2023
IAS 7 Rendiconto finanziario 1803/2023
IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori 1803/2023
IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio 1803/2023
IAS 12 Imposte sul reddito 1803/2023 2468/2023
IAS 16 Immobili, impianti e macchinari 1803/2023
IAS 19 Benefici per i dipendenti 1803/2023
IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull'assistenza pubblica 1803/2023
IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere 1803/2023
IAS 23 Oneri finanziari 1803/2023
IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate 1803/2023
IAS 26 Rilevazione e rappresentazione in bilancio di fondi pensione 1803/2023
IAS 27 Bilancio separato 1803/2023
IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture 1803/2023
IAS 29 Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate 1803/2023
IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio 1803/2023
IAS 33 Utile per azione 1803/2023
IAS 34 Bilanci intermedi 1803/2023
IAS 36 Riduzione di valore delle attività 1803/2023
IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali 1803/2023
IAS 38 Attività immateriali 1803/2023
IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione (ad eccezione di talune disposizioni relative alla
contabilizzazione delle operazioni di copertura) (**)
1803/2023
IAS 40 Investimenti immobiliari 1803/2023
IAS 41 Agricoltura 1803/2023
IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali 1803/2023
IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni 1803/2023
IFRS 3 Aggregazioni aziendali 1803/2023
IFRS 4 Contratti assicurativi 1803/2023
IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate 1803/2023
IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie 1803/2023
IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative 1803/2023
IFRS 8 Settori operativi 1803/2023
IFRS 9 Strumenti finanziari 1803/2023
IFRS 10 Bilancio consolidato 1803/2023
IFRS 11 Accordi a controllo congiunto 1803/2023
IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità 1803/2023
IFRS 13 Valutazione del fair value 1803/2023
IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti 1803/2023
IFRS 16 Leasing 1803/2023 2579/2023 (***)
IFRS 17 Contratti assicurativi 1803/2023

(*) Il Regolamento (UE) n. 1803 del 13 agosto 2023 ha abrogato il regolamento (CE) n. 1126/2008 della Commissione, che adotta i Principi contabili internazionali e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB fino al 15 ottobre 2008. Tale regolamento è stato modificato al fine di includere i Principi e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB e adottati dalla Commissione fino all'8 settembre 2022, conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002. Avendo subito numerose modifiche, al fine di semplificare la legislazione dell'Unione in materia di Principi contabili internazionali, è stato ritenuto appropriato, per motivi di chiarezza e trasparenza, sostituire il regolamento n.1126/2008.

Il Regolamento n. 1803/2023 incorpora altresì l'IFRS 17 e relative modifiche. Si segnala che in fase di omologa è stata introdotta la possibilità di esentare i contratti caratterizzati da mutualizzazione intergenerazionale e congruità dei flussi finanziari dall'applicazione dell'obbligo di raggruppamento in coorti annuali, non consentita dalla versione del principio approvata dallo IASB (c.d. "carve out option").

(**) Con l'entrata in vigore dell'IFRS 9 "Strumenti finanziari" lo IAS 39 rimane in vigore solo per la parte relativa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura di fair value.

(***) Regolamenti omologati alla data di approvazione del bilancio, ma applicabili successivamente al 1° gennaio 2024.

Interpretazioni Regolamento omologazione (*)
modifiche
IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini, e passività similari 1803/2023
IFRIC 2 Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili 1803/2023
IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali 1803/2023
IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato specifico – Rifiuti di apparecchiature
elettriche ed elettroniche
1803/2023
IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione del valore dello IAS 29 – Rendicontazione
contabile in economie iperinflazionate
1803/2023
IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione di valore 1803/2023
IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione 1803/2023
IFRIC 14 IAS 19 – Il limite relativo a un'attività a servizio di un piano a benefici definiti, le previsioni di
contribuzione minima e la loro interazione
1803/2023
IFRIC 16 Coperture di un investimento netto in una gestione estera 1803/2023
IFRIC 17 Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide 1803/2023
IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale 1803/2023
IFRIC 20 Costi di sbancamento nella fase di produzione di una miniera a cielo aperto 1803/2023
IFRIC 21 Tributi 1803/2023
IFRIC 22 Operazioni in valuta estera e anticipi 1803/2023
IFRIC 23 Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito 1803/2023
SIC 7 Introduzione dell'euro 1803/2023
SIC 10 Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione con le attività operative 1803/2023
SIC 15 Leasing operativo – Incentivi 1803/2023
SIC 25 Imposte sul reddito – Cambiamenti nella condizione fiscale di un'entità o dei suoi azionisti 1803/2023
SIC 29 Accordi per servizi in concessione: informazioni integrative 1803/2023
SIC 32 Attività immateriali – Costi connessi a siti web 1803/2023

(*) Il Regolamento (UE) n. 1803 del 13 agosto 2023 ha abrogato il regolamento (CE) n. 1126/2008 della Commissione, che adotta i Principi contabili internazionali e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB fino al 15 ottobre 2008. Tale regolamento è stato modificato al fine di includere i Principi e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB e adottati dalla Commissione fino all'8 settembre 2022, conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002. Avendo subito numerose modifiche, al fine di semplificare la legislazione dell'Unione in materia di Principi contabili internazionali, è stato ritenuto appropriato, per motivi di chiarezza e trasparenza, sostituire il regolamento n.1126/2008.

Il Regolamento n. 1803/2023 incorpora altresì l'IFRS 17 e relative modifiche. Si segnala che in fase di omologa è stata introdotta la possibilità di esentare i contratti caratterizzati da mutualizzazione intergenerazionale e congruità dei flussi finanziari dall'applicazione dell'obbligo di raggruppamento in coorti annuali, non consentita dalla versione del principio approvata dallo IASB (c.d. "carve out option").

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2023
10. Cassa e disponibilità liquide 18.297.496
Cassa e disponibilità liquide 18.297.496
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 5.926.109
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (1.784.469)
meno: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso banche (10)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 4.141.630
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 129.266.444
più: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati 1.414.073
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (25.251.278)
meno: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso clientela (2.510)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 105.426.729
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 12.767.534
50. Derivati di copertura 980.017
meno: attività finanziarie valutate al FV con impatto a CE di pertinenza delle imprese di assicurazione (6.355.562)
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 7.391.989
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 19.679.644
meno: attività finanziarie valutate al FV con impatto a OCI di pertinenza delle imprese di assicurazione (8.986.926)
Attività finanziarie valutate al FV con impatto su OCI 10.692.718
più: titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 27.035.747
meno: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati (1.414.073)
Attività finanziarie valutate al CA 25.621.674
più: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso banche 10
più: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso clientela 2.510
più: attività finanziarie valutate al FV con impatto a CE di pertinenza delle imprese di assicurazione 6.355.562
più: attività finanziarie valutate al FV con impatto a OCI di pertinenza delle imprese di assicurazione 8.986.926
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 15.345.008
70. Partecipazioni 1.454.249
Partecipazioni 1.454.249
90. Attività materiali 2.857.953
Attività materiali 2.857.953
100. Attività immateriali 1.257.425
Attività immateriali 1.257.425
110. Attività fiscali 4.201.154
Attività fiscali 4.201.154
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 468.685
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 468.685
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (68.964)
80. Attività assicurative 37.124
130. Altre attività 5.007.103
Altre voci dell'attivo 4.975.263
Totale attivo 202.131.973
634 ALLEGATI _______________________

Voci del passivo
(migliaia di euro)
31/12/2023
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 102.530.321
meno: debiti per leasing verso clientela (665.439)
meno: debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione (2.918)
Debiti verso clientela 101.861.964
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 18.889.805
30. Passività finanziarie designate al fair value 6.580.165
meno: certificates a capitale protetto (3.761.749)
meno: passività finanziarie valutate al FV delle imprese di assicurazione (2.800.121)
Titoli e passività finanziarie designate al fair value 18.908.100
Raccolta diretta bancaria 120.770.064
più: passività finanziarie valutate al FV delle imprese di assicurazione 2.800.121
110. Passività assicurative 12.239.641
Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative 15.039.762
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 21.765.750
meno: debiti per leasing verso banche (5.334)
meno: debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione (69.643)
Debiti verso banche 21.690.773
più: debiti per leasing verso banche 5.334
più: debiti per leasing verso clientela 665.439
Debiti per leasing 670.773
20. Passività finanziarie di negoziazione 20.894.156
più: certificates a capitale protetto 3.761.749
40. Derivati di copertura 1.041.678
Altre passività finanziarie valutate al fair value 25.697.583
più: debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione 2.918
più: debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione 69.643
Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione 72.561
90. Trattamento di fine rapporto del personale 246.192
100. Fondi per rischi ed oneri 648.649
Fondi del passivo 894.841
60. Passività fiscali 453.929
Passività fiscali 453.929
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 212.011
Passività associate ad attività in via di dismissione 212.011
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (710.938)
80. Altre passività 3.302.454
Altre voci del passivo 2.591.516
Totale passività 188.093.813
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 68
Patrimonio di pertinenza di terzi 68
120. Riserve da valutazione (276.378)
140. Strumenti di capitale 1.465.843
150. Riserve 4.507.110
170. Capitale 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (22.936)
200. Utile/Perdita d'esercizio (+/-) 1.264.453
Patrimonio netto del Gruppo 14.038.092
Totale passivo e patrimonio netto 202.131.973

Raccordo tra le voci del conto economico consolidato e lo schema del conto economico consolidato riclassificato dell'esercizio 2023

2023 Conto economico Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Margine di interesse 3.289.228
10. Interessi attivi e proventi assimilati 6.559.149 9.216 (a)
(90.824) (i)
20. Interessi passivi e oneri assimilati (3.188.347) 34 (i)
Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 144.097
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 144.097 (b)
Margine finanziario 3.433.325
Commissioni nette 1.860.019
40. Commissioni attive 1.992.338 50.257 (c)
11.138 (i)
50. Commissioni passive (202.201) 4.618 (d)
3.869 (i)
Altri proventi netti di gestione 81.276
230. Altri oneri/proventi di gestione 357.001 (274.089) (e)
(3.463) (f)
1.827 (i)
Risultato netto finanziario (79.029)
70. Dividendi e proventi simili 79.489
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 84.615 (50.257) (c)
(4.618) (d)
5.174 (g)
90. Risultato netto dell'attività di copertura (1.246)
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto (26.383) 45.546 (h)
110. Risultato netto delle altre attività e passività
finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico (112.065) (99.284) (i)
Risultato dell'attività assicurativa 45.851
160. Risultato dei servizi assicurativi
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi
31.040
alla gestione assicurativa (144.544)
191.409 (i)
(32.054) (r)
Altri proventi operativi 1.908.117
Proventi operativi 5.341.442
Spese per il personale (1.671.952)
190 a) Spese per il personale (1.657.170) (4.996) (l)
(13.249) (i)
3.463 (f)
Altre spese amministrative (652.393)
190 b) Altre spese amministrative (1.115.658) 4.996 (l)
274.089 (e)
187.533 (m)
(3.353) (i)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (246.818)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (145.990) (2.099) (i)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività
immateriali
(131.717) 32.988 (a)
Oneri operativi
Risultato della gestione operativa
(2.571.163)
2.770.279

2023 Conto economico Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (558.594)
130 a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito relativo ad attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato (515.231) (344) (n)
409 (o)
1.653 (p)
(45.546) (h)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni 465
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle
(146.847)
attività materiali e immateriali (146.847)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (1.986)
130 b) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di
credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva (800) 344 (n)
(409) (o)
(1.653) (p)
532 (i)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (22.189)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (9.689) (12.500) (r)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 342
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 40.817 (144.097) (b)
72.994 (r)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 30.628
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.041.005
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (604.751)
300. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività
corrente (513.223) (60.956) (m)
(13.864) (a)
(1.711) (g)
(8.802) (q)
(6.195) (r)
Risultato netto dell'operatività corrente 1.436.254
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (126.577) (m) (126.577)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 8.802 (q) 8.802
Impatti Bancassurance al netto delle imposte (22.245) (r) (22.245)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal
Gruppo, al netto delle imposte (3.463) (g) (3.463)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (28.340) (a) (28.340)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 22
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 22
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo 1.264.453 - 1.264.453

Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" sono poste con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate.

Con riferimento al prospetto di raccordo in precedenza riportato, nel seguito vengono illustrate le principali riclassifiche:

• la voce "Margine di interesse" è rappresentata dal saldo algebrico degli interessi attivi e proventi assimilati (voce 10) ed interessi passivi ed oneri assimilati (voce 20), al netto della PPA relativa ai crediti verso clientela, pari a 9,2 milioni (a), raccordata nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", e degli interessi attivi (90,8 milioni) e passivi (0,03 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposti nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);

  • la voce "Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto" evidenzia la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto (compresi nella voce 250), complessivamente positivi per 144,1 milioni (b) ed unitamente al margine di interesse, rappresenta l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Commissioni nette" è rappresentata dal saldo algebrico delle commissioni attive (voce 40) e passive (voce 50); include inoltre la riclassifica delle commissioni upfront relative al collocamento di Certificates attraverso la rete del Gruppo (per 50,3 milioni (c)) e attraverso reti terze (per 4,6 milioni (d)) dalla voce 80 dello schema ufficiale "Risultato netto dell'attività di negoziazione". La voce in esame inoltre è esposta al netto delle commissioni attive (11,1 milioni) e passive (3,9 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);
  • la voce "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio "230 Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 274,1 milioni (e), che ai fini riclassificati sono esposti a riduzione della voce "Altre spese amministrative", dal recupero dei costi per la formazione pari a 3,5 milioni (f) riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale", e dalla quota di oneri netti (1,8 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);
  • la voce del conto economico "Risultato netto finanziario" include i "Dividendi e proventi simili" (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), al netto sia della riclassifica degli importi relativi alle commissioni sul collocamento di Certificates per 50,3 milioni (c) e 4,6 milioni (d), ricondotti tra le commissioni nette, sia dell'impatto derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates per 5,2 milioni (g), ricondotto nella voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" (voce 110) e gli "utili/perdite da cessione o riacquisto" (voce 100) al netto del risultato della cessione dei crediti non rappresentati da titoli di debito, pari a 45,5 milioni (h), ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela". Sono altresì escluse le voci del risultato netto finanziario di pertinenza delle imprese di assicurazione, pari a 99,3 milioni (i), esposte nella voce "Risultato dell'attività assicurativa";
  • la voce "Risultato dell'attività assicurativa" corrisponde alle voci di bilancio "160 Risultato dei servizi assicurativi" e "170 Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa", incrementata della quota relativa agli interessi attivi e passivi, alle commissioni attive e passive, agli altri proventi ed oneri e al risultato netto finanziario di pertinenza delle imprese di assicurazione, come descritto in precedenza (i). L'aggregato include inoltre la quota di spese per il personale, delle altre spese amministrative, delle rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali e degli altri proventi ed oneri riconducibili all'attività assicurativa, inclusa nel Contractual Service Margin ai sensi dell'IFRS 17, ricondotta a voce propria nello schema del conto economico riclassificato: l'apporto complessivo alla voce in esame è pari a 191,4 milioni (i). Infine, sono esclusi da tale aggregato gli effetti riconducibili alle operazioni perfezionate nel dicembre 2023 per la riorganizzazione dell'assetto dell'attività di bancassurance, esposti in una nuova voce del conto economico riclassificato denominata "Impatti bancassurance al netto delle imposte" per 32,1 milioni (r);
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio "190 a) Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 5,0 milioni (l), rilevati in bilancio nella voce "190 b) Altre spese amministrative" e dal recupero dei costi per la formazione pari a 3,5 milioni (f) compresi nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto. L'aggregato in esame comprende inoltre la quota di spese per il personale riconducibili all'attività assicurativa relativa al Contractual Service Margin (13,2 milioni) previsto dall'IFRS 17 ed esposta nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 190 b) al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 274,1 milioni (e), comprese nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto, e di alcuni oneri funzionalmente connessi al personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 5,0 milioni (l). Sono inoltre esclusi gli oneri "sistemici" per complessivi 187,5 milioni (m) rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione che sono esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre la quota delle altre spese amministrative riconducibili all'attività assicurativa relativa al Contractual Service Margin (3,4 milioni) previsto dall'IFRS 17 ed esposta nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);

  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 210 e 220, al netto delle rettifiche di intangibili a vita definita (client relationship e value of business acquired), raccordate nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", per 33,0 milioni (a). L'aggregato in esame comprende inoltre la quota delle rettifiche di valore riconducibili all'attività assicurativa relativa al Contractual Service Margin (2,1 milioni) previsto dall'IFRS 17 ed esposta nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" e "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" prende avvio dalle voci del conto economico 130 "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" e 140 "Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni". In particolare, le "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" comprendono le rettifiche di valore su esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela - finanziamenti (per 515,2 milioni), il risultato negativo delle cessioni di crediti, pari a 45,5 milioni (h) (compreso nella voce 100), nonché gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (voce 140 del conto economico). Sono invece escluse le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito, pari a 1,7 milioni (p) e le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche – finanziamenti e titoli (n) e (o) per complessivi 0,1 milioni, tutte complessivamente esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie";
  • il "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce 260 del conto economico ufficiale;
  • l'aggregato delle "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" comprende le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche - finanziamenti e titoli (n) e (o) per complessivi 0,1 milioni, nonché le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito (comprese nella voce 130) emessi da clientela (p) per 1,7 milioni. La voce in esame include infine le rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" per 0,5 milioni (i);
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" corrispondono alla voce 200 del conto economico ufficiale. Tale voce è stata depurata degli effetti riconducibili alle operazioni perfezionate nel dicembre 2023 per la riorganizzazione dell'assetto dell'attività di bancassurance, esposti in una nuova voce del conto economico riclassificato denominata "Impatti bancassurance al netto delle imposte" per 12,5 milioni (r);
  • gli "Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti" corrispondono alla voce 280 del conto economico ufficiale e al risultato da cessione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (voce 250 del conto economico ufficiale) al netto della quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto, complessivamente positivi per 144,1 milioni (b) raccordati nell'aggregato riclassificato "Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto". Tale voce è stata depurata degli effetti riconducibili alle operazioni perfezionate nel dicembre 2023 per la riorganizzazione dell'assetto dell'attività di bancassurance, esposti in una nuova voce del conto economico riclassificato denominata "Impatti bancassurance al netto delle imposte" per 73,0 milioni (r);
  • la voce "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 300 del conto economico ufficiale, depurata degli effetti fiscali negativi relativi ai cosiddetti "oneri sistemici" per 61,0 milioni (m), alla PPA per 13,9 milioni (a) e all'impatto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi per 1,7 milioni (g). L'aggregato in esame non comprende inoltre l'impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili, pari a 8,8 milioni (q), e gli effetti fiscali relativi alla citata riorganizzazione del bancassurance, pari a 6,2 milioni (r), esposti nelle nuove voci del conto economico riclassificato denominate rispettivamente "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" e "Impatti bancassurance al netto delle imposte";
  • nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" sono ricompresi gli oneri per complessivi 187,5 milioni (m), rilevati contabilmente nella voce 190 b) del conto economico ufficiale, al netto del correlato effetto fiscale, pari a 61,0 milioni (m);
  • nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è rilevato l'effetto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili derivante dalla scadenza a fine 2023 del cosiddetto recapture period previsto dalla normativa in tema di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili, riallineamento effettuato in precedenti esercizi;

  • la voce "Impatti bancassurance al netto delle imposte" comprende gli effetti riconducibili alle operazioni perfezionate nel dicembre 2023 per la riorganizzazione dell'assetto dell'attività di bancassurance originariamente rilevati nelle voci 170., 200., 250. e 300. del conto economico ufficiale, come in precedenza illustrato;
  • nella voce "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte" è esposto l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei Certificates, rilevato contabilmente nella voce 80. del conto economico ufficiale per 5,2 milioni (g), al netto del relativo effetto fiscale, pari a -1,7 milioni (g);
  • infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari a -9,2 milioni (a) e alla client relationship e al VoBA per -33,0 milioni (a), al netto dei relativi effetti fiscali, pari a 13,9 milioni (a).

Stato patrimoniale consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2023 di cui
contribuzione
compagnie di
assicurazione
10. Cassa e disponibilità liquide 18.297.496 19.384
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 12.767.534 3.933.524
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.354.003 -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 8.413.531 3.933.524
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 19.679.644 5.327.469
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 135.192.553 (138.300)
a) crediti verso banche 5.926.109 -
b) crediti verso clientela 129.266.444 (138.300)
50. Derivati di copertura 980.017 -
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (68.964) -
70. Partecipazioni 1.454.249 -
80. Attività assicurative 37.124 29.246
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività 29.209 29.209
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività 7.915 37
90. Attività materiali 2.857.953 2.556
100. Attività immateriali 1.257.425 18.900
di cui: avviamento 56.709 -
110. Attività fiscali 4.201.154 135.067
a) correnti 351.374 82.140
b) anticipate 3.849.780 52.927
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 468.685 -
130. Altre attività 5.007.103 141.635 (*)
Totale dell'attivo 202.131.973 9.469.481

(*) La voce include l'effetto delle elisioni dei rapporti infragruppo e degli altri aggiustamenti da consolidamento delle compagnie di assicurazione.

640 ALLEGATI _______________________
Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2023 di cui
contribuzione
compagnie di
assicurazione
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 143.185.876 (294.096)
a) debiti verso banche 21.765.750 58.389
b) debiti verso clientela 102.530.321 (37.162)
c) titoli in circolazione 18.889.805 (315.323)
20. Passività finanziarie di negoziazione 20.894.156 (39.061)
30. Passività finanziarie designate al fair value 6.580.165 1.391.132
40. Derivati di copertura 1.041.678 -
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (710.938) -
60. Passività fiscali 453.929 151.587
a) correnti 63.342 58.882
b) differite 390.587 92.705
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 212.011 -
80. Altre passività 3.302.454 71.725 (*)
90. Trattamento di fine rapporto del personale 246.192 -
100. Fondi per rischi e oneri 648.649 653
a) impegni e garanzie rilasciate 133.798 (2)
b) quiescenza e obblighi simili 91.743 -
c) altri fondi per rischi e oneri 423.108 655
110. Passività assicurative 12.239.641 7.783.778
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 12.239.630 7.783.767
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività 11 11
120. Riserve da valutazione (276.378) -
140. Strumenti di capitale 1.465.843 -
150. Riserve 4.507.110 410.949
170. Capitale 7.100.000 -
180. Azioni proprie (-) (22.936) -
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 68 -
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 1.264.453 (7.186)

Totale del passivo e del patrimonio netto 202.131.973 9.469.481 (*) La voce include l'effetto delle elisioni dei rapporti infragruppo e degli altri aggiustamenti da consolidamento delle compagnie di assicurazione.

Informativa al pubblico Stato per Stato (Country by Country Reporting)

La disciplina dell'informativa al pubblico Stato per Stato ("country by country reporting"), introdotta con l'art. 89 della Direttiva 2013/36/UE ("CRD IV"), recepita nell'ordinamento italiano con il 4° aggiornamento della circolare della Banca D'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (Parte Prima, Titolo III, capitolo 2), prevede l'obbligo annuale delle informazioni con riferimento alle lettere a), b),c), d), e) ed f) dell'art.89 della CRD IV.

A tale fine, vengono riportate le informazioni richieste, suddivise per singola lettera.

(A) Denominazione delle società insediate e natura dell'attività

Le attività svolte dal Gruppo Banco BPM sono rappresentate nella seguente tabella che fa riferimento a quella riportata nell'articolo 317 del Regolamento n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio UE (CRR), integrata con ulteriori specifiche attività.

Tali attività sono raccordate, secondo criteri di prevalenza, con i "settori di attività" che, in sintesi, fanno riferimento all'assetto gestionale interno del Gruppo e vengono richiamati nella Relazione sulla Gestione (paragrafo "Risultati per settore di attività" ed anche nella "Parte L - Informativa di settore" della Nota Integrativa Consolidata al 31 dicembre 2023.

Tratto dal CRR: par. 4, art. 317, Tabella 2 Settori di attività del Gruppo Banco BPM
Linea di business Elenco di attività Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Assunzione a fermo di strumenti
finanziari o collocamento di
strumenti finanziari sulla base di
un impegno irrevocabile
Servizi connessi con
l'assunzione a fermo
Servizi finanziari per
l'impresa (corporate
Consulenza in materia di
investimenti
finance) Ricerca in materia di
investimenti e analisi finanziaria
e altre forme di consulenza
generale riguardanti le
operazioni relative a strumenti
finanziari
Negoziazione per conto
proprio
Negoziazioni e Ricezione e trasmissione di
ordini riguardanti uno o più
strumenti finanziari
vendite (trading and
sales)
Esecuzione di ordini per conto
dei clienti
Collocamento di strumenti
finanziari senza impegno
irrevocabile
Gestione di sistemi multilaterali
di negoziazione
Intermediazione al
dettaglio (retail
brokerage) (Attività
Ricezione e trasmissione di
ordini riguardanti uno o più
strumenti finanziari
con persone fisiche o
con PMI che
Esecuzione di ordini per conto
dei clienti
soddisfano i criteri di
cui all'articolo 123
per la classe delle
esposizioni al
dettaglio)
Collocamento di strumenti
finanziari senza impegno
irrevocabile
Raccolta di depositi o di altri
fondi rimborsabili
Servizi bancari a
carattere Commerciale
Operazioni di prestito
(commercial banking) Leasing finanziario
Rilascio di garanzie e di
impegni di firma
Servizi bancari al
dettaglio (retail
banking) (Attività con
persone fisiche o con
PMI che soddisfano i
criteri di cui
all'articolo 123 per la
classe delle
esposizioni al
dettaglio)
Raccolta di depositi o di altri
fondi rimborsabili
Operazioni di prestito
Leasing finanziario
Rilascio di garanzie e di
impegni di firma
Pagamenti e Servizi di pagamento
regolamenti (payment
and settlement)
Emissione e gestione di mezzi
di pagamento

Tratto dal CRR: par. 4, art. 317, Tabella 2 Settori di attività del Gruppo Banco BPM
Linea di business Elenco di attività Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Gestioni fiduciarie
(agency services)
Custodia e amministrazione di
strumenti finanziari per conto
dei clienti, inclusi la custodia e i
servizi connessi come la
gestione di contante/garanzie
reali
Gestione di portafogli
Gestioni patrimoniali Gestione di OICVM
(asset management) Altre forme di gestioni
patrimoniali
Altri servizi e attività
di supporto
Gestione della tesoreria e
funding in conto proprio
Gestione del portafoglio
partecipazioni
Gestione attività IT
Gestione e manutenzione del
patrimonio immobiliare

Con riferimento ai principali contenuti, il settore di attività:

  • "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Istituzionali" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (OICR, SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in egual misura dalla Rete Commerciale della Capogruppo, per le controparti "istituzionali del territorio", e dalle filiali specializzate, per le controparti "istituzionali di rilevanza nazionale";
  • "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione di euro. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti;
  • "Investment Banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati. Tali attività sono svolte da Banca Akros e da Oaklins Italy;
  • "Insurance" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Vera Vita, Vera Assicurazioni, Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni;
  • "Partnership Strategiche" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Agos Ducato, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, Gardant Liberty Servicing e Anima Holding;
  • "Finanza" comprende le attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo e lo stock delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali;
  • "Corporate Center" include, oltre alle funzioni di governo e supporto, anche le attività relative al business del leasing del Gruppo, le partecipazioni non allocate tra le "Partnership Strategiche" e le società operanti nel settore immobiliare.

In misura marginale rispetto ai volumi complessivi del Gruppo, alcune attività di dettaglio rientranti nelle suddette classificazioni sono svolte anche dalla controllata estera Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. (servizi finanziari specializzati per la clientela "private"). Con riferimento al 31 dicembre 2023 l'incidenza delle attività estere, sia sul totale attivo consolidato, sia sul totale proventi consolidati, è da ritenersi trascurabile.

(B)Fatturato

Il fatturato fa riferimento al Margine di Intermediazione di cui alla voce 120 del conto economico consolidato, che al 31 dicembre 2023 ammonta a 5.185,3 milioni (4.276,2 milioni al 31 dicembre 2022 riesposto per omogeneità di confronto). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2023.

(C)Numero dei dipendenti su base equivalente a tempo pieno

In termini di risorse full-time equivalent, il dato al 31 dicembre 2023, che include anche i contratti a Co.Co.Pro. e di Stage, è pari a 18.772 (19.157 al 31 dicembre 2022).

(D)Utile o perdita prima delle imposte

L'utile/perdita prima delle imposte del Gruppo corrisponde alla somma delle voci 290 e 320 dello schema di conto economico consolidato pari a +1.777,6 milioni (+1.005,0 milioni al 31 dicembre 2022 riesposto per omogeneità di confronto). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2023.

(E) Imposte sull'utile o sulla perdita

Le imposte sull'utile del Gruppo dell'esercizio 2023 sono pari all'importo esposto alla voce 300 dello schema di conto economico consolidato ed ammontano all'importo negativo di -513,2 milioni (-320,7 milioni al 31 dicembre 2022 riesposto per omogeneità di confronto). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2023.

Nella successiva tabella viene fornito il dettaglio delle imposte sul reddito dell'esercizio ripartito per Paese

Imposte sull'utile del Gruppo – suddivisione per Paese
(in milioni di euro)
2023 2022
Italia (513,4) (320,9)
Svizzera 0,2 0,2
Altri Paesi - -
Totale (513,2) (320,7)

Come evidenziato nella Nota integrativa consolidata, Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 21 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300, si precisa che le uniche imposte relative a stati esteri si riferiscono alle imposte determinate ai sensi della regolamentazione fiscale svizzera dalle controllate Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione e Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. con sede in Svizzera, pari a 0,2 milioni (0,2 milioni al 31 dicembre 2022).

(F) Contributi pubblici ricevuti

Il Gruppo Banco BPM nel corso dell'esercizio 2023 ha ricevuto contributi pubblici per l'effettuazione di corsi di formazione del personale per complessivi 3,3 milioni (3,5 milioni al 31 dicembre 2022).

Al riguardo si precisa che, nel novero di tali contributi, in ottemperanza alle disposizioni previste per la compilazione dell'informativa in oggetto, sono escluse le operazioni poste in essere con le banche centrali per finalità di stabilità finanziaria oppure le operazioni aventi l'obiettivo di facilitare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria.

Relazioni e bilancio dell'Impresa

Dati di sintesi e indici economico-finanziari dell'Impresa

Dati di sintesi

Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati di sintesi economici e patrimoniali, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella presente Relazione.

Sono inoltre rappresentati alcuni indicatori economici e patrimoniali, basati su dati contabili, corrispondenti a quelli utilizzati dalla Direzione Aziendale per l'analisi delle performance e coerenti con le prassi maggiormente diffuse nel settore bancario.

Le definizioni degli indicatori e delle principali grandezze patrimoniali ed economiche oggetto di commento nella presente relazione sono illustrate nella successiva sezione "Risultati" cui si rimanda per maggiori dettagli.

(milioni di euro) 2023 2022 Variazioni %
Dati economici
Margine finanziario 3.437,0 2.425,6 41,7%
Commissioni nette 1.717,2 1.756,1 (2,2%)
Proventi operativi 5.078,4 4.417,2 15,0%
Oneri operativi (2.342,8) (2.325,8) 0,7%
Risultato della gestione operativa 2.735,6 2.091,4 30,8%
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.012,4 1.088,0 85,0%
Risultato netto dell'operatività corrente 1.447,3 523,6 176,4%
(milioni di euro) 31/12/2023 31/12/2022 Variazioni %
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 185.318,0 180.289,9 2,8%
Finanziamenti verso clientela (netti) 104.870,0 107.356,1 (2,3%)
Attività finanziarie e derivati di copertura 40.547,0 40.552,7 -
Patrimonio netto 13.802,4 12.576,4 9,7%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 119.867,4 118.900,0 0,8%
Raccolta diretta senza PCT con certificates 122.442,0
120.706,4
1,4%
Raccolta indiretta 92.594,4
79.696,7
16,2%
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 88.203,3 76.190,8 15,8%
- Risparmio gestito 51.278,5 49.271,3 4,1%
- Fondi comuni e Sicav 36.647,1
34.993,8
4,7%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 603,4 608,6 (0,9%)
- Polizze assicurative 14.028,0
13.668,8
2,6%
- Risparmio amministrato 41.315,9 30.425,4 35,8%
- Risparmio amministrato senza certificates a capitale protetto 36.924,8 26.919,5 -
(milioni di euro) 31/12/2023 31/12/2022 Variazione
assoluta
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 18.100 18.421 (321)
Numero degli sportelli bancari 1.382 1.451 (69)
(*) Media ponderata del personale calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e Sindaci della
Società.

Indici economici, finanziari e altri dati

31/12/2023 31/12/2022
Indici di redditività (%)
Return on Equity (ROE) 13,29% 4,91%
Return on tangible equity (ROTE) 14,70% 5,45%
Return on asset (ROA) 0,78% 0,29%
Margine finanziario / Proventi operativi 67,68% 54,91%
Commissioni nette / Proventi operativi 33,81% 39,76%
Oneri operativi / Proventi operativi 46,13% 52,65%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente(1) 5.793,9 5.827,9
Proventi operativi per dipendente (euro) (1) 280,6 239,8
Oneri operativi per dipendente (euro) (1) 129,4 126,3
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 0,60% 0,67%
Inadempienze probabili / Crediti verso clientela (netti) 1,12% 1,47%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 4,54% 5,73%
Texas ratio 14,60% 20,45%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 21,88% 22,49%
Derivati attivi / Totale attivo 1,30% 2,18%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 0,78% 1,20%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,53% 0,97%
Derivati di negoziazione netti / Totale attivo 0,03% 0,02%
Loan to deposit ratio (Impieghi lordi / Raccolta diretta) 87,49% 90,29%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (2) 14,79% 15,17%
Tier 1 capital ratio(2) 17,04% 17,56%
Total capital ratio(2) 19,80% 20,62%
Indice di leva finanziaria(2) 5,36% 5,45%
Titolo azionario BANCO BPM SPA
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 4,781 3,334
- Massimo 5,324 3,630
- Minimo 3,403 2,227
- Media 4,259 2,877

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 647

(1) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(2) I ratio patrimoniali al 31 dicembre 2023 stati calcolati includendo il risultato netto dell'esercizio 2023 al netto dei dividendi proposti e delle altre destinazioni dell'utile"

Relazione sulla gestione dell'Impresa

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

Per l'illustrazione dei principali eventi che hanno caratterizzato l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 si rimanda all'informativa contenuta nella Relazione sulla Gestione del Bilancio Consolidato.

RISULTATI

Prospetti contabili riclassificati

Stato Patrimoniale riclassificato

Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2023 31/12/2022 Variazioni
Cassa e disponibilità liquide 19.768.619 13.863.732 5.904.887 42,6%
Finanziamenti valutati al CA 108.865.115 111.193.602 (2.328.487) (2,1%)
- Finanziamenti verso banche 3.995.135 3.837.534 157.601 4,1%
- Finanziamenti verso clientela (*) 104.869.980 107.356.068 (2.486.088) (2,3%)
Attività finanziarie e derivati di copertura 40.547.017 40.552.666 (5.649) -
- Valutate al FV con impatto a CE 4.648.720 6.078.848 (1.430.128) (23,5%)
- Valutate al FV con impatto su OCI 10.336.841 9.035.565 1.301.276 14,4%
- Valutate al CA 25.561.456 25.438.253 123.203 0,5%
Partecipazioni 3.106.621 2.754.697 351.924 12,8%
Attività materiali 2.769.336 2.943.880 (174.544) (5,9%)
Attività immateriali 1.155.043 1.162.195 (7.152) (0,6%)
Attività fiscali 4.006.828 4.507.857 (501.029) (11,1%)
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 454.089 127.323 326.766 256,6%
Altre voci dell'attivo 4.645.374 3.183.956 1.461.418 45,9%
Totale attività 185.318.042 180.289.908 5.028.134 2,8%

(*) la voce include i titoli senior rivenienti da proprie cartolarizzazioni di crediti deteriorati

Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2023 31/12/2022 Variazioni
Raccolta diretta 119.867.412 118.899.974 967.438 0,8%
- Debiti verso clientela 99.854.279 103.849.001 (3.994.722) (3,8%)
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 20.013.133 15.050.973 4.962.160 33,0%
Debiti verso banche 23.411.868 33.723.925 (10.312.057) (30,6%)
Debiti per leasing 664.916 628.497 36.419 5,8%
Altre passività finanziarie valutate al FV 23.924.955 11.171.585 12.753.370 114,2%
Fondi del passivo 845.098 950.697 (105.599) (11,1%)
Passività fiscali 271.382 242.301 29.081 12,0%
Passività associate ad attività in via di dismissione 204.318 - 204.318 -
Altre voci del passivo 2.325.660 2.096.553 229.107 10,9%
Totale passività 171.515.609 167.713.532 3.802.077 2,3%
Patrimonio netto 13.802.433 12.576.376 1.226.057 9,7%
Totale passività e Patrimonio Netto 185.318.042 180.289.908 5.028.134 2,8%

(*) La voce include titoli senior rinvenienti da proprie cartolarizzazioni dei crediti deteriorati.

Conto Economico riclassificato

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
2023 2022 Var. ass. Var. %
Margine di interesse 3.194.458 2.252.502 941.956 41,8%
Dividendi e Risultato delle partecipazioni 242.584 173.133 69.451 40,1%
Margine finanziario 3.437.042 2.425.635 1.011.407 41,7%
Commissioni nette 1.717.164 1.756.058 (38.894) (2,2%)
Altri proventi netti di gestione 42.404 6.938 35.466 511,2%
Risultato netto finanziario (118.239) 228.553 (346.792) -
Altri proventi operativi 1.641.329 1.991.549 (350.220) (17,6%)
Proventi operativi 5.078.371 4.417.184 661.187 15,0%
Spese per il personale (1.573.070) (1.508.987) (64.083) 4,2%
Altre spese amministrative (526.961) (542.187) 15.226 (2,8%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (242.779) (274.612) 31.833 (11,6%)
Oneri operativi (2.342.810) (2.325.786) (17.024) 0,7%
Risultato della gestione operativa 2.735.561 2.091.398 644.163 30,8%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (558.533) (685.138) 126.605 (18,5%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (143.921) (101.720) (42.201) 41,5%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (2.083) (9.044) 6.961 (77,0%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (18.787) (52.139) 33.352 (64,0%)
Rettifiche di valore su partecipazioni - (158.821) 158.821 -
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 201 3.456 (3.255) (94,2%)
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.012.438 1.087.992 924.446 85,0%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (567.620) (386.513) (181.107) 46,9%
Risultato netto dell'operatività corrente 1.444.818 701.479 743.339 106,0%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (123.682) (148.369) 24.687 (16,6%)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 8.802 - 8.802 -
Impatti Bancassurance al netto delle imposte 140.608 - 140.608 -
Impairment su avviamenti - (8.132) 8.132 -
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (23.272) (21.374) (1.898) 8,9%
Risultato netto 1.447.274 523.604 923.670 176,4%

Nota metodologica

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sopra esposti sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale di Banco BPM S.p.A. fondate su dati economico-finanziari di rapida e facile determinazione.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006:

Ai fini della predisposizione dello stato patrimoniale, le voci dell'attivo sono state riclassificate come segue:

  • l'aggregato "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato" è rappresentato dalla voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" con esclusione dei titoli di debito, ricompresi nelle "Altre attività finanziarie e derivati di copertura". In aggiunta la sottovoce "Finanziamenti verso clientela" comprende l'importo dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati;
  • l'aggregato "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" si compone delle voci 20, 30 e 50, ad eccezione dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati, ricompresi nei finanziamenti verso clientela; include inoltre l'ammontare dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato in precedenza citati;
  • l'aggregato "Altre voci dell'attivo" si compone delle voci residuali 60 "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e 120 "Altre attività".

Le principali voci del passivo dello stato patrimoniale sono state invece oggetto delle seguenti riclassifiche:

  • l'aggregato "Raccolta diretta" si compone delle voci 10 b) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela", con esclusione dei debiti per leasing verso clientela (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato), 10 c) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione" e 30 "Passività finanziarie designate al fair value", al netto dei certificates a capitale protetto, ricompresi nell'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value";
  • la voce "Debiti verso banche" si riferisce alla voce 10 a) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche", con esclusione dei debiti per leasing verso banche (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato);
  • nella voce "Debiti per leasing" sono rilevate le passività al costo ammortizzato verso banche e clientela relative alle operazioni di leasing, come in precedenza descritto;
  • l'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" comprende le voci 20 "Passività finanziarie di negoziazione", incrementata dell'importo dei certificates a capitale protetto come descritto in precedenza, e 40 "Derivati di copertura";
  • nell'aggregato "Fondi del passivo" confluiscono le voci 90 "Trattamento di fine rapporto del personale" e 100 "Fondi per rischi ed oneri";
  • l'aggregato "Altre voci del passivo" si compone delle voci residuali 50 "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e 80 "Altre passività";
  • l'aggregato "Patrimonio netto del Gruppo" è rappresentato dalle voci 110. "Riserve da valutazione", 130 "Strumenti di capitale", 140 "Riserve", 160 "Capitale", 170 "Azioni proprie (-) e 180 "Utile/Perdita d'esercizio".

Per quanto concerne infine il conto economico riclassificato, sono state effettuate le seguenti principali riclassifiche:

  • gli utili/perdite da cessione partecipazioni, nonché gli effetti delle rivalutazioni e svalutazioni delle partecipate valutate a patrimonio netto, che trovano rappresentazione nella voce 220, sono riclassificati all'interno del "Margine finanziario";
  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • i dividendi su azioni detenute in società collegate (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Margine Finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività rappresentate dai certificates, che nel conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 trova esposizione nelle voci "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" e "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato "Commissioni nette";
  • I recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 200) sono stati portati a diretta riduzione delle "Altre spese amministrative", dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS), sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente";
  • l'impatto derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili, rilevato tra le "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" è stato ricondotto in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili";
  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle passate operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti), negli ammortamenti di attività immateriali rilevati nella voce 190

(ammortamenti delle cosiddette "client relationship") e nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

Negli allegati al bilancio viene altresì fornito un prospetto di raccordo tra le voci dei prospetti contabili riclassificati e quelle degli schemi predisposti in base alla Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

In aggiunta all'informativa finanziaria predisposta sulla base dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, la presente relazione contiene alcuni indicatori alternativi di performance (IAP) individuati al fine di facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

In particolare si precisa che gli indicatori alternativi di performance:

  • si basano esclusivamente su dati storici e non sono indicativi di performance future;
  • non sono determinati in base ai principi contabili IFRS e non sono soggetti a revisione contabile;
  • sono calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, se non diversamente specificato, e devono essere letti congiuntamente alle informazioni finanziarie del Gruppo contenute nella presente relazione;
  • poiché non tutte le società calcolano gli IAP in modo omogeneo, gli indicatori utilizzati da Banco BPM potrebbero non essere coerenti con parametri simili utilizzati da altre società;
  • sono calcolati in modo coerente e omogeneo per i periodi cui si riferiscono le informazioni finanziarie della presente relazione.

Nel seguito si fornisce un elenco dei principali IAP contenuti nella presente relazione, con indicazione della metodologia di calcolo1 :

  • proventi operativi "core": comprendono margine d'interesse, risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, commissioni nette e risultato dell'attività assicurativa;
  • raccolta diretta bancaria: comprende la provvista da clientela rappresentata da depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito e altri titoli, debiti e certificates a capitale protetto riferiti all'attività bancaria del Gruppo;
  • raccolta diretta "core": provvista da clientela riferita ai soli conti correnti e depositi;
  • raccolta indiretta: dato gestionale che comprende la provvista derivante da risparmio gestito e amministrato, al netto della raccolta sottostante i certificates a capitale protetto, inclusi nella raccolta diretta;
  • impieghi netti performing "core": aggregato composto da mutui e altri finanziamenti, conti correnti, carte di credito e prestiti personali;
  • NPE ratio lordo: ratio ottenuto dal rapporto tra le esposizioni deteriorate lorde e quelle totali lorde riferite all'aggregato patrimoniale dei "Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato";
  • NPE ratio netto: ratio ottenuto dal rapporto tra le esposizioni deteriorate nette e quelle totali nette riferite all'aggregato patrimoniale dei "Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato";
  • costo del credito o costo del rischio: calcolato come rapporto tra le rettifiche di valore nette su crediti verso la clientela ed il totale delle esposizioni per cassa verso la clientela valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche di valore;
  • indice di copertura dei crediti deteriorati: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su crediti deteriorati e l'importo dei crediti deteriorati lordi;
  • indice di copertura dei crediti deteriorati inclusi write-off: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su crediti deteriorati e l'importo dei crediti deteriorati lordi (incluse cancellazioni in entrambe le voci);
  • indice di copertura delle sofferenze: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su sofferenze e l'importo delle sofferenze lorde;
  • indice di copertura delle sofferenze inclusi write-off: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su sofferenze e l'importo delle sofferenze lorde (incluse cancellazioni in entrambe le voci);
  • indice di copertura delle inadempienze probabili: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su inadempienze probabili e l'importo delle inadempienze probabili lorde;

1 Gli indicatori alternativi di performance relativi agli impieghi si riferiscono, ove non diversamente specificato, all'aggregato dei crediti verso clientela iscritti tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

  • indice di copertura delle esposizioni scadute: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su esposizioni scadute e l'importo delle esposizioni scadute lorde;
  • indice di copertura delle esposizioni in bonis: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette sul totale delle esposizioni in bonis e l'importo delle esposizioni totali lorde in bonis;
  • sofferenze nette/crediti verso clientela (netti): calcolato come rapporto tra l'ammontare delle sofferenze nette sul totale delle esposizioni totali nette;
  • inadempienze probabili nette/crediti verso clientela (netti): calcolato come rapporto tra l'ammontare delle inadempienze probabili nette sul totale delle esposizioni totali nette;
  • sofferenze nette/patrimonio netto: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle sofferenze nette sul patrimonio netto;
  • Texas ratio: calcolato come rapporto tra il valore netto dei crediti deteriorati e il patrimonio netto tangibile del Gruppo (al netto dei relativi effetti fiscali);
  • patrimonio netto tangibile: differenza tra l'ammontare del patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e l'importo delle attività immateriali (al netto dei relativi effetti fiscali differiti);
  • attività finanziarie e derivati di copertura/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato delle attività finanziarie e derivati di copertura desumibile dallo stato patrimoniale riclassificato e il totale attivo;
  • derivati attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato dei derivati di negoziazione e di copertura esposti nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di negoziazione attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'ammontare dei derivati di negoziazione esposto nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di copertura attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'ammontare dei derivati di copertura esposto nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di negoziazione netti/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato dei derivati di negoziazione netti (corrispondente allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione") ed il totale attivo;
  • loan to deposit ratio (impieghi netti/raccolta diretta): calcolato come rapporto tra gli impieghi netti verso clientela e l'aggregato della raccolta diretta da clientela;
  • cost/income ratio: calcolato come rapporto tra le oneri operativi e proventi operativi risultanti dallo schema del Conto economico riclassificato;
  • ROE: calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto (ad esclusione del risultato dell'esercizio e degli strumenti di capitale AT 1);
  • ROTE: calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto, determinato escludendo dal patrimonio netto il risultato dell'esercizio, gli strumenti di capitale AT 1 e le attività immateriali, al netto dei correlati effetti fiscali;
  • ROA: calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e totale attivo;
  • margine finanziario/proventi operativi: calcolato come rapporto tra gli aggregati del margine finanziario e dei proventi operativi desumibili dal conto economico riclassificato;
  • commissioni nette/proventi operativi: calcolato come rapporto tra gli aggregati delle commissioni nette e dei proventi operativi desumibili dal conto economico riclassificato;
  • crediti a clientela (netti) per dipendente: calcolato come rapporto tra i crediti netti verso clientela e il numero medio dei dipendenti;
  • proventi operativi per dipendente: calcolato come rapporto tra i proventi operativi e il numero medio dei dipendenti;
  • oneri operativi per dipendente: calcolato come rapporto tra gli oneri operativi e il numero medio dei dipendenti;
  • risultato adjusted: risultato al netto delle componenti non ricorrenti descritte nel successivo paragrafo.

Gli indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità contenuti nella presente relazione sono calcolati applicando le specifiche disposizioni normative e regolamentari.

Componenti non ricorrenti del conto economico riclassificato

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che la policy adottata dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio "Hold to Collect" (HtC) alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le rettifiche/riprese di valore su crediti (sia da valutazione, sia per perdite effettive) che traggono origine da un cambio della NPE Strategy deliberato nel corso dell'esercizio dal Consiglio di Amministrazione consistente in una modifica degli obiettivi e/o della tipologia dei crediti oggetto di cessione rispetto a quelli in precedenza previsti;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, addebiti/accrediti straordinari da parte dei Fondi di Risoluzione e del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, il conto economico dell'esercizio 2023 evidenzia le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "spese per il personale" include lo stanziamento relativo agli oneri che si prevede di sostenere a fronte degli accordi con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'esodo anticipato del personale per complessivi 10,2 milioni, al netto dei rilasci di passività rilevate nei precedenti esercizi per 20,2 milioni;
  • La voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include un effetto positivo di 16,9 milioni, considerato di natura non ricorrente, in quanto correlato alla sistemazione di alcune anomalie nella contabilizzazione dei contratti di leasing in precedenti esercizi, che ne avevano comportato l'addebito di maggiori ammortamenti principalmente riconducibili ai contratti di affitto passivi.;
  • la voce "rettifiche nette su finanziamenti verso clientela", negativa per 91,7 milioni, include gli impatti derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing come conseguenza del cambio della strategia di gestione dei crediti deteriorati;
  • la voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali", pari a -143,9 milioni, rappresenta l'effetto economico negativo derivante dalle valutazioni al 31 dicembre 2023 del patrimonio immobiliare della Banca che tiene conto sia dell'aggiornamento delle perizie, sia dei valori di presunta vendita desunti dalle trattative in corso;
  • gli "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" include lo stanziamento relativo alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali per 14,4 milioni;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" include l'impatto, positivo per 0,2 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;

  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti e sono positive per 73,7 milioni;
  • nella voce "impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è rilevato l'effetto, positivo per 8,8 milioni, derivante dalla scadenza del cosiddetto recapture period previsto dalla normativa in tema di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili, riallineamento operato in precedenti esercizi;
  • nella voce "impatti Bancassurance al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti positivi, per complessivi 140,6 milioni, riconducibili alle operazioni straordinarie perfezionate nel mese di dicembre nell'ambito della riorganizzazione dell'attività di bancassurance nel Gruppo.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti hanno avuto un impatto sul risultato netto dell'esercizio 2023 positivo e pari a 0,09 milioni.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che gli eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari della Banca, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni della nota integrativa che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Le componenti non ricorrenti riferite all'esercizio 2022, determinate con criteri analoghi a quelli sopra indicati e considerando quanto scritto in premessa sui dati comparativi, risultavano le seguenti:

  • le voci "risultato netto finanziario" e "rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" includono gli impatti, rispettivamente pari a 4,7 milioni e 112,7 milioni, derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo. In particolare, si evidenzia che l'impatto registrato nella voce "risultato netto finanziario" è riferito alle esposizioni creditizie non performing obbligatoriamente valutate al fair value;
  • la voce "spese per il personale" include gli oneri relativi alle erogazioni straordinarie corrisposte nell'esercizio al personale dipendente e l'impatto positivo derivante dal rilascio di stanziamenti eccedenti effettuati in precedenti esercizi relativi al fondo esuberi. L'effetto netto positivo complessivo è pari a 12 milioni;
  • le "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" comprendono svalutazioni per 7,1 milioni riferibili a impairment di software;
  • la voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali", pari a 101,7 milioni, rappresenta l'effetto economico negativo derivante dalle valutazioni al 31 dicembre 2022 del patrimonio immobiliare della Banca che tiene conto sia dell'aggiornamento delle perizie, sia dei valori di presunta vendita desunti dalle trattative in corso;
  • gli "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" includono la stima dei costi che si prevede di sostenere per la razionalizzazione della rete sportelli per 8,5 milioni nonché gli stanziamenti relativi alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali per 13,6 milioni. L'impatto complessivo sulla voce in esame ammonta pertanto a 22,1 milioni;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" include l'impatto, positivo per 3,4 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;
  • la voce "Rettifiche di valore su partecipazioni", pari a 158,8 milioni, rappresenta per 22,2 milioni la svalutazione apportata a Vera Assicurazioni S.p.A. e per 136,6 milioni a Vera Vita S.p.A. a seguito del test di impairment periodico;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali positivi delle citate componenti non ricorrenti per 76,9 milioni;
  • la voce "impairment su avviamenti" evidenzia l'impatto del test di impairment che ha portato alla rilevazione di rettifiche di valore per 8,1 milioni sull'avviamento allocato alla CGU Bancassurance;
  • la voce "Purchase Price Allocation (PPA), al netto delle imposte" include l'effetto della rimisurazione al fair value della quota precedentemente detenuta in Banco BPM Vita S.p.A. pari a 6,2 milioni.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti dell'esercizio 2022 erano quindi negative per 316,7 milioni.

Dati patrimoniali

L'attività di intermediazione creditizia

Cassa e disponibilità liquide

La voce presenta un incremento di 5.904,9 milioni, passando dai 13.863,7 milioni del 2022 ai 19.768,6 milioni del 2023. La variazione è imputabile all'incremento dei depositi a vista presso Banca d'Italia pari a 12,0 miliardi nel 2022, aumentati a 17,4 miliardi nel 2023.

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 97.515.131 81,4% 101.445.076 85,3% (3.929.945) (3,9%)
- conti correnti e depositi a vista 97.269.620 81,1% 101.156.741 85,1% (3.887.121) (3,8%)
- depositi a scadenza e c/c vincolati 245.511 0,2% 288.335 0,2% (42.824) (14,9%)
Titoli 19.994.838 16,7% 15.032.678 12,6% 4.962.160 33,0%
- obbligazioni e passività valutate al fair value 19.991.895 16,7% 14.921.946 12,5% 5.069.949 34,0%
- certificati di deposito e altri titoli 2.943 0,0% 110.732 0,1% (107.789) (97,3%)
Pronti contro termine 1.250.930 1,0% 676.755 0,6% 574.175 84,8%
Finanziamenti ed altri debiti 1.106.513 0,9% 1.745.465 1,5% (638.952) (36,6%)
Raccolta diretta 119.867.412 100,0% 118.899.974 100,0% 967.438 0,8%
Raccolta diretta senza PCT 118.616.482 118.223.219 393.263 0,3%
Altra raccolta (Certificates a capitale protetto) 3.825.549 2.483.158 1.342.391 54,1%
Totale raccolta diretta senza PCT con certificates 122.442.031 120.706.377 1.735.654 1,4%

Al 31 dicembre 2023 la raccolta diretta è pari a 122.442,0 milioni, in aumento dell'1,4% rispetto al 31 dicembre 2022. Si evidenziano la contrazione della componente conti correnti e depositi a vista per 3,9 miliardi e l'incremento dei titoli obbligazionari emessi nell'anno, al netto dei rimborsi, per 5,1 miliardi. In aumento anche la raccolta in certificates (+54,1%).

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 51.278.479 55,4% 49.271.266 61,8% 2.007.213 4,1%
fondi comuni e SICAV 36.647.088 39,6% 34.993.826 43,9% 1.653.262 4,7%
gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 603.411 0,7% 608.644 0,8% (5.233) -
polizze assicurative 14.027.981 15,1% 13.668.796 17,2% 359.185 2,6%
Raccolta amministrata 41.315.900 44,6% 30.425.428 38,2% 10.890.472 35,8%
Totale raccolta indiretta 92.594.379 100,0% 79.696.694 100,0% 12.897.685 16,2%
Raccolta sottostante certificates a capitale
protetto
4.391.107 3.505.894 885.213 25,2%
Totale raccolta indiretta senza certificates 88.203.273 76.190.800 12.012.473 15,8%

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto1 ammonta al 31 dicembre 2023 a 88,2 miliardi, in aumento del 15,8% rispetto ai 76,2 miliardi del 31 dicembre 2022.

La componente della raccolta gestita ammonta a 51,3 miliardi, in aumento rispetto ai 49,3 miliardi del 31 dicembre 2022 (+4,1%) principalmente grazie al contributo dei fondi comuni e Sicav, che registrano un incremento del 4,7%. La raccolta amministrata, è pari a 41,3 miliardi, evidenziando un aumento di 10,9 miliardi rispetto a fine 2022.

1 Aggregato che include la somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto ed esclude le operazioni di pronti contro termine.

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 78.439.904 74,8% 82.018.123 76,4% (3.578.219) (4,4%)
Conti correnti 7.062.201 6,7% 8.090.026 7,5% (1.027.825) (12,7%)
Pronti contro termine 4.829.319 4,6% 470.387 0,4% 4.358.932 n.s.
Leasing finanziario 518.682 0,5% 780.186 0,7% (261.504) (33,5%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni
del quinto
666.206 0,6% 967.941 0,9% (301.735) (31,2%)
Altre operazioni 11.939.595 11,4% 13.095.678 12,2% (1.156.083) (8,8%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di
cessione di crediti deteriorati
1.414.073 1,3% 1.933.727 1,8% (519.654) (26,9%)
Totale crediti netti verso la clientela 104.869.980 100,0% 107.356.068 100,0% (2.486.088) (2,3%)

Al 31 dicembre 2023 i crediti verso clientela, comprensivi dei titoli senior sottoscritti nell'ambito della cessione di crediti deteriorati, sono pari a 104.870,0 milioni, registrando una decremento del 2,3% rispetto al 2022. L'unica voce in controtendenza è quella relativa alle operazioni di pronti contro termine, che aumenta di 4.358,9 milioni.

La qualità del credito

Le successive tabelle evidenziano distintamente l'esposizione lorda ed i fondi rettificativi.

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

31/12/2023 31/12/2022 Variazione
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% ass. %
Sofferenze 626.229 0,6% 720.582 0,7% (94.353) (13,1%)
Inadempienze probabili 1.169.692 1,1% 1.576.320 1,5% (406.628) (25,8%)
Esposizioni scadute deteriorate 67.133 0,06% 60.082 0,1% 7.051 11,7%
Esposizioni deteriorate 1.863.054 1,8% 2.356.984 2,2% (493.930) (21,0%)
Finanziamenti non deteriorati 101.592.853 96,9% 103.065.357 96,0% (1.472.504) (1,4%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di
cessione di crediti deteriorati 1.414.073 1,3% 1.933.727 1,8% (519.654) (26,9%)
Esposizioni in bonis 103.006.926 98,2% 104.999.084 97,8% (1.992.158) (1,9%)
Totale crediti verso la clientela 104.869.980 100,0% 107.356.068 100,0% (2.486.088) (2,3%)

Le esposizioni deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute deteriorate), al netto delle rettifiche di valore, ammontano al 31 dicembre 2023, a 1.863,1 milioni in calo rispetto ai 2.357,0 milioni del 31 dicembre 2022. Le operazioni di cessione realizzate nell'esercizio hanno portato l'incidenza delle attività deteriorate nette all'1,8%, rispetto al 2,2% del 2022.

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela
31/12/2023 31/12/2022
(migliaia di euro) Esposizione
lorda
Rettifiche di valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
Copertura
Sofferenze 1.601.345 (975.116) 626.229 60,89% 2.047.001 (1.326.419) 720.582 64,80%
Inadempienze probabili 2.090.666 (920.974) 1.169.692 44,05% 2.674.276 (1.097.956) 1.576.320 41,06%
Esposizioni scadute deteriorate 93.453 (26.320) 67.133 28,16% 82.187 (22.105) 60.082 26,90%
Esposizioni deteriorate 3.785.464 (1.922.410) 1.863.054 50,78% 4.803.464 (2.446.480) 2.356.984 50,93%
di cui: forborne 1.457.624 (656.381) 801.243 45,03% 2.108.052 (909.628) 1.198.424 43,15%
Finanziamenti non deteriorati 102.017.044 (424.191) 101.592.853 0,42% 103.482.319 (416.962) 103.065.357 0,40%
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti
deteriorati
1.416.259 (2.186) 1.414.073 0,15% 1.937.824 (4.097) 1.933.727 0,21%
Esposizioni in bonis (*) 103.433.303 (426.377) 103.006.926 0,41% 105.420.143 (421.059) 104.999.084 0,40%
di cui: primo stadio 91.241.556 (105.802) 91.135.754 0,12% 94.555.594 (153.060) 94.402.534 0,16%
di cui: secondo stadio 12.191.747 (320.575) 11.871.172 2,63% 10.864.549 (267.999) 10.596.550 2,47%
di cui: forborne 1.736.371 (65.457) 1.670.914 3,77% 2.815.691 (95.462) 2.720.229 3,39%
Totale crediti verso la clientela 107.218.767 (2.348.787) 104.869.980 2,19% 110.223.607 (2.867.539) 107.356.068 2,60%
(*) Include i titoli senior rinvenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati per un controvalore netto pari a 1.933,7 milioni (1.937,8 valore lordo).

I dati della tabella sopra riportata corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello stato patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM S.p.A. nell'ambito di progetti di cessione di crediti deteriorati.

Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportato nella tabella 4.2 della Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Le sofferenze al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 1.601,3 milioni ed a 626,2 milioni con una percentuale di copertura pari al 60,89%. Le inadempienze probabili al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 2.090,7 milioni ed a 1.169,7 milioni con una percentuale di copertura pari al 44,05%. Le esposizioni scadute deteriorate al lordo e al netto delle rettifiche di valore risultano pari rispettivamente a 93,5 milioni ed a 67,1 milioni con una percentuale di copertura pari al 28,16%.

La copertura dei crediti in bonis si attesta allo 0,41% (nel 2022 era pari allo 0,40%).

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 31/12/2023 31/12/2022 Var. ass. Var. %
Titoli di debito 35.788.332 34.267.917 1.520.415 4,4%
- Attività detenute per la negoziazione 111.791 92 111.699 -
- Attività designate al FV - - - -
- Attività obbligatoriamente valutate al FV 54.860 79.852 (24.992) (31,3%)
- Attività valutate al FV con impatto su OCI 10.060.225 8.749.720 1.310.505 15,0%
- Attività valutate al CA (*) 25.561.456 25.438.253 123.203 0,5%
Titoli di capitale e quote di OICR 1.799.183 1.690.709 108.474 6,4%
- Attività detenute per la negoziazione 30.643 27.508 3.135 11,4%
- Attività designate al FV - - - -
- Attività obbligatoriamente valutate al FV 1.491.924 1.377.356 114.568 8,3%
- Attività valutate al FV con impatto su OCI 276.616 285.845 (9.229) (3,2%)
Finanziamenti 542.459 669.748 (127.289) (19,0%)
Strumenti derivati 2.417.043 3.924.292 (1.507.249) (38,4%)
- Derivati finanziari di negoziazione 1.438.073 2.171.993 (733.920) (33,8%)
- Derivati finanziari di copertura 978.970 1.752.299 (773.329) (44,1%)
Totale 40.547.017 40.552.666 (5.649) -

(*) Esclude i titoli senior per i quali è stata rilasciata dallo Stato italiano, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze

Le attività finanziarie ammontano complessivamente a 40,5 miliardi rimanendo in linea con il dato del 2022. In dettaglio l'aumento delle attività valutate al FV con impatto su OCI risulta parzialmente compensato dalla minore entità dei derivati di copertura.

Nella voce Finanziamenti sono ricompresi i finanziamenti che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value per effetto delle risultanze dell'SPPI test (per 472,5 milioni) e le operazioni di pronti contro termine classificate nel portafoglio di negoziazione per 69,9 milioni. Nel 2021 ammontavano rispettivamente a 512,6 milioni e 157,1 milioni.

Esposizione al rischio sovrano

L'esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati sovrani al 31 dicembre 2023 ammonta a 30.068,2 milioni. I titoli di stato emessi da Italia, Francia, Spagna e Germania rappresentano l'85% del totale. Da rilevare poi l'ammontare, tra le esposizioni verso paesi non UE, dei titoli USA per 3.747 milioni.

Posizione interbancaria netta

Crediti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 933.326 23,4% 1.297.716 33,8% (364.390) ( 28,1%)
Crediti verso altre banche 3.061.809 76,6% 2.539.818 66,2% 521.991 20,6%
Conti correnti e depositi a vista - - - -
Depositi a scadenza 246.590 6,2% 101.032 2,6% 145.558 144,1%
Pronti contro termine 779.396 19,5% 608.063 15,8% 171.333 28,2%
Altri finanziamenti 2.035.823 51,0% 1.830.723 47,7% 205.100 11,2%
Totale crediti (A) 3.995.135 100,0% 3.837.534 100,0% 157.601 4,1%

Debiti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2023 Inc.% 31/12/2022 Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 17.042.573 72,8% 26.332.411 78,1% (9.289.838) (35,3%)
Operazioni di rifinanziamento (TLTRO3) 16.070.829 68,6% 26.332.411 78,1% (10.261.582) (39,0%)
Altri debiti 971.744 4,2% - 971.744
Debiti verso altre banche 6.369.295 27,2% 7.391.514 21,9% (1.022.219) (13,8%)
Conti correnti e depositi a vista 1.244.551 5,3% 2.119.185 6,3% (874.634) (41,3%)
Depositi a scadenza 204.199 0,9% 339.966 1,0% (135.767) (39,9%)
Pronti contro termine 4.189.849 17,9% 3.191.836 9,5% 998.013 31,3%
Altri debiti 730.696 3,1% 1.740.527 5,2% (1.009.831) (58,0%)
Totale debiti (B) 23.411.868 100,0% 33.723.925 100,0% (10.312.057) (30,6%)
Sbilancio crediti/debiti (A) - (B) (19.416.733) (29.886.391) (10.469.658) (35,0%)
Debiti verso banche centrali: operaz. di rifinanz. (16.070.829) (26.332.411) (10.261.582) (39,0%)
Saldo interbancario (escl. operaz. di rifinanz.) (3.345.904) (3.553.980) (208.076) (5,9%)
Sbilancio v/banche centrali (escl. operaz. di rifin.) (38.418) 1.297.716 (1.336.134)
Saldo interbancario verso altre banche (3.307.486) (4.851.696) (1.544.210) (31,8%)

La posizione interbancaria netta è negativa per 19.416,7 milioni in calo del 35% rispetto al dato del 31 dicembre 2022. L'impatto positivo è da attribuire alla scadenza di tre operazioni di rifinanziamento presso BCE, TLTRO III, di cui la più rilevante quella di 9 miliardi scaduta a giugno.

Le partecipazioni

L'importo comprende partecipazioni controllate in via esclusiva per 2.063,8 milioni e partecipazioni in società collegate per 1.049,1 milioni. La partecipazione in Tecmarket Servizi S.p.A., per 6,3 milioni, trova rappresentazione tra le "Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione" in virtù del progetto avviato da Banco BPM relativo alla valorizzazione del business della monetica.

Nel mese di dicembre si è perfezionata l'operazione relativa al riassetto dell'attività di bancassurance del Gruppo, per il quale si rimanda alla parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda della Nota integrativa consolidata

Le attività materiali

(migliaia di euro) 31/12/2023 31/12/2022 Var. ass. Var. %
Attività materiali ad uso funzionale 1.991.235 2.046.169 (54.934) (2,7%)
- valutate al costo 752.471 711.379 41.092 5,8%
- valutate al fair value 1.238.764 1.334.790 (96.026) (7,2%)
Attività materiali a scopo di investimento 778.101 897.711 (119.610) (13,3%)
- valutate al costo - - - -
- valutate al fair value 778.101 897.711 (119.610) (13,3%)
Totale attività materiali (voce 80) 2.769.336 2.943.880 (174.544) (5,9%)
Attività materiali in dismissione (voce 110) 148.727 127.323 21.404 16,8%
Totale attività materiali 2.918.063 3.071.203 (153.140) -

La composizione per tipologia delle attività materiali ad uso funzionale è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali ad uso funzionale
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2023 31/12/2022
1. Attività di proprietà 66.665 1.238.764 1.305.429 1.405.987
- terreni - 862.388 862.388 968.108
- fabbricati - 323.420 323.420 313.713
- altre 66.665 52.956 119.621 124.166
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 685.806 - 685.806 640.182
- terreni - - - -
- fabbricati 657.080 - 657.080 605.774
- altre 28.726 - 28.726 34.408
Totale 752.471 1.238.764 1.991.235 2.046.169

La composizione per tipologia delle attività materiali a scopo investimento è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali a scopo di investimento
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2023 31/12/2022
1. Attività di proprietà - 778.101 778.101 897.711
- terreni - 446.523 446.523 631.294
- fabbricati - 331.578 331.578 266.417
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
- terreni - - - -
- fabbricati - - - -
Totale - 778.101 778.101 897.711

I fondi del passivo

Alla data del 31 dicembre i fondi del passivo ammontano a 845,1 milioni (950,7 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 237,1 milioni (248,4 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 91,7 milioni (99,3 milioni al 31 dicembre 2022), gli stanziamenti a fronte di impegni e garanzie rilasciate per 133,8 milioni (144,2 milioni alla fine dello scorso esercizio) ed altri fondi per rischi ed oneri per 382,5 milioni (458,8 milioni il dato di fine 2022).

Questi ultimi includono stanziamenti per oneri del personale per 210,8 milioni (244,9 milioni al 31 dicembre 2022) e fondi per controversie legali e fiscali per 67,4 milioni (82,3 milioni alla fine dello scorso esercizio).

Nella Nota integrativa, parte B - passivo, sezione 10 - Fondi per rischi e oneri si forniscono i dettagli relativi ai principali procedimenti legali pendenti, ai principali contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e alle principali vertenze e reclami con la clientela.

Il patrimonio e i coefficienti di solvibilità

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2023, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato d'esercizio, ammonta a 13.802,4 milioni rispetto ai 12.576,4 milioni del precedente esercizio.

L'incremento complessivo di 1.226,0 milioni è da imputare principalmente alla redditività complessiva, in particolare all'utile registrato nell'esercizio, pari a 1.447,3 milioni.

I principali eventi avvenuti nel corso del 2023 sono stati l'erogazione del dividendo per – 348,5 milioni, l'emissione di uno strumento Additional Tier 1 per nominali 300 milioni, il parziale riacquisto dell'Additional Tier 1 emesso nell'aprile 2019 per un valore nominale di – 223,3 milioni e il pagamento delle cedole relative agli stessi strumenti, emessi negli anni precedenti, per un valore al lordo dell'impatto fiscale pari a – 96,7 milioni.

I ratio patrimoniali

Applicando il regime transitorio in vigore al 31 dicembre 2023 i ratio patrimoniali sono i seguenti:

  • Common Equity Tier1 (CET1) Ratio pari al 14,79%;
  • Tier 1 Capital Ratio pari al 17,04%;
  • Total Capital Ratio pari al 19,80%.

Dati economici

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze economiche dell'esercizio 2023.

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) 2023 2022 Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 768.161 397.176 370.985 93,4%
Interessi netti verso clientela 3.371.579 1.963.817 1.407.762 71,7%
Interessi netti verso banche 3.947 45.103 (41.156) (91,2%)
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (523.153) (293.555) (229.598) 78,2%
Derivati di copertura (saldo netto) 81.674 (7.792) 89.466
Interessi netti su altre attività/passività (507.750) 147.753 (655.503)
Totale 3.194.458 2.252.502 941.956 41,80%

Il margine di interesse dell'esercizio è pari a 3.194,5 milioni in aumento del 41,8% rispetto al dato di fine 2022. L'incremento è legato all'aumento dei tassi di mercato che ha portato ad un notevole allargamento degli spread commerciali, con impatto sulla remunerazione dei titoli e anche sui differenziali dei derivati in hedge accounting. Il notevole aumento della raccolta in pronti contro termine iscritti nel portafoglio di negoziazione, che ha portato a maggiori interessi passivi per 582 milioni, iscritti nella voce Interessi netti su altre attività/passività e il peggioramento delle condizioni di funding BCE, TLTRO, legato anch'esso al progressivo aumento dei tassi, vengono ampiamente compensati dalle condizioni sopra descritte.

Dividendi e risultato delle partecipazioni

L'aumento rispetto al precedente esercizio è da imputare al contributo dei risultati delle partecipazioni controllate in via esclusiva (valutate con il metodo del patrimonio netto) mentre l'apporto dei dividendi sulle partecipazioni collegate è risultato complessivamente in calo per i minori importi erogati da Agos S.p.A. e Anima Holding S.p.A..

Margine finanziario

Il margine finanziario dell'esercizio è pari a 3.437,0 milioni, in incremento del 42% rispetto al 2022.

Commissioni nette

(migliaia di euro) 2023 2022 Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 718.823 751.508 (32.685) (4,3%)
Prodotti di risparmio e polizze 518.166 578.017 (59.851) (10,4%)
- Collocamento strumenti finanziari (1.382) 7.638 (9.020)
- Gestione di portafogli 392.485 441.288 (48.803) (11,1%)
- Bancassurance 127.063 129.091 (2.028) (1,6%)
Credito al consumo 44.146 48.965 (4.819) (9,8%)
Carte di credito 61.832 69.674 (7.842) (11,3%)
Banca depositaria - - - -
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 42.583 27.050 15.533 57,4%
Altri 52.096 27.802 24.294 87,4%
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti 653.297 655.803 (2.506) (0,4%)
Servizi di incasso e pagamento 243.115 183.564 59.551 32,4%
Garanzie rilasciate e ricevute 16.858 48.156 (31.298) (65,0%)
Altri servizi 85.071 117.027 (31.956) (27,3%)
Totale 1.717.164 1.756.058 (38.894) (2,2%)

Le commissioni nette dell'esercizio si attestano a 1.717,2 milioni, rispetto ai 1.756,1 milioni del 2022.

Altri proventi/oneri netti di gestione

(migliaia di euro) 2023 2022 Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 6.466 6.398 68 1,1%
Fitti attivi 38.675 36.102 2.573 7,1%
Oneri su beni rivenienti dal leasing (12.859) (14.343) 1.484 (10,3%)
Altri proventi ed oneri 10.122 (21.219) 31.341
Totale 42.404 6.938 35.466 n.s.

Il saldo degli altri proventi netti di gestione è positivo per 42,4 milioni rispetto ai 6,9 milioni del 2022. L'incremento è da imputare principalmente all'operazione di scissione parziale di Tecmarket Servizi S.p.A. a favore di Banco BPM S.p.A. che ha portato maggiori proventi legati ai servizi web per circa 19 milioni.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) 2023 2022 Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione 10.980 160.587 (149.607) (93,2%)
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 18.791 47.738 (28.947) (60,6%)
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 24.213 21.101 3.112 14,7%
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie (1.438) (1.348) (90) 6,7%
Risultato netto dell'attività di copertura (1.586) 997 (2.583) -
Risultato delle attività e passività al FV (169.199) (522) (168.677) n.s.
Totale (118.239) 228.553 (346.792) -

Il risultato netto finanziario è negativo per118,2 milioni e si confronta con il dato positivo del 2022 pari a 228,6 milioni.

La differente contribuzione è principalmente giustificata dal maggior costo della raccolta tramite certificates conseguente al rialzo dei tassi e dal diverso apporto delle attività di negoziazione e attività in derivati.

Oneri operativi

(migliaia di euro) 2023 2022 Var. ass. Var. %
Spese per il personale (1.573.070) (1.508.987) (64.083) 4,2%
Altre spese amministrative (526.961) (542.187) 15.226 (2,8%)
- Imposte e tasse (278.983) (286.758) 7.775 (2,7%)
- Servizi e consulenze (300.364) (293.768) (6.596) 2,2%
- Immobili (65.782) (82.684) 16.902 (20,4%)
- Postali, telefoniche e cancelleria (23.534) (20.382) (3.152) 15,5%
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (98.804) (94.152) (4.652) 4,9%
- Pubblicità e rappresentanza (14.414) (12.214) (2.200) 18,0%
- Altre spese amministrative (83.594) (84.858) 1.264 (1,5%)
- Recuperi di spese 338.514 332.629 5.885 1,8%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (242.779) (274.612) 31.833 (11,6%)
- Rettifiche di valore su attività materiali (144.303) (177.799) 33.496 (18,8%)
- Rettifiche di valore su attività immateriali (97.332) (89.761) (7.571) 8,4%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (1.144) (7.052) 5.908 (83,8%)
Totale (2.342.810) (2.325.786) (17.024) 0,7%

Le spese per il personale sono pari a 1.573,1 milioni, in aumento del 4,2% rispetto all'esercizio precedente. L'aumento è attribuibile ai maggiori oneri derivanti dal rinnovo del CCNL.

Le altre spese amministrative dell'esercizio sono pari a 527,0 milioni, in calo rispetto ai 542,2 milioni del precedente esercizio.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali sono pari a 242,8 milioni contro i 274,6 milioni del 2022. La riduzione della voce è attribuibile per 16,9 milioni a componenti non ricorrenti derivanti dal ricalcolo degli ammortamenti sui beni acquisiti in leasing operativo/locazione.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa si attesta nell'esercizio corrente a 2.735,6 milioni contro i 2.091,4 milioni del 2022.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) 2023 2022 Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su crediti verso clientela (512.987) (474.836) (38.151) 8,0%
Rettifiche di valore specifiche: cancellazioni (31.246) (86.828) 55.582 (64,0%)
Rettifiche di valore specifiche: altre (781.652) (828.185) 46.533 (5,6%)
Riprese di valore specifiche 321.417 429.854 (108.437) (25,2%)
Rettifiche/riprese nette di portafoglio (21.506) 10.323 (31.829) -
Utili/(perdite) da cessione di crediti (45.546) (210.302) 164.756 (78,3%)
Totale (558.533) (685.138) 126.605 (18,5%)

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a 558,5 milioni, in calo rispetto ai 685,1 milioni del 2022.

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali risulta negativo per 143,9 milioni, rispetto ai 101,7 milioni del 2022. Tale aumento deriva dal processo di valutazione annuale sugli immobili.

Le rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono pari a 2,0 milioni (nel 2022 erano pari a 9,0 milioni).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 18,8 milioni (52,1 milioni nel precedente esercizio).

La voce rettifiche di valore su partecipazioni non presenta importi, rispetto al 2022 dove erano presenti 158,8 milioni (per rettifiche di valore su Vera Assicurazioni S.p.A. per 22,2 milioni, e su Vera Vita S.p.A. per 136,6 milioni).

Gli utili (perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti sono pari a 0,2 milioni.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente alla data del 31 dicembre 2023 sono negative per 567,6 milioni.

Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 123,7 milioni (148,4 milioni nel 2022) riferiti al contributo ordinario pagato al Single Resolution Fund (SRF) e al contributo pagato al Fondo Interbancario Tutela Depositi.

Nella voce impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili è rilevato l'effetto positivo, pari a 8,8 milioni, derivante dalla scadenza a fine 2023 del cosiddetto recapture period previsto dalla normativa in tema di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili avvenuto in precedenti esercizi.

Nella voce impatti bancassurance al netto delle imposte sono rilevati gli effetti, per complessivi 140,6 milioni, riconducibili alle operazioni perfezionate nel mese di dicembre per la riorganizzazione dell'assetto dell'attività di bancassurance del Gruppo. Per ulteriori dettagli si rimanda alla parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda della Nota integrativa consolidata.

La voce del conto economico riclassificato, denominata Purchase Price Allocation al netto delle imposte è negativa per 23,2 milioni rispetto ai - 21,3 milioni del 2022.

Il risultato netto dell'esercizio 2023 si chiude con un utile pari a 1.447,3 milioni rispetto a 523,6 milioni del precedente esercizio.

ALTRE INFORMAZIONI

A partire dal 1° gennaio 2017, il Banco BPM S.p.A. esercita, ai sensi degli art. 2497 e seguenti del codice civile, attività di direzione e coordinamento nei confronti delle proprie controllate comprese le società che non fanno parte del Gruppo Bancario.

La presente Relazione di bilancio comprende il solo commento dei risultati della gestione della Capogruppo Banco BPM S.p.A.. Per tutte le altre informazioni richieste da disposizioni di Legge e specifiche normative, si rinvia a quanto esposto nella nota integrativa del presente bilancio separato e alla Relazione sull'andamento della gestione del Gruppo ed alla nota integrativa consolidata.

In particolare, si rinvia alla nota integrativa del presente bilancio separato per quanto attiene:

  • le informazioni relative all'operatività e ai rapporti della Banca nei confronti di parti correlate (Parte H Operazioni con parti correlate);
  • l'elenco delle società controllate in via esclusiva, controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole (Parte B – Attivo - Sezione 7 Partecipazioni);
  • l'informativa relativa al possesso ed alla compravendita di azioni proprie (Parte B Passivo --- Sezione 12 Patrimonio dell'impresa);
  • la disamina degli eventi successivi intervenuti alla data di riferimento del bilancio (Parte A Politiche contabili);
  • le altre informazioni sul patrimonio (Parte F Informazioni sul patrimonio);
  • le operazioni di carattere straordinario (Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda).

Si rinvia invece alla relazione sulla gestione consolidata per quanto riguarda:

  • Il contesto economico;
  • Fatti di rilievo dell'esercizio;
  • Risultati per settore di attività;
  • La gestione dei rischi;
  • Attività di indirizzo, controllo e supporto;
  • Attività di ricerca e sviluppo;
  • Altre informazioni;
  • Evoluzione prevedibile della gestione.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", contenente, tra l'altro, le informazioni di cui all'art. 123- bis del Testo Unico della Finanza, è riportata in una relazione distinta rispetto alla presente ed è messa a disposizione presso la sede sociale, nonché pubblicata all'interno del sito internet aziendale (www.gruppo.bancobpm.it), sezione "Corporate Governance" nei termini di legge.

EVOLUZIONE DELLA RISERVA DI UTILI INDISPONIBILE AI SENSI DELL'ART. 6 DEL D. LGS. 28 FEBBRAIO 2005 N. 38

Di seguito viene illustrata e fornita informativa in merito all'evoluzione della riserva indisponibile da costituire ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

A tale proposito si ritiene opportuno rammentare che, in base a quanto disposto dall'art. 6 comma 1 lettera a) e dal comma 2 della norma precedentemente indicata, la quota parte dell'utile d'esercizio corrispondente alle plusvalenze non realizzate, al netto del relativo onere fiscale, iscritte nel conto economico per effetto della valutazione al fair value non può essere distribuita e deve essere iscritta in una riserva patrimoniale indisponibile. Non rientrano in tale prescrizione per espressa disposizione dell'articolo citato:

  • le plusvalenze iscritte nel conto economico come conseguenza della valutazione al fair value degli strumenti finanziari di negoziazione;
  • le plusvalenze iscritte nel conto economico connesse all'operatività in cambi e di copertura.

In caso di utili di esercizio di importo inferiore a quello delle plusvalenze, la riserva è integrata, per la differenza, utilizzando le riserve di utili disponibili o, in mancanza, accantonando gli utili degli esercizi successivi.

In base al disposto dell'art. 6, comma 3, la riserva di cui al comma 2 si riduce in misura corrispondente all'importo delle plusvalenze realizzate, anche attraverso l'ammortamento, o divenute insussistenti per effetto della svalutazione.

L' articolo 6, comma 1 lettera b), dispone inoltre che non possono essere distribuite le riserve del patrimonio netto costituite e movimentate in contropartita diretta della valutazione al fair value di strumenti finanziari ed attività.

In sede di esame della bozza di guida predisposta dall'OIC in tema di distribuibilità degli utili e delle riserve, in data 30 settembre 2009 la CONSOB, d'intesa con Banca d'Italia e Isvap, ha infine evidenziato che "a suo avviso, in assenza di specifiche disposizioni di legge, la distribuibilità di utili non esplicitamente menzionati nel D. Lgs. n. 38/2005 deve ricondursi ai principi generali stabiliti dall'art. 6 del medesimo decreto. Tale articolo individua due categorie di plusvalenze da fair value iscritte nel conto economico: quelle "distribuibili", espressamente richiamate dalla norma (portafoglio di negoziazione, operatività in cambi e di copertura), e quelle "non distribuibili" (ivi incluse quelle connesse con l'utilizzo della fair value option), costituite da tutte le altre plusvalenze le quali possono essere distribuite solo quando sono realizzate.

Al 31 dicembre 2022, l'importo complessivo della riserva in oggetto ammontava a euro 689.474.267,45.

All'interno di tale riserva è ricompresa la "Riserva di utili su partecipazioni valutate al patrimonio netto" formatasi a partire dal 2020 a seguito della modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate, passate dal criterio del costo a quello del patrimonio netto. Per la sua natura tale riserva è soggetta al vincolo di indisponibilità previsto dal D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

Al 31 dicembre 2022 tale riserva risultava pari a euro 419.443.622.91. Tenuto conto delle movimentazioni intervenute nell'esercizio per effetto della scissione parziale di Tecmarket, della distribuzione di dividendi alla Capogruppo la riserva è stata ridotta di euro 63.899.743,98. A seguito dell'adeguamento della valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni si rende peraltro necessario incrementare il suo ammontare di euro 142.226.000,00.

La componente residua della riserva in esame rappresentata da tutte le altre plusvalenze nette non realizzate e non distribuibili, tenendo in considerazione l'adeguamento conseguente alla destinazione dell'utile dell'esercizio, ammontava al 31 dicembre 2022 a euro 323.510.649,62. Per effetto dell'evoluzione intervenuta a seguito delle movimentazioni registrate dalle attività e passività valutate al fair value nell'esercizio 2023, il vincolo di indisponibilità costituito in precedenti esercizi può essere ridotto di euro 58.340.145,09.

Pertanto, in relazione alle complessive movimentazioni registrate nel corso dell'esercizio dalle attività e passività valutate al fair value e dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto, si rende necessario destinare una quota dell'utile d'esercizio 2023 pari a euro 83.885.854,91, la riserva di utili indisponibili ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. n. 38/2005 deve essere incrementata ad euro 762.940.383,46.

RISERVE PATRIMONIALI RISPETTO ALLE QUALI SUSSISTONO VINCOLI DI NATURA FISCALE

Vincolo conseguente al riallineamento del valore fiscale degli immobili al rispettivo valore contabile

Ai sensi di quanto previsto dall'art. 110 del D.L. n. 104 del 14 agosto 2020 convertito con modificazioni dalla legge n. 126 del 13 ottobre 2020, nel corso del 2021 Banco BPM ha esercitato la facoltà di riallineamento del valore fiscalmente riconosciuto degli immobili di proprietà ai rispettivi maggiori valori contabili.

Alla data del 31 dicembre 2022 il valore complessivo del riallineamento operato1 era pari ad euro 622.441.490 ed aveva comportato il pagamento di un'imposta sostituiva pari al 3% del riallineamento effettuato e quindi a euro 18.670.245. In conformità a quanto disposto dalla norma richiamata una quota della riserva legale pari a euro 603.771.245 corrispondente alla differenza tra l'importo del riallineamento operato e l'imposta sostitutiva risultava vincolata, ovvero soggetta al pagamento del differenziale tra le aliquote d'imposta ordinarie e l'imposta sostituiva nell'ipotesi di eventuale distribuzione.

L'ammontare complessivo del riallineamento e della relativa imposta sostitutiva sono stati rideterminati in sede di redazione del bilancio per tenere conto delle cessioni di immobili perfezionate entro il 31 dicembre 20232 e delle indicazioni fornite dall'Agenzia delle Entrate nella risposta all'istanza di interpello presentata dal BancoBPM3 .

Il valore complessivo del riallineamento rideterminato a fine esercizio 2023 è risultato pari a euro 485.019.357 a cui corrisponde un'imposta sostitutiva rideterminata pari a euro 14.550.581. La quota parte della riserva legale vincolata si è quindi ridotta a euro 470.468.776.

Vincolo conseguente al riallineamento del valore fiscale delle attività immateriali

Nel corso dell'esercizio 2020, sempre nell'ambito di quanto previsto dall'art. 110 comma 8 bis del Decreto Legge 14/08/2020 n. 104 così aggiunto dall'art. 1 comma 83 della Legge 30/12/2020 n. 178 (c.d. Legge di Bilancio 2021), Banco BPM ha perfezionato il riallineamento del valore fiscale di alcune categorie di attività immateriali (marchi e c.d. "Client Relationship") ai rispettivi valori contabili. Il valore complessivo del riallineamento operato è pari a euro 426.892.216 ed ha comportato il pagamento di un'imposta sostituiva pari al 3% del riallineamento effettuato e quindi a euro 12.806.766. In conformità a quanto disposto dalla norma richiamata, una quota della riserva derivante dagli avanzi di fusione emersi a seguito dell'incorporazione di società controllate, pari a euro 414.085.450, risulta vincolata.

Imposta straordinaria sugli extra profitti delle banche

L'art. 26 comma 1 del D.L. 10 agosto 2023 n. 104 ("Disposizioni urgenti a tutela degli utenti in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici") - convertito con modificazioni dalla Legge del 9 ottobre 2023 n. 136 - ha introdotto, per l'esercizio 2023, un'imposta straordinaria a carico delle banche di cui all'art. 1 del D. Lgs. 1° settembre 1993 n. 385.

Detta imposta, ai sensi del comma 2, deve essere determinata applicando un'aliquota del 40% sull'ammontare del margine di interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d'Italia, relativo all'esercizio 2023, che eccede per almeno il 10% il medesimo margine relativo all'esercizio 2021.

È inoltre previsto, ai sensi del comma 3, che l'ammontare dell'imposta straordinaria non possa, in ogni caso, essere superiore a una quota pari allo 0,26% dell'importo complessivo dell'esposizione al rischio su base individuale,

1 Importo comprensivo dei riallineamenti operati dalle società controllate Bipielle Real Estate e Release, incorporate nel BancoBPM con efficacia a decorrere dal primo gennaio 2022.

2 Il 31 dicembre 2023 era il termine del cosiddetto meccanismo di "recapture" previsto dalla normativa. In base a tale meccanismo, per

gli immobili oggetto del riallineamento venduti entro il 31 dicembre 2023 l'adeguamento del valore fiscale al valore contabile non opera e l'imposta sostitutiva pagata è oggetto di restituzione.

3 Nella risposta ricevuta il 26 gennaio 2024, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che per ciascun immobile il valore contabile complessivo di terreno e fabbricato, ancorché correttamente separatamente rilevati nel registro dei beni ammortizzabili, costituisce il limite massimo all'ammontare del riallineamento.

determinato ai sensi dei paragrafi 3 e 4 dell'art. 92 del regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, riferite alla data di chiusura dell'esercizio 2022.

Il comma 4 del D.L. 10 agosto 2023 n. 104 (convertito con modificazioni dalla Legge del 9 ottobre 2023 n. 136) prevede che la suddetta imposta sia versata entro il 30 giugno 2024.

In sede di conversione del Decreto Legge è stato introdotto il comma 5-bis che prevede che le banche, in luogo del versamento dell'imposta, possano destinare, in sede di approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2023, alla costituzione di una riserva non distribuibile a tal fine individuata, un importo non inferiore a 2 volte e mezza l'ammontare dell'imposta. Qualora la riserva così costituita dovesse essere successivamente utilizzata per la distribuzione di utili, l'imposta dovrà essere pagata integralmente, maggiorata, a decorrere dalla scadenza del termine di versamento di cui al comma 4, di un importo pari, in ragione d'anno, al tasso di interesse sui depositi presso la Banca Centrale Europea, entro trenta giorni dall'approvazione della relativa delibera.

Sulla base di tali disposizioni normative, l'ammontare dell'imposta straordinaria a carico di Banco BPM ammonta a euro 151.333.436. Tale importo corrisponde al livello massimo dell'imposta straordinaria stabilito dalla norma sopra citata, pari allo 0,26% dell'importo complessivo dell'esposizione al rischio su base individuale, determinato ai sensi dei paragrafi 3 e 4 dell'art. 92 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, riferite alla data di chiusura dell'esercizio 20221 .

Alla luce dell'esame del testo definitivo dell'art. 26 del D.L. 10 agosto 2023 n. 104, come convertito con modificazioni dalla Legge del 9 ottobre 2023 n. 136, il Consiglio di Amministrazione ha valutato, a partire da novembre, di proporre all'assemblea annuale degli azionisti 2024 di destinare una quota parte dell'utile dell'esercizio 2023, pari a due volte e mezza l'ammontare dell'imposta straordinaria e quindi a euro 378.333.590, alla costituzione di una specifica riserva.

1 L'imposta straordinaria calcolata applicando l'aliquota del 40% sull'ammontare del margine di interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d'Italia, relativo all'esercizio 2023, che eccede per almeno il 10% il medesimo margine relativo all'esercizio 2021 sarebbe risultata superiore al limite massimo stabilito dalla normativa e più precisamente pari a 414.074.094 euro.

PROPOSTE DI DESTINAZIONE DELL'UTILE D'ESERCIZIO

Signori Soci,

il bilancio dell'esercizio 2023 si chiude con un utile netto di euro 1.447.274.488,31. Il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto:

  • della delibera assunta nel corso del mese di novembre 2023, in cui, alla luce dell'esame del testo definitivo dell'art. 26 del D.L. 10 agosto 2023 n. 104 che ha introdotto un'imposta straordinaria calcolata sull'incremento del margine di interesse, aveva approvato di presentare all'Assemblea ordinaria annuale degli azionisti una proposta di destinazione dell'utile dell'esercizio 2023 che prevedesse l'attribuzione ad una specifica riserva di un ammontare pari a 2,5 volte l'imposta straordinaria introdotta con al norma in precedenza citata, ovvero 378.333.590,00 euro;
  • dell'evoluzione sopra ricordata in merito alla Riserva di utili indisponibili ex art. 6 del D. Lgs. 38/2005;
  • del fatto che la Riserva Legale risulta già costituita nella misura prevista dall'art. 2430 del Codice Civile pari ad un quinto del Capitale Sociale.

Vi propone, il seguente riparto dell'utile:

(importo in euro)
Utile netto dell'esercizio 1.447.274.488,31
Quota da vincolare alla riserva non distribuibile ex art.26, D.L. 10 agosto 2023 n. 104 convertito
nella Legge 9 ottobre 2023 n. 136 relativo all'imposta straordinaria sull'incremento del margine di
interesse (378.333.590,00)
Quota da vincolare alla riserva indisponibile ex art.6, comma 2, D.Lgs 28 febbraio 2005 n,38
relativo alle plusvalenze che discendono dall'applicazione del valore equo (fair value) (83.885.854,91)
Dividendo ai Soci (pari a € 0,56 per 1.515.182.126 azioni emesse) (*) (848.501.990,56)
Utile dell'esercizio destinato a finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse ai sensi
dell'art. 5.2 dello Statuto Sociale (4.000.000,00)
Residuo utile da assegnare alla riserva straordinaria disponibile 132.553.052,84

(*) Il dividendo non verrà attribuito alle azioni di cui la Banca si trovasse in possesso alla data di stacco del dividendo.

Verona, 27 Febbraio 2024

Schemi del bilancio dell'Impresa

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo
(euro)
31/12/2023 31/12/2022
10. Cassa e disponibilità liquide 19.768.619.148 13.863.732.204
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico 3.669.750.060 4.326.549.812
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.650.451.429 2.356.777.462
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value 2.019.298.631 1.969.772.350
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 10.336.840.610 9.035.565.326
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 134.426.571.383 136.631.855.398
a) crediti verso banche 5.723.378.827 5.089.829.008
b) crediti verso clientela 128.703.192.556 131.542.026.390
50. Derivati di copertura 978.970.255 1.752.299.113
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) (68.964.391) (488.402.604)
70. Partecipazioni 3.106.620.603 2.754.696.441
80. Attività materiali 2.769.335.812 2.943.880.282
90. Attività immateriali 1.155.042.742 1.162.195.153
di cui:
- avviamento 42.968.000 42.968.000
100. Attività fiscali 4.006.828.079 4.507.857.145
a) correnti 267.469.617 262.396.432
b) anticipate 3.739.358.462 4.245.460.713
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 454.088.758 127.322.986
120. Altre attività 4.714.338.788 3.672.356.438
Totale dell'attivo 185.318.041.847 180.289.907.694

Voci del passivo e del patrimonio netto
(euro)
31/12/2023 31/12/2022
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 143.925.900.802 153.223.241.638
a) debiti verso banche 23.420.800.798 33.728.505.005
b) debiti verso clientela 100.510.262.258 104.472.918.116
c) titoli in circolazione 19.994.837.746 15.021.818.517
20. Passività finanziarie di negoziazione 19.075.608.461 7.729.317.818
30. Passività finanziarie designate al fair value 3.843.843.573 2.512.311.503
40. Derivati di copertura 1.023.796.749 959.108.538
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) (710.938.167) (1.173.078.139)
60. Passività fiscali 271.382.172 242.300.468
a) correnti - 1.315.739
b) differite 271.382.172 240.984.729
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 204.318.424 -
80. Altre passività 3.036.599.190 3.269.631.607
90. Trattamento di fine rapporto del personale 237.070.670 248.387.344
100. Fondi per rischi e oneri 608.026.520 702.310.324
a) impegni e garanzie rilasciate 133.827.883 144.220.324
b) quiescenza e obblighi simili 91.735.597 99.318.591
c) altri fondi per rischi e oneri 382.463.040 458.771.409
110. Riserve da valutazione (278.829.710) (420.629.752)
130. Strumenti di capitale 1.465.440.813 1.389.391.986
140. Riserve 4.091.483.393 4.002.275.770
160. Capitale 7.100.000.000 7.100.000.000
170. Azioni proprie ( - ) (22.935.531) (18.265.776)
180. Utile (Perdita) dell'esercizio (+/-) 1.447.274.488 523.604.365
Totale del passivo e del patrimonio netto 185.318.041.847 180.289.907.694

CONTO ECONOMICO

Voci del conto economico
(euro)
31/12/2023 31/12/2022
10. Interessi attivi e proventi assimilati 6.448.601.587 2.845.381.082
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 5.922.137.210 2.595.814.602
20. Interessi passivi e oneri assimilati (3.263.360.069) (606.558.255)
30. Margine di interesse 3.185.241.518 2.238.822.827
40. Commissioni attive 1.875.392.585 1.866.781.588
50. Commissioni passive (206.535.947) (133.310.424)
60. Commissioni nette 1.668.856.638 1.733.471.164
70. Dividendi e proventi simili 124.572.151 146.631.209
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 59.287.180 183.173.655
90. Risultato netto dell'attività di copertura (1.586.361) 996.668
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: (28.193.209) (163.911.247)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (42.595.030) (60.947.650)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 15.839.672 (101.615.293)
c) passività finanziarie (1.437.851) (1.348.304)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico (169.199.697) (521.170)
a) attività e passività finanziarie designate al fair value (197.767.643) 163.348.570
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 28.567.946 (163.869.740)
120. Margine di intermediazione 4.838.978.220 4.138.663.106
130. Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di: (515.535.673) (485.593.112)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (515.218.223) (483.520.174)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (317.450) (2.072.938)
140. Utili / perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 464.727 1.712.561
150. Risultato netto della gestione finanziaria 4.323.907.274 3.654.782.555
160. Spese amministrative: (2.625.223.461) (2.607.366.764)
a) spese per il personale (1.572.589.874) (1.510.528.555)
b) altre spese amministrative (1.052.633.587) (1.096.838.209)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (6.286.075) (52.138.987)
a) impegni e garanzie rilasciate 10.392.441 (14.485.066)
b) altri accantonamenti netti (16.678.516) (37.653.921)
180. Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (144.302.617) (180.120.793)
190. Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (124.026.147) (121.979.073)
200. Altri oneri / proventi di gestione 384.353.048 343.312.609
210. Costi operativi (2.515.485.252) (2.618.293.008)
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni 267.084.563 (103.776.950)
230. Risultato netto della valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali (143.920.805) (101.720.258)
240. Rettifiche di valore dell'avviamento - (8.132.000)
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 200.449 2.196.870
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 1.931.786.229 825.057.209
270. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (484.511.741) (301.452.844)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 1.447.274.488 523.604.365
300. Utile (Perdita) d'esercizio 1.447.274.488 523.604.365

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Voci 31/12/2023 31/12/2022
(euro)
10. Utile (Perdita) d'esercizio
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
1.447.274.488 523.604.365
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 7.498.246 (35.405.608)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto
economico (variazione del proprio merito creditizio) (29.945.831) (8.478.163)
50. Attività materiali (52.645.243) 4.876.675
70. Piani a benefici definiti 1.797.749 38.955.746
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate
a patrimonio netto (1.098.000) 1.058.000
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
120. Copertura flussi finanziari 7.173.753 (11.238.822)
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 133.246.341 (662.078.379)
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate
a patrimonio netto 79.310.000 (75.545.000)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 145.337.015 (747.855.551)
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 1.592.611.503 (224.251.186)

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2023

Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
( euro) Esistenze al Modifica saldi Esistenze precedente Operazioni su patrimonio netto Redditività Patrimonio netto
31/12/2022 apertura all'1/01/2023 Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni di
riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
esercizio 2022
complessiva
al 31/12/2023
Capitale sociale: 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
a) azioni ordinarie 7.100.000.000 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
b) altre azioni - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - - -
Riserve: 4.002.275.770 - 4.002.275.770 174.085.493 - (80.465.051) (4.412.819) - - - - - - 4.091.483.393
a) di utili 3.385.248.319 3.385.248.319 174.085.493 - (86.133.195) (4.412.819) - - - - - - 3.468.787.798
b) altre 617.027.451 617.027.451 - - 5.668.144 - - - - - - - 622.695.595
Riserve da valutazione (420.629.752) (420.629.752) - - (3.536.973) - - - - - - 145.337.015 (278.829.710)
Strumenti di capitale 1.389.391.986 1.389.391.986 - - - - - - 76.048.827 - - - 1.465.440.813
Azioni proprie (18.265.776) (18.265.776) - - - 5.338.302 (10.008.057) - - - - - (22.935.531)
Utile (Perdita) di esercizio 523.604.365 523.604.365 (174.085.493) (349.518.872) - - - - - - - 1.447.274.488 1.447.274.488
Patrimonio netto 12.576.376.593 12.576.376.593 - (349.518.872) (84.002.024) 925.483 (10.008.057) - 76.048.827 - - 1.592.611.503 13.802.433.453

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2022

Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
( euro) Esistenze al Modifica
saldi
Esistenze precedente Operazioni su patrimonio netto Redditività Patrimonio netto
31/12/2020 apertura all'1/01/2022 Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissione
Acquisto
azioni
proprie
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
azioni
proprie
Stock options esercizio 2022
complessiva
al 31/12/2022
Capitale sociale: 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - -
-
- 7.100.000.000
a) azioni ordinarie 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - -
-
- 7.100.000.000
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
-
- -
Sovrapprezzi di
emissione
- - - - - - - - - - -
-
- -
Riserve: 3.926.780.095 - 3.926.780.095 127.458.306 - (46.027.669) (5.934.962) - - - -
-
- 4.002.275.770
a) di utili 3.324.734.223 - 3.324.734.223 127.458.306 - (61.009.248) (5.934.962) - - - -
-
- 3.385.248.319
b) altre 602.045.872 - 602.045.872 - - 14.981.579 - - - - -
-
- 617.027.451
Riserve da valutazione 338.004.812 - 338.004.812 - - (10.779.013) - - - - -
-
(747.855.551) (420.629.752)
Strumenti di capitale 1.092.832.352 - 1.092.832.352 - - - - - - 296.559.634 -
-
- 1.389.391.986
Azioni proprie (8.159.435) - (8.159.435) - - - 5.909.213 (16.015.554) - - -
-
- (18.265.776)
Utile (Perdita) d'esercizio 415.794.002 - 415.794.002 (127.458.306) (288.335.696) - - - - - -
-
523.604.365 523.604.365
Patrimonio netto 12.865.251.826 - 12.865.251.826 - (288.335.696) (56.806.682) (25.749) (16.015.554) - 296.559.634 -
-
(224.251.186) 12.576.376.593

RENDICONTO FINANZIARIO

Metodo indiretto (in euro)

A. ATTIVITA' OPERATIVA 31/12/2023 31/12/2022
1. Gestione 2.286.830.450 4.085.878.580
- risultato d'esercizio (+/-) 1.447.274.488 523.604.365
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) 273.636.909 (374.915.668)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (279.670.722) 2.565.460.403
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 525.566.733 486.767.874
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 260.636.347 286.591.000
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 9.781.905 52.813.491
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 498.641.251 315.627.154
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) (449.036.461) 229.929.961
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (925.987.393) (1.224.002.869)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 97.641.724 729.912.648
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (40.655.108) (364.012.856)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (741.903.474) (555.023.379)
- attività finaziarie valutate al costo ammortizzato 1.975.689.578 (1.157.191.480)
- altre attività (2.216.760.113) 122.312.198
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 4.915.140.046 (17.774.887.031)
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (9.388.952.365) (12.935.136.716)
- passività finanziarie di negoziazione 11.965.635.898 (4.386.104.529)
- passività finanziarie designate al fair value 1.148.141.052 1.253.776.358
- altre passività 1.190.315.461 (1.707.422.144)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 6.275.983.103 (14.913.011.320)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da: 591.674.584 202.030.120
- vendite di partecipazioni 489.621.812 75.000.001
- dividendi incassati su partecipazioni 100.358.772 125.530.119
- vendite di attività materiali 1.694.000 1.500.000
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da: (378.854.089) (573.982.366)
- acquisti di partecipazioni (180.209.763) (310.179.366)
- acquisti di attività materiali (83.357.000) (123.108.000)
- acquisti di attività immateriali (115.287.326) (140.695.000)
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento 212.820.495 (371.952.246)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA (379.607.429) (96.737.905)
- emissioni/acquisti di azioni proprie (10.008.057) (16.015.554)
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale (20.080.500) 207.613.344
- distribuzione dividendi e altre finalità (349.518.872) (288.335.695)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (379.607.429) (96.737.905)
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 6.109.196.169 (15.381.701.471)

Riconciliazione
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 13.863.732.204 29.245.433.675
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 6.109.196.169 (15.381.701.471)
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio (*) 19.972.928.373 13.863.732.204

* Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio sono rappresentate per 19.768,7 milioni nella voce 10) Cassa e disponibilità liquide e per 204,3 milioni 110) Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

Variazioni non monetarie
31/12/2022 Flussi di Cassa Aggregazioni
aziendali/
Perdita di
controllo di
società
Variazione del
fair value
Altro 31/12/2023
Passività derivanti da attività di
finanziamento
(Voci 10 - 20 - 30 del passivo) 163.464.870.959 3.724.824.585 - (461.642.129) 117.299.421 166.845.352.836

Nota integrativa dell'Impresa

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio d'esercizio, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio, sono quelli in vigore al 31 dicembre 2023 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2023 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio alla successiva "Sezione 4 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per la Banca. Tra gli allegati al bilancio consolidato è riportato l'elenco dei principi IAS/IFRS omologati (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC ed IFRIC) in vigore al 31 dicembre 2023.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA) ed i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio d'esercizio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti, da ultimo l'8° aggiornamento pubblicato in data 17 novembre 2022, che ha recepito le novità normative dell'IFRS 17 "Contratti Assicurativi". Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262").

È stata altresì considerata la comunicazione di Banca d'Italia del 14 marzo 2023 "Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 - Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione - aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure a sostegno dell'economia". La citata comunicazione ha abrogato l'informativa, prevista fin dal bilancio 2021, sui finanziamenti assistiti da moratorie Covid-19, tenuto conto della scadenza del periodo di sospensione, richiedendo, in formato libero, le sole informazioni di bilancio sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica, che sono riportate nel paragrafo "Codiv-19 - Dichiarazione di fine emergenza della pandemia e relative misure di sostegno concesse dal Gruppo" contenuto nella successiva "Sezione 5 – Altri aspetti" della Nota integrativa consolidata.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2023, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2022. In linea con la citata Circolare, nei suddetti schemi non sono

riportate le voci che non presentano importi per il corrente periodo e per il corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio sono espressi in unità di Euro, mentre i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio d'esercizio è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio di Banco BPM.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali dovesse essere ritenuta incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi dell'eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Al riguardo di precisa che per l'esercizio 2023, così come per il precedente esercizio, non sono state effettuate deroghe all'applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.

In aggiunta, qualora le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare fossero ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sarebbero fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività della Banca: come successivamente illustrato in modo più analitico, gli amministratori, alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che la Banca possa continuare con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • b) il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale, nel conto economico e nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;

  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare n. 262;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni

relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A-Politiche contabili, B-Informazioni sullo stato patrimoniale, C-Informazioni sul conto economico, D-Redditività complessiva, E-Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F-Informazioni sul patrimonio, G-Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H-Operazioni con parti correlate, I-Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L-Informativa di settore, M-Informativa sul leasing.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio d'esercizio

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché ipotesi considerate ragionevoli, anche alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui la Banca si troverà ad operare.

A tal proposito, si segnala che nello scenario macroeconomico di riferimento in cui la Banca opera continuano a permanere significativi elementi di incertezza. Sebbene l'esercizio 2023 sia stato caratterizzato da uno scenario macroeconomico più rassicurante sul fronte della crescita rispetto alle previsioni di fine 2022, la ripresa dell'economia risulta influenzata dagli effetti di condizioni monetarie e creditizie restrittive per imprese e famiglie, come diretta conseguenza del rialzo dell'inflazione, degli ostacoli collegati alle tensioni geopolitiche tra la Russia e l'Ucraina e al recente conflitto in Medio Oriente, nonché dagli impatti, sempre più gravi e frequenti, collegati al cambiamento climatico.

Tali incertezze influenzano le stime di bilancio, richiedendo di ricorrere a significativi elementi di giudizio nella selezione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti la stessa stima.

I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, ad oggi non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio. Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime di bilancio potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2023.

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dalla Banca in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, la Banca gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica tenendo conto dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede,

infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di credito contenuta nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota Integrativa consolidata viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;
  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • o dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti della Banca. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di piani di dismissione, si rende altresì necessario ricorrere ad un approccio multiscenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");
    • o dei tempi di recupero;

o del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. Per gli interventi introdotti nella misurazione delle perdite attese si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione "Rischio di credito" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota Integrativa consolidata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.

Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese

Ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, uno degli aspetti più complessi da valutare è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente circonda le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.

In linea generale, è possibile affermare che i rischi derivanti dall'esposizione della controparte debitrice ai fattori connessi a clima e ambiente siano indirettamente considerati nella misurazione delle perdite attese (ECL) dei crediti non deteriorati, in quanto i parametri di rischio (PD - Probability of Default e LGD - Loss Given Default) utilizzati nel calcolo dell'ECL tengono conto, mediante modelli satellite, dell'evoluzione delle variabili macroeconomiche, a loro volta impattate dai rischi in esame.

A partire dal bilancio 2022, il Gruppo ha effettuato delle preliminari valutazioni su come i rischi climatici ed ambientali possano avere un impatto diretto sui parametri di rischio PD e LGD, utilizzati ai fini della quantificazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate. In particolare, si è tenuto conto:

  • del rischio fisico conseguente all'impatto finanziario sul debitore correlato ai cambiamenti climatici, compresi eventi meteorologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché al degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico, dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione;
  • del rischio di transizione conseguente all'impatto negativo in cui può incorrere la controparte, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale.

Per il bilancio 2023, la stima dei suddetti rischi è stata condotta attraverso aggiustamenti manageriali rispetto alle evidenze dei modello core (cosiddetti "post model adjustment" o "management overly"), con un conseguente incremento delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate pari a 20,3 milioni.

Non si può pertanto escludere che l'eventuale sviluppo di modelli in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.

Per un'illustrazione di come la Banca stia valutando i fattori ambientali nell'ambito delle politiche creditizie e di misurazione delle perdite attese si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota Integrativa consolidata.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni infrannuali, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, il Gruppo Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita.

Al 31 dicembre 2023 le attività in esame ammontano complessivamente a 528,6 milioni, in linea con il precedente esercizio e fa riferimento:

  • per 485,6 milioni ai marchi rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (263,4 milioni) ed attribuiti alla Cash Generation Unit (di seguito anche "CGU") "Retail";
  • per 42,9 milioni agli avviamenti attribuiti alla CGU "Bancassurance Protezione".

In maggior dettaglio, per gli intangibili relativi alla CGU "Retail", che rappresentano circa il 90% del totale delle attività immateriali a vita utile indefinita, le analisi valutative sono state condotte assumendo a riferimento le proiezioni dei flussi finanziari contenute nell'ultimo Piano Industriale 2023-2026, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 11 dicembre 2023

In linea con le best practice valutative e con le raccomandazioni dell'ESMA, le suddette proiezioni, ritenute espressione dei più aggiornati scenari macroeconomici, sono state formulate secondo un approccio multiscenario, con l'obiettivo di tenere conto delle incertezze in essere alla data di redazione del bilancio. Tali elaborazioni sono state sviluppate in coerenza con le ipotesi e le assunzioni utilizzate nell'esercizio ICLAAP, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 11 dicembre 2023, finalizzato a valutare l'adeguatezza del capitale e della liquidità della Banca. In maggior dettaglio, sono stati considerati tre diversi scenari macroeconomici di riferimento, a cui sono state attribuite, secondo un giudizio esperto, differenti probabilità di accadimento: 50% per quello base, 30% per quello peggiorativo (c.d. "adverse") e 20% per quello migliorativo (c.d. "benign").

Si segnala che i suddetti flussi e/o scenari di riferimento con le relative percentuali di ponderazione sono stati considerati, per coerenza, in tutti i pertinenti esercizi valutativi della Banca (misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie e verifica della recuperabilità delle imposte differite attive).

Gli esiti del test di impairment condotto al 31 dicembre 2023 hanno portato a confermare la recuperabilità dei valori di bilancio delle attività immateriali a vita utile indefinita, così come illustrato nella "Sezione 10 Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della Nota Integrativa consolidata, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.

Al riguardo si deve comunque segnalare che la verifica della recuperabilità delle attività immateriali in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Al fine di poter apprezzare l'eventuale tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative si fa rinvio all'analisi di sensitivity contenuta nella "Sezione 10 - Attività Immateriali – Voce 100", della "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della Nota Integrativa consolidata, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie, nonché per l'analisi di sensitività del fair value relativa agli strumenti finanziari valutati al fair value e classificati nel livello 3 della gerarchia di fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella parte "A.4 – Informativa sul fair value" della presente Nota integrativa.

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

La Banca presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale deve peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenendo altresì conto, per la sola imposta IRES, delle disposizioni fiscali che prevedono di riportare a nuovo le perdite fiscali, senza alcun limite temporale. Tale giudizio è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d. probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non poter disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle

considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti. Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato negli esercizi precedenti, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con il premio per il rischio utilizzato ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili.

Le previsioni sui redditi imponibili sono state sviluppate sulla base delle proiezioni reddituali e delle elaborazioni multiscenario approvate dal Consiglio di Amministrazione in data 11 dicembre 2023, come meglio specificato nel precedente paragrafo "Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita".

Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test - in linea con quanto suggerito dalla dottrina per gli esercizi valutativi caratterizzati da incertezza - la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario, in coerenza con le proiezioni e gli scenari utilizzati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, in precedenza illustrato a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Gli scenari macroeconomici assunti alla base della stima dei redditi futuri e relative probabilità sono altresì coerenti con la misurazione delle perdite attese delle esposizioni creditizie.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella "Sezione 10 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, mentre nella "Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della Nota Integrativa consolidata viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ad assunzioni sottostanti.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Banco BPM è soggetto passivo in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali ed è altresì esposto a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti - sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo rendono difficile la valutazione delle passività potenziali, anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che, in diversi casi, le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore della Banca. In tale contesto, la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che, a seguito dell'emissione delle sentenze definitive, gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla "Sezione 10 – Fondi

per rischi ed oneri – Voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dalla Banca in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche dell'orizzonte temporale a disposizione affinché la Banca possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" contenuta nel passivo della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

Determinazione del fair value degli immobili

Le politiche contabili della Banca prevedono che il patrimonio immobiliare sia valutato al fair value, secondo i criteri di misurazione stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato - per gli immobili a uso funzionale, ossia per quelli utilizzati per le attività amministrative e/o commerciali. L'aggiornamento del fair value, in conformità ai requisiti stabiliti dal principio contabile IFRS 13, è supportato da apposita perizia rilasciata da primaria società, sulla base degli standard "RICS Valuation" 1 .

In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili della Banca prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessario un aggiornamento anticipato. Per gli immobili ad uso funzionale è invece possibile rideterminare il fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, dalla rilevanza o dalle peculiarità distintive degli immobili. In particolare, sulla base della policy in essere, per gli immobili ad uso strumentale l'aggiornamento peritale ricorre ogni due o tre anni a seconda che l'immobile abbia un valore rispettivamente superiore o inferiore a 5 milioni, a meno che l'analisi di scenario sia tale da imporre una revisione anticipata.

In linea con la suddetta policy, al 31 dicembre 2023, il perimetro di aggiornamento del fair value ha interessato tutti gli immobili detenuti a scopo di investimento e quelli ad uso funzionale di importo unitario superiore alla soglia di 5 milioni, oltre che quegli immobili strumentali per i quali l'analisi di scenario ha fatto emergere variazioni di mercato significative (superiori alla soglia del +/-10%).

Nel complesso, gli immobili per i quali si è proceduto ad aggiornare la valutazione al fair value rappresentano circa l'85% del patrimonio immobiliare complessivo della Banca, tenuto anche conto della revisione conseguente agli eventuali prezzi di vendita pattuiti, risultanti dalle delibere degli Organi e/o delle funzioni aziendali facoltizzati alla cessione.

Per il suddetto perimetro, l'aggiornamento del fair value è stato determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti, nel rispetto dei criteri stabiliti dal principio IFRS 13 per la misurazione del fair value. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi, consentiti dal citato principio, la selezione di una determinata metodologia valutativa, così come la selezione di determinati parametri e/o assunzioni di stima, possono influenzare, in modo significativo, la determinazione del fair value, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

Con particolare riferimento ai terreni e alle iniziative di sviluppo immobiliare, il loro valore è tradizionalmente molto volatile e suscettibile a rapidi cambiamenti. Tali asset si rivolgono, infatti, ad una specifica tipologia di acquirenti e possono subire impatti significativi dovuti a diversi fattori, quali variazioni dei costi di costruzione, disponibilità e costo dei finanziamenti per lo sviluppo, fluttuazione di domanda e offerta del prodotto, a loro volta significativamente influenzati dalla volatilità dello scenario macroeconomico di riferimento.

Al riguardo si deve evidenziare che le attuali pressioni inflazionistiche globali, con un conseguente e rapido aumento dei tassi di interesse, hanno accentuato il potenziale di movimenti negativi dei valori in conto capitale, causando una maggiore volatilità nei mercati immobiliari nel breve-medio termine. L'esperienza ha infatti dimostrato che il comportamento degli investitori può cambiare rapidamente nei periodi di maggiore volatilità, con conseguenti impatti negativi sui prezzi degli immobili, che potrebbero proseguire nella misura in cui i dati sull'inflazione dovessero rimanere elevati, richiedendo un aggiornamento del fair value alla luce delle nuove informazioni disponibili.

Tra le assunzioni significative ai fini della misurazione del fair value vi è la valutazione su quale sia il massimo e migliore utilizzo degli immobili (highest and best use), definito come la condizione che tra tutti gli usi ragionevolmente fattibili sia in grado di conferire il massimo valore alla proprietà. A tal riguardo, la valutazione al fair value degli immobili strumentali ha assunto a riferimento una continuità del loro utilizzo da parte della Banca, in un prevedibile futuro, in quanto strettamente funzionali alle attività commerciali ed amministrative. In maggior dettaglio, è stato ipotizzano che la Banca continui ad occupare gli immobili sulla base di un contratto di locazione conforme alle ordinarie prassi di mercato, avente una durata di dodici anni (6+6 anni), con decorrenza coincidente con la data di valutazione.

Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili ad uso strumentale per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere eventuali significativi scostamenti di valore nelle quotazioni del mercato immobiliare che rendano opportuna la richiesta di una valutazione aggiornata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per la Banca nonché dalle strategie con cui la Banca potrà gestire il patrimonio immobiliare, anche attraverso dismissioni di portafogli possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio 2023, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica della Banca.

Per ulteriori dettagli sulla composizione e movimentazione del patrimonio immobiliare si fa rinvio alla "Sezione 8 - Attività materiali – Voce 80" ed alla "Sezione 11 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo" contenute nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa; per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value si fa invece rinvio a quanto contenuto nella successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze delle valutazioni dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socioeconomico in cui Banco BPM si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari.

In particolare, per i benefici ai dipendenti rappresentati dal fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e dai fondi di quiescenza a benefici definiti, le variazioni intervenute nelle ipotesi attuariali (demografiche e finanziarie), nonché l'effettiva esperienza rilevata rispetto alle previsioni iniziali, hanno comportato una riduzione complessiva delle passività pari a 2,5 milioni.

Tale variazione è principalmente influenzata dall'effetto esperienza, in quanto l'incremento dei benefici conseguenti alla riduzione dei tassi di attualizzazione per i minori rendimenti richiesti dal mercato trova compensazione con la riduzione dei benefici imputabile al decremento del tasso di inflazione atteso.

Detta riduzione è rilevata in contropartita di una componente positiva reddituale nel prospetto della redditività complessiva, come evidenziato nella "Parte D – Redditività complessiva" della presente Nota integrativa (+1,8

milioni al netto del relativo effetto fiscale, che si confronta con un corrispondente effetto positivo di +39 milioni rilevato nell'esercizio precedente).

L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, dei relativi impatti, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nelle Sezioni 9 e 10 del passivo, contenute nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota integrativa, rispettivamente per il fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

Attività ispettive in corso da parte dell'Organo di Vigilanza

Da ultimo si deve segnalare che, come rappresentato nella Relazione sulla gestione, nell'ambito dell'ordinario ciclo ispettivo da parte dell'Organo di Vigilanza, alla data della presente Relazione finanziaria sono in corso alcune attività ispettive su specifici ambiti mentre per altre attività ispettive è stata notificata la chiusura ma si è in attesa di ricevere le cosiddette "Decision" o "Final follow-up letter". Sebbene gli elementi informativi acquisiti nel corso delle ispezioni siano attentamente considerati dal Gruppo al fine di valutare eventuali implicazioni sulle stime di bilancio, non è possibile escludere che le modifiche dei processi che potrebbero essere implementate a fronte delle richieste e delle raccomandazioni finali espresse dall'Organo di Vigilanza, così come l'emersione di nuovi elementi informativi non noti alla data della presente Relazione siano tali da incidere prospetticamente sulle valutazioni delle esposizioni espresse nel bilancio.

§§§

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo al fine di consentire un apprezzamento degli eventuali effetti negativi sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza viene fornita, nelle specifiche sezioni di Nota Integrativa, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n. 4 del 3 marzo 2010, il bilancio al 31 dicembre 2023 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale. A tal proposito, gli Amministratori ritengono che non siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale, giudicando che la Banca abbia la ragionevole aspettativa di poter continuare ad operare in un futuro prevedibile.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alle incertezze correlate allo scenario macroeconomico di riferimento, tenuto conto delle tensioni geopolitiche in atto, che ragionevolmente potrebbero comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali. L'entità di tali effetti è tuttavia ritenuta tale da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, anche in considerazione della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria della Banca.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi di Banco BPM si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa, nonché nell'ambito della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2023) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (27 febbraio 2024).

Fatta eccezione alla rilevazione degli impatti conseguenti al riallineamento del valore fiscali degli immobili al rispettivo valore contabile, come di seguito illustrato, gli altri eventi sono riconducibili alla fattispecie dei "non

adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi in bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento del bilancio.

Impatti conseguenti al riallineamento del valore fiscale degli immobili al rispettivo valore contabile

Ai sensi di quanto previsto dall'art. 110 del D.L. n. 104 del 14 agosto 2020 convertito con modificazioni dalla legge n. 126 del 13 ottobre 2020, nel corso del 2021 Banco BPM, aveva esercitato la facoltà di riallineamento del valore fiscalmente riconosciuto degli immobili di proprietà ai rispettivi maggiori valori contabili.

La citata normativa prevedeva un meccanismo di recapture, in base al quale per gli immobili oggetto del riallineamento, ma venduti entro il 31 dicembre 2023, l'adeguamento del valore fiscale al valore contabile non avrebbe operato e l'imposta sostitutiva pagata sarebbe stata oggetto di restituzione.

Sulla base della facoltà così operata, per gli immobili ad uso strumentale nel bilancio 2021 era stato rilevato un beneficio patrimoniale complessivamente pari a 158,0 milioni, di cui 69,6 milioni in contropartita del conto economico e 88,4 milioni in contropartita delle riserve da valutazione. Tale beneficio era stato calcolato a livello di singola matricola presente nel libro dei beni ammortizzabili, distinta tra terreno e fabbricato e conseguiva allo storno delle passività per imposte differite, iscritte a fronte del disallineamento fiscale, in parte compensato dalla rilevazione del costo dell'imposta sostitutiva. Diversamente, per gli immobili ad uso investimento, atteso che gli stessi avrebbero potuto essere ceduti anche prima del termine di recapture, non era stato rilevato alcun beneficio nel conto economico, rinviandolo all'esercizio 2023 in cui sarebbe stato certo il relativo conseguimento.

In data 26 gennaio 2024 è pervenuta dall'Agenzia delle Entrate la risposta all'istanza di interpello presentata da Banco BPM, nella quale è stato chiarito che al fine di determinare il valore oggetto di riallineamento della singola unità immobiliare, deve essere considerato il valore contabile e fiscale complessivo, dato dalla somma dei singoli valori fiscali/contabili dei terreni e fabbricati, anche se separatamente rilevati nel registro dei beni ammortizzabili. In virtù dei chiarimenti forniti dall'Agenzia delle Entrate, sono stati rideterminati i valori complessivi del riallineamento, della relativa imposta sostitutiva e del conseguente beneficio.

Per gli immobili strumentali, tenuto conto che il beneficio era stato rilevato nel 2021, la rideterminazione ha comportato un impatto patrimoniale negativo pari a 42,0 milioni (di cui 7,8 milioni con addebito nel conto economico e 34,1 milioni in contropartita delle riserve da valutazione).

Per gli immobili ad uso investimento il beneficio patrimoniale ammonta a +19,4 milioni (di cui +16,7 milioni a conto economico e +2,7 milioni in contropartita delle riserve da valutazione). Come in precedenza illustrato, detto beneficio è stato rilevato nel bilancio dell'esercizio 2023, tenuto conto del meccanismo di recapture ed in linea con i citati chiarimenti.

Gli impatti patrimoniali rilevati nell'esercizio 2023 conseguenti al riallineamento sono quindi negativi per 22,6 milioni, pari allo sbilancio di un impatto positivo di 8,8 milioni accreditato nel conto economico e di un impatto negativo di 31,4 milioni in contropartita delle riserve da valutazioni.

Razionalizzazione della struttura del Gruppo

Come meglio descritto nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nel corso dell'esercizio della Relazione sulla gestione del Gruppo, in data 1° gennaio 2024 hanno avuto decorrenza gli effetti giuridici dell'operazione di scissione parziale di Banca Akros a favore di Banco BPM relativa al ramo d'azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di "Finanza proprietaria" di Banca Akros.

Concluse importanti operazioni di provvista e di capitale

Nel mese di gennaio 2024 Banco BPM ha concluso un'emissione di titoli Green Senior Preferred, con scadenza sei anni per un ammontare pari a 750 milioni. Il titolo, che prevede cedola fissa del 4,875%, è riservato agli investitori istituzionali, è stato emesso nell'ambito del Programma Euro Medium Term Notes ed è finalizzato al finanziamento e/o al rifinanziamento di Eligible Green Loans, come definiti nel nuovo Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca, pubblicato lo scorso 7 novembre 2023.

Si tratta dell'ottava emissione ESG finora collocata, con una raccolta complessiva di 5 miliardi.

Sempre nel gennaio 2024 Banco BPM ha concluso il collocamento di una nuova emissione di Covered Bond (Premium) destinata a investitori istituzionali per un ammontare di 750 milioni e scadenza sei anni a valere sul proprio programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (BPM Covered Bond 2) da 10 miliardi.

Sezione 4 – Altri aspetti

Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2023

Per una completa disclosure si rimanda alla lettura della Parte A.1 - Sezione 5 "Altri aspetti" della Nota Integrativa consolidata.

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

Il progetto di bilancio di Banco BPM S.p.A. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 febbraio 2024 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci convocata per il 18 aprile 2024.

Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF)

Il Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format - ESEF), emanato al fine di dare attuazione alla direttiva Trasparency (Direttiva 2004/109/CE), ha introdotto l'obbligo di redigere le relazioni finanziarie annuali degli emittenti i cui valori mobiliari sono quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea nel formato ESEF, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup XBRL (eXtensible Business Reporting Language), con il fine di agevolare l'accessibilità, l'analisi e la comparabilità dei bilanci consolidati redatti secondo gli International Financial Reporting Standards (IFRS).

L'uso di tale nuovo formato presuppone la mappatura delle informazioni contenute nel solo bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni di patrimonio netto e rendiconto finanziario) e nella nota integrativa consolidata secondo le specifiche "Inline XBRL" contenute nella tassonomia di base emanata dall'ESMA (European Securities and Markets Authority). Tenuto conto che la relazione Finanziaria annuale è comprensiva anche del bilancio separato della Capogruppo, l'intero documento è redatto in formato XHTML.

La Relazione finanziaria annuale, redatta in conformità a quanto previsto dal Regolamento ESEF è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 27 febbraio 2024 e sarà resa pubblica nei termini di legge. Per approfondimenti si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella "Parte A Politiche Contabili - A.1 Parte Generale" della nota integrativa consolidata.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Il suddetto incarico è stato conferito per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025, in conformità alla durata prevista dalla legge (9 esercizi). La relazione di revisione è messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D. Lgs. 58/98.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Per una completa disclosure si rimanda alla lettura dell'omologo paragrafo contenuto nella nota integrativa consolidata.

Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")

Per l'informativa qualitativa circa lo stato del progetto nel Gruppo Banco BPM, i rischi derivanti dagli strumenti finanziari soggetti alla riforma Ibor e le relative modalità di gestione, si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella parte A.1 della Nota integrativa consolidata.

Informazioni sugli strumenti che devono ancora passare ad un tasso alternativo, disaggregate per indici di riferimento, ai sensi dei paragrafi 24I e 24J dell'IFRS 7

Con riferimento all'esposizione di Banco BPM ai tassi IBOR, si evidenzia che alla data del 31 dicembre 2023 sono state interamente chiuse le posizioni relative ai derivati OTC indicizzate al LIBOR, in tutte le valute; residua un numero limitato di contratti per un'esposizione non significativa, relativi a rapporti tra conti correnti multi-divisa e finanziamenti, prevalentemente riferiti al tasso LIBOR USD, come riportato nella tabella di seguito illustrata.

Esposizione agli indici cessati "IBOR Transition"
Dati al 31 dicembre 2023
Categorie di prodotto
Importi in milioni di euro Attività finanziarie non derivate Passività finanziarie non derivate
Finanziamenti e anticipi c/c e depositi
numero di contratti importo numero di contratti importo
Contratti indicizzati ai tassi IBORs:
LIBOR 76 183,6 1.422 (74,4)
di cui: USD 70 183,3 1.216 (63,3)
di cui: GBP 5 0,3 95 (2,1)
di cui: CHF 1 0,0 81 (4,0)
di cui: JPY - - 30 (4,9)

In maggior dettaglio, la quantificazione delle esposizioni restanti è la seguente:

  • Finanziamenti ed anticipi: la quasi totalità delle n. 76 posizioni in essere (per un ammontare di 183,6 milioni) è indicizzata al LIBOR USD, tra le quali:
    • o n. 52 finanziamenti sono riferibili a contratti in pool di finanza strutturata per un valore complessivo di 172,3 milioni per i quali Banco BPM, in qualità di Banca partecipante, segue le indicazioni delle Banche Capofila, responsabili delle negoziazioni per la sostituzione dei tassi cessati (al 31 dicembre 2022 erano n. 94 per un totale di 613 milioni);
    • o n. 24 conti multidivisa con impieghi per un controvalore totale di 11,3 milioni (n. 31 a dicembre 2022 per un controvalore complessivo di 33 milioni). Si tratta prevalentemente di conti in USD (n. 18), il cui importo è da imputare per la quasi totalità alla posizione di un unico cliente corporate (11 milioni), classificato UTP da maggio 2023, in relazione al fatto che i rapporti con le banche risultano bloccati dai tribunali internazionali;
  • Conti correnti e depositi: rimangono n. 1.422 conti correnti multidivisa di raccolta per un saldo complessivo di 74,4 milioni (al 31 dicembre 2022 erano n. 2.369 conti per un controvalore di circa 176 milioni), prevalentemente indicizzati al LIBOR USD (n. 1.216 in USD per un controvalore pari a euro 63 milioni).

Le coperture contabili

Per quanto riguarda le coperture contabili di Banco BPM, alla data del 31 dicembre 2023 non residua alcun contratto derivato indicizzato ai tassi impattati dalla Riforma.

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili

Per la disclosure sugli "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili" si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella parte A.1 della Nota integrativa consolidata.

A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2023, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. Detti principi risultano allineati a quelli adottati per la redazione del bilancio comparativo al 31 dicembre 2022.

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Vi rientrano:

  • i titoli di debito o i finanziamenti a cui è associato un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to collect and Sell");
  • i titoli di debito, i finanziamenti e le quote di OICR i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per i quali, in sede di prima rilevazione, non ci si è avvalsi dell'opzione di classificarli tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • i contratti derivati non aventi finalità di copertura e con fair value positivo (derivati attivi). Per tali strumenti la compensazione con i derivati aventi fair value negativo (derivati passivi) è consentita per le operazioni stipulate con la medesima controparte, qualora si abbia correntemente un diritto legale alla compensazione e si intenda regolarle su base netta.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "b) Attività finanziarie designate al fair value"; "c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di OICR) è classificata come detenuta per la negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare i flussi finanziari mediante la vendita, ossia se è associata al Business Model "Other", in quanto:

  • acquisita al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i contratti derivati aventi un fair value positivo, non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le seguenti caratteristiche:

• il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita ("sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;

  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata al fair value, in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando tale designazione consente di fornire una migliore informativa, in quanto elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch"). Tale categoria non risulta valorizzata dalla Banca.

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale e sono composte dagli strumenti finanziari che non possiedono i requisiti, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi finanziari, per la classificazione tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Nel dettaglio, vi rientrano:

  • titoli di debito o finanziamenti i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • quote di OICR;
  • strumenti di capitale non detenuti per la negoziazione, per i quali non si è fatto ricorso all'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, i titoli di capitale e le quote di OICR, alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che vengono invece imputati direttamente nel conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata come passività finanziaria di negoziazione.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value solo in via residuale e limitatamente a poche casistiche (non applicabilità dei metodi sopra richiamati o in presenza di una gamma di possibili valutazioni del fair value, tra le quali il costo rappresenta la stima più significativa). Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Gli interessi delle tre sottovoci che compongono la categoria in esame sono esposti nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". I medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto

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economico", rispettivamente nelle sottovoci "a) attività e passività finanziarie designate al fair value" e "b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data di riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. In tal caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassifica, data che rappresenta il momento di iscrizione iniziale per l'allocazione dei diversi stadi di rischio creditizio (cosiddetto "stage assignment") ai fini dell'impairment.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (titoli di debito e finanziamenti) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato sia dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali che dalla vendita delle stesse (Business model "Hold to collect and Sell");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test" – "Solely Payment of Principal and Interest test").

Nella categoria vengono rilevati, inoltre, i titoli di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, per i quali si applica l'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale opzione è esercitabile al momento dell'iscrizione iniziale del singolo strumento finanziario ed è irrevocabile (c.d. "OCI election").

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso dei finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico della quota di interesse in base al criterio del tasso di interesse effettivo, degli effetti da rivalutazione del cambio e delle perdite attese (impairment).

Gli interessi sono esposti nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Gli utili o le perdite derivanti dalla variazione del fair value vengono invece rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"), che sarà oggetto di riciclo nel conto economico al momento della cancellazione dell'attività finanziaria (voce "100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono assoggettate ad impairment al fine di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "Expected Credit Losses"), sulla base del modello di impairment previsto anche per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Dette rettifiche sono iscritte a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo: a) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni - Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Gli strumenti di capitale per i quali si è optato per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value; gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value, al netto del relativo effetto fiscale, sono rilevati in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"). Gli importi rilevati in detta riserva non saranno mai oggetto di riciclo nel conto economico, nemmeno in caso di cessione dell'attività; in tal caso sarà necessario procedere ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto ("140. Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. L'unica componente rilevata nel conto economico è rappresentata dai dividendi incassati ("70. Dividendi e proventi simili").

Per i titoli di capitale iscritti nella categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione illustrati nel precedente paragrafo "1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio ai criteri già illustrati per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è eliminato in contropartita di una rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data di riclassifica.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto al conto economico.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (finanziamenti e titoli di debito) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test").

In particolare, vi rientrano gli impieghi concessi alla clientela ed i crediti, ad eccezione di quelli "a vista", verso le banche e le Banche Centrali – in qualsiasi forma tecnica – nonché i titoli di debito che rispettano i requisiti illustrati precedentemente.

Sono altresì da ricondurre in tale voce i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione.

Sono inoltre incluse le operazioni di "Pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "Prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, per l'importo corrisposto a pronti, qualora le caratteristiche di tali operazioni siano tali da non comportare l'iscrizione nel portafoglio di proprietà del titolo oggetto di riporto o di prestito, non avendone acquisito alcun rischio e beneficio.

Nella categoria in esame rientrano, infine, i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti.

Nello specifico, la prima iscrizione di un finanziamento avviene alla data di erogazione, che normalmente coincide con la data di sottoscrizione del contratto. Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto di credito e quella di erogazione delle somme pattuite, all'atto dell'iscrizione del contratto si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che sarà oggetto di chiusura in sede di effettiva erogazione delle somme.

La prima iscrizione avviene sulla base del fair value dello strumento finanziario, che è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso ad opera della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Nello specifico il valore contabile lordo è pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Dette attività vengono valorizzate al costo storico e gli eventuali costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per le attività senza una scadenza definita o a revoca.

Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL - Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment, come dettagliatamente descritto nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni - Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)", prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);
  • Stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (cosiddetto SICR – "Significant Increase in Credit Risk"). L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: rappresentato dalle attività finanziarie deteriorate, caratterizzate da una probabilità di default pari al 100%, da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare, opportunamente adeguati per tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione - analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio - volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio multi-scenario descritto nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni - Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

I flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Per le posizioni a tasso fisso, il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore.

Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente ai parametri di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce ("130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito") e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni - Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate, classificate in Stage 3, gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione - determinato in base al tasso di interesse effettivo rettificato delle perdite attese.

Per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde ai ripristini di valore connessi all'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo (pass through arrangements), senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva), e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;

• il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (cosiddetto "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

La cancellazione può avvenire a seguito della cessione delle attività finanziarie; in tal caso la differenza tra il valore contabile dell'attività ceduta ed il corrispettivo ricevuto, inclusivo di eventuali attività ricevute al netto di eventuali passività assunte, è rilevata nella voce di conto economico "100. a) Utili (Perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Policy di ammissibilità delle vendite coerenti con il Business Model HTC

In coerenza con il Business Model "Hold to Collect", che caratterizza le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione sia ammissibile al verificarsi di determinate circostanze. Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali la Banca ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

La Banca ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello Stadio 2, in precedenza classificata nello Stadio 1;
    • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello Stadio 3), in precedenza classificata negli Stadi 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate.

Prossimità dello strumento alla scadenza

La Banca ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model "HTC" qualora:

  • l'intervallo temporale prima della scadenza sia inferiore a 3 mesi; e
  • la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie

Sono ammissibili le vendite che presentano:

• una soglia di frequenza inferiore a n. 12 operazioni di vendita per ciascun esercizio. La singola operazione di vendita deve essere intesa come il complesso delle transazioni di cessione relative ad uno o più titoli che risultano perfezionate nell'arco temporale di n. 10 giorni lavorativi a partire dal giorno in cui è avvenuta la prima transazione di vendita;

oppure

• una soglia di significatività inferiore al 10%, soglia determinata in base al rapporto tra il valore nominale delle vendite durante l'esercizio rispetto al valore nominale degli strumenti presenti nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili vendite effettuate per un ammontare superiore al 10% rispetto alle consistenze iniziali, anche se non frequenti.

Dette soglie sono applicate separatamente per il portafoglio dei titoli di debito rispetto a quello dei finanziamenti, in quanto tali portafogli sono detenuti con diversi obiettivi gestionali e/o gestiti da autonome funzioni di business.

Circostanze eccezionali

Esempi di circostanze eccezionali nelle quali le vendite sono considerate ammissibili, possono essere:

  • significative operazioni di aggregazioni aziendali/ristrutturazioni il cui perseguimento necessita di una ricomposizione di attività e passività;
  • vendite effettuate per fare fronte a crisi di liquidità qualora l'evento non possa essere ragionevolmente prevedibile (scenario di stress).

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati:

  • a conto economico in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • a patrimonio netto, in un'apposita riserva da valutazione, in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

4 - Operazioni di copertura

Si premette che Banco BPM si avvale della facoltà consentita dal principio contabile IFRS 9 di continuare ad applicare integralmente le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out") per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro-coperture).

Criteri di classificazione

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale, presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. È inoltre possibile attivare coperture generiche di fair value ("macrohedging") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad una operazione prevista altamente probabile;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta differente rispetto a quella di riferimento della Banca (euro).

Criteri d'iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono iscritti al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura, che include gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva; tale relazione deve essere efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura specifica di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura generica (macrohedge), le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica dal rischio di tasso di interesse sono iscritte, in base al rispettivo saldo, alla voce "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" (positivo) o alla voce "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica" (negativo), con contropartita economica rappresentata dalla voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", in coerenza con gli effetti del derivato di copertura. L'inefficacia della copertura, rappresentata dalla differenza tra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto, è comunque ricompresa nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura". In caso di interruzione della copertura, le rivalutazioni/svalutazioni cumulate, iscritte nella voce "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" o "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica", sono rilevate nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua del portafoglio coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo;
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari

all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura";

• le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Per i titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", designati in una relazione di copertura di fair value, le variazioni di valore attribuibili al rischio coperto – che in assenza della suddetta sarebbero rilevate in contropartita di una specifica riserva da valutazione – trovano rappresentazione nella voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura", a compensazione con il risultato dello strumento di copertura.

Per i titoli di capitale classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", data la scelta esercitata dalla Banca di applicare le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è consentito designarli in copertura di fair value (rischio di prezzo o di cambio), in quanto gli effetti valutativi del derivato di copertura sono da rilevare a conto economico, mentre gli effetti valutativi e realizzativi dei titoli di capitale coperti trovano riconoscimento a patrimonio netto, senza alcuna eccezione di riciclo a conto economico, se non per i dividendi.

Criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato nell'ambito delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed in particolare tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:

  • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società direttamente controllate, collegate, sottoposte a controllo congiunto, nonché le partecipazioni di minoranza in società controllate e collegate appartenenti al Gruppo. Si definisce "controllata" la società su cui si esercita il controllo. Tale condizione si configura quando si ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le scelte amministrative e gestionali dell'impresa così da poter ottenere i relativi benefici. Ciò avviene quando è detenuta, direttamente e/o indirettamente, più della metà dei diritti di voto o in presenza di altre condizioni di controllo di fatto, quali ad esempio la nomina della maggioranza degli Amministratori.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto (inclusi i diritti di voto "potenziali") e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie classificate nella presente categoria avviene alla data di regolamento al costo d'acquisto, integrato dei costi direttamente attribuibili.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le partecipazioni in società controllate in via esclusiva sono valutate in base al metodo del patrimonio netto, mentre le società collegate e le joint ventures sono contabilizzate in base al metodo del costo.

Investimenti partecipativi valutati in base al metodo del costo

Il valore di iscrizione iniziale (costo d'acquisto maggiorato dei costi di transazione) non deve essere oggetto di misurazione successiva, salvo la necessità di registrare perdite di valore in base alla disciplina prevista dallo IAS 36.

Se esistono evidenze obiettive che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore (alla voce "220. Utili (perdite) delle partecipazioni") nel caso in cui il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato, nella stessa voce.

Con riferimento alle partecipazioni di controllo, l'effettuazione del test di impairment avviene individualmente per ogni singola partecipata nel caso in cui la stessa presenti autonome capacità di generazione di flussi di cassa. Qualora il modello organizzativo del Gruppo preveda che le attività della partecipata siano incluse in una Cash Generation Unit (CGU) di maggiori dimensioni o con una diversa struttura, nel bilancio separato il test di impairment non viene condotto per ogni singola partecipazione di controllo, ma sulla singola CGU individuata a livello consolidato, in quanto solo in base a tale procedimento è possibile determinare il valore recuperabile della CGU.

I dividendi sono contabilizzati come ricavi nel momento in cui sorge il diritto al ricevimento degli stessi, ossia quando ne viene deliberata la distribuzione, a prescindere dal fatto che si tratti di dividendi generati anteriormente o successivamente alla data di acquisizione. Il rischio che la contabilizzazione del dividendo a conto economico possa comportare una sopravalutazione della partecipazione, qualora relativo a utili formatisi in data antecedente all'acquisizione, è superato dalla conduzione del test di impairment della partecipazione stessa.

Nell'eventualità di una perdita di controllo, collegamento o controllo congiunto, per effetto di una dismissione parziale della partecipazione, l'interessenza residua detenuta viene iscritta in bilancio al fair value e gli utili e le perdite rispetto al precedente valore di carico sono rilevati nel conto economico.

Investimenti partecipativi valutati in base al metodo del patrimonio netto

Successivamente alla rilevazione iniziale il valore della partecipazione è aumentato o ridotto della quota corrispondente:

  • dei risultati economici di periodo della controllata, opportunamente rettificati, per tener conto degli effetti della PPA (Purchase Price Allocation) rilevata in sede di acquisizione dell'investimento, così come iscritti nel bilancio consolidato. Tali variazioni vanno imputate in contropartita del conto economico, nella voce "utili/perdite delle partecipazioni";
  • delle altre componenti reddituali dal prospetto della redditività complessiva non contabilizzate nel conto economico (ad esempio le variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di titoli di debito iscritti tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, gli utili/perdite attuariali dei piani a benefici definiti).

Il valore della partecipazione deve essere diminuito dei dividendi che sono periodicamente distribuiti dalla controllata, in quanto gli utili che hanno contribuito alla formazione di tali dividendi sono già stati portati ad incremento del valore della partecipazione.

Nel bilancio separato l'investimento partecipativo contabilizzato sulla base del metodo del patrimonio netto deve essere sottoposto alla verifica di impairment, secondo la disciplina prevista dal principio contabile IAS 28 §§ 41A-41C. In particolare, se esistono evidenze obiettive che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si rende necessario sottoporre l'investimento partecipativo al test di impairment sulla base delle disposizioni previste dallo IAS 36.

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza della Capogruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "110. Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della partecipata, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata e la data di riferimento del bilancio della controllante. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dalla Capogruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'investimento partecipativo è sottoposto al test di impairment qualora vi siano evidenze obiettive di riduzione di valore che possano avere impatto sui flussi finanziari della partecipata e quindi sulla recuperabilità del valore di iscrizione dell'investimento stesso.

Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede quindi la verifica di possibili indicatori considerati espressione di evidenze obiettive di perdita, quali:

  • significative difficoltà finanziarie della partecipata (a titolo esemplificativo, significative variazioni negative del patrimonio netto contabile, riduzione o interruzione della distribuzione dei dividendi, conseguimento di risultati operativi inferiori, oltre ad una soglia fisiologica, rispetto agli obiettivi del budget o del piano pluriennale o comunque in riduzione rispetto ad esercizi precedenti o rispetto alla situazione esistente alla data di acquisizione dell'investimento);
  • una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento da parte della partecipata;
  • l'estensione di concessioni per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria della partecipata, che diversamente non avrebbe preso in considerazione;
  • annuncio/avviso di un piano di ristrutturazione finanziaria o sussistenza di un'elevata probabilità che la partecipata possa annunciare operazioni di ristrutturazione o possa essere dichiarata fallita;
  • la scomparsa di un mercato attivo relativo all'investimento detenuto dovuta alle difficoltà finanziarie della partecipata;
  • importanti cambiamenti con effetto avverso per l'investimento verificatisi nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui opera la partecipata;
  • una diminuzione significativa o prolungata di fair value al di sotto del suo costo. Per diminuzione significativa la Banca ritiene un decremento di fair value al di sotto del costo di acquisto superiore al 30%; per diminuzione prolungata la Banca ritiene un decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 24 mesi.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore (alla voce "220. Utili (perdite) delle partecipazioni") nel caso in cui il valore recuperabile sia inferiore rispetto al valore contabile. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato, nella stessa voce.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l'attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare in un arco temporale superiore ad un esercizio. Nel dettaglio:

  • le attività detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per fini amministrativi sono classificate come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16;
  • gli immobili detenuti per essere affittati a terzi o per la valorizzazione del capitale investito, tramite la vendita, sono classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40;
  • gli immobili detenuti nell'ottica di valorizzazione dell'investimento attraverso lavori di ristrutturazione o di riqualificazione, al fine di una successiva vendita, sono classificati come rimanenze e seguono la disciplina prevista dallo IAS 2.

Sono inoltre iscritti in questa voce i diritti d'uso (c.d. Right of Use) di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi, nonché le attività concesse in leasing operativo (per i locatori).

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi; trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per il quale sono destinati. Nel dettaglio, le spese di miglioria che rappresentano attività materiali identificabili e separabili, sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (ad esempio impianti tecnici, attrezzature). Diversamente, le spese di miglioria che non risultano identificabili o separabili dall'immobile, quali le opere murarie, sono portati ad incremento del diritto d'uso, rilevato in base alle previsioni dell'IFRS 16.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Per gli immobili iscritti tra le attività materiali a scopo di investimento, a seguito della chiusura dell'originaria esposizione creditizia (c.d. "datio in solutum"), il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value ("valore di mercato"), desunto da apposita perizia.

La differenza tra il valore di prima iscrizione dell'immobile ed il valore di carico della precedente esposizione creditizia, oggetto di cancellazione, è rilevata alla voce "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" fino a concorrenza del valore del credito lordo esistente alla data di iscrizione. Tenuto conto del criterio di valutazione al fair value degli immobili ad uso investimento, come di seguito descritto, nella circostanza in cui il fair value di prima iscrizione dell'immobile dovesse essere superiore rispetto al valore del credito lordo, l'eccedenza è rilevata a conto economico nella voce "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali".

Qualora al momento del perfezionamento dell'operazione, i competenti organi aziendali dovessero avere assunto la decisione di procedere alla dismissione dell'immobile entro un lasso temporale breve, il valore di iscrizione dell'immobile sarà pari al "valore di pronto realizzo", anch'esso desunto da apposita perizia, a meno che non vi siano trattative in corso tali da far presumere un maggior valore di recupero.

In ogni caso, qualora, alla data di iscrizione dell'immobile, dovessero sussistere concrete trattative di vendita, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate e deliberate dai competenti organi aziendali, il valore di iscrizione iniziale dovrà tenere conto del prezzo di uscita deliberato, al netto delle eventuali spese di cessione, nel caso risulti inferiore rispetto al "valore di mercato" desunto dalla perizia.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività materiali di proprietà o acquisite tramite diritti d'uso sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad esclusione:

  • degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;
  • delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Attività materiali ad uso funzionale: valutazione successiva

Ammortamenti

Le attività materiali ad uso funzionale, inclusi gli immobili strumentali valutati al "valore rideterminato", sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile stimata, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

  • dei terreni in quanto ritenuti avere una vita utile illimitata, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati;
  • del patrimonio artistico, tenuto conto che la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata e che il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

La quota di ammortamento deve essere in grado di riflettere il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che possono portare ad un incremento del valore dei cespiti.

Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo del bene - per le attività valutate in base al metodo del costo - o dal valore rideterminato - per le attività valutate in base al metodo della rideterminazione del valore - al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, qualora ritenuto significativo.

L'ammortamento periodico viene rilevato a conto economico alla voce "180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

Per le migliorie su beni di terzi, rappresentate da attività materiali identificabili e separabili, l'ammortamento è determinato secondo la vita utile di tali attività, come in precedenza illustrato. Diversamente, per le migliorie non identificabili e separabili dall'immobile oggetto di leasing l'ammortamento viene effettuato secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di leasing, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Svalutazioni per riduzioni di valore (impairment)

Per le attività valutate al costo, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico alla voce "180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore contabilizzata nella stessa voce, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Immobili di proprietà ad uso strumentale e patrimonio artistico di pregio: metodo del valore rideterminato

Per il patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e per il patrimonio artistico di pregio, la Banca ha adottato quale criterio di valutazione il metodo del valore rideterminato.

Il suddetto metodo prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. In base al citato metodo:

  • se il valore contabile dell'attività si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza positiva tra il valore rideterminato e il valore contabile del bene ante-rideterminazione), l'incremento deve essere rilevato nella voce 110 del passivo in una specifica "riserva da valutazione" (oggetto di rilevazione nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo senza rigiro a conto economico), a meno che trattasi di un ripristino di una svalutazione rilevata precedentemente a conto economico alla voce "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali". In questo ultimo caso, l'incremento deve essere rilevato come provento a conto economico fino a concorrenza delle precedenti svalutazioni e solo l'eventuale residuo confluisce in una riserva da valutazione;
  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza negativa tra il valore rideterminato ed il valore contabile del bene ante-rideterminazione), la riduzione di valore deve essere rilevata in contropartita:
    • o del conto economico come costo in mancanza di preesistenti riserve da valutazione sull'attività ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
    • o del patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione") fino a concorrenza del saldo a credito della riserva di rivalutazione di tali attività e, per l'eccedenza, a conto economico, non essendo consentita la rilevazione di riserve da valutazione negative.

Immobili a scopo di investimento: metodo del fair value

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, Banco BPM adotta il metodo di valutazione del fair value, in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value. Di conseguenza i suddetti immobili non sono oggetto di ammortamento, né di verifica dell'esistenza di eventuali riduzioni di valore.

Il metodo del fair value prevede che:

  • gli incrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi ("230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
  • i decrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come oneri ("230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali").

In caso di vendita, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, alla voce "250. Utili (perdite) da cessione di investimenti".

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali, determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene, sono rilevate in contropartita del:

  • conto economico: per le attività ad uso funzionale valutate al costo e per gli immobili a scopo di investimento (voce "250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti");
  • patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione"): per le attività ad uso funzionale valutate in base al metodo del valore rideterminato. Le rivalutazioni degli immobili accreditate nelle riserve da valutazione di patrimonio netto possono essere trasferite tra le altre riserve di patrimonio netto (Altre riserve di utili), qualora l'immobile dovesse essere cancellato. Pertanto, in presenza di una vendita dell'immobile le riserve da valutazione sono trasferite ad altra componente di patrimonio netto (da "riserve da valutazione" ad "altre riserve"), senza tuttavia poter transitare nel conto economico.

I diritti d'uso acquisiti con il leasing sono eliminati dallo stato patrimoniale al termine della durata del contratto di leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri, il cui costo può essere misurato attendibilmente.

Nella voce sono ricompresi:

  • i costi esterni per lo sviluppo del software anche acquisito per il tramite di una licenza d'uso a tempo indeterminato o determinato;
  • le attività immateriali generate nell'ambito di operazioni di aggregazione aziendale e legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela. Come dettagliato nella "Sezione 9 - Attività Immateriali – Voce 90" della "Parte B Informazioni sullo Stato patrimoniale" tali attività sono definite "Client Relationship" e riguardano rapporti di asset under management/asset under custody o altre attività non correlate a prestazione di servizi;
  • le attività immateriali legate alla valorizzazione dei marchi iscritte anch'esse in occasione di operazioni di aggregazioni aziendali;
  • l'avviamento, pari alla differenza positiva tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "15 – Altre informazioni - Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Criteri d'iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Le attività immateriali generate nell'ambito di operazioni di aggregazione aziendale e legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela sono originariamente valorizzate attraverso l'attualizzazione dei flussi, che ne rappresentano la redditività nell'arco della durata residua (contrattuale o stimata) dei rapporti in essere al momento dell'operazione di aggregazione, attraverso un tasso rappresentativo del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile, ad eccezione delle attività rappresentate dalle Client Relationship. Per queste ultime attività, che esprimono la capacità dei rapporti esistenti, alla data dell'aggregazione aziendale, di generare flussi reddituali lungo la loro vita residua attesa, l'ammortamento viene effettuato in base ad una curva di smontamento dei citati rapporti, di regola decrescente. Il processo di ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita inizia quando il bene è

disponibile per l'uso e cessa dal momento in cui l'attività è eliminata contabilmente. Gli ammortamenti periodici per le attività immateriali a vita utile definita vengono rilevati nella voce "190. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali".

Le attività immateriali la cui vita utile è indefinita, come l'avviamento e i marchi, sono iscritte al costo al netto delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Per tali attività non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Con riferimento all'avviamento, lo stesso non è soggetto ad ammortamento, ma ad una verifica periodica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio. In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. Detta unità rappresenta il livello minimo al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico nella voce "240. Rettifiche di valore dell'avviamento". Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano più attesi benefici economici futuri.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" - e in quella del passivo "70. Passività associate ad attività in via di dismissione" - le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

Per essere classificate nelle sopra menzionate voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività - riconducibili, ad esempio, a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali il principio IFRS 5 prevede si debba continuare ad applicare i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione cessa il processo di ammortamento.

I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora attribuibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "290. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle

imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economico più idonea.

Per "attività operative cessate" si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 - Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico (voce "270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente") ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, ad esempio le valutazioni degli strumenti finanziari valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura dei flussi finanziari, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto (ossia nella voce "110. Riserve da valutazione").

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi, tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate.

Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

10 - Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione (impairment) ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value

con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni - Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9 (pertanto sono riconducibili alle fattispecie IAS 37).

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

Nella sottovoce "100. Fondi per rischi ed oneri: b) quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza, costituiti in attuazione di accordi aziendali, per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni - Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, derivano dalle modifiche alle ipotesi attuariali e dalle rettifiche basate sull'esperienza passata e sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "110. Riserve da valutazione".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "100. Fondi per rischi ed oneri: c) altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio gli stanziamenti per il sistema incentivante al personale e per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale.

Criteri d'iscrizione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Qualora non sia ritenuto probabile l'esborso di risorse finanziarie per adempiere all'obbligazione, non è necessario rilevare alcun accantonamento di bilancio; in tal caso si rende necessario fornire nella nota integrativa adeguata informativa sul possibile rischio di soccombenza, a meno che la probabilità di impiegare risorse sia ritenuta remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "a) debiti verso banche", "b) debiti verso clientela", "c) titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, al netto degli eventuali riacquisti.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale attualizzati in base al tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, del tasso marginale di finanziamento.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Gli interessi sono esposti nel conto economico alla voce "20. Interessi passivi ed oneri assimilati". Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati che incorporano un derivato implicito - secondo quanto stabilito dall'IFRS 9 ed oggetto di illustrazione nel precedente paragrafo "1 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" - è prevista la separazione del derivato incorporato dal contratto ospite. In tal caso:

  • il derivato incorporato è classificato tra le attività/passività di negoziazione ed oggetto di misurazione al fair value;
  • il contratto ospite è classificato tra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

I debiti per leasing devono essere rideterminati in caso di modifica nei pagamenti dovuti (lease modification); l'impatto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico nella voce "100. Utili/perdite da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie". Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico ed i derivati impliciti oggetto di scorporo dalle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata nella voce "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", compresi quelli relativi a strumenti derivati passivi connessi con la fair value option.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale qualora ricorrano le seguenti circostanze:

  • si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch");
  • un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, documentata internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche;
  • si è in presenza di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato è tale da modificare significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Tuttavia, non è ammessa la designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario, attribuibile ad un'unica componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

La voce in esame include talune obbligazioni emesse dalla Banca e talune emissioni di certificates non gestite con intento di negoziazione.

Per approfondimenti sul perimetro delle passività in fair value option, sulla metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "15 - Altre informazioni - Passività finanziarie designate al fair value" ed alla successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le passività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente. La variazione di fair value è imputata nel conto economico alla voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", ad eccezione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una specifica riserva da valutazione (voce "110. Riserve da valutazione"), a meno che tale trattamento non sia tale da creare o amplificare un'asimmetria contabile nel risultato economico. Un'asimmetria contabile viene creata o amplificata quando la rilevazione degli effetti del proprio merito creditizio in una riserva patrimoniale è tale da comportare nel conto economico una disarmonia più rilevante di quella che si avrebbe rilevando nel conto economico tutta la variazione di fair value della passività. In quest'ultimo caso l'intera variazione di fair value della passività, comprensiva dell'effetto di variazione del proprio merito creditizio, deve essere rilevata nel conto economico.

Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico.

L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale (voce "110. Riserve da valutazione") non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o estinta; in tal caso sarà necessario procedere a riclassificare l'utile (perdita) cumulato nella specifica riserva da valutazione in un'altra voce di patrimonio netto ("140. Riserve").

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico alla voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale dell'entità; quest'ultima rappresenta la valuta dell'ambiente economico prevalente in cui l'entità stessa opera.

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta estera diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita di un elemento non monetario sono iscritti a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

15 - Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, i conti correnti ed i depositi "a vista" verso le Banche Centrali, ad eccezione della riserva obbligatoria, nonché i crediti "a vista" verso le banche. In quest'ultima definizione rientrano le disponibilità che possono essere ritirate in qualsiasi momento senza preavviso o con un preavviso di 24 ore o di un giorno lavorativo.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;

  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • i crediti di imposta connessi con i Decreti-legge "Cura Italia" e "Rilancio";
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "100. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

  • benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;
  • benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come, ad esempio, trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

Tipologie dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

I benefici in oggetto comprendono il Fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e i Fondi di quiescenza e sono distinti nelle due categorie di "piani a prestazioni definite" e "piani a contributi definiti", in base alle caratteristiche degli stessi piani.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società.

Con riferimento al Fondo di trattamento di fine rapporto, a seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile. In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita", sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l'INPS; l'onere è infatti limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale. Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico alla voce "160. Spese amministrative: a) Spese per il personale" e includono:

  • per la parte di piano a benefici definiti, gli interessi maturati nell'anno (interest cost);
  • per la quota di piano a contribuzione definita, le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Valutazione dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro rappresentati da piani a benefici definiti

Per i piani a prestazioni definite la passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio.

Ai fini dell'attualizzazione, il tasso utilizzato è determinato con riferimento al rendimento di mercato di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività, ponderata in base alla percentuale dell'importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza, rispetto al totale da pagare e anticipare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione. Per ulteriori dettagli si rinvia alla "Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90" della "Parte B - Informazioni sullo Stato patrimoniale".

Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato dal fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata oppure a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione"). Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva".

La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nel dettaglio, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

Valutazione dei benefici a lungo termine

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti che vengono iscritti alla voce "80. Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura dei flussi finanziari, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option, alle attività materiali, alla quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della Banca al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare, rientrano nella categoria gli strumenti Additional Tier 1 ("AT1") che, coerentemente alle previsioni del Regolamento (UE) n.575/2013 (CRR), prevedono altresì:

• durata illimitata ed assenza di incentivi al rimborso;

• piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale. Il relativo richiamo/rimborso può avvenire solo su iniziativa dell'emittente, una volta trascorsi almeno cinque anni dalla data di emissione, anche attraverso l'esercizio dell'opzione call iscritta sullo strumento.

In aggiunta, gli strumenti di AT1 mantengono nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo al trigger event che ne abbia determinato la riduzione (writedown).

Tali strumenti, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nella voce "130. Strumenti di capitale" per un ammontare pari al corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa al netto della relativa fiscalità.

Le eventuali cedole corrisposte, al netto della relativa fiscalità, sono portate in riduzione della voce "140. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate.

In presenza di estinzione o di riacquisto, la differenza tra corrispettivo pagato ed il valore di bilancio di tali strumenti di capitale è rilevata a patrimonio netto nella voce "140. Riserve".

Capitale e Azioni proprie

La voce "160. Capitale" include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalla banca. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi e dei costi

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");
  • riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel

conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso ("at a point in time"), quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso; o
  • nel corso del tempo ("over time"), a mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso.

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito.

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, a fronte del ricavo riconosciuto a conto economico si rende necessario rilevare una passività, da stimare in funzione dei previsti futuri rimborsi (cosiddetta "refund liability"). La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati nel conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

  • gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In quest'ultimo caso, eventuali costi e proventi marginali, ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. Le componenti negative di reddito maturate su attività finanziarie sono rilevate alla voce "20. Interessi passivi e oneri assimilati"; le componenti economiche positive maturate su passività finanziarie sono rilevate alla voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati". La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • o di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • o classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. "Fair value Option") che generano interessi;
    • o connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione e ne matura il diritto a ricevere il relativo pagamento;
  • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value degli strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico, in sede di rilevazione dell'operazione, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento stesso, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure

attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento;

• gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ai fini contabili, ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano come piani "equity settled", da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute.

In considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione.

I piani di incentivazione del personale basati su azioni proprie vengono quindi rilevati a conto economico (voce "160. Spese amministrative: a) Spese per il personale") in contropartita di un corrispondente incremento del patrimonio netto (voce "140. Riserve"), sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione ed in funzione del criterio di competenza della prestazione lavorativa fornita.

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo, come corrispettivo della prestazione resa, lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali la Banca vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali la Banca acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"), a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle sopra menzionate operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "40. Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "50. Commissioni passive".

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione, che rispettano i requisiti in precedenza illustrati, la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella "Parte B - Informazioni sullo Stato patrimoniale – Altre informazioni" della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:

  • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
  • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
  • le garanzie reali ad esse connesse.

Cartolarizzazioni tradizionali – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione originate dalla Banca, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, è tale da comportarne la cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di rischi e benefici, le attività cedute vengono cancellate qualora la Banca non mantenga alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora ricorrano tali circostanze, la differenza tra il valore di carico delle attività cedute ed il corrispettivo ricevuto, incluse le nuove attività acquisite, è oggetto di rilevazione come utili o perdite di conto economico.

Diversamente, non si procede ad alcuna derecognition dal bilancio qualora la Banca abbia mantenuto i rischi ed i benefici associati al portafoglio cartolarizzato, ancorché ceduto pro-soluto, per il tramite, ad esempio, della sottoscrizione integrale della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio separato della banca originator i crediti ceduti devono continuare a rimanere iscritti in bilancio come "Attività cedute e non cancellate", mentre il corrispettivo incassato dalla cessione deve essere rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla banca stessa.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Cartolarizzazioni sintetiche

Nelle operazioni di cartolarizzazione sintetica la Banca, attraverso la stipula di un contratto di garanzia finanziaria, acquista protezione sul rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale mantiene la piena titolarità.

Pertanto, le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno l'obiettivo di liberare capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante l'operazione (Significant Risk Transfer – "SRT"), che viene trasferito ad una controparte esterna senza comportare la derecognition degli assets.

Il SRT deve essere costantemente monitorato anche nel corso della vita dell'operazione, al fine di verificare che siano rispettati i criteri previsti dalla normativa che prevede che l'Originator trattenga (Retention) una quota dell'interesse economico netto pari ad almeno il 5% del valore nominale del portafoglio cartolarizzato.

Le operazioni sono strutturate in diverse tranche (Junior, Mezzanine e Senior) in funzione della rischiosità del portafoglio.

Per quanto attiene al trattamento contabile, le operazioni di cartolarizzazione sintetica si configurano come garanzie finanziarie ricevute nelle quali la Banca si pone esclusivamente dal lato dell'acquirente di protezione dal rischio credito.

Il premio pagato dalla Banca all'Investitore per la protezione dal rischio di credito è iscritto nella voce di conto economico "50. Commissioni passive". L'escussione della garanzia finanziaria ricevuta dall'Investitore al manifestarsi delle condizioni stabilite contrattualmente (c.d. credit event) e riferite ai finanziamenti oggetto di

cartolarizzazione concorre alla complessiva determinazione della voce di conto economico "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio credito".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Leasing

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto d'uso (c.d. ROU - "Right Of Use") di un'attività identificata per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che l'attività sia identificata, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo della stessa e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Contabilizzazione nel bilancio del locatario

Qualora la Banca agisca nella veste di locatario, il modello contabile IFRS 16 prevede la rilevazione nella situazione patrimoniale di una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Nel dettaglio, la data di rilevazione iniziale dell'attività e della passività nella situazione patrimoniale della società corrisponde alla data di decorrenza del contratto, ovvero alla data in cui l'attività viene resa disponibile al locatario.

A tale data il locatario rileva:

  • alla voce "80. Attività materiali", l'attività per il diritto d'uso, determinata dalla somma dei seguenti valori:
    • o valore attuale dei pagamenti futuri (valore della passività iscritta);
    • o costi diretti iniziali, intesi come costi incrementali per l'ottenimento del leasing che non sarebbero stati altrimenti sostenuti (ad esempio commissioni di intermediazione per agenti e success fees);
    • o canoni di leasing corrisposti alla data o prima della decorrenza del leasing (ad esempio il maxicanone);
    • o stima di eventuali costi per la rimozione e il ripristino, rilevati in ottemperanza allo IAS 37;
    • o al netto di eventuali incentivi al leasing ricevuti dal locatore;
  • alla voce "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", la passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse marginale ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto. Tale tasso è stato identificato in quello utilizzato ai fini gestionali (tasso interno di trasferimento – "TIT" – della raccolta) ed esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured, considerato nello scaglione temporale in cui ricade la scadenza del contratto. Tale tasso tiene conto del merito creditizio del locatario, della durata del leasing, nonché dell'ambiente economico nel quale la transazione ha luogo, in linea con quanto richiesto dall'IFRS 16.

Nell'identificare un contratto di leasing, Banco BPM si avvale, laddove non dispone diversamente, della facoltà concessa dall'IFRS 16 di non considerare:

  • il leasing di contratti "short term", ossia quelli aventi una scadenza inferiore o uguale ai 12 mesi; tale scelta va effettuata per classi di attività sottostanti;
  • il leasing di attività "low value" ossia aventi un valore a nuovo inferiore a 5.000 euro. Per tale categoria (che comprende tra le altre PC, monitor e telefoni) la facoltà di esenzione dall'IFRS 16 può essere effettuata anche contratto per contratto.

I costi dei canoni inerenti a tali tipologie di attività vengono registrati direttamente a conto economico alla voce "160. Spese amministrative: b) Altre spese amministrative" al momento della maturazione.

Inoltre, la Banca ha optato per non applicare l'IFRS 16 ai leasing di attività immateriali.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui la Banca non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, vengono considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro esercizio da parte della Banca, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti

che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo la Banca considera la durata iniziale del contratto di affitto (es. durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (es. successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto. Inoltre, si assume che il contratto di leasing venga rinnovato nel successivo periodo qualora nei 12 mesi antecedenti la scadenza del primo periodo o del successivo rinnovo il locatario non abbia dato disdetta al locatore.

Successivamente all'iscrizione:

  • il diritto d'uso deve essere valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento ed eventuale impairment lungo la durata del contratto o la vita utile del bene. Tali componenti reddituali sono iscritti alla voce "180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali";
  • la passività viene valutata al costo ammortizzato, ovvero viene incrementata a seguito della maturazione degli interessi passivi e progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni (quota capitale e quota interessi).

In caso di modifica nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata, in contropartita all'attività per diritto d'uso. La modifica può determinare l'iscrizione di un leasing separato (se aumenta l'oggetto del contratto in essere) oppure la modifica del contratto esistente (cosiddetta "lease modification"). In presenza di una "lease modification" si rende necessario rilevare la variazione del debito per leasing alla data di efficacia della modifica, in contropartita dell'attività relativa al diritto d'uso, ad eccezione degli utili e delle perdite derivanti dalla cancellazione (parziale o totale) della locazione che confluiscono a conto economico.

Contabilizzazione nel bilancio del locatore

Qualora la Banca agisca in qualità di locatore, il modello contabile IFRS 16 prevede che sia necessario distinguere se trattasi di beni concessi in leasing finanziario piuttosto che di beni concessi in leasing operativo, in funzione del diverso trattamento contabile applicabile alle due fattispecie.

In dettaglio, un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front" non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "up-front" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al paragrafo "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della presente parte A.2.

Per le operazioni di leasing operativo, nel bilancio del locatore continuano a figurare i beni di proprietà concessi in leasing ed i canoni di locazione sono iscritti a conto economico come ricavi. A livello di Gruppo la fattispecie è riconducibile agli immobili di proprietà concessi in affitto; in tal caso detti immobili continuano ad essere rilevati tra le "Attività materiali a scopo di investimento", in base al relativo criterio di valutazione (fair value). Nel conto economico i proventi derivanti dalla locazione dei suddetti attivi confluiscono nella voce "200. Altri oneri/proventi di gestione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito dei paragrafi "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nel paragrafo "15 – Altre informazioni - Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Come rappresentato nel paragrafo "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'operazione di aggregazione aziendale si configura come il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente). A tal fine il controllo, come evidenziato nella "Sezione 3 - Area e metodi di Consolidamento" della parte A della Nota integrativa consolidata, si considera trasferito quando l'investitore è esposto a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con la partecipata e, al tempo stesso, ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere decisionale su tale entità.

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 "Aggregazioni aziendali" nel bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tali casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione della data di acquisizione; (iii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iv) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione della data di acquisizione

L'acquisizione deve essere contabilizzata alla data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa e/o sulle attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio la data dello scambio coincide con la data di acquisizione, a meno di accordi tra le parti che comportino un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito.

Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi contabili IAS 32 e IFRS 9.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione:

  • delle imposte sul reddito;
  • delle passività relative ai benefici ai dipendenti;
  • delle attività derivanti da indennizzi;
  • dei diritti riacquisiti;
  • delle operazioni con pagamento basato su azioni;
  • delle attività possedute per la vendita

per i quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi, cosiddette "step acquisition"), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico o nelle altre componenti reddituali del prospetto della redditività complessiva, come appropriato. In maggior dettaglio, qualunque variazione di valore dell'interessenza azionaria già detenuta rilevata in contropartita delle riserve da valutazione deve essere riconosciuta nel prospetto della redditività complessiva o nel conto economico, in base al medesimo trattamento che sarebbe stato perseguito in caso di cessione diretta dell'investimento.

Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • o il costo dell'aggregazione;
    • o l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
    • o il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente; ed
  • il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'eventuale differenza negativa deve essere rilevata nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova

misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli importi in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come, ad esempio, le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Business Combinations Under Common Control

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzativa, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo. Tali operazioni ("business combinations under common control") sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, vengono contabilizzate facendo riferimento ai documenti interpretativi/orientamenti preliminari di Assirevi, ovvero in continuità di valori dell'entità acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri; in particolare i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - nonché le esposizioni fuori bilancio rappresentate dagli impegni ad erogare fondi e dalle garanzie rilasciate - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses").

Aspetti generali del modello di impairment

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

• Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;

  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito (SICR) rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime).

Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired"), per la quale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate".

Per Banco BPM, il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalla normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment. Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla Banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per Banco BPM le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato). Per le esposizioni con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing, ed in particolare tra le esposizioni dello "Stage 2", può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazioni concesse per motivi commerciali.

Perdite di valore su strumenti finanziari performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate deteriorate come in precedenza definite, si rende necessario valutare, a ciascuna reporting date, a livello di singolo rapporto, la presenza di un

significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR – "Significant Increase in Credit Risk"), tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Più in dettaglio, al fine di accertare l'esistenza di un significativo deterioramento della qualità creditizia ed il conseguente passaggio dello strumento finanziario dallo Stage 1 allo Stage 2, Banco BPM ha individuato i seguenti criteri ("Stage Assignment"):

  • criteri quantitativi relativi, basati su osservazioni statistiche o su variazioni della PD oltre una determinata soglia considerata come un indicatore di backstop, ritenute espressione di intervenuto significativo incremento del rischio di credito nel tempo;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito;
  • backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie.

Nel caso in cui tali criteri sussistano l'attività finanziaria confluisce nello stage 2 e la conseguente valutazione, seppure in assenza di una perdita di valore acclarata, comporta la rilevazione di rettifiche di valore pari alle perdite attese lungo l'intera vita residua dello strumento finanziario, in linea con quanto previsto dai principi contabili internazionali. Tali rettifiche sono oggetto di revisione ad ogni data di reporting successiva sia per verificarne periodicamente la congruità rispetto alle stime di perdita costantemente aggiornate, sia per tener conto – nel caso in cui vengano meno gli indicatori di una rischiosità creditizia "significativamente incrementata" – del mutato orizzonte previsionale di calcolo della perdita attesa.

Diversamente laddove non si palesino i suddetti indicatori l'attività finanziaria confluisce nello stage 1 e la conseguente valutazione prevede la rilevazione di perdite attese, per lo specifico strumento finanziario, nel corso dei dodici mesi successivi.

Tali rettifiche sono oggetto di revisione ad ogni data di bilancio successiva sia per verificarne periodicamente la congruità rispetto alle stime di perdita costantemente aggiornate, sia per tener conto – nel in cui dovessero palesarsi indicatori di una rischiosità creditizia "significativamente incrementata" – del mutato orizzonte previsionale di calcolo della perdita attesa.

Una volta definita l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio, le perdite attese (ECL) vengono determinate, attribuendo alla singola operazione o tranche di titolo, i seguenti parametri di rischio:

  • PD (Probabilità di Default): rappresenta la probabilità che un'esposizione performing possa migrare nello status di deteriorato, nell'orizzonte temporale di un anno. Tale fattore viene quantificato attraverso i modelli di rating interno dell'esposizione o sulla base di dati medi di segmento/portafoglio;
  • LGD (Loss Given Default): trattasi della percentuale di perdita in caso default, quantificata sull'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulla base delle pratiche deteriorate;
  • (EAD Exposure At Default), ossia l'esposizione al momento del default.

Le rettifiche di valore per perdite attese sono quindi quantificate come prodotto tra i parametri di PD, LGD ed EAD. I modelli utilizzati per la stima di tali parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini regolamentari, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità tra la normativa contabile e quella prudenziale.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di calcolo dei parametri di rischio, agli scenari previsionali macroeconomici e alle relative probabilità di accadimento, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella Parte E della Nota Integrativa consolidata in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Perdite di valore su strumenti finanziari deteriorati

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario o una sua ragionevole approssimazione laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile. I flussi finanziari sono

stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenuto conto del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo "forfettario", da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria è rappresentato:

  • dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 milione;
  • dal complesso delle esposizioni "past due" deteriorate a prescindere dalla soglia di rilevanza dell'esposizione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche della Banca, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

La metodologia di calcolo "forfettaria" prevede approcci di valutazione differenziati in funzione dello stato di rischio della controparte al momento della quantificazione (Sofferenza, Inadempienza Probabile, Past Due), della tipologia di esposizione (Secured, Unsecured), della presenza di garanzie diverse da quelle ipotecarie (fidejussioni, pegni, confidi). Nel dettaglio, per le esposizioni Secured la valutazione si basa sulla valorizzazione dei beni sottostanti (collateral), mentre per quelle Unsecured la previsione di perdita è definita come complemento rispetto alle curve di recupero basate sull'osservazione delle serie storiche interne, tenuto conto di eventuali elementi mitiganti derivanti dalla presenza di altre garanzie. In aggiunta, ai fini della previsione di perdita si considera il cosiddetto "time value", ossia il tempo stimato per il recupero del credito differenziato in funzione del vintage nonché la probabilità di passaggio allo stato di sofferenza (Danger Rate) per le esposizioni classificate ad Inadempienza probabile.

In funzione dello status di deterioramento e della tipologia di esposizione, la determinazione del valore di recupero viene effettuata prendendo come riferimento un approccio "going concern" piuttosto che "gone concern".

L'approccio going concern trova applicazione qualora si ritenga che l'attività operativa del debitore possa continuare a generare, in un futuro prevedibile, flussi di cassa da utilizzare per il pagamento dei debiti finanziari verso tutti i creditori, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'approccio in esame prevede, quale fonte di rimborso, la redditività disponibile proveniente dall'attività operativa del cliente o da altre fonti finanziarie, nonché il corrispettivo stimato derivante dall'escussione delle eventuali garanzie reali o personali (per la quota parte non coperta dalla redditività disponibile). La valutazione della redditività disponibile deve essere condotta in modo prudenziale mediante analisi differenti in funzione della tipologia di clientela e dei dati acquisiti dalla stessa.

L'approccio gone concern viene utilizzato qualora si riscontri o si profili la cessazione dell'attività operativa del cliente e prevede, quale principale fonte di rimborso, il corrispettivo derivante dell'escussione delle garanzie reali (pegno o ipoteca), come avviene per tutte le esposizioni classificate nello status di sofferenza. In aggiunta, devono essere valutati i possibili flussi di rimborso rivenienti da beni aggredibili di proprietà del soggetto debitore o degli eventuali garanti fideiussori.

In coerenza con gli obiettivi di cessione delle esposizioni creditizie deteriorate, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni include elementi forward looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL della Banca preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni. A partire dall'esercizio 2020, gli obiettivi di cessione, in precedenza riferiti alle sole esposizioni a sofferenza, hanno interessato anche portafogli di esposizioni classificate nello status di inadempienza probabile.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG1 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In coerenza con gli obiettivi di cessione, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni della Banca classificate nello status di sofferenza o di inadempienza probabile sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

  • la prima, determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dalla Banca in precedenza illustrate (scenario work out);
  • la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che la Banca si aspetta di ricevere nei due suddetti scenari. Le perdite attese sono quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

La metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

  • la segmentazione del portafoglio in differenti cluster, ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del portafoglio, in funzione dello status (sofferenze o inadempienze probabili), della data di ingresso tra le esposizioni deteriorate (vintage), dell'ammontare delle esposizioni, dell'esistenza di vendite programmate;
  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti classificati come sofferenza o inadempienza probabile, in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (vintage, ammontare delle esposizioni).

L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione. In altre parole, le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari allo 0%, per quelle posizioni che si ritiene di escludere dalla vendita per le loro caratteristiche intrinseche, fino ad un massimo dell'85%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti (vendite programmate). Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della Banca.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i

1 Trattasi dell'IFRS Transition Resource Group for impairment of financial instruments, ossia gruppo di lavoro istituito con l'obiettivo di supportare l'implementazione di alcune tematiche relativa al nuovo modello di impairment IFRS 9.

principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato. In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario workout; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere.

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione, a cui è assegnata una probabilità del 100% ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia classificata nelle voci "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" risulti essere deteriorata, la stessa si qualifica come "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI – Purchase or Originated Credit Impaired").

Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale. Tali attività sono inizialmente iscritte nello Stage 3, con possibilità di riclassificarle nello Stage 2, pertanto sulle stesse andrà rilevata una perdita attesa con modello di impairment basato su ECL lifetime.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

Per Banco BPM l'unica fattispecie riconducibile ai POCI è quella derivante dalle operazioni di aggregazione aziendale; al di fuori di tale circostanza, il Banco BPM non ha, infatti, acquistato o originato alcuna esposizione considerata come deteriorata.

Con riferimento ai crediti deteriorati acquistati nell'ambito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano si precisa che il rispetto del trattamento contabile sopra illustrato è stato ottenuto sotto il profilo sostanziale attraverso la contabilizzazione negli interessi attivi, pro-rata temporis, dell'effetto reversal dei minori valori attribuiti ai crediti deteriorati in sede di Purchase Price Allocation. Tale approccio è ritenuto una ragionevole approssimazione del "credit-adjusted effective interest rate", in quanto il tasso di interesse contrattuale è, di fatto, integrato dal maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai crediti acquisiti.

Rinegoziazioni

In presenza di una rinegoziazione di un'attività finanziaria, ossia quando le condizioni contrattuali originarie sono modificate per volontà delle parti, occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno.

In presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali, sia nel caso in cui la rinegoziazione venga formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia nel caso in cui la rinegoziazione preveda una modifica di un contratto esistente. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali la modifica della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; o
  • sono effettuate nei confronti della clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si deve precisare che qualora la Banca non conceda una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per la Banca dei flussi di ricavi previsti dal contratto rinegoziato. In altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per la Banca non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela.

In caso contrario, ossia in presenza di modifiche non sostanziali, le esposizioni rinegoziate non saranno oggetto di cancellazione contabile. Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance), riconducibili al tentativo della Banca di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dalla Banca. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali, in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato. Per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali e riconducibili a difficoltà finanziarie del debitore, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo, come sopra determinato, ed il maggior valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata come perdita nel conto economico alla voce "140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni" (cosiddetto "modification accounting") . Per le esposizioni deteriorate, eventuali misure di rinegoziazione rappresentate da stralci dell'esposizione lorda trovano rappresentazione nella voce di conto economico "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito".

Passività finanziarie designate al fair value

Per Banco BPM, le passività finanziarie designate al fair value sono riconducibili a talune emissioni di prestiti obbligazionari e di certificates, come di seguito illustrato in dettaglio, con particolare riferimento alle motivazioni richieste dal principio IFRS 9 per la classificazione nel portafoglio delle passività in esame.

Emissioni di prestiti obbligazionari

Ai fini della raccolta, vengono emesse diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili).

I rischi conseguenti alle suddette emissioni sono oggetto di copertura nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, mediante la stipula di contratti derivati.

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "4 - Operazioni di copertura".

Per altri contratti invece, la cui relazione di copertura non è qualificata secondo le regole contabili dell'Hedge Accounting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, tra la passività finanziaria e l'operazione a copertura, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale. L'adozione della Fair Value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle

coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui il Gruppo realizza le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair Value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei prestiti obbligazionari emessi e dei correlati derivati di copertura gestionale si fa presente che:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati alla voce dell'attivo "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" oppure alla voce del passivo "20. Passività finanziarie di negoziazione". I correlati effetti economici, valutativi e realizzativi, sono iscritti nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, alla voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati" oppure alla voce "20. Interessi passivi ed oneri assimilati", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair Value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "110. Riserve da valutazione"), come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13 - Passività finanziarie designate al fair value".

Emissioni di certificates

I certificates sono strumenti derivati cartolarizzati negoziati su sistemi multilaterali di negoziazione che replicano, con o senza effetto leva, l'andamento della/e attività sottostanti. Tali prodotti possono prevedere una protezione dell'ammontare sottoscritto dal cliente o di una quota dello stesso in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Da un punto di vista sostanziale, i certificates possono essere definiti come combinazioni di strategie di strumenti derivati o di attività finanziarie di base e derivati, grazie alle quali è possibile generare strumenti finanziari aventi caratteristiche proprie, sostanzialmente diverse rispetto a quelle delle attività da cui originano. Nel dettaglio, i certificates possono essere ricondotti nelle seguenti due tipologie di strumenti:

  • "certificates a incondizionatamente capitale protetto": trattasi di quei prodotti che prevedono una garanzia incondizionata superiore al 50% del capitale inizialmente investito. Ai fini contabili, detti strumenti sono considerati "titoli strutturati", data la preponderanza della componente garantita rispetto a quella variabile determinata dall'andamento del sottostante del certificate. In funzione delle modalità di gestione dei prodotti in esame, a livello di Gruppo, i portafogli contabili ammissibili sono quelle delle "Passività finanziarie designate al fair value", come di seguito illustrato, piuttosto che quello delle "Passività finanziarie di negoziazione" qualora attivamente gestiti nell'ambito di un complessivo portafoglio di trading finalizzato a realizzare un profitto di breve periodo;
  • "altri certificates": trattasi di quei prodotti senza alcuna protezione, con protezione condizionata, o con protezione incondizionata del capitale iniziale in misura pari o inferiore al 50%. Per tali prodotti il valore dipende esclusivamente o in modo prevalente dall'andamento del parametro a cui lo stesso è indicizzato. Per tale motivo gli stessi sono classificati come "strumenti finanziari derivati", ed in particolare tra le opzioni emesse. Per tali strumenti l'unico portafoglio contabile ammissibile è quello delle "Passività finanziarie di negoziazione".

Ciò premesso, a partire dal mese di giugno 2020, Banco BPM ha iniziato ad emettere certificates a capitale incondizionatamente protetto, principalmente con finalità di raccolta, classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie designate al fair value". La suddetta classificazione è motivata dalla presenza di derivati impliciti che, in assenza del ricorso alla fair value option, dovrebbero essere oggetto di scorporo dallo strumento ospite, in quanto in grado di modificare significativamente i flussi finanziari del contratto. In tal caso, la valutazione a fair value dell'intero contratto, ossia dell'intero certificate, sarebbe meno onerosa rispetto alla valutazione separata dello strumento ospite e dei correlati derivati impliciti.

In aggiunta, tale classificazione consente di perseguire un "natural hedge" rispetto ai derivati di copertura gestionale che, a livello di Gruppo, risultano stipulati secondo un approccio di "massa" con l'obiettivo di coprire la complessiva esposizione del Gruppo.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei certificates rilevati alla voce "30. Passività finanziarie designate al fair value" e dei correlati strumenti di copertura gestionale si rappresenta che:

  • l'intera marginalità correlata alle emissioni in esame è inclusa nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value" Detta voce include altresì gli effetti valutativi correlati alla misurazione del fair value - conseguenti alla variazione nei parametri di mercato a cui il certificate è indicizzato fatta eccezione alle variazioni del proprio merito creditizio - nonché i differenziali pagati alla clientela, periodicamente o a scadenza. Gli effetti riconducibili alle variazioni del proprio merito creditizio sono rilevati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "110. Riserve da valutazione"), come descritto in maggiore dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value";
  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati alla voce dell'attivo "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" oppure alla voce del passivo "20. Passività finanziarie di negoziazione". Le minusvalenze e le plusvalenze da valutazione, nonché gli effetti realizzati inclusi eventuali differenziali incassati e pagati trovano riconoscimento nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Fair value e modalità di determinazione degli effetti correlati al proprio merito creditizio

Per le emissioni di obbligazioni e di certificates, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili.

In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori reputati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio.

In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei Credit Default Swap a nome Banco BPM a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella parte "A.4 – Informativa sul fair value".

La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui è soggetta l'emissione, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo. Per l'illustrazione degli effetti cumulativi relativi alla variazione del merito creditizio delle emissioni in esame si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30" della "Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale" della presente Nota integrativa.

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Alla data di bilancio, non si rilevano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie che ne richiedano l'informativa prevista dal principio IFRS 7.

A tal proposito si deve infatti precisare che nel corso dell'esercizio 2023, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" di Banco BPM, ossia delle modalità con le quali la Banca gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificatamente riferito alle stime circa i possibili flussi di cassa futuri elaborati dalla singola entità; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • o dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • o dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • o da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, Banco BPM si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, la Banca utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettive e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

  1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;

  1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC e da pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo") qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • quote di OICR, non quotati su mercati attivi, caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità. Le suddette quote sono valorizzate sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV può essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione delle attività sottostanti il fondo stesso, piuttosto che sulla base della tecnica valutativa del Discounted Cash Flow, in funzione della stima dei flussi distribuibili dal fondo;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione delle previsioni di recupero (cosiddetto "recovery rate"), non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo del "Comparable Approach" o del "Model Valuation", come descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario.

Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. Le fonti informative da cui attingere lo spread ritenuto espressivo del rischio emittente, in ordine gerarchico, sono le seguenti: i) curva di "credit spread cash" ricavata dai prezzi dei titoli dello stesso emittente, caratterizzati dalla medesima seniority e divisa, quotati su mercati considerati attivi; (ii) curva "Credit Default Swap" dell'emittente a parità di seniority; (iii) curva di credit spread di titoli di debito quotati su mercati attivi relativa ad emittente "comparable"; (iv) curve credit spread cash di rating/settore; (v) curva di credit default swap settoriali.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche.

Nel seguito viene fornita illustrazione delle tecniche utilizzate per la determinazione del fair value:

  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI per la presenza di clausole contrattuali originariamente previste nel contratto, il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;
  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI a seguito di modifiche contrattuali riconducibili ad accordi di ristrutturazione (trattasi nella specie di esposizioni forborne) la misurazione del fair value prende come riferimento iniziale le previsioni dei flussi di cassa espresse dal gestore, in linea con la metodologia utilizzata per la determinazione dell'impairment dei finanziamenti al costo ammortizzato. Detti flussi sono oggetto di rettifica per tenere conto della probabilità o meno di successo della misura di forbearance accordata alla controparte e delle spese di legali e di gestione considerate upfront nell'ottica del potenziale acquirente. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati sulla base di tassi di interesse, desunti facendo affidamento a quelli osservati sul mercato considerati, per quanto possibile, omogenei rispetto alle attività da valutare.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in O.I.C.R., diversi da quelli aperti armonizzati

Sono, di regola, valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione, a meno di ritenere che detto NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato. In tali

investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge.

Nel caso specifico dei fondi di investimento alternativi che investono in crediti deteriorati, la valorizzazione delle quote, di regola detenute a seguito di apporto dei suddetti crediti da parte del Gruppo, è ottenuta in base alla metodologia del Discounted Cash Flow. In maggior dettaglio, il fair value è pari al valore attuale dei previsti flussi distribuiti dai fondi, stimati in base ai business plan dell'operazione, in funzione di un tasso di attualizzazione determinato secondo il modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC"), che considera oltre al tasso risk free, la struttura del capitale, nonché un adeguato premio per i rischi associati all'operazione. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento" contenuto nella Parte E della Nota integrativa consolidata.

Contratti di pronto contro termine su titoli di debito ("Bond Repo")

Il fair value è ottenuto attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate).

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. Il riferimento al tasso risk free, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, è identificato nella curva OIS ("Overnight Indexed Swap").

Nel dettaglio, per gli strumenti non opzionali (come ad esempio, interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap) le tecniche valutative adottate appartengono alla categoria dei "discounted cash flow models", basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa certi o tendenziali.

Per gli strumenti di natura opzionale, vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White. In particolare:

  • per le opzioni "plain vanilla", le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);
  • per le opzioni più complesse (esempio, opzioni esotiche, opzioni con barriera, opzioni autocallable) le metodologie più utilizzate, sempre nell'ambito risk-neutral, si basano sulle simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante. Il prezzo del derivato è quindi ottenuto come media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value sono considerati alcuni "fair value adjustments", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazione, oppure nel caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di possibile default della controparte; in tal caso l'"aggiustamento" è denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk"), allo scopo di determinare il Debt Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito, nella valutazione al fair value di una passività finanziaria, è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 (cosiddetto "non-performance risk").

I correttivi CVA/DVA sono determinati in funzione dell'esposizione futura attesa degli strumenti derivati, delle probabilità di default delle parti (parametro PD ossia "Probability of Default") e delle relative perdite attese (parametro LGD ossia "Loss Given Default"). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza di accordi di compensazione o garanzie sottostanti ("netting e collateral agreement"), in grado di mitigare il rischio di controparte. In particolare, i contratti di "Credit Support Annex" (CSA) negoziati con le controparti per l'operatività in derivati disciplinano le modalità di regolamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market.

Nella stima delle PD, si è massimizzato il ricorso ai parametri osservabili sul mercato facendo, ad esempio, riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap, laddove disponibili, rispetto a parametri interni.

___________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 745

Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere presso il Gruppo con evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input.

Categoria di Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Swap Discounted cash flow e Libor Convexity
adjustment
derivati
Derivati finanziari
Derivati su tassi di
inflazione
Derivati su azioni/
indici azionari /
cambi
Cap - Floor Bachelier - analitico
Swaption europee Bachelier - analitico
Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
albero trinomiale
su tassi di interesse CMS spread option Bachelier - analitico Curve dei tassi d'interesse, volatilità
CMS cap/floor/swap Bachelier e Cms Convexity adjustment
(Hagan)
tassi di interesse, correlazione dei
tassi di interesse
FRA Discounted cash flow – analitico
Interest Rate Futures Analitico con Convexity adjustment
Hull-White a un fattore
Bond Option Black - analitico
Bond Futures e Bond Repo Discounted Cash Flow Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi
di inflazione, volatilità/correlazioni
tassi di interesse/inflazione calibrati
sulla base dei prezzi di mercato
Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Opzioni americane single asset Black and Scholes – albero binomiale
(equity) – albero trinomiale (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni europee su indice a
volatilità controllata
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, tassi repo
Opzioni su indice a volatilità
controllata rappresentativo di un
portafoglio di investimento
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo con Jumps
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, prezzi di mercato di Crash Put
Opzioni esotiche su basket
equity
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex/tassi di
Opzioni con barriera americana
su basket equity
Local volatility – Monte Carlo interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
Opzioni autocallable su basket
equity
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, curva di credito retail
Opzioni autocallable su cambio Local volatility – Monte Carlo Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Dividend Swap e Total Return
Swap
Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata da Banco BPM. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Quest'ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un

processo interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione da parte di appositi Comitati interni alla Banca. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per Banco BPM le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Come illustrato nel precedente Parte A.2 relativa alle principali voci di bilancio, il patrimonio immobiliare del Gruppo è misurato al fair value e più precisamente in base al criterio della rideterminazione di valore, disciplinato dallo IAS 16, per gli immobili detenuti ad uso funzionale e al criterio del fair value per gli immobili di investimento contabilizzati in base al principio IAS 40.

Il fair value è definito dal principio IFRS 13 come "il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra entità operanti sul mercato alla data di valutazione"; di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle metodologie di stima del fair value e sui rilevanti input ed assunzioni, in linea con la disciplina contenuta nel citato principio. Nell'attuale contesto macroeconomico, l'importanza di fornire una chiara e completa disclosure sul fair value degli investimenti immobiliari è stata oggetto di richiamo di attenzione da parte dell'ESMA nel documento del 25 ottobre 2023 intitolato "European common enforcement priorities for 2023 annual financial reports". Si è altresì tenuto conto della comunicazione CONSOB del 18 luglio 2013 "DIE/0061944 - Raccomandazione in materia di valutazione al fair value dei beni immobili delle società immobiliari quotate", con particolare riferimento alle informazioni relative all'incarico conferito agli esperti indipendenti1 .

Tipologia dell'incarico conferito a periti esterni

Per il Banco BPM, l'aggiornamento del fair value degli immobili, siano essi detenuti a uso funzionale o a scopo di investimento, viene condotto attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di società indipendenti qualificate ed operanti nel ramo specifico, in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation2 .

Tali standard garantiscono che:

• il fair value venga determinato in conformità alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, in quanto coerente con la nozione di "valore di mercato" definito come "l'ammontare stimato a cui

1 Come precisato nella comunicazione in esame le disposizioni ivi contenute trovano particolare applicazione alle società immobiliari con iniziative immobiliari in corso, ma anche alle società diverse dalle società immobiliari che detengono rilevanti investimenti immobiliari e sono tenute a determinarne il fair value. In maggior dettaglio, la comunicazione in esame richiede che venga fornita "indicazione (i) del perimetro immobiliare oggetto di valutazione, della durata dell'incarico, della documentazione trasmessa al perito, dei modelli di valutazione utilizzati e delle principali assunzioni adottate; (ii) delle modalità di svolgimento dell'incarico (verifiche effettuate dal perito sulla documentazione fornita dalla società, esecuzioni di sopralluoghi e/o verifiche strutturali, svolgimento di indagini di mercato, verifica degli adempimenti amministrativi e concessori relativi allo stato attuale dei beni oggetto di valutazione, ricerche svolte in relazione a titoli di proprietà, servitù, vincoli, ipoteche, ecc.) e (iii) delle procedure e degli eventuali criteri adottati per la selezione del perito nonché la modalità di rinnovo degli incarichi".

2 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni";

• i periti presentino requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

In conformità agli standard RICS1 , al 31 dicembre 2023 i valutatori coinvolti nell'incarico della perizia e la società incaricata non hanno avuto alcun coinvolgimento effettivo, anche pregresso, con gli immobili oggetto di valutazione o alcun interesse personale nel risultato della valutazione; l'assenza di alcun conflitto di interesse è tale da garantire i livelli richiesti di indipendenza e obiettività.

La policy del Gruppo prevede inoltre un'adeguata rotazione dei periti. L'attuale incarico, conferito nel corso del 2023 ed avente durata biennale, rappresenta infatti il terzo appalto assegnato al terzo esperto indipendente dall'esercizio 2019, ossia dall'esercizio di passaggio dal criterio del costo al criterio del fair value.

In maggior dettaglio, l'incarico affidato al perito è quello di fornire supporto alle società del Gruppo nella misurazione del fair value delle proprietà immobiliari, ai fini delle valutazioni di bilancio, in conformità ai requisiti del principio contabile IFRS 13, mediante l'emissione di specifici report di valutazione.

Le informazioni considerate dall'esperto indipendente nell'elaborato di perizia si basano sul set documentale messo a disposizione dalla Banca; qualora lo stesso dovesse risultare deficitario, viene seguito un approccio conservativo riflesso - a seconda della tipologia, della location e dello stato di conservazione dell'immobile - nella scelta di parametri prudenziali, quali, a titolo di esempio, di tempi di commercializzazione più lunghi, di tassi di attualizzazione meno favorevoli, di accantonamenti di manutenzione straordinaria e di costi di ristrutturazione più alti.

Le superfici prese a riferimento dal perito per la stima del fair value sono quelle fornite dalla Banca, già calcolate come ponderazioni delle superfici lorde, salvo alcuni casi in cui è stata chiesta una verifica delle consistenze, sulla base delle planimetrie fornite.

Con riferimento allo stato manutentivo, l'esperto indipendente non ha svolto alcuna indagine, né di tipo strutturale né sugli impianti presenti; è stata invece condotta una limitata indagine visiva al fine di riflettere lo stato manutentivo rilevato ai fini della valutazione, laddove è stato eseguito un sopralluogo. Per le valutazioni desktop è stato assunto un livello manutentivo mediocre, a meno di approfondimenti condotti sulla documentazione eventualmente disponibile (materiale fotografico, due diligence tecnica).

Le valutazioni sono state condotte nell'assunto che tutti gli immobili (edificati o in via di costruzione) siano perfettamente rispondenti ed in linea con le normative vigenti per l'uso cui gli immobili sono destinati alla data di valutazione, a meno che sia stata fornita documentazione a supporto della non trasferibilità dell'immobile e relativa due diligence tecnica, senza tuttavia alcuna verifica di rispondenza urbanistica ed amministrativa.

L'esperto indipendente non ha altresì preso in considerazione l'eventuale esistenza di ipoteche o altri gravami di qualsiasi natura che possano essere collegati agli immobili e generare limitazioni per l'effettivo trasferimento degli stessi, tranne i casi in cui sia stata segnalata la non trasferibilità dell'immobile, in relazione alla quale sono stati considerati i costi necessari per la trasferibilità contenuti nell'eventuale due diligence tecnica, se disponibile.

Tipologia di report di perizia

Per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 5 milioni, la perizia è di tipo "full". Tale tipologia di perizia richiede un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile per il bene, con specifici sopralluoghi; in particolare, sono analizzati i dati catastali, le planimetrie e tutta la documentazione accessoria, con sopralluogo interno ed esterno dell'immobile, corredato da rilievi fotografici. E' richiesto da parte dell'assuntore l'effettuazione di foto aggiornate dell'immobile da inserire nella perizia, le quali devono documentare lo stato generale dell'immobile sia esterno che interno.

Per i restanti immobili, salvo diversi accordi, è invece possibile ricorrere ad una perizia di tipo "desktop", ossia basata sull'esame della documentazione tecnica, con l'impiego di banche dati di valori immobiliari e senza alcuna ispezione fisica dell'immobile da parte del valutatore.

1 Si veda capitolo PS 2 del Red Book.

Periodicità di aggiornamento del fair value

Con riferimento alla periodicità di aggiornamento delle perizie, la policy di Gruppo al 31 dicembre 2023 prevede che:

  • per gli immobili a scopo di investimento sia necessario effettuare un aggiornamento annuo alla chiusura dell'esercizio, a meno di evidenze tali da rendere opportuna una revisione anticipata, tenuto conto che il criterio di misurazione di tali cespiti è il fair value;
  • per gli immobili ad uso funzionale sia possibile richiedere un aggiornamento superiore all'anno, da definire in funzione delle specificità dell'immobile (quali, a titolo di esempio, la rilevanza, l'ubicazione) e delle variazioni intervenute nel mercato immobiliare, sulla base di un'analisi di scenario, con l'obiettivo di assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio. In maggior dettaglio, per gli immobili in oggetto l'aggiornamento peritale ricorre ogni due o tre anni a seconda che l'immobile abbia un valore rispettivamente superiore o inferiore a 5 milioni, a meno che l'analisi di scenario sia tale da imporre una revisione anticipata.

Per gli immobili ad uso funzionale, negli anni in cui non è prevista la rivalutazione dell'immobile si esegue un'analisi di scenario (analisi del trend di mercato) attraverso l'utilizzo delle migliori fonti informative disponibili per gli specifici ambiti di riferimento ove sono ubicati gli immobili, finalizzata ad intercettare, sulla base di banche dati, eventuali variazioni significative dei valori di mercato tra il periodo di analisi e quello precedente. Qualora l'analisi di scenario dovesse fare emergere variazioni significative (superiori alla soglia del +/- 10%) si procede ad aggiornare il fair value in via anticipata rispetto a quanto ordinariamente richiesto.

  • L'analisi è condotta utilizzando le seguenti tre fonti principali, a cui è attribuita una valenza decrescente:
    • Agenzia delle Entrate/OMI (base dati principali);
    • Nomisma;
    • offerte presenti sul mercato immobiliare (comparativi).

Per il bilancio al 31 dicembre 2023, ricorrendo la periodicità richiesta per l'aggiornamento degli immobili aventi un valore di bilancio superiore alla soglia di 5 milioni, il monitoraggio è stato eseguito su tutti gli immobili al di sotto della suddetta soglia, attraverso un'analisi di trend di mercato finalizzata a rilevare gli scostamenti intervenuti tra il 30 giugno 2022 ed il 30 giugno 2023, definendo, per ogni posizione ed in funzione della destinazione d'uso principale, lo scostamento su base annuale dei canoni e/o del prezzi per asset class di riferimento. L'analisi di scenario ha restituito un perimetro limitato di immobili da periziare sia in termini di numero (n. 6) sia di valore di bilancio (complessivamente inferiore a 10 milioni).

Metodologie di valutazione

Le metodologie applicate dal valutatore, in linea con la prassi internazionale IVS (International Valuation Standards) e con quanto prescritto nel Red Book del Royal Institute of Chartered Surveyors (RICS), possono basarsi sul metodo dei flussi di cassa attualizzati (o Discounted Cash Flow – DCF), sul metodo residuale o della trasformazione con DCF, sul metodo comparativo di mercato (Market Comparison Approach – MCA), in funzione delle specifiche caratteristiche dell'immobile. In maggior dettaglio, la selezione dell'approccio valutativo più opportuno per ciascuna unità immobiliare tiene conto della destinazione d'uso, dello stato occupazionale e più in generale della specifica natura dell'asset oggetto di stima.

Al riguardo si segnala che, in base al principio contabile IFRS 13, vi è la presunzione che l'attuale uso dell'attività rappresenti il suo massimo e migliore utilizzo, a meno che il mercato o altri fattori siano tali da suggerire che i partecipanti del mercato possano impiegare l'attività in modo diverso, al fine di massimizzarne il relativo valore (cosiddetto "highest and best use"). In linea con tale disposizione, l'approccio valutativo è quindi definito sulla base della destinazione d'uso corrente degli immobili, nella presunzione che rappresenti il massimo ed il migliore utilizzo, e considerando eventuali usi alternativi ove rispondenti alle aspettative di mercato. In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso strumentale la valutazione è stata condotta nella prospettiva di continuità di utilizzo degli stessi, ossia assumendo che la Banca continui ad occupare l'immobile sulla base di un canone di locazione allineato alle condizioni di mercato per un prevedibile futuro. In maggior dettaglio, è stato ipotizzato che Banco BPM continui ad occupare gli immobili sulla base di un contratto di locazione conforme alle ordinarie prassi di mercato, avente una durata di 12 anni (6+6 anni), con decorrenza coincidente con la data di valutazione.

Per taluni investimenti immobiliari la determinazione del fair value può invece aver tenuto conto della potenziale "riqualificazione" dell'attuale destinazione dell'immobile, qualora ritenuto che i partecipanti al mercato siano in grado di apprezzare le potenzialità correlate allo sviluppo futuro dell'immobile, ai fini della definizione di un ipotetico prezzo della transazione.

Metodo dei flussi di cassa attualizzati - DCF

Il Metodo dei Flussi di cassa attualizzati (DCF) è basato sull'attualizzazione - per un periodo variabile in riferimento alla situazione locativa/occupazionale dell'immobile e alla successiva ottimizzazione - dei futuri ricavi netti derivanti dall'affitto o dalla vendita della proprietà.

L'assunto alla base dell'approccio in esame consiste nel fatto che un acquirente razionale non sia disposto a pagare per l'acquisto del bene un prezzo superiore rispetto al valore attuale dei benefici che il bene sarà in grado di produrre in futuro. Il valore del bene è quindi in funzione dei benefici economici che verranno da questi generati.

Tale metodo è utilizzato per gli immobili con presenza di contratti di locazione in essere, per gli immobili strumentali, per gli immobili che si prestano, per tipologia e caratteristiche del mercato di riferimento, alla locazione o alla vendita in più tempi, per gli immobili a destinazione di hotel.

Più in dettaglio, tale metodologia, utilizzata per la maggior parte degli immobili della Banca, è basata sull'attualizzazione dei futuri ricavi netti derivanti dalla proprietà, per un periodo variabile in riferimento all'operazione immobiliare sottostante, solitamente pari a 15 anni. I ricavi netti vengono determinati in funzione dei ricavi lordi, al netto dei costi operativi afferenti la proprietà. I ricavi lordi vengono determinati mediante indicizzazione dei canoni percepiti per le porzioni locate e a quelli di mercato per le porzioni sfitte (vacant), considerando un adeguato orizzonte temporale in funzione della destinazione d'uso dell'immobile e della durata residua dei contratti di locazione. Al termine di tale periodo si ipotizza un valore della proprietà come venduta ad un prezzo ottenuto capitalizzando in perpetuità il reddito operativo dell'ultimo anno ad un tasso di capitalizzazione (Cap Rate) allineato ai rendimenti di mercato per investimenti analoghi all'oggetto di stima o attraverso la vendita frazionata, da cui viene detratta la commissione di vendita. Quantificati, quindi, i ricavi netti annuali ed il valore di vendita netto, si procede a calcolare i valori attualizzati all'inizio del primo periodo, mediante un opportuno tasso di attualizzazione (Discount Rate), adeguato in funzione delle specifiche caratteristiche dell'immobile. I dati di input principali sono: (i) ricavi e relativa indicizzazione (canoni di locazione contrattuali, canoni di locazione di mercato o valori di vendita di mercato espressi come prezzo al mq); ii) tempi di occupazione degli spazi, previsti dal contratto di locazione (piano di utilizzo) o dai tempi di assorbimento degli spazi vacant; iii) costi di gestione (IMU, amministrazione, assicurazione, riserve di manutenzione straordinaria, tassa di registro); (iv) eventuali investimenti necessari all'ottimizzazione all'uso iv) tassi di attualizzazione e di capitalizzazione.

Al fine di stabilire i canoni di mercato o i valori di vendita, alla base della valutazione del singolo immobile, viene effettuato un confronto con altri simili asset, oggetto di recente compravendita o correntemente offerti sullo stesso mercato o su piazze concorrenziali. In mancanza di osservazioni direttamente riferibili alla proprietà da valutare, è stato fatto ricorso a casistiche il più possibile assimilabili alle stesse, apportando le necessarie correzioni, in conformità a quanto di seguito illustrato per il metodo "Approccio Comparativo o del Mercato".

I valori o i canoni ricavati dal mercato sono quindi modificati per tenere conto di parametri quali l'età, l'usura, lo stato di manutenzione, l'ubicazione, lo stato d'uso ipotizzato al concretizzarsi della vendita. Sono stati inoltre considerati altri fattori ritenuti in grado di influire sul valore degli immobili, quali la distribuzione delle superfici, la consistenza edilizia, il tipo di costruzione, la prevedibile durata, le caratteristiche particolari nella sua attuale destinazione.

Nel dettaglio, il DCF a canoni è basato sull'attualizzazione di flussi di cassa netti derivanti dal contratto di locazione in corso, nonché dai flussi determinati nei periodi successivi dalla commercializzazione a canoni di mercato. Al termine di tale periodo, si ipotizza un valore della proprietà come venduta ad un prezzo ottenuto capitalizzando la redditività immobiliare netta annua, calcolata considerando l'annualità successiva alla messa a regime, ad un tasso pari a quello di mercato per investimenti analoghi all'oggetto di stima.

Il DCF a vendita è basato, invece, sull'attualizzazione di futuri ricavi netti derivante dal contratto di locazione in corso e dalla successiva vendita della proprietà applicando i valori di vendita unitari derivanti dalle indagini di mercato e attualizzando i flussi di vendita con un opportuno tasso che considera il rischio commerciale del bene. Tale metodo è utilizzato anche nei casi in cui l'immobile, presentandosi vacant alla data di stima e con determinate caratteristiche tipologiche e manutentive, si ritiene possa essere collocato nel mercato di riferimento ipotizzandone una sua vendita.

Per la maggior parte degli immobili, sono quasi sempre state prudenzialmente previste delle spese di ristrutturazione (capex), da eseguire o alla fine del contratto di locazione in essere o fin da subito nel caso in cui l'immobile sia libero e disponibile alla data di stima, al fine di rilocare o vendere l'immobile nello stato d'uso ottimale e/o

alternativo, in coerenza con i canoni/valori di mercato assunti, oltre che considerare eventuali capex pianificate dalla Banca.

Per gli immobili a destinazione ricettiva interessati da un contratto di locazione, tenuto conto che il loro valore è strettamente legato alle relative potenzialità da un punto di vista operativo e del business, il perito ha verificato la sostenibilità del canone, stimando il livello di sostenibilità del margine operativo al netto dei costi non distribuibili della struttura alberghiera. Laddove il conduttore non abbia fornito i parametri delle strutture ricettive (n. camere, costo medio, occupancy, ecc), si è proceduto ad effettuare una stima in base ai parametri di mercato comparabili.

Metodo residuale o della trasformazione con DCF

Tale metodo di valutazione è adottato per le proprietà suscettibili di trasformazione, quali terreni edificabili o proprietà con sviluppo incompleto.

Il citato metodo è basato sull'attualizzazione, alla data di stima, dei flussi di cassa generati durante il periodo nel quale si prevede lo svolgimento dell'operazione immobiliare; essendo i flussi di cassa il risultato della differenza tra ricavi e costi, il fair value - misurato con tale metodo – può essere definito come la differenza tra il valore della proprietà trasformata e i costi sostenuti per la sua trasformazione. I ricavi e i costi sono a valori costanti, posizionati nei momenti in cui si verificano e scontati con un opportuno tasso di sconto.

Il metodo della trasformazione viene spesso utilizzato per esprimere giudizi di convenienza economica relativi a interventi di recupero del patrimonio esistente, ma si presta ad essere impiegato come giudizio estimativo mirato a prevedere un valore di stima valido per la generalità degli operatori di mercato.

Affinché il valore del bene immobiliare determinato con il metodo in esame si possa identificare con il suo fair value, risulta tuttavia necessario che l'operazione economica, legata alla trasformazione, faccia riferimento ad un imprenditore "ordinario". Per ordinario si intende l'operatore di buone capacità economiche e organizzative che può accedere ad una leva finanziaria (mezzi propri), per finanziare l'azione di sviluppo, molto prossima a quelle che la maggioranza degli imprenditori otterrebbe e che ha come obiettivo il conseguimento di un guadagno (Profitto sui costi dello sviluppatore) commisurato al rischio dell'iniziativa, ai costi ancora da sostenere per l'acquisto della stessa e per il suo completamento, ai ricavi potenzialmente ottenibili e ai relativi tempi.

Questa analisi determina un "rendimento equivalente", che rappresenta il rendimento che un operatore ordinario si aspetta dall'iniziativa immobiliare oggetto di stima, proporzionalmente al profilo di rischio della stessa (dimensione, ubicazione, qualità del progetto, competizione, contesto del mercato, ecc). In altri termini, il rendimento equivalente è quel tasso di sconto che, applicato al flusso di ricavi netti previsti durante la vita dell'investimento della proprietà, restituisce un valore attuale dei ricavi netti pari all'esborso del capitale inizialmente utilizzato.

In ordinarie condizioni di mercato, le valutazioni effettuate con il metodo in esame risultano molto sensibili alle variazioni di alcuni parametri chiave. Piccoli cambiamenti in tali variabili, quali volumi di vendita o i relativi costi di costruzione, potrebbero infatti avere un effetto sproporzionato sul valore ottenuto; allo stesso modo, i valori della proprietà potrebbero essere soggetti a variazioni, anche notevoli, come risultato di cambiamenti nelle condizioni di mercato. Per tale motivo, il metodo in esame prevede l'elaborazione di analisi di sensitività sui ricavi e sui costi; il valore assunto a riferimento corrisponde al valore "baricentrico" di tale analisi e tiene altresì conto dello stato di avanzamento delle iniziative di sviluppo nonché della presenza/assenza del permesso di costruire. Devono inoltre essere considerati i rischi legati all'ubicazione, alle caratteristiche del sito, ai vincoli e ai rischi urbanistici, alle eventuali problematiche di cantiere (quando applicabili), a costi di sviluppo fuori scala e alle tempistiche dell'intera iniziativa immobiliare (realizzazione e cessione).

Per i terreni, nel caso in cui non sia disponibile un progetto di sviluppo, un business plan o non siano stati rilasciati dalle competenti Autorità i relativi permessi di costruire, la valutazione dell'immobile è stata condotta considerando alcuni fattori di prudenzialità, in funzione di quanto previsto dallo strumento urbanistico disponibile. In aggiunta, sono stati previsti alcuni aggiustamenti prudenziali per tenere conto del maggiore rischio dell'operazione, riflesso in un maggiore tasso di attualizzazione, per tenere conto del rischio di dovere sostenere maggiori costi non prevedibili, nonché per tenere conto di una tempistica di sviluppo più diluita al fine di fattorizzare tempi più lunghi per la progettazione e l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni.

Metodo comparativo di mercato (Market Comparison Approach – MCA)

Il metodo comparativo giunge alla stima del valore del bene mediante comparazione con immobili recentemente compravenduti o attualmente offerti in vendita sul mercato, comparabili sotto il profilo tipologico, edilizio e di localizzazione. Tale approccio è scelto qualora l'immobile sia sfitto e si presti, per tipologia e per mercato di riferimento, alla vendita.

Il valore del bene immobile viene quindi ad essere determinato tenendo conto dei prezzi di vendita o dei canoni di locazione (cosiddetti asking price o rent), risultanti da un'approfondita indagine di mercato, a cui vengono applicati specifici fattori di rettifica ritenuti adeguati in relazione alle caratteristiche intrinseche ed estrinseche del bene oggetto di valutazione, oltre ad ogni altro fattore ritenuto pertinente. In maggior dettaglio, i valori/canoni di mercato ricavati dai dati comparabili raccolti sul mercato di riferimento sono assoggettati ad un processo di "normalizzazione" per tenere conto di parametri quali: la superficie, l'età, l'usura, lo stato di manutenzione e l'ubicazione, in rapporto alle esperienze di mercato recepite. Vengono considerati inoltre i seguenti fattori:

  • la distribuzione delle superficie, ovvero apprezzamento o meno della funzionalità degli spazi;
  • la consistenza edilizia, ovvero apprezzamento o meno in termini di appetibilità/commerciabilità (vendita o locazione) dell'immobile;
  • il tipo di costruzione, ovvero apprezzamento o meno dello stato qualitativo complessivo dell'immobile e della sua tipologia costruttiva;
  • le caratteristiche particolari di accesso e fruibilità, ovvero apprezzamento o meno della location e della sua accessibilità.

Principali input

Rivalutazione dei canoni di locazione

Nei contratti di locazione immobiliare è di regola prevista una clausola per l'adeguamento annuale dei canoni di affitto corrispondente a una percentuale variabile, in funzione degli accordi tra le parti; salvo indicazioni contrarie, di regola è stata quindi assunta una rivalutazione annua del canone pari all'1,98%, corrispondente al 75% della variazione dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) rilevato dall'ISTAT nell'anno precedente la data di adeguamento, pari al 2,64%.

Tasso di attualizzazione dei flussi (Discount Rate)

Il tasso di attualizzazione è determinato in base la metodologia del Costo Medio Ponderato del Capitale d'impresa (WACC – Weighed Average Cost of Capital). Nel dettaglio, il WACC è il procedimento di calcolo che consente di individuare il tasso rappresentativo del costo medio ponderato del capitale ed esprime la remunerazione richiesta dagli investitori per un'operazione di acquisto, a normali condizioni di mercato, di un'attività simile rispetto a quella oggetto di valutazione.

In particolare, il WACC è stato calcolato applicando la seguente formula:

WACC=Ke * (E/(D+E)) + Kd * (1-t) * (D/(D+E)) + IRP

Di seguito i fattori rilevanti per la determinazione del costo del capitale (Ke):

Ke = β*(Mrp)+Rf +Additional Risk Premiun: rappresenta il costo del capitale, calcolato secondo il modello del Capital Asset Pricing Model (CAPM), in base al quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un adeguato premio per il rischio, determinato in base all'indicatore β, come di seguito meglio illustrato;

β: Coefficiente Beta (unlevered). E' una misura del rischio del settore di riferimento, che misura la reattività del rendimento di un investimento ai movimenti di mercato1 . Tale parametro misura il rischio di mercato dell'immobile senza considerare l'impatto del debito (fonte: Damodaran);

Mrp: Market Risk Premium: si riferisce al rendimento aggiuntivo che l'investimento in uno specifico mercato immobiliare offre rispetto ad un investimento ritenuto privo di rischio, a compensazione dei rischi assunti. L'entità del premio risulta essere variabile in funzione della specifica proprietà immobiliare, e cambia nel tempo a causa delle fluttuazioni del rischio di mercato, dovute ai fattori quali, l'ubicazione, l'illiquidità/dimensione dell'immobile, della rischiosità della tipologia e destinazione dell'immobile, dello stato manutentivo. E' costruito dal perito tramite build up approach del rischio sistematico attribuibile all'immobile;

1 Se pari a 1 significa che il mercato immobiliare si muove come il mercato finanziario; se inferiore a 1 significa che la crescita o la decrescita è inferiore rispetto al mercato di riferimento (meno rischio); se maggiore di uno significa che il rischio cresce/decresce maggiormente rispetto al mercato finanziario (maggiore rischio).

Rf: è il tasso di remunerazione di un investimento ritenuto privo di rischio, come quello in un titolo di Stato di un Paese con accettabile merito di credito, assunto pari al Rendistato Lordo – indice generale;

Additional Risk premium: è il premio aggiuntivo che un investitore richiederebbe per compensare i rischi inerenti a un immobile target che non sono riflessi dai rischi del mercato o del settore di riferimento (stato locativo, covenant tenant, rischio paese, guerra, supply chain, ecc).

Di seguito i fattori rilevanti per la determinazione del costo del debito (Kd):

Kd = IRS + Estimated spread: rappresenta il costo del debito, pari al tasso IRS maggiorato di uno spread;

IRS: Interest Rate Swap: indica il tasso di interesse medio al quale i principali istituti di credito europei stipulano swap a copertura del rischio di interesse, e che viene utilizzato come parametro di indicizzazione nei mercati finanziari per la stipula di finanziamenti bancari. Di regola viene considerato l'IRS a 15 anni, in coerenza con l'orizzonte temporale di sviluppo dei flussi;

Estimated Spread: trattasi del delta aggiuntivo che gli istituti di credito sommano all'indice sopra elencato per determinare il tasso a cui concedono i prestiti. Questo parametro dipende dalle garanzie che l'investitore può fornire e dal rischio specifico dell'investimento;

t: rappresenta il tax rate.

I pesi della formula del WACC sono relativi all'incidenza delle singole fonti di finanziamento (equity e debito) sul capitale totale investito nell'impresa, ovvero dipendono dal rapporto d'indebitamento e dall'incidenza del capitale proprio sul capitale totale, in quanto la struttura finanziaria dell'impresa incide in modo significativo sul costo del capitale.

(E/(D+E) e (D/(D+E): rappresenta la struttura finanziaria di ogni operazione, in termini di combinazione di capitale (E: Equity) e debito (D: Debt).

Al fine di mitigare gli effetti conseguenti ad eventuali fluttuazioni di breve periodo, nell'acquisizione dei dati riferiti ai tassi risk free (indice Rendistato lordo) ed al tasso IRS per il costo del debito sono considerati, anziché i dati puntuali, le relative medie mobili riferite ai dodici mesi precedenti la data di stima.

Di seguito si elencano i dati fondamentali considerati nella formula del WACC ai fini della determinazione del tasso di attualizzazione al 31 dicembre 2023:

  • Debt/equity ratio: si è assunta una struttura finanziaria pari al 50% di capitale proprio (E) e 50% di debito (D);
  • Tasso risk free: 3,83% pari alla media mobile su 12 mesi dell'indice generale del Rendistato lordo, calcolata come media dei tassi nel periodo intercorrente tra novembre 2022 e novembre 2023;
  • Beta unlevered: pari a 0,41%;
  • IRS: 3,01% pari alla media mobile su 12 mesi dell'IRS a 15 anni, ossia la media su base giornaliera dei dati Macrobond.

Ai fini dell'attualizzazione dei canoni sono previsti due differenti fattori:

  • fattore di attualizzazione canoni (T1): trattasi del tasso di attualizzazione dei flussi di cassa relativi al periodo in cui viene percepito il canone in base ai contratti in essere, tenuto conto del grado di affidabilità del conduttore. Tale tasso è inferiore rispetto al tasso T2, come di seguito definito, considerato che è correlato ad un rischio di tipo locativo;
  • fattore di attualizzazione riconversione/uscita (T2): trattasi del tasso considerato per l'attualizzazione dei flussi di cassa corrispondenti alla fase della rilocazione o dell'uscita.

Tassi di capitalizzazione (Cap Rate)

Trattasi del tasso di capitalizzazione del reddito netto finale ottenibile nell'anno successivo alla locazione stabilizzata a mercato. Tale tasso rappresenta il fattore "sintetico" che permette di convertire un'indicazione di reddito atteso in un'indicazione di valore attuale.

Tale tasso viene dedotto dal mercato in quanto rappresenta il rapporto tra il canone netto ed il prezzo di acquisto della transazione immobiliare, al netto dei costi di acquisizione e delle relative tasse.

Nel dettaglio, il tasso di capitalizzazione netto utilizzato in sede di stima riflette i seguenti parametri:

• canone stabilizzato: ossia il canone percepibile all'anno successivo alla vendita dell'asset in oggetto;

• costi non recuperabili: per costi di amministrazione per i contratti attivi, assicurazioni, tasse di proprietà e imposta di registro.

Riepilogo effetti delle valutazioni al fair value dell'esercizio 2023

Al 31 dicembre 2023 il patrimonio immobiliare di Banco BPM è complessivamente pari a 2.112,6 milioni, costituito per 1.185,8 milioni da immobili ad uso strumentale (uffici di sede e filiali) e per 926,8 milioni da immobili detenuti ad uso investimento.

In termini di voci di bilancio, il suddetto patrimonio è rappresentato per 1.963,9 milioni nella voce dell'attivo di stato patrimoniale "80. Attività materiali" e, per gli immobili ad uso investimento per i quali sono in essere trattative di vendita, pari 148,7 milioni, nella voce "110. Attività e gruppi di attività in via di dismissione".

L'impatto nell'esercizio 2023 conseguente alla valutazione a fair value è negativo per 176,2 milioni, rilevato per 144,0 milioni in contropartita del conto economico (voce "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali") e per 32,2 milioni mediante addebito delle riserve da valutazione.

Le cause sottostanti tale risultato sono molteplici e riconducibili sia all'evoluzione intervenuta nei parametri di mercato, sia ad eventi che hanno interessato alcuni specifici immobili tali da richiedere una revisione delle assunzioni utilizzate nelle precedenti stime, tenuto anche conto del possibile diverso apprezzamento di taluni elementi caratteristici dell'immobile conseguente all'avvicendamento del perito nell'ambito del piano di rotazione previsto dalla policy del Gruppo, come in precedenza illustrato.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del patrimonio immobiliare di Banco BPM, sia in termini di consistenze patrimoniali al 31 dicembre 2023 sia in termini di impatti sul patrimonio netto nell'esercizio 2023.

(in milioni di euro) Valore di
bilancio al 31
dicembre
2023
Totale impatto
valutazione
fair value
di cui a conto
economico
(voce 260)
di cui a
patrimonio
netto (*)
Immobili ad uso strumentale 1.185,8 (79,9) (47,7) (32,2)
Immobili ad uso investimento 926,8 (96,3) (96,3) -
- di cui: immobili ad uso investimento 778,1
- di cui: immobili ad uso investimento in via di dismissione 148,7
Totale patrimonio immobiliare del Gruppo 2.112,6 (176,2) (144,0) (32,2)
- di cui "Voce 90 - Attività materiali" 1.963,9
- di cui "Voce 120 - Attività e gruppi di attività in via di
dismissione" 148,7

(*) Altre componenti reddituali rappresentate nella voce "50. Attività materiali" del prospetto analitico della redditività complessiva (Parte D).

Perimetro oggetto di aggiornamento peritale al 31 dicembre 2023

In base alla policy di Gruppo in precedenza illustrata, al 31 dicembre 2023, la rivalutazione ha riguardato circa l'85% dell'intero patrimonio immobiliare di Banco BPM; in maggior dettaglio, la campagna di aggiornamento peritale ha riguardato tutti gli immobili ad uso investimento rilevati nella voce "80. Attività materiali" e circa il 73% degli immobili ad uso strumentale, rappresentati dagli immobili con un valore di bilancio superiore a 5 milioni, ricorrendo al 31 dicembre 2023 la tempistica di aggiornamento per tali immobili e da un perimetro di immobili strumentali, limitato sia per numero sia per valore di bilancio, per i quali si è resa necessaria l'effettuazione di una perizia anticipata, in funzione dei risultati restituiti dall'analisi di scenario, come in precedenza illustrato.

Tipologia di perizie al 31 dicembre 2023

Nel complesso sono state effettuate n. 718 perizie, di cui n. 66 "full", ossia con un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile, in grado di garantire una copertura di circa l'80% rispetto al valore di bilancio oggetto di aggiornamento peritale.

Le restanti perizie, pari a n. 652, sono redatte secondo una modalità "desktop".

Metodo di valutazione al 31 dicembre 2023

Con riferimento al metodo di valutazione del patrimonio immobiliare della Banca, quello prevalente è il DCF utilizzato per circa l'86% in termini di valore di bilancio oggetto perizia, seguito dal metodo comparativo (circa il 12%) e, in via residuale, dal metodo della trasformazione (circa il 2%).

Per i metodi DCF e della trasformazione, circa il 90% del valore di bilancio periziato è coperto da perizie "full"; sempre in termini di valore di bilancio periziato, le perizie condotte con il metodo comparativo sono invece rappresentate per circa il 90% da perizie in modalità desktop.

Tassi di attualizzazione e di capitalizzazione al 31 dicembre 2023

Per gli immobili valutati in base al metodo di valutazione del DCF, i tassi di attualizzazione dei flussi si collocano nel range compreso tra il 6% ed 12%, con un valore medio pari a circa l'8% (7% se ponderato rispetto al valore di bilancio).

I tassi di capitalizzazione utilizzati per convertire il flusso finale si collocano nel range compreso tra il 4% ed 10%, con un valore medio pari a circa il 7% (6% se ponderato in base al valore di bilancio).

Controllo sulle perizie al 31 dicembre 2023

La qualità delle perizie rilasciate dagli esperti indipendenti è assoggettata ad un processo di monitoraggio da parte delle competenti funzioni aziendali della Banca, mediante una serie di controlli campionari, di natura formale e sostanziale.

In aggiunta, per gli immobili più significativi in termini di valore di bilancio, in grado di garantire una copertura di circa il 70% degli immobili oggetto di perizia, è stato chiesto supporto ad altri primari periti indipendenti nel verificare la ragionevolezza di alcuni parametri di mercato utilizzati dal perito incaricato per le valutazioni di bilancio, con particolare riferimento agli input di mercato utilizzati (tasso di attualizzazione, tasso di capitalizzazione, canoni di mercato), alle metodologie di valutazioni adottate e ai comparabili selezionati.

Fair value del patrimonio artistico di pregio

La misurazione al fair value del patrimonio artistico è determinata mediante apposite perizie rilasciate da parte di società qualificate ed indipendenti.

Nella determinazione del valore delle opere sono tenuti in considerazione elementi quali: la qualità stilistica, le dimensioni (in alcuni casi si tratta di opere di valenza museale), lo stato di conservazione, la provenienza, la presenza di una notifica di vincolo da parte dello Stato, le note storico-artistiche proposte nelle schede redatte dagli studiosi incaricati. Più in dettaglio, il valore di riferimento per la valutazione di bilancio è il "valore commerciale o di mercato", ossia la stima del ricavo minimo previsto dalla vendita dell'opera in un ridotto lasso di tempo, ipotizzato in pochi mesi. Ai fini della valutazione di bilancio, non è stato quindi considerato il "valore assicurato", che è normalmente più elevato rispetto al valore commerciale in un range del 20%-30%, in quanto tale configurazione di valore si riferisce ad un'ipotetica opportunità di riacquistare sul mercato un'opera analoga a quella perduta, ad un costo notevolmente più elevato rispetto a quello di vendita.

La policy di Gruppo prevede che l'aggiornamento della perizia possa essere effettuato con cadenza superiore all'anno, da definire in funzione delle caratteristiche dell'opera d'arte e dell'andamento del mercato, tenuto conto dell'obiettivo di assicurare che il valore di bilancio sia una ragionevole approssimazione del valore corrente di mercato.

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare ed artistico

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto dipendente in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività, in relazione alle caratteristiche uniche e distintive dell'oggetto da valutare.

In particolare, la selezione degli input (flussi reddituali, tassi di attualizzazione, valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili) rilevanti ai fini della misurazione del fair value degli immobili risulta influenzata dalle caratteristiche peculiari degli stessi immobili, quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In aggiunta, in presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono rendersi necessari ulteriori correttivi in funzione delle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire.

In linea teorica, vi potrebbero essere circostanze, ritenute del tutto eccezionali, in cui il fair value degli immobili possa considerarsi di livello 2, ossia determinato sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla

data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a causa dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficiente di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Al riguardo si deve segnalare che, alla data di bilancio, il fair value del patrimonio immobiliare ed artistico è interamente classificato in corrispondenza del livello 3.

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

  • per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente finanziamenti rappresentati da mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. Per i suddetti finanziamenti il fair value è interamente classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value;
  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel livello 3 della gerarchia di fair value. Al riguardo si segnala che, in tempi recenti, il mercato italiano degli NPL (Non Performing Loans) ha visto il perfezionamento di significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati. I prezzi delle citate transazioni hanno tuttavia risentito delle peculiari caratteristiche dei crediti ceduti e della variabilità dei rendimenti richiesti dalle controparti acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tali da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento da assumere ai fini dell'informativa di bilancio; per tale motivo, il fair value dei crediti deteriorati è stato posto convenzionalmente pari al valore di bilancio;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente", a cui si fa rinvio anche in relazione all'assegnazione del fair value nella triplice gerarchia di valori;
  • per i crediti e i debiti a vista o a breve termine, il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7. Il relativo fair value, che è convenzionalmente posto pari al valore di bilancio, è ricondotto in corrispondenza del livello 3.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive (livello 3); per tale ragione, il fair value riportato in bilancio, ai soli fini di disclosure, potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Per una disamina delle tecniche, degli input e dei processi di valutazione adottati dal Gruppo per gli strumenti classificati al livello 3 della gerarchia del fair value, si rimanda a quanto riportato nel precedente paragrafo. Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 1.548,3 milioni e sono in prevalenza rappresentati da titoli di capitale, quote di O.I.C.R. e finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value come di seguito illustrato.

Titoli di capitale e quote di O.I.C.R.

Gli investimenti in titoli di capitale e in quote di O.I.C.R., classificati nel livello 3, ammontano complessivamente a 1.043,3 milioni (corrispondente al 67,4% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3), come illustrato

in maggior dettaglio nel successivo paragrafo "A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value".

Per i suddetti strumenti non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity, salvo quanto di seguito precisato.

Per le quote di OICR detenute dalla Banca, a seguito dell'apporto di crediti deteriorati e non qualificate come fondi immobiliari, la misurazione al fair value è stata condotta in base alla tecnica del Discounted Cash Flows. Gli input adoperati sono i seguenti:

  • flussi di cassa riferiti alle distribuzioni nette previste per gli investitori nei business plan delle rispettive operazioni;
  • tasso di attualizzazione compreso tra l'8,4% e il 10,7%, in funzione della struttura del capitale e del premio per il rischio dell'operazione

Per tali fondi, il cui valore di bilancio ammonta a 209,1 milioni1, è stata condotta un'analisi di sensitivity rispetto al tasso di attualizzazione, determinato in base al modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC"). La suddetta analisi evidenzia che, variando il tasso di attualizzazione di +100/-100 bps, il fair value registrerebbe una variazione pari rispettivamente a circa -/+ 5 milioni (-/+ 2,5% in termini percentuali).

Per maggiori dettagli sui fondi ad apporto di crediti deteriorati si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa.

Finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value

Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value, pari a 472,5 milioni (corrispondente al 30,5% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3).

Per tali strumenti, il fair value risulta influenzato sia dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali che dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione.

In particolare, per le principali posizioni, pari a 318 milioni (67% rispetto al valore di bilancio), è stata condotta un'analisi di sensitivity del fair value rispetto al tasso di attualizzazione.

La suddetta analisi evidenzia che, variando il tasso di attualizzazione di +/-100 bps, il fair value registrerebbe una variazione pari a circa -/+ 5 milioni (1,6% in termini percentuali).

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2023 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2023, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Per i contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di Netting, al fine del calcolo del rischio di controparte, il Gruppo si è avvalso della possibilità di misurare l'esposizione a livello netto considerando tutti gli strumenti rientranti nel suddetto accordo, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In presenza di collateral agreement (CSA), l'esposizione associata al singolo derivato viene determinata in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

1 Il complessivo valore di bilancio al 31 dicembre 2023 dei fondi ad apporto, comprensivi dei fondi immobiliari valorizzati in base al NAV, ammonta a 313,7 milioni.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

31/12/2023 31/12/2022
Attività/Passività misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico 746.546 1.534.073 1.389.131 741.081 2.363.444 1.222.024
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 146.640 1.503.611 200 29.315 2.326.565 897
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value 599.906 30.462 1.388.931 711.766 36.879 1.221.127
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 10.064.109 113.525 159.207 8.759.465 113.525 162.575
3. Derivati di copertura - 978.970 - - 1.752.299 -
4. Attività materiali - - 2.016.865 - - 2.232.501
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 10.810.655 2.626.568 3.565.203 9.500.546 4.229.268 3.617.100
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 59.868 19.015.741 - 3.817 7.725.501 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - 3.825.549 18.295 - 2.494.017 18.295
3. Derivati di copertura - 1.023.797 - - 959.109 -
Totale 59.868 23.865.087 18.295 3.817 11.178.627 18.295
Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 31 dicembre 2023 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati per l'89,7% da strumenti classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", nell'ambito della categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", e per il 10,3% da titoli classificati nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" figura solo una quota residuale.

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 1.548,3 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 199,4 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale o con prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di O.I.C.R. per 843,9 milioni, rappresentate da fondi di private equity, private debt e similari (686,5 milioni), fondi immobiliari (154,7 milioni) e fondi hedge (2,7 milioni); trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. Per maggiori dettagli sulle quote di OICR detenute dalla Capogruppo, in relazione alle operazioni di cessione di credito multi-originator, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa;
  • finanziamenti verso la clientela per 472,5 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale;
  • titoli di debito per 32,5 milioni, principalmente riferiti a titoli strutturati di credito (31,5 milioni).

Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, gli stessi risultano pressoché interamente classificati in corrispondenza del livello 2, ad eccezione dei derivati quotati esposti nel livello 1, come di seguito dettagliato:

  • nel livello 1 figurano i derivati quotati (futures e opzioni) valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House, per un valore complessivo pari a 4,3 milioni;
  • nel livello 2 sono classificati i derivati Over the Counter (OTC), valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti, per un valore di 2.412,6 milioni.

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 3,4 milioni ed a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 56,5 milioni.

Le restanti passività finanziarie risultano principalmente classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value ed interessano in prevalenza il portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo per 17.523,7 milioni ed ai derivati finanziari e creditizi per 1.492,0 milioni. Le "Passività finanziarie designate al fair value" di livello 2 sono rappresentate quasi interamente dai Certificates a capitale incondizionatamente garantito per un valore di bilancio di 3.825,5 milioni (2.483,2 milioni a dicembre 2022); mentre i 18,3 milioni rappresentati a livello 3, sono relativi alle passività rilevate a fronte di Finanziamenti ceduti e non cancellati oggetto di misurazione al fair value.

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso dell'esercizio 2023 non si sono verificati trasferimenti significativi tra il livello 1 ed il livello 2.

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debt Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2023 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, diversi dalle emissioni di certificates, per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA) e Debt Valuation Adjustment (DVA)" sono complessivamente positive per 10,0 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 0,8 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 10,8 milioni.

Al 31 dicembre 2022 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 31,8 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (1,0 milioni) e rettifiche positive per DVA (32,8 milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico dell'esercizio 2022 è risultato quindi negative per 21,8 milioni.

La suddetta evoluzione dei correttivi DVA/CVA è risultata influenzata sia dalla dinamica dei tassi di interesse che dal miglioramento del proprio merito creditizio.

Nel dettaglio, la diminuzione dei tassi di interesse, intervenuta nel corso dell'esercizio, ha avuto un impatto significativo sul fair value dei derivati e conseguentemente sulla misurazione del rischio di controparte (CVA/DVA), in particolare per i contratti non assistiti da accordi di Credit Support Annex (CSA). Per questi ultimi, infatti, non è presente l'elemento di mitigazione del rischio di controparte rappresentato dallo scambio di collaterale, in funzione della variazione del fair value dei derivati. La diminuzione del fair value dei derivati registrato nell'esercizio, ed in particolare di quelli passivi, ha comportato un decremento dei correttivi CVA/DVA, ed in particolare del DVA, con la conseguente rilevazione di un effetto economico per l'esercizio 2023 complessivamente negativo.

Attività materiali misurate al fair value su base ricorrente

Le attività materiali misurate al fair value su base ricorrente, interamente classificate nel livello 3, sono rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte di pregio valorizzate con il criterio del valore rideterminato/fair value.

In maggior dettaglio, nella sottovoce "4. Attività materiali" figurano le attività classificate nella voce "80. Attività materiali" dell'attivo di stato patrimoniale e valutate al fair value. Trattasi:

  • degli immobili di proprietà ad uso strumentale e detenuti a scopo di investimento per un importo pari a 1.963,9 milioni;
  • del patrimonio artistico di pregio per 53,0 milioni.

Al riguardo si segnala che oltre alle attività materiali di cui sopra, Banco BPM detiene anche immobili valutati al fair value su base ricorrente per un ammontare pari a 148,7 milioni (livello 3 nella gerarchia di fair value), classificati nella voce patrimoniale "110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", in relazione alle trattative di vendita in corso.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair
value
di cui: c)
altre
attività
finanziarie
obbligatori
amente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 1.222.024 897 - 1.221.127 162.575 - 2.232.501 -
2. Aumenti 355.164 4 - 355.160 18.014 - 261.716 -
2.1. Acquisti 220.665 - - 220.665 507 - 34.743 -
2.2. Profitti imputati a: 61.647 4 - 61.643 17.507 - 177.723 -
2.2.1. Conto Economico 61.647 4 - 61.643 - - 121.074 -
- di cui plusvalenze 57.536 - - 57.536 - - 119.677 -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 17.507 - 56.649 -
2.3. Trasferimenti da altri livelli 6.214 - - 6.214 - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 66.638 - - 66.638 - - 49.250 -
3. Diminuzioni (188.057) (701) - (187.356) (21.382) - (477.352) -
3.1. Vendite (24.086) - - (24.086) (10.823) - (2.071) -
3.2. Rimborsi (44.039) (4) - (44.035) - - - -
3.3. Perdite imputate a: (54.573) (7) - (54.566) (10.159) - (363.271) -
3.3.1. Conto Economico (54.573) (7) - (54.566) - - (274.364) -
- di cui minusvalenze (49.514) (7) - (49.507) - - (257.158) -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (10.159) - (88.907) -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (65.359) (690) - (64.669) (400) - (112.010) -
4. Rimanenze finali 1.389.131 200 - 1.388.931 159.207 - 2.016.865 -

I "Trasferimenti da altri livelli" delle attività finanziarie si riferiscono al valore di bilancio di inizio esercizio di un titolo per la cui valorizzazione, alla data di bilancio, si è fatto affidamento al prezzo di transazione che non rispetta i requisiti per l'attribuzione al livello 2.

Nelle sottovoci "2.2.1 Profitti imputati a Conto economico" e "3.3.1 Perdite imputate a Conto economico" figurano gli utili e le perdite complessivamente rilevate nel conto economico dell'esercizio in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" per le "attività finanziarie detenute per la negoziazione";
  • "110. b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" per le "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value";
  • "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per l'adeguamento al fair value delle attività materiali valutate sulla base del criterio del fair value (IAS 40) o del metodo del valore rideterminato (IAS 16);
  • "180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" per le quote di ammortamento sugli immobili ad uso strumentale, misurati in base al criterio del valore rideterminato (IAS 16);

• "250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" per la rilevazione del risultato realizzato a seguito della vendita delle attività materiali rappresentate dagli immobili o dalle opere d'arte e valutate in base al criterio del fair value /valore rideterminato.

Nelle sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" sono esposti gli utili e le perdite complessivamente rilevate in contropartita della voce di patrimonio netto "120. Riserve da valutazione", ed evidenziati nel prospetto della redditività complessiva in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • "140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per gli altri titoli.
  • "50. Attività materiali".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali - 18.295 -
2. Aumenti - - -
2.1 Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni - - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : - - -
3.3.1. Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali - 18.295 -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al 31/12/2023 31/12/2022
fair value o misurate al fair value
su base non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
134.426.571 24.699.229 7.273 107.943.974 136.631.855 24.206.671 110.074 108.621.301
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
3. Attività non correnti e gruppi di attività
in via di dismissione
Totale 134.426.571 24.699.229 7.273 107.943.974 136.631.855 24.206.671 110.074 108.621.301
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
2. Passività associate ad attività in via di
143.925.901 11.052.959 8.959.021 123.934.006 153.223.242 8.883.051 5.793.908 138.209.423
dismissione
Totale 143.925.901 11.052.959 8.959.021 123.934.006 153.223.242 8.883.051 5.793.908 138.209.423

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia

Legenda: L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Attività e passività non valutate al fair value

Le attività e le passività finanziarie classificate in corrispondenza del livello 1 e del livello 2 della gerarchia di fair value si riferiscono a titoli di debito/obbligazioni in portafoglio (attività) o di propria emissione (passività), per i quali si è fatto ricorso a quotazioni disponibili su mercati attivi o a tecniche valutative in cui parametri rilevanti sono osservabili sul mercato. In maggior dettaglio, i titoli detenuti nell'attivo sono in prevalenza rappresentati da titoli governativi classificati in corrispondenza del livello 1.

Le restanti attività e le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti, depositi, conti correnti, altri debiti) sono classificate nel livello 3, in quanto:

  • il fair value è stato determinato sulla base di parametri non osservabili, prevalentemente riconducibili alle stime delle perdite attese determinate in base ad indicatori non osservabili sul mercato; o
  • non si è proceduto ad una misurazione del fair value in quanto ritenuto essere approssimativamente pari al valore di bilancio, come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Per le citate tipologie di strumenti finanziari, la selezione delle tecniche e dei parametri utilizzati nella stima del fair value da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, nonché l'apprezzamento in merito alla rilevanza degli input non osservabili, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità per le quali gli stessi sono stati determinati.

Per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si fa rinvio a quanto illustrato nei precedenti paragrafi "Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato".

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

In linea con le disposizioni previste dalla Circolare 262 per le attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente è necessario fornire l'informativa della triplice gerarchia di fair value. A titolo di esempio, tale fattispecie ricorrerebbe qualora un'attività materiale, di regola misurata in base al criterio del costo, sarebbe valutata al fair value, al netto dei costi di vendita, a seguito della classificazione IFRS 5 quale attività non corrente in via di dismissione.

Al riguardo si deve precisare che al 31 dicembre 2023, così come per l'esercizio precedente, non viene fornita alcuna informativa sulla gerarchia di fair value delle attività o passività misurate al fair value su base non ricorrente, in quanto fattispecie non presente.

A.5 Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che alla data di bilancio non si rilevano impatti derivanti dal cosiddetto "Day 1 Profit/Loss", inteso come differenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
a) Cassa 454.255 676.272
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 17.403.867 12.000.667
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 1.910.497 1.186.793
Totale 19.768.619 13.863.732

La sottovoce b) "Conti correnti e Depositi a vista presso Banche Centrali", pari a 17,4 miliardi (12,0 miliardi al 31 dicembre 2022), evidenzia un deposito a breve termine presso Banca d'Italia.

Sezione 2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 111.791 - - 64 28 -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 111.791 - - 64 28 -
2. Titoli di capitale 29.568 - 14 27.067 - 14
3. Quote di O.I.C.R. 940 - 121 299 - 128
4. Finanziamenti - 69.944 - - 157.184 -
4.1 Pronti contro termine - 69.944 - - 157.184 -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 142.299 69.944 135 27.430 157.212 142
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 4.341 1.433.667 65 1.885 2.169.353 755
1.1 di negoziazione 4.341 1.008.952 65 1.885 2.047.131 755
1.2 connessi con la fair value option - 424.715 - - 122.222 -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 4.341 1.433.667 65 1.885 2.169.353 755
Totale (A+B) 146.640 1.503.611 200 29.315 2.326.565 897
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" non include attività finanziarie subordinate.

La voce 4. "Finanziamenti" è interamente rappresentata da operazioni di pronti contro termine di negoziazione, in prevalenza stipulati con controparti centrali.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo della voce "Quote di O.I.C.R." interamente riconducibili alla tipologia dei fondi azionari.

Voci/Valori 31/12/2023 31/12/2022
Fondi Azionari 1.061 427
Totale 1.061 427

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2023 31/12/2022
A. ATTIVITA' PER CASSA
1. Titoli di debito 111.791 92
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 111.756 50
c) Banche 32 38
d) Altre società finanziarie - 1
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 3 3
2. Titoli di capitale 29.582 27.081
a) Banche 4.591 3.674
b) Altre società finanziarie 3.587 2.798
di cui: imprese di assicurazione 478 900
c) Società non finanziarie 21.404 20.609
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R. 1.061 427
4. Finanziamenti 69.944 157.184
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 48.654 125.388
d) Altre società finanziarie 21.290 31.796
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 212.378 184.784
B. STRUMENTI DERIVATI - -
a) Controparti Centrali 4.323 -
b) Altre 1.433.750 2.171.993
Totale (B) 1.438.073 2.171.993
Totale (A+B) 1.650.451 2.356.777

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Al 31 dicembre 2023, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie designate al fair value.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Al 31 dicembre 2023, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie designate al fair value.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 22.406 - 32.454 38.063 - 41.789
1.1 Titoli strutturati - - 1.000 - - 1.000
1.2 Altri titoli di debito 22.406 - 31.454 38.063 - 40.789
2. Titoli di capitale 9.558 30.462 40.207 129.010 36.879 32.056
3. Quote di O.I.C.R. 567.942 - 843.755 544.693 - 634.718
4. Finanziamenti - - 472.515 - - 512.564
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - 472.515 - - 512.564
Totale 599.906 30.462 1.388.931 711.766 36.879 1.221.127

L1 = Livello 1

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 54,9 milioni (79,9 milioni al 31 dicembre 2022) ed è rappresentata quasi interamente da obbligazioni emesse da società finanziarie e da banche. In particolare, nella sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" figurano:

  • attività finanziarie subordinate verso banche e assicurazioni classificate al livello 1 per 22,4 milioni (valore nominale 22,6 milioni) rispetto ai 38,1 milioni (valore nominale 38,4 milioni) del 2022 classificate nello stesso livello;
  • titoli Asset Backed Securities (ABS) per 31,5 milioni (40,8 milioni nel 2022), di cui 31,3 milioni con clausole di subordinazione, perfezionati per il tramite dei seguenti veicoli: Pharma Finance S.r.l., Bnt Portfolio SPV, Red Sea SPV, Leviticus SPV, Tiberina SPV, Titan SPV, Tevere SPV, Aurelia SPV e Sun SPV. Tali titoli sono classificati in corrispondenza del livello 3. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa.

La voce 2 "Titoli di capitale", che nel complesso ammonta a 80,2 milioni (197,9 milioni nel 2022), ha registrato la diminuzione dell'interessenza azionaria nel capitale di Nexi S.p.A., il cui valore residuo, classificato nel livello 1, è pari a 9,3 milioni (128,8 milioni nel 2022). Al 31 dicembre 2023 i principali investimenti sono rappresentati dall'interessenza azionaria nel capitale di S.a.c.b.o. S.p.A. per 24 milioni classificata nel livello 2, Autostrada del Brennero S.p.A. per 17,4 milioni e Crif S.p.A. per 11,2 milioni classificati nel livello 3.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo della voce "Quote di O.I.C.R.":

Voci/Valori 31/12/2023 31/12/2022
Fondi Azionari 408.022 301.822
Fondi Obbligazionari 637.199 613.782
Fondi Hedge 2.720 2.602
Fondi Immobiliari 154.670 49.824
Fondi di Private Debt assimilati 209.086 211.381
Totale 1.411.697 1.179.411

I fondi di "Private Debt assimilati" si riferiscono alle quote attribuite a Banco BPM S.p.A. nell'ambito di operazioni di cessione multi-originator di crediti deteriorati, come illustrato nella Parte E della presente Nota Integrativa (Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente"), alla quale si fa pertanto rinvio per ulteriori dettagli.

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
1.Titoli di capitale 80.227 197.945
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie 23.635 140.540
di cui: società non finanziarie 56.592 57.405
2. Titoli di debito 54.860 79.852
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 22.406 22.647
d) Altre società finanziarie 31.454 56.205
di cui: imprese di assicurazione - 15.416
e) Società non finanziarie 1.000 1.000
3. Quote di O.I.C.R. 1.411.697 1.179.411
4. Finanziamenti 472.515 512.564
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 2.679 2.930
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 110.904 99.000
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 328.295 373.633
f) Famiglie 30.637 37.001
Totale 2.019.299 1.969.772

Sezione 3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 10.060.225 - - 8.749.720 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 10.060.225 - - 8.749.720 - -
2. Titoli di capitale 3.884 113.525 159.207 9.745 113.525 162.575
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 10.064.109 113.525 159.207 8.759.465 113.525 162.575
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 10.060,2 milioni (8.749,7 milioni al 31 dicembre 2022) ed è rappresentata principalmente da obbligazioni emesse da governi e da banche.

Le attività subordinate ammontano a 3,9 milioni (4,0 milioni in termini di valore nominale) e si riferiscono a titoli emessi da banche; in maggior dettaglio, le suddette attività sono esposte nella sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" in corrispondenza del livello 1. Nel precedente esercizio tali attività erano pari a 44,8 milioni (53,0 milioni in termini di valore nominale), classificate in corrispondenza del livello 1.

L'esposizione detenuta in titoli di capitale ammonta complessivamente a 276,6 milioni (285,8 milioni al 31 dicembre 2022). In maggior dettaglio:

  • tra i titoli di capitale di livello 2 sono comprese le quote detenute nel capitale sociale di Banca d'Italia (n. 4.541 quote) corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio pari a 113,5 milioni è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto-legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota;
  • tra i titoli di capitale di livello 3 sono comprese le azioni di C.R. Asti S.p.A., Palladio Holding S.p.A. e Astaris S.p.A. rispettivamente per un importo pari a 52,4 milioni, 39,5 milioni e 10,8 milioni.

I titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired sono pari a 25,5 milioni.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2023 31/12/2022
1. Titoli di debito 10.060.225 8.749.720
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 7.617.718 6.452.354
c) Banche 950.923 1.071.513
d) Altre società finanziarie 773.445 779.519
di cui: imprese di assicurazione - 45.153
e) Società non finanziarie 718.139 446.334
2. Titoli di capitale 276.616 285.845
a) Banche 165.985 170.478
b) Altri emittenti: 110.631 115.367
- altre società finanziarie 56.564 49.917
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 54.067 61.118
- altri - 4.332
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 10.336.841 9.035.565

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi *
Write-off
parziali
Titoli di debito 9.989.116 7.605.478 74.307 - - (2.683) (515) - -
Finanziamenti - - - - - - - - -
Totale 31/12/2023 9.989.116 7.605.478 74.307 - - (2.683) (515) - -
Totale 31/12/2022 8.706.838 6.441.107 47.477 - - (3.745) (850) - -

(*) Valore da esporre a fini informativi.

-

-

-

-

Sezione 4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche
Centrali
933.326 - - - - 933.326 1.297.716 - - - - 1.297.716
1. Depositi a scadenza -
-
- X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 930.779 - - X X X 1.297.716 - - X X X
3. Pronti contro termine -
-
- X X X - - - X X X
4. Altri 2.547 - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 4.790.053 - - 1.717.634 7.273 3.067.179 3.792.113 - - 1.213.783 - 2.540.084
1. Finanziamenti 3.061.809 - - - - 3.067.179 2.539.818 - - - - 2.540.084
1.1 Conti correnti -
-
- X X X - - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 246.590 - - X X X 101.032 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 2.815.219 - - X X X 2.438.786 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 779.396 - - X X X 608.063 - - X X X
- Finanziamenti per leasing -
-
- X X X 372 - - X X X
- Altri 2.035.823 - - X X X 1.830.351 - - X X X
2. Titoli di debito 1.728.244 - - 1.717.634 7.273 - 1.252.295 - - 1.213.783 - -
2.1 Titoli strutturati -
-
- - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 1.728.244 - - 1.717.634 7.273 - 1.252.295 - - 1.213.783 - -
Totale 5.723.379 - - 1.717.634 7.273 4.000.505 5.089.829 - - 1.213.783 - 3.837.800
L1 = Livello 1

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce B.1.3 "Altri finanziamenti – altri" comprende principalmente i depositi cauzionali per contratti "ISMA" e "CSA" per 1.217,6 milioni (969,4 milioni nel 2022), finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine per 708,3 milioni (771 milioni nel 2022), nonché crediti per sconto effetti per 40,2 milioni (39,9 milioni nel 2022).

Nella voce in esame figurano altresì i crediti di funzionamento per un ammontare pari a 15,3 milioni (6,8 milioni nel 2022), riconducibili a ricavi di competenza dell'esercizio 2023 ancora da incassare alla chiusura dell'esercizio.

La voce B.2 "Titoli di debito" include titoli subordinati per un importo pari a 18,7 milioni (36,9 milioni nel 2022).

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 101.488.586 1.825.431 141.890 - 101.907.428
-
102.931.861 2.262.177 228.303 - - 102.550.157
1.1. Conti correnti 6.918.579 142.019 1.603 X X
X
7.884.132 171.738 34.156 X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 4.829.319 - - X X
X
470.387 - - X X X
1.3. Mutui 77.133.514 1.234.850 71.540 X X
X
80.356.448 1.554.835 106.840 X X X
personali e cessioni del quinto
1.4. Carte di credito, prestiti
656.754 9.382 70 X X
X
953.951 13.902 88 X X X
1.5. Finanziamenti per leasing 398.795 118.295 1.592 X X
X
532.078 245.953 2.155 X X X
1.6. Factoring 81.271 - - X X
X
90.585 - - X X X
1.7. Altri finanziamenti 11.470.354 320.885 67.085 X X
X
12.644.280 275.749 85.064 X X X
2. Titoli di debito 25.247.285 - - 22.981.595 2.036.041
-
26.119.685 - - 22.992.888 110.074 2.233.344
1. Titoli strutturati - - - - -
-
- - - - - -
2. Altri titoli di debito 25.247.285 - - 22.981.595 2.036.041
-
26.119.685 - - 22.992.888 110.074 2.233.344
Totale 126.735.871 1.825.431 141.890 22.981.595 103.943.469
-
129.051.546 2.262.177 228.303 22.992.888 110.074 104.783.501
L1 = Livello 1

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

770 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ___________________________________________________________________________________________________________

Nella voce "1.7. Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi e sconti su effetti, documenti e valori similari salvo buon fine per 4.453,8 milioni (4.352,5 milioni nel 2022), le sovvenzioni non regolate in conto corrente, finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine per 6.352,2 milioni (7.424 milioni nel 2022) e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. In particolare, i crediti di funzionamento sono rappresentati per 227,5 milioni dalle commissioni di competenza dell'esercizio 2023, a fronte dei contratti ordinari con la propria clientela, che saranno oggetto di incasso nel corso dell'esercizio 2024 (principalmente relativi all'attività di distribuzione di prodotti di terzi per 101,9 milioni ed al collocamento titoli per 90,4 milioni). Nel 2022 erano pari a 232,6 milioni. Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato in calce alla tabella "2.1 Commissioni attive: composizione" della Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato.

I crediti deteriorati, terzo stadio comprensivi della quota esposta tra Impaired acquisite o originate, ammontano a 1.863,1 milioni (2.357 milioni nel 2022) e sono frutto del proseguimento delle azioni di derisking effettuate dalla Banca nel corso dell'anno.

Per ulteriori dettagli sulla qualità del credito si fa rinvio alla "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1 – Rischio di credito, Informazioni di natura quantitativa – A. Qualità del credito".

Nella voce 2. Titoli di debito, classificati come livello 3 sono inclusi titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazioni proprie per 1.414,1 milioni (1.933,7 milioni nel 2022) di cui:

  • 592 milioni (761,1 milioni nel 2022) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Red Sea SPV;
  • 550,2 milioni (743,6 milioni nel 2022) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Leviticus SPV;
  • 0 milioni (42,2 milioni nel 2022) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Tiberina SPV;
  • 14 milioni (24,2 milioni nel 2022) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Titan SPV;
  • 202,3 milioni (266,6 milioni nel 2022) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Aurelia SPV;
  • 55,6 milioni relativi a titoli senior emessi dal veicolo Tevere SPV.

Sono inoltre comprese cartolarizzazioni di terzi per 510,1 milioni (206 milioni nel 2022).

Non sono presenti alla data di bilancio titoli provvisti di clausole di subordinazione (2,5 milioni nel 2022). I finanziamenti subordinati, ammontano a 292,5 milioni e sono principalmente rappresentati da società veicolo di assicurazione e finanziarie.

Per l'informativa sui finanziamenti concessi con garanzia pubblica in seguito all'emergenza Covid si fa rinvio al paragrafo "Covid-19 - Dichiarazione di fine emergenza della pandemia e relative misure di sostegno concesse dal Gruppo della "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A della Nota integrativa consolidata.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale Totale
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2023 31/12/2022
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 25.247.285 - - 26.119.685 - -
a) Amministrazioni pubbliche 22.406.833 - - 23.115.576 - -
b) Altre società finanziarie 2.548.983 - - 2.779.373 - -
di cui: imprese di assicurazione - - - 2.497 - -
c) Società non finanziarie 291.469 - - 224.736 - -
2. Finanziamenti verso: 101.488.586 1.825.431 141.890 102.931.861 2.262.177 228.303
a) Amministrazioni pubbliche 1.688.017 484 489 1.873.999 360 17
b) Altre società finanziarie 13.235.255 56.311 82 8.809.336 80.173 56
di cui: imprese di assicurazione 176.530 27 - 101.305 - -
c) Società non finanziarie 54.084.174 1.204.206 116.328 58.391.785 1.538.201 195.805
d) Famiglie 32.481.140 564.430 24.991 33.856.741 643.443 32.425
Totale 126.735.871 1.825.431 141.890 129.051.546 2.262.177 228.303

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Write-off
parziali
complessivi
*
Titoli di debito 26.859.195 22.352.280 126.751 2.499 - (9.504) (913) (2.499) - -
Finanziamenti 93.732.044 - 12.172.720 3.715.686 178.105 (104.461) (316.582) (1.890.255) (36.215) 112.838
Totale 31/12/2023 120.591.239 22.352.280 12.299.471 3.718.185 178.105 (113.965) (317.495) (1.892.754) (36.215) 112.838
Totale 31/12/2022 123.698.088 23.069.985 10.862.368 4.579.807 367.116 (160.273) (258.808) (2.317.630) (138.813) 379.862

(*) Valore da esporre a fini informativi.

I titoli di debito con basso rischio di credito, pari a 22.352 milioni (23.070 milioni nel 2022), riguardano prevalentemente titoli governativi italiani ed esteri.

Sezione 5 Derivati di copertura – Voce 50

Fair Value
31/12/2023
VN
31/12/2023
Fair Value
31/12/2022
VN
31/12/2022
L1
L2
L3 L1
L2
L3
A. Derivati finanziari
1) Fair value - 977.345 - 21.742.448 - 1.752.299 - 20.577.838
2) Flussi finanziari - 1.625 - 65.000 - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 978.970 - 21.807.448 - 1.752.299 - 20.577.838
VN = valore nozionale
L1 = Livello 1

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale
e indici
azionari
valute e
oro
credito merci altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
330.574 - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
252.639 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 185.322 X 1.625 X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 583.213 - - - - - 185.322 - 1.625 -
1. Passività finanziarie 93.914 X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 114.896 X - X
Totale passività 93.914 - - - - - 114.896 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 6 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
1. Adeguamento positivo 204.129 11.454
1.1 di specifici portafogli: 204.129 11.454
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 204.129 11.454
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (273.093) (499.857)
2.1 di specifici portafogli: (273.093) (499.857)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (273.093) (499.857)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale (68.964) (488.403)

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di attività al costo ammortizzato.

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".

Sezione 7 Partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Descrizione Sede legale Sede operativa Quota di
partecipazione
diretta %
Disponibilità
voti %
A. Imprese controllate in via esclusiva
Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 100,00% 100,00%
Banca Akros S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Banca Aletti & C. S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Bipielle Bank Suisse SA in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 100,00% 100,00%
Banco BPM Vita S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 60,00% 60,00%
BPM Covered Bond Roma Roma 80,00% 80,00%
BPM Covered Bond 2 Roma Roma 80,00% 80,00%
BBPM Invest SGR S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
BRF Property S.p.A. Parma Parma 99,00% 99,00%
Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 100,00% 100,00%
P.M.G. s.r.l. in liquidazione Milano Milano 84,00% 84,00%
Partecipazioni Italiane in liquidazione Milano Milano 99,97% 100,00%
Lido dei Coralli S.r.l. Sassari Sassari 100,00% 100,00%
Sirio Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 100,00% 100,00%
Terme Ioniche S.r.l. Lodi Cosenza 100,00% 100,00%
Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. Cosenza Cosenza 100,00% 100,00%
Tecmarket Servizi S.p.A. Verona Verona 100,00% 100,00%
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte ad influenza notevole
Agos-Ducato S.p.A. Milano Milano 39,00% 39,00%
Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 39,19% 39,19%
Anima Holding S.p.A. Milano Milano 21,71% 21,71%
Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 20,69% 20,69%
Calliope Finance S.r.l. Milano Milano 50,00% 50,00%
Etica S.G.R. S.p.A. Milano Milano 19,44% 19,44%
Gardant Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 30,00% 30,00%
GEMA S.P.A Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 33,33% 33,33%
SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 40,00% 40,00%
S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. Milano Milano 32,50% 32,50%

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
A. Esistenze Iniziali 2.754.696 4.445.987
B. Aumenti 927.136 560.458
B.1 Acquisti 180.210 325.016
di cui: operazioni di aggregazione aziendale - 14.837-
B.2 Riprese di Valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre Variazioni 746.926 235.442
C. Diminuzioni (575.212) (2.251.748)
C.1 Vendite (491.398) (1.412.985)
di cui: operazioni di aggregazione aziendale (1.776) (1.337.985)
C.2 Rettifiche di valore - (158.822)
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni (83.814) (679.941)
D. Rimanenze Finali 3.106.621 2.754.697
E. Rivalutazioni Totali 61.278 61.278
F. Rettifiche Totali (1.093.926) (1.093.926)

Nella Voce B.1 "Acquisti" è riferita principalmente all'acquisto del 65% di Vera Assicurazioni da Generali che è stato oggetto di immediata cessione a CAA.

Nella voce B.4 "Altre Variazioni" è incluso il versamento soci di 406,0 milioni a Banco BPM Vita finalizzato all'acquisizione delle partecipazioni assicurative Vera Vita e Vera Assicurazioni. La voce comprende anche i risultati economici relativi alle partecipate controllate valutate con il metodo del patrimonio netto ed il risultato derivante dalle cessioni di Vera Assicurazioni e vera Vita.

Nella voce C.1 "Vendite" è principalmente rilevato il valore di cessione di Vera Assicurazioni e Vera Vita.

Nella voce C.4 "Altre variazioni" sono incluse fra l'altro la diminuzione del valore di Tecmarket a seguito della scissione del ramo aziendale a favore della Capogruppo, la diminuzione del valore delle partecipazioni al patrimonio netto conseguenti alla distribuzione dei dividendi ed ai risultati negativi rilevati a Conto Economico.

Per ulteriori dettagli sulle operazioni che hanno interessato le partecipate assicurative si fa rinvio alla "Parte G – "Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o Rami d'azienda "della Nota integrativa consolidata.

7.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Alla data di riferimento non vi sono partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.8 Restrizioni significative

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.9 Altre informazioni

Verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

In applicazione dei principi contabili internazionali, la stima del valore recuperabile e il conseguente confronto con il relativo valore di bilancio deve essere effettuata esclusivamente per le partecipazioni in società collegate o JV per le quali è emerso il segnale di una potenziale perdita durevole di valore (indicatore di impairment).

Alla data del 31 dicembre 2023 è stato eseguito tale test esclusivamente sulla partecipazione in Gardant Liberty Servicing S.p.A..

Analisi dei potenziali trigger di impairment

La società Gardant Liberty Servicing S.p.A. ha conseguito nell'esercito 2023 risultati operativi inferiori rispetto agli obiettivi del budget e a quelli registrati nell'esercizio precedente. Tale circostanza è stata considerata alla stregua di un potenziale indicatore di impairment, che ha quindi suggerito l'esecuzione di un test volto ad accertare la recuperabilità dei valori di bilancio.

Il valore di bilancio dell'interessenza detenuta è indicato nella seguente tabella:

milioni di euro Valore di bilancio
Gardant Liberty Servicing S.p.A. 42,9

Metodologia di calcolo, costo del capitale e risultati

Il valore recuperabile della partecipata è stato stimato applicando i metodi più utilizzati per la valorizzazione di società non finanziarie come il Discounted Cash Flow (nella versione Asset Side ed Equity Side), il Dividend Discount Model ed il reddituale.

I flussi attesi fino al 2025 sono stati attualizzati sulla base di un costo del capitale pari al 5,78%, determinato in base alla metodologia del Capital Asset Pricing Model (CAPM) ed in linea con quanto utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU (paragrafo "B. Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU").

Ad esito delle verifiche svolte, per l'interessenza di collegamento detenuta in Gardant Liberty Servicing S.p.A, il test di impairment condotto al 31 dicembre 2023 non ha rilevato la necessità di effettuare alcuna svalutazione, evidenziando un margine positivo tra il valore recuperabile ed il valore di bilancio.

Sezione 8 Attività materiali – Voce 80

Le attività materiali ammontano al 31 dicembre 2023 a 2.769,3 milioni e si confrontano con il dato di 2.943,9 milioni dell'esercizio precedente. Nel dettaglio le suddette attività sono rappresentate da:

  • attività materiali ad uso funzionale valutate al costo per 752,5 milioni, riferite principalmente ai diritti d'uso relativi a contratti di affitto di immobili;
  • immobili ad uso funzionale e a opere d'arte di pregio misurati in base della rideterminazione dei valori per 1.238,7 milioni;
  • immobili detenuti a scopo di investimento valutati al fair value per 778,1 milioni.

Per ulteriori dettagli sulla composizione delle attività materiali si fa rinvio alle successive tabelle.

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
Attività/Valori 31/12/2023 31/12/2022
1. Attività di proprietà 66.665 71.197
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 10.863 12.671
d) impianti elettronici 50.700 50.880
e) altre 5.102 7.646
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 685.806 640.182
a) terreni - -
b) fabbricati 657.080 605.774
c) mobili - -
d) impianti elettronici 27.483 34.115
e) altre 1.243 293
Totale 752.471 711.379
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

* saldi riesposti rispetto a quanto pubblicato originariamente per omogeneità di confronto con 2023

Vita utile (in anni)
Terreni indefinita
Fabbricati Da perizia
Mobili e arredi 7 - 9
Impianti 3 – 7

* La vita utile di Fabbricati è determinata dalla Perizia di valutazione periodica

8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Banco BPM S.p.A. non detiene attività materiali a scopo di investimento valutate al costo, si omette pertanto la relativa tabella.

8.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - -
1.238.764
- - 1.334.790
a) terreni - -
862.388
- - 968.108
b) fabbricati - -
323.420
- - 313.713
c) mobili - -
-
- - -
d) impianti elettronici - -
-
- - -
e) altre - -
52.956
- - 52.969
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - -
-
- - -
a) terreni - -
-
- - -
b) fabbricati - -
-
- - -
c) mobili - -
-
- - -
d) impianti elettronici - -
-
- - -
e) altre - -
-
- - -
Totale - -
1.238.764
- - 1.334.790
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute - -
19.707
- - 20.385
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

Le attività di proprietà rivalutate si riferiscono agli immobili di proprietà utilizzati per l'attività di impresa della Banca ed alle opere d'arte di pregio.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 778.101 - - 897.711
a) terreni - - 446.523 - - 631.294
b) fabbricati - - 331.578 - - 266.417
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 778.101 - - 897.711
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute - - 414.021 - - 475.977
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa della Banca.

Al riguardo si deve precisare che Banco BPM S.p.A. non detiene attività di investimento rappresentate da diritti d'uso acquisiti con il leasing. Gli immobili detenuti a scopo di investimento concessi in leasing operativo ammontano invece a 426,6 milioni.

8.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Non sono presenti attività materiali disciplinate dallo IAS 2.

L3 = Livello 3

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 968.108 1.396.606 464.675 929.631 342.940 4.101.960
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (477.119) (452.004) (844.636) (282.032) (2.055.791)
A.2 Esistenze iniziali nette 968.108 919.487 12.671 84.995 60.908 2.046.169
B. Aumenti: 12.113 187.759 2.327 31.008 6.902 240.109
B.1 Acquisti 219 19.196 2.143 23.473 1.267 46.298
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - 22 1.286 - 1.308
B.2 Spese per migliorie capitalizzate 63 10.651 - - - 10.714
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a
9.918 50.633 - - - 60.551
a) patrimonio netto 8.208 48.441 - - - 56.649
b) conto economico 1.710 2.192 - - - 3.902
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento 1.504 802 X X X 2.306
B.7 Altre variazioni 409 106.477 184 7.535 5.635 120.240
C. Diminuzioni: (117.833) (126.746) (4.135) (37.820) (8.509) (295.043)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
C.2 Ammortamenti - (94.104) (4.097) (37.622) (8.480) (144.303)
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a (110.053) (30.412) - - (13) (140.478)
a) patrimonio netto (74.722) (14.173) - - (13) (88.908)
b) conto economico (35.331) (16.239) - - - (51.570)
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (7.780) (2.230) (38) - - (10.048)
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento (6.257) (1.913) X X X (8.170)
b) attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione (1.523) (317) (38) - - (1.878)
C.7 Altre variazioni - - - (198) (16) (214)
D. Rimanenze finali nette 862.388 980.500 10.863 78.183 59.301 1.991.235
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (633.001) (455.528) (871.016) (287.126) (2.246.671)
D.2 Rimanenze finali lorde 862.388 1.613.501 466.391 949.199 346.427 4.237.906
E. Valutazione al costo 340.027 430.938 - - 10.935 781.900

* saldi riesposti rispetto a quanto pubblicato originariamente per omogeneità di confronto con 2023

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si deve precisare che:

  • la stessa si riferisce alle attività materiali di proprietà ed ai diritti d'uso acquisiti mediante contratti di leasing;
  • nelle sottovoci "B.4 Variazioni positive di fair value" e "C.4 Variazioni negative di fair value" figurano gli effetti conseguenti alla valutazione al fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico della Banca, complessivamente negativi per 79,9 milioni. Detti effetti sono esposti nel prospetto della redditività complessiva per 32,2 milioni e nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per negativi 47,7 milioni;
  • nella sottovoce "B.7 Altre variazioni" in corrispondenza della colonna "fabbricati", trova rappresentazione l'incremento dei diritti d'uso di alcuni immobili, conseguenti alle modifica della durata di alcuni contratti di locazione (IFRS 16), principalmente per tenere conto della facoltà di Banco BPM di rinnovare la locazione dei contratti di affitto al temine del primo periodo o, in assenza di disdetta nei 12 mesi antecedenti il primo periodo, per tenere conto del successivi periodi di rinnovo.

Per i dettagli sulla movimentazione dei diritti d'uso acquisti con il leasing si rimanda alla successiva tabella 8.6 bis.

Da ultimo, la sottovoce "E. Valutazione al costo" rappresenta quale sarebbe la valutazione al costo delle attività materiali (immobili ed opere d'arte) che in bilancio sono valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore, in conformità con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia.

8.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni

Di seguito si rappresenta la movimentazione avvenuta nel corso dell'esercizio sui diritti d'uso acquisiti con il leasing, già ricompresa nella precedente tabella 8.6, facendo un rinvio a quanto in precedenza illustrato per le relative dinamiche.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - 1.022.324 - 54.118 2.595 1.079.037
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (416.550) - (20.003) (2.302) (438.855)
A.2 Esistenze iniziali nette - 605.774 - 34.115 293 640.182
B. Aumenti: - 129.238 - 11.286 6.099 146.623
B.1 Acquisti - 18.408 - 3.751 464 22.623
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 4.631 - - - 4.631
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento - - X X X -
B.7 Altre variazioni - 106.199 - 7.535 5.635 119.369
C. Diminuzioni: - (77.932) - (17.918) (5.149) (100.999)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
C.2 Ammortamenti - (77.932) - (17.918) (5.149) (100.999)
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento - - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette - 657.080 - 27.483 1.243 685.806
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (511.654) - (36.106) (4.140) (551.900)
D.2 Rimanenze finali lorde - 1.168.734 - 63.589 5.383 1.237.706
E. Valutazione al costo - - - - - -

* saldi riesposti rispetto a quanto pubblicato originariamente per omogeneità di confronto con 2023

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali 631.294 266.417
B. Aumenti 77.922 122.225
B.1 Acquisti 2.448 23.416
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 1.789
B.3 Variazioni positive di fair value 31.643 84.132
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 6.257 1.913
B.7 Altre variazioni 37.574 10.975
C. Diminuzioni (262.693) (57.064)
C.1 Vendite (1.009) (685)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value (173.626) (31.962)
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: (88.058) (23.984)
a) immobili ad uso funzionale (1.504) (802)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (86.554) (23.182)
C.7 Altre variazioni - (433)
D. Rimanenze finali 446.523 331.578
E. Valutazione al fair value - -

Al 31 dicembre 2023 le attività detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate dagli immobili di proprietà valutate al fair value, ammontano a 778,1 milioni (897,7 milioni al 31 dicembre 2022).

Al fine di una migliore comprensione delle movimentazione delle attività in esame si precisa che:

  • le variazioni imputabili a cambiamenti nella stima del fair value, pari allo sbilancio delle sottovoci B.3 e C.3 che è complessivamente negativo per 89,8 milioni, sono rilevate nella voce di conto economico "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali";
  • la sottovoce "E. valutazione al fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value.

8.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Non sono presenti attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

8.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Alla data di bilancio non risultano in essere impegni per acquisto di attività materiali di importo significativo.

Sezione 9 Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
Attività/Valori 31/12/2023 31/12/2022
Durata
definita
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 42.968 X 42.968
A.2 Altre attività immateriali 626.434 485.641 633.586 485.641
di cui: software 414.784 - 396.280 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 626.434 485.641 633.586 485.641
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 626.434 485.641 633.586 485.641
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 626.434 528.609 633.586 528.609

Attività immateriali a durata definita - sintesi

Le attività immateriali a durata definita sono principalmente costituite:

  • dai costi esterni capitalizzati per lo sviluppo/acquisto di software per un importo di 414,8 milioni;
  • dalla valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 211,7 milioni;

Attività immateriali a durata definita - Client Relationship

Le Client Relationship iscritte nel bilancio separato di Banco BPM S.p.A. sono rappresentate dalle attività riconducibili alle relazioni con la clientela per la raccolta gestita ed amministrata (Asset Under Management/Asset Under Custody - AuM/AuC) e per i rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), iscritte nell'ambito delle seguenti operazioni di aggregazione aziendale:

  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1°luglio 2007, con la quale sono state identificate attività immateriali riconducibili a rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits) e risparmio gestito ed amministrato (Asset Under Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2023 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 92,3 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 11,9 milioni;
  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017, dalla quale sono emerse attività immateriali esclusivamente riferite al risparmio gestito ed mministrato (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2023 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 119,4 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 13,6 milioni.

Per quanto riguarda i criteri di valorizzazione e di ammortamento delle fattispecie sopra indicate di Client Relationship emerse a seguito delle citate operazioni di aggregazione aziendale si fa rinvio alla "Sezione 10 – Attività Immateriali" della Nota integrativa consolidata.

Attività immateriali a durata indefinita - sintesi

Le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio sono costituite:

  • per 42,9 milioni da avviamenti rivenienti dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance);
  • per 485,6 milioni da marchi di impresa a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (263,4 milioni).

Per le suddette attività non si evidenziano variazioni intervenute rispetto all'esercizio precedente.

Attività immateriali a durata indefinita - Avviamento

L'avviamento iscritto in Banco BPM S.p.A., derivante dall'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007, è relativo alla CGU Bancassurance Protezione, coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni S.p.A., ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo.

Al 31 dicembre 2023 l'avviamento riferito a tale settore operativo ammonta a 42,9 milioni, al pari dello scorso esercizio.

Attività immateriali a durata indefinita - Marchi

Il marchio definisce un insieme di asset intangibili fra loro complementari legati all'attività di marketing (oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.).

L'iscrizione di un intangible legato al marchio deriva dal fatto che ad elementi come la capacità di attrazione e fidelizzazione della clientela o il nome commerciale possono essere attribuiti benefici economici differenziali attesi (in termini di flussi finanziari netti) valutabili attendibilmente. Il marchio costituisce un'attività immateriale identificabile in quanto separabile dall'azienda nel suo complesso, cui può essere associata una significativa capacità di attrarre e fidelizzare la clientela.

Si tratta di un'attività immateriale a vita utile indefinita poiché si ritiene che tale componente immateriale possa contribuire per un periodo indeterminato alla formazione dei flussi reddituali, e in quanto tale è soggetto annualmente al test di impairment, per il quale si rinvia a quanto riportato successivamente.

Ciò premesso, nel bilancio separato di Banco BPM S.p.A. risultano iscritti marchi per un valore complessivo pari a 485,6 milioni:

  • per 222,2 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007;
  • per 263,4 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017.

9.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'esistenza di perdite durevoli di valore (Impairment Test)

Ai sensi dello IAS 36 tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment per verificare la recuperabilità del valore. La Banca ha ritenuto di effettuare la verifica di impairment con riferimento al 31 dicembre di ogni anno, e comunque, ogni qualvolta sia rilevata la presenza di indicatori di perdita.

Le analisi e i risultati del test di impairment condotto ai fini della redazione del bilancio consolidato sono considerate valide anche nella prospettiva del bilancio separato.

Pertanto per quanto riguarda: i criteri di identificazione e le modalità di calcolo del valore contabile delle singole CGU, i criteri utilizzati per determinarne il valore recuperabile e le relative assunzioni alla base dei modelli valutativi utilizzati e per le analisi di sensitività si fa rinvio alla "Sezione 10 – Attività Immateriali Voce 100" della Nota integrativa consolidata, le cui considerazioni sono integralmente applicabili anche al bilancio separato di Banco BPM S.p.A.. Fanno eccezione le seguenti attività immateriali che sono iscritte solo nel bilancio consolidato: il marchio di Banca Akros, allocato alla CGU Banca Akros, l'avviamento relativo all'acquisizione di Oaklins allocato alla CGU Oaklins e quello relativo all'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita S.p.A., allocato allo CGU Banco BPM Vita S.p.A..

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività
immateriali:
generate
internamente
Altre attività
immateriali: altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 4.022.737 - - 2.787.138 485.641 7.295.516
A.1 Riduzioni di valore totali nette (3.979.769) - - (2.153.552) - (6.133.321)
A.2 Esistenze iniziali nette 42.968 - - 633.586 485.641 1.162.195
B. Aumenti - - - 117.313 - 117.313
B.1 Acquisti - - - 116.865 - 116.865
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - 1.577 - 1.577
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - 439 - 439
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - 9 - 9
C. Diminuzioni - - - (124.465) - (124.465)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (124.465) - (124.465)
- Ammortamenti X - - (123.321) - (123.321)
- Svalutazioni - - - (1.144) - (1.144)
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - (1.144) - (1.144)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di
dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 42.968 - - 626.434 485.641 1.155.043
D.1 Rettifiche di valori totali nette (3.979.769) - - (2.271.943) - (6.251.712)
E. Rimanenze finali lorde 4.022.737 - - 2.898.377 485.641 7.406.755
F. Valutazione al costo - - - - - -

DEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

Con riferimento alle principali variazioni registrate nel corso dell'esercizio 2022 si segnala che:

  • la sottovoce "B.1 Acquisti" fa riferimento ai software;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Ammortamenti", inerente prevalentemente ad ammortamenti di software, comprende la quota di ammortamento relativa alle Client Relationship acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale per un importo pari a 25,5 milioni;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Svalutazioni" include e perdite di valore per software non più utilizzati (1,1 milioni).

9.3 Attività immateriali: altre informazioni

Al 31 dicembre 2023, così come nell'esercizio precedente, non vi sono impegni riferiti alle attività immateriali.

Sezione 10 Attività fiscali e le passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Per le informazioni sulle attività per imposte anticipate (DTA), sulle DTA trasformabili e sulle verifiche relative alla recuperabilità si rinvia alla Sezione 11 "Attività fiscali e passività fiscali" della Nota integrativa consolidata.

10.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2023 31/12/2022
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge
214/2011 1.648.074 196.190 - 1.844.264 2.276.919
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.181.165 92.988 - 1.274.153 1.612.101
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali 466.909 103.202 - 570.111 664.818
A.2) DTA Altre fattispecie 1.508.698 57.767 - 1.566.465 1.584.771
Perdite fiscali riportabili a nuovo 886.162 - - 886.162 874.103
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela
deducibili negli esercizi successivi 182.921 36.983 - 219.904 263.884
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in
esercizi successivi 87.745 - - 87.745 98.304
Spese per il personale ed accantonamenti per
Trattamento di Fine Rapporto deducibili in esercizi
successivi 82.132 - - 82.132 89.043
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi
successivi 262.321 19.709 - 282.030 257.618
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti da rettifiche di valore su avviamenti e su altre
attività immateriali - - - - -
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie 785 - - 785 1.083
Imposte anticipate su plusvalenze infragruppo eliminate
in sede di consolidamento - - - - -
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 6.632 1.075 - 7.707 736
Totale A 3.156.772 253.957 - 3.410.729 3.861.690
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto 223.963 48.169 - 272.132 327.078
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 47.500 8.997 - 56.497 56.693
Totale B 271.463 57.166 - 328.629 383.771
Totale (A+B) 3.428.235 311.123 - 3.739.358 4.245.461

Si precisa che non tutte le DTA non qualificate sono state rilevate in bilancio da parte del Banco BPM. L'ammontare delle DTA non iscritte alla data del 31 dicembre 2023 in relazione all'assenza dei relativi presupposti è pari a 24,7 milioni, di cui 4,6 milioni di DTA IRES e 20,1 milioni di DTA IRAP.

10.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP Altre
imposte 31/12/2023 31/12/2022
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente
riconosciuti conseguenti al processo di ammortamento
fiscale od a rettifiche di valore su avviamenti e su altre
attività immateriali 91.936 18.588 -
110.524
112.603
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente
riconosciuti conseguenti alla valutazione al fair value di
strumenti finanziari 8.388 3.458 -
11.846
12.778
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente
riconosciuti conseguenti alla valutazione al fair value di
crediti verso la clientela 6.895 1.318 -
8.213
11.494
Riprese da valutazione al fair value su immobili
imponibili in esercizi successivi 39.539 810 -
40.349
48.608
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente
riconosciuti derivanti dalla Purchase Price Allocation
effettuata in occasione di operazioni di aggregazione
aziendale - - -
-
-
Imposte differite su utili delle partecipate imponibili in
esercizi successivi
- - -
-
-
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali - - -
-
541
Totale A 146.758 24.174 -
170.932
186.024
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente
riconosciuti derivanti dalla valutazione al fair value
degli immobili di proprietà e del patrimonio artistico 62.372 11.257 -
73.629
42.893
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente
riconosciuti derivanti dalla valutazione al fair value
delle attività finanziarie valutate in contropartita al
patrimonio netto 21.113 5.708 -
26.821
12.068
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali - - -
-
-
Totale B 83.485 16.965 -
100.450
54.961
Totale (A+B) 230.243 41.139 -
271.382
240.985

10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
1. Importo iniziale 3.861.690 3.941.093
2. Aumenti 134.454 320.024
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 90.519 57.991
a) relative a precedenti esercizi 10.952 13.226
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 79.567 44.765
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - 12.015
2.3 Altri aumenti 43.935 250.018
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 207.389
3. Diminuzioni (585.415) (399.427)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (565.495) (360.119)
a) rigiri (564.128) (344.053)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - (4.609)
c) dovute a mutamento di criteri contabili - -
d) altre (1.367) (11.457)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - (1)
3.3 Altre diminuzioni: (19.920) (39.307)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 - (8.175)
b) altre (19.920) (31.132)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 3.410.729 3.861.690

10.3 bis Variazioni delle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011

Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
1. Importo iniziale 2.276.919 2.463.714
2. Aumenti - 7.598
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 7.598
3. Diminuzioni (432.655) (194.393)
3.1 Rigiri (432.655) (186.218)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - (8.175)
a) derivante da perdite di esercizio - (8.175)
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 1.844.264 2.276.919

10.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2022
31/12/2023
1. Importo iniziale 186.024 158.935
2. Aumenti 6.210 61.538
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 2.428 2.664
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 2.428 2.664
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - 4.690
2.3 Altri aumenti 3.782 54.184
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 35.314
3. Diminuzioni (21.302) (34.449)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (21.302) (34.449)
a) rigiri (12.501) (31.366)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre (8.801) (3.083)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 170.932 186.024

10.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2022
31/12/2023
1. Importo iniziale 383.771 71.137
2. Aumenti 289.405 358.178
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 289.405 344.662
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 289.405 344.662
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 13.516
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 12.804
3. Diminuzioni (344.547) (45.544)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (315.422) (16.559)
a) rigiri (315.422) (16.559)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (29.125) (28.985)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 328.629 383.771

10.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2022
31/12/2023
1. Importo iniziale 54.961 87.820
2. Aumenti 64.808 10.454
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 64.789 10.454
a) relative a precedenti esercizi 41.746 -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 23.043 10.454
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 19 -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni (19.319) (43.313)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (19.054) (43.087)
a) rigiri (19.054) (43.087)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (265) (226)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 100.450 54.961

10.7 Altre informazioni

Per l'informativa inerente l'analisi della "tax capability", l'iscrivibilità in bilancio delle attività per imposte anticipate, l'informativa sul regime del consolidato fiscale su base nazionale e sulle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011, si rimanda alla "Sezione 11 – Le attività e le passività fiscali" della Nota integrativa consolidata. Per quanto riguarda la situazione dei rischi connessi ai contenziosi in essere con l'amministrazione finanziaria si rimanda alla "Sezione 10 - Fondi per rischi ed oneri" della presente Nota integrativa.

Sezione 11 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo

11.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
A. Attività possedute per la vendita 31/12/2023 31/12/2022
A.1 Attività finanziarie 299.072 -
A.2 Partecipazioni 6.290 -
A.3 Attività materiali 148.727 127.323
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 104.744 78.272
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - -
Totale A 454.089 127.323
di cui valutate al costo 305.362 -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 148.727 127.323
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti (204.055) -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività (263) -
Totale C (204.318) -
di cui valutate al costo (204.318) -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

Al 31 dicembre 2023 tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel prossimo anno per 148,7 milioni (127,3 milioni al 31 dicembre 2022), esposti nella voce A.3 "Attività materiali";
  • attività e passività relative al ramo monetica e alla partecipazione in Tecmarket, a seguito delle trattative finalizzate alla costituzione di una partnership strategica per lo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali. In maggior dettaglio, il ramo pareggiato della monetica, rappresentato dalle carte prepagate, è esposto per 204,3 milioni all'interno della voce A.1 "Attività finanziarie" e per il medesimo importo nella voce C.1 "Debiti";
  • attività finanziarie riconducibili a crediti classificati a sofferenza ed inadempienza probabile per i quali è stata deliberata la cessione, pari a 94,8 milioni, esposti nella voce A.1 "Attività finanziarie".

Al 31 dicembre 2022, tra le attività possedute per la vendita, figuravano gli immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso alla data facevano ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del 2023 (esposte nella voce A.3 "Attività materiali").

Per le attività e passività indicate in corrispondenza delle sottovoci "di cui valutate al fair value livello 1/livello 2/livello 3" si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

11.2 Altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 12 Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
Crediti verso società del gruppo relativi al consolidato fiscale 9.489 1.657
Crediti verso Amministrazioni Finanziarie (non classificabili nelle attività fiscali) 3.835.223 2.878.333
Cassa ed altri valori in carico al cassiere 5.098 7.103
Partite in corso di lavorazione 649.092 568.835
Partite viaggianti tra filiali 13.880 6.241
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 11.154 683
Titoli e cedole da regolare 55.845 39.083
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 22.801 27.568
Altre partite 111.756 142.856
Totale 4.714.338 3.672.359

La voce "Crediti verso Amministrazioni Finanziarie" comprende principalmente:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 312,7 milioni così dettagliati:
    • crediti relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019 per 214,3 milioni;
    • crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 95,6 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare, sia la Commissione Tributaria Provinciale sia quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. La Corte di Cassazione ha accolto invece i due motivi del ricorso dell'Agenzia delle Entrate volti a far valere, sotto il profilo processuale, la nullità della sentenza di appello in quanto non fornita del necessario supporto motivazionale, disponendo il rinvio della causa davanti al Giudice dell'appello. In tale sede verranno riproposte le ragioni della Banca, già fatte valere con successo nei giudizi di prime e di seconde cure, di spettanza dei crediti chiesti a rimborso;
    • crediti IRES e IRAP attribuiti in seguito alla liquidazione di società del Gruppo per 2,8 milioni;

  • crediti IRES per mancata deduzione dell'IRAP per 0,6 milioni. Il credito è relativo all'importo residuo non rimborsato pari a 1,3 milioni del credito vantato dall'ex Banco Popolare. Per tale credito era stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale ed era stato stanziato nell'esercizio 2021 uno specifico fondo svalutazione di 0,7 milioni. La Commissione Tributaria Provinciale di Venezia ha parzialmente accolto il ricorso della Banca e ha dichiarato cessata la materia del contendere in ordine al rimborso della somma di 0,25 milioni. La Banca ha presentato appello incidentale alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto;
  • crediti per istanze di rimborso IVA ed imposte indirette per complessivi 17,6 milioni di cui:
    • 7,4 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A.. Il contenzioso, attivato per un credito complessivo di 179,9 milioni, è stato rimborsato nel corso dell'anno 2022 per l'importo di 161,9 milioni, a seguito della sentenza in riassunzione della Commissione Tributaria Regionale del 9 novembre 2020, depositata il 17 settembre 2021. Con la citata sentenza, la Commissione ha accolto il ricorso della Banca fatta eccezione per:
      • l'importo di 1,7 milioni, relativo al credito IVA dell'anno 2000, per il quale è stata ritenuta valida la contestazione mossa dall'Ufficio secondo cui non risulterebbe agli atti la prova della spettanza del rimborso;
      • gli interessi maturati sul credito IVA dell'esercizio 1999, per i quali la Commissione ha negato il rimborso di 7,7 milioni, considerando la natura moratoria dei medesimi. Nel caso in esame, secondo la Commissione, l'Ufficio non dovrebbe essere considerato in mora avendo richiesto a controparte documentazione aggiuntiva (documenti relativi ai carichi pendenti). La difesa della Banca fondata sull'irrilevanza di questa documentazione ai fini della prova della sussistenza del credito IVA non è stata accolta.

Prudenzialmente per gli importi non riconosciuti era stato rilevato, al 31 dicembre 2021, uno specifico fondo svalutazione di 9,4 milioni.

L'importo residuo di 7,4 milioni (dopo lo stralcio di interessi per 1,2 milioni nel 2022) è costituito dagli interessi maturati e non ancora rimborsati. Si è presentato un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione;

  • 7,6 milioni relativi al contenzioso dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. connesso al diniego parziale del rimborso dell'IVA del primo e secondo trimestre 2007. Di tale importo 4,5 milioni sono stati chiesti a rimborso in dichiarazione e non sono oggetto di contestazione. Per l'importo di 6,8 milioni, a fronte del diniego al rimborso da parte dell'Agenzia delle Entrate per l'importo di 3,7 milioni, la Banca ha prudenzialmente rilevato nel bilancio dell'esercizio 2021, uno specifico fondo di svalutazione di pari importo avviando comunque il contenzioso;
  • 2,6 milioni relativi al giudizio di ottemperanza contro il Comune di Roma afferente all'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976; si è in attesa del rimborso;
  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 209,6 milioni, di cui 201,9 milioni relativi alla vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta. Per i dettagli sulla vertenza si fa rinvio al paragrafo 10.6.1 "Altri fondi per rischi ed oneri – controversie legali e fiscali" della Parte B – passivo della presente Nota integrativa;
  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo e delle imposte sostitutive applicate alla clientela eseguiti nel corso dell'esercizio e che verranno recuperati in compensazione nel corso del 2024 per un importo complessivo di 221,5 milioni;
  • crediti diversi verso l'Erario per 47,4 milioni riferibili principalmente al versamento dell'acconto relativo all'imposta sostitutiva sul capital gain;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 37,6 milioni;
  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA per 6,4 milioni;
  • crediti per Ecobonus per 2.981,8 milioni: la differenza di tali crediti rispetto al 31 dicembre 2022 (1.966,9 milioni) è in grado di spiegare quasi interamente la variazione intervenuta nei crediti verso Amministrazioni Finanziarie classificati nelle "Altre attività". Per il trattamento contabile relativo a questa fattispecie si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A – Politiche contabili della Nota integrativa consolidata;
  • crediti per IMU per 0,1 milioni.

Alla luce di quanto sopra indicato il valore lordo dei crediti d'imposta è pari a 3.849,0 milioni e le svalutazioni operate ammontano a 13,8 milioni. Pertanto, il valore netto dei crediti verso l'Amministrazione Finanziaria iscritto in bilancio è pari a 3.835,2 milioni.

La voce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, importi da regolare in stanza di compensazione nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

Nella voce "Altre partite" sono ricomprese principalmente crediti per fatture emesse, stanziamenti per servizi di outsourcing verso società controllate e collegate e altri crediti generici.

PASSIVO

Sezione 1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale
31/12/2022
31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 17.042.573 X X X 26.332.411 X X X
2. Debiti verso banche 6.378.228 X X X 7.396.094 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 1.244.551 X X X 2.119.185 X X X
2.2 Depositi a scadenza 204.199 X X X 339.966 X X X
2.3 Finanziamenti 4.249.832 X X X 3.379.556 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 4.189.849 X X X 3.191.836 X X X
2.3.2 Altri 59.983 X X X 187.720 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 8.933 X X X 4.580 X X X
2.6 Altri debiti 670.713 X X X 1.552.807 X X X
Totale 23.420.801 - - 23.420.801 33.728.505 - - 33.728.505

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce "Debiti verso banche centrali" è essenzialmente rappresentata dalle operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. In maggior dettaglio, l'importo in essere al 31 dicembre 2023 è riferito principalmente ad operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III" (16.070,8 milioni), il cui valore nominale risulta pari a 15,7 miliardi. Al 31 dicembre 2022 l'intero saldo della voce in oggetto era rappresentato dal valore di bilancio delle operazioni TLTRO III, per un valore nominale di 26,7 miliardi.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Totale Totale
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2022
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 97.269.620 X X X 101.156.741 X X X
2. Depositi a scadenza 245.511 X X X 288.335 X X X
3. Finanziamenti 1.749.312 X X X 1.200.370 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 1.250.930 X X X 676.755 X X X
3.2 Altri 498.382 X X X 523.615 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di
propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 655.983 X X X 623.917 X X X
6. Altri debiti 589.836 X X X 1.203.555 X X X
Totale 100.510.262 - - 100.510.262 104.472.918 - - 104.472.918

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Totale Totale
Tipologia titoli/Valori 31/12/2023 31/12/2022
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 19.991.895 11.052.959 8.959.021 - 14.911.087 8.883.051 5.691.007 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 19.991.895 11.052.959 8.959.021 - 14.911.087 8.883.051 5.691.007 -
2. altri titoli 2.943 - - 2.943 110.732 - 102.901 8.000
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 2.943 - - 2.943 110.732 - 102.901 8.000
Totale 19.994.838 11.052.959 8.959.021 2.943 15.021.819 8.883.051 5.793.908 8.000

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Tra i titoli in circolazione figurano le Obbligazioni Bancarie Garantite emesse da Banco BPM, il cui controvalore di bilancio ammonta a 10.536,2 milioni (6.829,5 milioni al 31 dicembre 2022).

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

I titoli subordinati in circolazione sono costituiti da n. 5 emissioni, per un controvalore di bilancio pari 1.899,6 milioni (n. 5 emissioni per un controvalore di bilancio pari 1.863,6 milioni nel 2022).

Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato all'omologo paragrafo della Parte B della Nota integrativa consolidata.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Al 31 dicembre 2023, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati (cosiddetti "debiti strutturati").

1.6 Debiti per leasing

31/12/2023 31/12/2022
Ripartizione dei flussi contrattuali dei contratti di
leasing in base alla durata contrattuale
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Fino a 3 mesi 373 27.773 306 27.318
Da 3 mesi a 1 anno 1.119 81.693 917 81.953
Da 1 anno a 5 anni 5.446 326.850 3.258 466.340
Oltre 5 anni 2.531 259.066 459 95.671
Totale 9.469 695.382 4.940 671.282
Effetto tempo (536) (39.399) (360) (47.365)
Valore attuale dei debiti per leasing 8.933 655.983 4.580 623.917

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Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 Fair Value *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 11.582.892 49.064 10.549.385 - 10.598.449 5.311.885 1.877 4.492.767 4.494.644
-
2. Debiti verso clientela 7.538.500 7.451 6.974.325 - 6.981.776 1.263.500 - 1.034.244 1.034.244
-
3. Titoli di debito - - - - - - - - -
-
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - -
-
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - X
-
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - X
-
3.2 Altri titoli - - - - - - - - -
-
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - X
-
3.2.2 Altri - - - - X - - - X
-
Totale (A) 19.121.392 56.515 17.523.710 - 17.580.225 6.575.385 1.877 5.527.011 5.528.888
-
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 3.353 1.492.031 - - - 1.940 2.198.490 -
-
1.1 Di negoziazione X 3.353 999.512 - X X 1.940 1.878.342 X
-
1.2 Connessi con la fair value option X - 492.519 - X X - 320.148 X
-
1.3 Altri X - - - X X - - X
-
2. Derivati creditizi - - - - - - - - -
-
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - X
-
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - X
-
2.3 Altri X - - - X X - - X
-
Totale (B) X 3.353 1.492.031 - X X 1.940 2.198.490 X
-
Totale (A+B) X 59.868 19.015.741 - X X 3.817 7.725.501 X
-
VN = valore nominale o nozionale
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3

Sezione 2 Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione La voce "Passività per cassa" comprende scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi classificati come livello 1 e operazioni di pronti contro termine di negoziazione classificate come livello 2.

Al 31 dicembre 2023, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti passività finanziarie di negoziazione subordinate.

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2023, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti strutturati.

Sezione 3 Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
Tipologia operazioni/Valori Fair value Fair value
VN L1 L2 L3 Fair value * VN L1 L2 L3 Fair value *
1. Debiti verso banche - -
-
- - - - - - -
1.1 Strutturati - -
-
- X - - - - X
1.2 Altri - -
-
- X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X
X
X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X
X
X X - X X X X
2. Debiti verso clientela 18.295 -
-
18.295 18.295 18.295 - - 18.295 18.295
2.1 Strutturati - -
-
- X - - - - X
2.2 Altri 18.295 -
-
18.295 X 18.295 - - 18.295 X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X
X
X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X
X
X X - X X X X
3. Titoli di debito 3.808.597 3.825.549
-
- 3.761.152 2.661.938 - 2.494.017 - 2.473.137
3.1 Strutturati 3.808.597 3.825.549
-
- X 2.651.938 - 2.483.158 - X
3.2 Altri - -
-
- X 10.000 - 10.859 - X
Totale 3.826.892 3.825.549
-
18.295 3.779.447 2.680.233 - 2.494.017 18.295 2.491.432
VN = valore nominale
L1 = Livello 1

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3 Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

La voce "2. Debiti verso clientela" si riferisce alle passività a fronte di attività cedute non cancellate, come descritto al paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della Nota integrativa consolidata

La voce "3. Titoli di debito" si riferisce a certificates a capitale protetto, queste ultime rilevate nella voce 3.1. "Titoli di debito strutturati", come illustrato nel paragrafo 15 "Altre informazioni – Passività Finanziarie designate al fair value" della parte A.2 della presente Nota integrativa.

Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 64,4 milioni (pari alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"). Al 31 dicembre 2022 la rilevazione di minusvalenze cumulate era pari a 20,9 milioni.

3.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Al 31 dicembre 2023, così come nel precedente esercizio, non sono presenti passività subordinate.

Sezione 4 Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

Fair value
31/12/2023
VN Fair value
31/12/2022
VN
L1 L2 L3 31/12/2023 L1 L2 L3 31/12/2022
A. Derivati finanziari - 1.023.797 -
26.637.067
-
959.109
- 15.274.657
1) Fair value -
951.949
-
26.462.067
-
884.445
-
15.099.657
2) Flussi finanziari -
71.848
-
175.000
-
74.664
-
175.000
3) Investimenti esteri -
-
-
-
-
-
-
-
B. Derivati creditizi -
-
-
-
-
-
-
-
1) Fair value -
-
-
-
-
-
-
-
2) Flussi finanziari -
-
-
-
-
-
-
-
Totale - 1.023.797 -
26.637.067
-
959.109
- 15.274.657

VN = valore nozionale

L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di
copertura
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
90.017 - - - X X X -
X
X
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato 35.830 X - - X X X -
X
X
3. Portafoglio X X X X X X 256.132 X 71.848 X
4. Altre operazioni - - - - - - X -
X
-
Totale attività 125.847 - - - - - 256.132 - 71.848 -
1. Passività finanziarie 81.501 X - - - - X -
X
X
2. Portafoglio X X X X X X 488.469 X - X
Totale passività 81.501 - - - - - 488.469 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X -
X
X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

Sezione 5 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

Totale Totale
Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori 31/12/2023 31/12/2022
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 43.238 6.292
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (754.176) (1.179.370)
Totale (710.938) (1.173.078)

Sezione 6 Passività fiscali – Voce 60

Le passività fiscali sono state esposte nella "Sezione 10 - Attività fiscali e passività fiscali" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 7 Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 70

Per il dettaglio delle passività associate alle attività in via di dismissione si rimanda alla "Sezione 11 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate" della Parte B – attivo della presente Nota integrativa.

Sezione 8 Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
Debiti verso società del Gruppo relativi al consolidato fiscale 3.137 1.913
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 280.404 134.470
Debiti verso il personale 4.087 3.697
Debiti verso enti previdenziali 64.469 52.721
Debiti verso fornitori 205.692 201.612
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 3.564 15.050
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 224.559 238.727
Bonifici da regolare in stanza 1.147.349 1.064.317
Partite relative ad operazioni in titoli 78.532 413.469
Altre partite in corso di lavorazione 792.841 888.380
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 507 24.829
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 37.797 46.116
Altre partite 193.660 184.330
Totale 3.036.598 3.269.631

La voce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali debiti IVA, imposta sostitutiva sui finanziamenti, ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, ritenute e altre partite fiscali non rilevate nella voce 60 "Passività fiscali".

La voce "Debiti verso enti previdenziali" è costituita principalmente dagli oneri relativi ai contributi sociali obbligatori.

La voce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici da accreditare.

La voce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno e somme in attesa di definitiva imputazione.

La voce "Altre partite in corso di lavorazione" è relativa ad operazioni in attesa di sistemazione o di regolamento. La voce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" include gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e " portafoglio proprio").

La voce "Altre partite" è formata principalmente da passività relative a incassi di deleghe F24 per circa 136,1 milioni (136 milioni nel 2022) e da altre partite residuali legate alla normale operatività bancaria.

Sezione 9 Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
A. Esistenze iniziali 248.387 307.787
B. Aumenti 20.079 33.882
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 9.461 5.788
B.2 Altre variazioni 10.618 28.094
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 797 234
C. Diminuzioni (31.395) (93.282)
C.1 Liquidazioni effettuate (17.468) (21.859)
C.2 Altre variazioni (13.927) (71.423)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
D. Rimanenze finali 237.071 248.387
Totale 237.071 248.387

La sottovoce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce nella voce "160 a) spese amministrative – spese per il personale, sottovoce 1.e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" del conto economico.

Tra gli aumenti, nella sottovoce B.2 "Altre variazioni" sono comprese perdite attuariali per 9,9 milioni (27,7 milioni al 31 dicembre 2022), mentre tra le diminuzioni nella sottovoce C.2 "Altre variazioni" sono compresi utili attuariali per 12,9 milioni (67,1 milioni al 31 dicembre 2022). Gli utili e le perdite attuariali, sono rilevati in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva.

9.2 Altre informazioni

Come descritto nella parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio – 15 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce per le società che come Banco BPM avevano in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che, per effetto della citata riforma, sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano infatti un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate, sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, tra i costi per il personale, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività", o di un'uscita di disponibilità liquide:

  • nella sottovoce "indennità di fine rapporto" se versate al fondo di Tesoreria verso l'INPS;
  • nella sottovoce "versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni a contribuzione definita" se versate a forme di previdenza complementari.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario esterno indipendente, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente

tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico - finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2023 rispetto a quella al 31 dicembre 2022.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche (2023-2022)
Probabilità di decesso degli attivi IPS55 con Age-Shifting
Frequenza delle anticipazioni di TFR 0,50%
Frequenza del turnover 1,50%
Probabilità di pensionamento Secondo le ultime disposizioni legislative
Ipotesi finanziarie (2023-2022)
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*)
31.12.2023: 3,14%
31.12.2022: 3,71%
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed
Swap (**)
31.12.2023: 2,00%
31.12.2022: 2,80%

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**) tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM)

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 9.1, le modifiche di alcune delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2023, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente una diminuzione del fondo di 3,0 milioni pari all'effetto combinato dei seguenti elementi:

  • variazioni delle ipotesi finanziarie, che complessivamente rilevano una perdita attuariale, con relativo incremento della passività, per 1,3 milioni. In dettaglio, trattasi di perdite relative alla variazione del tasso di attualizzazione per 9,8 milioni e di utili relativi alla modifica del tasso di inflazione per 8,5 milioni;
  • variazioni delle altre ipotesi attuariali, che complessivamente rilevano un'utile attuariale con relativa diminuzione della passività per 4,3 milioni, riconducibili, per la quasi totalità differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche utilizzate e quanto si è effettivamente verificato.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato spesso per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Banco BPM utilizza come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata. Nel dettaglio, sono stati considerati i soli titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe "AA" di rating emessi da società appartenenti a diversi settori, tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial. Quanto invece all'area geografica è stato fatto riferimento all'area Euro. La curva è stata ricavata tramite l'information provider Bloomberg.

La diminuzione del tasso di attualizzazione di 57 basis point (3,14% al 31 dicembre 2023 contro 3,71% al 31 dicembre 2022) è quindi imputabile esclusivamente all'evoluzione di mercato, in quanto il parametro di riferimento al 31 dicembre 2023, a parità di piano, è risultato il medesimo di quello dell'esercizio precedente.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e tasso di inflazione di

50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini
percentuali
Tasso attualizzazione +0,5% (7.498) (3,16%)
Tasso attualizzazione -0,5% 7.884 3,32%
Tasso di inflazione +0,5% 4.885 2,06%
Tasso di inflazione -0,5% (4.763) (2,01%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

Sezione 10 Fondi per rischi e oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2023 31/12/2022
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 41.706 55.988
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 92.122 88.232
3. Fondi di quiescenza aziendali 91.736 99.319
4. Altri fondi per rischi ed oneri 382.463 458.771
4.1 controversie legali e fiscali 67.389 82.254
4.2 oneri per il personale 210.772 244.865
4.3 altri 104.302 131.652
Totale 608.027 702.310

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 88.232 99.319 458.771 646.322
B. Aumenti 6.533 7.642 173.192 187.367
B.1 Accantonamento dell'esercizio 6.533 126 169.114 175.773
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 3.378 3.054 6.432
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 2.539 285 2.824
B.4 Altre variazioni - 1.599 739 2.338
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - -
C. Diminuzioni (2.643) (15.225) (249.500) (267.368)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - (11.621) (170.750) (182.371)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (83) (83)
C.3 Altre variazioni (2.643) (3.604) (78.667) (84.914)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - -
D. Rimanenze finali 92.122 91.736 382.463 566.321

La voce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" degli altri fondi include per 112,5 milioni gli accantonamenti per gli oneri per il personale e per 56,6 milioni altri accantonamenti, imputati rispettivamente alle voci 160 a) – "Spese per il personale" e 170 – "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

La voce C.1. "Utilizzo nell'esercizio" degli altri fondi per rischi e oneri include gli utilizzi effettuati in contropartita al pagamento degli oneri per il personale per 122 milioni ed a seguito della chiusura di revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti per 48,7 milioni.

Nella voce C.3 "Altre variazioni" degli altri fondi per rischi e oneri sono incluse riprese di valore per 68,4 milioni di cui: 25,7 milioni relative agli oneri per il personale e 42,7 milioni agli altri fondi, inclusi rispettivamente nella voce 160 a) – "Spese per il personale" e nella voce 170 – "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
Totale
Impegni a erogare fondi 12.383 6.831 11.599 258 31.071
Garanzie finanziarie rilasciate 845 3.359 6.431 - 10.635
Totale 13.228 10.190 18.030 258 41.706

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

I fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate sono pari a 92,1 milioni (88,2 milioni nel 2022) e riguardano principalmente fidejussioni commerciali rilasciate alla clientela.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Fondi di quiescenza aziendali

I fondi di quiescenza esposti in bilancio rappresentano le passività relative ai piani a prestazione definita per un valore di 91,7 milioni e sono riferibili interamente a fondi interni.

In ottemperanza alle disposizioni della Circolare n. 262, negli allegati di bilancio viene riportato il rendiconto dei "fondi interni".

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei relativi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio – 15 – Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti".

Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 91,7 milioni (99,3 milioni al 31 dicembre 2022). Gli oneri dell'esercizio sono stati imputati per 3,5 milioni alla voce 160 a) - "Spese per il personale" del conto economico e per 0,5 milioni ad incremento della riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Di seguito si evidenziano i fondi quiescenza, con l'evidenza dei fondi Ex Gruppo Banco Popolare ed ex Gruppo Banca Popolare di Milano.

I fondi interni si riferiscono a:

  • a) Fondi rientranti nel "Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare" che dal 1° aprile 2017 è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca. La regolamentazione dei trattamenti confluiti viene, comunque, confermata nelle medesime specificità proprie di ciascuna forma:
    • impegni ex Fondo Banca Popolare Italiana (BPI), ora Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 96 beneficiari della ex Banca Popolare di Lodi, ed è costituito da un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge al proprio personale; tale fondo è retto dal Regolamento del 17 giugno 1992. In seguito alle disposizioni di cui al D.Lgs. 124/1993, la Banca ha proceduto alla trasformazione del Fondo con accordo del 6 ottobre 2000, al fine di consentire l'adesione al personale assunto successivamente al 27 aprile 1993, e dal 1° aprile 2017 il Fondo è stato individuato quale contenitore delle Forme

pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca;

  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 2 ottobre 1986 successivamente modificato in data 16 dicembre 1988. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 40;
  • impegni ex Fondo di quiescenza Banca Popolare Cremona: rappresenta il trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge per il personale della ex Banca Popolare di Cremona, come previsto dal regolamento del 17 giugno 1972. Alla data di bilancio i beneficiari sono 4;
  • impegni ex Fondo Bipielle Adriatico: rappresenta il fondo di integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente di Bipielle Adriatico (ex Cassa di Risparmio di Imola), istituito con Regolamento del 29 dicembre 1954, poi modificato in data 29 luglio 1997. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 4;
  • impegni ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG): rappresenta gli impegni verso il personale della ex Banca Industriale Gallaratese ed è stato istituito in data 25 febbraio 1986; garantisce un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge a favore di coloro che alla predetta data erano in servizio presso la ex B.I.G. ed è disciplinato dal Regolamento redatto in occasione dell'istituzione del fondo. In data 21 agosto 1992 avvenne la fusione per incorporazione dell'ex B.I.G. nella Banca Popolare di Lodi e successivamente è stata data la possibilità per gli iscritti al fondo di scegliere se trasferire la propria posizione al Fondo pensione di Banca Lodi o se mantenerla presso tale fondo. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 48;
  • impegni ex Fondo Chiavari: il fondo costituito con accordo sindacale dell'11 dicembre 1986, assicura ai propri iscritti ed ai loro superstiti un trattamento previdenziale aggiuntivo alle pensioni erogate dall'INPS; i beneficiari di tale fondo, alla data di bilancio, sono 2;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 3 aprile 1991. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 53;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa: riguarda gli impegni del fondo integrativo delle prestazioni previdenziali ed è disciplinato con regolamento del 20 aprile 1959. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 18;
  • impegni verso 31 ex dipendenti della ex ICCRI BFE la Banca garantisce le prestazioni integrative dell'INPS per l'Assicurazione Generale Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti di cui all'Accordo del 19 aprile 1994;
  • impegni verso 17 ex dipendenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per il personale in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976, con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 12 ex dipendenti relativi al Fondo a prestazioni definite per il personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero, disciplinato dallo Statuto – Regolamento di cui alle intese collettive in vigore dal 1° gennaio 1999, con lo scopo di fornire una pensione integrativa a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria al personale della Banca;
  • impegni verso 98 beneficiari dell'ex Credito Bergamasco per l'erogazione delle prestazioni pensionistiche definite da accordi aziendali stipulati a suo tempo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (T.I.A. - Trattamento Integrativo Aziendale);
  • impegni ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973: rappresenta il trattamento di previdenza aggiuntivo per il personale della ex Banca Popolare di Lodi così come previsto dai regolamenti del 18 aprile 1961 e 12 dicembre 1973. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono rispettivamente 4 e 10;
  • impegni verso 28 beneficiari relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti della ex Banca Italease.

b) Altri Fondi ex Gruppo Banco Popolare

  • impegni verso 137 pensionati prima del 1° gennaio 1988, relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
  • impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con l'accordo aziendale del 10 ottobre 1996 con lo scopo di fornire una pensione aggiuntiva a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria a favore dei propri dipendenti;

  • impegni verso 3 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976 con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 2 ex dipendenti, percettori di un trattamento previdenziale previsto da un accordo aziendale del 10 ottobre 1996 e di liberalità aziendale deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 1985.

c) Fondi ex Gruppo Banca Popolare di Milano

  • Trattamento previdenziale integrativo della ex Banca Popolare di Milano In applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste: nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati); ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991. I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28
  • aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 4.883;
  • Fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria
  • Si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 193;
  • Fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara Si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 78;
  • Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese Rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972. Alla data di bilancio permane un unico beneficiario.

Figura, inoltre, tra i fondi interni la passività relativa al S.I.PRE. per 0,1 milione.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

31/12/2023
A. Esistenze iniziali 99.319
B. Aumenti 7.642
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 126
B.2 Oneri finanziari dovuti al passare del tempo 3.378
B.3 Altre perdite attuariali 1.599
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto 2.539
B.5 Altre variazioni in aumento -
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale -
C. Diminuzioni (15.225)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (11.621)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto -
C.3 Altri utili attuariali (3.596)
C.4 Altre variazioni in diminuzione (8)
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale -
D. Rimanenze finali 91.736

Le perdite attuariali nette ammontano complessivamente a 0,5 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

  • alla modifica del tasso di sconto, come illustrato nella precedente Sezione 9 "Trattamento di fine rapporto del personale" che ha comportato una perdita attuariale pari a 2,5 milioni corrispondente alla sottovoce B.4 "Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto";
  • alla modifica del tasso di inflazione, che ha comportato un'utile attuariale pari a 2,9 milioni inserito nella voce C.3 "Altre perdite attuariali";
  • alle altre ipotesi attuariali che hanno determinato una perdita netta di 0,9 milioni rilevata per 1,5 milioni nella sottovoce B.3 "Altre perdite attuariali" e per 0,7 milioni nella sottovoce C.3 "Altri utili attuariali".

3. Informazioni sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19 le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, al 31 dicembre 2023, così come al 31 dicembre 2022, non sono presenti attività a servizio dei piani.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce 20 c) "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE."), il cui fair value, al 31 dicembre 2023, ammonta complessivamente a 0,3 milioni.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per i principali fondi.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali utilizzati per la valutazione dei Fondi di Quiescenza
Ipotesi demografiche (2023-2022)
Probabilità di decesso dei pensionati e degli attivi IPS55 con Age-Shifting
Ipotesi finanziarie (2023-2022)
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*):
2023: da 3,14% a 3,24% a seconda del piano
2022: da 3,49% a 3,69% a seconda del piano
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Indexed Swap (**):
2023: 2,00%
2020: 2,90%

(*)media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**)tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM).

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (2.712) (2,96%)
tasso attualizzazione -0,5% 2.881 3,14%
tasso di inflazione +0,50% 1.586 1,73%
tasso di inflazione – 0,50% (1.518) (1,65%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

  1. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Banco BPM opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche.

Il Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state inoltre oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in alcuni contenziosi. Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte della Banca, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti, dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dalla Banca in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, la Banca reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività potenziali, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le vertenze rispetto alle quali si ritiene che l'entità abbia un obbligazione attuale che può portare all'impegno di risorse atte a produrre benefici economici, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi rischi ed oneri non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. È in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile.

Inoltre, come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa riportata nel seguito non comprende le informazioni la cui fornitura potrebbe pregiudicare la posizione della Banca nelle azioni di tutela della propria posizione rispetto alle vertenze in essere.

Come indicato nella parte A della Nota Integrativa Consolidata nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dalla Banca siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie, ammontano a 67,4 milioni. Vertenze legali con la clientela -

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso, se non impossibile, effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Si informa che la vertenza avviata nel 2018 da La Redenta Società Agricola, nei confronti dei propri ex Amministratori e Sindaci, di Banco BPM e di altri sei istituti di credito per asserito concorso nell'aggravamento del passivo della società, si è conclusa con sentenza definitiva favorevole alla Banca del 14 marzo 2023; il contenzioso I.F.I.T./S.I.R.O., avviato nel 2022, si è concluso a giugno 2023 con un accordo transattivo senza impatti economici.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere alla data del 31 dicembre 2023, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • Presidenza del Consiglio dei Ministri/Democratici di Sinistra: a seguito di ricorso per decreto ingiuntivo richiesto nei confronti dei Democratici di Sinistra (credito a sofferenza) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (garanti dei Democratici di Sinistra in forza di fidejussione) per 3 finanziamenti in pool (di cui uno con capofila Efibanca e gli altri due partecipati) per complessivi 26,5 milioni è stata presentata nel 2015 opposizione a decreto ingiuntivo; il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle banche, con contestuale rigetto delle opposizioni a decreto ingiuntivo. La sentenza di appello non è stata impugnata con ricorso in Cassazione dalle parti ma, per la sezione di Barletta dei Democratici di Sinistra, il giudizio è ancora pendente con fissazione della prossima udienza al 19 febbraio 2024. A seguito di deposito memorie scritte, alla data della presente relazione si è in attesa di emissione della sentenza;
  • Compagnia Finanza e Servizi S.r.l. (Co.Fi.Se.) e Paolo Tabellini, in qualità di soci della Società Italiana Calzature S.r.l. (ora fallita) l'8 novembre 2016 hanno citato in giudizio la Banca, unitamente ad una società di leasing, per ottenere il risarcimento del danno per complessivi 15 milioni. I primi due gradi di giudizio si sono conclusi con il rigetto delle domande attoree. La sentenza di appello è stata impugnata avanti la Corte di Cassazione dal solo Tabellini riducendo la domanda risarcitoria a 10 milioni;
  • Il 10 luglio 2019 un cliente, unitamente ad alcuni suoi familiari, ha citato in giudizio Banco BPM per l'ottenimento di un complessivo risarcimento danni di circa 21 milioni per aver consentito ad un procuratore/delegato del cliente medesimo di compiere una serie di operazioni non autorizzate su diversi rapporti di conto corrente e dossier titoli. Con sentenza dell'11 gennaio 2023 la Corte d'Appello di Milano, presso cui controparte ha ridotto le proprie pretese a circa 11,8 milioni, ha confermato la decisione favorevole alla Banca pronunciata nel 2020 dal Tribunale di Milano. Pende il giudizio in Cassazione;
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione della normativa Mifid. Le controparti hanno richiesto la condanna della Banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano;
  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). Con sentenza dell'11 ottobre 2022 il Tribunale di Roma ha condannato le banche, in solido tra loro, al pagamento di 57,1 milioni. Banco BPM ha eseguito la sentenza per la quota di spettanza e, unitamente agli altri istituti coinvolti, ha impugnato il provvedimento avanti la Corte di Appello;
  • Il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. Il Tribunale di Roma, con sentenza del 21 novembre 2022, ha rigettato integralmente le domande della società Malenco. Pende il giudizio d'appello;
  • CE.DI.SISA Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della

società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. L'udienza per l'esame della CTU si è tenuta in data 24 gennaio 2024; la causa è stata rinviata al 13 marzo 2024 per il prosieguo;

  • Il 23 dicembre 2022 l'amministrazione straordinaria di Società Italiana per Condotte d'Acqua S.p.A. ha citato in giudizio i componenti dei propri Consigli di Gestione e di Sorveglianza, la società di revisione nonché il ceto bancario, tra cui Banco BPM, ed alcune società di factoring, per ottenere la condanna in via solidale di tutti i convenuti al pagamento della somma di oltre 389 milioni. L'importo viene chiesto a titolo di risarcimento degli asseriti danni determinati anche dalla abusiva concessione di credito da parte del ceto bancario, che avrebbe consentito all'azienda di continuare ad operare nonostante la situazione di crisi, causando peraltro il grave depauperamento dell'attivo netto societario,
  • Il 5 marzo 2019 Barberini Hotel S.r.l. ha promosso giudizio al fine di ottenere la condanna di Banco BPM al pagamento dell'importo di 19,5 milioni, quale conseguenza dell'intervenuta risoluzione di alcuni contratti di leasing per iniziativa della convenuta e obbligo di procedere alla restituzione dei canoni percepiti e, in subordine, la riduzione della penale contrattuale. La Corte di Appello di Milano ha confermato la sentenza favorevole alla Banca resa dal Tribunale di Milano. Pende ricorso in Cassazione;
  • Il 19 giugno 2023 la società AD Casa S.r.l. ha contestato a Banco BPM il mancato perfezionamento della vendita, in suo favore, di un complesso immobiliare in Firenze con conseguente richiesta di condanna a rogitare al minor prezzo di 21,9 milioni, rispetto ai 35,1 milioni pattuiti, oltre al risarcimento danni quantificati in 3,8 milioni. L'iniziale pattuizione è stata messa in discussione dalla stessa promissaria acquirente alla luce del nuovo piano operativo approvato dal Comune di Firenze. Il giudizio pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Milano;

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 1.049,8 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 225,2 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 64,5 milioni.

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano Banco BPM ammontano alla data del 31 dicembre 2023 è pari a 222,7 milioni1 (dato invariato rispetto alle pretese esistenti alla data del 31 dicembre 2022).

Dettaglio dei contenziosi in essere al 31 dicembre 2023

I principali contenziosi fiscali in essere alla data del 31 dicembre 2023 (pretese maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

• Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) - cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché nella misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. Il 18 gennaio 2023 è stata pubblicata la sentenza della Corte di Cassazione che ha riconosciuto la fondatezza del ricorso presentato dalla Banca per effettiva mancanza di una specifica disposizione di legge regionale che deroghi, per l'anno d'imposta 2006 al regime di sospensione dell'applicazione della maggiorazione dell'aliquota IRAP disposto dalla

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che, ad eccezione degli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e delle passività classificate come probabili, la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

legge statale. La Corte ha tuttavia evidenziato che a seguito della sospensione dell'efficacia dell'aumento dell'aliquota IRAP per il 2002 per banche ed assicurazioni di un punto percentuale, ritiene debba essere applicata l'aliquota del 4,75% già prevista a livello nazionale per il 2002 dall'art. 45 comma 2 del d lgs n 446 del 1997 anziché l'aliquota ordinaria del 4,25%. La Corte ha quindi cassato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale con rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto, che dovrà provvedere a rideterminare il debito tributario della banca applicando l'aliquota del 4,75%. La vertenza rimane quindi pendente per effetto del rinvio alla Commissione Tributaria Regionale Quest'ultima tuttavia non potrà non ridurre l'ammontare della pretesa e disporre il conseguente rimborso delle imposte e relativi interessi già versati come conseguenza della pronuncia della sentenza ora cassata;

• Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) - avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi di cui 182,0 milioni relativi ad IRES e 17,8 milioni relativi ad IRAP. Si evidenzia inoltre che la pretesa complessiva include sanzioni applicate nella misura massima del 200%). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8.562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sezione 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti alla Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. Il 18 dicembre 2015 è stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione che è tutt'ora pendente.

Agli avvisi illustrati ha fatto seguito il 22 dicembre 2014 la notifica di ulteriori avvisi di accertamento in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche le pretese contenute in questi avvisi riguardano la asserita indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La Commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005, di cui al punto precedente.

Le pretese illustrate, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione da parte della Banca anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio. Al riguardo va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, che quindi potrebbero terminare con un esito diverso, si evidenzia che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con argomentazioni analoghe a quelle formulate dalla Banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione. Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso.

Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti gli aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il già citato ricorso alla Suprema Corte.

Il ricorso sarà valutato dalla Corte in pubblica udienza il giorno 22 marzo 2024. Al riguardo il

Procuratore Generale ha depositato entro i termini di legge una propria memoria, ai sensi dell'art. 378, primo comma, cod. proc. civ. nell'ambito della quale riconosce la fondatezza del motivo di ricorso afferente alla nullità dell'avviso di accertamento emesso ai fini IRAP in quanto notificato tardivamente proponendo di cassare la sentenza impugnata, mentre propone il rigetto degli altri motivi di ricorso afferenti l'IRES.

Alla luce degli elementi di novità intervenuti è stata svolta un'attenta analisi della memoria più sopra citata, anche con il supporto dei fiscalisti e legali che supportano la banca nell'ambito del giudizio, analisi finalizzata a verificare se i nuovi elementi informativi in essa contenuti siano tali da modificare le valutazioni effettuate in merito al rischio di soccombenza e le conclusioni a tal proposito raggiunte.

L'analisi condotta ha portato a confermare la valutazione del rischio di soccombenza come possibile ma non probabile e la conseguente non necessità di rilevare accantonamenti nel bilancio al 31 dicembre 2023 a fronte della passività potenziale connessa all'esito della vertenza in esame. In maggior dettaglio va preliminarmente evidenziato che la valutazione delle osservazioni del Procuratore Generale è rimessa in via esclusiva alla Corte, che non è in alcun modo vincolata dalla posizione espressa dallo stesso. Inoltre, le motivazioni addotte dal Procuratore Generale sono state valutate non condivisibili sotto diversi profili, anche in quanto contrarie all'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione sulle questioni giuridiche rilevanti.

Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle suddette passività potenziali nel bilancio al 31 dicembre 2023.

Attività di verifica

In data 24 gennaio 2023 l'Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Lombardia Ufficio Grandi Contribuenti ha avviato nei confronti della Capogruppo Banco BPM una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto i periodi di imposta 2017 e 2018. La verifica si è conclusa il 21 settembre 2023 con la consegna del processo verbale di constatazione nel quale è contenuto un solo rilievo di ammontare non rilevante a fronte del quale l'Ufficio provvederà alla rettifica diretta della perdita fiscale della Banca per il 2018 senza applicazione di sanzioni.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano a 210,8 milioni e comprendono l'importo (al netto dei pagamenti effettuati) di 82,5 milioni stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali del 30 dicembre 2020 e successive integrazioni del 3 maggio 2021 e del 17 febbraio 2023. In particolare, nel corso dell'esercizio, a seguito dei citati accordi del 17 febbraio 2023, è stata prevista l'estensione del Fondo ad ulteriori 250 lavoratori a livello di Gruppo con uno stanziamento aggiuntivo di 10,2 milioni, portando il costo complessivo a livello consolidato a 267,2 milioni (di cui 258,0 riferiti a Banco BPM) a fronte dell'accompagnamento alla pensione su base volontaria di circa n. 1.850 risorse totali a livello di Gruppo.

In tale voce sono inoltre ricompresi: i) la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo e ii) la stima relativa ad altre erogazioni previste a favore del personale (ad es. welfare, premio aziendale, premi di fedeltà, patto di non concorrenza, ecc.).

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 104,3 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (20,8 milioni);
  • b) stima dei probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate di polizze assicurative da parte della clientela (22,8 milioni);
  • c) rischi connessi ad impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership e garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (27,9 milioni);
  • d) rischi connessi a garanzie rilasciate a fronte delle cessioni di crediti deteriorati già perfezionate alla data del 31 dicembre 2022 (19,8 milioni);

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

In relazione a tale operatività è stato incardinato un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano aveva notificato alla Banca un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni, importo poi ridottosi a 83,8 milioni a seguito di un primo parziale dissequestro e della confisca disposta dal Giudice dell'udienza preliminare di Milano nell'ambito della sentenza di applicazione della pena su richiesta dell'8 aprile 2022.

Nel corso del 2023 le Procure di Verona e di Roma, preso atto dell'attività di ristoro attuata dalla Banca, condividendo altresì le argomentazioni in diritto della Banca stessa, hanno disposto il dissequestro dell'intera somma ancora sottoposta a vincolo pari a 83,8 milioni.

Tali vicende hanno determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza ai propri clienti, il Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care nei confronti della clientela finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB. Alla data del 31 dicembre 2023 risultavano pervenuti a livello di Gruppo circa 24.500 reclami e notificati 1.400 contenziosi (in parte preceduti da reclamo), per un petitum complessivo di circa 721,1 milioni.

Alla stessa data, grazie all'attività di gestione delle posizioni e di customer care precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti, mediante transazione o per effetto di sentenza passata in giudicato, reclami e contenziosi per un petitum complessivo pari a 663,1 milioni (dei quali circa 624 milioni riferiti a Banco BPM).

A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti che quelli potenziali stimati, nella sottovoce in oggetto risulta compreso lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze con la clientela ammontante alla data del 31 dicembre 2023 a 25,6 milioni (dei quali 20,8 milioni riferiti a Banco BPM).

L'accantonamento complessivo relativo a Banco BPM effettuato nel corso degli esercizi a partire dal 2017 è risultato pari a 367,1 milioni, a fronte dei quali sono stati effettuati utilizzi per i rimborsi a favore della clientela per 346,3 milioni.

Al 31 dicembre 2022 il fondo ammontava a 33,1 milioni; nel corso del 2023 sono stati effettuati utilizzi a fronte dei rimborsi per 15,7 milioni ed è stato effettuato un ulteriore accantonamento di 3,4 milioni per tenere conto delle stime aggiornate relative al petitum complessivo atteso e alle percentuali di ristoro.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate, e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, per il cui dettaglio si rimanda alla relativa sezione di bilancio consolidato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda perfezionate in precedenti esercizi, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente/partner nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

• cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata il 14 dicembre 2023 di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Vera Assicurazioni e Banco BPM Assicurazioni a Credit Agricole Assurances.

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.

Gli accordi relativi alla cessione a Cattolica Assicurazioni di una quota del 65% di Vera Vita e Vera Assicurazioni perfezionata nell'esercizio 2018, che sono stati significativamente rivisti nel corso del 2021, prevedevano meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dall'acquirente attraverso un'eventuale corresponsione di indennizzi nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali. In data 14 dicembre 2023, a seguito dell'esercizio della call option, il Gruppo ha acquisito il 65% del capitale sociale di Vera Vita e di Vera Assicurazioni da Generali. In tale sede è stato specificato che, con riferimento all'accordo relativo alle penali e commissioni aggiuntive rivisto nel 2021, nulla è dovuto fra le parti.

Pertanto lo stanziamento di 12,5 milioni in essere al 31 dicembre 2022 è stato rilasciato a conto economico.

Con riferimento agli accordi con Anima Holding, sulla base degli accordi modificativi rivisti nel 2020, è previsto un sistema di penali in caso di mancato raggiungimento dei target di Raccolta Netta previsti per i due periodi gennaio 2020–dicembre 2022 e gennaio 2023–febbraio 2025. Dal momento che il target relativo al primo sottoperiodo (gennaio 2020 – dicembre 2022) non è stato raggiunto e che, sulla base di una elaborazione multiscenario anche la raccolta relativa al secondo sottoperiodo è stimata inferiore al target contrattualmente previsto, è stato effettuato un accantonamento per complessivi 27,9 milioni per tenere conto del gap di raccolta netta rilevato nel primo sottoperiodo e stimato per il secondo sotto-periodo. A titolo informativo si evidenzia che la penale relativa al primo sottoperiodo potrebbe non essere dovuta (in tutto o in parte) nel caso in cui il deficit di Raccolta Netta rilevata nel primo sottoperiodo sia compensato da un eventuale surplus rilevato nel secondo sottoperiodo (gennaio 2023 febbraio 2025).

La voce d) si riferisce all'importo stanziato a presidio dei probabili esborsi finanziari futuri per le garanzie concesse nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti deteriorati perfezionate nel 2022 e nei precedenti esercizi.

Sezione 11 Azioni rimborsabili – Voce 120

11.1 Azioni rimborsabili: composizione

Alla data di bilancio, così come nel precedente esercizio, non vi sono azioni rimborsabili.

Sezione 12 Patrimonio dell'impresa – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

12.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2023 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

Le azioni proprie in portafoglio alla data di bilancio sono pari a n. 6.958.684, per un controvalore di bilancio di 22,9 milioni.

12.2 Capitale – Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (6.159.480) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.509.022.646 -
B. Aumenti 1.623.651 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni -
-
- esercizio di warrant -
-
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie 1.623.651
-
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (2.422.855) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (2.422.855)
-
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.508.223.442 -
D.1 Azioni proprie (+) 6.958.684 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126
-
- non interamente liberate - -

Nella voce B.2 figurano, per n. 1.623.651 azioni assegnate nel corso dell'esercizio ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione come dettagliato nella Parte I della Nota Integrativa consolidata.

Nella voce C.2 risultano iscritte n. 2.422.855 azioni riacquistate nell'ambito del programma di acquisto azioni proprie a servizio dei piani di incentivazione ai dipendenti.

Nelle voci B.2 e C.2 sono rilevate anche n. 4.000 azioni acquistate e vendute con riferimento all'operatività con la clientela del c.d. "conto errori".

12.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

12.4 Riserve di utili: altre informazioni

In base alle previsioni dello IAS 1, paragrafo 79 - lettera b), e dell'art. 2427 commi 7-bis e 22-septies del codice civile, di seguito si riporta l'informativa relativa:

  • al riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo la loro origine con l'indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità, nonché della loro utilizzazione nei tre precedenti esercizi;
  • alla proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite d'esercizio.

12.4.rmativa ai sensi dell'art. 2427 comma 7-bis del codice civile

Voci 31/12/2023 Possibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
Utilizzi negli ultimi tre esercizi
Copertura
perdite
Altri utilizzi
Capitale 7.100.000
Sovrapprezzi di emissione -
Strumenti di capitale 1.465.441
Azioni proprie (22.936)
Riserve 4.091.484 4.044.132 (24.270) (726.920)
- Riserva legale 1.420.000 B 1.420.000
- Riserva per azioni proprie 22.936
- Riserva indisponibile ex art. 6 D.Lgs. 38/2005 323.511 B(1) 323.511
- Riserva indisponibile da valutazione Partecipazioni
valutate al PN
355.544 B(1) 355.544
- Riserva straordinaria disponibile 1.375.124 A,B,C 1.154.898(*) (24.270) (726.920)
- Riserva First Time Adoption (FTA) - Rivalutazione Immobili 13.675 A,B,C 13.675
- Riserva da aggregazioni aziendali 776.504 A,B,C 776.504
- Riserva per cedole strumenti AT1 (220.226)
- Altre riserve 24.416
Riserve da valutazione: (278.830)
- Riserva da valutazione - FVOCIE (13.109) (2)
- Riserva da valutazione - FVOCID (483.289) (2)
- Riserva da valutazione – Partecipazioni valutate al PN 23.842 (2)
- Riserva da valutazione - CFH (20.481) (2)
- Riserva da valutazione - Attività materiali 315.685 (2)
- Riserva da valutazione - Utili(Perdite) attuariali (58.371) (2)
- Riserva da valutazione - Variazione proprio merito creditizio (43.107) (2)
Totale 12.355.159 4.044.132 (24.270) (726.920)
- Risultato d'esercizio 1.447.274
Totale Patrimonio 13.802.433 4.044.132 (24.270) (726.920)
A = per aumento gratuito di capitale
B = per copertura perdite

C = per distribuzione ai soci

(1) La riserva può essere utilizzata per la copertura delle perdite di esercizio solo dopo aver utilizzato le riserve di utili disponibili e la riserva legale come stabilito dall'art. 6 del D.Lgs. n. 38/05. In tale caso essa è reintegrata accantonando gli utili degli esercizi successivi.

(2) Le riserve sono soggette a vincolo di indisponibilità ai sensi del art. 6 del D.Lgs. n. 38/05

* La quota disponibile della Riserva è al netto della Riserva per cedole strumentali AT1 negativa per 220,2 milioni

Dal prospetto sopra riportato risulta che le riserve disponibili per la distribuzione ai soci (c.d "Distributable Items") indicate con la lettera C nella colonna "Possibilità di utilizzazione" sono pari a 1.945,1 milioni.

Nel caso in cui l'Assemblea approvi le delibere riportate nella Relazione sulla Gestione al paragrafo "Proposte di destinazione dell'utile d'esercizio" (riportate di seguito nella tabella 12.4.2) e tenendo conto dell'evoluzione della riserva indisponibile ex D.L. 38/2005, l'ammontare dei Distributable items si attesterà a 1.993,7 milioni.

Si ricorda che:

  • a seguito della delibera assembleare del 15 aprile 2021, sulla "Riserva da aggregazioni aziendali" è stato posto un vincolo di sospensione di imposta ai fini fiscali per l'importo di euro 414.085.450;
  • a seguito della delibera assembleare del 7 aprile 2022 è stato posto un vincolo di sospensione di imposta ai fini fiscali complessivo pari a euro 605.612.303 sulla "Riserva Legale", originariamente pari a Euro 605.612.303 che, a seguito delle variazioni intervenute nel corso del 2022 e 2023, viene ridotto a euro 470.468.776.

Tali vincoli conseguono alla decisione di riallineare i valori fiscali a quelli contabili per le attività immateriali costituite da marchi e client relationship (da cui discende il vincolo di euro 414,1 milioni) e sulle attività materiali costituite da immobili (da cui discende il vincolo di euro 470,5 milioni).

12.4.2 Informativa ai sensi dell'art. 2427 comma 22-septies del codice civile

(importo in euro)
Utile netto dell'esercizio 1.447.274.488,31
Quota da vincolare alla riserva non distribuibile ex art.26, D.L. 10 agosto 2023 n. 104 convertito
nella Legge 9 ottobre 2023 n. 136 relativo all'imposta straordinaria sull'incremento del margine di
interesse) (378.333.590,00)
Quota da vincolare alla riserva indisponibile ex art.6, comma 2, D.Lgs 28 febbraio 2005 n,38
relativo alle plusvalenze che discendono dall'applicazione del valore equo (fair value) (83.885.854,91)
Dividendo ai Soci (pari a € 0,56 per 1.515.182.126 azioni emesse) (*) (848.501.990,56)
Utile dell'esercizio destinato a finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse ai sensi
dell'art. 5.2 dello Statuto Sociale (4.000.000,00)
Residuo utile da assegnare alla riserva straordinaria disponibile 132.553.052,84

(*) Il dividendo non verrà attribuito alle azioni di cui la Banca si trovasse in possesso alla data di stacco del dividendo.

12.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Nel mese di novembre Banco BPM ha realizzato la quinta emissione di strumenti Additional Tier 1, per un importo pari a 300 milioni, destinata ad investitori istituzionali.

L'emissione è classificabile come strumento di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, è stato rilevato a voce "130 Strumenti di capitale" per un ammontare pari a 298 milioni, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili pari a 3 milioni, al netto dell'effetto fiscale.

Inoltre, sempre nel mese di novembre, Banco BPM ha completato l'offerta di riacquisto per cassa del prestito obbligazionario emesso nel 2019, per nominali 223,3 milioni.

Pertanto al 31 dicembre 2023 risultano in essere le seguenti emissioni di Additional Tier 1 classificati come strumenti di capitale:

  • Banco BPM 8,75% emissione 11/04/2019 valore nominale 76,7 milioni valore bilancio 76,2 milioni, tale emissione è stata oggetto nel corso dell'esercizio di una offerta di riacquisto per cassa che ha raccolto adesioni per il 74,45% riducendo il valore nominale in circolazione dai 300 milioni originari agli attuali 76,7 milioni;
  • Banco BPM 6,125% emissione 21/01/2020 valore nominale 400 milioni valore di bilancio 397,3 milioni;
  • Banco BPM 6,5% emissione 19/01/2021 valore nominale 400 milioni valore di bilancio 397,4 milioni.
  • Banco BPM 7% emissione 12/04/2022 valore nominale 300 milioni valore di bilancio 296,6 milioni.
  • Banco BPM 9,5% emissione 24/11/2023 valore nominale 300 milioni valore di bilancio 298 milioni.

per un valore di bilancio complessivo pari a 1.465,4 milioni.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile degli strumenti in esame si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della Nota integrativa consolidata.

12.6 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nelle sezioni precedenti.

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate (diversi da quelli designati al fair value)

Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Totale Totale
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisiti/e o
originati/e
31/12/2023 31/12/2022
1. Impegni a erogare fondi 47.358.935 2.017.948 323.591 21.135 49.721.609 45.926.481
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 2.129.810 3.666 1.775 - 2.135.251 1.453.441
c) Banche 2.174.371 111.668 - - 2.286.039 2.309.317
d) Altre società finanziarie 3.055.096 167.014 3.364 - 3.225.474 2.813.542
e) Società non finanziarie 37.907.102 1.652.589 314.371 21.029 39.895.091 36.947.121
f) Famiglie 2.092.556 83.011 4.081 106 2.179.754 2.403.060
2. Garanzie finanziarie rilasciate 418.851 33.692 24.360 - 476.903 507.026
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 6.534 - - - 6.534 10.217
c) Banche 19.133 - - - 19.133 39.274
d) Altre società finanziarie 24.528 1.491 16 - 26.035 35.779
e) Società non finanziarie 330.524 27.052 22.764 - 380.340 370.942
f) Famiglie 38.132 5.149 1.580 - 44.861 50.814

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
Totale Totale
31/12/2023 31/12/2022
1. Altre garanzie rilasciate 8.132.356 7.934.076
di cui: deteriorati 342.056 321.959
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 9.074 9.043
c) Banche 291.159 460.962
d) Altre società finanziarie 228.118 240.626
e) Società non finanziarie 7.482.701 7.093.263
f) Famiglie 121.304 130.182
2. Altri impegni 4.195.393 2.917.586
di cui: deteriorati 3.979 3.946
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 12.718 9.643
c) Banche 132.606 146.855
d) Altre società finanziarie 1.540.356 315.738
e) Società non finanziarie 703.720 719.283
f) Famiglie 1.805.993 1.726.067

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Importo Importo
Portafogli 31/12/2023 31/12/2022
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 318.360 253.043
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 5.057.899 3.816.543
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 57.652.885 49.409.103
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni e che risultano iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale ammontano complessivamente a 63.029,1 milioni e si riferiscono:

  • per 17.270,7 milioni (15.811,5 milioni nel 2022) a mutui ceduti alla società veicolo BP Covered Bond a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite. Tali finanziamenti sono esposti in bilancio nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – b) crediti verso la clientela";
  • per 219 milioni (364,7 milioni nel 2022) si riferisce ad attività finanziarie relative ai mutui ceduti alle società veicolo delle operazioni di cartolarizzazione;
  • per 23.882,3 milioni (24.546,1 milioni nel 2022) a crediti verso la clientela costituiti a garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali (Abaco);
  • per 20.990,7 milioni (9.415,1 milioni nel 2022) a titoli sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta;
  • per 178,2 milioni (2.916,7 milioni nel 2022) a titoli costituiti a cauzione e garanzia di altre operazioni, prevalentemente riconducibili alle operazioni di rifinanziamento presso banche centrali (meccanismo del pooling);
  • per 47,8 milioni (108,9 milioni nel 2022) ad attività costituite a garanzia di operazioni di finanziamento ricevute da Cassa Depositi e Prestiti;
  • per 440,5 milioni (315,7 milioni nel 2022) a depositi di garanzia a titolo di collateralizzazione di contratti Master Agreement stipulati dall'istituto. Tali depositi sono esposti in bilancio nella voce "40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato."

In aggiunta, si segnalano le seguenti attività, non rappresentate che da un punto di vista contabile nell'attivo patrimoniale, utilizzate come parte del collaterale dei finanziamenti ricevuti dalla BCE che al 31 dicembre 2023 erano costituiti principalmente da operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III" per nominali 15,7 miliardi (26,7 miliardi di nominale nel 2022):

  • titoli rivenienti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività per 639 milioni (2.380,2 milioni nel 2022);
  • emissioni obbligazionarie garantite (covered bond) riacquistate per un valore nominale pari a 0,8 milioni (3.001,8 milioni nel 2022).

Da ultimo si segnala che alla data di bilancio risultano in essere operazioni di provvista garantite rappresentate da pronti contro termine passivi con sottostante titoli acquisiti nell'ambito di operazioni di pronti contro termine attive. Il valore di bilancio delle citate operazioni di pronti contro termine attive, esposte tra i crediti verso banche e clientela in funzione della controparte, ammonta a 1.219,7 milioni (156,7 milioni nel 2022) con valore nominale di 1.239,5 milioni (185,5 milioni nel 2022).

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti 119.036
1. regolati 119.036
2. non regolati -
b) vendite 41.644
1. regolate 41.626
2. non regolate 18
2. Gestioni individuale di portafogli -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni
di portafogli)
-
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 71.954.167
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 5.968.223
2. altri titoli 65.985.944
c) titoli di terzi depositati presso terzi 70.846.673
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 45.534.282
4. Altre operazioni -

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di compensazione o ad accordi similari

Nella presente sezione viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS 7 in tema di "compensazione di attività e passività finanziarie" per quegli strumenti finanziari:

  • che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

In particolare gli importi compensati esposti nelle successive tabelle 5. e 6., in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b)", ammontano a 454,5 milioni di cui 95,8 milioni relativi alle operazioni di Pronti contro termine il cui effetto viene rappresentato in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
  • a) crediti verso banche compensati per 95,8 milioni;
    1. Passività finanziarie valutate la costo ammortizzato compensate per 95,8 milioni;
    2. b) titoli in circolazione compensati per 95,8 milioni.

L'effetto della compensazione in diminuzione dei "titoli in circolazione" è dovuto alla rappresentazione prevista per le operazioni di Pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate.

I rimanenti 358,7 milioni si riferiscono ad alcuni derivati Over the counter OTC stipulati con la controparte London Clearing House (LCH), rappresentati in diminuzione delle voci di stato patrimoniale relative ai derivati di copertura.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 5. e 6. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala la presenza dei seguenti accordi:

• per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;

  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti derivati, sia di negoziazione sia di copertura, si evidenzia che:

  • quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 2.417 milioni (esposti nelle voci 20 e 50 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 2.338,7 milioni (2.697,4 milioni l'ammontare lordo) sono assistiti da contratti di netting (96,8% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 5 (colonne c) ed a));
  • quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 2.519,2 milioni (esposti nella voce 20 e 40 del passivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 2.095 milioni (2.453,7 milioni l'ammontare lordo) assistiti da contratti di netting (83,2% in termini percentuali), come indicato nella tabella 6. (colonne c) ed a)).

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 5. e 6. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari, si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi", esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e clientela, e delle attività e passività finanziarie di negoziazione, in funzione della tipologia della controparte e della finalità delle operazioni, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale. Si precisa che nella tabella 6. figurano 6.235,7 milioni di pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate rappresentati in bilancio e nelle relative tabelle di Parte B "Voce 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – c) Titoli in circolazione", mentre non sono rappresentate alcune operazioni di prestito titoli garantiti da contante nei confronti della clientela senza accordi di compensazione per 1,7 milioni, che rappresentano le differenze rispetto a quanto evidenziato nelle tabelle della Parte B.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 5. e 6., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza della colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 5. e 6.

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare Ammontare
delle passività
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Ammontare
netto delle
attività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione
in bilancio
Ammontare Ammontare
lordo delle
attività
finanziarie (a)
Strumenti
finanziari
(d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
netto (f=c-d-e)
31/12/2023
netto
31/12/2022
1. Derivati 2.697.388 358.650 2.338.738 1.822.436 488.756 27.546 70.014
2. Pronti contro termine 5.767.199 95.843 5.671.356 5.664.875 6.481 - 1.604
3. Prestito titoli 7.303 - 7.303 7.303 - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2023 8.471.890 454.493 8.017.397 7.494.614 495.237 27.546 X
Totale 31/12/2022 5.656.358 538.986 5.117.372 3.168.540 1.877.214 X 71.618

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordiquadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare
lordo delle
passività
finanziarie (a)
Ammontare
delle attività
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Ammontare
netto delle
passività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione
in bilancio
Ammontare Ammontare
Strumenti
finanziari
(d)
Depositi di
contante
posti a
garanzia (e)
netto (f=c-d-e)
31/12/2023
netto
31/12/2022
1. Derivati 2.453.653 358.650 2.095.003 1.822.436 176.275 96.292 196.696
2. Pronti contro termine 28.984.147 95.843 28.888.304 28.850.116 22.133 16.055 12.595
3. Prestito titoli 214.306 - 214.306 203.597 - 10.709 2.055
4. Altri - - - - - -
Totale 31/12/2023 31.652.106 454.493 31.197.613 30.876.149 198.408 123.056 X
Totale 31/12/2022 14.851.178 538.986 14.312.192 13.823.259 277.587 X 211.346

7. Operazioni di prestito titoli

Le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Al 31 dicembre 2023 le operazioni della specie sono esposte tra i Crediti verso Banche per 7,3 milioni (6,8 milioni nel 2022) e tra i Debiti verso Banche o clientela per 216 milioni (41,2 milioni nel 2022) di cui 214,3 milioni verso Banche (40,6 milioni nel 2022) in corrispondenza della forma tecnica "Pronti contro termine".

Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore o privi di garanzia, non trovano alcuna esposizione patrimoniale. Al 31 dicembre 2023 il fair value dei titoli presi a prestito con garanzia costituita da altri titoli o da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore è pari a 1.069 milioni (402,9 milioni nel 2022), mentre l'importo dei titoli dati a prestito a banche senza aver ricevuto garanzie, è pari a 1.404,1 milioni (393,3 milioni nel 2022).

8. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio non sono presenti attività a controllo congiunto.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre Totale
2023
Totale
2022
operazioni
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico: 6.941 9.429 - 16.370 10.828
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 721 2.911 - 3.632 2.177
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value 6.220 6.518 - 12.738 8.651
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 155.063 - X 155.063 96.365
3. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato: 606.157 5.160.917 - 5.767.074 2.496.727
3.1 Crediti verso banche 41.916 972.325 X 1.014.241 157.682
3.2 Crediti verso clientela 564.241 4.188.592 X 4.752.833 2.339.045
4. Derivati di copertura X X 434.293 434.293 (20.906)
5. Altre attività X X 75.387 75.387 37.244
6. Passività finanziarie X X X 415 225.123
Totale 768.161 5.170.346 509.680 6.448.602 2.845.381
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 104 112.386 - 112.490 83.987
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 31.073 X 31.073 20.418

Nella voce 1.1 "Attività finanziarie detenute per la negoziazione – Altre operazioni" figurano i differenziali dei contratti derivati connessi gestionalmente con le passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO).

Nella voce 4 "Derivati di copertura - Altre operazioni" figurano i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni dell'attivo dello stato patrimoniale.

Nella voce 5 "Altre attività – Altre operazioni" pari a 75,4 milioni figurano per 5,3 milioni interessi attivi su credito d'imposta e per 70,1 milioni interessi attivi inerenti l'operatività connessa ai crediti "Ecobonus".

Gli interessi attivi su attività impaired sono contabilizzati secondo le modalità previste dal principio contabile IFRS 9. In particolare accolgono l'effetto attribuibile al c.d. "time reversal" dovuto alle riprese di valore da attualizzazione dei crediti deteriorati.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 2023 2022
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 244.784 129.580

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
2023
Totale
2022
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.804.036) (523.091) (2.327.127) (504.847)
1.1 Debiti verso banche centrali (703.543) X X (703.543) -
1.2 Debiti verso banche (266.409) X X (266.409) (97.789)
1.3 Debiti verso clientela (834.084) X X (834.084) (113.641)
1.4 Titoli in circolazione X (523.091) X (523.091) (293.417)
2. Passività finanziarie di negoziazione (582.456) - (32) (582.488) (20.270)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (62) - (62) (138)
4. Altre passività e fondi X X (989) (989) (741)
5. Derivati di copertura X X (352.619) (352.619) 13.114
6. Attività finanziarie X X X (75) (93.676)
Totale (2.386.492) (523.153) (353.640) (3.263.360) (606.558)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (8.953) X X (8.953) (7.055)

La voce 1.1 "Debiti verso banche centrali" si riferisce interamente ad interessi passivi su operazioni di raccolta da BCE TLTRO III e si confronta con un saldo positivo dell'esercizio 2022 (+181,4 milioni). La differente contribuzione dipende dall'effetto congiunto dell'incremento dei tassi di interesse, a partire dal secondo semestre del 2022, del venir meno dei meccanismi vantaggiosi di remunerazione, oltre che dal differente valore nominale di computo imputabile ai rimborsi effettuati nell'esercizio (11 miliardi).

Per il trattamento contabile e per maggiori dettagli sulla rilevazione degli interessi competenza dei finanziamenti TLTRO III si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata.

La voce 5 "Derivati di copertura - Altre operazioni" contiene i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni del passivo dello stato patrimoniale.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 2023 2022
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (34.513) (11.012)

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2023 2022
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 1.126.439 181.800
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (1.044.765) (189.592)
C. Saldo (A-B) 81.674 (7.792)

Sezione 2 - Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
Tipologia servizi/Valori 2023 2022
a) Strumenti finanziari 56.675 45.050
1. Collocamento titoli 2.395 9.085
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - -
1.2 Senza impegno irrevocabile 2.395 9.085
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 50.390 33.657
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 50.023 33.595
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 367 62
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 3.890 2.308
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
b) Corporate Finance 25 -
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria 25 -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 20 -
d) Compensazione e regolamento - -
e) Custodia e amministrazione 10.833 9.175
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 10.833 9.175
f) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
g) Attività fiduciaria - -
h) Servizi di pagamento 641.417 584.270
1. Conto correnti 241.720 255.194
2. Carte di credito 25.867 25.805
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 92.661 80.677
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 252.948 193.807
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 28.221 28.787
i) Distribuzione di servizi di terzi 629.494 692.749
1. Gestioni di portafogli collettive 394.356 442.936
2. Prodotti assicurativi 127.063 129.091
3. Altri prodotti 108.075 120.722
di cui: gestioni di portafogli individuali 759 792
j) Finanza strutturata - -
k) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
l) Impegni a erogare fondi - -
m) Garanzie finanziarie rilasciate 88.491 82.158
di cui: derivati su crediti - -
n) Operazioni di finanziamento 165.676 159.317
di cui: per operazioni di factoring - -
o) Negoziazione di valute 2.498 2.914
p) Merci - -
q) Altre commissioni attive 280.264 291.148
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 1.875.393 1.866.781

La sottovoce q) "Altre commissioni attive" include le commissioni per la messa a disposizione dei fondi (Corrispettivo di Disponibilità Creditizia) 245,9 milioni (241,3 milioni il dato dell'esercizio precedente) e commissioni attive su prestito titoli per 1,4 milioni (8,1 milioni il dato dell'esercizio precedente).

Si deve precisare che, in relazione all'operatività della Banca, i flussi finanziari correlati alle commissioni rilevate nel conto economico dell'esercizio 2023 presentano limitati elementi di incertezza, in quanto trattasi principalmente di commissioni maturate, ed in larga parte incassate, a fronte della prestazione di servizi finanziari ormai completati. I crediti di funzionamento relativi a servizi prestati ma non ancora incassati risultano, infatti, di ammontare non significativo come illustrato nella "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della parte B dell'attivo di stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Per taluni ricavi riconducibili al collocamento di polizze assicurative a premio unico, il rischio di restituire alla compagnia di assicurazione una quota parte delle commissioni incassate a fronte dell'estinzione anticipata delle suddette polizze da parte della clientela è presidiato mediante lo stanziamento di adeguati fondi, come illustrato nella "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Al riguardo si fa inoltre presente che gli aggiustamenti delle commissioni rilevate nell'esercizio 2023, a fronte dei servizi resi in precedenti esercizi, sono complessivamente negativi per 5,3 milioni, pari allo sbilancio tra l'accertamento di maggiori ricavi per 8,9 milioni e minori ricavi per 14,2 milioni principalmente riconducibili all'attività di distribuzione di servizi di terzi (complessivamente negativi per 6,6 milioni).

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

Canali/Valori Totale Totale
2023 2022
a) presso propri sportelli: 631.889 701.834
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 2.395 9.085
3. servizi e prodotti di terzi 629.494 692.749
b) offerta fuori sede: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
c) altri canali distributivi: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -

2.3 Commissioni passive: composizione

Totale Totale
Tipologia di servizi/Valori 2023 2022
a) Strumenti finanziari (18.753) (15.712)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (12.346) (11.824)
di cui: collocamento di strumenti finanziari (6.407) (3.887)
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento (1.846) -
c) Custodia e amministrazione (4.750) (1.160)
d) Servizi di incasso e pagamento (59.697) (57.152)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (49.863) (46.909)
e) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) Impegni a ricevere fondi - -
g) Garanzie finanziarie ricevute (71.633) (34.002)
di cui: derivati su crediti - -
h) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (3.688) (4.091)
i) Negoziazione di valute (4) (5)
j) Altre commissioni passive (46.165) (21.188)
Totale (206.536) (133.310)

La riga "g) Garanzie finanziarie ricevute" comprende 62,2 milioni (25 milioni nel 2022) per l'acquisto di protezione del rischio di credito da parte del Gruppo nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere, come descritto in "A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio – 15 Altre informazioni - Cartolarizzazioni sintetiche" della Nota integrativa.

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Totale
2023
Totale
2022
Voci/Proventi Dividendi Proventi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.756 25 1.043 2
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.335 14.183 1.135 11.558
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
6.914 - 7.363 -
D. Partecipazioni 100.358 - 125.530 -
Totale 110.363 14.208 135.071 11.560

La voce "B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" include per 0,8 milioni i dividendi relativi ad Autostrade del Brennero e 0,3 milioni i dividendi relativi alla partecipazione detenuta in Crif S.p.A. I Proventi simili si riferiscono ai proventi incassati per 1,4 milioni dal Fondo ADRIAN EXP FD IV A, per 1,8 milioni al Fondo ALTO CAPITALE IV FC, per 3,4 milioni al Fondo WISEQUITY IV B. e per 1,1 milioni dal Fondo NB RENAISSANCE PART..

La voce "C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" include per 5,1 milioni i dividendi relativi alla partecipazione detenuta in Banca d'Italia e per 1,1 milioni quelli relativi a C.R. Asti.

La voce "D. Partecipazioni" è riferita esclusivamente a proventi incassati da società non controllate in via esclusiva. Gli importi più rilevanti sono riferiti a Agos Ducato S.p.A. per 72,2 milioni, a Anima Holding per 15,7 milioni e a Vera assicurazioni S.p.A. per 7,4 milioni.

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 2.906 19.414 (826) (5.627) 15.867
1.1 Titoli di debito 616 12.011 (11) (363) 12.253
1.2 Titoli di capitale 1.904 6.153 (548) (4.920) 2.589
1.3 Quote di O.I.C.R. 15 - (247) (71) (303)
1.4 Finanziamenti 371 - (20) - 351
1.5 Altre - 1.250 - (273) 977
2. Passività finanziarie di negoziazione 79 1.107 (1.189) (1.396) (1.399)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 79 1.107 (1.189) (1.396) (1.399)
2.3 Altre - - - - -
3. Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
X X X X (15.786)
4. Strumenti derivati 768.329 1.250.323 (704.463) (1.277.771) 60.605
4.1 Derivati finanziari: 768.329 1.250.323 (704.463) (1.277.771) 60.605
- Su titoli di debito e tassi di interesse 449.365 1.032.685 (666.722) (1.144.142) (328.814)
- Su titoli di capitale e indici azionari 318.964 217.638 (37.741) (133.629) 365.232
- Su valute e oro X X X X 24.187
- Altri - - - - -
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair
value option X X X X -
Totale 771.314 1.270.844 (706.478) (1.284.794) 59.287

Si deve precisare che, in base alle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, la specifica in merito al "di cui: coperture naturali connesse con la fair value option" si riferisce ad una particolare tipologia di copertura prevista dal principio contabile IFRS 9. Al riguardo si segnala che non risultano importi da valorizzare, in quanto il Gruppo Banco BPM ha optato di continuare ad avvalersi del regime di hedge accounting previsto dal principio contabile IAS 39.

Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Valori
2023
2022
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 1.276.820 2.607.006
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 2.626.378 814.200
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 68.777 1.405.836
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari 5.737 2.759
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 3.977.712 4.829.801
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (1.658.786) (1.393.836)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (1.596.670) (3.369.914)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (717.219) (65.054)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari (6.623) -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (3.979.298) (4.828.804)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (1.586) 997
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2023
Totale
2022
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 60.159 (102.754) (42.595) 249.074 (310.022) (60.948)
1.1 Crediti verso banche 19 (122) (103) 127 (550) (423)
1.2 Crediti verso clientela 60.140 (102.632) (42.492) 248.947 (309.472) (60.525)
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
26.398 (10.558) 15.840 41.102 (142.718) (101.616)
2.1 Titoli di debito 26.398 (10.558) 15.840 41.102 (142.718) (101.616)
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 86.557 (113.312) (26.755) 290.176 (452.740) (162.564)
B. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 32 (1.470) (1.438) 38 (1.386) (1.348)
Totale passività (B) 32 (1.470) (1.438) 38 (1.386) (1.348)

Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.2. Crediti verso clientela" comprende gli utili pari a 3,1 milioni, derivanti dalla vendita di titoli classificati nel portafoglio dei crediti verso la clientela, principalmente rappresentati da titoli governativi italiani ed esteri (2,9 milioni), nonché dall'effetto di rimborsi anticipati su titoli HTC.

Escludendo tale componente il risultato netto della suddetta voce è negativo per 45,6 milioni per effetto delle operazione di cessione del portafoglio di sofferenze ed inadempienze probabili.

Per ulteriori dettagli sulla cessione di titoli HTC si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della Nota integrativa consolidata.

Gli utili da cessione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si riferiscono per 11,9 milioni agli utili da cessione su titoli governativi italiani ed esteri.

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 97 - (127.978) (69.887) (197.768)
2.1 Titoli in circolazione 97 - (127.978) (69.887) (197.768)
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in
valuta: differenze di cambio X X X X -
Totale 97 - (127.978) (69.887) (197.768)

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie 83.738 4.227 (51.472) (5.155) 31.338
1.1 Titoli di debito 1.569 1.564 (7.794) (374) (5.035)
1.2 Titoli di capitale 6.163 2 (2.056) (1.521) 2.588
1.3 Quote di O.I.C.R. 60.261 118 (38.877) (20) 21.482
1.4 Finanziamenti 15.745 2.543 (2.745) (3.240) 12.303
2. Attività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X (2.769)
Totale 83.738 4.227 (51.472) (5.155) 28.569

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130 8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo stadio Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
Totale
2023
Totale
2022
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio originate
A. Crediti verso banche (855) (41) - - - - 756 27 - - (113) (1.487)
- Finanziamenti (1) - - - - - 330 7 - - 336 (640)
- Titoli di debito (854) (41) - - - - 426 20 - - (449) (847)
B. Crediti verso clientela (3.444) (74.407) (30.942) (771.111) (304) (9.972) 49.725 1.563 310.429 13.358 (515.105) (482.033)
- Finanziamenti - (73.947) (30.942) (768.612) (304) (9.972) 45.242 1.296 310.429 13.358 (513.452) (476.549)
- Titoli di debito (3.444) (460) - (2.499) - - 4.483 267 - - (1.653) (5.484)
Totale (4.299) (74.448) (30.942) (771.111) (304) (9.972) 50.481 1.590 310.429 13.358 (515.218) (483.520)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo stadio Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
Totale Totale
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio originate 2023 2022
A. Titoli di debito (1.508) - - - - 1.191
-
- - - (317) (2.073)
B. Finanziamenti - - - - - -
-
- - - - -
- Verso clientela - - - - - -
-
- - - - -
- Verso banche - - - - - -
-
- - - - -
Totale (1.508) - - - - 1.191
-
- - - (317) (2.073)

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili/perdite da modifiche contrattuali: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2023
Totale
2022
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie al FV rilevato nelle altre
componenti di C.E.
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie valutate al FV
rilevati a CE complessivo
- - - - - -
Attività finanziarie al costo ammortizzato
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie al Costo
Ammortizzato 3.547 (3.082) 465 4.783 (3.070) 1.713
Totale 3.547 (3.082) 465 4.783 (3.070) 1.713

La voce, positiva per 0,5 milioni, rappresenta l'impatto netto derivante dalle modifiche contrattuali intervenute nell'esercizio in relazione alle forme di finanziamento che non hanno comportato la cancellazione totale o parziale dal bilancio della precedente esposizione creditizia.

Sezione 10 – Spese amministrative – Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

Totale Totale
Tipologia di spese/Valori 2023 2022
1) Personale dipendente (1.575.329) (1.513.445)
a) salari e stipendi (1.073.461) (1.064.376)
b) oneri sociali (276.514) (277.680)
c) indennità di fine rapporto (65.927) (60.420)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (9.461) (5.788)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (3.496) (648)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (3.496) (648)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (40.500) (38.299)
- a contribuzione definita (40.500) (38.299)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (7.599) (7.939)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (98.371) (58.295)
2) Altro personale in attività (125) (56)
3) Amministratori e sindaci (4.030) (3.970)
4) Personale collocato a riposo (264) (279)
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 9.861 9.020
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (2.703) (1.799)
Totale (1.572.590) (1.510.529)

10.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Numero medio (*) 2023 2022
1) Personale dipendente 18.088 18.415
a) dirigenti 227 242
b) quadri direttivi 7.184 7.181
di cui: di 3° e 4° livello 3.532 3.577
c) restante personale dipendente 10.677 10.992
2) Altro personale 12 6
Totale 18.100 18.421

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70%.

10.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: costi e ricavi

Totale Totale
2023 2022
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (126) (183)
- Oneri finanziari (3.378) (471)
- Rendimento atteso delle attività a servizio del piano - -
- Utili e perdite attuariali - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni 8 6
Totale (3.496) (648)

10.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Gli altri benefici a favore dei dipendenti, i cui costi sono riportati nella precedente tabella 10.1 al punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti", ammontano a 98,4 milioni (58,3 milioni del 2022).

In tale voce sono rilevati principalmente i costi relativi al sistema di welfare, quali - a titolo d'esempio - il premio aziendale c.d. "welfare", i buoni pasto e i costi per la gestione delle mense aziendali, le polizze sanitarie e infortuni a beneficio dei dipendenti, le borse di studio, i contributi a favore dei circoli ricreativi aziendali, i premi fedeltà, i costi relativi ai corsi di addestramento e aggiornamento professionale.

10.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Settori Totale Totale
2023 2022
a) Spese relative agli immobili (65.782) (82.684)
- spese condominiali (9.233) (7.398)
- manutenzioni locali (14.088) (13.430)
- spese di pulizia (11.265) (12.918)
- energia, acqua e riscaldamento (31.196) (48.938)
b) Imposte indirette e tasse (278.983) (286.758)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (23.534) (20.382)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (98.804) (94.152)
- canoni (16.992) (18.545)
- manutenzioni (81.812) (75.607)
e) Prestazioni professionali e consulenze (80.097) (74.971)
f) Spese per visure e informazioni (8.737) (8.651)
g) Sorveglianza e scorta valori (14.226) (15.101)
h) Prestazione di servizi da terzi (220.267) (218.797)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (14.414) (12.214)
l) Premi assicurativi (10.737) (10.666)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (5.500) (5.235)
- noleggi (633) (683)
- altre spese (4.867) (4.552)
n) Oneri sistemici (183.244) (219.819)
- contributi ordinari ai Fondi di Risoluzione (81.891) (106.428)
- contributi addizionali ai Fondi di Risoluzione - -
- contributi ordinari al Fondo Interbancario di Tutela Depositi (101.353) (113.391)
o) Altri costi e spese diverse (48.309) (47.408)
Totale (1.052.634) (1.096.838)

Nelle voci "d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti" e "m) Trasporti, noleggi e viaggi – noleggi" sono compresi noleggi di software, noleggi di macchine e autoveicoli short term o low value e canoni di assistenza relativi ai noleggi.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo rispettivamente pari allo 0,8% dei depositi protetti entro il 3 luglio 2024 e pari all'1% del totale dei depositi protetti entro il 31 dicembre 2023. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce in esame, ossia la voce "160. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD.

La contribuzione ordinaria al FRU per l'esercizio 2023 ammonta a 81,9 milioni (106,4 milioni erano i contributi ordinari dell'esercizio 2022). Al riguardo si precisa che per il 2023, così come per l'esercizio precedente, il

Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Committments"). La contribuzione al FITD addebitata nel conto economico del 2023 ammonta a 101,4 milioni (113,4 milioni era la quota del 2022).

I valori indicati sopra descritti sono riportati nella precedente tabella in corrispondenza della sottovoce "n) Oneri sistemici".

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA - evoluzioni normative al Decreto legge n. 59/2016

Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente.

In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone annuo che è stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030.

Ai sensi dei citati riferimenti normativi l'esercizio di tale opzione, che è stato effettuato nel 2016 dalla Banca, è considerato irrevocabile.

Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base" ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio precedente e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio precedente, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta (base detta anche "DTA di tipo 2"). I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.

In virtù delle citate disposizioni normative, nella voce di conto economico in esame ("160. b) Altre spese amministrative") è stato addebitato l'onere di competenza dell'esercizio 2023 che ammonta a 24,1 milioni (27,7 milioni era l'importo addebitato nel conto economico del 2022).

Sezione 11 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 170

11.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Accantonamenti Totale Totale
Riattribuzioni 2023 2022
Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate (2.762) 17.044 14.282 (15.025)

11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni Totale
2023
Totale
2022
Altri impegni e altre garanzie rilasciate (6.533) 2.643 (3.890) 540

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni
di eccedenze
Totale
2023
Totale
2022
Rischi ed oneri su controversie legali (29.095) 27.271 (1.824) (7.568)
Altri rischi ed oneri (30.421) 15.566 (14.855) (30.086)
Totale (59.516) 42.837 (16.679) (37.654)

Gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri, al netto delle riprese di valore, ammontano a 59,5 milioni. In maggior dettaglio la sottovoce "Altri rischi ed oneri" accoglie gli stanziamenti relativi alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali per 14,4 milioni.

Per maggiori dettagli sugli stanziamenti effettuati si fa rinvio all'informativa contenuta nella "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri" della parte B della presente Nota integrativa.

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (144.303) - - (144.303)
- Di proprietà (43.304) - - (43.304)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (100.999) - - (100.999)
2. Detenute a scopo di investimento - - - -
- Di proprietà - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3. Rimanenze X - - -
Totale (144.303) - - (144.303)

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 190

13.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
di cui:software (97.799) - - (97.799)
A.1 Di proprietà (123.321) (1.144) 439 (124.026)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (123.321) (1.144) 439 (124.026)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale (123.321) (1.144) 439 (124.026)

Sezione 14 - Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
2023 2022
Oneri su beni rivenienti dal leasing (12.859) (14.343)
Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi - -
Altri (30.438) (44.391)
Totale (43.297) (58.734)

La voce "Oneri su beni rivenienti dal leasing" è relativa ai costi sostenuti sui beni a garanzia di esposizioni deteriorate per l'acquisto e la rivendita dei beni oggetto di operazioni di leasing finanziario.

La voce "Altri" include oneri da transazioni legali eccedenti i fondi rischi accantonati per 13,2 milioni (27,4 milioni il dato dell'esercizio precedente), perdite operative relative alla gestione delle filiali (rapine, frodi, furti e altri danni) per 4,8 milioni (4,1 milioni nel 2022), nonché sopravvenienze passive ed altre insussistenze.

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
2023 2022
Proventi su c/c e finanziamenti 6.466 6.398
Recuperi di imposte 232.877 231.968
Recuperi di spese 109.072 104.406
Fitti attivi su immobili 38.675 36.102
Altri 40.560 23.172
Totale 427.650 402.046

La sottovoce "Proventi su c/c e finanziamenti" si riferisce alla "commissione di istruttoria veloce" introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. n. 214/2011.

Sezione 15 – Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 220

15.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Componente reddituale/Valori Totale Totale
2023 2022
A. Proventi 267.085 55.914
1. Rivalutazioni 142.226 48.472
2. Utili da cessione 124.859 7.442
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - (159.690)
1. Svalutazioni - (869)
2. Rettifiche di valore da deterioramento - (158.821)
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto 267.085 (103.776)

Nelle voci Rivalutazioni e Svalutazioni sono ricompresi gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni di controllo per 142,2 milioni.

Gli utili da cessione si riferiscono, per 124,9 milioni, all'effetto economico relativo alla quota detenuta in Vera Vita S.p.A. per 27,0 milioni e Vera Assicurazioni S.p.A. per 97,9 milioni.

Per ulteriori dettagli si rimanda alla "Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" della Nota integrativa consolidata.

Sezione 16 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali – Voce 230

16.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Rivalutazioni
(a)
Svalutazioni
(b)
Differenze cambio Risultato
Positive
(c)
Negative
(d)
netto
(a-b+c-d)
A. Attività materiali 49.732 (193.653) - - (143.921)
A.1 Ad uso funzionale: 3.067 (50.735) - - (47.668)
- Di proprietà 3.067 (50.735) - - (47.668)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
A.2 Detenute a scopo di investimento: 46.665 (142.918) - - (96.253)
- Di proprietà 46.665 (142.918) - - (96.253)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
A.3 Rimanenze - - - - -
B. Attività immateriali - - - - -
B.1 Di proprietà: - - - - -
- Generate internamente dall'azienda - - - - -
- Altre - - - - -
B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
Totale 49.732 (193.653) - - (143.921)

La voce, complessivamente negativa per 143,9 milioni (101,7 milioni era il saldo negativo dello scorso esercizio), accoglie i risultati conseguenti alla valutazione al fair value delle "attività materiali ad uso funzionale rivalutate" e delle "attività materiali detenute a scopo di investimento", rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà. In particolare, nella sottovoce A.2 "Detenute a scopo di investimento" trova rappresentazione per 89,8 milioni la valutazione degli immobili detenuti a scopo di investimento iscritti nella voce "80. Attività materiali" e per 6,4 milioni la valutazione degli immobili ad uso investimento per i quali sono in essere trattative di vendita, classificati nella voce "110. Attività e gruppi di attività in via di dismissione".

Sezione 17 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 240

17.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

I risultati del test di impairment degli avviamenti iscritti in bilancio non hanno determinato rettifiche a conto economico.

Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella "Sezione 10 – Attività immateriali" della parte B della Nota integrativa consolidata.

Sezione 18 - Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 250

18.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componente reddituale/Valori Totale Totale
2023 2022
A. Immobili 579 2.213
- Utili da cessione 1.605 6.336
- Perdite da cessione (1.026) (4.123)
B. Altre attività (379) (16)
- Utili da cessione 61 7
- Perdite da cessione (440) (23)
Risultato netto 200 2.197

Sezione 19 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione -

Componenti reddituali/Valori Totale Totale
2023 2022
1. Imposte correnti (-) (33.410) (38.434)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 5.000 -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
- 8.175
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (474.976) (298.289)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 18.874 27.095
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (484.512) (301.453)

La voce in esame comprende gli effetti positivi, pari a 8,8 milioni, relativi alla determinazione del riallineamento fiscale degli immobili del Gruppo, a seguito della scadenza del periodo di recapture, come illustrato nel paragrafo "Impatti conseguenti al riallineamento del valore fiscale degli immobili al rispettivo valore contabile" contenuto nella "Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio" della "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa.

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2023 2022
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.931.786 825.057
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 41.842 273.621
Minusvalenze da realizzo/valutazione su partecipazioni/OCI 3.473 118.371
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 1.111 1.238
Perdite su crediti indeducibili 641 1.661
Spese amministrative a deducibilità limitata 2.698 2.625
Altre spese amministrative non deducibili 31.036 30.151
Impairment avviamenti - 8.132
Accantonamenti 1.739 3.717
Perdita delle partecipazioni - 103.777
Altro 1.144 3.949
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (381.060) (127.184)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su partecipazioni/OCI (282.816) (4.825)
Quota non rilevante dei dividendi (98.244) (122.359)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (+) 2.446 26.415
Altre 2.446 26.415
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del
risultato lordo (-) (105.834) (93.912)
Quota reddito agevolabile A.C.E. (76.460) (78.006)
Altro (29.374) (15.906)
Base di calcolo IRES a conto economico 1.489.180 903.997
Aliquota nominale IRES 24,00% 24,00%
IRES effettiva (357.403) (216.959)
Tax rate IRES (18,50%) (26,30%)
IRAP 2023 2022
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.931.786 825.057
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 181.390 405.406
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 26.833 30.210
Altre spese amministrative non deducibili 146.309 149.514
Spese del personale al netto delle deduzioni ammesse (riduzione cuneo,disabili,ecc.) - -
Altre rettifiche di valore non rilevanti 430 1.847
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 6.286 52.139
Impairment avviamenti - 8.132
Perdita delle partecipazioni - 103.777
Altri 1.532 59.787
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (336.148) (123.824)
Quota non rilevante dei dividendi (50%) (55.182) (67.536)
Altri proventi di gestione (13.681) (54.091)
Utili delle partecipazioni (267.085) -
Utili da cessione di investimenti (200) (2.197)
Ripresa di valore su crediti - -
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (+)
- 631
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa - -
Altro - 631
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del
risultato lordo (-) (6.922) (19.767)
Recapture componenti negativi irrilevanti di esercizi precedenti - -
Recapture cuneo fiscale - -
Altre (6.922) (19.767)
Base di calcolo IRAP a conto economico 1.770.106 1.087.503
Aliquota nominale media ponderata IRAP 5,56% 5,56%
IRAP effettiva (98.418) (60.465)
Tax rate IRAP (5,09%) (7,33%)

IRES e IRAP non di competenza e Addizionale Ires 2023 2022
Totale impatto (28.691)
(24.029)
Ires - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 17.058 2.409
Irap - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti (52.122) 5.202
Ires - Addizionale 3,5% 6.373 (31.640)
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte (1,49%)
(2,91%)
Totale imposte sul risultato lordo 2023 2022
Totale IRES + IRAP + Altre imposte (484.512)
(301.453)
Tax rate complessivo (25,08%)
(36,54%)

Sezione 20 - Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 290

20.1 Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

20.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 21 - Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

Sezione 22 - Utile per azione

Si rinvia all'esposizione presente nella corrispondente sezione della Nota Integrativa consolidata.

PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci 31/12/2023 31/12/2022
10. Utile (Perdita) d'esercizio 1.447.274 523.604
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (74.393) 1.007
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: 8.096 (37.692)
a) variazione di fair value 3.547 (35.594)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto 4.549 (2.098)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio
merito creditizio):
(44.333) (13.619)
a) variazione del fair value (43.949) (14.068)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (384) 449
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali (32.258) 7.285
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 2.476 53.687
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1.098) 1.058
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (7.276) (9.712)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 219.730 (748.862)
110. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: 10.717 (16.790)
a) variazioni di fair value 10.717 (16.790)
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva: 199.054 (989.062)
a) variazioni di fair value 184.628 (936.402)
b) rigiro a conto economico 6.424 (51.963)
- rettifiche per rischio di credito (1.397) 1.487
- utili/perdite da realizzo 7.821 (53.450)
c) altre variazioni 8.002 (697)
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: 79.310 (75.545)
a) variazioni di fair value 79.310 (75.545)
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (69.351) 332.535
190. Totale altre componenti reddituali 145.337 (747.855)
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) 1.592.611 (224.251)

La voce "100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico" si riferisce agli effetti fiscali delle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico e all'effetto conseguente alla rideterminazione del riallineamento su immobili strumentali, negativo per 31,4 milioni, come illustrato nel paragrafo "Impatti conseguenti al riallineamento del valore fiscale degli immobili al rispettivo valore contabile" contenuto nella Sezione 3 della Parte A – Politiche contabili della presente Nota integrativa.

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Premessa

Il documento che riguarda gli adempimenti relativi alla disciplina del Terzo Pilastro (o Pillar 3) recante le informazioni finalizzate a fornire disclosure sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischi relative al Gruppo Banco BPM (adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro gestione e controllo), secondo quanto previsto dalla circolare della Banca d'Italia n.285 del 17 dicembre 2013 e nello specifico dalla Parte Otto del Regolamento CRR UE n.575/2013, è reso disponibile nei termini previsti dalla normativa nella sezione Investor Relations del sito www.gruppo.bancobpm.it.

Le informazioni quantitative contenute nella presente parte includono tutte le attività e passività finanziarie verso banche e clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile.

Sezione 1 - Rischio di credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa dei rischi di credito si rimanda alla parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del Credito

Nella presente parte, ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione), si escludono invece i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute
non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 626.229 1.169.691 67.133 969.646 131.593.872 134.426.571
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - 10.060.225 10.060.225
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
710 250.134 - 270 276.261 527.375
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 14.530 80.224 - - 9 94.763
Totale 31/12/2023 641.469 1.500.049 67.133 969.916 141.930.367 145.108.934
Totale 31/12/2022 721.328 1.629.822 60.095 1.207.463 142.355.283 145.973.991

Nel mese di dicembre 2022 Banco BPM ha perfezionato una significativa e complessa operazione di ristrutturazione di esposizioni creditizie deteriorate riconducibili ad un primario gruppo immobiliare, con l'obiettivo

di perseguire una gestione attiva degli immobili sottostanti le suddette esposizioni, mediante il supporto di un partner specializzato e l'ingresso di nuova finanza finalizzata allo sviluppo degli immobili da parte di terzi (operazione denominata "Wolf"). Per effetto della citata operazione, alla data del 31 dicembre 2022, i nuovi crediti ristrutturati risultavano classificati nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" ed iscritti in bilancio per un valore complessivo di 219 milioni. I suddetti crediti risultavano classificati come "esposizioni non deteriorate" in quanto si era ritenuto che, tenuto conto degli elementi di straordinarietà che caratterizzavano l'operazione e che determinavano sotto il profilo sostanziale, un cambio degli assetti proprietari e di controllo dell'iniziativa e un significativo miglioramento della situazione complessiva del cliente, l'operazione di ristrutturazione non rappresentasse un'ordinaria misura di concessione. Nella Relazione finanziaria dell'esercizio 2022, era stato peraltro evidenziato che, alla data della sua redazione, tale interpretazione era oggetto di un confronto in corso con l'Organo di Vigilanza. Oggetto del vaglio della BCE era esclusivamente la classificazione ai fini prudenziali delle esposizioni, ferma rimanendo la classificazione e valutazione delle esposizioni nel bilancio al 31 dicembre 2022, in quanto la classificazione prudenziale non ha alcun impatto sulla determinazione del fair value delle medesime.

In data 23 marzo 2023, al termine delle proprie analisi, la BCE ha comunicato che, da un punto di vista prudenziale, l'operazione di ristrutturazione perfezionata rappresenta comunque una misura di forbearance a fronte della quale non è possibile modificare la classificazione dell'esposizione, che rimane una "esposizione deteriorata". In ottemperanza alle suddette indicazioni, Banco BPM ha ripristinato la classificazione prudenziale dei crediti in esame come "esposizioni deteriorate". Al 31 dicembre 2023 il fair value delle esposizioni in esame, pari a 219 milioni, trova quindi rappresentazione tra le "inadempienze probabili" del portafoglio delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
Deteriorate Non deteriorate Totale
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessivi*
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.787.962 (1.924.909) 1.863.053 112.838 132.999.038 (435.520) 132.563.518 134.426.571
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 10.063.423 (3.198) 10.060.225 10.060.225
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 285.940 (35.096) 250.844 - X X 276.531 527.375
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 198.669 (103.915) 94.754 26.501 9 - 9 94.763
Totale 31/12/2023 4.272.571 (2.063.920) 2.208.651 139.339 143.062.470 (438.718) 142.900.283 145.108.934
Totale 31/12/2022 4.927.687 (2.516.442) 2.411.245 379.862 143.458.229 (433.639) 143.562.746 145.973.991
(*) Valore da esporre a fini informativi

(*) Valore da esporre a fini informativi

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità creditizia riferita alle esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità
creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (839) 410 1.619.399
2. Derivati di copertura - - 978.970
Totale 31/12/2023 (839) 410 2.598.369
Totale 31/12/2022 1.329 154 4.081.415
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
a 90 giorni
giorni fino
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
a 90 giorni
giorni fino
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
a 90 giorni
giorni fino
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
a 90 giorni
giorni fino
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 393.146 20.433 4.715 406.591 126.834 17.243 78.152 72.549 1.157.842 1.683 467 8.340
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - - - -
-
- -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - 13.677 2.930 39.025 - - 998
Totale 31/12/2023 393.146 20.433 4.715 406.591 126.834 17.243 91.829 75.479 1.196.867 1.683 467 9.338

Totale 31/12/2022 709.788

43.709

4.451

275.829

154.215

18.319

48.690

114.339

1.253.296

104

2.195

17.186

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi
Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Causali/ stadi di rischio Crediti verso
Centrali a
banche e
Banche
vista
ammortizzato
valutate al
finanziarie
Attività
costo
valutate al fair
impatto sulla
finanziarie
complessiva
redditività
value con
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Crediti verso
Centrali a
banche e
Banche
vista
ammortizzato
valutate al
finanziarie
Attività
costo
valutate al fair
impatto sulla
finanziarie
complessiva
redditività
value con
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Rettifiche complessive iniziali - 160.273 3.745 - - 164.018 - 258.808 850 - - 259.658
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off - (21) (1.164) - - (1.185) - - (551) - - (551)
Rett/riprese di valore nette per rischio di
credito (+/-)
- (46.287) 102 - - (46.185) - 73.585 216 - - 73.801
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - (410) - - - (410) - (109) - - - (109)
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
- - - - - - - (14.898) - - - (14.898)
Altre variazioni - 410 - - - 410 - 109 - - - 109
Rettifiche complessive finali - 113.965 2.683 - - 116.648 - 317.495 515 - - 318.010
Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a conto economico - - - - - - - - - - - -

Tot. 2.936.107 - (640.477) 455.834 (465) - (288.291) 46.540 2.509.248 12.278 (31.246)
Impegni a
garanzie
rilasciate
impaired
erogare
originati/
acquisiti/
fondi e
fin.
e o
299 - - (41) - - - - 258 - -
Accantonamenti complessivi su impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate stadio
Terzo
21.892 - - (3.862) - - - - 18.030 - -
Secondo
stadio
11.185 - - (995) - - - - 10.190 - -
Primo
stadio
22.612 - - (9.384) - - - - 13.228 - -
svalutazion
i collettive
di cui:
9.963 X - (5.904) - - - - 4.059 - -
svalutazion
i individuali
di cui:
128.850 X (78.903) 2.516 - - (4.854) (15.453) 32.156 - (304)
Attività fin. impaired acquisite o originate
Attività rientranti nel terzo stadio
finanziarie
in corso di
dismissione
Attività
- X - - - - - - - - -
Rettifiche di valore complessive con impatto
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
fair value
Attività
sulla
- X - - - - - - - - -
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
138.813 X (78.903) (3.388) - - (4.854) (15.453) 36.215 - (304)
svalutazion
i collettive
di cui:
- - - - - - - - - - -
i individuali
svalutazion
di cui:
2.317.630 - (559.838) 445.888 54 - (268.539) 61.474 1.996.669 12.278 (30.942)
finanziarie
in corso di
dismissione
Attività
- - - - - - - 103.915 103.915 - -
con impatto
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
fair value
Attività
sulla
- - - - - - - - - - -
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
2.317.630 - (559.838) 445.888 54 - (268.539) (42.441) 1.892.754 12.278 (30.942)
Centrali a
banche e
Banche
Crediti
verso
vista
- - - - - - - - - - -
Causali/ stadi di rischio Rettifiche complessive iniziali Variazioni in aumento da attività
finanziarie acquisite o originate
Cancellazioni diverse dai write-off Rett/riprese di valore nette per
rischio di credito (+/-)
Modifiche contrattuali senza
cancellazioni
Cambiamenti della metodologia di
stima
Write-off non rilevati direttamente
a conto economico
Altre variazioni Rettifiche complessive finali Recuperi da incasso su attività
finanziarie oggetto di write-off
Write-off rilevati direttamente a
conto economico

A.1.5 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Valori lordi/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo Trasferimenti tra primo stadio e terzo
stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio
a primo stadio
Da secondo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.718.147 2.984.456 508.163 107.701 372.566 28.902
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 63.538 4.614 - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - 15.973 - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 953.048 2.190.500 39.872 1.980 62.780 2.628
Totale 31/12/2023
Totale 31/12/2022
6.734.733
5.384.026
5.179.570
4.878.586
564.008
524.602
127.855
109.681
435.346
352.979
31.530
32.192

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Write-off
Tipologie esposizioni/valori Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
stadio
Primo
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi*
parziali
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 A vista 19.314.364 19.314.364 - - - - - - - - 19.314.364 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 19.314.364 19.314.364 - X - - - - X - 19.314.364 -
A.2 Altre 6.764.850 6.495.252 183.212 - - (19.456) (3.597) (565) - - 6.745.394 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
b) Inademp. probabili 15.294 X - - - (15.294) X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate - - - X - - - - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 6.749.556 6.495.252 183.212 X - (4.162) (3.597) (565) X - 6.745.394 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - - -
Totale (A) 26.079.214 25.809.616 183.212 - - (19.456) (3.597) (565) - - 26.059.758 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 5.700.746 2.193.504 111.668 X - (402) (187) (97) X - 5.700.344 -
Totale (B) 5.700.746 2.193.504 111.668 - - (402) (187) (97) - - 5.700.344 -
Totale (A+B) 31.779.960 28.003.120 294.880 - - (19.858) (3.784) (662) - - 31.760.102 -
(*) Valore da esporre a fini informativi

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Write-off
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi*
parziali
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 1.669.067 X - 1.632.670 30.305 (1.027.598) X - (998.190) (24.025) 641.469 139.339
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 258.175 X - 250.104 7.681 (135.454) X - (128.762) (6.637) 122.721 27.558
b) Inadempienze probabili 2.494.756 X - 2.168.423 61.780 (994.707) X - (957.775) (22.513) 1.500.049 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 1.567.846 X - 1.251.113 59.440 (587.974) X - (556.809) (21.637) 979.872 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 93.455 X - 93.283 170 (26.322) X - (26.289) (32) 67.133 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 20.284 X - 20.256 28 (6.442) X - (6.438) (4) 13.842 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 996.812 419.958 575.825 X 759 (26.896) (1.664) (25.156) X (76) 969.916 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 77.230 - 76.867 X 273 (5.184) - (5.168) X (16) 72.046 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 135.774.369 123.665.266 11.614.629 X 107.569 (407.661) (111.387) (292.288) X (3.985) 135.366.708 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 1.666.161 23 1.638.923 X 20.283 (60.273) (3) (59.180) X (1.090) 1.605.888 -
Totale (A) 141.028.459 124.085.224 12.190.454 3.894.376 200.583 (2.483.184) (113.051) (317.444) (1.982.254) (50.631) 138.545.275 139.339
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 698.523 X - 347.952 4.482 (98.977) X - (18.030) (230) 599.546 -
b) Non deteriorate 62.805.296 45.584.284 1.939.972 X 16.652 (34.449) (13.040) (10.093) X (28) 62.770.847 -

(*) Valore da esporre a fini informativi

Totale (B) Totale (A+B)

63.503.819 204.532.278

169.669.508

14.130.426

4.242.328

221.717

(2.616.610)

(126.091)

(327.537)

(2.000.284)

(50.889)

201.915.668

139.339

45.584.284

1.939.972

347.952

21.134

(133.426)

(13.040)

(10.093)

(18.030)

(258)

63.370.393

-

1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale - 15.294 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - - -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate - - -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione - - -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione - - -
D. Esposizione lorda finale - 15.294 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.8 bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2022, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.9 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 2.053.276 2.776.913 82.202
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 14.383 5.985 259
B. Variazioni in aumento 548.909 1.172.682 94.229
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 183.237 710.781 89.544
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 286.732 45.216 1.310
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni 187 1.570 9
B.5 altre variazioni in aumento 78.753 415.115 3.366
C. Variazioni in diminuzione (933.118) (1.454.839) (82.976)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate (111) (134.002) (5.417)
C.2 write-off (198.888) (104.548) (1.478)
C.3 incassi (205.499) (462.713) (14.806)
C.4 realizzi per cessioni (64.368) (230.395) -
C.5 perdite da cessione (51.660) (54.210) -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (272.069) (61.189)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni (113) (1.702) (6)
C.8 altre variazioni in diminuzione (412.479) (195.200) (80)
D. Esposizione lorda finale 1.669.067 2.494.756 93.455
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - 222.251 -

La dinamica delle esposizioni deteriorate è influenzata dalla strategia di derisking perseguita dalla Banca, sia mediante operazioni di cessioni di portafoglio, come descritto nei fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione del Gruppo, sia mediante cessioni single name; gli effetti delle suddette operazioni trovano rappresentazione nelle voci C.4 "Realizzi per cessioni", C.5 " Perdite da cessione" e C.8 "Altre variazioni in diminuzione.

La voce B.5 "Altre variazioni in aumento" si riferisce per 219 milioni alla riclassifica tra le "inadempienze probabili" di esposizioni che nel mese di dicembre 2022 erano stata classificate nello status di non deteriorato, a seguito di una complessa operazione di ristrutturazione di crediti deteriorati (denominata operazione "Wolf"), per la quale si era ritenuta non applicabile la disciplina prudenziale prevista per le concessioni di misure di forbearance. Per ulteriori dettagli sulla ristrutturazione in esame e le relative implicazioni sulla qualità del credito si fa rinvio a quanto illustrato nella precedente tabella "A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)".

A.1.9 bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni:
non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 2.205.422 2.839.148
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 4.680 6.478
B. Variazioni in aumento 664.008 494.601
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 118.179 386.796
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 416.848 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 103.647
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.5 altre variazioni in aumento 128.981 4.158
C. Variazioni in diminuzione (1.023.125) (1.590.358)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (1.034.737)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (103.647) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (416.848)
C.4 write-off (88.150) -
C.5 incassi (236.722) (138.773)
C.6 realizzi per cessioni (211.189) -
C.7 perdite da cessione (59.836) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (323.581) -
D. Esposizione lorda finale 1.846.305 1.743.391
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 222.251 -

A.1.10 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali -
-
15.294 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate -
-
- - - -
B. Variazioni in aumento -
-
- - - -
B.1 rettifiche di valore di attività
finanziarie impaired acquisite o originate
-
X
- X - X
B.2 altre rettifiche di valore -
-
- - - -
B.3 perdite da cessione
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
-
-
- - - -
B.6 altre variazioni in aumento -
-
- - - -
C. Variazioni in diminuzione -
-
- - - -
C.1 riprese di valore da valutazione -
-
- - - -
C.2 riprese di valore da incasso -
-
- - - -
C.3 utili da cessione -
-
- - - -
C.4 write-off -
-
- - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
-
-
- - - -
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
-
-
- - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione -
-
- - - -
D. Rettifiche complessive finali -
-
15.294 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate -
-
- - - -

A.1.11 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 1.331.948 222.762 1.147.091 728.852 22.107 3.275
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
5.598 485 858 445 51 -
B. Variazioni in aumento 504.227 83.298 594.929 352.384 22.460 6.683
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o
originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 295.714 46.611 500.336 258.660 21.810 6.327
B.3 perdite da cessione 51.660 16.127 54.210 43.710 - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
B.5 modifiche contrattuali senza
122.296 20.447 9.823 2.940 310 91
cancellazioni 113 113 1.702 1.702 6 6
B.6 altre variazioni in aumento 34.444 - 28.858 45.372 334 259
C. Variazioni in diminuzione (808.577) (170.606) (747.313) (493.262) (18.245) (3.516)
C.1 riprese di valore da valutazione (44.490) (9.021) (194.097) (135.849) (3.040) (324)
C.2 riprese di valore da incasso (54.234) (6.906) (37.701) (20.806) (53) (4)
C.3 utili da cessione (19.022) (3.491) (40.605) (33.501) - -
C.4 write-off (198.888) (26.827) (104.548) (61.322) (1.478) (1)
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
(10) - (118.769) (20.300) (13.650) (3.178)
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni (187) (187) (1.570) (1.570) (9) (9)
C.7 altre variazioni in diminuzione (491.746) (124.174) (250.023) (219.914) (15) -
D. Rettifiche complessive finali 1.027.598 135.454 994.707 587.974 26.322 6.442
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
- - 3.251 3.251 - -

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "Altre variazioni in diminuzione" include l'ammontare complessivo delle cancellazioni diverse dai write-off contabili.

A.2 Classificazione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi) Il Banco BPM adotta le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalle seguenti agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI): Standard & Poor's ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Cerved Rating Agency S.p.A.. Sul perimetro delle cartolarizzazioni, le valutazioni del merito creditizio possono in aggiunta essere rilasciate anche dalle seguenti agenzie esterne: DBRS e Scope e AM Best Rating Services. Su tale perimetro la valutazione viene richiesta sulla singola operazione da Banco BPM ad una delle precedenti agenzie. Si evidenzia che, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso siano presenti più di due valutazioni sono selezionate le due valutazioni corrispondenti ai due fattori di ponderazione più bassi. Se i due fattori di ponderazione più bassi sono diversi, si applica il fattore più alto. Se i due fattori di ponderazioni più bassi sono identici, si attribuisce tale fattore. (art 138 del regolamento (EU) n. 575/2013). Per quanto riguarda il raccordo (mapping) tra le classi di rischio e i rating delle agenzie utilizzate, si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

Classi di rating esterni Totale
Esposizioni AAA/AA- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- inferiore B Senza rating
A. Attività finanziarie vautate al costo ammortizzato 10.109.099 7.706.310 10.939.303 2.591.533 776.674 238.782 104.425.299 136.787.000
- Primo stadio 10.109.099 7.662.383 10.730.762 1.936.251 605.310 101.908 89.445.526 120.591.239
- Secondo stadio - 43.927 208.541 643.055 170.731 77.275 11.155.942 12.299.471
- Terzo stadio - - - - - 3.799 3.714.386 3.718.185
- Impaired acquisite o originate - - - 12.227 633 55.800 109.445 178.105
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
4.401.568 2.468.065 2.818.581 152.272 21.659 - 201.278 10.063.423
- Primo stadio 4.401.568 2.430.209 2.793.058 152.272 16.162 - 195.847 9.989.116
- Secondo stadio - 37.856 25.523 - 5.497 - 5.431 74.307
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - 198.678 198.678
- Primo stadio - - - - - - 7 7
- Secondo stadio - - - - - - 2 2
- Terzo stadio - - - - - - 176.191 176.191
- Impaired acquisite o originate - - - - - - 22.478 22.478
Totale (A+B+C) 14.510.667 10.174.375 13.757.884 2.743.805 798.333 238.782 104.825.255 147.049.101
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 139.501 967.181 4.758.613 1.156.236 513.341 62.444 42.601.196 50.198.512
- Primo stadio 139.501 959.642 4.733.826 900.980 492.975 59.140 40.491.722 47.777.786
- Secondo stadio - 7.539 24.787 255.256 20.366 1.513 1.742.179 2.051.640
- Terzo stadio - - - - - - 347.951 347.951
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - 1.791 19.344 21.135
Totale (D) 139.501 967.181 4.758.613 1.156.236 513.341 62.444 42.601.196 50.198.512
Totale (A+B+C+D) 14.650.168 11.141.556 18.516.497 3.900.041 1.311.674 301.226 147.426.451 197.247.613

A.2.2 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi)

Alle esposizioni verso clientela rappresentate nelle tavole A.2.2 sono associati, ad eccezione di quanto indicato nel prospetto Banche, rating utilizzati anche per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito, limitatamente a quanto riconducibile nei portafogli regolamentari Imprese e Dettaglio. In particolare, con riferimento alla clientela imprese, sono stati sviluppati quattro distinti modelli di rating, in funzione dei seguenti segmenti di clientela - Large Corporate, Mid Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business - ed uno riferito alla clientela Privati. Il sistema di rating di controparte prevede, a livello di singolo segmento, dodici classi di rating (undici bonis ed una default) di seguito raggruppate per fasce di rischio.

Esposizioni verso Banche Classi di rating interni Unrated Totale
AAA AA A BBB BB B CCC Default
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.569 1.101.824 2.013.872 1.499.862 156.659 66 - - 938.394 5.726.246
- Primo stadio 15.569 1.101.824 1.999.704 1.474.369 73.553 - - - 937.464 5.602.483
- Secondo stadio - - 14.168 25.493 83.106 66 - - 930 123.763
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
54.594 104.868 357.513 338.446 96.796 - - - - 952.217
- Primo stadio 54.594 104.868 341.777 294.650 96.796 - - - - 892.685
- Secondo stadio - - 15.736 43.796 - - - - - 59.532
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
Totale (A + B + C) 70.163 1.206.692 2.371.385 1.838.308 253.455 66 - - 938.394 6.678.463
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 11.183 237.967 960.625 707.138 149.551 150 - - 126.890 2.193.504
- Secondo stadio - - - 36.197 63.132 932 - - 11.407 111.668
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - - - - - -
Totale (D) 11.183 237.967 960.625 743.335 212.683 1.082 - - 138.297 2.305.172
Totale (A + B + C + D) 81.346 1.444.659 3.332.010 2.581.643 466.138 1.148 - - 1.076.691 8.983.635

Classi di rating interni
Esposizioni verso Clientela BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.089.476 32.384.386 16.235.261 4.696.309 1.860.722 3.204.722 273.527 87.744.403
- Primo stadio 28.385.520 30.373.128 12.634.943 1.653.942 127.203 - 238.858 73.413.594
- Secondo stadio 702.112 1.997.312 3.589.291 3.023.975 1.726.733 - 34.669 11.074.092
- Terzo stadio - - - - - 3.138.114 - 3.138.114
- Impaired acquisite o originate 1.844 13.946 11.027 18.392 6.786 66.608 - 118.603
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
222.890 13.735 21.659 - - - - 258.284
- Primo stadio 222.890 13.735 16.162 - - - - 252.787
- Secondo stadio - - 5.497 - - - - 5.497
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - 2 2 - 1 167.530 - 167.535
- Primo stadio - 2 2 - - - - 4
- Secondo stadio - - - - 1 - - 1
- Terzo stadio - - - - - 145.781 - 145.781
- Impaired acquisite o originate - - - - - 21.749 - 21.749
Totale (A + B + C) 29.312.366 32.398.123 16.256.922 4.696.309 1.860.723 3.372.252 273.527 88.170.222
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - -
- Primo stadio 25.284.451 8.802.725 4.690.121 364.422 24.535 - 432.866 39.599.120
- Secondo stadio 153.592 266.245 603.223 486.737 116.890 - 6.245 1.632.932
- Terzo stadio - - - - - 342.084 - 342.084
- Impaired acquisiti/e o originati/e 30 2.174 28 12.603 3 4.482 - 19.320
Totale (D) 25.438.073 9.071.144 5.293.372 863.762 141.428 346.566 439.111 41.593.456
Totale (A+B+C+D) segmentate 54.750.439 41.469.267 21.550.294 5.560.071 2.002.151 3.718.818 712.638 129.763.678
Totale non segmentate - - - - - 620.248 57.880.052 58.500.300
Totale 54.750.439 41.469.267 21.550.294 5.560.071 2.002.151 4.339.066 58.592.690 188.263.978

___________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 863

Classi di rating interni
Esposizioni BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated Totale
Large Corporate 15.605.000 3.734.628 3.324.404 561.631 2.281 56.715 - 23.284.659
Mid Corporate Plus 10.153.104 8.035.784 3.550.223 921.019 199.535 615.088 12.537 23.487.290
Mid Corporate 12.245.279 7.883.283 4.894.322 1.717.090 508.096 968.231 110.443 28.326.744
Small business 6.963.052 5.637.321 7.579.552 1.832.056 613.383 1.472.606 589.658 24.687.628
Privati 9.784.004 16.178.251 2.201.793 528.275 678.856 606.178 - 29.977.357
Totale Esposizioni segmentate 54.750.439 41.469.267 21.550.294 5.560.071 2.002.151 3.718.818 712.638 129.763.678

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie reali Garanzie personali
(2)
(1) Derivati su crediti Crediti di firma
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Immobili - Altre Altri derivati Altre (1)+(2)
Totale
Immobili -
ipoteche
finanziamenti
per leasing
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche finanziarie
società
Altre
soggetti
Altri
oni pubbliche Banche
Amministrazi
finanziarie
società
soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
829.005 829.003 - - 826.192 - -
-
- - - - - - 720 826.912
1.1. totalmente garantite 828.726 828.724 - - 826.192 - -
-
- - - - - - 673 826.865
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
- - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite 279 279 - - - - -
-
- - - - - - 47 47
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
- - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie fuori
bilancio garantite:
150.669 150.654 - - 117.197 - -
-
- - - - - 3.110 7.707 128.014
2.1. totalmente garantite 123.579 123.577 - - 117.197 - -
-
- - - - - 1.149 5.192 123.538
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
- - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite 27.090 27.077 - - - - -
-
- - - - - 1.961 2.515 4.476
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
- - - - - - - -

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

Garanzie reali Garanzie personali
(2)
(1) Derivati su crediti Crediti di firma Totale
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Immobili - Altre Altri derivati Amministra Altre (1)+(2)
Immobili -
Ipoteche
finanziario
leasing
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche finanziarie
società
Altre
soggetti
Altri
pubbliche
zioni
Banche finanziarie
società
soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
80.094.129 78.108.964 40.519.245 505.156 5.663.231 1.847.852 300.448 - - 11.404 7.729 13.358.584 27.818 390.615 7.118.768 69.750.850
1.1. totalmente garantite 64.090.825 62.390.364 40.503.590 505.156 5.522.893 1.778.774 46.658 - - 4.027 2.537 6.327.182 13.418 365.605 6.762.178 61.832.018
- di cui deteriorate 2.945.367 1.554.003 1.046.248 114.335 3.513 6.089 34 - - 34 - 268.183 492 4.513 94.312 1.537.753
1.2. parzialmente garantite 16.003.304 15.718.600 15.655 - 140.338 69.078 253.790 - - 7.377 5.192 7.031.402 14.400 25.010 356.590 7.918.832
- di cui deteriorate 518.434 272.658 1.721 - 1.573 460 423 - - 146 - 208.151 211 579 12.762 226.026
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
12.693.232 12.658.646 709.896 - 1.513.382 680.029 - - - - - 1.214.682 242.652 451.616 6.130.048 10.942.305
2.1. totalmente garantite 9.810.596 9.782.076 705.199 - 1.380.179 588.658 - - - - - 676.505 233.108 370.213 5.442.273 9.396.135
- di cui deteriorate 84.210 67.858 3.756 - 1.545 2.655 - - - - - 1.142 - 73 58.459 67.630
2.2. parzialmente garantite 2.882.636 2.876.570 4.697 - 133.203 91.371 - - - - - 538.177 9.544 81.403 687.775 1.546.170
- di cui deteriorate 29.431 25.331 - - 673 5.198 - - - - - 1.716 - 9 5.659 13.255

Si precisa che nella presente tabella non figurano le mitigazioni del rischio rappresentate da contratti di CSA su strumenti derivati nonché le forme di supporto relative alle operazioni di cartolarizzazione sintetiche.

.

A.4 Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Valore di bilancio
Esposizione
creditizia
cancellata
Valore lordo Rettifiche di
valore
complessive
di cui ottenute
nel corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 868.673 927.417 (493.689) 433.728 23.314
A.1. Ad uso funzionale 53.648 62.697 (42.990) 19.707 -
A.2. A scopo di investimento 815.025 864.720 (450.699) 414.021 23.314
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli di debito 15.554 15.554 (6.703) 8.851 -
C. Altre attività - - - - -
D. Attività non correnti e gruppi di attività
in via di dismissione 168.438 166.622 (61.878) 104.744 3.100
D.1. Attività materiali 168.438 166.622 (61.878) 104.744 3.100
D.2. Altre attività - - - - -
Totale 31/12/2023 1.052.665 1.109.593 (562.270) 547.323 26.414
Totale 31/12/2022 1.067.747 1.141.488 (557.901) 583.587 35.716

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 8 (37) 3.258 (10.321) 30 (2.618) 438.693 (856.257) 199.510 (160.983)
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - 466 (1.057) - - 81.553 (111.735) 40.702 (22.662)
A.2 Inadempienze probabili 475 (835) 69.301 (62.029) - - 1.084.818 (792.432) 345.455 (139.411)
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - 4.955 (9.809) - - 783.900 (507.475) 191.017 (70.690)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 1 - 29 (11) - - 31.431 (14.507) 35.672 (11.804)
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - - 7.666 (4.665) 6.176 (1.777)
A.4 Esposizioni non deteriorate 31.827.491 (6.769) 16.721.246 (39.213) 176.529 (163) 55.260.766 (268.017) 32.527.121 (120.558)
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 2.605 (51) 12.974 (456) - - 1.218.404 (45.289) 443.951 (19.661)
Totale (A) 31.827.975 (7.641) 16.793.834 (111.574) 176.559 (2.781) 56.815.708 (1.931.213) 33.107.758 (432.756)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 1.676 (117) 3.955 (372) - - 585.995 (97.391) 7.920 (1.097)
B.2 Esposizioni non deteriorate 5.535.950 (581) 5.114.390 (3.616) 469.289 (188) 47.830.211 (26.797) 4.143.179 (3.455)
Totale (B) 5.537.626 (698) 5.118.345 (3.988) 469.289 (188) 48.416.206 (124.188) 4.151.099 (4.552)
Totale (A+B) 31/12/2023 37.365.601 (8.339) 21.912.179 (115.562) 645.848 (2.969) 105.231.914 (2.055.401) 37.258.857 (437.308)
Totale (A+B) 31/12/2022 34.258.016 (8.231) 16.543.542 (84.572) 373.266 (187) 106.191.888 (2.454.308) 38.873.490 (526.851)
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela
Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 640.229 (1.020.557) 1.097 (5.455) - (618) - (675) 143 (293)
A.2 Inadempienze probabili 1.493.436 (975.607) 6.070 (17.635) 542 (1.461) - (2) 1 (2)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 67.035 (26.307) 98 (15) - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 113.287.970 (430.690) 17.746.277 (2.177) 4.710.335 (1.395) 432.475 (264) 159.567 (31)
Totale (A) 115.488.670 (2.453.161) 17.753.542 (25.282) 4.710.877 (3.474) 432.475 (941) 159.711 (326)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio - - - - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate 599.420 (98.974) 126 (3) - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 58.227.665 (34.249) 3.651.036 (185) 339.699 (4) 46.060 (7) 359.270 (4)
Totale (B) 58.827.085 (133.223) 3.651.162 (188) 339.699 (4) 46.060 (7) 359.270 (4)
Totale (A+B) 31/12/2023 174.315.755 (2.586.384) 21.404.704 (25.470) 5.050.576 (3.478) 478.535 (948) 518.981 (330)
Totale (A+B) 31/12/2022 170.899.578 (3.028.837) 19.200.061 (37.946) 4.834.121 (3.410) 559.931 (3.446) 373.245 (323)

In maggior dettaglio le esposizioni Italia sono ripartite per area geografica come risulta dalla tabella seguente:

Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 304.619 (442.540) 116.240 (150.738) 137.895 (259.556) 81.475 (167.723)
A.2 Inadempienze probabili 844.608 (532.746) 228.495 (180.649) 319.163 (195.283) 101.170 (66.929)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 28.297 (11.576) 17.276 (8.301) 16.007 (4.549) 5.455 (1.881)
A.4 Esposizioni non deteriorate 51.721.966 (228.351) 22.785.123 (82.962) 32.874.563 (91.640) 5.906.318 (27.737)
Totale (A) 52.899.490 (1.215.213) 23.147.134 (422.650) 33.347.628 (551.028) 6.094.418 (264.270)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 288.105 (61.256) 155.154 (16.939) 141.461 (18.829) 14.700 (1.950)
B.2 Esposizioni non deteriorate 28.813.092 (19.197) 13.870.920 (6.836) 13.003.312 (6.389) 2.540.341 (1.827)
Totale (B) 29.101.197 (80.453) 14.026.074 (23.775) 13.144.773 (25.218) 2.555.041 (3.777)
Totale (A+B) 31/12/2023 82.000.687 (1.295.666) 37.173.208 (446.425) 46.492.401 (576.246) 8.649.459 (268.047)
Totale (A+B) 31/12/2022 82.436.522 (1.444.228) 38.791.866 (525.956) 41.215.617 (704.512) 8.455.573 (354.141)

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche
Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - (15.294) - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 22.322.408 (1.976) 3.416.294 (1.824) 234.056 (213) 29.429 (39) 57.571 (110)
Totale (A) 22.322.408 (17.270) 3.416.294 (1.824) 234.056 (213) 29.429 (39) 57.571 (110)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.785.788 (74) 2.240.978 (77) 138.417 (64) 557.090 (99) 235.328 (88)
Totale (B) 1.785.788 (74) 2.240.978 (77) 138.417 (64) 557.090 (99) 235.328 (88)
Totale (A+B) 31/12/2023 24.108.196 (17.344) 5.657.272 (1.901) 372.473 (277) 586.519 (138) 292.899 (198)
Totale (A+B) 31/12/2022 18.569.172 (17.881) 6.014.663 (1.740) 361.462 (330) 587.557 (154) 313.147 (234)

B.4 Grandi esposizioni

A partire dal 30 giugno 2021 è entrata in vigore la disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 così come aggiornata dal Regolamento (UE) n. 876/2019 (CRR 2) in seguito modificato dal Regolamento (UE) n. 873/2020 e nella Direttiva 2013/36/UE così come aggiornata dalla Direttiva (UE) 878/2019 (CRD V), che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria

A luglio 2022 è entrato in vigore il Regolamento delegato n. 1011/2022 che disciplina la rilevazione delle esposizioni indirette in derivati che se non stipulati direttamente con un cliente vanno comunque a lui ricondotti in quanto emittente dello strumento di debito o capitale sottostante. Laddove si tratti di strumenti multi-sottostante e non sia possibile o eccessivamente oneroso individuare i singoli sottostanti, l'esposizione va ricondotta al cliente ignoto.

Costituiscono oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo (valore "non ponderato" e "valore ponderato") e il numero delle "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dall'Art. 14 del Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza.

L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell'ente ("CRR 2", articolo 392).

Tenuto conto dell'effetto delle esenzioni e dell'attenuazione del rischio di credito, le grandi esposizioni devono in ogni caso rispettare singolarmente il limite del 25% del capitale ammissibile dell'ente: tale limite può essere fissato per gli enti a 150 milioni qualora il 25% del capitale ammissibile risultasse inferiore.

Alla data del 31 dicembre 2023 il capitale ammissibile coincide con l'ammontare del Capitale di classe 1.

A complemento delle norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza, la segnalazione delle Grandi Esposizioni è stata prodotta applicando le linee guida dell'EBA (EBA/GL/2017/15) in materia di clienti connessi, limitatamente all'approccio alternativo verso le Amministrazioni Centrali.

Sulla base del combinato disposto normativo, alla stessa data sono state rilevate n. 34 posizioni di rischio classificate come "grandi esposizioni" per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 711.807,2 milioni corrispondenti ad un'esposizione netta ("ponderato") pari a 17.537,1 milioni.

I principali Gruppi segnalati come "grandi esposizioni" presentano le seguenti attività di rischio:

• il Ministero dell'Economia e delle Finanze per 36.932,0 milioni (410,4 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite dai titoli di Stato in portafoglio, dalle garanzie rilasciate e dalle attività di natura fiscale.

Le esposizioni di questa Amministrazione Centrale sono a loro volta incluse in ciascun gruppo di clienti connessi, identificato separatamente per le persone giuridiche direttamente controllate o ad essa legate direttamente, come meglio specificato al paragrafo 5 (Approccio alternativo per le esposizioni verso le amministrazioni centrali) delle linee guida dell'EBA precedentemente richiamate;

  • Euronext per 28.139,6 milioni (12,2 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;
  • quattro Amministrazioni Centrali di Stati esteri per complessivi 21.093,5 milioni (0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), esclusivamente costituite dai titoli di Stato in portafoglio;
  • la Banca d'Italia per 18.573,2 milioni (123,1 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da depositi a vista e per riserva obbligatoria;

Le restanti 27 posizioni sono riconducibili a primari gruppi bancari, finanziari e industriali, sia nazionali sia esteri. Ciascuna delle posizioni segnalate rispetta il limite del 25% del capitale ammissibile.

872 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ___________________________________________________________________________________________________________

31/12/2023 31/12/2022
a) Ammontare (valore di bilancio) (*) 711.807.175 679.640.439
di cui: Infragruppo 5.065.132 3.442.495
b) Ammontare (valore ponderato) (*) 17.537.090 23.451.103
di cui: Infragruppo 935.517 277.722
c) Numero 34 30

(*) dati in migliaia di euro

C. Operazioni di cartolarizzazione

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2023.

Per le altre informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella parte E della nota integrativa consolidata.

Società Veicolo Originator Data emissione titoli Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio
BP Mortgages S.r.l. Banco BPM giugno 2007 BP Mortgages 2 Mutui residenziali in bonis
Lilium Spv S.r.l. Banco BPM dicembre 2022 Progetto Wolf Crediti UTP
Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Red Sea SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2018 Progetto Exodus Crediti in sofferenza
Leviticus SPV S.r.l. Banco BPM febbraio 2019 Progetto Ace Crediti in sofferenza
Tiberina SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2020 Progetto Django Crediti UTP e in sofferenza
Titan SPV S.r.l. Banco BPM e Release dicembre 2020 Progetto Titan Crediti in sofferenza
Aurelia SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2021 Progetto Rockets Crediti in sofferenza
Tevere SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2022 Progetto Argo Crediti UTP e in sofferenza

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Esposizione derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa

ESPOSIZIONI PER CASSA
Tipologia attività cartolarizzate / Esposizioni Senior Mezzanine Junior
(migliaia di euro) Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio 1.496.319 (2.569) 10.168 - 976 -
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza 1.496.319 (2.569) 10.168 976
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing
B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio 6.898.752 (8.572) 74.932 - 142.134 (65)
Attività deteriorate
C.1 Finanziamenti 74.932 126.500
Attività non deteriorate:
C.2 Mutui ipotecari residenziali 188
C.3 Prestiti verso imprese (*) 6.898.752 (8.572) - - 15.446 (65)

(*) La sottovoce "Prestiti verso imprese" è relativa all'operazione di cartolarizzazione sintetica. Alla data del 31 dicembre 2023 il valore della Retention trattenuta da Banco BPM è pari a 1.735,7milioni.

Linee di credito

LINEE DI CREDITO
Tipologia attività cartolarizzate / Esposizioni Senior Mezzanine Junior
(migliaia di euro) Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing
B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio 9.995 (5)
Attività deteriorate:
C.1 Finanziamenti 9.995 (5)
Attività non deteriorate:
C.2 Mutui ipotecari residenziali
C.3 Prestiti verso imprese

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate in quanto fattispecie non presente.

C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

ESPOSIZIONI PER CASSA
Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni Senior Mezzanine Junior
(migliaia di euro) Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
A.1 BNT PORT 14-42 TV 15.099
- Mutui ipotecari FV
A.2 PHARMA FIN.SRL TV 28 153 - 4.521
- altro FV
A.3 FAW3 SPV 23 A- 1 – S 2% (*) 12.516 (5)
- crediti
A.4 SUN SPV 21-28 TV A 28.848 (4) 237 120
- crediti
A.5 SUN SPV 23-30 TV A 21.234 (11)
- crediti
A.6 GENER. SPV TV 22-31 A 3 36.393 (28)
- crediti
A.7 PERSEVER. 21-31 TV A 41.010 (2.172)
-- crediti
A.8 IGLOO 21 – 31 TV A1 21.901 (876)
- crediti
A.9 SPV PROJ 21-28 TV A 3.669 (6)
- crediti
A.10 TRICOLORE 19 SPV A2 20.864 (20)
- crediti
A.11 ALBA 13 SPV TV 22 A1 35.977 (35)
- crediti
A.12 LUMEN SR ABS 20-26TV 2.396 (2)
- crediti
A.13 SUN SPV 23-30 TV A 16.379 (2) 143 37
- crediti
A.14 SUN SPV 23-31 TV J 283
- crediti
A.15 PONTORMO A 43 TV 101.392 (21)
- crediti
A.16 SANFELICE F. TV 63 A 67.008 (51)
- crediti
A.17 GOLEM CL A 63 TV 100.260 (98)
- crediti

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior

Linee di credito
Tipologia attività
sottostanti / Esposizioni
Senior Mezzanine Junior
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
Valore di
bilancio
Rettif./ripr
di valore
A.5 FAW3 SPV 23 A-1-S 2% (*) 1.250
Crediti

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior.

Si omette l'esposizione della parte di tabella relativa alle garanzie rilasciate in quanto fattispecie non presente.

Per ulteriori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel medesimo paragrafo nella parte E della nota integrativa consolidata.

C.3 Società veicolo per la cartolarizzazione

___________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 875

Nome Cartolarizzazione /
Denominazione società
veicolo
Sede Legale Consolidamen
to
Crediti Attività
Titoli di
debito
Altre Passività
Senior
Mezzanine
Junior
BNT Portfolio SPV S.r.l. Milano no 106.524 9.436 231.625
BP Mortgages giu 2007 Milano contabile 227.516

Si omette l'esposizione della parte di tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.4 Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Si omette l'informativa in quanto già fornita nella Nota integrativa consolidata.

C.5 Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Nel 2023 Banco BPM non ha svolto attività di servicer in operazioni di cartolarizzazione proprie nelle quali le attività cedute sono state cancellate dal bilancio.

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda al medesimo punto inserito nella Parte E Sezione 1 della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della Nota integrativa consolidata.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2023, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazioni di esposizioni creditizie verso la clientela (219 milioni);
  • operazioni di pronti contro termine passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la Banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso le banche o b) debiti verso la clientela", in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegue ad operazioni di pronti contro termine attivi (si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altre informazioni" contenuto nella Parte B della presenta Nota integrativa).

876 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ___________________________________________________________________________________________________________

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C.1 Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte della Banca, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo alla stessa, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite.

A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator e trasferite allo stesso veicolo.

ONI DI NATURA QUANTITATIVA
MAZI
INFOR
E.1 Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio
Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
di cui deteriorate Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 78.964 - 78.964 X 79.004 - 79.004
1. Titoli di debito 78.964 - 78.964 X 79.004 - 79.004
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 219.000 219.000 - 219.000 18.295 18.295 -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti 219.000 219.000 - 219.000 18.295 18.295 -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
5.053.727 - 5.053.727 - 5.017.774 - 5.017.774
1. Titoli di debito 5.053.727 - 5.053.727 - 5.017.774 - 5.017.774
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.858.000 - 15.858.000 - 15.781.636 - 15.781.636
1. Titoli di debito 15.858.000 - 15.858.000 - 15.781.636 - 15.781.636
2. Finanziamenti - - - - - - -
Totale 31/12/2023 21.209.691 219.000 20.990.691 219.000 20.896.709 18.295 20.878.414
Totale 31/12/2022 9.779.781 364.709 9.415.072 14.121 9.288.676 49.554 9.239.122

E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Al 31 dicembre 2023 non figurano attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate.

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Rilevate Rilevate Totale
per intero parzialmente 31/12/2023 31/12/2022
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 219.000 - 219.000 222.219
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti 219.000 - 219.000 222.219
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(fair value) - - - 135.631
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - - 135.631
Totale attività finanziarie 219.000 - 219.000 357.850
Totale passività finanziarie associate 18.295 - X X
Valore netto al 31/12/2023 200.705 - 219.000 X
Valore netto al 31/12/2022 308.296 - X 357.850

Nella presenta tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per la Banca nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento delle notes emesse.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento (continuing involvement)

La fattispecie non è presente alla data di bilancio.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento

Nella presente sezione si riportano le informazioni quali-quantitative relative alle operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi riconducibili allo schema della cessione ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.

Banco BPM, nel corso dell'esercizio e degli esercizi precedenti, ha infatti perfezionato alcune operazioni di cessione di esposizioni classificate a fondi comuni di investimento in cambio di quote emesse dai fondi stessi.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto e per la disclosure sugli obiettivi generali delle operazioni realizzate per il tramite dello schema del fondo comune di investimento si rimanda alla nota integrativa consolidata, Parte E, Sezione II "Rischi del consolidato prudenziale", Sottosezione D "Operazioni di cessione", "Consolidato Prudenziale – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente".

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Dettaglio delle quote di fondi comuni di investimento in essere al 31 dicembre 2023

Al 31 dicembre 2023 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle operazioni in esame ammonta complessivamente a 313,7 milioni (211,4 milioni al 31 dicembre 2022), interamente riferito alla Capogruppo.

La variazione intervenuta nell'esercizio 2023 è imputabile al saldo netto tra le nuove sottoscrizioni per 156,9 milioni, alle distribuzioni ricevute dalle SGR (-37,4 milioni), nonché agli effetti valutativi, complessivamente negativi per 17,2 milioni.

Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo, della data del primo closing e dei successivi conferimenti, nonché della politica di investimento perseguita dal fondo.

Nome del fondo Valore
di bilancio al
31/12/2023(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/success
ivi conferimenti
Politica di investimento del fondo
IDeA Corporate
Credit Recovery I
1.308 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
23 giugno 2016
27 giugno 2017
4 luglio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II
24.777 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
28 dicembre
2017
18 febbraio 2019
4 aprile 2023
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II –
comparto Shipping
USD
6.070 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
21 dicembre
2018
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target
operanti nel campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza
specifici vincoli settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni
emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti
da linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target
Clessidra
Restructuring Fund
19.893 Clessidra SGR 25 settembre
2019
Crediti past due, unlikely to pay, forborne performing e non performing,
in bonis high risk vantati nei confronti di società target, da strumenti
finanziari partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle
suddette, crediti erogati nella forma di operazioni di debtor in
possession financing a sostegno delle società target nell'ambito di
operazioni di ristrutturazione del debito erogato
Back2bonis 58.358 Prelios SGR 23 dicembre
2019
20 dicembre
2021
27 dicembre
2023
Titoli "asset backed securities" untranched emessi nell'ambito di
operazioni di cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99,
il cui sottostante è rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili
quali "inadempienze probabili" non vantati nei confronti di debitori
consumatori, nonché crediti erogati a favore di tali debitori nel contesto
di operazioni di ristrutturazione del debito, risanamento e/o turn around
e/o operazioni similari piuttosto che nel contesto di operazioni di
reimpossessamento e simili dei beni a garanzia
Fondo iCCT 29.193 Illimity SGR 3 ottobre 2022
24 marzo 2023
18 dicembre
2023
Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo
"Corporate Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi a
società in tensione finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo di garantire
una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i)
l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare
il business e/o riequilibrare l'indebitamento societario, ii) possibilità di
intervenire direttamente nell'equity delle società target cambiandone la
governance e guidando processi di ristrutturazione, ed iii) un migliore e
più efficace risanamento della società, sfruttando le specifiche
competenze del Gruppo della SGR cessionaria.

Nome del fondo Valore
di bilancio al
31/12/2023(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/success
ivi conferimenti
Politica di investimento del fondo
Fondo Efesto 33.053 FinInt SGR 6 luglio 2022
16 novembre
2022
22 dicembre
2023
Crediti Unlikely To Pay e non performing vantati nei confronti di clientela
di tipo "Corporate Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti
concessi a società in tensione finanziaria.
L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace
gestione dei crediti garantiti, attraverso i) attività di turn-around e in
operazioni straordinarie di distressed M&A, erogazione di nuova
finanza e gestione in stile private equity, ii) attività liquidatorie
stragiudiziali e nella strutturazione di procedure di concordato.
Fondo UTP Italia 30.068 Sagitta SGR 11 novembre
2022
Crediti Unlikely To Pay e in minor parte non performing vantati nei
confronti di clientela di tipo "Small-Medium" derivanti da finanziamenti
concessi a soggetti retail e PMI in tensione finanziaria. L'operazione ha
l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti
garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto
necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento
della controparte, ii) un migliore e più efficace risanamento del
borrower, sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR
cessionaria e iii) una gestione proattiva del portafoglio crediti secondo i
principi di gestione etica delle esposizioni ispirandosi all'ESG framework
Lendlease Msg
Heartbeat (**)
59.000 Lendlease
Italy Sgr
30 giugno 2023 Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti del gruppo Risanamento.
L'operazione ha lo scopo di sbloccare la realizzazione dell'iniziativa
immobiliare nell'area Santa Giulia di proprietà di Risanamento. Il
progetto MSG promosso da Risanamento rappresenta una delle
principali iniziative di riqualificazione urbana e prevede lo sviluppo di
edifici di diverse destinazioni, con il coinvolgimento del Gruppo
Lendlease (LL).
Fondo Eleuteria 6.366 Prelios SGR 18 novembre
2023
Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Small
Medium" derivanti da finanziamenti concessi a soggetti retail e PMI in
stress finanziario. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più
proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i)
l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare
il business e/o riequilibrare l'indebitamento della controparte, ii) un
migliore e più efficace risanamento del borrower, sfruttando le specifiche
competenze del Gruppo della SGR cessionaria e iii) risanamento delle
condizioni economiche grazie a un sostegno nel turnaround aziendale
Fondo City
Regeneration –
Classe B (**)
45.621 Redo SGR
Società benefit
10 novembre
2023
Trattasi di un fondo di investimento chiuso immobiliare alternativo
riservato ad investitori qualificati, con l'obiettivo di realizzare
investimenti sostenibili ex art. 9 del Regolamento (UE) 2019/2088
(cosiddetto "Fondo ex art. 9 SFDR"), in iniziative immobiliari volte alla
rigenerazione urbana e aventi impatto sociale. La gestione è affidata a
Redo SGR Società benefi, società leader nell'affordable housing e nella
rigenerazione urbana a impatto sociale.

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

(**) Fondi immobiliari in funzione dello sviluppo immobiliare sotteso al perfezionamento dell'operazione

Si precisa inoltre che la suddetta detenzione delle quote del fondo rappresenta la massima esposizione al rischio; con riferimento alle suddette operazioni non esistono, infatti, garanzie o linee di credito irrevocabili rilasciate nei confronti del fondo, nonché impegni a sottoscrivere ulteriori quote del fondo stesso.

Per le operazioni realizzate mediante lo schema della cessione dei crediti ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 e contestuale sottoscrizione dei titoli ABS da parte degli intermediari cedenti si fa invece rinvio a quanto illustrato nella precedente sezione "C. Operazioni di cartolarizzazione".

E.4 Operazioni di Covered Bond

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la Banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti (name concentration) o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici (industry concentration).

Il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme di fattori economico-finanziari (internazionali e nazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 31 dicembre 2023 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,40% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var al 99,9° percentile, perimetro modello di portafoglio performing, ultimo dato disponibile) ammonta a 1,95% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Esiti backtesting sistemi di rating

Il Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD, di LGD e di EAD per i portafogli Imprese e Privati.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio - AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. I diversi moduli ottengono performance in linea con quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati. Restano comunque da approfondire aspetti di ulteriori miglioramenti sui portafogli garantiti da immobili, soprattutto per il segmento privati.

Con riferimento ai CCF retail, sono state condotte le attività di verifica. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte sia per il modello retail che corporate.

In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere il modello maggiormente compliant con le richieste normative.

Sezione 2 - Rischi di mercato

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio di negoziazione di vigilanza si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (Euro)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre
10 anni
Durata
indeterminata
A. Attività per cassa 65 96.213 - 46.068 35.393 3.300 22 -
1.1 Titoli di debito - 26.269 - 46.068 35.393 3.300 22 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 26.269 - 46.068 35.393 3.300 22 -
1.2 Altre attività 65 69.944 - - - - - -
2. Passività per cassa 7.421 17.568.366 - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi 7.421 17.516.289 - - - - - -
2.2 Altre passività - 52.077 - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 13.820 2.631 6.983 - - - -
+ Posizioni corte - 11.260 847 4.008 - - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe - 3.614 - - - - - -
+ Posizioni corte - 1.769 1.856 1.067 - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 56.171 66.645 89.116 30.356 1.416 4 -
+ Posizioni corte - 67.156 64.496 88.375 30.356 1.416 4 -
- Altri
+ Posizioni lunghe 349.921 17.934.410 9.066.602 5.994.999 7.595.195 1.874.855 146.988 -
+ Posizioni corte 373.521 17.114.796 9.175.203 6.176.018 8.077.186 1.874.855 146.988 -

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (altre valute)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
Da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
Da oltre
1 anno
fino a 5
anni
Da oltre
5 anni
fino a 10
anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
A. Attività per cassa - - - - - - 3 -
1.1 Titoli di debito - - - - - - 3 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - 3 -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 3.613 1.005 1.949 - - - -
+ Posizioni corte - 1.536 945 646 - - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 65.152 54.493 73.810 7.923 - - -
+ Posizioni corte - 54.463 56.754 74.595 7.923 - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe 23.529 7.694.713 4.740.775 4.892.953 502.708 - - -
+ Posizioni corte 4.887 8.455.831 4.645.863 4.710.681 49.242 - - -

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

Tipologia operazioni/Indice quotazione Quotati Non quotati
ITALIA ALTRI PAESI
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 17.787 11.146 650
- posizioni corte 1.052 3.230 -
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale
- posizioni lunghe 616 672 -
- posizioni corte 7.654 26 -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 1.770 33.896 -
- posizioni corte 4.112 24.001 202
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 906 30.860 865.601
- posizioni corte 12.804 40.618 861

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La misura di Value at Risk (VaR) considera il rischio di tasso d'interesse, il rischio azionario, il rischio di cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo.

A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR gestionale relativi al 2023, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza di Capogruppo.

Portafoglio di negoziazione vigilanza 2023
(in milioni di euro) 31-dic MEDIA MASSIMO MINIMO
Rischio Tasso 29-dic Media Massimo Minimo
Rischio Cambio 0,215 0,650 3,409 0,205
Rischio Azionario 0,259 1,033 3,440 0,163
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,408 0,345 0,690 0,174
Rischio Specifico Titoli di Debito 0,135 0,063 0,203 0,000
Totale non correlato 0,091 0,065 0,198 0,009
Effetto diversificazione 1,109
Rischio Congiunto* -0,624

*VAR gestionale complessivo

Dal grafico riportato si può notare che in generale la componente di rischio prevalente è quella relativa al rischio tasso di interesse (in costante diminuzione nel corso dell'anno). Nella prima parte dell'anno si è registrata una rilevanza anche del rischio cambio. Il rischio azionario ha registrato un contributo sostanzialmente costante durante l'anno, più impattante rispetto agli altri rischi nella seconda parte dello stesso. Contenuto invece il contributo del rischio spread di credito.

Coerentemente con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato, vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco BPM.

Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio generico e specifico dei titoli di debito e titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, ci si avvale della misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

___________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 885

Nel 2023 non si sono registrate eccezioni sul P&L di Backtesting Effettivo e Ipotetico del portafoglio di Trading di Banco BPM.

2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio bancario si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (Euro)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi a fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 34.977.773 54.327.111 13.893.743 3.261.976 23.134.566 18.580.289 10.892.068 -
1.1 Titoli di debito 182.030 2.426.460 4.040.857 884.483 11.814.397 12.817.055 745.452 -
- con opzione di rimborso anticipato 26.000 1.202.035 121.590 99.664 665.454 262.469 87.822 -
- altri 156.030 1.224.425 3.919.267 784.819 11.148.943 12.554.586 657.630 -
1.2 Finanziamenti a banche 19.657.676 3.339.540 14.642 5.735 3.609 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 15.138.067 48.561.111 9.838.244 2.371.758 11.316.560 5.763.234 10.146.616 -
- c/c 6.674.306 206.853 655 5.947 78.954 118 - -
- altri finanziamenti 8.463.761 48.354.258 9.837.589 2.365.811 11.237.606 5.763.116 10.146.616 -
- con opzione di rimborso anticipato 2.678.452 41.475.456 9.557.897 2.150.211 10.353.377 5.687.639 10.065.573 -
- altri 5.785.309 6.878.802 279.692 215.600 884.229 75.477 81.043 -
2. Passività per cassa 99.356.418 16.240.670 2.454.123 6.640.968 15.774.602 1.155.665 268.272 -
2.1 Debiti verso clientela 96.914.020 56.340 146.182 138.437 426.366 358.085 266.814 -
- c/c 96.077.824 15.717 6 240 - 7 - -
- altri debiti 836.196 40.623 146.176 138.197 426.366 358.078 266.814 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 836.196 40.623 146.176 138.197 426.366 358.078 266.814 -
2.2 Debiti verso banche 2.201.864 10.302.221 2.515 6.382.093 870.562 3.606 1.286 -
- c/c 1.023.226 - - - - - - -
- altri debiti 1.178.638 10.302.221 2.515 6.382.093 870.562 3.606 1.286 -
2.3 Titoli di debito 240.523 5.882.109 2.305.426 120.438 14.477.674 793.974 172 -
- con opzione di rimborso anticipato 111.748 4.330.641 1.799.916 68 2.941.186 695.335 172 -
- altri 128.775 1.551.468 505.510 120.370 11.536.488 98.639 - -
2.4 Altre passività 11 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 11 - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 1 - - - - - -
+ Posizioni corte - 202 - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 27.342 - - - 290.000 - -
+ Posizioni corte 314.022 - - - 4.146 - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 172 51.669 21.874 112 78 45 440 -
+ Posizioni corte - 595 42 114 47.109 19.890 6.640 -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 1.697.500 17.067.617 1.812.100 7.131.759 19.664.838 2.530.385 570.000 -
+ Posizioni corte 1.547.000 26.341.250 551.164 1.288.358 6.078.979 10.954.043 3.713.405 -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ Posizioni lunghe 32.556.081 1.206.680 - - - - - -
+ Posizioni corte 1.206.680 32.556.081 - - - - - -

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (altre valute)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi a fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 207.803 613.129 382.982 1.053.121 733.349 2.341.498 23.890 -
1.1 Titoli di debito 16.804 41.584 341.931 1.031.066 502.668 2.245.827 - -
- con opzione di rimborso anticipato 815 1.812 - 22.418 20.385 21.321 - -
- altri 15.989 39.772 341.931 1.008.648 482.283 2.224.506 - -
1.2 Finanziamenti a banche 71.616 216.508 87 86 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 119.383 355.037 40.964 21.969 230.681 95.671 23.890 -
- c/c 97.969 - - - - 1 - -
- altri finanziamenti 21.414 355.037 40.964 21.969 230.681 95.670 23.890 -
- con opzione di rimborso anticipato 14.831 13.735 15.479 20.119 229.094 95.670 23.890 -
- altri 6.583 341.302 25.485 1.850 1.587 - - -
2. Passività per cassa 974.023 4.769.210 294 677 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 833.712 1.252.867 294 677 - - - -
- c/c 769.956 9.548 294 677 - - - -
- altri debiti 63.756 1.243.319 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 63.756 1.243.319 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 140.311 3.516.343 - - - - - -
- c/c 27.779 - - - - - - -
- altri debiti 112.532 3.516.343 - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 27.963 1.610.739 43.378 354.491 - - - -
+ Posizioni corte - - - 27.963 420.373 1.588.235 - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ Posizioni lunghe - 90.482 7.709 31 - - - -
+ Posizioni corte - 98.223 - - - - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sugli aggregati gestionali del margine finanziario e del valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne l'impatto sull'aggregato gestionale del margine finanziario, che rappresenta una ragionevole proxy del margine di interesse di bilancio, il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore del Tier 1 Capital.

Ai fini delle analisi di sensitivity le metriche di misurazione del rischio sono monitorate applicando un floor allo sviluppo dei tassi che, tuttavia, risulta attualmente non rilevante a fronte di uno scenario di mercato caratterizzato dal repentino innalzamento dei tassi privi di rischio dopo anni di tassi negativi.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine dell'esercizio 2023, secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2023 esercizio 2022
Indici di rischiosità (%) 31
dicembre
media Massimo minimo 31 dicembre media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/Margine
finanziario 5,6% 4,1% 5,6% 3,1% 3,9% 15,1%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Margine finanziario a rischio/Margine
finanziario -6,4% -5,7% -4,7% -6,4% -5,4% -13,8%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/Valore
economico del capitale -3,3% -4,1% -2,6% -6,1% -5,3% -3,5%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale -0,5% -0,8% 1,9% -3,1% 1,2% 0,3%

2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Le esposizioni al rischio di cambio sono monitorate su base giornaliera e vengono coperte dai vari desk nel rispetto dei limiti di rischio definiti dal Gruppo. In particolare, la gestione del rischio di cambio è affidata, in modo accentrato, ad una specifica unità del Gruppo (Unità "Rates, Forex & Commodities" di Banca Akros), la quale effettua operazioni di copertura delle esposizioni valutarie rivenienti dalla propria attività di market making o dall'operatività di altre unità aziendali, nell'ottica di una gestione "a libro" del rischio cambio e della relativa volatilità. Tale unità effettua quindi coperture "in monte" del rischio cambio, assumendo eventuali posizioni di rischio, nel rispetto di predefiniti limiti stabiliti dalle policy interne.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

Valute
Voci USD CHF JPY GBP HKD ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 5.110.815 274.788 5.122 11.322 3.034 31.774
A.1 Titoli di debito 4.072.562 98.751 8.573
A.2 Titoli di capitale 57.821 765 1 125
A.3 Finanziamenti a banche 113.204 143.512 3.298 8.172 2.794 17.318
A.4 Finanziamenti a clientela 867.228 9.395 1.823 3.150 240 5.758
A.5 Altre attività finanziarie 22.365
B. Altre attività 26.253 6.131 1.710 9.637 6 3.983
C. Passività finanziarie 5.559.303 64.601 15.715 66.178 1.902 38.154
C.1 Debiti verso banche 3.606.558 20.693 8.100 2.629 9 20.315
C.2 Debiti verso clientela 1.952.745 43.908 7.615 63.549 1.893 17.839
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività 25.522 852 460 1.947 125 631
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 181.418 673 8.104 253 10.929
+ Posizioni corte 185.710 1.379 4.745 253 1.647
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 17.358.258 51.685 156.947 125.187 23.182 63.845
+ Posizioni corte 17.165.794 280.687 138.695 110.455 24.104 71.194
Totale attività 22.676.744 333.277 171.883 146.399 26.222 110.531
Totale passività 22.936.329 347.519 159.615 178.833 26.131 111.626
Sbilancio (+/-) (259.585) (14.242) 12.268 (32.434) 91 (1.095)

2. Modelli interni ed altre metodologie per l'analisi di sensitività

La gestione del rischio di cambio è accentrata presso l'Unità Rates, Forex & Commodities di Banca Akros.

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, si rimanda alla metodologia descritta nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza" della Parte E della Nota integrativa consolidata.

Con riferimento al calcolo dei requisiti patrimoniali, si ricorda che, con la Final Decision del 16 novembre 2020, l'Autorità di Vigilanza aveva subordinato l'autorizzazione all'estensione del rischio di cambio del banking book ad una Obligation. In data 14 aprile 2023 è stata concessa l'estensione del modello interno anche alla componente di rischio cambio del banking book, a seguito del completamento e della chiusura delle obligation in essere. Pertanto, a partire dal 17 aprile 2023, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura è calcolata sulla base delle metriche di VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito e di rischio cambio del banking book – e dell'IRC (Incremental Risk Charge).

Sezione 3 - Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. DERIVATI FINANZIARI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per quanto riguarda l'informativa circa i processi di validazione e controllo dell'operatività in strumenti finanziari derivati si rimanda al medesimo paragrafo della parte E della Nota integrativa consolidata.

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Attività Over the counter
sottostanti/Tipologi
e derivati
Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e
tassi d'interesse
77.000 31.205.994 11.796.949 55.216 - 38.303.770 11.998.453 16.251
a) Opzioni - 11.733.421 1.630.951 - - 19.017.372 1.213.944 -
b) Swap 77.000 19.472.573 9.875.998 - - 19.286.398 10.684.509 -
c) Forward - - 290.000 - - - 100.000 -
d) Futures - - - 55.216 - - - 16.251
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- 4.102.323 728 270.193 - 2.834.446 725 105.808
a) Opzioni - 4.102.323 728 236.793 - 2.834.446 725 79.338
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 33.400 - - - 26.470
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 34.584.805 790.246 - - 39.900.237 1.032.327 -
a) Opzioni - 471.046 214.903 - - 442.583 318.959 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - 34.113.759 575.343 - - 39.457.654 713.368 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 77.000 69.893.122 12.587.923 325.409 - 81.038.453 13.031.505 122.059

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Tipologie derivati Over the counter
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 510.465 9.339 4.323 - 397.016 9.251 1.860
b) Interest rate swap - 510.448 54.320 - - 937.223 3.199 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 338.248 10.866 - - 795.202 27.488 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - 1.359.161 74.525 4.323 - 2.129.441 39.938 1.860
2. Fair value negativo
a) Opzioni - 70.201 28.228 3.353 - 139.316 57.312 1.940
b) Interest rate swap 14 659.023 388.643 - - 496.250 733.265 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 341.501 4.421 - - 764.057 8.289 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 14 1.070.725 421.292 3.353 - 1.399.623 798.866 1.940

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - 281.366 11.515.583
- fair value positivo X - 2.070 59.246
- fair value negativo X - 3.804 411.475
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - 728
- fair value positivo X - - 17
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X 157.173 - 633.073
- fair value positivo X 7.368 - 5.824
- fair value negativo X - - 6.013
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 77.000 22.985.475 5.709.621 2.510.898
- fair value positivo - 555.586 21.817 17.370
- fair value negativo 14 600.153 46.400 79.644
2) Titoli di capitale e indici azionari -
- valore nozionale - 4.098.597 3.726 -
- fair value positivo - 424.164 8 -
- fair value negativo - 106 - -
3) Valute e oro -
- valore nozionale - 30.671.420 3.910.580 2.805
- fair value positivo - 297.741 42.433 42
- fair value negativo - 321.651 22.771 -
4) Merci -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi
di interesse 14.825.493 22.411.808 5.842.642 43.079.943
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed
indici azionari 135.498 3.677.036 290.517 4.103.051
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 34.844.923 530.128 - 35.375.051
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2023 49.805.914 26.618.972 6.133.159 82.558.045
Totale 31/12/2022 63.958.979 24.324.319 5.786.661 94.069.959

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

La fattispecie non è presente; si omettono pertanto le relative tabelle.

B.2 Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

La fattispecie non è presente; si omettono pertanto le relative tabelle.

B.3 Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

La fattispecie non è presente; si omettono pertanto le relative tabelle.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

La fattispecie non è presente; si omettono pertanto le relative tabelle.

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

La fattispecie non è presente; si omette pertanto la relativa tabella.

3.2 Le coperture contabili

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulle attività di copertura si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. DERIVATI FINANZIARI DI COPERTURA

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022 (*)
Attività Over the counter Over the counter
sottostanti/Tipologie Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
derivati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e
tassi d'interesse
47.762.972 681.543 - - 34.929.737 922.758 - -
a) Opzioni - 5.000 - - - 205.000 - -
b) Swap 47.762.972 649.201 - - 34.929.737 696.720 - -
c) Forward - 27.342 - - - 21.038 - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 47.762.972 681.543 - - 34.929.737 922.758 - -

(*)"I dati del precedente esercizio sono stati riesposti per omogeneità di confronto"

Fair value positivo e negativo per rilevare l'inefficacia della
Variazione del valore usato
copertura
Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022(*)
Tipologie derivati Over the counter Over the counter Totale Totale
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati 31/12/2023 31/12/2022
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni -
-
-
-
- - - -
-
b) Interest rate swap 1.335.296 2.324 -
-
2.286.908 3.681 - -
-
c) Cross currency swap -
-
-
-
- - - -
-
d) Equity swap -
-
-
-
- - - -
-
e) Forward -
-
-
-
- 696 - -
-
f) Futures -
-
-
-
- - - -
-
g) Altri -
-
-
-
- - - -
-
Totale 1.335.296 2.324 -
-
2.286.908 4.377 - - -
2. Fair value negativo
a) Opzioni -
-
-
-
- - - -
-
b) Interest rate swap 1.296.835 85.254 -
-
1.402.964 95.131 - -
-
c) Cross currency swap -
-
-
-
- - - -
-
d) Equity swap -
-
-
-
- - - -
-
e) Forward 358
-
-
-
- - - -
-
f) Futures -
-
-
-
- - - -
-
g) Altri -
-
-
-
- - - -
-

(*)"I dati del precedente esercizio sono stati riesposti per omogeneità di confronto"

Totale 1.296.835 85.612

-

-

1.402.964 95.131

-

-

-

-

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

___________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 895

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 47.762.972 556.543 125.000 -
- fair value positivo 1.335.296 2.324 - -
- fair value negativo 1.296.835 33.962 51.650 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 6.785.480 22.662.352 18.996.683 48.444.515
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2023 6.785.480 22.662.352 18.996.683 48.444.515
Totale 31/12/2022 1.420.579 17.880.165 16.551.750 35.852.494

B. DERIVATI CREDITIZI DI COPERTURA

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

C. STRUMENTI NON DERIVATI DI COPERTURA

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

Alla data di bilancio non sono presenti strumenti di copertura diversi dai derivati.

D. STRUMENTI COPERTI

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
specifiche -
posizioni nette:
valore di bilancio
delle attività o
passività (prima
della
compensazione)
Variazioni
cumulate di
fair value
dello
strumento
coperto
Cessazione
della
copertura:
variazioni
cumulate
residue del
fair value
Variazioni del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della
copertura
Coperture
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditivtà complessiva -
copertura di:
7.838.917 - (250.416) -
-
-
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 7.838.917 - (250.416) -
-
x
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
x
1.3 Valute e oro - - - -
-
x
1.4 Crediti - - - -
-
x
1.5 Altri - - - -
-
x
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato -copertura di:
6.468.396 - (265.859) -
-
9.008.620
2.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 6.468.396 - (265.859) -
-
x
2.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
x
2.3 Valute e oro - - - -
-
x
2.4 Crediti - - - -
-
x
2.5 Altri - - - -
-
x
Totale 31/12/2023 14.307.313 - (516.275) -
-
9.008.620
Totale 31/12/2022 13.987.682 - (1.760.173) -
-
5.476.138
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
7.286.406 - (53.597) - - 15.996.000
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 7.286.406 - (53.597) -
-
x
1.2 Valute e oro - - - -
-
x
1.3 Altri - - - -
-
x
Totale 31/12/2023 7.286.406 - (53.597) - - 15.996.000
Totale 31/12/2022 2.476.748 - (224.761) - - 11.386.000

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D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del
valore usato per
rilevare l'inefficacia
della copertura
Riserve da
copertura
Cessazione
della copertura:
valore residuo
delle riserve di
copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività 22.867 (2.386)
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - 22.867 (2.386)
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - -
1.3 Valute e oro - - -
1.4 Crediti - -
1.5 Altri - - -
2. Passività - - -
2.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - -
2.2 Valute e oro - - -
2.3 Altri - - -
Totale (A) 31/12/2023 - (22.867) 2.386
Totale (A) 31/12/2022 - (27.655) -
B. Copertura degli investimenti esteri X - -
Totale (A+B) 31/12/2023 - (22.867) 2.386
Totale (A+B) 31/12/2022 - (27.655) -
O
NETT
O
NI
O
M
ATRI
A P
A
OPERTUR
NI DI C
O
AZI
OPER
E. EFFETTI DELLE

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari Riserva da copertura di investimenti esteri
Titoli di debito
d'interesse
e tassi
indici azionari
capitale e
Titoli di
Valute e oro Crediti Altri Titoli di debito
d'interesse
e tassi
indici azionari
capitale e
Titoli di
Valute e oro Crediti Altri
Esistenze iniziali (27.655) - - - -
-
- - - -
Variazioni di fair value (quota efficace) 10.717 - - - -
-
- - - -
Rigiri a conto economico - - - - -
-
- - - -
di cui: transazioni future non più attese - - - - X
-
X X X X
Altre variazioni (3.543) - - - -
-
- - - -
di cui: trasferimenti al valore contabile iniziale
degli strumenti di coperti
- - - - X
-
X X X X
Rimanenze finali (20.481) - - - -
-
- - - -

F. Informativa prevista dall'IFRS 7 connessa con la riforma degli indici di riferimento

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Le coperture contabili

Per quanto riguarda le coperture contabili, alla data del 31 dicembre 2023 non residua alcun contratto derivato indicizzato ai tassi impattati dalla Riforma IBOR, ai sensi del paragrafo 24H del principio IFRS 7.

3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 10.258.535 - - -
- fair value netto positivo 36.023 - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

Sezione 4 – Rischio di liquidità

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia a quanto esposto nella Parte E della nota integrativa consolidata.

Sfide e impatti derivanti dall'attuale contesto macroeconomico

Nonostante il contesto macroeconomico sia stato caratterizzato da elevata volatilità a fronte della dinamica di inflazione e tassi di interesse e delle tensioni geopolitiche, il profilo di rischio del Gruppo ha evidenziato livelli robusti di liquidità e funding ampiamente superiori rispetto alle soglie regolamentari e ai limiti interni. In aggiunta si evidenzia che lo scenario e i relativi impatti sulla posizione di liquidità e funding del Gruppo sono oggetto di costante monitoraggio e di reporting agli organi aziendali competenti.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: Euro

Durata
Indeterminata
1.237.405
1.109
657
1.235.639
930.779
304.860
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Oltre 5 anni
47.551.939
15.147.069
-
-
2.641.382
-
2.000.230
290.000
-
-
-
-
-
-
-
74.869
-
-
-
-
-
3.522.545
28.882.325
28.882.325
5.181
5.181
635.971
anno fino a 5
53.726.810
-
557.117
-
20.304.407
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
anni
3.078.844
39.180.443
38.623.326
21.693.312
21.075
21.075
1.367.830
37.676
490.698
260.839
11.467.523
mesi fino a 1
anno
656.000
-
9.456.400
7.015.016
75.529
-
75.529
447.947
6.491.540
489.744
-
-
-
-
-
-
-
-
-
10.267.645
131.543
9.480.102
23.702
4.852.093
5.029.375
403.941
63.951
mesi fino a 6
109.187
-
5.252.187
-
548.617
76.877
-
-
-
-
-
-
-
-
-
mesi
6.128.313
600.000
5.419.126
166.939
734.898
109.404
109.404
4.849.339
4.763.002
268.372
167.392
6.862
mese fino a 3
150.000
-
10.958.879
-
5.086.660
4.348.510
-
-
-
-
-
-
-
-
-
mesi
3.948.782
66.040
3.732.742
72.572
3.660.170
27.029
27.029
10.114.839
201.683
4.982
817.011
220.631
giorni a 1
mese
2.401.844
-
18.800
2.383.044
872.893
1.510.151
1.011.552
48.363
48.363
-
10
963.179
1.698.687
1.879.897
40.675
48.144
1.446
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
giorni a 15
-
-
-
-
-
-
18.837
-
-
-
-
-
-
-
-
-
giorni
1.396.745
911.964
615.129
613.064
839.456
27.274
1.396.745
2.065
1.094.942
975
484.781
giorno a 7
4.686.350
-
-
4.686.290
338.487
16.123.559
-
16.083.470
370.007
-
1.206.680
-
-
-
-
-
-
giorni
60
4.347.803
40.019
40.019
70
419.734
4.542
132
5.891
32.556.081
A vista
17.780.886
1.358.844
16.238.296
2.253.786
13.984.510
99.628.144
-
-
-
1.206.680
48.079
-
-
-
-
-
114.985
97.640.218
1.143.775
96.496.443
240.593
1.747.333
313.342
615.502
605.272
68.761
32.556.081
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C. Operazioni fuori bilancio
C.4 Impegni a erogare fondi
B.1 Depositi e conti correnti
B. Passività per cassa
A.2 Altri titoli di debito
- Posizioni lunghe
- Posizioni lunghe
- Posizioni lunghe
- Posizioni lunghe
- Posizioni lunghe
- Posizioni lunghe
B.2 Titoli di debito
- Posizioni corte
- Posizioni corte
- Posizioni corte
- Posizioni corte
- Posizioni corte
- Posizioni corte
B.3 Altre passività
A.4 Finanziamenti
A.1 Titoli di Stato
A.3 Quote OICR
- Clientela
- Banche
- Clientela
- Banche
Da oltre 1 Da oltre 7 Da oltre 15 Da oltre 1 Da oltre 3 Da oltre 6 Da oltre 1
Voci/ Scaglioni temporali
A. Attività per cassa

Da oltre 1 Da oltre 7 Da oltre 15 Da oltre 1 Da oltre 3 Da oltre 6 Da oltre 1
Voci/ Scaglioni temporali A vista giorno a 7
giorni
giorni a 15
giorni
giorni a 1
mese
mese fino a 3
mesi
mesi fino a 6
mesi
mesi fino a 1
anno
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 251.966 56.383 165.541 216.489 141.885 396.833 1.069.268 800.113 2.842.731 1.731
A.1 Titoli di Stato 13.179 - - 4.525 - 316.742 972.851 345.548 2.628.039 -
A.2 Altri titoli di debito 3.626 - - - - 22.624 44.561 216.349 95.027 -
A.3 Quote OICR 48.889 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 186.272 56.383 165.541 211.964 141.885 57.467 51.856 238.216 119.665 1.731
- Banche 71.539 49.211 147.608 1.953 17.793 87 86 - - -
- Clientela 114.733 7.172 17.933 210.011 124.092 57.380 51.770 238.216 119.665 1.731
B. Passività per cassa 972.007 960.409 1.307.195 2.470.726 33.912 299 713 - 1.399 -
B.1 Depositi e conti correnti 870.658 960.409 99.774 4.118 33.912 299 713 - - -
- Banche 100.778 960.409 99.774 - 28.333 - - - - -
- Clientela 769.880 - - 4.118 5.579 299 713 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 101.349 - 1.207.421 2.466.608 - - - - 1.399 -
C. Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 472.220 839.354 2.125.659 4.297.162 4.795.655 4.967.479 489.521 - -
- Posizioni corte - 422.544 1.082.214 1.924.577 5.034.771 4.702.945 4.784.688 36.054 - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 1.084 - - - 8 4 21 - - -
- Posizioni corte 1.044 - - 132 29.793 1.300 14.654 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - 8.757 77.140 4.586 7.709 31 - - -
- Posizioni corte - 98.223 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 22 - - - 176 3.421 2.003 2.715 - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di auto-cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2023. Per le altre informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella medesima sezione della parte E della Nota integrativa consolidata.

Società Veicolo Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Operazioni di auto-cartolarizzazione non cancellate dal bilancio
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM dicembre 2012 BPL Mortgages 5 Mutui residenziali in bonis
ProFamily SPV S.r.l. Banco BPM (ex ProFamily) febbraio 2021 ProFamily Crediti al consumo
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM aprile 2022 BPL Mortgages 8 Mutui ipotecari, fondiari, agrari e altri
presiti erogati a piccole e medie
imprese in bonis

Sezione 5 - Rischi operativi

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Per quanto concerne l'informativa circa gli aspetti qualitativi e quantitativi dei rischi operativi si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto dell'impresa è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale sociale;
  • Sovrapprezzi di emissione;
  • Riserve;

  • Strumenti di capitale;

  • Azioni proprie;
  • Riserve da valutazione;
  • Risultato dell'esercizio.

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2023, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato d'esercizio, ammonta a 13.802,4 milioni rispetto ai 12.576,4 milioni del precedente esercizio.

L'incremento complessivo di 1.226 milioni è da imputare principalmente alle componenti di redditività complessiva ed in particolar modo all'utile d'esercizio pari a 1.447,6 milioni.

I principali eventi avvenuti nel corso del 2023 sono stati l'erogazione del dividendo, per 345,5 milioni, l'emissione di uno strumento Additional Tier 1 per nominali 300 milioni, il parziale riacquisto della stesso tipo di strumento emesso nel 2019, per nominali 223,3 milioni e il pagamento delle cedole relative a questi strumenti, emessi negli anni precedenti, per un valore al lordo dell'impatto fiscale pari a 96,7 milioni.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Importo Importo
Voci/Valori 31/12/2023 31/12/2022
1. Capitale 7.100.000 7.100.000
2. Sovrapprezzi di emissione - -
3. Riserve 4.091.484 4.002.276
- di utili 3.468.788 3.385.249
a) legale 1.420.000 1.420.000
b) statutaria - -
c) azioni proprie 22.936 18.266
d) altre 2.025.852 1.946.983
- altre 622.696 617.027
4. Strumenti di capitale 1.465.441 1.389.392
5. (Azioni proprie) (22.936) (18.266)
6. Riserve da valutazione: (278.830) (420.630)
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (13.109) (16.961)
- Copertura su titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva (483.289) (616.535)
- Attività materiali 315.685 369.036
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimenti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari (20.481) (27.655)
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - -
- Differenze di cambio - -
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio) (43.107) (13.977)
- Utili (Perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (58.371) (60.158)
- Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 23.842 (54.380)
- Leggi speciali di rivalutazione - -
7. Utile (perdita) d'esercizio 1.447.274 523.604
Totale 13.802.433 12.576.376

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Attività/Valori Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 36.689 (519.978) 9.694 (626.229)
2. Titoli di capitale 35.939 (49.048) 32.754 (49.715)
3. Finanziamenti - - - -
Totale 72.628 (569.026) 42.448 (675.944)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di
debito
Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (616.535) (16.961) -
2. Variazioni positive 147.530 17.006 -
2.1 Incrementi di fair value 129.056 12.536 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 1.000 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 12.074 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - 4.470 -
2.5 Altre variazioni 5.400 - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
3. Variazioni negative (14.284) (13.154) -
3.1 Riduzioni di fair value (5.466) (9.588) -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (1.934) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (6.841) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - (3.566) -
3.5 Altre variazioni (43) - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
4. Rimanenze finali (483.289) (13.109) -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2023
1. Esistenze iniziali (60.158)
2. Variazioni positive 9.511
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie 2.930
2.2 Altri utili attuariali 5.064
2.3 Altre variazioni 1.517
- di cui operazioni di aggregazione aziendale interne -
3. Variazioni negative (7.724)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (3.818)
3.2 Altre perdite attuariali (1.699)
3.3 Altre variazioni (2.207)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale interne (11)
4. Rimanenze finali (58.371)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa da parte degli enti al pubblico (Pillar III)",disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Nel corso dell'esercizio non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.

Operazioni di aggregazione fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

Con decorrenza contabile e fiscale 1° gennaio 2023 si è perfezionata l'operazione di scissione parziale di Tecmarket Sevizi a favore di Banco BPM avente ad oggetto l'assegnazione di un ramo d'azienda afferente alle attività svolte dalla controllata relative alla piattaforma tecnologica per il servizio You Business Web, destinato a enti e imprese clienti di Banco BPM, nonché ai servizi tecnologici, funzionali a specifici business di Banco BPM verso la propria clientela.

Tale operazione, ancorché non rientrante nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 sulla base delle Disposizioni della Circ. 262/2005 di Banca d'Italia, viene convenzionalmente riportata nella presente sezione. In assenza di un principio contabile di riferimento le operazioni "under common control" sono contabilizzate nei bilanci delle società del Gruppo adottando il principio della continuità di valori contabili, riferita ai valori risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività; pertanto, l'operazione non ha comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.

Si riporta la situazione del ramo d'azienda alla data di efficacia dell'operazione:

Voci dell'attivo 01/01/2023
10. Cassa e disponibilità liquide 11.764
80. Attività materiali 1.308
90. Attività immateriali 1.578
120. Altre attività 7.179
Totale dell'attivo 21.829
Voci del passivo e del patrimonio netto 01/01/2023
80. Altre passività 5.133
90. Trattamento di fine rapporto del personale 797
Totale del passivo 5.930
140. Riserve 10.515
180. Utile/Perdita dell'esercizio 5.384
Totale voci del passivo 21.829

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Dopo la chiusura dell'esercizio non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. business combination under common control")

Dopo la chiusura dell'esercizio 2023 Banco BPM ed Akros hanno perfezionato una scissione parziale semplificata, che ha previsto l'assegnazione da parte di Banca Akros a Banco BPM del ramo d'azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di "Finanza proprietaria" di Banca Akros e comprende le relative attività e passività finanziarie, l'interessenza partecipativa del 20% in Vorvel SIM, i rapporti con le banche depositarie, i broker e le controparti, oltre al rapporto di lavoro con 60 dipendenti.

L'operazione ha avuto efficacia contabile e fiscale dal 1° gennaio 2024 ed è avvenuta secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute; non rientra nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e non ha comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.

Si riporta la situazione del ramo d'azienda alla data di efficacia dell'operazione:

Voci dell'attivo 01/01/2024
10. Cassa e disponibilità liquide 9.698
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: 6.015.102
a)Attività finanziarie detenute per la negoziazione 5.977.335
c)Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 37.767
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 355.875
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 1.021.467
a)Crediti verso banche 804.793
b)Crediti verso clientela 216.674
70. Partecipazioni 1.700
100. Attività fiscali 3.398
b) anticipate 3.398
120. Altre attività 757
Totale dell'attivo 7.407.997
Voci del passivo e del patrimonio netto 01/01/2024
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 3.503.857
a) Debiti verso banche 2.856.697
Di cui Sbilancio del ramo oggetto di scissione 335.721
b) Debiti verso la clientela 647.160
20. Passività finanziarie di negoziazione 3.407.223
60. Passività fiscali 13
80. Altre passività 51
90. Trattamento di fine rapporto del personale 801
100. Fondo per rischi ed oneri: 1.339
b) quiescenza e obblighi simili 1
c) altri fondi per rischi ed oneri 1.338
Totale del passivo 6.913.284
110. Riserve da valutazione (5.287)
140.
150. Riserve e sovrapprezzi azioni
500.000
Totale del patrimonio netto 494.713

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Le informazioni sui compensi, sulle stock options e stock grant e sui possessi azionari ed obbligazionari dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche sono incluse nella "Relazione sulla Remunerazione", redatta ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 25° aggiornamento, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art. 123-ter, Decreto Legislativo 58/1998 e successive modificazioni e dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni).

Retribuzione dei consiglieri, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Di seguito viene riportata l'informativa relativa ai compensi dei consiglieri e sindaci (Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale) e dei dirigenti con responsabilità strategiche del 2023.

(migliaia di euro) 2023 2022
Totale retribuzione lorda 12.261 10.645
di cui:
Amministratori non esecutivi e Sindaci 3.326 3.174
Amministratori esecutivi non dipendenti - -
Amministratori esecutivi dipendenti 2.823 2.400
Dipendenti 6.112 5.071
Benefici a breve termine (es. autovettura, alloggio, infortuni, assistenza
sanitaria) (*)
124 76
Benefici successivi al rapporto di lavoro (es. fondo pensioni, sistema integrativo
previdenziale) (*)
145 133
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (es. trattamento di fine
rapporto, altre indennità)
- -

(*) Il valore rappresenta l'imponibile fiscale dei benefici.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Banco BPM ha adottato una "Norma di processo per la gestione delle parti correlate IAS 24". Tale "Norma di processo", che è valida per lo stesso Banco BPM e per tutte le società del Gruppo, definisce i seguenti criteri operativi per l'identificazione delle parti correlate:

Società controllate: le società controllate da parte di Banco BPM, in via diretta ed indiretta, ed oggetto di consolidamento integrale, ai sensi del principio contabile IFRS 10. Trattasi, in particolare, del perimetro indicato nella tabella "Partecipazioni in società controllate in via esclusiva" riportata nella Nota Integrativa del bilancio consolidato in corrispondenza della Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento contenuta nella "Parte A – Politiche contabili";

Società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto ed eventuali loro controllate: le società sulle quali Banco BPM o le Entità Controllate esercitano influenza notevole, ai sensi del principio contabile IAS 28 e le società sulle quali Banco BPM o le Entità Controllate esercitato un controllo congiunto, ai sensi del principio contabile IFRS 11; trattasi, in particolare, delle "Imprese sottoposte a influenza notevole" e delle "Imprese controllate in modo congiunto" indicate nella Sezione 7 "Le partecipazioni" della Nota Integrativa del bilancio consolidato in corrispondenza della "Parte B – Attivo";

Dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali di Banco BPM e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione di gestione del rischio, il Responsabile della funzione

Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM;

Stretti familiari dei Dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) Dirigente con responsabilità strategiche nel proprio rapporto con il Banco BPM o le Società del Gruppo; si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta dal Dirigente, resa sotto propria responsabilità recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;

Rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche ed ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359 comma 1, del codice civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;

Titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Banco BPM, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole sulla società. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione: sono considerate parti correlate i soggetti che, in virtù di statuto o di accordi parasociali, sono in grado di nominare, da soli, uno o più consiglieri di amministrazione di Banco BPM o di qualsiasi altra entità controllata.

(migliaia di euro) Società del
Gruppo
(Consolidat
e)
Partecipazio
ni rilevanti
(Collegate)
Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Dirigenti con
Responsabilit
à Strategiche
(2)
Altre Parti
Correlate
TOTALE % sul
Bilancio
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
010 Cassa e disponibilità liquide 1.668.223 - - - - 1.668.223 8,4%
020 a) Attività finanziarie detenute per la
negoziazione 961.609 - - - 74 961.683 58,3%
020 c) Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value - - - - 2.808 2.808 0,1%
030 Attività finanziarie valutate al FV con
impatto sulla redditività complessiva - 9.103 - - - 9.103 0,1%
040 a) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti
verso Banche 43.892 - - - - 43.892 1,1%
040 b) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti
verso Clientela 316.120 2.717.206 - 9.701 195.890 3.238.917 3,1%
050 Derivati di copertura 2.324 - - - - 2.324 0,2%
Altre voci dell'attivo (voci 010-060-080-090-
100-110-120-130) 114.775 3.517 - - - 118.292 0,7%
Totale 3.106.943 2.729.826 - 9.701 198.772 6.045.242 3,3%

Nella seguente tabella sono evidenziati i rapporti patrimoniali ed economici intrattenuti con le parti correlate.

(1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale della Capogruppo.

(2) Amministratori, membri degli Organi di controllo ed altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

(migliaia di euro) Società del
Gruppo
(Consolidate)
Partecipazioni
rilevanti
(Collegate)
Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Dirigenti con
Responsabilità
Strategiche (2)
Altre Parti
Correlate
TOTALE % sul
Bilancio
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO -
010 a) Passività finanziarie valutate al
CA: Debiti verso banche 1.736.036 - - - - 1.736.036 7,4%
010 b) Passività finanziarie valutate al
CA: Debiti verso clientela 87.472 133.654 - 6.122 84.819 312.067 0,3%
010 c) Passività finanziarie valutate al
CA:Titoli in circolazione 1.947.616 - - - - 1.947.616 9,7%
020 Passività finanziarie di
negoziazione 576.983 - - - 696 577.679 3%
030 Passività finanziarie designate al
fair value 63.800 - - 78 70 63.948 1,7%
040 Derivati di copertura 13.405 - - - - 13.405 1,3%
Altre voci del passivo (voci 050-060-
070-080--090-100-110-120) 6.165 4.644 - 19 1.686 12.514 0%
Totale 4.431.477 138.298 - 6.219 87.271 4.663.265 2,7%
Garanzie rilasciate e impegni ad
erogare fondi
524.304 329.114 - 2.048 139.231 994.697 1,6%

(1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale della Capogruppo.

(2) Amministratori, membri degli Organi di controllo ed altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

(migliaia di euro) Società del
Gruppo
(Consolidate)
Partecipazioni
rilevanti
(Collegate)
Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Dirigenti con
Responsabilità
Strategiche (2)
Altre Parti
Correlate
TOTALE % sul
Bilancio
CONTO ECONOMICO -
Interessi attivi e proventi assimilati (010) 57.714 114.595 - 216 11.169 183.694 2,8%
Interessi passivi e oneri assimilati (020) (178.847) (907) - (30) (329) (180.113) 5,5%
Commissioni attive (040) 60.650 472.661 - 12 839 534.162 28,5%
Commissioni passive (050) (33.455) - - - - (33.455) 16,2%
Dividendi e proventi simili (070) - 100.358 - - - 100.358 80,6%
Risultato finanziario (voci 080-090-100-
110)
- (158) - - 332 174 (0,1%)
Margine di intermediazione (93.938) 686.549 - 198 12.011 604.820 12,5%
Spese amministrative (190) (16.709) (8.606) - (12.530) (534) (38.379) 1,5%
di cui: Spese per il personale 2.085 2.207 - (12.530) - (8.238) 0,5%
di cui: Altre spese amministrative (18.794) (10.813) - - (534) (30.141) 2,9%
Altri proventi / oneri di gestione (voce
160-170-200-230)
93.729 594 - - - 94.323 34,9%
Utile/perdita d'esercizio (330) (16.918) 678.537 - (12.332) 11.477 660.764 45,7%

(1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale della Capogruppo.

(2) Amministratori, membri degli Organi di controllo ed altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

Si segnala che nella tabella sopra riportata non viene rappresentato il risultato netto dell'attività di negoziazione relativo ai derivati infragruppo tra Banco BPM SpA e Banca Akros SpA in quanto si tratta di attività di negoziazione i cui impatti contabili sono sostanzialmente pareggiati con contratti derivati stipulati con il mercato. Il modello organizzativo di gruppo prevede, infatti, l'accentramento in Banca Akros delle posizioni di rischio derivanti dalla negoziazione di titoli e derivati che, a sua volta, trasferisce sul mercato i rischi acquisiti dalla Capogruppo.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 19974 del 27 aprile 2017) si fa rinvio, per la parte relativa al bilancio separato del Banco BPM, a quanto riportato nella Parte H – "Operazioni con parti correlate" della nota integrativa del bilancio consolidato.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

Si rimanda alla corrispondente sezione della Nota integrativa consolidata.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

Per l'informativa di settore si rimanda alla Parte L della Nota integrativa consolidata.

PARTE M – INFORMATIVA SUL LEASING

Sezione 1 – Locatario

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Nel perimetro IFRS 16 di Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che rappresentano circa il 96% dei diritti d'uso relativi al leasing. Marginali risultano gli altri contratti, relativi al noleggio della flotta delle auto aziendali e al diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche.

I contratti di leasing a breve termine o di modesto valore sono contabilizzati secondo quanto previsto dal par. 6 dell'IFRS 16. I relativi costi sono indicati nella tabella 10.5 "Altre spese amministrative: composizione".

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali la Banca risulta essere locataria, contenute nella presente Nota integrativa, nelle sezioni sottoindicate:

  • le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 8 tabelle 8.1 "Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo" e 8.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale -. Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue";
  • le informazioni sui debiti per leasing sono contenute nella Parte B, Passivo sezione 1 tabella 1.6 "Debiti per leasing";
  • le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.3 "Interessi passivi e oneri assimilati: composizione";
  • le informazioni sugli ammortamento dei diritti d'uso e le relative classi di attività sono contenute nella tabella della Parte B, Attivo – sezione 8 tabella 8.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue", in corrispondenza della voce C.2 "Ammortamenti".

Alla data di bilancio non si rilevano importi materiali relativi a impegni per leasing.

Sezione 2 – Locatore

INFORMAZIONI QUALITATIVE

La Banca ha in essere contratti sia di leasing finanziario sia di leasing operativo.

L'attività di leasing finanziario, che include i contratti delle ex Banca Italease e Release, risulta essere in run-off in relazione alla decisione di Banco BPM di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

L'attività di leasing operativo riguarda le locazioni commerciali connesse agli immobili non utilizzati per l'attività di impresa, principalmente riferiti ad immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di precedenti esposizioni creditizie o ad immobili in precedenza utilizzati per attività amministrative/commerciali per i quali è intervenuto un cambio di destinazione (es. chiusura di una filiale).

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Secondo quanto previsto dalla Circolare n. 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali la Banca risulta essere locatrice, contenute nella presente Nota integrativa, nelle sezioni sottoindicate:

  • le informazioni sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 4 tabella 4.1 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche" e tabella 4.2 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • le informazioni sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 8 in calce alla tabella 8.4 "Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value", con relativa specifica in calce alla stessa tabella;
  • le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing finanziario sono contenute nella Parte C sezione 1 – tabella 1.1 "Interessi attivi e proventi assimilati: composizione";
  • le informazioni sui proventi derivanti da leasing operativo sono contenute nella Parte C sezione 16 tabella 16.2 "Altri proventi di gestione: composizione".

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fasce temporali Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 223.269 301.125
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 70.246 152.012
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 77.629 77.998
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 54.368 85.404
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 52.308 63.106
Da oltre 5 anni 112.715 193.786
Totale dei pagamenti da ricevere per leasing 590.535 873.431
Riconciliazione con finanziamenti
Utili finanziari non maturati (-) (71.852) (92.871)
Valore residuo non garantito (-) - -
Finanziamenti per leasing 518.683 780.560

I finanziamenti per leasing registrano una progressiva riduzione in relazione alla decisione di Banco BPM di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

2.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

3. Leasing operativo

La tabella espone la classificazione per fasce temporali delle previsioni in merito ai pagamenti da ricevere per gli immobili affittati dalla Banca, riferiti al valore non attualizzato del canone di locazione (senza l'IVA), in funzione della durata iniziale dei contratti o del periodo di rinnovo.

I canoni che saranno percepiti da Banco BPM, in funzione dell'effettiva durata contrattuale, sono rilevati in bilancio nella voce di conto economico "200. Altri oneri/proventi di gestione", in base al criterio della competenza.

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
Fasce temporali Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 38.060 31.881
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 33.520 23.946
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 32.509 19.432
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 31.119 17.875
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 21.825 9.240
Da oltre 5 anni 62.455 8.288
Totale 219.488 110.662

3.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

In ottemperanza a quanto disposto dall'art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017, n. 124, si fornisce di seguito evidenza degli importi incassati nel corso dell'esercizio 2022 dalla Capogruppo e dalle società controllate, a titolo di "sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere".

Società del Gruppo Tipologia di contributi Autorità concedente Importi incassati
nell'esercizio
2023
(dati in euro)
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (*) FBA (Fondo Banche e Assicurazioni) 3.205.184
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (**) ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) 65.064

(*) Trattasi di aiuti alla formazione del personale richiesti nel corso degli esercizi 2022 e 2023 e corrisposti nei mesi di novembre e dicembre 2023. (**) Trattasi di aiuti alla formazione richiesti nel corso dell'esercizio 2020 e corrisposti nel mese di giugno 2023, per integrazione a seguito ricalcolo.

Al riguardo si segnala che nella suddetta tabella, in linea con le disposizioni della legge in esame, non sono indicati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro; detta soglia deve intendersi riferita al totale dei vantaggi che la Capogruppo o ciascuna società del Gruppo hanno ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2023, sia che il beneficio sia stato erogato con un unico atto sia che l'erogazione sia avvenuta con una pluralità di atti.

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. ai sensi dell'articolo 153 del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998

Signori Soci,

il Collegio Sindacale (di seguito anche solo "Collegio" o "Organo di Controllo") è chiamato a riferire all'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. (di seguito anche "Banco BPM" o "Banca" o "Capogruppo") sull'attività di vigilanza svolta nell'esercizio e sulle omissioni e sui fatti censurabili rilevati, ai sensi dell'articolo153 del D.Lgs. n. 58/1998 (di seguito anche "TUF"). Il Collegio Sindacale può, altresì, fare osservazioni e proposte in ordine al Bilancio, alla sua approvazione e alle materie di sua competenza. Le informazioni fornite di seguito tengono anche conto delle indicazioni contenute nella Comunicazione Consob n. 1025564/2001 e successive modifiche e/o integrazioni.

Il Progetto di Bilancio d'esercizio e il Bilancio consolidato sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 27 febbraio 2024; tenuto conto della convocazione dell'Assemblea dei Soci prevista per il 18 aprile 2024, il Collegio Sindacale conferma che gli stessi sono stati messi a disposizione nei termini prescritti dall'articolo 154-ter del TUF.

Nel corso dell'esercizio 2023 il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti istituzionali, di seguito rappresentati, nel rispetto della normativa di riferimento, delle disposizioni dello Statuto sociale e di quelle emesse dalle Autorità che esercitano attività di vigilanza e di controllo, tenendo in considerazione le norme di comportamento raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (anche "CNDCEC").

1. Nomina e attività del Collegio Sindacale

In data 20 aprile 2023 l'Assemblea dei Soci di Banco BPM ha provveduto alla nomina del Collegio Sindacale, cessato dalla carica per compiuto triennio, eleggendo, fino all'approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2025, i suoi componenti effettivi nelle persone del prof. Marcello Priori (con il ruolo di Presidente), del prof. Elbano de Nuccio, del dott. Maurizio Lauri, della dott.ssa Silvia Muzi e della dott.ssa Nadia Valenti, nonché i componenti supplenti nelle persone della dott.ssa Sara Antonelli, della dott.ssa Marina Scandurra e del dott. Mario Tagliaferri. Il Presidente prof. Marcello Priori e i Sindaci effettivi dott. Maurizio Lauri, dott.ssa Silvia Muzi e dott.ssa Nadia Valenti erano già presenti nella precedente composizione del Collegio.

In data 8 maggio 2023 il Collegio Sindacale ha provveduto, in conformità alle disposizioni normative vigenti, alla valutazione della sua idoneità per l'esercizio dell'incarico, accertando per tutti i componenti (Sindaci effettivi e supplenti) il possesso dei requisiti di professionalità e onorabilità e il rispetto dei criteri di competenza, correttezza, dedizione di tempo e gli specifici limiti al cumulo degli incarichi previsti dalla normativa pro tempore vigente, dalla "Composizione quali-quantitativa del Collegio Sindacale" e dall'ulteriore normativa interna in materia; ha altresì verificato in capo ai propri

componenti il possesso del requisito di indipendenza ai sensi dell'articolo 33.4 dello Statuto sociale e dell'articolo 14 del D.M. n. 169/2020 nonché di essere in grado di svolgere il proprio mandato con autonomia di giudizio.

Nella stessa data il Collegio ha accertato la rispondenza tra la composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale e quella effettiva risultante dal processo di nomina nonché l'insussistenza, in capo ai rispettivi componenti, di situazioni riconducibili all'ambito di applicazione dell'articolo 36 del D.L. n. 201/2011 ("divieto di interlocking").

L'esito delle verifiche è stato reso noto tramite comunicato stampa in data 8 maggio 2023.

Nel corso dell'anno, ad evento, il Collegio ha accertato il rispetto dei limiti al cumulo degli incarichi e dell'impegno totale dichiarato in caso di variazioni intervenute nelle cariche di ciascun componente. Nell'anno 2023 il Collegio ha tenuto n. 31 riunioni, di cui n. 12 sino al 20 aprile 2023 (data dell'Assemblea) e n. 19 successivamente a tale data, della durata media di circa 3 ore. Nel corso del 2023 e fino alla data della presente Relazione, il Collegio nell'attuale composizione si è riunito n. 30 volte.

All'Assemblea dei Soci, tenutasi in data 20 aprile 2023 (in sede ordinaria), ha assistito fisicamente per il Collegio Sindacale il Presidente, mentre hanno partecipato mediante mezzi di telecomunicazione i componenti effettivi dott. Maurizio Lauri, dott.ssa Silvia Muzi e dott.ssa Nadia Valenti.

Nel rammentare che la predetta Assemblea ha nominato il Consiglio di Amministrazione ad oggi in carica e richiamando quanto esposto nella Relazione relativa all'esercizio 2022 in merito alla vigilanza esercitata dal Collegio sul processo di formazione della "Lista del Consiglio", si dà atto che l'Organo di Controllo ha accertato, sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai singoli Amministratori e delle valutazioni collegialmente espresse dal Consiglio di Amministrazione della Banca, che i criteri e le procedure da quest'ultimo adottati per valutare l'indipendenza dei propri membri fossero stati correttamente applicati.

Il Collegio ha altresì verificato la conduzione da parte del Consiglio di Amministrazione – nel rispetto della normativa vigente – del processo annuale di autovalutazione con riferimento all'esercizio 2023, i cui esiti hanno evidenziato un quadro sostanzialmente positivo in relazione sia alla composizione che al funzionamento del Consiglio. I punti di miglioramento emersi sono stati oggetto di discussione con individuazione di specifiche azioni correttive, tra le quali il proseguimento e l'integrazione del piano ordinario di training e induction (alle cui sessioni sono invitati tutti gli esponenti delle principali Società del Gruppo Banco BPM, di seguito anche "il Gruppo") con il fine di un rafforzamento nel continuo delle competenze e alcuni affinamenti organizzativi utili ad una migliore gestione delle attività e volti a favorire il confronto tra i Consiglieri.

Nell'anno 2023 il Collegio Sindacale ha partecipato a tutte le n. 19 sedute del Consiglio di Amministrazione, di cui n. 6 antecedenti al 20 aprile 2023 e n. 13 successive a tale data. Nel corso del 2023 e fino alla data della presente Relazione, l'Organo di Controllo nell'attuale composizione ha

partecipato a n. 17 sedute consiliari.

Nel corso dell'esercizio in esame, per il tramite del proprio Presidente o di un Sindaco da quest'ultimo designato, secondo quanto previsto dalla normativa interna, l'Organo di Controllo ha partecipato a tutte le riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi (di seguito anche "CCIR", n. 18 sedute), sino al 26 aprile 2023 denominato Comitato Controllo Interno, Rischi e Sostenibilità, del Comitato Sostenibilità (costituito con delibera consiliare in data 26 aprile 2023, n. 9 sedute), del Comitato Remunerazioni (n. 20 sedute), del Comitato Parti Correlate (n. 6 sedute) e del Comitato Nomine (n. 27 sedute), istituiti all'interno del Consiglio, e ha ottenuto, nel rispetto delle disposizioni di legge e di Statuto, esaurienti informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo effettuate dalla Banca e dalle Società da questa controllate.

Nel 2023 i componenti del Collegio Sindacale hanno altresì partecipato a tutte le sessioni formative (n. 10) del piano di training e induction dedicato agli esponenti delle Società del Gruppo, svolto in taluni casi con il supporto di consulenti esterni, di cui n. 2 antecedenti al 20 aprile 2023 e n. 8 successive a tale data.

In conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013, nonché da appositi Regolamenti interni adottati in autoregolamentazione (tra cui il "Regolamento del Collegio Sindacale", aggiornato, da ultimo, nel maggio 2022), il Collegio Sindacale ha effettuato la propria autovalutazione con riferimento all'esercizio 2023, redigendo l'apposito Documento conclusivo approvato in data 26 febbraio 2024. Gli esiti dell'esercizio autovalutativo – per il quale il Collegio si è avvalso, in continuità con i precedenti due esercizi, del supporto di un qualificato consulente esterno – hanno evidenziato una sostanziale e pervasiva adeguatezza, tanto della composizione del Collegio Sindacale – con riferimento ai singoli membri e all'Organo nel suo complesso – quanto del suo funzionamento. A superamento delle marginali aree di miglioramento emerse, il Collegio ha identificato una specifica iniziativa da implementare nell'ambito del nuovo piano ordinario di training e induction da attuare nel corso del corrente anno. Tale Documento è stato trasmesso all'Autorità di Vigilanza ai sensi della vigente normativa aziendale.

Nel corso dell'esercizio in esame, il Collegio ha acquisito le informazioni necessarie all'esercizio dei propri doveri mediante indagini dirette, raccolta di dati e di informazioni dai Responsabili delle principali Funzioni Aziendali interessate e dalla Società incaricata della revisione legale dei conti PricewaterhouseCoopers S.p.A. (di seguito anche "PwC" o "Società di revisione" o "Revisore").

L'Organo di Controllo ha svolto le proprie verifiche sul Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi (di seguito anche "Sistema dei Controlli Interni" o "SCI"), avvalendosi della presenza del Responsabile della funzione di revisione interna alle riunioni collegiali, cui hanno partecipato sovente anche i Responsabili delle funzioni di conformità alle norme, antiriciclaggio, controllo e gestione dei rischi (quest'ultima affidata al Chief Risk Officer, di seguito anche "CRO") e convalida interna, nonché

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i loro collaboratori diretti, assicurando in tal modo il necessario collegamento funzionale e informativo sulle modalità di svolgimento dei rispettivi compiti istituzionali di controllo e sugli esiti delle pertinenti attività.

Tutto quanto sopra considerato, si espongono di seguito le risultanze delle attività svolte dal Collegio per ciascun ambito di intervento.

2. Attività di vigilanza sul rispetto dei princìpi di corretta amministrazione

Il Collegio ha acquisito adeguate informazioni sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale realizzate dalla Banca e dalle Società da questa controllate. Alla luce di tali informazioni, ha riscontrato che le suddette operazioni sono state conformi alla legge e allo Statuto, non manifestamente imprudenti o azzardate, non in conflitto di interessi o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea dei Soci o, comunque, tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Oltre a quanto rappresentato nella presente Relazione, per una esauriente disamina delle operazioni di maggior rilievo poste in essere nell'esercizio si rimanda alla Relazione sulla gestione del Gruppo e alla Nota integrativa consolidata.

Tenuto conto delle attività svolte, come di seguito descritte, il Collegio Sindacale non ha osservazioni da formulare sul rispetto dei princìpi di corretta amministrazione.

2.1. Operazioni di sviluppo delle attività del Gruppo e altre operazioni societarie

Il Collegio Sindacale ritiene utile fornire alcune informazioni inerenti al contesto che ha caratterizzato l'anno 2023, per taluni aspetti in continuità con quello precedente.

La situazione geopolitica internazionale è stata ancora influenzata dal conflitto russo-ucraino, che perdura da febbraio 2022, con effetti sulle principali variabili macroeconomiche (crescita, produzione industriale, inflazione, ecc.) nonché sui mercati finanziari, valutari, delle fonti energetiche e delle materie prime. Il Collegio Sindacale ha monitorato che gli impatti direttamente correlati al conflitto russo-ucraino risultassero sostanzialmente marginali per Banco BPM, riservando attenzione all'evoluzione della situazione nel corso del 2023 per un rafforzamento dei presìdi da parte delle Funzioni Aziendali, operative e di controllo, in ragione dei possibili rischi sottesi, specie per quanto attiene agli impatti indiretti sull'attività della Banca, inclusi quelli derivanti da eventuali attacchi cyber al sistema finanziario ovvero quelli correlati al rispetto dei divieti e delle restrizioni all'operatività con controparti e paesi sottoposti a misure restrittive, raccomandando, in tale contesto, un attento e continuo monitoraggio degli scenari di riferimento a supporto dei processi aziendali, al fine di cogliere tempestivamente eventuali significative variazioni.

La situazione geopolitica internazionale ha inoltre risentito più di recente dell'avvio del conflitto nell'area mediorientale che vede coinvolto lo Stato di Israele.

I fattori di incertezza e di instabilità sopra richiamati hanno influito sulla politica monetaria europea di carattere marcatamente restrittivo che, pur contenendo la dinamica inflattiva, ha vincolato anche la liquidità in circolazione, condizionando il contesto macroeconomico e l'operatività del sistema bancario.

Come indicato nella Relazione sulla gestione del Gruppo (cui si rinvia per un dettaglio delle operazioni), le attività di Banco BPM nel 2023, pur se impattate dal contesto descritto, sono state orientate alla realizzazione degli obiettivi strategici individuati dal Piano 2021-2024 perseguendo l'integrazione del business assicurativo, che ha condotto al riconoscimento per il Gruppo da parte della Banca Centrale Europea (di seguito anche "BCE"), in data 7 marzo 2023, dello status di conglomerato finanziario ai sensi della Direttiva 2002/87/EC e, quindi, all'accesso, ai sensi dell'articolo 49 del Regolamento (UE) n. 575/2013, ai benefici conseguenti all'applicazione del cd. "Danish Compromise", la cui autorizzazione è pervenuta in data 3 novembre 2023 con decorrenza dalle segnalazioni di vigilanza riferite al 31 dicembre 2023.

In tale percorso di crescita si inserisce l'approvazione, nella seduta consiliare dell'11 dicembre 2023, di un nuovo Piano Strategico 2023-2026 di Gruppo, costruito in una logica stand alone e articolato su sette pilastri.

Dato atto di quanto poc'anzi rappresentato, sulla base delle principali evidenze acquisite nell'adempimento delle proprie funzioni, il Collegio ha individuato taluni eventi che hanno caratterizzato l'esercizio 2023 nonché i primi mesi del 2024 che ritiene opportuno richiamare, tenuto conto della loro rilevanza nell'ambito delle valutazioni inerenti alla situazione patrimoniale ed economica di Banco BPM e della coerenza delle determinazioni gestionali assunte, rinviando alla Relazione sulla gestione del Gruppo per i dettagli:

  • internalizzazione del business Vita e cessione del business Danni/Protezione;
  • conclusione di rilevanti operazioni di provvista e di capitale;
  • progetto di valorizzazione del business della monetica;
  • razionalizzazione della struttura del Gruppo.

In relazione alle più recenti modifiche intervenute nell'articolazione del Gruppo, si dà atto che in data 13 marzo 2024 Banca d'Italia ha trasmesso il Provvedimento di autorizzazione all'esercizio del servizio di gestione collettiva del risparmio e del servizio di gestione di portafogli ai sensi dell'articolo 34 del TUF per la Società Controllata, costituita nel 2023, Banco BPM Invest SGR S.p.A. (di seguito anche "Banco BPM Invest SGR").

Con specifico riferimento alle operazioni societarie realizzate nel corso del 2023, il Collegio Sindacale è stato informato circa i relativi profili organizzativi, societari e fiscali nonché, ove rilevante, in merito al processo di integrazione nel Gruppo delle Società interessate e nell'ambito dei periodici flussi

informativi scambiati con i rispettivi Collegi Sindacali, ciò anche al fine di tenere conto di eventuali impatti sul Sistema dei Controlli Interni definito a livello di Gruppo.

Quanto ai rapporti con le Autorità di Vigilanza, si evidenzia che Banco BPM è stato sottoposto nel corso del 2023 a visite ispettive condotte, anche on site, nell'esercizio delle prerogative di verifica e supervisione di ciascuna Autorità, in particolare da BCE nell'ambito del Supervisory Review and Evaluation Process (di seguito anche "SREP").

In proposito, si rappresenta che la Banca ha ricevuto, a dicembre 2023, la notifica della decisione prudenziale (cd. "SREP decision"), contenente gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale a valere sul 2024, nella quale sono riportate alcune raccomandazioni al fine di indirizzare le aree di miglioramento individuate per la Banca. Tenuto conto delle analisi e delle valutazioni effettuate, BCE ha determinato per il 2024 un requisito di Common Equity Tier 1 (di seguito anche "CET 1") ratio da rispettare su base consolidata pari al 9,07%, portando al 2,52% il requisito "Pillar 2 additional own funds Requirement", in miglioramento rispetto a quello dell'anno precedente (pari al 2,57%), come meglio dettagliato nella comunicazione diffusa al mercato. Tutti i requisiti patrimoniali risultano rispettati da Banco BPM.

2.2. Operazioni infragruppo, con parti correlate, atipiche o inusuali e rientranti tra le obbligazioni degli esponenti bancari

Sulla base dell'attività svolta nel 2023 e nei primi mesi del 2024, di quanto esposto nella Relazione Finanziaria Annuale, delle informazioni ricevute nel corso delle sedute del Consiglio di Amministrazione e di quelle fornite dal Presidente del Collegio, dall'Amministratore Delegato, dal Management, dal Responsabile della Funzione Audit, dai Collegi Sindacali delle Società Controllate e da PricewaterhouseCoopers S.p.A., quale Revisore unico di Gruppo, l'Organo di Controllo non ha avuto evidenza dell'esistenza di operazioni che possano definirsi atipiche o inusuali poste in essere dalla Banca con soggetti terzi, con Società del Gruppo o con Parti Correlate, fermo quanto rappresentato nella presente Relazione. Le operazioni infragruppo e con Parti Correlate effettuate nel 2023 sono state ritenute congrue, conformi alla normativa di riferimento e rispondenti all'interesse della Banca e del Gruppo. Le operazioni in potenziale conflitto di interesse sono state deliberate in conformità alle disposizioni normative interne ed esterne in materia e sono state peraltro oggetto di specifica attenzione, di monitoraggio e, ove richiesto, di specifico esame da parte del Comitato Parti Correlate, alle cui riunioni partecipa un Sindaco designato. Sulla base delle informazioni disponibili, il Collegio Sindacale può ragionevolmente ritenere che le operazioni siano state congrue nel corrispettivo e rispondenti all'interesse della Banca e/o del Gruppo.

Banco BPM ha adottato una Policy unitaria predisponendo il "Regolamento in materia di gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" (di seguito anche "Policy" o "Regolamento") che

definisce i princìpi, i ruoli e le responsabilità diretti a presidiare il rischio di potenziali conflitti di interesse nella gestione delle operazioni: (i) con Parti Correlate ai sensi della Delibera di Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche; (ii) con Soggetti Collegati, di cui alla Circolare di Banca d'Italia n. 263/2006, Titolo V, Capitolo 5; (iii) che prevedano obbligazioni degli esponenti bancari ai sensi dell'articolo 136 del D.Lgs. n. 385/1993 (di seguito anche "TUB"); (iv) che riscontrino interessi degli amministratori, in conformità alle previsioni del codice civile; (v) con Parti Correlate IAS 24 relativamente all'informativa di bilancio sulle operazioni con Parti Correlate; (vi) che prevedano prestiti agli esponenti e alle loro Parti Correlate di cui all'articolo 88 della Direttiva (UE) 2013/36.

La suddetta Policy è stata approvata a dicembre 2023 dal Consiglio di Amministrazione della Banca, previo parere favorevole del Comitato Parti Correlate e del Collegio Sindacale, e successivamente dai competenti Organi Amministrativi delle Società Controllate, per quanto di rispettiva pertinenza e garantendo la coerenza di eventuali documenti normativi interni con il Regolamento. La Policy è stata pubblicata sul sito internet delle Banche del Gruppo.

Il Regolamento si applica pertanto a Banco BPM e a tutte le Società Controllate, direttamente o indirettamente, secondo le specificità di ciascuna disciplina, e sarà aggiornato periodicamente secondo le previsioni delle normative di riferimento.

In materia il Collegio Sindacale ha vigilato sulla conformità della disciplina interna adottata dalla Banca e sulla complessiva idoneità delle procedure interne. Nelle Relazioni sulla gestione e nelle Note integrative specifiche a corredo sia del Bilancio dell'impresa sia del Bilancio consolidato, il Consiglio di Amministrazione ha adeguatamente segnalato e illustrato, descrivendone le caratteristiche, le principali operazioni con terzi, infragruppo e con Parti Correlate, anche in conformità alla Delibera di Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, in particolare evidenziando che nel corso del 2023 sono state concluse operazioni sia di maggiore rilevanza sia di minore rilevanza, di cui il Collegio Sindacale ha verificato, per quanto di competenza, la conformità alla legge, allo Statuto ed ai regolamenti interni tempo per tempo vigenti.

Il Collegio Sindacale ha altresì esaminato, nel periodo, gli esiti delle attività di verifica condotte in materia dalle Funzioni Aziendali di Controllo (di seguito anche "FAC", come meglio individuate nel prosieguo) per i rispettivi ambiti di competenza, che hanno registrato una situazione di sostanziale adeguatezza.

3. Attività di vigilanza sulla revisione legale

Si rammenta preliminarmente che, nel rispetto della normativa nazionale ed europea che definisce i requisiti specifici dello svolgimento dell'attività di revisione legale per i cd. "Enti di Interesse Pubblico" (di seguito anche "EIP"), il Bilancio dell'impresa e il Bilancio consolidato di Banco BPM al 31 dicembre 2023 sono sottoposti a revisione legale a cura della società PricewaterhouseCoopers S.p.A., in

esecuzione dell'incarico conferito con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Il suddetto incarico è stato conferito per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025, in conformità alla durata prevista dalla legge (n. 9 esercizi). I Bilanci delle Società del Gruppo sono sottoposti (tranne rare eccezioni, prevalentemente riconducibili a Società Collegate) alla revisione legale da parte della stessa PwC o di altre società del suo network. Il Collegio Sindacale – nel proprio ruolo di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile (di seguito anche "CCIRC") e in conformità alle previsioni dell'articolo 150, comma 3, del TUF – ha monitorato nel continuo l'attività posta in essere dalla Società di revisione, incontrando periodicamente il Partner e i Manager responsabili di PwC al fine di assicurare un adeguato scambio di flussi informativi. Più in dettaglio, il Collegio ha esaminato il Piano di revisione predisposto con riferimento ai Bilanci dell'impresa e consolidato 2023, confrontandosi con i referenti della stessa circa i rischi significativi e gli aspetti chiave identificati nonché in merito all'approccio metodologico di revisione. Successivamente – anche mediante confronti su singoli temi o aspetti valutativi – il Collegio ha mantenuto una costante interazione in merito all'approccio di revisione utilizzato per le diverse aree rilevanti di bilancio, condividendo le problematiche relative ai rischi aziendali, nonché ricevendo aggiornamenti sullo stato di avanzamento delle attività di revisione e sui principali aspetti all'attenzione del Revisore, acquisendo i risultati delle verifiche svolte sulla regolare tenuta della contabilità sociale e sulla corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili.

Il Revisore, nei periodici incontri sopra richiamati, non ha evidenziato al Collegio Sindacale atti o fatti ritenuti censurabili né irregolarità che abbiano richiesto la formulazione di specifiche segnalazioni ai sensi dell'articolo 155, comma 2, del TUF.

Alla luce di quanto precede, il Collegio Sindacale ritiene adeguato e trasparente il processo di interazione con la Società di revisione.

Si dà quindi atto che PwC ha rilasciato in data 19 marzo 2024:

alla Banca, ai sensi dell'articolo 14 del D.Lgs. n. 39/2010 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014, le Relazioni di revisione sui Bilanci dell'impresa e consolidato chiusi al 31 dicembre 2023, messe integralmente a disposizione del pubblico insieme alla Relazione Finanziaria Annuale, ai sensi dell'articolo 154-ter del TUF. La Società di revisione ha espresso in entrambe un giudizio senza rilievi e senza richiami d'informativa, in base al quale: (i) risulta che le Relazioni sulla gestione che corredano il Bilancio dell'impresa e consolidato – oltre ad alcune specifiche informazioni contenute nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" indicate nell'articolo 123 bis, comma 4, del TUF (la cui responsabilità compete agli Amministratori della Banca) – sono coerenti con i Bilanci e sono redatte in conformità alle disposizioni di legge applicabili; (ii) per quanto riguarda errori significativi nelle Relazioni sulla gestione, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, ha

dichiarato di non avere nulla da riportare. Per il dettaglio degli aspetti chiave della revisione si rinvia al contenuto delle Relazioni rilasciate da PwC, pubblicate unitamente ai Bilanci dell'impresa e consolidato. Le stesse Relazioni contengono, altresì, il giudizio di conformità espresso dal Revisore sulla predisposizione dei Bilanci dell'impresa e consolidato chiusi al 31 dicembre 2023 alle disposizioni del Regolamento delegato (UE) 2019/815;

al Collegio Sindacale, ai sensi dell'articolo 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, la Relazione al CCIRC (cd. "Relazione aggiuntiva") relativa all'esercizio 2023, dalla quale non sono risultate carenze significative sul Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria. Alcune carenze e/o aree di potenziale miglioramento, valutate dal Revisore come "non significative", sono state oggetto di confronto con il Collegio, anche ai fini dell'elaborazione delle proprie osservazioni da trasmettere al Consiglio di Amministrazione – in conformità a quanto previsto dall'articolo 19, comma 1, lett. a, del D.Lgs. n. 39/2010 – a corredo della Relazione aggiuntiva per gli approfondimenti e l'adozione delle misure correttive di competenza dell'Organo di Amministrazione.

Si informa che, con riferimento all'esercizio 2022, in data 28 marzo 2023 il Collegio Sindacale ha provveduto ad inoltrare al Consiglio di Amministrazione la relativa Relazione aggiuntiva corredata dalle proprie osservazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì esaminato la Lettera di Suggerimenti (di seguito anche "Management Letter"), indirizzata al Management della Banca dalla Società di revisione con il fine di formulare alcune raccomandazioni ad esito della propria attività di revisione sul Bilancio dell'esercizio 2022, prendendo atto delle attività di remediation avviate dalle Strutture aziendali competenti, riferite anche agli esercizi precedenti (sulla realizzazione delle quali il Collegio Sindacale ha opportunamente vigilato convocando, se del caso, le Strutture responsabili degli interventi di indirizzo). Le osservazioni formulate dalla Società di revisione nella propria Management Letter sono ricomprese nella rendicontazione integrata sull'andamento delle azioni di risoluzione, fornita ai Sindaci dalle FAC con cadenza trimestrale (cd. "Tableau de Bord integrato").

La Società di revisione ha inoltre emesso in data 26 giugno 2023 la Relazione ai sensi dell'articolo 23, comma 7, del Regolamento di Banca d'Italia del 5 dicembre 2019 con riferimento all'esercizio 2022. La Relazione ha avuto ad oggetto il Documento Descrittivo predisposto da Banco BPM contenente le soluzioni organizzative, procedurali e i relativi controlli adottati per l'esercizio di riferimento relativamente al deposito e sub-deposito dei beni della clientela e della conformità degli stessi alle disposizioni normative. Il Collegio Sindacale ha monitorato, nell'ambito di periodici incontri con la Società di revisione e le Funzioni Aziendali, lo stato di attuazione degli interventi definiti per soddisfare un punto di miglioramento emerso ad esito di una delle Relazioni emesse per gli esercizi precedenti, già portato all'attenzione del Responsabile Unico (nominato ai sensi del citato Regolamento di Banca

d'Italia) e degli altri referenti aziendali interessati. L'Organo di Controllo ha inoltre riscontrato che non sono emersi nuovi aspetti nel corso delle verifiche svolte con riferimento all'esercizio 2022.

Si evidenzia che, con l'approvazione dei Bilanci dell'impresa e consolidato di Banco BPM al 31 dicembre 2025 da parte dell'Assemblea che verrà convocata nel 2026, andrà a scadenza l'incarico di revisione legale dei conti conferito in data 15 ottobre 2016, come sopra dettagliato. Sulla base della normativa vigente tale incarico non è rinnovabile e dovrà pertanto esserne affidato uno nuovo dall'Assemblea, su proposta motivata del Collegio Sindacale nella sua veste di CCIRC, ad esito di un'apposita procedura di selezione.

Considerate le dimensioni e l'articolazione del Gruppo, il Collegio Sindacale, d'intesa con le Funzioni Aziendali competenti, ha ritenuto opportuno avviare sin da luglio 2023 il processo di selezione per l'assegnazione dell'incarico di revisione legale per gli esercizi 2026-2034 al fine di sottoporre la nomina della nuova società di revisione all'Assemblea chiamata ad approvare il Bilancio al 31 dicembre 2023. La nomina in via anticipata della società di revisione, prassi diffusa tra le principali società quotate, consente un più proficuo e graduale passaggio di consegne tra il revisore uscente e il nuovo revisore, il rispetto dei limiti temporali posti a salvaguardia dell'indipendenza del revisore (cd. "cooling-in period"), nonché la nomina da parte delle altre Società del Gruppo.

L'Assemblea sarà chiamata altresì a decidere sul compenso della società di revisione nonché sugli eventuali criteri di adeguamento dei corrispettivi, sempre oggetto della proposta motivata del Collegio Sindacale.

La relativa proposta motivata del Collegio Sindacale, resa disponibile nei tempi e con le modalità previsti dalla normativa vigente, viene pertanto sottoposta alle valutazioni dell'Assemblea di Banco BPM.

4. Attività di vigilanza sull'indipendenza del Revisore legale

Nel corso dell'esercizio in esame, il Collegio ha verificato e monitorato, ai sensi dell'articolo 19 del D.Lgs. n. 39/2010, l'indipendenza di PwC, non rilevando aspetti critici. In merito si dà atto che in data 1° marzo 2024 la Società di revisione ha rilasciato la conferma annuale dell'indipendenza ai sensi dell'articolo 6 del Regolamento (UE) n. 537/2014, dalla quale non emergono situazioni che possano comprometterne l'indipendenza. Il Collegio ha altresì preso atto della Relazione di Trasparenza per l'esercizio sociale chiuso il 30 giugno 2023, predisposta dalla Società di revisione e pubblicata sul sito della stessa ai sensi dell'articolo 13 del predetto Regolamento europeo.

Ai fini di una corretta applicazione della poc'anzi richiamata normativa europea, la Banca ha adottato una normativa interna che disciplina le modalità di attribuzione di incarichi non vietati per la prestazione di servizi diversi dalla revisione legale alla società che opera come revisore legale o alle società appartenenti al suo network. Tale normativa si applica a Banco BPM e a tutte le Società del

Gruppo ed è stata oggetto di modifica a dicembre 2021 in ottica maggiormente prudenziale rispetto alle previsioni della normativa esterna di riferimento con l'intento di formalizzare, precisandole, prassi operative già in uso. Al fine di verificare la sussistenza di potenziali rischi per l'indipendenza del Revisore e le eventuali salvaguardie applicate, secondo la normativa interna in parola, la formalizzazione di tali servizi, prestati a favore di Società del Gruppo da parte della Società di revisione incaricata o di altra società appartenente al medesimo gruppo economico, deve essere preventivamente autorizzata dal Collegio Sindacale della singola Banca/Società, in qualità di CCIRC; successivamente, nel caso di Banca/Società controllata da Banco BPM, deve essere fornita informativa al Collegio Sindacale di Banco BPM. Per le Società del Gruppo non qualificate EIP, il conferimento degli incarichi per servizi accessori non vietati deve essere preventivamente autorizzato dal Collegio Sindacale di Banco BPM. Inoltre, con periodicità trimestrale è predisposta un'informativa che evidenzia il totale dei corrispettivi impegnati nel periodo di riferimento verso la Società di revisione o altra società appartenente al suo network per verifica da parte del Collegio e, a decorrere dal 2020 (essendosi consolidato il triennio normativamente previsto dal conferimento dell'incarico a PwC nel contesto del Gruppo Banco BPM), è stato attivato un monitoraggio volto a verificare il rispetto del limite quantitativo dei corrispettivi per

incarichi non di revisione previsto dall'articolo 4 del richiamato Regolamento europeo.

Nel corso del 2023 ed in ottemperanza alle richiamate disposizioni in materia di revisione legale, l'Organo di Controllo ha pertanto preventivamente approvato per Banco BPM – previe le verifiche di competenza circa i potenziali rischi per l'indipendenza e le misure di salvaguardia adottate – gli incarichi diversi dalla revisione legale conferiti a PwC ed alle società appartenenti al suo network.

Nel rammentare che, in conformità alle previsioni del citato Regolamento europeo, (i) i corrispettivi resi per i servizi non di revisione consentiti, forniti all'EIP, alla sua impresa madre o a imprese da esso controllate, non possono superare il 70% della media dei corrispettivi resi negli ultimi tre esercizi consecutivi per l'attività di revisione legale (di seguito anche "fee cap"), e che, (ii) per la determinazione del fee cap per l'esercizio 2023, il periodo rilevante ai fini del calcolo è rappresentato dal triennio 2020-2022, si evidenzia come per l'esercizio in esame il fee cap sia stato ampiamente rispettato.

Con il fine di garantire un quadro informativo completo, si rappresenta che nell'esercizio 2023 sono stati riconosciuti a PwC, nel rispetto della normativa vigente, compensi per la revisione legale pari ad Euro 2.805.344 dalla Capogruppo Banco BPM e a complessivi Euro 2.241.486 dalle altre Società del Gruppo. Alla medesima Società di revisione sono stati conferiti ulteriori incarichi per servizi di attestazione per Euro 743.616 dalla Banca nonché per Euro 601.950 dalle altre Società del Gruppo.

Il dettaglio di tali compensi viene altresì ripreso in allegato al Bilancio dell'impresa e consolidato di Banco BPM come richiesto dall'articolo 149-duodecies del vigente Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 (di seguito anche "Regolamento Emittenti").

A società facenti parte del network cui appartiene PwC sono stati corrisposti complessivamente nell'esercizio 2023 compensi per:

  • revisione legale a favore di altre Società del Gruppo per Euro 192.527;

  • altri servizi a favore della Banca per Euro 371.709.

Il dettaglio di tali compensi viene ripreso in allegato al Bilancio dell'impresa e consolidato di Banco BPM come richiesto dall'articolo 149-duodecies del vigente Regolamento Emittenti.

5. Attività di vigilanza sul sistema amministrativo-contabile e sul processo di informativa finanziaria

Ai fini della vigilanza sul processo di informativa finanziaria, il Collegio Sindacale, oltre ai già citati approfondimenti effettuati con la Società di revisione, dai quali non sono emerse significative criticità del Sistema dei Controlli Interni inerente al processo di informativa finanziaria, ha effettuato i previsti e periodici incontri con il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari (di seguito anche "Dirigente Preposto") e le competenti strutture della funzione Amministrazione e Bilancio e dell'Area del CRO, secondo i rispettivi ambiti di attività.

Le procedure amministrative e contabili per la formazione delle Relazioni Finanziarie (Annuale e Semestrale), come per ogni altra comunicazione finanziaria, sono state predisposte sotto la responsabilità del Dirigente Preposto che, congiuntamente all'Amministratore Delegato, ne attesta l'adeguatezza e l'effettiva applicazione.

Nel corso dei citati periodici incontri, il Dirigente Preposto non ha segnalato significative carenze nei processi operativi e di controllo che possano inficiare il giudizio di complessiva adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili al fine della corretta rappresentazione economica, patrimoniale e finanziaria dei fatti di gestione in conformità ai princìpi contabili internazionali vigenti.

Nel dare atto che la Banca disciplina in normativa interna gli aspetti del Sistema dei Controlli Interni inerenti al processo di informativa finanziaria, il Collegio Sindacale precisa che non sono intervenuti aggiornamenti portati alla sua attenzione.

Il Collegio Sindacale ha esaminato la "Relazione sulle attività svolte dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari del Gruppo Banco BPM ai fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'articolo 154 bis del TUF sulla relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023", sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 febbraio 2024. Al riguardo si rappresenta che il perimetro delle Società rilevanti, come illustrato nella Relazione in parola, è stato rivisto nel corso del quarto trimestre 2023 per tenere conto della modifica dell'area di consolidamento conseguente all'acquisizione del controllo delle Imprese di Assicurazione Vera Vita S.p.A. (di seguito anche "Vera Vita") e BBPM Life Dac e della perdita del controllo di Banco BPM Assicurazioni S.p.A. Il Dirigente Preposto ha precisato che dall'esame delle attestazioni ricevute dalle

Società Controllate (n. 25) non sono emersi punti di attenzione ritenuti ostativi al fine dell'espressione di un giudizio di adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili. In aggiunta, i dati riferiti alla situazione patrimoniale ed economica, trasmessi dalle Società Controllate con le attestazioni in esame, sono stati riscontrati con quelli presenti nella procedura di consolidamento considerati ai fini della redazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, senza riscontrare anomalie.

Il Collegio Sindacale ha rilevato con favore che, in coerenza con la modifica dell'area di consolidamento che ha comportato l'inclusione nel perimetro di realtà operanti nel business assicurativo, la funzione Amministrazione e Bilancio è stata oggetto di un rafforzamento con l'apporto di nuove risorse specializzate per il nuovo ambito di operatività del Gruppo.

Nell'ambito della propria Relazione, il Dirigente Preposto ha quindi espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa ed effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili che governano la formazione del Bilancio, elaborato alla luce della valutazione del rischio residuo presente nei macro-ambiti analizzati e degli interventi di mitigazione identificati. Per la formulazione del proprio giudizio il Dirigente Preposto ha tenuto conto, tra l'altro, degli interventi attuati in conseguenza delle evidenze dallo stesso rilevate con riferimento al precedente esercizio, constatando l'esistenza di ulteriori aree di miglioramento che non influenzano, peraltro, la valutazione complessiva espressa e che sono state condivise e approfondite con il Collegio nel corso dell'anno, nonché da quest'ultimo monitorate nel continuo nell'ambito del Tableau de Bord integrato trimestrale.

Si segnala che la Società di revisione ha individuato (e segnalato nella Relazione aggiuntiva fornita al Collegio Sindacale, sopra commentata) alcune aree di miglioramento che non sono state valutate come carenze significative del Sistema dei Controlli Interni in relazione al processo di informativa finanziaria. Le stesse verranno portate all'attenzione della Direzione della Banca dalla stessa Società di revisione e rappresentate al Consiglio di Amministrazione da parte del Collegio Sindacale per le determinazioni di competenza.

Per quanto riguarda le attività connesse al rafforzamento del governo dei dati e delle informazioni e della relativa qualità nonché dei presìdi al servizio dei processi decisionali e di controllo dei rischi (aspetti da tempo attenzionati dal Collegio Sindacale), nel corso del 2023 l'Organo di Controllo ha esaminato la rendicontazione presentata dalla Funzione di controllo dei rischi, con periodicità semestrale, in tema di adeguamento ai princìpi BCBS 239 e, con periodicità trimestrale, in tema di data quality, reportistica che dal 2024 sarà integrata in un unico documento con rendicontazione trimestrale. In merito, il Collegio ha potuto riscontrare la progressiva estensione della normativa BCBS 239 (oggetto fin dal 2017 di una specifica progettualità) ad aree attigue a quella dei rischi, come ad esempio gli ambiti: (i) assicurativo, in considerazione dei cambiamenti che hanno interessato

l'articolazione del Gruppo; (ii) segnaletici, in linea con le aspettative di vigilanza in materia, al fine di aumentare l'accuratezza dei dati del Gruppo e la relativa flessibilità nell'aggregazione, per fronteggiare richieste normative nuove o specifiche, anche nel contesto di scenari caratterizzati da stress; (iii) "Environmental, Social, Governance" (di seguito anche "ESG"), in considerazione dell'entrata in vigore della Direttiva (UE) 2022/2464 (cd. "Corporate Sustainability Reporting Directive", di seguito anche "CSRD") e della prossima redazione della rendicontazione societaria di sostenibilità. Il Collegio Sindacale ha preso atto anche del Questionario BCE "Management Report on Data Governance and Data Quality – 2022/2023 pilot exercise" (somministrato alle banche significative), legato a tematiche di data quality, infrastruttura IT e aderenza ai princìpi BCBS 239. Tale iniziativa si inserisce in un più ampio perimetro di intervento dell'Autorità di Vigilanza in materia, realizzato attraverso il processo di consultazione aperto sul documento "Guide on effective risk data aggregation and risk reporting" nonché l'inserimento dell'aderenza ai princìpi BCBS 239 tra le Supervisory Expectations & Priorities (anche "SEP") per il periodo 2023-2025, confermate anche con l'aggiornamento 2024-2026.

Alla luce delle informazioni ricevute e delle analisi effettuate, come sopra nonché di seguito richiamate, il Collegio Sindacale non ha osservazioni di competenza da formulare sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile e sulla sua affidabilità a rappresentare correttamente i fatti di gestione. Con riferimento all'informativa contabile contenuta nei Bilanci dell'impresa e consolidato al 31 dicembre 2023 di Banco BPM, va osservato che è stata resa l'attestazione senza rilievi dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto ai sensi dell'articolo 81-ter del vigente Regolamento Emittenti di Consob.

Si segnala che, secondo quanto previsto dal Regolamento delegato (UE) 2019/815, Banco BPM ha predisposto la Relazione Finanziaria Annuale nel formato ESEF (European Single Electronic Format), che rappresenta una combinazione fra il linguaggio XHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup XBRL (eXtensible Business Reporting Language). Le informazioni contenute negli schemi del Bilancio consolidato (Stato Patrimoniale, Conto Economico, Prospetto della Redditività Complessiva, Prospetto delle Variazioni di Patrimonio Netto e Rendiconto Finanziario) e nella Nota integrativa consolidata sono state oggetto di mappatura secondo le specifiche "Inline XBRL" (anche "iXBRL") contenute nella tassonomia di base emanata dall'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (di seguito anche "ESMA"). Si precisa altresì che, per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla Direttiva 2004/109/CE (cd. "Direttiva Transparency"), la Relazione Finanziaria Annuale predisposta dalla Banca nel formato sopra descritto verrà resa pubblica nei termini di legge.

Oltre ai già citati approfondimenti effettuati con la Società di revisione, con il Dirigente Preposto e con la Funzione di controllo dei rischi, il Collegio ha proceduto a verificare ed approfondire il processo di

formazione dei Bilanci dell'impresa e consolidato dell'esercizio 2023 di Banco BPM, nonché la sua conformità alle leggi ed ai regolamenti vigenti e la coerenza con le deliberazioni adottate dal Consiglio di Amministrazione, tenendo altresì conto delle indicazioni formulate dalle Autorità di Vigilanza, richiamando in particolare le raccomandazioni fornite da ESMA, da ultimo, nella comunicazione del 25 ottobre 2023 intitolata "European common enforcement priorities for 2023 annual financial reports".

Relativamente a tali attività il Collegio Sindacale ha, tra l'altro:

(i) verificato l'adeguatezza, sotto il profilo metodologico, del processo di impairment test cui sono stati sottoposti gli attivi di bilancio interessati, raccomandando l'adozione di un approccio prudenziale. In particolare, il Collegio ha accertato che – già in occasione della redazione della Relazione Finanziaria Semestrale ed in conformità alle indicazioni di ESMA e Consob elaborate in argomento – le analisi valutative venissero condotte, tra l'altro, mediante l'utilizzo di un approccio multiscenario e considerando, in un contesto di incertezza sui futuri scenari macroeconomici, il rischio inerente all'effettiva realizzazione delle proiezioni dei flussi di cassa assunte alla base della determinazione del valore d'uso. In ragione degli elementi di incertezza che caratterizzano l'attuale contesto e che possono influenzare le metodologie valutative adottate, la Banca ha inoltre condotto delle analisi di sensitività, al fine di poter apprezzare la tenuta del valore recuperabile determinato rispetto ad ipotesi e assunzioni alternative. Il tutto come meglio illustrato nella Nota integrativa consolidata, cui si rinvia per i dettagli.

Si rammenta che gli scenari e le proiezioni pluriennali, utilizzati per questo e per gli altri principali processi aziendali di stima, tenendo conto delle previsioni e degli obiettivi del Piano Strategico 2021-2024, prima, e di quello 2023-2026, più di recente, sono stati (a) definiti dallo Scenario Council (cui partecipano, tra l'altro, il Chief Risk Officer, il Chief Financial Officer e i responsabili delle Funzioni Pianificazione e Controllo, Amministrazione e Bilancio e Audit, quest'ultimo come uditore) secondo un framework strutturato che prevede trigger di materialità, (b) esaminati dal Comitato Controllo Interno e Rischi (Comitato endoconsiliare) e (c) sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione, come previsto dalla Policy del Gruppo.

Gli scenari in commento sono stati utilizzati anche ai fini del test di sostenibilità delle imposte differite attive (di seguito anche "DTA"), che il Collegio ha approfondito con la funzione Amministrazione e Bilancio e che ha confermato, anche ad esito di specifiche analisi di sensitività, la recuperabilità entro la fine dell'esercizio 2033, come meglio illustrato nella Nota integrativa consolidata. Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, che la Banca ha valutato, allo stato attuale, non prevedibili;

(ii) esaminato gli scenari macroeconomici sopra richiamati anche ai fini del loro utilizzo per il

calcolo dei parametri di rischio di credito con riferimento alle esposizioni creditizie. Il relativo modello di impairment IFRS 9, basato sulle perdite attese, richiede infatti di implementare adeguati sistemi di monitoraggio, volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima, sul quale il Collegio ha svolto una continua supervisione. In merito è opportuno precisare che, come illustrato nella Nota integrativa consolidata, nel corso dell'esercizio 2023 il Gruppo ha proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni performing, anche in conseguenza delle perturbazioni economiche correlate alla situazione di instabilità politica internazionale. Tale processo ha peraltro previsto una serie di aggiustamenti manageriali post modello (cd. "post model adjustment") – approvati dagli Organi in conformità alle previsioni normative interne – al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso (come, ad esempio, i rischi climatici e ambientali), così come alcuni interventi di modifica nei criteri utilizzati per la valutazione del significativo incremento del rischio di credito (cd. "SICR" o "Significant Increase in Credit Risk"). I miglioramenti apportati al processo in parola, al quale contribuiscono, per i rispettivi ambiti di competenza, le Aree Chief Risk Officer e Chief Lending Officer (di seguito anche "Area CRO" e "Area CLO"), hanno tenuto conto anche delle indicazioni formulate dalla Vigilanza, in particolare ad esito di specifici interventi, nonché delle aree di miglioramento segnalate dal Dirigente Preposto e dalla Società di revisione. Il Collegio ha tuttavia rinnovato la raccomandazione di ridurre al minimo possibile gli interventi di post model adjustment e dei connessi importi, pur comprendendone la necessità visto il contesto di alta volatilità;

  • (iii) preso atto degli impatti derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing come conseguenza del cambio della relativa strategia di gestione, ambito sul quale il Collegio si è riservato di condurre opportuni approfondimenti con il supporto delle competenti Funzioni Aziendali;
  • (iv) accertato l'applicazione dei princìpi contabili di nuova introduzione o modificati, aventi decorrenza obbligatoria dall'esercizio 2023, riscontrando il sostanziale allineamento a quelli seguiti ai fini della predisposizione del Bilancio al 31 dicembre 2022 e l'assenza di impatti particolari sulla situazione patrimoniale ed economica di Banco BPM, fatte salve le integrazioni che si sono rese necessarie per effetto dell'estensione del perimetro di operatività del Gruppo al settore assicurativo, più di recente con l'acquisizione del controllo di Vera Vita e BBPM Life Dac. Si fa in particolare riferimento all'applicazione dal 1° gennaio 2023 del principio contabile IFRS 17 "Contratti assicurativi", emanato in sostituzione dell'IFRS 4, con l'obiettivo di avere un

unico principio sulle assicurazioni. In punto si fa rinvio alle informazioni quali-quantitative esposte in Nota integrativa consolidata per comprendere gli impatti sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica consolidata correlati all'adozione del nuovo principio, che per il Gruppo Banco BPM riguarda sia le Imprese Assicurative Controllate alla data di prima applicazione, sia le Imprese Assicurative considerate collegate ai fini dell'FTA. Per le Società Controllate viene fornita illustrazione delle principali scelte metodologiche adottate nell'applicazione del principio in esame e le relative implementazioni, mentre per quanto riguarda Vera Vita, entrata a far parte del Gruppo dal 14 dicembre 2023, la transizione è stata effettuata dalla precedente controllante con modalità sostanzialmente omogenee a quelle adottate dal Gruppo Banco BPM, fatta eccezione per le passività relative ai contratti assicurativi di Ramo III (Unit Linked), in linea con quanto consentito dall'IFRS 17. Ai fini di tale nuova disciplina la Banca ha tenuto conto delle indicazioni dell'ESMA, compreso il più recente Public Statement sopra citato.

In argomento si fa altresì presente che, oltre alle comunicazioni diramate dalle diverse Autorità di Vigilanza nel corso del 2023 relativamente alle principali tematiche contabili per la predisposizione degli Schemi di Bilancio ed il contenuto della Nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 di Banca d'Italia del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti, compreso l'8° aggiornamento pubblicato in data 17 novembre 2022, che ha recepito le novità normative dell'IFRS 17 "Contratti assicurativi", già commentato. È stata altresì considerata la comunicazione di Banca d'Italia del 14 marzo 2023 "Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 «Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione» aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure a sostegno dell'economia", che ha abrogato l'informativa, prevista fin dal Bilancio 2021, sui finanziamenti assistiti da moratorie Covid-19, tenuto conto della scadenza del periodo di sospensione, richiedendo, in formato libero, le sole informazioni di bilancio sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica, che la Banca ha riportato in un paragrafo dedicato nella Nota integrativa consolidata;

(v) monitorato il processo di aggiornamento della valutazione al fair value del patrimonio immobiliare della Banca, secondo i criteri di misurazione stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato – per gli immobili ad uso funzionale. Tale processo, in conformità ai requisiti stabiliti dal principio contabile IFRS 13, è supportato da apposite perizie rilasciate da primaria società, con la periodicità prevista dalla normativa interna di riferimento. Il Collegio Sindacale ha riservato particolare attenzione al processo in parola, tenendo conto delle indicazioni formulate dall'Autorità di Vigilanza, anche ad esito di una specifica attività ispettiva,

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e dalla Società di revisione, sollecitando qualità, puntualità e tracciabilità degli esercizi valutativi, nell'assunzione di fondo che non si possa escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti nonché le future dinamiche dei prezzi del mercato immobiliare possano comportare impatti economici per la Banca;

  • (vi) esaminato ulteriori poste di bilancio che potrebbero essere influenzate nella loro valutazione da rischi ed incertezze, in particolare richiamando i rischi connessi: (a) ad impegni assunti dal Gruppo nell'ambito degli accordi di partnership e alle garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività, che hanno comportato, per l'esercizio in esame, stanziamenti ad altri fondi per rischi e oneri, tenendo conto dell'evoluzione della raccolta netta al 31 dicembre 2023 e di quella attesa a febbraio 2025, stimata sulla base di un'elaborazione multiscenario; (b) all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A., secondo gli aggiornamenti dettagliati nella Nota integrativa consolidata che, a fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti che quelli potenziali stimati, ormai residuali, supportano lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze;
  • (vii) constatato la disclosure, contenuta sia nella Relazione sulla gestione di Gruppo che nella Nota integrativa consolidata, degli aspetti considerati come prioritari da ESMA nel richiamato Public Statement, tra cui si richiamano le iniziative progettuali finalizzate all'adeguamento alla normativa ex CSRD e gli impatti degli aspetti legati a fattori climatici e ambientali nonché all'attuale contesto macroeconomico;
  • (viii) preso atto degli aggiornamenti forniti circa uno dei principali contenziosi fiscali in essere, risalente ad una vicenda che ha interessato l'ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop., allo stato pendente presso la Corte di Cassazione in ragione dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio. Nel rilevare la determinazione assunta dal Consiglio di Amministrazione, supportata da autorevoli pareri professionali esterni, circa la conferma (a) della valutazione del rischio di soccombenza come "possibile" ma non "probabile" e (b) della conseguente assenza di accantonamenti nel Bilancio al 31 dicembre 2023 a fronte della passività potenziale connessa all'esito della vertenza in esame, il Collegio Sindacale ha verificato la puntuale informativa resa in Nota integrativa, anche alla luce dei più recenti accadimenti, riservandosi di monitorare gli sviluppi della vicenda e le connesse e conseguenti determinazioni da parte della Banca. Si fa inoltre rinvio alla Nota integrativa consolidata per una dettagliata informativa circa i rischi derivanti da pendenze legali o fiscali, in merito ai quali il Collegio Sindacale è stato periodicamente aggiornato dal Dirigente Preposto a presidio delle eventuali passività e costi connessi.

6. Attività di vigilanza sul processo di informativa di carattere non finanziario

Il Collegio Sindacale, nell'ambito dello svolgimento delle funzioni ad esso attribuite, ha vigilato – tra l'altro, incontrando periodicamente la Struttura preposta, confrontandosi con la Società di revisione ed esaminando le risultanze delle attività di verifica condotte dalle FAC – sull'osservanza delle disposizioni contenute nel D.Lgs. n. 254/2016 e nel "Regolamento sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario" adottato da Consob con delibera n. 20267 del 18 gennaio 2018, in particolare con riferimento sia al processo di redazione sia ai contenuti della Dichiarazione Consolidata di carattere Non Finanziario (di seguito anche "DCNF") predisposta da Banco BPM. La DCNF relativa all'esercizio 2023 è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 febbraio 2024 e messa a disposizione dell'Organo di Controllo nei termini di legge e verrà quindi resa pubblica in conformità alla normativa di riferimento.

Al riguardo, esaminate: (i) l'attestazione rilasciata dalla Società di revisione ai sensi dell'articolo 3, comma 10, del D.Lgs. n. 254/2016 e (ii) la dichiarazione resa dalla stessa nell'ambito della Relazione al Bilancio consolidato ai sensi dell'articolo 4 del Regolamento Consob di attuazione del citato Decreto, entrambe emesse in data 19 marzo 2024, il Collegio non ha rilevato elementi di non conformità e/o di violazione delle normative di riferimento.

In punto è opportuno precisare che, con l'esercizio 2023, la normativa europea di riferimento (in particolare, il Regolamento Delegato (UE) 2021/2178 e successive modifiche e integrazioni) ha ampliato per la Banca il perimetro di dati e template previsti nell'ambito della DCNF in tema di tassonomia (in conformità alle previsioni del Regolamento (UE) 2020/852 e successive modifiche e integrazioni) per rappresentare le attività economiche ecosostenibili. In argomento la Commissione Europea è inoltre intervenuta in data 21 dicembre 2023 con una comunicazione sull'interpretazione e l'attuazione di talune disposizioni proprio in merito alla segnalazione di attività economiche e patrimoniali ammissibili e allineate alla tassonomia, in particolare fornendo dei chiarimenti in relazione ai Gruppi, come Banco BPM, caratterizzati da diversi segmenti di business. Nel puntualizzare che tali previsioni esulano, in conformità alla normativa vigente, dalle attività di verifica condotte da PwC, la Banca si è attivata per assicurarne il rispetto, impegnandosi a fornire i dati e i template richiesti secondo un piano di rilascio tracciato e monitorato, nell'assunto che si tratti di una prima rappresentazione in un contesto normativo e metodologico ancora in fase di definizione.

Per quanto riguarda la Lettera di Suggerimenti redatta dalla Società di revisione ad esito delle attività svolte sulla DCNF relativa all'esercizio 2022, il Collegio Sindacale ha verificato che le raccomandazioni ivi indicate fossero tenute in debita considerazione dalle Strutture della Banca coinvolte nel processo di redazione della stessa DCNF relativa all'esercizio 2023.

È opportuno sottolineare la centralità delle tematiche ESG per la Banca, in linea con la previsione statutaria in tema di successo sostenibile, e per il Gruppo, tenuto conto della relativa declinazione nel Piano Strategico 2021-2024, prima, poi aggiornata in quello 2023-2026.

Il Collegio Sindacale, che considera le tematiche di sostenibilità un aspetto imprescindibile e cruciale per la creazione di valore sul lungo periodo, ha avuto modo di constatare – anche mediante l'attiva partecipazione del Presidente o di altro Sindaco designato, al Comitato consiliare di più recente costituzione, il Comitato Sostenibilità – la crescente attenzione profusa dalla Banca in argomento.

Nel riconoscere che il percorso intrapreso dalla Banca già dal 2021, finalizzato all'integrazione dei diversi profili di sostenibilità nelle strategie aziendali del Gruppo, si è gradualmente irrobustito, l'Organo di Controllo rimarca come lo stesso non possa considerarsi concluso, anche alla luce di recenti attività di verifica condotte dalla funzione Audit in materia, delle evoluzioni regolamentari in merito, delle opportunità di mercato e della complessità collegata ad una compiuta integrazione dei fattori ESG in tutti i processi della Banca.

Il Collegio Sindacale ha quindi focalizzato parte della propria azione di vigilanza su tali materie, anche in ragione dei crescenti livelli di capacity dedicati dalle Strutture aziendali (direttamente e/o indirettamente coinvolte) alle attività inerenti all'inclusione dei rischi legati a clima e ambiente – e, in senso ampio, delle tematiche ESG – all'interno del processo di gestione dei rischi agito dal Gruppo.

In particolare, giova segnalare che, con riguardo alla progressiva realizzazione delle iniziative progettuali delineate in tale ambito, il Collegio ha:

  • (i) preso atto delle attività concluse e/o in via di completamento per ogni Cantiere in cui si articola il complesso "Programma ESG", osservando come occorra un impegno collettivo, consapevole e proattivo, diffuso dai vertici a tutti i livelli aziendali, per una reale ed efficace risposta alle aspettative non solo della Vigilanza ma, soprattutto, del mercato e di tutti gli stakeholder, anche in vista del ruolo, quale Banca, di "motore di sviluppo e di sensibilizzazione" (ad esempio, in materia creditizia a livello di PMI) delle attività di transizione verso uno sviluppo pienamente sostenibile;
  • (ii) rinnovato la raccomandazione di promuovere tutte le iniziative necessarie (anche di formazione e informazione) per aumentare la sensibilità di ciascun attore dei processi aziendali, accelerando per quanto possibile la realizzazione degli interventi individuati in fase progettuale e in particolare di quelli volti a completare il framework normativo interno e a rafforzare il SCI, anche sotto il profilo della disclosure;
  • (iii) segnalato la necessità di rafforzare le Strutture preposte al presidio delle iniziative in ambito sociale, ambientale e, in senso più ampio, delle altre iniziative legate alla sostenibilità del business, in vista della rilevanza e pervasività delle tematiche ESG nell'operatività bancaria, anche in ottica evolutiva, e dell'attenzione a queste riservate dai soggetti terzi.

A tal fine, l'Organo di Controllo ha rilevato, come meglio descritto nella Relazione Finanziaria Annuale e nella DCNF, cui si fa rinvio:

  • l'inclusione degli aspetti ESG nella strategia del Gruppo come delineata nel Piano Strategico 2021- 2024 e in quello 2023-2026;
  • l'individuazione e la declinazione analitica dei diversi fattori di rischio ESG nell'ambito del periodico aggiornamento del processo di Risk Identification del Gruppo, distinguendo quelli specificatamente legati agli aspetti climatici/ambientali e quelli di governance e social sustainability;
  • un rafforzamento di competenze e strategie in materia di ESG anche ad esito di esercizi e iniziative regolamentari svolte negli ultimi anni, richiamando in particolare la cd. "Thematic Review", ossia il processo di revisione tematica delle strategie, della governance e dei framework di gestione dei rischi legati al clima e all'ambiente svolto da BCE per verificare il livello di adesione delle banche alle proprie aspettative in materia ed i progressi raggiunti dalle stesse rispetto ai self assessment e ai piani operativi trasmessi nel 2021. Si segnala inoltre che, nell'ultimo trimestre del 2023, il Gruppo ha avviato le attività preparatorie allo svolgimento della data collection "Fit for 55 climate risk scenario analysis", condotto dall'Autorità Bancaria Europea (di seguito anche "EBA") con la collaborazione di BCE, degli starting point al 31 dicembre 2022 dei dati climatici (che si svolgerà nel primo trimestre del 2024);
  • l'ulteriore rafforzamento dell'ambito ESG nel Framework di Risk Appetite mediante l'introduzione di nuovi indicatori (definiti su tre diversi livelli di analisi: strategico, gestionale ed early warning), in coerenza con gli obiettivi e le progettualità definiti dal Gruppo e prevedendone anche di specifici riferiti alle singole Società e a livello di singola Business Line;
  • l'affinamento dell'articolazione delle politiche creditizie già oggetto, nel corso del 2022, di un'importante revisione finalizzata all'integrazione di un nuovo profilo valutativo, lo "Score ESG", quale misura di sintesi delle informazioni acquisite riguardanti i fattori ambientali con logiche di applicazione/calibrazione differenziate in funzione della tipologia di controparte. Tra le principali implementazioni si possono citare, a titolo esemplificativo: (i) l'evoluzione della metodologia di classificazione del rischio di transizione, basata maggiormente sulle emissioni; (ii) l'introduzione nel processo valutativo del rischio fisico; (iii) l'estensione al segmento Large Corporate; (iv) la gestione dei settori prioritari ad elevato rischio emissioni; (v) l'introduzione di indirizzi creditizi di natura ESG;
  • il completamento delle attività utili all'integrazione della disclosure ESG in ambito Pillar III con l'Informativa al Pubblico al 31 dicembre 2023, da pubblicare contestualmente al Bilancio;
  • l'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione, in data 7 novembre 2023, del nuovo "Green, Social & Sustainability Bonds Framework" (di seguito anche "Framework"), che ha aggiornato il precedente, adottato nel luglio 2021, a supporto della definizione di emissioni

obbligazionarie in linea con gli obiettivi di sostenibilità della Banca. Il Framework è stato adeguato alle migliori pratiche di mercato, coprendo una gamma più ampia di attività e includendo l'allineamento alla tassonomia europea per alcuni asset ammissibili, come meglio dettagliato nella Relazione sulla gestione del Gruppo. Esso sarà ulteriormente rafforzato nel corso del 2024 in ragione di un piano di iniziative, definito anche ad esito di uno specifico intervento svolto dalla funzione Audit;

  • la correlazione tra la remunerazione variabile del personale e i fattori ESG, quale elemento cardine della Politica di Remunerazione adottata dalla Banca;
  • l'integrazione dei fattori ESG nei diversi ambiti di operatività della Banca, tra i quali si richiama a titolo esemplificativo: (i) l'attenzione riconosciuta nella selezione e distribuzione di prodotti di investimento, anche in ambito assicurativo, in linea con le disposizioni dell'articolo 8 del Regolamento (UE) 2019/2088 relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, nonché nella raccolta delle preferenze di sostenibilità della clientela con apposito questionario e nella classificazione dei prodotti sostenibili, definendo una metodologia e i relativi processi di calibrazione del modello; (ii) l'offerta di prodotti di finanziamento volti a supportare sia i privati che le imprese nella transizione verso un'economia sostenibile, favorendo la trasformazione energetica e gli investimenti in impianti di energia rinnovabile, anche mediante supporto specialistico di Specialised Lending e Project Finance nonché incontri formativi dedicati;
  • gli interventi evolutivi attuati a livello: (i) di governance, con l'adozione delle "Linee Guida in materia di rispetto e tutela dei diritti umani", l'aggiornamento delle "Linee Guida in materia di operatività nel settore dei materiali e dei sistemi di armamento" e "Linee Guida in materia di gestione delle tematiche ambientali, energetiche e di contrasto al cambiamento climatico"; (ii) le iniziative formative rivolte a tutti i dipendenti o a specifici target in ambito tecnico, commerciale e manageriale, tese a diffondere i criteri del successo sostenibile, anche in termini di inclusività; (iii) istituzionale, con la scelta di aderire, oltre all'iniziativa Global Combact delle Nazioni Unite e alla Task Force on Climate-Related Financial Disclosures, nel marzo 2023, alla Net-Zero Banking Alliance, l'iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per accelerare la transizione sostenibile del sistema bancario attraverso l'impegno dei partecipanti ad allineare i propri portafogli crediti e investimenti al raggiungimento dell'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050, in linea con i target fissati dall'Accordo di Parigi sul clima.

Da ultimo, si ritiene utile evidenziare come tale percorso evolutivo si inserisca in un quadro normativo e regolamentare in costante aggiornamento, che la Banca dovrà curare e governare nei prossimi anni e rispetto al quale sarà necessario mantenere un costante monitoraggio per un'effettiva integrazione nelle strategie aziendali.

In tale contesto si rammenta l'entrata in vigore (5 gennaio 2023) della CSRD, da applicarsi alle imprese finanziarie, non finanziarie di maggiori dimensioni e alle società quotate, prevedendo specifici standard di sostenibilità (European Sustainability Reporting Standards o "ESRS", adottati dalla Commissione Europea su proposta dello European Financial Reporting Advisory Group o "EFRAG"). Al riguardo, è opportuno sottolineare che la predetta normativa dovrà essere recepita nell'ordinamento nazionale entro il 6 luglio 2024, prevedendo che nella Relazione degli Amministratori sull'andamento del Gruppo sia inclusa un'apposita sezione che fornisca le informazioni necessarie alla comprensione dell'impatto del Gruppo sulle questioni di sostenibilità e del modo in cui le questioni di sostenibilità influiscono sull'andamento del Gruppo, sui suoi risultati e sulla sua situazione.

Ancorché la legge di delegazione europea 2022-2023 (in cui è inserita la specifica delega per il recepimento della CSRD) debba ancora completare il rituale iter di promulgazione, è stato posto in consultazione sul sito internet del Ministero dell'Economia e delle Finanze lo schema di decreto delegato, elaborato dal Dipartimento del Tesoro e dalla Ragioneria Generale dello Stato, all'esito di un primo confronto con le strutture tecniche delle Autorità interessate.

È opportuno inoltre richiamare la proposta di Corporate Sustainability Due Diligence Directive, il cui testo, approvato a dicembre 2023, risulta ancora in fase di valutazione da parte del Consiglio Europeo, che dovrebbe introdurre per una platea ampia di società l'obbligo di individuare, prevenire e mitigare gli impatti negativi dell'attività aziendale sui diritti umani e sull'ambiente, oltre che di predisporre un piano di transizione coerente con l'Accordo di Parigi del 2015.

In considerazione dei significativi impatti della prossima rendicontazione di sostenibilità e, più in generale, della continua evoluzione della disciplina in materia, il Collegio Sindacale ha raccomandato che vengano dedicati risorse e mezzi idonei al processo di adeguamento, stante la complessità delle attività da svolgere per soddisfare le richieste della nuova normativa e al fine di assicurare un'opportuna strutturazione dei processi e dei presìdi per garantire la qualità dei dati e un idoneo e robusto Sistema dei Controlli a supporto. In punto si richiama anche quanto esposto dalla Banca per l'allineamento alla CSRD nella Relazione sulla gestione del Gruppo e in DCNF.

Si segnala infine che, alla data della presente Relazione, risulta conclusa la fase on site di una ispezione di BCE in materia di "Climate and environmental risks", i cui esiti potranno contribuire ad un ulteriore rafforzamento dell'integrazione di tale tipologia di rischi nel framework definito per il Gruppo.

7. Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi

Si rappresenta nel seguito preliminarmente che il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi nel Gruppo Banco BPM è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che, al fine di contribuire al successo sostenibile della Banca, mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • - verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • - contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio di Gruppo (Risk Appetite Framework, di seguito anche "RAF");
  • - salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • - efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • - affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • - prevenzione dei rischi cui il Gruppo è esposto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • - conformità operativa e normativa rispetto alla legge, alla normativa di vigilanza nonché alle politiche, ai piani, ai regolamenti e alle procedure interne.

Il SCI riveste per il Gruppo un ruolo centrale e strategico nell'organizzazione aziendale e rappresenta un elemento fondamentale di conoscenza per gli Organi Aziendali in modo da garantire piena consapevolezza e responsabilità dell'efficace presidio dei rischi aziendali e delle loro interrelazioni. Inoltre, orienta le linee strategiche, le politiche aziendali e l'assetto organizzativo e presidia la funzionalità dei sistemi gestionali e il rispetto degli istituti di vigilanza prudenziale, favorendo la diffusione di una corretta cultura dei rischi, oggetto oggi di particolare attenzione da parte degli Organi Sociali anche su impulso della Vigilanza, della legalità e dei valori aziendali.

In tale contesto, il SCI del Gruppo si articola attraverso:

  • - Organi e Funzioni di Controllo, coinvolgendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, i Comitati endoconsiliari, l'Amministratore Delegato, il Chief Risk Officer, il Collegio Sindacale, nonché le Funzioni Aziendali e di Controllo e i Comitati Direzionali con specifici compiti al riguardo;
  • - flussi informativi e modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti;
  • - meccanismi di governance di Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha competenza esclusiva nella costituzione delle FAC, determinando i relativi compiti, le responsabilità nonché le modalità di loro coordinamento e collaborazione, i flussi informativi tra tali Funzioni e gli Organi Aziendali. Compete allo stesso Consiglio la valutazione, con cadenza almeno annuale, dell'adeguatezza, dell'efficacia e dell'effettivo funzionamento del SCI.

Nel precisare che l'Amministratore Delegato di Banco BPM è stato nominato dal Consiglio di Amministrazione quale "Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi" per il mandato in corso, in continuità con i precedenti e in conformità a quanto stabilito dal Codice di Corporate Governance (cui la Banca ha aderito), si fa rinvio alla "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" per una descrizione puntuale del SCI, precisando che dal punto di vista tecnico-operativo quest'ultimo contempla, oltre ai controlli di linea effettuati dalle strutture

operative e/o incorporati nelle procedure informatiche (controlli di primo livello), le FAC di secondo livello (individuate, anche ai sensi della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013, in: Rischi, Validazione Interna, Compliance, Antiriciclaggio e, con riferimento alle Imprese Assicurative del Gruppo, Attuariale) e di terzo livello (Audit). Le FAC di secondo e terzo livello sono tra loro separate, nonché gerarchicamente indipendenti dalle Funzioni Aziendali che svolgono le attività assoggettate ai controlli. I relativi responsabili sono nominati su proposta del Comitato Controllo Interno e Rischi, previo parere del Collegio Sindacale.

Si segnala altresì il costante collegamento tra le FAC attuato nell'ambito del Comitato di Coordinamento del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo (dei cui verbali un Sindaco è delegato alla disamina, al fine di rendicontarne le evidenze di interesse al Collegio), all'interno del quale sono condivisi la pianificazione delle attività, i risultati emersi, la valutazione dei rischi residui ed in generale la valutazione dell'adeguatezza del SCI. Nel corso dell'esercizio sono stati consolidati gli affinamenti introdotti nel corso degli ultimi anni, in particolare in ragione della variazione del perimetro del Gruppo, oltre che degli interventi evolutivi in ambito metodologico e per gli applicativi di supporto. A tale ultimo riguardo, il Collegio ha rilevato come la Banca, in linea con le best practice di mercato, abbia fatto segnare un importante percorso evolutivo, teso ad investire in misura crescente in strumenti di analisi predittiva dei rischi e personale esperto, con l'obiettivo di sviluppare un sistema di controlli e monitoraggi dinamico, flessibile e tempestivo, in grado, non solo di intercettare, ma di prevenire i rischi in un contesto sempre più sfidante e mutevole.

Alla luce di quanto sopra esposto, l'Organo di Controllo dà atto di aver effettuato con le sopramenzionate FAC un periodico e continuo scambio di informazioni rilevanti nel periodo di riferimento, riscontrando come le Funzioni di Controllo citate abbiano adempiuto ai relativi obblighi informativi nei confronti del Collegio come delineati nella normativa esterna di riferimento, nonché in appositi regolamenti interni disciplinanti i flussi informativi. Al fine di garantire un continuo e tempestivo flusso informativo con la funzione Audit, il Responsabile è invitato permanente alle riunioni del Collegio. Nell'ambito della propria attività, più in dettaglio, l'Organo di Controllo ha esaminato, a titolo esemplificativo e non esaustivo:

  • - il Tableau de Bord integrato, che rendiconta trimestralmente a livello di Gruppo i gap rilevati dalle FAC (compreso il Dirigente Preposto e il Tax Control Manager), dalla Società di revisione e dalle Autorità di Vigilanza, unitamente ad una relazione di sintesi delle attività del periodo per ciascuna FAC;
  • - le Relazioni annuali delle attività svolte dalle FAC, le relative pianificazioni e l'ulteriore reportistica periodica focalizzata sui controlli e i monitoraggi per specifici ambiti di intervento;
  • - i report relativi a singole verifiche svolte dalle FAC, sulla base dei criteri e/o valutazioni di rilevanza fissati nel Regolamento Sistema dei Controllo Interni Integrato (Allegato Flussi Informativi);

- le Relazioni annuali relative a specifici ambiti di intervento di ciascuna FAC.

Nel richiamare per quanto di rilievo, anche in conformità alla normativa di Vigilanza, i contenuti del paragrafo relativo al processo di informativa finanziaria, con riferimento alle singole FAC (le cui attività, in termini generali, si estendono anche alle Società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing mentre sono svolte in coordinamento con le corrispondenti Funzioni di Controllo ove già presenti presso le Controllate), il Collegio Sindacale osserva, in particolare, quanto segue:

Funzione Compliance: posto che il Responsabile della Funzione Compliance svolge altresì l'incarico di Data Protection Officer (di seguito anche "DPO") a livello di Gruppo e sono attivi tre Presìdi Specialistici (per gli ambiti Fiscale, Normativa del Lavoro e Previdenziale e Salute e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro), la Funzione è stata impegnata, oltre che nell'attività di verifica ex post, in una costante attività di verifica ex ante (su normative e proposte commerciali), consulenziale (anche per la conduzione di specifiche gap analysis) e in un effort specifico in ragione della necessità di supportare diverse progettualità aziendali. Il Collegio ha, peraltro, più volte riconosciuto l'importanza delle attività ex ante svolte dalla Funzione, che permettono di indirizzare preventivamente i lavori ed i progetti (oltre che documenti e prodotti) sugli aspetti di conformità, attività che sono state inoltre nel tempo valorizzate anche dal punto di vista metodologico, in quanto integrate nel Compliance Risk Assessment ai fini della valutazione dei presìdi.

Il Compliance Plan 2023 – come modificato ad esito della revisione infrannuale – è stato completato e la Funzione ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza sul SCI e sulla capacità dello stesso di mitigare il rischio di non conformità alle norme.

La Funzione Compliance ha condotto, anche nel corso del 2023, un monitoraggio dei reclami, sia al fine di una rilevazione tempestiva di eventuali anomale pratiche commerciali, sia come fonte informativa utile per avviare verifiche in ottica risk based.

Nel precisare che il perimetro societario di riferimento della Funzione (compreso il DPO) è rappresentato da Banco BPM e dalle Società Controllate per le quali è stata esternalizzata l'attività, si evidenzia che nel corso del 2023 è stato progressivamente esteso il modello metodologico e operativo alla Funzione Compliance di Banco BPM Vita S.p.A. (di seguito anche "Banco BPM Vita", anche in qualità di Capogruppo del Gruppo assicurativo), con l'obiettivo di assicurare un modello di controllo integrato. Oltre all'avvenuta attuazione di meccanismi di coordinamento tra le due Funzioni tramite appositi flussi informativi formalizzati in regolamenti interni e in uno specifico protocollo di collaborazione, nel corso del 2023 è stato definito un modello Rulemap integrato per la definizione della tassonomia normativa applicabile alla predetta Controllata in base a quella in uso in Banco BPM. Tale attività ha consentito la completa integrazione dei processi inerenti ai rischi di non conformità alle norme a cui è esposta Banco BPM Vita.

In corso d'anno, ha inoltre sviluppato diverse iniziative di specifico interesse, quali: (i) il progetto Compliance Universe, finalizzato al continuo rafforzamento del proprio modello metodologico ed operativo, nell'ambito del quale, nel secondo trimestre 2023, è stato condotto il primo esercizio di valutazione del rischio residuo di non conformità, a cui le Società recentemente entrate nel Gruppo operanti nel settore assicurativo sono esposte sulla base del livello di conoscenza degli ambiti normativi presidiati e, nel quarto trimestre 2023, è stato avviato il progetto "Insurance" volto alla definizione della "libreria rischi Insurance", nonché al progressivo recepimento nell'applicativo dedicato dei flussi informativi utili per automatizzare il modello di valutazione del rischio inerente "Insurance"; (ii) il progetto "Indicatori a distanza" per automatizzazione dei flussi di Key Risk Indicators (di seguito anche "KRI") monitorati contestualmente ad una loro revisione, al fine di verificare la loro completezza e adeguatezza nonché il grado di copertura degli ambiti normativi rispetto al perimetro di controllo.

La Funzione ha altresì fornito la propria collaborazione nell'attività di erogazione di percorsi formativi dedicati al personale, allo scopo di diffondere e promuovere all'interno del Gruppo una solida e robusta cultura del presidio del rischio, un'adeguata conoscenza della normativa e delle relative responsabilità, nonché contribuire all'acquisizione di una sempre più piena consapevolezza su strumenti e procedure di supporto nell'esecuzione degli adempimenti.

Con riferimento alle specifiche attività del DPO (puntualmente rendicontate nella Relazione annuale della Funzione), il Collegio ha preso atto delle stesse, rilevando che nessuno dei data breach occorsi nel 2023 è stato caratterizzato dalla presenza dei presupposti di obbligatorietà della segnalazione.

Il Collegio, alla luce di quanto sopra esposto nonché dei riscontri ricevuti in occasione dei periodici incontri con il Responsabile, ha potuto verificare l'adeguatezza dell'attuale assetto quali-quantitativo della Funzione Compliance rispetto alle attività che è chiamata a svolgere, sottolineando comunque l'importanza di garantire attenzione agli interventi di rafforzamento nel continuo della qualità delle risorse alla stessa assegnate;

Funzione Antiriciclaggio (di seguito anche "AML"): è opportuno precisare preliminarmente che il perimetro societario di riferimento della Funzione AML è rappresentato da Banco BPM e dalle Società Controllate per le quali è stata esternalizzata l'attività nonché quelle con le quali è attivo un accordo di collaborazione (Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. – di seguito anche "Banca Aletti Suisse" – e Banco BPM Vita, anche in qualità di Capogruppo del Gruppo assicurativo) che regola l'obbligo di predisporre e trasmettere alla Funzione di Banco BPM flussi informativi ad hoc, nonché le modalità di reciproco scambio informativo su segnalazioni di operazioni sospette relative a clienti comuni. Tale articolazione permette di assicurare un modello di controllo integrato.

L'attività svolta nel corso del 2023 dalla Funzione AML, dal 2022 posta a diretto riporto dell'Amministratore Delegato, ha riguardato, tra l'altro: (i) con riferimento al sistema sanzionatorio internazionale, gli aspetti applicativi connessi (a) all'adozione di provvedimenti da parte delle Autorità competenti anche in risposta al mutato contesto socio-economico e geopolitico, influenzato dal conflitto ancora in corso tra Russia e Ucraina, nonché (b) al consolidamento dei presìdi, compresa l'attribuzione alla Funzione Antiriciclaggio del ruolo e delle responsabilità di Sanction Compliance Officer, sul fronte dei rapporti con controparti e Paesi sottoposti a misure restrittive e (c) all'intensificazione dei flussi informativi verso gli Organi Aziendali; (ii) il continuo confronto con le altre FAC sia attraverso il contributo fornito nella predisposizione del Tableau de Bord integrato, che in termini di efficientamento delle sinergie di tipo operativo che nascono dalle attività di rispettiva competenza, nonché in relazione agli esiti di specifici interventi di verifica; (iii) la proficua interlocuzione con le Direzioni Territoriali della Banca e con le rispettive Strutture Controlli, resa sempre più incisiva anche grazie agli incontri del Coordinamento Controlli, iniziative volte al continuo affinamento di un modello di diffusa conoscenza e consapevolezza dei rischi connessi all'utilizzo del sistema finanziario con finalità di riciclaggio o finanziamento del terrorismo; (iv) le diverse iniziative formative, molte delle quali gestite direttamente dalla Funzione, rivolte alla Rete Commerciale così come alle risorse di Sede Centrale nonché le specifiche sessioni rivolte agli Organi Sociali (board induction), unitamente ai percorsi formativi specialistici fruiti dalle risorse della Funzione, a docenza esterna altamente qualificata; (v) le attività ordinarie, fra le quali i monitoraggi sull'adeguata verifica e la profilatura della clientela, la conservazione dei dati, il processo di individuazione e segnalazione delle operazioni sospette, le sanzioni finanziarie internazionali antiterrorismo; (vi) l'attività di validazione della normativa interna, di analisi delle evoluzioni normative e regolamentari in materia (richiamando in particolare la gap analysis sulle "Disposizioni attuative in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l'utilizzo degli intermediari a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo" del 26 marzo 2019, così come aggiornate dal Provvedimento in materia emanato da Banca d'Italia in data 1° agosto 2023, recepito nel Regolamento di Gruppo in materia nel mese di novembre 2023), di assistenza, consulenza e rilascio di pareri in ambito di processo del credito; (vii) le iniziative di natura progettuale avviate dalla Funzione con il fine di ottimizzare il framework AML con un approccio che integri le esigenze di conformità, innovazione tecnologica ed efficienza del modello AML. Nel corso del 2023 è proseguita la progettualità per la finalizzazione della sostituzione dell'applicativo "Gianos 3D", con il rilascio del nuovo sistema di profilatura del rischio della clientela con lo strumento Gianos 4D GPR, nonché le ulteriori importanti iniziative progettuali strategiche, tra le quali l'applicazione di logiche di machine learning e intelligenza artificiale sul sistema di monitoraggio transazionale. In merito, il Collegio ha monitorato l'implementazione

della nuova piattaforma Gianos, attesa la sua significatività ai fini dell'ulteriore rafforzamento dei presìdi e dei processi di controllo in ambito Antiriciclaggio, anche in relazione alla gestione delle Segnalazioni di Operazioni Sospette.

Al riguardo, nel richiamare le risultanze delle recenti attività ispettive condotte da Banca d'Italia (meglio dettagliate nella Relazione sulla gestione del Gruppo), il Collegio Sindacale dà atto di aver monitorato l'attuazione dei rispettivi Piani di interventi correttivi definiti, riservandosi di accertare, nell'ambito dell'informativa periodica presentata dalla Funzione, la messa in produzione dell'applicativo individuato per una specifica azione finalizzata al rafforzamento del presidio dell'operatività in tema di titolare effettivo. In termini generali l'Organo di Controllo ha sollecitato la Funzione AML a cogliere dalle evidenze emerse dai predetti interventi ispettivi, così come dalle attività di verifica dirette o condotte da altre FAC, gli elementi utili per esplorare ulteriori e sempre più efficaci iniziative di affinamento del modello AML.

Il Piano AML 2023 – come modificato ad esito della revisione infrannuale – è stato completato, sono proseguiti i monitoraggi nel continuo (tra l'altro, riscontrando importanti recuperi delle giacenze, soprattutto quelle più datate, frutto della stretta collaborazione con le Strutture Controlli della Rete) e la Funzione ha potuto esprimere un giudizio di sostanziale adeguatezza sul SCI e sulla capacità dello stesso di mitigare il rischio di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo. Ciò risulta confermato dagli esiti dell'esercizio di autovalutazione condotto al riguardo e che in corso d'anno è stato ulteriormente affinato, in conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza in materia nonché allineato alle più recenti Linee Guida EBA. In proposito, si evidenzia che gli esiti dell'autovalutazione, sia su Banco BPM (considerando le linee di business Istituzionali, Corporate e Retail) sia a livello di Gruppo (secondo un perimetro che per l'esercizio in esame non comprende Banco BPM Invest SGR, Vera Vita e BBPM Life Dac), confermano un profilo di rischio residuo complessivamente "basso", precisando che sono stati condotti anche due specifici esercizi di risk assessment relativi alla distribuzione assicurativa (sul perimetro Banco BPM e Banca Aletti S.p.A., di seguito anche "Banca Aletti"), come richiesto dal Provvedimento IVASS n. 111 del 13 luglio 2021, e alla conformità al compliance sanction programm (anche "OFAC", sul perimetro Banco BPM, Banca Aletti e Banca Akros S.p.A., di seguito anche "Banca Akros"), che si sono conclusi con una valutazione del rischio inerente rispettivamente "Medio Alto", analogamente a quanto rilevato lo scorso anno, e "Medio Basso".

Dato atto del consolidamento della struttura organizzativa della Funzione Antiriciclaggio nel corso degli ultimi anni, il Collegio ha potuto riscontrare la previsione di un effort adeguato, pur ribadendo l'importanza di proseguire nel percorso di aggiornamento delle competenze del relativo personale, comunque già pianificato;

Funzione di controllo e gestione dei rischi (esclusa la Funzione Validazione Interna): si rammenta preliminarmente che: (i) il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha deliberato con decorrenza 1° gennaio 2023 l'istituzione del CRO, posto a diretto riporto dell'Amministratore Delegato, al fine di rafforzare l'area che si occupa del controllo dei rischi in considerazione dell'ampliamento delle attività attribuite/da attribuire alla stessa, in particolare nell'ambito del rischio di credito, anche in riscontro alle aspettative della Vigilanza; (ii) a seguito della predetta modifica organizzativa, spetta al CRO e alle Funzioni che lo supportano presidiare a livello di Gruppo e in modo integrato i processi di governo dei rischi (tramite la funzione Enterprise Risk Management, di seguito anche "ERM"), di sviluppo e misurazione dei rischi (tramite la funzione Risk Models e Methodologies, di seguito anche "RMM") e il processo di convalida (tramite la funzione Validazione Interna, oggetto di separata trattazione) dei modelli interni di misurazione dei rischi. Con riferimento all'attività svolta dalle Società Controllate operanti nel settore assicurativo è presente una funzione di controllo dei rischi che dipende funzionalmente dal CRO di Capogruppo e dalle Funzioni che lo supportano. Nel corso del 2023, la Banca ha inoltre rafforzato l'articolazione organizzativa delle Funzioni ERM e RMM, individuando le ulteriori unità a riporto di queste ultime, nel rispetto degli ambiti di attività di ciascuna e in recepimento delle indicazioni formulate da BCE nonché delle più recenti disposizioni di vigilanza in materia di gestione dei rischi.

Nel corso del 2023 il Collegio Sindacale ha esaminato, tra l'altro, le informative relative alla definizione del RAF e il relativo report di monitoraggio trimestrale (Risk Appetite Monitoring), nonché il Modello e l'Informativa al Pubblico (Pillar III).

Con riferimento all'ulteriore reportistica contenente informazioni sul SCI, nel corso del 2023 il Collegio Sindacale, ad esito dell'esame delle valutazioni di adeguatezza della dotazione di capitale di Gruppo (ICAAP) e della funzionalità complessiva del processo interno e del sistema di gestione dei rischi di liquidità (ILAAP), relative all'esercizio 2022, ha riscontrato per entrambi i processi ICAAP e ILAAP che le principali indicazioni precedentemente ricevute da BCE o dalle FAC sono state considerate e/o ricomprese in idonei piani di azione e che sono state debitamente osservate dalla Banca le disposizioni normative in merito.

Con riguardo all'esercizio 2023 il Collegio Sindacale ha preso atto, alla data della presente Relazione, del framework definito per i due processi, le cui relazioni saranno predisposte nei termini previsti dalle vigenti normative, rilevando in particolare che le competenti Funzioni hanno tenuto in considerazione le azioni di rimedio delineate per la risoluzione di findings emersi ad esito di una specifica attività ispettiva condotta da BCE, nonché definito le modalità di integrazione dei fattori climate nei rischi della Banca.

Con particolare riferimento all'operatività della funzione RMM, nel corso del 2023:

  • gran parte della capacity è stata impiegata per attività evolutive e di adeguamento dei modelli interni, pianificate nell'ambito di specifiche progettualità, come ad esempio: (i) il progetto "NAA-2021" relativo a modifiche materiali ai modelli interni di calcolo dei parametri di rischio di credito; (ii) il progetto "NAA-2022" dedicato all'implementazione dell'approccio Slotting Criteria per la valutazione della rischiosità dei finanziamenti specializzati; (iii) il progetto "NAA-2024" finalizzato alla presentazione di un pre-application package inerente ai nuovi modelli di stima e calibrazione del fattore di conversione;
  • sono state svolte le attività utili all'esecuzione di esercizi regolamentari, come ad esempio il cd. "Joint Liquidity Exercise" in ambito rischio di liquidità e funding, per la prima volta condotto congiuntamente da BCE e dal Single Resolution Board, con esito positivo in termini di puntualità, completezza e correttezza delle informazioni fornite;
  • sempre in ambito regolamentare, la funzione è stata impegnata: (i) a supportare i team ispettivi di BCE nelle attività di verifica on site in tema di "Internal Governance and Risk Management" e in materia di "Climate and environmental risks", nonché di Banca d'Italia in relazione all'utilizzo del sistema IRB; (ii) nell'implementazione delle azioni di rimedio necessarie ad adempiere alle richieste formulate dall'Autorità di Vigilanza ad esito di attività ispettive o di esercizi (come, ad esempio, "2023 EU-wide stress test" e quello, ancora in corso, di stress climatico denominato "Fit for 55"); (iii) nelle interlocuzioni con BCE inerenti al progetto di riorganizzazione del Gruppo che ha interessato Banca Akros;
  • sono proseguite le attività per l'attuazione dei piani operativi definiti per soddisfare le aspettative di BCE per l'integrazione dei rischi legati a clima e ambiente all'interno del framework di gestione dei rischi e del credito.

L'Organo di Controllo ha vigilato su tutte le citate attività di miglioramento dei modelli sviluppati ai fini regolamentari, volte a garantirne la funzionalità e la puntuale applicazione all'interno del Gruppo, apprezzando altresì la prosecuzione delle attività di models inventory e model risk management anche con riferimento ai modelli utilizzati a fini gestionali.

Per quanto riguarda la funzione ERM, nel corso del 2023 la stessa:

  • ha completato le principali attività pianificate che hanno consentito, in ottica di miglioramento continuo, di rafforzare i presìdi di controllo e contenimento dei rischi. Si segnalano importanti miglioramenti nel framework di controllo dei rischi, in particolare del rischio di credito, e nel presidio sulla qualità dei dati;
  • ha curato le attività di integrazione, indirizzo, controllo e gestione del rischio per le Società Controllate operanti nel settore assicurativo, mediante la definizione di processi e strumenti, quali la Risk Identification e la Risk Map, propedeutici alla predisposizione del RAF 2024, già

peraltro allineato a partire da agosto 2022 a quello di Banco BPM in ottica di indirizzo e controllo;

  • ha curato la definizione del Piano Assicurativo annuale e la gestione dei rinnovi delle polizze assicurative;
  • ha portato avanti le attività propedeutiche alla risoluzione dei requisiti indicati da BCE ad esito di attività ispettive, come ad esempio in relazione alla SREP, alla Thematic Review in materia di rischi climatici e ambientali o all'ispezione in materia di capital adequacy;
  • ha fornito supporto ai team ispettivi di BCE nelle attività di verifica on site in tema di "Internal Governance and Risk Management" e in materia di "Climate and environmental risks";
  • è stata in particolare coinvolta nelle attività riferite agli Stress Test regolamentari, tra cui, oltre a quelli sopra richiamati, anche il primo "Cyber Resilience Stress Test", nonché nel Programma ESG.

Con riferimento alla funzione ERM si evidenzia la costituzione nel 2023 dell'unità organizzativa ICT & Security Risk quale struttura responsabile, in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013, del monitoraggio e del controllo dei rischi ICT (anche "Information and Communication Technology") e di sicurezza, nonché della verifica dell'aderenza delle operazioni ICT al sistema di gestione dei rischi, profili di rischio di crescente rilievo per la strategia aziendale.

Il particolare contesto macroeconomico degli ultimi anni e, più di recente, geopolitico con cui la Banca si è dovuta confrontare ha reso, a parere del Collegio, di sensibile rilevanza, soprattutto in chiave strategica, le iniziative e le attività di previsione e monitoraggio nel continuo delle dinamiche patrimoniali ed economiche, di capitale e di liquidità condotte e sviluppate dalle Funzioni dell'Area CRO, relativamente alle quali l'Organo di Controllo ha raccomandato venga prestata costante attenzione anche in ottica di dimensionamento quali-quantitativo a supporto di una sana, prudente e sostenibile gestione della Banca;

Funzione Validazione Interna (di seguito anche "IVU"): posta a diretto riporto del CRO, la terzietà e l'autonomia di IVU sono assicurate sia dall'indipendenza della stessa dalle Strutture deputate allo sviluppo dei modelli e all'integrazione dei rischi sia dall'accesso diretto agli Organi Aziendali. Dal punto di vista del dimensionamento quantitativo (poste le skills correlate alla relativa mission che assicurano già un livello professionale qualitativamente alto), la Struttura è valutata adeguata rispetto alle attività pianificate (come accertato dal Collegio anche mediante confronto diretto con il Responsabile), nella consapevolezza: (i) della necessità di un'appropriata prioritizzazione delle attività, (ii) dell'attività di continuo recruiting con la collaborazione della Funzione Risorse Umane, nonché (iii) della possibilità di ricorrere al supporto di consulenze specialistiche esterne su specifiche attività e analisi.

Considerato che il perimetro di riferimento delle attività di IVU comprende tutti i modelli utilizzati all'interno del Gruppo per la misurazione dei rischi sia con finalità regolamentare che gestionale e con riferimento all'intero perimetro delle Società del Gruppo, a meno del comparto assicurativo, a seguito delle verifiche condotte nel 2023, secondo il Piano delle attività approvato – come modificato ad esito della revisione infrannuale – e nel complesso completato, la Funzione ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza della modellistica interna, pur in presenza di alcuni interventi evolutivi richiesti e indirizzati mediante la previsione di idonee azioni di rimedio. Nel merito, oltre allo svolgimento delle attività di analisi e di backtesting di carattere ricorrente, IVU ha posto in essere specifiche verifiche con riferimento: (i) alla modellistica utilizzata per la quantificazione dei rischi di Primo Pilastro, con particolare riguardo al rischio di credito (con la finalizzazione dei controlli necessari all'invio a BCE dell'istanza relativa alla metodologia Slotting Criteria da utilizzare sul portafoglio dei Finanziamenti Specializzati e, successivamente, fornendo supporto in occasione delle verifiche ispettive condotte sul tema da BCE nel corso del 2023) e al rischio di mercato (con il completamento delle attività di verifica relative alla scissione parziale di Banca Akros e all'applicazione del modello validato al perimetro del Banking Book con riferimento al rischio cambio); (ii) ai modelli utilizzati a fini gestionali, soprattutto in ambito rischio di credito (con la conduzione di attività di analisi della metodologia applicata dalla Banca in sede di staging allocation in ambito IFRS 9 e di verifica del modello gone automatizzato), tasso (svolgendo approfondimenti di natura modellistica ed effettuando valutazioni sulle evoluzioni per tener conto delle nuove Linee Guida EBA) e liquidità. In ambito rischio di credito, IVU ha svolto specifiche verifiche sulle metodologie adottate dalla Banca per l'identificazione dei rischi ESG (rischio di transizione, rischio fisico e rischio ambientale).

La Funzione ha inoltre effettuato le attività di verifica sui Package ICAAP e ILAAP nel corso del primo trimestre del 2023, con particolare riferimento alle metodologie utilizzate per la quantificazione dei rischi, esprimendo un giudizio di sostanziale coerenza. Nell'ambito della normativa MiFID II, IVU ha coordinato le attività per la predisposizione della Relazione annuale di Convalida sul Trading Algoritmico da inviare a Consob, previa valutazione delle Funzioni Audit e Compliance. Le analisi hanno evidenziato una coerenza dei presìdi in essere.

Tutte le indicazioni e le richieste di intervento elaborate dalla Funzione sono state prese in carico dalle Strutture deputate alla realizzazione delle azioni correttive e vengono dalla stessa attentamente monitorate, pur essendo riscontrabile in corso d'anno un incremento del numero complessivo dei rilievi aperti, riconducibili principalmente all'ambito rischio di credito in ragione degli interventi eseguiti sui modelli, anche su richiesta dell'Autorità di Vigilanza.

Il Collegio, nel riconoscere la specifica importanza delle verifiche e delle analisi svolte dalla Funzione IVU (spesso impattata dalla necessità di condurre attività mirate, anche non pianificate, finalizzate

alla verifica dell'adeguatezza di specifici processi volti alla valutazione dei rischi, alla luce di istanze formulate dalla Vigilanza, dagli Organi Aziendali o dalle stesse Strutture interne nell'ambito di appositi tavoli di lavoro), ha richiamato le Funzioni di sviluppo e di business a che venga sempre garantito alla stessa idoneo lasso temporale per la realizzazione dei puntuali controlli attesi in relazione, in particolare, alle evoluzioni modellistiche;

Funzione Audit: a riporto diretto del Consiglio di Amministrazione, la Funzione Audit copre l'intero perimetro delle Società del Gruppo secondo il modello di governance che ha accentrato su Banco BPM l'attività di revisione interna per tutte le Società Controllate, fatta eccezione per Banca Aletti Suisse e Banco BPM Vita (con le sue Controllate) che sono dotate di autonome funzioni di revisione interna comunque integrate sotto la direzione, il controllo e il coordinamento di quella di Capogruppo.

La Funzione Audit verifica il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, portando all'attenzione degli Organi competenti i possibili miglioramenti al processo di gestione degli stessi. La stessa, oltre a sviluppare un Piano di audit definito attraverso un approccio risk based e process driven, incentrato sull'identificazione dei principali fattori di rischio (e rischi emergenti) ai quali il Gruppo risulta o potrebbe risultare esposto, prende in considerazione i cambiamenti organizzativi significativi, le principali operazioni societarie, le ispezioni sulla Rete Commerciale e gli accertamenti su irregolarità operative e frodi esterne, ed anche nel corso del 2023 ha valutato nel continuo la tenuta complessiva del Sistema dei Controlli Interni Integrato di Gruppo.

La Funzione ha operato avvalendosi di risorse adeguate in termini di dimensionamento quantitativo, opportunamente presidiato con il supporto della Funzione Risorse Umane e con idonei processi di sostituzione per far fronte al fisiologico turn over. Il Collegio osserva peraltro che, in ottica prospettica, potrebbero manifestarsi esigenze specifiche circa il dimensionamento della Funzione per: (i) la finalizzazione del Piano pluriennale delle attività e (ii) assicurare, sotto un profilo qualitativo, l'intervento in specifici ambiti (ad esempio, processi del credito), anche in relazione a richieste dell'Autorità di Vigilanza.

La Funzione Audit ha svolto le attività definite nel Piano 2023 – come modificato ad esito della revisione infrannuale – analizzando i processi di governo, controllo e gestione del rischio, commerciale, finanza, credito, supporto, ICT e assicurativo ed eseguendo gli interventi ispettivi sulla Rete anche on site. Contestualmente ha proseguito le attività evolutive del Sistema dei Controlli a Distanza, nell'assunto, condiviso dal Collegio, che l'implementazione di avanzati framework di controlli, con leva sulle nuove tecnologie e strumentazioni per l'analisi/elaborazione dei dati, sia alla base di una sempre maggiore efficacia e capacità predittiva dello stesso. In tale contesto si inserisce anche l'attivazione, a fine 2022, della procedura GRC (Governance, Risk & Compliance), piattaforma applicativa integrata che garantisce un approccio industriale alla raccolta e

condivisione del patrimonio informativo di ciascuna FAC e l'automatizzazione di diverse reportistiche, tra cui in particolare il Tableau de Bord integrato.

La Funzione Audit sovrintende altresì al Sistema Interno di Segnalazione delle Violazioni (di seguito anche "SISV", noto come "whistleblowing"), in merito al quale sono stati consolidati i presìdi di garanzia dell'anonimato e aggiornata la normativa interna di riferimento, quest'ultima al fine di recepire le novità introdotte dal D.Lgs. n. 24 del 10 marzo 2023 e, in particolare, le segnalazioni da parte di terzi, estendendo contestualmente il sistema alle Società Controllate che operano nel settore assicurativo. Al riguardo il Collegio, anche tenuto conto dell'irrilevante numero delle segnalazioni pervenute negli ultimi anni, ha rinnovato la raccomandazione ad attuare specifici interventi conoscitivi e formativi, volti ad incentivarne l'utilizzo quale importante strumento di prevenzione di condotte illecite.

Ciò evidenziato, in un contesto di verifiche e approfondimenti svolti nel continuo sui processi core in una logica risk based, il 2023 è stato ancora caratterizzato da un particolare impegno profuso dalla Funzione Audit per lo svolgimento di attività volte ad accertare l'efficacia delle iniziative adottate dal Gruppo per la realizzazione degli interventi previsti nei Remedial Action Plan via via approvati dal Consiglio di Amministrazione ad esito di processi ispettivi (in termini di certificazione delle azioni correttive e di conduzione di verifiche mirate previste dai Piani stessi), oltreché ad evadere specifiche richieste formulate dalla Vigilanza nell'ambito o ad esito degli stessi processi. Il Collegio ritiene che anche tali attività costituiscano ovviamente occasione per indagare la solidità di processi della Banca e, conseguentemente, per poter opportunamente indirizzare eventuali ulteriori indagini.

Il Collegio ha potuto apprezzare inoltre: (i) l'attività di coordinamento delle FAC svolta dalla Funzione, anche in relazione alla metodologia di valutazione dei gap e alla promozione di una maggiore integrazione ed omogeneizzazione delle rendicontazioni delle stesse Funzioni, oltre che all'individuazione di aree di possibile sinergia con le altre FAC, consentendo di efficientare le attività rispetto alle risorse disponibili, fermo restando il rispetto dell'indipendenza delle Funzioni stesse; (ii) l'impegno profuso non solo nelle citate attività di certificazione connesse ai Piani di rimedio post ispezione (ivi incluse le attività finalizzate al rilascio delle assurance sui Piani stessi prima dell'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione) ma anche nel monitoraggio assicurato nel continuo sulla risoluzione delle criticità elevate dalla Vigilanza (e nel relativo reporting agli Organi).

In qualità di destinatario di una puntuale rendicontazione periodica delle attività poste in essere e di un numero significativo di audit report, l'Organo di Controllo ha potuto rilevare la costante attenzione mantenuta dalla Funzione Audit: (i) sui processi creditizi, anche (oltre a quanto già riferito) con riferimento alle evoluzioni della modellistica interna e delle progettualità inerenti

all'adeguamento a disposizioni normative e al rafforzamento del Sistema dei Controlli per specifici ambiti operativi (come, ad esempio, le attività di finanza strutturata e i processi di concessione e monitoraggio), rilevando che le attività di verifica sono state sovente svolte mediante credit file review e nell'ambito degli accertamenti necessari alla certificazione di chiusura delle azioni di rimedio; (ii) in area Finanza e Mercati, anche in relazione alla gestione delle attività di strutturazione, emissione e monitoraggio di green, social & sustainability bonds per investitori istituzionali nonché all'operatività in strumenti finanziari della clientela professionale; (iii) in ambito Governance, soprattutto su processi primari per la Banca, quali ad esempio ICAAP/ILAAP e RAF nonché su specifici profili, quali il processo di monitoraggio delle garanzie ipotecarie, la gestione delle esternalizzazioni, la valutazione del patrimonio immobiliare e i processi di presidio dei rischi ICT e di sicurezza.

Con specifico riferimento alla Rete Commerciale, il Collegio – oltre a partecipare tramite un Sindaco designato a taluni exit meeting, organizzati a conclusione delle verifiche effettuate – ha esaminato periodicamente gli esiti sia delle ispezioni sia degli accertamenti, questi ultimi volti ad approfondire comportamenti anomali (anche di natura fraudolenta) dei dipendenti. Al riguardo, è emersa una situazione di sufficiente conformità operativa, pur in presenza di aree di miglioramento, soprattutto in ambito Antiriciclaggio, per le quali vi è stata un'attiva collaborazione con la Funzione preposta e sono stati effettuati specifici interventi formativi.

Nel ricordare che il modello adottato dalla Banca prevede dei controlli di primo livello seconda istanza radicati sulle Strutture di Rete, articolato sulle figure dei Referenti Controlli presso le unità operative e sulle Strutture Controlli presso le Direzioni Territoriali, anche alla luce degli esiti delle verifiche e degli accertamenti condotti dalla Funzione Audit, il Collegio ha rinnovato la raccomandazione di prestare specifica attenzione alla sostanzialità dei controlli agiti al primo livello. In tale contesto, l'Organo di Controllo ritiene opportuno rimarcare come permanga fondamentale un'adeguata diffusione – anche da parte dei vertici della Banca – della cultura del rischio, in particolare sulla Rete Commerciale, in una logica di continuo rafforzamento dei presìdi che possono apportare benefici al business, promuovendo l'adozione di comportamenti conformi anche sulla scorta di strumenti che dovrebbero avere una funzione di deterrenza (come, ad esempio, il SISV). Il Collegio dà inoltre atto di aver potuto apprezzare le iniziative di sensibilizzazione assunte dall'Area Commerciale con il coinvolgimento di un'ampia platea di operatori della Rete per diffondere un corretto approccio all'operatività, nel rispetto di regole, procedure e controlli conformi con le normative interne ed esterne e con le strategie aziendali. Per quanto attiene agli accertamenti di anomalie comportamentali, il Collegio ha constatato che, al ricorrere dei presupposti, sono stati adottati dalla Banca gli opportuni provvedimenti

disciplinari, ricevendo periodici aggiornamenti in argomento dalla Funzione Risorse Umane.

Ad esito delle attività complessivamente svolte nel corso del 2023 e dei follow up condotti su quelle completate in periodi precedenti, la Funzione Audit ha concluso – per il proprio perimetro di competenza – che non sono emersi elementi che possano far ritenere che il SCI non sia nel complesso sostanzialmente adeguato alle necessità del Gruppo. Benché non siano emerse significative irregolarità, né siano state richieste azioni di rimedio ad urgenza "alta", la Funzione Audit ha comunque rilevato la presenza di alcuni gap (la risoluzione dei quali è monitorata nel continuo, nonché mediante interventi di follow up), la cui tempestiva sistemazione è necessaria al fine di una corretta mitigazione dei rischi cui il Gruppo potrebbe risultare esposto.

Per offrire una rappresentazione completa del SCI è opportuno precisare che, per quanto riguarda la variabile fiscale, il Gruppo ha delineato in apposita normativa interna i propri obiettivi, princìpi (di integrità e trasparenza) e la propria propensione al rischio. In proposito, al fine di conseguire gli obiettivi definiti e assicurare una gestione fiscale allineata con la propria propensione al rischio, il Gruppo si impegna a promuovere e mantenere, come parte integrante del proprio SCI, un adeguato sistema di controllo a presidio del rischio fiscale attraverso il disegno e l'implementazione di un efficace Tax Control Framework (di seguito anche "TCF"). Il TCF è inteso come l'insieme di strumenti, strutture organizzative, norme e regole aziendali volti a consentire, attraverso un adeguato processo di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi fiscali, una conduzione del Gruppo tale da minimizzare il rischio di operare in violazione di norme di natura tributaria, ovvero in contrasto con i princìpi o con le finalità dell'ordinamento. Il TCF si applica a Banco BPM e alle Società Controllate che l'hanno adottato (Banca Aletti, Banca Akros e Aletti Fiduciaria S.p.A.).

La Banca ha pertanto individuato un Tax Risk Manager che coordina le attività per la gestione del rischio fiscale secondo una Risk & Control Matrix, svolgendo verifiche ex ante ed ex post (predisponendo un Piano annuale) di cui ne rendiconta le risultanze, contribuendo anche al sistema di monitoraggio dei gap (Tableau de Bord integrato) e relazionandosi con la Funzione Compliance in un'ottica di tax risk assessment continuativo.

Per il 2023 il Collegio dà atto che sono state completate tutte le verifiche programmate nell'ambito del TCF e del protocollo di collaborazione con la Funzione Compliance, evidenziando una situazione di sostanziale adeguatezza per i processi indagati.

In considerazione delle modifiche intervenute nell'articolazione del Gruppo, il Collegio Sindacale ha raccomandato di estendere il perimetro del TCF alle altre Società Controllate, al fine di assicurare una gestione integrata anche del rischio fiscale.

Nell'ambito della propria più ampia supervisione del SCI, il Collegio ha inoltre esaminato la "Valutazione di sintesi del Sistema dei Controlli Interni del Gruppo Banco BPM", predisposta dalla Funzione Audit con riferimento al primo e al secondo semestre 2023, al fine di accertare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità delle diverse componenti che

caratterizzano tale Sistema, tenendo conto delle valutazioni espresse in corso d'anno nonché di quelle formulate dalle altre FAC e dalle Funzioni di Controllo delle Società Controllate (in perimetro) che operano nel settore assicurativo. Nelle due Relazioni relative all'anno in esame la Funzione Audit dà atto che le attività svolte dalle FAC nel periodo di riferimento e i follow up su quelle svolte nei periodi precedenti non hanno fatto emergere elementi che possano far ritenere che il SCI non sia nel complesso sostanzialmente adeguato alle necessità del Gruppo. Nel prendere atto del giudizio complessivo, il Collegio Sindacale ha condiviso le azioni di intervento sulle aree di miglioramento individuate, peraltro riconducibili agli esiti delle verifiche condotte e portate all'attenzione dello stesso in corso d'anno. Con riferimento più in generale alla gestione delle azioni di rimedio, si riscontra un incremento sia dei processi aventi valutazione "Medio Bassa" rispetto a dicembre 2022 che dello stock dei gap aperti (sia dalle FAC che dalle Autorità di Vigilanza e dalla Società di revisione). Il Collegio Sindacale ha pertanto sollecitato una maggiore responsabilizzazione delle Strutture owner degli interventi e una crescente incisività delle FAC nel promuovere la chiusura dei rilievi, anche per quelli che prevedono azioni di rimedio con un livello di urgenza "Basso" o "Medio". In tal senso ha apprezzato la prassi di convocare in seno al Comitato di Coordinamento Sistema dei Controlli Interni di Gruppo le Strutture owner di rilievi ripianificati o caratterizzati da aging elevato per discutere le motivazioni sottese ai ritardi.

Il Collegio ha comunque raccomandato che le FAC continuino in un costruttivo e sfidante confronto con le altre Strutture manageriali della Banca, rendendo sempre più effettiva la loro autorevolezza nell'analisi delle diverse fattispecie oggetto di esame.

Nell'ambito dell'assetto del SCI, si evidenzia il collegamento funzionale ed informativo tra il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza di Banco BPM, istituito ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, assicurato, oltre che dal periodico scambio degli opportuni flussi informativi, anche dal fatto che un Sindaco è componente dell'Organismo medesimo. In questo contesto il Collegio ha preso atto dell'adeguatezza ed efficacia del Modello Organizzativo adottato ai sensi della normativa di riferimento (aggiornato nel corso del 2023 per recepire le novità normative intervenute), nonché dell'assenza di segnalazioni (tra quelle pervenute) attinenti alla sua violazione per l'esercizio in esame, come attestato nella Relazione annuale dell'Organismo, illustrata dal suo Presidente nell'incontro tenutosi in data 15 febbraio 2024.

Tra le attività espletate nel corso dell'esercizio 2023, anche al fine di operare in stretto raccordo e favorire il confronto nell'ambito del Sistema dei Controlli della Banca e del Gruppo, ai sensi dell'articolo 151, comma 2, del TUF e delle Disposizioni di Vigilanza, il Collegio ha mantenuto un periodico scambio di flussi informativi con gli Organi di Controllo delle principali Società del Gruppo (Banca Aletti, Banca Akros e Banco BPM Vita), ricevendo aggiornamenti anche in merito alle Società da queste controllate. Tale iniziativa è stata agevolata anche dal fatto che il Presidente del Collegio e due componenti effettivi ricoprono cariche anche nei Collegi delle altre due Banche e delle due Imprese di

Assicurazione del Gruppo. Dai rapporti intercorsi con i corrispondenti Organi di Controllo delle predette Società Controllate, nonché dalle evidenze presentate dalle FAC della Capogruppo, in particolare Audit, Compliance e Antiriciclaggio, non sono emerse criticità meritevoli di segnalazione.

Sempre mantenendo l'attenzione sul SCI, è opportuno richiamare gli "Orientamenti in materia di governance interna ai sensi della direttiva (UE) 2019/2034" (EBA/GL/2021/14) pubblicate dall'EBA il 22 novembre 2021, unitamente a comunicazioni più recenti di BCE (ad esempio, la Supervision Newsletter del febbraio 2023), che hanno portato in evidenza il legame tra una forte "risk culture" e la solidità delle banche. Nell'ambito del dialogo con l'Autorità di Vigilanza è quindi emersa l'opportunità per Banco BPM di rafforzare i presìdi di cultura del rischio, anche in relazione ai controlli interni e al ruolo degli Organi Sociali. In tale contesto la Banca ha valutato di attivare una specifica progettualità volta al rafforzamento della "cultura del rischio" nel Gruppo, al fine di soddisfare appieno le aspettative di vigilanza. Questa progettualità sarà sviluppata nel corso del 2024, anche con il supporto di un consulente esterno, e il Collegio Sindacale sarà coinvolto per fornire il proprio contributo alla luce del ruolo rivestito e delle competenze dei suoi componenti, nonché della conoscenza del SCI della Banca. La progettualità descritta potrà certamente contribuire ad un ulteriore rafforzamento dei presìdi per un'adeguata e consapevole gestione dei rischi sottesi ai diversi ambiti di operatività del Gruppo.

Tenuto conto delle attività svolte e delle evidenze raccolte, come sin qui descritte, il Collegio Sindacale non ha rilevato situazioni o fatti critici che possano far ritenere non adeguato il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi nel suo complesso, ancorché siano emerse situazioni che hanno richiesto la pianificazione e l'indirizzamento di specifici interventi correttivi, in alcuni casi ancora in corso.

8. Altre tematiche di interesse

Ad integrazione di quanto riportato nei precedenti paragrafi, il Collegio ritiene opportuno rappresentare taluni specifici ambiti di operatività ai quali ha riservato attenzione nel corso del 2023 e sino alla data di redazione della presente Relazione, ritenuti particolarmente sensibili o potenzialmente forieri di rischi per la Banca e/o il Gruppo e per i quali ha richiesto focus mirati ovvero momenti di confronto e/o di approfondimento con i referenti delle Strutture aziendali competenti, come di seguito meglio descritto.

8.1. Processo di gestione e monitoraggio del credito

In continuità con i precedenti esercizi, Banco BPM ha posto in essere sui processi di gestione del credito iniziative di progressivo irrobustimento e affinamento del framework normativo ed organizzativo, atte a garantire un'efficace gestione del rischio, in virtù delle raccomandazioni formulate da BCE in tal senso (in specie per le posizioni non performing) ad esito degli accessi ispettivi. Gli squilibri economico-

finanziari correlati alla crisi pandemica da Covid-19, alla situazione di instabilità politica internazionale ed alla crisi energetica che hanno caratterizzato gli ultimi anni, hanno reso opportuno un ulteriore consolidamento dei meccanismi di governance ed operativi, con specifico focus rispetto alle modalità di identificazione, monitoraggio e misurazione del rischio di credito, anche ai fini della determinazione di adeguata copertura dello stesso. Tra i vari interventi sviluppati in ottica di continuous improvement, si segnala l'ulteriore ampliamento e strutturazione delle attività di reporting a beneficio del Top Management e degli Organi Sociali, per una rappresentazione quanto più completa ed efficace, anche ai fini dell'assunzione consapevole delle opportune determinazioni in materia. Nello specifico, peculiare valenza assume la "risk opinion" – predisposta dal CRO ad esito delle attività di verifica (ex ante, ex post e di monitoraggio nel continuo) delle strutture dallo stesso dipendenti – sulla robustezza e appropriatezza dei processi e delle scelte metodologiche effettuate dalle strutture creditizie sul processo di gestione del rischio di credito e in generale nella definizione delle proiezioni di lungo periodo.

Il Collegio ha posto la propria attenzione sugli interventi sviluppati dalla Banca, sia mediante la disamina delle proposte evolutive, sia mediante l'esame dell'integrata reportistica di monitoraggio (svolto dalle strutture di primo livello) e di controllo (condotto soprattutto dalla Funzione ERM, facente capo al CRO, e dalla Funzione Audit). Al riguardo, il Collegio ha continuato a raccomandare un tempestivo e continuo aggiornamento delle perizie sugli immobili a garanzia, elemento informativo essenziale per una puntuale valutazione del residuale rischio di credito.

Nel merito, si rappresenta che: (i) nel corso del 2023 è continuato il percorso di implementazione del presidio dei controlli svolti dall'allora Struttura Controlli di II Livello (ora Struttura Risk Control), nell'ambito della Funzione ERM a riporto del CRO, sul processo di acquisizione delle perizie; (ii) in tale contesto, la Banca ha ricevuto la decisione finale di BCE conseguente all'ispezione sul rischio di credito e di controparte relativo al portafoglio Commercial Real Estate (che ha riguardato anche l'aspetto della qualità delle perizie), sulla scorta della quale ha definito apposito Piano di azione in funzione dei requisiti e delle raccomandazioni ivi contenuti.

Più in generale, in ambito credito, anche nel corso del 2023 il Collegio ha esaminato le risultanze delle verifiche – eseguite dalle FAC della Banca (in particolare dalla Funzione Audit e dalle Strutture facenti capo al CRO), in coerenza con le aspettative e le richieste della Vigilanza – sull'efficacia e sulla funzionalità dei processi creditizi, i cui esiti, complessivamente positivi, sono da ricondurre al rilevato generale progressivo rafforzamento dei presìdi. Sulle aree di miglioramento identificate sono state avviate le opportune iniziative, spesso connesse ad implementazioni di tipo informatico, per le quali il Collegio ha raccomandato ogni possibile azione manageriale per un auspicabile contenimento dei tempi di realizzazione e l'adozione di adeguate azioni compensative nelle more del relativo completamento, in ossequio al quadro regolamentare ed alle indicazioni formulate dalla Vigilanza in

materia.

Si ritiene utile segnalare inoltre che, a seguito della revisione posta in atto nel 2022 sul perimetro e impostazione delle attività di competenza, il Collegio ha effettuato incontri di aggiornamento periodico sulle principali problematiche e sulla complessiva tenuta dei presìdi attinenti al rischio di credito, coinvolgendo in tali sessioni i referenti dell'Area CLO e dell'Area CRO nonché delle Funzioni IVU, Compliance, Audit e Amministrazione e Bilancio, con l'intento di poter disporre di una visione olistica dell'ambito creditizio con evidenza:

  • - delle aree di miglioramento dei presìdi del SCI;
  • - delle principali iniziative progettuali in corso da parte della Banca sulle tematiche creditizie che, in particolare, presentano attinenza con i rilievi delle Autorità di Vigilanza o delle FAC;
  • - delle più significative iniziative previste per l'indirizzo dei rilievi o per la chiusura di aspettative regolamentari.

In tale contesto, il Collegio ha comunque rinnovato l'invito alla Banca a proseguire nelle attività di ulteriore affinamento dei framework metodologici, organizzativi e di processo – ivi incluse quelle correlate all'implementazione delle indicazioni della Vigilanza contenute nella Guida BCE sui rischi climatici ed ambientali, per meglio consolidare le metriche di valutazione dei fattori di rischio ESG, in coerenza con l'evoluzione del contesto di riferimento – oltre che di continuo rafforzamento dei sistemi di monitoraggio (e relativo puntuale reporting) delle posizioni.

8.2. Operazioni a leva finanziaria e in ambito finanza strutturata

Il Collegio Sindacale ha riservato attenzione alla posizione della Banca rispetto alla cd. "Leveraged Finance", già indicata da BCE tra le Supervisory Priority per il 2022-2024, in linea con le aspettative definite nel 2017 nel documento "Guidance on leveraged transactions", nonché oggetto di specifico richiamo nella comunicazione del 2022 avente ad oggetto "Leveraged transactions – supervisory expectations regarding the design and functioning of risk appetite frameworks and high levels of risk taking", esaminata dal Consiglio di Amministrazione anche nel 2023.

In punto il Collegio ha preso atto delle azioni sinora poste in essere dalla Banca nel perseguire un'efficace gestione e nel garantire l'appropriata identificazione e il presidio dei rischi relativi alle operazioni con leva finanziaria a livello di Gruppo mediante, ad esempio, l'attivazione di un tavolo di confronto tra diverse Funzioni Aziendali e di Controllo e, quindi, la previsione di apposita reportistica a cura dell'Area CLO oltre che la considerazione quale rischio idiosincratico del Leverage Finance related risk nell'ICAAP 2023. Rammenta altresì che la Banca fornisce una reportistica regolare alla Vigilanza sulle operazioni in parola, nell'ambito della segnalazione trimestrale STE – Leveraged Transactions (ricompresa nelle Data Collection oggetto delle verifiche sulla qualità dei dati). È stato altresì definito un complessivo rafforzamento del framework di

misurazione e monitoraggio delle operazioni con leva finanziaria, ottenuto, fra l'altro, mediante l'integrazione di uno specifico indicatore RAF sia a livello di Gruppo sia cascading sulla filiera Corporate.

In merito alla corretta identificazione del perimetro delle posizioni Leveraged Transaction la funzione Audit ha eseguito una verifica annuale che ha evidenziato una situazione di prevalente adeguatezza, segnalando contestualmente alcuni profili di miglioramento, al fine di rafforzare i controlli di primo livello e allineare i processi interni alle indicazioni più recenti dell'Autorità di Vigilanza, in tema di reporting e di framework RAF, in particolare per il presidio delle posizioni con leverage più elevato.

In stretta correlazione con la tematica in esame, l'Organo di Controllo ha supervisionato l'operatività in ambito Finanza Strutturata sviluppata dalla Banca, rilevando gli interventi di rafforzamento dell'assetto organizzativo eseguiti nonché del sistema dei controlli.

In considerazione della dinamica di progressivo incremento registrato dai tassi di interesse e delle aspettative evidenziate dall'Autorità di Vigilanza, anche nell'ambito di più recenti interlocuzioni, il Collegio, nel formulare un richiamo ad una generale prudenza nel trattare operazioni particolarmente rischiose, si riserva di monitorare le iniziative che saranno assunte dalla Banca nel corso del 2024 per gli ambiti operativi descritti.

8.3. Processi di aggiornamento ed estensione dei modelli interni di misurazione dei rischi

In considerazione degli impatti patrimoniali connessi al consolidamento della modellistica interna, nel corso del 2023 il Collegio ha proseguito la propria supervisione sugli sviluppi dei risk models interessati da processi di estensione ed evoluzione in coerenza con la normativa di riferimento e con le aspettative della Vigilanza. Il Collegio Sindacale ha mantenuto costanti flussi informativi con le Strutture della Banca (in particolare, con le Funzioni RMM e IVU) relativamente alle attività progressivamente svolte, anche al fine di indirizzare i rilievi formulati da BCE ad esito del processo volto all'autorizzazione delle istanze di modifica/estensione dei modelli interni utilizzati per la misurazione dei rischi ai fini segnalatori.

Per quanto riguarda la modellistica interna utilizzata per la misurazione dei rischi ai fini gestionali, le competenti Strutture (in particolare RMM) hanno proseguito, anche nel 2023, le attività di manutenzione ed aggiornamento nel continuo, in specie in ambito rischio di credito, di mercato e di liquidità.

Al Collegio Sindacale sono state rappresentate le istanze di modifica della modellistica, in specie di quella regolamentare, nonché le notifiche ex ante ed ex post di modifiche non materiali ai modelli interni di valutazione dei rischi validati. In tale contesto il Collegio ha, tra l'altro, esaminato le verifiche svolte dalle FAC di secondo (in particolare, IVU) e terzo livello (Audit) nonché le decisioni finali della

Vigilanza sulle istanze stesse, le relative richieste e i conseguenti Action Plan correttivi approvati dal Consiglio di Amministrazione (sottoposti ad assurance della Funzione Audit).

In relazione a quanto sopra descritto, nell'ambito della propria azione di supervisione del SCI, il Collegio ha ribadito l'esigenza di stimare adeguatamente i tempi necessari nella pianificazione delle attività inerenti ad interventi modellistici, per lo svolgimento di puntuali controlli da parte delle Funzioni agli stessi preposte (in primis, IVU e Audit).

8.4. Product Governance

In ordine al percorso evolutivo intrapreso dal Gruppo, con il supporto della Funzione Compliance per gli aspetti di competenza, in ambito Product Governance (di seguito anche "POG") per i Servizi di investimento e adeguamento alla cd. "Direttiva MiFID II", alla luce degli esiti dell'ispezione condotta da Consob nel 2019 e tenuto conto altresì di progettualità già in corso, si rappresenta che le competenti Funzioni Aziendali hanno proseguito nella realizzazione delle residuali iniziative delineate, pervenendo al completamento del Piano originariamente predisposto. Su tutti gli interventi progettuali il Collegio ha mantenuto idoneo monitoraggio, anche per il tramite della Funzione Compliance, richiedendo e ricevendo specifici aggiornamenti/approfondimenti relativamente allo stato di realizzazione degli interventi di adeguamento alla Direttiva MiFID II e di rafforzamento del complessivo processo di Product Governance.

Con riguardo alle iniziative in corso, sempre in ambito Product Governance, identificate con riferimento ai profili di anomalia presenti sul Sistema evidenziati da Banca d'Italia nella Comunicazione avente ad oggetto "Orientamenti per gli intermediari relativi ai dispositivi di governance e di controllo sui prodotti bancari al dettaglio (POG)" – inoltrata al mercato il 18 marzo 2021 – si segnala che il Collegio Sindacale ne ha monitorato periodicamente lo stato di realizzazione con il supporto delle competenti Strutture. Al riguardo, rilevata la complessa articolazione delle attività in cui si sviluppa il progetto, è stato reso edotto circa la ripianificazione di talune di esse, per le quali ha auspicato una più celere attuazione, laddove possibile, raccomandando in particolare che il percorso evolutivo intrapreso dalla Banca per la Product Governance dei prodotti bancari e accessori sia supportato da adeguate iniziative di formazione del personale.

8.5. Servizi di investimento

Nell'ambito dei Servizi di investimento, il Collegio Sindacale ha esaminato periodicamente – oltre che le verifiche sui processi – gli esiti dei controlli condotti dalla Funzione Compliance sulla Rete Commerciale di Banco BPM atti a rilevare, principalmente tramite l'analisi di indicatori a distanza (KRI), eventuali macrofenomeni rappresentativi di diffuse pratiche operative potenzialmente non conformi alle Policies aziendali. Le analisi svolte nell'anno 2023 hanno evidenziato un trend complessivamente positivo.

Il Collegio Sindacale ha discusso con la Funzione Compliance le evidenze emerse in corso d'anno su tale ambito e sulle progettualità in corso, affinando processi e procedure nell'ottica altresì di integrare gli aspetti di novità introdotti dalle intervenute discipline, quali ad esempio quelle in tema ESG.

Anche ad esito dei confronti con il Collegio Sindacale, la Funzione Compliance ha condotto specifici approfondimenti, proponendo interventi migliorativi e sensibilizzando la Rete Commerciale rispetto ad alcuni approcci comportamentali non del tutto conformi al modello in uso, anche attraverso l'organizzazione – con il supporto della Funzione Commerciale – di incontri mirati presso le strutture territoriali. In questo contesto si ritiene opportuno richiamare le raccomandazioni formulate dal Collegio Sindacale in termini di "cultura aziendale" quale elemento imprescindibile per una positiva e costruttiva relazione con la clientela.

La disamina della Relazione annuale sull'attività svolta, resa anche ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento Intermediari, e di quella relativa ai Reclami sulla Prestazione dei Servizi di investimento predisposte dalla Funzione di Conformità alle Norme – da inoltrare a Consob – non hanno fatto emergere aspetti di criticità ulteriori rispetto a quelli già indirizzati mediante specifiche iniziative e/o progettualità. Le analisi svolte hanno portato infatti la Funzione Compliance a non rilevare significative carenze organizzative o comportamentali che richiedano un intervento tempestivo, sia perché non si sono manifestate concentrazioni di lamentele nei servizi prestati o in specifici territori, sia perché le principali cause di contestazione risultano di carattere eterogeneo o legate a vicende passate. Il numero di reclami registrati nel 2023 risulta in lieve aumento rispetto all'anno precedente, ma in numero ancora significativamente inferiore al biennio 2020-2021.

Nel corso del 2023 sono proseguiti i controlli di secondo livello svolti dalla Funzione ERM, riconducibili ai macro-processi della Consulenza, della Product Governance, del Pricing e della Best Execution, le cui evidenze saranno inserite nella Relazione annuale sui Servizi di investimento da redigere ai sensi del Regolamento congiunto Banca d'Italia e Consob del 29 ottobre 2007 e successive modificazioni. La predetta Funzione sta continuando, nel contempo, le attività volte al progressivo miglioramento del sistema di reporting ed all'ulteriore rafforzamento dei processi di monitoraggio nell'ambito del framework ESG dei controlli sui Servizi di investimento.

In attesa dell'emissione dell'annuale Relazione della Funzione Audit sulla Prestazione dei Servizi di investimento, anch'essa oggetto di inoltro all'Autorità, il Collegio Sindacale è stato reso edotto circa gli esiti delle verifiche condotte in tale ambito dalla Funzione, da cui è emerso un quadro di sostanziale adeguatezza, essendo state indirizzate, anche su sollecitazione dello stesso Collegio, le azioni di miglioramento individuate.

8.6. Trasparenza, tutela del consumatore e usura

Nell'ambito delle prerogative di vigilanza, il Collegio Sindacale ha riservato particolare attenzione alle tematiche in oggetto, esaminando periodicamente gli esiti dell'attività di monitoraggio svolta dalle FAC, per quanto di rispettiva competenza.

Al riguardo, si rappresenta che le periodiche attività di controllo a distanza atte a rilevare tramite l'analisi di indicatori eventuali profili di non conformità, condotte dalla Funzione Compliance su Banco BPM per gli ambiti normativi di rilievo, pur non riscontrando indici di specifiche rischiosità, hanno evidenziato taluni profili di attenzione, sui quali la predetta Funzione mantiene opportuno presidio, anche su indicazione del Collegio Sindacale. Gli esiti di tali monitoraggi sono altresì trasmessi alle competenti Funzioni della Banca per gli ambiti di rispettiva competenza, al fine di valutare l'adozione di eventuali interventi di indirizzo delle anomalie riscontrate.

Dalla disamina della Relazione predisposta dalla Funzione Compliance, in merito all'analisi sull'attività di gestione dei reclami bancari e assicurativi e all'adeguatezza delle procedure interne adottate dalla Banca, non sono emersi specifici fattori di rischiosità o indici di preoccupazione. Infatti, come in passato, le contestazioni sono risultate insistere sui prodotti di più ampia diffusione tra la clientela, in particolare i conti correnti e i prodotti afferenti alla concessione del credito e ai servizi di pagamento. Le motivazioni prevalenti alla base delle contestazioni attengono principalmente all'esecuzione delle operazioni, alle comunicazioni/informazioni alla clientela e alle condizioni e/o all'applicazione delle stesse. Rispetto all'esercizio precedente, nel 2023 si è riscontrato anche un decremento nel numero dei reclami ricevuti in ambito bancario ed una sostanziale stabilità in quello afferente ai prodotti assicurativi (non IBIPS).

Con riferimento all'adeguatezza delle procedure e delle soluzioni organizzative adottate per la gestione dei reclami, la Funzione Compliance esprime un giudizio di adeguatezza sia sotto il profilo della normativa interna che dal punto di vista dei processi operativi. Nel merito, si evidenzia che la Banca ha proseguito nel 2023 – anche in risposta alle richieste formulate dall'Autorità di Vigilanza nell'ambito di visite ispettive e agli esiti dei controlli della stessa Funzione Compliance – nell'affinamento dei presìdi volti al rafforzamento delle prassi adottate nella gestione dei reclami o di processi che possono esporla ad azioni di reclamo.

Dalle analisi degli esiti delle verifiche condotte dalla Funzione Audit sulla Rete Commerciale non sono emerse anomalie rilevanti riconducibili al rispetto della normativa in materia di Trasparenza. Quelle esistenti sono comunque per lo più riconducibili ad aspetti di completezza documentale di tipo cartaceo.

Per quanto riguarda i processi attinenti alla gestione delle relazioni con la clientela in ambito Trasparenza, proseguono le iniziative intraprese per assicurare che le informative ai clienti in

occasione di eventuali manovre unilaterali siano pienamente in linea con le aspettative di Banca d'Italia, come richiesto dalla stessa con comunicazione del 23 settembre 2021.

Inoltre, la verifica svolta dalla Funzione Compliance sui processi di gestione dell'informativa precontrattuale dei prodotti di credito ai consumatori e di credito immobiliare ai consumatori ha evidenziato la necessità di rafforzare i presìdi in essere, attività già indirizzate attraverso le competenti strutture. Il tema è stato altresì oggetto di un'ispezione avviata da Banca d'Italia lo scorso novembre 2023 e proseguita fino a inizio febbraio 2024, per la quale si è in attesa di ricevere il relativo rapporto ispettivo. Si segnala che il Collegio Sindacale ha mantenuto un opportuno monitoraggio tramite le competenti Funzioni Aziendali, esaminando in particolare la corrispondenza intervenuta (tra fine 2023 e inizio 2024) tra la Banca e la Vigilanza in relazione agli esiti delle verifiche di mistery shopping condotte presso sportelli della Banca e la richiesta di ulteriori chiarimenti sulle manovre unilaterali eseguite in conseguenza dell'andamento dell'inflazione e dei tassi.

Il Collegio ha peraltro rinnovato in tali occasioni la raccomandazione, formulata in ottica prospettica, alle competenti Funzioni di:

  • continuare a riservare particolare attenzione agli adempimenti di trasparenza, anche in relazione ai necessari interventi di aggiornamento/coordinamento della regolamentazione interna, in recepimento dell'evoluzione normativa esterna e degli orientamenti di settore, tenuto altresì conto dell'analisi dei reclami e delle doglianze pervenute dalla clientela;
  • proseguire con celerità l'allineamento dei processi operativi interessati con idonee implementazioni informatiche, a presidio dei rischi e per un rafforzamento del complessivo SCI;
  • assicurare adeguata ed aggiornata formazione del personale in materia.

Si rappresenta inoltre che, nel corso del 2023 e sino alla data della presente Relazione, il Collegio ha ricevuto periodici aggiornamenti dalle competenti Strutture aziendali circa lo stato di avanzamento delle attività progettuali in ambito Usura avviate ad esito dell'assessment condotto con il supporto di consulenti esterni, finalizzato ad effettuare una ricognizione dei processi e del sistema dei controlli in argomento, anche alla luce delle evoluzioni normative, in specie con riguardo ad un'opportuna revisione dei criteri per il calcolo delle soglie di usura e verifica dell'adeguatezza delle procedure interne per il presidio di tale rischio. Tenuto conto degli interventi frattanto conclusi e soprattutto di quelli ancora da finalizzare, il Collegio Sindacale ha rimarcato la forte attenzione da dedicare al tema, raccomandando il monitoraggio delle attività residue al fine di pervenire alla loro conclusione entro i termini previsti.

8.7. Integrazione delle dimensioni ESG nei processi aziendali

Nel richiamare preliminarmente quanto esposto al paragrafo della presente Relazione in tema di informativa di carattere non finanziario, il Collegio sottolinea come, alla luce delle attività condotte

e dei flussi informativi ricevuti nel corso del 2023, si possa rilevare un'effettiva graduale integrazione delle dimensioni ESG nei processi aziendali, in particolare ai fini della definizione di un adeguato SCI per la gestione dei rischi correlati nonché a supporto del perseguimento di un successo sostenibile, nell'ambito di una sana e prudente gestione della Banca e del Gruppo, secondo gli obiettivi strategici definiti.

In merito l'Organo di Controllo dà atto di aver monitorato, in particolare attraverso la disamina degli esiti delle attività svolte dalle FAC, gli impatti di tale processo evolutivo intrapreso dalla Banca nei diversi ambiti di operatività (ad esempio Crediti, Finanza, Operations), in un contesto che, dal punto di vista normativo e regolamentare, risulta ancora in fase di sviluppo e consolidamento, riservandosi di presidiare la puntuale attuazione delle azioni di miglioramento individuate nel rispetto delle tempistiche pianificate, avendone sollecitato, ove ritenuto opportuno, un'accelerazione.

Il Collegio Sindacale ha richiamato l'attenzione delle Funzioni Aziendali sui rischi operativi sottesi, di tipo reputazionale e legale, alla produzione e gestione delle informazioni e dei dati in materia di sostenibilità, in particolare tenuto conto: (i) dei più recenti interventi di armonizzazione adottati dall'Unione Europea, (ii) del ruolo della Banca sul mercato e (iii) dell'attenzione riservata dall'Autorità di Vigilanza (anche con attività ispettive dedicate, una, come sopra esposto, recentemente conclusasi per la parte on site).

L'Organo di Controllo ha inoltre sottolineato la necessità di un irrobustimento generale dell'assetto organizzativo e del SCI, mediante una puntuale strutturazione dei diversi livelli di controllo nonché la relativa tracciatura, ribadendo la trasversalità di informazioni e dati in materia di sostenibilità, il tutto secondo un approccio che, nel contesto ormai attuale dell'applicazione della normativa CSRD, deve assicurare la misurabilità, la qualità e la confrontabilità degli stessi. Le iniziative assunte in questa prospettiva si ritengono essenziali anche ai fini di un'adeguata informativa finanziaria e di sostenibilità e degli ulteriori adempimenti in termini di disclosure nonché rilevanti in altri contesti comunque impattati, come ad esempio le politiche di remunerazione e incentivazione della Banca.

8.8. Information and Communication Technology e Sicurezza Informatica

Per l'ambito in esame è opportuno richiamare preliminarmente l'articolato quadro normativo e regolamentare di riferimento (citando, ad esempio, il Digital Operational Resilience Act, anche "DORA", e i tre documenti delegati integrativi emanati dalla Commissione europea, nonché il 40° aggiornamento della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013), le correlate aspettative di vigilanza (gli Orientamenti dell'EBA sulla gestione dei rischi relativi alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e di sicurezza nonché le Priorità di vigilanza 2024-2026 di BCE, in continuità con gli anni precedenti) nonché il contesto operativo (gli obiettivi di Piano Strategico in termini di diffusione di un modello distributivo omnicanale e digitale) e geopolitico (conflitti russo-ucraino e

mediorientale) per comprendere più compiutamente la rilevanza per la Banca e il Gruppo della definizione di un adeguato assetto organizzativo per il presidio dei rischi ICT e di sicurezza. Di recente (febbraio 2024), l'Autorità di Vigilanza europea è intervenuta (Supervisory Newsletter) per rimarcare l'importanza di assicurare una maggiore competenza dei consigli di amministrazione delle banche in materia, definendo una specifica policy che riprende i princìpi già espressi nel documento "Guide on effective risk data aggregation and risk reporting" posto in consultazione da BCE nel corso del 2023.

In tale contesto il Collegio Sindacale ha riservato, in continuità con il passato, specifica attenzione al sistema di Information and Communication Technology del Gruppo ed alla sua complessiva evoluzione, quale elemento essenziale a supporto delle attività di business e di controllo.

Oltre alla disamina delle rendicontazioni periodiche e delle pianificazioni previste in conformità a disposizioni normative esterne e regolamentari interne attinenti a tale ambito (come ad esempio in tema di Business Continuity e Disaster Recovery), nel corso del 2023, tenuto conto delle tensioni geopolitiche internazionali richiamate, il Collegio ha prestato particolare attenzione alla valutazione dei rischi connessi alla sicurezza informatica (di seguito anche "cybersecurity"), al fine di accertare l'adozione da parte della Banca di adeguati ed efficaci presìdi organizzativi e tecnici, volti alla mitigazione di tali rischi, anche mediante un rafforzamento dei flussi informativi da parte delle competenti Funzioni, in linea con le raccomandazioni formulate dalle Autorità di Vigilanza (in primis, Consob e Banca d'Italia).

Nel rammentare che nel 2020 è stato effettuato uno specifico assessment, all'esito del quale sono stati definiti il Masterplan IT 2020-2023 ed i relativi Piani Operativi annuali (indirizzati ad un aggiornamento dell'architettura e dell'infrastruttura, all'evoluzione della strategia di sourcing, alla revisione del modello operativo dell'IT e all'accelerazione della digitalizzazione), si sottolinea come, in occasione della presentazione del Piano Operativo delle Iniziative Informatiche 2023, esaminati i contenuti del "Rapporto sintetico sulla situazione del rischio informatico - Anno 2022", il Collegio abbia rilevato una declinazione delle iniziative in stretto raccordo con gli obiettivi del Piano Strategico 2021-2024. L'Organo di Controllo ha altresì analizzato il "Rapporto sintetico sull'adeguatezza e costi dell'ICT 2022", prendendo atto delle valutazioni condotte che hanno confermato, in linea con gli esiti degli anni precedenti, un giudizio di adeguatezza dei sistemi e degli oneri ICT.

Nelle more di esaminare il Rapporto sintetico sulla situazione del rischio ICT e di sicurezza riferito all'anno 2023, il Collegio Sindacale ha ritenuto opportuno monitorare, a supporto dei propri compiti di vigilanza: (i) gli sviluppi dell'attività ispettiva condotta on site da BCE in tema "IT e Cyber Security Risks" per rilevare (in attesa della formalizzazione finale degli esiti) la valutazione dell'Autorità sui presìdi di cybersecurity e rischio informatico del Gruppo; (ii) le risultanze dell'IT Risk Questionnaire

elaborato dalla Banca nel corso dello stesso esercizio, che hanno evidenziato diversi miglioramenti rispetto al precedente questionario sia in termini di riduzione dell'esposizione al rischio sia di incremento della maturità in diversi ambiti oggetto del monitoraggio; (iii) l'esecuzione nei primi mesi del 2024 del primo esercizio di Cyber Resilience Stress Test, che interessa trasversalmente tutte le funzioni della Banca con l'obiettivo di valutare la resilienza a eventi di cybersecurity, identificare e indirizzare debolezze e mancanze, realizzando una "learning experience" sia per la Banca che per BCE, i cui risultati saranno condivisi nel mese di luglio 2024.

Il Collegio ha tenuto altresì conto degli esiti delle attività di verifica condotte dalle FAC, anche ai sensi della normativa di vigilanza, attinenti all'ambito in esame, che hanno evidenziato taluni aspetti che necessitano di interventi di rafforzamento.

In tale contesto il Collegio Sindacale ha preso atto degli interventi già assunti dalla Banca per il rafforzamento dell'assetto organizzativo con: (i) l'adeguamento della metodologia per la conduzione dell'analisi sui rischi ICT e di sicurezza, in linea con il richiamato aggiornamento della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013, e l'evoluzione degli indicatori RAF in tema di sicurezza (in termini di presìdi e incidenti); (ii) la costituzione dell'unità organizzativa ICT & Security Risk, in precedenza citata nella presente Relazione, nell'ambito della Funzione ERM; (iii) gli adeguamenti della normativa interna in conformità alla citata Circolare; (iv) la nomina del Chief Innovation Officer; (v) un programma di sviluppo volto a supportare la trasformazione IT e rafforzare il ruolo della Data Quality e Sicurezza Informatica di Gruppo mediante un piano formativo che garantisca lo sviluppo di know how, considerando le tematiche emergenti (upskilling e reskilling), su competenze professionali e trasversali del personale.

Il Collegio ha inoltre monitorato lo stato di avanzamento delle iniziative assunte a fronte delle indicazioni formulate dalle FAC, sollecitando il rispetto delle tempistiche pianificate e un adeguato stanziamento di risorse a supporto, al fine di assicurare la piena conformità di processi e procedure aziendali, ritenendo che le aree di miglioramento indicate costituiscano un ulteriore impulso e strumento in termini di progressivo rafforzamento delle procedure di gestione e dei presìdi operativi interni, nella prospettiva di ulteriori avanzamenti del processo di digitalizzazione e innovazione avviato dalla Banca confermato nel nuovo Piano Strategico quale fondamentale pilastro.

In una prospettiva più generale, il Collegio ha sottolineato l'esigenza di prestare massima attenzione nell'adozione di soluzioni che prevedono l'acquisizione di risorse applicative e infrastrutturali da fornitori esterni o da Internet (quali i servizi di cloud computing), in quanto ritenute iniziative potenzialmente foriere di rischi maggiori, esortando a comportamenti di estrema prudenza e rispettosi dei previsti presìdi e sistemi di controllo sempre più rigorosi, nel presupposto che la sicurezza informatica è fortemente dipendente dall'atteggiamento degli individui, a partire dal Top Management.

8.9. Rischio derivante da contratti di outsourcing/services con partner esterni al Gruppo

Il Collegio ha mantenuto una costante attenzione al presidio dei rischi connessi all'esternalizzazione di Funzioni Aziendali e quindi alle misure adottate dalla Banca per mitigarli nell'ambito di un modello organizzativo che prevede l'accentramento delle funzioni operative e di quelle di controllo presso la Capogruppo, nel rispetto delle disposizioni e degli orientamenti di vigilanza in materia. Nel corso del 2023 l'Organo di Controllo ha esaminato la Relazione annuale delle attività svolte nell'anno 2022 sulle Funzioni Essenziali o Importanti fuori dal Gruppo (anche "FEI") rilevando la positiva valutazione espressa dalla Funzione Audit e richiamando contestualmente l'attenzione sulla rilevanza di una puntuale attuazione del framework definito per la gestione delle esternalizzazioni (in particolare se FEI) nel rispetto della normativa di riferimento e in linea con le indicazioni di vigilanza.

A seguito delle variazioni intervenute nell'articolazione del Gruppo, tale presidio risulta rilevante anche in relazione ai nuovi rami di business assicurativo (in particolare nelle more del completamento dell'internalizzazione di Vera Vita) e di gestione del risparmio (seppur, allo stato, la neocostituita Banco BPM Invest SGR non abbia ancora avviato la propria attività), come emerso anche ad esito del processo di Risk Identification svolto dalla funzione di controllo dei rischi nel 2023.

Si segnala che il Collegio è in attesa di ricevere la Relazione annuale delle attività svolte nell'anno 2023 sulle FEI per la disamina di competenza.

In stretto raccordo con quanto esposto al precedente paragrafo, è opportuno richiamare le priorità di vigilanza individuate da BCE per il periodo 2024-2026 (in continuità con i precedenti), tra le quali sono inclusi i rischi di esternalizzazione dei servizi informatici e di sicurezza informatica/cibernetica come importanti fattori di rischio operativo per le banche. In tale contesto, la Vigilanza ha previsto una raccolta di dati e analisi orizzontale dei registri delle attività di esternalizzazione e ispezioni mirate sulla gestione dell'esternalizzazione e della sicurezza cibernetica, nonché la prova di stress sulla resilienza cibernetica sistemica in precedenza già citata, iniziative che il Collegio si riserva di monitorare nel corso del 2024.

8.10. Segnalazioni/Reporting alle Autorità di Vigilanza

In un contesto di architettura dei controlli valutato, dalla Funzione Compliance, di complessiva solidità, è stata rilevata la necessità di interventi di ulteriore rafforzamento dei presìdi di controllo a mitigazione del rischio di non conformità alle norme con riferimento al processo relativo alle segnalazioni alle diverse Autorità di Vigilanza. Tenuto conto di quanto emerso, la Funzione ha ulteriormente implementato gli indicatori di rischio (cd. "Key Risk Indicators" o "KRI") in ambito Segnalazioni alle Autorità di Vigilanza già in uso, al fine di un più efficace monitoraggio su base periodica per la rilevazione di eventuali anomalie circa gli obblighi segnalatori.

Anche il Collegio di Banco BPM – così come gli Organi di Controllo delle Società Controllate Banca Akros e Banca Aletti -– ha riservato specifica attenzione su tali aspetti, procedendo, ove ritenuto utile, a mirati approfondimenti con il supporto delle competenti Strutture aziendali.

8.11. Action Plan tematici

Nel corso del 2023 la Banca è stata chiamata a definire ed approvare Piani di intervento su determinati ambiti (anche definiti "Action Plan"), al fine di programmare misure correttive o di miglioramento, così come identificate prevalentemente a seguito di ispezioni (on site o a distanza), condotte di norma nell'ambito della già richiamata supervisione nel continuo a cura delle Autorità di Vigilanza o in relazione a specifiche istanze avanzate alle stesse dalla Banca. Il Collegio ha ricevuto ed esaminato periodici aggiornamenti circa lo stato di attuazione degli stessi (primariamente tramite il report predisposto dalla Funzione Audit "Monitoring of remedial actions relating to the recommendations from Supervisory Authorities"). Tale monitoraggio trova il presupposto nello strutturato processo per l'assegnazione alle Funzioni della Banca della gestione e risoluzione dei rilievi individuati sia dalle Autorità di Vigilanza e/o dalla Società di revisione sia dalle FAC.

Il Collegio Sindacale ha esaminato inoltre, in ottica risk based, alcune certificazioni (rilasciate dalla Funzione Audit) sul completamento e sulla verificata efficacia delle azioni correttive previste nei citati Remedial Action Plan. Tali verifiche risultano particolarmente significative per il Collegio Sindacale (che si aspetta un sempre maggiore challenge da parte della Funzione di Revisione Interna nei confronti delle Strutture responsabili delle attività di rimedio), in quanto permettono di assicurare un approccio sostanziale rispetto ad una mera attestazione formale di finalizzazione degli interventi. Al riguardo il Collegio ha raccomandato in più occasioni una puntuale esecuzione delle azioni di rimedio nel rispetto delle tempistiche rappresentate alla Vigilanza, ritenendo che eventuali ripianificazioni debbano avere carattere necessariamente residuale.

9. Attività di vigilanza sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo

Il Collegio Sindacale ha acquisito conoscenza e vigilato sull'assetto organizzativo, particolarmente per quanto attiene all'adeguamento alle disposizioni normative e ai correlati interventi di modifica e consolidamento dell'impianto regolamentare interno.

Al riguardo, sia sulla base di confronti diretti intercorsi con i Responsabili delle Funzioni Aziendali deputate in occasione degli incontri via via avuti in corso d'anno, sia in relazione alle evidenze emerse ad esito dei controlli condotti dalle FAC, il Collegio Sindacale ha rilevato una sostanziale adeguatezza dell'assetto organizzativo e normativo della Banca. In particolare, in uno specifico incontro tenutosi ad inizio 2024, i Responsabili aziendali di riferimento hanno confermato per l'esercizio 2023 la complessiva coerenza tra organigramma, funzionigramma (Regolamento aziendale), sistema delle deleghe e delle procure e disposizioni organizzative, attesa la necessità di garantire omogeneità tra ruoli e

responsabilità organizzative e i sottostanti processi aziendali, anche tenendo conto dell'ampliamento del perimetro del Gruppo al settore assicurativo. Il Collegio ha ricevuto rassicurazioni circa il fatto che nei prossimi mesi sarà garantito un ulteriore allineamento alle più recenti determinazioni assunte per la revisione del modello organizzativo e di governance della Banca citate nella presente Relazione. Nel corso del 2023 e nei primi mesi del 2024 la struttura organizzativa di Banco BPM ha registrato, oltre agli interventi già richiamati in questa Relazione o descritti con riferimento alle FAC, le modifiche di seguito sintetizzate:

  • con riferimento alle Strutture di Sede Centrale, talune funzioni sono state oggetto di riorganizzazione/ridenominazione, al fine di una miglior razionalizzazione dei perimetri operativi e di un maggior presidio delle attività di competenza (Comunicazione e Sostenibilità, Marketing e Omnicanalità, Commerciale, Istituzionali, Enti e Terzo Settore, Gestione Integrata Acquisti, Global Transaction Banking, Governo del Credito, Area CRO, Corporate & Investment Banking, Finanza, Risorse Umane, Monitoraggio e Prevenzione). In proposito, si sottolinea che, nell'ambito del conglomerato finanziario, è stata istituita la nuova Funzione Bancassicurazione, quale primo intervento di rafforzamento della governance del comparto assicurativo;
  • in relazione alla Rete Commerciale: (i) il Large Corporate è stato articolato in due nuove strutture operative per un miglior presidio operativo e commerciale; (ii) nell'ambito Corporate vi è stata una riarticolazione dei Centri Corporate all'interno degli attuali Mercati Corporate, nonché l'attivazione di portafogli a concentrazione prevalente di tipologie di clientela operante in specifici settori; (iii) in area Retail, sono stati effettuati interventi di affinamento con riguardo ai centri imprese ed ai relativi poli territoriali con l'obiettivo di potenziare il presidio sul segmento imprese coerentemente con gli obiettivi di Piano Strategico, la chiusura di n. 75 filiali (decisa nel 2022), una revisione dei formati di talune altre filiali nell'ottica di offrire un miglior servizio alla clientela, attraverso "punti vendita" più strutturati e un focus commerciale omogeneo e coerente con il territorio e, da ultimo, è stata introdotta la figura del Referente Bancassicurazione presso le strutture Commerciale DT in seno alle Direzioni Territoriali, per il coordinamento operativo delle figure degli Specialisti Bancassicurazione;
  • con riguardo alle altre Società del Gruppo: (i) con decorrenza 1° gennaio 2023 è divenuta operativa la scissione parziale di Tecmarket Servizi S.p.A. a favore di Banco BPM, che ha previsto il passaggio alle dipendenze della Capogruppo, e conseguentemente al Contratto Collettivo Nazionale del Credito, di n. 20 delle n. 23 risorse di detta Società; (ii) in Banca Akros – in coerenza con l'operazione di scissione parziale, già richiamata nel corpo della Relazione – sono stati realizzati interventi di riorganizzazione/ridenominazione con l'obiettivo di Piano di accrescere l'efficacia delle attività di corporate finance e investment banking; (iii) in Banco BPM Vita vi è stata un'evoluzione dell'iniziale assetto organizzativo della Società, con specifico riguardo alla Struttura

Amministrazione e Bilancio, per garantire un più efficace presidio dei processi di competenza; (iv) in Banca Aletti sono stati realizzati interventi finalizzati a scorporare le attività di advisory lato servizi di investimento a beneficio delle Direzioni Territoriali di Banco BPM.

Sono state inoltre attivate le procedure relative alle operazioni di razionalizzazione dell'assetto societario ed operativo del Gruppo, quali: la scissione parziale di Banca Akros a favore di Banco BPM, con relativo passaggio alle dipendenze di Banco BPM delle n. 62 risorse appartenenti al ramo d'azienda oggetto di scissione (riferito alla business line Global Markets) e la costituzione della Società Banco BPM Invest SGR, con conseguente previsto passaggio alle dipendenze della SGR di n. 10 risorse di Banco BPM.

L'inserimento di nuove risorse in organico ha favorito sia il ricambio generazionale che lo sviluppo del business in ragione anche del mutato contesto operativo e della progressiva integrazione del ramo assicurativo. A tale ultimo proposito, il Collegio Sindacale ha sollecitato ed è stato altresì informato circa l'assunzione di risorse qualificate in materie assicurative all'interno, tra le altre, delle Funzioni Audit e Amministrazione e Bilancio.

In un anno caratterizzato ancora da complessità ed incertezza (situazione geopolitica internazionale fortemente compromessa dai conflitti russo-ucraino dal 2022 e in Medio Oriente dall'ottobre 2023), il Collegio ha monitorato le iniziative assunte al fine di assicurare le migliori condizioni lavorative, ad esempio con la conferma della modalità del lavoro agile (cd. "smart working"), adottata a partire dal 2020 e nel tempo adeguata, nonché la flessibilità degli orari. Anche le nuove modalità di interazione con la clientela, introdotte nel corso del 2020, sono state ulteriormente rafforzate con una revisione del modello operativo e di servizio per incentivare l'uso dei canali digitali, anche in linea con gli obiettivi del Piano Strategico. La Banca ha potuto infatti fattorizzare l'esperienza imposta dalla pandemia per sviluppare ulteriormente i processi di digitalizzazione, le dotazioni tecnologiche (per favorire il lavoro e le modalità di comunicazione a distanza) e la gestione della mobilità. Il tutto avendo riguardo al rispetto e alla promozione di logiche di sostenibilità.

Il Collegio ha altresì ribadito in più occasioni come l'adeguatezza quali-quantitativa delle Strutture aziendali debba essere garantita e valutata anche alla luce degli investimenti intrapresi nel rafforzamento e/o implementazione di supporti di carattere informatico e di processi di automazione, finalizzati al miglioramento dell'efficienza e della qualità dell'operatività.

In continuità con la considerazione riservata dal Collegio nei precedenti esercizi in merito al framework delle esternalizzazioni infra ed extra Gruppo, anche nel 2023 i Sindaci hanno mantenuto attenzione all'adeguamento alle Linee Guida EBA e all'evoluzione del business del Gruppo esaminando (i) sia le verifiche svolte dalla Funzione Audit, anche sollecitando la celere attuazione degli interventi di miglioramento individuati, (ii) che le risultanze del monitoraggio periodico delle attività esternalizzate presentate al Consiglio di Amministrazione.

Tutto ciò rappresentato e tenuto conto di quanto evidenziato nella presente Relazione, tanto con riferimento alle progettualità e iniziative interne, quanto alle già richiamate numerose attività connesse agli accessi ispettivi (on site o a distanza) e alle richieste della Vigilanza (anche in ambito SREP), il Collegio Sindacale ha vigilato sulla progressiva adozione da parte del Consiglio di Amministrazione di determinazioni idonee ad assicurare un framework normativo e assetti organizzativi interni adeguati a garantire una corretta applicazione dei processi operativi. Al riguardo, pur nella consapevolezza che, in un Gruppo dimensionalmente e strutturalmente significativo come Banco BPM, tale assetto organizzativo e normativo richiede continui interventi evolutivi e di costante rafforzamento, il Collegio ha constatato la sua sostanziale conformità.

Nel 2023 l'assetto organizzativo del SCI, con esclusivo riferimento all'Area CRO (come già descritto nella presente Relazione), è stato interessato da alcune modifiche, anche in prosecuzione di quanto avviato nel 2022, finalizzate all'ulteriore rafforzamento dell'articolazione organizzativa delle Funzioni ERM e RMM, individuando le ulteriori unità a riporto di queste ultime nel rispetto degli ambiti di attività di ciascuna e in recepimento delle indicazioni formulate da BCE, nonché delle più recenti disposizioni di vigilanza in materia di gestione dei rischi.

A ciò si aggiunge, per tutte le FAC, l'ampliamento del perimetro delle attività di competenza con inclusione di quelle riferite al comparto assicurativo, a seguito delle già menzionate operazioni societarie. In proposito, si precisa che le corrispondenti Funzioni di Controllo delle Imprese di Assicurazione riportano funzionalmente alle FAC della Capogruppo.

Nell'esercizio dei propri doveri di supervisione sull'adeguatezza del SCI, il Collegio Sindacale ha mantenuto un costante confronto con i Responsabili delle FAC al fine, tra l'altro, di verificare eventuali esigenze di rafforzamento quali-quantitativo delle stesse, raccomandando, ove ritenuto opportuno, alle Funzioni Organizzazione e alle Risorse Umane, oltre che allo stesso Consiglio di Amministrazione, di definire opportuni interventi. Il Collegio ha quindi accertato la complessiva sostanziale adeguatezza quali-quantitativa di ciascuna FAC.

10. Politica in materia di remunerazione

Il Collegio Sindacale ha preso atto che il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 12 marzo 2024, ha approvato, per quanto di competenza ai sensi della normativa vigente, la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti al personale del Gruppo Bancario Banco BPM (di seguito anche "Remuneration Policy"), comprensiva della sezione "Politica in materia di remunerazione 2024" e della sezione "Compensi corrisposti", nonché la relativa Relazione Illustrativa all'Assemblea dei Soci cui i documenti verranno sottoposti.

Al riguardo, si rappresenta come, nel prendere atto che la Remuneration Policy predisposta per il 2024 conferma sostanzialmente l'impianto dell'esercizio 2023, il Collegio abbia valutato, tra l'altro:

  • (i) l'estensione della politica di remunerazione alla Società neocostituita Banco BPM Invest SGR, nel rispetto della normativa di riferimento;
  • (ii) in merito agli obiettivi di performance del Piano Short Term Incentive, un'assegnazione degli obiettivi ESG in maniera capillare, prevedendone in particolare di specifici per la filiera commerciale che gestisce sia clientela retail che clientela corporate/imprese nonché la previsione di indicatori correlati alla diffusione della cd. "cultura del rischio";
  • (iii) la conferma della metodologia utilizzata nel 2023 al fine dell'analisi da parte del Consiglio di Amministrazione della neutralità della politica di remunerazione rispetto al genere, con la prosecuzione delle iniziative atte a riconoscere e valorizzare le diversità in tutte le sue accezioni, con particolare attenzione alla valorizzazione del talento femminile, coerentemente al Piano Strategico 2023-2026;
  • (iv) il rispetto dei princìpi e delle raccomandazioni previsti in materia di politiche di remunerazione dal Codice di Corporate Governance, cui la Banca ha aderito. In particolare, la Remuneration Policy risulta funzionale al perseguimento del successo sostenibile della stessa.

Il Collegio Sindacale ha inoltre esaminato:

  • - la relazione della Funzione Audit che rendiconta le risultanze delle verifiche dalla stessa condotte nel corso del 2023 sull'attuazione del sistema di remunerazione del Gruppo, ad esito delle quali è stata accertata la coerenza delle iniziative assunte in materia di remunerazione del personale con i princìpi e le regole declinate nella normativa interna ed esterna di riferimento, il cui compendio è rappresentato dalle "Politiche di remunerazione" approvate annualmente dal Consiglio d'Amministrazione e dall'Assemblea dei Soci, secondo le rispettive competenze;
  • - l'opinion (ex ante) rilasciata dalla Funzione Compliance circa la conformità alla normativa di riferimento della Politica in materia di remunerazione 2024 del Gruppo.

Ad integrazione di quanto già riferito, si precisa che, nell'ambito delle proprie prerogative, il Collegio Sindacale ha partecipato, per il tramite di un Sindaco designato dal Presidente, alle riunioni del Comitato Remunerazioni, prendendo atto dell'attività (a seconda del caso, istruttoria, consultiva e propositiva) svolta dal predetto Comitato endoconsiliare, anche al fine del rilascio dei pareri previsti dalla normativa in materia.

Il Collegio Sindacale, ai sensi dell'articolo 2389 del codice civile, ha esaminato e, dopo aver circostanziato le proprie riflessioni e considerazioni in merito, ha rilasciato il proprio parere favorevole alla proposta, formulata dal Comitato Remunerazioni e approvata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 26 aprile 2023, relativa alla remunerazione da riconoscere agli Amministratori investiti di particolari cariche, correlata all'impegno richiesto dall'incarico e alle relative responsabilità, per il periodo che si concluderà con la data dell'Assemblea dei Soci convocata per l'approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2025.

I Sindaci hanno inoltre espresso voto favorevole, ai sensi dell'articolo 136 del TUB, alle determinazioni, definite su proposta del Comitato Remunerazioni e approvate dal Consiglio di Amministrazione (nelle sedute del 7-8 febbraio e del 12 marzo 2024), conseguenti al raggiungimento delle performance da parte dell'Amministratore Delegato in relazione al Piano Short Term Incentive 2023 e al Piano Long Term Incentive 2021-2023.

Il Collegio Sindacale viene altresì sentito, in conformità alle previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 e su indicazioni espresse da BCE: (i) in merito alle schede personali relative ai piani di incentivazione dei soggetti appartenenti al personale più rilevante delle FAC Audit, Compliance, Antiriciclaggio, Validazione Interna e in ambito CRO, con particolare riferimento all'assenza di conflitti di interesse; (ii) nell'ambito della valutazione condotta dal Comitato Remunerazioni, in coordinamento con il Comitato Controllo Interno e Rischi, circa la corretta applicazione delle regole stabilite dalla Remuneration Policy per la remunerazione variabile degli stessi Responsabili.

11. Ulteriore attività del Collegio Sindacale e informativa richiesta da Consob

A completamento della dovuta informativa all'Assemblea, vengono forniti nel seguito gli specifici ragguagli richiesti dalla Comunicazione Consob n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, non già sopra esposti e resi sulla base dell'attività svolta nel 2023 e nei primi mesi del 2024 dal Collegio Sindacale di Banco BPM:

  • si rammenta che con il 42° aggiornamento del 30 marzo 2023 la Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 è stata modificata al Capitolo 3 della Parte Terza riguardante le disposizioni in materia di "Obbligazioni bancarie garantite". Unitamente alla nuova disciplina è stato previsto un regime transitorio al fine di assicurare che i titoli emessi successivamente alla data di entrata in vigore delle richiamate disposizioni, ancorché nell'ambito di programmi preesistenti, fossero conformi al nuovo quadro regolamentare, in attuazione delle novità introdotte dalla normativa europea di riferimento. In ossequio a tale regime transitorio, il Collegio dà atto che, con riferimento ai programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2": (i) le rispettive prime emissioni (per ciascun programma) successive all'entrata in vigore delle nuove disposizioni sono state realizzate decorsi i 30 giorni che Banca d'Italia ha stabilito nel regime transitorio (decorrenti dalla data di invio della comunicazione dell'intenzione di effettuarle); (ii) è stato sentito in relazione alle attestazioni rilasciate dal Consiglio di Amministrazione circa la conformità di ciascun programma al nuovo quadro regolamentare. In punto si precisa che il Consiglio ha acquisito per ciascuna nuova emissione le attestazioni rilasciate dalla Funzione di controllo dei rischi e dalla Struttura Legale Finanza nonché il parere di conformità emesso dalla Funzione Compliance;
  • il Collegio Sindacale è stato destinatario di una segnalazione da parte di un Socio, gestita ai sensi dell'articolo 2408 del codice civile. Al riguardo l'Organo di Controllo ha provveduto ai necessari

approfondimenti, non riscontrando la fondatezza o la presenza nei fatti evidenziati di presupposti per dar corso a specifiche azioni;

  • oltre a quanto indicato al punto precedente, sono pervenute al Collegio Sindacale, anche per il tramite del proprio Presidente, tre comunicazioni potenzialmente qualificabili come esposti, in cui vengono segnalate asserite scorrettezze comportamentali ascritte a dipendenti/Strutture aziendali nell'ambito dello svolgimento dell'attività. Tali esposti sono stati oggetto di opportuni approfondimenti da parte del Collegio Sindacale, anche con il coinvolgimento delle competenti Strutture aziendali. Le analisi condotte non hanno evidenziato fattispecie degne di menzione e, ad oggi, non si è avuta notizia di alcun seguito;
  • sono stati rilasciati da parte del Collegio Sindacale i pareri richiesti dalla legge e dallo Statuto, in parte già esposti in questa Relazione. Il Collegio ha inoltre formulato le osservazioni, le valutazioni e i pareri prescritti dalla normativa di Vigilanza nonché quelli tempo per tempo richiesti da BCE e dalle Autorità di Vigilanza nazionali con apposite Comunicazioni (relativi prevalentemente ai diversi profili della gestione e del controllo dei rischi cui la Banca è risultata esposta nello svolgimento della propria attività), oltre che dalla normativa aziendale;
  • il Collegio Sindacale ha condotto i dovuti accertamenti sull'adeguatezza delle disposizioni impartite alle Società Controllate, anche ai sensi dell'articolo 114, comma 2, del TUF, e non ha osservazioni di competenza da formulare sull'adeguatezza della normativa interna che le regolamenta al fine di acquisire i flussi informativi necessari per garantire il tempestivo adempimento degli obblighi di comunicazione previsti dalla legge.

Il Collegio ha peraltro promosso la conduzione annuale di una specifica verifica di conformità in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di scambio di flussi informativi tra le varie Società del Gruppo interessate, i cui esiti hanno mostrato una complessiva conformità, attestando un corretto funzionamento del processo analizzato oltreché un impianto dei presìdi in termini di normativa interna e di procedura informatica completo e allineato alle Linee Guida emanate da Consob nell'ottobre 2017.

Tra le attività espletate nel corso dell'esercizio 2023, anche al fine di operare in stretto raccordo e favorire il confronto nell'ambito del Sistema dei Controlli della Banca e del Gruppo, ai sensi dell'articolo 151, comma 2, del TUF e delle Disposizioni di Vigilanza, il Collegio ha mantenuto un periodico scambio di flussi informativi con gli Organi di Controllo delle principali Società del Gruppo (Banca Aletti, Banca Akros e Banco BPM Vita), ricevendo aggiornamenti anche in merito alle Società da queste controllate. Tale iniziativa è stata agevolata anche dal fatto che il Presidente del Collegio e due componenti effettivi ricoprono cariche anche nei Collegi delle altre due Banche e delle due Imprese di Assicurazione del Gruppo. Dai rapporti intercorsi con i corrispondenti Organi di Controllo delle predette Società Controllate, nonché dalle evidenze presentate dalle

FAC della Capogruppo, in particolare Audit, Compliance e Antiriciclaggio, non sono emerse criticità meritevoli di segnalazione;

  • per quanto attiene alle regole di governo societario, si rammenta che Banco BPM ha aderito al Codice di Corporate Governance promosso dal Comitato per la Corporate Governance, come comunicato al mercato attraverso la pubblicazione sul sito aziendale della "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", redatta ai sensi dell'articolo 123-bis del TUF e successive modifiche ed integrazioni. Tale Relazione illustra le modalità ed i comportamenti con cui i princìpi ed i criteri applicativi del Codice sono stati effettivamente applicati. Il Collegio ha preso atto dei contenuti della Relazione in parola nonché della "Relazione 2023 sull'evoluzione della corporate governance delle società quotate" trasmessa dal Presidente del Comitato (anche Presidente del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM) con lettera del 14 dicembre 2023, unitamente alle "Raccomandazioni del Comitato per il 2024", acquisendone le indicazioni nel corso di una propria seduta;
  • nei primi mesi del 2024 il Presidente del Collegio Sindacale ha incontrato, in conformità alle normative e alle prassi in uso, il Joint Supervisory Team di BCE al fine di un proficuo scambio informativo, anche in merito a tematiche specifiche illustrate nella presente Relazione;
  • a seguito dell'attività di vigilanza svolta, come sopra descritta, non sono emersi omissioni, fatti censurabili o irregolarità meritevoli di menzione in questa sede;
  • in conclusione, a compendio dell'attività di vigilanza complessivamente svolta, il Collegio Sindacale di Banco BPM, preso atto della dichiarazione di continuità aziendale espressa dagli Amministratori e del giudizio di appropriatezza espresso dalla Società di revisione in merito all'utilizzo di tale presupposto, non ritiene necessario esercitare la facoltà di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'articolo 153, comma 2, del TUF in merito all'approvazione del Bilancio separato di Banco BPM al 31 dicembre 2023 e alle materie di propria competenza. Il Collegio, eseguiti gli opportuni approfondimenti anche in relazione alle raccomandazioni formulate al sistema bancario dall'Autorità di Vigilanza europea e tenuto conto della proposta di destinazione ad una specifica riserva dell'importo determinato ex articolo 26 del D.L. n. 104/2023 ("Disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici", convertito con modificazioni dalla L. n. 136/2023), non ha osservazioni da formulare in merito alla proposta all'Assemblea di distribuzione di un dividendo pari a Euro 0,56 per azione.

Milano, 19 marzo 2024

Il Collegio Sindacale

Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI

  1. I sottoscritti Giuseppe Castagna, in qualità di Amministratore Delegato di Banco BPM S.p.A. e Gianpietro Val, in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, di Banco BPM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  2. · l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e

  3. · l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio di Banco BPM S.p.A. nel corso dell'esercizio 2023.

  1. La valutazione dell'adeguatezza e la verifica dell'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio di Banco BPM S.p.A. al 31 dicembre 2023 si è basata su un modello interno definito Banco BPM S.p.A., sviluppato utilizzando quale riferimento l'"Internal Control – Integrated Framework (COSO)" e, per la componente IT, il "Control Objectives for IT and related Technology (COBIT)", che rappresentano gli standard per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale.

3. Si attesta, inoltre, che:

  • 3.1 il bilancio dell'esercizio di Banco BPM S.p.A. al 31 dicembre 2023:
    • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente.
  • 3.2 la relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato di gestione nonché della situazione dell'emittente Banco BPM S.p.A., unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposto.

Verona, 27 febbraio 2024

Giuseppe Casteria Amministratore Delegato

Gianpietro Val

Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Relazione della società di

revisione sul bilancio d'Impresa

EMARKET

SDIR certifie

Relazione della società di revisione indipendente

ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio d'esercizio

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA (nel seguito anche la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2023, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota include le include le informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2023, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banco BPM SpA in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

PricewaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Pinza Tre Tori 2 Tel. 02 7785240 Cupitale Sociale Euro 6.890.000,00 Lv. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Mino Miniza Linita Li 1904065 Serila I Began - Bergal - 1 Tim Anon on 1 Tim Anoa o. 1 Yando 711 Salado 111 Tim Ando 211 17. Salado 111 Tim Ando 2011 11. Indo 30 100 Statio In Tanara 20/A Tel. 0521 275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Trollo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Fochetti 29 Tel. 06 570251 -Torino 10122 Corso Palestro 10 Tel. 011 556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461 237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0,22 6,000 - Trieste 3,4125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 04,0 3,48078 - 15. 0,432 2576 - Varses 2110 Via
Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 - Verona 21/C Tel. 0,5 8:5300 - Vi

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Aspetti chiave

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

Parte A - Politiche contabili Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 4 dell'attivo Parte C - Informazioni sul conto economico, Sezione 8 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati (primo e secondo stadio) al 31 dicembre 2023 ammontano a Euro 101.489 milioni e rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela" che mostra un saldo pari a Euro 128.703 milioni, corrispondente complessivamente al 69 per cento circa del totale attivo di bilancio. Le rettifiche di valore nette rilevate nell'esercizio per i crediti in esame, risultano pari a Euro 27,4 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

I processi e le modalità di valutazione adottati, risultano inevitabilmente caratterizzati da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili rilevanti. Il ricorso a significative assunzioni rileva, in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito (Significant Increase in Credit Risk - SICR), per l'allocazione dei portafogli ai diversi stadi di rischio (Staging) e per la determinazione delle ipotesi e dei dati di input ai modelli di determinazione della perdita attesa (Expected Credit Loss - ECL).

Per l'esercizio in corso, oltre a procedere all'ordinario processo di aggiornamento dei dati di input e di affinamento dei parametri di

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Nella definizione delle procedure di revisione si è tenuto, altresì, conto delle modifiche metodologiche introdotte nell'esercizio, nonché degli adattamenti apportati alle metodologie ed ai modelli in uso per la valutazione del portafoglio crediti.

Per indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività. anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati dalla Banca ai fini della valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del . disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • analisi critica delle verifiche svolte . nell'esercizio dalle funzioni di controllo, dei risultati in tale ambito emersi e delle eventuali azioni correttive intraprese;
  • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra i crediti non deteriorati (primo e secondo stadio) sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative disponibili, ivi incluse quelle esterne;
  • comprensione e verifica dell'appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati

EMARKET SDIR certifie

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
hali conally alsour

rischio, la Banca ha effettuato alcuni interventi di modifica, rivisitato alcuni processi di stima rispetto all'esercizio precedente e fatto, altresì, ricorso a "post model adjustments/management overlays". Tali interventi sono stati ritenuti necessari al fine di migliorare la capacità predittiva dei modelli in uso. di fattorizzare le incertezze nel contesto macroeconomico oltre ad alcuni ulteriori elementi di rischio non adeguatamente intercettati dai modelli utilizzati, ivi incluso il rischio di credito legato al cambiamento climatico.

In considerazione della significatività del valore di bilancio, dell'elevata complessità dei processi di stima e dei significativi elementi di giudizio insiti negli stessi, nonché del processo di rivisitazione ed affinamento dei criteri e dei modelli utilizzati nel corso dell'esercizio, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

agli aspetti chiave per la misurazione del SICR, per lo Staging e per la determinazione della ECL. Particolare attenzione è stata posta agli interventi di modifica introdotti nell'esercizio nei criteri e nei modelli utilizzati, nonché alle

modalità di determinazione dei "post model adjustments/management overlays" applicati ed alla ragionevolezza dei medesimi;

  • comprensione e verifica delle modalità di determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL e degli aggiornamenti ed affinamenti introdotti nel corso dell'esercizio. In particolare, abbiamo verificato la ragionevolezza delle stime nella definizione degli scenari macroeconomici attesi, anche mediante riscontro con fonti esterne, nonché delle probabilità di accadimento agli stessi attribuite anche alla luce delle incertezze del contesto macroeconomico. Specifiche verifiche sono state, inoltre, effettuate con riferimento alla corretta applicazione dei fattori di conversione creditizia per le esposizioni fuori bilancio;
  • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti, della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL, nonché di eventuali elaborazioni effettuate al di fuori delle procedure informatiche ("ambiente di laboratorio");
  • procedure di analisi comparativa dei crediti verso la clientela per finanziamenti e dei relativi indici di copertura anche mediante confronto con i dati dei periodi precedenti e con i dati dei principali operatori di settore comparabili;

EMARKET SDIR certified

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
esame delle analisi di sensitività della
ECL agli scenari macroeconomici che
condizionano i parametri di rischio
dei modelli utilizzati;
· verifica della completezza e
dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza.
Valutazione dei crediti verso la clientela
per finanziamenti deteriorati (sofferenze

e inadempienze probabili) valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

Parte A - Politiche contabili Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezioni 4 e 11 dell'attivo Parte C - Informazioni sul conto economico, Sezione 8 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti deteriorati (terzo stadio) al 31 dicembre 2023 sono pari a Euro 1.967 milioni. Le rettifiche di valore rilevate nell'esercizio per i crediti in esame ammontano a Euro 486 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

I processi di stima e le modalità di valutazione sia di tipo analitico, che di tipo forfettario, risultano inevitabilmente caratterizzati da elevata complessità, da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili. Il ricorso a significative assunzioni rileva in particolare per la stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie. In particolare, laddove la

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente . informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati per la valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del . disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione e verifica della . appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL;
  • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti e della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL;

certified

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
strategia della Banca preveda il recupero anche
attraverso piani di dismissione di portafogli, la
stima riflette i flussi derivanti non solo.
dall'attività di gestione interna, ma anche dalla
cessione sul mercato secondo un approccio
multiscenario.
verifica su base campionaria della
ragionevolezza della classificazione tra
le diverse categorie regolamentari
previste, anche sulla base delle
informazioni disponibili in merito allo
stato del debitore e di altre evidenze
informative, ivi incluse quelle esterne;
In considerazione della significatività del valore
di bilancio dei crediti deteriorati, della
complessità dei processi di stima adottati,
nonché dell'elevata soggettività delle ipotesi e
delle assunzioni richieste per la determinazione
delle variabili rilevanti, la valutazione dei crediti
in oggetto è stata considerata un aspetto chiave
dell'attività di revisione.
verifica della modalità di definizione
degli scenari alternativi di recupero
ipotizzati (vendita o recupero
interno), della coerenza degli stessi
con gli obiettivi di vendita definiti
dagli amministratori e delle relative
probabilità assegnate, nonché verifica
della corretta determinazione della
ECL sulla base della media ponderata
dei flussi di cassa stimati dagli scenari
di recupero interno e di vendita;
· in relazione allo scenario di recupero
interno, per ciascuna categoria
prevista dal quadro normativo e
regolamentare applicabile, per i
crediti valutati analiticamente,
verifica, su base campionaria, della
ragionevolezza delle assunzioni
formulate con riferimento
all'identificazione e quantificazione
dei flussi di cassa futuri attesi dalle
attività di recupero, alla valutazione
delle garanzie che assistono tali
esposizioni ed alla stima dei tempi di
recupero. Per i crediti deteriorati
valutati su base forfettaria, verifica
della corretta determinazione dei
principali parametri di stima
nell'ambito del modello utilizzato,
nonché della completezza ed
accuratezza dei dati che alimentano il
modello:
procedure di analisi comparativa e dei
relativi indici di copertura anche
mediante confronto con i dati dei
periodi precedenti e con i dati dei
principali operatori di settore
comparabili;

analisi degli eventi successivi alla data . di chiusura del bilancio;

EMARKET SDIR CEPTIFIE

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
· verifica della completezza e
dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio d'esercizio

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d'esercizio.

EMARKET

SDIR CEPTIFIE

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno:
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione . contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Banca;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull' eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Banca cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaguardia applicate.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

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Altre informazioni comunicate ai sensi dell'articolo 10 del Regolamento (UE) 537/2014

Le assemblee degli azionisti di Banco Popolare Società Cooperativa e di Banca Popolare di Milano Scarl ci hanno conferito in data 15 ottobre 2016 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF -European Single Electronic Format) (nel seguito "Regolamento Delegato") al bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2023, da includere nella relazione finanziaria annuale.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio d'esercizio alle disposizioni del Regolamento Delegato.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2023 è stato predisposto nel formato XHTML in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.

Giudizio ai sensi dell'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10 e dell'articolo 123bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2023, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2023 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

EMARKET SDIR certifiel

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2023 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Milano, 19 marzo 2024

PricewaterhouseCoopers SpA

CarGE 1621

Pierfrancesco Anglani (Revisore legale)

Allegati

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Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato dell'esercizio 2023

Voci dell'attivo
31/12/2023
(migliaia di euro)
10. Cassa e disponibilità liquide 19.768.619
Cassa e disponibilità liquide 19.768.619
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 5.723.379
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (1.728.244)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 3.995.135
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 128.703.192
più: titoli senior relativi al Project Exodus (GACS) 1.414.073
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (25.247.285)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 104.869.980
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 3.669.750
50. Derivati di copertura 978.970
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 4.648.720
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.336.841
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto su OCI 10.336.841
titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 26.975.529
meno: titoli senior relativi al Project Exodus (GACS) (1.414.073)
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al CA 25.561.456
70. Partecipazioni 3.106.621
Partecipazioni 3.106.621
80. Attività materiali 2.769.336
Attività materiali 2.769.336
90. Attività immateriali 1.155.043
Attività immateriali 1.155.043
100. Attività fiscali 4.006.828
Attività fiscali 4.006.828
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 454.089
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 454.089
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (68.964)
120. Altre attività 4.714.338
Altre voci dell'attivo 4.465.374
Totale dell'attivo 185.318.042
1000 ALLEGATI _____________________

Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2023
10. B) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 100.510.262
meno: debiti verso clientela per leasing (655.983)
10. C) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 19.994.838
30. Passività finanziarie designate al fair value 3.843.844
meno: certificates a capitale protetto (3.825.549)
Raccolta diretta 119.867.412
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 23.420.801
meno: debiti verso banche per leasing (8.933)
Debiti verso banche 23.411.868
Debiti verso clientela per leasing 655.983
Debiti verso banche per leasing 8.933
Debiti per Leasing 664.916
20. Passività finanziarie di negoziazione 19.075.609
più: certificates a capitale protetto 3.825.549
40. Derivati di copertura 1.023.797
Altre passività finanziarie valutate al FV 23.924.955
90. Trattamento di fine rapporto del personale 237.071
100. Fondi per rischi e oneri 608.027
Fondi del passivo 845.098
60. Passività fiscali 271.382
Passività fiscali 271.382
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 204.318
Passività associate ad attività in via di dismissione 204.318
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (710.938)
80. Altre passività 3.036.598
Altre voci del passivo 2.325.660
Totale passività 171.515.609
Patrimonio netto 13.802.433
Totale passività e del patrimonio netto 185.318.042

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2022
10. Cassa e disponibilità liquide 13.863.732
Cassa e disponibilità liquide 13.863.732
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 5.089.829
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (1.252.295)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 3.837.534
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 131.542.026
più: titoli senior rivenienti da operazioni di cessioni di crediti deteriorati (GACS) 1.933.727
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (26.119.685)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 107.356.068
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 4.326.549,00
50. Derivati di copertura 1.752.299
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 6.078.848
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 9.035.565
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto su OCI 9.035.565
titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 27.371.980
meno: titoli senior rivenienti da operazioni di cessioni di crediti deteriorati (GACS) (1.933.727)
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al CA 25.438.253
70. Partecipazioni 2.754.697
Partecipazioni 2.754.697
80. Attività materiali 2.943.880
Attività materiali 2.943.880
90. Attività immateriali 1.162.195
Attività immateriali 1.162.195
100. Attività fiscali 4.507.857
Attività fiscali 4.507.857
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 127.323
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 127.323
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (488.403)
120. Altre attività 3.672.359
Altre voci dell'attivo 3.183.956
Totale dell'attivo 180.289.908
1002 ALLEGATI _____________________
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2022
10. B) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 104.472.918
meno: debiti verso clientela per leasing (623.917)
10. C) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 15.021.819
30. Passività finanziarie designate al fair value 2.512.312
meno: certificates a capitale protetto (2.483.158)
Raccolta diretta 118.899.974
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 33.728.505
meno: debiti verso banche per leasing (4.580)
Debiti verso banche 33.723.925
Debiti verso clientela per leasing 623.917
Debiti verso banche per leasing 4.580
Debiti per Leasing 628.497
20. Passività finanziarie di negoziazione 7.729.318
più: certificates a capitale protetto 2.483.158
40. Derivati di copertura 959.109
Altre passività finanziarie valutate al FV 11.171.585
90. Trattamento di fine rapporto del personale 248.387
100. Fondi per rischi e oneri 702.310
Fondi del passivo 950.697
60. Passività fiscali 242.301
Passività fiscali 242.301
70. Passività associate ad attività in via di dismissione -
Passività associate ad attività in via di dismissione -
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.173.078)
80. Altre passività 3.269.631
Altre voci del passivo 2.096.553
Totale passività 167.713.532
Patrimonio netto 12.576.376
Totale del passivo e del patrimonio netto 180.289.908

Si precisa che le tabelle sopra esposte evidenziano la riconciliazione tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato dell'esercizio 2022 così come pubblicati nella relazione finanziaria annuale dello scorso esercizio.

Raccordo tra le voci del conto economico e lo schema del conto economico riclassificato dell'esercizio 2023

Margine di interesse
3.194.458
10 Interessi attivi e proventi assimilati
6.448.602
9.216 a)
20 Interessi passivi ed oneri assimilati
(3.263.360)
70 Dividendi e proventi simili
10.358 b)
100.358
142.226 n)
142.226
Margine finanziario
3.437.042
Commissioni nette
1.717.164
40 Commissioni attive
1.875.393
48.307 c)
50 Commissioni passive
(206.536)
Altri proventi netti di gestione
42.404
200
Altri oneri / proventi di gestione
384.353
(338.514) d)
(3.435) e)
Risultato netto finanziario
(118.239)
70 Dividendi e proventi simili
124.571
(100.358) b)
80 Risultato netto dell'attività di negoziazione
59.287
(48.307) c)
90 Risultato netto dell'attività di copertura
(1.586)
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie
2.951 f)
valutate al costo ammortizzato
100 b) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie
valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
15.840
100 c) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie
(1.438)
110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico - designate al fair value
(197.768)
110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico - obbligatoriamente
valutate al fair value
28.569
Altri proventi operativi
1.641.329
Proventi operativi
5.078.371
Spese per il personale
(1.573.070)
160 a) Spese per il personale
(1.572.590)
160 b) Altre spese amministrative
(3.915) g)
200 Altri oneri / proventi di gestione
3.435 e)
Altre spese amministrative
(526.961)
160 b) Altre spese amministrative
(1.052.634)
3.915 g)
200 Altri oneri / proventi di gestione
338.514 d)
183.244 h)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali
(242.779)
180 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali
(144.303)
190 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali
(124.026)
25.550 a)
Oneri operativi
(2.342.810)
Risultato della gestione operativa
2.735.561
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela
(558.533)
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato
(42.595)
(2.951) f)
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
(515.218)
1.766 i)
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni
465
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali
(143.921)
Esercizio 2023 Conto
economico
Riclassifiche Conto economico
riclassificato
230 Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (143.921)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie
(2.083)
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
(1.766) i)

Esercizio 2023 Conto
economico
Riclassifiche Conto economico
riclassificato
130 b) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (317)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (18.787)
170 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (6.287) (12.500) l)
Rettifiche di valore su partecipazioni
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti 201
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni 267.085 (142.226) n)
(124.858) l)
250 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 200
Risultato lordo dell'operatività corrente 2.012.438
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (567.620)
270 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (484.512) (59.562) h)
(11.495) a)
(3.250) l)
(8.802) m)
Risultato netto dell'operatività corrente 1.444.818
290 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto
delle imposte
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (123.682) h) (123.682)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 8.802 m) 8.802
Impatti Bancassurance al netto delle imposte 140.608 l) 140.608
240. Rettifiche di valore dell'avviamento
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (23.272) a) (23.272)
Risultato di pertinenza della Capogruppo 1.447.274 - 1.447.274

Le lettere in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" hanno l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate rispetto allo schema di conto economico ufficiale previsto dalla circolare 262/2005 di Banca d'Italia:

  • la voce "Margine di interesse" corrisponde al margine del conto economico ufficiale dello schema civilistico al netto del reversal PPA dei crediti in bonis, per 9,2 milioni, iscritta nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte";
  • la voce "Dividendi e Risultati delle partecipazioni" include i dividendi su partecipazioni, collegate e sottoposte ad influenza notevole (voce 70 dello schema di conto economico ufficiale) per 100,4 milioni e il risultato della valutazione delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto per 142,2 milioni iscritti nella voce 220 "Utile (perdite) delle Partecipazioni";
  • la voce "Commissioni nette" include commissioni attive relative al collocamento dei Certificates attraverso le rete propria per 48,3 milioni iscritte nelle voci del risultato netto finanziario;
  • la voce gli "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio 200 "Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 338,5 milioni, esposti nella voce "Altre spese amministrative" e depurata dai recuperi di costi per la formazione pari a 3,4 milioni classificata nelle "Spese per il personale".
  • il "Risultato netto finanziario" include i dividendi su attività finanziarie diverse dalle partecipazioni (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (voce 110). Comprende gli "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" (voce 100) ad esclusione del risultato negativo di 3,0 milioni relativo alla cessione di crediti non rappresentati da titoli di debito, ricondotto nelle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela". Sono state riclassificate inoltre nelle "Commissioni nette" le commissioni, implicite negli strumenti finanziari, relative al collocamento dei Certificates rete propria (48,3 milioni);
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio 160 a)"Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 3,9 milioni, rilevati in

bilancio nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" e dai recuperi di costi per la formazione pari a 3,4 milioni compreso nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione";

  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 160 b)"Altre spese amministrative" al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 338,5 milioni, comprese nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione" come in precedenza descritto e di alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 3,9 milioni, rilevati nella voce "Spese per il personale". La voce risulta al netto anche di 183,2 milioni relativi degli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS). Tali oneri sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";
  • le "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 180 e 190 al netto dell'ammortamento sugli intangibili a vita definita (client relationship) raccordate nell'aggregato riclassificato tra gli "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" per 25,6 milioni;
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" corrisponde alle voci di bilancio 100 a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" relativa ai crediti, rettificata della quota di utili relativi a titoli di debito, pari a 3,0 milioni negativi, iscritti nel "Risultato netto finanziario", alla 130 a) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche su titoli e crediti verso banche, per 1,8 milioni, rappresentate nella voce "Rettifiche nette su titoli ad altre attività finanziarie";
  • la voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce di bilancio 230 "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali;
  • la voce "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" corrisponde alla voce di bilancio 130 b) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alle rettifiche su crediti verso banche e verso titoli di debito presenti nella voce 130 a) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per – 1,8 milioni;
  • la voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" è pari alla voce 170 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri", al netto degli effetti, pari a 12,5 milioni, riconducibili alle operazioni perfezionate nel dicembre 2023 per la riorganizzazione dell'assetto dell'attività di bancassurance, esposti in una nuova voce del conto economico riclassificato denominata "Impatti bancassurance al netto delle imposte";
  • gli "Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti" corrispondono alla voce 220 "Utili (Perdite) delle Partecipazioni" depurato dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni controllate in via esclusiva (pari a 142,2 milioni), che trovano rappresentazione nei "Dividendi e Risultato delle partecipazioni" e dal risultato dell'operazione avvenuta a fine 2023 relativa alla riorganizzazione della bancassurance, positivo per 124,9 milioni, che trova rappresentazione nella voce riclassificata "Impatti Bancassurance al netto delle imposte";
  • la voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" , depurata degli effetti fiscali negativi relativi ai cosiddetti "oneri sistemici" per 59,6 milioni, alla PPA per 11,5 milioni. L'aggregato in esame non comprende inoltre l'impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili, pari a 8,8 milioni, e gli effetti fiscali relativi alla citata riorganizzazione del bancassurance, pari a 3,2 milioni, esposti nelle nuove voci del conto economico riclassificato denominate rispettivamente "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" e "Impatti bancassurance al netto delle imposte";
  • la voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" è composta dagli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) presenti nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" per 183,2 milioni al netto del relativo impatto fiscale per complessivi 59,6 milioni;
  • nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è rilevato l'effetto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili (pari a 8,8 milioni) derivante dalla scadenza a fine 2023 del cosiddetto recapture period previsto dalla normativa in tema di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili, riallineamento effettuato in precedenti esercizi;
  • La voce "Impatti bancassurance al netto delle imposte" comprende gli effetti riconducibili alle operazioni perfezionate nel dicembre 2023 per la riorganizzazione dell'assetto dell'attività di bancassurance originariamente rilevati nelle voci 170., 220. e 270. del conto economico ufficiale, come in precedenza illustrato;

• infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari a -9,2 milioni e alla client relationship per -25,6 milioni, al netto dei relativi effetti fiscali, pari a 11,5 milioni.

Raccordo tra le voci del conto economico e lo schema del conto economico riclassificato dell'esercizio 2022

Esercizio 2022 Conto
economico
Riclassifiche Conto economico
riclassificato
Margine di interesse 2.252.502
10 Interessi attivi e proventi assimilati 2.845.381 13.679 a)
20 Interessi passivi ed oneri assimilati (606.558)
70 Dividendi e proventi simili 125.530 b) 125.530
47.603 n) 47.603
Margine finanziario 2.425.635
Commissioni nette 1.756.058
40 Commissioni attive 1.866.781 22.587 c)
50 Commissioni passive (133.310)
Altri proventi netti di gestione 6.938
200
Altri oneri / proventi di gestione
343.312 (332.629) d)
(3.745) e)
Risultato netto finanziario 228.553
70 Dividendi e proventi simili 146.631 (125.530) b)
80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 183.174 (22.587) c)
90 Risultato netto dell'attività di copertura
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie
997
valutate al costo ammortizzato 149.354 f)
100 b) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie
valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (101.616)
100 c) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie (1.348)
110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico - designate al fair value
110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
163.348
fair value con impatto a conto economico - obbligatoriamente
valutate al fair value (163.870)
Altri proventi operativi 1.991.549
Proventi operativi 4.417.184
Spese per il personale (1.508.987)
160 a) Spese per il personale (1.510.529) - l)
160 b) Altre spese amministrative (2.203) g)
200 Altri oneri / proventi di gestione 3.745 e)
Altre spese amministrative (542.187)
160 b) Altre spese amministrative (1.096.838) 2.203 g)
200 Altri oneri / proventi di gestione 332.629 d)
219.819 h)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (274.612)
180 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (180.121) - l)
190 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (121.979) 27.488 a)
Oneri operativi (2.325.786)
Risultato della gestione operativa 2.091.398
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (685.138)
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato (60.948) (149.354) f)
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato (483.520) 6.971 i)

_________________________________________________________________________________________________________________________________ ALLEGATI 1007

Esercizio 2022 Conto
economico
Riclassifiche Conto economico
riclassificato
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 1.713
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (101.720)
230 Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (101.720)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (9.044)
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
(6.971) i)
130 b) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (2.073)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (52.139)
170 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (52.139) - l)
Rettifiche di valore su partecipazioni (158.821)
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni (158.821) o)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti 9.639
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni (103.776) (47.603) n)
158.821 o)
(6.183) a)
250 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 2.197
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.094.175
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (386.513)
270 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (301.453) (71.450) h)
(13.610) a)
Risultato netto dell'operatività corrente 707.662
290 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto
delle imposte
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (148.369) h) (148.369)
Impairment su avviamenti (8.132)
240. Rettifiche di valore dell'avviamento (8.132)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (21.374) a) (27.557)
Risultato di pertinenza della Capogruppo 523.604 - 523.604

Le lettere in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" hanno l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate rispetto allo schema di conto economico ufficiale previsto dalla circolare 262/2005 di Banca d'Italia:

  • la voce "Margine di interesse" corrisponde al margine del conto economico ufficiale dello schema civilistico al netto del reversal PPA dei crediti in bonis, per 13,7 milioni, iscritta nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte";
  • la voce "Dividendi e Risultati delle partecipazioni" include i dividendi su partecipazioni, collegate e sottoposte ad influenza notevole (voce 70 dello schema di conto economico ufficiale) per 125,5 milioni e il risultato delle partecipazioni per -47,6 milioni iscritti nella voce 220 "Utile (perdite) delle Partecipazioni";
  • la voce "Commissioni nette" include commissioni attive relative al collocamento dei Certificates attraverso le rete propria per 22,6 milioni iscritte nelle voci del risultato netto finanziario;
  • la voce gli "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio 200 "Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 332,7 milioni, esposti nella voce "Altre spese amministrative" e depurata dai recuperi di costi per la formazione pari a 3,7 milioni classificata nelle "Spese per il personale".
  • il "Risultato netto finanziario" include i dividendi su attività finanziarie diverse dalle partecipazioni (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (voce 110). Comprende gli "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" (voce 100) ad esclusione del risultato negativo di -210,3 milioni relativo alla cessione di crediti non rappresentati da titoli di debito, ricondotto nelle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela". Sono state riclassificate inoltre nelle "Commissioni nette" le commissioni, implicite negli strumenti finanziari, relative al collocamento dei Certificates rete propria;

  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio 160 a)"Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 2,2 milioni, rilevati in bilancio nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" e dai recuperi di costi per la formazione pari a 3,7 milioni compreso nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione";
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 160 b)"Altre spese amministrative" al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 332,7 milioni, comprese nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione" come in precedenza descritto e di alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 2,2 milioni, rilevati nella voce "Spese per il personale". La voce risulta al netto anche di 219,8 milioni relativi degli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS). Tali oneri sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";
  • le "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 180 e 190 al netto dell'ammortamento sugli intangibili a vita definita (client relationship) raccordate nell'aggregato riclassificato tra gli "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" per 27,4 milioni;
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" corrisponde alle voci di bilancio 100 a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" relativa ai crediti, rettificata della quota di utili relativi a titoli di debito, pari a 149,4 milioni, iscritti nel "Risultato netto finanziario", alla 130 a) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche su titoli e crediti verso banche, per 7 milioni, rappresentate nella voce "Rettifiche nette su titoli ad altre attività finanziarie";
  • la voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce di bilancio 230 "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali;
  • la voce "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" corrisponde alla voce di bilancio 130 b) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alle rettifiche su crediti verso banche e verso titoli di debito presenti nella voce 130 a) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per – 7 milioni;
  • la voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" è pari alla voce 170 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri";
  • la voce "Rettifiche di valore su partecipazioni" è composta dagli impairment su società collegate che trovano rappresentazione contabile nella voce 220 "Utili (Perdite) delle Partecipazioni";
  • gli "Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti" corrispondono alla voce 220 "Utili (Perdite) delle Partecipazioni" depurato dal risultato partecipazioni controllate in via esclusiva, che trovano rappresentazione nei "Dividendi e Risultato delle partecipazioni" e dagli impairment su società collegate, rappresentati nella voce "Rettifiche di valore su partecipazioni", nonché dalla voce 250 del conto economico "Utili (Perdita) da cessione di investimenti";
  • la voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" depurata della quota di imposte, pari a 85 milioni, relativa agli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS), alla PPA e alla client relationship, componenti tutte esposte in voci ad hoc;
  • la voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" è composta dagli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) presenti nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" per 219,8 milioni al netto del relativo impatto fiscale per complessivi 71,4 milioni;
  • infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari -13,7 milioni, alla client relationship, pari a -27,5 milioni e all'adeguamento al FV della partecipazione Banco BPM Vita per 6,2 milioni al netto dei relativi effetti fiscali pari a 13,6 milioni.

Fondi di quiescenza a prestazione definita interni

2023
A. Esistenze iniziali 99.319
B. Incrementi 7.643
Accantonamenti dell'esercizio 3.504
Perdite attuariali 4.139
Altre variazioni in aumento -
C. Decrementi (15.226)
Pagamenti effettuati (11.621)
Utili attuariali (3.597)
Altre variazioni in diminuzione (8)
D. Rimanenze finali 91.736

I fondi di previdenza complementare interni a prestazione definita del Banco BPM, sono esposti in bilancio nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" dello stato patrimoniale passivo ed alla data di bilancio ammontano a 91,7 milioni.

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili" della nota integrativa.

Elenco dei corrispettivi e dei servizi forniti dalla società di revisione e dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione

Informativa resa ai sensi dell'art. 149 - duodecies del Regolamento Emittenti Consob.

Relativamente all'esercizio 2023 la società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. e le altre società del network PwC hanno svolto, per conto del nostro Gruppo, i servizi di seguito dettagliati:

Tipologia di servizi
(importi in euro)
Pricewaterhouse
Coopers S.p.A.
Altre società del network PwC
Banco BPM Società
controllate
Banco BPM Società
controllate
Totale
Revisione Contabile 2.805.344 2.241.486 - 192.527 5.239.356
Servizi di attestazione 743.616 601.950 - - 1.345.566
Altri servizi - - 371.709* - 371.709
Totale 3.548.960 2.843.436 371.709 192.527 6.956.632

(*) Comprendono Due diligence per l'acquisizione di crediti IVA, supporto metodologico in ambito cybersecurity e questionari di vigilanza e supporto metodologico alla Funzione Rischi nell'ambito dell'ispezione BCE in tema di Capital Adequacy.

I corrispettivi indicati sono al netto di IVA, spese e contributo Consob.

A partire dal 31 dicembre 2023 la società Grand Thornton è stata incaricata per la Revisione di BBPM Life DAC per un corrispettivo pari a euro 285.000.

Indirizzo

Banco BPM S.p.A. Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano - Italia Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia

Investor Relations

tel. +39-02.77002057 | +39-045.8675537 [email protected] www.bancobpm.it www.gruppo.bancobpm.it

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