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Banco BPM SpA

Annual Report Mar 21, 2023

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Annual Report

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Relazione finanziaria annuale

Esercizio 2022

Relazione finanziaria annuale Esercizio 2022

Il presente documento è predisposto in formato PDF allo scopo di agevolare la lettura del bilancio e non rappresenta la Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2022 del Gruppo Banco BPM, che deve essere redatta secondo quanto previsto dal Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF). Per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla Direttiva 2004/109/CE (c.d. direttiva Transparency), la Relazione finanziaria annuale predisposta nel nuovo formato viene pubblicata nei termini di legge.

Banco BPM S.p.A.

Sede Legale: Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano - Italia Sede Amministrativa: Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia Capitale sociale al 31 dicembre 2022: euro 7.100.000.00,00 i.v. Codice fiscale e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano: 09722490969 Società rappresentante del Gruppo IVA Banco BPM, partita IVA 10537050964 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del Gruppo Bancario Banco BPM Iscritto all'Albo delle Banche della Banca d'Italia e all'Albo dei Gruppi Bancari

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 3

CARICHE SOCIALI E SOCIETÀ DI REVISIONE AL 31 DICEMBRE 2022

Presidente Massimo Tononi Vice Presidente Mauro Paoloni Amministratore Delegato Giuseppe Castagna Consiglieri Mario Anolli

Presidente Marcello Priori

Condirettore Generale Domenico De Angelis Condirettore Generale Salvatore Poloni (*)

Consiglio di Amministrazione

Maurizio Comoli Nadine Farida Faruque Carlo Frascarolo Alberto Manenti Marina Mantelli Giulio Pedrollo Eugenio Rossetti Manuela Soffientini Luigia Tauro Costanza Torricelli Giovanna Zanotti

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Maurizio Lauri Silvia Muzi Alfonso Sonato Nadia Valenti

Sindaci Supplenti Francesca Culasso Gabriele Camillo Erba Wilmo Carlo Ferrari

Direzione Generale

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Gianpietro Val

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

(*) a far data dal 31 dicembre 2022 il dott. Salvatore Poloni è cessato dalla carica di Condirettore Generale Area Risorse di Banco BPM per accedere al Fondo di Solidarietà.

RELAZIONI E BILANCIO CONSOLIDATO DELL'ESERCIZIO 15
Struttura del Gruppo 16
Distribuzione territoriale delle filiali 18
Dati di sintesi e indici economico - finanziari del Gruppo 19
Relazione sulla gestione del Gruppo 23
Il contesto economico 24
Fatti di rilievo dell'esercizio 30
Risultati 40
Prospetti contabili riclassificati 40
Componenti non ricorrenti del conto economico consolidato riclassificato 45
Dati patrimoniali consolidati 47
Dati economici consolidati 61
Risultati per settore di attività 73
Retail 76
Corporate 89
Istituzionali 96
Private 100
Investment Banking 101
Insurance 106
Partnership Strategiche 108
Corporate Center 109
La gestione dei rischi 116
Attività di indirizzo, controllo e supporto 122
Risorse umane 122
Internal audit 127
Compliance 128
Antiriciclaggio 129
Ricerca e sviluppo 129
Attività progettuali e investimenti tecnologici 129
Comunicazione 133
Investor Relations 135
Altre informazioni 136
Andamento delle principali società del Gruppo 139
Evoluzione prevedibile della gestione 144
Schemi del bilancio consolidato 147
Stato Patrimoniale consolidato 148
Conto Economico consolidato 150
Prospetto della redditività consolidata complessiva 151
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto consolidato 152
Rendiconto finanziario consolidato 154
Nota integrativa consolidata 157
Parte A – Politiche contabili 159
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 272
Parte C – Informazioni sul Conto Economico consolidato 364
Parte D – Redditività consolidata complessiva 386
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 387
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 538 Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 540

Parte H – Operazioni con parti correlate 545
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 551
Parte L – Informativa di settore 556
Parte M – Informativa sul leasing 564
Altre informazioni 567
Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione
dei documenti contabili societari 569
Relazione della Società di revisione sul bilancio consolidato 573
Allegati 587
RELAZIONI E BILANCIO DELL'IMPRESA 609
Dati di sintesi e indici economico-finanziari dell'impresa 611
Relazione sulla gestione dell'impresa 615
Risultati 616
Altre informazioni 632
Evoluzione della riserva di utili indisponibile ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs.28 febbraio 2005 n. 38 633
Vincolo fiscale ex D.L. 104/2020 634
Proposte di destinazione dell'utile d'esercizio 635
Schemi del bilancio dell'impresa 637
Stato Patrimoniale 638
Conto Economico 640
Prospetto della redditività complessiva 641
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto 642
Rendiconto finanziario 644
Nota integrativa dell'impresa 647
Parte A – Politiche contabili 648
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale 718
Parte C – Informazioni sul Conto Economico 783
Parte D – Redditività complessiva 805
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 806
Parte F – Informazioni sul patrimonio 869
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 872
Parte H – Operazioni con parti correlate 874
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 877
Parte L – Informativa di settore 877
Parte M – Informativa sul leasing 878
Altre informazioni 881
Relazione del Collegio Sindacale 883
Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari 935
Relazione della Società di revisione sul bilancio d'impresa 939
Allegati 951

AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL'ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI

A norma degli articoli 12 e 13 dello Statuto sociale, l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. ("Banco BPM" o la "Società") è indetta, in unica convocazione, per giovedì 20 aprile 2023, alle ore 10.00, in Milano, presso la sede sociale di Banco BPM, Piazza Meda n. 4, per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

  • 1) Approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022 di Banco BPM S.p.A., corredato dalle relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Presentazione del bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM.
  • 2) Deliberazioni sulla destinazione e sulla distribuzione degli utili.
  • 3) Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del Gruppo Banco BPM 2023 (sezione I e sezione II).
    • 3.1) Approvazione della politica in materia di remunerazione (sezione I) ai sensi delle disposizioni normative vigenti. Delibere inerenti e conseguenti.
    • 3.2) Approvazione della relazione sui compensi corrisposti nel 2022 (sezione II) ai sensi delle disposizioni normative vigenti. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 4) Approvazione, nell'ambito della politica in materia di remunerazione, dei criteri per la determinazione degli importi eventualmente da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica di tutto il personale, ivi compresi i limiti fissati a detti importi. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 5) Piano di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A.: approvazione del piano short-term incentive (2023). Delibere inerenti e conseguenti.
  • 6) Richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 7) Nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2023-2024-2025, tra cui il Presidente e il Vice-Presidente.
  • 8) Nomina dei Sindaci e del Presidente del Collegio Sindacale per gli esercizi 2023-2024-2025.
  • 9) Determinazione dei compensi dei componenti del Consiglio di Amministrazione.
  • 10) Determinazione dei compensi dei Sindaci.

Si informano le Signore e i Signori Soci che la Società ha deciso di avvalersi della facoltà – in conformità all'art. 106 del D.L. 17 marzo 2020 n.18, convertito con Legge 24 aprile 2020 n. 27 (i cui effetti sono stati da ultimo prorogati dal decreto-legge 29 dicembre 2022 n. 198, convertito dalla Legge 24 febbraio 2023 n. 14; il "Decreto") - di prevedere che l'intervento in Assemblea e il diritto di voto saranno esercitati dagli aventi diritto esclusivamente tramite il rappresentante designato ex art. 135-undecies del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e successive modifiche ("TUF") secondo quanto di seguito indicato, senza dunque la partecipazione fisica dei soci ai lavori assembleari.

La partecipazione degli amministratori, dei sindaci, del segretario della riunione, dei rappresentanti della Società di revisione e del rappresentante designato avverrà nel rispetto delle disposizioni vigenti, anche, eventualmente, mediante l'utilizzo di sistemi di collegamento a distanza.

Le modalità con cui si svolgerà l'Assemblea potranno essere integrate e/o modificate e saranno prontamente rese note.

******

Di seguito si forniscono le necessarie informazioni in conformità a quanto disposto dall'articolo 125-bis del TUF.

INTERVENTO IN ASSEMBLEA E RAPPRESENTANZA

Possono intervenire all'Assemblea esclusivamente tramite il rappresentante designato ai sensi dell'art. 135 undecies TUF (il "Rappresentante Designato"), secondo quanto di seguito indicato, i soggetti cui spetta il diritto di voto per i quali sia pervenuta alla Società, entro la fine del terzo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea, ossia entro il 17 aprile 2023, la comunicazione effettuata dall'intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione all'intervento in Assemblea e all'esercizio del diritto di voto.

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 7

In conformità a quanto previsto dall'articolo 83-sexies del T.U.F. e dall'articolo 42 del Provvedimento unico sul posttrading della Consob e della Banca d'Italia del 13 agosto 2018, come successivamente modificato (il "Provvedimento Congiunto"), tale comunicazione è effettuata alla Società dall'intermediario autorizzato sulla base delle evidenze relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea (11 aprile 2023 – c.d. "record date").

Coloro che risulteranno titolari di azioni della Società successivamente a tale data non avranno diritto di intervenire e di votare in Assemblea.

I Soci, le cui azioni risultano già depositate in dossier a custodia e amministrazione, e in quanto tali già dematerializzate, presso la Capogruppo Banco BPM S.p.A. o presso Banca Aletti S.p.A., devono comunque richiedere entro il 17 aprile 2023, ai sensi dell'articolo 42 del Provvedimento Congiunto, l'emissione della comunicazione, ricevendone contestualmente copia, avente validità quale biglietto di ammissione all'Assemblea.

A beneficio dei Soci le cui azioni siano depositate presso altri Intermediari autorizzati, si precisa che, ai sensi del citato articolo 42 del Provvedimento Congiunto, la richiesta di comunicazione deve essere effettuata sempre entro il 17 aprile 2023 avendo cura di farsi rilasciare copia.

I Soci titolari di azioni non ancora dematerializzate devono consegnare le stesse a Banco BPM S.p.A. o ad altra Banca del Gruppo Banco BPM o ad altro intermediario autorizzato per procedere alla loro dematerializzazione e richiedere quindi l'emissione della comunicazione per l'intervento in Assemblea.

RAPPRESENTANTE DESIGNATO DALLA SOCIETÀ

Ai sensi dell'art. 106 del Decreto, coloro ai quali spetta il diritto di voto, qualora volessero intervenire in Assemblea, dovranno alternativamente:

(i) conferire delega gratuitamente (salvo le spese di trasmissione) – a Computershare S.p.A. – Via Nizza 262/73, 10126, Torino – quale Rappresentante Designato, unitamente alle istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte di delibera in merito agli argomenti all'ordine del giorno.

A tale riguardo, per facilitare l'inoltro della delega e delle istruzioni di voto, dalla sezione del sito Internet di Banco BPM dedicata all'Assemblea, www.gruppo.bancobpm.it sezione "Corporate Governance - Assemblea Soci" sarà possibile compilare e trasmettere anche on-line e in modalità guidata fino alle ore 12 del 19 aprile 2023 l'apposito modulo predisposto dal Rappresentante Designato.

Si raccomanda ai soci di far ricorso alla modalità on-line.

In alternativa alla modalità di compilazione on-line, si potrà utilizzare il modulo scaricabile dal medesimo sito da trasmettere entro il 18 aprile 2023 agli indirizzi e con le modalità indicate nel modulo stesso.

La delega al Rappresentante Designato, con le istruzioni di voto, unitamente a un documento di identità – e in caso di delegante persona giuridica un documento comprovante i poteri per il rilascio della delega – dovranno essere trasmessi, in copia riprodotta informaticamente (PDF), a Computershare S.p.A. all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected] sempreché il delegante, anche se persona giuridica, utilizzi una propria casella di posta elettronica certificata o, in mancanza, una propria casella di posta elettronica ordinaria.

L'originale della delega, delle istruzioni di voto e copia della correlata documentazione dovrà essere trasmessa a Computershare S.p.A. (Rif. "Delega Assemblea Banco BPM S.p.A."), Via Nizza 262/73, 10126, Torino.

La delega ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano state conferite istruzioni di voto. La delega e le istruzioni di voto sono revocabili entro il medesimo termine di cui sopra (entro il 18 aprile 2023) e con le stesse modalità per il conferimento;

(ii) farsi rappresentare da Computershare S.p.A. in qualità di Rappresentante Designato ai sensi dell'art. 135-novies TUF in deroga all'art. 135-undecies, quarto comma, TUF, mediante delega e/o subdelega, con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte di delibera in merito agli argomenti all'ordine del giorno, potendo a tal fine essere utilizzato il modulo di delega/subdelega disponibile sul sito internet di Banco BPM www.gruppo.bancobpm.it (sezione "Corporate Governance – Assemblea Soci") da inviare a Computershare S.p.A., entro il termine indicato nel modulo stesso, all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected] sempreché il delegante, anche se persona giuridica, utilizzi una propria casella di posta elettronica certificata o, in mancanza, una propria casella di posta elettronica ordinaria.

Il Rappresentante Designato sarà disponibile per chiarimenti o informazioni al numero 011/0923200.

Tenuto conto che l'intervento all'Assemblea e l'esercizio del diritto di voto, da parte degli aventi diritto, avverrà esclusivamente tramite il Rappresentante Designato, al quale dovranno essere conferite istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte di delibera riguardanti le materie all'ordine del giorno, e in considerazione del termine previsto per la presentazione, da parte dei Soci, delle liste di candidati per la nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, di cui ai punti 7 e 8 all'ordine del giorno, come descritti nel prosieguo, nonché del termine previsto per la presentazione di eventuali proposte individuali di deliberazione di cui infra, i moduli di delega saranno resi disponibili, con le modalità sopra indicate, a partire dal 31 marzo 2023. Si precisa che non è prevista l'espressione del voto in via elettronica o per corrispondenza.

INTEGRAZIONE DELL'ORDINE DEL GIORNO E PRESENTAZIONE DI NUOVE PROPOSTE DI DELIBERA

I Soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno 1/40 del capitale sociale possono chiedere, entro il 18 marzo 2023 (dieci giorni dalla pubblicazione del presente avviso di convocazione), l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare in Assemblea (salvo per quegli argomenti sui quali l'Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta dell'organo amministrativo o sulla base di un progetto o di una relazione da esso predisposta, diversa da quelle indicate all'articolo 125-ter, comma 1, TUF), indicando nella domanda gli ulteriori argomenti proposti, ai sensi dell'articolo 13.3 dello Statuto e dell'articolo 126-bis TUF.

La domanda scritta deve essere presentata alla Società mediante comunicazione elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected] o a mezzo raccomandata (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano).

La legittimazione all'esercizio del diritto (inclusa la titolarità della quota minima di capitale sociale sopra indicata) è attestata dal deposito di copia della comunicazione rilasciata dall'intermediario autorizzato ai sensi dell'art. 43 del Provvedimento Congiunto.

I Soci che richiedono l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare dovranno predisporre una relazione che riporti la motivazione delle proposte di deliberazione sulle nuove materie di cui essi propongono la trattazione. La relazione dovrà essere trasmessa all'organo di amministrazione entro il termine ultimo per la presentazione della richiesta di integrazione sopra indicato. L'organo di amministrazione metterà a disposizione del pubblico la relazione, accompagnata dalle proprie eventuali valutazioni, contestualmente alla pubblicazione della notizia dell'integrazione dell'ordine del giorno, con le modalità previste dalla vigente normativa.

Delle eventuali integrazioni all'ordine del giorno verrà data notizia, nelle stesse forme prescritte per la pubblicazione del presente avviso di convocazione, almeno quindici giorni prima di quello fissato per l'Assemblea (5 aprile 2023).

*****

Proposte individuali di deliberazione

In relazione al fatto che l'intervento in Assemblea è previsto esclusivamente tramite il Rappresentante Designato, coloro ai quali spetta il diritto di voto potranno, entro il 5 aprile 2023, presentare individualmente proposte di deliberazione sulle materie all'ordine del giorno, facendole pervenire mediante comunicazione elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected] o a mezzo raccomandata (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano). Le proposte devono indicare l'argomento all'ordine del giorno al quale si riferiscono e contenere il testo della deliberazione. La legittimazione a formulare le proposte dovrà essere attestata dalla comunicazione inviata dall'intermediario alla Società ai sensi dell'art. 43 del Provvedimento Congiunto. Tali proposte, ove pertinenti rispetto agli argomenti all'ordine del giorno e validamente presentate, saranno messe a disposizione del pubblico, a cura della Società, con le modalità previste dalla vigente normativa. Il termine per presentare dette proposte, fissato in coincidenza del termine di pubblicazione delle richieste di integrazione e delle proposte di deliberazione di cui all'art. 126-bis, comma 1, primo periodo, del TUF, consente a coloro i quali siano interessati a formulare proposte individuali di considerare quanto pubblicato dalla Società in relazione alle materie all'ordine del giorno e, al contempo, al Rappresentante Designato di adeguare, ove necessario, i moduli per il conferimento delle deleghe ai sensi dell'art. 135-undecies e dell'art. 135-novies del TUF, in modo che gli aventi diritto al voto possano, ai fini del rilascio delle istruzioni di voto, valutare, contestualmente e in tempo utile, tutte le richieste e le proposte presentate.

DIRITTO DI PORRE DOMANDE SULLE MATERIE ALL'ORDINE DEL GIORNO

Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono porre domande sulle materie all'ordine del giorno solo prima dell'Assemblea, facendole pervenire entro la fine del settimo giorno di mercato aperto precedente l'assemblea in unica convocazione (ossia, entro martedì 11 aprile 2023), tramite posta elettronica certificata all'indirizzo [email protected].

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I richiedenti dovranno far pervenire alla Società – tramite il proprio intermediario – le comunicazioni attestanti la legittimazione all'esercizio del diritto; qualora abbiano richiesto al proprio intermediario la comunicazione per l'intervento in Assemblea, sarà sufficiente riportare nella richiesta i riferimenti della comunicazione o quantomeno la denominazione dell'intermediario stesso.

Alle domande verrà data risposta, al più tardi, almeno due giorni di mercato aperto precedenti la data dell'assemblea, mediante pubblicazione sul sito internet della Società.

La Società può fornire risposta unitaria alle domande aventi lo stesso contenuto. Si segnala che non sarà fornita risposta qualora le informazioni richieste siano già disponibili in formato "domanda e risposta" in apposita sezione del sito internet della Società ovvero quando la risposta sia già pubblicata nella medesima sezione.

INFORMAZIONI SUL CAPITALE SOCIALE

Il capitale sociale sottoscritto e versato dalla Società è pari, alla data del presente avviso, ad Euro 7.100.000.000,00 suddiviso in n. 1.515.182.126 azioni senza indicazione del valore nominale. Alla data del presente avviso, la Società possiede n. 8.578.335 azioni proprie.

NOMINA DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEL COLLEGIO SINDACALE

Alle deliberazioni in ordine alla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale di cui ai punti 7 e 8 dell'ordine del giorno dell'Assemblea ordinaria, si procederà in base alle vigenti norme di legge e regolamentari nonché alle disposizioni contenute nello Statuto sociale di Banco BPM (articolo 20 per le nomine a membro dell'organo di amministrazione e articoli 33, 34 e 35 per le nomine relative all'organo di controllo).

All'elezione si procederà sulla base di liste di candidati presentate con le modalità di seguito indicate; l'assemblea è chiamata ad eleggere 15 (quindici) Consiglieri di Amministrazione, anche non soci, fra i quali un Presidente e un Vice–Presidente, nonché 5 (cinque) Sindaci effettivi e 3 (tre) Sindaci supplenti.

La durata del mandato del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale è di 3 esercizi e la scadenza coincide con la data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2025.

Legittimazione alla presentazione delle liste

All'elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2023 – 2025 si procederà sulla base di liste – nelle quali ai candidati è assegnata una numerazione progressiva – che potranno essere presentate (i) dal Consiglio di Amministrazione (la "Lista del Consiglio"); (ii) da uno o più soci che risultino complessivamente titolari di una quota di partecipazione pari ad almeno l'1% (uno per cento) del capitale sociale della Società avente diritto di voto nell'Assemblea ordinaria (la "Lista di Soci per il Cda"); (iii) da uno o più soci che siano al contempo lavoratori dipendenti della Società o di società da questa controllate e che risultino complessivamente titolari di una quota di partecipazione pari ad almeno lo 0,12% (zero virgola dodici per cento) del capitale sociale della Società (la "Lista di Soci–Dipendenti").

All'elezione dei componenti del Collegio Sindacale per gli esercizi 2023 – 2025 si procederà sulla base di liste – nella quale ai candidati sarà assegnata una numerazione progressiva – presentate da uno o più soci aventi diritto di voto che risultino, singolarmente o nel loro insieme, titolari di quote di partecipazione pari ad almeno l'1% (uno per cento) del capitale sociale della Banca (la "Lista di Soci per il Collegio" e, unitamente alla Lista di soci per il Cda, la "Lista di Soci").

Hanno diritto a presentare la Lista di Soci e la Lista di Soci-Dipendenti, con i requisiti sopra indicati, coloro che ottengano il rilascio della comunicazione ai sensi dell'art. 43 del Provvedimento Congiunto e dell'art. 83-sexies del TUF e delle relative norme attuative (la "Comunicazione").

Come sopra indicato, il capitale sociale – aggiornato alla data del presente documento – è pari ad Euro 7.100.000.000,00 suddiviso in n. 1.515.182.126 azioni ordinarie prive del valore nominale. Pertanto, la quota minima per la presentazione della Lista di Soci è pari a n. 15.151.822 azioni e per la Lista di Soci-Dipendenti è pari a n. 1.818.219 azioni.

Composizione delle liste

Nomina del Consiglio di Amministrazione

La composizione del Consiglio di Amministrazione deve assicurare l'equilibrio tra i generi secondo quanto previsto dalla vigente normativa in materia. Ai sensi della normativa vigente è previsto che, al genere meno rappresentato, sia riservata per sei mandati consecutivi una quota pari almeno a due quinti degli amministratori eletti.

La Lista del Consiglio deve rispettare i seguenti requisiti:

  • deve contenere un numero di candidati pari a 15 (quindici);
  • ai primi due posti sono indicati il candidato alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, primo in lista, e colui che si intende proporre al Consiglio di Amministrazione per la carica di Amministratore Delegato, secondo in lista;
  • al terzo posto è indicato il candidato alla carica di Vice–Presidente del Consiglio di Amministrazione.

La composizione delle Liste di Soci per il Cda e delle Liste di Soci-Dipendenti, invece, non deve rispettare i requisiti previsti per la Lista del Consiglio. Pertanto, è consentita la presentazione di Liste di Soci per il Cda e di Liste di Soci-Dipendenti con un numero di candidati inferiore a 15 (quindici), fermo restando che:

  • le Liste di Soci per il Cda e le Liste di Soci-Dipendenti che prevedono un numero di candidati pari o superiore a 3 (tre) devono includere candidati di genere diverso, allo scopo di assicurare che la composizione del Consiglio di Amministrazione rispetti l'equilibrio tra i generi secondo quanto previsto dalla normativa vigente;
  • devono altresì contenere un numero di candidati in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 20.1.6. dello Statuto sociale in misura pari ad almeno 8 (otto) nel caso in cui la Lista di Soci per il Cda o la Lista di Soci-Dipendenti sia composta da 15 (quindici) candidati o ad almeno la metà (approssimando all'intero inferiore se il primo decimale è pari o inferiore a 5 e all'intero superiore negli altri casi) nel caso in cui la Lista di Soci per il Cda o la Lista di Soci-Dipendenti sia composta da un numero di candidati inferiore a 15 (quindici).

Nomina del Collegio Sindacale

La composizione del Collegio Sindacale deve assicurare l'equilibrio tra i generi secondo quanto previsto dalla vigente normativa in materia. Ai sensi della normativa vigente è previsto che, al genere meno rappresentato, sia riservata per sei mandati consecutivi una quota pari almeno a due quinti dei Sindaci effettivi eletti. Inoltre, tenuto conto dell'art. 9 del D.M. 169/2020, almeno due dei candidati alla carica di sindaco effettivo e almeno uno dei candidati alla carica di sindaco supplente riportati nelle rispettive sezioni della Lista di Soci per il Collegio devono essere iscritti nel registro dei revisori legali e aver esercitato l'attività di revisione legale dei conti per un periodo non inferiore a tre anni.

Ai sensi delle pertinenti previsioni statutarie, la Lista di Soci per il Collegio deve rispettare i seguenti requisiti:

  • la Lista di Soci per il Collegio, divisa in due sezioni, una per i candidati alla carica di Sindaco effettivo e una per i candidati alla carica di Sindaco supplente, deve indicare un numero di candidati non superiore a quello dei Sindaci da eleggere. In ciascuna sezione, i candidati sono elencati con un numero progressivo;
  • la Lista di Soci per il Collegio che, considerando entrambe le sezioni, presenta un numero di candidati pari o superiore a 3 (tre), deve includere, tanto nella sezione della Lista di Soci per il Collegio relativa ai sindaci effettivi quanto in quella relativa ai sindaci supplenti, candidati di genere diverso, in modo da assicurare una composizione del Collegio Sindacale che rispetti quanto previsto dalla normativa tempo per tempo vigente in materia di equilibrio tra i generi.

Modalità di presentazione delle liste e documentazione da depositare

Per l'elezione del Consiglio di Amministrazione, ciascun socio può presentare o concorrere a presentare una sola Lista di Soci per il Cda o Lista di Soci-Dipendenti e votare una sola lista di candidati, anche se per interposta persona. I soci appartenenti al medesimo gruppo societario - per esso intendendosi il controllante, le società controllate e le società sottoposte a comune controllo - e i soci che aderiscono a un patto parasociale ai sensi dell'art. 122 del TUF aventi a oggetto le azioni del Banco BPM non possono presentare o votare più di una lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società fiduciaria.

Ogni candidato può essere presente in una sola lista, a pena di ineleggibilità.

La titolarità della quota minima di partecipazione al capitale sociale richiesta per la presentazione della Lista di Soci per il Cda e della Lista di Soci-Dipendenti è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano

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registrate a favore del singolo azionista, ovvero di più azionisti congiuntamente, nel giorno in cui le liste sono depositate presso la Società.

L'attestazione della titolarità del numero di azioni necessario alla presentazione delle Liste di Soci per il Cda e Liste di Soci-Dipendenti può pervenire alla Banca anche successivamente al deposito delle Liste di Soci per il Cda e Liste di Soci-Dipendenti, purché entro il termine di pubblicazione delle liste stesse che avverrà a cura del Banco BPM entro il 30 marzo 2023 (almeno 21 (ventuno) giorni prima della data dell'Assemblea).

Unitamente a ciascuna lista devono essere depositati anche i seguenti documenti:

  • l'indicazione dell'identità dei soci che hanno presentato la Lista di Soci per il Cda o la Lista di Soci-Dipendenti e della percentuale di partecipazione complessivamente detenuta;
  • un'esauriente informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati indicati nella lista (in via esemplificativa e non esaustiva: curriculum vitae, copia di un documento di identità, certificato di residenza o documento equivalente);
  • le dichiarazioni con le quali i candidati accettano la candidatura e attestano, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità (anche ai sensi dell'art. 36 Legge 214/2011, c.d. "divieto di interlocking"), la sussistenza dei requisiti prescritti dalla disciplina legale, regolamentare e dallo Statuto sociale per ricoprire la carica di Consigliere di Amministrazione (professionalità, competenza onorabilità, correttezza, time commitment, cumulo degli incarichi ed, eventualmente, indipendenza, nonché comunicano l'elenco degli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti in altre società avuto presente il limite del cumulo degli incarichi previsti dalla normativa vigente);
  • una dichiarazione dei Soci che hanno presentato la Lista di Soci per il Cda o la Lista di Soci-Dipendenti – e diversi da quelli che detengono, anche congiuntamente, una partecipazione di controllo o di maggioranza relativa – attestante l'assenza (o la presenza) con questi ultimi dei rapporti di collegamento previsti dall'art. 144 – quinquies, primo comma, del Regolamento Emittenti e dalla normativa pro tempore vigente;
  • copia della Comunicazione o dichiarazione di impegno a trasmettere la Comunicazione in parola entro il termine di pubblicazione delle Liste di Soci per il Cda e delle Liste di Soci-Dipendenti che avverrà a cura del Banco BPM entro il 30 marzo 2023 (almeno 21 (ventuno) giorni prima della data dell'Assemblea).

In aggiunta a tale documentazione, i soci-dipendenti che presentino la Lista di Soci-Dipendenti devono depositare la documentazione attestante il proprio status di lavoratori dipendenti della Società o di società da questa controllate.

Le liste presentate senza l'osservanza delle modalità che precedono sono considerate come non presentate. Tuttavia, la mancanza della documentazione relativa ai singoli candidati di una lista non comporta automaticamente l'esclusione dell'intera lista, bensì dei soli candidati a cui si riferiscono le irregolarità.

Nel presentare le liste, gli Azionisti sono invitati a tenere altresì conto del documento "Composizione qualiquantitativa del Consiglio di Amministrazione" – redatto anche ai sensi delle disposizioni della Banca d'Italia in materia di governo societario, contenute nella Circolare n. 285/2013 – il quale contiene indicazioni e suggerimenti a disposizione degli Azionisti, nell'ottica di aiutarli a formulare proposte per la composizione del Consiglio di Amministrazione del Banco BPM, nonché del documento che riporta le "Modalità operative per la presentazione delle liste per la nomina degli organi sociali di Banco BPM S.p.A.", contenente delle indicazioni sulla procedura di nomina dei Consiglieri e dei Sindaci di Banco BPM e sulla modalità di presentazione delle liste per la nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale di Banco BPM. I documenti sono disponibili sul sito internet del Banco BPM www.gruppo.bancobpm.it. (Corporate governance > Assemblea Soci).

Per l'elezione del Collegio Sindacale, unitamente a ciascuna Lista di Soci per il Collegio devono essere presentati anche i seguenti documenti:

  • le informazioni relative all'identità dei soci che hanno presentato la Lista di Soci per il Collegio, con l'indicazione della percentuale di partecipazione complessivamente detenuta;
  • un'esaurente informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati (in via esemplificativa e non esaustiva: curriculum vitae, copia di un documento di identità, certificato di residenza o documento equivalente ed eventuale certificato di iscrizione al Registro dei revisori legali dei conti), con l'indicazione degli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti in altre società (anche ai fini dell'informativa ai sensi dell'art. 2400, 4° comma, cod. civ., e avuto presente il limite del cumulo degli incarichi previsti dalla normativa vigente);
  • le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la candidatura e attestano, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità o di incompatibilità (anche ai sensi del divieto di interlocking), l'esistenza dei requisiti prescritti dalla legge o dallo Statuto per la carica (professionalità, competenza, time commitment, cumulo degli incarichi, onorabilità, correttezza ed indipendenza);

  • una dichiarazione degli Azionisti che hanno presentato la Lista di Soci per il Collegio e diversi da quelli che detengono, anche congiuntamente, una partecipazione di controllo o di maggioranza relativa – attestante l'assenza (o la presenza) con questi ultimi dei rapporti di collegamento previsti dall'art. 144 – quinquies, primo comma, del Regolamento Emittenti e dalla normativa pro tempore vigente;
  • copia della Comunicazione o dichiarazione di impegno a trasmettere la Comunicazione entro il termine di pubblicazione delle liste che avverrà a cura del Banco BPM entro il 30 marzo 2023 (almeno 21 (ventuno) giorni prima della data dell'Assemblea).

Termini e modalità per il deposito e la pubblicazione delle liste

Le liste per la nomina del Consiglio di Amministrazione e per la nomina del Collegio Sindacale, unitamente alla relativa documentazione prevista dalla normativa vigente e dallo Statuto sociale, devono essere sottoscritte dai soci e depositate, a pena di decadenza, entro le ore 24:00 del 27 marzo 2023 (entro il 25° (venticinquesimo) giorno precedente a quello previsto per lo svolgimento dell'Assemblea) con le seguenti modalità (fra loro alternative):

  • deposito presso la Sede legale del Banco BPM (funzione Affari Societari di Gruppo), Piazza Filippo Meda, 4, Milano nei giorni lavorativi dalle ore 8:15 alle ore 17:00; ovvero
  • trasmissione a mezzo di posta elettronica certificata, al seguente indirizzo [email protected], allegando i documenti in formato pdf.

La funzione Affari Societari di Gruppo, quale struttura dedicata, sarà a disposizione per fornire ai soci che ne facciano richiesta la documentazione e le indicazioni necessarie per la formazione e la presentazione delle Liste di Soci e delle Liste di Soci-Dipendenti.

Relativamente all'elezione del Collegio Sindacale, nel caso in cui alla data di scadenza del termine di cui sopra, sia stata depositata una sola Lista di Soci per il Collegio ovvero soltanto Liste di Soci per il Collegio presentate da soci che, in base alla disciplina vigente risultino collegati tra di loro, il Banco BPM ne darà senza indugio notizia con le modalità previste dalla normativa applicabile, per poi procedere nei termini di legge.

Le liste che siano state regolarmente presentate saranno messe a disposizione del pubblico almeno 21 (ventuno) giorni prima della data dell'Assemblea (e pertanto entro il 30 marzo 2023). Le liste devono essere messe a disposizione del pubblico da parte della Banca presso la Sede Sociale del Banco BPM, sul sito internet della Banca www.gruppo.bancobpm.it – Corporate Governance > Assemblea Soci e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato "eMarket Storage" e con le altre modalità indicate nel presente avviso di convocazione dell'Assemblea.

DOCUMENTAZIONE

Le relazioni illustrative degli Amministratori su ciascuna delle materie all'ordine del giorno, ivi incluse le proposte di deliberazione, nonché la restante documentazione per cui è prevista la pubblicazione prima dell'Assemblea, verranno messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicate sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance – Assemblea Soci") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato , secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

I Soci hanno facoltà, avvenuto il deposito, di ottenere copia della documentazione di cui sopra inviando apposita richiesta a Banco BPM S.p.A. all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

La Banca ha provveduto altresì a redigere (i) la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis D.Lgs. n. 58/1998 (ii) la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ai sensi del D.Lgs. n. 254/2016 e della Delibera Consob n. 20267 del 18 gennaio 2018. I documenti saranno a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicati sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

Il presente avviso di convocazione - effettuato anche ai fini dell'articolo 84 del Regolamento Emittenti - viene pubblicato, ai sensi degli articoli 125-bis TUF e 13.4 dello Statuto sociale, sui quotidiani "Il Sole 24 Ore" e "MF" nonché con le altre modalità sopra indicate.

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 13

Ulteriori informazioni circa le modalità di intervento all'Assemblea potranno essere richieste a Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda n. 4 – 20121 Milano) inviando una comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

Nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali (Regolamento UE 2016/679 – GDPR) si informa che il Titolare del trattamento dei dati personali è Banco BPM S.p.A.; i dati verranno trattati al solo fine di dare esecuzione al contratto sociale del quale il Socio è parte ed eseguire obblighi o rispondere a richieste derivanti dal ruolo di Socio della Banca.

L'informativa completa è disponibile sul sito www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance - Assemblea Soci".

Milano-Verona, 7 marzo 2023

Per il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Presidente (dott. Massimo Tononi)

Relazioni e bilancio consolidato dell'esercizio

STRUTTURA DEL GRUPPO: PRINCIPALI SOCIETÀ

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STRUTTURA DEL GRUPPO: BUSINESS LINE

  • Tecmarket Servizi

Società collegate

  • Etica SGR

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE FILIALI

Filiali italiane del Gruppo Banco BPM Numero
Banco BPM 1.451
Banca Aletti 52
Banca Akros 1
Totale 1.504

Presenza all'estero

Il Gruppo è presente all'estero con la società controllata Banca Aletti Suisse e tramite Uffici di Rappresentanza in Cina (Hong Kong) e India (Mumbai).

Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo

Dati di sintesi

Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati di sintesi economici e patrimoniali, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Risultati" della presente Relazione. Sono inoltre rappresentati alcuni indicatori economici e patrimoniali, basati su dati contabili, corrispondenti a quelli utilizzati dalla Direzione Aziendale per l'analisi delle performance e coerenti con le prassi maggiormente diffuse nel settore bancario.

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Gli indicatori alternativi di performance (IAP) riportati nella presente relazione sono individuati dagli amministratori al fine di facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e, pur essendo calcolati su dati di bilancio, non sono soggetti a revisione contabile completa o limitata.

Nell'utilizzo dei suddetti indicatori si tengono in considerazione le linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

Al riguardo si precisa altresì che per ciascun IAP è fornita evidenza della metodologia di calcolo e le grandezze utilizzate sono desumibili, laddove non diversamente precisato, dalle informazioni contenute nelle seguenti tabelle e/o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella sezione "Risultati" della presente relazione.

Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 e successivi aggiornamenti seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione adottati nell'esercizio precedente, con le integrazioni che si sono rese necessarie per riflettere il consolidamento delle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, avvenuto a partire dal 1° luglio 2022, come più dettagliatamente illustrato nella citata sezione "Risultati" della presente relazione.

Negli allegati al bilancio viene altresì fornito un prospetto di raccordo tra le voci dei prospetti contabili riclassificati e quelle degli schemi predisposti in base alla Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

(milioni di euro) 2022 2021 Variazione %
Dati economici
Margine finanziario 2.471,9 2.273,6 8,7%
Commissioni nette 1.887,3 1.911,2 (1,2%)
Proventi operativi 4.705,5 4.510,7 4,3%
Oneri operativi (2.539,4) (2.515,8) 0,9%
Risultato della gestione operativa 2.166,1 1.995,0 8,6%
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.311,5 921,0 42,4%
Risultato netto dell'operatività corrente 902,5 667,2 35,3%
Risultato dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 702,6 569,1 23,5%

(milioni di euro) 31/12/2022 31/12/2021 Variazione %
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 189.685,9 200.489,2 (5,4%)
Finanziamenti verso clientela (netti) 109.455,0 109.383,4 0,1%
Attività finanziarie e derivati di copertura 43.093,5 36.326,4 18,6%
Patrimonio netto del Gruppo 12.769,6 13.095,0 (2,5%)
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta bancaria 120.639,1 120.213,0 0,4%
Raccolta diretta senza PCT con certificates 123.449,5 123.168,0 0,2%
Raccolta indiretta 95.029,1 102.187,9 (7,0%)
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 91.327,8 99.067,3 (7,8%)
- Risparmio gestito 59.408,7 65.347,9 (9,1%)
- Fondi comuni e Sicav 39.916,6 45.762,8 (12,8%)
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 3.969,4 4.135,1 (4,0%)
- Polizze assicurative 15.522,7 15.449,9 0,5%
- Risparmio amministrato 35.620,4 36.840,1 (3,3%)
- Risparmio amministrato senza certificates a capitale protetto 31.919,1 33.719,4 (5,3%)
31/12/2022 31/12/2021 Variaz. assoluta
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 19.278 19.949 (671)
Numero degli sportelli bancari 1.504 1.508 (4)

(*) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

Indici economici, finanziari e altri dati del Gruppo

Indici di redditività (%)
Return on equity (ROE) (1)
6,58%
4,98%
Return on tangible equity (ROTE) (2)
7,39%
5,50%
Return on asset (ROA) (3)
0,37%
0,28%
Margine finanziario / Proventi operativi
52,53%
50,40%
Commissioni nette / Proventi operativi
40,11%
42,37%
Oneri operativi / Proventi operativi
53,97%
55,77%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (4)
5.677,6
5.483,1
Proventi operativi per dipendente (euro) (4)
244,1
226,1
Oneri operativi per dipendente (euro) (4)
131,7
126,1
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti)
0,66%
0,83%
Inadempienze probabili nette / Crediti verso clientela (netti)
1,44%
2,11%
Sofferenze nette / Patrimonio netto
5,64%
6,92%
Texas ratio (5)
20,30%
27,16%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo
22,72%
18,12%
Derivati attivi / Totale attivo
2,34%
1,06%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo
1,44%
1,00%
- derivati di copertura attivi / totale attivo
0,91%
0,06%
Derivati di negoziazione netti (6) / Totale attivo
0,03%
0,02%
Loan to deposit ratio (impieghi netti/raccolta diretta)
90,73%
90,99%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (7)
14,32%
14,68%
Tier 1 capital ratio (7)
16,62%
16,52%
Total capital ratio (7)
19,58%
19,59%
Liquidity Coverage Ratio (LCR)
191%
209%
Indice di leva finanziaria
5,21%
5,92%
Titolo azionario Banco BPM
Numero di azioni in essere
1.515.182.126
1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale
3,334
2,640
- Massimo
3,630
3,040
- Minimo
2,268
1,781
- Media
2,877
2,542
EPS base
0,464
0,375
EPS diluito
0,464
0,375
31/12/2022 31/12/2021

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(1) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto (ad esclusione del risultato dell'esercizio e degli strumenti di capitale AT 1). Il dato relativo all'esercizio precedente è stato rideterminato per garantire un confronto omogeneo.

(2) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto, determinato escludendo dal patrimonio netto il risultato dell'esercizio, gli strumenti di capitale AT 1 e le attività immateriali, al netto dei correlati effetti fiscali.

(3) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e totale attivo.

(4) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(5) Calcolato come rapporto tra il valore netto dei crediti deteriorati ed il patrimonio netto tangibile del Gruppo, determinato escludendo dal patrimonio netto contabile le attività immateriali, al netto dei correlati effetti fiscali.

(6) L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione".

(7) I ratio patrimoniali al 31 dicembre 2022 stati calcolati includendo il risultato netto dell'esercizio 2022 al netto dei dividendi proposti e delle altre destinazioni dell'utile. Si precisa che sono state applicate le disposizioni transitorie previste dagli articoli 473 bis e 468 del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR).

Relazione sulla gestione del Gruppo

IL CONTESTO ECONOMICO

Lo scenario internazionale

Nel corso del 2022 le prospettive di crescita globale si sono gradualmente ma significativamente deteriorate. Ha inciso il vigoroso rafforzamento della dinamica inflattiva, resa acuta in Europa dall'erompere - nei primi mesi - della guerra in Ucraina, che ha innescato una grave crisi energetica continentale. Nella parte iniziale del periodo sono poi divenuti più evidenti gli strascichi dirompenti della pandemia sulle catene di fornitura globali. Hanno infine accentuato la frenata della crescita: il diffuso ed aggressivo inasprimento monetario adottato per contrastare delle pressioni inflattive; la consistente erosione del potere d'acquisto delle famiglie a fronte del vigoroso aumento dei prezzi dell'energia e del cibo. Ne è derivata una crisi globale del costo della vita, in particolare per i gruppi sociali più vulnerabili. Il Fondo Monetario Internazionale stima che la crescita globale sia rallentata dal 6,2% nel 2021 al 3,4% nel 2022, il profilo di crescita più debole dal 2001, ad eccezione della GCF (Grande Crisi Finanziaria) e della fase acuta della pandemia. L'IMF stima, inoltre, che l'inflazione globale sia aumentata dal 4,7% nel 2021 all'8,8% nel 2022.

Sulla scorta di questo quadro, il commercio internazionale è atteso comunque in crescita (in volume) nel 2022 del 5,4%, in significativo rallentamento rispetto al 10,4% registrato nel 2021. La crisi energetica ha impresso ulteriore impulso alla transizione verso un'economia green, specie nei Paesi occidentali.

Nel dettaglio, la Cina nel corso del 2022, ancora alle prese con le limitazioni ed i lockdown imposti dalla politica "Zero-Covid" adottata dall'Esecutivo, ha registrato importanti blocchi di fatto dell'attività economica. I focolai nelle fabbriche hanno creato seri problemi nelle catene globali di approvvigionamento. Le restrizioni hanno colpito pesantemente i consumi favorendo il risparmio precauzionale e costituendo uno dei principali motivi di preoccupazione delle autorità. La crisi immobiliare, non ancora domata, ha aggiunto volatilità e irregolarità alla crescita dei molteplici settori collegati. Nonostante gli sforzi delle autorità per allentare i vincoli al settore immobiliare è proseguito il fallimento di numerose società edili, provocando la reazione dell'opinione pubblica. Nel dettaglio, il PIL ha frenato la sua crescita al 2,9% tendenziale nel quarto trimestre (dopo il +3,9% nel terzo ed il +0,4% nel secondo, il minimo negli ultimi due anni). Verso fine anno è arrivato l'allentamento delle severe restrizioni per contenere la diffusione del Covid a fronte delle diffuse proteste popolari, aprendo uno spiraglio di ripresa generalizzata e sostenuta per l'attività economica: le stime di preconsuntivo indicano un progresso complessivo del PIL a circa il +3,0% nel 2022 (5,5% l'obiettivo dell'Esecutivo).

Negli USA la crescita economica ha risentito, specie nella prima metà dell'anno, dei vincoli di offerta collegati alle forti difficoltà incontrate nelle catene di fornitura globali. Nel prosieguo il quadro economico ha registrato un deterioramento a causa delle condizioni tese del mercato del lavoro, dell'inflazione elevata e della collegata e conseguente aggressiva stretta monetaria della FED, che ha impattato negativamente anche sul mercato immobiliare. Le condizioni tirate del mercato del lavoro si sono riflesse in aumenti tendenziali delle retribuzioni medie orarie superiori, in media, al 5% nella seconda metà dell'anno, dopo aver toccato un picco in aprile (+5,6%). I redditi personali disponibili sono quindi cresciuti, in particolare del 5,4% nel terzo trimestre, ma in misura inferiore al tasso d'inflazione. Nonostante la diminuzione del potere d'acquisto le famiglie hanno sostenuto i consumi, riducendo sostanzialmente il tasso di risparmio.

Per dare maggiore impulso alla crescita e, contemporaneamente, mantenere gli impegni connessi alla transizione green verso un'economia "carbon free", l'Esecutivo ha varato, in agosto, l'Inflation Reduction Act che autorizza 391 miliardi di dollari di spesa per l'energia e il cambiamento climatico, con un "tilt" favorevole alle industrie USA.

L'anno si chiude in maniera brillante per l'economia statunitense dopo una partenza stentata: nel quarto trimestre il PIL è infatti aumentato del 2,9% trimestrale annualizzato dopo essere cresciuto del 3,2% nel terzo trimestre (-0,6% nel secondo e -1,6% nel primo). Il dato positivo riflette principalmente il buon andamento della spesa al consumo, +2,1%, e il progresso degli investimenti fissi lordi: +1,4%. Le stime di crescita per l'intero anno indicano una crescita del PIL del +2,1% contro il +5,9% del 2021. Sul fronte dell'inflazione, a dicembre l'indice dei prezzi al consumo (CPI) è sceso al +6,5% (+7,1% in novembre), dopo aver toccato un massimo tendenziale a giugno, +9,1%. La componente core ha chiuso l'anno al +5,7% (+6,0% a novembre).

In Giappone, nonostante il significativo deprezzamento dello yen nel corso dell'anno, le esportazioni sono entrate in affanno - specie verso l'area asiatica - accusando la caduta della domanda cinese. Le difficoltà si sono accentuate nel primo semestre – per le citate interruzioni delle catene di approvvigionamento, frenando investimenti e produzione. L'impatto negativo sul PIL è, infine, stato accentuato dal forte aumento delle importazioni di servizi. Nel terzo trimestre il contributo della domanda estera è così divenuto negativo: -0,6% rispetto al trimestre precedente. Il contributo della domanda interna è rimasto invece positivo: +0,4% congiunturale. La resilienza dei consumi privati,

che aveva caratterizzato la crescita nella prima parte dell'anno e durante la recrudescenza pandemica, pur registrando un incremento marginalmente positivo (+0,1% congiunturale) si è assai attenuata. La domanda interna è stata però sostenuta dal varo in due riprese di misure di sostegno da parte del Governo finalizzate a moderare l'aumento dei prezzi e a sostenere le famiglie e le imprese vulnerabili, includendo fondi di riserva per imprevisti e spese pluriennali, a sostegno della crescita a più lungo termine, con investimenti nella digitalizzazione e nella transizione verde.

Nel dettaglio, la crescita economica, dopo due trimestri positivi, nel terzo ha registrato una contrazione: -0,2% rispetto al trimestre precedente (-0,8% trimestrale annualizzato). L'evoluzione della domanda interna nell'ultimo trimestre, insieme ad altri fattori, suggerisce che l'economia sta comunque continuando a recuperare ad un ritmo moderato: le attese per la crescita annuale del PIL sono pari al +1,2%.

Tra le economie di nuova industrializzazione ed emergenti, i risultati più soddisfacenti sono stati conseguiti, generalmente, dai Paesi produttori di materie prime mentre la crescita economica è risultata più claudicante per i Paesi importatori delle medesime. Focalizzando i principali, in Brasile l'accesso ampliato ai vaccini Covid-19 e gli aiuti del governo alla fascia più debole della popolazione hanno sorretto la domanda. Nonostante una decelerazione del PIL nel terzo trimestre (+0,4% congiunturale contro +1,2% nel secondo), frenato da inflazione ed elevati tassi di interesse, le stime per l'intero anno sono di una crescita del 3,1% (contro precedenti attese al 2%). L'inflazione, 5,8% a dicembre, pur segnando livelli dimezzati rispetto ad inizio anno, grazie alle misure approvate al Congresso per ridurre le tasse sui beni chiave, rimane oltre l'obiettivo della Banca Centrale, fissato al 2% per il 2022. L'economia indiana nel terzo trimestre dell'anno ha registrato una crescita del PIL pari a +6,3% annualizzato (+13,5% nel secondo trimestre). A fronte di una domanda interna sostenuta, un freno è arrivato dal contributo negativo delle esportazioni reali nette: -4,3% penalizzate dalla dinamica delle importazioni. Per l'intero 2022 le stime sono di una crescita del +6,7%, grazie anche al ruolo di Paese neutrale di transito per le merci russe sanzionate dall'Occidente. L'inflazione è attesa in media annua al +10,8% in accelerazione dal +6,7% del 2021.

L'economia europea ed italiana

L'economia dell'Eurozona, fortemente dipendente dalle forniture di gas russo, ha accusato, in più tempi nel corso dell'anno, l'impatto del conflitto russo-ucraino. Ad inizio periodo, l'Europa stava già affrontando, al pari del resto del mondo, gravi interruzioni delle catene di approvvigionamento: la carenza di materie prime, i tempi di consegna lenti e la crescente carenza di manodopera frenavano la produzione. L'adozione di sanzioni commerciali verso la Russia ha portato ad una nuova serie di strozzature nelle forniture (specie di prodotti energetici) e ad un deterioramento delle prospettive economiche. La confluenza dei rischi, degli aumenti esponenziali nel costo dell'energia causati dalla crisi energetica e la conseguente elevata dinamica dei prezzi, hanno pesato su imprese e consumatori, spingendo l'area su un percorso di minore crescita e maggiore inflazione al consumo. La fiducia degli operatori è calata in misura progressiva e crescente, con quella dei consumatori che ha toccato un nuovo minimo storico: a settembre, il relativo indice della Commissione Europea ha raggiunto il livello più basso dall'inizio dell'indagine (1985), scendendo sotto al livello toccato ad inizio pandemia.

La dinamica inflattiva ha infatti impattato sui redditi reali disponibili delle famiglie, riducendo ulteriormente i consumi, mentre dal lato delle imprese ha determinato un forte aumento dei costi degli input. A dicembre, l'indice dei responsabili degli acquisti si è attestato a 47,8, dopo aver toccato un minimo degli ultimi due anni in novembre a 47,3. Tra i Paesi, la Germania ha registrato il calo più marcato, a causa della sua concentrazione industriale e delle maggiori vulnerabilità energetiche. L'Area ha comunque mostrato punti di forza ed una buona resilienza e sono giunti segnali di propensione ancora elevata all'investimento dalle aziende. Nel 2021 arrivava dalla Russia circa il 40% del gas e un quinto delle importazioni di greggio; nel secondo trimestre 2022, grazie alla diversificazione dell'offerta, la dipendenza dall'energia russa è stata ridotta alla metà circa. Verso l'autunno i prezzi del gas hanno poi iniziato una fase di moderazione mentre una situazione climatica favorevole ha posticipato e reso meno intensivo l'utilizzo delle scorte accumulate, riducendo di molto le tensioni. Nel 2022 il mercato del lavoro ha retto molto bene: la disoccupazione è diminuita toccando un minimo del 6,5% in ottobre. Il numero di occupati è aumentato dello 0,3% nell'area dell'Euro nel terzo trimestre 2022, ben oltre i livelli pre-pandemia. Ciò a fronte di un tasso di posti di lavoro vacanti al 3,1%. Il marcato recupero del tasso di partecipazione e il ristagno della produttività del lavoro, insieme alle misure governative di sostegno alle famiglie, hanno contribuito a contenere le richieste di aumenti salariali in media nell'area.

La spesa pubblica si è impennata per le misure di contenimento dell'impatto socioeconomico degli elevati costi energetici, per la sicurezza, la difesa e l'assistenza umanitaria agli sfollati dall'Ucraina che hanno gravato sulle finanze pubbliche. Per aiutare gli Stati membri a far fronte ai relativi costi, l'UE ha messo a disposizione 27 miliardi tra fondi di coesione e fondi per la ripresa dalla pandemia. L'attuazione completa e tempestiva dei piani per la

ripresa e la resilienza è rimasta fondamentale per raggiungere livelli di investimento più elevati, le politiche di bilancio hanno pertanto mirato a preservare la sostenibilità del debito.

L'economia dell'Eurozona ha quindi continuato a crescere nel corso dell'anno, beneficiando della vivacità della prima metà dell'anno: +2,3% tendenziale il PIL nel terzo trimestre del 2022 (+0,3% congiunturale, dopo il +0,6% del primo e il +0,8% del secondo). Questa crescita è stata in gran parte guidata dalla domanda interna dopo una stagione turistica inaspettatamente buona, soprattutto in Italia, Francia e Spagna; in precedenza molti analisti si aspettavano una stagnazione. Nel dettaglio i consumi finali privati sono cresciuti del +1,7% tendenziale, gli investimenti lordi del 7,4%, l'export del +8,0% e l'import del +10,3%. Le stime pre-consuntive indicano una crescita del 2,5% per l'intero 2022. Dopo una partenza brillante, l'economia dell'Eurozona ha terminato l'anno con una crescita positiva ma più sbiadita: nel quarto trimestre la crescita del PIL si è infine attenuata a +0,1% sul precedente e all'1,9% tendenziale che ha permesso di chiudere l'anno con un progresso a preconsuntivo per l'intero 2022 del +3,5% (+5,3% nel 2021).

Il tasso di inflazione annuo dell'area dell'Euro è risultato quindi in forte crescita nel corso dell'anno, per accennare una timida frenata solo nell'ultimo trimestre. A dicembre il tasso tendenziale di crescita dei prezzi al consumo si è attestato al 9,2%, dopo il massimo raggiunto a ottobre 2022 (10,6%), contro il 4,9% dei dodici mesi precedenti. La crescita della componente core dei prezzi si è fermata al 5,0% (contro il 5,2% di novembre).

L'economia italiana nel 2022 ha subito, in misura relativamente maggiore rispetto ad altre economie dell'area, lo shock energetico collegato al conflitto russo-ucraino e le conseguenze del forte rincaro delle materie prime energetiche, data l'elevata dipendenza dal gas, fornito - sino alla crisi - prevalentemente dalla Russia. Lo shock, dal lato dell'offerta, si è riflesso, trasmettendosi lungo tutta la catena produttiva, in una marcata accelerazione dei prezzi alla produzione ed al consumo. Le tensioni del quadro economico si sono accentuate a partire dai mesi estivi con la crisi politica che ha portato alla consultazione elettorale anticipata del settembre 2022 da cui è però uscita vincente una coalizione di centro-destra con una chiara maggioranza parlamentare.

I consumi delle famiglie, dopo una crescita sostenuta nei trimestri centrali del 2022, sono diminuiti nella parte finale dell'anno, risentendo dell'impatto del marcato aumento dei prezzi al consumo sul reddito disponibile: nel terzo trimestre, il potere d'acquisto delle famiglie è aumentato dello 0,3% su base trimestrale, nonostante l'accelerazione dell'inflazione, grazie alle misure di sostegno governative destinate alle famiglie ed alle imprese.

Il tasso di risparmio è peraltro sceso al 7,1% nel terzo trimestre 2022, il livello più basso dal quarto trimestre 2012 e al di sotto della media pre-Covid. Un'occupazione resiliente ha aiutato a limitare i danni: a novembre, in un contesto di rallentamento economico, l'occupazione ha confermato il picco sui livelli pre-pandemia. Il tasso di disoccupazione si è attestato al minimo pluriennale del 7,8%. Il mercato risente peraltro di un'espansione relativamente modesta dell'offerta di lavoro. Gli alti livelli di stoccaggio del gas, che erano appena al di sotto dell'80% a metà gennaio, grazie al clima insolitamente mite, hanno ulteriormente ridotto la probabilità di razionamento energetico e limitato la portata di possibili shock di approvvigionamento a breve termine. Dal lato delle imprese, gli investimenti in macchinari e attrezzature sono stati frenati nella parte conclusiva del periodo dal deterioramento delle prospettive di domanda e dalla maggiore incertezza.

Il significativo stimolo impresso dagli interventi del PNRR e le misure di sostegno hanno, almeno parzialmente, compensato i fattori negativi succitati: considerando la legge di bilancio e i provvedimenti straordinari di mitigazione varati dall'inizio dell'anno, sono stati destinati oltre 57 miliardi agli interventi in materia di energia per l'anno in corso. In particolare, dopo i precedenti tre provvedimenti, con il decreto-legge "Aiuti-quater" del 18 novembre 2022 sono state introdotte ulteriori misure espansive per un importo pari allo 0,5 % del PIL, contenenti la proroga sino a fine anno del taglio delle accise sui carburanti e dei crediti di imposta a favore delle imprese elettriche e del gas. Riguardo al PNRR, con il raggiungimento di tutti gli obiettivi previsti per il primo semestre del 2022 dal Piano, la Commissione Europea alla fine di settembre ha rilasciato parere favorevole per l'erogazione della seconda tranche di fondi dell'RRF, pari a 21 miliardi.

Nel primo semestre dell'anno il PIL ha avuto una dinamica in accelerazione: dopo il progresso dello +0,2% congiunturale nel primo trimestre si è infatti avuto un marcato progresso dell'1,1% nel secondo. Nei mesi primaverili, infatti, la performance per molti versi sorprendente dei consumi delle famiglie, accompagnata dalla buona crescita degli investimenti - specie nel settore dei beni strumentali e delle costruzioni - hanno dato impulso alla crescita del PIL, rovesciando i pronostici negativi prevalenti.

La crescita è poi proseguita durante l'estate. Nel complesso il PIL del terzo trimestre è aumentato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2021. I contributi principali a tale dinamica sono venuti dai consumi finali nazionali, cresciuti del +2,6% tendenziale, e ancora dagli investimenti fissi lordi, cresciuti del 9,2%, mentre la domanda estera netta ha fornito un contributo negativo.

Il peggioramento delle condizioni finanziarie e l'aumento degli oneri finanziari legati ai tassi di interesse hanno inciso sul finire d'anno sugli investimenti in costruzioni, in rallentamento anche per l'attenuarsi degli incentivi alla riqualificazione del patrimonio edilizio. L'anno si è quindi chiuso in tono sostanzialmente stabile: -0,1% il progresso

del PIL nel quarto trimestre rispetto al precedente e +1,7% in termini tendenziali. Il dato di preconsuntivo per l'intero 2022 indica un vivace progresso del 3,9% (+6,7% nel 2021).

Sul fronte dei prezzi, a novembre 2022 quelli alla produzione (industria) sono aumentati del 2,6% su base mensile e del 29,4% tendenziale (+27,7% a ottobre e +41,7% a settembre), riflettendo principalmente il ridimensionamento del contributo della componente energetica e, più in generale, dei prezzi di diverse materie prime. L'inflazione al consumo (indice IPCA) è letteralmente esplosa nel corso dell'anno, raggiungendo un picco a novembre del 12,6% (+12,3% a dicembre, in frazionale calo), per una variazione media annua del +8,7%, dall'1,9% del 2021. Si ferma invece al +4,0% la sola componente di fondo (al netto di energia ed alimentari freschi).

Riguardo la finanza pubblica, il 21 novembre il Governo ha presentato la bozza del Piano di bilancio 2023 al Parlamento per l'approvazione e alla Commissione Europea per la valutazione. Le previsioni ad hoc della Commissione proiettano il costo di bilancio delle misure adottate per parare l'impatto economico e sociale degli aumenti eccezionali dei prezzi dell'energia al 3,3% del PIL nel 2022. Nonostante il previsto aumento dell'indebitamento, il Governo prevede un disavanzo di bilancio stimato al 5,6% del PIL nel 2022 ed un rapporto debito pubblico/PIL stimato al 145,7% per il medesimo periodo.

La politica monetaria

L'anno appena concluso ha segnato una netta inversione di tendenza per le politiche monetarie delle principali economie occidentali, sulla scorta della fiammata inflazionistica materializzatasi a partire da fine 2021.

Negli USA, il ritorno dell'inflazione si è manifestato in anticipo rispetto all'Europa ed è strettamente collegato alle politiche iper-espansive statunitensi varate durante la pandemia, alle condizioni del mercato del lavoro e alle vivacità dei consumi. In un primo momento, la FED ha giudicato la ripresa dell'inflazione un fenomeno transitorio, mantenendo condizioni di elevata liquidità nel sistema. Nei primi mesi del 2022, la Banca Centrale americana ha però cambiato radicalmente il suo giudizio, optando per un deciso riorientamento in senso restrittivo della politica monetaria. L'aumento dei prezzi, infatti, si è rivelato nettamente superiore alle attese di consenso, anche a seguito dell'ulteriore impulso inflazionistico derivante dal conflitto esploso in Ucraina. Alla conferenza stampa seguita alla riunione di marzo 2022, nel corso della quale ha abbandonato la politica di tassi a zero, aumentando il tasso obiettivo dei fondi federali di 25 p.b., il Presidente Powell non ha escluso la possibilità di ulteriori rialzi più consistenti, lasciando intendere di aver intrapreso la strada di una lunga stretta monetaria. A questo primo rialzo dei tassi, infatti, ne sono seguiti altri di intensità molto rilevante: a maggio, giugno e luglio i rialzi sono stati di 75 p.b.. In quest'ultima occasione il mercato ha metabolizzato la credibilità dell'impegno della Banca Centrale a proseguire sul sentiero dei rialzi fino a quando l'inflazione non darà segni di essere sotto controllo. Impegno che è stato ribadito con autorevolezza dal Presidente della FED, Powell in occasione del simposio economico annuale della Federal Reserve ad agosto.

Per inquadrare l'entità della svolta restrittiva merita ricordare che negli ultimi 20 anni la Fed non aveva mail alzato i tassi di oltre 25 punti base: nel 2022 lo ha fatto per ben 5 volte, con quattro rialzi di 75 p.b. e uno di 50 p.b.. Complessivamente nel corso del 2022 i rialzi dei tassi sono stati 8 con un incremento complessivo pari a 425 p.b.. A fine 2022 il livello dei tassi dei fondi federali ha raggiunto il corridoio 4,25% - 4,50%, il livello più alto degli ultimi 15 anni.

La manovra restrittiva non si è limitata al rialzo del costo del denaro, ma ha messo in atto anche il cosiddetto "quantitative tightening", per ridurre la dimensione degli attivi della Banca Centrale. A partire dal mese di giugno (ancorché le linee guida fossero state tracciate già a partire da gennaio 2022), la Banca Centrale americana ha infatti interrotto il reinvestimento dei titoli in bilancio in scadenza per un ammontare massimo di 47,5 miliardi di dollari (di cui 30 miliardi in Treasury securities e 17,5 miliardi in titoli di debito e titoli garantiti da mutui ipotecari) per i primi tre mesi, che sono diventati 95 miliardi a settembre (di cui fino a 60 miliardi in Treasury securities e 35 miliardi in titoli di debito e titoli garantiti da mutui ipotecari). Il FOMC ha anche chiarito che, a regime, manterrà ampie riserve dei titoli in portafoglio per gestire in modo efficace la politica monetaria in un contesto di elevata domanda di liquidità da parte delle banche.

Anche nell'Eurozona la corsa dell'inflazione ha spinto la Banca Centrale Europea ad imprimere, a partire dal secondo semestre del 2022, una sterzata della politica monetaria ultra-espansiva attuata fino a quel momento. Con una doppia decisione, sorprendendo i mercati, il governatore della BCE Christine Lagarde, a valle della riunione del 21 giugno, ha infatti annunciato l'intenzione di interrompere a partire dal mese di luglio 2022 gli acquisti netti nell'ambito del programma APP e di adottare una stretta ai tassi ufficiali, la prima dopo undici anni, che si è materializzata con un aumento dei tassi di riferimento di 50 p.b. nella riunione del 21 luglio. Allo stesso tempo, il Consiglio Direttivo della BCE ha annunciato l'intenzione di continuare con rialzi graduali dei tassi, termine che Lagarde utilizza per caratterizzare la maggior cautela della politica della BCE, rispetto alla Fed. All'aumento di 50 punti base deciso a

luglio, infatti, la Banca Centrale Europea ne ha fatti seguire altri 3: a settembre e ottobre, di 75 p.b., e a dicembre di altri 50 p.b., portando complessivamente la stretta nel secondo semestre del 2022 a 250 punti base.

L'annuncio del Transmission Protection Instrument (TPI) a luglio, uno strumento che consente l'acquisto sul mercato secondario di titoli per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate, ha confermato ulteriormente l'impegno della BCE a proteggere l'area Euro dal rischio di frammentazione e quindi di garantire la piena trasmissione della politica monetaria.

Nella riunione del 15 dicembre la BCE ha inoltre annunciato che, a partire da marzo 2023, il portafoglio del programma di acquisto APP diminuirà ad un ritmo misurato e prevedibile, poiché l'Eurosistema reinvestirà solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il calo ammonterà in media a 15 miliardi al mese fino alla fine del secondo trimestre del 2023. Per quanto concerne il PEEP, il Consiglio direttivo ha dichiarato che verrà reinvestito il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma, almeno sino alla fine del 2024 e, in ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEEP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l'adeguato orientamento di politica monetaria. Nonostante i numerosi interventi già effettuati, a fronte di un'inflazione che solo timidamente ha iniziato a moderare la sua corsa nel finale d'anno, la retorica delle banche centrali si mantiene solidamente restrittiva. Le aspettative dei mercati, quindi, propendono per nuovi rialzi dei tassi da parte di Fed e BCE almeno fino a metà 2023.

I mercati finanziari

L'andamento dei principali mercati finanziari dei Paesi occidentali nel 2022 ha inevitabilmente risentito della brusca e profonda inversione dell'orientamento delle politiche monetarie su entrambe le sponde dell'Atlantico. L'anno si chiude con diffuse e consistenti perdite di valore sia sui mercati azionari sia su quelli obbligazionari. I titoli di debito hanno accusato in tutti i comparti flessioni dei corsi di proporzioni inusitate negli ultimi decenni, caratterizzati da un costante ma progressivo calo dei tassi di mercato.

Più nel dettaglio, il rendimento dei titoli di stato Usa è cresciuto lungo tutta la curva. Il T-bond decennale è passato da un rendimento nell'intorno dell'1,55% a fine 2021 ad oltre il 3,80% a fine dicembre 2022, toccando dei picchi di oltre il 4,20% nei mesi autunnali. Il titolo a due anni, invece, è passato da uno yield dello 0,75% al 4,40% di fine anno, provocando una significativa e persistente inversione di pendenza della curva dei tassi sui titoli di stato americani. Di converso, la perdita di valore media sui treasury americani è stata una delle più consistenti di cui ci sia traccia nelle statistiche. Anche gli altri principali mercati dei titoli di stato high grade hanno avuto un andamento analogo. Il rendimento del Bund decennale è infatti passato da un valore negativo di -0,20% a fine 2021 fino a superare il 2,40% nell'ultimo scorcio d'anno. Il rendimento del titolo governativo italiano è aumentato nel corso dell'anno dall'1,20% al 4,70%. L'andamento del BTP è stato però un po' più accidentato, riflettendo nei mesi estivi la crisi del Governo Draghi e l'incertezza collegata alla campagna elettorale e, successivamente, alle decisioni della BCE in ordine alla rimodulazione dei piani di acquisto dei titoli di stato della Eurozona. Lo spread BTP BUND ha registrato, quindi, un significativo rialzo, passando dai 130. p.b. di inizio anno ai 220 p.b di fine esercizio, con due punte oltre i 240 p.b. nei momenti di maggior tensione. Pesa su tale andamento anche la preoccupazione per gli effetti che l'accresciuto livello dei tassi progressivamente avrà sul costo del debito italiano.

Come si accennava, il rialzo dei rendimenti ha coinvolto diffusamente anche i mercati delle obbligazioni corporate in dollari ed euro. Meno pronunciati di quanto ci si sarebbe potuto attendere a fronte di movimenti così significativi dei tassi e dei corsi azionari sono stati, mediamente, gli allargamenti degli spread delle obbligazioni societarie nei confronti dei rispettivi tassi risk free.

Anche il bilancio dei principali mercati azionari è stato in larga prevalenza negativo. I comparti equity, oltre gli effetti del rialzo dei tassi, hanno naturalmente patito le molteplici conseguenze delle tensioni internazionali causate dal conflitto in Ucraina, nonché le mutate aspettative sull'andamento degli utili di alcuni settori. Negli Stati Uniti, infatti, i listini hanno subito flessioni generalizzate, trascinati, in particolare da un ridimensionamento di molti dei "campioni" del comparto tecnologico, che tanto avevano contribuito ai rialzi del biennio 2020/21. L'indice S&P 500, infatti, è calato del 19,4%, la peggiore performance annuale dal 2008, e il Dow Jones Industrial dell'8,78%. Ancora più accentuata è stata la flessione del Nasdaq composite, calato del 37,3%. Nell'Eurozona il bilancio è stato leggermente meno negativo, in parte in seguito alla minor presenza di titoli tecnologici: l'indice Euro-Stoxx 50 è calato dell'11,7%. In Italia l'indice FTSE MIB è calato del 13,3%; il comparto bancario ha performato meglio, limitando la flessione a, 4,6%.

Sul fronte valutario, è certamente da menzionare l'apprezzamento a tratti molto consistente, del cambio del dollaro nei confronti dell'euro, che è passato da una quotazione di 1,14 ad inizio anno ad 1,07 sul finale, dopo essere sceso sotto la parità tra settembre e novembre, con un minimo poco inferiore a 0,96.

L'attività bancaria nazionale

La situazione del settore bancario italiano nell'anno 2022 si è rilevata nel complesso solida, nonostante le pressioni inflazionistiche, gli strascichi della pandemia e le ripercussioni dello scoppio del conflitto in Ucraina, che hanno continuato a causare incertezza e difficoltà economiche per molte aziende e famiglie.

In particolare, la dinamica dei finanziamenti dimostra che la domanda di prestiti è stata solida, anche se in leggero rallentamento nell'ultimo trimestre dell'anno. In base ai dati forniti da ABI, infatti, a dicembre 2022 i prestiti a famiglie e imprese sono aumentati del 2,1% su base annua, includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni. A novembre 2022, ultimo dato disponibile, per i prestiti alle imprese si registra un aumento del 2,8% su base annua, mentre l'incremento è del 3,8% per i prestiti alle famiglie. Secondo quanto emerge dall'ultima indagine trimestrale sul credito bancario (Bank Lending Survey– ottobre 2022), nel terzo trimestre del 2022 i criteri di offerta sui prestiti alle imprese hanno registrato un generale inasprimento. Si è notato altresì un indebolimento della domanda di credito da parte delle famiglie sia per l'acquisto di abitazioni, sia per finalità di consumo, soprattutto a causa rialzo dei tassi d'interesse.

Per quanto concerne la qualità del credito, le sofferenze nette a novembre 2022 ammontano a 16,3 miliardi, in calo di circa 1,3 miliardi rispetto a novembre 2021 e il rapporto sofferenze nette su impieghi totali era pari allo 0,92% (1,02% a novembre 2021). Il tasso di deterioramento dei prestiti nel terzo trimestre si è attestato all'1,1%, in ragione d'anno (1,3% a fine 2021), all'1,7% per i prestiti alle imprese e allo 0,6% per quelli alle famiglie. Inoltre, nel corso del 2022, si è registrata una riduzione dell'incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti sia al lordo sia al netto delle rettifiche di valore: per le banche italiane significative, vigilate da BCE, si è passati rispettivamente dal 3,1% di dicembre 2021 al 2,6% di settembre 2022 e dal 1,4% all'1,2%. Il tasso di copertura, nello stesso periodo, è leggermente sceso, dal 55% al 53,9%.

La dinamica della raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni), risulta invece in calo nell'esercizio: a dicembre 2022, -1,2% su base annua. Dopo la forte crescita registrata nel biennio precedente (+8% nel 2020 e + 5,6% nel 2021) l'andamento della raccolta diretta ha avuto una moderata inversione di tendenza che rispecchia le mutate condizioni. I depositi sono, quindi, diminuiti di 24,1 miliardi rispetto a fine 2021 (-1,3% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è rimasta invariata rispetto ad un anno prima. La riduzione dei depositi è imputabile prevalentemente alle imprese (-33,4 miliardi tra luglio e novembre 2022) che hanno fatto ricorso ai mezzi propri liquidi per far fronte ai crescenti fabbisogni di circolante.

Il rialzo dei tassi ufficiali si è naturalmente trasmesso al costo del credito bancario nel corso dell'anno. Si nota, infatti, un aumento dei tassi di interesse sia sulle consistenze dei prestiti sia sui nuovi prestiti alle famiglie e imprese. A dicembre 2022 il tasso sulle nuove erogazioni di prestiti in euro alle famiglie per l'acquisto di abitazioni era pari a 3,09% (1,40% a dicembre 2021). Il tasso medio sui nuovi prestiti in euro alle società non finanziarie è salito al 3,44%, dall'1,18% % di fine 2021. Il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie è risultato invece pari al 3,22% (2,13% a dicembre 2021).

Inoltre a dicembre 2022, secondo le prime stime del SI-ABI, il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) si è attestato allo 0,62%, (0,44% a fine 2021). In particolare, il tasso sui depositi applicato alle famiglie e società non finanziarie è risultato pari allo 0,46% (0,30% a dicembre 2021), quello delle obbligazioni al 2,12% (1,76%). La forbice bancaria è risultata così pari a 260 punti base a dicembre 2022, in sensibile crescita rispetto ai 169 p.b. di dicembre 2021. In conseguenza al consistente rialzo del tasso Euribor 3 mesi, il mark-down sul totale della raccolta è tornato dopo alcuni anni in territorio positivo e si è attestato a fine anno a 145 p.b. (-88 p.b. a dicembre 2021) mentre il mark-up sugli impieghi a famiglie e imprese è diminuito, toccando i 115 p.b..

La raccolta indiretta è cresciuta in misura robusta, circa 82 miliardi tra luglio e novembre 2022, di cui 56,7 miliardi riconducili alle famiglie, 7 miliardi alle imprese e il restante agli altri settori (imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione).

Da inizio 2022, tuttavia, le quote di queste forme di investimento si sono ridotte a favore di depositi e conti correnti, probabilmente a causa dell'influenza della crisi energetica e della guerra sulla prudenza dei risparmiatori che privilegiano forme liquide.

A novembre 2022 il patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero è salito del 2,2% rispetto al mese precedente, collocandosi intorno ai 1.095 miliardi (+23,1 miliardi). Rispetto a novembre 2021, il patrimonio è sceso del 12,4% in seguito al calo di: 73,9 miliardi di fondi obbligazionari, 37,2 miliardi di fondi flessibili, 27,6 miliardi di fondi azionari, 20,3 miliardi di fondi bilanciati e 354 milioni di fondi hedge a cui ha corrisposto un aumento di 4,4 miliardi di fondi monetari.

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

Nell'esercizio 2022, la fragile ripresa dall'emergenza internazionale per l'epidemia Coronavirus è stata fortemente condizionata dal conflitto in Ucraina che, dalla fine del mese di febbraio, ha generato pesanti ripercussioni sul sistema economico internazionale e sull'operatività delle imprese.

In questo contesto, che permane caratterizzato da forti elementi di incertezza sull'economia globale e italiana, l'operatività del Gruppo si è focalizzata sulle aree di intervento nel seguito descritte.

L'integrazione del business assicurativo

Nel corso dell'esercizio il Gruppo ha posto le basi per una completa integrazione del business assicurativo con l'acquisizione, perfezionata in data 22 luglio 2022 a seguito dell'ottenimento delle autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità, dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A., per un corrispettivo di 309,4 milioni. Bipiemme Vita a sua volta detiene il 100% del capitale sociale di Bipiemme Assicurazioni S.p.A., operante nel ramo danni.

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM nel mese di aprile aveva infatti deliberato di esercitare l'opzione per l'acquisto dal partner Covéa Coopération SA dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A., compagnia assicurativa operante nel ramo vita, di cui Banco BPM già possedeva una quota del 19%.

Le due compagnie, che hanno contestualmente modificato la propria denominazione sociale in Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A., sono state consolidate integralmente a decorrere dal 1° luglio 2022.

L'operazione, conclusa in via anticipata rispetto alla data del 31 dicembre 2023 prevista nel Piano Strategico, è risultata inoltre funzionale all'ottenimento del riconoscimento dello status di "conglomerato finanziario" per accedere ai benefici nel trattamento prudenziale dell'investimento partecipativo derivanti dall'applicazione del c.d. "Danish Compromise1 ". Come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio della Nota integrativa consolidata, in data 7 marzo 2023 la Banca Centrale Europea ha comunicato il riconoscimento al Gruppo Banco BPM dello status di "conglomerato finanziario".

Per quanto concerne il ramo Danni/Protezione, il Gruppo nel secondo semestre ha avviato un processo competitivo per valutare eventuali opzioni di partnership, al quale hanno partecipato primari operatori assicurativi, a seguito del quale, nel mese di novembre, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, esaminate le offerte ricevute, ha deliberato di concedere a Crédit Agricole Assurances S.A. (nel seguito "CAA") un periodo di esclusiva.

Tale esclusiva era finalizzata alla negoziazione e definizione dei termini e delle condizioni del potenziale acquisto da parte di CAA di una partecipazione di maggioranza rispettivamente in Banco BPM Assicurazioni e, subordinatamente al riacquisto da parte della Banca, di Vera Assicurazioni che, a sua volta, detiene il 100% di Vera Protezione (nel seguito le "Compagnie Assicurative"), con l'avvio di una potenziale partnership di lungo periodo nel settore Danni/Protezione.

In data 23 dicembre 2022 Banco BPM ha sottoscritto un term-sheet vincolante con CAA che prevede (i) l'acquisizione da parte di CAA della partecipazione del 65% in Banco BPM Assicurazioni e, subordinatamente al riacquisto da parte della Banca della partecipazione detenuta da Cattolica Assicurazioni, del 65% in Vera Assicurazioni che, a sua volta, detiene il 100% di Vera Protezione e (ii) l'avvio di una partnership commerciale della durata di 20 anni nel settore Danni/Protezione.

L'operazione si basa su una valorizzazione del 100% delle Compagnie Assicurative pari a 400 milioni; per la cessione del 65% delle Compagnie Assicurative CAA corrisponderà pertanto a Banco BPM 260 milioni complessivi. Il prezzo di cessione è soggetto ad aggiustamento a conclusione della due diligence e sarà corrisposto per cassa alla data del closing. L'operazione dovrebbe perfezionarsi entro la fine del 2023, subordinatamente all'approvazione da parte delle competenti Autorità di Vigilanza e al riacquisto della partecipazione in Vera

1 Banco BPM, nell'attesa di ottenere lo status di conglomerato finanziario (come definito dall'art. 3 del Decreto Legislativo 30 maggio 2005, n. 142), riconosciuto con comunicazione della BCE del 7 marzo 2023, aveva preventivamente presentato istanza per l'applicazione dell'art. 49 (1) del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR). In base a tale disposizione normativa Banco BPM si attende di ottenere l'autorizzazione per non dover dedurre dal CET 1 Capital il valore contabile della partecipazione detenuta in Banco BPM Vita. In tale ipotesi la partecipazione non dedotta dai fondi propri sarà considerata una esposizione al rischio di credito da ponderare in conformità a quanto previsto dal CRR.

Assicurazioni per effetto dell'esercizio dell'opzione di acquisto da parte di Banco BPM nei confronti di Cattolica Assicurazioni.

Sono previste inoltre ipotesi di earn-out e claw-back in funzione del raggiungimento degli obiettivi prefissati dalle parti e opzioni di put e call in capo, rispettivamente, a CAA e Banco BPM sulle partecipazioni che saranno oggetto di cessione.

La partnership con CAA permetterà a Banco BPM di far leva sulle competenze industriali del maggior player europeo in ambito bancassurance, valorizzando appieno il potenziale del settore Danni/Protezione.

Le attività di derisking

Nel corso dell'esercizio il Gruppo ha proseguito nel processo di derisking attraverso la realizzazione di una significativa operazione di cessione massiva di posizioni deteriorate (c.d. "Operazione Argo") avente per oggetto un portafoglio di sofferenze ed inadempienze probabili per un'esposizione complessiva lorda pari a circa 700 milioni. L'operazione, deliberata nel mese di aprile 2022, si è perfezionata sotto forma di cartolarizzazione nella quale il 95% delle Notes junior e mezzanine emesse dal veicolo sono state sottoscritte da società controllate dai fondi Elliott.

In aggiunta, nell'ambito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati deliberata dal Consiglio di Amministrazione nel corso del mese di luglio, è stato deciso un incremento del target di cessioni in arco di piano ad oltre 500 milioni, al fine di ridurre ulteriormente lo stock di crediti deteriorati lordi e di migliorare gli indicatori della qualità del credito.

L'impatto economico derivante dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati, per complessivi 112,7 milioni, è stato rilevato nel conto economico dell'esercizio.

Perfezionata significativa operazione di ristrutturazione creditizia

Nel mese di dicembre la Capogruppo ha concluso una operazione di ristrutturazione di esposizioni creditizie riconducibili al gruppo immobiliare Statuto (c.d. "Progetto Wolf"), finalizzata a perseguire una gestione attiva degli immobili sottostanti le suddette esposizioni con il supporto di GWM Group e ARECneprix S.p.A..

L'operazione, rivolta alla valorizzazione di taluni immobili di pregio, è stata strutturata tramite una cartolarizzazione le cui note sono state sottoscritte da Banco BPM e GWM Group. GWM Group, inoltre, fornirà nuova finanza destinata al completamento di importanti iniziative immobiliari nel centro di Milano.

In particolare, l'operazione ha previsto la ristrutturazione di crediti per un valore lordo pari a 495,8 milioni comprensivo degli interessi di mora. Ad esito di tale ristrutturazione il valore netto di iscrizione in bilancio di tali crediti risulta pari a 219,0 milioni.

Per ulteriori dettagli sulla citata operazione si rinvia alla Parte A - Politiche contabili - Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo.

Le iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e organizzativo del Gruppo

Operazioni di gestione delle partecipate

Nell'ambito del processo di razionalizzazione del portafoglio partecipazioni intrapreso negli ultimi anni dal Gruppo si inserisce l'operazione di cessione a Banca Popolare di Sondrio S.p.A., in data 15 marzo 2022, dell'interessenza detenuta in Factorit S.p.A., precedentemente valutata con il metodo del patrimonio netto, pari al 39,5% del capitale sociale. L'operazione, perfezionata ad un corrispettivo di 75 milioni, importo corrispondente al valore di carico della partecipazione nel bilancio al 31 dicembre 2021, non ha comportato la rilevazione di impatti sul conto economico dell'esercizio 2022.

Inoltre nell'esercizio si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione nella Capogruppo di Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A. (società già interamente controllate da Banco BPM). In particolare, dal 1° gennaio 2022, ha avuto efficacia l'incorporazione di Bipielle Real Estate nella Capogruppo, mentre dal 21

febbraio 2022 ha avuto decorrenza giuridica la fusione per incorporazione di Release in Banco BPM S.p.A.. Gli effetti contabili e fiscali di entrambe le operazioni hanno avuto decorrenza dal 1° gennaio 2022.

Tali operazioni, che si sono realizzate secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute, hanno perseguito l'obiettivo di concentrare la gestione dell'attività di leasing nonché del patrimonio immobiliare direttamente nella Capogruppo, cui fa capo anche il complesso delle strutture organizzative deputate alla gestione del patrimonio stesso.

Si ricorda altresì che, nel mese di febbraio 2022, si è conclusa la procedura di liquidazione della controllata BP Trading Immobiliare S.r.l in seguito alla cancellazione dal competente Registro delle imprese.

Inoltre, in data 18 maggio 2022, l'assemblea dei soci di Consorzio AT01 (partecipato al 95% da Banco BPM) ha deliberato lo scioglimento anticipato e l'avvio della liquidazione volontaria con effetti giuridici dal 1° giugno 2022. In data 19 ottobre 2022 l'assemblea dei consorziati ha approvato il bilancio finale di liquidazione al 30 settembre 2022; anche la collegata Bussentina S.c.r.l. nel mese di luglio ha approvato il bilancio finale di liquidazione al 30 giugno 2022.

Come evidenziato nella sezione della Nota integrativa consolidata dedicata agli eventi successivi alla data di riferimento del bilancio, nel gennaio 2023 entrambe le società sono state cancellate dai competenti Registri delle Imprese.

Infine, in data 16 dicembre 2022 è stato sottoscritto l'atto di scissione parziale di Tecmarket Sevizi a favore di Banco BPM avente ad oggetto l'assegnazione di un ramo d'azienda afferente alle attività svolte dalla controllata relative alla piattaforma tecnologica per il servizio You Business Web, destinato a enti e imprese clienti di Banco BPM, nonché ai servizi tecnologici, funzionali a specifici business di Banco BPM verso la propria clientela, con esclusione delle attività connesse alla gestione dei terminali e all'assistenza tecnica alla clientela per i servizi POS e Mobile POS, sulle quali Tecmarket focalizzerà la propria futura operatività.

L'operazione di scissione parziale, attuata con procedura semplificata ex artt. 2505 e 2506-ter del codice civile, ha prodotto i propri effetti, anche ai fini contabili e fiscali, a decorrere dal 1° gennaio 2023.

Le descritte operazioni, che perseguono l'obiettivo della semplificazione e della razionalizzazione della struttura societaria e operativa del Gruppo, non hanno prodotto impatti sul bilancio consolidato e sui ratio patrimoniali.

Definizione del nuovo modello organizzativo

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta del 20 dicembre, ha definito la nuova articolazione della Direzione Generale e dei vertici esecutivi della Capogruppo. Più in dettaglio è stata istituita la Condirezione Generale Chief Financial Officer (CFO), ridefinito il perimetro della Condirezione Generale Chief Business Officer (CBO), costituita la nuova funzione Corporate & Investment Banking (CIB) e istituita la carica di Chief Risk Officer (CRO).

Il nuovo assetto favorisce un migliore coordinamento delle attività del Gruppo rispetto al percorso tracciato nel Piano Strategico 2021-2024 e agevola il governo degli ambiti a maggiore complessità in coerenza con l'evoluzione del contesto esterno.

L'incarico di Condirettore Generale (CFO), con la responsabilità di coordinare le attività di amministrazione e redazione del bilancio, finanza, gestione integrata degli acquisti, gestione delle partecipazioni, investor relations, pianificazione e controllo e ottimizzazione del capitale, è stato attribuito all'attuale CFO Edoardo Ginevra.

Allo scopo di agevolare il percorso di crescita commerciale dichiarato nel Piano Strategico 2021-2024 è stato inoltre deliberato di rafforzare il presidio e lo sviluppo delle aree di business Retail e Corporate.

In dettaglio è stato definito il nuovo perimetro della Condirezione Generale Chief Business Officer in ambito commerciale, già sotto la responsabilità di Domenico De Angelis, che manterrà la supervisione sulle funzioni Commerciale - articolata in Privati e Imprese – Istituzionale Enti e Terzo Settore, Marketing e Omnicanalità e sulle 8 Direzioni Territoriali. Al Condirettore Generale (CBO) è inoltre affidato il coordinamento e la supervisione della controllata Banca Aletti.

Lo sviluppo delle iniziative strategiche previste per l'area Corporate compete invece alla nuova funzione Corporate & Investment Banking. Oltre alla rete Corporate, alla Finanza Strutturata e alle attività di Global Transaction Banking, a questa struttura è attribuito il coordinamento e la supervisione della controllata Banca Akros.

Infine, in linea con le best practice di settore, la funzione di controllo dei rischi è stata rafforzata mediante l'istituzione della carica di CRO (Chief Risk Officer).

Ad esito della nuova articolazione organizzativa, entrata in vigore il 1° gennaio 2023, sono state quindi poste a riporto diretto dell'Amministratore Delegato le Condirezioni Generali, il CLO (Chief Lending Officer), il CRO (Chief Risk Officer) e le funzioni Corporate & Investment Banking, Antiriciclaggio, Compliance, Comunicazione e Sostenibilità, Legale e Regulatory Affairs, Organizzazione e Risorse Umane.

Altri eventi del periodo

Concluse importanti operazioni di provvista

Nel corso dell'esercizio il Gruppo ha realizzato importanti operazioni di capital management: nel mese di gennaio 2022 è stata infatti perfezionata una emissione subordinata Tier 2, con scadenza dieci anni per un ammontare di 400 milioni, destinata ad investitori istituzionali, che si inserisce nel Programma Euro Medium Term Notes del Gruppo.

Il titolo paga una cedola fissa del 3,375% per i primi 5 anni; gli investitori che hanno partecipato all'operazione sono principalmente asset manager e banche prevalentemente esteri.

A questa operazione si è aggiunta, nel mese di aprile, l'emissione di uno strumento perpetuo Additional Tier 1 per un ammontare pari a 300 milioni, riservata ad investitori istituzionali, che ha consentito di raggiungere il target di capitale Additional Tier 1 del Gruppo, rafforzandone ulteriormente la posizione patrimoniale.

I titoli, emessi alla pari, potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 12 aprile 2027 e successivamente ogni 6 mesi; la cedola semestrale, fissa e non cumulativa, è fissata al 7% e il pagamento della stessa è totalmente discrezionale e soggetto a talune limitazioni.

Gli investitori che hanno partecipato all'operazione sono fund manager, banche e assicurazioni, prevalentemente esteri.

Nell'anno 2022 si sono inoltre concluse tre emissioni nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework:

• nel mese di marzo 2022 si è perfezionata la prima emissione del Gruppo di Green Covered Bond destinata a investitori istituzionali per un ammontare di 750 milioni e scadenza cinque anni.

L'obbligazione, emessa a valere sul proprio programma di Obbligazioni Bancarie Garantite, è finalizzata a rifinanziare un portafoglio selezionato di mutui ipotecari residenziali "verdi" erogati a clientela privata per l'acquisto di abitazioni ad alta efficienza energetica.

Il titolo, quotato presso il Luxembourg Stock Exchange, ha un rendimento pari al tasso mid-swap di riferimento +23 punti base, una cedola a tasso fisso pari allo 0,75% e scadenza 15 marzo 2027;

  • nel mese di settembre invece si è conclusa una emissione Green Senior Non Preferred riservata agli investitori istituzionali, con scadenza quattro anni, per un ammontare pari a 500 milioni. I proventi derivanti dal collocamento del titolo, emesso ad un prezzo pari a 99,654% con cedola fissa del 6%, sono destinati al finanziamento e/o al rifinanziamento di Eligible Green Loans, come definiti nel Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca;
  • la terza operazione dell'anno si è realizzata nel mese di novembre 2022 con l'emissione Green Senior Non Preferred per un ammontare pari a 500 milioni, con scadenza cinque anni e due mesi, con possibilità di rimborso anticipato a gennaio 2027 e destinato ad investitori istituzionali.

Il titolo è stato emesso ad un prezzo pari a 99,623% e paga una cedola fissa del 6%; anche in questo caso i proventi derivanti sono destinati al finanziamento e/o al rifinanziamento di Eligible Green Loans, come definiti nel Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca.

Alle descritte operazioni si è aggiunta una ulteriore emissione, conclusa nel mese di luglio e avente ad oggetto Green Senior Preferred Bond per 300 milioni nominali, che si integra nella strategia ESG di Banco BPM e rappresenta la concreta realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale che sempre più indirizzano e caratterizzano le diverse aree di business della Banca.

Infine, come più diffusamente illustrato nella sezione della Nota integrativa consolidata dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio, in data 11 gennaio 2023 la Capogruppo ha portato a termine con

successo una nuova emissione di titoli Green Senior Preferred, con scadenza quattro anni per un ammontare pari a 750 milioni, a valere sul Programma Euro Medium Term Notes, nell'ambito nel Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca.

Si tratta della quinta emissione nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework, per un valore complessivo di emissioni ESG pari a 3 miliardi.

Programma di acquisto di azioni proprie

In esecuzione della delibera dell'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 15 aprile 2021, che aveva approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni, nel febbraio 2022 la Capogruppo ha avviato il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione del personale di breve e lungo termine in essere.

La durata del programma, che ha ottenuto l'autorizzazione della Banca Centrale Europea, è stata individuata nel periodo 15 febbraio – 28 febbraio 2022. Il controvalore massimo complessivo è stato stabilito pari a 16 milioni, a sostegno di tutti i piani in essere relativi sia all'incentivazione annuale (per gli esercizi dal 2015 al 2021), sia ai piani di incentivazione di lungo termine 2017/2019 e 2021/2023.

Le operazioni di acquisto, effettuate sul mercato secondo le modalità previste dalla normativa vigente, si sono concluse in data 24 febbraio 2022 e hanno avuto ad oggetto n. 4.582.640 azioni ordinarie Banco BPM per un controvalore di 16 milioni.

Si segnala altresì che, facendo seguito a quanto deliberato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 7 aprile 2022 e in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea, la Capogruppo nel mese di febbraio 2023 ha avviato un ulteriore programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di compensi basati su azioni avente ad oggetto azioni per un controvalore massimo pari a 10 milioni.

Per maggiori dettagli si rinvia alla sezione dedicata agli eventi successivi alla chiusura dell'esercizio della Nota integrativa consolidata.

Comunicati dalla BCE i requisiti patrimoniali per il 2023

In data 15 dicembre 2022 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato a Banco BPM la notifica della decisione prudenziale (SREP decision) contenente gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale.

Tenuto conto delle analisi e delle valutazioni effettuate dall'Autorità di Vigilanza, la BCE ha determinato per il 2023 un requisito di Common Equity Tier 1 ratio da rispettare su base consolidata pari all'8,70%. Tale requisito è composto dai seguenti elementi:

  • requisito minimo di Pillar 1 pari al 4,5%;
  • requisito di capitale Pillar 2 (P2R) pari, nella sua componente di CET1, a 1,446%;
  • riserva di conservazione del capitale pari al 2,50%;
  • riserva O-SII buffer3 che è pari allo 0,25% delle esposizioni complessive ponderate per il rischio;
  • riserva di capitale anticiclica pari allo 0,003%.

Inoltre, per effetto di tale decisione, gli ulteriori requisiti che Banco BPM è tenuto a rispettare sono i seguenti:

  • 10,68% in termini di Tier 1 ratio;
  • 13,32% in termini di Total capital ratio.

Si conferma pertanto la piena solidità patrimoniale del Gruppo Banco BPM che, al 31 dicembre 2022 supera ampiamente tali requisiti prudenziali, sia assumendo a riferimento i coefficienti effettivi calcolati in conformità ai criteri transitori in vigore per il 2022 (phased-in) sia considerando i coefficienti patrimoniali calcolati in base ai criteri in vigore a regime (fully phased).

Inclusione degli aspetti ESG nella strategia del Gruppo

La considerazione degli aspetti Environmental Social & Governance (ESG), in particolare per quanto attiene alle tematiche climatiche ed ambientali, rappresenta un importante elemento di attenzione nella strategia perseguita dal Gruppo, nella consapevolezza di poter avere un ruolo di primo piano nell'azione contro i cambiamenti climatici. Le

tematiche ESG, oltre ai fattori climatici ed ambientali, comprendono gli aspetti legati al governo ed alla sostenibilità sociale, intesi come la capacità di governare efficacemente la pianificazione, la gestione ed il reporting di sostenibilità e di integrare le componenti legate alla sfera sociale quali i diritti umani, la parità di genere, la gestione sostenibile della catena di fornitura.

L'obiettivo della sostenibilità, infatti, è uno dei pilastri del piano strategico del Gruppo 2021-2024, il cui perseguimento richiede una crescente integrazione e diffusione degli elementi ESG nell'operatività della del Gruppo. In tale ottica, nel corso del 2022 è emersa una maggiore consapevolezza del Gruppo in merito all'impatto delle tematiche ESG sul business model, sul contesto competitivo nonché sugli obiettivi e sulle strategie, nel suo ruolo di guida per le imprese e la clientela privata nel processo di transizione verso un'economia che affianchi alla sostenibilità economica quella ambientale e sociale.

In tale contesto, l'obiettivo del Gruppo è quello di affiancare e supportare i clienti nel comprendere e affrontare le sfide legate alla transizione verso un'economia sostenibile attraverso prodotti e servizi dedicati. Con particolare riferimento al mondo del finanziamento alle imprese, la volontà del Gruppo di supportare le imprese green o impegnate in progetti di transizione è rappresentata dallo sfidante obiettivo di Piano che prevede che una quota pari ad almeno il 65% di nuove erogazioni siano destinate a settori green o a basso rischio di transizione. In tale visione strategica è inoltre previsto il blocco, entro il 2024, a nuove erogazioni nel settore del carbone con contestuale run-off delle esposizioni in essere.

Al fine di raggiungere questi importanti obiettivi, il Gruppo sta costantemente lavorando per una progressiva integrazione dei criteri ESG all'intero delle politiche creditizie e per ampliare l'offerta di finanziamenti destinati a progetti sostenibili.

Con particolare riferimento alle politiche creditizie i principali elementi oggetto di analisi, in corso di continuo rafforzamento, sono rappresentati dall'esposizione ai rischi climatici di transizione (con particolare focus sulle emissioni) e fisico, dalle evidenze emerse dal questionario ESG sottoposto alle controparti e dalla considerazione dell'eventuale finalità green dell'operazione.

Con riferimento alle offerte commerciali sono state avviate importanti iniziative a favore delle imprese volte a finanziare la transizione: tra le principali iniziative a favore delle imprese si cita il "Plafond investimenti sostenibili 2020-2023", il "Finanziamento Chirografario con Obiettivo Sostenibilità", i finanziamenti assistiti dalla Garanzia SACE Green.

Obiettivo del Gruppo è altresì quello di fornire supporto consulenziale a clienti Corporate e PMI per affrontare le sfide competitive in ambito ESG, anche tramite workshop e incontri formativi. In particolare, è stato avviato il progetto ESG Factory, un progetto che trasforma la banca in un luogo di incontri e formazione per le imprese al fine di esplorare tutte le tematiche relative alla sostenibilità.

Il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità è altresì realizzato investendo in modo consapevole le risorse finanziarie del Gruppo, con un impegno ad ampliare la quota di Corporate Bond ESG nel portafoglio di proprietà del Gruppo.

Nell'ambito dell'attività di risparmio gestito, nella consapevolezza dell'importanza di creare valore sia per l'investitore che per la comunità, il Gruppo agisce per orientare le risorse anche verso investimenti che coniugano la remunerazione del capitale con l'obiettivo di sostenibilità.

Oltre a un costante ampliamento della gamma di prodotti ESG offerti alla clientela, è stato avviato un percorso che mira progressivamente a integrare le dimensioni ESG nella prestazione dei servizi di investimento. In tale ambito si cita l'inizio del rilevamento delle preferenze di sostenibilità attraverso un'apposita sezione del questionario di profilatura MiFID.

Il Gruppo è inoltre impegnato ad operare sui mercati finanziari per la raccolta di risorse destinate a progetti sostenibili, sia attraverso il collocamento di proprie emissioni obbligazionarie ESG sia fornendo supporto ad altre società emittenti.

Per ulteriori dettagli sulle iniziative commerciali ESG, sugli investimenti effettuati dal Gruppo con caratteristiche ESG e sulla raccolta di risorse destinate a progetti sostenibili si fa rinvio a quanto rappresentato nella sezione dedicata ai "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione, nonché al documento Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario del Gruppo.

Climate Risk Stress Test 2022

Da gennaio a luglio 2022, la BCE ha condotto il primo esercizio di Climate Stress Testing che ha visto la complessiva partecipazione di 104 banche europee con un differente livello di coinvolgimento in base al principio di proporzionalità. Tale esercizio è stato concepito come un "learning exercise" che ha permesso a Banco BPM di consolidare e testare ulteriormente le proprie competenze e strategie in ambito ESG, grazie alla raccolta ed

elaborazione di dati granulari per la misurazione del rischio climatico nonché allo sviluppo di specifiche metodologie di climate stress testing. Considerata la rilevanza sistemica nazionale del Gruppo, il Banco BPM è stato chiamato ad elaborare anche le proiezioni bottom-up espressamente previste dal terzo modulo di analisi garantendo, pertanto, una partecipazione completa con riguardo a tutte le aree di approfondimento richieste. L'esercizio si è formalmente concluso l'8 luglio 2022 con la pubblicazione da parte della BCE dei risultati aggregati e delle metodologie di valutazione seguite. La complessiva documentazione è disponibile in consultazione sul sito internet dell'Autorità di Vigilanza.

A gennaio 2022, la Banca Centrale Europea ha inoltre comunicato l'inizio di uno specifico processo di revisione tematica delle strategie, della governance e dei framework di gestione dei rischi legati al clima e all'ambiente (c.d. Thematic Review). Tale attività è finalizzata a verificare il livello di adesione delle banche alle aspettative BCE in ambito "climate" ed i progressi raggiunti dalle stesse rispetto ai self-assessment e ai piani operativi trasmessi lo scorso anno. Nel rispetto della scadenza definita (18 marzo 2022), il Banco BPM ha inviato l'aggiornamento richiesto, rappresentando i progressi realizzati dal Gruppo rispetto ai questionari A e B compilati nel 2021, sulla base delle risultanze relative al complessivo "Programma ESG" e delle specifiche strategie incluse nel Piano Industriale 2021-2024. L'attività di verifica ha previsto, inoltre, una successiva fase di confronto con la Vigilanza nell'ambito della quale la Banca ha partecipato ad una serie di incontri su diversi ambiti di analisi conducendo, contestualmente, specifici case studies mirati a valutare l'incidenza dei fattori climatici e ambientali sui rischi di credito e operativi del Gruppo. L'esito finale della Thematic Review è stato fornito dalla BCE nel terzo trimestre dell'anno e ha concorso, qualitativamente, al complessivo processo di revisione e valutazione della Vigilanza (SREP) del 2022 che includeva anche i risultati dell'esercizio di Climate Stress Testing 2022.

Si rinvia alla parte E della Nota integrativa consolidata per maggiori dettagli sulle modalità di gestione e mitigazione dei fattori di rischio ESG.

Reclami vertenze e indagini relativi all'attività di segnalazione alla società Intermarket Diamond Business S.p.A. di clientela interessata all'acquisto di diamanti effettuata in passati esercizi

Nel corso del 2022 i nuovi reclami sono risultati limitati sia come numero che come petitum addizionale complessivo (pari a circa 3,2 milioni). Alla data del 31 dicembre 2022, grazie all'attività di composizione tramite transazioni o per effetto di sentenza passata in giudicato, risultano essere stati definiti reclami e contenziosi per un petitum complessivo di circa 636,8 milioni a fronte di pretese che alla stessa data ammontano complessivamente a circa 718,4 milioni.

Come più dettagliatamente illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio, si segnala che in data 16 febbraio 2023 la Procura di Verona ha disposto il dissequestro a favore della Banca della somma di 80,3 milioni. In questa fase il Pubblico Ministero ha comunque ritenuto di mantenere in sequestro, in via prudenziale, l'importo di circa 3,5 milioni residuo.

Per maggiori dettagli si fa rinvio alla sezione "10. Fondi per rischi e oneri – Voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota integrativa consolidata.

Attività ispettive e procedimenti delle Autorità di Vigilanza

Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo è oggetto di accertamenti ispettivi promossi dalle Autorità di Vigilanza. In particolare, nell'ambito del sistema europeo di vigilanza bancaria (Single Supervisory Mechanism), il Gruppo è soggetto alla vigilanza prudenziale della Banca Centrale Europea (BCE); con riferimento a specifiche tematiche, l'attività di vigilanza è di competenza diretta della Banca d'Italia e di Consob.

L'attività di vigilanza comporta lo svolgimento di ordinarie e ricorrenti verifiche ispettive presso la sede della Capogruppo (on site/off site inspection) cui si affiancano attività di verifica a distanza, condotte attraverso scambi informativi strutturati e continuativi piuttosto che attraverso richieste specifiche di documentazione e approfondimenti tematici.

Quanto alle attività ispettive delle Autorità di Vigilanza, con riferimento agli esercizi 2020, 2021 e 2022, le medesime hanno avuto ad oggetto i seguenti ambiti: capital adequacy, contrasto del riciclaggio, trasparenza in ambito servizi di pagamento, product governance e adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela, processo ICAAP, valutazioni dei modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti in materia di fondi propri (credito e mercato) e da ultimo cybersecurity.

Le attività ispettive sono, per la maggior parte, già concluse con il rilascio delle cosiddette Final follow-up letter o delle Decision, attraverso le quali BCE comunica le azioni correttive richieste in relazione agli ambiti di miglioramento rilevati. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano interessato aspetti con potenziale impatto sulla rappresentazione patrimoniale, le osservazioni formulate, così come gli elementi informativi acquisiti durante tutto il processo sono stati debitamente considerati nell'ambito di una nuova valutazione delle attività/passività aziendali. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano evidenziato ambiti di miglioramento nel contesto dei processi esaminati, il Gruppo ha posto in essere specifici piani di azione correttivi.

Alla data della presente relazione, come illustrato dettagliatamente nel prosieguo, talune ispezioni risultano ancora in corso (alcune delle quali avviate prima dei predetti periodi) o in attesa della ricezione della Final follow-up letter o della Final Decision da parte di BCE, per altre, invece, residua solo la conclusione degli interventi correttivi.

Verifiche da parte della BCE

  • a) Per la valutazione della gestione del rischio di Sicurezza Informatica ("Cybersecurity"). La fase ispettiva è iniziata in data 30 gennaio 2023 e verrà condotta con modalità ibride (on site/off site);
  • b) in tema di rischio di credito e di controparte con l'obiettivo di valutare la conformità normativa del framework per l'implementazione del principio contabile IFRS 9 e di esaminare le complessive modalità di gestione del rischio di credito (politiche, metodologie, procedure e governance) con riferimento a portafogli di attività specificamente individuati e assoggettati a revisione qualitativa (Credit Quality Review). La fase ispettiva è iniziata il 17 ottobre 2022 ed è attualmente in corso;
  • c) in materia di adeguatezza patrimoniale al fine di valutare il processo ICAAP. La fase ispettiva è iniziata il 26 settembre 2022 e si è conclusa in data 24 novembre 2022;
  • d) sui modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti in materia di rischio di credito per le seguenti classi di esposizione: Corporate - Other; Corporate - SME; Retail - Other non-SME; Retail - Other SME; Retail - Qualifying revolving; Retail - Secured by real estate non-SME; Retail - Secured by real estate SME. L'ispezione consegue a un'istanza presentata a BCE da Banco BPM per modifiche materiali ai modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito, effettuate a seguito anche del recepimento delle Linee Guida EBA in materia, entrate in vigore il 1° gennaio 2022. La fase ispettiva, off-site, è iniziata il 14 febbraio 2022 e si è conclusa in data 20 maggio 2022;
  • e) per la valutazione dell'adeguatezza del calcolo del requisito di capitale di primo pilastro, incluso ogni aspetto accessorio; la fase ispettiva on site è iniziata il 25 ottobre 2021 e si è conclusa in data 23 dicembre 2021. Con lettera del 4 agosto 2022, BCE ha trasmesso la decisione finale e in data 30 settembre 2022 Banco BPM ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • f) in tema rischio di credito e di controparte avente ad oggetto la revisione della qualità degli attivi con riferimento al portafoglio Commercial Real Estate ("CRE"), tra cui la verifica degli immobili commerciali reimpossessati dal Gruppo oggetto di iscrizione (cosiddetti "Foreclosed Assets") e la valutazione delle procedure di gestione del rischio di credito e dei sistemi di controllo e di governance ("Credit and counterparty risk – Credit Quality Review of CRE portfolio and assess selected credit risk processes"). La fase ispettiva off site è iniziata il 26 aprile 2021 e ne è stata notificata la conclusione il 24 dicembre 2021. L'analisi ha riguardato le modalità di gestione del rischio di credito con riferimento al portafoglio oggetto di indagine, in particolare i criteri di concessione di nuovo credito e misure di forbearance alle esposizioni in perimetro, l'identificazione delle categorie "specialised lending", la qualità delle perizie, il processo di classificazione e valutazione dei crediti real estate e dei foreclosed asset e la normativa esistente in proposito. In data 1° agosto 2022 la Banca ha ricevuto il rapporto finale che segnalava delle aree di miglioramento in merito; in data 7 febbraio 2023 la BCE ha inviato la bozza di decisione con indicazione delle proposte di raccomandazioni e requisiti qualitativi, sempre relativi al portafoglio oggetto di indagine. La Banca invierà le proprie osservazioni, relative alla bozza di decisione, nei termini di legge;
  • g) per la valutazione della richiesta di autorizzazione all'adozione della nuova definizione di default prevista dal Regolamento UE n. 575/2013 (articolo 178) per la classificazione dei debitori a fini prudenziali ed integrante una modifica sostanziale del modello interno per la stima del rischio di credito a norma del Regolamento Delegato (UE) n. 529/14 della Commissione. La fase off site è iniziata il 14 settembre e si è conclusa in data 13 novembre 2020. Banco BPM ha ricevuto la decisione definitiva il 7 maggio 2021 e il 15 giugno 2021 ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • h) per l'approvazione delle modifiche sostanziali ai modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti in materia di rischio di credito (Credit Conversion Factor, "CCF"/Exposure at Default, "EAD"; Expected Loss Best Estimate, "ELBE"; Loss Given Default, "LGD" per le attività in sofferenza; Probability Default, "PD") per

le seguenti classi di esposizioni: Corporate - Other; Corporate - Small and Medium Enterprise, "SME"; Retail - Other SME; Retail - Secured by real estate non-SME; Retail - Secured by real estate SME. La fase on site è iniziata il 14 ottobre 2019 e si è conclusa in modalità off site, a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19, il 19 marzo 2020. Con lettera del 4 marzo 2021, BCE ha trasmesso la decisione finale relativa a tale ispezione. Il provvedimento conferma l'autorizzazione ad adottare delle modifiche ai modelli, prevedendo alcune misure qualitative per lo più volte all'irrobustimento normativo, nonché prudenziali – relative alla stima dei margini di prudenzialità e alle modalità di calcolo della LGD – nell'applicazione dei modelli stessi, con effetto sulle segnalazioni di vigilanza a far data dal 31 marzo 2021. Il piano di attività della Banca volto all'implementazione delle azioni di rimedio è attualmente in corso; la maggior parte delle raccomandazioni saranno oggetto di chiusura nell'ambito delle attività di "model change" incluse nell'istanza per la modifica ai modelli interni di cui all'ispezione lettera d);

  • i) per la validazione del Modello interno di rischio di Mercato (Value at Risk, "VaR", Stressed Value at Risk, "sVaR", Incremental Risk Charge, "IRC") per le categorie di rischio "debt instruments – specific risk; Forex Risk": la fase on site è terminata il 19 luglio 2019. Banco BPM ha ricevuto il 16 novembre 2020 la decisione finale (con relativa autorizzazione all'utilizzo del nuovo modello, valido anche per Banca Akros) e in data 16 dicembre 2020 ha inviato il piano d'azione correttivo le cui attività sono state concluse nel corso del 2022; la risoluzione di una delle obligation relativa alla misura dell'IRC ha comportato un c.d. "material model change" con conseguente necessità di preventiva istanza nei confronti dell'Autorità di Vigilanza. L'istanza in questione è stata presentata nel gennaio 2022 e nel settembre dello stesso anno è stata condotta la relativa verifica on site da parte di BCE. In data 11 gennaio 2023, è pervenuta alla Banca la Final IMI Decision che autorizza (anche per Banca Akros) la modifica richiesta, consentendo la rimozione di un add-on sull'IRC; i due ulteriori interventi correttivi richiesti, di portata limitata, sono in corso di pianificazione;
  • j) sui modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti in materia di rischio di credito nell'ambito del progetto TRIM (Targeted Review of Internal Models) lanciato dalla BCE con riferimento ai portafogli "Corporate - Other" e "SME": la fase di ispezione on site è iniziata il 17 settembre 2018 e si è conclusa il 16 novembre 2018. Banco BPM ha ricevuto in data 7 ottobre 2020 la decisione finale con l'indicazione di misure di vigilanza vincolanti e raccomandazioni; in data 5 novembre 2020 Banco BPM ha inviato il piano di interventi correttivi attualmente in corso; le raccomandazioni attualmente in stato di avanzato completamento saranno chiuse con l'istanza per la modifica ai modelli interni di cui all'ispezione lettera d);
  • k) sui modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti in materia di rischio di credito (PD e LGD) con riferimento ai portafogli "Corporate" e "SME": la fase di ispezione on site, iniziata il 19 febbraio 2018, si è conclusa il 20 aprile 2018. Banco BPM ha ricevuto la decisione finale il 25 aprile 2019. Il relativo piano di azione correttivo, inviato il 24 maggio 2019, è confluito nelle modifiche di modello interno di cui alla lettera h) che precede.

Verifiche da parte della Banca d'Italia

  • a) per accertamenti volti a verificare la rispondenza alle norme dei dispositivi automatici utilizzati dai cassieri per il ricircolo di banconote presso alcune dipendenze nella regione Sicilia. La fase ispettiva è iniziata il 18 ottobre 2022 e si è conclusa in data 26 ottobre 2022;
  • b) in tema di contrasto del riciclaggio nel settore del Private Banking della controllata Banca Aletti con particolare riferimento ai servizi offerti alla clientela con patrimonio di ammontare rilevante. La fase on site è iniziata in data 28 febbraio 2022 e si è conclusa in data 13 aprile 2022. Banca Aletti in data 14 settembre 2022 ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che non ha determinato rilievi di conformità. Banca Aletti il 14 ottobre 2022 ha inviato il piano di interventi correttivi, circoscritto alla realizzazione di azioni di rafforzamento dei presidi, alcune fra le quali, peraltro, già in corso alla data di avvio dell'accertamento ispettivo;
  • c) in tema di trasparenza, con l'obiettivo di accertare il rispetto degli obblighi rivenienti dalle disposizioni attuative della Direttiva 2014/92/UE in materia di "Payment Accounts Directive". L'attività di controllo, iniziata in data 11 novembre 2021 in modalità off site e, dal 22 novembre 2021, on site presso alcune dipendenze della Banca, si è conclusa in data 21 gennaio 2022. Banco BPM in data 27 giugno 2022 ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che ha evidenziato anomalie che attengono a tematiche rilevanti per la tutela della clientela e richiedono azioni correttive, alcune delle quali di natura restitutoria. Banco BPM il 21 ottobre 2022 ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • d) in materia di prevenzione del riciclaggio, con l'obiettivo di accertare l'osservanza degli obblighi previsti dal d.lgs. n. 231/2007 con specifico riferimento all'operatività in contanti delle cooperative, anche

attraverso la valutazione dell'assetto normativo, procedurale e dei controlli presso la dipendenza di Verona: la fase ispettiva (inizialmente on site) avviata il 4 ottobre 2021, si è conclusa in modalità off site il 21 dicembre 2021, data in cui è stata comunicata la conclusione del procedimento. Banco BPM in data 18 agosto 2022 ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che ha evidenziato alcune aree di debolezza in materia di adeguata verifica e nel processo di collaborazione attiva con riferimento alla gestione dei rapporti inerenti alle società cooperative oggetto di approfondimento. Banco BPM il 29 dicembre 2022 ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso.

Verifiche da parte della Consob

  • a) in data 20 luglio 2021, Consob ha avviato un procedimento sanzionatorio avente ad oggetto "Contestazioni ai sensi degli artt.193-quater e 195 del d.lgs. 58/1998 per violazione dell'art. 9 del Regolamento UE n. 648/2012 (EMIR), sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni" in esito agli accertamenti svolti nell'ambito dell'attività di verifica della qualità dei dati segnalati al Trade Repository in ordine a contratti derivati; in data 30 marzo 2022 Consob ha notificato alla Banca una sanzione amministrativa pecuniaria di 70 mila euro;
  • b) in tema di product governance e procedure per la valutazione dell'adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela: la verifica è stata avviata nel mese di aprile 2019 e si è conclusa il 3 dicembre 2019. Banco BPM in data 30 luglio 2020 ha ricevuto una nota tecnica con la quale, senza avviare alcun procedimento sanzionatorio, sono stati segnalati taluni aspetti su cui l'Autorità ha richiamato l'attenzione della Banca. Il 16 ottobre 2020 la Banca ha presentato all'Autorità il relativo piano di interventi correttivi, in massima parte già realizzata.

Impatti derivanti dall'applicazione del nuovo principio contabile internazionale IFRS 17

Nel rimandare alla Parte A della Nota integrativa per la descrizione delle modifiche che verranno introdotte dal nuovo principio IFRS 17 (in vigore dal 1° gennaio 2023), si indicano di seguito le prime stime in merito agli impatti quantitativi derivanti dalla prima applicazione del principio in esame, in relazione alle compagnie di assicurazione controllate (Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni).

Si ritiene necessario premettere che le suddette stime d'impatto rappresentano le migliori informazioni di cui il Gruppo dispone alla data di approvazione della presente Relazione finanziaria. Le suddette stime sono state effettuate anche sulla base di elaborazioni extra sistemi contabili e devono quindi essere intese come soggette a possibili cambiamenti in relazione al completamento del processo di prima applicazione del principio IFRS 17 e del progressivo affinamento dei nuovi criteri definiti e delle previste attività di controllo interne ed esterne.

Ciò premesso, l'effetto sul patrimonio netto consolidato del Gruppo al 1° luglio 2022 è stimato in riduzione nell'intorno di 20 milioni, effetto non significativo in rapporto al patrimonio netto del Gruppo (meno dello 0,2%). Tale effetto è principalmente dovuto allo storno delle attività immateriali rappresentate dal VoBA (Value of Business Acquired), per il ramo vita e per quello danni, iscritte nel bilancio consolidato nell'ambito del processo di Purchace Price Allocation (PPA), ed alla rilevazione della passività per il cosiddetto Contractual Service Margin (CSM). Alla data del 1° luglio 2022 il CSM è stimato nell'intorno di 70 milioni.

Sebbene alla data di redazione della presente Relazione finanziaria non sia stato ancora determinato il risultato del secondo semestre del 2022, rilevante ai fini comparativi per il corrispondente periodo del 2023, è ragionevole aspettarsi che gli impatti al 31 dicembre 2022 non possano divergere, in maniera significativa, rispetto a quelli determinati alla data del 1° luglio 2022, come in precedenza illustrati.

RISULTATI

Prospetti contabili riclassificati

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 31/12/2022 31/12/2021 Variazioni
Cassa e disponibilità liquide 13.130.815 29.153.316 (16.022.501) (55,0%)
Finanziamenti valutati al CA 113.632.853 121.261.260 (7.628.407) (6,3%)
- Finanziamenti verso banche 4.177.893 11.877.878 (7.699.985) (64,8%)
- Finanziamenti verso clientela (*) 109.454.960 109.383.382 71.578 0,1%
Altre attività finanziarie e derivati di copertura 43.093.541 36.326.393 6.767.148 18,6%
- Valutate al FV con impatto a CE 8.206.881 6.464.186 1.742.695 27,0%
- Valutate al FV con impatto su OCI 9.380.520 10.675.079 (1.294.559) (12,1%)
- Valutate al CA 25.506.140 19.187.128 6.319.012 32,9%
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 5.892.769 - 5.892.769 0,0%
Partecipazioni 1.453.955 1.794.116 (340.161) (19,0%)
Attività materiali 3.034.689 3.278.245 (243.556) (7,4%)
Attività immateriali 1.286.734 1.213.722 73.012 6,0%
Attività fiscali 4.622.827 4.540.229 82.598 1,8%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 214.737 229.971 (15.234) (6,6%)
Altre voci dell'attivo 3.322.975 2.691.964 631.011 23,4%
Totale attività 189.685.895 200.489.216 (10.803.321) (5,4%)
Raccolta diretta bancaria 120.639.083 120.213.016 426.067 0,4%
- Debiti verso clientela 107.679.408 107.120.893 558.515 0,5%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 12.959.675 13.092.123 (132.448) (1,0%)
Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche 5.856.254 - 5.856.254 0,0%
- Passività finanziarie valutate al fair value delle imprese di
assicurazione
1.441.830 - 1.441.830 0,0%
- Riserve tecniche delle imprese di assicurazione 4.414.424 - 4.414.424 0,0%
Debiti verso banche 32.635.805 45.685.032 (13.049.227) (28,6%)
Debiti per leasing 627.921 673.872 (45.951) (6,8%)
Altre passività finanziarie valutate al fair value 13.597.650 15.755.319 (2.157.669) (13,7%)
Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione 439 - 439 0,0%
Fondi del passivo 988.852 1.196.946 (208.094) (17,4%)
Passività fiscali 279.983 302.816 (22.833) (7,5%)
Passività associate ad attività in via di dismissione 31.731 - 31.731 0,0%
Altre voci del passivo 2.257.906 3.566.156 (1.308.250) (36,7%)
Totale passività 176.915.624 187.393.157 (10.477.533) (5,6%)
Patrimonio di pertinenza di terzi 720 1.108 (388) (35,0%)
Patrimonio netto del Gruppo 12.769.551 13.094.951 (325.400) (2,5%)
Patrimonio netto consolidato 12.770.271 13.096.059 (325.788) (2,5%)
Totale passività e patrimonio netto 189.685.895 200.489.216 (10.803.321) (5,4%)

(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Conto economico consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 2022 2021 Variazioni
Margine di interesse 2.314.409 2.041.628 13,4%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 157.483 231.940 (32,1%)
Margine finanziario 2.471.892 2.273.568 8,7%
Commissioni nette 1.887.322 1.911.203 (1,2%)
Altri proventi netti di gestione 71.602 75.280 (4,9%)
Risultato netto finanziario 242.983 250.695 (3,1%)
Risultato dell'attività assicurativa 31.718 -
Altri proventi operativi 2.233.625 2.237.178 (0,2%)
Proventi operativi 4.705.517 4.510.746 4,3%
Spese per il personale (1.608.901) (1.667.799) (3,5%)
Altre spese amministrative (650.380) (601.151) 8,2%
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (280.088) (246.825) 13,5%
Oneri operativi (2.539.369) (2.515.775) 0,9%
Risultato della gestione operativa 2.166.148 1.994.971 8,6%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (682.281) (887.199) (23,1%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (108.347) (141.633) (23,5%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (9.106) (328) 0,0%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (57.214) (26.039) 119,7%
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 2.258 (18.768)
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.311.458 921.004 42,4%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (408.931) (253.828) 61,1%
Risultato netto dell'operatività corrente 902.527 667.176 35,3%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (151.887) (144.995) 4,8%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - 81.709 (100,0%)
Impairment su avviamenti (8.132) - 0,0%
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo al
netto delle imposte 4.818 4.354 10,7%
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (45.523) (39.460) 15,4%
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 786 284 176,8%
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 702.589 569.068 23,5%

Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale

(migliaia di euro) IV trim.
2022
III trim. 2022
(*)
II trim. 2022 I trim. 2022 IV trim.
2021
III trim.
2021
II trim.
2021
I trim.
2021
Margine di interesse 723.957 551.319 527.591 511.542 506.005 516.427 522.367 496.829
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 34.803 31.566 41.472 49.642 87.066 46.795 56.535 41.544
Margine finanziario 758.760 582.885 569.063 561.184 593.071 563.222 578.902 538.373
Commissioni nette 447.262 473.197 486.771 480.092 485.821 475.308 478.679 471.395
Altri proventi netti di gestione 19.512 20.397 15.028 16.665 9.066 26.296 21.747 18.171
Risultato netto finanziario (8.951) 75.138 48.863 127.933 (1.443) 35.878 116.533 99.727
Risultato dell'attività assicurativa 40.457 (8.739) - - - - - -
Altri proventi operativi 498.280 559.993 550.662 624.690 493.444 537.482 616.959 589.293
Proventi operativi 1.257.040 1.142.878 1.119.725 1.185.874 1.086.515 1.100.704 1.195.861 1.127.666
Spese per il personale (395.165) (400.532) (405.342) (407.862) (413.937) (409.823) (417.135) (426.904)
Altre spese amministrative (171.476) (160.701) (162.650) (155.553) (149.106) (144.012) (153.903) (154.130)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (84.729) (70.062) (64.059) (61.238) (61.610) (61.762) (60.603) (62.850)
Oneri operativi (651.370) (631.295) (632.051) (624.653) (624.653) (615.597) (631.641) (643.884)
Risultato della gestione operativa 605.670 511.583 487.674 561.221 461.862 485.107 564.220 483.782
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (184.691) (193.909) (152.553) (151.128) (213.978) (200.643) (255.513) (217.065)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (59.992) (7.510) (39.609) (1.236) (96.927) (7.817) (36.964) 75
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (538) (3.028) (2.346) (3.194) (1.098) 242 939 (411)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (28.220) (16.260) (4.608) (8.126) 2.255 (15.489) (5.615) (7.190)
Utili/Perdite su partecipazioni ed investimenti 515 277 (60) 1.526 (18.726) 395 (393) (44)
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte 332.744 291.153 288.498 399.063 133.388 261.795 266.674 259.147
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (93.435) (84.477) (92.599) (138.420) (37.228) (83.274) (50.628) (82.698)
Risultato netto dell'operatività corrente 239.309 206.676 195.899 260.643 96.160 178.521 216.046 176.449
Oneri relativi al sistema bancario, al netto delle imposte (49) (77.271) - (74.567) (4.792) (61.650) (19.309) (59.244)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - - - - 2.489 - 79.220 -
Impairment su avviamenti - - (8.132) - - - - -
Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di
certificates (OCR), al netto delle imposte
(20.513) (323) 25.478 176 12.320 3.954 (5.105) (6.815)
Impatto della purchase price allocation (PPA), al netto delle imposte (9.433) (20.427) (7.173) (8.490) (9.251) (10.172) (9.705) (10.332)
Utile/Perdita di pertinenza di terzi 628 49 66 43 144 28 78 34
Risultato netto del periodo 209.942 108.704 206.138 177.805 97.070 110.681 261.225 100.092

(*) I dati riferiti al terzo trimestre 2022 sono stati rideterminati rispetto a quelli originariamente approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 8 novembre 2022, a seguito del completamento del processo di Purchase Price Adoption (PPA) relativo all'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni.

Nota metodologica

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sopra esposti sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economico-finanziari di rapida e facile determinazione.

Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 e successivi aggiornamenti, seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione applicati in sede di predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2021, con le integrazioni che si sono rese necessarie per riflettere il consolidamento delle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, avvenuto a partire dal 1° luglio 2022, come di seguito illustrato.

In particolare, negli schemi di bilancio riclassificato sono state introdotte alcune voci specificatamente riconducibili ai contratti assicurativi valutati in base al principio contabile IFRS 4, nonché ai portafogli di attività e di passività finanziarie detenuti dalle compagnie assicurative valutati in base al principio contabile IFRS 9.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Ai fini della predisposizione dello stato patrimoniale consolidato, le voci dell'attivo sono state riclassificate come segue:

  • l'aggregato "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato" è rappresentato dalla voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" con esclusione dei titoli di debito, ricompresi nelle "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" e delle attività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nell'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" dello stato patrimoniale riclassificato. In aggiunta la sottovoce "Finanziamenti verso clientela" comprende l'importo dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati;
  • l'aggregato "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" si compone delle voci 20, 30 e 50, ad eccezione dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati, ricompresi nei finanziamenti verso clientela, e delle attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione, anch'esse esposte nell'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" dello stato patrimoniale riclassificato; include inoltre l'ammontare dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato in precedenza citati;
  • l'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" accorpa le poste finanziarie attive riconducibili all'operatività assicurativa (voci dell'attivo: "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", "30 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", "50. Derivati di copertura");
  • l'aggregato "Altre voci dell'attivo" si compone delle voci residuali 60 "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e 130 "Altre attività". Sono altresì ricondotte le riserve tecniche a carico dei riassicuratori (voce 80 dell'attivo di stato patrimoniale).

Le principali voci del passivo dello stato patrimoniale sono state invece oggetto delle seguenti riclassifiche:

  • l'aggregato "Raccolta diretta bancaria" si compone delle voci 10.b) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela", con esclusione dei debiti per leasing verso clientela (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato) e dei debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione (esposti nella voce "Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche" dello stato patrimoniale riclassificato; 10.c) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione" e 30 "Passività finanziarie designate al fair value", al netto dei certificates a capitale protetto, ricompresi nell'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" e delle passività finanziarie designate al fair value delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche";
  • l'aggregato "Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche" comprende le passività delle compagnie assicurative per le polizze sottoscritte dalla clientela. Trattasi, in particolare, delle voci del passivo "30. Passività finanziarie designate al fair value", per le polizze unit linked, e "110. Riserve tecniche", per i restanti prodotti assicurativi;
  • la voce "Debiti verso banche" si riferisce alla voce 10.a) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche", con esclusione dei debiti per leasing verso banche (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato) e dei debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione (esposti nella voce "Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche" dello stato patrimoniale riclassificato);
  • nella voce "Debiti per leasing" sono rilevate le passività al costo ammortizzato verso banche e clientela relative alle operazioni di leasing, come in precedenza descritto;
  • l'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" comprende le voci 20. "Passività finanziarie di negoziazione", incrementata dell'importo dei certificates a capitale protetto come descritto in precedenza, e 40. "Derivati di copertura";
  • la voce "Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione" include i debiti verso banche e verso la clientela delle imprese di assicurazione, non correlati agli impegni verso gli assicurati, rilevati nella voce del passivo "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato";
  • nell'aggregato "Fondi del passivo" confluiscono le voci 90. "Trattamento di fine rapporto del personale" e 100. "Fondi per rischi ed oneri";
  • l'aggregato "Altre voci del passivo" si compone delle voci residuali 50 "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e 80 "Altre passività";
  • l'aggregato "Patrimonio netto del Gruppo" è rappresentato dalle voci 120. "Riserve da valutazione", 140. "Strumenti di capitale", 150. "Riserve", 170. "Capitale", 180. "Azioni proprie (-) e 200. "Utile/Perdita d'esercizio".

Per quanto concerne infine il conto economico riclassificato, sono state effettuate le seguenti principali riclassifiche:

  • la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate a patrimonio netto (compresi nella voce 250) è stata esposta in una specifica voce che costituisce, unitamente al "Margine di interesse", l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Risultato dell'attività assicurativa" include le voci specificatamente riconducibili al business assicurativo rappresentate dai premi netti (voce 160) e dal saldo dei proventi e degli oneri della gestione assicurativa (voce 170), che include la variazione netta delle riserve tecniche, i sinistri di competenza, nonché gli altri proventi ed oneri della gestione assicurativa. In aggiunta, in tale aggregato sono ricondotte le componenti economiche (interessi, dividendi, utili/perdite realizzate, plus/minus da valutazione) relative ai portafogli delle attività e delle passività finanziarie detenuti delle compagnie assicurative ("10. Interessi attivi", "20. Interessi passivi", "70. Dividendi", "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", "90. Risultato netto dell'attività di copertura", "100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto", "110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito"). Si evidenzia, inoltre, che nel conto economico riclassificato le commissioni di collocamento riconosciute dalle compagnie assicurative alla rete bancaria distributiva di Banco BPM, anche se oggetto di consolidamento con il metodo integrale, sono esposte a saldi aperti. Nella voce "Commissioni nette" figurano pertanto le commissioni attive ricevute dalla rete distributiva, mentre nella voce "Risultato dell'attività assicurativa" sono ricondotte le commissioni passive pagate dalle compagnie. Tale modalità espositiva è finalizzata a consentire una rappresentazione dei contributi forniti alla generazione del risultato economico da parte dei diversi settori operativi, in coerenza con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 8;
  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività di negoziazione rappresentate dai certificates di Gruppo, che nello schema di conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 è esposto nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato delle "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento svolta dal Gruppo. Inoltre, le commissioni passive relative all'attività di collocamento svolta da reti terze sono ricondotte nell'ambito del risultato dell'attività di negoziazione;
  • i recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 230) sono stati portati a diretta riduzione delle altre spese amministrative, dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente";
  • l'impatto derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso strumentale del Gruppo, rilevato tra le "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" è stato ricondotto in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili";
  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" viene esposto nella voce ad hoc "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". Tale scelta deriva dalla necessità di isolare gli effetti economici conseguenti alla volatilità del suddetto merito creditizio in quanto, in ottica gestionale, non sono ritenuti espressivi di un'effettiva redditività del Gruppo;
  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti), negli ammortamenti di attività immateriali rilevati nella voce 220 (ammortamenti delle cosiddette

"client relationship" e del cosiddetto "value of business acquired"), negli utili/perdite su partecipazioni ed investimenti (effetto della rimisurazione al fair value della quota del 19% detenuta in Banco BPM Vita precedentemente all'acquisizione del controllo) e nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

Negli allegati al bilancio consolidato vengono forniti i prospetti di raccordo tra gli schemi contabili riclassificati e quelli predisposti in base alla Circolare n. 262.

Componenti non ricorrenti del conto economico consolidato riclassificato

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che il criterio di massima adottato dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le rettifiche/riprese di valore su crediti (sia valutative che le perdite effettive) che traggono origine da un cambio della NPE Strategy deliberato nel corso dell'esercizio dal Consiglio di Amministrazione consistente in una modifica degli obiettivi e/o della tipologia dei crediti oggetto di cessione rispetto a quelli in precedenza previsti;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, addebiti/accrediti straordinari da parte dei Fondi di Risoluzione e del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, si segnala che nell'esercizio 2022 sono state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • le voci "risultato netto finanziario" e "rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" includono gli impatti, rispettivamente pari a 4,7 milioni e 112,7 milioni, derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo. In particolare, si evidenzia che l'impatto registrato nella voce "risultato netto finanziario" è riferito alle esposizioni creditizie non performing obbligatoriamente valutate al fair value;
  • la voce "spese per il personale" include gli oneri relativi alle erogazioni straordinarie corrisposte nell'esercizio al personale dipendente e l'impatto positivo derivante dal rilascio di stanziamenti eccedenti effettuati in precedenti esercizi relativi al fondo esuberi. L'effetto netto complessivo è pari a +11,9 milioni;

  • le "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" comprendono svalutazioni per 7,1 milioni riferibili a impairment di software;
  • la voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali", pari a -108,3 milioni, rappresenta l'effetto economico negativo derivante dalle valutazioni al 31 dicembre 2022 del patrimonio immobiliare del Gruppo che tiene conto sia dell'aggiornamento delle perizie, sia dei valori di presunta vendita desunti dalle trattative in corso;
  • gli "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" includono la stima dei costi che si prevede di sostenere per la razionalizzazione della rete sportelli per 8,5 milioni nonchè gli stanziamenti relativi alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali per 18,3 milioni. L'impatto complessivo sulla voce in esame ammonta pertanto a 26,8 milioni;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" include l'impatto, positivo per +2,3 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;
  • la voce "impairment su avviamenti" evidenzia l'impatto del test di impairment che ha portato alla rilevazione di rettifiche di valore per 8,1 milioni sull'avviamento allocato alla CGU Bancassurance;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per +80,6 milioni;
  • la voce "Purchase Price Allocation (PPA), al netto delle imposte" include l'effetto della rimisurazione al fair value della quota precedentemente detenuta in Banco BPM Vita pari a 10,7 milioni.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti hanno avuto un impatto sul risultato netto dell'esercizio 2022 negativo e pari a -183,7 milioni.

Nel conto economico dell'esercizio precedente erano invece state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "Risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto" includeva l'impatto positivo, pari a 42,1 milioni, derivante dal riallineamento del valore fiscale degli avviamenti registrato da una partecipata;
  • la voce "spese per il personale" includeva risparmi di componenti retributive "one-off" costituenti un effetto indiretto della pandemia per 14,4 milioni;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" includeva svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per 2,0 milioni;
  • la voce "rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" includeva l'importo relativo alle perdite connesse alla cessione di crediti perfezionata nell'ambito del progetto "Rockets" e gli ulteriori impatti derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing deliberato dal Consiglio di Amministrazione, per complessivi 194,0 milioni;
  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" era rilevato l'effetto economico negativo dell'aggiornamento del fair value degli immobili del Gruppo per -141,6 milioni;
  • la voce "utili/perdite da cessione di partecipazioni e investimenti", non ricorrente per natura, includeva l'effetto, pari a 18,8 milioni, derivante dall'impairment effettuato su una quota partecipativa;
  • le "imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" includevano gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per 96,5 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario, al netto delle imposte" includeva contributi addizionali versati al Fondo Nazionale di Risoluzione per 19,3 milioni (pari a 28,6 milioni al lordo del relativo effetto fiscale di 9,3 milioni);
  • nella voce "impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" era rilevato il provento, pari a 81,7 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili strumentali del Gruppo.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti di competenza dell'esercizio 2021 erano quindi risultate negative per 141,0 milioni.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari del Gruppo, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni della Nota integrativa che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze patrimoniali ed economiche al 31 dicembre 2022.

Dati patrimoniali consolidati

L'attività di intermediazione creditizia

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 103.699.276 86,0% 105.028.846 87,4% (1.329.570) (1,3%)
- conti correnti e depositi a vista 103.410.941 85,7% 104.038.158 86,5% (627.217) (0,6%)
- depositi a scadenza e c/c vincolati 288.335 0,2% 990.688 0,8% (702.353) (70,9%)
Titoli 12.941.380 10,7% 13.092.123 10,9% (150.743) (1,2%)
- obbligazioni e passività valutate al fair value 12.933.380 10,7% 13.071.312 10,9% (137.932) (1,1%)
- certificati di deposito e altri titoli 8.000 0,0% 20.811 0,0% (12.811) (61,6%)
Pronti contro termine 1.460.568 1,2% 627.845 0,5% 832.723 132,6%
Finanziamenti ed altri debiti 2.537.859 2,1% 1.464.202 1,2% 1.073.657 73,3%
Raccolta diretta 120.639.083 100,0% 120.213.016 100,0% 426.067 0,4%
Raccolta diretta senza PCT 119.178.515 119.585.171 (406.656) (0,3%)
Altra raccolta (Certificates a capitale protetto) 4.270.993 3.582.874 688.119 19,2%
Totale raccolta diretta senza PCT con certificates 123.449.508 123.168.045 281.463 0,2%

Raccolta diretta

La raccolta diretta bancaria1 al 31 dicembre 2022 ammonta a 123,4 miliardi, in crescita nel confronto con il 31 dicembre 2021 (+0,2%).

Più in dettaglio, nell'esercizio si registra una contrazione di 0,6 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (-0,6%); nel confronto con il terzo trimestre 2022 l'aggregato in esame evidenzia invece un incremento dello 0,6%. Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, lo stock al 31 dicembre è pari a 12,9 miliardi, in calo (-1,2%) rispetto al 31 dicembre 2021.

La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto al 31 dicembre 2022 si attesta a 4,3 miliardi, rispetto a 3,6 miliardi del 31 dicembre 2021.

1 Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta diretta è rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021
riesposto (*)
Inc.% 31/12/2021 Var. ass. su
saldi riesposti
Var. %
Retail 86.389.032 70,0% 84.262.888 68,4% 84.398.631 2.126.145 2,5%
Corporate 7.516.615 6,1% 10.223.578 8,3% 10.136.351 (2.706.963) (26,5%)
Istituzionali 11.047.043 8,9% 10.966.219 8,9% 10.926.181 80.824 0,7%
Private 2.871.378 2,3% 2.948.662 2,4% 2.935.264 (77.284) (2,6%)
Investment Banking 2.858.602 2,3% 2.663.969 2,2% 2.663.969 194.633 7,3%
Leasing - 0,0% - 0,0% 4.507 - 0,0%
Corporate Center 12.766.837 10,3% 12.102.729 9,8% 12.103.142 664.108 5,5%
Totale raccolta diretta 123.449.508 100,0% 123.168.045 100,0% 123.168.045 281.463 0,2%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2022. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

Complessivamente la raccolta diretta del Gruppo resta sostanzialmente in linea con quella dello scorso esercizio, attestandosi a 123,4 miliardi. In dettaglio, la raccolta in capo alla Rete commerciale (Retail, Corporate, Istituzionali e Private) flette di 0,6 miliardi, sebbene sia stata mediamente superiore a quella dello scorso esercizio per tutto il 2022. A fronte di una sensibile riduzione nello stock dei prestiti obbligazionari collocati dalla Rete (-753,8 milioni) e della raccolta diretta vincolata (-728,0 milioni), si assiste ad un consistente incremento nel settore Retail, della componente non vincolata dei depositi, in particolare nella forma tecnica dei conti correnti. Tale evoluzione positiva, che sfiora i 2 miliardi, argina solo parzialmente la decisa contrazione del Corporate, la cui raccolta diretta passa da 10,1 a 7,5 miliardi.

In crescita di 0,7 miliardi la raccolta diretta del Corporate Center, in particolare per il ritorno alle emissioni nel mercato istituzionale, anche per fare fronte al rimborso anticipato di una quota, pari a 12,5 miliardi, del TLTRO III.

Nella voce raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche trova evidenza l'aggregato costituito dalle riserve tecniche assicurative, pari a 5,9 miliardi, rappresentata dalle riserve matematiche per 4,4 miliardi e dalle passività finanziarie al fair value delle imprese di assicurazione per 1,4 miliardi.

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 59.408.707 62,5% 65.347.877 63,9% (5.939.170) (9,1%)
fondi comuni e SICAV 39.916.578 42,0% 45.762.839 44,8% (5.846.261) (12,8%)
gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 3.969.419 4,2% 4.135.099 4,0% (165.680) (4,0%)
polizze assicurative 15.522.710 16,3% 15.449.939 15,1% 72.771 0,5%
Raccolta amministrata 35.620.438 37,5% 36.840.066 36,1% (1.219.628) (3,3%)
Totale raccolta indiretta 95.029.145 100,0% 102.187.943 100,0% (7.158.798) (7,0%)
Raccolta sottostante certificates a capitale protetto 3.701.323 3.120.665 580.658 18,6%
Totale raccolta indiretta senza certificates 91.327.822 99.067.278 (7.739.456) (7,8%)

Raccolta indiretta

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto e comprensiva delle polizze assicurative1 è pari a 91,3 miliardi, in calo del 7,8% su base annua. Tale dinamica è riconducibile esclusivamente alla discesa delle quotazioni delle attività finanziarie.

L'andamento negativo dei mercati si è riflesso sia sulla componente della raccolta gestita, che ammonta a 59,4 miliardi, in calo rispetto al dato di 65,3 miliardi del 31 dicembre 2021, sia sulla raccolta amministrata che si attesta a 31,9 miliardi, con una contrazione di 1,8 miliardi (-5,3%) rispetto a fine 2021.

1 Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta indiretta è rappresentato al netto della raccolta sottostante ai certificates a capitale protetto.

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 82.019.769 74,9% 79.285.841 72,5% 2.733.928 3,4%
Conti correnti 8.571.864 7,8% 8.542.637 7,8% 29.227 0,3%
Pronti contro termine 1.883.322 1,7% 3.658.922 3,3% (1.775.600) (48,5%)
Leasing finanziario 780.186 0,7% 1.222.730 1,1% (442.544) (36,2%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del
quinto
967.941 0,9% 1.350.550 1,2% (382.609) (28,3%)
Altre operazioni 13.298.151 12,1% 13.025.142 11,9% 273.009 2,1%
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di
crediti deteriorati
1.933.727 1,8% 2.297.560 2,1% (363.833) (15,8%)
Totale crediti netti verso la clientela 109.454.960 100,0% 109.383.382 100,0% 71.578 0,1%

Crediti clientela netti

Gli impieghi netti verso la clientela1 ammontano al 31 dicembre 2022 a 109,5 miliardi, stabili rispetto al dato del 31 dicembre 2021 ma con un incremento di 1,0 miliardo delle esposizioni performing (+0,9%), grazie anche ad un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese pari a 26,5 miliardi nell'esercizio. Le esposizioni non performing registrano una contrazione di 0,9 miliardi rispetto a fine 2021 (-27,8%).

L'informativa relativa ai rischi diretti nei confronti di clientela residente in Russia e Ucraina o indirettamente correlata a controparti russe è riportata nella parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti, Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022: Impatti del conflitto Russia-Ucraina, cui si rinvia per maggiori dettagli.

Per quanto concerne infine le misure di sostegno attuate dal Gruppo nei confronti della clientela colpita dalla crisi conseguente alla pandemia Covid-19, si rinvia alla parte A – Politiche contabili, Sezione 5 – Altri aspetti, Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022: Altri aspetti – sintesi degli interventi di moratoria e altre misure di sostegno concesse nel contesto della pandemia Covid-19.

1 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a 0,5 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021
riesposto (*)
Inc.% 31/12/2021 Var. ass. su
saldi
riesposti
Var. %
Retail 63.164.637 57,7% 61.518.164 56,2% 61.625.508 1.646.473 2,7%
Corporate 31.092.530 28,4% 30.040.220 27,5% 29.936.846 1.052.310 3,5%
Istituzionali 6.704.832 6,1% 6.364.241 5,8% 6.488.818 340.591 5,4%
Private 542.448 0,5% 428.992 0,4% 428.751 113.456 26,4%
Investment Banking 1.773.022 1,6% 1.963.699 1,8% 1.963.699 (190.677) (9,7%)
Leasing - 0,0% - 0,0% 1.367.926 - -
Corporate Center 6.177.491 5,6% 9.068.066 8,3% 7.571.834 (2.890.575) 0,0%
Totale impieghi netti 109.454.960 100,0% 109.383.382 100,0% 109.383.382 71.578 0,1%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2022. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

I crediti del Gruppo si attestano a 109,5 miliardi, stabili rispetto allo scorso esercizio. In particolare, il Corporate Center registra una flessione, sia per effetto del run-off degli impieghi del leasing e di quelli del credito al consumo (della controllata ProFamily, fusa nella Capogruppo nel corso del 2021), sia, soprattutto, per la contrazione della componente dei PCT con controparti istituzionali. Al contrario, la Rete commerciale è sensibilmente cresciuta, attestandosi a 101,5 miliardi (+3,2 miliardi). In dettaglio, il segmento Retail, salito a 63,2 miliardi, si incrementa per effetto degli impieghi a breve termine per 1 miliardo, mentre il Corporate, posizionatosi a 31,1 miliardi, vede aumentare di circa 1,5 miliardi la componente a medio lungo termine dei finanziamenti alle imprese.

La qualità del credito

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

31/12/2022 31/12/2021
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% Var. ass. Var. %
Sofferenze 720.582 0,7% 906.482 0,8% (185.900) (20,5%)
Inadempienze probabili 1.574.841 1,4% 2.309.437 2,1% (734.596) (31,8%)
Esposizioni scadute deteriorate 60.084 0,1% 44.610 0,0% 15.474 34,7%
Esposizioni deteriorate 2.355.507 2,2% 3.260.529 3,0% (905.022) (27,8%)
Finanziamenti non deteriorati 105.165.726 96,1% 103.825.293 94,9% 1.340.433 1,3%
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di
crediti deteriorati
1.933.727 1,8% 2.297.560 2,1% (363.833) (15,8%)
Esposizioni in bonis 107.099.453 97,8% 106.122.853 97,0% 976.600 0,9%
Totale crediti verso la clientela 109.454.960 100,0% 109.383.382 100,0% 71.578 0,1%

31/12/2022 31/12/2021
(migliaia di euro) Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura
Sofferenze 2.047.001 (1.326.419) 720.582 64,8% 2.190.338 (1.283.856) 906.482 58,6%
Inadempienze probabili 2.639.481 (1.064.640) 1.574.841 40,3% 4.126.107 (1.816.670) 2.309.437 44,0%
Esposizioni scadute deteriorate 82.190 (22.106) 60.084 26,9% 59.733 (15.123) 44.610 25,3%
Esposizioni deteriorate 4.768.672 (2.413.165) 2.355.507 50,6% 6.376.178 (3.115.649) 3.260.529 48,9%
di cui: forborne 2.082.727 (885.947) 1.196.780 42,5% 3.346.651 (1.524.087) 1.822.564 45,5%
Esposizioni in bonis (*) 107.520.221 (420.768) 107.099.453 0,39% 106.577.184 (454.331) 106.122.853 0,43%
di cui: primo stadio 96.657.964 (153.013) 96.504.951 0,2% 94.887.670 (124.343) 94.763.327 0,1%
di cui: secondo stadio 10.862.257 (267.755) 10.594.502 2,5% 11.689.514 (329.988) 11.359.526 2,8%
di cui: forborne 2.803.391 (95.342) 2.708.049 3,4% 3.224.400 (105.711) 3.118.689 3,3%
Totale crediti verso la
clientela
112.288.893 (2.833.933) 109.454.960 2,5% 112.953.362 (3.569.980) 109.383.382 3,2%

(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati per un importo pari a 1.933,7 milioni (di cui 1.937,8 milioni di esposizione lorda e 4,1 milioni di rettifiche di valore).

I dati della precedente tabella corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportato nella tabella 4.2 della Note illustrative – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Come più diffusamente illustrato nel paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022" della "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A e nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" della Parte E della Nota integrativa consolidata nel corso dell'esercizio 2022 il Gruppo ha proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni performing, anche in conseguenza delle perturbazioni economiche correlate alla crisi Covid-19, alla situazione di instabilità politica internazionale ed alla crisi energetica. Tale processo ha peraltro previsto una serie di aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "Post model adjustment") al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso.

Inoltre, sono stati effettuati alcuni interventi di modifica nei criteri utilizzati per la valutazione del significativo incremento del rischio di credito (cosiddetto SICR - Significant Increase in Credit Risk).

A seguito dei citati interventi, le esposizioni lorde sul portafoglio rappresentato dai finanziamenti verso la clientela al 31 dicembre 2022 classificate nello Stage 2 ammontano a 10,9 miliardi (10,1% del totale delle esposizioni performing), con una riduzione di 0,8 miliardi rispetto ad inizio anno (dove erano pari al 11,0% del totale delle esposizioni performing). In dettaglio, la copertura media delle esposizioni nello Stage 2 è del 2,5%, rispetto al 2,8% del 31 dicembre 2021.

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 dicembre 2022 a 2,4 miliardi.

L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:

  • sofferenze nette pari a 0,7 miliardi, in calo del 20,5% rispetto al 31 dicembre 2021;
  • inadempienze probabili nette pari a 1,6 miliardi, in calo del 31,8% rispetto a inizio anno;
  • esposizioni scadute nette pari a 60 milioni (45 milioni al 31 dicembre 2021).

L'incidenza delle esposizioni deteriorate rispetto al totale degli impieghi al lordo delle rettifiche di valore è pari al 4,2% rispetto al 5,6% di inizio anno.

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 50,6% (48,9% al 31 dicembre 2021). In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2022 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • sofferenze 64,8% (58,6% al 31 dicembre 2021);
  • inadempienze probabili 40,3% (44,0% al 31 dicembre 2021);
  • esposizioni scadute 26,9% (25,3% al 31 dicembre 2021).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,39%, rispetto allo 0,43% del 31 dicembre 2021.

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 34.940.905 81,1% 30.671.735 84,4% 4.269.170 13,9%
Titoli di capitale 1.821.452 4,2% 1.927.416 5,3% (105.964) (5,5%)
Quote di O.I.C.R. 1.220.222 2,8% 1.091.564 3,0% 128.658 11,8%
Totale portafoglio titoli 37.982.579 88,1% 33.690.715 92,7% 4.291.864 12,7%
Strumenti derivati di negoziazione e di copertura 4.441.214 10,3% 2.122.530 5,8% 2.318.684 109,2%
Finanziamenti 669.748 1,6% 513.148 1,4% 156.600 30,5%
Totale attività finanziarie 43.093.541 100,0% 36.326.393 100,0% 6.767.148 18,6%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Le attività finanziarie del comparto bancario ammontano a 43,1 miliardi e sono in crescita del 18,6% rispetto a 36,3 miliardi del 31 dicembre 2021; l'incremento è principalmente concentrato nei titoli di debito (+ 4,3 miliardi) ed in particolare nel comparto dei titoli al costo ammortizzato. Al 31 dicembre 2022 l'aggregato in esame comprende titoli di debito per 34,9 miliardi, titoli di capitale e quote di OICR per 3,0 miliardi e strumenti derivati ed altri finanziamenti per 5,1 miliardi.

Nelle tabelle seguenti viene fornito il dettaglio delle attività finanziarie del comparto bancario per forma tecnica e portafoglio di appartenenza:

Attività finanziarie valutati al fair value con impatto a conto economico e derivati di copertura

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 340.093 4,1% 1.148.885 17,8% (808.792) (70,4%)
Titoli di capitale 1.535.604 18,7% 1.588.059 24,6% (52.455) (3,3%)
Quote di O.I.C.R. 1.220.222 14,9% 1.091.564 16,9% 128.658 11,8%
Totale portafoglio titoli 3.095.919 37,7% 3.828.508 59,2% (732.589) (19,1%)
Derivati finanziari e creditizi 4.441.214 54,1% 2.122.530 32,8% 2.318.684 109,2%
Finanziamenti 669.748 8,2% 513.148 7,9% 156.600 30,5%
Totale complessivo 8.206.881 100,0% 6.464.186 100,0% 1.742.695 27,0%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 9.094.672 97,0% 10.335.722 96,8% (1.241.050) (12,0%)
Titoli di capitale 285.848 3,0% 339.357 3,2% (53.509) (15,8%)
Totale 9.380.520 100,0% 10.675.079 100,0% (1.294.559) (12,1%)

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 25.506.140 100,0% 19.187.128 100,0% 6.319.012 32,9%
Totale 25.506.140 100,0% 19.187.128 100,0% 6.319.012 32,9%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Esposizione al rischio sovrano

Nella tabella seguente si riporta il dettaglio dell'esposizione complessivamente nei confronti degli Stati sovrani al 31 dicembre 2022, riferita al comparto bancario, ripartita per singolo Paese (importi in migliaia di euro):

Paesi Att. fin. valutate
al fair value
con impatto
sul conto
economico
Att. fin. valutate
al fair value
con impatto
sulla redditività
complessiva
Att. fin. valutate
al costo
ammortizzato
Totale
titoli di debito
di cui:
Capogruppo
Italia 20.871 1.728.801 9.177.677 10.927.349 10.624.510
Spagna - 985.887 3.695.515 4.681.402 4.681.402
Germania 1 824.977 2.362.036 3.187.014 3.187.013
Francia - 1.373.067 5.025.799 6.398.866 6.398.866
Austria - - 273.445 273.445 273.445
Irlanda 3 - 19.732 19.735 19.733
Altri Paesi UE 9 104.230 218.629 322.868 322.858
Totale Paesi UE 20.884 5.016.962 20.772.833 25.810.679 25.507.827
USA 1 1.548.919 2.231.314 3.780.234 3.780.234
Cile - 12.133 2.048 14.181 14.181
Cina - 54.402 39.838 94.240 94.240
Messico - 4.530 17.601 22.131 22.131
Hong Kong - 20.191 - 20.191 20.191
Altri Paesi 17 65.333 4.282 69.632 69.632
Totale altri Paesi 18 1.705.508 2.295.083 4.000.609 4.000.609
Totale 20.902 6.722.470 23.067.916 29.811.288 29.508.436

L'esposizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco BPM che, alla data del 31 dicembre, detiene complessivamente 29.508,4 milioni, di cui 10.624,5 milioni riferiti a titoli di Stato italiani.

Gli investimenti in titoli di debito sovrano sono classificati per il 77,4% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 22,6% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per lo 0,1% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Detta esposizione si riferisce per circa l'87% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 37% dal Paese Italia.

Si precisa che il Gruppo non presenta esposizioni in titoli di debito di emittenti russi e ucraini.

Nelle successive tabelle si forniscono, per i titoli emessi da Paesi UE, informazioni di maggiore dettaglio in termini di ripartizione per portafogli contabili di appartenenza, scaglioni temporali di vita residua e gerarchia di fair value.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Stato Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale fair value Totale fair value per gerarchia
entro il 2023 2024 al 2028 2029 al 2033 oltre il 2033 al 31/12/2022 LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 197 19.416 275 983 20.871 20.871 - -
Altri Paesi UE 1 8 2 3 13 13 - -
Totale 198 19.424 277 986 744.392 20.884 - -
di cui Capogruppo 24 6 4 - 34 34 - -

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Stato Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale fair value Riserva Netta Rettifiche di Totale fair value per gerarchia
entro il 2023 2024 al 2028 2029 al 2033 oltre il 2033 al 31/12/2022 FVTOCI valore LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 172.397 521.523 754.677 280.204 1.728.801 (96.618) - 1.728.801 - -
Spagna 49.521 409.369 526.997 - 985.887 (69.026) - 985.887 - -
Francia - - 1.373.067 - 1.373.067 (154.191) - 1.373.067 - -
Germania - - 824.977 - 824.977 (110.495) - 824.977 - -
Altri Paesi UE - 56.380 47.850 - 104.230 (1.210) - 104.230 - -
Totale 221.918 987.273 3.527.568 280.204 5.016.962 (431.540) - 5.016.962 - -
di cui Capogruppo 221.918 705.273 3.527.568 280.204 4.734.962 (424.111) 4.734.962

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Stato Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale valore di
bilancio al
Totale fair value Totale fair value per gerarchia
entro il 2023 2024 al 2028 2029 al 2033 oltre il 2033 31/12/2022 LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 2.600.992 5.240.634 1.157.976 178.075 9.177.677 8.956.135 8.956.135 - -
Spagna 189.104 1.717.406 1.789.006 - 3.695.515 3.553.867 3.553.867 - -
Francia 590.827 2.660.470 1.774.503 - 5.025.799 4.831.605 4.831.605 - -
Irlanda - 19.732 - - 19.732 19.145 19.145 - -
Germania - 983.408 1.378.628 - 2.362.036 2.228.234 2.228.234
Altri Paesi UE - 294.561 197.513 - 492.074 458.044 458.044 - -
Totale 3.380.923 10.916.210 6.297.626 178.075 20.772.833 20.047.029 20.047.029 - -
di cui Capogruppo 3.380.923 10.916.209 6.297.624 178.075 20.772.831 20.047.026 20.047.026

Le attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione ammontano a 5,9 miliardi e includono attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per 2,4 miliardi, principalmente rappresentate da quote di OICR per 2,3 miliardi, e attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 3,4 miliardi.

Posizione interbancaria netta

Crediti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/202 Inc.% 31/12/202 Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 1.297.716 31,1% 10.036.899 84,5% (8.739.183) ( 87,1%)
Crediti verso altre banche 2.880.177 68,9% 1.840.979 15,5% 1.039.198 56,4%
Depositi a scadenza 113.414 2,7% 154.496 1,3% (41.082) ( 26,6%)
Pronti contro termine 792.744 19,0% 293.490 2,5% 499.254 170,1%
Altri finanziamenti 1.974.019 47,2% 1.392.993 11,7% 581.026 41,7%
Totale crediti (A) 4.177.893 100,0 11.877.878 100,0% (7.699.985) (64,8%)

Debiti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 26.332.411 80,7% 39.041.403 85,5% (12.708.99) (32,6%)
Operazioni di rifinanziamento 26.332.411 80,7% 38.756.200 84,8% (12.423.789) (32,1%)
Altri debiti - 0,0% 285.203 0,6% (285.203)
Debiti verso altre banche 6.303.394 19,3% 6.643.629 14,5% (340.235) (5,1%)
Conti correnti e depositi a vista 250.742 0,8% 421.964 0,9% (171.222) (40,6%)
Depositi a scadenza 279.818 0,9% 398.035 0,9% (118.217) (29,7%)
Pronti contro termine 4.526.453 13,9% 5.062.398 11,1% (535.945) (10,6%)
Altri debiti 1.246.381 3,8% 761.232 1,7% 485.149 63,7%
Totale debiti (B) 32.635.805 100,0 45.685.032 100,0% (13.049.22) (28,6%)
Sbilancio crediti/debiti (A) - (B) (28.457.912) (33.807.154) 5.349.242 (15,8%)
Debiti verso banche centrali: operaz. di (26.332.411) (38.756.200) 12.423.789 (32,1%)
f
Saldo interbancario (escl. operaz. di rifinanz.)
(2.125.501) 4.949.046 (7.074.547)
Sbilancio v/banche centrali (escl. operaz. di 1.297.716 9.751.696 (8.453.980) (86,7%)
f
Saldo interbancario verso altre banche
(3.423.217) (4.802.650) 1.379.433 (28,7%)

L'esposizione interbancaria netta complessiva al 31 dicembre 2022 ammonta a -28.457,9 milioni e si confronta con il saldo di -33.807,2 milioni della fine dello scorso esercizio.

I debiti verso banche centrali ammontano a 26.332,4 milioni e si riferiscono alle operazioni di rifinanziamento a lungo termine presso la Banca Centrale Europea denominate "TLTRO III".

Escludendo le esposizioni nette verso le banche centrali (di fatto legate alla riserva obbligatoria), il saldo netto dell'interbancario verso le altre banche è negativo e pari a -3.423,2 milioni (-4.802,6 milioni al 31 dicembre dello scorso esercizio).

Le partecipazioni

Gli investimenti in partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole al 31 dicembre 2022 ammontano a 1.453,9 milioni rispetto ai 1.794,1 milioni del 31 dicembre 2021.

Il decremento registrato nell'esercizio, pari a -340,2 milioni, include gli effetti derivanti dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni in imprese collegate; in dettaglio comprende:

  • le quote di pertinenza dei risultati conseguiti dalle partecipate nell'esercizio per complessivi +157,5 milioni;
  • gli effetti della riduzione del patrimonio a seguito della distribuzione di dividendi di Agos Ducato (-85,4 milioni), Anima Holding (-20,0 milioni), Vera Assicurazioni (-10,5 milioni), Banco BPM Vita (-5,0 milioni), Gardant Liberty Servicing (-1,8 milioni) ed Etica SGR (-1,5 milioni), di Selmabipiemme (-1,3 milioni);
  • le variazioni nette di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle collegate (- 210,2 milioni);

• il trasferimento della partecipata Banco BPM Vita, consolidata integralmente dal 1° luglio 2022 (-87,6 milioni).

Si segnala inoltre che nel mese di marzo è avvenuta la cessione del 35% della società Factorit (-75 milioni).

Le attività materiali

(migliaia di euro) 31/12/2022 31/12/2021 Var. ass. Var. %
Attività materiali ad uso funzionale 2.079.406 2.172.466 (93.060) (4,3%)
- valutate al costo 714.887 795.374 (80.487) (10,1%)
- valutate al fair value 1.364.519 1.377.092 (12.573) (0,9%)
Attività materiali a scopo di investimento 955.283 1.105.779 (150.496) (13,6%)
- valutate al fair value 955.283 1.105.779 (150.496) (13,6%)
Totale attività materiali (voce 90) 3.034.689 3.278.245 (243.556) (7,4%)
Attività materiali in dismissione (voce 120) 132.993 106.028 26.965 25,4%
Totale attività materiali 3.167.682 3.384.273 (216.591) (6,4%)

La composizione per tipologia delle attività materiali ad uso funzionale è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali ad uso funzionale
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al fair value 31/12/2022 31/12/2021
Attività di proprietà 74.386 1.364.519 1.438.905 1.464.093
- terreni - 994.246 994.246 1.004.302
- fabbricati - 317.304 317.304 322.690
- altre 74.386 52.969 127.355 137.101
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 640.501 - 640.501 708.373
- fabbricati 605.978 - 605.978 698.160
- altre 34.523 - 34.523 10.213
Totale 714.887 1.364.519 2.079.406 2.172.466

La composizione per tipologia delle attività materiali a scopo di investimento è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali a scopo di investimento
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al fair value 31/12/2022 31/12/2021
Attività di proprietà - 955.283 955.283 1.105.779
- terreni - 670.863 670.863 791.671
- fabbricati - 284.420 284.420 314.108
Totale - 955.283 955.283 1.105.779

Al 31 dicembre 2022 le attività materiali detenute complessivamente dal Gruppo ammontano a 3.167,7 milioni (3.384,3 milioni il dato al 31 dicembre scorso) ed includono attività in via di dismissione per 133,0 milioni (106,0 milioni al 31 dicembre 2021), riferibili a immobili per i quali sono stati definiti accordi di compravendita.

La valutazione al fair value degli immobili al 31 dicembre 2022 ha comportato la rilevazione di minusvalenze per 108,3 milioni. Tali rettifiche sono riconducibili al processo di valutazione condotto annualmente sugli immobili e si riferiscono principalmente a immobili detenuti a scopo di investimento.

I fondi del passivo

Alla data del 31 dicembre i fondi del passivo ammontano a 988,9 milioni (1.196,9 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 258,5 milioni (320,3 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 99,3 milioni (124,9 milioni al 31 dicembre 2021), gli stanziamenti a fronte di impegni e garanzie rilasciate per 144,2 milioni (131,1 milioni alla fine dello scorso esercizio) ed altri fondi per rischi ed oneri per 486,9 milioni (620,7 milioni il dato di fine 2021).

Questi ultimi includono stanziamenti per oneri del personale per 263,5 milioni (382,6 milioni al 31 dicembre 2021), riferiti principalmente agli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e

per incentivi all'esodo del personale, e fondi per controversie legali e fiscali per 83,7 milioni (99,4 milioni alla fine dello scorso esercizio).

Nella Nota integrativa consolidata, parte B - passivo, sezione 10 - Fondi per rischi e oneri si forniscono i dettagli relativi ai principali procedimenti legali pendenti, contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e vertenze e reclami con la clientela.

Il patrimonio netto e i coefficienti di solvibilità

Patrimonio netto consolidato

Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2022, comprensivo degli strumenti di capitale, delle riserve da valutazione e del risultato dell'esercizio, ammonta a 12.769,6 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2021, pari a 13.095,0 milioni.

La variazione, negativa per 325,4 milioni, deriva, per -288,3 milioni, dalla destinazione del risultato dell'esercizio 2021 deliberata dall'Assemblea dei Soci del 7 aprile 2022, per -63,3 milioni, dal pagamento delle cedole sugli strumenti Additional Tier 1 e, per -16,0 milioni, dall'acquisto di azioni proprie effettuato dalla Capogruppo a servizio dei piani di incentivazione del personale. Nel mese di aprile si è inoltre conclusa l'emissione di 300 milioni nominali di strumenti Additional Tier 1 rilevati in bilancio per un ammontare di 297,0 milioni (pari al corrispettivo incassato dedotti i costi di transazione) nella voce "140. Strumenti di capitale". Sono state infine registrate altre variazioni negative per complessivi -254,8 milioni riferite prevalentemente al contributo della redditività complessiva registrata nell'esercizio. Quest'ultima è negativa per 247,7 milioni per effetto di un utile netto di esercizio pari a 702,6 milioni e della variazione negativa delle riserve da valutazione pari a -950,3 milioni, quest'ultima, principalmente generata dalla forte riduzione delle valutazioni al fair value dei titoli classificati tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Nel prospetto seguente è rappresentata la composizione delle riserve da valutazione:

(migliaia di euro) 31/12/2022 31/12/2021
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (712.267) 66.536
Attività materiali 375.712 375.335
Copertura di investimenti esteri (1.475) (603)
Copertura dei flussi finanziari (27.655) (16.416)
Differenze di cambio 16.369 13.998
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
(13.977) (5.609)
Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (60.315) (100.693)
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (200.403) 6.498
Leggi speciali di rivalutazione - 2.314
Totale (624.011) 341.360

Le riserve da valutazione alla data del 31 dicembre 2022 sono negative e ammontano a -624,0 milioni e si confrontano con il dato positivo al 31 dicembre 2021 di 341,4 milioni. La variazione più significativa si osserva nelle riserve su Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, che registrano una variazione negativa di 778,8 milioni, riferita principalmente alle riserve su titoli governativi italiani ed esteri per 670,7 milioni, e nella riserva relativa alle partecipazioni valutate a patrimonio netto, che evidenzia una contrazione di 206,9 milioni rispetto al 2021. Tali variazioni trovano la loro principale giustificazione nella riduzione del fair value dei titoli conseguente al significativo rialzo dei tassi di interesse.

Per ulteriori dettagli si rinvia al prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato contenuto nei prospetti contabili del bilancio consolidato.

Nella tabella seguente è fornito il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato della Capogruppo e gli stessi dati a livello consolidato.

(migliaia di euro) Patrimonio
netto
Risultato
dell'esercizio
Saldi al 31/12/2022 come da bilancio della Capogruppo 12.576.376 523.604
Effetto della valutazione a patrimonio netto di società collegate 204.596 157.483
Elisione dei dividendi incassati nell'esercizio da società collegate - (125.530)
Altre rettifiche di consolidamento (11.420) 147.032
Saldi al 31/12/2022 come da bilancio consolidato 12.769.551 702.589

Coefficienti di solvibilità - normativa di riferimento e requisiti da rispettare

Con la propria comunicazione del 22 novembre 2022 la Banca d'Italia ha confermato il Gruppo Bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII) per l'esercizio 2022. La riserva O-SII, che per il 2021 era pari allo 0,19%, ammonta allo 0,25% a partire dal 1° gennaio 2022.

Con la comunicazione del 30 settembre 2022, la Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) relativo alle esposizioni verso controparti italiane allo zero per cento anche per il quarto trimestre 2022.

In data 15 dicembre 2022 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato a Banco BPM la SREP decision per l'esercizio 2023, portando al 2,57% il requisito di capitale Pillar 2 (P2R), sostanzialmente invariato rispetto a quello dell'anno precedente al netto degli effetti del rilascio della deduzione computata ex art. 3 della CRR (Regolamento UE 575/2013), i cui effetti positivi sui ratio patrimoniali e sul MDA buffer sono stati computati a partire dalla situazione al 31 dicembre 2022.

Pertanto, tenendo conto anche della riserva di capitale anticiclica stabilita dalle competenti autorità nazionali per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera (pari allo 0,011%), i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2023, fino a nuova comunicazione, sono i seguenti:

  • CET 1 ratio: 8,71%;
  • Tier 1 ratio: 10,69%;
  • Total Capital ratio: 13,33%.

Disposizioni transitorie

Il Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista dall'articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale quota percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni che va dal 2018 al 2022. La quota percentuale applicabile al periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 è pari al 25% ed è destinata ad azzerarsi dal 1° gennaio 2023.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà quindi pienamente riflesso nel computo dei fondi propri. Fermi restando gli impatti previsti dal regime transitorio sopra citato, Banco BPM non beneficia di alcun impatto sul capitale primario di classe 1 per effetto del nuovo regime transitorio previsto dalle modifiche apportate dal Regolamento n. 873/2020 all'articolo 473 bis in relazione ai maggiori accantonamenti effettuati per perdite su crediti in bonis rispetto alla consistenza degli stessi alla data del 1° gennaio 2020.

In data 20 giugno 2022 Banco BPM ha comunicato a BCE, ex art. 1 comma 6 del Regolamento n. 873/2020, l'intenzione di avvalersi del trattamento temporaneo, applicabile nel periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022, disciplinato dall'art. 468 del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR)1 . In virtù di tale trattamento transitorio è consentito di escludere dagli elementi del CET 1 quota parte dei profitti e delle perdite non realizzati accumulati a partire dal 31 dicembre 2019, contabilizzati come variazioni delle riserve da valutazione al fair value delle esposizioni in strumenti di debito emessi da amministrazioni centrali, amministrazioni regionali o autorità locali di cui all'articolo 115, paragrafo 2, del CRR e verso organismi del settore pubblico di cui all'articolo 116, paragrafo 4, sempreché tali esposizioni non siano classificate tra le attività finanziarie deteriorate. Per il periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 la quota parte dei profitti e delle perdite non realizzate escludibile è pari al 40% ed ammonta, alla data del 31 dicembre 2022, a € 237,3 milioni al netto degli effetti fiscali.

I ratio patrimoniali del Gruppo

Al 31 dicembre 2022 la piena solidità patrimoniale del Gruppo Banco BPM è confermata dall'ampio superamento di tali requisiti prudenziali, sia assumendo a riferimento i coefficienti effettivi calcolati in conformità ai criteri transitori in vigore per il 2022 (phased-in) sia considerando i coefficienti patrimoniali calcolati in base ai criteri in vigore a regime (fully phased).

Il Common Equity Tier 1 ratio phased-in è pari al 14,3%, il Tier 1 ratio phased-in è pari al 16,6%, mentre il Total Capital ratio è pari al 19,6%.

Escludendo gli impatti della disciplina transitoria, i ratio patrimoniali del Gruppo fully phased al 31 dicembre 2022 sono i seguenti:

  • CET 1 ratio 12,8%;
  • Tier 1 ratio 15,2%;

• Total Capital ratio 18,1%.

I ratio patrimoniali al 31 dicembre 2022 sopra riportati sono stati calcolati includendo il risultato economico netto realizzato dal Gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2022 al netto dei dividendi proposti e delle altre destinazioni dell'utile.

In merito al consolidamento delle compagnie assicurative a seguito dell'acquisizione di Banco BPM Vita, si informa che, Banco BPM, nell'attesa di ottenere lo status di conglomerato finanziario (come definito dall'art. 3 del Decreto Legislativo 30 maggio 2005, n. 142), riconosciuto con comunicazione della BCE del 7 marzo 2023, aveva preventivamente presentato istanza per l'applicazione dell'art. 49 (1) del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR). In base a tale disposizione normativa Banco BPM si attende di ottenere l'autorizzazione per non dover dedurre dal CET 1 Capital il valore contabile della partecipazione detenuta in Banco BPM Vita. In tale ipotesi la partecipazione non dedotta dai fondi propri sarà considerata una esposizione al rischio di credito da ponderare in conformità a quanto previsto dal CRR (c.d. Danish Compromise).

Includendo l'effetto positivo derivante dall'applicazione del suddetto art. 49 (1) del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR)2 , il Common Equity Tier 1 ratio del Gruppo fully phased al 31 dicembre 2022 sarebbe pari al 13,3%.

1 Articolo modificato dal Regolamento (UE) n. 2020/873 (c.d. CRR "Quick fix").

2 La disposizione normativa citata è anche nota come "Danish compromise".

La posizione di liquidità e la leva finanziaria

Dal 1° ottobre 2015 è entrato in vigore il Regolamento delegato (UE) n. 61/2015 che impone alle banche di mantenere un determinato livello di liquidità misurata con riferimento ad un orizzonte di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, "LCR"). Il Gruppo Banco BPM presenta al 31 dicembre 2022 un indice LCR consolidato pari al 191% rispetto al limite normativo del 100%.

A decorrere dal 30 giugno 2021 l'NSFR, l'indicatore regolamentare di liquidità strutturale volto a misurare il rapporto fra fonti stabili di raccolta e fabbisogni stabili di finanziamento, costituisce un requisito normativo con minimo pari a 100%. Il Gruppo Banco BPM presenta al 31 dicembre 2022 un indice NSFR pari a 131%.

Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria ("Leverage ratio"), il valore al 31 dicembre 2022 si attesta al 5,21% calcolato con definizione transitoria del capitale di classe 1. Il coefficiente calcolato in base alle regole che saranno in vigore a regime (fully phased) è pari al 4,76%.

Dati economici consolidati

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze economiche dell'esercizio 2022.

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) 2022 2021 Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 413.529 413.712 (183) 0,0%
Interessi netti verso clientela 1.939.065 1.686.905 252.160 14,9%
Interessi netti verso banche 58.548 (4.735) 63.283
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (253.759) (251.662) (2.097) 0,8%
Derivati di copertura (saldo netto) (*) 1.715 (97.077) 98.792
Interessi netti su altre attività/passività 155.311 294.485 (139.174) (47,3%)
Totale 2.314.409 2.041.628 272.781 13,4%

(*) La voce include i differenziali di competenza dell'esercizio relativi ai contratti derivati aventi finalità di copertura delle attività finanziarie (titoli in portafoglio) e delle passività finanziarie emesse.

Margine di interesse

Il margine di interesse è pari a 2.314,4 milioni in crescita del 13,4% rispetto al dato del 2021 (pari a 2.041,6 milioni) principalmente grazie all'incremento dello spread commerciale conseguente al rialzo dei tassi di mercato. Nella prima parte dell'esercizio il margine ha beneficiato anche del contributo apportato dalle operazioni di

finanziamento TLTRO III le quali, in considerazione degli obiettivi di net lending raggiunti dal Gruppo, prevedevano fino al 23 giugno 2022 la corresponsione di uno special interest, pari al -0,50%, in aggiunta al tasso applicabile per tutta la durata del finanziamento1 . Nel secondo semestre invece si è ravvisata una minor contribuzione per effetto congiunto del venir meno dei meccanismi di remunerazione favorevole in precedenza illustrati e dell'incremento dei tassi di interesse. Per maggior dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A.

(migliaia di euro) 2022 2021
riesposto (*)
2021 Riclassifiche Var. ass.
su saldi
riesposti
Var. %
Retail 1.183.947 1.037.171 1.041.503 (4.332) 146.776 14,2%
Corporate 474.250 472.695 472.599 96 1.555 0,3%
Istituzionali 94.552 51.165 51.219 (54) 43.387 84,8%
Private 4.091 (2.417) (2.557) 140 6.508
Investment Banking 56.509 53.830 53.830 - 2.679 5,0%
Insurance (39) (1.352) - (1.352) 1.313 (97,1%)
Partnership strategiche (1.961) (3.185) (4.919) 1.734 1.224 (38,4%)
Leasing - - 22.228 (22.228) - 0,0%
Corporate Center 503.060 433.721 407.725 25.996 69.339 16,0%
Totale 2.314.409 2.041.628 2.041.628 - 272.781 13,4%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2022. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

La positiva dinamica del margine di interesse è riconducibile in gran parte alle business line afferenti alla Rete Commerciale, ove il segmento Retail ha registrato una crescita di 146,8 milioni rispetto all'esercizio 2021. In dettaglio, sulla positiva dinamica in oggetto, ha significativamente inciso la crescita degli impieghi netti della Rete Commerciale (+1,6 miliardi Retail e +1,1 miliardi Corporate), anche a fronte della raccolta diretta, che è sempre stata su livelli significativamente più elevati di quelli registrati nello scorso esercizio, contraendosi solo nell'ultimo trimestre, portando le masse a flettere di circa 0,6 miliardi, soprattutto per effetto della raccolta non vincolata del segmento Corporate (-2,7 miliardi). Sulla dinamica di tutte le business line della Rete Commerciale è stata, inoltre, determinante la ripresa dei tassi di interesse, con il repricing degli impieghi che ha più che compensato il maggior costo della raccolta. Da segnalare, infine, il minor contributo dato dalla attribuzione alla Rete di una parte del beneficio derivante dal TLTRO III (-84,1 milioni), a seguito della fine del c.d. "special interest period".

Non mostra particolari scostamenti, rispetto all'esercizio precedente, il margine dell'Investment Banking (56,5 milioni), rappresentato da Banca Akros, in crescita di 2,7 milioni.

1 L'ammontare dei prestiti idonei (eligible loans) è risultato ampiamente superiore ai livelli target previsti dalla normativa. Tale risultato ha garantito l'applicazione alle operazioni di rifinanziamento TLTRO III per il periodo dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2022 (c.d. special interest period) di uno special interest rate pari al -0,50% in aggiunta al tasso medio applicabile alle Deposit facilities (pari al -0,50%).

Con riferimento al Corporate Center, il portafoglio titoli, pur a fronte di un aumento del suo contributo al margine di interesse del Gruppo, accusa un arretramento, se considerato congiuntamente al costo della raccolta per finanziarlo, soprattutto nella componente in dollari. Il progressivo incremento del livello dei tassi, infatti, ha avuto il suo impatto anche sulla maggior onerosità delle emissioni obbligazionarie istituzionali, anche per effetto di un massiccio ritorno del Gruppo sul mercato obbligazionario, con emissioni per complessivi 5 miliardi.

Quest'ultimo aspetto va letto unitamente alla decisione di rimborsare anticipatamente 12,5 miliardi del TLTRO III nel dicembre 2022. In particolare, le decisioni operate dalla BCE, sia di incremento dei tassi sia di modifica del meccanismo di calcolo del tasso applicato al TLTRO, hanno generato un incremento di interessi passivi per 170,8 milioni, solo in parte bilanciato dal reimpiego della liquidità in Deposit Facility.

Tuttavia, nel complesso, il Corporate Center registra una crescita di 69,3 milioni, sia per effetto dei maggiori impieghi con controparti istituzionali sia a seguito della mancata retrocessione alla Rete Commerciale del beneficio che derivava dallo special interest period del TLTRO III.

Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

(migliaia di euro) 2022 2021 Var. ass. Var. %
Agos Ducato 104.754 156.033 (51.279) (32,9%)
Anima Holding 35.192 43.226 (8.034) (18,6%)
Vera Vita (2.210) 9.207 (11.417)
Vera Assicurazioni 6.381 2.684 3.697 137,7%
Bipiemme Vita 1.227 7.430 (6.203) (83,5%)
Factorit - 6.386 (6.386)
Altre partecipate 12.139 6.974 5.165 74,1%
Totale 157.483 231.940 (74.457) (32,1%)

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto si attesta a 157,5 milioni, rispetto al dato dello scorso esercizio (pari a 231,9 milioni), che comprendeva una componente positiva non ricorrente relativa ad una partecipata (42,1 milioni), il contributo di Factorit (ceduta nel 2022) e l'apporto di Banco BPM Vita riferito al primo semestre 2022 (consolidata integralmente dal 1° luglio 2022).

L'apporto principale alla voce in esame è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato, pari a 104,8 milioni, nonché dal contributo della collegata Anima Holding 1, pari a 35,2 milioni.

In termini di settore di attività economica, la contrazione della voce in esame va essenzialmente ricondotta alla business line delle Partnership Strategiche, ove Agos Ducato scende da 156,0 milioni del 2021 (includeva il contributo straordinario derivante dall'esercizio da parte della collegata dell'opzione di riallineamento del valore fiscale degli avviamenti) a 104,8 milioni del 2022, Anima Holding diminuisce di 8,0 milioni e non vi è più il contributo di Factorit, ceduta nel primo trimestre dell'esercizio.

In flessione anche l'apporto della business line Insurance, che, in tale voce, risente del contributo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni soltanto per i primi sei mesi dell'esercizio.

Sostanzialmente stabile il contributo delle altre partecipazioni, presenti nel Corporate Center.

1 Il contributo al conto economico consolidato dell'esercizio 2022 comprende anche il risultato economico conseguito dalla partecipata nell'ultimo trimestre 2021, pari a 11,8 milioni pro-quota. Si ricorda che, ai fini della redazione del bilancio 2021, non era stato possibile rilevare il contributo del quarto trimestre in quanto Anima Holding ha approvato il proprio progetto di bilancio il 1° marzo 2022 e quindi successivamente a quello del Banco BPM.

Commissioni nette

(migliaia di euro) 2022 2021 Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 892.743 939.038 (46.295) (4,9%)
Prodotti di risparmio e polizze 703.170 781.911 (78.741) (10,1%)
- Collocamento strumenti finanziari 37.026 19.849 17.177 86,5%
- Distribuzione e gestione di portafogli 528.825 624.866 (96.041) (15,4%)
- Bancassurance 137.319 137.196 123 0,1%
Credito al consumo 48.965 34.672 14.293 41,2%
Carte di credito 69.697 48.354 21.343 44,1%
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 60.905 65.822 (4.917) (7,5%)
Altri 10.006 8.279 1.727 20,9%
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti 656.161 644.419 11.742 1,8%
Servizi di incasso e pagamento 183.644 169.206 14.438 8,5%
Garanzie rilasciate e ricevute 49.642 69.343 (19.701) (28,4%)
Altri servizi 105.132 89.197 15.935 17,9%
Totale 1.887.322 1.911.203 (23.881) (1,2%)

Commissioni nette

Le commissioni nette dell'esercizio 2022 ammontano a 1.887,3 milioni, in calo dell'1,2% rispetto all'esercizio precedente.

Tale dinamica è attribuibile alla contrazione dell'apporto dei servizi di gestione intermediazione e consulenza (- 4,9% rispetto al 31 dicembre 2021), mentre il contributo del comparto dei servizi di banca commerciale e quello dei servizi di incasso e pagamento evidenziano una crescita rispettivamente dell'1,8% e dell'8,5% rispetto al 31 dicembre 2021.

(migliaia di euro) 2022 2021
riesposto (*)
2021 Riclassifiche Var. ass. su
saldi riesposti
Var. %
Retail 1.442.055 1.474.605 1.475.885 (1.280) (32.550) (2,2%)
Corporate 278.601 245.198 243.007 2.191 33.403 13,6%
Istituzionali 50.118 42.596 42.585 11 7.522 17,7%
Private 97.177 100.748 100.394 354 (3.571) (3,5%)
Investment Banking 50.237 43.424 43.424 - 6.813 15,7%
Leasing (362) 362 - 0,0%
Corporate Center (30.866) 4.632 6.270 (1.638) (35.498)
Totale 1.887.322 1.911.203 1.911.203 - (23.881) (1,2%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2022. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

La flessione registrata dalle commissioni nette (-23,9 milioni), rispetto all'esercizio precedente, è dovuta in gran parte al Corporate Center, ove le nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica, a fronte del beneficio di una riduzione dei rischi del Gruppo, gravano sulla voce in oggetto per circa 25,0 milioni, rispetto a 4,3 milioni del 2021. In crescita la business line Investment Banking (+6,8 milioni), grazie alla strutturazione dei certificates emessi dal Gruppo.

Con riferimento alla Rete Commerciale, il segmento Retail risente negativamente della dinamica delle commissioni da risparmio gestito (-87,1 milioni), non interamente assorbite dalla crescita di quelle sui servizi di banca transazionale (+33,1 milioni), di credito al consumo (+14,3 milioni) e di quelle legate all'operatività con l'estero (+9,2 milioni). Significative le performance delle business line Corporate (+33,4 milioni) ed Istituzionali (+7,5 milioni), per le maggiori erogazioni concesse alle imprese.

Altri proventi netti di gestione

(migliaia di euro) 2022 2021 Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 6.398 5.309 1.089 20,5%
Fitti attivi 36.878 33.885 2.993 8,8%
Oneri su beni rivenienti dal leasing (14.343) (26.173) 11.830 (45,2%)
Altri proventi ed oneri 42.669 62.259 (19.590) (31,5%)
Totale 71.602 75.280 (3.678) (4,9%)

Altri proventi netti di gestione

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 71,6 milioni rispetto a 75,3 milioni del 2021.

(migliaia di euro) 2022 2021
riesposto (*)
2021 Riclassifiche Var. ass. su
saldi riesposti
Var. %
Retail 5.965 5.166 5.167 (1) 799 15,5%
Corporate 58 62 61 1 (4) (6,5%)
Istituzionali 3.470 3.504 3.504 - (34) (1,0%)
Private 5 5 5 - - 0,0%
Investment Banking 962 1.126 1.126 - (164) (14,6%)
Insurance 1.219 - - 1.219
Leasing - (15.985) 15.985 - 0,0%
Corporate Center 59.923 65.417 81.402 (15.985) (5.494) (8,4%)
Totale 71.602 75.280 75.280 - (3.678) (4,9%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2022. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

Gli Altri proventi netti di gestione si attestano a 71,6 milioni, con una lieve flessione rispetto all'anno precedente. A fronte, infatti, del venir meno di una pluralità di componenti positive straordinarie dello scorso esercizio, si è avuto il beneficio, registrato dal Corporate Center, di minori oneri per rilocazione di beni in leasing (+11,8 milioni) e di maggiori proventi legati all'attività della controllata Tecmarket (+4,9 milioni).

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) 2022 2021 Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione 202.342 111.728 90.614 81,1%
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 47.790 119.046 (71.256) (59,9%)
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 21.101 13.091 8.010 61,2%
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie (3.343) (74) (3.269) non sign.
Risultato netto dell'attività di copertura 1.402 (848) 2.250 0,0%
Risultato delle attività e passività al fair value (26.309) 7.752 (34.061) 0,0%
Totale 242.983 250.695 (7.712) (3,1%)

Risultato netto finanziario

Il risultato netto finanziario1 dell'esercizio 2022 è pari a 243,0 milioni sostanzialmente allineato rispetto al dato di 250,7 milioni registrato al 31 dicembre 2021.

Il risultato del 2022 deriva per +202,3 milioni dall'attività di negoziazione (+111,7 milioni al 31 dicembre 2021), per -26,3 milioni da variazioni registrate nella valutazione delle attività e passività al fair value (+7,8 milioni al 31 dicembre 2021) e per +47,8 milioni da cessioni di attività finanziarie (+119,0 milioni nel 2021). In particolare, il dato al 31 dicembre 2022 è influenzato dalla valutazione al fair value della quota partecipativa Nexi per -84,0 milioni (-25,8 milioni al 31 dicembre 2021).

(migliaia di euro) 2022 2021
riesposto (*)
2021 Riclassifiche Var. ass. su
saldi riesposti
Var. %
Retail (7.529) 2.978 4.010 (1.032) (10.507)
Corporate (18.338) 21.920 22.373 (453) (40.258)
Istituzionali (466) (455) (420) (35) (11) 11,0%
Private (429) (289) (283) (6) (140) 51,6%
Investment Banking 13.278 13.414 13.414 - (136) (1,0%)
Corporate Center 256.467 213.127 211.601 1.526 43.340 21,2%
Totale 242.983 250.695 250.695 - (7.712) (3,1%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2022. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

In termini di settore di attività economica, il Corporate Center segna un +43,3 milioni, beneficiando di plusvalenze derivanti dalla cessione di una quota del portafoglio titoli e di maggiori utili da negoziazione. Questi ultimi hanno più che compensato l'impatto negativo dato dalla valutazione di alcuni titoli detenuti dal Gruppo, in particolare dal titolo Nexi, in calo di 84,0 milioni rispetto allo scorso esercizio.

In flessione anche il contributo della Rete Commerciale, in particolare il segmento Corporate (-40,3 milioni), sia nella componente dei derivati di copertura effettuati con le imprese, sia, soprattutto, a seguito della valutazione di quei crediti che non superano il c.d. "SPPI test" e che sono, quindi, valutati al fair value con impatto sul Risultato netto finanziario. In flessione anche la business line Retail, in particolare per effetto del collocamento di certificates.

Il risultato dell'attività assicurativa è pari a 31,7 milioni. In tale voce confluisce l'apporto relativo al secondo semestre del 2022 delle compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni a seguito dell'acquisizione del controllo delle stesse.

1 La voce non include l'effetto contabile, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato, derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione al fair value delle passività di propria emissione (certificates), che ha comportato la rilevazione nell'esercizio di un provento pari a 7,2 milioni (+6,5 milioni al 31 dicembre 2021).

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a 4.705,5 milioni, in crescita rispetto a 4.510,7 milioni registrati nello scorso esercizio (+4,3%).

Prendendo in considerazione i soli ricavi del "core business", rappresentati dalla somma degli aggregati relativi al margine di interesse, alle commissioni nette, al risultato delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e al risultato dell'attività assicurativa, l'esercizio 2022 raggiunge i 4.390,9 milioni, in crescita del 4,9% rispetto al dato dello scorso esercizio.

Oneri operativi

(migliaia di euro) 2022 2021 Var. ass. Var. %
Spese per il personale (1.608.901) (1.667.799) 58.898 (3,5%)
Altre spese amministrative (650.380) (601.151) (49.229) 8,2%
- Imposte e tasse (313.178) (320.133) 6.955 (2,2%)
- Servizi e consulenze (301.483) (289.066) (12.417) 4,3%
- Immobili (85.453) (66.155) (19.298) 29,2%
- Postali, telefoniche e cancelleria (21.076) (22.773) 1.697 (7,5%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (95.273) (86.709) (8.564) 9,9%
- Pubblicità e rappresentanza (13.453) (9.501) (3.952) 41,6%
- Altre spese amministrative (91.028) (89.333) (1.695) 1,9%
- Recuperi di spese 270.564 282.519 (11.955) (4,2%)
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (280.088) (246.825) (33.263) 13,5%
- Rettifiche di valore su attività materiali (180.771) (165.990) (14.781) 8,9%
- Rettifiche di valore su attività immateriali (92.265) (78.825) (13.440) 17,1%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (7.052) (2.010) (5.042) 250,8%
Totale (2.539.369) (2.515.775) (23.594) 0,9%

Le spese per il personale, pari a 1.608,9 milioni, evidenziano una contrazione del 3,5% rispetto a 1.667,8 milioni del 2021. I dati non sono immediatamente confrontabili in quanto sia il 2022 che il 2021 includono componenti non ricorrenti positive (pari a +11,9 milioni nel 2022 e a +14,4 milioni nel 2021); inoltre il dato al 31 dicembre 2022 comprende gli oneri (relativi al secondo semestre 2022) delle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni pari a 7,9 milioni. Su basi omogenee (escludendo le spese delle compagnie assicurative e le componenti "one-off"), le spese per il personale ammontano a 1.612,8 milioni, ed evidenziano una contrazione del 4,1% anno su anno. Tale dinamica riflette i risparmi conseguenti alla riduzione degli organici attuata a partire dallo scorso esercizio nell'ambito del programma che prevedeva l'utilizzo del Fondo di solidarietà di settore. Alla data del 31 dicembre 2022 il numero totale dei dipendenti è pari a 20.157 risorse (di cui 143 afferenti le compagnie assicurative), rispetto alle 21.663 risorse in organico a inizio 2021.

Le altre spese amministrative1 , che ammontano a 650,4 milioni, risultano in crescita dell'8,2% rispetto al dato del 2021, pari a 601,2 milioni. Anche in questo caso la voce comprende gli oneri riferiti al business assicurativo, che ammontano a 6,4 milioni. Al netto di tale componente, l'aggregato in esame evidenzia una crescita del 7,1% anche per effetto delle dinamiche inflattive in corso che hanno impattato in particolare i consumi energetici.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a 280,1 milioni (di cui 0,9 milioni riferite al business assicurativo) e si confrontano con il dato di 246,8 milioni del 31 dicembre 2021. La voce include rettifiche per 7,1 milioni riferite prevalentemente a svalutazioni di software.

1 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione e al Fondo Interbancario Tutela Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a 2.539,4 milioni, in crescita dello 0,9% rispetto a 2.515,8 milioni dell'esercizio precedente. Escludendo l'effetto relativo alle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, complessivamente pari a 15,3 milioni, nonché l'impatto delle componenti non ricorrenti, l'aggregato risulta sostanzialmente allineato rispetto allo scorso esercizio.

Il cost/income ratio dell'esercizio è pari al 54,0% e segna un miglioramento rispetto al 55,8% dell'esercizio 2021.

(migliaia di euro) 2022 2021
riesposto (*)
2021 Riclassifiche Var. ass. su
saldi riesposti
Var. %
Retail (1.872.511) (1.901.966) (1.901.966) - 29.455 (1,5%)
Corporate (215.750) (199.363) (199.363) - (16.387) 8,2%
Istituzionali (45.604) (41.907) (41.907) - (3.697) 8,8%
Private (75.919) (75.285) (75.285) - (634) 0,8%
Investment Banking (90.438) (91.922) (91.922) - 1.484 (1,6%)
Insurance (15.559) (212) - (212) (15.347) 0,0%
Partnership strategiche (2.400) (2.434) (2.646) 212 34 (1,4%)
Leasing - - (31.817) 31.817 - 0,0%
Corporate Center (221.188) (202.686) (170.869) (31.817) (18.502) 9,1%
Totale (2.539.369) (2.515.775) (2.515.775) - (23.594) 0,9%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2022. Per maggiori dettagli sulle modalità di riesposizione dei saldi dell'esercizio precedente si rinvia alla successiva sezione "Risultati per settore di attività" della presente Relazione sulla gestione.

In termini di settore di attività economica, si premette che l'aggregato degli oneri operativi, che ammontano a 2.539,4 milioni, non è del tutto confrontabile con quello del precedente esercizio, ove era assente il contributo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, consolidate a equity.

Tutto ciò considerato, si assiste ad una sensibile contrazione delle spese per il personale (-58,9 milioni), grazie ai risparmi conseguenti alla riduzione degli organici. In particolare, il Corporate Center registra una diminuzione di 42,3 milioni ed il segmento Retail di 23,5 milioni.

Risulta invece peggiorata la dinamica delle altre spese amministrative e degli ammortamenti, rispettivamente in aumento di 49,2 milioni e 33,3 milioni, dovuta agli incrementi delle spese energetiche ed ai maggiori investimenti effettuati.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa al 31 dicembre 2022 risulta pari a 2.166,1 milioni, in crescita (+8,6%) rispetto a 1.995,0 milioni dell'esercizio precedente.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) 2022 2021 (*) Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su finanziamenti al
CA verso clientela (473.692) (630.626) 156.934 (24,9%)
Terzo stadio (446.088) (584.983) 138.895 (23,7%)
Secondo stadio 43.130 (29.613) 72.743
Primo stadio (32.768) 33.064 (65.832)
Impaired acquisite o originate (37.966) (49.094) 11.128 (22,7%)
Utili/(perdite) da cessione di crediti (210.302) (248.052) 37.750 (15,2%)
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni 1.713 (8.521) 10.234
Totale (682.281) (887.199) 204.918 (23,1%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di esposizione utilizzati al 31 dicembre 2022.

Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela al 31 dicembre 2022, pari a 682,3 milioni, evidenziano una riduzione del 23,1% rispetto all'esercizio precedente. Le rettifiche nette del 2022 comprendono l'impatto derivante dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati per complessivi 112,7 milioni; al 31 dicembre 2021 l'analogo impatto era risultato pari a 194,0 milioni.

Al 31 dicembre 2022 il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 62 p.b.. Escludendo gli impatti straordinari connessi all'incremento degli obiettivi di cessione di crediti deteriorati deliberato dal Gruppo, il costo del rischio al 31 dicembre 2022 risulterebbe pari a 52 p.b..

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali al 31 dicembre 2022 è pari a -108,3 milioni rispetto a -141,6 milioni dello scorso esercizio. Tali rettifiche sono riconducibili al processo di valutazione condotto annualmente sugli immobili e si riferiscono principalmente a immobili detenuti a scopo di investimento.

Nella voce rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono rilevate minusvalenze nette per -9,1 milioni (-0,3 milioni al 31 dicembre 2021).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri dell'esercizio ammontano a -57,2 milioni (-26,0 milioni al 31 dicembre 2021). La voce include la stima dei costi che si prevede di sostenere per la razionalizzazione della rete sportelli per 8,5 milioni nonchè gli stanziamenti relativi alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali per 18,3 milioni.

Al 31 dicembre 2022 sono stati rilevati utili da cessione di partecipazioni ed investimenti per 2,3 milioni, riferibili alla vendita di immobili. Nel 2021 la voce in esame, pari a -18,8 milioni, comprendeva l'effetto derivante dall'impairment rilevato su una quota partecipativa.

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato lordo dell'operatività corrente ammonta a 1.311,5 milioni rispetto a 921,0 milioni del 2021, con un incremento del 42,4%.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'operatività corrente sono pari a -408,9 milioni (-253,8 milioni al 31 dicembre 2021).

Il risultato netto dell'operatività corrente ammonta pertanto a 902,5 milioni e risulta in crescita del 35,3% rispetto al dato di 667,2 milioni dell'esercizio precedente.

Al conto economico dell'esercizio sono stati inoltre addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 151,9 milioni (145,0 milioni nel 2021), riferiti ai contributi ordinari corrisposti al Single Resolution Fund (110,5 milioni al lordo delle imposte rispetto a 87,8 milioni del 31 dicembre 2021) e al Fondo Interbancario Tutela Depositi (114,6 milioni al lordo delle imposte rispetto a 98,4 milioni del 31 dicembre 2021). Nell'esercizio precedente erano inoltre stati addebitati contributi addizionali pagati al Fondo Nazionale di Risoluzione per 28,6 milioni lordi.

Il confronto con il valore recuperabile delle attività immateriali ha portato alla rilevazione di impairment su avviamenti per complessivi 8,1 milioni.

Nell'esercizio la variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte ha generato un impatto positivo pari a 4,8 milioni (7,2 milioni al lordo degli effetti fiscali). Nel 2021 era stato registrato un provento pari a 4,4 milioni (6,5 milioni al lordo degli effetti fiscali).

La voce Purchase Price Allocation al netto delle imposte rappresenta l'impatto economico complessivo, al netto del relativo effetto fiscale, dei reversal effect derivanti dall'allocazione dei prezzi pagati nell'ambito delle operazioni di aggregazione fra il Gruppo Banco Popolare ed il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017 e fra i Gruppi Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare Italiana realizzata nel 2007. Inoltre, a partire dal secondo semestre 2022 sono stati rilevati anche gli effetti relativi all'aggregazione di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, comprensivi della rimisurazione al fair value dell'interessenza in precedenza detenuta sulla base di quanto previsto dall'IFRS 3 per le aggregazioni realizzate in più fasi (c.d. step acquisition).

In maggior dettaglio l'impatto sul conto economico consolidato dell'esercizio 2022 è risultato pari a -13,7 milioni sul margine di interesse (in connessione all'evoluzione delle diverse valutazioni dei crediti acquistati), -38,1 milioni negli altri proventi netti di gestione (per effetto dell'ammortamento degli intangibles iscritti in sede di PPA); in aggiunta risulta necessario considerare l'impatto di -10,7 milioni conseguente alla rimisurazione al fair value della quota del 19% precedentemente detenuta in Banco BPM Vita. Al netto dei relativi effetti fiscali, l'impatto complessivo rilevato nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" del conto economico riclassificato dell'esercizio 2022 ammonta a -45,5 milioni (-39,5 milioni il dato riferito al 2021).

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi, il 2022 si chiude con un risultato netto positivo pari a 702,6 milioni (569,1 milioni al 31 dicembre 2021).

Il risultato al netto delle componenti non ricorrenti è pari a 886,3 milioni, in crescita rispetto all'anno precedente (710,1 milioni; +24,8%).

RISULTATI PER SETTORE DI ATTIVITÀ

Premessa

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera.

E' quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal par. 13 dell'IFRS 8.

In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, si inquadra la modifica apportata alla struttura del Segment Reporting, a valere dal 31 dicembre 2022, che dà enfasi al processo di internalizzazione del business bancassurance, intrapreso dal Gruppo nel corso del presente esercizio. Inoltre, il Leasing, attività ormai residuale nel contesto dell'operatività del Gruppo, è stato ricondotto all'interno del Corporate Center.

Pertanto, per l'esercizio 2022, i settori operativi assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame sono i seguenti:

  • Retail;
  • Corporate;
  • Istituzionali;
  • Private;
  • Investment Banking;
  • Insurance;
  • Partnership Strategiche;
  • Corporate Center.

Di seguito si fornisce una breve illustrazione della composizione dei diversi segmenti:

  • il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • il segmento "Istituzionali" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (OICR, SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in egual misura dalla Rete Commerciale della Capogruppo, per le controparti "istituzionali del territorio", e dalle filiali specializzate, per le controparti "istituzionali di rilevanza nazionale";
  • il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione di euro. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti;
  • il settore "Investment Banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati. Tali attività sono svolte da Banca Akros e da Oaklins Italy;
  • il settore "Insurance" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Vera Vita, Vera Assicurazioni, Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni;
  • il settore "Partnership Strategiche" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Agos Ducato, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, Gardant Liberty Servicing e Anima Holding;
  • il settore "Corporate Center" include, oltre alle funzioni di governo e supporto, anche le attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo, lo stock

delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali, le attività relative al business del leasing del Gruppo, le partecipazioni non allocate tra le "Partnership Strategiche" e le società operanti nel settore immobiliare. In tale segmento residuale sono state infine ricondotte tutte le scritture di consolidamento.

Nella successiva tabella vengono forniti i principali dati economici e patrimoniali dettagliati per settore riferiti all'esercizio 2022 confrontati con quelli al 31 dicembre 2021.

Si precisa che, al fine di consentire un confronto omogeneo, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti rispetto a quelli pubblicati nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2021 per tenere conto delle modifiche apportate alla struttura del Segment Reporting, sopra menzionate. Più in dettaglio:

  • il contributo riferito alle compagnie Banco BPM Vita, Vera Vita e Vera Assicurazioni, valutate con il metodo del patrimonio netto, è stato scorporato dal settore "Partnership Strategiche" ed esposto nel nuovo settore "Insurance";
  • il contributo riferito al business del leasing del Gruppo è stato ricondotto al settore "Corporate Center".

Infine, i dati riferiti all'esercizio 2021 sono stati oggetto di riesposizione per effetto della riallocazione di alcuni clienti fra le diverse business line, effettuata in base a logiche di natura commerciale finalizzate ad una profilazione più rispondente alle caratteristiche della clientela.

Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Proventi operativi
2022 4.705.517 2.624.438 734.571 147.674 100.844 120.986 38.297 148.260 790.447
2021 (*) 4.510.746 2.519.920 739.875 96.810 98.047 111.794 17.969 207.101 719.230
Oneri operativi
2022 (2.539.369) (1.872.511) (215.750) (45.604) (75.919) (90.438) (15.559) (2.400) (221.188)
2021 (*) (2.515.775) (1.901.966) (199.363) (41.907) (75.285) (91.922) (212) (2.434) (202.686)
Risultato della gestione operativa
2022 2.166.148 751.927 518.821 102.070 24.925 30.548 22.738 145.860 569.259
2021 (*) 1.994.971 617.954 540.512 54.903 22.762 19.872 17.757 204.667 516.544
Risultato dell'esercizio
2022 702.589 65.789 195.347 53.127 10.108 18.725 16.835 147.289 195.369
2021 (*) 569.068 12.876 87.212 21.982 11.595 10.654 18.273 187.839 218.637
Impieghi netti (inclusi titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati)
2022 109.454.960 63.164.637 31.092.530 6.704.832 542.448 1.773.022 - - 6.177.491
2021 (*) 109.383.382 61.518.164 30.040.220 6.364.241 428.992 1.963.699 - - 9.068.066
Raccolta diretta (senza PCT con certificates)
2022 123.449.508 86.389.032 7.516.615 11.047.043 2.871.378 2.858.602 - - 12.766.837
2021 (*) 123.168.045 84.262.888 10.223.578 10.966.219 2.948.662 2.663.969 - - 12.102.729

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi e per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2022.

Per garantire un più immediato riscontro con i dati comparativi presentati nella Parte L – Informativa di Settore della Nota integrativa si evidenzia nella seguente tabella il confronto con i dati storici presentati nella Relazione finanziaria annuale del precedente esercizio.

Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Proventi operativi
2022 4.705.517 2.624.438 734.571 147.674 100.844 120.986 38.297 148.260 n/a 790.447
2021 4.510.746 2.526.565 738.040 96.888 97.559 111.794 n/a 224.689 5.881 709.330
Oneri operativi
2022 (2.539.369) (1.872.511) (215.750) (45.604) (75.919) (90.438) (15.559) (2.400) n/a (221.188)
2021 (2.515.775) (1.901.966) (199.363) (41.907) (75.285) (91.922) n/a (2.646) (31.817) (170.869)
Risultato della gestione operativa
2022 2.166.148 751.927 518.821 102.070 24.925 30.548 22.738 145.860 n/a 569.259
2021 1.994.971 624.599 538.677 54.981 22.274 19.872 n/a 222.043 (25.936) 538.461
Risultato dell'esercizio
2022 702.589 65.789 195.347 53.127 10.108 18.725 16.835 147.289 n/a 195.369
2021 569.068 18.178 85.743 21.417 11.268 10.654 n/a 205.857 (125.982) 341.933
Impieghi netti (inclusi titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati)
2022 109.454.960 63.164.637 31.092.530 6.704.832 542.448 1.773.022 - - n/a 6.177.491
2021 109.383.382 61.625.508 29.936.846 6.488.818 428.751 1.963.699 n/a - 1.367.926 7.571.834
Raccolta diretta (senza PCT con certificates)
2022 123.449.508 86.389.032 7.516.615 11.047.043 2.871.378 2.858.602 - - n/a 12.766.837
2021 123.168.045 84.398.631 10.136.351 10.926.181 2.935.264 2.663.969 n/a - 4.507 12.103.142

Di seguito vengono riportati i singoli settori con un'impostazione che focalizza l'attenzione inizialmente sull'andamento del conto economico e nel prosieguo un'analisi più dettagliata delle principali attività svolte, commerciali e non, suddividendole in modo coerente con l'organizzazione interna del settore stesso.

Retail

2022 2021 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 1.183.947 1.037.171 146.776 14,2%
Margine finanziario 1.183.947 1.037.171 146.776 14,2%
Commissioni nette 1.442.055 1.474.605 (32.550) (2,2%)
Altri proventi netti di gestione 5.965 5.166 799 15,5%
Risultato netto finanziario (7.529) 2.978 (10.507)
Altri proventi operativi 1.440.491 1.482.749 (42.258) (2,8%)
Proventi operativi 2.624.438 2.519.920 104.518 4,1%
Spese per il personale (1.046.107) (1.069.629) 23.522 (2,2%)
Altre spese amministrative (718.958) (722.089) 3.131 (0,4%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (107.446) (110.248) 2.802 (2,5%)
Oneri operativi (1.872.511) (1.901.966) 29.455 (1,5%)
Risultato della gestione operativa 751.927 617.954 133.973 21,7%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (410.028) (439.632) 29.604 (6,7%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (33.761) (15.212) (18.549) 121,9%
Risultato lordo dell'operatività corrente 308.138 163.110 145.028 88,9%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (108.011) (59.110) (48.901) 82,7%
Risultato netto dell'operatività corrente 200.127 104.000 96.127 92,4%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (110.412) (92.946) (17.466) 18,8%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - 29.929 (29.929)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (23.926) (28.107) 4.181 (14,9%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 65.789 12.876 52.913 410,9%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2022.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi ammonta a 2.624,4 milioni, in aumento del 4,1% rispetto allo scorso esercizio. All'interno di tale aggregato, il margine di interesse migliora di 146,8 milioni, per effetto dell'incremento dei tassi di interesse di riferimento, che ha più che compensato la minor contribuzione degli interessi sui finanziamenti TLTRO. In particolare, la crescita è imputabile, in buona parte, alla differente velocità di riprezzamento della raccolta, più lenta di quello degli impieghi nell'adeguarsi alla dinamica dei tassi di mercato.

La dinamica delle commissioni nette, pari a 1.442,1 milioni, registra una diminuzione di 32,6 milioni, dovuta principalmente ad una contrazione nella componente dei prodotti di investimento (-70 milioni), mitigata in parte dalla crescita dei servizi di Banca Transizionale che registrano un aumento di 33,1 milioni.

In lieve miglioramento gli altri proventi netti di gestione; il risultato netto finanziario subisce invece una contrazione, legata ai prodotti di copertura collocati e all'emissione dei Certificates.

Gli oneri operativi, pari a 1.872,5 milioni, evidenziano una diminuzione pari a 29,5 milioni, da attribuire principalmente al costo per il personale (-23,5 milioni).

In diminuzione le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela, pari a 410,0 milioni (rispetto a 439,6 milioni del 2021), che beneficiano di un miglioramento della rischiosità del portafoglio in buona parte attribuibile alle azioni di derisking e alle politiche di copertura portate a compimento negli ultimi anni.

Gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 33,8 milioni rispetto ai 15,2 milioni registrati lo scorso anno, aumento legato principalmente allo stanziamento a fronte di impegni assunti (13,6 milioni) e agli oneri da sostenere per la realizzazione del piano di chiusura filiali (8,5 milioni).

Gli oneri sistemici netti ammontano a 110,4 milioni (rispetto ai 92,9 milioni del precedente esercizio) in linea con l'incremento del Target definito dal Single Resolution Fund.

Negativo invece il contributo della PPA (Price Purchase Allocation), pari a -23,9 milioni, per il venir meno dei reversal positivi sui crediti non performing.

Per effetto di quanto sopra esposto, il settore Retail chiude l'esercizio 2022 con un utile di 65,8 milioni.

Come illustrato in premessa, il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Clientela Privati

Premessa

Nel 2022 è proseguita la valorizzazione delle modalità di interazione omnicanale tra banca e cliente attraverso due principali driver: identità digitale e offerta a distanza. In particolare, l'operatività a distanza è stata estesa, oltre che all'ambito finanziario, anche alla bancassurance, alla monetica e ai prestiti personali Agos.

Grazie ad un'intensiva azione di adoption verso la clientela, sono cresciute le sottoscrizioni al servizio di Identità digitale; sempre più clienti oggi sono infatti in grado di firmare digitalmente i contratti, in totale sicurezza, semplicità e autonomia.

Il 2022 è stato altresì caratterizzato da ulteriori implementazioni delle piattaforme digitali Banco BPM e Webank (siti pubblici, internet banking e app mobile), sia per la clientela privata che per quella aziende, grazie alle quali è migliorata l'operatività da remoto e la gamma di servizi offerta.

Clientela Privati

La clientela "Privati" di Banco BPM comprende tutti i soggetti privati persone fisiche, ad eccezione della clientela Private Banking, che si distinguono in clienti "Personal" e "Universali".

A dicembre 2022 la clientela Privati risulta così distribuita:

Segmento n. clienti con c/c % n. clienti con
c/c
Universali 2.641.855 80,4%
Personal 597.390 18,2%
Altri segmenti Retail 48.018 1,4%
Totale clientela Retail titolare di conto corrente (incluse carte conto) 3.287.326 100,0%

Prodotti, servizi e finanziamenti per la clientela privati Retail

Conti correnti

Nel corso del 2022 Banco BPM ha rinnovato la propria offerta commerciale di conti correnti per il target consumatori attraverso la commercializzazione del nuovo conto Webank.

Sempre con l'obiettivo di migliorare la user experience, velocizzando il processo di apertura del conto, a partire dal mese di agosto è stata rilasciata la modalità di identificazione del cliente a distanza tramite SPID.

Tali iniziative costituiscono un allineamento al trend di mercato che prevede processi di onboarding paperless e si inseriscono nell'ambito delle iniziative del programma .DOT.

A partire da maggio è stata avviata una promozione sul canone del conto Webank: si tratta di una proposta particolarmente competitiva, tra le migliori del mercato, grazie alle specifiche caratteristiche dell'offerta e la promozione sul canone. L'iniziativa ha contribuito in misura significativa all'acquisizione di nuovi clienti consumatori.

Nel mese di ottobre è stata avviata anche una promozione sul conto You, dedicata al target consumatori che sottoscrivono il conto attraverso il processo di onboarding digitale, disponibile sul sito commerciale della Banca. L'iniziativa costituisce un'opportunità commerciale di acquisition con l'obiettivo di incrementare la base clienti. Contestualmente, è stata rilasciata anche per le aperture online del conto You, monointestato, la nuova modalità di riconoscimento a distanza del cliente tramite SPID.

Altra iniziativa di aggiornamento del catalogo di offerta è stata l'avvio della commercializzazione del nuovo conto 4YOU a partire da giugno. L'offerta è riservata alla clientela privata con rapporto di lavoro dipendente presso aziende, enti, associazioni di grandi dimensioni convenzionate con Banco BPM. L'attività si inserisce nel percorso di razionalizzazione del catalogo prodotti.

Tra le ulteriori iniziative si evidenziano la commercializzazione a inizio anno di una proposta di conto a supporto dei finanziamenti agevolati PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonché gli aggiornamenti sui conti correnti ordinari consumatori e non consumatori e sul conto riservato ai condomini.

Nuovi Siti Pubblici

Proseguono le attività di sviluppo e gestione dei contenuti del sito www.bancobpm.it, con particolare focus sui temi legati all'educazione finanziaria, valorizzata con oltre 100 articoli. I dati di utilizzo dei siti pubblici (www.bancobpm.it e www.gruppo.bancobpm.it) vedono nel confronto con l'anno precedente un incremento di visitatori di oltre il 40%. A fine anno è stato ultimato il rifacimento del simulatore mutui ed è stata creata e rilasciata l'applicazione che consente la presa appuntamento da sito pubblico direttamente presso la filiale di riferimento.

Per quanto riguarda Banca Akros il sito pubblico vede nel 2022 il rilascio di un nuovo motore di ricerca e profilazione per la sezione "Certificates" che consente agli investitori una rapida ed intuitiva consultazione dei prodotti d'interesse.

Cessione crediti fiscali derivanti da bonus edilizi - privati

E' proseguita nel 2022 l'attività di acquisto da parte della Banca dei crediti fiscali derivanti da interventi di efficientamento energetico degli immobili o altri interventi edilizi agevolati effettuati da clientela appartenente al segmento privati nell'ambito degli accordi stipulati con Cherry Bank S.p.A.. Nel corso del 2022 sono state presentate pratiche per circa 195 milioni di controvalore del credito (di cui il 68% crediti Superbonus e 32% altri bonus fiscali).

Omnicanalità

Nel corso del 2022 sono proseguite le attività inerenti all'evoluzione del nuovo modello di servizio omnicanale e full digital.

L'accesso all'offerta a distanza tramite "Stanza di firma", già presente sul web, è stato esteso all'app; oltre alla diffusione degli abilitanti ("Identità Digitale" e "Stanza di Firma"), gli sforzi si sono concentrati sull'arricchimento progressivo del catalogo di prodotti e servizi disponibili in modalità SELF e Offerta a Distanza - OAD (es. Carta Nexi, Carta Prepaid, Prestiti Agos, Polizza MP5).

Durante l'anno è stata introdotta la nuova modalità di identificazione a distanza tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale): dall'introduzione dello SPID ben il 64% dei conti You aperti fanno riferimento a clienti riconosciuti con tale modalità e oltre due conti su tre Webank sono aperti con questa modalità.

ATM

A fine 2022 tutto il parco ATM di Banco BPM è stato abilitato ai pagamenti PagoPA (il sistema dei pagamenti a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici servizi in Italia), rispondendo all'esigenza di creazione di valore in termini di redditività, di efficienza del canale ATM e servizio al cliente.

Token

Anche nel corso del 2022 si è continuato a sollecitare il passaggio dei Token fisici in scadenza al Token Software, al fine di diminuire l'impatto ambientale ed aumentare la user experience, raggiungendo un tasso di conversione superiore all'80% dei clienti in campagna.

Accessibilità

Nel 2022 nasce il progetto Accessibilità per dar seguito all'esigenza di adeguamento alla nuova normativa del DL 76/2020 che ha esteso quanto previsto dalla Legge n. 4 del 09/01/2004 (Legge Stanca). Si applica ai soggetti privati che offrono servizi al pubblico, attraverso siti web o applicazioni mobile, la necessità di "erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni anche da parte di coloro che, a causa di disabilità, necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari".

Il percorso avviato da Banco BPM ha previsto una fase iniziale di verifiche sull'accessibilità degli asset digitali prioritari e sta proseguendo con le attività di adeguamento e la creazione di nuovi progetti che hanno l'obiettivo di garantire la conformità alle linee guida dettate dalla normativa.

Evoluzioni mobile banking e investimenti: privati

Banco BPM ha messo a disposizione di tutti i clienti privati abilitati al canale online con accesso a YouApp o Webank App i nuovi servizi di Personal Financial Manager (PFM) e Insight Platform. Tale iniziativa si inserisce nella nuova offerta digitale di Banco BPM e consente ai clienti privati di ottimizzare la propria gestione finanziaria, tramite l'introduzione di nuove funzionalità che consentono di impostare obiettivi di spesa e risparmio, programmare movimenti ricorrenti e analisi delle proprie spese suddivise per categoria e brand.

Il PFM consente a Banco BPM di inviare suggerimenti personalizzati agli utenti relativamente a diverse categorie di movimenti: prodotti, spese, lista movimenti e movimenti ricorrenti, personalizzati in base al comportamento di spesa del cliente.

Il canale di offerta a distanza (OAD) è stato arricchito di due importanti rilasci in ambito Monetica: le carte di credito Nexi, disponibili per la vendita a distanza da maggio 2022 per la rete di filiali e da giugno 2022 per la Filiale Digitale, e, a fine anno, il prodotto Debit Business, la carta di debito aziendale di Banco BPM.

Anche il canale "self service" ha visto un ampliamento dell'offerta dei prodotti acquistabili online: in particolare, nella seconda parte dell'anno, sono state rilasciate le funzionalità di vendita delle carte di credito Nexi sia sulla piattaforma di Banco BPM che su quella Webank. Su entrambe le piattaforme è stata sviluppata anche la vendita della carta prepagata Prepaid di Banco BPM.

In linea con l'evoluzione del modello di servizio in chiave digitale definita dal Piano Industriale, nel corso del 2023 è previsto l'arricchimento progressivo dell'offerta a distanza (OAD) e del canale self-service con un numero sempre maggiore di prodotti e servizi.

Per quanto riguarda il settore del trading online, pur nel contesto del complesso scenario geopolitico ed economico del 2022, l'operatività in trading ed investimenti online ha registrato nel corso dell'anno oltre 3,2 milioni di operazioni, in crescita del 2% rispetto all'anno precedente.

Il risultato complessivo è frutto della consistente crescita dell'operatività in strumenti derivati dei clienti Webank (+47% a/a) a fronte di una riduzione del -15% sulla componente cash, in linea con quanto registrato dai principali mercati azionari mondiali su questa tipologia di strumento.

L'andamento crescente dell'operatività Webank è stato reso possibile anche dalla conclusione positiva, a giugno 2022, della migrazione da Banca Intesa a Banca Akros del servizio di order routing su mercati derivati.

Prosegue la crescita dell'operatività tramite App: nel 2022 più di un cliente su due ha utilizzato questo strumento per gestire l'operatività di borsa mentre le operazioni sui canali mobile rappresentano più del 20% del totale degli eseguiti.

Con la finalità di recuperare e sostenere l'operatività su mercati "cash", sono stati avviati alcuni interventi per i quali si attendono i primi risultati positivi nel corso del 2023. Tra questi si segnalano il ricorso a nuovi provider per le serie storiche e per strumenti di analisi tecnica e l'ampliamento delle funzionalità legate al sistema di alert titoli

Per quanto riguarda la clientela imprese di seguito si riportano le principali attività progettuali del 2022:

• evoluzione dell'app YouBusiness: le nuove funzioni implementate sono state individuate sulla base delle principali necessità espresse dalla clientela. Sono quindi stati rilasciati i seguenti nuovi servizi: pagamento dei bollettini tramite QrCode, del bollo auto, delle ricevute bancarie, delle ricariche telefoniche, realizzazione della sezione "Documenti online" e del token app, ottimizzando così la "user experience" dei clienti, riducendo i costi di gestione e contribuendo a migliorare il tasso ESG della Banca.

Nel corso dei prossimi mesi l'App si arricchirà di nuove funzionalità per offrire maggiore operatività da mobile, accelerando l'utilizzo del canale da parte dei clienti in ottica mobile first ampliando la disponibilità di prodotti e servizi sui canali digitali;

• arricchimento della piattaforma YouBusinessWeb: a fine 2022 è stato rilasciato il servizio BFM (Business Financial Management) che consente al cliente di accedere a importanti nuove funzionalità quali la categorizzazione dei movimenti, la riconciliazione automatica delle fatture, la gestione della movimentazione ricorrente e del budget assegnato ai progetti aziendali anche attraverso simulazioni previsionali (tramite grafici) delle entrate e uscite future. Con il BFM le imprese, in particolare se di piccola dimensione, possono gestire in piena autonomia il cash flow aziendale.

Di seguito viene riportato il trend dei clienti abilitati ai servizi multicanale:

Prodotto/Servizio Dati fine 2022 Dati fine 2021 Delta %
Nr. clienti con servizio Home Banking 2.095.461 2.032.457 3,1%
Nr. clienti con Identità Digitale 876.329 386.659 126,6%
Nr. clienti digitali puri (Webank) 266.374 250.886 6,2%
% clienti dispositivi Dati fine 2022 Dati fine 2021 Delta %
% clienti dispositivi online su totale clienti dispositivi 56,0% 52,6% + 6,5%
% clienti dispositivi mobile su totale clienti dispositivi online 73,4% 68,0% +7,9%

Customer Support e Development (CSD)

In coerenza con gli obiettivi del Piano Industriale 2021/2024, è stata notevolmente potenziata l'attività a supporto del cross selling sui diversi ambiti di business e sono state inserite in struttura 62 nuove risorse che hanno permesso la crescita esponenziale dei contatti proattivi gestiti.

Nel corso del 2022 la collaborazione con il canale Rete si è focalizzata prevalentemente nei seguenti ambiti:

  • offerta a distanza, attraverso la filiale digitale, dei prodotti relativi a carte di credito Nexi, prestiti Agos e polizze multirischio di Banco BPM Assicurazioni, affiancandosi al gestore di filiale nella relazione con il cliente, in ottica di crescita costante del cross selling e delle competenze interne, attivando di fatto un nuovo canale di vendita;
  • contatto proattivo dei clienti privati e per clienti potenziali del mondo aziende. Nel corso del 2022 la percentuale di clienti Retail e Private contattati dalla struttura per finalità commerciali e di caring ha superato il 14%, più che raddoppiando il risultato del 2021;
  • potenziamento dell'utilizzo dell'identità digitale;
  • gestione del servizio di assistenza e di relazione con la clientela in ambito Super Bonus.

Nella sfera di competenza legata al supporto, la clientela è stata gestita attivamente sia tramite i tradizionali canali telefonici (numero verde con operatore e risponditore automatico IVR, servizio di call back disponibile da app e sito per una parte della clientela) e scritti (messaggi e-mail) che tramite assistente virtuale (web e mobile) e canali social; le principali aree di operatività, oltre al Super Bonus 110, sono state le seguenti, in continuità con il 2021:

  • supporto a livello di assistenza e navigazione alla clientela dotata di servizi di home banking sia dei clienti privati Banco BPM e digitali Webank che delle aziende titolari di remote banking (YouBusinessWeb);
  • gestione del servizio di banca telefonica (operatività diretta banking e trading) sia per i clienti privati Banco BPM che per i clienti digitali Webank;
  • supporto alla clientela in fase di pre e post-vendita del servizio online Webank, per tutti i prodotti e servizi offerti, in sinergia con la filiale virtuale (rappresentando l'unico canale di comunicazione tra la Banca ed il cliente);
  • supporto ai clienti privati Webank e Banco BPM su tematiche inerenti le carte.

Le attività di supporto con operatore, a livello quantitativo, si sono ridotte coerentemente con gli obiettivi di Piano Industriale anche grazie agli interventi di ottimizzazione inbound legati alla prevenzione e all'automazione dei contatti sviluppati nell'ambito del Programma .DOT. Le richieste di assistenza in self da parte dei clienti sono cresciute, principalmente grazie alla crescita del canale Assistente Virtuale, che ha visto anche l'implementazione di nuove funzioni personalizzate e l'integrazione con i comandi vocali delle APP.

Monetica – Carte di pagamento

Nel 2022 è proseguito il processo di digitalizzazione dei prodotti di monetica di Banco BPM. L'introduzione dell'Identità digitale e della stanza di firma hanno agevolato la predisposizione di nuovi processi per la messa in vendita dei prodotti di Banco BPM anche a distanza, sia mediante il canale di offerta a distanza (OAD) a carico del gestore o della filiale digitale, sia tramite il canale self service, che consente ai clienti di essere completamente autonomi nell'acquisto di un prodotto online, dalla selezione del prodotto, alla sottoscrizione dei contratti fino alla ricezione dello stesso al proprio domicilio.

Dal secondo semestre del 2022 la rete delle filiali di Banco BPM e la filiale digitale possono offrire in vendita le carte di credito Nexi con l'offerta a distanza (OAD).

Per agevolare la sottoscrizione della documentazione è stato anche introdotta la funzionalità "treno di firme" sulla vendita delle carte di credito Nexi: grazie a questa opzione il processo di vendita risulta rapido e semplice.

È stata sviluppata l'offerta a distanza (OAD) di un prodotto dedicato alla clientela aziendale: la carta di debito Debit Business.

Anche il canale self ha visto un ampliamento dei prodotti di monetica sottoscrivibili direttamente on line. In particolare, i clienti dotati dei servizi a distanza della Banca possono da quest'anno acquistare in piena autonomia e con un processo "full digital" sia la carta di credito Nexi che la carta prepagata Prepaid. Tali prodotti sono acquistabili dai clienti Banco BPM e Webank sia tramite le App dedicate che sul web accedendo dall'internet banking.

Nel 2023 sono previsti nuovi prodotti che verranno rilasciati sui canali a distanza (es. carte di debito), in coerenza con il percorso omnicanale di Banco BPM e nell'ottica di completamento della gamma prodotti sottoscrivibili online.

Nel corso del 2022 Banco BPM ha proseguito il percorso Innovativo Digitale abilitando le Carte di Credito Cartimpronta Individuale alla digitalizzazione e rendendo disponibile Apple Pay per tutte le tipologie di carte di pagamento rivolte alla clientela consumatore.

Anche quest'anno i clienti hanno mostrato una spiccata propensione nei confronti del digitale e dell'utilizzo dei mobile payment, passando dalle 21.000 carte digitalizzate del 2021 alle 196.000 carte del 2022 con uno speso da mobile wallet che è passato dagli 11 milioni di controvalore nel 2021 ai 186 milioni nel 2022.

Fondamentale per questa crescita è stata l'abilitazione ad Apple Pay: nel 2022 il 67% delle carte digitalizzate di Banco BPM sono state utilizzate tramite tale wallet.

Nel 2023 Banco BPM proseguirà il percorso innovativo digitale estendendo l'abilitazione ai principali OTT (Apple e Google) per le carte di pagamento col circuito nazionale (oggi utilizzabili solo con Samsung Pay) e abiliterà le carte aziendali in licenza Banca a tutti i principali mobile wallet.

Mutui privati

Le erogazioni di mutui a privati nel 2022, malgrado la crescita dei tassi di interesse nella seconda parte dell'anno, si sono confermate poco al di sotto del risultato ottenuto nell'anno precedente, che si era chiuso con volumi in crescita significativa.

L'offerta commerciale dei mutui a privati nel 2022 ha confermato Banco BPM quale uno dei player di riferimento dell'arena competitiva nazionale.

Per ampliare ulteriormente l'offerta riservata alla propria clientela, Banco BPM ha inserito nel catalogo mutui a privati il "Mutuo Promo a tasso variabile con Cap Green", caratterizzato dalla presenza di un tasso massimo (CAP).

Il nuovo prodotto presenta un tasso d'interesse che varia in base all'andamento del parametro di riferimento senza tuttavia mai superare la soglia fissata contrattualmente.

Da segnalare inoltre, fra i prodotti in vendita, la marcata attenzione e gradimento da parte della clientela giovani nei confronti del "Mutuo You Giovani" assistito dalla presenza del Fondo Garanzia Prima Casa CONSAP.

Nel 2022 la Banca ha recepito tempestivamente tutte le agevolazioni di legge al fine di sostenere famiglie e imprese colpite da calamità naturali; è inoltre proseguita l'attività di moratoria interna a favore delle famiglie che si sono trovate in temporanea difficoltà: nel 2022 le sospensioni accordate a clienti privati sono state 645 per un totale di 5.731 rate sospese pari a circa 4,5 milioni di capitale sospeso.

Credito al consumo

Nel corso del 2022 la produzione di prestiti personali ha raggiunto il controvalore di 1.233 milioni, in crescita del 27% rispetto all'anno precedente.

La quasi totalità dei prestiti personali è stata erogata da Agos Ducato, società di credito al consumo i cui prodotti sono distribuiti in esclusiva da Banco BPM, la cui produzione è stata sostenuta nell'ultima parte dell'anno anche dall'offerta a distanza dei Prestiti Personali Agos.

Nel corso del 2022 Banco BPM ha proseguito nell'obiettivo di contribuire in modo concreto ad aumentare la consapevolezza green dei suoi correntisti riservando un'offerta distintiva: l'offerta "Green" di Agos attraverso la quale circa 3.000 correntisti di Banco BPM hanno potuto finanziare una spesa ecosostenibile, sia nell'ambito del trasporto green che della riqualificazione energetica.

Infine, con l'intento di manifestare costante vicinanza ed attenzione alle esigenze delle famiglie, Banco BPM è stato promotore nel corso del 2022 di iniziative dedicate ai prestiti personali Agos grazie alle quali i clienti interessati hanno potuto beneficiare di condizioni vantaggiose.

Anticipazione del trattamento di fine servizio per dipendenti della Pubblica Amministrazione

Banco BPM mantiene l'attenzione alla tematica relativa all'anticipo del trattamento di fine servizio dei dipendenti della Pubblica Amministrazione: sono state infatti confermate le convenzioni stipulate con le principali Istituzioni e Associazioni professionali del Paese e sono inoltre allo studio ulteriori accordi.

Complessivamente nel 2022 sono state concesse 1.480 anticipazioni per un totale di 156 milioni di fidi accordati con utilizzi pari a 133 milioni. Lo stock totale di anticipi risulta pari a 4.610 operazioni con utilizzi pari a 345 milioni.

Prodotti d'investimento

Nel 2022 i volumi di raccolta sul risparmio gestito si sono concentrati principalmente su prodotti flessibili e obbligazionari improntati alla diversificazione degli asset e sono continuate le collaborazioni con le più prestigiose case d'investimento: tra i principali partner del Gruppo si conferma Anima SGR; particolare attenzione è stata riconosciuta ai criteri ESG nella selezione e distribuzione di prodotti in linea con le disposizioni dell'art.8 del Regolamento UE Sostenibilità e Finanza.

Il catalogo prodotti di risparmio gestito si è ampliato con la proposta di Fondi flessibili tematici dedicati, tra cui i fondi Anima: Investimento Cyber Security & Big Data 2027, Investimento Smart City 2027, Investimento Smart Industry 2027, Investimento Globale&Infrastrutture 2027, Investimento Globale&Lusso 2027, Investimento Globale&Longevity 2028. Tali fondi hanno permesso alla clientela di diversificare il portafoglio investendo nel settore legato alle tematiche relative e di avere la possibilità di percepire un flusso cedolare annuale. Il catalogo ha altresì compreso nuovi fondi Obbligazionari Flessibili.

Nel 2022 il Gruppo ha proseguito la distribuzione dell'offerta assicurativa attraverso le joint-venture con le società Vera Vita, Vera Financial e Banco BPM Vita S.p.A.. In tale ambito le preferenze dei clienti sono state rivolte al mondo dei prodotti Multiramo che hanno consentito di unire soluzioni di protezione dei risparmi a soluzioni capaci di cogliere le migliori opportunità di rendimento offerte dai mercati.

Nell'ambito dei prodotti di investimento assicurativo sono state inoltre offerte polizze unit linked e polizze orientate alle tematiche ESG.

Il Gruppo, per la parte di Previdenza Complementare, ha promosso costantemente la conoscenza e la diffusione dei prodotti dedicati. Infine è proseguita l'emissione di certificate e, in linea con le preferenze della clientela, i prodotti hanno mantenuto la struttura finanziaria che protegge il capitale (Equity Protection).

Bancassurance Protezione

Nel 2022, con l'obiettivo di perseguire una multicanalità di offerta anche per le polizze danni, la Banca ha incrementato ulteriormente i canali di distribuzione.

L'offerta in OAD della polizza Casa di Banco BPM Assicurazioni, disponibile nel 2021 per le sole filiali, da novembre 2022 è attiva anche per l'offerta dalla filiale digitale.

Inoltre, da dicembre 2023 i preventivi salvati in OAD dalle filiali (rete o digitale) possono essere acquistati attraverso YouApp.

Da settembre 2022 sono inoltre disponibili in abbinamento all'offerta dei mutui ipotecari le polizze Rischi Casa di Banco BPM Assicurazioni e le polizze incendio di Vera Assicurazioni.

Da giugno 2022, per i piccoli operatori economici e la clientela small business, è a catalogo la polizza Multiprotezione Business di Banco BPM Assicurazioni.

Ascolto del cliente

Anche nel 2022 grande importanza è stata data all'ascolto del cliente e al monitoraggio dei livelli di experience, attività volte al miglioramento del servizio erogato.

La Customer Experience relazionale, o Customer Satisfaction, nel 2022 è stata condotta coinvolgendo oltre 210 mila clienti retail, Privati e PMI, di cui il 20% erogati tramite questionario web e il restante 80% per mezzo di intervista telefonica.

La soddisfazione è misurata utilizzando il TRI*M, un indice numerico da 0 a 100 che è dato dalle valutazioni che i clienti danno relativamente a soddisfazione complessiva, raccomandabilità, propensione al riacquisto e convenienza di Banco BPM. Un altro indicatore utilizzato per misurare la soddisfazione è il Net Promoter Score (NPS), che monitora la propensione del Cliente a consigliare Banco BPM. Nelle indagini di Customer Satisfaction viene indagata inoltre la soddisfazione riguardante i prodotti, la reputazione, il servizio di filiale, i canali web e le eventuali criticità riscontrate. Nel 2022 tutti gli indicatori di soddisfazione misurati hanno registrato un miglioramento rispetto all'anno precedente. L'indice TRI*M di Banco BPM è 71 (+3 punti rispetto al 2021), mentre l'indice NPS è pari a 24 (+1 punto rispetto al 2021). Al fine di monitorare la qualità erogata, inoltre, sono state effettuate oltre 2.000 visite alle filiali del Gruppo con la tecnica del "Mystery shopping". Le visite hanno confermato un buon livello del servizio di filiale, con particolare riferimento all'aspetto relazionale.

Il 2022 ha visto inoltre ulteriori passi avanti nel processo di rafforzamento degli strumenti a disposizione per l'ascolto attivo e il presidio dell'experience del cliente a 360 gradi. Banco BPM ha infatti ampliato ulteriormente

l'utilizzo della piattaforma di Customer Feedback Management (CFM), uno strumento in grado di gestire agilmente le diverse survey rivolte ai clienti e di raccogliere feedback istantanei. Introdotta nel 2020, la piattaforma di CFM ad oggi ha permesso di raccogliere circa 310 mila feedback (130 mila a fine novembre 2022), presidiando tutti i livelli di ascolto della Customer Experience, dagli aspetti relazionali a quelli riguardanti le interazioni digitali e l'acquisto di prodotti e servizi.

Il grande potenziale offerto dalla piattaforma di CFM, unito alle costanti attività di comunicazione interna e al coinvolgimento di buona parte delle strutture della Banca (Marketing e Commerciale in primis), hanno permesso inoltre di diffondere progressivamente la cultura del miglioramento continuo in ottica anche di sostenibilità dei processi.

A tal riguardo, sono state rafforzate le frontline (Customer Center in primis e Rete Commerciale) per il ricontatto dei clienti a seguito di un feedback negativo e la risoluzione proattiva dei problemi emersi. Inoltre, la disponibilità di strumenti di intelligenza artificiale, utili per l'elaborazione di elevati volumi di feedback, ha consentito di organizzare tavoli di lavoro interfunzionali con l'obiettivo di dare una soluzione alle richieste avanzate dai clienti. Gli ambiti di intervento sopra citati fanno parte degli interventi di "Close the loop" avviati dal Gruppo.

Ricerche

A complemento delle già citate attività di monitoraggio dell'experience della clientela, nel corso del 2022 sono stati condotti 13 progetti di ricerca, volti ad indirizzare le tematiche che, nel corso dell'anno, hanno richiesto livelli ulteriori di approfondimento.

In particolare, sono state realizzate numerose indagini inerenti alla tematica ESG a supporto alle strutture del Gruppo, alla percezione e al posizionamento dei brand, allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi e al miglioramento di quelli esistenti.

Sono state inoltre svolte ricerche finalizzate alla raccolta della Voice of Employee per l'affinamento dei nuovi processi di offerta a distanza e il miglioramento dei prodotti e servizi esistenti e delle iniziative commerciali.

Per tali attività di ricerca, oltre al coinvolgimento di specifici target, nel 2022 si è fatto ricorso anche alla piattaforma di Customer Feedback Management (CFM) e alla Panel Community "Insquadra", che dal 2019 è un ulteriore strumento a disposizione per l'ascolto continuativo della voce del cliente con circa 2.000 clienti privati e 500 clienti imprese coinvolti.

I clienti che partecipano alle attività di ricerca di Banco BPM contribuiscono al processo decisionale del Gruppo, fornendo il proprio parere, generando idee e condividendo esperienze e sensazioni. In aggiunta a quanto sopra, i clienti Imprese, ogni volta che partecipano ad un'indagine, contribuiscono alle donazioni destinate alla Fondazione AIRC, supportando così la collaborazione in essere tra il Gruppo e AIRC.

Clientela Imprese

I clienti Imprese titolari di conto corrente al 31 dicembre 2022 sono circa 470 mila di cui:

Segmento n. clienti
con c/c
% rispetto
al totale
imprese
Piccoli Operatori Economici 154.955 33,1%
Business 139.087 29,7%
Imprese 42.242 9,0%
Condomini 86.242 18,4%
Altre imprese 43.944 9,5%
Settore Pubblico e Terzo Settore 1.545 0,3%
Totale 468.015 100,0%

La distribuzione della clientela (clienti unici con conto corrente) per livelli di fatturato conferma la significativa concentrazione nella classe fino a 25 milioni (circa il 99%) già registrata negli anni precedenti, a conferma della vocazione del Gruppo Banco BPM nella relazione con le aziende di medie dimensioni.

Per quanto riguarda la suddivisione della clientela per settori di attività produttiva, le attività commerciali e quelle manifatturiere hanno continuato a rappresentare l'ambito più significativo, seguite da quelle legate alle costruzioni e immobiliare, all'attività di ristorazione e al mondo dell'agricoltura, come si evince dalla seguente tabella:

Settori di attività produttiva n. clienti
con c/c
% rispetto
al totale
imprese
Attività immobiliari 110.794 23,7%
Commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli 78.546 16,8%
Attività manifatturiere 50.708 10,8%
Costruzioni 45.242 9,7%
Altre attività di servizi 30.430 6,5%
Attività dei servizi di alloggio e ristorazione 28.323 6,1%
Agricoltura, silvicoltura e pesca 22.303 4,8%
Attività professionali, scientifiche e tecniche 22.100 4,7%
Trasporto e magazzinaggio 14.815 3,2%
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 11.846 2,5%
Attività artistiche, sportive e di intrattenimento 11.787 2,5%
Altri settori 41.121 8,7%
Totale 468.015 100,0%

Come più sopra ricordato, la distribuzione della clientela Imprese vede una significativa incidenza delle piccole e medie imprese, nei confronti delle quali il Gruppo, nel corso del 2022, ha ulteriormente rafforzato la propria attività, confermando il ruolo di Banca di riferimento e di supporto al tessuto imprenditoriale nei principali territori serviti.

In particolare l'attività si è sviluppata con prodotti e servizi dedicati, nel seguito descritti.

Servizi di incasso e pagamento

Si confermano, anche per quest'anno, trend di crescita significativi nell'ambito dei servizi transazionali: in particolare per le operazioni riferite ai pagamenti tramite circuito "PagoPA" ed ai pagamenti con bonifico in tutte le sue declinazioni (specialmente se urgente ed istantaneo).

Tali risultati sono stati raggiunti anche attraverso sessioni formative di promozione nei confronti della clientela Webank. In particolare, l'iniziativa commerciale è stata circoscritta ai clienti che non avessero mai disposto un pagamento in modalità veloce allo scopo di far conoscere ed apprezzare le peculiarità di tale strumento.

Nel corso dell'anno Banco BPM ha garantito il proprio apporto al gruppo di lavoro che, in ambito ABI, sta analizzando, sotto la regia della BCE, l'eventuale adozione dell'euro in formato digitale e le diverse implicazioni, dal punto di vista sia operativo che normativo, ad essa collegate.

Monetica – POS

Il numero di transazioni POS con carte di debito, di credito e prepagate ha riportato nel 2022 una crescita del 30% rispetto all'anno precedente.

In questo contesto Banco BPM ha raggiunto e superato l'obiettivo dei 140.000 terminali POS installati presso le attività commerciali e di servizi, Enti e Pubblica Amministrazione.

Il percorso Innovativo Digitale Omnichannel Sales ha portato nel corso del 2022 la modernizzazione del catalogo prodotti con il lancio del nuovo modello terminale di Mobile POS, destinato principalmente a piccoli esercenti e ai liberi professionisti.

In corso d'anno è stato confermato il pieno sviluppo delle promozioni commerciali mirate con offerte di periodo ricorrenti e la profilatura di proposte verticali per segmenti di clientela, rendendo anche più efficiente e meno oneroso il processo di vendita.

Nel corso dell'ultimo trimestre è stata rilasciata anche una campagna per l'ampliamento dell'accettazione del circuito American Express presso gli esercenti "small business".

Banco BPM ha mantenuto infine per tutto il 2022, a supporto della diffusione dell'accettazione di operazioni di piccolo importo, l'azzeramento, attivo già dal 1° gennaio 2021, delle commissioni delle transazioni con carte PagoBANCOMAT per importi inferiori ai 5 euro a favore di tutti i propri esercenti.

In ottica prospettica, sempre in ambito progettuale Digitale Omnichannel Sales, sono state completate le fasi di analisi e sviluppo della gamma SMART POS ed è ormai prossimo, con il 2023, il lancio e il rilascio del canale offerta a distanza (OAD) per l'intero catalogo prodotti POS.

Impieghi e finanziamenti

I prodotti di finanziamento che compongono i vari cataloghi mirano a soddisfare le principali e più frequenti necessità di utilizzo: investimenti, capitale circolante, liquidità, consolidamenti, anticipi, elasticità di cassa, crediti di firma.

È continuata anche nel 2022 l'attività di miglioramento ed aggiornamento delle tipologie di finanziamento, con l'obiettivo di garantire un catalogo prodotti sempre coerente con le esigenze di mercato e al tempo stesso efficace nella proposta commerciale da parte della Rete Commerciale.

Il 2022 è stato un anno di spinta sulle attività di sviluppo dell'offerta volte a supportare le imprese nella transizione verso una economia sostenibile in ambito ESG.

In tale contesto sono stati messi a disposizione della clientela i prodotti di finanziamento con "Obiettivo Sostenibilità" al fine di assecondare con un prodotto dedicato le aziende che vogliono intraprendere percorsi virtuosi di sostenibilità con minor impatto sull'ambiente (ambito Environmental), politiche di inclusione e supporto alle comunità (ambito Social) e rafforzamento organizzativo (ambito Governance).

La nuova soluzione di finanziamento denominato "Chirografario Aziende con Obiettivo Sostenibilità" permette di valorizzare il percorso virtuoso intrapreso in ambito ESG da parte delle imprese, il cui valore aggiunto è dato dalla possibilità di collegare al finanziamento un covenant ESG, con effetto premiante sullo spread in caso di raggiungimento degli obiettivi concordati all'atto della stipula del finanziamento.

Sono inoltre proseguite le attività volte a perseguire soluzioni finanziarie per supportare le PMI nella loro transizione energetica e negli investimenti in impianti di energia rinnovabile; relativamente a questi, la Banca offre soluzioni di finanziamento dedicati alle aziende che investono in impianti FER (l'acronimo comprende le forme di energia il cui sfruttamento non implica un impoverimento della fonte di origine) anche in linea con gli obiettivi PNRR.

Nello specifico Banco BPM, oltre ad offrire supporto specialistico di Specialized Lending e Project Finance, ha definito una metodologia ad hoc per le fasi di istruttoria e di perfezionamento di questa tipologia di finanziamenti, con l'obiettivo di migliorare la capacità di analisi di questi interventi prevedendo i seguenti step:

  • definizione della migliore soluzione in termini di finanziamento in funzione della tipologia dell'operazione posta in essere dal cliente;
  • analisi tecnica dell'impianto effettuata da tecnici aventi requisiti di professionalità stabiliti dalla Banca e dove possibile la misurazione della riduzione di CO2 evitata;
  • garanzie e tutele specifiche per finanziare gli impianti FER.

Nell'ambito del programma "Investimenti Sostenibili 2020-2023" è stato sottoscritto nel corso del 2022 un accordo con Cassa Depositi e Prestiti, denominato "CDP Investimenti Sostenibili", finalizzato alla realizzazione e vendita di finanziamenti da allocare nello specifico plafond di 300 milioni rivolti alle PMI e Mid-Cap focalizzate sull'efficientamento energetico, green financing ed investimenti sostenibili

Banco BPM, nell'ambito delle iniziative di prodotto avviate con il Programma PNRR:

  • ha aderito alla Convenzione con il Ministero del Turismo, l'ABI e la CDP correlata all'intervento agevolativo "Fondo rotativo imprese (FRI) per il sostegno alle imprese e gli investimenti di sviluppo (Fondo FRI)". Il prodotto consiste in un co-finanziamento a medio-lungo termine con provvista Banca e Cassa Depositi e Prestiti a tasso agevolato e nell'erogazione di un contributo a fondo perduto in conto impianti a valere sulle risorse stanziate, con mandato conferitogli da CDP per lo svolgimento delle attività di valutazione del merito creditizio dell'impresa;
  • recepito l'accordo del Ministero del Turismo per la gestione delle risorse finanziarie nell'ambito del PNRR, con l'attivazione della Sezione Speciale Turismo del Fondo di Garanzia PMI finalizzata ad agevolare l'accesso al credito da parte delle imprese alberghiere e che svolgono attività agrituristica. In particolare, Banco BPM ha messo a disposizione del cliente il Finanziamento Chirografario e il Mutuo Ipotecario con garanzia FGPMI – Sezione Speciale Turismo;
  • ha sviluppato prodotti ed iniziative commerciali finalizzati a supportare i clienti nelle fasi di richiesta e assegnazione degli incentivi tramite la partecipazione ai bandi, anche nell'ambito delle misure riguardanti la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, i Parchi Agrisolari e la Logistica Agroalimentare.

Inoltre, in materia di crediti fiscali, è proseguita la collaborazione con Cherry Bank S.p.A., confermando l'offerta di prodotti dedicati a sostenere il ciclo finanziario delle operazioni di ristrutturazione/efficientamento energetico degli edifici residenziali da parte di privati, condomini e imprese, quali:

  • Anticipo Superbonus Consumatori, destinato a supportare la copertura finanziaria per il tempo intercorrente tra l'avvio dei lavori del cantiere ed il suo completamento (a SAL o complessivo) con conseguente monetizzazione del credito fiscale ceduto;
  • finanziamenti chirografari a condomìni (Credito Condominio, Credito Condominio Energy Efficiency Italia), destinati a finanziare le spese di riqualificazione edilizia e di efficientamento energetico anche per la parte di lavori pagata tramite l'utilizzo del corrispettivo derivante dalla cessione a Cherry Bank di tali crediti fiscali, affiancando la già presente possibilità di finanziamento dei costi dei lavori fino al 100%, IVA inclusa, al netto del credito fiscale ceduto all'impresa mediante sconto in fattura;
  • Anticipo Contratti Riqualificazione Edifici, destinato alle aziende, per ottenere la copertura finanziaria per il tempo intercorrente tra l'avvio dei lavori del cantiere ed il suo completamento (a SAL o complessivo) con conseguente monetizzazione del credito fiscale ceduto all'intermediario partner commerciale della Banca.

Smart Lending

Attraverso il canale telematico, nel corso del 2022, è proseguita l'offerta alla clientela di finanziamenti a breve termine rateali dedicati a sostenere la liquidità aziendale o ad agevolare il pagamento di tasse/tredicesime.

È stata attivata un'offerta che prevede la possibilità di stipulare l'operazione da remoto facendo sottoscrivere ai clienti il contratto del finanziamento direttamente tramite la loro postazione YouBusinessWeb utilizzando le funzionalità della "stanza di firma".

Con tale attivazione si è di fatto completata la digitalizzazione del processo di richiesta e concessione dei finanziamenti rateali, che possono pertanto essere effettuati totalmente a distanza.

Invoice Financing

Per migliorare l'accesso ai servizi finanziari da parte delle aziende è in fase avanzata il piano di attività volto ad ampliare la tipologia di operazioni di smobilizzo crediti che possono essere richieste tramite il canale YouBusinessWeb.

Nel corso dell'anno si è concluso il rilascio delle nuove funzionalità collegate all'anticipo fatture Italia senza cessione del credito, alla gestione dello scadenziario delle fatture e relativi anticipi collegati e alla richiesta di proroga di un documento e relativo anticipo collegato.

L'evoluzione del progetto proseguirà con il rilascio della funzionalità di anticipo di ulteriori tipologie di prodotti (anticipo su contratti Italia e sovvenzione su documenti e fatture) tramite il canale digitale, nonché la possibilità di allegare da parte del cliente la documentazione a supporto della relativa richiesta.

Altre attività di supporto e di sviluppo degli impieghi alle imprese

La Banca ha proseguito il proprio impegno nelle azioni a supporto delle aziende, sia nel periodo emergenziale derivante dalla pandemia Covid-19, sia soprattutto successivamente, in ottemperanza alle misure istituite a contrasto degli effetti del conflitto in Ucraina.

Le iniziative attuate nel corso del 2022 in quest'ambito hanno riguardato principalmente gli interventi resi necessari dalla pronta realizzazione delle misure di supporto ed agevolazione dettate da una serie di norme, quali Leggi, Decreti-Legge e Accordi ABI.

Nel concreto sono stati tempo per tempo aggiornati e resi disponibili:

  • finanziamenti con la Garanzia del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (ex DL Liquidità e successive modifiche, Legge bilancio 2022, DL Aiuti e successive modifiche);
  • finanziamenti chirografari agrari assistiti dalla garanzia diretta ISMEA 100% ai sensi dell'art.20 del DL 17 maggio 2022 n.50 (DL Aiuti Ter).

Agroalimentare

La tradizionale e consolidata attenzione alle imprese del comparto agroalimentare è proseguita con profitto attraverso la presenza sinergica degli Specialisti Commerciali Agricoltura in tutte le Direzioni Territoriali, volta ad affiancare la rete nelle fasi di contatto e di visita alle imprese del settore.

L'attività nel settore primario nel corso del 2022 (condizionata ancora dal Covid ma soprattutto dalla crisi Ucraina) ha risentito di un aumento considerevole dei prezzi delle materie prime (fertilizzanti, mangimi e carburanti).

Per venire incontro alle necessità di liquidità delle imprese del comparto, la Banca ha messo a disposizione i finanziamenti con garanzia ISMEA 100% (ex art. 20 del DL Aiuti).

In tema di Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) si è proseguito a sostenere le opportunità di business con l'iniziativa "PSR siamo con Voi al 100%" che, attraverso un mix modulabile di prodotti del "Catalogo Semina", è in grado di rispondere e supportare gli investimenti anche in vista della riforma della PAC (Politica Agricola Comune) prevista nel 2023.

Infine, sull'esperienza maturata relativamente ai Progetti di Filiera e di Distretto con fondi CDP-MIPAAF (IV Bando), Banco BPM ha aderito, sempre in qualità di banca finanziatrice anche al V° Bando che vede impegnate ingenti risorse del PNRR.

Infine nel corso del 2022, in sintonia con le politiche creditizie della Banca, sono stati consolidati l'utilizzo e l'implementazione della procedura di valutazione creditizia delle imprese agricole a supporto delle richieste.

Tale operatività, unitamente alla presenza delle figure specialistiche ed a tutta la gamma dei prodotti di finanziamento "Semina", fanno del Banco BPM una tra le banche italiane sempre più attente al presidio e allo sviluppo del comparto agroalimentare.

Finanza Agevolata ed Enti di Garanzia

Nel 2022 Banco BPM ha proseguito nell'attività di erogazione di finanziamenti agevolati a favore delle aziende, nonché delle famiglie, volti a facilitare l'accesso al credito e a ridurne il costo.

Tali finanziamenti si avvalgono di garanzie pubbliche (ad es. Fondo di Garanzia per le PMI, Fondi di garanzia ISMEA, Fondo Europeo per gli Investimenti-FEI, SACE, Fondo di garanzia per la Prima Casa, ecc.), oppure sono concessi dalla Banca utilizzando fondi ottenuti a condizioni agevolate (ad es. fondi della Banca Europea degli Investimenti o della Cassa Depositi e Prestiti).

Nel corso dell'anno le iniziative di maggior rilievo sono state le seguenti:

  • finanziamenti rivolti alle PMI, da allocare nel plafond BEI "Cartolarizzazione Sintetica", pari a circa 900 milioni, reso disponibile in base agli accordi con BEI conclusi alla fine del 2021;
  • utilizzo delle linee di garanzia SACE per supportare le aziende PMI e Mid-Cap sia per esigenze di liquidità sia di investimento orientate alle attività di ricerca e sviluppo e/o all'innovazione tecnologica;
  • estensione della garanzia FGMPI alle aperture di credito a breve termine e ai crediti di firma, attuando di fatto una previsione normativa già contemplata da tempo dalle Disposizioni Operative del FGPMI e consentendo un più esteso utilizzo di strumenti di mitigazione del rischio, come lo è la garanzia diretta FGPMI.

Strumenti di garanzia per le imprese

Considerata la rilevanza delle garanzie per facilitare l'accesso al credito, è stato dato massimo impulso all'operatività di garanzia, accessoria all'attività di erogazione del credito, sottoscrivendo/aderendo a specifici accordi e convenzioni con i soggetti gestori e fornitori di garanzia.

Banco BPM è inoltre attivo sui principali strumenti nazionali di garanzia agevolata, tra cui:

  • Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, specializzato nella protezione di finanziamenti bancari destinati a supportare le esigenze finanziarie aziendali;
  • ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ex SGFA (Società Gestione Fondi Agroalimentari), dedicato al rilascio di garanzie dirette o sussidiarie, cogaranzie e controgaranzie a favore delle imprese agricole;
  • SACE, nelle forme di garanzia "Garanzia SACE Italia", "Garanzia SACE Mid Cap", "Garanzia SACE SupportItalia e "Garanzia SACE Green" (sia in convenzione con SACE che fuori convenzione), quest'ultima per rispondere ai parametri previsti nel Regolamento e nella Tassonomia europei delle attività green (Reg. UE n. 852/2020).

Le predette garanzie beneficiano della garanzia, di ultima istanza, dello Stato che permette alla Banca di diminuire i costi di produzione dei finanziamenti e di applicare ai finanziamenti garantiti condizioni economiche maggiormente favorevoli.

Tali interventi hanno comportato l'adeguamento alle normative di volta in volta emanate, a partire dal Decreto-legge 8 aprile 2020 n. 23 (cd DL "Liquidità") e successivamente dalla Legge di Bilancio 2022, nonché dal Decreto-legge 17 maggio 2022 n.50 (cd "DL Aiuti") e successive modifiche.

La collaborazione con i Confidi è proseguita con la chiusura dell'attività di sottoscrizione del nuovo testo di convenzione da parte di tutti gli Enti di Garanzia e Intermediari Finanziari e con il convenzionamento di nuovi Confidi (Confidi Sardegna e Confeserfidi), consolidando le attività di sostegno e di supporto delle imprese nei territori di riferimento.

Sono stati inoltre attivati prodotti di finanziamento dedicati a valere sulle disposizioni del "DL Ucraina" al fine di valorizzare l'opportunità della controgaranzia rilasciata dal Fondo Centrale di Garanzia.

Infine è proseguita anche la collaborazione con varie Fondazioni, in virtù degli accordi stipulati nel tempo, che disciplinano l'operatività nell'ambito degli interventi finalizzati allo scopo di contrastare il fenomeno dell'usura in relazione ai fondi stanziati dalla legge 108/96 "Legge Antiusura", al fine di soddisfare anche necessità di liquidità di persone fisiche con conclamate difficoltà economiche e di accesso al credito.

Altre agevolazioni pubbliche alle imprese

Nell'ambito di ulteriori interventi a favore delle PMI, Banco BPM partecipa anche a diverse misure che prevedono agevolazioni contributive (in conto interessi o a fondo perduto/in conto impianti) dettate da varie normative nazionali e regionali, confermando in tal modo la propria vocazione di Banca vicina ai territori serviti e di cui è storicamente espressione.

Partnership con CBI

A partire dal mese di ottobre Banco BPM ha aderito ad una iniziativa guidata dal consorzio CBI finalizzata alla costituzione di un Data Base di sistema che permette la consultazione in tempo reale delle fatture e della percentuale di anticipo eventualmente già concesse al cliente richiedente presso altri istituti. In caso di esito positivo di questi sviluppi verranno introdotti miglioramenti significativi sull'analisi del profilo di rischio dei clienti in ambito anticipo fatture e di mitigazione del rischio di possibili frodi.

Cessione crediti fiscali derivanti da bonus edilizi – imprese e condomini

Anche per la clientela appartenente al segmento imprese e condomini è proseguita nel 2022 la possibilità di cedere i crediti fiscali derivanti da interventi di efficientamento energetico degli immobili o altri interventi edilizi agevolati, con le medesime modalità della clientela del segmento privati.

Per il canale Retail, relativamente ai due segmenti in oggetto, nel corso del 2022 sono state presentate pratiche per circa 289 milioni di controvalore del credito.

Corporate

2022 2021 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 474.250 472.695 1.555 0,3%
Margine finanziario 474.250 472.695 1.555 0,3%
Commissioni nette 278.601 245.198 33.403 13,6%
Altri proventi netti di gestione 58 62 (4) (6,5%)
Risultato netto finanziario (18.338) 21.920 (40.258)
Altri proventi operativi 260.321 267.180 (6.859) (2,6%)
Proventi operativi 734.571 739.875 (5.304) (0,7%)
Spese per il personale (76.838) (76.023) (815) 1,1%
Altre spese amministrative (134.810) (118.711) (16.099) 13,6%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (4.102) (4.629) 527 (11,4%)
Oneri operativi (215.750) (199.363) (16.387) 8,2%
Risultato della gestione operativa 518.821 540.512 (21.691) (4,0%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (191.673) (390.121) 198.448 (50,9%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (11.915) (5.014) (6.901) 137,6%
Risultato lordo dell'operatività corrente 315.233 145.377 169.856 116,8%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (105.648) (49.023) (56.625) 115,5%
Risultato netto dell'operatività corrente 209.585 96.354 113.231 117,5%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (14.348) (11.159) (3.189) 28,6%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - 1.850 (1.850)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte 110 167 (57) (34,1%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 195.347 87.212 108.135 124,0%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2022.

Andamento economico del settore

Il settore Corporate registra un totale proventi operativi pari a 734,6 milioni, in diminuzione di 5,3 milioni (-0,7,%) rispetto all'esercizio precedente.

All'interno di tale aggregato, il margine di interesse si attesta a 474,2 milioni, con un incremento di 1,6 milioni rispetto al 2021 (+0,3%), beneficiando dell'incremento dei tassi di riferimento, che ha consentito di compensare il minor beneficio degli effetti economici del TLTRO III.

In crescita le commissioni nette, pari a 278,6 milioni (+33,4 milioni; +13.6%), per effetto, in particolare, del maggior contributo degli altri servizi alle imprese (+29,8 milioni; +29.6%), mentre il risultato netto finanziario pari a -18,3 milioni, subisce una forte diminuzione, dovuta principalmente all'incidenza delle rettifiche di valore sui finanziamenti valutati al fair value in quanto non hanno superato il test SPPI (-34,6 milioni).

Gli oneri operativi registrano un incremento di 16,4 milioni, riconducibile alle altre spese amministrative, mentre in deciso miglioramento è il costo del credito, pari a 191,7 milioni (390,1 milioni nel 2021), che beneficia di un rilevante miglioramento della rischiosità del portafoglio in buona parte attribuibile alle azioni di derisking e alle politiche di copertura portate a compimento negli ultimi anni.

Al comparto in esame sono stati inoltre addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 14,3 milioni, rispetto a 11,2 milioni del 2021 in linea con l'incremento del target definito dal Single Resolution Fund. Il risultato netto della business line si attesta quindi a 195,3 milioni contro gli 87,2 milioni dello scorso esercizio.

Come illustrato in premessa, il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Premessa

La funzione Corporate di Banco BPM è la struttura organizzativa che presidia la clientela aziende di medie e grandi dimensioni attraverso la gestione centralizzata di attività a forte contenuto specialistico ed in ambiti ad alto valore aggiunto e presidio diretto della Rete Commerciale Corporate.

La Rete Commerciale Corporate è organizzata su base territoriale secondo un modello sviluppato e consolidato nel corso degli ultimi anni e che ha visto, nel corso del 2022, un incremento del numero dei presidi sul territorio, in zone ad alto potenziale1 . Tale modello si è dimostrato efficiente nel garantire il presidio commerciale e territoriale attraverso:

  • una struttura centrale deputata al governo "in presa diretta" del business;
  • 5 Mercati Corporate articolati, a loro volta, in 21 Centri Corporate;
  • oltre 150 gestori che, unitamente ad analisti dedicati, seguono la clientela nell'operatività, con forte orientamento allo sviluppo del business;
  • una struttura Large Corporate articolata in presidi locali (Milano, Torino, Verona, Bologna, Roma) dedicata a servire la clientela con fatturato superiore a 1 miliardo.

La clientela Corporate

La clientela Corporate è rappresentata dalle aziende di medie e grandi dimensioni, Mid e Large Corporate.

Segmento n° clienti con c/c ()
o affidati (
*) al 31/12/2022
MID Corporate circa 9.800
Large Corporate circa 1.100
Totale aziende circa 10.900

(*) c/c commerciali, sono esclusi i conti tecnici.

(**) Clienti affidati che hanno un fido (sono esclusi i fidi di massima, le linee di fido per derivati e le linee di fido tecniche per limiti di utilizzo.

Lo spaccato delle aziende Corporate, considerando Clienti e Gruppi, risulta essere:

Clienti corporate Totali di cui con c/c di cui affidati
Numero clienti circa 10.900 circa 10.600 circa 7.000
Numero Gruppi circa 3.200 circa 3.000 circa 2.800

Il dato sugli impieghi al 31 dicembre 2022 risulta essere il seguente:

31.294
5.197
36.491
9.187

La business strategy Corporate

In un contesto complesso, che ha scontato sia le conseguenze del periodo pandemico sia gli impatti economici derivanti dal conflitto russo-ucraino, si è più che mai rivelato strategico il costante presidio del rapporto con le aziende, funzionale a fornire a queste ultime un supporto ottimale e mirato.

Tale supporto si è concretizzato attraverso risposte tempestive a fronte di esigenze della clientela in continua evoluzione. Fondamentale è stato il ruolo dei gestori della relazione, che costituiscono il cuore della rete commerciale Corporate e che operano in stretta sinergia e coordinamento con le Strutture ed i centri di competenza Corporate di Direzione.

1 Tre nuovi Centri Corporate sono stati costituiti nel 2022: Trentino Alto Adige, Novara-Lombardia Ovest, Bari.

Il presidio delle esigenze del cliente

Il presidio si è concretizzato lungo due fondamentali direttrici:

Supporto per far fronte alla crisi energetica: a fronte del notevole incremento del costo dell'energia e delle materie prime in generale, Banco BPM ha messo a disposizione il c.d. "plafond energia". Si tratta di uno stanziamento di 5 miliardi per sostenere le aziende clienti nel contenimento degli effetti derivanti dal caro energia e materie prime e che si concretizza in soluzioni dedicate al finanziamento di scorte e materie prime rese disponibili a condizioni finanziarie e tecniche favorevoli;

Supporto alla progettualità ESG: nel 2022 Banco BPM ha riconfermato l'impegno a sostegno della progettualità ESG e della "transizione green" della propria clientela, in coerenza con gli obiettivi definiti dal Piano Strategico 2021-2024. La funzione Corporate ha integrato tali elementi nella gestione della propria azione commerciale, anche in considerazione del fatto che il rischio di transizione rappresenta una variabile chiave nel posizionamento di business e nei progetti di evoluzione e crescita delle aziende clienti.

In questo quadro si inserisce a pieno titolo la prosecuzione, nel corso del 2022, delle erogazioni riconducibili al plafond "Investimenti Sostenibili 2020-2023" di complessivi 5 miliardi, già allocato per oltre l'80% grazie soprattutto all'operatività in ambito Green Project Finance, Real Estate e attraverso operazioni di Sustainable Linked Loan sia bilaterali che in pool.

Accanto al plafond "Investimenti Sostenibili" è proseguito lo sviluppo di prodotti funzionali a sostenere, in maniera mirata, i progetti e gli investimenti "green" delle aziende Corporate, sia riguardanti operazioni con impostazione fortemente personalizzata, sia relativi ad operazioni più standardizzate, sviluppate direttamente dalla Rete Commerciale Corporate.

Offerta alla clientela – focus sulla componente ESG

Impieghi ESG, finanziamenti riconducibili a misure anticrisi (es. assistite da garanzia SACE) e ampliamento del catalogo di offerta a supporto della "green transition"

Nel 2022 l'evoluzione del sistema di offerta di finanziamenti dedicati ai clienti Corporate ha seguito una duplice direttrice: da un lato si è perseguita la continuità, puntando a rendere più efficaci ed efficienti i processi collegati a soluzioni già messe a punto, come nel caso degli interventi supportati da garanzie pubbliche; dall'altro lato si è perseguita l'innovazione, introducendo nuovi strumenti utili a stimolare e sostenere il percorso di "transizione green" della clientela. Ciò in coerenza con il contesto attuale, interessato da pervasivi fenomeni e processi "ESG oriented". In questa prospettiva si inseriscono altresì le iniziative volte a valorizzare la relazione con i clienti operanti in settori green o a rischio di transizione trascurabile.

Sono infine proseguite le attività in sinergia con le diverse strutture della Banca, funzionali all'evoluzione ed allo sviluppo di soluzioni, prodotti, servizi e strumenti per poter cogliere le opportunità collegate alle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Supporto alla transizione green: evoluzione offerta ed iniziative commerciali dedicate

Come precedentemente indicato, nel corso del 2022 ha assunto un peso sempre più rilevante l'attività di supporto alla "transizione green" delle aziende clienti.

Tale impegno si è concretizzato attraverso l'erogazione di finanziamenti opportunamente identificati per valorizzare gli interventi in ambito Real Estate (es. progetti di riqualificazione urbanistica o energetica), Project Finance e più in generale gli obiettivi di miglioramento di specifici KPI green o ESG perseguiti dalle aziende clienti nell'ambito del percorso di evoluzione e crescita.

Significativa l'introduzione del "Finanziamento Chirografario con Obiettivo Sostenibilità", uno strumento dedicato ad affiancare le imprese nel loro percorso di evoluzione verso modelli di business più sostenibili in ottica ESG, grazie all'adozione di obiettivi «ESG» (KPI ESG - covenant contrattuali), volti a premiare e incentivare le aziende che si impegnano, a vario titolo, a migliorare il proprio profilo di sostenibilità green e, più in generale, ESG.

Altra particolare attenzione è stata dedicata al supporto degli investimenti di aziende che operano in settori nativamente green o a basso rischio di transizione, alle quali sono state dedicate specifiche iniziative commerciali.

Sempre a supporto della "transizione green", nel 2022 sono stati incrementati i finanziamenti assistiti dalla Garanzia SACE Green, anche grazie all'implementazione della modalità di gestione in convenzione. Tale garanzia si inserisce nell'ambito del più ampio "Green New Deal" europeo, programma che racchiude un insieme di misure in risposta all'emergenza climatica e che prevede il raggiungimento della neutralità delle emissioni inquinanti entro il 2050.

Altre iniziative commerciali: le sinergie con Banca Aletti e Banca Akros

In ottica di crescita e sviluppo delle sinergie, la funzione Corporate ha realizzato con Banca Aletti il progetto "Insieme", volto ad acquisire nuovi clienti Private attraverso i canali Corporate, valorizzando le relazioni già attive all'interno del Gruppo.

Sempre significativa anche la collaborazione e la sinergia con Banca Akros, specializzata in attività di Capital Markets (hedging su tassi, cambi e commodity) e Investment Banking (comparti: Equity Capital Markets, Debt Capital Markets, M&A, Securitisation e Advisory).

Il ruolo delle garanzie pubbliche a supporto dell'economia del Paese

Nel corso dell'esercizio 2022, con l'evolversi del conflitto russo-ucraino, lo strumento di SACE Garanzia Italia, molto utilizzato nel corso del 2021, è stato sostituito dall'attivazione di finanziamenti assistiti dalla cd. garanzia SACE Supportitalia.

Tali strumenti sono stati utilizzati per fronteggiare l'altalenante dinamica di mercato, affiancati anche da altre agevolazioni pubbliche (es. quelle collegate con i progetti legati al PNRR).

Altre attività distintive

Nel corso del 2022 si è ulteriormente sviluppato l'utilizzo della piattaforma di interaction commerciale "Sales4Change", che ha sostenuto il raggiungimento degli obiettivi commerciali.

Tali sviluppi sono stati finalizzati ad ottimizzarne l'utilizzo a vantaggio della Rete, al fine di migliorare il servizio alla clientela, in un contesto di innovazione digitale. L'attività progettuale è in continua evoluzione e proseguirà anche nel prossimo futuro, con l'obiettivo di realizzare un ecosistema digitale sempre integrato.

Copertura rischi finanziari

Nel corso del 2022 il Gruppo Banco BPM, attraverso la struttura di Corporate & Institutional Banking di Banca Akros, ha riaffermato la sua attività di supporto qualificato alla clientela aziende nella gestione dei rischi finanziari di tasso, cambio e commodity. La clientela è seguita da un gruppo di sales e specialisti presenti sui diversi territori con elevate competenze tecniche e commerciali.

E' inoltre proseguita l'attività di sviluppo di nuovi prodotti e servizi: tra le attività innovative più recenti si menzionano le coperture su tassi ESG, che rispettano parametri di sostenibilità, consentendo alle aziende di coprire anche il rischio relativo alle oscillazioni del prezzo del gas.

Nel 2022 si è inoltre registrata una crescita delle coperture su cambi e commodity, mentre le coperture sui tassi hanno invece mostrato un rallentamento rispetto all'anno precedente dovuto prevalentemente alla dinamica dei tassi di mercato.

Acquisto pro-soluto di crediti commerciali e fiscali

Nel corso del 2022 Banco BPM ha sviluppato in modo rilevante i servizi riferibili all'acquisto pro-soluto dai propri clienti di crediti commerciali, fiscali e tributari, vantati sia verso aziende private, sia verso soggetti della Pubblica Amministrazione, compresi i crediti d'imposta afferenti al DL 34/2020 (c.d. Super Ecobonus).

L'attività svolta in tale contesto è finalizzata, in primis, al sostegno delle filiere produttive tramite uno strumento che negli ultimi anni si è dimostrato particolarmente efficace per l'ottimizzazione del circolante aziendale.

L'esperienza maturata da Banco BPM in questo ambito si manifesta soprattutto nella capacità di definire accordi personalizzati con aziende leader, che abbiano intenzione di ottimizzare le opportunità esistenti nella gestione del credito/debito di fornitura, offrendo allo stesso tempo efficaci servizi finanziari ai propri fornitori.

Un posizionamento di mercato particolarmente importante è stato consolidato nell'acquisto di crediti d'imposta derivanti dai c.d. Super Ecobonus, attività che ha permesso alla clientela di poter usufruire delle importanti agevolazioni fiscali previste.

Il consolidamento della posizione di leadership nello specifico insieme di attività descritte è stato possibile anche grazie all'innovazione delle procedure interne, volta a facilitare gli aspetti operativi nel rapporto banca-clientela.

Tale innovazione troverà compimento definitivo attraverso l'adozione di una nuova piattaforma operativa rientrante in un più ampio progetto di digitalizzazione globale attualmente in corso.

Finanza strutturata

Nell'esercizio 2022, l'attività di finanza strutturata si è ulteriormente consolidata nell'assistenza alla clientela del Gruppo nell'ambito delle operazioni di finanziamento più sofisticate, realizzate con controparti istituzionali e industriali che, in relazione alla finalità del finanziamento e/o al suo ammontare, richiedono un approccio personalizzato e specializzato. In generale, peraltro, va osservato che l'interesse della clientela per questo tipo di servizio è aumentato nel corso del 2022 in considerazione sia del valore strategico legato a questo tipo di operazioni, sia per gli effetti del post-pandemia.

Le performance di questo comparto sono risultate, grazie anche ad effetti congiunturali, in miglioramento rispetto all'esercizio precedente su tutti i parametri di performance (patrimoniali, economici ed operativi).

In particolare, l'attività di Corporate Lending ha registrato una crescita molto importante nel numero di operazioni effettuate e nelle commissioni incassate.

L'attività svolta a favore dei Financial Sponsor, ambito nel quale la Banca ha mantenuto la posizione di leadership nel segmento delle PMI, ha registrato un anno particolarmente positivo grazie al generale miglioramento delle condizioni di mercato ed al mantenimento di un elevato flusso di operazioni. Il particolare contesto del mercato finanziario, peraltro, ha ulteriormente facilitato la crescita sia del numero di operazioni realizzate, sia del numero di Sponsor finanziati.

L'attività di Project Finance ha mantenuto gli ottimi dati di performance già osservati nel 2021, grazie al consolidamento dei rapporti con alcuni operatori ed alla partecipazione ad alcune operazioni legate a progetti infrastrutturali molto rilevanti.

Prospetticamente, l'avvio dei progetti legati al PNRR e il contesto geopolitico dovrebbero avere importanti e positivi riflessi sull'attività negli anni a venire.

L'azione svolta in ambito Real Estate ha mantenuto i livelli di attività osservati nel biennio precedente grazie al permanere dell'interesse di operatori istituzionali, anche internazionali, in investimenti in aree in cui la Banca vanta un consolidato presidio.

Le operazioni di finanza strutturata concluse nel 2022 sono state oltre 200, per un ammontare complessivo deliberato di circa 8 miliardi. Di queste, circa 100 operazioni (per oltre 5 miliardi di finanziamenti sottoscritti), sono ascrivibili al Corporate Lending. A seguire, in termini di numerosità e relativi volumi, si registrano le operazioni di Leverage (50 operazioni per circa 1 miliardo), le operazioni di Real Estate (oltre 40 operazioni, per circa 1 miliardo) e infine le operazioni di Project Finance (oltre 20, per un totale di circa 900 milioni), confermando così il ruolo della Finanza Strutturata quale importante driver di sviluppo della relazione con la clientela più dinamica e più sofisticata del Gruppo.

Estero e Trade Finance

In un contesto economico di crescita, ma anche di inedite complessità (la guerra Russia-Ucraina, la carenza di materie prime, l'andamento del cambio euro/dollaro), le attività ascrivibili ai processi di internazionalizzazione e promozione dell'import/export hanno ricevuto ampio impulso nel corso del 2022.

In particolare, la prima fase dell'anno, caratterizzata dall'inizio del conflitto russo-ucraino, ha visto impegnata la struttura nell'enorme sforzo di supportare la clientela e la Rete nella gestione di contratti (con relativi flussi transazionali) in corso sui paesi interessati dal nuovo impianto sanzionatorio.

Rete dedicata e unità estero merci

Il 2022, nonostante la complessità del contesto, ha mantenuto un trend positivo nel commercio internazionale e la struttura dedicata di Estero e Trade Finance ha saputo valorizzare la crescita aumentando notevolmente le quote di mercato, soprattutto lato export, e supportando costantemente e proattivamente la clientela.

Tale supporto è avvenuto attraverso la rete commerciale dedicata, composta da oltre 60 figure specialistiche dislocate sul territorio nazionale e con elevate competenze tecnico - commerciali, in grado di seguire al meglio le imprese nella loro attività di internazionalizzazione.

Tra le iniziative congiunte poste in essere, al fine di massimizzare la presenza sulla clientela appartenente a settori trainanti nell'export (impianti e macchinari, meccanica), sono stati organizzati incontri che hanno coinvolto gli specialisti estero e i colleghi di Trade & Export Credit con l'obiettivo di informare e formare i clienti sullo strumento di Credito Fornitore, arricchito, nell'ultima parte dell'anno, anche della possibilità di scontare effetti assistiti da polizza emessa da Euler Hermes, oltre che da SACE.

Il Gruppo si avvale, inoltre, per la propria attività operativa di comparti estero - merci dislocati sull'intero territorio nazionale, più precisamente a Milano, Legnano, Verona, Modena, Bergamo e Lucca.

Le suddette unità curano, in particolare, l'operatività in crediti documentari e rimesse documentate, mentre quella in garanzie internazionali è accentrata presso un unico comparto specificamente dedicato denominato CUGI ed allocato sulla piazza di Milano.

L'obiettivo comune è quello di offrire alla clientela un servizio ad alto valore aggiunto, che garantisca consistenti ritorni in termini di gettito commissionale a fronte di un contestuale corretto e puntuale presidio degli ingenti rischi tecnico-operativi.

Nel suo complesso la struttura Operations conta ad oggi circa 100 risorse e gestisce, come sopra evidenziato, le operazioni estero di tipo documentario, con esclusione quindi degli incassi elettronici e delle rimesse dirette (ovvero dell'area transazionale semplice, c.d. "open account").

Financial Institutions

Nel terzo trimestre del 2022 il Financial Institutions Group (F.I.G.), ha ripreso ad effettuare regolari missioni estere dopo due anni di sospensione a causa dei vincoli imposti dall'emergenza sanitaria, continuando a presidiare i principali mercati esteri allo scopo primario di garantire adeguati affidamenti a supporto delle attività import ed export della clientela.

A sostegno dell'attività export, la struttura ha implementato e rinnovato adeguate linee di credito commerciali, sia continuative che temporanee, a favore di banche estere; per quanto riguarda l'attività import, grazie alla mirate missioni effettuate nell'ultima parte dell'anno nei tre principali Paesi asiatici d'interesse per la clientela e al mantenimento di regolari contatti con le corrispondenti estere a mezzo videocall, ha ottenuto il mantenimento delle linee di credito già in essere e l'implementazione di nuove.

Allo scopo di fornire adeguate coperture per l'operatività di Trade Finance con Paesi/Banche considerati rischiosi o problematici, il Financial Institutions Group ha rinnovato la partecipazione ai rispettivi programmi di "trade facilitation" delle principali banche sovrannazionali: EBRD, IFC, ADB.

Attraverso la gestione degli Uffici di Rappresentanza esteri di Mumbai ed Hong Kong, la struttura ha inoltre assistito la clientela che opera, o intende operare, nelle aree di competenza degli uffici stessi.

Prodotti e Servizi Estero

Nel 2022 è proseguito il supporto alle aziende operanti sui mercati esteri con l'impulso da parte di Banco BPM, che ha risposto alle mutate esigenze finanziarie degli operatori economici collaborando con soggetti istituzionali e recependo le misure attivate in sede governativa per sostenere finanziariamente l'export italiano.

In coerenza con la crescente importanza dell'offerta di servizi digitali, il 2022 ha visto Banco BPM proseguire nell'integrazione di nuovi canali all'avanguardia, con funzioni sia informative sia dispositive, a favore delle aziende che operano o intendano operare con l'estero.

Più in dettaglio il canale "BancoBPM Trade World - il tuo alleato all'estero" consente l'accesso ai mercati internazionali ed il contatto con partner commerciali selezionati, grazie alle piattaforme YouWorld e YouLounge:

  • YouWorld è la piattaforma informativa a supporto del commercio estero che fornisce riferimenti di potenziali fornitori o clienti esteri organizzati per paese, tipologia di merce o servizi trattati. Le aziende fruitrici del servizio a dicembre 2022 sono complessivamente circa 900;
  • YouLounge è la piattaforma B2B per la promozione dei propri prodotti/servizi attraverso una vetrina virtuale, accessibile attraverso l'e-banking di Banco BPM. Partecipa alla Trade Club Alliance insieme ad altre 12 primarie banche partner internazionali che coprono 60 paesi e conta oltre 23.100 aziende selezionate nel mondo. A dicembre 2022 le aziende clienti che si avvalgono di YouLounge sono oltre 1.500.

L'offerta digitale in ambito Estero si completa con un terzo portale: YouTrade Finance, che consente la gestione dell'operatività merci per via telematica (garanzie internazionali - già operativo, crediti documentari - operativo per la fase import), con semplificazione e ottimizzazione del rapporto banca-cliente e in grado di assicurare massima sicurezza (es. utilizzo della firma digitale) attraverso procedure guidate. I clienti che si avvalgono del servizio sono circa 500.

Accordi con primarie istituzioni

Al fine di ampliare il supporto alla clientela che opera nel complesso campo della internazionalizzazione, Banco BPM è iscritta con propri manager specialisti nell'area Estero e Trade Finance a diverse associazioni o ha in essere accordi con primarie istituzioni (tra le quali ICC Italia International Chamber of Commerce, Credimpex Italia, De International Italia e la già citata SACE) finalizzati a poter offrire alla clientela un supporto professionale basato su approfondita conoscenza di tecniche e mezzi di regolamento, strumenti e norme relative al mondo degli scambi e del commercio internazionale.

Per quanto attiene ai rapporti con le Camere di commercio, nel corso dell'anno 2022 Banco BPM ha mantenuto la collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Germanica (CCIG), la Camera di Commercio Italo-Russa, oltre che con la società DE International Italia. Questa società, che appartiene alla CCIG, offre una ampia gamma di servizi per l'internazionalizzazione e per la promozione di forme di cooperazione (business days, incontri business to business tra clienti della Banca ed operatori esteri) con particolare focus sull'area tedesca, regione europea di particolare interesse per le imprese italiane impegnate nell'export.

Trade and Export Finance

La Struttura Trade and Export Finance raggruppa tutte le attività di export finance con il supporto di SACE/SIMEST, le operazioni di finanza strutturata internazionale ed Export Finance del Gruppo con primari gruppi industriali internazionali e le operazioni di Trade Finance quali il credito fornitore.

Nell 2022 è proseguito lo sviluppo dell'operatività in ambito di credito acquirente con SACE, SACE Push strategy e credito fornitore con la copertura SACE, e sono state concluse alcune importanti operazioni internazionali sia in ambito di export finance, che di commodity finance ed international corporate, creando nuovi rapporti commerciali e consolidando rapporti esistenti con gruppi industriali attivi nei mercati di USA, Cina, Svizzera, Belgio e Germania. Un'importante area di sviluppo in corso d'anno è stato il supporto ai traders di energia globali che, a fronte della diversificazione delle fonti necessarie all'Italia, si trovano a lavorare più intensamente con il nostro paese.

Il focus nell'ambito SACE ed ECA è stato improntato all'espansione delle relazioni con i principali esportatori italiani, SACE, Cassa Depositi e Prestiti, banche internazionali e corporate internazionali. Sempre nel 2022, il comparto in esame ha partecipato ad alcune operazioni di finanziamento con tassonomia green UE e KPI green.

Lo sviluppo dei rapporti con i corporate internazionali è sempre molto selettivo e rivolto a creare il maggior numero di possibilità commerciali alla rete corporate e all'investment banking. Particolare focus è dedicato ai maggiori players della transizione energetica.

La dimensione media delle operazioni di credito fornitore è cresciuta notevolmente, così come l'attività in garanzie internazionali con copertura SACE.

Dall'inizio della sua attività sono state concluse 25 operazioni internazionali di finanziamento con ruoli in maggioranza senior.

Cultura della "sustainable finance" e iniziative di formazione "ESG" per la clientela

Nel 2022 Banco BPM si è riconfermata vicina alle aziende che intendono avviare o sviluppare il proprio percorso di transizione ecologica, non solo attraverso soluzioni di finanziamento dedicate, come in precedenza illustrato, ma anche promuovendo consapevolezza e conoscenza delle opportunità disponibili.

Per diffondere attivamente una cultura ESG a 360° e favorire nella clientela una riflessione sugli impatti di un corretto approccio ESG, nel corso del 2022 sono stati realizzati incontri formativi (webinar) dedicati alla clientela aziende Corporate che hanno coinvolto partner tecnici altamente qualificati, esterni alla Banca.

Istituzionali

2022 2021 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 94.552 51.165 43.387 84,8%
Margine finanziario 94.552 51.165 43.387 84,8%
Commissioni nette 50.118 42.596 7.522 17,7%
Altri proventi netti di gestione 3.470 3.504 (34) (1,0%)
Risultato netto finanziario (466) (455) (11) 2,4%
Altri proventi operativi 53.122 45.645 7.477 16,4%
Proventi operativi 147.674 96.810 50.864 52,5%
Spese per il personale (13.884) (12.972) (912) 7,0%
Altre spese amministrative (31.113) (28.186) (2.927) 10,4%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (607) (749) 142 (19,0%)
Oneri operativi (45.604) (41.907) (3.697) 8,8%
Risultato della gestione operativa 102.070 54.903 47.167 85,9%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (1.396) (7.194) 5.798 (80,6%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (386) (144) (242) 168,1%
Risultato lordo dell'operatività corrente 100.288 47.565 52.723 110,8%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (33.160) (15.699) (17.461) 111,2%
Risultato netto dell'operatività corrente 67.128 31.866 35.262 110,7%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (13.976) (10.726) (3.250) 30,3%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - 880 (880)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (25) (38) 13 (34,2%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 53.127 21.982 31.145 141,7%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2022.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi del settore Istituzionali registra un risultato pari a 147,7 milioni, in deciso aumento rispetto all'esercizio precedente (+50,9 milioni; 52,4% ).

Tale variazione è spiegata principalmente dall'aumento del margine di interesse, pari a 43,4 milioni, dovuto principalmente al più lento riprezzamento della raccolta rispetto a quello degli impieghi, mentre le commissioni nette registrano un aumento di 7,5 milioni, pari al 17,7%. Crescono complessivamente gli oneri operativi, pari a 45,6 milioni (+3,7 milioni rispetto al 2021) in particolare per l'incremento delle altre spese amministrative, che crescono di 2,9 milioni.

In decisa contrazione le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela, pari a 1,4 milioni rispetto a 7,2 milioni dell'esercizio precedente, grazie alla sensibile riduzione del costo del rischio conseguente al miglioramento della rischiosità del portafoglio.

Al conto economico dell'esercizio corrente sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 14,0 milioni (10,7 milioni del 2021) in linea con l'incremento del Target definito dal Single Resolution Fund. L'esercizio 2022 si chiude con un risultato netto pari a 53,1 milioni, rispetto a 22,0 milioni dello scorso esercizio.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Il 2022 è stato un anno caratterizzato da fenomeni di impatto rilevante:

  • lo scoppio della guerra in Ucraina, che ha portato conseguenze economiche negative e molto difficili da contrastare, con ricadute a livello internazionale (tra tutte, la crescita esponenziale del costo delle materie prime, in primis del gas naturale);
  • la crescita dell'inflazione, che ha portato al progressivo innalzamento dei tassi d'interesse di mercato, con conseguenti ricadute in termini economici per famiglie ed imprese, come i rincari improvvisi delle bollette, la crescita del prezzo dei carburanti ed il progressivo innalzamento della spesa legata alle rate dei mutui già sottoscritti a tasso variabile e per i nuovi finanziamenti concessi a tasso fisso e variabile, divenuti man mano più onerosi.

L'attività di coordinamento e supporto commerciale relativi alla Clientela Istituzionali, Pubblica Amministrazione, Enti Religiosi, Terzo Settore ed alle Alleanze Accentrate, è affidata alla Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore, mediante il presidio sull'offerta prodotti, lo sviluppo di idonei canali distributivi, l'evoluzione dei modelli di servizio e lo sviluppo di prodotti dedicati.

Le strutture di "business" in cui si articola la Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore, sono le seguenti:

  • Istituzionali;
  • Partnership Accentrate con Alleanze Esterne al Gruppo;
  • Enti e Pubblica Amministrazione;
  • Terzo Settore ed Enti Religiosi.

Istituzionali

Le Controparti Istituzionali sono i principali soggetti cosiddetti "vigilati" quali Assicurazioni e Società Parabancarie, SGR, SIM, Fondi Comuni aperti e chiusi, Fondazioni Bancarie, Casse di Previdenza e Assistenza Sociale e Fondi Pensione. Inoltre, tra le Controparti Istituzionali vengono ricomprese lo Stato, gli Organi Costituzionali, gli Enti Statali Centrali ed alcune Società partecipate dalla Pubblica Amministrazione Centrale, oltre a Regioni, Aziende Sanitarie e Ospedaliere e grandi Comuni.

Le relazioni con le Controparti Istituzionali vengono presidiate mediante un modello di servizio completo, che comprende gestori ed addetti specializzati ed una filiale dedicata.

La clientela Istituzionali (dati al 31 dicembre 2022) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Attività economica:

Tipologia Ente per SAE (*) Distribuzione %
Fondi Comuni d'investimento, Fondi Pensione ed OICR 19%
SIM, SGR e società fiduciarie 7%
Società del parabancario (Leasing, Factoring) e Credito al Consumo 6%
Regioni, Aziende Sanitarie, Grandi Comuni e Partecipate della Pubblica Amministrazione 8%
Imprese di assicurazione 6%
Fondazioni bancarie 2%
Stato Centrale ed Organi Costituzionali 2%
Enti di Previdenza ed Assistenza Sociale 2%
Altre società ed intermediari finanziari 48%
Totale 100%

(*) non sono incluse le Società del Gruppo

Tra le attività coordinate dalla struttura dedicata alle Controparti Istituzionali, rientra altresì l'operatività svolta per le società del Gruppo Banco BPM.

Per una maggiore efficacia nella gestione dei rapporti, sono stati armonizzati i servizi offerti e sono state sviluppate sinergie commerciali con Banca Akros e Banca Aletti per rendere più completa e qualificata la gamma dei servizi offerti a questo particolare tipo di clientela.

Nel 2022 è continuata l'attività relativa alle cartolarizzazioni, nell'ambito delle quali Banca Akros ha agito in qualità di arranger ed i clienti Istituzionali in qualità di acquirenti delle senior note, realizzando così un percorso complementare a quello più tradizionale dei finanziamenti diretti, per sostenere l'economia reale.

Particolare attenzione è stata rivolta al sostegno finanziario delle società collegate al MEF che agiscono in ambito energetico (i.e. Gestore Mercati Energetici e Gestore Servizi Energetici), fornendo loro un supporto finanziario a sostegno delle politiche energetiche del Governo.

Partnership commerciale con alleati esterni al Gruppo

Tra le attività della Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore rientra anche quella di sovrintendere e coordinare la struttura dedicata alla gestione in modalità accentrata delle alleanze commerciali con partner esterni al Gruppo Banco BPM.

Tali alleanze sono disciplinate da appositi accordi di partnership commerciale, i quali prevedono un'offerta prodotti dedicata esclusivamente alla clientela dell'alleato esterno, mediante un duplice canale distributivo:

  • offerta fuori sede, mediante l'attività dei consulenti finanziari esterni;
  • offerta in sede, attraverso la presenza di sportelli dedicati all'interno dei negozi finanziari dell'alleato commerciale.

La gestione commerciale in modalità accentrata si articola attraverso la presenza di una struttura dedicata, inserita all'interno della Funzione Istituzionali Enti e Terzo Settore, dalla quale dipendono 17 filiali distribuite sul territorio nazionale.

Il presidio diretto attraverso una struttura completamente dedicata consente, oltre allo sviluppo costante degli accordi commerciali in coerenza con gli sviluppi legislativi, anche maggiori ritorni economici ed un migliore presidio dei rischi operativi soprattutto in tema di normativa antiriciclaggio.

Il mercato dell'offerta fuori sede di prodotti e servizi bancari attraverso le reti di consulenti finanziari appartenenti a gruppi che non hanno banche all'interno del proprio perimetro è ad ampio potenziale ed il modello organizzativo specificamente assunto ed il know-how finora acquisito da Banco BPM permettono buone possibilità di ulteriore sviluppo di un business in costante crescita sul mercato.

Enti e Pubblica Amministrazione

La clientela Enti e Pubblica Amministrazione, o anche Public Sector, ai sensi del Regolamento UE n. 549/2013 sul Sistema Europeo dei conti nazionali e regionali, è costituita da:

  • Amministrazioni Pubbliche, che a loro volta comprendono le Amministrazioni Centrali (Stato ed Organi Costituzionali, Ministeri e relativi Dipartimenti, ecc.), le Amministrazioni Territoriali (Regioni e Province Autonome) e Locali (Province e Comuni) e gli Enti di Previdenza ed Assistenza Pubblici;
  • Società Pubbliche, ovvero soggetti che producono beni e/o servizi destinati alla vendita e che abbiano natura giuridica pubblica o che siano controllati direttamente o indirettamente dalle Amministrazioni Pubbliche, in forza di leggi, decreti o regolamenti specifici.

Il Public Sector è preposto alla gestione del segmento dal punto di vista commerciale, normativo, amministrativo. L'attività, relativamente all'acquisizione dei rapporti e gestione della Pubblica Amministrazione, viene espletata ponendo particolare attenzione agli impegni ed alle criticità che ne derivano, alla limitazione dei rischi operativi, di immagine, creditizi ed in ottica commerciale.

Banco BPM è in possesso della certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2015 per la gestione dei servizi di tesoreria e cassa e finanziamenti alla Pubblica Amministrazione.

L'attività commerciale del 2022 si è svolta fornendo alle controparti del Public Sector prodotti e servizi adeguati ad affrontare le specifiche esigenze. Al riguardo, è stata dedicata una sempre maggiore attenzione alle attività svolte dalle partecipate pubbliche nell'ambito del settore idrico e del ciclo di smaltimento dei rifiuti, per gli evidenti impatti ambientali, secondo le logiche ESG.

Particolare focus è stato dedicato al PNRR ed al ruolo chiave che il Public Sector assumerà in tale contesto.

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La Clientela Enti e P.A. (dati al 31 dicembre 2022) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Attività economica:

Tipologia Ente per SAE Distribuzione %
Comuni - Unioni Comuni 35%
Istituti scolastici ed Università 23%
Società partecipate ed Imprese Produttive di Servizi Pubblici 26%
Altri enti 16%
Totale 100%

Terzo Settore ed Enti Religiosi

La clientela appartenente al Terzo Settore ed Enti Religiosi è rappresentata da Enti di Terzo Settore (ETS) iscritti nel nuovo RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) ed Enti non profit non iscritti, associazioni sportive dilettantistiche, Federazioni riconosciute dal Coni, oltre a diocesi, parrocchie, congregazioni ed ordini religiosi. Nel segmento sono ricompresi anche i sindacati ed i partiti politici.

Il quadro normativo del Terzo Settore è recentemente cambiato ed è in continua evoluzione. A inizio anno 2022, infatti, sono state attuate diverse attività legate al censimento degli enti di terzo settore, per cogliere tutte le peculiarità degli ETS e, dal dicembre 2022, è stata implementata, nella procedura di gestione interna delle anagrafiche dei clienti, una nuova sezione, che consente di censire, tracciare e monitorare nel tempo tutte le caratteristiche essenziali relative a questo segmento di clientela in profonda evoluzione.

La clientela Terzo Settore ed Enti Religiosi (dati al 31 dicembre 2022) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Natura giuridica:

Tipologia Ente per natura giuridica Distribuzione %
Associazioni 44%
Fondazioni 2%
Enti religiosi (parrocchie) 12%
Cooperative Sociali 4%
Altri enti con o senza personalità giuridica 38%
Totale 100%

Il Terzo Settore e gli Enti Religiosi costituiscono un segmento centrale della clientela per interesse sulle tematiche ESG, e Banco BPM ha rafforzato il presidio commerciale verso tali clienti mediante la propria struttura dedicata, con specialisti in ogni territorio di azione di Banco BPM.

Tra le iniziative distintive del 2022, si evidenziano:

  • le misure di sostegno economico per investimenti nel quadro del PNRR, nella transizione sociale ed ecologica, e nel sostegno post pandemico attraverso la concessione di nuovi finanziamenti per esigenze di liquidità indotte prima dalla pandemia e, successivamente, dalla crisi energetica ed inflattiva, acuite dalla guerra in Ucraina;
  • la collaborazione con KPMG per uno studio sul social impact banking, per finalizzare le attività che riguardano le nuove metriche di misurazione del valore sociale degli investimenti, secondo le logiche ESG;
  • la concessione di nuova finanza per progetti di impatto sociale (c.d. Social Bond);
  • la gestione e il monitoraggio dell'attività riguardante il Portale del Terzo Settore, avviato nel 2021 e dedicato alla clientela di questo ambito e richiamabile direttamente dal sito istituzionale di Banco BPM (https://www.bancobpm.it/terzo-settore/). Attraverso il sito è possibile entrare in contatto con la struttura specialistica dedicata, che presta consulenza e agevola l'apertura di nuovi rapporti;
  • la sponsorizzazione per la terza edizione al laboratorio "Cantieri Viceversa", organizzato dal Forum Nazionale del Terzo Settore, per consentire l'incontro tra domanda ed offerta di fondi tra le organizzazioni ed enti del Terzo Settore.

Private

2022 2021 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 4.091 (2.417) 6.508
Margine finanziario 4.091 (2.417) 6.508
Commissioni nette 97.177 100.748 (3.571) (3,5%)
Altri proventi netti di gestione 5 5 - -
Risultato netto finanziario (429) (289) (140) 48,4%
Altri proventi operativi 96.753 100.464 (3.711) (3,7%)
Proventi operativi 100.844 98.047 2.797 2,9%
Spese per il personale (57.159) (55.953) (1.206) 2,2%
Altre spese amministrative (15.259) (15.909) 650 (4,1%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (3.501) (3.423) (78) 2,3%
Oneri operativi (75.919) (75.285) (634) 0,8%
Risultato della gestione operativa 24.925 22.762 2.163 9,5%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela 541 (265) 806
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (4.665) (204) (4.461) -
Risultato lordo dell'operatività corrente 20.801 22.293 (1.492) (6,7%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (7.240) (7.488) 248 (3,3%)
Risultato netto dell'operatività corrente 13.561 14.805 (1.244) (8,4%)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (963) (772) (191) 24,7%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - 242 (242)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (2.490) (2.680) 190 (7,1%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 10.108 11.595 (1.487) (12,8%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2022.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi del settore Private risulta pari a 100,8 milioni, in crescita (+2,9%) rispetto allo scorso esercizio.

All'interno di tale aggregato, il margine di interesse risulta in crescita rispetto al 2021 (+6,5 milioni); tale incremento è da attribuirsi principalmente all'aumento del margine da raccolta, con l'attribuzione alla business line di una parte del beneficio riveniente dal lento riprezzamento delle masse. Le commissioni nette, pari a 97,2 milioni, mostrano un decremento di 3,6 milioni rispetto all'esercizio precedente.

Gli oneri operativi, pari a 75,9 milioni, sono sostanzialmente in linea con l'ammontare registrato nell'anno precedente, con le spese per il personale pari a 57,1 milioni, le rettifiche di valore su attività materiali e immateriali pari a 3,5 milioni e le altre spese amministrative che si attestano a 15,3 milioni.

Al conto economico del segmento in esame concorrono anche accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per 4,7 milioni, in aumento di 4,5 milioni rispetto al 2021 principalmente dovuto allo stanziamento a fronte di impegni assunti. Gli oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte sono invece pari a 1,0 milioni (0,8 milioni nello scorso esercizio).

Considerando anche il contributo negativo della PPA (Purchase Price Allocation), pari a -2,5 milioni, il settore operativo Private chiude con un risultato netto dell'esercizio positivo di 10,1 milioni, con un decremento di 1,5 milioni rispetto al 2021.

Come illustrato in premessa, il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti. Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Alla chiusura dell'anno 2022, la Rete Private Banking di Banca Aletti registra un ammontare globale di "asset under management" (amministrati e gestiti) pari a 22,5 miliardi, in calo rispetto al 2021; il dato non include le marginali posizioni di liquidità dei clienti private di Banca Aletti appoggiate su Banco BPM.

La sostanziale tenuta dei dati reddituali è stata favorita da una buona qualità dei portafogli di investimento e da una assidua attività consulenziale della Rete Private che ha accompagnato i clienti nell'improvviso radicale peggioramento dei mercati finanziari ed ha evitato l'abbandono di portafogli di investimento che, pur generando performance negative, sono stati caratterizzati da un corretto approccio al rischio e da una diversificazione internazionale e tematica. Il mantenimento di un elevato livello di delega ha permesso di garantire, pur nel contesto di oggettiva difficoltà, la qualità dei portafogli prevalentemente attraverso soluzioni di risparmio gestito con alta qualità di asset management.

Il contesto internazionale di estrema incertezza, unito al ritorno di rendimenti positivi sui tassi monetari interbancari e sulle curve dei rendimenti di molti mercati obbligazionari, favorisce la ripresa degli investimenti obbligazionari. Nello specifico le performance fortemente negative degli indici azionari e obbligazionari, pur di fronte ad uno scenario fortemente inflattivo, hanno favorito un approccio estremamente prudente degli investitori che hanno mantenuto i volumi di raccolta diretta a vista su livelli analoghi all'anno precedente e privilegiato duration brevi.

Le molteplici strategie e azioni mirate all'incremento delle masse nel medio termine ed all'allargamento del perimetro della clientela hanno fornito confortanti risultati in termini di raccolta netta, sia sui clienti privati sia sui clienti istituzionali.

Per supportare l'attività di sviluppo, in linea con la strategia degli anni precedenti, sono state impostate azioni finalizzate alla generazione di occasioni di contatto con clienti potenziali attraverso alcuni eventi sul territorio.

Nel corso del primo semestre 2022 è stato realizzato in Banca Aletti il nuovo modello territoriale della Rete Private Banking che ha portato alla definizione di 7 Aree a cui sono associate 30 filiali dalle quali dipendono 22 distaccamenti.

In coerenza con il piano strategico di Banco BPM che prevede un approccio sempre più pervasivo al "cross selling", il 2022 ha visto l'avvio su scala nazionale del nuovo modello di sinergia con il mondo Corporate e Imprese. Nel corso del secondo e terzo trimestre sono state attivate tutte le collaborazioni sul territorio che vede la presenza delle Filiali Private, dei Centri Corporate e dei Centri Imprese.

A tale attività si è affiancata la strutturata collaborazione con la divisione Investment Banking di Banca Akros. L'insieme delle attività ha contribuito in modo rilevante alla raccolta di nuove masse e all'estensione del perimetro clienti.

2022 2021 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 56.509 53.830 2.679 5,0%
Margine finanziario 56.509 53.830 2.679 5,0%
Commissioni nette 50.237 43.424 6.813 15,7%
Altri proventi netti di gestione 962 1.126 (164) (14,6%)
Risultato netto finanziario 13.278 13.414 (136) (1,0%)
Altri proventi operativi 64.477 57.964 6.513 11,2%
Proventi operativi 120.986 111.794 9.192 8,2%
Spese per il personale (29.590) (33.528) 3.938 (11,7%)
Altre spese amministrative (60.478) (58.038) (2.440) 4,2%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (370) (356) (14) 3,9%
Oneri operativi (90.438) (91.922) 1.484 (1,6%)
Risultato della gestione operativa 30.548 19.872 10.676 53,7%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela 111 (55) 166
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (68) 17 (85)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (83) 490 (573)
Risultato lordo dell'operatività corrente 30.508 20.324 10.184 50,1%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (9.227) (5.834) (3.393) 58,2%
Risultato netto dell'operatività corrente 21.281 14.490 6.791 46,9%
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (2.556) - (2.556)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte - (3.836) 3.836
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 18.725 10.654 8.071 75,8%

Investment Banking

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di profilazione utilizzati per l'esercizio 2022.

Andamento economico del settore

Analizzando il conto economico riclassificato al 31 dicembre 2022, si evince che i proventi operativi si attestano a circa 121,0 milioni, in aumento di 9,2 milioni rispetto all'esercizio 2021.

La crescita dei proventi operativi ha riguardato di fatto tutte le aree di business della Banca. In particolare, alla maggiore volatilità, che ha caratterizzato i mercati finanziari nel corso della prima parte dell'anno, si è accompagnato un incremento dei volumi intermediati dalla Divisione Brokerage, mentre il consistente rialzo dei tassi di interesse, registrato nel corso del secondo semestre del 2022, ha contribuito ad un aumento della marginalità nelle aree Global Markets e C&IB, sia nelle attività di trading che nei prodotti strutturati per la clientela retail e istituzionale.

L'aumento principale è dovuto a maggiori commissioni nette, che si attestano a 50,2 milioni, derivanti principalmente da maggiori collocamenti di prodotti strutturati (Certificates) da parte delle reti distributive. In particolare, si segnala il positivo contributo derivante dalla crescita delle attività di Advisory M&A, che ha beneficiato altresì dell'apporto della partecipata Oaklins Italy S.r.l., quest'ultima maggiormente focalizzata sull'attività di Merger & Acquisition "cross-border".

Gli oneri operativi, pari a 90,4 milioni, risultano in diminuzione rispetto allo scorso esercizio, il cui valore comprendeva però, fra le spese per il personale, l'impatto derivante dagli incentivi all'esodo (circa 4 milioni). Al netto di questa componente non ricorrente, gli oneri operativi del 2022 risultano in lieve aumento rispetto allo scorso esercizio. Su quest'ultimo aspetto, hanno inciso le altre spese amministrative, che hanno registrato un aumento di 2,4 milioni.

L'utile netto dell'esercizio, dopo le imposte dovute nel periodo e gli oneri netti relativi alla contribuzione al sistema bancario, è pari a 18,7 milioni, in aumento di 8,1 milioni rispetto all'esercizio 2021.

Il settore "Investment Banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati svolte da Banca Akros e dalla controllata Oaklins Italy S.r.l., operativa nell'attività di consulenza in materia di Merger & Acquisition.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Corporate & Institutional Banking

Nel corso del 2022 è proseguita positivamente l'attività commerciale di coverage e di sviluppo della clientela Corporate & Financial Institutions in relazione all'offerta dei prodotti e servizi specialistici di Banca Akros, in coordinamento con la Capogruppo.

In particolare, grazie al modello di servizio che prevede, per i prodotti di hedging, l'attività dei sales e degli specialisti a supporto dei gestori della Capogruppo, sono state efficacemente presidiate le attività su strumenti di copertura dei rischi finanziari, con particolare attenzione al servizio e allo sviluppo sia della clientela corporate che della clientela retail. I flussi sui prodotti derivati, in valore nozionale, si sono attestati complessivamente, nel corso dell'anno, a circa 8,1 miliardi per le operazioni di copertura del rischio cambio e commodity e a circa 4,0 miliardi per le operazioni di copertura del rischio tasso sui sottostanti finanziamenti a tasso variabile, erogati principalmente dal Banco BPM. I proventi operativi conseguiti sono risultati superiori allo scorso anno nelle attività in cambi (spot, forward e opzioni) e nelle commodity. Si è invece registrato un rallentamento nei proventi delle operazioni di hedging sui tassi di interesse, sia per la clientela corporate che per le imprese, dovuto principalmente ad un mercato molto volatile e ad un repentino rialzo dei tassi soprattutto negli ultimi mesi dell'anno.

Grazie alle figure dei sales e degli specialisti dislocati presso i centri corporate sul territorio nazionale, la struttura ha consolidato, insieme al Gruppo, importanti relazioni commerciali con i clienti, fornendo servizi ad elevato valore aggiunto in un contesto di mercato caratterizzato dalla forte concorrenza da parte delle principali banche italiane ed estere.

Banca Akros ha proseguito la sua attività di sviluppo di nuove attività e servizi, inclusi i prodotti ESG e nuove soluzioni tecniche di hedging sui rischi di tasso e di cambio, confermandosi un operatore di riferimento nell'ambito dell'innovazione a favore della clientela.

Il portafoglio prodotti per la gestione dei rischi finanziari in capo alle aziende si è arricchito degli strumenti necessari per poter permettere alle stesse di coprire il rischio di oscillazioni del prezzo del gas che, nel contesto sia

nazionale che internazionale, rappresenta uno dei principali rischi che le aziende, soprattutto quelle appartenenti al settore energivoro, hanno dovuto affrontare negli ultimi tempi.

Nel 2022 il totale degli Investment Certificates strutturati da Banca Akros ammonta a circa 1.684 milioni, di cui 1.461 milioni collocati dalle reti del Gruppo Banco BPM e 223 milioni emessi da Banca Akros e collocati da reti terze. Rispetto al 2021, i volumi sono più che raddoppiati. In un anno che ha visto forti ribassi dei mercati azionari, l'attività di collocamento di certificate è stata caratterizzata dalla prevalenza di prodotti a capitale incondizionatamente protetto, sia per la rete del Gruppo Banco BPM che per le reti distributive terze.

Banca Akros, in collaborazione con Anima SGR, ha proseguito l'attività di strutturazione di prodotti di investimento di risparmio gestito con componenti quantitative, per un totale di circa 839 milioni. Il dato risulta in diminuzione rispetto al 2021, a causa, principalmente, dell'andamento negativo dei mercati azionari e dei rialzi importanti dei tassi di interesse che ne hanno penalizzato le performance.

Nella caratteristica attività di negoziazione sul mercato secondario obbligazionario, i flussi da clientela istituzionale nei comparti dei titoli governativi, supranational e agency, nonché degli emittenti corporate e financial, pur risentendo del generale rallentamento dell'attività che ha caratterizzato i principali mercati di riferimento, si sono complessivamente attestati, nell'esercizio, a circa 7,5 miliardi.

Si conferma altresì il positivo contributo del c.d. "flow business" da investitori istituzionali e professionali nei comparti dell'azionario e dei cambi e dei derivati OTC.

Di rilievo l'attività di distribuzione di emissioni sul mercato primario obbligazionario riservate a investitori istituzionali, con l'attiva partecipazione al collocamento di obbligazioni a medio-lungo termine di primari emittenti, come più dettagliatamente descritto nel successivo paragrafo "Investment Banking"; si segnala altresì il significativo contributo fornito nel collocamento della 17esima emissione del BTP Italia nel mese di giugno, e della 18esima emissione nel mese di novembre, che ha visto Banca Akros agire in qualità di Co-dealer, invitata dal MEF per la comprovata capacità di collocamento (10% circa di quota di mercato in questo collocamento) e di market making sul mercato secondario per favorire la liquidità sul titolo.

Sul fronte della diversificazione delle fonti di finanziamento per le imprese è proseguito lo sviluppo delle attività della Banca in relazione a operazioni di raccolta di capitale da parte di operatori specializzati nel settore del private debt e dei fondi infrastrutturali.

Banca Akros ha siglato un'importante partnership con il Fondo Europeo degli Investimenti (FEI) per la promozione del loro fondo "chiuso" AMUF, in esclusiva per l'Italia, presso investitori istituzionali.

Attività di negoziazione e market making in conto proprio

Le obbligazioni finanziarie e corporate hanno visto i propri rendimenti salire progressivamente durante tutto l'anno, anche e soprattutto in spread con i governativi core, mostrando una debolezza superiore al previsto ciclo di rialzo dei tassi. Il mercato del credito, oltre che debole, si è rivelato estremamente illiquido durante tutto l'anno, con tali obbligazioni che hanno notevolmente sottoperformato rispetto ai principali indici sui derivati di credito. Durante il primo semestre dell'anno la Banca ha diminuito il proprio portafoglio di titoli corporate e bancari, ne ha ridotto la duration e aumentato l'hedging con strumenti derivati. Tutto ciò ha contribuito a contenere le perdite sul portafoglio, anche se non a eliminarle totalmente.

Nel nuovo contesto di tassi al rialzo e risky asset in ribasso, che ha caratterizzato buona parte del 2022, l'attività di market making con i clienti si è rivelata inferiore alle attese: nel comparto Fixed Income i flussi con la clientela sono diminuiti, in particolar modo sulla parte credito a causa della citata illiquidità, mentre, con riferimento ai titoli governativi, l'attività, pur ridotta, è comunque proseguita e con risultati soddisfacenti.

Il trading proprietario ha parzialmente risentito della difficoltà a smobilizzare le posizioni cash sui titoli finanziari e corporate, mentre ha dato risultati positivi sull'area dei titoli governativi e sulle posizioni di rischio tasso d'interesse in generale, specialmente nel secondo semestre.

E' proseguita l'attività di strutturazione di prodotti per l'offerta di hedging alle Corporate/Imprese, con prezzi competitivi sugli swap e opzioni di tasso e nelle coperture sui cambi.

Sui mercati azionari è risultata sotto le aspettative l'attività di market making di certificates, in netta diminuzione rispetto al 2021, a causa del trend al ribasso dei mercati azionari. E' proseguita invece su buoni livelli, e in linea con il 2021, l'attività di market making su derivati azionari, listati e OTC, anche per l'elevata volatilità realizzata dai mercati. Il trading proprietario sull'azionario ha inizialmente sofferto a causa del forte storno avvenuto in concomitanza con il manifestarsi della crisi ucraina, non accompagnato da un rialzo delle volatilità implicite su cui si era posizionati, salvo poi registrare performance più soddisfacenti durante i successivi trimestri, con un posizionamento sulla volatilità coerente, e spesso anticipatorio, dell'andamento del mercato.

La strutturazione di prodotti di investimento, nella forma di certificates e di total return swap con sottostanti azionari, è proseguita in misura superiore al 2021. Banca Akros ha continuato a perseguire la diversificazione dei sottostanti e dei temi di investimento, con una positiva gestione dei book e la conseguente offerta alla clientela di prezzi e strutture competitive.

L'attività di market making sul mercato dei cambi è cresciuta rispetto all'anno precedente, confermando l'incremento della domanda da parte della clientela. Anche il trading proprietario su forex e commodities ha dato risultati superiori alle attese.

I risk weighted assets associati alle attività di trading e market making si sono mantenuti sui livelli di fine 2021, come conseguenza delle ridotte posizioni di rischio, specialmente sui titoli obbligazionari, in linea con le indicazioni del RAF di Capogruppo. Le posizioni di rischio sono state gestite con prudenza, proprio in relazione alle difficili e volatili condizioni dei diversi mercati finanziari in cui Banca Akros opera.

Attività di intermediazione e ricerca finanziaria

Nel contesto macroeconomico particolarmente sfidante, deterioratosi nel corso del secondo semestre 2022 a causa del protrarsi del conflitto in Ucraina, ma soprattutto caratterizzato dal rialzo dei tassi attuato da molte banche centrali, Banca Akros ha mantenuto nell'attività di intermediazione sul mercato azionario Italia la terza posizione con una quota di mercato del 10,24% e si è posizionata tra i primi 5 players nel comparto dei mini e micro future su indici.

Nel giugno 2022 si è conclusa con successo la migrazione della operatività su derivati regolamentati di Webank da Banca IMI a Banca Akros. Tale processo di migrazione è iniziato nel luglio 2021 con il Mercato Euronext per poi proseguire nel novembre 2021 per il Mercato IDEM e nel gennaio 2022 per il Mercato EUREX, concludendosi nel giugno 2022 per il Mercato CME. Grazie a questa migrazione l'intera operatività di Webank è oggi all'interno del perimetro del Gruppo Banco BPM dove Akros svolge il ruolo di executing & clearing broker per Webank.

Nell'attività di specialist e corporate broker per emittenti quotati sui mercati di Borsa si registrano 32 mandati, rispetto ai 35 mandati al 31 dicembre 2021, di cui 7 riferiti a società quotate sull'Euronext Milan Domestic, 13 a società quotate sullo Euronext STAR Milan (già STAR) e 12 a società quotate sul mercato Euronext Growth Milan.

Anche nel corso del 2022 è risultato fondamentale il ruolo della ricerca finanziaria, svolta da Banca Akros nel segmento azionario, per la generazione di idee e proposte di allocazione degli investimenti nei confronti di SGR, Assicurazioni, Family Office e Investitori Istituzionali italiani ed esteri. Nel corso del 2022 la Direzione Analisi Finanziaria ha prodotto oltre 170 report monotematici e oltre 2.400 commenti giornalieri sui circa 110 titoli in copertura; il segmento della ricerca sponsorizzata continua a dare soddisfazione con circa 30 emittenti a contratto. L'attività di marketing ha segnato un'accelerazione nella seconda parte dell'anno anche grazie alle riaperture postpandemia. Le caratteristiche di indipendenza di giudizio e la qualità delle raccomandazioni fanno dell'analisi finanziaria di Banca Akros un punto di riferimento a supporto delle attività di intermediazione, del corporate brokerage e, in generale, di tutte le attività a servizio della clientela.

Con riferimento ai prodotti obbligazionari, Banca Akros ha confermato la prima posizione assoluta nell'intermediazione in conto terzi sul mercato di Borsa del reddito fisso (Fonte: Assosim), con controvalori scambiati complessivamente pari al 29,24% nell'intero 2022 (33,04% nel 2021). Nel dettaglio, il valore dell'intermediazione in conto terzi conferma Banca Akros, anche nel corso dell'intero 2022, al primo posto sul mercato di Borsa Italiana DomesticMOT con il 30,47% (Fonte: Assosim). Sempre con riferimento ai mercati obbligazionari Banca Akros si è attestata al secondo posto su mercati Euromot (quota del 28,66%), Extramot (quota del 16,60%) ed ETLX (23,23%). Banca Akros si colloca altresì al secondo posto sul mercato (terzo posto nel 2021) degli ETF (ETFPLUS) e al terzo su quello degli scambi dei Certificates SEDEX, con una quota di mercato rispettivamente del 12,99% e del 18,50% (Fonte: Assosim). L'ottima performance sul mercato degli ETF è stata raggiunta anche grazie al contributo di SABE

ETF, il sistema proprietario per la ricerca automatica della best execution dinamica rispondente ai dettami di MIFID II, al servizio della clientela bancaria e istituzionale. Da anni il sistema SABE è attivo anche per la raccolta ordini sull'obbligazionario e sull'azionario.

L'operatività sui mercati dei derivati energetici, che aveva visto già un calo nella prima parte dell'anno a seguito dell'incremento dei prezzi di mercato delle commodities, ha continuato sulla stessa scia anche nel secondo semestre del 2022, ma la flessione di Brent e Gas fanno ben sperare per il 2023.

Gli attori di mercato sono diminuiti, e quelli che sono rimasti attivi hanno visto un incremento dei margini da versare a seguito della volatilità dei sottostanti. Banca Akros ha continuato a monitorare con attenzione le situazioni di stress di mercato vissute da alcuni clienti fornendo, laddove necessario, sostegno finanziario.

Investment Banking

L'attività di M&A sulle aziende di medie dimensioni ha risentito delle tematiche macroeconomiche, nonché dei mutati contesti geopolitici; ciononostante, in questo contesto, Banca Akros ha intensificato la focalizzazione sulla propria attività di M&A/Corporate Finance, acquisendo nuovi incarichi "sell side" e "buy side" con famiglie imprenditoriali e fondi di private equity.

Con riferimento alle attività concluse nell'anno, si segnalano: la cessione di Almac, di WMT e di Air Power, assistendo le rispettive famiglie imprenditoriali, l'acquisizione da parte del fondo WhiteBridge di CEI e di Crionet, l'assistenza a Linkem nell'operazione di fusione di Linkem Retail in Tiscali, l'acquisizione di Taccetti da parte del gruppo Florence, l'assistenza a Hera ed Ascopiave nell'acquisizione di ASCO TLC, l'attività di advisory ad un socio nella cessione di quote di INMAN, l'attività di consulenza ad Anthilia nell'operazione con Banco Desio, nonché l'attività di intermediario incaricato nell'ambito del Patrimonio Rilancio di Cassa Depositi e Prestiti.

Quanto all'attività svolta da Oaklins Italy, società controllata da Banca Akros, si segnala la conclusione di quattro operazioni di M&A lato "sell side": Sapici, Fedriani, Crespi e Ricotto, assistendo le rispettive famiglie imprenditoriali, nonché l'intensa attività di collaborazione con il network internazionale Oaklins che ha portato allo studio e realizzazione di operazioni cross-border e, nello specifico, le operazioni di M&A con le società Stardea e Wedely.

E' continuata l'attività di cross selling all'interno di Banca Akros e con la Capogruppo, in particolare con Finanza Strutturata, Lending Corporate Origination, Centri Corporate, Direzioni Territoriali, Direzione Terzo Settore, nonché con Banca Aletti.

Per quanto riguarda l'Equity Capital Markets, Banca Akros ha svolto il ruolo di Joint-Global Coordinator e Sponsor nella IPO di Generalfinance, l'unica operazione sul segmento STAR dell'Euronext Milan dei primi sei mesi del 2022 e la prima IPO sul mercato principale dallo scoppio del conflitto in Ucraina, per un controvalore totale raccolto di 38,5 milioni. Banca Akros ha svolto inoltre, tra gli altri, il ruolo di Financial Advisor del fondo Trinity Investments nella OPA volontaria totalitaria finalizzata al delisting su Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestione, nonché il ruolo di intermediario incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni nella summenzionata OPA ed in quella promossa su La Doria dal fondo Investindustrial. Nel secondo semestre Banca Akros ha partecipato agli aumenti di capitale di Saipem con il ruolo di Joint-Bookrunner e a quello di Landi Renzo con il ruolo di Financial Advisor; ha inoltre svolto il ruolo di Financial Advisor ed Intermediario Incaricato nell'OPA volontaria parziale su azioni proprie promossa da Culti.

Per quanto concerne il comparto delle attività di Debt Capital Market si segnala la partecipazione di Banca Akros al collocamento presso investitori istituzionali delle seguenti emissioni obbligazionarie del comparto Corporate: ENEL S.p.A.: Senior Sustainable Linked Bond a tasso fisso Multi Tranche (per 2,75 miliardi); Terna S.p.A.: Subordinated Hybrid Green Bond a tasso fisso (per 1 miliardo); FIS S.p.A.: Senior Secured Sustainable Linked Bond a tasso fisso con scadenza 2027 (per 350 milioni); Autostrade per l'Italia S.p.A.: Senior Bond a tasso fisso Multi Tranche (per 1 miliardo); Ferrovie dello Stato S.p.A.: Senior Green Bond a tasso fisso con scadenza 2027 (1,1 miliardi).

Nel comparto delle Financial Institutions, Banca Akros ha partecipato, in qualità di Joint-Bookrunner, al collocamento a clientela istituzionale delle seguenti emissioni obbligazionarie della Capogruppo Banco BPM: Subordinated Tier 2 Bond (per 400 milioni), Green Covered Bond (per 750 milioni) e Senior Non-Preferred Green Bond (due emissioni da 500 milioni ciascuna). Con il ruolo di Other Bookrunner ha partecipato al collocamento del titolo Subordinated AT1 Bond, per complessivi 300 milioni. Infine ha agito in qualità di Dealer in un'emissione di 300 milioni a tasso fisso sottoscritta interamente da Cassa Depositi e Prestiti.

Banca Akros ha inoltre partecipato, in qualità di Joint-Bookrunner, al collocamento dell'emissione di Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno S.p.A. di Subordinated Callable Tier 2 Bond a tasso fisso per 70 milioni.

Nel comparto degli emittenti SSA (Enti Sovranazionali, Sovrani e Agenzie Statali) Banca Akros ha partecipato, con il ruolo di Joint-Bookrunner, all'emissione da parte di Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. di un titolo Senior Sustainable a tasso fisso, per 750 milioni e all'emissione Invitalia S.p.A. di un titolo Senior a tasso fisso per 350 milioni.

Banca Akros è altresì intervenuta in oltre venti emissioni di primari emittenti italiani ed esteri, tra cui la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e la tedesca Kreditanstalt Für Wiederaufbau (KFW).

Infine nel comparto Securitisation & Structuring Solutions e delle cartolarizzazioni performing si segnala la partecipazione di Banca Akros, in qualità di Joint Arranger, alle seguenti operazioni di cartolarizzazione: "Sunrise 2022-1" e "Sunrise 2022-2", due cartolarizzazioni di crediti al consumo originati da Agos Ducato, rispettivamente pari a circa 1,2 miliardi e 1,1 miliardi.

Banca Akros ha inoltre assistito Alba Leasing S.p.A., con il ruolo di Joint Arranger, nell'operazione di cartolarizzazione di crediti derivanti da contratti di leasing "Alba 13 SPV S.r.l.", per un ammontare pari a circa 1,3 miliardi ed ha ricoperto il ruolo di Advisor Finanziario e Placement Agent di Generalfinance S.p.A. nell'ambito dell'incremento, fino a 738 milioni, del programma triennale di cartolarizzazione di crediti commerciali della stessa.

Insurance

2022 2021 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse (39) (1.352) 1.313 (97,1%)
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 5.399 19.321 (13.922) (72,1%)
Margine finanziario 5.360 17.969 (12.609) (70,2%)
Altri proventi netti di gestione 1.219 - 1.219
Risultato dell'attività assicurativa 31.718 - 31.718
Altri proventi operativi 32.937 - 32.937
Proventi operativi 38.297 17.969 20.328 113,1%
Spese per il personale (8.133) (155) (7.978) non sign.
Altre spese amministrative (6.478) (42) (6.436) non sign.
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (948) (15) (933) non sign.
Oneri operativi (15.559) (212) (15.347) non sign.
Risultato della gestione operativa 22.738 17.757 4.981 28,1%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (3) - (3)
Risultato lordo dell'operatività corrente 22.735 17.757 4.978 28,0%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (5.900) 516 (6.416)
Risultato netto dell'operatività corrente 16.835 18.273 (1.438) (7,9%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 16.835 18.273 (1.438) (7,9%)

(*) I dati relativi esposti nella colonna relativa all'esercizio precedente sono stati determinati in coerenza con la nuova struttura del Segment Reporting adottata dal 31 dicembre 2022.

Il settore denominato Insurance è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato delle partecipazioni detenute in Banco BPM Vita, Banco BPM Assicurazioni, Vera Vita e Vera Assicurazioni.

Si ricorda che, dal 1° luglio 2022, le compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni sono consolidate integralmente a seguito dell'acquisizione del controllo.

Si precisa che, per una migliore rappresentazione della redditività del settore in esame, il prospetto del conto economico riclassificato evidenzia anche i dati relativi all'esercizio precedente, sebbene il settore "Insurance" sia stato evidenziato solo a decorrere dall'esercizio 2022. Più in dettaglio nella colonna riferita al 2021 è esposto il contributo riferito alle compagnie Banco BPM Vita, Vera Vita e Vera Assicurazioni, valutate con il metodo del patrimonio netto, che fino al 2021 era esposto nel settore "Partnership Strategiche".

Andamento economico del settore

Il settore in oggetto chiude l'esercizio 2022 in flessione, attestandosi a 16,8 milioni, rispetto ai 18,3 milioni del 2021. La ragione di tale flessione è da ricercarsi, in prevalenza, nell'impatto negativo della valutazione dei titoli in portafoglio delle società assicurative, per effetto della dinamica dei mercati finanziari.

Premesso che il consolidamento integrale dal secondo semestre di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni non rende confrontabili i dati tra l'esercizio 2022 e quello 2021, Vera Vita e Vera Assicurazioni, valutate a equity, registrano nel complesso una flessione di 7,7 milioni. Il contributo del secondo semestre di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni apporta ricavi per 32,9 milioni, a fronte di costi, saliti a 15,6 milioni.

Tuttavia, proprio per dare visibilità della discontinuità generata dall'entrata nel perimetro del Gruppo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, si dà un focus della loro performance ed attività.

In particolare, il perdurare dell'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus, e, soprattutto, l'invasione russa a danni dell'Ucraina, hanno avuto un notevole impatto sui mercati finanziari. Infatti, per buona parte dell'anno, l'andamento di mercato di quasi tutte le classi di attivi è stato fortemente negativo e la diversificazione ha solo in parte attenuato le perdite, dato che (quasi) tutte le categorie di attivi nei portafogli delle Compagnie si sono mosse al ribasso, con conseguenti effetti sulle riserve di valutazione e sul risultato del periodo.

Si segnala che le stesse, rientrando nel perimetro di consolidamento integrale del gruppo Banco BPM, hanno adottato il principio contabile IFRS 9 con conseguente impatto a conto economico delle minusvalenze latenti nette dei titoli classificati FVTPL (azioni e fondi) pari a circa - 3,6 milioni.

Nonostante le difficoltà rilevate, la produzione lorda di periodo delle due società si è attestata su livelli consistenti, solo in leggero decremento rispetto a quella fatta registrare nell'analogo periodo del precedente esercizio. La raccolta diretta assicurativa complessiva, pari a 847 milioni (valori espressi secondo i principi contabili italiani), ha mostrato infatti un lieve decremento (-6,84%, pari a -62 milioni) nei dodici mesi.

In particolare, la raccolta premi vita delle compagnie, pari a 813 milioni, ha mostrato una flessione del 7% circa, rispetto al precedente esercizio, imputabile ai prodotti tradizionali, in linea con la strategia di focalizzazione dell'offerta su prodotti a minor impatto di capitale, in considerazione anche dell'attuale livello dei tassi di rendimento dei titoli governativi. In leggera contrazione anche la raccolta sui prodotti previdenziali. Anche i prodotti unit linked sono risultati in diminuzione (-48%).

I premi del business Danni sono stati pari a 34 milioni, in crescita dell'8% circa rispetto al 2021. In particolare, la crescita ha riguardato le garanzie Infortuni e Malattie legate ai prodotti protezione, che hanno registrato un incremento di circa 1,8 milioni.

Per quanto riguarda i costi operativi, si è registrata una crescita sia nelle spese del personale sia nelle altre spese amministrative, ove si sono rilevati i costi per l'adeguamento ai nuovi principi contabili IFRS17 e IFRS 9 ed alle spese relative al trasferimento nella nuova sede aziendale.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Nonostante Il 2022 sia stato un anno segnato da numerosi fenomeni esogeni impattanti, come descritto sopra, è stato sicuramente un anno ricco di iniziative, sia a livello d'innovazione di prodotto che di azioni marketing e commerciali per sostenere la diffusione dei prodotti assicurativi.

Per quanto concerne i prodotti Vita, sono stati infatti progettati e realizzati due nuovi prodotti di tipo unit linked, messi a disposizione della rete distributiva nell'arco del primo semestre. Le soluzioni assicurative sono state collocate per un periodo limitato di tempo (prodotti a finestra). Costruite con una strategia allocativo-gestionale, in collaborazione con Banca Aletti e Anima SGR, hanno riscosso un significativo gradimento tra i clienti di Banco BPM.

Accanto alle innovazioni riguardanti il ramo III, nel secondo semestre dell'anno si è chiuso il prodotto multiramo "Multiscelta 2". Parallelamente, si è realizzato un nuovo prodotto multiramo, "BPMVIta Personal Insurance" appositamente studiato per rispondere più coerentemente alle condizioni contemporanee dei mercati finanziari e alle esigenze della clientela.

In un anno segnato dalla contemporaneità di diverse crisi, sono state diverse le iniziative per supportare la rete di vendita, tra cui si sottolinea il progressivo rafforzamento del processo di offerta a distanza e la campagna commerciale a sostegno della vendita del prodotto rivalutabile "Coupon 3".

Per quanto riguarda i prodotti protezione, venduti da Banco BPM Assicurazioni, l'attività di marketing è stata mirata ad aiutare direttamente e indirettamente le reti distributive in modo da aumentare l'efficacia della proposizione commerciale.

La compagnia ha inoltre realizzato, in continuità con gli anni precedenti, un'attività di indagine sulla qualità percepita dalla clientela in caso di sinistro.

Sul fronte comunicazionale, in stretta collaborazione con le strutture competenti di Banco BPM, sono stati effettuati diversi interventi per promuovere la conoscenza presso la clientela delle offerte delle compagnie, con una particolare promozione del nuovo prodotto dedicato alla protezione delle imprese, per cui sono state realizzati poster e depliant fisici destinati alle agenzie oltre alle campagne comunicazionali virtuali.

Sono stati inoltre approntati numerosi supporti per momenti formativi dedicati alla rete distributiva. In collaborazione con la Direzione commerciale interna e di Banco BPM, si è provveduto a creare ulteriori schede prodotto a taglio commerciale, in modo da costituire un ulteriore aiuto alla vendita.

La pianificazione di momenti di attenzione della rete distributiva elaborata in stretta collaborazione con i servizi competenti di Banco BPM, sono stati numerosi, diversificati nelle modalità, nella durata e nel momento, susseguendosi, di fatto, per tutto il 2022. Da segnalare in particolare, sul finire dell'anno, un'iniziativa congiunta con il distributore per promuovere la garanzia RC del prodotto MP5 come soluzione adeguata alla nuova normativa nazionale (in vigore dal 2022) che richiede agli sciatori una copertura assicurativa a copertura del rischio di danneggiamento altrui.

Nel corso del II semestre dell'anno si è rapidamente operato per effettuare il rebranding completo delle Compagnie per dare immediata visione interna ed esterna del cambio di proprietà e conseguentemente di denominazione delle Compagnie, oggi Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A..

Inoltre, anche nel corso del 2022, sono proseguite le attività di adeguamento normativo, in linea che le richieste dell'ente regolatore, impattanti sul processo di realizzazione dei nuovi prodotti assicurativi, con l'obiettivo di favorire ulteriormente la trasparenza nei confronti dell'investitore-assicurato e, in particolare, la confrontabilità tra i prodotti disponibili sul mercato, oltre alla sempre più attenta corrispondenza tra esigenze della clientela e soluzioni assicurative proposte. L'impegno è ulteriormente cresciuto anche sul fronte delle azioni di controllo delle reti distributive che hanno perfezionato i propri strumenti di analisi.

Partnership Strategiche

2022 2021 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse (1.961) (3.185) 1.224 (38,4%)
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 150.221 210.286 (60.065) (28,6%)
Margine finanziario 148.260 207.101 (58.841) (28,4%)
Proventi operativi 148.260 207.101 (58.841) (28,4%)
Spese per il personale (1.741) (1.780) 39 (2,2%)
Altre spese amministrative (619) (479) (140) 29,2%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (40) (175) 135 (77,1%)
Oneri operativi (2.400) (2.434) 34 (1,4%)
Risultato della gestione operativa 145.860 204.667 (58.807) (28,7%)
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti - (18.673) 18.673
Risultato lordo dell'operatività corrente 145.860 185.994 (40.134) (21,6%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 1.429 1.845 (416) (22,5%)
Risultato netto dell'operatività corrente 147.289 187.839 (40.550) (21,6%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 147.289 187.839 (40.550) (21,6%)

(*) I dati relativi esposti nella colonna relativa all'esercizio precedente sono stati determinati in coerenza con la nuova struttura del Segment Reporting adottata dal 31 dicembre 2022.

Il settore denominato Partnership Strategiche è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato delle partecipazioni detenute in Agos Ducato, Alba Leasing, Selmabipiemme Leasing, Gardant Liberty Servicing e Anima Holding.

Si precisa che, per una migliore rappresentazione della redditività del settore in esame, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti rispetto a quelli pubblicati nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2021 per tenere conto delle modifiche apportate alla struttura del Segment Reporting. Più in dettaglio il contributo riferito alle compagnie Banco BPM Vita, Vera Vita e Vera Assicurazioni, valutate con il metodo del patrimonio netto, è stato scorporato dal settore "Partnership Strategiche" ed esposto nel nuovo settore "Insurance".

Andamento economico del settore

I proventi operativi del settore in esame ammontano a 148,3 milioni, in diminuzione rispetto all'esercizio precedente, sostanzialmente a seguito di minor utili ad equity (-60,1 milioni). In particolare, tra gli utili a patrimonio netto, si segnala la flessione del contributo di Anima Holding (-8,0 milioni, rispetto all'esercizio precedente), di Agos (-51,3 milioni), che aveva beneficiato di componenti straordinarie di natura fiscale. Si segnala, inoltre, il mancato apporto conseguente alla cessione di Factorit, avvenuta nel primo trimestre dell'esercizio, in previsione della quale era stato contabilizzato a conto economico 2021 un impairment pari a 18,7 milioni. Sostanzialmente stabili i costi operativi.

Corporate Center

2022 2021 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 503.060 433.721 69.339 16,0%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 1.863 2.333 (470) (20,1%)
Margine finanziario 504.923 436.054 68.869 15,8%
Commissioni nette (30.866) 4.632 (35.498)
Altri proventi netti di gestione 59.923 65.417 (5.494) (8,4%)
Risultato netto finanziario 256.467 213.127 43.340 20,3%
Altri proventi operativi 285.524 283.176 2.348 0,8%
Proventi operativi 790.447 719.230 71.217 9,9%
Spese per il personale (375.449) (417.759) 42.310 (10,1%)
Altre spese amministrative 317.335 342.303 (24.968) (7,3%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (163.074) (127.230) (35.844) 28,2%
Oneri operativi (221.188) (202.686) (18.502) 9,1%
Risultato della gestione operativa 569.259 516.544 52.715 10,2%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (79.836) (49.932) (29.904) 59,9%
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (108.347) (141.633) 33.286 (23,5%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (9.038) (345) (8.693) -
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (6.401) (5.955) (446) 7,5%
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti 2.258 (95) 2.353
Risultato lordo dell'operatività corrente 367.895 318.584 49.311 15,5%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (141.174) (119.035) (22.139) 18,6%
Risultato netto dell'operatività corrente 226.721 199.549 27.172 13,6%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (9.632) (25.556) 15.924 (62,3%)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - 48.808 (48.808)
Impairment su avviamenti (8.132) - (8.132)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte 4.818 4.354 464 10,7%
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (19.192) (8.802) (10.390) 118,0%
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 786 284 502 176,8%
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 195.369 218.637 (23.268) (10,6%)

(*) I dati relativi esposti nella colonna relativa all'esercizio precedente sono stati determinati in coerenza con la nuova struttura del Segment Reporting adottata dal 31 dicembre 2022.

La business line Corporate Center è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato non rappresentati nelle altre linee di business. Nello specifico, il Corporate Center include gli apporti economici della Finanza della Capogruppo Banco BPM, delle società immobiliari del Gruppo, delle attività di run-off relative al business del leasing del Gruppo, nonché della gestione accentrata delle funzioni a favore di tutto il Gruppo (Cost management, Personale, etc.).

Si precisa che, per una migliore rappresentazione della redditività del settore in esame, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti rispetto a quelli pubblicati nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2021 per tenere conto delle modifiche apportate alla struttura del Segment Reporting. Più in dettaglio, il contributo riferito

al business del leasing del Gruppo, che fino al 2021 era evidenziato in uno specifico settore, è stato ricondotto al settore "Corporate Center".

Andamento economico del settore

I proventi operativi complessivi del Corporate Center ammontano a 790,4 milioni, in aumento rispetto al 2021 (+71,2 milioni).

In particolare, il margine di interesse si attesta a 503,1 milioni, in crescita di 69,3 milioni. Importante è stato il contributo del portafoglio titoli della Capogruppo, sebbene il suo apporto sia stato contrastato dalla crescita del costo del funding per finanziarlo, soprattutto nella sua componente in dollari. Il rialzo dei tassi, tuttavia, ha altresì penalizzato le emissioni obbligazionarie istituzionali del Gruppo, anche per effetto dei nuovi collocamenti effettuati per 5 miliardi. Il ritorno al mercato obbligazionario va letto unitamente al rimborso anticipato di 12,5 miliardi di una quota del TLTRO III. In particolare, le decisioni operate dalla BCE, sia di incremento dei tassi sia di modifica del meccanismo di calcolo del tasso applicato al TLTRO, hanno generato un incremento di interessi passivi per 170,8 milioni, solo in parte bilanciato dal reimpiego della liquidità in Deposit Facility.

Tuttavia, nel complesso, il Corporate Center registra una crescita sia per effetto dei maggiori impieghi con controparti istituzionali sia a seguito della mancata retrocessione alla Rete Commerciale del beneficio che derivava dallo special interest period del TLTRO III.

La flessione registrata dalle commissioni nette di 35,5 milioni rispetto all'esercizio precedente è dovuta in gran parte alle nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica che, a fronte del beneficio di una riduzione dei rischi del Gruppo, gravano sulla voce in oggetto per circa 25 milioni. Inoltre, si registra l'effetto legato alla retrocessione alla Rete Commerciale, da parte della Tesoreria di Capogruppo, di una parte dei ricavi rivenienti dalla nuova operatività in cambi della Rete, effettuata con la propria clientela.

In flessione gli altri proventi di gestione, pari a 59,9 milioni, per effetto di numerose componenti straordinarie positive nel corso del 2021.

Il risultato netto finanziario si attesta a 256,5 milioni, beneficiando di plusvalenze derivanti dalla cessione di una quota del portafoglio titoli e di maggiori utili da negoziazione. Questi ultimi hanno più che compensato l'impatto negativo dato dalla valutazione di alcuni titoli detenuti dal Gruppo, in particolare dal titolo Nexi, in calo di 84 milioni rispetto allo scorso esercizio.

In crescita gli oneri operativi, pari a 221,2 milioni. La riduzione delle spese del personale, scese a 375,4 milioni, per la progressiva riduzione degli organici, è stata più che compensata dalla crescita delle altre spese amministrative e dagli ammortamenti, per effetto delle dinamiche inflattive e dei nuovi investimenti effettuati.

Il costo del credito si attesta a 79,8 milioni, dovuto quasi integralmente ai crediti del Leasing, soprattutto per effetto dell'impatto derivante dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing, a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati deliberata dal Gruppo.

In contrazione il Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali, pari a 108,3 milioni. Tra le altre voci di Conto Economico si segnala il venir meno di una posta significativamente positiva registrata nel 2021, relativa all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso strumentale del Gruppo.

Si riducono gli oneri sistemici, pari a 9,6 milioni, in quanto nel corso del precedente esercizio erano stati addebitati contributi addizionali, pagati al Fondo Nazionale di Risoluzione, per 28,6 milioni lordi.

Si registrano, infine, un impairment di avviamenti per 8,1 milioni ed un sensibile incremento della voce relativa alla Purchase Price Allocation, pari a 19,2 milioni, per effetto del consolidamento delle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni dal 1°luglio 2022.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Finanza

La Capogruppo è il polo di coordinamento e di presidio delle politiche di gestione delle poste strutturali dell'attivo e del passivo, proprie e delle altre società del Gruppo, finalizzate all'ottimizzazione del capitale disponibile, all'individuazione di opportune operazioni e di strategie di funding per il Gruppo, mediante azioni sui mercati domestici e internazionali, nonché al presidio delle esigenze di liquidità e delle sue dinamiche, come anche della gestione dei portafogli titoli e di altri strumenti finanziari della proprietà del Gruppo.

L'operatività della Finanza di Gruppo si articola attraverso le seguenti strutture operative: Funding e Capital Management, Banking Book e ALM, Trading e Fondi e Group Treasury.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Funding e Capital Management

La posizione di liquidità del Gruppo si è mantenuta estremamente robusta per tutto il 2022; gli indicatori di liquidità, LCR e NSFR nel corso dell'anno sono rimasti ampiamente al di sopra degli obiettivi di Risk Appetite Framework del Gruppo.

Nel corso del 2022, in conseguenza delle mutate condizioni economiche e di politica monetaria introdotte dalla Banca Centrale Europea, il ricorso al funding a medio lungo termine da BCE (TLTRO III) è stato ridotto di 12,5 miliardi e si attesta al 31 dicembre 2022 a 26,7 miliardi.

Durante l'anno la BCE ha variato le condizioni relative al tasso di interesse applicabile ai finanziamenti TLTRO che è passato da un territorio negativo ad inizio 2022 al tasso applicato sulla deposit facility, pari al 2%. Nel mese di dicembre 2022 la Banca ha, pertanto, proceduto al rimborso anticipato parziale della TLTRO in scadenza a giugno 2023 per 12,5 miliardi.

In relazione all'attività di emissione di strumenti obbligazionari destinati al mercato wholesale, si è provveduto all'adeguamento ed aggiornamento del programma EMTN anche attraverso dei supplement e dei programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite utilizzabili per le emissioni di covered bond.

Per quanto concerne le emissioni obbligazionarie pubbliche, si segnalano cinque collocamenti per complessivi 2,45 miliardi. Nel dettaglio sono stati emessi: (i) a gennaio uno strumento Subordinato Tier II, con scadenza 10 anni (rimborsabile anticipatamente dopo 5 anni dall'emissione, ad opzione dell'emittente e previa approvazione del regolatore) per un ammontare pari a 400 milioni e cedola del 3,375%, (ii) a marzo un Green Covered Bond di 750 milioni con maturity 5 anni e cedola pari a 0,75% che costituisce la emissione inaugurale di Green Covered Bond per Banco BPM; (iii) ad aprile un Additional Tier I per 300 milioni perpetuo (rimborsabile anticipatamente dall'emittente dopo 5 anni dalla data di emissione) e cedola del 7,00% e (iv) a settembre e novembre due emissioni di Green Senior Non Preferred entrambe di 500 milioni con maturity rispettivamente pari a 4 anni e 5 anni con opzione di rimborso anticipato a favore dell'emittente dopo 4 anni dall'emissione, con cedola pari al 6,0% per entrambe le emissioni.

Infine, relativamente alle attività di ottimizzazione degli RWA, si segnala che a dicembre sono state concluse due operazioni di cartolarizzazione sintetica:

  • cartolarizzazione sintetica "Sofia": operazione che prevede la copertura della tranche junior da parte di due investitori di mercato e la copertura della tranche mezzanine tramite una polizza assicurativa. Il portafoglio sottostante è costituito da finanziamenti specialised lending per un ammontare di circa 1,5 miliardi suddivisi tra project finance e real estate. Si tratta della prima operazione che prevede la copertura di una tranche da parte di una assicurazione;
  • cartolarizzazione sintetica "Greta": operazione realizzata con un investitore di mercato che prevede la garanzia della tranche mezzanine di un portafoglio di circa 1,7 miliardi di crediti in bonis erogati a SME, Mid Corporate e Mid Corporate Plus.

Banking Book e ALM

ALM

La gestione del rischio di tasso del Banking Book è operativamente effettuata in modo accentrato dalla Capogruppo in un'apposita Funzione delegata e le scelte di gestione hanno come obiettivo primario l'esigenza di contemperare il riequilibrio delle dinamiche di volatilità del valore economico con la volatilità del margine di interesse al variare della curva dei tassi di mercato monetari e finanziari in genere, in accordo con quanto previsto dalla normativa specifica (BCBS, CRR/CRD, EBA, Banca d'Italia).

Il Gruppo utilizza un sistema integrato di Asset Liability Management (ALM) con l'obiettivo di elaborare le misure di rischio che prevedono anche il ricorso a modelli e misure comportamentali e la gestione è prioritariamente imperniata su un modello di "natural hedge" che tende a perseguire una naturale compensazione dei rischi generati dai gap delle poste passive e attive. Le poste in cui sono presenti le coperture sono soprattutto quelle a vista, le emissioni obbligazionarie, i mutui ipotecari e il portafoglio titoli.

Gestione dei Portafogli di Proprietà

Relativamente alla gestione degli strumenti finanziari dell'attivo, nel corso del 2022 si sono seguite le strategie sinteticamente descritte di seguito.

Posizioni nella categoria contabile HTCS

Il portafoglio del business model HTCS della Capogruppo nel corso del 2022 ha subito un lieve incremento, passando da 9,9 a 10,9 miliardi.

La quota governativa è il principale oggetto di questo incremento, dato da una combinazione di acquisti equamente suddivisi tra Titoli di Stato domestici ed esteri, rispettivamente +0,7 e +0,4 miliardi.

La componente non governativa, incrementata nel suo complesso di circa 500 milioni a partire della fine di agosto, ha visto una riduzione della quota-parte allocata in questa categoria contabile, la cui percentuale sul totale è sceso da 65% a 55% circa. La riallocazione non ha modificato sostanzialmente le strategie poste in essere già nell'esercizio 2021, caratterizzate da un focus sulle emissioni ESG e una forte attenzione al livello di diversificazione e di rating medio, mantenuti entrambi più elevati possibile stante gli obiettivi di redditività assegnati a questi specifici investimenti. La quota di emissioni ESG sul portafoglio complessivo di titoli non governativi detenuto dalla Capogruppo è pari al 25% con un incremento, rispetto allo scorso esercizio, dell'11%.

Posizioni nella categoria contabile HTC

Nel 2022 il portafoglio HTC del Banking Book della Capogruppo è aumentato da 18,7 miliardi a 26,8 miliardi nominali. Il portafoglio governativo è stato oggetto dell'incremento più sostanziale per un totale di 7,4 miliardi, registrati a fronte di una pluralità di operazioni: nella prima parte dell'anno si sono perfezionate le vendite a termine negoziate nel 2021 per 2 miliardi e sono stati alienati 1,8 miliardi di titoli mentre in seguito, a fronte del forte movimento di rialzo dei tassi derivante dalla situazione geopolitica, si è intrapresa un'attività di reinvestimento ed incremento del portafoglio focalizzata in titoli domestici nel primo caso, esteri nel secondo.

La componente non governativa contabilizzata in HTC è stata la principale beneficiaria dell'incremento complessivo in questa tipologia di obbligazioni, riscontrando un incremento dei nominali complessivi di oltre 600 milioni. L'allocazione dei nuovi investimenti è avvenuta coerentemente con le strategie descritte per la categoria contabile HTCS.

Trading e Fondi

Posizioni nella categoria contabile HFT

Per quanto concerne l'attività di negoziazione, si evidenzia come l'inizio del 2022 sia stato affrontato senza sostanziali discontinuità rispetto alla fine del precedente anno, vale a dire con un posizionamento obbligazionario inferiore rispetto a quello degli anni precedenti ma pur sempre orientato ad essere il principale driver delle performance di trading tramite strategie di carry-trade. Il repentino mutamento delle condizioni di mercato derivanti dallo scoppio del conflitto russo-ucraino, dall'esacerbarsi delle pressioni inflazionistiche e dalle aspettative di rapida conclusione delle politiche monetarie accomodanti, inclusa quella della BCE, ha portato non solo ad un generalizzato incremento dell'avversione al rischio trasversale alle varie asset-class ma anche ad una forte rarefazione della liquidità degli strumenti di tasso che, data anche la presenza di diversi strumenti off-the-run, ha ridotto consistentemente il margine d'intervento sulla componente obbligazionaria. Per controbilanciare parzialmente il profilo di rischio complessivo dell'attività di trading, è stata prontamente implementata una strategia ribassista sui mercati azionari, opportunamente invertita nella tarda primavera. Anche l'attività di trading tramite negoziazione delle divise e relative opzioni ha ricevuto un forte impulso nella seconda parte dell'anno, contestualmente alla decisione di rifocalizzare l'attività di trading sulle componenti azionaria e divisa.

Alternative Investments e Fondi

Nel corso del 2022 è proseguita l'attività di investimento in Fondi Alternativi sia italiani che esteri e si è continuato a privilegiare il Private Equity, anche se, nell'ottica di attenuazione del rischio e diversificazione dei mercati, l'investimento ha interessato, come negli anni precedenti, anche le altre asset class, quali il private debt, il venture capital e l'infrastructure. Particolare attenzione è stata posta nella selezione dei Fondi di Investimento Alternativi sull'implementazione dei fattori ESG nella policy di investimento attuata dai gestori.

Group Treasury

La posizione di liquidità della Banca nel corso del 2022 è stata rilevante e le vantaggiose condizioni offerte da BCE come funding TLTRO III hanno contribuito al conseguimento di un significativo risultato economico nella gestione della tesoreria. Nel corso dell'anno Banco BPM ha aderito alla Deposit Facility, operazione di impiego della liquidità a un giorno in BCE, per una media giornaliera (giorni festivi inclusi) di circa 29,4 miliardi.

Nel corso del 2022 l'attività del Money Market Desk ha registrato un'intensa operatività in forex swap sia per esigenze di copertura dei conti in divisa estera presso le varie banche tesoriere sia per cogliere opportunità di arbitraggio, esprimendo un turn over medio mensile intorno ai 13 miliardi di ammontare nominale (controvalore in euro) con un incremento del 10% rispetto all'anno precedente.

Le tensioni geopolitiche hanno influenzato l'operatività sulle divise estere ma sono state gestite minimizzando l'impatto economico negativo e ponendo ancora maggior attenzione verso le esigenze della clientela commerciale del Gruppo.

Dopo aver aderito tra dicembre 2020 e marzo 2021 alle Controparti Centrali Eurex Clearing AG e LCH SA, nel corso del 2022 Banco BPM ha incrementato notevolmente le attività di finanziamento titoli negoziabili con tali controparti, riducendo rischi operativi e rischi controparte nonché ottimizzando il funding sul periodo brevissimo. Sul fronte dell'investimento secured della liquidità in eccesso si conferma, come lo scorso anno, la marcata riduzione dei volumi a causa del costante permanere dei tassi repo General Collateral al di sotto del tasso della Deposit Facility di BCE.

L'attività di secured financing sugli asset di proprietà ha evidenziato una raccolta giornaliera che si è mediamente attestata a circa 12,1 miliardi, mentre l'attività di impiego, comprensiva dell'operatività di lungo termine, è stata mediamente pari a circa 800 milioni.

Considerando il portafoglio di titoli governativi in dollari americani, nel 2022 si è registrato un deciso rialzo della curva dei tassi repo USD su tutte le principali scadenze. Quello della Federal Reserve è stato l'aumento dei tassi ufficiali più rapido, veloce e imponente negli ultimi decenni. Per il finanziamento dei governativi USD si è scelto di adottare una strategia di diversificazione delle scadenze al fine di garantire la miglior efficienza del funding di quel portafoglio.

Nel corso del quarto trimestre 2022 sono state estinte tutte le operazioni di prestito titoli non collateralizzato (il cui outstanding totale ammontava a circa 2,4 miliardi) con sottostanti titoli di categoria High Quality Asset.

Le operazioni di repo a medio/lungo termine con sottostanti titoli non governativi, in particolare con l'utilizzo di emissioni di strumenti meno liquidi, hanno subito un'ulteriore sensibile diminuzione nell'arco dell'anno a fronte delle progressive scadenze naturali.

L'azione di ottimizzazione del collaterale è proseguita anche attraverso operazioni cosiddette di collateral switch.

Nel corso del 2022 è stata attivata una contenuta operatività su derivati Overnight Index Swap su piattaforma elettronica, aventi come parametro variabile €str e con un orizzonte breve; la maggior parte dei deal effettuati sono stati oggetto di unwinding prima della loro scadenza effettiva.

L'attività di negoziazione in cambi spot ha evidenziato, rispetto all'anno precedente, un incremento dei volumi di circa il 10% in ammontare nominale.

Infine sono state poste le basi per l'incremento dell'attività di collaborazione con la Rete commerciale sui cambi spot e a termine, coinvolgendo le strutture specialistiche rivolte alle PMI, con positivi segnali rispetto alle proprie potenzialità.

Gestioni patrimoniali

Nel segmento del Corporate Center confluiscono inoltre le attività connesse alle gestioni patrimoniali di Banca Aletti, le cui commissioni di negoziazione e performance, nella logica di allocazione delle risorse ai diversi segmenti e di analisi delle relative performance definita dal Gruppo, non sono attribuite alla Rete Private.

Con riferimento agli asset gestiti, gli investimenti posti in essere sono stati caratterizzati da una riduzione della componente azionaria nei primi mesi dell'anno, in sottopeso, in contrazione rispetto al sovrappeso iniziale; successivamente l'incidenza di tale asset class è stata ridotta via via che le condizioni macroeconomiche, monetarie e finanziarie si modificavano verso atteggiamenti più restrittivi. La duration media di portafoglio obbligazionario è stata mantenuta in costante deciso sottopeso, in considerazione delle politiche monetarie restrittive poste in essere e prospettate dalle Banche Centrali a causa della forte crescita dell'inflazione. Nella seconda parte dell'anno, dopo aver mantenuto elevata liquidità a protezione del patrimonio, si è provveduto ad investire quanto disponibile in titoli governativi con scadenze di breve termine, con tassi di rendimento nominale decisamente positivi. Gli investimenti

sui mercati obbligazionari societari sono stati mantenuti in posizione di sottopeso, in considerazione del deterioramento degli aggregati macroeconomici e per via della sensitivity dell'asset class al rialzo dei tassi ufficiali.

Gli investimenti in attività finanziarie esposte al rischio cambio sono stati mantenuti nell'intorno della neutralità, con focus principale sul dollaro Usa, che durante l'anno ha realizzato apprezzamenti consistenti per vari motivi, tra i quali la capacità di rendimento più elevato ed in virtù del suo status di divisa rifugio.

Al 31 dicembre 2022 le masse in gestione si sono attestate a 3,2 miliardi, lievemente inferiori alle masse di fine 2021 (3,5 miliardi), con contribuzione positiva da parte della raccolta netta e negativa per gli effetti di mercato.

Leasing

A decorrere dall'esercizio 2022 il Leasing non viene più evidenziato quale "settore operativo" da assumere a riferimento per l'analisi delle performance e per la predisposizione dell'informativa ai sensi del principio contabile IFRS 8. Il contributo economico del Leasing è stato pertanto incluso nel settore "Corporate Center", pur rimanendo oggetto, considerata la dimensione del portafoglio gestito al 31 dicembre 2022 pari a circa 1,1 miliardi lordi, di continuo monitoraggio interno.

Il portafoglio del comparto Leasing, gestito in un'ottica di run-off non essendo prevista la stipula di nuove operazioni né l'erogazione di nuova finanza su quelle in decorrenza, comprende le attività relative ai contratti dell'ex Banca Italease e della ex Release, entrambe confluite nella Capogruppo.

Come dettagliatamente descritto nella parte A – Politiche contabili - Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo, nel corso dell'esercizio il comparto in esame è stato interessato da una operazione di ristrutturazione di esposizioni creditizie riconducibili ad un primario gruppo immobiliare (c.d. "Progetto Wolf"), finalizzata a perseguire una gestione attiva degli immobili sottostanti le suddette esposizioni, mediante il supporto di un partner specializzato individuato in Aurora Recovery Capital S.p.A (AREC) e l'ingresso di nuova finanza fornita da investitori terzi per finanziare lo sviluppo degli immobili. In particolare, l'operazione ha previsto la cessione dei crediti, per un valore lordo pari a 461,1 milioni, alla società veicolo di cartolarizzazione Lilium SPV, nonché il trasferimento dei contratti di leasing e dei relativi immobili ad una LeaseCo (Ninfa LeaseCo S.r.l.).

Comparto immobiliare

Al 31 dicembre 2022 il valore di bilancio del complessivo patrimonio immobiliare del Gruppo ammonta a 2,4 miliardi.

L'attività del settore immobiliare è caratterizzata sia dalla gestione del patrimonio strumentale del Gruppo sia dalla valorizzazione, sviluppo e dismissione di quello non strumentale.

A seguito dell'incorporazione nella Capogruppo, realizzata nell'esercizio, delle controllate Bipielle Real Estate e Release si è completato il processo di riorganizzazione del comparto immobiliare.

L'attività svolta dal Gruppo nel corso del 2022 è stata orientata all'efficientamento degli spazi occupati e alla riduzione dei costi di gestione degli stessi, proseguendo il piano di razionalizzazione delle piazze che prevede il rilascio di immobili di terzi e/o di proprietà vuoti o solo parzialmente occupati.

L'attività relativa alla valorizzazione e commercializzazione del patrimonio non strumentale si inserisce in un mercato che dopo un 2021 di forte crescita economica mondiale ha registrato ancora una crescita ma con un rallentamento della ripresa e nel quale la guerra in Ucraina e la crisi energetica hanno sospinto l'inflazione, riducendo il potere d'acquisto e il reddito pro capite.

Un altro importante elemento che influenza il mercato immobiliare è legato al credito in quanto l'accresciuto costo del debito ha ridotto drasticamente la portata del canale creditizio.

Diversa, invece, la situazione sul versante corporate, dove la ripresa è risultata vigorosa fino a tutto il terzo trimestre, alimentata dall'accresciuta attrattività dei settori alternativi (logistica e alberghiero), a cui si è aggiunto il ritorno di interesse per il segmento direzionale di tipo "core". Dal punto di vista degli investimenti, risalgono i rendimenti netti, ma più lentamente rispetto ad altre realtà europee, mentre crescente importanza ha assunto il tema ESG per le società e gli investitori stranieri.

A tale riguardo, un fattore importante è il forte legame fra credito e sostenibilità nel mercato immobiliare in termini di efficienza energetica, in quanto la normativa sul credito immobiliare e le linee guida dell'Autorità Bancaria Europea prevedono di tener conto dei fattori ESG nella determinazione del valore della garanzia reale sugli

immobili. In aggiunta, i fattori di rischio climatici e ambientali potrebbero impattare anche nei processi di valutazione dell'immobile.

Nonostante il contesto di ripresa, nel corso del 2022 le operazioni di vendita del Gruppo hanno registrato un rallentamento dovuto al fatto che le caratteristiche degli immobili detenuti – in termini di location e di requisiti energetici – non risultano del tutto coincidenti con quelle che hanno trainato il mercato immobiliare. In aggiunta, nel corso del 2022 si sono registrati alcuni ritardi nell'attività deliberativa di pratiche edilizie ed urbanistiche, necessarie a perfezionare gli atti notarili

Nel corso del 2022 il Gruppo ha stipulato rogiti per circa 55 milioni; al 31 dicembre 2022 gli impegni di vendita che rispettano i requisiti IFRS 5 ammontano a 133 milioni, in aumento rispetto ai106 milioni al 31 dicembre 2021.

Sul fronte locazioni, il mercato di quelle commerciali italiane procede in terreno positivo con un forte recupero della domanda di affitti.

I primi nove mesi dell'anno hanno visto una crescita esponenziale del numero di contratti sottoscritti, un segnale di come le difficoltà economiche vissute dal comparto stiano lasciando spazio a una ritrovata fiducia da parte di cittadini e imprese.

Il settore più attrattivo per gli investimenti si conferma quello degli uffici di nuova generazione e soprattutto con ottimi coefficienti energetici oppure di tipo "core" dove la città cardine per la locazione rimane Milano, vero e proprio punto di riferimento del settore con un capitale investito che raggiunge i 2,7 miliardi.

In fase di ripresa anche il segmento delle locazioni retail e il settore del turismo con un importante incremento degli investimenti e delle locazioni.

Per quanto riguarda i conduttori degli spazi locati dal Gruppo, dopo un primo trimestre ancora critico, si sono quasi azzerate le richieste di riduzione dei canoni di locazione. In particolare, per il settore turismo, non sono state avanzate richieste di riduzione del canone per le strutture stagionali (di proprietà delle società immobiliari di scopo controllate), mentre quelle con clientela business hanno ancora risentito della coda della pandemia nella prima parte dell'anno, con impatti sul fatturato e relativa richiesta di adeguamento temporaneo al ribasso del canone di locazione.

A livello di Gruppo è proseguita inoltre l'attività di "messa a reddito" degli spazi liberi, compresi quelli rivenienti dalle recenti chiusure delle filiali, anche per compensare la riduzione degli immobili a reddito conseguente alle cessioni di immobili affittati intervenute in corso d'anno.

Da ultimo, l'aggiornamento delle valutazioni al 31 dicembre 2022 del patrimonio immobiliare del Gruppo ha determinato un effetto economico complessivamente negativo per 108,3 milioni. Tale effetto recepisce le nuove stime del fair value - elaborate mediante il supporto di apposite perizie rilasciate da primarie società, sulla base degli standard "RICS Valuation" - piuttosto che i valori di presunta vendita desunti dalle trattative in corso.

Le cause sottostanti tale risultato sono molteplici e riconducibili sia all'evoluzione intervenuta nei parametri di mercato, sia ad eventi che hanno interessato alcuni specifici immobili tali da richiedere una revisione delle assunzioni utilizzate nelle precedenti stime.

LA GESTIONE DEI RISCHI

Adeguatezza patrimoniale e principali rischi

L'attuale livello dei fondi propri e delle attività di rischio ponderate consente al Gruppo Banco BPM di rispettare ampiamente sia le soglie regolamentari sia le specifiche soglie richieste dall'Organo di Vigilanza al termine dello svolgimento del processo di Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management, agli stakeholder e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in condizioni di normalità e di stress, in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 e delle linee guida specifiche comunicate alle banche dalla BCE. L'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti dall'Autorità di Vigilanza. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di budget e Piano Strategico e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework (RAF). Il framework RAF è lo strumento che consente in modo unitario e sinergico di stabilire, formalizzare, comunicare e monitorare la coerenza del profilo di rischio del Gruppo e delle singole legal entity con la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione e costituisce elemento di indirizzo per la predisposizione dei principali processi aziendali. La Funzione Rischi sviluppa il RAF a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, rivedendo almeno annualmente il framework anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera. A seguito della finalizzazione dell'operazione di acquisizione della partecipazione di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, la Funzione Rischi della Capogruppo a supporto della Funzione Rischi della Compagnia Assicurativa ha collaborato alla revisione del RAF riferito alle compagnie assicurative, allineandolo al RAF di Gruppo.

L'attività di gestione ex-ante dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo – OMR (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.), che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi, tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente. Il perimetro di applicazione dei pareri ex-ante della funzione Rischi è stato ampliato prevedendo il rilascio di un parere preventivo anche per le Operazioni definite Significative – OS. Queste ultime riguardano l'ambito creditizio e consentono di sottoporre a valutazione preventiva un numero di operazioni creditizie significativamente maggiore, sia in fase di erogazione – con riferimento anche al portafoglio SME – sia in fase di classificazione da maggiore a minor rischio e viceversa. Il perimetro delle OMR e delle OS in ambito creditizio di Gruppo è stato ampliato, includendo le valutazioni relative ad operazioni Real Estate Finance (in particolare Real Estate Development – RED – e Income Producing Real Estate – IPRE). Il punto di partenza di vari processi strategici del Gruppo Banco BPM – tra i quali si ricordano il budget annuale, il RAF, i processi di valutazione dell'adeguatezza di capitale (ICAAP) e di liquidità (ILAAP) – è rappresentato dal processo di Risk Identification. Nell'ambito dell'attuale contesto regolamentare, il processo di Risk Identification ha assunto sempre più importanza, in quanto le Autorità di Vigilanza competenti verificano se le istituzioni abbiano in essere un adeguato framework di identificazione, comprensione, misurazione e gestione dei rischi.

Il processo di Risk Identification è svolto a livello di Gruppo e prevede il coinvolgimento del Top Management del Gruppo e delle principali società (Banca Akros, Banca Aletti, Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni), facendo leva sulla loro esperienza e visione strategica, al fine di identificare i principali fattori di rischio e i rischi emergenti verso i quali il Gruppo e/o le legal entity rilevanti sono, oppure potrebbero, essere esposte, sia in condizioni di normalità che di scenario avverso. Il loro coinvolgimento, attraverso interviste dedicate, rende il processo di Risk Identification effettivamente agito e conosciuto nella Banca. Tra la fine del secondo e la prima metà del terzo trimestre 2022 si è concluso il processo di aggiornamento della Risk Identification. Quali elementi di novità rispetto al 2021, si segnala: (i) l'estensione del processo di Risk Indentification alle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni; (ii) la declinazione di fattori di rischio specifici per le tematiche ESG e per il business assicurativo; (iii) nell'ambito ESG, la suddivisione tra le tematiche legate al clima e quelle di governance e social sustainability.

Tra le attività a presidio dei rischi assunti rientra altresì un efficace sistema di reporting integrato dei rischi, a livello di Gruppo e per singola legal entity rilevante, che consente un monitoraggio di tutte le misure di rischio e dei principali fattori di rischio a cui il Gruppo e/o legal entity sono esposti, e l'assessment periodico del risk profile

degli indicatori RAF comparandolo con le soglie definite nel framework, fornendo analisi storiche e di dettaglio che ne spieghino le dinamiche, i punti di attenzione e le aree di miglioramento.

Al fine di presidiare in maniera rigorosa e puntuale i rischi a cui è esposto, il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di politiche, processi, metodologie e strumenti di cui nel prosieguo viene fornita una breve descrizione, rimandando invece alla Nota integrativa (Parte E) per i relativi approfondimenti.

Rischi creditizi

Il controllo direzionale dei rischi creditizi viene realizzato attraverso un modello di portafoglio di stima del rischio VaR, appartenente alla categoria dei "default model", che viene applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie delle banche del Gruppo. Il modello permette di stimare il capitale economico a fronte del rischio di credito, tenendo conto della concentrazione del portafoglio e dell'ipotesi di inadempimento congiunto delle controparti, in un predefinito contesto di variabili macroeconomiche rilevanti. L'intervallo di confidenza utilizzato è il 99,9% e l'orizzonte temporale di riferimento è pari a un anno. Al termine del processo di simulazione del modello, la perdita massima potenziale del portafoglio crediti viene scomposta nella componente di perdita attesa e in quella di perdita inattesa. Per le altre esposizioni residuali non rientranti nel modello di portafoglio, il calcolo del capitale economico ai fini del controllo direzionale dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di vigilanza (Standard).

Per quanto riguarda i processi e gli strumenti di gestione e controllo della qualità del portafoglio crediti afferenti alla clientela Corporate e Retail, un elemento chiave è costituito dai Rating interni che sono calcolati tramite modelli differenziati e stimati specificatamente per segmento di clientela. Il rating rappresenta la valutazione, riferita ad un orizzonte temporale di 12 mesi, effettuata sulla base di tutte le informazioni ragionevolmente accessibili, di natura sia quantitativa sia qualitativa, ed espressa mediante una classificazione su scala ordinale, della capacità di un soggetto affidato o da affidare di onorare le obbligazioni contrattuali.

Il Rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico nel processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Si sottolinea che il rating interno non è applicato per fini regolamentari al perimetro di Banca Akros, su cui vige altresì l'applicazione della metodologia standard di Vigilanza, per cui nelle applicazioni gestionali, tra cui la quantificazione del capitale economico e il calcolo dell'Expected Credit Loss in ambito IFRS 9, si utilizzano delle proxy con valori medi. Il rating interno viene invece utilizzato per Banca Akros all'interno del processo di concessione del credito per la clientela comune con Capogruppo. La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con i criteri definiti dall'EBA.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco BPM è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni.

Nel corso del 2022 è proseguito, per il quarto anno consecutivo, il progetto di riorganizzazione dell'attività di gestione dei crediti deteriorati del Gruppo, che aveva portato nel 2019 al completamento della cessione del ramo d'azienda, volto al recupero crediti in sofferenza, ad un partner specializzato, con successivo conferimento di un mandato di gestione per la parte prevalente dei nuovi flussi generati per i successivi dieci anni. A partire dalla finalizzazione di tale accordo, quindi, la gestione delle sofferenze è prevalentemente condotta da un primario player del settore, mentre la gestione delle restanti esposizioni deteriorate è seguita da personale interno specializzato. A seguito della cessione di ramo sopra menzionata, è stato inoltre concordato che la gestione di tutte le esposizioni deteriorate è unificata all'interno della struttura facente capo al Chief Lending Officer ("CLO").

Framework controlli rischio di credito – Controlli di II Livello

Nel corso del 2022, Enterprise Risk Management (ERM), per il tramite della struttura Controlli di II Livello (C2L), ha proseguito nello svolgimento dei controlli sui processi per la gestione del rischio di credito - effettuati in via continuativa e in modo indipendente rispetto alle funzioni di linea attraverso analisi del portafoglio creditizio e carotaggi agiti con le Credit File Review (CFR) - principalmente inerenti il sistema di intercettamento adottato dall'Area CLO nell'ambito del monitoraggio del credito, il processo di identificazione delle misure di concessione (forbearance), le garanzie.

In relazione allo svolgimento dei controlli di natura "ex-ante", ERM si è fatta promotrice della revisione del framework dei pareri per i quali la Banca ritiene necessario un esame da parte della Funzione Rischi preliminarmente alla delibera – ampliando il perimetro di riferimento al portafoglio Small Medium Enterprise (SME)

ed alle posizioni Real Estate – e ha proseguito nella valutazione preventiva delle pratiche creditizie facoltizzate al Comitato Non Performing Exposures.

In linea con quanto previsto dalle linee guida NPL di BCE sulle attività di monitoraggio del credito di secondo livello, nonché dalle raccomandazioni formulate da BCE nell'ambito della SREP Decision 2020, ERM ha proseguito nel supporto fornito al CRO per la predisposizione della risk opinion trimestrale da condividere con gli Organi aziendali finalizzata a valutare la completezza e l'adeguatezza delle attività svolte o pianificate dall'Area CLO sul processo di gestione del rischio di credito; in tale ambito ERM ha revisionato il sistema di reporting al fine di rendere più efficace la rappresentazione della rischiosità del portafoglio crediti. Nel corso del 2022 ERM ha inoltre finalizzato l'analisi del framework degli strumenti di monitoraggio crediti (PMG), avviata a fine 2021 e rafforzato i flussi informativi tra Area CRO da un lato, ed Aree CLO e Operations dall'altro, anche attraverso la definizione di uno specifico protocollo di comunicazione.

Rischi finanziari

Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE n. 575/2013), il Gruppo utilizza ai fini Segnaletici di Vigilanza metodologie standard per il calcolo delle esposizioni sull'intero perimetro di riferimento (derivati, pronti contro termine, prestito titoli e finanziamenti a medio e lungo termine).

A partire da giugno 2021, è entrata in vigore la nuova metodologia standard SA-CCR per il calcolo dell'esposizione al rischio di controparte sulle transazioni in derivati (Rif. Regolamento UE n. 2019/876).

Il nuovo metodo standardizzato sostituisce il precedente approccio del Valore di Mercato, e permette di calcolare requisiti di capitale che riflettono meglio i rischi connessi alle operazioni in derivati.

L'adesione alle Clearing House per l'operatività in Derivati OTC e Derivati di Credito ha consentito la mitigazione dei rischi.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea III, sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • fondi propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA Risk) tramite l'adozione del Metodo Standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/13 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte e il metodo dei modelli interni per l'Incremental Risk Charge (IRC);
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP Qualifying Central Counterparty), tramite l'adozione delle modalità previste agli art. 306-308 del Regolamento UE n. 575/2013.

La Capogruppo e Banca Akros utilizzano inoltre, a fini gestionali e a supporto dei processi di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (processo ICAAP), una metodologia interna per la stima delle esposizioni al rischio di eventuali default delle controparti di operazioni in derivati OTC oggetto di Collateral Agreement (CSA).

La suddetta metodologia simulativa semplificata, detta "Shortcut Method", stima le esposizioni sulla base delle possibili variazioni del mark to market dei singoli contratti sottostanti al medesimo CSA di riferimento, su un orizzonte temporale dato dal "periodo di margine a rischio" caratteristico di ciascun contratto. La misura è implementata anche nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo e di Banca Akros, unitamente ad un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero.

Per la restante parte delle esposizioni in derivati, la stima dell'esposizione viene effettuata con metodologia standard utilizzata anche ai fini delle segnalazioni di Vigilanza.

Inoltre, il Gruppo aderisce all'obbligo previsto dalla Normativa Europea (Regolamento Delegato UE n. 2016/2251), scambiando, in base alla relativa contrattualistica (CTA - Collateral Transfer Agreement), margini iniziali relativamente ai contratti derivati OTC non compensati a livello centrale, che forniscono un'ulteriore protezione nel caso in cui una delle due controparti non sia in grado di onorare i suoi impegni durante la vita del contratto.

Il Gruppo Banco BPM utilizza il metodo SIMM, il cui calcolo è maggiormente risk sensitive ed è basato sulle sensitivity aggregate per classe di rischio e di prodotto.

Per quanto concerne l'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, la rilevazione, la misurazione e il controllo operativo delle posizioni di rischio delle banche del Gruppo vengono effettuate mediante un efficace sistema di position keeping e controllo dei rischi, che consente il costante monitoraggio dei livelli di esposizione e la

puntuale verifica del rispetto dei limiti operativi approvati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e dai Consigli di Amministrazione delle banche del Gruppo.

Il monitoraggio dei rischi finanziari è realizzato quotidianamente attraverso l'utilizzo di indicatori sia di tipo deterministico (sensitività ai fattori di rischio di mercato e indicatori riferiti all'emittente) che di tipo probabilistico (Value at Risk - VaR). Il VaR rappresenta una misura sintetica di rischio ed esprime la massima perdita potenziale causata da movimenti di mercato in condizioni di normalità, in un certo orizzonte temporale e con un certo intervallo di confidenza. L'approccio utilizzato per il calcolo del VaR è quello basato sulla simulazione storica. I valori calcolati vengono forniti con un intervallo di confidenza del 99% e un orizzonte temporale pari a un giorno. Le correlazioni utilizzate sono quelle implicite negli scenari storici dei fattori di rischio applicati per la stima della distribuzione empirica dei valori del portafoglio di negoziazione.

Con riferimento al requisito patrimoniale IMA (Internal Model Approach), si ricorda che, a partire dalla reporting date del 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura viene quindi calcolata sulla base del VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito – e dell'IRC.

L'Assorbimento Patrimoniale IMA (Internal Model Approach) gestionale a fronte dei rischi di mercato di Banca Akros, a fine 2022, risulta pari a circa 87 milioni, corrispondente a circa 1.083 milioni espresso in termini di RWA.

In data 11 gennaio 2023 Banco BPM ha ricevuto da BCE la Final Decision che consente l'implementazione della relativa modifica del metodo di calcolo dell'IRC richiesta a gennaio 2022. La nuova metodologia garantisce una stima più accurata dei P&L associati agli eventi di migrazione di rating tramite un maggior numero di strumenti finanziari usati per la calibrazione dei livelli degli spread delle classi di rating peggiori. È stata inoltre introdotta nella matrice degli Asset Swap Spread una struttura a termine con le differenti scadenze (1, 3, 5, 7, 10 anni) per le diverse classi di rating e settori ed è stata costruita una matrice CDS spread per calcolare il P&L associato agli shock spread dei CDS, con la medesima struttura a termine (1, 3, 5, 7,10 anni). Pertanto, la nuova metodologia è utilizzata per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali/RWA a partire dal primo trimestre 2023. La decision della BCE in oggetto prevede inoltre la rimozione dell'add-on del 10% dell'IRC. Su quest'ultima metrica era infatti in essere una limitation con add-on del 10% su base individuale e consolidata, fino alla risoluzione di alcuni relativi finding metodologici.

A seguire si riporta il grafico andamentale dei dati di VaR gestionale relativi al 2022, riferito al portafoglio di negoziazione di vigilanza del Gruppo Banco BPM.

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio Gruppo Banco BPM: Portafoglio di Trading

Nel primo semestre del 2022, la componente di rischio prevalente è quella relativa al rischio azionario, per effetto del derisking iniziato nel 2021, che ha coinvolto soprattutto il portafoglio obbligazionario, a seguito della necessità di rispettare i limiti di RWA Mercato post estensione del modello interno al rischio specifico dei titoli di debito.

Nel secondo semestre del 2022, la componente prevalente è ancora quella relativa al rischio generico sui titoli azionari, seppure in calo rispetto alla prima parte dell'anno (ad eccezione del picco del rischio tasso di fine anno per un movimento tecnico delle curve repo in chiusura d'anno). La movimentazione di questi titoli è principalmente da attribuire all'andamento dei rischi complessivi del Gruppo. Nel secondo semestre è inoltre ulteriormente calata la componente di rischio specifico sui titoli di debito.

Rischio operativo

Con riferimento al rischio operativo, Il Gruppo Banco BPM adotta integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, come richiesto dalla BCE, rispetta tutti i requisiti previsti nella CRR (Regolamento UE n. 575/2013) per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Il Gruppo ha adottato, anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative, un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

Coerentemente con la mission del Gruppo Banco BPM, i principali impatti di rischio riguardano la categoria "Pratiche Commerciali", seguita dai "Processi", che insieme rappresentano una parte prevalente del rischio totale e che si manifestano in maggior parte presso le reti commerciali del Gruppo. Con riferimento alla casistica delle "Frodi Esterne", a fronte della tendenza a una maggiore sofisticatezza delle tecniche utilizzate (es. furti d'identità, fenomeni di cyber risk ecc.), il Gruppo attua un costante rafforzamento dei presidi di sicurezza fisica e logica, determinando così un contenimento dei fenomeni sia in termini di frequenza che di impatto medio sugli eventi di perdita della specie. A fronte dei principali fattori di rischio che emergono, il Gruppo attua gli opportuni interventi di mitigazione (es. formazione, implementazione di processi e/o procedure applicative ecc.).

Con riferimento alla gestione dei rischi operativo-reputazionali di Banca Akros, si sottolinea l'aspetto reputazionale connesso all'attività di ricerca finanziaria e le attività di Investment Banking, l'impatto potenziale dei rischi operativi per la dimensione/numerosità delle operazioni svolte dall'area Brokerage e l'impatto strategico per la clientela delle attività svolte sia dall'area Investment Banking sia dall'area Corporate & Institutional Banking.

Si evidenzia in particolare l'importanza e i connessi rischi operativi della specifica attività di strutturazione e gestione dinamica di prodotti strutturati Equity e Fixed Income svolta da Banca Akros in qualità di Corporate & Investment Bank di Gruppo, ereditata dall'incorporazione del ramo d'azienda Corporate & Investment Banking di Banca Aletti (avvenuta nel corso del 2018).

Il rischio operativo, comprensivo del rischio legale e fiscale, e il rischio reputazionale che si associa tipicamente all'attività di Corporate & Investment Banking, comprensiva delle attività di strutturazione, commercializzazione di prodotti strutturati e di hedging, sono presenti in tutta l'industry che conduce tali attività, stanti le tematiche di natura contrattuale, di pricing, di fair value/mark to market e di gestione dei payoff strutturati, le istanze di trasparenza e di potenziali conflitti di interesse. Si evidenzia anche il rischio di riciclaggio, di corretto monitoraggio fiscale e di implementazione delle sanzioni/divieti conseguenti all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Rischio di liquidità

Con riferimento al rischio di liquidità, nel corso del 2022 il Gruppo Banco BPM ha efficacemente svolto il processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP - Internal Liquidity Adequacy Assessment Process), processo attraverso il quale gli Organi aziendali garantiscono che il Gruppo operi con livelli di liquidità e funding che rispettino sia i requisiti minimi regolamentari sia la propensione al rischio approvata all'interno del RAF.

Nell'ambito di tale processo, è previsto un monitoraggio periodico del rischio di liquidità, condotto su base infragiornaliera, giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale e funding) sia per le metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia per quelle elaborate internamente. Nel corso del 2022, sono state elaborate tutte le segnalazioni regolamentari di liquidità previste a livello di Gruppo Banco BPM.

Per maggiori informazioni sui rischi creditizi, finanziari e operativi si rinvia alla Parte E della Nota integrativa dedicata al presidio dei rischi. Nella stessa sezione sono riportate informazioni di dettaglio con riferimento ai prodotti strutturati di credito, alle esposizioni verso Special Purpose Entities, alle operazioni di cartolarizzazione e all'operatività in derivati.

I modelli sviluppati internamente dal Gruppo Banco BPM sono sottoposti a verifiche periodiche da parte della funzione di Validazione interna, indipendente dalle funzioni deputate allo sviluppo dei modelli. I risultati delle attività di verifica sono rappresentati in appositi report condivisi con gli Organi Aziendali. Tali risultati non hanno evidenziato rilevanti criticità sui modelli interni.

Evoluzione prevedibile dei rischi e obiettivi del Gruppo

Lo scenario macroeconomico attualmente previsto per l'anno 2023 vede una fase di stagnazione per l'Italia e l'Eurozona, dopo il forte recupero del biennio precedente. Il rallentamento congiunturale è legato agli effetti delle residue tensioni sui mercati di approvvigionamento delle materie prime a seguito del perdurante conflitto Russia-Ucraina, alla diminuzione del potere d'acquisto delle famiglie provocato dell'aumento dell'inflazione e agli effetti su imprese e privati delle politiche monetarie che si manterranno restrittive per contrastare l'aumento dei prezzi. A tale riguardo si fa rinvio al successivo paragrafo "Evoluzione prevedibile della gestione" della presente relazione.

L'evoluzione prevedibile dei rischi deve tenere conto delle tensioni che possono scaturire dalla dinamica dei prezzi energetici, su consumi e produzione, nonché dalla risalita dei tassi di mercato.

L'azione del Gruppo è comunque tesa ad un atteggiamento di prudente e costante presidio delle attività, al fine di limitare l'impatto di possibili evoluzioni avverse attualmente non prevedibili sulla base del quadro economico.

I ratio patrimoniali del Gruppo Banco BPM sono infatti ben superiori rispetto ai minimi imposti dalla Vigilanza, a garanzia di un'adeguata copertura dei rischi anche in condizioni di scenario macroeconomico peggiorativo.

Ciò premesso, per quanto riguarda il rischio di credito, il Gruppo intende proseguire il percorso iniziato negli scorsi anni di contenimento del rischio, sostenuto da una crescita dei volumi indirizzata verso settori caratterizzati da migliori prospettive e tassi di default più contenuti. Nel corso del 2022 la valutazione prospettica delle controparti ha incorporato fattori di rischio ESG, principalmente legati al rischio di transizione associato al settore di appartenenza. Anche nel 2023 l'attento utilizzo degli strumenti di mitigazione (garanzie) e la puntuale politica degli accantonamenti saranno i fondamenti per un approccio prudente nella gestione del portafoglio crediti. Con riferimento al rischio di liquidità, sia operativa che strutturale, è possibile prevedere un quadro di sostanziale stabilità e sicurezza.

Il rischio di tasso di interesse del portafoglio di proprietà del Gruppo permane con un profilo rialzista che, in caso di aumento dei tassi di mercato, consentirebbe di ottenere un ulteriore miglioramento del margine di interesse. Nel corso dell'esercizio, il profilo di rischio di tasso generico del Gruppo si è mostrato generalmente adeguato e coerente con i limiti di rischio approvati, ad eccezione di alcune tensioni determinate dalle decisioni di politica monetaria sulla remunerazione delle operazioni TLTRO, così come il profilo di liquidità si è mostrato adeguato sia a breve sia a lungo termine, rispettando i limiti di rischio interni e, laddove presenti, regolamentari.

Da parte della Funzione Rischi, è stato coordinato il rinnovo delle coperture assicurative relativamente alla tutela degli asset strumentali del Gruppo, di natura materiale e immateriale, e degli asset coinvolti a garanzia delle operazioni di business ed a copertura dei danni tipici dell'attività bancaria nell'ottica di gestire appropriatamente il trasferimento del rischio operativo.

In tale contesto, è stata svolta una analisi delle coperture attive nel Gruppo, realizzando quindi le possibili razionalizzazioni e potenziando l'efficacia delle garanzie acquisite.

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO, CONTROLLO E SUPPORTO

Risorse umane

In un anno caratterizzato ancora da complessità ed incertezza per la proroga dello stato di emergenza dovuto alla pandemia da Covid-19, Banco BPM, al fine di assicurare le migliori condizioni lavorative, ha confermato la modalità del lavoro agile (smart working) adottata nel 2020 e nel 2021 nonché la flessibilità degli orari di ingresso, di uscita e della pausa pranzo.

Oltre alle azioni mirate a garantire la sicurezza e favorire la qualità del rapporto fra vita professionale e personale, sono state intraprese iniziative finalizzate a perseguire le strategie di business aziendale attraverso la valorizzazione delle persone, preparandole a fornire un contributo costante e di qualità.

In particolare, sono stati pianificati e realizzati percorsi formativi mirati e professionalizzanti (resi ancora più efficaci a seguito della creazione della struttura Key People e Talenti), sia attuando iniziative di job rotation, sia avviando progetti di affiancamento, dedicati prevalentemente ai giovani, volti ad acquisire una visione di Banca completa e allargata e a facilitare la comprensione delle interconnessioni tra le diverse Funzioni.

La gestione del personale è stata improntata al dialogo costante con le risorse per conoscerne aspettative ed eventuali necessità, all'attenta valutazione delle performance e all'adeguato riconoscimento del lavoro svolto, con particolare attenzione al perseguimento di politiche mirate alla realizzazione della parità di genere, attraverso lo sviluppo del talento femminile, da accompagnare in un percorso di crescita verso le posizioni manageriali.

Attraverso le numerose iniziative predisposte dalla struttura "Inclusion, Diversity e Social" sono state attuate tutte le condizioni atte a garantire un ambiente inclusivo in grado di offrire le migliori opportunità di sviluppo personale e professionale.

Nel corso del 2022 sono state effettuate 293 assunzioni privilegiando il ricorso al contratto di apprendistato, sostenendo così l'occupazione giovanile e favorendo il ricambio generazionale.

Inoltre, per mitigare il turnover e garantire il corretto presidio organizzativo, sono stati effettuati ulteriori nuovi ingressi che hanno contribuito allo sviluppo del business attraverso l'inserimento delle nuove competenze richieste dal mercato e dal mutato contesto di riferimento.

La composizione del personale per categoria e genere al 31 dicembre 2022 è riportata nella tabella seguente:

Uomini Donne
Categorie Full time Part time Totale Full time Part time Totale Totale
Dirigenti 231 - 231 37 - 37 268
Quadri direttivi 5.240 41 5.281 2.154 399 2.553 7.834
Aree Professionali/altro personale 5.152 181 5.333 3.919 2.787 6.706 12.039
Personale estero 11 - 11 5 - 5 16
Totale organico forza lavoro 10.634 222 10.856 6.115 3.186 9.301 20.157
di cui:
Apprendisti 213 - 213 300 - 300 513
Contratti a tempo indeterminato 10.421 222 10.643 5.815 3.186 9.001 19.644
Contratti di somministrazione - - - - - - -

Politiche di Remunerazione

Nell'ambito della politica di remunerazione, particolare rilevanza hanno lo short term incentive e il long term incentive, piani di incentivazione che coinvolgono il personale nel raggiungimento degli obiettivi aziendali e del Gruppo, di breve e di medio lungo termine.

Lo short term incentive rappresenta una leva gestionale per valorizzare il contributo del personale e riconoscere il merito individuale. Il long term incentive supporta il Piano Strategico 2021-2024 e allinea gli interessi del management a quelli degli stakeholder rilevanti per il Gruppo.

L'informativa dettagliata sulla politica di remunerazione del Gruppo è contenuta nella "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", redatta in conformità alle disposizioni dell'autorità di vigilanza nazionale ed europea e approvata dagli Organi sociali della Banca.

La Relazione è pubblicata nel sito del Gruppo www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

Sviluppo e formazione

La struttura dedicata alle attività di sviluppo e formazione ha presidiato le leve di sviluppo, selezione e formazione nell'ambito dell'attuazione del Piano Strategico 2021-2024, in cui la People Strategy rappresenta per Banco BPM un fattore abilitante per generare valore e pianificare il futuro attraverso un approccio che coniuga investimento sulle persone e diffusione di una cultura di sviluppo e di gestione sostenibile.

Pianificazione e sviluppo

Nel 2022 sono stati avviati programmi di sviluppo dedicati a giovani, donne e talenti che si sono distinti per caratteristiche, impegno, aspirazione di crescita e per le quali l'azienda ha deciso di fare un investimento in termini di crescita professionale in linea con le aspirazioni di sviluppo espresse dai singoli in momenti di ascolto loro dedicati. Le persone sono state coinvolte in percorsi di empowerment per lavorare sulla consapevolezza di sé, per allenare le soft skill funzionali ad aprirsi a nuovi scenari professionali e per focalizzare il proprio stile di leadership. Parallelamente ai percorsi, sono state attivate leve di sviluppo e gestionali personalizzate, quali l'affiancamento sul campo e il mentoring. Obiettivo del 2023 sarà arricchire ulteriormente il set di leve attivabili (es. coaching) e garantire l'estensione del programma a tutti i target della popolazione aziendale.

Nel dettaglio, il Programma Giovani ha interessato 692 colleghi in un percorso di conoscenza del contesto e degli scenari futuri e di allenamento delle capacità chiave dei loro ruoli. Il percorso continuerà nel 2023 e si allargherà agli assunti del 2022/2023.

Il Gender Program, percorso di empowerment per la valorizzazione del talento femminile che sviluppa selfconfidence e capacità di influenza e affermazione delle donne, iniziato nel 2021 è proseguito nel 2022 coinvolgendo un totale di 294 colleghe.

Nel 2022 il Programma Talenti, denominato "Boost your talentS", dedicato a persone di talento attualmente inserite in ruoli professionali/commerciali che nel tempo alimenteranno ruoli a crescente complessità, ha coinvolto 60 persone.

Si è conclusa ad inizio anno la valutazione della prestazione 2021 e la conseguente restituzione dei feedback e definizione degli obiettivi di sviluppo 2022. A fine anno è stato attivato il ciclo di valutazione dell'anno 2022 su una popolazione di circa 19.300 valutati (97,1% della popolazione). Il sistema, applicato a tutte le società del Gruppo nelle quali trova applicazione il CCNL del Credito, promuove la responsabilizzazione ad ogni livello e favorisce la diffusione di comportamenti di qualità, attraverso il riconoscimento delle performance individuali e l'applicazione di criteri valutativi orientati a principi di equità e di meritocrazia.

In parallelo si è concluso il ciclo di valutazione 2021 ed è stato avviato il ciclo 2022, destinato al top management, che valorizza la dimensione degli obiettivi ESG.

Per accompagnare in modo sempre più efficace le persone nel loro sviluppo professionale, è in fase di progettazione un nuovo modello di performance orientato a supportare il feedback continuo tra responsabile e collaboratore e che dedica maggior spazio alla raccolta delle aspirazioni professionali dei dipendenti in modo continuo nel tempo.

Nell'ambito del progetto EBA LOM (Loan Origination and Monitoring), nel 2021 è stata effettuata una rilevazione delle conoscenze in ambito crediti che ha coinvolto oltre 3.000 persone che operano sia nella rete commerciale che nelle strutture centrali. L'analisi dei dati ha consentito di evidenziare il patrimonio di competenze esistente e di individuare i principali gap e nel 2022 sono state attivate le azioni di upskilling e reskilling delle competenze

attraverso piani formativi che rispondono sia alle necessità di aggiornamento continuo sulle tematiche normative e di processo sia alla necessità di colmare i gap emersi.

Nel 2022 sono stati avviati anche percorsi formativi dedicati alle persone di IT e Data Governance costruiti in coerenza con la mappatura delle conoscenze realizzata nell'ambito del programma di sviluppo avviato in queste funzioni a partire dal 2020.

Selezione e Assessment

Il processo di selezione, completamente digitalizzato, ha consentito di individuare i migliori neolaureati con competenze allineate al fabbisogno aziendale e alle nuove professionalità ricercate. Circa 2.500 persone hanno partecipato all'iter di selezione che ha permesso il reclutamento dei giovani entrati poi a far parte del Gruppo.

Nel 2022 sono stati attivati 54 tirocini rivolti a studenti universitari e neolaureati che hanno consentito loro di fare esperienza di quanto appreso nel ciclo di studi e di aumentare la propria consapevolezza in relazione alle future scelte lavorative.

Importante la prosecuzione dell'attività di consolidamento dei legami con il territorio attraverso iniziative di Employer Branding che hanno messo a disposizione delle istituzioni scolastiche e delle università il know how dei professionisti di Banco BPM tramite testimonianze universitarie, iniziative di orientamento professionale e career day. Tali iniziative hanno coinvolto nel complesso circa 2.400 giovani e 46 colleghi in collaborazione con 16 istituzioni (Università, Business School, Enti Formativi).

Nell'ambito del programma rivolto alle donne (Gender Program) è stata avviata l'attività di Assessment rivolta alle prime 294 colleghe. L'Assessment, collocato all'interno di un programma di crescita professionale, fornisce un utile set informativo sulle abilità della persona per meglio identificare le azioni di sviluppo ed è un importante momento di consapevolezza personale. L'iniziativa risponde all'attenzione che Banco BPM pone alla valorizzazione delle proprie persone.

Formazione

Nel 2022 la struttura preposta alla formazione ha accompagnato e supportato le persone nella crescita professionale e manageriale con percorsi formativi di ruolo aggiornati e coerenti con il mutato contesto, favorendo conoscenza, apprendimento continuo e la costruzione di competenze professionali evolute, incluse le competenze digitali.

Le principali iniziative formative realizzate nel 2022 hanno riguardato:

  • Neoassunti: con riferimento all'assunzione definita dal Piano Industriale di circa 800 giovani, di cui circa 230 nel 2022, è stato messo a punto un programma triennale con l'obiettivo di:
    • consolidare le competenze di ruolo con percorsi formativi triennali personalizzati a seconda del ruolo e dell'Unità Organizzativa di inserimento: Rete, Customer Support Development, Strutture Centrali. I percorsi sono focalizzati sulle competenze tecnico-professionali (generali e specifiche) e trasversali necessarie per l'esercizio del ruolo;
    • facilitare la crescita e valorizzare le potenzialità individuali attraverso lo sviluppo delle soft skills e il percorso di Mentoring come previsto dal Programma Giovani;
  • Formazione manageriale: evoluzione dello stile di leadership potenziando e ampliando le capacità di pensiero anticipatorio, di guida e indirizzo, di cooperazione e di learning agility che consentano di coniugare obiettivi e una gestione delle persone attenta a favorire l'espressione del talento e la realizzazione in azienda. I manager di prima e seconda linea sono stati inoltre coinvolti nel programma di Mentoring rivolto ai giovani per accompagnarli nel loro inserimento in azienda. Con riferimento al Piano Strategico 2021-24, è stata progettata ed erogata una iniziativa per la gestione e il monitoraggio dei progetti per definire le linee guida, i piani di azione e gli impatti finanziari e organizzativi dei progetti stessi garantendone il governo e il controllo degli stati di avanzamento.

I direttori di filiali Retail, Centri imprese e Centri Corporate di nuova nomina sono stati coinvolti in iniziative a supporto della capacità di individuare soluzioni efficaci per gestire le complessità legate al nuovo ruolo, il team e potenziare il self empowerment;

  • Iniziative e progetti formativi, in collaborazione con la struttura Inclusion Diversity e Social, dedicati a:
  • Programma #Respect: diffondere la cultura del rispetto e promuovere l'adozione di comportamenti e pratiche manageriali improntate al rispetto. In questo anno il focus è stata la costruzione e diffusione dell'Impegno Manifesto di Banco BPM che declina le parole chiave del rispetto per Banco BPM in comportamenti osservabili e misurabili da agire nella quotidianità in azienda;
  • Disability Management: promuovere un cambiamento culturale verso la disabilità e agevolare azioni di inclusione delle persone con disabilità, favorendone il coinvolgimento in ogni fase della vita lavorativa;

  • Genitorialità: un momento dedicato alle colleghe al rientro dalla maternità per condividere riflessioni e scambi di esperienze tra chi deve quotidianamente bilanciare lavoro e famiglia interpretando i molteplici ruoli che questa fase di vita richiede;
  • Agire la cura: come affrontare la cura durante l'intero ciclo di vita, riferito a genitori con figli nelle diverse fasi evolutive, futuri genitori e caregiver che si prendono cura dei loro familiari;
  • "W@W-Well-being at Work": anche nel 2022 sono state realizzate iniziative formative volte a promuovere il benessere delle persone, la salute e la cultura dello star bene in azienda dedicate a tutto il personale del Gruppo;
  • Language R-evolution: il progetto, che va in continuità con il 2021, ha l'obiettivo di semplificare, rendere più chiara e comprensibile la comunicazione aziendale definendo le linee guida di una nuova cultura del linguaggio inclusivo sia verso clienti interni che esterni;
  • Programma ESG: il progetto supporta l'intero Programma ESG per diffondere conoscenza del contesto e della cultura ESG attraverso attività di formazione rivolta all'intera popolazione aziendale o a specifici target in ambito tecnico, commerciale e manageriale;
  • Programma di trasformazione digitale: questo processo di trasformazione viene supportato attraverso percorsi formativi che accompagnano i rilasci del programma DOT, iniziative dedicate alla rete commerciale per sviluppare i temi della omnicanalità; percorsi specialistici di up-skilling delle competenze per le strutture centrali che necessitano di sviluppare competenze professionali di riferimento;
  • Crescita dei volumi e della redditività nei segmenti chiave: la formazione ha accompagnato l'attivazione dei Centri imprese e la riorganizzazione di Banca Aletti favorendo la messa a terra del nuovo Modello di Servizio e il potenziamento delle competenze utili al business, ha rafforzato le competenze distintive di Banca Aletti, Banca Akros e della Rete Corporate in ambito relazionale, consulenziale, tecnico e commerciale, ha promosso la conoscenza del PNRR e delle opportunità per la clientela;
  • Bancassurance: iniziative formative per rafforzare il programma di internalizzazione: maggior diffusione nella rete retail di una cultura e linguaggio comuni nel fare consulenza;
  • Programma Funzioni di Controllo (Audit, Compliance, Rischi): per fornire la cornice di riferimento necessaria a svolgere la professione secondo standard di elevata professionalità riconosciuti; approfondire le conoscenze sulle metodologie di riferimento; garantire competenze relative agli strumenti digitali applicati nelle strutture di controllo; acquisire la certificazione "Certified Internal Auditor";
  • Evoluzione della regolamentazione e della normativa: formazione, di concerto con le funzioni competenti, attraverso percorsi formativi sull'evoluzione regolamentare e normativa (antiriciclaggio, reati D.lgs. 231/01, trasparenza, GDPR, cyber security, business continuity, normative IVASS e ESMA-MIFID II, salute e sicurezza sul lavoro;
  • Percorsi di ruolo rete commerciale Retail: i percorsi di ruolo allineano costantemente le competenze tecnico-professionali alle evoluzioni dei mestieri e potenziano le competenze soft per sviluppare relazioni commerciali con la clientela attraverso un servizio personalizzato in linea con l'evoluzione del mercato;
  • Iniziative formative rete commerciale Corporate: è stata consolidata la formazione avviata negli anni precedenti a supporto delle competenze distintive di ruolo in coerenza con gli obiettivi strategici di business e di governo del rischio di credito;
  • Formazione banche del Gruppo (Banca Aletti e Banca Akros): per sviluppare le competenze specialistiche, proseguono le iniziative formative in un'ottica di rafforzamento delle competenze tecniche, commerciali e relazionali.

Nel 2022 la formazione è stata erogata prevalentemente in modalità virtuale (sincrona e asincrona), attraverso una accurata riprogettazione di tutte le iniziative formative in modalità mista (aula virtuale, e-learning, mobile learning). Sono state inoltre attivate due iniziative di Smart Learning.

Nella tabella seguente si riporta il dettaglio delle ore di formazione erogate nel 2022, suddiviso per le diverse tipologie di attività formative e per inquadramento dei partecipanti.

Anno 2022 Giorni uomo/
Ore erogati
Giornate di formazione 148.828
Ore di formazione 1.116.210
di cui in % per area formativa:
Obbligatoria 18,7%
Tecnico - professionale 29,6%
Tecnico professionale abilitante 39,3%
Relazionale/sviluppo capacità/commerciale 10,0%
Manageriale 2,4%

Inclusion, Diversity e Social

All'interno di una people strategy focalizzata su un approccio "people oriented", Banco BPM ha costituito la struttura Inclusion, Diversity e Social per sostenere il cambio culturale verso le tematiche ESG, stimolando una cultura e una politica di inclusione di tutte le forme di diversità (disabilità, etnia, età, genere, orientamento sessuale, religione e status socioeconomico, nazionalità, lingua) basata su:

  • rispetto e ascolto delle persone;
  • riconoscimento e valorizzazione delle differenze e dei talenti di ciascuno;
  • equità e pari opportunità;
  • impegni concreti per realizzare un ambiente inclusivo e rispettoso;
  • iniziative finalizzate al benessere organizzativo e al sostegno sociale.

Tra i progetti seguiti nel corso del 2022 si evidenziano:

  • VolontariAmo: progettazione e coordinamento di iniziative a sostegno delle comunità sul territorio nazionale e dell'ambiente (510 colleghe/colleghi partecipanti, 2.700 ore di volontariato aziendale);
  • ascolto attivo: colloqui individuali e consulenza, supporto individuale nell'ambito del Disability Management;
  • presidio di gruppi di lavoro interfunzionali all'interno delle Risorse Umane con l'obiettivo di essere punto di riferimento riconosciuto e preparato a dare risposte alle diverse necessità delle persone con disabilità in azienda e accompagnarle in ogni fase della vita lavorativa nonché a progettare iniziative di natura inclusiva dedicate a tutte le persone del Gruppo (es. progetto Back to Job, incontri dedicati al rientro delle persone c.d. fragili e ai loro responsabili).

Politiche del lavoro - relazioni industriali

Nel seguito sono descritti i principali temi sui quali si è focalizzato il confronto con le Organizzazioni Sindacali.

Misure di prevenzione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Anche nell'anno 2022 è proseguita l'attenzione delle parti sociali alle misure di contenimento dei rischi di contagio nei luoghi di lavoro, in stretta correlazione all'evoluzione della normativa emergenziale. Pertanto, hanno continuato a trovare attuazione, presso tutte le realtà societarie del Gruppo, gli interventi precauzionali già adottati nel corso del 2021, adeguandoli alle misure di prevenzione stabilite dalle normative di carattere emergenziale tempo per tempo vigenti, in particolare confermando il ricorso al lavoro agile e la facoltà di fruire di periodi di astensione lavorativa volontaria, ad integrazione delle previsioni di legge.

Interventi organizzativi-gestionali e riduzione degli organici

A seguito dell'ulteriore accelerazione nell'utilizzo dei canali digitali da parte della clientela, è stata deliberata, in coerenza con le previsioni del Piano Industriale, la chiusura di 75 sportelli della rete commerciale a prevalente incidenza della componente transazionale, che avrà luogo entro il primo semestre del 2023, con la finalità di rafforzare le dipendenze più strutturate per offrire servizi di consulenza e con offerta di prodotti completa. Al riguardo, è stata fornita specifica informativa alle Organizzazioni Sindacali, dando in tal modo avvio alla procedura di confronto prevista dal contratto nazionale di settore in tema di ricadute per il personale coinvolto nella razionalizzazione.

Interventi societari

È stata oggetto di confronto sindacale l'ulteriore razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo consistente nella scissione parziale di Tecmarket Servizi a favore di Banco BPM, il cui perfezionamento si è realizzato con decorrenza 1° gennaio 2023. Tale operazione ha previsto l'assegnazione alla Capogruppo di un ramo d'azienda costituito da tutte le attività di Tecmarket, con esclusione di quelle connesse alla gestione dei terminali e all'assistenza tecnica della clientela per i servizi POS e mobile POS. Tale operazione ha comportato il passaggio alle dipendenze della Capogruppo, e conseguentemente al Contratto Collettivo Nazionale del Credito, di 20 delle 23 risorse di Tecmarket, con attivazione della procedura prevista, conclusasi con l'accordo del 10 gennaio 2023.

inoltre, in considerazione della volontà di sostenere i lavoratori del Gruppo e le loro famiglie nel far fronte alla congiuntura economica in atto, a dicembre 2022 è stata raggiunta un'intesa che ha previsto una erogazione straordinaria, corrisposta in servizi welfare, per un importo pari a 500 euro, destinata al personale appartenente alla categoria delle Aree Professionali e dei Quadri Direttivi.

Si segnala infine che, con riferimento alla contrattazione collettiva di secondo livello, in data 17 febbraio 2023 si è positivamente conclusa la complessa ed articolata trattativa avviata con le Organizzazioni Sindacali nel secondo semestre del 2022 su numerose tematiche. In particolare, sono state raggiunte le intese prioritariamente in tema di:

  • erogazione in servizi welfare al personale appartenente alla categoria delle Aree Professionali e Quadri Direttivi per un importo equivalente a 1.500 euro;
  • gestione delle ricadute sul personale derivanti dalla nuova razionalizzazione della rete commerciale, anche con il ricorso – in un'ottica di ricambio generazionale - alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà del Settore per ulteriori 250 persone, ad integrazione degli accordi del 29 dicembre 2020 e 3 maggio 2021;
  • contrattazione collettiva di secondo livello e accordo in tema di politiche commerciali e organizzazione del lavoro;
  • finanziamento della formazione;
  • rinnovo degli accordi in tema di smart working, smart learning e sospensione volontaria della prestazione lavorativa.

Internal audit

La Funzione Audit della Capogruppo ha la responsabilità da un lato di presidiare, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco e a distanza, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, e, dall'altro, di valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni, rappresentando agli organi aziendali i possibili miglioramenti al processo di gestione, misurazione e controllo dei rischi e facendosi parte attiva nella loro realizzazione.

La Funzione Audit è competente per le attività di revisione interna riferite a tutte le strutture centrali e periferiche delle società italiane del Gruppo bancario; per l'unica entità estera appartenente al Gruppo (Banca Aletti Suisse), svolge proprie verifiche in aggiunta a quelle effettuate dalla struttura locale incaricata delle attività di revisione ed operando in eventuale coordinamento con la stessa. Con decorrenza 22 luglio 2022, a seguito dell'acquisizione totalitaria da parte di Banco BPM della partecipazioni in Banco BPM Vita e in Banco BPM Assicurazioni S.p.A. (controllata al 100% da Banco BPM Vita), la Funzione Audit di Banco BPM ha assunto il ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo della Funzione Internal Audit delle Compagnie assicurative, che riferisce ai rispettivi Consigli di Amministrazione, con riporto Funzionale alla Funzione Audit di Banco BPM.

Nello svolgimento dei propri compiti la Funzione Audit tiene conto di quanto previsto dagli standard professionali diffusamente accettati.

Gli interventi condotti nel 2022 hanno riguardato i seguenti ambiti:

  • processi di governo;
  • processi di controllo e gestione dei rischi;
  • finanza;
  • commerciale;
  • credito;
  • processi di supporto;
  • reti bancarie

con riferimento ai processi organizzativi in uso, al rispetto della normativa esterna e interna, nonché ai comportamenti del personale addetto.

Tra le attività più significative che hanno coinvolto la Funzione Audit nel 2022 sono incluse, oltre agli audit obbligatori (derivanti da adempimenti richiesti dalla normativa esterna o da Regolamenti Interni), le verifiche sui processi riguardanti la gestione del credito anomalo e deteriorato, sulla gestione delle garanzie immobiliari e pubbliche a fronte di crediti verso la clientela e sugli interventi evolutivi relativi ai processi di gestione e misurazione dei rischi (con particolare riferimento agli ambiti interessati dai modelli interni validati a fini regolamentari e di secondo Pilastro), nonché il supporto alla Vigilanza (fornito sia nell'ambito delle ispezioni condotte on-site, che nell'ambito dell'attività di monitoraggio svolta dal JST).

La Funzione Audit ha altresì svolto, oltre all'attività tipica di revisione interna, un'attività di natura consulenziale, prestando la propria esperienza prevalentemente con la partecipazione a progetti e gruppi di lavoro, con particolare riferimento agli aspetti riguardanti l'assetto dei controlli interni.

Compliance

La funzione Compliance di Gruppo esercita le proprie attività, con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La circolare Banca d'Italia n. 285/2013 statuisce che il rischio di non conformità alle norme è il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (leggi, regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (ad es., statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina).

La Funzione presiede, secondo un approccio risk based, la gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

Al Compliance Manager è attribuita altresì la funzione di Data Protection Officer (DPO) ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) in ambito di protezione di dati personali.

Nell'anno di riferimento sono proseguite le attività di sviluppo dei processi, delle metodologie e degli strumenti IT utilizzati; in particolare, nell'ambito del continuo rafforzamento del proprio modello metodologico ed operativo, la funzione Compliance ha introdotto nel corso del terzo trimestre 2022 un nuovo modello di Compliance Risk Assessment che ha consentito di affinare ulteriormente la metodologia in uso con l'obiettivo di ottenere ulteriori benefici nelle fasi di identificazione, misurazione, valutazione, rappresentazione dei rischi di non conformità alle norme.

Nel corso del 2022, la funzione Compliance è stata inoltre impegnata nell'identificare le norme applicabili e valutare il loro impatto su processi, modelli e procedure aziendali, nel prestare consulenza in materia di conformità, nonché nell'effettuare la validazione di conformità della normativa interna nel processo di emanazione. In applicazione del piano di attività annuale o su specifica richiesta degli Organi societari o delle Autorità di Vigilanza, la Funzione ha eseguito verifiche di conformità, volte a valutare l'esistenza e l'adeguatezza dei presidi di governo, organizzativi, di controllo e IT di Gruppo, la loro tenuta ed efficacia nel mitigare i rischi di non conformità, nonché la conformità delle prassi e delle condotte operative attuate dal personale dipendente o dai collaboratori, evidenziando gli eventuali fenomeni di non conformità e individuando le possibili azioni di rimedio, monitorandone la realizzazione. La funzione Compliance ha inoltre fornito la propria consulenza e assistenza nei confronti delle strutture aziendali del Gruppo nelle materie in cui assume rilievo il rischio di non conformità alle norme, in particolare nelle fasi propedeutiche all'emanazione di norme interne e proposte commerciali.

La Funzione ha altresì fornito la propria collaborazione nell'attività di erogazione di percorsi formativi dedicati al personale, al fine di diffondere e promuovere all'interno del Gruppo una solida e robusta cultura del presidio del rischio, un'adeguata conoscenza della normativa e delle relative responsabilità, nonché consentire consapevolezza su strumenti e procedure di supporto nell'esecuzione degli adempimenti.

Tra le attività più significative che hanno interessato la funzione Compliance nel corso del 2022 si segnalano talune innovazioni interne alla stessa. Si citano, in particolare: (i) il proseguimento delle attività progettuali volte all'evoluzione delle metodologie di Compliance; (ii) gli sviluppi in ambito IT, in linea con le novità metodologiche introdotte dalla funzione Compliance nel corso del 2022; (iii) l'implementazione della gestione di indicatori a distanza con l'obiettivo di ottenere un ambiente operativo più completo e comune nello svolgimento delle attività di compliance; (iv) il proseguimento del percorso di aggiornamento formativo, avviato nel 2020, dedicato alle risorse

interne alla Funzione e, in particolare, l'avvio nel quarto trimestre 2022 del percorso formativo specifico dedicato al rafforzamento delle competenze in ambito assicurativo.

Da segnalare infine che la struttura Antiriciclaggio - unità organizzativa rientrante fino al 30 giugno 2022 nell'assetto organizzativo della funzione Compliance - è stata posta, a far data dal 1° luglio 2022, a riporto diretto dell'Amministratore Delegato.

Antiriciclaggio

Come accennato, a decorrere dal 1° luglio, la funzione Antiriciclaggio di Gruppo esercita le proprie attività con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, presidiando nella piena autonomia di controllo il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni. La struttura assolve inoltre alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS).

L'attività è svolta secondo un approccio risk based, effettuando verifiche e controlli al fine di valutare l'esposizione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, l'efficacia dei presidi organizzativi e di controllo, in fase di impianto come di funzionamento, e gli eventuali interventi correttivi da intraprendere per la risoluzione delle vulnerabilità rilevate.

Tra gli elementi di rilievo che hanno interessato la funzione Antiriciclaggio nel corso del 2022, si ricordano, in particolare: (i) l'attribuzione alla Funzione Antiriciclaggio del ruolo e delle responsabilità del Sanction Compliance Officer, finalizzate a presidiare la conformità dell'applicazione delle sanzioni internazionali; (ii) le attività di controllo e le ulteriori misure di rafforzamento dei presidi promosse con riferimento ai provvedimenti emanati dalle Autorità competenti a seguito dell'avvento del conflitto tra Russia e Ucraina; (iii) le diverse iniziative formative, molte delle quali ad erogazione diretta da parte della funzione Antiriciclaggio, rivolte alla Rete Commerciale così come alle risorse di Sede Centrale nonché le specifiche sessioni rivolte agli Organi aziendali (board induction), unitamente ai percorsi formativi specialistici fruiti dalle risorse della funzione, a docenza esterna altamente qualificata.

Mantiene, infine, autonoma e trasversale rilevanza rispetto a tutti gli ambiti di competenza della Funzione il complesso di progettualità finalizzate al continuo ampiamento e consolidamento delle tecnologie a supporto delle attività di controllo e monitoraggio del rischio, con l'obiettivo di promuovere un impianto dei presidi antiriciclaggio solido e innovativo anche sotto il profilo dell'adozione di strumenti basati su logiche di Artificial Intelligence e Machine Learning.

Ricerca e sviluppo

Considerata la natura bancaria del Gruppo, le attività di ricerca e sviluppo sono prevalentemente indirizzate a studiare la possibile applicazione delle novità tecnologiche nei rapporti con la clientela, per migliorare e/o ampliare l'offerta di prodotti/servizi, come pure nei processi interni aziendali, per semplificarli e renderli più efficienti. Inoltre sono stati realizzati e sono in corso di realizzazione importanti progetti di natura regolamentare, legati all'emissione di nuove normative a livello di sistema.

Tali attività sono gestite in forma accentrata dalla Capogruppo Banco BPM.

Nel seguito sono evidenziate le principali iniziative per ciascuna area.

Attività progettuali e investimenti tecnologici

Adeguamento normativo

Nel corso dell'anno è proseguita l'attività di razionalizzazione della normativa interna di adeguamento alle novità legislative con particolare riferimento a:

IBOR's Transition – La transizione degli Indici di riferimento

Il progetto interno al Gruppo, definito "IBOR Transition", avviato nel 2019, è consistito principalmente nell'allineamento dei processi organizzativi ed informatici, della contrattualistica e delle normative di Banco BPM alle disposizioni previste dal Regolamento Europeo n. 1011/2016 (Benchmark Regulation, BMR), la normativa che ha ridisegnato il quadro normativo sugli indici di riferimento del mercato.

A fine 2022 è terminata la parte più rilevante e critica delle attività previste dal progetto IBOR Transition con la quasi totale transizione dei tassi IBOR del Gruppo. L'ultimo step è atteso per il 30 giugno 2023 con la cessazione del LIBOR USD.

Si rinvia alla parte A "Politiche contabili" - paragrafo "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")" - della presente Nota Integrativa per maggiori dettagli sulle attività progettuali del gruppo di lavoro.

D. Lgs. 231/01 – Responsabilità amministrativa delle società

Banco BPM aggiorna, nel continuo, il proprio Modello di Organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. 231/01 e quello delle principali società controllate al fine di recepire le novità legislative intervenute relativamente ai reati presupposto previsti dal D. Lgs. 231/01, nonché le variazioni alla struttura aziendale che possono impattare sull'articolazione del modello stesso.

Nel corso del 2022, sono stati portati a compimento una serie di interventi sull'impianto 231/01, tra cui:

  • l'aggiornamento del "Regolamento Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/01" della Capogruppo, di Banca Akros e della società strumentale Ge.Se.So. che comprende le novità legislative rilevanti in materia di responsabilità delle società e degli enti ai sensi del D. Lgs. 231/01 e il richiamo alla piattaforma informatica per l'inoltro delle segnalazioni di violazione (whistleblowing);
  • l'avvio della mappatura dei rischi 231/01 di Banco BPM che coinvolge la rete commerciale, le strutture centrali, e gli organi apicali, al fine di individuare le aree che risultano maggiormente esposte alla possibilità di commettere i reati identificati dal D. Lgs. 231/2001.

D. Lgs. 231/07– Antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo

Nel corso del 2022 Banco BPM ha aggiornato l'impianto normativo con riferimento alle norme operative ed ha conseguentemente implementato il sistema informativo in allineamento alle novità introdotte dalle disposizioni esterne; in particolare ha assunto rilievo il rispetto delle prescrizioni in materia di misure restrittive dell'Unione Europea a fronte dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Progetti ed investimenti tecnologici

Gli investimenti del Gruppo si sono concentrati nei principali ambiti nel seguito illustrati.

DOT – Digital Omnichannel Transformation

Il Programma DOT, nel corso dell'anno 2022, ha esteso il modello omnicanale e digitale a numerosi prodotti e servizi grazie all'impiego degli strumenti abilitanti realizzati nel corso dell'anno 2021, come ad esempio l'Identità Digitale per la clientela privati, la stanza di firma per lo scambio documentale e la sottoscrizione di contratti a distanza con firma digitale remota.

Per quanto riguarda la consulenza finanziaria, nel corso dell'anno sono state sviluppate ulteriori funzionalità erogabili alla clientela a distanza in modalità completamente digitale ed è stato ulteriormente esteso il perimetro di strumenti finanziari offerti.

Dal punto di vista della sottoscrizione di prodotti e servizi da remoto sono stati semplificati i processi di apposizione della firma digitale remota e la stanza di firma è stata resa disponibile, per la clientela, da sito e da App della Banca.

E' stata attivata compiutamente la Filiale Digitale, una struttura accentrata che supporta le vendite digitali remote su iniziativa dei clienti e che propone prodotti e servizi a distanza direttamente ai clienti concludendo la vendita attraverso la sottoscrizione dei contratti da remoto con firma digitale.

Sempre nel corso del 2022 il catalogo di prodotti disponibili sui canali digitali si è arricchito grazie all'inclusione progressiva di prodotti di monetica, polizze ramo vita e danni, finanziamenti e anticipi.

Per quanto riguarda i canali digitali, nel corso dell'anno sono stati introdotti ulteriori nuovi servizi nelle App per clienti privati e per le Imprese.

Le soluzioni di CRM avanzato sono state ulteriormente integrate con il front end e con le APP e vi è stata un'evoluzione nell'ambito dei sistemi di raccolta dei bisogni della clientela attraverso l'adozione di soluzione innovative di Voice Of Customer (VOC).

In relazione, infine, all'acquisizione di nuovi clienti, nel corso del 2022 Banco BPM ha adottato alcune soluzioni evolutive per l'onboarding digitale di clientela privata ricorrendo, tra l'altro, all'identificazione a distanza tramite SPID ed ha svolto attività progettuali per realizzare una soluzione di onboarding a distanza per la clientela Imprese.

Più in dettaglio, tali iniziative si sono concretizzate in importanti investimenti tecnologici, concentrati principalmente sullo sviluppo delle piattaforme digitali e sull'ampliamento del modello distributivo, attraverso l'abilitazione alla vendita di prodotti ed erogazione di servizi in modalità Self (Web/App) ed Offerta a Distanza (OAD).

Nell'ambito dei canali Web ed App sono state completate ulteriori evoluzioni per la clientela Privati quali:

  • la semplificazione della modalità di firma (c.d. "treno di firme");
  • l'evoluzione del servizio Onboarding Webank per l'ingaggio della clientela prospect in modalità full digital;
  • l'integrazione della funzionalità di riconoscimento cliente tramite SPID per i servizi Onboarding Banco BPM e Onboarding Webank;
  • il completamento delle evoluzioni per il PFM (Personal Financial Manager) nell'ambito della direttiva europea relativa ai sistemi di pagamento PSD2;
  • l'integrazione del simulatore mutui;
  • il completamento della "tokenizzazione" del prodotto Cartimpronta sui wallet Samsung Pay, Apple Pay e Google Pay.

Per quanto concerne la clientela Aziende è stata completata l'evoluzione del servizio di anticipo fatture del prodotto telematico YouBusinessWeb, con l'implementazione di nuove funzionalità a supporto (scadenziere, richiesta proroga). Sono state inoltre finalizzate le implementazioni relativamente:

  • ai servizi di BFM (Business Financial Manager) in ambito PSD2;
  • alle evoluzioni della nuova App per le aziende;
  • all'integrazione della stanza di firma e all'estensione dell'utilizzo della soluzione anche per i processi di filiale;
  • alla messa a disposizione del dossier titoli su YouBusiness Web.

Rispetto all'ampliamento dell'abilitazione alla vendita di prodotti in modalità Self (Web/App) e OAD, nel corso del 2022 sono stati resi disponibili i seguenti prodotti per la clientela Privati:

  • carte di Credito Nexi BBPM su Web/App e in OAD;
  • carte di Credito Nexi Webank su Web/App;
  • carta Prepaid con identità digitale su Web/App;
  • prestiti personali Agos in OAD per filiale digitale e rete;
  • polizze danni Multiprotezione MP5 di Banco BPM Assicurazioni in OAD;
  • polizze danni di Cattolica Assicurazioni in OAD per filiale digitale;
  • polizze finanziarie Vera Vita e Vera Financial.

Nel corso del 2022 sono proseguiti gli interventi di evoluzione del Customer Center per l'incremento della proattività commerciale, il potenziamento continuo degli strumenti di industrializzazione del contatto in ottica di miglioramento della relazione con il cliente, oltre all'evoluzione dell'impianto VOC (Voice of Customer) e del modello operativo di gestione della Customer Experience.

Sono state infine avviate le attività di certificazione delle piattaforme digitali del Gruppo (siti web, internet banking, app) dal punto di vista della accessibilità, come previsto da normativa dell'Agenzia Italia Digitale, definendo i primi piani di remediation.

Altre aree di intervento:

Architettura IT e Cloud Adoption

Nel 2022 è stata implementata la nuova architettura del sistema informativo Banco BPM, basata su soluzioni leader di mercato, con l'obiettivo di garantire maggior agilità, automazione, resilienza e abilitare nuovi modelli di servizio; tale soluzione è già stata adottata dalle applicazioni nuove o reingegnerizzate.

Inoltre, per beneficiare dei vantaggi in termini di velocità e ottimizzazione dei costi del cloud, è stato attivato il primo Cloud Service Provider, selezionato tra gli hyperscaler, già usato operativamente in produzione.

Data Quality e Data Analytics

Nell'ambito della corretta evoluzione del modello di business e della conformità ai requisiti regolamentari e normativi, sono stati avviati progetti finalizzati all'incremento dell'affidabilità e qualità dei dati e alla definizione delle sinergie analitiche per la produzione di informazioni di valore, con particolare focus sul mondo del credito, rischio e ESG, con l'implementazione dei relativi Data Warehouse. In linea con le direttrici evolutive di Banco BPM sono stati individuati ed implementati algoritmi analitici avanzati a supporto dell'azione commerciale e di marketing.

In maggior dettaglio, nel più ampio contesto di gestione dei rischi, il framework di data quality è esteso a tutte le categorie di rischio di primo Pilastro (rischio di mercato, rischio credito e controparte e rischio operativo) nonché ai rischi di tasso e di rischio di liquidità. Sono stati inoltre sviluppati ulteriori controlli di data quality nell'ambito dello sviluppo dei modelli di stima di PD, LGD single step e Nuova definizione di Default.

Nel corso dell'anno sono state avviate le attività di estensione dei principi previsti dalla normativa Basel Committee on Banking Supervision (BCBS239) al di fuori dell'area rischi e in particolare all'ambito ESG. Inoltre, sono state condotte le attività volte a valutare il presidio della qualità dei dati in ambito Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria (DCNF) e Bancassurance; le attività proseguiranno anche nel 2023 e saranno integrate con ulteriori perimetri ritenuti rilevanti (ad es. ambito segnaletico).

Le attività di presidio di secondo livello sulla qualità dei dati sono state condotte mediante l'approccio strutturato del KQI-2L, a partire dalla seconda metà dell'anno. Anche in tal caso la metodologia applicata all'area Rischi sarà progressivamente estesa.

Particolare attenzione sarà rivolta alle attività di controllo di secondo livello sui progetti in corso che riguardano la funzione Rischi, quali ad esempio le istanze per l'autorizzazione ai modelli interni, il datawarehouse del credito, i temi ESG e l'esercizio di stress test. Proseguiranno, inoltre, le attività di controllo di secondo livello sul rischio informatico. Infine, continuerà l'attuazione del framework di trasferimento dei rischi tramite coperture assicurative atte a mitigare i rischi connessi alla sicurezza informatica ed eventuali costi di reazione a fronte di danni reputazionali.

Evoluzione Data Center e Convergenza Sistemi Informativi

In linea con gli obiettivi di modernizzazione, incremento delle prestazioni e riduzione delle inefficienze, Banco BPM ha focalizzato l'attenzione:

  • sulla continua evoluzione dell'infrastruttura tecnologica di Gruppo, per allinearla alle necessità di resilienza e upgrade della capacità di traffico della rete;
  • sulla convergenza dei sistemi informativi Webank e delle società del Gruppo (Aletti, Akros) verso il sistema della Capogruppo.

Con riferimento a questo secondo punto, il progetto si trova in fase conclusiva con il 90% di dismissione dell'infrastruttura DataCenter della ex BPM.

La componente di storico della BPM è stata aggregata all'interno di una specifica architettura creata con la finalità di offrire ai singoli utenti la possibilità di accedere al precedente sistema informativo.

Gestione Obsolescenza

Per garantire la qualità e la continuità del servizio erogato e ridurre eventuali rischi IT, è stata aggiornata la valutazione complessiva dello stato di obsolescenza del parco applicativo già svolta nel 2021, ricomprendendola in una specifica iniziativa progettuale che ha definito un nuovo modello operativo di gestione strutturale delle situazioni in "End of Life" relative ai software di base quali sistemi operativi, database, application server, linguaggi.

Tale modello operativo ha introdotto modalità strutturate di rilevazione di tali situazioni nonché di pianificazione delle attività di adeguamento.

Comunicazione

La Direzione Comunicazione e, più specificamente, la Struttura Brand Identity Partnership e Sponsorizzazioni presidia tutti i progetti e le attività di Gruppo che coinvolgono e comunicano l'immagine della Banca.

La comunicazione istituzionale e quella commerciale di Banco BPM sono caratterizzate dal rispetto di una comunicazione trasparente e chiara nei confronti della clientela nell'ottica del progetto strategico «Language Revolution». L'obiettivo del progetto Language R-evolution è dare una svolta importante alla comunicazione tra banca e cliente, seguendo un percorso di semplificazione del linguaggio e di trasparenza, per favorire una nuova percezione della banca come realtà innovativa, moderna e orientata al cliente. Il progetto Language R-evolution, è inserito nel piano industriale nell'ambito delle tematiche ESG ed è parte integrante del più ampio progetto #Respect di Banco BPM attraverso il quale la Banca si è interrogata sul significato della parola "rispetto": rispetto verso le persone e in particolare verso i colleghi e i collaboratori, verso gli stakeholder, ma anche verso l'ambiente, le comunità, il territorio. La campagna pubblicitaria di punta nel 2022 è stata dedicata alle tematiche del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). La banca continua il percorso di rilancio del Sistema Italia con un ruolo da cofinanziatrice di piani di ammodernamento, trasformazione digitale, transizione sostenibile, come consulente al fianco di tutte le aziende, offrendo soluzioni di investimento ESG destinate a imprese e privati.

"Vicini da sempre anche online" è la campagna dedicata alla rivoluzione digitale, dove la consulenza finanziaria da remoto diventa uno dei fattori determinanti grazie all'attivazione dell'identità digitale. Per quanto riguarda le pubblicità dedicate al segmento imprese, nel 2022 sono stati realizzati due nuovi visual: il primo, riferito al finanziamento chirografario aziende, con obiettivo sostenibilità; il secondo, finanziamento flessibile, sottolinea il ruolo di Banco BPM come partner attivo, con prodotti che incontrano le esigenze degli imprenditori e delle imprenditrici che devono far fronte a esigenze di vita e di lavoro e che cercano soluzioni flessibili. Per il segmento retail, nel 2022 è stata sviluppata la comunicazione dedicata ai giovani, attraverso i nuovi layout del Mutuo Giovani e Prestito Giovani. Anche per il 2022 sono state realizzate le creatività di prodotti sostenibili come "Conto You" e "Prestito Green".

Prosegue l'accordo quinquennale dove Banco BPM si affianca alla Fondazione AIRC come partner istituzionale di raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica e di divulgazione della corretta informazione sulla prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro.

La scelta dell'istituto è di sostenere partner impegnati nella promozione dello sport giovanile femminile e dedicato ai diversamente abili. In particolare la partnership con AC Milan prevede un programma di incontri tra i professionisti rossoneri e oltre 2.000 studenti delle scuole secondarie per sensibilizzare sulla lotta a pregiudizio e discriminazione. Banco BPM e Fondazione Milan, attraverso la condivisione dei valori dello sport, che possiedono la grande capacità di educare, aggregare e ispirare, si schierano con tutti i bambini e i ragazzi ostacolati da urgenti questioni sociali, come la povertà, la violenza, la discriminazione. All'interno della sponsorizzazione della Vero Volley, da segnalare il progetto "Sport sì grazie" incentrato sull'importanza dell'attività motoria e sportiva per uno sviluppo positivo dei bambini e dei giovani.

L'attività della struttura Relazioni istituzionali con il territorio, in linea con quanto prefissato dal Piano Industriale 2021-2024, si è concentrata nella relazione con le proprie comunità di riferimento con particolare dedizione all'ascolto delle istanze che si sono manifestate dai territori. È proseguito, pertanto, il supporto anche attraverso le attività di sponsorizzazione che hanno privilegiato il sostegno a progetti e attività con una spiccata propensione al sociale, confermando la presenza della Banca all'interno dei contesti locali di radicamento storico. Gli ambiti di maggiore impatto sono stati quelli legati a iniziative dedicate alla solidarietà, alla sostenibilità ambientale e al rilancio di progetti legati all'arte e alla cultura, settori particolarmente colpiti dalla crisi già innescata negli anni della pandemia. Inoltre, la nuova emergenza che ha colpito l'Europa a seguito del conflitto in Ucraina, ha concentrato molte delle attività della Banca a supporto dell'accoglienza dei profughi. Educazione e istruzione restano fronti di importanza cruciale per il Paese, per questo Banco BPM ha proseguito il suo impegno per sostenere le strutture scolastiche, nella consapevolezza che proprio l'istruzione rappresenta il punto di partenza per il futuro del nostro Paese. Il "Progetto Scuola", avviato già nel 2018, si è focalizzato particolarmente su attività a sostegno degli istituti pubblici di ogni grado che si sono impegnati nell'inserimento dei bambini Ucraini: nello specifico, nel 2022, sono stati sviluppati 19 progetti a sostegno di 194 scuole in tutta Italia. Anche quest'anno, un carattere di rilievo hanno assunto le iniziative legate alla "Consapevolezza finanziaria" attraverso workshop sui temi dell'economia e della finanza, con particolare attenzione alla clientela retail e al mondo delle scuole attraverso 76 incontri, di cui una quindicina in presenza. Riguardo le tematiche ESG per il mondo imprese, si sono svolti 13 incontri con oltre 800 imprenditori.

Nel 2022 la struttura Media Relations ed Eventi Istituzionali ha coordinato e gestito oltre 60 eventi e convegni (di cui due in modalità digitale), compatibilmente con la situazione pandemica e in linea con le normative in vigore. Gli eventi, realizzati su territorio nazionale, hanno privilegiato gli ambiti culturali e gli outlook di mercato con particolare riferimento agli investimenti sostenibili e sono stati rivolti alla clientela sia acquisita che potenziale di tutto il Gruppo. L'attività di Media Relations si è concentrata sul rafforzamento e ampliamento delle relazioni con le redazioni giornalistiche nazionali, locali e le agenzie di stampa.

Nel 2022 i comunicati stampa che riguardano l'attività di tutto il Gruppo Banco BPM – Capogruppo, società del Gruppo e Fondazioni – sono stati 165. Quelli regolamentati, sia price sensitive che non price sensitive, toccano ambiti di natura istituzionale e industriale (temi di corporate governance, accordi strategici, risultati di bilancio, comunicazioni BCE su SREP test, emissioni obbligazionarie, rating…). Quelli non regolamentati vertono sugli ambiti in cui Banco BPM esprime concretamente l'attenzione alle comunità, attraverso progetti specifici che abbracciano i settori più diversi: dalla scuola allo sport, dall'educazione finanziaria a momenti pubblici di incontro con i differenti stakeholder, dalle partnership alle sponsorizzazioni. Un altro fronte sul quale si sono focalizzate le Media Relations ha riguardato la valorizzazione del lavoro delle diverse strutture della Banca rispetto a iniziative e risultati raggiunti in ambito ESG, all'esecuzione o sviluppo di operazioni del credito alla clientela e al lancio di nuovi prodotti e plafond. A queste articolate azioni di comunicazione è stata affiancata una serrata presenza mediatica, conseguita anche attraverso la programmazione di interviste dedicate ai vertici aziendali e ai manager e la partecipazione a eventi e convegni – sia in modalità web sia in presenza – talvolta organizzati o sostenuti da Banco BPM direttamente o in cooperazione con altre realtà attive nei territori di riferimento. Sui social network, l'attività di comunicazione istituzionale si è focalizzata sulle principali iniziative del Gruppo a favore delle comunità e delle imprese. E' stata valorizzata la partecipazione dei vertici e dei manager ai numerosi eventi in cui sono intervenuti come relatori e dato risalto alle iniziative delle Fondazioni e alle attività di volontariato d'impresa. Sono inoltre state curate anche le relazioni con i clienti rispondendo alle richieste pervenute tramite i principali canali social. Infine, nel 2022 è stato adottato un nuovo format grafico per meglio caratterizzare i post pubblicati.

La Struttura Comunicazione Interna, nel corso del 2022, ha proseguito la sua attività prevalente di canale volto a trasmettere alla popolazione aziendale la visione e i valori dell'alta direzione, supportando contestualmente le diverse Funzioni per promuovere all'interno progetti, iniziative e contest ideati per favorire la condivisione e il coinvolgimento delle colleghe e dei colleghi del Gruppo. Il tutto per promuovere la cultura aziendale e rafforzare l'identità di Banco BPM. Contestualmente, Comunicazione Interna si è adoperata per la diffusione e la divulgazione di informazioni operative a supporto dell'attività commerciale della Rete.

La Intranet aziendale e la Corporate TV, quest'ultima ridisegnata nel layout e riorganizzata nei contenuti a inizio 2022, si riconfermano canali privilegiati per lanciare iniziative e veicolare informazioni. Più diradate rispetto al biennio precedente, sono proseguite le attività informative in merito a indicazioni operative da adottare in azienda per contrastare la diffusione del Covid-19 e tutelare la salute e la sicurezza di tutte le colleghe e i colleghi di Banco BPM. Nel corso dell'anno è stata intrapresa una serrata pianificazione editoriale del Programma Respect dando enfasi ai workshop dedicati, realizzando video di lancio e di approfondimento con il coinvolgimento di alcuni colleghi in veste di "attori", contest e comunicazioni mirate. In continuità con quanto fatto nel 2021, la Comunicazione interna ha proseguito nella promozione e diffusione di una cultura della Sostenibilità sia attraverso azioni di sensibilizzazione e divulgazione, sia attraverso la valorizzazione dell'operato della Banca, dando risalto internamente a partecipazione a convegni, seminari, riconoscimenti, premi.

Su questa tematica è stata intrapresa un'iniziativa di "Guerrilla Marketing" per promuovere comportamenti virtuosi negli ambiti ambiente, persone e business, affrontando temi quali ad esempio il risparmio energetico, la salvaguardia dell'ambiente, le buone pratiche sostenibili, il rispetto, ecc.

In concomitanza con il conflitto in Ucraina, la struttura di Comunicazione interna si è fatta promotrice e divulgatrice di una raccolta fondi fra colleghi, denominata "Una mano per la Pace", finalizzata a sostenere azioni umanitarie di supporto alla popolazione ucraina, in loco e nel nostro Paese, in collaborazione con Caritas.

Per quanto riguarda i workshop interni, compatibilmente con l'emergenza pandemica, è proseguita l'attività di gestione e organizzazione di plenarie e incontri rivolti alle colleghe e ai colleghi di Banco BPM. Nel corso dell'anno sono stati circa 50 gli incontri organizzati internamente: dai Live Event commerciali del mondo Privati e Aziende a quelli in Teams con l'Amministratore Delegato, agli incontri di Direzione, al workshop per la ridefinizione del comparto Bancassurance, agli appuntamenti mensili in Live Event dedicati al mondo Imprese, al tour di Banca Aletti, agli eventi di Natale. Con "In Teams con l'Amministratore Delegato" un numero ristretto di colleghi ha potuto vivere un momento di condivisione e scambio di suggestioni insieme a Giuseppe Castagna, utilizzando la piattaforma Teams di Microsoft. I Workshop Interni quest'anno hanno visto il coinvolgimento di complessivamente circa 10.000 colleghe e colleghi nel corso dell'anno.

Investor Relations

Nel corso del 2022, il team di Investor Relations ha complessivamente gestito 153 tra eventi ed incontri o call, svolti sia in modalità virtuale che in presenza fisica, anche con il coinvolgimento del top management del Gruppo, che hanno permesso di relazionarsi con 473 tra società di investimento, case di analisi finanziaria (sia del mercato azionario sia del reddito fisso), società di rating e altri soggetti finanziari istituzionali. Di questi eventi, 14, per un totale di 31 soggetti incontrati, hanno avuto uno specifico focus su tematiche ESG1.

Inoltre, Banco BPM ha effettuato nel corso dell'anno 4 conferenze telefoniche con audio webcast per presentare al mercato la performance finanziaria del Gruppo (risultati al 31 dicembre 2021, al 31 marzo 2022, al 30 giugno 2022 e al 30 settembre 2022).

La tabella seguente riepiloga gli eventi svolti nel corso dell'anno:

N° eventi % sul totale n° società
incontrate
% sul totale
Conferenze di settore (azionario) 6 3,9% 89 18,8%
Conferenze di settore (reddito fisso) 6 3,9% 75 15,9%
Roadshow & Reverse Roadshow (azionario) 17 11,1% 129 27,3%
Roadshows & Reverse Roadshow (reddito fisso) 5 3,3% 34 7,2%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (azionario)
99 64,7% 123 26,0%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (reddito fisso) 7 4,6% 10 2,1%
Incontri/call con società di rating ESG 7 4,6% 7 1,5%
Incontri/call con società di credit rating 4 2,6% 4 0,8%
Altri incontri 2 1,3% 2 0,4%
Totale 153 100% 473 100%
di cui con specifico focus ESG 14 9,2% 31 6,6%
Presentazioni al mercato finanziario in conference call/webcast 4

Sul fronte del mercato azionario, il Gruppo ha partecipato a 6 conferenze di settore e 17 tra roadshow e reverse roadshow organizzati da primarie case di ricerca e intermediazione, che, insieme, hanno coinvolto 218 controparti, pari al 46,1% del totale dei soggetti complessivamente raggiunti nell'anno.

Similmente, nell'ambito del mercato del reddito fisso, Banco BPM ha partecipato a 6 conferenze di settore e 5 tra roadshow e reverse roadshow, entrando in contatto con 109 controparti (il 23,0% del totale).

Il restante 30,9% dei soggetti istituzionali coinvolti ha avuto la possibilità di relazionarsi con il Gruppo in 119 ulteriori occasioni (incontri e/o call, individualmente e/o in gruppo).

1 Include incontri con fondi esclusivamente ESG focused o incontri esclusivamente ESG focused con fondi di focus "misto" e incontri con società di rating ESG. Va peraltro segnalato che non è inusuale che tematiche ESG siano affrontate anche negli eventi o incontri senza specifico focus ESG o che fondi ESG partecipino a eventi o incontri con un focus esclusivamente finanziario; tuttavia, queste casistiche non rientrano in questo conteggio, essendo di difficile enucleazione.

ALTRE INFORMAZIONI

Soci e Azionisti

Il capitale sociale di Banco BPM, pari a Euro 7.100.000.000,00, è rappresentato da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie, prive di valore nominale.

Le azioni di Banco BPM sono quotate nel Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..

Al 31 dicembre 2022 gli azionisti della Banca risultano circa 265.000 così suddivisi:

  • circa 180.000 depositanti presso il Gruppo Banco BPM;
  • circa 85.000 depositanti presso altri intermediari. Tale dato rappresenta la situazione alla data della distribuzione del dividendo (20 aprile 2022 - payment date), non essendosi registrate in seguito operazioni contabili aventi ad oggetto l'intero capitale sociale.

Ai sensi dell'art. 120 del T.U.F., coloro che partecipano in una società con azioni quotate in misura superiore al 3% del capitale ne danno comunicazione alla società partecipata e alla Consob.

Alla data del 31 dicembre 2022, secondo le informazioni pubblicate sul sito internet della Consob relative ai soggetti che vantano un possesso azionario superiore al 3% del capitale sociale di Banco BPM, risultano:

  • Crédit Agricole con quota di partecipazione pari al 9,18%;
  • Capital Research and Management Company con quota di partecipazione pari al 4,99%.

Titolo e azioni Banco BPM

Nel 2022 il valore azionario del titolo Banco BPM ha oscillato in un range compreso tra un prezzo di chiusura minimo di 2,268 euro del 14 luglio 2022 ed un prezzo di chiusura massimo di 3,630 euro registrato il 15 febbraio 2022.

Da inizio anno, le azioni del titolo Banco BPM hanno avuto una performance positiva del +26%. Nel corso del 2022, i volumi medi giornalieri sono stati pari a oltre 15 milioni di azioni.

Inoltre, si segnala che a fine 2022 il titolo Banco BPM risultava "coperto" da parte di 18 case di ricerca azionaria (di cui: 15 aventi raccomandazioni positive, 3 neutrali e 0 negative), con le quali è stato mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.

Si rileva infine che tra i soci di Banco BPM risulta in essere un accordo di consultazione avente ad oggetto azioni di Banco BPM S.p.A., reso pubblico ai sensi dell'art. 122 del D. Lgs 58/1998 e dell'art. 129 del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999.

Tale accordo di consultazione, originariamente sottoscritto il 21 dicembre 2020 tra alcune Fondazioni italiane azioniste di Banco BPM per una quota complessiva pari al 5,49% del capitale sociale di Banco BPM, è stato integrato da nuovi azionisti che hanno aderito al Patto di Consultazione in data 20 luglio 2021, 18 ottobre 2022 e 31 dicembre 2022. Ad oggi, tale accordo riunisce azionisti che detengono una quota pari all'8,2848% del capitale sociale della Banca.

Per ulteriori dettagli si rimanda al sito internet www.gruppo.bancobpm.it nella sezione Investor Relations - Azioni, azionisti e dividendi, alla voce "Accordi di consultazione".

Rating del Gruppo

Società di rating Tipo di Rating 31/12/2022 31/12/2021
DBRS Morningstar Lungo Temine sul Debito Senior e Rating
Emittente di lungo termine / Trend
BBB / Trend Stabile BBB (low) / Trend Positivo
Breve Termine sul Debito e Rating Emittente
di breve termine / Trend
R-2 (high) / Trend Stabile R-2 (middle) / Trend Positivo
Lungo Temine sui Depositi / Trend BBB (high) / Trend Stabile BBB / Trend Positivo
Breve Termine sui Depositi / Trend R-1 (low) / Trend Stabile R-2 (high) / Trend Positivo
Intrinsic Assessment BBB BBB (low)
Support Assessment SA3 SA3
Fitch Ratings Lungo Termine Issuer Default Rating (IDR) /
Outlook
BBB- / Outlook Stabile -
Breve Termine Issuer Default Rating (IDR) F3 -
Lungo Termine depositi BBB -
Breve Termine depositi F3 -
Viability Rating (VR) bbb- -
Moody's
Service
Investors Lungo Termine su Debito Senior Unsecured e
Rating Emittente / Outlook
Ba1 / Outlook Stabile Ba2 / Outlook Stabile
Lungo Termine sui Depositi / Outlook Baa2 / Outlook Stabile Baa3 / Outlook Stabile
Breve Termine sui Depositi P-2 P-3
Baseline Credit Assessment ba2 ba3
Counterparty Risk Assessment Baa2(cr)/P-2(cr) Baa3(cr)/P-3(cr)

Tabella sintetica dei rating di Banco BPM

Tabella sintetica dei rating di Banca Akros

Società di rating Tipo di Rating 31/12/2022 31/12/2021
Lungo Temine sul Debito Senior e Rating
Emittente di lungo termine / Trend
BBB / Trend Stabile BBB (low) / Trend Positivo
DBRS Morningstar Breve Termine sul Debito e Rating Emittente
di breve termine / Trend
R-2 (high) / Trend Stabile R-2 (middle) / Trend Positivo
Lungo Temine sui Depositi / Trend BBB (high) / Trend Stabile BBB / Trend Positivo
Breve Termine sui Depositi / Trend R-1 (low) / Trend Stabile R-2 (high) / Trend Positivo
Support Assessment SA1 SA1
Lungo Termine Issuer Default Rating (IDR) /
Outlook
BBB- / Outlook Stabile -
Fitch Ratings Breve Termine Issuer Default Rating (IDR) F3 -
Shareholder Support Rating bbb- -

Nel corso dell'anno 2022 si evidenzia che Fitch Ratings ha assegnato per la prima volta al Banco BPM i rating come sopra esposti. Nell'ambito della normale attività di rating, le agenzie Moody's e DBRS Morningstar hanno monitorato le attività del Banco BPM attraverso report, comunicati e rating action; tra i principali eventi si segnala:

  • DBRS Morningstar (di seguito DBRS), in data 14 ottobre 2022, ha migliorato i principali rating di Banco BPM, nonché della sua controllata Banca Akros, di 1 notch, assegnando nel contempo un Trend Stabile. Questa azione di rating riflette il successo ottenuto da Banco BPM nel miglioramento della posizione finanziaria, in particolare in termini di qualità degli attivi, redditività ed efficienza operativa. Allo stesso tempo, DBRS ha riconosciuto la solida posizione di mercato del Gruppo nelle ricche regioni del Nord Italia, rafforzata dalle continue misure di razionalizzazione della struttura operativa e dallo sviluppo della digitalizzazione e del business "fee-driven", come la bancassicurazione. I rating sono inoltre sostenuti dal solido profilo di funding e di liquidità di Banco BPM, nonché dall'adeguata posizione patrimoniale del Gruppo, trainata dalla generazione ricorrente di capitale e dal regolare accesso ai mercati all'ingrosso;
  • Fitch Ratings (di seguito "Fitch"), in data 26 aprile 2022, ha proceduto all'assegnazione di nuovi rating a Banco BPM, tutti in area investment grade, con Outlook "Stabile". I rating sono basati sull'analisi del profilo standalone di Banco BPM che fa leva sul suo franchise, radicato nel Nord Italia, e tengono conto di un mix di ricavi diversificato, di un profilo di rischio moderato, di raccolta e liquidità stabili e di capitalizzazione adeguata. I rating riflettono anche la significativa riduzione dei crediti deteriorati

raggiunta da Banco BPM negli ultimi quattro anni, che ha portato ad un miglioramento sostanziale della qualità degli attivi. Fitch ha altresì evidenziato la qualità del management, con un'esperienza commisurata al modello di business della Banca;

• Moody's, in data 11 maggio 2022, ha migliorato i rating di Banco BPM di 1 notch come specificato nella tabella soprastante. Il miglioramento dei rating a lungo termine sui depositi e sul debito senior unsecured è stato trainato dall'upgrade di un notch dello standalone Baseline Credit Assessment (BCA) di Banco BPM, passato da ba3 a ba2. L'upgrade del BCA riflette principalmente i miglioramenti raggiunti dalla Banca nella qualità del credito a seguito del continuo processo di derisking nel proprio portafoglio di impieghi. Moody's ha altresì evidenziato la posizione patrimoniale di Banco BPM, che si attesta ad un livello nettamente superiore rispetto ai requisiti regolamentari.

ANDAMENTO DELLE PRINCIPALI SOCIETÀ DEL GRUPPO

Nel seguito si riporta un riepilogo delle principali partecipazioni in imprese del Gruppo con evidenza dei più significativi dati patrimoniali, reddituali e operativi riferiti al 31 dicembre 2022.

Per quanto riguarda la Capogruppo Banco BPM si fa rinvio al bilancio separato riportato nel presente fascicolo.

Banca Aletti

(milioni di euro) 2022 2021(*) Variazione
Dati economici
Margine d'interesse 4,9 0,3 n.s.
Commissioni nette 100,5 106,9 (6,02%)
Proventi operativi 102,7 105,0 (2,15%)
Oneri operativi (75,9) (75,3) 0,84%
Risultato della gestione operativa 26,8 29,7 (9,73%)
Risultato lordo dell'operatività corrente 21,1 28,2 (25,08%)
Utile (perdita) dell'esercizio 13,5 14,8 (9,32%)

(*) Alcuni indici del 2021 sono stati rideterminati in seguito al restatement del conto economico riclassificato.

(milioni di euro) 31/12/2022 31/12/2021 Variazione
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 2.607,5 2.940,0 (11,31%)
Finanziamenti verso clientela netti 491,8 370,0 32,92%
Attività finanziarie e derivati di copertura 5,0 8,8 (43,18%)
Patrimonio netto 371,3 371,3 -
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 2.076,6 2.406,2 (13,70%)
Raccolta indiretta 20.237,6 22.775,1 (11,14%)
- Risparmio gestito 10.120,5 11.484,0 (11,87%)
- Fondi comuni e Sicav 4.922,8 6.101,1 (19,31%)
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 3.343,9 3.453,9 (3,19%)
- Polizze assicurative 1.853,9 1.929,0 (3,89%)
- Risparmio amministrato 10.117,0 11.291,1 (10,40%)
Dati della Struttura
Numero medio dei dipendenti 471,4 485,8 (2,96%)
Numero degli sportelli bancari 52 55 (5,45%)-

31/12/2022 31/12/2021(*)

Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
Margine finanziario/Proventi operativi 4,8% 0,3%
Commissioni nette/Proventi operativi 97,8% 101,8%
Oneri operativi/Proventi operativi 73,9% 71,7%
Return on asset (ROA)(1) 0,52% 0,50%
Return on equity (ROE)(2) 3,76% 4,16%
Return on tangible equity (ROTE)(3) 4,13% 4,62%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti verso clientela (netti) per dipendente 1.043 762
Proventi operativi per dipendente 218 216
Oneri operativi per dipendente 161 155
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) 87,2% 53,4%
Tier 1 capital ratio 87,2% 53,4%
Total capital ratio 87,2% 53,4%
Indice di leva finanziaria 49,1% 51,2%
Altri indici
Loan to deposit ratio (LTD) (4) 23,7% 15,4%

(*) Alcuni indici del 2021 sono stati rideterminati in seguito al restatement del conto economico riclassificato.

(1) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e il totale dell'attivo.

(2) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto ad esclusione del risultato dell'esercizio.

(3) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto, determinato escludendo dal patrimonio netto il risultato dell'esercizio e le attività immateriali, al netto del correlato effetto fiscale.

(4) Calcolato come rapporto tra finanziamenti verso clientela e raccolta diretta.

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Banca Aletti si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto Private.

Banca Akros

(milioni di euro) 2022 2021 (**) variaz.
Dati economici
Margine finanziario 57,3 54,7 4,7%
Commissioni nette 47,7 41,0 16,3%
Proventi operativi 119,2 110,2 8,2%
Oneri operativi (89,0) (90,6) (1,8%)
Risultato della gestione operativa 30,3 19,5 54,9%
Risultato lordo dell'operatività corrente (*) 30,2 20,1 50,7%
Risultato netto dell'operatività corrente 21,3 14,6 46,2%
Utile netto dell'esercizio 18,7 10,7 74,7%

(*) al lordo anche delle contribuzioni ai sistemi di garanzia.

(**) alcuni indici del 2021 sono stati rideterminati per un confronto omogeneo con i criteri di riclassificazione adottati nell'esercizio 2022.

(milioni di euro) 31/12/2022 31/12/2021 variaz.
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 9.445,5 8.241,7 14,6%
Finanziamenti verso clientela (netti) (*) 1.773,0 1.963,7 (9,7%)
Attività finanziarie 6.222,7 5.685,4 9,5%
Patrimonio netto 728,1 727,2 0,1%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 1.839,0 956,5 92,2%
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale 204 203
Numero degli sportelli bancari 1 1
(*) Clientela composta da controparti qualificate e professionali.

31/12/2022 31/12/2021(**) Indicatori alternativi di performance Indici di redditività (%) Return on Equity (ROE) 2,64% 1,50% Return on asset (ROA) 0,20% 0,13% Margine finanziario/Proventi operativi 48,05% 49,68% Commissioni nette/Proventi operativi 40,01% 37,23% Oneri operativi/Proventi operativi 74,62% 82,26% Risultato lordo dell'operatività corrente (*)/Proventi operativi. 25,34% 18,20% Dati sulla produttività operativa (€/1.000) Crediti a clientela netti per dipendente 8.691,3 9.673,4 Proventi operativi per dipendente 584,5 542,7 Oneri operativi per dipendente 436,1 446,4 VAR (99%,1 giorno) gestionale medio annuo 2.100 2.400 Altri indici Attività finanziarie/Totale attivo 65,88% 68,98% Derivati attivi/totale attivo 21,76% 16,60% - derivati di negoziazione attivi/Totale attivo 21,76% 16,60% - derivati di copertura attivi/Totale attivo - - Derivati di negoziazione netti/Totale attivo 0,10% 0,02% Impieghi netti/Raccolta diretta 96,41% 205,29% Indici regolamentari di patrimonializzazione Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) 22,42% 18,77% Tier 1 capital ratio 22,42% 18,77%

Total capital ratio 22,42% 18,77%

Indice di leva finanziaria 11,76% 12,04%

(*) al lordo anche delle contribuzioni ai sistemi di garanzia.

(**) alcuni indici del 2021 sono stati rideterminati per un confronto omogeneo con i criteri di riclassificazione adottati nell'esercizio 2022.

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Banca Akros si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto dell'Investment Banking.

Altre partecipate

(milioni di euro) Totale
dell'attivo
Patrimonio
netto (*)
Raccolta
Diretta
Raccolta
Indiretta
Impieghi
netti
Utile
(Perdita)
Istituzioni creditizie
Banca Aletti & C. (Suisse) 90,1 27,5 60,4 455,9 16,5 (1,5)
Bipielle Bank (Suisse) in liquidazione 23,6 22,0 - - - (0,5)
Imprese di assicurazione
Banco BPM Vita 6.181,4 259,5 5.856,3 - 9,3
Banco BPM Assicurazioni (**) 66,1 32,4 - - 2,3
Società finanziarie
Aletti Fiduciaria 9,2 7,2 - 907,5 1,3 (0,2)
Oaklins Italy 2,7 1,8 - - - 0,8
Altre società
Tecmarket Servizi 45,6 26,6 - - - 9,9
Ge.Se.So. 1,4 0,4 - - - 0,04

(*) importo comprensivo del risultato dell'esercizio.

(**) società in dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

I dati riportati nella precedente tabella sono riferiti alle situazioni patrimoniali ed economiche al 31 dicembre 2022 utilizzati per la predisposizione del bilancio consolidato; in particolare il risultato di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni si riferisce all'utile del secondo semestre 2022.

Rapporti con imprese controllate e collegate

L'informativa sulle operazioni con parti correlate e la descrizione delle operazioni di maggiore rilevanza concluse con parti correlate nell'esercizio, prevista dal Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, sono riportate nella Nota Integrativa Consolidata, parte H, cui si fa rinvio.

Azioni proprie della Capogruppo e delle imprese controllate

L'informativa relativa alle azioni proprie della Capogruppo e alla movimentazione intervenuta nell'esercizio è fornita nella sezione 13 – Patrimonio del Gruppo della parte B della Nota Integrativa Consolidata.

Come descritto nella Sezione 4 – "Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio" contenuta nella parte A della Nota Integrativa Consolidata, nel mese di febbraio 2023 la Capogruppo ha avviato un ulteriore programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere.

Il programma, eseguito nel periodo 28 febbraio - 6 marzo 2023, ha avuto ad oggetto n. 2.418.855 azioni ordinarie Banco BPM per un controvalore complessivo pari a 10 milioni.

Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario

Il Gruppo Banco BPM predispone la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ai sensi del D. Lgs 254/2016 e della Delibera Consob n. 20267 del 18 gennaio 2018 in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "Sostenibilità".

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Il Gruppo Banco BPM predispone la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123 bis D. Lgs. n. 58/1998 in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "Corporate Governance".

Relazione sulla remunerazione

Il Gruppo Banco BPM predispone la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Banco BPM ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 37° aggiornamento, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art. 123-ter, Decreto Legislativo 58/1998 e successive modificazioni, dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni) e del Regolamento IVASS 38/2018 e relativi Orientamenti, in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "sezione Corporate Governance – Politiche di Remunerazione".

Predisposizione del bilancio in formato XBRL

Secondo quanto previsto dal Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF) Banco BPM ha predisposto la presente Relazione finanziaria annuale nel formato ESEF, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup XBRL (eXtensible Business Reporting Language).

Inoltre, le informazioni contenute negli schemi del bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni di patrimonio netto e rendiconto finanziario) e nella Nota Integrativa Consolidata sono state oggetto di mappatura secondo le specifiche "Inline XBRL" contenute nella tassonomia di base emanata dall'ESMA (European Securities and Markets Authority).

Si precisa altresì che, per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla direttiva Transparency (Direttiva 2004/109/CE), la Relazione finanziaria annuale predisposta da Banco BPM nel formato previsto dal Regolamento ESEF verrà resa pubblica nei termini di legge.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota integrativa consolidata – "Parte A Politiche contabili – Sezione 5 – Altri aspetti".

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

La fase congiunturale che ha caratterizzato il 2022 sul finire d'anno, descritta nella sezione relativa al contesto economico della presente relazione, è destinata a prevalere, per una parte almeno, nel nuovo esercizio. Le pressioni inflazionistiche, pur attenuatesi negli ultimi mesi, dovrebbero restare vive, spingendo le Banche Centrali a mantenere un atteggiamento restrittivo. Il rallentamento economico generalizzato, acuito dalla debolezza cinese, si dovrebbe tradurre nel 2023 in una fase di sostanziale stagnazione.

L'esercizio si apre con i tassi a breve termine in tensione per l'aspettativa che le Banche Centrali sulle due sponde dell'Atlantico aumentino ancora i tassi ufficiali alle prossime riunioni. Le pressioni sul segmento a medio-lungo termine della curva dei rendimenti si sono invece moderatamente attenuate via via che le prospettive di inflazione a lungo termine si sono ancorate. Le tensioni emerse sullo spread BTP-Bund nei mesi estivi si sono parzialmente ridimensionate, ma il livello di fine anno rivela una certa prudenza dei mercati finanziari a fronte delle decisioni della BCE di graduale rientro degli acquisti mensili dell'Asset Purchase Programme (APP).

In queste condizioni, il credito ad imprese e famiglie continuerà a crescere, in Italia, nonostante l'indebolimento delle prospettive di sviluppo, ma a tassi inferiori a quelli registrati nel 2022. Il calo dei redditi reali disponibili, intaccati dalle significative tensioni sui prezzi al consumo, si traduce infatti in maggiori necessità delle famiglie per far fronte agli investimenti immobiliari intrapresi, o da intraprendere, ed ai consumi. La domanda di credito delle imprese sarà alimentata dell'effetto dell'inflazione sui prezzi degli input – in primis sui prezzi dei beni semilavorati e delle materie prime – e dalle conseguenze dei maggiori investimenti legati al PNRR.

Il rallentamento dell'attività economica e le pressioni esercitate dalla dinamica inflattiva e dall'aumento degli oneri finanziari sui bilanci di famiglie ed imprese si tradurranno in un moderato peggioramento, specie per le imprese energivore, del tasso di deterioramento dei crediti. Contemporaneamente il costo del rischio, incorporando le rettifiche straordinarie relative alle cessioni di NPL sul mercato ed il peggioramento del quadro economico, è atteso in crescita.

Dal lato del funding, il venir meno del supporto fornito dalla BCE attraverso le operazioni TLTRO, si tradurrà in un minor sostegno al sistema bancario sul fronte della raccolta diretta e creerà quindi l'esigenza di incrementare la componente a medio/lungo termine con emissioni obbligazionarie più costose.

Le prospettive dei tassi di mercato bancario, sollecitati dal proseguimento delle tensioni inflattive e delle politiche più restrittive succitate, rimangono impostate al rialzo almeno nei primi trimestri del 2023 in corso, riflettendosi sull'evoluzione della forbice bancaria che è prevista ampliarsi apprezzabilmente rispetto al 2022. Dal combinato disposto di masse di credito erogato in moderata espansione e dell'apertura della forbice bancaria deriva l'aspettativa di un aumento del margine da clientela che, associato con un aumento degli interessi su titoli (flusso cedolare), determinerà un incremento del margine da interesse nell'anno in corso, rispetto al 2022.

Nonostante il peggioramento del clima di fiducia di famiglie ed imprese e la riduzione della propensione al risparmio, un'attesa stabilizzazione dei mercati finanziari unitamente a rendimenti obbligazionari su livelli più elevati del recente passato si rifletteranno in moderate prospettive di crescita per la raccolta indiretta e, quindi, delle commissioni da gestione del risparmio. Un impulso alla componente commissionale è attesa anche dal supporto alle imprese nella realizzazione dei progetti collegati al PNRR. Le dinamiche sopra citate risulteranno in un aumento del margine di intermediazione.

Stante il contesto, anche nell'esercizio 2023 le variabili esogene continueranno probabilmente a costituire il principale elemento di influenza sull'andamento operativo del Gruppo.

Il margine di interesse, nonostante il peggioramento delle condizioni del funding BCE in forma di TLTRO, trarrà vantaggio dall'incremento dei tassi a breve, in particolare nella componente di matrice commerciale; il Gruppo mantiene infatti una significativa "sensitivity", pari a circa 160 milioni in uno scenario di shift parallelo della struttura dei tassi di +100 p.b..

Le commissioni, pur scontando ancora un quadro di elevata volatilità che condiziona in particolare quelle connesse ai prodotti di investimento, sia up front che running, saranno sostenute dalla dinamica di quelle relative all'attività tipica di banca commerciale.

L'andamento degli oneri operativi, che continuerà a costituire una delle principali aree di focus dell'azione manageriale, potrà risentire almeno di parte delle pressioni inflattive e degli effetti di una sostenuta politica di investimento a supporto delle iniziative evolutive previste nel Piano Strategico.

La dinamica dei flussi a default nell'anno potrebbe aumentare a seguito del rallentamento economico, con un impatto sul costo del credito per il quale si continua a mantenere un approccio prudente in assenza di miglioramenti del quadro macroeconomico.

E' previsto il mantenimento di solidi livelli di copertura, grazie anche all'approccio conservativo nelle valutazioni adottate negli ultimi anni e confermate nel corso del 2022, sia sulle esposizioni performing che non performing. Per l'intero 2023 si prevede un significativo miglioramento dell'utile netto del Gruppo rispetto all'esercizio precedente, con un trend che, anche in proiezione, supera sia la traiettoria di redditività che i target complessivamente delineati nel Piano Strategico.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO

In conformità con la disciplina speciale emanata dalla Banca d'Italia, i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio sono illustrati nella Nota Integrativa consolidata, parte A, Sezione 4.

Verona, 7 marzo 2023

Il Consiglio di Amministrazione

Schemi del bilancio consolidato

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

Voci dell'attivo 31/12/2022 31/12/2021
10. Cassa e disponibilità liquide 13.130.815 29.153.316
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 8.935.495 6.337.110
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.508.497 4.538.625
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 4.426.998 1.798.485
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 12.826.691 10.675.079
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 139.139.766 140.448.388
a) crediti verso banche 5.492.238 12.773.990
b) crediti verso clientela 133.647.528 127.674.398
50. Derivati di copertura 1.717.211 127.076
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (488.403) 2.875
70. Partecipazioni 1.453.955 1.794.116
80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 3.087 -
90. Attività materiali 3.034.689 3.278.245
100. Attività immateriali 1.286.734 1.213.722
di cui:
- avviamento 56.709 54.858
110. Attività fiscali 4.622.827 4.540.229
a) correnti 265.552 246.601
b) anticipate 4.357.275 4.293.628
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 214.737 229.971
130. Altre attività 3.808.291 2.689.089
Totale dell'attivo 189.685.895 200.489.216

Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2022 31/12/2021
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 153.874.094 166.561.146
a) debiti verso banche 32.636.506 45.691.578
b) debiti verso clientela 108.307.067 107.788.219
c) titoli in circolazione 12.930.521 13.081.349
20. Passività finanziarie di negoziazione 10.181.692 14.132.931
30. Passività finanziarie designate al fair value 3.938.518 1.405.190
40. Derivati di copertura 948.424 227.972
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.173.078) (47.812)
60. Passività fiscali 279.983 302.816
a) correnti 1.610 8.894
b) differite 278.373 293.922
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 31.731 -
80. Altre passività 3.430.984 3.613.968
90. Trattamento di fine rapporto del personale 258.457 320.303
100. Fondi per rischi e oneri 730.395 876.643
a) impegni e garanzie rilasciate 144.164 131.108
b) quiescenza e obblighi simili 99.330 124.879
c) altri fondi per rischi e oneri 486.901 620.656
110. Riserve tecniche 4.414.424 -
120. Riserve da valutazione (624.011) 341.360
140. Strumenti di capitale 1.389.794 1.092.832
150. Riserve 4.219.445 3.999.850
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (18.266) (8.159)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 720 1.108
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 702.589 569.068
Totale del passivo e del patrimonio netto 189.685.895 200.489.216

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Voci 2022 2021
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.937.053 2.425.188
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 2.656.868 2.137.845
20. Interessi passivi e oneri assimilati (595.587) (409.048)
30. Margine di interesse 2.341.466 2.016.140
40. Commissioni attive 1.998.389 2.018.601
50. Commissioni passive (143.896) (117.906)
60. Commissioni nette 1.854.493 1.900.695
70. Dividendi e proventi simili 60.840 53.718
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 174.105 79.523
90. Risultato netto dell'attività di copertura 1.402 (848)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (165.927) (129.080)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (60.948) (145.262)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (101.636) 16.256
c) passività finanziarie (3.343) (74)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico (9.146) 16.342
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 163.348 7.894
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (172.494) 8.448
120. Margine di intermediazione 4.257.233 3.936.490
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (482.702) (630.954)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (480.574) (629.997)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (2.128) (957)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 1.713 (8.521)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 3.776.244 3.297.015
160. Premi netti 359.803 -
170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa (357.484) -
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 3.778.563 3.297.015
190. Spese amministrative: (2.758.642) (2.771.573)
a) spese per il personale (1.609.881) (1.670.739)
b) altre spese amministrative (1.148.761) (1.100.834)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (57.214) (26.039)
a) impegni e garanzie rilasciate (14.407) (5.254)
b) altri accantonamenti netti (42.807) (20.785)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (183.093) (165.828)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (135.102) (114.457)
230. Altri oneri/proventi di gestione 345.930 363.082
240. Costi operativi
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni
(2.788.121)
146.781
(2.714.815)
213.314
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (108.347) (141.633)
270. Rettifiche di valore dell'avviamento (8.132) -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 2.258 (142)
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 1.023.002 653.739
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (321.199) (84.955)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 701.803 568.784
330. Utile (Perdita) d'esercizio 701.803 568.784
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 786 284
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 702.589 569.068
EPS Base (euro) 0,46 0,38
EPS Diluito (euro) 0,46 0,38

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Voci 31/12/2022 31/12/2021
10. Utile (Perdita) d'esercizio 701.803 568.784
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro
a conto economico 2.018 139.815
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (35.428) 14.591
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio) (8.478) 2.131
50. Attività materiali 4.883 128.784
70. Piani a benefici definiti 40.378 (5.517)
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 663 (174)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro
a conto economico (952.330) (108.790)
100. Copertura di investimenti esteri (872) (802)
110. Differenze di cambio 2.371 2.138
120. Copertura flussi finanziari (11.239) (12.129)
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva (739.300) (86.744)
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (203.290) (11.253)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (950.312) 31.025
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) (248.509) 599.809
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (786) (284)
200. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della Capogruppo (247.723) 600.093

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni su patrimonio netto Patrimonio Patrimonio Patrimonio
31 dicembre 2022 Esistenze al
31/12/2021
Modifica saldi
apertura
all'1/01/2022
Esistenze
Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
complessiva
Redditività
esercizio
2022
31/12/2022
netto al
31/12/2022
Gruppo al
netto del
31/12/2022
netto di terzi
al
Capitale: 7.100.736 7.100.736 - - - (5) 7.100.731 7.100.000 731
a) azioni ordinarie 7.100.736 7.100.736 - - - (5) 7.100.731 7.100.000 731
b) altre azioni - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - -
Riserve: 4.000.506 - 4.000.506 280.448 (54.799) (5.935) - - - - - 4.220.220 4.219.445 775
a) di utili 3.670.845 - 3.670.845 280.448 (69.580) (5.935) - - - 3.875.778 3.875.001 777
b) altre 329.661 - 329.661 - 14.781 - - - - - 344.442 344.444 (2)
Riserve da valutazione 341.360 - 341.360 (15.059) - (950.312) (624.011) (624.011) -
Strumenti di capitale 1.092.832 1.092.832 296.962 1.389.794 1.389.794 -
Azioni proprie (8.159) (8.159) - 5.909 (16.016) (18.266) (18.266) -
Utile (Perdita) di esercizio 568.784 - 568.784 (280.448) (288.336) 701.803 701.803 702.589 (786)
Patrimonio netto 13.096.059 - 13.096.059 - (288.336) (69.858) (26) (16.016) - 296.962 - - (5) (248.509) 12.770.271 12.769.551 720
- del Gruppo 13.094.951 - 13.094.951 - (288.336) (70.261) (26) (16.016) - 296.962 - - - (247.723) 12.769.551
- di terzi 1.108 - 1.108 - 403 - - - - - - (5) (786) 720

53
1
________________ SCHEMI DEL BILANCIO CONSOLIDATO
Variazioni dell'esercizio
Allocazione risultato
esercizio precedente
Patrimonio Patrimonio Patrimonio
31 dicembre 2021 Esistenze al Modifica saldi Esistenze all' Operazioni su patrimonio netto Redditività netto al netto del netto di terzi
31/12/2020 apertura 1/01/2021 Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissione
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
a dividendi
straordinari
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
interessenze
partecipative
Variazioni
complessiva
31/12/2021
al
31/12/2021 31/12/2021
Gruppo al
31/12/2021
al
Capitale: 7.101.310 - 7.101.310 - - - - (574) 7.100.736 7.100.000 736
a) azioni ordinarie 7.101.310 - 7.101.310 - - - - (574) 7.100.736 7.100.000 736
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - -
Riserve: 4.117.332 - 4.117.332 16.632 (38.792) (4.194) - (90.544) - - 72 4.000.506 3.999.850 656
a) di utili 3.796.621 - 3.796.621 16.632 (47.742) (4.194) - (90.544) 72 3.670.845 3.670.187 658
b) altre 320.711 - 320.711 - 8.950 - - - - - 329.661 329.663 (2)
Riserve da valutazione 310.412 - 310.412 - (77) - 31.025 341.360 341.360 -
Strumenti di capitale 695.417 - 695.417 397.415 1.092.832 1.092.832 -
Azioni proprie (14.002) - (14.002) - 5.843 - (8.159) (8.159) -
Utile (Perdita) di esercizio 16.632 - 16.632 (16.632) - 568.784 568.784 569.068 (284)
Patrimonio netto 12.227.101 - 12.227.101 - - (38.869) 1.649 - (90.544) 397.415 - - (502) 599.809 13.096.059 13.094.951 1.108
- del Gruppo 12.225.207 - 12.225.207 - - (38.869) 1.649 - (90.544) 397.415 - - - 600.093 13.094.951
- di terzi 1.894 - 1.894 - - - - - - - - - (502) (284) 1.108

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

Metodo indiretto

A. Attività operativa 31/12/2022 31/12/2021
1. Gestione 1.763.018 1.270.260
- risultato d'esercizio (+/-) 701.803 568.784
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
(14.535) (111.965)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (1.402) 848
- rettifiche/riprese di valore nette per rischi di credito (-/+) 480.989 639.475
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 326.327 280.285
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 63.260 28.229
- premi netti non incassati (-) (153) -
- altri proventi/oneri assicurativi non incassati (-/+) 57.287 -
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 306.139 77.587
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-/+) - -
- altri aggiustamenti (+/-) (156.697) (212.983)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (6.079.114) 2.433.061
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 40.287 2.762.800
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (2.793.070) 41.670
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (2.153.740) 34.760
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 829.761 162.417
- altre attività (2.002.352) (568.586)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (11.359.632) 15.977.948
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (12.490.168) 15.962.095
- passività finanziarie di negoziazione (6.336.795) 2.457.926
- passività finanziarie designate al fair value 1.246.802 469.112
- altre passività 6.220.529 (2.911.185)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (15.675.728) 19.681.269
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 76.839 18.036
- vendite di partecipazioni 75.000 314
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività materiali 1.839 17.722
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da: (327.275) (198.527)
- acquisti di partecipazioni (700) -
- acquisti di attività materiali (122.290) (92.323)
- acquisti di attività immateriali (204.285) (106.204)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (250.436) (180.491)
C. Attività di provvista
- emissioni/acquisti di azioni proprie (16.016) -
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 208.015 332.395
- distribuzione dividendi e altre finalità (288.336) (90.544)
- vendita/acquisto di controllo di terzi - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (96.337) 241.851
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio (16.022.501) 19.742.629

Riconciliazione 31/12/2022 31/12/2021
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 29.153.316 9.410.687
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio (16.022.501) 19.742.629
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 13.130.815 29.153.316

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

31/12/2021 Flussi di cassa Aggregazioni
aziendali /
perdita di
controllo di
Variazione
del fair
value
Altro 31/12/2022
182.099.267 (17.580.161) 1.104.863 2.166.059 204.276 167.994.304
società Variazioni non monetarie

Nota integrativa consolidata

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio consolidato, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2022 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2022 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio alla successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per il Gruppo. Tra gli allegati al bilancio è riportato l'elenco dei principi IAS/IFRS omologati (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC ed IFRIC) in vigore al 31 dicembre 2022.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA) ed i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni. Per una disamina dei documenti pubblicati sulle questioni contabili inerenti al conflitto Russia-Ucraina e al Covid-19 si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022" contenuto nella successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti".

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio consolidato è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione e sulla situazione dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti, da ultimo il 7° aggiornamento pubblicato in data 29 ottobre 20211 . Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262").

In linea con la citata Circolare, negli schemi non sono riportate le voci che non presentano importi per il corrente periodo e per il corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

1 Ai fini della redazione del bilancio 2022 non si sono considerate le modifiche introdotte con l'8° aggiornamento del 17 novembre 2022, correlate al nuovo principio contabile internazionale IFRS 17 "Contratti assicurativi", in quanto applicabili a partire dall'esercizio 2023.

Sono state altresì considerate le integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262, correlate all'informativa sugli impatti del Covid 19 e sulle misure di sostegno dell'economia, introdotte con la comunicazione di Banca d'Italia del 15 dicembre 2020 e successivo aggiornamento del 21 dicembre 2021. Le suddette integrazioni sono da considerarsi in vigore alla data di redazione del presente bilancio, non essendo pervenuta diversa comunicazione da parte della Banca d'Italia.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2022, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2021.

Al riguardo si rappresenta che negli schemi al 31 dicembre 2022 figurano alcune voci correlate al business assicurativo, conseguente all'acquisizione di Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A. avvenuta a partire dal 1° luglio 2022, come illustrato in dettaglio nel paragrafo "Acquisizione del controllo di Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A. e relativi impatti contabili" contenuto nella successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti".

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio e i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio consolidato è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio di Banco BPM e delle società controllate, come dettagliato nella successiva Sezione 3 "Area e metodi di consolidamento". I bilanci utilizzati per la stesura del bilancio consolidato sono quelli predisposti dalle società controllate con riferimento al 31 dicembre 2022, rettificati, ove necessario, per adeguarli ai principi contabili utilizzati dal Gruppo.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali fosse incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi dell'eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività del Gruppo: come successivamente illustrato in modo più analitico, gli amministratori, alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che il Gruppo continuerà con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • b) il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale, nel conto economico e nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;

  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare n. 262;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A - Politiche contabili, B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, C - Informazioni sul conto economico consolidato, D - Redditività consolidata complessiva, E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F - Informazioni sul patrimonio consolidato, G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H - Operazioni con parti correlate, I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L - Informativa di settore, M - Informativa sul leasing.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato (ai sensi di quanto previsto dallo IAS 1 e dalle raccomandazioni contenute nei Documenti Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010)

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché ipotesi considerate ragionevoli, alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, ad oggi non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio. Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime di bilancio potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui il Gruppo si troverà ad operare non devono essere sottovalutati gli effetti sull'economia globale e italiana collegati alle tensioni geopolitiche in corso. L'avvio del conflitto tra Russia e Ucraina e gli impatti indiretti collegati alle sanzioni della Russia, in primis relativi al rialzo dell'inflazione, hanno causato significative incertezze sulle previsioni economiche dell'eurozona, da assumere alla base delle stime di bilancio.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022" nella successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti".

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2022.

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dal Gruppo in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, il Gruppo gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione

economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica tenendo conto dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione, potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di credito contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;
  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti del Gruppo. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di piani di dismissione, si rende altresì necessario ricorrere ad un approccio multiscenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");
    • dei tempi di recupero;
    • del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. Per gli interventi introdotti nella misurazione delle perdite attese si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella Sezione "Rischio di credito" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Da ultimo si deve segnalare che, come rappresentato nella Relazione sulla gestione, nell'ambito dell'ordinario ciclo ispettivo da parte dell'Organo di Vigilanza, alla data della presente Relazione finanziaria sono in corso alcune attività ispettive su specifici ambiti mentre per altre attività ispettive è stata notificata la chiusura ma si è in attesa di ricevere le cosiddette "Decision" o "Final follow-up letter". Sebbene gli elementi informativi acquisiti nel corso delle ispezioni siano attentamente considerati dal Gruppo al fine di valutare eventuali implicazioni sulle stime di bilancio, non è possibile escludere che le modifiche dei processi che saranno poste in essere a fronte delle richieste e delle raccomandazioni finali espresse dall'Organo di Vigilanza e l'emersione di nuovi elementi informativi non noti alla data della presente Relazione possano incidere prospetticamente sulle valutazioni delle esposizioni creditizie espresse nel bilancio.

Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese

Ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, uno degli aspetti più complessi da valutare è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente circonda le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.

In linea generale, è possibile affermare che i rischi derivanti dall'esposizione della controparte debitrice ai fattori connessi a clima e ambiente sono considerati indirettamente nella misura in cui i modelli di calcolo dell'ECL tengono conto dell'impatto atteso dell'evoluzione delle variabili macroeconomiche sui parametri di rischio di credito, anche tramite l'utilizzo di modelli satellite settoriali, ossia dei modelli che definiscono le relazioni funzionali tra l'evoluzione delle variabili macroeconomiche e i parametri di rischio della Banca (Probability of Default -PD e Loss Given Default - LGD). Ciò è valido per la misurazione delle perdite attese (ECL) dei crediti non deteriorati.

A partire dal bilancio 2022, il Gruppo ha effettuato delle preliminari valutazioni su come i rischi climatici ed ambientali possano impattare in modo diretto i parametri di rischio PD e LGD, ai fini della quantificazione delle

perdite attese sulle esposizioni non deteriorate. In particolare, si è tenuto conto:

  • del rischio fisico conseguente all'impatto finanziario sul debitore correlato ai cambiamenti climatici, compresi eventi meteorologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché al degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico, dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione;
  • del rischio di transizione conseguente all'impatto negativo in cui può incorrere la controparte, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale.

In maggior dettaglio, l'inclusione dei suddetti rischi ha comportato un incremento dell'ECL per 20,4 milioni, che è stato recepito mediante post model adjustment, tenuto conto che gli attuali modelli in uso non fattorizzano tali rischi.

Non si può pertanto escludere che l'eventuale sviluppo di modelli in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Per un'illustrazione di come il Gruppo si stia adoperando per valutare i fattori ambientali nell'ambito delle politiche creditizie si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni infrannuali, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, il Gruppo Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita.

Si segnala che al 30 giugno 2022 era stato effettuato un test di impairment sull'avviamento della CGU Bancassurance Protezione, alla luce del contesto macroeconomico di riferimento che aveva evidenziato un deciso incremento nel costo del capitale ritenuto tale da mettere in dubbio la recuperabilità del valore iscritto in bilancio. Ad esito della ricognizione era stata evidenziata la necessità di rilevare in sede di semestrale una svalutazione di 8,1 milioni, che è presente anche per il bilancio al 31 dicembre 2022, data l'impossibilità di ripristinare un impairment rilevato in sede di un precedente bilancio infrannuale.

Al 31 dicembre 2022 il valore delle attività in esame ammonta complessivamente a 561,0 milioni e fa riferimento:

  • per 56,7 milioni da avviamenti rivenienti dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance Protezione per 42,9 milioni), dall'acquisizione della partecipazione di controllo nella società Oaklins Italy S.r.l. (3,8 milioni), dall'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita (10,0 milioni) perfezionata nel corso del 2022 come illustrato nella "Parte G – Operazioni di aggregazioni riguardanti imprese o rami d'azienda" della presente Nota integrativa;
  • per 504,3 milioni da marchi di impresa rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni), tutti allocati alla CGU Retail ad eccezione di 18,6 milioni relativi alla valorizzazione del marchio di Banca Akros (CGU Banca Akros).

In maggior dettaglio, per gli intangibili relativi alla CGU "Retail", che rappresentano circa il 90% del totale delle attività immateriali a vita utile indefinita, le analisi valutative sono state condotte assumendo a riferimento le proiezioni reddituali approvate dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM del 20 dicembre 2022, redatte secondo un approccio multiscenario, al fine di fattorizzare le incertezze relative ai futuri scenari macroeconomici in cui il Gruppo si troverà ad operare. In maggior dettaglio, sono stati considerati tre diversi scenari di riferimento, a cui sono state attribuite differenti probabilità di accadimento: 50% per quello base, 30% per quello peggiorativo (c.d. "adverse") e 20% per quello migliorativo (c.d. "benign").

Le suddette proiezioni, elaborate in funzione dei più aggiornati scenari macroeconomici approvati in pari data, si basano su presupposti coerenti con quelli del Piano strategico 2021-2024, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 4 novembre 2021; piano considerato tutt'oggi valido, in quanto espressione delle linee strategiche e del modello di business del Gruppo.

Si segnala che i suddetti flussi e/o scenari di riferimento con le relative percentuali di ponderazione sono stati considerati, per coerenza, in tutti i pertinenti esercizi valutativi del Gruppo (misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie e verifica della recuperabilità delle imposte differite attive).

Gli esiti del test di impairment condotto al 31 dicembre 2022 hanno portato a confermare la recuperabilità dei valori di bilancio delle attività immateriali a vita utile indefinita, fatta eccezione, come sopra indicato, per l'avviamento attribuito alla CGU "Bancassurance Protezione" che è stato svalutato nel primo semestre per 8,1 milioni, così come illustrato nella Sezione 10 "Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.

Al riguardo si deve comunque segnalare che la verifica della recuperabilità delle attività immateriali in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Al fine di poter apprezzare l'eventuale tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative si fa rinvio all'analisi di sensitivity contenuta nella sezione "Attività Immateriali – Voce 100 dell'attivo", della "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie, nonché per l'analisi di sensitività del fair value relativa agli strumenti finanziari valutati al fair value e classificati nel livello 3 della gerarchia di fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

Il Gruppo presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale deve peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenendo altresì conto, per la sola imposta IRES, delle disposizioni fiscali che prevedono di riportare a nuovo le perdite fiscali, senza alcun limite temporale. Tale giudizio è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non poter disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti. Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato negli esercizi precedenti, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con il premio per il rischio utilizzato ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili.

Le previsioni sui redditi imponibili sono state sviluppate sulla base delle proiezioni reddituali approvate dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM il 20 dicembre 2022, come meglio specificato nel precedente paragrafo "Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita".

Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test - in linea con quanto suggerito dalla dottrina per gli esercizi valutativi caratterizzati da incertezza - la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario, in coerenza con le proiezioni e gli scenari utilizzati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, in precedenza illustrato a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Gli scenari macroeconomici assunti alla base della stima dei redditi futuri e relative probabilità sono altresì coerenti con la misurazione delle perdite attese delle esposizioni creditizie.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella Sezione 11 - "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ad assunzioni sottostanti.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali e sono altresì esposte a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti - sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo - rendono difficile la valutazione delle passività potenziali, anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che, in diversi casi, le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore delle società del Gruppo. In tale contesto, la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che, a seguito dell'emissione delle sentenze definitive, gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio del Gruppo relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dal Gruppo in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche conto dell'orizzonte temporale a disposizione affinché il Gruppo possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Determinazione del fair value degli immobili

Le politiche contabili del Gruppo prevedono che il patrimonio immobiliare sia valutato al fair value, secondo i criteri stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato - per gli immobili a uso funzionale, ossia per quelli utilizzati per le attività amministrative e/o commerciali. L'aggiornamento del fair value, in conformità ai requisiti stabiliti dal

principio contabile IFRS 13, è supportato da apposite perizie rilasciate da primarie società, sulla base degli standard "RICS Valuation" 1 .

In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili del Gruppo prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessario un aggiornamento anticipato. Per gli immobili ad uso funzionale è invece possibile rideterminare il fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, dalla rilevanza o dalle peculiarità distintive degli immobili. In particolare, per gli immobili ad uso strumentale l'aggiornamento peritale ricorre ogni due o tre anni a seconda che l'immobile abbia un valore rispettivamente superiore o inferiore a 5 milioni, a meno che l'analisi di scenario sia tale da imporre una revisione anticipata.

Al 31 dicembre 2022 gli immobili per i quali si è proceduto ad aggiornare la valutazione al fair value - anche in funzione degli eventuali prezzi di vendita pattuiti, risultanti dalle delibere degli Organi e/o delle funzioni aziendali facoltizzati alla cessione - rappresentano circa l'80% del patrimonio immobiliare complessivo del Gruppo. Sulla base della policy precedentemente illustrata nel 2022 si è proceduto ad aggiornare il fair value per tutti gli immobili detenuti a scopo di investimento e per quelli ad uso funzionale di importo unitario inferiore a 5 milioni. La rivalutazione degli immobili ad uso funzionale di importo superiore è intervenuta in funzione dell'analisi di scenario precedentemente menzionata.

Per il suddetto perimetro, l'aggiornamento del fair value è determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti, nel rispetto dei criteri stabiliti dal principio IFRS 13 per la misurazione del fair value. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi, consentiti dal citato principio, la selezione di una determinata metodologia valutativa, così come la selezione di determinati parametri e/o assunzioni di stima, possono influenzare, in modo significativo, la determinazione del fair value, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.

Tra le assunzioni significative ai fini della misurazione del fair value vi è la valutazione su quale sia il massimo e migliore utilizzo degli immobili. A tal riguardo, la valutazione al fair value degli immobili strumentali ha assunto a riferimento una continuità del loro utilizzo da parte del Gruppo in un prevedibile futuro, in quanto strettamente funzionali alle attività commerciali ed amministrative.

Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili ad uso strumentale per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere eventuali significativi scostamenti di valore nelle quotazioni del mercato immobiliare che rendano opportuna la richiesta di una valutazione aggiornata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per il Gruppo nonché dalle strategie con cui il Gruppo intende gestire il patrimonio immobiliare - possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio 2022, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Per ulteriori dettagli sulla composizione e movimentazione del patrimonio immobiliare si va rinvio alle sezioni "Attività materiali – Voce 90", "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo" contenute nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa; per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value si fa invece rinvio a quanto contenuto nella successiva Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze delle valutazioni dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socioeconomico in cui il Gruppo si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari.

In particolare, per i benefici ai dipendenti rappresentati dal fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e dai fondi di quiescenza a benefici definiti, le variazioni intervenute nelle ipotesi attuariali (demografiche e finanziarie), nonché l'effettiva esperienza rilevata rispetto alle previsioni iniziali, hanno comportato una riduzione complessiva delle passività pari a 55,6 milioni. Detta riduzione è rilevata in contropartita di una componente positiva reddituale nel prospetto della redditività complessiva, come evidenziato nella Parte D della presente Nota integrativa consolidata (40,4 milioni al netto del relativo effetto fiscale). In maggior dettaglio, tale effetto, imputabile per 41,3 milioni al fondo TFR e per 14,3 milioni ai fondi di quiescenza a benefici definiti, è principalmente dovuto all'incremento del tasso di attualizzazione a causa dei maggiori rendimenti di mercato in essere al 31 dicembre 2022 rispetto alla chiusura del precedente esercizio.

L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, dei relativi impatti, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nelle sezioni 9 e 10 del passivo, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa, rispettivamente per il fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

Stima delle passività assicurative per impegni verso gli assicurati

Per le compagnie assicurative del Gruppo, la misurazione delle riserve tecniche previste dalla normativa assicurativa a presidio degli impegni verso gli assicurati, compreso lo shadow accounting e le riserve da liability adequacy test, nonché la verifica in merito alla congruità delle stesse, richiede lo sviluppo di una serie di ipotesi demografiche e finanziarie, in grado di influenzare in modo significativo l'ammontare delle passività in essere. In particolare, la valutazione delle passività assicurative è influenzata dai rischi tipici del settore, i quali sono opportunamente analizzati e valutati nell'ambito della normativa di riferimento (framework "Solvency II"); una rappresentazione degli stessi è fornita nella "Relazione sulla Solvibilità e condizione finanziaria" pubblicata annualmente dalle Compagnie.

In maggior dettaglio, i principali rischi relativi al business Vita sono rappresentati dalle ipotesi di mortalità e longevità, nonché dal rischio di riscatto identificato come l'effetto nel valore delle riserve derivante da una variazione nelle scelte di riscatto da parte degli assicurati. Per il business Danni il principale rischio è legato alle stime sulla frequenza e sul valore dei sinistri che determinano l'aggiustamento al costo ultimo delle riserve.

Alla luce di quanto sopra illustrato non è possibile escludere che il verificarsi di eventi di rischio differenti rispetto a quelli ipotizzati in sede di costruzione delle tariffe e/o di bilancio possa influenzare l'ammontare degli impegni nei confronti degli assicurati e conseguentemente la stima della passività di bilancio.

§§§

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo, al fine di consentire un apprezzamento degli eventuali effetti negativi sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza, ampliati da taluni aspetti considerati particolarmente significativi per la presente Relazione Finanziaria, come illustrato nel successivo paragrafo " Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022" contenuto nella "Sezione 5 – Altri aspetti" , per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su esposizioni non deteriorate, fair value degli strumenti finanziari di livello 3, obbligazioni relative ai benefici definiti a favore dei dipendenti) viene fornita, nelle specifiche sezioni di Nota Integrativa, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n. 4 del 3 marzo 2010, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale: gli Amministratori non ritengano, infatti, siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale. Gli Amministratori hanno considerato che il Gruppo abbia la ragionevole aspettativa di

continuare ad operare in un futuro prevedibile; pertanto il bilancio consolidato è stato redatto in ottica di continuità aziendale.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alla pandemia sanitaria e al conflitto Russia-Ucraina, tuttora in corso, che ragionevolmente potrà comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali; tuttavia, detti effetti sono ritenuti tali da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, tenuto anche conto della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa, nonché nell'ambito della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

(A) Società controllate

Il bilancio consolidato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo Banco BPM S.p.A. e delle sue entità controllate dirette e indirette, incluse le entità strutturate, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10. In base al citato principio, il requisito del controllo è alla base del consolidamento di tutti i tipi di entità, incluse le entità strutturate, e si realizza qualora siano contemporaneamente presenti i seguenti tre requisiti in capo all'investitore:

  • potere di decisione sulle attività rilevanti dell'entità;
  • esposizioni, o diritti, ai rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità;
  • capacità di esercitare il proprio potere per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti, per effetto del suo rapporto con l'entità (collegamento tra potere e rendimenti).

Più in dettaglio, l'IFRS 10 stabilisce che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti normativi sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà di tali diritti.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Di seguito si forniscono considerazioni di maggiore dettaglio sul perimetro delle entità controllate in via esclusiva al 31 dicembre 2022, separatamente tra le società governate attraverso diritti di voto e le entità strutturate.

Società governate mediante diritti di voto

Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente al 31 dicembre 2022, sono considerate controllate in via esclusiva tutte le società di cui si detiene la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, in quanto non sono state individuate evidenze che altri investitori abbiano la capacità pratica di dirigere le attività rilevanti.

Per le società di cui si possiede la metà o una quota inferiore dei diritti di voto, al 31 dicembre 2022 non è stato individuato alcun accordo, clausola statutaria, situazione in grado di attribuire al Gruppo la capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti.

Entità strutturate consolidate

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Su tali basi, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del bilancio al 31 dicembre 2022 sono rappresentate da talune Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati da:

  • lo scopo di tali veicoli;
  • l'esposizione ai risultati dell'operazione;
  • la capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing;
  • l'abilità di disporre della loro liquidazione.

Per le entità strutturate rappresentate dai fondi comuni di investimento e assimilabili, si ritiene che il Gruppo agisca in veste di "principale", e quindi controlli il fondo, con conseguente consolidamento dello stesso, se in capo al Gruppo siano verificate contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • abbia il potere di dirigere le attività rilevanti, qualora:
    • agisca come gestore del fondo e non sussistano diritti sostanziali di destituzione da parte di altri investitori; o
    • abbia un diritto sostanziale di rimuovere il gestore del fondo (esterno al Gruppo) senza giusta causa o per cause imputabili alle performance dei fondi; o
    • la governance del fondo sia tale da consentire al Gruppo di governare in modo sostanziale le attività rilevanti;
  • abbia un'esposizione significativa ai rendimenti variabili del fondo, attraverso la detenzione diretta di quote ritenute significative, in aggiunta a qualsiasi altra forma di esposizione correlata ai risultati economici del fondo;
  • sia in grado di influenzare tali rendimenti attraverso l'esercizio del potere, qualora:
    • sia il gestore del fondo;
    • abbia un diritto sostanziale di rimozione del gestore del fondo (esterno al Gruppo);
    • abbia un diritto di partecipare ai Comitati del fondo, tali da attribuire al Gruppo la capacità giuridica e/o pratica di controllare le attività svolte dal gestore.

Al 31 dicembre 2022, le analisi svolte sugli investimenti detenuti dal Gruppo in fondi comuni di investimento e assimilabili hanno portato ad escludere l'esistenza di un controllo sugli stessi; nessun fondo risulta pertanto incluso nell'area di consolidamento.

Metodo di consolidamento integrale

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo, come descritto nel paragrafo "16- Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie" contenuto nella successiva sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" a cui si fa rinvio.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetto "Purchase Price Allocation").

Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di bilancio consolidato (rispettivamente nelle voci: "190. Patrimonio di pertinenza di terzi", "340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi", "190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi").

Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio, sul risultato economico e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei bilanci separati delle banche del Gruppo cedenti. Per l'illustrazione degli effetti del consolidamento di tali patrimoni si fa rinvio a quanto descritto nella successiva parte "A.2. Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "16 - Altre informazioni, Cartolarizzazioni – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute".

I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata, che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

La situazione patrimoniale - finanziaria e il risultato economico delle società consolidate la cui moneta di conto è diversa dall'euro vengono convertiti sulla base delle seguenti regole:

  • le attività e le passività patrimoniali vengono convertite al tasso di cambio di fine periodo;
  • i ricavi e i costi di conto economico vengono convertiti ai tassi di cambio medi del periodo.

Tutte le differenze di cambio derivanti dalla conversione vengono rilevate in una specifica riserva da valutazione del patrimonio netto. La suddetta riserva viene eliminata con contestuale addebito/accredito a conto economico al momento dell'eventuale cessione della partecipazione. Le variazioni di valore della riserva da valutazione per differenze di cambio figurano nel Prospetto della redditività complessiva.

Ai fini della predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, tutte le società controllate in via esclusiva hanno predisposto una situazione patrimoniale ed economica redatta in conformità ai principi contabili del Gruppo.

Le partecipazioni in via di dismissione sono trattate in conformità al principio contabile internazionale di riferimento IFRS 5, che disciplina il trattamento delle attività non correnti destinate alla vendita. In tal caso, le attività e le passività in via di dismissione vengono ricondotte nelle voci di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Qualora la dismissione in corso dell'investimento partecipativo sia configurabile quale attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), i relativi proventi ed oneri sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte". Diversamente, il contributo della partecipata è esposto nel conto economico "linea per linea". Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "8 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" contenuto nella successiva sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Nel caso in cui il fair value delle attività e delle passività in via di dismissione, al netto dei costi di vendita, dovesse risultare inferiore al valore di carico, si procede ad effettuare una rettifica di valore da imputare a conto economico.

(B) Partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole vengono valutate in base al metodo del patrimonio netto, sulla base dei più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta

a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative; per l'illustrazione dei criteri di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione si fa rinvio alla successiva parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" – "5. Partecipazioni".

Al riguardo si deve evidenziare che per la partecipazione detenuta nella società quotata Anima Holding, valutata con il metodo del patrimonio netto, il contributo al conto economico consolidato dell'esercizio 2022 include anche il risultato economico conseguito dalla partecipata nell'ultimo trimestre 2021, pari a 11,8 milioni. Si ricorda infatti che, ai fini della redazione del bilancio 2021, non era stato possibile rilevare il risultato del quarto trimestre in quanto Anima Holding ha approvato il proprio progetto di bilancio successivamente a quello del Banco BPM.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sui rapporti partecipativi in imprese sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole da parte del Gruppo Banco BPM si fa rinvio alla "Sezione 7 – Partecipazioni", contenuta nella Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato della presente Nota Integrativa.

Tipo di
Rapporto di partecipazione
Disponib.
Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale rapporto
(1)
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
Banco BPM S.p.A. Verona Milano Capogruppo
1. Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
3. Aletti Fiduciaria S.p.A. Milano Milano 1 Banca Aletti 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.040.000,00
4. Banca Akros S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 39.433.803,00
5. Banca Aletti S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 121.163.538,96
6. Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. CH - Lugano CH - Lugano 1 Banca Aletti 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 35.000.000
7. Banco BPM Assicurazioni S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM Vita 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 22.000.000,00
8. Banco BPM Vita S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 179.125.000,00
9. Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 25.000.000
10. BPM Covered Bond S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
11. BPM Covered Bond 2 S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
12. BRF Property S.p.A. Parma Parma 1 Banco BPM 65,428% 65,428%
Capitale sociale euro 2.000.000,00
13. BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 60,000% 60,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
14. BP Trading Immobiliare S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 4.070.000,00
15. Consorzio AT01 (*) Lodi Lodi 1 Banco BPM 95,000% 95,000%
Capitale sociale euro 100.000,00
16. Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.329,00
17. Lido dei Coralli S.r.l. Sassari Sassari 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
16. Oaklins Italy S.r.l. Milano Milano 1 Banca Akros 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 109.000,00
17. Partecipazioni Italiane S.p.A. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 99,966% 100,000%
Capitale sociale euro 350.000,00

Sede legale Tipo di
rapporto
(1)
Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni imprese Sede operativa Impresa partecipante Quota % voti % (2)
18. P.M.G. S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 84,000% 84,000%
Capitale sociale euro 52.000,00
19. Sagim S.r.l. Società Agricola Asciano (SI) Asciano (SI) 1 Agriurbe 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 7.746.853,00
20. Sirio Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
21. Tecmarket Servizi S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 983.880,00
22. Terme Ioniche S.r.l. Cosenza Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.157.190,00
23. Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. Cosenza Cosenza 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 100.000,00
24. BP Mortgages S.r.l. (**) Milano Milano 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
25. BPL Mortgages S.r.l. (**) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
26. ProFamily SPV S.r.l. (**) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
(1)
Tipo di rapporto:
1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

4 = altre forme di controllo

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

(*) Società cancellata dal Registro delle Imprese in data 3 gennaio 2023.

(**) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo.

Variazioni dell'area di consolidamento

Società uscita per acquisizione controllo

della presente Nota integrativa.

Le variazioni nel perimetro di consolidamento rispetto alla situazione al 31 dicembre 2021 sono riportate nelle tabelle seguenti:

Società consolidate integralmente
Società entrate per operazioni di acquisizione
Banco BPM Vita S.p.A. 100,00%
Banco BPM Assicurazioni S.p.A. 100,00%
Società uscita per chiusura operazione di liquidazione
BP Trading Immobiliare S.r.l. in liquidazione 100,00%
Società uscite per operazioni di fusione
Società incorporata Società incorporante
Bipielle Real Estate S.p.A. Banco BPM S.p.A.
Release S.p.A. Banco BPM S.p.A.
Società consolidate con il metodo del patrimonio netto
Società uscita per operazione di cessione
Factorit S.p.A. 39,50%

Per maggiori dettagli sulle operazioni riportate nelle tabelle precedenti si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione e, per quanto riguarda l'acquisizione delle società Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, alla parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Banco BPM Vita S.p.A. 19,00%

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Nell'ambito delle società controllate integralmente l'inclusione nel perimetro del Gruppo è legata al concetto della maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, senza casi di esclusione in presenza di controllo di diritto.

Le uniche eccezioni sono quelle delle società veicolo per le operazioni di cartolarizzazione dove, come precedentemente illustrato, pur in assenza di interessenze partecipative dirette, il Gruppo dispone dei diritti contrattuali a gestire le attività rilevanti dell'entità ed è esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Al 31 dicembre 2022 non esistono interessenze di terzi in società controllate ritenute significative per il Gruppo, sia individualmente sia nel loro complesso, come evidenziato anche nella tabella della "Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi" contenuta nella Parte B del passivo della presente nota integrativa; lo stesso dicasi per il bilancio al 31 dicembre 2021.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi sopra illustrati.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative, informazioni contabili

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi sopra illustrati.

4. Restrizioni significative

Al 31 dicembre 2022, non esistono vincoli o restrizioni giuridiche o sostanziali in grado di ostacolare il rapido trasferimento di risorse patrimoniali all'interno del Gruppo. Gli unici vincoli sono quelli riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

Si precisa inoltre che non esistono diritti protettivi detenuti dalle minoranze in grado di limitare la capacità del Gruppo di accedere o di trasferire le attività tra le società del Gruppo o di regolare le passività del Gruppo, anche in relazione al fatto che non esistono società controllate con interessenze di terzi significative, come esposto nel precedente paragrafo.

5. Altre informazioni

Tutte le società controllate predispongono un bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022, pari alla data di chiusura del bilancio consolidato (e del bilancio separato della Capogruppo).

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2022) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (7 marzo 2023), esclusivamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi in bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento del bilancio.

Riconoscimento dello status di conglomerato finanziario

Con la comunicazione datata 7 marzo 2023 la Banca Centrale Europea ha riconosciuto al Gruppo Banco BPM lo status di conglomerato finanziario ai sensi della Direttiva 2002/87/EC, al pari dei principali gruppi finanziari italiani ed europei che operano sia nel comparto bancario e dei servizi di investimento sia nel comparto assicurativo.

La decisione della BCE accoglie la richiesta presentata da Banco BPM a seguito del conseguimento del controllo totalitario sulle compagnie assicurative Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A., avvenuto a luglio 2022, e comporta altresì l'adeguamento dell'attività di supervisione esercitata dalla stessa Autorità di Vigilanza al complesso dell'attività svolta dal Gruppo in quanto conglomerato finanziario.

Attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti – Informativa sul dissequestro disposto dal Pubblico Ministero

In riferimento all'attività di segnalazione alla società Intermarket Diamond Business S.p.A. di clientela interessata all'acquisto di diamanti effettuata in passati esercizi e al relativo contenzioso di cui viene fornita dettagliata informativa nella sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri della presente Nota integrativa, si segnala che in data 16 febbraio 2023 la Procura di Verona ha disposto il dissequestro a favore della Banca della somma di 80,3 milioni. Il Pubblico Ministero ha preso atto dell'attività di ristoro attuata dalla Banca e, su tali basi condividendo altresì le argomentazioni in diritto della Banca, ha ritenuto "evidentemente sovrabbondante" l'importo del sequestro in essere disponendone la restituzione. In questa fase il Pubblico Ministero ha comunque ritenuto di mantenere in sequestro, in via prudenziale, l'importo di circa 3,5 milioni residuo. Ciò in quanto risulterebbero ancora alcuni soggetti, costituitisi nel procedimento penale, che non hanno ancora raggiunto un accordo transattivo con la Banca.

La Banca si è da tempo attivata per cercare di chiudere in via transattiva tutte le posizioni, comprese queste ultime: è stato quindi mantenuto aperto un canale di interlocuzione con il Pubblico Ministero cui presentare, nelle prossime settimane, un quadro aggiornato così da richiedere il dissequestro delle residue somme.

La Banca ha dato tempestiva notizia dell'avvenuta notifica del provvedimento di dissequestro alle Autorità di Vigilanza.

Accordo con le Organizzazioni Sindacali

In data 17 febbraio 2023 il confronto con le Organizzazioni Sindacali ha portato all'individuazione di soluzioni condivise in merito alle seguenti tematiche:

  • riconoscimento di un premio welfare a tutto il personale inquadrato nelle Aree professionali e nella categoria dei Quadri Direttivi del valore di 1.500 euro pro capite (costo banca), fruibile esclusivamente in modalità welfare;
  • estensione del Fondo di Solidarietà già attivato con accordi sindacali del 29 dicembre 2020 e 3 maggio 2021 per ulteriori 250 lavoratori, già presenti nella precedente graduatoria, con previsione di due nuove date per l'accesso a dette prestazioni: 30 giugno 2023 (40% del bacino, pari a 100 posizioni) e 31 dicembre 2023 (60% del bacino, pari a 150 posizioni).

Nell'ottica di assicurare il ricambio generazionale, in correlazione con le uscite del Fondo, sono previste 125 nuove assunzioni.

L'estensione del numero di persone interessate dal programma di agevolazione all'esodo comporterà un onere addizionale straordinario stimato attualmente in un range tra 8 e 10 milioni al lordo degli effetti fiscali, che sarà addebitato al conto economico dell'esercizio 2023, ma per converso consentirà di ottenere in prospettiva ed a parità di ogni altra condizione, una riduzione del costo ricorrente stimato pari a circa 14,5 milioni annui;

  • conferma della normativa di secondo livello del Gruppo, ivi compresa l'intesa relativa alle giornate di sospensione lavorativa;
  • a supporto della centralità della formazione quale elemento fondamentale per la valorizzazione e la crescita delle risorse, sottoscrizione di un accordo relativo alla formazione finanziata e conferma dell'iniziativa relativa allo smart learning, per lo svolgimento delle attività formative al di fuori dei locali della Banca, prioritariamente a favore dei colleghi della rete commerciale;
  • con l'obiettivo di continuare a coltivare l'attenzione alla persona e alla migliore gestione dei tempi vita e lavoro, conferma della possibilità di fruire del lavoro agile per i colleghi di sede centrale, con le medesime modalità sin qui applicate e nell'ottica di favorire il raggiungimento dello specifico obiettivo del Piano Strategico 2021 – 2024;

• infine, con lo scopo di promuovere un clima aziendale positivo e, al contempo, di supportare una corretta, sana e sostenibile crescita del business, proroga dell'accordo in materia di Politiche Commerciali e Organizzazione del lavoro.

Attività di verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate

In data 24 gennaio 2023 l'Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Lombardia Ufficio Grandi Contribuenti ha avviato nei confronti della Capogruppo Banco BPM una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto i periodi di imposta 2017 e 2018.

Emissione di un bond green senior preferred

Come illustrato nella sezione della Relazione sulla gestione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nel corso dell'esercizio, in data 11 gennaio 2023 la Capogruppo ha portato a termine con successo una nuova emissione di titoli Green Senior Preferred, con scadenza quattro anni per un ammontare pari a 750 milioni, a valere sul Programma Euro Medium Term Notes.

Il titolo, emesso ad un prezzo pari a 99,613%, paga una cedola fissa del 4,875% ed è riservato agli investitori istituzionali.

I proventi derivanti dall'emissione del titolo sono destinati al finanziamento e/o al rifinanziamento di Eligible Green Loans, come definiti nel Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca.

Si tratta della quinta emissione nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework, per un valore complessivo di emissioni ESG pari a 3 miliardi.

Il Framework si integra nella strategia ESG di Banco BPM e rappresenta la concreta realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale che sempre più indirizzano e caratterizzano le diverse aree di business della Banca.

Liquidazione società partecipate

Come accennato nella sezione della Relazione sulla gestione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio, la società controllata Consorzio AT01 e la società collegata Bussentina S.c.r.l, rispettivamente in data 3 gennaio 2023 e 19 gennaio 2023, sono state cancellate dai competenti Registri delle Imprese, a completamento delle procedure di liquidazione.

Tali operazioni non hanno prodotto effetti sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo al 31 dicembre 2022.

Programma di acquisto di azioni proprie

In attuazione di quanto deliberato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 7 aprile 2022 e in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea, la Capogruppo nel mese di febbraio 2023 ha avviato un ulteriore programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere.

Il programma è stato eseguito nel periodo 28 febbraio - 6 marzo 2023 con l'acquisto di n. 2.418.855 azioni proprie (pari allo 0,16% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di 4,13 euro, per un controvalore complessivo pari a 10 milioni.

A seguito delle operazioni sopraindicate, Banco BPM, tenuto conto delle altre azioni proprie già in portafoglio, possiede direttamente n. 8.578.335 azioni proprie, pari allo 0,56% del capitale sociale.

Rinnovo degli organi sociali

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 28 febbraio 2023 ha approvato all'unanimità, nel rispetto della maggioranza qualificata prevista dall'art. 23.5.1. dello Statuto sociale, di presentare, ai sensi dell'art. 20.4.2. dello Statuto sociale, la lista di 15 candidati alla carica di amministratore per gli esercizi 2023-2025, che verrà sottoposta alla prossima Assemblea dei soci in vista del rinnovo dei componenti degli organi sociali in scadenza, composta da:

  • 1) Tononi Massimo (Presidente)
  • 2) Castagna Giuseppe (Amministratore Delegato)
  • 3) Comoli Maurizio (Vice-Presidente)
  • 4) Anolli Mario
  • 5) Bordogna Paolo
  • 6) Ferretti Paola
  • 7) Mantelli Marina
  • 8) Mio Chiara
  • 9) Oliveti Alberto
  • 10) Rossetti Eugenio
  • 11) Soffientini Manuela
  • 12) Tauro Luigia
  • 13) Frascarolo Carlo
  • 14) Torricelli Costanza
  • 15) Zanotti Giovanna.

Sezione 5 – Altri aspetti

Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022

Nella seguente sezione si fornisce un'illustrazione degli aspetti considerati come prioritari per le valutazioni condotte ai fini della redazione del bilancio 2022 e per la relativa disclosure, in linea con le raccomandazioni fornite da ESMA, da ultimo, nella comunicazione del 28 ottobre 2022 intitolata "European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports".

Aspetti ambientali e climatici

La considerazione degli aspetti ambientali e climatici rappresenta un importante elemento di attenzione nella strategia perseguita dal Gruppo, in grado di condizionare le attività operative, gli obiettivi e le modalità di conduzione del business, nella consapevolezza di poter avere un ruolo di primo piano nell'azione contro i cambiamenti climatici.

In tale ottica, nel corso del 2022 è emersa una maggiore consapevolezza del Gruppo in merito all'impatto delle tematiche ESG sul business model, sul contesto competitivo nonché sugli obiettivi e sulle strategie, nel suo ruolo di guida per le imprese e la clientela privata, nel processo di transizione verso una economia che affianchi alla sostenibilità economica quella ambientale e sociale. Per una panoramica delle principali iniziative intraprese dal Gruppo in ambito ESG si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Inclusione degli aspetti ESG nella strategia del Gruppo" contenuto nella sezione "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo e nel documento della Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario.

Per l'informativa sulla gestione dei rischi del Gruppo in ambito ESG, con particolare riferimento ai processi creditizi, si fa rinvio a quanto illustrato nei paragrafi "Fattori di rischio ESG" e "Inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi" contenuti nella "Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale" della Parte E della Nota integrativa consolidata e nel sopra citato documento della Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario del Gruppo.

Alla data di redazione della presente Relazione finanziaria, i principali impatti di bilancio correlati agli aspetti in oggetto afferiscono alle valutazioni delle esposizioni creditizie ed agli immobili di proprietà.

Al riguardo si segnala che, a partire dal 31 dicembre 2022, il Gruppo ha intrapreso un primo tentativo di stimare le perdite attese sulle esposizioni performing, includendo gli effetti del rischio fisico e del rischio di transizione, quantificati in 20,4 milioni di maggiori rettifiche di valore, in funzione delle ipotesi e degli scenari illustrati nel

paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione del rischio di credito della Parte E della presente Nota Integrativa.

Come illustrato nel paragrafo "Comparto immobiliare", contenuto nella Relazione sulla Gestione del Gruppo, gli aspetti ambientali e climatici sono in grado di impattare anche sulla valutazione degli immobili. Gli effetti dei rischi climatici – conseguenti, ad esempio, agli adeguamenti normativi richiesti dal mercato, in termini standard di efficienza energetica, o a probabili disastri naturati di immobili siti in particolari zone - sono elementi che influiscono, infatti, sulla capacità dell'immobile di poter generare reddito. Detta capacità rappresenta un input rilevante nella stima del fair value, ossia del criterio adottato dal Gruppo per le valutazioni di bilancio delle attività che tengono quindi conto degli aspetti ambientali e climatici.

Da ultimo si precisa che, ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita (marchi ed avviamenti), non sono stati introdotti affinamenti nelle proiezioni dei flussi finanziari per tenere conto dei fattori di rischio ESG, in quanto si è ritenuto che gli stessi non fossero in grado di influenzare gli esiti del test, a motivo della significativa eccedenza del valore recuperabile della CGU rispetto al valore contabile. Al fine di apprezzare la variazione di valore degli intangibili in oggetto alle proiezioni dei flussi reddituali si rimanda alle specifiche analisi di sensitività fornite nella "Sezione 10 – Attività immateriali" della Parte B della presenta Nota integrativa.

Impatti del conflitto Russia-Ucraina

Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui il Gruppo si troverà ad operare devono essere considerati gli effetti negativi sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati al conflitto tra la Russia e l'Ucraina.

Passata la recessione globale del 2020 la ripresa dell'economia mondiale avviatasi a partire dal 2021, seppur in modo differenziato tra le varie aree geografiche grazie alle misure di contrasto alla pandemia ed alla consistente domanda repressa, è stata interrotta dal conflitto Russo-Ucraino che ha avuto inizio a fine febbraio. Il conflitto in oggetto e le sanzioni imposte dalla comunità internazionale al governo, alle aziende e all'economia della Russia, nonché le contromisure attivate da questo ultimo paese, hanno determinato una situazione di elevata incertezza sul piano macroeconomico, sui tassi di cambio, sui costi dell'energia e delle materie prime, sul costo del debito, sulle aspettative inflazionistiche, sul costo del credito. L'incremento dell'inflazione, già innescata dall'epidemia Covid-19, ha indotto le banche centrali dei principali paesi ad adottare politiche monetarie restrittive, alzando, a più riprese nel corso del 2022, i tassi di interesse.

In tale contesto, le incertezze sulle conseguenze della guerra, specie per quanto attiene agli effetti indiretti, e sulla durata della stessa rendono qualsiasi esercizio valutativo estremamente complesso, in quanto, da un lato, aumentano il rischio dell'ambiente economico in cui si svolge il business e, dall'altro, aumentano il rischio di una limitata predittività delle proiezioni economiche. Tali incertezze si traducono in un aumento del rischio di dover effettuare aggiustamenti significativi al valore contabile delle attività di bilancio.

Al fine di assistere il redattore di bilancio nell'affrontare tali incertezze, le Autorità di vigilanza (Esma e Consob) sono intervenute nel corso del 2022 formulando, agli organi di amministrazione e di controllo, una serie di raccomandazioni finalizzate a garantire un corretto presidio sulle tematiche valutative impattate dal conflitto ed una completa e trasparente informativa di bilancio. Nella seguente tabella si riporta l'elenco dei documenti pubblicati dalle citate Autorità:

Autorità/Tipo
documento
Data Titolo
European Securities and Market Authority (ESMA)
Statement 14/03/22 ESMA coordinates regulatory response to the war in Ukraine and its impact on EU financial
markets (ESMA71-99-1864)
Statement 13/05/22 Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports (ESMA32-63-1277)
Statement 28/10/22 European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports (ESMA32-63-1320)
Commissione Nazionale per la Società e la Borsa (CONSOB)
Richiamo di attenzione 18/03/22 Richiamo di attenzione sull'impatto della guerra in Ucraina in ordine alle informazioni
privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie
Richiamo di attenzione 19/05/22 Conflitto in Ucraina - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria e sugli adempimenti
connessi al rispetto delle misure restrittive adottate dall'Unione europea nei confronti della
Russia

Di seguito si fornisce evidenza delle esposizioni creditizie del Gruppo direttamente o indirettamente impattate dal conflitto, al fine di poterne apprezzare la dimensione del fenomeno e degli interventi intrapresi dal Gruppo nell'ottica di presidiare costantemente i rischi creditizi legati al conflitto ucraino.

Con riferimento alle incertezze collegate allo scenario macroeconomico di riferimento, anche in conseguenza del conflitto, si fa rinvio a quanto contenuto nel successivo paragrafo "Scenario macroeconomico".

Al riguardo si deve precisare che gli impatti del conflitto sono costantemente monitorati dal Gruppo ed oggetto di periodica informativa al Consiglio di Amministrazione.

Esposizioni dirette verso Russia e Ucraina

Per il Gruppo Banco BPM gli impatti direttamente correlati al conflitto Russia-Ucraina risultano del tutto marginali, tenuto conto che non esistono attività operative localizzate in Russia o Ucraina e che le esposizioni creditizie nei confronti di clientela residente nei suddetti paesi o indirettamente correlate a controparti russe o ucraine sono di entità non significativa. Alla data del 31 dicembre 2022 le suddette esposizioni sono interamente rappresentate da finanziamenti. L'esposizione del Gruppo rappresentata da titoli è stata infatti azzerata fin dal mese di marzo 2022, con la cessione dell'unico titolo di stato russo, per un valore nominale di 2 milioni, che ha generato una perdita non significativa (0,1 milioni).

Nel dettaglio, le esposizioni lorde dirette nei confronti di clientela russa ammontano a circa 19 milioni, pressoché interamente riferite ad una controparte classificata tra le inadempienze probabili; al netto dei relativi fondi rettificativi il valore di bilancio è pari a circa 8 milioni. La riduzione dell'esposizione rispetto a inizio esercizio dipende dalla cessione, avvenuta nel corso del quarto trimestre 2022, di un'esposizione lorda pari a 62,5 milioni, per un corrispettivo di 52,9 milioni. Per le suddette esposizioni l'impatto contabilizzato nel conto economico dell'esercizio 2022 è complessivamente negativo per circa 20 milioni.

Le esposizioni riferite a controparti che fanno capo a gruppi con controllo diretto da parte di soggetti russi o ucraini si riferiscono a due controparti italiane che presentano un accordato complessivo pari a 63,4 milioni; il relativo utilizzo ammonta a 10,1 milioni per crediti di firma.

Le esposizioni lorde dirette nei confronti di banche residenti in Russia - per lettere di credito rilasciate dalle stesse e utilizzate con sconto pro soluto ed impegno del Gruppo nei confronti del beneficiario - ammontano a 15,4 milioni. I crediti di firma verso le medesime controparti per lettere di credito confermate e non ancora utilizzate sono pari a 14,8 milioni.

I rischi commerciali legati all'operatività dei principali clienti del Gruppo e collegati a transazioni in corso con controparti russe e ucraine risultano pari a circa 96 milioni, di cui la maggioranza costituita da rischi di firma. L'esposizione più significativa è in capo ad un cliente con rischi di firma pari a 71,2 milioni, riferibili all'escussione pendente di alcune garanzie dirette aventi come beneficiario una società russa operante nel settore energetico. Trattasi, in particolare, di garanzie rilasciate nell'ambito di un progetto di costruzione di un impianto di trattamento del gas in Russia da parte di un consorzio composto, tra gli altri, dal cliente del Gruppo. A fronte delle suddette garanzie, il Gruppo ha ricevuto, negli ultimi giorni di giugno 2022, richieste di escussione, che sono state rigettate in quanto non conformi ai requisiti previsti dalle Uniform Rules for Demand Guarantees n. 758 ("URDG 758"). In data 4 luglio 2022, Banco BPM ha ricevuto notifica di un decreto del Tribunale di Torino con il quale, su ricorso ex art. 700 c.p.c. del cliente e della sua controllata, è stato ordinato, inaudita altera parte, alla Banca così come alle altre banche coinvolte nell'operazione di non pagare al beneficiario o ai suoi aventi causa alcun importo in conseguenza delle eventuali escussioni delle garanzie. L'udienza per la verifica dell'esito delle trattative tra le parti è fissata per il 14 marzo 2023.

In conseguenza di detto provvedimento, e in assenza di ulteriori circostanze sopravvenute, il Gruppo si asterrà dal pagamento delle suddette garanzie, attivandosi al contempo per preservare i propri diritti nei confronti dei beneficiari e controgaranti.

Anche l'esposizione del Gruppo verso il Rublo risulta sostanzialmente pareggiata.

Da ultimo si segnala che non esistono esposizioni derivanti da contratti regolati dalla legge russa, che sono soggetti al Decreto Russia 95/22 in base al quale i pagamenti originariamente previsti in divise diverse dal Rublo possono essere effettuati nella divisa del Rublo.

Impatti indiretti correlati al conflitto Russia-Ucraina – rischio di credito

Oltre a quanto già illustrato, il conflitto in oggetto ha impatti di natura indiretta, legati cioè all'evoluzione degli scenari macroeconomici ed alle relative conseguenze sulle attività del Gruppo.

Con particolare riferimento agli impatti sulla qualità del credito, si segnala che nel corso del primo semestre, al fine di garantire un corretto presidio del rischio, il Gruppo ha intrapreso una serie di iniziative, mediante campagne di contatto e survey, nei confronti della clientela appartenente ad alcuni portafogli ritenuti potenzialmente più vulnerabili agli effetti della crisi Russia-Ucraina per un'esposizione complessiva pari a 5,8 miliardi. Trattasi, in particolare, dei portafogli "Energy and Raw material", "Società immobiliari con finanziamenti di cantieri a Stato Avanzamento Lavoro - SAL" e "Società attive nel trading di gas e energia", ossia dei portafogli ritenuti maggiormente esposti all'incremento dei prezzi dell'energia e alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime.

La campagna di engagement ha altresì consentito di individuare la clientela che necessita di interventi, in termini di nuova liquidità o di rimodulazioni, che potranno contare sulle misure di supporto con garanzia di SACE e di Mediocredito Centrale, previste dal Decreto Aiuti (D. L. n. 50 del 17 maggio 2022).

In continuità ed ampliamento rispetto all'iniziativa sopra rappresentata, nel corso dell'ultimo trimestre è stata avviata e conclusa un'ulteriore survey, conseguente al D.L. Aiuti, che ha interessato un perimetro più esteso di esposizioni, complessivamente pari a 10,3 miliardi.

Al 31 dicembre 2022, ad esito di tali iniziative e dell'ordinaria attività di monitoraggio, il flusso delle esposizioni classificate nello Stadio 3 ammontano a circa 150 milioni (di cui 55,3 milioni registrato nel primo semestre del 2022), con un'incidenza pari all'1,5% e pertanto non significativamente distante rispetto alla media del complessivo portafoglio. La quasi totalità del portafoglio risulta classificato tra le esposizioni performing, stabilmente concentrato sulle fasce di rischio basso o medio basso.

Per gli altri impatti correlati all'evoluzione dello scenario macroeconomico si rinvia a quanto di seguito illustrato.

Scenario macroeconomico

Dal punto di vista macroeconomico l'esercizio 2022 è stato caratterizzato da un forte aumento dell'inflazione, conseguente, da un lato, dalla rapida riapertura delle attività economiche post emergenza sanitaria che ha fatto crescere la domanda più rapidamente dell'offerta, dall'altro lato, dall'interruzione della catena di approvvigionamento industriale a livello globale e dall'incremento dei costi dell'energia alimentati dal conflitto Russia-Ucraina. Dal punto di vista sanitario giova osservare che le abitudini di vita e sociali sono in corso di normalizzazione, seppur non ancora tornate a livelli pre-Covid.

In tale contesto, le previsioni macroeconomiche risultano caratterizzate da significativi fattori di incertezza, richiedendo pertanto rilevanti elementi di giudizio nella selezione delle ipotesi e delle previsioni da assumere a riferimento nelle valutazioni di bilancio.

Per il Gruppo Banco BPM il monitoraggio del contesto macroeconomico è effettuato con cadenza almeno trimestrale da un gruppo di lavoro creato ad hoc (Scenario Council), composto dal Chief Financial Officer e Chief Lending Officer e dai responsabili delle varie funzioni interessate a vario titoli per i processi di pianificazione e di reporting (Pianificazione e Controllo, Strategie di Bilancio e Capital Planning, Rischi, Amministrazione e Bilancio), con la partecipazione del responsabile della funzione Audit come uditore. Lo Scenario Council è responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici utilizzati nei processi strategici di Gruppo e delle relative probabilità di accadimento, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità del Gruppo. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. In maggior dettaglio, la revisione degli scenari macroeconomici è effettuata due volte all'anno, in occasione della

chiusura di esercizio (dicembre) e della predisposizione della relazione semestrale (giugno); trimestralmente viene effettuata una verifica in merito alla sostenibilità degli scenari adottati dal Gruppo, a meno del superamento dei "trigger di materialità", attualmente individuato in una variazione del PIL superiore allo 0,5%. Qualora i trigger siano superati, lo Scenario Council valuta l'opportunità di un loro aggiornamento, dopo aver effettuato un'analisi di dettaglio dei fattori che hanno determinato lo sforamento e una valutazione tecnica circa la loro adozione nei diversi processi interessati.

In base alla policy sopra descritta, nel mese di dicembre 2022 si è tenuto lo Scenario Council per la selezione degli scenari macroeconomici da assumere a riferimento per le valutazioni di bilancio, i quali hanno formato oggetto di specifica approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione del 20 dicembre 2022. In particolare, la selezione degli scenari è avvenuta sulla base del set informativo reso disponibile da primario info provider nei mesi di settembre ed ottobre 2022. Per una disamina degli scenari selezionati e delle relative probabilità di accadimento si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione del rischio di credito di "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Tali scenari e relative probabilità di accadimento sono stati utilizzati, in modo coerente, per tutti gli esercizi valutativi impattati (perdite attese su crediti performing, test di impairment delle attività a vita utile indefinita, recuperabilità delle DTA).

Tenuto conto di quanto sopra illustrato, si forniscono di seguito i principali ambiti valutativi influenzati dalle previsioni macroeconomiche e relativi punti di attenzione, in aggiunta agli elementi di incertezza già rappresentati nel precedente paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato".

Misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie

Le diverse autorità hanno sottolineato l'importanza di valutare se il deterioramento della situazione economica provocata, prima, dallo scenario Covid-19 e, successivamente, dal conflitto Russia-Ucraina non abbia comportato un aumento significativo del rischio di credito (SICR) e/o impatti sulla misurazione delle perdite di credito attese (ECL), in funzione delle informazioni prospettiche. La suddetta valutazione potrebbe essere effettuata su base collettiva, qualora non sia possibile identificare gli effetti a livello di singola esposizione, anche tenendo conto degli impatti differenziali della crisi sui diversi settori di attività economica.

In data 27 marzo 2020 lo IASB, pur nella consapevolezza della difficoltà dell'esercizio di stima delle perdite attese in uno scenario di incertezza, ha ricordato la necessità di considerare le informazioni storiche, quelle correnti e quelle prospettiche ed ha ammesso la possibilità di ricorrere ad aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "post-model adjustment /management overlay"), qualora i modelli non siano ritenuti in grado di riflettere, in modo compiuto, gli effetti della crisi e delle relative misure di supporto governativo.

Ai fini del calcolo delle esposizioni creditizie performing (per cassa e fuori bilancio), in linea con quanto effettuato per il bilancio 2021, anche in sede di redazione del bilancio 2022 il Gruppo ha applicato alcuni "post model adjustment/management overlays", di importo complessivamente pari a 162,1 milioni (circa un terzo delle perdite attese totali sulle esposizioni performing), laddove si è ritenuto che i modelli di stima in uso non fossero in grado di catturare adeguatamente taluni fattori di rischio, rafforzando la capacità del Gruppo di assorbire eventuali ricadute negative del contesto macroeconomico, tenuto conto dei fattori di incertezza esistenti alla data di redazione della presente relazione finanziaria. Per una disamina dei post-model adjustments effettuati al 31 dicembre 2022 e dei relativi cambiamenti interventi nel corso dell'esercizio si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione relativa al rischio credito della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa. Nel medesimo paragrafo è altresì fornita una disamina degli affinamenti e delle modifiche introdotti, nel corso dell'esercizio, ai modelli di calcolo delle perdite attese - anche per riflettere gli effetti differenziati delle proiezioni macroeconomiche sui diversi settori di attività particolarmente evidente a seguito della crisi Covid-19 - e delle analisi di sensitività dell'ECL ai diversi scenari macroeconomici.

Impairment di attività non finanziarie

ESMA e CONSOB osservano che, nell'attuale contesto di incertezza, la determinazione del valore recuperabile delle attività in esame richiede un'attenta valutazione delle proiezioni dei flussi di cassa. Tali proiezioni possono richiedere, soprattutto nelle circostanze attuali e a seconda del livello di rischio associato alle attività oggetto di verifica, la considerazione di una molteplicità di scenari, opportunamente ponderati sulla base di stime e ipotesi ragionevoli, sostenibili e realistiche. L'ESMA sottolinea che, in conformità ai paragrafi 55 e 56 dello IAS 36, i tassi di attualizzazione utilizzati nella determinazione del valore d'uso di un'attività devono riflettere le attuali valutazioni di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività in esame ed escludere i rischi e le incertezze che sono già stati presi in considerazione nella determinazione dei flussi reddituali attesi. A questo proposito, l'ESMA osserva che il conflitto ha avuto un impatto sui tassi di interesse e sulle tendenze dell'inflazione; di conseguenza si rende necessario effettuare un aggiornamento del tasso di attualizzazione utilizzato ai fini della determinazione del valore recuperabile. L'ESMA raccomanda altresì di fornire le principali ipotesi finanziarie e operative e le loro modifiche significative (compresi gli scenari utilizzati e le relative ponderazioni).

Alla luce delle suddette raccomandazioni, le proiezioni triennali (2023-2025) da assumere a riferimento per la conduzione del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita sono state approvate dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 20 dicembre 2022. Le suddette proiezioni, elaborate in funzione dei più aggiornati scenari macroeconomici approvati in pari data, si basano su presupposti coerenti con quelli del Piano strategico 2021-2024, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 4 novembre 2021; piano considerato tutt'oggi valido, in quanto espressione delle linee strategiche e del modello di business del Gruppo.

Le suddette proiezioni, così come gli scenari macroeconomici di riferimento, sono coerenti con quanto utilizzato per gli altri esercizi valutativi (probability test delle imposte anticipate e perdite attese sui crediti).

E' stato inoltre effettuato un aggiornamento del tasso di attualizzazione per tenere conto del nuovo contesto macroeconomico, in continuità con l'approccio metodologico seguito negli esercizi precedenti, in base al quale i parametri considerati per la costruzione del tasso sono determinati assumendo a riferimento le osservazioni di un periodo temporale più o meno esteso. In particolare, per il tasso privo di rischio si è preso a riferimento la media ad un anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani (BTP) a dieci anni. Al fine di consentire un apprezzamento degli impatti conseguenti ad una rilevazione del tasso di attualizzazione più puntuale rispetto alle osservazioni in essere alla chiusura dell'esercizio ("point in time") è stata sviluppata una specifica analisi di sensitività.

Per una disamina dei parametri, delle assunzioni e dell'analisi di sensitività considerate si fa pertanto rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 10 - Attività immateriali – Voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

Probability test delle imposte anticipate

Nel contesto della crisi in corso, altra tematica contabile rilevante per il Gruppo è rappresentata dalla verifica di recuperabilità delle imposte anticipate, in quanto l'aggiornamento dei flussi finanziari per incorporare le nuove previsioni macroeconomiche, secondo un approccio "multiscenario", a cui applicare un fattore di sconto per riflettere le incertezze dell'esercizio di stima, potrebbe influenzarne negativamente la recuperabilità, come già in precedenza illustrato nell'ambito della trattazione delle "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", a cui si rimanda per una completa illustrazione delle incertezze correlate alla valutazione di recuperabilità delle attività in esame.

I flussi finanziari utilizzati per il probability test e gli scenari macroeconomici sono coerenti con quelli presi a riferimento per la verifica della recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita e delle perdite attese sulle esposizioni performing come in precedenza illustrato.

Per una disamina delle verifiche svolte e dell'analisi di sensitività in merito alla recuperabilità delle DTA si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 11- Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella Parte B della presente Nota Integrativa.

Benefici ai dipendenti

L'ESMA ricorda agli emittenti che le ipotesi attuariali, utilizzate ai fini della stima delle passività per i benefici ai dipendenti, devono essere in grado di riflettere le attuali prospettive economiche ed essere reciprocamente compatibili.

Al riguardo si precisa che il tasso di attualizzazione, utilizzato ai fini del calcolo del valore attuale delle passività, è ricavato come media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA di fine esercizio, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione appartenente ad un determinato piano di benefici. Come descritto in maggior dettaglio nella Sezione 9 della Parte B della presente Nota integrativa consolidata, tale curva assume a riferimento i rendimenti di titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe di rating "AA", appartenenti a diversi settori tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial ed operanti nell'area Euro. Si è infatti ritenuto che la suddetta curva sia espressiva dei rendimenti di mercato di titoli di aziende primarie del paese in cui opera il Gruppo, in linea con le disposizioni contenute nel principio contabile IAS 19.

Per quanto riguarda il tasso di inflazione, necessario ai fini della rivalutazione delle somme accantonate, è stato utilizzato un tasso medio ponderato ricavato dalla curva europea "Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap", in essere alla chiusura dell'esercizio, utilizzando come pesi i rapport tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata per i diversi piani di benefici.

Nell'attuale contesto macroeconomico, il riferimento alla curva di inflazione in essere alla fine di esercizio, oltre a permettere di rendere oggettiva la quantificazione dell'indice del costo della vita, consente di garantire coerenza rispetto al riferimento del tasso di attualizzazione, anch'esso desunto in funzione di una curva con i medesimi pesi di ponderazione.

Per l'informativa in merito alla riconciliazione tra il saldo finale e quello inziale delle passività in esame, alle ipotesi attuariali utilizzate e relativi valori di riferimento, nonché alle analisi di sensitivity rispetto alle principali variabili che incidono sulla stima delle passività (tasso di attualizzazione e tasso di inflazione) si fa rinvio a quanto illustrato nelle

sezioni 9 e 10 del passivo e nel precedente paragrafo delle "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo nella predisposizione del bilancio consolidato".

Strumenti finanziari - rischi

Nell'attuale contesto di aumento dei tassi di interesse e del costo di funding, l'ESMA sottolinea l'importanza che nel bilancio venga fornita, in modo completo, la disclosure prevista dal principio contabile IFRS 7 in merito all'esposizione dell'entità ai diversi rischi (tasso di interesse, liquidità etc.) e relative analisi di sensitivity. A tal riguardo, in aggiunta a quanto illustrato nel successivo paragrafo "A.4 – Informativa sul fair value", si fa rinvio a quanto riportato nella Parte E della presente Nota integrativa consolidata.

Strumenti finanziari – riclassifiche

L'ESMA osserva che le riclassifiche delle attività finanziarie sono consentite solo in presenza di un cambiamento nel business model, ossia nel modello di gestione delle attività, da rappresentare in modo prospettico dalla data di riclassifica. L'aspettativa dell'ESMA è che il ricorrere di tali circostanze sia molto raro, anche nell'attuale contesto macroeconomico.

Al riguardo si precisa che, nel corso dell'esercizio 2022 così come in quelli precedenti, non si è verificato alcun cambiamento di busineess model che abbia richiesto una riclassifica dei titoli detenuti dal Gruppo. In aggiunta, la gestione dei titoli "Hold to Collect" è avvenuta in linea con i criteri di ammissibilità delle vendite previsti dalla policy aziendale di Gruppo, come illustrato in maggior dettaglio nel paragrafo "Business Model "Hold to Collect" vendite", contento nelle successiva sezione "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo".

Altri aspetti – sintesi degli interventi di moratoria e altre misure di sostegno concesse nel contesto della pandemia Covid-19

Di seguito si riporta un aggiornamento dell'informativa prevista dalla comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 20211 sui rischi, sulle incertezze e sugli impatti del Covid-19, introdotta a partire dal bilancio 2020 ed in vigore anche per l'esercizio 2022, non essendo intervenuta diversa comunicazione al riguardo.

Da evidenziare che, per quanto attiene alla pandemia, lo scenario previsto, dopo oltre due anni di restrizioni, si avvia ad una normalizzazione delle abitudini di vita e sociali, nonostante permanga una probabilità di peggioramento, soprattutto nei periodi invernali, attesa sempre più residuale con il passare del tempo. La probabilità che possano insorgere nuove varianti potenzialmente più contagiose o per le quali i vaccini attualmente disponibili non siano pienamente efficaci piuttosto che vengano introdotte nuove misure di contenimento appare del tutto limitata se comparata rispetto agli ultimi due anni.

A conferma della normalizzazione del contesto, nel corso del 2022 le varie Autorità piuttosto che lo IASB non sono intervenuti sul tema del Covid-19 e dei relativi impatti, rispetto ai numerosi documenti pubblicati a partire dal mese di marzo 2020 fino a dicembre 2021, a testimonianza del carattere straordinario della crisi sanitaria Covid-19, e dell'eccezionalità delle misure di contrasto messe in campo da parte dei Governi.

1 &quot;Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure di sostegno dell'economia".

Nella seguente tabella si fornisce un elenco dei principali documenti emanati relativamente alle principali tematiche contabili impattate dal Covid-19:

Autorità/Tipo
documento
Data Titolo
International Accounting Standard Board (IASB)
Statement 27/03/20 IFRS 9 and Covid-19. Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial
instrument in the light of current uncertainty resulting from the covid-19 pandemic
Banca Centrale Europea (BCE)
Comunicazione 20/03/20 ECB Banking Supervisor provides further flexibility to banks in reaction to coronavirus
Lettera BCE 01/04/20 IFRS 9 in the context of the coronavirus (Covid-19) pandemic
Lettera BCE 04/12/20 Identification and measurement of credit risk in the context of the coronavirus (Covid-19)
pandemic
European Banking Authority (EBA)
Statement 25/03/20 Statement on the application of the prudential framework regarding Default, Forbearance and
IFRS 9 in the light of Covid-19 measures
Guideline 02/04/20 Guideline on legislative and non-legislative moratoria on loan repayment applied in the light of
the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/02)
Guideline 25/06/20 Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative
moratoria on loan repayments applied in the light of the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/08)
Guideline 02/12/20 Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative
moratoria on loan repayments applied in the light of the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/15)
Guideline 02/06/20 Guidelines on reporting and disclosure of exposures subject to measures applied in response to
the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/07)
European Securities and Market Authority (ESMA)
Raccomandazione 11/03/20 ESMA recommends action by financial market participant for Covid-19 impact
Statement 25/03/20 Accounting implication of the Covid-19 outbreak on the calculation of expected credit losses in
accordance with IFRS 9 (ESMA32-63-951)
Statement 20/05/20 Implication of the Covid-19 outbreak on the half-yearly financial reports (ESMA32-63-972)
Statement 28/10/20 European common enforcement priorities for 2020 annual financial reports (ESMA32-63-1041)
Statement 29/10/21 European common enforcement priorities for 2021 annual financial reports (ESMA32-63-1186)
Commissione Nazionale per la Società e la Borsa (CONSOB)
Richiamo di attenzione 09/04/20 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
Richiamo di attenzione 16/07/20 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
Richiamo di attenzione 16/02/21 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
International Organization of Securities Commissions (IOSCO)
Statement 03/04/20 IOSCO Statement on Application of Accounting Standards during the Covid-19 Outbreak
Banca d'Italia
Comunicazione 21/12/21 Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario:
schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure di
sostegno dell'economia, originariamente pubblicate il 15 dicembre 2020

In tale contesto, con l'intento di fornire sostegno alle controparti che sono state colpite dalla sospensione o dalla limitazione delle attività economiche conseguenti alla crisi Covid-19, nei precedenti esercizi il Gruppo ha concesso diverse misure di supporto alle famiglie ed alle imprese - sia in virtù di quanto previsto da interventi governativi sia in base ad iniziative bilaterali inquadrabili anche nell'ambito degli accordi ABI - tra cui vi rientrano le sospensioni dei pagamenti e/o l'allungamento delle scadenze dei finanziamenti in essere (cosiddette moratorie) o l'erogazione di finanziamenti con garanzia da parte dello Stato.

Alla data del 31 dicembre 2022 il volume complessivo di esposizioni che hanno beneficiato di misure di sostegno da inizio pandemia ammonta a circa 28,6 miliardi, in riduzione rispetto al dato di inizio esercizio pari a 31,5 miliardi. Le citate misure di sostegno si distribuiscono tra interventi di moratoria per 12,1 miliardi, riferibili per circa il 75% all'art. 56 del Decreto Legge 18/2020 cosiddetto "Cura Italia", e misure di liquidità per 16,5 miliardi. Più del 50% delle suddette esposizioni risulta classificato nelle due classi di rischio più basse; il tasso di default, misurato sul complesso delle moratorie e dei nuovi finanziamenti accordati, si attesta all'1,82% (1,46% al 31 dicembre 2021).

Interventi di moratoria Covid-19

Al 31 dicembre 2022 il volume complessivo delle esposizioni che hanno beneficiato di misure di moratorie Covid-19 ammonta a 12,1 miliardi, in riduzione rispetto ai 14,9 miliardi al 31 dicembre 2021 per effetto dei pagamenti intervenuti. Tale volume si riferisce per 0,1 milioni alle moratorie per i quali è ancora attiva la sospensione di pagamenti e per 12,0 miliardi alle moratorie i cui termini di sospensione risultano scaduti e rientranti in pagamento (cosiddette "moratorie expired").

In termini di qualità creditizia, le esposizioni riferite alle moratorie complessivamente concesse è classificato per circa il 73% nello Stadio 1, il 21% nello Stadio 2 e il 6% nello Stadio 3.

Per il portafoglio in oggetto, alla luce di tali evidenze e tenuto conto delle iniziative concluse nell'esercizio 2021 finalizzate a pianificare i necessari interventi a fronte di posizioni intercettate come critiche - nel corso del 2022 non si è reso necessario perseguire ulteriori specifiche iniziative rispetto a quanto previsto dagli ordinari processi di monitoraggio, applicabili senza eccezioni alle esposizioni in esame.

Nuovi finanziamenti con garanzie pubblicata Covid-19

Tra le misure di sostegno si segnalano altresì le erogazioni coperte dalla garanzia pubblica – Fondo Centrale di Garanzia o SACE – prevista nel Decreto Liquidità (in applicazione del D. L. 23/20) che al 31 dicembre 2022 ammontano, in termini di valore lordo, a 16,5 miliardi (16,6 miliardi al 31 dicembre 2021).

Tali finanziamenti sono in ammortamento per circa l'87% dell'esposizione totale.

In termini di qualità creditizia, circa l'86% è classificato tra le esposizioni non deteriorate di primo stadio, circa il 12% tra quelle non deteriorate di secondo stadio e il 2% tra quelle deteriorate.

Da ultimo per le informazioni quantitative sulle misure di sostegno concesse dal Gruppo al 31 dicembre 2022, in termini di esposizioni lorde, rettifiche di valore (complessive e dell'esercizio), trasferimenti tra stadi si fa rinvio alle seguenti tabelle:

  • "4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive" della "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota integrativa;
  • "8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relative a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione" della "Sezione 8 – Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" contenuta nella "Parte C – Informazioni sul conto economico" della presente Nota integrativa;
  • "A.1.3a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)" e "A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti", contenuta tra le informazioni quantitative della sezione dedicata al rischio di credito della "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

In maggior dettaglio, nelle sottovoci "Finanziamenti oggetto di concessione conforme con le GL" e "Finanziamenti oggetto di misura di moratoria in essere non più conformi alle GL e non valutate come oggetto di concessione" figurano gli interventi di moratoria ancora attive al 31 dicembre 2022, mentre nelle sottovoci "Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione" e "Nuovi finanziamenti" figurano i finanziamenti erogati o rimodulati coperte da garanzie pubblica, come sopra illustrato.

Per ulteriori dettagli sulle misure di sostegno Covid-19 al 31 dicembre 2022, si fa rinvio all'informativa prevista dalle "Guidelines on reporting and disclosure of exposures subject to measures applied in response to the Covid-19 crisis", pubblicate dall'EBA (EBA/GL/2020/07), contenuta nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

Il progetto di bilancio di Banco BPM S.p.A. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 7 marzo 2023 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci convocata per il 20 aprile 2023.

Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF)

Il Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format - ESEF), emanato al fine di dare attuazione alla direttiva Transparency (Direttiva 2004/109/CE), ha introdotto l'obbligo di redigere le relazioni finanziarie annuali degli emittenti i cui valori mobiliari sono quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea nel formato ESEF, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup "machine readable" XBRL (eXtensible Business Reporting Language), con il fine di agevolare l'accessibilità, l'analisi e la comparabilità dei bilanci consolidati redatti secondo gli International Financial Reporting Standards (IFRS).

L'uso di tale nuovo formato presuppone la mappatura delle informazioni contenute nel bilancio consolidato secondo le specifiche "Inline XBRL" della tassonomia di base emanata dall'ESMA (European Securities and Markets Authority); tale processo di mappatura obbligatoria si è articolato in due fasi:

  • la prima fase, realizzata nell'esercizio 2021, ha previsto la marcatura di tutti i valori numerici contenuti nei prospetti di bilancio consolidato: stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni del patrimonio netto e rendiconto finanziario;
  • la seconda fase, applicata a partire dall'esercizio 2022, ha previsto la marcatura di una serie più ampia di informazioni: oltre ai valori numerici degli schemi di bilancio consolidato, sono oggetto di mappatura tutte le informazioni contenute nella nota integrativa consolidata che corrispondono agli elementi obbligatori della tassonomia.

In maggior dettaglio, sotto un profilo operativo, il processo di marcatura è stato effettuato secondo due modalità:

  • la marcatura di dettaglio, relativa alle voci numeriche dei prospetti del bilancio consolidato, contrassegna ogni valore numerico contenuto negli schemi stessi, individuando l'etichetta appropriata nella tassonomia di base;
  • la marcatura di blocco, relativa al contenuto della nota integrativa, prevede che per ogni elemento applicabile della tassonomia venga individuata la porzione concettualmente corrispondente della nota integrativa, composta da testo e tabelle (c.d. "bloc tag").

La tassonomia di base da utilizzare per il formato elettronico unico di comunicazione viene aggiornata ogni anno per tenere conto, tra gli altri aspetti, dell'emissione di nuovi IFRS, della modifica di quelli vigenti e dell'analisi delle informazioni pubblicate dagli emittenti. La tassonomia applicabile per i bilanci degli esercizi finanziari aventi inizio in data 1° gennaio 2022 è stata pubblicata nel marzo 2022; tuttavia, in data 28 dicembre l'ESMA ha emanato una nuova versione aggiornata della tassonomia stessa, applicabile alle relazioni finanziarie annuali degli esercizi aventi inizio il 1° gennaio 2023.

A tal proposito si ricorda che il Regolamento UE n. 2553/2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea in data 30 dicembre 2022, ha stabilito all'art. 2 "Disposizione transitoria", la possibilità di applicazione anticipata della nuova tassonomia alle relazioni finanziarie annuali degli esercizi finanziari che iniziano anteriormente al 1° gennaio 2023.

Banco BPM si è avvalso della suddetta facoltà di applicazione anticipata della tassonomia 2023 nella predisposizione della presente Relazione finanziaria annuale, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 7 marzo 2023, che sarà resa pubblica nei termini di legge.

Da ultimo, in data 5 agosto 2022, l'ESMA ha pubblicato il Reporting Manual nel quale è previsto, tra l'altro, che le informazioni estratte in formato XBRL debbano mantenere la struttura semantica delle informazioni contenute nel bilancio in formato XHTML.

Al riguardo si deve tuttavia precisare che, a causa di taluni limiti tecnici derivanti dall'utilizzo degli attuali sistemi informatici di produzione dei documenti XHTML, alcuni "bloc tag" estratti dai documenti XHTML in un'istanza XBRL

potrebbero non essere riprodotti in un modo identico alle corrispondenti informazioni visualizzabili nel bilancio consolidato in formato XHTML.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Il suddetto incarico è stato conferito per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025, in conformità alla durata prevista dalla legge (9 esercizi). La relazione di revisione è messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D. Lgs. 58/98.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2022 da quelli adottabili negli esercizi successivi.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della redazione del bilancio 2022

Regolamento (UE) n. 1080 del 28 giugno 2021 – "Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2018-2020" - Modifiche allo IAS 16, allo IAS 37, allo IAS 41, all'IFRS 1, all'IFRS 3 e all'IFRS 9

Con il Regolamento in esame sono state omologate alcune limitate modifiche approvate dallo IASB in data 14 maggio 2020 ai principi IAS 16, IAS 37 e IFRS 3. Nel dettaglio:

  • le modifiche allo IAS 16 vietano a un'entità di detrarre dal costo di un'attività materiale tutti i proventi derivanti dalla vendita di beni prodotti, nel periodo in cui l'attività deve essere portata nel luogo e nella condizione necessaria per poter operare nel modo previsto dalla direzione;
  • la modifica allo IAS 37 precisa quali costi debbano essere considerati ai fini della valutazione dell'onerosità del contratto. In particolare, viene precisato che il "costo di adempimento", al fine di valutare se un contratto sia oneroso, comprende i costi che si riferiscono direttamente al contratto; può trattarsi di costi incrementali ma anche di costi che l'entità non può evitare a seguito della stipula del contratto;
  • la modifica all'IFRS 3 prevede un aggiornamento del principio in modo che la rilevazione delle attività identificabili acquisite e delle passività identificabili assunte venga effettuata in base alla più recente versione del Conceptual Framework.

In aggiunta, il Regolamento ha recepito il ciclo di miglioramenti annuali di alcuni principi (IFRS 1, IFRS 9, IAS 41 e gli esempi illustrativi all'IFRS 16) finalizzati a correggere sviste o conflitti tra gli standard.

Tenuto conto della portata degli emendamenti in esame, l'applicazione delle modifiche in esame non ha comportato impatti per il Gruppo.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati, la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2022

Di seguito si fornisce evidenza dei principi o delle modifiche la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2022 e per i quali il Gruppo, laddove previsto, non si è avvalso di un'applicazione anticipata.

Regolamenti (UE) n. 2036 del 19 novembre 2021 - IFRS 17 "Contratti Assicurativi" e.n. 1491 dell'8 settembre 2022 - Modifiche all'IFRS 17 "Prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 — Informazioni comparative"

Con i regolamenti in oggetto sono stati omologati il principio contabile IFRS 17, applicabile dal 1° gennaio 2023, e le successive modifiche pubblicate dallo IASB, come di seguito illustrato.

In data 18 maggio 2017 lo IASB ha emanato il nuovo principio contabile IFRS 17 che disciplina il trattamento contabile dei contratti assicurativi. In data 25 giugno 2020 lo IASB ha pubblicato alcune modifiche all'IFRS 17, che non he hanno intaccato i principi base, ma che hanno invece fornito un ausilio nell'implementazione del principio, nonché alcune semplificazioni nella disclosure della performance finanziaria.

Il principio IFRS 17 è stato ulteriormente emendato in data 9 dicembre 2021, al fine di introdurre alcune modifiche alle regole di transizione, per le entità che adottano contemporaneamente il principio IFRS 9, tenuto conto dei differenti requisiti previsti dai suddetti principi contabili per la rideterminazione dei saldi comparativi.

Per il Gruppo, l'adozione del principio IFRS 17, applicabile a partire dal 1° gennaio 2023, avrà un impatto sia diretto conseguente alla valutazione dei contratti assicurativi emessi dalle compagnie assicurative del Gruppo sia indiretto correlato alla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni di collegamento detenute nelle compagnie assicurative.

Con riferimento agli impatti della transizione correlato alle compagnie assicurative del Gruppo oggetto di consolidamento – Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni - si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "Informativa sulla transizione al nuovo principio contabile IFRS 17 – Contratti assicurativi".

Per le compagnie assicurative assoggettate ad influenza notevole - Vera Vita e Vera Assicurazioni - si deve segnalare che il progetto di transizione all'IFRS 17 è stato guidato dalle rispettive Capogruppo; alla data di redazione della presente Relazione finanziaria non sono disponibili informazioni sugli impatti correlati alla prima applicazione del principio in esame. Considerate le dimensioni delle società e delle rispettive quote di partecipazione si può ragionevolmente ipotizzare che gli impatti non saranno di entità significativa in rapporto al patrimonio netto del Gruppo Banco BPM.

Regolamento (UE) n. 357 del 2 marzo 2022 - Modifiche allo IAS 1 "Presentazione del bilancio" e all'IFRS Practice Statement 2

In data 12 febbraio 2021 sono state pubblicate dallo IASB le modifiche in esame con l'obiettivo di sviluppare linee guida ed esempi nell'applicazione di giudizi di rilevanza e materialità alle informative sui principi contabili. Le informazioni sui principi contabili sono rilevanti se, considerate insieme ad altre informazioni incluse nel bilancio di un'entità, ci si può ragionevolmente attendere che influenzino le decisioni che prendono gli utilizzatori del bilancio.

E' necessario che le informazioni rilevanti siano chiaramente esposte nel bilancio, mentre le informazioni irrilevanti possono essere fornite a meno che la loro esposizione serva a non far emergere le informazioni significative.

La suddetta modifica ha riguardato anche l'IFRS Practice Statement 2 "Making Materiality Judgements (Materiality Practice Statement)", che fornisce una guida su come formulare giudizi di rilevanza nella preparazione dei bilanci in conformità con gli IFRS.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023, con possibilità di applicazione anticipata. In relazione a tale modifica non sono attesi impatti per il Gruppo.

Regolamento (UE) n. 357 del 2 marzo 2022 - Modifiche allo IAS 8 "Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori"

In data 12 febbraio 2021 lo IASB ha pubblicato la modifica in oggetto con l'obiettivo di distinguere i concetti di "politiche contabili" e "stime contabili", introducendo una definizione di stima contabile, in precedenza non prevista. Lo IAS 8 prevede, infatti, la definizione di "politiche contabili" e "cambiamento di stime contabili", ma nessuna definizione è invece prevista per "stima contabile". Le modifiche in esame definiscono le "stime contabili" come "importi monetari di bilancio soggetti ad incertezza di valutazione". Viene inoltre precisato che:

  • un cambiamento nella stima contabile che risulta da nuove informazioni o nuovi sviluppi non rappresenta una correzione di un errore;
  • gli effetti di un cambiamento in un input o in una tecnica di valutazione utilizzata per sviluppare una stima contabile rappresentano un cambiamento nelle stime contabili, qualora non derivino dalla correzione di errori di esercizi precedenti.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023, con possibilità di applicazione anticipata. Anche in relazione a tale modifica non sono attesi impatti per il Gruppo.

Regolamento n. 1392 dell'11 agosto 2022 - Modifiche allo IAS 12 "Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione"

Lo IAS 12 stabilisce ai paragrafi 15 e 24 che un'attività fiscale differita e una passività fiscale differita devono essere rilevate per tutte le differenze tassabili e deducibili, ad eccezione di alcuni casi specifici per i quali è prevista un'esenzione in sede di rilevazione iniziale. Applicando le modifiche in oggetto si restringe l'ambito di applicazione dell'esenzione, che non sarà più applicabile alle operazioni che, in sede di rilevazione iniziale, danno luogo a pari differenze temporanee tassabili e deducibili.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023 con possibilità di applicazione anticipata.

In relazione a tale modifica non sono attesi impatti per il Gruppo.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC emanati dallo IASB/IFRIC, in attesa di omologazione

Si riepilogano di seguito i principi, le interpretazioni o modifiche che sono stati approvati dallo IASB, ma in attesa di omologazione.

Modifiche allo IAS 1 "Presentazione del bilancio":

In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti", al fine di chiarire che la classificazione delle passività, tra correnti e non correnti, dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata dapprima differita al 1° gennaio 2023, con le modifiche approvate dallo IASB in data 15 luglio 2020, per essere infine rinviata al 1° gennaio 2024, con le modifiche emanate il 31 ottobre 2022 "Passività non correnti con Covenants". Tale ultimo emendamento prevede che solo i covenant che un'entità è tenuta a rispettare alla data di rendicontazione o prima di tale data siano tali da influire sulla classificazione di una passività come corrente o non corrente. Viene inoltre richiesto di indicare in nota integrativa le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività non correnti con covenant possano diventare rimborsabili entro dodici mesi.

Modifiche all'IFRS 16 "Passività del leasing in una transazione di Sale & Leaseback"

In data 22 settembre 2022 lo IASB ha emanato, in risposta ad una raccomandazione dell'IFRIC, le modifiche in oggetto, con la finalità di chiarire come un venditore-locatario debba effettuare la valutazione successiva delle passività in operazioni di vendita e leaseback che soddisfano i requisiti dell'IFRS 15 ai fini della contabilizzazione come vendita.

Dalle citate modifiche non si attendono impatti significativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Informativa sulla transizione al nuovo principio contabile IFRS 17 – Contratti assicurativi

Premessa

Il principio IFRS 17 "Contratti assicurativi", applicabile dal 1° gennaio 2023, introduce nuovi criteri di valutazione e nuove regole di contabilizzazione dei prodotti assicurativi, in sostituzione dell'IFRS 4.

Il principio in oggetto è stato emanato dallo IASB nel mese di maggio 2017 ed è stato oggetto di successive modifiche pubblicate il 25 giugno 2020 ed il 9 dicembre 2021.

L'omologazione è avvenuta con il Regolamento UE n. 2036/2021 del 19 novembre 2021, recentemente modificato con il Regolamento n. 1491/2022 dell'8 settembre 2022 che ha introdotto alcune modifiche di portata limitata per la predisposizione delle informazioni comparative per la prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9. Si segnala che in fase di omologa, in linea con quanto auspicato dall'industria italiana ed europea, è stata introdotta la possibilità di esentare i contratti caratterizzati da mutualizzazione intergenerazionale e congruità dei flussi finanziari dall'applicazione dell'obbligo di raggruppamento in coorti annuali, non consentita dalla versione del principio approvata dallo IASB (c.d. "carve out option").

Ciò premesso, in linea con le disposizioni richieste dallo IAS 8 – ed in particolare dai paragrafi 30 e 31 – di seguito si forniscono le informazioni quali-quantitative utili per comprendere gli impatti sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica consolidata, correlati all'adozione del nuovo principio per la misurazione dei contratti assicurativi emessi dal Gruppo, per il tramite delle società controllate Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, ed il relativo processo di implementazione.

Al riguardo si deve precisare che per il Gruppo Banco BPM la transizione al principio IFRS 17 avrà effetto a partire dal 1° luglio 2022, ossia dalla data di acquisizione delle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazione, come meglio illustrato nel paragrafo "Modalità di transizione al nuovo principio". Per ulteriori dettagli sull'aggregazione aziendale si fa rinvio a quanto contento nella Parte G della presente Nota integrativa consolidata.

A tal proposito, sono state considerate le indicazioni fornite dall'ESMA nella comunicazione intitolata "Transparency on implementation of IFRS 17 Insurance Contract" del 13 maggio 2022, così come richiamate nel comunicato congiunto di Banca d'Italia, Consob e IVASS del 27 ottobre 2022 ("Bilancio IAS/IFRS al 31/12/2022 – Informativa sulla transizione all'IFRS 17 e all'IFRS 9") e nella successiva comunicazione dell'ESMA stessa del 28 ottobre 2022 ("European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports").

Sintesi del principio ed informazioni sulla progettualità del Gruppo

Per le compagnie di assicurazione, l'adozione dell'IFRS 17 rappresenta il cambiamento più significativo in tema di requisiti contabili dopo l'applicazione iniziale dei principi contabili internazionali, dal momento che richiede un'ampia rivisitazione dei criteri di rappresentazione in bilancio del business assicurativo – sia vita che danni -– e delle metodologie di misurazione delle passività ad esso collegate.

In particolare, i modelli contabili proposti dal principio determinano un cambiamento fondamentale rispetto alle attuali politiche contabili, con particolare riferimento ai seguenti aspetti critici:

  • concetto di ricavo assicurativo;
  • tempistica di rilevazione delle perdite derivanti da contratti onerosi;
  • maggior complessità dei processi di misurazione, dei requisiti quantitativi, della determinazione delle ipotesi attuariali e finanziarie, dei requisiti di informativa e di analisi dei risultati;
  • disallineamento con le grandezze utilizzate per la misurazione del capitale regolamentare.

Mirando ad introdurre una maggiore trasparenza e chiarezza informativa verso gli stakeholders, l'IFRS 17 definisce i principi da applicare per il riconoscimento, la valutazione e la contabilizzazione di tutti i contratti assicurativi e riassicurativi e stabilisce:

  • una definizione univoca del contratto di assicurazione;
  • uno standard coerente per la contabilizzazione;
  • un modello di valutazione uniforme per tutti i tipi di contratti;
  • degli standard di reporting coerenti per l'attivo e il passivo delle compagnie.

Alla luce di quanto sopra illustrato, nel mese di luglio 2021, le compagnie controllate dal Gruppo - Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni - hanno avviato il progetto di implementazione del principio contabile in esame.

Il progetto, che coinvolge trasversalmente numerose strutture operative delle compagnie, è stato articolato in diversi cantieri, con l'obiettivo di completare nel corso del 2023 l'adeguamento di tutti processi contabili ed amministrativi necessari alla produzione dei dati e dell'informativa richiesta dall'IFRS 17.

In maggior dettaglio, i cantieri sono stati così definiti:

  • workstream metodologico contabile: trattasi del cantiere finalizzato a definire le scelte metodologiche degli aspetti chiave del principio, declinate in apposita documentazione tecnica. In tale ambito, è stato altresì definito il framework contabile di riferimento, con particolare riguardo all'identificazione del piano dei conti e allo sviluppo delle scritture contabili;
  • workstream sviluppi IT: trattasi del cantiere dedicato all'adeguamento delle procedure informatiche ai nuovi requisiti del principio che ha interessato il motore attuariale life, il motore attuariale non life, il datawarehouse, il motore IFRS 17, il l sistema di contabilità e bilancio;
  • workstream modello operativo target: tale filone progettuale ha avuto l'obiettivo di disegnare il nuovo processo end to end di valutazione IFRS 17, con identificazione dei ruoli, delle responsabilità e dei tempi per l'effettuazione delle diverse attività;

• workstream parallel run e transition: la finalità di tale cantiere è quella di elaborare paralleli di produzione dei dati, con l'obiettivo di predisporre i dati necessari per i saldi di apertura e per quelli comparativi per l'esercizio 2022.

Nel corso del secondo semestre del 2022 è stato inoltre avviato uno specifico cantiere, in collaborazione con la Capogruppo, avente la finalità di identificare gli impatti e definire le regole per la rappresentazione delle grandezze patrimoniali ed economiche IFRS 17 nel bilancio consolidato del Gruppo, con particolare riferimento alla determinazione del Contractual Service Margin a livello consolidato, come verrà di seguito meglio precisato.

Interazioni tra i principi IFRS 17 e IFRS 9

Con riferimento alla valutazione delle attività e delle passività detenute dalle compagnie assicurative consolidate, si deve premettere che il Gruppo non ha potuto avvalersi di un'applicazione contestuale, al 1° gennaio 2023, dei principi IFRS 9 e IFRS 17.

Al riguardo si rappresenta che, in base ai Regolamenti (UE) n. 1988/2017 e n. 2097/2020, per le entità che svolgono prevalentemente attività assicurativa - compreso il settore assicurativo di un conglomerato finanziario rientrante nell'ambito di applicazione della Direttiva 2002/87/CE - è consentito di rinviare al 1° gennaio 2023 l'applicazione dell'IFRS 9 (cosiddetto "deferral approach") in sostituzione dello IAS 39, al fine permetterne un'applicazione contestuale con il nuovo standard assicurativo IFRS 17, garantendo in tal modo una rappresentazione degli impatti economici e patrimoniali delle passività assicurative e delle correlate attività finanziarie, secondo le previsioni del nuovo standard.

Considerato che al 31 dicembre 2022, il Gruppo Banco BPM non era stato ancora riconosciuto da parte della BCE come "conglomerato finanziario"1 , riscontrata l'impossibilità di applicare il "deferral approach", si è reso necessario assoggettare le attività e le passività finanziarie detenute dalle compagnie assicurative alle regole contabili del principio contabile IFRS 9, fin dalla data di contabilizzazione dell'aggregazione aziendale delle suddette compagnie, avvenuta in data 1° luglio 2022.

In maggior dettaglio, tenuto conto del business model e delle caratteristiche degli strumenti finanziari:

  • i titoli di debito risultano interamente classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • le azioni e le quote OICR figurano nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" con impatto a conto economico, non essendosi avvalsi della facoltà di ricorrere alla designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva per gli strumenti azionari.

Le passività correlate ai contratti assicurativi di ramo III (unit linked) figurano nel portafoglio delle "Passività finanziarie designate al fair value", con l'obiettivo di garantire un coerente trattamento contabile con gli investimenti sottostanti, principalmente rappresentati da quote di OICR, classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". Per ulteriori dettagli sui criteri di iscrizione, valutazione dei citati strumenti finanziari si fa rinvio a quanto illustrato nella successiva Parte A.2 relativa alle principali voci di bilancio.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, si deve precisare che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 17, non si prevedono impatti sulla classificazione dei suddetti strumenti. Non è altresì applicabile la disciplina prevista dai paragrafi C28B-C28E dell'IFRS 17 (c.d. classification overlay) – introdotta dal Reg. UE n.1491 dell'8 settembre 2022 – che consente, per i periodi comparativi IFRS 17, di applicare le regole IFRS 9 per la classificazione e la misurazione delle attività finanziarie collegate alle passività assicurative, fatta eccezione per le regole dell'impairment.

L'applicazione disgiunta dei principi IFRS 9 e IFRS 17 ha comportato, nel corso del secondo semestre, una volatilità dei risultati economici correlata alla valutazione a fair value con impatto a conto economico dei titoli di capitale e delle quote di OICR. Al riguardo si prevede che il ricorso alla cosiddetta "Opzione OCI", consentita dal principio IFRS 17, sia tale da permettere di mitigare la suddetta volatilità di conto economico, in applicazione del modello contabile del cosiddetto "VFA - Variable Fee Approach" per quei contratti assicurativi con elementi di partecipazione discrezionale agli utili (gestioni separate), come rappresentato in maggior dettaglio nel successivo paragrafo "Ricavi e costi finanziarie e opzioni contabili adottate per mitigare disallineamenti contabili".

1 Come indicato nella precedente "Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio", in data 7 marzo 2023 la Banca Centrale Europea ha comunicato il riconoscimento al Gruppo Banco BPM dello status di "conglomerato finanziario".

Requisiti contabili di maggiore rilievo e scelte metodologiche adottate dal Gruppo

Di seguito si fornisce illustrazione degli aspetti tecnici ritenuti maggiormente rilevanti per l'applicazione del principio IFRS 17 e le principali opzioni e scelte metodologiche effettuate dal Gruppo, per le quali non è possibile escludere possibili futuri affinamenti, anche alla luce delle common practices che saranno riscontrate sul mercato.

Definizione di contratto assicurativo ed individuazione della componente di investimento

L'IFRS 17 si applica ai contratti rientranti nel seguente perimetro:

  • contratti assicurativi emessi, inclusi i contratti di riassicurazione;
  • contratti di riassicurazione detenuti; e
  • contratti di investimento con elementi di partecipazione discrezionali emessi, purché l'entità emetta anche contratti assicurativi.

Un contratto assicurativo è definito come quel contratto in base al quale una delle parti (l'emittente) accetta un "rischio assicurativo significativo" da un'altra parte (l'assicurato), concordando di indennizzare l'assicurato nel caso in cui lo stesso subisca danni conseguenti a uno specifico evento futuro incerto (l'evento assicurato).

Il principio IFRS 17 ripropone quindi la definizione di "contratto assicurativo" presente nell'attuale testo dell'IFRS 4. Le linee guida per l'individuazione della presenza del "rischio assicurativo significativo" stabiliscono, tuttavia, che questo debba essere basato sul valore attuale dei flussi di cassa potenziali di un determinato contratto, anziché sul valore assoluto.

L'IFRS 17 richiede inoltre di separare nel contratto assicurativo primario la componente di investimento distinta, solamente nel caso in cui siano rispettati contemporaneamente i seguenti requisiti:

  • la componente di investimento e la componente assicurativa non sono strettamente interconnesse. Le due componenti sono strettamente interconnesse se l'entità non è in grado di valutare una componente senza prendere in considerazione l'altra, in quanto il valore di una componente varia in funzione dell'altra, oppure se l'assicurato non può beneficiare di una componente se l'altra non è presente; e
  • un contratto avente termini equivalenti è venduto, o potrebbe essere venduto, separatamente sullo stesso mercato o nella stessa giurisdizione da entità che emettono contratti assicurativi o da altre parti.

La componente di investimento separata deve essere assoggettata alla disciplina del principio IFRS 9, a meno che si tratti di contratto di investimento con elementi di partecipazione discrezionali rientrante nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17.

Alla luce di quanto illustrato, con riferimento alla classificazione dei contratti assicurativi, sia lato danni che lato vita, il Gruppo non ritiene di modificarne il perimetro, rispetto alle valutazioni condotte in base al principio IFRS 4. Pertanto, l'ambito di applicazione include tutti i contratti dei rami danni e vita, fatta eccezione per i prodotti di ramo III rappresentati dalle Unit Linked per le quali non è stato individuato un rischio assicurativo significativo.

Con riferimento alla separazione delle componenti del contratto assicurativo riferite al ramo vita, sulla base di un'analisi qualitativa, il Gruppo ritiene necessario attivare la procedura di unbundling alle tariffe Multiramo. Di conseguenza, la componente di Ramo I - ossia la componente di investimento con elementi di partecipazione discrezionale - sarà contabilizzata secondo quanto previsto dal principio IFRS 17, mentre la componente di Ramo III Unit linked - componente Investimento - sarà contabilizzata secondo il principio IFRS 9.

Identificazione dei limiti contrattuali (cosiddetti "contract bounderies")

Determinato il perimetro dei contratti che ricadono nell'ambito IFRS 17, il principio prevede che vengano determinati i limiti contrattuali entro i quali considerare i flussi di cassa, ai fini della valutazione delle passività della compagnia. Si tratta, quindi, di definire se un'opzione contrattuale debba essere considerata nella proiezione dei flussi di cassa sin dall'emissione del contratto oppure se la stessa sia tale da generare un nuovo gruppo di contratti.

Le compagnie, in continuità con logiche di calcolo attuariali già utilizzate, ritengono di includere nei "contract bounderies", e quindi nella proiezione dei flussi di cassa, tutti i premi futuri e le opzioni dipendenti da decisioni dell'assicurato, laddove non sia presente la facoltà della compagnia di riprezzarli o di rifiutare l'esercizio dell'opzione. A titolo di esempio, sulla base delle attuali analisi, i differimenti automatici e i versamenti aggiuntivi rientrano nei limiti contrattuali; al riguardo si precisa che, per i contratti dei rami danni per i quali sia prevista l'opzione di tacito rinnovo, i flussi di cassa vengono valutati fino alla prima scadenza

contrattuale, dal momento che, per entrambe le controparti, c'è la facoltà di disdire o di recedere dal rinnovo del contratto.

Livello di aggregazione (unit of account)

L'IFRS 17 prevede che, in sede di rilevazione iniziale, i contratti assicurativi debbano essere aggregati in gruppi di contratti e che le disposizioni relative alla loro rilevazione, misurazione e presentazione in bilancio debbano essere applicate al gruppo di contratti.

Il livello di aggregazione non è quindi un concetto meramente astratto, ma influenza direttamente la capacità delle imprese di aggregare i contratti al fine di procedere alla loro rilevazione iniziale e misurazione successiva. Il livello di aggregazione è rilevante ai fini dell'identificazione dei contratti onerosi, con la conseguenza di dover rilevare le perdite attribuibili ai contratti fin dall'inizio (cosiddetto "onerous contract test'").

Il livello di aggregazione è determinato in funzione della seguente gerarchia di raggruppamento:

  • portafoglio: trattasi di un gruppo di contratti soggetti a rischi simili e gestiti insieme come un singolo pool;
  • coorti: trattasi di una segmentazione dei portafogli sulla base della data di rilevazione iniziale del contratto;
  • "buckets" di profittabilità: trattasi di un'ulteriore divisione di ogni coorte, a seconda della profittabilità attesa al momento della rilevazione iniziale del contratto, in funzione dei seguenti tre bucket:
    • contratto oneroso che si ritiene non profittevole, e quindi oneroso, al momento della rilevazione iniziale;
    • contratto profittevole al momento della rilevazione iniziale che non presenta un rischio significativo di diventare oneroso in futuro;
    • restante fattispecie, ossia contratto profittevole che presenta un rischio significativo di diventare oneroso in futuro.

L'IFRS 17 prescrive che un'entità non possa includere contratti emessi a più di un anno di distanza nello stesso gruppo. Pertanto, ogni portafoglio deve essere disaggregato in coorti annue o coorti comprendenti periodi inferiori all'anno. Come riportato in premessa, in sede di omologazione da parte della Commissione europea con Regolamento UE n. 2036/2021, il testo dell'IFRS 17 è stato emendato al fine prevedere la possibilità di non applicare il requisito delle coorti annue (c.d. carve-out option).

Alla luce di quanto sopra illustrato, per Banco BPM Vita l'aggregazione in gruppi di contratti avviene secondo le seguenti caratteristiche: prodotti inclusi nella stessa Gestione Separata, componente di Ramo I dei prodotti Multiramo e prodotti di puro rischio (es. Temporanee caso morte - TCM).

Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti Multiramo o collegati ad una Gestione Separata, si è deciso di esercitare l'opzione di non applicare il requisito della coorte annuale ("Carve Out option"), così come previsto dal Regolamento di omologazione dell'IFRS 17 a livello europeo, e quindi di aggregare queste tipologie contrattuali solo con riguardo al concetto di rischi simili e gestiti insieme ed all'appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.

Per i prodotti di Banco BPM Assicurazioni si ritiene che la relativa forma legale rispecchi anche la sostanza, giudicando pertanto ragionevole classificare un contratto che prevede la combinazione di più garanzie in base al rischio prevalente dello stesso. Sulla base di queste considerazioni, sono stati individuati i seguenti portafogli di contratti assicurativi: Veicoli, Reddito, Casa, Incendio, Infortuni, Malattia.

Modelli contabili per la valutazione delle passività assicurative

L'IFRS 17 prevede tre metodologie di valutazione dei contratti assicurativi applicabili alle diverse linee di Business.

Building Block Approach (BBA) è il metodo standard di valutazione dei contratti assicurativi strutturato su un approccio a blocchi in base al quale, al momento della sottoscrizione del contratto, la passività assicurativa è pari alla somma algebrica del valore attuale dei flussi di cassa contrattuali attesi sulla base di un opportuno tasso di sconto (Present Value of Future Cash Flow – PVFCF), dell'aggiustamento per tenere conto dei rischi non finanziari correlati all'incertezza nella realizzazione dei flussi di cassa (Risk Adjustment – RA) e del margine economico atteso (Contractual Sevice Margin - CSM). Tale modello è applicabile a tutti i contratti assicurativi ad eccezione di quelli con elementi di partecipazione diretta per i quali viene applicato il modello "Variable Fee Approach" o di quelli misurati in base alla metodologia semplificata del "Premium Allocation Approach".

La misurazione successiva della passività richiede una valutazione dei suddetti elementi, al fine di riflettere le variazioni tra le stime iniziali e quelle in essere alla data di reporting. In particolare:

  • le variazioni del valore attuale dei flussi di cassa, derivanti da modifiche nel tasso di attualizzazione utilizzato, comportano il corrispondente adeguamento dei primi con contropartita nel conto economico o, qualora ci avvalga della cosiddetta "Opzione OCI" (Other Comprehensive Income), nel prospetto della redditività complessiva;
  • le variazioni nella stima delle passività relative a servizi futuri determinano un adeguamento del CSM, da rilasciare a conto economico in base all'unità di copertura ("coverage unit");
  • le variazioni derivanti dalla differenza tra i flussi di cassa attesi per il periodo, rilevati tra i ricavi per servizi assicurativi, e quelli effettivamente sostenuti nel medesimo periodo, rilevati nei costi per servizi assicurativi, hanno un impatto sul conto economico dell'esercizio.

Il Premium Allocation Approach (PAA) è una metodologia opzionale semplificata prevista dalla normativa per i contratti con durata temporanea, con copertura pari o inferiore a 12 mesi o, a determinate condizioni, anche a contratti di maggior durata. Con tale approccio viene rilevata un'unica passività, senza alcuna distinzione delle componenti previste nel modello BBA, denominata Liability for Remaining Coverage (LRC), che viene sistematicamente rilasciata a conto economico secondo la durata contrattuale, in modo del tutto assimilabile a quanto avviene per la riserva premi sulla base dell'IFRS 4.

Il Variable Fee Approach (VFA) è il modello di misurazione obbligatorio previsto per contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta, ossia dei contratti che, sulla base di un elemento di partecipazione sottostante, forniscono un significativo beneficio addizionale al verificarsi dell'evento assicurato (ad esempio, contratti legati alle Gestioni Separate). Il modello in esame è strutturato per blocchi, in linea con quanto illustrato per il modello standard: in tal caso, il CSM rappresenta il corrispettivo (fee) per il servizio di gestione finanziaria prestato dalla compagnia. In base a tale modello, eventuali variazioni nella stima del CSM, che derivino dalla performance degli attivi finanziari sottostanti e quindi dovute a variabili di mercato, determinano una variazione del CSM stesso, senza comportare impatti diretti sul conto economico o sul prospetto della redditività complessiva come invece accade per il modello BAA.

Alla luce di quanto sopra illustrato, Banco BPM Vita ricorre ai seguenti modelli valutativi:

  • Variable Fee Approach, per tutti i contratti assicurativi con elementi di partecipazione diretta, previa verifica dei criteri di eleggibilità;
  • Premium Allocation Approach per la Unit of Account dedicata ai prodotti danni mono annuali in run off (prodotti malattia e infortuni);
  • Building Block Approach per i restanti portafogli.

Per il business di Banco BPM Assicurazioni l'approccio privilegiato è quello del Premium Allocation Approach, per i contratti monoannuali nonché per i contratti pluriennali a seguito della verifica, con esito positivo, dell'eleggibilità. In caso di esito negativo del test di eleggibilità per le fattispecie pluriennali la Compagnia si riserva l'utilizzo del modello generale.

Input, parametri e altri elementi sottostanti i modelli di valutazione

Tasso di sconto

Come in precedenza illustrato, la valutazione della passività assicurativa è basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi, in funzione di un tasso di sconto ritenuto adeguato per riflettere il valore temporale del denaro ed il rischio finanziario, qualora quest'ultimo non sia già incorporato nelle stime dei flussi di cassa.

I tassi di sconto devono:

  • riflettere il valore temporale del denaro, le caratteristiche dei flussi finanziari e le caratteristiche di liquidità dei contratti assicurativi;
  • essere coerenti con i prezzi correnti di mercato osservabili (se ve ne sono) degli strumenti finanziari i cui flussi finanziari hanno caratteristiche corrispondenti a quelle dei contratti assicurativi, per esempio, in termini di scadenze, valuta e liquidità; e
  • escludere l'effetto di fattori che, pur influenzando i prezzi di mercato osservabili, non influenzano i flussi finanziari futuri dei contratti assicurativi.

Al riguardo, l'approccio utilizzato dal Gruppo per la definizione del tasso di sconto è basato su un approccio bottom up, in base al quale la curva di sconto è determinata a partire da una curva risk-free (liquid risk-free yield curve), a cui viene applicato un aggiustamento per il premio di liquidità dei contratti assicurativi, in grado di

riflettere le differenze tra le caratteristiche di liquidità degli strumenti finanziari che sono alla base dei tassi osservati sul mercato e le caratteristiche di liquidità dei contratti assicurativi oggetto di valutazione.

Risk Adjustment

Come già rappresentato, un ulteriore blocco per la determinazione della passività finanziaria è il cosiddetto "Risk Adjustment", ossia l'aggiustamento non finanziario che rappresenta, nella sostanza, la remunerazione che l'entità richiede per assumersi il rischio derivante dall'incertezza circa l'importo e la tempistica dei flussi di cassa. I rischi coperti dall'aggiustamento in esame sono il rischio assicurativo e gli altri rischi non finanziari, come il rischio di estinzione anticipata o il rischio di costo.

Tenuto conto che il principio contabile IFRS 17 non definisce una specifica metodologia di calcolo, il Gruppo ha ritenuto adeguato stimare il Risk Adjustment facendo ricorso ad un approccio di tipo Value At Risk (VAR).

Pattern di rilascio del CSM

Il Contractual Service Margin rappresenta il profitto atteso dai contratti assicurativi in portafoglio ed è stimato per differenza tra i flussi di cassa spettanti all'entità (premi) ed il complesso degli oneri contrattuali assunti, comprensivo dell'aggiustamento per il rischio. La suddetta marginalità sarà riconosciuta a conto economico lungo l'intero periodo in cui viene prestata la copertura assicurativa; nessun profitto è quindi contabilizzato alla data di rilevazione iniziale dei contratti in quanto relativo a servizi assicurativi che saranno forniti in futuro. Il rilascio del CSM è basato sulla definizione delle unità di copertura (coverage unit), le quali sono determinate identificando per ciascun contratto la quantità di servizio fornita all'assicurato e la durata attesa del gruppo di contratti.

Nel caso in cui il CSM assuma valori negativi, al momento di prima rilevazione o anche successivamente in caso di variazioni avverse nella redditività attesa, la perdita implicita derivante dal contratto assicurativo deve essere rilevata integralmente a conto economico.

Nella metodologia in corso d'implementazione, il rilascio del CSM è basato su un pattern definito considerando le somme assicurate per i prodotti TCM (Temporanea Caso Morte) e CPI (Credit Protection Insurance) e sulle riserve matematiche per gli altri prodotti.

Ricavi e costi finanziari e opzioni contabili adottate per mitigare disallineamenti contabili

Il principio contabile IFRS 17 richiede all'entità di effettuare una scelta di politica contabile in merito alla disaggregazione dei ricavi e dei costi finanziari di assicurazione tra il prospetto di conto economico e quello della redditività complessiva. In maggior dettaglio le opzioni consentite dal citato principio (paragrafi 88, 89, 90) consentono di rilevare in contropartita della redditività complessiva (opzione OCI), anziché a conto economico, una porzione dei costi e dei ricavi di natura finanziaria relativi a contratti assicurativi. Tale scelta è finalizzata a ridurre eventuali disallineamenti contabili conseguenti ai diversi modelli valutativi previsti dall'IFRS 17 per i contratti assicurativi e dall'IFRS 9 per gli investimenti sottostanti i suddetti contratti. In maggior dettaglio:

  • per i contratti contabilizzati con i modelli BBA o PAA, il principio IFRS 17 consente di rilevare eventuali variazioni delle passività assicurative derivanti da modifiche nei tassi di attualizzazione in contropartita del prospetto della redditività complessiva, rilevando nel conto economico gli effetti del riversamento del tasso di attualizzazione identificato in fase di prima rilevazione (c.d. tasso "locked-in");
  • per contratti contabilizzati con il modello VFA, il principio prevede, nella sostanza, che la redditività finanziaria netta derivante dalla differenza tra la valutazione al fair value degli attivi sottostanti i contratti assicurativi e la rivalutazione delle passività assicurative sia rilevata nel prospetto della redditività complessiva, con un effetto nullo sul conto economico. Tale approccio, detto anche "mirroring approach," sostituirà la pratica contabile dello shadow accounting prevista dall'IFRS 4, anch'essa finalizzata a ridurre il mismatching contabile conseguenti a differenti criteri di valutazione tra passività assicurative e correlate attività finanziarie, così come rappresentato nel paragrafo "15 – Attività e passività assicurative" della successiva sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Al fine di ridurre i potenziali disallineamenti contabili e relativa volatilità di conto economico, il Gruppo ha deciso di ricorrere all'opzione OCI per tutti i portafogli di contratti assicurativi.

Determinazione del CSM a livello consolidato

Per i gruppi al cui interno coesistono entità emittenti contratti assicurativi ed entità collocatrici degli stessi, la determinazione del CSM a livello consolidato deve avvenire secondo un diverso binario di calcolo rispetto a quello seguito per il CSM del bilancio d'esercizio delle compagnie assicurative. Tale circostanza è richiamata dalla comunicazione dell'EMA del 28 ottobre 2022, citata in premessa, che sottolinea l'importanza che i requisiti di

consolidamento IFRS 10 debbano essere applicati in modo consistente a tutte le operazioni infragruppo, comprese quelle rientranti nel perimetro dell'IFRS 17.

Quanto sopra descritto, è rilevante per il Gruppo Banco BPM in quanto la Capogruppo distribuisce i prodotti assicurativi delle compagnie controllate, addebitando a queste ultime le commissioni di collocamento. Nell'ambito del processo di consolidamento, a fronte dell'elisione delle commissioni infragruppo addebitate alle compagnie di assicurazione, risulta necessario effettuare un aggiustamento per considerare i costi effettivamente sostenuti dalla Capogruppo per l'attività distributiva delle polizze. Tale operazione può quindi comportare la rilevazione di un CSM consolidato differente rispetto a quello calcolato nei bilanci delle singole compagnie, nella misura in cui i costi sostenuti dal Gruppo verso terze economie risultino divergere rispetto alle provvigioni di collocamento pagate alla rete distributiva bancaria.

Tenuto conto di quanto sopra illustrato, la scelta del Gruppo è quella di calcolare, in prima istanza, il CSM a livello di singole compagnie assicurative e, successivamente, determinare il CSM di Gruppo mediante adeguate rettifiche in sede di consolidamento. A tal fine, i costi effettivi sostenuti dal Gruppo sono stimati sulla base di "Cost/income ratio", determinato secondo metriche gestionali, in funzione dell'osservazione storica dei costi effettivi di distribuzione sostenuti dalle reti del Gruppo rispetto alle provvigioni corrisposte alle compagnie assicurative del Gruppo, distinti per categorie omogenee di polizze e modelli distributivi. I suddetti driver gestionali sono altresì considerati al fine di individuare costi rappresentati dalle spese per il personale, dalle altre spese amministrative, dalle rettifiche nette di valore su attività materiali da riclassificare nella voce di bilancio consolidata relativa al risultato della gestione assicurativa.

Presentazione e prospetti contabili

Il principio IFRS 17 introduce nuove logiche per la determinazione della redditività delle compagnie assicurative, anche al fine di perseguire una maggiore comparabilità dell'informativa finanziaria, con un conseguente impatto sui prodotti assicurativi e sulla modalità di misurazione delle performance delle compagnie assicurative, basate sulla marginalità del prodotto (CSM) da rilevare in funzione dei servizi forniti rispetto all'attuale aggregato della raccolta premi.

In particolare, nel prospetto di conto economico le voci dei "Premi netti" e del "Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa" sono state sostituite dalle voci "Risultato dei servizi assicurativi" e "Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa".

Il principio IFRS 17 introduce, infatti, una rappresentazione separata delle due componenti che contribuiscono alla redditività del business assicurativo:

  • il margine assicurativo esposto nella voce "Risultato dei servizi assicurativi" pari alla differenza tra:
    • i ricavi assicurativi: principalmente rappresentati dalle spese che ci si attende di sostenere nel corso dell'esercizio, dall'evoluzione della passività per l'aggiustamento esplicito per il rischio, nonché dall'attribuzione all'esercizio di una quota del CSM in ragione dei servizi prestati;
    • i correlati costi principalmente rappresentati dall'ammontare delle spese per servizi assicurativi effettivamente sostenuti nell'esercizio in corso (sinistri), dalle provvigioni ed altre spese di acquisizione, dalle perdite per contratti onerosi.
  • il margine correlato alle componenti finanziarie è invece esposto nella voce "Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa". Trattasi, in particolare, degli interessi maturati nell'esercizio per effetto del valore temporale del denaro, degli effetti correlati alle variazioni del valore temporale del denaro e dei rischi finanziari dei contratti assicurativi, delle variazioni di fair value delle attività sottostanti ai contratti assicurativi emessi valutati con l'approccio VFA, diversi da quelli rilevati nel prospetto della redditività complessiva per effetto dell'opzione OCI.

A livello di disclosure, il principio richiede diversi prospetti di movimentazione dell'esercizio delle singole componenti costituenti le passività assicurative.

A tal proposito si deve segnalare che i nuovi requisiti di presentazione dei risultati del business assicurativo e relativa disclosure risultano essere incorporati nella Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", dall'8° aggiornamento del 17 novembre 2022. I suddetti requisiti informativi tengono conto delle disposizioni emanate da IVASS con riferimento al bilancio assicurativo, mediante rinvio al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022.

A livello di Gruppo sono in corso le attività necessarie affinché i processi contabili amministrativi siano in grado di assicurare per l'esercizio 2023 una disclosure conforme ai requisiti previsti dall'IFRS 17.

Modalità di transizione al nuovo Principio

Come indicato in premessa, l'IFRS 17 è divenuto obbligatoriamente applicabile a partire dai bilanci con inizio dal 1° gennaio 2023. La data di transizione è identificata con l'inizio del periodo d'esercizio immediatamente precedente a quello di prima applicazione (ossia il 1° gennaio 2022).

Ai fini della transizione, l'IFRS 17 prevede l'applicazione di tre differenti approcci, adottabili sulla base della disponibilità delle informazioni storiche:

  • approccio retrospettivo completo (cosiddetto "full retrospective approach"). Tale approccio prevede che i contratti presenti in portafoglio siano contabilizzati come se le regole introdotte fossero sempre state in vigore fin dalla data di stipula degli stessi;
  • approccio semplificato (cosiddetto "modified retrospective approach"), laddove l'approccio completo non sia praticabile. Tale metodo introduce una serie di semplificazioni con riferimento alla stima del CSM, al livello di aggregazione dei contratti, all'utilizzo delle coorti annuali ed ai tassi di sconto da utilizzare. Ad ogni modo, l'obiettivo di tale metodo è quello di determinare un CSM alla data di prima rilevazione del contratto e ricostruire il suo valore alla data di transizione;
  • approccio del fair value. Tale metodo di transizione si basa sulla possibilità di calcolare il CSM alla data di transizione come differenza tra il fair value del gruppo di contratti assicurativi - determinato secondo le logiche previste dal Principio IFRS 13 - e il cosiddetto "fullfilment cash flows" alla data di transizione, pari alla somma tra il "Present Value of Future Cash Flow – PVFCF" ed il "Risk Adjustment – RA".

Il principio IFRS 17 disciplina anche la fattispecie dell'acquisizione di contratti assicurativi nell'ambito di un'aggregazione aziendale avvenuta successivamente alla data di transizione. Per tale fattispecie, applicabile al Gruppo, l'IFRS 17 prevede che la rilevazione iniziale dei contratti assicurativi, e di conseguenza del margine dei servizi contrattuali (CSM), debba essere riferita alla data della transazione di aggregazione aziendale. Considerato che l'acquisizione delle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazione è avvenuta in data 1° luglio 2022, per il Gruppo Banco BPM l'applicazione del principio IFRS 17 avrà effetto a partire da tale data e l'approccio perseguito sarà quello del fair value, in coerenza con quanto rilevato nel processo di "Purchase Price Allocation - PPA" ai sensi del principio IFRS 3.

Effetti della transizione a IFRS 17

Al fine di consentire un apprezzamento degli effetti correlati all'applicazione delle nuove regole contabili, nella relazione sulla gestione è fornita una stima preliminare degli impatti quantitativi attesi sul patrimonio netto del Gruppo, di entità non significativa, anche in conseguenza della rilevanza delle compagnie di assicurazione rispetto all'intero Gruppo.

Detta stima è stata condotta facendo affidamento sulle migliori informazioni disponibili alla data di redazione della presente relazione finanziaria, ottenute per il tramite di elaborazioni extra sistemi contabili, per le quali sono in corso le opportune attività di controllo interne ed esterne al Gruppo. Nel corso dell'esercizio 2023 il Gruppo continuerà con le attività volte ad affinare il framework metodologico di riferimento nonché i relativi processi contabili e sistemi di controllo.

Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")

Ibor Reform – aspetti normativi

Gli InterBank Offered Rates (IBOR o tassi di riferimento benchmark) sono parametri variabili, fondamentali per la stabilità economica dei Paesi. Il loro andamento si riflette sui mercati ed è fattore indispensabile per definire le caratteristiche ed il valore degli strumenti finanziari e di credito. Tra i principali indici ora in uso si ricordano: l'Euribor, l'ESTR, introdotto nel 2019 come sostituto dell'EONIA (cessato a dicembre 2020), ed il LIBOR USD, quest'ultimo prossimo alla cessazione, prevista per il 30 giugno del 2023.

Come noto, la necessità di riformare gli IBOR è emersa dall'evidenza di manipolazioni nel processo di determinazione del loro valore, essenzialmente basato su stime degli intermediari, che ha reso necessario il passaggio a una metodologia più oggettiva.

Il processo di transizione verso nuovi indici più robusti, c.d. IBOR Transition, è basato su due documenti chiave:

  • nel 2014 le raccomandazioni del Financial Stability Board (nel seguito FSB) hanno fissato nel 2021 il termine entro il quale bisognava favorire lo sviluppo di tassi alternativi di riferimento più robusti e rafforzare al contempo le metodologie di calcolo degli indici ancorandole alle transazioni effettive,
  • nel 2016 il Regolamento Europeo n. 1011/2016 (Benchmark Reform, BMR) ha modificato il quadro normativo di riferimento degli indici di mercato per garantire la loro integrità contro le possibili manipolazioni. Il Regolamento si prefigge, infatti, di adeguare la metodologia di calcolo ai principi internazionali, attraverso nuove disposizioni riguardanti la fornitura, la contribuzione e l'utilizzo degli indici di riferimento alle quali si devono attenere tutti gli attori coinvolti nel processo. Per gli indici più diffusi sono previste misure maggiormente prescrittive che tengono conto del loro rilievo sistemico. Il regolamento prevede inoltre che le banche "utilizzatrici" degli indici, producano il cosiddetto "Piano solido e scritto" nel quale debbano essere specificate le azioni da intraprendere nel caso di cessazione e/o variazione sostanziale di un indice di riferimento, nonché uno o più indici di riferimento alternativi ("fallback").

Vanno, inoltre, citati i seguenti documenti che hanno assunto particolare rilievo nell'ambito della Riforma:

  • il Regolamento (UE) n. 168 del 10 febbraio 2021 del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo, (aggiornamento del regolamento 2016/1011 - BMR) che definisce, tra l'altro, i criteri per la sostituzione di determinati indici di riferimento in via di cessazione, attribuendo alla Commissione Europea la facoltà di designare uno o più sostituti legali, qualora il contratto non preveda clausola di fallback o questa non sia adeguata;
  • la dichiarazione del 5 marzo 2021 della FCA (Financial Conduct Authority, l'autorità di regolamentazione britannica) che ha fissato le date di cessazione del LIBOR (resta solo il LIBOR USD che cesserà 30 giugno 2023);
  • la dichiarazione congiunta del 24 giugno 2021 con la quale la Commissione Europea, la BCE, l'EBA e l'ESMA hanno esortato gli operatori di mercato a ridurre la loro esposizione verso il LIBOR in tutte le divise e in tutti i tenor, senza eccezione, e a redigere solidi piani scritti nei quali indicare tassi di interesse alternativi per tutti i contratti che usano il LIBOR come tasso di riferimento;
  • i Regolamenti di Esecuzione (UE) della Commissione Europea n. 1847 e n. 1848, rispettivamente del 14 e 21 ottobre 2021, mediante il quale sono stati designati i sostituti legali per determinate scadenze del LIBOR CHF e dell'indice EONIA;
  • le Raccomandazioni Finali pubblicate l'11 maggio 2021 nelle quali il "Working Group on euro risk-free rates" ha ufficializzato come sostituto del LIBOR una struttura a termine basata sull'€STR con l'aggiunta di un "credit spread adjustment". Si ricorda che nell'Aprile dello stesso anno è stata avviata la pubblicazione del Tasso Risk Free denominato "€STR Compounded Average Rate".

Ultimo pubblicato in ordine di tempo, ma di primaria rilevanza ai fini del trattamento dei finanziamenti sottoscritti prima del 2021, è la Nuova legge di delegazione europea n. 127 del 4 agosto 2022, in vigore dal 10 settembre 2022 che disciplina i diversi ambiti di intervento ai quali il Governo Italiano dovrà dare seguito nel corso del 2023. La legge infatti richiama esplicitamente l'attuazione di due articoli del BMR: il 23 (sostituzione di un indice di riferimento mediante la normativa dell'unione) e il 28 (variazioni e cessazioni degli indici di riferimento – redazione e mantenimento di Piani solidi e scritti). I punti salienti ai fini del progetto IBOR sono: i) la delega a modificare il Testo Unico Bancario, per consentire la gestione ordinata delle conseguenze che ricadrebbero sul mondo bancario per effetto della cessazione di un indice di riferimento; ii) la designazione di un Comitato per le politiche macroprudenziali, che avrà tra i suoi compiti anche quello di valutare l'adeguatezza degli indici sostitutivi e delle clausole di fallback rispetto al mercato e alla stabilità finanziaria del paese; iii) gli obblighi per le banche di informare preventivamente la clientela in caso di cessazione o variazione di un indice di riferimento e di aggiornare costantemente il Piano Solido e Scritto coerentemente con le evoluzioni degli indici di mercato.

Ibor Reform – aspetti contabili

Al fine di indirizzare le tematiche contabili correlate alla Riforma IBOR, lo IASB ha intrapreso il progetto denominato "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse", sviluppato in due differenti fasi:

• Fase 1 (omologata con il Regolamento n. 34/2020 del 15 gennaio 2020) che ha introdotto modifiche in tema di coperture contabili per evitare che le incertezze sull'ammontare e sulle tempistiche dei flussi di cassa derivanti dalla riforma possano comportare l'interruzione delle coperture in essere e difficoltà a designare nuove relazioni di copertura;

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• Fase 2 (recepita con il Regolamento n. 25/2021 del 13 gennaio 2021) che analizza gli impatti legati all'applicazione dei nuovi tassi, in particolare sui contratti in essere e sulle coperture contabili ed introduce una disclosure qualitativa e quantitativa sulla natura e sui rischi ai quali l'entità è esposta derivanti dagli strumenti finanziari connessi alla riforma, sul modo in cui detti rischi sono gestiti, sullo stato di avanzamento dell'entità nella transizione ai nuovi tassi di riferimento alternativi. Di seguito si riportano i dettagli informativi sullo stato di avanzamento del progetto IBOR Transition nel Gruppo Banco BPM, l'informativa quantitativa ed i rischi associati agli strumenti soggetti alla riforma e relative modalità di gestione.

Ibor Reform – aspetti progettuali nel Gruppo Banco BPM

Nel Gruppo Banco BPM la riforma degli indici IBOR è stata gestita con il progetto "IBOR Transition", avviato nel 2019 e tuttora in corso. Fino al 2021 le attività progettuali sono state dedicate all'adeguamento dei processi interni alle disposizioni previste dal Regolamento BMR e dalle autorità competenti in tema di contratti derivati e di finanziamenti a tasso indicizzato, in Euro e in divisa.

Con riferimento ai derivati, con la sottoscrizione degli accordi ISDA, sono stati standardizzati gli indici applicabili ai nuovi contratti con controparti di mercato, ed emendati quelli previsti per i contratti già in essere. Relativamente alle operazioni con le Clearing House, LCH e EUREX hanno guidato la migrazione EONIA - €STR, effettuando la chiusura dei contratti in essere e la contestuale apertura di nuovi contratti identici ma indicizzati al nuovo indice.

Per quanto riguarda i finanziamenti rateali in Euro indicizzati all'Euribor, la Banca ha scelto di utilizzare come tasso sostitutivo del LIBOR la struttura a termine basata sull'€STR indicata dal Working Group. Nel 2021 sono state realizzate le implementazioni informatiche necessarie per il recepimento del nuovo indice nelle procedure della banca, in modo che i nuovi finanziamenti emessi da novembre fossero già adeguati al nuovo tasso. Contemporaneamente sono state realizzate le attività per l'applicazione dei tassi sostitutivi definiti ex lege ai finanziamenti indicizzati ad EONIA e LIBOR CHF.

Nel 2022 l'intervento è stato esteso ai finanziamenti non rateali in euro (c.d. "aperture di credito"), chiudendo così la parte di progetto relativa all'adeguamento dei nuovi contratti di finanziamento.

Per i rapporti in valuta rappresentati dai conti correnti ed i finanziamenti non rateali nelle principali divise (CHF, USD, GBP, YEN, AUD, CAD, HKD), dal 2021 vengono utilizzati i nuovi Risk free Rates indicati dalle Autorità dei paesi di riferimento, mentre per le divise minori si è optato per l'indicazione di un tasso fisso.

In tema di normativa interna, il gruppo Banco BPM, in quanto "utilizzatore" degli indici ha pubblicato e mantiene in costante aggiornamento il "Piano solido e scritto" richiesto dal BMR.

Infine, per quanto attiene la comunicazione alla clientela, viene aggiornata la sezione sull'IBOR Transition pubblicata nel sito istituzionale di Banco BPM (www.gruppo.bancobpm.it/IBOR) e delle controllate Banca Aletti e Banca Akros con rimando al sito della Capogruppo.

In relazione al possibile rischio di cessazione dell'Euribor si attendono invece le indicazioni normative che arriveranno entro il 2023 con i decreti attuativi discendenti dalla sopra citata legge di delegazione europea n. 127/2022.

Informazioni sugli strumenti che devono ancora passare ad un tasso alternativo, disaggregate per indici di riferimento, ai sensi dei paragrafi 24I e 24J dell'IFRS 7

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei contratti indicizzati ai tassi IBOR oggetto di cessazione, in termini di numero e controvalore. Si precisa che il perimetro fa riferimento ai contratti in essere al 31 dicembre 2022 la cui scadenza è successiva alla cessazione dell'indice. La suddetta scadenza è già avvenuta per i tassi EONIA, per LIBOR sulle valute GBP, EUR, CHF, JPY e su USD per i tenor a 1 settimana e 2 mesi; per LIBOR USD per i tenor overnight e a 1, 3, 6, 12 mesi la scadenza è invece fissata al 30 giugno 2023.

Esposizione agli indici cessati "IBOR transition": dati al 31 dicembre 2022 (importi in milioni di Euro / unità di euro per numero di contratti)

Esposizione agli indici cessati "IBOR Transition"
Dati al 31 dicembre 2022
Categorie di prodotto
Attività finanziarie non
derivate
Passività finanziarie non
derivate
Derivati
Importi in milioni di euro Finanziamenti e anticipi c/c e depositi OTC Con Clearing house
numero di
contratti
importo numero di
contratti
importo numero
di
contratti
nozionale numero di
contratti
nozionale
Contratti indicizzati ai tassi IBORs:
LIBOR 142 647,6 2.435 (216,7) 18 442,5 23 1.021,7
di cui: USD 124 647,1 1.987 (150,7) 18 442,5 23 1.021,7
di cui: GBP 10 0,3 204 (38,6) - - - -
di cui: CHF 5 0,2 167 (10,2) - - - -
di cui: JPY 3 0,0 77 (17,2) - - - -

Le esposizioni residuali sono concentrate sul tasso LIBOR USD. In dettaglio:

  • Finanziamenti ed anticipi: la quasi totalità delle n. 142 posizioni in essere è indicizzata al tasso LIBOR USD, di cui n. 94 finanziamenti ("tiraggi") sono riferibili a 30 contratti in pool per un controvalore complessivo di 612,5 milioni di euro, la cui transizione verso il nuovo tasso verrà negoziata tra le banche partecipanti e la controparte nel corso del primo semestre del 2023. Residuano conti multidivisa attivi, di cui n. 30 posizioni in USD per un controvalore di 34,6 milioni di euro e n. 18 posizioni nelle altre divise per 0,5 milioni di euro;
  • Conti correnti e depositi: la maggior parte delle posizioni è indicizzata al LIBOR USD (trattasi di n. 1.987 conti multidivisa passivi per un controvalore di 150,7 milioni di euro) con un residuo riferito alle altre divise (n. 448 conti per un controvalore di 66,0 milioni di euro);
  • Derivati: tutte le posizioni sono indicizzate al LIBOR USD. Le Clearing House hanno già fornito alle banche i calendari di migrazione dei contratti in essere verso i nuovi tassi. La Banca ha optato per una gestione preventiva, finalizzata a sostituire tutti i contratti in essere (inclusi quelli OTC) con i nuovi contratti indicizzati al tasso SOFR, entro la scadenza del giugno 2023.

Si ricorda infine che, seguendo le raccomandazioni delle principali Autorità sul tema, Banco BPM ha adeguato i propri processi e procedure affinché il LIBOR USD non venga più utilizzato in nuove operazioni.

Per una completa panoramica sull'informativa richiesta dall'IFRS 7, paragrafo 24H, in merito all'incertezza derivante dalla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse sulle relazioni di copertura e sul nozionale dei derivati di copertura si rinvia alla specifica sezione predisposta nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 1.3 "Gli strumenti derivati e le politiche di copertura" – 1.3.2 "Le coperture contabili" – "F Informativa prevista dall'IFRS 7 connessa con la riforma degli indici di riferimento".

Rischi derivanti dagli strumenti finanziari soggetti alla riforma Ibor e relative modalità di gestione

La parte più critica della transizione dei tassi IBOR del Gruppo può considerarsi completata alla fine del 2022, con la pressoché completa mitigazione dei rischi collegati alla cessazione degli indici EONIA e LIBOR, come in precedenza illustrato. Si attende ora il 30 giugno 2023 per la cessazione del LIBOR USD i cui effetti saranno visibili sia sui finanziamenti che sui derivati, entrambi destinati ad essere convertiti ai nuovi tassi con rinegoziazioni bilaterali.

Sempre in relazione ai derivati, è opportuno ricordare che i rischi connessi alla prevista cessazione del LIBOR USD, piuttosto che alla possibile cessazione dell'Euribor, sono stati sostanzialmente attenuati dalla sottoscrizione del Protocollo ISDA, cui hanno aderito Banco BPM e Banca Akros e la maggior parte delle rispettive controparti di mercato.

Nell'ambito dei finanziamenti permane un'area di potenziale rischio collegata allo stock di finanziamenti indicizzati all'Euribor, che perlopiù presentano il LIBOR EUR come tasso alternativo. Tuttavia, il rischio risulta più contenuto dopo l'annunciata pubblicazione dei decreti attuativi che il Governo italiano dovrà promulgare entro il 2023 per

recepire le indicazioni del provvedimento L.127/2022 (legge delega al Governo per attuare le normative europee con particolare riferimento alla BMR). I decreti prevedono infatti un intervento sul Testo Unico Bancario per estendere ai finanziamenti la possibilità di modifica unilaterale dei tassi d'interesse (ad oggi prevista solo per i conti correnti). Come ulteriore fattore di mitigazione si ricorda inoltre la facoltà, attribuita alla Commissione Europea, di definire un tasso ex-lege in caso di cessazione dell'Euribor.

Da ultimo si ricorda che allo stato attuale non è prevista un'ipotesi di discontinuità dell'Euribor, che potrebbe tuttavia cessare, qualora la metodologia "ibrida" per la sua determinazione dovesse essere fosse ritenuta troppo dipendente da valutazioni soggettive degli intermediari. A tal proposito si deve ricordare che, nel corso del 2019, l'Euribor, seppur in un contesto di formale continuità, era stato interessato da significative modifiche nella metodologia di calcolo (cosiddetta metodologia ibrida), finalizzate a preservarne l'utilizzo anche oltre il 1° gennaio 2022. Per l'Euribor la citata metodologia prevede che la determinazione dell'indice avvenga sulla base di una gerarchia basata su tre livelli, rappresentati dall'utilizzo di dati di transazioni di mercato del giorno prima (livello1), dall'interpolazione dei dati in caso di indisponibilità temporanea dei dati di mercato (livello 2), dal giudizio esperto come avveniva in precedenza alla riforma (livello 3).

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo

Di seguito si fornisce un'illustrazione di alcune operazioni o eventi verificatisi nel corso del 2022, ritenuti rilevanti ai fini della definizione del relativo trattamento contabile e/o degli impatti patrimoniali o economici.

Acquisizione del controllo di Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A. e relativi impatti contabili

Trattamento contabile dell'acquisizione del controllo in base al principio IFRS 3 e relativi impatti

In data 22 luglio 2022, facendo seguito all'autorizzazione da parte dell'IVASS, Banco BPM ha acquistato l'81% del capitale di Bipiemme Vita S.p.A. detenuto da Covéa Coopérations S.A.. Il perfezionamento dell'operazione, che fa seguito all'esercizio dell'opzione di acquisto deliberato il 12 aprile 2022, ha consentito a Banco BPM di acquisire il 100% del capitale di Bipiemme Vita S.p.A., compagnia assicurativa operante prevalentemente nel ramo vita, che a sua volta detiene il 100% del capitale di Bipiemme Assicurazioni S.p.A., operante nel ramo danni.

Fin dal mese di luglio il Gruppo ha quindi avviato gli interventi necessari per l'ottenimento dello status di "conglomerato finanziario", ovvero di soggetto che svolge attività significativa sia nel settore bancario e dei servizi di investimento, sia nel settore assicurativo, in vista dell'applicazione del Danish Compromise1 .

A seguito di tale acquisizione, le compagnie assicurative - che dal 9 settembre 2022 hanno variato la propria denominazione in Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A. - sono state consolidate integralmente "linea per linea" nel bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM.

Ai fini contabili l'operazione di aggregazione aziendale in esame si definisce "step acquisition", ovvero operazione di aggregazione realizzata in più fasi in quanto Banco BPM già deteneva il 19% del capitale di Banco BPM Vita (ed indirettamente di Banco BPM Assicurazioni).

Per i dettagli relativi al trattamento contabile previsto per le operazioni di acquisizione del controllo dall'IFRS 3 e agli effetti conseguenti al processo di Purchase Price Allocation dell'operazione di acquisizione del controllo delle compagnie assicurative si rinvia rispettivamente a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie" della parte "A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio" e alla parte "G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda".

1 Come indicato nella precedente "Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio", in data 7 marzo 2023 la Banca Centrale Europea ha comunicato il riconoscimento al Gruppo Banco BPM dello status di "conglomerato finanziario".

Impatti sui prospetti contabili e sulla nota integrativa

Il consolidamento delle società assicurative, in precedenza illustrato, ha reso necessario valorizzare quelle voci di bilancio previste dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 specificatamente riconducibili al business assicurativo e correlate alla valutazione dei contratti assicurativi in base al principio contabile IFRS 4. Trattasi in particolare:

  • della voce "80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori" per l'attivo di stato patrimoniale;
  • della voce "110. Riserve tecniche" per il passivo di stato patrimoniale;
  • delle voci "160. Premi netti" e "170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa" per il prospetto di conto economico.

Con riferimento alle attività ed alle passività finanziarie detenute dalle compagnie assicurative, il principio contabile di riferimento è l'IFRS 9, in coerenza con quello applicabile al complesso degli strumenti finanziari detenuti dal Gruppo bancario; per una disamina dei criteri di classificazione e valutazione degli strumenti finanziari si fa rinvio a quanto illustrato nella successiva Parte A.2 relativa alle principali voci di bilancio. Per ulteriori dettagli sulla classificazione IFRS 9 degli strumenti finanziari delle compagnie di assicurazione e sull'interazione con il principio IFRS 17, applicabile a partire dal 1° gennaio 2023, si fa rinvio a quanto descritto nel precedente paragrafo "Informativa sulla transizione al nuovo principio contabile IFRS 17 – Contratti assicurativi".

Al fine di consentire un apprezzamento dell'apporto fornito dalle compagnie di assicurazione, in calce alle tabelle di composizione merceologica delle attività e delle passività finanziarie viene fornita specifica informativa (nel dettaglio, trattasi delle voci dell'attivo "20.c) Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e della voce del passivo "30. Passività finanziarie designate al fair value").

Per quanto concerne il contributo economico di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, si evidenzia che, in base al principio contabile IFRS 10, tale apporto è riflesso nello schema di conto economico, linea per linea, a partire dal 1° luglio 2022; diversamente il contributo del primo semestre, quando le società erano detenute per il 19%, è indicato nella voce "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni".

Ulteriori informazioni sulle attività e sui rischi delle compagnie assicurative sono contenute nella sezione "Altre informazioni" della parte B dello Stato patrimoniale, tabella "4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index-linked" e nella Sezione 3 "Rischi delle imprese di assicurazione" della Parte E della presente Nota integrativa consolidata, a cui si fa rinvio.

Da ultimo, al fine di consentire una più immediata comprensione dell'apporto fornito dalle compagnie di assicurazione del Gruppo sullo stato patrimoniale e sul conto economico consolidato al 31 dicembre 2022, negli allegati al bilancio consolidato sono altresì forniti specifici prospetti (Stato patrimoniale consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione; Conto economico consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione").

Riorganizzazione e Partnership nel comparto bancassurance per il settore danni/protezione

Nell'ambito dell'operazione di valorizzazione del comparto bancassurance, illustrata nel paragrafo "L'integrazione del business assicurativo" all'interno della sezione "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla Gestione del Gruppo, il 23 dicembre 2022 Banco BPM ha sottoscritto un term-sheet vincolante con Crédit Agricole Assurances S.A. ("CAA") per la costituzione di una partnership strategica di lunga durata nella bancassurance nel settore Danni/Protezione. Il term-sheet prevede (i) l'acquisizione da parte di CAA della partecipazione del 65% in Banco BPM Assicurazioni e, subordinatamente al riacquisto da parte della di Banco BPM della partecipazione attualmente detenuta da Cattolica Assicurazioni, del 65% in Vera Assicurazioni che, a sua volta, detiene il 100% di Vera Protezione (le "Compagnie Assicurative") e (ii) l'avvio di una partnership commerciale della durata di 20 anni nel settore Danni/Protezione.

Il closing dell'operazione è previsto entro il 2023 a seguito di due diligence, dell'approvazione da parte delle Autorità competenti e del riacquisto della partecipazione in Vera Assicurazioni, per effetto dell'esercizio dell'opzione call da parte di Banco BPM nei confronti di Cattolica Assicurazioni.

Trattamento contabile cessione Banco BPM Assicurazioni

Per effetto degli accordi in precedenza illustrati, aventi per oggetto, inter alia, la cessione della quota di partecipazione di controllo del 65% di Banco BPM Assicurazioni, a partire dal 31 dicembre 2022 le attività e le passività della suddetta compagnia non risultano esposte "linea per linea", ma nelle voci sintetiche di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione" in quanto si è ritenuto applicabile il principio contabile IFRS 5. Ai sensi di quanto previsto dal paragrafo 8 A del principio, detta rappresentazione riguarda il 100% delle attività e delle passività della partecipata, prescindendo dal fatto che, dopo la vendita, il Gruppo conservi una partecipazione di minoranza (35%) nell'ex controllata.

Diversamente, nel conto economico il contributo della partecipata è esposto "linea per linea" nelle singole voci, in quanto la cessione della compagnia in esame non è riconducibile alla fattispecie prevista dall'IFRS 5 delle attività operative cessate ("discontinued operations") per la quale è invece richiesta una rappresentazione nella voce sintetica di conto economico "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte". Come indicato nel paragrafo "8. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" della Parte A.2 della presente Nota integrativa, ai sensi del citato principio IFRS 5, per attività operative cessate si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Trattamento contabile cessione Vera Assicurazioni

Con riferimento alla partecipazione di collegamento della compagnia Vera Assicurazioni esposta nella voce di stato patrimoniale "70. Partecipazioni", alla data del 31 dicembre 2022 non si è resa necessaria alcuna classificazione tra le attività in via di dismissione, ai sensi dell'IFRS 5, in quanto la quota attualmente detenuta (35%) risulterà confermata anche a seguito della riorganizzazione in esame.

Fusione per incorporazione di società controllate nella Capogruppo

Nell'ambito delle iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e organizzativo del Gruppo, illustrate nella sezione "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla Gestione del Gruppo, nel corso dell'esercizio 2022 si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione nella Capogruppo di Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A. (società già interamente controllate da Banco BPM). In particolare, dal 1° gennaio 2022, ha avuto efficacia l'incorporazione di Bipielle Real Estate nella Capogruppo, mentre dal 21 febbraio 2022 ha avuto decorrenza giuridica la fusione per incorporazione di Release in Banco BPM S.p.A.. Gli effetti contabili e fiscali di entrambe le operazioni hanno avuto decorrenza dal 1° gennaio 2022.

Sulla base del principio illustrato nel paragrafo "Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie", contenuto nella Parte A.2 relativa alle principali voci di bilancio, le suddette operazioni, interessando entità controllate, non hanno comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM, come anche evidenziato nella Parte G della presente Nota integrativa. Al riguardo si precisa che trattandosi di mere riorganizzazioni all'interno del Gruppo ritenute tali da non comportare, nella sostanza, una significativa influenza dei flussi di cassa - nel bilancio della Capogruppo, le operazioni di fusione in esame non rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3, ma sono contabilizzate adottando il principio della continuità dei valori contabili, riferito ai valori risultanti dal bilancio consolidato alla data fusione.

Operazioni TLTRO III – "Targeted Longer Term Refinancing Operations"

Descrizione delle principali caratteristiche

Le operazioni TLTRO III "Targeted Longer Term Refinancing Operations" sono operazioni di finanziamento condotte dalla BCE con cadenza trimestrale – nel periodo tra settembre 2019 e dicembre 2021 per un numero complessivo di dieci tiraggi - finalizzate a mantenere condizioni favorevoli del credito bancario attraverso degli incentivi. Ogni operazione ha durata triennale, salvo l'eventuale opzione di rimborso anticipato, esercitabile secondo le tempistiche stabilite per ciascuna operazione.

A seguito dell'emergenza legata alla pandemia Covid-19 alcuni dei criteri previsti inizialmente da BCE nel 2019 sono stati rivisti, tra marzo e dicembre 2020, in senso migliorativo, con particolare riferimento all'importo massimo finanziabile e alla relativa remunerazione.

Relativamente alla remunerazione dei prestiti, a seguito delle citate revisioni, il tasso di interesse è stato fissato ad un livello pari al tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema (MRO - "Main Refinancing Operations"), fatta eccezione per il periodo compreso tra il 24 giugno 2020 e il 23 giugno 2021 (c.d. "special interest rate period" o "SIRP") e tra il 24 giugno 2021 e il 23 giugno 2022 (c.d. "additional special interest rate period" o "ASIRP"), in cui è stato previsto un tasso inferiore di 50 punti base.

È stato inoltre previsto un meccanismo di incentivazione per accedere a condizioni di tasso più favorevoli, in funzione del raggiungimento di determinati benchmark, che dipendono dai prestiti netti erogati ("net lending"). In maggior dettaglio, è possibile beneficiare del tasso medio sui depositi (Deposit Facility - DF) per tutta la durata dell'operazione, invece del tasso MRO, con l'ulteriore riduzione di 50 punti base per l'intero periodo speciale dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2022.

Con Decisione BCE/2022/37 del 27 ottobre 2022, la BCE, oltre ad innalzare i tassi di interesse, è intervenuta ricalibrando, con effetto retroattivo, le condizioni applicabili ai finanziamenti in esame e fissando in data 22 novembre 2022 il termine ultimo di riferimento per poter beneficiare di un tasso medio migliorativo, in precedenza esteso fino a scadenza. In maggior dettaglio, prima della decisione in esame, a fronte del raggiungimento dei benchmark, il tasso di riferimento per il calcolo delle competenze del periodo ante SIRP e per quello post ASIRP era pari alla media dei tassi DF per l'intera durata del prestito, comprensivo anche del periodo speciale (SIRP e ASIRP), fatta salva la garanzia di un tasso negativo del -1% per questo ultimo periodo. Con la citata decisione, a partire dal 23 novembre 2022 la remunerazione è indicizzata al tasso di interesse applicabile durante questo periodo, mantenendo il metodo di calcolo del tasso medio, applicabile al periodo ante SIRP e post ASIRP, conteggiato dalla data di emissione del prestito fino al 22 novembre 2022, fermo restando la garanzia di un tasso pari al -1% per il periodo speciale.

Trattamento contabile

Il trattamento contabile delle operazioni in esame, ed in particolare il riconoscimento degli interessi in funzione dei diversi meccanismi di remunerazione, non sembra riconducibile, in modo diretto, ad alcun principio contabile IAS/IFRS. Ciò risulta confermato dalla richiesta che l'ESMA ha avanzato all'IFRS Interpretations Committee (IFRIC), ossia al comitato deputato a fornire interpretazioni ufficiali sui principi contabili internazionali, in data 9 febbraio 2021, al fine di ricevere chiarimenti sul trattamento contabile da applicare ai finanziamenti in esame.

Alla luce di quanto sopra illustrato, tenuto conto che alla data di redazione del presente bilancio non risultano pervenute interpretazioni ufficiali sul trattamento contabile delle operazioni TLTRO III, il Gruppo Banco BPM ha definito, la politica contabile di riferimento, sulla base di quanto previsto dallo IAS 8, come di seguito precisato.

In base alle politiche contabili del Gruppo Banco BPM, ai finanziamenti TLTRO III si ritengono applicabili le disposizioni previste dal principio contabile IFRS 9 "Strumenti finanziari", in quanto le condizioni di remunerazione definite da BCE sono considerate alla stregua di condizioni di mercato, dal momento in cui BCE definisce e attua la politica monetaria per l'area Euro. In maggior dettaglio, si ritiene applicabile la disciplina prevista dall'IFRS 9 per gli strumenti finanziari a tasso variabile (paragrafo B5.4.5), in linea con il trattamento perseguito in passato per i finanziamenti ottenuti nell'ambito dei precedenti programmi TLTRO. Gli interessi sono quindi rilevati sulla base dei tassi, tempo per tempo in essere ed applicabili per ciascun periodo di riferimento, in funzione della probabilità di riuscire a raggiungere determinati obiettivi "benchmark". Anche a seguito delle modifiche introdotte nelle condizioni del TLTRO III del 27 ottobre 2022, il modello di riconoscimento delle competenze è perseguito in sostanziale continuità rispetto al trattamento contabile definito nei precedenti esercizi.

Al riguardo si precisa che, essendo stati raggiunti tutti gli obiettivi di "net lending", gli interessi maturati sulle citate passività risultano accertati sulla base del più favorevole tasso di interesse applicabile ai Deposit Facility (DF). In maggior dettaglio per i finanziamenti in essere per il Gruppo Banco BPM, che risultano emessi dal 24 giugno 2020 in poi, gli interessi di competenza sono stati quindi conteggiati per ciascun periodo temporale come di seguito illustrato:

  • per i periodi speciali SIRP e ASIRP (dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2022): le competenze sono calcolate e ripartite in base al tasso del -1%, pari cioè al tasso Deposit Facility (DF) in essere nei suddetti periodi (-0,5%), a cui si aggiunge la remunerazione addizionale (-0,5%) garantita da BCE in misura fissa e non dipendente dalla durata residua delle singole tranche;
  • per il periodo post ASIRP (dal 23 giugno 2022) e fino al 22 novembre 2022: le competenze sono determinate in base al tasso di interesse riconosciuto dalla BCE per tale periodo – ormai noto - che è pari alla media dei tassi DF dal 24 giugno 2020 (o data successiva in funzione delle data di emissione) al 22

novembre 2022 (c.d. main interest period). Come in precedenza illustrato, prima della ricalibrazione del 27 ottobre 2022, il main interest period era da intendersi come esteso fino alla data di scadenza, potendo quindi beneficiare di un tasso medio migliorativo per un più ampio periodo temporale;

• per il last period (dal 23 novembre 2022 fino a scadenza/rimborso dei finanziamenti): le competenze sono determinate in base al tasso variabile DF in essere in tale periodo (pari all'1,5% fino al 21 dicembre 2022, divenuto il 2% a seguito dell'ulteriore incremento dei tassi).

Il rateo così determinato al 31 dicembre 2022, così come per le future rendicontazioni fino a scadenza, corrisponde a quanto verrebbe corrisposto da BCE nell'ipotesi di considerare ammissibile un rimborso anticipato in corrispondenza di ogni data di riferimento.

Incertezze sul trattamento contabile

Come in precedenza illustrato, in considerazione della rilevanza della tematica a livello europeo e delle differenti prassi contabili osservate, in data 9 febbraio 2021 l'ESMA ha formulato richiesta all'IFRS Interpretations Committee (IFRIC), al fine di avere chiarimenti sul trattamento contabile delle operazioni TLTRO III.

Nel mese di marzo 2022 l'IFRIC, dopo consultazione con lo IASB, ha confermato che la tematica sarà oggetto di trattazione nell'ambito del progetto "Post Implementation Review" (PIR) relativo alla Classificazione e Misurazione dell'IFRS 9.

Alla luce di quanto sopra illustrato, alla data di redazione del presente bilancio non risulta emanata alcuna interpretazione ufficiale in materia; non si può tuttavia escludere che, a completamento delle analisi in corso da parte dello IASB, possano emergere differenti orientamenti in merito al trattamento contabile da adottare per la contabilizzazione della fattispecie in oggetto rispetto a quanto effettuato dal Gruppo fino al 31 dicembre 2022.

Finanziamenti in essere e relativi interessi di competenza dell'esercizio 2022

Al 31 dicembre 2022 il valore nominale residuo delle operazioni TLTRO III sottoscritte dal Gruppo ammonta a 26,7 miliardi e risulta interamente riconducibile a sei tiraggi trimestrali effettuati dalla Capogruppo nel periodo compreso tra il 24 giugno 2020 e il 22 dicembre 2021. La riduzione rispetto all'ammontare in essere al 31 dicembre 2021, ove era pari a 39,2 miliardi, è imputabile al rimborso anticipato parziale di 12,5 miliardi della 4° serie (24 giugno 2020 – 24 giugno 2023) avvenuto in data 21 dicembre 2022.

Considerato il rateo per gli interessi maturati ma non ancora incassati, complessivamente positivo per 367,6 milioni, il valore di bilancio al 31 dicembre 2022 dei finanziamenti TLTRO III ammonta a 26.332,4 milioni. Tale valore corrisponde all'importo che sarebbe corrisposto da BCE a Banco BPM, nell'ipotesi di un rimborso anticipato dei finanziamenti al 31 dicembre 2022.

Gli interessi di competenza dell'esercizio 2022, tenuto conto di quelli liquidati in occasione del rimborso anticipato di 12,5 miliardi, sono complessivamente positivi per 181,4 milioni, in calo rispetto all'esercizio 2021 (352,2 milioni). La minor contribuzione è riconducibile all'ultimo semestre del 2022, per effetto congiunto del venir meno dei meccanismi di remunerazione favorevole in precedenza illustrati e dell'incremento dei tassi di interesse, che hanno comportato una contribuzione negativa nell'ultimo trimestre del 2022 pari a -39,1 milioni, in riduzione rispetto alle contribuzioni positive, anche se in continuo calo, dei precedenti tre trimestri (27,3 milioni è la contribuzione del terzo trimestre 2022; 95,2 milioni quella riferita al secondo trimestre 2022 e 98,0 milioni le competenze del primo trimestre 2022).

Crediti di imposta connessi con Decreto "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti

Al fine di contrastare gli effetti economici negativi conseguenti alla pandemia Covid-19, con Legge del 17 luglio 2020 n. 77 di conversione con modificazioni del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. decreto Rilancio) sono state introdotte una serie di misure fiscali di incentivazione che consentono di beneficiare di detrazioni connesse alle spese sostenute per specifici interventi, ad esempio per aumentare il livello di efficienza energetica di edifici esistenti (c.d. "ecobonus") o per ridurne il rischio sismico (c.d. "sismabonus").

Tali incentivi sono commisurati ad una percentuale della spesa sostenuta e sono erogati sotto forma di concessione di detrazioni d'imposta in capo ai soggetti che sostengono le spese relative ai suddetti interventi. La suddetta norma consente inoltre di trasformare la detrazione di imposta in un credito di imposta anche attraverso l'ottenimento di uno sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore.

I crediti d'imposta possono essere recuperati unicamente mediante compensazione con i debiti tributari e previdenziali del soggetto cessionario nel rispetto delle tempistiche previste sull'originaria detrazione d'imposta. Qualora il cessionario non riesca a compensare il credito con i propri debiti tributari e previdenziali entro i suddetti termini, l'ammontare non compensato è definitivamente perso.

I crediti d'imposta possono tuttavia essere ceduti ad altri soggetti (ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari).

Di seguito si illustrano le politiche contabili relative al trattamento dei crediti d'imposta sopra illustrati acquistati dal Gruppo tramite la Capogruppo.

La peculiarità dei sopra descritti crediti di imposta non ne consente la riconduzione ad uno specifico principio contabile internazionale; in tal caso lo IAS 8 prevede che la direzione aziendale debba definire autonomamente il trattamento contabile ritenuto il più idoneo al fine di garantire agli utilizzatori del bilancio un'informativa rilevante e attendibile.

A tal fine il Gruppo Banco BPM - tenendo conto delle indicazioni espresse in data 5 gennaio 2021 da Banca d'Italia, Consob e IVASS nel documento n. 9 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti" - ha definito la propria politica contabile facendo riferimento ad alcune disposizioni contenute nel principio IFRS 9. In maggior dettaglio, i crediti d'imposta in questione sono stati ritenuti assimilabili sul piano sostanziale ad un'attività finanziaria alla quale applicare per estensione analogica le disposizioni previste nel citato principio, qualora compatibili con le caratteristiche dell'operazione.

In particolare, l'acquisto dei crediti d'imposta è stato ritenuto riconducibile al business model "Hold to Collect", in quanto l'obiettivo della banca è di detenerli fino alla loro scadenza e di recuperarli tramite compensazione con i propri debiti tributari e previdenziali.

Ne consegue che, applicando per analogia le disposizioni previste dall'IFRS 9, i crediti acquisiti vengono inizialmente iscritti al fair value, pari al corrispettivo pagato al cliente per l'acquisto del credito di imposta, e, successivamente, valutati in base al costo ammortizzato, tenuto conto del valore e della tempistica di compensazione. Non risultano invece applicabili le disposizioni relative al calcolo delle perdite attese (ECL), ai sensi dell'IFRS 9: la recuperabilità dei crediti fiscali dipende, infatti, dalla tax capability dell'acquirente, ossia dalla capacità di compensare i crediti fiscali acquisiti con i propri debiti tributari e previdenziali, non essendo possibile richiedere, in alcun modo, il loro rimborso all'Agenzia delle Entrate. Detti crediti sono esposti nella voce residuale "130. Altre Attività", in quanto non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, in linea con quanto rappresentato nel documento congiunto sopra citato.

Le competenze maturate, in base al costo ammortizzato, sono oggetto di rilevazione a conto economico nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Al 31 dicembre 2022 il valore nominale dei crediti d'imposta complessivamente acquistati ammonta a 2.436,0 milioni, di cui 1.523,9 milioni nel corso dell'esercizio 2022. I crediti recuperati nel corso dell'esercizio tramite compensazione ammontano a 305,6 milioni per cui il valore nominale residuo al 31 dicembre 2022 ammonta a 2.130,4 milioni. Il corrispondente valore di bilancio, esposto nella voce di stato patrimoniale "130. Altre attività" in base al costo ammortizzato, che tiene conto del prezzo di acquisto e delle competenze nette maturate al 31 dicembre 2022, ammonta a 1.966,9 milioni (817,4 milioni al 31 dicembre 2021).

Al 31 dicembre 2022, sono inoltre stati assunti impegni con soggetti terzi per futuri acquisti di crediti d'imposta per un ammontare complessivo pari a 1.479,5 milioni.

L'ammontare dei crediti acquistati e degli impegni all'acquisto assunti è inferiore rispetto alla stima della capacità compensativa prospettica della banca ovvero dei propri debiti tributari e previdenziali. Alla data del 31 dicembre 2022 i crediti d'imposta iscritti in bilancio sono quindi considerati pienamente recuperabili. Anche a fronte degli impegni di acquisto di ulteriori crediti d'imposta in precedenza citati non sono prevedibili rischi di irrecuperabilità. Si precisa che Banco BPM non ha ceduto nessuno dei crediti d'imposta acquistati.

Emissioni di titoli AT1 (Additional Tier 1)

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione, in data 5 aprile 2022, Banco BPM ha emesso strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a 300 milioni destinati ad operatori istituzionali. Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 ("Additional Tier 1"), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

I titoli sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente, in base a quanto stabilito dalla normativa in vigore a partire dal 12 aprile 2027; in caso di mancato richiamo, la call potrà essere esercitata successivamente ogni sei mesi, in corrispondenza della data di stacco della cedola.

La cedola semestrale, non cumulativa, è pari al tasso annuo del 7%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato prevista, per il 12 aprile 2027, non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo.

Tale emissione si aggiunge a quelle effettuate in data 11 aprile 2019, 14 gennaio 2020 e 12 gennaio 2021 per un ammontare pari a 1,1 miliardi. Trattandosi di titoli perpetui è previsto la facoltà di rimborso anticipato da parte dell'emittente a partire rispettivamente dal 18 giugno 2024, dal 21 gennaio 2025 e dal 19 gennaio 2026; in caso di mancato richiamo, la call potrà essere esercitata ogni cinque anni nel primo caso ed ogni 6 mesi per le altre due emissioni. La cedola semestrale, non cumulativa, è fissata pari al tasso annuo rispettivamente dell'8,75%, del 6,125% e del 6,5%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo.

Per le suddette emissioni, in linea con le disposizioni della CRR per gli strumenti AT1, l'emittente ha piena discrezionalità nel decidere di non pagare le cedole, per qualsiasi ragione e per un periodo di tempo illimitato; la cancellazione è invece obbligatoria qualora si dovessero verificare determinate condizioni, tra le quali il verificarsi dell'evento attivatore, ossia qualora il Common Equity Tier 1 (CET1) di Banco BPM (o il CET1 consolidato) dovesse essere inferiore al livello del 5,125% (cosiddetto "trigger event"). In aggiunta, gli interessi non sono cumulativi, in quanto qualsiasi ammontare che l'emittente dovesse decidere di non pagare o sarebbe obbligato a non pagare non sarà accumulato o pagabile in una data successiva. E' inoltre previsto che al verificarsi del "trigger event", il capitale sarebbe irrevocabilmente e obbligatoriamente oggetto di cancellazione (cosiddetto "write down") per un ammontare necessario a riportare il CET1 (di Banco BPM o del Gruppo) al 5,125%. Il capitale oggetto di cancellazione potrebbe essere ripristinato (cosiddetto "write up"), al ricorrere di determinate condizioni, e comunque a completa discrezione dell'emittente, anche nell'ipotesi in cui Banco BPM dovesse decidere di rimborsare anticipatamente l'emissione.

In base a quanto in precedenza illustrato, le suddette emissioni si configurano alla stregua di "strumenti di capitale", ai sensi del principio contabile IAS 32, come illustrato nelle politiche contabili riportate nel paragrafo "16 - Altre informazioni" della successiva sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Nel bilancio al 31 dicembre 2022, il corrispettivo incassato dalle suddette emissioni, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dei correlati effetti fiscali (10,2 milioni), trova rappresentazione nella voce di patrimonio netto "140. Strumenti di capitale", per un ammontare pari a 1.389,8 milioni.

In coerenza con la natura degli strumenti, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto, nella voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate. Nel corso dell'esercizio 2022 il patrimonio netto si è ridotto di 63,3 milioni, per effetto del pagamento delle cedole relative alle emissioni AT1 (87,3 milioni), al netto del relativo effetto fiscale (imposta IRES) di 24,0 milioni.

Business Model "Hold to Collect" – vendite

Nel corso del 2022 sono state regolate operazioni di cessione di titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale pari a circa 5,5 miliardi. Tale importo si riferisce per circa 2,0 miliardi al regolamento di alcune operazioni di vendita a termine ("vendite forward") su titoli di Stato italiani da parte della Capogruppo stipulate nel corso dell'esercizio 2021, nel rispetto delle soglie di ammissibilità delle vendite computate per il 2021.

Al 31 dicembre 2022 il risultato realizzato dalle suddette cessioni è complessivamente positivo per 148,7 milioni (di cui 94,0 milioni riferiti al regolamento delle vendite a termine) e trova rappresentazione nella voce di conto economico "100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Si evidenzia che, per le esposizioni classificate nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", ossia nel portafoglio detenuto con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto

Business Model "Hold to Collect", HTC), il principio contabile IFRS 9 prevede che la loro cessione sia ammissibile nel rispetto di determinate soglie di significatività e di frequenza, in prossimità della scadenza, in presenza di un incremento significativo del rischio di credito o al ricorrere di circostanze eccezionali.

Al riguardo si rappresenta che le operazioni di cessione dei titoli di debito HTC deliberate dal Gruppo nel corso dell'esercizio 2022, non riconducibili alle cause di ammissibilità per prossimità alla scadenza o incremento del rischio di credito, ammontano a circa 1,9 miliardi e sono avvenute nel rispetto delle soglie di significatività e di frequenza, declinate nelle politiche contabili di Gruppo.

Nel dettaglio, dette vendite corrispondono a circa il 9,7% del valore nominale dei titoli in essere al 1° gennaio 2022 e quindi entro il limite della soglia di significatività del 10% del valore nominale del portafoglio titoli ad inizio anno, stabilito dalla policy di Gruppo. Risulta inoltre rispettata anche la soglia di frequenza annua, definita nei termini di dodici operazioni annue.

In aggiunta, nel corso del 2022 si sono realizzate vendite per un valore nominale pari a circa 1,6 miliardi non computate nelle soglie di significatività e frequenza; trattasi per la quasi totalità della cessione di alcuni titoli di Stato italiani con durata residua inferiore a tre mesi e con una differenza tra il corrispettivo di vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non superiore al 5%, nonché di un titolo emesso dalla Russia per un valore nominale di 2 milioni di dollari, a seguito del significativo incremento del rischio di credito causato dal conflitto Russia-Ucraina, come illustrato nel precedente paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022".

Come in precedenza già precisato le vendite a termine regolate nel corso del 2022, non sono oggetto di computo nelle soglie di ammissibilità per l'esercizio 2022, in quanto già conteggiate nelle soglie del 2021, ossia nell'esercizio in cui è stata deliberata la cessione.

Si segnala, infine, che in aggiunta alle cessioni di titoli di debito in precedenza esposte, nel corso del terzo trimestre 2022, è stata perfezionata la cessione di un'esposizione rappresentata da un finanziamento in bonis nei confronti di una controparte russa per un valore lordo pari a 62,5 milioni, come illustrato nel precedente paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022". Si ritiene che tale cessione non debba essere computata nelle soglie di ammissibilità delle cessioni, ricorrendone le circostanze eccezionali previste dal principio contabile IFRS 9; ad ogni modo, tenuto conto dello stock dei finanziamenti in bonis in essere all'inizio dell'esercizio, l'eventuale computo confermerebbe una percentuale di cessione non significativa (meno dello 0,1%).

Per maggiori dettagli sulla declinazione delle sopra citate soglie, unitamente agli altri indicatori/limiti di ammissibilità delle vendite, si fa rinvio alla successiva parte "A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Da ultimo si deve rilevare che la gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli "HTC", così come per quelli "Hold To Collect and Sell", prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; nel corso dell'esercizio, infatti, non si è verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato la necessità di riclassificare il portafoglio titoli come pure non è intervenuta alcuna modifica sulle politiche contabili relative ai criteri di ammissibilità delle vendite HTC.

Progetto Wolf - operazione di ristrutturazione di esposizioni creditizie classificate ad inadempienza probabile

Come illustrato nella sezione "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, nel mese di dicembre 2022 Banco BPM ha perfezionato una significativa e complessa operazione di ristrutturazione di esposizioni creditizie deteriorate riconducibili ad un primario gruppo immobiliare, con l'obiettivo di perseguire una gestione attiva degli immobili sottostanti le suddette esposizioni, mediante il supporto di un partner specializzato e l'ingresso di nuova finanza da parte di terzi finalizzata allo sviluppo degli immobili. Trattasi, in particolare, di esposizioni creditizie UTP – rappresentate da finanziamenti ipotecari o chirografari e da crediti di leasing - che presentano 12 immobili a garanzia, riconducibili a 10 debitori.

Di seguito si fornisce illustrazione dei principali termini dell'operazione e del relativo trattamento contabile.

L'operazione ha inizialmente previsto la cessione dei crediti, per un valore lordo pari a 461,1 milioni, ad una società veicolo di cartolarizzazione costituita ai sensi della Legge 130/99 (Lilium SPV S.r.l.), nonché il trasferimento dei contratti di leasing e dei relativi immobili ad una LeaseCo (Ninfa LeaseCo S.r.l.). Tenuto conto degli interessi di mora non contabilizzati il valore nominale di cessione è pari a 495,8 milioni.

Ai fini della successiva ristrutturazione delle esposizioni cedute, l'operazione ha previsto una riorganizzazione societaria di tutte le entità debitrici delle esposizioni in oggetto, che sono state poste sotto il controllo di una nuova holding, il cui capitale sociale è stato trasferito ad una società fiduciaria, che, sulla base di apposito mandato, opererà nell'interesse della società veicolo Lilium SPV S.r.l.

Nel dettaglio, l'accordo di ristrutturazione ex art. 67 Legge Fallimentare, divenuto efficace il 28 dicembre 2022, ha previsto che l'esposizione creditizia esistente fosse convertita in strumenti finanziari partecipativi per 177 milioni, con la rinuncia da parte di Banco BPM della quota parte del credito finalizzata a far sì che l'indebitamento finanziario complessivo della nuova holding, post ristrutturazione, fosse pari a 263,7 milioni. In base a tale accordo sono state altresì introdotte modifiche nel piano di ammortamento dei crediti con rimborsi bullet, salvo rimborsi anticipati volontari ovvero obbligatori in funzione dei proventi netti realizzati nell'ambito dell'implementazione dei rispettivi piani di vendita degli immobili, e, laddove previsti, interessi riconosciuti alla scadenza (cosiddetti interessi "PIK - Payment in kind"). E' inoltre prevista una rinuncia da parte di Banco BPM, ora per allora, di quella porzione dell'indebitamento finanziario complessivo che non dovesse risultare soddisfatto alla data di completamento di tutte le dismissioni degli immobili e di tutte le distribuzioni dei proventi netti disciplinante dall'accordo (cosiddetta clausola "Pay if you can").

L'accordo ha altresì introdotto alcuni meccanismi di cross-collateralization, in base ai quali i flussi di cassa derivanti dalla vendita degli asset riferiti ad alcune posizioni possono essere utilizzati a copertura delle altre esposizioni ristrutturate, al fine di massimizzare il valore di recupero per Banco BPM.

Da ultimo sono stati definiti alcuni indicatori (cosiddetti KPI – Key Performance Indicator) finalizzati, da un lato, a garantire il rispetto da parte dei debitori degli impegni presi nell'ambito dell'operazione, dall'altro, a consentire un controllo puntuale delle iniziative poste in essere. Nel caso in cui tali KPI dovessero essere disattesi è previsto lo scioglimento dei consiglio di amministrazione in carica e la nomina, da parte della società fiduciaria, della maggioranza dei nuovi consigli di amministrazione, che avranno l'obbligo di implementare il business plan secondo le direttive del servicer dell'operazione di cartolarizzazione.

Alla luce di quanto sopra illustrato, in data 5 dicembre 2022, Banco BPM ha effettuato una cessione pro-soluto dei crediti UTP alla società veicolo Lilium SPV S.r.l., per un corrispettivo pari 495,8 milioni, corrispondenti al valore nominale dei crediti alla cut-off date contrattualmente prevista (30 settembre 2022), comprensivo degli interessi di mora.

Al fine di finanziare l'acquisto dei crediti, in data 12 dicembre 2022, la società veicolo Lilium SPV S.r.l. ha emesso le tranche di titoli ABS, che sono state integralmente sottoscritte da Banco BPM ad un prezzo corrispondente al valore nominale dei crediti ceduti (495,8 milioni). L'obbligo di pagamento dei titoli da parte di Banco BPM è stato compensato con gli obblighi di pagamento da parte della società veicolo a fronte dell'acquisto dei crediti da parte di Banco BPM.

A seguito dell'accordo di ristrutturazione, perfezionato tra le società debitrici e la società veicolo, in data 29 dicembre 2022, Banco BPM ha trasferito alcune tranche di titoli - aventi un valore nominale di 94,8 milioni - a un investitore terzo, il quale è peraltro impegnato ad erogare finanziamenti al veicolo per un ammontare pari a 55 milioni, fine di consentire lo sviluppo degli immobili.

Per maggiori dettagli sull'operazione di cartolarizzazione ed in particolare delle notes emesse dal veicolo si rimanda alla "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Trattamento contabile

Sulla base di quanto in precedenza illustrato, i crediti ceduti alla società veicolo Lilium SPV S.r.l., ancorché prosoluto, non sono stati oggetto di cancellazione contabile dal bilancio (c.d. "derecognition"), avendo il Gruppo sostanzialmente trattenuto i rischi ed i benefici delle attività trasferite. Pertanto, alla data di cessione, i crediti ceduti sono stati mantenuti iscritti nell'attivo, mentre il corrispettivo della cessione è stato rilevato come "Passività verso il veicolo a fronte dei crediti ceduti e non cancellati", al netto dei titoli emessi dalla società veicolo e detenuti dal Gruppo.

Da un punto di vista contabile, tutti gli eventi che interessano i suddetti crediti devono essere riflessi nel bilancio del Gruppo, trattandosi di attività cedute e non cancellate. Si è pertanto reso necessario valutare i profili contabili correlati alla ristrutturazione dei crediti, da trattare in base a quanto previsto dalla policy del Gruppo per la fattispecie delle rinegoziazioni, oggetto di illustrazione nel paragrafo "16 – Altre informazioni" contenuto nella successiva Parte A2, relativa alle principali voci di bilancio. In linea con la citata policy, le modifiche contrattuali introdotte dell'accordo di ristrutturazione – si veda in particolare le clausole di pay if you can per il capitale e PIK per gli interessi, la conversione in Strumenti Finanziari Partecipativi di parte dell'esposizione - sono qualificabili come sostanziali, in quanto introducono elementi oggettivi in grado di incidere in modo significativo sui flussi finanziari delle attività rinegoziate. Si è reso pertanto necessario eliminare contabilmente il credito oggetto di modifica ed iscrivere una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali. A fronte delle nuove attività così rilevate è stato condotto il cosiddetto SPPI test (Solely Payment of Principal and Interest), volto ad

accertare la natura dei flussi di cassa dello strumento, rilevante al fine di stabilire il portafoglio contabile di classificazione. Al riguardo l'esito del test è risultato negativo, in quanto i meccanismi di remunerazione dei crediti, unitamente alle previsioni sul rimborso del capitale ed ai meccanismi di cross-collateralizzazione tra le diverse esposizioni creditizie, non sono risultati compatibili con la classificazione tra le "attività valutate al costo ammortizzato", in quanto i flussi contrattuali non rappresentano in modo esclusivo il rimborso del capitale e degli interessi maturati sul capitale.

I nuovi crediti ristrutturati risultano quindi classificati nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value"; per ovvia coerenza, le corrispondenti passività a fronte dei crediti ceduti e non cancellati sono misurate al fair value e sono esposte al netto dei titoli detenuti – ossia dei titoli sottoscritti e non ceduti a terze controllate - anch'essi misurati al fair value.

Alla data del 31 dicembre 2022, il fair value delle esposizioni cedute e non cancellate ammonta a 219 milioni; mentre le corrispondenti passività, esposte al netto dei titoli detenuti misurati al fair value, ammontano a 18,3 milioni.

Alla medesima data tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato figura il credito di 4,8 milioni per la linea di liquidità revolving concessa da Banco BPM alla società veicolo Lilium SPV, finalizzata a finanziarie le spese del veicolo stesso, il cui rimborso risulta antergato rispetto alla tranche più senior emessa dal veicolo.

Il perfezionamento dell'operazione in esame non ha comportato significativi impatti economici differenziali rispetto a quelli esistenti anteriormente all'operazione stessa, che figurano interamente nella voce di bilancio "130 Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito".

Da ultimo si segnala che Banco BPM, come tutte le altre società del Gruppo, non detengono alcun controllo sulle società veicolo (Lilium SPV S.r.l. Ninfa LeaseCo S.r.l) ai sensi dell'IFRS 10, non disponendo di alcun potere decisionale nell'intervenire unilateralmente per modificare i diritti economici dei titoli e delle attività che regolano la gestione degli asset sottostanti la cartolarizzazione. Sulla base della documentazione contrattuale della cartolarizzazione, la maggioranza richiesta per poter modificare i termini dell'operazione e quindi per poter incidere sulle attività trasferite - quali, ad esempio, una modifica nella strategia di vendita degli immobili o negli accordi stabiliti nel mandato fiduciario - è pari all'85% (76% in seconda convocazione) da raggiungere contemporaneamente su tutte le subclassi di notes. Sulla base delle note emesse dal veicolo e detenute da Banco BPM – come riportato in dettaglio nella "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione" – risulta evidente che Banco BPM non dispone del quorum necessario per dirigere le attività rilevanti del veicolo, non detenendo talune subclassi di notes.

Progetto Argo - operazione di cessione di un portafoglio creditizio classificato a sofferenza ed inadempienza probabile

Come illustrato nella sezione "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, nel corso del primo semestre 2022 ha trovato completamento il progetto "Argo", finalizzato al derisking di un portafoglio di crediti deteriorati, realizzato mediante un'operazione di cessione dei crediti ad una società veicolo di cartolarizzazione costituita ai sensi della Legge 130/99.

In data 8 giugno 2022, Banco BPM ha quindi effettuato una cessione pro soluto a titolo oneroso ed in blocco alla società veicolo Tevere SPV S.r.l. di un portafoglio di crediti a sofferenza ed inadempienze probabili, per un'esposizione complessiva lorda pari a 673 milioni alla data del 31 dicembre 2021 (cut-off date).

Al fine di finanziare l'acquisto dei crediti, in data 16 giugno 2022, la società veicolo ha emesso le seguenti tre tranche di titoli ABS:

  • Classe A Senior per un valore nominale di 104,7 milioni;
  • Classe B1 Mezzanine per un valore nominale di 22,4 milioni;
  • Classe B2 Mezzanine per un valore nominale di 11,2 milioni;
  • Classe J Junior per un valore nominale complessivo di 18,7 milioni inizialmente sottoscritto per 11,2 milioni.

Nel rispetto della retention rule stabilita dalle disposizioni di vigilanza, il Gruppo Banco BPM ha sottoscritto la totalità del titolo Senior, il 5% delle tranche Mezzanine ed il 5% della tranche Junior, mentre il 95% delle tranche Mezzanine e Junior sono state acquisite da società del Gruppo Elliott.

A seguito della sottoscrizione delle suddette tranche da parte di terzi, ossia delle quote che sopportano la prima perdita e che eventualmente beneficiano dell'excess spread dell'operazione, si sono verificati i presupposti stabiliti dal principio IFRS 9 per la cancellazione dal bilancio del portafoglio dei crediti ceduti, in quanto sono risultati trasferiti in modo sostanziale i relativi rischi e benefici.

La cessione ha determinato un impatto negativo di 176,5 milioni rilevato nella voce "100. a) Utili (perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", determinato tenendo conto dei fondi rettificativi che erano in essere all'inizio dell'esercizio.

La suddetta cessione ha inoltre comportato il rilascio di una quota parte dei fondi costituiti al 31 dicembre 2021 al fine di adeguarli ai minori obiettivi di vendita che residuano dopo la cessione del portafoglio in esame. Detto rilascio, stimato in 65 milioni, è rilevato nella voce "130. a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"

Tenuto conto di altre componenti minori l'effetto economico complessivo direttamente e indirettamente correlato alla cessione è stimato in circa 110 milioni.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, al 31 dicembre 2022 il Gruppo detiene:

  • la totalità dei titoli Senior classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) Crediti verso la clientela", per un valore di bilancio pari a 96,0 milioni;
  • il 5% dei titoli Mezzanine ed il 5% dei titoli junior classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per un valore di bilancio rispettivamente pari a 1,6 milioni e 0,6 milioni. La valorizzazione al fair value è stata considerata quale livello 3 nella gerarchia di fair value.

Investimenti nello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Nel corso del 2022 il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) ha perfezionato le cessioni di tutte le posizioni relative agli interventi effettuati negli esercizi precedenti in Banca Carige, Caricesena, Carim e Carismi. Pertanto, ha comunicato in data 29 settembre 2022 alle banche aderenti allo Schema Volontario (SV) che la posizione delle consorziate verso lo SV deve ritenersi estinta e che la liquidità residua riveniente dalle citate cessioni non darà diritto ad alcun riparto in capo alle stesse in quanto sarà utilizzata per gli oneri e le spese del fondo.

Tale comunicazione non ha avuto impatti sul bilancio del Gruppo Banco BPM in quanto il valore degli investimenti in Banca Carige e negli strumenti finanziari detenuti tramite lo SV erano già stati integralmente svalutati nei precedenti esercizi.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo Nazionale di Risoluzione (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU (1° gennaio di ogni esercizio) e nel terzo trimestre per il FITD (30 settembre di ogni esercizio).

Per ulteriori dettagli sulle contribuzioni addebitate nell'esercizio 2022 si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 12 - Spese amministrative" della Parte C – Informazioni sul conto economico" della presente Nota integrativa.

A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. Detti principi risultano allineati a quelli adottati per la redazione del bilancio consolidato comparativo al 31 dicembre 2021, con le integrazioni che si sono rese necessarie in relazione al consolidamento delle compagnie assicurative Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A. a partire dal 1° luglio 2022, oggetto di specifica disamina al punto "15 - Attività e passività assicurative".

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Vi rientrano:

  • i titoli di debito o i finanziamenti a cui è associato un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to collect and Sell");
  • i titoli di debito, i finanziamenti e le quote di OICR i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per i quali, in sede di prima rilevazione, non ci si è avvalsi dell'opzione di classificarli tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • i contratti derivati non aventi finalità di copertura e con un fair value positivo (derivati attivi). Per tali strumenti la compensazione con i derivati aventi un fair value negativo (derivati passivi) è consentita per le operazioni stipulate con la medesima controparte, qualora si abbia correntemente un diritto legale alla compensazione e si intenda regolarle su base netta;
  • gli investimenti sottostanti le polizze assicurative unit e index linked.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "b) Attività finanziarie designate al fair value"; "c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di OICR) è classificata come detenuta per la negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare i flussi finanziari mediante la vendita, ossia se è associata al Business Model "Other", in quanto:

  • acquisita al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i contratti derivati aventi un fair value positivo, non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;

• gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita ("sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata al fair value, in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando tale designazione consente di fornire una migliore informativa, in quanto elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch").

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale e sono composte dagli strumenti finanziari che non possiedono i requisiti, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi finanziari, per la classificazione tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Nel dettaglio, vi rientrano:

  • titoli di debito o finanziamenti i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • quote di OICR;
  • strumenti di capitale non detenuti per la negoziazione, per i quali non si è fatto ricorso all'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In tale categoria, inoltre, sono classificati gli strumenti finanziari gestiti sulla base del fair value in quanto le informazioni da esso ricavate consentono di valutarne la performance e prendere le decisioni in coerenza con la strategia di gestione del rischio o di investimento.

Tale business model è applicabile alle attività finanziarie, principalmente rappresentate da quote di OICR, a copertura dei contratti emessi dalle compagnie di assicurazione, per i quali il rischio di investimento è sopportato dagli assicurati. Trattasi, in particolare, delle attività relative a contratti assicurativi del ramo III (polizze unit linked o index linked), le cui prestazioni sono connesse all'andamento di indici di mercato ed a quote di fondi di investimento. In coerenza con il suddetto modello di gestione, le correlate passività dei contratti assicurativi sono oggetto di valutazione al fair value, in applicazione della cosiddetta "fair value option".

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, i titoli di capitale e le quote di OICR, alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che vengono imputati nel conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata come passività finanziaria di negoziazione.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value solo in via residuale e limitatamente a poche casistiche (non applicabilità dei metodi sopra richiamati o in presenza di una gamma di possibili valutazioni del fair value, tra le quali il costo rappresenta la stima più significativa).

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". I medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", rispettivamente nelle sottovoci "a) attività e passività finanziarie designate al fair value" e "b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data di riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. In tal caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassifica, data che rappresenta il momento di iscrizione iniziale per l'allocazione dei diversi stadi di rischio creditizio (cosiddetto "stage assignment") ai fini dell'impairment.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (titoli di debito e finanziamenti) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato sia dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali che dalla vendita delle stesse (Business model "Hold to collect and Sell");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test" – "Solely Payment of Principal and Interest test").

Nella categoria vengono rilevati, inoltre, i titoli di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, per i quali si applica l'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale opzione è esercitabile al momento dell'iscrizione iniziale del singolo strumento finanziario ed è irrevocabile.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso dei finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico della quota di interesse in base al criterio del tasso di interesse effettivo, degli effetti da rivalutazione del cambio, delle perdite attese (impairment).

Gli utili o le perdite derivanti dalla variazione del fair value vengono invece rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"), che sarà oggetto di riciclo nel conto economico al momento della cancellazione dell'attività finanziaria (voce "100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono assoggettate ad impairment al fine di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "Expected Credit Losses"), sulla base del modello di impairment previsto anche per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Dette rettifiche sono iscritte a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo: a) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Gli strumenti di capitale per i quali si è optato per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value; gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value, al netto del relativo effetto fiscale, sono rilevati in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"). Gli importi rilevati in detta riserva non saranno mai oggetto di riciclo nel conto economico, nemmeno in caso di cessione dell'attività; in tal caso sarà necessario procedere ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto ("150. Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. L'unica componente rilevata nel conto economico è rappresentata dai dividendi incassati ("70. Dividendi e proventi simili").

Per i titoli di capitale iscritti nella categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione illustrati nella precedente voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio ai criteri già illustrati per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è eliminato in contropartita di una rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data di riclassifica.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto al conto economico.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (finanziamenti e titoli di debito) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test").

In particolare, vi rientrano gli impieghi concessi alla clientela e, ad eccezione di quelli "a vista", alle banche - in qualsiasi forma tecnica - ed i titoli di debito che rispettano i requisiti illustrati precedentemente.

Sono altresì da ricondurre in tale voce i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione.

Sono inoltre incluse le operazioni di "Pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "Prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, per l'importo corrisposto a pronti, qualora le caratteristiche di tali operazioni siano tali da non comportare l'iscrizione nel portafoglio di proprietà del titolo oggetto di riporto o di prestito, non avendone acquisito alcun rischio e beneficio.

Nella categoria in esame rientrano, infine, i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Nello specifico, la prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione sulla base del fair value dello strumento finanziario. Quest'ultimo è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche

suddette, sono oggetto di rimborso ad opera della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto di credito e quella di erogazione delle somme pattuite, si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che sarà oggetto di chiusura in sede di effettiva erogazione delle somme.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Dette attività vengono valorizzate al costo storico e gli eventuali costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per le attività senza una scadenza definita o a revoca.

Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL - Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);
  • Stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (cosiddetto SICR – "Significant Increase in Credit Risk"). L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: rappresentato dalle attività finanziarie deteriorate, caratterizzate da una probabilità di default pari al 100%, da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare, opportunamente adeguati per tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione - analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio - volto a determinare il valore

attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio multi-scenario descritto nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

l flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Per le posizioni a tasso fisso, il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore.

Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente ai parametri di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate, classificate in Stage 3, gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione - determinato in base al tasso di interesse effettivo rettificato delle perdite attese.

Per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde ai ripristini di valore connessi all'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva), e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

• l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;

  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (cosiddetto "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

La cancellazione può avvenire a seguito della cessione delle attività finanziarie; in tal caso la differenza tra il valore contabile dell'attività ceduta ed il corrispettivo ricevuto, inclusivo di eventuali attività ricevute al netto di eventuali passività assunte, è rilevata nella voce di conto economico "100. a) Utili (Perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

In coerenza con il Business Model "Hold to Collect", che caratterizza le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione sia ammissibile al verificarsi di determinate circostanze. Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali il Gruppo ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

Il Gruppo ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello Stadio 2, in precedenza classificata nello Stadio 1;
  • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello Stadio 3), in precedenza classificata negli Stadi 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate.

Prossimità dello strumento alla scadenza

Il Gruppo ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model "HTC" qualora:

  • l'intervallo temporale prima della scadenza sia inferiore a 3 mesi; e
  • la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie Sono ammissibili le vendite che presentano:

• una soglia di frequenza inferiore a 12 operazioni di vendita per ciascun esercizio. La singola operazione di vendita deve essere intesa come il complesso delle transazioni di cessione relative ad uno o più titoli che risultano perfezionate nell'arco temporale di 10 giorni lavorativi a partire dal giorno in cui è avvenuta la prima transazione di vendita;

oppure

• una soglia di significatività inferiore al 10%, soglia determinata in base al rapporto tra il valore nominale delle vendite durante l'esercizio rispetto al valore nominale degli strumenti presenti nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili vendite effettuate per un ammontare superiore al 10% rispetto alle consistenze iniziali, anche se non frequenti.

Dette soglie sono applicate a livello di singola entità giuridica appartenente al Gruppo e separatamente per il portafoglio dei titoli di debito rispetto a quello dei finanziamenti, in quanto tali portafogli sono detenuti con diversi obiettivi gestionali e/o gestiti da autonome funzioni di business.

Circostanze eccezionali

Esempi di circostanze eccezionali nelle quali le vendite sono considerate ammissibili, possono essere:

  • significative operazioni di aggregazioni aziendali/ristrutturazioni il cui perseguimento necessita di una ricomposizione di attività e passività del Gruppo;
  • vendite effettuate per fare fronte a crisi di liquidità qualora l'evento non poteva essere ragionevolmente prevedibile (scenario di stress).

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati:

  • a conto economico in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • a patrimonio netto, in un'apposita riserva da valutazione, in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

4 - Operazioni di copertura

Si premette che il Gruppo Banco BPM si avvale della facoltà consentita dal principio contabile IFRS 9 di continuare ad applicare integralmente le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out").

Criteri di classificazione

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale, presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. È inoltre possibile attivare coperture generiche di fair value ("macrohedging") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad una operazione prevista altamente probabile;

• copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta differente rispetto a quella di riferimento del Gruppo (euro).

A livello di bilancio consolidato, la designazione del derivato come strumento di copertura è possibile solo se risulta stipulato nei confronti di una controparte esterna al Gruppo. I risultati riconducibili a transazioni interne effettuate tra diverse entità del Gruppo sono eliminati.

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura, che include gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva; tale relazione deve essere efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Criteri d'iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono iscritti al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà

luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura";

• le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Per i titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", designati in una relazione di copertura di fair value, le variazioni di valore attribuibili al rischio coperto – che in assenza della suddetta sarebbero rilevate in contropartita di una specifica riserva da valutazione – trovano rappresentazione nella voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura", a compensazione con il risultato dello strumento di copertura.

Per i titoli di capitale classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", data la scelta esercitata dal Gruppo di applicare le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è consentito designarli in copertura di fair value (rischio di prezzo o di cambio), in quanto gli effetti valutativi del derivato di copertura sono da rilevare a conto economico, mentre gli effetti valutativi e realizzativi dei titoli di capitale coperti trovano riconoscimento a patrimonio netto, senza alcuna eccezione di riciclo a conto economico, se non per i dividendi.

Criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato nell'ambito delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed in particolare tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:

  • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società collegate o sottoposte a controllo congiunto, che vengono iscritte in base al metodo del patrimonio netto.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto (inclusi i diritti di voto "potenziali") e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica. Ciò si verifica qualora i diritti di voto ed il controllo dell'attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico da Banco BPM ed un altro soggetto. Inoltre, viene qualificato come controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto, al fine dell'assunzione delle decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al costo, inclusivo dell'eventuale avviamento pagato in sede di acquisizione, il quale non è pertanto oggetto di autonoma e separata rilevazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le partecipazioni sono valutate con il metodo del patrimonio netto. Tale metodo prevede che il valore contabile iniziale venga successivamente aumentato o diminuito per rilevare la quota degli utili e delle perdite delle partecipate di pertinenza del Gruppo realizzati dopo la data di acquisizione, in contropartita della voce di conto economico consolidato "250. Utili (perdite) delle partecipazioni". I dividendi ricevuti da una partecipata sono portati in riduzione del valore contabile della partecipazione.

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza del Gruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "120. Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata e la data di riferimento del bilancio consolidato. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dal Gruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'investimento partecipativo in entità collegate o a controllo congiunto è sottoposto al test di impairment qualora vi siano evidenze obiettive di riduzione di valore che possano avere impatto sui flussi finanziari della partecipata e quindi sulla recuperabilità del valore di iscrizione dell'investimento stesso.

Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede quindi la verifica di possibili indicatori considerati espressione di evidenze obiettive di perdita, quali:

  • significative difficoltà finanziarie della partecipata (a titolo esemplificativo, significative variazioni negative del patrimonio netto contabile, riduzione o interruzione della distribuzione dei dividendi, conseguimento di risultati operativi inferiori, oltre ad una soglia fisiologica, rispetto agli obiettivi del budget o del piano pluriennale o comunque in riduzione rispetto ad esercizi precedenti o rispetto alla situazione esistente alla data di acquisizione dell'investimento);
  • una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento da parte della partecipata;
  • l'estensione di concessioni per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria della partecipata, che diversamente non avrebbe preso in considerazione;
  • annuncio/avviso di un piano di ristrutturazione finanziaria o sussistenza di un'elevata probabilità che la partecipata possa annunciare operazioni di ristrutturazione o possa essere dichiarata fallita;
  • la scomparsa di un mercato attivo relativo all'investimento detenuto dovuta alle difficoltà finanziarie della partecipata;
  • importanti cambiamenti con effetto avverso per l'investimento verificatisi nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui opera la partecipata;
  • una diminuzione significativa o prolungata di fair value al di sotto del suo costo. Per diminuzione significativa il Gruppo ritiene un decremento di fair value al di sotto del costo di acquisto superiore al 30%; per diminuzione prolungata il Gruppo ritiene un decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 24 mesi.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore (alla voce "250. Utili (perdite) delle partecipazioni") qualora il valore contabile, inclusivo dell'avviamento, risulti inferiore rispetto al valore recuperabile. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato, nella stessa voce.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate in presenza di una cessione che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

In presenza di una situazione che determina la perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto l'eventuale partecipazione residua è oggetto di riclassifica nei portafogli delle attività finanziarie previste dall'IFRS 9, di norma in quello delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", sulla base del relativo fair value. La cancellazione dalla voce "Partecipazioni" può inoltre avvenire in presenza di circostanze che determinano il conseguimento di una situazione di controllo (cosiddette "step acquisition"). Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare in un arco temporale superiore ad un esercizio. Nel dettaglio:

  • le attività detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi sono classificate come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16;
  • gli immobili detenuti per essere affittati a terzi o per la valorizzazione del capitale investito, tramite la vendita, sono classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40;
  • gli immobili detenuti nell'ottica di valorizzazione dell'investimento attraverso lavori di ristrutturazione o di riqualificazione, al fine di una successiva vendita, sono classificati come rimanenze e seguono la disciplina prevista dallo IAS 2.

Sono inoltre iscritti in questa voce i diritti d'uso di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi (c.d. Right of Use).

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi; trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per il quale sono destinati. Nel dettaglio, le spese di miglioria che rappresentano attività materiali identificabili e separabili, sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (ad esempio impianti tecnici, attrezzature). Diversamente, le spese di miglioria che non risultano identificabili o separabili dall'immobile, quali le opere murarie, sono portati ad incremento del diritto d'uso, rilevato in base alle previsioni dell'IFRS 16.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Per gli immobili iscritti tra le attività materiali a scopo di investimento, a seguito della chiusura dell'originaria esposizione creditizia (c.d. "datio in solutum"), il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value ("valore di mercato"), desunto da apposita perizia.

La differenza tra il valore di prima iscrizione dell'immobile ed il valore di carico della precedente esposizione creditizia, oggetto di cancellazione, è rilevata tra le "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" fino a concorrenza del valore del credito lordo esistente alla data di iscrizione. Tenuto conto del criterio di valutazione al fair value degli immobili ad uso investimento, come di seguito descritto, nella circostanza in cui il fair value di prima iscrizione dell'immobile dovesse essere superiore rispetto al valore del credito lordo, l'eccedenza è rilevata a conto economico nella voce "Risultato netto delle valutazioni al fair value delle attività materiali e immateriali".

Qualora al momento del perfezionamento dell'operazione, i competenti organi aziendali dovessero avere assunto la decisione di procedere alla dismissione dell'immobile entro un lasso temporale breve, il valore di iscrizione dell'immobile sarà pari al "valore di pronto realizzo", anch'esso desunto da apposita perizia, a meno che non vi siano trattative in corso tali da far presumere un maggior valore di recupero.

In ogni caso, qualora, alla data di iscrizione dell'immobile, dovessero sussistere concrete trattative di vendita, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate e deliberate dai competenti organi aziendali, il valore di iscrizione iniziale dovrà tenere conto del prezzo di uscita deliberato, al netto delle eventuali spese di cessione, nel caso risulti inferiore rispetto al "valore di mercato" desunto dalla perizia.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività materiali di proprietà o acquisite tramite diritti d'uso sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad esclusione:

  • degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;
  • delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Attività materiali ad uso funzionale: valutazione successiva

Ammortamenti

Le attività materiali ad uso funzionale sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile stimata, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

  • dei terreni in quanto ritenuti avere una vita utile illimitata, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati;
  • del patrimonio artistico, tenuto conto che la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata e che il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

La quota di ammortamento deve essere in grado di riflettere il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che possono portare ad un incremento del valore dei cespiti.

Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo del bene - per le attività valutate in base al metodo del costo - o dal valore rideterminato - per le attività valutate in base al metodo della rideterminazione del valore - al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, qualora ritenuto significativo.

Per le migliorie su beni di terzi, rappresentate da attività materiali identificabili e separabili, l'ammortamento è determinato secondo la vita utile di tali attività, come in precedenza illustrato. Diversamente, per le migliorie non identificabili e separabili dall'immobile oggetto di leasing l'ammortamento viene effettuato secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di leasing, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Svalutazioni per riduzioni di valore (impairment)

Per le attività valutate al costo, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico alla voce "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore contabilizzata nella stessa voce, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Immobili di proprietà ad uso strumentale e patrimonio artistico di pregio: metodo del valore rideterminato

Per il patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e per il patrimonio artistico di pregio, il Gruppo ha adottato quale criterio di valutazione il metodo del valore rideterminato.

Il suddetto metodo prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. In base al citato metodo:

  • se il valore contabile dell'attività si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza positiva tra il valore rideterminato e il valore contabile del bene ante-rideterminazione), l'incremento deve essere rilevato in una specifica "riserva da valutazione" (oggetto di rilevazione nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo senza rigiro a conto economico), a meno che trattasi di un ripristino di una svalutazione rilevata precedentemente a conto economico. In questo ultimo caso, l'incremento deve essere rilevato come provento a conto economico fino a concorrenza delle precedenti svalutazioni e solo l'eventuale residuo confluisce in una riserva da valutazione;
  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza negativa tra il valore rideterminato ed il valore contabile del bene ante-rideterminazione), la riduzione di valore deve essere rilevata in contropartita:
    • del conto economico come costo in mancanza di preesistenti riserve da valutazione sull'attività ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
    • del patrimonio netto fino a concorrenza del saldo a credito della riserva di rivalutazione di tali attività e, per l'eccedenza, a conto economico, non essendo consentita la rilevazione di riserve da valutazione negative.

Immobili a scopo di investimento: metodo del fair value

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, il Gruppo adotta il metodo di valutazione del fair value, in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value. Di conseguenza i suddetti immobili non sono oggetto di ammortamento, né di verifica dell'esistenza di eventuali riduzioni di valore.

Il metodo del fair value prevede che:

  • gli incrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
  • i decrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come oneri ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali").

In caso di vendita, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, come "Utile (perdita) da cessione di investimenti".

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali, determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene, sono rilevate in contropartita del:

• conto economico: per le attività ad uso funzionale valutate al costo e per gli immobili a scopo di investimento (voce "Utili (Perdite) da cessione di investimenti");

• patrimonio netto: per le attività ad uso funzionale valutate in base al metodo del valore rideterminato. Le rivalutazioni degli immobili accreditate nelle riserve da valutazione di patrimonio netto possono essere trasferite tra le altre riserve di patrimonio netto (Altre riserve da utili), qualora l'immobile dovesse essere cancellato. Pertanto, in presenza di una vendita dell'immobile le riserve da valutazione sono trasferite ad altra componente di patrimonio netto (da "riserve da valutazione" ad "altre riserve"), senza tuttavia poter transitare nel conto economico.

I diritti d'uso acquisiti con il leasing sono eliminati dallo stato patrimoniale al termine della durata del contratto di leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri, il cui costo può essere misurato attendibilmente.

Tra le attività immateriali sono inclusi:

  • i software;
  • le attività immateriali generate nell'ambito di operazioni di aggregazione aziendale e legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela. Come dettagliato nella "Sezione 10. Attività Immateriali" della parte B "Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" tali attività sono definite "client relationship" se riguardano rapporti di asset under management/asset under custody o altre attività non correlate a prestazione di servizi e "value of business acquired" (c.d. VoBA) se relative al portafoglio assicurativo;
  • le attività immateriali legate alla valorizzazione dei marchi iscritte anch'esse in occasione di operazioni di aggregazioni aziendali;
  • l'avviamento, pari alla differenza tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Criteri d'iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile, ad eccezione delle attività rappresentate dalle Client Relationship e dal VoBA. Per queste ultime attività, che esprimono la capacità dei rapporti esistenti, alla data dell'aggregazione aziendale, di generare flussi reddituali lungo la loro vita residua attesa, l'ammortamento viene effettuato in base ad una curva di smontamento dei citati rapporti, di regola decrescente. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l'uso e cessa dal momento in cui l'attività è eliminata contabilmente.

Le attività immateriali la cui vita utile è indefinita, come l'avviamento e i marchi, sono iscritte al costo al netto delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Per tali attività non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Con riferimento all'avviamento, lo stesso non è soggetto ad ammortamento, ma ad una verifica periodica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio. In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. Detta unità rappresenta il livello minimo al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico.

Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano più attesi benefici economici futuri.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" - e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" - le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

Per essere classificate nelle sopra menzionate voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività - riconducibili ad esempio a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali il principio IFRS 5 prevede si debba continuare ad applicare i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione cessa il processo di ammortamento.

I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora riconducibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economico più idonea.

Per "attività operative cessate" si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 - Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico (voce "300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente") ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, ad esempio le valutazioni degli strumenti finanziari valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura dei flussi finanziari, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto (ossia nella voce "120. Riserve da valutazione").

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi, tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate. Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

10 - Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione (impairment) ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

Nella sottovoce "Fondi di quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "Altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio gli stanziamenti per il sistema incentivante al personale e per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale.

Criteri d'iscrizione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Qualora non sia ritenuto probabile l'esborso di risorse finanziarie per adempiere all'obbligazione, non è necessario rilevare alcun accantonamento di bilancio; in tal caso si rende necessario fornire nella nota integrativa adeguata informativa sul possibile rischio di soccombenza, a meno che la probabilità di impiegare risorse sia ritenuta remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "Debiti verso banche", "Debiti verso clientela", "Titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale attualizzati in base al tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, del tasso marginale di finanziamento.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati che incorporano un derivato implicito - secondo quanto stabilito dall'IFRS 9 ed oggetto di illustrazione nella precedente voce delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" - è prevista la separazione del derivato incorporato dal contratto ospite. In tal caso:

  • il derivato incorporato è classificato tra le attività/passività di negoziazione ed oggetto di misurazione al fair value;
  • il contratto ospite è classificato tra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

I debiti per leasing devono essere rideterminati in caso di modifica nei pagamenti dovuti (lease modification); l'impatto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico ed i derivati impliciti oggetto di scorporo dalle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli e talune proprie emissioni di certificates, gestite nell'ambito di un complessivo portafoglio di strumenti finanziari di negoziazione.

Per ulteriori dettagli sui certificates classificati in tale voce si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value".

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata nella voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale qualora ricorrano le seguenti circostanze:

  • si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch");
  • un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, documentata internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche;
  • si è in presenza di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato è tale da modificare significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Tuttavia, non è ammessa la designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario attribuibile ad una sola componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

La voce in esame include talune obbligazioni emesse dal Gruppo e talune emissioni di certificates non gestite con intento di negoziazione.

Per approfondimenti sul perimetro del Gruppo delle passività in fair value option, sulla metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "16 - Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Il Gruppo inoltre si è avvalso della possibilità di designare come passività designate al fair value i prodotti di natura finanziaria che non presentano un rischio assicurativo significativo e che non prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili non essendo collegati a gestioni separate.

Trattasi in particolare delle passività correlate ai prodotti assicurativi di ramo III (polizze unit linked ed index linked), le cui prestazioni sono correlate al valore di indici di mercato ed a quote di fondi di investimento. Anche gli investimenti sottostanti a tali prodotti, come già precedentemente esposto, sono valutati al fair value eliminando o riducendo in modo significativo possibili "asimmetrie contabili" che altrimenti risulterebbero dalla rilevazione di queste attività e delle relative passività sulla base di differenti criteri contabili.

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le passività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente. La variazione di fair value è imputata nel conto economico alla voce "110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una specifica riserva da valutazione (voce "120. Riserve da valutazione"), a meno che tale trattamento non sia tale da creare o amplificare un'asimmetria contabile nel risultato economico. Un'asimmetria contabile viene creata o amplificata quando la rilevazione degli effetti del proprio merito creditizio in una riserva patrimoniale è tale da comportare nel conto economico una disarmonia più rilevante di quella che si avrebbe rilevando nel conto economico tutta la variazione di fair value della passività. In quest'ultimo caso l'intera variazione di fair value della passività, comprensiva dell'effetto di variazione del proprio merito creditizio, deve essere rilevata nel conto economico.

Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico.

L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione") non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o estinta; in tal caso sarà necessario procedere a riclassificare l'utile (perdita) cumulato nella specifica riserva da valutazione in un'altra voce di patrimonio netto ("150. Riserve").

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico alla voce "110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli

elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita di un elemento non monetario sono iscritti a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Per la modalità di conversione dei bilanci delle società controllate estere che adottano una moneta di conto diversa da quella di riferimento della Capogruppo (euro) si fa rinvio a quanto illustrato nella sezione "Area e metodi di consolidamento" contenuta nella precedente parte "A.1 – Parte generale".

15 - Attività e passività assicurative

Dal 1° luglio 2022 sono entrate nel perimetro di consolidamento Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A.. Di seguito si riportano le politiche contabili adottate per la rilevazione degli specifici prodotti del business assicurativo, mentre per le restanti voci di bilancio si rimanda alle pertinenti politiche contabili del Gruppo, tenuto conto della omogenea applicazione delle policy da parte dalle società del comparto assicurativo.

Prodotti a contenuto assicurativo e prodotti finanziari con elementi di partecipazione discrezionale agli utili

Per i contratti che trasferiscono significativi rischi assicurativi (es. polizze sulla durata della vita umana, polizze di rendita e contratti con coefficienti di conversione in rendita garantiti al momento dell'emissione, polizze danni) e per i prodotti finanziari che, pur non avendo un rischio assicurativo significativo, prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili (ad esempio polizze collegate a gestioni separate), ai fini della rilevazione dei premi e delle riserve tecniche si applicano i criteri previsti dai principi contabili nazionali, in quanto coerenti con la disciplina del principio contabile IFRS 4.

Premi netti

Nella voce di conto economico "160. Premi netti" figurano i ricavi per i premi relativi ai prodotti in esame rilevati per competenza in base al criterio di maturazione, indipendentemente dalla data dell'effettivo incasso, al netto degli annullamenti e delle cessioni in riassicurazioni.

Riserve tecniche del ramo Vita

A fronte dei proventi per i suddetti premi, nella voce del passivo di stato patrimoniale "110. Riserve tecniche", figura l'ammontare dei complessivi impegni verso gli assicurati, determinati secondo quanto definito dai principi contabili locali in materia, fatti salvi i requisiti previsti dall'IFRS 4 (si veda in particolare quanto di seguito precisato in relazione al cosiddetto shadow accounting).

In maggior dettaglio, dette riserve tecniche sono costituite al lordo della riassicurazione ed in base alle norme tempo per tempo vigenti - in particolare nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento ISVAP n. 22 del 4/4/2008, così come modificato e integrato dall'Allegato n.14 del Provvedimento IVASS n. 53 del 6/12/2016 – in misura sufficiente per consentire alla compagnia di far fronte, per quanto ragionevolmente prevedibile, agli impegni assunti nei confronti degli assicurati.

Le riserve tecniche in esame includono la riserva matematica, calcolata con il metodo prospettico ed in modo analitico per ciascun contratto, usando le basi tecniche di primo ordine adottate per la determinazione del premio puro e di tariffa, in linea con gli impegni assunti. Comprende altresì le riserve aggiuntive per tenere conto del rischio di tasso d'interesse garantito per i prodotti correlati alle gestioni separate e del rischio demografico per i contratti che prevedono l'opzione a scadenza di conversione in rendita del capitale maturato.

Da ultimo le riserve tecniche del ramo Vita includono le riserve per somme da pagare, la riserva per partecipazione agli utili e ristorni, la riserva per spese future, nonché le riserve tecniche delle assicurazioni complementari.

Shadow accounting

Per i contratti che prevedono elementi di partecipazione discrezionale (contratti afferenti alle gestioni separate), al fine di mitigare il mismatch valutativo esistente tra gli investimenti sottostanti ai contratti assicurativi vita - designati al fair value secondo l'IFRS 9 - e le riserve tecniche valutate secondo i principi contabili locali, viene applicato il cosiddetto "shadow accounting". Tale metodo prevede che, per i citati contratti, sia stimata una riserva, sulla base delle minusvalenze e delle plusvalenze non realizzate retrocedibili agli assicurati, nei limiti degli impegni assunti. La contropartita dello stanziamento dello shadow accounting dipende dalla modalità di rilevazione a conto economico o a patrimonio netto delle suddette plusvalenze/minusvalenze.

In particolare, per i titoli classificati nel portafoglio contabile "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", lo shadow accounting prevede che le differenze tra il valore di carico ed il fair value siano allocate alle riserve tecniche, per la componente di competenza degli assicurati, ed alle riserve da valutazione di patrimonio netto, per la componente di spettanza della compagnia assicurativa.

Per i titoli valutati al fair value con impatto a conto economico, la differenza tra il valore di carico nella gestione separata ed il valore di mercato viene imputata a conto economico, determinando una variazione delle riserve tecniche per la quota di competenza degli assicurati.

La quota di competenza degli assicurati viene calcolata sulla base delle aliquote medie di partecipazione agli utili previste contrattualmente, tenuto conto del tasso minimo garantito in relazione al quale sono costituite apposite riserve integrative, come in precedenza illustrato, per fronteggiare i rischi finanziari qualora i rendimenti prevedibili, calcolati lungo un orizzonte temporale adeguato, risultino non sufficienti a garantire il rispetto degli impegni finanziari assunti contrattualmente.

Liability Adequacy Test (LAT)

Conformemente a quanto previsto dall'IFRS 4, la congruità delle riserve tecniche è verificata attraverso il cosiddetto "Liability Adequacy Test (LAT)", finalizzato a verificare che le riserve tecniche siano prospetticamente in grado di coprire il valore attuale dei flussi finanziari derivanti dai contratti assicurativi.

Riserve tecniche del ramo Danni

Dette riserve tecniche comprendono la riserva premi e la riserva sinistri.

Nel dettaglio, la riserva premi si compone della "riserva per frazioni di premio", che comprende gli importi dei premi lordi contabilizzati di competenza degli esercizi successivi determinati analiticamente per ciascuna polizza col metodo prorata temporis, e della "riserva premi per rischio in corso" a copertura dei rischi incombenti dopo la fine dell'esercizio a copertura dei sinistri e dei relativi costi che superano la riserva per frazione di premi.

La riserva sinistri è determinata secondo una prudente valutazione dei sinistri, effettuata in base ad elementi obiettivi e prospettici che tengono conto di tutti i futuri oneri prevedibili. Le somme a riserva sono ritenute congrue a coprire

anche il pagamento dei risarcimenti e delle spese di liquidazione per i sinistri avvenuti ma non ancora denunciati alla data di chiusura dell'esercizio.

Le riserve sinistri sono quindi determinate, per ogni ramo ministeriale, in base alla migliore stima del costo che la compagnia potrà essere chiamata a risarcire (c.d. "costo ultimo"), utilizzando una metodologia statistico-attuariale elaborata sui sinistri gestiti. Per i sinistri avvenuti ma non ancora denunciati la riserva viene determinata, per ogni ramo ministeriale, stimando il numero atteso di sinistri ed il relativo costo medio, sulla base delle esperienze acquisite negli esercizi precedenti.

Si evidenzia che le riserve tecniche del ramo danni, che sarebbero da indicare nella voce del passivo di stato patrimoniale "110. Riserve tecniche", trovano rappresentazione nella voce "70. Passività associate ad attività in via di dismissione" a seguito dell'iscrizione delle attività e passività di Banco BPM Assicurazioni oggetto di cessione in base a quanto previsto dall'IFRS 5. Per maggiori dettagli si veda il paragrafo "Riorganizzazione e Partnership nel comparto bancassurance per il settore danni/protezione" nella Sezione "5. Altri aspetti".

Riserve tecniche a carico riassicuratori

La voce comprende gli impegni dei riassicuratori derivanti da contratti di riassicurazione disciplinati dal principio contabile IFRS 4. Dette riserve sono determinate in coerenza degli importi delle riserve tecniche del lavoro diretto, come in precedenza illustrato, sulla base dei trattati di riassicurazione in essere alla data di valutazione.

Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa

In linea con le disposizioni previste nella Circolare di Banca d'Italia n. 262 nella voce in oggetto figurano: la variazione netta delle riserve tecniche, il costo dei sinistri di competenza pagato nell'esercizio, nonché gli altri proventi ed oneri della gestione assicurativa. Detti importi sono rappresentati al netto delle quote a carico dei riassicuratori.

Prodotti di natura finanziaria

I prodotti di natura finanziaria che non presentano un rischio assicurativo significativo e non prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili (non rappresentando quindi polizze collegate a gestioni separate) sono contabilizzati in base all'IFRS 9 e classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie valutate al fair value", in base alla cosiddetta "Fair Value Option". Per il Gruppo tali prodotti sono sostanzialmente riconducibili alle polizze unit linked.

Per i prodotti in esame, il conto economico non riflette i premi, ma le componenti di ricavo (caricamenti e commissioni), e di costo (provvigioni e altri oneri) sulla base della disciplina stabilita dai principi IFRS 9 e IFRS 15. In particolare, i ricavi ed i costi relativi ai prodotti in esame possono essere riconducibili alle attività svolte nella fase di origination, da imputare a conto economico al momento dell'emissione del prodotto, o nella fase di gestione degli investimenti, da ripartire lungo la vita del prodotto, in funzione della fornitura del servizio. Nel conto economico, figurano inoltre i costi ed i ricavi conseguenti alle variazioni di fair value delle passività correlate ai prodotti in esame.

Per tali prodotti, gli stanziamenti effettuati a fronte dei pagamenti di capitale (ad esempio per scadenze, riscatti, rendite) e per i quali il diritto al pagamento è già maturato alla chiusura del bilancio/situazione infrannuale sono esposti nella voce del passivo di stato patrimoniale "80. Altre passività".

16 - Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, i conti correnti ed i depositi "a vista" verso le Banche Centrali, ad eccezione della riserva obbligatoria, nonché i crediti "a vista" verso le banche. In quest'ultima definizione rientrano le disponibilità che possono essere ritirate in qualsiasi momento senza preavviso o con un preavviso di 24 ore o di un giorno lavorativo.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie e delle passività finanziarie oggetto di copertura generica

Nelle presenti voci figurano rispettivamente le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica ("macrohedging") dal rischio di tasso di interesse, in base al rispettivo saldo, sia esso positivo (voce "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica") che negativo (voce "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica"), la cui contropartita economica è rappresentata dalla voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", così come per le coperture specifiche di fair value.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "110. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

  • benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;
  • benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come ad esempio trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

Tipologie dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

I benefici in oggetto comprendono il Fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e i Fondi di quiescenza e sono distinti nelle due categorie di "piani a prestazioni definite" e "piani a contributi definiti", in base alle caratteristiche degli stessi piani.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società.

Con riferimento al Fondo di trattamento di fine rapporto, a seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D. Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile. In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita"; l'onere è infatti limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale. Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

Valutazione dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro rappresentati da piani a benefici definiti

Per i piani a prestazioni definite la passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio. Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato dal fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate, a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata o a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto. Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva".

La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nel dettaglio, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

Valutazione dei benefici a lungo termine

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura di investimenti esteri, alla copertura dei flussi finanziari, alle differenze di cambio da conversione, alle attività materiali, alla quota parte delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività del Gruppo al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

Tali strumenti, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nella voce "140. Strumenti di capitale" per un ammontare pari al corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa al netto della relativa fiscalità.

Le eventuali cedole corrisposte, al netto della relativa fiscalità, sono portate in riduzione della voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate.

In presenza di estinzione o di riacquisto, la differenza tra corrispettivo pagato ed il valore di bilancio di tali strumenti di capitale è rilevata a patrimonio netto nella voce "150. Riserve".

Capitale e azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalle società del Gruppo. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione. Eventuali acconti sui dividendi erogati ai soci sono rilevati nella voce del passivo dello stato patrimoniale "Acconti su dividendi" con il segno negativo.

Patrimonio di pertinenza di terzi

La voce rappresenta la frazione calcolata in base agli "equity ratios" del patrimonio netto consolidato attribuibile ad azioni di pertinenza dei soci di minoranza. L'importo è calcolato al netto delle eventuali azioni proprie riacquistate dalle imprese consolidate.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi e dei costi

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");
  • riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso, o
  • nel corso del tempo, a mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso.

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito.

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, a fronte del ricavo riconosciuto a conto economico si rende necessario rilevare una passività, da stimare in funzione dei previsti futuri rimborsi (cosiddetta "refund liability"). La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati nel conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

  • gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In quest'ultimo caso, eventuali costi e proventi marginali, ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (Fair value Option) che generano interessi;
    • connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione e ne matura il diritto a ricevere il relativo pagamento;
  • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value degli strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico, in sede di rilevazione dell'operazione, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento stesso, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure

attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento;

• gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ai fini contabili, ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano come piani "equity settled", da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute.

In considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione.

I piani di incentivazione del personale basati su azioni proprie vengono quindi rilevati a conto economico (voce "190. a) Spese per il personale") in contropartita di un corrispondente incremento del patrimonio netto (voce "150. Riserve"), sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione ed in funzione del criterio di competenza della prestazione lavorativa fornita.

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo, come corrispettivo della prestazione resa, lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Per le società controllate, i piani di incentivo basati sulle azioni della Capogruppo, e non su azioni proprie, si configurano come piani "cash settled". Ai sensi dell'IFRS 2, nei rispettivi bilanci d'impresa, il costo di competenza viene quindi rilevato tra le spese per il personale in contropartita di un incremento della voce del passivo "Fondi per rischi ed oneri". Nell'ottica del bilancio consolidato tali piani, essendo regolati tramite le azioni della Capogruppo, trovano invece rappresentazione come piani "equity settled" in base al trattamento in precedenza illustrato.

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali il Gruppo vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali il Gruppo acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"), a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle sopra menzionate operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "40. Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "50. Commissioni passive".

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

• abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;

• intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione, che rispettano i requisiti in precedenza illustrati, la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:

  • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
  • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
  • le garanzie reali ad esse connesse.

Cartolarizzazioni tradizionali – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, è tale da comportarne la cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di rischi e benefici, le attività cedute vengono cancellate qualora il Gruppo non mantenga alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora ricorrano tali circostanze, la differenza tra il valore di carico delle attività cedute ed il corrispettivo ricevuto, incluse le nuove attività acquisite, è oggetto di rilevazione come utili o perdite di conto economico.

Diversamente, non si procede ad alcuna derecognition dal bilancio qualora il Gruppo abbia mantenuto i rischi ed i benefici associati al portafoglio cartolarizzato, ancorché ceduto pro-soluto, per il tramite, ad esempio, della sottoscrizione integrale della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio separato della Banca originator i crediti ceduti devono continuare a rimanere iscritti in bilancio come "Attività cedute e non cancellate", mentre il corrispettivo incassato dalla cessione deve essere rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla Banca stessa. Nel bilancio consolidato, il consolidamento della società veicolo e del relativo patrimonio della cartolarizzazione, qualora siano rispettati i requisiti del controllo previsti dal principio IFRS 10, ha come principale effetto che, nella situazione patrimoniale consolidata, figureranno i titoli emessi dal veicolo e sottoscritti da entità non appartenenti al Gruppo.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Cartolarizzazioni sintetiche

Nelle operazioni di cartolarizzazione sintetica il Gruppo, attraverso la stipula di un contratto di garanzia finanziaria, acquista protezione sul rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale mantiene la piena titolarità.

Pertanto, le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno l'obiettivo di liberare capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante l'operazione (Significant Risk Transfer – "SRT"), che viene trasferito ad una controparte esterna senza comportare la derecognition degli assets.

Il SRT deve essere costantemente monitorato anche nel corso della vita dell'operazione, al fine di verificare che siano rispettati i criteri previsti dalla normativa che prevede che l'Originator trattenga (Retention) una quota dell'interesse economico netto pari ad almeno il 5% del valore nominale del portafoglio cartolarizzato.

Le operazioni sono strutturate in diverse tranche (Junior, Mezzanine e Senior) in funzione della rischiosità del portafoglio.

Per quanto attiene al trattamento contabile, le operazioni di cartolarizzazione sintetica si configurano come garanzie finanziarie ricevute nelle quali il Gruppo si pone esclusivamente dal lato dell'acquirente di protezione dal rischio credito.

Il premio pagato dal Gruppo all'Investitore per la protezione dal rischio di credito è iscritto nella voce di conto economico "50. Commissioni passive". L'escussione della garanzia finanziaria ricevuta dall'Investitore al manifestarsi delle condizioni stabilite contrattualmente (c.d. credit event) e riferite ai finanziamenti oggetto di cartolarizzazione concorre alla complessiva determinazione della voce di conto economico "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio credito".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Leasing

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto di utilizzare un bene identificato (c.d. ROU - "Right Of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che il bene sia identificato, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo dello stesso e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Contabilizzazione nel bilancio del locatario

Qualora il Gruppo agisca nella veste di locatario, il modello contabile IFRS 16 prevede la rilevazione nella situazione patrimoniale di una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Nel dettaglio, la data di rilevazione iniziale dell'attività e della passività nella situazione patrimoniale della società corrisponde alla data di decorrenza del contratto, ovvero alla data in cui l'attività viene resa disponibile al locatario.

A tale data il locatario rileva:

  • tra le "Attività materiali", l'attività per il diritto d'uso, determinata dalla somma dei seguenti valori:
    • valore attuale dei pagamenti futuri (valore della passività iscritta);
    • costi diretti iniziali (come ad esempio i costi per agenti);
    • canoni di leasing pagati in anticipo (maxicanone);
    • stima di eventuali costi per la rimozione e il ripristino, rilevati in ottemperanza allo IAS 37;
    • al netto di eventuali incentivi al leasing ricevuti dal locatore;
  • tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", la passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse marginale ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto. Tale tasso è stato identificato in quello utilizzato ai fini gestionali ed esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured, considerato nello scaglione temporale in cui ricade la scadenza del contratto.

Nell'identificare un contratto di leasing, il Gruppo Banco BPM si avvale della facoltà concessa dall'IFRS 16 di non considerare i contratti "short term", ossia quelli aventi una scadenza inferiore ai 12 mesi, e quelli "low value" ossia aventi un valore dei beni a nuovo inferiore a 5.000 euro. Tale facoltà può essere fatta valere contratto per contratto; in tal caso, i costi dei canoni vengono registrati direttamente a conto economico al momento della maturazione.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui il Gruppo non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, vengono considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro esercizio da parte del Gruppo, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo il Gruppo considera la durata iniziale del contratto di affitto (es. durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (es. successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto. Inoltre si assume che il contratto di leasing venga rinnovato nel successivo periodo qualora nei 18 mesi antecedenti la scadenza del primo periodo o del successivo rinnovo il locatario non abbia dato disdetta al locatore.

Successivamente all'iscrizione:

  • il diritto d'uso deve essere valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento ed eventuale impairment lungo la durata del contratto o la vita utile del bene;
  • la passività viene valutata al costo ammortizzato, ovvero viene incrementata a seguito della maturazione degli interessi passivi e progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni.

In caso di modifica nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata, in contropartita all'attività per diritto d'uso. La modifica può determinare l'iscrizione di un leasing separato (se aumenta l'oggetto del contratto in essere) oppure la modifica del contratto esistente (cosiddetta "lease modification"). In presenza di una "lease modification" si rende necessario rilevare la variazione del debito per leasing alla data di efficacia della modifica, in contropartita dell'attività relativa al diritto d'uso, ad eccezione degli utili e delle perdite derivanti dalla cancellazione (parziale o totale) della locazione che confluiscono a conto economico.

Contabilizzazione nel bilancio del locatore

Qualora il Gruppo agisca in qualità di locatore, il modello contabile IFRS 16 prevede che sia necessario distinguere se trattasi di beni concessi in leasing finanziario piuttosto che di beni concessi in leasing operativo, in funzione del diverso trattamento contabile applicabile alle due fattispecie.

In dettaglio, un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front" non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "up-front" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al punto "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della presente parte A.2.

Per le operazioni di leasing operativo, nel bilancio del locatore continuano a figurare i beni di proprietà concessi in leasing ed i canoni di locazione sono iscritti a conto economico come ricavi. A livello di Gruppo la fattispecie è riconducibile agli immobili di proprietà concessi in affitto; in tal caso detti immobili continuano ad essere rilevati tra le "Attività materiali a scopo di investimento", in base al relativo criterio di valutazione (fair value). Nel conto economico i proventi derivanti dalla locazione dei suddetti attivi confluiscono nella voce degli "altri proventi di gestione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito della parte "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nella parte "16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Come rappresentato nella parte "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'operazione di aggregazione aziendale si configura come il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente).

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 "Aggregazioni aziendali" nel bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tali casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione della data di acquisizione; (iii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iv) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione della data di acquisizione

L'acquisizione deve essere contabilizzata alla data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa e/o sulle attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio la data dello scambio coincide con la data di acquisizione, a meno di accordi tra le parti che comportino un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito.

Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi contabili IAS 32 e IFRS 9.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione:

  • delle imposte sul reddito;
  • delle passività relative ai benefici ai dipendenti;
  • delle attività derivanti da indennizzi;
  • dei diritti riacquisiti;
  • delle operazioni con pagamento basato su azioni;
  • delle attività possedute per la vendita

per i quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi, cosiddette "step acquisition"), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico o nelle altre componenti reddituali del prospetto della redditività complessiva, come appropriato. In maggior dettaglio, qualunque variazione di valore dell'interessenza azionaria già detenuta rilevata in contropartita delle riserve da valutazione deve essere riconosciuta nel prospetto della redditività complessiva o nel conto economico, in base al medesimo trattamento che sarebbe stato perseguito in caso di cessione diretta dell'investimento.

Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • il costo dell'aggregazione;
    • l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
    • il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente; ed
  • il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'eventuale differenza negativa deve essere rilevata nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli importi in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come ad esempio le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse

dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Business Combinations Under Common Control

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzativa, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo. Tali operazioni ("business combinations under common control") sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, vengono contabilizzate facendo riferimento ai documenti interpretativi/orientamenti preliminari di Assirevi, ovvero in continuità di valori dell'entità acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri; in particolare i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - nonché le esposizioni fuori bilancio rappresentate dagli impegni ad erogare fondi e dalle garanzie rilasciate - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses").

Aspetti generali del modello di impairment

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

  • Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito (SICR) rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime).

Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired"), per la quale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate".

Per il Gruppo Banco BPM, il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalla normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in

termini di evidenze obiettive di impairment. Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla Banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per il Gruppo Banco BPM le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato). Per le esposizioni con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing, ed in particolare tra le esposizioni dello "Stage 2", può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazioni concesse per motivi commerciali.

Perdite di valore su strumenti finanziari performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate deteriorate come in precedenza definite, si rende necessario valutare, a ciascuna reporting date, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR – "Significant Increase in Credit Risk"), tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Più in dettaglio, al fine di accertare l'esistenza di un significativo deterioramento della qualità creditizia ed il conseguente passaggio dello strumento finanziario dallo Stage 1 allo Stage 2, il Gruppo Banco BPM ha individuato i seguenti criteri ("Stage Assignment"):

  • criteri quantitativi relativi, basati su osservazioni statistiche o su variazioni della PD oltre una determinata soglia considerata come un indicatore di backstop, ritenute espressione di intervenuto significativo incremento del rischio di credito nel tempo;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito;
  • backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie.

Una volta definita l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio, le perdite attese (ECL) vengono determinate, attribuendo alla singola operazione o tranche di titolo, i seguenti parametri di rischio:

  • PD (Probabilità di Default): rappresenta la probabilità che un'esposizione performing possa migrare nello status di deteriorato, nell'orizzonte temporale di un anno. Tale fattore viene quantificato attraverso i modelli di rating interno dell'esposizione o sulla base di dati medi di segmento/portafoglio;
  • LGD (Loss Given Default): trattasi della percentuale di perdita in caso default, quantificata sull'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulla base delle pratiche deteriorate;
  • EAD (Exposure At Default), ossia l'esposizione al momento del default.

Le rettifiche di valore per perdite attese sono quindi quantificate come prodotto tra i parametri di PD, LGD ed EAD. I modelli utilizzati per la stima di tali parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini regolamentari, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità tra la normativa contabile e quella prudenziale.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di calcolo dei parametri di rischio, agli scenari previsionali macroeconomici e alle relative probabilità di accadimento, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Perdite di valore su strumenti finanziari deteriorati

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario o una sua ragionevole approssimazione laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile. I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenuto conto del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo "forfettario", da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria è rappresentato:

  • dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 milione;
  • dal complesso delle esposizioni "past due" deteriorate a prescindere dalla soglia di rilevanza dell'esposizione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche del Gruppo, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

La metodologia di calcolo "forfettaria" prevede approcci di valutazione differenziati in funzione dello stato di rischio della controparte al momento della quantificazione (Sofferenza, Inadempienza Probabile, Past Due), della tipologia di esposizione (Secured, Unsecured), della presenza di garanzie diverse da quelle ipotecarie (fidejussioni, pegni, confidi). Nel dettaglio, per le esposizioni Secured la valutazione si basa sulla valorizzazione dei beni sottostanti (collateral), mentre per quelle Unsecured la previsione di perdita è definita come complemento rispetto alle curve di recupero basate sull'osservazione delle serie storiche interne, tenuto conto di eventuali elementi mitiganti derivanti dalla presenza di altre garanzie. In aggiunta, ai fini della previsione di perdita si considera il cosiddetto "time value", ossia il tempo stimato per il recupero del credito differenziato in funzione del vintage nonché la probabilità di passaggio allo stato di sofferenza (Danger Rate) per le esposizioni classificate ad Inadempienza probabile.

In funzione dello status di deterioramento e della tipologia di esposizione, la determinazione del valore di recupero viene effettuata prendendo come riferimento un approccio "going concern" piuttosto che "gone concern".

L'approccio going concern trova applicazione qualora si ritenga che l'attività operativa del debitore possa continuare a generare, in un futuro prevedibile, flussi di cassa da utilizzare per il pagamento dei debiti finanziari verso tutti i creditori, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'approccio in esame prevede, quale fonte di rimborso, la redditività disponibile proveniente dall'attività operativa del cliente o da altre fonti finanziarie, nonché il

corrispettivo stimato derivante dall'escussione delle eventuali garanzie reali o personali (per la quota parte non coperta dalla redditività disponibile). La valutazione della redditività disponibile deve essere condotta in modo prudenziale mediante analisi differenti in funzione della tipologia di clientela e dei dati acquisiti dalla stessa.

L'approccio gone concern viene utilizzato qualora si riscontri o si profili la cessazione dell'attività operativa del cliente e prevede, quale principale fonte di rimborso, il corrispettivo derivante dell'escussione delle garanzie reali (pegno o ipoteca), come avviene per tutte le esposizioni classificate nello status di sofferenza. In aggiunta, devono essere valutati i possibili flussi di rimborso rivenienti da beni aggredibili di proprietà del soggetto debitore o degli eventuali garanti fideiussori.

In coerenza con gli obiettivi di cessione delle esposizioni creditizie deteriorate, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni include elementi forward looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL del Gruppo preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni. A partire dall'esercizio 2020, gli obiettivi di cessione, in precedenza riferiti alle sole esposizioni a sofferenza, hanno interessato anche portafogli di esposizioni classificate nello status di inadempienza probabile.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG1 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In coerenza con gli obiettivi di cessione, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni del Gruppo classificate nello status di sofferenza o di inadempienza probabile sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

  • la prima, determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dal Gruppo in precedenza illustrate (scenario work out);
  • la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che il Gruppo si aspetta di ricevere nei due suddetti scenari. Le perdite attese sono quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

La metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

  • la segmentazione del portafoglio in differenti cluster ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del portafoglio, in funzione dello status (sofferenze o inadempienze probabili), della data di ingresso tra le esposizioni deteriorate (vintage), dell'ammontare delle esposizioni, dell'esistenza di vendite programmate;
  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

1 Trattasi dell'IFRS Transition Resource Group for impairment of financial instruments, ossia gruppo di lavoro istituito con l'obiettivo di supportare l'implementazione di alcune tematiche relative al nuovo modello di impairment IFRS 9.

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti classificati come sofferenza o inadempienza probabile del Gruppo in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (vintage, ammontare delle esposizioni).

L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione. In altre parole, le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari allo 0%, per quelle posizioni che si ritiene di escludere dalla vendita per le loro caratteristiche intrinseche, fino ad un massimo dell'85%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti (vendite programmate). Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della Banca.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato. In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario workout; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere.

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione, a cui è assegnata una probabilità del 100% ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia classificata nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" risulti essere deteriorata, la stessa si qualifica come "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI – Purchase or Originated Credit Impaired").

Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale. Tali attività sono inizialmente iscritte nello Stage 3, con possibilità di riclassificarle nello Stage 2, pertanto sulle stesse andrà rilevata una perdita attesa con modello di impairment basato su ECL lifetime.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

Per il Gruppo Banco BPM l'unica fattispecie riconducibile ai POCI è quella derivante dalle operazioni di aggregazione aziendale; al di fuori di tale circostanza, il Gruppo Banco BPM non ha, infatti, acquistato o originato alcuna esposizione considerata come deteriorata.

Con riferimento ai crediti deteriorati acquistati nell'ambito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano si precisa che il rispetto del trattamento contabile sopra illustrato è stato ottenuto sotto il profilo sostanziale attraverso la contabilizzazione negli interessi attivi, pro-rata temporis, dell'effetto reversal dei minori valori attribuiti ai crediti deteriorati in sede di Purchase Price Allocation. Tale approccio è ritenuto una ragionevole approssimazione del "credit-adjusted effective interest rate", in quanto il tasso di interesse contrattuale è, di fatto, integrato dal maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai crediti acquisiti.

Rinegoziazioni

In presenza di una rinegoziazione di un'attività finanziaria, ossia quando le condizioni contrattuali originarie sono modificate per volontà delle parti, occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno.

In presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali, sia nel caso in cui la rinegoziazione venga formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia nel caso in cui la rinegoziazione preveda una modifica di un contratto esistente. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali la modifica della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; o
  • sono effettuate nei confronti della clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si deve precisare che qualora la Banca non conceda una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per la Banca dei flussi di ricavi previsti dal contratto rinegoziato; in altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per la Banca non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela.

In caso contrario, ossia in presenza di modifiche non sostanziali, le esposizioni rinegoziate non saranno oggetto di cancellazione contabile. Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance), riconducibili al tentativo della Banca di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dalla Banca. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali, in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato. Per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali e riconducibili a difficoltà finanziarie del debitore, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo, come sopra determinato, ed il maggior valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata come perdita nel conto economico (voce 140 "Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni" cosiddetto "modification accounting"). Per le esposizioni deteriorate, eventuali misure di rinegoziazione rappresentate da stralci dell'esposizione lorda trovano rappresentazione nella voce di conto economico "130. Rettifiche / Riprese di valore nette per rischio di credito".

Passività finanziarie designate al fair value

Per il Gruppo Banco BPM, le passività finanziarie designate al fair value sono riconducibili a talune emissioni di prestiti obbligazionari e di certificates, come di seguito illustrato in dettaglio, con particolare riferimento alle motivazioni richieste dal principio IFRS 9 per la classificazione nel portafoglio delle passività in esame.

Emissioni di prestiti obbligazionari

Ai fini della raccolta, la Capogruppo emette diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili).

I rischi conseguenti alle suddette emissioni sono oggetto di copertura da parte del Gruppo, nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, mediante la stipula di contratti derivati.

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "4. Operazioni di copertura".

Per altri contratti invece, la cui relazione di copertura non è qualificata secondo le regole contabili dell'Hedge Accounting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, tra la passività finanziaria e l'operazione a copertura, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata dal Gruppo designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale. L'adozione della Fair Value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui il Gruppo realizza le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair Value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei prestiti obbligazionari emessi e dei correlati derivati di copertura gestionale si fa presente che:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione". I correlati effetti economici, valutativi e realizzativi, sono iscritti nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, tra gli "interessi attivi" o tra gli "interessi passivi", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair Value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value".

Emissioni di certificates

I certificates sono strumenti derivati cartolarizzati emessi dal Gruppo e negoziati su sistemi multilaterali di negoziazione che replicano, con o senza effetto leva, l'andamento della/e attività sottostanti. Tali prodotti possono prevedere una protezione dell'ammontare sottoscritto dal cliente o di una quota dello stesso in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Da un punto di vista sostanziale, i certificates possono essere definiti come combinazioni di strategie di strumenti derivati o di attività finanziarie di base e derivati, grazie alle quali è possibile generare strumenti finanziari aventi caratteristiche proprie, sostanzialmente diverse rispetto a quelle delle attività da cui originano. Nel dettaglio, i certificates possono essere ricondotti nelle seguenti due tipologie di strumenti:

• "certificates a incondizionatamente capitale protetto": trattasi di quei prodotti che prevedono una garanzia incondizionata superiore al 50% del capitale inizialmente investito. Ai fini contabili, detti strumenti sono

considerati "titoli strutturati", data la preponderanza della componente garantita rispetto a quella variabile determinata dall'andamento del sottostante del certificate. In funzione delle modalità di gestione dei prodotti in esame, a livello di Gruppo, i portafogli contabili ammissibili sono quelle delle "Passività finanziarie designate al fair value", come di seguito illustrato, piuttosto che quello delle "Passività detenute per la negoziazione" qualora attivamente gestiti nell'ambito di un complessivo portafoglio di trading finalizzato a realizzare un profitto di breve periodo;

• "altri certificates": trattasi di quei prodotti senza alcuna protezione, con protezione condizionata, o con protezione incondizionata del capitale iniziale in misura pari o inferiore al 50%. Per tali prodotti il valore dipende esclusivamente o in modo prevalente dall'andamento del parametro a cui lo stesso è indicizzato. Per tale motivo gli stessi sono classificati come "strumenti finanziari derivati", ed in particolare tra le opzioni emesse. Per tali strumenti l'unico portafoglio contabile ammissibile è quello delle "Passività finanziarie di negoziazione".

Ciò premesso, a partire dal mese di giugno 2020, la Capogruppo Banco BPM ha iniziato ad emettere certificates a capitale incondizionatamente protetto, principalmente con finalità di raccolta e classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie designate al fair value". La suddetta classificazione è motivata dalla presenza di derivati impliciti che, in assenza del ricorso alla fair value option, dovrebbero essere oggetto di scorporo dallo strumento ospite, in quanto in grado di modificare significativamente i flussi finanziari del contratto. In tal caso, la valutazione a fair value dell'intero contratto, ossia dell'intero certificate, sarebbe meno onerosa rispetto alla valutazione separata dello strumento ospite e dei correlati derivati impliciti.

In aggiunta, tale classificazione consente di perseguire un "natural hedge" rispetto ai derivati di copertura gestionale che, a livello di Gruppo, risultano stipulati secondo un approccio di "massa" con l'obiettivo di coprire la complessiva esposizione del Gruppo.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei certificates rilevati tra le "Passività finanziarie designate al fair value" e dei correlati strumenti di copertura gestionale si rappresenta che:

  • l'intera marginalità per il Gruppo correlata alle emissioni in esame è inclusa nella voce "110. Risultato netto delle passività finanziarie valutate al fair value. Detta voce include altresì gli effetti valutativi correlati alla misurazione del fair value - conseguenti alla variazione nei parametri di mercato a cui il certificate è indicizzato fatta eccezione alle variazioni del proprio merito creditizio - nonché i differenziali pagati alla clientela, periodicamente o a scadenza. Gli effetti riconducibili alle variazioni del proprio merito creditizio sono rilevati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggiore dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value";
  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione". Le minusvalenze e le plusvalenze da valutazione, nonché gli effetti realizzati inclusi eventuali differenziali incassati e pagati trovano riconoscimento nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Fair value e modalità di determinazione degli effetti correlati al proprio merito creditizio

Per le emissioni di obbligazioni e di certificates, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili.

In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori reputati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio.

In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei Credit Default Swap a nome Banco BPM a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui è soggetta l'emissione, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo. Per l'illustrazione degli effetti

cumulativi relativi alla variazione del merito creditizio del Gruppo delle emissioni in esame si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value" della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota integrativa.

La medesima metodologia è applicata per la determinazione degli effetti riconducibili alla variazione del proprio merito creditizio per i certificates classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie di negoziazione"; per l'informativa quantitativa dei predetti effetti si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Passività finanziarie di negoziazione" della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale", nonché nel paragrafo "A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value" contenuto nella successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value" della presente Nota integrativa.

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Alla data di bilancio, non si rilevano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie che ne richiedano l'informativa prevista dal principio IFRS 7.

A tal proposito si deve infatti precisare che nel corso dell'esercizio 2022, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" del Gruppo Banco BPM, ossia delle modalità con le quali il Gruppo gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificatamente riferito alle stime circa i possibili flussi di cassa futuri elaborati dalla singola entità; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Gruppo si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, il Gruppo utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettive e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

    1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;
    1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC e da pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo") qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • quote di OICR, non quotati su mercati attivi, caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità. Le suddette quote sono valorizzate sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV può essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione delle attività sottostanti il fondo stesso;

  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione delle previsioni di recupero (cosiddetto "recovery rate"), non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati, in funzione dello status della controparte, ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo del "Comparable Approach" o del "Model Valuation", come descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario.

Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. Le fonti informative da cui attingere lo spread ritenuto espressivo del rischio emittente, in ordine gerarchico, sono le seguenti: i) curva di "credit spread cash" ricavata dai prezzi dei titoli dello stesso emittente, caratterizzati dalla medesima seniority e divisa, quotati su mercati considerati attivi; (ii) curva "Credit Default Swap" dell'emittente a parità di seniority; (iii) curva di credit spread di titoli di debito quotati su mercati attivi relativa ad emittente "comparable"; (iv) curve credit spread cash di rating/settore; (v) curva di credit default swap settoriali.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche.

Nel seguito viene fornita illustrazione delle tecniche utilizzate per la determinazione del fair value:

  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI per la presenza di clausole contrattuali originariamente previste nel contratto, il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;
  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI a seguito di modifiche contrattuali riconducibili ad accordi di ristrutturazione (trattasi nella specie di esposizioni forborne) la misurazione del fair value prende come riferimento iniziale le previsioni dei flussi di cassa espresse dal gestore, in linea con la

metodologia utilizzata per la determinazione dell'impairment dei finanziamenti al costo ammortizzato. Detti flussi sono oggetto di rettifica per tenere conto della probabilità o meno di successo della misura di forbearance accordata alla controparte e delle spese di legali e di gestione considerate upfront nell'ottica del potenziale acquirente. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati sulla base di tassi di interesse, desunti facendo affidamento a quelli osservati sul mercato considerati, per quanto possibile, omogenei rispetto alle attività da valutare.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati

Sono, di regola, valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione, a meno di ritenere che detto NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge.

Contratti di pronto contro termine su titoli di debito ("Bond Repo")

Il fair value è ottenuto attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate).

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. Il riferimento al tasso risk free, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, è identificato nella curva OIS ("Overnight Indexed Swap").

Nel dettaglio, per gli strumenti non opzionali (come ad esempio, interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap) le tecniche valutative adottate appartengono alla categoria dei "discounted cash flow models", basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa certi o tendenziali.

Per gli strumenti di natura opzionale, vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White. In particolare:

  • per le opzioni "plain vanilla", le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);
  • per le opzioni più complesse (esempio, opzioni esotiche, opzioni con barriera, opzioni autocallable) le metodologie più utilizzate, sempre nell'ambito risk-neutral, si basano sulle simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante. Il prezzo del derivato è quindi ottenuto come media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value sono considerati alcuni "fair value adjustments", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazione, oppure nel caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di possibile default della controparte; in tal caso l'"aggiustamento" è denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk"), allo scopo di determinare il Debt Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito, nella valutazione al fair value di una passività finanziaria, è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 (cosiddetto "non-performance risk").

I correttivi CVA/DVA sono determinati per ogni singola entità giuridica appartenente al Gruppo, in funzione dell'esposizione futura attesa degli strumenti derivati, delle probabilità di default delle parti (parametro PD ossia "Probability of Default") e delle relative perdite attese (parametro LGD ossia "Loss Given Default"). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza di accordi di compensazione o garanzie sottostanti ("netting e collateral agreement"), in grado di mitigare il rischio di controparte. In particolare, i contratti di "Credit Support Annex" (CSA) negoziati con le controparti per l'operatività in derivati disciplinano le modalità di regolamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market.

Nella stima delle PD, si è massimizzato il ricorso ai parametri osservabili sul mercato facendo, ad esempio, riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap, laddove disponibili, rispetto a parametri interni.

Al riguardo si segnala che nel corso dell'esercizio 2022 sono stati introdotti alcuni affinamenti nella metodologia di determinazione dell'esposizione futura attesa, che rappresenta la base di calcolo dei correttivi CVA/DVA, ricorrendo ad un approccio simulativo di tipo Monte-Carlo, in linea con le best practice di mercato. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "A.4.5 Gerarchia del fair value".

Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere presso il Gruppo con evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input.

Categoria di
derivati
Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Swap Discounted cash flow e Libor Convexity
adjustment
Cap - Floor Bachelier - analitico
Swaption europee Bachelier - analitico
Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
albero trinomiale
CMS spread option Bachelier - analitico Curve dei tassi d'interesse, volatilità
Derivati finanziari
su tassi di interesse
CMS cap/floor/swap Bachelier e Cms Convexity adjustment
(Hagan)
tassi di interesse, correlazione dei
tassi di interesse
FRA Discounted cash flow – analitico
Interest Rate Futures Analitico con Convexity adjustment
Hull-White a un fattore
Bond Option Black - analitico
Bond Futures e Bond Repo Discounted Cash Flow Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Derivati su tassi di
inflazione
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi
di inflazione, volatilità/correlazioni
tassi di interesse/inflazione calibrati
sulla base dei prezzi di mercato
Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Opzioni americane single asset Black and Scholes – albero binomiale
(equity) – albero trinomiale (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni europee su indice a
volatilità controllata
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, tassi repo
Derivati su azioni/ Opzioni su indice a volatilità
controllata rappresentativo di un
portafoglio di investimento
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo con Jumps
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, prezzi di mercato di Crash Put
indici azionari /
cambi
Opzioni esotiche su basket
equity
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
Opzioni con barriera americana
su basket equity
Local volatility – Monte Carlo d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
Opzioni autocallable su basket
equity
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo
repo, curva di credito retail
Opzioni autocallable su cambio Local volatility – Monte Carlo Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Dividend Swap e Total Return
Swap
Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata dal Gruppo. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Quest'ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: Tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un processo interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o

essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione da parte di appositi Comitati interni al Gruppo. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso presso il Gruppo, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per il Gruppo Banco BPM le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Il fair value degli immobili, siano essi detenuti a uso funzionale o a scopo di investimento, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di indipendenti società qualificate ed operanti nel ramo specifico, in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation1 . Tali standard garantiscono che:

  • il fair value venga determinato coerentemente alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, in quanto coerente con la nozione di "valore di mercato" definito come "l'ammontare stimato a cui un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni";
  • i periti presentino dei requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

Per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 5 milioni, la perizia è di tipo "full", ossia condotta mediante un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile. Per i restanti immobili è invece possibile ricorrere ad una perizia di tipo "desktop", ossia basata sull'esame della documentazione, senza alcuna ispezione fisica dell'immobile da parte del valutatore. Con riferimento alla periodicità di aggiornamento delle perizie, la policy di Gruppo prevede che:

  • per gli immobili a scopo di investimento sia necessario effettuare un aggiornamento annuo, a meno di evidenze che rendano necessaria una revisione anticipata, tenuto conto che il criterio di misurazione di tali cespiti è il fair value;
  • per gli immobili ad uso funzionale sia possibile richiedere un aggiornamento superiore all'anno, da definire in funzione delle specificità dell'immobile (quali, a titolo di esempio, la rilevanza, l'ubicazione) e delle variazioni intervenute nel mercato immobiliare, sulla base di un'analisi di scenario, con l'obiettivo di assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio.

Le metodologie utilizzate per la determinazione del fair value possono basarsi sul metodo finanziario reddituale (Discounted Cash Flows), sul metodo comparativo di mercato, sul metodo della trasformazione, in funzione delle caratteristiche dell'immobile oggetto di valutazione.

Da ultimo si deve precisare che, in base al principio contabile IFRS 13, vi è la presunzione che l'attuale uso dell'attività rappresenti il massimo e migliore utilizzo della stessa, a meno che il mercato o altri fattori siano tali da suggerire che i partecipanti del mercato possano impiegare l'attività in modo diverso, al fine di massimizzarne il relativo valore (cosiddetto "highest and best use"). In linea con tale disposizione, l'approccio valutativo è stato

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

quindi definito sulla base della destinazione d'uso corrente degli immobili, nella presunzione che rappresenti il massimo ed il migliore utilizzo, e considerando, in limitati casi, eventuali usi alternativi. In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso strumentale la valutazione è stata condotta nella prospettiva di continuità di utilizzo degli stessi, ossia assumendo che il Gruppo continui ad occupare l'immobile sulla base di un canone di locazione allineato alle condizioni di mercato per un prevedibile futuro. Per taluni investimenti immobiliari la determinazione del fair value può invece aver tenuto conto della potenziale "riqualificazione" dell'attuale destinazione dell'immobile, qualora ritenuto che i partecipanti al mercato siano in grado di apprezzare le potenzialità correlate allo sviluppo futuro dell'immobile, ai fini della definizione di un ipotetico prezzo della transazione.

Fair value del patrimonio artistico di pregio

La misurazione al fair value del patrimonio artistico è determinata mediante apposite perizie rilasciate da parte di società qualificate ed indipendenti.

Nella determinazione del valore delle opere sono tenuti in considerazione elementi quali: la qualità stilistica, le dimensioni (in alcuni casi si tratta di opere di valenza museale), lo stato di conservazione, la provenienza, la presenza di una notifica di vincolo da parte dello Stato, le note storico-artistiche proposte nelle schede redatte dagli studiosi incaricati. Più in dettaglio, il valore di riferimento per la valutazione di bilancio è il "valore commerciale o di mercato", ossia la stima del ricavo minimo previsto dalla vendita dell'opera in un ridotto lasso di tempo, ipotizzato in pochi mesi. Ai fini della valutazione di bilancio, non è stato quindi considerato il "valore assicurato", che è normalmente più elevato rispetto al valore commerciale in un range del 20%-30%, in quanto tale configurazione di valore si riferisce ad un'ipotetica opportunità di riacquistare sul mercato un'opera analoga a quella perduta, ad un costo notevolmente più elevato rispetto a quello di vendita.

La policy di Gruppo prevede che l'aggiornamento della perizia possa essere effettuato con cadenza superiore all'anno, da definire in funzione delle caratteristiche dell'opera d'arte e dell'andamento del mercato, tenuto conto dell'obiettivo di assicurare che il valore di bilancio sia una ragionevole approssimazione del valore corrente di mercato.

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare ed artistico

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto dipendente in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività, in relazione alle caratteristiche uniche e distintive dell'oggetto da valutare.

In particolare, la selezione degli input (flussi reddituali, tassi di attualizzazione, valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili) rilevanti ai fini della misurazione del fair value degli immobili risulta influenzata dalle caratteristiche peculiari degli stessi immobili, quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In aggiunta, in presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono rendersi necessari ulteriori correttivi in funzione delle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire.

In linea teorica, vi potrebbero essere circostanze, ritenute del tutto eccezionali, in cui il fair value degli immobili possa considerarsi di livello 2, ossia determinato sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a motivo dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficiente di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Al riguardo si deve segnalare che, alla data di bilancio, il fair value del patrimonio immobiliare ed artistico è interamente classificato in corrispondenza del livello 3.

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

  • per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente finanziamenti rappresentati da mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. Per i suddetti finanziamenti il fair value è interamente classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value;
  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel livello 3 della gerarchia di fair value. Al riguardo si segnala che, in tempi recenti, il mercato italiano degli NPL (Non Performing Loans) ha visto il perfezionamento di significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati. I prezzi delle citate transazioni hanno tuttavia risentito delle peculiari caratteristiche dei crediti ceduti e della variabilità dei rendimenti richiesti dalle controparti acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tali da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento da assumere ai fini dell'informativa di bilancio; per tale motivo, il fair value dei crediti deteriorati è stato posto convenzionalmente pari al valore di bilancio;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente", a cui si fa rinvio anche in relazione all'assegnazione del fair value nella triplice gerarchia di valori;
  • per i crediti e i debiti a vista o a breve termine, il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7. Il relativo fair value, che è convenzionalmente posto pari al valore di bilancio, è ricondotto in corrispondenza del livello 3.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive (livello 3); per tale ragione, il fair value riportato in bilancio, ai soli fini di disclosure, potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Per una disamina delle tecniche, degli input e dei processi di valutazione adottati dal Gruppo per gli strumenti classificati al livello 3 della gerarchia del fair value, si rimanda a quanto riportato nel precedente paragrafo. Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 1.390,4 milioni e sono in prevalenza rappresentati da titoli di capitale, quote di OICR e finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value come di seguito illustrato.

Titoli di capitale e quote di OICR

Gli investimenti in titoli di capitale e in quote di OICR, classificati nel livello 3, ammontano complessivamente a 832,7 milioni (corrispondente al 59,9% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3), come illustrato in maggior dettaglio nel successivo paragrafo "A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value".

Per i suddetti strumenti non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity.

Finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value

Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value, pari a 514,8 milioni (corrispondente al 37% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3).

Per tali strumenti, il fair value risulta influenzato sia dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali che dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione.

In particolare, una variazione in diminuzione dell'1% del tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi previsti, comporterebbe un aumento del Fair value degli strumenti di circa il 5%; mentre una variazione in aumento dell'1%, dello stesso tasso, comporterebbe una diminuzione del Fair value dell'8,2%.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2022 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2022, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Per i contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di Netting, al fine del calcolo del rischio di controparte, il Gruppo si è avvalso della possibilità di misurare l'esposizione a livello netto considerando tutti gli strumenti rientranti nel suddetto accordo, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In presenza di collateral agreement (CSA), l'esposizione associata al singolo derivato viene determinata in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

INFORMATIVA DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

31/12/2022 31/12/2021
Attività/Passività misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico 4.884.588 2.823.048 1.227.859 3.379.057 2.044.482 913.571
a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione 1.721.009 2.786.156 1.332 2.518.850 2.017.586 2.189
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 3.163.579 36.892 1.226.527 860.207 26.896 911.382
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 12.487.636 176.477 162.578 10.312.065 166.209 196.805
3. Derivati di copertura - 1.717.211 - - 127.076 -
4. Attività materiali - - 2.319.802 - - 2.482.871
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 17.372.224 4.716.736 3.710.239 13.691.122 2.337.767 3.593.247
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione 180.938 10.000.754 - 385.882 13.747.049 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - 3.920.223 18.295 - 1.405.190 -
3. Derivati di copertura - 948.424 - - 227.972 -
Totale 180.938 14.869.401 18.295 385.882 15.380.211 -

Legenda: L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 31 dicembre 2022 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati per l'88,2% da strumenti classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", e per l'11,7% da strumenti classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; il residuo è classificato tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 1.390,4 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 194,6 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale o con prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di O.I.C.R. per 638,0 milioni, rappresentate da fondi di private equity, private debt e similari (584,7 milioni), fondi immobiliari (49,8 milioni) e fondi hedge (3,5 milioni); trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. Per maggiori dettagli sulle quote di OICR detenute dalla Capogruppo, in relazione alle operazioni di cessione di credito multioriginator, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa;
  • finanziamenti verso la clientela per 514,8 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale. L'incremento rispetto all'esercizio precedente è dovuto all'

esposizione ceduta non cancellata dal bilancio, per 219,0 milioni, nell'ambito dell'operazione Wolf descritta nella precedente "sezione 5 – Altri aspetti" della "parte A.1 – Parte generale";

  • titoli di debito per 41,8 milioni, principalmente riferiti a titoli strutturati di credito (40,8 milioni);
  • derivati Over the Counter (OTC) per 1,2 milioni per i quali il fair value è stato misurato in via determinante mediante parametri non osservabili o si è fatto affidamento su fonti terze.

Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, escludendo la quota di livello 3 come in precedenza illustrato, gli stessi risultano pressoché interamente classificati in corrispondenza del livello 2, ad eccezione dei derivati quotati esposti nel livello 1, come di seguito dettagliato:

  • nel livello 1 figurano i derivati quotati (futures e opzioni) valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House, per un valore complessivo pari a 134,6 milioni;
  • nel livello 2 sono classificati i derivati Over the Counter (OTC), valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti, per un valore di 4.305,4 milioni.

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 104,1 milioni ed a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 76,8 milioni.

Le restanti passività finanziarie risultano principalmente classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value ed interessano in prevalenza il portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo per 5.527 milioni, ai derivati finanziari e creditizi per 2.670,3 milioni ed alle emissioni di Certificates incondizionatamente garantiti da parte di Banca Akros per 1.803,5 milioni. Nell'ambito delle "Passività finanziarie designate al fair value" di livello 2, figurano principalmente le passività correlate ai prodotti assicurativi di ramo III (polizze unit linked ed index linked), le cui prestazioni sono correlate al valore di indici di mercato ed a quote di fondi di investimento, per 1.441,8 milioni ed i Certificates a capitale incondizionatamente garantito emessi da Banco BPM per un valore di bilancio di 2.467,5 milioni (1.394,4 milioni a dicembre 2021).

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso dell'esercizio 2022 i trasferimenti di importo significativo hanno interessato alcuni titoli del portafoglio delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" trasferiti dal livello 1 al livello 2 per un valore di bilancio di inizio esercizio 2022 pari a 55,3 milioni di Euro, riconducibili per 53,2 milioni di Euro a Certificates di terzi e per 2,1 milioni di Euro ad un numero limitato di obbligazioni. Altri trasferimenti, sempre da livello 1 a livello 2 sono avvenuti per due titoli obbligazionari del portafoglio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per un valore complessivo di 16,7 milioni di Euro.

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debt Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2022 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, diverse dalle emissioni di certificates, per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA) e Debt Valuation Adjustment (DVA)" sono complessivamente positive per 32,8 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 1,7 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 34,5 milioni.

Al 31 dicembre 2021 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 2,7 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (10,0 milioni) e rettifiche positive per DVA (12,7 milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico dell'esercizio 2022 è risultato quindi positivo per 30,1 milioni.

La suddetta evoluzione dei correttivi DVA/CVA è risultata influenzata dalla dinamica dei tassi di interesse, nonché dall'adozione di un approccio più evoluto nel calcolo dei correttivi CVA/DVA a partire dal secondo trimestre del 2022.

Nel dettaglio, l'incremento dei tassi di interesse, intervenuto nel corso dell'esercizio, ha avuto un impatto significativo sul fair value dei derivati e conseguentemente sulla misurazione del rischio di controparte (CVA/DVA), in particolare per i contratti non assistiti da accordi di Credit Support Annex (CSA). Per questi ultimi, infatti, non è presente l'elemento di mitigazione del rischio di controparte rappresentato dallo scambio di collaterale, in funzione della variazione del fair value dei derivati. L'incremento del fair value dei derivati registrato nell'esercizio, ed in particolare di quelli passivi, ha comportato un incremento dei correttivi CVA/DVA, ed in particolare del DVA, con la conseguente rilevazione di un effetto economico per l'esercizio 2022 complessivamente positivo.

Tenuto conto della rilevanza del fenomeno, per quanto sopra illustrato, a partire dal secondo trimestre del 2022, sono stati introdotti alcuni affinamenti nella metodologia di determinazione del rischio di controparte per i derivati non assistiti da CSA, con particolare riferimento alla modalità di calcolo dell'esposizione futura, mediante approcci più evoluti basati sulla simulazione Monte Carlo. Questo ultimo approccio è stato esteso, a partire dal terzo trimestre del 2022, anche ai derivati assistiti da CSA.

I citati affinamenti hanno comportato una riduzione dell'esposizione futura, ossia della base di calcolo dei correttivi CVA/DVA. In maggior dettaglio, per i derivati senza CSA l'applicazione della nuova metodologia, a partire dal secondo trimestre, ha avuto un impatto negativo stimato pari a circa 15 milioni, ottenuto confrontando i correttivi DVA/CVA al 31 marzo 2022 determinati rispettivamente secondo la nuova e la vecchia metodologia di calcolo. Per i derivati con CSA gli effetti della nuova metodologia non sono risultati significativi, pari a circa -0,3 milioni, in quanto il rischio di controparte risulta essere mitigato dallo scambio di collaterale.

Attività materiali misurate al fair value su base ricorrente

Le attività materiali misurate al fair value su base ricorrente, interamente classificate nel livello 3, sono rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte di pregio.

Nella sottovoce "4. Attività materiali" figurano le attività classificate nella voce 90 dell'attivo di stato patrimoniale e valutate al fair value. Trattasi:

  • degli immobili di proprietà ad uso strumentale e a scopo di investimento per un importo pari a 2.266,8 milioni;
  • del patrimonio artistico di pregio per 53,0 milioni.

Al riguardo si segnala che, oltre alle attività materiali di cui sopra, il Gruppo detiene anche immobili valutati al fair value su base ricorrente per un ammontare pari a 132,8 milioni (livello 3 nella gerarchia di fair value), classificati nella voce patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", in relazione alle trattative di vendita in corso.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair value
di cui: c)
altre
attività
finanziarie
obbligatori
amente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 913.571 2.189 - 911.382 196.805 - 2.482.871 -
2. Aumenti 557.707 58.751 - 498.956 1.567 - 137.842 -
2.1. Acquisti 219.533 58.440 - 161.093 802 - 52.981 -
2.2. Profitti imputati a: 56.975 309 - 56.666 765 - 76.088 -
2.2.1. Conto Economico 56.975 309 - 56.666 - - 61.500 -
- di cui plusvalenze 44.991 - - 44.991 - - 55.047 -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 765 - 14.588 -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 281.199 2 - 281.197 - - 8.773 -
3. Diminuzioni (243.419) (59.608) - (183.811) (35.794) - (300.911) -
3.1. Vendite (62.388) (58.740) - (3.648) (311) - (4.113) -
3.2. Rimborsi (21.411) (8) - (21.403) - - - -
3.3. Perdite imputate a: (71.060) (418) - (70.642) (29.471) - (191.651) -
3.3.1. Conto Economico (71.060) (418) - (70.642) - - (184.349) -
- di cui minusvalenze (70.111) (418) - (69.693) - - (179.971) -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (29.471) - (7.302) -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli (6.256) - - (6.256) - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (82.304) (442) - (81.862) (6.012) - (105.147) -
4. Rimanenze finali 1.227.859 1.332 - 1.226.527 162.578 - 2.319.802 -

I "Trasferimenti ad altri livelli" delle attività finanziarie si riferiscono al valore di bilancio di inizio esercizio di un titolo per la cui valorizzazione, alla data di bilancio, è stato possibile fare affidamento a parametri osservabili che ne hanno comportato l'attribuzione del livello 2 della gerarchia.

Nelle "Altre variazioni in aumento" figura l'esposizione ceduta non cancellata dal bilancio, per 219,0 milioni, nell'ambito dell'operazione Wolf descritta nella precedente "sezione 5 – Altri aspetti" della "parte A.1 – Parte generale".

Nelle sottovoci "2.2.1 Profitti imputati a Conto economico" e "3.3.1 Perdite imputate a Conto economico" figurano gli utili e le perdite complessivamente rilevate nel conto economico dell'esercizio in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" per le "attività finanziarie detenute per la negoziazione";
  • "110. b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" per le "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value";
  • "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per l'adeguamento al fair value delle attività materiali valutate sulla base del criterio del fair value (IAS 40) o del metodo del valore rideterminato (IAS 16);
  • "210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" per le quote di ammortamento sugli immobili ad uso strumentale, misurati in base al criterio del valore rideterminato (IAS 16);
  • "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" per la rilevazione del risultato realizzato a seguito della vendita delle attività materiali rappresentate dagli immobili o dalle opere d'arte e valutate in base al criterio del fair value/valore rideterminato.

Nelle sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" sono esposti gli utili e le perdite complessivamente rilevate in contropartita della voce di patrimonio netto "120. Riserve da valutazione", ed evidenziati nel prospetto della redditività complessiva in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • "140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per gli altri titoli.
  • "50. Attività materiali".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali - - -
2. Aumenti 6 18.295 -
2.1 Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 6 18.295 -
3. Diminuzioni (6) - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : - - -
3.3.1. Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (6) - -
4. Rimanenze finali - 18.295 -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al fair value o misurate 31/12/2022 31/12/2021
al fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 139.139.766 24.206.671 176.198 111.061.524 140.448.388 19.268.151 284.849 126.955.952
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 139.354.503 24.258.531 176.198 111.194.354 140.678.359 19.268.151 284.849 127.061.980
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 153.874.094 8.866.975 3.697.759 140.951.573 166.561.146 12.153.100 1.175.513 153.500.607
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 153.905.825 8.866.975 3.697.759 140.951.573 166.561.146 12.153.100 1.175.513 153.500.607

Attività e passività non valutate al fair value

Le attività e le passività finanziarie classificate in corrispondenza del livello 1 e del livello 2 della gerarchia di fair value si riferiscono a titoli di debito/obbligazioni in portafoglio (attività) o di propria emissione (passività), per i quali si è fatto ricorso a quotazioni disponibili su mercati attivi o a tecniche valutative i cui parametri rilevanti sono osservabili sul mercato. In maggior dettaglio, i titoli detenuti nell'attivo sono in prevalenza rappresentati da titoli governativi classificati in corrispondenza del livello 1.

Le restanti attività e le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti, depositi, conti correnti, altri debiti) sono classificate nel livello 3, in quanto:

  • il fair value è stato determinato sulla base di parametri non osservabili, prevalentemente riconducibili alle stime delle perdite attese determinate in base ad indicatori non osservabili sul mercato; o
  • non si è proceduto ad una misurazione del fair value in quanto ritenuto essere approssimativamente pari al valore di bilancio, come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Per le citate tipologie di strumenti finanziari, la selezione delle tecniche e dei parametri utilizzati nella stima del fair value da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, nonché l'apprezzamento in merito alla rilevanza degli input non osservabili, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità per le quali gli stessi sono stati determinati.

Per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si fa rinvio a quanto illustrato nei precedenti paragrafi "Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato".

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

In linea con le disposizioni previste dalla Circolare 262 per le attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente è necessario fornire l'informativa della triplice gerarchia di fair value. A titolo di esempio, tale fattispecie ricorrerebbe qualora un'attività materiale, di regola misurata in base al criterio del costo, sarebbe valutata al fair value, al netto dei costi di vendita, a seguito della classificazione IFRS 5 quale attività non corrente in via di dismissione.

Al riguardo si deve precisare che al 31 dicembre 2022, così come per l'esercizio precedente, non viene fornita alcuna informativa sulla gerarchia di fair value delle attività o passività misurate al fair value su base non ricorrente, in quanto fattispecie non presente nel Gruppo.

A.5 INFORMATIVA SUL C.D."DAY ONE PROFIT/LOSS"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che alla data di bilancio non si rilevano impatti derivanti dal cosiddetto "Day 1 Profit/Loss", inteso come differenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

ATTIVO

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
a) Cassa 676.459 787.733
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 12.034.192 28.008.297
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 420.164 357.286
Totale 13.130.815 29.153.316

La sottovoce b) "Conti correnti e Depositi a vista presso Banche Centrali", pari a 12,0 miliardi, evidenzia un deposito a breve termine presso Banca d'Italia.

Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 219.452 40.789 - 1.057.713 2.051 -
1.1 Titoli strutturati 657 32.476 - 53.225 - -
1.2 Altri titoli di debito 218.795 8.313 - 1.004.488 2.051 -
2. Titoli di capitale 1.333.525 - 18 1.270.245 - 18
3. Quote di O.I.C.R. 33.398 - 128 18.888 - 134
4. Finanziamenti - 157.184 - - 194.122 -
4.1 Pronti contro termine - 157.184 - - 194.122 -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 1.586.375 197.973 146 2.346.846 196.173 152
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 134.634 2.587.772 1.186 172.004 1.821.274 2.037
1.1 di negoziazione 134.634 2.465.536 1.186 172.004 1.786.116 2.037
1.2 connessi con la fair value option - 122.222 - - 34.956 -
1.3 altri - 14 - - 202 -
2. Derivati creditizi - 411 - - 139 -
2.1 di negoziazione - 411 - - 139 -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 134.634 2.588.183 1.186 172.004 1.821.413 2.037
Totale (A+B) 1.721.009 2.786.156 1.332 2.518.850 2.017.586 2.189
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate emesse principalmente da banche e assicurazioni per 31,2 milioni classificate come livello 1 e 0,5 milioni come livello 2. Nello scorso esercizio erano pari a 45,7 milioni classificati come livello 1.

La voce 4. "Finanziamenti" è interamente rappresentata da operazioni di pronti contro termine di negoziazione, in prevalenza stipulati con Controparti Centrali.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo delle quote di O.I.C.R., principalmente riconducibili alla tipologia dei fondi azionari.

Voci/Valori 31/12/2022 31/12/2021
Fondi Azionari 27.659 17.901
Fondi Immobiliari 5.867 1.121
Totale 33.526 19.022

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori / emittenti / controparti

Voci/Valori Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 260.241 1.059.764
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 28.950 828.411
c) Banche 137.602 141.056
d) Altre società finanziarie 42.746 54.114
di cui: imprese di assicurazione 7.989 9.975
e) Società non finanziarie 50.943 36.183
2. Titoli di capitale 1.333.543 1.270.263
a) Banche 52.897 22.327
b) Altre società finanziarie 83.230 94.980
di cui: imprese di assicurazione 1.589 1.988
c) Società non finanziarie 1.197.412 1.152.946
d) Altri emittenti 4 10
3. Quote di O.I.C.R. 33.526 19.022
4. Finanziamenti 157.184 194.122
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 125.388 192.086
d) Altre società finanziarie 31.796 2.036
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 1.784.494 2.543.171
B. Strumenti derivati
a) Controparti Centrali 44.980 61.060
b) Altre 2.679.023 1.934.394
Totale (B) 2.724.003 1.995.454
Totale (A+B) 4.508.497 4.538.625

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Al 31 dicembre 2022, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non detiene alcuna attività classificata nel portafoglio in esame.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Al 31 dicembre 2022, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non detiene alcuna attività classificata nel portafoglio in esame.

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2022 31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 38.063 - 41.789 40.601 - 48.520
1.1 Titoli strutturati - - 1.000 - - -
1.2 Altri titoli di debito 38.063 - 40.789 40.601 - 48.520
2. Titoli di capitale 266.088 36.892 32.056 252.623 26.896 38.277
3. Quote di O.I.C.R. 2.859.428 - 637.895 566.983 - 505.559
4. Finanziamenti - - 514.787 - - 319.026
4.1 Pronti contro termine - - - - - -

2.5 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Totale 3.163.579 36.892 1.226.527 860.207 26.896 911.382 L1 = Livello 1

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 79,9 milioni ed è rappresentata quasi interamente da obbligazioni emesse da società finanziarie e da banche. In particolare, nella sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" figurano:

4.2 Altri - - 514.787 - - 319.026

  • attività finanziarie subordinate verso banche ed assicurazioni classificate al livello 1 per 38,1 milioni (valore nominale 38,4 milioni) rispetto ai 40,6 milioni (valore nominale 40 milioni) del 2021 classificate nello stesso livello;
  • titoli Asset Backed Securities (ABS) per 40,8 milioni (45,3 milioni nel 2021), di cui 39,9 milioni con clausole di subordinazione, perfezionati per il tramite dei seguenti veicoli: Pharma Finance S.r.l., Bnt Portfolio SPV, Red Sea SPV, Leviticus SPV, Tiberina SPV, Titan SPV, Tevere SPV, Aurelia SPV e Sun SPV. Tali titoli sono classificati in corrispondenza del livello 3. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa.

Nella voce 2 "Titoli di capitale", che nel complesso ammonta a 335,0 milioni (317,8 milioni nel 2021), il principale investimento classificato nel livello 1 è rappresentato dall'interessenza azionaria nel capitale di Nexi S.p.A. per un valore pari a 132,9 milioni (252,4 milioni nel 2021).

Nella voce 4 "Finanziamenti" figura, per 219 milioni, l'esposizione iscritta in tale portafoglio a seguito della ristrutturazione intervenuta nel corso del 2022, nell'ambito del "Progetto Wolf", come illustrato in maggior dettaglio nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della presente Nota integrativa. La suddetta iscrizione è in grado di giustificare l'incremento intervenuto nella voce in esame.

Da ultimo si deve segnalare che la variazione rispetto allo scorso esercizio delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" è principalmente dovuta all'operazione di aggregazione aziendale rappresentata dall'acquisizione delle compagnie di assicurazione. Gli attivi di pertinenza delle suddette società ammontano infatti a 2.445,8 milioni e sono principalmente rappresentate da quote di O.I.C.R. per 2.310,6 milioni. Dette attività sono rappresentate da 1.402,0 milioni da investimenti sottostanti ai contratti Unit-linked come illustrato in dettaglio nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Altre informazioni" della presente Nota integrativa.

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Nella tabella seguente è illustrata la composizione delle quote di O.I.C.R..

Voci/Valori 31/12/2022 31/12/2021
Fondi Azionari 942.398 223.828
Fondi Bilanciati 12.081 5.859
Fondi Obbligazionari 2.080.100 608.554
Fondi di Liquidità 113.458 -
Fondi Flessibili 63.333 -
Fondi Hedge 3.456 3.820
Fondi Immobiliari 71.116 49.976
Fondi di Private Debt assimilati 211.381 180.505
Totale 3.497.323 1.072.542

I fondi di "Private Debt assimilati" si riferiscono alle quote attribuite al Gruppo nell'ambito di operazioni di cessione multi-originator di crediti deteriorati, come illustrato nella Parte E, Sezione 2 "Rischi del consolidato prudenziale", 1.1 "Rischio di credito", Sottosezione D "Operazioni di cessione", "D.3 Consolidato prudenziale - attività finanziarie cedute e cancellate integralmente", alla quale si fa pertanto rinvio per ulteriori dettagli.

2.6 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
1.Titoli di capitale 335.036 317.796
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie 144.656 270.933
di cui: società non finanziarie 57.405 46.863
2. Titoli di debito 79.852 89.121
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 22.647 23.565
d) Altre società finanziarie 56.205 62.685
di cui: imprese di assicurazione 15.416 17.036
e) Società non finanziarie 1.000 2.871
3. Quote di O.I.C.R. 3.497.323 1.072.542
4. Finanziamenti 514.787 319.026
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 2.930 3.303
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 99.000 108.000
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 375.856 160.265
f) Famiglie 37.001 47.458
Totale 4.426.998 1.798.485

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 12.477.891 62.952 - 10.283.038 52.684 -
1.1 Titoli strutturati - 6.218 - 6.564 - -
1.2 Altri titoli di debito 12.477.891 56.734 - 10.276.474 52.684 -
2. Titoli di capitale 9.745 113.525 162.578 29.027 113.525 196.805
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 12.487.636 176.477 162.578 10.312.065 166.209 196.805
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 12.540,8 milioni (10.335,7 milioni al 31 dicembre 2021) ed è rappresentata principalmente da obbligazioni emesse da governi e da banche. Si segnala che la variazione è influenzata dall'operazione di aggregazione aziendale delle compagnie di assicurazione; il contributo delle stesse al 31 dicembre 2022 ammonta infatti a 3.446,2 milioni.

Le attività subordinate ammontano a 44,8 milioni (53,0 milioni in termini di valore nominale) e si riferiscono a titoli emessi da banche e assicurazioni; in maggior dettaglio, le suddette attività sono esposte nella sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" in corrispondenza del livello 1. Nel precedente esercizio tali attività erano pari a 114,2 milioni (107,0 milioni in termini di valore nominale), classificate in corrispondenza del livello 1.

L'esposizione detenuta in titoli di capitale ammonta complessivamente a 285,8 milioni (339,4 milioni al 31 dicembre 2021). In maggior dettaglio:

  • tra i titoli di capitale di livello 2 sono comprese le quote detenute nel capitale sociale di Banca d'Italia (n. 4.541 quote) corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio pari a 113,5 milioni è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota;
  • tra i titoli di capitale di livello 3 sono comprese le azioni di C.R. Asti S.p.A. e Palladio Holding S.p.A. rispettivamente per un importo pari a 56,9 milioni e 34,1 milioni.

I titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired sono pari a 29,6 milioni.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2022 31/12/2021
1. Titoli di debito 12.540.843 10.335.722
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 10.087.530 7.494.826
c) Banche 1.080.972 1.491.945
d) Altre società finanziarie 926.007 967.075
di cui: imprese di assicurazione 45.153 67.484
e) Società non finanziarie 446.334 381.876
2. Titoli di capitale 285.848 339.357
a) Banche 170.478 174.671
b) Altri emittenti: 115.370 164.686
- altre società finanziarie 49.918 63.337
di cui: imprese di assicurazione - 20
- società non finanziarie 61.120 101.349
- altri 4.332 -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 12.826.691 10.675.079

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive Write-off
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi *
parziali
Titoli di debito 12.498.030 6.723.157 47.477 - (3.814)
-
(850) - - -
Finanziamenti - - - - -
-
- - - -
Totale 31/12/2022 12.498.030 6.723.157 47.477 - - (3.814) (850) - - -
Totale 31/12/2021 10.272.950 7.486.752 65.899 - - (2.745) (382) - - -

(*) Valore da esporre a fini informativi.

3.3a Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Alla data del 31 dicembre 2022 non risultano in essere finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 1.297.716 - - - - 1.297.716 10.036.899 - - - - 10.036.899
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 1.297.716 - - X X X 10.036.899 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 4.194.522 - - 1.213.783 60.478 2.880.451 2.737.091 - - 837.726 79.028 1.848.444
1. Finanziamenti 2.880.185 - - - - 2.880.451 1.840.979 - - - - 1.848.444
1.1 Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 113.414 - - X X X 154.496 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 2.766.771 - - X X X 1.686.483 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 792.744 - - X X X 293.490 - - X X X
- Finanziamenti per leasing 372 - - X X X 666 - - X X X
- Altri 1.973.655 - - X X X 1.392.327 - - X X X
2. Titoli di debito 1.314.337 - - 1.213.783 60.478 - 896.112 - - 837.726 79.028 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 1.314.337 - - 1.213.783 60.478 - 896.112 - - 837.726 79.028 -
Totale 5.492.238 - - 1.213.783 60.478 4.178.167 12.773.990 - - 837.726 79.028 11.885.343
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3 La voce B.1.3 "Altri finanziamenti – altri" comprende i depositi cauzionali per contratti "ISMA" e "CSA" per 995,6 milioni (434,5 milioni nel 2021), finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine, crediti per operazioni di negoziazione titoli non ancora regolate, nonché crediti per sconto effetti. Nella voce in esame figurano altresì i crediti di funzionamento per un ammontare pari a circa 3,8 milioni riconducibili a ricavi di competenza dell'esercizio 2022 ancora da incassare alla chiusura dell'esercizio.

280NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA ____________________________________________________________________________________________________________

La voce B.2 "Titoli di debito" include titoli subordinati per un importo pari a 36,9 milioni. Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito".

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 105.032.995 2.260.700 228.303 - - 104.649.814 103.678.315 3.063.186 344.321 - - 112.608.922
1. Conti correnti 8.367.448 170.260 34.156 X X X 8.223.489 240.496 78.652 X X X
2. Pronti contro termine attivi 1.883.322 - - X X X 3.658.922 - - X X X
3. Mutui 80.358.094 1.554.835 106.840 X X X 77.212.146 1.911.505 162.190 X X X
personali e cessioni del quinto
4. Carte di credito, prestiti
953.951 13.902 88 X X X 1.333.945 16.508 97 X X X
5. Finanziamenti per leasing 532.078 245.953 2.155 X X X 702.296 516.984 3.450 X X X
6. Factoring 90.585 - - X X X 78.116 - - X X X
7. Altri finanziamenti 12.847.517 275.750 85.064 X X X 12.469.401 377.693 99.932 X X X
2. Titoli di debito 26.125.530 - - 22.992.888 115.720 2.233.543 20.588.576 - - 18.430.425 205.821 2.461.687
1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2. Altri titoli di debito 26.125.530 - - 22.992.888 115.720 2.233.543 20.588.576 - - 18.430.425 205.821 2.461.687
Totale 131.158.525 2.260.700 228.303 22.992.888 115.720 106.883.357 124.266.891 3.063.186 344.321 18.430.425 205.821 115.070.609
L1 = Livello 1

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

I crediti netti verso la clientela risultano pari a 133.647,5 milioni (127.674,4 milioni al 31 dicembre 2021). Escludendo i titoli di debito, l'analisi del portafoglio per forma tecnica evidenzia una incidenza preponderante degli impieghi in mutui, che rappresentano il 76% del totale (74% nel 2021), seguiti dai conti correnti che ammontano a 8.571,9 milioni, con una incidenza pari all'8%, allineata allo scorso esercizio.

Nella voce "1.7. Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi su effetti, documenti e valori similari salvo buon fine, le sovvenzioni non regolate in conto corrente, i finanziamenti con piani di ammortamento a medio/lungo termine e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. In particolare, i crediti di funzionamento sono rappresentati per 218,5 milioni dalle commissioni di competenza dell'esercizio 2022, a fronte dei contratti ordinari con la propria clientela, che saranno oggetto di incasso nel corso dell'esercizio 2023 (principalmente relativi all'attività di collocamento titoli per 86,7 milioni e alla distribuzione di prodotti di terzi per 107,5 milioni). Nel 2021 erano pari a 213,0 milioni quasi integralmente incassati nell'esercizio 2022, per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato in calce alla tabella "2.1 Commissioni attive: composizione" della Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato.

I crediti deteriorati del terzo stadio ammontano a 2.260,7 milioni, segnando una contrazione rispetto allo scorso esercizio (3.063,2 milioni), anche a seguito delle ulteriori operazioni di derisking perfezionate nell'anno.

Per ulteriori dettagli sulla qualità del credito si fa rinvio alla Parte E "Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile - A. Qualità del credito" e "Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito - A. Qualità del credito".

Nella voce 2. Titoli di debito, classificati come livello 3 sono inclusi titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazioni proprie per 1.933,7 milioni (2.297,6 milioni nel 2021) di cui:

  • 761,1 milioni (920,2 milioni nel 2021) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Red Sea SPV;
  • 743,6 milioni (938,3 milioni nel 2021) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Leviticus SPV;
  • 42,2 milioni (67,7 milioni nel 2021) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Tiberina SPV;
  • 24,2 milioni (29,7 milioni nel 2021) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Titan SPV;
  • 266,6 milioni (341,7 milioni nel 2021) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Aurelia SPV;
  • 96 milioni relativi a titoli senior emessi dal veicolo Tevere SPV.

Sono inoltre comprese cartolarizzazioni di terzi per 206 milioni (99,4 milioni nel 2021). Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto descritto nella Parte E, Sezione 1.1 Rischio di credito, "C. Operazioni di cartolarizzazione".

I titoli provvisti di clausole di subordinazione, emessi da compagnie di assicurazione, ammontano complessivamente a 2,5 milioni.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale Totale
Tipologia operazioni/Valori 31/12/2022 31/12/2021
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 26.125.530 - - 20.588.576 - -
a) Amministrazioni pubbliche 23.115.576 - - 17.346.373 - -
b) Altre società finanziarie 2.779.572 - - 2.966.254 - -
di cui: imprese di assicurazione 2.497 - - 2.486 - -
c) Società non finanziarie 230.382 - - 275.949 - -
2. Finanziamenti verso: 105.032.995 2.260.700 228.303 103.678.315 3.063.186 344.321
a) Amministrazioni pubbliche 1.873.998 360 17 1.679.631 1.163 17
b) Altre società finanziarie 10.420.735 80.173 56 12.009.437 29.491 788
di cui: imprese di assicurazione 86.401 - - 104.645 - -
c) Società non finanziarie 58.496.660 1.536.722 195.805 56.542.173 2.214.909 302.039
d) Famiglie 34.241.602 643.445 32.425 33.447.074 817.623 41.477
Totale 131.158.525 2.260.700 228.303 124.266.891 3.063.186 344.321

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi *
Write-off
parziali
Titoli di debito 27.344.493 23.069.985 106.278 - - (10.206) (698) - - -
Finanziamenti 98.865.053 - 10.753.798 4.545.015 367.116 (150.089) (257.866) (2.284.315) (138.813) 379.862
Totale 31/12/2022 126.209.546 23.069.985 10.860.076 4.545.015 367.116 (160.295) (258.564) (2.284.315) (138.813) 379.862
Totale 31/12/2021 125.730.401 17.319.355 11.759.529 5.928.733 604.373 (127.551) (321.501) (2.865.547) (260.052) 427.545

(*) Valore da esporre a fini informativi.

L'importo esposto alla colonna "di cui: Strumenti con basso rischio di credito", pari a 23.070,0 milioni (17.319,4 milioni nel 2021) riguarda principalmente titoli governativi italiani ed esteri.

4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi*
Write-off
parziali
1. Finanziamenti oggetto di concessione conformi
con le GL 3.532 - 5.218 1.144 118 (4) (207) (184) (47) -
2. Finanziamenti oggetto di misure di moratoria in
essere non più conformi alle GL e non valutate
come oggetto di concessione - - 309 - - - (14) - - -
altre misure di
3. Finanziamenti oggetto di
concessione - - 105.189 34.448 - - (864) (11.073) - -
4. Nuovi finanziamenti 14.156.496 - 1.862.487 291.530 30 (6.010) (7.155) (71.057) - -
Totale 31/12/2022 14.160.028 - 1.973.203 327.122 148 (6.014) (8.240) (82.314) (47) -
Totale 31/12/2021 16.271.137 - 3.826.472 304.009 17.763 (7.315) (75.969) (91.526) (3.370) -

(*) Valore da esporre a fini informativi. In base alla comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021, la tabella contiene alcuni dettagli (valore lordo per stadi di rischio e relative rettifiche di valore) relativi alle misure di sostegno Covid-19 in essere alla data di riferimento del bilancio, rappresentate dai finanziamenti interessati da interventi di "moratoria" o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa con il supporto di garanzie pubbliche, che al 31 dicembre 2022, come nello scorso esercizio, sono interamente riferiti alla Capogruppo. Per l'illustrazione del contenuto delle sottovoci, per maggiori dettagli sulle misure di sostegno concesse dal Gruppo e sulla qualità creditizia di quelle ancora in essere si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022" della "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A della presente Nota Integrativa. Per ulteriori dettagli sulla qualità creditizia delle esposizioni in oggetto si fa rinvio alle tabelle A.1.3a e A.1.5a contenute nella Parte E della presente Nota integrativa, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Sezione 5 - Derivati di copertura – Voce 50

Fair Value
31/12/2022
VN Fair Value
31/12/2021
VN
L1 L2 L3 31/12/2022 L1 L2 L3 31/12/2021
A. Derivati finanziari
1) Fair value - 1.717.211 -
22.177.838
-
127.076
-
18.224.949
2) Flussi finanziari -
-
- - -
-
-
-
3) Investimenti esteri -
-
- - -
-
-
-
B. Derivati creditizi
1) Fair value -
-
- - -
-
-
-
2) Flussi finanziari -
-
- - -
-
-
-
Totale - 1.717.211 -
22.177.838
- 127.076 -
18.224.949
VN = valore nozionale
L1 = Livello 1

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value Flussi finanziari

Specifica Investim.
Operazioni/Tipo di copertura debito e tassi
di interesse
titoli di
indici azionari
capitale e
titoli di
valute e oro credito merci altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 518.368 - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 883.158 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 315.585 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 1.401.526 - - - - - 315.585 - - -
1. Passività finanziarie 39 X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 61 X - X
Totale passività 39 - - - - - 61 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività finanziarie X X X X X X - X - -

Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

Totale Totale
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori 31/12/2022 31/12/2021
1. Adeguamento positivo 11.454 34.515
1.1 di specifici portafogli: 11.454 34.515
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.454 34.515
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (499.857) (31.640)
2.1 di specifici portafogli: (499.857) (31.640)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (499.857) (31.640)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale (488.403) 2.875

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di attività al costo ammortizzato.

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".

Sezione 7 - Le partecipazioni – Voce 70

Al 31 dicembre 2022 il valore di bilancio della voce "Partecipazioni" ammonta a 1.453,9 milioni (1.794,1 milioni al 31 dicembre 2021), riferito a:

  • partecipazioni significative per 1.231,4 milioni (1.391,6 milioni al 31 dicembre 2021), come rappresentato, per singola partecipazione, nella seguente tavola 7.2;
  • partecipazioni non significative per 222,5 milioni (402,5 milioni al 31 dicembre 2021), come evidenziato, nel complesso, nella seguente tavola 7.4.

Il perimetro delle "partecipazioni significative" è stato determinato considerando la materialità del valore di carico dell'investimento e della quota parte delle attività della partecipata rispetto alle omogenee grandezze riferite al bilancio consolidato.

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni Sede legale Sede operativa rapporto
(a)
Impresa
partecipante
Quota % voti %
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
1. Agos Ducato S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,000% 39,000%
Capitale sociale euro 638.655.160,00
2. Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,189% 39,189%
Capitale sociale euro 357.953.058,13
3. Anima Holding S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 20,622% 20,622%
Capitale sociale euro 7.291.809,72
4. Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 1 Banco BPM 20,690% 20,690%
Capitale sociale euro 14.993.000,00
5. Bussentina S.c.a.r.l. in liquidazione (*) Roma Roma 1 Banco BPM 20,000% 20,000%
Capitale sociale euro 25.500,00
6. Calliope Finance S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 600.000,00
7. Gardant Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 1 Banco BPM 30,000% 30,000%
Capitale sociale euro 150.000,00
8. Etica SGR S.p.A. (**) Milano Milano 1 Banco BPM 19,444% 19,444%
Capitale sociale euro 4.500.000,00
9. GEMA Magazzini Generali BPV-BSGSP S.p.A. Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 1 Banco BPM 33,333% 33,333%
Capitale sociale euro 3.000.000,00
10. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 40,000% 40,000%
Capitale sociale euro 41.305.000,00
11. S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. in Milano Milano 1 Banco BPM 32,500% 32,500%
liquidazione
Capitale sociale euro 20.000,00
12. Vera Assicurazioni S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 63.500.000,00
13. Vera Vita S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 219.600.005,00
14. Vorvel SIM S.p.A. Milano Milano 1 Banca Akros 20,000% 20,000%
Capitale sociale euro 7.300.000,00

(a) Tipo di rapporto:

1= partecipazione al capitale sociale

(*) Società cancellata dal Registro delle Imprese in data 19 gennaio 2023.

(**) Società sottoposta a influenza notevole in base ad accordi di partnership o di natura parasociale con altri soci.

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Denominazioni Valore di
bilancio
Fair value Dividendi
percepiti
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 755.849 - 85.410
Alba Leasing S.p.A. 165.811 - -
Anima Holding S.p.A. 240.989 267.402 20.009
Vera Vita S.p.A. 68.792 - -
Totale 1.231.441 267.402 105.419

Si rappresenta che i dividendi percepiti nel corso dell'esercizio sono stati portati in riduzione del valore contabile della partecipazione (come descritto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa), in quanto gli utili da cui hanno tratto origine sono stati recepiti nel bilancio al 31 dicembre 2021 per effetto della valutazione in base al metodo del patrimonio netto.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportati i dati desumibili dai progetti di bilancio al 31 dicembre 2022 approvati dai Consigli di Amministrazione e forniti dalle società collegate o, qualora non disponibili, dalle più recenti situazioni patrimoniali (riferiti al 100% della partecipazione e non alla percentuale detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12). Si precisa che la valutazione a patrimonio netto è stata effettuata sulla base dei suddetti dati1 .

1 Per l'investimento detenuto in Anima Holding, valutato con il metodo del patrimonio netto, il contributo al conto economico consolidato dell'esercizio 2022 include anche il risultato economico conseguito dalla partecipata nell'ultimo trimestre 2021, pari a 11,8 milioni. Si ricorda infatti che, ai fini della redazione del bilancio 2021, non era stato possibile rilevare il risultato del quarto trimestre in quanto Anima Holding ha approvato il proprio progetto di bilancio successivamente a quello del Banco BPM.

Denominazioni Cassa e
disponibilità
liquide
Attività
finanziarie
Attività non
finanziarie
Passività
finanziarie
Ricavi totali
Passività
non
finanziarie
Margine di
interesse
Rettifiche e
riprese di
valore su
attività
materiali e
immateriali
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
lordo delle
imposte
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita) dei
gruppi di
attività in
via di
dismissione
al netto
delle
imposte
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte (2)
Utile
(Perdita)
d'esercizio
(1)
Redditività
complessiva
(3) = (1) + (2)
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
Imprese sottoposte a influenza
notevole
B.
Agos Ducato S.p.A. X 16.330.129 2.197.120 15.959.513 328.689 1.983.103 X X 395.571 265.111 - 265.111 1.018 266.129
Alba Leasing S.p.A. X 5.193.432 106.706 4.663.585 212.506 229.606 X X 12.608 8.577 - 8.577 219 8.796
Anima Holding S.p.A. X 705.714 1.629.197 796.735 146.736 1.015.736 X X 184.966 120.801 _ 120.801 3.844 124.645
Vera Vita S.p.A. X 7.090.369 411.841 7.536.649 95.296 941.919 X X (11.188) (6.321) - (6.321) (546.336) (552657)

Riconciliazione tra le attività nette ed il valore contabile della partecipata in bilancio

Attività
nette (*)
Quota di
partecipazione %
Attivo netto
detenuto
Rettifiche Valore
contabile
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 2.239.047 39,000% 873.228 (117.379) 755.849
Alba Leasing S.p.A. 424.047 39,189% 166.180 (369) 165.811
Anima Holding S.p.A. 1.391.440 20,622% 286.943 (45.954) 240.989
Vera Vita S.p.A. (129.735) 35,000% (45.407) 103.552 68.792

(*) L'importo delle attività nette, pari alla somma delle "Attività finanziarie", "Attività non finanziarie" al netto delle "Passività finanziarie", "Passività non finanziarie" indicate nella precedente tabella 7.3, corrisponde al patrimonio netto complessivo della partecipata.

Agos Ducato è una società finanziaria controllata dal gruppo internazionale Crédit Agricole tramite Crédit Agricole Consumer Finance. La società opera nel settore del credito alle famiglie nell'ambito del quale eroga finanziamenti, finalizzati principalmente all'acquisto di beni e servizi, e prestiti personali.

Alba Leasing è una società attiva nel settore leasing nata dalla ristrutturazione dell'ex Gruppo Banca Italease. La società ha per oggetto l'erogazione di finanziamenti sotto forma di contratti di leasing, i cui prodotti sono collocati attraverso il canale bancario, tra cui anche la rete del Banco BPM.

Anima Holding S.p.A. è una holding di partecipazioni Capogruppo del Gruppo Anima, che svolge l'attività di gestione collettiva del risparmio attraverso la gestione di fondi comuni di investimento e dei fondi pensione.

Vera Vita S.p.A. è una compagnia di assicurazione operante nel settore vita, controllata da Cattolica Assicurazioni, appartenente al Gruppo Generali. La società fornisce in esclusiva a parte delle reti distributive del Banco BPM i prodotti assicurativi del ramo vita.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportate le informazioni di natura contabile, cumulativamente per tipologia di rapporto partecipativo, con riferimento alle società sottoposte a influenza notevole non significative. Le informazioni sono desunte sulla base dell'ultimo bilancio o dell'ultima situazione contabile disponibile e calcolate con riferimento alla quota di possesso detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12.

Valore di
bilancio delle
partecipazioni
Totale
attivo
Totale
passività
Ricavi
totali
Utile
(perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile (Perdita)
dei gruppi di
attività in via
di
dismissione
al netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
d'esercizio
(1)
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte (2)
Redditività
complessiva
(3)= (1) + (2)
A. Imprese controllate
in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte
a influenza notevole
222.514 953.458 803.555 134.956 15.447 - 15.447 (14.104) 1.343

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

31/12/2022 31/12/2021
A. Esistenze iniziali 1.794.116 1.664.772
B. Aumenti 160.625 234.414
B.1 Acquisti 700
B.2 Riprese di valore
B.3 Rivalutazioni
B.4 Altre variazioni 159.925 234.414
C. Diminuzioni (500.786) (105.070)
C.1 Vendite (75.000) (314)
C.2 Rettifiche di valore (18.673)
C.3 Svalutazioni
C.4 Altre variazioni (425.786) (86.083)
D. Rimanenze finali 1.453.955 1.794.116
E. Rivalutazioni totali -
F. Rettifiche totali (625.921) (644.594)

Gli acquisti (voce B.1) si riferiscono al versamento della quota a titolo copertura future perdite e sottoscrizione aumento di capitale alla partecipata Vorvel Sim (già HI-MTF), detenuta da Banca Akros.

Le altre variazioni in aumento (voce B.4) includono la quota degli utili d'esercizio realizzati dalle partecipate di competenza del Gruppo per un ammontare complessivo pari a 159,9 milioni (per il relativo dettaglio si fa rinvio alla "Sezione 17- Utili (perdite) delle partecipazioni" della Parte C della presente Nota integrativa).

Le vendite (voce C.1) si riferiscono alla cessione del 39,5% della partecipazione in Factorit.

Le altre variazioni in diminuzione (voce C.4) includono:

  • l'effetto della distribuzione dei dividendi sul patrimonio di Agos Ducato (-85,4 milioni), Anima Holding (- 20,0 milioni), Vera Assicurazioni (-10,5 milioni), Banco BPM Vita (-5,0 milioni), Gardant Liberty Servicing (-1,8 milioni), Etica SGR (-1,5 milioni) e Selmabipiemme (-1,3 milioni);
  • la quota delle perdite d'esercizio realizzati dalle partecipate di competenza del Gruppo pari a -2,4 milioni;
  • gli effetti di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle società collegate (-210,2 milioni);
  • l'effetto del trasferimento della partecipata Banco BPM Vita S.p.A., consolidata integralmente dal 1° luglio 2022 (-87,6 milioni).

7.6 Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole

Si ha influenza notevole qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie dell'entità, in virtù dei diritti di voto detenuti o in presenza di particolari accordi contrattuali, come anche descritto nella "Parte A - Politiche contabili" della presente Nota integrativa. Al 31 dicembre 2022, il perimetro delle società sottoposte ad influenza notevole è relativo alle società nelle quali si detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto, senza tuttavia avere il potere di dirigere in modo esclusivo le attività rilevanti dell'entità, come si evince dalla precedente tabella 7.1.

Per quanto concerne Etica SGR, pur detenendo meno del 20% dell'interessenza azionaria, si ritiene sussista un'influenza notevole in virtù del patto parasociale sottoscritto con le altre banche socie contenente regole di corporate governance, nonché delle convenzioni di collocamento in essere tra il Gruppo Banco BPM ed Etica SGR.

Al 31 dicembre 2022 non esistono entità controllate in modo congiunto, ossia entità per le quali viene richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione delle decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Non vi sono partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

7.8 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Impegni derivanti dagli accordi con Crédit Agricole sul credito al consumo

In data 28 giugno 2019 era stata completata, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole Consumer Finance SA, Crédit Agricole SA e Agos Ducato, la riorganizzazione del comparto di credito al consumo del Gruppo. La riorganizzazione, che conferma per i successivi 15 anni la partnership tra Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole:

  • (i) ha previsto la formalizzazione, tra l'altro, di: (a) un nuovo Patto Parasociale, (b) un nuovo Accordo Distributivo, (c) un nuovo Accordo di Funding;
  • (ii) ha comportato la cessione di ProFamily ad Agos Ducato, previo perfezionamento di un'operazione di scissione delle attività non captive di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione, che ha mantenuto la denominazione di ProFamily, controllata al 100% da Banco BPM e successivamente incorporata in Banco BPM.

In data 18 dicembre 2020 è stato sottoscritto tra le parti un Amendment Agreement al fine di consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato, con il quale sono state apportate alcune modifiche agli accordi sottoscritti nel 2018. Tali modifiche prevedono tra l'altro, l'estensione di ulteriori 24 mesi, e pertanto fino al 31 luglio 2023, del termine per l'esercizio dell'opzione di vendita (put option) riferita ad una quota partecipativa del 10% del capitale di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, al prezzo di esercizio già convenuto, pari a 150 milioni.

Nell'ambito di tali accordi è tra l'altro previsto che, nel caso in cui venga perfezionata un'operazione straordinaria (per tale intendendosi: acquisizione del controllo del Banco BPM da parte di un operatore terzo o di più operatori terzi tra loro in concerto; fusione del Banco BPM con operatori terzi; acquisizione da parte di Banco BPM di un'altra banca o di altri canali distributivi; acquisizione da parte di Banco BPM di un terzo operatore), le parti tra l'altro discuteranno in buona fede, secondo il caso: i) la possibile acquisizione, da parte di Agos Ducato al valore di mercato, dell'entità che, per effetto dell'operazione straordinaria, operi nel comparto del credito al consumo; ii) l'estensione del nuovo Accordo Distributivo alla rete distributiva del terzo operatore; iii) l'inclusione dell'ulteriore canale distributivo acquisito nella rete distributiva del Gruppo Banco BPM.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance con Cattolica

In data 29 marzo 2018, facendo seguito all'accordo per la costituzione di una partnership strategica nella bancassurance vita e danni sottoscritto in data 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Società Cattolica di Assicurazione ("Cattolica"), è stato perfezionato l'acquisto del 50% + 1 azione di Avipop Assicurazioni (alla data della presente, Vera Assicurazioni) e di Popolare Vita (alla data della presente, Vera Vita), portando al 100% la quota di partecipazione del Gruppo Banco BPM nel capitale delle due compagnie. Nella stessa data si è perfezionata la cessione a Cattolica del 65% del capitale complessivamente detenuto dal Gruppo nelle due compagnie.

Il Patto Parasociale stipulato in data 29 marzo 2018 tra Banco BPM S.p.A. e Cattolica, successivamente modificato in data 29 ottobre 2018, prevede, tra l'altro, la concessione di una Put Option a Cattolica e di una Call Option a Banco BPM, avente ad oggetto la totalità delle partecipazioni detenute da Cattolica nel capitale di Vera Vita e di Vera Assicurazioni.

Tra i triggering events che determinano per il Banco BPM il diritto di esercizio della Call Option figura il verificarsi di un eventuale cambio di controllo su Cattolica.

L'esecuzione, in data 23 ottobre 2020, dell'operazione societaria e industriale tra Assicurazioni Generali e Cattolica, annunciata al mercato il 25 giugno 2020, ha determinato, a parere di Banco BPM, un cambio di controllo su Cattolica. Sulla base di tale convinzione la Banca, in data 15 dicembre 2020, ha comunicato a Cattolica l'esercizio della call option sulle quote partecipative di controllo detenute da Cattolica nel capitale delle

joint venture. Cattolica ha contestato che si sia verificato un cambio di controllo e che dunque la Banca abbia un diritto ad esercitare l'opzione di acquisto.

A seguito di una interlocuzione tra le parti, in data 16 aprile 2021, facendo seguito all'accordo raggiunto il 5 marzo 2021, Banco BPM e Cattolica hanno stipulato un nuovo accordo che prevede, a fronte della rinuncia di Banco BPM alla call già esercitata, il riconoscimento allo stesso Banco BPM di un diritto di uscita anticipata dalla partnership, la cui durata originaria era fissata fino al 2033, esercitabile nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 ed il 30 giugno 2023, eventualmente posticipabile dalla Banca di sei mesi in sei mesi per tre volte, sino al 31 dicembre 2024.

In particolare, le parti hanno convenuto a favore di Banco BPM un'opzione non condizionata di acquisto del 65% detenuto da Cattolica nel capitale delle JV Vera Vita e Vera Assicurazioni; il prezzo di esercizio dell'opzione di acquisto è stato fissato ai c.d. own funds, escluse le passività subordinate e includendo gli eventuali utili fino alla data di trasferimento delle partecipazioni, da calcolarsi al semestre antecedente l'esercizio dell'opzione. A tale valore sarà aggiunta una componente fissa di 60 milioni, di cui 26 milioni a fronte della rinuncia da parte di Cattolica ad estendere l'accordo distributivo alle filiali attualmente servite da altro partner assicurativo. L'accordo prevede meccanismi di protezione di entrambe le parti legati al prezzo di esercizio della call (c.d. cap e floor sul valore degli own funds come calcolati alla data di riferimento) e aggiustamenti del prezzo derivanti da eventuali utili non distribuiti, distribuzioni di riserve/dividendi straordinari ovvero da eventuali aumenti di capitale o versamenti in conto capitale delle joint venture.

Qualora Banco BPM decida di non esercitare l'opzione di acquisto entro il suddetto termine, la Banca corrisponderà a Cattolica i medesimi 26 milioni a fronte della rinuncia da parte di Cattolica ad estendere l'accordo distributivo alle filiali attualmente servite da altro partner assicurativo e la partnership tra Banco BPM e Cattolica proseguirà sino al 31 dicembre 2030 (salvi successivi rinnovi annuali), allo scadere dei quali Banco BPM potrà nuovamente esercitare l'opzione di acquisto del 65% del capitale delle joint venture ovvero, in caso di mancato esercizio da parte della Banca di detta opzione, Cattolica potrà esercitare un'opzione di vendita delle suddette quote. In tale ipotesi, il prezzo di esercizio delle opzioni di acquisto e vendita resterà ancorato agli own funds (come sopra definiti) alla data del 31 dicembre 2030 senza componenti aggiuntive e senza l'applicazione di meccanismi di protezione.

Per quanto concerne il ramo Danni/Protezione, Banco BPM, a seguito del processo competitivo volto a valutare eventuali opzioni di partnership, in data 23 dicembre 2022 ha sottoscritto un term-sheet vincolante con Crédit Agricole Assurances che prevede (i) la cessione della partecipazione del 65% del capitale di Banco BPM Assicurazioni e, subordinatamente al riacquisto da parte della Banca, della partecipazione del 65% del capitale di Vera Assicurazioni, che a sua volta detiene il 100% del capitale di Vera Protezione, attualmente detenuto da Cattolica Assicurazioni e (ii) l'avvio di una partnership commerciale della durata di 20 anni nel settore Danni/Protezione.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance con Covéa

Come descritto nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuto nell'esercizio della Relazione sulla gestione, a seguito dell'esercizio dell'opzione di acquisto deliberato in data 12 aprile 2022 ed all'ottenimento delle autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità, in data 22 luglio 2022 Banco BPM ha perfezionato l'acquisto da Covéa Coopérations S.A. dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita, che a sua volta detiene il 100% del capitale di Bipiemme Assicurazioni, per un corrispettivo di 309,4 milioni.

Le compagnie Bipiemme Vita e Bipiemme Assicurazioni, che hanno contestualmente modificato la propria denominazione sociale in Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, sono state consolidate integralmente a decorrere dal secondo semestre 2022.

Ad esito del conseguimento del controllo totalitario sulle compagnie, il Patto Parasociale in essere ante perfezionamento dell'operazione è stato risolto.

L'operazione, conclusa in via anticipata rispetto alla data del 31 dicembre 2023 prevista nel Piano Strategico, è risultata inoltre funzionale all'ottenimento del riconoscimento dello status di "conglomerato finanziario" per accedere ai benefici nel trattamento prudenziale dell'investimento partecipativo derivanti dall'applicazione del c.d. "Danish Compromise". Come anticipato nella "Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio" della Parte A della presente Nota integrativa, in data 7 marzo 2023 la Banca Centrale Europea ha comunicato il riconoscimento al Gruppo Banco BPM dello status di "conglomerato finanziario".

Impegni derivanti dagli accordi con Anima sull'Asset Management

Si ricorda che nel corso del 2017 e degli anni successivi, in esecuzione degli accordi sottoscritti il 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Anima Holding, sono stati siglati una serie di accordi volti a disciplinare:

  • la cessione ad Anima Holding di Aletti Gestielle SGR;
  • la partnership di lungo periodo nel settore del risparmio gestito tra il Gruppo Banco BPM e il Gruppo Anima;
  • la cessione da parte di Banca Aletti ad Anima SGR dei mandati per la gestione in delega ed in via esclusiva di taluni attivi assicurativi distribuiti attraverso la rete Banco BPM nell'ambito delle joint venture in essere tra Banco BPM ed il Gruppo Cattolica.

Nell'ambito di tali accordi, della durata complessiva di 20 anni dalla loro origine, è tra l'altro previsto: (i) l'accesso preferenziale in via esclusiva del Gruppo Anima alle Reti distributive presenti e future del Gruppo Banco BPM, con peculiarità diverse tra la rete "retail" e le altre reti, (ii) la distribuzione di prodotti quali O.I.C.R. e Gestioni Individuali di Portafoglio e altri prodotti e servizi del Gruppo Anima, (iii) i termini economici essenziali relativi alla Partnership, inclusi i livelli e obiettivi minimi attesi e taluni meccanismi di protezione e garanzia connessi al mancato raggiungimento degli stessi.

In data 14 maggio 2020 è intervenuta una rinegoziazione fra il Gruppo Anima e il Gruppo Banco BPM (Banco BPM e Banca Aletti) dell'accordo quadro di partnership che ha riguardato sia la ridefinizione dei livelli di obiettivi attesi che il termine previsto per il loro raggiungimento.

I fondi per rischi ed oneri costituiti a presidio degli impegni sorti in occasione della cessione di partecipazioni e dei correlati eventuali accordi di partnership sono illustrati nel successivo paragrafo 10.6.3 "Altri fondi per rischi ed oneri – altri" della Parte B – passivo della presente Nota integrativa.

7.9 Restrizioni significative

Per le partecipazioni sottoposte a influenza notevole non sono state individuate restrizioni significative al trasferimento di fondi nei confronti delle società del Gruppo Banco BPM, se non quelle riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

7.10 Altre informazioni

La collegata SelmaBipiemme Leasing ha chiuso il proprio esercizio sociale in data 30 giugno 2022. Al fine della valutazione con il metodo del patrimonio netto è stata ricostruita una situazione economica costituita dal secondo semestre dell'esercizio sociale 1° luglio 2021 – 30 giugno 2022 e da una situazione approvata dalla società relativa al semestre 1° luglio 2022 – 31 dicembre 2022.

Verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Analisi dei potenziali trigger di impairment

L'andamento negativo dei mercati finanziari e le conseguenti minusvalenze sul portafoglio titoli hanno avuto ripercussioni negative sul patrimonio netto e su quello regolamentare delle partecipazioni di collegamento detenute nelle compagnie assicurative, in particolar modo in quelle operanti nel ramo vita come Vera Vita. Tale circostanza è stata considerata alla stregua di un potenziale indicatore di impairment, che ha quindi suggerito l'esecuzione di un test volto ad accertare la recuperabilità dei valori di bilancio. Tale test si aggiunge a quello indirettamente svolto sulla partecipazione detenuta in Vera Assicurazioni, mediante le verifiche di recuperabilità della CGU Bancassurance Protezione, come rappresentato nella sezione 10 "Attività immateriali – Voce 100", a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Nel complesso il valore di bilancio delle interessenze detenute nelle compagnie assicurative è dettagliato nella seguente tabella:

(milioni di euro) Valore di bilancio
Vera Vita 68,8
Vera Assicurazioni 86,0

Metodologia di calcolo, costo del capitale e risultati

Per la metodologia di calcolo del valore recuperabile della partecipazione detenuta in Vera Assicurazioni e del relativo costo del capitale (pari all'8,39%) si fa rinvio a quanto illustrato per la CGU Bancassurance Protezione nella sezione "10.1.1 Attività immateriali a durata indefinita" ed in particolare in corrispondenza del paragrafo "B. Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU e delle partecipazioni nelle compagnie assicurative".

Ai fini della stima valore recuperabile di Vera Vita è stato considerato il Fair Value della società, calcolato come il 35% degli Own Funds (nelle sole componenti di capitale Tier 1 Unrestricted + Tier 3) al 31 dicembre 2022. Tale modalità di valorizzazione è allineata alle best practice di mercato che identifica gli Own Funds come valore minimo di una società assicurativa.

Ad esito delle verifiche svolte, per le interessenze di collegamento detenute in Vera Vita e Vera Assicurazioni, il test di impairment condotto al 31 dicembre 2022 non ha rilevato la necessità di effettuare alcuna svalutazione, evidenziando un margine positivo tra il valore recuperabile ed il valore di bilancio.

Sezione 8 - Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 80

8.1 Riserve tecniche a carico dei riassicuratori: composizione

Totale
31/12/2022
A. Ramo danni 482
A1. Riserve premi 166
A2. Riserve sinistri 316
A3. Altre riserve -
B. Ramo vita 2.605
B1. Riserve matematiche 1.142
B2. Riserve per somme da pagare 1.463
B3. Altre riserve -
C. Riserve tecniche allorchè il rischio dell'investimento è sopportato dagli assicurati -
C1. Riserve relative a contratti le cui prestazioni sono connesse con fondi di investimento e indici di mercato -
C2. Riserve derivanti dalla gestione dei fondi pensione -
D. Totale riserve tecniche a carico dei riassicuratori 3.087

8.2 Variazione della voce 80 "Riserve tecniche a carico dei riassicuratori"

Ramo Danni Ramo Vita Totale
Esistenze iniziali - - -
Operazioni di aggregazione aziendale 540 3.412 3.952
Altre variazioni (58) (807) (865)
Rimanenze finali 482 2.605 3.087

Nella voce Operazioni di aggregazione aziendale è rilevato il saldo alla data del 1° luglio delle riserve tecniche a carico dei riassicuratori di Banco BPM Vita, a seguito del consolidamento integralmente della Compagnia.

Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90

Le attività materiali ammontano al 31 dicembre 2022 a 3.034,7 milioni e si confrontano con il dato di 3.278,2 milioni dell'esercizio precedente.

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
31/12/2021
Attività/Valori 31/12/2022
1. Attività di proprietà 74.386 87.001
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 12.976 16.829
d) impianti elettronici 52.879 55.522
e) altre 8.531 14.650
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 640.501 708.373
a) terreni - -
b) fabbricati 605.978 698.160
c) mobili 34.115 9.067
d) impianti elettronici - -
e) altre 408 1.146
Totale 714.887 795.374
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Il Gruppo non detiene attività materiali a scopo di investimento valutate al costo, si omette pertanto la relativa tabella.

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 1.364.519 - - 1.377.092
a) terreni - - 994.246 - - 1.004.302
b) fabbricati - - 317.304 - - 322.690
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - 52.969 - - 50.100
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - - - - -
Totale - - 1.364.519 - - 1.377.092
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute - - 20.385 - - 24.500

Le attività di proprietà rivalutate si riferiscono agli immobili di proprietà utilizzati per l'attività di impresa delle società del Gruppo ed alle opere d'arte di pregio.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 955.283 - - 1.105.779
a) terreni - - 670.863 - - 791.671
b) fabbricati - - 284.420 - - 314.108
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 955.283 - - 1.105.779
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - 475.977 - - 587.324

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa del Gruppo Banco BPM.

Al riguardo si deve precisare che il Gruppo non detiene attività di investimento rappresentate da diritti d'uso acquisiti con il leasing. Gli immobili detenuti a scopo di investimento concessi in leasing operativo ammontano invece a 491,1 milioni.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Il Gruppo non detiene attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

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9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 1.004.302 1.434.623 486.985 876.212 350.345 4.152.467
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (413.773) (461.089) (820.690) (284.449) (1.980.001)
A.2 Esistenze iniziali nette 1.004.302 1.020.850 25.896 55.522 65.896 2.172.466
B. Aumenti: 5.692 62.247 41.562 18.432 4.935 132.868
B.1 Acquisti 172 15.525 41.562 18.432 1.725 77.416
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- 719 53 31 - 803
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 2.688 - - 64 2.752
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a 1.894 10.273 - - 3.138 15.305
a) patrimonio netto 1.823 9.627 - - 3.138 14.588
b) conto economico 71 646 - - - 717
B.5 Differenze positive di cambio - 11 - - 7 18
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento 3.626 1.562 X X X 5.188
B.7 Altre variazioni - 32.188 - - 1 32.189
C. Diminuzioni: (15.748) (159.815) (20.367) (21.075) (8.923) (225.928)
C.1 Vendite
- di cui operazioni di aggregazione
- (85) - - - (85)
aziendale - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (115.461) (20.367) (21.075) (8.207) (165.110)
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a - (2.322) - - - (2.322)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (2.322) - - - (2.322)
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a (15.716) (7.411) - - (269) (23.396)
a) patrimonio netto (6.391) (642) - - (269) (7.302)
b) conto economico (9.325) (6.769) - - - (16.094)
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (32) (2) - - (66) (100)
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento (32) (2) X X X (34)
b) attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
- - - - (66) (66)
C.7 Altre variazioni - (34.534) - - (381) (34.915)
D. Rimanenze finali nette 994.246 923.282 47.091 52.879 61.908 2.079.406
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (481.936) (482.148) (840.318) (290.199) (2.094.601)
D.2 Rimanenze finali lorde 994.246 1.405.218 529.239 893.197 352.107 4.174.007
E. Valutazione al costo 369.229 496.453 - - 10.935 876.617

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si deve precisare che:

  • la stessa si riferisce alle attività materiali di proprietà ed ai diritti d'uso acquisiti mediante contratti di leasing;
  • nelle sottovoci "B.4 Variazioni positive di fair value" e "C.4 Variazioni negative di fair value" figurano gli effetti conseguenti alla valutazione al fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico del Gruppo, complessivamente negativi per 8,1 milioni. Detti effetti sono esposti nel prospetto della redditività complessiva per positivi 7,3 milioni e nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per negativi 15,4 milioni;
  • nelle sottovoci "B.7 Altre variazioni" e "C.7 Altre variazioni", in corrispondenza della colonna "fabbricati", trovano rappresentazione rispettivamente gli incrementi ed i decrementi correlati ai diritti d'uso di alcuni immobili, conseguenti alle rinegoziazioni perfezionate nel corso dell'esercizio;
  • nella sottovoce "C.3 Rettifiche di valore da deterioramento" figurano gli effetti economici conseguenti alla valutazione di impairment dei diritti d'uso dei contratti di leasing immobiliare.

Per i dettagli sulla movimentazione dei diritti d'uso acquisti con il leasing si rimanda alla successiva tabella 9.6 bis.

Da ultimo, la sottovoce "E. Valutazione al costo" rappresenta quale sarebbe la valutazione al costo delle attività materiali (immobili ed opere d'arte) che in bilancio sono valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore, in conformità con le istruzioni contenute nella Circolare n° 262 di Banca d'Italia.

9.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue

Di seguito si rappresenta la movimentazione avvenuta nel corso dell'esercizio sui diritti d'uso acquisiti con il leasing, già ricompresa nella precedente tabella 9.6, facendo un rinvio a quanto in precedenza illustrato per le relative dinamiche.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - 1.019.274 14.425 - 3.839 1.037.538
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (321.114) (5.358) - (2.693) (329.165)
A.2 Esistenze iniziali nette - 698.160 9.067 - 1.146 708.373
B. Aumenti: - 43.358 39.721 - 30 83.109
B.1 Acquisti - 8.499 39.721 - - 48.220
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale - 719 - - - 719
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 2.660 - - - 2.660
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - 11 - - 3 14
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento - - X X X -
B.7 Altre variazioni - 32.188 - - 27 32.215
C. Diminuzioni: - (135.540) (14.673) - (768) (150.981)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
C.2 Ammortamenti - (98.685) (14.673) - (737) (114.095)
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a - (2.322) - - - (2.322)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (2.322) - - - (2.322)
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento - - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - (34.533) - - (31) (34.564)
D. Rimanenze finali nette - 605.978 34.115 - 408 640.501
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (419.867) (20.003) - (2.670) (442.540)
D.2 Rimanenze finali lorde - 1.025.845 54.118 - 3.078 1.083.041
E. Valutazione al costo - - - - - -

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali 791.671 314.108
B. Aumenti 52.823 56.069
B.1 Acquisti 5.628 39.246
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate 398 483
B.3 Variazioni positive di fair value 41.565 12.765
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 32 2
B.7 Altre variazioni 5.200 3.573
C. Diminuzioni (173.631) (85.757)
C.1 Vendite (1.139) (615)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value (85.226) (62.076)
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: (86.329) (23.054)
a) immobili ad uso funzionale (3.626) (1.562)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (82.703) (21.492)
C.7 Altre variazioni (937) (12)
D. Rimanenze finali 670.863 284.420
E. Valutazione al fair value - -

Al 31 dicembre 2022 le attività detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate dagli immobili di proprietà valutati al fair value, ammontano a 955,3 milioni (1.105,8 milioni al 31 dicembre 2021).

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si precisa che:

  • le variazioni imputabili a cambiamenti nella stima del fair value, pari allo sbilancio delle sottovoci B.3 e C.3 che è complessivamente negativo per 93,0 milioni, sono rilevate nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali";
  • la sottovoce "E. valutazione al fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value.

9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Il Gruppo non detiene attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Alla data di bilancio non risultano in essere impegni per acquisto di attività materiali di importo significativo.

Sezione 10 - Attività immateriali – Voce 100

Totale Totale
31/12/2021
Attività/Valori 31/12/2022
Durata
definita
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 56.709 X 54.858
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 56.709 X 54.858
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 725.753 504.272 654.592 504.272
di cui: software 398.022 - 352.092 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 725.753 504.272 654.592 504.272
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 725.753 504.272 654.592 504.272
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 725.753 560.981 654.592 559.130

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Le attività immateriali a durata definita includono, oltre al software per un importo di 398,0 milioni, la valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 271,2 milioni e del "Value of Business Acquired" (c.d. VoBA) generato attraverso l'acquisizione della quota di controllo delle compagnie assicurative Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A. per 55,7 milioni.

Le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio sono costituite:

  • per 42,9 milioni dall'avviamento riveniente dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance), dopo la rilevazione di un impairment di 8,1 milioni;
  • per 3,8 milioni dall'avviamento derivante dell'acquisizione del controllo della società Oaklins Italy S.r.l. da parte di Banca Akros (CGU Oaklins);
  • per 10,0 milioni dall'avviamento attribuito alla CGU Banco BPM Vita conseguente al completamento del processo di Purchase Price Allocation (PPA) dell'acquisizione del controllo delle compagnie assicurative Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A. da parte della Capogruppo, avvenuto nel mese di luglio 2022, come descritto nel dettaglio nella "Parte G – Operazioni di aggregazioni riguardanti imprese o rami d'azienda" della presente Nota Integrativa;
  • per 504,3 milioni da marchi di impresa rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni).

Attività immateriali a durata definita - Client Relationship

La Client Relationship identifica le attività legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela che emergono in sede di Purchase Price Allocation (PPA) a seguito di operazioni di business combination contabilizzate ai sensi dell'IFRS 3.

Tali attività, che si annoverano tra le attività immateriali a vita utile definita, rappresentano la capacità dei rapporti esistenti alla data di business combination di generare flussi reddituali lungo la vita residua attesa di tali rapporti.

Coerentemente con quanto previsto dalle linee guida dell'IFRS 3, per la valorizzazione della Client Relationship vengono considerati solo quei rapporti instaurati prima della data di acquisizione. Non viene pertanto valorizzata la capacità di generazione di nuovi rapporti.

Il metodo di valutazione adottato per stimare alla data della PPA il valore della Client Relationship si basa sull'attualizzazione dei flussi economici netti futuri lungo il periodo che esprime la durata residua stimata dei rapporti in essere alla data in cui è avvenuta l'aggregazione.

Ad ogni attività immateriale rappresentativa di Client Relationship viene attribuita una vita utile con la definizione di percentuali di ammortamento rappresentate dal tasso stimato di smontamento dei volumi.

L'ammortamento viene quindi stimato sulla base della vita utile, che tiene conto di curve di decadimento fisiologicamente osservabile lungo un periodo temporale storico ritenuto significativo.

Le attività immateriali a vita definita sono inoltre soggette a impairment quando si rileva la presenza di indicatori di perdita tali da ritenere non recuperabile il valore iscritto in bilancio.

Ciò premesso le Client Relationship iscritte nel bilancio del Gruppo Banco BPM sono rappresentate dalle attività riconducibili alle relazioni con la clientela, per la raccolta gestita ed amministrata (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC) e per i rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), iscritte nell'ambito delle seguenti operazioni di aggregazione aziendale:

  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007, con la quale sono state identificate attività immateriali riconducibili a rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), risparmio gestito ed amministrato (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2022 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 107,8 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 13,2 milioni;
  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017, dalla quale sono emerse attività immateriali esclusivamente riferite al risparmio gestito ed amministrato (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2022 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 163,4 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 18,0 milioni.

Di seguito per le fattispecie di Client Relationship emerse a seguito delle citate operazioni di aggregazione aziendale si illustrano i rispettivi criteri di valorizzazione e di ammortamento.

Rapporti di conto corrente (Core deposits/Core Overdraft)

L'iscrizione di un'attività immateriale correlata a Core Deposits e Core Overdraft dipende dal fatto che i rapporti di conto corrente hanno generalmente una durata economica superiore a quella contrattuale, risultando in tal modo più convenienti per la Banca rispetto a fonti di finanziamento o investimenti alternativi.

La valorizzazione di tale attività è stata effettuata in base all'evoluzione delle masse stimata considerando la probabilità di chiusura dei rapporti. Tale stima, che si basa su dati storici, permette di identificare una curva di decadimento fisiologica che si rifletterà nel processo di ammortamento; quest'ultimo prevede quote variabili sulla base di percentuali annue predefinite.

Nella valorizzazione dell'asset sono stati considerati, oltre all'evoluzione stimata delle masse, i ricavi (in termini di interessi e commissioni nette), alcuni costi operativi, i costi relativi al rischio credito (per i soli rapporti di conto corrente attivi) ed un effetto fiscale figurativo, con un tasso di sconto determinato sulla base del profilo di rischio degli assets valorizzati. Nella valutazione è stato considerato infine il Tax Amortisation Benefit, che esprime il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa.

Asset Management/Asset Under Custody (AuM/AuC)

L'attività legata alla raccolta gestita e amministrata si collega alla relazione che la Banca instaura con la clientela, attraverso contratti che prevedono specifici servizi, cui viene attribuita una durata economica superiore a quella contrattuale, la cui valorizzazione si realizza attraverso le commissioni nette di cui la Banca beneficia in ragione dei prodotti e servizi di risparmio gestito e amministrato che sono forniti alla clientela.

La valorizzazione di tali attività si basa sull'attualizzazione dei flussi economici netti futuri riferibili alla raccolta indiretta e tiene conto dell'evoluzione delle masse amministrate e gestite lungo un orizzonte temporale stimato considerando la probabilità di chiusura dei rapporti sulla base una curva di decadimento fisiologica che si rifletterà nel processo di ammortamento; quest'ultimo prevede quote variabili sulla base di percentuali annue predefinite.

Nella valorizzazione dell'asset sono stati considerati, oltre all'evoluzione stimata delle masse, i ricavi in termini di commissioni nette, alcuni costi operativi ed un tax rate figurativo, con un tasso di sconto sulla base del profilo di rischio degli assets valorizzati. Nella valutazione è stato considerato infine il Tax Amortisation Benefit, che esprime il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa.

Ammortamento della Client Relationship

Relativamente alla situazione al 31 dicembre 2022 la Client Relationship iscritta in bilancio ammonta a 271,2 milioni, di cui 71,6 milioni di core deposits, interamente riferibili alla PPA Gruppo Banca Popolare Italiana, e 199,6 milioni di AuM/AuC.

Tali attività risultano iscritte nel bilancio di Banco BPM per 237,2 milioni, riconducibili per 104,2 milioni alla PPA Gruppo BPI e per 133,0 milioni alla PPA Gruppo BPM. Le restanti attività, pari a 34,0 milioni, sono relative alla controllata Banca Aletti, a seguito dei processi di riorganizzazione aziendali, ed in particolare fanno riferimento per 3,6 milioni alla PPA Gruppo BPI e per 30,4 milioni alla PPA Gruppo BPM.

La quota di ammortamento di competenza dell'esercizio, iscritta nella voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali", ammonta a 31,2 milioni, al lordo dell'effetto fiscale.

La vita utile residua della Client Relationship della PPA relativa al Gruppo Banca Popolare Italiana, stimata in base ad una curva di chiusura dei rapporti, è pari a 14 anni (scadenza 2036); tenuto conto dell'evoluzione decrescente della curva di chiusura dei rapporti, si deve segnalare che il valore residuo iscritto al 31 dicembre 2022 risulterà ammortizzato per oltre la metà entro l'esercizio 2028.

Per quanto riguarda le Client Relationship riconducibili alla PPA del Gruppo Banca Popolare di Milano, la vita utile residua, stimata in base alla curva di chiusura dei rapporti, è pari a 19 anni (scadenza 2041). Tenuto conto dell'evoluzione decrescente della curva di chiusura dei rapporti, si deve segnalare che il valore residuo iscritto al 31 dicembre 2022 risulterà ammortizzato per oltre la metà entro l'esercizio 2029.

(importi in milioni di euro) Core Deposits Core
Overdraft
Aum/AuC PPA BPM
Aum/AuC
Totale
A. Esistenze iniziali 343,4 30,6 154,5 298,6 827,1
A.1 Riduzioni di valore totali nette (263,3) (30,6) (113,6) (117,2) (524,7)
A.2 Esistenze iniziali nette 80,1 - 40,8 181,4 302,4
B. Aumenti - - - - -
C. Diminuzioni (8,5) - (4,7) (18,0) (31,2)
di cui: ammortamenti (8,5) - (4,7) (18,0) (31,2)
D. Rimanenze finali nette 71,6 - 36,2 163,4 271,2
D.1 Rettifiche di valori totali nette (271,8) (30,6) (118,3) (135,2) (555,9)
E. Rimanenze finali 343,4 30,6 154,5 298,6 827,1

Analisi di sensitività

Per le Client Relationship (Core Deposit e AuM/AuC) di Banco BPM, è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto al tasso di crescita del terminal value (g) ed al costo del capitale (Ke). I risultati di tali analisi sono sintetizzati nella tabella di seguito riportata, che evidenzia il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il Ke e/o il tasso di crescita (g) rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Inoltre, la tabella evidenzia come, anche in uno scenario di stress (Ke +200 p.b.), i margini risultino positivi.

Il costo del capitale Ke delle Client Relationship stimato utilizzando un tasso Risk Free medio 3 mesi e 6 mesi sarebbe pari rispettivamente a 9,74% e 9,40%, entrambi inferiori al tasso che azzera il margine.

Client Relationship Core Deposit Banco BPM: probabilità scenario bilancio 2022: baseline (50%), best (20%),
adverse (30%)
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
Ke
8,62% 10,62%
1,5% 3.141 95,4% 2.795 84,8%
(g) 2,0% 3.223 97,8% 2.862 86,9%
2,5% 3.308 100,4% 2.931 89,0%

Client Relationship AuM/AuC Banco BPM: probabilità scenario bilancio 2022: baseline (50%), best (20%), adverse (30%) Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "Ke" (differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro) (incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)

Ke
8,62% 10,62%
1,5% 1.178 85,0% 1.015 73,3%
(g) 2,0% 1.219 88,0% 1.049 75,7%
2,5% 1.263 91,2% 1.084 78,3%

Attività immateriali a durata definita – Value of Business Acquired

Nel corso del 2022 a seguito dell'acquisizione del controllo delle compagnie assicurative Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, detenuta al 100% dalla prima, sono emerse nuove attività immateriali intangibili tipiche del business assicurativo denominate Value of Business Acquired (c.d. VoBA), precedentemente non rilevate nei bilanci delle compagnie assicurative.

Come descritto in parte G "Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda" della presente Nota Integrativa cui si fa rinvio, il 22 luglio 2022, a seguito dell'autorizzazione dell'IVASS, Banco BPM ha acquisito, tramite l'esercizio di un'opzione call, l'81% di Banco BPM Vita (e di conseguenza di Banco BPM Assicurazioni) assumendone in tal modo il controllo esclusivo.

A valle del processo di Purchase Price Allocation (PPA), oltre all'iscrizione di differenze residue non allocate pari a 10,0 milioni che sono state imputate ad avviamento, è stato rilevato il VoBA per un importo complessivo pari a 81,7 milioni (di cui 61,1 milioni per Banco BPM Vita e 20,6 milioni per Banco BPM Assicurazioni). Entrambe le attività sono state allocate alla CGU Banco BPM Vita.

Il VoBA rappresenta la capacità dei contratti con la clientela, in essere al momento dell'acquisizione, di generare ricavi lungo la vita utile residua dei rapporti acquisiti. Si tratta pertanto di un'attività intangibile strettamente legata alla specifica relazione contrattuale con la clientela acquisita (le polizze assicurative) che, per sua natura, ha una durata determinata ed è pertanto soggetta ad ammortamento lungo la vita residua stimata dei rapporti acquisiti alla data di acquisizione.

Tale intangibile è stato valorizzato alla data di acquisizione delle compagnie assicurative, mediante l'attualizzazione dei flussi rappresentativi dei margini reddituali lungo la durata residua, contrattuale o stimata, dei rapporti in essere alla data dell'operazione di aggregazione, identificata nel 1° luglio 2022.

La quota di ammortamento, iscritta a conto economico nella voce "220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali", a fronte dell'attività immateriale in oggetto ammonta a 6,9 milioni al lordo dell'effetto fiscale (4,8 milioni netti), di cui 5,4 milioni relativi a Banco BPM Vita e 1,5 milioni per Banco BPM Assicurazioni. Tale quota, riferita al secondo semestre 2022, trova fondamento su un piano di ammortamento basato sulle coverage unit per Banco BPM Vita e sulla duration per Banco BPM Assicurazioni.

Il VoBA in essere al 31 dicembre 2022 relativo a Banco BPM Assicurazioni è stato riclassificato tra le "Attività non correnti in via di dismissione", come previsto dal principio contabile IFRS 5, a seguito dell'accordo di cessione del 65% della compagnia assicurativa a Crédit Agricole Assurances S.A nell'ambito della partnership e del relativo processo di riorganizzazione del settore bancassurance danni/protezione.

Per maggiori dettagli si veda quanto riportato in parte A (Sezione "5. Altri aspetti" - Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo) e in parte B (Sezione 12 "Attività non correnti in via Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo").

Al 31 dicembre 2022 il valore residuo del VoBA ammonta a 55,7 milioni.

Le attività immateriali a durata indefinita sono rappresentate da avviamenti e marchi per i quali si è proceduto a condurre un test di impairment come rappresentato nel successivo paragrafo 10.1.1.

Attività immateriali a durata indefinita - Marchi

Il marchio definisce un insieme di asset intangibili fra loro complementari, legati all'attività di marketing (oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.).

L'iscrizione di un intangible legato al marchio deriva dal fatto che ad elementi come la capacità di attrazione e fidelizzazione della clientela o il nome commerciale possono essere attribuiti benefici economici differenziali attesi (in termini di flussi finanziari netti) valutabili attendibilmente. Il marchio costituisce un'attività immateriale

identificabile in quanto separabile dall'azienda nel suo complesso, cui può essere associata una significativa capacità di attrarre e fidelizzare la clientela.

Si tratta di un'attività immateriale a vita utile indefinita poiché si ritiene che tale componente immateriale possa contribuire per un periodo indeterminato alla formazione dei flussi reddituali, e in quanto tale è soggetto annualmente al test di impairment, per il quale si rinvia a quanto riportato successivamente.

Ciò premesso, nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 del Gruppo Banco BPM risultano iscritti marchi per un valore complessivo pari a 504,3 milioni (dei quali 485,6 milioni nel bilancio di Capogruppo), rilevati:

  • per 222,2 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007;
  • per 282,1 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017.

10.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Ai sensi dello IAS 36 tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment per verificare la recuperabilità del valore. Il Gruppo ha ritenuto di effettuare la verifica di impairment con riferimento al 31 dicembre di ogni anno, e comunque, ogni qualvolta sia rilevata la presenza di indicatori di perdita.

Nella conduzione del test di impairment al 31 dicembre 2022 si è tenuto conto di quanto segue:

  • dei dettami previsti dal principio contabile internazionale di riferimento IAS 36;
  • delle raccomandazioni emanate con lettera congiunta a firma di Banca d'Italia, Consob e Ivass del 3 marzo 2010;
  • dei suggerimenti dell'Organismo Italiano di Valutazione (O.I.V.) contenuti nei documenti intitolati "impairment test dell'avviamento in contesti di crisi finanziaria e reale" del 14 giugno 2012, "Linee guida per l'impairment test dopo gli effetti della pandemia da Covid-19" del 16 marzo 2021,"Impairment test dei non financial asset (IAS 36) a seguito della guerra in Ucraina" del 28 luglio 2022;
  • dei vari statement pubblicati da ESMA sull'argomento, da ultimo quello del 28 ottobre 2022 "European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports " (ESMA32-63-1320);
  • delle raccomandazioni emanate da Consob con la comunicazione n. 3907 del 19 gennaio 2015, nonché dei vari richiami di attenzione sull'informativa, in linea con i suddetti documenti dell'ESMA.

Si segnala inoltre che, come richiesto dai citati Organi di Vigilanza, la procedura ed i parametri di valutazione per il test di impairment degli avviamenti e delle altre attività intangibili a vita indefinita sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione in via autonoma ed anticipata rispetto all'approvazione del progetto di Bilancio 2022.

Ciò premesso, ai fini del test di impairment delle attività in esame, lo IAS 36 richiede di determinarne il valore recuperabile, quale maggiore tra il fair value e il valore d'uso. Qualora non sia possibile determinare in via diretta il valore recuperabile della specifica attività immateriale iscritta in bilancio, occorre determinare il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi finanziari alla quale l'attività appartiene (di seguito "CGU – Cash Generating Unit"). Ai fini dell'identificazione delle CGU alle quali attribuire le attività da sottoporre ad impairment test è necessario che le unità potenzialmente identificate generino flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre unità identificate.

Con specifico riferimento alla verifica di recuperabilità dell'avviamento acquisito in sede di aggregazione aziendale, il paragrafo 80 del citato principio contabile precisa che lo stesso debba essere allocato, dalla data di acquisizione, ad ogni unità generatrice di flussi finanziari o gruppi di unità generatrici di flussi finanziari, che potranno beneficiare dalle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'impresa acquisita siano assegnate a tali unità o gruppi di unità.

Ogni unità o gruppo di unità a cui l'avviamento è così allocato deve:

  • a) rappresentare il livello minimo all'interno dell'entità per il quale l'avviamento è monitorato ai fini del controllo di gestione interno;
  • b) non essere maggiore di un settore operativo determinato secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 8.

In base ai riferimenti normativi sopra illustrati, al 31 dicembre 2022 le CGU individuate per le quali sono stati allocati intangibili a vita indefinita (marchi ed avviamenti come di seguito specificato) da sottoporre ad impairment test sono le seguenti:

  • CGU Retail, costituita dai segmenti Privati e Imprese Retail sulla base della riportafogliazione dei clienti in essere a fine 2022, in coerenza con il Segment Reporting 2022, per la verifica dei marchi iscritti a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007 (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (263,5 milioni);
  • CGU Banca Akros, costituita da Banca Akros S.p.A. coincidente con il segmento Investment Banking del Segment Reporting escludendo impatto Oaklins, per la verifica del corrispondente marchio a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (18,6 milioni);
  • CGU Oaklins, costituita dalla società Oaklins, controllata in via totalitaria da Banca Akros S.p.A. acquisita nel corso del 2021 (3,8 milioni);
  • CGU Bancassurance Protezione, coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni S.p.A., ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo, conseguente all'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007, che ammonta a 42,9 milioni al 31 dicembre 2022 a seguito dell'impairment di 8,1 milioni rilevato nel corso del primo semestre 2022;
  • CGU Banco BPM Vita: coincidente con Banco BPM Vita, ai fini del test di impairment dell'avviamento (10,0 milioni) riferito a tale settore operativo, conseguente all'esito della PPA effettuata sulla partecipazione a seguito dell'acquisizione del controllo totalitario da parte di Banco BPM nel corso del corrente esercizio.

Di seguito si fornisce evidenza della metodologia seguita per la conduzione del test di impairment delle attività in esame, dei relativi esiti ed analisi di sensitività.

A. Modalità di calcolo del valore contabile delle singole CGU

Il valore contabile della CGU Retail, in continuità con il bilancio 2021, è stato determinato secondo metriche di tipo gestionali basate sugli assorbimenti di capitale regolamentare. In particolare, il valore contabile di riferimento è ottenuto considerando il Common Equity Tier 1 (CET1) capital attribuito alla CGU, ossia il capitale allocato gestionalmente in relazione alle attività di rischio ponderate della stessa. Nel dettaglio, il capitale allocato è ottenuto moltiplicando le attività di rischio ponderate della CGU per il coefficiente patrimoniale "CET1 fully-phased" target delle proiezioni pluriennali derivanti dall'ultimo aggiornamento ICAAP (13,08% per il 2022, 12,74% per il 2023,13,69% per il 2024 e 14,06% per il 2025) e aggiungendo l'eventuale componente di shortfall, definito in termini di "CET1 target di piano", in quanto ritenuto essere la misura espressiva dell'effettivo capitale utilizzato, in condizioni ordinarie. Al capitale così attribuito sono inoltre sommati gli avviamenti e le altre attività immateriali, a vita utile indefinita e definita, associate alla CGU.

Per la CGU Bancassurance Protezione e per la CGU Banco BPM Vita, che corrispondono rispettivamente all'entità giuridica Vera Assicurazioni e Banco BPM Vita, il relativo valore di riferimento è identificato specificamente come sommatoria dei valori contabili delle attività e passività patrimoniali delle citate entità e degli avviamenti ad esse allocati così come per la partecipazione totalitaria detenuta da Banca Akros in Oaklins.

Per quanto riguarda il marchio "Banca Akros", in continuità con gli esercizi precedenti, la metodologia utilizzata è basata sul metodo delle royalties. Tale metodologia consente di verificare direttamente la recuperabilità del valore di carico del marchio, senza che sia quindi necessario determinare il valore recuperabile dell'intera CGU alla quale il suddetto intangibile risulta allocato.

Nella seguente tabella si riportano i valori contabili di riferimento delle CGU, come sopra determinati, comprensivi degli avviamenti e dei marchi da sottoporre al test di impairment (valori ante eventuali impairment determinati).

C.G.U. Valore
contabile di
riferimento
di cui:
avviamenti
di cui:
marchi
Retail 3.169 486
Banca Akros (*) 19 19
Oaklins 6 4
Bancassurance Protezione 129 43
Banco BPM Vita 322 10
Totale 3.645 57 504

(*) In coerenza con la metodologia valutativa delle royalties, i valori della CGU Banca Akros devono intendersi riferiti al solo marchio "Banca Akros".

I suddetti valori di riferimento delle CGU sono coerenti con le modalità di determinazione dei rispettivi valori recuperabili, come di seguito illustrato.

B. Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU

In base al principio contabile IAS 36, l'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato dalla differenza tra il valore di carico della CGU, individuato sulla base dei criteri precedentemente descritti, ed il suo valore recuperabile, se inferiore. Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il:

  • Value in Use ovvero il valore attuale dei flussi di cassa futuri che si prevede abbiano origine dall'uso continuo di una specifica attività o da una CGU;
  • Fair Value, dedotti i costi di vendita, ossia l'ammontare ottenibile dalla vendita di un'attività, in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

Per la CGU Retail, per la CGU Bancassurance Protezione e per la CGU Banco BPM Vita, il test di impairment è stato condotto prendendo a riferimento il Value in Use, ottenuto attraverso l'applicazione del Dividend Discount Model (DDM).

Secondo il metodo del Dividend Discount Model, il valore di un'azienda è funzione del flusso di dividendi che essa è in grado di generare in chiave prospettica. Nella fattispecie, il metodo utilizzato è il DDM nella variante Excess Capital, il quale assume che il valore economico di una società sia pari alla somma del valore attuale dei flussi di cassa futuri (Dividendi Attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo futuro atteso, e la capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione, sulla base di un "pay-out ratio", in funzione della redditività a regime. L'applicazione del DDM comporta l'utilizzo della seguente formula:

$$\text{W} = \sum_{\text{t}=0}^{\text{n}} \frac{\text{D}_{\text{t}}}{\text{(l+Ke)}^{\text{t}}} + \text{TV} + \text{SA}$$

dove:

W = Valore generale del capitale economico

Ke = Costo del capitale proprio (Ke)

Dt = Dividendi distribuibili nel periodo esplicito, con un livello di patrimonializzazione coerente con la normativa vigente n = Numero di anni del periodo esplicito

TV = Valore residuo o Terminal Value determinato come valore attuale di una rendita perpetua rappresentata dal Dividendo medio sostenibile per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita

SA = Valore di eventuali surplus assets.

In termini analitici, il Terminal Value viene calcolato come segue:

$$\text{TV} = \frac{Dn+1}{Ke-g} \text{(1+Ke)}^{-n}$$

dove:

Dn+1 = Dividendo medio sostenibile atteso dopo il periodo di pianificazione esplicita

g = Tasso di crescita atteso di lungo periodo del dividendo dopo il periodo di pianificazione esplicita. Tale tasso è da mettersi in relazione al tasso di crescita nominale dell'economia sul lungo periodo. Si assume, infatti, prudenzialmente, che nel lungo periodo ogni settore ed ogni società nel settore, converga ad un tasso di crescita pari a quello dell'economia nel suo complesso

Ke = Costo del capitale proprio.

Per la CGU Banca Akros l'approccio metodologico utilizzato al fine della valutazione del marchio prevede che l'attività immateriale venga valorizzata sulla base delle royalties che il proprietario del marchio percepirebbe a seguito della cessione in uso a terzi dello stesso; il valore attuale del marchio viene espresso pertanto quale valore attuale delle royalties future, stimate facendo riferimento a specifici parametri (royalty rate, percentuale dei ricavi) al netto del relativo effetto fiscale.

La valutazione ha inoltre incluso il Tax Amortisation Benefit, ovvero il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa. Nel dettaglio, ai fini della valorizzazione del marchio, è stata utilizzata la seguente formula:

$$W = \left[ \frac{\sum_{i=1}^{n} \mathbf{S}_i \cdot r \cdot (1 - T)}{(1 + ke)^{\prime}} + TV \right] + \text{TAB} \cdot$$

dove:

  • W = Valore del marchio
  • St = Proventi operativi 2022-2024
  • R = Royalty rate
  • T = Tax rate

Ke = Tasso di sconto

TV = Terminal Value ottenuto attraverso la capitalizzazione in perpetuity del flusso di royalty atteso nel periodo successivo all'ultimo di previsione, considerando un tasso di crescita di lungo periodo TAB = Tax Amortisation Benefit

Per la CGU Oaklins, il test di impairment è stato condotto prendendo a riferimento il Value in Use, ottenuto attraverso l'applicazione della metodologia reddituale.

La metodologia reddituale perviene alla stima del valore del capitale economico considerando la redditività che l'azienda è in grado di generare in chiave prospettica, individuando nella contrapposizione tra ricavi e costi di competenza dell'esercizio il driver fondamentale del valore. Con il metodo reddituale, "a tempo definito e con valore a regime", si attualizzano i flussi di reddito previsti anno per anno, fino al termine dell'orizzonte temporale del periodo esplicito di previsione e stimando un TV.

L'applicazione del metodo reddituale comporta l'utilizzo della seguente formula:

$$W = \sum_{t=0}^{n} \frac{R_t}{(1+Ke)^t} + TV$$

dove:

W = Valore generale del capitale economico.

Ke = Tasso di attualizzazione

Rt = Redditi attesi nel periodo

n = Numero di anni del periodo esplicito.

TV = Valore residuo o Terminal Value determinato come valore attuale del reddito medio da piano per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita.

B.1 - La stima dei flussi finanziari

La stima dei flussi finanziari sottostanti la determinazione del Value in Use è di norma effettuata utilizzando l'ultimo piano pubblicamente disponibile o alternativamente mediante la formulazione di un piano previsionale sviluppato internamente da parte del management.

La CGU Retail è identificata nelle attività Retail (costituite da famiglie e imprese con fatturato inferiori a 75 milioni), in coerenza con il segment reporting 2022.

In conformità con quanto suggerito dalla prassi per gli esercizi valutativi da condurre in contesti caratterizzati da estrema incertezza, si è ritenuto opportuno adottare un approccio "multi scenario" in continuità con quanto effettuato per l'impairment test 2021. Le proiezioni dei flussi finanziari sono state quindi elaborate assumendo a riferimento tre distinti scenari macroeconomici, a cui sono state attribuite le rispettive probabilità di accadimento, coerentemente con gli altri processi valutativi aziendali rilevanti (probability test delle DTA e perdite attese su crediti non deteriorati).

Accanto ad uno scenario base ritenuto maggiormente probabile (cd "baseline") sono stati elaborati uno scenario migliorativo (cd "benign") ed uno peggiorativo (cd "adverse custom"), a cui sono state assegnate le seguenti rispettive probabilità di accadimento: 50% scenario base, 30% scenario peggiorativo e 20% scenario migliorativo, in coerenza con il processo IFRS 9.

La proiezione è costruita partendo dalle evidenze preliminari della Rete Commerciale e del macrosegmento Retail per l'anno 2023, stimando per il 2024 e il 2025 dinamiche di volumi e spread coerenti con lo sviluppo a livello consolidato approvato dal Consiglio di Amministrazione del 20 dicembre 2022. La proiezione del macrosegmento Retail evidenzia proventi operativi per gli anni 2023-24 superiori a quelli a suo tempo elaborati per il test di impairment 2021 (coerenti con il piano strategico 2021-24), a motivo dello scenario tassi significativamente più alti, parzialmente compensati da maggiori rettifiche su crediti che fattorizzano uno scenario macro-prudenziale (con aspettative di significato rallentamento dell'economia nel 2023).

La redditività a lungo termine è stata poi stimata avendo a riferimento un tasso di crescita di lungo periodo del 2%, assunto pari al tasso di crescita nominale dell'economia, in linea con l'obiettivo di inflazione nell'ambito della politica di stabilità monetaria della BCE nel lungo periodo.

I flussi distribuibili nel periodo esplicito (Dt) sono stati quindi determinati a partire dalle proiezioni 2023-25, come in precedenza illustrate, tenendo conto di un livello patrimoniale minimo stimato sulla base di un Common Equity Tier 1 (CET1) rappresentante il livello patrimoniale minimo che la BCE ha richiesto al Gruppo Banco BPM di rispettare in via continuativa a completamento del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), pari all'8,7%. La scelta di tale valore è ritenuta essere coerente con il modello DDM, in quanto rappresenta la soglia di capitale minimo da mantenere al di sotto della quale non è possibile distribuire i dividendi.

Le proiezioni per il triennio 2023-25 utilizzate per la verifica della recuperabilità del marchio "Banca Akros" e per Oaklins sono state sviluppate in coerenza con l'esercizio di proiezioni triennali del Gruppo e con le evidenze preliminari del budget 2023. In particolare, per Banca Akros è stata fattorizzata una crescita annua composta dei proventi operativi del 5,5% a fronte di costi sostanzialmente stabili.

Per Oaklins è stata fattorizzata una crescita annua composta dei proventi operativi dell'11,5% a fronte di costi sostanzialmente stabili. Come per la CGU Retail, anche per le CGU Banca Akros e Oaklins le proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari, uno maggiormente probabile, uno migliorativo e uno peggiorativo.

Per la CGU Banco BPM Vita le proiezioni 2023-2025 sono state elaborate dalla società sulla base delle indicazioni di scenario e di crescita di nuova produzione condivise con la Capogruppo. Il business mix conferma il trend del 2022 con una netta predominanza del Ramo I e con un catalogo prodotti allineato all'offerta in essere. Le proiezioni 2023-2025 recepiscono un aumento nei costi per tenere conto anche degli investimenti per l'adozione dei nuovi principi contabili (IFRS 17) e per le attività straordinarie legate all'internalizzazione del business assicurativo Vita nel Gruppo Banco BPM.

Ai fini della stima dei dividendi distribuibili si è considerato, quale vincolo, il mantenimento di un livello di Solvency Capital Ratio (SCR) target del 140%.

Per la CGU Bancassurance Protezione, le previsioni economiche e patrimoniali per la determinazione del Value in Use sono state elaborate utilizzando come base il business plan inserito nel Term sheet vincolante firmato con Crédit Agricole Assurance in merito alla realizzazione della partnership strategica sul bancassurance Danni e Protezione. Ai fini della stima dei dividendi distribuibili si è considerato, quale vincolo, il mantenimento di un livello di Solvency Capital Ratio (SCR) target del 130%.

B.2 - Tassi di attualizzazione dei flussi finanziari

Per l'attualizzazione dei dividendi distribuibili agli azionisti è stato utilizzato un Costo del Capitale, coerente con il rendimento richiesto per investimenti con caratteristiche analoghe all'oggetto di valutazione. Il Costo del Capitale (Ke) è stato determinato in base alla metodologia del Capital Asset Pricing Model (CAPM), secondo la quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un premio per il rischio (MRP) determinato tenendo conto della rischiosità specifica dell'attività:

$$K_{\prec} = R_{\prec} + \mathbb{B} \times (MRP^{\smile})$$

Nel dettaglio, la componente priva di rischio (Rf), che ingloba in ogni caso il c.d. "Rischio Paese", è determinata, in continuità con l'approccio metodologico seguito per la Relazione finanziaria al 31 dicembre 2021, prendendo a riferimento la media ad 1 anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani BTP a 10 anni (3,13% è il valore al 31 dicembre 2022).

Con riferimento al coefficiente beta (ß) - che misura la rischiosità della specifica impresa o del settore operativo in termini di correlazione tra il rendimento effettivo di un'azione ed il rendimento complessivo del mercato di riferimento - è stato utilizzato:

  • a) per la CGU Retail: un indicatore relativo ad un campione di società comparabili (banche italiane quotate) rilevato da Bloomberg. Al 31 dicembre 2022 il coefficiente ß risulta pari a 1,06;
  • b) per la CGU Banca Akros e Oaklins: un indicatore medio relativo ad un campione di società attive nell'Investment Banking rilevato da Bloomberg. Al 31 dicembre 2022 il coefficiente ß risulta pari a 1,12;
  • c) per la CGU Bancassurance Protezione e per la CGU Banco BPM Vita: un indicatore relativo ad un campione comparabile di società attive nel settore assicurativo rilevato da Bloomberg. Al 31 dicembre 2022 il coefficiente ß risulta pari a 1,01.

I suddetti coefficienti sono stati rilevati, con frequenza settimanale, su un orizzonte temporale di 5 anni.

Da ultimo, il premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP-Market Risk Premium) è stato determinato nella misura del 5,2%, sulla base dell'utilizzo di fonti in linea con la prassi valutativa.

C. Sintesi delle metodologie utilizzate e dei principali parametri valutativi

Alla luce di quanto sopra illustrato, nella seguente tabella si riepilogano, per ogni CGU, le metodologie utilizzate per la determinazione del valore recuperabile ed i valori quantitativi dei principali parametri rappresentati dal costo del capitale (Ke) e dal fattore di crediti dei flussi reddituali (g):

C.G.U. Criterio di determinazione del
valore recuperabile
Tassi di
attualizzazione
"Ke"
Tassi di
crescita "g"
Retail Value in use – Dividend Discount Model 8,62% 2,00%
Banca Akros Fair Value – Royalty Rate 8,92% 2,00%
Oaklins Value in use – Reddituale 8,92% 2,00%
Bancassurance Protezione Value in use – Dividend Discount Model 8,39% 2,00%
Banco BPM Vita Value in use – Dividend Discount Model 8,39% 2,00%

D. Sintesi dei risultati

Sulla base delle linee guida illustrate, il test di impairment al 31 dicembre 2022 non ha determinato la necessità di rilevare alcuna svalutazione degli intangibili a vita utile indefinita. Al riguardo deve essere segnalato che i parametri e le ipotesi sottostanti la determinazione del valore d'uso risultano significativamente influenzati dal quadro macroeconomico assunto a riferimento.

Come precisato nel paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022" della "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A della presente Nota integrativa, stante la particolare situazione di incertezza del quadro macroeconomico, non si può escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli e prudenziali, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. In particolare, l'eventuale peggioramento dello scenario macroeconomico potrebbe incidere negativamente sulle proiezioni dei flussi finanziari stimati, sul costo del capitale e sul fattore di crescita, comportando risultati differenti rispetto a quelli stimati ai fini della presente Relazione Finanziaria Annuale.

E. Analisi di Sensitività

In conformità al dettato del principio IAS 36, per ogni CGU, è stata condotta un'analisi di sensitività del valore recuperabile, al fine di poter apprezzare la variabilità di questo ultimo valore rispetto a ragionevoli variazioni nei parametri sottostanti.

In particolare, i dati evidenziati nelle tabelle sotto riportate rappresentano il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di crescita (g) e/o il costo del capitale (Ke) rispetto ai tassi effettivamente utilizzati, mantenendo invariate tutte le restanti ipotesi. Nello specifico le tabelle evidenziano il livello che il tasso "Ke" dovrebbe assumere per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile, nell'ipotesi di mantenere costante il tasso di crescita "g" al 2%.

In particolare, per la CGU Retail, nella seguente tabella si evidenzia come con un incremento del costo del capitale al valore del 19,74%, abbinato ad un decremento del tasso di crescita del terminal value all'1,5%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

CGU Retail: probabilità scenario: baseline (50%), best (20%), adverse (30%)
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
(Ke)
8,62%
19,74%
1,50% 4.044 53,0% -45 -0,6%
(g) 2,00% 4.462 58,5% - 0,0%
2,50% 4.948 64,8% 48 0,6%

Il costo del capitale Ke della CGU Retail stimato utilizzando un tasso Risk Free medio 3 mesi e 6 mesi sarebbe pari rispettivamente a 9,74% e 9,40%, entrambi inferiori al tasso che azzera il margine.

In aggiunta, per la CGU Retail, è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto alle proiezioni dei flussi reddituali ed al costo del capitale (Ke). I risultati di tali analisi sono sintetizzati nella tabella di seguito riportata, che evidenzia il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il Ke e/o l'utile netto rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Nello specifico la tabella evidenzia la riduzione che l'utile dovrebbe assumere in valore percentuale, a parità di Ke, per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile (-62%). La tabella evidenzia, inoltre, l'esistenza di uno scenario d'impairment pari al valore dei Marchi allocato sulla CGU nel caso in cui si manifestasse un incremento del costo del capitale (Ke) al 9,99%, abbinato ad un decremento degli utili prospettici del -62%.

CGU Retail (probabilità scenario bilancio 2022: baseline (50%), best (20%), adverse (30%)
Variazione % dell'utile netto / Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
Ke
8,62%
9,99%
5% 4.822 63,2% 3.533 46,3%
UTILE 0% 4.462 58,5% 3.233 42,4%
-5% 4.102 53,8% 2.933 38,4%
-62% 0 0% -486 -6,4%

Per la CGU Banca Akros, la tabella seguente evidenzia come con un incremento del costo del capitale al valore del 26,3% abbinato ad un decremento del tasso di crescita del terminal value all'1,5%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

CGU Banca Akros: probabilità scenario: baseline (50%), best (20%), adverse (30%) Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke" (differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro) (incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)

(Ke)
8,92% 26,3%
1,50% 43 65,8% -0,2 -0,4%
(g) 2,00% 47 71,8% - 0,0%
2,50% 52 78,6% 0,3 0,4%

Il costo del capitale Ke della CGU Akros stimato utilizzando un tasso Risk Free medio 3 mesi e 6 mesi sarebbe pari rispettivamente a 10,04% e 9,71%, entrambi inferiori al tasso che azzera il margine.

Per Oaklins, la tabella seguente evidenzia come con un incremento del costo del capitale al valore del 22,0% abbinato ad un decremento del tasso di crescita del terminal value all'1,5%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

Oaklins: probabilità scenario: baseline (50%), best (20%), adverse (30%)
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
(Ke)
8,92% 22,0%
1,50% 10 60,5% -0,1 -0,5%
(g) 2,00% 11 66,6% - 0,0%
2,50% 12 73,5% 0,1 0,7%

Il costo del capitale Ke di Oaklins stimato utilizzando un tasso Risk Free medio 3 mesi e 6 mesi sarebbe pari rispettivamente a 10,04% e 9,71%, entrambi inferiori al tasso che azzera il margine.

Per la CGU Bancassurance Protezione, la tabella seguente evidenzia come con un incremento del costo del capitale al valore del 10,42%, abbinato ad un decremento del tasso di crescita del terminal value all'1,5%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

CGU Bancassurance Protezione
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
(Ke)
8,39% 10,42%
1,50% 35 19,9% -6 -3,4%
(g) 2,00% 46 26,2% - 0,0%
2,50% 59 33,5% 7 3,9%

Il costo del capitale Ke della CGU Bancassurance Protezione stimato utilizzando un tasso Risk Free medio 3 mesi e 6 mesi sarebbe pari rispettivamente a 9,51% e 9,17%, entrambi inferiori al tasso che azzera il margine.

Per la CGU Bancassurance Protezione, è stata inoltre condotta un'analisi di sensitività rispetto alle proiezioni dei flussi reddituali ed al costo del capitale (Ke). I risultati di tali analisi sono sintetizzati nella tabella di seguito riportata, che evidenzia il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il Ke e/o l'utile netto rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Nello specifico la tabella evidenzia la riduzione che l'utile dovrebbe assumere in valore percentuale, a parità di Ke, per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile (-26,7%). La tabella evidenzia, inoltre, l'esistenza di uno scenario d'impairment nel caso in cui si manifestasse un incremento del costo del capitale (Ke) al 10,42%, abbinato ad un decremento degli utili prospettici.

CGU Bancassurance Protezione / Vera Assicurazioni
Variazione dei flussi / Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
(Ke)
8,39% 10,42%
10% 63 36% 13 7,2%
Utile 0% 46 26,2% 0 0%
-5% 37 21,3% -6 -3,6%
-26,7% 0 0% -34 -19,2%

Per la CGU Banco BPM Vita, la tabella seguente evidenzia come con un incremento del costo del capitale al valore dell'11,54% abbinato ad un decremento del tasso di crescita del terminal value all'1,5%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

CGU Banco BPM Vita: probabilità scenario: baseline (50%), best (20%), adverse (30%)
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
(Ke)
8,39% 11,54%
1,50% 117 25,0% -13 -2,7%
(g) 2,00% 146 31,3% - 0,0%
2,50% 181 38,6% 14 3,0%

Il costo del capitale Ke della CGU Banco BPM Vita stimato utilizzando un tasso Risk Free medio 3 mesi e 6 mesi sarebbe pari rispettivamente a 9,51% e 9,17%, entrambi inferiori al tasso che azzera il margine.

In aggiunta, per la CGU Retail, è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto alle proiezioni dei flussi reddituali ed al vincolo di CET1 ratio per la distribuibilità dei dividendi mentre per la CGU Bancassurance Protezione e la CGU Banco BPM Vita è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto al costo del capitale ed al vincolo della distribuibilità dei dividendi pari al coefficiente Solvency Ratio target (di seguito "SCR"). I risultati di tali analisi sono sintetizzati nelle tabelle di seguito riportate, che evidenziano il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il CET 1 o il Solvency Ratio e/o l'utile netto rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Nello specifico le tabelle evidenziano i livelli che il CET 1/Variazione % dell'utile o il Solvency Ratio dovrebbero assumere per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile.

In particolare, per la CGU Retail nella tabella seguente si evidenzia come, nel caso si manifestasse la necessità di un incremento del CET 1 target al 44,25% abbinata ad un decremento degli utili prospettici di oltre il 5%, si determinerebbero scenari d'impairment.

CGU Retail: probabilità scenario: baseline (50%), best (20%), adverse (30%)
Variazione % dell'utile netto / vincolo CET1 target
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
CET1
8,70% 44,25%
5,00% 4.822 63,2% 363 4,8%
UTILE 0,00% 4.462 58,5% - 0,0%
-5,00% 4.102 53,8% -363 -4,8%

Per la CGU Bancassurance Protezione la tabella seguente evidenzia come con un incremento dell'SCR target al valore del 381%, abbinato ad un incremento del costo del capitale all'8,39%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

CGU Bancassurance Protezione
Variazione del ke / SCR target
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale)
SCR
130% 381%
8,1% 55 31,3% 12 6,6%
Ke 8,39% 46 26,2% - 0,0%
10,42% 0 0,0% -58 -33,0%

CGU Banco BPM Vita Variazione del ke / SCR target (differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro) (incidenza percentuale sul valore recuperabile centrale) SCR 140% 357% Ke 8,1% 168 35,8% 30 6,4% 8,39% 146 31,3% - 0,0% 10,42% 0 0,0% -205 -43,7%

Per la CGU Banco BPM Vita la tabella seguente evidenzia come con un incremento dell'SCR target al valore del 357%, abbinato ad un incremento del costo del capitale all'8,39%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

F. Segnali esogeni di Impairment

Le valutazioni espresse ai fini della redazione del presente bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale, non pienamente riconosciuta dai mercati finanziari. Tale valutazione si estrinseca su un periodo più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria e prescinde dalla particolarità del contesto economico finanziario attuale, seppur essa sia stata tenuta in debito conto.

Al 31 dicembre 2022 il patrimonio netto consolidato del Gruppo risulta pari a 11,4 miliardi (al netto degli strumenti di capitale) a fronte di una capitalizzazione di borsa pari a 5,1 miliardi (sulla base dei prezzi di borsa rilevati a fine dicembre 2022). Tale situazione non è certamente nuova in quanto sussisteva anche nei precedenti esercizi; infatti, le quotazioni mostrano per tutte le banche italiane sconti significativi anche rispetto al patrimonio netto tangibile. Le motivazioni sono riconducibili al disallineamento strutturale tra le valutazioni della comunità finanziaria (che, per loro natura, sono incentrate su obiettivi e stime di breve periodo) e le modalità di usuale conduzione degli impairment test, le quali attribuiscono un valore significativo alle potenzialità di crescita nel medio/lungo. Infatti, le valutazioni espresse ai fini della redazione del presente bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale misurata avendo a riferimento un orizzonte temporale molto più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività
immateriali: generate
internamente
Altre attività
immateriali: altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 4.607.572 - - 2.792.307 504.272 7.904.151
A.1 Riduzioni di valore totali nette (4.552.714) - - (2.137.715) - (6.690.429)
A.2 Esistenze iniziali nette 54.858 - - 654.592 504.272 1.213.722
B. Aumenti 9.983 - - 204.669 - 214.652
B.1 Acquisti 9.983 - - 204.285 - 214.268
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - 6 - 6
B.6 Altre variazioni - - - 378 - 378
C. Diminuzioni (8.132) - - (133.508) - (141.640)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore (8.132) - - (133.508) - (141.640)
- Ammortamenti X - - (128.778) - (128.778)
- Svalutazioni (8.132) - - (4.730) - (12.862)
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico (8.132) - - (4.730) - (12.862)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in
via di dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 56.709 - - 725.753 504.272 1.286.734
D.1 Rettifiche di valori totali nette (4.560.846) - - (2.277.875) - (6.838.721)
E. Rimanenze finali lorde 4.617.555 - - 3.003.628 504.272 8.125.455
F. Valutazione al costo - - - - - -

DEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

Con riferimento alle principali variazioni registrate nel corso dell'esercizio 2022 si segnala che:

  • la sottovoce "B.1 Acquisti" include l'avviamento derivante dall'acquisizione dell'81% di Banco BPM Vita e (indirettamente) Banco BPM Assicurazioni; gli acquisti di altre attività immateriali si riferiscono prevalentemente a software;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Ammortamenti", che è inerente prevalentemente ad ammortamenti di software, comprende la quota di ammortamento relativa alle Client Relationship acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale per un importo pari a 31,2 milioni e la quota di ammortamento del Value of Business Acquired generato dall'acquisizione delle compagnie assicurative per 6,9 milioni;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Svalutazioni" include l'impairment dell'avviamento della CGU Bancassurance Protezione (8,1 milioni) e perdite di valore per software non più utilizzati (4,7 milioni).

10.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2022 non ci sono impegni riferiti alle attività immateriali.

Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Informazioni sulle attività per imposte anticipate (DTA), sulle DTA trasformabili e sulle verifiche relative alla recuperabilità

Di seguito si fornisce illustrazione delle principali categorie di DTA iscritte in bilancio al 31 dicembre 2022 e delle verifiche condotte a supporto della loro recuperabilità.

A. Attività fiscali per imposte anticipate – composizione

Al 31 dicembre 2022 le DTA totali ammontano a 4.357,3 milioni (4.293,6 milioni al 31 dicembre 2021), di cui 3.917,5 milioni hanno avuto effetti sul conto economico, mentre 439,8 milioni sono state registrate in contropartita del patrimonio netto in coerenza con le partite a cui si riferiscono. Per una disamina della composizione di tali DTA si fa rinvio alla tabella "11.1 Attività per imposte anticipate: composizione".

In maggior dettaglio, alla data del 31 dicembre 2022, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la "Legge 214/2011") per la trasformabilità in credito di imposta ammontano a 2.278,2 milioni (2.472,8 milioni al 31 dicembre 2021). Le disposizioni della citata legge e, successivamente, la disciplina introdotta dalla Legge 147/2013 (cosiddetta Legge di Stabilità 2014) prevedono la trasformazione in credito di imposta delle DTA nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP. Rientrano nella citata disciplina sia le svalutazioni di crediti non ancora dedotte secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti ai sensi dell'art. 106, comma 3, del TUIR, sia i componenti negativi relativi agli avviamenti ed alle altre attività immateriali, non ancora dedotti secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti (cosiddette "DTA qualificate").

Nel dettaglio, al 31 dicembre 2022 le DTA qualificate del Gruppo derivano da:

  • differenze temporanee deducibili relative a svalutazioni di crediti eccedenti il limite di deducibilità immediata previsto dalla normativa fiscale con riferimento ai soli enti creditizi e finanziari per 1.613,4 milioni (1.797,8 milioni al 31 dicembre 2021);
  • differenze temporanee deducibili riferite ad avviamenti ed altre attività immateriali rilevate nei precedenti esercizi per 664,8 milioni (675,0 milioni al 31 dicembre 2021).

Giova precisare che, con specifico riferimento alle menzionate DTA, il mantenimento della loro convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento del canone di cui al D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016. La legge di conversione del 17 febbraio 2017, n. 15 del D.L. "Salva risparmio" ha posticipato il periodo per il quale è dovuto il canone fino al 31 dicembre 2030. Al fine di garantirsi la trasformabilità delle DTA in crediti di imposta ed evitare gli impatti negativi che si sarebbero altrimenti determinati sui Fondi Propri, il Gruppo Banco BPM ha aderito all'opzione tramite il versamento del citato canone. Il canone di competenza dell'esercizio 2022 ammonta a 27,7 milioni.

Al 31 dicembre 2022 le residue attività per imposte anticipate (DTA non trasformabili) ammontano a 2.079,0 milioni (1.820,8 milioni al 31 dicembre 2021) di cui 874,9 milioni derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo (904,7 milioni al 31 dicembre 2021) e 1.204,1 milioni derivanti da costi e rettifiche di valore deducibili in esercizi successivi rispetto a quelli di rilevazione in bilancio (916,2 milioni al 31 dicembre 2021).

Si precisa che non tutte le DTA non qualificate sono state rilevate in bilancio da parte del Banco BPM e delle proprie controllate. L'ammontare delle DTA non iscritte alla data del 31 dicembre 2022 in relazione all'assenza dei relativi presupposti è pari a 27,9 milioni, interamente riferibili alla Capogruppo, di cui 5,8 milioni di DTA IRES e 22,1 milioni di DTA IRAP.

A-1 Attività per imposte anticipate – verifiche sulla recuperabilità

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Banco BPM ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti di imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".

Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta, pari a 2.278,2 milioni e corrispondenti al 52,3% delle DTA totali iscritte in bilancio al 31 dicembre 2022, la disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del canone annuo, in precedenza illustrati, rendono certa la loro recuperabilità. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca d'Italia/CONSOB/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), complessivamente pari a 2.079,0 milioni, l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità del Gruppo e/o delle singole società di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability").

A tal fine, le DTA non trasformabili sono state assoggettate a tre distinti test di recuperabilità, basati su un modello di previsione dei redditi imponibili futuri, come di seguito dettagliato:

  • redditi imponibili IRES risultanti dal bilancio consolidato per l'aliquota ordinaria IRES (24%);
  • redditi imponibili IRES, a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'aliquota addizionale IRES applicabile alle banche (3,5%);
  • valore della produzione IRAP a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'IRAP.

Il test di recuperabilità è stato condotto sulla base delle seguenti informazioni ed assunzioni:

  • Banco BPM e le sue controllate che hanno iscritto DTA riflesse nel bilancio consolidato operano in Italia e conseguentemente è stata assunta a riferimento la normativa fiscale in vigore in tale paese;
  • la suddetta normativa fiscale non prevede limiti temporali al recupero delle perdite fiscali IRES (art. 84, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917);
  • lo IAS 12 non contempla un orizzonte massimo di previsione dei redditi imponibili;
  • le stime dei redditi imponibili futuri sono state formulate, secondo un approccio multiscenario, assumendo a riferimento le più recenti proiezioni dei flussi reddituali del Gruppo Banco BPM o di Banco BPM per il periodo 2023 – 2025;
  • le stime di cui al precedente punto sono state aggiustate per tenere conto dell'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo, applicando un fattore di sconto definito in funzione di un premio per il rischio (c.d. Risk-adjusted profit approach), in coerenza con le raccomandazioni indicate dall'ESMA nella sopra citata comunicazione del 15 luglio 2019;
  • le passività per imposte differite (DTL Deferred Tax Liabilities) sono state oggetto di compensazione con le DTA nel caso in cui il loro riversamento temporale sia previsto avvenire nel medesimo esercizio.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle assunzioni utilizzate ai fini del probability test, relativi esiti e analisi di sensitività.

B.1 Stima dei redditi imponibili futuri

La stima dei redditi imponibili futuri è avvenuta a partire dalle più recenti proiezioni reddituali di Banco BPM e del Gruppo per gli esercizi 2023-2025 approvate dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 20 dicembre 2022. Le suddette proiezioni, elaborate in funzione dei più aggiornati scenari macroeconomici approvati in pari data, si basano su presupposti coerenti con quelli del Piano strategico 2021-2024, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 4 novembre 2021; piano considerato tutt'oggi valido, in quanto espressione delle linee strategiche e del modello di business del Gruppo.

In considerazione dell'attuale contesto di incertezza, dette proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari macroeconomici alla data di elaborazione dei suddetti scenari, a cui è stata attribuita una diversa probabilità di accadimento. In dettaglio, accanto ad uno scenario base, sono stati elaborati uno scenario peggiorativo e uno migliorativo, a cui sono state assegnate probabilità di accadimento nella misura pari rispettivamente a 50%, 30% e 20%, coerentemente con gli altri processi valutativi.

Al 31 dicembre 2021 le suddette probabilità erano rispettivamente del 50%, del 30% e del 20%.

Per la redditività a lungo termine, prevista a partire dall'esercizio 2026, si è preso a riferimento il reddito atteso nel 2025, determinato ponderando i tre scenari indicati, opportunamente normalizzato per tenere conto di alcune componenti ritenute non ricorrenti. Tale reddito è stato proiettato, a partire dal 2026, con un tasso di crescita annua (g) del 2%, pari alle previsioni di crescita nominale dell'economia nazionale.

B.2 Modalità di aggiustamento dei redditi imponibili futuri

Al fine di tenere in considerazione l'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo è stato introdotto un fattore di sconto pari al 5,49%. Tale fattore è stato definito in funzione del premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP - Market Risk Premium), pari al 5,2%, moltiplicato per il coefficiente Beta (ß), pari all'1,056%, ossia del coefficiente che esprime la rischiosità specifica dell'attività del Gruppo.

In maggior dettaglio, l'aggiustamento dei redditi imponibili è ottenuto scontando le previsioni di ogni anno per il fattore di sconto del 5,49%, applicato secondo la formula della capitalizzazione composta, a partire dal 2026. Tale formula permette quindi di aggiustare le previsioni future secondo un fattore di abbattimento crescente in funzione dell'orizzonte temporale della stima dei flussi imponibili.

Il tasso di crescita (g) ed i parametri per fattorizzare l'incertezza delle previsioni (MRP e ß) sono coerenti con quelli considerati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita indefinita relative alla CGU Retail, come illustrato in maggior dettaglio nella precedente "Sezione 10 – Attività immateriali – voce 100".

B.3 Esiti del probability test e analisi di sensitività

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto nei precedenti punti B.1 e B.2, di seguito si illustrano i relativi esiti, distintamente tra DTA IRES consolidate ad aliquota ordinaria del 24%, DTA IRES con aliquota addizionale del 3,5% a livello individuale di Banco BPM e DTA IRAP a livello individuale di Banco BPM, che rappresentano la quasi totalità delle DTA iscritte nel bilancio consolidato.

Le DTA IRES iscritte in base all'aliquota ordinaria del 24% al 31 dicembre 2022, recuperabili tramite i redditi generati da tutte le società aderenti al consolidato fiscale, ammontano a 1.685,8 milioni. Per le suddette DTA l'integrale recupero è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2033 (11 anni), in linea con i risultati al 31 dicembre 2021. Nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili non fossero rettificate del fattore correttivo di cui al precedente punto B.2, il pieno recupero delle DTA in esame si completerebbe nell'esercizio 2032 (10 anni).

Le DTA IRES iscritte sulla base dell'aliquota addizionale del 3,5% al 31 dicembre 2022, recuperabili tramite i redditi imponibili generati nel bilancio separato di Banco BPM, ammontano a 254,8 milioni. L'integrale recupero delle DTA in oggetto è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2035 (13 anni), un anno prima rispetto a quanto emergeva dal test al 31 dicembre 2021.

Nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili non fossero rettificate del fattore correttivo di cui al precedente punto B.2, il pieno recupero delle DTA in esame è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2032 (10 anni), evidenziando una riduzione di un anno rispetto al 31 dicembre 2021.

Da ultimo, con riferimento alle DTA IRAP di Banco BPM in essere al 31 dicembre 2022, recuperabili tramite i redditi generati singolarmente da Banco BPM, pari a 126,0 milioni, le proiezioni dei redditi imponibili evidenziano, per ciascun anno, un pieno recupero delle DTA da differenze temporanee che si riversano in quell'anno.

Analisi di sensitività delle DTA IRES consolidate sulla base dell'aliquota del 24%

Il modello utilizzato include ipotesi ed assunzioni che potrebbero incidere in modo significativo sulle valutazioni di recuperabilità per le DTA IRES rilevate in base all'aliquota del 24% (1.685,8 milioni, pari all'87% del totale delle DTA IRES non trasformabili).

A tale scopo, è stata condotta un'analisi di sensitività delle principali ipotesi ed assunzioni rispetto all'orizzonte temporale di recupero; in particolare, le analisi di sensitività sono state sviluppate in base ai seguenti fattori:

  • tasso di sconto delle previsioni sui redditi imponibili futuri: un eventuale incremento/decremento dell'1,5% del fattore correttivo (rispettivamente pari a 6,99% e 3,99%) comporterebbe rispettivamente un allungamento dell'orizzonte temporale di 1 anno (2034) ed una conferma del recupero entro la fine dell'esercizio 2033;
  • tasso di crescita (g) dei redditi di lungo periodo: una riduzione dello 0,5% (dal 2% all'1,5%) non avrebbe significativi impatti sull'orizzonte di recupero che resterebbe confermato entro il 2033;
  • reddito imponibile "normalizzato" previsto a partire dal 2026: una riduzione del 10% del suddetto reddito comporterebbe un allungamento delle previsioni di rientro delle DTA di 1 anno.

In aggiunta, come in precedenza già evidenziato nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili, sviluppate sulla base dei flussi reddituali non rettificati del fattore correttivo, trovino conferma nei risultati che il Gruppo genererà in futuro, il pieno recupero delle DTA, ivi comprese quelle relative alle perdite fiscali pregresse, sarebbe più rapido completandosi nell'esercizio 2031 (9 anni).

Nella seguente tabella, per le DTA in esame, si riepilogano i diversi orizzonti temporali di rientro delle DTA nei diversi scenari alternativi sopra illustrati, comparati con le previsioni di recupero al 31 dicembre 2022 elaborati in base alle ipotesi ed assunzioni descritte nei precedenti punti B.1 e B.2.

Previsioni
Orizzonte previsto di rientro
delle DTA IRES iscritte in
base all'aliquota del 24%
Previsioni al
31/12/2022
Fattore
sconto
Fattore
sconto
Fattore di
crescita g
Redditi
imponibili attesi
al termine
periodo esplicito
reddituali
(senza fattore
sconto)
(+1,5%) (-1,5%) (-0,5%) (-10%)
31/12/2027 (5 anni) 36,6% 36,2% 36,9% 36,5% 35,0% 38,0%
31/12/2031 (9 anni) 83,1% 79,9% 86,7% 82,3% 75,6% 100,0%
31/12/2032 (10 anni) 95,3% 90,9% 99,9% 94,1% 86,4%
31/12/2033 (11 anni) 100,0% 99,7% 100,0% 100,0% 95,0%
31/12/2034 (12 anni) 100,0% 100,0%

B.4 Considerazioni sulle DTA relative alle perdite fiscali IRES riportabili a nuovo

Si ricorda che al 31 dicembre 2022 le DTA derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo ammontano a 874,9 milioni, rispetto ai 904,7 milioni al 31 dicembre 2021.

Con specifico riferimento alle suddette DTA iscritte in precedenti esercizi, si evidenzia che la loro rilevazione era stata effettuata successivamente alla precisa identificazione delle cause che avevano generato le perdite fiscali ed alla valutazione della loro non ripetibilità futura su base ricorrente, in linea con la disciplina prevista dal principio contabile IAS 12. L'origine delle perdite fiscali registrate fino all'esercizio 2019 è riconducibile, infatti, alle significative perdite su crediti, ritenute di carattere straordinario, rilevate nell'ambito del processo di riduzione dell'ammontare dei crediti deteriorati e, in minor misura, agli altri oneri di natura straordinaria riconducibili all'operazione di aggregazione da cui il Gruppo Banco BPM ha avuto origine (es. oneri connessi alla riduzione del personale eccedente, all'integrazione dei sistemi informativi, alla razionalizzazione della rete territoriale, ecc.) o derivanti dall'esigenza di favorire il salvataggio di altre banche esterne al Gruppo a tutela della stabilità del sistema bancario. Anche la perdita registrata nel corso dell'esercizio 2020, che ha tratto origine dalle circostanze imputabili alla pandemia Covid-19, è ritenuta avere un carattere straordinario, come peraltro confermato dalle azioni straordinarie poste in essere come reazione a tale contesto.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre
imposte
31/12/2022 31/12/2021
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge 214/2011 2.019.304 258.924 - 2.278.228 2.472.820
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.475.010 138.400 - 1.613.410 1.797.823
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali 544.294 120.524 - 664.818 674.997
A.2) DTA Altre fattispecie 1.574.041 65.225 - 1.639.266 1.732.318
Perdite fiscali riportabili a nuovo 874.920 - - 874.920 904.653
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela
deducibili negli esercizi successivi 219.504 44.380 - 263.884 304.585
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi 102.136 - - 102.136 112.045
Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento di
Fine Rapporto deducibili in esercizi successivi 95.244 1.133 - 96.377 152.104
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi
successivi 249.648 15.260 - 264.908 217.099
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti da rettifiche di valore su avviamenti e su altre attività
immateriali 18.957 3.864 - 22.821 24.869
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie 1.116 48 - 1.164 1.182
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 12.516 540 - 13.056 15.781
Totale A 3.593.345 324.149 - 3.917.494 4.205.138
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto 310.332 68.634 - 378.966 24.803
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 51.006 9.809 - 60.815 63.687
Totale B 361.338 78.443 - 439.781 88.490
Totale (A+B) 3.954.683 402.592 - 4.357.275 4.293.628

11.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2022 31/12/2021
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti al processo di ammortamento fiscale od a rettifiche
di valore su avviamenti e su altre attività immateriali 100.609 20.343 - 120.952 123.562
Riprese da valutazione al fair value su immobili imponibili in
esercizi successivi 47.326 1.647 - 48.973 38.141
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di strumenti finanziari 8.315 4.463 - 12.778 17.461
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di crediti verso la
clientela 9.624 1.870 - 11.494 16.651
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla Purchase Price Allocation effettuata in occasione
di operazioni di aggregazione aziendale 15.203 4.321 - 19.524 -
Imposte differite su utili delle partecipate imponibili in esercizi
successivi - - - - -
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 8.843 139 - 8.982 9.548
Totale A 189.920 32.783 - 222.703 205.363
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili di
proprietà e del patrimonio artistico 35.679 7.214 - 42.893 42.707
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie
valutate in contropartita al patrimonio netto 9.081 3.334 - 12.415 45.595
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 321 41 - 362 257
Totale B 45.081 10.589 - 55.670 88.559
Totale (A+B) 235.001 43.372 - 278.373 293.922

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31/12/2022 31/12/2021
1. Importo iniziale 4.205.138 4.446.899
2. Aumenti 125.194 193.108
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 65.429 100.200
a) relative a precedenti esercizi 14.426 11.433
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 51.003 88.767
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 12.015 -
2.3 Altri aumenti 47.750 92.908
3. Diminuzioni (412.838) (434.869)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (368.260) (352.948)
a) rigiri (352.337) (345.495)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità (4.609) -
c) dovute a mutamento di criteri contabili - -
d) altre (11.314) (7.453)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali (1) (1)
3.3 Altre diminuzioni: (44.577) (81.920)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 (8.175) (36.655)
b) altre (36.402) (45.265)
4. Importo finale 3.917.494 4.205.138

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
1. Importo iniziale 2.472.820 2.576.352
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni (194.592) (103.532)
3.1 Rigiri (186.417) (66.878)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta (8.175) (36.654)
a) derivante da perdite di esercizio (8.175) (5.863)
b) derivante da perdite fiscali - (30.791)
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 2.278.228 2.472.820

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
1. Importo iniziale 205.363 212.338
2. Aumenti 55.756 127.544
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 7.766 10.767
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 7.766 10.767
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 4.690 -
2.3 Altri aumenti 43.300 116.777
3. Diminuzioni (38.416) (134.519)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (38.414) (134.462)
a) rigiri (33.748) (41.093)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre (4.666) (93.369)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (2) (57)
4. Importo finale 222.703 205.363

11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2021
31/12/2022
1. Importo iniziale 88.490 20.304
2. Aumenti 396.957 88.451
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 349.408 40.259
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 349.408 40.259
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 47.549 48.192
3. Diminuzioni (45.666) (20.265)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (16.815) (1.536)
a) rigiri (16.559) (1.525)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre (256) (11)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (28.851) (18.729)
4. Importo finale 439.781 88.490

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
1. Importo iniziale 88.559 246.560
2. Aumenti 10.618 95.802
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 10.472 43.811
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 10.472 43.811
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 146 51.991
3. Diminuzioni (43.507) (253.803)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (43.241) (164.645)
a) rigiri (43.241) (164.645)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (266) (89.158)
4. Importo finale 55.670 88.559

11.8 Altre informazioni

Situazione fiscale del Gruppo

Per una disamina dei rischi connessi a contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e della relativa evoluzione intervenuta nel corso dell'esercizio 2022 (nuovi contenziosi sorti o contenziosi terminati e/o definiti), si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – voce 100 del passivo, ove risultano contabilizzati gli stanziamenti operati a fronte di passività giudicate come probabili, ai sensi di quanto disposto dal principio contabile di riferimento IAS 37.

Il regime del Consolidato fiscale su base nazionale

Il Banco BPM e le società controllate di seguito elencate hanno esercitato l'opzione per il regime di tassazione di Gruppo (ai sensi degli articoli 117 e seguenti del D.P.R. 917/1986 - TUIR). Tale opzione si riferisce a tutte le società del Gruppo che soddisfano i requisiti richiesti dalla normativa citata e in particolare:

    1. Aletti Fiduciaria S.p.A.
    1. Banca Aletti S.p.A.
    1. Banca Akros S.p.A.
    1. BRF Property S.r.l.
    1. Ge.Se.So. S.r.l.
    1. Lido dei Coralli S.r.l.
    1. P.M.G. S.r.l.
    1. Sirio Immobiliare S.r.l.
    1. Tecmarket Servizi S.p.A.
    1. Terme Ioniche S.r.l.
    1. Terme Ioniche Società Agricola S.r.l.
    1. Oaklins Italy S.r.l.

Non vi sono società collegate per le quali si sia optato per il regime di trasparenza fiscale di cui agli articoli 115 e seguenti del DPR 917/86.

Gruppo IVA Banco BPM

Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 25 settembre 2018 Banco BPM ha deciso di costituire il Gruppo IVA Banco BPM, ai sensi degli artt. da 70-bis a 70-duodecies del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 ("Legge IVA") e del correlato Decreto Ministeriale di attuazione del 6 aprile 2018, con decorrenza dal 1° gennaio 2019. Nel 2022 le società partecipanti sono le seguenti:

    1. Banco BPM S.p.A.
    1. Banca Aletti S.p.A.
    1. Aletti Fiduciaria S.p.A.
    1. Banca Akros S.p.A.
    1. BP Covered Bond S.r.l.
    1. BPM Covered Bond 2 S.r.l.
    1. BPM Covered Bond S.r.l.
    1. BRF Property S.p.A.
    1. Consorzio AT1 (**)
    1. GE.SE.SO Gestione Servizi Sociali S.r.l.
    1. Lido dei Coralli S.r.l.
    1. Release S.p.A. (*)
    1. Sirio Immobiliare S.r.l.
    1. Tecmarket Servizi S.p.A.
    1. Oaklins Italy S.r.l.

(*) La società è stata incorporata in Banco BPM nel corso del 2022.

(**) La società è stata esclusa nel corso del 2022 per la messa in liquidazione.

Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 51.860 123.943
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali 132.993 106.028
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 78.272 23.868
A.4 Attività immateriali 20.166 -
A.5 Altre attività non correnti 9.718 -
Totale A 214.737 229.971
di cui valutate al costo 30.047 123.943
di cui valutate al fair value livello 1 51.860 -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 132.830 106.028
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti (19.655) -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività (12.076) -
Totale C (31.731) -
di cui valutate al costo (31.731) -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

Al 31 dicembre 2022, tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2022 fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del prossimo anno (esposte nella voce A.3 "Attività materiali");
  • attività nette riconducibili alla partecipata Banco BPM Assicurazioni S.p.A., per le quali è stato siglato un term-sheet con Crédit Agricole Assurances S.A. per la cessione del 65% della partecipazione, rappresentate da attività per 81,9 milioni e passività per 31,7 milioni.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile delle operazioni di cessione di Banco BPM Assicurazioni S.p.A. si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo", contenuto nella "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A.1 della presente Nota integrativa consolidata.

Al 31 dicembre 2021, tra le attività possedute per la vendita figuravano le seguenti fattispecie:

  • crediti verso clientela relativi al portafoglio di "cessione del quinto" erogati dalla ex ProFamily e oggetto di un'operazione di cessione a terzi, deliberata dai competenti Organi Sociali, che è stata perfezionata nel corso del 2022 (esposti nella voce A.1 Attività Finanziarie);
  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2021 facevano ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del 2022 (esposte nella voce A.3 "Attività materiali").

Per le attività e passività indicate in corrispondenza delle sottovoci "di cui valutate al fair value livello 1/livello2/livello 3" si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

12.2 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 13 - Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

Totale Totale
Crediti verso società del gruppo relativi al consolidato fiscale 31/12/2022
-
31/12/2021
-
Crediti verso Amministrazioni Finanziarie (non classificabili nelle attività fiscali) 3.027.302 1.919.539
Crediti per la cessione di beni ed erogazione di servizi 18.066 21.792
Altri proventi da ricevere 1.942 3.438
Cassa ed altri valori in carico al cassiere 7.103 6.037
Partite in corso di lavorazione 586.449 582.231
Partite viaggianti tra filiali 6.241 9.724
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 683 407
Titoli e cedole da regolare 65.922 50.104
Altre operazioni da regolare 3.440 6.698
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi - -
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 30.559 33.005
Altre partite 60.584 56.114
Totale 3.808.291 2.689.089

La voce "Crediti verso Amministrazioni Finanziarie" è principalmente composta da:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 311,8 milioni concernenti:
    • crediti relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019 per 210,4 milioni;
    • crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 94,5 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare, sia la Commissione Tributaria Provinciale

sia quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. Risulta pendente il ricorso per Cassazione dell'Agenzia delle Entrate;

  • crediti IRES e IRAP attribuiti in seguito alla liquidazione di società del Gruppo per 3,6 milioni;
  • crediti chiesti a rimborso da Bipielle Real Estate per 3,8 milioni, acquistati nel corso del 2003 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pescara e Loreto Aprutino a titolo di pagamento parziale del prezzo di trasferimento della proprietà di alcuni immobili. La società ha ripetutamente sollecitato l'erogazione, da parte dell'Agenzia, del rimborso dei crediti. L'Agenzia, pur essendosi in un primo momento dichiarata disposta ad erogarli, avrebbe invece mutato recentemente la propria posizione, sostenendo di ritenere necessario acquisire la documentazione comprovante l'esistenza dei presupposti applicativi delle agevolazioni fiscali riservate alle fondazioni bancarie di cui agli artt. 10 bis della L. n. 1745/1962 e 6 del DPR n. 601/1973 individuate dalla più recente giurisprudenza di legittimità. Banco BPM, quale incorporante di Bipielle Real Estate, ha presentato nuovamente istanza di sollecito all'Agenzia delle Entrate, valutando anche, sulla base dell'analisi del contenuto dell'atto di compravendita dalla Fondazione, l'eventuale rivalsa nei confronti della medesima. Su tali basi si era ritenuto prudente stanziare nello scorso esercizio un fondo svalutazione pari al 50% dell'ammontare dei crediti ovvero 1,9 milioni;
  • crediti IRES ed IRAP per 1,4 milioni relativi a Banco BPM Vita, di cui 1,1 milioni emergenti da dichiarazioni relativi agli esercizi 2918 e 2019 e 0,3 milioni relativi all'istanza di rimborso per ritenute subite dell'esercizio 2005;
  • crediti IRES per mancata deduzione dell'IRAP per 0,8 milioni di cui 0,5 milioni relativi a Banco BPM e 0,3 milioni relativi a relativi a Banco BPM Vita. Il credito di Banco BPM è relativo all'importo residuo non rimborsato pari a 1,2 milioni del credito vantato dall'ex Banco Popolare. Per tale credito è stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. Considerato che dall'esame delle controdeduzioni dell'Agenzia delle Entrate al ricorso presentato sono emersi elementi di criticità, era stato stanziato nello scorso esercizio uno specifico fondo svalutazione di 0,7 milioni;
  • crediti per istanze di rimborso IVA ed imposte indirette per complessivi 17,6 milioni di cui:
    • 7,4 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A.. Il contenzioso, attivato per un credito complessivo di 179,9 milioni, è stato rimborsato nel corso dell'anno per l'importo di 162,2 milioni, a seguito della sentenza in riassunzione della Commissione Tributaria Regionale del 9 novembre 2020, depositata il 17 settembre 2021. Con la citata sentenza, la Commissione ha accolto il ricorso della Banca fatta eccezione per:
      • l'importo di 1,7 milioni, relativo al credito IVA dell'anno 2000, per il quale è stata ritenuta valida la contestazione mossa dall'Ufficio secondo cui non risulterebbe agli atti la prova della spettanza del rimborso;
      • gli interessi maturati sul credito IVA dell'esercizio 1999, per i quali la Commissione ha negato il rimborso di 7,7 milioni, considerando la natura moratoria dei medesimi. Nel caso in esame, secondo la Commissione, l'Ufficio non dovrebbe essere considerato in mora avendo richiesto a controparte documentazione aggiuntiva (documenti relativi ai carichi pendenti). La difesa della Banca fondata sull'irrilevanza di questa documentazione ai fini della prova della sussistenza del credito IVA non è stata accolta.

Prudenzialmente per gli importi non riconosciuti era stato rilevato, al 31 dicembre 2021, uno specifico fondo svalutazione di 9,4 milioni.

L'ulteriore importo di 7,4 milioni è costituito dagli interessi maturati e non ancora rimborsati. Si è presentato un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione;

  • 7,6 milioni relativi al contenzioso dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. connesso al diniego parziale del rimborso dell'IVA del primo e secondo trimestre 2007. Di tale importo 4,4 milioni sono stati chiesti a rimborso in dichiarazione e non sono oggetto di contestazione. Per l'importo di 6,8 milioni, a fronte del diniego al rimborso da parte dell'Agenzia delle Entrate per l'importo di 3,7 milioni, la Banca ha prudenzialmente rilevato nel bilancio dello scorso esercizio, uno specifico fondo di svalutazione di pari importo avviando comunque il contenzioso;
  • 2,6 milioni relativi al giudizio di ottemperanza contro il Comune di Roma afferente all'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976; si è in attesa del rimborso;
  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 210,3 milioni, di cui 201,9 milioni relativi alla vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta;

  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo e delle imposte sostitutive applicate alla clientela eseguiti nel corso dell'esercizio e che verranno recuperati in compensazione per un importo complessivo di 263,1 milioni;
  • crediti diversi verso l'Erario per 57,6 milioni riferibili principalmente al versamento dell'acconto relativo all'imposta sostitutiva sul capital gain;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 83,0 milioni;
  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA per 7,3 milioni;
  • crediti per Ecobonus per 1.966,9 milioni: la differenza di tali crediti rispetto al 31 dicembre 2021 (817,4 milioni) è in grado di spiegare quasi interamente la variazione intervenuta nei crediti verso Amministrazioni Finanziarie classificati nelle "Altre attività". Per il trattamento contabile relativo a questa fattispecie si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A – Politiche contabili della Nota integrativa consolidata;
  • crediti per IMU per 0,4 milioni di cui 0,2 milioni riferiti all'incorporata Release S.p.A. Prudenzialmente la Banca nello scorso esercizio aveva provveduto stanziare un fondo svalutazione per 0,3 milioni; nel corso del 2022 sono stati stralciati crediti per 0,1 milioni utilizzando detto fondo;
  • altri crediti per ritenute subite in misura maggiore a quella stabilita dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni su dividendi azionari, per i quali si è in attesa di rimborso da parte degli Stati esteri per 0,6 milioni al netto della svalutazione che era stata operata a titolo prudenziale da Banca Aletti pari a 0,4 milioni;
  • crediti di imposta nei confronti di Amministrazioni fiscali esteri su dividendi incassati per 1,6 milioni;
  • crediti d'imposta sulle riserve matematiche (L. 265/02) pari a 106 milioni riferiti a Banco BPM Vita;
  • crediti d'imposta sulle assicurazioni (L. 282/04) pari a 0,3 milioni riferiti a Banco BPM Vita.

Alla luce di quanto sopra indicato il valore lordo dei crediti d'imposta è pari a 3.043,6 milioni e le svalutazioni operate ammontano a 16,3 milioni. Pertanto, il valore netto dei crediti verso l'Amministrazione Finanziaria iscritto in bilancio è pari a 3.027,3 milioni.

La voce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, gli importi da regolare in stanza di compensazione, nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 26.332.411 X X X 39.041.403 X X X
2. Debiti verso banche 6.304.095 X X X 6.650.175 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 250.742 X X X 421.964 X X X
2.2 Depositi a scadenza 279.818 X X X 398.035 X X X
2.3 Finanziamenti 4.714.191 X X X 5.428.926 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 4.526.453 X X X 5.062.398 X X X
2.3.2 Altri 187.738 X X X 366.528 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 683 X X X 6.546 X X X
2.6 Altri debiti 1.058.661 X X X 394.704 X X X
Totale 32.636.506 - - 32.636.506 45.691.578 - - 45.691.578

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce "Debiti verso banche centrali" contiene tutte le operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. Al 31 dicembre 2022 sono presenti, per nominali 26,7 miliardi, operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III" (39,2 miliardi nel bilancio al 31 dicembre 2021).

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della presente Nota integrativa.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
Fair Value Fair Value
VB L1
L2
L3
VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 103.410.941 X X X 104.038.158 X X X
2. Depositi a scadenza 288.335 X X X 990.688 X X X
3. Finanziamenti 1.984.183 X X X 1.216.023 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 1.460.568 X X X 627.845 X X X
3.2 Altri 523.615 X X X 588.178 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 627.238 X X X 667.326 X X X
6. Altri debiti 1.996.370 X X X 876.024 X X X
Totale 108.307.067 - - 108.307.067 107.788.219 - - 107.788.219

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce 3.1 "Pronti contro termine passivi" include operazioni con la Cassa Compensazione e Garanzia per 669,0 milioni (nel precedente esercizio ammontavano a 309,1 milioni).

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Tipologia
titoli/Valori
Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 12.922.521 8.866.975 3.697.759 - 13.060.538 12.153.100 1.175.513 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 12.922.521 8.866.975 3.697.759 - 13.060.538 12.153.100 1.175.513 -
2. altri titoli 8.000 - - 8.000 20.811 - - 20.810
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 8.000 - - 8.000 20.811 - - 20.810
Totale 12.930.521 8.866.975 3.697.759 8.000 13.081.349 12.153.100 1.175.513 20.810
VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Tra i titoli in circolazione figurano le Obbligazioni Bancarie Garantite emesse dal Gruppo Banco BPM, il cui controvalore di bilancio ammonta a 6.809,4 milioni (rispetto ai 6.066,8 milioni del 31 dicembre 2021).

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Alla data di bilancio, le uniche passività subordinate computabili ai fini di vigilanza emesse dal Gruppo, classificate tra i titoli in circolazione valutati al costo ammortizzato, si riferiscono a 5 emissioni di titoli per un controvalore di bilancio pari a 1.863,6 milioni (nello scorso esercizio erano presenti 7 emissioni, per un controvalore di bilancio pari a 2.632,4 milioni).

Nel corso del 2022 la Capogruppo ha esercitato l'opzione di rimborso anticipato su uno strumento "preference share" (104,9 milioni) in quanto, in forza del cosiddetto "grandfathering", non era più computabile nei fondi propri dal 1° gennaio 2022 e sono stati rimborsati a scadenza due titoli subordinati, entrambi di durata decennale e rimborso in unica soluzione: il primo per nominali 500 milioni (computabile al 31 dicembre 2021 per 57,8 milioni) ed il secondo per nominali 500 milioni (computabile al 31 dicembre 2021 per 500 milioni).

Nel mese di gennaio 2022 è stato emesso un nuovo titolo subordinato per nominali 398 milioni con durata decennale ed opzione di rimborso dopo cinque anni, computabile nel capitale di classe 2.

Oltre alle suddette passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, nella voce di bilancio "140. Strumenti di capitale" risultano allocate quattro emissioni di strumenti computabili nel capitale aggiuntivo di classe 1 per complessivi 1.389,8 milioni (nello scorso esercizio erano presenti tre emissioni per complessivi 1.092,8 milioni).

La consistenza del capitale regolamentare aggiuntivo è stata accresciuta mediante una nuova emissione di 297 milioni computabili, collocata nel mese di aprile 2022, con durata perpetua e opzione di rimborso quinquennale soggetta ad autorizzazione dell'autorità competente.

Nell'esercizio non sono state effettuate operazioni di "liability management" riferibili a titoli computabili nel capitale regolamentare.

L'attività di negoziazione sugli strumenti subordinati di propria emissione è stata azzerata, in conseguenza delle disposizioni introdotte dal Regolamento Delegato n. 241/2014 della Commissione Europea e dell'ultima autorizzazione concessa dalla BCE al Gruppo Banco BPM.

Le caratteristiche delle passività subordinate computabili ai fini di vigilanza sono riportate nel documento "Informativa al pubblico da parte degli Enti - Pillar III", cui si fa rinvio.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Al 31 dicembre 2022, come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati (cosiddetti "debiti strutturati").

1.6 Debiti per leasing

Ripartizione dei flussi contrattuali dei 31/12/2022 31/12/2021
contratti di leasing in base alla durata
contrattuale
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Fino a 3 mesi 162 27.607 401 41.981
Da 3 mesi a 1 anno 458 83.100 1.004 104.501
Da 1 anno a 5 anni 198 468.739 2.059 214.824
Oltre 5 anni - 95.811 3.738 357.636
Totale 818 675.257 7.202 718.942
Effetto tempo (135) (48.019) (656) (40.681)
Valore attuale dei debiti per leasing 683 627.238 6.546 678.261

Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Totale Totale
Tipologia 31/12/2022 31/12/2021
operazioni/Valori VN Fair Value Fair Value * VN Fair Value Fair Value *
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Passività per
cassa
1. Debiti verso banche 5.314.482 43.544 4.492.767 - 4.536.311 2.724.699 250.042 2.583.165 - 2.833.207
2. Debiti verso clientela 1.280.733 33.248 1.034.244 - 1.067.492 6.791.146 21.085 7.131.741 - 7.152.826
3. Titoli di debito 1.918.962 - 1.803.459 - 1.780.321 2.168.171 - 2.188.458 - 2.156.082
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre
obbligazioni
- - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli 1.918.962 - 1.803.459 - 1.780.321 2.168.171 - 2.188.458 - 2.156.082
3.2.1 Strutturati 1.918.962 - 1.803.459 - X 2.168.171 - 2.188.458 - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 8.514.177 76.792 7.330.470 - 7.384.124 11.684.016 271.127 11.903.364 - 12.142.115
B. Strumenti
derivati
1. Derivati finanziari - 104.146 2.670.142 - - - 114.755 1.841.534 - -
1.1 Di negoziazione X 104.146 2.349.902 - X X 114.755 1.782.756 - X
1.2 Connessi con la
fair value option
X - 320.148 - X X - 58.709 - X
1.3 Altri X - 92 - X X - 69 - X
2. Derivati creditizi - - 142 - - - - 2.151 - -
2.1 Di negoziazione X - 142 - X X - 2.151 - X
2.2 Connessi con la
fair value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 104.146 2.670.284 - X X 114.755 1.843.685 - X
Totale (A+B) X 180.938 10.000.754 - X X 385.882 13.747.049 - X
VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Le voci "1. Debiti verso banche" e "2. Debiti verso clientela" si riferiscono a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi, classificati in corrispondenza del livello 1, e ad operazioni di Pronti contro termine, classificate nel livello 2.

La voce 3.2.1 "Altri titoli - strutturati", che al 31 dicembre 2022 è pari a 1.803,5 milioni, è rappresentata dai certificates, emessi da Banca Akros, che prevedono una protezione del premio versato dal cliente o di una quota dello stesso, in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Al 31 dicembre 2021 il saldo delle citate emissioni era pari a 2.188,5 milioni.

Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 23,1 milioni (corrispondente alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"); al 31 dicembre 2021 la rilevazione di minusvalenze cumulate era pari a 32,4 milioni.

In aggiunta si segnala che per i certificates classificati tra i derivati finanziari (143,0 milioni al 31 dicembre 2022 e 168,3 milioni al 31 dicembre 2021), l'effetto cumulato relativo alla variazione del merito creditizio del Gruppo è, come a dicembre 2021, negativo per 0,1 milioni. Trattasi in particolare dei certificates protetti in modo condizionato o con una quota di protezione incondizionata inferiore rispetto al 50% del premio versato.

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Al 31 dicembre 2022, tra gli scoperti tecnici su titoli, sono compresi titoli subordinati per 167 migliaia di euro.

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2022, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati.

Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
Fair value Fair Fair value Fair
VN L1 L2 L3 value * VN L1 L2 L3 value *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
2. Debiti verso clientela 1.460.125 - 1.441.830 18.295 1.441.830 - - - - -
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri 1.460.125 - 1.441.830 18.295 X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
3. Titoli di debito 2.645.465 - 2.478.393 - 2.457.650 1.419.293 - 1.405.190 - 1.397.901
3.1 Strutturati 2.635.465 - 2.467.534 - X 1.409.293 - 1.394.416 - X
3.2 Altri 10.000 - 10.859 - X 10.000 - 10.774 - X
Totale 4.105.590 - 3.920.223 18.295 3.899.480 1.419.293 - 1.405.190 - 1.397.901

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce "2. Debiti verso clientela" si riferisce per 1.441,8 milioni alle passività delle compagnie di assicurazione a fronte dell'emissione delle polizze Unit-linked e per 18,3 milioni alle passività a fronte di attività cedute non cancellate, come illustrato per entrambe le fattispecie nella "Parte A – Politiche contabili". Le suddette passività si riferiscono ad operazioni perfezionatesi nel corso del 2022, pertanto al 31 dicembre 2021 la voce era di importo nullo.

La voce "3. Titoli di debito" si riferisce a talune emissioni obbligazionarie e certificates a capitale protetto, questi ultimi rilevati nella sottovoce 3.1 "Titoli di debito strutturati", come illustrato nel paragrafo 16 "Altre informazioni – passività finanziarie designate al fair value" della parte A.2 della presente Nota integrativa. Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 20,7 milioni (pari alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"), principalmente riferito ai certificates. Al 31 dicembre 2021 la rilevazione di minusvalenze cumulate era pari a 7,3 milioni.

3.2 Dettaglio della voce 30 "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Al 31 dicembre 2022, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti passività subordinate.

Sezione 4 - Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair value
31/12/2022
VN Fair value
31/12/2021
VN
L1 L2 L3 31/12/2022 L1 L2 L3 31/12/2021
A. Derivati finanziari - 948.424 - 15.803.637 - 227.972 - 13.234.612
1) Fair value - 872.305 - 15.599.657 - 167.825 - 13.030.953
2) Flussi finanziari - 74.664 - 175.000 - 59.016 - 175.000
3) Investimenti esteri - 1.455 - 28.980 - 1.131 - 28.659
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 948.424 - 15.803.637 - 227.972 - 13.234.612

VN = valore nozionale

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

L1 = Livello 1

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di
copertura
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
247 - - - X X X -
X
X
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
-
X
- - X X X -
X
X
3. Portafoglio X X X X X X 4.465 X 74.664 X
4. Altre operazioni -
-
- - - - X -
X
1.455
Totale attività 247 - - - - - 4.465 -
74.664
1.455
1. Passività finanziarie 130.981 X - - - - X -
X
X
2. Portafoglio X X X X X X 736.612 X - X
Totale passività 130.981 - - - - - 736.612 -
-
-
1. Transazioni attese X X X X X X X -
X
X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

Sezione 5 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo 31/12/2022 31/12/2021
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 6.292 34.996
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (1.179.370) (82.808)
Totale (1.173.078) (47.812)

Sezione 6 - Passività fiscali – Voce 60

Tale sezione è oggetto di commento nella sezione 11 dello stato patrimoniale attivo della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 70

Le informazioni di questa sezione sono esposte nella sezione 12 dello stato patrimoniale attivo della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Sezione 8 - Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

31/12/2022 31/12/2021
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 170.054 133.573
Debiti verso il personale 6.443 4.247
Debiti verso enti previdenziali 55.513 56.977
Debiti verso fornitori 197.182 233.916
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 32.807 90.679
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 284.399 320.187
Bonifici da regolare in stanza 1.069.297 618.554
Partite relative ad operazioni in titoli 462.152 56.298
Altre partite in corso di lavorazione 888.538 769.264
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 24.829 1.042.158
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 46.353 42.420
Altre partite 193.417 245.695
Totale 3.430.984 3.613.968

La voce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali debiti IVA, imposta sostitutiva sui finanziamenti, ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, ritenute e altre partite fiscali non rilevate nella voce 60 "Passività fiscali".

La voce "Debiti verso enti previdenziali" è costituita principalmente dagli oneri relativi ai contributi sociali obbligatori.

La voce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici da accreditare.

La voce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno e somme in attesa di definitiva imputazione.

La voce "Altre partite in corso di lavorazione" è relativa ad operazioni in attesa di sistemazione o di regolamento.

La voce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" include gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e portafoglio proprio").

La voce "Altre partite" è formata principalmente da passività relative a incassi di deleghe F24 e ad altre partite residuali legate alla normale operatività bancaria.

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
A. Esistenze iniziali 320.303 369.498
B. Aumenti 36.396 7.415
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 6.168 2.141
B.2 Altre variazioni 30.228 5.274
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 1.562 42
C. Diminuzioni (98.242) (56.610)
C.1 Liquidazioni effettuate (23.722) (54.154)
C.2 Altre variazioni (74.520) (2.456)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale (317) -
D. Rimanenze finali 258.457 320.303
Totale 258.457 320.303

La sottovoce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce nella voce 190 a) spese amministrative – spese per il personale, sottovoce 1.e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" del conto economico.

Tra gli aumenti, nella sottovoce B.2 "Altre variazioni", sono comprese perdite attuariali per 28,7 milioni (4,5 milioni al 31 dicembre 2021), mentre tra le diminuzioni, nella sottovoce C.2 "Altre variazioni", sono compresi utili attuariali per 70,0 milioni. Gli utili e le perdite attuariali sono rilevati in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva.

9.2 Altre informazioni

Come descritto nella "Parte A – Politiche contabili" – "16 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, che rappresentano la quasi totalità delle società del Gruppo, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che, per effetto della citata riforma, sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 configurano infatti un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate, sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, tra i costi per il personale, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività", o di un'uscita di disponibilità liquide:

  • nella sottovoce "indennità di fine rapporto" se versate al fondo di Tesoreria verso l'INPS;
  • nella sottovoce "versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni a contribuzione definita" se versate a forme di previdenza complementari.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da attuari esterni indipendenti, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico-finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2022 rispetto a quella al 31 dicembre 2021.

Principali ipotesi attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche (2022-2021):
Tasso di mortalità dei dipendenti IPS55 con Age.-Shifting Base demografica per le assicurazioni di rendita
Frequenze ed ammontare delle
anticipazioni di TFR
0,50%
Frequenze del turnover 1,50%
Secondo le ultime disposizioni legislative - al raggiungimento del primo requisito di pensionamento
Probabilità di pensionamento
secondo quanto previsto dall'Assicurazione Generale Obbligatoria
Ipotesi finanziarie (2022-2021):
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*)
31.12.2022: dal 3,71% al 3,98%
31.12.2021: dallo 0,43% all'1,27 %
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap (**)
31.12.2022: 2,80%
31.12.2021: 2,20%

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**) tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM)

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 9.1, le modifiche di alcune delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2022, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente una diminuzione del fondo di 41,3 milioni pari all'effetto combinato dei seguenti elementi:

  • variazioni delle ipotesi finanziarie, per un effetto netto complessivamente positivo per 62,4 milioni. In dettaglio, trattasi di utili relativi alla variazione del tasso di attualizzazione per 69,5 milioni e di perdite relative alla modifica del tasso di inflazione per 7,1 milioni;
  • variazioni delle altre ipotesi attuariali, per un effetto netto complessivamente negativo per 21,1 milioni. In dettaglio, trattasi di perdite attuariali per 21,7 milioni imputabili alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche utilizzate e quanto si è effettivamente verificato e di utili relativi alla modifica delle ipotesi demografiche per 0,7 milioni.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del Paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Il Gruppo Banco BPM utilizza come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata. Nel dettaglio, sono stati considerati i soli titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe "AA" di rating emessi da società appartenenti a diversi settori tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial. Quanto invece all'area geografica è stato fatto riferimento all'area Euro. La curva è stata ricavata tramite l'information provider Bloomberg.

L'incremento dei tassi di attualizzazione è quindi imputabile esclusivamente all'evoluzione di mercato, in quanto il parametro di riferimento al 31 dicembre 2022, a parità di piano, è risultato il medesimo di quello dell'esercizio precedente e ha risentito dell'andamento generale dei tassi. Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini
percentuali
Modifica ipotesi attuariali:
- Tasso attualizzazione:
+0,5% (8.783) (3,42%)
-0,5% 9.262 3,60%
- Tasso di inflazione:
+0,5% 5.723 2,23%
-0,5% (5.569) (2,17%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale
Voci/Componenti 31/12/2022 31/12/2021
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 55.933 42.361
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 88.231 88.747
3. Fondi di quiescenza aziendali 99.330 124.879
4. Altri fondi per rischi ed oneri 486.901 620.656
4.1 controversie legali e fiscali 83.695 99.404
4.2 oneri per il personale 263.535 382.622
4.3 altri 139.671 138.630
Totale 730.395 876.643

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 88.747 124.879 620.656 834.282
B. Aumenti 11.607 13.618 147.357 172.582
B.1 Accantonamento dell'esercizio 11.581 182 144.692 156.455
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 471 104 575
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
B.4 Altre variazioni 26 12.965 2.561 15.552
C. Diminuzioni (12.123) (39.167) (281.112) (332.402)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - (11.929) (225.985) (237.914)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - (26.370) (2.226) (28.596)
C.3 Altre variazioni (12.123) (868) (52.901) (65.892)
D. Rimanenze finali 88.231 99.330 486.901 674.462

La voce C.1 "Utilizzo nell'esercizio" include gli utilizzi effettuati in contropartita dei pagamenti di oneri del personale e somme derivanti dalla definizione di azioni revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti.

La voce C.3 "Altre variazioni" degli altri fondi per rischi ed oneri è principalmente attribuibile a riprese di valore relative agli oneri per il personale (rilevati nella voce 190 a) "Spese per il personale) e ad altri fondi (compresi nella voce 200 b) "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – altri accantonamenti netti").

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e
garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
Totale
Impegni a erogare fondi 21.143 7.039 15.871 299 44.352
Garanzie finanziarie rilasciate 1.419 4.141 6.021 - 11.581
Totale 22.562 11.180 21.892 299 55.933

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

I fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate sono pari a 88,2 milioni (88,7 milioni alla fine dello scorso esercizio) e riguardano principalmente fidejussioni commerciali rilasciate alla clientela.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

I fondi di quiescenza esposti in bilancio rappresentano le passività relative ai piani a prestazione definita per un valore di 99,3 milioni e sono riferibili interamente a fondi interni.

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei connessi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i Dipendenti", viene effettuata da attuari indipendenti così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili, 16 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti".

Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 99,3 milioni (124,9 milioni al 31 dicembre 2021). Gli oneri dell'esercizio sono stati imputati per 0,6 milioni alla voce 160 a) - "Spese per il personale" del conto economico e per 14,3 milioni ad incremento della riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Di seguito si evidenziano i fondi quiescenza, con l'evidenza dei fondi Ex Gruppo Banco Popolare ed ex Gruppo Banca Popolare di Milano.

I fondi interni si riferiscono a:

  • a) Fondi rientranti nel "Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare" che dal 1° aprile 2017 è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca. La regolamentazione dei trattamenti confluiti viene, comunque, confermata nelle medesime specificità proprie di ciascuna forma:
    • impegni ex Fondo Banca Popolare Italiana (BPI), ora Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 98 beneficiari della ex Banca Popolare di Lodi, ed è costituito da un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge al proprio personale; tale fondo è retto dal Regolamento del 17 giugno 1992. In seguito alle disposizioni di cui al D.Lgs. 124/1993, la Banca ha proceduto alla trasformazione del Fondo con accordo del 6 ottobre 2000, al fine di consentire l'adesione al personale assunto successivamente al 27 aprile 1993, e dal 1° aprile 2017 il Fondo è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca;

  • impegni ex Fondo Chiavari: il fondo costituito con accordo sindacale dell'11 dicembre 1986, assicura ai propri iscritti ed ai loro superstiti un trattamento previdenziale aggiuntivo alle pensioni erogate dall'INPS; i beneficiari di tale fondo, alla data di bilancio, sono 2;
  • impegni ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG): rappresenta gli impegni verso il personale della ex Banca Industriale Gallaratese ed è stato istituito in data 25 febbraio 1986; garantisce un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge a favore di coloro che alla predetta data erano in servizio presso la ex B.I.G. ed è disciplinato dal Regolamento redatto in occasione dell'istituzione del fondo. In data 21 agosto 1992 avvenne la fusione per incorporazione dell'ex B.I.G. nella Banca Popolare di Lodi e successivamente è stata data la possibilità per gli iscritti al fondo di scegliere se trasferire la propria posizione al Fondo pensione di Banca Lodi o se mantenerla presso tale fondo. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 51;
  • impegni ex Fondo Bipielle Adriatico: rappresenta il fondo di integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente di Bipielle Adriatico (ex Cassa di Risparmio di Imola), istituito con Regolamento del 29 dicembre 1954, poi modificato in data 29 luglio 1997. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 4;
  • impegni ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973: rappresenta il trattamento di previdenza aggiuntivo per il personale della ex Banca Popolare di Lodi così come previsto dai regolamenti del 18 aprile 1961 e 12 dicembre 1973. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono rispettivamente in numero di 5 e 11;
  • impegni ex Fondo di quiescenza Banca Popolare Cremona: rappresenta il trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge per il personale della ex Banca Popolare di Cremona, come previsto dal regolamento del 17 giugno 1972. Alla data di bilancio i beneficiari sono 4;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 2 ottobre 1986 successivamente modificato in data 16 dicembre 1988. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 41;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa: riguarda gli impegni del fondo integrativo delle prestazioni previdenziali ed è disciplinato con regolamento del 20 aprile 1959. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 19;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 3 aprile 1991. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 54;
  • impegni verso 33 ex dipendenti della ex ICCRI BFE la Banca garantisce le prestazioni integrative dell'INPS per l'Assicurazione Generale Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti di cui all'Accordo del 19 aprile 1994;
  • impegni verso 28 beneficiari relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti della ex Banca Italease;
  • impegni verso 17 ex dipendenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per il personale in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976, con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 14 ex dipendenti relativi al Fondo a prestazioni definite per il personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero, disciplinato dallo Statuto – Regolamento di cui alle intese collettive in vigore dal 1° gennaio 1999, con lo scopo di fornire una pensione integrativa a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria al personale della Banca;
  • impegni verso 105 beneficiari dell'ex Credito Bergamasco per l'erogazione delle prestazioni pensionistiche definite da accordi aziendali stipulati a suo tempo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (T.I.A. - Trattamento Integrativo Aziendale).
  • b) Altri Fondi ex Gruppo Banco Popolare
    • impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con l'accordo aziendale del 10 ottobre 1996 con lo scopo di fornire una pensione aggiuntiva a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria a favore dei propri dipendenti;
    • impegni verso 3 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca Popolare

di Verona, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976 con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;

  • impegni verso 162 pensionati prima del 1° gennaio 1988, relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
  • impegni verso dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 3 ex dipendenti, percettori di un trattamento previdenziale previsto da un accordo aziendale del 10 ottobre 1996 e di liberalità aziendale deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 1985.
  • c) Fondi ex Gruppo Banca Popolare di Milano
    • fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara

Si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 83;

  • fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese Rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972. Alla data di bilancio permane un unico beneficiario;
  • trattamento previdenziale integrativo della ex Banca Popolare di Milano

In applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste: nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati); ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991. I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28 aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 4.948;

• fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria Si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 204.

Figura inoltre tra i fondi interni la passività relativa al S.I.PRE. per 0,2 milioni.

I rendiconti dei fondi interni di Banco BPM sono riportati in allegato al bilancio separato della Capogruppo.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

31/12/2022
A. Esistenze iniziali 124.879
B. Aumenti 13.618
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 182
B.2 Oneri finanziari dovuti al passare del tempo 471
B.3 Altre perdite attuariali 12.965
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto -
B.5 Altre variazioni in aumento -
C. Diminuzioni (39.167)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (11.929)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto (26.370)
C.3 Altri utili attuariali (862)
C.4 Altre variazioni in diminuzione (6)
D. Rimanenze finali 99.330

Gli utili attuariali netti ammontano complessivamente a 14,3 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

  • alla modifica del tasso di inflazione, che ha comportato una perdita attuariale pari a 3,6 milioni inserito nella voce B.3 "Altre perdite attuariali";
  • alla modifica del tasso di sconto, come illustrato nella precedente Sezione 9 "Trattamento di fine rapporto del personale" che ha comportato un utile attuariale pari a 26,4 milioni corrispondente alla sottovoce C.2 "Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto";
  • alle altre ipotesi attuariali che hanno determinato una perdita netta di 8,4 milioni rilevata per 9,3 milioni nella sottovoce B.3 "Altre perdite attuariali" e per 0,9 milioni nella sottovoce C.3 "Altri utili attuariali".

3. Informativa sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19 le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, al 31 dicembre 2022, così come al 31 dicembre 2021, non sono presenti attività a servizio dei piani.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce 20 c) "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE."), il cui fair value, al 31 dicembre 2022, ammonta complessivamente a 0,3 milioni.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per i principali fondi.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali utilizzati per la valutazione dei Fondi di Quiescenza
Ipotesi demografiche (2022-2021)
Probabilità di decesso dei pensionati e degli attivi IPS55 con Age-Shifting Base demografica per le assicurazioni di
rendita.
Ipotesi finanziarie (2022-2021)
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*):
2022: da 3,49% a 3,69% a seconda del piano
2021: da 0,14% a 0,535% a seconda del piano
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Indexed Swap (**):
2022: 2,90%
2020: 2,30%

(*) Media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**) Tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM).

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (3.022) (3,04%)
tasso attualizzazione -0,5% 3.216 3,24%
tasso di inflazione +0,50% 1.738 1,75%
tasso di inflazione – 0,50% (1.659) (1,67%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

  1. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Gruppo opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche. Il Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state inoltre oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in alcuni contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte del Gruppo, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti, dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Gruppo in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, il Gruppo reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività potenziali, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le vertenze rispetto alle quali si ritiene che l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi rischi ed oneri non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. E' in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile.

Inoltre, come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa riportata nel seguito non comprende le informazioni la cui fornitura potrebbe pregiudicare la posizione delle banche del Gruppo interessate nelle azioni di tutela della propria posizione rispetto alle vertenze in essere.

Come indicato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie, ammontano a 83,7 milioni.

Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso, se non impossibile, effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Di seguito viene fornita una breve descrizione dell'evoluzione intervenuta nel corso dell'esercizio 2022 delle principali controversie legali, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie:

  • Il 10 luglio 2019 un cliente, unitamente ad alcuni suoi familiari, ha citato in giudizio Banco BPM per l'ottenimento di un complessivo risarcimento danni di circa 21 milioni per aver consentito ad un procuratore/delegato del cliente medesimo di compiere una serie di operazioni non autorizzate su diversi rapporti di conto corrente e dossier titoli. Con sentenza dell'11 gennaio 2023 la Corte d'Appello di Milano ha confermato la decisione favorevole alla banca pronunciata dal Tribunale di Milano nel 2020. Pendono i termini per il ricorso in Cassazione.
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione della normativa Mifid. Le controparti hanno richiesto la condanna della Banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano.
  • Il 28 ottobre 2019 la Società Cooperativa Agricola Centro Lazio ha citato in giudizio Banco BPM per far accertare la responsabilità della Banca che, in base alla ricostruzione avversaria, avrebbe preteso, nell'ambito dell'erogazione di alcuni finanziamenti agrari, garanzie in eccesso, messo in ammortamento prima del tempo uno dei finanziamenti concessi e costretto la stessa società a cessare il funzionamento del proprio impianto. La controparte ha avanzato inoltre richieste risarcitorie per 40 milioni relativamente a pretesi danni subiti per l'asserita incauta condotta negoziale posta in essere e ha chiesto la dichiarazione di nullità dei contratti di finanziamento e delle ipoteche correlate. Nel corso del mese di dicembre 2022 il giudizio si è estinto senza impatti economici per Banco BPM per effetto di un accordo transattivo.
  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito che, secondo controparte, sarebbe stato concesso sulla base di un piano aziendale definito improbabile, per una evidente incapacità di restituzione del finanziamento, ed in assenza di idonee garanzie. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Roma. In data 11 ottobre 2022 è stata emessa la sentenza di condanna delle banche in solido per la somma omnicomprensiva pari a 57,1 milioni; Banco BPM ha provveduto a pagare, a seguito di precetto notificato a tutte le parti soccombenti, la quota comprensiva di spese legali pari a 11,6 milioni. La Banca, in accordo con tutte le altre banche citate, ha impugnato la sentenza presentando il ricorso alla Corte di Appello di Roma in data 6 dicembre 2022.
  • Il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. Il Tribunale di Roma, con sentenza del 21 novembre 2022, ha rigettato integralmente le domande della società Malenco. Pende il giudizio d'appello.
  • La Società Agricola La Meridiana S.r.l. in liquidazione, con socio unico Realfin Group S.p.A., ora fallita, il 17 gennaio 2022 ha citato in giudizio Banco BPM contestando l'asserita ingiustificata concessione di un'apertura di credito di 14 milioni del 2006 garantita da ipoteca. Si sostiene che lo scopo del finanziamento fosse quello di far apparire una ristrutturazione della società al solo fine di rivalutare il valore della partecipazione del socio unico Realfin Group, così da non dover svalutare il credito verso quest'ultimo. La concessione avrebbe aggravato la situazione finanziaria della Società Agricola La Meridiana che chiede la condanna della Banca, a titolo di risarcimento del danno di 18 milioni. Il Tribunale di Milano, con sentenza definitiva del 13 ottobre 2022, ha rigettato integralmente le domande di controparte.
  • Le Società I.F.I.T. S.r.l. e S.I.R.O. S.r.l. il 14 febbraio 2022 hanno citato in giudizio Banco BPM per ottenere la revoca di un pegno costituito dagli altri due convenuti in causa, signori Luigi Servidati e Fabio

Planamente ex manager del gruppo, a garanzia di un finanziamento di 23 milioni concesso alla società Cantiere del Pardo S.p.A.. Le società attrici lamentano un danno di circa 15,2 milioni, importo per il quale hanno ottenuto un sequestro conservativo nei confronti degli stessi due ex manager (poi azionisti), per aver riallocato a terzi la proprietà del Cantiere del Pardo. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Bologna.

  • Il 23 dicembre 2022 l'amministrazione straordinaria di Società Italiana per Condotte d'Acqua S.p.A. ha citato in giudizio i componenti dei propri Consigli di Gestione e di Sorveglianza, la società di revisione nonché il ceto bancario, tra cui Banco BPM, ed alcune società di factoring, per ottenere la condanna in via solidale di tutti i convenuti al pagamento della somma di oltre 389 milioni. L'importo viene chiesto a titolo di risarcimento degli asseriti danni determinati anche dalla abusiva concessione di credito da parte del ceto bancario, che avrebbe consentito all'azienda di continuare ad operare nonostante la situazione di crisi, causando peraltro il grave depauperamento dell'attivo netto societario.
  • La controllata Partecipazioni Italiane in liquidazione, in qualità di ex proprietaria di un terreno ubicato in Pavia che era il sito industriale della ex Necchi S.p.A. (che ha cessato le attività produttive ormai da molti anni), risulta oggetto di un'ordinanza della Provincia di Pavia in virtù della quale le è richiesto, a titolo di responsabile "storico" e congiuntamente ad altro soggetto, di provvedere alle opere di bonifica e messa in sicurezza della suddetta area, già da molti anni di proprietà di terzi estranei al Gruppo Banco BPM.

Il TAR Lombardia ha respinto il ricorso della controllata contro l'ordinanza provinciale; pende il giudizio d'impugnazione dinanzi il Consiglio di Stato per il quale non risulta ancora fissata la pubblica udienza di merito.

Nell'ambito del parallelo procedimento ambientale, sia alcune delle attuali proprietarie delle varie porzioni del sito ex Necchi, sia Partecipazioni Italiane hanno presentato autonomi piani di caratterizzazione dell'area. Considerate le diverse posizioni delle parti ne è scaturito un nuovo procedimento amministrativo attualmente pendente dinanzi al TAR Lombardia che vede coinvolti anche il Comune di Pavia, la Provincia di Pavia e l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente Lombardia e per il quale non è ancora stata fissata la pubblica udienza di merito.

Con riferimento ad una delle porzioni del sito, in data 7 marzo 2022 è stato perfezionato un accordo transattivo con uno degli attuali proprietari, in merito alle bonifiche della porzione di area ex Necchi di proprietà dello stesso. L'accordo prevede, tra l'altro, la contribuzione di Partecipazioni Italiane al sostenimento dei costi di bonifica per un importo di 1,4 milioni oltre IVA (di cui metà già versati all'atto di perfezionamento dell'accordo e metà da versare alla comunicazione di controparte di avvio delle attività di bonifica), già contabilizzati nel bilancio al 31 dicembre 2021.

Per la porzione di area ex Necchi di proprietà di INAIL e attualmente occupata dalla Questura di Pavia, la controllata, tramite il consulente tecnico WSP Italia S.r.l. (già Golder Associates S.r.l.) ha portato a termine le attività di caratterizzazione della porzione di area, come da Piano di Caratterizzazione approvato con determina del Comune di Pavia in data 21 marzo 2022. Ad esito delle suddette attività WSP Italia ha stimato i costi per le probabili attività future e per la bonifica in 160 mila euro oltre IVA, rilevati nel bilancio al 31 dicembre 2022.

Per le altre due zone in cui è suddiviso il sito, in considerazione del persistere dell'indeterminatezza degli interventi da eseguire, non risulta possibile stimare attendibilmente gli eventuali oneri a carico della partecipata, neppure all'interno di un range di una certa ampiezza.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 334,8 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 248,8 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 59,6 milioni.

Revocatorie, cause avviate a fronte di crediti in sofferenza

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Di seguito viene fornita una breve descrizione dell'evoluzione intervenuta nel corso dell'esercizio 2022 delle principali controversie legali, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie:

• CE.DI.SISA Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) - La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della

società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. L'udienza per l'esame della CTU è fissata in data 24 gennaio 2024.

  • Presidenza del Consiglio dei Ministri/Democratici di Sinistra: a seguito di ricorso per decreto ingiuntivo richiesto nei confronti dei Democratici di Sinistra (credito a sofferenza) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (garanti dei Democratici di Sinistra in forza di fidejussione) per 3 finanziamenti in pool (di cui uno con capofila Efibanca e gli altri due partecipati) per complessivi 26,5 milioni è stata presentata nel 2015 opposizione a decreto ingiuntivo; il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle Banche, con contestuale rigetto delle opposizioni a decreto ingiuntivo. La sentenza di appello non è stata impugnata con ricorso in Cassazione dalle parti ma, per la sezione di Barletta dei Democratici di Sinistra, il giudizio è ancora pendente con fissazione della prossima udienza al 19 gennaio 2024.
  • La Redenta Società Cooperativa Agricola La Banca è stata citata in data 4 settembre 2018 per azione di responsabilità insieme agli Amministratori, Sindaci ed altri 6 istituti di credito che avrebbero concorso nell'aggravamento del passivo. Il petitum complessivo, riferito a tutte le banche, è pari a 20 milioni. Il giudizio di primo grado si è concluso con sentenza favorevole alla Banca ed il rigetto delle domande attoree. La sentenza è stata appellata da controparte; all'udienza per la precisazione delle conclusioni del 28 settembre 2022 il giudice ha trattenuto la causa in decisione.
  • Ecorecuperi S.r.l. in liquidazione Nell'agosto 2014 la Banca è stata citata unitamente ad altre 4 banche ed agli Amministratori per responsabilità contrattuale e risarcimento danno a favore della Curatela per 17,8 milioni (pari al totale del passivo fallimentare) a causa affidamenti concessi. Il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle Banche, con contestuale rigetto delle domande attoree; la sentenza di appello è stata impugnata con Ricorso in Cassazione. Il giudizio in Cassazione si è concluso con sentenza depositata il 14 febbraio 2022 che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Curatela contro la sentenza della Corte d'Appello di Perugia.
  • Compagnia Finanza e Servizi (Co.fi.se.) S.r.l., Tabellini Paolo La Banca in data 8 novembre 2016 è stata citata, unitamente ad Alba Leasing, per responsabilità contrattuale, causazione e aggravamento del danno subito dalla società per complessivi 15 milioni. Il giudizio di primo grado e appello si sono conclusi con sentenze favorevoli alla Banca, con il rigetto delle domande attoree. La sentenza di appello è stata impugnata da controparte con Ricorso in Cassazione. Banco BPM è in attesa di fissazione dell'udienza.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 18,6 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 24,8 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 5,7 milioni.

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco BPM e le proprie società controllate alla data del 31 dicembre 2022 è pari a 225,0 milioni1 (dato invariato rispetto alle pretese esistenti alla data del 31 dicembre 2021). Nel corso dell'esercizio non sono sorte nuove pretese né si sono verificati eventi modificativi dell'ammontare delle pretese già in essere a inizio anno.

Dettaglio dei contenziosi in essere al 31 dicembre 2022

I principali contenziosi fiscali in essere alla data del 31 dicembre 2022 (pretese maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

• Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) - cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che, ad eccezione degli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e delle passività classificate come probabili, la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché nella misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. Il 18 gennaio 2023 è stata pubblicata la sentenza della Corte di Cassazione che ha riconosciuto la fondatezza del ricorso presentato dalla Banca per effettiva mancanza di una specifica disposizione di legge regionale che deroghi, per l'anno d'imposta 2006 al regime di sospensione dell'applicazione della maggiorazione dell'aliquota IRAP disposto dalla legge statale. La Corte ha tuttavia evidenziato che a seguito della sospensione dell'efficacia dell'aumento dell'aliquota IRAP per il 2002 per banche ed assicurazioni di un punto percentuale, ritiene debba essere applicata l'aliquota del 4,75% già prevista a livello nazionale per il 2002 dall'art. 45 comma 2 del d. lgs. n. 446 del 1997 anziché l'aliquota ordinaria del 4,25%. La Corte ha quindi cassato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale con rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto, che dovrà provvedere a rideterminare il debito tributario della Banca applicando l'aliquota del 4,75%. La vertenza rimane quindi pendente per effetto del rinvio alla Commissione Tributaria Regionale Quest'ultima tuttavia non potrà non ridurre l'ammontare della pretesa e disporre il conseguente rimborso delle imposte e relativi interessi già versati a seguito della sentenza cassata.

  • Banca Akros atto di contestazione notificato a dicembre 2021 relativo ad una asserita violazione degli obblighi di trasmissione all'Agenzia delle Entrate previsti dall'articolo 1, del D.L. 167 del 1990 con applicazione della sanzione minima prevista dall'art. 5, comma 1, per un ammontare di 2,3 milioni. Il 30 novembre 2022 l'Ufficio ha notificato un atto di irrogazione di sanzioni con cui ha respinto le deduzioni difensive formulate dalla Banca ed irrogato a suo carico la sanzione di 2,3 milioni. Ritenendo le motivazioni contenute nell'atto di irrogazione di sanzioni contraddittorie e prive di fondamento in data 30 gennaio 2023 la Banca ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Milano.
  • Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8.562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sezione 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti la Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. Il 18 dicembre 2015 è stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione che è tuttora pendente.

Agli avvisi illustrati ha fatto seguito il 22 dicembre 2014 la notifica di ulteriori avvisi di accertamento in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche le pretese contenute in questi avvisi riguardano la asserita indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La Commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005, di cui al punto precedente. Le pretese illustrate, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione da parte della Banca anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio. Al riguardo va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti

penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, che quindi potrebbero terminare con un esito diverso, si evidenzia che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con argomentazioni analoghe a quelle formulate dalla Banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione. Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso. Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti gli aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il già citato ricorso alla Suprema Corte.

Le approfondite analisi della vicenda svolte con il supporto dei consulenti incaricati della predisposizione del ricorso, nonché gli ulteriori pareri richiesti ad altri autorevoli esperti della materia, hanno confermato il convincimento che la pretesa dell'Agenzia delle Entrate sia illegittima e che rimane immutata la possibilità di riuscire a vedere finalmente considerate e condivise le argomentazioni difensive nel giudizio avanti alla Suprema Corte. Le medesime analisi hanno condotto il Consiglio di Amministrazione a confermare la classificazione della pretesa come una passività potenziale essendo il rischio di soccombenza possibile ma non probabile. Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle suddette passività potenziali nel bilancio al 31 dicembre 2022.

Attività di verifica in corso al 31 dicembre 2022 condotte nei confronti delle società del Gruppo

Il 5 dicembre 2019, nell'ambito di una verifica fiscale più ampia avente per oggetto una società terza esterna al Gruppo Banco BPM, è stato avviato dalla Guardia di Finanza un controllo ai fini delle imposte dirette e dell'IVA per l'anno di imposta 2017 del Banco BPM. L'attività di verifica è stata sospesa in relazione alla situazione emergenziale connessa al Coronavirus.

Il 2 marzo 2020 l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia aveva informato, in conformità ai principi previsti dallo Statuto del Contribuente, di voler iniziare una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto l'anno 2016 della controllata Banca Aletti. Con successiva comunicazione del 6 marzo l'Agenzia ha deciso di rinviare l'apertura della verifica a data da definire in relazione alla situazione emergenziale connessa al Coronavirus. Nel corso dell'esercizio 2022 non vi è stata nessuna nuova comunicazione da parte dell'Agenzia delle Entrate.

Il 21 settembre 2022 il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza ha avviato nei confronti di Banca Akros una verifica relativa all'IRES all'IRAP ed al fine di riscontrare l'applicazione dell'imposta sostitutiva ai sensi del D.P.R. 600/1973 per il periodo d'imposta 2016. La verifica è terminata il 19 gennaio 2023. Nel processo verbale di constatazione redatto in tale data è stato indicato che la verifica non ha condotto a formulare alcun rilievo.

Come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio, in data 24 gennaio 2023 l'Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Lombardia Ufficio Grandi Contribuenti ha avviato nei confronti della Capogruppo Banco BPM una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto i periodi di imposta 2017 e 2018.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano a 263,5 milioni e comprendono l'importo (al netto dei pagamenti effettuati nel 2021-2022) di 144,7 milioni (pari originariamente a 257,0 milioni) stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali comunicati al mercato il 30 dicembre 2020 relativi all'accompagnamento alla pensione su base volontaria di oltre n. 1.600 risorse.

In tale voce sono inoltre ricompresi: i) la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo e ii) la stima relativa ad altre erogazioni previste a favore del personale (ad es. premi di fedeltà, patto di non concorrenza, ecc.).

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 139,7 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (45,3 milioni);
  • b) stima dei probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate di polizze assicurative da parte della clientela (21,1 milioni);
  • c) rischi connessi ad impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership e garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (30,8 milioni);
  • d) rischi connessi a garanzie rilasciate a fronte delle cessioni di crediti deteriorati già perfezionate alla data del 31 dicembre 2022 (17,2 milioni);
  • e) oneri relativi alla ristrutturazione della rete distributiva (8,5 milioni).

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

In relazione a tale operatività è stato incardinato un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano ha notificato alla Banca (i) un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni e (ii) un'informazione di garanzia a Banco BPM e Banca Aletti ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per illecito amministrativo per i reati presupposto di autoriciclaggio e a Banco BPM per l'ipotesi di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. La Procura ha inoltre contestato ad alcuni ex manager e dipendenti del Gruppo il reato di truffa aggravata, autoriciclaggio, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e corruzione tra privati. Nel mese di febbraio 2021 è stata depositata la richiesta di rinvio a giudizio dei soggetti imputati per i vari reati contestati, inclusi gli illeciti amministrativi ex D.Lgs. 231/2001 nei confronti di Banco BPM e di Banca Aletti.

Nel corso dell'udienza preliminare, iniziata il 19 luglio 2021, il Giudice ha stabilito la propria incompetenza per il filone del procedimento che coinvolge gli ex manager e dipendenti del Gruppo in relazione ai reati di truffa, autoriciclaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Il Tribunale di Milano resta competente soltanto per il reato di corruzione tra privati contestato ad un ex manager della Banca.

Inoltre, il Giudice, in accoglimento delle istanze presentate da Banco BPM e Banca Aletti e a chiusura dell'udienza preliminare, l'8 aprile 2022 ha pronunciato sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti alle condizioni proposte, applicando dunque la sanzione pecuniaria di 240 mila euro a Banco BPM e di 56 mila euro a Banca Aletti, disponendo contestualmente la confisca del solo profitto del reato-presupposto di autoriciclaggio, pari a 293 mila euro, già sottoposto a vincolo cautelare reale. Inoltre, sempre con provvedimento dell'8 aprile u.s., il Giudice ha disposto il dissequestro della somma di 500 mila euro inizialmente sottoposta a vincolo reale per l'ipotesi di reato di corruzione tra privati disponendone la restituzione alla Banca.

Per quanto attiene poi alle somme residue oggetto del sequestro ammontanti a 83,8 milioni per l'ipotesi di reato di truffa aggravata, la Procura di Verona è stata individuata dalla Corte di Cassazione come territorialmente

competente a procedere a seguito del sollevato conflitto di competenza territoriale. La Procura di Verona dovrà anche decidere se esercitare nuovamente l'azione penale con riguardo alle ipotesi di reato di truffa aggravata, autoriciclaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza.

Come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio, in data 16 febbraio 2023 la Procura di Verona ha disposto il dissequestro a favore della Banca della somma di 80,3 milioni. Il Pubblico Ministero ha preso atto dell'attività di ristoro attuata dalla Banca e, su tali basi condividendo altresì le

argomentazioni in diritto della Banca, ha ritenuto "evidentemente sovrabbondante" l'importo del sequestro in essere disponendone la restituzione. In questa fase il Pubblico Ministero ha comunque ritenuto di mantenere in sequestro, in via prudenziale, l'importo di circa 3,5 milioni residuo.

Tali vicende hanno determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza ai propri clienti, il Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care nei confronti della clientela finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB. Alla data del 31 dicembre 2022 risultavano

pervenuti oltre 24.000 reclami e notificati oltre 1.300 contenziosi (in parte preceduti da reclamo), per un petitum complessivo di circa 718,4 milioni.

Alla stessa data, grazie all'attività di gestione delle posizioni e di customer care precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti, mediante transazione o per effetto di sentenza passata in giudicato, reclami e contenziosi per un petitum complessivo pari a 636,8 milioni.

A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti che quelli potenziali stimati, nella sottovoce in oggetto risulta compreso lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze con la clientela ammontante alla data del 31 dicembre 2022 a 41,5 milioni.

L'accantonamento complessivo effettuato nel corso degli esercizi a partire dal 2017 è risultato pari a 390 milioni, a fronte dei quali sono stati effettuati utilizzi per i rimborsi a favore della clientela per 348,5 milioni.

Al 31 dicembre 2021 il fondo ammontava a 67,9 milioni; nel corso del 2022 sono stati effettuati utilizzi a fonte dei rimborsi per 30,8 milioni ed è stato effettuato un ulteriore accantonamento di 4,4 milioni per tenere conto delle stime aggiornate relative al petitum complessivo atteso e alle percentuali di ristoro.

La voce a) comprende inoltre un accantonamento pari a 3,8 milioni relativo alla stima di rimborsi a favore della clientela conseguenti a verifiche in tema di trasparenza bancaria e alla sentenza della Corte Costituzionale n. 263 del 22 dicembre 2022 in tema di rimborso alla clientela dei costi up-front riferiti all'estinzione anticipata di alcuni contratti di finanziamento.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, come di seguito meglio precisato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda perfezionate in precedenti esercizi, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente/partner nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 (i cui accordi sono stati significativamente rivisti nel corso del 2021) di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Popolare Vita ed Avipop Assicurazioni (oggi denominate rispettivamente Vera Vita e Vera Assicurazioni) alla Società Cattolica Assicurazioni;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2015 della controllata B.P. Luxembourg S.A. a Banque Havilland.

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.

Con riferimento agli accordi con Cattolica Assicurazioni, nel corso del 2021 è stato concluso un importante accordo che ha rivisto i termini e le modalità di prosecuzione della partnership. Si rimanda alla sezione "Partecipazioni – Voce 70" della presente Nota Integrativa per una più completa informativa riguardante gli accordi di put e call option relativi al trasferimento delle quote partecipative. Per quanto riguarda i target collegati alla produzione, il nuovo accordo prevede la rinuncia ad ogni pretesa relativamente al periodo 2018-2020 ed introduce un nuovo sistema di penali e commissioni aggiuntive per il periodo intercorrente fra il 1° gennaio 2021 ed il trimestre precedente al trasferimento delle quote partecipative.

Dal momento che i prezzi di esercizio delle opzioni (descritti nella sezione "Partecipazioni – voce 70" della presente Nota Integrativa) sono stati calcolati tenendo in considerazione gli importi che - alla data di stipula dei nuovi accordi (marzo 2021) – sarebbero spettati a Cattolica, si ritiene che lo stanziamento di 12,5 milioni in essere al 31 dicembre 2021 debba continuare ad essere mantenuto anche al 31 dicembre 2022, in quanto implicitamente incluso nei nuovi termini contrattuali.

Per quanto riguarda gli impegni relativi ai nuovi target commerciali previsti dai nuovi accordi, alla data del 31 dicembre 2022 gli obiettivi sono ritenuti raggiungibili e conseguentemente non è prevedibile l'impiego di risorse finanziarie per il pagamento di penali/indennizzi.

Con riferimento agli accordi con Anima Holding, sulla base degli accordi modificativi rivisti nel 2020, è previsto un sistema di penali in caso di mancato raggiungimento dei target di Raccolta Netta previsti per i due periodi gennaio 2020–dicembre 2022 e gennaio 2023–febbraio 2025. Dal momento che il target relativo al primo sotto-periodo (gennaio 2020 – dicembre 2022) non è stato raggiunto è stato effettuato un accantonamento per complessivi 18,3 milioni per tenere conto del gap di raccolta netta rilevato. Si evidenzia che tale penale potrebbe non essere dovuta nel caso che il deficit di Raccolta Netta rilevata nel primo sotto-periodo sia compensato dall'eventuale surplus rilevato nel secondo sotto-periodo (gennaio 2023- febbraio 2025).

La voce d) si riferisce all'importo stanziato a presidio dei probabili esborsi finanziari futuri per le garanzie concesse nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti deteriorati perfezionate nel 2022 e nei precedenti esercizi.

La voce e) infine si riferisce all'operazione di razionalizzazione della rete sportelli della Capogruppo deliberata dal Consiglio di Amministrazione nel corso dell'esercizio che prevede la chiusura di un numero massimo di 75 filiali.

Sezione 11 – Riserve tecniche – Voce 110

11.1 Riserve tecniche: composizione

Lavoro
diretto
Lavoro
indiretto
Totale
31/12/2022
A. Ramo danni 2.281 - 2.281
A1. riserve premi 800 - 800
A2. riserve sinistri 1.481 - 1.481
A3. altre riserve - - -
B. Ramo vita 4.412.143 - 4.412.143
B1. riserve matematiche 4.366.336 - 4.366.336
B2. riserve per somme da pagare 45.807 - 45.807
B3. altre riserve - - -
C. Riserve tecniche allorché il rischio dell'investimento è
sopportato dagli assicurati
- - -
C1. riserve relative a contratti le cui prestazioni sono connesse con
fondi di investimento e indici di mercato
- - -
C2. riserve derivanti dalla gestione dei fondi pensione - - -
D. Totale riserve tecniche 4.414.424 - 4.414.424

11.2 Riserve tecniche: variazioni annue

Ramo Danni Ramo Vita Totale
Esistenze iniziali -
Operazioni di aggregazione aziendale 2.467 4.434.515 4.436.982
Variazione per premi (206) 352.485 352.279
Variazione per pagamenti - (295.991) (295.991)
Variazione per redditi e altri bonus riconosciuti agli assicurati - 23.200 23.200
Variazione delle altre riserve tecniche(
*)
20 (102.066) (102.046)
Rimanenze finali 2.281 4.412.143 4.414.424

(*) comprensiva dell'effetto Shadow Accounting.

Nella voce Operazioni di aggregazione aziendale è rilevato il saldo alla data del 1° luglio delle riserve tecniche di Banco BPM Vita, a seguito del consolidamento integralmente della Compagnia.

Sezione 12 - Azioni rimborsabili – Voce 130

12.1 Azioni rimborsabili: composizione

Il Gruppo non detiene azioni rimborsabili né alla data di riferimento del bilancio, né al 31 dicembre 2021.

Sezione 13 - Patrimonio del Gruppo Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2022 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

La voce "azioni proprie" è rappresentata da n. 6.159.480 azioni della Capogruppo, interamente detenute dalla stessa, per un controvalore di bilancio di 18,3 milioni.

13.2 Capitale – Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (3.569.511) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.511.612.615 -
B. Aumenti 1.995.460 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie 1.995.460 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (4.585.429) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (4.585.429) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.509.022.646 -
D.1 Azioni proprie (+) 6.159.480 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.2 figurano principalmente le azioni assegnate nel corso dell'esercizio ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione come dettagliato nella Parte I della Nota Integrativa.

La voce C.2 include gli acquisti di azioni proprie effettuati nel corso dell'esercizio a servizio dei piani di incentivazione dei dipendenti pari a n. 4.582.640 azioni.

In entrambe le voci sono rilevate anche n. 2.789 azioni acquistate e vendute con riferimento all'operatività con la clientela del c.d. "conto errori".

13.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le Riserve di Gruppo iscritte nella voce 150 del passivo dello Stato Patrimoniale ammontano complessivamente a 4.219,4 milioni e presentano la seguente classificazione:

  • Riserve di utili per 3.875,0 milioni;
  • Riserve altre per 344,4 milioni.

Si rimanda al "prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato" per l'evidenza dell'evoluzione delle Riserve nel corso dell'esercizio 2022 e al prospetto inserito nella Nota integrativa del bilancio separato di Banco BPM per le informazioni previste dall'art. 2427 del codice civile.

Da ultimo, si segnala che la Capogruppo presenta all'interno delle proprie riserve patrimoniali la "Riserva Legale" costituita nella misura prevista dall'art. 2430 del Codice Civile pari ad un quinto del capitale sociale, per un ammontare di 1.420,0 milioni.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Gli strumenti di capitale in essere al 31 dicembre 2022 ammontano a 1.389,8 milioni (1.092,8 milioni alla fine dell'esercizio precedente) e sono rappresentati da quattro emissioni di titoli Additional Tier 1: la prima avvenuta ad aprile 2019 per 300 milioni nominali, la seconda perfezionata nel gennaio 2020 per 400 milioni nominali, la terza del gennaio 2021 per 400 milioni nominali e l'ultima conclusa ad aprile 2022 per 300 milioni.

Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

Tali emissioni sono classificabili come strumenti di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dell'effetto fiscale, viene rilevato nella voce "140. Strumenti di capitale".

In coerenza con la natura dello strumento, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto (voce "150. Riserve"). Al 31 dicembre 2022 il patrimonio netto si è ridotto di 63,3 milioni, per effetto del pagamento delle cedole (87,3 milioni) al netto del relativo effetto fiscale (imposta IRES) di 24,0 milioni.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile degli strumenti in esame si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa.

13.6 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nelle sezioni precedenti.

Sezione 14 - Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 31/12/2022 31/12/2021
Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni 720 1.108
Totale 720 1.108

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non vi sono strumenti finanziari emessi da società del Gruppo non oggetto di controllo totalitario.

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Totale Totale
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
31/12/2022 31/12/2021
1. Impegni a erogare fondi 42.162.724 3.318.728 315.437 13.413 45.810.302 44.790.153
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.412.525 40.048 868 - 1.453.441 1.240.057
c) Banche 1.748.261 177.688 - - 1.925.949 1.872.246
d) Altre società finanziarie 2.203.652 717.059 2.795 2 2.923.508 2.883.320
e) Società non finanziarie 34.326.739 2.317.012 305.870 13.258 36.962.879 36.197.957
f) Famiglie 2.471.547 66.921 5.904 153 2.544.525 2.596.573
2. Garanzie finanziarie rilasciate 416.869 73.533 19.759 - 510.161 463.098
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 10.217 - - - 10.217 13.477
c) Banche 33.739 - - - 33.739 34.050
d) Altre società finanziarie 35.647 116 16 - 35.779 45.177
e) Società non finanziarie 284.463 68.777 17.702 - 370.942 319.546
f) Famiglie 52.803 4.640 2.041 - 59.484 50.848

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
1. Altre garanzie rilasciate 7.934.797 7.316.990
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 321.959 261.622
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 9.043 15.627
c) Banche 460.782 463.523
d) Altre società finanziarie 238.336 195.012
e) Società non finanziarie 7.093.296 6.508.535
f) Famiglie 133.340 134.293
2. Altri impegni 2.919.352 3.028.549
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 3.946 3.941
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 9.643 7.082
c) Banche 145.594 70.757
d) Altre società finanziarie 315.737 636.465
e) Società non finanziarie 719.296 573.658
f) Famiglie 1.729.082 1.740.587

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Importo Importo
Portafogli 31/12/2022 31/12/2021
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 511.237 1.079.749
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 4.155.277 8.142.284
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 49.505.541 55.652.324
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale ammontano complessivamente a 54.172,1 milioni, in gran parte riconducibili alla Capogruppo, e si riferiscono:

  • per 15.811,5 milioni (15.864,9 milioni nel 2021) ad attività finanziarie, riferiti a mutui ceduti dalla Capogruppo alle società veicolo, a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite emesse, come descritto in dettaglio nel paragrafo D.4 Consolidato prudenziale - Operazioni di covered bond contenuta nella Parte E - Sezione 1.1 della presente Nota integrativa;
  • per 364,7 milioni ad attività finanziarie, riferiti a mutui ceduti alle società veicolo delle operazioni di cartolarizzazione;
  • per 24.527,6 milioni (23.119,6 milioni nel 2021) a finanziamenti posti a garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali (Abaco);
  • per 9.678,0 milioni (11.804,0 milioni nel 2021) a titoli sottostanti ad operazioni di pronti contro termine e prestito titoli di raccolta;
  • per 3.296,4 milioni (13.305,0 milioni nel 2021) a titoli costituiti a cauzione e garanzia di altre operazioni, prevalentemente riconducibili alle operazioni di rifinanziamento presso banche centrali (meccanismo del pooling);
  • per 108,9 milioni (209,0 milioni nel 2021) ad attività costituite a garanzia di operazioni di finanziamento ricevute da Cassa Depositi e Prestiti;
  • per 385,0 milioni (571,9 milioni nel 2021) a depositi di garanzia a titolo di collateralizzazione di contratti Master Agreement stipulati dalle società del Gruppo e a depositi per i margini di variazione con le controparti centrali relative all'operatività in contratti derivati OTC. Tali depositi sono esposti in bilancio nella voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato."

In aggiunta, si segnalano le seguenti attività, non rappresentate che da un punto di vista contabile nell'attivo patrimoniale, utilizzate come parte del collaterale dei finanziamenti ricevuti dalla BCE che al 31 dicembre 2022 ammontano a nominali 26,7 miliardi (39,2 miliardi di nominale nel 2021):

  • titoli rivenienti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività per 2.380,2 milioni (2.495,0 milioni nel 2021);
  • emissioni obbligazionarie garantite (covered bond) riacquistate per un valore nominale pari a 3.001,8 milioni (5.744,5 milioni nel 2021);
  • titoli derivanti da operazioni di pronti contro termine di impiego e/o prestito titoli contro titoli per un valore nominale residuo pari a 422,0 milioni (860,0 milioni nel 2021).

Da ultimo si segnala che, alla data di bilancio, risultano in essere operazioni di provvista garantite rappresentate da pronti contro termine passivi con sottostante titoli acquisiti nell'ambito di operazioni di pronti contro termine attive. Il valore di bilancio delle citate operazioni di pronti contro termine attive, esposte tra i crediti verso banche e clientela, in funzione della controparte, ammonta a 555,2 milioni (2.764,7 milioni nel 2021) con valore nominale di 565,2 milioni (2.465,4 milioni nel 2021).

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index linked

Di seguito si fornisce la composizione degli investimenti sottostanti le polizze unit-linked (1.442,5 milioni) e corrispondenti passività per le polizze emesse (1.441,8 milioni).

Nel bilancio consolidato i suddetti investimenti trovano rappresentazione nel portafoglio contabile delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili". Il valore di bilancio al netto degli investimenti infragruppo ammonta a 1.404,2 milioni.

Voci Prestazioni
connesse con fondi
di investimento
e indici di mercato
Composizione delle attività finanziarie sottostanti polizze unit-linked:
- Quote di O.I.C.R. 1.401.962
- Finanziamenti e titoli di debito 40.495
Totale 1.442.457
di cui: Finanziamenti infragruppo (38.272)
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.404.185
Passività finanziarie designate al fair value 1.441.830

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti 91.189.606
1. regolati 90.673.501
2. non regolati 516.105
b) vendite 90.803.034
1. regolate 90.317.960
2. non regolate 485.074
2. Gestioni di portafogli 3.038.359
a) individuali 3.038.359
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni
di portafogli)
-
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 59.340.367
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 5.450.601
2. altri titoli 53.889.766
c) titoli di terzi depositati presso terzi 56.778.742
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 42.656.437
4. Altre operazioni 17.239

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o accordi similari

Nella presente sezione viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS 7 in tema di "compensazione di attività e passività finanziarie" per quegli strumenti finanziari:

• che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;

• che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

Nel dettaglio, gli strumenti che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32 si riferiscono ad alcuni derivati finanziari Over the counter OTC stipulati dalle singole società del Gruppo con la controparte London Clearing House (LCH).

In particolare gli importi compensati esposti nelle successive tabelle 6. e 7., in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b)", ammontano a 1.399 milioni e sono relativi a strumenti derivati compensati a livello della singola società del Gruppo, rappresentati in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
  • a) Attività finanziarie di negoziazione compensate per 860 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 539 milioni.
    1. Passività finanziarie di negoziazione compensate per 860 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 539 milioni.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 6. e 7. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala nel Gruppo la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti derivati, sia di negoziazione sia di copertura, si evidenzia che:

  • quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 4.441,2 milioni (esposti nelle voci 20 e 50 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 4.426,2 milioni (5.825,3 milioni l'ammontare lordo) sono assistiti da contratti di netting (99,7% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 6 (colonne c) ed a));
  • quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 3.722,9 milioni (esposti nella voce 20 e 40 del passivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 2.758,9 milioni (4.157,9 milioni l'ammontare lordo) assistiti da contratti di netting (74,1% in termini percentuali), come indicato nella tabella 7 (colonne c) ed a)). Le posizioni non rientranti in accordi di netting si riferiscono, in prevalenza, a contratti di swap su tassi stipulati con la clientela di Banco BPM, che al 31 dicembre 2022 presentano un fair value negativo pari a 733,3 milioni.

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 6. e 7. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi" esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e verso la clientela e delle attività e passività finanziarie di negoziazione, in funzione della tipologia della controparte e della finalità delle operazioni, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato. Si precisa che nella tabella 7. figurano 2.558,4 milioni di pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate rappresentati in bilancio e nelle relative tabelle di Parte B "Voce 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – c) Titoli in circolazione", mentre non sono rappresentate alcune operazioni di prestito titoli garantiti da contante nei confronti della clientela senza accordi di compensazione per 0,6 milioni, che rappresentano le differenze rispetto a quanto evidenziato nelle tabelle della Parte B.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 6. e 7., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza delle colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 6. e 7.

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare Ammontare
delle
Ammontare
netto delle
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
lordo delle
attività
finanziarie (a)
passività
finanziarie
compensato
in bilancio (b)
attività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a
b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
Ammontare
netto (f=c-d-e)
31/12/2022
Ammontare
netto
31/12/2021
1. Derivati 5.825.252 1.398.989 4.426.263 2.277.293 2.030.460 118.510 114.298
2. Pronti contro termine 1.523.960 - 1.523.960 1.505.226 16.598 2.136 1.158
3. Prestito titoli 1.309.287 - 1.309.287 1.225.977 - 83.310 164.753
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2022 8.658.499 1.398.989 7.259.510 5.008.496 2.047.058 203.956 X
Totale 31/12/2021 7.345.588 1.263.465 6.082.123 5.431.463 370.451 X 280.209

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordiquadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare Ammontare
delle attività
Ammontare
netto delle
passività
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Ammontare
netto (f=c-d-e)
31/12/2022
Ammontare
netto
31/12/2021
lordo delle
passività
finanziarie (a)
finanziarie
compensato
in bilancio (b)
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a
b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante posti
a garanzia (e)
1. Derivati 4.157.911 1.398.989 2.758.922 2.277.294 277.411 204.217 19.648
2. Pronti contro termine 12.596.200 - 12.596.200 12.516.490 66.660 13.050 1.842
3. Prestito titoli 1.475.689 - 1.475.689 1.418.073 - 57.616 6.623
4. Altre operazioni - - - - - - -
Totale 31/12/2022 18.229.800 1.398.989 16.830.811 16.211.857 344.071 274.883 X
Totale 31/12/2021 19.144.398 1.263.465 17.880.933 17.315.386 537.434 X 28.113

8. Operazioni di prestito titoli

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dell'operatività del Gruppo in prestito titoli (attivi e passivi), suddivisa in funzione della tipologia di titoli (titoli di stato, titoli bancari, altri), delle controparti di mercato (banche, intermediari finanziari, clientela), della relativa forma tecnica (prestito garantito da contante o da altri titoli).

Detta operatività viene svolta in prevalenza dalla Capogruppo Banco BPM e dalla controllata Banca Akros: i titoli presi a prestito vengono, di regola, utilizzati per speculari operazioni di prestito titoli (ove il Gruppo opera in qualità di prestatore) o come sottostanti di operazioni di pronti contro termine di raccolta.

Si segnala che le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli o da contante, che non rientra nella piena disponibilità del prestatore, non trovano alcuna esposizione patrimoniale, ma figurano tra le esposizioni fuori bilancio per il relativo rischio di controparte.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei crediti e dei debiti rilevati nel bilancio al 31 dicembre 2022 a fronte dei titoli ricevuti e dati in prestito garantiti da contante; le operazioni che non trovano rappresentazione patrimoniale, come illustrato nel precedente paragrafo, sono esposte sulla base del fair value dei titoli ricevuti o dati in prestito.

Tipologia di titoli
Tipologia di operazioni prestito titoli Titoli di Stato Altri titoli
Titoli ricevuti in prestito garantito da contante - Crediti verso:
a) Banche - 56.730 1.161.259
b) Intermediari finanziari - 15.785 75.503
c) Clientela - - -
Totale crediti per prestito titoli - 72.515 1.236.762
Titoli ricevuti in prestito garantito da titoli o da contante che
non rientra nella disponibilità del prestatore da:
b) Intermediari finanziari - - -
c) Clientela 15.897 352.317 35.886
Totale (fair value) 15.897 352.317 35.886
Titoli dati in prestito garantito da contante - Debiti verso:
a) Banche - 64.485 1.310.770
b) Intermediari finanziari - 2.384 98.044
c) Clientela - 277 286
Totale debiti per prestito titoli - 67.146 1.409.100
Titoli dati in prestito garantito da titoli o non garantito:
a) Banche - 351.285 47.612
b) Intermediari finanziari - - -
c) Clientela - - -
Totale (fair value) - 351.285 47.612

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti accordi a controllo congiunto qualificabili come "joint operation" ai sensi del principio contabili IFRS 11, in base ai quali le parti che detengono il controllo congiunto hanno diritti sulle attività e obbligazioni sulle passività relative all'accordo.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Sezione 1 - Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
2022
Totale
2021
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico:
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione
18.550
14.066
4.626
417
142
142
23.318
14.625
30.307
22.706
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
4.484 4.209 - 8.693 7.601
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
139.830 - X 139.830 145.395
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 295.597 2.221.441 - 2.517.038 1.985.103
3.1 Crediti verso banche 15.715 164.152 X 179.867 38.923
3.2 Crediti verso clientela 279.882 2.057.289 X 2.337.171 1.946.180
4. Derivati di copertura X X (11.399) (11.399) (141.861)
5. Altre attività X X 37.434 37.434 11.963
6. Passività finanziarie X X X 230.832 394.281
Totale 453.977 2.226.067 26.177 2.937.053 2.425.188
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 114 83.877 - 83.991 91.873
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 20.418 X 20.418 18.285

Nella voce 1.1 "Attività finanziarie detenute per la negoziazione – Altre operazioni" figurano i differenziali dei contratti derivati connessi gestionalmente con le passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO).

Nella voce 4 "Derivati di copertura - Altre operazioni" figurano i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni dell'attivo dello stato patrimoniale.

Nella voce 5 "Altre attività – Altre operazioni" pari a 37,4 milioni figurano per 4,1 milioni interessi attivi su crediti d'imposta e per 32,8 milioni per interessi attivi inerenti l'operatività connessa ai crediti "Ecobonus".

La voce 6 "Passività finanziarie" si riferisce per 181,4 milioni a interessi attivi su operazioni di raccolta da BCE TLTRO III, in calo rispetto al 2021, a seguito del rialzo dei tassi deciso da BCE e del venir meno dei meccanismi di remunerazione favorevole nel quarto trimestre 2022; inoltre va segnalato che, sempre nell'ultimo trimestre del 2022, è stato effettuato un rimborso parziale anticipato di 12,5 miliardi.

Per il trattamento contabile relativo alla rilevazione degli interessi di competenza di quest'ultimo finanziamento si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della Nota integrativa.

Gli interessi attivi su attività impaired sono contabilizzati secondo le modalità previste dal principio contabile IFRS 9. In particolare accolgono l'effetto attribuibile al c.d. "time reversal" dovuto alle riprese di valore da attualizzazione dei crediti deteriorati.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 2022 2021
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 130.219 58.097

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
2022
Totale
2021
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato (240.377) (253.621) (493.998) (332.485)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (105.752) X X (105.752) (32.914)
1.3 Debiti verso clientela (134.625) X X (134.625) (50.831)
1.4 Titoli in circolazione X (253.621) X (253.621) (248.740)
2. Passività finanziarie di negoziazione (21.246) - - (21.246) (11.405)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (138) - (138) (2.922)
4. Altre passività e fondi X X (791) (791) (52)
5. Derivati di copertura X X 13.114 13.114 44.784
6. Attività finanziarie X X X (92.528) (106.968)
Totale (261.623) (253.759) 12.323 (595.587) (409.048)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per
leasing (7.011) X X (7.011) (7.473)

La voce 5 "Derivati di copertura - Altre operazioni" contiene i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni del passivo dello stato patrimoniale.

La voce 6 "Attività finanziarie – Altre operazioni" include gli interessi attivi negativi relativi a operazioni di pronti contro termine di impiego, prestito titoli, finanziamenti, conti correnti e depositi verso clientela e istituzioni creditizie.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 2022 2021
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (11.175) (10.994)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2022 2021
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 195.193 157.108
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (193.478) (254.185)
C. Saldo (A-B) 1.715 (97.077)

Sezione 2 - Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
Tipologia servizi/Valori 2022 2021
a) Strumenti finanziari 113.953 119.268
1. Collocamento titoli 19.801 16.252
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile 3.373 11
1.2 Senza impegno irrevocabile 16.428 16.241
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 60.727 66.063
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 38.941 45.305
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 21.786 20.758
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 33.425 36.953
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali 26.213 30.915
b) Corporate Finance 13.763 9.469
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni 8.725 7.353
2. Servizi di tesoreria 5.038 2.116
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 1.075 855
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive - -
f) Custodia e amministrazione 11.067 13.793
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 11.067 13.793
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria 2.013 2.053
i) Servizi di pagamento 563.267 541.313
1. Conti correnti 255.409 257.858
2. Carte di credito 25.805 24.320
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 80.677 72.278
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 193.889 177.815
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 7.487 9.042
j) Distribuzione di servizi di terzi 737.854 815.604
1. Gestioni di portafogli collettive 499.750 592.224
2. Prodotti assicurativi 116.836 137.196
3. Altri prodotti 121.268 86.184
di cui: gestioni di portafogli individuali 1.315 1.727
k) Finanza strutturata 225 894
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
m) Impegni a erogare fondi - -
n) Garanzie finanziarie rilasciate 82.210 81.081
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento 159.317 138.157
di cui: per operazioni di factoring - -
p) Negoziazione di valute 3.573 3.796
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 310.072 292.318
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 1.998.389 2.018.601

La sottovoce r) "Altre commissioni attive" include le commissioni per la messa a disposizione dei fondi (Corrispettivo di Disponibilità Creditizia) per 241,4 milioni (248,4 milioni il dato dell'esercizio precedente) e commissioni attive su operazioni di prestito titoli per 10,5 milioni (9,6 milioni il dato dell'esercizio precedente).

Si deve precisare che, in relazione all'operatività del Gruppo, i flussi finanziari correlati alle commissioni rilevate nel conto economico dell'esercizio 2022 presentano limitati elementi di incertezza, in quanto trattasi di commissioni maturate, ed in larga parte incassate, a fronte della prestazione di servizi finanziari ormai completati. I crediti di funzionamento relativi a servizi prestati ma non ancora incassati risultano, infatti, di ammontare non significativo come illustrato nella "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della parte B dell'attivo di stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Per taluni ricavi riconducibili al collocamento di polizze assicurative a premio unico, il rischio di restituire alla compagnia di assicurazione una quota parte delle commissioni incassate a fronte dell'estinzione anticipata delle suddette polizze da parte della clientela è presidiato mediante lo stanziamento di adeguati fondi, come illustrato nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Al riguardo si fa inoltre presente che gli aggiustamenti delle commissioni rilevate nell'esercizio 2022, a fronte dei servizi resi in precedenti esercizi, sono negativi per 5,4 milioni, pari allo sbilancio tra l'accertamento di maggiori ricavi (per 10,7 milioni) e minori ricavi (per 16,1 milioni) principalmente riconducibili all'attività di distribuzione di servizi di terzi.

2.2 Commissioni passive: composizione

Totale Totale
Servizi/Valori 2022 2021
a) Strumenti finanziari (17.691) (16.980)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (9.054) (10.069)
di cui: collocamento di strumenti finanziari (8.635) (6.911)
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento - -
c) Gestione di portafogli collettive - -
1. Proprie - -
2. Delegate a terzi - -
d) Custodia e amministrazione (11.321) (11.475)
e) Servizi di incasso e pagamento (57.169) (56.898)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (46.924) (48.288)
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute (32.474) (11.655)
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (6.093) (6.688)
j) Negoziazione di valute (5) (7)
k) Altre commissioni passive (19.143) (14.203)
Totale (143.896) (117.906)

La riga "h) Garanzie finanziarie ricevute" comprende 25,0 milioni (4,2 milioni nel 2021) per l'acquisto di protezione del rischio credito da parte del Gruppo nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere, come descritto in "A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio – 16 Altre informazioni - Cartolarizzazioni sintetiche" della Nota integrativa.

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi Totale
2022
Totale
2021
Dividendi Proventi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 39.661 80 41.052 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.135 11.569 1.525 4.221
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 8.395 - 6.920 -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 49.191 11.649 49.497 4.221

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 51.892 208.391 (151.355) (212.685) (103.757)
1.1 Titoli di debito 2.635 178.140 (13.314) (41.377) 126.084
1.2 Titoli di capitale 48.661 28.157 (137.101) (170.245) (230.528)
1.3 Quote di O.I.C.R. 13 55 (874) (871) (1.677)
1.4 Finanziamenti 583 - (66) - 517
1.5 Altre - 2.039 - (192) 1.847
2. Passività finanziarie di negoziazione 132.628 26.973 (4.362) (37.380) 117.859
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 177 16.989 (4.226) (5.670) 7.270
2.3 Altre 132.451 9.984 (136) (31.710) 110.589
Attività e passività finanziarie: differenze di
cambio
X X X X (3.628)
3. Strumenti derivati 4.422.341 4.432.218 (4.440.985) (4.264.920) 163.631
3.1 Derivati finanziari: 4.419.871 4.421.199 (4.440.796) (4.252.412) 162.839
- Su titoli di debito e tassi di interesse 3.849.770 2.675.130 (3.630.171) (2.661.548) 233.181
- Su titoli di capitale e indici azionari 525.033 1.269.905 (764.882) (1.117.227) (87.171)
- Su valute e oro X X X X 14.977
- Altri 45.068 476.164 (45.743) (473.637) 1.852
3.2 Derivati su crediti 2.470 11.019 (189) (12.508) 792
di cui: coperture naturali connesse con la fair value
option X X X X -
Totale 4.606.861 4.667.582 (4.596.702) (4.514.985) 174.105

Si deve precisare che, in base alle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, la specifica in merito al "di cui: coperture naturali connesse con la fair value option" si riferisce ad una particolare tipologia di copertura prevista dal principio contabile IFRS 9. Al riguardo si segnala che non risultano importi da valorizzare, in quanto il Gruppo Banco BPM ha optato di continuare ad avvalersi del regime di hedge accounting previsto dal principio contabile IAS 39.

Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale
2022
Totale
2021
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 2.607.763 498.034
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 814.200 385.890
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 1.405.836 213.797
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari 2.759 191
A.5 Attività e passività in valuta - 1.861
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 4.830.558 1.099.773
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (1.394.188) (216.431)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (3.369.914) (860.865)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (65.054) (22.661)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - (664)
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (4.829.156) (1.100.621)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) 1.402 (848)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utile (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2022
Totale
2021
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
249.074 (310.022) (60.948) 301.281 (446.543) (145.262)
1.1 Crediti verso banche 127 (550) (423) - - -
1.2 Crediti verso clientela 248.947 (309.472) (60.525) 301.281 (446.543) (145.262)
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva 41.174 (142.810) (101.636) 40.063 (23.807) 16.256
2.1 Titoli di debito 41.174 (142.810) (101.636) 40.063 (23.807) 16.256
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 290.248 (452.832) (162.584) 341.344 (470.350) (129.006)
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1. Debiti verso banche
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 38 (3.381) (3.343) 17.724 (17.798) (74)
Totale passività (B) 38 (3.381) (3.343) 17.724 (17.798) (74)

Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.2. Crediti verso clientela" comprende gli utili pari a 149,8 milioni, derivanti dalla vendita di titoli classificati nel portafoglio dei crediti verso la clientela, prevalentemente rappresentati da titoli di Stato sia italiani che esteri, nonché dall'effetto di rimborsi anticipati su titoli HTC.

Escludendo tale componente il risultato netto della suddetta voce è negativo per 210,3 milioni e risulta impattato per 176,5 milioni dall'operazione di cessione del portafoglio di sofferenze ed inadempienze probabili denominata "Argo".

Per ulteriori dettagli sulla cessione di titoli HTC e sull'operazione di cessione "Argo" si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della presente Nota integrativa.

Le perdite da cessione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si riferiscono prevalentemente alla cessione su titoli di Stato italiani ed esteri.

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto
[(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 168.933 1.214 - (6.799) 163.348
2.1 Titoli in circolazione 168.933 1.214 - (6.799) 163.348
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio
X X X X -
Totale 168.933 1.214 - (6.799) 163.348

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto
[(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie 62.372 4.189 (226.929) (21.394) (181.762)
1.1 Titoli di debito 52 3.676 (10.019) - (6.291)
1.2 Titoli di capitale 8.811 - (124.795) (20.446) (136.430)
1.3 Quote di O.I.C.R. 47.365 180 (54.384) (35) (6.874)
1.4 Finanziamenti 6.144 333 (37.731) (913) (32.167)
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di
cambio X X X X 9.268
Totale 62.372 4.189 (226.929) (21.394) (172.494)

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo stadio Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
Totale
2022
Totale
2021
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio originate
A. Crediti verso banche (1.532) (161) - - - - 200 - - - (1.493) 308
- Finanziamenti (569) (65) - - - - 2 - - - (632) 582
- Titoli di debito (963) (96) - - - - 198 - - - (861) (274)
B. Crediti verso clientela (42.625) (31.744) (60.145) (786.685) (26.683) (35.563) 4.556 74.786 400.742 24.280 (479.081) (630.305)
- Finanziamenti (37.045) (31.613) (60.145) (786.685) (26.683) (35.563) 4.277 74.743 400.742 24.280 (473.692) (630.626)
- Titoli di debito (5.580) (131) - - - - 279 43 - - (5.389) 321
Totale (44.157) (31.905) (60.145) (786.685) (26.683) (35.563) 4.756 74.786 400.742 24.280 (480.574) (629.997)

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Rettifiche di valore nette
Operazioni/Componenti reddituali Terzo stadio Impaired acquisite o originate Totale
2022
Totale
2021
Primo stage Secondo stadio Write-off Altre Write-off Altre
1. Finanziamenti oggetto di concessione conforme con le GL 4 (104) - (138) - (35) (273) (1.143)
2. Finanziamenti oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi
alle GL e non valutate come oggetto di concessione - (4) - - - - (4) (79.990)
3. Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione - 225 - (7.732) - - (7.507) (2.629)
4. Nuovi finanziamenti (610) (4.451) - (62.649) - - (67.710) (14.114)
Totale 2022 (606) (4.334) - (70.519) - (35) (75.494) (97.876)
Totale 2021 4.097 (20.720) - (78.362) - (2.891) (97.876) -

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo stadio Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
Totale
2022
Totale
2021
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio originate
A. Titoli di debito (2.823) - - - - 695
-
- - - (2.128) (957)
B. Finanziamenti - - - - - -
-
- - - - -
- Verso clientela - - - - - -
-
- - - - -
- Verso banche - - - - - -
-
- - - - -
Totale (2.823) - - - - 695
-
- - - (2.128) (957)

8.2.a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

La fattispecie non è presente per il Gruppo. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili/perdite da modifiche contrattuali: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2022
Totale
2021
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie al FV rilevato nelle altre
componenti di C.E.
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie valutate al
FV rilevati a CE complessivo - - - - - -
Attività finanziarie al costo ammortizzato
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie al Costo
Ammortizzato 4.783 (3.070) 1.713 2.507 (11.028) (8.521)
Totale 4.783 (3.070) 1.713 2.507 (11.028) (8.521)

La voce, positiva per 1,7 milioni, rappresenta l'impatto netto derivante dalle modifiche contrattuali intervenute nell'esercizio in relazione alle forme di finanziamento che non hanno comportato la cancellazione totale o parziale dal bilancio della precedente esposizione creditizia.

Sezione 10 - Premi netti – Voce 160

10.1 Premi netti: composizione

Premi derivanti dall'attività assicurativa Lavoro
diretto
Lavoro
indiretto
Totale
2022
A. Ramo Vita
A.1 Premi lordi contabilizzati (+) 344.118 - 344.118
A.2 Premi ceduti in riassicurazione (-) (3) X (3)
A.3 Totale 344.115 - 344.115
B. Ramo Danni
B.1 Premi lordi contabilizzati (+) 14.907 - 14.907
B.2 Premi ceduti in riassicurazione (-) (1.383) X (1.383)
B.3 Variazione dell'importo lordo della riserva premi (+/-) 2.489 - 2.489
B.4 Variazione della riserva premi a carico dei riassicuratori (+/-) (325) - (325)
B.5 Totale 15.688 - 15.688
C. Totale premi netti 359.803 - 359.803

Sezione 11 - Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 170

11.1 Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa: composizione

Totale
Voci 2022
1. Variazione netta delle riserve tecniche (62.355)
2. Sinistri di competenza pagati nell'esercizio (293.506)
3. Altri proventi e oneri della gestione assicurativa (1.623)
Totale (357.484)

11.2 Composizione della sottovoce "Variazione netta delle riserve tecniche"

Totale
Variazione netta delle riserve tecniche 2022
1. Ramo vita
A. Riserve matematiche (52.878)
A.1 Importo lordo annuo (51.934)
A.2 (-) Quote a carico dei riassicuratori (944)
B. Altre riserve tecniche (9.499)
B.1 Importo lordo annuo (9.499)
B.2 (-) Quote a carico dei riassicuratori -
C. Riserve tecniche allorchè il rischio dell'investimento è sopportato dagli assicurati -
C.1 Importo lordo annuo -
C.2 (-) Quote a carico dei riassicuratori -
Totale "riserve ramo vita" (62.377)
2. Ramo danni
Variazioni delle altre riserve tecniche del ramo danni diverse dalle riserve sinistri al netto delle
cessioni in riassicurazione 22

11.3 Composizione della sottovoce "Sinistri di competenza dell'esercizio"

Oneri per sinistri Totale
2022
Ramo vita: oneri relativi ai sinistri, al netto delle cessioni in riassicurazione
A. Importi pagati (295.262)
A.1 Importo lordo annuo (296.003)
A.2 (-) Quote a carico dei riassicuratori 741
B. Variazione della riserva per somme da pagare 6.141
B.1 Importo lordo annuo 6.004
B.2 (-) Quote a carico dei riassicuratori 137
Totale sinistri ramo vita (289.121)
Ramo danni: oneri relativi ai sinistri, al netto dei recuperi e delle cessioni in
riassicurazione
C. Importi pagati (3.311)
C.1 Importo lordo annuo (3.404)
C.2 (-) Quote a carico dei riassicuratori 93
D. Variazione dei recuperi al netto delle quote a carico dei riassicuratori -
E. Variazioni della riserva sinistri (1.074)
E.1 Importo lordo annuo (1.156)
E.2 (-) Quote a carico dei riassicuratori 82
Totale sinistri ramo danni (4.385)

11.4 Composizione della sottovoce "Altri proventi ed oneri della gestione assicurativa"

11.4.1 Ramo vita

Totale
2022
Ramo vita
A. Proventi -
- Altri proventi tecnici al netto delle cessioni in riassicurazione -
- Proventi e plusvalenze non realizzate relativi ad investimenti a beneficio di assicurati i
quali ne sopportano il rischio
-
- Variazione delle provvigioni e delle altre spese di acquisizione da ammortizzare -
- Provvigioni e partecipazioni agli utili ricevuti dai riassicuratori -
- Altri proventi -
B. Oneri (2.059)
- Altri oneri tecnici, al netto delle cessioni in riassicurazione (2.059)
- Oneri e minusvalenze non realizzate relativi ad investimenti a beneficio di assicurati i
quali ne sopportano il rischio
-
- Provvigioni di acquisizione -
- Altre spese di acquisizione -
- Provvigioni di incasso -
- Altri oneri -
Totale Ramo vita (A - B) (2.059)

11.4.2 Ramo danni

Totale
2022
Ramo danni
A. Proventi 519
- Altri proventi tecnici al netto delle cessioni in riassicurazione 333
- Variazione delle provvigioni e delle altre spese di acquisizione da ammortizzare -
- Provvigioni e partecipazioni agli utili ricevuti dai riassicuratori -
- Altri proventi 186
B. Oneri (83)
- Altri oneri tecnici, al netto delle ccessioni in riassicurazione (63)
- Provvigioni di acquisizione -
- Altre spese di acquisizione -
- Provvigioni di incasso -
- Altri oneri (20)
Totale Ramo danni (A - B) 436

Sezione 12 - Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

Totale Totale
Tipologia di spesa/Settori 2022 2021
1) Personale dipendente (1.602.857) (1.663.228)
a) salari e stipendi (1.128.760) (1.164.009)
b) oneri sociali (294.578) (307.291)
c) indennità di fine rapporto (63.065) (66.017)
d) spese previdenziali (318) (289)
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (6.184) (2.141)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (648) (333)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (648) (333)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (39.840) (41.937)
- a contribuzione definita (39.840) (41.937)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (8.851) (7.782)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (60.613) (73.429)
2) Altro personale in attività (915) (740)
3) Amministratori e sindaci (5.830) (6.754)
4) Personale collocato a riposo (279) (17)
Totale (1.609.881) (1.670.739)

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

2022 2021
1) Personale dipendente 19.259 19.928
a) dirigenti 285 312
b) totale quadri direttivi 7.650 7.954
di cui: di 3° e 4° livello 3.911 4.146
c) restante personale dipendente 11.324 11.662
2) Altro personale 20 21
Numero medio del personale 19.279 19.949

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70%.

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Totale Totale
2022 2021
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (183) (371)
- Oneri finanziari (471) 36
- Rendimento atteso delle attività a servizio del piano - -
- Utili e perdite attuariali - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni 6 2
Totale (648) (333)

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Gli altri benefici a favore dei dipendenti, i cui costi sono riportati nella precedente tabella 12.1, al punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti", ammontano a 60,6 milioni (73,4 milioni nel 2021).

In tale voce sono rilevati principalmente i costi relativi al sistema di welfare del Gruppo, quali - a titolo d'esempio - il premio aziendale c.d. "welfare", i buoni pasto e i costi per la gestione delle mense aziendali, le polizze sanitarie e infortuni a beneficio dei dipendenti, le borse di studio, i contributi a favore dei circoli ricreativi aziendali, i premi fedeltà, i costi relativi ai corsi di addestramento e aggiornamento professionale.

In tale voce è ricompreso anche l'onere relativo al contributo straordinario welfare riconosciuto ai dipendenti in relazione alla situazione di forte inflazione e rincaro energia e l'impatto positivo derivante dal rilascio di stanziamenti eccedenti effettuati in precedenti esercizi relativi al fondo esuberi. L'effetto netto complessivo è risultato positivo per 11,9 milioni.

12.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Settori Totale Totale
2022 2021
a) Spese relative agli immobili (85.453) (66.155)
- spese condominiali (8.855) (6.930)
- manutenzioni locali (13.656) (13.852)
- spese di pulizia (13.208) (12.930)
- energia, acqua e riscaldamento (49.734) (32.443)
b) Imposte indirette e tasse (313.178) (320.133)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (21.076) (22.773)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (95.273) (86.709)
- canoni (19.588) (20.689)
- manutenzioni (75.685) (66.020)
e) Prestazioni professionali e consulenze (79.856) (67.478)
f) Spese per visure e informazioni (8.824) (8.651)
g) Sorveglianza e scorta valori (15.413) (16.850)
h) Prestazione di servizi da terzi (221.627) (221.588)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (13.453) (9.501)
l) Premi assicurativi (10.897) (10.472)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (5.699) (6.210)
- noleggi (806) (777)
- altre spese (4.893) (5.433)
n) Oneri sistemici (225.032) (214.821)
- contributi ordinari ai Fondi di Risoluzione (110.477) (87.787)
- contributi addizionali ai Fondi di Risoluzione - (28.595)
- contributi ordinari al Fondo Interbancario di Tutela Depositi (114.555) (98.439)
o) Altri costi e spese diverse (52.980) (49.493)
Totale (1.148.761) (1.100.834)

Nelle voci "d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti" e "m) Trasporti, noleggi e viaggi – noleggi" sono compresi noleggi di software, noleggi di macchine e autoveicoli short term o low value e canoni di assistenza relativi ai noleggi.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015 gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il

rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce in esame, ossia la voce "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD.

La contribuzione ordinaria al FRU per l'esercizio 2022 ammonta a 110,5 milioni (87,8 milioni era la contribuzione dell'esercizio 2021). Al riguardo si precisa che per il 2022, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Committments").

La contribuzione ordinaria al FITD, addebitata nel conto economico del 2022 ammonta a 114,6 milioni (98,4 milioni era stata la contribuzione richiesta per l'esercizio 2021).

Si segnala che nel 2021 erano stati richiesti contributi addizionali pari a 28,6 milioni per far fronte alle esigenze finanziarie connesse con gli interventi di risoluzione effettuati anteriormente all'avvio del FRU.

I valori indicati sopra descritti sono riportati nella precedente tabella in corrispondenza della sottovoce "n) Oneri sistemici".

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA - evoluzioni normative al Decreto Legge n. 59/2016

Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente.

In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto Legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone anno che è stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030.

Ai sensi dei citati riferimenti normativi l'esercizio di tale opzione, che è stato effettuato nel 2016 da entrambi i gruppi partecipanti alla fusione, è considerato irrevocabile.

Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base" ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio precedente e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio precedente, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta (base detta anche "DTA di tipo 2"). I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.

In virtù delle citate disposizioni normative, nella voce di conto economico in esame ("190. b) Altre spese amministrative") è stato addebitato l'onere di competenza dell'esercizio 2022 che ammonta a 27,7 milioni (26,6 milioni era l'importo addebitato nel conto economico del 2021).

Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni Totale
2022
Totale
2021
Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate (17.807) 2.867 (14.940) 12.074

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni Totale
2022
Totale
2021
Altri impegni e altre garanzie rilasciate (11.579) 12.112 533 (17.328)

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni di
eccedenze
Totale
2022
Totale
2021
Rischi ed oneri su controversie legali (24.542) 16.711 (7.831) (7.019)
Altri rischi ed oneri (44.050) 9.074 (34.976) (13.766)
Totale (68.592) 25.785 (42.807) (20.785)

Gli accantonamenti netti agli altri fondi per rischi ed oneri ammontano a 42,8 milioni e comprendono, tra l'altro, la stima dei costi che si prevede di sostenere per la razionalizzazione della rete sportelli per 8,5 milioni nonchè gli stanziamenti relativi alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali per 18,3 milioni.

Per maggiori dettagli sugli stanziamenti effettuati si fa rinvio all'informativa contenuta nella "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri" – Voce 100 della parte B – Passivo della presente Nota integrativa.

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituali Ammortamento Rettifiche di
valore per
deterioramento
Riprese di
valore
Risultato netto
(a) (b) (c) (a + b - c)
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (180.771) (2.322) - (183.093)
- Di proprietà (51.103) - - (51.103)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (129.668) (2.322) - (131.990)
2. Detenute a scopo di investimento - - - -
- Di proprietà - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3. Rimanenze X - - -
Totale (180.771) (2.322) - (183.093)

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220

Attività/Componente reddituale Rettifiche di
Ammortamento
valore per
deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
(a) (b) (c) (a + b - c)
A. Attività immateriali
di cui:software (91.752) (4.730) - (96.482)
A.1 Di proprietà (130.372) (4.730) - (135.102)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (130.372) (4.730) - (135.102)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale (130.372) (4.730) - (135.102)

15.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Sezione 16 - Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
2022 2021
Oneri su beni rivenienti dal leasing (14.343) (26.173)
Altri (47.303) (47.192)
Totale (61.646) (73.365)

La voce "Oneri su beni rivenienti dal leasing" è relativa ai costi sostenuti sui beni a garanzia di esposizioni deteriorate per l'acquisto e la rivendita dei beni oggetto di operazioni di leasing finanziario.

La voce "Altri" include oneri da transazioni legali eccedenti i fondi rischi accantonati per 27,5 milioni (18,1 milioni il dato dell'esercizio precedente), perdite operative relative alla gestione delle filiali (rapine, frodi, furti e altri danni) per 4,2 milioni (7,2 milioni nel 2021), nonché sopravvenienze passive ed altre insussistenze.

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
2021
2022
Proventi su c/c e finanziamenti 6.398 5.309
Recuperi di imposte 256.007 271.108
Recuperi di spese 18.322 16.694
Fitti attivi su immobili 36.878 33.885
Altri 89.971 109.451
Totale 407.576 436.447

La sottovoce "Proventi su c/c e finanziamenti" si riferisce alla "commissione di istruttoria veloce" introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. n. 214/2011.

La sottovoce "Altri" include proventi vari per servizi resi.

Sezione 17 - Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 250

17.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Componenti reddituali/Settori Totale Totale
2022 2021
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - -
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto - -
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi 159.925 232.068
1. Rivalutazioni 159.925 232.021
2. Utili da cessione - 47
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (13.144) (18.754)
1. Svalutazioni (2.442) (81)
2. Rettifiche di valore da deterioramento - (18.673)
3. Perdite da cessione (10.702) -
4. Altri oneri - -
Risultato netto 146.781 213.314
Totale 146.781 213.314

Nelle voci Rivalutazioni e Svalutazioni sono ricompresi gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni sottoposte a influenza notevole. In particolare, gli utili si riferiscono per 104,8 milioni a Agos Ducato, per 35,2 milioni a Anima Holding, per 6,4 milioni a Vera Assicurazioni, per 1,2 milioni a Banco BPM Vita (in relazione alla quota di utile dei primi sei mesi del 2022, antecedente l'acquisizione del controllo), per 4,3 milioni a Alba Leasing, per 2,6 milioni a Gardant Liberty, per 1,9 milioni a Etica SGR, per 3,3 milioni a SelmaBipiemme. Le perdite si riferiscono per 2,2 milioni alla società Vera Vita e per 0,2 milioni alla società Vorvel Sim.

La perdita da cessione si riferisce all'effetto economico della rimisurazione al fair value della quota precedentemente detenuta in Banco BPM Vita.

Sezione 18 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260

18.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituale Rivalutazioni Svalutazioni Differenze cambio
Negative netto
(a) (b) (c) (d) (a-b+c-d)
A. Attività materiali 55.047 (163.394) -
-
(108.347)
A.1 Ad uso funzionale: 717 (16.094) - -
(15.377)
- Di proprietà 717 (16.094) - -
(15.377)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.2 Detenute a scopo di investimento: 54.330 (147.300) - -
(92.970)
- Di proprietà 54.330 (147.300) - -
(92.970)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.3 Rimanenze - - - -
-
B. Attività immateriali - - -
-
-
B.1 Di proprietà: - - - -
-
B.1.1 Generate internamente dall'azienda - - - -
-
B.1.2 Altre - - - -
-
B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
Totale 55.047 (163.394) -
-
(108.347)

La voce, complessivamente negativa per 108,3 milioni (141,6 milioni era il saldo negativo dello scorso esercizio), accoglie i risultati conseguenti alla valutazione al fair value delle "attività materiali ad uso funzionale rivalutate" e delle "attività materiali detenute a scopo di investimento", rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà.

Sezione 19 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270

19.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

I risultati del test di impairment degli avviamenti iscritti in bilancio hanno condotto alla rilevazione di una rettifica di valore a carico dell'esercizio per 8,1 milioni sull'avviamento allocato alla CGU Bancassurance.

Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella "Sezione 10 – Attività immateriali" della parte B della presente Nota integrativa.

Sezione 20 - Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 280

20.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Settori 2022 2021
A. Immobili 2.274 (723)
- Utili da cessione 6.453 585
- Perdite da cessione (4.179) (1.308)
B. Altre attività (16) 581
- Utili da cessione 7 596
- Perdite da cessione (23) (15)
Risultato netto 2.258 (142)

Sezione 21 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Settori 2022 2021
1. Imposte correnti (-) (60.048) (56.468)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3.693 (7.260)
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 78 108.218
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
8.175 36.654
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (298.846) (289.404)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 25.749 123.305
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (321.199) (84.955)

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2022 2021
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.023.002 653.739
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+) 294.209 187.960
Interessi passivi non deducibili 771 391
Minusvalenze da realizzo/valutazione partecipazioni /OCI 123.595 69.598
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 2.176 15.438
Perdite su crediti indeducibili 1.661 4.791
Spese amministrative a deducibilità limitata 3.545 4.184
Altre spese non deducibili 32.589 40.528
Impairment avviamenti 8.132
Perdite società estere 1.740 1.353
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo
Accantonamenti 3.934 21.877
Altro 116.066 29.800
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-)
(255.065) (246.014)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su
partecipazioni/OCI (5.566) (6.570)
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (123.020) (72.883)
Elisione dividendi infragruppo 125.530 73.435
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo (251.478) (235.715)
Altro (531) (4.281)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi
del risultato lordo (+)
26.415 -
Altre 26.415 -
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad
elementi del risultato lordo (-) (103.645) (95.644)
Deduzione forfetaria 10% IRAP e deduzione IRAP costo lavoro
dipendente
(118) (283)
Quota reddito agevolabile A.C.E. (82.728) (75.058)
Altro (20.799) (20.303)
Base di calcolo IRES a conto economico 984.918 500.041
Aliquota nominale IRES 24% 24%
IRES effettiva (236.380) (120.010)
Tax rate IRES (23,11%) (18,36%)

IRAP 2022 2021
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 1.023.002 653.739
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+)
436.690 393.762
Interessi passivi non deducibili 732 606
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 30.898 30.854
Altre spese amministrative non deducibili 164.433 162.308
Spese del personale al netto delle deduzioni ammesse (riduzione
cuneo, disabili, ecc.) 2.157 2.769
Altre rettifiche di valore di cui voce 130 di conto economico 1.730 9.077
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 57.335 24.988
Altri oneri di gestione 58.733 31.817
Perdite delle partecipazioni 105.479 23.359
Impairment avviamenti 8.132 -
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo - -
Altro 7.061 107.984
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-)
(297.639) (261.862)
Utili delle partecipazioni - -
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (86.889) (61.466)
Elisione dividendi infragruppo 125.530 73.435
Altri proventi di gestione (58.940) (32.366)
Utili da cessioni di investimenti non rilevanti (2.977) (960)
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo (251.478) (235.715)
Altro (22.885) (4.790)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi
del risultato lordo (+) 7.107 -
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa - -
Altro 7.107 -
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad
elementi del risultato lordo (-)
(20.184) (24.243)
Altre (20.184) (24.243)
Base di calcolo IRAP a conto economico 1.148.976 761.396
Aliquota nominale media ponderata IRAP 5,54% 5,46%
IRAP effettiva (63.678) (41.567)
Tax rate IRAP (6,22%) (6,36%)
IRES e IRAP non di competenza e altre imposte 2022 2021
Totale impatto (21.141) 76.622
IRES - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 3.251 12.175
IRES – Addizionale aliquota 3,5% (33.394) (19.483)
IRAP - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 9.167 2.374
Riallineamento 81.709
Imposte estere - altro (165) (153)
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte (2,07%) 11,72%
Totale imposte sul risultato lordo 2022 2021
Totale IRES + IRAP + Altre imposte (321.199) (84.955)
Tax rate complessivo (31.4%) (13%)

Si precisa che le uniche imposte riferite a Paesi diversi dall'Italia ammontano a 165 migliaia di euro (153 migliaia di euro per l'esercizio 2021), come indicato nella precedente tabelle, e si riferiscono alle imposte determinate ai sensi della regolamentazione fiscale svizzera dalle controllate Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione e Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. con sede in Svizzera.

Sezione 22 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320

22.1 Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

22.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 23 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340

23.1 Dettaglio della voce 340 "utile/(perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 2022 2021
Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni 786 284
Totale 786 284

L'importo si riferisce alla quota di risultato della controllata BRF Property di pertinenza di terzi.

Sezione 24 - Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

Sezione 25 - Utile per azione

31/12/2022 31/12/2021
EPS Base EPS diluito EPS Base EPS diluito
Media ponderata azioni ordinarie (numero) 1.508.790.220 1.508.790.220 1.510.823.282 1.510.823.282
Risultato attribuibile (migliaia di euro) 699.589 699.589 567.068 567.068
EPS (euro) 0,464 0,464 0,375 0,375

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Si segnala che al 31 dicembre 2022 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

25.2 Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

PARTE D – REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

Voci 31/12/2022 31/12/2021
10. Utile (Perdita) d'esercizio 701.803 568.784
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 2.018 139.815
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: (37.725) 15.826
a) variazione di fair value (35.627) 15.304
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (2.098) 522
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio): (13.619) 3.828
a) variazione del fair value (14.068) 4.027
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto 449 (199)
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali 7.291 10.983
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 55.638 (7.615)
80 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 917 (239)
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (10.484) 117.032
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (952.330) (108.790)
110. Copertura di investimenti esteri: (999) (1.067)
a) variazioni di fair value (999) (1.067)
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: 2.371 2.138
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni 2.371 2.138
130. Copertura dei flussi finanziari: (16.790) (18.119)
a) variazioni di fair value (16.790) (18.119)
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva: (1.099.436) (129.584)
a) variazioni di fair value (950.880) (68.783)
b) rigiro a conto economico (52.212) (60.801)
- rettifiche per rischio di credito 1.543 385
- utili/perdite da realizzo (53.755) (61.186)
c) altre variazioni (96.344) -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: (293.824) (16.319)
a) variazioni di fair value (293.824) (16.319)
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 456.348 54.161
190. Totale altre componenti reddituali (950.312) 31.025
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) (248.509) 599.809
210. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (786) (284)
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo (247.723) 600.093

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Nella presente Parte E si forniscono le informazioni riguardanti i profili di rischio del Gruppo, relativamente alle politiche di gestione e di copertura dei rischi (di credito, di mercato, di liquidità, operativi) messe in atto dal Gruppo, ed all'operatività in strumenti finanziari derivati.

Per ulteriori informazioni sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischio del Gruppo Banco BPM (adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro gestione e controllo), si fa rinvio al documento "Informativa al pubblico da parte degli enti – Pillar III", redatto ai sensi delle disposizioni contenute nella Circolare della Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, che ha recepito le disposizioni contenute del Regolamento UE n. 575/2013 (c.d. CRR) così come modificato dal Regolamento UE n. 876/2019 (c.d. CRR II), nonché in coerenza con le altre direttive esterne applicabili in materia e reso disponibile, nei termini previsti dalla normativa, nella sezione Investor Relations del sito www.gruppo.bancobpm.it.

Sezione 1 - Rischi del consolidato contabile

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienz
e probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 720.583 1.574.841 60.084 1.207.966 135.576.292 139.139.766
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - 12.540.843 12.540.843
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
745 53.502 13 70 540.309 594.639
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - 51.860 51.860
Totale 31/12/2022 721.328 1.628.343 60.097 1.208.036 148.709.304 152.327.108
Totale 31/12/2021 906.674 2.414.770 50.221 577.272 147.367.263 151.316.200

Tra le esposizioni non deteriorate del portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" figurano per 219 milioni le esposizioni ristrutturate nell'ambito dell'operazione Wolf oggetto di illustrazione nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti a fini delle politiche contabili d Gruppo", contenute nella sezione 5 - -Altri aspetti della Parte A della presente Nota Integrativa. Si è infatti ritenuto che l'operazione non sia riconducibile ad un'ordinaria concessione verso il cliente, tenuto conto degli elementi di straordinarietà che determinano, in via sostanziale, il cambio degli assetti proprietari e di controllo dell'iniziativa e che si configurano come un miglioramento della situazione complessiva del cliente. Si evidenzia che tale interpretazione è alla data della presente Relazione oggetto di confronto con l'Organo di Vigilanza esclusivamente con riferimento alle modalità di classificazione ai fini prudenziali, ferma rimanendo la valutazione delle esposizioni nel bilancio al 31 dicembre 2022 in quanto la classificazione prudenziale non ha alcun impatto sulla determinazione del fair value delle medesime.

Informativa sul portafoglio di appartenenza delle esposizioni creditizie oggetto di concessioni

Al 31 dicembre 2022, le esposizioni nette oggetto di misure di concessione (cosiddette esposizioni con misure di "forbearance"), ammontano a 3.994,4 milioni (di cui 1.250,7 milioni deteriorate e 2.743,7 milioni non deteriorate) e sono prevalentemente riconducibili al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso clientela"; per ulteriori informazioni su dette esposizioni si fa quindi rinvio alla successiva tabella A.1.5.

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 389

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate Totale
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessivi
Write-off*
parziali
Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione netta (esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.768.673 (2.413.165) 2.355.508 379.862 137.213.083 (428.825) 136.784.258 139.139.766
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 12.545.507 (4.664) 12.540.843 12.540.843
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 124.222 (69.962) 54.260 - X X 540.379 594.639
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - 51.860 - 51.860 51.860
Totale 31/12/2022
Totale 31/12/2021
6.581.030
4.892.895
(2.483.127)
(3.209.365)
2.409.768
3.371.665
379.862
427.545
149.810.450
148.104.062
(433.489)
(463.034)
149.917.340
147.944.535
152.327.108
151.316.200
(*) Valore da esporre a fini informativi

(*) Valore da esporre a fini informativi

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità del credito riferita alle esposizioni creditizie classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità
creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.329) 154 3.141.274
2. Derivati di copertura - - 1.717.211
Totale 31/12/2022 (1.329) 154 4.858.485
Totale 31/12/2021 (1.725) 1.439 3.374.977

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

B.1 Entità strutturate consolidate

Al 31 dicembre 2022 non risultano entità strutturate consolidate contabilmente, diverse dalle società di cartolarizzazione, rientranti nel perimetro del Gruppo Banco BPM.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Al 31 dicembre 2022 non risultano entità strutturate consolidate prudenzialmente rientranti nel perimetro del Gruppo Banco BPM.

B.2.2 Altre entità strutturate

Il Gruppo detiene interessenze in OICR (fondi e Sicav), primariamente al fine di soddisfare le proprie esigenze di investimento. Sono inoltre comprese le quote di fondi detenute a seguito delle operazioni di cessione multi-originator di esposizioni creditizie deteriorate del Gruppo.

L'esposizione complessiva nei citati investimenti ammonta a 3.530,8 milioni (1.091,6 milioni al 31 dicembre 2021).

Per ulteriori dettagli si fa rinvio:

  • all'informativa fornita in corrispondenza delle tabelle di composizione delle voci 20 a) e 20 c) dell'attivo patrimoniale, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa;
  • alla successiva sezione "Rischi del consolidato prudenziale D.3 Operazioni di Cessione Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente".

Ulteriore coinvolgimento in entità strutturate, che vada oltre alla mera detenzione di quote, è rappresentato dall'attività di collocamento di quote OICR.

I ricavi netti del Gruppo derivanti dall'attività di collocamento di Fondi di investimento nel 2022 ammontano a 499,7 milioni (592,2 milioni nell'esercizio 2021).

Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale

Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo

Nel corso del primo trimestre del 2022, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banco BPM ha approvato il nuovo Risk Appetite Framework (di seguito anche "RAF"), sia a livello consolidato che di singola Legal Entity maggiormente rilevante, attraverso il quale l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (OFSS) approva il livello di rischio che il Gruppo è disposto ad assumere nel perseguimento dei propri obiettivi strategici. Successivamente, con la finalizzazione dell'operazione di acquisizione del controllo di Bipiemme Vita e Bipiemme Assicurazioni, nel corso del terzo trimestre 2022, il RAF di Gruppo è stato integrato con il RAF riferito alle Compagnie Assicurative. In particolare, la Funzione Rischi di Capogruppo insieme alla Funzione Rischi della Compagnia hanno completato la revisione del RAF delle Compagnie, al fine di allinearlo al RAF di Gruppo.

Il nuovo framework si compone dei seguenti elementi fondanti:

    1. la Governance, che definisce i ruoli e le responsabilità degli attori coinvolti e i flussi informativi tra gli stessi;
    1. il "sistema delle metriche", che sintetizza l'esposizione ai rischi;
    1. il "sistema delle soglie", attraverso il quale viene definita la propensione al rischio;
    1. il processo di escalation, che si attiva con diversi gradi di intensità e attori coinvolti in caso di superamento delle soglie definite;
    1. il documento cd. "Risk Appetite Statement (RAS)", nel quale sono esplicitati in modo analitico le metriche e le modalità di calcolo delle rispettive soglie;
    1. gli strumenti e le procedure che supportano la rappresentazione e la gestione operativa del RAF, incluse le c.d. "Operazioni di Maggior Rilievo (OMR)" e le c.d. "Operazioni Significative (OS)".

Il RAF è lo strumento che consente in modo unitario di stabilire, formalizzare, comunicare, approvare e monitorare gli obiettivi di rischio che il Gruppo e le singole Legal Entity rilevanti intendono assumere. A tal fine, viene articolato in soglie e ambiti di rischio che consentono di individuare a priori i livelli e le tipologie di rischio che il Gruppo intende assumere, andando a declinare i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle funzioni aziendali coinvolte nel processo di gestione di tali rischi. In particolare, la Funzione Rischi ha provveduto a rafforzare la struttura complessiva del Framework, prevedendo, per alcuni indicatori:

  • la suddivisione su livelli gerarchici e per ambito di rischio (cascading down);
  • la declinazione a livello di Legal Entity e linee di business/portafogli (cascading orizzontale).

Il Gruppo deve garantire che il RAF, nella sua declinazione operativa, sia utilizzato e interiorizzato, e costituisca elemento di indirizzo per la predisposizione di processi quali, a titolo esemplificativo, il Piano Strategico e il Budget, nonché dei processi interni di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e di liquidità (ILAAP). Il framework viene utilizzato anche come strumento operativo nell'ambito del Piano di Risanamento (cd. Recovery Plan) e nell'ambito di definizione delle politiche di remunerazione.

I principi generali che guidano la strategia di assunzione di rischio del Gruppo sono sintetizzabili nei seguenti aspetti:

  • le attività sono svolte tenendo conto dei rischi assunti e dei presidi posti a mitigazione in un'ottica di breve e medio-lungo periodo;
  • particolare attenzione viene posta all'adeguatezza del capitale, della liquidità e alla qualità creditizia del portafoglio, anche alla luce dell'introduzione di nuova normativa e dei vincoli regolamentari imposti dall'Organo di Vigilanza.

Nel 2022, l'ambito ESG (Environmental, Social and Governance) è stato ulteriormente rafforzato attraverso l'introduzione, per ciascun ambito di rischio, di nuovi indicatori RAF, in coerenza con il progetto ESG definito dal Gruppo. Data la rilevanza della tematica, sono stati introdotti anche indicatori ESG specifici riferiti alle Compagnie Assicurative.

Il set di indicatori del RAF fa leva sul processo di Risk Identification e tiene conto delle recenti indicazioni normative in tema di Risk Governance. Tutti i rischi rilevanti identificati al termine di tale processo vengono considerati in fase di definizione del Risk Appetite Framework e vengono individuati specifici indicatori per il loro monitoraggio. In particolare, il perimetro RAF del Gruppo ha identificato un set di indicatori suddivisi nei principali ambiti di rischio: Adeguatezza del Capitale di Primo e Secondo Pilastro, Adeguatezza della Liquidità/Funding & IRRBB, Qualità del

credito, Redditività, Operativo/di Condotta, Altre tematiche rilevanti e ambiti di rischi finanziari specifici per le Compagnie Assicurative.

Gli indicatori che sintetizzano il profilo di rischio del Gruppo in tali ambiti sono stati suddivisi in 3 livelli, differenziandoli tra indicatori strategici, che consentono al Consiglio di Amministrazione di indirizzare le scelte strategiche del Gruppo, indicatori gestionali, al fine di integrare e anticipare le dinamiche – ove possibile – degli indicatori strategici, e indicatori Early Warning (di seguito anche EWI), i quali coprono gli ambiti di rischio del perimetro RAF Gestionale consentendo di anticipare le dinamiche degli indicatori appartenenti al RAF Strategico e Gestionale. Nel dettaglio:

  • il RAF Strategico è l'insieme di metriche e soglie che consentono di definire e monitorare la strategia di rischio del Gruppo; ricomprende un numero ristretto ed esaustivo di indicatori attraverso cui si esplicita la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione, e rappresenta in modo sintetico l'andamento del profilo di rischio complessivo;
  • il RAF Gestionale è un set di metriche che consentono di integrare e dettagliare gli indicatori strategici e di anticiparne l'evoluzione del profilo di rischio. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali, e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità;
  • gli Indicatori Early Warning costituiscono un insieme di metriche utili a prevedere segnali di peggioramento degli indicatori inclusi nel RAF Strategico e Gestionale. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali, e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità.

Il sistema delle soglie per gli indicatori Strategici prevede la definizione dei seguenti limiti:

  • Risk Target (Obiettivo di Medio-Lungo termine): di norma obiettivo di rischio definito dal Piano Industriale a livello di Gruppo. Indica il livello di rischio (complessivo e per tipologia) cui il Gruppo desidera esporsi per il perseguimento dei propri obiettivi strategici;
  • Risk Trigger: è la soglia, differenziata per indicatore, il cui superamento attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework. Il Risk Trigger è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test. In coerenza con i valori di Trigger viene definito il sistema dei limiti utilizzati a fini operativi (cd. "Risk Limits");
  • Risk Alert: è la soglia, per indicatori di Early Warning, il cui superamento non attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework ma un flusso informativo verso i Comitati e gli Organi Aziendali. Il Risk Alert è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test e in coerenza con i valori di Trigger degli indicatori gestionali o strategici di cui anticipano la dinamica;
  • Risk Tolerance (soglia di tolleranza): è la devianza massima dal Risk Appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso al Gruppo margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile;
  • Risk Capacity (massimo rischio assumibile): è il livello massimo di rischio che il Gruppo è in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di Vigilanza.

Per gli indicatori gestionali viene declinata solo la soglia di Risk Trigger: il superamento dei limiti di rischio determina la tempestiva attivazione di appositi processi di escalation.

Per gli indicatori Early Warning, invece, viene declinata solo la soglia di Alert, e il superamento dei limiti di rischio non determina l'attivazione di appositi processi di escalation, ma un tempestivo flusso informativo viene predisposto verso i Comitati e gli Organi Aziendali.

La Funzione Rischi, in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, sviluppa il RAF, a supporto dell'Organo con funzione di Gestione (OFG), nell'aspetto normativo e operativo in coerenza con la strategia, i piani di business, l'allocazione del capitale nelle condizioni ordinarie e in situazione di stress. Il RAF viene aggiornato almeno annualmente, anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera.

L'attività di gestione ex-ante dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.), che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi, tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente. In ambito

creditizio il perimetro di applicazione dei pareri ex-ante della Funzione Rischi prevede il rilascio di un parere preventivo anche per le operazioni definite Significative, consentendo la valutazione preventiva di un numero di operazioni creditizie significativamente maggiore, sia in fase di erogazione – con riferimento anche al portafoglio SME – sia in fase di classificazione da maggiore a minor rischio, e viceversa. Il perimetro delle OMR e delle OS in ambito creditizio è stato ampliato nel corso dell'esercizio 2022, includendo le valutazioni relative ad operazioni "Real Estate Finance" (in particolare Real Estate Development - RED - e Income Producing Real Estate - IPRE), che sono state implementate nel secondo semestre 2022.

Il Gruppo, inoltre, provvede ad erogare attività formativa specifica e percorsi formativi dedicati, anche al fine di diffondere e promuovere all'interno della Banca una solida e robusta cultura del rischio.

Nell'ambito del progetto "Advanced Analytics", Banco BPM ha organizzato sessioni formative di "Common Understanding" e un percorso di sviluppo delle competenze di Data Science in cui sono stati coinvolti alcuni Responsabili e colleghi della Funzione Rischi. I corsi sono proseguiti anche nel 2022 con sessioni formative dedicate ai linguaggi di programmazione SAS e Python.

In continuità con l'"Action Plan ESG", attivato nel 2021, nel corso del 2022 è stato definito un programma di formazione finalizzato a favorire l'evoluzione della cultura aziendale in ambito Credito e sensibilizzare le funzioni interessate a fronte dell'integrazione, con indicatori specifici, di aspetti climatici e ambientali (ESG) nel RAF e nelle Politiche Creditizie.

Congiuntamente sono state realizzate iniziative formative a supporto del Programma EBA LOM (Guidelines on Loan Origination and Monitoring) in ottica di rafforzamento complessivo delle competenze creditizie e a supporto dell'applicazione di metodologie e strumenti per la valutazione e il monitoraggio del rischio di credito.

Nel secondo semestre 2022, Banco BPM ha attivato un piano formativo per il rafforzamento delle competenze in ambito assicurativo a supporto del progetto di Internalizzazione della Bancassurance. La formazione ha riguardato aspetti core quali: caratteristiche del business assicurativo (rami vita e danni), framework regolamentare di riferimento, modello di governance e operativo, principi contabili e di bilancio, Solvency II.

La Funzione Rischi, in specifico, è stata coinvolta in tutte le iniziative formative a carattere trasversale e nella formazione derivante dai Programmi ESG ed EBA LOM.

Attività di monitoraggio e reporting

L'attività di monitoraggio e controllo dei rischi svolta dalla Funzione Rischi ha il compito di assicurare, a livello di Gruppo e di singole Legal Entity, il presidio unitario dei rischi, garantendo informazioni appropriate e tempestive agli Organi Aziendali e alle Unità Organizzative coinvolte nella gestione dei rischi stessi, assicurando lo sviluppo e il miglioramento continuo delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.

A tali fini, la Capogruppo procede periodicamente con la predisposizione della reportistica verso gli Organi Aziendali, in linea con le policy interne del Gruppo. Nell'ambito della reportistica integrata dei rischi, predisposta a livello di Gruppo e di singola Legal Entity, la Funzione Rischi effettua un'analisi dei principali rischi a cui il Gruppo e le singole Legal Entities sono esposte e procede con l'assessment periodico del risk profile degli indicatori RAF, comparandolo con le soglie definite nel framework, fornendo analisi storiche e di dettaglio che ne spieghino le dinamiche, i punti di attenzione e le aree di miglioramento. Va ricordato che, a livello di Compagnie Assicurative, l'attività di monitoraggio viene svolta direttamente dalla Funzione Rischi della Compagnia; la Funzione Rischi di Capogruppo integra tali informazioni nella reportistica periodica al fine di fornire un'informativa completa sull'andamento del Gruppo. Inoltre, almeno trimestralmente, all'interno della reportistica integrata viene fornito un aggiornamento sull'andamento degli indicatori di Recovery Plan; tale analisi viene predisposta dalla Funzione "Recovery & Resolution Plans" con il supporto della Funzione Rischi.

Le analisi di posizionamento (benchmark) forniscono agli Organi aziendali della Capogruppo e al top management un aggiornamento almeno semestrale sul posizionamento del Gruppo, rappresentando differenti viste di comparazione sugli indicatori principali rispetto al sistema bancario individuato dall'EBA Risk Dashboard, o un campione europeo significativo e comparabile con il Gruppo Banco BPM, facendo leva sulle principali evidenze e sulle metriche di rischio riportate negli EBA Risk Dashboard e nelle informazioni presenti nei documenti di Disclosure

al Mercato (Pillar 3), permettendo quindi di individuare le eventuali opportunità di miglioramento nella gestione dei rischi.

Una verifica di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, sia in ottica di Primo (prospettiva normativa) che di Secondo Pilastro (prospettiva economica), in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida BCE sull'ICAAP, viene inoltre rendicontata periodicamente ai Comitati e agli Organi Aziendali.

Adeguatezza patrimoniale di Primo e Secondo Pilastro

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 (che trovano applicazione tramite la CRR/CRD IV) e le linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza.

Per quanto concerne il Primo Pilastro, l'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, calcolati sulla base delle informazioni fornite dalla Funzione Amministrazione e Bilancio attraverso l'applicazione delle regole stabilite dalla Normativa di Vigilanza, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget o Piano Strategico, e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework e le stime effettuate nel Capital Plan.

In ambito Secondo Pilastro, la Funzione Rischi ha il compito di coordinare il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, coerentemente con le disposizioni normative, e di effettuare le stime attuali e prospettiche, sia in uno scenario baseline che stressato, rendicontate agli Organi Aziendali e integrate annualmente nell'ambito dell'ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) package, trasmesso alle Autorità di Vigilanza.

La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, in ambito ICAAP, avviene attraverso la verifica del rispetto dei vincoli patrimoniali sia di Primo che di Secondo Pilastro (Riserva di capitale calcolata come rapporto tra Available Financial Resources – AFR e fabbisogno di capitale - ECAP, calcolato tramite metodologie avanzate sviluppate internamente e validate dalla competente funzione aziendale), facendo leva sul Framework di Risk Appetite, nonché degli elementi di natura qualitativa.

L'esito della valutazione interna dell'adeguatezza patrimoniale, condotto su base pluriennale, tiene in considerazione le simulazioni effettuate sia secondo l'ottica regolamentare (prospettiva normativa) che attraverso l'applicazione di metodologie interne gestionali (prospettiva economica). Le simulazioni vengono condotte in condizione di normale corso degli affari e tengono conto anche dei risultati derivanti dall'applicazione di scenari di stress.

In conformità alle Linee Guida emanate dalla Banca Centrale Europea in tema di ICAAP, il Gruppo Banco BPM aggiorna inoltre, con frequenza almeno semestrale, le analisi finalizzate alla verifica della sua adeguatezza patrimoniale normativa ed economica.

Tale attività garantisce lo svolgimento nel continuo del processo di autonoma valutazione richiesto dalla Vigilanza. Le principali risultanze emergenti da questo specifico monitoraggio sono rendicontate agli Organi Aziendali della Banca.

L'aggiornamento delle analisi di adeguatezza patrimoniale consente – in aggiunta – di tenere conto delle variazioni del contesto macroeconomico esterno e di identificare eventuali ambiti e/o elementi di vulnerabilità del Gruppo definendo, contestualmente, le potenziali azioni di intervento ritenute più idonee allo scopo di preservare opportuni buffer di capitale, volti a garantire il perseguimento delle strategie e degli obiettivi aziendali di medio-lungo termine.

Esiti dell'attività di validazione interna

La Funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa, volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di Primo e Secondo Pilastro.

Inoltre, in ambito ICAAP essa esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi.

Dalle analisi condotte nel 2022, non sono emerse carenze significative nella misurazione dei rischi.

Adeguatezza della liquidità di Primo e Secondo Pilastro

Il Gruppo Banco BPM gestisce l'adeguatezza del profilo di liquidità, sia in ottica attuale che prospettica, in ambito di Primo e di Secondo Pilastro sulla base dell'impianto disciplinare di Basilea 3 e delle linee guida dell'Autorità di Vigilanza.

Relativamente al Primo Pilastro, l'adeguatezza di liquidità del Gruppo viene monitorata nel continuo attraverso due indicatori: (i) il Liquidity Coverage Ratio (LCR), indicatore volto a promuovere la resilienza a breve termine del profilo di rischio di liquidità della Banca assicurando che essa disponga di sufficienti risorse liquide di alta qualità per superare una situazione di stress acuto della durata di un mese; (ii) il Net Stable Funding Ratio (NSFR), indicatore volto a favorire la resilienza a più lungo termine fornendo alla Banca maggiori incentivi a finanziare la propria attività attingendo su base strutturale a fonti di provvista più stabili. Questo indicatore strutturale ha un orizzonte temporale di un anno ed è stato elaborato per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Tali indicatori sono integrati nell'ambito del Secondo Pilastro da metriche sviluppate internamente e complementari agli indicatori di liquidità regolamentare oltre che da analisi di stress.

Il Gruppo si è inoltre dotato di una strategia e di un processo di controllo interno dell'adeguatezza della liquidità (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process - ILAAP). L'ILAAP è infatti il processo interno con cui il Gruppo Banco BPM gestisce e monitora il rischio di liquidità a livello di Gruppo e valuta l'adeguatezza della liquidità sia nel breve sia nel medio lungo termine. L'ILAAP prevede inoltre un'autovalutazione interna annuale (self-assessment) del complessivo Liquidity Risk Management Framework volto al continuo miglioramento del processo stesso.

Altri rischi considerati dal Gruppo

Il processo di identificazione dei rischi (cd. Risk Identification) rappresenta il punto di partenza di tutti i processi strategici di Gruppo. Tale processo rappresenta un percorso strutturato e dinamico che viene svolto annualmente a livello di Gruppo dalla Funzione Rischi, con il coinvolgimento dei vertici direttivi della Banca e delle principali società del Gruppo, e consente di identificare i principali fattori di rischio ed i rischi emergenti cui esso è o potrebbe essere esposto, assicurando che il processo stesso sia effettivamente agito e conosciuto nel Gruppo. L'output del processo si concretizza nell'inventario dei rischi (cd. Risk Inventory), che rappresenta l'elenco di tutti i rischi identificati dal Gruppo, anche quelli a fronte dei quali è calcolato un capitale economico, per i quali sono definiti adeguati presidi organizzativi per la loro prevenzione e mitigazione, e nella mappa dei rischi (cd. Risk Map) che consiste nell'elenco dei soli rischi rilevanti per il Gruppo Banco BPM quantificati attraverso modelli interni. Quest'ultima rappresenta la base per la definizione degli indicatori di RAF e i rischi in essa contenuti devono essere considerati in ambito ICAAP.

La Capogruppo Banco BPM assicura la misurazione, il monitoraggio e la gestione dei fabbisogni patrimoniali a fronte di ciascuna tipologia di rischio rilevante e garantisce il presidio e la quantificazione delle risorse patrimoniali di cui il Gruppo dispone per coprire l'esposizione ai rischi in modo da ottemperare agli obblighi normativi di Primo e Secondo Pilastro. In particolare, il presidio centralizzato dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, che si concretizza nell'attività di confronto tra l'ammontare delle risorse patrimoniali a disposizione e i fabbisogni patrimoniali derivanti dai rischi cui il Gruppo è esposto, in sede consuntiva e prospettica, in condizioni di normalità e di stress, è realizzato attraverso l'attuazione del processo interno di valutazione dell'adeguatezza del capitale (ICAAP).

In aggiunta ai rischi di Primo Pilastro (rischio di credito, rischio di controparte, rischio di mercato, rischio operativo) sono di seguito elencati i rischi identificati dal Gruppo Banco BPM in seguito all'attuazione del processo di Risk Identification (cd. Inventario dei rischi):

CARTOLARIZZAZIONE Rischio che la sostanza economica dell'operazione di cartolarizzazione effettuata da società del
Gruppo non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di gestione del rischio.
Rischio che deriva da esposizioni creditizie verso controparti, gruppi di controparti connesse e
CONCENTRAZIONE CREDITIZIA controparti del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartenenti alla
medesima area geografica.
COMMERCIALE Rischio attuale e prospettico legato ad una potenziale flessione del margine di interesse rispetto agli
obiettivi stabiliti dovuto a una bassa soddisfazione della clientela sui prodotti e servizi offerti dal
Gruppo a causa di condizioni di mercato avverse.
CONCENTRAZIONE DI RISCHI Rappresenta il rischio che l'esposizione verso una singola controparte possa originare, allo stesso
tempo, differenti tipi di rischio.
CONDOTTA Tale rischio è incluso nel rischio Operativo. Esso è definito come il rischio attuale e prospettico di
incorrere in perdite dovute all'inadeguatezza dei servizi finanziari forniti, incluso il rischio di cattiva
condotta e trattamento non corretto della clientela.
ESTERNALIZZAZIONE Rappresenta il rischio derivante da contratti di outsourcing / services con partner esterni al Gruppo.

EXECUTION Perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché
perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.
ICT Rischio di incorrere in perdite finanziarie, reputazionali e di quote di mercato dovuto all'utilizzo di
tecnologia informatica e di comunicazione (ICT).
IMMOBILIARE Rischio attuale o prospettico derivante da variazioni di valore degli immobili di proprietà detenuti a
causa di variazioni nei prezzi nel mercato immobiliare italiano.
ECCESSIVA LEVA FINANZIARIA Rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri
renda la Banca vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano
industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare
rettifiche di valore anche sulle restanti attività.
MERCATO NEL PORTAFOGLIO
BANCARIO
Rischio di perdita derivante da operazioni sul mercato di attività finanziarie classificate nel portafoglio
bancario.
MODELLO Rischio che il modello utilizzato in un processo di misurazione o in base al quale vengono prese
decisioni strategiche dia un output errato a causa di un'errata specificazione, difettosa esecuzione o un
uso improprio del modello.
NON CONFORMITA' Rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di
reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (leggi, regolamenti) ovvero di
autoregolamentazione (ad es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina). Esso include il rischio
di antiriciclaggio e quello di finanziamento al terrorismo.
PAESE Rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un Paese diverso dall'Italia. Il concetto di rischio
Paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni
indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o
amministrazioni pubbliche.
PARTECIPAZIONE Rischio derivante da cambiamenti nel valore delle partecipazioni detenute nel portafoglio bancario a
causa della volatilità del mercato o dello stato dell'emittente.
REGOLAMENTARE Rischio derivante dagli attuali sviluppi regolamentari che potrebbero influenzare il perseguimento delle
strategie individuate dal Gruppo.
REPUTAZIONALE È il rischio legato ad una percezione negativa dell'immagine della Banca da parte della clientela, degli
azionisti, degli investitori, degli analisti finanziari e delle Autorità di Vigilanza che potrebbe influenzare
negativamente la capacità della Banca di mantenere o sviluppare nuove opportunità di business o
continuare ad avere accesso alle fonti di funding.
RESIDUO Rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito utilizzate dal Gruppo
risultino meno efficaci del previsto. Per la sua quantificazione, viene valutata la rilevanza delle diverse
tipologie di strumenti di Credit Risk Mitigation (CRM) in termini di riduzione del requisito patrimoniale
ottenuto grazie al loro utilizzo.
STRATEGICO Rischio attuale o prospettico legato ad una potenziale flessione degli utili o del capitale dovuto a un
inadeguato posizionamento di mercato o decisioni manageriali errate. Nello specifico, rappresenta il
rischio che le scelte di posizionamento competitivo/strategico non producano i risultati attesi,
penalizzando il raggiungimento degli obiettivi economici e patrimoniali di breve e medio-lungo
periodo, o addirittura provocando indesiderate contrazioni dei livelli di redditività e delle condizioni di
solidità patrimoniale. In tale prospettiva, il rischio strategico attiene alla possibilità di insuccesso di
progetti aziendali che comportino discontinuità gestionale e all'inerzia della Banca di fronte ad
impreviste dinamiche del mercato.
TASSO DI INTERESSE NEL
PORTAFOGLIO BANCARIO
Rischio di cambiamento del margine di interesse netto (Funding Cost Risk) e del valore economico del
Gruppo Banco BPM a seguito di variazioni inattese nei tassi di interesse, che impattano sulle posizioni
classificate nel portafoglio bancario ai fini regolamentari. Il rischio origina prevalentemente
dall'esercizio dell'attività di intermediario nel processo di trasformazione delle scadenze.
In particolare, costituisce una fonte di rischio di tasso di interesse il "fair value" di titoli emessi a tasso
fisso, l'erogazione di finanziamenti e prestiti commerciali a tasso fisso e la raccolta attraverso conti
correnti; rappresenta una fonte di rischio di tasso di interesse i flussi di cassa dell'attivo e del passivo
soggetti a tasso variabile. Tale rischio include la componente di rischio Base.
TRASFERIMENTO Rischio che una Banca, esposta nei confronti di un soggetto che si finanzia in una valuta diversa da
quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito, realizzi delle perdite dovute alle difficoltà del
debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l'esposizione.
LIQUIDITA' Rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con
ragionevole certezza a causa dell' incapacità: i)di reperire fondi senza pregiudicare la sua attività
caratteristica e/o la sua situazione finanziaria (funding e liquidity risk); ii) di liquidare specifiche attività
se non a costo di incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di
riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione (market
liquidity risk).
RISCHIO CLIMATICO Rischi diretti e indiretti legati a tematiche di climate change

Fattori di rischio ESG

Nell'ambito dell'aggiornamento del processo di Risk Identification, svolto nel corso del 2022, il Gruppo ha effettuato una declinazione dei fattori di rischio specifici per le tematiche ESG, suddividendo tra quelle legate al clima e quelle di governance e social sustainability, e per il business assicurativo.

La gestione del rischio è una delle componenti fondamentali dell'attività operativa del Gruppo Banco BPM. L'approccio alla gestione del rischio si è notevolmente evoluto negli ultimi anni, quando il rischio legato agli effetti del cambiamento climatico si è innestato a pieno titolo come driver nello sviluppo della strategia aziendale di medio-lungo termine, stimolando i diversi soggetti interessati, incluso Banco BPM, a muoversi proattivamente per rispondere al crescente interesse su tale ambito da parte dei diversi stakeholders. Questa esigenza si è manifestata specialmente in seguito al commitment internazionale espresso con gli Accordi sul Clima di Parigi del 2015 e con la Legge Europea sul Clima (Regolamento CEE/UE 30 giugno 2021, n. 1119), che stabilisce l'obiettivo vincolante della neutralità climatica nell'Unione Europea entro il 2050 e l'obiettivo intermedio di riduzione di almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 1990.

La scelta di Banco BPM di aderire, oltre a tutte le altre progettualità avviate in materia di analisi, gestione e mitigazione dei rischi legati al climate change, alla Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD) concretizza la consapevolezza del Gruppo di avere un ruolo di primo piano nell'azione contro il cambiamento climatico. Per i dettagli sulla gestione e mitigazione dei rischi climatici e ambientali si rimanda alla specifica documentazione di disclosure del Gruppo: Dichiarazione Non Finanziaria 2022 e Informativa annuale Pillar 3 2022.

Le recenti evoluzioni in ambito BCE

La Banca Centrale Europea ha un ruolo di primo piano nell'indirizzare i player del settore bancario e creditizio verso la disclosure dei rischi legati al cambiamento climatico. A novembre 2020, BCE ha pubblicato la versione finale della "Guida sui rischi climatici e ambientali" per le banche, in cui vengono riportate le aspettative della Vigilanza in merito alla gestione di tali rischi, seguita dalla comunicazione del Presidente del Supervisory Board di BCE del gennaio 2021 avente ad oggetto "Supervisory Expectations on climate-related and environmental risk: request for self-assessment and implementation plans", tramite cui è stato richiesto alla Banca di eseguire un'autoanalisi degli scostamenti rilevati rispetto alle aspettative enunciate nella Guida BCE (Questionario A, inviato all'AdV in data 28 febbraio 2021) e di fornire un programma di attività volto a presidiare l'impatto dei cambiamenti climatici e ambientali (Questionario B trasmesso nel mese di maggio 2021).

Con riferimento a quest'ultimo documento, le principali attività previste sono state suddivise nei seguenti macroambiti, di cui si riassumono di seguito gli elementi principali:

    1. Modello di Business e Strategia: per assumere decisioni strategiche coerenti e nel rispetto del contesto in cui opera, Banco BPM necessita di comprendere l'impatto dei rischi legati a clima e ambiente. A tal fine nel Piano Strategico presentato a novembre 2021 sono stati indicati i principali obiettivi strategici nell'ambito della gestione dei rischi climatici e ambientali e le modalità per la loro integrazione nel business e nelle attività operative anche attraverso il Programma ESG di Banco BPM, che coinvolge l'azienda a tutti i livelli.
    1. Governance e Risk Appetite: nell'elaborazione della strategia aziendale e nella definizione degli obiettivi di business Banco BPM intende considerare l'impatto dei rischi climatici e ambientali, integrando il proprio Risk Appetite Framework (RAF) con specifici indicatori volti a sintetizzare l'esposizione al rischio in tali ambiti al fine di permettere al Consiglio di Amministrazione e alle funzioni aziendali interessate di assumere decisioni informate in relazione alla gestione di questi rischi.
    1. Risk Management: al fine di considerare i rischi legati al clima e all'ambiente come driver determinanti per le altre categorie di rischio incluse nel framework di risk management, è necessario individuare i rischi fisici e di transizione cui è esposto il portafoglio crediti del Gruppo Banco BPM, consentendo di integrare tali fattori anche nella definizione e nella valutazione del merito creditizio della clientela e nei processi di loan origination, monitoring e pricing. Le componenti di rischio ambientale e climatico devono trovare inoltre adeguata valorizzazione nei processi di definizione dei piani di business continuity e nell'implementazione dei framework di gestione dei rischi operativi, reputazionali, di mercato e di liquidità.
    1. Disclosure: a Banco BPM è richiesto di pubblicare le informazioni e i risultati legati ai rischi climatici e ambientali ritenuti rilevanti, sviluppando una reportistica in linea con le aspettative previste dalla specifica normativa in materia.

Come dettagliatamente descritto nella Relazione sulla gestione, nel corso del 2022, il Gruppo è stato impegnato nello svolgimento dell'esercizio di Climate Risk Stress Test 2022, condotto dalla BCE sul complessivo settore bancario europeo. Tale esercizio, il primo su tematiche climatiche, rappresenta un "learning exercise" sia per le banche che per il Regulator, e ha l'obiettivo di raccogliere dalle banche informazioni di tipo qualitativo e

quantitativo, per valutare il grado di preparazione del settore nella gestione del rischio climatico e raccogliere le migliori prassi per affrontarlo. I risultati aggregati dell'esercizio sono stati pubblicati da BCE l'8 luglio 2022.

Le principali iniziative implementate nel 2022

Nel corso dell'esercizio 2022, Banco BPM ha proseguito le attività di sviluppo e attuazione delle molteplici iniziative progettuali finalizzate all'analisi e gestione dei rischi climatici e ambientali, sia con riguardo allo specifico Programma ESG, sia in risposta alle aspettative della Guida BCE sul tema, in coerenza con i piani operativi di dettaglio definiti dal Gruppo e recentemente aggiornati nell'ambito del complessivo processo di revisione tematica (Thematic Review).

Più nel dettaglio, le attività avviate dal Banco BPM riguardano principalmente i seguenti Workstream del Programma ESG:

  • Governance: con l'obiettivo di rafforzare il modello organizzativo a presidio dei diversi ambiti ESG, meglio specificando opportuni ruoli e responsabilità, nonché di rafforzare i flussi di reporting verso gli Organi Sociali e di aggiornare/estendere i KPI ESG nelle politiche di remunerazione per il top/middle management. Tale ambito risulta alla data pienamente completato;
  • Risk & Credit: con l'obiettivo, tra gli altri, di incorporare i fattori ESG e i rischi associati all'interno del Risk Appetite Framework, oltre che nelle Politiche creditizie, in una logica di ottimizzazione del rischiorendimento che tenga conto anche dei potenziali impatti dei fattori ambientali e del cambiamento climatico.

Si riepilogano di seguito alcune delle principali attività realizzate nel corso del 2022, con particolare focus sull'area Risk & Credit. Per maggiori dettagli del complessivo Progetto ESG e delle iniziative già finalizzate dal Gruppo si rimanda ai documenti di disclosure del Gruppo sopra menzionati.

Nell'ambito della specifica iniziativa "Climate Transparency" Banco BPM ha provveduto ad approfondire ulteriormente i potenziali rischi fisici e di transizione completando la definizione e l'analisi di materialità attraverso gli scoring (di transizione, dei rischi fisici e dei rischi ambientali) insiti nel suo attuale portafoglio crediti effettuando una mappatura completa delle proprie esposizioni e relative garanzie immobiliari allo scopo di valutare con precisione tali fattori di rischio (esposizione verso settori controversi, settori transitional, ecc.), avendo già identificato sin dal 2021 gli scenari climatici di riferimento più idonei e impostato i diversi framework metodologici che dovranno essere nel tempo implementati allo scopo di perseguire la completa integrazione del rischio climatico nei processi decisionali della Banca. Ciò ha consentito alla Banca di realizzare una prima integrazione, come analisi di sensitivity, inizialmente e quindi quale impatto incluso nelle stime di capitale economico, attraverso una prima analisi di stress sui parametri di rischio (in particolare, PD e LGD) derivanti da tali fattori di rischio nel processo di autonoma valutazione di adeguatezza patrimoniale del Gruppo (ICAAP) facendo leva, con specifico riferimento al rischio di credito, sulla metodologia definita dalla BCE nell'ambito del "climate stress test 2022".

Relativamente all'iniziativa "RAF", in coerenza con le specifiche progettualità seguite dal Gruppo e con i principali target previsti nel Piano Strategico 2021-24, il complessivo Risk Appetite Framework 2022 di Banco BPM è stato significativamente rafforzato in ambito ESG con l'introduzione di adeguati KPIs definiti su tre diversi livelli di analisi (strategico, gestionale e early warning) che spaziano sulle differenti aree di rischio in esame. In una logica di continua evoluzione del framework, è stata inoltre completata una specifica analisi di valutazione relativa alle future implementazioni che il Gruppo realizzerà con riguardo a tale ambito.

In merito all'iniziativa Market risk, è stata conclusa l'attività di valutazione e selezione di un adeguato data provider a supporto (rating e score ESG) e completata l'analisi di materialità, inclusa l'analisi dei rating ESG, dei rischi climatici sui portafogli di proprietà del Gruppo (sia di trading che banking book). Il Gruppo ha, inoltre, in accordo al processo di autonoma valutazione di adeguatezza di liquidità e funding del Gruppo (ILAAP) ultimato l'assessment dei fattori di rischio e dei potenziali impatti dei fattori climatici e ambientali sui tali rischi.

Il Gruppo Banco BPM ha contestualmente provveduto ad irrobustire la metodologia attualmente in uso per la quantificazione del rischio reputazionale allo scopo di includere, nelle stime di capitale economico, anche il possibile deterioramento della sua immagine, percepita dai diversi stakeholders, per effetto del potenziale manifestarsi di specifici fattori di rischio ESG. In particolare, è stato stimato il contributo marginale dei diversi fattori di rischio climatico e ambientale rispetto alla complessiva misura di capitale economico atta a fronteggiare questa

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specifica tipologia di rischio. E' stato altresì sviluppato un tool di what if analysis finalizzato a valutare potenziali impatti reputazionali osservati nel complessivo sistema bancario.

Il Banco BPM ha completato, in aggiunta, tutte le attività propedeutiche utili alla formalizzazione della prima disclosure ESG in ambito Pillar 3. Infine, è stata realizzata un'analisi completa di tutta la reportistica ESG destinata agli Organi aziendali e ai principali Comitati direzionali.

Con riguardo alle Politiche creditizie del Gruppo, la Banca ha ulteriormente approfondito le analisi di quantificazione del rischio ambientale finalizzate alla piena definizione delle policy di riferimento per i settori controversi (iniziativa Credit Strategies "politiche creditizie"). Sono inoltre proseguite le attività progettuali previste nell'ambito della futura implementazione della "EU Taxonomy" aventi l'obiettivo di misurare l'eleggibilità e allineamento delle controparti finanziate a tale regolamentazione.

Framework ESG dei controlli sui servizi di investimento

Nel corso del 2022 il Gruppo Banco BPM ha avviato un progetto per l'integrazione del framework ESG in ambito MiFID II, sia in termini di definizione del questionario per raccogliere le preferenze di sostenibilità del cliente sia con riferimento alla classificazione dei prodotti sostenibili, definendo una metodologia e i relativi processi di calibrazione del modello.

Inoltre il Gruppo:

  • ha rafforzato i processi di monitoraggio dei derivati, in particolare lavorando ad una progettualità dedicata alla verifica degli indicatori per il monitoraggio dei margini;
  • ha introdotto un monitoraggio settimanale sulle misure di rischio mercato del singolo prodotto;
  • ha effettuato analisi di dettaglio sulle Gestioni Patrimoniali individuali per introdurre un modello più efficace per la misurazione della duration delle obbligazioni inflation linked;
  • ha introdotto analisi periodiche per la ricalibrazione del modello di adeguatezza che hanno portato alla revisione delle soglie di materialità del modello di adeguatezza per il rischio mercato e credito e alle soglie per la misurazione della concentrazione.

Sono state infine condotte le analisi standard di misurazione e monitoraggio riconducibili ai macro-processi della Consulenza, della Product Governance, del Pricing e della Best Execution.

Rischio informatico e CyberRisk

A partire dai primi mesi del 2021, con l'elaborazione del Piano Strategico 2021-2024, il Gruppo Banco BPM ha focalizzato l'attenzione sull'evoluzione dell'architettura IT, sullo sviluppo della cloud adoption e sull'affidabilità dei dati, attraverso la revisione dei processi e degli strumenti di IT Governance, la modernizzazione dell'infrastruttura, lo sviluppo del modello operativo IT e la digitalizzazione.

La Direzione Information Technology di Banco BPM ha continuato a garantire i massimi livelli di sicurezza del sistema informativo e ha portato avanti il proprio piano di trasformazione ed evoluzione in linea con gli obiettivi prefissati, anche in termini di ottimizzazione delle prestazioni e scalabilità.

La nuova metodologia relativa al rischio informatico, approvata nel 2020 e applicata a un primo perimetro di applicazioni critiche, è stata estesa al 2021 per proseguire nel 2022.

La valutazione di rischio residuo delle singole applicazioni ha, inoltre, incorporato gli aspetti legati al rischio strategico e reputazionale nella metodologia di calcolo.

La valutazione complessiva in corso sta confermando un rischio residuo attestabile su un livello basso.

È proseguito il processo di razionalizzazione e consolidamento del parco fornitori, attivato a partire dal 2020, che, da un lato, ha portato a una riduzione dei fornitori ritenuti non essenziali e, dall'altro, ha permesso di avvalersi di nuove partnership nelle aree di innovazione digitale e cybersecurity.

Nello stesso arco temporale sono stati inoltre potenziati i presidi sui servizi esternalizzati sia all'interno sia all'esterno del Gruppo, al fine di garantire un controllo adeguato della stabilità e della qualità dei servizi offerti dai fornitori.

In tale contesto e al fine di proseguire con l'azione di contrasto e mantenere i livelli di sicurezza acquisiti, è proseguita la strategia di cybersecurity, in coerenza con il piano pluriennale, attraverso interventi trasversali di evoluzione dei presidi di sicurezza.

Sono stati attivati diversi interventi di evoluzione degli strumenti a supporto del modello di analisi del rischio informatico, tra cui la definizione di un modello integrato di controlli di IT e di sicurezza.

In un'ottica di evoluzione del capitale umano e delle competenze delle risorse IT, e in considerazione dell'innovazione di processo e tecnologica, è in corso un programma di sviluppo volto a supportare la trasformazione IT e rafforzare il ruolo della Data Quality e Sicurezza Informatica di Gruppo in ottica di up-skilling e re-skillling su competenze professionali e trasversali.

I Key Risk Indicator presentati nel Risk Appetite Statement 2021 non hanno mostrato superamenti delle soglie prefissate.

L'IT Risk Questionnaire 2021, la cui compilazione è richiesta da BCE, ha evidenziato come Banco BPM abbia apportato diversi miglioramenti rispetto al 2020 sia in termini di riduzione dell'esposizione al rischio sia di incremento della maturità in diversi ambiti oggetto del monitoraggio.

Per il periodo in esame, in attesa del completamento del processo di valutazione, i primi indicatori portano a prevedere una conferma di tali risultati anche per il 2022.

Il Gruppo Banco BPM ha proseguito l'iniziativa progettuale avente l'obiettivo di evolvere l'impianto metodologico per la gestione del Rischio Informatico, al fine di allinearlo alle normative di settore e rafforzare l'efficacia della mitigazione di tale tipologia di rischio, in linea con le indicazioni ricevute dall'Autorità di Vigilanza.

Sulla base di questa metodologia, sono state inserite nel perimetro di valutazione tutte le applicazioni del Gruppo comprese quelle di Banca Akros. In relazione al contributo ai rischi reputazionali e strategici, l'analisi ha evidenziato inoltre un limitato impatto, in termini di capitale economico.

Rischio relativo all'attività di leasing

Con riferimento ai rischi associati alle operazioni di locazione finanziaria, fatto salvo quanto più generalmente riferito in materia di gestione del rischio di credito da parte del Gruppo, occorre premettere che, in considerazione della situazione di run-off del comparto leasing, anche i rischi associati ai beni sottostanti risultano moderatamente rilevanti ed in progressiva contrazione.

In relazione alla gestione del rischio di credito e alle politiche di copertura/provisioning, va ricordato che la valutazione delle previsioni di perdita è condotta in funzione dello stato di classificazione e del totale dell'esposizione nei confronti del cliente.

Tra l'altro, essendo ormai trascorsi svariati anni dalla stipula degli ultimi contratti, il portafoglio in essere risulta costituito pressoché esclusivamente da operazioni di leasing "immobiliare finito", tipicamente caratterizzate da scadenze più lunghe, ma comunque prossime al termine.

In relazione alla mitigazione dei rischi riconducibili ai beni, in particolare immobili, il Gruppo ripone particolare attenzione alla verifica dell'appropriata copertura assicurativa degli stessi, in relazione sia ai contratti in ammortamento, prevedendo una copertura di secondo rischio che tuteli la Banca anche nel caso in cui l'utilizzatore non ne abbia stipulata una propria, sia ai contratti risolti per inadempienza, anche laddove sia intervenuto il reimpossessamento da parte della Banca.

A prescindere dalle ordinarie tutele contrattuali, stanti le quali le responsabilità in materia di conformità e sicurezza dei beni in leasing sono in capo agli utilizzatori degli stessi, il Gruppo riserva grande riguardo alle tematiche inerenti la sicurezza degli immobili, soprattutto se rientrati nel proprio possesso, con le conseguenti maggiori responsabilità dirette.

In particolare vengono attuati interventi specifici sugli immobili volti a minimizzare i rischi ed i danni derivanti da fattori esogeni, quali inquinamento, eventi naturali o atti vandalici, ed endogeni, quali precaria stabilità, assenza degli apparati antintrusione o presenza di manufatti in amianto.

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo prevede che il presidio specialistico delle tematiche esposte sia assicurato dalla struttura "Leasing - gestione run off", posta alle dipendenze del Chief Lending Officer, in coordinamento con la struttura "Gestione immobili e servizi di supporto" per quanto attiene alla gestione degli immobili rientrati nella disponibilità del Gruppo.

Rischi conseguenti alla riforma degli indici di riferimento

Alla luce delle evoluzioni normative intercorse, il Gruppo ha analizzato i rischi collegati alla riforma dei tassi benchmark, con particolare riferimento al rischio connesso alla cessazione del tasso Euribor, che rappresenta il principale indice di riferimento utilizzato dal Gruppo per l'indicizzazione dei contratti di finanziamento e per le attività sottostanti ai contratti derivati su tassi di interesse.

Per maggiori dettagli si rinvia a quanto illustrato nella parte "Sezione 5 - Altri Aspetti" della Parte A della Nota integrativa, in cui si riporta tra l'altro l'evoluzione normativa della Riforma sugli indici di riferimento (cd. IBOR), le iniziative progettuali di Banco BPM in merito all'"Ibor Transition" e la disclosure qualitativa e quantitativa della c.d. Fase 2.

Con riferimento alle altre tipologie di rischio individuate dal Gruppo, nel corso del 2022 sono state affinate le metodologie di calcolo come nel seguito specificato:

  • Rischio di reputazione: nel corso del 2022, la Funzione Rischi ha provveduto ad affinare la metodologia attualmente in uso per la quantificazione del rischio reputazionale allo scopo di includere, nelle stime di capitale economico, anche il possibile deterioramento dell'immagine del Gruppo, percepita dai diversi stakeholders, per effetto del potenziale manifestarsi di specifici fattori di rischio ESG. In particolare, è stato stimato il contributo marginale dei diversi fattori di rischio climatico e ambientale rispetto alla complessiva misura di capitale economico atta a fronteggiare questa specifica tipologia di rischio. È stato altresì sviluppato un tool di what if analysis finalizzato a valutare potenziali impatti reputazionali osservati nel complessivo sistema bancario;
  • Rischio Strategico: revisione dei principali razionali metodologici per potenziare ulteriormente le valutazioni degli obiettivi commerciali di breve termine con i target di Piano Industriale più orientati ad un orizzonte temporale di medio e lungo termine rafforzando, contestualmente i presidi strategici relativi agli impatti dei fattori ESG e del complessivo percorso di evoluzione dei processi di digitalizzazione;
  • Rischio Equity: affinamento della metodologia di stima allo scopo di includere una valutazione dei fattori ESG, evidenziando in particolare l'incidenza del rischio di transizione sul portafoglio d'analisi e sui relativi settori economici di appartenenza;
  • Rischio Immobiliare: estensione della metodologia di stima al fine di considerare anche gli impatti dei fattori di rischio ambientale e climatico (rischio fisico) sul potenziale valore atteso del portafoglio immobiliare di proprietà del Gruppo;
  • Sistema incentivante risk-based: il Sistema Incentivante 2022 del Gruppo e delle singole società è stato definito sulla base delle nuove disposizioni di Vigilanza in materia di "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione" emanate dalla Banca d'Italia (Circolare 285/2013 e successivi aggiornamenti). In tale contesto, le condizioni di attivazione del sistema incentivante sono allineate con il framework RAF di Gruppo e, più in generale, con la propensione al rischio approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo. In generale, nel corso del 2022, è proseguita l'attività di rafforzamento del legame tra le Politiche di Remunerazione e il RAF.

Stress test

Il Gruppo Banco BPM ha implementato un articolato framework di stress testing, inteso come l'insieme di tecniche quantitative e qualitative mediante le quali la Banca valuta la propria vulnerabilità ad eventi eccezionali ma plausibili. Nell'ambito del framework sono inoltre stabilite le linee guida relative all'applicazione degli scenari di stress oltre ai ruoli e responsabilità delle funzioni aziendali e degli Organi Sociali. Il framework per le proiezioni di lungo termine e per le prove di stress adottato dal Banco BPM costituisce dunque un insieme coordinato di metodologie, processi, controlli e procedure che definiscono le principali variabili da utilizzare in ottica prospettica per le stime in condizioni ordinarie e avverse finalizzate sia ai processi di pianificazione e risk management sia a fini regolamentari che gestionali.

Le prove di stress sono volte a valutare gli effetti sui rischi della Banca di eventi specifici (analisi di sensitività) o di movimenti congiunti di un insieme di variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi (analisi di scenario), con riferimento ai singoli rischi (stress test specifici) o in maniera integrata su più rischi (stress test integrato).

Il processo di analisi si basa sulla quantificazione degli impatti relativi a prove di stress testing di tipo firm-wide che consente una valutazione globale in termini di profilo di rischio della Banca.

Attraverso tali analisi è possibile individuare quei fattori di rischio che più di altri contribuiscono a determinare risultati negativi e, conseguentemente, permettono di attuare strategie che consentono di limitare la perdita al realizzarsi di detti scenari.

Lo Scenario Council, costituito nel 2019, ha il compito di confermare o proporre una revisione degli scenari utilizzati nei processi di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca, tenendo anche conto di eventuali considerazioni del Top Management derivanti, ad esempio, da variazioni sostanziali delle stime di rischio e profittabilità, variazioni del mercato o del contesto di riferimento, introduzione di nuovi principi normativi, indicazioni specifiche dell'Autorità di Vigilanza, individuando anche i relativi processi impattati e

valutando il loro potenziale aggiornamento. In esso sono esaminati nel continuo, almeno trimestralmente, gli aggiornamenti degli scenari macroeconomici effettuati da differenti provider esterni, valutando di volta in volta se recepirli nei processi strategici ad essi collegati.

Al fine di meglio rafforzare e strutturare l'attività svolta dallo Scenario Council, la Banca a partire dal 2021 ha definito un framework per l'aggiornamento degli scenari macroeconomici, supportato anche dalla definizione di una metodologia per l'individuazione di trigger di materialità di variazione degli scenari, il cui superamento richiede la convocazione di uno Scenario Council per un'analisi di dettaglio degli scenari che hanno originato tali sforamenti e una valutazione tecnica circa la loro adozione nei processi strategici della Banca.

Nel corso del 2022, lo Scenario Council si è riunito 16 volte (15 dall'inizio del conflitto Russia/Ucraina) al fine di valutare nel continuo l'evoluzione del contesto macroeconomico esterno e gli impatti sui processi strategici e gestionali della Banca.

Il Gruppo svolge periodicamente, in coerenza con le finalità di analisi e al principio di proporzionalità, prove di stress con finalità specifiche legate ai principali processi aziendali, in particolare:

  • Risk Identification, per quanto riguarda la definizione della materialità dei rischi, che viene verificata in condizioni ordinarie e stressate;
  • Definizione del Risk Appetite Framework (RAF);
  • Pianificazione strategica e operativa;
  • Quantificazione dei valori dei limiti operativi in ipotesi di stress (qualora prevista);
  • Calcolo dell'ECL IFRS 9;
  • Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP);
  • Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP);
  • Liquidity Contingency Plan;
  • Recovery Plan.

Nell'ambito di tali prove di stress rientrano anche prove di stress "verticali", condotte a livello di portafogli e rischi individuali, riconducibili ad analisi di sensitivity o di scenario, volte anche a individuare potenziali concentrazioni di rischio.

Specifiche prove di stress sono svolte inoltre con finalità gestionali e regolamentari (Supervisory Stress Test), questi ultimi secondo le tempistiche dettate di volta in volta dall'Autorità di Vigilanza.

Il Gruppo utilizza tali strumenti a supporto di altre tecniche di gestione e di misurazione dei rischi, in ottica di:

  • fornire una visione prospettica dei rischi, dei relativi impatti economici e finanziari, valutando la solidità complessiva della Banca al verificarsi di scenari avversi o alternativi rispetto a quello di riferimento, supportando così la definizione del budget e del piano industriale;
  • contribuire nell'ambito dei più importanti processi di pianificazione e risk management, anche alla definizione delle soglie RAF e alla determinazione degli obiettivi di rischio/rendimento del Gruppo;
  • valutare lo sviluppo di piani di mitigazione del rischio e di ripristino in concomitanza con determinate situazioni di stress. Le prove di stress sono infatti utilizzate per definire specifiche soglie di trigger interne al raggiungimento delle quali si attivano i piani di risoluzione come previsto dalla direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) in tema di prevenzione e gestione delle crisi bancarie e delle imprese di investimento.

Nel corso del primo semestre 2022, il Gruppo è stato inoltre impegnato nello svolgimento dell'esercizio di Climate Risk Stress Test 2022, condotto dalla BCE sul complessivo settore bancario europeo. Tale esercizio, il primo su tematiche climatiche, rappresenta un "learning exercise" sia per le banche che per il Regulator, e ha l'obiettivo di raccogliere dalle banche informazioni di tipo qualitativo e quantitativo, per valutare il grado di preparazione del settore nella gestione del rischio climatico e raccogliere le migliori prassi per affrontarlo. I risultati aggregati dell'esercizio sono stati pubblicati da BCE l'8 luglio 2022.

Nel primo semestre del 2023 il Gruppo sarà inoltre impegnato nello svolgimento dell'esercizio EU-wide Stress Test 2023 guidato da EBA/BCE volto a testare il business model e la resilienza delle banche sulla base di 2 scenari, baseline e adverse, elaborati dal Regulator. L'esercizio, sarà avviato il 31 gennaio 2023 e si concluderà il 31 luglio dello stesso anno con la pubblicazione dei risultati da parte di EBA.

Il sistema di controllo interno dei rischi

Nel seguito è riportata la descrizione delle strutture e dei compiti attribuiti alle funzioni aziendali di controllo del Gruppo Banco BPM. Le principali funzioni aziendali della Capogruppo Banco BPM preposte al controllo dei rischi sono le seguenti:

  • Funzione Audit;
  • Funzione Rischi;
  • Funzione Compliance;
  • Funzione Antiriciclaggio.

La Funzione Audit è a riporto diretto del Consiglio di Amministrazione, svolge l'attività di Revisione Interna prevista dalle Disposizioni di Vigilanza mediante lo svolgimento di attività di verifica e monitoraggio – in loco e a distanza – presso le Banche e le Società Prodotto del Gruppo, in forza di uno specifico contratto di outsourcing ovvero in qualità di Capogruppo. Il responsabile della Funzione Audit ha accesso diretto all'Organo con funzione di controllo e comunica con esso senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione Audit della Capogruppo ha la responsabilità da un lato di presidiare, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco e a distanza, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, e, dall'altro, di valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni, rappresentando agli organi aziendali i possibili miglioramenti al processo di gestione, misurazione e controllo dei rischi e facendosi parte attiva nella loro realizzazione.

La Funzione Audit è competente per le attività di revisione interna riferite a tutte le strutture centrali e periferiche delle società italiane del Gruppo bancario; inoltre, per l'unica entità estera appartenente al Gruppo (Banca Aletti Suisse) svolge proprie verifiche in aggiunta a quelle effettuate dalla struttura locale incaricata delle attività di revisione ed operando in eventuale coordinamento con la stessa.

Con decorrenza 22 luglio 2022, a seguito dell'acquisizione totalitaria da parte di Banco BPM della partecipazione in Banco BPM Vita S.p.A., e indirettamente in Banco BPM Assicurazioni S.p.A. (controllata al 100% da Banco BPM Vita), la Funzione Audit di Banco BPM ha assunto il ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo della Funzione Internal Audit delle Compagnie assicurative, che riferisce ai rispettivi Consigli di Amministrazione, con riporto Funzionale alla Funzione Audit di Banco BPM.

Nello svolgimento dei propri compiti la Funzione Audit tiene conto di quanto previsto dagli standard professionali diffusamente accettati.

La Funzione Audit ha altresì svolto, oltre all'attività tipica di revisione interna, un'attività di natura consulenziale, prestando la propria esperienza prevalentemente con la partecipazione a progetti e gruppi di lavoro.

La Funzione Rischi è a riporto diretto dell'Amministratore Delegato del Banco BPM S.p.A.; il suo responsabile accede direttamente all'Organo con funzione di supervisione strategica e all'Organo con funzione di controllo e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione Rischi di Capogruppo assume il ruolo di funzione di controllo dei rischi ai sensi della Circolare 285/2013 di Banca d'Italia, assicura il coordinamento funzionale dei presidi di controllo dei rischi delle Società del Gruppo e sovrintende - a livello di Gruppo ed in modo integrato - ai processi di governo e controllo (Enterprise Risk Management), sviluppo e misurazione dei rischi (Risk Models) e al processo di convalida dei modelli interni di misurazione dei rischi (Validazione Interna).

La Funzione Rischi e le strutture che in essa operano sono indipendenti dalle funzioni e attività operative. In particolare, provvedono a:

  • proporre e sviluppare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi di competenza;
  • coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in materia di gestione dei rischi di competenza da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari;
  • garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio e dei relativi assorbimenti di capitale, verificando l'attuazione degli indirizzi e delle politiche definite in materia di gestione dei rischi di competenza e il rispetto delle soglie definite all'interno del Risk Appetite Framework di Gruppo;
  • garantire lo sviluppo ed il miglioramento continuativo dei modelli e delle metriche di misurazione dei rischi - di Primo e Secondo Pilastro, in condizioni ordinarie e stressate - anche attraverso progetti finalizzati all'implementazione e attuazione dei modelli avanzati, all'allineamento agli standard che tempo per tempo si vanno affermando a livello internazionale, al recepimento delle normative e direttive di Vigilanza nonché allo sviluppo di presidi sempre più efficaci;

  • presidiare il processo di convalida dei modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali;
  • presidiare il processo di verifica, mediante controlli di secondo livello, del corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, e di valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero;
  • assicurare che le informazioni utilizzate per le attività di misurazione, monitoraggio e reporting dei rischi di propria competenza siano state sottoposte a un robusto framework di Data Quality e Aggregation;
  • formulare proposte di mitigazione, in particolare attraverso l'utilizzo di coperture assicurative o finanziarie al fine di esternalizzazione del rischio, demandandone la valutazione e l'esecuzione alle funzioni deputate, e monitorandone l'andamento;
  • con riferimento alla pandemia Covid-19, assicurare agli Organi Aziendali un adeguato presidio e supporto nella comprensione e attuazione di azioni correttive fornendo una "risk opinion" sulla robustezza e appropriatezza dei processi e delle scelte metodologiche effettuate in particolare dalle strutture creditizie e in generale nella definizione delle proiezioni di lungo periodo.

Le attività di competenza del responsabile della Funzione Rischi consistono, inoltre, nell'agevolare gli Organi aziendali nello svolgimento dei rispettivi compiti in materia di Sistema dei Controlli Interni, attraverso:

  • la tempestiva e coordinata intercettazione di tutte le informazioni rilevanti ai fini della quantificazione e gestione dei rischi;
  • una più integrata capacità di elaborare, sistematizzare e contestualizzare le informazioni acquisite e di effettuare valutazioni (sia in termini di rischio che di valore degli asset) in modalità indipendente da altre istanze;
  • una rappresentazione di sintesi (integrata) dei rischi aziendali e, quindi per questa via, una maggiore comprensione, da parte degli Organi Aziendali, delle principali problematiche evidenziate dal sistema dei controlli interni di secondo livello;
  • l'adozione di interventi correttivi tempestivi e coerenti con le problematiche e le relative priorità evidenziate dalle Funzioni di Controllo interno di secondo livello.

La Funzione di Validazione Interna, collocata a diretto riporto della Funzione Rischi, presidia in modo indipendente i processi di validazione interna dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi. La Funzione valuta il rischio di modello implicito nelle metodologie utilizzate per la misurazione dei rischi ed effettua controlli finalizzati alla validazione del calcolo dei requisiti patrimoniali con riferimento all'applicazione dei modelli interni validati.

Nel mese di dicembre 2022, nell'ambito di un più ampio rinnovo del modello organizzativo e di governance, la funzione di controllo dei rischi è stata rafforzata mediante l'istituzione della carica di CRO (Chief Risk Officer) a diretto riporto dell'Amministratore Delegato.

La Funzione Compliance di Gruppo esercita le proprie attività, con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione presiede, secondo un approccio risk based, alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando, sia in fase di impianto sia di funzionamento, che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

Per le norme che riguardano l'esercizio dell'attività bancaria e di intermediazione, la gestione dei conflitti di interesse, la trasparenza nei confronti della clientela e, più in generale, la disciplina posta a tutela del consumatore, la Funzione Compliance, come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza, è direttamente responsabile della gestione del rischio di non conformità.

Con riferimento ad altre normative per le quali sono previste forme specifiche di presidio specialistico, i compiti della Funzione Compliance, in base ad una valutazione dell'adeguatezza dei controlli specialistici a gestire i profili di rischio di non conformità, sono graduati e la stessa Funzione Compliance è comunque responsabile (in collaborazione con le funzioni specialistiche incaricate) della: i) definizione delle metodologie di valutazione del rischio di non conformità; ii) individuazione delle relative procedure; iii) verifica dell'adeguatezza delle procedure medesime a prevenire il rischio di non conformità.

Per gli ambiti direttamente presidiati dalle altre funzioni di controllo di secondo livello, il modello di gestione del rischio di non conformità, limitatamente agli aspetti rientranti nelle specifiche responsabilità, è attuato da dette funzioni.

Al Responsabile della Funzione Compliance è attribuita altresì la Funzione di Data Protection Officer (DPO) ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) in ambito di protezione di dati personali.

La Funzione Antiriciclaggio di Gruppo esercita le proprie attività con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, presidiando nella piena autonomia di controllo il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni. La struttura assolve inoltre alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della Funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS).

L'attività è svolta secondo un approccio risk based, effettuando verifiche e controlli al fine di valutare l'esposizione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, l'efficacia dei presidi organizzativi e di controllo, in fase di impianto come di funzionamento, e gli eventuali interventi correttivi da intraprendere per la risoluzione delle vulnerabilità rilevate.

Attività di miglioramento del sistema di gestione e controllo dei rischi

Il Gruppo Banco BPM ha avviato nel tempo molteplici attività progettuali volte al miglioramento del proprio sistema di gestione e controllo dei rischi. In particolare, il Gruppo risulta ad oggi autorizzato all'utilizzo dei propri modelli interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali regolamentari con riferimento ai seguenti rischi di Primo Pilastro:

• rischio di credito (a partire dalla rilevazione del 30 giugno 2012): il perimetro riguarda i modelli interni di rating avanzati (PD, sia di monitoraggio sia di accettazione, e LGD) relativi ai crediti verso imprese e al dettaglio di Banco BPM. Per i portafogli creditizi non rientranti nel perimetro di prima validazione A-IRB permane l'applicazione, a fini prudenziali, dell'approccio regolamentare standard. Nel corso del 2017 il Gruppo Banco BPM ha presentato alla Banca Centrale Europea richiesta di estensione, con contestuale model change sulla definizione di default e aggiornamento delle serie storiche, dei modelli interni avanzati (A-IRB) al portafoglio Corporate e Retail della BPM S.p.A. e di uso del modello EAD limitatamente al perimetro Retail, per il relativo calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. In tal contesto, il Gruppo ha ricevuto l'autorizzazione da BCE all'uso di suddetti modelli a fini segnalatori nel primo trimestre 2018, a valere sulle segnalazioni a partire da gennaio 2018.

A partire da marzo 2021, la Banca è stata autorizzata dal Regulator all'uso di un più aggiornato framework IRB con l'introduzione nei diversi ambiti di applicazione (regolamentari e gestionali) di nuovi parametri di PD, LGD ed EAD sia per la clientela retail che per quella corporate. Gli effetti di tali nuovi parametri recepiscono la nuova definizione di default regolamentare (EBA/GL/2016/07) ed anticipano svariati aspetti riguardanti le linee guida EBA su stima PD, LGD e downturn (rispettivamente EBA/GL/2017/16 e EBA/GL/2019/03).

Nel corso del 2021, la Banca ha avviato un importante progetto di revisione del sistema A-IRB volto ad ultimare il processo di allineamento degli attuali modelli di rischio di credito ai dettami normativi derivanti dalle linee guida EBA in ambito sviluppo modelli PD e LGD (EBA/GL/2017/16), stima del downturn (EBA/GL/2019/03, ma anche EBA/RTS/2018/04) e tecniche di Credit Risk Mitigation (EBA/GL/2020/05). Le attività progettuali di revisione dei modelli di rischio di credito, dei criteri di valutazione degli stessi (framework di backtesting) e di adeguamento dei vari processi Banca, hanno portato all'invio di un'istanza di model change A-IRB al Regulator nel primo trimestre 2022, istanza che dovrebbe concretizzarsi con la ricezione della Final Decision entro il primo trimestre 2023;

• rischio di mercato: in data 11 gennaio 2023 è stata ricevuta da BCE la Final Decision che consente l'implementazione della relativa modifica del metodo di calcolo dell'IRC, a seguito della risoluzione dell'obligation 18 (IMI 4145) richiesta a gennaio 2022. La nuova metodologia garantisce una stima più accurata dei P&L associati agli eventi di migrazione di rating tramite un maggior numero di strumenti finanziari usati per la calibrazione dei livelli degli spread delle classi di rating peggiori. E' stata inoltre introdotta nella matrice degli Asset Swap Spread una struttura a termine con le differenti scadenze (1, 3, 5, 7,10 anni) per le diverse classi di rating e settori ed è stata costruita una matrice CDS spread per calcolare il P&L associato agli shock spread dei CDS, con la medesima struttura a termine (1, 3, 5, 7, 10 anni). Pertanto, la nuova metodologia è utilizzata per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali / RWA a partire dal primo trimestre 2023. La decision della BCE in oggetto prevede inoltre la rimozione dell'add-on del 10% dell'IRC. Su quest'ultima metrica era infatti in essere una limitation con add-on del 10% su base individuale e consolidata, fino alla risoluzione di alcuni relativi finding metodologici.

1.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Il Gruppo Banco BPM persegue gli obiettivi di politica creditizia indirizzati a:

  • supportare lo sviluppo delle attività nel territorio in cui opera, con lo scopo di presidiare e governare l'evoluzione del posizionamento del Gruppo, in coerenza con gli indirizzi di RAF e degli obiettivi di budget e piano industriale, focalizzando il sostegno e lo sviluppo delle relazioni con la clientela;
  • diversificare il portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su singole controparti/gruppi e su singoli settori di attività economica o aree geografiche;
  • applicare un modello omogeneo e univoco di gestione del credito basato su regole, metodologie, processi, procedure informatiche e normative interne armonizzate e standardizzate per tutte le banche e società del Gruppo.

Al fine di perseguire l'obiettivo di ottimizzare la qualità del credito e minimizzare il costo complessivo del rischio creditizio per il Gruppo e per le singole società, il modello organizzativo assegna alla Funzione Crediti della Capogruppo il ruolo di indirizzo delle politiche creditizie sia per le banche sia per le società del Gruppo.

Nell'ambito del Gruppo sono stabilite inoltre linee di comportamento in merito all'assunzione del rischio creditizio al fine di evitare eccessive concentrazioni, limitare le potenziali perdite e garantire la qualità del credito. In particolare, nella fase di concessione del credito la Capogruppo esercita il ruolo di indirizzo, governo e supporto del Gruppo.

Il monitoraggio del portafoglio crediti, svolto dalla sopra citata Funzione, è focalizzato sull'analisi dell'andamento del profilo di rischio dei settori economici, delle aree geografiche, dei segmenti di clientela e delle tipologie di affidamento accordato e su altre dimensioni di analisi, che permettono a livello centrale di definire le eventuali azioni correttive.

La Funzione Rischi della Capogruppo ha il compito di supportare l'Alta Direzione nella pianificazione e controllo dell'esposizione al rischio e dell'assorbimento di capitale, in ordine al mantenimento di condizioni di stabilità del Gruppo, verificando l'adeguatezza patrimoniale prospettica e stressata nonché il rispetto delle soglie RAF, dei limiti di rischio e di propensione al rischio del Gruppo. In particolare, la Funzione è incaricata di sviluppare, gestire e ottimizzare nel tempo i modelli interni di rating (Primo Pilastro), il modello di portafoglio del credito (Secondo Pilastro) e di presidiare - nell'ambito dei controlli di secondo livello di pertinenza - il calcolo delle attività di rischio ponderate con metodi avanzati.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM.

Il Gruppo Banco BPM ha recepito altresì gli Orientamenti EBA (EBA/GL/2020/07) in materia di Informativa riguardante le esposizioni soggette alle misure applicate in risposta alla crisi Covid-19 (moratorie legislative e non legislative nonché nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato o altro Ente pubblico).

Per maggiori dettagli e approfondimenti si rimanda pertanto a quanto illustrato nel paragrafo "Informazioni sulle esposizioni soggette a moratorie legislative e non legislative sulle nuove esposizioni originate soggette a schemi di garanzia pubblica" contenuto nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19 e dal conflitto Russia - Ucraina

Nel corso del 2022 Banco BPM, in risposta alla complessità del contesto generatosi a seguito dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, ha attivato iniziative di contatto con la clientela (Campagne di contatto e supporto) finalizzate ad avere una visione aggiornata sugli impatti derivanti dalla situazione di crisi e ad attivare misure di pronta reazione. Sulla base delle analisi macro e microeconomiche recuperate dai principali provider e delle evidenze derivanti dalle analisi dello Scenario Council, sono stati individuati i settori più vulnerabili rispetto al contesto di mercato creatosi e analizzate tutte le controparti operanti in quei settori. All'interno di questo perimetro, seguendo un criterio basato sul rischio - rischio attuale e stress test effettuato sui margini prospettici di tali società sono state selezionate le società con potenziali rischi di vulnerabilità.

I settori vulnerabili comprendono tutti i cosiddetti "energivori", quelli che hanno subito pesanti ricadute dell'aumento dei prezzi di energia e materie prime e del loro approvvigionamento. A questi si sono aggiunti i settori dell'energia ed in particolare quello del trading di energia.

Coerentemente con i processi creditizi, la strategia della Banca si fonda su quattro pilastri:

  • attento monitoraggio del portafoglio crediti e identificazione delle esposizioni vulnerabili da parte della Direzione Crediti (Politiche Creditizie);
  • attivazione tempestiva di campagne di engagement e raccolta di feedback attraverso questionari predisposti ad hoc da parte della Direzione Commerciale Corporate e Retail e della Direzione Crediti (Governo del Credito);
  • periodici controlli ex post di primo livello, finalizzati a valutare la corretta classificazione dei debitori con potenziali difficoltà finanziarie quale esito dell'interlocuzione con la clientela da parte del Governo del Credito/Monitoraggio;
  • Controlli attività di secondo livello: valutazione ex ante del questionario e del perimetro (attraverso la valutazione della credit policy) e controlli ex post (Credit file Review) sulla qualità dei riscontri e sui controlli di primo livello da parte della Funzione Rischi-Enterprise Risk Management.

Per quanto concerne infine il monitoraggio del portafoglio relativo alle misure di sostegno alle famiglie ed alle imprese conseguenti alla crisi Covid-19, concesse da Gruppo nei precedenti esercizi, sia in virtù di quanto previsto da interventi governativi sia in base ad iniziative bilaterali, si evidenzia che nel corso del 2022 non si è reso necessario porre in essere ulteriori specifiche iniziative rispetto a quanto previsto dagli ordinari processi di monitoraggio, applicabili senza eccezioni alle esposizioni in esame.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il Gruppo governa il rischio di credito attribuendo specifiche responsabilità agli Organi, alle funzioni e ai Comitati di Capogruppo e delle Società controllate, coerentemente con il proprio Sistema dei Controlli Interni e sulla base di un modello organizzativo che prevede il presidio accentrato presso la Capogruppo al fine di esprimere un indirizzo e un governo unitario nella gestione dei rischi stessi.

Le politiche di governo del rischio di credito rappresentano il quadro di riferimento per l'operatività delle strutture deputate alla gestione del rischio, sono aggiornate annualmente nell'ambito del RAF e indirizzano le politiche creditizie in relazione all'evoluzione dell'attività aziendale, del profilo di rischio atteso e del contesto esterno.

Come richiesto dalla normativa di vigilanza, il Gruppo ha definito, internamente, il processo di gestione ex-ante delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) e il presidio sulle grandi esposizioni, disciplinato dallo specifico regolamento aziendale in materia.

La Capogruppo definisce le politiche creditizie di Gruppo, in parallelo con il processo di budget e in coerenza con le strategie, la propensione al rischio e gli obiettivi economici approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Per la misurazione del rischio di credito nelle sue diverse accezioni e componenti il Gruppo adotta modelli e metriche sviluppati in conformità con la normativa di vigilanza, orientati ad assicurare una sana e prudente gestione delle posizioni di rischio assunte e a rispettare i requisiti regolamentari, valutando anche l'effetto di variazioni di scenario cui è esposto il portafoglio creditizio.

Tali modelli devono essere sottoposti a backtesting e stress testing periodico al fine di garantirne la robustezza statistica e la prudenzialità, convalidati da una unità operativa indipendente rispetto alla funzione deputata al loro sviluppo, oggetto di revisione almeno annuale da parte della Funzione Audit.

In ottica regolamentare, gli attivi ponderati per il rischio di credito (RWA) sono determinati con metodologia basata su rating interni (A-IRB Approach) sui segmenti/parametri di rischio validati dagli Organi di Vigilanza e con Approccio Standard per le altre esposizioni, in coerenza con il piano di roll-out del Gruppo. Relativamente al perimetro di Banca Akros e Banca Aletti, vige l'applicazione della metodologia standard di Vigilanza.

I modelli sono soggetti a calibrazione periodica dei parametri di rischio.

Il processo di sviluppo e aggiornamento "model change" dei modelli di rating è costituito dall'insieme delle attività e procedure volte a definire, in fase iniziale o di successivo aggiornamento, i modelli di rating applicabili alle esposizioni creditizie, cioè modelli statistici o esperienziali finalizzati a supportare le valutazioni creditizie effettuate

dalle Società del Gruppo Bancario e a consentire la determinazione dei requisiti patrimoniali della stessa a fronte del rischio di perdite inattese.

Con riferimento ai segmenti validati, sono presenti:

  • cinque modelli di rating (4 per la clientela Imprese, 1 per i Privati), che utilizzano informazioni di bilancio, andamentali e qualitative (Imprese) e sociologiche/andamentali (Privati), calibrati secondo un approccio di lungo periodo (Through-the-Cycle), allo scopo di neutralizzare possibili impatti derivanti da una fase espansiva o recessiva del ciclo economico;
  • due modelli di LGD performing (1 per la clientela Imprese, 1 per i Privati);
  • due modelli di LGD non performing ELBE (Expected Loss Best Estimate) e Defaulted Asset separati per Imprese e Privati;
  • due modelli EAD rispettivamente per la clientela Corporate e per il portafoglio Privati.

In ottica gestionale, la misurazione della perdita inattesa sul rischio di credito avviene quantificando il capitale economico attraverso l'applicazione di un modello di portafoglio Credit VaR.

L'elemento centrale dei modelli di misurazione del rischio di credito è costituito dal Sistema di Rating, ovvero un insieme strutturato e documentato di metodologie, processi organizzativi e di controllo e modalità di organizzazione delle basi dati che consente la raccolta e l'elaborazione delle informazioni rilevanti per la formulazione di valutazioni sintetiche della rischiosità di una controparte e delle singole operazioni creditizie.

Il sistema di rating è integrato nei processi decisionali e nella gestione dell'operatività aziendale, rivestendo una funzione rilevante nei seguenti processi di Gruppo:

  • Politiche creditizie;
  • Pianificazione commerciale;
  • Pianificazione del capitale;
  • Risk Appetite Framework;
  • Pricing dei prodotti;
  • Concessione del credito;
  • Monitoraggio e gestione del credito;
  • Provisioning;
  • Misurazione e controllo del rischio;
  • ICAAP e ILAAP;
  • Gestione del sistema premiante;
  • A.Ba.Co. (altri strumenti di funding).

Le modalità di utilizzo gestionale del rating nei diversi processi aziendali sono disciplinate nelle normative tempo per tempo emanate relative ai suddetti ambiti. L'impianto normativo posto a presidio del rischio di credito, sviluppato in coerenza con gli standard aziendali, si basa su specifici Regolamenti e Norme di Processo, in particolare il Regolamento in materia di rischi di credito e di controparte e il Regolamento dei Limiti di autonomia e delle facoltà per la concessione e la gestione del credito.

I principi definiti nei Regolamenti emanati sono applicati e inseriti nella scrittura della normativa in forma organica, per i processi compresi nella tassonomia aziendale.

I processi di concessione del credito garantiscono un'adeguata, obiettiva e omogenea valutazione del merito creditizio e dei rischi, attraverso l'utilizzo del rating per indirizzare le fasi decisionali.

In particolare i rating sono utilizzati per la definizione della competenza deliberativa attraverso una metodologia di ponderazione basata sulla valutazione di merito creditizio di ciascuna controparte, sintetizzata dal rating, nonché sui fattori di contenimento del rischio assunto.

La valutazione dei rischi già assunti o da assumere è effettuata nei confronti del singolo cliente e del Gruppo di Rischio, cioè l'insieme dei soggetti collegati attraverso i legami considerati per il censimento dei Gruppi Economici nonché quelli di cointestazione e di coobbligazione, con riferimento all'intero Gruppo Bancario.

I criteri di attribuzione delle responsabilità ai diversi soggetti/unità organizzative che partecipano al processo di concessione del credito sono ispirati a principi di separatezza al fine di garantire indipendenza di giudizio e prudenza nell'assunzione dei rischi.

A questo fine, nell'ambito delle attività previste nel processo di concessione del credito, sono chiaramente distinti i ruoli del "Proponente", del "Deliberante" e dell'eventuale "Organo intermedio esprimente parere".

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

La Norma "Autorizzazione, monitoraggio e gestione degli sconfinamenti e/o scaduti" definisce le attività di costante monitoraggio che il Gestore deve effettuare nella gestione della relazione con riferimento agli sconfinamenti, alle rate scadute e non pagate ed agli utilizzi a fronte di fidi scaduti o ridotti.

La gestione degli sconfinamenti è accompagnata da apposita procedura che ha reso più efficiente l'accesso ai dati relativi alle posizioni nella situazione definita "past due in corso di formazione", permettendo consultazioni attuali e storiche delle informazioni disponibili sino al dettaglio del singolo rapporto, nonché di ottenere elenchi in funzione di criteri di selezione parametrici a scelta dell'utente.

L'identificazione del credito forborne è effettuata nell'ambito del processo di concessione del credito e, conseguentemente, mediante le funzionalità della PEF (Pratica Elettronica di Fido).

L'individuazione dei crediti forborne è svolta con riferimento sia alle posizioni in bonis inserite nella watch list, sia a quelle classificate a credito deteriorato, per le quali siano riscontrati lo stato di difficoltà finanziaria (tale stato è oggettivo per le posizioni classificate a credito deteriorato) e la concessione di una tolleranza.

Al Gestore della relazione, nel ruolo di "Proponente", è attribuita la responsabilità di:

  • svolgere la valutazione relativa alla situazione di difficoltà finanziaria del cliente. Per formare un giudizio di merito sono utilizzate tutte le informazioni dell'istruttoria impiegate per l'analisi del merito creditizio in PEF, ivi compresa una specifica check list integrativa differenziata tra Imprese e Privati;
  • valutare la concessione in proposta con riferimento alla sua natura di forbearance;
  • attestare nel sistema informativo la propria valutazione in merito alla situazione di difficoltà finanziaria o meno del cliente ed all'identificazione o meno della concessione in proposta come misura di forbearance.

All'Organo intermedio esprimente parere è richiesta la condivisione delle valutazioni del Proponente.

Agli Organi Deliberanti è attribuita la responsabilità di attestare la coerenza o l'incoerenza della valutazione formulata dal Proponente.

L'evidenza espressa in sede di delibera sulla singola linea di credito identifica automaticamente tutti i rapporti ad essa collegati come "forborne".

Una volta classificate come forborne, le esposizioni sono gestite nell'ambito dei processi di riferimento ("Monitoraggio e gestione del credito deteriorato" per le "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate" e "Monitoraggio e gestione del credito: watch list" per le "Altre esposizioni oggetto di concessioni").

Le decisioni in merito alla cessata condizione di credito forborne o alla riclassificazione "in bonis" delle "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate" sono assistite dal sistema informativo.

In merito sono automaticamente evidenziate le posizioni che superano i parametri oggettivi definiti dalla normativa EBA e le proposte sono oggetto di un processo strutturato che consente l'esame e la storicizzazione di tutti gli elementi di valutazione disponibili.

La riclassificazione a maggior rischio dell'esposizione "in bonis", già precedentemente oggetto di concessione di tolleranza, è automatica al verificarsi degli eventi definiti dalla normativa EBA.

Il Rischio Paese, che identifica i fattori di rischio ascrivibili alla situazione politica, macroeconomica, istituzionale e legale di un Paese estero, viene considerato, con riferimento a tutte le operazioni di natura commerciale e finanziaria, nel caso la controparte sia residente o abbia sede in un Paese estero. Il rischio Paese è incentrato su due elementi principali:

  • il rischio politico, ovvero l'insieme dei fattori riguardanti il sistema politico e istituzionale che possono influenzare la volontà di un Paese di onorare i propri impegni;
  • il rischio di trasferimento, ovvero l'insieme dei fattori economici che possono influenzare la possibilità che un determinato Paese possa stabilire, come elemento della propria politica economica, dei limiti al trasferimento dei capitali, dividendi, interessi, commissioni o royalties nei confronti di creditori e/o investitori stranieri.

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

Con riferimento al Rischio di Trasferimento, si segnala che tale rischio è incluso nei portafogli creditizi che utilizzano rating ECAI (esposizioni verso Stati ed Amministrazioni centrali, Intermediari vigilati e Corporate non residenti). Il

perimetro residuale (clientela non residente sprovvista di ECAI), di ampiezza limitata, è monitorato periodicamente dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

Le strutture organizzative della Funzione Crediti e dei Crediti delle Direzioni Territoriali sono definite in aderenza ai processi di concessione, di monitoraggio e di gestione del credito.

Inoltre, il Responsabile della struttura Crediti di Direzioni Territoriali riporta funzionalmente al Responsabile della Funzione Crediti ed il Responsabile Crediti di Area Affari, a sua volta, riporta funzionalmente al Responsabile della struttura Crediti di Direzione Territoriale.

Sotto il profilo delle procedure e strumenti a supporto dei processi si evidenziano in particolare:

  • nei processi di "Concessione del Credito" la procedura Pratica Elettronica di Fido (PEF) supporta la Rete nelle fasi di istruttoria, proposta, delibera e perfezionamento e calcola automaticamente la competenza deliberativa;
  • la Pratica Elettronica di Fido (PEF) web based supporta il processo di concessione del credito con uno specifico work flow a gestione parametrica e consente la tracciatura di ogni momento del processo di istruttoria – proposta – inoltro agli Organi superiori e delibera, nonché il controllo automatico dei documenti richiesti e della validità degli elementi di valutazione;
  • per gli interventi a favore della clientela "Privati", "Piccole Imprese" e "Piccoli Operatori Economici" sono utilizzati motori decisionali (ScoPri, Transact), a supporto della finanziabilità dell'operazione proposta, che definiscono una valutazione sintetica a rischiosità crescente;
  • il processo di monitoraggio e gestione del credito "in bonis" è assistito da apposita procedura, su piattaforma web, dotata di funzionalità che permette, oltre che l'intercettamento automatico delle posizioni e la classificazione in watch list, anche di seguirne la gestione e verificare il rispetto delle decisioni assunte; l'intercettamento delle posizioni avviene sia per il superamento delle soglie riferite a parametri specifici sia attraverso l'utilizzo di un indicatore automatico, calcolato mensilmente, in grado di produrre una valutazione sintetica dell'andamento della relazione; tale indicatore è interrogabile sia con riferimento al singolo mese di elaborazione, sia come indicatore medio di periodo (ultimi sei mesi) ed integrato nei processi del credito quale parametro di evidenza;
  • a supporto dei processi di monitoraggio e gestione del credito deteriorato, differenziati in funzione dello stato (Past Due e Incagli; Ristrutturati; Sofferenze) è stata creata una nuova procedura "Pratica Elettronica di Gestione - PEG";
  • i processi di valutazione del credito sono attuati mediante procedura informatica "SUITE IFRS 9".

La Funzione Crediti, con periodicità trimestrale – in concomitanza con la pubblicazione dei dati trimestrali di bilancio – predispone un report direzionale che contempla una serie di viste di sintesi circa le principali dimensioni del credito; in particolare, la reportistica si compone di focus riferiti a: scenario nazionale; distribuzione impieghi del Gruppo; distribuzione settoriale degli impieghi; distribuzione per classi di rating; evoluzione degli impieghi; focus sui mutui ai Privati – Famiglie consumatrici.

La Funzione Rischi produce con cadenza mensile la reportistica "Rischio di Credito – modello di portafoglio" in cui sono riportate le evidenze con viste di gruppo, per società, settore economico e area geografica.

È stata avviata inoltre, con frequenza mensile, la produzione di un documento di sintesi relativo all'andamento complessivo dei rischi di Primo e Secondo Pilastro, a supporto della periodica reportistica integrata dei rischi del Gruppo, finalizzato a monitorare l'evoluzione del capitale economico e rendicontare le opportune evidenze agli Organi aziendali.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio.

Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla definizione delle linee guida in materia di politiche creditizie, alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico del processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Al fine di gestire proattivamente le controparti che mostrano segnali di deterioramento del merito creditizio, il Gruppo si avvale di una specifica piattaforma di intercettamento, monitoraggio e gestione delle esposizioni con anomalia, nonché di un modello di scoring andamentale finalizzato ad intercettare i primi segnali di deterioramento della controparte, in anticipo rispetto all'evento del default. Tenuto conto delle nuove linee guida EBA sulla definizione di default, applicate dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2021, nella citata piattaforma di

monitoraggio sono state incorporate le nuove regole relative alle esposizioni sconfinate, prevedendo, sin dai primi giorni di manifestazione dell'evento di sconfino, processi di intervento differenziati per tipo di controparte e livello di esposizione, secondo una logica di gestione il più possibile industrializzata volta a prevenire il deterioramento del merito creditizio ed il conseguente ripristino della gestione ordinaria della relazione. Nello specifico, il processo attualmente in essere prevede un intercettamento delle posizioni sconfinate su base giornaliera e la loro conseguente gestione secondo un procedimento strutturato, che prevede una clusterizzazione del portafoglio con anomalie e una successiva definizione degli interventi secondo una definita scala di priorità.

Le metodologie sottostanti i parametri di rischio PD (Probability of Default), LGD (Loss Given Default), EAD (Exposure At Default), oltre a essere utilizzate per la valutazione della controparte in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento, vengono utilizzate anche nel processo di svalutazione collettiva dei crediti in bilancio, in ottemperanza al principio contabile IFRS 9.

La valutazione del credito, finalizzata a determinare l'ammontare della previsione di perdita dei crediti deteriorati, prevede modalità differenziate in relazione allo status e alla dimensione dell'esposizione. Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Ai fini prudenziali l'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è inoltre condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM. Per un approfondimento delle caratteristiche generali di tale modello si rimanda a quanto riportato nel successivo paragrafo "E. Consolidato Prudenziale - Modelli per la misurazione del rischio di credito".

Per le altre esposizioni - diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis - il controllo dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di Vigilanza (Standard).

Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi

Le politiche creditizie del Gruppo Banco BPM, il cui obiettivo principale è quello di indirizzare lo sviluppo dei volumi in un'ottica di ottimizzazione del rischio-rendimento e di contenimento del costo del rischio di credito prospettico, incorporano già dal 2021 diversi elementi di chiara connotazione ESG, in particolare riferiti ai settori Real Estate e Agrifood. Tali elementi sono stati implementati nel processo di concessione attraverso tool dedicati che prevedono l'acquisizione in fase di proposta e delibera di informazioni caratterizzanti anche gli aspetti più legati all'ambiente e al clima.

Nel corso del 2022, il framework delle politiche creditizie è stato oggetto di un'importante revisione finalizzata all'integrazione estensiva del layer di valutazione ESG, sviluppato in coerenza con le omonime linee guida dichiarate nel Piano Strategico 2021-2024. In maggior dettaglio, il framework – che già prevedeva l'adozione di strategie differenziate in funzione del rating, della valutazione del posizionamento aziendale (in relazione agli indicatori medi settoriali e all'outlook di settore) e di un'analisi della sostenibilità finanziaria – è stato integrato con un nuovo profilo valutativo, lo "Score ESG". Tale indicatore rappresenta una misura di sintesi delle informazioni acquisite riguardanti i fattori ambientali, di seguito indicate con logiche di applicazione/calibrazione differenziate in funzione della tipologia di controparte.

Più in dettaglio, la valutazione del profilo ESG è fondata su quattro componenti:

  • analisi settoriale per cogliere potenziali rischi di transizione connessi al micro-settore di riferimento;
  • questionario per la valutazione della controparte (strategie e percorso intrapreso in chiave ESG) e dell'operazione;
  • verifica che l'operazione finanziata sia coerente con la tassonomia europea.

La prima componente dell'analisi ESG è funzionale a fornire un'indicazione del rischio di transizione associato al settore di appartenenza della controparte (identificazione dei settori rischiosi e maggiormente esposti in vista di una transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale).

Il rischio di transizione è espresso con una scala di 5 classi (Molto Alto, Alto, Medio, Trascurabile, Green), con un trattamento specifico per i settori Costruzioni e Real Estate. Il dettaglio settoriale è fornito per ATECO 4 digit e gli elementi analizzati per pervenire alla classificazione sono la regolamentazione europea (Tassonomia, Emission Trading Scheme), le emissioni, l'inquinamento suolo/acqua, la tecnologia e l'evoluzione del mercato.

I principali obiettivi del layer ESG integrato nel quadro di riferimento delle politiche creditizie 2022, coerenti con le linee guida ESG già presentate da Banco BPM all'interno del Piano Strategico, riguardano:

  • l'applicazione di uno screening negativo sui settori a rischio di transizione Molto Alto (estrazione di carbone fossile, manifattura di prodotti da altoforno alimentati a carbone, produzione di energia da carbone) con un target di run off;
  • l'introduzione di meccanismi di incentivazione/disincentivazione sulla base del settore di riferimento (e quindi del rischio di transizione) e della valutazione della controparte e delle operazioni green (target new lending verso settori o operazioni green >65% entro il 2024).

Considerando la solida distribuzione qualitativa del portafoglio Banco BPM e la portata fortemente innovativa dei temi oggetto di analisi è stato definito un approccio graduale per l'introduzione del layer ESG.

Tale approccio prevede rilasci nel tempo che consentono di sperimentare sul campo i nuovi strumenti e monitorare progressivamente gli impatti sul portafoglio.

Nella fase attivata nel 2022 sono stati implementati i seguenti step:

  • inclusione del "negative screening" per i settori connessi all'estrazione del carbone e alla produzione di energia da carbone;
  • integrazione del Rischio di Transizione micro-settoriale e di controparte;
  • introduzione del questionario ESG su specifici segmenti/settori e certificazione per le operazioni c.d. Green.

Il questionario ESG è costituito, a sua volta, da due macro-sezioni:

  • la sezione "controparte" permette alla Banca di valutare quanto l'azienda analizzata abbia definito politiche e strategie (in ottica forward looking) per mitigare i principali rischi ESG del settore in cui opera attraverso domande qualitative (ESG strategy, industry specific) negli ambiti Environment, Social e Governance con variabili differenziate a seconda del rischio settoriale e KPI quantitativi negli ambiti ESG (ad esempio, emissioni di gas ad effetto serra per l'ambito Environment), funzionali anche in ottica segnaletica e di valutazione del rischio;
  • la sezione "operazione" consente di valutare se il finanziamento sia direttamente legato a un obiettivo ESG e sia quindi virtuoso a prescindere dall'attività della controparte.

Tale impostazione permette alla Banca di avviare un percorso di approfondimento sempre maggiore nei confronti della clientela su tali temi, includendo in modo progressivo le modifiche che saranno via via apportate alla tassonomia EU e integrando il layer di sostenibilità finanziaria ESG anche mediante l'ausilio di strumenti di mercato di cui la Banca si è dotata a fine 2022 incorporando la valutazione prospettica anche in chiave ESG nel tool Financial Forecast Studio (piattaforma per il calcolo della sostenibilità finanziaria).

Per agevolare il processo di acquisizione di tali nuovi nuove logiche sono stati avviati nel corso dell'anno specifici corsi di formazione per i gestori e le altre figure professionali interessate, finalizzati alla diffusione della cultura ESG nonché all'utilizzo dei nuovi prodotti e strumenti messi a disposizione dalla Banca. In parallelo sono stati attivati workshop tematici verso la clientela, indirizzati in particolare a piccole e medie imprese (target significativo per la Banca) nonché a soggetti caratterizzanti il tessuto produttivo italiano.

A partire da dicembre 2022, nella stima delle perdite attese (ECL) sulle esposizioni creditizie non deteriorate, il Gruppo ha introdotto uno specifico aggiustamento con l'intento di fattorizzare i rischi derivanti dall'esposizione delle controparti debitrici ai fattori connessi a clima e ambiente. In particolare, sono stati stimati gli impatti sui parametri di rischio PD ed LGD delle controparti, ipotizzando un rischio di transizione ed un rischio fisico elaborati in funzione degli scenari di seguito illustrati.

Con riferimento al rischio di transizione è stato considerato lo scenario Orderly Transition predisposto dall'EBA per il Climate Stress Test 2022, fondato sui presupposti dello scenario Net Zero 2050 del Network for Greening the Financial System (NGFS). Rispetto ai possibili scenari alternativi (Disorderly Transition e Hot House World), la selezione dello scenario Orderly Transition è risultata quella più prudente avendo a riferimento l'orizzonte temporale delle esposizioni creditizie da valutare, in quanto ipotizza un intervento immediato e stringente delle politiche climatiche, come nel seguito meglio descritto.

Nei parametri di PD tale scenario è stato recepito valutandone l'impatto sulle voci bilancio della clientela corporate, che vengono poi utilizzate come input di modelli finanziari internamente sviluppati dal Gruppo. Tali modelli restituiscono valori prospettici di PD.

Sulla base delle variazioni desunte di PD, gli effetti della transizione ecologica vengono quindi trasmessi, con apposita funzione matematica, anche al parametro LGD. A quest'ultimo parametro è stato inoltre applicato uno specifico shock da rischio fisico, per considerare l'eventuale impatto sulle garanzie ipotecarie a seguito di una possibile svalutazione degli immobili in base al rischio da alluvione, come da scenario NGFS Flood 2022.

Per ulteriori dettagli sulla metodologia di calcolo degli aggiustamenti in esame e dei relativi impatti si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese", ed in particolare nell'informativa su "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".

Per una migliore comprensione delle ipotesi sottostanti allo scenario di transizione considerato dal Gruppo rispetto a quelli alternativi, si fornisce di seguito un'illustrazione delle principali assunzioni di ogni scenario.

Lo scenario Orderly Transition si basa sullo scenario NGFS Net Zero 2050, che prevede un aumento massimo della temperatura globale di 1.5 °C, raggiunto attraverso l'immediata e gradualmente più stringente introduzione di politiche di riduzioni delle emissioni di anidride carbonica, che si ritengono azzerate nel 2050. In questa tipologia di scenario, il rischio di transizione e il rischio fisico sono contenuti: la graduale transizione assicura, infatti, che i necessari costi e investimenti in innovazione siano minimizzati. Al contempo, l'aumento delle temperatura globale massima di 1.5 °C, riduce il rischio di eventi estremi.

Lo scenario Disorderly Transition, che si basa invece sullo scenario NGFS Delayed Transition, assume un'introduzione ritardata e netta delle politiche climatiche a partire dal 2030, al fine di contenere l'aumento della temperatura globale sotto i 2 °C; le emissioni di anidride carbonica sono perciò più alte rispetto allo scenario precedente per rispettare gli obiettivi dell'accordo di Parigi. Lo scenario comporta quindi un rischio di transizione più elevato, per i maggior costi richiesti dall'introduzione ritardata delle politiche climatiche mentre l'aumento della temperatura globale fa aumentare il rischio fisico in termini di maggior frequenza e rilevanza degli eventi estremi.

Infine, lo scenario Hot House World è calibrato sullo scenario NGFS Current Policies, che cattura l'impatto nel lungo periodo del rischio fisico sul sistema economico e finanziario derivante dalla mancata introduzione delle misure di riduzione delle emissioni. Anche se le emissioni a livello Europeo si riducono gradualmente, quelle globali continuano a crescere fino al 2080 con un aumento della temperatura globale pari a circa 3 °C. Ne conseguono maggiori e importanti catastrofi naturati con un rilevante aggravio di costi di assicurazione e ricostruzione legati a questi eventi. In questo scenario, non vi è quindi un rischio di transizione, ma i costi di transizione che si avrebbero nei precedenti scenari, sono più che compensati dal forte impatto del rischio fisico estremo nell'economia.

Nel corso del secondo semestre 2022 è stato inoltre implementato il già citato Financial Forecast Studio, una piattaforma modulare per supportare la fase di valutazione prospettica di un'impresa da parte del gestore. Lo strumento lavora su piattaforma fornita dal provider Cerved.

Gli elementi caratterizzanti tale strumento sono:

  • 1) data set accurati:
    • Cerved su base almeno semestrale elabora delle previsioni per circa 400 settori, utilizzabili come base standard della simulazione prospettica sui dati di bilancio della singola impresa;
    • sono resi disponibili i bilanci storici degli ultimi esercizi;
    • viene adottato lo schema di riclassificazione CeBi della Centrale dei Bilanci di Cerved;
  • 2) assumption e simulazioni business:
    • a partire dalle simulazioni standard proposte dal provider si possono replicare infiniti scenari alternativi modificando le assumption di partenza;
    • sono disponibili oltre 20 parametri (voci di bilancio) utilizzabili come assumption modificabili del modello;
    • tramite un semplice data-entry possono essere valutate anche start-up/bilanci di società di persone;
    • è compreso un modulo addizionale ESG per la stima puntuale degli impatti sul rischio di credito delle variabili legate ai rischi ambientali, social e di governance;
    • lo strumento fornisce un'ampia serie di output previsionali per supportare il gestore e il deliberante nella fase di valutazione e concessione, inoltre permette di confrontare più scenari relativi ad una stessa impresa o ad imprese diverse (ad esempio azienda "best in class" o specifico competitor).

Di seguito si rappresentano le linee evolutive che saranno introdotte nel corso del 2023.

Il framework Politiche Creditizie per il 2023 prevede integrazioni ed aggiornamenti principalmente in tre ambiti: A) ESG:

  • evoluzione della metodologia di classificazione del rischio di transizione basata maggiormente sulle emissioni;
  • introduzione del rischio fisico;
  • estensione al segmento di aziende large corporate;
  • gestione dei settori prioritari ad elevato rischio emissioni;
  • introduzione di indirizzi creditizi di natura ESG;

  • B) Real Estate:
    • integrazione KRI (Key Risk Indicator) per la valutazione della sostenibilità nel settore CRE (Commercial Real Estate);
    • allineamento dei requisiti per la classificazione dell'investimento immobiliare green in linea con i requisiti della tassonomia;
  • C) Evoluzione dell'attuale framework:
    • indirizzi creditizi nell'ambito della strategie di "disimpegno";
    • affinamento politiche per i settori retail, in particolare per i motori decisionali.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Impatti relativi al Covid-19, alla situazione di instabilità politica internazionale ed alla crisi energetica

Con riferimento al calcolo delle perdite attese (ECL), nel corso dell'esercizio 2022 è proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso, già intrapreso a partire dal 2020, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni non deteriorate (performing), anche in conseguenza delle perturbazioni economiche correlate alla crisi Covid-19, alla situazione di instabilità politica internazionale ed alla crisi energetica, venutasi a creare con il conflitto Russia-Ucraina. Tale processo ha peraltro previsto una serie di aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "Post model adjustment") al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso.

Nei successivi paragrafi è fornita illustrazione, oltre che dei cambiamenti introdotti nei modelli e nei criteri di calcolo delle perdite attese conseguenti al Covid-19, anche delle modifiche introdotte nel corso del 2022 nell'ambito del continuo processo di revisione dei modelli, in funzione della tipologia di intervento (valutazione del SICR, stima delle forward-looking information, altre modifiche del modello, e utilizzo di eventuali management overlays).

Si evidenzia che, stante la complessità e pervasività dei cambiamenti nei modelli di stima introdotti, non è risultato possibile isolare gli impatti che gli stessi hanno generato in termini di quantificazione delle perdite attese, rispetto ai modelli di stima precedentemente applicati.

Misurazione delle perdite attese

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Nel dettaglio, il modello di impairment IFRS 9 si basa sul concetto di valutazione "forward looking", ovvero sulla nozione di perdita attesa (Expected Credit Loss), sia essa calcolata a 12 mesi (Stage 1) o per l'intera vita residua dello strumento (perdita lifetime per gli Stage 2 e Stage 3). In particolare, il modello prevede che le attività finanziarie debbano essere classificate in tre distinti "stage" a cui corrispondono diversi criteri di valutazione:

  • Stage 1: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno. Rientrano nello Stage 1 le attività finanziarie in bonis per le quali non si è osservato un deterioramento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria. Rientrano nello Stage 2 le attività finanziarie che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale;
  • Stage 3: da valutare sulla base di una stima della perdita attesa che assume la probabilità di default pari al 100%. Rientrano nello Stage 3 le attività finanziarie considerate deteriorate.

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses, le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sul modello utilizzato dal Gruppo per accertare la sussistenza o meno di un significativo deterioramento del rischio di credito (cosiddetto "Framework Stage Assignment") e per calcolare le perdite attese in ottica forward looking.

Framework stage assignment

Modifiche introdotte nel corso del 2022 ai fini della valutazione del SICR

Con riferimento al framework di stage assignment, ai fini della redazione del bilancio consolidato 2022 sono stati effettuati alcuni interventi di modifica nei criteri utilizzati per la valutazione del significativo incremento del rischio di credito (cosiddetto SICR - Significant Increase in Credit Risk), rispetto a quelli in uso lo scorso esercizio, che hanno conseguentemente condizionato la classificazione dei crediti non deteriorati per stadi (Stage 1 e Stage 2).

In maggior dettaglio, nel corso del 2022, il modello di stima delle soglie SICR è stato completamente ri-sviluppato, per recepire una raccomandazione contenuta nella follow-up letter ricevuta da BCE a giugno 2021, a seguito delle verifiche effettuate sulle attività che Banco BPM ha posto in essere in relazione alla comunicazione ricevuta dalla BCE il 4 dicembre 2020. Nello specifico, rispetto alla versione precedente, il nuovo modello, da un lato, risulta più sensibile alle variazioni di PD e quindi allo scenario macroeconomico, dall'altro, permette di meglio anticipare - con una classificazione a Stage 2 - i segnali di rischio rappresentati non soltanto dal default, ma anche da ulteriori elementi che denotano un'alta rischiosità (la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni, la concessione di una misura di forbearance, la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio).

Da ultimo si segnala che, contestualmente all'introduzione del nuovo modello SICR, è stato dismesso il criterio quantitativo di classificazione a Stage 2 basato sul c.d. "Threefold increase". Questa regola prevedeva infatti la classificazione automatica nello Stage 2 di tutti i finanziamenti concessi a controparti che hanno manifestato tra la data di erogazione e la data di riferimento un incremento della probabilità di default (PD) annualizzata pari al 300%, ad eccezione dei casi in cui la PD alla data di riferimento risultasse comunque inferiore alla soglia dello 0,30%, ossia alla soglia ritenuta espressione di un basso rischio di credito. L'introduzione di tale criterio, avvenuta nel corso del 2021 a seguito della ricezione delle ulteriori indicazioni sull'identificazione e la misurazione del rischio di credito nel contesto della pandemia, contenute nella comunicazione della BCE del 4 dicembre 2020, era legata alla necessità di recepire, a livello di modello SICR, ulteriori indicazioni contenute nella suddetta comunicazione. A seguito del ri-sviluppo del nuovo modello SICR, con contestuale recepimento delle indicazioni di BCE, non si è più ravvisata la necessità di utilizzare la regola del "Threefold increase", in quanto si è valutato che non migliorasse le performance del modello di staging, non essendo connessa ad effettivi elementi di rischio per il portafoglio della Banca.

Illustrazione del modello di staging

Ai fini dell'allocazione delle esposizioni nei diversi stage, il Gruppo Banco BPM ha classificato:

  • le esposizioni performing in corrispondenza degli Stage 1 e 2;
  • le esposizioni deteriorate in corrispondenza dello Stage 3. Le analisi svolte hanno portato a ritenere che il relativo perimetro risulti allineato a quello delle esposizioni deteriorate, determinato secondo le definizioni contenute nelle vigenti segnalazioni di vigilanza1 (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate), in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile in termini di evidenze obiettive di impairment. Per ulteriori dettagli su tale perimetro si fa rinvio a quanto contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Nota Integrativa.

Di seguito, con riferimento ai finanziamenti si fornisce illustrazione dei criteri quantitativi e qualitativi definiti dal Gruppo al fine di classificare un'esposizione performing in corrispondenza dello Stage 1 o dello Stage 2.

Con riferimento a criteri quantitativi, il modello sviluppato dal Gruppo assume come riferimento il parametro della probabilità di default lifetime (PDL) misurato alla data di valutazione (reference date) ed il medesimo parametro misurato alla data di origine (origination date). Il rapporto tra i suddetti parametri è definito come "Lifetime PD Ratio" (LPDR). Più precisamente, la metrica scelta si basa sul concetto di PD "Forward". Questo approccio consiste nell'identificare sulla curva di Lifetime PD osservata alla data di origine la curva di forward PD, avente come nodo la reference date e come holding period la durata residua.

1 Definizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, in base alle quali il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde a quello delle "Non Performing Exposure" del Regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014, con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA (EBA/ITS/2013/rev1 del 24/07/2014).

Lo sviluppo del modello ha altresì comportato l'individuazione di specifiche soglie interne di variazione tra le due citate probabilità, differenziate per i seguenti driver:

  • segmento di rischio;
  • classe di Rating;
  • vita residua;
  • ageing della posizione (distanza tra la data di origination e la data di reporting).

La misurazione della variazione del rischio di credito per tutti i finanziamenti avviene quindi confrontando il parametro definito come logaritmo del "Lifetime PD Ratio – LPDR" della singola esposizione, come sopra definito, e le soglie interne appositamente stimate. Il superamento delle suddette soglie, ad eccezione dei casi in cui la PD annualizzata osservata alla data di riferimento risulti inferiore alla soglia dello 0,30% (soglia ritenuta espressione di un basso rischio di credito - Low Credit Risk Exemption), costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito dallo Stage 1 allo Stage 2. Tale metodologia è quindi basata su un approccio relativo, in quanto l'allocazione tra lo Stage 1 e lo Stage 2 è guidata dalla variazione del rischio di credito intervenuta rispetto alla data di origination.

Nello sviluppo del proprio modello operativo il Gruppo, dopo aver calcolato il logaritmo del LPDR per ogni posizione rientrante nel campione di stima, ha selezionato per ogni cluster (dato dall'incrocio delle modalità risk driver ritenuti rilevanti) la soglia ottimale che consentisse di ottimizzare le performance del modello misurate mediante il coefficiente di correlazione di Matthews (MCC). Le performance mirano a descrivere la capacità del modello di anticipare correttamente, con una classificazione a Stage 2, le posizioni che, entro 12 mesi dalla data di riferimento, presentano segnali di rischio rappresentati non soltanto dal default ma anche da ulteriori elementi che denotano un'alta rischiosità (la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni, la concessione di una misura di forbearance, la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio).

A seguito delle evolutive introdotte, come in precedenza illustrate, si rileva che il superamento della soglia SICR che determina una classificazione a Stage 2 - è osservato su posizioni che presentano, rispetto alla data di origination, un incremento relativo di PD Lifetime compreso mediamente in un range che va dal +100% al + 200% a seconda del segmento di rischio.

In aggiunta al criterio quantitativo in precedenza illustrato, il modello di stage allocation adottato dal Gruppo è fondato anche su criteri qualitativi e backstop, anche quantitativi. In maggior dettaglio, comportano la classificazione nello Stage 2:

  • la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni;
  • la concessione di una misura di forbearance. In maggior dettaglio, vi rientrano tutte le esposizioni interessate da misure di forbearance e che presentano tale attributo ancora attivo, indipendentemente dalla regolarità o meno del probation period in corso;
  • la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio (watchlist) in presenza di situazioni che denotano un'elevata rischiosità (es. giudizio sintetico del grado di rischio del singolo cliente superiore ad una determinata soglia, eventi pregiudizievoli);
  • la classificazione della controparte nella fascia di rischio "Alta"1 , fatta salva la possibilità di override da parte delle competenti funzioni aziendali, da motivare adeguatamente;
  • l'assenza di rating alla data di origine, salvo il caso in cui alla data di valutazione sia stato assegnato alla controparte un rating tale da classificare l'esposizione nelle fasce di rischio "Bassa", "Medio-bassa" o "Media"2 .

Per quanto riguarda il funzionamento del modello, il Gruppo Banco BPM ha deciso di adottare un modello di riclassificazione da Stage 2 a Stage 1 di tipo simmetrico: nei casi in cui le condizioni scatenanti il significativo deterioramento del rischio di credito cessino di sussistere ad una data di valutazione successiva, lo strumento finanziario torna ad essere misurato in base alla perdita attesa misurata su un orizzonte temporale di dodici mesi. Si precisa inoltre che, in caso di rientro tra le esposizioni performing dallo Stage 3, non è previsto alcun passaggio obbligatorio dei rapporti della controparte in Stage 2. La classificazione negli stadi delle esposizioni performing (Stage 1 o Stage 2) dipenderà dall'applicazione automatica del framework di Stage assignment.

1 Si segnala che ai fini dei processi di concessione del credito, le classi di rating previste dal modello interno sono accorpate in 5 fasce di rischio omogeneo ("Bassa", "Medio-bassa", "Media", "Medio-alta", "Alta").

2 Si veda la precedente nota.

Nel caso di esposizioni oggetto di concessione (forbearance) un eventuale ritorno al calcolo della perdita attesa a un anno avviene nel rispetto del cosiddetto "probation period", in linea con le tempistiche previste dalle disposizioni di vigilanza.

La metodologia di stage allocation sopra descritta è applicata a tutte le esposizioni verso la clientela ad esclusione dei titoli di debito.

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo applica la "Low Credit Risk Exemption", ossia l'espediente pratico di assumere che il rischio di credito non sia aumentato significativamente rispetto alla rilevazione iniziale dello strumento, classificandolo nello Stage 1. Tale esenzione trova applicazione ai titoli che presentano, alla data di valutazione, un livello di rating pari all'investment grade, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9.

Qualora alla data di valutazione i titoli abbiamo un livello di rating inferiore all'investment grade – e quindi non risulti applicabile la "Low Credit Risk Exemption" - la metodologia sviluppata dal Gruppo è basata anch'essa sul calcolo del LPDR1 . Nello specifico i valori di soglia SICR identificati per questo specifico perimetro sono stati derivati tramite un approccio distributivo e corrispondono al 95° percentile della distribuzione del LPDR osservata sul portafoglio di dicembre 2022.

Considerata la presenza di più transazioni di acquisto avvenute in date diverse a fronte del medesimo titolo fungibile (ISIN), ai fini del SICR, la rischiosità all'origine è misurata separatamente per ciascuna tranche acquistata. Si è reso quindi necessario individuare una metodologia per identificare le tranche vendute e conseguentemente le quantità residue a cui è associata la qualità creditizia alla data di rilevazione iniziale da confrontare con quella alla data di valutazione: tale metodologia di movimentazione è basata sul metodo FIFO (First In – First Out).

Con riferimento alle esposizioni verso banche e quelle appartenenti al perimetro delle cd. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development, Project Financing e Leveraged & Acquisition Finance), la metodologia sviluppata è basata anch'essa sul calcolo del parametro LPDR utilizzando le medesime soglie sviluppate per il segmento Imprese.

Nella tabella sottostante viene rappresentata la composizione percentuale delle esposizioni allocate in Stage 2 sulla base dei diversi trigger di classificazione, dalla quale emerge che la ripartizione delle esposizioni ivi classificate risulta equamente influenzata dai criteri quantitativi basati sulla variazione della probabilità di default, e dai criteri qualitativi. Le esposizioni classificate nello Stage 2 esclusivamente per la presenza di un numero di giorni di scaduto superiore a 30 rappresenta una quota trascurabile.

Tipologia2 Stage 2 di cui:
Large
Corporate
di cui: Mid
Corp.Plus
di cui: Mid
Corporate
di cui:
Small
Business
di cui:
OFS
di cui:
Private
Individuals
di cui:
Banche
di cui:
controparti
prive di
rating
Criteri quantitativi 66,28% 79,54% 83,95% 68,90% 60,40% 68,53% 21,73% 84,64% 8,75%
Criteri qualitativi 33,45% 20,46% 16,01% 31,04% 39,24% 31,47% 77,77% 15,36% 86,01%
Esposizioni scadute
oltre 30 giorni
0,27% 0,00% 0,04% 0,06% 0,36% 0,00% 0,50% 0,00% 5,24%
Totale Stage 2 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

1 Dati tratti dalla piattaforma CreditEdge dell'agenzia di rating Moody's. 2 Nel caso in cui una posizione venga classificata a Stage 2 a seguito di criteri di diversa natura, la sua esposizione è stata assegnata al primo cluster secondo l'ordine in cui sono stati presentati i criteri di classificazione.

Stima della perdita attesa (Expected Credit Loss) – Stage 1 e Stage 2

Il modello di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) per la misurazione dell'impairment degli strumenti non deteriorati, differenziato in funzione della classificazione dell'esposizione nello Stage 1 o nello Stage 2, si basa sulla seguente formula:

$$ECL = \sum_{t=1}^{7} PD_t * EAD_t * LGD_t * (1+r)^{-t}$$

Dove:

PDt rappresenta la probabilità di default ad ogni data di cash flow. Trattasi della probabilità di passare dallo
stato performing a quello del deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno (PD a 1 anno) o lungo
l'intera durata dell'esposizione (PD lifetime)
EADt rappresenta l'esposizione di controparte ad ogni data di cash flow
LGDt rappresenta la perdita associata per controparte a ogni data di cash flow. Trattasi della percentuale di
perdita in caso di default, sulla base dell'esperienza storica osservata in un determinato periodo di
osservazione, nonché dell'evoluzione prospettica lungo l'intera durata dell'esposizione (lifetime);
r rappresenta il tasso di sconto
t rappresenta il numero di cash flow
T rappresenta il numero complessivo di cash flow, limitato ai 12 mesi successivi per i rapporti in Stage 1, e
riferito a tutta la vita residua per gli Stage 2

I modelli utilizzati per la stima dei suddetti parametri fanno leva sugli omologhi utilizzati ai fini del requisito patrimoniale del rischio di credito, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità del modello di impairment IFRS 9 rispetto a quello prudenziale.

La definizione dei suddetti parametri, rispetto a quelli regolamentari, ha tenuto conto dei seguenti obiettivi:

  • rimozione della componente down turn considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto del ciclo economico avverso;
  • rimozione della componente MoC (Margin of Conservatism) considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto di ulteriori margini di conservatività come richiesto dalle Guidelines EBA;
  • aggiustamento dei tassi di perdita per gestire la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima della LGD regolamentare1 e l'Effective Interest Rate (EIR) utilizzato per il calcolo delle perdite al costo ammortizzato;
  • inclusione delle condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time risk measures) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through The Cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introduzione di informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking risk) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Come già indicato, la definizione di default adottata risulta allineata a quella in uso per fini regolamentari.

In risposta alla crisi sanitaria sono state attuate, da parte del Governo, delle importanti politiche di sostegno all'economia per mitigarne l'impatto (e.g. decreto Cura Italia, decreto Rilancio, decreto Liquidità, etc.). In questo contesto le autorità competenti (ECB, EBA, ESMA, BIS) hanno invitato gli istituti bancari a tenere conto delle azioni di mitigazione messe in atto dalle autorità pubbliche e a limitare l'impatto dello shock macroeconomico nel calcolo del provisioning contenendo gli elementi di prociclicità impliciti nell'IFRS 9.

A tal fine Banco BPM ha tenuto conto all'interno del calcolo dell'ECL della misura governativa sulle garanzie statali. La metodologia adottata ha permesso quindi di identificare la quota di esposizione coperta da tali garanzie sul totale dell'esposizione di rapporto. Su tale quota è stata quindi azzerata la LGD associata al rapporto, e assegnato un coverage medio associato allo Stato Italia.

1 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16), corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%.

Le provision risultano pertanto calcolate come somma della perdita attesa sulla quota di esposizione non garantita dallo Stato a cui è sommata una ECL calcolata tramite l'applicazione del coverage "Stato Italia" alla quota di esposizione garantita dallo Stato.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulla modalità con le quali il Gruppo ha determinato i citati parametri di rischio IFRS 9 compliant, con particolare riferimento ai fattori forward looking.

Al riguardo si deve precisare che l'aggiornamento delle serie storiche dei parametri e conseguentemente l'attività di ricalibrazione degli stessi è effettuata su base annua. In particolare, nel mese di dicembre 2022, in linea con quanto previsto dai processi interni, i parametri di rischio sono stati aggiornati per incorporare nella loro stima l'effetto dell'aggiornamento delle serie storiche sui parametri di rischio PD, LGD, EAD e sulle soglie per l'identificazione del SICR.

Stima del parametro PD

I valori di PD sono ottenuti sulla base di quelli regolamentari, che sono ancorati al livello di rischio medio osservato sul lungo periodo, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico (ottica Point in Time). Successivamente i valori di PD vengono condizionati, in ottica Forward Looking, attraverso l'applicazione dei modelli satellite settoriali sviluppati dal Gruppo, utilizzando. Detti valori devono essere stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime. Le curve di PD lifetime sono state costruite moltiplicando tra loro, con approccio markoviano, le matrici di migrazione del rating a 12 mesi distinte per segmento di rischio (Large Corporate, Mid Corporate, Mid Corporate Plus, Small Business, Privati) condizionate agli scenari prospettici macroeconomici. Ad ogni classe di rating assegnata alle controparti tramite modelli interni A-IRB viene associata la relativa curva di PD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro PD lifetime:

  • costruzione delle matrici di migrazione Point in Time (PiT) storiche per ogni segmento di rischio definito dai modelli di rating e, sulla base della media di tali matrici, ottenimento delle matrici di migrazione di lungo periodo Through The Cycle (TTC) per ogni segmento di rischio;
  • determinazione delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni successivi rispetto alla data di reporting, ottenute sulla base delle matrici di migrazione PiT condizionate in base agli scenari macroeconomici, tramite l'applicazione di shock derivati da modelli satellite interni di PD differenziati per settore; questi ultimi sono in grado di esprimere la sensitività dei livelli di PD rispetto alle variazioni delle principali grandezze economiche;
  • ottenimento delle PD cumulate per classe di rating e scenario, mediante prodotto matriciale (markov chain techniques) delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni, come in precedenza calcolate, mentre dal quarto anno in poi vengono utilizzate le matrici cosiddette smoothed, che consentono il ricongiungimento graduale con la matrice di migrazione TTC;
  • generazione della curva PD cumulata lifetime come media delle curve di PD cumulate di ogni scenario macroeconomico selezionato ponderato per le rispettive probabilità di accadimento.

Si segnala che le matrici sottostanti la determinazione dei valori di PD sono state aggiornate a dicembre 2022 per recepire l'aggiornamento delle serie storiche, togliendo, tuttavia, gli anni 2020 e 2021, al fine di rimuovere gli effetti distorsivi derivanti dalle misure di sostegno previste dal governo in risposta alla crisi pandemica, per il tramite di un apposito overlay. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto rappresentato nel successivo paragrafo "Utilizzo di post-model adjustment e management overlay".

Per quanto riguarda le cd. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development, Project Financing e Leveraged & Acquisition Finance) i valori di PD Lifetime sono ottenuti tramite l'utilizzo del modello interno sviluppato per finalità gestionali. Il modello dedicato prevede il calcolo di parametri di rischio riferiti alla singola operazione per meglio valorizzarne le caratteristiche specifiche derivanti, in massima parte, dai relativi business plan. I valori così ottenuti vengono poi condizionati al ciclo economico in ottica forward looking mediante l'utilizzo dei modelli satellite interni di PD.

Si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking" per ulteriori dettagli sulla modalità di costruzione del parametro PD.

Stima del parametro LGD

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni elementi prudenziali previsti dai modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti, dal MoC (Margin of Conservatism) e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PiT), la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima dei parametri in ambito regolamentare1 e l'Effective Interest Rate (EIR), le aspettative circa i futuri trend (forward looking). Nel dettaglio, in ottica forward looking, la stima del parametro tiene conto del condizionamento al ciclo economico delle componenti rappresentate dalla probabilità di sofferenza (Psoff) e dalla Loss Given Sofferenza (LGS) attraverso appositi scaling factor prospettici, che permettono di ottenere delle LGD point in time e forward looking. In particolare, gli effetti forward looking sono veicolati alle stime di LGD mediante applicazione di modelli satellite specifici per le componenti principali del modello LGD (Psoff e LGS) che mettono in relazione, con i residui delle stime dei due citati parametri sull'orizzonte storico, le variazioni dei fattori macro. Si segnala che a dicembre 2022 in ambito IFRS 9 i modelli di LGD sono stati calibrati per recepire l'aggiornamento delle serie storiche.

Per quanto riguarda le cd. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development, Project Financing e Leveraged & Acquisition Finance) i valori di LGD sono ottenuti tramite l'utilizzo del modello interno sviluppato per finalità gestionali. Il modello dedicato prevede il calcolo di parametri di rischio riferiti alla singola operazione per meglio valorizzarne le caratteristiche specifiche derivanti, in massima parte, dai relativi business plan. I valori così ottenuti vengono poi condizionati al ciclo economico in ottica forward looking mediante l'utilizzo dei modelli satellite interni di LGD.

Stima EAD

Per le esposizioni per cassa, il parametro EAD è rappresentato, ad ogni data di pagamento futura, dal debito residuo sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate non pagate e/o scadute.

Per le esposizioni fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie e dagli impegni ad erogare fondi irrevocabili o revocabili, l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor), determinato in conformità ai modelli interni già validati ed utilizzando l'approccio standard per le rimanenti esposizioni. Per quanto riguarda le esposizioni coperte da modelli interni, a dicembre 2022 in ambito IFRS 9 i modelli di CCF (credit conversion factor) sono stati calibrati per recepire l'aggiornamento delle serie storiche.

Inclusione dei fattori forward looking

In base a quanto previsto dal principio IFRS 9 nella stima delle perdite attese, è necessario tenere conto delle informazioni forward looking2 , condizionando i parametri di rischio in funzione dei differenti scenari macroeconomici in cui si prevede di poter operare.

Al fine di ovviare alle potenziali incoerenze nei risultati determinati dai modelli satellite ordinariamente utilizzati prima della manifestazione degli effetti del Covid-19, a partire dall'esercizio 2020 sono stati adottati modelli satellite settoriali, con l'obiettivo di valorizzare le conseguenze – particolarmente diversificate – della pandemia sui singoli settori dell'economia italiana.

In maggior dettaglio, si ricorda che, nel 2020, la Banca aveva fatto ricorso a modelli satellite settoriali non proprietari, forniti da primario provider, in quanto i modelli precedentemente in uso, non disponendo di una sufficiente granularità per settore economico della clientela affidata, non sarebbero stati in grado di cogliere gli impatti significativamente differenziati della crisi conseguente al Covid-19, sui diversi settori economici.

1 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16),

corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%. 2 Condizionamento dei parametri di rischio di credito (PD e LGD) calcolati in modalità Point-in-Time, al fine di stimarne la variazione prospettica in funzione dell'evoluzione attesa delle principali variabili macroeconomiche (es. PIL, indice di disoccupazione ecc.).

Successivamente, nel corso dell'esercizio 2021 sono stati sviluppati nuovi modelli satellite settoriali proprietari, che hanno progressivamente sostituito - limitatamente ai settori meno impattati dalla concessione di moratorie introdotte dal Governo italiano a seguito della crisi pandemica1 - il modello satellite settoriale acquisito da terzi, come in precedenza illustrato.

A partire dal 30 settembre 2022 l'utilizzo dei modelli satellite settoriali proprietari, sviluppati internamente dalla Banca, è stato esteso a tutti i settori del portafoglio rappresentato dai crediti performing.

Da ultimo, per il calcolo dell'ECL al 31 dicembre 2022 sono stati aggiornati gli scenari macroeconomici e le relative probabilità di accadimento, sulla base delle analisi svolte dallo Scenario Council2 , in linea con i processi già in uso lo scorso esercizio. A tal fine sono state considerate le proiezioni macroeconomiche fornite da primario provider, disponibili nel mese di ottobre 2022, con riferimento a tre differenti scenari: "base", "peggiorativo" e "migliorativo".

Ai fini dell'attribuzione delle probabilità di accadimento dei suddetti scenari, oltre a tali basi di riferimento il provider, tenuto conto dell'incertezza nel quadro economico complessivo derivante in misura rilevante anche dagli effetti negativi della crisi energetica e dalla dinamica inflattiva connessa a quest'ultima, ha elaborato un ulteriore scenario "adverse custom" più stressato rispetto a quello "peggiorativo" sopra citato. Di seguito sono indicate le probabilità di accadimento attribuite ai tre scenari macroeconomici considerati:

• "Base": 50%;

  • "Peggiorativo" ("adverse custom"): 30%;
  • "Migliorativo": 20%.

1 Trattasi in particolare di quei settori per i quali l'incidenza delle moratorie è risultata superiore rispetto a una soglia apri al valore medio

del portafoglio non-financial corporations di Gruppo a inizio 2021. 2 Lo Scenario Council consiste in un gruppo di lavoro responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici adottati nei processi strategici di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. Tale gruppo di lavoro è composto dal Chief Financial Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Controllo, Rischi e Amministrazione e Bilancio, con la partecipazione del responsabile della Funzione Audit, quest'ultimo come uditore.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei valori (espressi in termini di variazioni percentuali medie annue/valori assoluti per i tassi di rendimento) dei principali indicatori macroeconomici per il periodo 2022-2025, per ognuno dei tre scenari considerati nei modelli satellite, ai fini del condizionamento dei parametri di rischio da utilizzare per il calcolo dell'ECL:

Scenario Indicatori macroeconomici 2022 (*) 2023 2024 2025
peggiorativo PIL Italia 3,3 -1,2 0,1 0,9
base PIL Italia 3,4 0,1 1,0 1,4
migliorativo PIL Italia 3,6 1,4 1,6 1,7
peggiorativo Tasso di disoccupazione 8,17 8,79 9,64 10,43
base Tasso di disoccupazione 8,16 8,36 8,34 8,26
migliorativo Tasso di disoccupazione 8,13 7,89 6,98 5,97
peggiorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 4,72 1,85 0,75 0,57
base Indice dei prezzi degli immobili residenziali 4,71 2,18 1,62 1,81
migliorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 4,68 2,60 1,56 2,14
peggiorativo Consumi famiglie 4,2 -0,9 0,3 0,9
base Consumi famiglie 4,3 0,2 1,3 1,5
migliorativo Consumi famiglie 4,4 1,7 2,2 2,0
peggiorativo Investimenti in costruzioni 12,2 -3,2 -3,0 -1,6
base Investimenti in costruzioni 12,6 0,9 -0,3 0,3
migliorativo Investimenti in costruzioni 13,0 3,5 0,5 1,2
peggiorativo Euribor 3 mesi 0,32 2,10 2,09 1,81
base Euribor 3 mesi 0,34 2,11 2,12 1,83
migliorativo Euribor 3 mesi 0,33 2,12 2,13 1,84
peggiorativo Tasso BCE 0,87 2,50 2,50 2,06
base Tasso BCE 0,87 2,50 2,50 2,06
migliorativo Tasso BCE 0,87 2,50 2,50 2,06
peggiorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 3,15 4,96 5,07 5,29
base Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 3,16 4,55 4,32 4,32
migliorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 3,14 4,26 3,82 3,82
peggiorativo Spread BTP/Bund 2,03 2,85 2,99 3,15
base Spread BTP/Bund 2,02 2,33 2,07 2,03
migliorativo Spread BTP/Bund 2,00 2,03 1,56 1,51
peggiorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 7,4 4,9 1,9 1,2
base Indice dei prezzi al consumo italiani 7,3 4,4 1,8 1,5
migliorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 7,3 3,8 1,1 1,9
peggiorativo Importazioni 14,6 -0,5 0,5 2,3
base Importazioni 14,8 2,0 3,6 4,0
migliorativo Importazioni 15,2 5,3 5,5 4,6
peggiorativo Esportazioni 10,6 0,7 0,8 2,7
base Esportazioni 10,8 2,2 2,6 3,3
migliorativo Esportazioni 11,2 4,4 3,7 3,2
peggiorativo Spesa pubblica amministrazione 0,1 0,1 0,1 0,0
base Spesa pubblica amministrazione 0,1 0,25 0,07 -0,03
migliorativo Spesa pubblica amministrazione 0,1 0,2 0,1 -0,1

(*) I dati del 2022 incorporano, per il quarto trimestre, l'ultima stima all'epoca disponibile e non sono pertanto da considerarsi consuntivi.

Nell'anno 2022 si è assistito ad un indebolimento del ciclo economico globale: da un lato vi è stata l'auspicata e progressiva abolizione delle restrizioni Covid-19, ma al tempo stesso lo scoppio della guerra in Ucraina ha causato una profonda crisi energetica globale. L'inflazione è esplosa, con la conseguente erosione del potere d'acquisto delle famiglie ed aumenti diffusi dei costi per le imprese, che hanno portato ad un conseguente inasprimento delle politiche monetarie.

In questo quadro, lo scenario "Base" prevede che le tensioni associate alla guerra, che si ipotizza resti confinata ai territori attualmente coinvolti, si protraggano per tutto l'anno in corso, continuando a sostenere i prezzi delle materie prime, mantenendo elevata l'incertezza e rallentando altresì il commercio internazionale. Le forniture energetiche

non costituiranno un problema grave, grazie al livello adeguato raggiunto dalle scorte. La dinamica inflattiva, pur in fase calante, continuerà a incidere negativamente sui redditi reali delle famiglie e quindi sui consumi. La politica monetaria, conseguentemente, rimarrà restrittiva, nonostante il diffuso rallentamento dell'attività economica. Nel seguito viene descritto sinteticamente il prevedibile sviluppo delle principali grandezze macroeconomiche nel contesto di riferimento:

  • il PIL Italia ristagna per il 2023, ritornando a crescere moderatamente dal 2024;
  • il tasso di disoccupazione sale all'8,4% e si mantiene stabile fino al 2024 per poi diminuire di circa 10 punti base nel 2025;
  • l'inflazione esplode al 7,3% e si osserva un rientro al di sotto del tasso obiettivo della BCE solo dal 2024;
  • l'incertezza di questo periodo colpisce anche i consumi delle famiglie che nel 2023 sono stagnanti, ma riprendono discretamente nel 2024;
  • le esportazioni rallentano significativamente: +2,2% nel 2023 e +2,6% nel 2024;
  • il rendimento dei titoli di Stato italiani sale poco al di sopra del 4,5% per poi scendere e assestarsi intorno al 4,3% negli anni successivi. Lo spread BTP-Bund oltrepassa i 200 p.b., spinto anche della cessazione delle politiche accomodanti della BCE.

Per quanto riguarda lo scenario "Peggiorativo", si ipotizza uno sviluppo più critico del conflitto in Ucraina. In questo scenario si ipotizza che le ostilità belliche si intensifichino con alcuni episodi acuti che accrescerebbero l'incertezza di famiglie e imprese. Inoltre, la difficoltà a ridurre la dipendenza dell'Eurozona e dell'Italia dalle forniture provenienti dalla Russia di gas e petrolio russo manterrebbero alte le tensioni su approvvigionamenti e prezzi: il Brent nella media d'anno è ipotizzato mantenersi oltre i 100 USD nel 2023. Le politiche monetarie rimarrebbero forzatamente restrittive, a seguito del perdurare di tensioni inflattive, rinforzate dalla dinamica dei prezzi delle materie prime. Si ipotizza che l'economia italiana sperimenti una fase recessiva nel 2023 che sfiorerebbe una condizione di stagflazione, che però non si materializzerebbe: dal 2024 si assisterebbe ad una ripresa dell'economia e ad una riduzione dell'inflazione, che proseguirebbero l'anno successivo. Aumenterebbero comunque i fallimenti delle imprese, con riflessi moderati sulla qualità del credito delle banche. L'Italia soffrirebbe anche per le conseguenze dell'elevato debito sovrano, aggravato da: prospettive di bassa crescita, tassi di interesse più elevati e minori acquisti BCE.

In dettaglio si è previsto quanto segue:

  • il PIL Italia fa osservare un -1,2% nel 2023, che attenua parzialmente la ripresa del 2022. Dopo un 2024 stagnante il PIL torna a crescere in modo contenuto nel 2025;
  • la disoccupazione in costante aumento fino a raggiungere il 10,4% nel 2025;
  • una sostanziale inversione di tendenza della dinamica degli investimenti privati, sia per macchinari che per le costruzioni. In particolare, nel caso dei secondi si passa dal +12,2% del 2022 al -3% nel 2023 e per tutto il 2024, valore su cui ha inciso in maniera pesante la fine dell'agevolazione fiscale del "Superbonus 110%";
  • il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni in forte aumento, raggiungendo il 5% nel 2023 e superandolo nei 2 anni successivi. L'incremento è dovuto sia ad uno spread BTP Bund sempre più ampio, che oscilla attorno ai 300 p.b., sia ad un aumento generale dei tassi di interesse.

Infine, lo scenario "Migliorativo" ipotizza una progressiva soluzione del conflitto in Ucraina ed un parallelo rientro della crisi energetica. Già dal secondo trimestre del 2023 si assiste ad un deciso recupero di consumi ed investimenti, che allontanano le prospettive di stagnazione dell'economia. Il clima più disteso nell'ambito della UE favorisce la definizione di un nuovo accordo "Fiscal Compact" che facilita la politica fiscale dei Paesi membri, creando un contesto ottimale per affrontare le numerose sfide aperte, dalla transizione climatica a quella demografica. In Italia l'attuazione del PNRR riprende vigore, stimolando significativamente gli investimenti delle imprese. L'andamento più favorevole dell'economia e la riduzione da parte degli investitori dell'avversione al rischio facilitano la gestione del debito pubblico italiano, che ne consente un moderato rientro in orizzonte scenario, nonostante tassi d'interesse più elevati rispetto al 2022. Migliora la qualità del credito e a fine 2025 lo stock di sofferenze risulta inferiore al livello di fine 2021.

Nel dettaglio:

  • crescita annua del PIL italiano, che si assesta attorno all'1,5% per il 2023 e per i due anni successivi;
  • i consumi delle famiglie (+1,7% nel 2023) si mantengono tonici nell'orizzonte della previsione e sostengono la dinamica del PIL;
  • positivi anche gli investimenti in costruzioni, anche se nel 2024 la crescita si ferma allo 0,5%;
  • il tasso di disoccupazione scende nel 2023 al 7,9%, migliorando ulteriormente fino a raggiungere livelli inferiori al 6% nel 2025;

  • il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni sale inizialmente al 4,3% nel 2023, per poi scendere al 3,8% negli anni successivi, beneficiando di un miglioramento dello spread BTP Bund;
  • la produzione industriale risente moderatamente degli strascichi negativi del 2022, riuscendo a registrare per il 2023 una timida crescita dello 0,7%, che diventa più sostenuta sia nel 2024 che nel 2025.

Utilizzo di post model adjustment e management overlays

Oltre alle modifiche precedentemente illustrate (cosiddetti in-model adjustments) in sede di redazione del bilancio 2022 si è ritenuto opportuno confermare l'applicazione di ulteriori interventi top-down (c.d. "post model adjustments/management overlays"). Tali management overlay, che di fatto riducono significativamente gli impatti economici positivi che altrimenti sarebbero stati rilevati applicando i modelli in uso, trovano la loro principale giustificazione nel fatto che i suddetti modelli potrebbero non catturare tutti i fenomeni ritenuti rilevanti ai fini della determinazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie verso la clientela non deteriorate (finanziamenti per cassa e crediti di firma).

In maggior dettaglio, per le suddette esposizioni, l'applicazione degli overlay in esame ha comportato la rilevazione di maggiori rettifiche di valore per complessivi 162,1 milioni, rispetto alle perdite attese quantificate in base ai modelli in uso, che ammontano a 299,8 milioni. In maggior dettaglio, le rettifiche da overlay si riferiscono per 89,5 milioni ad esposizioni classificate nello Stage 2 e per la restante parte ad esposizioni classificate nello Stage 1.

La quantificazione di tali importi è stata determinata conducendo specifiche analisi, in ambiente di laboratorio, basate sui seguenti interventi:

  • 1) rimozione dei potenziali effetti distorsivi sui parametri di rischio derivanti dalla pandemia Covid-19 e dalle conseguenti misure governative a supporto della liquidità di famiglie e imprese1 , che hanno determinato negli anni 2020 e 2021 una rottura della relazione storica tra condizioni dell'economia e livelli di rischiosità dei prenditori di fondi:
    • nel 2020, a fronte di una marcata riduzione del PIL Italia, i tassi di default hanno proseguito nella loro discesa, beneficiando delle misure governative di supporto;
    • nel 2021, a fronte di un consistente rimbalzo delle condizioni economiche nel nostro Paese, i tassi di default hanno evidenziato un'ulteriore ma lieve riduzione.

Per rimuovere dalla stima della PD Point in Time gli effetti distorsivi derivanti dalla pandemia e dalle conseguenti misure di supporto governativo, in continuità con quanto già effettuato precedentemente, si è ritenuto opportuno eliminare dalle serie storiche i dati relativi ai default osservati negli anni 2020 e 2021 (c.d. "Rimozione anni Covid"). A differenza di quanto effettuato per la quantificazione dell'analogo post model adjustment nell'ambito della semestrale di giugno 2022, è stato considerato l'ultimo anno (2022) in aggiunta agli ultimi due anni pre-Covid (2018 e 2019) con la finalità di convergere ad una situazione di ordinaria applicazione dei modelli. La sterilizzazione degli anni Covid ha contribuito ad aumentare il livello di rischio con un impatto in termini di ECL pari a +109,5 milioni;

  • 2) considerazione dei prevedibili impatti che deriveranno dalla revisione dei modelli interni A-IRB (e in particolare dalla LGD, parametro principalmente influenzato) di calcolo dei parametri di rischio regolamentari, attualmente in corso di validazione da parte di BCE, che sono utilizzati come base di partenza per determinare i parametri point-in-time, lifetime e forward-looking necessari per effettuare il calcolo delle ECL in piena compliance con il principio contabile IFRS 9. Si segnala che i nuovi modelli A-IRB sono stati ri-sviluppati per raggiungere la piena compliance con le linee guida EBA (EBA/GL/2017/16). I principali effetti del nuovo framework modellistico in ambito LGD IFRS 9 sono legati alle evolutive apportate alla metodologia di attualizzazione dei flussi di recupero che comportano particolari aggravi sui prodotti mutui e rateali. L'impatto registrato è pari a +32,2 milioni;
  • 3) valutazione dei possibili effetti ESG derivanti dall'inclusione del rischio fisico e di transizione sui parametri PD e LGD, in ottemperanza ai piani operativi ESG comunicati dal Gruppo al Regulator in ambito Targeted Review on Climate-related and Environmental Risks (c.d. "Inclusione effetti ESG"), ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +20,4 milioni. In maggior dettaglio, per il rischio di transizione si è considerato lo scenario Orderly Transition predisposto dall'EBA per il Climate Stress Test 2022, fondato sui presupposti dello scenario Net Zero 2050 del Network for Greening the Financial System (NGFS); per il rischio fisico è stato valutato l'impatto sulle garanzie ipotecarie a seguito di una possibile svalutazione degli immobili in base al rischio da alluvione, come da scenario NGFS Flood

1 La scelta è stata basata sulle linee guida EBA pubblicate a fine giugno attraverso le quali si chiede alle banche di rimuovere gli effetti distorsivi sui parametri di rischio derivanti dalla pandemia e dalle conseguenti misure governative a supporto della liquidità di famiglie e imprese.

  1. Per ulteriori dettagli sugli scenari utilizzati e sulla modalità di incorporazione degli stessi ai fini del calcolo dei parametri di rischio PD e LGD, si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi".

Rispetto a quanto fatto in sede di redazione della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2022, a valle dell'applicazione dei post-model adjustment in precedenza illustrati, non è stato applicato alcun ulteriore margine di conservatività, in quanto si è ritenuto che i fattori di incertezza più rilevanti siano stati adeguatamente fattorizzati, in ottica prudenziale, nell'ambito dei descritti overlay.

Resta fermo il carattere transitorio dei post-model adjustment legato al recepimento in ambito IFRS 9 del nuovo framework modellistico attualmente in corso di validazione in ambito regolamentare, al progressivo svecchiamento della serie storica di stima con graduale esclusione dei dati impattati dal Covid-19, in aggiunta alla considerazione che i risultati derivanti dai modelli di calcolo delle perdite attese sono influenzati da scenari macroeconomici in buona parte dipendenti da fenomeni non del tutto consolidati e comunque ancora soggetti ad estrema variabilità ed incertezza.

Analisi di sensitività delle perdite attese

Secondo quanto previsto dai paragrafi 1 e 125 dello IAS 1, nella nota integrativa devono essere fornite informazioni in merito ai principali fattori di incertezza che caratterizzano le stime di bilancio. Il successivo paragrafo 129 prevede che tale informativa debba essere fornita in modo tale da consentire al lettore di bilancio una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti. Tra gli esempi menzionati per perseguire tale obiettivo vi sono le analisi di sensitività, mediante le quali il lettore è messo nella condizione di poter apprezzare gli impatti sulle stime di bilancio conseguenti a modelli alternativi di calcolo, variazioni ragionevolmente prevedibili degli input e delle assunzioni alla base delle stime.

Tra i valori di bilancio, il cui processo di stima è caratterizzato dalla presenza di rilevanti fattori di incertezza, figurano certamente i fondi rettificativi delle esposizioni creditizie non deteriorate (ECL).

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" contenuto nella "Sezione A.1 – Parte Generale" della parte A della presente Nota integrativa, l'inclusione dei fattori forward looking per la misurazione delle perdite attese risulta essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici e i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione.

Per tale motivo, al fine di poter apprezzare gli impatti sulle perdite attese conseguenti alla selezione di differenti scenari macroeconomici e in ottemperanza alle raccomandazioni formulate dall'ESMA, da ultimo con il documento del 13 maggio 2022, vengono di seguito fornite apposite analisi di sensitivity, sia in termini di ECL che di stage allocation. Dette analisi sono state condotte attribuendo una ponderazione del 100% a ciascun singolo scenario macroeconomico ("base", "peggiorativo", "migliorativo") rispetto all'approccio multiscenario seguito ai fini della redazione del presente bilancio che, come precedentemente descritto, considera tre differenti scenari alternativi. Accanto allo scenario "base", ritenuto essere maggiormente probabile - 50% è la relativa probabilità di accadimento – è stato considerato uno scenario "peggiorativo" a cui è stata attribuita una probabilità di accadimento del 30% e uno scenario "migliorativo" con una probabilità di accadimento pari al 20%.

La selezione di una sensitività multifattoriale, ottenuta facendo variare più parametri contemporaneamente ed implicita nella scelta di considerare scenari macroeconomici alternativi, è giustificata dal fatto che vi sono innumerevoli interrelazioni tra i diversi fattori macroeconomici tali da rendere meno rappresentativa un'analisi di sensitività basata sul singolo fattore (a titolo di esempio, alla variazione del PIL sarebbero infatti correlate le variazioni di molte altre variabili macroeconomiche).

La base di riferimento per le analisi di sensitivity è rappresentata dal fondo ECL, prima dell'applicazione dei management overlays e determinato dai modelli in uso, che ammonta a circa 300 milioni, riferito alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo (finanziamenti per cassa e crediti di firma). Si ritiene comunque che detti aggiustamenti presentino la stessa sensitività alle variazioni dello scenario e, per tale motivo, i risultati rappresentati di seguito possano essere estesi al totale dell'ECL comprensivo dei post model adjustment/management overlays.

Alla luce di quanto illustrato, si riepilogano di seguito i principali risultati delle analisi di sensitivity:

  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario peggiorativo: in tale ipotesi, l'ECL segnerebbe un incremento di +106,1 milioni rispetto a quella calcolata adottando l'approccio multiscenario (+35% circa in termini percentuali), a fronte di un aumento della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al +2,57%. Sotto questo scenario la percentuale media di copertura delle esposizioni creditizie non deteriorate aumenterebbe di 9 p.b.;
  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario base: in tale ipotesi l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -21,9 milioni rispetto all'importo dell'ECL calcolata adottando l'approccio multiscenario (-7% circa in termini percentuali), a fronte di una riduzione della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al -0,73%. Sotto questo scenario, la percentuale media di copertura delle esposizioni creditizie non deteriorate si ridurrebbe di -2 p.b.;
  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario migliorativo: in tale ipotesi l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -88,0 milioni rispetto all'importo delle ECL calcolate adottando l'approccio multiscenario (-29% circa in termini percentuali), a fronte di una riduzione della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al -2,31%. Sotto questo scenario, la percentuale media di copertura delle esposizioni creditizie non deteriorate si ridurrebbe di -7 p.b..

Stima della perdita attesa (Expected credit Loss) – Stage 3

Con riferimento ai modelli utilizzati per la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello Stage 3, ossia sulle esposizioni deteriorate, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)" contenuto nella Sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Parte A della presente Nota integrativa. Come evidenziato nel dettaglio nel citato paragrafo, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni, oltre al recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out interno) tiene conto dei flussi ritenuti recuperabili dagli scenari di vendita, in coerenza con gli obiettivi di cessione di volta in volta stabiliti dai rispettivi Consiglio di Amministrazione.

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" contenuto nella "Sezione A.1 – Parte Generale" della parte A della presente Nota integrativa, la determinazione delle perdite attese sui crediti deteriorati implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento alla stima dei flussi ritenuti recuperabili e della relativa tempistica di recupero.

In maggior dettaglio, le perdite attese sui crediti deteriorati sono determinate analiticamente in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore o risultanti dall'applicazione di metodologie di calcolo c.d. "collecting provisioning", attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e della relativa tempistica di recupero. Considerato che le previsioni di recupero assumono a riferimento la specifica situazione del debitore, si ritiene di non poter fornire alcuna ragionevole analisi di sensitivity delle perdite attese.

Non è tuttavia possibile escludere che un deterioramento della situazione creditizia del debitore, anche in conseguenza dei possibili effetti negativi sull'economia correlati al Covid-19 ed agli effetti della situazione geopolitica internazionale, possa comportare la rilevazione di ulteriori perdite, anche significative, rispetto a quelle considerate sulla base delle condizioni in essere alla data chiusura di bilancio.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Il Gruppo è da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito ovvero all'utilizzo di applicativi e tecniche che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria, vale a dire, principalmente, ipoteche su beni immobili, garanzie reali su titoli oltre alle garanzie personali rilasciate dai fideiussori.

In generale, la decisione sull'acquisizione di una garanzia si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente e sulle caratteristiche dell'operazione. Dopo tale analisi, può essere ritenuto opportuno raccogliere delle garanzie supplementari ai fini della mitigazione del rischio, tenuto conto del presumibile valore recuperabile offerto dalla garanzia.

Il sistema di censimento dei beni immobili posti a garanzia di operazioni di finanziamento consente la rivalutazione periodica automatica del valore dei beni ed identifica i beni per i quali ricorrono le condizioni per l'aggiornamento della perizia in linea con i criteri stabiliti dalle norme vigenti.

Il valore delle garanzie reali finanziarie è sottoposto a un costante monitoraggio automatico che permette il confronto tra il valore attuale della garanzia rispetto a quello iniziale, in modo da consentire al gestore di intervenire tempestivamente nel caso si registri una significativa riduzione della garanzia stessa.

Per le garanzie costituite da pegno su titoli è operativo un sistema automatico di alert che evidenzia la perdita di valore della garanzia oltre una determinata soglia, evidenziando al gestore della relazione la criticità affinché quest'ultimo possa provvedere con interventi mirati.

Per quanto riguarda l'attività in derivati con controparti di mercato, sono preferite le entità con le quali sono attivi accordi di prestazione di collaterale, con particolare riferimento agli ISDA - Credit Support Annex, al fine di ridurre significativamente il rischio di credito.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con i criteri definiti dall'EBA. In particolare, la classificazione a non performing avviene:

  • in modo automatico, per le posizioni che raggiungono le soglie previste dalle disposizioni dell'Organo di vigilanza in materia di Past Due;
  • mediante delibera assunta da un Organo a ciò facoltizzato (i) su proposta generata automaticamente dal sistema informativo, per le posizioni che raggiungono le soglie previste, tempo per tempo, dai processi interni di monitoraggio e gestione del credito, oppure (ii) su proposta di un Organo proponente, per le posizioni che denotano l'insorgenza di eventi pregiudizievoli per la prosecuzione "in bonis" della relazione.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco BPM è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni. Nel corso del 2022 è stato portato avanti, per il quarto anno consecutivo, il progetto di riorganizzazione dell'attività di gestione dei crediti deteriorati del Gruppo, che aveva portato nel 2019 al completamento della cessione del ramo d'azienda, volto al recupero di crediti in sofferenza, ad un partner specializzato, con successivo conferimento di un mandato di gestione per la parte prevalente dei nuovi flussi generati per i successivi dieci anni. A partire dalla finalizzazione di tale accordo, quindi, la gestione delle sofferenze è prevalentemente condotta da un primario player del settore, mentre la gestione delle restanti esposizioni deteriorate è seguita da personale interno specializzato. A seguito della cessione di ramo sopra menzionata, è stato inoltre concordato che la gestione di tutte le esposizioni deteriorate venga unificata all'interno della struttura facente capo al Chief Lending Officer ("CLO").

Le responsabilità di gestione variano in relazione allo stato di classificazione della posizione:

  • la gestione delle posizioni classificate a Past Due e a Inadempienze probabili è attribuita, con la sola eccezione delle posizioni inferiori ad una soglia definita, a gestori specializzati collocati presso l'area CLO. Per tali posizioni, i gestori delle posizioni deteriorate sono responsabili delle scelte gestionali afferenti alle posizioni attribuite ai rispettivi portafogli, nel rispetto delle previste facoltà deliberative, e sono supportati nella gestione amministrativa dai gestori (commerciali) di Rete nel cui portafoglio permane collocata la relazione;
  • la gestione delle posizioni classificate a Sofferenze è condotta dalle strutture interne specializzate del CLO, coadiuvate (nell'ambito dell'accordo sopra menzionato) per buona parte delle stesse, dalla società Gardant Liberty Servicing in coordinamento con le strutture del CLO.

Oltre alla gestione del processo di recupero, i gestori sono responsabili della valutazione del credito finalizzata a determinare l'ammontare delle previsioni di perdita sulle singole posizioni che presentano un'esposizione complessiva superiore alla soglia definita per il c.d. "collective provisioning". Dal 2019 tale soglia è stata innalzata dai precedenti 300 mila euro ad 1 milione di euro. Nell'effettuare tale valutazione, il gestore deve tenere conto di:

  • rischio complessivo del cliente e dei rapporti collegati, nonché dell'eventuale gruppo economico di appartenenza;
  • situazione di Centrale Rischi con particolare attenzione ai loro eventuali impegni a garanzia di terzi;
  • consistenza patrimoniale del debitore e degli eventuali garanti;
  • valore del bene posto a garanzia;
  • tempo necessario per il recupero del credito.

Per supportare le attività relative agli ultimi due punti, la Banca ha stimato su basi statistiche parametri di Haircut, definiti come lo scarto da applicare al valore di mercato dei beni posti a garanzia per allinearli all'importo che l'Istituto verosimilmente riuscirà ad incassare a seguito della loro vendita forzata, e di estensione temporale che il gestore deve tenere in considerazione ai fini della valutazione analitica della singola posizione. Le previsioni di perdita così ottenute sono periodicamente sottoposte a revisione e continuo monitoraggio.

Il processo sopra descritto non viene applicato alle posizioni classificate in Unlikely to pay (UTP) e sofferenze che presentano un'esposizione complessiva pari o inferiore alla soglia di rilevanza di 1 milione di euro e per tutte le posizioni in Past due a prescindere dall'esposizione, per le quali si usa il modello di valutazione automatico teso a replicare la metodologia applicata dai gestori sopra la soglia di rilevanza. Tale modello, sviluppato e manutenuto dalla struttura Governo del Credito, viene sottoposto alla validazione della Funzione Rischi.

Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Strategia di cessione di esposizioni creditizie deteriorate

La strategia di gestione dei crediti deteriorati - oltre all'attività di recupero effettuata da strutture dedicate (c.d. work out interno) come in precedenza illustrato - può prevedere operazioni di cessione massive a controparti terze del Gruppo, finalizzate al raggiungimento di determinati obiettivi di derisking, così come deliberati dal Consiglio di Amministrazione.

Tenuto conto della natura "forward looking" del modello di impairment previsto dall'IFRS 9, la presenza di obiettivi deliberati di cessione deve essere adeguatamente fattorizzata nei modelli di determinazione delle perdite attese, come illustrato in maggior dettaglio nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziaria IFRS 9 (impairment)" contenuto nella "Sezione A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della parte A della presente Nota Integrativa.

Per l'attività di derisking perseguita dal Gruppo nel corso dell'esercizio 2022, ed in particolare per gli obiettivi di cessione massiva di crediti deteriorati in essere al 31 dicembre 2022, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Le attività di derisking" contenuto nei fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione.

Le attività di derisking

Sistema dei controlli relativi ai processi del credito

L'assetto del sistema dei controlli relativo ai processi del credito è basato su:

  • controlli di 1° livello (o di linea), diretti ad assicurare il corretto svolgimento dei processi. Rientrano tra i controlli di primo livello i controlli c.d. "automatici", cioè svolti direttamente dalle procedure applicative, i controlli effettuati direttamente dalle strutture operative ed i controlli di tipo gerarchico, attuati nell'ambito della medesima filiera di responsabilità. Sono inoltre attuati controlli di seconda istanza, attraverso le strutture del CLO di Monitoraggio e Controllo e Governo del Credito;
  • controlli di 2° livello (o controlli sui rischi e sulla conformità), in capo alla struttura "Controlli di Secondo Livello" collocata all'interno della Funzione Rischi - Enterprise Risk Management. I controlli, svolti in via continuativa, attraverso analisi massive sui portafogli creditizi del Gruppo e attraverso la revisione di singole posizioni - campionate statisticamente o in base allo specifico profilo di rischio - in modalità indipendente rispetto alle funzioni deputate allo svolgimento delle attività oggetto di verifica, sono diretti ad assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi (posto in essere dalle strutture operative) verificando lo svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e la valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero, in linea con la normativa interna ed esterna. La struttura fornisce inoltre pareri sulle OMR in ambito creditizio: proposte di i) concessione nuova finanza (estese nel corso del 2022 alle operazioni Real Estate); ii) variazione delle provision; iii) attribuzione delle misure di forbearance e iv) variazione a maggiore o minor rischio dello stato amministrativo di classificazione.

3.2 Write-off

Il Gruppo, per tutte le posizioni classificate a sofferenza, valuta se sia opportuno continuare a mantenere in vita il credito a sofferenza in quanto le azioni stragiudiziali o giudiziali in corso permettono di ritenere ragionevole un'aspettativa di recupero, anche parziale, oppure se sia opportuno procedere a una cancellazione o a uno stralcio (write-off), totale o parziale, in virtù, rispettivamente, della conclusione del processo di recupero ovvero della circostanza che non sussista una prospettiva ragionevole di recupero.

Lo stralcio (write off), in coerenza con il principio contabile IFRS 9 e con le "Linee guida per le Banche sui crediti deteriorati (NPL)" emanate da BCE, è la riduzione del valore lordo contabile del credito conseguente alla presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero dello stesso per importi eccedenti quelli considerati incassabili o già incassati.

Esso non implica la rinuncia da parte della Banca al diritto giuridico di recuperare il credito e deve essere effettuato qualora dal complesso delle informazioni disponibili emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare in tutto o in parte l'importo del debito.

Per ulteriori dettagli sulla definizione di write-off si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Parte A della presente Nota Integrativa.

I processi di monitoraggio del credito del Gruppo prevedono che, ad integrazione e supporto delle scelte adottate dalle strutture di gestione, vengano identificate con periodicità trimestrale le posizioni da attenzionare ai fini del write-off, con l'obiettivo di effettuare una valutazione gestionale delle singole posizioni e di intraprendere o meno i necessari iter deliberativi per il perfezionamento dello stralcio. Tale elenco si riferisce alle esposizioni che presentano fondi rettificativi uguali o superiori ad una determinata soglia e che sono classificati a sofferenza da più di un determinato numero di anni, differenziati a seconda del tipo di garanzia e della presenza o meno di una procedura concorsuale.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

In relazione al trattamento contabile di tali attività e relative modalità espositive si fa rinvio a quanto illustrato nella a "Sezione A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio – Altre informazioni " della Parte A della presente Nota Integrativa.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali ed esposizioni oggetto di concessioni

Di seguito si fornisce un'analisi delle esposizioni oggetto di concessione, in base all'anzianità distinguendo tra esposizioni deteriorate e non deteriorate.

Anno dell'ultima concessione Esposizioni
non deteriorate
Esposizioni
deteriorate
Totale
2022 628.716 350.515 979.231
2021 1.629.353 641.147 2.270.500
2020 237.606 227.953 465.559
2019 135.619 332.651 468.270
2018 49.009 234.654 283.663
2017 76.164 112.445 188.609
2016 46.502 113.328 159.830
2015 9.691 86.586 96.277
2014 18.747 69.987 88.734
2013 2.502 29.606 32.108
2012 916 1.655 2.571
2011 857 645 1.502
precedente 3.466 4.497 7.963
Totale 2.839.148 2.205.669 5.044.817

Le suddette esposizioni, riferite al perimetro del consolidamento prudenziale, vengono ripartite nella seguente tabella in funzione del numero di concessioni accordate alla controparte (una sola concessione, due concessioni, più di due concessioni).

Numero di concessioni Esposizioni
non deteriorate
Esposizioni
deteriorate
Totale
1 2.024.862 1.278.072 3.302.934
2 471.079 421.788 892.867
>2 343.207 505.809 849.016
Totale 2.839.148 2.205.669 5.044.817

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del credito

Nella presente parte, ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione), si escludono invece i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R..

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
710.357 43.709 4.452 275.829 154.216 18.321 48.690 114.339 1.253.463 104 2.195 17.186
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
3. Attività finanziarie in corso di dismissione -
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Totale 31/12/2022 710.357 43.709 4.452 275.829 154.216 18.321 48.690 114.339 1.253.463 104 2.195 17.186
Totale 31/12/2021 306.822 23.041 1.901 130.913 93.672 17.428 32.622 89.041 1.971.266 301 2.451 80.639

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Causali/ stadi di rischio Banche Centrali
Crediti verso
banche e
a vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
valutate al fair
impatto sulla
finanziarie
complessiva
redditività
value con
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Banche Centrali
Crediti verso
banche e
a vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
valutate al fair
impatto sulla
finanziarie
complessiva
redditività
value con
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Rettifiche complessive iniziali 21 127.662 2.745 772 - 131.200 - 322.278 382 124 - 322.785
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off - (390) (468) (772) - (1.630) - (940) (118) (124) - (1.182)
Rett/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 1 42.703 1.537 - - 44.241 - (46.242) 586 - - (45.656)
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - (184) - - - (184) - (2.311) - - - (2.311)
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto economico - (9.600) - - - (9.600) - (16.285) - - - (16.285)
Altre variazioni - 184 - - - 87 - 2.312 - - - 2.311
Rettifiche complessive finali 22 160.375 3.814 - - 164.114 - 258.812 850 - - 259.662
Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di
write-off
- - - - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a conto economico - - - - - - - (1.599) - - - (1.599)

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 433

Tot. 3.654.472 - (679.018) 398.292 (1.712) - (429.205) (6.448) 2.936.381 5.834 (86.932)
garanzie fin.
acquisiti/e o
Impegni a
impaired
rilasciate
erogare
originati/
fondi e
314 - - (15) - - - - 299 - -
Accantonamenti complessivi su impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate Terzo stadio 20.971 - - 2.317 - - - (1.396) 21.892 - -
Secondo
stadio
7.546 - - 3.639 - - - - 11.185 - -
Primo stadio 13.564 - - 9.001 - - - - 22.565 - -
svalutazioni
collettive
di cui:
(30.438) X - 12 - - - 40.389 9.963 - -
svalutazioni
individuali
di cui:
290.490 X (99.887) 11.270 - - (32.525) (40.498) 128.850 - (26.683)
Attività fin. impaired acquisite o originate finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
- X - - - - - - - - -
valutate al fair
impatto sulla
finanziarie
complessiva
redditività
value con
Attività
- X - - - - - - - - -
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
260.052 X (99.887) 11.282 - - (32.525) (109) 138.813 - (26.683)
Rettifiche di valore complessive svalutazioni
collettive
di cui:
37.053 - - - - - - (37.053) - - -
svalutazioni
individuali
di cui:
2.860.985 - (576.319) 373.483 783 - (370.795) 29.617 2.317.754 5.834 (58.650)
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
1.818 - - (1.818) - - - - - - (104)
Attività rientranti nel terzo stadio valutate al fair
impatto sulla
finanziarie
complessiva
redditività
value con
Attività
- - - - - - - - - - -
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
2.896.223 - (576.319) 375.301 783 - (370.795) (7.439) 2.317.754 5.834 (58.546)
Crediti verso
Centrali a
banche e
Banche
vista
- - - - - - - - - - -
Causali/ stadi di rischio Rettifiche complessive iniziali Variazioni in aumento da attività
finanziarie acquisite o originate
Cancellazioni diverse dai write-off Rett/riprese di valore nette per rischio di
credito (+/-)
Modifiche contrattuali senza cancellazioni Cambiamenti della metodologia di stima Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
Altre variazioni Rettifiche complessive finali Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
Write-off rilevati direttamente a conto
economico

A.1.3 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Valori lordi/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo Trasferimenti tra primo stadio e terzo
stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio a
primo stadio
Da secondo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.028.033 3.362.984 475.723 109.963 321.607 28.440
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 20.419 8.218 - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 1.344.034 1.540.729 48.879 17.892 31.372 3.752
Totale 31/12/2022 5.392.486 4.911.931 524.602 127.855 352.979 32.192
Totale 31/12/2021 8.010.231 2.134.675 724.441 98.331 219.328 24.534

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 435

A.1.3a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)

Valori lordi
Portafogli/stadi di rischio stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo
stadio
stadio Trasferimenti tra primo stadio e terzo
secondo stadio
Da primo a
Da secondo stadio
a primo stadio
Da secondo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
A. Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 918.573 406.133 97.940 1.783 130.571 1.303
A.1 oggetto di concessione conforme con le GL 2.004 413 334 - 259 -
A.2 oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e non valutate
come oggetto di concessione
- - - - - -
A.3 oggetto di altre misure di concessione 8.853 - 19.161 1.428 508 -
A.4 nuovi finanziamenti 907.716 405.720 78.445 355 129.804 1.303
B. Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
B.1 oggetto di concessione conforme con le GL - - - - - -
B.2 oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e non valutate
come oggetto di concessione
- - - - - -
B.3 oggetto di altre misure di concessione - - - - - -
B.4 nuovi finanziamenti - - - - - -
Totale 31/12/2022 918.573 406.133 97.940 1.783 130.571 1.303
Totale 31/12/2021 2.214.210 246.405 164.007 895 49.073 192

La tabella in esame prevista dalla Comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021, rappresenta i trasferimenti tra i tre stadi di rischio delle esposizioni interessate da misure di sostegno Covid-19, qualora lo stadio di rischio di fine esercizio sia diverso rispetto allo stadio di rischio in cui le esposizioni erano classificate all'inizio dell'esercizio o alla data di iscrizione iniziale (se successiva all'inizio dell'esercizio).

436 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA ____________________________________________________________________________________________________________

A.1.4 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi

Write-off

Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi*
parziali
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 A vista 12.291.452 12.285.404 6.048 - - (9) (9) - - - 12.291.443 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 12.291.452 12.285.404 6.048 X - (9) (9) - X - 12.291.443 -
A.2 Altre 6.878.731 6.513.051 64.740 - - (19.932) (4.037) (601) - - 6.858.799 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
b) Inademp. probabili 15.294 X - - - (15.294) X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate - - - X - - - - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 6.863.437 6.513.051 64.740 X - (4.638) (4.037) (601) X - 6.858.799 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - - -
Totale (A) 19.170.183 18.798.455 70.788 - - (19.941) (4.046) (601) - - 19.150.242 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 5.577.798 1.751.390 177.688 X - (426) (127) (164) X - 5.577.372 -
Totale (B) 5.577.798 1.751.390 177.688 - - (426) (127) (164) - - 5.577.372 -
Totale (A+B) 24.747.981 20.549.845 248.476 - - (20.367) (4.173) (765) - - 24.727.614 -

(*) Valore da esporre a fini informativi

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 437

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi

Write-off

A.1.5 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi*
parziali
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 2.053.276 X - 1.990.456 56.545 (1.331.948) X - (1.279.671) (46.748) 721.328 379.862
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 381.740 X - 367.668 13.440 (222.762) X - (210.252) (12.305) 158.978 27.888
b) Inadempienze probabili 2.777.201 X - 2.507.454 167.110 (1.147.214) X - (1.015.977) (82.102) 1.629.987 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 1.809.030 X - 1.559.115 153.176 (728.950) X - (613.738) (70.157) 1.080.080 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 82.205 X - 82.190 1 (22.108) X - (22.105) (1) 60.097 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 14.899 X - 14.899 - (3.275) X - (3.275) - 11.624 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 1.227.202 759.996 466.002 X 1.133 (19.166) (1.477) (17.637) X (51) 1.208.036 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 165.020 13 164.165 X 842 (5.668) (4) (5.627) X (37) 159.352 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 139.339.756 128.126.702 10.400.852 X 142.327 (410.009) (158.674) (241.423) X (9.912) 138.929.747 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 2.674.128 32 2.613.050 X 37.590 (89.795) (4) (88.447) X (1.344) 2.584.333 -
Totale (A) 145.479.640 128.886.698 10.866.854 4.580.100 367.116 (2.930.445) (160.151) (259.060) (2.317.753) (138.814) 142.549.195 379.862
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 664.896 X - 335.197 3.794 (96.286) X - (21.893) (209) 568.610 -
b) Non deteriorate 56.944.040 40.760.125 3.220.379 X 9.619 (47.448) (22.424) (11.021) X (89) 56.896.592 -

(*) Valore da esporre a fini informativi

Totale (B) Totale (A+B)

57.608.936 203.088.576

169.646.823

14.087.233

4.915.297

380.529

(3.074.179)

(182.575)

(270.081)

(2.339.646)

(139.112)

200.014.397

379.862

40.760.125

3.220.379

335.197

13.413

(143.734)

(22.424)

(11.021)

(21.893)

(298)

57.465.202

-

438 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA ____________________________________________________________________________________________________________

A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Write-off
Tipologie esposizioni / valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
netta
complessivi*
parziali
A. Finanziamenti in sofferenza: 87.745 - - 87.745 - (25.642) - - (25.642) - 62.103 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL 131 - - 131 - (48) - - (48) - 83 -
b) Oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e
non valutate come oggetto di concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione 6.335 - - 6.335 - (2.053) - - (2.053) - 4.282 -
d) Nuovi finanziamenti 81.279 - - 81.279 - (23.541) - - (23.541) - 57.738 -
B. Finanziamenti in inadempienze probabili: 222.238 - - 222.119 118 (54.487) - - (54.439) (47) 167.751 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL 1.131 - - 1.013 118 (183) - - (136) (47) 948 -
più conformi alle GL e
b) Oggetto di misure di moratoria in essere non
non valutate come oggetto di concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione 26.852 - - 26.851 - (8.768) - - (8.768) - 18.084 -
d) Nuovi finanziamenti 194.255 - - 194.255 - (45.536) - - (45.535) - 148.719 -
C. Finanziamenti scaduti deteriorati: 17.258 - - 17.258 - (2.233) - - (2.233) - 15.025 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL - - - - - - - - - - - -
b) Oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e
non valutate come oggetto di concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione 1.262 - - 1.262 - (252) - - (252) - 1.010 -
d) Nuovi finanziamenti 15.996 - - 15.996 - (1.981) - - (1.981) - 14.015 -
D. Altri finanziamenti scaduti non deteriorati: 106.490 49.349 57.142 - - (566) (61) (505) - - 105.924 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL 78 - 78 - - (4) - (4) - - 74 -
b) Oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e
non valutate come oggetto di concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione 4.339 - 4.339 - - (92) - (92) - - 4.247 -
d) Nuovi finanziamenti 102.073 49.349 52.725 - - (470) (61) (409) - - 101.603 -
E. Altri finanziamenti non deteriorati: 16.026.772 14.110.679 1.916.061 - 30 (13.688) (5.953) (7.735) - - 16.013.084 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL 8.672 3.532 5.140 - - (207) (4) (203) - - 8.465 -
b) Oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e
non valutate come oggetto di concessione
309 - 309 - - (14) - (14) - - 295 -
c) Oggetto di altre misure di concessione 100.851 - 100.850 - - (772) - (772) - - 100.079 -
d) Nuovi finanziamenti 15.916.940 14.107.147 1.809.762 - 30 (12.695) (5.949) (6.746) - - 15.904.245 -
Totale (A+B+C+D+E) 16.460.503 14.160.028 1.973.203 327.122 148 (96.616) (6.014) (8.240) (82.314) (47) 16.363.887 -
(*) Valore da esporre a fini informativi

In base alla comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021, la tabella espone la qualità del credito relativa alle esposizioni oggetto di misure di sostegno Covid-19, rappresentate da finanziamenti interessati da moratorie o altre misure di concessione non ancora scadute alla data di riferimento del bilancio, o da nuovi finanziamenti erogati mediante meccanismi di garanzia pubblica.

Per l'illustrazione del contenuto delle diverse tipologie di moratorie previste nella tabella, così come delle moratorie concesse dalla Banca e delle relativa qualità creditizia di quelle ancora in essere si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022" della "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A della presente Nota integrativa.

Per ulteriori informazioni quantitative sulle misure che rispettano i criteri contenuti nelle linee guida dell'EBA (EBA/GL/2020/02) si fa invece rinvio a quanto contenuto nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

A.1.6 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - 15.294 -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate - - -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - 15.294 -
C. Variazioni in diminuzione - - -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione - - -
D. Esposizione lorda finale - 15.294 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.6 bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2022, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 2.196.291 4.353.819 65.890
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 18.968 9.141 622
B. Variazioni in aumento 618.152 1.029.057 85.999
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 166.430 733.353 78.753
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 424.776 27.609 568
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - 1.144 13
B.5 altre variazioni in aumento 26.946 266.951 6.665
C. Variazioni in diminuzione (761.167) (2.605.675) (69.684)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate (626) (137.169) (10.047)
C.2 write-off (119.693) (384.212) (714)
C.3 incassi (181.974) (557.374) (16.875)
C.4 realizzi per cessioni (97.541) (254.830) (5.479)
C.5 perdite da cessione (137.236) (172.043) (41)
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (417.147) (35.806)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - (1.940) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (224.097) (680.960) (722)
D. Esposizione lorda finale 2.053.276 2.777.201 82.205
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 14.383 5.985 259

La dinamica delle esposizioni deteriorate ed in particolare di quelle classificate come Inadempienze probabili è influenzata dalla strategia di derisking perseguita dal Gruppo che ha realizzato due importanti operazioni (Argo e Wolf) come illustrato nella Relazione sulla gestione del Gruppo e nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A della presente Nota integrativa.

Con riferimento alle operazioni di ristrutturazione di crediti deteriorati, la voce "altre variazioni in diminuzione" include l'importo lordo delle esposizioni oggetto di cessione eccedente la somma del valore di realizzo e dell'eventuale perdita da cessione; per i crediti sottostanti l'operazione Wolf, che al 31 dicembre 2021 presentavano un'esposizione di 458,0 milioni, la suddetta voce comprende l'ammontare convertito in strumenti finanziari partecipativi per 177,0 milioni e l'esposizione residua classificata tra le "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 263,7 milioni.

A.1.7 bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni:
non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 3.449.524 3.245.180
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 7.307 6.666
B. Variazioni in aumento 630.413 854.228
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 54.921 721.376
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 262.776 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 113.305
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.5 altre variazioni in aumento 312.716 19.547
C. Variazioni in diminuzione (1.874.268) (1.260.260)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (705.490)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (113.305) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (262.776)
C.4 write-off (227.751) -
C.5 incassi (312.885) (291.629)
C.6 realizzi per cessioni (233.334) -
C.7 perdite da cessione (185.851) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (801.142) (365)
D. Esposizione lorda finale 2.205.669 2.839.148
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 4.680 6.478

A.1.8 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali - - - - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento - - 15.294 - - -
B.1 rettifiche di valore di attività
finanziarie impaired acquisite o originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore - - - - - -
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - - - - -
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento - - 15.294 - - -
C. Variazioni in diminuzione - - - - - -
C.1 riprese di valore da valutazione - - - - - -
C.2 riprese di valore da incasso - - - - - -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off - - - - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - - - - -
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione - - - - - -
D. Rettifiche complessive finali - - 15.294 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 1.289.617 298.817 1.934.756 1.255.384 15.669 1.613
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
4.998 335 713 406 45 25
B. Variazioni in aumento 678.822 123.792 823.134 554.125 16.858 3.254
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o
originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 294.869 42.334 623.904 375.484 16.386 3.085
B.3 perdite da cessione 137.236 52.784 172.043 133.068 41 -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
225.697 27.769 3.398 796 119 -
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - 1.940 1.940 - -
B.6 altre variazioni in aumento 21.020 905 21.849 42.837 312 169
C. Variazioni in diminuzione (636.491) (199.847) (1.610.676) (1.080.559) (10.419) (1.592)
C.1 riprese di valore da valutazione (47.301) (10.483) (297.157) (178.837) (2.090) (412)
C.2 riprese di valore da incasso (40.027) (8.642) (43.514) (30.100) (32) -
C.3 utili da cessione (31.811) (8.982) (67.207) (57.243) - -
C.4 write-off (119.693) (17.628) (384.212) (210.123) (714) -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - (222.231) (27.668) (6.983) (897)
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - (1.144) (1.144) (13) (13)
C.7 altre variazioni in diminuzione (397.659) (154.112) (595.211) (575.444) (587) (270)
D. Rettifiche complessive finali 1.331.948 222.762 1.147.214 728.950 22.108 3.275
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
5.598 485 858 445 51 -

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "Altre variazioni in diminuzione" include l'ammontare complessivo delle cancellazioni diverse dai write-off contabili (vale a dire, per l'importo pari alla differenza tra l'esposizione creditizia lorda e il corrispettivo della cessione).

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

Classi di rating esterni
Esposizioni AAA/AA- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- inferiore B Senza rating Totale
A. Attività finanziarie vautate al costo ammortizzato 10.287.529 7.587.084 11.449.674 2.482.205 661.709 113.651 109.597.384 142.179.236
- Primo stadio 10.287.529 7.564.363 11.269.503 2.080.759 412.385 12.089 94.721.273 126.347.901
- Secondo stadio - 22.721 180.171 400.534 239.921 28.389 10.012.383 10.884.119
- Terzo stadio - - - 912 9.403 13.790 4.555.995 4.580.100
- Impaired acquisite o originate - - - - - 59.383 307.733 367.116
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
4.085.448 2.081.937 2.544.275 63.605 70.570 - 253.501 9.099.336
- Primo stadio 4.082.851 2.073.006 2.525.630 55.043 61.828 - 253.501 9.051.859
- Secondo stadio 2.597 8.931 18.645 8.562 8.742 - - 47.477
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 14.372.977 9.669.021 13.993.949 2.545.810 732.279 113.651 109.850.885 151.278.572
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 122.752 920.616 2.847.763 1.547.841 488.450 5.435 40.405.705 46.338.562
- Primo stadio 122.752 905.077 2.775.012 1.161.719 420.422 3.102 37.203.803 42.591.887
- Secondo stadio - 15.539 72.751 386.122 68.028 542 2.855.084 3.398.066
- Terzo stadio - - - - - - 335.196 335.196
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - 1.791 11.622 13.413
Totale (D) 122.752 920.616 2.847.763 1.547.841 488.450 5.435 40.405.705 46.338.562
Totale (A+B+C+D) 14.495.729 10.589.637 16.841.712 4.093.651 1.220.729 119.086 150.256.590 197.617.134

Il Gruppo Banco BPM adotta le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalle seguenti agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI): Standard & Poor's ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Cerved Rating Agency S.p.A..

Le suddette agenzie sono valide per tutte le banche appartenenti al Gruppo. Sul perimetro delle cartolarizzazioni, le valutazioni del merito creditizio possono in aggiunta essere rilasciate anche dalle seguenti agenzie esterne: DBRS e Scope. Su tale perimetro la valutazione viene richiesta sulla singola operazione da Banco BPM ad una delle precedenti agenzie. Si evidenzia che, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso siano presenti più di due valutazioni sono selezionate le due valutazioni corrispondenti ai due fattori di ponderazione più bassi. Se i due fattori di ponderazione più bassi sono diversi, si applica il fattore più alto. Se i due fattori di ponderazioni più bassi sono identici, si attribuisce tale fattore (art 138 del regolamento (EU) n. 575/2013).

Di seguito la tabella di raccordo tra le classi di rischio ed i rating delle agenzie utilizzate.

CLASSE Ratings
Fitch
Moody's Standard &
Poor's
Cerved Rating Agency SpA
AAA/AA- da AAA a AA- da Aaa a Aa3 da AAA a AA- da A1.1 a A1.3
A+/A- da A+ a A- da A1 a A3 da A+ a A- da A2.1 a A3.1
BBB+/BBB- da BBB+ a BBB- da Baa1 a Baa3 da BBB+ a BBB- da B1.1 a B1.2
BB+/BB- da BB+ a BB- da Ba1 a Ba3 da BB+ a BB- da B2.1 a B2.2
B+/B- da B+ a B- da B1 a B3 da B+ a B- C1.1
Inferiore B- CCC+ e inferiori Caa1 e inferiori CCC+ e inferiori C1.2 e inferiori

A.2.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi) Alle esposizioni rappresentate nelle tavole A.2.2 sono associati, ad eccezione di quanto indicato nel prospetto banche, rating utilizzati anche per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito, limitatamente a quanto riconducibile nei portafogli regolamentari Imprese e Dettaglio.

In particolare, con riferimento alla clientela imprese, sono stati sviluppati quattro distinti modelli di rating, in funzione dei seguenti segmenti di clientela: Large Corporate, Mid Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business – ed uno per la clientela privati. Il sistema di rating di controparte prevede, a livello di singolo segmento, dodici classi di rating (undici bonis ed una default) di seguito raggruppate per fasce di rischio.

Classi di rating interni
Esposizioni verso Banche AAA AA A BBB BB B CCC Default Unrated Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - 739.302 1.372.826 1.434.405 116.149 94 - - 1.832.248 5.495.024
- Primo stadio - 739.302 1.372.826 1.391.372 110.300 - - - 1.832.048 5.445.848
- Secondo stadio - - - 43.033 5.849 94 - - 200 49.176
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
4.847 130.468 397.354 540.627 - - - - 9.470 1.082.766
- Primo stadio 2.440 130.468 392.758 532.066 - - - - 9.470 1.067.202
- Secondo stadio 2.407 - 4.596 8.561 - - - - - 15.564
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
Totale delle Attività finanziarie 4.847 869.770 1.770.180 1.975.032 116.149 94 - - 1.841.718 6.577.790
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 2.000 255.157 623.475 656.040 121.665 3.600 - - 120.076 1.782.013
- Secondo stadio - - - 83.117 86.527 1.049 - - 6.995 177.688
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - - - - - -
Totale impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 2.000 255.157 623.475 739.157 208.192 4.649 - - 127.071 1.959.701
Totale 6.847 1.124.927 2.393.655 2.714.189 324.341 4.743 - - 1.968.789 8.537.491

447
__________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA
Classi di rating interni Totale
Esposizioni verso Clientela BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.862.869 33.876.763 18.425.936 4.973.103 2.070.940 4.063.383 335.371 94.608.365
- Primo stadio 30.254.117 31.937.070 14.939.721 2.740.564 348.188 - 322.005 80.541.665
- Secondo stadio 606.402 1.927.915 3.464.007 2.194.043 1.713.525 - 13.366 9.919.258
- Terzo stadio - - - - 44 3.846.689 - 3.846.733
- Impaired acquisite o originate 2.350 11.778 22.208 38.496 9.183 216.694 - 300.709
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
155.835 19.884 - - - - - 175.719
- Primo stadio 150.122 11.142 - - - - - 161.264
- Secondo stadio 5.713 8.742 - - - - - 14.455
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (A + B + C) 31.018.704 33.896.647 18.425.936 4.973.103 2.070.940 4.063.383 335.371 94.784.084
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 21.803.340 8.782.271 4.338.414 522.823 54.795 - 84.228 35.585.871
- Secondo stadio 478.311 659.539 1.486.329 304.736 110.896 - 628 3.040.439
- Terzo stadio - - - - - 330.260 - 330.260
- Impaired acquisiti/e o originati/e 55 70 674 6.997 - 3.794 - 11.590
Totale (D) 22.281.706 9.441.880 5.825.417 834.556 165.691 334.054 84.856 38.968.160
Totale (A+B+C+D) segmentate 53.300.410 43.338.527 24.251.353 5.807.659 2.236.631 4.397.437 420.227 133.752.244
Totale non segmentate - - - - - 745.232 54.582.167 55.327.399
Totale 53.300.410 43.338.527 24.251.353 5.807.659 2.236.631 5.142.669 55.002.394 189.079.643

Classi di rating interni Totale
Esposizioni BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
Large Corporate 12.136.347 3.758.910 3.889.858 379.904 19.666 125.306 5.646 20.315.637
Mid Corporate Plus 9.970.641 8.042.346 4.441.857 787.278 127.732 763.691 81.119 24.214.664
Mid Corporate 13.286.710 8.449.261 4.911.667 2.024.879 690.139 930.759 27.321 30.320.736
Small business 7.898.365 6.512.508 8.452.680 2.004.261 602.462 1.857.467 258.567 27.586.310
Privati 10.008.347 16.575.502 2.555.291 611.337 796.632 720.214 47.574 31.314.897
Totale Esposizioni segmentate 53.300.410 43.338.527 24.251.353 5.807.659 2.236.631 4.397.437 420.227 133.752.244

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie reali Garanzie personali
(2)
Esposizione Esposizione (1) Derivati su crediti Crediti di firma Totale
lorda netta Immobili - finanziamen
Immobili -
Altre Altri derivati Amministr Altre società Altri (1)+(2)
ipoteche leasing
ti per
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
soggetti
Altri
pubbliche
azioni
Banche finanziarie soggetti
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
919.753 919.751 - 372 911.997 - - - - - - - - 838 420 913.627
1.1. totalmente garantite 919.753 919.751 - 372 911.997 - - - - - - - - 838 420 913.627
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
168.244 168.233 - - 136.420 - - - - - - - - 5.569 11.025 153.014
2.1. totalmente garantite 146.195 146.193 - - 136.420 - - - - - - - - 2.710 7.063 146.193
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite 22.049 22.040 - - - - - - - - - - - 2.859 3.962 6.821
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 449

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

Garanzie reali Garanzie personali
(1) (2)
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Derivati su crediti Crediti di firma (1)+(2)
Totale
Immobili -
Ipoteche
Immobili -
leasing
Titoli garanzie
Altre
Altri derivati Amministraz Altre società
finanziario reali CLN Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti pubbliche
ioni
Banche finanziarie Altri soggetti
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 83.235.834 81.053.492 42.061.190 618.917 3.308.403 1.583.298 204.860 - - 43.718 12.996 18.223.577 38.409 397.777 6.877.347 73.370.492
1.1. totalmente garantite 65.530.993 63.620.785 42.037.293 618.917 3.128.817 1.507.021 31.014 - - 12.917 2.598 8.523.813 10.278 358.325 6.535.355 62.766.348
- di cui deteriorate 3.630.523 2.007.735 1.402.325 98.746 4.534 152.879 - - - 44 - 189.086 476 6.646 118.676 1.973.412
1.2. parzialmente garantite 17.704.841 17.432.707 23.897 - 179.586 76.277 173.846 - - 30.801 10.398 9.699.764 28.131 39.452 341.992 10.604.144
- di cui deteriorate 435.346 200.739 1.644 - 332 510 - - - 301 - 138.358 714 858 15.585 158.302
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
12.459.711 12.421.928 663.409 1.089 784.263 1.540.076 - - - - - 932.603 209.923 476.217 6.043.933 10.651.513
2.1. totalmente garantite 8.500.643 8.472.785 661.419 1.089 653.518 537.159 - - - - - 357.806 127.001 326.094 5.404.996 8.069.082
- di cui deteriorate 74.426 62.480 4.602 1.071 3.441 1.547 - - - - - 3.558 - 170 47.347 61.736
2.2. parzialmente garantite 3.959.068 3.949.143 1.990 - 130.745 1.002.917 - - - - - 574.797 82.922 150.123 638.937 2.582.431
- di cui deteriorate 46.546 39.581 - - 1.195 3.246 - - - - - 3.872 - 7 18.142 26.462

Si precisa che nella presente tabella non figurano le mitigazioni del rischio rappresentate da contratti di CSA su strumenti derivati nonché le forme di supporto relative alle operazioni di cartolarizzazione sintetiche.

A.4 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute

Esposizione
creditizia
cancellata
Valore lordo Rettifiche di
valore
complessive
Valore di bilancio di cui
ottenute nel
corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 890.803 937.368 (441.006) 496.362 35.716
A.1. Ad uso funzionale 53.587 62.604 (42.219) 20.385 -
A.2. A scopo di investimento 837.216 874.764 (398.787) 475.977 35.716
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli di debito 15.554 15.554 (6.601) 8.953 -
C. Altre attività - - - - -
D. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione 161.390 188.566 (110.294) 78.272 -
D.1. Attività materiali 161.390 188.566 (110.294) 78.272 -
D.2. Altre attività - - - - -
Totale 31/12/2022 1.067.747 1.141.488 (557.901) 583.587 35.716
Totale 31/12/2021 1.012.294 1.113.045 (467.856) 645.189 37.551

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - 5.933 (6.853) - - 509.229 (1.091.046) 206.166 (234.049)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 677 (947) - - 118.714 (192.535) 39.587 (29.280)
A.2 Inadempienze probabili 360 (838) 74.286 (49.715) - - 1.143.245 (932.985) 412.096 (163.676)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 7.033 (6.944) - - 823.018 (645.583) 250.029 (76.423)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - 10 (2) - - 21.159 (6.629) 38.928 (15.477)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - - 6.274 (1.827) 5.350 (1.448)
A.4 Esposizioni non deteriorate 31.755.828 (7.269) 14.381.154 (25.039) 175.243 (157) 59.687.064 (291.351) 34.313.737 (105.516)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 1.731 (31) 21.938 (1.005) - - 2.032.032 (66.162) 687.984 (28.265)
Totale (A) 31.756.188 (8.107) 14.461.383 (81.609) 175.243 (157) 61.360.697 (2.322.011) 34.970.927 (518.718)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 825 (50) 3.088 (835) - - 554.445 (93.975) 10.252 (1.426)
B.2 Esposizioni non deteriorate 2.883.651 (123) 5.018.365 (2.143) 208.894 (31) 44.498.493 (38.460) 4.453.730 (6.722)
Totale (B) 2.884.476 (173) 5.021.453 (2.978) 208.894 (31) 45.052.938 (132.435) 4.463.982 (8.148)
Totale (A+B) 31/12/2022 34.640.664 (8.280) 19.482.836 (84.587) 384.137 (188) 106.413.635 (2.454.446) 39.434.909 (526.866)
Totale (A+B) 31/12/2021 35.103.610 (10.227) 20.531.920 (162.696) 364.004 (297) 103.596.299 (3.165.708) 39.026.355 (493.546)

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo

Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 717.836 (1.316.629) 2.964 (11.679) 1 (632) 387 (2.712) 140 (296)
A.2 Inadempienze probabili 1.614.680 (1.122.604) 14.440 (23.703) 866 (902) 1 (4) - (1)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 60.033 (22.097) 64 (11) - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 117.823.888 (424.484) 16.950.449 (2.453) 4.727.967 (1.860) 508.519 (358) 126.960 (20)
Totale (A) 120.216.437 (2.885.814) 16.967.917 (37.846) 4.728.834 (3.394) 508.907 (3.074) 127.100 (317)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio - - - - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate 567.738 (95.924) 79 (4) - - 793 (358) - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 53.133.242 (47.312) 3.300.394 (100) 115.086 (16) 51.737 (14) 253.780 (6)
Totale (B) 53.700.980 (143.236) 3.300.473 (104) 115.086 (16) 52.530 (372) 253.780 (6)
Totale (A+B) 31/12/2022 173.917.417 (3.029.050) 20.268.390 (37.950) 4.843.920 (3.410) 561.437 (3.446) 380.880 (323)
Totale (A+B) 31/12/2021 176.878.745 (3.776.859) 14.978.584 (49.833) 5.563.031 (1.849) 459.799 (3.398) 378.025 (238)

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 453

In maggior dettaglio le esposizioni Italia sono ripartite per area geografica come risulta dalla tabella seguente:

Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 311.350 (524.787) 118.862 (197.166) 179.726 (401.088) 107.898 (193.588)
A.2 Inadempienze probabili 811.372 (606.008) 255.173 (203.521) 357.436 (188.553) 190.699 (124.522)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 25.815 (10.410) 11.549 (3.751) 12.122 (4.254) 10.547 (3.682)
A.4 Esposizioni non deteriorate 55.662.484 (223.319) 24.974.930 (92.031) 31.126.884 (81.951) 6.059.590 (27.183)
Totale (A) 56.811.021 (1.364.524) 25.360.514 (496.469) 31.676.168 (675.846) 6.368.734 (348.975)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 268.887 (55.623) 131.536 (18.107) 149.069 (19.910) 18.246 (2.284)
B.2 Esposizioni non deteriorate 27.323.036 (24.200) 13.574.102 (11.387) 10.131.914 (8.815) 2.104.190 (2.910)
Totale (B) 27.591.923 (79.823) 13.705.638 (29.494) 10.280.983 (28.725) 2.122.436 (5.194)
Totale (A+B) 31/12/2022 84.402.944 (1.444.347) 39.066.152 (525.963) 41.957.151 (704.571) 8.491.170 (354.169)
Totale (A+B) 31/12/2021 82.856.543 (1.957.689) 37.753.724 (694.316) 47.814.949 (787.373) 8.453.529 (337.481)

B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - (15.294) - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 15.751.923 (2.542) 3.064.538 (1.649) 223.165 (237) 29.055 (61) 81.561 (158)
Totale (A) 15.751.923 (17.836) 3.064.538 (1.649) 223.165 (237) 29.055 (61) 81.561 (158)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 837.166 (64) 3.750.706 (98) 146.892 (95) 558.502 (93) 231.851 (76)
Totale (B) 837.166 (64) 3.750.706 (98) 146.892 (95) 558.502 (93) 231.851 (76)
Totale (A+B) 31/12/2022 16.589.089 (17.900) 6.815.244 (1.747) 370.057 (332) 587.557 (154) 313.412 (234)
Totale (A+B) 31/12/2021 41.766.871 (1.806) 4.166.523 (793) 273.130 (82) 543.375 (86) 249.333 (166)

B.4 Grandi esposizioni

A partire dal 30 giugno 2021 è entrata in vigore la disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 così come aggiornata dal Regolamento (UE) n. 876/2019 (CRR 2) in seguito modificato dal Regolamento (UE) n. 873/2020 e nella Direttiva 2013/36/UE così come aggiornata dalla Direttiva (UE) 878/2019 (CRD V), che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria.

A luglio 2022 è entrato in vigore il Regolamento delegato n. 1011/2022 che disciplina la rilevazione delle esposizioni indirette in derivati per i contratti che, anche se non stipulati direttamente con un cliente, vengono comunque ricondotti al cliente stesso in quanto emittente dello strumento di debito o capitale sottostante. Laddove si tratti di strumenti multi-sottostante e non sia possibile o eccessivamente oneroso individuare i singoli sottostanti, l'esposizione va ricondotta al cliente ignoto.

Costituiscono oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo (valore "non ponderato" e "valore ponderato") e il numero delle "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dall'Art. 14 del Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza.

L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell'ente ("CRR 2", articolo 392). Costituiscono comunque oggetto di segnalazione consolidata i clienti o gruppi di clienti con un'esposizione superiore a 300 milioni anche se non costituiscono grande esposizione.

Tenuto conto dell'effetto delle esenzioni e dell'attenuazione del rischio di credito, le grandi esposizioni devono in ogni caso rispettare singolarmente il limite del 25% del capitale ammissibile dell'ente: tale limite è fissato a 150 milioni qualora il 25% del capitale ammissibile risultasse inferiore.

Alla data del 31 dicembre 2022 il capitale ammissibile coincide con l'ammontare del Capitale di classe 1.

A complemento delle norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza, la segnalazione delle Grandi Esposizioni è stata prodotta applicando le linee guida dell'EBA (EBA/GL/2017/15) in materia di clienti connessi, limitatamente all'approccio alternativo verso le Amministrazioni Centrali.

Sulla base del combinato disposto normativo, alla stessa data sono state rilevate n. 33 posizioni di rischio classificate come "grandi esposizioni" per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 724.285,7 milioni corrispondenti ad un'esposizione netta ("ponderato") pari a 25.593,4 milioni.

I principali Gruppi segnalati come "grandi esposizioni" presentano le seguenti attività di rischio:

  • il Ministero dell'Economia e delle Finanze per 35.381,9 milioni (820,5 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite dai titoli di Stato in portafoglio, dalle garanzie rilasciate e dalle attività di natura fiscale. Le esposizioni di questa Amministrazione Centrale sono a loro volta incluse in ciascun gruppo di clienti connessi, identificato separatamente per le persone giuridiche direttamente controllate o ad essa legate direttamente, come meglio specificato al paragrafo 5 (Approccio alternativo per le esposizioni verso le amministrazioni centrali) delle linee guida dell'EBA precedentemente richiamate;
  • Euronext per 21.315,9 milioni (23,8 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;
  • quattro Amministrazioni Centrali di Stati esteri per complessivi 19.099,7 milioni (0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), esclusivamente costituite dai titoli di Stato in portafoglio;
  • la Banca d'Italia per 13.508,5 milioni (139,1 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da depositi a vista e per riserva obbligatoria.

Le restanti 26 posizioni sono riconducibili a primari gruppi bancari, finanziari e industriali, sia nazionali sia esteri. Ciascuna delle posizioni segnalate rispetta il limite del 25% del capitale ammissibile.

31/12/2022 31/12/2021
a) Ammontare (valore di bilancio) (*) 724.285.739 689.746.479
b) Ammontare (valore ponderato) (*) 25.593.425 20.804.227
c) Numero 33 32

(*) dati in migliaia di euro

Nel corso del 2022, il Gruppo ha monitorato i livelli di esposizione nei confronti dei Soggetti Collegati e Grandi Esposizioni a livello consolidato e di singole legal entities, verificando il rispetto dei limiti regolamentari e gestionali, questi ultimi volti ad anticipare e prevenire il possibile superamento dei primi. La reportistica, basata sulle Segnalazioni di Vigilanza trimestrali, recepisce i recenti aggiornamenti normativi in materia (in particolare il 34° della Circolare 285/2013), finalizzati a rendere maggiormente coerenti le discipline delle Segnalazioni di Vigilanza in materia di Esposizioni vs. Soggetti Collegati e Grandi Esposizioni, in linea con i principi di Basilea III. A tal fine, la Funzione Rischi ha ampliato la reportistica relativa al monitoraggio dei Soggetti Collegati che, a partire dal 2022, include anche il monitoraggio delle Grandi Esposizioni e dei relativi limiti.

Nel corso dell'anno il Gruppo ha attivato un gruppo di lavoro che include, oltre al CLO e alle strutture della funzione Rischi, le competenti funzioni aziendali dell'area CFO, Commerciale e di Banca Akros, al fine di monitorare periodicamente l'evoluzione prospettica dei limiti sia in termini di esposizioni che di patrimonio, tenendo anche conto dell'evolversi del contesto di riferimento per una gestione proattiva di Soggetti Collegati e Grandi Esposizioni.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sull'esposizione del Gruppo verso le cartolarizzazioni, sia per quelle in cui il Gruppo riveste il ruolo di originator dei crediti, sia per quelle di terzi in cui il Gruppo opera in qualità di investitore.

Cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di originator

Il perfezionamento delle operazioni in oggetto, aventi come sottostanti le attività cedute dal Gruppo in qualità di originator, si pone come principale obiettivo la diversificazione delle fonti di raccolta e la riduzione del costo di funding del Gruppo, piuttosto che la realizzazione di azioni di derisking relative ad esposizioni creditizie deteriorate (sofferenze e inadempienze probabili).

In maggior dettaglio, per le cartolarizzazioni finalizzate al funding, per le quali il Gruppo agisce anche in qualità di Servicer, la strutturazione è seguita da una funzione di Finanza di Banco BPM, che svolge altresì l'attività di monitoraggio dell'operazione, mediante appositi report mensili e trimestrali contenenti l'andamento degli incassi in linea capitale e interessi e lo status dei crediti.

Per le cartolarizzazione con finalità di derisking, la strutturazione viene effettuata da una funzione appartenente all'area Chief Lending Officer di Banco BPM, che si occupa altresì di effettuare un monitoraggio, sulla base di report mensili e trimestrali forniti dai Servicer esterni al Gruppo.

Di seguito viene fornita informativa sui principali eventi intervenuti nell'esercizio e sulle operazioni in essere. In linea con le istruzioni della Circolare d Banca d'Italia n. 262, per le operazioni di "auto-cartolarizzazione" in cui il Gruppo ha sottoscritto integralmente i titoli emessi dal veicolo si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "1.4 - Rischio di liquidità", contenuto nella "Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale" della Parte E della presente Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella seguente tabella sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2022, con evidenza del relativo trattamento contabile – cancellazione o meno dal bilancio delle attività cedute alla società veicolo – in funzione del significativo trasferimento dei rischi e dei benefici, come illustrato nella Parte A – Politiche contabili della presente Nota integrativa.

Società Veicolo Originator Data emissione titoli Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio
BP Mortgages S.r.l. Banco BPM giugno 2007 BP Mortgages 2 Mutui residenziali in bonis
Lilium SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2022 Progetto Wolf Finanziamenti in bonis
Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Red Sea SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2018 Progetto Exodus Crediti in sofferenza
Leviticus SPV S.r.l. Banco BPM febbraio 2019 Progetto Ace Crediti in sofferenza
Tiberina SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2020 Progetto Django Crediti UTP e in sofferenza
Titan SPV S.r.l. Banco BPM e Release dicembre 2020 Progetto Titan Crediti in sofferenza
Aurelia SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2021 Progetto Rockets Crediti in sofferenza
Tevere SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2022 Progetto Argo Crediti UTP e in sofferenza

Di seguito si fornisce illustrazione delle nuove operazioni perfezionate nel corso dell'esercizio e di quelle chiuse.

Nuove operazioni dell'esercizio

Tevere SPV S.r.l (Progetto Argo)

In data 16 giugno 2022 si è perfezionata la cessione pro-soluto, a titolo oneroso ed in blocco di un portafoglio di crediti classificati a UTP (unlikely to pay) e sofferenza originati da Banco BPM S.p.A., (di seguito anche la "Cedente" o l'"Originator") per un valore lordo complessivamente pari 656,0 milioni.

In particolare, il perfezionamento dell'operazione è avvenuto tramite la vendita dei crediti alla società Tevere SPV S.r.l., società veicolo di cartolarizzazione appositamente costituita e non appartenente al Gruppo Banco BPM, ai sensi della Legge 130/99.

L'acquisto dei crediti da parte della Società Veicolo è stato regolato in parte cash per 24 milioni e in parte mediante l'emissione, in data 22 giugno 2022, di 4 tranche di titoli (Senior, Mezzanine, Mezzanine Lower e Junior), che sono state sottoscritte dall'Originator e da terzi investitori afferenti al Fondo Elliott, per un valore nominale effettivamente sottoscritto e pagato pari a 149,5 milioni. I titoli Senior, Mezzanine e Lower Mezzanine sono stati integralmente sottoscritti. Solo il titolo Junior risulta partly paid rispetto al valore nominale all'emissione come illustrato nella tabella di seguito riportata.

La Banca, nel rispetto della normativa sulla retention rule, ha sottoscritto all'origine il 100% delle notes Senior e il 5% delle altre categorie di notes sottoscritte e pagate.

Le società del fondo Elliott hanno direttamente sottoscritto il 95% delle notes Mezzanine e Junior.

Classe Partly paid Valore nominale
all'emissione
Valore nominale
sottoscritto
Retention %
Banco BPM
A - Senior No 104.658 104.658 100%
B1 - Mezzanine No 22.427 22.427 5%
B2 - Lower Mezzanine No 11.214 11.214 5%
J - Junior Yes 18.684 11.214 5%
Totale 156.983 149.513

Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data di sottoscrizione ed al 31 dicembre 2022 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Classe Tipologia Valore
Nominale
Nominale
sottoscritto
da Banco
BPM
Valore di
iscrizione
iniziale
Valore
al
31/12/2022
Scadenza Rating Tasso di interesse
Class A Asset-Backed
Fixed Rate Notes due
December 2041
Senior 104.658 104.658 104.658 96.023 05/12/2041 Unrated Fixed @ 2%
Class B1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2041
Mezzanine 22.427 1.122 1.122 1.054 05/12/2041 Unrated Euribor 3M (floor 0%)
+ 6% + Detachable
coupon @3%
Class B2 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2041
Mezzanine 11.214 561 561 567 05/12/2041 Unrated Euribor 3M (floor 0%)
+ 9% +
Detachable coupon
@3%
Class J Partly Paid Asset
Backed Variable Return
Notes due December
2041
Junior 18.684 935 561 561 05/12/2041 Unrated n.a.
Totale 156.983 107.276 106.902 98.205

Per ulteriori dettagli sull'operazione e sul relativo trattamento contabile, si rimanda a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A - Politiche Contabili" della presente Nota Integrativa.

Si segnala infine che nel mese di gennaio 2023 è stata perfezionata la cessione al veicolo Tevere SPV di ulteriori tre rapporti di credito rotativi che ha riguardato un importo complessivo di circa 0,7 milioni.

La cessione è stata finanziata dalle riserve che il veicolo aveva già costituito e non è stato necessario rivedere la struttura delle notes.

Lilium SPV S.r.l (Progetto Wolf)

Nel mese di dicembre 2022 il Gruppo ha perfezionato una complessa operazione di ristrutturazione di esposizioni creditizie classificate ad inadempienza probabile per un valore nominale di 495,8 milioni (comprensivo degli interessi di mora), realizzata per il tramite di una cessione pro-soluto ad un veicolo di cartolarizzazione (Lilium SPV S.r.l.). Per i dettagli dell'operazione e relativo trattamento contabile, si rimanda a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della presente Nota integrativa.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei titoli emessi dalla società veicolo Lilium SPV S.r.l. e della quota detenuta dal Gruppo al 31 dicembre 2022.

Classe Partly paid Valore
Nominale
Notes sottoscritte
e trattenute
da BBPM al 31
dicembre 2022
Notes
inizialmente
sottoscritte da
BBPM, e poi
cedute a terzi
Notes sottoscritte
da terzi
AS – Senior Yes 142.500 11.829
AJ – Mezzanine Yes 7.125 591
AX – Mezzanine Yes 375 31
B1 – Mezzanine Yes 17.680 17.680
B2 – Mezzanine No 3.120 3.120
C1 – Mezzanine No 31.790 31.790
C2– Mezzanine No 5.610 5.610
D1 – Mezzanine No 24.735 24.735
D2 – Mezzanine No 4.365 4.365
E1 - Junior No 326.804 326.804
E2 - Junior No 81.701 81.701
Totale 645.805 401.009 94.796 12.452

In maggior dettaglio, in data 12 dicembre 2022, Banco BPM ha sottoscritto integralmente le notes delle classi di tipo B, C, D e E, per un valore nominale complessivo pari a quello dei crediti trasferiti; il relativo obbligo di pagamento da parte di Banco BPM è stato oggetto di compensazione con gli obblighi di pagamento da parte della società veicolo per i crediti acquistati.

Ad esito dell'accordo di ristrutturazione delle esposizioni creditizie trasferite al veicolo, efficace in data 28 dicembre 2022, con data valuta 29 dicembre 2022, le sub-classi B2, C2, D2, E2, sono state cedute a investitori terzi; il regolamento del corrispettivo è previsto avvenire in via differita nel corso del 2023.

L'operazione prevede altresì l'emissione di notes di classe A finalizzate a finanziare gli interventi sugli immobili a garanzia delle esposizioni creditizie (c.d. capex), in esecuzione di quanto previsto dagli accordi di ristrutturazione. Alla data del 31 dicembre 2022, tali notes, emessi nelle forma "partly paid", risultano parzialmente sottoscritte da investitori terzi, per un valore pari a 12,5 milioni.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del valore nominale delle notes detenute dal Gruppo al 31 dicembre 2022, della relativa remunerazione e del valore di iscrizione (fair value) sulla base dei flussi recuperabili previsti a seguito dell'accordo di ristrutturazione:

Classe Tipologia Valore Nominale Fair value
al 31/12/2022
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class B1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2032
Mezzanine 17.680 17.680 31/12/2032 Unrated Fixed @ 3,00%
Class C1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2032
Mezzanine 31.790 31.790 31/12/2032 Unrated Fixed @6,00%
Class D1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2032
Mezzanine 24.735 24.735 31/12/2032 Unrated Fixed @7,50%
Class E1 Asset-Backed
Floating Rate Notes due
December 2032
Junior 326.804 126.500 31/12/2032 Unrated n.a.
Totale 401.009 200.705

Trattandosi di un'operazione senza cancellazione contabile, si precisa che i suddetti titoli non trovano rappresentazione nell'attivo, ma sono esposti a riduzione della passività iscritta a fronte dei crediti ceduti e non cancellati. Per l'operazione in oggetto, infatti, si è ritenuto che il Gruppo trattenga in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività trasferite, come illustrato nel già citato paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della presente Nota integrativa, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Da ultimo, l'operazione ha previsto altresì il rilascio da parte di Banco BPM di una linea di credito di 10 milioni a favore del veicolo, il cui rimborso è antergato rispetto alle tranche più senior; al 31 dicembre 2022 il valore utilizzato è pari a 4,8 milioni, remunerato sulla base di un tasso di interesse fisso annuo pari al 4,5%.

Operazioni chiuse nell'esercizio

Italfinance Securitization Vehicle S.r.l. in liquidazione

Nel mese di marzo 2022, a conclusione del processo di liquidazione, la società Italfinance Securitization Vehicle S.r.l. in liquidazione è stata cancellata dal competente Registro delle Imprese. Si ricorda infatti che, a seguito della chiusura anticipata dell'ultima operazione di cartolarizzazione in essere, nel luglio 2021 era stato deliberato lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della Società Veicolo.

Operazioni di cartolarizzazione in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2022

BP Mortgages 2 (giugno 2007)

In data 22 giugno 2007 la Banca Popolare di Novara ed il Credito Bergamasco, ora entrambi Banco BPM, hanno ceduto alla società veicolo BP Mortgages S.r.l. un portafoglio di mutui residenziali fondiari e mutui residenziali assistiti da ipoteca volontaria su immobili. L'ammontare del portafoglio ceduto era pari a 1.610 milioni; la società veicolo ha emesso in data 29 giugno 2007 quattro classi di titoli dotati di rating e collocati presso investitori istituzionali e due classi di titoli junior unrated sottoscritti dagli Originator; tutte le classi di titoli sono quotate presso l'Irish Stock Exchange.

Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2022
Valore
31/12/2021
Banco BPM 145.709 180.251

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore al
31/12/2022
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/S&P/
Fitch (4)
A1 Senior 147.300 - Euribor 3 mesi + 0,07%
A2 Senior (1) 1.382.000 20.515 Euribor 3 mesi + 0,13% Luglio 2044 Aa3/AA/AA
B Mezzanine 28.200 28.200 Euribor 3 mesi + 0,25% Luglio 2044 Aa3/AA/AA
C Mezzanine (1) 36.200 36.200 Euribor 3 mesi + 0,66% Luglio 2044 Aa3/AA/AA
M1 Junior (2) 8.639 8.639 Euribor 3 mesi + 2% + Additional
Return
Luglio 2044 unrated
M2 Junior (3) 7.479 7.479 Euribor 3 mesi + 2% + Additional
Return
Luglio 2044 unrated

Totale 1.609.818 101.033

(1) Il Banco BPM (ex Banco Popolare) ha acquistato, dopo il loro collocamento sul mercato, titoli Senior per un valore nominale di 685,8 milioni e titoli mezzanine per un valore nominale di 11,4 milioni.

(2) Il titolo junior classe M1 è stato sottoscritto dalla ex Banca Popolare di Novara, ora Banco BPM.

(3) Il titolo junior classe M2 è stato sottoscritto dall'ex Credito Bergamasco, ora Banco BPM.

(4) Rating al 31 dicembre 2022.

Operazioni finanziarie accessorie

Al fine di immunizzare il rischio di tasso in capo alla società veicolo dovuto al mismatching tra i tassi dei mutui cartolarizzati e i rendimenti delle obbligazioni emesse è stato stipulato tra le Banche Originator, ora Banco BPM, una controparte di mercato e la società veicolo un contratto di interest rate swap, mediante l'intermediazione di Banca Akros.

Accordi contrattuali con obbligo nel fornire sostegno finanziario alla società veicolo (IFRS 12, par. 14)

Banco BPM (già Banco Popolare) nel mese di giugno 2012, a seguito della perdita del rating minimo previsto per il rilascio della garanzia, ai sensi del contratto denominato "First Demand Guarantee", ha costituito un collateral account, segregato rispetto al patrimonio separato della società, il cui importo viene rivisto annualmente in corrispondenza dell'Interest Payment Date di luglio per tener conto dell'ammortamento del portafoglio ceduto; al 31 dicembre 2022 l'importo del collaterale versato è pari a 8,4 milioni.

Sostegno finanziario fornito all'entità (IFRS 12, par. 15)

Nel corso dell'esercizio non è stato fornito alcun sostegno finanziario, diverso da quello contrattualmente previsto.

Aurelia SPV S.r.l (Progetto Rockets)

In data 3 giugno 2021 era stata perfezionata la cessione pro-soluto, a titolo oneroso ed in blocco di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza originati da Banco BPM S.p.A., (di seguito anche la "Cedente" o l'"Originator") per un valore lordo complessivamente pari a 1.509,5 milioni.

In particolare, il perfezionamento dell'operazione è avvenuto tramite la vendita dei crediti alla società Aurelia SPV S.r.l., società veicolo di cartolarizzazione appositamente costituita e non appartenente al Gruppo Banco BPM, ai sensi della Legge 130/99.

L'acquisto dei crediti da parte della Società Veicolo è stato finanziato mediante l'emissione, in data 22 giugno 2021, di tre tranche di titoli (Senior, Mezzanine e Junior), che sono state interamente sottoscritte pro-quota dall'Originator, per un valore nominale complessivamente pari a 394 milioni, come illustrato nella tabella di seguito riportata.

Classi - Tipologia Valore emissione
Class A – Senior per la quale è stata ottenuta la Garanzia Statale sulle
Cartolarizzazione delle Sofferenze ("GACS") 342.000
Class B - Mezzanine 40.000
Class J -Junior 12.000
Totale 394.000

La struttura ha previsto altresì la costituzione di una Cash Reserve pari al 4,5% del valore nominale dei Titoli Senior (Class A) in essere a ciascuna data di pagamento, pari a 13,1 milioni al 31 dicembre 2022.

Detta riserva è stata costituita mediante un finanziamento a ricorso limitato (cosiddetto "Limited Recourse Loan") erogato da Banco BPM alla società veicolo Aurelia SPV, per un valore iniziale pari a 15,6 milioni, remunerato sulla base di un tasso di interesse fisso annuo pari all'1,75%, antergato rispetto alla nota Senior.

I titoli interamente sottoscritti dal Banco BPM sono stati successivamente ceduti, per una quota pari al 95% dei titoli Mezzanine e Junior, ad un terzo investitore.

Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data di sottoscrizione ed al 31 dicembre 2022 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
oustanding
Banco BPM al
31/12/2022
Valore al
31/12/2022
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
luglio 2047
Senior 342.000 342.000 266.554 30/07/2047 DBRS: BBB
Scope: BBB
Euribor 6M +
0,5%
Class B1 Asset Backed
Floating Rate Notes due
luglio 2047
Mezzanine 2.000 2.000 643 30/07/2047 Unrated Euribor 6M + 8%
Class J Asset Backed
Floating Rate and Variable
Return Notes due luglio
2047
Junior 600 600 - 30/07/2047 Unrated Euribor 6M +
10%
Totale 344.600 344.600 267.197

Tiberina SPV S.r.l (Progetto Django)

In data 11 dicembre 2020 è stato stipulato il contratto di cessione di crediti tra Banco BPM e la società veicolo Tiberina SPV, nell'ambito di un'operazione di cartolarizzazione, ai sensi della legge n. 130/99. La cessione ha riguardato un portafoglio di 40 posizioni classificate ad inadempienza probabile e 1 posizione classificata a sofferenza, per un valore lordo pari a 288 milioni.

In data 22 dicembre 2020, l'acquisto del portafoglio crediti è stato finanziato dall'SPV tramite l'emissione dei seguenti titoli asset backed securities per un valore nominale complessivo di 120,0 milioni:

  • Classe A Senior per un valore nominale di 84,0 milioni;
  • Classe B1 Mezzanine per un valore nominale di 18,0 milioni;
  • Classe B1 Mezzanine per un valore nominale di 9,0 milioni;
  • Classe J Junior per un valore nominale di 9,0 milioni.

La tranche Senior è stata interamente sottoscritta da Banco BPM, unitamente al 5% delle tranche Mezzanine e della tranche Junior – in conformità alla retention rule prevista dalla normativa regolamentare - per un valore nominale complessivo di 85,8 milioni.

Le tranche Mezzanine e Junior sono invece state sottoscritte per il restante 95% da Credito Fondiario.

Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2022 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
outstanding
Banco BPM al
31/12/2022
Valore al
31/12/2022
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
ottobre 2040
Senior 84.037 41.900 42.171 01/10/2040 Unrated Euribor (floor
@0%)+2%
Class B1 Asset Backed
Floating Rate Notes due
ottobre 2040
Mezzanine 901 529 542 01/10/2040 Unrated Euribor (floor
@0%)+9%
Class B2 Asset Backed
Floating Rate Notes due
ottobre 2040
Mezzanine 451 451 466 01/10/2040 Unrated Euribor (floor
@0%)+12%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due ottobre 2040
Junior 451 451 451 01/10/2040 Unrated n.a.
Totale 85.840 43.331 43.630

Titan SPV S.r.l. (Progetto Titan)

In data 12 dicembre 2020 è stata stipulata un'operazione di cartolarizzazione multioriginator (Banco BPM S.p.A., Release S.p.A. e Alba Leasing S.p.A.), con sottostante un portafoglio di Leasing NPL per un valore lordo contrattuale complessivamente pari a 335,4 milioni (valore riferito alla data di valutazione che in base al contratto corrisponde al 31 dicembre 2019).

In data 28 dicembre 2020, l'acquisto del portafoglio crediti è stato finanziato dall'SPV tramite l'emissione dei seguenti titoli asset backed securities per un valore nominale di 115,6 milioni, comprensivo dell'emissione per finanziare Alba Leasing:

  • Classe A Senior per un valore nominale di 90,5 milioni, per la quale è stata ottenuta la Garanzia Statale sulle Cartolarizzazione delle Sofferenze ("GACS");
  • Classe B Mezzanine per un valore nominale di 15,0 milioni;
  • Classe J Junior per un valore nominale di 10,1 milioni. L'emissione della tranche in esame, oltre a finanziare l'acquisto dei crediti, è destinata a finanziare per 6,5 milioni le spese iniziali della cartolarizzazione.

Alla data di emissione i titoli sono stati integralmente sottoscritti pro-quota dai cedenti; nel dettaglio, la quota parte dei titoli emessi per finanziare il portafoglio del Gruppo ammonta a 41,7 milioni (22,3 milioni relativi alla Capogruppo e 19,4 milioni a Release). Successivamente, il 95% dei titoli Mezzanine e Junior del Gruppo è stato collocato presso un investitore terzo e Release ha ceduto alla Capogruppo le tranche dei titoli da essa sottoscritti. Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei

crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
outstanding
Banco BPM al
31/12/2022
Valore al
31/12/2022
Scadenza Rating al 31
dicembre 2022
Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
gennaio 2041
Senior 32.343 24.176 24.261 01/01/2041 DBRS: BBB
Scope: BBB
Euribor 6M +
0,5%
Class B1 Asset Backed
Floating Rate Notes due
gennaio 2041
Mezzanine 269 269 82 01/01/2041 Unrated Euribor 6M + 8%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due gennaio 2041
Junior 200 200 - 01/01/2041 Unrated n.a.
Totale 32.812 24.645 24.343

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2022 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Leviticus SPV S.r.l (Progetto Ace)

Nel mese di dicembre 2018 era stata avviata un'operazione di cessione di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza, ai sensi della legge sulla cartolarizzazione (Legge n. 130/99). Alla data di cessione il valore lordo del portafoglio ceduto ammontava a circa 6 miliardi, al netto di stralci per circa 1,1 miliardi (7,4 miliardi era il valore nominale, al lordo degli stralci, riferito alla data di godimento stabilita contrattualmente il 30 giugno 2018).

L'operazione è stata finalizzata in data 6 febbraio 2019 mediante l'emissione, da parte di Leviticus SPV S.r.l., delle seguenti classi di titoli, interamente sottoscritti da parte di Banco BPM:

  • Classe A Senior pari a 1.440,0 milioni, per i quali è stata ottenuta la garanzia da parte dello Stato Italiano ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS");
  • Classe B Mezzanine pari a 221,5 milioni;
  • Classe J Junior pari a circa 248,8 milioni.

Successivamente si è perfezionata la vendita a terzi del 95% delle tranche Mezzanine e del 95% delle tranche Junior. Nel rispetto della "retention rule" stabilita dalle disposizioni di vigilanza, il Banco BPM ha mantenuto la proprietà del 5% dei suddetti titoli. Il Banco BPM ha mantenuto anche la proprietà del 100% dei titoli Senior.

Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2022 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
outstanding
Banco BPM al
31/12/2022
Valore al
31/12/2022
Scadenza Rating al 31
dicembre 2022
Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
Luglio 2040
Senior 1.440.033 740.711 743.629 31/07/2040 DBRS: BB; Scope: BB+ Euribor 6M+0,6%
Class B Asset Backed
Floating Rate Notes due
Luglio 2040
Mezzanine 11.078 11.078 4.485 31/07/2040 Unrated Euribor 6M+8%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due Luglio 2040
Junior 12.443 12.443 - 31/07/2040 Unrated n.a.
Totale 1.463.554 764.232 748.114

Red Sea SPV S.r.l (Progetto Exodus)

Nel mese di giugno 2018 Banco BPM ha perfezionato la cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza per un valore nominale lordo di circa 5,1 miliardi alla società veicolo Red Sea SPV S.r.l..

L'operazione è stata realizzata mediante l'emissione, da parte della società veicolo, di titoli per complessivi 1,9 miliardi circa, così ripartiti:

  • Classe A Senior per 1.656,5 milioni, per i quali è stata ottenuta la garanzia da parte dello Stato italiano ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS");
  • Classe B Mezzanine per 152,9 milioni;
  • Classe J Junior per 51 milioni.

I titoli interamente sottoscritti dal Banco BPM sono stati successivamente ceduti, per una quota pari al 95% dei titoli mezzanine e junior, ad un terzo investitore. Con il collocamento dei titoli mezzanine e junior, si sono realizzati i presupposti per poter procedere alla cancellazione contabile (derecognition) dei crediti in sofferenza ceduti al veicolo.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data del 31 dicembre 2022 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM
alla data di
emissione
Valore
nominale
outstanding
Banco BPM al
31/12/2022
Valore al
31/12/2022 Scadenza
Rating al 31
dicembre 2022
Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
October 2038
Senior 1.656.504 760.614 761.090 29/10/2038 Moody's: Baa2; Scope: BBB- Euribor 6M+0,6%
Class B Asset Backed
Floating Rate Notes due
October 2038
Mezzanine 7.646 7.646 2.969 29/10/2038 Unrated Euribor 6M+6%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due October 2038
Junior 2.549 2.549 - 29/10/2038 Unrated n.a.
1.666.699 770.809 764.059

Cartolarizzazioni sintetiche con ruolo di originator

Le cartolarizzazioni sintetiche prevedono, attraverso la stipula di contratti di garanzia, l'acquisto di protezione del rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale l'Originator mantiene la piena titolarità. Tali operazioni sono quindi finalizzate a trasferire il rischio di credito dall'Originator ad una Controparte esterna, senza derecognition degli attivi che pertanto sono mantenuti nel bilancio dell'Originator.

Le caratteristiche di queste operazioni consentono la liberazione di capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante ("Significant Risk Transfer" ai sensi della normativa prudenziale), contribuendo in tal modo alla creazione di valore attraverso l'ottimizzazione dell'uso del capitale stesso.

La normativa di riferimento per tali transazioni è il Regolamento UE n. 575/2013 (Capital Requirements Regulation, "CRR"), che all'art. 245 stabilisce le condizioni in base alle quali è soddisfatto il criterio del Significant Risk Transfer (SRT) ovvero il trasferimento significativo del rischio a terzi mediante una protezione del credito di tipo reale o di tipo personale. Tali condizioni dovranno essere oggetto di costante monitoraggio nel corso dell'intera durata dell'operazione.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere al 31 dicembre 2022.

Garante Originator Data operazione Tipologia di cartolarizzazione
Fondo Europeo per gli investimenti Banco BPM dicembre 2020 Finanziamenti in bonis
Fondo Europeo per gli investimenti Banco BPM dicembre 2021 Finanziamenti in bonis
Investitore di mercato Banco BPM dicembre 2021 Finanziamenti in bonis
Investitori di mercato e compagnia assicurativa Banco BPM dicembre 2022 Finanziamenti in bonis
Investitore di mercato Banco BPM dicembre 2022 Finanziamenti in bonis

Nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica dell'esercizio

Cartolarizzazione sintetica Specialised Lending 2022 – Project Sofia

Nel corso del mese di dicembre 2022 Banco BPM ha concluso un'operazione di cartolarizzazione sintetica con investitori specializzati ed una compagnia assicurativa.

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione è composto da circa 1,5 miliardi di finanziamenti Project Finance e Real Estate.

La struttura dell'operazione prevede, al netto della retention la cui rischiosità rimane in capo alla Banca per soddisfare il requisito di mantenimento dell'interesse economico netto di almeno il 5% (retention rule), la suddivisione del portafoglio in tre tranche a rischiosità crescente con la copertura del rischio junior da parte di investitori di mercato e del rischio mezzanine tramite una polizza assicurativa.

Al 31 dicembre 2022 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a 1,4 miliardi e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 1,2 miliardi.

Cartolarizzazione sintetica SME 2022 – Project Greta

Nel corso del mese di dicembre 2022 Banco BPM ha concluso un'operazione di cartolarizzazione sintetica con il coinvolgimento di un investitore di mercato.

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione è composto da circa 1,7 miliardi di finanziamenti in bonis erogati a favore di 3.500 imprese Mid Corporate Plus, Mid Corporate e SME Retail.

La struttura dell'operazione prevede, al netto della retention la cui rischiosità rimane in capo alla Banca per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico netto di almeno il 5% (retention rule), la suddivisione del portafoglio in tre tranche a rischiosità crescente con la copertura del rischio mezzanine da parte di un investitore di mercato.

Al 31 dicembre 2022 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a 1,6 miliardi e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 1,6 miliardi.

Operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere

Di seguito si riportano le operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere a dicembre 2022:

  • Fondo Europeo per gli Investimenti 2020: operazione conclusa nel dicembre 2020 che prevede la copertura della tranche mezzanine da parte del Fondo Europeo degli Investimenti. A fronte della garanzia, la Banca ha erogato un portafoglio di nuovi finanziamenti con finalità di sostegno agli investimenti e al capitale circolante per un ammontare di circa 462 milioni. Al 31 dicembre 2022 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 626 milioni di finanziamenti verso piccole e medie imprese e clientela Corporate e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 604 milioni;
  • Fondo Europeo per gli Investimenti 2021- Project Audrey: operazione perfezionata a dicembre 2021 che prevede la copertura del rischio junior da parte del Fondo Europeo degli Investimenti. A fronte della garanzia, la Banca ha preso l'impegno di erogare un portafoglio di nuovi finanziamenti con finalità di sostegno agli investimenti e al capitale circolante per un ammontare di circa 954 milioni. L'attività di erogazione di tali finanziamenti ha avuto inizio nel corso del primo trimestre del 2022. Al 31 dicembre 2022 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 1,1 miliardi di finanziamenti verso piccole e medie imprese e clientela Corporate e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 1,1 miliardi;
  • Large Corporate 2021- Project Brigitte: nel corso del mese di dicembre 2021 Banco BPM ha finalizzato la prima operazione conclusa tramite il coinvolgimento di un investitore di mercato per la copertura della tranche junior. Al 31 dicembre 2022 il portafoglio oggetto dell'operazione, inclusa la retention, ammonta a circa 1,5 miliardi di finanziamenti verso la clientela Corporate e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 1,4 miliardi.

Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di sponsor

Il Gruppo è inoltre attivo sul mercato del finanziamento di crediti dei propri clienti corporate attraverso lo strumento della cartolarizzazione dei crediti commerciali in cui il Gruppo opera in qualità di sponsor, ai sensi dell'art 6 comma 3 (a) del Regolamento (UE) n. 2017/2402, e di investitore senior. Al 31 dicembre 2022 risulta in essere una operazione.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Cartolarizzazione nel settore energetico – Sun Spv

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali in bonis di importo massimo rotativo di circa 50 milioni, incrementato a complessivi 80 milioni nel corso del 2022, originati da un cliente del Gruppo, operante nel settore della distribuzione energetica, e derivanti dall'attività di fornitura di gas naturale ed energia elettrica. Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder, sponsor ed account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di SUN SPV S.r.l è avvenuto con l'emissione di tre tranche di titoli ABS (di classe Senior, Mezzanine e Junior), privi di rating.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
BANCO BPM
Valore nominale
outstanding
Banco BPM
al 31/12/2022
Valore
al 31/12/2022
Titolo Senior (*) 66.304 66.304 66.304 62.275
Titolo Mezzanine(*) 10.860 545 545 513
Titolo Junior 2.400 120 120 124
Totale 79.564 66.969 62.917 62.912

(*) Il Titolo Senior e il Titolo Mezzanine sono di tipo partly paid variable funding.

Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nel corso del 2022 il Gruppo ha detenuto titoli ABS relativi a tre operazioni di cartolarizzazione di crediti strutturate nel 2021, per le quali Banca Akros ha svolto il ruolo di Arranger. Nel corso del 2022, sono altresì stati sottoscritti titoli Senior di due operazioni di cartolarizzazione di crediti commerciali.

Le operazioni hanno previsto l'emissione da parte alcuni veicoli costituiti ai sensi della Legge 130/99, di più classi di titoli ABS (Asset Backed Securities).

Banco BPM è intervenuto acquistando in tutto o in parte la sola tranche Senior.

Nuove operazioni dell'esercizio

Cartolarizzazione Settore Acciaio – SPV Project 2104

Il programma della cartolarizzazione riguarda la cessione pro-soluto di crediti commerciali originati da una società operante nel settore dell'acciaio.

Il Gruppo Banco BPM ricopre il ruolo di senior noteholder.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la quota sottoscritta da Banco BPM: il 44,6% della classe A1, il 23,5% della classe A2 e l'8,7% della classe A3. L'operazione è attualmente in fase di revolving (periodo rotativo nel quale vengono ceduti portafogli successivi con cadenza mensile).

Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da Banco
BPM alla data di
emissione
BANCO BPM
Valore nominale
outstanding
Banco BPM
al 31/12/2022
Valore
al 31/12/2022
Titolo Senior – Class A1(*) 102.012 45.508 45.508 44.366
Titolo Senior – Class A2(*) 150.000 35.300 11.247 10.965
Titolo Senior – Class A3(*) 150.000 13.053 3.245 3.163
Titolo Junior(**) 133.603 - - -
Totale 535.615 93.861 60.000 58.494

(*) Il Titolo Senior è di tipo partly paid cristallizzato. (**) La struttura beneficia di un supporto di credito fornito da un Deferred Purchase Price pari al 17,5% del valore nominale dei crediti ceduti.

Cartolarizzazione General SPV

Il programma della cartolarizzazione, riguarda la cessione pro-soluto di crediti derivanti da contratti di factoring originati da Generalfinance S.p.A. nell'ambito dell'attività di factor, a General SPV S.r.l.. Banco BPM ricopre il ruolo di senior noteholder insieme ad un pool di banche.

L'operazione General SPV prevede l'emissione di tre tranche di titoli ABS diverse in ragione del grado di subordinazione nell'assorbimento delle perdite: i titoli Senior aventi natura variable funding, titoli Mezzanine e i titoli Junior, entrambi aventi natura partly paid.

Banco BPM a dicembre 2022 ha sottoscritto il 100% della classe di Titoli Senior A3 di nuova emissione. Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dalla società veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM. L'operazione è attualmente in fase di revolving (periodo rotativo nel quale vengono ceduti portafogli successivi con cadenza settimanale).

BANCO BPM
Classi – Tipologia Valore
nominale
emissione
Valore
nominale
sottoscritto da
Banco BPM alla
data di
emissione
di cui: Linea di
Credito
Committed
Valore
nominale
outstanding al
31/12/2022
Valore
al 31/12/2022
Titolo Senior – Class A1, A2(*) 200.000 - - - -
Titolo Senior – Class A3(*) 100.000 100.000 50.000 6.003 5.758
Titolo Mezzanine – Class B1, B2, B3 26.500 - - - -
Titolo Junior(**) 18.500 - - - -
Totale 295.000 50.000 50.000 6.003 5.758

(*) Il Titolo Senior è di tipo partly paid variable funding.

(**) La struttura beneficia anche di un Deferred Purchase Price pari a 52,1 milioni.

Operazioni in essere

SPV Project 2011 S.r.l.

L'operazione riguarda alcuni finanziamenti di Project Finance erogati a società operanti nel settore eolico e fotovoltaico. L'operazione è attualmente in fase di ammortamento e il titolo Senior detenuto da Banco BPM è stato rimborsato parzialmente.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

BANCO BPM
Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da
Banco BPM alla
data di emissione
Valore nominale
outstanding
Banco BPM
al 31/12/2022
Valore
al 31/12/2022
Titolo Senior 16.500 15.675 4.128 4.141
Titolo Junior 9.068 - - -
Totale 25.568 15.675 4.128 4.141

Perseveranza SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti concesso a piccole e medie imprese e assistito da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

Nel corso del 2022 l'importo emesso è stato aumentato per tutte le classi di titoli.

Si tratta di un'obbligazione ABS di tipo "partly paid", che prevede, da parte dell'investitore, il versamento di quanto sottoscritto in diverse tranche, a chiamata dell'emittente. Banco BPM ha investito esclusivamente nella classe A – Senior, che ha concluso nel 2022 la fase di progressivo investimento (cosiddetta fase di ramp-up).

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da
Banco BPM alla
data di emissione
BANCO BPM
Valore nominale
outstanding
Banco BPM
al 31/12/2022
Valore
al 31/12/2022
Classe A – Senior (*) 285.000 51.600 51.204 51.399
Classe B - Mezzanine (*) 28.000 - -
Classe C – Junior 35.000 - - -
Totale 348.000 51.600 51.204 51.399

(*) Il Titolo Senior e il Titolo Mezzanine sono di tipo partly paid.

Igloo SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti concesso a piccole e medie imprese e mid-cap, assistiti da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese o di SACE, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

L'obbligazione è di tipo "partly paid" e prevede, da parte dell'investitore, il versamento di quanto sottoscritto in diverse tranche, a chiamata dell'emittente. Nel corso del 2022 è proseguita la fase di progressivo investimento (fase di ramp-up), che a fine anno non era ancora stata conclusa.

Nella successiva tabella è evidenziata la totalità dei titoli emessi dal veicolo e la parte sottoscritta da Banco BPM.

Classi – Tipologia Valore nominale
emissione
Valore nominale
sottoscritto da
Banco BPM alla
data di emissione
BANCO BPM
Valore nominale
outstanding
Banco BPM
al 31/12/2022
Valore
al 31/12/2022
Class A1, A2 – Senior 134.700 35.000 15.949 15.924
Class B – Upper Mezzanine 23.300 - -
Class Y – Lower Mezzanine 7.800 - -
Class J -Junior 4.200 - - -
Totale 170.000 35.000 15.949 15.924

(*) Il Titolo Senior e il Titolo Mezzanine sono di tipo partly paid.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa:

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
2.036.069 (4.199) 10.808 - 1.012 -
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza 2.036.069 (4.199) 10.808 - 1.012 -
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing - - - - - -
B. Oggetto di parziale cancellazione
dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio 4.712.152 (6.333) 104.177 - 222.598 (214)
Attività non deteriorate:
C.1 Mutui ipotecari residenziali 18.230 - 29.745 - 67.657 -
C.2 Finanziamenti 4.848 - 74.432 - 126.500 -
C.3 Prestiti verso imprese (*) 4.689.074 (6.333) - - 28.441 (214)

(*) La sottovoce "Prestiti verso imprese" è relativa all'operazione di cartolarizzazione sintetica. Alla data del 31 dicembre 2022 il valore della Retention trattenuta da Banco BPM è pari a 1.155,6 milioni.

Linee di credito

Linee di credito
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
- - - - - -
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza - - - - - -
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing - - - - - -
B. Oggetto di parziale cancellazione
dal bilancio
- - - - - -
C. Non cancellate dal bilancio 5.162 - - - - -
Attività non deteriorate:
C.1 Mutui ipotecari residenziali - - - - - -
C.2 Finanziamenti 5.162 - - - - -
C.3 Prestiti verso imprese (*) - - - - - -

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate in quanto fattispecie non presente.

C.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate / Esposizioni Valore di Rettif./ripr Valore di Rettif./ripr Valore di Rettif./ripr
bilancio di valore bilancio di valore bilancio di valore
A.1 BNT PORT 14-42 TV 23.961
Mutui ipotecari FV
A.2 PHARMA FIN.SR3 TV 28 858
Altro FV
A.3 PHARMA FIN.SRL TV 28 350
Altro FV
A.4 PHARMA FIN.EUR TV 28 3.164
Altro FV
A.5 FAW3 SPV 23 A-1-S 2% (*) 8.009 (5)
Crediti
A.6 SUN SPV 21-28 TV A 62.275 (21)
Crediti
A.7 GENER. SPV TV 22-31A3 5.758 (254)
Crediti
A.8 SUN SPV 21-28 TV B 513
Altro FV
A.9 SUN SPV 21-28 TV J 124
Altro FV
A.10 PERSEVER. 21-31 TV A 51.399 (152)
Crediti
A.11 IGLOO 21-31 TV A1 15.924 (29)
Crediti
A.12 SPV PROJ 21-28 TV A 4.141 (24)
Crediti
A.13 SPV PROJ ZC A1 22-23 TV A 44.366 (660)
Crediti
A.14 SPV PROJ ZC A2 22-23 TV A 10.965 (163)
Crediti
A.15 SPV PROJ ZC A3 22-23 TV A 3.163 (47)
Crediti

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior.

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

Le esposizioni derivanti dalle operazioni di cartolarizzazioni di terzi ammontano a 235,0 milioni, e sono classificate, per 29,0 milioni, nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e per 206,0 milioni nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Per le principali esposizioni si rimanda ai precedenti paragrafi "Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di sponsor" e "Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali".

Per l'esposizione in "BNT Port 14-42 TV", classificata tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" si fa invece rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

C.3 Consolidato prudenziale - Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

Di seguito si illustrano le società veicolo nelle quali le società del Gruppo bancario sono state coinvolte nell'attività di strutturazione e per le quali si detiene un'interessenza.

Trattasi, in particolare, delle società veicolo create al fine di perfezionare le proprie operazioni di cartolarizzazione; come descritto nella "Parte A – Politiche contabili", "3. Area e Metodi di consolidamento", il patrimonio separato è oggetto di consolidamento in quanto il Gruppo dispone dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulta esposto ai rendimenti variabili delle stesse, a prescindere dai diritti di voto.

In aggiunta, si segnala l'interessenza detenuta nella società "BNT Portfolio SPV". Trattasi del veicolo costituito nel 2014 al fine di perfezionare la cartolarizzazione dei crediti agrari di Banca della Nuova Terra, finanziata mediante l'emissione di un'unica tranche di titolo per un valore nominale di 397,8 milioni sottoscritta dalle banche pattiste di Banca della Nuova Terra, tra cui l'ex Banco Popolare. In base agli accordi intervenuti, l'ex Banco Popolare aveva sottoscritto il citato titolo per un valore nominale pari a 84,6 milioni; al 31 dicembre 2022, il fair value di tale titolo, esposto tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" è pari a 24,0 milioni al netto degli incassi intervenuti.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del complesso delle attività e delle passività, così come figurano nel patrimonio separato del veicolo.

Nome Cartolarizzazione/ Attività Passività
Denominazione società
veicolo
Sede legale Consolidamento Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzanine Junior
BNT Portfolio SPV S.r.l. Milano no 131.859 - 14.342 -
-
236.846
BP Mortgages giu 2007 Milano contabile 146.892 - 36.624 20.580 64.649 16.229

C.4 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Tra le società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate vengono rappresentati i veicoli nei quali il Gruppo non detiene alcuna partecipazione al capitale. Per ogni veicolo di questi, utilizzati per operazioni in cui il Gruppo opera come originator, vengono riportate nella tabella sottostante le attività e le passività del Gruppo nei confronti dei suddetti veicoli, principalmente riconducibili ai titoli senior sottoscritti dal Gruppo, classificati nel portafoglio dei "Crediti verso la clientela".

Si precisa, in proposito, che non sono presenti nei confronti delle società stesse, esposizioni fuori bilancio, linee di credito non revocabili o garanzie finanziarie, pertanto l'esposizione massima al rischio di perdita corrisponde alla differenza fra le attività e le passività detenute nei confronti del veicolo. Unica eccezione il veicolo Lilium a favore del quale è stata erogata una linea di credito di 10 milioni, utilizzata al 31 dicembre per 4,8 milioni.

(migliaia di euro) Red Sea
SPV
Leviticus
SPV
Tiberina
SPV
Titan SPV Aurelia SPV Tevere SPV Lilium SPV
(*)
Totale attività 804.931 790.614 43.630 31.345 280.533 98.205 4.848
Attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al
fair value 2.969 4.485 1.459 82 643 2.182 -
Crediti verso clientela 800.925 786.077 42.171 31.263 279.608 96.023 4.848
Altre voci dell'attivo 1.038 52 - 281 - -
Totale passività 7.693 - - 3.374 27 - 18.295
Garanzie rilasciate e
impegni - - - - - - 5.162

(migliaia di euro) Red Sea
SPV
Leviticus
SPV
Tiberina
SPV
Titan SPV Aurelia SPV Tevere SPV Lilium SPV (*)
Margine d'interesse 6.449 5.907 1.275 465 1.592 1.235 10

( *) La passività verso il veicolo Lilium pari a 18,3 milioni è rappresentata dal debito iscritto a fronte dei crediti ceduti al veicolo ma non cancellati dal bilancio per il sostanziale mantenimento dei rischi e dei benefici, al netto dei titoli detenuti da Banco BPM alla data del 31 dicembre 2022. Alla luce di quanto rappresentato, nel portafoglio dell'attivo non si rileva alcuna esposizione in titoli verso il veicolo. Per ulteriori dettagli si fa rinvio nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili del Gruppo", contenute nella sezione 5-Altri aspetti della Parte A della presente Nota Integrativa.

C.5 Consolidato prudenziale - Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Nel 2022 il Gruppo non ha svolto attività di servicer in operazioni di cartolarizzazione proprie nelle quali le attività cedute sono state cancellate dal bilancio.

C.6 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione consolidate

Non vi sono società veicolo per la cartolarizzazione facenti parte del Gruppo Bancario.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2022, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazioni di esposizioni creditizie verso la clientela (364,7 milioni);
  • operazioni di pronti contro termine passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la Banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso le banche o b) debiti verso la clientela", in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegue ad operazioni di pronti contro termine attivi (si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altre informazioni" contenuto nella Parte B della presenta Nota integrativa).

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte del Gruppo, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo allo stesso, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

Con riferimento alla società veicolo consolidata (BP Mortgage), per effetto del consolidamento del patrimonio, nel bilancio consolidato non troverà rappresentazione quest'ultima passività; diversamente, nel passivo figureranno i titoli in circolazione emessi dalla società veicolo e non sottoscritti dalle società del Gruppo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

D.1 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Passività finanziarie associate
Attività finanziarie cedute rilevate per intero
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
di cui deteriorate Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 248.063 - 248.063 X 256.994 - 256.994
1. Titoli di debito 632 - 632 X 637 - 637
2. Titoli di capitale 247.431 - 247.431 X 256.357 - 256.357
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 222.219 222.219 - 188 18.295 18.295 -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti 222.219 222.219 - 188 18.295 18.295 -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
3.055.179 - 3.055.179 - 3.104.518 - 3.104.518
1. Titoli di debito 3.055.179 - 3.055.179 - 3.104.518 - 3.104.518
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 6.886.836 142.490 6.744.346 13.932 6.517.849 31.259 6.486.590
1. Titoli di debito 6.744.346 - 6.744.346 - 6.486.590 - 6.486.590
2. Finanziamenti 142.490 142.490 - 13.932 31.259 31.259 -
Totale 31/12/2022 10.412.297 364.709 10.047.588 14.120 9.897.656 49.554 9.848.102
Totale 31/12/2021 12.269.558 180.251 12.089.307 22.975 12.241.962 45.482 12.196.480

D.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Al 31 dicembre 2022 non sono presenti attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate.

D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nella presente tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per il Gruppo nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento dei titoli emessi.

Rilevate per Rilevate Totale
intero parzialmente 31/12/2022 31/12/2021
A. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 222.219 - 222.219 -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti 222.219 - 222.219 -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - 3.932
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - - 3.932
D. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato (fair value) 135.631 - 135.631 187.050
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti 135.631 - 135.631 187.050
Totale attività finanziarie 357.850 - 357.850 190.982
Totale passività finanziarie associate 49.554 - X X
Valore netto al 31/12/2022 308.296 - 357.850 X
Valore netto al 31/12/2021 145.500 - X 190.982

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento

La fattispecie non è presente per il Gruppo alla data di bilancio.

D.3 Consolidato prudenziale - attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento

Nella presente sezione si riportano le informazioni quali-quantitative relative alle operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi riconducibili allo schema della cessione ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.

Il Gruppo Banco BPM, nel corso dell'esercizio e degli esercizi precedenti, ha infatti perfezionato alcune operazioni di cessione di esposizioni classificate a fondi comuni di investimento in cambio di quote emesse dai fondi stessi.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Obiettivi generali delle operazioni di cessione di crediti realizzate per il tramite dello schema del fondo comune di investimento

In linea generale, l'obiettivo industriale e strategico delle operazioni della specie è quello di affidare la gestione di alcune esposizioni classificate come ad alto rischio ad operatori professionali specializzati ed indipendenti (rappresentati da società di gestione del risparmio, di seguito anche "SGR"), i quali, attraverso azioni di discontinuità manageriale, dovrebbero consentire un più efficace turnaround aziendale rispetto a quanto perseguibile dalla Banca mediante una gestione in proprio della propria esposizione. Le strategie perseguite dalla SGR, infatti, puntano su leve gestionali difficilmente attivabili dalle singole banche, quali, a mero titolo di esempio, la conversione in equity dei crediti, l'ingresso negli organi di gestione delle società per realizzare un effettivo turnaround operativo, lo sviluppo di operazioni di distressed M&A volte a salvaguardare il valore delle imprese attraverso partnership industriali, il reimpossessamento diretto dell'immobile nel caso di operatori real estate e, da ultimo, l'apporto di nuova finanza da parte di investitori terzi finalizzata al rilancio delle imprese.

In tale ottica, l'intervento di una SGR consente l'istituzione di adeguati meccanismi di salvaguardia dei diritti delle banche conferenti, mediante i poteri attribuiti ad appositi comitati degli investitori. In aggiunta, al fine di allineare gli interessi della SGR con quelli delle banche conferenti, la struttura commissionale a favore della SGR prevede, di regola, oltre alle commissioni di gestione, parametrate sulle attività nette del fondo, anche commissioni di performance o un carried interest sull'extra rendimento dell'operazione.

Trattamento contabile

Da un punto di vista contabile, ai sensi del principio contabile IFRS 9, le suddette operazioni di cessione hanno comportato la cancellazione contabile dei crediti ceduti (cosiddetta "derecognition"), in quanto il Gruppo non ha trattenuto in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività trasferite e, altresì, non ha mantenuto alcun controllo sostanziale su tali attività, che è stato invece assunto dalla società di gestione del fondo. In particolare, i rischi ed i benefici che il Gruppo potrà conseguire dalle quote detenute in cambio del conferimento dei crediti, non risultano ancorate né nell'an, né nel quantum, né nella tempistica, agli eventi che interessano i crediti ceduti, posto che le dinamiche economiche e finanziarie connesse ai singoli crediti non influenzeranno in via automatica e diretta i ritorni dei singoli quotisti (tra cui Banco BPM) che invece dipenderanno dal generale andamento del fondo gestito dalla SGR. Al riguardo si deve tenere presente che, trattandosi di operazioni multi-originator, i crediti conferiti dai singoli partecipanti possono differire rispetto a quelli apportati da altri partecipanti e, qualora si tratti dello stesso debitore, può altresì cambiare la percentuale dell'esposizione conferita da ciascun partecipante.

A fronte della suddetta cancellazione, le quote dei fondi, ottenute quale permuta della cessione, sono state iscritte nel portafoglio contabile delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". La differenza tra i crediti così cancellati ed il valore di iscrizione delle quote dei fondi è stata rilevata a conto economico quale effetto riconducibile ai crediti, in base alla disciplina prevista dal paragrafo 3.2.12 del principio contabile IFRS 9.

Con riferimento alla necessità di dover consolidare i fondi comuni di investimenti sottoscritti - in linea con quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" in merito ai requisiti richiesti dal principio contabile IFRS 10 per la detenzione del controllo su un'entità - si rappresenta che non è stato individuato alcun fondo da dover consolidare. Sulla base dei poteri attribuiti agli organi costitutivi del fondo (Consiglio di Amministrazione, Comitato degli investitori, Assemblea degli investitori) e alle maggioranze richieste per assumere le relative deliberazioni, non è stato individuato alcun fondo per il quale si ritiene che il Gruppo detenga il potere di dirigere le attività rilevanti.

Nuove operazioni dell'esercizio

Credit & Corporate Turnaround Fund (Illimity SGR)

Obiettivi e principali caratteristiche del fondo

L'operazione multi-originator denominata Credit & Corporate Turnaround Fund (di seguito "iCCT") si è perfezionata in data 3 ottobre 2022, mediante la cessione dei crediti al Fondo iCCT gestito da Illimity SGR – primo Fondo lanciato da Illimity SGR che investe in esposizioni UTP e in generale in crediti verso aziende in tensione finanziaria con prospettive di turnaround e rilancio - e la contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. Il Fondo iCCT

è un fondo mono-comparto con due classi di quote (Quote di Crediti e Quote Finanza), oltre ad una categoria speciale (Quote C) riservate alla SGR e al team di gestione, le cui quote assegnano il diritto a percepire il carried interest.

Il Fondo ha una durata di 8 anni (estendibile di un anno) mentre la Quota Finanza da Regolamento del Fondo può oscillare tra il 10% e il 50% delle Quote Crediti.

In maggior dettaglio, l'operazione in esame ha per oggetto la cessione di un portafoglio di crediti di tipo "Corporate Large & Medium Size" classificati quali Unlikely To Pay (di seguito anche "UTP") derivanti da finanziamenti concessi a società in tensione finanziaria, che presentano profili di rischio differenti in termini di distribuzione territoriale, destinazione d'uso e ciclo di vita delle attività sottostanti.

L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento societario, ii) possibilità di intervenire direttamente nell'equity delle società target cambiandone la governance e guidando processi di ristrutturazione, ed iii) un migliore e più efficace risanamento della società, sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR cessionaria.

Dimensione dei crediti ceduti e quota di partecipazione di Banco BPM

I partecipanti alla Wave hanno ceduto al fondo le proprie esposizioni creditizie per un valore lordo complessivo pari a circa 50 milioni; Il totale dei crediti gestiti supera così i 250 milioni.

Banco BPM ha ceduto al veicolo 8 esposizioni, classificate a UTP, per un valore lordo pari a 49,2 milioni corrispondente ad una valorizzazione del conferimento iniziale pari a 31,7 milioni. A fronte della citata operazione, Banco BPM ha ricevuto n. 32.006.366 quote del Fondo iCCT. In particolare, questo conferimento ha visto ad oggetto alcune controparti verso cui Illimity SGR aveva già acquistato quote di crediti da altre banche: il conferimento di Banco BPM ha avuto quindi tra gli altri anche l'obiettivo di accrescere la share of wallet di iCCT nei confronti delle controparti cedute, aumentando così il potere negoziale ai tavoli di ristrutturazioni con l'obiettivo di accrescere la recovery per i quotisti.

Trattamento contabile

In data 3 ottobre 2022, i crediti ceduti sono stati cancellati contabilmente dal bilancio in contropartita dell'iscrizione delle quote del Fondo iCCT.

Il fair value del Fondo iCCT, in base alla metodologia del Discounted Cash Flow (DCF) illustrata nel successivo paragrafo, è risultato pari a 29,3 milioni, evidenziando una riduzione di circa il 7,8% rispetto al valore di conferimento indicato dalla SGR in sede di apporto (31,7 milioni).

Tenuto conto del valore di iscrizione dei crediti e degli incassi da retrocedere, l'operazione di cessione ha comportato la rilevazione di un effetto economico negativo, riconducibile ai crediti ceduti, pari a 4,4 milioni.

Al 31 dicembre 2022 il fair value complessivo del fondo è pari a 26,5 milioni.

Metodologie di determinazione del fair value ed analisi di sensitività del fair value

In base alla metodologia del Discounted Cash Flow, il fair value è ottenuto attualizzando i previsti flussi di recupero delle esposizioni complessivamente detenute dal fondo in base ad un tasso di attualizzazione determinato secondo il modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC").

Nel dettaglio, il WACC è il procedimento di calcolo che consente di individuare il tasso rappresentativo del costo medio ponderato del capitale ed esprime la remunerazione richiesta dagli investitori per un'operazione di acquisto, a normali condizioni di mercato, di un'attività simile rispetto a quella oggetto di valutazione.

In particolare, il WACC è stato calcolato applicando la seguente formula:

WACC=Ke * (E/(D+E)) + Kd * (1-t) * (D/(D+E))

dove:

Ke = -*(Mrp)+Rf : rappresenta il costo del capitale, calcolato secondo il modello del Capital Asset Pricing Model (CAPM), in base al quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un adeguato premio per il rischio, determinato in base all'indicatore , come di seguito meglio illustrato.

- : Coefficiente beta, che indica la rischiosità di uno specifico titolo azionario rispetto al mercato azionario nel suo complesso. A tal fine è stato considerato il unlevered adjusted del settore in cui le singole società oggetto di cessione sono attive, ponderando il risultato ottenuto per il peso di ogni esposizione creditizia sul totale.

Mrp : rappresenta il premio, ossia il rendimento differenziale, richiesto dagli investitori per un investimento in titoli azionari rispetto ad un investimento privo di rischio. A tal fine viene considerato l'implied equity risk premium fonte: Damodaran)

Rf : rappresenta il tasso risk free ossia di rendimento delle attività prive di rischio, identificato sulla base del rendimento decennale dei titoli di stato italiani (fonte: Bloomberg)

Kd : rappresenta il costo del debito, determinato in base al tasso della nuova finanza prevista nelle singole operazioni. In presenza di differenti tassi è stato calcolato un tasso medio ponderato

t: rappresenta il tax rate

(E/(D+E) e (D/(D+E): rappresenta la struttura finanziaria di ogni operazione, in termini di combinazione di capitale (E: Equity) e debito (D: Debt).

Il fair value così determinato risulta classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto influenzato in modo significativo da parametri discrezionali non osservabili sul mercato.

In base alla metodologia del DCF, nella seguente tabella si riporta un'analisi di sensitività del fair value del Fondo iCCT rispetto al cambiamento degli input non osservabili più significativi, che nel caso di specie sono rappresentati dai flussi di recupero del fondo (è stata considerata una variazione positiva o negativa pari a 5%) e dal costo del capitale Ke (è stata considerata una variazione, positiva o negativa, pari all'1%).

Fondo iCCT
Variazione del fair value in valore assoluto (e percentuale) al variare del Ke rispettivamente
del +1%/-1% e dei previsti flussi di cassa rispettivamente del +5%/-5%
Ke -1% Ke% Ke +1%
+5% +2,28 (+8,58%) +1,33 milioni (+5%) +420k (+1,58%)
Var.
flussi di cassa
0 +905k (+3,4%) - -863k (-3,25%)
-5% -466k (-1,76%) -1,33 milioni (-5%) -2,15 milioni (-8,09%)

Efesto (Finint SGR – Wave 8 e 10)

Obiettivi e principali caratteristiche del fondo

L'operazione multi-originator denominata Fondo Efesto (di seguito "Efesto") si è perfezionata in due differenti Wave in data 6 luglio 2022 e 16 novembre 2022, mediante la cessione dei crediti al Fondo Efesto – fondo lanciato da Finint SGR che investe in esposizioni UTP ed NPL e in generale in crediti verso aziende in tensione finanziaria con prospettive di turnaround o liquidazione - e la contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo stesso a valori corrispondenti al prezzo di cessione dei crediti. Italfondiario agisce in qualità di servicer della SGR e svolge l'attività di incasso e gestione dei crediti ceduti al Fondo. Il Fondo Efesto è un fondo mono-comparto con due classi di quote (Quote di Crediti e Quote Finanza), oltre ad una categoria speciale (Quote C) riservate alla SGR e al team di gestione, le cui quote assegnano il diritto a percepire il carried interest.

Il Fondo ha una durata di 10 anni (estendibile di ulteriori due anni) mentre la Quota Finanza da Regolamento del Fondo può oscillare tra il 10% e il 50% delle Quote Crediti.

In maggior dettaglio, l'operazione in esame ha per oggetto la cessione di un portafoglio di crediti di tipo "Corporate Large & Medium Size" classificati quali Unlikely To Pay (di seguito anche "UTP") derivanti da finanziamenti concessi a società in tensione finanziaria, che presentano profili di rischio differenti in termini di distribuzione territoriale, destinazione d'uso e ciclo di vita delle attività sottostanti.

L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i) attività di turn-around e in operazioni straordinarie di distressed M&A, erogazione di nuova finanza e gestione in stile private equity, ii) attività liquidatorie stragiudiziali e nella strutturazione di procedure di concordato.

Dimensione dei crediti ceduti e quota di partecipazione di Banco BPM

I partecipanti alla Wave hanno ceduto al fondo le proprie esposizioni creditizie per un valore lordo complessivo pari a circa 800 milioni riferiti ad oltre 150 aziende italiane.

Banco BPM ha ceduto al veicolo 17 posizioni, classificate a UTP o NPL, per un valore lordo pari a 21,4 milioni nella Wave 8 e 71,6 milioni nella Wave 10 corrispondente ad una valorizzazione del conferimento iniziale pari a 16,9 milioni. A fronte della citata operazione, Banco BPM ha ricevuto n. 20.962.668 quote del Fondo iCCT. In particolare, questo conferimento ha visto ad oggetto alcune controparti verso cui Finint SGR aveva già acquistato quote di crediti da altre banche: il conferimento di Banco BPM ha avuto quindi tra gli altri anche l'obiettivo di accrescere la share of wallet del Fondo Efesto nei confronti delle controparti cedute, aumentando così il potere negoziale ai tavoli di ristrutturazioni con l'obiettivo di accrescere la recovery per i quotisti.

Trattamento contabile

In data 6 luglio 2022 per la Wave 8 e 16 novembre 2022 per la Wave 10, i crediti ceduti sono stati cancellati contabilmente dal bilancio in contropartita dell'iscrizione delle quote del Fondo Efesto.

Il fair value del Fondo Efesto, in base alla metodologia del Discounted Cash Flow (DCF) illustrata nel successivo paragrafo, è risultato pari a 16,8 milioni, evidenziando una diminuzione di circa il -5,0% rispetto al valore conferito dal Fondo in sede di apporto (17,7 milioni).

Tenuto conto del valore di iscrizione dei crediti e degli incassi da retrocedere, l'operazione di cessione ha comportato la rilevazione di un effetto economico negativo, riconducibile ai crediti ceduti, pari complessivamente a 1,9 milioni in sede di iscrizione delle quote.

Al 31 dicembre 2022 il fair value complessivo del fondo è pari a 17,5 milioni.

Analisi di sensitività del fair value

In base alla metodologia del DCF, rappresentata nel precedente paragrafo, nella seguente tabella si riporta un'analisi di sensitività del fair value del Fondo Efesto rispetto al cambiamento degli input non osservabili più significativi, che nel caso di specie sono rappresentati dai flussi di recupero del fondo (è stata considerata una variazione positiva o negativa pari a 5%) e dal costo del capitale Ke (è stata considerata una variazione, positiva o negativa, pari all'1%).

Fondo Efesto
Variazione del fair value in valore assoluto (e percentuale) al variare del Ke rispettivamente
del +1%/-1% e dei previsti flussi di cassa rispettivamente del +5%/-5%
Ke -1% Ke% Ke +1%
+5% +1,06 (+6,03%) +1,03 milioni (+5,88%) +367k (+2,09%)
Var.
flussi di cassa
0 +172k (+1,0%) - -486k (-2,77%)
-5% -713k (-4,07%) -1,03 milioni (-5,88%) -1,34 milioni (-7,63%)

UTP Italia (Sagitta SGR – Wave 1)

Obiettivi e principali caratteristiche del fondo

L'operazione multi-originator denominata UTP Italia (di seguito "UTP Italia") si è perfezionata in data 11 novembre 2022, mediante la cessione dei crediti al Fondo UTP Italia gestito da Sagitta SGR – primo Fondo lanciato da Sagitta SGR che investe in small ticket UTP e in generale in crediti verso privati e PMI in difficoltà finanziaria - e la contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. Il Fondo iCCT è un fondo mono-comparto con due classi di quote (Quote di Crediti e Quote Finanza).

Il Fondo ha una durata di 8 anni (estendibile di due anni) mentre la Quota Nuova Finanza da Regolamento del Fondo può raggiungere al massimo il 50% del totale nominale del Fondo.

In maggior dettaglio, l'operazione in esame ha per oggetto la cessione di un portafoglio di crediti di tipo "Small-Medium" classificati quali Unlikely To Pay (di seguito anche "UTP") derivanti da finanziamenti concessi a soggetti retail e PMI in tensione finanziaria, che presentano profili di rischio differenti in termini di distribuzione territoriale, destinazione d'uso e ciclo di vita delle attività sottostanti.

L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento della controparte, ii) un migliore e più efficace risanamento del borrower, sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR cessionaria e iii) una gestione proattiva del portafoglio crediti secondo i principi di gestione etica delle esposizioni ispirandosi all'ESG framework.

Dimensione dei crediti ceduti e quota di partecipazione di Banco BPM

La prima Wave ha coinvolto 4 tra le principali banche italiane, le quali hanno ceduto al fondo le proprie esposizioni creditizie per un valore lordo complessivo pari a circa 160 milioni.

Banco BPM ha ceduto al veicolo 170 esposizioni, classificate a UTP, per un valore lordo pari a 70 milioni corrispondente ad una valorizzazione del conferimento iniziale pari a 40,6 milioni. A fronte della citata operazione, Banco BPM ha ricevuto n. 40.591.705 quote del Fondo UTP Italia.

Trattamento contabile

In data 21 novembre 2022, i crediti ceduti sono stati cancellati contabilmente dal bilancio in contropartita dell'iscrizione delle quote del Fondo UTP Italia.

Il fair value del Fondo UTP Italia, in base alla metodologia del Discounted Cash Flow (DCF) illustrata nel successivo paragrafo, è risultato pari a 37,7 milioni, evidenziando una riduzione di circa il 7,1% rispetto al valore di conferimento indicato dalla SGR in sede di apporto (40,6 milioni).

Tenuto conto del valore di iscrizione dei crediti e degli incassi da retrocedere, l'operazione di cessione ha comportato la rilevazione di un effetto economico negativo, riconducibile ai crediti ceduti, pari a 19,6 milioni.

Al 31 dicembre 2022 il fair value complessivo del fondo è pari a 35,4 milioni.

Analisi di sensitività del fair value

In base alla metodologia del DCF, rappresentata nel precedente paragrafo, nella seguente tabella si riporta un'analisi di sensitività del fair value del Fondo UTP Italia rispetto al cambiamento degli input non osservabili più significativi, che nel caso di specie sono rappresentati dai flussi di recupero del fondo (è stata considerata una variazione positiva o negativa pari a 5%) e dal costo del capitale Ke (è stata considerata una variazione, positiva o negativa, pari all'1%).

Fondo UTP Italia
Variazione del fair value in valore assoluto (e percentuale) al variare del Ke rispettivamente
del +1%/-1% e dei previsti flussi di cassa rispettivamente del +5%/-5%
Ke -1% Ke% Ke +1%
+5% +3,63 (+10,25%) +1,77 milioni (+5%) +38k (+0,11%)
Var.
flussi di cassa
0 +1,77 milioni (+5,0%) - -1,64 milioni (-4,66%)
-5% -89k (-0,25%) -1,77 milioni (-5%) -3,34 milioni (-9,43%)

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Dettaglio delle quote di fondi comuni di investimento in essere al 31 dicembre 2022

Al 31 dicembre 2022 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle operazioni in esame ammonta complessivamente a 211,4 milioni (180,5 milioni al 31 dicembre 2021), interamente riferito alla Capogruppo. Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo, della data del primo closing e dei successivi conferimenti, nonché della politica di investimento perseguita dal fondo.

Nome del fondo Valore di
bilancio al
31/12/2022(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/successivi
conferimenti
Politica di investimento del fondo
IDeA Corporate Credit
Recovery I
1.385 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
23 giugno 2016
27 giugno 2017
4 luglio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili e/o
oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, strumenti
finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a
breve termine derivanti da linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette
società target
IDeA Corporate Credit
Recovery II
14.688 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
28 dicembre 2017
18 febbraio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili e/o
oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da strumenti
finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a
breve termine derivanti da linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette
società target
IDeA Corporate Credit
Recovery II – comparto
Shipping USD
35.791 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
21 dicembre 2018 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili e/o
oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target operanti nel
campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza specifici vincoli
settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito autoliquidanti
concesse alle suddette società target
Clessidra Restructuring
Fund
25.937 Clessidra SGR 25 settembre 2019 Crediti past due, unlikely to pay, forborne performing e non performing, in bonis
high risk vantati nei confronti di società target, da strumenti finanziari
partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle suddette, crediti
erogati nella forma di operazioni di debtor in possession financing a sostegno
delle società target nell'ambito di operazioni di ristrutturazione del debito
erogato
Back2bonis 54.103 Prelios SGR 23 dicembre 2019
20 dicembre 2021
Titoli "asset backed securities" untranched emessi nell'ambito di operazioni di
cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99, il cui sottostante è
rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili quali "inadempienze
probabili" non vantati nei confronti di debitori consumatori, nonché crediti
erogati a favore di tali debitori nel contesto di operazioni di ristrutturazione del
debito, risanamento e/o turn around e/o operazioni similari piuttosto che nel
contesto di operazioni di reimpossessamento e simili dei beni a garanzia
Fondo iCCT 26.532 Illimity SGR 3 ottobre 2022 Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Corporate Large
& Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi a società in tensione
finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace
gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove
ritenuto necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento
societario, ii) possibilità di intervenire direttamente nell'equity delle società target
cambiandone la governance e guidando processi di ristrutturazione, ed iii) un
migliore e più efficace risanamento della società, sfruttando le specifiche
competenze del Gruppo della SGR cessionaria.
Fondo Efesto 17.544 FinInt SGR 6 luglio 2022
16 novembre 2022
Crediti Unlikely To Pay e non performing vantati nei confronti di clientela di tipo
"Corporate Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi a società
in tensione finanziaria.
L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione
dei crediti garantiti, attraverso i) attività di turn-around e in operazioni
straordinarie di distressed M&A, erogazione di nuova finanza e gestione in stile
private equity, ii) attività liquidatorie stragiudiziali e nella strutturazione di
procedure di concordato.
Fondo UTP Italia 35.401 Sagitta SGR 11 novembre 2022 Crediti Unlikely To Pay e in minor parte non performing vantati nei confronti di
clientela di tipo "Small-Medium" derivanti da finanziamenti concessi a soggetti
retail e PMI in tensione finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una
più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione
di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il business e/o
riequilibrare l'indebitamento della controparte, ii) un migliore e più efficace
risanamento del borrower, sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della
SGR cessionaria e iii)una gestione proattiva del portafoglio crediti secondo i
principi di gestione etica delle esposizioni ispirandosi all'ESG framework

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

La variazione intervenuta nell'esercizio, complessivamente positiva per 30,8 milioni, è imputabile all'incremento delle quote in UTP Italia per la cessione del 11 novembre 2022 (+37,7 milioni), Efesto per le cessioni del 6 luglio 2022 e del 16 novembre 2022 (+16,8 milioni) e iCCT per la cessione del 3 ottobre 2022 (+29,2 milioni) alle distribuzioni ricevute dalle SGR (-55,4 milioni), alle plus/minusvalenze da valutazione intervenute durante l'anno (-

3,6 milioni), nonché agli effetti della conversione in cambio dell'investimento in dollari detenuto nel fondo "IDeA Corporate Credit Recovery II - comparto Shipping" (+6,1 milioni).

La misurazione a fair value dei suddetti fondi viene effettuata mediante una tecnica valutativa basata sull'attualizzazione dei previsti flussi di recupero in funzione di un tasso di attualizzazione ritenuto espressivo della remunerazione richiesta dal mercato per un'attività simile.

Si precisa inoltre che la suddetta detenzione delle quote del fondo rappresenta la massima esposizione al rischio per il Gruppo; con riferimento alle suddette operazioni non esistono, infatti, garanzie o linee di credito irrevocabili rilasciate nei confronti del fondo, nonché impegni a sottoscrivere ulteriori quote del fondo stesso.

Per le operazioni realizzate mediante lo schema della cessione dei crediti ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 e contestuale sottoscrizione dei titoli ABS da parte degli intermediari cedenti si fa invece rinvio a quanto illustrato nella precedente sezione "C. Operazioni di cartolarizzazione".

D.4 Consolidato prudenziale - operazioni di covered bond

Programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Obiettivi strategici

L'emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") si inserisce nel piano strategico del Gruppo Banco BPM quale strumento di diversificazione delle fonti di raccolta, di riduzione del relativo costo e di allungamento delle scadenze del passivo.

Il Gruppo Banco BPM ha in essere tre Programmi di emissione di OBG, nello specifico i Programmi "BP OBG1", "BPM OBG1" e "BPM OBG2".

Per l'ex Gruppo Banco Popolare nel corso del 2010 è stato avviato il primo programma di emissione di OBG avente ad oggetto mutui residenziali ("OBG Residenziale" o "BP OBG1"). L'importo massimo di OBG che possono essere emesse nell'ambito del programma è stato incrementato dagli iniziali 5 miliardi a 10 miliardi nel febbraio 2011.

Per l'ex Gruppo BPM, in data 13 novembre 2007 il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano ha autorizzato un programma di emissione di OBG ("BPM OBG1") per un importo massimo di 10 miliardi, avente ad oggetto esclusivamente mutui fondiari ed ipotecari residenziali, ma strutturato per poter ricomprendere anche mutui commerciali. Successivamente, in data 10 marzo 2015, il Consiglio di Gestione dell'ex Gruppo BPM ha approvato un secondo programma di emissione di OBG ("BPM OBG2") strutturato per ammettere esclusivamente la cessione di mutui fondiari e ipotecari residenziali per un ammontare massimo pari a 10 miliardi.

Struttura dei programmi

A seguito della fusione per incorporazione in Banco BPM di BPM S.p.A., perfezionatasi nel mese di novembre 2018, Banco BPM, per tutti i programmi OBG del Gruppo, oltre al ruolo di Banca Emittente delle OBG, ha assunto il ruolo di unica Banca Cedente degli attivi ai sensi dell'art. 7-bis della legge 30 aprile 1999, n.130 e di unica Banca Finanziatrice.

Con riferimento al Programma "BP OBG1", Banco BPM ha effettuato cessioni pro-soluto alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. (partecipata al 60% dal Banco BPM) dei relativi crediti pecuniari derivanti da mutui ipotecari aventi le caratteristiche di cui all'art. 2, comma 1, lett. a) del Decreto MEF (Mutui Ipotecari).

Con riferimento ai Programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2", i crediti pecuniari derivanti da mutui fondiari e ipotecari residenziali aventi le caratteristiche di cui all'art. 2 del Decreto MEF, unitamente ai mutui commerciali, solo per il Programma "BPM OBG1", sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. (partecipata all'80% dal Banco BPM) nell'ambito del Programma "BPM OBG1" e alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. (partecipata all'80% dal Banco BPM) nell'ambito del Programma "BPM OBG2".

Finanziamento subordinato

Per tutti i programmi OBG del Gruppo Banco BPM, a fronte della cessione degli attivi, le Banche Originator, ora solo Banco BPM, hanno erogato un Prestito Subordinato a favore delle società veicolo al fine di dotarle delle disponibilità finanziarie necessarie per poter acquisire i relativi crediti (tranne nel caso in cui la società veicolo abbia provveduto al pagamento diretto degli attivi acquistati); le Società Veicolo dovranno rimborsare i finanziamenti subordinati all'ultima data di rimborso finale tenuto conto della estensione della data di rimborso in caso di inadempimento dell'Emittente, in conformità all'ordine di priorità dei pagamenti applicabile e nei limiti dei fondi disponibili. E' in ogni caso prevista, ad ogni data di pagamento degli interessi, la possibilità di procedere al rimborso anticipato dei finanziamenti subordinati a condizione che l'ammontare residuo in linea capitale dei finanziamenti sia pari o superiore al debito residuo delle OBG in circolazione e che i test previsti ai sensi della normativa e quelli contrattuali siano rispettati. Sui prestiti subordinati vengono corrisposti interessi a tasso fisso oppure pari al tasso medio di interesse delle Serie di OBG emesse più l'eventuale excess spread generato dalla struttura.

Il Programma di emissione "BPM OBG2" ha in essere un contratto derivato denominato "Covered Bond Swap" sottoscritto dalla società veicolo e da una controparte di mercato; questo swap, appartenente alla tipologia interest rate swap, consente di coprire, a livello consolidato, anche in caso di default dell'Emittente, il rischio di tasso derivante dal disallineamento tra i flussi di interessi del portafoglio di attivi ceduti al veicolo ed i flussi di interessi sulle OBG emesse.

Nessun contratto di "Covered Bond Swap" è invece in essere per i Programmi "BPM OBG1" e "BP OBG1".

Infine, per tutti e tre i programmi OBG del Gruppo non sono più in essere contratti di "Mortgages Pool Swap".

Garanzie

Le Società Veicolo al fine di garantire il rimborso delle OBG, nell'ipotesi in cui l'Emittente fosse inadempiente ai propri obblighi di pagamento, hanno rilasciato una garanzia primaria, incondizionata ed irrevocabile a valere sugli attivi segregati a beneficio degli investitori che sottoscriveranno le OBG. L'ammontare garantito è pari al totale degli interessi e del capitale che deve essere corrisposto agli investitori sulle singole serie di OBG. La normativa stabilisce che l'integrità della garanzia vada assicurata durante la vita delle OBG e a tale scopo sono previsti degli specifici test che tengono conto dell'ammontare e delle caratteristiche sia degli attivi ceduti che delle OBG emesse. I test sono effettuati su base trimestrale dalla Struttura Organizzativa Finanza di Gruppo e sono sottoposti a verifica dalla Struttura Organizzativa Risk Management. L'accuratezza dei test effettuati al momento dell'emissione delle singole serie di OBG e su base trimestrale viene inoltre verificata da un soggetto esterno, l'Asset Monitor che, come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza, deve essere una società di revisione diversa da quella incaricata per la revisione del bilancio. L'Asset Monitor deve anche verificare la qualità e l'integrità degli attivi ceduti e predispone una relazione annuale con i risultati dei controlli svolti. Il sistema dei controlli si avvale anche dell'Internal Audit che verifica l'adeguatezza delle verifiche svolte internamente, basandosi anche sulla relazione annuale predisposta dall'Asset Monitor.

Test normativi e contrattuali

I test normativi, effettuati su base trimestrale, sui portafogli di ciascuno dei programmi di emissione, sono i seguenti:

  • il Nominal Value Test verifica che il valore nominale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore nominale delle OBG in essere;
  • l'NPV Test verifica che il valore attuale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore attuale delle OBG in essere;
  • l'Interest Coverage Test verifica che gli interessi incassati e gli interessi da incassare al netto dei costi della Società Veicolo siano maggiori degli interessi da riconoscere ai portatori delle OBG.

Qualora tutti i test siano rispettati si potrà procedere ad effettuare i pagamenti secondo l'ordine indicato nella relativa "cascata". Ai sensi della documentazione contrattuale dei programmi occorre rispettare anche l'"Asset Coverage Test" sul portafoglio, che verifica che il valore nominale dei crediti, ponderato sulla base di eventuali ritardi nei pagamenti di questi ultimi e del livello di over-collateralisation previsto dai contratti, sia maggiore del valore nominale delle OBG in essere. La violazione dei test normativi e dei test contrattuali fa sorgere in capo alle banche cedenti un obbligo di integrazione del portafoglio.

Attività di incasso e gestione amministrativa

Per ciascun programma OBG del Gruppo, l'attività d'incasso e di gestione dei crediti ceduti viene effettuata dal Banco BPM che agisce in qualità di unico Servicer.

In particolare, con riferimento a ciascun programma OBG del Gruppo, le somme incassate sono versate sui conti intestati alle rispettive Società Veicolo (BP Covered Bond S.r.l. per il Programma "BP OBG1", BPM Covered Bond S.r.l. per il Programma "BPM OBG1" e BPM Covered Bond 2 S.r.l. per il Programma "BPM OBG2") aperti presso Banco BPM e, su base giornaliera, sono trasferite sui conti delle rispettive Società Veicolo aperti sempre presso Banco BPM. Il Banco BPM svolge anche il ruolo di Administrative Servicer, ovvero presta servizi di carattere amministrativo ed adempimenti di natura fiscale per conto di tutte e tre le Società Veicolo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Programmi in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2022

Programma Banco OBG Residenziale ("BP OBG1")

Nel corso dei precedenti esercizi, Banco BPM, in qualità di Banca Cedente, ha ceduto alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. complessivamente dodici portafogli mutui per un debito residuo complessivo pari a 16,8 miliardi; la Società Veicolo per il pagamento dei prezzi di acquisto dei diversi portafogli si è avvalsa del Finanziamento Subordinato revolving concesso dalla stessa banca cedente e della liquidità disponibile derivante dall'ammortamento del portafoglio crediti e depositata su suoi conti correnti aperti presso il Banco BPM. Banco BPM ha assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2022:

Banca Valore al
31/12/2022
Valore al
31/12/2021
Banco BPM 2.960.175 3.426.788

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2022
Valore al
31/12/2021
Banco BPM 102.496 129.767

Nel corso dell'esercizio 2022 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 510,1 milioni, di cui 448 milioni come incassi in linea capitale e 62,1 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BP OBG1", il Banco BPM ha emesso dodici Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, ed un Registered Covered Bond non quotato; tali titoli sono stati sottoscritti da investitori istituzionali o dal Banco BPM.

Complessivamente i titoli emessi dal Banco BPM ammontano a 14.950 milioni, di cui rimborsati per 12.700 milioni. Pertanto, alla data del 31 dicembre 2022 i titoli emessi e in essere sono pari a 2.250 milioni, così dettagliati:

Data
emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's/
DBRS (***)
24/01/2011 Registered CB (1) 100.000 5,250% 03/04/2029 96,590 Aa3/A high
05/04/2013 6° Serie 1° tranche (2) 150.000 4,000% 31/03/2023 99,482 Aa3/A high
08/01/2014 7° Serie 1° tranche (3) (4) 1.000.000 Eur 3M + 100 bps 31/03/2023(*) 100,000 Aa3/A high
28/03/2018 12° Serie 1° tranche (3) 1.000.000 Eur 1M + 30 bps 30/06/2025 (**) 100,000 Aa3/A high
2.250.000

(1) I titoli sono stati collocati sotto forma di private placement presso investitori del mercato.

(2) I titoli sono stati sottoscritti da Banca Generali S.p.A.

(3) I titoli sono stati interamente sottoscritti dal Banco BPM ed utilizzati come collaterale per operazioni di politica monetaria con Eurosistema.

(4) In data 27 marzo 2019 è stato effettuato un rimborso parziale anticipato per 500 milioni.

(*) Nel mese di marzo 2016 è stata prorogata la "Maturity Date" dal 31 marzo 2016 al 31 marzo 2019. Nel mese di marzo 2019 è stata prolungata la scadenza dal 31 marzo 2019 al 31 marzo 2023.

(**) Nel mese di aprile 2021 è stata prolungata la scadenza dal 30 giugno 2021 al 30 giugno 2025.

(***) Rating al 31 dicembre 2022.

Altre informazioni

La Nona Serie di OBG per un valore nominale di 1.000 milioni è stata interamente rimborsata da Banco BPM in occasione della scadenza del titolo al 31 marzo 2022; in pari data si è chiuso il contratto di Covered Bond Swap in essere tra la Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. e la controparte di mercato.

Nel mese di marzo 2022 Banco BPM ha provveduto al riacquisto in blocco delle posizioni classificate a sofferenza alla data del 28 febbraio 2022 ed il relativo corrispettivo è stato regolato a favore della Società Veicolo nel mese di marzo 2022.

Nel mese di novembre 2022 Banco BPM ha provveduto (i) al riacquisto in blocco delle posizioni classificate a sofferenza alla data del 31 ottobre 2022 e (ii) al riacquisto di una porzione di mutui precedentemente ceduti alla Società Veicolo e non più classificabili come idonei. I corrispettivi di tali riacquisti sono stati regolati a favore della Società Veicolo nel mese di novembre 2022.

Nel corso dell'esercizio la Società Veicolo ha proceduto al rimborso parziale anticipato del finanziamento subordinato erogato da Banco BPM per un importo complessivo pari a 730 milioni (di cui 500 milioni in occasione della Guarantor Payment Date del 31 marzo 2022 e 230 milioni in occasione della Guarantor Payment Date del 30 settembre 2022).

Nel mese di ottobre 2022 l'agenzia di rating DBRS ha aumentato il rating dei Titoli da "A" ad "A high".

Programma BPM Covered Bond ("BPM OBG1")

Nel corso dei precedenti esercizi sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. complessivamente dieci portafogli di attivi idonei per un debito residuo complessivo pari a 12,6 miliardi.

Nel mese di marzo 2022, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e di mutui commerciali, per un debito residuo complessivo pari a circa 419 milioni ("Quarto Portafoglio Banco BPM", undicesima cessione alla Società Veicolo).

La Società Veicolo per il pagamento dei prezzi di acquisto dei diversi portafogli si è avvalsa dei Finanziamenti Subordinati concessi dalle Banche Cedenti, ora Banco BPM, e della liquidità disponibile derivante dall'ammortamento del portafoglio crediti depositata sui suoi conti correnti aperti presso Banco BPM. Le Banche Cedenti, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2022:

Banca Valore al
31/12/2022
Valore al
31/12/2021
Banco BPM 4.675.223 5.158.058
Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione,

costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2022
Valore al
31/12/2021
Banco BPM 90.281 115.868

Nel corso dell'esercizio 2022 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 866,8 milioni, di cui 776,6 milioni come incassi in linea capitale e 90,2 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BPM OBG1", Banco BPM ha emesso undici Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, per complessivi 11.150 milioni, sottoscritti in origine da investitori istituzionali o dal Banco BPM stesso, complessivamente rimborsati per 6.700 milioni.

Alla data del 31 dicembre 2022 sono in essere quattro Serie di obbligazioni bancarie garantite, interamente riacquistate dal Banco BPM e utilizzate per operazioni di rifinanziamento con la BCE o per operazioni di Repo con controparti di mercato, per un totale di 4.450 milioni così dettagliati:

Data
emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's
(*)
19/11/2015 7° Serie 900.000 Euribor 3 mesi + 60 bps 19/11/2027 (1) 100,00 Aa3
07/11/2016 8° Serie 1.000.000 Euribor 3 mesi + 30 bps 07/11/2025 (2) 100,00 Aa3
26/04/2018 9° Serie 1.900.000 Euribor 3 mesi + 30 bps 26/04/2025 (3) 100,00 Aa3
25/09/2019 11° Serie 650.000 Euribor 3 mesi + 80 bps 25/03/2025 100,00 Aa3
Totale 4.450.000

(1) Nel mese di novembre 2022 è stata prolungata la scadenza dal 19 novembre 2022 al 19 novembre 2027. (2) Nel mese di ottobre 2021 è stata prolungata la scadenza dal 7 novembre 2021 al 7 novembre 2025.

(3) Nel mese di aprile 2021 è stata prolungata la scadenza dal 26 aprile 2021 al 26 aprile 2025.

(*) Rating al 31 dicembre 2022.

Altre informazioni

Nel mese di marzo 2022 Banco BPM ha provveduto, tra gli altri, al riacquisto in blocco delle posizioni classificate a sofferenza alla data del 28 febbraio 2022 ed il relativo corrispettivo è stato regolato a favore della Società Veicolo nel mese di marzo 2022.

Nel mese di novembre 2022 Banco BPM ha provveduto, tra gli altri, (i) al riacquisto in blocco delle posizioni che alla data del 31 ottobre 2022 risultavano classificate a sofferenza e (ii) al riacquisto di una porzione di mutui precedentemente ceduti alla Società Veicolo e non più classificabili come "idonei". I corrispettivi di tali riacquisti sono stati regolati a favore della Società Veicolo nel mese di novembre 2022.

Nel mese di novembre 2022 sono state modificate le Final Terms della Settima Serie retained al fine di prolungarne la scadenza dal 19 novembre 2022 al 19 novembre 2027. Alla scadenza del 23 novembre 2022 è stata interamente rimborsata dal Banco BPM la Decima Serie di OBG per un valore nominale di 600 milioni.

In occasione delle Guarantor Payment Date del 17 gennaio, 15 aprile, 15 luglio e 17 ottobre 2022, il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per un importo complessivo pari a 835 milioni.

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

In occasione della Guarantor Payment Date del 16 gennaio 2023 il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per 490 milioni.

Programma BPM Covered Bond 2 ("BPM OBG2")

Nel corso dei precedenti esercizi sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. undici portafogli di mutui residenziali ipotecari e fondiari per un importo totale di circa 11,7 miliardi.

Nel mese di marzo 2022, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, escluse le erogazioni a dipendenti del Gruppo, per un debito residuo complessivo pari a 1.754 milioni ("Settimo Portafoglio Banco BPM", dodicesima cessione alla Società Veicolo).

Per il pagamento del prezzo di acquisto dei portafogli la Società Veicolo ha utilizzato una linea di credito subordinata concessa dalle Banche Cedenti. Le Banche Cedenti, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2022:

Banca Valore al
31/12/2022
Valore al
31/12/2021
Banco BPM 8.154.742 7.280.076
Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione,
costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2022
Valore al
31/12/2021
Banco BPM 58.790 65.447

Nel corso dell'esercizio 2022 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 990 milioni, di cui 855,7 milioni come incassi in linea capitale e 134,3 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BPM OBG2" il Banco BPM ha emesso sette Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, per un valore nominale complessivo di 5.000 milioni, di cui rimborsati per 1.000 milioni. Tutti i titoli emessi dal programma sono stati collocati sul mercato dei capitali.

Alla data del 31 dicembre 2022 sono in essere sei Serie di obbligazioni bancarie garantite per un totale di 4.000 milioni così dettagliati:

Data
Emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's (*)
02/12/2015 2° Serie 750.000 1,500% 02/12/2025 98,946 Aa3
08/06/2016 3° Serie 750.000 0,625% 08/06/2023 99,761 Aa3
23/01/2018 4° Serie 750.000 1,000% 23/01/2025 99,792 Aa3
25/07/2018 5° Serie 500.000 1,125% 25/09/2023 99,446 Aa3
05/12/2019 6° Serie 500.000 0,500% 05/12/2025 100,000 Aa3
15/03/2022 7° Serie Green 750.000 0,750% 15/03/2027 99,868 Aa3
Totale 4.000.000

(*) Rating al 31 dicembre 2022.

Altre informazioni

Nel mese di marzo 2022 Banco BPM ha provveduto al riacquisto in blocco delle posizioni classificate a sofferenza alla data del 28 febbraio 2022 ed il relativo corrispettivo è stato regolato a favore della Società Veicolo nel mese di marzo 2022.

In data 15 marzo 2022 Banco BPM ha emesso la Settima Serie di OBG per un valore nominale pari a 750 milioni (prima emissione di Green Covered Bond). Alla scadenza del 14 settembre 2022, Banco BPM ha provveduto al rimborso totale, per estinzione naturale, della Prima Serie di OBG emesse per un valore nominale di 1.000 milioni e contestualmente si sono estinti i contratti di Covered Bond Swap in essere tra la Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. e le controparti di mercato.

Nel mese di novembre 2022 Banco BPM ha provveduto (i) al riacquisto in blocco delle posizioni che alla data del 31 ottobre 2022 risultavano classificate a sofferenza e (ii) al riacquisto di una porzione di mutui precedentemente ceduti alla Società Veicolo e non più classificabili come "idonei". I corrispettivi di tali riacquisti sono stati regolati a favore della Società Veicolo nel mese di novembre 2022.

In occasione delle Guarantor Payment Date del 18 gennaio, 19 aprile, 18 luglio e 18 ottobre 2022, il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per un importo complessivo pari a 890 milioni.

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

In occasione della Guarantor Payment Date del 18 gennaio 2023 il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per 220 milioni.

Rappresentazione contabile

Nel bilancio consolidato Banco BPM S.p.A. (in qualità di Capogruppo Emittente e banca cedente) e le Società Veicolo fanno parte del Gruppo e sono incluse nell'area di consolidamento con il metodo integrale.

Di seguito si fornisce la rappresentazione contabile delle principali poste patrimoniali connesse all'emissione di OBG:

  • i mutui ceduti dalle banche cedenti alle Società Veicolo continuano ad essere rilevati nell'attivo dello Stato Patrimoniale nella voce "40 b) - Crediti verso clientela", ed i relativi interessi attivi sono iscritti nella voce 10 del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati". Al 31 dicembre 2022 il valore di bilancio dei mutui è pari a (i) 2.962 milioni per il programma BP OBG1 (ii) 4.673 milioni per il programma BPM OBG1 e (iii) 8.151 milioni per il programma BPM OBG2. Tale valore è oggetto di specifica evidenza tra le "Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni" nella sezione "Altre informazioni" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente nota integrativa;
  • le OBG emesse sono iscritte tra i titoli in circolazione (voce 10 c) del Passivo) e valutate secondo le regole contabili del fair value hedge con il derivato di copertura del rischio tasso stipulato dalle Società Veicolo ("Covered Bond Swap"). Tra i titoli emessi figurano anche le operazioni di finanziamento mediante pronti contro termine sulle serie di OBG riacquistate, in linea con i chiarimenti forniti al riguardo dall'Organo di Vigilanza. Il valore di bilancio delle OBG al 31 dicembre 2022 ammonta a (i) 272 milioni riferiti al programma BP OBG, (ii) 2.558 milioni riferiti al programma BPM OBG1 e (ii) 3.979 milioni riferiti al programma BPM OBG2. Si precisa che le emissioni di parte del programma BPM OBG1 e di parte del programma BP OBG1 non trovano rappresentazione in quanto riacquistate ed utilizzate quale collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema, come in precedenza descritto;
  • i contratti di Covered Bond Swap, tra i veicoli e le controparti di mercato esterne al Gruppo, sono classificati alla voce 50 "Derivati di copertura" dell'attivo e/o alla voce 40 "Derivati di copertura" del passivo.

Il conto economico consolidato consta delle seguenti componenti:

  • alla voce "Interessi attivi e proventi assimilati" sono contabilizzati gli interessi sui mutui ceduti (cover pool), come sopra già citato;
  • alla voce "Interessi passivi e oneri assimilati" sono rilevati gli interessi sui Covered Bond emessi;
  • tra gli "Interessi attivi e proventi assimilati" o "Interessi passivi e oneri assimilati", a seconda del saldo, i differenziali relativi al derivato di copertura (che trasformano il tasso del Covered Bond da fisso a variabile);

• nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura" il delta fair value dei contratti di copertura e degli item coperti.

E. Consolidato prudenziale - modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la Banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti (name concentration) o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici (industry concentration).

Il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme di fattori economico-finanziari (internazionali e nazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 31 dicembre 2022 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,41% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var con un livello di confidenza del 99,9% all'interno del perimetro A-IRB) ammonta al 2,07% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Infine, si precisa che le variazioni apportate a partire da giugno 2020 alle metodologie di stress testing dei parametri di rischio, con particolare riferimento ai modelli satellite PD basati su proiezioni di tassi di decadimento settoriali, già citate con riferimento agli impatti derivanti dalla pandemia Covid-19, sono state coerentemente recepite all'interno del framework metodologico delle misure gestionali mediante modello di portafoglio.

Anche nel corso del 2022 ulteriori affinamenti, in chiave prospettica, sono stati apportati alla metodologia applicata.

Esiti backtesting sistemi di rating

Il Gruppo Banco BPM adotta, ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo, stime interne di PD, di LGD e di EAD per i portafogli Imprese e Privati. Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio - AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori,

rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. I diversi moduli ottengono performance in linea con quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati. Restano comunque da approfondire aspetti di ulteriori miglioramenti sui portafogli garantiti da immobili, soprattutto per il segmento privati.

Con riferimento ai CCF retail, sono state condotte le attività di verifica. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte sia per il modello retail che corporate.

In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere il modello maggiormente compliant con le richieste normative.

1.2 RISCHI DI MERCATO

Impatti derivanti dalla guerra Russia-Ucraina

Il conflitto in Ucraina ha generato una maggiore volatilità di mercato su tutte le asset class (equity, tassi, credit spread, cambi e commodities), e dunque variazioni giornaliere amplificate dei parametri di mercato. Conseguentemente, si è manifestata una maggiore volatilità delle misure di rischio in generale, per le quali, con un'opportuna attività di derisking da parte dei desk di trading, si è mantenuto un profilo di rischio contenuto. Si è tuttavia assistito ad un aumento degli sconfini di backtesting, per la Capogruppo in particolare, per i quali si rimanda al successivo paragrafo "Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività".

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Relativamente agli impatti della pandemia Covid-19, le metodologie di misurazione del rischio e i processi, presidiati in continuità rispetto al passato, non hanno subito variazioni. Il Gruppo, infatti, ha mantenuto costante il presidio giornaliero, garantendo l'affidabilità dei rischi e delle valutazioni a fair value degli strumenti finanziari in portafoglio.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali

Il rischio di mercato è il rischio che la Banca subisca minori ricavi rispetto a quelli previsti, perdite di valore delle poste patrimoniali o minusvalenze economiche relativamente alle posizioni finanziarie detenute, a causa di sensibili e avverse variazioni delle condizioni di mercato e in particolare dei tassi di interesse, dei corsi azionari, dei cambi, delle commodities e delle relative volatilità e correlazioni (rischio generico), o per il verificarsi di fattori che compromettano la capacità di rimborso dell'emittente (rischio di default) o che comunque comportino una variazione della solvibilità dell'emittente stesso (rischio spread di credito). Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario (banking book), che comprende le attività e passività finanziarie contabilizzate diversamente da quelle costituenti il trading book.

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo Banco BPM per i portafogli di negoziazione soggetti al rischio tasso di interesse e al rischio di prezzo prevede:

  • l'accentramento nella funzione Finanza della Capogruppo della gestione delle posizioni di tesoreria e del portafoglio di proprietà;
  • l'accentramento nella controllata Banca Akros delle posizioni di rischio e dei flussi operativi concernenti l'attività di negoziazione e trading di titoli, divise, derivati OTC e altre attività finanziarie.

Con riferimento al modello interno per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fronte del rischio di mercato, si ricorda che, a partire dal 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura viene quindi calcolata sulla base del VaR e Stressed VaR, comprensivi del rischio specifico su titoli di debito, e dell'IRC.

In data 11 gennaio 2023 Banco BPM ha ricevuto da BCE la Final Decision che consente l'implementazione della relativa modifica del metodo di calcolo dell'IRC richiesta a gennaio 2022. La nuova metodologia garantisce una stima più accurata dei P&L associati agli eventi di migrazione di rating tramite un maggior numero di strumenti finanziari usati per la calibrazione dei livelli degli spread delle classi di rating peggiori. È stata inoltre introdotta nella matrice degli Asset Swap Spread una struttura a termine con le differenti scadenze (1, 3, 5, 7, 10 anni) per le diverse classi di rating e settori ed è stata costruita una matrice CDS spread per calcolare il P&L associato agli shock spread dei CDS, con la medesima struttura a termine (1, 3, 5, 7, 10 anni). Pertanto, la nuova metodologia è utilizzata per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali/RWA a partire dal primo trimestre 2023. La decision della BCE in oggetto prevede inoltre la rimozione dell'add-on del 10% dell'IRC. Su quest'ultima metrica era infatti in essere una limitation con add-on del 10% su base individuale e consolidata, fino alla risoluzione di alcuni relativi finding metodologici.

Portafoglio di proprietà della Capogruppo

All'interno della Capogruppo, si possono identificare due tipologie principali di operatività di negoziazione:

  • il portafoglio di investimento, che rappresenta la principale fonte di rischio di tasso di interesse e di rischio azionario, contabilizzato nella categoria contabile di Trading. Il portafoglio obbligazionario è stato oggetto nella seconda parte dell'anno di un radicale derisking. Al termine dell'esercizio 2022, il portafoglio di tipo obbligazionario della Capogruppo ammonta infatti a soli 9 milioni di valore nominale, quasi interamente composto da titoli governativi esteri. La sensitivity al rischio tasso complessiva a fine esercizio, calcolata ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 punto base, è pari a circa +11 mila euro per p.b. e deriva da una netta prevalenza dell'esposizione a breve termine sulla curva di tasso Euro. Questo portafoglio presenta un'esposizione al rischio spread di credito esigua e pari a circa -3 mila euro, considerando uno shock di 1 punto base. Al portafoglio obbligazionario si aggiunge la componente di rischio di prezzo del portafoglio azionario che presenta un'esposizione esigua di delta equivalente di circa 7 milioni;
  • il portafoglio di Tesoreria che non presenta titoli in posizione alla data di riferimento.

Le suddette esposizioni di rischio della Capogruppo sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, fissati dal Consiglio di Amministrazione.

Portafoglio di negoziazione di Banca Akros, detenuto nell'ambito della propria operatività di Investment Bank

Banca Akros detiene un portafoglio di negoziazione le cui principali esposizioni al rischio tasso sono riconducibili sia all'operatività sui mercati a contante ed i connessi derivati di copertura, sia a quella sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

L'operatività riguarda sia strumenti plain vanilla che strumenti strutturati e derivati quotati e non quotati, comprensiva anche della negoziazione sul mercato secondario dei prodotti strutturati emessi o collocati dalle banche del Gruppo. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e prezzo nell'ambito degli specifici uffici della Direzione Global Markets della Banca, che si avvalgono di sofisticati sistemi di position keeping.

L'attività di negoziazione in derivati su tassi di interesse consiste prevalentemente nell'ottimizzazione dei flussi generati dalle esigenze di copertura dei rischi di tasso di interesse da parte della clientela istituzionale (ad esempio Banche, Fondi, Assicurazioni, etc.) e corporate di Banca Akros e della Capogruppo, assumendone il rischio in proprietà e gestendo lo stesso con strategie di copertura dinamica. Banca Akros opera come market maker sui derivati OTC principalmente sulle curve di tasso Euro. Il processo di ribilanciamento dei rischi nel continuo prevede, anche in funzione della liquidità dei mercati, il ricorso a negoziazioni in futures regolamentati e relative opzioni sul tasso a breve ed a medio-lungo termine.

L'attività di negoziazione in titoli obbligazionari emessi da società financial o corporate e negoziate sul mercato secondario (Eurobonds) trae origine dalla necessità di soddisfare le richieste della clientela, prevalentemente istituzionale. La Banca opera, sul mercato secondario, in qualità di market maker sui titoli obbligazionari di emittenti corporate, financial e sovranazionali, principalmente denominati in Euro, attraverso la negoziazione su piattaforme di negoziazione multilaterale oppure in modalità OTC.

In particolare, a fine esercizio, l'esposizione obbligazionaria netta, escluse le emissioni Banco BPM, risulta pari a circa 142 milioni di nominale, costituita da 136 milioni di titoli finanziari italiani, da 59 milioni di titoli Corporate, da 11 milioni di titoli Supranational e da una posizione corta in titoli governativi tedeschi (-40 milioni) e finanziari esteri (-26 milioni), questi ultimi costituiti prevalentemente da CDS Itraxx finanziari a copertura delle posizioni in titoli finanziari.

L'esposizione al rischio spread di credito risulta complessivamente di circa -22 mila euro (al netto delle emissioni Banco BPM), considerando uno shock di 1 punto base, derivante principalmente dai titoli finanziari (credit spread sensitivity: circa -26 mila euro), prevalentemente italiani. Risulta invece sostanzialmente nulla l'esposizione riferita ai titoli governativi italiani a fine esercizio, pari ad una credit spread sensitivity di circa -0,5 mila euro considerando uno shock di 1 punto base.

La sensitivity (delta) al rischio tasso complessiva a fine esercizio, al netto delle esposizioni lunghe e corte sulle diverse divise e nodi delle curve di tasso, è pari a +104 mila euro, ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 p.b.. Le maggiori esposizioni al rischio tasso si registrano sulle curve Euro e USD.

Le principali esposizioni al rischio azionario sono riconducibili all'operatività sia sui mercati a contanti e relativi derivati quotati o plain vanilla, sia sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

In particolare, rientrano nel perimetro i portafogli in titoli azionari e relativi derivati quotati, detenuti per finalità di trading, per l'operatività di market making su singole Stock Future e Opzioni e per le attività connesse ai servizi di specialist (esposizione continuativa di proposte di acquisto/vendita), nonché l'operatività in strumenti strutturati ed in derivati quotati. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e prezzo nell'ambito degli specifici uffici che si avvalgono di un sistema di position keeping specializzato sia nel comparto tasso e credit spread che nei comparti prezzo/cambi. Tale sistema è integrato anche con modelli di pricing e calcolo dei rischi (greche) sviluppati internamente dalla funzione Financial Engineering e certificati dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

A fine esercizio, l'esposizione al rischio di prezzo complessiva del portafoglio azionario equivale ad una posizione delta equivalente lunga di circa +3 milioni, concentrata sull'Area Euro (+14 milioni), USA (-12 milioni) e Asia (+1 milione). Con riferimento all'indicatore Vega (sensibilità rispetto a variazioni della volatilità implicita del sottostante), relativamente alla classe di rischio equity, a fine esercizio 2022 l'esposizione risulta positiva, pari a circa +600 mila euro, considerato uno shock parallelo dell'1% sui livelli di volatilità. Tale esposizione origina prevalentemente da indici azionari liquidi e da azioni single stock Large Cap.

Infine, la sensitivity al fattore di rischio dividendi, considerato uno shock parallelo del 10% sui livelli di tale parametro, a fine esercizio risulta essere pari a circa +700 mila euro, concentrata principalmente nei settori Oil&Gas e Utilities.

Le suddette esposizioni di rischio di Banca Akros sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, fissati dal Consiglio di Amministrazione.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischi, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati, è accentrata nella Capogruppo sotto la responsabilità della Funzione Rischi per tutte le banche del Gruppo.

L'analisi del rischio relativo al portafoglio di Trading viene effettuata mediante l'utilizzo di indicatori sia deterministici, quali la sensitività ai fattori di rischio di mercato, sia probabilistici quali il VaR (Value at Risk), che è una misura di massima perdita potenziale del portafoglio entro un certo orizzonte temporale e con un dato livello di confidenza.

Relativamente al perimetro Banco BPM e Banca Akros, le stime di capitale a rischio con approccio VaR sono effettuate utilizzando la metodologia historical simulation, considerando un orizzonte temporale di un giorno lavorativo e un intervallo di confidenza statistica del 99%. Viene calcolato un VaR sia applicando un coefficiente

Lambda (fattore di decadimento) pari a 0,99, così da rendere più reattiva la stima alle variazioni più recenti dei parametri di mercato, sia equipesando le osservazioni storiche. Quest'ultimo coefficiente viene utilizzato, se maggiore rispetto al VaR calcolato con il fattore di decadimento citato, ai fini della stima del rischio.

Oltre al VaR Regolamentare calcolato in condizioni correnti, viene calcolato il VaR Regolamentare in condizioni di stress (Stressed VaR) che adotta quale scenario di massima severità il periodo compreso tra giugno 2011 e giugno 2012 per Banca Akros (febbraio 2020 – febbraio 2021 per Capogruppo). Il periodo di stress viene monitorato con una frequenza ed una metodologia definite da regolamenti interni, che ne consentono l'individuazione puntuale al variare della composizione del portafoglio, garantendo allo stesso tempo una certa stabilità.

Tale modello, come previsto dalla normativa prudenziale, è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale per il rischio di mercato, oltre che per finalità gestionali.

La misura di Value at Risk (VaR) gestionale considera il rischio tasso, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo, valorizzati mediante tecniche di stress test, senza beneficio di diversificazione rispetto al primo gruppo di rischi citato.

Il requisito patrimoniale ai fini di vigilanza viene misurato con modello interno validato, per il rischio azionario, il rischio cambio, il rischio generico di tasso ed il rischio specifico di credito (a partire da novembre 2020), mentre viene misurato con il metodo standard per gli altri fattori di rischio (rischio cambio del banking book e rischio commodity).

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La misura di Value at Risk (VaR) considera il rischio tasso, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo, valorizzati mediante tecniche di stress test, senza beneficio di diversificazione rispetto al primo gruppo di rischi citato. A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR gestionale relativi all'esercizio 2022, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza del Gruppo Banco BPM.

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio Gruppo Banco BPM: Portafoglio di Trading

Portafoglio di negoziazione vigilanza 2022
(in milioni di euro) 30 dicembre media massimo minimo
Rischio Tasso 2,298 0,976 3,360 0,251
Rischio Cambio 0,135 0,139 0,379 0,023
Rischio Azionario 1,370 1,882 4,196 1,027
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,543 0,745 1,237 0,379
Rischio Specifico Titoli di Debito 0,653 0,858 1,804 0,576
Totale non correlato 4,999
Effetto diversificazione -2,185
Rischio Congiunto(*) 2,815 2,458 4,394 1,472

(*) VAR gestionale complessivo.

Dall'analisi del grafico e dalla tabella sopra riportati, si può notare che la componente di rischio prevalente nel 2022 è quella relativa al rischio azionario (ad eccezione del picco del rischio tasso di fine anno per un movimento tecnico delle curve repo in chiusura d'anno), in buona parte dovuta alle posizioni di Banca Akros.

A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR gestionale relativi al 2022, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza di Banca Akros.

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio Banca Akros: Portafoglio di Trading

Portafoglio di negoziazione vigilanza 2022
(in milioni di euro) 30 dicembre media massimo minimo
Rischio Tasso 0,411 0,519 1,704 0,135
Rischio Cambio 0,061 0,065 0,157 0,010
Rischio Azionario 1,469 1,923 3,862 1,256
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,595 0,769 1,178 0,480
Rischio Specifico Titoli di Debito 0,652 0,778 1,613 0,515
Totale non correlato 3,187
Effetto diversificazione -1,615
Rischio Congiunto(*) 1,572 2,145 3,741 1,418

(*) VaR gestionale complessivo.

Dall'analisi del grafico, si può notare la preponderanza del rischio azionario (con riferimento sia alla componente delta che alla componente vega), derivante dalle posizioni in strumenti azionari, sia derivati che cash. Nel secondo semestre è ulteriormente calata la componente di rischio specifico sui titoli di debito.

Coerentemente con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato, vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza di Banco BPM e di Banca Akros.

Viene di seguito riportato il backtesting riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio generico e specifico titoli di debito e titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

Backtesting BancoBPM

Backtesting Banca Akros

FRTB (Fundamental Review of the Trading Book)

La regolamentazione bancaria in materia di valutazione dei rischi di mercato in questi anni è oggetto di una profonda revisione. In tale ambito il Comitato di Basilea ha avviato, già nel 2012, un processo consultivo per la revisione del framework di rischio relativo al trading book (Fundamental Review of the Trading Book - FRTB). La consultazione si è conclusa con l'adozione da parte del Basel Committee on Banking Supervision (BCBS), degli standard "Minimum capital requirements for market risk" per il calcolo dei requisiti minimi di capitale per i rischi di mercato (gennaio 2019). Il 7 giugno 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il Banking Package, costituito da CRR2, CRD5, BRRD2 e SRMR2, che, tra le altre cose, incorpora le prime regole di implementazione del framework FRTB definito dal Comitato di Basilea. Il pacchetto è entrato in vigore il 27 giugno 2019. Il 27 ottobre 2021 la Commissione Europea ha pubblicato il pacchetto legislativo di attuazione delle Riforme di Basilea 3, noto anche come Basilea 4, che segna l'ultima tappa del processo di implementazione delle modifiche agli standard di capitale attraverso il Regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR3) e la Direttiva sui requisiti di capitale (CRD6). Con questo pacchetto, l'Unione Europea si pone due obiettivi principali: attuare le proposte del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (BCBS) al fine di rafforzare la stabilità finanziaria del sistema e sostenere l'Unione Europea con riferimento alla capacità delle istituzioni di continuare a finanziare l'economia.

L'8 novembre 2022 il Consiglio Europeo ha pubblicato una proposta di modifica al testo della CRR 2, apportando cambiamenti metodologici al calcolo del requisito patrimoniale rischio di mercato. A oggi la proposta di modifica è

alla seconda lettura del Parlamento Europeo, che una volta esaminata potrà approvarla o proporre modifiche al Consiglio per una seconda lettura. Il reporting informativo della metodologia Standard continua ad essere trasmessa al Regulator secondo la normativa attuale di riferimento (CRR 2 2019/876) fino alla data di applicazione della CRR III, attesa per il 1° gennaio 2025, a meno di successive modifiche. La pubblicazione della CRR 3 fornirà anche informazioni sulla data di inizio del calcolo dell'assorbimento Pillar I con requisiti FRTB.

Al fine di garantire un adeguato livello di capitalizzazione delle banche a fronte dei rischi di mercato e risolvere in modo strutturato alcune delle lacune della normativa vigente emerse durante la crisi, il framework FRTB si pone i seguenti principali obiettivi:

  • definizione puntuale della distinzione tra portafogli prudenziali (trading e banking book) con vincoli più stringenti per la movimentazione tra i portafogli;
  • cambiamento radicale delle metriche di misurazione del requisito di capitale per il rischio di mercato secondo un approccio più prudenziale e più risk sensitive, distinguendo, tra le altre cose, tra approccio standard (Standardised Approach – SA) e approccio tramite modelli interni (Internal Model Approach - IMA) soggetto ad approvazione da parte del Regulator. Si precisa che alle banche autorizzate ad utilizzare l'approccio IMA è richiesto comunque il calcolo del requisito di capitale con il modello SA; pertanto, l'approccio IMA è da considerarsi complementare all'approccio SA e non alternativo;
  • rafforzamento, a livello regolamentare, del monitoraggio e della gestione del rischio di mercato a livello di trading desk.

Il Regulator, infine, a partire dal settembre 2021, ha previsto il calcolo del rischio di mercato secondo l'approccio SA, in via preliminare rispetto al calcolo del requisito di capitale SA secondo quanto previsto dalla nuova normativa FRTB. Il Gruppo Banco BPM dal 2020 ha quindi avviato il progetto in materia di Fundamental Review of the Trading Book (FRTB), con il supporto di una società di consulenza esterna. L'organizzazione di progetto, costituito a livello di Gruppo (il capoprogetto è il responsabile della funzione Risk Models) con la presenza di esponenti delle strutture di Banca Akros, prevede 4 principali cantieri progettuali (Modello Standard, Modello Interno, Modello Operativo, Reporting) nonché alcune attività trasversali (implementazioni IT e attività di competenza delle funzioni di Validazione Interna e Audit). Le attività sono proseguite nel 2021 e nel 2022 e le principali sedi di condivisione sono costituite dallo Steering Committee (cui fanno parte CFO, Responsabili Rischi, Finanza, Organizzazione, IT, AD Banca Akros, altri responsabili di primo livello e la società di consulenza esterna), cui compete l'identificazione delle decisioni strategiche, nonché da Comitati di Progetto/Cantiere e allineamenti interni, con l'obiettivo di condividere lo stato avanzamento del progetto/dei lavori e l'indirizzo delle priorità a vari livelli. L'organizzazione del progetto ha l'obiettivo di assicurare una governance robusta, che garantisca costante monitoraggio e allineamento tra le funzioni coinvolte e un piano delle attività con chiara attribuzione delle ownership. La timeline normativa per le implementazioni FRTB copre un arco temporale che si concluderà verosimilmente nel 2025 (assorbimento Pillar 1 con requisiti FRTB da gennaio 2025, come da proposta CRR3 del 27 ottobre 2021), con la prima importante scadenza normativa, relativa agli obblighi di reporting secondo l'approccio standard, definita nel terzo trimestre 2021. Per tale scadenza e quindi anche per i trimestri successivi, si è proceduto all'invio del reporting dei requisiti FRTB-SA.

Nell'ambito del modello Standard, si precisa che l'Autorità di Vigilanza ha chiesto al Gruppo Banco BPM di presentare una formale istanza per chiedere l'autorizzazione all'utilizzo della propria metodologia di calcolo delle sensitivity, in quanto differente rispetto a quella prevista dalla normativa, ancorché più precisa (considera variazioni dei parametri sia in diminuzione che in aumento). Il Gruppo Banco BPM ha presentato pertanto formale istanza di autorizzazione all'utilizzo della propria metodologia di calcolo delle sensitivity gestionali. Il processo di presentazione dell'istanza, avviato in data 31 maggio 2021, è stato finalizzato con l'invio del report delle funzioni di controllo nel mese di novembre. La documentazione inviata ha soddisfatto i requisiti richiesti ed è risultata completa, infatti la Banca Centrale Europea, con lettera del 7 ottobre 2021, ha accolto favorevolmente l'istanza.

Esiti dell'attività di validazione interna

ll Gruppo Banco BPM adotta modelli interni per la quantificazione dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Mercato, sui quali la funzione di Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità degli stessi e l'accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio. Inoltre, esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance delle metodologie interne di misurazione dei rischi e all'adeguatezza dei processi operativi per assicurare, su base continuativa, la rispondenza delle metodologie interne alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.

Con riferimento al backtesting, vengono analizzati i dati prodotti a supporto degli sconfini, oltre a specifici test statistici (Proportion of Failures test, Time Until First Failure test, Christoffersen Interval Forecast test, Mixed Kupiec

test, Conditional Coverage test) condotti con riferimento a differenti livelli gerarchici di portafoglio e orizzonti temporali per Banca Akros e Capogruppo. I risultati delle analisi hanno rilevato una buona capacità del modello di predire il numero degli sconfini di backtesting, tenuto conto anche dell'andamento dei mercati e, in particolare, del contesto di tensione internazionale relativo all'anno 2022.

Inoltre, viene sottoposta a revisione l'adeguatezza della metodologia di scaling utilizzata nella quantificazione del requisito di capitale, come richiesto dalla normativa. Le attività condotte non hanno evidenziato aspetti di sottostima del rischio rispetto alle metodologie utilizzate.

Al fine di verificare la severity del periodo stressato utilizzato nella misura di rischio Stressed VaR, vengono condotte opportune analisi finalizzate a valutare eventuali periodi alternativi maggiormente conservativi rispetto a quello attualmente utilizzato per la quantificazione del rischio. Le analisi hanno mostrato l'adeguatezza del periodo stressato utilizzato nella quantificazione del rischio.

Su base periodica Validazione Interna verifica inoltre la robustezza del framework dei rischi non modellati (RNIME), così come richiesto dalla normativa di vigilanza. In questo ambito si segnala un generale irrobustimento del framework.

Nell'ambito della normativa Mifid 2, Validazione Interna ha coordinato il gruppo di lavoro creato ad hoc al fine di produrre la Relazione annuale di Convalida sul Trading Algoritmico da inviare a Consob (previa valutazione delle funzioni Audit e Compliance), relativa al 2022, con esito complessivo del processo di autovalutazione giudicato adeguato.

Nel corso dell'anno 2022 sono state svolte, inoltre, le attività di verifica finalizzate a validare il nuovo approccio standard richiesto dalla Fundamental Review sul Trading Book e le evoluzioni di modello proposte dalla funzione di sviluppo e finalizzate a irrobustire il framework metodologico per la quantificazione del rischio.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di mutui e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista mentre costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.

La struttura Asset & Liability Management della Funzione Finanza della Capogruppo è deputata alla gestione del rischio di tasso d'interesse e opera nel rispetto dei limiti di esposizione al rischio tasso d'interesse definiti nell'ambito del RAF e delle indicazioni del Comitato Finanza.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di tasso d'interesse del portafoglio bancario è svolta dalla Funzione Rischi della Capogruppo, anche per le società finanziarie controllate. L'attività, condotta su base mensile, si pone l'obiettivo di verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse e del valore economico del portafoglio bancario.

Nel corso del 2022, sono state svolte le consuete periodiche attività di mantenimento e aggiornamento dei modelli interni, segnalando altresì il passaggio alla misurazione di valore economico senza spread nel RAF (in precedenza monitorata mensilmente a fini gestionali).

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Nell'ambito del monitoraggio del rischio di tasso di interesse, in particolare le misure di rischio utilizzate internamente oggetto di limite RAF sono:

  • la variazione del margine di interesse atteso (su un orizzonte temporale di dodici mesi in accordo con una prospettiva di bilancio sia dinamico sia statico) a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot che nel corso dell'anno è variata da uno shock di +/- 40 p.b. a +/- 80 p.b., come previsto nel RAF 2022, a seguito del superamento del livello medio mensile dell'Euribor con tenor mensile;
  • la variazione del valore economico a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/-200 p.b. in relazione ai Fondi Propri (prospettiva patrimoniale); inoltre, è monitorato anche come indicatore RAF di early warning il valore a rischio del portafoglio bancario attraverso la metodologia VaR (Value at Risk) su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9%.

Il Gruppo Banco BPM, seguendo la normale prassi gestionale nonché la normativa interna, effettua periodiche prove di stress applicando shock istantanei, paralleli o non paralleli, sulle curve dei tassi delle divise in cui sono denominate le poste del portafoglio bancario. Inoltre, in corrispondenza dell'esercizio ICAAP viene valutato l'impatto di variazioni estreme ma plausibili dei fattori di rischio sul VaR secondo la prospettiva dell'adeguatezza del capitale.

In tali analisi, nel corso del 2022 i take-ups TLTRO III, che tecnicamente sono one-coupon, sono stati inizialmente configurati come operazioni strutturate parzialmente a tasso variabile, indicizzate al tasso dei depositi di ECB parzialmente già fissato, includendo un cap, valido fino a giugno 2022, sul tasso complessivo pari al -1%. Successivamente, per effetto della decisione di politica monetaria del 27 ottobre 2022, tali operazioni sono state strutturate integralmente a tasso variabile. A seguito di tale decisione di politica monetaria e della conseguente modifica della relativa duration, nel corso del secondo semestre del 2022, l'esposizione al rischio di tasso di interesse dal punto di vista patrimoniale ha visto un incremento. Contestualmente, per gli stessi motivi, si è osservata una riduzione dell'esposizione al rischio nella prospettiva reddituale.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e passività finanziarie

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 43.394.618 47.049.300 7.412.170 5.223.091 23.851.937 19.002.888 10.051.763 1.295
1.1 Titoli di debito 115.016 3.190.567 2.423.691 2.448.740 10.594.895 13.056.483 629.946 -
- con opzione di rimborso anticipato 13.581 1.192.927 70.560 19.966 612.579 216.909 125.579 -
- altri 101.435 1.997.640 2.353.131 2.428.774 9.982.316 12.839.574 504.367 -
1.2 Finanziamenti a banche 13.361.041 2.913.344 26.216 15.038 10.740 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 29.918.561 40.945.389 4.962.263 2.759.313 13.246.302 5.946.405 9.421.817 1.295
- c/c 8.145.260 282.021 14.948 8.522 122.344 1.317 - -
- altri finanziamenti 21.773.301 40.663.368 4.947.315 2.750.791 13.123.958 5.945.088 9.421.817 1.295
- con opzione di rimborso anticipato 14.974.252 36.624.720 4.624.469 2.502.179 12.193.669 5.869.127 9.356.880 -
- altri 6.799.049 4.038.648 322.846 248.612 930.289 75.961 64.937 1.295
2. Passività per cassa 105.560.309 3.387.803 12.007.950 3.038.360 25.475.719 1.058.273 288.262 -
2.1 Debiti verso clientela 104.074.659 1.028.654 115.889 136.143 402.827 300.913 271.035 -
- c/c 100.450.760 28.829 14 2 - 18 - -
- altri debiti 3.623.899 999.825 115.875 136.141 402.827 300.895 271.035 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 3.623.899 999.825 115.875 136.141 402.827 300.895 271.035 -
2.2 Debiti verso banche 1.353.319 1.406.581 8.830.548 1.982.919 15.563.481 2.871 1.547 -
- c/c 80.294 - - - - - - -
- altri debiti 1.273.025 1.406.581 8.830.548 1.982.919 15.563.481 2.871 1.547 -
2.3 Titoli di debito 132.316 952.568 3.061.513 919.298 9.509.411 754.489 15.680 -
- con opzione di rimborso anticipato 50.168 801.878 1.748.984 72 1.630.035 691.664 199 -
- altri 82.148 150.690 1.312.529 919.226 7.879.376 62.825 15.481 -
2.4 Altre passività 15 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 15 - - - - - - -
3. Derivati finanziari 7.018.101 26.345.853 2.277.411 5.177.645 20.080.731 11.858.417 3.900.491 -
3.1 Con titolo sottostante 3.228.980 - 6.088 63.463 - - - -
- Opzioni - - 6.088 63.463 - - - -
+ Posizioni lunghe - - 3.088 32.497 - - - -
+ Posizioni corte - - 3.000 30.966 - - - -
- Altri derivati 3.228.980 - - - - - - -
+ Posizioni lunghe 1.628.980 - - - - - - -
+ Posizioni corte 1.600.000 - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante 3.789.121 26.345.853 2.271.323 5.114.182 20.080.731 11.858.417 3.900.491 -
- Opzioni 175 45.903 20.198 604 39.540 19.109 7.657 -
+ Posizioni lunghe 175 45.141 20.122 445 114 57 538 -
+ Posizioni corte - 762 76 159 39.426 19.052 7.119 -
- Altri derivati 3.788.946 26.299.950 2.251.125 5.113.578 20.041.191 11.839.308 3.892.834 -
+ Posizioni lunghe 667.000 11.550.335 2.250.500 5.035.300 13.619.946 2.340.385 1.150.000 -
+ Posizioni corte 3.121.946 14.749.615 625 78.278 6.421.245 9.498.923 2.742.834 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 27.906.593 27.906.593 - - - - - -
+ Posizioni lunghe 27.690.591 216.002 - - - - - -
+ Posizioni corte 216.002 27.690.591 - - - - - -

Valuta di denominazione: altre divise diverse dall'Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 246.186 658.605 279.000 67.885 1.842.215 2.149.443 - -
1.1 Titoli di debito 15.742 128.006 5.629 51.219 1.805.016 2.149.441 - -
- con opzione di rimborso anticipato 454 11.229 - - 25.687 17.336 - -
- altri 15.288 116.777 5.629 51.219 1.779.329 2.132.105 - -
1.2 Finanziamenti a banche 86.653 4.649 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 143.791 525.950 273.371 16.666 37.199 2 - -
- c/c 25.931 - - - - 2 - -
- altri finanziamenti 117.860 525.950 273.371 16.666 37.199 - - -
- con opzione di rimborso anticipato 113.790 225.866 235.768 13.732 34.539 - - -
- altri 4.070 300.084 37.603 2.934 2.660 - - -
2. Passività per cassa 1.148.390 4.033.540 299 2.573 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 1.012.422 676.161 299 698 - - - -
- c/c 807.725 2.850 299 698 - - - -
- altri debiti 204.697 673.311 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 204.697 673.311 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 135.968 3.357.379 - 1.875 - - - -
- c/c 1.465 - - - - - - -
- altri debiti 134.503 3.357.379 - 1.875 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari 140.634 1.373.524 210.951 924.853 1.010.920 888.993 - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante 140.634 1.373.524 210.951 924.853 1.010.920 888.993 - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati 140.634 1.373.524 210.951 924.853 1.010.920 888.993 - -
+ Posizioni lunghe 140.634 1.232.890 70.317 831.097 - - - -
+ Posizioni corte - 140.634 140.634 93.756 1.010.920 888.993 - -
4. Altre operazioni fuori bilancio 442.557 452.968 150 - - - - -
+ Posizioni lunghe 442.557 5.131 150 - - - - -
+ Posizioni corte - 447.837 - - - - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sul valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne il margine finanziario atteso, il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base

applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore dei Fondi Propri.

Ai fini delle analisi di sensitivity, le metriche di misurazione del rischio sono monitorate applicando un floor allo sviluppo dei tassi che, tuttavia, risulta attualmente non rilevante a fronte di uno scenario di mercato caratterizzato dal repentino innalzamento dei tassi privi di rischio dopo anni di tassi negativi.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine dell'esercizio 2022, secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2022 esercizio 2021
Indici di rischiosità (%) 31 dicembre media
massimo
minimo
31 dicembre
media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
4,8% 16,6% 26,0% 4,8% 22,7% 23,3%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
-6,4% -14,9% -6,4% -24,4% -8,5% -6,4%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/
Valore economico del capitale
-5,4% -3,5% -1,4% -6,2% -0,2% -0,2%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale
1,1% 0,2% 3,1% -2,5% 0,4% 0,6%

Con riferimento al portafoglio bancario, il Gruppo valuta inoltre l'esposizione al rischio di default e di migrazione della classe di rating dei titoli di debito classificati come HTCS e HTC, utilizzando una metodologia che prevede il calcolo del VaR Spread e dell'Incremental Default Risk (IDR), per cogliere la componente Default del portafoglio HTCS, e dell'Incremental Risk Charge per cogliere la componente Migrazione di Rating del portafoglio HTC.

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta modelli comportamentali al fine di catturare elementi idiosincratici di segmenti di clientela e produrre stime di rischio tasso più adeguate alle caratteristiche del portafoglio bancario. In tale ambito, Validazione Interna effettua analisi di reperforming, benchmarking e backtesting al fine di verificare la robustezza delle stime di rischio di tasso. Le analisi effettuate nel 2022 non hanno evidenziato particolari aspetti di miglioramento.

1.2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Banca Akros, in qualità di Corporate & Investment Bank del Gruppo, sulla base delle peculiarità del proprio business model e, in particolare, nell'ambito del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, ha accentrato la gestione dello stesso presso l'Unità Forex & Commodities.

L'esposizione complessiva per Banca Akros al 31 dicembre 2022, sommando tutte le posizioni a tassi di cambio contro Euro, risulta pari a circa +7,6 milioni di euro (lungo divisa estera, corto Euro), concentrata principalmente nelle divise USD (Dollaro Americano, esposizione: +9,8 milioni di euro), CHF (Franco Svizzero: esposizione -660 mila euro), GBP (Sterlina: esposizione -590 mila euro) e HKD (Hong Kong Dollar: esposizione -530 mila euro).

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, si rimanda alla metodologia descritta nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza".

Con riferimento al calcolo dei requisiti patrimoniali, si ricorda che, con la Final Decision del 16 novembre 2020, l'Autorità di Vigilanza ha subordinato l'autorizzazione all'estensione del rischio di cambio del banking book ad una condition (pertanto sarà effettiva solo al superamento di alcune relative obligation, post certificazione delle funzioni aziendali di controllo e dell'Autorità di Vigilanza stessa). Tuttavia, al 31 dicembre 2022 non si rileva esposizione del Banking Book di Banca Akros al rischio cambio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

Le esposizioni al rischio cambio sono monitorate su base giornaliera e vengono coperte dai vari desk in modo da rispettare i limiti di rischio definiti dal Gruppo.

L'Unità Money Market & Forex, presso cui è accentrata la gestione del rischio di cambio della Capogruppo, opera in copertura delle esposizioni valutarie, sia relative ad altri desk sia rivenienti dalla propria attività di market making, nell'ottica di una gestione unitaria e dinamica "a libro" del rischio cambio e volatilità su cambio, con la possibilità quindi di effettuare coperture "in monte" ed assumere i rischi entro i limiti predefiniti previsti dalle policy interne.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Nella seguente tabella si fornisce la distribuzione, per valuta di denominazione, delle attività, delle passività e dei derivati del Gruppo, sulla base delle regole di compilazione previste dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262.

Al riguardo si precisa che lo sbilancio risultante dalla suddetta distribuzione non necessariamente deve intendersi rappresentativo dell'effettiva posizione in cambi del Gruppo, così come desumibile dalle evidenze di rischio su base gestionale. Ciò deriva principalmente dal fatto che nella tabella trovano rappresentazione taluni strumenti in divisa gestionalmente correlati ad altri strumenti che, pur avendo parte dei flussi finanziari dipendenti dal rischio di cambio, non sono oggetto di esposizione in quanto denominati in euro.

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci USD JPY GBP CHF CNY ALTRE
A. Attività finanziarie 5.756.144 166.610 40.713 97.840 18.998 177.883
A.1 Titoli di debito 4.108.888 - - 43.165 - 9.330
A.2 Titoli di capitale 627.475 161.907 34.032 39.226 3.710 139.144
A.3 Finanziamenti a banche 45.906 3.037 4.910 4.092 10.104 24.993
A.4 Finanziamenti a clientela 973.875 1.666 1.771 11.357 5.184 4.416
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 45.879 5.170 17.726 14.084 9 15.290
C. Passività finanziarie 4.941.582 31.461 92.867 32.307 6.072 81.609
C.1 Debiti verso banche 3.444.258 12.441 483 96 - 38.579
C.2 Debiti verso clientela 1.497.324 19.020 92.384 31.978 6.072 43.030
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - 233 - -
D. Altre passività 27.241 26 2.370 1.061 897 3.633
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 147.417 - 304 5.368 - 1.156
+ Posizioni corte 212.298 4.906 1.342 1.346 5.423 585
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 20.373.582 314.940 327.870 13.206 44.149 103.035
+ Posizioni corte 20.975.477 285.412 275.190 86.450 46.559 82.687
Totale attività 26.323.022 486.720 386.613 130.498 63.156 297.364
Totale passività 26.156.598 321.805 371.769 121.164 58.951 168.514
Sbilancio (+/-) 166.424 164.915 14.844 9.334 4.205 128.850

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il monitoraggio del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione e dal portafoglio bancario è effettuato tramite un modello interno VaR, descritto nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza" dove vengono esposti i valori assunti da tale indicatore.

1.3 Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Gli strumenti derivati

A fronte dell'operatività in strumenti finanziari derivati, il Gruppo Banco BPM si è dotato di specifici e robusti processi di validazione e controllo dei modelli di pricing e dei relativi parametri di mercato.

Processo di validazione e controllo dei Parametri di Mercato

Il Gruppo Banco BPM si è dotato di una Fair Value Policy che definisce le regole contabili per la valorizzazione dei parametri di mercato. Per l'adempimento di tale Policy è in vigore un processo rigoroso di censimento, validazione e controllo dei parametri di mercato utilizzati per la misurazione del valore di mercato e per la stima del rischio delle posizioni in derivati. Tale processo è effettuato dalla Funzione Rischi della Capogruppo e prevede, in particolare:

  • l'aggiornamento costante del Manuale Parametri, in cui sono riportati i principali parametri utilizzati e le loro caratteristiche più significative, con la definizione della fonte alimentante;
  • l'aggiornamento continuo delle metodologie di controllo dei parametri;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri quotati/listati, alimentati in automatico dagli infoprovider esterni;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri illiquidi, a livello contabile e gestionale.

A supporto delle attività di controllo, il Gruppo si è dotato di un sistema applicativo evoluto (alimentato dal sistema di front office e, con finalità di benchmarking, da infoprovider alternativi ed altamente specializzati) al fine di poter monitorare nel tempo l'andamento dei parametri, con funzionalità di analisi statistica degli scostamenti e di warning operativi.

Processo di validazione dei modelli di pricing dei prodotti derivati OTC

Il Gruppo Banco BPM opera in strumenti derivati OTC utilizzando, ai fini della loro valutazione, modelli quantitativi di pricing allineati alle best practices di mercato e già inclusi nell'applicativo di Front Office oppure, per particolari strutture, modelli sviluppati dall'ingegneria finanziaria della Investment Bank.

Al fine di assicurare un governo preciso e rigoroso del processo di adozione di nuovi modelli di pricing – siano essi di mercato o sviluppati internamente - è operativo un processo di validazione che prevede:

  • validazione modelli svolta dall'Unità Rischio di Mercato della Funzione Rischi;
  • validazione dei modelli tramite il ricorso a rigorosi test di consistenza e di robustezza, condotti anche con la consulenza di esponenti del mondo accademico;
  • validazione ufficiale dei nuovi modelli di pricing da parte del Comitato Rischi di Capogruppo e, nel caso comporti un nuovo prodotto, anche da parte del Comitato Innovazione Prodotti con il coinvolgimento dei principali esponenti del management aziendale.

Da evidenziare che l'attuale politica prudenziale perseguita dal Gruppo prevede che la stipula di strumenti finanziari con caratteristiche innovative sia consentita dopo un'attenta verifica in merito all'attendibilità ed accuratezza dei relativi modelli di pricing.

La tabella a seguire fornisce evidenza dell'ammontare del fair value delle posizioni in strumenti finanziari derivati di Banca Akros (ad esclusione delle operazioni a termine su cambi), in relazione alla tipologia di modello di pricing utilizzato. Si precisa che Banca Akros, in qualità di investment bank del Gruppo Banco BPM, gestisce il rischio di mercato derivante dall'operatività complessiva in strumenti finanziari derivati.

Aggregato
(valori dei fair value espressi in migliaia di euro)
Numero
contratti/lotti
(in unità)
Fair Value Fair Value
Positivo
Fair Value
Negativo
Totale 228.660 787.030.441 1.689.533.937 (902.503.496)
di cui: Derivati Quotati/Listati 225.010 22.755.877 132.752.377 (109.996.500)
di cui: Certificates valutati con modelli interni sviluppati dall'ingegneria
finanziaria di Banca Akros
91 (143.018.179) - (143.018.179)
di cui: Derivati OTC valutati con modelli proprietari del sistema di Front
Office
568 27.568.657 36.293.113 (8.724.456)
di cui: Derivati OTC valutati con modelli interni sviluppati dall'ingegneria
finanziaria di Banca Akros
2.989 879.296.732 1.520.061.093 (640.764.361)
di cui: Derivati OTC con valutazione da contributori esterni 2 427.354 427.354 -

Derivati finanziari e creditizi OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni

Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE nr. 575/2013), il Gruppo utilizza ai fini Segnaletici di Vigilanza metodologie standard per il calcolo delle esposizioni sull'intero perimetro di riferimento (derivati, pronti contro termine, prestito titoli e finanziamenti a medio e lungo termine).

A partire da giugno 2021, è entrata in vigore la nuova metodologia standard SA-CCR per il calcolo dell'esposizione al rischio di controparte sulle transazioni in derivati (Regolamento (UE) 2019/876).

Il nuovo metodo standardizzato sostituisce il precedente approccio del Valore di Mercato, e permette di calcolare requisiti di capitale che riflettono meglio i rischi connessi alle operazioni in derivati.

L'adesione alle Clearing House per l'operatività in Derivati OTC e Derivati di Credito ha consentito la mitigazione dei rischi.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea III, sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • fondi propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA Risk) tramite l'adozione del Metodo Standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/2013 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte e il metodo dei modelli interni per l'Incremental Risk Charge (IRC);
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP Qualifying Central Counterparty), tramite l'adozione delle modalità previste agli art. 306-308 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

La Capogruppo e Banca Akros utilizzano inoltre, a fini gestionali e a supporto dei processi di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (processo ICAAP), una metodologia interna per la stima delle esposizioni a rischio di eventuali default delle controparti di operazioni in derivati OTC oggetto di Collateral Agreement (CSA).

La suddetta metodologia simulativa semplificata, denominata "Shortcut Method", stima le esposizioni sulla base delle possibili variazioni del Mark to Market dei singoli contratti sottostanti al medesimo CSA di riferimento, su un orizzonte temporale dato dal "periodo di margine a rischio" caratteristico di ciascun contratto. La misura è implementata anche nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo e di Banca Akros, unitamente ad un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero.

Per la restante parte delle esposizioni in derivati, la stima dell'esposizione viene effettuata con metodologia standard utilizzata anche ai fini delle segnalazioni di Vigilanza.

Inoltre, il Gruppo aderisce all'obbligo previsto dalla Normativa Europea (Regolamento Delegato (UE) 2016/2251), scambiando, in base alla relativa contrattualistica (CTA- Collateral Transfer Agreement), margini iniziali relativamente ai contratti derivati OTC non compensati a livello centrale, che forniscono un'ulteriore protezione nel caso in cui una delle due controparti non sia in grado di onorare i suoi impegni durante la vita del contratto.

Il Gruppo Banco BPM utilizza il metodo SIMM, il cui calcolo è maggiormente risk sensitive ed è basato sulle sensitivity aggregate per classe di rischio e di prodotto.

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. DERIVATI FINANZIARI

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2022 Totale 31/12/2021
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie derivati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza controparti centrali
Senza accordi di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza controparti centrali
Senza accordi di
compensazione
Mercati
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 42.389.484 39.099.959 14.606.813 16.251 37.085.821 37.208.379 15.243.424 1.425.919
a) Opzioni - 25.743.058 1.826.404 - - 22.849.540 2.268.340 14.324
b) Swap 42.389.484 13.356.901 10.694.509 - 37.085.821 14.358.839 11.097.296 -
c) Forward - - 165.000 - - - 78.000 -
d) Futures - - 1.920.900 16.251 - - 1.799.788 1.411.595
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - 9.574.472 1.312.282 750.897 - 10.882.157 1.409.667 1.134.792
a) Opzioni - 9.574.472 939.533 693.371 - 10.882.157 968.990 1.102.154
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - 372.749 57.526 - - 440.677 32.638
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 40.551.085 1.150.304 - - 28.279.994 1.380.863 -
a) Opzioni - 254.749 318.959 - - 57.793 316.632 -
b) Swap - - - - - 3.890 16.267 -
c) Forward - 40.296.336 826.419 - - 28.218.311 1.032.915 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - 4.926 - - - 15.049 -
4. Merci - 138.478 9.404 - - 80.511 14.262 -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 42.389.484 89.363.994 17.078.803 767.148 37.085.821 76.451.041 18.048.216 2.560.711

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Totale 31/12/2022 Totale 31/12/2021
Tipologie derivati Over the counter Mercati Over the counter Mercati
organizzati
Controparti Senza controparti centrali organizzati Controparti Senza controparti centrali
centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 711.589 16.165 32.482 - 861.792 25.514 59.666
b) Interest rate swap 1.469.731 511.515 3.392 - 344.233 273.266 119.470 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 807.593 27.537 - - 604.711 8.082 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - 2.507 331 - - 31.620 8.279 -
Totale 1.469.731 2.033.204 47.425 32.482 344.233 1.771.389 161.345 59.666
2. Fair value negativo
a) Opzioni - 663.441 214.999 26.021 - 636.046 193.276 29.350
b) Interest rate swap 870.745 338.121 733.265 - 417.310 361.161 34.845 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 772.678 11.634 - - 577.384 9.963 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - 3.284 105 - - 35.553 3.848 -
Totale 870.745 1.777.524 960.003 26.021 417.310 1.610.144 241.932 29.350

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale
X 2.095.900 423.202 12.087.711
- fair value positivo X - 309 8.944
- fair value negativo X - 19.805 770.166
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X 372.749 30.992 908.541
- fair value positivo X - 3.116 3.824
- fair value negativo X - 148 155.703
3) Valute e oro
- valore nozionale X 319.765 4.926 825.613
- fair value positivo X 14.395 14 16.507
- fair value negativo X 3.345 92 10.732
4) Merci
- valore nozionale X 2.542 - 6.862
- fair value positivo X - - 316
- fair value negativo X - - 12
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 42.389.484 25.942.340 10.558.201 2.599.418
- fair value positivo 1.469.731 417.816 371.290 40
- fair value negativo 870.745 187.006 92.724 156.537
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - 5.898.096 3.676.376 -
- fair value positivo - 291.291 136.516 -
- fair value negativo - 240.560 318.962 -
3) Valute e oro
- valore nozionale - 36.537.429 3.718.529 295.127
- fair value positivo - 714.243 93.340 3.375
- fair value negativo - 697.122 74.698 3.648
4) Merci
- valore nozionale - 45.101 32.316 61.061
- fair value positivo - 2.075 1.105 2.113
- fair value negativo - 1.732 1.290 3.245
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 37.108.093 48.913.914 10.074.249 96.096.256
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 3.836.936 6.830.820 218.998 10.886.754
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 41.563.390 137.999 - 41.701.389
A.4 Derivati finanziari su merci 147.743 139 - 147.882
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2022 82.656.162 55.882.872 10.293.247 148.832.281
Totale 31/12/2021 62.951.591 56.827.761 11.805.726 131.585.078

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Categorie di operazioni Derivati di negoziazione
su un singolo soggetto su più soggetti (basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products -
70.000
b) Credit spread products -
-
c) Total rate of return swap -
-
d) Altri -
-
Totale 31/12/2022 -
70.000
Totale 31/12/2021 -
84.000
2. Vendite di protezione
a) Credit default products -
-
b) Credit spread products -
-
c) Total rate of return swap -
-
d) Altri -
-
Totale 31/12/2022 -
-
Totale 31/12/2021 -
-

B.2 Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Tipologie derivati Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
1. Fair value positivo
a) Credit default products 411 139
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 411 139
2. Fair value negativo
a) Credit default products 142 2.151
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 142 2.151

Controparti centrali Banche Altre società finanziarie Altri soggetti Contratti non rientranti in accordi di compensazione 1) Acquisto protezione − valore nozionale X - - - − fair value positivo X - - - − fair value negativo X - - - 2) Vendita protezione − valore nozionale X - - - − fair value positivo X - - - − fair value negativo X - - - Contratti rientranti in accordi di compensazione 1) Acquisto protezione − valore nozionale 40.000 30.000 - - − fair value lordo positivo 318 93 - - − fair value lordo negativo 117 25 - - 2) Vendita protezione − valore nozionale - - - - − fair value lordo positivo - - - - − fair value lordo negativo - - - -

B.3 Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo (positivo e negativo) per controparti

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
1 Vendita di protezione - - - -
2 Acquisto di protezione - 70.000 - 70.000
Totale 31/12/2022 - 70.000 - 70.000
Totale 31/12/2021 - 84.000 - 84.000

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

1.3.2 Le coperture contabili

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Attività di copertura del fair value

La gestione del rischio di tasso del Banking Book è operativamente effettuata in modo accentrato dalla Capogruppo in una apposita Funzione delegata, e le scelte di gestione hanno come obiettivo primario l'esigenza di contemperare il riequilibrio delle dinamiche di volatilità del valore economico con la volatilità del margine di interesse al variare della curva dei tassi di mercato, in accordo con quanto previsto dalla normativa specifica (BCBS, EBA, Banca d'Italia).

Il Gruppo utilizza un sistema integrato di Asset Liability Management (ALM) con l'obiettivo di elaborare le misure di rischio che prevedono anche il ricorso a modelli e misure comportamentali e la gestione tende a perseguire una naturale compensazione dei rischi generati dai gap delle poste passive e attive. Le poste in cui sono presenti le coperture sono soprattutto le poste a vista, le emissioni obbligazionarie, i mutui ipotecari e il portafoglio titoli.

Per quanto riguarda il trattamento contabile di tali relazioni di copertura:

  • le poste a vista sono coperte attraverso relazioni di fair value hedge;
  • i prestiti obbligazionari collocati presso la clientela ordinaria sono coperti attraverso la fair value option, mentre è utilizzato il fair value hedge per le emissioni collocate presso gli operatori istituzionali;
  • il portafoglio titoli è coperto usualmente attraverso relazioni di fair value hedge (oppure, in alcuni casi specifici, di cash flow hedge);
  • i finanziamenti sono coperti attraverso relazioni di fair value hedge.

Per ulteriori dettagli si rinvia a quanto contenuto nella "Sezione A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Parte A della presente Nota integrativa.

Il rischio di prezzo della componente rappresentata dal portafoglio di asset alternativi è monitorato su base giornaliera e non è oggetto di copertura.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

L'attività di copertura di flussi finanziari è molto limitata e riguarda alcuni titoli presenti nell'attivo (principalmente si tratta di titoli indicizzati all'inflazione).

C. Attività di copertura di investimenti esteri

L'unica attività di copertura di investimenti esteri posta in essere dal Gruppo si riferisce alla partecipazione detenuta da Banca Aletti nella società controllata Banca Aletti & C. (Suisse) S.A., il cui valore di carico è espresso in divisa diversa dall'Euro (franchi svizzeri). Nel bilancio individuale la copertura è direttamente riferita alla partecipazione iscritta nel bilancio di Banca Aletti, mentre a livello di bilancio consolidato, a seguito del processo di consolidamento, la copertura è riferita alle attività e passività nette della controllata.

D. Strumenti di copertura

Le principali fonti di inefficacia che potrebbero modificare la relazione di copertura durante il relativo periodo di validità sono le seguenti:

  • disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di riacquisto dei prestiti obbligazionari;
  • inclusione nel test di efficacia del valore della gamba variabile del derivato di copertura, nell'ipotesi di copertura di tipo "fair value hedge".

Nel corso dell'esercizio non si sono verificate condizioni che abbiano determinato l'inefficacia delle coperture.

Il Gruppo nel corso dell'esercizio non ha posto in essere coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.

E. Elementi coperti

In merito ai rischi coperti e ai relativi strumenti di copertura utilizzati si rimanda ai precedenti punti A e B.

Come evidenziato nella Parte A della Nota integrativa, gli strumenti derivati sono designati di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se tale relazione è efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

Successivamente all'iscrizione iniziale con riferimento all'inefficacia parziale o totale delle relazioni di copertura:

  • nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico;
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura".

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. DERIVATI FINANZIARI DI COPERTURA

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2022 Totale 31/12/2021
Attività Over the counter Over the counter
sottostanti/Tipologie
derivati
Senza controparti centrali Mercati Controparti Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e
tassi d'interesse
13.250.704 24.201.791 500.000 - 15.909.028 13.421.874 2.100.000 -
a) Opzioni - 205.000 - - - 205.000 - -
b) Swap 13.250.704 23.975.753 500.000 - 15.909.028 10.373.833 2.100.000 -
c) Forward - 21.038 - - - 2.843.041 - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - 28.980 - - - 28.659 -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - 28.980 - - - 28.659 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 13.250.704 24.201.791 528.980 - 15.909.028 13.421.874 2.128.659 -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Fair value positivo e negativo
Totale 31/12/2022 Totale 31/12/2021
Tipologie derivati Over the counter Over the counter
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati
Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap 855.500 1.399.366 - - 91.581 104.390 6.858 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 696 - - - 15.756 - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 855.500 1.400.062 - - 91.581 120.146 6.858 -
Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - 33 - -
b) Interest rate swap 538.986 946.433 536 - 171.765 146.606 - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - 1.455 - - 19 1.131 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 538.986 946.433 1.991 - 171.765 146.658 1.131 -

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 500.000 - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X 536 - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X 28.980 - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X 1.455 - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 13.250.704 22.080.071 2.121.720 -
- fair value positivo 855.500 1.435.786 (35.724) -
- fair value negativo 538.986 892.671 53.762 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 1.418.061 19.968.421 16.566.013 37.952.495
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro 28.980 - - 28.980
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2022 1.447.041 19.968.421 16.566.013 37.981.475
Totale 31/12/2021 5.626.813 14.114.208 11.718.540 31.459.561

B. DERIVATI CREDITIZI DI COPERTURA

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

C. STRUMENTI NON DERIVATI DI COPERTURA

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

D. STRUMENTI COPERTI

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture specifiche
Coperture
specifiche: valore
di bilancio
specifiche -
posizioni nette:
valore di bilancio
delle attività o
passività (prima
della
compensazione)
Cessazione
Variazioni
della
cumulate di
copertura:
fair value
variazioni
dello
cumulate
strumento
residue del
coperto
fair value
Variazioni del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della
copertura
Coperture
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditivtà
complessiva - copertura di: 5.351.269 - (749.501) -
-
-
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 5.351.269 - (749.501) -
-
X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
X
1.3 Valute e oro - - - -
-
X
1.4 Crediti - - - -
-
X
1.5 Altri - - - -
-
X
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato -copertura di:
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse
8.636.413
8.636.413
-
-
(1.010.672)
(1.010.672)
-
-
-
-
5.476.138
X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
X
1.3 Valute e oro - - - -
-
X
1.4 Crediti - - - -
-
X
1.5 Altri - - - -
-
X
Totale 31/12/2022 13.987.682 - (1.760.173) -
-
5.476.138
Totale 31/12/2021 16.327.178 - (55.707) -
-
2.875
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - copertura di:
2.913.218 - (258.001) -
-
11.386.000
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 2.913.218 - (258.001) -
-
X
1.2 Valute e oro - - - -
-
X
1.3 Altri - - - -
-
X
Totale 31/12/2022 2.913.218 - (258.001) -
-
11.386.000
Totale 31/12/2021 1.538.986 - (6.694) -
-
(47.812)

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Riserve da copertura Cessazione della
copertura: valore
residuo delle riserve
di copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività - 27.655 -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - 27.655 -
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - -
1.3 Valute e oro - - -
1.4 Crediti - - -
1.5 Altri - - -
2. Passività - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - -
1.2 Valute e oro - - -
1.3 Altri - - -
Totale (A) 31/12/2022 - (27.655) -
Totale (A) 31/12/2021 - (16.416) -
B. Copertura degli investimenti esteri X (1.475) -
Totale (A+B) 31/12/2022 - (29.130) -
Totale (A+B) 31/12/2021 - (17.019) -

E. EFFETTI DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA A PATRIMONIO NETTO

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari Riserva da copertura di investimenti esteri
Titoli di
debito e
tassi
d'interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Crediti Altri Titoli di
debito e
tassi
d'interesse
Titoli di
capitale
e indici
azionari
Valute e
oro
Crediti Altri
Esistenze iniziali (16.416) - - - - - - - - -
Variazioni di fair value (quota efficace) (16.789) - - - - - - - - -
Rigiri a conto economico - - - - - - - - - -
di cui: transazioni future non più attese - - - - - X X X X X
Altre variazioni 5.550 - - - - - - - - -
di cui: trasferimenti al valore contabile
iniziale degli strumenti di coperti
- - - - - X X X X X
Rimanenze finali (27.655) - - - - - - - - -

Si omette la tabella relativa agli Strumenti di copertura (elementi non designati) in quanto la fattispecie non è presente per il Gruppo.

F. Informativa prevista dall'IFRS 7 connessa con la riforma degli indici di riferimento

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Le coperture contabili

Il paragrafo 24H del principio IFRS 7, introdotto dal Regolamento n. 34 del 15 gennaio 2020, richiede venga fornita specifica informativa sulle incertezze derivanti dalla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse sulle relazioni di copertura ed il valore nozionale degli strumenti di copertura potenzialmente impattati dalla riforma dei tassi benchmark. Al riguardo si specifica che nell'esercizio sono stati rinegoziati con le controparti, tutti i contratti indicizzati al tasso di interesse Eonia (Euro OverNight Index Average) tra cui quelli designati in relazioni di hedge accounting stipulati con la controparte centrale London Clearing House (LCH).

Il valore nozionale dei rimanenti contratti di copertura potenzialmente impattati ammonta a 1.360 milioni di dollari (per un controvalore in euro di 1.275,1 milioni) e si riferisce a derivati indicizzati al tasso di interesse "USD LIBOR 3 mesi (London Interbank Offered Rate)".

Trattasi in particolare di strumenti derivati del tipo "Interest Rate swap" designati in una relazione di copertura specifica del fair value di titoli obbligazionari governativi classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale di 1.350 milioni di dollari (euro 1.265,7 milioni) e nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per un valore nominale di 10 milioni di dollari (euro 9,4 milioni).

Per maggior dettaglio sull'informativa relativa all'evoluzione della riforma si rinvia al paragrafo "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")", riportato nella "Sezione 5 – Altri Aspetti" della Parte "A – Politiche Contabili" della presente Nota integrativa.

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati (di negoziazione e di copertura)

A. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 55.328.688 - - -
- fair value netto positivo 912.203 - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

1.4 RISCHIO DI LIQUIDITÀ

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Impatti derivanti dalla guerra Russia - Ucraina

Il profilo di rischio di liquidità e funding del Gruppo non registra impatti direttamente riconducibili al conflitto Russia-Ucraina, e permane su livelli ampiamente superiori sia alle soglie regolamentari che interne (Risk Appetite Framework e limiti operativi), evidenziando un'ampia disponibilità di riserve di liquidità e funding stabile.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Sin dall'iniziale diffondersi della pandemia Covid-19, con riferimento ai rischi di liquidità e funding, il Gruppo Banco BPM ha incrementato il livello di monitoraggio attivando specifici report sull'andamento dei principali fattori di rischio (es. andamento degli spread di mercato e di raccolta e impieghi con la clientela). Pur a fronte del contesto di riferimento, dal punto di vista del profilo di rischio non vi sono impatti negativi materiali da menzionare; il profilo di rischio, sia di liquidità che di funding, ha beneficiato del positivo andamento della raccolta da clientela.

Sfide e impatti derivanti dall'attuale contesto macroeconomico

Nonostante la recente evoluzione del contesto macroeconomico sia caratterizzata da livelli crescenti di inflazione e tassi di interesse, il profilo di rischio del Gruppo ha evidenziato livelli robusti di liquidità e funding, ampiamente superiori rispetto alle soglie regolamentari e ai limiti interni. In aggiunta, si evidenzia che lo scenario e i relativi impatti sulla posizione di liquidità e funding del Gruppo sono oggetto di costante monitoraggio e di reporting agli organi aziendali competenti.

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità: (i) il Liquidity e Funding Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado, nel breve (liquidity) e/o nel lungo termine (funding), di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente; (ii) il Market Liquidity Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un'attività senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione.

Nel Gruppo Banco BPM il rischio di liquidità e di funding è normato dal "Regolamento in materia di rischio di liquidità, di funding e ILAAP" che stabilisce: i ruoli e responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali, le metriche utilizzate per la misurazione del rischio, le linee guida per l'esecuzione delle analisi di stress, il Liquidity Contingency Plan e il reporting framework complessivo relativo al rischio di liquidità e funding del Gruppo.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che rappresenta il processo con cui il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il proprio profilo di rischio di liquidità. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede a un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza.

Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo. L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. In particolare, il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine (orizzonte temporale da infra-giornaliero fino a dodici mesi), sia di lungo termine (oltre dodici mesi). A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali. In aggiunta, su base mensile, vengono svolte analisi di stress al fine di testare la capacità del Gruppo di resistere a scenari sfavorevoli, e, su base trimestrale, vengono aggiornate le stime di liquidità generabile con le contromisure (il

cosiddetto action plan, parte integrante del Liquidity Contingency Plan) attivabili al realizzarsi di uno scenario di stress.

Nel corso del 2022, il profilo di liquidità e funding del Gruppo Banco BPM si è mostrato adeguato rispettando i limiti di rischio regolamentari e interni.

E' stato mantenuto il presidio di tutte le attività ordinarie legate alla misurazione, monitoraggio e reporting dell'esposizione del Gruppo ai rischi di liquidità e funding, incluse le Segnalazioni di Vigilanza e l'interlocuzione periodica con il JST. Inoltre, sono state svolte le attività legate all'implementazione delle azioni di miglioramento previste dall'ILAAP 2022 Action Plan, tra cui il set-up di simulazioni periodiche del SSM Liquidity Exercise e di una reportistica periodica degli impatti ESG sul rischio di liquidità e funding, l'estensione dei controlli di Data Quality e la chiusura delle criticità aperte dalle funzioni di controllo.

Infine, nel corso del terzo trimestre, il Gruppo ha partecipato al SSM Liquidity Exercise, con esito positivo in termini di puntualità, completezza e correttezza delle informazioni fornite.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di liquidità. Inoltre, in ambito ILAAP esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi di liquidità e funding. Le ultime analisi effettuate nel 2022, non hanno evidenziato particolari aspetti di miglioramento.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: Euro

Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 18.723.700 2.035.025 790.389 2.271.884 4.602.109 5.724.145 10.718.573 56.343.791 48.885.937 1.417.618
A.1 Titoli di Stato 73.915 - - - 900.000 450.000 2.260.904 9.894.525 15.020.508 -
A.2 Altri titoli di debito 45.046 - 10.525 40.316 94.735 108.694 143.639 2.834.936 3.877.771 2.768
A.3 Quote OICR 1.118.148 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 17.486.591 2.035.025 779.864 2.231.568 3.607.374 5.165.451 8.314.030 43.614.330 29.987.658 1.414.850
- Banche 595.464 252.130 592.488 811.880 89.935 135.378 27.859 671.291 - 1.315.805
- Clientela 16.891.127 1.782.895 187.376 1.419.688 3.517.439 5.030.073 8.286.171 42.943.039 29.987.658 99.045
Passività per cassa 105.777.153 7.699.456 39.765 26.103 316.264 10.554.132 3.433.116 28.399.318 3.153.022 -
B.1 Depositi e conti correnti 102.813.397 21.364 11.697 21.814 99.288 68.344 64.366 37.006 3.541 -
- Banche 134.682 12.001 - - - 7.025 13.149 - - -
- Clientela 102.678.715 9.363 11.697 21.814 99.288 61.319 51.217 37.006 3.541 -
B.2 Titoli di debito 132.388 69 64 87 154.463 1.503.403 1.211.561 12.329.654 2.500.338 -
B.3 Altre passività 2.831.368 7.678.023 28.004 4.202 62.513 8.982.385 2.157.189 16.032.658 649.143 -
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 1.537.126 1.034.198 2.203.690 5.104.558 5.957.756 6.035.169 233.576 48.298 -
- Posizioni corte 155.000 1.148.124 970.265 1.947.317 5.286.389 5.776.058 5.921.318 171.610 61.111 -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 2.574.324 663 3.431 9.375 49.610 92.087 281.534 - - -
- Posizioni corte 2.726.411 556 384 5.189 36.326 62.725 233.154 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe 27.690.591 - - - - - - - - -
- Posizioni corte - 27.690.591 - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - 216.002 - - - - - - - -
- Posizioni corte 216.002 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 123.713 89 158 1.039 6.288 13.077 51.828 209.368 86.992 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 411 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 142 - - - - - - - - -

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 525

2. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: altre valute

1.472
-
-
-
1.472
-
1.472
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2.807.750
2.615.167
42.429
-
150.154
-
150.154
774
-
-
-
-
774
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
31
31
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
anni
2.309.275
1.736.392
169.350
-
83.484
54.802
403.533
403.533
2.813
anno
125.609
4.589
-
73.977
-
73.977
2.677
2.677
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
47.043
716
5.702.939
5.791.366
59
46.366
1.961
2.861
-
10.807
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
mesi
97.952
303
5.704.836
150
87.145
87.145
303
303
5.863.552
28
7.595
3.545
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
mesi
219.503
93.889
125.614
998
124.616
5.439
5.439
1.638
5.546.609
136
1.744
2.344
11.561
3.801
5.309.221
mese
142.996
-
153
-
142.843
149
142.694
1.372.758
9.919
9.162
757
-
1.362.839
2.045.527
2.289.221
126
1.265
-
-
258
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
giorni
38.082
9.376
-
1.603.070
43.799
476
-
1.018.489
-
-
-
-
-
-
-
-
28.706
2.348
26.358
43.323
1.045.312
545
1.559.271
2.991
-
-
-
-
-
-
-
-
442.557
-
-
-
-
-
-
giorni
21.638
1.155
1.052.605
189.744
189.744
1.229.763
138
5.280
21.638
20.483
862.861
1.626.481
12.997
102.074
41.347
923.714
116.059
-
-
-
442.557
-
-
-
26
-
-
-
-
-
245.872
128.010
86.663
1.148.225
807.655
34.663
36.565
2.791
224.511
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
B.1 Depositi e conti correnti
A.2 Altri titoli di debito
- Posizioni lunghe
- Posizioni lunghe
- Posizioni lunghe
- Posizioni lunghe
- Posizioni lunghe
- Posizioni lunghe
Passività per cassa
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
- Posizioni corte
- Posizioni corte
- Posizioni corte
- Posizioni corte
- Posizioni corte
- Posizioni corte
A.4 Finanziamenti
A.1 Titoli di Stato
A.3 Quote OICR
- Clientela
- Banche
- Clientela
- Banche
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
Da oltre 7
giorni a 15
Da oltre 15
giorni a 1
Da oltre 1
mese fino a 3
Da oltre 3
mesi fino a 6
Da oltre 6
mesi fino a 1
Da oltre 1
anno fino a 5
Oltre 5 anni Durata
Operazioni fuori bilancio
Attività per cassa
Indeterminata

Come descritto nella "Parte E - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.1 Rischio di credito - C. Operazioni di cartolarizzazione", Banco BPM, a fronte di operazioni di "auto-cartolarizzazione" generate da banche o società del Gruppo, ha sottoscritto titoli utilizzabili per operazioni di rifinanziamento in BCE o per operazioni di pronti contro termine con controparti di mercato. Di seguito vengono descritte le operazioni di "autocartolarizzazione" in essere al 31 dicembre 2022.

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Società Veicolo Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Operazioni di auto-cartolarizzazione non cancellate dal bilancio
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM dicembre 2012 BPL Mortgages 5 Mutui residenziali in bonis
ProFamily SPV S.r.l. Banco BPM (ex ProFamily) febbraio 2021 ProFamily Crediti al consumo
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM aprile 2022 BPL Mortgages 8 Mutui ipotecari, fondiari, agrari e altri
presiti erogati a piccole e medie
imprese in bonis

Nuove operazioni dell'esercizio

Cartolarizzazione crediti ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti erogati a piccole e medie - BPL Mortgages 8 (aprile 2022)

In data 29 marzo 2022, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPL Mortgages S.r.l. un portafoglio di crediti derivanti da mutui ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti erogati a favore di piccole e medie imprese per un valore di cessione (ratei inclusi) pari a 2.459,5 milioni, realizzando una nuova operazione di cartolarizzazione denominata "BPL Mortgages 8". In data 27 aprile 2022 la Società Veicolo, per finanziare l'acquisto dei crediti, ha emesso due classi di titoli: (i) Classe A (Senior Notes), dotati di rating, quotati presso il segmento ExtraMOT PRO della Borsa Italiana e (ii) Classe J (Junior Notes), non dotati di rating e non quotati. Entrambe le classi di titoli sono state sottoscritte dal Banco BPM ed i Titoli Senior sono attualmente utilizzati dal Banco BPM come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema.

Nell'ambito dell'operazione l'Originator Banco BPM ha assunto l'incarico di Servicer, gestendo l'incasso dei crediti, e riveste anche il ruolo di Interim Account Bank e di Transaction Bank.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2022
Valore
13/03/2022 (*)
Banco BPM 1.764.993 2.459.487
Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione,
costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.
(*) Effetti economici della cessione dalla data di valutazione del 14 marzo 2022 inclusa (primo giorno società veicolo), effetti giuridici dalla data di firma

(*) Effetti economici della cessione dalla data di valutazione del 14 marzo 2022 inclusa (primo giorno società veicolo), effetti giuridici dalla data di firma del contratto di cessione (29 marzo 2022).

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2022
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/DBRS
(*)
A Senior 1.800.000 1.299.499 Euribor 3 mesi + 0,7% (1) Ottobre 2064 A2/A
J Junior (2) 656.397 656.397 Additional Return Ottobre 2064 unrated
Totale 2.456.397 1.955.896

(1) In ogni caso tale tasso di interesse non potrà essere più alto dell'1,7%.

(2) Titoli Junior non quotati.

(*) Rating al 31 dicembre 2022.

Operazioni finanziarie accessorie

La struttura dell'operazione ha previsto la costituzione di una Cash Reserve iniziale di 72 milioni, costituita alla data di emissione dei titoli principalmente tramite l'erogazione da parte di Banco BPM di un prestito subordinato per un importo complessivo di 67 milioni. Successivamente alla data di emissione, il Target Cash Reserve Amount corrisponde al 4% dell'ammontare oustanding dei titoli di classe A (con un importo minimo pari a 7,2 milioni). In occasione dell'Interest Payment Date del 25 ottobre 2022, in osservanza dell'ordine di priorità dei pagamenti e nei limiti dei fondi disponibili, il veicolo ha effettuato, tra gli altri, un rimborso in linea capitale del prestito subordinato per 6,9 milioni e un pagamento parziale degli interessi sul prestito subordinato per 390 mila euro. Alla data del 31 dicembre 2022 l'importo del prestito subordinato in essere ammonta a 60,1 milioni e residuano interessi maturati e impagati da parte del veicolo per 407 mila euro.

Operazioni di auto cartolarizzazione in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2022

Cartolarizzazione crediti fondiari e ipotecari residenziali – BPL Mortgages 5 (dicembre 2012)

L'operazione di cartolarizzazione è stata originata dal Banco Popolare e dal Credito Bergamasco, ora entrambe Banco BPM, e si è perfezionata in più fasi. In data 7 dicembre 2012, con la firma dei relativi contratti, le Banche Originator hanno ceduto alla società veicolo BPL Mortgages S.r.l. un primo portafoglio di mutui ipotecari e fondiari residenziali in bonis per un valore di cessione (ratei inclusi) pari a 2.505,2 milioni e in data 21 dicembre 2012 la società veicolo ha emesso due classi di titoli obbligazionari.

Successivamente, sono state effettuate operazioni di ristrutturazione dei portafogli, che hanno comportato la cessione/riacquisto di crediti e l'emissione di ulteriori notes.

I Titoli Senior sono quotati presso l'Irish Stock Exchange. Tutte le Classi di Titoli sono sottoscritte dal Banco BPM ed i Titoli Senior sono utilizzati dal Banco BPM come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema.

Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti; Banco BPM riveste anche il ruolo di Interim Account Bank e di Transaction Bank.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2022
Valore
31/12/2021
Banco BPM 2.320.169 2.633.424

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2022
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/DBRS
(*)
A1 Senior 2.440.400 372.796 Euribor 1 mese + 0,3% Ottobre 2058 Aa3/AA
B1 Junior (1) 1.148.455 392.765 Additional Return Ottobre 2058 unrated
A2 Senior 995.100 323.671 Euribor 1 mese + 0,25% Ottobre 2058 Aa3/AA
A3 Senior 1.504.300 723.447 Euribor 1 mese + 0,25% Ottobre 2058 Aa3/AA
B3 Junior (1) 69.670 69.670 Additional Return Ottobre 2058 unrated
Totale 6.157.925 1.882.349

(1) Titoli Junior non quotati.

(*) Rating al 31 dicembre 2022.

Operazioni finanziarie accessorie

La struttura dell'operazione prevedeva la costituzione di una Cash Reserve di 64 milioni, costituita principalmente tramite l'erogazione da parte delle Banche Originator, ora Banco BPM, avvenuta in data 21 dicembre 2012, di un prestito subordinato per un importo complessivo di 60 milioni.

In occasione della ristrutturazione dell'operazione avvenuta nel corso del 2019, in data 14 marzo 2019 la riserva di cassa è stata incrementata per 24,6 milioni attraverso l'erogazione da parte del Banco BPM di un mutuo ad esigibilità limitata di pari importo.

Altre informazioni

Nel mese di febbraio 2022 l'agenzia di rating DBRS ha aumentato il rating dei Titoli Senior Classe A1, Classe A2 e Classe A3 da "AH" ad "AA".

Cartolarizzazione crediti al consumo – ProFamily SPV (febbraio 2021)

In data 16 dicembre 2020 ProFamily S.p.A., ora Banco BPM, con la firma dei relativi contratti, ha ceduto alla società veicolo Profamily SPV S.r.l. un portafoglio di crediti al consumo in bonis per un valore pari a 958,5 milioni. La società veicolo ha emesso in data 24 febbraio 2021 due classi di Titoli: (i) Classe A (Senior Notes), dotati di rating, quotati presso il segmento ExtraMOT PRO della Borsa Italiana e (ii) Classe J (Junior Notes), non dotati di rating e non quotati. Entrambe le classi di titoli risultano interamente sottoscritte dall'Originator ProFamily, ora Banco BPM; i Titoli Senior sono attualmente utilizzati dal Banco BPM per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema. Durante il periodo revolving, la società veicolo ha acquistato da ProFamily ulteriori quattro portafogli di crediti al consumo in bonis.

Nell'ambito dell'operazione l'Originator ProFamily, ora Banco BPM, ha assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2022
Valore
31/12/2021
Banco BPM (ex ProFamily S.p.A.) 469.013 783.955

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2022
Tasso di interesse Scadenza Rating
DBRS/Fitch (*)
A Senior 860.000 374.549 1% annuo Dicembre 2040 AA/AA
J Junior (1) 100.932 100.932 5% annuo Dicembre 2040 unrated
Totale 960.932 475.481

(1) Titoli Junior non quotati.

(*) Rating al 31 dicembre 2022.

Altre informazioni

Il rating dei Titoli Senior Classe A è stato aumentato (i) da "AH" ad "AA" in data 22 febbraio 2022 da parte dell'agenzia di rating DBRS e (ii) da "A+" ad "AA" in data 7 novembre 2022 da parte dell'agenzia di rating Fitch.

1.5 GRUPPO BANCARIO - RISCHI OPERATIVI

Impatti derivanti dalla guerra Russia-Ucraina

Dal punto di vista del rischio operativo, la guerra Russia-Ucraina ha determinato un incremento potenziale delle manifestazioni del cyber security & IT risk che, tuttavia, la Banca presidia e monitora adeguatamente grazie ai propri sistemi di controllo interno. Al riguardo è stata ulteriormente irrobustita la fase di accesso ai sistemi online della banca.

In merito, sono state inoltre condivise con il sistema (CERTFin) le informazioni relative agli attacchi informatici subiti dalla Banca.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Il Gruppo Banco BPM ha gestito proattivamente l'emergenza sanitaria Covid-19, al fine in prima istanza di tutelare la salute di tutte le persone coinvolte nelle proprie attività di business (dipendenti, clienti, fornitori ecc.), nonché di garantire un'adeguata continuità operativa, in coerenza con le disposizioni normative tempo per tempo vigenti. Dal punto di vista del rischio operativo, non sono emersi significativi impatti straordinari connessi alla pandemia, salvo quelli principalmente legati all'adeguamento della macchina operativa (costi degli apparati di sanificazione specifici, incremento della digitalizzazione per consentire l'attività a distanza di clienti e dipendenti ecc.).

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Natura del rischio

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. All'interno del rischio operativo è ricompreso il rischio giuridico mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.

Fonti del rischio

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono: la scarsa affidabilità - in termini di efficacia/efficienza - dei processi operativi, le frodi interne ed esterne, gli errori operativi, il livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, l'inadeguatezza dell'apparato informatico rispetto al livello dimensionale dell'operatività, il crescente ricorso all'automazione, l'esternalizzazione di funzioni aziendali, l'utilizzo di pochi fornitori, l'adozione di cambiamenti di strategia, la presenza di non corrette politiche di gestione e formazione del personale ed infine gli impatti sociali e ambientali.

Modello di gestione del rischio e struttura organizzativa

Il Gruppo Banco BPM adotta integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, come richiesto dalla BCE, rispetta tutti i requisiti previsti nella CRR (Regolamento UE n. 575/2013) per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Il Gruppo ha adottato, anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative, un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

Il Gruppo Banco BPM adotta un modello di reporting articolato in un sistema di informativa direzionale, destinato agli Organi sociali e all'Alta Direzione (perdite significative e relativi recuperi, valutazione complessiva sul profilo di rischio, profilo degli indicatori RAF, assorbimenti patrimoniali e politiche di gestione del rischio realizzate e/o pianificate), e in un sistema di reportistica operativa, utile ai fini di un'adeguata gestione del rischio nei relativi ambiti di pertinenza.

Coerentemente con la mission del Gruppo Banco BPM, i principali impatti di rischio riguardano la categoria "Pratiche Commerciali", seguita dai "Processi", che insieme rappresentano una parte prevalente del rischio totale e che si manifestano in maggior misura presso le reti commerciali del Gruppo. Con riferimento alla casistica delle "Frodi Esterne", a fronte della tendenza a una maggiore sofisticatezza delle tecniche utilizzate (es. furti d'identità, fenomeni di cyber risk ecc.), il Gruppo attua un costante rafforzamento dei presidi di sicurezza fisica e logica,

determinando così un contenimento dei fenomeni sia in termini di frequenza che di impatto medio sugli eventi di perdita della specie. A fronte dei principali fattori di rischio che emergono, il Gruppo attua gli opportuni interventi di mitigazione (es. formazione, implementazione di processi e/o procedure applicative ecc.).

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Relativamente alle fonti di manifestazione del rischio operativo, è stata condotta un'analisi con riferimento agli eventi di rischio operativo, con perdita lorda maggiore o uguale a 200 euro (soglia minima di rilevanza) ed aventi data di rilevazione pari o posteriore al 1° gennaio 2013.

I dati di perdita in oggetto, censiti nell'archivio gestionale di Loss collection del Gruppo, sono stati articolati per tipologia di evento, con viste per impatto e per numerosità di accadimento, secondo lo schema di classificazione degli eventi previsto dal Regulator.

Composizione per impatto

Composizione per numerosità eventi

-

-

-

Dall'analisi dei grafici emerge che le categorie di eventi prevalenti in termini di impatto riguardano i fenomeni relativi a:

  • pratiche commerciali, con perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato. La categoria in oggetto comprende gli impatti da rischio operativo connessi alla vicenda dei diamanti;
  • processi, con perdite relative a errori/inefficienze/ritardi nell'esecuzione, consegna e gestione dei processi;
  • illeciti esterni, con perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla Banca, compresi i fenomeni di cyber risk.

Attività di validazione

In ambito Rischio Operativo, l'unità di Validazione Interna presidia il framework di gestione e il calcolo di rischi di Secondo Pilastro attraverso verifiche annuali sulle metriche di misurazione. In particolare, viene verificata nel continuo la stabilità, robustezza e incertezza di modello, la consistenza del dataset di calcolo, tramite repliche indipendenti e verifiche in sede di Loss Data Collection e campagna di Risk Self Assessment, l'aderenza ai requisiti normativi e alle best-practice vigenti. Sulla base delle verifiche effettuate, Validazione Interna indirizza alle funzioni competenti specifici suggerimenti e ne monitora la soluzione al fine di assicurare il mantenimento di elevati standard di qualità ed affidabilità nella gestione del rischio.

Inoltre, in sede ICAAP, vengono verificati gli scenari di stress e le metodologie applicate sull'intero perimetro di Gruppo.

Sezione 3 - Rischi delle imprese di assicurazione

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19 e dal conflitto Russia- Ucraina

Sin dall'iniziale diffondersi della pandemia Covid-19, con riferimento ai rischi connessi al business assicurativo, sono stati avviati una serie di monitoraggi periodici straordinari sulla solvibilità e sulla liquidità in ottemperanza a quanto richiesto dal Regolatore.

L'attuale contesto geo-politico, ed in particolare il rischio di un'evoluzione del conflitto su larga scala, ha generato una sensibile incertezza sui mercati finanziari, provocando una correzione di tutti gli asset risk-on.

La delicata situazione e le sanzioni crescenti da parte dei paesi occidentali nei confronti della Russia, uniti alle decisioni di politica monetaria attivate dalle Banche Centrali di tutto il mondo, e in particolare dalla Banca Centrale Europea, che hanno portato al rialzo sostanziale dei tassi d'interesse di riferimento, al fine di contrastare l'inflazione crescente, hanno portato Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni ad attivare opportune azioni di monitoraggio e ad adottare le misure necessarie a garantire la continuità e la positiva gestione del business. Pur considerando i rischi tipici connessi al settore di appartenenza, non si evidenziano, allo stato attuale, elementi di criticità per la gestione aziendale e si precisa che non sono presenti esposizioni materiali nei portafogli di Banco BPM Vita ed Assicurazioni verso Russia, Bielorussia e Ucraina.

RAMO VITA – INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

I principali fattori di rischio del portafoglio assicurativo vita (Banco BPM Vita) sono collegati ai rischi di sottoscrizione, i quali possono essere classificati in:

  • rischi di natura biometrica, ossia rischi legati all'incertezza delle ipotesi considerate nell'ambito delle valutazioni delle passività assicurative, quali ad esempio i tassi di mortalità e di longevità;
  • rischi di natura operativa, ossia rischi derivanti dall'incertezza dell'ammontare delle spese e dell'esercizio delle opzioni contrattuali da parte degli assicurati.

In dettaglio, i rischi di sottoscrizione vita vengono distinti nelle seguenti tipologie di sotto rischio:

  • Rischio di mortalità: rischio di perdite o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da un aumento dei tassi di mortalità;
  • Rischio di longevità: rischio di perdite o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da una diminuzione dei tassi di mortalità;

  • Rischio di estinzione anticipata: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, dovuto ad una variazione dei tassi di esercizio delle opzioni di estinzione anticipata (riscatto, riduzione, sospensione della polizza) da parte degli assicurati;
  • Rischio spese: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, dovuto ad una variazione delle spese sostenute per la gestione dei contratti di assicurazione;
  • Rischio catastrofale: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da variazioni della sinistrosità per eventi estremi ed eccezionali.

Relativamente al calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità, i rischi della Compagnia vengono quantificati sulla base della standard formula, secondo la metodologia definita dalla normativa di riferimento. Nel dettaglio, il requisito di capitale per il rischio di sottoscrizione vita viene calcolato aggregando, mediante i coefficienti di correlazione, i Solvency Capital Requirement (SCR) determinati per ciascuno dei sotto moduli di rischio descritti in precedenza (mortalità, longevità, riscatto, spese e catastrofale).

Il monitoraggio dei rischi di sottoscrizione vita avviene attraverso il calcolo e successivo controllo di specifici indicatori di rischio definiti nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF). In particolare, l'esposizione ai rischi di sottoscrizione vita è collegata principalmente all'andamento del rischio di riscatto, il quale viene monitorato anche attraverso il calcolo trimestrale di uno specifico indicatore, ossia la frequenza di riscatto.

RAMO VITA – INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Nelle seguenti tabelle si riporta il dettaglio relativo all'ammontare delle riserve matematiche al 31 dicembre 2022 del portafoglio vita suddivise per intervalli di scadenza contrattuale e per rendimento minimo garantito.

Riserva matematica: scadenze 31/12/2022 %
Fino ad 1 anno 268.943 4%
1 – 5 anni 1.998.781 33%
6 – 10 anni 1.244.606 21%
11 – 20 anni 1.746.702 29%
Oltre 20 anni 754.331 13%
Totale 6.013.363 100%
Riserva matematica: garanzia rendimento annuo 31/12/2022 %
0% - 1% 3.656.847 80%
1% - 2% 833.216 18%
2% - 3% 36.889 1%
3% - 4% 46.809 1%
> 4% - -

Come evidenziato nelle precedenti tabelle, le riserve matematiche del portafoglio vita risultano essere concentrate principalmente su scadenze a medio e medio – lungo termine (da 1 a 5 anni e da 11 a 20 anni) e su garanzie di rendimento annuo comprese tra lo 0% e l'1%.

Totale 4.573.760 100%

Il dettaglio per scadenza delle passività finanziarie, rappresentate dalle attività a copertura degli impegni derivanti da altri prodotti assicurativi, viene riportata nella tabella seguente:

Riserve matematiche: scadenze Scadenza < 12 mesi Scadenza > 12 mesi Totale
Altre passività verso assicurati 222.590 4.351.170 4.573.760
Totale 222.590 4.351.170 4.573.760

Inoltre, in relazione al business del segmento vita, si riporta la concentrazione dei premi lordi diretti distinti per Ramo I e Ramo III.

Premio lordo 31/12/2022 %
RAMO I 613.443 75%
RAMO III 199.538 25%
Totale 812.982 100%

Infine, si riportano i sotto moduli di rischio di sottoscrizione determinati con la standard formula, calcolati al 31 dicembre 2022. A tal proposito, si osserva che il lapse risk è il principale driver del rischio di sottoscrizione.

Life Underwriting risk 31/12/2022
Rischio di mortalità 5.867
Rischio di longevità 651
Rischio di estinzione anticipata (lapse risk) 113.669
Rischio spese 7.560
Rischio catastrofale 4.103
Totale 119.203

RAMO DANNI – INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

I principali fattori di rischio tipici del portafoglio assicurativo danni (Banco BPM Assicurazioni) sono identificati con i rischi di sottoscrizione, i quali possono dipendere da una stima non adeguata delle ipotesi di frequenza e/o della gravità dei sinistri considerati in fase di tariffazione e di riservazione, dal rischio di riscatto anticipato degli assicurati e da perdite derivanti da eventi estremi o eccezionali.

In dettaglio, i rischi di sottoscrizione danni vengono distinti nelle seguenti tipologie di sotto rischio:

  • Rischio di tariffazione: rischio di insufficienza dei premi assicurativi per la copertura del costo dei sinistri e delle relative spese contrattuali, derivante da variazioni della frequenza e/o della gravità dei sinistri;
  • Rischio di riservazione: rischio di insufficienza delle riserve tecniche rispetto ad un orizzonte temporale di un anno, derivante da oscillazioni sfavorevoli nel pagamento dei sinistri;
  • Rischio di riscatto: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, dovuto ad una variazione dei tassi di riscatto da parte degli assicurati;
  • Rischio catastrofale: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da variazioni della sinistrosità per eventi estremi ed eccezionali.

La principale tecnica di mitigazione del rischio utilizzata per il portafoglio danni è la riassicurazione, che ha l'obiettivo di ottimizzare l'utilizzo del capitale tramite la cessione di una parte del rischio di sottoscrizione a controparti selezionate.

RAMO DANNI – INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Nelle seguenti tabelle viene riportato lo sviluppo dei sinistri per generazione ed il valore della riserva sinistri in bilancio al 31 dicembre 2022 in relazione ai rami nei quali opera la Compagnia.

Riserva Sinistri 2018 2019 2020 2021 2022 Totale
Al 31/12 dell'anno X 3.267 3.113 2.075 3.364 3.677 -
Al 31/12 dell'anno X+1 1.449 1.273 1.770 1.339 - -
Al 31/12 dell'anno X+2 692 640 816 - - -
Al 31/12 dell'anno X+3 392 241 - - - -
Al 31/12 dell'anno X+4 162 - - - - -
Sinistri pagati cumulati 4.973 4.943 3.881 3.321 1.986 19.104
Riserva sinistri al 31/12/2022 162 241 816 1.339 3.677 6.235
Riserva sinistri finale esercizi precedenti 1.249
Totale Riserva Sinistri al 31/12/2022 7.483

Infine, si riportano i sottomoduli di rischio di sottoscrizione non life e health determinati con la standard formula, calcolati al 31 dicembre 2022.

Non life Underwriting risk 31/12/2022
Premium & Reserve risk 13.173
Lapse risk 8.669
Cat risk 4.252
Totale 17.169
Health NSTL 31/12/2022
Premium & Reserve risk 6.379
Lapse risk 2.166
Cat risk 230
Totale 6.798

3.2 RISCHI FINANZIARI

RAMO VITA – INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nell'esercizio della propria attività in ambito vita, la Compagnia (Banco BPM Vita) è chiamata ad investire i premi raccolti in una varietà di attività finanziarie, perlopiù a lungo termine, con l'obiettivo principale di garantire il rendimento atteso dagli assicurati, onorandone gli impegni futuri. I principali rischi a cui risulta essere esposta la Compagnia derivano, dunque, dai rischi di mercato i quali possono determinare perdite o cambiamenti sfavorevoli della situazione finanziaria a causa di oscillazioni nel valore di mercato delle attività in bilancio.

In dettaglio, i rischi di mercato del business vita vengono distinti nelle seguenti tipologie di sotto rischio:

  • Rischio di tasso di interesse: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato dei titoli obbligazionari, derivante da variazioni nella struttura a termine dei tassi d'interesse o nel livello di volatilità degli stessi;
  • Rischio azionario: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato dei titoli azionari, dovuto a variazioni nel livello o nella volatilità dei prezzi azionari;
  • Rischio immobiliare: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato delle proprietà immobiliari, derivante da variazioni nel livello o nella volatilità dei prezzi del mercato immobiliare;
  • Rischio di cambio: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato dei titoli in valuta estera, derivante da variazioni nel livello o nella volatilità dei tassi di cambio;
  • Rischio spread: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato delle attività, dovuto a variazioni degli spread creditizi rispetto alla struttura a termine del tasso privo di rischio;
  • Rischio di concentrazione: rischio di perdita dovuto ad un'insufficiente diversificazione delle controparti verso le quali la Compagnia risulta essere esposta.

Relativamente ai rischi di mercato, la Compagnia non fa ricorso ad alcuna specifica tecnica di mitigazione, ma bensì applica un'attività di monitoraggio di tali fattori di rischio tramite il calcolo e successivo controllo di indicatori di rischio definiti nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF). In particolare, data la composizione del portafoglio di attivo, la Compagnia risulta essere particolarmente esposta al rischio di concentrazione ai titoli governativi. Tale rischio risulta essere monitorato tramite il calcolo di uno specifico indicatore.

RAMO VITA – INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Esposizione al rischio di concentrazione

Nella seguente tabella si riporta la composizione per asset class del portafoglio di investimenti relativo al business vita al 31 dicembre 2022 con indicazione della duration (dati predisposti secondo i principi contabili nazionali).

Attività finanziarie 31/12/2022 % Duration
Government bond 3.528.492 77,06% 4,95
- di cui Italia 2.939.032 64,19% 4,87
Corporate bond 11.210 0,24% 0,05
Equity 131.916 2,88% 0,00
OICR, Private Equity, Hedge Fund 907.352 19,82% 0,00
Totale 4.578.970 100,00% 4,93

Come evidenziato nella precedente tabella, gli investimenti del segmento assicurativo vita risultano essere esposti al rischio di concentrazione. Analizzando il comparto titoli obbligazionari governativi, si nota che il peso percentuale degli investimenti in titoli governativi italiani sul totale degli investimenti in titoli governativi rappresenta il 64,2%.

Di seguito si riportano i moduli rischio di mercato della Compagnia determinati con la standard formula al 31 dicembre 2022.

Market risk 31/12/2022
Rischio di tasso di interesse 12.102
Rischio azionario 60.243
Rischio immobiliare 2.929
Rischio spread 13.912
Rischio di cambio 3.810
Rischio di concentrazione -
Totale 81.595

Esposizione al rischio di tasso di interesse

La sensitivity al fair value del portafoglio di attivi finanziari rispetto ad un movimento parallelo della curva di +/- 100 punti base determina rispettivamente una variazione negativa/positiva nel portafoglio titoli pari a - 155,4/+171,3 milioni, come di seguito evidenziato:

Attività finanziarie 31/12/2022 % +100 bps -100 bps
Titoli obbligazionari a tasso fisso 3.420.863 100% 3.265.471 3.592.188
Titoli obbligazionari a tasso variabile - - - -
Totale 3.420.863 100% 3.265.471 3.592.188

Esposizione al rischio azionario

Il portafoglio di investimenti vita risulta essere composto per il 65% da investimenti in titoli azionari e per il restante 35% in fondi di investimento azionario. La sensitivity del portafoglio azionario a fronte di un deterioramento dei corsi azionari del 10% ha un impatto sul valore di bilancio pari a 20,4 milioni.

Attività finanziarie 31/12/2022 % - 10%
Titoli azionari in società finanziarie 26.492 12,98% 23.842
Titoli azionari in società non finanziarie 106.482 52,18% 95.834
Fondi 71.106 34,84% 63.995
Totale 204.079 100,00% 183.671

RAMO DANNI – INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nell'esercizio della propria attività in ambito danni, Banco BPM Assicurazioni realizza investimenti in attività finanziarie, tendenzialmente a breve termine, in linea con le scadenze del portafoglio danni ed esponendosi così al rischio di mercato.

Tuttavia, diversamente dagli investimenti effettuati per il portafoglio vita, la quasi totalità del portafoglio danni risulta essere investito in obbligazioni governative per cui in termini di rischio di mercato, tale portafoglio risulta essere prevalentemente esposto al rischio di tasso di interesse.

RAMO DANNI – INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Esposizione al rischio di concentrazione

Nella seguente tabella si riporta la composizione per asset class del portafoglio di investimenti relativo al business danni al 31 dicembre 2022 con indicazione della duration. Si precisa che tutti i titoli presenti in portafoglio sono bond governativi italiani (dati predisposti secondo i principi contabili nazionali).

Attività finanziarie 31/12/2022 % Duration
Titoli governativi 51.894 100,00% 1,99
di cui Italia 51.894 100,00% 1,99
Totale 51.894 100,00% 1,99

Esposizione al rischio di tasso di interesse

La sensitivity al fair value del portafoglio di attivi finanziari rispetto ad un movimento parallelo della curva di +/- 100 punti base determina una variazione positiva/negativa nel portafoglio titoli pari a -979/+1.016 migliaia di euro, come di seguito evidenziato.

Attività finanziarie 31/12/2022 % +100 bps -100 bps
Titoli obbligazionari a tasso fisso 51.895 100,00% 50.916 52.911
Titoli obbligazionari a tasso variabile - - - -
Totale 51.895 100,00% 50.916 52.911

ALTRI RISCHI

Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è il rischio derivante dall'incapacità di fare fronte, in maniera efficiente, agli impegni di cassa previsti ed imprevisti, ovvero di essere in grado di farvi fronte solamente tramite l'accesso a condizioni peggiorative al mercato del credito o tramite la liquidazione di attivi finanziari a forte sconto.

L'obiettivo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni è quello di assicurare livelli di capitale e di liquidità adeguati e sufficienti per garantire tutti gli impegni a cui le compagnie sono chiamate a rispondere. Per raggiungere tale scopo, l'esposizione al rischio di liquidità viene calcolato tramite uno specifico indicatore, denominato Liquidity Ratio, che pone in rapporto le risorse disponibili e le risorse necessarie su un orizzonte temporale di breve-medio periodo monitorandone l'andamento e il rispetto di specifiche soglie definite nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF).

Rischi Operativi

Il rischio operativo è il rischio di perdite derivante da inefficienze di persone, processi e sistemi, inclusi quelli utilizzati per la vendita a distanza, o da eventi esterni, quali la frode o l'attività di fornitori esterni. In generale, i rischi operativi possono avere degli effetti anche su aspetti di carattere reputazionale per cui si ritiene che la gestione dei rischi operativi possa avere un impatto anche sulla mitigazione dei rischi reputazionali.

La gestione dei rischi operativi da parte di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni si realizza mediante l'identificazione e la valutazione qualitativa e, se possibile, quantitativa, su base annuale, delle diverse categorie di rischi operativi (ad esempio, mancanze legate all'esternalizzazione delle attività, violazioni della sicurezza dei sistemi informatici da parte di terzi, insufficienza di risorse umane interne o esterne, inadempienza degli obblighi regolamentari, errori o omissioni in operazioni contabili o finanziarie, violazione dell'obbligo della qualità del dato, furto, frode e uso improprio di beni da parte di terzi). In funzione della frequenza e dell'impatto dell'accadimento, i diversi fattori di rischio operativo identificati vengono quantificati sulla base di una scala di valori standardizzata prevedendo l'attuazione di opportune attività di mitigazione del rischio laddove necessario.

Sezione 4 - Rischi delle altre imprese

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte né del Gruppo Bancario, né delle imprese assicurative. Relativamente alle società immobiliari del Gruppo, incluse quelle acquisite a seguito di accordi di ristrutturazione del credito, si precisa che il valore di bilancio a cui gli immobili sono iscritti è coerente con i valori desumibili da specifiche perizie e valutazioni.

Il rischio di una perdita di valore del patrimonio immobiliare è comunque coperto da uno specifico requisito patrimoniale - in ambito rischio di credito - che il Gruppo calcola in accordo alle metodologie di vigilanza. Inoltre la Funzione Rischi provvede trimestralmente alla verifica, tramite metodologie interne di tipo gestionale, della congruità del requisito patrimoniale regolamentare a fronte del rischio immobiliare.

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO CONSOLIDATO

Sezione 1 - Il patrimonio consolidato

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto del Gruppo è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale al netto delle azioni proprie riacquistate
  • Sovrapprezzi di emissione
  • Riserve
  • Riserve da valutazione
  • Strumenti di capitale
  • Azioni proprie
  • Risultato dell'esercizio.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Il patrimonio consolidato alla data del 31 dicembre 2022 ammonta a 12.770,3 milioni (di cui 12.769,6 milioni del Gruppo e 0,7 milioni di terzi) ed evidenzia un decremento netto di 325,7 milioni rispetto ai 13.096,0 milioni (di cui 13.094,9 milioni del Gruppo e 1,1 milioni di terzi) rappresentanti il patrimonio consolidato al 31 dicembre 2021.

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti
da
Totale
1. Capitale 7.100.008 179.125 4.713 consolidamento
(183.115)
7.100.731
2. Sovrapprezzi di emissione - - 4 (4) -
3. Riserve 4.210.256 202.871 31.362 (224.269) 4.220.220
4. Strumenti di capitale 1.389.794 - - - 1.389.794
5. (Azioni proprie) (18.266) - - - (18.266)
6. Riserve da valutazione: (624.011) (67.366) 10 67.356 (624.011)
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(18.486) - - - (18.486)
- Copertura su titoli di capitale designati al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
(626.415) (67.366) - - (693.781)
- Attività materiali 375.712 - - - 375.712
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri (1.475) - - - (1.475)
- Copertura dei flussi finanziari (27.655) - - - (27.655)
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - - - - -
- Differenze di cambio 16.369 - - - 16.369
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto
economico (variazioni del proprio merito creditizio)
(13.977) - - - (13.977)
- Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (60.325) - 10 - (60.315)
- Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate
a patrimonio netto
(267.759) - - 67.356 (200.403)
- Leggi speciali di rivalutazione - - - - -
7. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 688.655 6.877 7.379 (1.108) 701.803
Totale 12.746.436 321.507 43.468 (341.140) 12.770.271

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Attività/valori Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 9.702 (636.117) - (67.366) - - - - 9.702 (703.483)
2. Titoli di capitale 31.251 (49.737) - - - - - - 31.251 (49.737)
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2022 40.953 (685.854) - (67.366) - - - - 40.953 (753.220)
Totale 31/12/2021 126.360 (59.824) - - - - - - 126.360 (59.824)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 45.519 21.017 -
2. Variazioni positive 8.982 683 -
2.1 Incrementi di fair value 4.241 683 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 1.846 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 2.522 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni 373 - -
3. Variazioni negative (748.282) (40.186) -
3.1 Riduzioni di fair value (640.759) (34.014) -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (812) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (38.506) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - (6.172) -
3.5 Altre variazioni (68.205) - -
4. Rimanenze finali (693.781) (18.486) -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2022
1. Esistenze iniziali (100.693)
2. Variazioni positive 99.877
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie 88.693
2.2 Altri utili attuariali 1.504
2.3 Altre variazioni 9.680
3. Variazioni negative (59.499)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (3.617)
3.2 Altre perdite attuariali (30.991)
3.3 Altre variazioni (24.891)
4. Rimanenze finali (60.315)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)", disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

Premessa

Come descritto nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione, in data 22 luglio 2022, facendo seguito all'autorizzazione da parte dell'IVASS, Banco BPM ha acquistato l'81% del capitale di Bipiemme Vita S.p.A. detenuto da Covéa Coopérations S.A., per un corrispettivo pari a 309,4 milioni. Il perfezionamento dell'operazione, che fa seguito all'esercizio dell'opzione di acquisto deliberato il 12 aprile 2022, ha consentito a Banco BPM di acquisire il 100% del capitale di Bipiemme Vita S.p.A., compagnia assicurativa operante prevalentemente nel ramo vita, che a sua volta detiene il 100% del capitale di Bipiemme Assicurazioni S.p.A., operante nel ramo danni.

A seguito di tale acquisizione, le compagnie assicurative - che dal 9 settembre 2022 hanno variato la propria denominazione in Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A. - sono state consolidate integralmente "linea per linea" nel bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM.

Per una miglior comprensione dei dati delle tabelle riportate nella presente Sezione, si evidenzia che, dal momento che Banco BPM Vita detiene la partecipazione del 100% in Banco BPM Assicurazioni per un valore di carico di 32,5 milioni e non è tenuta alla redazione di una situazione sub-consolidata, si è convenzionalmente eliminato il valore della partecipazione in Banco BPM Assicurazioni in contropartita del patrimonio netto di Banco BPM Vita. In tal modo viene riportato il contributo separato delle due compagnie assicurative alle singole voci del bilancio consolidato di Gruppo sia con riferimento alla situazione ante PPA che post PPA.

Illustrazione degli effetti derivanti dall'applicazione del principio contabile IFRS 3

L'operazione rientra fra le aggregazioni aziendali ("business combinations") secondo quanto previsto dai principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in particolare dall'IFRS 3 che prevede l'applicazione del metodo dell'acquisto ("purchase method").

Ai sensi del principio contabile IFRS 3, l'entità acquirente deve identificare l'acquirente e la data di acquisizione, determinare e allocare il costo dell'aggregazione alle attività acquisite, alle passività assunte, comprese quelle potenziali, che sono oggetto di misurazione sulla base del fair value (cosiddetta "Purchase Price Allocation" – "PPA") ad eccezione delle attività non correnti (o gruppi in dismissione) classificate come possedute per la vendita secondo quanto previsto dall'IFRS 5. Queste ultime infatti sono contabilizzate al fair value al netto dei costi di vendita. Devono, inoltre, essere iscritte eventuali attività immateriali ancorché non già rilevate dal soggetto acquisito. In aggiunta, per le aggregazioni aziendali realizzate in più fasi (ovvero quelle in cui l'acquirente deteneva già una quota di minoranza della società acquisita prima di effettuare l'operazione, cosiddette "step acquisition"), come nel caso di Banco BPM Vita, alla data di acquisizione l'acquirente deve rilevare al fair value la quota di minoranza che già deteneva imputando a conto economico la differenza rispetto al precedente valore di carico contabile.

L'eventuale differenza positiva/negativa non allocata rappresenta, rispettivamente, il "goodwill" da iscrivere nella situazione patrimoniale quale avviamento o il "bargain purchase" da accreditare a conto economico quale profitto realizzato con l'acquisizione.

Per quanto attiene all'attività di Purchase Price Allocation il costo di acquisizione viene allocato attraverso la rilevazione al fair value delle attività e delle passività del soggetto acquisito, comprese eventuali attività intangibili non già iscritte in precedenza nel bilancio dell'acquisita, potendo beneficiare della facoltà prevista dall'IFRS 3 § 45 che concede al soggetto acquirente 12 mesi, rispetto alla data acquisizione, per completare in via definitiva il processo di PPA.

Determinazione dell'acquirente e della data di acquisizione

Ai fini dell'applicazione del principio contabile IFRS 3 e del consolidamento integrale, considerato che l'acquirente è la Capogruppo Banco BPM, la data di acquisizione contabile rappresenta un elemento imprescindibile per la contabilizzazione dell'operazione in quanto rappresenta il riferimento sia per la determinazione dei fair value delle attività e delle passività acquisite sia per l'acquisizione dei risultati economici del soggetto acquisito nel conto economico consolidato del soggetto acquirente. Il perfezionamento dell'operazione è avvenuto in data 22 luglio 2022, che rappresenta la data in cui Banco BPM ha acquisito il controllo del 100% delle compagnie assicurative ai sensi dell'IFRS 10. Data l'impossibilità di redigere una situazione patrimoniale al 22 luglio 2022, la data di acquisizione è stata convenzionalmente assunta nel 1° luglio 2022, previa verifica che fino alla data di acquisizione non siano intervenuti eventi tali da modificare in modo significativo la situazione patrimoniale ed economica delle compagnie assicurative acquisite. Pertanto, la situazione patrimoniale di primo consolidamento è rappresentata dai saldi delle due compagnie alla data del 30 giugno 2022 ed il recepimento del contributo economico delle società "linea per linea" secondo il metodo di consolidamento integrale nel bilancio consolidato di Banco BPM è stato assunto dal 1° luglio 2022.

In aggiunta, l'IFRS 3 prevede che alla data di acquisizione debba essere determinata la differenza tra il costo dell'aggregazione – pari alla sommatoria tra il fair value del corrispettivo trasferito per cassa al fine di acquisire la quota di maggioranza e quello dell'interessenza già detenuta – ed il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali. In particolare, l'eventuale differenza positiva non attribuita alle attività nette acquisite deve essere iscritta nell'attivo come goodwill; diversamente l'eventuale differenza negativa deve essere rilevata nel conto economico come badwill, dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e passività assunte.

Determinazione del costo di acquisizione

Il costo di acquisizione di Banco BPM Vita è rappresentato dal corrispettivo pagato per l'acquisizione dell'81% e dalla valorizzazione delle quote di minoranza di Banco BPM Vita già detenute da Banco BPM prima di assumerne il controllo (19%), essendo l'operazione qualificata ai fini contabili come "step acquisition".

In base al principio IFRS 3, per la quota in precedenza detenuta, il passaggio dal metodo di contabilizzazione del patrimonio netto al consolidamento integrale è considerato essere un evento economico, da rilevare come se la quota partecipativa, in precedenza detenuta, fosse ceduta al fair value e immediatamente riacquistata al medesimo valore.

In linea con le suddette disposizioni, l'interessenza in precedenza detenuta è stata oggetto di misurazione al fair value alla data di acquisizione (stimato in 72,6 milioni). Il relativo effetto economico, pari alla differenza tra il suddetto fair value ed il precedente valore di carico - considerando altresì l'effetto conseguente allo storno delle riserve negative da valutazione - è risultato negativo per 10,7 milioni. Detto effetto è esposto nella voce di conto economico "250. Utili (perdite) delle partecipazioni".

In maggior dettaglio alla data del 31 dicembre 2022 il costo di acquisto del 100% di Banco BPM Vita (382,0 milioni) è stato determinato in base alla rivalutazione al fair value della quota del 19% già detenuta (72,6 milioni) e del costo di acquisto sostenuto per l'acquisto dell'81% (309,4 milioni).

Fair value delle attività e delle passività acquisite

L'allocazione del costo di acquisizione, attraverso la rilevazione al fair value delle attività e delle passività del soggetto acquisito, comprese eventuali attività intangibili non già iscritte in precedenza nei bilanci delle due compagnie, è stata completata da Banco BPM in tempo utile per la rilevazione in bilancio al 31 dicembre 2022, nonostante l'IFRS 3 consenta di avvalersi della possibilità di completare il processo di Purchase Price Allocation entro 12 mesi dalla data di acquisizione.

Come si evince dalle successive tabelle, nell'ambito del processo di PPA non sono emerse, alla data di acquisizione, differenze particolarmente significative tra i valori contabili rivenienti dai bilanci delle due compagnie assicurative ed i relativi valori di fair value, ad eccezione di un'attività immateriale tipica del business assicurativo ai sensi dell'IFRS 4, precedentemente non rilevata nei bilanci delle due compagnie, ovvero il Value of Business Acquired (VoBA), per un importo pari a 61,1 milioni per Banco BPM Vita e 20,6 milioni per Banco BPM Assicurazioni.

Il VoBA è un intangibile specifico legato alla "client relationship" che consegue alla valutazione al fair value delle riserve tecniche, rappresenta il valore del portafoglio polizze in essere, nel quale si sostanzia la relazione con la clientela acquisita, ed esprime, nella sostanza, la capacità dei contratti assicurativi, in essere con la clientela al momento dell'acquisizione, di generare profitti lungo la vita utile residua dei rapporti acquisiti. Tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 12, a fronte della rilevazione dell'attività intangibile sono state iscritte passività fiscali differite, applicando l'aliquota nominale prevista per le società assicurative.

Trattandosi di un'attività specifica strettamente legata alla relazione contrattuale con la clientela acquisita, il VoBA ha durata determinata ed è soggetto ad ammortamento sulla base della vita residua dei rapporti acquisiti.

Per maggiori dettagli in merito al VoBA si fa rinvio alla "Sezione 10 - Attività Immateriali" della Parte B della presente Nota integrativa.

Tra gli adeguamenti minori rientra la valutazione al fair value del TFR (0,3 milioni) e lo storno delle attività rappresentate dalle provvigioni di acquisizione differite (7,4 milioni) nonché le passività rappresentate dai caricamenti di acquisizione differiti connessi con i prodotti di natura finanziaria senza partecipazione discrezionale agli utili classificati in base all'IFRS 9 nel portafoglio delle passività finanziarie designate al fair value (7,7 milioni).

Processo di allocazione del costo di acquisizione e determinazione dell'avviamento

Il Gruppo Banco BPM, in qualità di acquirente, sulla base di quanto sopra illustrato per quanto attiene al costo di acquisizione e alla valorizzazione del patrimonio netto al fair value, ha rilevato alla data di acquisizione del controllo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni una differenza di 10,0 milioni, che è stata attribuita ad avviamento ed iscritta nella voce "100. Attività immateriali", come importo residuale del costo di acquisizione non allocato. Tale avviamento costituisce l'eccedenza del costo dell'aggregazione aziendale (382,0 milioni), rispetto alla quota d'interessenza dell'acquirente nel fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificate (372,0 milioni) ed è stato attribuito alla CGU "Banco BPM Vita".

Si riporta nel seguito un prospetto di sintesi del processo di allocazione del costo di acquisizione e del goodwill risultante.

(importi in migliaia di euro)
Costo di acquisizione complessivo al 1° luglio 2022 381.996 A
Patrimonio netto contabile Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni al 30 giugno 2022 315.089 B
Effetti di PPA: 56.924 C= D+E+F+G
- Rilevazione VoBA Banco BPM Vita 61.110 D
- Rilevazione VoBA Banco BPM Assicurazioni 20.569 E
- Altri adeguamenti minori 604 F
- Effetti fiscali complessivi (25.359) G
Patrimonio netto al fair value alla data di acquisizione 372.013 H=B+C
Goodwill 9.983 I=A-H

Nella seguente tabella si riporta infine la situazione patrimoniale di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni alla data di acquisizione con i relativi impatti di PPA per determinare il fair value netto delle attività e passività acquisite:

Valore contabile alla data
di acquisizione
Fair value delle attività
nette acquisite
dati in migliaia di euro Banco BPM
Vita
Banco BPM
Assicurazioni
PPA Banco BPM
Vita
Banco BPM
Assicurazioni
Attivo
Cassa e disponibilità liquide 124.944 3.814 124.944 3.814
Attività finanziarie valutate al fair value 6.113.444 53.025 6.113.444 53.025
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.811 970 5.811 970
Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 3.952 2.107 3.952 2.107
Attività materiali 1.131 458 1.131 458
Attività immateriali 1.301 1.304 81.679 62.411 21.873
di cui VoBA 81.679 (D+E) 61.110 20.569
Attività fiscali: 63.931 2.556 2.292 66.223 2.556
- correnti 42.306 1.938 42.306 1.938
- anticipate 21.625 618 2.292 (G) 23.917 618
Altre attività 127.686 1.162 (7.438) (F) 120.248 1.162
Totale attivo 6.442.200 65.396 76.533 6.498.164 85.965
Passivo
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 19.222 775 19.222 775
Passività finanziarie designate al fair value 1.579.194 1.579.194
Passività fiscali: 59.210 1.006 27.651 80.510 7.357
- correnti 10 850 10 850
- differite 59.200 156 27.651 (G) 80.500 6.507
Altre passività 58.365 11.673 (7.686) (F) 50.679 11.673
Trattamento di fine rapporto del personale 1.793 186 (356) (F) 1.476 147
Fondi per rischi ed oneri 701 15 701 15
Riserve tecniche 4.439.449 20.918 4.439.449 20.918
Totale passivo 6.157.934 34.573 19.609 6.171.231 40.885
Patrimonio netto 284.266 30.823 56.924 (C) 326.933 45.080
Totale Banco BPM Vita + Banco BPM
Assicurazioni
315.089 (B) 372.013 (H)
Costo complessivo (A) 381.996
Goodwill rilevato (I = A - H) 9.983

Secondo quanto previsto dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, nella tabella seguente sono riportati i dati relativi all'entità oggetto dell'operazione di aggregazione (dati in milioni di Euro), che sono determinati, per le grandezze economiche, ipotizzando che l'operazione sia effettuata all'inizio dell'esercizio in corso:

Data dell'operazione (1) (2) (3) (4)
Banco BPM Vita S.p.A. (*) 22/07/2022 309,4 81% 50,6 14,6

(*) Si ricorda che Banco BPM Vita detiene il controllo totalitario di Banco BPM Assicurazioni

Legenda:

(1) = Costo dell'operazione

(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria

(3) = Totale ricavi del Gruppo (totale dei proventi operativi netti delle due compagnie assicurative al 31 dicembre 2022)

(4) = Utile/perdita netto del Gruppo (utile netto IFRS delle due compagnie assicurative al 31 dicembre 2022)

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

Come evidenziato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione, nel corso dell'esercizio si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione nella Capogruppo di società interamente controllate:

  • in data 1° gennaio 2022 è divenuta efficace l'incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A.;
  • in data 21 febbraio 2022 ha avuto decorrenza giuridica la fusione per incorporazione di Release.

Entrambe le operazioni hanno avuto decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2022 e sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.

Tali operazioni non rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, sulla base delle Disposizioni della Circolare 262/2005 di Banca d'Italia, vengono convenzionalmente riportate nella presente sezione. In assenza di un principio contabile di riferimento le operazioni "under common control" sono contabilizzate nei bilanci delle società del Gruppo adottando il principio della continuità di valori contabili, riferito ai valori risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività.

Tali operazioni non hanno comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo dopo la chiusura dell'esercizio.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Le informazioni si riferiscono a chi ha il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle società del Gruppo.

Nella tabella che segue sono riportati i compensi degli amministratori, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche (direttori generali e altri dirigenti aventi le predette caratteristiche).

Complessivamente si tratta di 148 incarichi affidati a 115 persone (di cui 26 dirigenti).

(migliaia di euro) 2022 2021 (*)
Totale retribuzione lorda 15.648 16.759
di cui:
Amministratori non esecutivi e Sindaci 4.520 4.576
Amministratori esecutivi non dipendenti 234 541
Amministratori esecutivi dipendenti 4.831 4.865
Dipendenti 6.063 6.777
Benefici a breve termine (es. autovettura, alloggio, infortuni, assistenza sanitaria) (**) 136 145
Benefici successivi al rapporto di lavoro (es. fondo pensioni, sistema integrativo
previdenziale) (**)
241 213
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (es. trattamento di fine
rapporto, altre indennità)
- -

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con la classificazione dei compensi degli amministratori esecutivi adottata al 31 dicembre 2022.

(**) Il valore rappresenta l'imponibile fiscale dei benefici.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

In linea con i requisiti stabiliti dal principio contabile IAS 24, di seguito si fornisce illustrazione dei criteri seguiti dal Gruppo Banco BPM ai fini dell'identificazione delle parti correlate, declinati in apposita normativa aziendale:

  • a) società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto: ossia le entità nelle quali la Capogruppo Banco BPM o le Entità controllate esercitano influenza notevole ai sensi del principio contabile IAS 28 o un controllo congiunto ai sensi del principio contabile IFRS 11. Trattasi in particolare delle "Imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole" indicate nella "Sezione 7 Partecipazioni" Parte B della presente Nota integrativa;
  • b) dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali della Capogruppo e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione di gestione del rischio, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM;
  • c) stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) soggetto interessato nel proprio rapporto con il Banco BPM o le società del Gruppo. Si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta del dirigente, resa sotto propria responsabilità e recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;
  • d) rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche e ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti

familiari detengono il controllo ex art. 2359, comma 1, Codice Civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, o il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

  • e) fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;
  • f) titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Capogruppo, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole su Banco BPM. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • g) soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione, in virtù di statuto o di accordi parasociali.

Rapporti finanziari e commerciali tra le società controllate e quelle sottoposte ad influenza notevole e a controllo congiunto.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Nelle tabelle che seguono vengono indicati i rapporti patrimoniali ed economici al 31 dicembre 2022 con le società sottoposte a influenza notevole, le joint venture, il management con responsabilità strategiche (che include gli organi di controllo) e le altre parti correlate.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Joint
venture
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 4.936 - - 101 5.037 0,11%
Attività finanziarie valutate al FV con
impatto sulla redditività complessiva
- 8.340 - - - 8.340 0,07%
Crediti verso clientela - 2.501.086 - 8.500 84.709 2.594.295 2,41%
Altre voci dell'attivo - 3.837 - - - 3.837 0,03%
Debiti verso clientela - 326.150 - 12.982 47.865 386.997 0,36%
Passività finanziarie di negoziazione - 1.836 - - 1.032 2.868 0,03%
Passività finanziarie designate al fair
value
- - - 68 1.496 1.564 0,04%
Altre voci del passivo - 6.842 - 45 746 7.633 0,10%
Garanzie rilasciate e impegni - 612.842 - 2.106 114.024 728.972 1,28%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Dirigenti con
Joint
responsabilità
venture
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Margine d'interesse - 29.963 70
2.453
32.486 1,39%
Commissioni nette - 507.077 - 8
474
507.559 27,37%
Spese amministrative/recuperi di spesa - (9.650) -
(13.307)
(615) (23.572) 0,85%
Altri costi/ricavi - (3.365) - -
(1.002)
(4.367) 0,55%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

Altre operazioni con altre parti correlate

Nella seguente tabella vengono evidenziate le altre operazioni (forniture di beni e servizi e operazioni su immobili) poste in essere con le parti correlate esposte nella voce "Spese amministrative/recuperi di spesa" della precedente tabella, in corrispondenza dei "dirigenti con responsabilità strategica" ed "altre parti correlate".

Acquisti e
vendite di beni
e servizi
Locazioni
attive
Locazioni
passive
a) Amministratori - - -
b) Dirigenti con responsabilità strategiche - - -
c) Stretto familiare dei soggetti di cui alle lettere a) e b) - - -
d) Società controllata, collegata o soggetta a influenza notevole dai soggetti di
cui alle lettere a) e b)
1.152 198 -

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche) nel seguito vengono riportate le operazioni di maggiore rilevanza concluse nel corso del 2022, nonché di quelle di natura straordinaria e particolare significatività.

Attività di emissione di certificates da parte del Banco BPM per l'esercizio 2022, da collocare tramite la Rete di Capogruppo e di Banca Aletti:

  • rinnovo della delibera quadro per l'esercizio 2022 avente ad oggetto il flusso commissionale relativo all'esternalizzazione presso Banca Akros delle attività di strutturazione dei certificates emessi dal Banco BPM e la gestione, da parte di Banca Akros, della copertura integrale dei rischi finanziari risultanti dell'emissione dei certificates da parte del Banco BPM;
  • rinnovo della delibera quadro per l'esercizio 2022 avente ad oggetto il flusso commissionale per emissioni e collocamento dei certificates da parte di Banco BPM tramite la Rete di Capogruppo e di Banca Aletti

In data 14 dicembre 2021 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di: (i) approvare le emissioni di certificates da parte di Banco BPM per un importo massimo complessivo fino 1,1 miliardi per il periodo gennaio-dicembre 2022 (di cui 1 miliardo distribuito dalla Rete di Banco BPM e 100 milioni distribuiti dalla rete di Banca Aletti), (ii) approvare a fronte di tale attività per il medesimo intervallo temporale un flusso commissionale a favore di Banca Akros, sotto forma di delibera quadro, per l'attività di strutturazione dei certificates e gestione della relativa copertura finanziaria per un importo complessivo fino a 11 milioni (di cui 10 milioni per i certificate emessi e distribuiti da Banco BPM e 1 milione per i certificates emessi dal Banco BPM e distribuiti dalla Rete di Banca Aletti) parametrato ad una commissione media dell'1%; (iii) procedere al collocamento, tramite la Rete di Capogruppo e quella di Banca Aletti, dei certificates emessi dal Banco BPM, riconoscendo a favore di Banca Aletti, per il periodo gennaio-dicembre 2022 per l'attività di collocamento, sottoforma di delibera quadro, un importo complessivo fino a 1,7 milioni, parametrato a una commissione dell'1,75%.

In data 27 settembre 2022 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l'incremento a 1,6 milioni del plafond di emissione di certificates da parte del Banco BPM, da distribuire tramite la Rete Commerciale della stessa Capogruppo, per il periodo gennaio - dicembre 2022, con un consequenziale incremento di 20,5 milioni, per il medesimo intervallo temporale, del flusso commissionale da parte del Banco BPM a favore di Banca Akros, parametrato ad una commissione media dell'1,84% per l'attività di strutturazione dei certificates e gestione della relativa copertura finanziaria.

Si segnala che per il periodo gennaio - dicembre 2022 sono stati emessi certificates da parte di Banco BPM per un importo totale pari a 1,3 miliardi che ha generato per l'attività di collocamento un flusso commissionale a favore di Banca Aletti pari a 1,1 milioni: si segnala altresì che per il medesimo intervallo temporale è stato corrisposto un flusso commissionale a favore di Banca Akros per l'attività di strutturazione dei certificates e gestione della relativa copertura finanziaria da parte di Banco BPM per 31 milioni e da parte di Banca Aletti per 1,5 milioni.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 20 dicembre 2022, ha deliberato (i) l'aumento del plafond relativo al flusso commissionale riconosciuto dal Banco BPM a Banca Akros per l'attività di strutturazione dei certificate per il mese di gennaio 2023 per un importo di 3,9 milioni; (ii) la proroga della delibera quadro avente ad oggetto il flusso commissionale corrisposto dal Banco BPM a Banca Aletti per l'attività di collocamento di

certificates emessi dal Banco BPM per un importo complessivo di 450 mila euro rappresentativo del valore residuale non utilizzato stimato a fine dicembre 2022 a valere sul plafond 2022 pari a 1,7 milioni.

Delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali per l'esercizio 2022 relativi all'attività di collocamento e gestione delle gestioni patrimoniali di Banca Aletti da parte del Banco BPM

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 14 dicembre 2021, ha approvato, con riferimento all'attività di collocamento delle Gestioni Patrimoniali di Banca Aletti da parte del Banco BPM alla clientela Retail del Banco BPM, la corresponsione per l'esercizio 2022, e precisamente per il periodo gennaio – dicembre 2022, di un flusso commissionale massimo a favore della Capogruppo pari a 0,4 milioni. Per il periodo gennaio - dicembre 2022 sono state corrisposte da Banca Aletti a Banco BPM commissioni pari a 0,374 milioni.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 20 dicembre 2022 ha deliberato la proroga fino al 31 gennaio 2023 della delibera quadro per un importo commissionale massimo di 78 mila euro, rappresentativo del valore residuale non utilizzato stimato a fine dicembre 2022 a valere sul plafond 2022 pari a 0,4 milioni

Rinnovo della delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali 2022 relativi allo svolgimento dei servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini tra Banco BPM, Banca Aletti e Banca Akros

Il Consiglio di Amministrazione del 14 dicembre 2021 ha deliberato: (i) il rinnovo della delibera quadro a fronte della quale Banco BPM ha stimato di riconoscere per l'esercizio 2022, e precisamente per il periodo gennaio – dicembre 2022, un flusso commissionale massimo pari a 14 milioni a favore di Banca Akros per l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi dal Banco BPM ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati dal Banco BPM stesso con la propria clientela; (ii) il rinnovo della delibera quadro a fronte della quale Banca Aletti stima di riconoscere per l'esercizio 2022, e precisamente per il periodo gennaio - dicembre 2022, un flusso commissionale massimo pari a 3,3 milioni a favore di Banca Akros per l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi da Banca Aletti ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati da Banca Aletti stessa con la propria clientela.

Si segnala che per il periodo gennaio - dicembre 2022 il flusso commissionale riconosciuto da Banco BPM è stato pari a 10,2 milioni, mentre quello riconosciuto da Banca Aletti è stato pari a 2 milioni.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 20 dicembre 2022, ha deliberato (i) una modifica dell'accordo quadro 2019 (di seguito Accordo Quadro 2019 Modificato), con cui il Banco BPM ha conferito a Banca Akros l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini di cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi dal Banco BPM e inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati dal Banco BPM stesso con la propria clientela, per escludere dall'oggetto dello stesso le operazioni su strumenti finanziari derivati negoziati in mercati regolamentati; (ii) la stipula di un nuovo accordo tra Banco BPM e Banca Akros (di seguito Accordo Quadro Derivati) per disciplinare l'attività relativa ai servizi di esecuzione di ordini e compensazione per conto dei clienti e di ricezione e trasmissione di ordini su strumenti finanziari derivati negoziati sui mercati regolamentati; (iii) il rinnovo della delibera quadro riguardante lo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros, a valere contestualmente e congiuntamente sia sull'Accordo Quadro 2019 Modificato sia sull'Accordo Quadro Derivati, a fronte della quale Banco BPM stima di riconoscere alla controllata per l'esercizio 2023, e precisamente dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, un flusso commissionale massimo pari a 14 milioni; (iv) il rinnovo della delibera quadro riguardante lo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros, a fronte della quale Banca Aletti, a valere sull'Accordo Quadro Banca Aletti - Banca Akros, stima di riconoscere per l'esercizio 2023, e precisamente da gennaio a dicembre 2023, un flusso commissionale massimo pari a 3,3 milioni.

Emissione di Investment certificates di Banca Akros da collocarsi su reti terze e Plafond 2022 per le relative emissioni di prestiti obbligazionari di Banco BPM, sottoscritti da Banca Akros e finalizzati all'impiego della liquidità riveniente

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 27 gennaio 2022, ha deliberato un plafond per l'emissione da parte di Banco BPM, nel corso dell'anno 2022, di prestiti obbligazionari per un ammontare massimo pari a 200

milioni da offrire interamente in sottoscrizione a Banca Akros al fine di poter gestire la liquidità riveniente dal collocamento dei certificates.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione dell'8 novembre 2022 ha deliberato l'aumento del plafond relativo alle emissioni di prestiti obbligazionari da parte di Banco BPM, da offrire interamente in sottoscrizione alla controllata Banca Akros nel corso del 2022, dagli attuali 200 milioni fino ad un importo massimo di 250 milioni.

Si segnala che per il periodo gennaio - dicembre 2022 sono stati emessi prestiti obbligazionari per 205 milioni offerti interamente in sottoscrizione a Banca Akros.

Iniziative nell'ambito dei programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") del Gruppo: proposta di (i) cessione di nuovi portafogli di attivi idonei nell'ambito dei programmi di emissioni BPM OBG1 e BPM OBG2; (ii) determinazione di plafond annuali con scadenza 31 dicembre 2022 per il riacquisto periodico di attivi ceduti

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 1° marzo 2022, ha deliberato di approvare: (i) la cessione da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond S.r.l. del Nuovo Portafoglio BPM OBG1 di attivi idonei costituito da mutui residenziali e da mutui commerciali, per un importo pari a circa 810 milioni; (ii) la cessione da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. del Nuovo Portafoglio BPM OBG2 di attivi idonei costituito esclusivamente da mutui residenziali per un importo pari a circa 1,8 miliardi; (iii) la determinazione di plafond annuali fino ad un massimo di 100 milioni ciascuno con scadenza 31 dicembre 2022 a valere su ciascun programma di emissione di OBG, al fine di effettuare, sulla base dei criteri stabiliti nei relativi programmi, riacquisti periodici di crediti ceduti alle società veicolo BP Covered Bond S.r.l., BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l..

In esecuzione di tali delibere, nel mese di marzo 2022, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto rispettivamente (i) alla società veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e di mutui commerciali, per un debito residuo complessivo pari a circa 419 milioni (Quarto Portafoglio Banco BPM) e (ii) alla società veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, escluse le erogazioni a dipendenti del Gruppo, per un debito residuo complessivo pari a 1.754 milioni (Settimo Portafoglio Banco BPM).

Si segnala che per il periodo gennaio - dicembre 2022 i plafond annuali per i riacquisti periodici di attivi ceduti sono stati utilizzati rispettivamente per 14,0 milioni, 24,6 milioni e 10,8 milioni.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 18 ottobre 2022, ha deliberato nell'ambito dei programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite, il riacquisto dai rispettivi veicoli dei mutui che presentano: 1) potenziali carenze nella documentazione e limitata accuratezza dei dati inseriti nei sistemi informativi della banca; 2) garanzia ipotecaria scaduta, complessivamente per gli importi massimi definiti (5 milioni di mutui con garanzia ipotecaria scaduta per il veicolo BP OBG, 100 milioni di mutui per il veicolo BPM OBG1 e 2 milioni di mutui con garanzia ipotecaria scaduta per il veicolo BPM OBG2) e la sottoscrizione dei Documenti di Riacquisto; in esecuzione a tale delibera, nel mese di novembre 2022 Banco BPM ha provveduto al riacquisto nell'ambito dei programmi di emissione BP OBG1, BPM OBG1 e BPM OBG2 di una porzione di mutui precedentemente ceduti alle rispettive società veicolo e non più classificabili come idonei per un importo rispettivamente pari a 1,7 milioni per OBG1, 84,8 milioni per BPM OBG1 e 0,4 milioni per BPM OBG2.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 29 novembre 2022, ha deliberato il rinnovo, per il periodo gennaio - 31 dicembre 2023, dei plafond annuali per il riacquisto periodico, fino ad un massimo di 100 milioni a valere su ciascuno dei programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite in essere e sulla base dei criteri ivi stabiliti, di attivi ceduti alle società veicolo BP Covered Bond S.r.l., BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l., nonché la sottoscrizione dei Documenti dei Riacquisti relativi a ciascun programma.

Proposta di revisione degli affidamenti concessi a favore della società BPL Mortgages S.r.l.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 29 marzo 2022, ha deliberato di approvare la revisione al 31 marzo 2023 degli affidamenti concessi a favore della società BPL Mortgages S.r.l. e in particolare la concessione (i) di nuove linee di banking book per complessivi 2,5 miliardi, con scadenza massima al 31 dicembre 2064, finalizzate all'acquisto dei nuovi titoli obbligazionari emessi nell'ambito della strutturazione di una nuova operazione di cartolarizzazione denominata BPL 8 approvata nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 14 dicembre 2021 e (ii) di un nuovo finanziamento subordinato di 75 milioni, con scadenza massima al 31 dicembre 2064, funzionale all'incremento della riserva di cassa richiesta dalle agenzie di rating per la copertura di eventuali shortfall di liquidità nel corso della durata dell'operazione di cartolarizzazione menzionata.

Si segnala che la nuova operazione di cartolarizzazione denominata BPL Mortgages 8 è stata realizzata nel mese di marzo 2022 attraverso la cessione da parte di Banco BPM alla società veicolo BPL Mortgages S.r.l. di un portafoglio di crediti idonei (per un valore di cessione, ratei inclusi, pari a 2,45 miliardi) e perfezionata nel mese di aprile con l'emissione da parte del veicolo di due classi di titoli, entrambe sottoscritte da Banco BPM, per un importo complessivo pari a 2,45 miliardi. La Cash Reserve iniziale dell'operazione, pari a 72 milioni, è stata costituita principalmente tramite l'erogazione da parte di Banco BPM di un prestito subordinato per un importo di 67 milioni. Alla data del 31 dicembre il prestito subordinato ammonta a 60,1 milioni.

Gruppo di rischio Alba Leasing: conferma del plafond di affidabilità per rischi diretti, riduzione del monte fidi e nuova scadenza di revisione

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 5 luglio 2022, ha deliberato di approvare a favore di Alba Leasing S.p.A.: (i) la conferma del plafond di affidabilità per rischi diretti a 1 miliardo; (ii) la riduzione del monte fidi da 973,2 milioni a 971,2 milioni, a cui si affiancano rischi indiretti per 0,04 milioni e rischi di evidenza per 15 milioni; (iii) la nuova data di revisione al 30 giugno 2023.

Approvazione del progetto di scissione parziale di Tecmarket Servizi S.p.A. a favore del Banco BPM S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 3 agosto 2022, ha deliberato l'operazione di scissione parziale, con procedura semplificata ex artt. 2505 e 2506 – ter Cod. Civ., attraverso la quale Tecmarket Servizi S.p.A., società di servizi interamente controllata da Banco BPM, ha assegnato a Banco BPM un compendio patrimoniale afferente a tutte le proprie attività e i servizi, con l'esclusione delle attività connesse ai servizi di gestione terminali POS e di assistenza tecnica alla clientela di Banco BPM per il servizio POS, quale business a maggior valore sul quale la controllata focalizzerà la propria operatività in esito alla scissione.

A seguito del rilascio, in data 18 ottobre 2022, del provvedimento autorizzativo della BCE ai sensi dell'art. 57 del D.Lgs. n. 385/1993, si è proceduto alle ulteriori fasi dell'iter societario di scissione, da ultimo con la sottoscrizione dell'atto di scissione in data 16 dicembre 2022.

Gli effetti della scissione, anche ai fini contabili e fiscali, decorrono dal 1° gennaio 2023; pertanto, dalla medesima data, le operazioni relative al ramo d'azienda scisso sono state imputate al bilancio della beneficiaria Banco BPM.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Remunerazione collegata a sistemi di incentivazione: piani di compensi basati su azioni

Banco BPM S.p.A., in qualità di Capogruppo, predispone l'annuale Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 37° aggiornamento del 24 novembre 2021, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art.123-ter del Decreto Legislativo 58/1998 ("Testo Unico della Finanza" o "TUF") e successive modificazioni e dell'art. 84-quater della delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni ("Regolamento Emittenti").

La politica in materia di remunerazione ("Policy") rappresenta un'importante leva gestionale, ai fini di attrarre, motivare e trattenere il management e il personale e di orientarne i comportamenti verso una logica di contenimento dei rischi assunti dall'intermediario (inclusi quelli legali e reputazionali) e di tutela e fidelizzazione del cliente, in un'ottica di correttezza delle condotte e gestione dei conflitti di interesse. Essa è inoltre funzionale al perseguimento del successo sostenibile, che si sostanzia nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti tenendo conto degli interessi di tutti gli stakeholder rilevanti per il Gruppo.

La Policy 2022 definisce le linee guida dei sistemi di remunerazione e incentivazione del personale del Gruppo con l'obiettivo di favorire il perseguimento delle strategie, degli obiettivi e dei risultati di lungo periodo, in coerenza con il quadro generale di politiche di governo e di gestione dei rischi nel rispetto dei livelli di liquidità e patrimonializzazione. Con riferimento ai fattori ESG (Environmental, Social, Governance), la Policy 2022, proseguendo il percorso avviato negli anni scorsi, rafforza ulteriormente la correlazione tra la remunerazione variabile del management e del personale e le azioni strategiche inerenti a tematiche ambientali, aspetti relativi alla salute e sicurezza e alla gestione delle risorse umane, nell'ambito delle quali la cultura aziendale inclusiva e la neutralità rispetto al genere assumono un rilievo sempre più consistente. La politica in materia di remunerazione di Banco BPM è neutrale rispetto al genere del personale.

In accordo alla Policy 2022, la remunerazione del personale dipendente del Gruppo prevede una componente variabile (incentivo) collegata al sistema di incentivazione con periodicità annuale (Piano Short Term Incentive), il cui riconoscimento è subordinato alla contestuale positiva verifica di predefinite condizioni di accesso (cancelli) costituite da indicatori di adeguatezza patrimoniale, adeguatezza della liquidità e di redditività. Successivamente alla verifica dei cancelli, ma in via anticipata rispetto alle eventuali erogazioni, l'ammontare delle risorse economiche effettivamente disponibile è determinato in ragione dei risultati economici conseguiti (coefficiente di rettifica finanziario), nonché di indicatori qualitativi di natura non finanziaria (coefficiente di rettifica non finanziario), in entrambi i casi inclusi e monitorati, in coerenza con il quadro di propensione al rischio del Gruppo, nell'ambito del Risk Appetite Framework.

L'incentivo del personale più rilevante1 identificato nell'anno 2022 è corrisposto nell'arco di sei o cinque anni, suddiviso in una quota up-front e in cinque o quattro quote differite annuali subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

La quota up-front a prescindere dal beneficiario è pari al:

  • 60% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia inferiore a 435 mila euro;
  • 40% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia pari o superiore a 435 mila euro.

1 Soggetti la cui attività professionale ha, o può avere, un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo.

Il valore di 435 mila euro rappresenta per il Gruppo il livello di remunerazione variabile di importo particolarmente elevato, determinato in coerenza al criterio stabilito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia1 . Il 50% della quota up-front dell'incentivo è riconosciuto in azioni ordinarie Banco BPM.

Le quote differite sono costituite da:

  • cinque quote annue di pari importo differite nel periodo quinquennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 55% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante apicale, indipendentemente dall'importo della remunerazione variabile individuale annua riconosciuta, e per i responsabili delle linee di business principali di Banca Akros o di Banca Aletti diretti riporti dell'Amministratore Delegato o dell'alta dirigenza di Banca Akros o di Banca Aletti, nel caso in cui l'importo della remunerazione variabile individuale annua riconosciuta sia pari o superiore a 435 mila euro;
  • quattro quote annue di pari importo, differite nel periodo quadriennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 50% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante non indicato al punto precedente.

Come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua risulti inferiore o pari alla soglia di rilevanza di 50 mila euro e contestualmente inferiore o pari a un terzo della remunerazione totale individuale annua, il relativo importo riconosciuto è erogato in contanti e in un'unica soluzione.

Per supportare il Piano Strategico 2021-2024 e allineare gli interessi tra management e azionisti, remunerando le risorse strategiche del Gruppo in funzione della creazione di valore nel medio-lungo termine, il Gruppo ha introdotto il piano Long Term Incentive (LTI) correlato alle performance da conseguire nel triennio 2022-2024, che si affianca al piano LTI 2021-2023, avviato nel 2021, per il quale, senza alcun onere aggiuntivo, sono stati resi più sfidanti gli obiettivi al 2023.

Il perimetro dei destinatari del Piano LTI include circa 60 ruoli ricompresi tra il personale più rilevante del Gruppo (esclusi gli appartenenti alle funzioni con compiti di controllo), selezionati in base al livello della posizione e all'impatto sul business, inclusi l'Amministratore Delegato e i dirigenti con responsabilità strategiche di Capogruppo.

L'incentivo correlato al Piano LTI (incentivo LTI) è corrisposto integralmente in azioni ordinarie Banco BPM, è riconosciuto al termine del periodo di performance triennale ed è commisurato al livello di raggiungimento di condizioni e obiettivi di performance.

Per l'incentivo LTI 2021-2023 si applicano le disposizioni vigenti al momento della sua adozione e rimane, quindi, confermata la modalità di attribuzione prevista dalla Policy 2021 in sei o quattro anni, suddivise in una quota upfront pari al 40% e in cinque o tre quote differite annuali, a seconda del personale, subordinate alla positiva verifica di future condizioni. L'incentivo LTI 2022-2024 è corrisposto in una quota up-front pari al 40% e in quote differite annue di pari importo, secondo quanto previsto per il piano Short Term Incentive 2022, subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

Per i Piani Short Term Incentive e Long Term Incentive, per le azioni maturate (up-front e differite) è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di un anno, che decorre dal momento della maturazione; l'effettiva entrata in possesso da parte del beneficiario avviene al termine di tale periodo.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.

Oltre ai piani di compensi basati su azioni del Banco BPM S.p.A., relativi al Piano Short Term Incentive 2022 e al Piano Long Term Incentive 2022-2024 e all'innalzamento dei livelli di raggiungimento degli obiettivi di performance del Piano Long Term Incentive 2021-2023 ai più sfidanti obiettivi al 2023 del Piano Strategico, l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM in data 7 aprile 2022 ha approvato:

  • la politica in materia di remunerazione 2022 Sezione I della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Bancario Banco BPM – 2022;
  • la relazione sui compensi corrisposti Sezione II della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Bancario Banco BPM – 2022 (voto consultivo);

1 Cfr. Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione III, Paragrafo 2: "Per importo di remunerazione variabile particolarmente elevato si intende il minore tra: i) il 25 per cento della remunerazione complessiva media degli high earners italiani, come risultante dal più recente rapporto pubblicato dall'EBA; ii) 10 volte la remunerazione complessiva media dei dipendenti della banca".

  • i criteri per la determinazione degli importi eventualmente da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica di tutto il personale, ivi compresi i limiti fissati a detti importi;
  • la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A..

Per maggiori informazioni di dettaglio si rinvia a quanto contenuto nei documenti: Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo bancario Banco BPM 2022 (Sezione I e Sezione II), Documento Informativo su Piano di compensi basati su azioni Banco BPM - Piano Short Term Incentive 2022, Documento Informativo su Piano di compensi basati su azioni Banco BPM - Piano Long Term Incentive 2021- 2022-2023 e Documento Informativo su Piano di compensi basati su azioni Banco BPM - Piano Long Term Incentive 2022-2023-2024, disponibili sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

1.2 Piani compensi basati su azioni di esercizi precedenti

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 1° marzo 2022 ha preso atto della maturazione, nell'esercizio 2022, della componente azionaria delle quote differite di incentivo di breve e lungo termine, riferite ai piani di compensi basati su azioni in corso di validità e approvati sulla base di precedenti delibere assembleari.

In relazione alle quote azionarie di competenza di esercizi precedenti la nascita del gruppo Banco BPM, il numero di azioni ordinarie della ex Banca Popolare di Milano riconosciute è stato convertito in azioni Banco BPM — in virtù dell'avvenuta fusione con l'ex Banco Popolare — sulla base del valore stabilito per il concambio pari a 1 azione Banco BPM ogni 6,386 azioni della ex Banca Popolare di Milano.

Per un maggior dettaglio sulle modalità e sui termini di attribuzione delle azioni a valere sui Piani sopra descritti si rinvia ai rispettivi documenti informativi predisposti ai sensi dell'art. 84-bis del Regolamento Emittenti, depositati presso la Sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e a disposizione del pubblico, tra l'altro, sul sito internet del Banco BPM S.p.A. all'indirizzo www.gruppo.bancobpm.it (dal 2017: sezione Corporate Governance — Politiche di Remunerazione; per gli anni precedenti: sezione Corporate Governance — Assemblea Soci — Assemblea Soci Ante Fusione).

1.3 Importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro

Nel rispetto della normativa tempo per tempo vigente è facoltà unilaterale della Capogruppo pattuire subordinatamente alle condizioni e secondo le modalità definite nella Policy — eventuali importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro (per il personale più rilevante, "golden parachute") che possono essere riconosciuti nella misura massima di 24 mensilità di remunerazione fissa (esclusa l'indennità di mancato preavviso determinata secondo quanto stabilito dalla legge) ed entro il limite massimo di 2,4 milioni (lordo dipendente).

Il riconoscimento di importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro è subordinato alla positiva verifica delle condizioni, relative all'esercizio precedente, di adeguatezza patrimoniale e della liquidità; esso è inoltre determinato considerando ogni elemento ritenuto rilevante e in ogni caso:

  • i risultati positivi conseguiti nel tempo;
  • le circostanze che hanno portato alla risoluzione, tenendo conto dell'interesse dell'azienda anche al fine di evitare l'alea di un giudizio;
  • i ruoli svolti e/o le cariche ricoperte nel corso del rapporto di lavoro, intesi anche nel senso di rischi assunti dal soggetto;
  • la durata del rapporto di lavoro e del ruolo;
  • il risparmio che consegue dalla conclusione anticipata del rapporto di lavoro.

L'erogazione avviene secondo le medesime modalità previste per il Piano Short Term Incentive, definite nella politica in materia di remunerazione vigente al momento della cessazione, con riferimento all'ultimo ruolo per il quale è valutata la concessione dell'importo, ferme restando le specificità previste dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia.

L'erogazione degli importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro, sia per il personale più rilevante, sia per il restante personale, avviene solo in assenza di accertati comportamenti fraudolenti o di colpa grave messi in

atto da colui che sia cessato. L'accertamento di tali comportamenti, la cui valutazione in merito alla significatività della colpa è effettuata dal Consiglio di Amministrazione di Capogruppo, per i soggetti da esso direttamente nominati, o dall'Amministratore Delegato di Capogruppo, per i restanti soggetti, implica l'annullamento delle quote non ancora erogate (malus) e la restituzione di quelle già attribuite (claw-back); tale valutazione avviene dal momento della loro maturazione fino ai successivi cinque anni.

Le componenti di remunerazione per il personale più rilevante sopra descritte, che prevedono il pagamento basato su azioni di Banco BPM, si configurano come piani "equity settled" in accordo con le previsioni dell'IFRS 2. Tali pagamenti basati su azioni sono rilevati nel conto economico nella voce "Spese per il personale" in contropartita di un incremento delle "Riserve" di patrimonio netto consolidato e nel patrimonio netto della Capogruppo.

Le società controllate invece, nel proprio bilancio separato, contabilizzano il costo di competenza del periodo nella voce di conto economico "Spese per il personale" in contropartita di un incremento della voce dello stato patrimoniale passivo "Fondi per rischi ed oneri" in quanto i piani di incentivazione per il personale più rilevante prevedono il pagamento basato su azioni della Capogruppo che verrà regolato dalle singole controllate e, pertanto, si configurano come operazioni "cash settled".

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Variazioni annue

Il saldo del "magazzino titoli" al 1° gennaio 2022, interamente detenuto dalla Capogruppo Banco BPM, consisteva in n. 3.569.511 azioni ordinarie Banco BPM.

Nel corso del 2022, in attuazione della politica in materia di remunerazione, sono state consegnate a 95 beneficiari complessivamente n. 1.992.671 azioni ordinarie Banco BPM S.p.A..

1.1 Programma di acquisto di azioni proprie a servizio dei Piani di attribuzione di azioni rivolti al personale più rilevante del Gruppo Banco BPM

Si rammenta che l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 15 aprile 2021 aveva approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni, e che - in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea ai sensi delle applicabili disposizioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 - Banco BPM ha effettuato il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno di tutti i piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere che prevedono quote differite.

In particolare, si evidenzia, come da comunicati stampa diffusi da ultimo il 24 febbraio 2022, che Banco BPM, nell'ambito del predetto programma di acquisto di azioni, ha acquistato sul Mercato Euronext Milan, nel periodo dal 15 al 24 febbraio 2022, estremi inclusi, complessive n. 4.582.640 azioni proprie (pari allo 0,30% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di euro 3,491437, per un controvalore totale pari a 16 milioni.

A seguito delle operazioni sopraindicate e tenuto conto della pregressa giacenza di azioni proprie oltre alle consegne di azioni effettuate nel corso del 2022 avvenute nell'ambito dell'attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione, al 31 dicembre 2022 Banco BPM possiede direttamente n. 6.159.480 azioni proprie.

2. Altre informazioni

Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 1° marzo 2022 relativamente al piano di compensi basati su azioni approvato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 2021, sono state complessivamente riconosciute n. 1.345.934 azioni a 73 beneficiari di cui (i) n. 736.732 relative alla quota upfront maturata e (ii) n. 609.202 relative alle quote differite, a seconda dei casi, nei tre o cinque anni successivi al 2022, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica di future condizioni consolidate nonché all'assenza di comportamenti di misconduct; nell'ambito di tale piano, si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari n. 1.167.690 azioni, di cui n. 631.097 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 536.593 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.

La medesima delibera ha altresì determinato la maturazione di quote azionarie differite relative ad esercizi precedenti (2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e LTI 2017-2019) per complessive n. 882.919 azioni Banco BPM a 81 beneficiari, di cui 747.532 azioni maturate a favore di beneficiari di Banco BPM.

2.1 Impatti economici 2022

Relativamente ai Sistemi di Incentivazione in azioni del personale più rilevante nel 2022 il Gruppo ha stanziato 8,9 milioni, gli importi più rilevanti sono da ricondursi per 3,4 milioni al piano di incentivazione a breve termine 2022 e ai piani a lungo termine 2021-2023 e 2022-2024 rispettivamente per 3,6 milioni e 1,3 milioni, la differenza è da ricondursi all'adeguamento negativo dei piani a breve termine dei precedenti esercizi.

Si precisa che l'importo riconducibile alla Capogruppo, a fronte di tali Sistemi di Incentivazione, ammonta a 7,9 milioni.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera.

E' quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal par. 13 dell'IFRS 8.

In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, si inquadra la modifica apportata alla struttura del Segment Reporting, a valere dal 31 dicembre 2022, che dà enfasi al processo di internalizzazione del business bancassurance, intrapreso dal Gruppo nel corso del presente esercizio. Inoltre, il Leasing, attività ormai residuale nel contesto dell'operatività del Gruppo, è stato ricondotto all'interno del Corporate Center.

Pertanto, per l'esercizio 2022, i settori operativi assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame sono i seguenti:

  • Retail;
  • Corporate;
  • Istituzionali;
  • Private;
  • Investment Banking;
  • Insurance;
  • Partnership Strategiche;
  • Corporate Center.

Per una descrizione in merito alla configurazione sui suddetti settori operativi si fa rinvio all'informativa contenuta nella sezione "Risultati per settore di attività" della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per settore al 31 dicembre 2022 comparati con i corrispondenti dati dell'esercizio precedente. Come previsto dal par. 29 del principio contabile IFRS 8, i dati riferiti all'esercizio 2021 sono stati rideterminati rispetto a quelli pubblicati nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2021, per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi sopra indicate, in modo da consentire un confronto su basi omogenee.

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 557

Risultati di settore - dati economici

2022 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Margine di interesse 2.314.409 1.183.947 474.250 94.552 4.091 56.509 (39) (1.961) 503.060
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 157.483 - - - - - 5.399 150.221 1.863
Margine finanziario 2.471.892 1.183.947 474.250 94.552 4.091 56.509 5.360 148.260 504.923
Commissioni nette 1.887.322 1.442.055 278.601 50.118 97.177 50.237 - - (30.866)
Altri proventi netti di gestione 71.602 5.965 58 3.470 5 962 1.219 - 59.923
Risultato netto finanziario 242.983 (7.529) (18.338) (466) (429) 13.278 - - 256.467
Risultato dell'attività assicurativa 31.718 - - - - - 31.718 - -
Altri proventi operativi 2.233.625 1.440.491 260.321 53.122 96.753 64.477 32.937 - 285.524
Proventi operativi 4.705.517 2.624.438 734.571 147.674 100.844 120.986 38.297 148.260 790.447
Spese per il personale (1.608.901) (1.046.107) (76.838) (13.884) (57.159) (29.590) (8.133) (1.741) (375.449)
Altre spese amministrative (650.380) (718.958) (134.810) (31.113) (15.259) (60.478) (6.478) (619) 317.335
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (280.088) (107.446) (4.102) (607) (3.501) (370) (948) (40) (163.074)
Oneri operativi (2.539.369) (1.872.511) (215.750) (45.604) (75.919) (90.438) (15.559) (2.400) (221.188)
Risultato della gestione operativa 2.166.148 751.927 518.821 102.070 24.925 30.548 22.738 145.860 569.259
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (682.281) (410.028) (191.673) (1.396) 541 111 - - (79.836)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali
(108.347) - - - - - - - (108.347)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (9.106) - - - - (68) - - (9.038)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (57.214) (33.761) (11.915) (386) (4.665) (83) (3) - (6.401)
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti 2.258 - - - - - - - 2.258
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.311.458 308.138 315.233 100.288 20.801 30.508 22.735 145.860 367.895
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (408.931) (108.011) (105.648) (33.160) (7.240) (9.227) (5.900) 1.429 (141.174)
Risultato netto dell'operatività corrente 902.527 200.127 209.585 67.128 13.561 21.281 16.835 147.289 226.721
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (151.887) (110.412) (14.348) (13.976) (963) (2.556) - - (9.632)
Impairment su avviamenti (8.132) - - - - - - - (8.132)
sui Certificates emessi dal
Variazione del merito creditizio
Gruppo, al netto delle imposte
4.818 - - - - - - - 4.818
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (45.523) (23.926) 110 (25) (2.490) - - - (19.192)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 786 - - - - - - - 786
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
702.589 65.789 195.347 53.127 10.108 18.725 16.835 147.289 195.369

NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA __________________
558
2021 (*) Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Margine di interesse 2.041.628 1.041.503 472.599 51.219 (2.557) 53.830 (4.919) 429.953
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 231.940 - - - - - 229.608 2.332
Margine finanziario 2.273.568 1.041.503 472.599 51.219 (2.557) 53.830 - 224.689 432.285
Commissioni nette 1.911.203 1.475.885 243.007 42.585 100.394 43.424 - 5.908
Altri proventi netti di gestione 75.280 5.167 61 3.504 5 1.126 - 65.417
Risultato netto finanziario 250.695 4.010 22.373 (420) (283) 13.414 - 211.601
Altri proventi operativi 2.237.178 1.485.062 265.441 45.669 100.116 57.964 - - 282.926
Proventi operativi 4.510.746 2.526.565 738.040 96.888 97.559 111.794 - 224.689 715.211
Spese per il personale (1.667.799) (1.069.629) (76.023) (12.972) (55.953) (33.528) (1.935) (417.759)
Altre spese amministrative (601.151) (722.089) (118.711) (28.186) (15.909) (58.038) (521) 342.303
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (246.825) (110.248) (4.629) (749) (3.423) (356) (190) (127.230)
Oneri operativi (2.515.775) (1.901.966) (199.363) (41.907) (75.285) (91.922) - (2.646) (202.686)
Risultato della gestione operativa 1.994.971 624.599 538.677 54.981 22.274 19.872 - 222.043 512.525
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (887.199) (438.667) (390.234) (8.054) (265) (55) - (49.924)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali
(141.633) - - - - - - (141.633)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (328) - - - - 17 - (345)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (26.039) (14.978) (5.242) (149) (204) 490 - (5.956)
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti (18.768) - - - - - (18.673) (95)
Risultato lordo dell'operatività corrente 921.004 170.954 143.201 46.778 21.805 20.324 - 203.370 314.572
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (253.828) (61.690) (48.316) (15.439) (7.327) (5.834) 2.487 (117.709)
Risultato netto dell'operatività corrente 667.176 109.264 94.885 31.339 14.478 14.490 - 205.857 196.863
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (144.995) (92.946) (11.159) (10.726) (772) (3.836) - (25.556)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 81.709 29.967 1.850 842 242 - - 48.808
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal
Gruppo, al netto delle imposte
4.354 - - - - - - 4.354
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (*) (39.460) (28.107) 167 (38) (2.680) - - (8.802)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 284 - - - - - - 284
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
569.068 18.178 85.743 21.417 11.268 10.654 - 205.857 215.951
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2022.

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2022.

Nelle tabelle seguenti si riporta il dettaglio delle commissioni attive dell'esercizio 2022 e dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato, definita in ottica gestionale, e del settore operativo IFRS 8, in linea con i requisiti informativi introdotti dal principio contabile IFRS 15.

Tipologia servizi/valori
2022
Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Prodotti di risparmio 666.251 589.316 1.230 5.537 98.710 - - - (28.542)
di cui:
Indiretta upfront - Rete 209.130 200.977 89 1.181 6.883 - - - -
Amministrata 26.247 24.831 18 132 1.266 - - - -
Gestioni e Fondi 143.125 137.724 70 888 4.443 - - - -
Vita 39.758 38.422 1 161 1.174 - - - -
Indiretta running - Rete 485.663 388.339 1.141 4.356 91.827 - - - -
Amministrata 62.713 52.969 314 1.460 7.970 - - - -
Gestioni e Fondi 377.936 297.712 779 2.670 76.775 - - - -
Vita 45.014 37.658 48 226 7.082 - - - -
Indiretta non Rete Commerciale (28.542) - - - - - - - (28.542)
Investment banking 82.132 - - - - 82.132 - - -
Protezione assicurativa 50.252 49.970 18 39 90 - - - 135
Altre commissioni 1.207.839 880.754 289.746 47.387 1.912 - - - (11.960)
Commissioni attive 2.006.474 1.520.040 290.994 52.963 100.712 82.132 - - (40.367)
Commissioni passive (119.152) (77.985) (12.393) (2.845) (3.535) (31.895) - - 9.501
Commissioni nette 1.887.322 1.442.055 278.601 50.118 97.177 50.237 - - (30.866)

NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA __________________
560
Tipologia servizi/valori
2021 (*)
Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Prodotti di risparmio 779.857 660.149 1.095 5.516 102.564 - - 10.533
di cui:
Indiretta upfront - Rete 281.186 270.981 87 1.447 8.671 - - -
Amministrata 8.588 8.398 30 40 120 - - -
Gestioni e Fondi 232.919 224.510 56 1.260 7.093 - - -
Vita 39.679 38.073 1 147 1.458 - - -
Indiretta running - Rete 474.967 389.168 1.008 4.069 93.893 - - (13.171)
Amministrata 48.549 52.751 256 1.483 7.230 - - (13.171)
Gestioni e Fondi 381.540 298.551 702 2.390 79.897 - - -
Vita 44.878 37.866 50 196 6.766 - - -
Indiretta non Rete Commerciale 23.704 - - - - - - 23.704
Investment banking 70.295 - - - - 70.295 - -
Protezione assicurativa 49.512 49.242 20 36 75 - - 139
Altre commissioni 1.129.445 832.686 255.811 38.708 1.645 - - 595
Commissioni attive 2.029.109 1.542.077 256.926 44.260 104.284 70.295 - - 11.267
Commissioni passive (117.906) (66.192) (13.919) (1.675) (3.890) (26.871) - (5.359)
Commissioni nette 1.911.203 1.475.885 243.007 42.585 100.394 43.424 - - 5.908
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2022.

____________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA 561

Nelle tabelle seguenti è fornito il dettaglio della voce "Altre commissioni" dell'esercizio 2022 e dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato:

Altre commissioni 2022 Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Tenuta e gestione dei C/C, CDC 506.619 431.723 59.406 14.343 1.095 - - - 52
di cui:
CDC 241.433 196.102 41.145 3.918 268 - - - -
Tenuta e gestione dei c/c 265.186 235.621 18.261 10.425 827 - - - 52
Comm. su finanz. (inc. credito al consumo)
e crediti di firma Italia
255.614 79.523 158.013 14.552 115 - - - 3.411
di cui:
Commissioni su finanziamenti 157.219 13.299 130.856 12.863 (6) - - - 207
Commissioni su crediti di firma 45.439 17.245 27.157 1.688 105 - - - (756)
Credito al Consumo 52.956 48.979 - 1 16 - - - 3.960
Estero (inc. crediti di firma) 81.617 35.761 45.612 589 175 - - - (520)
Servizi di incasso e pagamento, monetica 365.990 336.931 27.133 18.347 1.459 - - - (17.880)
di cui:
Servizi di incasso e pagamento 182.332 146.066 19.957 12.294 742 - - - 3.273
Monetica 183.658 190.865 7.176 6.053 717 - - - (21.153)
Altri servizi (2.001) (3.184) (418) (444) (932) - - - 2.977
di cui:
Rimborsi commerciali (6.149) (3.907) (722) (451) (932) - - - (137)
Retrocessioni a promotori - - - - - - - - -
Altro 4.148 723 304 7 - - - - 3.114
Totale altre commissioni 1.207.839 880.754 289.746 47.387 1.912 - - - (11.960)

Altre commissioni 2021 (*) Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Tenuta e gestione dei C/C, CDC 508.842 438.145 56.806 12.631 1.140 - - - 120
di cui:
CDC 248.409 201.803 42.321 3.965 269 - - - 51
Tenuta e gestione dei c/c 260.433 236.342 14.485 8.666 871 - - - 69
Comm. su finanz. (inc. credito al consumo)
e crediti di firma Italia
218.406 70.531 133.407 8.599 76 - - - 5.793
di cui:
Commissioni su finanziamenti 132.607 17.855 107.243 7.143 7 - - - 359
Commissioni su crediti di firma 43.647 17.970 26.164 1.453 58 - - - (1.998)
Credito al Consumo 42.152 34.706 - 3 11 - - - 7.432
Estero (inc. crediti di firma) 77.805 31.552 40.905 507 193 - - - 4.648
Servizi di incasso e pagamento, monetica 322.506 294.734 24.923 17.202 1.321 - - - (15.674)
di cui:
Servizi di incasso e pagamento 167.853 134.717 18.640 12.163 684 - - - 1.649
Monetica 154.653 160.017 6.283 5.039 637 - - - (17.323)
Altri servizi 1.886 (2.276) (230) (231) (1.085) - - - 5.708
di cui:
Rimborsi commerciali (5.108) (3.056) (493) (236) (1.085) - - - (238)
Altro 6.994 780 263 5 - - - - 5.946
Totale altre commissioni 1.129.445 832.686 255.811 38.708 1.645 - - - 595

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2022.

563
__________________ NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA

Risultati di settore - dati patrimoniali

31/12/2022 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Crediti verso clientela: 133.647.528 63.164.637 31.307.219 6.829.089 542.448 1.773.022 765 - 30.030.348
finanziamenti verso clientela
-
107.521.998 63.164.637 31.092.530 6.704.832 542.448 1.773.022 765 - 4.243.764
titoli di debito
-
26.125.530 - 214.689 124.257 - - - - 25.786.584
31/12/2021 (*) Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Crediti verso clientela: 127.674.398 61.625.508 30.171.846 6.488.818 428.751 1.963.699 - - 26.995.776
finanziamenti verso clientela
-
107.085.822 61.625.508 29.936.846 6.488.818 428.751 1.963.699 - - 6.642.200
titoli di debito
-
20.588.576 - 235.000 - - - - - 20.353.576

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2022.

31/12/2022 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Raccolta diretta 120.639.083 82.910.556 7.506.563 11.032.058 2.674.626 1.838.956 - - 14.676.324
31/12/2021 (*) Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Raccolta diretta 120.213.016 81.426.305 10.125.501 10.915.228 2.771.365 956.547 - - 14.018.070
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2022.

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 31 dicembre 2022.

31/12/2022 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Partecipazioni 1.453.955 - - - - - 154.758 1.279.312 19.885
31/12/2021 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center

-

1.775.259

18.857 Si segnala che la maggior parte delle attività e dei proventi operativi sono conseguiti in Italia, a conferma del radicamento sul territorio nazionale, considerato quale raggio primario di azione del Gruppo. Il peso delle attività e dei proventi operativi conseguiti all'estero è ampiamente inferiore alla soglia del 5%.

Partecipazioni 1.794.116

-

-

  • -

PARTE M – INFORMATIVA SUL LEASING

Sezione 1 – Locatario

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Nel perimetro IFRS 16 del Gruppo Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che rappresentano circa il 95% dei diritti d'uso relativi al leasing. Marginali risultano gli altri contratti, relativi al noleggio della flotta delle auto aziendali e al diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche.

I contratti di leasing a breve termine o di modesto valore sono contabilizzati secondo quanto previsto dal par. 6 dell'IFRS 16. I relativi costi sono indicati nella tabella 12.5 "Altre spese amministrative: composizione".

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali il Gruppo risulta essere locatario, contenute nella presente Nota integrativa consolidata, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 9 tabella 9.1 "Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo" e tabella 9.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue"";
  • le informazioni sui debiti per leasing sono contenute nella Parte B, Passivo sezione 1 tabella 1.6 "Debiti per leasing";
  • le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.3 "Interessi passivi e oneri assimilati: composizione";
  • le informazioni sugli ammortamenti dei diritti d'uso e le relative classi di attività sono contenute nella Parte B, Attivo – sezione 9, tabella 9.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue", in corrispondenza della voce C.2 "Ammortamenti".

Alla data di bilancio non si rilevano importi materiali relativi a impegni per leasing.

Sezione 2 – Locatore

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Il Gruppo ha in essere contratti sia di leasing finanziario sia di leasing operativo.

L'attività di leasing finanziario, che include i contratti delle ex Banca Italease e Release (confluiti nella Capogruppo Banco BPM), risulta essere in run-off in relazione alla decisione del Gruppo di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

L'attività di leasing operativo riguarda le locazioni commerciali connesse agli immobili non utilizzati per l'attività di impresa, in particolare ad immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di precedenti esposizioni creditizie o ad immobili per i quali è intervenuto un cambio di destinazione (es. chiusura di una filiale).

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali il Gruppo risulta essere locatore, contenute nella presente Nota integrativa consolidata, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 4 tabella 4.1 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche" e tabella 4.2 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • le informazioni sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 9 in calce alla tabella 9.4 "Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value", con relativa specifica in calce alla stessa tabella;
  • le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.1 "Interessi attivi e proventi assimilati: composizione";
  • le informazioni sui proventi derivanti da leasing operativo sono contenute nella Parte C sezione 16 tabella 16.2 "Altri proventi di gestione: composizione".

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
Fasce temporali Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 301.125 448.402
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 152.012 150.384
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 77.998 150.998
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 85.404 99.806
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 63.106 94.950
Da oltre 5 anni 193.786 364.456
Totale dei pagamenti da ricevere per leasing 873.431 1.308.996
Riconciliazione con finanziamenti
Utili finanziari non maturati (-) (92.871) (85.600)
Valore residuo non garantito (-) - -
Finanziamenti per leasing 780.560 1.223.396

I finanziamenti per leasing registrano una progressiva riduzione in relazione alla decisione del Gruppo di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

2.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
Fasce temporali Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 32.143 33.331
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 23.371 22.517
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 18.687 19.147
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 16.990 14.224
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 8.902 13.395
Da oltre 5 anni 8.206 54.939
Totale 108.299 157.553

3.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

In ottemperanza a quanto disposto dall'art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017, n. 124, si fornisce di seguito evidenza degli importi incassati nel corso dell'esercizio 2022 dalla Capogruppo e dalle società controllate, a titolo di "sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere".

Società del Gruppo Tipologia di contributi Autorità concedente Importi incassati
nell'esercizio
2022
(dati in euro)
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (*) FBA (Fondo Banche e Assicurazioni) 3.430.266
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (**) FONDIR (Fondo paritetico
interprofessionale riconosciuto dal
Ministero del Lavoro)
31.090
Terme Ioniche Società
Agricola S.r.l.
Contributi all'agricoltura (***) Erogati dall'Unione Europea per il tramite
di Arcea (l'Agenzia della Regione
Calabria per le Erogazioni in Agricoltura),
in qualità di organismo pagatore
21.348
Sagim S.r.l. Società
Agricola
Contributi all'agricoltura (***) Erogati dall'Unione Europea per il tramite
di Artea (l'Agenzia Regionale Toscana per
le Erogazioni in Agricoltura), in qualità di
organismo pagatore
283.370

(*) Trattasi di aiuti alla formazione del personale richiesti nel corso degli esercizi 2018, 2019 e 2020 e corrisposti nel 2022. L'importo indicato nella tabella è al lordo del rimborso a FBA, in data 1° luglio 2022, della somma di 69.248,59 euro (69.000 + interessi) a valere sui contributi dell'esercizio 2021.

(**) Trattasi di aiuti alla formazione richiesti nel corso dell'esercizio 2020 e corrisposti nel mese di febbraio 2022.

(***) Trattasi, in particolare, di risorse pubbliche di fonte comunitaria, in cui la pubblica amministrazione italiana ha assunto un ruolo di pagatore.

Al riguardo si segnala che nella suddetta tabella, in linea con le disposizioni della legge in esame, non sono indicati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro; detta soglia deve intendersi riferita al totale dei vantaggi che la Capogruppo o ciascuna società del Gruppo hanno ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2022, sia che il beneficio sia stato erogato con un unico atto sia che l'erogazione sia avvenuta con una pluralità di atti.

Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI

    1. I sottoscritti Giuseppe Castagna, in qualità di Amministratore Delegato di Banco BPM S.p.A., e Gianpietro Val, in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, di Banco BPM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato di Banco BPM S.p.A. nel corso dell'esercizio 2022.

    1. La valutazione dell'adeguatezza e la verifica dell'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancia consolidato di Banco BPM S.p.A. al 31 dicembre 2022 si è basata su un modello interno definito da Banco BPM S.p.A., sviluppato utilizzando quale riferimento ("Internal Control -Integrated Framework (COSO)" e, per la componente IT, il "Control Objectives for IT and related Technology (COBIT)", che rappresentano gli sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 il bilancio consolidato di Banco BPM S.p.A. al 31 dicembre 2022:
      • a è redatto in conformità ai principi contabili internazionali riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regalamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
    3. 3.2 la relazione sulla gestione ccmprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente Banco BPM S.p.A. e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Verona, 7 marzo 2023

Giuseppe Castagna Amministratore Delegato

EMARKET SDIR

Gianpietro Val Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Relazione della Società di Revisione sul bilancio consolidato

Relazione della società di revisione indipendente ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del gruppo Banco BPM (nel seguito anche il "Gruppo"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2022, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2022, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banco BPM SpA (nel seguito anche la "Banca") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

PricewaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piaza Tre Torri 2 Tel. 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Loci 1297888055 Iserita al 1º 119644 dei Registro dei Reisoni - Altri Ilfiti: Arcom 6021 Via Santo Totti 1 Angelo Finelli 8 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Vale Duca 28 Tel. 030 3697501 - Catamia 05129 Corso Italia 302 Tel. 095753231 -Firenze 5021 Viale Gramsci 15 Tel. 055 248281 - Genova 16121 Piazza Piccapietta 9 Tel. 010 29041 - Napoli. 80121 Via del Mille 16 Tel. 081 ﻭﺯﺍﺀ ﺍﻟﻤﺮﺍ ﺍﻟﻤﺮﺍﺟﻊ 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Pizza Pontelandolfo 9 Tel. 0444 393311

Aspetti chiave

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

Parte A - Politiche contabili Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezioni 4 e 12 dell'attivo Parte C - Informazioni sul conto economico, Sezione 8 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati (primo e secondo stadio) al 31 dicembre 2022 ammontano a Euro 105.033 milioni e rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela" che mostra un saldo pari ad Euro 133.648 milioni, corrispondente complessivamente al 70 per cento circa del totale attivo di bilancio. Le rettifiche di valore nette rilevate nell'esercizio per i crediti in esame risultano positive per Euro 10,3 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

I processi e le modalità di valutazione adottati, risultano inevitabilmente caratterizzati da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili rilevanti. Il ricorso a significative assunzioni rileva, in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito (Significant Increase in Credit Risk -SICR), per l'allocazione dei portafogli ai diversi stadi di rischio (Staging) e per la determinazione delle ipotesi e dei dati di input ai modelli di determinazione della perdita attesa (Expected Credit Loss - ECL).

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Nella definizione delle procedure di revisione si è tenuto, altresì, conto delle modifiche metodologiche introdotte nell'esercizio, nonché degli adattamenti apportati alle metodologie ed ai modelli in uso per la valutazione del portafoglio crediti.

Per indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati dalla Banca ai fini della valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • analisi critica delle verifiche svolte nell'esercizio dalle funzioni di controllo, dei risultati in tale ambito emersi e delle eventuali azioni correttive intraprese;
  • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra i crediti non deteriorati (primo e secondo stadio) sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative disponibili, ivi incluse quelle esterne;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
Per l'esercizio in corso, oltre a procedere
all'ordinario processo di aggiornamento dei
comprensione e verifica
dell'appropriatezza delle politiche,
data di immet a di actumamanto, do manamates de della mucadina a day mac dall sale liverd

dati di input e di affinamento dei parametri di rischio, il Gruppo ha effettuato alcuni interventi di modifica, rivisitato alcuni processi di stima rispetto all'esercizio precedente e fatto, altresì, ricorso a "post model adjustments/management overlays". Tali interventi sono stati ritenuti necessari al fine di migliorare la capacità predittiva dei modelli in uso, di fattorizzare le incertezze nel contesto di riferimento oltre ad alcuni ulteriori elementi di rischio non adeguatamente intercettati dai modelli utilizzati, ivi incluso il rischio di credito legato al cambiamento climatico.

In considerazione della significatività del valore di bilancio, dell'elevata complessità dei processi di stima e dei significativi elementi di giudizio insiti negli stessi, nonché del processo di rivisitazione ed affinamento dei criteri e dei modelli utilizzati nel corso dell'esercizio, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

  • delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del SICR, per lo Staging e per la determinazione della ECL. Particolare attenzione è stata posta agli interventi di modifica introdotti nell'esercizio nei criteri e nei modelli utilizzati, nonché alle modalità di determinazione dei "post model adjustments/management overlays" applicati ed alla ragionevolezza dei medesimi;
  • comprensione e verifica delle modalità di determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL e degli aggiornamenti ed affinamenti introdotti nel corso dell'esercizio. In particolare, abbiamo verificato la ragionevolezza delle stime nella definizione degli scenari macroeconomici attesi, anche mediante riscontro con fonti esterne, nonché delle probabilità di accadimento agli stessi attribuite, anche alla luce delle incertezze legate all'attuale contesto di riferimento. Specifiche verifiche sono state, inoltre, effettuate con riferimento alla corretta applicazione dei fattori di conversione creditizia per le esposizioni fuori bilancio;
  • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti, della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL, nonché di eventuali elaborazioni effettuate al di fuori delle procedure informatiche ("ambiente di laboratorio");
  • verifica della ragionevolezza delle rettifiche di valore determinate anche mediante lo sviluppo di stime indipendenti;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
procedure di analisi comparativa dei
crediti verso la clientela per
finanziamenti e dei relativi indici di
copertura anche mediante confronto
con i dati dei periodi precedenti e con i
dati dei principali operatori di settore
comparabili;
esame delle analisi di sensitività della.
ECL agli scenari macroeconomici che
condizionano i parametri di rischio dei
modelli utilizzati;
· verifica della completezza e
dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza.
Valutazione dei crediti verso la clientela
per finanziamenti deteriorati
(sofferenze e inadempienze probabili)
valutati al costo ammortizzato
Nell'ambito dell'attività di revisione
Nota integrativa:
Parte A - Politiche contabili
Parte B - Informazioni sullo stato
patrimoniale, Sezioni 4 e 12 dell'attivo
contabile abbiamo tenuto in considerazione
il sistema di controllo interno rilevante per
la redazione del bilancio.
Parte C - Informazioni sul conto economico,
Sezione 8
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle
relative politiche di copertura
Al fine di indirizzare questo aspetto chiave,
sono state svolte le seguenti principali
attivita:
I crediti verso la clientela per finanziamenti
deteriorati (terzo stadio) al 31 dicembre 2022
sono pari a Euro 2.261 milioni.
Le rettifiche di valore rilevate nell'esercizio per
i crediti in esame ammontano ad Euro 397,2
milioni e rappresentano la migliore stima
formulata dagli amministratori al fine di
adeguare le perdite attese alla data di
riferimento del bilancio sulla base dei principi
contabili applicabili.
· analisi dell'adeguatezza dell'ambiente
informatico e verifica dell'efficacia
operativa dei controlli rilevanti a
presidio dei sistemi e degli applicativi
informatici utilizzati per la valutazione
dei crediti;
comprensione e valutazione del
0
disegno dei controlli rilevanti in
ambito monitoraggio, classificazione e
valutazione del credito e verifica
I processi di stima e le modalità di valutazione dell'efficacia operativa di tali controlli;

sia di tipo analitico che di tipo forfettario,
risultano inevitabilmente caratterizzati da

elevata complessità, da un elevato grado di

appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
giudizio professionale e richiedono la stima di
numerose variabili. Il ricorso a significative
assunzioni rileva in particolare per la stima dei
flussi di cassa futuri attesi, delle relative
tempistiche e del valore di realizzo delle
eventuali garanzie. In particolare, laddove la
strategia del Gruppo preveda il recupero anche
attraverso piani di dismissione di portafogli, la
stima riflette i flussi derivanti non solo
dall'attività di gestione interna ma anche dalla
cessione sul mercato secondo un approccio
multiscenario.
In considerazione della significatività del valore
di bilancio dei crediti deteriorati, della
complessità dei processi di stima adottati,
nonché dell'elevata soggettività delle ipotesi e
delle assunzioni richieste per la determinazione
delle variabili rilevanti, la valutazione dei
crediti in oggetto è stata considerata un aspetto
chiave dell'attività di revisione.
-
agli aspetti chiave
verifica della corretta applicazione dei
criteri valutativi definiti e della
completezza ed accuratezza delle basi
dati utilizzate ai fini della
determinazione della ECL;
verifica su base campionaria della
ragionevolezza della classificazione tra
le diverse categorie regolamentari
previste anche sulla base delle
informazioni disponibili in merito allo
stato del debitore e di altre evidenze
informative, ivi incluse quelle esterne;
verifica della modalità di definizione
degli scenari alternativi di recupero
ipotizzati (vendita o recupero interno),
della coerenza degli stessi con gli
obiettivi di vendita definiti dagli
amministratori e delle relative
probabilità assegnate, nonché verifica
della corretta determinazione della
ECL sulla base della media ponderata
dei flussi di cassa stimati dagli scenari
di recupero interno e di vendita;
in relazione allo scenario di recupero
interno, per ciascuna categoria
prevista dal quadro normativo e
regolamentare applicabile, per i crediti
valutati analiticamente, verifica su
base campionaria della ragionevolezza
delle assunzioni formulate con
riferimento all'identificazione e
quantificazione dei flussi di cassa
futuri attesi dalle attività di recupero,
alla valutazione delle garanzie che
assistono tali esposizioni ed alla stima
dei tempi di recupero. Per i crediti
deteriorati valutati su base forfettaria,
verifica della corretta determinazione
dei principali parametri di stima
nell'ambito del modello utilizzato,
nonché della completezza ed
accuratezza dei dati che alimentano il
modello:
· procedure di analisi comparativa e dei

relativi indici di copertura anche mediante confronto con i dati dei periodi precedenti e con i dati dei

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
principali operatori di settore
comparabili;
· analisi degli eventi successivi alla data
di chiusura del bilancio;
· verifica della completezza e
dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza.

in mercati attivi e valutati al fair value su base ricorrente

Nota Integrativa:

Parte A - Politiche contabili Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezione 2 dell'attivo, Sezione 2 del passivo Parte C - Informazioni sul Conto Economico, sezione 4

Gli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione non quotati in mercati attivi, il cui fair value è stato determinato mediante ricorso a modelli alimentati da dati e parametri direttamente osservabili e non osservabili sul mercato (rispettivamente strumenti con livello di fair value 2 e 3 della gerarchia del fair value), mostrano un valore attivo complessivo pari ad Euro 2.787 milioni ed un valore passivo pari ad Euro 10.001 milioni, corrispondenti rispettivamente a circa l'1,5 per cento dell'attivo ed a circa il 5,3 per cento del passivo di bilancio.

Tali valori, che rappresentano la migliore stima del fair value degli strumenti alla data di riferimento del bilancio determinata sulla base dei principi contabili applicabili, evidenziano una significativa contribuzione del portafoglio della controllata Banca Akros SpA.

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze.

In particolare, al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • · analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati ai fini della valutazione degli strumenti finanziari;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti per l'identificazione, misurazione e supervisione del rischio connesso alla valutazione ed alla contabilizzazione degli strumenti finanziari, nonché verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione ed analisi critica delle politiche adottate in materia di determinazione del fair value degli strumenti finanziari al fine di verificarne l'appropriatezza;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
Nell'ambito della nostra attività di revisione
abbiamo prestato particolare attenzione alla
valutazione degli strumenti finanziari in esame
detenuti da Banca Akros SpA e, in particolare, a
quelli caratterizzati da elevata complessità
(titoli strutturati e derivati).
Tale aspetto è stato considerato rilevante in
analisi delle tecniche di valutazione e
dei modelli utilizzati, nonché delle
modalità di determinazione delle
assunzioni significative e dei dati di
input necessari e verifica della
coerenza e della rispondenza con la
prassi prevalente di settore e con la
letteratura finanziaria;
relazione alla significatività dei valori, alla
molteplicità e complessità dei modelli valutativi
utilizzati, nonché in ragione del significativo
ricorso a stime ed assunzioni a tal fine
necessarie. Infatti, i modelli di valutazione
utilizzati, oltre ad essere numerosi e differenti
in relazione alla tipologia di strumenti,
richiedono la formulazione di specifiche
assunzioni qualitative e quantitative suscettibili
di determinare risultati significativamente
differenti.
Gli stessi modelli, per quanto consolidati e
riconosciuti nella prassi prevalente, possono
risultare, inoltre, estremamente sensibili ai dati
di input ed alle assunzioni utilizzate e, per loro
natura, incorporano un rischio di non corretta
valutazione.
svolgimento di specifiche procedure di
0
validità sui relativi saldi contabili, tra
le quali la verifica indipendente del
fair value per un campione di
strumenti finanziari di livello 2 e 3 al
fine di verificare la ragionevolezza
delle valutazioni effettuate dagli
amministratori. In tale ambito,
oggetto di particolare attenzione sono
state le assunzioni qualitative e
quantitative formulate ed i dati di
input utilizzati (curve dei tassi di
interesse, spread di credito e di
liquidità, aggiustamenti per merito
creditizio, parametri di volatilità, altre
informazioni di mercato);
verifica della completezza ed
adeguatezza dell'informativa
strettamente correlata all'aspetto
chiave in oggetto anche in relazione a
quanto previsto dai principi contabili
di riferimento.
Operazione di aggregazione aziendale
con le compagnie assicurative Banco
BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni
Nota integrativa:
Parte A - Politiche contabili
Parte B - Informazioni sullo stato
Al fine di indirizzare questo aspetto chiave,
sono state svolte le seguenti principali
attivita:
patrimoniale, Sezioni 8 e 12 dell'attivo e 7 e 11
del passivo
Parte C - Informazioni sul conto economico,
Sezioni 10 e 11
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle
relative politiche di copertura
Parte G - Operazioni di aggregazione
riguardanti imprese o rami d'azienda
Parte L - Informativa di settore
· comprensione dell'Operazione anche
mediante ottenimento ed analisi di
supporti documentali, nonché di
discussioni con la direzione;
· verifica della ragionevolezza delle
assunzioni formulate e delle
conclusioni raggiunte dagli
amministratori con riferimento alla
determinazione del fair value delle

Aspetti chiave

Nel corso dell'esercizio 2022 il Gruppo ha perfezionato l'acquisizione del controllo della compagnia assicurativa Banco BPM Vita SpA (già BPM Vita SpA) attiva nel ramo vita e della sua controllata Banco BPM Assicurazioni SpA (già BPM Assicurazioni SpA) attiva nel ramo danni, precedentemente considerate società collegate in virtù della quota partecipativa detenuta (l'"Operazione").

L'Operazione rientra fra le aggregazioni aziendali secondo quanto previsto dall'IFRS 3 "Business Combinations" che prevede l'applicazione del metodo dell'acquisto. Tale acquisizione ha determinato la necessità di procedere a specifiche attività di valutazione in particolare con riferimento alla determinazione del fair value delle partecipazioni precedentemente detenute e all'allocazione del costo dell'acquisizione (Purchase Price Allocation-PPA) secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 3.

Sotto diverso profilo, a seguito dell'Operazione le compagnie assicurative sono state consolidate integralmente determinando, dunque, una modifica del perimetro di consolidamento con l'inclusione, per la prima volta, di entità caratterizzate da un'attività dissimile e conseguentemente da attivi e passivi eterogenei rispetto a quelli riconducibili all'attività bancaria. Tale circostanza ha comportato la necessità di condurre apposite valutazioni ed attività con riferimento alla classificazione e misurazione delle attività e passività acquisite, alla presentazione delle stesse, tenuto peraltro contro che nel mese di dicembre il Gruppo ha, altresì, raggiunto un accordo con il gruppo Crédit Agricole al fine di procedere, al verificarsi di determinate condizioni, alla cessione del business assicurativo nel ramo danni e protezione, con contestuale avvio di una collaborazione commerciale.

In aggiunta, l'informativa di bilancio è stata integrata e/o rivisitata, laddove necessario.

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

interessenze partecipative precedentemente detenute, nonché della conformità a quanto previsto dall'IFRS 3 per la rilevazione contabile delle operazioni di aggregazione aziendale realizzate in più fasi (cd. step acquisition);

  • comprensione ed analisi critica, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC e tramite il confronto con la direzione e con i consulenti esterni di cui si è avvalso il Gruppo, dei modelli valutativi adottati nell'ambito del processo di allocazione del prezzo dell'acquisizione e della conseguente determinazione del "fair value" delle attività identificabili acquisite e delle passività assunte.
  • verifica della ragionevolezza delle principali assunzioni qualitative e quantitative utilizzate dagli amministratori, anche tenuto conto delle caratteristiche specifiche delle attività e passività oggetto di valutazione;
  • verifica della correttezza dei criteri di classificazione e misurazione per le attività e passività acquisite alla luce di quanto previsto dai principi contabili applicabili e tenuto contro del settore di operatività delle società in oggetto;
  • verifica della corretta rappresentazione della situazione patrimoniale ed economica delle società assicurative nel bilancio consolidato anche in considerazione della prospettata operazione di cessione, secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia e dai principi contabili di riferimento;
  • verifica della completezza ed adeguatezza dell'informativa fornita nella nota integrativa secondo quanto previsto dai principi contabili di riferimento.

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
In considerazione della complessità
dell'Operazione e dei conseguenti effetti
contabili, delle maggiori attività di revisione
resesi necessarie, nonché in relazione agli
aspetti valutativi precedentemente descritti,
l'Operazione è stata considerata un aspetto
chiave della revisione.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio consolidato

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo Banco BPM SpA o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno del Gruppo;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull' eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione;
  • abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento dell'incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione sul bilancio consolidato.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaguardia applicate.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'articolo 10 del Regolamento (UE) 537/2014

Le assemblee degli azionisti di Banco Popolare Società Cooperativa e di Banca Popolare di Milano Scarl ci hanno conferito in data 15 ottobre 2016 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF -European Single Electronic Format) (nel seguito "Regolamento Delegato") al bilancio consolidato al 31 dicembre 2022, da includere nella relazione finanziaria annuale.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio consolidato alle disposizioni del Regolamento Delegato.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 è stato predisposto nel formato XHTML ed è stato marcato, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.

Alcune informazioni contenute nella nota integrativa al bilancio consolidato quando estratte dal formato XHTML in un'istanza XBRL, a causa di taluni limiti tecnici potrebbero non essere riprodotte in maniera identica rispetto alle corrispondenti informazioni visualizzabili nel bilancio consolidato in formato XHUML.

Giudizio ai sensi dell'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10 e dell'articolo 123bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2022, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio consolidato del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2022 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio consolidato del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2022 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Dichiarazione ai sensi dell'art. 4 del Regolamento Consob di attuazione del DLgs 30 dicembre 2016, n. 254

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della dichiarazione non finanziaria ai sensi del DLgs 30 dicembre 2016, n. 254. Abbiamo verificato l'avvenuta approvazione da parte degli amministratori della dichiarazione non finanziaria.

Ai sensi dell'art. 3, comma 10, del DLgs 30 dicembre 2016, n. 254, tale dichiarazione è oggetto di separata attestazione di conformità da parte nostra.

Milano, 21 marzo 2023

PricewaterhouseCoopers SpA

Pierfrancesco Anglani (Revisore legale)

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Allegati

Elenco dei principi contabili IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea al 31 dicembre 2022

Regolamento omologazione
Principi contabili modifiche
IAS 1 Presentazione del bilancio 1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 494/2009; 243/2010;
149/2011; 475/2012; 1254/2012; 1255/2012; 301/2013;
2113/2015; 2406/2015; 1905/2016; 2067/2016;
1986/2017; 2075/2019; 2104/2019; 2036/2021 ();
357/2022 (
)
IAS 2 Rimanenze 1126/2008 70/2009; 1255/2012; 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017
IAS 7 Rendiconto finanziario 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 494/2009; 243/2010;
1254/2012; 1174/2013; 1986/2017; 1990/2017; 2036/2021
(**)
IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed
errori
1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 2067/2016; 2075/2019;
2104/2019; 357/2022 (**)
IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1142/2009; 1255/2012; 2067/2016;
2104/2019
IAS 12 Imposte sul reddito 1126/2008 1274/2008; 495/2009; 475/2012; 1254/2012; 1255/2012;
1174/2013; 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017;
1989/2017; 412/2019; 1392/2022 (**)
IAS 16 Immobili, impianti e macchinari 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 1255/2012;
301/2013, 28/2015; 2113/2015; 2231/2015; 1905/2016;
1986/2017; 1080/2021; 2036/2021 (**)
IAS 19 Benefici per i dipendenti 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 475/2012; 1255/2012; 29/2015;
2343/2015; 402/2019; 2036/2021 (**)
IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa
sull'assistenza pubblica
1126/2008 1274/2008; 70/2009; 475/2012; 1255/2012; 2067/2016
IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere 1126/2008 1274/2008; 69/2009; 494/2009; 149/2011; 475/2012;
1254/2012; 1255/2012; 2067/2016; 1986/2017
IAS 23 Oneri finanziari 1126/2008 1260/2008; 70/2009; 2113/2015; 2067/2016; 1986/2017;
412/2019
IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti
correlate
1126/2008 1274/2008, 632/2010; 475/2012; 1254/2012; 1174/2013;
28/2015
IAS 26 Rilevazione e rappresentazione in bilancio di fondi
pensione
1126/2008 357/2022 (**)
IAS 27 Bilancio separato 1126/2008 1274/2008; 69/2009; 70/2009; 494/2009;1254/2012;
1174/2013; 2441/2015
IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture 1126/2008 1274/2008; 70/2009, 494/2009, 495/2009; 1254/2012;
1255/2012; 2441/2015; 1703/2016; 2067/2016; 182/2018;
237/2019; 2036/2021 (**)
IAS 29 Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate 1126/2008 1274/2008; 70/2009
IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio 1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009, 494/2009;
495/2009;1293/2009; 149/2011; 475/2012; 1254/2012;
1255/2012; 1256/2012; 301/2013; 1174/2013; 1905/2016;
2067/2016; 1986/2017; 2036/2021 (**)
IAS 33 Utile per azione 1126/2008 1274/2008; 494/2009; 495/2009; 475/2012; 1254/2012;
1255/2012; 2067/2016
IAS 34 Bilanci intermedi 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 149/2011; 475/2012;
1255/2012; 301/2013; 1174/2013; 2343/2015; 2406/2015;
1905/2016; 2075/2019; 2104/2019; 357/2022 (**)
IAS 36 Riduzione di valore delle attività 1126/2008 1274/2008; 69/2009; 70/2009; 495/2009; 243/2010;
1254/2012; 1255/2012; 1374/2013; 2113/2015;
1905/2016; 2067/2016; 2036/2021 (**)
IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali 1126/2008 1274/2008; 495/2009; 28/2015; 1905/2016; 2067/2016;
1986/2017; 2075/2019; 2104/2019; 1080/2021;
2036/2021 (**)
IAS 38 Attività immateriali 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 243/2010;
1254/2012; 1255/2012; 28/2015; 2231/2015; 1905/2016;
1986/2017; 2075/2019; 2036/2021 (**)
IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione (ad
eccezione di talune disposizioni relative alla
contabilizzazione delle operazioni di copertura) (*)
1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 494/2009; 495/2009;
824/2009; 839/2009; 1171/2009; 243/2010; 149/2011;
1254/2012; 1255/2012; 1174/2013; 1375/2013; 28/2015;
1905/2016; 2067/2016; 1986/2017; 34/2020; 25/2021
IAS 40 Investimenti immobiliari 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 1361/2014; 2113/2015;
1905/2016; 1986/2017; 400/2018; 2036/2021 (**)
IAS 41 Agricoltura 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 2113/2015; 1986/2017;
1080/2021

Principi contabili Regolamento omologazione
modifiche
IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 69/2009; 70/2009; 254/2009;
494/2009; 495/2009; 1136/2009; 1164/2009; 550/2010;
574/2010; 662/2010; 149/2011; 1205/2011; 475/2012;
1254/2012; 1255/2012; 183/2013; 301/2013; 313/2013;
1174/2013; 2173/2015; 2343/2015; 2441/2015;
1905/2016; 2067/2016; 1986/2017; 182/2018; 519/2018;
1595/2018; 1080/2021; 2036/2021 (); 1392/2022 ()
IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni 1126/2008 1261/2008; 495/2009; 243/2010; 244/2010; 1254/2012;
1255/2012; 28/2015; 2067/2016; 289/2018; 2075/2019
IFRS 3 Aggregazioni aziendali 1126/2008 495/2009; 149/2011; 1254/2012; 1255/2012; 1174/2013;
1361/2014; 28/2015; 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017;
412/2019; 2075/2019; 551/2020; 1080/2021;
2036/2021 (**)
IFRS 4 Contratti assicurativi 1126/2008 1274/2008; 494/2009; 1165/2009; 1255/2012; 1905/2016;
2067/2016; 1986/2017; 1988/2017; 2097/2020; 25/2021
IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività
operative cessate
1126/2008 1274/2008; 70/2009; 494/2009; 1142/2009; 243/2010;
475/2012; 1254/2012;1255/2012; 2343/2015; 2067/2016;
2036/2021 (**)
IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie 1126/2008 2075/2019
IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative 1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 495/2009; 824/2009;
1165/2009; 574/2010; 149/2011; 1205/2011; 475/2012;
1254/2012; 1255/2012; 1256/2012; 1174/2013;
2343/2015; 2406/2015; 2067/2016; 1986/2017; 34/2020;
25/2021; 2036/2021 (); 357/2022 ()
IFRS 8 Settori operativi 1126/2008 1274/2008; 243/2010; 632/2010; 475/2012; 28/2015
IFRS 9 Strumenti finanziari 2067/2016 1986/2017; 498/2018; 34/2020; 25/2021; 1080/2021;
2036/2021 (**)
IFRS 10 Bilancio consolidato 1254/2012 313/2013; 1174/2013; 1703/2016
IFRS 11 Accordi a controllo congiunto 1254/2012 313/2013; 2173/2015; 412/2019
IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità 1254/2012 313/2013; 1174/2013; 1703/2016; 182/2018
IFRS 13 Valutazione del fair value 1255/2012 1361/2014; 2067/2016; 1986/2017
IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti 1905/2016 1986/2017; 1987/2017; 2036/2021 (**)
IFRS 16 Leasing 1986/2017 1434/2020; 25/2021; 1421/2021
IFRS 17 Contratti assicurativi 2036/2021 () 1491/2022 ()

(*) Con l'entrata in vigore dell'IFRS 9 "Strumenti finanziari" lo IAS 39 rimane in vigore solo per la parte relativa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura di fair value.

(**) Regolamenti omologati alla data di approvazione del bilancio, ma applicabili successivamente al 1° gennaio 2023.

Regolamento omologazione
Interpretazioni Modifiche
IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti,
ripristini, e passività similari
1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 1986/2017
IFRIC 2 Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili 1126/2008 53/2009; 1255/2012; 301/2013; 2067/2016
IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per
smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali
1126/2008 1254/2012; 2067/2016
IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato
specifico – Rifiuti di apparecchiature elettriche ed
elettroniche
1126/2008
IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione del
valore dello IAS 29 – Rendicontazione contabile in
economie iperinflazionate
1126/2008 1274/2008
IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione di valore 1126/2008 1274/2008; 2067/2016
IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione 254/2009 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017; 2075/2019
IFRIC 14 IAS 19 – Il limite relativo a un'attività a servizio di un
piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione
minima e la loro interazione
1263/2008 1274/2008; 633/2010; 475/2012
IFRIC 16 Coperture di un investimento netto in una gestione estera 460/2009 243/2010; 1254/2012; 2067/2016
IFRIC 17 Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da
disponibilità liquide
1142/2009 1254/2012; 1255/2012
IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti
rappresentativi di capitale
662/2010 1255/2012; 2067/2016; 2075/2019
IFRIC 20 Costi di sbancamento nella fase di produzione di una
miniera a cielo aperto
1255/2012 2075/2019
IFRIC 21 Tributi 634/2014
IFRIC 22 Operazioni in valuta estera e anticipi 519/2018 2075/2019
IFRIC 23 Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito 1595/2018
SIC 7 Introduzione dell'euro 1126/2008 1274/2008; 494/2009
SIC 10 Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione con
le attività operative
1126/2008 1274/2008
SIC 15 Leasing operativo – Incentivi 1126/2008 1274/2008
SIC 25 Imposte sul reddito – Cambiamenti nella condizione
fiscale di un'entità o dei suoi azionisti
1126/2008 1274/2008
SIC 29 Accordi per servizi in concessione: informazioni
integrative
1126/2008 1274/2008; 254/2009; 1986/2017
SIC 32 Attività immateriali – Costi connessi a siti web 1126/2008 1274/2008; 1905/2016; 1986/2017; 2075/2019

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato al 31 dicembre 2022

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2022
10. Cassa e disponibilità liquide 13.130.815
Cassa e disponibilità liquide 13.130.815
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 5.492.238
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (1.314.337)
meno: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso banche (8)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 4.177.893
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 133.647.528
più: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati 1.933.727
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (26.125.530)
meno: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso clientela (765)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 109.454.960
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 8.935.495
50. Derivati di copertura 1.717.211
meno: attività finanziarie valutate al FV con impatto a CE di pertinenza delle imprese di assicurazione (2.445.825)
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 8.206.881
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 12.826.691
meno: attività finanziarie valutate al FV con impatto a OCI di pertinenza delle imprese di assicurazione (3.446.171)
Attività finanziarie valutate al FV con impatto su OCI 9.380.520
più: titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 27.439.867
meno: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati (1.933.727)
Attività finanziarie valutate al CA 25.506.140
più: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso banche 8
più: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso clientela 765
più: attività finanziarie valutate al FV con impatto a CE di pertinenza delle imprese di assicurazione 2.445.825
più: attività finanziarie valutate al FV con impatto a OCI di pertinenza delle imprese di assicurazione 3.446.171
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 5.892.769
70. Partecipazioni 1.453.955
Partecipazioni 1.453.955
90. Attività materiali 3.034.689
Attività materiali 3.034.689
100. Attività immateriali 1.286.734
Attività immateriali 1.286.734
110. Attività fiscali 4.622.827
Attività fiscali 4.622.827
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 214.737
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 214.737
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (488.403)
130. Altre attività 3.808.291
Altre voci dell'attivo 3.322.975
Totale attivo 189.685.895
592 ALLEGATI _______________________

Voci del passivo
(migliaia di euro)
31/12/2022
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 108.307.067
meno: debiti per leasing verso clientela (627.238)
meno: debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione (421)
Debiti verso clientela 107.679.408
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 12.930.521
30. Passività finanziarie designate al fair value 3.938.518
meno: certificates a capitale protetto (2.467.534)
meno: passività finanziarie designate al FV delle imprese di assicurazione (1.441.830)
Titoli e passività finanziarie designate al fair value 12.959.675
Raccolta diretta bancaria 120.639.083
più: passività finanziarie designate al FV delle imprese di assicurazione 1.441.830
110. Riserve tecniche 4.414.424
Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche 5.856.254
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 32.636.506
meno: debiti per leasing verso banche (683)
meno: debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione (18)
Debiti verso banche 32.635.805
più: debiti per leasing verso banche 683
più: debiti per leasing verso clientela 627.238
Debiti per leasing 627.921
20. Passività finanziarie di negoziazione 10.181.692
più: certificates a capitale protetto 2.467.534
40. Derivati di copertura 948.424
Altre passività finanziarie valutate al fair value 13.597.650
più: debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione 421
più: debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione 18
Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione 439
90. Trattamento di fine rapporto del personale 258.457
100. Fondi per rischi ed oneri 730.395
Fondi del passivo 988.852
60. Passività fiscali 279.983
Passività fiscali 279.983
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 31.731
Passività associate ad attività in via di dismissione 31.731
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.173.078)
80. Altre passività 3.430.984
Altre voci del passivo 2.257.906
Totale passività 176.915.624
190. Patrimonio di pertinenza dei terzi (+/-) 720
Patrimonio di pertinenza dei terzi 720
120. Riserve da valutazione (624.011)
140. Strumenti di capitale 1.389.794
150. Riserve 4.219.445
170. Capitale 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (18.266)
200. Utile/Perdita d'esercizio (+/-) 702.589
Patrimonio netto del Gruppo 12.769.551
Totale passivo e patrimonio netto 189.685.895

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato al 31 dicembre 2021

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2021
10. Cassa e disponibilità liquide 29.153.316
Cassa e disponibilità liquide 29.153.316
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 12.773.990
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (896.112)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 11.877.878
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 127.674.398
più: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati (GACS) 2.297.560
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (20.588.576)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 109.383.382
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 6.337.110
50. Derivati di copertura 127.076
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 6.464.186
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.675.079
Attività finanziarie valutate al FV con impatto su OCI 10.675.079
più: titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 21.484.688
meno: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati (GACS) (2.297.560)
Attività finanziarie valutate al CA 19.187.128
70. Partecipazioni 1.794.116
Partecipazioni 1.794.116
90. Attività materiali 3.278.245
Attività materiali 3.278.245
100. Attività immateriali 1.213.722
Attività immateriali 1.213.722
110. Attività fiscali 4.540.229
Attività fiscali 4.540.229
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 229.971
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 229.971
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 2.875
130. Altre attività 2.689.089
Altre voci dell'attivo 2.691.964
Totale attivo 200.489.216

Voci del passivo
(migliaia di euro)
31/12/2021
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 107.788.219
meno: debiti per leasing verso clientela (667.326)
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 13.081.349
30. Passività finanziarie designate al fair value 1.405.190
meno: certificates a capitale protetto (1.394.416)
Raccolta diretta 120.213.016
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 45.691.578
meno: debiti per leasing verso banche (6.546)
Debiti verso banche 45.685.032
più: debiti per leasing verso banche 6.546
più: debiti per leasing verso clientela 667.326
Debiti per leasing 673.872
20. Passività finanziarie di negoziazione 14.132.931
più: certificates a capitale protetto 1.394.416
40. Derivati di copertura 227.972
Altre passività finanziarie valutate al fair value 15.755.319
90. Trattamento di fine rapporto del personale 320.303
100. Fondi per rischi ed oneri 876.643
Fondi del passivo 1.196.946
60. Passività fiscali 302.816
Passività fiscali 302.816
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (47.812)
80. Altre passività 3.613.968
Altre voci del passivo 3.566.156
Totale passività 187.393.157
190. Patrimonio di pertinenza dei terzi (+/-) 1.108
Patrimonio di pertinenza dei terzi 1.108
120. Riserve da valutazione 341.360
140. Strumenti di capitale 1.092.832
150. Riserve 3.999.850
170. Capitale 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (8.159)
200. Utile/Perdita dell'esercizio (+/-) 569.068
Patrimonio netto del Gruppo 13.094.951
Totale passivo e patrimonio netto 200.489.216

Raccordo tra le voci del conto economico consolidato e lo schema del conto economico consolidato riclassificato dell'esercizio 2022

Margine di interesse
2.314.409
10. Interessi attivi e proventi assimilati
2.937.053
13.679
(a)
(40.945)
(i)
20. Interessi passivi e oneri assimilati
(595.587)
209
(i)
Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto
157.483
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni
157.483
(b)
Margine finanziario
2.471.892
Commissioni nette
1.887.322
40. Commissioni attive
1.998.389
22.587
(c)
(14.502)
(i)
50. Commissioni passive
(143.896)
3.273
(d)
21.471
(i)
Altri proventi netti di gestione
71.602
230. Altri oneri/proventi di gestione
345.930
(270.564)
(e)
(3.765)
(f)
1
(a)
Risultato netto finanziario
242.983
70. Dividendi e proventi simili
60.840
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione
174.105
(22.587)
(c)
(3.273)
(d)
(7.197)
(g)
90. Risultato netto dell'attività di copertura
1.402
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto
(165.927)
210.302
(h)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie
(9.146)
4.464
(i)
valutate al fair value con impatto a conto economico
Risultato dell'attività assicurativa
31.718
160. -
359.803
170. -
(357.484)
29.399
(i)
Altri proventi operativi
2.233.625
Proventi operativi
4.705.517
Spese per il personale
(1.608.901)
190 a) Spese per il personale
(1.609.881)
(2.785)
(l)
3.765
(f)
Altre spese amministrative
(650.380)
190 b) Altre spese amministrative
(1.148.761)
2.785
(l)
270.564
(e)
225.032
(m)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali
(280.088)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali
(183.093)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali
(135.102)
38.107
(a)
Oneri operativi
(2.539.369)
Risultato della gestione operativa
2.166.148
EMARKET
SDIR
CERTIFIED
2022 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (682.281)
130 a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito
relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(480.574) 632 (n)
861 (o)
5.389 (p)
(210.302) (h)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 1.713
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (108.347)
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali e immateriali
(108.347)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (9.106)
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito
130 b)
relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
(2.128) (632) (n)
(861) (o)
(5.389) (p)
(96) (i)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (57.214)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (57.214)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 2.258
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 146.781 (157.483) (b)
10.702 (a)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 2.258
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.311.458
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (408.931)
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (321.199) (73.145) (m)
(16.966) (a)
2.379 (g)
Risultato netto dell'operatività corrente 192.592 902.527
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (151.887) (m) (151.887)
Impairment su avviamenti (8.132)
270. Rettifiche di valore dell'avviamento (8.132)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo,
al netto delle imposte
4.818 (g) 4.818
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (45.523) (a) (45.523)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 786
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 786
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
702.589 - 702.589

Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" sono poste con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate.

Con riferimento al prospetto di raccordo in precedenza riportato, nel seguito vengono illustrate le principali riclassifiche:

  • la voce "Margine di interesse" è rappresentata dal saldo algebrico degli interessi attivi e proventi assimilati (voce 10) ed interessi passivi ed oneri assimilati (voce 20), al netto della PPA relativa ai crediti verso clientela, pari a 13,7 milioni (a), raccordata nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", e degli interessi attivi (40,9 milioni) e passivi (0,2 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposti nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);
  • la voce "Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto" evidenzia la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto (compresi nella voce 250), complessivamente positivi per 157,5 milioni (b) ed unitamente al margine di interesse, rappresenta l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Commissioni nette" è rappresentata dal saldo algebrico delle commissioni attive (voce 40) e

passive (voce 50); include inoltre la riclassifica delle commissioni upfront relative al collocamento di Certificates attraverso la rete del Gruppo (per 22,6 milioni (c)) e attraverso reti terze (per 3,3 milioni (d)) dalla voce 80 dello schema ufficiale "Risultato netto dell'attività di negoziazione". La voce in esame inoltre è esposta al netto delle commissioni attive (14,5 milioni) e passive (21,5 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (i);

  • la voce "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio "230 Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 270,6 milioni (e), che ai fini riclassificati sono esposti a riduzione della voce "Altre spese amministrative", e dal recupero dei costi per la formazione pari a 3,8 milioni (f) riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale";
  • la voce del conto economico "Risultato netto finanziario" include i "Dividendi e proventi simili" (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), al netto sia della riclassifica degli importi relativi alle commissioni sul collocamento di Certificates per 22,6 milioni (c) e 3,3 milioni (d), ricondotti tra le commissioni nette, sia dell'impatto derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates per 7,2 milioni (g), ricondotto nella voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" (voce 110) e gli "utili/perdite da cessione o riacquisto" (voce 100) al netto del risultato della cessione dei crediti non rappresentati da titoli di debito, pari a 210,3 milioni (h), ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela". Sono altresì escluse le voci del risultato netto finanziario di pertinenza delle imprese di assicurazione, pari a 4,5 milioni (i), esposte nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa";
  • la voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" corrisponde alle voci di bilancio "160 Premi netti" e "170 Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa", incrementata della quota relativa agli interessi attivi e passivi, alle commissioni attive e passive e al risultato netto finanziario di pertinenza delle imprese di assicurazione, come descritto in precedenza (i);
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio "190 a) Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 2,8 milioni (l), rilevati in bilancio nella voce "190 b) Altre spese amministrative" e dal recupero dei costi per la formazione pari a 3,8 milioni (f) compresi nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto;
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 190 b) al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 270,6 milioni (e), comprese nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto, e di alcuni oneri funzionalmente connessi al personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 2,8 milioni (l). Sono inoltre esclusi gli oneri "sistemici" per complessivi 225,0 milioni (m) introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) che sono esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 210 e 220, al netto delle rettifiche di intangibili a vita definita (client relationship e value of business acquired), raccordate nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", per 38,1 milioni (a);
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" e "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" prende avvio dalle voci del conto economico 130 "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" e 140 "Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni". In particolare, le "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" comprendono le rettifiche di valore su esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela - finanziamenti (per 480,6 milioni), il risultato negativo delle cessioni di crediti, pari a 210,3 milioni (h) (compreso nella voce 100), nonché gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (voce 140 del conto economico). Sono invece escluse le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito, pari a 5,4 milioni (p) e le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche – finanziamenti e titoli (n) e (o) per complessivi 1,5 milioni, tutte complessivamente esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie";
  • il "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce 260 del conto economico ufficiale;

  • l'aggregato delle "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" comprende le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche - finanziamenti e titoli (n) e (o) per complessivi 1,5 milioni, nonché le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito (comprese nella voce 130) emessi da clientela (p) per 5,4 milioni;
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" corrispondono alla voce 200 del conto economico ufficiale;
  • gli "Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti" corrispondono alla voce 280 del conto economico ufficiale e al risultato da cessione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (voce 250 del conto economico ufficiale) al netto della quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto, complessivamente positivi per 157,5 milioni (b) raccordati nell'aggregato riclassificato "Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto" e dell'effetto della rimisurazione al fair value della quota precedentemente detenuta in Banco BPM Vita pari a 10,7 milioni (a) raccordata nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte";
  • la voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 300 del conto economico ufficiale, depurata degli effetti fiscali negativi relativi ai cosiddetti "oneri sistemici" per 73,1 milioni (m), alla PPA per 17,0 milioni (a) e all'impatto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi per -2,4 milioni (g);
  • nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" sono ricompresi gli oneri per complessivi 225,0 milioni (m), rilevati contabilmente nella voce 190 b) del conto economico ufficiale, al netto del correlato effetto fiscale, pari a 73,1 milioni (m);
  • la voce "Impairment su avviamenti" corrisponde alla voce 270 del conto economico ufficiale;
  • nella voce "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte" è esposto l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei Certificates, rilevato contabilmente nella voce 80 del conto economico ufficiale per 7,2 milioni (g), al netto del relativo effetto fiscale, pari a -2,4 milioni (g);
  • infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari a -13,4 milioni (a), alla client relationship e al VoBA pari a -38,1 milioni (a), e all'effetto della rimisurazione al fair value della quota precedentemente detenuta in Banco BPM Vita pari a -10,7 milioni (a), al netto dei relativi effetti fiscali, pari a 17,0 milioni (a).

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Raccordo tra le voci del conto economico consolidato e lo schema del conto economico consolidato riclassificato dell'esercizio 2021

2021 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Margine di interesse 2.041.628
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.425.188 25.488 (a)
20. Interessi passivi e oneri assimilati (409.048)
Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 231.940
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 231.940 (b)
Margine finanziario 2.273.568
Commissioni nette 1.911.203
40. Commissioni attive 2.018.601 10.508 (c)
50. Commissioni passive (117.906)
Altri proventi netti di gestione 75.280
230. Altri oneri/proventi di gestione 363.082 (282.519) (d)
(5.283) (e)
Risultato netto finanziario 250.695
70. Dividendi e proventi simili 53.718
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 79.523 (10.508) (c)
(6.504) (f)
90. Risultato netto dell'attività di copertura (848)
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto (129.080) 248.052 (g)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie
valutate al fair value con impatto a conto economico 16.342
Altri proventi operativi 2.237.178
Proventi operativi 4.510.746
Spese per il personale (1.667.799)
190 a) Spese per il personale (1.670.739) (2.343) (h)
5.283 (e)
Altre spese amministrative (601.151)
190 b) Altre spese amministrative (1.100.834) 2.343 (h)
282.519 (d)
214.821 (i)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (246.825)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (165.828)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (114.457) 33.460 (a)
230. Altri oneri/proventi di gestione
Oneri operativi (2.515.775)
Risultato della gestione operativa 1.994.971
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (887.199)
130 a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito
relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (629.997) (582) (l)
274 (m)
(321) (n)
(248.052) (g)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (8.521)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (141.633)
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali e immateriali (141.633)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (328)
2021 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
130 b) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito
relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva (957) 582 (l)
(274) (m)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 321 (n) (26.039)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (26.039) - (l)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti (18.768)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 213.314 (231.940) (b)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (142)
Risultato lordo dell'operatività corrente 921.004
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (253.828)
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (84.955) (69.826) (i)
(19.488) (a)
2.150 (f)
(81.709) (o)
Risultato netto dell'operatività corrente 98.392 667.176
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (144.995) (i) (144.995)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 81.709 (o) 81.709
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo,
al netto delle imposte
4.354 (f) 4.354
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (39.460) (a) (39.460)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 284
340. Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 284
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
569.068 - 569.068

Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" sono poste con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate.

Con riferimento al prospetto di raccordo in precedenza riportato, si evidenzia che:

  • la voce "Margine di interesse" è rappresentata dal saldo algebrico degli interessi attivi e proventi assimilati (voce 10) ed interessi passivi ed oneri assimilati (voce 20), al netto della PPA relativa ai crediti verso clientela, pari a 25,5 milioni (a), raccordata nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte";
  • la voce "Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto" evidenzia la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto (compresi nella voce 250), complessivamente positivi per 231,9 milioni (b) ed unitamente al margine di interesse, rappresenta l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Commissioni nette" è rappresentata dal saldo algebrico delle commissioni attive (voce 40) e passive (voce 50); include inoltre la riclassifica delle commissioni upfront relative al collocamento di Certificates attraverso la rete del Gruppo (per 10,5 milioni (c)) dalla voce 80 dello schema ufficiale "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • la voce "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio "230 Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 282,5 milioni (d), che ai fini riclassificati sono esposti a riduzione della voce "Altre spese amministrative", e dal recupero dei costi per la formazione pari a 5,3 milioni (e) riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale";
  • la voce del conto economico "Risultato netto finanziario" include i "Dividendi e proventi simili" (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), al netto sia della riclassifica dell'importo relativo alle commissioni upfront sul collocamento di Certificates per 10,5 milioni (c), ricondotto tra le commissioni nette, sia dell'impatto derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates per 6,5 milioni (f), ricondotto nella voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce

90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" (voce 110) e gli "utili/perdite da cessione o riacquisto" (voce 100) al netto del risultato della cessione dei crediti non rappresentati da titoli di debito, pari a 248,1 milioni (g), ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";

  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio "190 a) Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 2,3 milioni (h), rilevati in bilancio nella voce "190 b) Altre spese amministrative" e dal recupero dei costi per la formazione pari a 5,3 milioni (e) compresi nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto;
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 190 b) al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 282,5 milioni (d), comprese nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto, e di alcuni oneri funzionalmente connessi al personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 2,3 milioni (h). Sono inoltre esclusi gli oneri ordinari e straordinari per complessivi 214,8 milioni (i) introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) che sono esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 210 e 220, al netto delle rettifiche di intangibili a vita definita (client relationship), raccordate nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", per 33,5 milioni (a);
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" e "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" prende avvio dalle voci del conto economico 130 "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" e 140 "Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni". In particolare, le "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" comprendono le rettifiche di valore su esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela - finanziamenti (per 630,0 milioni), il risultato negativo delle cessioni di crediti, pari a 248,1 milioni (g) (compreso nella voce 100), nonché gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (voce 140 del conto economico). Sono invece escluse le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito, pari a 0,3 milioni (n) e le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche – finanziamenti e titoli (l) e (m) per complessivi 0,3 milioni, tutte complessivamente esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie";
  • il "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce 260 del conto economico ufficiale;
  • l'aggregato delle "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" comprende le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche - finanziamenti e titoli (l) e (m) per complessivi 0,3 milioni, nonché le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito (comprese nella voce 130) emessi da clientela (n) per 0,3 milioni;
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" corrispondono alla voce 200 del conto economico ufficiale;
  • gli "Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti" corrispondono alla voce 280 del conto economico ufficiale e al risultato da cessione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (voce 250 del conto economico ufficiale) al netto della quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto, complessivamente positivi per 231,9 milioni (b) raccordati nell'aggregato riclassificato "Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto";
  • la voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 300 del conto economico ufficiale, depurata degli effetti fiscali negativi relativi ai cosiddetti "oneri sistemici" per 69,8 milioni (i), alla PPA per 19,5 milioni (a) e all'impatto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi per 2,1 milioni (f). La voce in esame è inoltre esposta al netto dell'impatto, positivo per 81,7 milioni (o), derivante dal riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso strumentale del Gruppo, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili;
  • nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" sono ricompresi gli oneri ordinari e straordinari per complessivi 214,8 milioni (i), rilevati contabilmente nella voce 190 b) del conto economico ufficiale, al netto del correlato effetto fiscale, pari a 69,8 milioni (i);

  • nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è esposto l'importo rilevato nella voce 300 del conto economico ufficiale, positivo per 81,7 milioni (o), conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili come in precedenza descritto;
  • nella voce "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte" è esposto l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei Certificates, rilevato contabilmente nella voce 80 del conto economico ufficiale per -6,5 milioni (f), al netto del relativo effetto fiscale, pari a 2,1 milioni (f);
  • infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari a -25,5 milioni (a), e alla client relationship, pari a -33,5 milioni (a), al netto dei relativi effetti fiscali, pari a 19,5 milioni (a).

Stato patrimoniale consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2022 di cui
contribuzione
compagnie di
assicurazione
10. Cassa e disponibilità liquide 13.130.815 28.380
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 8.935.495 2.445.825
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.508.497 -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 4.426.998 2.445.825
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 12.826.691 3.446.171
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 139.139.766 773
a) crediti verso banche 5.492.238 8
b) crediti verso clientela 133.647.528 765
50. Derivati di copertura 1.717.211 -
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (488.403) -
70. Partecipazioni 1.453.955 -
80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 3.087 3.087
90. Attività materiali 3.034.689 518
100. Attività immateriali 1.286.734 66.329
di cui: avviamento 56.709 9.983
110. Attività fiscali 4.622.827 49.129
a) correnti 265.552 -
b) anticipate 4.357.275 49.129
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 214.737 81.907
130. Altre attività 3.808.291 115.685 (*)
Totale dell'attivo 189.685.895 6.237.804

(*) La voce include l'effetto delle elisioni dei rapporti infragruppo e degli altri aggiustamenti da consolidamento delle compagnie di assicurazione.

Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2022 di cui
contribuzione
compagnie di
assicurazione
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 153.874.094 439
a) debiti verso banche 32.636.506 18
b) debiti verso clientela 108.307.067 421
c) titoli in circolazione 12.930.521 -
20. Passività finanziarie di negoziazione 10.181.692 -
30. Passività finanziarie designate al fair value 3.938.518 1.441.830
40. Derivati di copertura 948.424 -
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.173.078) -
60. Passività fiscali 279.983 19.645
a) correnti 1.610 23
b) differite 278.373 19.622
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 31.731 31.731
80. Altre passività 3.430.984 6.465 (*)
90. Trattamento di fine rapporto del personale 258.457 1.267
100. Fondi per rischi ed oneri 730.395 496
a) impegni e garanzie rilasciate 144.164 -
b) quiescenza e obblighi simili 99.330 -
c) altri fondi per rischi e oneri 486.901 496
110. Riserve tecniche 4.414.424 4.414.424
120. Riserve da valutazione (624.011) (67.366)
140. Strumenti di capitale 1.389.794 -
150. Riserve 4.219.445 381.996
170. Capitale 7.100.000 -
180. Azioni proprie (-) (18.266) -
190. Patrimonio di pertinenza dei terzi (+/-) 720 -
200. Utile/Perdita d'esercizio (+/-) 702.589 6.877
Totale del passivo e del patrimonio netto 189.685.895 6.237.804

(*) La voce include l'effetto delle elisioni dei rapporti infragruppo e degli altri aggiustamenti da consolidamento delle compagnie di assicurazione.

Si precisa che l'apporto delle imprese di assicurazione rilevato nella voce 150 "Riserve" rappresenta convenzionalmente la somma del capitale sociale e delle riserve al 31 dicembre 2022 di Banco BPM Vita prima del processo di consolidamento.

Conto economico consolidato: contribuzione delle imprese di assicurazione

Voci
(migliaia di euro)
2022 di cui
contribuzione
compagnie di
assicurazione
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.937.053 40.945
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 2.618.598 40.876
20. Interessi passivi e oneri assimilati (595.587) (175)
30. Margine di interesse 2.341.466 40.770
40. Commissioni attive 1.998.389 14.502
50. Commissioni passive (143.896) (1.499)
60. Commissioni nette 1.854.493 13.003
70. Dividendi e proventi simili 60.840 1.032
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 174.105 -
90. Risultato netto dell'attività di copertura 1.402 -
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: (165.927) (73)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (60.948) -
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (101.636) (73)
c) passività finanziarie (3.343) -
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico
(9.146) (5.423)
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 163.348 -
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (172.494) (5.423)
120. Margine di intermediazione 4.257.233 49.309
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (482.702) 96
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (480.574) 95
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (2.128) 1
140. Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 1.713 -
150. Risultato netto della gestione finanziaria 3.776.244 49.405
160. Premi netti 359.803 359.803
170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa (357.484) (357.484)
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 3.778.563 51.724
190. Spese amministrative: (2.758.642) (13.619)
a) spese per il personale (1.609.881) (7.726)
b) altre spese amministrative (1.148.761) (5.893)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (57.214) (3)
a) impegni e garanzie rilasciate (14.407) -
b) altri accantonamenti netti (42.807) (3)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (183.093) (438)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (135.102) (7.163)
230. Altri oneri/proventi di gestione 345.930 (19.748) (*)
240. Costi operativi (2.788.121) (40.971)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 146.781 -
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (108.347) -
270. Rettifiche di valore dell'avviamento (8.132) -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 2.258 -
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 1.023.002 10.753
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (321.199) (3.876)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 701.803 6.877
330. Utile (Perdita) d'esercizio 701.803 6.877
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 786 -
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 702.589 6.877

(*) La voce include l'effetto delle elisioni dei rapporti infragruppo e degli altri aggiustamenti da consolidamento delle compagnie di assicurazione.

Informativa al pubblico Stato per Stato (Country by Country Reporting)

La disciplina dell'informativa al pubblico Stato per Stato ("country by country reporting"), introdotta con l'art. 89 della Direttiva 2013/36/UE ("CRD IV"), recepita nell'ordinamento italiano con il 4° aggiornamento della circolare della Banca D'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (Parte Prima, Titolo III, capitolo 2), prevede l'obbligo annuale delle informazioni con riferimento alle lettere a), b),c), d), e) ed f) dell'art.89 della CRD IV.

A tale fine, vengono riportate le informazioni richieste, suddivise per singola lettera.

(A) Denominazione delle società insediate e natura dell'attività

Le attività svolte dal Gruppo Banco BPM sono rappresentate nella seguente tabella che fa riferimento a quella riportata nell'articolo 317 del Regolamento N. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio UE (CRR), integrata con ulteriori specifiche attività.

Tali attività sono raccordate, secondo criteri di prevalenza, con i "settori di attività" che, in sintesi, fanno riferimento all'assetto gestionale interno del Gruppo e vengono richiamati nella Relazione sulla Gestione (paragrafo "Risultati per settore di attività" ed anche nella "Parte L - Informativa di settore" della Nota Integrativa Consolidata al 31 dicembre 2022.

Tratto dal CRR: par. 4, art. 317, Tabella 2 Settori di attività del Gruppo Banco BPM
Linea di business Elenco di attività Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Assunzione a fermo di strumenti finanziari
o collocamento di strumenti finanziari sulla
base di un impegno irrevocabile
ݲ ݲ
Servizi finanziari per Servizi connessi con l'assunzione a fermo ݲ ݲ
l'impresa (corporate Consulenza in materia di investimenti ݲ ݲ
finance) Ricerca in materia di investimenti e analisi
finanziaria e altre forme di consulenza
generale riguardanti le operazioni relative
a strumenti finanziari
ݲ ݲ
Negoziazione per conto proprio ݲ ݲ
Ricezione e trasmissione di ordini
riguardanti uno o più strumenti finanziari
ݲ ݲ ݲ
Negoziazioni e vendite
(trading and sales)
Esecuzione di ordini per conto dei clienti ݲ ݲ ݲ
Collocamento di strumenti finanziari senza
impegno
irrevocabile
ݲ ݲ ݲ
Gestione di sistemi multilaterali di
negoziazione
Intermediazione al
dettaglio (retail
Ricezione e trasmissione di ordini
riguardanti uno o più strumenti finanziari
ݲ ݲ ݲ
brokerage) (Attività con Esecuzione di ordini per conto dei clienti ݲ ݲ ݲ
persone fisiche o con
PMI che soddisfano i
criteri di cui all'articolo
123 per la classe delle
esposizioni al dettaglio)
Collocamento di strumenti finanziari senza
impegno
irrevocabile
ݲ ݲ ݲ
Raccolta di depositi o di altri fondi
rimborsabili
ݲ ݲ ݲ
Servizi bancari a
carattere Commerciale
Operazioni
prestito di
ݲ ݲ ݲ
(commercial banking) Leasing
finanziario
ݲ ݲ
Rilascio di garanzie e di impegni di firma ݲ ݲ ݲ
Servizi bancari al
dettaglio (retail
Raccolta di depositi o di altri fondi
rimborsabili
ݲ ݲ
banking) (Attività con Operazioni di prestito ݲ ݲ
persone fisiche o con
PMI che soddisfano i
Leasing
finanziario
ݲ ݲ ݲ
criteri di cui all'articolo
123 per la classe delle
esposizioni al dettaglio)
Rilascio di garanzie e di impegni di firma ݲ
Pagamenti e Servizi di pagamento ݲ ݲ
regolamenti (payment
and settlement)
Emissione e gestione di mezzi di
pagamento
ݲ ݲ

Tratto dal CRR: par. 4, art. 317, Tabella 2 Settori di attività del Gruppo Banco BPM
Linea di business Elenco di attività Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Insurance Partnership
Strategiche
Corporate
Center
Gestioni fiduciarie
(agency services)
Custodia e amministrazione di strumenti
finanziari per conto dei clienti, inclusi la
custodia e i servizi connessi come la
gestione di contante/garanzie reali
ݲ ݲ
Gestione di portafogli ݲ
Gestioni patrimoniali
(asset management)
Gestione di OICVM ݲ
Altre forme di gestioni patrimoniali ݲ ݲ
Altri servizi e attività di
supporto
Gestione della tesoreria e funding in conto
proprio
ݲ
Gestione del portafoglio partecipazioni ݲ
Gestione attività IT ݲ
Gestione e manutenzione del patrimonio
immobiliare
ݲ

Con riferimento ai principali contenuti, il settore di attività:

  • "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Istituzionali" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (OICR, SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in egual misura dalla Rete Commerciale della Capogruppo, per le controparti "istituzionali del territorio", e dalle filiali specializzate, per le controparti "istituzionali di rilevanza nazionale";
  • "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti;
  • "Investment banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati. Tali attività sono svolte da Banca Akros e da Oaklins Italy;
  • "Insurance" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Vera Vita, Vera Assicurazioni, Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni;
  • "Partnership strategiche" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Agos Ducato, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, Gardant Liberty Servicing, Anima Holding;
  • "Corporate Center" include, oltre alle funzioni di governo e supporto, anche le attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset an Liability Management del Gruppo, lo stock delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali, le attività relative al business del leasing del Gruppo, le partecipazioni non allocate tre le "Partnership Strategiche" e le società operanti nel settore immobiliare.

In misura marginale rispetto ai volumi complessivi del Gruppo, alcune attività di dettaglio rientranti nelle suddette classificazioni sono svolte anche dalla controllata estera Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. (servizi finanziari specializzati per la clientela "private"). Con riferimento al 31 dicembre 2022 l'incidenza delle attività estere, sia sul totale attivo consolidato, sia sul totale proventi consolidati, è da ritenersi trascurabile.

Il fatturato fa riferimento al Margine di Intermediazione di cui alla voce 120 del conto economico consolidato, che al 31 dicembre 2022 ammonta a 4.257,2 milioni (3.936,5 milioni al 31 dicembre 2021). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2022.

(C)Numero dei dipendenti su base equivalente a tempo pieno

In termini di risorse full-time equivalent, il dato al 31 dicembre 2022, che include anche i contratti a Co.Co.Pro. e di Stage, è pari a 19.157 (19.435 al 31 dicembre 2021).

(D)Utile o perdita prima delle imposte

L'utile/perdita prima delle imposte del Gruppo corrisponde alla somma delle voci 290 e 320 dello schema di conto economico consolidato pari a +1.023,0 milioni (+653,7 milioni al 31 dicembre 2021). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2022.

(E) Imposte sull'utile o sulla perdita

Le imposte sull'utile del Gruppo dell'esercizio 2022 sono pari all'importo esposto alla voce 300 dello schema di conto economico consolidato ed ammontano all'importo negativo di -321,9 milioni (-84,9 milioni al 31 dicembre 2021). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2022.

Come evidenziato nella Nota integrativa consolidata, Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 21 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300, si precisa che le uniche imposte relative a stati esteri si riferiscono alle imposte determinate ai sensi della regolamentazione fiscale svizzera dalle controllate Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione e Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. con sede in Svizzera, pari a 0,2 milioni (0,1 milioni al 31 dicembre 2021).

(F) Contributi pubblici ricevuti

Il Gruppo Banco BPM nel corso dell'esercizio 2022 ha ricevuto contributi pubblici per l'effettuazione di corsi di formazione del personale per complessivi 3,5 milioni (4,8 milioni al 31 dicembre 2021).

Al riguardo si precisa che, nel novero di tali contributi, in ottemperanza alle disposizioni previste per la compilazione dell'informativa in oggetto, sono escluse le operazioni poste in essere con le banche centrali per finalità di stabilità finanziaria oppure le operazioni aventi l'obiettivo di facilitare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria.

Relazioni e bilancio dell'Impresa

Dati di sintesi e indici economico-finanziari dell'Impresa

Dati di sintesi

Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati di sintesi economici e patrimoniali, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella presente Relazione.

Sono inoltre rappresentati alcuni indicatori economici e patrimoniali, basati su dati contabili, corrispondenti a quelli utilizzati dalla Direzione Aziendale per l'analisi delle performance e coerenti con le prassi maggiormente diffuse nel settore bancario.

Gli indicatori alternativi di performance (IAP) riportati nella presente relazione sono stati individuati dagli amministratori per facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e, pur essendo calcolati su dati di bilancio, non sono soggetti a revisione contabile completa o limitata.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

Al riguardo si deve precisare che per ciascun IAP è fornita evidenza della formula di calcolo e le grandezze utilizzate sono desumibili dalle informazioni contenute nella precedente tabella e/o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella presente Relazione.

Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 e successivi aggiornamenti seguendo i medesimi criteri di classificazione adottati nell'esercizio precedente, con le integrazioni che si sono rese necessarie per riflettere le fusioni per incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A. fuse in Banco BPM S.p.A. nel corso del 2022 con effetti contabili e fiscali a decorrere dal 1° gennaio 2022.

Riesposto Variazioni %

Dati economici
Margine finanziario 2.425,6 2.046,8 18,5%
Commissioni nette 1.756,1 1.774,6 (1,0%)
Proventi operativi 4.417,2 4.059,6 8,8%
Oneri operativi (2.325,8) (2.317,3) 0,4%
Risultato della gestione operativa 2.091,4 1.742,3 20,0%
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.088,0 693,0 57,0%
Risultato netto dell'operatività corrente 523,6 364,4 43,7%
(milioni di euro) 31/12/2022 31/12/2021
Riesposto
Variazioni%
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 180.289,9 196.164,3 (8,1%)
Finanziamenti verso clientela (netti) 107.356,1 107.209,8 0,1%
Attività finanziarie e derivati di copertura 40.552,7 33.409,6 21,4%
Patrimonio netto 12.576,4 12.865,7 (2,2%)
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 118.900,0 119.170,5 (0,2%)
Raccolta diretta senza PCT con certificates 120.706,4 120.426,7 0,2%
Raccolta indiretta 79.696,7 85.598,2 (6,9%)
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 76.190,8 82.632,4 (7,8%)
- Risparmio gestito 49.271,3 53.842,5 (8,5%)
- Fondi comuni e Sicav 34.993,8 39.661,7 (11,8%)
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 608,6 659,9 (7,8%)
- Polizze assicurative 13.668,8 13.520,9 1,1%
- Risparmio amministrato 30.425,4 31.755,7 (4,2%)
- Risparmio amministrato senza certificates a capitale protetto 26.919,5 28.789,9 (6,5%)
(milioni di euro) 31/12/2022 31/12/2021
Riesposto
Variazioni
assoluta
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 18.421 19.022 (601)
Numero degli sportelli bancari 1.451 1.452 (1)

(*) Media ponderata del personale calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e Sindaci della Società.

Indici economici, finanziari e altri dati

31/12/2022 31/12/2021
Riesposto
Indici di redditività (%)
Return on Equity (ROE) (1) 4,91% 3,19%
Return on tangible equity (ROTE) (2) 5,45% 3,51%
Return on asset (ROA) (3) 0,29% 0,19%
Margine finanziario / Proventi operativi 54,91% 50,42%
Commissioni nette / Proventi operativi 39,76% 43,71%
Oneri operativi / Proventi operativi 52,65% 57,08%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (4) 5.827,9 5.636,1
Proventi operativi per dipendente (euro) (4) 239,8 213,4
Oneri operativi per dipendente (euro) (4) 126,3 121,8
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 0,67% 0,85%
Inadempienze probabili / Crediti verso clientela (netti) 1,47% 2,16%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 5,73% 7,05%
Texas ratio (5) 20,45% 27,60%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 22,49% 17,03%
Derivati attivi / Totale attivo 2,18% 0,54%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 1,20% 0,49%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,97% 0,05%
Derivati di negoziazione netti (6) / Totale attivo 0,02% 0,01%
Loan to deposit ratio (Impieghi lordi / Raccolta diretta) 90,29% 89,96%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (7) 15,17% 16,05%
Tier 1 capital ratio (7) 17,56% 18,00%
Total capital ratio (7) 20,62% 21,27%
Indice di leva finanziaria 5,45% 6,26%
Titolo azionario BANCO BPM S.p.A.
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 3,334 2,640
- Massimo 3,630 3,040
- Minimo 2,227 1,781
- Media 2,877 2,542

(1) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto (ad esclusione del risultato dell'esercizio e degli strumenti di capitale AT 1). Il dato relativo all'esercizio precedente è stato rideterminato per garantire un confronto omogeneo.

(2) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e patrimonio netto, determinato escludendo dal patrimonio netto il risultato dell'esercizio, gli strumenti di capitale AT 1 e le attività immateriali, al netto dei correlati effetti fiscali.

(3) Calcolato come rapporto tra risultato netto dell'esercizio e totale attivo.

(4) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(5) Calcolato come rapporto tra il valore netto dei crediti deteriorati ed il patrimonio netto tangibile del Gruppo, determinato escludendo dal patrimonio netto contabile le attività immateriali, al netto dei correlati effetti fiscali.

(6) L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione".

(7) I ratio patrimoniali al 31 dicembre 2022 sono stati calcolati includendo il risultato netto dell'esercizio al netto della quota che si prevede di distribuire come dividendo in base alla specifica normativa applicabile. Si precisa che sono state applicate le disposizioni transitorie previste dagli articoli 473 bis e 468 del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR).

Relazione sulla gestione dell'Impresa

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

Per l'illustrazione dei principali eventi che hanno caratterizzato l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2022 si rimanda all'informativa contenuta nella Relazione sulla Gestione del Bilancio Consolidato.

RISULTATI

Premessa

I dati comparativi posti a confronto nelle tabelle della Relazione sulla Gestione sono stati riesposti per tener conto delle fusioni per incorporazione dei saldi di Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A. fuse in Banco BPM S.p.A. nel corso del 2022 con effetti contabili e fiscali a decorrere dal 1° gennaio 2022. Negli allegati del presente fascicolo viene fornito un prospetto di raccordo tra gli schemi riclassificati 2021.

Negli allegati al bilancio viene inoltre fornito un prospetto di raccordo tra lo schema di stato patrimoniale e conto economico riclassificato e quello predisposto in base alla Circolare n. 262 con i commenti esplicativi delle riclassifiche effettuate.

Prospetti contabili riclassificati

Stato Patrimoniale riclassificato

Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2022 31/12/2021
Riesposto
Variazioni
Cassa e disponibilità liquide 13.863.732 29.245.434 (15.381.702) (52,6%)
Finanziamenti valutati al CA 111.193.602 119.150.821 (7.957.219) (6,7%)
- Finanziamenti verso banche 3.837.534 11.941.002 (8.103.468) (67,9%)
- Finanziamenti verso clientela (*) 107.356.068 107.209.819 146.249 0,1%
Attività finanziarie e derivati di copertura 40.552.666 33.409.649 7.143.017 21,4%
- Valutate al FV con impatto a CE 6.078.848 3.878.656 2.200.192 56,7%
- Valutate al FV con impatto su OCI 9.035.565 10.408.112 (1.372.547) (13,2%)
- Valutate al CA 25.438.253 19.122.881 6.315.372 33,0%
Partecipazioni 2.754.697 2.733.295 21.402 0,8%
Attività materiali 2.943.880 3.174.748 (230.868) (7,3%)
Attività immateriali 1.162.195 1.151.233 10.962 1,0%
Attività fiscali 4.507.857 4.473.043 34.814 0,8%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 127.323 229.971 (102.648) (44,6%)
Altre voci dell'attivo 3.183.956 2.596.076 587.880 22,6%
Totale attività 180.289.908 196.164.270 (15.874.362) (8,1%)
Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2022 31/12/2021
Riesposto
Variazioni
Raccolta diretta 118.899.974 119.170.486 (270.512) (0,2%)
- Debiti verso clientela 103.849.001 103.752.955 96.046 0,1%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 15.050.973 15.417.531 (366.558) (2,4%)
Debiti verso banche 33.723.925 46.064.221 (12.340.296) (26,8%)
Debiti per leasing 628.497 684.414 (55.917) (8,2%)
Altre passività finanziarie valutate al FV 11.171.585 12.494.556 (1.322.971) (10,6%)
Fondi del passivo 950.697 1.175.784 (225.087) (19,1%)
Passività fiscali 242.301 282.489 (40.188) (14,2%)
Altre voci del passivo 2.096.553 3.426.614 (1.330.061) (38,8%)
Totale passività 167.713.532 183.298.564 (15.585.032) (8,5%)
Patrimonio netto 12.576.376 12.865.706 (289.330) (2,2%)
Totale passività e Patrimonio Netto 180.289.908 196.164.270 (15.874.362) (8,1%)

(*) La voce include titoli senior rinvenienti da proprie cartolarizzazioni dei crediti deteriorati.

Conto Economico riclassificato

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
2022 2021
Riesposto
Var. ass. Var. %
Margine di interesse 2.252.502 1.990.747 261.755 13,1%
Dividendi e Risultato delle partecipazioni 173.133 56.053 117.080 208,9%
Margine finanziario 2.425.635 2.046.800 378.835 18,5%
Commissioni nette 1.756.058 1.774.572 (18.514) (1,0%)
Altri proventi netti di gestione 6.938 15.301 (8.363) (54,7%)
Risultato netto finanziario 228.553 222.965 5.588 2,5%
Altri proventi operativi 1.991.549 2.012.838 (21.289) (1,1%)
Proventi operativi 4.417.184 4.059.638 357.546 8,8%
Spese per il personale (1.508.987) (1.573.307) 64.320 (4,1%)
Altre spese amministrative (542.187) (502.105) (40.082) 8,0%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (274.612) (241.935) (32.677) 13,5%
Oneri operativi (2.325.786) (2.317.347) (8.439) 0,4%
Risultato della gestione operativa 2.091.398 1.742.291 349.107 20,0%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (685.138) (886.374) 201.236 (22,7%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (101.720) (135.253) 33.533 (24,8%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (9.044) (145) (8.899)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (52.139) (22.087) (30.052) 136,1%
Rettifiche di valore su partecipazioni (158.821) (4.942) (153.879)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 3.456 (510) 3.966
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.087.992 692.980 395.012 57,0%
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (386.513) (233.130) (153.383) 65,8%
Risultato netto dell'operatività corrente 701.479 459.850 241.629 52,5%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (148.369) (140.331) (8.038) 5,7%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - 81.709 (81.709)
Impairment su avviamenti (8.132) - (8.132)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (21.374) (36.780) 15.406 (41,9%)
Risultato netto 523.604 364.448 159.156 43,7%

Nota metodologica

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sopra esposti sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economico-finanziari di rapida e facile determinazione.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006:

Ai fini della predisposizione dello stato patrimoniale, le voci dell'attivo sono state riclassificate come segue:

  • l'aggregato "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato" è rappresentato dalla voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" con esclusione dei titoli di debito, ricompresi nelle "Altre attività finanziarie e derivati di copertura". In aggiunta la sottovoce "Finanziamenti verso clientela" comprende l'importo dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati;
  • l'aggregato "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" si compone delle voci 20, 30 e 50, ad eccezione dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati, ricompresi nei finanziamenti verso clientela; include inoltre l'ammontare dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato in precedenza citati;
  • l'aggregato "Altre voci dell'attivo" si compone delle voci residuali 60 "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e 120 "Altre attività".

Le principali voci del passivo dello stato patrimoniale sono state invece oggetto delle seguenti riclassifiche:

  • l'aggregato "Raccolta diretta" si compone delle voci 10 b) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela", con esclusione dei debiti per leasing verso clientela (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato), 10 c) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione" e 30 "Passività finanziarie designate al fair value", al netto dei certificates a capitale protetto, ricompresi nell'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value";
  • la voce "Debiti verso banche" si riferisce alla voce 10 a) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche", con esclusione dei debiti per leasing verso banche (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato);
  • nella voce "Debiti per leasing" sono rilevate le passività al costo ammortizzato verso banche e clientela relative alle operazioni di leasing, come in precedenza descritto;
  • l'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" comprende le voci 20 "Passività finanziarie di negoziazione", incrementata dell'importo dei certificates a capitale protetto come descritto in precedenza, e 40 "Derivati di copertura";
  • nell'aggregato "Fondi del passivo" confluiscono le voci 90 "Trattamento di fine rapporto del personale" e 100 "Fondi per rischi ed oneri";
  • l'aggregato "Altre voci del passivo" si compone delle voci residuali 50 "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e 80 "Altre passività";
  • l'aggregato "Patrimonio netto del Gruppo" è rappresentato dalle voci 110. "Riserve da valutazione", 130 "Strumenti di capitale", 140 "Riserve", 160 "Capitale", 170 "Azioni proprie (-) e 180 "Utile/Perdita d'esercizio".

Per quanto concerne infine il conto economico riclassificato, sono state effettuate le seguenti principali riclassifiche:

  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle passate operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti), negli ammortamenti di attività immateriali rilevati nella voce 190 (ammortamenti delle cosiddette "client relationship") e nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente". I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea;
  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • i dividendi su azioni detenute in società collegate (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Margine Finanziario";
  • gli utili/perdite da cessione partecipazioni, nonché gli effetti delle rivalutazioni e svalutazioni delle partecipate valutate a patrimonio netto, che trovano rappresentazione nella voce 220, sono riclassificati all'interno del "Margine finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività rappresentate dai certificates, che nel conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 trova esposizione nelle voci "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" e "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato "Commissioni nette";
  • I recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 200) sono stati portati a diretta riduzione delle "Altre spese amministrative", dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS), sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente";

• l'impatto derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività materiali acquisite nell'ambito dell'aggregazione aziendale tra il Gruppo Banco Popolare e il Gruppo Banca Popolare di Milano, rilevato tra le "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" è stato ricondotto in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili".

Componenti non ricorrenti del conto economico riclassificato

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che la policy adottata dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio "Hold to Collect" (HtC) alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le rettifiche/riprese di valore su crediti (sia da valutazione, sia per perdite effettive) che traggono origine da un cambio della NPE Strategy deliberato nel corso dell'esercizio dal Consiglio di Amministrazione consistente in una modifica degli obiettivi e/o della tipologia dei crediti oggetto di cessione rispetto a quelli in precedenza previsti;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, il conto economico dell'esercizio 2022 evidenzia le seguenti componenti non ricorrenti:

  • le voci "risultato netto finanziario" e "rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" includono gli impatti, rispettivamente pari a 4,7 milioni e 112,7 milioni, derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo. In particolare, si evidenzia che l'impatto registrato nella voce "risultato netto finanziario" è riferito alle esposizioni creditizie non performing obbligatoriamente valutate al fair value;
  • la voce "spese per il personale" include gli oneri relativi alle erogazioni straordinarie corrisposte nell'esercizio al personale dipendente e l'impatto positivo derivante dal rilascio di stanziamenti eccedenti effettuati in precedenti esercizi relativi al fondo esuberi. L'effetto netto complessivo è pari a +12 milioni;
  • le "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" comprendono svalutazioni per 7,1 milioni riferibili a impairment di software;

  • la voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali", pari a -101,7 milioni, rappresenta l'effetto economico negativo derivante dalle valutazioni al 31 dicembre 2022 del patrimonio immobiliare della Banca che tiene conto sia dell'aggiornamento delle perizie, sia dei valori di presunta vendita desunti dalle trattative in corso;
  • gli "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" includono la stima dei costi che si prevede di sostenere per la razionalizzazione della rete sportelli per 8,5 milioni nonché gli stanziamenti relativi alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali per 13,6 milioni. L'impatto complessivo sulla voce in esame ammonta pertanto a 22,1 milioni;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" include l'impatto, positivo per 3,4 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;
  • la voce "Rettifiche di valore su partecipazioni", pari a 158,8 milioni, rappresenta per 22,2 milioni la svalutazione apportata a Vera Assicurazioni S.p.A. e per 136,6 milioni a Vera Vita S.p.A. a seguito del test di impairment periodico;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per +76,9 milioni;
  • la voce "impairment su avviamenti" evidenzia l'impatto del test di impairment che ha portato alla rilevazione di rettifiche di valore per 8,1 milioni sull'avviamento allocato alla CGU Bancassurance;
  • la voce "Purchase Price Allocation (PPA), al netto delle imposte" include l'effetto della rimisurazione al fair value della quota precedentemente detenuta in Banco BPM Vita S.p.A. pari a 6,2 milioni.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti hanno avuto un impatto sul risultato netto dell'esercizio 2022 negativo e pari a 316,7 milioni.

Escludendo gli impatti sopra descritti, il risultato netto (adjusted) al 31 dicembre 2022 si attesterebbe a 840,3 milioni.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che gli eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari della Banca, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni della nota integrativa che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Le componenti non ricorrenti riferite all'esercizio 2021, determinate con criteri analoghi a quelli sopra indicati e considerando quanto scritto in premessa sui dati comparativi, risultavano le seguenti:

  • la voce "Spese per il personale" include risparmi di componenti retributive "one-off" costituenti un effetto indiretto della pandemia per 13,8 milioni;
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include le svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per 2,0 milioni;
  • la voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" include perdite, pari a 194 milioni, connesse alle operazioni di cessione di crediti e di ulteriori impatti derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing deliberate dal Consiglio di Amministrazione;
  • nella voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" è rilevato l'effetto economico negativo dell'aggiornamento del fair value degli immobili per -135,2 milioni;
  • la voce "Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti", per definizione non ricorrente, è positiva per 0,5 milioni;
  • la voce "Rettifiche di valore su partecipazioni", pari a 4,9 milioni, rappresenta per 3,2 milioni la svalutazione apportata a Vera Assicurazioni S.p.A. a seguito del test di impairment periodico;
  • le "Imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per 115 milioni;
  • la voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" include contributi addizionali versati al Fondo Nazionale di Risoluzione per 18,3 milioni (pari a 27,1 milioni lordi al netto del relativo effetto fiscale di 8,8 milioni);
  • nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è rilevato il provento, pari a 81,7 milioni, derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività materiali.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti di competenza dell'esercizio 2021 sono negative per 172,2 milioni. Il risultato "adjusted" risulta quindi pari a 536,6 milioni.

Dati patrimoniali

L'attività di intermediazione creditizia

Cassa e disponibilità liquide

La voce presenta un decremento di 15.381,7 milioni, passando dai 29.245,4 milioni del 2021 ai 13.863,7 milioni del 2022. La variazione è imputabile alla diminuzione dei depositi a vista presso Banca d'Italia pari a 28,0 miliardi nel 2021, scesi a 12,0 miliardi nel 2022.

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021
Riesposto
Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 101.445.076 85,3% 102.221.464 85,8% (776.388) (0,8%)
- conti correnti e depositi a vista 101.156.741 85,1% 101.230.776 84,9% (74.035) (0,1%)
- depositi a scadenza e c/c vincolati 288.335 0,2% 990.688 0,8% (702.353) (70,9%)
Titoli 15.032.678 12,6% 15.417.531 12,9% (384.853) (2,5%)
- obbligazioni e passività valutate al fair value 14.921.946 12,5% 15.348.824 12,9% (426.878) (2,8%)
- certificati di deposito e altri titoli 110.732 0,1% 68.707 0,1% 42.025 61,2%
Pronti contro termine 676.755 0,6% 146.809 0,1% 529.946 361,0%
Finanziamenti ed altri debiti 1.745.465 1,5% 1.384.682 1,2% 360.783 26,1%
Raccolta diretta 118.899.974 100,0% 119.170.486 100,0% (270.512) (0,2%)
Raccolta diretta senza PCT 118.223.219 119.023.677 (800.458) (0,7%)
Altra raccolta (Certificates a capitale protetto) 2.483.158 1.403.066 1.080.092 77,0%
Totale raccolta diretta senza PCT con certificates 120.706.377 120.426.743 279.634 0,2%

Al 31 dicembre 2022 la raccolta diretta1 è pari a 120.706,4 milioni, in aumento dello 0,2% rispetto al 31 dicembre 2021. Da evidenziare la diminuzione dei depositi a scadenza e c/c vincolati compensata da una maggior raccolta in certificates.

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021
Riesposto
Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 49.271.266 61,8% 53.842.518 62,9% (4.571.252) ( 8,5%)
fondi comuni e SICAV 34.993.826 43,9% 39.661.706 46,3% (4.667.880) ( 11,8%)
gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 608.644 0,8% 659.869 0,8% (51.225) ( 7,8%)
polizze assicurative 13.668.796 17,2% 13.520.943 15,8% 147.853 1,1%
Raccolta amministrata 30.425.428 38,2% 31.755.666 37,1% (1.330.238) ( 4,2%)
Totale raccolta indiretta 79.696.694 100,0% 85.598.184 100,0% (5.901.490) (6,9%)
Raccolta sottostante certificates a capitale protetto 3.505.894 2.965.760 540.134 18,2%
Totale raccolta indiretta senza certificates 76.190.800 82.632.424 (6.441.624) (7,8%)

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto ammonta al 31 dicembre 2022 a 76,2 miliardi, in diminuzione del 7,8% rispetto agli 82,6 miliardi del 31 dicembre 2021.

La componente della raccolta gestita ammonta a 49,3 miliardi, in calo rispetto al dato di 53,8 miliardi del 31 dicembre 2021 (-8,5%); tale effetto è da imputare soprattutto al contributo dei fondi comuni e Sicav, che registrano un decremento di circa 4,7 miliardi da inizio anno (-11,8%).

1 Aggregato che include la somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto ed esclude le operazioni di pronti contro termine.

La raccolta amministrata, al netto dei certificates a capitale protetto è pari a 26,9 miliardi, in calo del 6,5% rispetto a fine 2021, dove il dato si assestava sui 28,8 miliardi.

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021
Riesposto
Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 82.018.123 76,4% 79.284.102 74,0% 2.734.021 3,4%
Conti correnti 8.090.026 7,5% 8.195.023 7,6% (104.997) (1,3%)
Pronti contro termine 470.387 0,4% 2.060.809 1,9% (1.590.422) (77,2%)
Leasing finanziario 780.186 0,7% 1.176.007 1,1% (395.821) (33,7%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni
del quinto 967.941 0,9% 1.350.550 1,3% (382.609) (28,3%)
Altre operazioni 13.095.678 12,2% 12.845.768 12,0% 249.910 1,9%
Titoli senior rivenienti da operazioni di
cessione di crediti deteriorati 1.933.727 1,8% 2.297.560 2,1% (363.833) (15,8%)
Totale crediti netti verso la clientela 107.356.068 100,0% 107.209.819 100,0% 146.249 0,1%

Al 31 dicembre 2022 i crediti verso clientela, comprensivi dei titoli senior sottoscritti nell'ambito della cessione di crediti deteriorati, sono pari a 107.356,1 milioni, rimanendo pressoché invariati rispetto al 31 dicembre 2021. Da evidenziare l'aumento delle erogazioni di mutui a famiglie ed imprese parzialmente assorbito dalla minor incidenza delle operazioni di pronti contro termine.

La qualità del credito

Le successive tabelle evidenziano distintamente l'esposizione lorda ed i fondi rettificativi.

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

(migliaia di euro) 31/12/2022 31/12/2021
Riesposto
Variazione
Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% ass. %
Sofferenze 720.582 0,7% 906.482 0,8% (185.900) (20,5%)
Inadempienze probabili 1.576.320 1,5% 2.313.445 2,2% (737.125) (31,9%)
Esposizioni scadute deteriorate 60.082 0,06% 44.609 0,0% 15.473 34,7%
Esposizioni deteriorate 2.356.984 2,2% 3.264.536 3,0% (907.552) (27,8%)
Finanziamenti non deteriorati 103.065.357 96,0% 101.647.723 94,8% 1.417.634 1,4%
Titoli senior rivenienti da operazioni di
cessione di crediti deteriorati
1.933.727 1,8% 2.297.560 2,1% (363.833) (15,8%)
Esposizioni in bonis 104.999.084 97,8% 103.945.283 97,0% 1.053.801 1,0%
Totale crediti verso la clientela 107.356.068 100,0% 107.209.819 100,0% 146.249 0,1%

Le esposizioni deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute deteriorate), al netto delle rettifiche di valore, ammontano al 31 dicembre 2022, a 2.357,0 milioni in calo rispetto ai 3.264,5 milioni del dato al 31 dicembre 2021. Le operazioni di cessione realizzate nell'esercizio hanno portato l'incidenza delle attività deteriorate nette al 2,2%, rispetto al 3,0 % del 2021.

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

(migliaia di euro) 31/12/2022 31/12/2021 Riesposto
Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Copertura Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Copertura
Sofferenze 2.047.001 (1.326.419) 720.582 64,80% 2.190.338 (1.283.856) 906.482 58,61%
Inadempienze probabili 2.674.276 (1.097.956) 1.576.320 41,06% 4.160.576 (1.847.131) 2.313.445 44,40%
Esposizioni scadute deteriorate 82.187 (22.105) 60.082 26,90% 59.731 (15.122) 44.609 25,32%
Esposizioni deteriorate 4.803.464 (2.446.480) 2.356.984 50,93% 6.410.645 (3.146.109) 3.264.536 49,08%
di cui: forborne 2.108.052 (909.628) 1.198.424 43,15% 3.346.343 (1.523.964) 1.822.379 45,54%
Finanziamenti non deteriorati 103.482.319 (416.962) 103.065.357 0,40% 102.099.864 (452.141) 101.647.723 0,44%
Titoli senior rivenienti da operazioni di
cessione di crediti deteriorati
1.937.824 (4.097) 1.933.727 0,21% 2.299.381 (1.821) 2.297.560 0,08%
Esposizioni in bonis (*) 105.420.143 (421.059) 104.999.084 0,40% 104.399.245 (453.962) 103.945.283 0,43%
di cui: primo stadio 94.555.594 (153.060) 94.402.534 0,16% 92.714.418 (123.497) 92.590.921 0,13%
di cui: secondo stadio 10.864.549 (267.999) 10.596.550 2,47% 11.684.827 (330.465) 11.354.362 2,83%
di cui: forborne 2.815.691 (95.462) 2.720.229 3,39% 3.224.400 (105.711) 3.118.435 3,28%
Totale crediti verso la clientela 110.223.607 (2.867.539) 107.356.068 2,60% 110.809.890 (3.600.071) 107.209.819 3,25%
(*) Include i titoli senior rinvenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati per un controvalore netto pari a 1.933,7 milioni (1.937,8 valore lordo).

I dati della tabella sopra riportata corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello stato patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM S.p.A. nell'ambito di progetti di cessione di crediti deteriorati. Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportato nella tabella 4.2 della Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Le sofferenze al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 2.047,0 milioni ed a 720,6 milioni con una percentuale di copertura pari al 64,8%.

Le inadempienze probabili al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 2.674,3 milioni ed a 1.576,3 milioni con una percentuale di copertura pari al 41,06%. Le esposizioni scadute deteriorate al lordo e al netto delle rettifiche di valore risultano pari rispettivamente a 82,2 milioni ed a 60,1 milioni con una percentuale di copertura pari al 26,9%.

La copertura dei crediti in bonis si attesta allo 0,40% (nel 2021 era pari allo 0,43%).

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 31/12/2022 31/12/2021
Riesposto
Var. ass. Var. %
Titoli di debito 34.267.917 30.100.625 4.167.292 13,8%
- Attività detenute per la negoziazione 92 820.172 (820.080) (100,0%)
- Attività designate al FV - - - -
- Attività obbligatoriamente valutate al FV 79.852 88.735 (8.883) (10,0%)
- Attività valutate al FV con impatto su OCI 8.749.720 10.068.837 (1.319.117) (13,1%)
- Attività valutate al CA (*) 25.438.253 19.122.881 6.315.372 33,0%
Titoli di capitale e quote di OICR 1.690.709 1.729.565 (38.856) (2,2%)
- Attività detenute per la negoziazione 27.508 14.557 12.951 89,0%
- Attività designate al FV - - - -
- Attività obbligatoriamente valutate al FV 1.377.356 1.375.733 1.623 0,1%
- Attività valutate al FV con impatto su OCI 285.845 339.275 (53.430) (15,7%)
Finanziamenti 669.748 513.148 156.600 30,5%
Strumenti derivati 3.924.292 1.066.311 2.857.981 268,0%
- Derivati finanziari di negoziazione 2.171.993 959.132 1.212.861 126,5%
- Derivati finanziari di copertura 1.752.299 107.179 1.645.120 -
Totale 40.552.666 33.409.649 7.143.017 21,4%

(*) Esclude i titoli senior sottoscritti a fronte di operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Le attività finanziarie ammontano complessivamente a 40,6 miliardi e sono in aumento del 21,4% rispetto ai 33,4 miliardi del 31 dicembre 2021. Tale aumento è da attribuire in prevalenza alle attività valutate al costo ammortizzato che registrano un incremento pari a 6,3 miliardi.

Nella voce Finanziamenti sono ricompresi i finanziamenti che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value per effetto delle risultanze dell'SPPI test (per 512,6 milioni) e le operazioni di pronti contro termine classificate nel portafoglio di negoziazione per 157,1 milioni. Nel 2021 ammontavano rispettivamente a 319,0 milioni e 194,1 milioni.

Esposizione al rischio sovrano

L'esposizione in titoli di debito nei confronti degli Stati sovrani al 31 dicembre 2022 ammonta a 29.508,4 milioni. L'esposizione verso paesi UE, pari all'86,47% del totale, è rappresentata per 10.624,5 milioni da titoli di stato italiani, 6.398,9 milioni da titoli francesi e 4.681,4 milioni da titoli spagnoli.

L'esposizione verso paesi non UE, per il restante 13,53%, è principalmente rappresentata da titoli USA per 3.780,2 milioni.

Posizione interbancaria netta

Crediti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021
Riesposto
Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 1.297.716 33,8% 10.036.899 84,1% (8.739.183) ( 87,1%)
Crediti verso altre banche 2.539.818 66,2% 1.904.103 15,9% 635.715 33,4%
Conti correnti e depositi a vista - 0,0% - 0,0% - -
Depositi a scadenza 101.032 2,6% 126.504 1,1% (25.472) ( 20,1%)
Pronti contro termine 608.063 15,8% 390.574 3,3% 217.489 55,7%
Altri finanziamenti 1.830.723 47,7% 1.387.025 11,6% 443.698 32,0%
Totale crediti (A) 3.837.534 100,0% 11.941.002 100,0% (8.103.468) (67,9%)

Debiti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2022 Inc.% 31/12/2021
Riesposto
Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 26.332.411 78,1% 39.041.403 84,8% (12.708.992) (32,6%)
Operazioni di rifinanziamento (TLTRO3) 26.332.411 78,1% 38.756.200 84,1% (12.423.789) (32,1%)
Altri debiti - 0,0% 285.203 0,6% (285.203)
Debiti verso altre banche 7.391.514 21,9% 7.022.818 15,2% 368.696 5,2%
Conti correnti e depositi a vista 2.119.185 6,3% 2.717.710 5,9% (598.525) (22,0%)
Depositi a scadenza 339.966 1,0% 452.399 1,0% (112.433) (24,9%)
Pronti contro termine 3.191.836 9,5% 3.273.112 7,1% (81.276) (2,5%)
Altri debiti 1.740.527 5,2% 579.597 1,3% 1.160.930 200,3%
Totale debiti (B) 33.723.925 100,0% 46.064.221 100,0% (12.340.296) (26,8%)
Sbilancio crediti/debiti (A) - (B) (29.886.391) (34.123.219) (4.236.828) (12,4%)
Debiti verso banche centrali: operaz. di rifinanz. (26.332.411) (38.756.200) (12.423.789) (32,1%)
Saldo interbancario (escl. operaz. di rifinanz.) (3.553.980) 4.632.981 (8.186.961)
Sbilancio v/banche centrali (escl. operaz. di rifin.) 1.297.716 9.751.696 (8.453.980) (86,7%)
Saldo interbancario verso altre banche (4.851.696) (5.118.715) (267.019) (5,2%)

La posizione interbancaria netta è negativa per 29.886,4 milioni in calo del 12,4% rispetto al dato del 31 dicembre 2021. A pesare il rimborso anticipato delle operazioni di rifinanziamento presso BCE, TLTRO III, per 12,5 miliardi e l'ammontare della riserva obbligatoria, pari a 1.297,7 milioni al 31 dicembre 2022 rispetto ai 10.036,9 milioni del precedente esercizio.

Le partecipazioni

L'importo comprende partecipazioni controllate in via esclusiva per 1.507 milioni e partecipazioni in società collegate per 1.247,7 milioni.

Come indicato in premessa, il saldo del 2021 è stato riesposto per considerare gli effetti delle fusioni di Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A. fuse in Banco BPM S.p.A. nel corso del 2022 con effetti contabili e fiscali a decorrere dal 1° gennaio 2022, nonché delle partecipazioni detenute da Bipielle Real Estate S.p.A. entrate nel portafoglio di Banco BPM S.p.A..

In data 22 luglio 2022, facendo seguito all'autorizzazione da parte dell'IVASS, Banco BPM S.p.A. ha acquistato l'81% del capitale di Bipiemme Vita S.p.A. detenuto da Covéa Coopérations S.A., per un corrispettivo pari a 309,4 milioni. Il perfezionamento dell'operazione, che fa seguito all'esercizio dell'opzione di acquisto deliberato il 12 aprile 2022, ha consentito a Banco BPM S.p.A. di acquisire il 100% del capitale di Bipiemme Vita S.p.A. (Banco BPM S.p.A. già deteneva il 19%).

Le diminuzioni principali riguardano la cessione di Factorit S.p.A., avvenuta a marzo, per 73,7 milioni e, a seguito del periodico test di impairment, quelle di Vera Assicurazioni S.p.A. per 22,5 milioni e Vera Vita S.p.A. per 136,6 milioni.

Le attività materiali

(migliaia di euro) 31/12/2022 31/12/2021
Riesposto
Var. ass. Var. %
Attività materiali ad uso funzionale 2.046.169 2.138.067 (91.898) (4,3%)
- valutate al costo 711.379 790.875 (79.496) (10,1%)
- valutate al fair value 1.334.790 1.347.192 (12.402) (0,9%)
Attività materiali a scopo di investimento 897.711 1.036.681 (138.970) (13,4%)
- valutate al costo - - - -
- valutate al fair value 897.711 1.036.681 (138.970) (13,4%)
Totale attività materiali (voce 80) 2.943.880 3.174.748 (230.868) (7,3%)
Attività materiali in dismissione (voce 110) 127.323 106.028 21.295 20,1%
Totale attività materiali 3.071.203 3.280.776 (209.573) 6,4%

La composizione per tipologia delle attività materiali ad uso funzionale è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali ad uso funzionale
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2022 31/12/2021
Riesposto
1. Attività di proprietà 71.197 1.334.790 1.405.987 1.430.780
- terreni - 968.108 968.108 978.164
- fabbricati - 313.713 313.713 318.928
- altre 71.197 52.969 124.166 133.688
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 640.182 - 640.182 707.287
- terreni - - - -
- fabbricati 605.774 - 605.774 697.300
- altre 34.408 - 34.408 9.987
Totale 711.379 1.334.790 2.046.169 2.138.067

La composizione per tipologia delle attività materiali a scopo investimento è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali a scopo di investimento
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2022 31/12/2021
Riesposto
1. Attività di proprietà - 897.711 897.711 1.036.681
- terreni - 631.294 631.294 742.075
- fabbricati - 266.417 266.417 294.606
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
- terreni - - - -
- fabbricati - - - -
Totale - 897.711 897.711 1.036.681

I fondi del passivo

Alla data del 31 dicembre i fondi del passivo ammontano a 950,7 milioni (1.175,8 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 248,4 milioni (308 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 99,3 milioni (124,9 milioni al 31 dicembre 2021), gli stanziamenti a fronte di impegni e garanzie rilasciate per 144,2 milioni (131,1 milioni alla fine dello scorso esercizio) ed altri fondi per rischi ed oneri per 458,8 milioni (611,8 milioni il dato di fine 2021).

Questi ultimi includono stanziamenti per oneri del personale per 244,9 milioni (362,9 milioni al 31 dicembre 2021) e fondi per controversie legali e fiscali per 82,3 milioni (97,5 milioni alla fine dello scorso esercizio).

Nella Nota integrativa, parte B - passivo, sezione 10 - Fondi per rischi e oneri si forniscono i dettagli relativi ai principali procedimenti legali pendenti, ai principali contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e alle principali vertenze e reclami con la clientela.

Il patrimonio e i coefficienti di solvibilità

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2022, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato d'esercizio, ammonta a 12.576,4 milioni rispetto ai 12.865,7 milioni del precedente esercizio.

I principali eventi che hanno portato al complessivo decremento sono stati l'erogazione del dividendo, per – 288,3 milioni, l'emissione di uno strumento Additional Tier 1 per nominali 300 milioni e il pagamento delle cedole relative agli stessi strumenti, emessi nel 2022 e negli anni precedenti, per un valore al lordo dell'impatto fiscale pari a - 87,3 milioni.

All'utile dell'esercizio, pari a 523,6 milioni, è da sottrarre l'impatto, nella redditività complessiva, delle riserve da valutazione per complessivi – 747,9 milioni.

I ratio patrimoniali

Applicando il regime transitorio in vigore al 31 dicembre 2022 i ratio patrimoniali, comprensivi del risultato d'esercizio, sono i seguenti:

  • Common Equity Tier1 (CET1) Ratio pari al 15,17%;
  • Tier 1 Capital Ratio pari al 17,56%;
  • Total Capital Ratio pari al 20,62%.

Dati economici

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze economiche dell'esercizio 2022.

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) 2022 2021
Riesposto
Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 397.176 402.335 (5.159) (1,3%)
Interessi netti verso clientela 1.963.817 1.727.680 238.859 13,8%
Interessi netti verso banche 45.103 (10.154) 55.257
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (293.555) (290.454) (3.101) 1,1%
Derivati di copertura (saldo netto) (7.792) (118.160) 110.368 (93,4%)
Interessi netti su altre attività/passività 147.753 279.500 (134.469) (48,1%)
Totale 2.252.502 1.990.747 261.755 13,15%

Il margine di interesse dell'esercizio è pari a 2.252,5 milioni e si confronta con il dato riesposto di 1.990,7 milioni del precedente esercizio. L'incremento del 13,15% è legato all'aumento dei tassi di mercato che ha portato ad un notevole allargamento degli spread commerciali, con impatto anche sui differenziali dei derivati in hedge accounting. Il peggioramento delle condizioni di funding BCE, TLTRO, viene ampiamente compensato dalle condizioni sopra descritte.

Dividendi e risultato delle partecipazioni

L'aumento rispetto al precedente esercizio è da imputare sia al maggior contributo dei risultati delle partecipazioni controllate in via esclusiva (valutate con il metodo del patrimonio netto) sia al maggior apporto dei dividendi sulle partecipazioni collegate, in particolar modo Agos S.p.A. per 85,4 milioni e Anima Holding per 20 milioni.

Margine finanziario

Il margine finanziario dell'esercizio è pari a 2.425,6 milioni, in incremento del 18,5% rispetto al 2021

Commissioni nette

(migliaia di euro) 2022 2021
Riesposto
Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 751.508 790.772 (39.264) (5,0%)
Prodotti di risparmio e polizze 578.017 659.787 (81.770) (12,4%)
- Collocamento strumenti finanziari 7.638 2.277 5.361 235,4%
- Gestione di portafogli 441.288 528.912 (87.624) (16,6%)
- Bancassurance 129.091 128.598 493 0,4%
Credito al consumo 48.965 34.672 14.293 41,2%
Carte di credito 69.674 48.329 21.345 44,2%
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 27.050 31.538 (4.488) 0,0%
Altri 27.802 16.446 11.356 69,1%
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti 655.803 644.162 11.641 1,8%
Servizi di incasso e pagamento 183.564 169.123 14.441 8,5%
Garanzie rilasciate e ricevute 48.156 67.883 (19.727) 0,0%
Altri servizi 117.027 102.632 14.395 14,0%
Totale 1.756.058 1.774.572 (18.514) 0,0%

Le commissioni nette dell'esercizio si attestano a 1.756,1 milioni, rispetto ai 1.774,6 milioni del 2021. Si evidenzia l'aumento delle commissioni relative al "Credito al Consumo" e "Carte di Credito" per un incremento pari a 35,6 milioni.

Altri proventi/oneri netti di gestione

(migliaia di euro) 2022 2021
Riesposto
Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 6.398 5.309 1.089 20,5%
Fitti attivi 36.102 33.200 2.902 8,7%
Oneri su beni rivenienti dal leasing (14.343) (26.173) 11.830 (45,2%)
Altri proventi ed oneri (21.219) 2.965 (24.184)
Totale 6.938 15.301 (8.363) (54,7%)

Il saldo degli altri proventi netti di gestione è positivo per 6,9 milioni rispetto ai 15,3 milioni del 2021. Nonostante una minor contribuzione degli oneri relativi alle spese di remarketing, pesano le transazioni eccedenti al relativo fondo rischi accantonato su cause legali e minori sopravvenienze realizzate nell'esercizio.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) 2022 2021
Riesposto
Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione 160.587 91.588 68.999 75,3%
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 47.738 119.035 (71.297) (59,9%)
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 21.101 13.091 8.010 61,2%
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie (1.348) (16.832) 15.484 (92,0%)
Risultato netto dell'attività di copertura 997 (556) 1.553
Risultato delle attività e passività al FV (522) 16.639 (17.161)
Totale 228.553 222.965 5.588 2,5%

Il risultato netto finanziario è pari a 228,6 milioni, in linea con i 223,0 milioni dello scorso esercizio. In valore assoluto si registra un notevole aumento, nel risultato netto dell'attività di negoziazione, degli utili derivanti dalla vendita di titoli di stato americani e tedeschi, compensati dall'impatto negativo derivante dalle cessione dei titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Oneri operativi

(migliaia di euro) 2022 2021
Riesposto
Var. ass. Var. %
Spese per il personale (1.508.987) (1.573.307) 64.320 (4,1%)
Altre spese amministrative (542.187) (502.105) (40.082) 8,0%
- Imposte e tasse (286.758) (291.864) 5.106 (1,7%)
- Servizi e consulenze (293.768) (281.564) (12.204) 4,3%
- Immobili (82.684) (65.022) (17.662) 27,2%
- Postali, telefoniche e cancelleria (20.382) (22.408) 2.026 (9,0%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (94.152) (86.535) (7.617) 8,8%
- Pubblicità e rappresentanza (12.214) (8.587) (3.627) 42,2%
- Altre spese amministrative (84.858) (86.651) 1.793 (2,1%)
- Recuperi di spese 332.629 340.526 (7.897) (2,3%)
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (274.612) (241.935) (32.677) 13,5%
- Rettifiche di valore su attività materiali (177.799) (162.736) (15.063) 9,3%
- Rettifiche di valore su attività immateriali (89.761) (76.136) (13.625) 17,9%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (7.052) (3.063) (3.989) 130,2%
Totale (2.325.786) (2.317.347) (8.439) 0,4%

Le spese per il personale sono pari a 1.509,0 milioni, in calo del 4,1% rispetto all'esercizio precedente. Tale dinamica riflette i risparmi conseguenti alla riduzione degli organici attuata a partire dallo scorso esercizio, nell'ambito del programma che prevedeva l'utilizzo del Fondo di solidarietà di settore.

Le altre spese amministrative dell'esercizio sono pari a 542,2 milioni, in aumento rispetto ai 502,1 milioni del precedente esercizio.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali sono pari a 274,6 milioni contro i 241,9 milioni del 2021.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa si attesta nell'esercizio corrente a 2.091,4 milioni contro i 1.742,3 milioni del 2021.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) 2022 2021
Riesposto
Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su crediti verso clientela (474.836) (638.322) 163.486 (25,6%)
Rettifiche di valore specifiche: cancellazioni (86.828) (67.065) (19.763) 29,5%
Rettifiche di valore specifiche: altre (828.185) (1.077.571) 249.386 (23,1%)
Riprese di valore specifiche 429.854 510.206 (80.352) (15,7%)
Rettifiche/riprese nette di portafoglio 10.323 (3.892) 14.215
Utili/(perdite) da cessione di crediti (210.302) (248.052) 37.750 (15,2%)
Totale (685.138) (886.374) 201.236 (22,7%)

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a 474,8 milioni, in netto calo rispetto ai 638,3 milioni del 2021. Tale diminuzione è da imputare alla politica di derisking attuata dal Gruppo, alle operazioni di cessione di crediti e ad ulteriori impatti derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing deliberate dal Consiglio di Amministrazione.

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali risulta negativo per 101,7 milioni, in diminuzione rispetto ai 135,2 milioni del 2021. Tale diminuzione deriva dal processo di valutazione annuale che avviene sugli immobili.

Le rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono pari a 9,0 milioni (nel 2021 erano pari a 0,1 milione).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 52,1 milioni (22,1 milioni nel precedente esercizio). La voce include la stima dei costi che si prevede di sostenere per la razionalizzazione della rete sportelli per 8,5 milioni nonché gli stanziamenti relativi alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali per 13,6 milioni.

Le rettifiche di valore su partecipazioni ammontano a 158,8 milioni e rappresentano le rettifiche di valore su Vera Assicurazioni S.p.A. per 22,2 milioni, e su Vera Vita S.p.A. per 136,6 milioni, come specificato nella "Sezione 7 – Partecipazioni" della Parte B della presente nota integrativa.

Gli utili (perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti sono pari a 3,5 milioni; l'impatto delle cessioni di immobili sono positive per 2,2 milioni.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente alla data del 31 dicembre 2022 sono negative per 386,5 milioni.

Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 148,4 milioni (140,3 milioni nel 2021) riferiti al contributo ordinario pagato al Single Resolution Fund (SRF) e al contributo pagato al Fondo Interbancario Tutela Depositi.

La voce del conto economico riclassificato, denominata Purchase Price Allocation al netto delle imposte è negativa per 21,4 milioni rispetto ai 36,8 milioni del 2021.

Il risultato netto dell'esercizio 2022 si chiude con un utile pari a 523,6 milioni rispetto a 364,4 milioni del precedente esercizio.

ALTRE INFORMAZIONI

A partire dal 1° gennaio 2017, il Banco BPM S.p.A. esercita, ai sensi degli art. 2497 e seguenti del codice civile, attività di direzione e coordinamento nei confronti delle proprie controllate comprese le società che non fanno parte del Gruppo Bancario.

La presente Relazione di bilancio comprende il solo commento dei risultati della gestione della Capogruppo Banco BPM S.p.A.. Per tutte le altre informazioni richieste da disposizioni di Legge e specifiche normative, si rinvia a quanto esposto nella nota integrativa del presente bilancio separato e alla Relazione sull'andamento della gestione del Gruppo ed alla nota integrativa consolidata.

In particolare, si rinvia alla nota integrativa del presente bilancio separato per quanto attiene:

  • le informazioni relative all'operatività e ai rapporti della Banca nei confronti di parti correlate (Parte H Operazioni con parti correlate);
  • l'elenco delle società controllate in via esclusiva, controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole (Parte B – Attivo - Sezione 7 Partecipazioni);
  • l'informativa relativa al possesso ed alla compravendita di azioni proprie (Parte B Passivo --- Sezione 12 Patrimonio dell'impresa);
  • la disamina degli eventi successivi intervenuti alla data di riferimento del bilancio (Parte A Politiche contabili);
  • le altre informazioni sul patrimonio (Parte F Informazioni sul patrimonio);
  • le operazioni di carattere straordinario (Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda).

Si rinvia invece alla relazione sulla gestione consolidata per quanto riguarda:

  • Il contesto economico;
  • Fatti di rilievo dell'esercizio;
  • Risultati per settore di attività;
  • La gestione dei rischi;
  • Attività di indirizzo, controllo e supporto;
  • Attività di ricerca e sviluppo;
  • Altre informazioni;
  • Evoluzione prevedibile della gestione.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", contenente, tra l'altro, le informazioni di cui all'art. 123- bis del Testo Unico della Finanza, è riportata in una relazione distinta rispetto alla presente ed è messa a disposizione presso la sede sociale, nonché pubblicata all'interno del sito internet aziendale (www.gruppo.bancobpm.it), sezione "Corporate Governance" nei termini di legge.

EVOLUZIONE DELLA RISERVA DI UTILI INDISPONIBILE AI SENSI DELL'ART. 6 DEL D. LGS. 28 FEBBRAIO 2005 N. 38

Di seguito viene illustrata e fornita informativa in merito all'evoluzione della riserva indisponibile da costituire ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

A tale proposito si ritiene opportuno rammentare che, in base a quanto disposto dall'art. 6 comma 1 lettera a) e dal comma 2 della norma precedentemente indicata, la quota parte dell'utile d'esercizio corrispondente alle plusvalenze non realizzate, al netto del relativo onere fiscale, iscritte nel conto economico per effetto della valutazione al fair value non può essere distribuita e deve essere iscritta in una riserva patrimoniale indisponibile. Non rientrano in tale prescrizione per espressa disposizione dell'articolo citato:

  • le plusvalenze iscritte nel conto economico come conseguenza della valutazione al fair value degli strumenti finanziari di negoziazione;
  • le plusvalenze iscritte nel conto economico connesse all'operatività in cambi e di copertura.

In caso di utili di esercizio di importo inferiore a quello delle plusvalenze, la riserva è integrata, per la differenza, utilizzando le riserve di utili disponibili o, in mancanza, accantonando gli utili degli esercizi successivi.

In base al disposto dell'art. 6, comma 3, la riserva di cui al comma 2 si riduce in misura corrispondente all'importo delle plusvalenze realizzate, anche attraverso l'ammortamento, o divenute insussistenti per effetto della svalutazione. L' articolo 6, comma 1 lettera b), dispone inoltre che non possono essere distribuite le riserve del patrimonio netto costituite e movimentate in contropartita diretta della valutazione al fair value di strumenti finanziari ed attività.

In sede di esame della bozza di guida predisposta dall'OIC in tema di distribuibilità degli utili e delle riserve, in data 30 settembre 2009 la CONSOB, d'intesa con Banca d'Italia e Isvap, ha infine evidenziato che "a suo avviso, in assenza di specifiche disposizioni di legge, la distribuibilità di utili non esplicitamente menzionati nel D. Lgs. n. 38/2005 deve ricondursi ai principi generali stabiliti dall'art. 6 del medesimo decreto. Tale articolo individua due categorie di plusvalenze da fair value iscritte nel conto economico: quelle "distribuibili", espressamente richiamate dalla norma (portafoglio di negoziazione, operatività in cambi e di copertura), e quelle "non distribuibili" (ivi incluse quelle connesse con l'utilizzo della fair value option), costituite da tutte le altre plusvalenze le quali possono essere distribuite solo quando sono realizzate.

Si ricorda che nel corso dell'esercizio 2020 la Capogruppo ha deliberato la modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate passando dal criterio del costo a quello del patrimonio netto. Il suddetto cambiamento ha portato all'iscrizione di una specifica "Riserva di utili su partecipazioni valutate al patrimonio netto" che comprende l'effetto cumulato pari alla differenza fra il costo precedentemente iscritto in bilancio ed il valore determinato con il nuovo criterio di valutazione. Per la sua natura tale riserva è soggetta al vincolo di indisponibilità previsto dal D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

Al 31 dicembre 2021 tale riserva risultava pari a euro 723.551.170,14 cui va detratto l'effetto complessivo netto negativo sul conto economico 2021 riveniente dalla valutazione delle partecipazioni pari a euro 17.382.000,00 che ha portato il valore complessivo della sopra citata riserva a euro 706.169.170,14.

Nel corso dell'esercizio 2022 sono intervenute movimentazioni – principalmente dovute all'incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A. - che hanno ridotto il saldo della riserva a euro 371.840.622,91 con una riduzione di euro 334.328.547,23. Per effetto del risultato complessivo rilevato nel conto economico 2022 a seguito della valutazione ad equity delle partecipate – che è risultato positivo per euro 47.603.000,00 – tale riserva deve essere incrementata ad euro 419.443.622,91.

Con riferimento a tutte le altre plusvalenze per le quali si rende necessario costituire la riserva indisponibile in oggetto, al 31 dicembre 2021 l'importo è stato determinato in euro 317.633.644,54. Per effetto dell'evoluzione intervenuta a seguito delle movimentazioni registrate dalle attività e passività valutate al fair value nell'esercizio 2022, il vincolo di indisponibilità costituito in precedenti esercizi deve essere incrementato per euro 5.877.005,08 in modo da portare la quota parte delle riserve di utili indisponibili ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. n. 38/2005 a euro 323.510.649,62.

Pertanto, in relazione alle complessive movimentazioni registrate nel corso dell'esercizio dalle attività e passività valutate al fair value e dalle partecipazioni valutate a patrimonio netto, il vincolo di indisponibilità costituito in precedenti esercizi si riduce per un ammontare pari ad euro 280.848.542,15 al fine di adeguare ad euro 742.954.272,53 la riserva di utili indisponibili ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. n. 38/2005.

VINCOLO FISCALE EX D.L.104/2020

Vincolo fiscale relativo a Banco BPM

Ai sensi di quanto previsto dall'art. 110 del D.L. n. 104 del 14 agosto 2020 convertito con modificazioni dalla legge n. 126 del 13 ottobre 2020, nel corso del 2021 Banco BPM S.p.A. ha esercitato la facoltà di riallineamento del valore fiscalmente riconosciuto degli immobili di proprietà ai rispettivi maggiori valori contabili.

Il valore complessivo netto del riallineamento al 31 dicembre 2021 è risultato pari ad euro 602.840.523 (importo riallineato lordo pari a euro 621.485.075 al netto dell'imposta sostitutiva, pari al 3% del riallineamento effettuato, pari ad euro 18.644.552).

Al 31 dicembre 2022 l'importo riallineato risulta ridotto per euro 1.844.058 (euro 1.901.091 lordo al netto dell'imposta sostitutiva del 3% pari a euro 57.033) per gli effetti della c.d. "recapture" relativa alla cessione degli immobili oggetto di riallineamento ceduti nel corso dell'esercizio.

Si ricorda inoltre che il suddetto art. 110 prevede l'obbligo di iscrizione di un vincolo fiscale su una riserva patrimoniale per un importo corrispondente ai maggiori valori oggetto di riallineamento, al netto dell'imposta sostitutiva.

Alla luce di quanto sopra illustrato e tenendo conto delle indicazioni fornite dall'Agenzia delle Entrate con varie circolari, l'Assemblea dei soci del 7 aprile 2022 ha identificato nella riserva legale, ammontante ad euro 1.420.000.000 la riserva su cui apporre il vincolo fiscale conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento del valore fiscale degli immobili al loro valore contabile, nei limiti dell'importo di euro 602.840.523.

In considerazione dell'evoluzione relativa al 2022 sopra riportata, il vincolo fiscale viene ridotto di euro 1.844.058 passando da euro 602.840.523 a euro 600.996.465.

Per quanto riguarda le controllate Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A. che, nel corso del 2021 avevano deliberato l'esercizio della facoltà di riallineamento del valore fiscale dei propri immobili ai rispettivi valori contabili e che, con decorrenza contabile e fiscale al 1° gennaio 2022 sono state incorporate dalla Capogruppo, l'obbligo di istituire l'anzidetto vincolo fiscale, sempre a valere sulla riserva legale è stato istituito nel limite dell'importo rilevato come avanzo di fusione per complessivi euro 2.771.780.

Dal momento che il suddetto importo risulta inferiore al riallineamento effettuato, l'effetto delle vendite di immobili avvenuto nel corso dell'esercizio non comporta alcuna variazione del vincolo fiscale già rilevato in quanto il riallineamento complessivo resta comunque ben superiore al suddetto vincolo.

Conseguentemente, considerando anche l'effetto delle società incorporate nel 2022, il vincolo fiscale posto sulla riserva legale ammonta a complessivi euro 603.768.244.

Vincolo fiscale ex D.L. 104/2020 relativo alle Attività immateriali deliberato in precedenti esercizi

Nel corso dell'esercizio 2020, sempre nell'ambito di quanto previsto dall'art. 110 comma 8 bis del Decreto Legge 14/08/2020 n. 104 così aggiunto dall'art. 1 comma 83 della Legge 30/12/2020 n. 178 (c.d. Legge Bilancio 2021), Banco BPM S.p.A. aveva deliberato l'affrancamento fiscale relativamente ad alcuni cespiti rappresentati da marchi e c.d. "Client Relationship" iscritte in bilancio alla voce "Attività Immateriali" per un importo complessivo di euro 426.892.216, tramite il pagamento di un'imposta sostitutiva del 3%.

Il vincolo pari a euro 414.085.450 (corrispondente all'ammontare dei valori riallineati, al netto dell'imposta sostitutiva) è stato posto a carico della riserva costituita dagli avanzi di fusione emersi a seguito dell'incorporazione di società controllate (principalmente Banca Popolare di Milano).

PROPOSTE DI DESTINAZIONE DELL'UTILE D'ESERCIZIO

Signori Soci,

il bilancio dell'esercizio 2022 si chiude con un utile netto di euro 523.604.364,82.

Il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto:

  • dell'evoluzione sopra ricordata in merito alla Riserva di utili indisponibili ex art. 6 del D. Lgs. 38/2005;
  • del fatto che la Riserva Legale risulta già costituita nella misura prevista dall'art. 2430 del Codice Civile pari ad un quinto del Capitale Sociale.

Vi propone, il seguente riparto dell'utile:

(importo in euro)
Utile netto dell'esercizio 523.604.364,82
Quota da vincolare alla riserva indisponibile ex art.6, comma 2, D.Lgs 28 febbraio 2005 n,38
relativo alle plusvalenze che discendono dall'applicazione del valore equo (fair value) (53.480.005,08)
Dividendo ai Soci (pari a € 0,23 per 1.515.182.126 azioni emesse) (*) (348.491.888,98)
Utile dell'esercizio destinato a finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse ai sensi
dell'art. 5.2 dello Statuto Sociale (3.000.000,00)
Residuo utile da assegnare alla riserva straordinaria disponibile 118.632.470,76

(*) Il dividendo non verrà attribuito alle azioni di cui la Banca si trovasse in possesso alla data di stacco del dividendo

Verona 7 marzo 2023

Schemi del bilancio dell'Impresa

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo
(euro)
31/12/2022 31/12/2021
10. Cassa e disponibilità liquide 13.863.732.204 29.245.433.675
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico 4.326.549.812 3.771.476.642
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.356.777.462 1.987.983.042
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.969.772.350 1.783.493.600
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 9.035.565.326 10.408.031.980
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 136.631.855.398 138.537.969.273
a) crediti verso banche 5.089.829.008 12.778.409.644
b) crediti verso clientela 131.542.026.390 125.759.559.629
50. Derivati di copertura 1.752.299.113 107.179.311
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) (488.402.604) 2.875.068
70. Partecipazioni 2.754.696.441 4.445.985.357
80. Attività materiali 2.943.880.282 1.877.042.265
90. Attività immateriali 1.162.195.153 1.151.233.208
di cui:
- avviamento 42.968.000 51.100.000
100. Attività fiscali 4.507.857.145 4.250.210.418
a) correnti 262.396.432 237.980.425
b) anticipate 4.245.460.713 4.012.229.993
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 127.322.986 135.674.142
120. Altre attività 3.672.356.438 2.590.065.976
Totale dell'attivo 180.289.907.694 196.523.177.315

Voci del passivo e del patrimonio netto
(euro)
31/12/2022 31/12/2021
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 153.223.241.638 166.298.173.348
a) debiti verso banche 33.728.505.005 46.075.070.551
b) debiti verso clientela 104.472.918.116 104.816.346.125
c) titoli in circolazione 15.021.818.517 15.406.756.672
20. Passività finanziarie di negoziazione 7.729.317.818 10.864.617.717
30. Passività finanziarie designate al fair value 2.512.311.503 1.413.839.878
40. Derivati di copertura 959.108.538 226.872.208
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) (1.173.078.139) (47.811.840)
60. Passività fiscali 242.300.468 246.755.078
a) correnti 1.315.739 -
b) differite 240.984.729 246.755.078
80. Altre passività 3.269.631.607 3.498.962.093
90. Trattamento di fine rapporto del personale 248.387.344 307.787.424
100. Fondi per rischi e oneri 702.310.324 848.729.583
a) impegni e garanzie rilasciate 144.220.324 131.130.900
b) quiescenza e obblighi simili 99.318.591 124.854.636
c) altri fondi per rischi e oneri 458.771.409 592.744.047
110. Riserve da valutazione (420.629.752) 338.004.812
130. Strumenti di capitale 1.389.391.986 1.092.832.352
140. Riserve 4.002.275.770 3.926.780.095
160. Capitale 7.100.000.000 7.100.000.000
170. Azioni proprie ( - ) (18.265.776) (8.159.435)
180. Utile (Perdita) dell'esercizio (+/-) 523.604.365 415.794.002
Totale del passivo e del patrimonio netto 180.289.907.694 196.523.177.315

CONTO ECONOMICO

Voci del conto economico
(euro)
31/12/2022 31/12/2021
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.845.381.082 2.389.325.524
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 2.595.814.602 2.142.310.015
20. Interessi passivi e oneri assimilati (606.558.255) (434.728.903)
30. Margine di interesse 2.238.822.827 1.954.596.621
40. Commissioni attive 1.866.781.588 1.870.999.094
50. Commissioni passive (133.310.424) (104.637.808)
60. Commissioni nette 1.733.471.164 1.766.361.286
70. Dividendi e proventi simili 146.631.209 86.525.909
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 183.173.655 100.178.438
90. Risultato netto dell'attività di copertura 996.668 (555.798)
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: (163.911.247) (145.870.187)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (60.947.650) (145.294.356)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (101.615.293) 16.256.284
c) passività finanziarie (1.348.304) (16.832.115)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico (521.170) 16.638.117
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 163.348.570 7.893.663
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (163.869.740) 8.744.454
120. Margine di intermediazione 4.138.663.106 3.777.874.386
130. Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di: (485.593.112) (650.467.183)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (483.520.174) (649.491.366)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (2.072.938) (975.817)
140. Utili / perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 1.712.561 (8.521.055)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 3.654.782.555 3.118.886.148
160. Spese amministrative: (2.607.366.764) (2.602.749.619)
a) spese per il personale (1.510.528.555) (1.573.105.186)
b) altre spese amministrative (1.096.838.209) (1.029.644.433)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (52.138.987) (20.977.171)
a) impegni e garanzie rilasciate (14.485.066) (3.039.312)
b) altri accantonamenti netti (37.653.921) (17.937.859)
180. Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (180.120.793) (193.759.545)
190. Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (121.979.073) (107.764.128)
200. Altri oneri / proventi di gestione 343.312.609 349.986.467
210. Costi operativi (2.618.293.008) (2.575.263.996)
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni (103.776.950) (20.581.551)
230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (101.720.258) (11.901.523)
240. Rettifiche di valore dell'avviamento (8.132.000) -
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 2.196.870 (534.799)
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 825.057.209 510.604.279
270. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (301.452.844) (94.810.277)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 523.604.365 415.794.002
300. Utile (Perdita) d'esercizio 523.604.365 415.794.002

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Voci
(euro) 31/12/2022 31/12/2021
10. Utile (Perdita) d'esercizio 523.604.365 415.794.002
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (35.405.608) 14.587.202
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto
economico (variazione del proprio merito creditizio) (8.478.163) 2.122.093
50. Attività materiali 4876675 94238700
70. Piani a benefici definiti 38.955.746 (5.431.476)
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate
a patrimonio netto 1.058.000 35.322.000
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
120. Copertura flussi finanziari (11.238.822) (12.128.862)
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva (662.078.379) (86.237.958)
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate
a patrimonio netto (75.545.000) 1.632.000
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (747.855.551) 44.103.699
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) (224.251.186) 459.897.701

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2022

Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
( euro) Esistenze al Modifica saldi Esistenze precedente Operazioni su patrimonio netto Redditività Patrimonio netto
31/12/2021 apertura all'1/01/2022 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di
riserve
Emissione nuove
azioni
Acquisto azioni
proprie
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
azioni proprie
Derivati su
Stock options esercizio 2022
complessiva
al 31/12/2022
Capitale sociale: 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
a) azioni ordinarie 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - - - - -
Riserve: 3.926.780.095 - 3.926.780.095 127.458.306 - (46.027.669) (5.934.962) - - - - - - 4.002.275.770
a) di utili 3.324.734.223 - 3.324.734.223 127.458.306 - (61.009.248) (5.934.962) - - - - - - 3.385.248.319
b) altre 602.045.872 - 602.045.872 - - 14.981.579 - - - - - - - 617.027.451
Riserve da valutazione 338.004.812 - 338.004.812 - - (10.779.013) - - - - - - (747.855.551) (420.629.752)
Strumenti di capitale 1.092.832.352 - 1.092.832.352 - - - - - - 296.559.634 - - - 1.389.391.986
Azioni proprie (8.159.435) - (8.159.435) - - - 5.909.213 (16.015.554) - - - - - (18.265.776)
Utile (Perdita) di esercizio 415.794.002 - 415.794.002 (127.458.306) (288.335.696) - - - - - - - 523.604.365 523.604.365
Patrimonio netto 12.865.251.826 - 12.865.251.826 - (288.335.696) (56.806.682) (25.749) (16.015.554) - 296.559.634 - - (224.251.186) 12.576.376.593

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2021

Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
precedente Operazioni su patrimonio netto
( euro) Esistenze al
31/12/2020
Modifica saldi
apertura
all'1/01/2021
Esistenze
Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di
riserve
Emissione nuove
azioni
Acquisto azioni
proprie
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
azioni proprie
Derivati su
Stock options complessiva
esercizio 2021
Redditività
Patrimonio netto
al 31/12/2021
Capitale sociale: 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
a) azioni ordinarie 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - - - - -
Riserve: 4.085.639.684 - 4.085.639.684 (24.270.308) - (39.850.945) (4.194.662) - (90.543.674) - - - - 3.926.780.095
a) di utili 3.493.604.817 - 3.493.604.817 (24.270.308) - (49.861.950) (4.194.662) - (90.543.674) - - - - 3.324.734.223
b) altre 592.034.867 - 592.034.867 - - 10.011.005 - - - - - - - 602.045.872
Riserve da valutazione 293.794.662 - 293.794.662 - - 106.451 - - - - - - 44.103.699 338.004.812
Strumenti di capitale 695.416.633 - 695.416.633 - - - - - - 397.415.719 - - - 1.092.832.352
Azioni proprie (14.002.455) - (14.002.455) - - - 5.843.020 - - - - - - (8.159.435)
Utile (Perdita) d'esercizio (24.270.308) - (24.270.308) 24.270.308 - - - - - - - - 415.794.002 415.794.002
Patrimonio netto 12.136.578.216 - 12.136.578.216 - - (39.744.494) 1.648.358 - (90.543.674) 397.415.719 - - 459.897.701 12.865.251.826

RENDICONTO FINANZIARIO

Metodo indiretto (in euro)

A. ATTIVITA' OPERATIVA 31/12/2022 31/12/2021
1. Gestione 4.085.878.580 1.455.115.764
- risultato d'esercizio (+/-) 523.604.365 415.794.002
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) (374.915.668) (506.113.691)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 2.565.460.403 202.459.359
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 486.767.874 992.447.759
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 286.591.000 277.539.336
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 52.813.491 19.739.308
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 315.627.154 94.810.277
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto
fiscale (+/-)
- -
- altri aggiustamenti (+/-) 229.929.961 (41.560.586)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (1.224.002.869) 1.969.131.140
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 729.912.648 2.613.439.538
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (364.012.856) (45.499.253)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (555.023.379) (158.610.417)
- attività finaziarie valutate al costo ammortizzato (1.157.191.480) 2.653.178.362
- altre attività 122.312.198 (3.093.377.090)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (17.774.887.031) 16.216.716.940
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (12.935.136.716) 12.722.340.188
- passività finanziarie di negoziazione (4.386.104.529) 3.245.293.237
- passività finanziarie designate al fair value 1.253.776.358 473.930.951
- altre passività (1.707.422.144) (224.847.436)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (14.913.011.320) 19.640.963.844
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da: 202.030.120 75.400.655
- vendite di partecipazioni 75.000.001 30.000
- dividendi incassati su partecipazioni 125.530.119 70.847.655
- vendite di attività materiali 1.500.000 4.523.000
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da: (573.982.366) (154.182.088)
- acquisti di partecipazioni (310.179.366) -
- acquisti di attività materiali (123.108.000) (49.984.000)
- acquisti di attività immateriali (140.695.000) (104.198.088)
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (371.952.246) (78.781.433)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA (96.737.905) 241.850.874
- emissioni/acquisti di azioni proprie (16.015.554) -
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 207.613.344 332.394.548
- distribuzione dividendi e altre finalità (288.335.695) (90.543.674)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (96.737.905) 241.850.874
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio (15.381.701.471) 19.804.033.285

Riconciliazione

Riconciliazione
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 29.245.433.675 9.441.400.390
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio (15.381.701.471) 19.804.033.285
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 13.863.732.204 29.245.433.675

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

Variazioni non monetarie
31/12/2021 Flussi di Cassa Aggregazioni
aziendali/Perdi
ta di controllo
di società
Variazione del
fair value
Altro 31/12/2022
Passività derivanti da attività di finanziamento
(Voci 10 - 20 - 30 del passivo)
178.576.630.944 (16.067.464.887) (389.827.000) 1.091.798.769 253.733.133 163.464.870.959

Nota integrativa dell'Impresa

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Nell'ambito del progetto di razionalizzazione organizzativa e societaria del Gruppo Banco BPM, nel corso dell'esercizio si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione nella Capogruppo Banco BPM delle società controllate Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A..

Per le operazioni, inquadrabili tra le "aggregazione aziendali sotto comune controllo", l'efficacia contabile e fiscale ha avuto decorrenza dal 1° gennaio 2022. Pertanto, il bilancio dell'esercizio 2022 dell'incorporante Banco BPM riflettendo l'apporto patrimoniale ed economico delle società incorporate, non risulta confrontabile con quello al 31 dicembre 2021, riferito alla sola incorporante.

Nell'ambito della nota integrativa, gli effetti delle operazioni di aggregazione sono rappresentati parzialmente per le sole tavole di variazioni annue, per le quali è prevista tra gli "aumenti" e tra le "diminuzioni" una specifica evidenza delle "operazioni di aggregazioni aziendali".

Per ulteriori dettagli sui principi e sui processi perseguiti per la rappresentazione contabile dell'operazione si rinvia alla parte G – Operazioni di aggregazioni riguardanti impreso o rami d'azienda, della presente Nota Integrativa.

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio d'esercizio, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio, sono quelli in vigore al 31 dicembre 2022 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2022 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio alla successiva "Sezione 4 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per la Banca. Tra gli allegati al bilancio consolidato è riportato l'elenco dei principi IAS/IFRS omologati (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC ed IFRIC) in vigore al 31 dicembre 2022.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA) ed i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni. Per una disamina dei documenti pubblicati sulle questioni contabili inerenti al conflitto Russia-Ucraina e al Covid-19, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022" contenuto nella "Sezione 5 – Altri Aspetti" della Nota integrativa consolidata.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio d'esercizio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti, da ultimo il 7° aggiornamento pubblicato in data 29 ottobre 20211 . Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262").

In linea con la citata Circolare, negli schemi non sono riportate le voci che non presentano importi per il corrente periodo e per il corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Sono state altresì considerate le integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262, correlate all'informativa sugli impatti del Covid 19 e sulle misure di sostegno dell'economia, introdotte con la comunicazione di Banca d'Italia del 15 dicembre 2020 e successivo aggiornamento del 21 dicembre 2021. Le suddette integrazioni sono da considerarsi in vigore alla data di redazione del presente bilancio, non essendo pervenuta diversa comunicazione da parte della Banca d'Italia.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2022, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2021.

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio sono espressi in unità di Euro, mentre i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio d'esercizio è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio di Banco BPM.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali fosse incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi dell'eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività della Banca: come successivamente illustrato in modo più analitico, gli amministratori, alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che la Banca continuerà con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:

a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;

1 Ai fini della redazione del bilancio 2022 non si sono considerate le modifiche introdotte con l'8° aggiornamento del 17 novembre 2022, correlate al nuovo principio contabile internazionale IFRS 17 "Contratti assicurativi", in quanto applicabili a partire dall'esercizio 2023.

b) il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale, nel conto economico e nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;

  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare n. 262;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A-Politiche contabili, B-Informazioni sullo stato patrimoniale, C-Informazioni sul conto economico, D-Redditività complessiva, E-Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F-Informazioni sul patrimonio, G-Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H-Operazioni con parti correlate, I-Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L-Informativa di settore, M-Informativa sul leasing.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio d'esercizio (ai sensi di quanto previsto dallo IAS 1 e dalle raccomandazioni contenute nei Documenti Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010)

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché ipotesi considerate ragionevoli, alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui la Banca si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, ad oggi non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio. Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime di bilancio potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui la Banca si troverà ad operare non devono essere sottovalutati gli effetti sull'economia globale e italiana collegati alle tensioni geopolitiche in corso. L'avvio del conflitto tra Russia e Ucraina e gli impatti indiretti collegati alle sanzioni della Russia, in primis relativi al rialzo dell'inflazione, hanno causato significative incertezze sulle previsioni economiche dell'eurozona, da assumere alla base delle stime di bilancio.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022" nella "Sezione 5 – Altri Aspetti" della Nota integrativa consolidata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2022.

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dalla Banca in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, la Banca gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica tenendo conto dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di credito contenuta nella Parte E della Nota Integrativa consolidata viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;
  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • o dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti della Banca. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di piani di dismissione, si rende altresì necessario ricorrere ad un approccio multiscenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");
    • o dei tempi di recupero;
    • o del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con

l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. Per gli interventi introdotti nella misurazione delle perdite attese si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella Sezione "Rischio di credito" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa consolidata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Da ultimo si deve segnalare che, come rappresentato nella Relazione sulla gestione, nell'ambito dell'ordinario ciclo ispettivo da parte dell'Organo di Vigilanza, alla data della presente Relazione finanziaria sono in corso alcune attività ispettive su specifici ambiti mentre per altre attività ispettive è stata notificata la chiusura ma si è in attesa di ricevere le cosiddette "Decision" o "Final follow-up letter". Sebbene gli elementi informativi acquisiti nel corso delle ispezioni siano attentamente considerati dal Gruppo al fine di valutare eventuali implicazioni sulle stime di bilancio, non è possibile escludere che le modifiche dei processi che saranno poste in essere a fronte delle richieste e delle raccomandazioni finali espresse dall'Organo di Vigilanza e l'emersione di nuovi elementi informativi non noti alla data della presente Relazione possano incidere prospetticamente sulle valutazioni delle esposizioni creditizie espresse nel bilancio.

Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese

Ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, uno degli aspetti più complessi da valutare è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente circonda le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.

In linea generale, è possibile affermare che i rischi derivanti dall'esposizione della controparte debitrice ai fattori connessi a clima e ambiente sono considerati indirettamente nella misura in cui i modelli di calcolo dell'ECL tengono conto dell'impatto atteso dell'evoluzione delle variabili macroeconomiche sui parametri di rischio di credito, anche tramite l'utilizzo di modelli satellite settoriali, ossia dei modelli che definiscono le relazioni funzionali tra l'evoluzione delle variabili macroeconomiche e i parametri di rischio della Banca (Probability of Default -PD e Loss Given Default - LGD).

Ciò è valido per la misurazione delle perdite attese (ECL) dei crediti non deteriorati.

A partire dal bilancio 2022, la Banca ha effettuato delle preliminari valutazioni su come i rischi climatici ed ambientali possano impattare in modo diretto i parametri di rischio PD e LGD, ai fini della quantificazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate. In particolare, si è tenuto conto:

  • del rischio fisico conseguente all'impatto finanziario sul debitore correlato ai cambiamenti climatici, compresi eventi meteorologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché al degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico, dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione;
  • del rischio di transizione conseguente all'impatto negativo in cui può incorrere la controparte, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale.

In maggior dettaglio, l'inclusione dei suddetti rischi ha comportato un incremento dell'ECL per 20,4 milioni, che è stato recepito mediante post model adjustment, tenuto conto che gli attuali modelli in uso non fattorizzano tali rischi.

Non si può pertanto escludere che l'eventuale sviluppo di modelli in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Per un'illustrazione di come la Banca si stia adoperando per valutare i fattori ambientali nell'ambito delle politiche creditizie si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota Integrativa consolidata.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni infrannuali, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, il Gruppo Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita.

Si segnala che al 30 giugno 2022 era stato effettuato un test di impairment sull'avviamento della CGU Bancassurance Protezione, alla luce del contesto macroeconomico di riferimento che aveva evidenziato un deciso incremento nel costo del capitale ritenuto tale da mettere in dubbio la recuperabilità del valore iscritto in bilancio. Ad esito della ricognizione era stata evidenziata la necessità di rilevare in sede di semestrale una svalutazione di 8,1 milioni, che è presente anche per il bilancio al 31 dicembre 2022, data l'impossibilità di ripristinare un impairment rilevato in sede di un precedente bilancio infrannuale.

In aggiunta, la determinazione del valore recuperabile della CGU in oggetto aveva reso necessario effettuare una svalutazione del valore di bilancio della partecipazione detenuta in Vera Assicurazioni, pari a 22,2 milioni, al fine di allinearlo al minor valore recuperabile; detta svalutazione è stata confermata ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2022.

Al 31 dicembre 2022 il valore delle attività in esame ammonta complessivamente a 528,6 milioni e fa riferimento:

  • per 485,6 milioni ai marchi rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (263,4 milioni) ed attribuiti alla Cash Generation Unit (di seguito anche "CGU") "Retail";
  • per 42,9 milioni agli avviamenti attribuiti alla CGU "Bancassurance Protezione".

In maggior dettaglio, per gli intangibili relativi alla CGU "Retail", che rappresentano più del 90% del totale delle attività immateriali a vita utile indefinita, le analisi valutative sono state condotte assumendo a riferimento le proiezioni reddituali approvate dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM del 20 dicembre 2022, redatte secondo un approccio multiscenario, al fine di fattorizzare le incertezze relative ai futuri scenari macroeconomici in cui la Banca si troverà ad operare. In maggior dettaglio, sono stati considerati tre diversi scenari di riferimento, a cui sono state attribuite differenti probabilità di accadimento: 50% per quello base, 30% per quello peggiorativo (c.d. "adverse") e 20% per quello migliorativo (c.d. "benign").

Le suddette proiezioni, elaborate in funzione dei più aggiornati scenari macroeconomici approvati in pari data, si basano su presupposti coerenti con quelli del Piano strategico 2021-2024, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 4 novembre 2021; piano considerato tutt'oggi valido, in quanto espressione delle linee strategiche e del modello di business della Banca.

Si segnala che i suddetti flussi e/o scenari di riferimento con le relative percentuali di ponderazione sono stati considerati, per coerenza, in tutti i pertinenti esercizi valutativi della Banca (misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie e verifica della recuperabilità delle imposte differite attive).

Gli esiti del test di impairment condotto al 31 dicembre 2022 hanno portato a confermare la recuperabilità dei valori di bilancio delle attività immateriali a vita utile indefinita, fatta eccezione, per le svalutazioni già registrate al 30 giugno 2022, come sopra evidenziato. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 7 – Partecipazioni" della Parte B della presente Nota integrativa e alla "Sezione 10 - Attività immateriali" della Parte B della Nota Integrativa consolidata, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.

Al riguardo si deve comunque segnalare che la verifica della recuperabilità delle attività immateriali in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Al fine di poter apprezzare l'eventuale

tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative si fa rinvio all'analisi di sensitivity contenuta nella "Sezione 10 - Attività Immateriali" della Parte B della Nota Integrativa consolidata, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie, nonché per l'analisi di sensitività del fair value relativa agli strumenti finanziari valutati al fair value e classificati nel livello 3 della gerarchia di fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

La Banca presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale deve peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenendo altresì conto, per la sola imposta IRES, delle disposizioni fiscali che prevedono di riportare a nuovo le perdite fiscali, senza alcun limite temporale. Tale giudizio è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non poter disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti. Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato negli esercizi precedenti, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con il premio per il rischio utilizzato ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili.

Le previsioni sui redditi imponibili sono state sviluppate sulla base delle proiezioni reddituali approvate dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM il 20 dicembre 2022, come meglio specificato nel precedente paragrafo "Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita".

Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test - in linea con quanto suggerito dalla dottrina per gli esercizi valutativi caratterizzati da incertezza - la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario, in coerenza con le proiezioni e gli scenari utilizzati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, in precedenza illustrato a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Gli scenari macroeconomici assunti alla base della stima dei redditi futuri e relative probabilità sono altresì coerenti con la misurazione delle perdite attese delle esposizioni creditizie.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella Sezione 10 - "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, mentre nella Sezione 11 - "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della Nota Integrativa consolidata viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ad assunzioni sottostanti.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Banco BPM è soggetto passivo in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali ed è altresì esposto a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti - sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo rendono difficile la valutazione delle passività potenziali, anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che, in diversi casi, le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore della Banca. In tale contesto, la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che, a seguito dell'emissione delle sentenze definitive, gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dalla Banca in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche dell'orizzonte temporale a disposizione affinché la Banca possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della Nota Integrativa consolidata.

Determinazione del fair value degli immobili

Le politiche contabili della Banca prevedono che il patrimonio immobiliare sia valutato al fair value, secondo i criteri stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato - per gli immobili a uso funzionale, ossia per quelli utilizzati per le attività amministrative e/o commerciali. L'aggiornamento del fair value, in conformità ai requisiti stabiliti dal

principio contabile IFRS 13, è supportato da apposite perizie rilasciate da primarie società, sulla base degli standard "RICS Valuation" 1 .

In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili della Banca prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessario un aggiornamento anticipato. Per gli immobili ad uso funzionale è invece possibile rideterminare il fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, dalla rilevanza o dalle peculiarità distintive degli immobili. In particolare, per gli immobili ad uso strumentale l'aggiornamento peritale ricorre ogni due o tre anni a seconda che l'immobile abbia un valore rispettivamente superiore o inferiore a 5 milioni, a meno che l'analisi di scenario sia tale da imporre una revisione anticipata.

Al 31 dicembre 2022 gli immobili per i quali si è proceduto ad aggiornare la valutazione al fair value - anche in funzione degli eventuali prezzi di vendita pattuiti, risultanti dalle delibere degli Organi e/o delle funzioni aziendali facoltizzati alla cessione - rappresentano circa l'80% del patrimonio immobiliare complessivo della Banca. Sulla base della policy precedentemente illustrata nel 2022 si è proceduto ad aggiornare il fair value per tutti gli immobili detenuti a scopo di investimento e per quelli ad uso funzionale di importo unitario inferiore a 5 milioni. La rivalutazione degli immobili ad uso funzionale di importo superiore è intervenuta in funzione dell'analisi di scenario precedentemente menzionata.

Per il suddetto perimetro, l'aggiornamento del fair value è determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti, nel rispetto dei criteri stabiliti dal principio IFRS 13 per la misurazione del fair value. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi, consentiti dal citato principio, la selezione di una determinata metodologia valutativa, così come la selezione di determinati parametri e/o assunzioni di stima, possono influenzare, in modo significativo, la determinazione del fair value, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.

Tra le assunzioni significative ai fini della misurazione del fair value vi è la valutazione su quale sia il massimo e migliore utilizzo degli immobili. A tal riguardo, la valutazione al fair value degli immobili strumentali ha assunto a riferimento una continuità del loro utilizzo da parte del Gruppo in un prevedibile futuro, in quanto strettamente funzionali alle attività commerciali ed amministrative.

Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili ad uso strumentale per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere eventuali significativi scostamenti di valore nelle quotazioni del mercato immobiliare che rendano opportuna la richiesta di una valutazione aggiornata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per il Gruppo nonché dalle strategie con cui il Gruppo intende gestire il patrimonio immobiliare - possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio 2022, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Per ulteriori dettagli sulla composizione e movimentazione del patrimonio immobiliare si va rinvio alle sezioni "Attività materiali – Voce 80", "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e voce 70 del passivo" contenute nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa; per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value si fa invece rinvio a quanto contenuto nella successiva Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze delle valutazioni dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socioeconomico in cui Banco BPM si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari.

In particolare, per i benefici ai dipendenti rappresentati dal fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e dai fondi di quiescenza a benefici definiti, le variazioni intervenute nelle ipotesi attuariali (demografiche e finanziarie), nonché l'effettiva esperienza rilevata rispetto alle previsioni iniziali, hanno comportato una riduzione complessiva delle passività pari a 53,7 milioni. Detta riduzione è rilevata in contropartita di una componente positiva reddituale nel prospetto della redditività complessiva, come evidenziato nella Parte D della presente Nota integrativa consolidata (39,0 milioni al netto del relativo effetto fiscale). In maggior dettaglio, tale effetto, imputabile per 39,4 milioni al fondo TFR e per 14,3 milioni ai fondi di quiescenza a benefici definiti, è principalmente dovuto all'incremento del tasso di attualizzazione a causa dei maggiori rendimenti di mercato in essere al 31 dicembre 2022 rispetto alla chiusura del precedente esercizio.

L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, dei relativi impatti, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nelle sezioni 9 e 10 del passivo, contenute nella Parte B della presente Nota integrativa, rispettivamente per il fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

§§§

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo al fine di consentire un apprezzamento degli eventuali effetti negativi sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza, ampliati da taluni aspetti considerati particolarmente significativi per la presente Relazione Finanziaria, come illustrato nel paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022" contenuto nella "Sezione 5 – Altri aspetti" della Nota integrativa consolidata, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su esposizioni non deteriorate, fair value degli strumenti finanziari di livello 3, obbligazioni relative ai benefici definiti a favore dei dipendenti) viene fornita, nelle specifiche sezioni di Nota Integrativa, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n.4 del 3 marzo 2010, il bilancio al 31 dicembre 2022 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale: gli Amministratori non ritengano, infatti, siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale. Gli Amministratori hanno considerato che Banco BPM abbia la ragionevole aspettativa di continuare ad operare in un futuro prevedibile; pertanto il bilancio consolidato è stato redatto in ottica di continuità aziendale.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alla pandemia sanitaria e al conflitto Russia-Ucraina, tuttora in corso, che ragionevolmente potrà comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali; tuttavia, detti effetti sono ritenuti tali da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, tenuto anche conto della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria di Banco BPM.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi di Banco BPM si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa, nonché nell'ambito della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2022) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (7 marzo 2023), esclusivamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi in bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento del bilancio.

Attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti –Informativa sul dissequestro disposto dal Pubblico Ministero

In riferimento all'attività di segnalazione alla società Intermarket Diamond Business S.p.A. di clientela interessata all'acquisto di diamanti effettuata in passati esercizi e al relativo contenzioso di cui viene fornita dettagliata informativa nella sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri della presente nota integrativa, si segnala che in data 16 febbraio 2023 la Procura di Verona ha disposto il dissequestro a favore della Banca della somma di 80,3 milioni. Il Pubblico Ministero ha preso atto dell'attività di ristoro attuata dalla Banca e, su tali basi condividendo altresì le argomentazioni in diritto della Banca, ha ritenuto "evidentemente sovrabbondante" l'importo del sequestro in essere disponendone la restituzione. In questa fase il Pubblico Ministero ha comunque ritenuto di mantenere in sequestro, in via prudenziale, l'importo di circa 3,5 milioni residuo. Ciò in quanto risulterebbero ancora alcuni soggetti, costituitisi nel procedimento penale, che non hanno ancora raggiunto un accordo transattivo con la Banca.

La Banca si è da tempo attivata per cercare di chiudere in via transattiva tutte le posizioni, comprese queste ultime: è stato quindi mantenuto aperto un canale di interlocuzione con il Pubblico Ministero cui presentare, nelle prossime settimane, un quadro aggiornato così da richiedere il dissequestro delle residue somme.

La Banca ha dato tempestiva notizia dell'avvenuta notifica del provvedimento di dissequestro alle Autorità di Vigilanza.

Accordo con le Organizzazioni Sindacali

In data 17 febbraio 2023 il confronto con le Organizzazioni Sindacali ha portato all'individuazione di soluzioni condivise in merito alle seguenti tematiche:

  • riconoscimento di un premio welfare a tutto il personale inquadrato nelle Aree professionali e nella categoria dei Quadri Direttivi del valore di 1.500 pro capite (costo banca), fruibile esclusivamente in modalità welfare;
  • estensione del Fondo di Solidarietà già attivato con accordi sindacali del 29 dicembre 2020 e 03 maggio 2021 per ulteriori 250 lavoratori, già presenti nella precedente graduatoria, con previsione di due nuove date per l'accesso a dette prestazioni: 30 giugno 2023 (40% del bacino, pari a 100 posizioni) e 31 dicembre 2023 (60% del bacino, pari a 150 posizioni). Nell'ottica di assicurare il ricambio generazionale, in correlazione con le uscite del Fondo, sono previste 125 nuove assunzioni. L'estensione del numero di persone interessate dal programma di agevolazione all'esodo comporterà un onere addizionale straordinario stimato attualmente in un range tra 8 e 10 milioni al lordo degli effetti fiscali, che sarà addebitato al conto economico dell'esercizio 2023 ma per converso consentirà di ottenere in prospettiva ed a parità di ogni altra condizione, una riduzione del costo ricorrente stimato pari a circa 14,5 milioni annui;
  • conferma della normativa di secondo livello del Gruppo, ivi compresa l'intesa relativa alle giornate di sospensione lavorativa;
  • a supporto della centralità della formazione quale elemento fondamentale per la valorizzazione e la crescita delle risorse, sottoscrizione di un accordo relativo alla formazione finanziata e conferma dell'iniziativa relativa allo smart learning, per lo svolgimento delle attività formative al di fuori dei locali della Banca, prioritariamente a favore dei colleghi della rete commerciale;
  • con l'obiettivo di continuare a coltivare l'attenzione alla persona e alla migliore gestione dei tempi vita e lavoro, conferma della possibilità di fruire del lavoro agile per i colleghi di sede centrale, con le medesime modalità sin qui applicate e nell'ottica di favorire il raggiungimento dello specifico obiettivo del Piano Strategico 2021 – 2024;
  • infine, con lo scopo di promuovere un clima aziendale positivo e, al contempo, di supportare una corretta, sana e sostenibile crescita del business, proroga dell'accordo in materia di Politiche Commerciali e Organizzazione del lavoro.

Attività di verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate

In data 24 gennaio 2023 l'Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Lombardia Ufficio Grandi Contribuenti ha avviato nei confronti di Banco BPM una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto i periodi di imposta 2017 e 2018.

Emissione di un bond green senior preferred

Come illustrato nella sezione della Relazione sulla gestione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nel corso dell'esercizio, in data 11 gennaio 2023 la Banca ha portato a termine con successo una nuova emissione di tioli Green Senior Preferred, con scadenza quattro anni per un ammontare pari a 750 milioni, a valere sul Programma Euro Medium Term Notes.

Il titolo, emesso ad un prezzo pari a 99,613%, paga una cedola fissa del 4,875% ed è riservato agli investitori istituzionali.

I proventi derivanti dall'emissione del titolo sono destinati al finanziamento e/o al rifinanziamento di Eligible Green Loans, come definiti nel Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca.

Si tratta della quinta emissione nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework, per un valore complessivo di emissioni ESG pari a 3 miliardi.

Il Framework si integra nella strategia ESG di Banco BPM e rappresenta la concreta realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale che sempre più indirizzano e caratterizzano le diverse aree di business della Banca.

Programma di acquisto di azioni proprie

In attuazione di quanto deliberato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 7 aprile 2022 e in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea, la Capogruppo nel mese di febbraio 2023 ha avviato un ulteriore programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere.

Il programma è stato eseguito nel periodo 28 febbraio - 6 marzo 2023 con l'acquisto di n. 2.418.855 azioni proprie (pari allo 0,16% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di 4,13 euro, per un controvalore complessivo pari a 10 milioni.

A seguito delle operazioni sopraindicate, Banco BPM, tenuto conto delle altre azioni proprie già in portafoglio, possiede direttamente n. 8.578.335 azioni proprie, pari allo 0,56% del capitale sociale.

Rinnovo degli organi sociali

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 28 febbraio 2023 ha approvato all'unanimità, nel rispetto della maggioranza qualificata prevista dall'art. 23.5.1. dello Statuto sociale, di presentare, ai sensi dell'art. 20.4.2. dello Statuto sociale, la lista di 15 candidati alla carica di amministratore per gli esercizi 2023-2025, che verrà sottoposta alla prossima Assemblea dei soci in vista del rinnovo dei componenti degli organi sociali in scadenza, composta da:

  • 1) Tononi Massimo (Presidente)
  • 2) Castagna Giuseppe (Amministratore Delegato)
  • 3) Comoli Maurizio (Vice-Presidente)
  • 4) Anolli Mario
  • 5) Bordogna Paolo
  • 6) Ferretti Paola
  • 7) Mantelli Marina
  • 8) Mio Chiara
  • 9) Oliveti Alberto
  • 10) Rossetti Eugenio
  • 11) Soffientini Manuela
  • 12) Tauro Luigia

  • 13) Frascarolo Carlo

  • 14) Torricelli Costanza
  • 15) Zanotti Giovanna.

Sezione 4 – Altri aspetti

Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022

Per una completa disclosure si rimanda alla lettura dell'omologo paragrafo contenuto nella Nota Integrativa consolidata.

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

Il progetto di bilancio di Banco BPM S.p.A. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 7 marzo 2023 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci convocata per il 20 aprile 2023.

Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF)

Il Regolamento della Commissione Europea 815/2019 (c.d. Regolamento European Single Electronic Format - ESEF), emanato al fine di dare attuazione alla direttiva Trasparency (Direttiva 2004/109/CE), ha introdotto l'obbligo di redigere le relazioni finanziarie annuali degli emittenti i cui valori mobiliari sono quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea nel formato ESEF, che rappresenta una combinazione fra il linguaggio xHTML (per la presentazione delle relazioni finanziarie in un formato leggibile da utenti umani) ed i markup XBRL (eXtensible Business Reporting Language), con il fine di agevolare l'accessibilità, l'analisi e la comparabilità dei bilanci consolidati redatti secondo gli International Financial Reporting Standards (IFRS).

L'uso di tale nuovo formato presuppone la mappatura delle informazioni contenute nel solo bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni di patrimonio netto e rendiconto finanziario) e nella nota integrativa consolidata secondo le specifiche "Inline XBRL" contenute nella tassonomia di base emanata dall'ESMA (European Securities and Markets Authority). Tenuto conto che la relazione Finanziaria annuale è comprensiva anche del bilancio separato della Capogruppo, l'intero documento è redatto in formato xHTML.

La Relazione finanziaria annuale, redatta in conformità a quanto previsto dal Regolamento ESEF è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 7 marzo 2023 e sarà resa pubblica nei termini di legge. Per approfondimenti si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella "Parte A Politiche Contabili - A.1 Parte Generale" della nota integrativa consolidata.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Il suddetto incarico è stato conferito per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025, in conformità alla durata prevista dalla legge (9 esercizi). La relazione di revisione è messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D. Lgs. 58/98.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Per una completa disclosure si rimanda alla lettura dell'omologo paragrafo contenuto nella nota integrativa consolidata.

Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")

Per l'informativa qualitativa circa gli aspetti normativi, gli impatti contabili, lo stato del progetto nel Gruppo Banco BPM, i rischi derivanti dagli strumenti finanziari soggetti alla riforma Ibor e le relative modalità di gestione, si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella "Parte A Politiche Contabili - A.1 Parte Generale" della Nota integrativa consolidata.

Informazioni sugli strumenti che devono ancora passare ad un tasso alternativo, disaggregate per indici di riferimento, ai sensi dei paragrafi 24I e 24J dell'IFRS 7

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei contratti indicizzati ai tassi IBOR oggetto di cessazione, in termini di numero e controvalore. Si precisa che il perimetro fa riferimento ai contratti in essere al 31 dicembre 2022 la cui scadenza è successiva alla cessazione dell'indice. La suddetta scadenza è già avvenuta per i tassi EONIA, per LIBOR sulle valute GBP, EUR, CHF, JPY e su USD per i tenor a 1 settimana e 2 mesi; per LIBOR USD per i tenor overnight e a 1, 3, 6, 12 mesi la scadenza è invece fissata al 30 giugno 2023.

Esposizione agli indici cessati "IBOR Transition"
Dati al 31 dicembre 2022
Categorie di prodotto
Importi in milioni di Attività finanziarie non
derivate
Passività finanziarie non
derivate
Derivati
euro Finanziamenti e anticipi C/c e depositi OTC Con Clearing house
numero di
contratti
importo numero di
contratti
importo numero di
contratti
importo numero di
contratti
importo
Contratti indicizzati ai
tassi IBORs:
riferiti a LIBOR 125 645,5 2.369 (175,9) 4 48,7 20 993,8
di cui: USD 118 645,5 1.951 (131,5) 4 48,7 20 993,8
di cui: GBP 6 0,0 183 (17,3) - - - -
di cui: CHF 1 0,0 161 (10,0) - - - -
di cui: JPY - - 74 (17,1) - - - -

Le esposizioni residuali sono concentrate prevalentemente sul cessante LIBOR USD. In dettaglio:

  • Finanziamenti ed anticipi: la quasi totalità delle n. 125 posizioni in essere è indicizzata al tasso LIBOR USD, di cui n. 94 finanziamenti ("tiraggi") sono riferibili a 30 contratti in pool per un controvalore complessivo di 612,5 milioni di euro, la cui transizione verso il nuovo tasso verrà negoziata tra le banche partecipanti e la controparte nel corso del primo semestre del 2023. Le residue n. 31 posizioni sono conti multidivisa attivi in USD, GBP e CHF per un controvalore di circa 33,0 milioni di euro;
  • Conti correnti e depositi: la maggior parte delle posizioni è indicizzata al LIBOR USD (trattasi di n. 1.951 conti multidivisa passivi per un controvalore di 131,5 milioni di euro), le n. 418 posizioni residue sono riferite alle altre divise per un controvalore di 44,4 milioni di euro;
  • Derivati: tutte le posizioni sono indicizzate al LIBOR USD. Le Clearing House hanno già fornito alle banche i calendari di migrazione con i quali traghetteranno i contratti verso i nuovi tassi. Le strutture della Banca hanno tuttavia optato per una gestione preventiva, per sostituire entro giugno 2023 tutti i contratti in essere (inclusi quelli OTC) con nuovi contratti indicizzati al SOFR.

Si ricorda infine che, seguendo le raccomandazioni delle principali Autorità sul tema, Banco BPM ha adeguato i propri processi e procedure affinché il LIBOR USD non venga più utilizzato in nuove operazioni.

Per una completa panoramica sull'informativa richiesta dall'IFRS 7, paragrafo 24H, in merito all'incertezza derivante dalla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse sulle relazioni di copertura e sul nozionale dei derivati di copertura si rinvia alla specifica sezione predisposta nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 3 "Gli strumenti derivati e le politiche di copertura" – 3.2 "Le coperture contabili" – "F Informativa prevista dall'IFRS 7 connessa con la riforma degli indici di riferimento"

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili

Per la disclosure sugli "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili" si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella "Parte A Politiche Contabili - A.1 Parte Generale" della Nota integrativa consolidata.

A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2022, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. Detti principi risultano allineati a quelli adottati per la redazione del bilancio comparativo al 31 dicembre 2021.

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Vi rientrano:

  • i titoli di debito o i finanziamenti a cui è associato un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to collect and Sell");
  • i titoli di debito, i finanziamenti e le quote di OICR i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per i quali, in sede di prima rilevazione, non ci si è avvalsi dell'opzione di classificarli tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • i contratti derivati non aventi finalità di copertura e con fair value positivo (derivati attivi). Per tali strumenti la compensazione con i derivati aventi un fair value negativo (derivati passivi) è consentita per le operazioni stipulate con la medesima controparte, qualora si abbia correntemente un diritto legale alla compensazione e si intenda regolarle su base netta.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "b) Attività finanziarie designate al fair value"; "c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

d) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di OICR) è classificata come detenuta per la negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare i flussi finanziari mediante la vendita, ossia se è associata al Business Model "Other", in quanto:

• acquisita al fine di essere venduta a breve;

• fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i contratti derivati aventi un fair value positivo, non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita ("sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

e) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata al fair value, in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando tale designazione consente di fornire una migliore informativa, in quanto elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch").

f) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale e sono composte dagli strumenti finanziari che non possiedono i requisiti, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi finanziari, per la classificazione tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Nel dettaglio, vi rientrano:

  • titoli di debito o finanziamenti i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • quote di OICR;
  • strumenti di capitale non detenuti per la negoziazione, per i quali non si è fatto ricorso all'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, i titoli di capitale e le quote di OICR, alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che vengono imputati nel conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata come passività finanziaria di negoziazione.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati per i quali non sia possibile

determinare il fair value in maniera attendibile, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value solo in via residuale e limitatamente a poche casistiche (non applicabilità dei metodi sopra richiamati o in presenza di una gamma di possibili valutazioni del fair value, tra le quali il costo rappresenta la stima più significativa).

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione". I medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", rispettivamente nelle sottovoci "a) attività e passività finanziarie designate al fair value" e "b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data di riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. In tal caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassifica, data che rappresenta il momento di iscrizione iniziale per l'allocazione dei diversi stadi di rischio creditizio (cosiddetto "stage assignment") ai fini dell'impairment.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (titoli di debito e finanziamenti) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato sia dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali che dalla vendita delle stesse (Business model "Hold to collect and Sell");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test" – "Solely Payment of Principal and Interest test").

Nella categoria vengono rilevati, inoltre, i titoli di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, per i quali si applica l'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale opzione è esercitabile al momento dell'iscrizione iniziale del singolo strumento finanziario ed è irrevocabile.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso dei finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico della quota di interesse in base al criterio del tasso di interesse effettivo, degli effetti da rivalutazione del cambio, delle perdite attese (impairment).

Gli utili o le perdite derivanti dalla variazione del fair value vengono invece rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"), che sarà oggetto di riciclo nel conto economico al momento della cancellazione dell'attività finanziaria (voce "100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono assoggettate ad impairment al fine di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "Expected Credit Losses"), sulla base del modello di impairment previsto anche per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Dette rettifiche sono iscritte a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo: a) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Gli strumenti di capitale per i quali si è optato per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value; gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value, al netto del relativo effetto fiscale, sono rilevati in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"). Gli importi rilevati in detta riserva non saranno mai oggetto di riciclo nel conto economico, nemmeno in caso di cessione dell'attività; in tal caso sarà necessario procedere ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto ("140. Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. L'unica componente rilevata nel conto economico è rappresentata dai dividendi incassati ("70. Dividendi e proventi simili").

Per i titoli di capitale iscritti nella categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione illustrati nella precedente voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio ai criteri già illustrati per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è eliminato in contropartita di una rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data di riclassifica.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto al conto economico.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (finanziamenti e titoli di debito) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test").

In particolare, vi rientrano gli impieghi concessi alla clientela e, ad eccezione di quelli "a vista", alle banche - in qualsiasi forma tecnica - ed i titoli di debito che rispettano i requisiti illustrati precedentemente.

Sono altresì da ricondurre in tale voce i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione.

Sono inoltre incluse le operazioni di "Pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "Prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, per l'importo corrisposto a pronti, qualora le caratteristiche di tali operazioni siano tali da non comportare l'iscrizione nel portafoglio di proprietà del titolo oggetto di riporto o di prestito, non avendone acquisito alcun rischio e beneficio.

Nella categoria in esame rientrano, infine, i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Nello specifico, la prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione sulla base del fair value dello strumento finanziario. Quest'ultimo è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso ad opera della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto di credito e quella di erogazione delle somme pattuite, si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che sarà oggetto di chiusura in sede di effettiva erogazione delle somme.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Dette attività vengono valorizzate al costo storico e gli eventuali costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per le attività senza una scadenza definita o a revoca.

Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL - Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);
  • Stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (cosiddetto SICR – "Significant Increase in Credit Risk"). L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: rappresentato dalle attività finanziarie deteriorate, caratterizzate da una probabilità di default pari al 100%, da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare, opportunamente adeguati per tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione - analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio - volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare

di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio multi-scenario descritto nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

l flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Per le posizioni a tasso fisso, il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore.

Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente ai parametri di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate, classificate in Stage 3, gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione - determinato in base al tasso di interesse effettivo rettificato delle perdite attese.

Per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde ai ripristini di valore connessi all'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva), e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (cosiddetto "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

La cancellazione può avvenire a seguito della cessione delle attività finanziarie; in tal caso la differenza tra il valore contabile dell'attività ceduta ed il corrispettivo ricevuto, inclusivo di eventuali attività ricevute al netto di eventuali passività assunte, è rilevata nella voce di conto economico "100. a) Utili (Perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

In coerenza con il Business Model "Hold to Collect", che caratterizza le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione sia ammissibile al verificarsi di determinate circostanze. Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali la Banca ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

La Banca ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello Stadio 2, in precedenza classificata nello Stadio 1;
  • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello Stadio 3), in precedenza classificata negli Stadi 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate.

Prossimità dello strumento alla scadenza

La Banca ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model "HTC" qualora:

  • l'intervallo temporale prima della scadenza sia inferiore a 3 mesi; e
  • la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie

Sono ammissibili le vendite che presentano:

• una soglia di frequenza inferiore a 12 operazioni di vendita per ciascun esercizio. La singola operazione di vendita deve essere intesa come il complesso delle transazioni di cessione relative ad uno o più titoli che risultano perfezionate nell'arco temporale di 10 giorni lavorativi a partire dal giorno in cui è avvenuta la prima transazione di vendita;

oppure

• una soglia di significatività inferiore al 10%, soglia determinata in base al rapporto tra il valore nominale delle vendite durante l'esercizio rispetto al valore nominale degli strumenti presenti nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili vendite effettuate per un ammontare superiore al 10% rispetto alle consistenze iniziali, anche se non frequenti.

Dette soglie sono applicate separatamente per il portafoglio dei titoli di debito rispetto a quello dei finanziamenti, in quanto tali portafogli sono detenuti con diversi obiettivi gestionali e/o gestiti da autonome funzioni di business.

Circostanze eccezionali

Esempi di circostanze eccezionali nelle quali le vendite sono considerate ammissibili, possono essere:

  • significative operazioni di aggregazioni aziendali/ristrutturazioni il cui perseguimento necessita di una ricomposizione di attività e passività;
  • vendite effettuate per fare fronte a crisi di liquidità qualora l'evento non poteva essere ragionevolmente prevedibile (scenario di stress).

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati:

  • a conto economico in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • a patrimonio netto, in un'apposita riserva da valutazione, in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

4 - Operazioni di copertura

Si premette che Banco BPM si avvale della facoltà consentita dal principio contabile IFRS 9 di continuare ad applicare integralmente le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out").

Criteri di classificazione

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale, presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. E' inoltre possibile attivare coperture generiche di fair value ("macrohedging") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad una operazione prevista altamente probabile;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta differente rispetto a quella di riferimento della Banca (euro).

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura, che include gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva; tale relazione deve essere efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è valutata dal

confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Criteri d'iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono iscritti al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti, e sono classificati nell'attivo patrimoniale alla voce "50. Derivati di copertura" o nel passivo patrimoniale alla voce "40. Derivati di copertura" a seconda che il valore sia positivo o negativo.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Per i titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", designati in una relazione di copertura di fair value, le variazioni di valore attribuibili al rischio coperto – che in assenza della suddetta sarebbero rilevate in contropartita di una specifica riserva da valutazione – trovano rappresentazione nella voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura", a compensazione con il risultato dello strumento di copertura.

Per i titoli di capitale classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", data la scelta esercitata dalla Banca di applicare le regole dello IAS 39 per le relazioni di

copertura, non è consentito designarli in copertura di fair value (rischio di prezzo o di cambio), in quanto gli effetti valutativi del derivato di copertura sono da rilevare a conto economico, mentre gli effetti valutativi e realizzativi dei titoli di capitale coperti trovano riconoscimento a patrimonio netto, senza alcuna eccezione di riciclo a conto economico , se non per i dividendi.

Criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato nell'ambito delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed in particolare tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:

  • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società direttamente controllate, collegate, sottoposte a controllo congiunto, nonché le partecipazioni di minoranza in società controllate e collegate appartenenti al Gruppo.

Si definisce "controllata" la società su cui si esercita il controllo. Tale condizione si configura quando si ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le scelte amministrative e gestionali dell'impresa così da poter ottenere i relativi benefici. Ciò avviene quando è detenuta, direttamente e/o indirettamente, più della metà dei diritti di voto o in presenza di altre condizioni di controllo di fatto, quali ad esempio la nomina della maggioranza degli Amministratori.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto (inclusi i diritti di voto "potenziali") e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento al costo d'acquisto, integrato dei costi direttamente attribuibili.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le partecipazioni in società controllate in via esclusiva sono valutate in base al metodo del patrimonio netto, mentre le società collegate e le joint ventures sono contabilizzate in base al metodo del costo.

Investimenti partecipativi valutati in base al metodo del costo

Il valore di iscrizione iniziale (costo d'acquisto maggiorato dei costi di transazione) non deve essere oggetto di misurazione successiva, salvo la necessità di registrare perdite di valore in base alla disciplina prevista dallo IAS 36.

Se esistono evidenze obiettive che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la

partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato.

Con riferimento alle partecipazioni di controllo, l'effettuazione del test di impairment avviene individualmente per ogni singola partecipata nel caso in cui la stessa presenti autonome capacità di generazione di flussi di cassa. Qualora il modello organizzativo del Gruppo preveda che le attività della partecipata siano incluse in una Cash Generation Unit (CGU) di maggiori dimensioni o con una diversa struttura, nel bilancio separato il test di impairment non viene condotto per ogni singola partecipazione di controllo, ma sulla singola CGU individuata a livello consolidato, in quanto solo in base a tale procedimento è possibile determinare il valore recuperabile della CGU.

I dividendi sono contabilizzati come ricavi nel momento in cui sorge il diritto al ricevimento degli stessi, ossia quando ne viene deliberata la distribuzione, a prescindere dal fatto che si tratti di dividendi generati anteriormente o successivamente alla data di acquisizione. Il rischio che la contabilizzazione del dividendo a conto economico possa comportare una sopravalutazione della partecipazione, qualora relativo a utili formatisi in data antecedente all'acquisizione, è superato dalla conduzione del test di impairment della partecipazione stessa.

Nell'eventualità di una perdita di controllo, collegamento o controllo congiunto, per effetto di una dismissione parziale della partecipazione, l'interessenza residua detenuta viene iscritta in bilancio al fair value e gli utili e le perdite rispetto al precedente valore di carico sono rilevati nel conto economico.

Investimenti partecipativi valutati in base al metodo del patrimonio netto

Successivamente alla rilevazione iniziale il valore della partecipazione è aumentato o ridotto della quota corrispondente:

  • dei risultati economici di periodo della controllata, opportunamente rettificati, per tener conto degli effetti della PPA (Purchase Price Allocation) rilevata in sede di acquisizione dell'investimento, così come iscritti nel bilancio consolidato. Tali variazioni vanno imputate in contropartita del conto economico, nella voce "utili/perdite delle partecipazioni";
  • delle altre componenti reddituali dal prospetto della redditività complessiva non contabilizzate nel conto economico (ad esempio le variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di titoli di debito iscritti tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, gli utili/perdite attuariali dei piani a benefici definiti).

Il valore della partecipazione deve essere diminuito dei dividendi che sono periodicamente distribuiti dalla controllata, in quanto gli utili che hanno contribuito alla formazione di tali dividendi sono già stati portati ad incremento del valore della partecipazione.

Nel bilancio separato l'investimento partecipativo contabilizzato sulla base del metodo del patrimonio netto deve essere sottoposto alla verifica di impairment, secondo la disciplina prevista dal principio contabile IAS 28 §§ 41A-41C. In particolare, se esistono evidenze obiettive che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si rende necessario sottoporre l'investimento partecipativo al test di impairment sulla base delle disposizioni previste dallo IAS 36.

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza della Capogruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "110. Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della partecipata, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata e la data di riferimento del bilancio della controllante. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dalla Capogruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'investimento partecipativo è sottoposto al test di impairment qualora vi siano evidenze obiettive di riduzione di valore che possano avere impatto sui flussi finanziari della partecipata e quindi sulla recuperabilità del valore di iscrizione dell'investimento stesso.

Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede quindi la verifica di possibili indicatori considerati espressione di evidenze obiettive di perdita, quali:

  • significative difficoltà finanziarie della partecipata (a titolo esemplificativo, significative variazioni negative del patrimonio netto contabile, riduzione o interruzione della distribuzione dei dividendi, conseguimento di risultati operativi inferiori, oltre ad una soglia fisiologica, rispetto agli obiettivi del budget o del piano pluriennale o comunque in riduzione rispetto ad esercizi precedenti o rispetto alla situazione esistente alla data di acquisizione dell'investimento);
  • una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento da parte della partecipata;
  • l'estensione di concessioni per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria della partecipata, che diversamente non avrebbe preso in considerazione;
  • annuncio/avviso di un piano di ristrutturazione finanziaria o sussistenza di un'elevata probabilità che la partecipata possa annunciare operazioni di ristrutturazione o possa essere dichiarata fallita;
  • la scomparsa di un mercato attivo relativo all'investimento detenuto dovuta alle difficoltà finanziarie della partecipata;
  • importanti cambiamenti con effetto avverso per l'investimento verificatisi nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui opera la partecipata;
  • una diminuzione significativa o prolungata di fair value al di sotto del suo costo. Per diminuzione significativa la Banca ritiene un decremento di fair value al di sotto del costo di acquisto superiore al 30%; per diminuzione prolungata la Banca ritiene un decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 24 mesi.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore qualora il valore contabile, inclusivo dell'avviamento, risulti inferiore rispetto al valore recuperabile. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l'attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare in un arco temporale superiore ad un esercizio. Nel dettaglio:

  • le attività detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi sono classificate come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16;
  • gli immobili detenuti per essere affittati a terzi o per la valorizzazione del capitale investito, tramite la vendita, sono classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40;
  • gli immobili detenuti nell'ottica di valorizzazione dell'investimento attraverso lavori di ristrutturazione o di riqualificazione, al fine di una successiva vendita, sono classificati come rimanenze e seguono la disciplina prevista dallo IAS 2.

Sono inoltre iscritti in questa voce i diritti d'uso di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi (c.d. Right of Use).

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi; trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per il quale sono destinati. Nel dettaglio, le spese di miglioria che rappresentano attività materiali identificabili e separabili, sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (ad esempio impianti tecnici, attrezzature). Diversamente, le spese di miglioria che non risultano identificabili o separabili dall'immobile, quali le opere murarie, sono portati ad incremento del diritto d'uso, rilevato in base alle previsioni dell'IFRS 16.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Per gli immobili iscritti tra le attività materiali a scopo di investimento, a seguito della chiusura dell'originaria esposizione creditizia (c.d. "datio in solutum"), il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value ("valore di mercato"), desunto da apposita perizia.

La differenza tra il valore di prima iscrizione dell'immobile ed il valore di carico della precedente esposizione creditizia, oggetto di cancellazione, è rilevata tra le "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" fino a concorrenza del valore del credito lordo esistente alla data di iscrizione. Tenuto conto del criterio di valutazione al fair value degli immobili ad uso investimento, come di seguito descritto, nella circostanza in cui il fair value di prima iscrizione dell'immobile dovesse essere superiore rispetto al valore del credito lordo, l'eccedenza è rilevata a conto economico nella voce "Risultato netto delle valutazioni al fair value delle attività materiali e immateriali".

Qualora al momento del perfezionamento dell'operazione, i competenti organi aziendali dovessero avere assunto la decisione di procedere alla dismissione dell'immobile entro un lasso temporale breve, il valore di iscrizione dell'immobile sarà pari al "valore di pronto realizzo", anch'esso desunto da apposita perizia, a meno che non vi siano trattative in corso tali da far presumere un maggior valore di recupero.

In ogni caso, qualora, alla data di iscrizione dell'immobile, dovessero sussistere concrete trattative di vendita, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate e deliberate dai competenti organi aziendali, il valore di iscrizione iniziale dovrà tenere conto del prezzo di uscita deliberato, al netto delle eventuali spese di cessione, nel caso risulti inferiore rispetto al "valore di mercato" desunto dalla perizia.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività materiali di proprietà o acquisite tramite diritti d'uso sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad esclusione:

  • degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;
  • delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Attività materiali ad uso funzionale: valutazione successiva

Ammortamenti

Le attività materiali ad uso funzionale sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile stimata, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

• dei terreni in quanto ritenuti avere una vita utile illimitata, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati;

• del patrimonio artistico, tenuto conto che la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata e che il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

La quota di ammortamento deve essere in grado di riflettere il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che possono portare ad un incremento del valore dei cespiti.

Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo del bene - per le attività valutate in base al metodo del costo - o dal valore rideterminato - per le attività valutate in base al metodo della rideterminazione del valore - al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, qualora ritenuto significativo.

Per le migliorie su beni di terzi, rappresentate da attività materiali identificabili e separabili, l'ammortamento è determinato secondo la vita utile di tali attività, come in precedenza illustrato. Diversamente, per le migliorie non identificabili e separabili dall'immobile oggetto di leasing l'ammortamento viene effettuato secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di leasing, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Svalutazioni per riduzioni di valore (impairment)

Per le attività valutate al costo, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico alla voce "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali". Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore contabilizzata nella stessa voce, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Immobili di proprietà ad uso strumentale e patrimonio artistico di pregio: metodo del valore rideterminato

Per il patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e per il patrimonio artistico di pregio, la Banca ha adottato quale criterio di valutazione il metodo del valore rideterminato.

Il suddetto metodo prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. In base al citato metodo:

  • se il valore contabile dell'attività si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza positiva tra il valore rideterminato e il valore contabile del bene ante-rideterminazione), l'incremento deve essere rilevato in una specifica "riserva da valutazione" (oggetto di rilevazione nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo senza rigiro a conto economico), a meno che trattasi di un ripristino di una svalutazione rilevata precedentemente a conto economico. In questo ultimo caso, l'incremento deve essere rilevato come provento a conto economico fino a concorrenza delle precedenti svalutazioni e solo l'eventuale residuo confluisce in una riserva da valutazione;
  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza negativa tra il valore rideterminato ed il valore contabile del bene ante-rideterminazione), la riduzione di valore deve essere rilevata in contropartita:
    • o del conto economico come costo in mancanza di preesistenti riserve da valutazione sull'attività ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
    • o del patrimonio netto fino a concorrenza del saldo a credito della riserva di rivalutazione di tali attività e, per l'eccedenza, a conto economico, non essendo consentita la rilevazione di riserve da valutazione negative.

Immobili a scopo di investimento: metodo del fair value

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, Banco BPM adotta il metodo di valutazione del fair value, in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value. Di conseguenza i suddetti immobili non sono oggetto di ammortamento, né di verifica dell'esistenza di eventuali riduzioni di valore.

Il metodo del fair value prevede che:

  • gli incrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
  • i decrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come oneri ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali").

In caso di vendita, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, come "Utile (perdita) da cessione di investimenti".

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali, determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene, sono rilevate in contropartita del:

  • conto economico: per le attività ad uso funzionale valutate al costo e per gli immobili a scopo di investimento (voce "Utili (Perdite) da cessione di investimenti");
  • patrimonio netto: per le attività ad uso funzionale valutate in base al metodo del valore rideterminato. Le rivalutazioni degli immobili accreditate nelle riserve da valutazione di patrimonio netto possono essere trasferite tra le altre riserve di patrimonio netto (Altre riserve da utili), qualora l'immobile dovesse essere cancellato. Pertanto, in presenza di una vendita dell'immobile le riserve da valutazione sono trasferite ad altra componente di patrimonio netto (da "riserve da valutazione" ad "altre riserve"), senza tuttavia poter transitare nel conto economico.

I diritti d'uso acquisiti con il leasing sono eliminati dallo stato patrimoniale al termine della durata del contratto di leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri, il cui costo può essere misurato attendibilmente.

Tra le attività immateriali sono inclusi:

  • i software;
  • le attività immateriali generate nell'ambito di operazioni di aggregazione aziendale e legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela. Come dettagliato nella "Sezione 9. Attività Immateriali" della parte B "Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato" tali attività sono definite "client relationship" e riguardano rapporti di asset under management/asset under custody o altre attività non correlate a prestazione di servizi;
  • le attività immateriali legate alla valorizzazione dei marchi iscritte anch'esse in occasione di operazioni di aggregazioni aziendali;
  • l'avviamento, pari alla differenza tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "15 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Criteri d'iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo

attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile, ad eccezione delle attività rappresentate dalle Client Relationship. Per queste ultime attività, che esprimono la capacità dei rapporti esistenti, alla data dell'aggregazione aziendale, di generare flussi reddituali lungo la loro vita residua attesa, l'ammortamento viene effettuato in base ad una curva di smontamento dei citati rapporti, di regola decrescente. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l'uso e cessa dal momento in cui l'attività è eliminata contabilmente.

Le attività immateriali la cui vita utile è indefinita, come l'avviamento e i marchi, sono iscritte al costo al netto delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Per tali attività non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Con riferimento all'avviamento, lo stesso non è soggetto ad ammortamento, ma ad una verifica periodica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio. In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. Detta unità rappresenta il livello minimo al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico.

Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano più attesi benefici economici futuri.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" - e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" - le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

Per essere classificate nelle sopra menzionate voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività - riconducibili ad esempio a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali il principio IFRS 5 prevede si debba continuare ad applicare i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione cessa il processo di ammortamento.

I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora riconducibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "290. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economico più idonea.

Per "attività operative cessate" si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 - Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico (voce "270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente") ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, ad esempio le valutazioni degli strumenti finanziari valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura dei flussi finanziari, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto (ossia nella voce "110. Riserve da valutazione").

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi, tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate. Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

10 - Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione (impairment) ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

Nella sottovoce "Fondi di quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "Altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio gli stanziamenti per il sistema incentivante al personale e per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale.

Criteri d'iscrizione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Qualora non sia ritenuto probabile l'esborso di risorse finanziarie per adempiere all'obbligazione, non è necessario rilevare alcun accantonamento di bilancio; in tal caso si rende necessario fornire nella nota integrativa adeguata informativa sul possibile rischio di soccombenza, a meno che la probabilità di impiegare risorse sia ritenuta remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "Debiti verso banche", "Debiti verso clientela", "Titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale attualizzati in base al tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, del tasso marginale di finanziamento.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati che incorporano un derivato implicito - secondo quanto stabilito dall'IFRS 9 ed oggetto di illustrazione nella precedente voce delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" - è prevista la separazione del derivato incorporato dal contratto ospite. In tal caso:

  • il derivato incorporato è classificato tra le attività/passività di negoziazione ed oggetto di misurazione al fair value;
  • il contratto ospite è classificato tra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

I debiti per leasing devono essere rideterminati in caso di modifica nei pagamenti dovuti (lease modification); l'impatto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico ed i derivati impliciti oggetto di scorporo dalle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata nella voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale qualora ricorrano le seguenti circostanze:

  • si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch");
  • un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, documentata internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche;
  • si è in presenza di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato è tale da modificare significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Tuttavia non è ammessa la

designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario, attribuibile ad una sola componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

La voce in esame include talune obbligazioni emesse dalla Banca e talune emissioni di certificates non gestite con intento di negoziazione.

Per approfondimenti sul perimetro delle passività in fair value option, sulla metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "15 - Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le passività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente. La variazione di fair value è imputata nel conto economico alla voce "110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una specifica riserva da valutazione (voce "110. Riserve da valutazione"), a meno che tale trattamento non sia tale da creare o amplificare un'asimmetria contabile nel risultato economico. Un'asimmetria contabile viene creata o amplificata quando la rilevazione degli effetti del proprio merito creditizio in una riserva patrimoniale è tale da comportare nel conto economico una disarmonia più rilevante di quella che si avrebbe rilevando nel conto economico tutta la variazione di fair value della passività. In quest'ultimo caso l'intera variazione di fair value della passività, comprensiva dell'effetto di variazione del proprio merito creditizio, deve essere rilevata nel conto economico.

Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico.

L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale (voce "110. Riserve da valutazione") non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o estinta; in tal caso sarà necessario procedere a riclassificare l'utile (perdita) cumulato nella specifica riserva da valutazione in un'altra voce di patrimonio netto ("140. Riserve").

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico alla voce "110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita di un elemento non monetario sono iscritti a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

15 - Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere, i conti correnti ed i depositi "a vista" verso le Banche Centrali, ad eccezione della riserva obbligatoria, nonché i crediti "a vista" verso le banche. In quest'ultima definizione rientrano le disponibilità che possono essere ritirate in qualsiasi momento senza preavviso o con un preavviso di 24 ore o di un giorno lavorativo.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie e delle passività finanziarie oggetto di copertura generica

Nelle presenti voci figurano rispettivamente le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica ("macrohedging") dal rischio di tasso di interesse, in base al rispettivo saldo, sia esso positivo (voce "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica") che negativo (voce "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica"), la cui contropartita economica è rappresentata dalla voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", così come per le coperture specifiche di fair value.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "100. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

  • benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;
  • benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come ad esempio trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

Tipologie dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

I benefici in oggetto comprendono il Fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e i Fondi di quiescenza e sono distinti nelle due categorie di "piani a prestazioni definite" e "piani a contributi definiti", in base alle caratteristiche degli stessi piani.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società.

Con riferimento al Fondo di trattamento di fine rapporto, a seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile. In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita"; l'onere è infatti limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza

applicazione di alcuna metodologia attuariale. Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

Valutazione dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro rappresentati da piani a benefici definiti

Per i piani a prestazioni definite la passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio. Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato dal fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate, a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata o a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto. Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva".

La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nel dettaglio, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

Valutazione dei benefici a lungo termine

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura dei flussi finanziari, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option, alle attività materiali, alla quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della Banca al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

Tali strumenti, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nella voce "130. Strumenti di capitale" per un ammontare pari al corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa al netto della relativa fiscalità.

Le eventuali cedole corrisposte, al netto della relativa fiscalità, sono portate in riduzione della voce "140. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate.

In presenza di estinzione o di riacquisto, la differenza tra corrispettivo pagato ed il valore di bilancio di tali strumenti di capitale è rilevata a patrimonio netto nella voce "140. Riserve".

Capitale e azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalla banca. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione. Eventuali acconti sui dividendi erogati ai soci sono rilevati nella voce del passivo dello stato patrimoniale "Acconti su dividendi" con il segno negativo.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi e dei costi

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");
  • riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso, o
  • nel corso del tempo, a mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso.

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito.

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, a fronte del ricavo riconosciuto a conto economico si rende necessario rilevare una passività, da stimare in funzione dei previsti futuri rimborsi (cosiddetta "refund liability"). La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati nel conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

  • gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In quest'ultimo caso, eventuali costi e proventi marginali, ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • o di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • o classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (Fair value Option) che generano interessi;
    • o connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione e ne matura il diritto a ricevere il relativo pagamento;
  • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value degli strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico, in sede di rilevazione dell'operazione, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento stesso, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento;
  • gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ai fini contabili, ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano come piani "equity settled", da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute.

In considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione.

I piani di incentivazione del personale basati su azioni proprie vengono quindi rilevati a conto economico (voce "160. a) Spese per il personale") in contropartita di un corrispondente incremento del patrimonio netto (voce "140. Riserve"), sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione ed in funzione del criterio di competenza della prestazione lavorativa fornita.

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo, come corrispettivo della prestazione resa, lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Per le società controllate, i piani di incentivo basati sulle azioni della Capogruppo, e non su azioni proprie, si configurano come piani "cash settled". Ai sensi dell'IFRS 2, nei rispettivi bilanci d'impresa, il costo di competenza viene quindi rilevato tra le spese per il personale in contropartita di un incremento della voce del passivo "Fondi per rischi ed oneri". Nell'ottica del bilancio consolidato tali piani, essendo regolati tramite le azioni della Capogruppo, trovano invece rappresentazione come piani "equity settled" in base al trattamento in precedenza illustrato.

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali la Banca vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali la Banca acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"), a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle sopra menzionate operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "40. Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "50. Commissioni passive".

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione, che rispettano i requisiti in precedenza illustrati, la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:

  • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
  • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
  • le garanzie reali ad esse connesse.

Cartolarizzazioni tradizionali – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione originate dalla Banca, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, è tale da comportarne la cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di rischi e benefici, le attività cedute vengono cancellate qualora la Banca non mantenga alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora ricorrano tali circostanze, la differenza tra il valore

di carico delle attività cedute ed il corrispettivo ricevuto, incluse le nuove attività acquisite, è oggetto di rilevazione come utili o perdite di conto economico.

Diversamente, non si procede ad alcuna derecognition dal bilancio qualora la Banca abbia mantenuto i rischi ed i benefici associati al portafoglio cartolarizzato, ancorché ceduto pro-soluto, per il tramite, ad esempio, della sottoscrizione integrale della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio separato della banca originator i crediti ceduti devono continuare a rimanere iscritti in bilancio come "Attività cedute e non cancellate", mentre il corrispettivo incassato dalla cessione deve essere rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla banca stessa.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Cartolarizzazioni sintetiche

Nelle operazioni di cartolarizzazione sintetica la Banca, attraverso la stipula di un contratto di garanzia finanziaria, acquista protezione sul rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale mantiene la piena titolarità.

Pertanto, le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno l'obiettivo di liberare capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante l'operazione (Significant Risk Transfer – "SRT"), che viene trasferito ad una controparte esterna senza comportare la derecognition degli assets.

Il SRT deve essere costantemente monitorato anche nel corso della vita dell'operazione, al fine di verificare che siano rispettati i criteri previsti dalla normativa che prevede che l'Originator trattenga (Retention) una quota dell'interesse economico netto pari ad almeno il 5% del valore nominale del portafoglio cartolarizzato.

Le operazioni sono strutturate in diverse tranche (Junior, Mezzanine e Senior) in funzione della rischiosità del portafoglio.

Per quanto attiene al trattamento contabile, le operazioni di cartolarizzazione sintetica si configurano come garanzie finanziarie ricevute nelle quali la Banca si pone esclusivamente dal lato dell'acquirente di protezione dal rischio credito.

Il premio pagato dalla Banca all'Investitore per la protezione dal rischio di credito è iscritto nella voce di conto economico "50. Commissioni passive". L'escussione della garanzia finanziaria ricevuta dall'Investitore al manifestarsi delle condizioni stabilite contrattualmente (c.d. credit event) e riferite ai finanziamenti oggetto di cartolarizzazione concorre alla complessiva determinazione della voce di conto economico "130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio credito".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Leasing

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto di utilizzare un bene identificato (c.d. ROU - "Right Of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che il bene sia identificato, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo dello stesso e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Contabilizzazione nel bilancio del locatario

Qualora la Banca agisca nella veste di locatario, il modello contabile IFRS 16 prevede la rilevazione nella situazione patrimoniale di una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Nel dettaglio, la data di rilevazione iniziale dell'attività e della passività nella situazione patrimoniale della società corrisponde alla data di decorrenza del contratto, ovvero alla data in cui l'attività viene resa disponibile al locatario.

A tale data il locatario rileva:

  • tra le "Attività materiali", l'attività per il diritto d'uso, determinata dalla somma dei seguenti valori:
    • o valore attuale dei pagamenti futuri (valore della passività iscritta);
    • o costi diretti iniziali (come ad esempio i costi per agenti);
    • o canoni di leasing pagati in anticipo (maxicanone);
    • o stima di eventuali costi per la rimozione e il ripristino, rilevati in ottemperanza allo IAS 37;
    • o al netto di eventuali incentivi al leasing ricevuti dal locatore;
  • tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", la passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse marginale ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto. Tale tasso è stato identificato in quello utilizzato ai fini gestionali ed esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured, considerato nello scaglione temporale in cui ricade la scadenza del contratto.

Nell'identificare un contratto di leasing, Banco BPM si avvale della facoltà concessa dall'IFRS 16 di non considerare i contratti "short term", ossia quelli aventi una scadenza inferiore ai 12 mesi, e quelli "low value" ossia aventi un valore dei beni a nuovo inferiore a 5.000 euro. Tale facoltà può essere fatta valere contratto per contratto; in tal caso, i costi dei canoni vengono registrati direttamente a conto economico al momento della maturazione.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui la Banca non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, vengono considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro esercizio da parte della Banca, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo la Banca considera la durata iniziale del contratto di affitto (es. durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (es. successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto. Inoltre si assume che il contratto di leasing venga rinnovato nel successivo periodo qualora nei 18 mesi antecedenti la scadenza del primo periodo o del successivo rinnovo il locatario non abbia dato disdetta al locatore.

Successivamente all'iscrizione:

  • il diritto d'uso deve essere valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento ed eventuale impairment lungo la durata del contratto o la vita utile del bene;
  • la passività viene valutata al costo ammortizzato, ovvero viene incrementata a seguito della maturazione degli interessi passivi e progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni.

In caso di modifica nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata, in contropartita all'attività per diritto d'uso. La modifica può determinare l'iscrizione di un leasing separato (se aumenta l'oggetto del contratto in essere) oppure la modifica del contratto esistente (cosiddetta "lease modification"). In presenza di una "lease modification" si rende necessario rilevare la variazione del debito per leasing alla data di efficacia della modifica, in contropartita dell'attività relativa al diritto d'uso, ad eccezione degli utili e delle perdite derivanti dalla cancellazione (parziale o totale) della locazione che confluiscono a conto economico.

Contabilizzazione nel bilancio del locatore

Qualora la Banca agisca in qualità di locatore, il modello contabile IFRS 16 prevede che sia necessario distinguere se trattasi di beni concessi in leasing finanziario piuttosto che di beni concessi in leasing operativo, in funzione del diverso trattamento contabile applicabile alle due fattispecie.

In dettaglio, un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front"

non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "up-front" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al punto "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della presente parte A.2.

Per le operazioni di leasing operativo, nel bilancio del locatore continuano a figurare i beni di proprietà concessi in leasing ed i canoni di locazione sono iscritti a conto economico come ricavi. A livello di Gruppo la fattispecie è riconducibile agli immobili di proprietà concessi in affitto; in tal caso detti immobili continuano ad essere rilevati tra le "Attività materiali a scopo di investimento", in base al relativo criterio di valutazione (fair value). Nel conto economico i proventi derivanti dalla locazione dei suddetti attivi confluiscono nella voce degli "altri proventi di gestione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito della parte "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nella parte "15 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Come rappresentato nella parte "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito della parte "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nella parte "15 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Come rappresentato nella parte "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'operazione di aggregazione aziendale si configura come il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente).

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 "Aggregazioni aziendali" nel bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tali casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione della data di acquisizione; (iii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iv) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione della data di acquisizione

L'acquisizione deve essere contabilizzata alla data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa e/o sulle attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio la data dello scambio coincide con la data di acquisizione, a meno di accordi tra le parti che comportino un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito.

Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi contabili IAS 32 e IFRS 9.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair

value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione:

  • delle imposte sul reddito;
  • delle passività relative ai benefici ai dipendenti;
  • delle attività derivanti da indennizzi;
  • dei diritti riacquisiti;
  • delle operazioni con pagamento basato su azioni;
  • delle attività possedute per la vendita

per i quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi, cosiddette "step acquisition"), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico o nelle altre componenti reddituali del prospetto della redditività complessiva, come appropriato. In maggior dettaglio, qualunque variazione di valore dell'interessenza azionaria già detenuta rilevata in contropartita delle riserve da valutazione deve essere riconosciuta nel prospetto della redditività complessiva o nel conto economico, in base al medesimo trattamento che sarebbe stato perseguito in caso di cessione diretta dell'investimento.

Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • o il costo dell'aggregazione;
    • o l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
    • o il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente; ed
  • il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'eventuale differenza negativa deve essere rilevata nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli importi in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come ad esempio le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove

appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Business Combinations Under Common Control

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzativa, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo. Tali operazioni ("business combinations under common control") sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, vengono contabilizzate facendo riferimento ai documenti interpretativi/orientamenti preliminari di Assirevi, ovvero in continuità di valori dell'entità acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri; in particolare i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione. Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - nonché le esposizioni fuori bilancio rappresentate dagli impegni ad erogare fondi e dalle garanzie rilasciate - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses").

Aspetti generali del modello di impairment

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

  • Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito (SICR) rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime).

Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired"), per la quale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate".

Per Banco BPM, il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalla normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment. Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

• Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca;

  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per Banco BPM le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato). Per le esposizioni con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing, ed in particolare tra le esposizioni dello "Stage 2", può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazioni concesse per motivi commerciali.

Perdite di valore su strumenti finanziari performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate deteriorate come in precedenza definite, si rende necessario valutare, a ciascuna reporting date, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR – "Significant Increase in Credit Risk"), tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Più in dettaglio, al fine di accertare l'esistenza di un significativo deterioramento della qualità creditizia ed il conseguente passaggio dello strumento finanziario dallo Stage 1 allo Stage 2, Banco BPM ha individuato i seguenti criteri ("Stage Assignment"):

  • criteri quantitativi relativi, basati su osservazioni statistiche o su variazioni della PD oltre una determinata soglia considerata come un indicatore di backstop, ritenute espressione di intervenuto significativo incremento del rischio di credito nel tempo;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito;
  • backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie.

Una volta definita l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio, le perdite attese (ECL) vengono determinate, attribuendo alla singola operazione o tranche di titolo, i seguenti parametri di rischio:

  • PD (Probabilità di Default): rappresenta la probabilità che un'esposizione performing possa migrare nello status di deteriorato, nell'orizzonte temporale di un anno. Tale fattore viene quantificato attraverso i modelli di rating interno dell'esposizione o sulla base di dati medi di segmento/portafoglio;
  • LGD (Loss Given Default): trattasi della percentuale di perdita in caso default, quantificata sull'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulla base delle pratiche deteriorate;
  • (EAD Exposure At Default), ossia l'esposizione al momento del default.

Le rettifiche di valore per perdite attese sono quindi quantificate come prodotto tra i parametri di PD, LGD ed EAD. I modelli utilizzati per la stima di tali parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini regolamentari, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità tra la normativa contabile e quella prudenziale.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di calcolo dei parametri di rischio, agli scenari previsionali macroeconomici e alle relative probabilità di accadimento, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella Parte E della Nota Integrativa consolidata in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Perdite di valore su strumenti finanziari deteriorati

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario o una sua ragionevole approssimazione laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile. I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenuto conto del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo "forfettario", da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria è rappresentato:

  • dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 milione;
  • dal complesso delle esposizioni "past due" deteriorate a prescindere dalla soglia di rilevanza dell'esposizione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche della Banca, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

La metodologia di calcolo "forfettaria" prevede approcci di valutazione differenziati in funzione dello stato di rischio della controparte al momento della quantificazione (Sofferenza, Inadempienza Probabile, Past Due), della tipologia di esposizione (Secured, Unsecured), della presenza di garanzie diverse da quelle ipotecarie (fidejussioni, pegni, confidi). Nel dettaglio, per le esposizioni Secured la valutazione si basa sulla valorizzazione dei beni sottostanti (collateral), mentre per quelle Unsecured la previsione di perdita è definita come complemento rispetto alle curve di recupero basate sull'osservazione delle serie storiche interne, tenuto conto di eventuali elementi mitiganti derivanti dalla presenza di altre garanzie. In aggiunta, ai fini della previsione di perdita si considera il cosiddetto "time value", ossia Il tempo stimato per il recupero del credito differenziato in funzione del vintage nonché la probabilità di passaggio allo stato di sofferenza (Danger Rate) per le esposizioni classificate ad Inadempienza probabile.

In funzione dello status di deterioramento e della tipologia di esposizione, la determinazione del valore di recupero viene effettuata prendendo come riferimento un approccio "going concern" piuttosto che "gone concern".

L'approccio going concern trova applicazione qualora si ritenga che l'attività operativa del debitore possa continuare a generare, in un futuro prevedibile, flussi di cassa da utilizzare per il pagamento dei debiti finanziari verso tutti i creditori, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'approccio in esame prevede, quale fonte di rimborso, la redditività disponibile proveniente dall'attività operativa del cliente o da altre fonti finanziarie, nonché il corrispettivo stimato derivante dall'escussione delle eventuali garanzie reali o personali (per la quota parte non coperta dalla redditività disponibile). La valutazione della redditività disponibile deve essere condotta in modo prudenziale mediante analisi differenti in funzione della tipologia di clientela e dei dati acquisiti dalla stessa.

L'approccio gone concern viene utilizzato qualora si riscontri o si profili la cessazione dell'attività operativa del cliente e prevede, quale principale fonte di rimborso, il corrispettivo derivante dell'escussione delle garanzie reali (pegno o ipoteca), come avviene per tutte le esposizioni classificate nello status di sofferenza. In aggiunta, devono essere valutati i possibili flussi di rimborso rivenienti da beni aggredibili di proprietà del soggetto debitore o degli eventuali garanti fideiussori.

In coerenza con gli obiettivi di cessione delle esposizioni creditizie deteriorate, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni include elementi forward looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL della Banca preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni. A partire dall'esercizio 2020, gli obiettivi di cessione, in precedenza riferiti alle sole esposizioni a sofferenza, hanno interessato anche portafogli di esposizioni classificate nello status di inadempienza probabile.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG1 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In coerenza con gli obiettivi di cessione, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni della Banca classificate nello status di sofferenza o di inadempienza probabile sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

  • la prima, determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dalla Banca in precedenza illustrate (scenario work out);
  • la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che la Banca si aspetta di ricevere nei due suddetti scenari. Le perdite attese sono quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

La metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

  • la segmentazione del portafoglio in differenti cluster, ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del portafoglio, in funzione dello status (sofferenze o inadempienze probabili), della data di ingresso tra le esposizioni deteriorate (vintage), dell'ammontare delle esposizioni, dell'esistenza di vendite programmate;
  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti classificati come sofferenza o inadempienza probabile, in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (vintage, ammontare delle esposizioni).

1 Trattasi dell'IFRS Transition Resource Group for impairment of financial instruments, ossia gruppo di lavoro istituito con l'obiettivo di supportare l'implementazione di alcune tematiche relativa al nuovo modello di impairment IFRS 9.

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L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione. In altre parole le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari allo 0%, per quelle posizioni che si ritiene di escludere dalla vendita per le loro caratteristiche intrinseche, fino ad un massimo dell'85%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti (vendite programmate). Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della Banca.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato. In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario workout; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere.

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione, a cui è assegnata una probabilità del 100% ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia classificata nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" risulti essere deteriorata, la stessa si qualifica come "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI – Purchase or Originated Credit Impaired").

Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale. Tali attività sono inizialmente iscritte nello Stage 3, con possibilità di riclassificarle nello Stage 2, pertanto sulle stesse andrà rilevata una perdita attesa con modello di impairment basato su ECL lifetime.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

Per Banco BPM l'unica fattispecie riconducibile ai POCI è quella derivante dalle operazioni di aggregazione aziendale; al di fuori di tale circostanza, il Banco BPM non ha, infatti, acquistato o originato alcuna esposizione considerata come deteriorata.

Con riferimento ai crediti deteriorati acquistati nell'ambito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano si precisa che il rispetto del trattamento contabile sopra illustrato è stato ottenuto

sotto il profilo sostanziale attraverso la contabilizzazione negli interessi attivi, pro-rata temporis, dell'effetto reversal dei minori valori attribuiti ai crediti deteriorati in sede di Purchase Price Allocation. Tale approccio è ritenuto una ragionevole approssimazione del "credit-adjusted effective interest rate", in quanto il tasso di interesse contrattuale è, di fatto, integrato dal maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai crediti acquisiti.

Rinegoziazioni

In presenza di una rinegoziazione di un'attività finanziaria, ossia quando le condizioni contrattuali originarie sono modificate per volontà delle parti, occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno.

In presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali, sia nel caso in cui la rinegoziazione venga formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia nel caso in cui la rinegoziazione preveda una modifica di un contratto esistente. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali la modifica della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; o
  • sono effettuate nei confronti della clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si deve precisare che qualora la Banca non conceda una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per la Banca dei flussi di ricavi previsti dal contratto rinegoziato; in altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per la Banca non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela.

In caso contrario, ossia in presenza di modifiche non sostanziali, le esposizioni rinegoziate non saranno oggetto di cancellazione contabile. Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance), riconducibili al tentativo della Banca di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dalla Banca. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali, in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato. Per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali e riconducibili a difficoltà finanziarie del debitore, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo, come sopra determinato, ed il maggior valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata come perdita nel conto economico (voce 140 "Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni" cosiddetto "modification accounting"). Per le esposizioni deteriorate, eventuali misure di rinegoziazione rappresentate da stralci dell'esposizione lorda trovano rappresentazione nella voce di conto economico "130. Rettifiche / Riprese di valore nette per rischio di credito".

Passività finanziarie designate al fair value

Per Banco BPM, le passività finanziarie designate al fair value sono riconducibili a talune emissioni di prestiti obbligazionari e di certificates, come di seguito illustrato in dettaglio, con particolare riferimento alle motivazioni richieste dal principio IFRS 9 per la classificazione nel portafoglio delle passività in esame.

Emissioni di prestiti obbligazionari

Ai fini della raccolta, vengono emesse diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili).

I rischi conseguenti alle suddette emissioni sono oggetto di copertura nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, mediante la stipula di contratti derivati.

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "4. Operazioni di copertura".

Per altri contratti invece, la cui relazione di copertura non è qualificata secondo le regole contabili dell'Hedge Accounting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, tra la passività finanziaria e l'operazione a copertura, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale. L'adozione della Fair Value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui il Gruppo realizza le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair Value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei prestiti obbligazionari emessi e dei correlati derivati di copertura gestionale si fa presente che:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione". I correlati effetti economici, valutativi e realizzativi, sono iscritti nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, tra gli "interessi attivi" o tra gli "interessi passivi", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair Value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value".

Emissioni di certificates

I certificates sono strumenti derivati cartolarizzati negoziati su sistemi multilaterali di negoziazione che replicano, con o senza effetto leva, l'andamento della/e attività sottostanti. Tali prodotti possono prevedere una protezione dell'ammontare sottoscritto dal cliente o di una quota dello stesso in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Da un punto di vista sostanziale, i certificates possono essere definiti come combinazioni di strategie di strumenti derivati o di attività finanziarie di base e derivati, grazie alle quali è possibile generare strumenti finanziari aventi caratteristiche proprie, sostanzialmente diverse rispetto a quelle delle attività da cui originano. Nel dettaglio, i certificates possono essere ricondotti nelle seguenti due tipologie di strumenti:

• "certificates a incondizionatamente capitale protetto": trattasi di quei prodotti che prevedono una garanzia incondizionata superiore al 50% del capitale inizialmente investito. Ai fini contabili, detti strumenti sono considerati "titoli strutturati", data la preponderanza della componente garantita rispetto a quella variabile determinata dall'andamento del sottostante del certificate. In funzione delle modalità di gestione dei prodotti in esame, a livello di Gruppo, i portafogli contabili ammissibili sono quelle delle "Passività finanziarie designate al fair value", come di seguito illustrato, piuttosto che quello delle "Passività detenute per la negoziazione" qualora attivamente gestiti nell'ambito di un complessivo portafoglio di trading finalizzato a realizzare un profitto di breve periodo;

• "altri certificates": trattasi di quei prodotti senza alcuna protezione, con protezione condizionata, o con protezione incondizionata del capitale iniziale in misura pari o inferiore al 50%. Per tali prodotti il valore dipende esclusivamente o in modo prevalente dall'andamento del parametro a cui lo stesso è indicizzato. Per tale motivo gli stessi sono classificati come "strumenti finanziari derivati", ed in particolare tra le opzioni emesse. Per tali strumenti l'unico portafoglio contabile ammissibile è quello delle "Passività finanziarie di negoziazione".

Ciò premesso, a partire dal mese di giugno 2020, Banco BPM ha iniziato ad emettere certificates a capitale incondizionatamente protetto, che rappresentano le uniche tipologie di certificates emessi dalla capogruppo, principalmente con finalità di raccolta e classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie designate al fair value". La suddetta classificazione è motivata dalla presenza di derivati impliciti che, in assenza del ricorso alla fair value option, dovrebbero essere oggetto di scorporo dallo strumento ospite, in quanto in grado di modificare significativamente i flussi finanziari del contratto. In tal caso, la valutazione a fair value dell'intero contratto, ossia dell'intero certificate, sarebbe meno onerosa rispetto alla valutazione separata dello strumento ospite e dei correlati derivati impliciti.

In aggiunta, tale classificazione consente di perseguire un "natural hedge" rispetto ai derivati di copertura gestionale che, a livello di Gruppo, risultano stipulati secondo un approccio di "massa" con l'obiettivo di coprire la complessiva esposizione del Gruppo.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei certificates rilevati tra le "Passività finanziarie designate al fair value" e dei correlati strumenti di copertura gestionale si rappresenta che:

  • l'intera marginalità correlata alle emissioni in esame è inclusa nella voce "110. Risultato netto delle passività finanziarie valutate al fair value. Detta voce include altresì gli effetti valutativi correlati alla misurazione del fair value - conseguenti alla variazione nei parametri di mercato a cui il certificate è indicizzato fatta eccezione alle variazioni del proprio merito creditizio - nonché i differenziali pagati alla clientela, periodicamente o a scadenza. Gli effetti riconducibili alle variazioni del proprio merito creditizio sono rilevati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggiore dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value";
  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione". Le minusvalenze e le plusvalenze da valutazione, nonché gli effetti realizzati inclusi eventuali differenziali incassati e pagati trovano riconoscimento nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Fair value e modalità di determinazione degli effetti correlati al proprio merito creditizio

Per le emissioni di obbligazioni e di certificates, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili.

In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori reputati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio.

In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei Credit Default Swap a nome Banco BPM a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui è soggetta l'emissione, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo. Per l'illustrazione degli effetti cumulativi relativi alla variazione del merito creditizio delle emissioni in esame si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value" della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota integrativa.

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Alla data di bilancio, non si rilevano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie che ne richiedano l'informativa prevista dal principio IFRS 7.

A tal proposito si deve infatti precisare che nel corso dell'esercizio 2022, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" di Banco BPM, ossia delle modalità con le quali la Banca gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificatamente riferito alle stime circa i possibili flussi di cassa futuri elaborati dalla singola entità; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • o dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • o dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • o da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, Banco BPM si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, la Banca utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettive e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

    1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;
    1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC e da pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo") qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • quote di OICR, non quotati su mercati attivi, caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità. Le suddette quote sono valorizzate sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV può essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione delle attività sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione delle previsioni di recupero (cosiddetto "recovery rate"), non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;

• finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo del "Comparable Approach" o del "Model Valuation", come descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario.

Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. Le fonti informative da cui attingere lo spread ritenuto espressivo del rischio emittente, in ordine gerarchico, sono le seguenti: i) curva di "credit spread cash" ricavata dai prezzi dei titoli dello stesso emittente, caratterizzati dalla medesima seniority e divisa, quotati su mercati considerati attivi; (ii) curva "Credit Default Swap" dell'emittente a parità di seniority; (iii) curva di credit spread di titoli di debito quotati su mercati attivi relativa ad emittente "comparable"; (iv) curve credit spread cash di rating/settore; (v) curva di credit default swap settoriali.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche.

Nel seguito viene fornita illustrazione delle tecniche utilizzate per la determinazione del fair value:

  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI per la presenza di clausole contrattuali originariamente previste nel contratto, il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;
  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI a seguito di modifiche contrattuali riconducibili ad accordi di ristrutturazione (trattasi nella specie di esposizioni forborne) la misurazione del fair value prende come riferimento iniziale le previsioni dei flussi di cassa espresse dal gestore, in linea con la metodologia utilizzata per la determinazione dell'impairment dei finanziamenti al costo ammortizzato. Detti flussi sono oggetto di rettifica per tenere conto della probabilità o meno di successo della misura di forbearance accordata alla controparte e delle spese di legali e di gestione considerate upfront nell'ottica del potenziale acquirente. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati sulla base di tassi di interesse, desunti facendo affidamento a quelli osservati sul mercato considerati, per quanto possibile, omogenei rispetto alle attività da valutare.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati

Sono, di regola, valutati sulla base del NAV messo a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione, a meno di ritenere che detto NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge.

Contratti di pronto contro termine su titoli di debito ("Bond Repo")

Il fair value è ottenuto attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate).

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. Il riferimento al tasso risk free, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, è identificato nella curva OIS ("Overnight Indexed Swap").

Nel dettaglio, per gli strumenti non opzionali (come ad esempio, interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap) le tecniche valutative adottate appartengono alla categoria dei "discounted cash flow models", basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa certi o tendenziali.

Per gli strumenti di natura opzionale, vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White. In particolare:

  • per le opzioni "plain vanilla", le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);
  • per le opzioni più complesse (esempio, opzioni esotiche, opzioni con barriera, opzioni autocallable) le metodologie più utilizzate, sempre nell'ambito risk-neutral, si basano sulle simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante. Il prezzo del derivato è quindi ottenuto come media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value sono considerati alcuni "fair value adjustment", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazione, oppure nel caso di algoritmi di pricing o

tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di possibile default della controparte; in tal caso l'"aggiustamento" è denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk"), allo scopo di determinare il Debt Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito, nella valutazione al fair value di una passività finanziaria, è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 ("non-performance risk").

I correttivi CVA/DVA sono determinati in funzione dell'esposizione futura attesa degli strumenti derivati, delle probabilità di default delle parti (parametro PD ossia "Probability of Default") e delle relative perdite attese (parametro LGD ossia "Loss Given Default"). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza accordi di compensazione o garanzie sottostanti ("netting e collateral agreement"), in grado di mitigare il rischio di controparte. In particolare, i contratti di "Credit Support Annex" (CSA) negoziati con le controparti per l'operatività in derivati disciplinano le modalità di regolamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market.

Nella stima delle PD, si è massimizzato il ricorso ai parametri osservabili sul mercato facendo, ad esempio, riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap, laddove disponibili, rispetto a parametri interni.

Al riguardo si segnala che nel corso dell'esercizio 2022 sono stati introdotti alcuni affinamenti nella metodologia di determinazione dell'esposizione futura attesa, che rappresenta la base di calcolo dei correttivi CVA/DVA, ricorrendo ad un approccio simulativo di tipo Monte-Carlo, in linea con le best practice di mercato. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "A.4.5 Gerarchia del fair value".

Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere presso il Gruppo con evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input.

Categoria di
derivati
Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Swap Discounted cash flow e Libor Convexity
adjustment
Cap - Floor Bachelier - analitico
Swaption europee Bachelier - analitico
Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
albero trinomiale
CMS spread option Bachelier - analitico Curve dei tassi d'interesse, volatilità
Derivati finanziari
su tassi di interesse
CMS cap/floor/swap Bachelier e Cms Convexity adjustment
(Hagan)
tassi di interesse, correlazione dei
tassi di interesse
FRA Discounted cash flow – analitico
Interest Rate Futures Analitico con Convexity adjustment
Hull-White a un fattore
Bond Option Black - analitico
Bond Futures e Bond Repo Discounted Cash Flow Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Derivati su tassi di
inflazione
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi
di inflazione, volatilità/correlazioni
tassi di interesse/inflazione calibrati
sulla base dei prezzi di mercato
Derivati su azioni/
indici azionari /
cambi
Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Opzioni americane single asset Black and Scholes – albero binomiale
(equity) – albero trinomiale (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni europee su indice a
volatilità controllata
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, tassi repo
Opzioni su indice a volatilità
controllata rappresentativo di un
portafoglio di investimento
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo con Jumps
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, prezzi di mercato di Crash Put
Opzioni esotiche su basket
equity
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
Opzioni con barriera americana
su basket equity
Local volatility – Monte Carlo d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
Opzioni autocallable su basket
equity
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo
repo, curva di credito retail
Opzioni autocallable su cambio Local volatility – Monte Carlo Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Dividend Swap e Total Return
Swap
Discounted cash flow - analitico
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata da Banco BPM. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Quest'ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un

processo interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione da parte di appositi Comitati interni alla Banca. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per Banco BPM le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Il fair value degli immobili, siano essi detenuti a uso funzionale o a scopo di investimento, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di indipendenti società qualificate ed operanti nel ramo specifico, in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation1 .

Tali standard garantiscono che:

  • il fair value venga determinato coerentemente alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, in quanto coerente con la nozione di "valore di mercato" definito come "l'ammontare stimato a cui un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni";
  • i periti presentino dei requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

Per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 5 milioni, la perizia è di tipo "full", ossia condotta mediante un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile. Per i restanti immobili è invece possibile ricorrere ad una perizia di tipo "desktop", ossia basata sull'esame della documentazione, senza alcuna ispezione fisica dell'immobile da parte del valutatore. Con riferimento alla periodicità di aggiornamento delle perizie, la policy di Gruppo prevede che:

  • per gli immobili a scopo di investimento sia necessario effettuare un aggiornamento annuo, a meno di evidenze che rendano necessaria una revisione anticipata, tenuto conto che il criterio di misurazione di tali cespiti è il fair value;
  • per gli immobili ad uso funzionale sia possibile richiedere un aggiornamento superiore all'anno, da definire in funzione delle specificità dell'immobile (quali, a titolo di esempio, la rilevanza, l'ubicazione) e delle variazioni intervenute nel mercato immobiliare, sulla base di un'analisi di scenario, con l'obiettivo di assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio.

Le metodologie utilizzate per la determinazione del fair value possono basarsi sul metodo finanziario reddituale (Discounted Cash Flows), sul metodo comparativo di mercato, sul metodo della trasformazione, in funzione delle caratteristiche dell'immobile oggetto di valutazione.

Da ultimo si deve precisare che, in base al principio contabile IFRS 13, vi è la presunzione che l'attuale uso dell'attività rappresenti il massimo e migliore utilizzo della stessa, a meno che il mercato o altri fattori siano tali da

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

suggerire che i partecipanti del mercato possano impiegare l'attività in modo diverso, al fine di massimizzarne il relativo valore (cosiddetto "highest and best use"). In linea con tale disposizione, l'approccio valutativo è stato quindi definito sulla base della destinazione d'uso corrente degli immobili, nella presunzione che rappresenti il massimo ed il migliore utilizzo, e considerando, in limitati casi, eventuali usi alternativi. In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso strumentale la valutazione è stata condotta nella prospettiva di continuità di utilizzo degli stessi, ossia assumendo che il Gruppo continui ad occupare l'immobile sulla base di un canone di locazione allineato alle condizioni di mercato per un prevedibile futuro. Per taluni investimenti immobiliari la determinazione del fair value può invece aver tenuto conto della potenziale "riqualificazione" dell'attuale destinazione dell'immobile, qualora ritenuto che i partecipanti al mercato siano in grado di apprezzare le potenzialità correlate allo sviluppo futuro dell'immobile, ai fini della definizione di un ipotetico prezzo della transazione.

Fair value del patrimonio artistico di pregio

La misurazione al fair value del patrimonio artistico è determinata mediante apposite perizie rilasciate da parte di società qualificate ed indipendenti.

Nella determinazione del valore delle opere sono tenuti in considerazione elementi quali: la qualità stilistica, le dimensioni (in alcuni casi si tratta di opere di valenza museale), lo stato di conservazione, la provenienza, la presenza di una notifica di vincolo da parte dello Stato, le note storico artistiche proposte nelle schede redatte dagli studiosi incaricati. Più in dettaglio, il valore di riferimento per la valutazione di bilancio è il "valore commerciale o di mercato", ossia la stima del ricavo minimo previsto dalla vendita dell'opera in un ridotto lasso di tempo, ipotizzato in pochi mesi. Ai fini della valutazione di bilancio, non è stato quindi considerato il "valore assicurato", che è normalmente più elevato rispetto al valore commerciale in un range del 20%-30%, in quanto tale configurazione di valore si riferisce ad un'ipotetica opportunità di riacquistare sul mercato un'opera analoga a quella perduta, ad un costo notevolmente più elevato rispetto a quello di vendita.

La policy di Gruppo prevede che l'aggiornamento della perizia possa essere effettuato con cadenza superiore all'anno, da definire in funzione delle caratteristiche dell'opera d'arte e dell'andamento del mercato, tenuto conto dell'obiettivo di assicurare che il valore di bilancio sia una ragionevole approssimazione del valore corrente di mercato.

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare ed artistico

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto dipendente in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività, in relazione alle caratteristiche uniche e distintive dell'oggetto da valutare.

In particolare, la selezione degli input (flussi reddituali, tassi di attualizzazione, valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili) rilevanti ai fini della misurazione del fair value degli immobili risulta influenzata dalle caratteristiche peculiari degli stessi immobili, quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In aggiunta, in presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono rendersi necessari ulteriori correttivi in funzione delle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire.

In linea teorica, vi potrebbero essere circostanze, ritenute del tutto eccezionali, in cui il fair value degli immobili possa considerarsi di livello 2, ossia determinato sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a motivo dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficiente di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Al riguardo si deve segnalare che, alla data di bilancio, il fair value del patrimonio immobiliare ed artistico è interamente classificato in corrispondenza del livello 3.

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la

determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

  • per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente finanziamenti rappresentati da mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. Per i suddetti finanziamenti il fair value è interamente classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value;
  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel livello 3 della gerarchia di fair value. Al riguardo si segnala che, in tempi recenti, il mercato italiano degli NPL (Non Performing Loans) ha visto il perfezionamento di significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati. I prezzi delle citate transazioni hanno tuttavia risentito delle peculiari caratteristiche dei crediti ceduti e della variabilità dei rendimenti richiesti dalle controparti acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tali da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento da assumere ai fini dell'informativa di bilancio; per tale motivo, il fair value dei crediti deteriorati è stato posto convenzionalmente pari al valore di bilancio;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente", a cui si fa rinvio anche in relazione all'assegnazione del fair value nella triplice gerarchia di valori;
  • per i crediti e i debiti a vista o a breve termine, il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7. Il relativo fair value, che è convenzionalmente posto pari al valore di bilancio, è ricondotto in corrispondenza del livello 3.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive (livello 3); per tale ragione, il fair value riportato in bilancio, ai soli fini di disclosure, potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Per una disanima delle tecniche, degli input e dei processi di valutazione adottati dal Gruppo per gli strumenti classificati al livello 3 della gerarchia del fair value, si rimanda a quanto riportato nel precedente paragrafo. Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 1.384,6 milioni e sono in prevalenza rappresentati da titoli di capitale, quote di OICR e finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value come di seguito illustrato.

Titoli di capitale e quote di OICR

Gli investimenti in titoli di capitale e in quote di OICR, classificati nel livello 3, ammontano complessivamente a 829,5 milioni (corrispondente al 59,9% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3), come illustrato in maggior dettaglio nel successivo paragrafo "A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value".

Per i suddetti strumenti non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity.

Finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value

Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value, pari a 512,6 milioni (corrispondente al 26% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3).

Per tali strumenti, il fair value risulta influenzato, in misura significativa, dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali e, in misura inferiore, dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione.

In particolare, una variazione in diminuzione dell'1% del tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi previsti, comporterebbe un aumento del Fair value degli strumenti di circa il 5%; mentre una variazione in aumento dell'1%, dello stesso tasso, comporterebbe una diminuzione del Fair value dell'8,2%.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2022 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2022, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Per i contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di Netting, al fine del calcolo del rischio di controparte, il Gruppo si è avvalso della possibilità di misurare l'esposizione a livello netto considerando tutti gli strumenti rientranti nel suddetto accordo, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In presenza di collateral agreement (CSA), l'esposizione associata al singolo derivato viene determinata in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

31/12/2022 31/12/2021
Attività/Passività misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
741.081 2.363.444 1.222.024 1.682.656 1.178.428 910.393
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 29.315 2.326.565 897 835.098 1.151.542 1.343
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
711.766 36.879 1.221.127 847.558 26.886 909.050
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
8.759.465 113.525 162.575 10.094.790 116.519 196.723
3. Derivati di copertura - 1.752.299 - - 107.179 -
4. Attività materiali - - 2.232.501 - - 1.091.327
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 9.500.546 4.229.268 3.617.100 11.777.446 1.402.126 2.198.443
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 3.817 7.725.501 - 220.264 10.644.354 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - 2.494.017 18.295 - 1.413.840 -
3. Derivati di copertura - 959.109 - - 226.872 -
Totale 3.817 11.178.627 18.295 220.264 12.285.066 -
Legenda:

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 31 dicembre 2022 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati per l'88,2% da strumenti classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", nell'ambito della categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", e per il 11,7% da titoli classificati nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; il residuo è classificato tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 1.384,6 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 194,6 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale o con prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di O.I.C.R. per 634,8 milioni, rappresentate da fondi di private equity, private debt e similari (582,4 milioni), fondi immobiliari (49,8 milioni) e fondi hedge (2,6 milioni); trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. Per maggiori dettagli sulle quote di OICR detenute dalla Capogruppo, in relazione alle operazioni di cessione di credito multi-originator, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa;
  • finanziamenti verso la clientela per 512,6 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale. L'incremento rispetto all'esercizio precedente è dovuto all'esposizione ceduta non cancellata dal bilancio, per 219,0 milioni, nell'ambito dell'operazione Wolf descritta nella "sezione 5 – Altri aspetti" della "parte A.1 – Parte generale" della Nota integrativa consolidata;
  • titoli di debito per 41,8 milioni, principalmente riferiti a titoli strutturati di credito (40,8 milioni);
  • derivati Over the Counter (OTC) per 0,7 milioni per i quali il fair value è stato misurato in via determinante mediante parametri non osservabili o si è fatto affidamento su fonti terze.

Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, escludendo la quota di livello 3 come in precedenza illustrato, gli stessi risultano pressoché interamente classificati in corrispondenza del livello 2, ad eccezione dei derivati quotati esposti nel livello 1, come di seguito dettagliato:

  • nel livello 1 figurano i derivati quotati (futures e opzioni) valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House, per un valore complessivo pari a 1,9 milioni;
  • nel livello 2 sono classificati i derivati Over the Counter (OTC), valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti, per un valore di 3.921,7 milioni.

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 1,9 milioni ed a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 1,9 milioni.

Le restanti passività finanziarie risultano principalmente classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value ed interessano in prevalenza il portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo per 5.527 milioni ed ai derivati finanziari e creditizi per 2.198,5 milioni. Le "Passività finanziarie designate al fair value" di livello 2 sono rappresentate quasi interamente dai Certificates a capitale incondizionatamente garantito per un valore di bilancio di 2.483,2 milioni (1.403,1 milioni a dicembre 2021).

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso dell'esercizio 2022 non si sono verificati trasferimenti significativi tra il livello 1 ed il livello 2.

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debt Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2022 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, diverse dalle emissioni di certificates, per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA) e Debt Valuation Adjustment (DVA)" sono complessivamente positive per 31,8 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 1,0 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 32,8 milioni.

Al 31 dicembre 2021 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 2,6 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (9,1 milioni) e rettifiche positive per DVA (11,7 milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico dell'esercizio 2022 è risultato quindi positivo per 29,2 milioni.

La suddetta evoluzione dei correttivi DVA/CVA è risultata influenzata dalla dinamica dei tassi di interesse, nonché dall'adozione di un approccio più evoluto nel calcolo dei correttivi CVA/DVA a partire dal secondo trimestre del 2022.

Nel dettaglio, l'incremento dei tassi di interesse, intervenuto nel corso dell'esercizio, ha avuto un impatto significativo sul fair value dei derivati e conseguentemente sulla misurazione del rischio di controparte (CVA/DVA), in particolare per i contratti non assistiti da accordi di Credit Support Annex (CSA). Per questi ultimi, infatti, non è presente l'elemento di mitigazione del rischio di controparte rappresentato dallo scambio di collaterale, in funzione della variazione del fair value dei derivati. L'incremento del fair value dei derivati registrato nell'esercizio, ed in particolare di quelli passivi, ha comportato un incremento dei correttivi CVA/DVA, ed in particolare del DVA, con la conseguente rilevazione di un effetto economico per l'esercizio 2022 complessivamente positivo.

Tenuto conto della rilevanza del fenomeno, per quanto sopra illustrato, a partire dal secondo trimestre del 2022, sono stati introdotti alcuni affinamenti nella metodologia di determinazione del rischio di controparte per i derivati non assistiti da CSA, con particolare riferimento alla modalità di calcolo dell'esposizione futura, mediante approcci più evoluti basati sulla simulazione Monte Carlo. Questo ultimo approccio è stato esteso, a partire dal terzo trimestre del 2022, anche ai derivati assistiti da CSA.

I citati affinamenti hanno comportato una riduzione dell'esposizione futura, ossia della base di calcolo dei correttivi CVA/DVA. In maggior dettaglio, per i derivati senza CSA l'applicazione della nuova metodologia, a partire dal secondo trimestre, ha avuto un impatto negativo stimato pari a circa 15 milioni, ottenuto confrontando i correttivi DVA/CVA al 31 marzo 2023 determinati rispettivamente secondo la nuova e la vecchia metodologia di calcolo. Per i derivati con CSA gli effetti della nuova metodologia non sono risultati significativi, pari a circa -0,3 milioni, in quanto il rischio di controparte risulta essere mitigato dallo scambio di collaterale.

Attività materiali misurate al fair value su base ricorrente

Le attività materiali misurate al fair value su base ricorrente, interamente classificate nel livello 3, sono rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte di pregio valorizzate con il criterio del valore rideterminato/fair value.

In maggior dettaglio, nella sottovoce "4. Attività materiali" figurano le attività classificate nella voce "80. Attività materiali" dell'attivo di stato patrimoniale e valutate al fair value. Trattasi:

  • degli immobili di proprietà ad uso strumentale e detenuti a scopo di investimento per un importo pari a 2.179,5 milioni;
  • del patrimonio artistico di pregio per 53,0 milioni.

Al riguardo si segnala che oltre alle attività materiali di cui sopra, Banco BPM detiene anche immobili valutati al fair value su base ricorrente per un ammontare pari a 127,3 milioni (livello 3 nella gerarchia di fair value), classificati nella voce patrimoniale "110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", in relazione alle trattative di vendita in corso.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
di cui: c)
altre attività
finanziarie
obbligatoria
mente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 910.393 1.343 - 909.050 196.723 - 1.091.327 -
2. Aumenti 494.097 9 - 494.088 1.614 - 1.429.305 -
2.1. Acquisti 159.774 - - 159.774 769 - 52.072 -
2.2. Profitti imputati a: 55.349 9 - 55.340 765 - 75.914 -
2.2.1. Conto Economico 55.349 9 - 55.340 - - 61.326 -
- di cui plusvalenze 44.989 - - 44.989 - - 54.990 -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 765 - 14.588 -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 278.974 - - 278.974 80 - 1.301.319 -
3. Diminuzioni (182.466) (455) - (182.011) (35.762) - (288.131) -
3.1. Vendite (1.950) - - (1.950) (311) - (3.713) -
3.2. Rimborsi (21.411) (8) - (21.403) - - - -
3.3. Perdite imputate a: (70.559) (7) - (70.552) (29.439) - (184.712) -
3.3.1. Conto Economico (70.559) (7) - (70.552) - - (177.410) -
- di cui minusvalenze (69.610) (7) - (69.603) - - (173.287) -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (29.439) - (7.302) -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli (6.256) - - (6.256) - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (82.290) (440) - (81.850) (6.012) - (99.706) -
4. Rimanenze finali 1.222.024 897 - 1.221.127 162.575 - 2.232.501 -

I "Trasferimenti ad altri livelli" delle attività finanziarie si riferiscono al valore di bilancio di inizio esercizio di un titolo per la cui valorizzazione, alla data di bilancio, è stato possibile fare affidamento a parametri osservabili che ne hanno comportato l'attribuzione del livello 2 della gerarchia.

Nelle "Altre variazioni in aumento" figurano l'esposizione ceduta non cancellata dal bilancio, per 219,0 milioni, nell'ambito dell'operazione Wolf descritta nella "sezione 5 – Altri aspetti" della "parte A.1 – Parte generale" della Nota integrativa consolidata.

Nelle sottovoci "2.2.1 Profitti imputati a Conto economico" e "3.3.1 Perdite imputate a Conto economico" figurano gli utili e le perdite complessivamente rilevate nel conto economico dell'esercizio in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" per le "attività finanziarie detenute per la negoziazione";
  • "110. b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" per le "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value";
  • "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per l'adeguamento al fair value delle attività materiali valutate sulla base del criterio del fair value (IAS 40) o del metodo del valore rideterminato (IAS 16);
  • "180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" per le quote di ammortamento sugli immobili ad uso strumentale, misurati in base al criterio del valore rideterminato (IAS 16);
  • "250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" per la rilevazione del risultato realizzato a seguito della vendita delle attività materiali rappresentate dagli immobili o dalle opere d'arte e valutate in base al criterio del fair value /valore rideterminato.

Nelle sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" sono esposti gli utili e le perdite complessivamente rilevate in contropartita della voce di patrimonio netto "120. Riserve da valutazione", ed evidenziati nel prospetto della redditività complessiva in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • "140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per gli altri titoli.
  • "50. Attività materiali".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali - - -
2. Aumenti - 18.295 -
2.1 Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - 18.295 -
3. Diminuzioni - - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : - - -
3.3.1. Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali - 18.295 -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al 31/12/2022 31/12/2021
fair value o misurate al fair value
su base non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
136.631.855 24.206.671 110.074 108.621.301 138.537.970 19.236.854 250.682 125.107.045
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
3. Attività non correnti e gruppi di attività
in via di dismissione
Totale 136.631.855 24.206.671 110.074 108.621.301 138.537.970 19.236.854 250.682 125.107.045
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
153.223.242 8.883.051 5.793.908 138.209.423 166.298.174 12.176.073 3.511.457 150.912.227
2. Passività associate ad attività in via di
dismissione
Totale 153.223.242 8.883.051 5.793.908 138.209.423 166.298.174 12.176.073 3.511.457 150.912.227

*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia

Attività e passività non valutate al fair value

Le attività e le passività finanziarie classificate in corrispondenza del livello 1 e del livello 2 della gerarchia di fair value si riferiscono a titoli di debito/obbligazioni in portafoglio (attività) o di propria emissione (passività), per i quali si è fatto ricorso a quotazioni disponibili su mercati attivi o a tecniche valutative in cui parametri rilevanti sono osservabili sul mercato. In maggior dettaglio, i titoli detenuti nell'attivo sono in prevalenza rappresentati da titoli governativi classificati in corrispondenza del livello 1.

Le restanti attività e le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti, depositi, conti correnti, altri debiti) sono classificate nel livello 3, in quanto:

  • il fair value è stato determinato sulla base di parametri non osservabili, prevalentemente riconducibili alle stime delle perdite attese determinate in base ad indicatori non osservabili sul mercato; o
  • non si è proceduto ad una misurazione del fair value in quanto ritenuto essere approssimativamente pari al valore di bilancio, come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Per le citate tipologie di strumenti finanziari, la selezione delle tecniche e dei parametri utilizzati nella stima del fair value da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, nonché l'apprezzamento in merito alla rilevanza degli input non osservabili, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità per le quali gli stessi sono stati determinati.

Per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si fa rinvio a quanto illustrato nei precedenti paragrafi "Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato".

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

In linea con le disposizioni previste dalla Circolare 262 per le attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente è necessario fornire l'informativa della triplice gerarchia di fair value. A titolo di esempio, tale fattispecie ricorrerebbe qualora un'attività materiale, di regola misurata in base al criterio del costo, sarebbe valutata al fair value, al netto dei costi di vendita, a seguito della classificazione IFRS 5 quale attività non corrente in via di dismissione.

Al riguardo si deve precisare che al 31 dicembre 2022, così come per l'esercizio precedente, non viene fornita alcuna informativa sulla gerarchia di fair value delle attività o passività misurate al fair value su base non ricorrente, in quanto fattispecie non presente.

A.5 Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che alla data di bilancio non si rilevano impatti derivanti dal cosiddetto "Day 1 Profit/Loss", inteso come differenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
a) Cassa 676.272 763.559
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 12.000.667 28.000.000
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 1.186.793 481.875
Totale 13.863.732 29.245.434

La sottovoce b) "Conti correnti e Depositi a vista presso Banche Centrali", pari a 12,0 miliardi, evidenzia un deposito a breve termine presso Banca d'Italia.

Sezione 2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 64 28 - 820.172 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 64 28 - 820.172 - -
2. Titoli di capitale 27.067 - 14 14.409 - 14
3. Quote di O.I.C.R. 299 - 128 - - 134
4. Finanziamenti - 157.184 - - 194.122 -
4.1 Pronti contro termine - 157.184 - - 194.122 -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 27.430 157.212 142 834.581 194.122 148
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 1.885 2.169.353 755 517 957.420 1.195
1.1 di negoziazione 1.885 2.047.131 755 517 922.465 1.195
1.2 connessi con la fair value option - 122.222 - - 34.955 -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 1.885 2.169.353 755 517 957.420 1.195
Totale (A+B) 29.315 2.326.565 897 835.098 1.151.542 1.343

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate emesse da banche per un importo non significativo classificate come livello 1, così come nel precedente esercizio.

La voce 4. "Finanziamenti" è interamente rappresentata da operazioni di pronti contro termine di negoziazione, in prevalenza stipulati con controparti bancarie e con controparti centrali.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo della voce "Quote di O.I.C.R." interamente riconducibili alla tipologia dei fondi azionari.

Voci/Valori 31/12/2022 31/12/2021
Fondi Azionari 427 134
Totale 427 134

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori / emittenti / controparti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2022 31/12/2021
A. ATTIVITA' PER CASSA
1. Titoli di debito 92 820.172
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 50 806.770
c) Banche 38 9.130
d) Altre società finanziarie 1 1
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 3 4.271
2. Titoli di capitale 27.081 14.423
a) Banche 3.674 1.036
b) Altre società finanziarie 2.798 1.602
di cui: imprese di assicurazione 900 312
c) Società non finanziarie 20.609 11.785
d) Altri emittenti - -
3. Quote di O.I.C.R. 427 134
4. Finanziamenti 157.184 194.122
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 125.388 192.086
d) Altre società finanziarie 31.796 2.036
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 184.784 1.028.851
B. STRUMENTI DERIVATI - -
a) Controparti Centrali - -
b) Altre 2.171.993 959.132
Totale (B) 2.171.993 959.132
Totale (A+B) 2.356.777 1.987.983

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Al 31 dicembre 2022, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie designate al fair value.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Al 31 dicembre 2022, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie designate al fair value.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 38.063 - 41.789 40.601 - 48.134
1.1 Titoli strutturati - - 1.000 - - -
1.2 Altri titoli di debito 38.063 - 40.789 40.601 - 48.134
2. Titoli di capitale 129.010 36.879 32.056 244.831 26.886 38.277
3. Quote di O.I.C.R. 544.693 - 634.718 562.126 - 503.613
4. Finanziamenti - - 512.564 - - 319.026
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - 512.564 - - 319.026
Totale 711.766 36.879 1.221.127 847.558 26.886 909.050
L1 = Livello 1

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 79,9 milioni ed è rappresentata quasi interamente da obbligazioni emesse da società finanziarie e da banche. In particolare, nella sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" figurano:

  • attività finanziarie subordinate verso banche ed assicurazioni classificate al livello 1 per 38,1 milioni (valore nominale 38,4 milioni) rispetto ai 40,6 milioni (valore nominale 40 milioni) del 2021 classificate nello stesso livello.
  • titoli Asset Backed Securities (ABS) per 40,8 milioni (45,3 milioni nel 2021), di cui 39,9 milioni con clausole di subordinazione, perfezionati per il tramite dei seguenti veicoli: Pharma Finance S.r.l., Bnt Portfolio SPV, Red Sea SPV, Leviticus SPV, Tiberina SPV, Titan SPV, Tevere SPV, Aurelia SPV e Sun SPV. Tali titoli sono classificati in corrispondenza del livello 3. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa.

Nella voce 2."Titoli di capitale", che nel complesso ammonta a 197,9 milioni (310,0 milioni nel 2021), il principale investimento classificato nel livello 1 è rappresentato dall'interessenza azionaria nel capitale di Nexi S.p.A. per un valore pari a 128,8 milioni (244,6 milioni nel 2021).

Nella voce 4."Finanziamenti" figura, per 219,0 milioni, l'esposizione iscritta in tale portafoglio a seguito della ristrutturazione intervenuta nel corso del 2022, nell'ambito del "Progetto Wolf", come illustrato in maggior dettaglio nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della Nota integrativa consolidata. La suddetta iscrizione è in grado di giustificare l'incremento intervenuto nella voce in esame.

L3 = Livello 3

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo della voce "Quote di O.I.C.R.":

Voci/Valori 31/12/2022 31/12/2021
Fondi Azionari 301.822 223.828
Fondi Obbligazionari 613.782 608.554
Fondi Hedge 2.602 2.876
Fondi Immobiliari 49.824 49.976
Fondi di Private Debt assimilati 211.381 180.505
Totale 1.179.411 1.065.739

I fondi di "Private Debt assimilati" si riferiscono alle quote attribuite a Banco BPM S.p.A. nell'ambito di operazioni di cessione multi-originator di crediti deteriorati, come illustrato nella Parte E della presente Nota Integrativa (Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente"), alla quale si fa pertanto rinvio per ulteriori dettagli.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
1.Titoli di capitale 197.945 309.994
di cui: banche - -
di cui: altre società finanziarie 140.540 263.131
di cui: società non finanziarie 57.405 46.863
2. Titoli di debito 79.852 88.735
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 22.647 23.565
d) Altre società finanziarie 56.205 62.299
di cui: imprese di assicurazione 15.416 17.036
e) Società non finanziarie 1.000 2.871
3. Quote di O.I.C.R. 1.179.411 1.065.739
4. Finanziamenti 512.564 319.026
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 2.930 3.303
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 99.000 108.000
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 373.633 160.265
f) Famiglie 37.001 47.458
Totale 1.969.772 1.783.494

Sezione 3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 8.749.720 - - 10.065.763 2.994 -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 8.749.720 - - 10.065.763 2.994 -
2. Titoli di capitale 9.745 113.525 162.575 29.027 113.525 196.723
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 8.759.465 113.525 162.575 10.094.790 116.519 196.723
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 8.749,7 milioni (10.068,8 milioni al 31 dicembre 2021) ed è rappresentata principalmente da obbligazioni emesse da governi e da banche. Le attività subordinate ammontano a 44,8 milioni (53,0 milioni in termini di valore nominale) e si riferiscono a titoli emessi da banche, assicurazion; in maggior dettaglio, le suddette attività sono esposte nella sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" in corrispondenza del livello 1. Nel precedente esercizio tali attività erano pari a 114,2 milioni (107,0 milioni in termini di valore nominale), classificate in corrispondenza del livello 1.

L'esposizione detenuta in titoli di capitale ammonta complessivamente a 285,8 milioni (339,3 milioni al 31 dicembre 2021). In maggior dettaglio:

  • tra i titoli di capitale di livello 2 sono comprese le quote detenute nel capitale sociale di Banca d'Italia (n. 4.541 quote) corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio pari a 113,5 milioni è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota;
  • tra i titoli di capitale di livello 3 sono comprese le azioni di C.R. Asti S.p.A. e Palladio Holding S.p.A. rispettivamente per un importo pari a 56,9 milioni e 34,1 milioni.

I titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired sono pari a 29,6 milioni.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
1. Titoli di debito 8.749.720 10.068.757
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 6.452.354 7.294.208
c) Banche 1.071.513 1.481.852
d) Altre società finanziarie 779.519 917.385
di cui: imprese di assicurazione 45.153 67.484
e) Società non finanziarie 446.334 375.312
2. Titoli di capitale 285.845 339.275
a) Banche 170.478 174.671
b) Altri emittenti: 115.367 164.604
- altre società finanziarie 49.917 63.337
di cui: imprese di assicurazione - 20
- società non finanziarie 61.118 101.267
- altri 4.332 -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 9.035.565 10.408.032

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio Strumenti con
basso rischio
di credito
di cui:
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
complessivi *
Write-off
parziali
Titoli di debito 8.706.838 6.441.107 47.477 - - (3.745) (850) - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2022 8.706.838 6.441.107 47.477 - - (3.745) (850) - - -
Totale 31/12/2021 10.005.966 7.286.127 65.899 - - (2.726) (382) - - -

(*) Valore da esporre a fini informativi.

3.3a Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Alla data del 31 dicembre 2022 non sono presenti finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche
Centrali
1.297.716 - - - - 1.297.716 10.036.899 - - - - 10.036.899
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 1.297.716 - - X X X 10.036.899 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 3.792.113 - - 1.213.783 - 2.540.084 2.741.511 - - 806.630 50.203 1.911.218
1. Finanziamenti 2.539.818 - - - - 2.540.084 1.904.103 - - - - 1.911.218
1.1 Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 101.032 - - X X X 126.504 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 2.438.786 - - X X X 1.777.599 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 608.063 - - X X X 390.574 - - X X X
- Finanziamenti per leasing 372 - - X X X 666 - - X X X
- Altri 1.830.351 - - X X X 1.386.359 - - X X X
2. Titoli di debito 1.252.295 - - 1.213.783 - - 837.408 - - 806.630 50.203 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 1.252.295 - - 1.213.783 - - 837.408 - - 806.630 50.203 -
Totale 5.089.829 - - 1.213.783 - 3.837.800 12.778.410 - - 806.630 50.203 11.948.117
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce B.1.3 "Altri finanziamenti – altri" comprende principalmente i depositi cauzionali per contratti "ISMA" e "CSA" per 969,4 milioni (502,8 milioni nel 2021), finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine per 771 milioni (644,6 milioni nel 2021), nonché crediti per sconto effetti per 39,9 milioni (59,3 milioni nel 2021). Nella voce in esame figurano altresì i crediti di funzionamento per un ammontare pari a 6,8 milioni (2,1 milioni nel 2021), riconducibili a ricavi di competenza dell'esercizio 2022 ancora da incassare alla chiusura dell'esercizio.

La voce B.2 "Titoli di debito" include titoli subordinati per un importo pari a 36,9 milioni.

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 102.931.861 2.262.177 228.303 - - 102.550.157 102.106.254 2.725.952 344.321 - - 110.697.241
1.1. Conti correnti 7.884.132 171.738 34.156 X X X 7.871.797 244.574 78.652 X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 470.387 - - X X X 2.060.809 - - X X X
1.3. Mutui 80.356.448 1.554.835 106.840 X X X 77.208.607 1.898.129 162.190 X X X
personali e cessioni del quinto
1.4. Carte di credito, prestiti
953.951 13.902 88 X X X 1.333.945 16.508 97 X X X
1.5. Finanziamenti per leasing 532.078 245.953 2.155 X X X 564.373 208.298 3.450 X X X
1.6. Factoring 90.585 - - X X X 78.116 - - X X X
1.7. Altri finanziamenti 12.644.280 275.749 85.064 X X X 12.988.607 358.443 99.932 X X X
2. Titoli di debito 26.119.685 - - 22.992.888 110.074 2.233.344 20.583.033 - - 18.430.224 200.479 2.461.687
1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2. Altri titoli di debito 26.119.685 - - 22.992.888 110.074 2.233.344 20.583.033 - - 18.430.224 200.479 2.461.687
Totale 129.051.546 2.262.177 228.303 22.992.888 110.074 104.783.501 122.689.287 2.725.952 344.321 18.430.224 200.479 113.158.928
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Nella voce "1.7. Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi e sconti su effetti, documenti e valori similari salvo buon fine per 4.352,5 milioni (3.952,5 milioni nel 2021), le sovvenzioni non regolate in conto corrente, finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine per 7.424 milioni (8.373,3 milioni nel 2021) e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. In particolare, i crediti di funzionamento sono rappresentati per 232,6 milioni dalle commissioni di competenza dell'esercizio 2022, a fronte dei contratti ordinari con la propria clientela, che saranno oggetto di incasso nel corso dell'esercizio 2023 (principalmente relativi all'attività di distribuzione di prodotti di terzi per 116,2 milioni ed al collocamento titoli per 87,0 milioni). Nel 2021 erano pari a 222,6 milioni. Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato in calce alla tabella "2.1 Commissioni attive: composizione" della Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato.

I crediti deteriorati, terzo stadio comprensivi della quota esposta tra i Impaired acquisite o originate, ammontano a 2.357 milioni (2.923,3 milioni nel 2021) e sono frutto del proseguimento delle azioni di derisking effettuate dalla Banca nel corso dell'anno come illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Sezione – Altri aspetti" della Parte A della Nota integrativa consolidata.

Per ulteriori dettagli sulla qualità del credito si fa rinvio alla "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1 – Rischio di credito, Informazioni di natura quantitativa – A. Qualità del credito".

Nella voce 2. Titoli di debito, classificati come livello 3 sono inclusi titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazioni proprie per 1.933,7 milioni (2.297,6 milioni nel 2021) di cui:

  • 761,1 milioni (920,2 milioni nel 2021) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Red Sea SPV;
  • 743,6 milioni (938,3 milioni nel 2021) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Leviticus SPV;
  • 42,2 milioni (67,7 milioni nel 2021) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Tiberina SPV;
  • 24,2 milioni (29,7 milioni nel 2021) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Titan SPV;
  • 266,6 milioni (341,7 milioni nel 2021) relativi a titoli senior emessi dal veicolo Aurelia SPV;
  • 96 milioni relativi a titoli senior emessi dal veicolo Tevere SPV.

Sono inoltre comprese cartolarizzazioni di terzi per 206 milioni (99,4 milioni nel 2021).

I titoli provvisti di clausole di subordinazione, emessi da compagnie di assicurazione, ammontano complessivamente a 2,5 milioni.

I finanziamenti subordinati, ammontano a 277,6 milioni e sono principalmente rappresentati da società veicolo di assicurazione e finanziarie.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 26.119.685 - - 20.583.033 - -
a) Amministrazioni pubbliche 23.115.576 - - 17.346.373 - -
b) Altre società finanziarie 2.779.373 - - 2.964.845 - -
di cui: imprese di assicurazione 2.497 - - 2.486 - -
c) Società non finanziarie 224.736 - - 271.815 - -
2. Finanziamenti verso: 102.931.861 2.262.177 228.303 102.106.254 2.725.952 344.321
a) Amministrazioni pubbliche 1.873.999 360 17 1.679.632 1.163 17
b) Altre società finanziarie 8.809.336 80.173 56 10.914.477 22.501 788
di cui: imprese di assicurazione 101.305 - - 102.634 - -
c) Società non finanziarie 58.391.785 1.538.201 195.805 56.381.540 1.891.194 302.039
d) Famiglie 33.856.741 643.443 32.425 33.130.605 811.094 41.477
Totale 129.051.546 2.262.177 228.303 122.689.287 2.725.952 344.321

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Write-off
parziali
complessivi
*
Titoli di debito 27.276.536 23.069.985 106.278 - - (10.136) (698) - - -
Finanziamenti 96.421.552 - 10.756.090 4.579.807 367.116 (150.137) (258.110) (2.317.630) (138.813) 379.862
Totale 31/12/2022 123.698.088 23.069.985 10.862.368 4.579.807 367.116 (160.273) (258.808) (2.317.630) (138.813) 379.862
Totale 31/12/2021 124.162.672 17.319.355 11.754.581 5.343.621 604.373 (127.585) (321.971) (2.617.669) (260.052) 203.835

(*) Valore da esporre a fini informativi.

I titoli di debito con basso rischio di credito, pari a 23.070 milioni (17.319,4 milioni nel 2021), riguardano prevalentemente titoli governativi italiani ed esteri.

4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive Write-off
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
Terzo stadio
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
parziali
complessivi
*
1. Finanziamenti oggetto di concessione
conformi con le GL
3.532 - 5.218 1.144 118 (4) (207) (184) (47) -
2. Finanziamenti oggetto di misure di
moratoria in essere non più conformi alle
GL e non valutate come oggetto di
concessione
- - 309 - - - (14) - - -
3. Finanziamenti oggetto di altre misure di
concessione
- - 105.189 34.448 - - (864) (11.073) - -
4. Nuovi finanziamenti 14.156.496 - 1.862.487 291.530 30 (6.010) (7.155) (71.057) - -
Totale 31/12/2022 14.160.028 - 1.973.203 327.122 148 (6.014) (8.240) (82.314) (47) -
Totale 31/12/2021 16.271.137 - 3.826.472 304.009 17.763 (7.315) (75.969) (91.526) (3.370) -

(*) Valore da esporre a fini informativi.

In base alla comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021, la tabella contiene alcuni dettagli (valore lordo per stadi di rischio e relative rettifiche di valore) relativi alle misure di sostegno Covid-19 in essere alla data di riferimento del bilancio, rappresentate dai finanziamenti interessati da interventi di "moratoria" o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa con il supporto di garanzie pubbliche.

Per l'illustrazione del contenuto delle sottovoci, per maggiori dettagli sulle misure di sostegno concesse dal Gruppo e sulla qualità creditizia di quelle ancora in essere si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022" della "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A della Nota integrativa consolidata.

Per ulteriori dettagli sulla qualità creditizia delle esposizioni in oggetto si fa rinvio alle tabelle A.1.5a e A.1.7a contenute nella Parte E della presente Nota integrativa, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Sezione 5 Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair Value
31/12/2022
VN
31/12/2022
Fair Value
31/12/2021
VN
31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Derivati finanziari
1) Fair value - 1.752.299 -
20.577.838
- 107.179 - 13.924.949
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 1.752.299 -
20.577.838
- 107.179 - 13.924.949
VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale
e indici
azionari
valute e
oro
credito merci altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
518.368 - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
883.158 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 350.712 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 1.401.526 - - - - - 350.712 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 61 X - X
Totale passività - - - - - - 61 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 6 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
1. Adeguamento positivo 11.454 34.515
1.1 di specifici portafogli: 11.454 34.515
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 11.454 34.515
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (499.857) (31.640)
2.1 di specifici portafogli: (499.857) (31.640)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (499.857) (31.640)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale (488.403) 2.875

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di attività al costo ammortizzato.

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".

Sezione 7 Partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Descrizione Sede legale Sede operativa Quota di
partecipazione
diretta %
Disponibilità
voti %
A. Imprese controllate in via esclusiva
Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 100,00% 100,00%
Banca Akros S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Banca Aletti & C. S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Bipielle Bank Suisse SA in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 100,00% 100,00%
Banco BPM Vita S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 60,00% 60,00%
BPM Covered Bond Roma Roma 80,00% 80,00%
BPM Covered Bond 2 Roma Roma 80,00% 80,00%
BRF Property S.p.A. Parma Parma 65,43% 65,43%
Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 100,00% 100,00%
P.M.G. s.r.l. in liquidazione Milano Milano 84,00% 84,00%
Partecipazioni Italiane in liquidazione Milano Milano 99,97% 100,00%
Lido dei Coralli S.r.l. Sassari Sassari 100,00% 100,00%
Sirio Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 100,00% 100,00%
Terme Ioniche S.r.l. Lodi Cosenza 100,00% 100,00%
Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. Cosenza Cosenza 100,00% 100,00%
Tecmarket Servizi S.p.A. Verona Verona 100,00% 100,00%

B. Imprese controllate in modo congiunto

C. Imprese sottoposte ad influenza notevole
Agos-Ducato S.p.A. Milano Milano 39,00% 39,00%
Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 39,19% 39,19%
Anima Holding S.p.A. Milano Milano 20,62% 20,62%
Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 20,69% 20,69%
Arcene Immobili S.r.l. in liquidazione. Lodi Lodi 50,00% 50,00%
Arcene Infra S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 50,00% 50,00%
BUSSENTINA SCARL in liquidazione Roma Roma 20,00% 20,00%
Calliope Finance S.r.l. Milano Milano 50,00% 50,00%
Etica S.G.R. S.p.A. Milano Milano 19,44% 19,44%
Gardant Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 30,00% 30,00%
GEMA S.P.A Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 33,33% 33,33%
Motia S.r.l. in liquidazione Venezia Venezia 25,00% 25,00%
SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 40,00% 40,00%
S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. Milano Milano 32,50% 32,50%
Vera Vita S.p.A. (ex Popolare Vita S.p.A.) Verona Verona 35,00% 35,00%

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
A. Esistenze Iniziali 4.445.987
B. Aumenti 560.458 99.441
B.1 Acquisti 325.016 -
di cui: operazioni di aggregazione aziendale 14.837- -
B.2 Riprese di Valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre Variazioni 235.442 99.441
C. Diminuzioni (2.251.748) (247.150)
C.1 Vendite (1.412.985) (114.582)
di cui: operazioni di aggregazione aziendale (1.337.985) (114.582)
C.2 Rettifiche di valore (158.822) (3.200)
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni (679.941) (129.368)
D. Rimanenze Finali 2.754.697 4.445.987
E. Rivalutazioni Totali 61.278 61.278
F. Rettifiche Totali (1.093.926) (935.104)

Nella Voce B.1"Acquisti" sono ricompresi:

  • per 309,4 milioni, il corrispettivo pagato per l'acquisizione dell'81% di Banco BPM Vita S.p.A, già detenuta al 19%, con conseguente acquisizione del controllo, come illustrato in maggior dettaglio nella "Parte G – Operazioni di aggregazione aziendale" della presente Nota integrativa;
  • l'acquisizione, nel corso dell'esercizio, delle società partecipate conseguente all'operazione di fusione di Bipielle Real Estate e per tale motivo indicate nel "di cui: operazioni di aggregazione aziendale".

Nella voce B.4 e C.4 "Altre Variazioni" sono inclusi principalmente i risultati relativi alle partecipate controllate valutate con il metodo del patrimonio netto.

Nella voce C.1 "Vendite – di cui: operazioni di aggregazione aziendale" è rilevata la riduzione degli investimenti partecipativi detenuti nelle controllate Bipielle Real Estate S.p.A. per 775,3 milioni e Release S.p.A. per 562,6 milioni, a seguito della fusione per incorporazione delle stesse avvenuta nel corso dell'esercizio 2022.

Nella voce C.2 "Rettifiche di valore" sono incluse le svalutazioni delle società collegate Vera Assicurazioni S.p.A. per 22,2 milioni e Vera Vita S.p.A. per 136,6 milioni, come illustrato nel successivo paragrafo "Verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test).

7.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Alla data di riferimento non vi sono partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.8 Restrizioni significative

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della Nota integrativa consolidata.

7.9 Altre informazioni

Verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Analisi dei potenziali trigger di impairment

L'andamento negativo dei mercati finanziari e le conseguenti minusvalenze sul portafoglio titoli hanno avuto ripercussioni negative sul patrimonio netto e su quello regolamentare delle partecipazioni di collegamento detenute nelle compagnie assicurative, in particolar modo in quelle operanti nel ramo vita. Tale circostanza è stata considerata alla stregua di un potenziale indicatore di impairment, che ha quindi suggerito l'esecuzione di un test volto ad accertare la recuperabilità dei valori di bilancio delle partecipazioni detenute in Vera Vita e Vera Assicurazioni.

Ad esito delle verifiche svolte, per le suddette interessenze di collegamento, il test di impairment condotto al 31 dicembre 2022 ha fatto emergere la necessità di rilevare un impairment sulla partecipazione detenute in Vera Vita, pari a 136,6 milioni.

Per la partecipazione detenuta in Vera Assicurazioni il test di impairment non ha invece evidenziato la necessità di apportare ulteriori svalutazioni rispetto a quanto già effettuato al 30 giugno 2022. A tale data, il test di impairment condotto sulla GCU Bancassurance Protezione - rappresentata dalla partecipazione in oggetto - aveva comportato la rilevazione di una svalutazione dell'avviamento per 8,1 milioni e del valore di carico della partecipazione di collegamento per 22,2 milioni.

Nel complesso, le svalutazioni rilevate nel corso dell'esercizio 2022, nella voce "220. Utili (perdite) delle partecipazioni", ammontano quindi a 158,8 milioni.

Metodologia di calcolo, costo del capitale e risultati

Per la metodologia di calcolo del valore recuperabile della partecipazione detenuta in Vera Assicurazioni e del relativo costo del capitale (pari all'8,39%) si fa rinvio a quanto illustrato per la CGU Bancassurance Protezione nella "Sezione 10 - Attività immateriali" della Nota integrativa consolidata.

Per quanto riguarda la partecipazione detenuta in Vera Vita, la stima del valore recuperabile ha assunto come riferimento il fair value della società, determinato sulla base degli Own Funds al 31 dicembre 2022 - nelle sole componenti di capitale Tier 1 Unrestricted + Tier 3 - tenuto conto della quota di interessenza detenuta (35%). Tale modalità di valorizzazione, che ha tenuto conto delle informazioni disponibili alla data di redazione della presente Relazione finanziaria, risulta allineata alle best practice di mercato che identificano gli Own Funds come valore minimo di una società assicurativa.

Valori di bilancio al 31 dicembre 2022

Alla luce di quanto sopra illustrato, nella seguente tabella si fornisce evidenza dal valore di bilancio al 31 dicembre 2022 delle partecipazioni detenute in Vera Vita e Vera Assicurazioni:

milioni di euro Valore di bilancio
Vera Vita 102,1
Vera Assicurazioni 88,4

Sezione 8 Attività materiali – Voce 80

Le attività materiali ammontano al 31 dicembre 2022 a 2.943,9 milioni e si confrontano con il dato di 1.877,0 milioni dell'esercizio precedente.

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
31/12/2021
Attività/Valori 31/12/2022
1. Attività di proprietà 71.197 78.428
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 12.671 16.443
d) impianti elettronici 50.880 48.722
e) altre 7.646 13.263
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 640.182 707.287
a) terreni - -
b) fabbricati 605.774 697.300
c) mobili 34.115 9.067
d) impianti elettronici - -
e) altre 293 920
Totale 711.379 785.715
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
Vita utile (in anni)
Terreni indefinita
Fabbricati Da perizia
Mobili e arredi 7
Impianti 3 – 7

* La vita utile di Fabbricati è determinata dalla Perizia di valutazione periodica

8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Banco BPM S.p.A. non detiene attività materiali a scopo di investimento valutate al costo, si omette pertanto la relativa tabella.

8.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 1.334.790 - - 915.902
a) terreni - - 968.108 - - 692.305
b) fabbricati - - 313.713 - - 173.497
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - 52.969 - - 50.100
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - - - - -
Totale - - 1.334.790 - - 915.902
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - 20.385 - - 2.430

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Le attività di proprietà rivalutate si riferiscono agli immobili di proprietà utilizzati per l'attività di impresa della Banca ed alle opere d'arte di pregio.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 897.711 - - 175.425
a) terreni - - 631.294 - - 124.200
b) fabbricati - - 266.417 - - 51.225
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 897.711 - - 175.425
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - 475.977 - - 44.791

L1 = Livello 1

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa della Banca.

Al riguardo si deve precisare che Banco BPM S.p.A. non detiene attività di investimento rappresentate da diritti d'uso acquisiti con il leasing. Gli immobili detenuti a scopo di investimento concessi in leasing operativo ammontano invece a 464,7 milioni.

8.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Non sono presenti attività materiali disciplinate dallo IAS 2.

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 692.305 1.246.070 473.889 843.239 339.160 3.594.663
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (375.273) (448.379) (794.517) (274.877) (1.893.046)
A.2 Esistenze iniziali nette 692.305 870.797 25.510 48.722 64.283 1.701.617
B. Aumenti: 291.551 206.869 41.558 22.367 5.016 567.361
B.1 Acquisti 286.031 160.191 41.558 22.367 1.878 512.025
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
285.859 145.431 68 4.714 378 436.450
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 2.660 - - - 2.660
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a
1.894 10.273 - - 3.138 15.305
a) patrimonio netto 1.823 9.627 - - 3.138 14.588
b) conto economico 71 646 - - - 717
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento 3.626 1.562 X X X 5.188
B.7 Altre variazioni - 32.183 - - - 32.183
C. Diminuzioni: (15.748) (158.179) (20.282) (20.209) (8.391) (222.809)
C.1 Vendite - (85) - - - (85)
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
C.2 Ammortamenti - (114.055) (20.282) (20.209) (7.744) (162.290)
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a - (2.322) - - - (2.322)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (2.322) - - - (2.322)
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a (15.716) (7.411) - - (269) (23.396)
a) patrimonio netto (6.391) (642) - - (269) (7.302)
b) conto economico (9.325) (6.769) - - - (16.094)
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (32) (2) - - - (34)
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento
(32) (2) X X X (34)
b) attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - (34.304) - - (378) (34.682)
D. Rimanenze finali nette 968.108 919.487 46.786 50.880 60.908 2.046.169
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (477.119) (472.007) (824.633) (282.032) (2.055.791)
D.2 Rimanenze finali lorde 968.108 1.396.606 518.793 875.513 342.940 4.101.960
E. Valutazione al costo 358.442 480.512 - - 10.935 849.889

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si deve precisare che:

  • la stessa si riferisce alle attività materiali di proprietà ed ai diritti d'uso acquisiti mediante contratti di leasing;
  • la sottovoce "B.1 Acquisti di cui per operazioni aziendali" è relativa all'incremento delle attività materiali a seguito delle operazioni di fusione per incorporazione di Bipielle Real Estate e Release;
  • nelle sottovoci "B.4 Variazioni positive di fair value" e "C.4 Variazioni negative di fair value" figurano gli effetti conseguenti alla valutazione al fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico della Banca, complessivamente negativi per 8,1 milioni. Detti effetti sono esposti nel prospetto della redditività complessiva per positivi 7,3 milioni e nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per negativi 15,4 milioni;
  • nelle sottovoci "B.7 Altre variazioni" e "C.7 Altre variazioni", in corrispondenza della colonna "fabbricati", trovano rappresentazione rispettivamente gli incrementi ed i decrementi correlati ai diritti d'uso di alcuni immobili, conseguenti alle rinegoziazioni perfezionate nel corso dell'esercizio;
  • nella sottovoce "C.3 Rettifiche di valore da deterioramento" figurano gli effetti economici conseguenti alla valutazione di impairment dei diritti d'uso dei contratti di leasing immobiliare.

Per i dettagli sulla movimentazione dei diritti d'uso acquisti con il leasing si rimanda alla successiva tabella 8.6 bis.

Da ultimo, la sottovoce "E. Valutazione al costo" rappresenta quale sarebbe la valutazione al costo delle attività materiali (immobili ed opere d'arte) che in bilancio sono valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore, in conformità con le istruzioni contenute nella Circolare n° 262 di Banca d'Italia.

8.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue

Di seguito si rappresenta la movimentazione avvenuta nel corso dell'esercizio sui diritti d'uso acquisiti con il leasing, già ricompresa nella precedente tabella 8.6, facendo un rinvio a quanto in precedenza illustrato per le relative dinamiche.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - 1.016.371 14.527 - 42.226 1.035.124
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (319.072) (5.460) - (3.305) (327.837)
A.2 Esistenze iniziali nette - 697.299 9.067 - 921 707.287
B. Aumenti: - 42.577 39.721 - - 82.298
B.1 Acquisti - 7.734 39.721 - - 47.455
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 2.660 - - - 2.660
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento - - X X X -
B.7 Altre variazioni - 32.183 - - - 32.183
C. Diminuzioni: - (134.103) (14.673) - (628) (149.404)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione
aziendale
- - - - - -
C.2 Ammortamenti - (97.478) (14.673) - (628) (112.779)
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a - (2.322) - - - (2.322)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (2.322) - - - (2.322)
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento - - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - (34.303) - - - (34.303)
D. Rimanenze finali nette - 605.774 34.217 - 292 640.283
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (416.550) (20.003) - (2.302) (438.855)
D.2 Rimanenze finali lorde - 1.022.324 54.220 - 2.594 1.079.138
E. Valutazione al costo - - - - - -

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
-- -- -- -- -- -- -- -- --------------------------------------------------------------------------- --
Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali 124.200 51.225
B. Aumenti 670.243 298.967
B.1 Acquisti 623.503 282.627
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 617.875 243.381
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value 41.508 12.765
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 32 2
B.7 Altre variazioni 5.200 3.573
C. Diminuzioni (163.149) (83.775)
C.1 Vendite (971) (444)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value (79.670) (60.948)
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: (81.571) (22.371)
a) immobili ad uso funzionale (3.626) (1.562)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (77.945) (20.809)
C.7 Altre variazioni (937) (12)
D. Rimanenze finali 631.294 266.417
E. Valutazione al fair value - -

Al 31 dicembre 2022 le attività detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate dagli immobili di proprietà valutate al fair value, ammontano a 897,7 milioni (175,4 milioni al 31 dicembre 2021).

Al fine di una migliore comprensione delle movimentazione delle attività in esame si precisa che:

  • la sottovoce "B.1 Acquisti di cui operazioni di aggregazioni aziendali" è relativa all'incremento delle attività materiali a seguito delle operazioni di fusione per incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A.;
  • le variazioni imputabili a cambiamenti nella stima del fair value, pari allo sbilancio delle sottovoci B.3 e C.3 che è complessivamente negativo per 86,3 milioni, sono rilevate nella voce di conto economico "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali";
  • la sottovoce "E. valutazione al fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value.

8.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Non sono presenti attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

8.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Alla data di bilancio non risultano in essere impegni per acquisto di attività materiali di importo significativo.

Sezione 9 Attività immateriali – Voce 90

Totale Totale
31/12/2021
Attività/Valori 31/12/2022
Durata
definita
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 42.968 X 51.100
A.2 Altre attività immateriali 633.586 485.641 614.492 485.641
di cui: software 396.280 - 349.806 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 633.586 485.641 614.492 485.641
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 633.586 485.641 614.492 485.641
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 633.586 528.609 614.492 536.741

9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Le attività immateriali a durata definita includono, oltre al software per un importo pari a 396,3 milioni, la valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo Banco BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 237,2 milioni.

Le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio sono costituite:

  • per 42,9 milioni da avviamenti rivenienti dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance), dopo la rilevazione di un impairment di 8,1 milioni;
  • per 485,6 milioni da marchi di impresa a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (263,4 milioni).

Attività immateriali a durata definita - Client Relationship

Le Client Relationship iscritte nel bilancio separato di Banco BPM S.p.A. sono rappresentate dalle attività riconducibili alle relazioni con la clientela per la raccolta gestita ed amministrata (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC) e per i rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), iscritte nell'ambito delle seguenti operazioni di aggregazione aziendale:

  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1°luglio 2007, con la quale sono state identificate attività immateriali riconducibili a rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits) e risparmio gestito ed amministrato (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2022 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 104,2 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 12,8 milioni;
  • acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017, dalla quale sono emerse attività immateriali esclusivamente riferite al risparmio gestito ed mministrato (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2022 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 133,0 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 14,7 milioni.

Per quanto riguarda i criteri di valorizzazione e di ammortamento delle fattispecie sopra indicate di Client Relationship emerse a seguito delle citate operazioni di aggregazione aziendale si fa rinvio alla "Sezione 10 – Attività Immateriali" della nota integrativa consolidata.

Attività immateriali a durata indefinita - Avviamento

L'avviamento iscritto in Banco BPM S.p.A., derivante dall'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007, è relativo alla CGU Bancassurance Protezione, coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni S.p.A., ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo.

Al 31 dicembre 2022 l'avviamento riferito a tale settore operativo ammonta a 42,9 milioni a seguito dell'impairment rilevato nel corso del primo semestre 2022 (8,1 milioni).

Attività immateriali a durata indefinita - Marchi

Il marchio definisce un insieme di asset intangibili fra loro complementari legati all'attività di marketing (oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.).

L'iscrizione di un intangible legato al marchio deriva dal fatto che ad elementi come la capacità di attrazione e fidelizzazione della clientela o il nome commerciale possono essere attribuiti benefici economici differenziali attesi (in termini di flussi finanziari netti) valutabili attendibilmente. Il marchio costituisce un'attività immateriale identificabile in quanto separabile dall'azienda nel suo complesso, cui può essere associata una significativa capacità di attrarre e fidelizzare la clientela.

Si tratta di un'attività immateriale a vita utile indefinita poiché si ritiene che tale componente immateriale possa contribuire per un periodo indeterminato alla formazione dei flussi reddituali, e in quanto tale è soggetto annualmente al test di impairment, per il quale si rinvia a quanto riportato successivamente.

Ciò premesso, nel bilancio separato di Banco BPM S.p.A. risultano iscritti marchi per un valore complessivo pari a 485,6 milioni:

  • per 222,2 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007;
  • per 263,4 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017.

9.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'esistenza di perdite durevoli di valore (Impairment Test)

Ai sensi dello IAS 36 tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment per verificare la recuperabilità del valore. La Banca ha ritenuto di effettuare la verifica di impairment con riferimento al 31 dicembre di ogni anno, e comunque, ogni qualvolta sia rilevata la presenza di indicatori di perdita.

Le analisi e i risultati del test di impairment condotto ai fini della redazione del bilancio consolidato sono considerate valide anche nella prospettiva del bilancio separato.

Pertanto per quanto riguarda: i criteri di identificazione e le modalità di calcolo del valore contabile delle singole CGU, i criteri utilizzati per determinarne il valore recuperabile e le relative assunzioni alla base dei modelli valutativi utilizzati e per le analisi di sensitività si fa rinvio alla "Sezione 10 – Attività Immateriali" della Nota integrativa consolidata, le cui considerazioni sono integralmente applicabili anche al bilancio separato di Banco BPM S.p.A.. Fanno eccezione le seguenti attività immateriali che sono iscritte solo nel bilancio consolidato: il marchio di Banca Akros, allocato alla CGU Banca Akros, l'avviamento relativo all'acquisizione di Oaklins allocato alla CGU Oaklins e quello relativo all'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita S.p.A., allocato allo CGU Banco BPM Vita S.p.A..

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività
immateriali:
generate
internamente
Altre attività
immateriali: altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 4.022.737 - - 2.644.189 485.641 7.152.567
A.1 Riduzioni di valore totali nette (3.971.637) - - (2.029.697) - (6.001.334)
A.2 Esistenze iniziali nette 51.100 - - 614.492 485.641 1.151.233
B. Aumenti - - - 141.073 - 141.073
B.1 Acquisti - - - 140.695 - 140.695
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - 378 - 378
C. Diminuzioni (8.132) - - (121.979) - (130.111)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore (8.132) - - (121.979) - (130.111)
- Ammortamenti X - - (117.249) - (117.249)
- Svalutazioni (8.132) - - (4.730) - (12.862)
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico (8.132) - - (4.730) - (12.862)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di
dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 42.968 - - 633.586 485.641 1.162.195
D.1 Rettifiche di valori totali nette (3.979.769) - - (2.153.552) - (6.133.321)
E. Rimanenze finali lorde 4.022.737 - - 2.787.138 485.641 7.295.516
F. Valutazione al costo - - - - - -

DEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

Con riferimento alle principali variazioni registrate nel corso dell'esercizio 2022 si segnala che:

  • la sottovoce "B.1 Acquisti" fa riferimento ai software;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Ammortamenti", inerente prevalentemente ad ammortamenti di software, comprende la quota di ammortamento relativa alle Client Relationship acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale per un importo pari a 27,5 milioni;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Svalutazioni" include l'impairment dell'avviamento della CGU Bancassurance Protezione (8,1 milioni) e perdite di valore per software non più utilizzati (4,7 milioni).

9.3 Attività immateriali: altre informazioni

Al 31 dicembre 2022, così come nell'esercizio precedente, non vi sono impegni riferiti alle attività immateriali.

Sezione 10 Attività fiscali e le passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Per le informazioni sulle attività per imposte anticipate (DTA), sulle DTA trasformabili e sulle verifiche relative alla recuperabilità si rinvia alla Sezione 11 "Attività fiscali e passività fiscali" della Nota integrativa consolidata.

10.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2022 31/12/2021
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge 214/2011 2.018.096 258.823 - 2.276.919 2.463.714
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.473.802 138.299 - 1.612.101 1.788.717
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali
544.294 120.524 - 664.818 674.997
A.2) DTA Altre fattispecie 1.525.153 59.618 - 1.584.771 1.477.379
Perdite fiscali riportabili a nuovo 874.103 - - 874.103 903.834
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela
deducibili negli esercizi successivi
219.504 44.380 - 263.884 295.897
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi
98.304 - - 98.304 96.561
Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento di
Fine Rapporto deducibili in esercizi successivi
89.043 - - 89.043 144.454
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi successivi 242.380 15.238 - 257.618 34.527
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti da rettifiche di valore su avviamenti e su altre attività
immateriali
- - - - -
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie
Imposte anticipate su plusvalenze infragruppo eliminate in sede
1.083 - - 1.083 1.101
di consolidamento - - - - -
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 736 - - 736 1.005
Totale A 3.543.249 318.441 - 3.861.690 3.941.093
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie
valutate in contropartita al patrimonio netto
269.636 57.442 - 327.078 24.667
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 47.696 8.997 - 56.693 46.470
Totale B 317.332 66.439 - 383.771 71.137
Totale (A+B) 3.860.581 384.880 - 4.245.461 4.012.230

Si precisa che non tutte le DTA non qualificate sono state rilevate in bilancio da parte del Banco BPM. L'ammontare delle DTA non iscritte alla data del 31 dicembre 2022 in relazione all'assenza dei relativi presupposti è pari a 27,9 milioni, di cui 5,8 milioni di DTA IRES e 22,1 milioni di DTA IRAP.

10.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2022 31/12/2021
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti al processo di ammortamento fiscale od a rettifiche
di valore su avviamenti e su altre attività immateriali 93.666 18.937 - 112.603 114.980
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di strumenti finanziari 8.315 4.463 - 12.778 17.461
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
conseguenti alla valutazione al fair value di crediti verso la
clientela 9.624 1.870 - 11.494 16.651
Riprese da valutazione al fair value su immobili imponibili in
esercizi successivi 47.012 1.596 - 48.608 9.302
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla Purchase Price Allocation effettuata in occasione
di operazioni di aggregazione aziendale - - - - -
Imposte differite su utili delle partecipate imponibili in esercizi
successivi - - - - -
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali - 541 - 541 541
Totale A 158.617 27.407 - 186.024 158.935
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili di
proprietà e del patrimonio artistico 35.679 7.214 - 42.893 42.707
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie
valutate in contropartita al patrimonio netto 8.997 3.071 - 12.068 45.113
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali - - - - -
Totale B 44.676 10.285 - 54.961 87.820
Totale (A+B) 203.293 37.692 - 240.985 246.755

10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
1. Importo iniziale 3.941.093 4.261.639
2. Aumenti 320.024 98.368
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 57.991 67.243
a) relative a precedenti esercizi 13.226 10.668
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 44.765 56.575
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 12.015 -
2.3 Altri aumenti 250.018 31.125
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 207.389 5.291
3. Diminuzioni (399.427) (418.914)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (360.119) (337.806)
a) rigiri (344.053) (330.704)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità (4.609) -
c) dovute a mutamento di criteri contabili - -
d) altre (11.457) (7.102)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali (1) (1)
3.3 Altre diminuzioni: (39.307) (81.107)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 (8.175) (35.842)
b) altre (31.132) (45.265)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 3.861.690 3.941.093

10.3 bis Variazioni delle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
1. Importo iniziale 2.463.714 2.561.537
2. Aumenti 7.598 4.609
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 7.598 4.609
3. Diminuzioni (194.393) (102.432)
3.1 Rigiri (186.218) (66.591)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta (8.175) (35.841)
a) derivante da perdite di esercizio (8.175) (5.050)
b) derivante da perdite fiscali - (30.791)
3.3 Altre diminuzioni - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 2.276.919 2.463.714

10.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
1. Importo iniziale 158.935 161.957
2. Aumenti 61.538 94.147
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 2.664 2.402
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 2.664 2.402
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 4.690 -
2.3 Altri aumenti 54.184 91.745
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 35.314 8.756
3. Diminuzioni (34.449) (97.169)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (34.449) (97.169)
a) rigiri (31.366) (20.278)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre (3.083) (76.891)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 186.024 158.935

10.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
1. Importo iniziale 71.137 8.049
2. Aumenti 358.178 83.316
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 344.662 40.081
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 344.662 40.081
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 13.516 43.235
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 12.804 -
3. Diminuzioni (45.544) (20.228)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (16.559) (1.267)
a) rigiri (16.559) (1.267)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (28.985) (18.961)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 383.771 71.137

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
1. Importo iniziale 87.820 245.851
2. Aumenti 10.454 95.677
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 10.454 43.686
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 10.454 43.686
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 51.991
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 8.756
3. Diminuzioni (43.313) (253.708)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (43.087) (164.550)
a) rigiri (43.087) (164.550)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (226) (89.158)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 54.961 87.820

10.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

10.7 Altre informazioni

Per l'informativa inerente l'analisi della "tax capability", l'iscrivibilità in bilancio delle attività per imposte anticipate, l'informativa sul regime del consolidato fiscale su base nazionale e sulle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011, si rimanda alla "Sezione 11 – Le attività e le passività fiscali" della Nota integrativa consolidata. Per quanto riguarda la situazione dei rischi connessi ai contenziosi in essere con l'amministrazione finanziaria si rimanda alla "Sezione 10 - Fondi per rischi ed oneri" della presente Nota integrativa.

Sezione 11 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo

11.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie - 123.943
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali 127.323 11.731
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 78.272 1.248
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - -
Totale A 127.323 135.674
di cui valutate al costo - 123.943
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 127.323 11.731
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti - -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività - -
Totale C - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

Al 31 dicembre 2022, tra le attività possedute per la vendita, figurano gli immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2022 fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del prossimo anno (esposte nella voce A.3 "Attività materiali").

Al 31 dicembre 2021, tra le attività possedute per la vendita figuravano le seguenti fattispecie:

  • crediti verso clientela relativi al portafoglio di "cessione del quinto" erogati dalla ex ProFamily e oggetto di un'operazione di cessione a terzi, deliberata dai competenti Organi Sociali, che è stata perfezionata nel corso del 2022 (esposti nella voce A.1 Attività Finanziarie);
  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2021 facevano ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del 2022 (esposte nella voce A.3 "Attività materiali").

Per le attività e passività indicate in corrispondenza delle sottovoci "di cui valutate al fair value livello 1/livello 2/livello 3" si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

11.2 Altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 12 Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
Crediti verso società del gruppo relativi al consolidato fiscale 1.657 2.842
Crediti verso Amministrazioni Finanziarie (non classificabili nelle attività fiscali) 2.878.333 1.882.995
Crediti per la cessione di beni ed erogazione di servizi - -
Altri proventi da ricevere - -
Cassa ed altri valori in carico al cassiere 7.103 6.037
Partite in corso di lavorazione 568.835 582.813
Partite viaggianti tra filiali 6.241 9.724
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 683 407
Titoli e cedole da regolare 39.083 12.448
Altre operazioni da regolare - -
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 27.568 30.738
Altre partite 142.856 62.062
Totale 3.672.359 2.590.066

La voce "Crediti verso Amministrazioni Finanziarie" comprende principalmente:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 310,2 milioni di cui 210,4 milioni relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019 e crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 94,5 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare s.c., sia la Commissione Tributaria Provinciale sia la Commissione Tributaria Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. Risulta pendente il ricorso per Cassazione dell'Agenzia delle Entrate. La voce comprende inoltre il credito chiesto a rimborso dall'incorporata Bipielle Real Estate, acquistato nel corso del 2003 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pescara e Loreto Aprutino a titolo di pagamento parziale del prezzo di trasferimento della proprietà di alcuni immobili, per 1,9 milioni al netto della svalutazione operata nel 2021 per 1,9 milioni;
  • crediti derivanti dalle istanze di rimborso dell'IRES per mancata deduzione dell'IRAP per i periodi di imposta dal 2005 al 2011 per complessivi 0,5 milioni al netto della svalutazione prudenziale effettuata nel 2021 pari a 0,7 milioni a fronte di un residuo non rimborsato pari a 1,2 milioni. Per tale importo è stato presentato ricorso alla Commissione tributaria Provinciale;
  • crediti per istanze di rimborso IVA ed imposte indirette per complessivi 17,6 milioni di cui:

• 7,4 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A. Il contenzioso, attivato per un credito complessivo di 179,9 milioni è stato rimborsato nel corso dell'anno per l'importo 162,2 milioni, a seguito della sentenza in riassunzione nella Commissione Tributaria Regionale del 9 novembre 2020 depositata il 17 settembre 2021.

Con la citata sentenza, la Commissione ha accolto il ricorso della Banca fatta eccezione per:

  • o l'importo di 1,7 milioni, relativo al credito IVA dell'anno 2000, per il quale è stata ritenuta valida la contestazione mossa dall'Ufficio secondo cui non risulterebbe agli atti la prova della spettanza del rimborso;
  • o gli interessi maturati sul credito IVA dell'esercizio 1999, per i quali la Commissione ha negato il rimborso di 7,7 milioni, considerando la natura moratoria dei medesimi. Nel caso in esame, secondo la Commissione, l'Ufficio non dovrebbe essere considerato in mora avendo richiesto a controparte documentazione aggiuntiva (documenti relativi ai carichi pendenti). La difesa della Banca fondata sull'irrilevanza di questa documentazione ai fini della prova della sussistenza del credito IVA non è stata accolta.

Prudenzialmente per gli importi non riconosciuti è stata rilevato, al 31 dicembre 2021, uno specifico fondo svalutazione di 9,4 milioni. L'ulteriore importo di 7,4 milioni è costituito dagli interessi maturati e non ancora rimborsati.

Si è presentato un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione;

  • 7,6 milioni relativi al credito IVA del primo e secondo trimestre 2007 dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. chiesti a rimborso in dichiarazione. Di tale importo 4,4 milioni sono stati chiesti a rimborso in dichiarazione e non sono oggetto di contestazione. Per l'importo di 6,8 milioni, a fronte del diniego al rimborso da parte dell'Agenzia delle Entrate per l'importo di 3,7 milioni, la Banca ha prudenzialmente rilevato nel Bilancio al 31 dicembre 2021, uno specifico fondo di svalutazione di pari importo avviando comunque il contenzioso;
  • l'ulteriore importo di 2,6 milioni è relativo al giudizio di ottemperanza contro il Comune di Roma afferente all'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976; si è in attesa del rimborso.
  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 210,3 milioni, di cui 201,9 milioni relativi alla vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta;
  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo e delle imposte sostitutive applicate alla clientela eseguiti nel corso dell'esercizio e che verranno recuperati in compensazione nel corso del 2022 per un importo complessivo di 231,1 milioni;
  • crediti diversi verso l'Erario per 51 milioni riferibili principalmente al versamento dell'acconto relativo all'imposta sostitutiva sul capital gain;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 83 milioni;
  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA per 7,3 milioni;
  • crediti per Ecobonus per 1.966,9 milioni; per il trattamento contabile relativo a questa fattispecie si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della Nota integrativa consolidata;
  • crediti per IMU per 0,4 milioni al netto della svalutazione di 0,2 milioni.

Alla luce di quanto sopra indicato il valore lordo dei crediti d'imposta è pari a 2.894,2 milioni e le svalutazioni operate ammontano a 15,9 milioni. Pertanto, il valore netto dei crediti verso l'Amministrazione Finanziaria iscritto in bilancio è pari a 2.878,3 milioni.

La voce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, importi da regolare in stanza di compensazione nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

Nella voce "Altre partite" sono ricomprese principalmente crediti per fatture emesse, stanziamenti per servizi di outsourcing verso società controllate e collegate e altri crediti generici.

PASSIVO

Sezione 1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1
L2
L3
VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 26.332.411 X X X 39.041.403 X X X
2. Debiti verso banche 7.396.094 X X X 7.033.668 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 2.119.185 X X X 2.717.710 X X X
2.2 Depositi a scadenza 339.966 X X X 452.399 X X X
2.3 Finanziamenti 3.379.556 X X X 3.639.640 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 3.191.836 X X X 3.273.112 X X X
2.3.2 Altri 187.720 X X X 366.528 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 4.580 X X X 10.935 X X X
2.6 Altri debiti 1.552.807 X X X 212.984 X X X
Totale 33.728.505 - - 33.728.505 46.075.071 - - 46.075.071

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce "Debiti verso banche centrali" contiene tutte le operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. Al 31 dicembre 2022 sono presenti, per nominali 26,7 miliardi, operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III" (39,2 miliardi nel bilancio al 31 dicembre 2021).

Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori VB Fair Value Fair Value
L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 101.156.741 X X X 101.625.195 X X X
2. Depositi a scadenza 288.335 X X X 990.688 X X X
3. Finanziamenti 1.200.370 X X X 734.987 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 676.755 X X X 146.809 X X X
3.2 Altri 523.615 X X X 588.178 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 623.917 X X X 673.479 X X X
6. Altri debiti 1.203.555 X X X 791.997 X X X
Totale 104.472.918 - - 104.472.918 104.816.346 - - 104.816.346

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
Tipologia titoli/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 14.911.087 8.883.051 5.691.007 - 15.338.050 12.176.073 3.464.016 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 14.911.087 8.883.051 5.691.007 - 15.338.050 12.176.073 3.464.016 -
2. altri titoli 110.732 - 102.901 8.000 68.707 - 47.441 20.810
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 110.732 - 102.901 8.000 68.707 - 47.441 20.810
Totale 15.021.819 8.883.051 5.793.908 8.000 15.406.757 12.176.073 3.511.457 20.810

VB = Valore di bilancio

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Tra i titoli in circolazione figurano le Obbligazioni Bancarie Garantite il cui controvalore di bilancio ammonta a 6.829,5 milioni (6.025,8 milioni nel 2021).

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

I titoli subordinati in circolazione sono costituiti da 5 emissioni, per un controvalore di bilancio pari 1.863,6 milioni (7 emissioni per un controvalore di bilancio pari 2.632,5 milioni nel 2021). Il titolo rappresentato da preference share per un importo di 104,9 milioni nel 2021, pari al nominale, è stato integralmente rimborsato nel 2022.

Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato all'omologo paragrafo della Parte B della Nota integrativa consolidata.

L1 = Livello 1

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Al 31 dicembre 2022, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati (cosiddetti "debiti strutturati").

1.6 Debiti per leasing

31/12/2022 31/12/2021
Ripartizione dei flussi contrattuali dei contratti di
leasing in base alla durata contrattuale
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Fino a 3 mesi 306 27.318 546 41.314
Da 3 mesi a 1 anno 917 81.953 1.440 103.306
Da 1 anno a 5 anni 3.258 466.340 4.385 211.902
Oltre 5 anni 459 95.671 5.220 357.366
Totale 4.940 671.282 11.591 713.888
Effetto tempo (360) (47.365) (656) (40.409)
Valore attuale dei debiti per leasing 4.580 623.917 10.935 673.479

Sezione 2 Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

31/12/2022
Totale
31/12/2021
Totale
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 Fair Value *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 5.311.885 1.877 4.492.767 - 4.494.644 2.722.364 216.935 2.583.165 - 2.800.100
2. Debiti verso clientela 1.263.500 - 1.034.244 - 1.034.244 6.773.000 3.037 7.131.741 - 7.134.778
3. Titoli di debito - - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 6.575.385 1.877 5.527.011 - 5.528.888 9.495.364 219.972 9.714.906 - 9.934.878
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 1.940 2.198.490 - - - 292 929.405 - -
1.1 Di negoziazione X 1.940 1.878.342 - X X 292 870.696 - X
1.2 Connessi con la fair value option X - 320.148 - X X - 58.709 - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi - - - - - - - 43 - -
2.1 Di negoziazione X - - - X X - 43 - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 1.940 2.198.490 - X X 292 929.448 - X
Totale (A+B) X 3.817 7.725.501 - X X 220.264 10.644.354 - X
VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3 Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione La voce "Passività per cassa" comprende scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi classificati come livello 1 e operazioni di pronti contro termine di negoziazione classificate come livello 2.

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Al 31 dicembre 2022, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti passività finanziarie di negoziazione subordinate.

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2022, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti strutturati.

Sezione 3 Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori Fair value Fair value
VN L1 L2 L3 Fair value * VN L1 L2 L3 Fair value *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
2. Debiti verso clientela 18.295 - - 18.295 - - - - - -
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri 18.295 - - 18.295 X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
3. Titoli di debito 2.661.938 2.494.017
-
- 2.473.137 1.427.939 - 1.413.840 - 1.406.470
3.1 Strutturati 2.651.938 2.483.158
-
- X 1.417.939 - 1.403.066 - X
3.2 Altri 10.000 10.859
-
- X 10.000 - 10.774 - X
Totale 2.680.233 2.494.017
-
18.295 2.473.137 1.427.939 - 1.413.840 - 1.406.470
VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

La voce "2. Debiti verso clientela" si riferisce alle passività a fronte di attività cedute non cancellate, come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" della Nota integrativa consolidata. Le suddette passività si riferiscono ad operazioni perfezionatesi nel corso del 2022, pertanto al 31 dicembre 2021 la voce era di importo nullo.

La voce "3. Titoli di debito" si riferisce a una emissione obbligazionaria e certificates a capitale protetto, queste ultime rilevate nella voce 3.1. "Titoli di debito strutturati", come illustrato nel paragrafo 15 "Altre informazioni – Passività Finanziarie designate al fair value" della parte A.2 della presente Nota integrativa.

Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 20,9 milioni (pari alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"), principalmente riferito ai certificates.

3.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Al 31 dicembre 2022, così come nel precedente esercizio, non sono presenti passività subordinate.

Sezione 4 Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

Fair value
31/12/2022
VN Fair value
31/12/2021
VN
L1 L2 L3 31/12/2022 L1 L2 L3 31/12/2021
A. Derivati finanziari - 959.109 -
15.274.657
- 226.872 - 13.205.953
1) Fair value - 884.445 -
15.099.657
- 167.856 -
13.030.953
2) Flussi finanziari - 74.664 -
175.000
- 59.016 -
175.000
3) Investimenti esteri - - -
-
- - -
-
B. Derivati creditizi - - -
-
- - -
-
1) Fair value - - -
-
- - -
-
2) Flussi finanziari - - -
-
- - -
-
Totale - 959.109 -
15.274.657
- 226.872 - 13.205.953

VN = valore nozionale L1 = Livello 1

L3 = Livello 3

L2 = Livello 2

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di
copertura
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
247 -
-
X
-
-
-
-
X
X
X
X
X
X
-
X
-
X
X
X
3. Portafoglio X X X X X X 10.469 X 74.664 X
4. Altre operazioni -
-
- - - - X -
X
-
Totale attività 247 - - - - - 10.469 - 74.664 -
1. Passività finanziarie 130.445 X - - - - X -
X
X
2. Portafoglio X X X X X X 743.284 X - X
Totale passività 130.445 - - - - - 743.284 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X -
X
X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 6.292 34.996
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (1.179.370) (82.808)
Totale (1.173.078) (47.812)

Sezione 6 Passività fiscali – Voce 60

Le passività fiscali sono state esposte nella "Sezione 10 - Attività fiscali e passività fiscali" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 7 Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 70

Per il dettaglio delle passività associate alle attività in via di dismissione si rimanda alla "Sezione 11 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 8 Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

Totale
31/12/2022
Totale
31/12/2021
Debiti verso società del Gruppo relativi al consolidato fiscale 1.913 73.656
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 134.470 123.228
Debiti verso il personale 3.697 4.034
Debiti verso enti previdenziali 52.721 54.215
Debiti verso fornitori 201.612 213.569
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 15.050 45.536
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 238.727 281.884
Bonifici da regolare in stanza 1.064.317 614.265
Partite relative ad operazioni in titoli 413.469 26.055
Altre partite in corso di lavorazione 888.380 767.016
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 24.829 1.042.158
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 46.116 41.227
Altre partite 184.330 212.118
Totale 3.269.631 3.498.961

La voce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali debiti IVA, imposta sostitutiva sui finanziamenti, ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, ritenute e altre partite fiscali non rilevate nella voce 60 "Passività fiscali".

La voce "Debiti verso enti previdenziali" è costituita principalmente dagli oneri relativi ai contributi sociali obbligatori.

La voce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici da accreditare.

La voce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno e somme in attesa di definitiva imputazione.

La voce "Altre partite in corso di lavorazione" è relativa ad operazioni in attesa di sistemazione o di regolamento. La voce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" include gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e " portafoglio proprio").

La voce "Altre partite" è formata principalmente da passività relative a incassi di deleghe F24 per circa 136 milioni (166,9 milioni nel 2021) e da altre partite residuali legate alla normale operatività bancaria.

Sezione 9 Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2021
31/12/2022
A. Esistenze iniziali 307.787 356.106
B. Aumenti 33.882 6.705
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 5.788 1.898
B.2 Altre variazioni 28.094 4.807
- di cui operazioni di aggregazione aziendale 234 69
C. Diminuzioni (93.282) (55.024)
C.1 Liquidazioni effettuate (21.859) (52.851)
C.2 Altre variazioni (71.423) (2.173)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
D. Rimanenze finali 248.387 307.787
Totale 248.387 307.787

La sottovoce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce nella voce "160 a) spese amministrative – spese per il personale, sottovoce 1.e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" del conto economico.

Tra gli aumenti, nella sottovoce B.2 "Altre variazioni" sono comprese perdite attuariali per 27,7 milioni (4,5 milioni al 31 dicembre 2021), mentre tra le diminuzioni nella sottovoce C.2 "Altre variazioni" sono compresi utili attuariali per 67,1 milioni. Gli utili e le perdite attuariali, sono rilevati in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva.

9.2 Altre informazioni

Come descritto nella Parte A - Politiche contabili", "15 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce per le società che come Banco BPM avevano in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che, per effetto della citata riforma, sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano infatti un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate, sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, tra i costi per il personale, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività", o di un'uscita di disponibilità liquide:

  • nella sottovoce "indennità di fine rapporto" se versate al fondo di Tesoreria verso l'INPS;
  • nella sottovoce "versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni a contribuzione definita" se versate a forme di previdenza complementari.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario esterno indipendente, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico - finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2022 rispetto a quella al 31 dicembre 2021.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali per la valutazione del fondo TFR

Ipotesi demografiche (2022-2021)
Probabilità di decesso degli attivi IPS55 con Age-Shifting Base demografica per le assicurazioni di rendita
Frequenza delle anticipazioni di TFR 0,50%
Frequenza del turnover 1,50%
Probabilità di pensionamento Secondo le ultime disposizioni legislative - al raggiungimento del primo
requisito di pensionamento secondo quanto previsto dall'Assicurazione
Generale Obbligatoria
Ipotesi finanziarie (2022-2021)
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*)
31.12.2022: 3,71%
31.12.2021: 0,57%
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed
Swap (**)
31.12.2022: 2,80%
31.12.2021: 2,20%

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**) tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM)

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 9.1, le modifiche di alcune delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2022, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente una diminuzione del fondo di 39,4 milioni pari all'effetto combinato dei seguenti elementi:

  • variazioni delle ipotesi finanziarie, per un effetto netto complessivamente positivo per 59,7 milioni. In dettaglio, trattasi di utili relativi alla variazione del tasso di attualizzazione per 66,5 milioni e di perdite relative alla modifica del tasso di inflazione per 6,8 milioni;
  • variazioni delle altre ipotesi attuariali, per un effetto netto complessivamente negativo per 20,3 milioni. In dettaglio, trattasi di perdite attuariali per 20,9 milioni imputabili alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche utilizzate e quanto si è effettivamente verificato e di utili relativi alla modifica delle ipotesi demografiche per 0,6 milioni.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato spesso per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Banco BPM, a partire dal 2020, utilizza come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata. Nel dettaglio, sono stati considerati i soli titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe "AA" di rating emessi da società appartenenti a diversi settori tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial. Quanto invece all'area geografica è stato fatto riferimento all'area Euro. La curva è stata ricavata tramite l'information provider Bloomberg.

L'incremento del tasso di attualizzazione di 314 basis point (3,71% al 31 dicembre 2022 contro 0,57% del 31 dicembre 2021) è quindi imputabile esclusivamente all'evoluzione di mercato, in quanto il parametro di riferimento al 31 dicembre 2022, a parità di piano, è risultato il medesimo di quello dell'esercizio precedente.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini
percentuali
Tasso attualizzazione +0,5% (8.410) (3,39%)
Tasso attualizzazione -0,5% 8.863 3,57%
Tasso di inflazione +0,5% 5.494 2,21%
Tasso di inflazione -0,5% (5.348) (2,15%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

Sezione 10 Fondi per rischi e oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale
31/12/2022
Totale
Voci/Valori 31/12/2021
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 55.988 42.359
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 88.232 88.772
3. Fondi di quiescenza aziendali 99.319 124.855
4. Altri fondi per rischi ed oneri 458.771 592.744
4.1 controversie legali e fiscali 82.254 91.301
4.2 oneri per il personale 244.865 362.593
4.3 altri 131.652 138.850
Totale 702.310 848.730

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 88.772 124.855 592.744 806.371
B. Aumenti 11.582 13.618 148.802 174.002
B.1 Accantonamento dell'esercizio 11.582 182 128.964 140.728
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 471 101 572
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
B.4 Altre variazioni - 12.965 19.737 32.702
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - 18.011 18.011
C. Diminuzioni (12.122) (39.154) (282.775) (334.051)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - (11.916) (212.376) (224.292)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - (26.370) (2.222) (28.592)
C.3 Altre variazioni (12.122) (868) (68.177) (81.167)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale (26) - - (26)
D. Rimanenze finali 88.232 99.319 458.771 646.322

La voce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" degli altri fondi include per 65,6 milioni gli accantonamenti per gli oneri per il personale e per 63,4 milioni altri accantonamenti, imputati rispettivamente alle voci 160 a) – "Spese per il personale" e 170 – "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

La voce C.1. "Utilizzo nell'esercizio" degli altri fondi per rischi e oneri include gli utilizzi effettuati in contropartita al pagamento degli oneri per il personale per 157,8 milioni ed a seguito della chiusura di revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti per 54,6 milioni.

Nella voce C.3 "Altre variazioni" degli altri fondi per rischi e oneri sono incluse riprese di valore per 49,7 milioni di cui: 26,2 milioni relative agli oneri per il personale e 23,5 milioni agli altri fondi, inclusi rispettivamente nella voce 160 a) – "Spese per il personale" e nella voce 170 – "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
Totale
Impegni a erogare fondi 21.191 7.044 15.871 299 44.405
Garanzie finanziarie rilasciate 1.421 4.141 6.021 - 11.583
Totale 22.612 11.185 21.892 299 55.988

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

I fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate sono pari a 88,2 milioni (88,8 milioni nel 2021) e riguardano principalmente fidejussioni commerciali rilasciate alla clientela.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Fondi di quiescenza aziendali

I fondi di quiescenza esposti in bilancio rappresentano le passività relative ai piani a prestazione definita per un valore di 99,3 milioni e sono riferibili interamente a fondi interni.

In ottemperanza alle disposizioni della Circolare n. 262, negli allegati di bilancio viene riportato il rendiconto dei "fondi interni".

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei relativi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili, 15 – Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti".

Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 99,3 milioni (124,9 milioni al 31 dicembre 2021). Gli oneri dell'esercizio sono stati imputati per 0,6 milioni alla voce 160 a) - "Spese per il personale" del conto economico e per 14,3 milioni ad incremento della riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Di seguito si evidenziano i fondi quiescenza, con l'evidenza dei fondi Ex Gruppo Banco Popolare ed ex Gruppo Banca Popolare di Milano.

I fondi interni si riferiscono a:

d) Fondi rientranti nel "Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare" che dal 1° aprile 2017 è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca. La regolamentazione dei trattamenti confluiti viene, comunque, confermata nelle medesime specificità proprie di ciascuna forma:

  • impegni ex Fondo Banca Popolare Italiana (BPI), ora Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 98 beneficiari della ex Banca Popolare di Lodi, ed è costituito da un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge al proprio personale; tale fondo è retto dal Regolamento del 17 giugno 1992. In seguito alle disposizioni di cui al D.Lgs. 124/1993, la Banca ha proceduto alla trasformazione del Fondo con accordo del 6 ottobre 2000, al fine di consentire l'adesione al personale assunto successivamente al 27 aprile 1993, e dal 1° aprile 2017 il Fondo è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca;
  • impegni ex Fondo Chiavari: il fondo costituito con accordo sindacale dell'11 dicembre 1986, assicura ai propri iscritti ed ai loro superstiti un trattamento previdenziale aggiuntivo alle pensioni erogate dall'INPS; i beneficiari di tale fondo, alla data di bilancio, sono 2;
  • impegni ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG): rappresenta gli impegni verso il personale della ex Banca Industriale Gallaratese ed è stato istituito in data 25 febbraio 1986; garantisce un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge a favore di coloro che alla predetta data erano in servizio presso la ex B.I.G. ed è disciplinato dal Regolamento redatto in occasione dell'istituzione del fondo. In data 21 agosto 1992 avvenne la fusione per incorporazione dell'ex B.I.G. nella Banca Popolare di Lodi e successivamente è stata data la possibilità per gli iscritti al fondo di scegliere se trasferire la propria posizione al Fondo pensione di Banca Lodi o se mantenerla presso tale fondo. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 51;
  • impegni ex Fondo Bipielle Adriatico: rappresenta il fondo di integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente di Bipielle Adriatico (ex Cassa di Risparmio di Imola), istituito con Regolamento del 29 dicembre 1954, poi modificato in data 29 luglio 1997. Alla data di bilancio i beneficiari del trattamento sono 4;
  • impegni ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973: rappresenta il trattamento di previdenza aggiuntivo per il personale della ex Banca Popolare di Lodi così come previsto dai regolamenti del 18 aprile 1961 e 12 dicembre 1973. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono rispettivamente in numero di 5 e 11;
  • impegni ex Fondo di quiescenza Banca Popolare Cremona: rappresenta il trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge per il personale della ex Banca Popolare di Cremona, come previsto dal regolamento del 17 giugno 1972. Alla data di bilancio i beneficiari sono 4;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 2 ottobre 1986 successivamente modificato in data 16 dicembre 1988. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 41;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa: riguarda gli impegni del fondo integrativo delle prestazioni previdenziali ed è disciplinato con regolamento del 20 aprile 1959. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 19;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni INPS ed è disciplinato con regolamento del 3 aprile 1991. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 54;
  • impegni verso 33 ex dipendenti della ex ICCRI BFE la Banca garantisce le prestazioni integrative dell'INPS per l'Assicurazione Generale Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti di cui all'Accordo del 19 aprile 1994;
  • impegni verso 28 beneficiari relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti della ex Banca Italease;
  • impegni verso 17 ex dipendenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per il personale in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976, con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 14 ex dipendenti relativi al Fondo a prestazioni definite per il personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero, disciplinato dallo Statuto – Regolamento di cui alle intese collettive in vigore dal 1° gennaio 1999, con lo scopo di fornire una pensione integrativa a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria al personale della Banca;
  • impegni verso 105 beneficiari dell'ex Credito Bergamasco per l'erogazione delle prestazioni pensionistiche definite da accordi aziendali stipulati a suo tempo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (T.I.A. - Trattamento Integrativo Aziendale).

  • e) Altri Fondi ex Gruppo Banco Popolare
    • impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con l'accordo aziendale del 10 ottobre 1996 con lo scopo di fornire una pensione aggiuntiva a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria a favore dei propri dipendenti;
    • impegni verso 3 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni INPS per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976 con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
    • impegni verso 162 pensionati prima del 1° gennaio 1988, relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
    • impegni verso dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 3 ex dipendenti, percettori di un trattamento previdenziale previsto da un accordo aziendale del 10 ottobre 1996 e di liberalità aziendale deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 1985.
  • f) Fondi ex Gruppo Banca Popolare di Milano
    • Fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara
      • Si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 83;
    • Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese Rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972. Alla data di bilancio permane un unico beneficiario;
    • Trattamento previdenziale integrativo della ex Banca Popolare di Milano In applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste: nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati); ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991. I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28 aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 4.948;
    • Fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria Si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 204.

Figura inoltre tra i fondi interni la passività relativa al S.I.PRE. per 0,2 milioni.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

31/12/2022
A. Esistenze iniziali 124.855
B. Aumenti 13.618
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 182
B.2 Oneri finanziari dovuti al passare del tempo 471
B.3 Altre perdite attuariali 12.965
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto -
B.5 Altre variazioni in aumento -
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale -
C. Diminuzioni (39.154)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (11.916)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto (26.370)
C.3 Altri utili attuariali (862)
C.4 Altre variazioni in diminuzione (6)
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale -
D. Rimanenze finali 99.319

Gli utili attuariali netti ammontano complessivamente a 14,3 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

  • alla modifica del tasso di inflazione, che ha comportato una perdita attuariale pari a 3,6 milioni inserito nella voce B.3 "Altre perdite attuariali";
  • alla modifica del tasso di sconto, come illustrato nella precedente Sezione 9 "Trattamento di fine rapporto del personale" che ha comportato un utile attuariale pari a 26,4 milioni corrispondente alla sottovoce C.2 "Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto";
  • alle altre ipotesi attuariali che hanno determinato una perdita netta di 8,4 milioni rilevata per 9,3 milioni nella sottovoce B.3 "Altre perdite attuariali" e per 0,8 milioni nella sottovoce C.3 "Altri utili attuariali".

3. Informazioni sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19 le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, al 31 dicembre 2022, così come al 31 dicembre 2021, non sono presenti attività a servizio dei piani.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce 20 c) "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE."), il cui fair value, al 31 dicembre 2022, ammonta complessivamente a 0,3 milioni.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per i principali fondi.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali utilizzati per la valutazione dei Fondi di Quiescenza
Ipotesi demografiche (2022-2021)
Probabilità di decesso dei pensionati e degli attivi IPS55 con Age-Shifting Base demografica per le assicurazioni di
rendita.
Ipotesi finanziarie (2022-2021)
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*):
2022: da 3,49% a 3,69% a seconda del piano
2021: da 0,14% a 0,535 a seconda del piano
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Indexed Swap (**):
2022: 2,90%
2020: 2,30%

(*)media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**)tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM).

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (3.022) (3,04%)
tasso attualizzazione -0,5% 3.216 3,24%
tasso di inflazione +0,50% 1.738 1,75%
tasso di inflazione -0,50% (1.659) (1,67%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

7. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Banco BPM opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche.

Il Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state inoltre oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in alcuni contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte della Banca, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti, dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dalla Banca in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, la Banca reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività potenziali, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le vertenze rispetto alle quali si ritiene che l'entità abbia un obbligazione attuale che può portare all'impegno di risorse atte a produrre benefici economici, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi rischi ed oneri non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. E' in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile.

Inoltre, come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa riportata nel seguito non comprende le informazioni la cui fornitura potrebbe pregiudicare la posizione della Banca nelle azioni di tutela della propria posizione rispetto alle vertenze in essere.

Come indicato nella parte A della Nota Integrativa Consolidata nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dalla Banca siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie, ammontano a 82,3 milioni.

Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso, se non impossibile, effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Di seguito viene fornita una breve descrizione dell'evoluzione intervenuta nel corso dell'esercizio 2022 delle principali controversie legali, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie:

  • Il 10 luglio 2019 un cliente, unitamente ad alcuni suoi familiari, ha citato in giudizio Banco BPM per l'ottenimento di un complessivo risarcimento danni di circa 21 milioni per aver consentito ad un procuratore/delegato del cliente medesimo di compiere una serie di operazioni non autorizzate su diversi rapporti di conto corrente e dossier titoli. Con sentenza dell'11 gennaio 2023 la Corte d'appello di Milano ha confermato la decisione favorevole alla banca pronunciata dal Tribunale di Milano nel 2020. Pendono i termini per il ricorso in Cassazione .
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione della normativa Mifid. Le controparti hanno richiesto la condanna della Banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano.
  • Il 28 ottobre 2019 la Società Cooperativa Agricola Centro Lazio ha citato in giudizio Banco BPM per far accertare la responsabilità della Banca che, in base alla ricostruzione avversaria, avrebbe preteso, nell'ambito dell'erogazione di alcuni finanziamenti agrari, garanzie in eccesso, messo in ammortamento

prima del tempo uno dei finanziamenti concessi e costretto la stessa società a cessare il funzionamento del proprio impianto. La controparte ha avanzato inoltre richieste risarcitorie per 40 milioni relativamente a pretesi danni subiti per l'asserita incauta condotta negoziale posta in essere e ha chiesto la dichiarazione di nullità dei contratti di finanziamento e delle ipoteche correlate. Nel corso del mese di dicembre 2022 il giudizio si è estinto senza impatti economici per Banco BPM per effetto di un accordo transattivo.

  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito che, secondo controparte, sarebbe stato concesso sulla base di un piano aziendale definito improbabile, per un'evidente incapacità di restituzione del finanziamento, ed in assenza di idonee garanzie. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Roma. In data 11 ottobre 2022 è stata emessa la sentenza di condanna delle banche in solido per la somma omnicomprensiva pari a 57,1 milioni; Banco BPM ha provveduto a pagare, a seguito di precetto notificato a tutte le parti soccombenti, la quota comprensiva di spese legali pari a 11,6 milioni. La Banca, in accordo con tutte le altre banche citate, ha impugnato la sentenza presentando il ricorso alla Corte di Appello di Roma in data 6 dicembre 2022.
  • Il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. Il Tribunale di Roma, con sentenza del 21 novembre 2022, ha rigettato integralmente le domande della società Malenco. Pende il giudizio d'appello.
  • La Società Agricola La Meridiana S.r.l. in liquidazione, con socio unico Realfin Group S.p.A., ora fallita, il 17 gennaio 2022 ha citato in giudizio Banco BPM contestando l'asserita ingiustificata concessione di un'apertura di credito di 14 milioni del 2006 garantita da ipoteca. Si sostiene che lo scopo del finanziamento fosse quello di far apparire una ristrutturazione della società al solo fine di rivalutare il valore della partecipazione del socio unico Realfin Group, così da non dover svalutare il credito verso quest'ultimo. La concessione avrebbe aggravato la situazione finanziaria della Società Agricola La Meridiana che chiede la condanna della Banca, a titolo di risarcimento del danno di 18 milioni. Il Tribunale di Milano, con sentenza definitiva del 13 ottobre 2022, ha rigettato integralmente le domande di controparte.
  • Le Società I.F.I.T. S.r.l. e S.I.R.O. S.r.l. il 14 febbraio 2022 hanno citato in giudizio Banco BPM per ottenere la revoca di un pegno costituito dagli altri due convenuti in causa, signori Luigi Servidati e Fabio Planamente ex manager del gruppo, a garanzia di un finanziamento di 23 milioni concesso alla società Cantiere del Pardo S.p.A.. Le società attrici lamentano un danno di circa 15,2 milioni, importo per il quale hanno ottenuto un sequestro conservativo nei confronti degli stessi due ex manager (poi azionisti), per aver riallocato a terzi la proprietà del Cantiere del Pardo. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Bologna.
  • Il 23 dicembre 2022 l'amministrazione straordinaria di Società Italiana per Condotte d'Acqua S.p.A. ha citato in giudizio i componenti dei propri Consigli di Gestione e di Sorveglianza, la società di revisione nonché il ceto bancario, tra cui Banco BPM, ed alcune società di factoring, per ottenere la condanna in via solidale di tutti i convenuti al pagamento della somma di oltre 389 milioni. L'importo viene chiesto a titolo di risarcimento degli asseriti danni determinati anche dalla abusiva concessione di credito da parte del ceto bancario, che avrebbe consentito all'azienda di continuare ad operare nonostante la situazione di crisi, causando peraltro il grave depauperamento dell'attivo netto societario.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 304,5 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 247,1 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 58,7 milioni.

Revocatorie, cause avviate a fronte di crediti in sofferenza

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Di seguito viene fornita una breve descrizione dell'evoluzione intervenuta nel corso dell'esercizio 2022 delle principali controversie legali, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • CE.DI.SISA Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. L'udienza per l'esame della CTU è fissata in data 24 gennaio 2024.
  • Presidenza del Consiglio dei Ministri/Democratici di Sinistra: a seguito di ricorso per decreto ingiuntivo richiesto nei confronti dei Democratici di Sinistra (credito a sofferenza) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (garanti dei Democratici di Sinistra in forza di fidejussione) per 3 finanziamenti in pool (di cui uno con capofila Efibanca e gli altri due partecipati) per complessivi 26,5 milioni è stata presentata nel 2015 opposizione a decreto ingiuntivo; il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle Banche, con contestuale rigetto delle opposizioni a decreto ingiuntivo. La sentenza di appello non è stata impugnata con ricorso in Cassazione dalle parti ma, per la sezione di Barletta dei Democratici di Sinistra; il giudizio è ancora pendente con fissazione della prossima udienza al 19 gennaio 2024.
  • La Redenta Società Cooperativa Agricola La Banca è stata citata in data 4 settembre 2018 per azione di responsabilità insieme agli Amministratori, Sindaci ed altri 6 istituti di credito che avrebbero concorso nell'aggravamento del passivo. Il petitum complessivo, riferito a tutte le banche, è pari a 20 milioni. Il giudizio di primo grado si è concluso con sentenza favorevole alla Banca ed il rigetto delle domande attoree. La sentenza è stata appellata da controparte; all'udienza per la precisazione delle conclusioni del 28 settembre 2022 il giudice ha trattenuto la causa in decisione.
  • Ecorecuperi S.r.l. in liquidazione Nell'agosto 2014 la Banca è stata citata unitamente ad altre 4 banche ed agli Amministratori per responsabilità contrattuale e risarcimento danno a favore della Curatela per 17,8 milioni (pari al totale del passivo fallimentare) a causa affidamenti concessi. Il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle Banche, con contestuale rigetto delle domande attoree; la sentenza di appello è stata impugnata con Ricorso in Cassazione. Il giudizio in Cassazione si è concluso con la sentenza depositata il 14 febbraio 2022 che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Curatela con la sentenza della Corte d'Appello di Perugia.
  • Compagnia Finanza e Servizi (Co.fi.se.) S.r.l., Tabellini Paolo La Banca in data 8 novembre 2016 è stata citata, unitamente ad Alba Leasing, per responsabilità contrattuale, causazione e aggravamento del danno subito dalla società per complessivi 15 milioni. Il giudizio di primo grado si è concluso con sentenza favorevole alla Banca, con il rigetto delle domande attoree. La sentenza di appello è stata impugnata da controparte con Ricorso in Cassazione. Banco BPM è in attesa di fissazione dell'udienza.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 18,6 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 24,8 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 5,7 milioni.

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano Banco BPM ammontano alla data del 31 dicembre 2022 è pari a 222,7 milioni1 (dato

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che, ad eccezione degli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e delle passività classificate come probabili, la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

invariato rispetto alle pretese esistenti alla data del 31 dicembre 2021). Nel corso dell'esercizio non sono sorte nuove pretese né si sono verificati eventi modificativi dell'ammontare delle pretese già in essere a inizio anno.

Dettaglio dei contenziosi in essere al 31 dicembre 2022

I principali contenziosi fiscali in essere alla data del 31 dicembre 2022 (pretese maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

  • Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché nella misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. Il 18 gennaio 2023 è stata pubblicata la sentenza della Corte di Cassazione che ha riconosciuto la fondatezza del ricorso presentato dalla Banca per effettiva mancanza di una specifica disposizione di legge regionale che deroghi, per l'anno d'imposta 2006 al regime di sospensione dell'applicazione della maggiorazione dell'aliquota IRAP disposto dalla legge statale. La Corte ha tuttavia evidenziato che a seguito della sospensione dell'efficacia dell'aumento dell'aliquota IRAP per il 2002 per banche ed assicurazioni di un punto percentuale, ritiene debba essere applicata l'aliquota del 4,75% già prevista a livello nazionale per il 2002 dall'art. 45 comma 2 del d lgs n 446 del 1997 anziché l'aliquota ordinaria del 4,25%. La Corte ha quindi cassato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale con rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto, che dovrà provvedere a rideterminare il debito tributario della banca applicando l'aliquota del 4,75%. La vertenza rimane quindi pendente per effetto del rinvio alla Commissione Tributaria Regionale Quest'ultima tuttavia non potrà non ridurre l'ammontare della pretesa e disporre il conseguente rimborso delle imposte e relativi interessi già versati a seguito della sentenza cassata.
  • Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8.562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sezione 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti alla Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. Il 18 dicembre 2015 è stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione che è tutt'ora pendente.

Agli avvisi illustrati ha fatto seguito il 22 dicembre 2014 la notifica di ulteriori avvisi di accertamento in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche le pretese contenute in questi avvisi riguardano la asserita indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La Commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005, di cui al punto precedente. Le pretese illustrate, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione da parte della Banca anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio. Al riguardo va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato

fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, che quindi potrebbero terminare con un esito diverso, si evidenzia che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con argomentazioni analoghe a quelle formulate dalla Banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione. Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso. Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti gli aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il già citato ricorso alla Suprema Corte.

Le approfondite analisi della vicenda svolte con il supporto dei consulenti incaricati della predisposizione del ricorso, nonché gli ulteriori pareri richiesti ad altri autorevoli esperti della materia, hanno confermato il convincimento che la pretesa dell'Agenzia delle Entrate sia illegittima e che rimane immutata la possibilità di riuscire a vedere finalmente considerate e condivise le argomentazioni difensive nel giudizio avanti alla Suprema Corte. Le medesime analisi hanno condotto il Consiglio di Amministrazione a confermare la classificazione della pretesa come una passività potenziale essendo il rischio di soccombenza possibile ma non probabile. Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle suddette passività potenziali nel bilancio al 31 dicembre 2022.

Attività di verifica in corso al 31 dicembre 2022

Il 5 dicembre 2019, nell'ambito di una verifica fiscale più ampia avente per oggetto una società terza esterna al Gruppo Banco BPM, è stato avviato dalla Guardia di Finanza un controllo ai fini delle imposte dirette e dell'IVA per l'anno di imposta 2017 del Banco BPM. L'attività di verifica è stata sospesa in relazione alla situazione emergenziale connessa al Coronavirus.

Come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio, in data 24 gennaio 2023 l'Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Lombardia Ufficio Grandi Contribuenti ha avviato nei confronti di Banco BPM una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto i periodi di imposta 2017 e 2018.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano al 31 dicembre 2022 a 244,9 milioni e comprendono l'importo (al netto dei pagamenti effettuati nel 2021-2022) di 137,8 milioni (pari originariamente a 249,7 milioni) stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali comunicati al mercato il 30 dicembre 2020, che prevedono l'accompagnamento alla pensione su base volontaria di oltre 1.600 risorse a livello complessivo di Gruppo.

In tale voce sono inoltre ricompresi: i) la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo e ii) la stima relativa ad altre erogazioni previste a favore del personale (ad es. premi di fedeltà, patto di non concorrenza, ecc.).

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 131,7 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (36,9 milioni);
  • b) stima dei probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate di polizze assicurative da parte della clientela (21,1 milioni);
  • c) rischi connessi ad impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership e garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (26,1milioni);

  • d) rischi connessi a garanzie rilasciate a fronte della cessione di crediti deteriorati già perfezionate alla data del 31 dicembre 2022 (17,2 milioni);
  • e) oneri relativi alla ristrutturazione della rete distributiva (8,5 milioni).

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

In relazione a tale operatività risulta inoltre incardinato un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano ha notificato alla Banca (i) un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni e (ii) un'informazione di garanzia a Banco BPM e Banca Aletti ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per illecito amministrativo per i reati presupposto di autoriciclaggio e a Banco BPM per l'ipotesi di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. La Procura ha inoltre contestato ad alcuni ex manager e dipendenti del Gruppo il reato di truffa aggravata, autoriciclaggio, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e corruzione tra privati. Nel mese di febbraio 2021 è stata depositata la richiesta di rinvio a giudizio dei soggetti imputati per i vari reati contestati, inclusi gli illeciti amministrativi ex D.Lgs. 231/2001 nei confronti di Banco BPM e di Banca Aletti.

Nel corso dell'udienza preliminare, iniziata il 19 luglio 2021, il Giudice ha stabilito la propria incompetenza per il filone del procedimento che coinvolge gli ex manager e dipendenti del Gruppo in relazione ai reati di truffa, autoriciclaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Il Tribunale di Milano resta competente soltanto per il reato di corruzione tra privati contestato ad un ex manager della Banca.

Inoltre, il Giudice, in accoglimento delle istanze presentate da Banco BPM e Banca Aletti e a chiusura dell'udienza preliminare, l'8 aprile 2022 ha pronunciato sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti alle condizioni proposte, applicando dunque la sanzione pecuniaria di 240 mila euro a Banco BPM e di 56 mila euro a Banca Aletti, disponendo contestualmente la confisca del solo profitto del reato-presupposto di autoriciclaggio, pari a 293 mila euro, già sottoposto a vincolo cautelare reale. Inoltre, sempre con provvedimento dell'8 aprile u.s., il Giudice ha disposto il dissequestro della somma di 500 mila euro inizialmente sottoposta a vincolo reale per l'ipotesi di reato di corruzione tra privati disponendone la restituzione alla Banca.

Per quanto attiene poi alle somme residue oggetto del sequestro ammontanti a 83,8 milioni per l'ipotesi di reato di truffa aggravata, la Procura di Verona è stata individuata dalla Corte di Cassazione come territorialmente competente a procedere a seguito del sollevato conflitto di competenza territoriale. La Procura di Verona dovrà anche decidere se esercitare nuovamente l'azione penale con riguardo alle ipotesi di reato di truffa aggravata, autoriciclaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza.

Come illustrato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio, in data 16 febbraio 2023 la Procura di Verona ha disposto il dissequestro a favore della Banca della somma di 80,3 milioni. Il Pubblico Ministero ha preso atto dell'attività di ristoro attuata dalla Banca e, su tali basi condividendo altresì le argomentazioni in diritto della Banca, ha ritenuto "evidentemente sovrabbondante" l'importo del sequestro in essere disponendone la restituzione. In questa fase il Pubblico Ministero ha comunque ritenuto di mantenere in sequestro, in via prudenziale, l'importo di circa 3,5 milioni residuo.

Tali vicende hanno determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza ai propri clienti, il Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care nei confronti della clientela finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB. Alla data del 31 dicembre 2022 risultavano pervenuti oltre 24.000 reclami e notificati oltre 1.300 contenziosi (in parte preceduti da reclamo), per un petitum complessivo di circa 718,4 milioni.

Alla stessa data, grazie all'attività di gestione delle posizioni e di customer care precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti, mediante transazione o per effetto di sentenza passata in giudicato, reclami e contenziosi per un petitum complessivo pari a 636,8 milioni (dei quali circa 600 milioni riferiti a Banco BPM).

A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti che quelli potenziali stimati, nella sottovoce in oggetto risulta compreso lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze con la clientela ammontante alla data del 31 dicembre 2022 a 41,5 milioni (dei quali 33,1 milioni riferiti a Banco BPM).

L'accantonamento complessivo relativo a Banco BPM effettuato nel corso degli esercizi a partire dal 2017 è risultato pari a 363,7 milioni, a fronte dei quali sono stati effettuati utilizzi per i rimborsi a favore della clientela per 330,6 milioni.

Al 31 dicembre 2021 il fondo ammontava a 57,2 milioni; nel corso del 2022 sono stati effettuati utilizzi a fonte dei rimborsi per 28,5 milioni ed è stato effettuato un ulteriore accantonamento di 4,4 milioni per tenere conto delle stime aggiornate relative al petitum complessivo atteso e alle percentuali di ristoro.

La voce a) comprende inoltre un accantonamento pari a 3,8 milioni relativo alla stima di rimborsi a favore della clientela conseguenti a verifiche in tema di trasparenza bancaria e alla sentenza della Corte Costituzionale n. 263 del 22 dicembre 2022 in tema di rimborso alla clientela dei costi up-front riferiti all'estinzione anticipata di alcuni contratti di finanziamento.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate, e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, per il cui dettaglio si rimanda alla relativa sezione di bilancio consolidato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda perfezionate in precedenti esercizi, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente/partner nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 (i cui accordi sono stati significativamente rivisti nel corso del 2021) di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Popolare Vita ed Avipop Assicurazioni (oggi denominate rispettivamente Vera Vita e Vera Assicurazioni) alla Società Cattolica Assicurazioni;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2015 della controllata B.P. Luxembourg S.A. a Banque Havilland.

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.

Con riferimento agli accordi con Cattolica Assicurazioni nel corso del 2021 è stato concluso un importante accordo che ha rivisto i termini e le modalità di prosecuzione della partnership. Si rimanda alla sezione 7 - Partecipazioni della presente Nota integrativa per una più completa informativa relativa agli accordi di put e call option relativi al trasferimento delle quote partecipative. Per quanto riguarda i target collegati alla produzione, il nuovo accordo prevede la rinuncia ad ogni pretesa relativamente al periodo 2018-2020 ed introduce un nuovo sistema di penali e commissioni aggiuntive per il periodo intercorrente fra il 1° gennaio 2021 ed il trimestre precedente al trasferimento delle quote partecipative.

Dal momento che i prezzi di esercizio delle opzioni (descritti nella "Sezione 7 - Partecipazioni" della presente Nota Integrativa) sono stati calcolati tenendo in considerazione gli importi che - alla data di stipula dei nuovi accordi (marzo 2021) – sarebbero spettati a Cattolica, si ritiene che lo stanziamento di 12,5 milioni in essere al 31 dicembre 2021 debba continuare ad essere mantenuto anche al 31 dicembre 2022, in quanto implicitamente incluso nei nuovi termini contrattuali.

Per quanto riguarda gli impegni relativi ai nuovi target commerciali previsti dai nuovi accordi, alla data del 31 dicembre 2022 gli obiettivi sono ritenuti raggiungibili e conseguentemente non è prevedibile l'impiego di risorse finanziarie per il pagamento di penali/indennizzi.

Con riferimento agli accordi con Anima Holding, sulla base degli accordi modificativi rivisti nel 2020, è previsto un sistema di penali in caso di mancato raggiungimento dei target di Raccolta Netta previsti per i due periodi gennaio 2020–dicembre 2022 e gennaio 2023–febbraio 2025. Dal momento che il target relativo al primo sotto-periodo (gennaio 2020 – dicembre 2022) non è stato raggiunto è stato effettuato un accantonamento per complessivi 13,6 milioni per tenere conto del gap di raccolta netta rilevato. Si evidenzia che tale penale potrebbe non essere dovuta nel caso che il deficit di Raccolta Netta rilevata nel primo sotto-periodo sia compensato dall'eventuale surplus rilevato nel secondo sotto-periodo (gennaio 2023- febbraio 2025).

La voce d) si riferisce all'importo stanziato a presidio dei probabili esborsi finanziari futuri per le garanzie concesse nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti deteriorati perfezionate nel 2022 e nei precedenti esercizi.

La voce e) infine si riferisce all'operazione di razionalizzazione della rete sportelli della Capogruppo deliberata dal Consiglio di Amministrazione nel corso dell'esercizio che prevede la chiusura di un numero massimo di 75 filiali.

Sezione 11 Azioni rimborsabili – Voce 120

11.1 Azioni rimborsabili: composizione

Alla data di bilancio, così come nel precedente esercizio, non vi sono azioni rimborsabili.

Sezione 12 Patrimonio dell'impresa – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

12.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2022 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

Le azioni proprie in portafoglio alla data di bilancio sono pari a n. 6.159.480, per un controvalore di bilancio di 18,3 milioni.

12.2 Capitale – Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (3.569.511) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.511.612.615 -
B. Aumenti 1.995.460 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie 1.995.460 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (4.585.429) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (4.585.429) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.509.022.646 -
D.1 Azioni proprie (+) 6.159.480 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.2 figurano, per n. 1.992.671 azioni assegnate nel corso dell'esercizio ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione come dettagliato nella Parte I della Nota Integrativa consolidata.

Nella voce C.2 risultano iscritte n. 4.582.640 azioni riacquistate nell'ambito del programma di acquisto azioni proprie a servizio dei piani di incentivazione ai dipendenti.

Nelle voci B.2 e C.2 sono rilevate anche n. 2.789 azioni acquistate e vendute con riferimento all'operatività con la clientela del c.d. "conto errori".

12.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

12.4 Riserve di utili: altre informazioni

In base alle previsioni dello IAS 1, paragrafo 79 - lettera b), e dell'art. 2427 commi 7-bis e 22-septies del codice civile, di seguito si riporta l'informativa relativa:

  • al riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo la loro origine con l'indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità, nonché della loro utilizzazione nei tre precedenti esercizi;
  • alla proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite d'esercizio.

12.4.rmativa ai sensi dell'art. 2427 comma 7-bis del codice civile

31/12/2022 Possibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
Utilizzi negli ultimi tre esercizi
Voci Copertura
perdite
Altri utilizzi
Capitale 7.100.000
Sovrapprezzi di emissione -
Strumenti di capitale 1.389.392
Azioni proprie (18.266)
Riserve 4.002.277 3.963.789 (175.888) (378.428)
- Riserva legale 1.420.000 B 1.420.000
- Riserva statutaria - -
- Riserva per azioni proprie 18.266
- Riserva indisponibile ex art. 6 D.Lgs. 38/2005 317.634 B(1) 317.634
- Riserva indisponibile da valutazione Partecipazioni
valutate al PN
371.841 B(1) 371841
- Riserva straordinaria disponibile 1.214.227 A,B,C 1.064.135(*) (175.888) (378.428)
- Riserva First Time Adoption (FTA) - Rivalutazione Immobili 13.675 A,B,C 13.675
- Riserva da aggregazioni aziendali 776.504 A,B,C 776.504
- Riserva per cedole strumenti AT1 (150.092)
- Altre riserve 20.222
Riserve da valutazione: (420.630)
- Riserva da valutazione - FVOCIE (16.961) (2)
- Riserva da valutazione - FVOCID (616.535) (2)
- Riserva da valutazione – Partecipazioni valutate al PN (54.380) (2)
- Riserva da valutazione - CFH (27.655) (2)
- Riserva da valutazione - Attività materiali 369.036 (2)
- Riserva da valutazione - Utili(Perdite) attuariali (60.158) (2)
- Riserva da valutazione - Variazione proprio merito creditizio (13.977) (2)
Totale 12.052.773 3.963.789 (175.888) (378.428)
- Risultato d'esercizio 523.604
Totale Patrimonio 12.576.377 3.963.789 (175.888) (378.428)
A = per aumento gratuito di capitale
B = per copertura perdite

C = per distribuzione ai soci

(1) La riserva può essere utilizzata per la copertura delle perdite di esercizio solo dopo aver utilizzato le riserve di utili disponibili e la riserva legale come stabilito dall'art. 6 del D.Lgs. n. 38/05. In tale caso essa è reintegrata accantonando gli utili degli esercizi successivi.

(2) Le riserve sono soggette a vincolo di indisponibilità ai sensi del art. 6 del D.Lgs. n. 38/05

* La quota disponibile della Riserva è al netto della Riserva per cedole strumentali AT1 negativa per 150,1 milioni

Dal prospetto sopra riportato risulta che le riserve disponibili per la distribuzione ai soci (c.d "Distributable Items") indicate con la lettera C nella colonna "Possibilità di utilizzazione" sono pari a 1.854,3 milioni.

Nel caso in cui l'Assemblea approvi le delibere riportate nella Relazione sulla Gestione al paragrafo "Proposte di destinazione dell'utile d'esercizio" (riportate di seguito nella tabella 12.4.2) e tenendo conto dell'evoluzione della riserva indisponibile ex D.L. 38/2005, l'ammontare dei Distributable items si attesterà a 1.972,9 milioni.

Si ricorda che:

  • a seguito della delibera assembleare del 15 aprile 2021, sulla "Riserva da aggregazioni aziendali" è stato posto un vincolo di sospensione di imposta ai fini fiscali per l'importo di euro 414.085.450;
  • a seguito della delibera assembleare del 7 aprile 2022 è stato posto un vincolo di sospensione di imposta ai fini fiscali complessivo pari a euro 605.612.303 sulla "Riserva Legale", che, a seguito delle variazioni intervenute nel corso del 2022, viene ridotto a euro 603.768.244.

Tali vincoli conseguono alla decisione di riallineare i valori fiscali a quelli contabili per le attività immateriali costituite da marchi e client relationship (da cui discende il vincolo di euro 414,1 milioni) e sulle attività materiali costituite da immobili (da cui discende il vincolo di euro 603,8 milioni).

12.4.2 Informativa ai sensi dell'art. 2427 comma 22-septies del codice civile

(importo in euro)
Utile netto dell'esercizio 523.604.364,82
Quota da vincolare alla riserva indisponibile ex art.6, comma 2, D.Lgs 28 febbraio 2005 n,38
relativo alle plusvalenze che discendono dall'applicazione del valore equo (fair value) (53.480.005,08)
Dividendo ai Soci (pari a € 0,23 per 1.515.182.126 azioni emesse) (*) (348.491.888,98)
Utile dell'esercizio destinato a finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse ai sensi
dell'art. 5.2 dello Statuto Sociale (3.000.000,00)
Residuo utile da assegnare alla riserva straordinaria disponibile 118.632.470,76

(*) Il dividendo non verrà attribuito alle azioni di cui la Banca si trovasse in possesso alla data di stacco del dividendo

12.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

In aprile Banco BPM ha realizzato la quarta emissione di strumenti Additional Tier 1, per un importo pari a 300 milioni, destinata ad investitori istituzionali.

L'emissione è classificabile come strumento di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, è stato rilevato a voce "130 Strumenti di capitale" per un ammontare pari a 296,6 milioni, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili pari a 5,1 milioni, al netto dell'effetto fiscale.

Pertanto al 31dicembre 2022 risultano in essere le seguenti emissioni di Additional Tier 1 classificati come strumenti di capitale:

  • Banco BPM 8,75% emissione 11/04/2019 valore nominale 300 milioni valore bilancio 298,1 milioni;
  • Banco BPM 6,125% emissione 21/01/2020 valore nominale 400 milioni valore di bilancio 397,3 milioni;
  • Banco BPM 6,5% emissione 19/01/2021 valore nominale 400 milioni valore di bilancio 397,4 milioni.
  • Banco BPM 7% emissione 12/04/2022 valore nominale 300 milioni valore di bilancio 296,6 milioni.

per un valore di bilancio complessivo pari a 1.389,4 milioni.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile degli strumenti in esame si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della Nota integrativa consolidata.

12.6 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nelle sezioni precedenti.

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate (diversi da quelli designati al fair value)

Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Totale Totale
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisiti/e o
originati/e
31/12/2022 31/12/2021
1. Impegni a erogare fondi 42.281.521 3.316.143 315.404 13.413 45.926.481 44.868.388
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.412.525 40.048 868 - 1.453.441 1.240.057
c) Banche 2.131.629 177.688 - - 2.309.317 2.188.023
d) Altre società finanziarie 2.093.686 717.059 2.795 2 2.813.542 2.803.307
e) Società non finanziarie 34.313.373 2.314.653 305.837 13.258 36.947.121 36.171.878
f) Famiglie 2.330.308 66.695 5.904 153 2.403.060 2.465.123
2. Garanzie finanziarie rilasciate 413.734 73.533 19.759 - 507.026 454.986
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 10.217 - - - 10.217 13.477
c) Banche 39.274 - - - 39.274 39.585
d) Altre società finanziarie 35.647 116 16 - 35.779 45.177
e) Società non finanziarie 284.463 68.777 17.702 - 370.942 319.546
f) Famiglie 44.133 4.640 2.041 - 50.814 37.201

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
Totale Totale
31/12/2022 31/12/2021
1. Altre garanzie rilasciate 7.934.076 7.316.890
di cui: deteriorati 321.959 261.622
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 9.043 15.627
c) Banche 460.962 463.703
d) Altre società finanziarie 240.626 196.266
e) Società non finanziarie 7.093.263 6.509.230
f) Famiglie 130.182 132.064
2. Altri impegni 2.917.586 3.025.474
di cui: deteriorati 3.946 3.941
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 9.643 7.082
c) Banche 146.855 70.934
d) Altre società finanziarie 315.738 636.487
e) Società non finanziarie 719.283 573.749
f) Famiglie 1.726.067 1.737.222

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Importo
31/12/2022
Importo
31/12/2021
253.043 320.369
3.816.543 7.881.883
49.409.103 55.523.294
- -
- -

Le attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni e che risultano iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale ammontano complessivamente a 53.478,7 milioni e si riferiscono:

  • per 15.811,5 milioni (15.864,9 milioni nel 2021) a mutui ceduti alla società veicolo BP Covered Bond a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite. Tali finanziamenti sono esposti in bilancio nella voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – b) crediti verso la clientela";
  • per 364,7 milioni si riferisce ad attività finanziarie relative ai mutui ceduti alle società veicolo delle operazioni di cartolarizzazione;
  • per 24.546,1 milioni (23.119,06 milioni nel 2021) a crediti verso la clientela costituiti a garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali (Abaco);
  • per 9.415,1 milioni (11.024,6 milioni nel 2021) a titoli sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta;
  • per 2.916,7 milioni (13.018,9 milioni nel 2021) a titoli costituiti a cauzione e garanzia di altre operazioni, prevalentemente riconducibili alle operazioni di rifinanziamento presso banche centrali (meccanismo del pooling);
  • per 108,9 milioni (209 milioni nel 2021) ad attività costituite a garanzia di operazioni di finanziamento ricevute da Cassa Depositi e Prestiti;
  • per 315,7 milioni (488,6 milioni nel 2021) a depositi di garanzia a titolo di collateralizzazione di contratti Master Agreement stipulati dall'istituto. Tali depositi sono esposti in bilancio nella voce 40 - "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato."

In aggiunta, si segnalano le seguenti attività che da un punto di vista contabile non trovano alcuna rappresentazione nell'attivo patrimoniale, utilizzate come parte del collaterale dei finanziamenti ricevuti dalla BCE che al 31 dicembre 2022 ammontano a nominali 26,7 miliardi (39,2 miliardi di nominale nel 2021):

  • titoli rivenienti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività per 2.380,2 milioni (2.495 milioni nel 2021);
  • emissioni obbligazionarie garantite (covered bond) riacquistate per un valore nominale pari a 3.001,8 milioni (5.744,5 milioni nel 2021);
  • titoli derivanti da operazioni di pronti contro termine di impiego e/o prestito titoli contro titoli per un valore nominale residuo pari a 527,5 milioni (1.145,5 milioni nel 2021).

Da ultimo si segnala che alla data di bilancio risultano in essere operazioni di provvista garantite rappresentate da pronti contro termine passivi con sottostante titoli acquisiti nell'ambito di operazioni di pronti contro termine attive. Il valore di bilancio delle citate operazioni di pronti contro termine attive, esposte tra i crediti verso banche e clientela in funzione della controparte, ammonta a 156,7 milioni (2.365,7 milioni nel 2021) con valore nominale di 185,5 milioni (2.088,4 milioni nel 2021).

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti -
1. regolati -
2. non regolati -
b) vendite 59.650
1. regolate 59.477
2. non regolate 173
2. Gestioni individuale di portafogli -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni
di portafogli)
-
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 46.555.624
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 3.497.196
2. altri titoli 43.058.428
c) titoli di terzi depositati presso terzi 45.264.849
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 46.620.949
4. Altre operazioni -

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di compensazione o ad accordi similari

Nella presente sezione viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS 7 in tema di "compensazione di attività e passività finanziarie" per quegli strumenti finanziari:

  • che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

Nel dettaglio, gli strumenti che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32, si riferiscono ad alcuni derivati Over the counter OTC stipulati con la controparte London Clearing House (LCH). In particolare gli importi compensati esposti nelle successive tabelle 5. e 6. , in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensate in bilancio (b)", ammontano a 539,0 milioni.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 5. e 6. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti derivati, sia di negoziazione sia di copertura, si evidenzia che:

• quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 3.924,3 milioni (esposti nelle voci 20 e 50 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 3.881,7 milioni (4.420,7 milioni l'ammontare lordo) sono assistiti da contratti di netting (98,9% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 5 (colonne c) ed a));

• quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 3.159,5 milioni (esposti nella voce 20 e 40 del passivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 2.358,7 milioni (2.897,7 milioni l'ammontare lordo) assistiti da contratti di netting (74,7% in termini percentuali), come indicato nella tabella 6. (colonne c) ed a)).

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 5. e 6. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari, si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi", esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e clientela, e delle attività e passività finanziarie di negoziazione, in funzione della tipologia della controparte e della finalità delle operazioni, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale. Si precisa che nella tabella 6. figurano 2.558,4 milioni di pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate rappresentati in bilancio e nelle relative tabelle di Parte B "Voce 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – c) Titoli in circolazione", mentre non sono rappresentate alcune operazioni di prestito titoli garantiti da contante nei confronti della clientela senza accordi di compensazione per 0,6 milioni, che rappresentano le differenze rispetto a quanto evidenziato nelle tabelle della Parte B.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 5. e 6., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza della colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 5. e 6.

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Ammontare Ammontare
delle
passività
finanziarie
compensato
in bilancio (b)
Ammontare
netto delle
attività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a
b)
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Ammontare Ammontare
Forme tecniche lordo delle
attività
finanziarie (a)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
netto (f=c-d-e)
31/12/2022
netto
31/12/2021
1. Derivati 4.420.726 538.986 3.881.740 1.951.110 1.860.616 70.014 28.171
2. Pronti contro termine 1.228.819 - 1.228.819 1.210.617 16.598 1.604 787
3. Prestito titoli 6.813 - 6.813 6.813 - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2022 5.656.358 538.986 5.117.372 3.168.540 1.877.214 71.618 X
Totale 31/12/2021 4.498.594 921.773 3.576.821 3.356.836 191.027 X 28.958

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordiquadro di compensazione o ad accordi similari

Ammontare
lordo delle
Ammontare
delle attività
Ammontare
netto delle
passività
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione
in bilancio
Ammontare Ammontare
Forme tecniche passività
finanziarie
(a)
finanziarie
compensato
in bilancio
(b)
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Strumenti
finanziari
(d)
Depositi di
contante
posti a
garanzia (e)
netto (f=c-d
e)
31/12/2022
netto
31/12/2021
1. Derivati 2.897.719 538.986 2.358.733 1.951.110 210.927 196.696 11.296
2. Pronti contro termine 11.912.814 - 11.912.814 11.833.559 66.660 12.595 1.761
3. Prestito titoli 40.645 - 40.645 38.590 - 2.055 2.752
4. Altri - - - - - -
Totale 31/12/2022 14.851.178 538.986 14.312.192 13.823.259 277.587 211.346 X
Totale 31/12/2021 15.690.791 921.773 14.769.018 14.310.779 442.430 X 15.809

7. Operazioni di prestito titoli

Le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Al 31 dicembre 2022 le operazioni della specie sono esposte tra i Crediti verso Banche per 6,8 milioni (2,3 milioni nel 2021) e tra i Debiti verso Banche o clientela per 41,2 milioni (60,4 milioni nel 2021) di cui 40,6 milioni verso Banche (59,4 milioni nel 2021) in corrispondenza della forma tecnica "Pronti contro termine".

Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore o privi di garanzia, non trovano alcuna esposizione patrimoniale. Al 31 dicembre 2022 il fair value dei titoli presi a prestito con garanzia costituita da altri titoli o da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore è pari a 402,9 milioni (406,8 milioni nel 2021), mentre l'importo dei titoli dati a prestito a banche senza aver ricevuto garanzie, è pari a 393,3 milioni (2.424,6 milioni nel 2021).

8. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio non sono presenti attività a controllo congiunto.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
2022
Totale
2021
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico:
6.129 4.626 73 10.828 20.400
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.687 417 73 2.177 12.811
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
4.442 4.209 - 8.651 7.589
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
96.365 - X 96.365 145.068
3. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato:
294.682 2.202.045 - 2.496.727 1.989.707
3.1 Crediti verso banche 14.839 142.843 X 157.682 29.126
3.2 Crediti verso clientela 279.843 2.059.202 X 2.339.045 1.960.581
4. Derivati di copertura X X (20.906) (20.906) (162.944)
5. Altre attività X X 37.244 37.244 11.958
6. Passività finanziarie X X X 225.123 385.137
Totale 397.176 2.206.671 16.411 2.845.381 2.389.326
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 114 83.873 - 83.987 86.234
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 20.418 X 20.418 12.508

Nella voce 1.1 "Attività finanziarie detenute per la negoziazione – Altre operazioni" figurano i differenziali dei contratti derivati connessi gestionalmente con le passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO).

Nella voce 4 "Derivati di copertura - Altre operazioni" figurano i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni dell'attivo dello stato patrimoniale.

Nella voce 5 "Altre attività – Altre operazioni" pari a 37,2 milioni figurano per 4,0 milioni interessi attivi su credito d'imposta e per 32,8 milioni interessi attivi inerenti l'operatività connessa ai crediti "Ecobonus".

La voce 6 "Passività finanziarie" si riferisce per 181,4 milioni a interessi attivi su operazioni di raccolta da BCE TLTRO III, in calo rispetto al 2021, a seguito del rialzo dei tassi deciso da BCE e del venir meno dei meccanismi di remunerazione favorevole nel quarto trimestre 2022; inoltre va segnalato che, sempre nell'ultimo trimestre del 2022, è stato effettuato un rimborso parziale anticipato di 12,5 miliardi.

Per il trattamento contabile relativo alla rilevazione degli interessi di competenza di quest'ultimo finanziamento si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata.

Gli interessi attivi su attività impaired sono contabilizzati secondo le modalità previste dal principio contabile IFRS 9. In particolare accolgono l'effetto attribuibile al c.d. "time reversal" dovuto alle riprese di valore da attualizzazione dei crediti deteriorati.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 2022 2021
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 129.580 57.864

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
2022
Totale
2021
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (211.430) (293.417) (504.847) (364.115)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (97.789) X X (97.789) (29.634)
1.3 Debiti verso clientela (113.641) X X (113.641) (46.949)
1.4 Titoli in circolazione X (293.417) X (293.417) (287.532)
2. Passività finanziarie di negoziazione (20.270) - - (20.270) (10.931)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (138) - (138) (2.922)
4. Altre passività e fondi X X (741) (741) (44)
5. Derivati di copertura X X 13.114 13.114 44.784
6. Attività finanziarie X X X (93.676) (101.501)
Totale (231.700) (293.555) 12.373 (606.558) (434.729)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (7.055) X X (7.055) (13.454)

La voce 5 "Derivati di copertura - Altre operazioni" contiene i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni del passivo dello stato patrimoniale.

La voce 6 "Attività finanziarie – Altre operazioni" pari a 93,7 milioni contiene gli interessi attivi negativi relativi a operazioni di pronti contro termine di impiego, prestito titoli, finanziamenti, conti correnti e depositi verso clientela e istituzioni creditizie attive.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 2022 2021
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (11.012) (1.915)

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2022 2021
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 181.800 135.625
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (189.592) (253.785)
C. Saldo (A-B) (7.792) (118.160)

Sezione 2 - Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori Totale Totale
2022 2021
a) Strumenti finanziari 45.050 45.025
1. Collocamento titoli 9.085 2.660
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - 2.660
1.2 Senza impegno irrevocabile 9.085 -
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 33.657 39.813
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 33.595 39.813
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 62 -
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 2.308 2.552
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
b) Corporate Finance - -
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria - -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti - -
d) Compensazione e regolamento - -
e) Custodia e amministrazione 9.175 11.633
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 9.175 11.633
f) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
g) Attività fiduciaria - -
h) Servizi di pagamento 584.270 558.727
1. Conto correnti 255.194 257.723
2. Carte di credito 25.805 24.320
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 80.677 72.278
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 193.807 177.729
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 28.787 26.677
i) Distribuzione di servizi di terzi 692.749 743.370
1. Gestioni di portafogli collettive 442.936 529.488
2. Prodotti assicurativi 129.091 128.598
3. Altri prodotti 120.722 85.284
di cui: gestioni di portafogli individuali 792 852
j) Finanza strutturata - -
k) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
l) Impegni a erogare fondi - -
m) Garanzie finanziarie rilasciate 82.158 81.421
di cui: derivati su crediti - -
n) Operazioni di finanziamento 159.317 138.148
di cui: per operazioni di factoring - -
o) Negoziazione di valute 2.914 3.056
p) Merci - -
q) Altre commissioni attive 291.148 289.619
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 1.866.781 1.870.999

La sottovoce q) "Altre commissioni attive" include le commissioni per la messa a disposizione dei fondi (Corrispettivo di Disponibilità Creditizia) 241,3 milioni (248,3 milioni il dato dell'esercizio precedente) e commissioni attive su prestito titoli per 8,1 milioni (7,6 milioni il dato dell'esercizio precedente).

Si deve precisare che, in relazione all'operatività della Banca, i flussi finanziari correlati alle commissioni rilevate nel conto economico dell'esercizio 2022 presentano limitati elementi di incertezza, in quanto trattasi principalmente di commissioni maturate, ed in larga parte incassate, a fronte della prestazione di servizi finanziari ormai completati. I crediti di funzionamento relativi a servizi prestati ma non ancora incassati risultano, infatti, di ammontare non significativo come illustrato nella "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della parte B dell'attivo di stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Per taluni ricavi riconducibili al collocamento di polizze assicurative a premio unico, il rischio di restituire alla compagnia di assicurazione una quota parte delle commissioni incassate a fronte dell'estinzione anticipata delle suddette polizze da parte della clientela è presidiato mediante lo stanziamento di adeguati fondi, come illustrato nella "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Al riguardo si fa inoltre presente che gli aggiustamenti delle commissioni rilevate nell'esercizio 2022, a fronte dei servizi resi in precedenti esercizi, sono complessivamente negativi per 5,9 milioni, pari allo sbilancio tra l'accertamento di maggiori ricavi (per 9,9 milioni) e minori ricavi (per 15,8 milioni) principalmente riconducibili all'attività di distribuzione di prodotti di terzi (complessivamente negativi per 3,2 milioni).

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

Totale Totale
Canali/Valori 2022 2021
a) presso propri sportelli: 701.834 746.030
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 9.085 2.660
3. servizi e prodotti di terzi 692.749 743.370
b) offerta fuori sede: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
c) altri canali distributivi: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -

2.3 Commissioni passive: composizione

Totale Totale
Servizi/Valori 2022 2021
a) Strumenti finanziari (15.712) (15.688)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (11.824) (13.877)
di cui: collocamento di strumenti finanziari (3.887) (1.811)
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento - -
c) Custodia e amministrazione (1.160) (1.423)
d) Servizi di incasso e pagamento (57.152) (56.880)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (46.909) (48.273)
e) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) Impegni a ricevere fondi - -
g) Garanzie finanziarie ricevute (34.002) (13.153)
di cui: derivati su crediti - -
h) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (4.091) (3.785)
i) Negoziazione di valute (5) (7)
j) Altre commissioni passive (21.188) (13.702)
Totale (133.310) (104.638)

La riga "g) Garanzie finanziarie ricevute" comprende 25,0 milioni (4,2 milioni nel 2021) per l'acquisto di protezione del rischio di credito da parte del Gruppo nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere, come descritto in "A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio – 15 Altre informazioni - Cartolarizzazioni sintetiche" della Nota integrativa.

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi Totale
2022
Totale
2021
Dividendi Proventi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.043 2 425 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.135 11.558 1.525 4.221
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
7.363 - 6.920 -
D. Partecipazioni 125.530 - 73.435 -
Totale 135.071 11.560 82.305 4.221

La voce "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" include per 0,6 milioni i dividendi relativi ad Autostrade del Brennero e 0,5 milioni i dividendi relativi alla partecipazione detenuta in Crif S.p.A. I Proventi simili si riferiscono ai proventi incassati per 6,1 milioni dal Fondo ADRIAN EXP FD IV A, per 1,4 milioni al Fondo NB RENAISSANCE PART, per 0,7 milioni al Fondo EUR DIVERS INFR III. e per 0,6 milioni dal Fondo ANTHILIA.

La voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" include per 5,1 milioni i dividendi relativi alla partecipazione detenuta in Banca d'Italia e per 1,1 milioni quelli relativi a C.R. Asti.

I dividendi da partecipazioni si riferiscono esclusivamente ai proventi incassati da società non controllate in via esclusiva, in maggior dettaglio da Agos Ducato S.p.A. per 85,4 milioni, da Anima Holding per 20 milioni e da Vera assicurazioni S.p.A. per 10,5 milioni.

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 1.559 175.726 (1.134) (29.879) 146.272
1.1 Titoli di debito 73 173.184 (18) (22.614) 150.625
1.2 Titoli di capitale 890 1.363 (1.039) (7.020) (5.806)
1.3 Quote di O.I.C.R. 13 24 (11) (53) (27)
1.4 Finanziamenti 583 - (66) - 517
1.5 Altre - 1.155 - (192) 963
2. Passività finanziarie di negoziazione 35 1.409 (32) (460) 952
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 35 1.409 (32) (460) 952
2.3 Altre - - - - -
3. Attività e passività finanziarie: differenze
di cambio
X X X X (6.726)
4. Strumenti derivati 1.041.940 2.056.420 (1.096.249) (1.961.552) 42.676
4.1 Derivati finanziari: 1.041.897 2.056.166 (1.096.249) (1.961.303) 42.628
- Su titoli di debito e tassi di interesse 902.865 1.891.975 (1.057.777) (1.836.752) (99.689)
- Su titoli di capitale e indici azionari 139.032 164.191 (38.472) (124.551) 140.200
- Su valute e oro X X X X 2.117
- Altri - - - - -
4.2 Derivati su crediti 43 254 - (249) 48
di cui: coperture naturali connesse con la fair
value option
X X X X -
Totale 1.043.534 2.233.555 (1.097.415) (1.991.891) 183.174

Si deve precisare che, in base alle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, la specifica in merito al "di cui: coperture naturali connesse con la fair value option" si riferisce ad una particolare tipologia di copertura prevista dal principio contabile IFRS 9. Al riguardo si segnala che non risultano importi da valorizzare, in quanto il Gruppo Banco BPM ha optato di continuare ad avvalersi del regime di hedge accounting previsto dal principio contabile IAS 39.

Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale Totale
2022 2021
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 2.607.006 498.104
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 814.200 385.890
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 1.405.836 213.797
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari 2.759 191
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 4.829.801 1.097.982
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (1.393.836) (215.012)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (3.369.914) (860.865)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (65.054) (22.661)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (4.828.804) (1.098.538)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) 997 (556)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2022
Totale
2021
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
249.074 (310.022) (60.948) 301.249 (446.543) (145.294)
1.1 Crediti verso banche 127 (550) (423) - - -
1.2 Crediti verso clientela 248.947 (309.472) (60.525) 301.249 (446.543) (145.294)
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
41.102 (142.718) (101.616) 40.063 (23.807) 16.256
2.1 Titoli di debito 41.102 (142.718) (101.616) 40.063 (23.807) 16.256
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 290.176 (452.740) (162.564) 341.312 (470.350) (129.038)
B. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 38 (1.386) (1.348) - (16.832) (16.832)
Totale passività (B) 38 (1.386) (1.348) - (16.832) (16.832)

Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.2. Crediti verso clientela" comprende gli utili pari a 149,8 milioni, derivanti dalla vendita di titoli classificati nel portafoglio dei crediti verso la clientela, principalmente rappresentati da titoli governativi italiani ed esteri (147,2 milioni), nonché dall'effetto di rimborsi anticipati su titoli HTC.

Escludendo tale componente il risultato netto della suddetta voce è negativo per 210,3 milioni e risulta impattato per 176,5 milioni dall'operazione di cessione del portafoglio di sofferenze ed inadempienze probabili denominata "Argo".

Per ulteriori dettagli sulla cessione di titoli HTC e sull'operazione di cessione "Argo" si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della Nota integrativa consolidata.

Le perdite da cessione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si riferiscono per 102,6 milioni alle perdite da cessione su titoli governativi italiani ed esteri.

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenz
e (C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B)
- (C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 168.933 1.214 - (6.799) 163.348
2.1 Titoli in circolazione 168.933 1.214 - (6.799) 163.348
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio
X X X X -
Totale 168.933 1.214 - (6.799) 163.348

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 49.748 2.865 (204.357) (21.394) (173.138)
1.1 Titoli di debito 52 2.352 (10.008) - (7.604)
1.2 Titoli di capitale 4.545 - (103.075) (20.446) (118.976)
1.3 Quote di O.I.C.R. 39.007 180 (53.543) (35) (14.391)
1.4 Finanziamenti 6.144 333 (37.731) (913) (32.167)
2. Attività finanziarie in valuta: differenze
di cambio X X X X 9.268
Totale 49.748 2.865 (204.357) (21.394) (163.870)

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo stadio Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
Totale
2022
Totale
2021
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio originate
A. Crediti verso banche (1.525) (161) - - - - 199 - - - (1.487) 510
- Finanziamenti (576) (65) - - - - 1 - - - (640) 781
- Titoli di debito (949) (96) - - - - 198 - - - (847) (271)
B. Crediti verso clientela (42.651) (31.740) (60.145) (789.565) (26.683) (35.563) 4.228 75.015 400.791 24.280 (482.033) (650.001)
- Finanziamenti (37.071) (31.609) (60.145) (789.565) (26.683) (35.563) 4.044 74.972 400.791 24.280 (476.549) (650.322)
- Titoli di debito (5.580) (131) - - - - 184 43 - - (5.484) 321
Totale (44.176) (31.901) (60.145) (789.565) (26.683) (35.563) 4.427 75.015 400.791 24.280 (483.520) (649.491)

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Rettifiche di valore nette
Operazioni/Componenti reddituali Terzo stadio Impaired acquisite o originate Totale
2022
Primo stage Secondo stadio Write-off Altre Write-off Altre
1. Finanziamenti oggetto di concessione conforme con le GL 4 (104) - (138) - (35) (273)
più conformi alle GL e non valutate come oggetto di concessione
2. Finanziamenti oggetto di misure di moratoria in essere non
- (4) - - - - (4)
3. Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione - 225 - (7.732) - - (7.507)
4. Nuovi finanziamenti (610) (4.451) - (62.649) - - (67.710)
Totale 2022 (606) (4.334) - (70.519) - (35) (75.494)
Totale 2021 4.097 (20.720) - (78.362) - (2.891) (97.876)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo stadio Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
Totale
2022
Totale
2021
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio originate
A. Titoli di debito (2.766) - - - - - 693 - - - (2.073) (976)
B. Finanziamenti - - - - - - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - - - - - - -
Totale (2.766) - - - - - 693 - - - (2.073) (976)

8.2.a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

La fattispecie non è presente per la Banca. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili/perdite da modifiche contrattuali: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2022
Totale
2021
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie al FV rilevato nelle altre
componenti di C.E.
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie valutate al FV
rilevati a CE complessivo
- - - - - -
Attività finanziarie al costo ammortizzato
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie al Costo
Ammortizzato
4.783 (3.070) 1.713 2.507 (11.028) (8.521)
Totale 4.783 (3.070) 1.713 2.507 (11.028) (8.521)

Nella voce positiva per 1,7 milioni figurano gli utili derivanti dalle modifiche contrattuali intervenute nell'esercizio, in relazione alle forme di finanziamento che non hanno comportato la cancellazione totale o parziale dal bilancio della precedente esposizione creditizia.

Sezione 10 – Spese amministrative – Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

Totale Totale
Tipologia di spese/Valori 2022 2021
1) Personale dipendente (1.513.445) (1.577.432)
a) salari e stipendi (1.064.376) (1.102.943)
b) oneri sociali (277.680) (290.225)
c) indennità di fine rapporto (60.420) (63.295)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (5.788) (1.898)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (648) (333)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (648) (333)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (38.299) (40.443)
- a contribuzione definita (38.299) (40.443)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (7.939) (7.074)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (58.295) (71.221)
2) Altro personale in attività (56) (141)
3) Amministratori e sindaci (3.970) (4.599)
4) Personale collocato a riposo (279) (17)
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 9.020 10.608
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (1.799) (1.524)
Totale (1.510.529) (1.573.105)

10.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Numero medio (*) 2022 2021
1) Personale dipendente 18.415 19.014
a) dirigenti 242 262
b) quadri direttivi 7.181 7.426
di cui: di 3° e 4° livello 3.577 3.766
c) restante personale dipendente 10.992 11.326
2) Altro personale 6 8
Totale 18.421 19.022

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70%.

10.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: costi e ricavi

Totale Totale
2022 2021
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (183) (371)
- Oneri finanziari (471) 36
- Rendimento atteso delle attività a servizio del piano - -
- Utili e perdite attuariali - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni 6 2
Totale (648) (333)

10.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Gli altri benefici a favore dei dipendenti, i cui costi sono riportati nella precedente tabella 10.1 al punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti", ammontano a 58,3 milioni (71,2 milioni del 2021).

In tale voce sono rilevati principalmente i costi relativi al sistema di welfare del Gruppo, quali - a titolo d'esempio - il premio aziendale c.d. "welfare", i buoni pasto e i costi per la gestione delle mense aziendali, le polizze sanitarie e infortuni a beneficio dei dipendenti, le borse di studio, i contributi a favore dei circoli ricreativi aziendali, i premi fedeltà, i costi relativi ai corsi di addestramento e aggiornamento professionale.

In tale voce è ricompreso anche l'onere relativo al contributo straordinario welfare riconosciuto ai dipendenti in relazione alla situazione di forte inflazione e rincaro energia e l'impatto positivo derivante dal rilascio di stanziamenti eccedenti effettuati in precedenti esercizi relativi al fondo esuberi per un effetto complessivo pari a 12 milioni.

10.5 Altre spese amministrative: composizione

Totale Totale
Tipologia di spesa/Settori 2022 2021
a) Spese relative agli immobili (82.684) (62.720)
- spese condominiali (7.398) (7.435)
- manutenzioni locali (13.430) (12.290)
- spese di pulizia (12.918) (12.645)
- energia, acqua e riscaldamento (48.938) (30.350)
b) Imposte indirette e tasse (286.758) (275.870)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (20.382) (22.408)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (94.152) (86.522)
- canoni (18.545) (20.594)
- manutenzioni (75.607) (65.928)
e) Prestazioni professionali e consulenze (74.971) (62.142)
f) Spese per visure e informazioni (8.651) (8.538)
g) Sorveglianza e scorta valori (15.101) (16.736)
h) Prestazione di servizi da terzi (218.797) (215.931)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (12.214) (8.583)
l) Premi assicurativi (10.666) (9.934)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (5.235) (5.791)
- noleggi (683) (611)
- altre spese (4.552) (5.180)
n) Oneri sistemici (219.819) (207.910)
- contributi ordinari ai Fondi di Risoluzione (106.428) (83.265)
- contributi addizionali ai Fondi di Risoluzione - (27.122)
- contributi ordinari al Fondo Interbancario di Tutela Depositi (113.391) (97.523)
o) Altri costi e spese diverse (47.408) (46.559)
Totale (1.096.838) (1.029.644)

Nelle voci "d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti" e "m) Trasporti, noleggi e viaggi – noleggi" sono compresi noleggi di software, noleggi di macchine e autoveicoli short term o low value e canoni di assistenza relativi ai noleggi.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015 gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016) tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce in esame, ossia la voce "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili a un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD.

La contribuzione ordinaria al FRU per l'esercizio 2022 ammonta a 106,5 milioni (83,3 milioni era la contribuzione dell'esercizio 2021). Al riguardo si precisa che per il 2022, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Committments").

La contribuzione ordinaria al FITD, addebitata nel conto economico del 2022 ammonta a 113,4 milioni (97,5 milioni era stata la contribuzione richiesta per l'esercizio 2021).

Si segnala che nel 2021 erano stati richiesti contributi addizionali pari a 28,6 milioni per far fronte alle esigenze finanziarie connesse con gli interventi di risoluzione effettuati anteriormente all'avvio del FRU.

I valori indicati sopra descritti sono riportati nella precedente tabella in corrispondenza della sottovoce "n) Oneri sistemici".

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA - evoluzioni normative al Decreto Legge n. 59/2016

Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente.

In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto Legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone annuo che è stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030.

Ai sensi dei citati riferimenti normativi l'esercizio di tale opzione, che è stato effettuato nel 2016 dalla Banca, è considerato irrevocabile.

Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base" ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio precedente e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio precedente, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta (base detta anche "DTA di tipo 2"). I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.

In virtù delle citate disposizioni normative, nella voce di conto economico in esame ("160. b) Altre spese amministrative") è stato addebitato l'onere di competenza dell'esercizio 2022 che, al lordo del recupero da società del Gruppo, ammonta a 27,7 milioni (26,6 milioni era l'importo addebitato nel conto economico del 2021).

Sezione 11 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 170

11.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni Totale Totale
2022 2021
Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate (17.792) 2.767 (15.025) 14.310

11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Riattribuzioni Totale Totale
Accantonamenti 2022 2021
Altri impegni e altre garanzie rilasciate (11.583) 12.123 540 (17.349)

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni
di eccedenze
Totale
2022
Totale
2021
Rischi ed oneri su controversie legali (24.223) 16.655 (7.568) (4.162)
Altri rischi ed oneri (39.156) 9.070 (30.086) (13.776)
Totale (63.379) 25.725 (37.654) (17.938)

Gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri, al netto delle riprese di valore, ammontano a 37,7 milioni. La voce "Altri rischi ed oneri" include la stima dei costi che si prevede di sostenere per la razionalizzazione della rete sportelli per 8,5 milioni nonché gli stanziamenti relativi alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali per 13,6 milioni.

Per maggiori dettagli sugli stanziamenti effettuati si fa rinvio all'informativa contenuta nella "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri" della parte B della presente Nota integrativa.

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituali Ammortamento Rettifiche di
valore per
deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
(a) (b) (c) (a + b - c)
A. Attività materiali
1. Ad uso funzionale (177.799) (2.322) - (180.121)
- Di proprietà (49.492) - - (49.492)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (128.307) (2.322) - (130.629)
2. Detenute a scopo di investimento - - - -
- Di proprietà - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3. Rimanenze X - - -
Totale (177.799) (2.322) - (180.121)

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 190

13.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento Rettifiche di
valore per
deterioramento
Riprese di valore Risultato netto
(a) (b) (c) (a + b - c)
A. Attività immateriali
di cui:software (89.489) (4.730) - (94.219)
A.1 Di proprietà (117.249) (4.730) - (121.979)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (117.249) (4.730) - (121.979)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale (117.249) (4.730) - (121.979)

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Sezione 14 - Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
2022 2021
Oneri su beni rivenienti dal leasing (14.343) (8.778)
Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi - -
Altri (44.391) (35.458)
Totale (58.734) (44.236)

La voce "Oneri su beni rivenienti dal leasing" è relativa ai costi sostenuti sui beni a garanzia di esposizioni deteriorate per l'acquisto e la rivendita dei beni oggetto di operazioni di leasing finanziario.

La voce "Altri" include oneri da transazioni legali eccedenti i fondi rischi accantonati per 27,4 milioni (18 milioni il dato dell'esercizio precedente), perdite operative relative alla gestione delle filiali (rapine, frodi, furti e altri danni) per 4,1 milioni (7,1 milioni nel 2021), nonché sopravvenienze passive ed altre insussistenze.

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
2022 2021
Proventi su c/c e finanziamenti 6.398 5.309
Recuperi di imposte 231.968 245.065
Recuperi di spese 104.406 105.129
Fitti attivi su immobili 36.102 4.280
Altri 23.172 34.439
Totale 402.046 394.222

La sottovoce "Proventi su c/c e finanziamenti" si riferisce alla "commissione di istruttoria veloce" introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. n. 214/2011.

Sezione 15 – Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 220

15.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Componente reddituale/Valori Totale Totale
2022 2021
A. Proventi 55.914 54.906
1. Rivalutazioni 48.472 54.448
2. Utili da cessione 7.442 458
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (159.690) (75.488)
1. Svalutazioni (869) (72.288)
2. Rettifiche di valore da deterioramento (158.821) (3.200)
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto (103.776) (20.582)

Nelle voci Rivalutazioni e Svalutazioni sono ricompresi gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni di controllo per 47,6 milioni.

L'utile da cessione si riferisce, per 6,2 milioni, all'effetto economico conseguente alla misurazione al fair value della quota detenuta in Banco BPM Vita (19%), in conseguenza del passaggio dalla fattispecie di influenza notevole a quella del controllo (c.d. step acquisition), come illustrato nella "Parte G – Operazioni di aggregazione aziendale" della presente Nota integrativa.

Le rettifiche di valore da deterioramento si riferiscono per 136,6 milioni alla collegata Vera Vita S.p.A. e per 22,2 milioni a Vera Assicurazioni S.p.A., come illustrato nella "Sezione 7 - Partecipazioni" contenuta nella Parte B della presente Nota integrativa.

Sezione 16 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali – Voce 230

16.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Differenze cambio Risultato
Rivalutazioni Svalutazioni Negative netto
(a) (b) (c) (d) (a-b+c-d)
A. Attività materiali 54.990 (156.710) - - (101.720)
A.1 Ad uso funzionale: 717 (16.094) - -
(15.377)
- Di proprietà 717 (16.094) - -
(15.377)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.2 Detenute a scopo di investimento: 54.273 (140.616) - -
(86.343)
- Di proprietà 54.273 (140.616) - -
(86.343)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.3 Rimanenze - - - -
-
B. Attività immateriali - - - - -
B.1 Di proprietà: - - - -
-
- Generate internamente dall'azienda - - - -
-
- Altre - - - -
-
B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
Totale 54.990 (156.710) - - (101.720)

La voce, complessivamente negativa per 101,7 milioni (11,9 milioni era il saldo negativo dello scorso esercizio), accoglie i risultati conseguenti alla valutazione al fair value delle "attività materiali ad uso funzionale rivalutate" e delle "attività materiali detenute a scopo di investimento", rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà.

Sezione 17 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 240

17.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

I risultati del test di impairment degli avviamenti iscritti in bilancio hanno condotto alla rilevazione di una rettifica di valore a carico dell'esercizio per 8,1 milioni sull'avviamento allocato alla CGU Bancassurance.

Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella "Sezione 10 – Attività immateriali" della parte B della Nota integrativa consolidata.

Sezione 18 - Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 250

18.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componente reddituale/Valori Totale Totale
2022 2021
A. Immobili 2.213 (673)
- Utili da cessione 6.336 184
- Perdite da cessione (4.123) (857)
B. Altre attività (16) 138
- Utili da cessione 7 153
- Perdite da cessione (23) (15)
Risultato netto 2.197 (535)

Sezione 19 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Valori 2022 2021
1. Imposte correnti (-) (38.434) (25.024)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - (731)
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - 106.742
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
8.175 35.842
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (298.289) (306.406)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 27.095 94.767
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (301.453) (94.810)

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2022 2021
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 825.057 510.604
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 273.621 163.609
Minusvalenze da realizzo/valutazione su partecipazioni/OCI 118.371 65.137
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 1.238 6.308
Perdite su crediti indeducibili 1.661 4.791
Spese amministrative a deducibilità limitata 2.625 3.464
Altre spese amministrative non deducibili 30.151 36.272
Impairment avviamenti 8.132 -
Accantonamenti 3.717 19.010
Perdita delle partecipazioni 103.777 -
Altro 3.949 28.627
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (127.184) (78.453)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su partecipazioni/OCI (4.825) (5.570)
Quota non rilevante dei dividendi (122.359) (72.883)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato -
lordo (+) 26.415
Altre 26.415 -
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (-)
Quota reddito agevolabile A.C.E.
(78.006) (93.912) (69.130) (87.935)
Altro (15.906) (18.805)
Base di calcolo IRES a conto economico 903.997 507.825
Aliquota nominale IRES 24,00% 24,00%
IRES effettiva (216.959) (121.878)
Tax rate IRES (26,30%) (23,87%)

IRAP 2022 2021
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 825.057 510.604
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 405.406 212.249
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 30.210 30.152
Altre spese amministrative non deducibili 149.514 128.632
Spese del personale al netto delle deduzioni ammesse (riduzione cuneo,disabili,ecc.) - -
Altre rettifiche di valore non rilevanti 1.847 8.987
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 52.139 20.977
Impairment avviamenti 8.132 -
Perdita delle partecipazioni 103.777 20.582
Altri 59.787 2.919
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (123.824) (49.397)
Quota non rilevante dei dividendi (50%) (67.536) (41.153)
Altri proventi di gestione (54.091) (8.244)
Utili delle partecipazioni - -
Utili da cessione di investimenti (2.197) -
Ripresa di valore su crediti - -
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (+)
631 -
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa - -
Altro 631 -
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (-)
(19.767) (13.064)
Recapture componenti negativi irrilevanti di esercizi precedenti - -
Recapture cuneo fiscale - -
Altre (19.767) (13.064)
Base di calcolo IRAP a conto economico 1.087.503 660.392
Aliquota nominale media ponderata IRAP 5,56% 5,56%
IRAP effettiva (60.465) (36.718)
Tax rate IRAP (7,33%) (7,19%)

IRES e IRAP non di competenza e Addizionale Ires 2022 2021
Totale impatto (24.029) 63.786
Ires - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 2.409 10.325
Irap - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 5.202 1.587
Ires - Addizionale 3,5% (31.640) (17.774)
Riallineamento - 69.648
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte (2,91%) 12,49%
Totale imposte sul risultato lordo 2022 2021
Totale IRES + IRAP + Altre imposte (301.453) (94.810)
Tax rate complessivo (36,54%) (18,57%)

Sezione 20 - Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 290

20.1 Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

20.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 21 - Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

Sezione 22 - Utile per azione

Si rinvia all'esposizione presente nella corrispondente sezione della nota Integrativa consolidata.

PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci 31/12/2022 31/12/2021
10. Utile (Perdita) d'esercizio 523.604 415.794
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 1.007 140.839
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: (37.692) 15.822
a) variazione di fair value (35.594) 15.300
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (2.098) 522
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio
merito creditizio): (13.619) 3.819
a) variazione del fair value (14.068) 4.018
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto 449 (199)
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali 7.285 8.692
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 53.687 (7.495)
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 1.058 35.322
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (9.712) 84.679
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (748.862)
-
(96.735)
-
110. Copertura di investimenti esteri:
a) variazioni di fair value
- -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni -
(16.790)
-
(18.119)
130. Copertura dei flussi finanziari:
a) variazioni di fair value
(16.790) (18.119)
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva: (989.062) (128.829)
a) variazioni di fair value (936.402) (68.046)
b) rigiro a conto economico (51.963) (60.783)
- rettifiche per rischio di credito 1.487 387
- utili/perdite da realizzo (53.450) (61.170)
c) altre variazioni (697) -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: (75.545) 1.632
a) variazioni di fair value (75.545) 1.632
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 332.535 48.581
190. Totale altre componenti reddituali (747.855) 44.104
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) (224.251) 459.898

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Premessa

Il documento che riguarda gli adempimenti relativi alla disciplina del Terzo Pilastro (o Pillar 3) recante le informazioni finalizzate a fornire disclosure sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischi relative al Gruppo Banco BPM (adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro gestione e controllo), secondo quanto previsto dalla circolare della Banca d'Italia n.285 del 17 dicembre 2013 e nello specifico dalla Parte Otto del Regolamento CRR UE n.575/2013, è reso disponibile nei termini previsti dalla normativa nella sezione Investor Relations del sito www.gruppo.bancobpm.it.

Le informazioni quantitative contenute nella presente parte includono tutte le attività e passività finanziarie verso banche e clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile.

Sezione 1 - Rischio di credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa dei rischi di credito si rimanda alla parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del Credito

Nella presente parte, ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione), si escludono invece i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienz
e probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute
non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 720.583 1.576.320 60.082 1.207.393 133.067.477 136.631.855
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - 8.749.720 8.749.720
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
745 53.502 13 70 538.086 592.416
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 31/12/2022 721.328 1.629.822 60.095 1.207.463 142.355.283 145.973.991
Totale 31/12/2021 768.576 2.215.711 50.144 575.486 145.528.514 149.138.431

Tra le esposizioni non deteriorate del portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" figurano per 219 milioni le esposizioni ristrutturate nell'ambito dell'operazione Wolf oggetto di illustrazione nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti a fini delle politiche contabili d Gruppo", contenute nella "Sezione 5 - Altri aspetti" della Parte A della Nota integrativa consolidata. Si è infatti ritenuto che l'operazione non sia riconducibile ad un'ordinaria concessione verso il cliente, tenuto conto degli elementi di straordinarietà che determinano, in via sostanziale, il cambio degli assetti proprietari e di controllo dell'iniziativa e che si configurano come un miglioramento della situazione complessiva del cliente. Si evidenzia che tale interpretazione è alla data della presente Relazione oggetto di confronto con l'Organo di Vigilanza esclusivamente con riferimento alle modalità di classificazione ai fini prudenziali, ferma rimanendo la valutazione delle esposizioni nel bilancio al 31 dicembre 2022 in quanto la classificazione prudenziale non ha alcun impatto sulla determinazione del fair value delle medesime.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate Totale
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessivi*
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.803.465 (2.446.480) 2.356.985 379.862 134.703.914 (429.044) 134.274.870 136.631.855
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 8.754.315 (4.595) 8.749.720 8.749.720
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 124.222 (69.962) 54.260 - X X 538.156 592.416
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
Totale 31/12/2022 4.927.687 (2.516.442) 2.411.245 379.862 143.458.229 (433.639) 143.562.746 145.973.991
Totale 31/12/2021 5.995.919 (2.961.488) 3.034.431 203.835 146.264.390 (463.511) 146.104.000 149.138.431
(*) Valore da esporre a fini informativi

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità creditizia riferita alle esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità
creditizia
Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.329) 154 2.329.116
2. Derivati di copertura - - 1.752.299
Totale 31/12/2022 (1.329) 154 4.081.415
Totale 31/12/2021 (1.725) 1.439 2.079.165

A.1.3 Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre
30 giorni
fino a 90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre
30 giorni
fino a 90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre
30 giorni
fino a 90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre
30 giorni
fino a 90
giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 709.788 43.709 4.451 275.829 154.215 18.319 48.690 114.339 1.253.296 104 2.195 17.186
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2022 709.788 43.709 4.451 275.829 154.215 18.319 48.690 114.339 1.253.296 104 2.195 17.186
Totale 31/12/2021 305.227 23.041 1.901 130.874 93.520 17.428 32.498 87.680 1.682.453 301 2.451 80.639

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Causali/ stadi di rischio Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Crediti verso
Centrali a
banche e
Banche
vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
valutate al fair
impatto sulla
finanziarie
complessiva
redditività
value con
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Crediti verso
Centrali a
banche e
Banche
vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
valutate al fair
impatto sulla
finanziarie
complessiva
redditività
value con
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Rettifiche complessive iniziali - 127.585 2.726 772 - 131.083 - 321.971 382 124 - 322.478
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off - (390) (468) (772) - (1.630) - (940) (118) (124) - (1.182)
Rett/riprese di valore nette per rischio di credito
(+/-)
- 42.977 1.487 - - 44.464 - (45.946) 586 - - (45.360)
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - (184) - - - (184) - (2.311) - - - (2.311)
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
- (9.600) - - - (9.600) - (16.285) - - - (16.285)
Altre variazioni - (115) - - - (115) - 2.319 - - - 2.318
Rettifiche complessive finali - 160.273 3.745 - - 164.018 - 258.808 850 - - 259.658
Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a conto economico - - - - - - - (1.599) - - - (1.599)

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 811

Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su impegni a erogare fondi e
Attività rientranti nel terzo stadio Attività fin. impaired acquisite o originate garanzie finanziarie rilasciate
Causali/ stadi di rischio Crediti verso
Centrali a
banche e
Banche
vista
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
con impatto
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
fair value
Attività
sulla
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
con impatto
finanziarie
valutate al
complessiva
redditività
fair value
Attività
sulla
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio erogare fondi e
garanzie fin.
acquisiti/e o
Impegni a
impaired
rilasciate
originati/
Tot.
Rettifiche complessive iniziali - 2.617.669 - 1.818 2.582.432 37.053 260.052 - - 290.490 (30.438) 13.597 7.477 20.971 314 3.375.458
Variazioni in aumento da attività
finanziarie acquisite o originate
- - - - - - X X X X X - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off - (576.319) - - (576.319) - (99.887) - - (99.887) - - - - - (679.018)
Rett/riprese di valore nette per rischio di
credito (+/-)
- 375.393 - (1.818) 373.575 - 11.282 - - 11.270 12 9.016 3.726 2.317 (15) 399.005
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - 783 - - 783 - - - - - - - - - - (1.712)
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
- (370.795) - - (370.795) - (32.525) - - (32.525) - - - - - (429.205)
Altre variazioni - 270.899 - - 307.954 (37.053) (109) - - (40.498) 40.389 (1) (18) (1.396) - 271.579
Rettifiche complessive finali - 2.317.630 - - 2.317.630 - 138.813 - - 128.850 9.963 22.612 11.185 21.892 299 2.936.107
Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
- 5.834 - - 5.834 - - - - - - - - - - 5.834
Write-off rilevati direttamente a conto
economico
- (58.546) - (104) (58.650) - (26.683) - - (26.683) - - - - - (86.932)

A.1.5 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Valori lordi/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio Trasferimenti tra primo stadio e secondo stadio Trasferimenti tra secondo stadio e terzo Trasferimenti tra primo stadio e terzo
stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio
a primo stadio
Da secondo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.019.573 3.329.639 475.723 109.963 321.607 28.440
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 20.419 8.218 - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 1.344.034 1.540.729 48.879 17.892 31.372 3.752
Totale 31/12/2022 5.384.026 4.878.586 524.602 127.855 352.979 32.192
Totale 31/12/2021 7.988.973 2.128.410 690.161 98.331 219.328 24.534

A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)

Valori lordi
Portafogli/stadi di rischio stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo stadio Trasferimenti tra primo stadio e terzo stadio
Da primo a secondo
stadio
Da secondo stadio a
primo stadio
Da secondo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
A. Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 918.573 406.133 97.940 1.783 130.571 1.303
A.1 oggetto di concessione conforme con le GL 2.004 413 334 - 259 -
A.2 oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi
alle GL e non valutate come oggetto di concessione
- - - - - -
A.3 oggetto di altre misure di concessione 8.853 - 19.161 1.428 508 -
A.4 nuovi finanziamenti 907.716 405.720 78.445 355 129.804 1.303
B. Finanziamenti valutati al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - -
B.1 oggetto di concessione conforme con le GL - - - - - -
B.2 oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi
alle GL e non valutate come oggetto di concessione
- - - - - -
B.3 oggetto di altre misure di concessione - - - - - -
B.4 nuovi finanziamenti - - - - - -
Totale 31/12/2022 918.573 406.133 97.940 1.783 130.571 1.303
Totale 31/12/2021 2.214.210 246.405 164.007 895 49.073 192

La tabella in esame prevista dalla Comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021, rappresenta i trasferimenti tra i tre stadi di rischio delle esposizioni interessate da misure di sostegno Covid-19, qualora lo stadio di rischio di fine esercizio sia diverso rispetto allo stadio di rischio in cui le esposizioni erano classificate all'inizio dell'esercizio o alla data di iscrizione iniziale (se successiva all'inizio dell'esercizio).

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 813

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Write-off
Tipologie esposizioni/valori stadio
Primo
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
stadio
Primo
Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi*
parziali
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 A vista 13.187.460 13.181.477 5.983 - - - - - - - 13.187.460 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 13.187.460 13.181.477 5.983 X - - - - X - 13.187.460 -
A.2 Altre 6.329.266 6.101.160 64.740 - - (19.852) (3.957) (601) - - 6.309.414 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
b) Inademp. probabili 15.294 X - - - (15.294) X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate - - - X - - - - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 6.313.972 6.101.160 64.740 X - (4.558) (3.957) (601) X - 6.309.414 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - X - - - - X - - -
Totale (A) 19.516.726 19.282.637 70.723 - - (19.852) (3.957) (601) - - 19.496.874 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 6.403.507 2.170.903 177.688 X - (487) (188) (164) X - 6.403.020 -
Totale (B) 6.403.507 2.170.903 177.688 - - (487) (188) (164) - - 6.403.020 -

(*) Valore da esporre a fini informativi

Totale (A+B)

25.920.233

21.453.540

248.411

-

-

(20.339)

(4.145)

(765)

-

-

25.899.894

-

814 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ______________________________________________________________________________________________________________

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi

Write-off
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
complessivi*
parziali
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 2.053.276 X - 1.990.456 56.545 (1.331.948) X - (1.279.671) (46.748) 721.328 379.862
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 381.740 X - 367.668 13.440 (222.762) X - (210.252) (12.305) 158.978 27.888
b) Inadempienze probabili 2.776.913 X - 2.507.166 167.110 (1.147.091) X - (1.015.854) (82.102) 1.629.822 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 1.808.783 X - 1.558.868 153.176 (728.852) X - (613.640) (70.157) 1.079.931 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 82.202 X - 82.187 1 (22.107) X - (22.104) (1) 60.095 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 14.899 X - 14.899 - (3.275) X - (3.275) - 11.624 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 1.226.629 759.426 465.999 X 1.133 (19.166) (1.477) (17.637) X (51) 1.207.463 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 165.020 13 164.165 X 842 (5.668) (4) (5.627) X (37) 159.352 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 136.613.061 125.544.340 10.379.104 X 142.327 (409.916) (158.584) (241.420) X (9.912) 136.203.145 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 2.674.128 32 2.613.050 X 37.590 (89.795) (4) (88.447) X (1.344) 2.584.333 -
Totale (A) 142.752.081 126.303.766 10.845.103 4.579.809 367.116 (2.930.228) (160.061) (259.057) (2.317.629) (138.814) 139.821.853 379.862
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 664.863 X - 335.164 3.794 (96.286) X - (21.893) (209) 568.577 -
b) Non deteriorate 55.559.336 40.524.351 3.211.989 X 9.619 (47.448) (22.424) (11.021) X (89) 55.511.888 -

(*) Valore da esporre a fini informativi

Totale (B) Totale (A+B)

56.224.199 198.976.280

166.828.117

14.057.092

4.914.973

380.529

(3.073.962)

(182.485)

(270.078)

(2.339.522)

(139.112)

195.902.318

379.862

40.524.351

3.211.989

335.164

13.413

(143.734)

(22.424)

(11.021)

(21.893)

(298)

56.080.465

-

5
81
____________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA

A.1.7 a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Write-off
Tipologie esposizioni / valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
netta
complessivi*
parziali
A. Finanziamenti in sofferenza: 87.745 - - 87.745 - (25.642) - - (25.642) - 62.103 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL 131 - - 131 - (48) - - (48) - 83 -
b) Oggetto di misure di moratoria in essere non più
conformi alle GL e non valutate come oggetto di
concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione 6.335 - - 6.335 - (2.053) - - (2.053) - 4.282 -
d) Nuovi finanziamenti 81.279 - - 81.279 - (23.541) - - (23.541) - 57.738 -
B. Finanziamenti in inadempienze probabili: 222.238 - - 222.119 118 (54.487) - - (54.439) (47) 167.751 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL 1.131 - - 1.013 118 (183) - - (136) (47) 948 -
b) Oggetto di misure di moratoria in essere non più
conformi alle GL e non valutate come oggetto di
concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione 26.852 - - 26.851 - (8.768) - - (8.768) - 18.084 -
d) Nuovi finanziamenti 194.255 - - 194.255 - (45.536) - - (45.535) - 148.719 -
C. Finanziamenti scaduti deteriorati: 17.258 - - 17.258 - (2.233) - - (2.233) - 15.025 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL - - - - - - - - - - - -
b) Oggetto di misure di moratoria in essere non più
conformi alle GL e non valutate come oggetto di
concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione 1.262 - - 1.262 - (252) - - (252) - 1.010 -
d) Nuovi finanziamenti 15.996 - - 15.996 - (1.981) - - (1.981) - 14.015 -
D. Altri finanziamenti scaduti non deteriorati: 106.490 49.349 57.142 - - (566) (61) (505) - - 105.924 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL 78 - 78 - - (4) - (4) - - 74 -
b) Oggetto di misure di moratoria in essere non più
conformi alle GL e non valutate come oggetto di
concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione 4.339 - 4.339 - - (92) - (92) - - 4.247 -
d) Nuovi finanziamenti 102.073 49.349 52.725 - - (470) (61) (409) - - 101.603 -
E. Altri finanziamenti non deteriorati: 16.026.772 14.110.679 1.916.061 - 30 (13.688) (5.953) (7.735) - - 16.013.084 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL 8.672 3.532 5.140 - - (207) (4) (203) - - 8.465 -
b) Oggetto di misure di moratoria in essere non più
conformi alle GL e non valutate come oggetto di
concessione
309 - 309 - - (14) - (14) - - 295 -
c) Oggetto di altre misure di concessione 100.851 - 100.850 - - (772) - (772) - - 100.079 -
d) Nuovi finanziamenti 15.916.940 14.107.147 1.809.762 - 30 (12.695) (5.949) (6.746) - - 15.904.245 -
Totale (A+B+C+D+E) 16.460.503 14.160.028 1.973.203 327.122 148 (96.616) (6.014) (8.240) (82.314) (47) 16.363.887 -
(*) Valore da esporre a fini informativi

In base alla comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021, la tabella espone la qualità del credito relativa alle esposizioni oggetto di misure di sostegno Covid-19, rappresentate da finanziamenti interessati da moratorie o altre misure di concessione non ancora scadute alla data di riferimento del bilancio, o da nuovi finanziamenti erogati mediante meccanismi di garanzia pubblica.

Per l'illustrazione del contenuto delle diverse tipologie di moratorie previste nella tabella, così come delle moratorie concesse dalla Banca e delle relativa qualità creditizia di quelle ancora in essere, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "Aspetti di maggior rilievo per le valutazioni di bilancio 2022" della "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A della Nota integrativa consolidata.

Per ulteriori informazioni quantitative sulle misure che rispettano i criteri contenuti nelle linee guida dell'EBA (EBA/GL/2020/02) si fa invece rinvio a quanto contenuto nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - 15.294 -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate - - -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - 15.294 -
C. Variazioni in diminuzione - - -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione - - -
D. Esposizione lorda finale - 15.294 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.8 bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2022, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.9 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.925.342 4.004.765 65.812
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 18.968 9.141 622
B. Variazioni in aumento 889.101 1.377.604 86.074
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 166.430 733.353 78.753
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 424.776 27.609 568
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - 1.144 13
B.5 altre variazioni in aumento 297.895 615.498 6.740
C. Variazioni in diminuzione (761.167) (2.605.456) (69.684)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate (626) (137.169) (10.047)
C.2 write-off (119.693) (384.188) (714)
C.3 incassi (181.974) (557.179) (16.875)
C.4 realizzi per cessioni (97.541) (254.830) (5.479)
C.5 perdite da cessione (137.236) (172.043) (41)
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (417.147) (35.806)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - (1.940) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (224.097) (680.960) (722)
D. Esposizione lorda finale 2.053.276 2.776.913 82.202
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 14.383 5.985 259

La dinamica delle esposizioni deteriorate ed in particolare di quelle classificate come Inadempienze probabili è influenzata dalla strategia di derisking perseguita dalla Banca che ha realizzato due importanti operazioni (Argo e Wolf) come illustrato nella Relazione sulla gestione del Gruppo e nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A della Nota integrativa consolidata.

Con riferimento alle operazioni di ristrutturazione di crediti deteriorati, la voce "altre variazioni in diminuzione" include l'importo lordo delle esposizioni oggetto di cessione eccedente la somma del valore di realizzo e dell'eventuale perdita da cessione; per i crediti sottostanti l'operazione Wolf, che al 31 dicembre 2021 presentavano un'esposizione di 458,0 milioni, la suddetta voce comprende l'ammontare convertito in strumenti finanziari partecipativi per 177,0 milioni e l'esposizione residua classificata tra le "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 263,7 milioni.

A.1.9 bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni:
non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 3.211.181 3.244.919
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 7.307 6.666
B. Variazioni in aumento 868.448 854.489
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 54.921 721.376
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 262.776 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 113.305
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.5 altre variazioni in aumento 550.751 19.808
C. Variazioni in diminuzione (1.874.207) (1.260.260)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (705.490)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (113.305) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (262.776)
C.4 write-off (227.751) -
C.5 incassi (312.824) (291.629)
C.6 realizzi per cessioni (233.334) -
C.7 perdite da cessione (185.851) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (801.142) (365)
D. Esposizione lorda finale 2.205.422 2.839.148
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 4.680 6.478

A.1.10 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali -
-
- - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate -
-
- - -
-
B. Variazioni in aumento -
-
15.294 - - -
B.1 rettifiche di valore di attività
finanziarie impaired acquisite o originate
B.2 altre rettifiche di valore
-
X
-
-
-
-
X
-
-
X
-
-
B.3 perdite da cessione -
-
- - -
-
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
-
-
- - -
-
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
-
-
- - -
-
B.6 altre variazioni in aumento -
-
15.294 - -
-
C. Variazioni in diminuzione -
-
- - - -
C.1 riprese di valore da valutazione -
-
- - -
-
C.2 riprese di valore da incasso -
-
- - -
-
C.3 utili da cessione -
-
- - -
-
C.4 write-off -
-
- - -
-
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
-
-
- - -
-
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
C.7 altre variazioni in diminuzione
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
D. Rettifiche complessive finali -
-
15.294 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate -
-
- - -
-

A.1.11 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 1.156.766 289.512 1.789.054 1.145.117 15.668 1.613
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
4.998 335 713 406 45 25
B. Variazioni in aumento 811.673 133.097 968.609 664.269 16.858 3.254
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o
originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 294.869 42.334 623.904 375.484 16.386 3.085
B.3 perdite da cessione 137.236 52.784 172.043 133.068 41 -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
B.5 modifiche contrattuali senza
225.697 27.769 3.398 796 119 -
cancellazioni - - 1.940 1.940 - -
B.6 altre variazioni in aumento 153.871 10.210 167.324 152.981 312 169
C. Variazioni in diminuzione (636.491) (199.847) (1.610.572) (1.080.534) (10.419) (1.592)
C.1 riprese di valore da valutazione (47.301) (10.483) (297.108) (178.812) (2.090) (412)
C.2 riprese di valore da incasso (40.027) (8.642) (43.483) (30.100) (32) -
C.3 utili da cessione (31.811) (8.982) (67.207) (57.243) - -
C.4 write-off (119.693) (17.628) (384.188) (210.123) (714) -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - (222.231) (27.668) (6.983) (897)
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - (1.144) (1.144) (13) (13)
C.7 altre variazioni in diminuzione (397.659) (154.112) (595.211) (575.444) (587) (270)
D. Rettifiche complessive finali 1.331.948 222.762 1.147.091 728.852 22.107 3.275
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
5.598 485 858 445 51 -

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "Altre variazioni in diminuzione" include l'ammontare complessivo delle cancellazioni diverse dai write-off contabili (vale a dire, per l'importo pari alla differenza tra l'esposizione creditizia lorda e il corrispettivo della cessione).

821
____________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA

A.2 Classificazione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi) Il Banco BPM adotta le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalle seguenti agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI): Standard & Poor's ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Cerved Rating Agency S.p.A.. Sul perimetro delle cartolarizzazioni, le valutazioni del merito creditizio possono in aggiunta essere rilasciate anche dalle seguenti agenzie esterne: DBRS e Scope. Su tale perimetro la valutazione viene richiesta sulla singola operazione da Banco BPM ad una delle precedenti agenzie. Si evidenzia che, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso siano presenti più di due valutazioni sono selezionate le due valutazioni corrispondenti ai due fattori di ponderazione più bassi. Se i due fattori di ponderazione più bassi sono diversi, si applica il fattore più alto. Se i due fattori di ponderazioni più bassi sono identici, si attribuisce tale fattore. (art 138 del regolamento (EU) n. 575/2013).

Per quanto riguarda il raccordo (mapping) tra le classi di rischio e i rating delle agenzie utilizzate, si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

Classi di rating esterni
Esposizioni AAA/AA- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- inferiore B Senza rating Totale
A. Attività finanziarie vautate al costo ammortizzato 10.280.323 7.390.384 11.490.255 2.435.248 659.106 113.651 107.138.412 139.507.379
- Primo stadio 10.280.323 7.367.663 11.310.072 2.037.869 409.782 12.089 92.280.290 123.698.088
- Secondo stadio - 22.721 180.183 396.467 239.921 28.389 9.994.687 10.862.368
- Terzo stadio - - - 912 9.403 13.790 4.555.702 4.579.807
- Impaired acquisite o originate - - - - - 59.383 307.733 367.116
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
4.085.448 2.081.937 2.205.476 63.605 70.570 - 247.279 8.754.315
- Primo stadio 4.082.851 2.073.006 2.186.831 55.043 61.828 - 247.279 8.706.838
- Secondo stadio 2.597 8.931 18.645 8.562 8.742 - - 47.477
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 14.365.771 9.472.321 13.695.731 2.498.853 729.676 113.651 107.385.691 148.261.694
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 122.752 899.487 3.256.744 1.547.008 488.341 5.435 40.113.740 46.433.507
- Primo stadio 122.752 883.948 3.183.993 1.160.897 420.313 3.102 36.920.250 42.695.255
- Secondo stadio - 15.539 72.751 386.111 68.028 542 2.846.705 3.389.676
- Terzo stadio - - - - - - 335.163 335.163
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - 1.791 11.622 13.413
Totale (D) 122.752 899.487 3.256.744 1.547.008 488.341 5.435 40.113.740 46.433.507
Totale (A+B+C+D) 14.488.523 10.371.808 16.952.475 4.045.861 1.218.017 119.086 147.499.431 194.695.201

A.2.2 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi) Alle esposizioni verso clientela rappresentate nelle tavole A.2.2 sono associati, ad eccezione di quanto indicato nel prospetto Banche, rating utilizzati anche per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito, limitatamente a quanto riconducibile nei portafogli regolamentari Imprese e Dettaglio. In particolare, con riferimento alla clientela imprese, sono stati sviluppati quattro distinti modelli di rating, in funzione dei seguenti segmenti di clientela - Large Corporate, Mid

Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business - ed uno riferito alla clientela Privati. Il sistema di rating di controparte prevede, a livello di singolo segmento, dodici classi di rating (undici bonis ed una default) di seguito raggruppate per fasce di rischio.

Classi di rating interni Unrated Totale
Esposizioni verso Banche AAA AA A BBB BB B CCC Default
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - 739.302 1.502.564 1.434.405 116.149 94 - - 1.300.089 5.092.603
- Primo stadio - 739.302 1.502.564 1.391.372 110.300 - - - 1.299.889 5.043.427
- Secondo stadio - - - 43.033 5.849 94 - - 200 49.176
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
4.847 130.468 397.354 540.627 - - - - - 1.073.296
- Primo stadio 2.440 130.468 392.758 532.066 - - - - - 1.057.732
- Secondo stadio 2.407 - 4.596 8.561 - - - - - 15.564
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
Totale delle Attività finanziarie 4.847 869.770 1.899.918 1.975.032 116.149 94 - - 1.300.089 6.165.899
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 2.000 255.157 1.042.988 656.040 121.665 3.600 - - 89.453 2.170.903
- Secondo stadio - - - 83.117 86.527 1.049 - - 6.995 177.688
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
- Impaired acquisiti/e o originati/e - - - - - - - - - -
Totale impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
2.000 255.157 1.042.988 739.157 208.192 4.649 - - 96.448 2.348.591
Totale 6.847 1.124.927 2.942.906 2.714.189 324.341 4.743 - - 1.396.537 8.514.490

823
____________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA
Classi di rating interni Totale
Esposizioni verso Clientela BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.811.884 33.694.169 18.291.604 4.916.228 2.051.052 4.063.383 266.565 94.094.885
- Primo stadio 30.203.132 31.754.476 14.809.440 2.688.652 341.070 - 253.199 80.049.969
- Secondo stadio 606.402 1.927.915 3.459.956 2.189.080 1.700.799 - 13.366 9.897.518
- Terzo stadio - - - - - 3.846.689 - 3.846.689
- Impaired acquisite o originate 2.350 11.778 22.208 38.496 9.183 216.694 - 300.709
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
155.835 19.884 - - - - - 175.719
- Primo stadio 150.122 11.142 - - - - - 161.264
- Secondo stadio 5.713 8.742 - - - - - 14.455
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (A + B + C) 30.967.719 33.714.053 18.291.604 4.916.228 2.051.052 4.063.383 266.565 94.270.604
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - -
- Primo stadio 21.773.488 8.694.411 4.298.106 515.792 54.201 - 83.361 35.419.359
- Secondo stadio 478.311 659.539 1.484.968 304.698 103.905 - 628 3.032.049
- Terzo stadio - - - - - 330.260 - 330.260
- Impaired acquisiti/e o originati/e 55 70 674 6.997 - 3.794 - 11.590
Totale (D) 22.251.854 9.354.020 5.783.748 827.487 158.106 334.054 83.989 38.793.258
Totale (A+B+C+D) segmentate 53.219.573 43.068.073 24.075.352 5.743.715 2.209.158 4.397.437 350.554 133.063.862
Totale non segmentate - - - - - 744.985 52.371.864 53.116.849
Totale 53.219.573 43.068.073 24.075.352 5.743.715 2.209.158 5.142.422 52.722.418 186.180.711

Classi di rating interni Totale
Esposizioni BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
Large Corporate 12.132.906 3.758.910 3.889.858 379.904 19.524 125.306 - 20.306.408
Mid Corporate Plus 9.970.568 8.026.259 4.415.039 786.674 127.352 763.691 81.119 24.170.702
Mid Corporate 13.284.210 8.444.521 4.905.494 2.021.493 675.086 930.759 27.321 30.288.884
Small business 7.897.164 6.509.424 8.438.599 1.968.700 601.960 1.857.467 242.114 27.515.428
Privati 9.934.725 16.328.959 2.426.362 586.944 785.236 720.214 - 30.782.440
Totale Esposizioni segmentate 53.219.573 43.068.073 24.075.352 5.743.715 2.209.158 4.397.437 350.554 133.063.862

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie personali
Garanzie reali (2) Totale
Esposizione Esposizione (1) Derivati su crediti Crediti di firma
lorda netta Immobili - Altre Altri derivati Altre
Immobili -
ipoteche
finanziamenti
per leasing
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche finanziarie
società
Altre
soggetti
Altri
oni pubbliche Banche
Amministrazi
finanziarie
società
soggetti
Altri
(1)+(2)
735.083 735.080 - 372 730.109 - -
-
- - -
-
- 838 420 731.739
735.083 735.080 - 372 730.109 - -
-
- - -
-
- 838 420 731.739
- - - - - - -
-
- - -
-
- - - -
- - - - - - -
-
- - -
-
- - - -
- - - - - - -
-
- - -
-
- - - -
168.244 168.233 - - 136.420 - -
-
- - -
-
- 5.569 11.025 153.014
146.195 146.193 - - 136.420 - -
-
- - -
-
- 2.710 7.063 146.193
- - - - - - -
-
- - -
-
- - - -
22.049 22.040 - - - - -
-
- - -
-
- 2.859 3.962 6.821
- - - - - - -
-
- - -
-
- - - -

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 825

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

Garanzie reali Garanzie personali
(1) (2)
Esposizione Esposizione Derivati su crediti Crediti di firma Totale
lorda netta Immobili - Immobili -
leasing
Titoli garanzie
Altre
Altri derivati Amministra Altre (1)+(2)
Ipoteche finanziario reali CLN Controparti
centrali
Banche finanziarie
società
Altre
soggetti
Altri
pubbliche
zioni
Banche finanziarie
società
soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
81.327.872 79.145.555 42.061.190 618.917 1.504.311 1.572.403 204.860 - - 43.718 12.996 18.223.577 38.409 397.777 6.873.917 71.552.075
1.1. totalmente garantite 63.635.877 61.725.694 42.037.293 618.917 1.332.183 1.500.706 31.014 - - 12.917 2.598 8.523.813 10.278 358.325 6.531.925 60.959.969
- di cui deteriorate 3.630.523 2.007.735 1.402.325 98.746 4.534 152.879 - - - 44 - 189.086 476 6.646 118.676 1.973.412
1.2. parzialmente garantite 17.691.995 17.419.861 23.897 - 172.128 71.697 173.846 - - 30.801 10.398 9.699.764 28.131 39.452 341.992 10.592.106
- di cui deteriorate 435.346 200.739 1.644 - 332 510 - - - 301 - 138.358 714 858 15.585 158.302
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
11.628.119 11.590.337 663.409 1.089 561.870 951.877 - - - - - 932.603 207.473 476.217 6.042.863 9.837.401
2.1. totalmente garantite 8.267.330 8.239.473 661.419 1.089 431.264 528.793 - - - - - 357.806 124.551 326.094 5.404.996 7.836.012
- di cui deteriorate 74.426 62.480 4.602 1.071 3.441 1.547 - - - - - 3.558 - 170 47.347 61.736
2.2. parzialmente garantite 3.360.789 3.350.864 1.990 - 130.606 423.084 - - - - - 574.797 82.922 150.123 637.867 2.001.389
- di cui deteriorate 46.546 39.581 - - 1.195 3.246 - - - - - 3.872 - 7 18.142 26.462

Si precisa che nella presente tabella non figurano le mitigazioni del rischio rappresentate da contratti di CSA su strumenti derivati nonché le forme di supporto relative alle operazioni di cartolarizzazione sintetiche.

.

A.4 Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Valore di bilancio
Esposizione
creditizia
cancellata
Valore lordo Rettifiche di
valore
complessive
di cui
ottenute nel
corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 890.803 937.368 (441.006) 496.362 35.716
A.1. Ad uso funzionale 53.587 62.604 (42.219) 20.385 -
A.2. A scopo di investimento 837.216 874.764 (398.787) 475.977 35.716
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli di debito 15.554 15.554 (6.601) 8.953 -
C. Altre attività - - - - -
D. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
161.390 188.566 (110.294) 78.272 -
D.1. Attività materiali 161.390 188.566 (110.294) 78.272 -
D.2. Altre attività - - - - -
Totale 31/12/2022 1.067.747 1.141.488 (557.901) 583.587 35.716
Totale 31/12/2021 97.344 90.030 (32.064) 57.966 3.462

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - 5.933 (6.853) - - 509.229 (1.091.046) 206.166 (234.049)
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - 677 (947) - - 118.714 (192.535) 39.587 (29.280)
A.2 Inadempienze probabili 360 (838) 74.286 (49.715) - - 1.143.080 (932.862) 412.096 (163.676)
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - 7.033 (6.944) - - 822.869 (645.485) 250.029 (76.423)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - 10 (2) - - 21.159 (6.629) 38.926 (15.476)
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - - 6.274 (1.827) 5.350 (1.448)
A.4 Esposizioni non deteriorate 31.444.926 (7.220) 12.555.230 (25.024) 164.372 (156) 59.498.030 (291.336) 33.912.422 (105.502)
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 1.731 (31) 21.938 (1.005) - - 2.032.032 (66.162) 687.984 (28.265)
Totale (A) 31.445.286 (8.058) 12.635.459 (81.594) 164.372 (156) 61.171.498 (2.321.873) 34.569.610 (518.703)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 825 (50) 3.088 (835) - - 554.412 (93.975) 10.252 (1.426)
B.2 Esposizioni non deteriorate 2.811.905 (123) 3.904.995 (2.143) 208.894 (31) 44.465.978 (38.460) 4.293.628 (6.722)
Totale (B) 2.812.730 (173) 3.908.083 (2.978) 208.894 (31) 45.020.390 (132.435) 4.303.880 (8.148)
Totale (A+B) 31/12/2022 34.258.016 (8.231) 16.543.542 (84.572) 373.266 (187) 106.191.888 (2.454.308) 38.873.490 (526.851)
Totale (A+B) 31/12/2021 34.769.487 (10.220) 18.846.535 (159.686) 352.018 (297) 102.988.063 (2.905.519) 38.527.461 (477.800)

828 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ______________________________________________________________________________________________________________

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Italia

Altri paesi europei

America

Asia

Resto del mondo

Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 717.836 (1.316.629) 2.964 (11.679) 1 (632) 387 (2.712) 140 (296)
A.2 Inadempienze probabili 1.614.515 (1.122.481) 14.440 (23.703) 866 (902) 1 (4) - (1)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 60.031 (22.096) 64 (11) - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 115.436.885 (424.395) 16.623.651 (2.449) 4.722.842 (1.860) 507.855 (358) 119.375 (20)
Totale (A) 117.829.267 (2.885.601) 16.641.119 (37.842) 4.723.709 (3.394) 508.243 (3.074) 119.515 (317)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio - - - - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate 567.705 (95.924) 79 (4) - - 793 (358) - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 52.502.606 (47.312) 2.558.863 (100) 110.412 (16) 50.895 (14) 253.730 (6)
Totale (B) 53.070.311 (143.236) 2.558.942 (104) 110.412 (16) 51.688 (372) 253.730 (6)
Totale (A+B) 31/12/2022 170.899.578
174.488.468
(3.028.837) 14.271.537
19.200.061
(37.946) 4.834.121
5.548.411
(3.410) 458.296
559.931
(3.446) 373.245
364.833
(323)
Totale (A+B) 31/12/2021 (3.498.488) (49.447) (1.849) (3.398) (42)

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 829

In maggior dettaglio le esposizioni Italia sono ripartite per area geografica come risulta dalla tabella seguente:

Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 311.350 (524.787) 118.862 (197.166) 179.726 (401.088) 107.898 (193.588)
A.2 Inadempienze probabili 811.223 (605.910) 255.173 (203.521) 357.436 (188.553) 190.683 (124.497)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 25.813 (10.409) 11.549 (3.751) 12.122 (4.254) 10.547 (3.682)
A.4 Esposizioni non deteriorate 54.085.389 (223.299) 24.763.850 (92.024) 30.551.841 (81.892) 6.035.805 (27.180)
Totale (A) 55.233.775 (1.364.405) 25.149.434 (496.462) 31.101.125 (675.787) 6.344.933 (348.947)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 268.854 (55.623) 131.536 (18.107) 149.069 (19.910) 18.246 (2.284)
B.2 Esposizioni non deteriorate 26.933.893 (24.200) 13.510.896 (11.387) 9.965.423 (8.815) 2.092.394 (2.910)
Totale (B) 27.202.747 (79.823) 13.642.432 (29.494) 10.114.492 (28.725) 2.110.640 (5.194)
Totale (A+B) 31/12/2022 82.436.522 (1.444.228) 38.791.866 (525.956) 41.215.617 (704.512) 8.455.573 (354.141)
Totale (A+B) 31/12/2021 81.848.210 (1.787.615) 37.461.137 (676.431) 46.779.736 (729.617) 8.399.385 (304.825)

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche

-
-
-
-
(1.642)
(98)
(1.740)
(1.642)
(98)
complessive
Rettifiche
valore
-
-
-
2.839.209
2.839.209
-
3.175.454
3.175.454
6.014.663
Esposizioni
netta
-
-
(17.756)
-
(125)
(17.881)
(15.294)
(2.462)
(125)
complessive
Rettifiche
valore
-
-
-
16.332.744
16.332.744
-
18.569.172
2.236.428
2.236.428
Esposizioni
netta
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.3 Esposizioni scadute deteriorate
Esposizioni/Aree geografiche
A.4 Esposizioni non deteriorate
B.2 Esposizioni non deteriorate
Totale (A+B) 31/12/2022
A.2 Inadempienze probabili
B.1 Esposizioni deteriorate
A.1 Sofferenze
Totale (A)
Totale (B)
Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche
valore
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
214.570 (235) 29.055 (61) 81.296 (158)
214.570 (235) 29.055 (61) 81.296 (158)
- - - - - -
146.892 (95) 558.502 (93) 231.851 (76)
146.892 (95) 558.502 (93) 231.851 (76)
361.462 (330) 587.557 (154) 313.147 (234)
Totale (A+B) 31/12/2021 42.451.212 (1.791) 2.974.587 (777) 237.720 (81) 543.375 (86) 249.337 (166)

B.4 Grandi esposizioni

A partire dal 30 giugno 2021 è entrata in vigore la disciplina prudenziale per le banche e per le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 così come aggiornata dal Regolamento (UE) n. 876/2019 (CRR 2) in seguito modificato dal Regolamento (UE) n. 873/2020 e nella Direttiva 2013/36/UE così come aggiornata dalla Direttiva (UE) 878/2019 (CRD V), che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria

A luglio 2022 è entrato in vigore il Regolamento delegato n. 1011/2022 che disciplina la rilevazione delle esposizioni indirette in derivati che se non stipulati direttamente con un cliente vanno comunque a lui ricondotti in quanto emittente dello strumento di debito o capitale sottostante. Laddove si tratti di strumenti multi-sottostante e non sia possibile o eccessivamente oneroso individuare i singoli sottostanti, l'esposizione va ricondotta al cliente ignoto.

Costituiscono oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo (valore "non ponderato" e "valore ponderato") e il numero delle "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dall'Art. 14 del Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza.

L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell'ente ("CRR 2", articolo 392). Costituiscono comunque oggetto di segnalazione consolidata i clienti o gruppi di clienti con un'esposizione superiore a 300 milioni anche se non costituiscono grande esposizione.

Tenuto conto dell'effetto delle esenzioni e dell'attenuazione del rischio di credito, le grandi esposizioni devono in ogni caso rispettare singolarmente il limite del 25% del capitale ammissibile dell'ente: tale limite è fissato a 150 milioni qualora il 25% del capitale ammissibile risultasse inferiore.

Alla data del 31 dicembre 2022 il capitale ammissibile coincide con l'ammontare del Capitale di classe 1.

A complemento delle norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza, la segnalazione delle Grandi Esposizioni è stata prodotta applicando le linee guida dell'EBA (EBA/GL/2017/15) in materia di clienti connessi, limitatamente all'approccio alternativo verso le Amministrazioni Centrali.

Sulla base del combinato disposto normativo, alla stessa data sono state rilevate n. 30 posizioni di rischio classificate come "grandi esposizioni" per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 679.640,4 milioni corrispondenti ad un'esposizione netta ("ponderato") pari a 23.451,1 milioni.

I principali Gruppi segnalati come "grandi esposizioni" presentano le seguenti attività di rischio:

• il Ministero dell'Economia e delle Finanze per 35.017,8 milioni (820,1 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite dai titoli di Stato in portafoglio, dalle garanzie rilasciate e dalle attività di natura fiscale.

Le esposizioni di questa Amministrazione Centrale sono a loro volta incluse in ciascun gruppo di clienti connessi, identificato separatamente per le persone giuridiche direttamente controllate o ad essa legate direttamente, come meglio specificato al paragrafo 5 (Approccio alternativo per le esposizioni verso le amministrazioni centrali) delle linee guida dell'EBA precedentemente richiamate;

  • Euronext per 19.305,9 milioni (0,1 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;
  • quattro Amministrazioni Centrali di Stati esteri per complessivi 19.099,7 milioni (0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), esclusivamente costituite dai titoli di Stato in portafoglio;
  • la Banca d'Italia per 13.505,9 milioni (136,5 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da depositi a vista e per riserva obbligatoria;

Le restanti 23 posizioni sono riconducibili a primari gruppi bancari, finanziari e industriali, sia nazionali sia esteri. Ciascuna delle posizioni segnalate rispetta il limite del 25% del capitale ammissibile.

31/12/2022 31/12/2021
a) Ammontare (valore di bilancio) (*) 679.640.439 664.039.192
di cui: Infragruppo 3.442.495 5.306.156
b) Ammontare (valore ponderato) (*) 23.451.103 19.362.638
di cui: Infragruppo 277.722 80.796
c) Numero 30 31

(*) dati in migliaia di euro

Nel corso del 2022, il Gruppo ha monitorato i livelli di esposizione nei confronti dei Soggetti Collegati e Grandi Esposizioni a livello consolidato e di singole legal entities, verificando il rispetto dei limiti regolamentari e gestionali, questi ultimi volti ad anticipare e prevenire il possibile superamento dei primi. La reportistica, basata sulle Segnalazioni di Vigilanza trimestrali, recepisce i recenti aggiornamenti normativi in materia (in particolare il 34° della Circ. 285/2013), finalizzati a rendere maggiormente coerenti le discipline delle Segnalazioni di Vigilanza in materia di Esposizioni vs. Soggetti Collegati e Grandi Esposizioni, in linea con i principi di Basilea III. A tal fine, la Funzione Rischi ha ampliato la reportistica relativa al monitoraggio dei Soggetti Collegati che, a partire dal 2022, include anche il monitoraggio delle Grandi Esposizioni e dei relativi limiti.

Nel corso dell'anno il Gruppo ha attivato un gruppo di lavoro che include, oltre al CLO e alle strutture della funzione Rischi, le competenti funzioni aziendali dell'area CFO, Commerciale e di Banca Akros, al fine di monitorare periodicamente l'evoluzione prospettica dei limiti sia in termini di esposizioni che di patrimonio, tenendo anche conto dell'evolvere del contesto di riferimento per una gestione proattiva di Soggetti Collegati e Grandi Esposizioni.

C. Operazioni di cartolarizzazione

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2022.

Per le altre informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella parte E della nota integrativa consolidata.

Società Veicolo Originator Data emissione titoli Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio
BP Mortgages S.r.l. Banco BPM giugno 2007 BP Mortgages 2 Mutui residenziali in bonis
Lilium SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2022 Progetto Wolf Finanziamenti in bonis
Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Red Sea SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2018 Progetto Exodus Crediti in sofferenza
Leviticus SPV S.r.l. Banco BPM febbraio 2019 Progetto Ace Crediti in sofferenza
Tiberina SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2020 Progetto Django Crediti UTP e in sofferenza
Titan SPV S.r.l. Banco BPM e Release dicembre 2020 Progetto Titan Crediti in sofferenza
Aurelia SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2021 Progetto Rockets Crediti in sofferenza
Tevere SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2022 Progetto Argo Crediti UTP e in sofferenza

Le operazioni di cartolarizzazione "oggetto di integrale cancellazione dal bilancio" sono rappresentate dalle operazioni per le quali il Gruppo Banco BPM ha trasferito in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività cedute ai veicoli avendo ceduto al mercato il 95% della tranche junior ed il 95% della tranche mezzanine.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Esposizione derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Per cassa

ESPOSIZIONI PER CASSA
Tipologia attività cartolarizzate / Esposizioni Senior Mezzanine Junior
(migliaia di euro) Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio 2.036.069 (4.199) 10.808 - 1.012 -
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza 2.036.069 (4.199) 10.808 1.012
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing
B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio 4.712.152 (6.333) 104.177 - 225.598 (214)
Attività non deteriorate:
C.1 Mutui ipotecari residenziali 18.230 29.745 67.657
C.2 Leasing 4.848 74.432 126.500
C.3 Prestiti verso imprese (*) 4.689.074 (6.333) - - 28.441 (214)

(*) La sottovoce "Prestiti verso imprese" è relativa all'operazione di cartolarizzazione sintetica. Alla data del 31 dicembre 2022 il valore della Retention trattenuta da Banco BPM è pari a 1.155,6 milioni

Linee di credito

LINEE DI CREDITI
Tipologia attività cartolarizzate / Esposizioni Senior Mezzanine Junior
(migliaia di euro) Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing
B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio 5.162
Attività non deteriorate:
C.1 Mutui ipotecari residenziali
C.2 Leasing 5.162
C.3 Prestiti verso imprese (*)

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate in quanto fattispecie non presente.

C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

ESPOSIZIONI PER CASSA
Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni Senior Mezzanine Junior
(migliaia di euro) Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
A.1 BNT PORT 14-42 TV 23.961
- Mutui ipotecari FV
A.2 PHARMA FIN.SR3 TV 28 858 -
- altro FV
A.3 PHARMA FIN.SRL TV 28 - 350
- altro FV
A.4 PHARMA FIN.EUR TV 28 - 3.164
- altro FV
A.5 FAW3 SPV 23 A-1-S 2% (*) 8.009 (5)
- crediti
A.6 SUN SPV 21-28 TV A 62.275 (21)
- crediti
A.7 GENER.SPV TV 22-31A3 5.758 (254)
-- crediti
A.8 SUN SPV 21-28 TV B 513
- altro FV
A.9 SUN SPV 21-28 TV J 124
- altro FV
A.10 PERSEVER.21-31 TV A 51.399 (152)
- crediti
A.11 IGLOO 21-31 TV A1 15.294 (29)
- crediti
A.12 SPV PROJ 31-28 TV A 4.141 (24)
- crediti
A.13 SPV PROJ ZCC A1 22-23 TV A 44.366 (660)
- crediti
A.14 SPV PROJ ZC A2 22-23 TV A 10.965 (163)
- crediti
A.15 SPV PROJ ZC A3 22-23 TV A 3.163 (47)
- crediti

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior

Si omette l'esposizione della parte di Tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

Per ulteriori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A - Politiche Contabili" della Nota Integrativa Consolidata.

C.3 Società veicolo per la cartolarizzazione

Nome Cartolarizzazione /
Denominazione società
veicolo
Sede Legale Consolidamento Crediti Attività
Titoli di
debito
Altre Senior Passività
Mezzanine
Junior
BNT Portfolio SPV S.r.l. Milano no 131.859 14.342 236.846
BP Mortgages giu 2007 Milano contabile 146.892 36.624 20.580 64.649 16.229

Si omette l'esposizione della parte di Tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.4 Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Si omette l'informativa in quanto già fornita nella Nota integrativa consolidata.

C.5 Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Nel 2022 Banco BPM non ha svolto attività di servicer in operazioni di cartolarizzazione proprie nelle quali le attività cedute sono state cancellate dal bilancio.

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda al medesimo punto inserito nella Parte E Sezione 1 della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della Nota integrativa consolidata.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2022, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazioni di crediti verso la clientela;
  • operazioni di pronti contro termine passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la Banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra i debiti verso le banche o verso la clientela, in funzione della tipologia di controparte.

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C.1 Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte della Banca, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo alla stessa, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. Tali attività sono oggetto di cessione pro soluto e quindi non sono liberamente disponibili da parte della banca cedente; mediante un contratto di servicer, la Banca mantiene l'impegno a svolgere il servizio di gestione, amministrazione, incasso, riscossione e recupero crediti per conto del veicolo.

A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

E.1 Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
di cui deteriorate Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
di riacquisto
contratti di
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - X - - -
1. Titoli di debito - - - X - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 222.219 222.219 - 188 18.295 18.295 -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti 222.219 222.219 - 188 18.295 18.295 -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
2.716.445 - 2.716.445 - 2.755.896 - 2.755.896
1. Titoli di debito 2.716.445 - 2.716.445 - 2.755.896 - 2.755.896
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 6.841.117 142.490 6.698.627 13.933 6.514.485 31.259 6.483.226
1. Titoli di debito 6.698.627 - 6.698.627 - 6.483.226 - 6.483.226
2. Finanziamenti 142.490 142.490 - 13.933 31.259 31.259 -
Totale 31/12/2022 9.779.781 364.709 9.415.072 14.121 9.288.676 49.554 9.239.122
Totale 31/12/2021 11.204.827 180.251 11.024.576 22.976 11.293.411 45.482 11.247.929

E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Al 31 dicembre 2022 non figurano attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate.

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Rilevate per Rilevate Totale
intero parzialmente 31/12/2022 31/12/2021
A. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 222.219 - 222.219 (3.932)
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti 222.219 - 222.219 (3.932)
C. Attività finanziarie designate al fair value - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo 135.631 - 135.631 187.050
ammortizzato (fair value)
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti 135.631 - 135.631 187.050
Totale attività finanziarie 357.850 - 357.850 190.982
Totale passività finanziarie associate 49.554 - X X
Valore netto al 31/12/2022 308.296 - 357.850 X
Valore netto al 31/12/2021 145.500 - X 190.982

Nella presenta tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per la Banca nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento delle notes emesse.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento (continuing involvement)

La fattispecie non è presente alla data di bilancio.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento

Nella presente sezione si riportano le informazioni quali-quantitative relative alle operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi riconducibili allo schema della cessione ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.

Banco BPM, nel corso dei precedenti esercizi, ha infatti perfezionato alcune operazioni di cessione di esposizioni classificate a fondi comuni di investimento in cambio di quote emesse dai fondi stessi.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto e per la disclosure sugli obiettivi generali delle operazioni realizzate per il tramite dello schema del fondo comune di investimento si rimanda alla nota integrativa consolidata, Parte E, Sezione II "Rischi del consolidato prudenziale", Sottosezione D "Operazioni di cessione", "Consolidato Prudenziale – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente".

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Dettaglio delle quote di fondi comuni di investimento in essere al 31 dicembre 2022

Al 31 dicembre 2022 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle operazioni in esame ammonta complessivamente a 211,4 milioni (180,5 milioni al 31 dicembre 2021), interamente riferito alla Capogruppo. Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo, della data del primo closing e dei successivi conferimenti, nonché della politica di investimento perseguita dal fondo.

Nome del fondo Valore di
bilancio al
31/12/2022(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/successivi
conferimenti
Politica di investimento del fondo
IDeA Corporate
Credit Recovery I
1.385 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
23 giugno 2016
27 giugno 2017
4 luglio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II
14.688 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
28 dicembre 2017
18 febbraio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II –
comparto Shipping
USD
35.791 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
21 dicembre 2018 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target
operanti nel campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza
specifici vincoli settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni
emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti
da linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target
Clessidra
Restructuring Fund
25.937 Clessidra SGR 25 settembre 2019 Crediti past due, unlikely to pay, forborne performing e non performing, in
bonis high risk vantati nei confronti di società target, da strumenti
finanziari partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle
suddette, crediti erogati nella forma di operazioni di debtor in possession
financing a sostegno delle società target nell'ambito di operazioni di
ristrutturazione del debito erogato
Back2bonis 54.103 Prelios SGR 23 dicembre 2019
20 dicembre 2021
Titoli "asset backed securities" untranched emessi nell'ambito di operazioni
di cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99, il cui
sottostante è rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili quali
"inadempienze probabili" non vantati nei confronti di debitori
consumatori, nonché crediti erogati a favore di tali debitori nel contesto di
operazioni di ristrutturazione del debito, risanamento e/o turn around e/o
operazioni similari piuttosto che nel contesto di operazioni di
reimpossessamento e simili dei beni a garanzia
Fondo iCCT 26.532 Illimity SGR 3 ottobre 2022 Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Corporate
Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi a società in
tensione finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più
proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i)
l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il
business e/o riequilibrare l'indebitamento societario, ii) possibilità di
intervenire direttamente nell'equity delle società target cambiandone la
governance e guidando processi di ristrutturazione, ed iii) un migliore e
più efficace risanamento della società, sfruttando le specifiche competenze
del Gruppo della SGR cessionaria.
Fondo Efesto 17.544 FinInt SGR 6 luglio 2022
16 novembre 2022
Crediti Unlikely To Pay e non performing vantati nei confronti di clientela
di tipo "Corporate Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti
concessi a società in tensione finanziaria.
L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace
gestione dei crediti garantiti, attraverso i) attività di turn-around e in
operazioni straordinarie di distressed M&A, erogazione di nuova finanza
e gestione in stile private equity, ii) attività liquidatorie stragiudiziali e nella
strutturazione di procedure di concordato.
Fondo UTP Italia 35.401 Sagitta SGR 11 novembre 2022 Crediti Unlikely To Pay e in minor parte non performing vantati nei
confronti di clientela di tipo "Small-Medium" derivanti da finanziamenti
concessi a soggetti retail e PMI in tensione finanziaria. L'operazione ha
l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti
garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove ritenuto
necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento
della controparte, ii) un migliore e più efficace risanamento del borrower,
sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della SGR cessionaria e
iii)una gestione proattiva del portafoglio crediti secondo i principi di
gestione etica delle esposizioni ispirandosi all'ESG framework

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value"

La variazione intervenuta nell'esercizio, complessivamente positiva per 30,8 milioni, è imputabile all'incremento delle quote in UTP Italia per la cessione del 11 novembre 2022 (+37,7 milioni), Efesto per le cessioni del 6 luglio 2022 e del 16 novembre 2022 (+16,8 milioni) e iCCT per la cessione del 3 ottobre 2022 (+29,2 milioni) alle distribuzioni ricevute dalle SGR (-55,4 milioni), alle plus/minusvalenze da valutazione intervenute durante l'anno (- 3,6 milioni), nonché agli effetti della conversione in cambio dell'investimento in dollari detenuto nel fondo "IDeA Corporate Credit Recovery II - comparto Shipping" (+6,1 milioni).

La misurazione al fair value dei suddetti fondi viene effettuata sulla base dei NAV comunicati periodicamente dalla SGR (fondi IDeA), piuttosto che mediante una tecnica valutativa basata sull'attualizzazione dei previsti flussi di recupero in funzione di un tasso di attualizzazione ritenuto espressivo della remunerazione richiesta dal mercato per un'attività simile.

Si precisa inoltre che la suddetta detenzione delle quote del fondo rappresenta la massima esposizione al rischio per il Gruppo; con riferimento alle suddette operazioni non esistono, infatti, garanzie o linee di credito irrevocabili rilasciate nei confronti del fondo, nonché impegni a sottoscrivere ulteriori quote del fondo stesso.

Per le operazioni realizzate mediante lo schema della cessione dei crediti ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 e contestuale sottoscrizione dei titoli ABS da parte degli intermediari cedenti si fa invece rinvio a quanto illustrato nella precedente sezione "C. Operazioni di cartolarizzazione".

E.4 Operazioni di Covered Bond

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la Banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti (name concentration) o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici (industry concentration).

Il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme di fattori economico-finanziari (internazionali e nazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 31 dicembre 2022 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,41% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var con un livello di confidenza del 99,9% all'interno del perimetro A-IRB) ammonta al 2,07% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Infine, si precisa che le variazioni apportate a partire da giugno 2020 alle metodologie di stress testing dei parametri di rischio, con particolare riferimento ai modelli satellite PD basati su proiezioni di tassi di decadimento settoriali, già citate con riferimento agli impatti derivanti dalla pandemia Covid-19, sono state coerentemente recepite all'interno del framework metodologico delle misure gestionali mediante modello di portafoglio.

Anche nel corso del 2022 ulteriori affinamenti, in chiave prospettica, sono stati apportati alla metodologia applicata.

Esiti backtesting sistemi di rating

Il Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD, di LGD e di EAD per i portafogli Imprese e Privati.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio - AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. I diversi moduli ottengono performance in linea con quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati. Restano comunque da approfondire aspetti di ulteriori miglioramenti sui portafogli garantiti da immobili, soprattutto per il segmento privati.

Con riferimento ai CCF retail, sono state condotte le attività di verifica. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte sia per il modello retail che corporate.

In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere il modello maggiormente compliant con le richieste normative.

Sezione 2 - Rischi di mercato

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Relativamente agli impatti della pandemia Covid-19, le metodologie di misurazione del rischio e i processi, presidiati in continuità rispetto al passato, non hanno subito variazioni. Banco BPM S.p.A., infatti, ha mantenuto costante il presidio giornaliero, garantendo l'affidabilità dei rischi e delle valutazioni al fair value degli strumenti finanziari in portafoglio.

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio di negoziazione di vigilanza si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (Euro)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre
10 anni
Durata
indeterminata
A. Attività per cassa 755 157.184 - 27 38 7 15 -
1.1 Titoli di debito - - - 27 38 7 15 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - 27 38 7 15 -
1.2 Altre attività 755 157.184 - - - - - -
2. Passività per cassa 2 5.527.009 - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi 2 5.527.009 - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 7.327 1.155 476 - - - -
+ Posizioni corte - 7.563 719 471 - - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe - 21.038 - - 100.000 - - -
+ Posizioni corte 100.000 - - 239 - 20.575 - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 76.972 129.621 101.700 62.912 1.834 7 -
+ Posizioni corte - 81.711 95.864 101.700 62.912 1.834 7 -
- Altri
+ Posizioni lunghe 377.107 19.570.786 10.134.592 6.963.425 8.553.070 2.002.705 385.359 -
+ Posizioni corte 375.107 18.894.936 10.038.975 7.033.798 8.587.288 2.002.859 385.359 -

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (altre valute)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
A. Attività per cassa - 1 - - - - 3 -
1.1 Titoli di debito - 1 - - - - 3 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 1 - - - - 3 -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 5.881 178 - - - - -
+ Posizioni corte - 5.279 308 - - - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 76.991 87.730 87.539 24.885 - - -
+ Posizioni corte - 72.693 122.547 87.539 24.885 - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe 23.022 9.346.516 5.638.696 5.646.125 63.957 6.708 - -
+ Posizioni corte 13.646 9.956.833 5.688.579 5.607.825 64.320 6.708 - -

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

Tipologia operazioni/Indice quotazione Quotati Non quotati
ITALIA ALTRI PAESI
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 21.509 4.668 905
- posizioni corte 864 913 101
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale
- posizioni lunghe 587 440 -
- posizioni corte 442 69 -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 4.120 12.857 33.365
- posizioni corte 3.845 10.965 36.186
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 2.456 5.918 -
- posizioni corte 17.400 7.738 -

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La misura di Value at Risk (VaR) considera il rischio di tasso, il rischio azionario, il rischio di cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo.

A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR gestionale relativi al 2021, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza.

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio BANCO BPM Holding: Portafoglio di TRADING

Portafoglio di negoziazione vigilanza 2022
(in milioni di euro) 31-dic MEDIA MASSIMO MINIMO
Rischio Tasso 1,933 0,716 3,236 0,111
Rischio Cambio 0,117 0,113 0,332 0,016
Rischio Azionario 0,421 0,372 0,802 0,081
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,058 0,073 0,202 0,000
Rischio Specifico Titoli di Debito 0,024 0,285 1,008 0,012
Totale non correlato 2,551
Effetto diversificazione -0,528
Rischio Congiunto* 2,023 0,994 3,444 0,362

*VAR gestionale complessivo

Dal grafico riportato si può notare che la componente di rischio rilevante è quella relativa al rischio tasso (accresciuto a fine anno per un movimento tecnico delle curve repo in chiusura d'anno). Coerentemente con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato, vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco BPM.

Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio generico e specifico dei titoli di debito e titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, ci si avvale della misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

Backtesting Effettivo Banco BPM

Backtesting Ipotetico Banco BPM

Nel 2022 si sono registrate 4 eccezioni sul P&L di Backtesting Effettivo e Ipotetico del portafoglio di Trading di Banco BPM, da attribuire principalmente al restringimento del credit spread dei titoli governativi italiani, a fronte di una posizione lunga sensitivity.

2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio bancario si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (Euro)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 43.489.745 45.317.025 7.408.070 5.220.083 23.448.020 19.002.888 10.069.974 -
1.1 Titoli di debito 114.637 3.187.921 2.420.802 2.445.732 10.190.978 13.056.483 629.946 -
- con opzione di rimborso anticipato 13.581 1.192.927 70.560 19.966 612.579 216.909 125.579 -
- altri 101.056 1.994.994 2.350.242 2.425.766 9.578.399 12.839.574 504.367 -
1.2 Finanziamenti a banche 14.190.951 2.716.067 26.216 15.038 10.740 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 29.184.157 39.413.037 4.961.052 2.759.313 13.246.302 5.946.405 9.440.028 -
- c/c 7.641.016 282.021 14.948 8.522 122.344 1.317 - -
- altri finanziamenti 21.543.141 39.131.016 4.946.104 2.750.791 13.123.958 5.945.088 9.440.028 -
- con opzione di rimborso
anticipato
14.974.252 36.624.720 4.624.469 2.502.179 12.193.669 5.869.127 9.356.880 -
- altri 6.568.889 2.506.296 321.635 248.612 930.289 75.961 83.148 -
2. Passività per cassa 104.781.727 3.366.032 12.049.098 3.045.854 25.536.108 1.093.867 272.781 -
2.1 Debiti verso clientela 100.985.070 244.632 115.554 135.511 400.907 300.913 271.035 -
- c/c 98.185.170 28.829 14 2 - 18 - -
- altri debiti 2.799.900 215.803 115.540 135.509 400.907 300.895 271.035 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 2.799.900 215.803 115.540 135.509 400.907 300.895 271.035 -
2.2 Debiti verso banche 3.656.778 134.985 8.831.509 1.984.841 15.563.534 2.871 1.547 -
- c/c 1.905.284 - - - - - - -
- altri debiti 1.751.494 134.985 8.831.509 1.984.841 15.563.534 2.871 1.547 -
2.3 Titoli di debito 139.864 2.986.415 3.102.035 925.502 9.571.667 790.083 199 -
- con opzione di rimborso anticipato 50.216 817.796 1.748.984 72 1.630.035 691.664 199 -
- altri 89.648 2.168.619 1.353.051 925.430 7.941.632 98.419 - -
2.4 Altre passività 15 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 15 - - - - - - -
3. Derivati finanziari 1.037.175 28.597.799 2.372.190 5.611.345 19.052.251 11.858.417 3.900.491 -
3.1 Con titolo sottostante - - 6.088 63.463 - - - -
- Opzioni - - 6.088 63.463 - - - -
+ Posizioni lunghe - - 3.088 32.497 - - - -
+ Posizioni corte - - 3.000 30.966 - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante 1.037.175 28.597.799 2.366.102 5.547.882 19.052.251 11.858.417 3.900.491 -
- Opzioni 175 45.903 20.198 604 39.540 19.109 7.657 -
+ Posizioni lunghe 175 45.141 20.122 445 114 57 538 -
+ Posizioni corte - 762 76 159 39.426 19.052 7.119 -
- Altri derivati 1.037.000 28.551.896 2.345.904 5.547.278 19.012.711 11.839.308 3.892.834 -
+ Posizioni lunghe 667.000 11.550.335 2.345.279 5.469.000 12.591.466 2.340.385 1.150.000 -
+ Posizioni corte 370.000 17.001.561 625 78.278 6.421.245 9.498.923 2.742.834 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 26.792.099 26.792.099 - - - - - -
+ Posizioni lunghe 26.618.820 173.279 - - - - - -
+ Posizioni corte 173.279 26.618.820 - - - - - -

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (altre valute)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 217.139 650.399 278.565 67.885 1.842.215 2.149.443 - -
1.1 Titoli di debito 15.742 128.006 5.629 51.219 1.805.016 2.149.441 - -
- con opzione di rimborso anticipato 454 11.229 - - 25.687 17.336 - -
- altri 15.288 116.777 5.629 51.219 1.779.329 2.132.105 - -
1.2 Finanziamenti a banche 63.681 2.301 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 137.716 520.092 272.936 16.666 37.199 2 - -
- c/c 19.856 - - - - 2 - -
- altri finanziamenti 117.860 520.092 272.936 16.666 37.199 - - -
- con opzione di rimborso anticipato 113.790 225.866 235.768 13.732 34.539 - - -
- altri 4.070 294.226 37.168 2.934 2.660 - - -
2. Passività per cassa 1.128.907 4.033.540 299 2.573 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 935.721 676.161 299 698 - - - -
- c/c 732.864 2.850 299 698 - - - -
- altri debiti 202.857 673.311 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 202.857 673.311 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 193.186 3.357.379 - 1.875 - - - -
- c/c 58.690 - - - - - - -
- altri debiti 134.496 3.357.379 - 1.875 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari 140.634 1.373.524 210.951 924.853 1.010.920 888.993 - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante 140.634 1.373.524 210.951 924.853 1.010.920 888.993 - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati 140.634 1.373.524 210.951 924.853 1.010.920 888.993 - -
+ Posizioni lunghe 140.634 1.232.890 70.317 831.097 - - - -
+ Posizioni corte - 140.634 140.634 93.756 1.010.920 888.993 - -
4. Altre operazioni fuori bilancio 442.557 452.968 150 - - - - -
+ Posizioni lunghe 442.557 5.131 150 - - - - -
+ Posizioni corte - 447.837 - - - - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sul valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne il margine finanziario atteso, il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore dei Fondi Propri.

Ai fini delle analisi di sensitivity le metriche di misurazione del rischio sono monitorate applicando un floor allo sviluppo dei tassi che, tuttavia, risulta attualmente non rilevante a fronte di uno scenario di mercato caratterizzato dal repentino innalzamento dei tassi privi di rischio dopo anni di tassi negativi.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine dell'esercizio 2022, secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2022 esercizio 2021
Indici di rischiosità (%) 31
dicembre
media Massimo minimo 31 dicembre media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/Margine
finanziario
4,8% 16,6% 26,0% 4,8% 22,7% 23,3%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Margine finanziario a rischio/Margine
finanziario
-6,4% -14,9% -6,4% -24,4% -8,5% -6,4%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/Valore
economico del capitale
-5,4% -3,5% -1,4% -6,2% -0,2% -0,2%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale
1,1% 0,2% 3,1% -2,5% 0,4% 0,6%

2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Le esposizioni al rischio di cambio sono monitorate su base giornaliera e vengono coperte dai vari desk nel rispetto dei limiti di rischio definiti dal Gruppo. In particolare, la gestione del rischio di cambio è affidata, in modo accentrato, ad una specifica unità del Gruppo (Unità "Forex & Commodities" di Banca Akros), la quale effettua operazioni di copertura delle esposizioni valutarie rivenienti dalla propria attività di market making o dall'operatività di altre unità aziendali, nell'ottica di una gestione "a libro" del rischio cambio e della relativa volatilità. Tale unità effettua quindi coperture "in monte" del rischio cambio, assumendo eventuali posizioni di rischio, nel rispetto di predefiniti limiti stabiliti dalle policy interne.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

Valute
Voci USD JPY GBP CHF CNY ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 5.176.448 2.813 2.300 73.427 15.068 34.200
A.1 Titoli di debito 4.102.760 43.165 9.131
A.2 Titoli di capitale 76.175 1 80 205 160
A.3 Finanziamenti a banche 29.119 1.148 849 2.541 9.884 22.438
A.4 Finanziamenti a clientela 968.394 1.664 1.371 5.524 5.184 2.471
A.5 Altre attività finanziarie 21.992
B. Altre attività 45.651 5.170 17.726 13.645 9 14.122
C. Passività finanziarie 4.919.643 33.230 87.175 50.948 6.304 68.578
C.1 Debiti verso banche 3.468.136 14.904 17.115 11.474 232 41.139
C.2 Debiti verso clientela 1.451.507 18.326 70.060 39.474 6.072 27.439
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività 21.299 26 2.341 1.047 897 1.505
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 260.679 4.906 1.171 3.381 5.423 1.585
+ Posizioni corte 291.197 4.906 1.404 3.470 5.423 1.263
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 19.869.787 310.606 291.882 32.039 14.086 89.985
+ Posizioni corte 20.532.378 285.411 239.985 72.163 21.932 69.404
Totale attività 25.352.565 323.495 313.079 122.492 34.586 139.892
Totale passività 25.764.517 323.573 330.905 127.628 34.556 140.750
Sbilancio (+/-) (411.952) (78) (17.826) (5.136) 30 (858)

2. Modelli interni ed altre metodologie per l'analisi di sensitività

La gestione del rischio di cambio è accentrata presso l'Unità Forex & Commodities di Banca Akros.

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, si rimanda alla metodologia descritta nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza" della Parte E della Nota integrativa consolidata.

Con riferimento al calcolo dei requisiti patrimoniali, si ricorda che, con la Final Decision del 16 novembre 2020, l'Autorità di Vigilanza ha subordinato l'autorizzazione all'estensione del rischio di cambio del banking book ad una condition (pertanto sarà effettiva solo al superamento di alcune relative obligation, post certificazione delle funzioni aziendali di controllo e dell'Autorità di Vigilanza stessa).

Sezione 3 - Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. DERIVATI FINANZIARI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per quanto riguarda l'informativa circa i processi di validazione e controllo dell'operatività in strumenti finanziari derivati si rimanda al medesimo paragrafo della parte E della Nota integrativa consolidata.

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2022 Totale 31/12/2021
Attività Over the counter Over the counter
sottostanti/Tipologie Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
derivati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
- 38.303.770 11.998.453 16.251 222.073 34.969.511 12.569.909 1.425.919
a) Opzioni - 19.017.372 1.213.944 - - 16.996.621 1.420.613 14.324
b) Swap - 19.286.398 10.684.509 - 222.073 17.972.890 11.074.296 -
c) Forward - - 100.000 - - - 75.000 -
d) Futures - - - 16.251 - - - 1.411.595
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici
azionari
- 2.834.446 725 105.808 - 1.537.947 751 64.469
a) Opzioni - 2.834.446 725 79.338 - 1.537.947 751 53.572
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 26.470 - - - 10.897
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 39.900.237 1.032.327 - - 27.736.815 981.641 -
a) Opzioni - 442.583 318.959 - - 403.077 316.632 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - 39.457.654 713.368 - - 27.333.738 665.009 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale - 81.038.453 13.031.505 122.059 222.073 64.244.273 13.552.301 1.490.388

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Totale 31/12/2022 Totale 31/12/2021
Tipologie derivati Over the counter
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senz
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 397.016 9.251 1.860 - 156.541 13.249 394
b) Interest rate swap - 937.223 3.199 - 825 59.850 117.298 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 795.202 27.488 - - 602.520 8.085 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - 2.129.441 39.938 1.860 825 818.911 138.632 394
2. Fair value negativo
a) Opzioni - 139.316 57.312 1.940 - 89.467 9.133 292
b) Interest rate swap - 496.250 733.265 - 2.075 212.670 34.845 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 764.057 8.289 - - 571.094 10.947 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - 1.399.623 798.866 1.940 2.075 873.231 54.925 292

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - 413.202 11.585.251
- fair value positivo X - 116 7.440
- fair value negativo X - 19.805 768.329
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - 725
- fair value positivo X - - 26
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X 206.714 - 825.613
- fair value positivo X 15.850 - 16.507
- fair value negativo X - - 10.732
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - 31.347.560 4.356.794 2.599.416
- fair value positivo - 1.114.646 17.416 40
- fair value negativo - 365.367 54.590 156.537
2) Titoli di capitale e indici azionari -
- valore nozionale - 2.751.946 82.500 -
- fair value positivo - 118.454 80.211 -
- fair value negativo - 36 50.712 -
3) Valute e oro -
- valore nozionale - 36.378.246 3.518.241 3.750
- fair value positivo - 707.645 91.031 -
- fair value negativo - 699.499 72.777 107
4) Merci -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 22.568.348 21.947.874 5.786.001 50.302.223
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 610.993 2.223.519 660 2.835.172
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 40.779.638 152.926 - 40.932.564
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2022 63.958.979 24.324.319 5.786.661 94.069.959
Totale 31/12/2021 48.325.467 23.425.570 6.267.610 78.018.647

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Derivati di negoziazione
Categorie di operazioni su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products - -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2022 - -
Totale 31/12/2021 - 2.000
2. Vendite di protezione
a) Credit default products - -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2022 - -
Totale 31/12/2021 - -

B.2 Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Tipologie derivati Totale Totale
1. Fair value positivo 31/12/2022 31/12/2021
a) Credit default products - -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale - -
2. Fair value negativo
a) Credit default products - 43
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale - 43

B.3 Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri
soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale - - - -
− fair value lordo positivo - - - -
− fair value lordo negativo - - - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale - - - -
− fair value lordo positivo - - - -
− fair value lordo negativo - - - -

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Oltre 1
Fino ad 1 anno
anno e fino
a 5 anni
Oltre 5
anni
Totale
1. Vendita di protezione - - - -
2. Acquisto di protezione - - - -
Totale 31/12/2022 - - - -
Totale 31/12/2021 - 2.000 - 2.000

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

3.2 Le coperture contabili

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulle attività di copertura si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. DERIVATI FINANZIARI DI COPERTURA

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2022 Totale 31/12/2021
Attività Over the counter Over the counter
sottostanti/Tipologie
derivati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza controparti centrali
Senza accordi di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Senza controparti centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
Mercati
organizzati
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
12.925.704 22.926.791 - - 15.419.028 11.711.873 - -
a) Opzioni - 205.000 - - - 205.000 - -
b) Swap 12.925.704 22.700.753 - - 15.419.028 8.663.832 - -
c) Forward - 21.038 - - - 2.843.041 - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 12.925.704 22.926.791 - - 15.419.028 11.711.873 - -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Fair value positivo e negativo Variazione del valore usato
per rilevare l'inefficacia della
copertura
Totale 31/12/2022 Totale 31/12/2021
Tipologie derivati Over the counter Over the counter Totale Totale
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati 31/12/2022 31/12/2021
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati
Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
-
-
b) Interest rate swap 855.500 1.435.089 - - 91.581 91.424 - -
-
-
c) Cross currency
swap
- - - - - - - -
-
-
d) Equity swap - - - - - - - -
-
-
e) Forward - 696 - - - 15.756 - -
-
-
f) Futures - - - - - - - -
-
-
g) Altri - - - - - - - -
-
-
Totale 855.500 1.435.785 - - 91.581 107.180 - -
-
-
Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - 33 - -
-
-
b) Interest rate swap 538.986 959.109 - - 171.765 146.636 - -
-
-
c) Cross currency
swap
- - - - - - - -
-
-
d) Equity swap - - - - - - - -
-
-
e) Forward - - - - - 19 - -
-
-
f) Futures - - - - - - - -
-
-
g) Altri - - - - - - - -
-
-
Totale 538.986 959.109 - - 171.765 146.688 - -
-
-

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 12.925.704 22.601.791 325.000 -
- fair value positivo 855.500 1.435.786 - -
- fair value negativo 538.986 905.347 53.762 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 1.420.579 17.880.165 16.551.750 35.852.494
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2022 1.420.579 17.880.165 16.551.750 35.852.494
Totale 31/12/2021 4.398.153 11.114.208 11.618.540 27.130.901

B. DERIVATI CREDITIZI DI COPERTURA

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

C. STRUMENTI NON DERIVATI DI COPERTURA

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

Alla data di bilancio non sono presenti strumenti di copertura diversi dai derivati.

D. STRUMENTI COPERTI

D.1 Coperture del fair value

Coperture
specifiche -
Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
posizioni nette:
valore di
bilancio delle
attività o
passività (prima
della
Variazioni
cumulate di fair
value dello
strumento
coperto
Cessazione
della copertura:
variazioni
cumulate
residue del fair
value
Variazioni del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della copertura
Coperture
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività compensazione)
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditivtà complessiva - copertura di:
5.351.269 - (749.501) - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 5.351.269 - (749.501) - - x
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - x
1.3 Valute e oro - - - - - x
1.4 Crediti - - - - - x
1.5 Altri - - - - - x
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato -copertura di:
8.636.413 - (1.010.672) - - 5.476.138
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 8.636.413 - (1.010.672) - - x
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - x
1.3 Valute e oro - - - - - x
1.4 Crediti - - - - - x
1.5 Altri - - - - - x
Totale 31/12/2022 13.987.682 - (1.760.173) - - 5.476.138
Totale 31/12/2021 16.327.178 - (55.707) - - 2.875
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
2.476.748 - (224.761) - - 11.386.000
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 2.476.748 - (224.761) - - x
1.2 Valute e oro - - - - - x
1.3 Altri - - - - - x
Totale 31/12/2022 2.476.748 - (224.761) - - 11.386.000
Totale 31/12/2021 1.598.055 - (6.921) - - (47.812)

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Riserve da copertura Cessazione della
copertura: valore
residuo delle riserve
di copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività - 27.655 -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - 27.655 -
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - -
1.3 Valute e oro - - -
1.4 Crediti - - -
1.5 Altri - - -
2. Passività - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - -
1.2 Valute e oro - - -
1.3 Altri - - -
Totale (A) 31/12/2022 - (27.655) -
Totale (A) 31/12/2021 - (16.416) -
B. Copertura degli investimenti esteri X - -
Totale (A+B) 31/12/2022 - (27.655) -
Totale (A+B) 31/12/2021 - (16.416) -

E. EFFETTI DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA A PATRIMONIO NETTO

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari Riserva da copertura di investimenti esteri
Titoli di debito
d'interesse
e tassi
indici azionari
capitale e
Titoli di
Valute e oro Crediti Altri Titoli di debito
d'interesse
e tassi
indici azionari
capitale e
Titoli di
Valute e oro Crediti Altri
Esistenze iniziali (16.416) - - - -
-
- - - -
Variazioni di fair value (quota efficace) (16.789) - - - -
-
- - - -
Rigiri a conto economico - - - - -
-
- - - -
di cui: transazioni future non più attese - - - - X
-
X X X X
Altre variazioni 5.550 - - - -
-
- - - -
di cui: trasferimenti al valore contabile iniziale
degli strumenti di coperti
- - - - X
-
X X X X
Rimanenze finali (27.655) - - - -
-
- - - -

F. Informativa prevista dall'IFRS 7 connessa con la riforma degli indici di riferimento

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Le coperture contabili

Il paragrafo 24H del principio IFRS 7, introdotto dal Regolamento n. 34 del 15 gennaio 2020, richiede venga fornita specifica informativa sulle incertezze derivanti dalla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse sulle relazioni di copertura ed il valore nozionale degli strumenti di copertura potenzialmente impattati dalla riforma dei tassi benchmark. Al riguardo si specifica che nell'esercizio sono stati rinegoziati con le controparti, tutti i contratti indicizzati al tasso di interesse Eonia (Euro OverNight Index Average) tra cui quelli designati in relazioni di hedge accounting stipulati con la controparte centrale London Clearing House (LCH).

Il valore nozionale dei rimanenti contratti di copertura potenzialmente impattati ammonta a 1.360 milioni di dollari (per un controvalore in euro di 1.275,1 milioni) e si riferisce a derivati indicizzati al tasso di interesse "USD LIBOR 3 mesi (London Interbank Offered Rate)".

Trattasi in particolare di strumenti derivati del tipo "Interest Rate swap" designati in una relazione di copertura specifica del fair value di titoli obbligazionari governativi classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale di 1.350 milioni di dollari (euro 1.265,7 milioni) e nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per un valore nominale di 10 milioni di dollari (euro 9,4 milioni).

Per maggior dettaglio sull'informativa relativa all'evoluzione della riforma si rinvia al paragrafo "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")", riportato nella "Sezione 5 – Altri Aspetti" della Parte "A – Politiche Contabili" della Nota integrativa consolidata.

3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 12.925.704 - - -
- fair value netto positivo 316.514 - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

Sezione 4 – Rischio di liquidità

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia a quanto esposto nella Parte E della nota integrativa consolidata.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Sin dall'iniziale diffondersi della pandemia Covid-19, con riferimento ai rischi di liquidità e funding, Banco BPM ha incrementato il livello di monitoraggio attivando specifici report sull'andamento dei principali fattori di rischio (es. andamento degli spread di mercato e di raccolta e impieghi con la clientela). Pur a fronte del contesto di riferimento, dal punto di vista del profilo di rischio non vi sono impatti negativi materiali da menzionare; il profilo di rischio sia di liquidità sia di funding ha beneficiato del positivo andamento della raccolta da clientela.

Impatti derivanti dalla guerra Russia – Ucraina

Il profilo di rischio di liquidità e funding del Gruppo non registra impatti direttamente riconducibili al conflitto Russia-Ucraina, e permane su livelli ampiamente superiori sia alle soglie regolamentari che interne (Risk Appetite Framework e limiti operativi), evidenziando un'ampia disponibilità di riserve di liquidità e funding stabile.

Sfide e impatti derivanti dall'attuale contesto macroeconomico

Nonostante la recente evoluzione del contesto macroeconomico sia caratterizzato da livelli crescenti di inflazione e tassi di interesse, il profilo di rischio del Gruppo ha evidenziato livelli robusti di liquidità e funding ampiamente superiori rispetto alle soglie regolamentari e ai limiti interni. In aggiunta si evidenzia che lo scenario e i relativi impatti sulla posizione di liquidità e funding del Gruppo sono oggetto di costante monitoraggio e di reporting agli organi aziendali competenti.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: Euro

Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 18.807.228 538.872 698.465 2.121.992 4.581.414 5.694.349 10.692.910 55.754.963 48.876.944 1.399.529
A.1 Titoli di Stato 73.887 - - - 900.000 450.000 2.260.901 9.575.581 15.018.071 -
A.2 Altri titoli di debito 41.728 - 10.000 32.500 74.040 80.109 117.979 2.565.052 3.853.004 2.768
A.3 Quote OICR 1.110.848 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 17.580.765 538.872 688.465 2.089.492 3.607.374 5.164.240 8.314.030 43.614.330 30.005.869 1.396.761
- Banche 1.425.368 132.568 501.106 825.548 89.935 135.378 27.859 671.291 - 1.297.716
- Clientela 16.155.397 406.304 187.359 1.263.944 3.517.439 5.028.862 8.286.171 42.943.039 30.005.869 99.045
B. Passività per cassa 104.998.573 5.583.107 39.765 29.873 385.500 10.610.667 3.452.929 28.541.879 3.098.650 -
B.1 Depositi e conti correnti 102.359.032 21.364 11.697 21.814 159.436 68.344 64.366 37.006 3.541 -
- Banche 1.945.907 12.001 - - 60.148 7.025 13.149 - - -
- Clientela 100.413.125 9.363 11.697 21.814 99.288 61.319 51.217 37.006 3.541 -
B.2 Titoli di debito 139.936 69 64 3.857 162.967 1.559.312 1.235.398 12.484.942 2.500.338 -
B.3 Altre passività 2.499.605 5.561.674 28.004 4.202 63.097 8.983.011 2.153.165 16.019.931 594.771 -
C. Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 1.412.053 977.056 2.129.696 4.957.663 5.858.115 5.849.428 168.505 - -
- Posizioni corte 100.000 976.634 842.916 1.809.231 5.156.298 5.760.936 5.917.649 68.488 21.038 -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 1.108.272 663 3.431 9.375 51.375 93.992 291.961 - - -
- Posizioni corte 1.025.633 556 384 5.189 35.920 62.952 233.154 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe 26.618.820 - - - - - - - - -
- Posizioni corte - 26.618.820 - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe - 173.279 - - - - - - - -
- Posizioni corte 173.279 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 129.248 89 158 1.039 6.288 13.077 51.728 207.118 80.672 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

______________________________________________________________________________________________________________ NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA 867

2. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: altre valute

Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 183.683 15.780 35.734 142.843 219.370 92.336 125.425 2.309.186 2.807.320 1.472
A.1 Titoli di Stato 12.989 - - - - - 46.878 1.736.359 2.614.971 -
A.2 Altri titoli di debito 2.753 - 9.376 - 93.756 5.626 4.570 169.294 42.195 -
A.3 Quote OICR 68.990 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 98.951 15.780 26.358 142.843 125.614 86.710 73.977 403.533 150.154 1.472
- Banche 63.685 1.155 - 149 998 - - - - -
- Clientela 35.266 14.625 26.358 142.694 124.616 86.710 73.977 403.533 150.154 1.472
B. Passività per cassa 1.128.742 1.052.605 1.603.070 1.372.758 5.439 303 2.677 - 580 -
B.1 Depositi e conti correnti 906.128 189.744 43.799 9.919 5.439 303 2.677 - - -
- Banche 173.277 189.744 43.323 9.162 3.801 - 1.961 - - -
- Clientela 732.851 - 476 757 1.638 303 716 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 222.614 862.861 1.559.271 1.362.839 - - - - 580 -
C. Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 1.122.828 895.172 1.937.127 5.443.646 5.699.630 5.722.064 71.123 - -
- Posizioni corte - 1.560.561 991.366 2.232.573 5.210.314 5.784.461 5.683.764 71.485 - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 1.681 - 545 126 136 28 59 - - -
- Posizioni corte 1.610 - - 1.265 11.561 7.595 46.366 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe 442.557 - - - - - - - - -
- Posizioni corte - 442.557 - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe - 138 2.991 258 1.744 150 - - - -
- Posizioni corte - 5.280 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 26 - - - 2.344 3.545 2.861 2.813 - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di auto-cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2022. Per le altre informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella medesima sezione della parte E della nota integrativa consolidata.

Società Veicolo Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Operazioni di auto-cartolarizzazione non cancellate dal bilancio
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM dicembre 2012 BPL Mortgages 5 Mutui residenziali in bonis
ProFamily SPV S.r.l. Banco BPM (ex ProFamily) febbraio 2021 ProFamily Crediti al consumo
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM aprile 2022 BPL Mortgages 8 Mutui ipotecari, fondiari, agrari e altri
presiti erogati a piccole e medie
imprese in bonis

Sezione 5 - Rischi operativi

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Per quanto concerne l'informativa circa gli aspetti qualitativi e quantitativi dei rischi operativi si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto dell'impresa è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale sociale; • Sovrapprezzi di emissione;
  • Riserve;

  • Strumenti di capitale;

  • Azioni proprie;
  • Riserve da valutazione;
  • Risultato dell'esercizio.

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2022, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato d'esercizio, ammonta a 12.576,4 milioni rispetto ai 12.865,3 milioni del precedente esercizio.

I principali eventi, in aumento e decremento, che hanno portato alla riduzione di 288,9 milioni sono stati l'erogazione del dividendo, per - 288,3 milioni, l'emissione di uno strumento Additional Tier 1 per nominali 300 milioni e il pagamento delle cedole relative agli stessi strumenti, emessi nel 2022 e negli anni precedenti, per un valore al lordo dell'impatto fiscale pari a - 87,3 milioni.

All'utile dell'esercizio, pari a 523,6 milioni, è da sottrarre l'impatto, nella redditività complessiva, delle riserve da valutazione per complessivi - 747,9 milioni, soprattutto imputabili alle riserve su titoli di debito con impatto sulla redditività complessiva per - 616,5 milioni.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Importo Importo
Voci/Valori 31/12/2022 31/12/2021
1. Capitale 7.100.000 7.100.000
2. Sovrapprezzi di emissione - -
3. Riserve 4.002.276 3.926.780
- di utili 3.385.249 3.324.734
a) legale 1.420.000 1.420.000
b) statutaria - -
c) azioni proprie 18.266 8.159
d) altre 1.946.983 1.896.575
- altre 617.027 602.046
4. Strumenti di capitale 1.389.392 1.092.832
5. (Azioni proprie) (18.266) (8.159)
6. Riserve da valutazione: (420.630) 338.005
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (16.961) 22.520
- Copertura su titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(616.535) 45.543
- Attività materiali 369.036 284.922
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimenti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari (27.655) (16.416)
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - -
- Differenze di cambio - -
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
(13.977) (5.609)
- Utili (Perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (60.158) (98.956)
- Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (54.380) 106.001
- Leggi speciali di rivalutazione - -
7. Utile (perdita) d'esercizio 523.604 415.794
Totale 12.576.376 12.865.252

La variazione delle riserve da valutazione è attribuibile in maggior parte all'impatto negativo delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva; i titoli di debito risultano avere una riserva negativa, al netto degli effetti fiscali, pari a 616,5 milioni, rispetto alla riserva positiva in essere al 31 dicembre 2021 pari a 45,5 milioni, attribuibile a titoli di Stato italiani ed esteri.

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Totale 31/12/2022 Totale 31/12/2021
Attività/Valori Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 9.694 (626.229) 75.133 (29.590)
2. Titoli di capitale 32.754 (49.715) 52.403 (29.883)
3. Finanziamenti - - - -
Totale 42.448 (675.944) 127.536 (59.473)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di
debito
Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 45.543 22.520 -
2. Variazioni positive 8.623 683 -
2.1 Incrementi di fair value 4.241 683 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 1.806 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 2.522 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni 54 - -
3. Variazioni negative (670.701) (40.164) -
3.1 Riduzioni di fair value (631.069) (33.992) -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (811) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (38.301) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - (6.172) -
3.5 Altre variazioni (520) - -
4. Rimanenze finali (616.535) (16.961) -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2022
1. Esistenze iniziali (98.956)
2. Variazioni positive 96.907
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie 86.096
2.2 Altri utili attuariali 1.463
2.3 Altre variazioni 9.348
- di cui operazioni di aggregazione aziendale interne -
3. Variazioni negative (58.109)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (3.617)
3.2 Altre perdite attuariali (30.256)
3.3 Altre variazioni (24.236)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale interne (157)
4. Rimanenze finali (60.158)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa da parte degli enti al pubblico (Pillar III)",disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Come descritto nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione del Gruppo, in data 22 luglio 2022, facendo seguito all'autorizzazione da parte dell'IVASS, Banco BPM ha acquistato l'81% del capitale di Bipiemme Vita S.p.A. detenuto da Covéa Coopérations S.A., per un corrispettivo pari a 309,4 milioni. Il perfezionamento dell'operazione, che fa seguito all'esercizio dell'opzione di acquisto deliberato il 12 aprile 2022, ha consentito a Banco BPM di acquisire il 100% del capitale di Bipiemme Vita S.p.A., compagnia assicurativa operante prevalentemente nel ramo vita, che a sua volta detiene il 100% del capitale di Bipiemme Assicurazioni S.p.A., operante nel ramo danni.

A seguito di tale acquisizione, le compagnie assicurative, dal 9 settembre 2022, hanno variato la propria denominazione in Banco BPM Vita S.p.A. e Banco BPM Assicurazioni S.p.A.

Nel presente bilancio separato, l'aggregazione in esame, traducendosi nell'acquisizione di un investimento partecipativo di controllo, è stata inizialmente rilevata in base al costo, secondo la disciplina prevista dal principio contabile IAS 27 "Bilancio separato", e successivamente valutata con il metodo del patrimonio netto, in linea con quanto illustrato nei paragrafi "15. Partecipazioni" e "Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie" contenuti nella Parte A della presente Nota integrativa.

Con riferimento al trattamento contabile della quota già detenuta in Banco BPM Vita, prima di assumerne il controllo (19%), si è ritenuto applicabile la disciplina prevista dal principio contabile IFRS 3 per le cosiddette "step acquisition". In maggior dettaglio, il passaggio da una situazione di influenza notevole ad una situazione di controllo è considerato dal citato principio un evento rilevante ai fini economici, da rilevare come se la quota partecipativa, in precedenza detenuta, fosse ceduta al fair value e immediatamente riacquistata al medesimo valore. In linea con le suddette disposizioni, l'interessenza in precedenza detenuta è stata oggetto di misurazione al fair value alla data di acquisizione, stimato pari a 72,6 milioni. Il relativo effetto economico, pari alla differenza tra il suddetto fair value ed il precedente valore di carico, è risultato positivo per 6,2 milioni. Detto effetto è esposto nella voce di conto economico "220. Utili (perdite) delle partecipazioni".

Alla data di acquisizione del controllo, convenzionalmente rappresentata dal° 1 luglio 2022, il costo di acquisto dell'investimento totalitario detenuto in Banco BPM Vita ammonta quindi a 382,0 milioni, come illustrato nella tabella di seguito riportata:

(importi in migliaia di euro)
Valore di carico della partecipazione (19%) in Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni 66.396 A
Adeguamento al Fair Value del 19% della partecipazione in Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni 6.183 B
Fair Value della quota di partecipazione (19%) detenuta in Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni 72.579 C=A+B
Corrispettivo pagato per l'acquisizione dell'81% di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni 309.417 D
Costo di acquisto al 1° luglio 2022 381.996 E=C+D

Operazioni di aggregazione fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

Nel corso dell'esercizio si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione in Banco BPM di società interamente controllate:

  • in data 1° gennaio 2022 è divenuta efficace l'incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A.;
  • in data 21 febbraio 2022 ha avuto decorrenza giuridica la fusione per incorporazione di Release.

Entrambe le operazioni hanno avuto decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2022 e sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.

Tali operazioni non rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, sulla base delle Disposizioni della Circolare 262/2005 di Banca d'Italia, vengono convenzionalmente riportate nella presente sezione. In assenza di un principio contabile di riferimento le operazioni "under common control" sono contabilizzate nei bilanci delle società del Gruppo adottando il principio della continuità di valori contabili, riferito ai valori risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività.

Le operazioni non hanno comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Maggiori informazioni sono presenti nella sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio contenuta nella Relazione sulla Gestione Consolidata.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Dopo la chiusura dell'esercizio non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Le informazioni sui compensi, sulle stock options e stock grant e sui possessi azionari ed obbligazionari dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche sono incluse nella "Relazione sulla Remunerazione", redatta ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 25° aggiornamento, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art. 123-ter, Decreto Legislativo 58/1998 e successive modificazioni e dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni).

Retribuzione dei consiglieri, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Di seguito viene riportata l'informativa relativa ai compensi dei consiglieri e sindaci (Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale) e dei dirigenti con responsabilità strategiche del 2022.

(migliaia di euro) 2022 2021(*)
Totale retribuzione lorda 10.645 10.834
di cui:
Amministratori non esecutivi e Sindaci 3.174 3.174
Amministratori esecutivi non dipendenti - -
Amministratori esecutivi dipendenti 2.400 2.400
Dipendenti 5.071 5.260
Benefici a breve termine (es. autovettura, alloggio, infortuni, assistenza sanitaria) (**) 76 49
Benefici successivi al rapporto di lavoro (es. fondo pensioni, sistema integrativo
previdenziale) (**)
133 130
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (es. trattamento di fine rapporto,
altre indennità)
- -

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con la classificazione dei compensi degli amministratori esecutivi adottata al 31 dicembre 2022.

(**) Il valore rappresenta l'imponibile fiscale dei benefici.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Banco BPM ha adottato una "Norma di processo per la gestione delle parti correlate IAS 24". Tale "Norma di processo", che è valida per lo stesso Banco BPM e per tutte le società del Gruppo, definisce i seguenti criteri operativi per l'identificazione delle parti correlate:

Società controllate: le società controllate da parte di Banco BPM, in via diretta ed indiretta, ed oggetto di consolidamento integrale, ai sensi del principio contabile IFRS 10. Trattasi, in particolare, del perimetro indicato nella tabella "Partecipazioni in società controllate in via esclusiva" riportata nella Nota Integrativa del bilancio consolidato in corrispondenza della Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento contenuta nella "Parte A – Politiche contabili";

Società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto ed eventuali loro controllate: le società sulle quali Banco BPM o le Entità Controllate esercitano influenza notevole, ai sensi del principio contabile IAS 28 e le società sulle quali Banco BPM o le Entità Controllate esercitato un controllo congiunto, ai sensi del principio contabile IFRS 11; trattasi, in particolare, delle "Imprese sottoposte a influenza notevole" e delle "Imprese controllate in modo congiunto" indicate nella Sezione 7 "Le partecipazioni" della Nota Integrativa del bilancio consolidato in corrispondenza della "Parte B – Attivo";

Dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali di Banco BPM e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile

della funzione di conformità, il Responsabile della funzione di gestione del rischio, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM;

Stretti familiari dei Dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) Dirigente con responsabilità strategiche nel proprio rapporto con il Banco BPM o le Società del Gruppo; si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta dal Dirigente, resa sotto propria responsabilità recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;

Rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche ed ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359 comma 1, del codice civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;

Titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Banco BPM, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole sulla società. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione: sono considerate parti correlate i soggetti che, in virtù di statuto o di accordi parasociali, sono in grado di nominare, da soli, uno o più consiglieri di amministrazione di Banco BPM o di qualsiasi altra entità controllata.

(migliaia di euro) Società del
Gruppo
(Consolidate)
Partecipazion
i rilevanti
(Collegate)
Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Dirigenti con
Responsabilità
Strategiche (2)
Altre Parti
Correlate
TOTALE % sul
Bilancio
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
010 Cassa e disponibilità liquide 975.479 - - - - 975.479 7,0%
020 a) Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
1.146.251 - - - 101 1.146.352 48,6%
030 Attività finanziarie valutate al FV con impatto
sulla redditività complessiva
- 8.340 - - - 8.340 0,1%
040 a) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti
verso Banche
129.737 - - - - 129.737 3,4%
040 b) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti
verso Clientela
182.886 2.500.145 - 8.374 84.709 2.776.114 2,6%
050 Derivati di copertura 3.681 - - - - 3.681 0,2%
Altre voci dell'attivo (voci 010-060-080-090-100-
110-120-130)
96.946 3.473 - - - 100.419 0,7%
Totale 2.534.980 2.511.958 - 8.374 84.810 5.140.122 2,9%

Nella seguente tabella sono evidenziati i rapporti patrimoniali ed economici intrattenuti con le parti correlate.

(1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale della Capogruppo. (2) Amministratori, membri degli Organi di controllo ed altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

(migliaia di euro) Società del
Gruppo
(Consolidate)
Partecipazioni
rilevanti
(Collegate)
Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Dirigenti con
Responsabilità
Strategiche (2)
Altre Parti
Correlate
TOTALE % sul
Bilancio
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO -
010 a) Passività finanziarie valutate al CA:
Debiti verso banche
2.792.829 - - - - 2.792.829 8,3%
010 b) Passività finanziarie valutate al CA:
Debiti verso clientela
139.823 264.532 - 10.645 38.786 453.786 0,4%
010 c) Passività finanziarie valutate al
CA:Titoli in circolazione
2.134.753 - - - - 2.134.753 14,2%
020 Passività finanziarie di negoziazione 333.056 1.836 - - 1.032 335.924 4,3%
030 Passività finanziarie designate al fair
value
15.624 - - 10 67 15.701 0,6%
040 Derivati di copertura 20.467 - - - - 20.467 2,1%
Altre voci del passivo (voci 050-060-070-
080--090-100-110-120)
27.669 6.836 - 2 718 35.225 1%
Totale 5.464.221 273.204 - 10.657 40.603 5.788.685 3,5%
Garanzie rilasciate e impegni ad
erogare fondi
441.563 612.842 - 2.106 114.024 1.170.535 2,0%

(1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale della Capogruppo.

(2) Amministratori, membri degli Organi di controllo ed altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

(migliaia di euro) Società del
Gruppo
(Consolidate)
Partecipazioni
rilevanti
(Collegate)
Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Dirigenti con
Responsabilità
Strategiche (2)
Altre Parti
Correlate
TOTALE % sul
Bilancio
CONTO ECONOMICO -
Interessi attivi e proventi assimilati (010) 13.680 29.947 - 78 2.516 46.221 1,6%
Interessi passivi e oneri assimilati (020) (50.654) (80) - (7) (63) (50.804) 8,4%
Commissioni attive (040) 50.557 502.806 - 8 474 553.845 29,7%
Commissioni passive (050) (23.176) - - - - (23.176) 17,4%
Dividendi e proventi simili (070) - 125.530 - - - 125.530 85,6%
Risultato finanziario (voci 080-090-100-
110)
- (2.517) - - (1.002) (3.519) (17,8%)
Margine di intermediazione (9.593) 655.686 - 79 1.925 648.097 15,7%
Spese amministrative (190) (27.837) (9.278) - (10.854) (574) (48.543) 1,9%
di cui: Spese per il personale 2.186 2.099 - (10.854) - (6.569) 0,4%
di cui: Altre spese amministrative (30.023) (11.377) - - (574) (41.974) 3,8%
Altri proventi / oneri di gestione (voce 160-
170-200-230)
87.585 997 - - - 88.582 30,4%
Utile/perdita d'esercizio (330) 50.155 647.405 - (10.775) 1.351 688.136 131,4%

(1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale della Capogruppo.

(2) Amministratori, membri degli Organi di controllo ed altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

Si segnala che nella tabella sopra riportata non viene rappresentato il risultato netto dell'attività di negoziazione relativo ai derivati infragruppo tra Banco BPM SpA e Banca Akros SpA in quanto si tratta di attività di negoziazione i cui impatti contabili sono sostanzialmente pareggiati con contratti derivati stipulati con il mercato. Il modello organizzativo di gruppo prevede, infatti, l'accentramento in Banca Akros delle posizioni di rischio derivanti dalla negoziazione di titoli e derivati che, a sua volta, trasferisce sul mercato i rischi acquisiti dalla Capogruppo.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 19974 del 27 aprile 2017) si fa rinvio, per la parte relativa al bilancio separato del Banco BPM, a quanto riportato nella Parte H – "Operazioni con parti correlate" della nota integrativa del bilancio consolidato.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

Si rimanda alla corrispondente sezione della nota integrativa consolidata.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

Per l'informativa di settore si rimanda alla Parte L della nota integrativa consolidata.

PARTE M – INFORMATIVA SUL LEASING

Sezione 1 – Locatario

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Nel perimetro IFRS 16 di Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che rappresentano circa il 95% dei diritti d'uso relativi al leasing. Marginali risultano gli altri contratti, relativi al noleggio della flotta delle auto aziendali e al diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche.

I contratti di leasing a breve termine o di modesto valore sono contabilizzati secondo quanto previsto dal par. 6 dell'IFRS 16. I relativi costi sono indicati nella tabella 10.5 "Altre spese amministrative: composizione".

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali la Banca risulta essere locataria, contenute nella presente Nota integrativa, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 8 tabelle 8.1 "Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo" e 8.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale -. Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue";
  • le informazioni sui debiti per leasing sono contenute nella Parte B, Passivo sezione 1 tabella 1.6 "Debiti per leasing";
  • le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.3 "Interessi passivi e oneri assimilati: composizione";
  • le informazioni sugli ammortamento dei diritti d'uso e le relative classi di attività sono contenute nella tabella della Parte B, Attivo – sezione 8 tabella 8.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue", in corrispondenza della voce C.2 "Ammortamenti".

Alla data di bilancio non si rilevano importi materiali relativi a impegni per leasing.

Sezione 2 – Locatore

INFORMAZIONI QUALITATIVE

La Banca ha in essere contratti sia di leasing finanziario sia di leasing operativo.

L'attività di leasing finanziario, che include i contratti delle ex Banca Italease e Release, risulta essere in run-off in relazione alla decisione di Banco BPM di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

L'attività di leasing operativo riguarda le locazioni commerciali connesse agli immobili non utilizzati per l'attività di impresa, in particolare ad immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di precedenti esposizioni creditizie o ad immobili per i quali è intervenuto un cambio di destinazione (es. chiusura di una filiale).

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali la Banca risulta essere locatrice, contenute nella presente Nota integrativa, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 4 tabella 4.1 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche" e tabella 4.2 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • le informazioni sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 8 in calce alla tabella 8.4 "Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value", con relativa specifica in calce alla stessa tabella;
  • le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing finanziario sono contenute nella Parte C sezione 1 – tabella 1.1 "Interessi attivi e proventi assimilati: composizione";
  • le informazioni sui proventi derivanti da leasing operativo sono contenute nella Parte C sezione 16 tabella 16.2 "Altri proventi di gestione: composizione".

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Totale
31/12/2022 31/12/2021
Fasce temporali Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 301.125 280.709
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 152.012 119.078
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 77.998 102.347
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 85.404 66.541
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 63.106 67.556
Da oltre 5 anni 193.786 194.968
Totale dei pagamenti da ricevere per leasing 873.431 831.199
Riconciliazione con finanziamenti
Utili finanziari non maturati (-) (92.871) (54.411)
Valore residuo non garantito (-) - -
Finanziamenti per leasing 780.560 776.788

I finanziamenti per leasing registrano una progressiva riduzione in relazione alla decisione di Banco BPM di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

2.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Totale
31/12/2022
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fasce temporali
Fino a 1 anno 31.881 12.440
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 23.946 6.537
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 19.432 4.784
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 17.875 4.290
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 9.240 3.683
Da oltre 5 anni 8.288 3.527
Totale 110.662 35.261

3.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

In ottemperanza a quanto disposto dall'art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017, n. 124, si fornisce di seguito evidenza degli importi incassati nel corso dell'esercizio 2022 dalla Capogruppo e dalle società controllate, a titolo di "sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere".

Società del Gruppo Tipologia di contributi Autorità concedente Importi incassati
nell'esercizio
2022
(dati in euro)
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (*) FBA (Fondo Banche e Assicurazioni) 3.430.266
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (**) FONDIR (Fondo paritetico
interprofessionale riconosciuto dal
Ministero del Lavoro)
31.090

(*) Trattasi di aiuti alla formazione del personale richiesti nel corso degli esercizi 2018, 2019 e 2020 e corrisposti nel 2022. L'importo indicato nella tabella è al lordo del rimborso a FBA, in data 1° luglio 2022, della somma di 69.248,59 euro (69.000 + interessi) a valere sui contributi dell'esercizio 2021. (**) Trattasi di aiuti alla formazione richiesti nel corso dell'esercizio 2020 e corrisposti nel mese di febbraio 2022.

(***) Trattasi, in particolare, di risorse pubbliche di fonte comunitaria, in cui la pubblica amministrazione italiana ha assunto un ruolo di pagatore.

Al riguardo si segnala che nella suddetta tabella, in linea con le disposizioni della legge in esame, non sono indicati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro; detta soglia deve intendersi riferita al totale dei vantaggi che la Capogruppo o ciascuna società del Gruppo hanno ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2022, sia che il beneficio sia stato erogato con un unico atto sia che l'erogazione sia avvenuta con una pluralità di atti.

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. ai sensi dell'articolo 153 del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998

Signori Soci,

il Collegio Sindacale (di seguito anche solo "Collegio" o "Organo di Controllo") attualmente in carica è stato nominato dall'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. (di seguito anche "Banco BPM" o "Banca" o "Capogruppo") tenutasi in data 4 aprile 2020 e successivamente integrato con deliberazione assembleare del 15 aprile 2021, a seguito delle dimissioni rassegnate da alcuni componenti nel corso del 2020.

Alla data di redazione della presente Relazione, risultano componenti effettivi del Collegio i signori prof. Marcello Priori (con il ruolo di Presidente), dott. Alfonso Sonato, dott.ssa Nadia Valenti (tutti già precedentemente in carica) e dott.ssa Silvia Muzi (nominata dall'Assemblea in data 15 aprile 2021), nonché componenti supplenti i signori dott. Gabriele Camillo Erba, dott. Wilmo Carlo Ferrari e dott.ssa Francesca Culasso. Il Collegio Sindacale in carica verrà a scadenza con l'approvazione del Bilancio relativo all'esercizio 2022 da parte dell'Assemblea dei Soci di Banco BPM convocata per il prossimo 20 aprile.

Con la presente Relazione, redatta ai sensi dell'articolo 153 del D.Lgs. n. 58/1998 (di seguito anche "TUF") e nel rispetto delle indicazioni fornite dalla Consob con Comunicazione n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, il Collegio Sindacale di Banco BPM riferisce sull'attività di vigilanza svolta nel corso dell'esercizio 2022, in conformità alla normativa di riferimento e tenuto anche conto delle Norme di comportamento del Collegio Sindacale di società quotate raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Nel corso del 2022 e sino alla della presente Relazione, il Collegio Sindacale ha esercitato l'affività di vigilanza di competenza e ha adempiuto alle proprie funzioni. In tale ambito:

***

ha partecipato a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione (nominato anch'esso dall'Assemblea del 4 aprile 2020) nonché, per il tramite del proprio Presidente o di un Sindaco da quest'ultimo designato, secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento, alle riunioni del Comitato Controllo Interno, Rischi e Sostenibilità (di seguito anche "CCIRS"), del Comitato Remunerazioni, del Comitato Parti Correlate e del Comitato Nomine, istituiti all'interno del Consiglio, e ha ottenuto, nel rispetto delle disposizioni di legge e di Statuto, esaurienti informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo effettuate dalla Banca e dalle Società da questa controllate. All'Assemblea dei Soci, tenutasi in data 7 aprile 2022 (in sede ordinaria e

straordinaria), ha assistito fisicamente per il Collegio Sindacale il Presidente, mentre i componenti effettivi, nel rispetto delle misure previste dalla legge per il contenimento della diffusione del contagio da Covid-19, hanno partecipato mediante mezzi di telecomunicazione;

  • ha acquisito le informazioni necessarie sull'osservanza della Statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione nonché sulla funzionalità e sull'adeguatezza della struttura organizzativa della Banca, dei sistemi di controllo interno e gestione dei rischi e del sistema amministrativo-contabile, mediante indagini dirette, raccolta di dati e di informazioni dai Responsabili delle principali Funzioni Aziendali interessate e non da ultimo dalla Società incaricata della revisione legale dei conti PricewaterhouseCoopers S.p.A. (di seguito anche la "Società di revisione" o "PwC");
  • ha svolto le proprie verifiche sul Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi (di seguito anche "SCI"), avvalendosi della presenza del Responsabile della Funzione Audit alle riunioni collegiali, cui hanno partecipato sovente anche i Responsabili delle Funzioni Compliance, Antiriciclaggio, Rischi (ad oggi anche Chief Risk Officer) e Validazione Interna, nonché i loro collaboratori diretti, assicurando in tal modo il necessario collegamento funzionale e informativo sulle modalità di svolgimento dei rispettivi compiti istituzionali di controllo e sugli esiti delle pertinenti attività:
  • ha condotto i dovuti accertamenti sull'adeguatezza delle disposizioni impartite alle Società Controllate, anche ai sensi dell'articolo 114, comma 2, del TUF;
  • ha scambiato flussi informativi sull'attività reciprocamente svolta sia con i Collegi Sindacali delle principali Società del Gruppo che con l'Organismo di Vigilanza previsto dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo adottato da Banco BPM ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001;
  • ha monitorato le concrete modalità di attuazione delle regole di governo societario previste dal Codice di Corporate Governance, promosso dal Comitato per la Corporate Governance, cui la Banca ha aderito;
  • ha vigilato sulla conformità del "Regolamento Procedure per la disciplina delle operazioni con parti correlate", approvato dal Consiglio di Amministrazione, ai princìpi di cui alla Delibera di Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché sul rispetto del Regolamento medesimo;
  • ha vigilato sulla complessiva idoneità delle procedure interne in materia di rischio e conflitti di interesse nei confronti di Soggetti Collegati, di cui alla Circolare di Banca d'Italia n. 263/2006, Titolo V, Capitolo 5;
  • ha provveduto ad effettuare, con esito positivo, le previste verifiche circa la sussistenza dei requisiti di idoneità in capo ai propri esponenti, in applicazione della normativa vigente in materia;
  • ha accertato, sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai singoli Amministratori e delle valutazioni collegialmente espresse dal Consiglio di Amministrazione della Banca, che i criteri e le procedure

da quest'ultimo adottati per valutare l'indipendenza dei propri membri fossero stati correttamente applicati. Il Collegio ha altresì accertato la conduzione da parte del Consiglio di Amministrazione – nel rispetto della normativa vigente – del processo annuale di autovalutazione, i cui esiti hanno evidenziato un quadro sostanzialmente positivo in relazione sia alla composizione che al funzionamento del Consiglio. I punti di miglioramento emersi sono stati oggetto di discussione con individuazione di specifiche azioni correttive, tra le quali il proseguimento e l'integrazione del piano ordinario di training e induction già in atto (alle cui sessioni sono invitati – e hanno sempre partecipato – anche i componenti del Collegio Sindacale) con il fine di un rafforzamento nel continuo delle competenze;

  • in considerazione della prossima scadenza dell'incarico del Consiglio di Amministrazione, ha vigilato, per il tramite del Presidente e di un Sindaco dallo stesso designato, sul processo di formazione della "Lista del Consiglio", tenendo presente il Richiamo di attenzione di Consob n. 1/22 del 21 gennaio 2022 e supervisionando il complessivo iter seguito, come declinato nel documento "Processo di formazione della Lista", approvato dal Consiglio di Amministrazione il 27 settembre 2022, aggiornato in data 8 novembre e pubblicato in pari data sul sito internet della Banca, per assicurare una gestione trasparente nel rispetto della normativa di riferimento e dello Statuto. La Lista, approvata in data 28 febbraio 2023 e diffusa in pari data al pubblico con adeguata informativa, è stata predisposta tenendo conto delle previsioni del documento "Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione", redatto con il supporto di qualificato consulente esterno e adottato con delibera consiliare del 20 dicembre 2022, contenente, tra l'altro, i profili attesi dei componenti del Consiglio di Amministrazione, ivi compresi i ruoli particolarmente rilevanti (Presidente, Vice Presidente e Amministratore Delegato) e messo a disposizione dei Soci mediante pubblicazione sul sito infernet della Banca. Il Collegio ha altresì accertato che la predetta Lista fosse pubblicata con congruo anticipo rispetto al termine di presentazione delle liste di candidati da parte dei Soci e fosse corredata delle informazioni richieste dall'Autorità di Vigilanza;
  • ha esaminato il Progetto di Bilancio dell'impresa e consolidato ed i relativi allegati, il Risk Appetite Framework, le informative periodiche circa l'attuazione del Piano Strategico 2021-2024 ed il Budget e ha espresso il proprio parere sull'aggiornamento del Progetto di Governo Societario;
  • ha verificato l'osservanza delle norme di legge e regolamentari inerenti al processo di formazione del Bilancio e di redazione della Dichiarazione Consolidata di carattere Non Finanziario (di seguito anche "DCNF") di cui al D.Lgs. n. 254/2016;
  • ha posto in essere nel proprio ruolo di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile (di seguito anche "CCIRC") – quanto richiesto dal D.Lgs. n. 39/2010 e dal Regolamento (UE) n.

537/2014, con riferimento, tra l'altro, alla verifica dei profili di indipendenza della Società di revisione incaricata.

Prima di entrare nel merito delle principali evidenze acquisite nell'espletamento dei propri doveri, il Collegio Sindacale ritiene utile fornire alcune informazioni inerenti al particolare contesto che ha caratterizzato ancora in parte, per alcuni aspetti, l'anno 2022.

***

Si evidenzia che, seppur in maniera più lieve rispetto ai due anni precedenti, l'esercizio in esame è stato impattato dai perduranti effetti della pandemia da Covid-19 (ad oggi classificata come epidemia). Il Collegio Sindacale ha pertanto indirizzato parte della propria attività – come peraltro già posto in essere nel 2020 e nel 2021 - al monitoraggio delle implicazioni che l'emergenza sanitaria (dichiarata conclusa al 31 marzo 2022) ha generato su molteplici ambiti dell'operatività della Banca (da aspetti di salute e sicurezza dei lavoratori e dei clienti, alla garanzia della continuità operativa e della sicurezza IT, agli impatti sulla gestione dei rischi – in particolare quello di credito – ed al loro presidio, nonché sulla tenuta del SCI). Le iniziative e gli interventi evolutivi attuati dal Gruppo con l'intento di presidiare, gestire e correttamente misurare le diverse tipologie di rischio correlate a tale vicenda (a titolo esemplificativo, modalità di lavoro agile, soluzioni di operatività a distanza della clientela, strumenti di monitoraggio del portafoglio creditizio) sono stati consolidati in processi, procedure e modellistica interna, rafforzando e rimodulando presidi e controlli a supporto di una sana e prudente gestione ordinaria della Banca.

Alle incertezze proprie di un complesso contesto macroeconomico che continua a risentire degli effetti della crisi pandemica sopra richiamata, si sono sommate quelle più recenti connesse alla situazione geopolitica internazionale, fortemente influenzata dal conflitto russo-ucraino che perdura da oltre un anno.

In tale quadro di rilevante preoccupazione, anche in ottica prospettica, e nella considerazione di una difficile quantificazione degli effetti sulle principali variabili macroeconomiche (crescita, produzione industriale, inflazione, ecc.) nonché sui mercati finanziari, valutari nonché delle fonti energetiche e delle materie prime, il Collegio Sindacale ha potuto accertare, anche con autonomi approfondimenti, che gli impatti direttamente correlati al conflitto russo-ucraino risultano sostanzialmente marginali per Banco BPM. Ha riservato comunque particolare interesse all'evoluzione di tale situazione nel corso del 2022 e nei primi mesi del 2023, sottolineando la necessità di un attento monitoraggio del contesto macroeconomico italiano e di un rafforzamento dei presidi da parte delle Funzioni Aziendali, operative e di controllo, in ragione dei possibili rischi sottesi, specie per quanto attiene agli effetti indiretti, all'attività della Banca, inclusi quelli derivanti da eventuali attacchi cyber al sistema finanziario ovvero

quelli correlati al rispetto dei divieti e delle restrizioni all'operatività con controparii e paesi sottoposti a misure restrittive, raccomandando altresì un attento e continuo monitoraggio degli scenari di riferimento a supporto dei processi aziendali, al fine di cogliere tempestivamente eventuali significative variazioni di contesto.

***

Sulla base delle principali evidenze acquisite nell'adempimento delle proprie funzioni, sono stati individuati taluni eventi che hanno caratterizzato l'esercizio 2022, nonché i primi mesi del 2023, in merito ai quali, pur se illustrati nella Relazione sulla gestione del Gruppo redatta dagli Amministratori (cui si fa rinvio), si ritiene opportuno fare nel seguito sintetico richiamo, tenuto conto della loro rilevanza nell'ambito delle valutazioni inerenti alla situazione patrimoniale ed economica di Banco BPM e della coerenza delle determinazioni gestionali assunte. In particolare:

  • integrazione del business assicurativo nel Gruppo: in data 22 luglio 2022 è stato perfezionato l'acquisto da Covéa Coopérations S.A. dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A. (ora Banco BPM Vita S.p.A., di seguito anche "Banco BPM Vita"), pervenendo al controllo sull'impresa assicurativa e, indirettamente, sulla sua controllata totalitaria Bipiemme Assicurazioni S.p.A. (ora Banco BPM Assicurazioni S.p.A., di seguito anche "Banco BPM Assicurazioni"), realizzando così l'integrazione del business assicurativo nel Gruppo Banco BPM in via anticipata rispetto alla data del 31 dicembre 2023 prevista nel Piano Strategico. Il Gruppo ha quindi avviato gli interventi necessari per l'ottenimento dello status di "conglomerato finanziario", ovvero di soggetto che svolge attività significativa sia nel settore bancario e dei servizi di investimento, sia nel settore assicurativo, di cui si riferirà infra. Per quanto attiene al ramo Danni nel quale opera Banco BPM Assicurazioni, ad esito di un processo competitivo e di un periodo di esclusiva, la Banca ha concluso un'operazione di sua complessiva valorizzazione, sottoscrivendo in data 23 dicembre 2022 un term-sheet vincolante con Crédit Agricole Assurances S.A. (di seguito anche "CAA") che prevede (i) l'acquisizione da parte di CAA della partecipazione del 65% in Banco BPM Assicurazioni e, subordinatamente al riacquisto da parte della partecipazione detenuta da Società Cattolica di Assicurazione S.p.A., del 65% in Vera Assicurazioni S.p.A. che, a sua volta, detiene il 100% di Vera Protezione S.p.A. e (ii) l'avvio di una partnership commerciale della durata di 20 anni nel settore Danni/Protezione;

  • iniziative di derisking: nel corso del 2022, in linea con gli obiettivi di processo di progressiva riduzione del portafoglio deteriorato, Banco BPM ha finalizzato la c.d. "Operazione Argo" che ha comportato, nel mese di aprile, la cessione di un portafoglio di sofferenze ed inadempienze probabili per un'esposizione complessiva lorda di Euro 700 milioni circa sotto forma

di cartolarizzazione, nella quale il 95% delle Notes junior e messe dal veicolo sono state sottoscritte da società controllate dai fondi Elliott. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha approvato una modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati nel corso del mese di luglio, identificando un nuovo potenziale portafoglio oggetto di cessione con un incremento del target in arco di Piano ad oltre Euro 500 milioni, con un impatto per complessivi Euro 112,7 milioni rilevato nel Conto Economico dell'esercizio. Nell'ambito delle iniziative di derisking si segnala anche la ristrutturazione di esposizioni creditizie riconducibili ad un primario gruppo immobiliare (c.d. "Progetto Wolf"), contabilizzata al 31 dicembre 2022 tra le "Altre attività finanziarie valutate al fair value", conclusa a dicembre e finalizzata a perseguire una gestione attiva degli immobili sottostanti alle suddette esposizioni. L'operazione è dettagliatamente descritta nella Nota integrativa consolidata, ove si evince che, stanti gli elementi di straordinarietà che la caratterizzano, fermi restando gli aspetti relativi alla valutazione contabile (che al 31 dicembre 2022 è espressa al fair value), sono in corso confronti con l'Autorità di Vigilanza con riferimento alle modalità di classificazione ai fini prudenziali della stessa;

  • principali iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario del Gruppo: in continuità con il processo di semplificazione della struttura del Gruppo, nel corso del 2022 si sono perfezionate ulteriori operazioni societarie finalizzate ad una razionalizzazione dell'assetto complessivo, senza impatti sui ratios patrimoniali e sul Bilancio consolidato. In particolare, tali operazioni hanno permesso (i) la valorizzazione sul mercato di asset non strategici, (ii) la concentrazione nella Banca, in qualità di Capogruppo, della gestione dei servizi tecnologici verso la clientela e dell'attività di leasing nonché del patrimonio immobiliare, cui fa capo anche il complesso delle strutture organizzative deputate alla gestione del patrimonio stesso, e (iii) la cancellazione di Società in liquidazione partecipate, come descritto più in dettaglio nei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo;

  • principali iniziative di razionalizzazione dell'assetto organizzativo del Gruppo: con riferimento alla Rete Commerciale, nel corso dell'anno sono stati attivati n. 135 punti specializzati nel servizio alla clientela imprese (suddivisi tra Centri Imprese e distaccamenti collegati) e sono stati effettuati interventi sulla Rete retail e corporate per offrire un migliore servizio alla clientela. La Banca ha inoltre deliberato un'operazione che prevede la chiusura di un numero massimo di n. 75 filiali, a prevalente incidenza della componente transazionale, che troverà attuazione nel corso dell'esercizio 2023. Nel mese di dicembre 2022, il Consiglio di Amministrazione ha approvato una revisione del modello organizzativo e di governance della Banca, prevedendo una nuova articolazione della Direzione Generale e dei vertici esecutivi in vigore dal 1º gennaio 2023, come descritto più in dettaglio nei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo. Il nuovo assetto ha l'obiettivo di favorire un migliore coordinamento delle attività del Gruppo

rispetto al percorso tracciato nel Piano Strategico 2021-2024, agevolando contestualmente il governo degli ambiti a maggiore complessità, in coerenza con l'evoluzione del Gruppo e del contesto esterno. In particolare, la funzione di controllo dei rischi è stata rafforzata mediante l'istituzione della figura del Chief Risk Officer (di seguito anche "CRO") a diretto riporto dell'Amministratore Delegato. Si segnala che, nei primi mesi del 2023, nell'ambito di un più ampio accordo con le Organizzazioni Sindacali, la Banca ha anche previsto l'estensione del Fondo di Solidarietà, già attivato, per ulteriori n. 250 lavoratori;

operazioni di provvista destinate ad investitori istituzionali: come descritto in dettaglio nei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, la Banca ha concluso importanti operazioni di provvista, per le quali si segnala in particolare che il valore complessivo di emissioni classificate nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework è stato pari a circa Euro 3 miliardi. Si dà inoltre atto che la posizione complessiva a medio-lungo termine (TLTRO III) verso la Banca Centrale Europea (di seguito anche "BCE") si è progressivamente ridotta rispetto al 2021.

Con riferimento ai rapporti con le Autorità di Vigilanza, si evidenzia che Banco BPM è stato sottoposto nel corso del 2022 a visite ispettive condotte, anche in presenza, nell'esercizio delle prerogative di verifica e supervisione di ciascuna Autorità, in particolare da BCE nell'ambito del Supervisory Review and Evaluation Process (di seguito anche "SREP").

In proposito, si rappresenta che la Banca ha ricevuto a dicembre 2022 la notifica della decisione prudenziale (c.d. "SREP decision"), contenente gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale a valere sul 2023, nella quale sono riportate alcune raccomandazioni al fine di indirizzare le aree di miglioramento individuate per la Banca. Tenuto conto delle analisi e delle valutazioni effettuate, BCE ha determinato per il 2023 un requisito di Common Equity Tier 1 (di seguito "CET 1") ratio da rispettare su base consolidata pari all'8,70%, mantenendo complessivamente invariato (come meglio dettagliato nella comunicazione diffusa al mercato) al 2,57% il requisito "Pillar 2 additional own funds Requirement", che dovrà essere rispettato almeno per il 56,25% con CET 1 e per almeno il 75% con Tier 1. Tutti i requisiti patrimoniali risultano ampiamente rispettati da Banco BPM.

In continuità con le informative rese nelle Relazioni riferite ai precedenti esercizi in merito all'attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. (operatività riferibile a prima del 2017 e da anni del tutto cessata), con riferimento al procedimento penale avviato dalla Procura di Milano si dà atto che il Tribunale di Milano, in accoglimento delle istanze presentate da Banco BPM e dalla Controllata Banca Aletti S.p.A. (di seguito anche "Banca Aletti") e a chiusura dell'udienza preliminare, in data 8 aprile 2022 ha pronunciato sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti alle condizioni proposte, applicando dunque la sanzione pecuniaria di Euro 240 mila a Banco BPM e di Euro 56 mila a Banca

Aletti, disponendo contestualmente la confisca del reato-profitto del reato-presupposto di autoriciclaggio, pari a Euro 293 mila, già sottoposto a vincolo cautelare reale. Inoltre, con provvedimento emesso in pari data, è stato disposto il dissequestro della somma di Euro 500 mila inizialmente sottoposta a vincolo reale per l'ipotesi di corruzione tra privati, disponendone la restituzione alla Banca. Per quanto attiene poi alle somme residue oggetto del sequestro (ammontanti a Euro 83,8 milioni per l'ipotesi di truffa aggravata), la Procura di Verona è stata individuata dalla Corte di Cassazione come territorialmente competente a seguito del sollevato conflitto di competenza territoriale. La Procura di Verona dovrà anche decidere se esercitare nuovamente l'azione penale con riguardo alle ipotesi di ruffa aggravata, autoriciclaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Si segnala peraltro che, come più dettagliatamente illustrato nella Sezione 4 "Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio" della Nota integrativa consolidata, in data 16 febbraio 2023 la Procura di Verona ha disposto il dissequestro a favore della Banca della somma di Euro 80,3 milioni. Il Pubblico Ministero ha comunque ritenuto di mantenere in sequestro, in via prudenziale, l'importo di circa Euro 3,5 milioni residuo.

In relazione a tale vicenda si evidenzia che nel corso del 2022 i nuovi reclami sono risultati ilimitati sia come numero che come petitum addizionale complessivo. La Banca ha costituito apposito fondo a fronte dei rischi residui connessi a tale attività, per il quale nel corso del 2022 è stato rilevato un ulteriore accantonamento di Euro 4,4 milioni. Il Collegio Sindacale ha continuato comunque a mantenere costante attenzione sulla gestione delle istanze (in particolare con riferimento alla percentuale di rimborso riconosciuta alla clientela) e sul contenzioso giudiziale (in relazione al quale è stato attivo sino al 2022 uno specifico managerial indicator nel Risk Appetite Framework, le cui evidenze dal 2023 rientreranno nel perimetro dell'indicatore complessivo relativo alle cause passive), esaminando parimenti le verifiche periodiche della Funzione Interna, volte a testare il corretto funzionamento del modello di determinazione degli stanziamenti a Bilancio.

Infine, come in precedenza indicato, si evidenzia anche il recente ricevimento della comunicazione da parte di BCE circa il riconoscimento per il Gruppo Banco BPM dello status di conglomerato finanziario, ai sensi della Direttiva 2002/87/EC, al pari dei principali gruppi finanziari italiani ed europei che operano sia nel comparto bancario e dei servizi di investimento sia nel comparto assicurativo, con adeguamento dell'attività di supervisione esercitata dalla stessa Autorità di Vigilanza al complesso dell'operatività svolta dal Gruppo. Tale qualifica rappresenta peraltro un prerequisito per richiedere, sempre a BCE, l'autorizzazione ad applicare il c.d. "Danish Compromise" che consentirebbe alla Banca di accedere ai relativi benefici nel calcolo dei coefficienti patrimoniali consolidati.

***

Tutto quanto sopra considerato, nel corso del 2022 e nei primi mesi del 2023, il Collegio Sindacale ha supervisionato, anche con specifici monitoraggi e approfondimenti mirati, alcuni ambiti di particolare rilevanza con riferimento ad aspetti organizzativi, di controllo e di gestione del rischio, di seguito rappresentati.

Processo di gestione e monitoraggio del credito

In continuità con i precedenti esercizi, Banco BPM ha posto in essere sui processi di gestione del credito iniziative di progressivo irrobustimento e affinamento del framework normativo ed organizzativo, atte a garantire un'efficace gestione del rischio, in virtù delle raccomandazioni formulate da BCE in tal senso (in specie per le posizioni non performing) ad esito degli accessi ispettivi. Gli squilibri economicofinanziari correlati alla crisi pandemica da Covid-19, alla situazione di instabilità politica internazionale ed alla crisi energetica che hanno caratterizzato l'esercizio trascorso (con possibili riverberi anche sugli anni a venire) hanno reso opportuno un ulteriore consolidamento dei meccanismi di governance ed operativi, con specifico focus rispetto alle modalità di identificazione, monitoraggio e misurazione del rischio di credito, anche ai fini della determinazione di adeguata copertura dello stesso. In particolare:

  • è proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso con interventi complessi e pervasivi, tra l'altro, in ambito di valutazione del significativo incremento del rischio di credito (c.d. "SICR - Significant Increase in Credit Risk"), stima delle forward-looking information, framework stage assignment, misurazione e stima delle perdite attese, anche al fine di limitare quanto più possibile l'utilizzo di eventuali post model adjustments/management overlays che, laddove effettuati, sono stati volti a considerare in ottica prudenziale fattori di rischio non adeguatamente catturati dai modelli in uso e caratterizzati dalla massima trasparenza;
  • è continuato l'attento monitoraggio del portafoglio crediti, unitamente allo svolgimento (i) delle attività mirate all'identificazione delle esposizioni vulnerabili, anche con l'attivazione di campagne di engagement e raccolta di feedback attraverso questionari rivolti alla clientela e (ii) dei periodici controlli (ex post) di primo livello e (ex post ed ex ante) di secondo livello, il tutto anche alla luce dei possibili impatti su controparti particolarmente esposte nei settori energy intensive e delle materie prime;
  • sono state ancor più ampliate e strutturate le attività di reporting a beneficio del Top Management e degli Organi Sociali, per una rappresentazione quanto più completa ed efficace, anche ai fini dell'assunzione consapevole delle opportune determinazioni in materia. Nello specifico, peculiare valenza assume la "risk opinion", predisposta dal CRO, sulla robustezza e appropriatezza dei processi e delle scelte metodologiche effettuate in particolare dalle strutture creditizie sul processo di gestione del rischio e in generale nella definizione

delle proiezioni di lungo periodo.

Su tali interventi, sviluppati sin dal 2020 in ottica di continuous improvement – dettagliatamente descritti nella Relazione sulla gestione del Gruppo, a cui si rinvia – il Collegio ha mantenuto peculiare attenzione sia mediante disamina delle proposte evolutive, sia mediante l'esame dell'integrata reportistica di monitoraggio (svolto dalle strutture di primo livello) e di controllo (condotto soprattutto dalla Struttura Enterprise Risk Management, facente capo al CRO, e dalla Funzione Audit). Al riguardo, il Collegio ha continuato a raccomandare un tempestivo e continuo aggiornamento delle perizie sui cespiti a garanzia, elemento informativo essenziale per una puntuale valutazione del residuale rischio di credito. Nel merito, si rappresenta che: (i) nel corso del 2022, sono state portate a ternine alcune attività di implementazione dei controlli, quali l'inserimento delle percentuali di aggiornamento delle perizie tra gli indicatori gestionali di Gruppo monitorati nell'ambito del Risk Appetite Framework (di seguito anche "RAF"), l'effettuazione di verifiche sugli assetti organizzativi dei provider delle perizie e l'intensificazione del presidio dei controlli svolti dalla Struttura Controlli di Il Livello (nell'ambito della Struttura Enterprise Risk Management a riporto del CRO) sul processo di acquisizione delle perizie; (ii) in tale contesto, la Banca è in attesa di ricevere la decisione finale di BCE conseguente all'ispezione sul rischio di credito e di controparte relativo al portafoglio Commercial Real Estate (che ha riguardato anche l'aspetto della qualità delle perizie), sulla scorta della quale definirà il Piano di azione in funzione dei requisiti e delle raccomandazioni ivi contenuti. Ciò premesso, in un quadro di progressivo miglioramento, il Collegio Sindacale ha raccomandato di riservare al processo di gestione e monitoraggio delle garanzie, attivando – se del caso – un adeguato iter di escalation verso il Consiglio di Amministrazione per una consapevole valutazione delle determinazioni da assumere per quanto di sua competenza.

Più in generale, in ambito credito, anche nel corso del 2022 il Collegio ha esaminato le risultanze delle verifiche – eseguite dalle Funzioni Aziendali di Controllo della Banca (in particolare dalla Funzione Audit e dalle Strutture facenti capo al CRO), in coerenza con le aspettative e le richieste della Vigilanza – sull'efficacia e sulla funzionalità dei processi creditizi, i cui esiti, complessivamente positivi, sono da ricondurre al rilevato generale progressivo rafforzamento dei presidi. Sulle aree di miglioramento identificate sono state avviate le opportune iniziative, spesso connesse ad implementazioni di tipo informatico, per le quali il Collegio ha raccomandato ogni possibile azione manageriale per un eventuale contenimento dei tempi di realizzazione di adeguate azioni compensative nelle more del relativo completamento, in ossequio al quadro regolamentare ed alle indicazioni formulate dalla Vigilanza in materia.

Si ritiene utile segnalare inoltre che, a seguito della revisione posta in atto nel 2022 sul perimetro e impostazione delle attività di competenza, il Collegio ha previsto incontri di aggiornamento periodico sulle principali problematiche e sulla complessiva tenuta dei presidi attinenti al rischio di credito,

coinvolgendo in tali sessioni i referenti dell'Area Chief Lending Officer (di seguito anche "CLO") e dell'Area CRO nonché delle Funzioni Validazione Interna, Compliance, Audit e Amministrazione e Bilancio, con l'intento di poter disporre di una visione olistica dell'ambito creditizio con evidenza:

  • delle aree di miglioramento dei presidi del Sistema dei Controlli Interni;
  • delle principali iniziative progettuali in corso da parte della Banca sulle tematiche che, in particolare, presentano attinenza con findings di Vigilanza o rilievi delle Funzioni Aziendali di Controllo (di seguito anche "FAC");
  • delle più significative iniziative previste con rilevanza per questioni legate all'indirizzo di findings o alla chiusura di aspettative regolamentari.

In tale contesto, il Collegio ha comunque esortato la Banca a proseguire nelle attività di ulteriore affinamento dei framework metodologici, organizzativi e di processo – ivi incluse quelle correlate all'implementazione delle indicazioni della Vigilanza contenute nella Guida BCE sui rischi climatici ed ambientali, per meglio consolidare le metriche di valutazione dei fattori di rischio ESG, in coerenza con l'evoluzione del contesto di riferimento – oltre che di continuo rafforzamento dei sistemi di monitoraggio (e relativo puntuale reporting) delle posizioni.

Processi di aggiornamento ed estensione dei modelli interni di misurazione dei rischi

In considerazione degli impatti patrimoniali connessi al consolidamento della modellistica interna, nel corso del 2022 il Collegio ha proseguito la propria supervisione circa gli ulteriori sviluppi dei risk models interessati da processi di estensione ed evoluzione in coerenza con la normativa di riferimento e con le aspettative della Vigilanza. Il Collegio Sindacale ha mantenuto costanti flussi informativi con le Strutture della Banca (e, in particolare, con la Struttura Risk Models e la Funzione Validazione Interna) relativamente alle attività progressivamente svolte, anche al fine di indirizzare i findings formulati da BCE ad esito del processo volto all'autorizzazione delle istanze di modifica/estensione dei modelli interni utilizzati per la misurazione dei rischi ai fini segnalatori. A quest'ultimo riguardo, si segnala che, relativamente:

  • al rischio di credito, le attività progettuali avviate nel corso del 2021 volte alla revisione dei modelli, dei criteri di valutazione degli stessi (framework di backtesting) e di adeguamento dei vari processi interni hanno portato all'invio di un'istanza di model change A-IRB all'Autorità di Vigilanza nel primo trimestre 2022, istanza che dovrebbe concretizzarsi con la ricezione della final decision;
  • · al rischio di mercato, in data 1 1 gennaio 2023 è stata ricevuta da BCE la final decision che consente l'implementazione della relativa modifica del metodo dell'IRC, a seguito della risoluzione dell'Obligation elevata a gennaio 2022. La nuova metodologia è utilizzata per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali/RWA a partire dal primo trimestre 2023. La decision di BCE sopra richiamata prevede inoltre la rimozione dell'add on dell'IRC: su quest'ultima metrica era

infatti in essere una Limitation con add on del 10% su base individuale e consolidata, fino alla risoluzione di alcuni relativi findings metodologici.

Per quanto riguarda la modellistica interna utilizzata per la misurazione dei rischi ai fini gestionali, le competenti Strutture (in particolare Risk Models) hanno proseguito, anche nel 2022, le attività di manutenzione ed aggiornamento nel continuo, in specie in ambito rischio di tasso e di liquidità, oltre che di credito.

Si sottolinea inoltre che, anche nel 2022, una parte significativa di capacity delle predette Strutture è stata dedicata a tematiche in ambito ESG, sia contribuendo al buon esito degli esercizi promossi da BCE (Climate Stress Test 2022 e Thematic Review sui rischi legati a clima e ambiente 2022), sia intensificando le attività finalizzate al progressivo inserimento di questi nuovi fattori di rischio nei parametri di calcolo delle tradizionali metriche, attraverso le quali viene stimato il profilo di rischio complessivo del Gruppo, come indicato nel prosieguo e come sopra già anticipato.

Al Collegio Sindacale sono state rappresentate le istanze di modifica della modellistica, in specie di quella regolamentare, nonché le notifiche ex post di modifiche non materiali ai modelli interni di valutazione dei rischi validati. In tale contesto il Collegio ha, tra l'altro, esaminato le verifiche svolte dalle FAC di secondo (in particolare, Validazione Interna) e terzo livello (Audit) nonché le decisioni finali della Vigilanza sulle istanze stesse, le relative richieste e i conseguenti Action Plan correttivi approvati dalla Banca (sottoposti ad assurance della Funzione Audit).

In relazione a quanto sopra descritto, nell'ambito della propria azione di supervisione del SCI, il Collegio ha ribadito l'esigenza di stimare adeguatamente i tempi necessari nella pianificazione delle attività inerenti ad interventi modellistici, per lo svolgimento di puntuali controlli da parte delle Funzioni agli stessi preposte (in primis, Validazione Interna e Audit).

Product Governance

In ordine al percorso evolutivo intrapreso dal Gruppo, con il supporto della Funzione Compliance per gli aspetti di competenza, in ambito Product Governance (di seguito anche "POG") per i Servizi di investimento e adeguamento alla c.d. "Direttiva MiFID II", alla luce degli esiti dell'ispezione condotta da Consob nel 2019 e tenuto conto altresì di progettualità già in corso, si rappresenta che le competenti Funzioni Aziendali hanno proseguito nella realizzazione delle residuali iniziative delineate, pervenendo al sostanziale completamento del Piano originariamente predisposto. Su futti gli interventi progettuali il Collegio ha mantenuto idoneo monitoraggio, anche per il tramite della Funzione Compliance, richiedendo e ricevendo specifici aggiornamenti/approfondimenti relativamente allo stato di realizzazione degli interventi di adeguamento alla Direttiva MiFID II e di rafforzamento del complessivo processo di Product Governance.

Si segnala peraltro che, nel corso del 2022, il Gruppo ha avviato un progetto per l'integrazione del

framework ESG in ambito MiFID II, sia in termini di definizione del questionario per raccogliere le preferenze di sostenibilità del cliente, sia con riferimento alla classificazione dei prodotti sostenibili, definendo una metodologia ed i relativi processi di calibrazione del modello. Anche su tale progettualità, il Collegio ha riservato particolare attenzione, organizzando incontri periodici con le competenti Strutture di Gruppo.

Con riguardo alle iniziative in corso, sempre in ambito Product Governance, identificate con riferimento ai profili di anomalia presenti sul Sistema evidenziati da Banca d'Italia nella Comunicazione avente ad oggetto "Orientamenti per gli intermediari relativi di governance e di controllo sui prodotti bancari al dettaglio (POG)", inoltrata al mercato lo scorso 18 marzo 2021, si segnala che il Collegio Sindacale ne ha monitorato periodicamente lo stato di realizzazione con il supporto delle competenti Strutture. Al riguardo, rilevata la complessa articolazione delle attività in cui si sviluppa il progetto, è stato reso edotto circa la ripianificazione di talune di esse, per le quali ha auspicato una più celere attuazione, laddove possibile, raccomandando in particolare che il percorso evolutivo intrapreso dalla Banca per la Product Governance dei prodotti bancari e accessori sia supportato da adeguate iniziative di formazione del personale.

Servizi di investimento

Nell'ambito dei Servizi di investimento, il Collegio Sindacale ha esaminato periodicamente – oltre che le verifiche sui processi – gli esiti dei controlli condotti dalla Funzione Compliance sulla Rete Commerciale di Banco BPM afti a rilevare, principalmente tramite l'analisi di indicatori a distanza ("Key Risk Indicators" o "KRI"), eventuali macrofenomeni rappresentativi di diffuse pratiche operative potenzialmente non conformi alle Policies aziendali. Le analisi svolte nell'anno 2022 hanno evidenziato un trend complessivamente positivo.

Il Collegio Sindacale ha discusso con la Funzione Compliance emerse in corso d'anno su tale ambito e sulle progettualità in corso, anche al fine di indirizzare le aree di miglioramento identificate da Consob ad esito della propria ispezione, affinando processi e procedure nell'ottica altresì di integrare gli aspetti di novità introdotti dalle intervenute discipline, quali quelle in tema ESG. Anche ad esito dei confronti con il Collegio Sindacale, la Funzione Compliance ha condotto specifici approfondimenti, proponendo interventi migliorativi e sensibilizzando la Rete Commerciale rispetto ad alcuni approcci comportamentali non del tutto conformi al modello in uso, anche attraverso l'organizzazione – con il supporto della Funzione Commerciale – di incontri mirati presso le strutture territoriali. In questo contesto si rittene opportuno richiamare le raccomandazioni formulate dal Collegio Sindacale in termini di "cultura aziendale" quale elemento imprescindibile per una positiva e costruttiva relazione con la clientela.

La disamina della Relazione annuale sull'attività svolta, resa anche ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento Intermediari, e di quella relativa ai Reclami sulla Prestazione dei Servizi di investimento predisposte dalla Funzione di Conformità alle Norme – da inoltrare a Consob – non hanno fatto emergere aspetti di criticità ulteriori rispetto a quelli già indirizzati mediante specifiche iniziative e/o progettualità.

In conclusione, le analisi svolte hanno portato la Funzione Compliance a non rilevare significative carenze organizzative o comportamentali che richiedano un intervento tempestivo, sia perché non si sono manifestate concentrazioni di lamentele nei servizi territori, sia perché le principali cause di contestazione risultano di carattere eterogeneo o legate a vicende passate in progressivo sensibile decremento. Il numero di reclami registrati nel 2022 risulta peraltro in diminuzione sia rispetto all'anno precedente (-31,1%), sia rispetto al biennio 2019-2020.

Nel corso del 2022 sono proseguiti i controlli di secondo livello svolti dalla Struttura Enterprise Risk Management (di seguito anche "ERM"), riconducibili ai macro-processi della Consulenza, della Product Governance, del Pricing e della Best Execution, le cui evidenze saranno inseite nella Relazione annuale sui Servizi di investimento da redigere ai sensi del Regolamento congiunto Banca d'Italia e Consob del 29 ottobre 2007 e successive modificazioni. La Struttura ERM sta procedendo, nel contempo, al progressivo miglioramento del sistema di reporting ed all'ulteriore rafforzamento dei processi di monitoraggio nell'ambito del framework ESG dei controlli sui Servizi di investimento.

In attesa dell'emissione dell'annuale Relazione Audit sulla Prestazione dei Servizi di investimento, anch'essa oggetto di inoltro all'Autorità, il Collegio Sindacale ha esaminato le verifiche condotte in tale ambito dalla Funzione, ad esito delle quali è emerso un quadro di sostanziale adeguatezza e sono state indirizzate, anche su sollecitazione dello stesso Collegio, le azioni di miglioramento individuate.

Trasparenza, tutela del consumatore e usura

Nell'ambito delle prerogative di vigilanza, il Collegio Sindacale ha riservato particolare attenzione alle tematiche in oggetto, esaminando periodicamente gli esiti dell'attività di monitoraggio svolta, per quanto di rispettiva competenza, dalle FAC.

Al riguardo, si rappresenta che le periodiche attività di controllo a distanza condotte dalla Funzione Compliance su Banco BPM per gli ambiti normativi di rilievo, atte a rilevare tramite l'analisi di indicatori eventuali profili di non conformità, pur non riscontrando indici di specifiche rischiosità, hanno evidenziato taluni profili di attenzione, sui quali la predetta Funzione mantiene opportuno presidio, anche su indicazione del Collegio Sindacale. Gli esiti di tali monitoraggi sono altresì trasmessi alle competenti Funzioni della Banca per gli ambiti di rispettiva competenza, al fine di valutare l'adozione di eventuali interventi di indirizzo delle anomalie riscontrate.

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Dalla disamina della Relazione predisposta dalla Funzione Compliance, in merito all'analisi sull'attività di gestione dei reclami bancari e all'adeguatezza delle procedure interne adottate dalla Banca, non sono emersi specifici fattori di rischiosità o indici di preoccupazione. Infatti, come in passato, le contestazioni sono risultate insistere sui prodotti di più ampia diffusione tra la clientela, in particolare i conti correnti e i prodotti afferenti alla concessione del credito e ai servizi di pagamento. Le motivazioni prevalenti alla base delle contestazioni attengono principalmente all'esecuzione delle operazioni, alle comunicazioni alla clientela e alle condizioni e/o all'applicazione delle stesse. Nel 2022 si è riscontrata anche una sostanziale stabilità nel numero dei reclami ricevuti, sia in ambito bancario sia in quello afferente al comparto assicurativo (non IBIPS) rispetto all'esercizio precedente.

Con riferimento all'adeguatezza delle procedure e delle soluzioni organizzative adottate per la gestione dei reclami, la Funzione Compliance esprime un giudizio di adeguatezza sia sotto il profilo della normativa interna che dal punto di vista dei processi operativi. Nel merito, si evidenzia che la Banca ha proceduto nel 2022 – anche in risposta alle richieste formulate dall'Autorità di Vigilanza nell'ambito di visite ispettive e agli esiti dei controlli della stessa Funzione nell'affinamento dei presidi volti al rafforzamento delle prassi adottate nella gestione dei reclami o di processi che possono esporta ad azioni di reclamo. Tra le iniziative, con medesima finalità, proseguite nel corso dell'anno, si segnalano gli interventi mirati alla revisione del processo interno di gestione dei disconoscimenti delle operazioni effettuate dalla clientela con strumenti di pagamento, nonché gli interventi effettuati per rafforzare i presìdi di sicurezza degli stessi.

Dalle analisi degli esiti delle verifiche condotte dalla Funzione Audit sulla Rete Commerciale non sono emerse anomalie rilevanti riconducibili al rispetto della normativa in materia di Trasparenza. Quelle esistenti sono comunque per lo più riconducibili ad aspetti di completezza documentale di fipo cartaceo.

Per quanto riguarda i processi attinenti alla gestione delle relazioni con la clientela in ambito Trasparenza, proseguono le iniziative intraprese per assicurare che le informative ai clienti in occasione di eventuali future manovre unilaterali siano pienamente in linea con le aspettative di Banca d'Italia, come richiesto dalla stessa con comunicazione del 23 settembre 2021.

Con riguardo agli accertamenti ispettivi presso la Rete Commerciale, avviati da Banca d'Italia nell'ultima parte del 2021 e proseguiti sino a fine gennaio 2022, focalizzati sul rispetto degli obblighi rivenienti dalle disposizioni attuative della Direttiva 2014/92/UE, c.d. "Direttiva PAD" ("Payment Accounts Directive"), in materia di trasparenza e comparabilità delle spese relative al conto di pagamento, si segnala che il Collegio Sindacale ha mantenuto opportuno monitoraggio tramite le competenti Funzioni Aziendali, esaminando in particolare la corrispondenza intervenuta in argomento tra la Banca e la Vigilanza, volta a fornire le informazioni, i chiarimenti e le integrazioni

da quest'ultima richiesti sui profili attenzionati rispetto alle misure prospettate dalla Banca, risultate in linea con le aspettative dell'Autorità. Il Collegio ha peraltro rinnovato in tali occasioni la raccomandazione, formulata in ottica prospettica, alle competenti Funzioni di:

  • continuare a riservare particolare attenzione agli adempimenti di frasparenza, anche in relazione ai necessari interventi di aggiornamento della regolamentazione interna, in recepimento dell'evoluzione normativa esterna e degli orientamenti di settore, tenuto conto inoltre dell'analisi dei reclami e delle doglianze pervenute dalla clientela;
  • proseguire con celerità l'allineamento dei processi operativi interessati con idonee implementazioni informatiche, a presidio dei rischi e per un rafforzamento del complessivo SCI;
  • assicurare adeguata ed aggiornata formazione del personale in materia.

Si rappresenta inoltre che, nel corso del 2022 e sino alla data della presente Relazione, il Collegio è stato informato dalle competenti Strutture aziendali circa gli esiti dell'assessment, condotto con il supporto di consulenti esterni, finalizzato ad effettuare una ricognizione dei processi e del sistema dei controlli in ambito usura, anche alla luce delle evoluzioni normative, in specie con riguardo ad un'opportuna revisione dei criteri per il calcolo delle soglie di usura e verifica dell'adeguatezza delle procedure interne per il presidio di tale rischio. Considerate le attività progettuali di prossimo avvio per l'attuazione del Masterplan definito a conclusione del citato assessment, il Collegio ha espresso la raccomandazione che gli interventi che (i) comportino modifiche al modello sinora adottato e asseverato da un professionista esterno e fij) configurino un potenziale rischio in ambito usura siano oggetto di assurance da parte di un soggetto terzo qualificato, a maggior tutela della Banca e dei clienti per garantire una corretta applicazione della normativa di vigilanza.

Sostenibilità e tematiche ESG

In considerazione della centralità, anche per la Banca, come declinata nel Piano Strategico 2021-2024, delle tematiche ESG, il Collegio Sindacale ha focalizzato parte della propria azione di vigilanza su tali materie, anche in ragione dei crescenti livelli di capacity dedicati dalle Strutture aziendali (direttamente e/o indirettamente coinvolte) all'inclusione dei rischi legati a clima e ambiente – e, in senso ampio, delle tematiche ESG – all'interno del processo di gestione dei rischi agito dal Gruppo, come si riferirà ulteriormente, rispetto a quanto anticipato nei precedenti paragrafi, anche nel prosieguo della presente Relazione, cui si rinvia.

In particolare, giova segnalare che, con riguardo alla progressiva realizzazione delle iniziative progettuali delineate in tale ambito, il Collegio:

  • ha preso atto periodicamente delle attività concluse e/o in via di completamento per ogni Cantiere in cui si articola il complesso "Progetto ESG", incontrando le Funzioni Aziendali responsabili, osservando come occorra un impegno collettivo, consapevole e proattivo, diffuso

dai vertici a tutti i livelli aziendali, per una reale ed efficace risposta alle aspettative non solo della Vigilanza ma, soprattutto, del mercato e di tutti gli stakeholders, anche in vista del ruolo, quale Banca, di "motore di sviluppo e di sensibilizazione" (ad esempio, in materia creditizia a livello di PMI) delle attività di transizione verso uno sviluppo pienamente sostenibile;

  • ha rinnovato la raccomandazione di promuovere tutte le iniziative necessarie (anche di formazione e informazione) per aumentare la sensibilità di ciascun attore dei processi aziendali, accelerando per quanto possibile la realizzazione degli interventi individuati in fase progettuale ed in particolare di quelli volti a completare il framework normativo interno e a rafforzare il SCI, anche sotto il profilo della disclosure;
  • ha suggerito l'opportunità di valutare l'ipotesi di un irrobustimento delle Strutture preposte al presidio delle iniziative in ambito sociale, ambientale e, in senso più ampio, delle altre iniziative legate alla sostenibilità del business, in vista della crescente rilevanza e pervasività delle tematiche ESG nell'operatività bancaria, anche in ottica evolutiva, e dell'attenzione a queste riservate dai soggetti terzi.

Al riguardo la Banca ha sviluppato un Piano di evoluzione delle proprie attività in ambito ESG, valutato positivamente dall'Organo di Controllo. Considerato tuttavia il livello di ambizione dallo stesso espresso, il Collegio Sindacale ne ha comunque raccomandato una puntuale implementazione nel rispetto delle tempistiche previste.

Di specifica importanza per il Collegio sono le iniziative del citato Progetto – coordinate dalla Funzione di gestione dei rischi – volte, tra l'altro, all'integrazione dei rischi climatici e ambientali all'interno del framework di gestione dei rischi (in particolare per il rischio di credito), al fine di misurarii, monitorarli e mitigarli nel lungo periodo, nonché allo sviluppo di un approccio per ricomprenderli nella valutazione annuale di adeguatezza di capitale e liquidità. A tal fine, l'Organo di Controllo ha rilevato come:

  • nell'ambito del processo di Risk Identification, il Gruppo abbia effettuato nel 2022 una declinazione dei fattori di rischio specifici per le tematiche ESG, suddividendo tra quelle legate al clima e quelle di governance e social sustainability;
  • la Banca abbia potuto consolidare e testare ulteriormente le proprie competenze e strategie in materia di ESG, nell'ambito (i) dell'esercizio di Climate Stress Testing condotto da BCE nei primi mesi del 2022 su un campione di banche europee, conclusosi 1'8 luglio 2022 con la pubblicazione dei risultati aggregati e delle metodologie di valutazione seguite, e (ii) dello specifico processo di revisione tematica delle strategie, della governance e dei framework di gestione dei rischi legati al clima e all'ambiente (c.d. "Thematic Review") svolto nello stesso periodo da BCE per verificare il livello di adesione delle banche alle proprie aspettative ed i progressi raggiunti dalle stesse rispetto ai self assessment e ai piani operativi trasmessi nel 2021. Gli esiti dei predetti esercizi hanno

concorso, sotto il profilo qualitativo, al complessivo processo di revisione della Vigilanza (SREP) del 2022 per la Banca, come dettagliato nella Nota integrativa consolidata;

  • il framework di gestione dei rischi sia stato rafforzato attraverso l'introduzione, per ciascun ambito di rischio, di nuovi indicatori RAF in ambito ESG, alcuni anche riferiti specificamente alle Società controllate, ivi incluse quelle operanti nel comparto assicurativo;
  • l'articolazione delle politiche sia stata oggetto di un'importante revisione finalizzata all'integrazione di un nuovo profilo valutativo, lo "Score ESG", quale misura di sintesi delle informazioni acquisite riguardanti i fattori ambientali con logiche di applicazione/calibrazione differenziate in funzione della tipologia di controparte, prevedendo (i) l'inclusione del "negative screening" per i settori connessi all'estrazione del carbone e alla produzione di energia da carbone, (ii) l'integrazione del Rischio di Transizione micro-settoriale e di controparte e (iii) l'introduzione del questionario ESG su specifici segmenti/settori e della certificazione per le operazioni c.d. "Green". I rischi derivanti dall'esposizione della controparte debitrice ai fattori connessi a clima e ambiente sono inoltre incorporati nei modelli attualmente utilizzati dal Gruppo per calcolare le perdite attese relative ai crediti non deteriorati, come descritto in Nota integrativa consolidata:
  • siano state completate tutte le attività propedeutiche utili alla formalizzazione della prima disclosure ESG in ambito Pillar III con I' Informativa al Pubblico al 31 dicembre 2022, da pubblicare contestualmente al Bilancio.

L'integrazione dei fattori ESG ha inoltre interessato trasversalmente diversi ambiti di operatività della Banca nel corso del 2022, tra i quali si richiama: (i) l'attenzione riconosciuta nella selezione e distribuzione di prodotti di investimento, anche in ambito assicurativo, in linea con le disposizioni dell'articolo 8 del Regolamento (UE) 2019/2088 relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, nonché nella raccolta delle preferenze di sostenibilità della clientela con apposito questionario e nella classificazione dei prodotti sostenibili, definendo una metodologia e i relativi processi di calibrazione del modello, (ii) l'offerta di prodotti di finanziamento volti a supportare sia i privati che le imprese nella transizione verso un'economia sostenibile, favorendo la trasformazione energetica e gli investimenti in impianti di energia rinnovabile, anche mediante supporto specialistico di Specialised Lending e Project Finance nonché incontri (webinar) dedicati, e (iii) la strutturazione di un Green, Social and Sustainability Bond Framework finalizzato alla definizione di emissioni obbligazionarie a supporto delle strategie ESG della Banca.

Per tale ambito è inoltre opportuno segnalare gli interventi evolutivi attuati a livello: (i) di governance, con le revisioni del Codice Etico e degli Statuti delle Banche del Gruppo adottate nel 2022 in adeguamento alle più recenti disposizioni e prassi di vigilanza; (ii) di sensibilizzazione del personale, con la valorizzazione degli obiettivi ESG nell'ambito del sistema incentivante destinato al Top Management

e, soprattutto, con le iniziative rivolte a tutti i dipendenti o a specifici target in ambito tecnico, commerciale e manageriale, tese a diffondere la cultura ESG, anche in termini di inclusività; (iii) istituzionale, con la scelta di aderire, oltre all'iniziativa Global Combact delle Nazioni Unite e alla Task Force on Climate-Related Financial Disclosures, più di recente, alla Net-Zero Banking Alliance, l'iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per accelerare la transizione sostenibile del sistema bancario attraverso l'impegno dei partecipanti ad allineare i propri portafogli crediti al raggiungimento dell'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050, in linea con i farget fissati dall'Accordo di Parigi sul clima.

Si ritiene, da ultimo, evidenziare come tale percorso evolutivo si inserisca in un quadro normativo e regolamentare in costante aggiornamento, che ricomprende ad esempio: {} |a recente entrata in vigore (5 gennaio 2023) della Corporate Sustainability Reporting Directive, che sarà applicabile alle imprese sia finanziarie sia non finanziarie di maggiori dimensioni, nonché alle società quotate, prevedendo specifici standard di sostenibilità (European Sustainability Reporting Standards o "ESRS", adottati dalla Commissione Europea su proposta dello European Financial Reporting Advisory Group o "EFRAG") e (ii) la proposta di Corporate Sustainability Due Diligence Directive, che dovrebbe introdure per una platea ampia di società l'obbligo di individuare, prevenire e miligare gli impatti negativi dell'attività aziendale sui diritti umani e sull'ambiente, oltre che di predisporre un piano di transizione coerente con l'Accordo di Parigi del 2015. Si tratta pertanto di un percorso che la Banca dovrà curare e governare nei prossimi anni e rispetto al quale sarà necessario mantenere un costante monitoraggio per un'effettiva integrazione nelle strategie aziendali.

Data Quality

In merito alle iniziative avviate dalla Banca sin dal 2019 per la delineazione sia di un'adeguata disciplina interna sia di un framework organizzativo conforme ai requisiti ed ai principi di data governance, reporting e aggregation contenuti nella Circolare 239 di Basel Committee on Banking Supervision (di seguito anche "BCBS 239"), si segnala che le competenti Strutture hanno operato nel corso del 2022 perseguendo gli obiettivi pluriennali di maintenance, estensione del Data Lineage e mappatura dei controlli di Data Quality, avanzando altresì nelle attività del Progetto BCBS 239 in linea con la relativa pianificazione. In particolare, si evidenziano le attività svolte in termini di aggiornamento ed estensione delle analisi di lineage (metriche in ambito risk e al di fuori di esso, oltre che in ambito ESG), l'applicazione della metodologia basata sui "Key Quality Indicators" (o "KQ!") di Secondo Livello per la valutazione del presidio di qualità dei dati, l'estensione dei principali presìdi BCBS 239 agli ambiti afferenti alla DCNF e alla Bancassurance, per i quali sono stati definiti specifici perimetri di analisi.

In conformità alle indicazioni della Vigilanza, a partire da aprile 2022 gli interventi sono illustrati agli

Organi (tra cui il Collegio Sindacale) mediante una rendicontazione semestrale di dettaglio, rispetto agli avanzamenti in termini di adeguamento alla normativa BCBS 239.

Tra le nuove attività poste in essere, anche in coerenza con le esigenze di assurance emergenti rispetto alla qualità dei dati, l'Organo di Controllo ha focalizzato il proprio interesse sul c.d. "Dafa warehouse del credito" e sugli aspetti evolutivi del relativo Progetto, in particolare nell'ottica di favorire in maniera crescente le sinergie tra le differenti aree di attività e di supportare i processi di analisi e reporting manageriale, su base integrata, con positive ricadute in materia di Dafa Governance e Data Quality a supporto, oltre che delle attività di controllo e di sviluppo di modelli a presidio dei rischi, delle esigenze di business.

Information Technology e Sicurezza Informatica

Il Collegio Sindacale ha riservato, in continuità con il passato, specifica attenzione al sistema di Information Technology del Gruppo ed alla sua complessiva evoluzione, da considerarsi di essenziale importanza a supporto delle attività di business e di controllo. Al riguardo, si segnala che, oltre alla disamina delle rendicontazioni periodiche e delle pianificazioni previste in conformità a disposizioni normative esterne e regolamentari interne attinenti a tale ambito, come ad esempio in tema di Business Continuity e Disaster Recovery, nel corso del 2022, anche in considerazione delle tensioni geopolitiche internazionali connesse al conflitto russo-ucraino, il Collegio ha prestato particolare attenzione alla valutazione dei rischi connessi alla sicurezza informatica (anche "cybersecurity"), al fine di accertare l'adozione da parte della Banca di adeguati ed efficaci presidi organizzativi e tecnici volti alla miligazione di tali rischi, prevedendo, in linea con le raccomandazioni formulate dalle Autorità di Vigilanza (in primis, Consob e Banca d'Italia), un rafforzamento dei flussi informativi da parte delle competenti Funzioni.

Nel rammentare che nel 2020 è stato effettuato uno specifico assessment, all'esito del quale sono stati definiti il Masterplan IT 2020-2023 ed i relativi annuali (indirizzati ad un aggiornamento dell'architettura e dell'infrastruttura, all'evoluzione della strategia di sourcing, alla revisione del modello operativo dell'IT e all'accelerazione della digitalizzazione), si sottolinea come, in occasione della presentazione del Piano Operativo delle Iniziative Informatiche 2022, preso atto dei contenuti del "Rapporto sintetico sulla situazione del rischio informatico - Anno 2021", il Collegio abbia rilevato una declinazione delle iniziative in stretto raccordo con gli obiettivi del Piano Strategico, raccomandando un rafforzamento dei presidi di cybersecurity sia in termini di resilience che in ottica di prevenzione di potenziali attacchi al sistema informatico, elevandone il livello di sicurezza con presidi strutturati, efficaci e sempre aggiornati.

ll Collegio Sindacale ha altresì esaminato il "Rapporto sintetico sull'adeguatezza e costi dell'ICT 2021", prendendo atto delle valutazioni condotte nel corso del 2021 all'interno del Gruppo Banco

BPM che confermano, in linea con gli esiti degli anni precedenti, il giudizio di adeguatezza dei sistemi e degli oneri ICT. A seguito dei confronti avuti con il Management, il Collegio ha richiamato l'attenzione delle Funzioni e degli Organi competenti (i) sul monitoraggio degli incidenti informatici, (ii) sul dimensionamento, sia quantitativo che qualitativo, della struttura organizzativa dell'ICT, in vista anche delle future sfide evolutive sui sistemi informatici, (iii) sul livello degli investimenti per il raggiungimento degli obiettivi strategici del Gruppo e (iv) sul presidio e il monitoraggio dell'ambito "sourcing", in particolare con riferimento sia alle "forniture IT significative". Il Collegio ha infatti preso atto della prosecuzione delle attività (avviate nel 2020) finalizzate alla razionalizzazione e consolidamento del parco fornitori e ha sollecitato le competenti Strutture ad un rigoroso rispetto della disciplina prevista di esternalizzazione (specie se trattasi di "funzioni essenziali"), ad una scrupolosa verifica dei requisiti di idoneità e adeguatezza del fornitore, ad un costante monitoraggio dei livelli di fornitura del servizio e ad un efficace controllo dell'operato del fornitore, allo scopo di garantire un adeguato presidio dei rischi.

ll Collegio, nel merito, ha raccomandato l'adozione di idonee iniziative in ottica di continuo miglioramento e rafforzamento del modello di governo e presidio dei rischi informatici, dell'infrastruttura tecnologica, dell'architettura IT, dell'architettura del modello operativo lT, al fine di incrementare il livello di presidio dei sistemi e la qualità dei servizi erogati nonché garantire i massimi livelli di sicurezza del sistema informativo, peraltro oggetto di interventi pianificati nel Documento di Indirizzo Strategico e, conseguentemente, nel Piano Operativo delle Iniziative Informatiche 2022 di cui si è in precedenza riferito.

Nelle more di esaminare il Rapporto sintetico sulla situazione del rischio ICT e di sicurezza riferito all'anno 2022, il Collegio Sindacale ha preso atto, nel contesto dell'informativa resa in sede consiliare, (i) degli esiti del cybersecurity maturity assessment, svolto nel 2022 rispetto sia a quanto previsto dal Regolamento (UE) 2022/2554 in materia di resilienza operativa digitale per il settore finanziario (Digital Operational Resilience Act, di seguito anche "DORA") sia ai principali peers di mercato, e in particolare delle principali iniziative implementate e delle azioni di intervento rilevate, tematica approfondita anche in occasione di una recente riunione collegiale, nonché (il) delle risultanze contenute nell'IT Risk Questionnaire 2022, predisposto dalle competenti Strutture aziendali su richiesta di BCE, dalle quali sono emersi, per la totalità degli ambiti, un livello di maturità adeguato nonché alcuni miglioramenti rispetto al 2021, sia in termini di riduzione dell'esposizione al rischio che di incremento della maturità degli ambiti di controllo IT.

ll Collegio ha inoltre esaminato, più di recente, gli interventi metodologici attuati per la gestione del rischio ICT e di sicurezza, che si inseriscono in un'iniziativa progettuale avente l'obiettivo di evolvere l'impianto complessivo al fine di allinearlo alle normative di settore e rafforzare l'efficacia della

mitigazione di tale tipologia di rischio, in linea con le indicazioni ricevute dall'Autorità di Vigilanza. Sulla base di questa metodologia, sono state inserite nel perimetro di valutazione tutte le applicazioni del Gruppo. In relazione al contributo ai rischi reputazionali e strategici, l'analisi ha evidenziato, inoltre, un limitato impatto in termini di capitale economico.

Il Collegio ha tenuto altresì conto degli esiti delle attività di verifica condotte dalle FAC, anche ai sensi della normativa di vigilanza, attinenti all'ambito in esame, rilevando taluni aspetti che necessitano interventi di rafforzamento, per i quali ha raccomandato una tempestiva attuazione al fine di assicurare la piena conformità di processi e procedure aziendali alla normativa di riferimento, e ha sottolineato l'esigenza di prestare massima attenzione di soluzioni che prevedono l'acquisizione di risorse applicative e infrastrutturali da provider esterni o da Internet (quali i servizi di cloud computing), in quanto ritenute iniziative potenzialmente foriere di rischi maggiori, esortando a comportamenti di estrema prudenza e rispettosi dei previsti e sistemi di controllo sempre più rigorosi, nel presupposto che la sicurezza informatica è anche funzione dell'atteggiamento degli individui, a partire dal Top Management.

In chiave prospettica, rammentando il recente avvio di un'attività ispettiva di BCE in tema di gestione del rischio di sicurezza informatica, si ritiene opportuno richiamare quanto osservato nella Relazione riferita all'esercizio 2021 in tema di tracciabilità e struttura del Piano Strategico ICT, ribadendo la necessità di un puntuale recepimento delle Linee Guida EBA in argomento nonché di uno stretto raccordo con la declinazione operativa degli obiettivi del Piano, il tutto a supporto della relativa sostenibilità e del processo di miglioramento continuo richiesto dalle recenti disposizioni normative (DORA) e regolamentari (40° aggiornamento della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013), nonché dalle aspettative di vigilanza (Priorità di vigilanza 2022-2024 di BCE) e dal contesto operativo (diffusione di un modello distributivo omnicanale e digitale) e geopolitico (conflitto russo-ucraino) di riferimento.

Segnalazioni/Reporting alle Autorità di Vigilanza

ln un contesto di architettura dei controlli valutato, dalla Funzione Compliance, di complessiva solidità, è stata rilevata la necessità di interventi di ulteriore rafforzamento – già programmati ed in corso di realizzazione – dei presìdi di controllo a mitigazione del rischio di non conformità alle norme con riferimento al processo relativo alle segnalazioni alle diverse Autorità di Vigilanza. Tenuto conto di quanto emerso, la Funzione ha peraltro sviluppato (oltre a quelli già da tempo in uso) specifici indicatori di rischio (c.d. "Key Risk Indicators" o "KRI") in ambito Segnalazioni alle Autorità di Vigilanza, che hanno consentito un monitoraggio su base periodica per la rilevazione di eventuali anomalie circa gli obblighi segnalatori.

Anche il Collegio di Banco BPM - così come gli Organi di Controllo delle Società Controllate Banca Akros e Banca Aletti -- ha riservato specifica attenzione su tali aspetti, procedendo a mirati approfondimenti con il supporto delle competenti Strutture aziendali.

Relativamente al procedimento sanzionatorio - di cui si era data informativa nella precedente Relazione – avviato da Consob nel luglio 2021 con riguardo alla qualità dei dati segnalati, ai sensi del Regolamento (UE) n. 648/2012 (c.d. "EMIR"), al Trade Repository in ordine a contratti derivati, peraltro riferito ad operatività pregressa, si precisa che, in data 30 marzo 2022, è stata notificata alla Banca una sanzione amministrativa pecuniaria di Euro 70 mila, prossima al minimo edittale.

Action Plan tematici

Nel corso del 2022 la Banca è stata chiamata a definire ed approvare Piani di intervento su determinati ambiti (anche definiti "Action Plan"), al fine di programmare misure correttive o di miglioramento, così come identificate prevalentemente a seguito di ispezioni (on site o a distanza), condotte di norma nell'ambito della già richiamata supervisione nel continuo a cura della Vigilanza o in relazione a specifiche istanze avanzate alla stessa Autorità dalla Banca. Il Collegio ha ricevulo ed esaminato periodici aggiornamenti circa lo stato di attuazione degli stessi (primariamente il report predisposto dalla Funzione Audit "Monitoring of remedial actions relating to the recommendations from Supervisory Authorities"). Tale monitoraggio trova il presupposto nello strutturato processo per l'assegnazione alle Funzioni della gestione e risoluzione dei illievi individuati sia dalla Vigilanza e/o dalla Società di revisione sia dalle FAC.

Il Collegio Sindacale ha esaminato inoltre, in ottica risk based, alcune certificazioni (rilasciate dalla Funzione Audit) sul completamento e sulla verificata efficacia delle azioni correttive previste nei citati Remedial Action Plan. Tali verifiche risultano particolarmente significative per il Collegio Sindacale (che si aspetta un sempre maggiore challenge da parte della Funzione di Revisione Interna nei confronti delle Strutture owner delle attività di rimedio), in quanto permettono di assicurare un approccio sostanziale rispetto ad una mera attestazione formale di finalizzazione degli interventi. Al riguardo il Collegio ha raccomandato in più occasioni una puntuale esecuzione delle azioni di rimedio nel rispetto delle tempistiche rappresentate alla Vigilanza, ritenendo che eventuali ripianificazioni debbano avere carattere necessariamente residuale.

Politiche Retributive

Il Collegio Sindacale ha preso atto che il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 7 marzo 2023, ha approvato, per quanto di competenza ai sensi della normativa vigente, la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti al personale del Gruppo Bancario Banco BPM, comprensiva della sezione "Politica in materia di remunerazione 2023" e della sezione

"Compensi corrisposti", nonché la relativa Relazione Ill'Assemblea dei Soci cui i documenti verranno sottoposti.

Al riguardo, si rappresenta come, nel prendere atto che la Policy predisposta per il 2023 conferma sostanzialmente l'impianto dell'esercizio 2022, il Collegio abbia valutato, nell'ambito delle Politiche 2023, tra l'altro:

  • (i) l'estensione della politica di remunerazione alle società Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni (di seguito anche "Imprese di Assicurazione"), nel rispetto della normativa di riferimento;
  • (ii) in merito agli obiettivi di performance del Piano Short Term Incentive, un'assegnazione degli obiettivi ESG in maniera capillare, prevedendone in particolare di specifici per la filiera commerciale che gestisce sia clientela retail che clientela corporate/imprese;
  • (iii) la conferma della metodologia utilizzata nel 2022 al fine dell'analisi da parte del Consiglio di Amministrazione della neutralità della politica di remunerazione rispetto al genere, con la prosecuzione delle iniziative atte a riconoscere e valorizzare le diversità in tutte le sue accezioni, con particolare attenzione alla valorizzazione del talento femminile, coerentemente al Piano Strategico 2021-2024;
  • (iv) il rispetto dei principi e delle raccomandazioni previsti in materia di remunerazione dal Codice di Corporate Governance, cui la Banca ha aderito. In particolare, la Policy risulta funzionale al perseguimento del successo sostenibile della stessa.

Il Collegio Sindacale ha inoltre esaminato:

  • la relazione della Funzione Audit che rendiconta le risultanze delle verifiche dalla stessa condotte nel corso del 2022 sull'attuazione del sistema di remunerazione e incentivazione del Gruppo, ad esito delle quali: (i) è stata accertata la coerenza delle prassi adottate in materia di remunerazione e incentivazione con quanto definito nelle Politiche di Gruppo vigenti e approvate dall'Assemblea dei Soci, nonché con la normativa esterna di riferimento; (ii) è stato rilevato che il Sistema dei Controlli a presidio dell'attuazione delle Politiche di remunerazione è risultato efficace ed effettivo:
  • l'opinion (ex ante) rilasciata dalla Funzione Compliance circa la conformità alla normativa di riferimento delle Politiche di remunerazione e incentivazione 2023 del Gruppo.

Ad integrazione di quanto già riferito, si precisa che, nell'ambito delle proprie prerogative, il Collegio Sindacale ha partecipato, per il tramite di un Sindaco designato dal Presidente, alle riunioni del Comitato Remunerazioni, prendendo atto dell'attività (a seconda del caso, istruttoria, consultiva e propositiva) svolta dal predetto Comitato endoconsiliare, anche al fine del rilascio dei pareri previsti dalla normativa in materia. In particolare, il Collegio ha riservato specifico interesse all'iter valutativo che ha condotto all'assunzione delle determinazioni (da parte del Consiglio di Amministrazione) in

merito ai recenti interventi retributivi delle figure apicali in coerenza con il nuovo assetto organizzativo adottato e alle proposte (da sottoporre all'Assemblea) relative agli emolumenti da riconoscere agli esponenti di prossima nomina.

Altre tematiche di particolare interesse

Tra le attività svolte nel corso del 2022 e sino alla data di redazione della presente Relazione, il Collegio Sindacale ha rivolto la propria attenzione anche a taluni specifici ambiti di operatività, particolarmente sensibili o potenzialmente forieri di rischi per la Banca e/o il Gruppo, richiedendo focus mirati ovvero organizzando momenti di confronto e/o di approfondimento con i referenti delle Strutture aziendali competenti. In proposito, si segnalano il processo di acquisizione di crediti fiscali, la finanza strutturata e la valutazione del patrimonio immobiliare (con focus su selezione dei periti, qualità delle perizie e relativo processo di aggiornamento ai fini della valutazione al fair value e connesso monitoraggio).

***

A completamento della dovuta informativa all'Assemblea, vengono forniti nel seguito gli specifici ragguagli richiesti dalla Comunicazione Consob n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, resi sulla base dell'attività svolta nel 2022 e nei primi mesi del 2023 dal Collegio Sindacale di Banco BPM:

  1. il Collegio ha acquisito adeguate informazioni sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale realizzate dalla Banca e dalle Società da questa controllate. Alla luce di tali informazioni, ha riscontrato che le suddette operazioni sono state conformi alla legge e allo Statuto, non manifestamente imprudenti o azzardate, non in conflitto di interessi, o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea dei Soci o, comunque, tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Oltre a quanto rappresentato nella presente Relazione, per una esauriente disamina delle operazioni di maggior rilievo poste in essere nell'esercizio si rimanda alla Relazione sulla gestione del Gruppo e alla Nota integrativa consolidata;

  1. non sono emerse operazioni che possano definirsi atipiche o inusuali poste in essere dalla Banca con soggetti terzi, con Società del Gruppo o con Parti correlate, fermo quanto rappresentato nella presente Relazione. Le operazioni infragruppo e con Parti correlate effettuate nel 2022 sono state ritenute congrue, conformi alla normativa di riferimento e rispondenti all'interesse della Banca e del Gruppo. Le operazioni in potenziale conflitto di interesse sono state deliberate in conformità alle disposizioni normative interne ed esterne in materia e sono state peraltro

oggetto di specifica attenzione, di monitoraggio e, ove richiesto, di specifico esame da parte del Comitato Parti Correlate, alle cui riunioni partecipa un Sindaco designato. Sulla base delle informazioni disponibili il Collegio Sindacale può ragionevolmente ritenere che le operazioni siano congrue e rispondenti all'interesse della Banca e/o del Gruppo;

    1. nelle Relazioni sulla gestione e nelle Note integrative a corredo sia del Bilancio dell'impresa sia del Bilancio consolidato, il Consiglio di Amministrazione ha adeguatamente segnalato e illustrato, descrivendone le caratteristiche, le principali operazioni con terzi, infragruppo e con Parti correlate, di cui il Collegio Sindacale ha verificato, per quanto di competenza, la conformità alla legge, allo Statuto ed ai regolamenti interni tempo per tempo vigenti;
    1. nell'ambito delle attività di propria competenza, il Collegio Sindacale ha incontrato in diverse occasioni la Società di revisione PwC per assicurare un idoneo flusso informativo, con il fine generale di garantire lo scambio di informazioni necessario, tra l'altro, all'espletamento della vigilanza prevista in capo al Collegio (nel suo ruolo di CCIRC) dall'articolo 19 del D.Lgs. n. 39/2010 nonché allo scopo di esaminare le tematiche ritenute più rilevanti ai fini della predisposizione della Relazione Finanziaria Annuale 2022.

Si rammenta preliminarmente che il Bilancio dell'impresa e il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 sono sottoposti a revisione contabile a cura della Società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Il suddetto incarico è stato conferito per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025, in conformità alla durata prevista dalla legge (9 esercizi).

Il Collegio Sindacale ha monitorato nel continuo l'attività posta in essere dalla Società di revisione, esaminando il Piano di revisione predisposto da PwC con riferimento al Bilancio dell'impresa e consolidato 2022, confrontandosi con i referenti della stessa circa i rischi significativi e gli aspetti chiave identificati nonché circa l'approccio metodologico di revisione. Successivamente – anche mediante confronti via via avuti su singoli temi o aspetti valutativi – il Collegio ha mantenuto una costante interazione in merito all'approccio di revisione utilizzato per le diverse aree rilevanti di bilancio (ad esempio, svolgendo uno specifico approfondimento sul nuovo principio internazionale di revisione ISA Italia 315R), condividendo le problematiche relative ai rischi aziendali, nonché ricevendo aggiornamenti sullo stato di avanzamento dell'incarico di revisione e sui principali aspetti all'attenzione del Revisore, acquisendo i risultati delle verifiche svolte sulla regolare tenuta della contabilità sociale e sulla corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili, dalle quali non sono emerse criticità, come meglio rappresentato nel seguito.

Si dà quindi atto che PwC ha rilasciato in data 21 marzo 2023:

    1. alla Banca, ai sensi dell'articolo 14 del D.Lgs. n. 39/2010, le Relazioni di revisione sui Bilanci dell'impresa e consolidato chiusi al 31 dicembre 2022, messe integralmente a disposizione del pubblico insieme alla Relazione Finanziaria Annuale, ai sensi dell'articolo 154-ter del TUF. La Società di revisione ha espresso in entrambe un giudizio senza rilievi e senza richiami d'informativa, in base al quale: (i) risulta che le Relazioni sulla gestione che corredano il Bilancio dell'impresa e consolidato – oltre ad alcune specifiche informazioni contenute nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del TUF (la cui responsabilità compete agli Amministratori della Banca) – sono coerenti con i Bilanci e sono redatte in conformità alle disposizioni di legge applicabili; (ii) per quanto riguarda errori significativi nelle Relazioni sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, ha dichiarato di non avere nulla da riportare. Per il dettaglio degli aspetti chiave della revisione si rinvia al contenuto delle Relazioni rilasciate da PwC, pubblicate unitamente ai Bilanci dell'impresa e consolidato;
    1. al Collegio Sindacale, ai sensi dell'articolo 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, la Relazione al CCIRC (c.d. "Relazione aggiuntiva"), dalla quale non sono risultate carenze significative sul Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria. Alcune carenze e/o aree di potenziale miglioramento, valutate dal Revisore come "non significative", sono state oggetto di confronto con il Collegio, anche ai fini dell'elaborazione delle proprie osservazioni da trasmettere al Consiglio di Amministrazione – in conformità a quanto previsto dall'articolo 19, comma 1, lett. a, del D.Lgs. n. 39/2010 - a corredo della Relazione aggiuntiva per gli approfondimenti e l'adozione delle misure di competenza dell'Organo di Amministrazione.

Si informa che, con riferimento all'esercizio 2021, in data 23 marzo 2022 il Collegio Sindacale ha provveduto ad inoltrare al Consiglio di Amministrazione la relazione aggiuntiva corredata dalle proprie osservazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì esaminato la Lettera di Suggerimenti (di seguito anche "Management Letter"), indirizzata al Management della Banca dalla Società di revisione con il fine di formulare alcune raccomandazioni ad esito della propria attività di revisione sul Bilancio dell'esercizio 2021, prendendo atto delle attività di remediation avviate dalle Strutture aziendali competenti, riferite anche agli esercizi precedenti (sulla realizzazione delle quali il Collegio Sindacale ha opportunamente vigilato convocando, se del caso, le Strutture owner degli interventi di indirizzo). Le osservazioni formulate dalla Società di revisione nella propria Management Letter sono ricomprese nella rendicontazione integrata

sull'andamento delle azioni di risoluzione, fornita ai Sindaci dalle FAC con cadenza trimestrale (c.d. "Tableau de Bord integrato").

La Società di revisione ha inoltre emesso in data 29 giugno 2022 la Relazione ai sensi dell'articolo 23, comma 7, del Regolamento di Banca d'Italia del 5 dicembre 2019 con riferimento all'esercizio 2021. La Relazione ha avuto ad oggetto il Documento Descrittivo predisposto da Banco BPM contenente le soluzioni organizzative, procedurali e i relativi controlli adottati per l'esercizio di riferimento relativamente al deposito dei beni della clientela e della conformità degli stessi alle disposizioni normative. Il Collegio Sindacale ha moniforato, nell'ambito di periodici incontri con la Società di revisione e le Funzioni Aziendali, lo stato di attuazione degli interventi definiti per soddisfare i punti di miglioramento emersi ad esito delle Relazioni emesse per gli esercizi 2019 e 2020, già portati all'attenzione del Responsabile Unico (nominato ai sensi del citato Regolamento di Banca d'Italia) e degli altri referenti aziendali interessati.

Nel corso del periodo il Collegio ha verificato e monitorato, ai sensi dell'articolo 19 del D.Lgs. n. 39/2010, l'indipendenza di PwC, non rilevando aspetti critici. In merito si dà atto che in data 8 marzo 2023 la Società di revisione ha rilasciato la conferma annuale dell'indipendenza ai sensi dell'articolo 6 del Regolamento (UE) n. 537/2014, dalla quale non emergono situazioni che possano comprometterne l'indipendenza. Il Collegio ha altresì preso atto della Relazione di Trasparenza predisposta dalla Società di revisione, pubblicata sul sito della stessa ai sensi dell'articolo 13 del predetto Regolamento europeo.

A tale riguardo il Collegio Sindacale, nel corso dell'esercizio ed in ottemperanza alle richiamate disposizioni in materia di revisione legale, ha preventivamente approvato – previe le verifiche di competenza circa i potenziali rischi per l'indipendenza e le misure di salvaguardia adottate - gli incarichi diversi dalla revisione legale conferiti a PwC ed alle società appartenenti al suo network. ln proposito, a decorrere dal 2020 (essendosi consolidato il triennio normativamente previsto dal conferimento dell'incarico a PwC da parte di Banco BPM), è stato attivato un monitoraggio volto a verificare il rispetto del limite quantitativo dei corrispettivi per incarichi non di revisione previsto dall'articolo 4 del richiamato Regolamento europeo. Il Collegio Sindacale attesta che il limite è stato ampiamente rispettato; i dettagli del controvalore dei servizi forniti da PwC e dalle società appartenenti al suo network nel 2022 alla Banca e alle Società del Gruppo sono forniti nel prosieguo della presente Relazione.

Si rappresenta inoltre essere vigente apposita normativa interna, applicata a livello di Gruppo, volta a regolamentare l'operatività connessa alle citate relative ai conferimenti di incarichi per servizi non di revisione. Tale disciplina è stata oggetto di modifica a dicembre 2021

in ottica maggiormente prudenziale rispetto alle previsioni della normativa esterna di riferimento con l'intento di formalizzare, precisandole, prassi operative già in uso.

Il Collegio Sindacale, nell'ambito dello svolgimento delle funzioni ad esso attribuite, ha vigilato – tra l'altro, incontrando periodicamente la Struttura preposta, confrontandosi con la Società di revisione ed esaminando le risultanze delle attività di verifica condotte dalle FAC sull'osservanza delle disposizioni contenute nel D.Lgs. n. 254/2016, in particolare con riferimento sia al processo di redazione sia ai contenuti della DCNF predisposta da Banco BPM. Al riguardo, esaminate (i) l'attestazione rilasciata dalla Società di revisione ai sensi dell'articolo 3, comma 10, del D.Lgs. n. 254/2016 e (ii) la dichiarazione resa dalla stessa nell'ambito della Relazione al Bilancio consolidato ai sensi dell'articolo 4 del Regolamento Consob di attuazione del citato Decreto, entrambe emesse in data 21 marzo 2023, il Collegio non ha rilevato elementi di non conformità e/o di violazione delle normative di riferimento.

Per quanto riguarda la Lettera di Suggerimenti redatta dalla Società di revisione ad esito delle attività svolte sulla DCNF relativa all'esercizio 2021, il Collegio Sindacale ha verificato che le raccomandazioni ivi indicate fossero tenute in debita considerazione dalle Strutture della Banca coinvolte nel processo di redazione della stessa Dichiarazione relativa all'esercizio 2022.

In argomento si fa inoltre rinvio a quanto esposto in questa Relazione in tema "Sostenibilità e tematiche ESG";

    1. il Collegio Sindacale non è stato destinatario di alcuna denunzia ai sensi dell'articolo 2408 del codice civile;
    1. sono pervenute al Collegio Sindacale, anche per il tramite del proprio Presidente, due comunicazioni potenzialmente qualificabili come esposti, in cui vengono segnalate asserite scorrettezze comportamentali ascritte a dipendenti/Strutture aziendali nell'ambito dello svolgimento dell'attività. Tali esposti sono stati oggetto di opportuni approfondimenti da parte del Collegio Sindacale, anche con il coinvolgimento delle competenti Strutture aziendali, all'esito dei quali è stato dato riscontro agli esponenti (e, ove richiesto, alle Autorità di Vigilanza competenti). Le analisi condotte non hanno evidenziato fattispecie degne di menzione e, ad oggi, non si è avuta notizia di alcun seguito;
    1. nell'esercizio 2022 sono stati riconosciuti a PricewaterhouseCoopers S.p.A., nel rispetto della normativa vigente, compensi per la revisione legale pari a Euro 2.375.707 dalla Capogruppo Banco BPM S.p.A. e a complessivi Euro 1.551.270 dalle altre Società del Gruppo. Al riguardo, con il fine di garantire un quadro informativo completo, si richiama la proposta motivata all'Assemblea elaborata dallo scrivente Collegio Sindacale (descritta nella

precedente Relazione e approvata dall'Assemblea dei Soci tenutasi in data 7 aprile 2022) circa l'integrazione dei corrispettivi alla Società di revisione resasi necessaria (i) a seguito delle

operazioni di riorganizzazione del Gruppo e (ii) per gli adempimenti connessi alla redazione della Relazione Finanziaria Annuale secondo le disposizioni di cui al Regolamento delegato (UE) 2019/815 (di seguito anche "Regolamento ESEF") che hanno comportato e comporteranno attività aggiuntive nell'ambito dell'incarico per la revisione legale dei conti per gli esercizi dal 2021 al 2025 del Bilancio dell'impresa e consolidato di Banco BPM.

Alla medesima Società di revisione sono stati conferiti ulteriori incarichi per servizi di attestazione per Euro 781.100 dalla Banca nonché per Euro 331.002 dalle altre Società del Gruppo.

Il dettaglio di tali compensi viene altresì ripreso in allegato dell'impresa e consolidato di Banco BPM come richiesto dall'articolo 149-duodecies del vigente Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 (di seguito anche "Regolamento Emittenti");

  1. a società facenti parte del network cui appartiene PwC sono stati corrisposti complessivamente nell'esercizio 2022 compensi per:

  2. revisione contabile a favore di altre Società del Gruppo per Euro 186.351;

  3. servizi di attestazione a favore di altre Società del Gruppo per Euro 42.617;
  4. altri servizi a favore della Banca per Euro 189.600.

Il dettaglio di tali compensi viene ripreso in allegato al Bilancio dell'impresa e consolidato di Banco BPM come richiesto dall'articolo 149-duodecies del vigente Regolamento Emittenti;

    1. sono stati rilasciati da parte del Collegio Sindacale i pareri richiesti dalla Statuto. In proposito, il Collegio Sindacale ha reso, tra l'altro, il proprio parere: (i) sulla remunerazione dei consiglieri investiti di particolari cariche o incarichi ai sensi dell'articolo 2389 del codice civile; (ilj sulla remunerazione dei Responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo; (iii) sull'aggiornamento del Progetto di Governo Societario. Ha inoltre formulato le osservazioni, le valutazioni e i pareri prescritti dalla normativa di Vigilanza nonché quelli tempo richiesti da BCE e dalle Autorità di Vigilanza nazionali con apposite Comunicazioni (relativi prevalentemente ai diversi profili della gestione e del controllo dei rischi cui la Banca è risultata esposta nello svolgimento della propria attività), oltre che dalla normativa aziendale;
    1. nel corso del 2022 il Collegio Sindacale ha tenuto n. 39 riunioni, della durata media di circa 3 ore, di cui n. 13 sino al 7 aprile 2022 (data dell'Assemblea) e n. 26 successive a tale data. Nel corso dello stesso esercizio, il Collegio ha partecipato all'unica Assemblea dei Soci, tenutasi in data 7 aprile 2022 (in sede ordinaria) e alle n. 22 riunioni del Consiglio di Amministrazione (di cui n. 7 antecedenti al 7 aprile 2022 e n. 15 successive a tale data) nonché, con un proprio rappresentante (o, eccezionalmente, in esame condiviso), a tutte le riunioni del CCIRS (n. 23), del Comitato Remunerazioni (n. 19), del Comitato Nomine (n. 25) nonché del Comitato Parti Correlate (n. 4). I Sindaci hanno inoltre fruito delle n. 8 sessioni formative previste nel corso

dell'anno dai piani annuali di training e induction promossi dalla Banca a favore degli esponenti delle principali Società del Gruppo.

In conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della citata Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013, nonché da appositi Regolamenti interni adottati in autoregolamentazione (fra cui il "Regolamento del Collegio Sindacale", aggiornato, da ultimo, nel maggio 2022), il Collegio Sindacale ha effettuato la propria autovalutazione con riferimento all'esercizio 2022, redigendo l'apposito Documento conclusivo entro la fine del 2022 (invece che, come di consueto, nei primi mesi dell'anno successivo a quello di riferimento) in considerazione della prossima scadenza dell'incarico. Gli esiti dell'esercizio autovalutativo – per il quale il Collegio si è avvalso, in continuità con il precedente esercizio, del supporto di qualificato consulente esterno - hanno evidenziato una sostanziale e pervasiva adeguatezza, tanto della composizione del Collegio Sindacale – con riferimento ai singoli membri e all'Organo nel suo complesso - quanto del suo funzionamento. A superamento delle marginali aree di miglioramento emerse, il Collegio ha identificato una specifica iniziativa da implementare nell'ambito del nuovo piano ordinario di training e induction da attuare nel corso del corrente anno.

In vista del rinnovo dell'Organo, (i) in conformità alle disposizioni del Decreto Ministeriale n. 169/2020 (di seguito anche "D.M. n. 169/2020") e delle Policies interne in materia di requisiti degli esponenti aziendali, (ii) in continuità con quanto posto in essere in occasione del rinnovo dell'intero Organo di Controllo, cui è stata chiamata l'Assemblea del 4 aprile 2020, nonché dell'integrazione dello stesso, con l'Assemblea del 15 aprile 2021, e (iii) tenuto conto degli esiti del processo di autovalutazione, il Collegio Sindacale ha inoltre approvato, nella seduta del 6 dicembre 2022, il Documento sulla composizione quali-quantitativa ottimale del Collegio Sindacale di Banco BPM - per la redazione del quale si è avvalso del supporto di qualificato consulente esterno – fornendo le relative indicazioni e raccomandazioni anche alla luce della normativa e degli orientamenti/guidelines nazionali ed europei applicabili in materia di requisiti degli esponenti.

Entrambi i predetti Documenti sono stati trasmessi all'Autorità di Vigilanza ai sensi della vigente normativa aziendale e il Documento sulla composizione quali-quantitativa ottimale è stato altresì pubblicato sul sito internet della Banca;

    1. il Collegio Sindacale non ha formulato osservazioni sul rispetto dei principi di corretta amministrazione:
    1. il Collegio Sindacale ha acquisito conoscenza e vigilato sull'assetto organizzativo, particolarmente per quanto attiene all'adeguamento alle disposizioni normative e ai correlati interventi di modifica e consolidamento dell'impianto regolamentare interno.

Al riguardo, sia sulla base di confronti diretti intercorsi con i Responsabili delle Funzioni Aziendali deputate in occasione degli incontri via via avuti in corso d'anno, sia in relazione alle evidenze emerse ad esito dei controlli condotti dalle FAC, il Collegio Sindacale ha rilevato una sostanziale adeguatezza dell'assetto organizzativo e normativo della Banca. In particolare, in uno specifico incontro tenutosi ad inizio 2023, i Responsabili aziendali di riferimento hanno confermato per l'esercizio 2022 la complessiva coerenza tra organigramma, funzionigramma (Regolamento aziendale), sistema delle deleghe e delle procure e disposizioni organizzative, attesa la necessità di garantire omogeneità tra ruoli e responsabilità organizzative ed i sottostanti processi aziendali, anche tenendo conto dell'ampliamento del Gruppo al settore assicurativo. Il Collegio ha ricevuto rassicurazioni che nei prossimi mesi sarà garantito un ulteriore allineamento alle più recenti determinazioni assunte per la revisione del modello organizzativo e di governance della Banca citate nella presente Relazione.

Nel corso del 2022, la struttura organizzativa della Banca non ha registrato significativi interventi nella sua articolazione salvo quelli già esposti in questa Relazione o che saranno descritti nel prosieguo con riferimento alle FAC. L'inserimento di nuove risorse ha favorito sia il ricambio generazionale che lo sviluppo del business in ragione anche del mutato contesto operativo e della recente integrazione del ramo assicurativo.

ln un anno caratterizzato ancora da complessità ed incertezza correlate al protrarsi degli effetti conseguenti alla pandemia da Covid-19, il Collegio ha monitorato le iniziative assunte al fine di assicurare le migliori condizioni lavorative, ad esempio con la conferma della modalità del lavoro agile (c.d. "smart working"), adottata nel 2020 e nel tempo adeguata, nonché la flessibilità degli orari. Anche le nuove modalità di interazione con la clientela, introdotte nel corso del 2020, sono state ulteriormente rafforzate con una revisione del modello operativo e di servizio per incentivare l'uso dei canali digitali, anche in linea con gli obiettivi del Piano Strategico. La Banca ha potuto fattorizzare l'esperienza imposta dalla pandemia per sviluppare ulteriormente i processi di digitalizzazione, le dotazioni tecnologiche (per favorire il lavoro e le modalità di comunicazione a distanza) e la gestione della mobilità. Il tutto avendo riguardo al rispetto e alla promozione di logiche di sostenibilità.

Il Collegio ha altresì ribadito in più occasioni come l'adeguatezza quali-quantitativa delle Strutture aziendali debba essere garantita e valutata anche alla luce degli investimenti intrapresi nel rafforzamento e/o implementazione di supporti di carattere informatico e di processi di automazione, finalizzati al miglioramento nel continuo dell'efficienza e della qualità dell'operatività.

In continuità con la considerazione riservata dal Collegio nei precedenti esercizi in merito al framework delle esternalizzazioni infra ed extra Gruppo, anche nel 2022 i Sindaci hanno

mantenuto attenzione all'adeguamento alle Linee Guida EBA e all'evoluzione del business del Gruppo esaminando (i) sia le verifiche svolte dalla Funzione Audit, anche sollecitando l'attuazione di eventuali interventi di miglioramento, (ii) che le risultanze del monitoraggio periodico delle attività esternalizzate presentate al Consiglio di Amministrazione.

Tutto ciò rappresentato e tenuto conto di quanto evidenziato nella presente Relazione, fanto con riferimento alle progettualità e iniziative interne, quanto alle già richiamate numerose attività connesse agli accessi ispettivi (on site o a distanza) e alle richieste della Vigilanza (anche in ambito SREP), il Collegio Sindacale ha vigilato sulla progressiva adozione da parte del Consiglio di Amministrazione di determinazioni idonee ad assicurare un framework normativo e assetti organizzativi interni adeguati a garantire una corretta applicazione dei processi operativi. Al riguardo, pur nella consapevolezza che, in un Gruppo dimensionalmente e strutturalmente significativo come Banco BPM, tale assetto organizzativo e normativo richiede continui interventi evolutivi e di costante rafforzamento, il Collegio ha constatato la sua sostanziale conformità;

  1. nel 2022 l'assetto organizzativo del SCI è stato interessato da alcune modifiche quali: (i) con riferimento alla Funzione Audit, la riorganizzazione degli ambiti metodologie, strumenti e pianificazione e della struttura dedicata alla Rete Commerciale, quest'ultima conseguente agli interventi di razionalizzazione delle filiali di Banco BPM e all'attivazione dei punti dedicati a servire le imprese in linea con il Piano Strategico 2021-2024; (ii) con riguardo alla funzione Antiriciclaggio, il collocamento a diretto riporto dell'Amministratore Delegato in considerazione di un quadro normativo in evoluzione (si pensi, ad esempio, alla prossima istituzione dell'AMLA, quale Autorità di vigilanza sovranazionale per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo) nonché delle iniziative regolamentari in corso (fra queste, l'attuazione degli Orientamenti EBA "Guidelines on role and responsibilities of the AML/CFT compliance officer") anche ai fini del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP); (iii) in relazione alla Funzione Rischi, l'istituzione del CRO, a riporto dell'Amministratore Delegato, al fine di potenziare l'area riferita al controllo dei rischi e supportarne la futura evoluzione nell'ambito del presidio del rischio di credito, in collaborazione con le Strutture dell'Area CLO.

A ciò si aggiunge, per tutte le FAC, l'ampliamento delle attività di competenza a seguito della già menzionata acquisizione di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni. In proposito, si precisa che le corrispondenti Funzioni di Controllo delle predette Società riportano funzionalmente alle FAC della Capogruppo.

Nell'esercizio dei propri doveri di supervisione sull'adeguatezza del Controlli, il Collegio Sindacale ha mantenuto un costante confronto con i Responsabili delle FAC al fine, tra l'altro, di verificare eventuali esigenze di rafforzamento quali-quantitativo delle stesse, sollecitando, ove ritenuto opportuno, le Funzioni Organizzazione e Risorse Umane, oltre che lo

stesso Consiglio di Amministrazione, a definire opportuni interventi. Il Collegio ha quindi accertato la complessiva adeguatezza quali-quantitativa di ciascuna FAC.

Si segnala altresì il costante collegamento tra le FAC attuato nell'ambito del Comitato di Coordinamento del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo (dei cui verbali un Sindaco è delegato alla lettura, al fine di rendicontarne le evidenze di interesse al Collegio), all'interno del quale sono condivisi la pianificazione delle attività, i risultati emersi, la valutazione dei rischi residui ed in generale la valutazione dell'adeguatezza del SCI. Nel corso dell'anno sono stati conseguiti ulteriori affinamenti (quali l'estensione alle Banche Controllate del Tableau de Bord integrato trimestrale che, da settembre 2022, include per Banco BPM anche le risultanze delle attività svolte dalle Funzioni di Controllo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni), oltre che interventi evolutivi in ambito metodologico e per gli applicativi di supporto. A tale ultimo riguardo, il Collegio ha rilevato come la Banca, in linea con le best practice di mercato, abbia di recente intrapreso un importante percorso evolutivo, teso ad investire in misura crescente in strumenti di analisi predittiva dei rischi e risorse umane esperte, con l'obiettivo di sviluppare un sistema di controlli e monitoraggi dinamico, flessibile e tempestivo in grado, non solo di intercettare, ma di prevenire i rischi in un contesto sempre più sfidante e mutevole. Con riferimento alle singole FAC (le cui attività si estendono anche alle Società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing), il Collegio Sindacale osserva, in particolare, quanto segue:

Funzione Compliance: posto che il Responsabile della Funzione Compliance svolge altresì l'incarico di Data Protection Officer (di seguito anche "DPO") a livello di Gruppo e sono attivi tre Presidi Specialistici (per gli ambiti Fiscale, Normativa del Lavoro e Previdenziale e Salute e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro), la Funzione è stata impegnata, oltre che nell'attività di verifica ex post, in un'accresciuta attività di verifica ex ante (su normative e proposte commerciali), consulenziale (anche per la conduzione di specifiche gap analysis) e in un effort specifico in ragione della necessità di supportare diverse progettualità aziendali. Il Collegio ha, peraltro, più volte riconosciuto l'importanza delle attività ex ante svolte dalla Funzione, che permettono di indirizzare preventivamente i lavori ed i progetti (oltre che documenti e prodotti) quanto ad aspetti di conformità, attività che sono state inoltre nel tempo valorizzate anche dal punto di vista metodologico, in quanto integrate nel Compliance Risk Assessment ai fini della valutazione dei presìdi.

Il Compliance Plan 2022 – come modificato ad esito della revisione infrannuale – è stato completato e la Funzione ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza sul SCI e sulla capacità dello stesso di mitigare il rischio di non conformità alle norme.

La Funzione Compliance ha condotto, anche nel corso del 2022, un monitoraggio dei reclami sia al fine di una rilevazione tempestiva di eventuali anomale pratiche commerciali, sia come fonte informativa utile per avviare verifiche in ottica risk based. In corso d'anno, ha inoltre sviluppato diverse iniziative di specifico interesse, quali: (i) il progetto Compliance Universe, finalizzato al continuo rafforzamento del proprio modello metodologico ed operativo, nell'ambito del quale, nel terzo trimestre del 2022, è stato varato un nuovo modello di Compliance Risk Assessment, con lo scopo di affinare ulteriormente la metodologia in uso, anche tramite la realizzazione di importanti sviluppi in ambito IT, in linea con le novità metodologiche introdotte dalla Funzione nel corso del 2022; (ii) il proseguimento del percorso di aggiornamento formativo, avviato nel 2020 e dedicato alle risorse interne alla Funzione, volto al raggiungimento di competenze sempre più elevate e aderenti alle evoluzioni normative e tecnologiche in corso e prospettiche, in particolare, con l'avvio nel quarto trimestre 2022 di attività formative specifiche in ambito assicurativo; (iii) l'attivo contributo a numerose progettualità e, in particolare, a quella per la definizione e la progressiva realizzazione delle iniziative in ambito Servizi di investimento e Product Governance, anche in ottica del recepimento dei requisiti ESG e a quella per la realizzazione di un Tableau de Bord Integrato per le principali Controllate del Gruppo.

Con riferimento alle specifiche attività del DPO (puntualmente rendicontate nella Relazione annuale della Funzione), il Collegio ha preso atto dell'apposita unità organizzativa e ha rilevato che nessuno dei data breach occorsi nel 2022 è stato caratterizzato dalla presenza dei presupposti di obbligatorietà della segnalazione;

Funzione Antiriciclaggio (di seguito anche "AML"): come in precedenza rappresentato, nel 2022 la Funzione Antiriciclaggio è stata oggetto di un importante intervento organizzativo che, dal 1º luglio, ne ha previsto la collocazione a diretto riporto dell'Amministratore Delegato, ferma restando l'articolazione interna della Funzione medesima. Tale intervento, riconoscendone anche formalmente l'accresciuta importanza, ha reso più incisiva l'indipendenza e l'autonomia della stessa, in precedenza collocata a riporto della Funzione Compliance, pur riferendo direttamente, senza restrizioni o intermediazioni, agli Organi Aziendali per tutti gli ambiti di competenza.

L'attività svolta nel corso del 2022 dalla Funzione AML ha riguardato, tra l'altro: [i] con riferimento al sistema sanzionatorio internazionale, gli aspetti applicativi connessi (a) all'adozione di numerosi provvedimenti da parte dell'Unione Europea a valle dell'inizio della guerra tra Russia ed Ucraina, nonché (b) al consolidamento dei presìdi, compresa l'attribuzione alla Funzione Antiriciclaggio del ruolo e delle responsabilità di Sanction Compliance Officer, e (c) all'intensificazione dei flussi informativi verso gli Organi Aziendali;

(ii) il continuo confronto con le altre FAC sia attraverso il contributo fornito nella predisposizione del Tableau de Bord Integrato, che in termini di efficientamento delle sinergie di tipo operativo che nascono dalle attività di rispettiva competenza. In particolare, si citano la collaborazione con la Struttura Audit Rete (ormai permanente e che, negli effetti, ha superato anche gli obiettivi promossi nel Protocollo di Collaborazione sottoscritto tra le due Funzioni – AML e Audit – sin dal giugno 2020), nonché con le Strutture deputate alla gestione dei rischi; (iii) i periodici incontri e confronti con le strutture di business, volti al continuo affinamento di un modello di diffusa conoscenza e consapevolezza dei rischi che punta a diffondere un concetto di business sostenibile anche per quelli connessi all'utilizzo del sistema finanziario con finalità di riciclaggio o finanziamento del terrorismo; (iv) le attività ordinarie, fra le quali l'adeguata verifica e la profilatura della clientela, la conservazione dei dati, il processo di individuazione e segnalazione delle operazioni sospette, le sanzioni finanziarie internazionali antiterrorismo; (v) l'attività di validazione della normativa interna, di analisi delle evoluzioni normative e regolamentari in materia AML/CFT, di assistenza, consulenza e rilascio pareri; (vi) le iniziative di natura progettuale avviate dalla Funzione con il fine di ottimizzare il framework AML con un approccio che integri le esigenze di conformità, innovazione tecnologica ed efficienza del modello AML. Nel corso del 2022 è proseguita la progettualità per la finalizzazione della sostituzione dell'applicativo "Gianos 3D" (strumento essenziale nella valutazione del rischio AML connesso alla clientela) a favore della nuova piattaforma "Gianos 4D". In merito, il Collegio ha ribadito l'importanza della completa implementazione di questa nuova piattaforma, attesa la sua significatività ai fini dell'ulteriore rafforzamento dei presidi e dei processi di controllo in ambito Antiriciclaggio, anche in relazione alla gestione delle Segnalazioni di Operazioni Sospette. Al riguardo, nel risultanze dell'attività ispettiva condotta da Banca d'Italia in corso d'anno (meglio dettagliata nella Relazione sulla gestione del Gruppo), ad esito della quale Banco BPM ha definito un Piano di interventi correttivi per il superamento di alcune aree di debolezza – da considerarsi non significative – rilevate in materia di adeguata verifica e nel processo di collaborazione attiva, il Collegio Sindacale: (i) ha chiesto di ricevere un puntuale e periodico aggiornamento sullo stato di attuazione del Piano, raccomandando contestualmente il rispetto, se non l'anticipazione, delle tempistiche stimate per la realizzazione degli interventi programmati; (ii) ha sollecitato la Funzione Antiriciclaggio a cogliere dalle evidenze emerse elementi utili per esplorare ulteriori e sempre più efficaci iniziative di affinamento del modello AML e fiij) ha richiesto alla Funzione Audit di pianificare specifici audit di processo,

tenendo conto degli esiti dell'attività ispettiva di vigilanza e delle iniziative, anche di contingency, identificate nel predetto Piano.

Il Piano AML 2022 - come modificato ad esito della revisione infrannuale - è stato completato, sono proseguiti i monitoraggi nel continuo (tra l'altro, riscontrando considerevoli recuperi delle giacenze, frutto della stretta collaborazione con le Strutture Controlli della Rete) e la Funzione ha potuto esprimere un giudizio di sostanziale adeguatezza sul SCI e sulla capacità dello stesso di miligare il riciclaggio e di finanziamento al terrorismo. Ciò risulta confermato dagli esiti dell'esercizio di autovalutazione condotto al riguardo (peraltro oggetto nel 2022 di un importante intervento nella metodologia, volto ad oggettivizzare maggiormente il profilo del calcolo e della ponderazione della vulnerabilità dei presidi), da cui è risultato un rischio residuo, sia per Banco BPM che a livello di Gruppo, confermatosi "basso";

Funzione di gestione dei rischi (esclusa la Funzione Validazione Interna): come in precedenza rappresentato, a fine 2022 (con decorrenza 1º gennaio 2023) il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato l'istituzione del CRO, posto a diretto riporto dell'Amministratore Delegato, al fine di rafforzare l'area che si occupa del controllo dei rischi in considerazione dell'ampliamento delle attribuite/da attribuire alla stessa, in particolare nell'ambito del rischio di credito, anche in riscontro alle aspettative della Vigilanza. In tale quadro, si segnalano gli interventi evolutivi già realizzati nell'ottica sopra descritta, quali: (i) l'inserimento (da gennaio 2021) dell'allora Responsabile della Funzione Rischi (attuale CRO) fra i membri del Comitato Crediti, senza diritto di voto, (ii) l'ampliamento del perimetro dei pareri ex ante richiesti alla Funzione di controllo dei rischi su specifiche categorie di operazioni (secondo la classificazione adottata nel 2021 tra Operazioni Significative e Operazioni di Maggiore Rilievo), (iij) la partecipazione da luglio 2022 dell'allora Responsabile della Funzione Rischi (attuale CRO), in qualità di invitato permanente, alle riunioni del CCIRS. A seguito della predetta modifica organizzativa, l'Area che si occupa della gestione dei rischi è quindi costituita dal CRO e dalle unità organizzative Enterprise Risk Management (di seguito anche "ERM") e Risk Models (di seguito anche "RM"), a suo diretto riporto. A queste si aggiunge anche l'unità di Validazione Interna di cui infra.

L'Area CRO è deputata ad assicurare il coordinamento funzionale dei presidi di controllo dei rischi delle Società del Gruppo e a supervisionare – a livello di Gruppo ed in modo integrato – i processi di governo e controllo (ERM) e di sviluppo e misurazione (RM) dei rischi stessi. Va inoltre sottolineato, come già in precedenza rappresentato, l'ampliamento delle attività a presidio del rischio di credito e dell'ambito assicurativo.

Con particolare riferimento all'operatività dell'unità RM, nel corso del 2022:

  • gran parte della capacity è stata impiegata per rivedere i framework di calcolo dei parametri di rischio utilizzati in ambito regolamentare e contabile, al fine principalmente di: (i) mantenerne la coerenza con le più recenti evoluzioni della normativa di vigilanza (EBA Guidelines e Fundamental Review del Trading Book, di seguito anche "FRTB"), (ii) estendere i modelli interni simulativi ai finanziamenti specializzati (Income Producing Real Estate, Project Financing, Object Financing e Commodities Finance) e (iii) recepire le richieste dell' Autorità di Vigilanza per adattare il modello di staging allocation previsto dal principio contabile IFRS9 agli effetti della pandemia da Covid-19 e delle conseguenti misure governative di supporto alla liquidità di famiglie e imprese;
  • in ambito contabile, ai fini del calcolo delle rettifiche di valore delle posizioni classificate nel portafoglio performing, è stato sviluppato e quindi applicato, a partire dai risultati al 30 settembre 2022, il nuovo modello di staging allocation;
  • per quanto concerne gli altri ambiti di rischio, sono stati apportati importanti miglioramenti nel calcolo delle metriche per la quantificazione dell'esposizione di Banco BPM ai rischi di liquidità, funding e tasso di interesse del banking book e sono proseguite le attività di stima degli impatti a fronte delle modifiche regolamentari che, soprattutto in quest'ultimo ambito, sono previste entrare in vigore nel 2023. Inoltre, a settembre 2022 la Struttura RM è stata impegnata nello svolgimento del SSM Liquidity Exercise 2022, esercizio regolamentare volto a valutare la capacità della Banca di predisporre, per cinque giorni consecutivi entro un orario specifico, un set informativo esteso sul profilo di liquiaità del Gruppo. Il positivo esito dell'esercizio ha contribuito al miglioramento, da rischio "medio-alto" del 2021 a rischio "medio-basso" del 2022, dello scoring SREP assegnato da BCE a Banco BPM in ambito Risk to liquidity;
  • sempre in ambito regolamentare, a partire dal terzo trimestre 2022, l'unità organizzativa è stata impegnata a supportare i team ispettivi BCE nelle attività di verifica dei Framework ICAAP e IFRS9, con particolare riferimento al calcolo di capitale economico e delle perdite attese sui crediti in bonis.

Da ultimo, come già riferito, si segnala che anche nel 2022 RM ha dedicato una parte significativa della propria capacity allo sviluppo delle tematiche ESG.

L'Organo di Controllo ha vigilato su tutte le citate attività di miglioramento dei modelli sviluppati a fini regolamentari, volte a garantirne la funzionalità e la puntuale applicazione all'interno del Gruppo, apprezzando altresì la prosecuzione delle attività di models inventory e model risk management anche con riferimento ai modelli utilizzati a fini gestionali.

Per quanto riguarda l'unità organizzativa ERM, nel corso del 2022 la stessa:

  • ha completato le principali attività pianificate che hanno consentito, in ottica di miglioramento continuo, di rafforzare i presidi di controllo e contenimento dei rischi. Si segnalano importanti miglioramenti nel framework di controllo dei rischi, in particolare del rischio di credito, e nel presidio sulla qualità dei dati;
  • è stata in particolare coinvolta nelle attività riferite agli Stress Test regolamentari nonché nel progetto ESG;
  • ha curato le attività di indirizzo, controllo e gestione del rischio per Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni, mediante la definizione di processi e strumenti, quali la Risk Identification e la Risk Map, propedeutici alla predisposizione del RAF 2023 delle stesse Società, già peraltro allineato ad agosto 2022 a quello della Capogruppo in ottica di indirizzo e controllo;
  • ha provveduto a strutturare un framework di controllo integrato, definendone le metodologie (metriche, soglie e meccanismi di escalation), verificando e gestendo i flussi informativi anche tra le Strutture di controllo dei rischi di Capogruppo e le Funzioni di Controllo delle Imprese di Assicurazione nonché verso gli Organi Aziendali tramite la presentazione degli esiti dei monitoraggi (inclusa la c.d. "risk opinion", revisionata nel perimetro e nei contenuti a seguito dell'istituzione del CRO e secondo le aspettative dell'Autorità di Vigilanza);
  • ha implementato le attività di stress testing, strutturando un processo congiunto con le Funzioni di Controllo delle Imprese di Assicurazione;
  • ha effettuato approfondimenti sulle diverse misure di rischio nonché in merito ai controlli della qualità dei dati, ispirati ai migliori standard BCBS 239 seguendo princìpi di proporzionalità.

Il particolare contesto macroeconomico degli ultimi anni e, più di recente, geopolitico con il quale la Banca si è dovuta confrontare ha reso, a parere del Collegio, di sensibile rilevanza, soprattutto in chiave strategica, le iniziative e le attività di previsione e monitoraggio nel continuo delle dinamiche economiche, di capitale e di liquidità condotte e sviluppate dalle Strutture dell'Area CRO, relativamente alle quali l'Organo di Controllo ha raccomandato venga prestata costante attenzione anche in ottica di dimensionamento quali/quantitativo a supporto di una sana, prudente e sostenibile gestione della Banca;

Funzione Validazione Interna (di seguito anche "IVU"): posta a diretto riporto del CRO, la terzietà e l'autonomia di IVU sono assicurate sia dall'indipendenza della stessa dalle Strutture deputate allo sviluppo dei modelli e all'integrazione dei rischi sia dall'accesso

diretto agli Organi Aziendali. Dal punto di vista del dimensionamento quantitativo (poste le skills correlate alla relativa mission che assicurano già un livello professionale qualitativamente alto), la Struttura è valutata adeguata (come accertato dal Collegio anche mediante confronto diretto con il Responsabile), nella consapevolezza (i) della necessità di un'appropriata prioritizzazione delle attività, (ii) dell'attività di recruiting in corso con la collaborazione della Funzione Risorse Umane, nonché (iii) della possibilità di ricorrere al supporto di consulenze specialistiche esterne su specifiche attività e analisi.

Considerato che il perimetro di riferimento delle attività di IVU comprende tutti i modelli utilizzati, all'interno del Gruppo, per la misurazione dei rischi con finalità sia regolamentare che gestionale, a seguito delle verifiche condotte nel 2022, secondo il Piano delle attività approvato - come modificato ad esito della revisione infrannuale - e nel complesso completato, la Funzione ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza della modellistica interna, pur in presenza di alcuni interventi evolutivi richiesti e indirizzati mediante la previsione di idonee azioni di rimedio. Nel merito, oltre allo svolgimento delle attività di analisi e di backtesting di carattere ricorrente, IVU ha posto in essere specifiche verifiche con riferimento: (i) alla modellistica utilizzata per la quantificazione dei rischi di Primo Pilastro, con particolare riguardo al rischio di credito (con la finalizzazione, nei primi mesi del 2022, dei controlli necessari all'invio a BCE dell'istanza di modifica dei modelli in uso ai fini di una piena applicazione delle Linee Guida EBA, c.d. "Next Application A-IRB 2021" e, successivamente, fornendo supporto in occasione delle verifiche ispettive condotte sul tema dalla BCE) e al rischio di mercato (con il completamento delle attività richieste dalla Vigilanza e l'esecuzione dei controlli sulla metodologia di quantificazione dei requisiti standard richiesta dal FRTB); (ii) ai modelli utilizzati a fini gestionali, soprattutto in ambito rischio di credito (con la conduzione di attività di verifica del modello c.d. "Gone automatizzato", dell'impianto IFRS9 e dei criteri di staging allocation) e rischio di liquidità (con la validazione dei principali modelli impiegati per l'utilizzo delle linee di credito, della nuova metodologia di calcolo degli stress test di breve temine e, in ambito IRRBB, con la modifica relativa alla rimozione dello spread nel calcolo delle metriche di valore economico). Nell'ambito della normativa MiFID II, IVU ha coordinato il tavoro istituito ad hoc, al fine di predisporre la relazione annuale di convalida sul trading algoritmico da inviare a Consob previa valutazione delle Funzioni Audit e Compliance (le cui analisi hanno evidenziato la coerenza dei presìdi in essere). La Funzione è stata inoltre coinvolta per le verifiche trimestrali dell'accantonamento definito in relazione alla pregressa attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti. Si

segnala altresì l'importante impegno della Struttura nella progressiva risoluzione dei findings sulla modellistica interna elevati dalla Vigilanza ad esito di specifiche attività ispettive.

Tutte le indicazioni e le richieste di intervento elaborate dalla Funzione sono state prese in carico dalle Strutture deputate alla realizzazione delle azioni correttive e vengono dalla stessa attentamente monitorate, riscontrando in corso d'anno una diminuzione del numero dei findings aperti proprio a seguito delle attività svolte dalle competenti Funzioni owner dei rilievi.

Il Collegio, nel riconoscere la specifica importanza delle analisi svolte dalla Funzione Validazione Interna (spesso impattata dalla necessità di condurre attività mirate, anche non pianificate, finalizzate alla verifica dell'adeguatezza di specifici processi volti alla valutazione dei rischi, alla luce di istanze formulate dalla Vigilanza, dagli Organi Aziendali o dalle stesse Strutture interne nell'ambito di appositi tavoli di lavoro), ha richiamato le Funzioni di sviluppo e di business a che venga sempre garantito alla stessa idoneo lasso temporale per la realizzazione dei puntuali controlli attesi in relazione ad evoluzioni modellistiche;

Funzione Audit: a riporto diretto del Consiglio di Amministrazione, la Funzione Audit verifica il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, portando all'attenzione degli Organi competenti i possibili miglioramenti al processo di gestione degli stessi. La stessa, oltre a sviluppare un Piano di audit che prende in considerazione gli aspetti riguardanti tendenze e rischi emergenti, i cambiamenti organizzativi significativi, le principali operazioni del Gruppo, le ispezioni sulla Rete Commerciale e gli accertamenti su irregolarità operative e frodi esterne, anche nel corso del 2022 ha valutato nel continuo la tenuta complessiva del Sistema dei Controlli Interni Integrato di Gruppo.

La Funzione ha operato avvalendosi di risorse adeguate in termini di dimensionamento quantitativo, opportunamente presidiato, con il supporto della Funzione Risorse Umane, con idonei processi di sostituzione per far fronte al fisiologico turn over. Con riferimento all'assetto qualitativo, sono proseguite nel corso dell'anno le attività formative sulla base dell'apposita gap analysis (skill inventory) condotta nel 2019, come rappresentato in precedenti Relazioni.

La Funzione Audit ha svolto le attività definite nel Piano 2022 – come modificato ad esito della revisione infrannuale – eseguendo gli interventi ispettivi sulla Rete anche on site e proseguendo contestualmente nelle attività evolutive del Sistema dei Controlli a Distanza, nell'assunto, condiviso dal Collegio, che l'implementazione di avanzati framework di controlli, con leva sulle nuove tecnologie e strumentazioni per l'analisi/elaborazione dei dati, sia alla base di una sempre maggiore efficacia e capacità predittiva dello stesso. In tale contesto si inserisce anche l'attivazione, a fine 2022, della nuova procedura GRC

(Governance, Risk & Compliance), piattaforma applicativa integrata che garantisce un approccio industriale alla raccolta e condivisione del patrimonio informativo di ciascuna FAC e l'automatizzazione di diverse reportistiche, tra cui in particolare il Tableau de Bord integrato.

La Funzione Audit sovrintende altresì al Sistema Interno di Segnalazione delle Violazioni (di seguito anche "SISV", noto come "whistleblowing"), in merito al quale sono stati consolidati i presìdi di garanzia dell'anonimato. Al riguardo il Collegio, anche tenuto conto dell'imilevante numero delle segnalazioni pervenute negli ultimi anni, pur dando atto di un frend in aumento nel 2022, ha rinnovato la raccomandazione ad attuare specifici interventi conoscitivi e formativi, volti ad incentivarne l'utilizzo quale importante strumento di prevenzione di condotte illecite.

Ciò evidenziato, in un contesto di verifiche e approfondimenti svolti nel continuo sui processi core in una logica risk based, il 2022 è stato ancora caratterizzato da un particolare impegno profuso dalla Funzione Audit per lo svolgimento di attività volte ad accertare l'efficacia delle iniziative adottate dal Gruppo per la realizzazione degli interventi previsti nei Remedial Action Plan via via approvati dal Consiglio di Amministrazione ad esito di processi ispettivi (in termini di certificazione delle azioni correttive e di conduzione di verifiche mirate previste dai Piani stessi), oltreché ad evadere specifiche richieste formulate dalla Vigilanza nell'ambito o ad esito degli stessi processi. Anche tali attività costituiscono ovviamente occasione per indagare la solidità di processi della Banca e conseguentemente poter indirizzare eventuali ulteriori indagini.

ll Collegio ha potuto apprezzare inoltre: (i) l'attività di coordinamento delle FAC svolta dalla Funzione, anche in relazione alla già richiamata revisione della metodologia di valutazione dei gap e alla promozione di una maggiore integrazione ed omogeneizzazione delle rendicontazioni delle stesse Funzioni, oltre che all'individuazione di aree di possibile sinergia con le altre FAC, consentendo di efficientare le attività risorse disponibili, fermo restando il rispetto dell'indipendenza delle Funzioni stesse; (ii) l'impegno profuso non solo nelle citate attività di certificazione connesse ai Piani di rimedio post ispezione (ivi incluse le attività finalizzate al rilascio delle assurance sui piani stessi prima dell'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione) ma anche nel monitoraggio assicurato nel continuo sulla risoluzione delle criticità elevate dalla Vigilanza (e nel relativo reporting agli Organi),

In qualità di destinatario di una puntuale rendicontazione periodica delle attività poste in essere e di un numero significativo di audit report, l'Organo di Controllo ha potuto rilevare la costante attenzione mantenuta dalla Funzione Audit: (i) sui processi creditizi, anche (oltre a quanto già riferito) con riferimento alle evoluzioni della modellistica interna e delle

progettualità inerenti all'adeguamento a disposizioni normative e al rafforzamento del Sistema dei Controlli per specifici ambiti operativi (come, ad esempio, le attività di finanza strutturata), rilevando che le attività di verifica sono state sovente svolte mediante credit file review e nell'ambito degli accertamenti necessari alla certificazione di chiusura delle azioni di rimedio; (ii) in area Finanza e Mercati, anche in relazione all'efficacia della declinazione operativa di alcuni interventi progettuali (tra cui quelli di adeguamento alla normativa MiFID II) o allo sviluppo di modelli interni; (iii) in ambito Governance, soprattutto su processi primari per la Banca, quali ad esempio ICAAP/ILAAP e RAF nonché su specifici profili, quali il processo di monitoraggio delle garanzie ipotecarie, la gestione delle esternalizzazioni e la valutazione del patrimonio immobiliare.

Ad esito delle attività complessivamente svolte, benché non siano emerse significative irregolarità, né siano state richieste azioni di rimedio ad urgenza "alta", la Funzione Audit ha confermato la presenza di alcuni gap (la cui risoluzione è monitorata nel continuo, nonché mediante interventi di follow up), la cui tempestiva sistemazione è necessaria al fine di una corretta mitigazione dei rischi cui il Gruppo potrebbe risultare esposto.

Con specifico riferimento alla Rete Commerciale, il Collegio – oltre a partecipare tramite un Sindaco designato a taluni exit meeting, organizzati a conclusione delle verifiche effettuate – ha esaminato periodicamente gli esiti sia delle ispezioni sia degli accertamenti, questi ultimi volti ad approfondire comportamenti anomali (e potenzialmente fraudolenti) dei dipendenti. Al riguardo, emerge una sostanziale adeguatezza della struttura distributiva della Banca, pur in presenza di aree di miglioramento, soprattutto in ambito Antiriciclaggio per le quali, come descritto in precedenza, vi è stata un'attiva collaborazione con la Funzione preposta e sono stati effettuati specifici interventi formativi. Il Collegio ha potuto peraltro riscontrare un ulteriore consolidamento del modello dei controlli di primo livello seconda istanza sulle Strutture di Rete, basato sulle figure dei Referenti Controlli presso le unità operative e sulle Strutture Controlli presso le Direzioni Territoriali. In proposito, anche alla luce degli esiti delle verifiche e degli accertamenti condotti dalla Funzione Audit, il Collegio ha rinnovato la raccomandazione di prestare specifica attenzione alla sostanzialità dei controlli agiti al primo livello. In tale contesto, permane l'importanza della diffusione - anche da parte dei vertici della Banca - della cultura dei controlli, in particolare sulla Rete Commerciale in una logica di ulteriore rafforzamento dei presidi che possono apportare benefici anche al business, promuovendo l'adozione di comportamenti conformi anche sulla scorta di strumenti di deterrenza come il SISV.

Per quanto attiene agli accertamenti di anomalie comportamentali, il Collegio ha constatato che, al ricorrere dei presupposti, sono stati adottati dalla Banca gli opportuni

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provvedimenti disciplinari, ricevendo periodici aggiornamenti in argomento dalla Funzione Risorse Umane. In proposito si segnala che, ad esito della propria attività di verifica nel continuo e tenuto conto delle irregolarità accertate, il Collegio ha raccomandato di proseguire nell'attività di diffusione – per il tramite sia delle Strutture commerciali e della Funzione Risorse Umane – di una sempre più consolidata cultura del rischio e del rispetto delle regole a tutti i livelli dell'operatività aziendale, con l'obiettivo di garantire comportamenti in linea con le normative interne ed esterne e con le strategie aziendali.

Nell'ambito della propria più ampia supervisione dei Controlli, il Collegio ha inoltre esaminato la "Valutazione di sintesi del Sistema dei Controlli Interni del Gruppo Banco BPM" predisposta dalla Funzione Audit per l'esercizio 2022, al fine di accertare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità delle diverse componenti che caratterizzano tale Sistema, tenendo conto delle valutazioni espresse in corso d'anno nonché di quelle formulate dalle altre FAC e dalle Funzioni di Controllo delle Imprese di Assicurazione. La Relazione fornisce una complessiva valutazione di sostanziale adeguatezza sul SCI di Gruppo. Nel prendere atto del giudizio complessivo, il Collegio Sindacale ha condiviso le azioni d'intervento sulle aree di miglioramento individuate, peraltro riconducibili agli esiti delle verifiche condotte e portate alla sua attenzione in corso d'anno. Con riferimento più in generale alla gestione delle azioni di rimedio e, in particolare, relativamente al rispetto delle scadenze di finalizzazione delle attività, pur avendo assistito ad un sensibile decremento dello stock delle criticità aperte (sia dalle FAC che dalle Autorità di Vigilanza e dalla Società di revisione) ed apprezzando la chiarezza della rendicontazione a supporto, il Collegio Sindacale ha sollecitato una maggiore responsabilizzazione delle Strutture owner degli interventi e una crescente incisività delle FAC nel promuovere la chiusura dei rilievi, anche per quelli che prevedono azioni di rimedio con un livello di urgenza "basso" o "medio". In tal senso ha apprezzato la prassi di convocare in seno al Comitato di Coordinamento Sistema dei Controlli Interni di Gruppo le Strutture owner di rilievi ripianificati o caratterizzati da aging elevato per discutere le motivazioni sottese ai ritardi.

Il Collegio ha comunque raccomandato che le FAC continuino in un costruttivo challenge nel confronto con le altre Strutture manageriali della Banca, rendendo sempre più effettiva la loro autorevolezza nell'analisi delle diverse fattispecie oggetto di esame.

Da ultimo, nell'ambito dell'assetto del Sistema dei Controlli, si evidenzia il collegamento funzionale ed informativo tra il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza di Banco BPM, istituito ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, assicurato, oltre che dal periodico scambio degli opportuni flussi informativi, anche dal fatto che un Sindaco è componente dell'Organismo medesimo. In

questo contesto il Collegio ha preso atto dell'adeguatezza ed efficacia del Modello Organizzativo adottato ai sensi della normativa di riferimento nel corso del 2022 per recepire le novità normative intervenute), nonché dell'assenza di segnalazioni (tra quelle pervenute) attinenti alla sua violazione per l'esercizio in esame, come attestato nella Relazione annuale dell'Organismo illustrata dal suo Presidente nell'incontro tenutosi in data 27 febbraio 2023:

    1. oltre ai già citati approfondimenti effettuati con la Società di revisione, dai quali non sono emerse significative criticità del Sistema di Controllo Interno inerente al processo di informativa finanziaria, ha effettuato periodici incontri con il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e ha proceduto a verificare ed approfondire il processo di formazione del Bilancio dell'impresa e consolidato dell'esercizio 2022 di Banco BPM, nonché la sua conformità alle leggi ed ai regolamenti vigenti e la coerenza con le deliberazioni adottate dal Consiglio di Amministrazione, tenendo altresì conto delle indicazioni formulate dalle Autorità di Vigilanza, richiamando in particolare le raccomandazioni fornite da ESMA, da ultimo, nella comunicazione del 28 ottobre 2022 intitolata "European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports". Relativamente a tali attività il Collegio Sindacale ha, tra l'altro:
    2. (i) verificato l'adeguatezza, sotto il profilo metodologico, del processo di impairment test cui sono stati sottoposti gli attivi di bilancio interessati. In particolare, il Collegio ha accertato che – già in occasione della redazione della Relazione Finanziaria Semestrale ed in conformità alle indicazioni di ESMA e Consob elaborate in argomento - le analisi valutative venissero condotte, tra l'altro, mediante l'utilizzo di un approccio multiscenario e considerando, in un contesto di incertezza sui futuri scenari macroeconomici, il rischio inerente all'effettiva realizzazione delle proiezioni dei flussi di cassa assunte alla base della determinazione del valore d'uso. In considerazione degli elementi di incertezza che caratterizzano l'attuale contesto e che possono influenzare le metodologie valutative adottate, la Banca ha inoltre condotto delle analisi di sensitività al fine di poter apprezzare la tenuta del valore recuperabile determinato rispetto ad ipotesi e assunzioni alternative. Il tutto come meglio illustrato nella Nota integrativa consolidata, cui si rinvia per i dettagli.

Si rammenta che gli scenari e le proiezioni pluriennali, utilizzati per questo e per gli altri principali processi aziendali di stima, tenendo conto delle previsioni e degli obiettivi del Piano Strategico 2021-2024 approvato a novembre 2021, sono stati (i) definiti dallo Scenario Council (cui partecipano, tra l'altro, il CRO, il Chief Financial Officer e i responsabili delle Funzioni Pianificazione e Controllo, Amministrazione e Bilancio e Audit, quest'ultimo come uditore) secondo un framework strutturato che prevede trigger di materialità, (ii) esaminati

dal CCIRS e (iii) sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione, come previsto dalla Policy del Gruppo;

(ii) accertato l'applicazione dei princìpi contabili di nuova introduzione o modificati, aventi decorrenza obbligatoria dal Bilancio 2022, riscontrando il sostanziale allineamento a quelli seguiti ai fini della predisposizione del Bilancio al 31 dicembre 2021 e l'assenza di impatti particolari sulla situazione patrimoniale ed economica di Banco BPM, fatte salve le integrazioni che si sono rese necessarie per effetto dell'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni.

Si fa altresì presente che, oltre alle già richiamate comunicazioni diramate dalle diverse Autorità di Vigilanza nel corso del 2022 relativamente alle principali tematiche contabili, per la predisposizione del Bilancio hanno continuato a trovare applicazione, non essendo pervenuta diversa comunicazione da parte di Banca d'Italia, le disposizioni emanate dalla stessa Autorità di cui alla comunicazione del 21 dicembre 2021 intitolata "Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia'';

  • (ii) verificato nei periodici incontri con il Dirigente Preposto che dalle attività di controllo svolte non sono emerse significative carenze nei processi operativi e di controllo che potessero inficiare l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili ai fini della corretta rappresentazione economica, patrimoniale e finanziaria in conformità ai principi contabili. Tale rappresentazione è confermata da quanto esposto nella "Relazione sulle attività svolte dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari del Gruppo Banco BPM ai fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'articolo 154 bis del TUF sulla relazione finanziaria annuale 31 dicembre 2022", come rappresentato anche nel seguito;
  • (iv) constatato la disclosure, contenuta sia nella Relazione sulla gestione di Gruppo che nella Nota integrativa consolidata, degli aspetti considerati come prioritari per le valutazioni condotte ai fini della redazione del Bilancio 2022, tra cui si richiamano i fattori ambientali e climatici, il conflitto russo-ucraino e la pandemia da Covid-19, i cui possibili impatti sugli scenari e sui risultati economico-patrimoniali futuri sono allo stato ancora connotati da un certo margine di incertezza.

Si segnala che, secondo quanto previsto dal Regolamento ESEF, la Relazione Finanziaria Annuale è stata predisposta nel formato ESEF (European Single Electronic Format), che rappresenta una combinazione fra il linguaggio XHTML ed i markup XBRL (eXtensible Business Reporting Language) e sarà resa pubblica secondo i termini previsti dalla normativa di riferimento. Inoltre, le

informazioni contenute negli Schemi del Bilancio consolidato e, dall'esercizio in esame, tutte le informazioni contenute nella Nota integrativa consolidata che corrispondono agli elementi obbligatori della tassonomia sono state oggetto di mappatura secondo le specifiche "Inline XBRL" definite dall'ESMA in data 28 dicembre 2022, esercitando la facoltà di applicazione anticipata della tassonomia 2023 in conformità alle previsioni del Regolamento delegato (UE) 2022/2553.

Nell'ambito della propria Relazione ai fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'articolo 154bis del TUF, in precedenza citata, il Dirigente Preposto ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa ed effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili che governano la formazione del Bilancio, elaborato alla luce della valutazione del rischio residuo presente nei macroambiti analizzati e degli interventi di mitigazione identificati. Nell'espressione del proprio giudizio il Dirigente Preposto ha tenuto conto, tra l'altro, degli interventi attuati in conseguenza delle evidenze dallo stesso rilevate con riferimento al precedente esercizio, constatando l'esistenza di ulteriori aree di miglioramento che non influenzano, peraltro, la valutazione complessiva espressa e che sono state condivise e approfondite con il Collegio nel corso dell'esercizio.

La Società di revisione ha individuato (e segnalato nella Relazione aggiuntiva fornita al Collegio Sindacale, sopra commentata) alcune aree di miglioramento che non sono state valutate come carenze significative del Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria. Le stesse verranno portate all'attenzione della Banca dalla stessa Società di revisione e rappresentate al Consiglio di Amministrazione da parte del Collegio Sindacale per le eventuali determinazioni di competenza.

Il Collegio non ha pertanto osservazioni di competenza da formulare sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile e sulla sua affidabilità a rappresentare correttamente i fatti di gestione. Con riferimento all'informativa contabile contenuta nel Bilancio dell'impresa e consolidato al 31 dicembre 2022 di Banco BPM, va osservato che è stata resa l'attestazione senza rilievi dell' Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto ai sensi dell'articolo 81-fer del vigente Regolamento Emittenti di Consob;

  1. il Collegio Sindacale non ha osservazioni di competenza da formulare sull'adeguatezza della normativa interna che regolamenta le apposite disposizioni da impartire alle Società Controllate al fine di acquisire i flussi informativi necessari per garantire il tempestivo adempimento degli obblighi di comunicazione previsti dalla legge.

ll Collegio ha peraltro promosso la conduzione annuale di una specifica verifica di conformità in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di scambio di flussi informativi tra le varie Società del Gruppo interessate, i cui esiti hanno mostrato una complessiva conformità,

attestando un corretto funzionamento del processo analizzato oltreché un impianto dei presidi in termini di normativa interna e di procedura informatica completo e allineato alle Linee Guida emanate da Consob nell'ottobre 2017.

Tra le attività espletate nel corso dell'esercizio 2022, anche al fine di operare in stretto raccordo e favorire il confronto nell'ambito del Sistema dei Controlli della Banca e del Gruppo, ai sensi dell'articolo 151, comma 2, del TUF e delle Disposizioni di Vigilanza, il Collegio ha mantenuto un periodico scambio di flussi informativi con gli Organi di Controllo delle principali Società del Gruppo (Banca Aletti, Banca Akros e Banco BPM Vita), ricevendo aggiornamenti anche in merito alle Società da queste controllate. Tale iniziativa è stata agevolata anche dal fatto che il Presidente del Collegio e due componenti effettivi ricoprono cariche anche nei Collegi delle altre due Banche e delle due Imprese di Assicurazione del Gruppo. Dai rapporti intercorsi con i corrispondenti Organi di Controllo delle predettà Controllate, nonché dalle evidenze presentate dalle FAC della Capogruppo, in particolare Audit, Compliance e Antiriciclaggio, non sono emerse criticità meritevoli di segnalazione;

    1. come già richiamato precedentemente, il Collegio Sindacale ha incontrato periodicamente i Responsabili della Società incaricata della revisione legale dei conti in conformità al disposto dell'articolo 150, comma 3, del TUF al fine dello scambio di reciproche informazioni. La Società di revisione non ha evidenziato atti o fatti ritenuti censurabili né irregolarità che abbiano richiesto la formulazione di specifiche segnalazioni ai sensi dell'articolo 155, comma 2, del TUF nonché ai sensi dell'articolo 19, comma 3, del D.Lgs. n. 39/2010;
    1. per quanto attiene alle regole di governo societario, si rammenta che Banco BPM ha adeito al Codice di Corporate Governance promosso dal Comitato per la Corporate Governance, come comunicato al mercato attraverso la pubblicazione sul sito aziendale della "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", redatta ai sensi dell'articolo 123-bis del TUF e successive modifiche ed integrazioni.

La citata Relazione illustra le modalità ed i comportamenti con cui i principi ed i criteri applicativi del Codice sono stati effettivamente applicati. Il Collegio ha inoltre preso atto della "Relazione 2022 sull'evoluzione della corporate governance delle società quotate" trasmessa dalla Presidente del Comitato con lettera del 25 gennaio 2023, unitamente alle "Raccomandazioni del Comitato per il 2023", acquisendone le indicazioni nel corso di una propria seduta.

Si segnala altresì che l'Assemblea Straordinaria dei Soci del 7 aprile 2022 ha approvato alcune modifiche statutarie riferite principalmente alle novità regolamentari in materia di governance bancaria introdotte (i) dal D.M. n. 169/2020, (ii) dall'aggiornamento n. 35 del Titolo IV, Capitolo 1 della Parte Prima della Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 e (iii) dalle previsioni contenute nel Codice di Corporate Governance;

    1. a seguito dell'attività di vigilanza svolta, come sopra descritta, non sono emersi omissioni, fatti censurabili o irregolarità meritevoli di menzione in questa sede;
    1. in conclusione, a compendio dell'attività di vigilanza complessivamente svolta, il Collegio Sindacale di Banco BPM, preso atto della dichiarazione di continuità aziendale espressa dagli Amministratori e del giudizio di appropriatezza espresso dalla Società di revisione in merito all'utilizzo di tale presupposto, non ritiene necessario esercitare la facoltà di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'articolo 153, comma 2, del TUF in merito all'approvazione del Bilancio separato di Banco BPM al 31 dicembre 2022 e alle materie di propria competenza. Il Collegio, eseguiti gli opportuni approfondimenti anche in relazione alle raccomandazioni formulate al sistema bancario dall'Autorità di Vigilanza europea, non ha osservazioni da formulare in merito alla proposta all'Assemblea di distribuzione di un dividendo pari a Euro 0,23 per azione.

***

Con l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022 scade l'incarico del Collegio Sindacale nominato dall'Assemblea dei Soci della Banca tenutasi in data 4 aprile 2020 e successivamente integrato in data 15 aprile 2021.

Conseguentemente l'Assemblea dei Soci del 20 aprile 2023 è chiamata a nominare il nuovo Collegio Sindacale per il triennio 2023-2025.

Con l'occasione, si ringrazia per la fiducia accordata al Collegio uscente durante questi anni di mandato.

Milano, 21 marzo 2023

  • Il Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A.
  • f.to Prof. Marcello Priori, Presidente
  • f.to Dott. Maurizio Lauri
  • f.to Dott.ssa Silvia Muzi
  • f.to Dott. Alfonso Sonato
  • f.to Dott.ssa Nadia Valenti

Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO Al SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI

    1. I soltoscritti Giuseppe Castagna, in qualità di Amministratore Delegato di Banco BPM S.p.A. e Gianpietro Vd, in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, di Banco BPM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. · l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. · l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio di Banco BPM S.p.A. nel corso dell'esercizio 2022.

    1. La valutazione dell'adeguatezza e lo verifica dell'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio di Banco BPM S.p.A. al 31 dicembre 2022 si è basata su un modello interno definito Banco BPM S.p.A., sviluppato utilizzando quale riferimento l'"Internal Control -Integrated Framework (COSO)" e, per la componente IT, il "Control Objectives for IT and related Technology (COBIT)", che rappresentano gli sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 il bilancio dell'esercizio di Banco BPM S.p.A. al 31 dicembre 2022;
      • al è redatto in conformità ai principi contabili internazionali riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente.
    3. 3.2 la relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato di gestione nonché della situazione dell'emittente Banco BPM S.p.A., unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposto.

Verona, 7 marzo 2023

Giuseppe Costagna Amministratore Delegato

Gianpietro Val

EMARKET SDIR certifie

Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Relazione della società di revisione sul bilancio d'Impresa

Relazione della società di revisione indipendente

ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'articolo 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio d'esercizio

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA (nel seguito anche la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2022, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2022, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banco BPM SpA in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

PricewaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Tori 2 Tel. 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Millano Monza Brinnza Lodi 1207088055 Iserita al 3° 19644 del Revisori - Altri Effici: Ancona 6021 Via Santo Totti 1 Angelo Finelli 8 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Vale Duca 28 Tel. 030 369750 - Catamia 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 733331 -Firenze 50121 Viale Gramsei 15 Tel. 055 248281 - Genova 16121 Piazza Piccapietra 9 Tel. 010 2004 1 - Napoli 80121 Via del Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 673481 - Palerno 9041 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091 349737 - Parma 43221 Viale Tanara 20/A Tel. 0521 275911 - Pescara 65127 Piaza Ettore Trolo 8 Tel. 055 4545711 - Roma 00154 Largo Fochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palestro 10 Tel. 011 556771 - Trento 38122 Viale della Costtuzione 33 Tel. 0461 237004 - Treviso 3100 Viale Felissent 90 Tel. 0,022 09691 -Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0332
285039 - Verona 37235 Va Francia 21/C Tel. 045 8262001 - Vicenza 36100 Piazza Po

Aspetti chiave

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

Parte A - Politiche contabili Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezioni 4 e 11 dell'attivo Parte C - Informazioni sul conto economico, Sezione 8 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti non deteriorati (primo e secondo stadio) al 31 dicembre 2022 ammontano a Euro 102.932 milioni e rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela" che mostra un saldo pari ad Euro 131.542 milioni, corrispondente complessivamente al 73 per cento circa del totale attivo di bilancio. Le rettifiche di valore nette rilevate nell'esercizio per i crediti in esame, risultano positive per Euro 10,3 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

I processi e le modalità di valutazione adottati, risultano inevitabilmente caratterizzati da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili rilevanti. Il ricorso a significative assunzioni rileva, in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito (Significant Increase in Credit Risk - SICR), per l'allocazione dei portafogli ai diversi stadi di rischio (Staging) e per la determinazione delle ipotesi e dei dati di input ai modelli di determinazione della perdita attesa (Expected Credit Loss - ECL).

Per l'esercizio in corso, oltre a procedere all'ordinario processo di aggiornamento dei dati di input e di affinamento dei parametri di rischio, la Banca ha effettuato alcuni interventi

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Nella definizione delle procedure di revisione si è tenuto, altresì, conto delle modifiche metodologiche introdotte nell'esercizio, nonché degli adattamenti apportati alle metodologie ed ai modelli in uso per la valutazione del portafoglio crediti.

Per indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati dalla Banca ai fini della valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • analisi critica delle verifiche svolte nell'esercizio dalle funzioni di controllo, dei risultati in tale ambito emersi e delle eventuali azioni correttive intraprese:
  • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra i crediti non deteriorati (primo e secondo stadio) sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative disponibili, ivi incluse quelle esterne;

comprensione e verifica dell'appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati

Aspetti chiave

di modifica, rivisitato alcuni processi di stima rispetto all'esercizio precedente e fatto, altresì, ricorso a "post model

adjustments/management overlays". Tali interventi sono stati ritenuti necessari al fine di migliorare la capacità predittiva dei modelli in uso, di fattorizzare le incertezze nel contesto di riferimento oltre ad alcuni ulteriori elementi di rischio non adeguatamente intercettati dai modelli utilizzati, ivi incluso il rischio di credito legato al cambiamento climatico.

In considerazione della significatività del valore di bilancio, dell'elevata complessità dei processi di stima e dei significativi elementi di giudizio insiti negli stessi, nonché del processo di rivisitazione ed affinamento dei criteri e dei modelli utilizzati nel corso dell'esercizio, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

per la misurazione del SICR, per lo Staging e per la determinazione della ECL. Particolare attenzione è stata posta agli interventi di modifica introdotti nell'esercizio nei criteri e nei modelli utilizzati, nonché alle modalità di determinazione dei "post model adjustments/management overlays" applicati ed alla ragionevolezza dei medesimi;

EMARKET SDIR certifie

  • comprensione e verifica delle modalità di determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL e degli aggiornamenti ed affinamenti introdotti nel corso dell'esercizio. In particolare, abbiamo verificato la ragionevolezza delle stime nella definizione degli scenari macroeconomici attesi, anche mediante riscontro con fonti esterne, nonché delle probabilità di accadimento agli stessi attribuite, anche alla luce delle incertezze legate all'attuale contesto di riferimento. Specifiche verifiche sono state, inoltre, effettuate con riferimento alla corretta applicazione dei fattori di conversione creditizia per le esposizioni fuori bilancio;
  • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti, della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL, nonché di eventuali elaborazioni effettuate al di fuori delle procedure informatiche ("ambiente di laboratorio");
  • verifica della ragionevolezza delle rettifiche di valore determinate anche mediante lo sviluppo di stime indipendenti;
  • procedure di analisi comparativa dei crediti verso la clientela per finanziamenti e dei relativi indici di copertura anche mediante confronto

Aspetti chiave
Valutazione dei crediti verso la clientela
Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
con i dati dei periodi precedenti e con
i dati dei principali operatori di
settore comparabili;
esame delle analisi di sensitività della
ECL agli scenari macroeconomici che
condizionano i parametri di rischio
dei modelli utilizzati;
· verifica della completezza e
dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza.

per finanziamenti deteriorati (sofferenze e inadempienze probabili) valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

Parte A - Politiche contabili Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale, Sezioni 4 e 11 dell'attivo Parte C - Informazioni sul conto economico, Sezione 8 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle

relative politiche di copertura

I crediti verso la clientela per finanziamenti deteriorati (terzo stadio) al 31 dicembre 2022 sono pari a Euro 2.262 milioni. Le rettifiche di valore rilevate nell'esercizio per i crediti in esame ammontano ad Euro 389 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di adeguare le perdite attese alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

I processi di stima e le modalità di valutazione sia di tipo analitico, che di tipo forfettario, risultano inevitabilmente caratterizzati da elevata complessità, da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili. Il ricorso a significative assunzioni rileva in particolare per la stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati per la valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione e verifica della appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL;
  • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti e della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave

tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie. In particolare, laddove la strategia della Banca preveda il recupero anche attraverso piani di dismissione di portafogli, la stima riflette i flussi derivanti non solo dall'attività di gestione interna ma anche dalla cessione sul mercato secondo un approccio multiscenario.

In considerazione della significatività del valore di bilancio dei crediti deteriorati, della complessità dei processi di stima adottati, nonché dell'elevata soggettività delle ipotesi e delle assunzioni richieste per la determinazione delle variabili rilevanti, la valutazione dei crediti in oggetto è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

  • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra le diverse categorie regolamentari previste anche sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative, ivi incluse quelle esterne;
  • verifica della modalità di definizione degli scenari alternativi di recupero ipotizzati (vendita o recupero interno), della coerenza degli stessi con gli obiettivi di vendita definiti dagli amministratori e delle relative probabilità assegnate, nonché verifica della corretta determinazione della ECL sulla base della media ponderata dei flussi di cassa stimati dagli scenari di recupero interno e di vendita;
  • in relazione allo scenario di recupero interno, per ciascuna categoria prevista dal quadro normativo e regolamentare applicabile, per i crediti valutati analiticamente, verifica su base campionaria della ragionevolezza delle assunzioni formulate con riferimento all'identificazione e quantificazione dei flussi di cassa futuri attesi dalle attività di recupero, alla valutazione delle garanzie che assistono tali esposizioni ed alla stima dei tempi di recupero.

Per i crediti deteriorati valutati su base forfettaria, verifica della corretta determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito del modello utilizzato, nonché della completezza ed accuratezza dei dati che alimentano il modello;

  • procedure di analisi comparativa e dei relativi indici di copertura anche mediante confronto con i dati dei periodi precedenti e con i dati dei principali operatori di settore comparabili;
  • analisi degli eventi successivi alla data di chiusura del bilancio;

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave
verifica della completezza e
dell'adeguatezza dell'informativa resa
secondo quanto disposto dai principi
contabili internazionali, dal quadro
regolamentare applicabile, nonché
dalle comunicazioni e
raccomandazioni emanate dalle
Autorità di Vigilanza.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio d'esercizio

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d'esercizio.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione . contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Banca;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull' eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Banca cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaguardia applicate.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'articolo 10 del Regolamento (UE) 537/2014

Le assemblee degli azionisti di Banco Popolare Società Cooperativa e di Banca Popolare di Milano Scarl ci hanno conferito in data 15 ottobre 2016 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF -European Single Electronic Format) (nel seguito "Regolamento Delegato") al bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2022, da includere nella relazione finanziaria annuale.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio d'esercizio alle disposizioni del Regolamento Delegato.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2022 è stato predisposto nel formato XHTML in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.

Giudizio ai sensi dell'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10 e dell'articolo 123bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2022, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2022 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2022 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Milano, 21 marzo 2023

PricewaterhouseCoopers SpA

lezice Ce)

Pierfrancesco Anglani (Revisore legale)

Allegati

Prospetto di riconciliazione tra gli schemi di Stato Patrimoniale riclassificato al 31 dicembre 2021 pubblicati e gli schemi di Stato Patrimoniale riesposti per tener conto delle modifiche organizzative descritte nella premessa della Relazione sulla Gestione.

Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2021
Pubblicato
Impatto
da Fusioni
31/12/2021
Riesposto
Cassa e disponibilità liquide 29.245.434,00 29.245.434,00
Finanziamenti valutati al CA 119.415.089,00 (264.268,00) 119.150.821,00
- Finanziamenti verso banche 11.941.002,00 - 11.941.002,00
- Finanziamenti verso clientela 107.474.087,00 (264.268,00) 107.209.819,00
Attività finanziarie e derivati di copertura 33.409.569,00 80,00 33.409.649,00
- Valutate al FV con impatto a CE 3.878.656,00 - 3.878.656,00
- Valutate al FV con impatto su OCI 10.408.032,00 80,00 10.408.112,00
- Valutate al CA 19.122.881,00 - 19.122.881,00
Partecipazioni 4.445.985,00 (1.712.690,00) 2.733.295,00
Attività materiali 1.877.042,00 1.297.706,00 3.174.748,00
Attività immateriali 1.151.233,00 - 1.151.233,00
Attività fiscali 4.250.210,00 222.833,00 4.473.043,00
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 135.674,00 94.297,00 229.971,00
Altre voci dell'attivo 2.592.941,00 3.135,00 2.596.076,00
Totale attività 196.523.177,00 (358.907) 196.164.270
Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2021
Pubblicato
Impatto
da Fusioni
31/12/2021
Riesposto
Raccolta diretta 119.560.398 (389.912) 119.170.486
- Debiti verso clientela 104.142.867 (389.912) 103.752.955
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 15.417.531 - 15.417.531
Debiti verso banche 46.064.136 85 46.064.221
Debiti per leasing 684.414 - 684.414
Altre passività finanziarie valutate al FV 12.494.556 - 12.494.556
Fondi del passivo 1.156.517 19.267 1.175.784
Passività fiscali 246.755 35.734 282.489
Passività associate ad attività in via di dismissione - - -
Altre voci del passivo 3.451.149 (24.535) 3.426.614
Totale passività 183.657.925 (359.361) 183.298.564
Patrimonio netto 12.865.252 454 12.865.706
Totale passività e Patrimonio Netto 196.523.177 (358.907) 196.164.270

Prospetto di riconciliazione tra gli schemi di Conto Economico riclassificato al 31 dicembre 2021 pubblicati e gli schemi di Conto Economico riesposti per tener conto delle modifiche organizzative descritte nella premessa della Relazione sulla Gestione.

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2021
Pubblicato
Impatto
da Fusioni
31/12/2021
Riesposto
Margine di interesse 1.980.085 10.662 1.990.747
Dividendi e Risultato delle partecipazioni 56.053 56.053
Margine finanziario 2.036.138 10.662 2.046.800
Commissioni nette 1.774.951 (379) 1.774.572
Altri proventi netti di gestione (208) 15.509 15.301
Risultato netto finanziario 222.965 222.965
Altri proventi operativi 1.997.708 15.130 2.012.838
Proventi operativi 4.033.846 25.792 4.059.638
Spese per il personale (1.569.691) (3.616) (1.573.307)
Altre spese amministrative (474.954) (27.151) (502.105)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (272.068) 30.133 (241.935)
Oneri operativi (2.316.713) (634) (2.317.347)
Risultato della gestione operativa 1.717.133 25.158 1.742.291
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (906.916) 20.542 (886.374)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (11.902) (123.351) (135.253)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (145) (145)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (20.977) (1.110) (22.087)
Rettifiche di valore su partecipazioni (3.200) (1.742) (4.942)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti (535) 25 (510)
Risultato lordo dell'operatività corrente 773.458 (80.478) 692.980
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (250.201) 17.071 (233.130)
Risultato netto dell'operatività corrente 523.257 (63.407) 459.850
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (140.331) (140.331)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 69.648 12.061 81.709
Impairment su avviamenti - -
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (36.780) (36.780)
Risultato netto 415.794 (51.346) 364.448

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato dell'esercizio 2022

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2022
10. Cassa e disponibilità liquide 13.863.732
Cassa e disponibilità liquide 13.863.732
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 5.089.829
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (1.252.295)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 3.837.534
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 131.542.026
più: titoli senior relativi al Project Exodus (GACS) 1.933.727
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (26.119.685)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 107.356.068
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 4.326.549,00
50. Derivati di copertura 1.752.299
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 6.078.848
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 9.035.565
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto su OCI 9.035.565
titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 27.371.980
meno: titoli senior relativi al Project Exodus (GACS) (1.933.727)
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al CA 25.438.253
70. Partecipazioni 2.754.697
Partecipazioni 2.754.697
80. Attività materiali 2.943.880
Attività materiali 2.943.880
90. Attività immateriali 1.162.195
Attività immateriali 1.162.195
100. Attività fiscali 4.507.857
Attività fiscali 4.507.857
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 127.323
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 127.323
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (488.403)
120. Altre attività 3.672.359
Altre voci dell'attivo 3.183.956
Totale dell'attivo 180.289.908

Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2022
10. B) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 104.472.918
meno: debiti verso clientela per leasing (623.917)
10. C) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 15.021.819
30. Passività finanziarie designate al fair value 2.512.312
meno: certificates a capitale protetto (2.483.158)
Raccolta diretta 118.899.974
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 33.728.505
meno: debiti verso banche per leasing (4.580)
Debiti verso banche 33.723.925
Debiti verso clientela per leasing 623.917
Debiti verso banche per leasing 4.580
Debiti per Leasing 628.497
20. Passività finanziarie di negoziazione 7.729.318
più: certificates a capitale protetto 2.483.158
40. Derivati di copertura 959.109
Altre passività finanziarie valutate al FV 11.171.585
90. Trattamento di fine rapporto del personale 248.387
100. Fondi per rischi e oneri 702.310
Fondi del passivo 950.697
60. Passività fiscali 242.301
Passività fiscali 242.301
70. Passività associate ad attività in via di dismissione -
Passività associate ad attività in via di dismissione -
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.173.078)
80. Altre passività 3.269.631
Altre voci del passivo 2.096.553
Totale passività 167.713.532
Patrimonio netto 12.576.376
Totale passività e del patrimonio netto 180.289.908

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2021
10. Cassa e disponibilità liquide 29.245.434
Cassa e disponibilità liquide 29.245.434
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 12.778.410
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (837.408)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 11.941.002
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 125.759.560
più: titoli senior rivenienti da operazioni di cessioni di crediti deteriorati (GACS) 2.297.560
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (20.583.033)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 107.474.087
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 3.771.477,00
50. Derivati di copertura 107.179
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 3.878.656
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.408.032
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto su OCI 10.408.032
titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 21.420.441
meno: titoli senior rivenienti da operazioni di cessioni di crediti deteriorati (GACS) (2.297.560)
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al CA 19.122.881
70. Partecipazioni 4.445.985
Partecipazioni 4.445.985
80. Attività materiali 1.877.042
Attività materiali 1.877.042
90. Attività immateriali 1.151.233
Attività immateriali 1.151.233
100. Attività fiscali 4.250.210
Attività fiscali 4.250.210
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 135.674
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 135.674
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 2.875
120. Altre attività 2.590.066
Altre voci dell'attivo 2.592.941
Totale dell'attivo 196.523.177

Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2021
10. B) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 104.816.346
meno: debiti verso clientela per leasing (673.479)
10. C) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 15.406.757
30. Passività finanziarie designate al fair value 1.413.840
meno: certificates a capitale protetto (1.403.066)
Raccolta diretta 119.560.398
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 46.075.071
meno: debiti verso banche per leasing (10.935)
Debiti verso banche 46.064.136
Debiti verso clientela per leasing 673.479
Debiti verso banche per leasing 10.935
Debiti per Leasing 684.414
20. Passività finanziarie di negoziazione 10.864.618
più: certificates a capitale protetto 1.403.066
40. Derivati di copertura 226.872
Altre passività finanziarie valutate al FV 12.494.556
90. Trattamento di fine rapporto del personale 307.787
100. Fondi per rischi e oneri 848.730
Fondi del passivo 1.156.517
60. Passività fiscali 246.755
Passività fiscali 246.755
70. Passività associate ad attività in via di dismissione -
Passività associate ad attività in via di dismissione -
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (47.812)
80. Altre passività 3.498.961
Altre voci del passivo 3.451.149
Totale passività 183.657.925
Patrimonio netto 12.865.252
Totale del passivo e del patrimonio netto 196.523.177

Si precisa che le tabelle sopra esposte evidenziano la riconciliazione tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato dell'esercizio 2021 così come pubblicati nella relazione finanziaria annuale dello scorso esercizio. Come sopra riportato, il prospetto dello stato patrimoniale riclassificato è stato oggetto di riesposizione al 31 dicembre 2022 per tener conto delle modifiche organizzative descritte nella premessa della Relazione sulla Gestione.

Raccordo tra le voci del conto economico e lo schema del conto economico riclassificato dell'esercizio 2022

Esercizio 2022 Conto
economico
Riclassifiche Conto economico
riclassificato
Margine di interesse 2.252.502
10 Interessi attivi e proventi assimilati 2.845.381 13.679 a)
20 Interessi passivi ed oneri assimilati (606.558)
70 Dividendi e proventi simili 125.530 b) 125.530
47.603 n) 47.603
Margine finanziario 2.425.635
Commissioni nette 1.756.058
40 Commissioni attive 1.866.781 22.587 c)
50 Commissioni passive (133.310)
Altri proventi netti di gestione 6.938
200 Altri oneri / proventi di gestione 343.312 (332.629) d)
(3.745) e)
Risultato netto finanziario 228.553
70 Dividendi e proventi simili 146.631 (125.530) b)
80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 183.174 (22.587) c)
90 Risultato netto dell'attività di copertura 997
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 149.354 f)
100 b) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
100 c) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie
(101.616)
(1.348)
110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico - designate al fair value 163.348
110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico - obbligatoriamente valutate al fair value
Altri proventi operativi
(163.870) 1.991.549
Proventi operativi 4.417.184
Spese per il personale (1.508.987)
160 a) Spese per il personale (1.510.529) - l)
160 b) Altre spese amministrative (2.203) g)
200 Altri oneri / proventi di gestione 3.745 e)
Altre spese amministrative
(542.187)
160 b) Altre spese amministrative (1.096.838) 2.203 g)
200 Altri oneri / proventi di gestione 332.629 d)
219.819 h)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (274.612)
180 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (180.121) - l)
190 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (121.979) 27.488 a)
Oneri operativi (2.325.786)
Risultato della gestione operativa 2.091.398
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (685.138)
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
(60.948) (149.354) f)
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato (483.520) 6.971 i)
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 1.713
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (101.720)
230 Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (101.720)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (9.044)
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
(6.971) i)
130 b) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività
finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (2.073)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (52.139)

Esercizio 2022 Conto
economico
Riclassifiche Conto economico
riclassificato
170 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (52.139) - l)
Rettifiche di valore su partecipazioni (158.821)
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni (158.821) o)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti 9.639
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni (103.776) (47.603) n)
158.821 o)
(6.183) a)
250 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 2.197
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.094.175
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (386.513)
270 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (301.453) (71.450) h)
(13.610) a)
Risultato netto dell'operatività corrente 707.662
290 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle
imposte
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (148.369) h) (148.369)
Impairment su avviamenti (8.132)
240. Rettifiche di valore dell'avviamento (8.132)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (21.374) a) (27.557)
Risultato di pertinenza della Capogruppo 523.604 - 523.604

Le lettere in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" hanno l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate rispetto allo schema di conto economico ufficiale previsto dalla circolare 262/2005 di Banca d'Italia:

  • la voce "Margine di interesse" corrisponde al margine del conto economico ufficiale dello schema civilistico al netto del reversal PPA dei crediti in bonis, per 13,7 milioni, iscritta nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte";
  • la voce "Dividendi e Risultati delle partecipazioni" include i dividendi su partecipazioni, collegate e sottoposte ad influenza notevole (voce 70 dello schema di conto economico ufficiale) per 125,5 milioni e il risultato delle partecipazioni per -47,6 milioni iscritti nella voce 220 "Utile (perdite) delle Partecipazioni";
  • la voce "Commissioni nette" include commissioni attive relative al collocamento dei Certificates attraverso le rete propria per 22,6 milioni iscritte nelle voci del risultato netto finanziario;
  • la voce gli "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio 200 "Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 332,7 milioni, esposti nella voce "Altre spese amministrative" e depurata dai recuperi di costi per la formazione pari a 3,7 milioni classificata nelle "Spese per il personale".
  • il "Risultato netto finanziario" include i dividendi su attività finanziarie diverse dalle partecipazioni (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (voce 110). Comprende gli "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" (voce 100) ad esclusione del risultato negativo di -210,3 milioni relativo alla cessione di crediti non rappresentati da titoli di debito, ricondotto nelle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela". Sono state riclassificate inoltre nelle "Commissioni nette" le commissioni, implicite negli strumenti finanziari, relative al collocamento dei Certificates rete propria;
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio 160 a)"Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 2,2 milioni, rilevati in bilancio nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" e dai recuperi di costi per la formazione pari a 3,7 milioni compreso nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione";
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 160 b)"Altre spese amministrative" al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 332,7 milioni, comprese nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione" come in precedenza descritto e di alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 2,2 milioni, rilevati nella voce "Spese per il personale". La voce risulta al netto anche di 219,8 milioni relativi degli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del

meccanismo di tutela dei depositi (DGS). Tali oneri sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";

  • le "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 180 e 190 al netto dell'ammortamento sugli intangibili a vita definita (client relationship) raccordate nell'aggregato riclassificato tra gli "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" per 27,4 milioni;
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" corrisponde alle voci di bilancio 100 a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" relativa ai crediti, rettificata della quota di utili relativi a titoli di debito, pari a 149,4 milioni, iscritti nel "Risultato netto finanziario", alla 130 a) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche su titoli e crediti verso banche, per 7 milioni, rappresentate nella voce "Rettifiche nette su titoli ad altre attività finanziarie";
  • la voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce di bilancio 230 "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali;
  • la voce "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" corrisponde alla voce di bilancio 130 b) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alle rettifiche su crediti verso banche e verso titoli di debito presenti nella voce 130 a) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per – 7 milioni;
  • la voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" è pari alla voce 170 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri";
  • la voce "Rettifiche di valore su partecipazioni" è composta dagli impairment su società collegate che trovano rappresentazione contabile nella voce 220 "Utili (Perdite) delle Partecipazioni";
  • gli "Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti" corrispondono alla voce 220 "Utili (Perdite) delle Partecipazioni" depurato dal risultato partecipazioni controllate in via esclusiva, che trovano rappresentazione nei "Dividendi e Risultato delle partecipazioni" e dagli impairment su società collegate, rappresentati nella voce "Rettifiche di valore su partecipazioni", nonché dalla voce 250 del conto economico "Utili (Perdita) da cessione di investimenti";
  • la voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" depurata della quota di imposte, pari a 85 milioni, relativa agli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS), alla PPA e alla client relationship, componenti tutte esposte in voci ad hoc;
  • la voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" è composta dagli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) presenti nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" per 219,8 milioni al netto del relativo impatto fiscale per complessivi 71,4 milioni;
  • infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari -13,7 milioni, alla client relationship, pari a -27,5 milioni e all'adeguamento al FV della partecipazione Banco BPM Vita per 6,2 milioni al netto dei relativi effetti fiscali pari a 13,6 milioni.

Raccordo tra le voci del conto economico e lo schema del conto economico riclassificato dell'esercizio 2021

Esercizio 2021 Conto
economico
Riclassifiche Conto economico
riclassificato
Margine di interesse 1.980.085
10 Interessi attivi e proventi assimilati 2.389.326 25.488 a)
20 Interessi passivi ed oneri assimilati (434.729)
70 Dividendi e risultato delle Partecipazioni 73.435 b) 73.435
(17.382) n) (17.382)
Margine finanziario 2.036.138
Commissioni nette 1.774.951
40 Commissioni attive 1.870.999 8.590 c)
50 Commissioni passive (104.638)
Altri proventi netti di gestione (208)
200 Altri oneri / proventi di gestione 349.986 (344.920) d)
(5.274) e)
Risultato netto finanziario 222.965
70 Dividendi e proventi simili 86.526 (73.435) b)
80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 100.178 (8.590) c)
90 Risultato netto dell'attività di copertura (556)
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
100 b) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value
102.779 f)
con impatto sulla redditività complessiva 16.256
100 c) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie (16.832)
110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico - designate al fair value
7.894
110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico - obbligatoriamente valutate al fair value
Altri proventi operativi
8745 1.997.708
Proventi operativi 4.033.846
Spese per il personale (1.569.691)
160 a) Spese per il personale (1.573.105) l)
160 b) Altre spese amministrative (1.860) g)
200 Altri oneri / proventi di gestione 5.274 e)
Altre spese amministrative (474.954)
160 b) Altre spese amministrative (1.029.644) 1.860 g)
200 Altri oneri / proventi di gestione 344.920 d)
207.910 h)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (272.068)
180 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (193.760) l)
190 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (107.764) 29.456 a)
Oneri operativi (2.316.713)
Risultato della gestione operativa 1.717.133
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (906.916)
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie
(145.294) (102.779) f)
valutate al costo ammortizzato (649.491) (831) i)
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (8.521)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (11.902)
230 Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (11.902)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (145)
100 b) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
-
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato
831 i)
130 b) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie
Esercizio 2021 Conto
economico
Riclassifiche Conto economico
riclassificato
valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (976)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (20.977)
170 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (20.977) l)
Rettifiche di valore su partecipazioni (3.200)
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni (3.200) o)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti (535)
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni (20.582) 17.382 n)
3.200 o)
250 Utili (Perdite) da cessione di investimenti (535)
Risultato lordo dell'operatività corrente 773.458
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (250.201)
270 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (94.810) (67.579) h)
(18.164) a)
(69.648) m)
Risultato netto dell'operatività corrente 523.257
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (140.331) h) (140.331)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 69.648 m) 69.648
240. Rettifiche di valore dell'avviamento
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (36.780) a) (36.780)
Risultato di pertinenza della Capogruppo 415.794 - 415.794

Si precisa che la tabella sopra esposta evidenzia la riconciliazione tra le voci del conto economico e lo schema del conto economico riclassificato dell'esercizio 2021 così come pubblicati nella relazione finanziaria annuale dello scorso esercizio. Come sopra riportato, il prospetto del conto economico riclassificato è stato oggetto di riesposizione al 31 dicembre 2022 per tener conto delle modifiche organizzative descritte nella premessa della Relazione sulla Gestione.

Le lettere in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" hanno l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate rispetto allo schema di conto economico ufficiale previsto dalla circolare 262/2005 di Banca d'Italia:

  • la voce "Margine di interesse" corrisponde al margine del conto economico ufficiale dello schema civilistico al netto del reversal PPA dei crediti in bonis, per 25,5 milioni, iscritta nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte";
  • la voce "Dividendi e Risultati delle partecipazioni" include i dividendi su partecipazioni, collegate e sottoposte ad influenza notevole (voce 70 dello schema di conto economico ufficiale) per 73,4 milioni e il risultato delle partecipazioni per -17,4 milioni iscritti nella voce 220 "Utile (perdite) delle Partecipazioni";
  • la voce "Commissioni nette" include commissioni attive relative al collocamento dei Certificates attraverso la rete propria per 8,6 milioni iscritte nelle voci del risultato netto finanziario;
  • la voce gli "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio 200 "Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 344,9 milioni, esposti nella voce "Altre spese amministrative" e depurata dai recuperi di costi per il sostegno dell'occupazione pari a 5,3 milioni classificata nelle "Spese per il personale".
  • il "Risultato netto finanziario" include i dividendi su attività finanziarie diverse dalle partecipazioni (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (voce 110). Comprende gli "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" (voce 100) ad esclusione del risultato negativo di -248 milioni relativo alla cessione di crediti non rappresentati da titoli di debito, ricondotto nelle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela". Sono state riclassificate inoltre nelle "Commissioni nette" le commissioni, implicite negli strumenti finanziari, relative al collocamento dei Certificates rete propria;
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio 160 a) "Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 1,9 milioni, rilevati in bilancio nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" e dai recuperi di costi per il sostegno dell'occupazione pari a 5,3 milioni compreso nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione";

  • La voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 160 b)"Altre spese amministrative" al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 344,9 milioni, comprese nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione" come in precedenza descritto e di alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 1,9 milioni, rilevati nella voce "Spese per il personale". La voce risulta al netto anche di 207,9 milioni relativi degli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS). Tali oneri sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";
  • Le "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 180 e 190 al netto dell'ammortamento sugli intangibili a vita definita (client relationship) raccordate nell'aggregato riclassificato tra gli "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" per 29,5 milioni;
  • Il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" corrisponde alle voci di bilancio 100 a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" relativa ai crediti, rettificata della quota di utili relativi a titoli di debito, pari a 102,8 milioni, iscritti nel "Risultato netto finanziario", alla 130 a) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche su titoli e crediti verso banche, per 0,8 milioni, rappresentate nella voce "Rettifiche nette su titoli ad altre attività finanziarie";
  • La voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce di bilancio 230 "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali;
  • La voce "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" corrisponde alla voce di bilancio 130 b) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alle rettifiche su crediti verso banche e verso titoli di debito presenti nella voce 130 a) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per – 0,8 milioni;
  • La voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" è pari alla voce 170 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri";
  • La voce "Rettifiche di valore su partecipazioni" è composta dagli impairment su società collegate che trovano rappresentazione contabile nella voce 220 "Utili (Perdite) delle Partecipazioni";
  • Gli "Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti" corrispondono alla voce 220 "Utili (Perdite) delle Partecipazioni" depurato dal risultato partecipazioni controllate in via esclusiva, che trovano rappresentazione nei "Dividendi e Risultato delle partecipazioni" e dagli impairment su società collegate, rappresentati nella voce "Rettifiche di valore su partecipazioni", nonché dalla voce 250 del conto economico "Utili (Perdita) da cessione di investimenti";
  • La voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" depurata della quota di imposte, pari a 85,7 milioni, relativa agli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS), alla PPA e alla client relationship, componenti tutte esposte in voci ad hoc. La voce è inoltre esposta al netto dell'impatto positivo, pari a 69,7 milioni, derivante dal riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili di alcune attività materiali, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili;
  • La voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" è composta dagli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) presenti nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" per 207,9 milioni al netto del relativo impatto fiscale per complessivi 67,6 milioni;
  • Nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è esposto l'importo rilevato nella voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" del conto economico ufficiale, positivo per 69,7 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili di alcune attività materiali;
  • Infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari -25,5 milioni e alla client relationship, pari a -29,5 milioni, al netto dei relativi effetti fiscali pari a 18,2 milioni.

Rendiconti dei Fondi Interni di quiescenza del personale

Fondi di quiescenza a prestazione definita interni

2022
A. Esistenze iniziali 124.855
B. Incrementi 13.618
Accantonamenti dell'esercizio 654
Perdite attuariali 12.964
Altre variazioni in aumento -
C. Decrementi (39.154)
Pagamenti effettuati (11.916)
Utili attuariali (27.232)
Altre variazioni in diminuzione (6)
D. Rimanenze finali 99.319

I fondi di previdenza complementare interni a prestazione definita del Banco BPM, sono esposti in bilancio nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" dello stato patrimoniale passivo ed alla data di bilancio ammontano a 99,3 milioni.

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili" della nota integrativa.

Elenco dei corrispettivi e dei servizi forniti dalla società di revisione e dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione

Informativa resa ai sensi dell'art. 149 - duodecies del Regolamento Emittenti Consob.

Relativamente all'esercizio 2022 la società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. e le altre società del network PwC hanno svolto, per conto del nostro Gruppo, i servizi di seguito dettagliati:

Tipologia di servizi
(importi in euro)
Pricewaterhouse
Coopers S.p.A.
Altre società del network PwC
Banco BPM Società
controllate
Banco BPM Società
controllate
Totale
Revisione Contabile 2.375.707 1.551.270 - 186.351 4.113.328
Servizi di attestazione 781.100 331.002 - 42.617 1.154.718
Altri servizi - - 189.600* - 189.600
Totale 3.156.807 1.882.272 189.600 228.968 5.547.647

(*) Due digilence per l'acquisizione di crediti IVA; Supporto analisi per l'identificazione da parte della Banca degli interventi di gestione degli impatti derivanti dal calendar provisioning; Supporto metodologico in ambito cybersecurity e questionari di vigilanza.

I corrispettivi indicati sono al netto di IVA, spese e contributo Consob.

Indirizzo

Banco BPM S.p.A. Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano - Italia Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia

Investor Relations

tel. +39-02.77002057 | +39-045.8675537 [email protected] www.bancobpm.it www.gruppo.bancobpm.it

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